Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016
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( venezi a ) MAGAZINE
MAGAZINE
ANNO IV (YEAR 4) 2016GENNAIO FEBBRAIO(JAN UARY FEBRUARY)
17
Venezia
SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI
TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL
Detourism è i l nuovo magazine del la Città di Venezia,
per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai sol iti percorsi ,
al la ricerca dei luoghi più original i , insol iti e segreti del la città.
Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious
travel lers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice
most unusual and secret places and discovering its original characters.
PERCHÉ DETOURISM?
WHY DETOURISM?
Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi .
Per un modo diverso di viaggiare.
Per vivere Venezia da veneziani .
Per scoprire un’altra Venezia.
Vi invitiamo a diventare deturisti ,
scoprire quel lo che le guide non dicono,
percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni
e sperimentare incontri inaspettati .
Because Venice is the perfect place to get lost.
Travel l ing in a different way.
Experiencing Venice l ike a Venetian.
Discovering another Venice.
So ditch the itinerary and become a detourist,
find out what travel guides never tel l ,
and discover an unexpected Venice.
BUON DETOUR!
HAPPY DETOURING!
Ufficio Turismo Sostenibi le del la Città di Venezia
The Venice Office of Sustainable Tourism
( venezia ) MAGAZINE
BIMESTRALE ONLINE A CURA DIBI -M ON TH LY ON LI N E M AGAZI N EUffi ci o Turi smo Sosteni bi l edel l a Ci ttà di Venezi a
Redazione /Edi torsLuca Bi anchettoFrancesca PerottoSara RossiM arta Zardi noni
H anno col l aborato a questo numero/I n col l aborati on wi thM ari agrazi a Dammi cco,Ri ccardo Ravegnani
Contatti /Contactsturi smososteni bi l [email protected] a. i twww.venezi auni ca. i t/i t/turi smo_venezi awww.comune.venezi a. i t/turi smo
Progetto grafico /Graphi c desi gnmi mi cocodesi gn.com
seguici su / follow us onTurismo - Città di Venezia @DetourismVenice
AN N O I V_2016numero 17GENNAIO / FEBBRAIO
YEAR I V_2016i ssue 1 7JANUARY / FEBRUARY
I materi al i presenti i n questo magazi ne sono protettida di ri tto d’autore. È vi etata qual si asi ri produzi onetotal e o parzi al e senza l ’autori zzazi one formal edel l ’Uffi ci o Turi smo Sosteni bi l e del l a Ci ttà di Venezi ao senza ci tarne l a fonte.Al l materi al s publ i shed on thi s magazi ne are protectedby copyri ght. N one of the contents can be reproduced,nei ther i n whol e nor i n part, wi thout the wri ttenauthori zati on of the Offi ce of Sustai nabl e Touri sm ofthe Ci ty of Veni ce or wi thout ci ti ng the source.
( venezi a ) MAGAZINE
ITINERARI DEL MISTERO/Haunted Venice
01
GIARDINISUL CANAL GRANDE/The Grand Canal 'sgardens
MUSICA E TEATRO/M usi c & Theatre
05
GIOVANE ORCHESTRAMETROPOLITANA/Groggi a Theatre
FESTE VENEZIANE/Festi val s & Events
08
UN ANNO DITRADIZIONI/The greattradi ti onal festi vi ti es
LE PIETRE DI VENEZIA/The Stones of Veni ce
06
TRADIZIONIE CURIOSITÀ/Tradi ti onsand curi osi ti es
ARTE E LABORATORI/Art & Workshops
04
PERCORSI TATTILIALLA GUGGENHEIM/Tacti l e i ti nerari esat Guggenhei m
LA VENEZIA PIU VERDE/The greenest Veni ce
02
I SEGRETIDEL CASINO VENIER/The secrets
of Casi no Veni ere
CUCINA VENEZIANA/Food & Wi ne
03
ALLA SCOPERTADEL GRANTURCO/Veni ce Bacaro tour
NON SOLO GONDOLA/N ot onl y Gondol a
07
IL TRABACCOLO/The trabaccol o
In quanto a itinerari segreti
Venezia non ha certamente
nulla da invidiare ad altri
luoghi.
Nel periodo carnevalesco,poi, cal l i , campiell i , palazzi di
una città già di per sé ricca di
fascino assumono contorni
ancora più suggestivi. I siti
della Venezia segreta sono
molteplici, ma vogliamo
concentrarci su uno in parti-
colare che è specchio della
dolce vita lagunare delSettecento. Andiamo a sco-
prire i segreti del celebre Ca-sino Venier e della sua pro-
prietaria Elena Priul i .
I Casini o Ridotti esistevano a
Venezia dal 1282 ma divenne-
ro una diffusa consuetudine
nel Cinquecento e Seicento e
una vera e propria moda nel
secolo successivo. Erano ritro-
vi per pochi intimi dove si gio-
cava, si ballava, si discuteva di
ITINERARISEGRETI DIVENEZIA: ILCASINO VENIER/Secret Veni ce: theCasi no Veni er
testo di/text by
Ri ccardo Ravegnani
teatro e filosofia ma si faceva-
no anche incontri segreti al di
fuori del talamo nuziale. Qui si
esprimeva la diffusa passione
per il gioco d’azzardo, che a
più riprese la Repubblica tentò
di vietare senza esito. Piccoli
appartamenti spesso arredati
con lusso, i Ridotti costituiva-
no “l’altra abitazione”, cioè
l’alternativa funzionale rispetto
al più conosciuto e rappre-
sentativo palazzo. Nel 1744 se
ne contavano ben 118, quasi
tutti nei pressi di Piazza San
Marco.
I l Casino Venier, palazzo di
cinque piani che si trova sul
Ponte dei Bareteri tra Rialto e
San Marco e oggi è sede
dell ’Associazione Culturale
Italo-Francese, era di proprietà
del procuratore Federico Ve-
nier ma in realtà governato e
util izzato dalla moglie ElenaPriuli , nobildonna colta e raffi-
I TINERARIDELMISTERO/H aunted Veni ce
01
A destra /at the right
Una prospettive del liagò del Ridotto.
/A view of the l iagò or solarium of the
Ridotto. photo: Riccardo Ravegnani .
( venezi a ) MAGAZINE
discussions about theatre
and phi losophy, but they
were also meeting places
outside the marriage bed.
Gambling was very popularand widely diffused , and the
Repubbl ica had tried on
various occasions to
el iminate it, but to no avai l !
Ridotti or smal l apartments,
often luxuriously furnished
became “the other dwel l ing”
i .e. the alternative to the
official address. In 1744 therewere 118, and almost al l near
St. Mark's Square.
Casino Venier is a five-storey
bui lding on the Ponte dei
Bareteri between Rialto and
St. Mark's. Today it is home to
the I talo-French Cultural
Association. The bui lding was
once owned by publ ic
prosecutor, Federico Venier,
but was actual ly managedand used by his wife, ElenaPriuli who was a wel l-
educated, highly-cultured
Venice is second to
none when it comes
to secret itineraries.
