Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

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Detourism Venezia Detourism Venezia magazine 17 Gennaio Febbraio 2016 - January February 2016 Detourism è il magazine della Città di Venezia per il turismo slow e sostenibile, dedicato ai viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi. /Detourism is the web magazine of the City of Venice for slow and sustainable tourism, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path. Gennaio Febbraio 2016 - January February 2016

Transcript of Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Page 1: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

MAGAZINE

ANNO IV (YEAR 4) 2016GENNAIO FEBBRAIO(JAN UARY FEBRUARY)

17

Venezia

Page 2: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI

TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL

Detourism è i l nuovo magazine del la Città di Venezia,

per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai sol iti percorsi ,

al la ricerca dei luoghi più original i , insol iti e segreti del la città.

Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious

travel lers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice

most unusual and secret places and discovering its original characters.

PERCHÉ DETOURISM?

WHY DETOURISM?

Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi .

Per un modo diverso di viaggiare.

Per vivere Venezia da veneziani .

Per scoprire un’altra Venezia.

Vi invitiamo a diventare deturisti ,

scoprire quel lo che le guide non dicono,

percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni

e sperimentare incontri inaspettati .

Because Venice is the perfect place to get lost.

Travel l ing in a different way.

Experiencing Venice l ike a Venetian.

Discovering another Venice.

So ditch the itinerary and become a detourist,

find out what travel guides never tel l ,

and discover an unexpected Venice.

BUON DETOUR!

HAPPY DETOURING!

Ufficio Turismo Sostenibi le del la Città di Venezia

The Venice Office of Sustainable Tourism

( venezia ) MAGAZINE

BIMESTRALE ONLINE A CURA DIBI -M ON TH LY ON LI N E M AGAZI N EUffi ci o Turi smo Sosteni bi l edel l a Ci ttà di Venezi a

Redazione /Edi torsLuca Bi anchettoFrancesca PerottoSara RossiM arta Zardi noni

H anno col l aborato a questo numero/I n col l aborati on wi thM ari agrazi a Dammi cco,Ri ccardo Ravegnani

Contatti /Contactsturi smososteni bi l [email protected] a. i twww.venezi auni ca. i t/i t/turi smo_venezi awww.comune.venezi a. i t/turi smo

Progetto grafico /Graphi c desi gnmi mi cocodesi gn.com

seguici su / follow us onTurismo - Città di Venezia @DetourismVenice

AN N O I V_2016numero 17GENNAIO / FEBBRAIO

YEAR I V_2016i ssue 1 7JANUARY / FEBRUARY

I materi al i presenti i n questo magazi ne sono protettida di ri tto d’autore. È vi etata qual si asi ri produzi onetotal e o parzi al e senza l ’autori zzazi one formal edel l ’Uffi ci o Turi smo Sosteni bi l e del l a Ci ttà di Venezi ao senza ci tarne l a fonte.Al l materi al s publ i shed on thi s magazi ne are protectedby copyri ght. N one of the contents can be reproduced,nei ther i n whol e nor i n part, wi thout the wri ttenauthori zati on of the Offi ce of Sustai nabl e Touri sm ofthe Ci ty of Veni ce or wi thout ci ti ng the source.

Page 3: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

ITINERARI DEL MISTERO/Haunted Venice

01

GIARDINISUL CANAL GRANDE/The Grand Canal 'sgardens

MUSICA E TEATRO/M usi c & Theatre

05

GIOVANE ORCHESTRAMETROPOLITANA/Groggi a Theatre

FESTE VENEZIANE/Festi val s & Events

08

UN ANNO DITRADIZIONI/The greattradi ti onal festi vi ti es

LE PIETRE DI VENEZIA/The Stones of Veni ce

06

TRADIZIONIE CURIOSITÀ/Tradi ti onsand curi osi ti es

ARTE E LABORATORI/Art & Workshops

04

PERCORSI TATTILIALLA GUGGENHEIM/Tacti l e i ti nerari esat Guggenhei m

LA VENEZIA PIU VERDE/The greenest Veni ce

02

I SEGRETIDEL CASINO VENIER/The secrets

of Casi no Veni ere

CUCINA VENEZIANA/Food & Wi ne

03

ALLA SCOPERTADEL GRANTURCO/Veni ce Bacaro tour

NON SOLO GONDOLA/N ot onl y Gondol a

07

IL TRABACCOLO/The trabaccol o

Page 4: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

In quanto a itinerari segreti

Venezia non ha certamente

nulla da invidiare ad altri

luoghi.

Nel periodo carnevalesco,poi, cal l i , campiell i , palazzi di

una città già di per sé ricca di

fascino assumono contorni

ancora più suggestivi. I siti

della Venezia segreta sono

molteplici, ma vogliamo

concentrarci su uno in parti-

colare che è specchio della

dolce vita lagunare delSettecento. Andiamo a sco-

prire i segreti del celebre Ca-sino Venier e della sua pro-

prietaria Elena Priul i .

I Casini o Ridotti esistevano a

Venezia dal 1282 ma divenne-

ro una diffusa consuetudine

nel Cinquecento e Seicento e

una vera e propria moda nel

secolo successivo. Erano ritro-

vi per pochi intimi dove si gio-

cava, si ballava, si discuteva di

ITINERARISEGRETI DIVENEZIA: ILCASINO VENIER/Secret Veni ce: theCasi no Veni er

testo di/text by

Ri ccardo Ravegnani

teatro e filosofia ma si faceva-

no anche incontri segreti al di

fuori del talamo nuziale. Qui si

esprimeva la diffusa passione

per il gioco d’azzardo, che a

più riprese la Repubblica tentò

di vietare senza esito. Piccoli

appartamenti spesso arredati

con lusso, i Ridotti costituiva-

no “l’altra abitazione”, cioè

l’alternativa funzionale rispetto

al più conosciuto e rappre-

sentativo palazzo. Nel 1744 se

ne contavano ben 118, quasi

tutti nei pressi di Piazza San

Marco.

I l Casino Venier, palazzo di

cinque piani che si trova sul

Ponte dei Bareteri tra Rialto e

San Marco e oggi è sede

dell ’Associazione Culturale

Italo-Francese, era di proprietà

del procuratore Federico Ve-

nier ma in realtà governato e

util izzato dalla moglie ElenaPriuli , nobildonna colta e raffi-

I TINERARIDELMISTERO/H aunted Veni ce

01

A destra /at the right

Una prospettive del liagò del Ridotto.

/A view of the l iagò or solarium of the

Ridotto. photo: Riccardo Ravegnani .

Page 5: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

discussions about theatre

and phi losophy, but they

were also meeting places

outside the marriage bed.

Gambling was very popularand widely diffused , and the

Repubbl ica had tried on

various occasions to

el iminate it, but to no avai l !