And, at Carnival time, a l leys,squares, and city bui ldings
already rich with fascination
and interest take on a more
evocative profi le. There are
many secret locations in
Venice, but we want to
concentrate on one in
particular which mirrors the18th century dolce vita inthe lagoon city.Let's go and discover thesecrets of the famousCasino Venier clubhouseand Elena Priuli, its owner.Casini or Ridotti were
private rooms that existed
from 1282 onwards, but they
became a widespread
custom in the 1500s and
1600s and a real habit in the
next century.
They were gathering places
for very few close friends
with gambl ing, dancing and
In alto /at the top
Salotto del Casino Venier.
/The Living room of Casino Venier.
photo: Christian Combaz, Wikipedia
Sotto /at the bottom
Ponte dei Bareteri. Una prospettiva
del liagò del Ridotto./Ponte dei Bareteri . A view of thel iagò or solarium of the Ridotto.photo: Riccardo Ravegnani
noblewoman. The main
façade looks onto the rio dei
Bareteri canal : the quaint
liagò or solarium is sti l l
visible today. In this exclusive
residence, everything was
organized to protect theprivacy of the owner andher guests. In fact, a peep-hole hidden in the marble
floor of the entrance room
was used to check on the
person about to enter, in
order to keep out undesired
visitors and checks.
According to legend, the
Ridotto also had a secretescape passage, where
people avoided passing by
the main entrance: it was
said to have had a real
“water door” found under
the bridge, but no trace
exists. And this is not the
only case: legend says that
there were at least seven of
these types of doors in the
various districts of the city.
Final ly, behind the entrance
stairs, there was a smal l
room with a grate carved in
gi lded wood: it probably was
the musicians' room , and as
it was hidden, the music
served to tempt the guests.
The melody came from the
grate, which at the same
time was used as a peep-
hole to spy on what was
happening in the room.
There was a lot of gossip in
those days about Elena
Priul i , the rich and famous
noblewoman and her brash,
exclusive ridotto. One of
these stories - vicious and
indiscreet - was set in thelong Carnival period . In fact,
> I TI N ERARI DEL M I STERO /H aunted Veni ce
nata. La facciata principale
prospetta sul rio dei Bareteri:
singolare è il liagò ancora oggi
visibile. In questa esclusiva re-
sidenza tutto era studiato perproteggere la privacy dellaproprietaria e degli ospiti .Nascosto nel pavimento di
marmo della sala d’ingresso,
infatti , uno spioncino serviva a
controllare chi stava per entra-
re, per preservarsi da controll i
e visite indesiderate. Secondo
la leggenda, inoltre, i l Ridotto
aveva una via di fuga segretaper lasciare i locali senza do-
ver passare per l’ingresso
principale: i l passaggio doveva
essere una vera e propria
“porta d’acqua” collocata
sotto il ponte, anche se oggi
non ne esiste traccia. E non
era neppure un caso isolato: si
tramanda che le porte di que-
sto tipo a quei tempi in città
fossero ben sette dislocate tra
i vari Sestieri.
Alle spalle della scala
d’entrata, infine, era stata pre-
disposta una stanzetta munita
di grate intagliate in legno do-
rato: si trattava probabilmente
della sala dei musici che, re-
stando nascosti, al l ietavano gli
ospiti con le loro note. La me-
lodia arrivata all ’orecchio dei
presenti tramite le grate, che
allo stesso tempo potevano
servire per spiare inosservati
quanto accadeva nel salone.
Numerosi erano i pettegolezzi
che circolavano intorno alla
ricca e il lustre nobildonna
Priul i e al suo esclusivo e
disinvolto ridotto. Uno di que-
sti – maligno e indiscreto – è
ambientato durante il lungoperiodo del Carnevale vene-
Bi bl i ografi a /Bi bl i ography:Venezi a Eni gma, tredi ci secol i d icronache, mi steri , curi osi tà, estraordi nari e vi cende tra stori a emi to, di Al berto Toso Fei ;Un sogno chi amato Venezi a,I l Sesti ere di San M arco,di Al do Rossi ; Stori a di Venezi aci ttà del l e donne. Gui da ai tempi ,l uoghi e presenze femmi ni l i ,testo stori co di Ti zi ana Pl ebani .bl og.l abottegadi manuzi o.com
( venezi a ) MAGAZINE
In alto /at the top
I l Ridotto di Venezia, Pietro Longhi,
1750, Ca' Rezzonico.
/The Ridotto of Venice, Pietro Longhi ,
1750, Ca' Rezzonico. photo: Wikipedia
the tale tel ls of how the
noblewoman would amuse
herself by looking at themasked parade while hiddenbehind the window panes ofher verandah . From that
point she would single out a
“prey,” then dress up with her
costume and white mask, and
go down and seduce the
chosen man, leading him into
her house.
A dive into a private past, into
the most “immoral” centuryin the Venetian Republic'shistory.A leap into a sumptuous,
magnificent century,
contemporaneously shrouded
by an intangible melancholy
due to the city's pol itical
decadence.
The rediscovery of the Ridotti
and especial ly Casino Venier,
as symbols of 18th centuryVenice represents even the
rediscovery of the dual world
in the era.
ziano. Si narra, infatti , che
proprio in questi giorni la
nobildonna si divertisse a
osservare la sfilata dellemaschere nascosta dietro ivetri della veranda. Da qui
individuava una “preda” e,
indossati larva, tricorno e
bauta, scendeva a sedurre il
prescelto trascinandolo
dentro casa fino alla sua
alcova.
Un tuffo nell ’intimità più pri-
vata, nel secolo più “disso-luto” della storia della Re-pubblica di Venezia. Un
tuffo in un secolo sfarzoso e
magnifico ma velato, al
contempo, da un’intangibile
malinconia dovuta alla deca-
denza politica della città. La
riscoperta dei Ridotti, e del
Casino Venier in particolare,
come luoghi simbolo delSettecento venezianorappresenta così anche la ri-
scoperta dell ’ambivalente
atmosfera dell ’epoca.
Definito a fine
Quattrocento “la
strada più bel la del
mondo”, i l Canal Grande ri-
serva tuttora impareggiabi l i
emozioni con una serie pres-
soché ininterrotta di oltre
200 palazzi che lo co-
steggiano per una lunghezza
di quasi quattro chi lometri .
Chiamato anche Canalazzo
dai veneziani , è come la spina
dorsale del la città, dove quo-
tidianamente navigano mezzi
pubbl ici , gondole, taxi e
imbarcazioni per i l trasporto
di merci . Chi lo scopre nel le
mappe turistiche, riconosce
immeditamente la sua ca-
ratteristica forma sinuosa a
“s” rovesciata che, dal Ponte
del la Libertà fino al Bacino
San Marco, attraversa i l
centro storico dividendolo in
due parti : a nord i sestieri di
Cannaregio, Castel lo e San
Marco; a sud Santa Croce,
San Polo e Dorsoduro.
Per col legarle più age-
volmente ci sono ancora
GIARDINI SULCANAL GRANDE/The gardens onthe Grand Canal
Verdeggi anti squarci da assaporarenavi gando l entamente i n vaporetto.
/Lush green passages to enj oy whi l epassi ng sl owl y by i n a vaporetto.
Testo e foto di /byM ari agrazi a Dammi cco,Wi gwam Cl ub Gi ardi ni Stori ci Venezi a
alcuni “traghetti”, ormai dra-
sticamente ridotti ; e so-
prattutto quattro grandi ponti
che attraversano i l canale: i l
più antico a Rialto, quel l i otto-
centeschi (seppure ricostruiti
nel Novecento) al l 'Accademia
e agl i Scalzi e, più recente,
quel lo del la Costituzione.
Una strada d'acqua , che
racconta di mille anni di storiaattraverso le facciate di aristo-
cratiche dimore e con inattesi
squarci di vegetazione che si
fa largo fra gl i edifici , oggetto
del desiderio di turisti e resi-
denti .
Partendo dal l 'imbarcadero di
Piazzale Roma incontriamo
immediatamente sul la destra i
Giardini pubblici Papadopoliche, quando vennero pro-
gettati nel l 'Ottocento dal lo
scenografo Francesco Bagna-
ra e successivamente aricchiti
dal paesaggista Marc Guignon,
erano così vasti da arrivare ad
estendersi sul l 'intera area di
Piazzale Roma e del l 'attuale
Rio Novo.
LA VENEZIA PIÙ VERDE/The greenest side of Venice
02
In alto /at the top
Gli archi fioriti del “giardino di
rose” di Ca' Nigra .
/Ca' Nigra's “rose garden” with its
flowery arches.
( venezi a ) MAGAZINE
At the end of the
1400s, defined as
“the most beautifulroad in the world,” the GrandCanal , today, sti l l reserves us
incomparable emotions with
an almost uninterrupted,
four-kilometre sequence of
more than 200 buildings.
The Grand Canal, also re-
ferred to as Canalazzo by lo-
cal residents, is the city's
backbone. Public transport,
gondolas, water taxis and
vessels transporting goods
pass through it daily. It is re-
cognized immediately on
tourist maps, from its
winding, upside-down “s”
shape, going from the Ponte
della Libertà, through the ci-
ty's historic centre to St.
Mark's basin. It divides the
centre into two parts: the
areas of Cannaregio, Castello
and San Marco to the north;
the areas of Santa Croce, San
Polo and Dorsoduro to the
south. For easier connection,
there are stil l a few ferries -
drastical ly reduced; and abo-
ve all four big bridges cros-
sing the canal: the oldest at
Rialto, those built in the 1800s
(even if they were re-
constructed in the 1900s) su-
ch as Ponte dell 'Accademia
and Ponte degli Scalzi, and
the newer Ponte della Costi-
tuzione.
A water road recounting a
thousand years of historythrough the façades of ari-
stocratic dwell ings and unex-
pected green areas among
them, - al l remaining an ob-
ject of desire for tourists and
residents.
Starting at the Piazzale Romawaterbus stop, on the right,
we immediately see the Pa-padopoli public gardensWhen they were planned in
the 1800s by scenographer,
Francesco Bagnara, and then
developed by landscape
gardener, Marc Guignon, they
were vast enough to cover
the entire area at Piazzale
Roma and the present-day
Superata la stazione ferro-
viaria e i l Ponte degl i Scalzi ,
si annuncia con archi fioriti i l
“giardino di rose” di Ca' Ni-gra , dono del la contessa El i-
sabetta Francesca Albrizzi
al l 'amato Costantino Nigra,
che a sua volta le offrì i l
“giardino dei gelsomini”, ce-
lato sul retro del la elegante
palazzina di inizio Nove-
cento, progettata dal l 'archi-
tetto Giovanni Sardi , ed oggi
sede di un lussuoso resort.
Appartiene invece al Pa-lazzo Vendramin Calergi ,oggi sede del Casinò, i l
g iardino con la ottocentesca
cancel lata sul l 'al tro lato del
canale dopo i l ponti le di San
Marcuola: nel Seicento qui
sorgeva un giardino botani-
co del la famigl ia Calergi , na-
scosto al la vista da un muro
di cinta, con rare piante eso-
tiche importate dai loro vi-
vai in Creta sul monte Ida.
Fra i giardini più ammirati
quel lo del grandioso Pa-lazzo Malipiero Barnabò:
In alto /at the top
Verdeggiante giardino privato nei
pressi del Ponte dell'Accademia.
photo: Mariagrazia Dammicco
/Green private garden near the
Accademia bridge.
Sotto /at the bottom
Fioritura di rose a Palazzo Cavalli
Franchetti.
/Roses in bloom at Palazzo Caval l i
Franchetti .
photo: Mariagrazia Dammicco
> LA VEN EZI A PI Ù VERDE /TH E GREEN EST SI DE OF VEN I CE
Rio Novo canal.
Once past the railway station
and the Ponte degli Scalzi,
you can see the Ca' Nigra's“rose garden” with its flowery
arches - a gift from countess
Elisabetta Francesca Albrizzi
to her beloved Costantino Ni-
gra. He returned the gesture
by giving her the “jasmine
garden”, hidden at the back of
the stately building designed
by architect, Giovanni Sardi,
erected at the beginning of
the twentieth century. Today it
is a luxurious resort.
On the other side of the canal,
after the San Marcuola
waterbus stop there is a
garden with a 19th century
fence. It belongs to PalazzoVendramin Calergi , which to-
day houses the Casino. In the
1600s, hidden behind a wall ,
and owned by the Calergi fa-
mily, there was a botanic
garden with rare exotic plants
imported from nurseries on
Mount Ida in Crete.
The garden at the majestic
( venezi a ) MAGAZINE
nel la bel la stagione un
trionfo di rose prorompe
dal la lunga balaustra
sul l 'acqua nei pressi del
ponti le di San Samuele.
Creato a metà Ottocento in
sti le rinascimentale, lascia
intravedere solo due statue
femmini l i , riservando agl i
ospiti del la famigl ia la gioia
del la scoperta.
Un altro grande giardino
ottocentesco sempre sul lato
di San Marco è quel lo di Pa-lazzo Cavalli Franchetti ,oggi sede del l 'I stituto Vene-
to di Scienze Lettere ed Arti .
Opera del l 'architetto Gio-
vanni Battista Meduna per i l
conte Enrico di Chambord,
perse nel giro di pochi anni la
sua riservatezza con la co-
struzione del vicinissimo
Ponte del l 'Accademia. Fu
successivamente l 'architetto
Camil lo Boito per i l nuovo
proprietario barone Rai-
mondo Franchetti ad
Palazzo Malipiero Barnabò is
one of those mostly admired.