Ridotti or smal l apartments,

often luxuriously furnished

became “the other dwel l ing”

i .e. the alternative to the

official address. In 1744 therewere 118, and almost al l near

St. Mark's Square.

Casino Venier is a five-storey

bui lding on the Ponte dei

Bareteri between Rialto and

St. Mark's. Today it is home to

the I talo-French Cultural

Association. The bui lding was

once owned by publ ic

prosecutor, Federico Venier,

but was actual ly managedand used by his wife, ElenaPriuli who was a wel l-

educated, highly-cultured

Venice is second to

none when it comes

to secret itineraries.

And, at Carnival time, a l leys,squares, and city bui ldings

already rich with fascination

and interest take on a more

evocative profi le. There are

many secret locations in

Venice, but we want to

concentrate on one in

particular which mirrors the18th century dolce vita inthe lagoon city.Let's go and discover thesecrets of the famousCasino Venier clubhouseand Elena Priuli, its owner.Casini or Ridotti were

private rooms that existed

from 1282 onwards, but they

became a widespread

custom in the 1500s and

1600s and a real habit in the

next century.

They were gathering places

for very few close friends

with gambl ing, dancing and

In alto /at the top

Salotto del Casino Venier.

/The Living room of Casino Venier.

photo: Christian Combaz, Wikipedia

Page 6: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Sotto /at the bottom

Ponte dei Bareteri. Una prospettiva

del liagò del Ridotto./Ponte dei Bareteri . A view of thel iagò or solarium of the Ridotto.photo: Riccardo Ravegnani

noblewoman. The main

façade looks onto the rio dei

Bareteri canal : the quaint

liagò or solarium is sti l l

visible today. In this exclusive

residence, everything was

organized to protect theprivacy of the owner andher guests. In fact, a peep-hole hidden in the marble

floor of the entrance room

was used to check on the

person about to enter, in

order to keep out undesired

visitors and checks.

According to legend, the

Ridotto also had a secretescape passage, where

people avoided passing by

the main entrance: it was

said to have had a real

“water door” found under

the bridge, but no trace

exists. And this is not the

only case: legend says that

there were at least seven of

these types of doors in the

various districts of the city.

Final ly, behind the entrance

stairs, there was a smal l

room with a grate carved in

gi lded wood: it probably was

the musicians' room , and as

it was hidden, the music

served to tempt the guests.

The melody came from the

grate, which at the same

time was used as a peep-

hole to spy on what was

happening in the room.

There was a lot of gossip in

those days about Elena

Priul i , the rich and famous

noblewoman and her brash,

exclusive ridotto. One of

these stories - vicious and

indiscreet - was set in thelong Carnival period . In fact,

> I TI N ERARI DEL M I STERO /H aunted Veni ce

nata. La facciata principale

prospetta sul rio dei Bareteri:

singolare è il liagò ancora oggi

visibile. In questa esclusiva re-

sidenza tutto era studiato perproteggere la privacy dellaproprietaria e degli ospiti .Nascosto nel pavimento di

marmo della sala d’ingresso,

infatti , uno spioncino serviva a

controllare chi stava per entra-

re, per preservarsi da controll i

e visite indesiderate. Secondo

la leggenda, inoltre, i l Ridotto

aveva una via di fuga segretaper lasciare i locali senza do-

ver passare per l’ingresso

principale: i l passaggio doveva

essere una vera e propria

“porta d’acqua” collocata

sotto il ponte, anche se oggi

non ne esiste traccia. E non

era neppure un caso isolato: si

tramanda che le porte di que-

sto tipo a quei tempi in città

fossero ben sette dislocate tra

i vari Sestieri.

Alle spalle della scala

d’entrata, infine, era stata pre-

disposta una stanzetta munita

di grate intagliate in legno do-

rato: si trattava probabilmente

della sala dei musici che, re-

stando nascosti, al l ietavano gli

ospiti con le loro note. La me-

lodia arrivata all ’orecchio dei

presenti tramite le grate, che

allo stesso tempo potevano

servire per spiare inosservati

quanto accadeva nel salone.

Numerosi erano i pettegolezzi

che circolavano intorno alla

ricca e il lustre nobildonna

Priul i e al suo esclusivo e

disinvolto ridotto. Uno di que-

sti – maligno e indiscreto – è

ambientato durante il lungoperiodo del Carnevale vene-

Bi bl i ografi a /Bi bl i ography:Venezi a Eni gma, tredi ci secol i d icronache, mi steri , curi osi tà, estraordi nari e vi cende tra stori a emi to, di Al berto Toso Fei ;Un sogno chi amato Venezi a,I l Sesti ere di San M arco,di Al do Rossi ; Stori a di Venezi aci ttà del l e donne. Gui da ai tempi ,l uoghi e presenze femmi ni l i ,testo stori co di Ti zi ana Pl ebani .bl og.l abottegadi manuzi o.com

Page 7: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

In alto /at the top

I l Ridotto di Venezia, Pietro Longhi,

1750, Ca' Rezzonico.

/The Ridotto of Venice, Pietro Longhi ,

1750, Ca' Rezzonico. photo: Wikipedia

the tale tel ls of how the

noblewoman would amuse

herself by looking at themasked parade while hiddenbehind the window panes ofher verandah . From that

point she would single out a

“prey,” then dress up with her

costume and white mask, and

go down and seduce the

chosen man, leading him into

her house.

A dive into a private past, into

the most “immoral” centuryin the Venetian Republic'shistory.A leap into a sumptuous,

magnificent century,

contemporaneously shrouded

by an intangible melancholy

due to the city's pol itical

decadence.

The rediscovery of the Ridotti

and especial ly Casino Venier,

as symbols of 18th centuryVenice represents even the

rediscovery of the dual world

in the era.

ziano. Si narra, infatti , che

proprio in questi giorni la

nobildonna si divertisse a

osservare la sfilata dellemaschere nascosta dietro ivetri della veranda. Da qui

individuava una “preda” e,

indossati larva, tricorno e

bauta, scendeva a sedurre il

prescelto trascinandolo

dentro casa fino alla sua

alcova.

Un tuffo nell ’intimità più pri-

vata, nel secolo più “disso-luto” della storia della Re-pubblica di Venezia. Un

tuffo in un secolo sfarzoso e

magnifico ma velato, al

contempo, da un’intangibile

malinconia dovuta alla deca-

denza politica della città. La

riscoperta dei Ridotti, e del

Casino Venier in particolare,

come luoghi simbolo delSettecento venezianorappresenta così anche la ri-

scoperta dell ’ambivalente

atmosfera dell ’epoca.

Page 8: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Definito a fine

Quattrocento “la

strada più bel la del

mondo”, i l Canal Grande ri-

serva tuttora impareggiabi l i

emozioni con una serie pres-

soché ininterrotta di oltre

200 palazzi che lo co-

steggiano per una lunghezza

di quasi quattro chi lometri .