In spring and summer, masses
of roses jut out along the ba-
lustrade at the water's edge
near the San Samuele
waterbus stop. This Renais-
sance style garden was
created in the mid 1800s and
had only two female sculptu-
res thus leaving family guests
with “the joys of discovery.”
Another big nineteenth centu-
ry garden on the San Marco
side is the one belonging to
Palazzo Cavalli Franchetti ,which today houses the Istitu-
to Veneto di Scienze Lettere
ed Arti (i .e. Veneto Institute of
Science, Literature and Arts).
It was designed and built by
architect, Giovanni Battista
Meduna for Count Henri of
Chambord. After only a few
years, this garden lost its pri-
vacy when the Accademia
bridge was built nearby. Later
on, architect Camil lo Boito
Accanto /on the left
Palazzo Vendramin Calergi, oggi
sede del casinò.
/Palazzo Vendramin Calergi , which
today houses the Casino.
ampl iarlo verso Campo
Santo Stefano con
cancel lata, fanal i e leoni in
pietra di Luigi Borro.
Di fronte, nei pressi del
Campo San Vio, i l g iardino
del Palazzo Balbi Valier coni l suggestivo arco d'ingres-
so, laddove un tempo
sorgeva i l Palazzo Paradiso.
Tornando sul la riva opposta,
ecco infine i l giardino del
sansoviniano PalazzoCorner di Ca' Granda , oggisede del la Prefettura e del la
Città Metropol itana.
was commissioned by the new
owner, Baron Raimondo
Franchetti, to expand it to-
wards Campo Santo Stefano
with a fence, l ights and stone
l ions sculpted by Luigi Borro.
Opposite it, at Campo San Vio,
there is the Palazzo Balbi Va-lier garden with its evocative
entrance arch - once, the
address for Palazzo Paradiso.
Final ly, going back to the
opposite side of the canal , is
the Sansovino-style PalazzoCorner di Ca' Granda garden .Today the building houses the
> LA VEN EZI A PI Ù VERDE /TH E GREEN EST SI DE OF VEN I CE
Al centro /in the middle
I l giardino del grandioso Palazzo
Malipiero Barnabò, fra i più
ammirati.
/The garden at the majestic Palazzo
Mal ipiero Barnabò is one of those
mostly admired.
( venezi a ) MAGAZINE
> INFORMAZIONI UTILI//Useful i nformati on
Come navigare/How to get
Vaporetti ACTV linee 1 e 2.
/ACTVwaterbus line 1 and 2.
Giardini visitabiliGiardini pubblici Papadopoli
Santa Croce247-249
Apertura: 8.00-20.30 ora legale;
8.00-18.00ora solare
/Open: 8.00am –8.30pm
(daylight saving); 8.00pm-
6.00pmwinter time
Giardini di Ca' Nigra
Ca' Nigra Lagoon resort
Santa Croce927
www.hotelcanigra.it
PalazzoVendramin Calergi
Casinòdi Venezia
Cannaregio 2079
www.casinovenezia.it
Giardino accessibile in occasione
di eventi
PalazzoCavalli Franchetti
Istituto Veneto di Scienze Lettere
edArti
SanMarco2842-47, campo
SantoStefano
+39041 2407711
PalazzoCornerdi Ca' Granda
Prefettura e Città Metropolitana
di Venezia
/Seat of: Venice City Prefecture
and Metropolitan City of Venice
SanMarco2662
+39041 2407711
Informazioni /Contacts
Wigwam Club GiardiniStorici Veneziawww.giardini-venezia.it
giardini.storici.venezia
@gmail.com
+39 388 4593091
Da leggere, per farsi guidare/Readingsuggestions
beforeyougoMariagrazia Dammicco, Gui -da ai giardini di Venezia /AGuide to the Gardens of Ve-nice, foto di Gabriele Kostas,La Toletta Edizioni, Venezia2014.
www.canalgrandevenezia. itCatalogo i l lustrato: palazzi ,dipinti , sculture lungo i l Ca -nal Grande.
Accanto la celebre CasettaRossa , dove D'Annunziovisse dal 1915 al 1918 e
compose i l Notturno.
È una luce diversa, carica di
bagl iori , ad annunciare che
i l Canal Grande qui si
al larga: stiamo per incontra-
re la trionfale distesa del
Bacino San Marco. Ad acco-
gl ierci i pini marittimi che
proteggono i Giardini Reali .
city prefecture. Nearby is the
famous Casetta Rossa , whereD'Annunzio composed
Notturno and l ived from 1915
to 1918. At this point, hi-
ghl ighted by the bri l l iant glare
of different l ights, the Grand
Canal widens: welcomed by
marine pines protecting the
Royal Gardens, we are about
to come upon the triumphal
expanse of St. Mark's Basin.
Come sappiamo a Ve-
nezia c’è soltanto una
Piazza, quella di San
Marco, tutti gli altri grandi
spazi aperti si chiamano
campi. A dire il vero, nel Me-
dioevo il termine “campo” era
util izzato in tutta Italia: Piazza
del Campo a Siena, Campo
de’ Fiori a Roma, e così via.
Ma poi, praticamente ovunque,
la denominazione cambiò da
campo a piazza, con funzioni
urbanistiche più vicine all’idea
di “agorà” greca o “foro” roma-
no (cioè punti d’incontro con fi-
nalità politiche, commerciali o
religiose).
Invece a Venezia i campi (e
quelli più piccoli i “campielli”)
erano veri e propri prati, piccole
aree rurali dove coltivare l’orto o
pascolare bestiame, solo in
alcuni casi erano adibiti a cimi-
teri. In seguito vennero pavi-
mentati, prima con mattoni in
cotto e poi con i “masegni” di
trachite come li vediamo oggi.
Al centro dei campi troneggia-
va un pozzo che garantiva il ri-
fornimento idrico, attraverso un
ingegnoso sistema di filtraggio
SE IL MAREFUSSE DE TOCIOE I MONTI DEPOLENTA…/Ci cheti and wi ne:Veni ce food tourwi th Pi erangel oFederi ci
"I venezi ani hanno nel carattere uni mmenso fondo di gi oi a; i l l oropeccato capi tal e è l a gol osi tà, ma unagol osi tà ci arl i era e vi va."George Sand (pseudoni mo del l ascri ttri ce Aurore Dupi n 1 804-1 876).
Testo di /byPi erangel o Federi ci (*)foto di /photographs byVenezi ani a Tavol awww.facebook.com/veneziani .a.tavola
delle acque piovane. Quindi l’ali -
mentazione quotidiana dei vene-
ziani non era molto diversa da
quella degli abitanti dell’entro-
terra lagunare: dal loro orticello
ricavavano verdure, in particolari
occasioni sacrificavano un pollo, il
pane fatto in casa, poi la selvaggi-
na di barena, ma soprattutto il pe-
sce. Certo non erano i grandi pesci
che si possono trovare nei mari
profondi, la pesca in Laguna era
piuttosto povera, ma spesso è
dalle difficoltà che nascono le
grandi idee. Così, dalla semplicità
e dall’incontro con le spezie pro-
venienti dall ’Est, si inventarono i
piatti più famosi della cucina ve-
neziana.