Chiamato anche Canalazzo

dai veneziani , è come la spina

dorsale del la città, dove quo-

tidianamente navigano mezzi

pubbl ici , gondole, taxi e

imbarcazioni per i l trasporto

di merci . Chi lo scopre nel le

mappe turistiche, riconosce

immeditamente la sua ca-

ratteristica forma sinuosa a

“s” rovesciata che, dal Ponte

del la Libertà fino al Bacino

San Marco, attraversa i l

centro storico dividendolo in

due parti : a nord i sestieri di

Cannaregio, Castel lo e San

Marco; a sud Santa Croce,

San Polo e Dorsoduro.

Per col legarle più age-

volmente ci sono ancora

GIARDINI SULCANAL GRANDE/The gardens onthe Grand Canal

Verdeggi anti squarci da assaporarenavi gando l entamente i n vaporetto.

/Lush green passages to enj oy whi l epassi ng sl owl y by i n a vaporetto.

Testo e foto di /byM ari agrazi a Dammi cco,Wi gwam Cl ub Gi ardi ni Stori ci Venezi a

alcuni “traghetti”, ormai dra-

sticamente ridotti ; e so-

prattutto quattro grandi ponti

che attraversano i l canale: i l

più antico a Rialto, quel l i otto-

centeschi (seppure ricostruiti

nel Novecento) al l 'Accademia

e agl i Scalzi e, più recente,

quel lo del la Costituzione.

Una strada d'acqua , che

racconta di mille anni di storiaattraverso le facciate di aristo-

cratiche dimore e con inattesi

squarci di vegetazione che si

fa largo fra gl i edifici , oggetto

del desiderio di turisti e resi-

denti .

Partendo dal l 'imbarcadero di

Piazzale Roma incontriamo

immediatamente sul la destra i

Giardini pubblici Papadopoliche, quando vennero pro-

gettati nel l 'Ottocento dal lo

scenografo Francesco Bagna-

ra e successivamente aricchiti

dal paesaggista Marc Guignon,

erano così vasti da arrivare ad

estendersi sul l 'intera area di

Piazzale Roma e del l 'attuale

Rio Novo.

LA VENEZIA PIÙ VERDE/The greenest side of Venice

02

In alto /at the top

Gli archi fioriti del “giardino di

rose” di Ca' Nigra .

/Ca' Nigra's “rose garden” with its

flowery arches.

Page 9: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

At the end of the

1400s, defined as

“the most beautifulroad in the world,” the GrandCanal , today, sti l l reserves us

incomparable emotions with

an almost uninterrupted,

four-kilometre sequence of

more than 200 buildings.

The Grand Canal, also re-

ferred to as Canalazzo by lo-

cal residents, is the city's

backbone. Public transport,

gondolas, water taxis and

vessels transporting goods

pass through it daily. It is re-

cognized immediately on

tourist maps, from its

winding, upside-down “s”

shape, going from the Ponte

della Libertà, through the ci-

ty's historic centre to St.

Mark's basin. It divides the

centre into two parts: the

areas of Cannaregio, Castello

and San Marco to the north;

the areas of Santa Croce, San

Polo and Dorsoduro to the

south. For easier connection,

there are stil l a few ferries -

drastical ly reduced; and abo-

ve all four big bridges cros-

sing the canal: the oldest at

Rialto, those built in the 1800s

(even if they were re-

constructed in the 1900s) su-

ch as Ponte dell 'Accademia

and Ponte degli Scalzi, and

the newer Ponte della Costi-

tuzione.

A water road recounting a

thousand years of historythrough the façades of ari-

stocratic dwell ings and unex-

pected green areas among

them, - al l remaining an ob-

ject of desire for tourists and

residents.

Starting at the Piazzale Romawaterbus stop, on the right,

we immediately see the Pa-padopoli public gardensWhen they were planned in

the 1800s by scenographer,

Francesco Bagnara, and then

developed by landscape

gardener, Marc Guignon, they

were vast enough to cover

the entire area at Piazzale

Roma and the present-day

Page 10: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Superata la stazione ferro-

viaria e i l Ponte degl i Scalzi ,

si annuncia con archi fioriti i l

“giardino di rose” di Ca' Ni-gra , dono del la contessa El i-

sabetta Francesca Albrizzi

al l 'amato Costantino Nigra,

che a sua volta le offrì i l

“giardino dei gelsomini”, ce-

lato sul retro del la elegante

palazzina di inizio Nove-

cento, progettata dal l 'archi-

tetto Giovanni Sardi , ed oggi

sede di un lussuoso resort.

Appartiene invece al Pa-lazzo Vendramin Calergi ,oggi sede del Casinò, i l

g iardino con la ottocentesca

cancel lata sul l 'al tro lato del

canale dopo i l ponti le di San

Marcuola: nel Seicento qui

sorgeva un giardino botani-

co del la famigl ia Calergi , na-

scosto al la vista da un muro

di cinta, con rare piante eso-

tiche importate dai loro vi-

vai in Creta sul monte Ida.

Fra i giardini più ammirati

quel lo del grandioso Pa-lazzo Malipiero Barnabò:

In alto /at the top

Verdeggiante giardino privato nei

pressi del Ponte dell'Accademia.

photo: Mariagrazia Dammicco

/Green private garden near the

Accademia bridge.

Sotto /at the bottom

Fioritura di rose a Palazzo Cavalli

Franchetti.

/Roses in bloom at Palazzo Caval l i

Franchetti .

photo: Mariagrazia Dammicco

> LA VEN EZI A PI Ù VERDE /TH E GREEN EST SI DE OF VEN I CE

Rio Novo canal.

Once past the railway station

and the Ponte degli Scalzi,

you can see the Ca' Nigra's“rose garden” with its flowery

arches - a gift from countess

Elisabetta Francesca Albrizzi

to her beloved Costantino Ni-

gra. He returned the gesture

by giving her the “jasmine

garden”, hidden at the back of

the stately building designed

by architect, Giovanni Sardi,

erected at the beginning of

the twentieth century. Today it

is a luxurious resort.

On the other side of the canal,

after the San Marcuola

waterbus stop there is a

garden with a 19th century

fence. It belongs to PalazzoVendramin Calergi , which to-

day houses the Casino. In the

1600s, hidden behind a wall ,

and owned by the Calergi fa-

mily, there was a botanic

garden with rare exotic plants

imported from nurseries on

Mount Ida in Crete.

The garden at the majestic

Page 11: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

nel la bel la stagione un

trionfo di rose prorompe

dal la lunga balaustra

sul l 'acqua nei pressi del

ponti le di San Samuele.

Creato a metà Ottocento in

sti le rinascimentale, lascia

intravedere solo due statue

femmini l i , riservando agl i

ospiti del la famigl ia la gioia

del la scoperta.