Ma è dalla metà del XVI secolo
che intervenne una “rivoluzione”
alimentare che cambiò pro-
fondamente le abitudini dei ve-
neziani e di tutte le genti della
regione: arriva la “polenta”! In
realtà la polenta, intesa come
zuppa di cereali, era già in uso da
tempi lontanissimi, nelle antiche
civiltà mesopotamiche, egiziane
e greche. Polenta è un termine di
origine latina: un incrocio tra
“pollen” (farina) e “puls” (mistu-
LA STORIA DI VENEZIA
COTTA A PUNTINO/Veni ce's cul i nary hi story
03
( venezi a ) MAGAZINE
As we know, there is only
one square in Venice i .e. St.
Mark's. Al l the other big
open spaces are cal led
campo (field). To tel l you the
truth, in Medieval times, the
word “campo” was used al l
over I taly. Piazza del Campo
in Siena, Campo de' Fiori in
Rome, and so on. But then,
practical ly everywhere, the
meaning changed from
campo to piazza (square)
with an urban role closer to
the idea of the Greek “agorà”
or Roman “Forum” (i .e. a
meeting place with pol itical ,
commercial and/or rel igious
ends). Instead in Venice, the
campi (plural) and the
campiel l i (the smal ler ones)
were actual ly fields, smal l
rural areas for vegetable
gardening and rearing
animals, and in certain cases,
even cemeteries. Later on,
they were paved - at the
beginning with earthenware
bricks, and then with
trachyte masegni stones, as
we can see today. In the
centre of the campo was a
wel l for water replenishment
that used an ingenious
fi l tering system for rainwater.
At this point, the dai ly
nutrition of the Venetians
wasn't much different from
the inhabitants in the lagoon
hinterland areas: from their
l i ttle gardens, they got
vegetables, on certain
occasions they would part
with one of their chickens,
home-made bread, then
game birds from the barena
areas, but above al l fish. Of
course not big fish as found
in the open sea. Lagoon fish
is of poor qual ity, but often
necessity is the mother of
invention. So, simpl icity met
with Eastern spices, and the
best and most famous
Venetian dishes were
created.
But halfway through the16th
century, a food “revolution”
deeply changed the habits of
Venetians and al l those l iving
in the region: “Polenta”
arrived! In real ity polenta
was a cereal soup, used in
far-off times, in ancient
"The Veneti an personal i ty i s j oyful ;thei r mai n defect i s thei r greedi ness,but i t's a fri endl y l i vel y greedi ness."George Sand (Aurora Dupi n's nom depl ume 1 804-1 876).
ra, poltiglia). Anche i romani
cuocevano in acqua le farine di
grano, orzo, farro e miglio, per
poi condirle con verdure o
carni. Col decadere dell’Impe-
ro le polente di cereali di-
vennero la cucina dei tempi di
carestia, i piatti dei più poveri.
Poi, con la scoperta delle
Americhe, il fatidico incontro
con il mais! Fu così che la
polenta come la conosciamo
oggi divenne, a partire dalla
metà del Cinquecento, il cibo
usuale per tutte le popolazioni
dell’Italia settentrionale, in
particolare per le genti venete
che lo chiamarono “granturco”
perché ogni cosa, straniera o
foresta, qui da noi è “turca”.
Allora, se in montagna la
polenta ci può stare col burro
o i formaggi, oppure nelle
campagne con le carni grasse
del maiale, i “cittadini” vene-
ziani l’hanno sempre preferita
come naturale accompagna-
mento alle delizie della Lagu-
Mesopotamian, Egyptian, and
Greek civi l izations. The word
“polenta” has Latin origins: a
cross between “pol len” (flour)
and “puls” (mixture and
mush). Even the Romans
cooked wheat, barley, spelt
and mil let flour in water, and
served it with vegetables or
meat. When the Empire fel l ,
this use of cereals became a
dish during times of shortage
and famine, food for the poor.
Then with the discovery of
the Americas, the fateful
meeting with maize! And so, it
came to be, that starting from
the mid 1500s, polenta
became the dai ly food of al l
northern I tal ians. The Veneto
people cal l i t “granturco” (i .e.
Turkish corn) because
anything strange or foreign
here is cal led “Turkish”
(Anglo-Saxon equivalent is
Dutch).
Wel l , in the mountain areas,
polenta is served with butter
(*) Pi erangel o Federi ci , venezi ano,di mesti ere fa i l pubbl i ci tari ocopywri ter, per passi one i l gourmet.H a creato campagne pubbl i ci tari eper i mportanti marchidel l ’enogastronomi a i tal i ana, ti eneda anni una rubri ca di i ntervi ste eri cette dedi cate sul mensi l e Venezi aN ews, scri ve per “Venezi ani aTavol a” e al cuni bl og i nternazi onal i .
> LA STORI A DI VEN EZI A COTTA A PUN TI N O /VEN I CE'S CULI N ARY H I STORY
( venezi a ) MAGAZINE
na. “Polenta e late ingrossa le
culate” (polenta e latte rendo-
no robusti i fianchi), spe-
cialmente la polenta bianca
ottenuta dal “Mais Bianco-
perla”, considerata di maggior
pregio, tanto da essere un
Presidio Slow Food.
Tenuta tenera in cottura,
accompagnata dalle meravi-
glie dell’orto, i carciofi, la
zucca, le verze, i fagioli,
qualche volta la carne come il
famoso “figà a la venessiana”,
fino al dolce (i famosi biscotti
Zaleti sono fatti col granturco
e la torta Pincia con la polenta
avanzata) … e naturalmente il
pesce: la polenta e “schìe”
(gamberetti grigi di laguna),
con le “moleche” (i granchi dal
morbido carapace, nel perio-
do della muta), col “bacalà”,
oppure più semplicemente
con un qualsiasi intingolo o
salsa gustosa, perché qui da
noi ogni mare di buon sugo
“va tocià” con una montagna
di polenta!
and cheese, and in the
countryside, it is served with
pork, however, Venetian
“citizens” have always
preferred eating it with
Lagoon del icacies. “Polenta e
late ingrossa le culate” -
Polenta and milk make thighs
bigger - especial ly white
polenta obtained from “Mais
Biancoperla” which is
considered to be of excel lent
qual ity and is part of the Slow
Food Movement. Kept very
soft, and accompanied with
good vegetables, l ike
artichokes, pumpkin,
cabbage, beans, sometimes
meat l ike the famous “figà a la
venessiana” (l iver with
onions); used in making
sweets l ike the famous Zaleti
biscuits made of corn flour
and the Pincia (a cake made
with leftover polenta). . . and of
course fish: polenta and
“schìe” (grey lagoon prawns);
“moleche” (crabs during the
molting season);
“bacalà”(salted codfish) or
(*) Pi erangel o Federi ci , a Veneti an,i s by professi on a copywri ter and bypassi on a gourmet. H e has createdad campai gns for bi g I tal i an wi neand food brands, has had a col umn(publ i shi ng i ntervi ews and reci pes)i n the monthl y magazi ne Venezi aN ews for years and wri tes for“Venezi ani a Tavol a” and a numberof i nternati onal bl ogs.