Un altro grande giardino

ottocentesco sempre sul lato

di San Marco è quel lo di Pa-lazzo Cavalli Franchetti ,oggi sede del l 'I stituto Vene-

to di Scienze Lettere ed Arti .

Opera del l 'architetto Gio-

vanni Battista Meduna per i l

conte Enrico di Chambord,

perse nel giro di pochi anni la

sua riservatezza con la co-

struzione del vicinissimo

Ponte del l 'Accademia. Fu

successivamente l 'architetto

Camil lo Boito per i l nuovo

proprietario barone Rai-

mondo Franchetti ad

Palazzo Malipiero Barnabò is

one of those mostly admired.

In spring and summer, masses

of roses jut out along the ba-

lustrade at the water's edge

near the San Samuele

waterbus stop. This Renais-

sance style garden was

created in the mid 1800s and

had only two female sculptu-

res thus leaving family guests

with “the joys of discovery.”

Another big nineteenth centu-

ry garden on the San Marco

side is the one belonging to

Palazzo Cavalli Franchetti ,which today houses the Istitu-

to Veneto di Scienze Lettere

ed Arti (i .e. Veneto Institute of

Science, Literature and Arts).

It was designed and built by

architect, Giovanni Battista

Meduna for Count Henri of

Chambord. After only a few

years, this garden lost its pri-

vacy when the Accademia

bridge was built nearby. Later

on, architect Camil lo Boito

Accanto /on the left

Palazzo Vendramin Calergi, oggi

sede del casinò.

/Palazzo Vendramin Calergi , which

today houses the Casino.

Page 12: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

ampl iarlo verso Campo

Santo Stefano con

cancel lata, fanal i e leoni in

pietra di Luigi Borro.

Di fronte, nei pressi del

Campo San Vio, i l g iardino

del Palazzo Balbi Valier coni l suggestivo arco d'ingres-

so, laddove un tempo

sorgeva i l Palazzo Paradiso.

Tornando sul la riva opposta,

ecco infine i l giardino del

sansoviniano PalazzoCorner di Ca' Granda , oggisede del la Prefettura e del la

Città Metropol itana.

was commissioned by the new

owner, Baron Raimondo

Franchetti, to expand it to-

wards Campo Santo Stefano

with a fence, l ights and stone

l ions sculpted by Luigi Borro.

Opposite it, at Campo San Vio,

there is the Palazzo Balbi Va-lier garden with its evocative

entrance arch - once, the

address for Palazzo Paradiso.

Final ly, going back to the

opposite side of the canal , is

the Sansovino-style PalazzoCorner di Ca' Granda garden .Today the building houses the

> LA VEN EZI A PI Ù VERDE /TH E GREEN EST SI DE OF VEN I CE

Al centro /in the middle

I l giardino del grandioso Palazzo

Malipiero Barnabò, fra i più

ammirati.

/The garden at the majestic Palazzo

Mal ipiero Barnabò is one of those

mostly admired.

Page 13: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

> INFORMAZIONI UTILI//Useful i nformati on

Come navigare/How to get

Vaporetti ACTV linee 1 e 2.

/ACTVwaterbus line 1 and 2.

Giardini visitabiliGiardini pubblici Papadopoli

Santa Croce247-249

Apertura: 8.00-20.30 ora legale;

8.00-18.00ora solare

/Open: 8.00am –8.30pm

(daylight saving); 8.00pm-

6.00pmwinter time

Giardini di Ca' Nigra

Ca' Nigra Lagoon resort

Santa Croce927

www.hotelcanigra.it

PalazzoVendramin Calergi

Casinòdi Venezia

Cannaregio 2079

www.casinovenezia.it

Giardino accessibile in occasione

di eventi

PalazzoCavalli Franchetti

Istituto Veneto di Scienze Lettere

edArti

SanMarco2842-47, campo

SantoStefano

+39041 2407711

PalazzoCornerdi Ca' Granda

Prefettura e Città Metropolitana

di Venezia

/Seat of: Venice City Prefecture

and Metropolitan City of Venice

SanMarco2662

+39041 2407711

Informazioni /Contacts

Wigwam Club GiardiniStorici Veneziawww.giardini-venezia.it

giardini.storici.venezia

@gmail.com

+39 388 4593091

Da leggere, per farsi guidare/Readingsuggestions

beforeyougoMariagrazia Dammicco, Gui -da ai giardini di Venezia /AGuide to the Gardens of Ve-nice, foto di Gabriele Kostas,La Toletta Edizioni, Venezia2014.

www.canalgrandevenezia. itCatalogo i l lustrato: palazzi ,dipinti , sculture lungo i l Ca -nal Grande.

Accanto la celebre CasettaRossa , dove D'Annunziovisse dal 1915 al 1918 e

compose i l Notturno.

È una luce diversa, carica di

bagl iori , ad annunciare che

i l Canal Grande qui si

al larga: stiamo per incontra-

re la trionfale distesa del

Bacino San Marco. Ad acco-

gl ierci i pini marittimi che

proteggono i Giardini Reali .

city prefecture. Nearby is the

famous Casetta Rossa , whereD'Annunzio composed

Notturno and l ived from 1915

to 1918. At this point, hi-

ghl ighted by the bri l l iant glare

of different l ights, the Grand

Canal widens: welcomed by

marine pines protecting the

Royal Gardens, we are about

to come upon the triumphal

expanse of St. Mark's Basin.

Page 14: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Come sappiamo a Ve-

nezia c’è soltanto una

Piazza, quella di San

Marco, tutti gli altri grandi

spazi aperti si chiamano

campi. A dire il vero, nel Me-

dioevo il termine “campo” era

util izzato in tutta Italia: Piazza

del Campo a Siena, Campo

de’ Fiori a Roma, e così via.

Ma poi, praticamente ovunque,

la denominazione cambiò da

campo a piazza, con funzioni

urbanistiche più vicine all’idea

di “agorà” greca o “foro” roma-

no (cioè punti d’incontro con fi-

nalità politiche, commerciali o

religiose).

Invece a Venezia i campi (e

quelli più piccoli i “campielli”)

erano veri e propri prati, piccole

aree rurali dove coltivare l’orto o

pascolare bestiame, solo in

alcuni casi erano adibiti a cimi-

teri. In seguito vennero pavi-

mentati, prima con mattoni in

cotto e poi con i “masegni” di

trachite come li vediamo oggi.

Al centro dei campi troneggia-

va un pozzo che garantiva il ri-

fornimento idrico, attraverso un

ingegnoso sistema di filtraggio

SE IL MAREFUSSE DE TOCIOE I MONTI DEPOLENTA…/Ci cheti and wi ne:Veni ce food tourwi th Pi erangel oFederi ci

"I venezi ani hanno nel carattere uni mmenso fondo di gi oi a; i l l oropeccato capi tal e è l a gol osi tà, ma unagol osi tà ci arl i era e vi va."George Sand (pseudoni mo del l ascri ttri ce Aurore Dupi n 1 804-1 876).