> LA STORI A DI VEN EZI A COTTA A PUN TI N O /VEN I CE'S CULI N ARY H I STORY
Famiglie alMuseo 2016/Fami l i es at theM useum 201 6
ARTE E LABORATORI/Art and workshop
04
Se vi trovate a Venezia
con i bambini non per-
dete l 'occasione di farl i
partecipare al le attività ludi-
che organizzate dal la
Fondazione Musei Civici . I più
piccol i potranno così avvi-
cinarsi al l ’arte in modo ac-
cessibi le, imparare e speri-
mentare tecniche e tematiche
artistiche diverse a ogni ap-
puntamento.
L'offerta dei Musei Civici si arti-
cola da un lato in un’offerta
“on-demand”, anche in più
lingue, acquistabile online e
dall’altro, in una rassegna di
“eventi speciali” offerti in parti-
colari occasioni a titolo gratuito
, con cadenza mensile per tutto
il prossimo anno da prenotare
online.
Gli eventi speciali per l'anno
2016 inizieranno il 30 gennaio
con lo Speciale Carnevale.
Bambini, se passate a Ca'
Pesaro il 30 gennaio potrete
creare un costume assoluta-
mente unico, irripetibile e total-
mente personale. Portatevi da
casa il tessuto che volete ( un
quadrato di tela con cui farai un
poncho, ad esempio, o un
pezzo di lenzuolo, o uno
scampolo di stoffa, un pigiama
o una maglietta….) e poi in
museo, dopo aver osservato le
diverse tecniche dei maestri
moderni, non perdete l'occa-
sione di vivere una vera esper-
ienza di Action Painting, con la
quale sarete voi, sotto la guida
di un operatore, a trasformare
la vostra stoffa in un’opera in-
edita con cui poi, a casa,
realizzerete il vostro “costume
d’artista”. (Consigliato dai 5 ai
12 anni).
Lo Speciale Carnevale continua
il 7 febbraio a Palazzo Mocen-
igo con l'attività Sotto il
vestito… molto, Un baule con
tutto ciò che serve a una dama
o a un gentiluomo e un
manichino a grandezza nat-
urale consentono di ripercor-
rere passo passo la procedura
settecentesca della vestizione,
anche con coinvolgimento
diretto dei partecipanti. In
laboratorio, poi, con sagome di
cartone, stoffe, carta e ac-
cessori diversi, ognuno potrà
laborator
( venezi a ) MAGAZINE
in alto/at the top
Famigl ie al Museo laboratori/ Famigl ie
al Museo workshops
I f you are in Venice with
chi ldren, don't lose the
opportunity of letting them
participate in fun activities
organized by the Civic
Museums' Foundation. In this
way, l i ttle chi ldren can
approach art in a friendly way,
by learning and experimenting
methods and different artistic
themes each time.
The Civic Museums' proposal is
structured on one hand, with
an “on-demand” offer, that is
multi l ingual , and can be
purchased onl ine; and on the
other hand, with a monthly
programme of “special events”
held al l next year, offered free-
of-charge on special occasions,
and bookable onl ine.
“Special events” for 2016 begin
on 30th January with the
Carnival Special . Kids! if you
pass by Ca' Pesaro on the 30th
January, you can create your
own completely personal ,
absolutely unique, never-to- be
repeated costume. Bring with
you, whatever fabric you want
(a square of material to
make a poncho, an old sheet
or remnant, old pyjamas, a t-
shirt…) and then in the
museum, after observing the
different methods used by
modern teachers, don't lose
the opportunity of trying out
Action Painting! With the
help and advice of an
operator, you can transform
your material into an original
masterpiece. Then, at home,
you can make it become a
“super arty costume.”
(suitable for 5-12 Year olds)
The Carnival Special
continues on 7th February at
Palazzo Mocenigo with Sotto
i l vestito. . . molto, an activity
explaining how hard and
complex the dressing
process was. A trunk
containing everything
needed by a noble woman
or a gentleman, and a l ife-
size mannequin – you can
fol low step by step, the way
they used to dress up in the
1700s, and you can even
In alto /at the top
Ca' Pesaro
> ARTE /Art
take part. Then, in the
workshop, with templates
made of cardboard, fabric,
paper and different
accessories, each person can
retrace the same steps or
move ahead with his or her
own personal style, set in the
past, present or future.
(suitable for 7-14 Year olds).
Other special events l ike
EDUCATIONAL DAY AMACI ,
on 6th March, Kid Pass Day on
22nd May and F@MU-
GIORNATA NAZIONALE
DELLE FAMIGLIE AL MUSEO
(“FAMILIES AT THE MUSEUM”
National Day) on the 9th
October wi l l be occasions to
offer chi ldren, interesting and
amusing workshop activities
bringing them closer to art in
a very original way. Final ly the
year wi l l close with the
Christmas event organized for
the 1 1 th December: I l Mondo
Novo (“a New World”): colour,
glue and l ight up your 3D
scene.
Onl ine booking is necessary to
participate in the events
offered in the programme, and
ripercorrere le stesse tappe o
procedere a un proprio per-
sonale studio progettuale
d’abbigliamento, ambientato
nel passato, nel presente o nel
futuro. (Consigliato dai 7 ai 14
anni).
Altri eventi speciali come
EDUCATIONAL DAY AMACI, il
6 marzo, il Kid Pass Day del 22
maggio e F@MU – GIORNATA
NAZIONALE DELLE FAMIGLIE
AL MUSEO il 9 ottobre saranno
l'occasione per offrire ai
bambini attività laboratoriali,
interessanti e divertenti per
avvicinare i più piccoli all 'arte in
maniera originale. Si chiuderà
l'anno infine con l'appunta-
mento natalizio dell'11
dicembre: I l Mondo Novo: in-
chiostra, incolla e il lumina il tuo
diorama.
Per partecipare agli appunta-
menti della rassegna, offerti a
titolo gratuito, è necessario
prenotarsi online.
Ogni prenotazione è val ida
per un singolo nucleo
famigl iare di max 4 persone.
I l nucleo deve necessaria-
mente comprendere minimo 1
( venezi a ) MAGAZINE
In alto /at the top
Ca' Rezzonico Bal l room
any of those offered free-of-
charge.
One booking is necessary for
each nuclear family of 4
people maximum. Each
nuclear family must include
at least 1 adult (maximum 2)
and chi ldren up to the age of
14 years. For each activity,
bookings wil l open on the
Monday before the foreseen
date and close at 2.00pm on
Friday (the day before,
should the activity be
scheduled for a Saturday).
The activity wi l l only be held
with a certain number of
bookings. i .e. 24-28
participants per activity.
Therefore, should you have
booked and be unable to
attend, please cancel at your
earl iest convenience, being
no later than 12.00 noon
Friday, in order to create a
vacancy for someone else.
Chi ldren MUST be
accompanied by an adult.
Activities begin at 2.00pm
and wil l last for approx. 2
hours. To learn more about
Famil ies at the Museum
adulto (massimo 2), e ragazzi
fino a 14 anni . Per ogni attività
programmata, la prenotazione
si apre i l lunedì precedente la
data prevista e si chiude al le
ore 14.00 del venerdì (un
giorno prima nel caso di attività
previste al sabato). I l servizio è
confermato al raggiungimento
del numero minimo di parte-
cipanti . I posti complessiva-
mente disponibi l i per ogni at-
tività sono tra i 24 e i 28: si
prega pertanto, in caso di im-
pedimento a partecipare a
un’attività prenotata, di disdire
tempestivamente e comunque
entro e non oltre venerdì al le
12.00, in modo da l iberare i l
posto. Non è prevista la parte-
cipazione di ragazzi privi di ac-
compagnatore adulto. Le attiv-
ità iniziano al le ore 14 e durano
almeno 2 ore. Per conoscere
tutte le attività di Famigl ie al
Museo: http://www.visit-
muve.it/it/servizi-edu-
cativi/famigl ie-al-museo
B aùte, morette, gnaghe,
medici della peste, so-
no alcune delle piùnote maschere della tradizio-ne veneziana, a cui si
aggiungono quelle della
Commedia dell’arte, rese fa-
mose dal teatro e in particolar
modo dalle commedie di Carlo
Goldoni: Zanni, Pantaloni,Arlecchini, Pulcinella, Co-lombine…Come presentarsi a
uno dei tanti balli in maschera
che rallegrano le serate vene-
ziane durante il Carnevale?
Non ci sono dubbi: costume
classico veneziano, baùta per
lui, moretta per lei, tabarro
(mantello a ruota intera) e tri-
corno (cappello in feltro a tre
punte) per entrambi.
Sarebbe infatti impensabile
andarsene da Venezia senza
aver curiosato in uno dei tanti
negozi e atelier specializzati, e
senza aver acquistato almeno
una celebre maschera venezia-
na, rigorosamente originale, o
affittato un costume di Carne-
vale. Uso, quest’ultimo, già di
moda ai tempi del Goldoni, il
quale nella commedia "Masse-
BuongiornoSiora Maschera!/Good M orni ngM s. M ask re" racconta che chi non poteva
permettersi gli abiti sfarzosi del
Carnevale, l i noleggiava dalla
revendigola.
Anche solo entrare in un labo-ratorio dove si creano le ma-schere o si realizzano a manocostumi è come fare un saltonel passato e ritrovarsi in unmondo di magia e di sogno.Sebbene Venezia sia affollata di
negozi di maschere e costumi
di ogni tipo, ancora oggi si
possono incontrare numerose
botteghe artigianali dove
vengono prodotte maschere di
cartapesta oppure in cuoio se-
condo metodi tradizionali, o
atelier dove stil isti e sarti
confezionano abiti unici e
accessori storici. Oggi le ma-
schere della Serenissima godo-
no di nuova fortuna: con il ri-
lancio del Carnevale, a partire
dagli anni Ottanta, riprende
con vigore l’attività dei ma-
schereri, gli artigiani dediti alla
fabbricazione di maschere,
insieme a quella dei sartori
specializzati. ‘Buongiorno Siora
Maschera’ era il consueto saluto
dei veneziani durante il periodo
In alto /at the top
Maschere tradizionali realizzate in
cuoio
/traditional masks made of leather
Photo: Luca Bianchetto
A destra/right
Maschera di Balanzone
ARTE E LABORATORI/Art and workshop
04
( venezi a ) MAGAZINE
Baùte, morette, gna-
ghe and plague
doctors are some ofthe most famous masks inthe Venetian tradition, to
which those from the
Commedia del l 'arte were
added , made famous by
theatrica l pl ays and by the
comedies of Carlo Goldon i
in particu lar. Zanni , Panta-lone, Arlecchino, Pulci-nel la, Colombina. . . Just
how do you dress up to ta-
ke part in one of the many
masked ba l l s organ ised
every even ing during
Carn iva l t ime? There are no
doubts - a classica l Vene-
tian costume: baùta for
h im and moretta for her
and tabarro (black cape)
and tricorn (three-corne-
red hat) for both .
I t wou ld be just unth inka-
ble to leave Venice wi thout
having taken a peek at one
of the many specia l i sed
shops and stud ios, wi thout
having bought a mask or
having rented a Carn iva l
costume. These were in fa-
sh ion a l ready at the time
of Goldon i who, in h i s "Le
Massere" comedy, expla ins
that those who cou ld not
afford to buy splend id co-
stumes wou ld rent them
from the revend igola (se-
cond-hand reta i l er) .
Just entering a workshopthat makes masks or co-stumes is l ike taking aleap into the past andentering a magic anddream-l ike world. Despi te
the fact that there are ma-
ny mask and costume
shops of a l l kinds, there are
sti l l some workshops whe-
re craftsmen create paper-
maché or leather masks
using trad i t iona l methods,
or stud ios where designers
and ta i lors sew unique
outfi ts and accessories.
Nowadays, masks have be-
come popu lar aga in - once
the Carn iva l was revived in
the 1980s, the work of ma-
schereri - craftsmen who
created masks - and spe-
del Carnevale, quando identi-
tà personale, sesso e status
sociale scomparivano sotto
l’incantesimo dei maschera-
menti. Fin dalle origini, la ma-schera diventa a Venezia unsimbolo di libertà, un modoper trasgredire le regole so-ciali e celare la propriaidentità, non solo durante il
Carnevale ma anche nella vita
di tutti i giorni. Se le prime te-
stimonianze sull’uso di ma-
scherarsi risalgono al ’200, funel Settecento che esplose lamoda vera e propria dellamaschera: la portavano tutti,vecchi e giovani, patrizî eplebei, ricchi e poveri, persi-no le serve per andare a farela spesa, gli inservienti deiteatri (il nome è rimasto), imendicanti. Almeno fino al
1797, anno in cui la Repubblica
Serenissima cade sotto il do-
minio francese, i veneziani
indossavano la maschera non
solo nel periodo del Carnevale
- dal giorno di Santo Stefano
(26 dicembre), antica data di
inizio del Carnevale di Vene-
zia, fino alla mezzanotte del
Martedì Grasso - ma anche
In alto /at the top
Donna in maschera
photo: Annabeatrice Lacriola
Sotto /at the bottom
Festa del giovedì grasso in
Piazzetta - Gabriel BellaPinacoteca Querini Stampal ia
cia l i sed ta i lors was reque-
sted yet aga in . 'Buong iorno
Siora Machera ' (Good
Morn ing Ms. Mask) was the
usua l greeting of Venetians
during Carn iva l t ime as
identi t ies, sex and socia l
status d isappeared beneath
the charm of costumes.