Testo di /byPi erangel o Federi ci (*)foto di /photographs byVenezi ani a Tavol awww.facebook.com/veneziani .a.tavola

delle acque piovane. Quindi l’ali -

mentazione quotidiana dei vene-

ziani non era molto diversa da

quella degli abitanti dell’entro-

terra lagunare: dal loro orticello

ricavavano verdure, in particolari

occasioni sacrificavano un pollo, il

pane fatto in casa, poi la selvaggi-

na di barena, ma soprattutto il pe-

sce. Certo non erano i grandi pesci

che si possono trovare nei mari

profondi, la pesca in Laguna era

piuttosto povera, ma spesso è

dalle difficoltà che nascono le

grandi idee. Così, dalla semplicità

e dall’incontro con le spezie pro-

venienti dall ’Est, si inventarono i

piatti più famosi della cucina ve-

neziana.

Ma è dalla metà del XVI secolo

che intervenne una “rivoluzione”

alimentare che cambiò pro-

fondamente le abitudini dei ve-

neziani e di tutte le genti della

regione: arriva la “polenta”! In

realtà la polenta, intesa come

zuppa di cereali, era già in uso da

tempi lontanissimi, nelle antiche

civiltà mesopotamiche, egiziane

e greche. Polenta è un termine di

origine latina: un incrocio tra

“pollen” (farina) e “puls” (mistu-

LA STORIA DI VENEZIA

COTTA A PUNTINO/Veni ce's cul i nary hi story

03

Page 15: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

As we know, there is only

one square in Venice i .e. St.

Mark's. Al l the other big

open spaces are cal led

campo (field). To tel l you the

truth, in Medieval times, the

word “campo” was used al l

over I taly. Piazza del Campo

in Siena, Campo de' Fiori in

Rome, and so on. But then,

practical ly everywhere, the

meaning changed from

campo to piazza (square)

with an urban role closer to

the idea of the Greek “agorà”

or Roman “Forum” (i .e. a

meeting place with pol itical ,

commercial and/or rel igious

ends). Instead in Venice, the

campi (plural) and the

campiel l i (the smal ler ones)

were actual ly fields, smal l

rural areas for vegetable

gardening and rearing

animals, and in certain cases,

even cemeteries. Later on,

they were paved - at the

beginning with earthenware

bricks, and then with

trachyte masegni stones, as

we can see today. In the

centre of the campo was a

wel l for water replenishment

that used an ingenious

fi l tering system for rainwater.

At this point, the dai ly

nutrition of the Venetians

wasn't much different from

the inhabitants in the lagoon

hinterland areas: from their

l i ttle gardens, they got

vegetables, on certain

occasions they would part

with one of their chickens,

home-made bread, then

game birds from the barena

areas, but above al l fish. Of

course not big fish as found

in the open sea. Lagoon fish

is of poor qual ity, but often

necessity is the mother of

invention. So, simpl icity met

with Eastern spices, and the

best and most famous

Venetian dishes were

created.

But halfway through the16th

century, a food “revolution”

deeply changed the habits of

Venetians and al l those l iving

in the region: “Polenta”

arrived! In real ity polenta

was a cereal soup, used in

far-off times, in ancient

"The Veneti an personal i ty i s j oyful ;thei r mai n defect i s thei r greedi ness,but i t's a fri endl y l i vel y greedi ness."George Sand (Aurora Dupi n's nom depl ume 1 804-1 876).

Page 16: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

ra, poltiglia). Anche i romani

cuocevano in acqua le farine di

grano, orzo, farro e miglio, per

poi condirle con verdure o

carni. Col decadere dell’Impe-

ro le polente di cereali di-

vennero la cucina dei tempi di

carestia, i piatti dei più poveri.

Poi, con la scoperta delle

Americhe, il fatidico incontro

con il mais! Fu così che la

polenta come la conosciamo

oggi divenne, a partire dalla

metà del Cinquecento, il cibo

usuale per tutte le popolazioni

dell’Italia settentrionale, in

particolare per le genti venete

che lo chiamarono “granturco”

perché ogni cosa, straniera o

foresta, qui da noi è “turca”.

Allora, se in montagna la

polenta ci può stare col burro

o i formaggi, oppure nelle

campagne con le carni grasse

del maiale, i “cittadini” vene-

ziani l’hanno sempre preferita

come naturale accompagna-

mento alle delizie della Lagu-

Mesopotamian, Egyptian, and

Greek civi l izations. The word

“polenta” has Latin origins: a

cross between “pol len” (flour)

and “puls” (mixture and

mush). Even the Romans

cooked wheat, barley, spelt

and mil let flour in water, and

served it with vegetables or

meat. When the Empire fel l ,

this use of cereals became a

dish during times of shortage

and famine, food for the poor.

Then with the discovery of

the Americas, the fateful

meeting with maize! And so, it

came to be, that starting from

the mid 1500s, polenta

became the dai ly food of al l

northern I tal ians. The Veneto

people cal l i t “granturco” (i .e.

Turkish corn) because

anything strange or foreign

here is cal led “Turkish”

(Anglo-Saxon equivalent is

Dutch).

Wel l , in the mountain areas,

polenta is served with butter

(*) Pi erangel o Federi ci , venezi ano,di mesti ere fa i l pubbl i ci tari ocopywri ter, per passi one i l gourmet.H a creato campagne pubbl i ci tari eper i mportanti marchidel l ’enogastronomi a i tal i ana, ti eneda anni una rubri ca di i ntervi ste eri cette dedi cate sul mensi l e Venezi aN ews, scri ve per “Venezi ani aTavol a” e al cuni bl og i nternazi onal i .

> LA STORI A DI VEN EZI A COTTA A PUN TI N O /VEN I CE'S CULI N ARY H I STORY

Page 17: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

na. “Polenta e late ingrossa le

culate” (polenta e latte rendo-

no robusti i fianchi), spe-

cialmente la polenta bianca

ottenuta dal “Mais Bianco-

perla”, considerata di maggior

pregio, tanto da essere un

Presidio Slow Food.

Tenuta tenera in cottura,

accompagnata dalle meravi-

glie dell’orto, i carciofi, la

zucca, le verze, i fagioli,

qualche volta la carne come il

famoso “figà a la venessiana”,

fino al dolce (i famosi biscotti

Zaleti sono fatti col granturco

e la torta Pincia con la polenta

avanzata) … e naturalmente il

pesce: la polenta e “schìe”

(gamberetti grigi di laguna),

con le “moleche” (i granchi dal

morbido carapace, nel perio-

do della muta), col “bacalà”,

oppure più semplicemente

con un qualsiasi intingolo o

salsa gustosa, perché qui da

noi ogni mare di buon sugo

“va tocià” con una montagna

di polenta!

and cheese, and in the

countryside, it is served with

pork, however, Venetian

“citizens” have always

preferred eating it with

Lagoon del icacies. “Polenta e

late ingrossa le culate” -

Polenta and milk make thighs

bigger - especial ly white

polenta obtained from “Mais

Biancoperla” which is

considered to be of excel lent

qual ity and is part of the Slow

Food Movement. Kept very

soft, and accompanied with

good vegetables, l ike

artichokes, pumpkin,

cabbage, beans, sometimes

meat l ike the famous “figà a la

venessiana” (l iver with

onions); used in making

sweets l ike the famous Zaleti

biscuits made of corn flour

and the Pincia (a cake made

with leftover polenta). . . and of

course fish: polenta and

“schìe” (grey lagoon prawns);

“moleche” (crabs during the

molting season);

“bacalà”(salted codfish) or

(*) Pi erangel o Federi ci , a Veneti an,i s by professi on a copywri ter and bypassi on a gourmet. H e has createdad campai gns for bi g I tal i an wi neand food brands, has had a col umn(publ i shi ng i ntervi ews and reci pes)i n the monthl y magazi ne Venezi aN ews for years and wri tes for“Venezi ani a Tavol a” and a numberof i nternati onal bl ogs.

> LA STORI A DI VEN EZI A COTTA A PUN TI N O /VEN I CE'S CULI N ARY H I STORY

Page 18: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Famiglie alMuseo 2016/Fami l i es at theM useum 201 6

ARTE E LABORATORI/Art and workshop

04

Se vi trovate a Venezia

con i bambini non per-

dete l 'occasione di farl i

partecipare al le attività ludi-

che organizzate dal la

Fondazione Musei Civici . I più

piccol i potranno così avvi-

cinarsi al l ’arte in modo ac-

cessibi le, imparare e speri-

mentare tecniche e tematiche

artistiche diverse a ogni ap-

puntamento.

L'offerta dei Musei Civici si arti-

cola da un lato in un’offerta

“on-demand”, anche in più

lingue, acquistabile online e

dall’altro, in una rassegna di

“eventi speciali” offerti in parti-

colari occasioni a titolo gratuito

, con cadenza mensile per tutto

il prossimo anno da prenotare

online.

Gli eventi speciali per l'anno

2016 inizieranno il 30 gennaio

con lo Speciale Carnevale.

Bambini,   se passate a Ca'

Pesaro il 30 gennaio potrete

creare un costume assoluta-

mente unico, irripetibile e total-

mente personale. Portatevi da

casa il tessuto che volete ( un

quadrato di tela con cui farai un

poncho, ad esempio, o un

pezzo di lenzuolo, o uno

scampolo di stoffa, un pigiama

o una maglietta….) e poi in

museo, dopo aver osservato le

diverse tecniche dei maestri

moderni, non perdete l'occa-

sione di vivere una vera esper-

ienza di Action Painting, con la

quale sarete voi, sotto la guida

di un operatore, a trasformare

la vostra stoffa in un’opera in-

edita con cui poi, a casa,

realizzerete il vostro “costume

d’artista”. (Consigliato dai 5 ai

12 anni).

Lo Speciale Carnevale continua

il 7 febbraio a Palazzo Mocen-

igo con l'attività Sotto il

vestito… molto, Un baule con

tutto ciò che serve a una dama

o a un gentiluomo e un

manichino a grandezza nat-

urale consentono di ripercor-

rere passo passo la procedura

settecentesca della vestizione,

anche con coinvolgimento

diretto dei partecipanti. In

laboratorio, poi, con sagome di

cartone, stoffe, carta e ac-

cessori diversi, ognuno potrà

laborator

Page 19: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

in alto/at the top

Famigl ie al Museo laboratori/ Famigl ie

al Museo workshops

I f you are in Venice with

chi ldren, don't lose the

opportunity of letting them

participate in fun activities

organized by the Civic

Museums' Foundation. In this

way, l i ttle chi ldren can

approach art in a friendly way,

by learning and experimenting

methods and different artistic

themes each time.

The Civic Museums' proposal is

structured on one hand, with

an “on-demand” offer, that is

multi l ingual , and can be

purchased onl ine; and on the

other hand, with a monthly

programme of “special events”

held al l next year, offered free-

of-charge on special occasions,

and bookable onl ine.

“Special events” for 2016 begin

on 30th January with the

Carnival Special . Kids! if you

pass by Ca' Pesaro on the 30th

January, you can create your

own completely personal ,

absolutely unique, never-to- be

repeated costume. Bring with

you, whatever fabric you want

(a square of material to

make a poncho, an old sheet

or remnant, old pyjamas, a t-

shirt…) and then in the

museum, after observing the

different methods used by

modern teachers, don't lose

the opportunity of trying out

Action Painting! With the

help and advice of an

operator, you can transform

your material into an original

masterpiece. Then, at home,

you can make it become a

“super arty costume.”

(suitable for 5-12 Year olds)

The Carnival Special

continues on 7th February at

Palazzo Mocenigo with Sotto

i l vestito. . . molto, an activity

explaining how hard and

complex the dressing

process was. A trunk

containing everything

needed by a noble woman

or a gentleman, and a l ife-

size mannequin – you can

fol low step by step, the way

they used to dress up in the

1700s, and you can even

Page 20: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

In alto /at the top

Ca' Pesaro

> ARTE /Art

take part. Then, in the

workshop, with templates

made of cardboard, fabric,

paper and different

accessories, each person can

retrace the same steps or

move ahead with his or her

own personal style, set in the

past, present or future.

(suitable for 7-14 Year olds).

Other special events l ike

EDUCATIONAL DAY AMACI ,

on 6th March, Kid Pass Day on

22nd May and F@MU-

GIORNATA NAZIONALE

DELLE FAMIGLIE AL MUSEO

(“FAMILIES AT THE MUSEUM”

National Day) on the 9th

October wi l l be occasions to

offer chi ldren, interesting and

amusing workshop activities

bringing them closer to art in

a very original way. Final ly the

year wi l l close with the

Christmas event organized for

the 1 1 th December: I l Mondo

Novo (“a New World”): colour,

glue and l ight up your 3D

scene.

Onl ine booking is necessary to

participate in the events

offered in the programme, and

ripercorrere le stesse tappe o

procedere a un proprio per-

sonale studio progettuale

d’abbigliamento, ambientato

nel passato, nel presente o nel

futuro. (Consigliato dai 7 ai 14

anni).

Altri eventi speciali come

EDUCATIONAL DAY AMACI, il

6 marzo, il Kid Pass Day del 22

maggio e F@MU – GIORNATA

NAZIONALE DELLE FAMIGLIE

AL MUSEO il 9 ottobre saranno

l'occasione per offrire ai

bambini attività laboratoriali,

interessanti e divertenti per

avvicinare i più piccoli all 'arte in

maniera originale. Si chiuderà

l'anno infine con l'appunta-

mento natalizio dell'11

dicembre: I l Mondo Novo: in-

chiostra, incolla e il lumina il tuo

diorama.