Since the very beginning,masks in Venice became asynonym for freedom, away to break social rulesand hide one's identityeven in everyday l i fe. The
fi rst evidence of masks
being used dates back to
the 1200s, but i t was in the1 700s that they becamefashionable - everybodywore one from old peopleto chi ldren, nobles andcommoners, rich and poorpeople al ike, as wel l asservants when they wentshopping, theatreattendants and beggars.At least unti l 1 797, the year
in which the Republ ic came
under French domination ,
Venetians wore masks not
on ly at Carn iva l t ime - i .e.
( venezi a ) MAGAZINE
durante gran parte dell’anno, e
in occasione delle feste ufficiali
più importanti era ammesso
l’uso di tabarro e baùta. Alla
metà del Settecento, in molti
dei suoi quadri, i l pittore vene-
ziano Pietro Longhi offre una
testimonianza di questa tradi-
zione, lasciando chiaramente
comprendere perchè indossa-
re la maschera fosse così po-
polare tra i veneziani. In un
quadro come Il ridotto
(conservato nella Pinacoteca
Querini Stampalia a Venezia),
che ritrae la sala del gioco
d’azzardo, si possono scorgere
varie figure mascherate, alcu-
ne indossano un “volto”
bianco, altre una moretta nera,
tra le più antiche maschere ve-
neziane. La maschera tradi-zionale, in cuoio o in cartape-sta, aveva la funzione dinascondere, non di esibire ostupire: con il tabarro o il do-mino (lungo mantello concappuccio), l’inquietante“volto” bianco rendeva tuttiuguali, donne e uomini, ga-rantendo l’incognito.
from Boxing Day (De-
cember 26, the ancient
date of the start of the
Carn iva l ) to midn ight on
Shrove Tuesday - but a l so
throughout the year and
the use of the tabarro and
the baùta were a l lowed on
festive days. I n the mid
1700s, the Venetian pa inter
Pietro Longhi depicted th i s
trad i t ion in many of h i s
works. I l ridotto (Pinacote-
ca Querin i Stampal i a - Ven i-
ce) , for example, depicts a
room in a casino wi th many
masked characters: some
wearing a whi te "face" and
others a black moretta , one
of the most ancient Vene-
tian masks. Traditional ma-sks were made of leatheror papier-maché and wereused as disguises. The ta-barro or the domino (along cape with a hood)and the disturbing white"face" made everyone lookthe same, thus gua-ranteeing they would notbe recognised.
In alto /at the top
antico costume di Colombina
Accanto /on the left
Riflessi di Carnevalephoto di Andrea Borso
Venezia> i l g i orno> on
> fi no al> unti l
> i l g i orno> on
> nel mese> on
> nel mese> on
UN ANNO DITRADIZIONI/The greattradi ti onalfesti vi ti es
FESTE VENEZIANE/Festi val s&Events i n Veni ce
08
> fi no al> unti l
Venezia
25/04
10/04
09/02
18/09
25/04
08/05
25/04
06/'16
25/04
06/'16
25/04
25/04
> i l g i orno> on
> i l g i orno> on
> fi no al> unti l
> nel mese> on
> nel mese> on
Gal lerie del l 'Accademia
Dorsoduro 1050, Venezia
Venezia
Venezia
Sant' Erasmo
Venezia
San Francesco del la Vigna
Venezia
Castel lo - Venezia
Isola di Pel lestrina
Malamocco, Lido di Venezia
Campo San Giacomo del l 'Orio,
Venezia
25/04
08/05
> nel mese> on 06/'16
06/'16
07/'16
> nel mese> on 07/'16
Castel lo - Venezia
( venezi a ) MAGAZINE
Inverno Veneziano 2014/15
Venice Winter 2014-2015
Whi te Veni ce 201 5 - M estre
www.gustoinscena.it
Whi te Veni ce 201 5 - M estre Su e Zo per i ponti
Carneval e di Venezi aVeni ce Carni val
Festa di San M arco - 25 apri l eSai nt M ark - Apri l 25th
Stagi one Remi eraRowi ng Season
Festa del carci ofo vi ol ettoThe purpl e arti choke Feast
Festa del l a Sensa
Festa di Sant' Antoni o a San Francesco del l a Vi gna
Festa del l a Bragora
Festa del l a M adonna di M ari naM adonna di M ari na Feast
Festa patronal e di S. Pi etro i n Vol taPatronal Feast i n honour of S. Pi etro i n Vol ta
Festa de San Pi ero de Casteo
Festa di San Gi acomo del l 'Ori oSan Gi acomo del l 'Ori o Feast
www.comune.venezia. it
www.suezo.it
www.veneziaunica. it
www.comune.venezia. it
www.comune.venezia. it
www.comune.venezia. it
www.gustoinscena.itwww.carnevale.venezia. it
www.comune.venezia. it
www.sanpierodecasteo.org
www.comune.venezia.t
www.carciofosanterasmo.it
www.veneziaunica. it
I sola di Pel lestrina> nel mese> on
> i l g i orno> on
> i l g i orno> on
> i l g i orno> on
> i l g i orno> on
> l ugl i o> Jul y
Venezia
25/04
07/'16
16-17
15/08
25/04
04/09
25/04
25/04
02/10
25/04
25/04
> nel mese> on
> i l g i orno> on
> fi no al> unti l
> i l g i orno> on
> i l g i orno> on
Gal lerie del l 'Accademia
Dorsoduro 1050, Venezia
Isola di Pel lestrina
Isola di Torcel lo
Chiesa e Scuola Grande di San
Rocco, Venezia
Canal Grande, Venezia
Alberoni, Lido di Venezia
I sola di Sant' Erasmo
Venezia
Venezia
Venezia
08/'16
16/08
> nel mese> on 09/'16
23/10
21/11
> nel mese> on 12/'16
Stra- Venezia
11/11
( venezi a ) MAGAZINE
Inverno Veneziano 2014/15
Venice Winter 2014-2015
Whi te Veni ce 201 5 - M estreWhi te Veni ce 201 5 - M estreFesta del l a M adonna del l ' Appari zi oneM adonna del l 'Appari zi one Feast
Festa del RedentoreRedentore Feast
Sagra di PortoseccoFeast of Portosecco
Festa del l 'Assunta
Festa di San RoccoSai nt Roch Feast Day
Regata Stori ca
Festa del Peoci o
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