Per partecipare agli appunta-

menti della rassegna, offerti a

titolo gratuito, è necessario

prenotarsi online.

Ogni prenotazione è val ida

per un singolo nucleo

famigl iare di max 4 persone.

I l nucleo deve necessaria-

mente comprendere minimo 1

Page 21: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

In alto /at the top

Ca' Rezzonico Bal l room

any of those offered free-of-

charge.

One booking is necessary for

each nuclear family of 4

people maximum. Each

nuclear family must include

at least 1 adult (maximum 2)

and chi ldren up to the age of

14 years. For each activity,

bookings wil l open on the

Monday before the foreseen

date and close at 2.00pm on

Friday (the day before,

should the activity be

scheduled for a Saturday).

The activity wi l l only be held

with a certain number of

bookings. i .e. 24-28

participants per activity.

Therefore, should you have

booked and be unable to

attend, please cancel at your

earl iest convenience, being

no later than 12.00 noon

Friday, in order to create a

vacancy for someone else.

Chi ldren MUST be

accompanied by an adult.

Activities begin at 2.00pm

and wil l last for approx. 2

hours. To learn more about

Famil ies at the Museum

adulto (massimo 2), e ragazzi

fino a 14 anni . Per ogni attività

programmata, la prenotazione

si apre i l lunedì precedente la

data prevista e si chiude al le

ore 14.00 del venerdì (un

giorno prima nel caso di attività

previste al sabato). I l servizio è

confermato al raggiungimento

del numero minimo di parte-

cipanti . I posti complessiva-

mente disponibi l i per ogni at-

tività sono tra i 24 e i 28: si

prega pertanto, in caso di im-

pedimento a partecipare a

un’attività prenotata, di disdire

tempestivamente e comunque

entro e non oltre venerdì al le

12.00, in modo da l iberare i l

posto. Non è prevista la parte-

cipazione di ragazzi privi di ac-

compagnatore adulto. Le attiv-

ità iniziano al le ore 14 e durano

almeno 2 ore. Per conoscere

tutte le attività di Famigl ie al

Museo: http://www.visit-

muve.it/it/servizi-edu-

cativi/famigl ie-al-museo

Page 22: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

B aùte, morette, gnaghe,

medici della peste, so-

no alcune delle piùnote maschere della tradizio-ne veneziana, a cui si

aggiungono quelle della

Commedia dell’arte, rese fa-

mose dal teatro e in particolar

modo dalle commedie di Carlo

Goldoni: Zanni, Pantaloni,Arlecchini, Pulcinella, Co-lombine…Come presentarsi a

uno dei tanti balli in maschera

che rallegrano le serate vene-

ziane durante il Carnevale?

Non ci sono dubbi: costume

classico veneziano, baùta per

lui, moretta per lei, tabarro

(mantello a ruota intera) e tri-

corno (cappello in feltro a tre

punte) per entrambi.

Sarebbe infatti impensabile

andarsene da Venezia senza

aver curiosato in uno dei tanti

negozi e atelier specializzati, e

senza aver acquistato almeno

una celebre maschera venezia-

na, rigorosamente originale, o

affittato un costume di Carne-

vale. Uso, quest’ultimo, già di

moda ai tempi del Goldoni, il

quale nella commedia "Masse-

BuongiornoSiora Maschera!/Good M orni ngM s. M ask re" racconta che chi non poteva

permettersi gli abiti sfarzosi del

Carnevale, l i noleggiava dalla

revendigola.

Anche solo entrare in un labo-ratorio dove si creano le ma-schere o si realizzano a manocostumi è come fare un saltonel passato e ritrovarsi in unmondo di magia e di sogno.Sebbene Venezia sia affollata di

negozi di maschere e costumi

di ogni tipo, ancora oggi si

possono incontrare numerose

botteghe artigianali dove

vengono prodotte maschere di

cartapesta oppure in cuoio se-

condo metodi tradizionali, o

atelier dove stil isti e sarti

confezionano abiti unici e

accessori storici. Oggi le ma-

schere della Serenissima godo-

no di nuova fortuna: con il ri-

lancio del Carnevale, a partire

dagli anni Ottanta, riprende

con vigore l’attività dei ma-

schereri, gli artigiani dediti alla

fabbricazione di maschere,

insieme a quella dei sartori

specializzati. ‘Buongiorno Siora

Maschera’ era il consueto saluto

dei veneziani durante il periodo

In alto /at the top

Maschere tradizionali realizzate in

cuoio

/traditional masks made of leather

Photo: Luca Bianchetto

A destra/right

Maschera di Balanzone

ARTE E LABORATORI/Art and workshop

04

Page 23: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

Baùte, morette, gna-

ghe and plague

doctors are some ofthe most famous masks inthe Venetian tradition, to

which those from the

Commedia del l 'arte were

added , made famous by

theatrica l pl ays and by the

comedies of Carlo Goldon i

in particu lar. Zanni , Panta-lone, Arlecchino, Pulci-nel la, Colombina. . . Just

how do you dress up to ta-

ke part in one of the many

masked ba l l s organ ised

every even ing during

Carn iva l t ime? There are no

doubts - a classica l Vene-

tian costume: baùta for

h im and moretta for her

and tabarro (black cape)

and tricorn (three-corne-

red hat) for both .

I t wou ld be just unth inka-

ble to leave Venice wi thout

having taken a peek at one

of the many specia l i sed

shops and stud ios, wi thout

having bought a mask or

having rented a Carn iva l

costume. These were in fa-

sh ion a l ready at the time

of Goldon i who, in h i s "Le

Massere" comedy, expla ins

that those who cou ld not

afford to buy splend id co-

stumes wou ld rent them

from the revend igola (se-

cond-hand reta i l er) .

Just entering a workshopthat makes masks or co-stumes is l ike taking aleap into the past andentering a magic anddream-l ike world. Despi te

the fact that there are ma-

ny mask and costume

shops of a l l kinds, there are

sti l l some workshops whe-

re craftsmen create paper-

maché or leather masks

using trad i t iona l methods,

or stud ios where designers

and ta i lors sew unique

outfi ts and accessories.

Nowadays, masks have be-

come popu lar aga in - once

the Carn iva l was revived in

the 1980s, the work of ma-

schereri - craftsmen who

created masks - and spe-

Page 24: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

del Carnevale, quando identi-

tà personale, sesso e status

sociale scomparivano sotto

l’incantesimo dei maschera-

menti. Fin dalle origini, la ma-schera diventa a Venezia unsimbolo di libertà, un modoper trasgredire le regole so-ciali e celare la propriaidentità, non solo durante il

Carnevale ma anche nella vita

di tutti i giorni. Se le prime te-

stimonianze sull’uso di ma-

scherarsi risalgono al ’200, funel Settecento che esplose lamoda vera e propria dellamaschera: la portavano tutti,vecchi e giovani, patrizî eplebei, ricchi e poveri, persi-no le serve per andare a farela spesa, gli inservienti deiteatri (il nome è rimasto), imendicanti. Almeno fino al

1797, anno in cui la Repubblica

Serenissima cade sotto il do-

minio francese, i veneziani

indossavano la maschera non

solo nel periodo del Carnevale

- dal giorno di Santo Stefano

(26 dicembre), antica data di

inizio del Carnevale di Vene-

zia, fino alla mezzanotte del

Martedì Grasso - ma anche

In alto /at the top

Donna in maschera

photo: Annabeatrice Lacriola

Sotto /at the bottom

Festa del giovedì grasso in

Piazzetta - Gabriel BellaPinacoteca Querini Stampal ia

cia l i sed ta i lors was reque-

sted yet aga in . 'Buong iorno

Siora Machera ' (Good

Morn ing Ms. Mask) was the

usua l greeting of Venetians

during Carn iva l t ime as

identi t ies, sex and socia l

status d isappeared beneath

the charm of costumes.

Since the very beginning,masks in Venice became asynonym for freedom, away to break social rulesand hide one's identityeven in everyday l i fe. The

fi rst evidence of masks

being used dates back to

the 1200s, but i t was in the1 700s that they becamefashionable - everybodywore one from old peopleto chi ldren, nobles andcommoners, rich and poorpeople al ike, as wel l asservants when they wentshopping, theatreattendants and beggars.At least unti l 1 797, the year

in which the Republ ic came

under French domination ,

Venetians wore masks not

on ly at Carn iva l t ime - i .e.

Page 25: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

durante gran parte dell’anno, e

in occasione delle feste ufficiali

più importanti era ammesso

l’uso di tabarro e baùta. Alla

metà del Settecento, in molti

dei suoi quadri, i l pittore vene-

ziano Pietro Longhi offre una

testimonianza di questa tradi-

zione, lasciando chiaramente

comprendere perchè indossa-

re la maschera fosse così po-

polare tra i veneziani. In un

quadro come Il ridotto

(conservato nella Pinacoteca

Querini Stampalia a Venezia),

che ritrae la sala del gioco

d’azzardo, si possono scorgere

varie figure mascherate, alcu-

ne indossano un “volto”

bianco, altre una moretta nera,

tra le più antiche maschere ve-

neziane. La maschera tradi-zionale, in cuoio o in cartape-sta, aveva la funzione dinascondere, non di esibire ostupire: con il tabarro o il do-mino (lungo mantello concappuccio), l’inquietante“volto” bianco rendeva tuttiuguali, donne e uomini, ga-rantendo l’incognito.

from Boxing Day (De-

cember 26, the ancient

date of the start of the

Carn iva l ) to midn ight on

Shrove Tuesday - but a l so

throughout the year and

the use of the tabarro and

the baùta were a l lowed on

festive days. I n the mid

1700s, the Venetian pa inter

Pietro Longhi depicted th i s

trad i t ion in many of h i s

works. I l ridotto (Pinacote-

ca Querin i Stampal i a - Ven i-

ce) , for example, depicts a

room in a casino wi th many

masked characters: some

wearing a whi te "face" and

others a black moretta , one

of the most ancient Vene-

tian masks. Traditional ma-sks were made of leatheror papier-maché and wereused as disguises. The ta-barro or the domino (along cape with a hood)and the disturbing white"face" made everyone lookthe same, thus gua-ranteeing they would notbe recognised.

In alto /at the top

antico costume di Colombina

Accanto /on the left

Riflessi di Carnevalephoto di Andrea Borso

Page 26: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

Venezia> i l g i orno> on

> fi no al> unti l

> i l g i orno> on

> nel mese> on

> nel mese> on

UN ANNO DITRADIZIONI/The greattradi ti onalfesti vi ti es

FESTE VENEZIANE/Festi val s&Events i n Veni ce

08

> fi no al> unti l

Venezia

25/04

10/04

09/02

18/09

25/04

08/05

25/04

06/'16

25/04

06/'16

25/04

25/04

> i l g i orno> on

> i l g i orno> on

> fi no al> unti l

> nel mese> on

> nel mese> on

Gal lerie del l 'Accademia

Dorsoduro 1050, Venezia

Venezia

Venezia

Sant' Erasmo

Venezia

San Francesco del la Vigna

Venezia

Castel lo - Venezia

Isola di Pel lestrina

Malamocco, Lido di Venezia

Campo San Giacomo del l 'Orio,

Venezia

25/04

08/05

> nel mese> on 06/'16

06/'16

07/'16

> nel mese> on 07/'16

Castel lo - Venezia

Page 27: Detourism Magazine #17 Gen Feb 2016

( venezi a ) MAGAZINE

Inverno Veneziano 2014/15

Venice Winter 2014-2015

Whi te Veni ce 201 5 - M estre

www.gustoinscena.it

Whi te Veni ce 201 5 - M estre Su e Zo per i ponti

Carneval e di Venezi aVeni ce Carni val

Festa di San M arco - 25 apri l eSai nt M ark - Apri l 25th

Stagi one Remi eraRowi ng Season

Festa del carci ofo vi ol ettoThe purpl e arti choke Feast

Festa del l a Sensa

Festa di Sant' Antoni o a San Francesco del l a Vi gna

Festa del l a Bragora

Festa del l a M adonna di M ari naM adonna di M ari na Feast

Festa patronal e di S. Pi etro i n Vol taPatronal Feast i n honour of S. Pi etro i n Vol ta

Festa de San Pi ero de Casteo

Festa di San Gi acomo del l 'Ori oSan Gi acomo del l 'Ori o Feast

www.comune.venezia. it

www.suezo.it

www.veneziaunica. it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.gustoinscena.itwww.carnevale.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.sanpierodecasteo.org

www.comune.venezia.t

www.carciofosanterasmo.it

www.veneziaunica. it

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I sola di Pel lestrina> nel mese> on

> i l g i orno> on

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> l ugl i o> Jul y

Venezia

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> nel mese> on

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> i l g i orno> on

> i l g i orno> on

Gal lerie del l 'Accademia

Dorsoduro 1050, Venezia

Isola di Pel lestrina

Isola di Torcel lo

Chiesa e Scuola Grande di San

Rocco, Venezia

Canal Grande, Venezia

Alberoni, Lido di Venezia

I sola di Sant' Erasmo

Venezia

Venezia

Venezia

08/'16

16/08

> nel mese> on 09/'16

23/10

21/11

> nel mese> on 12/'16

Stra- Venezia

11/11

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( venezi a ) MAGAZINE

Inverno Veneziano 2014/15

Venice Winter 2014-2015

Whi te Veni ce 201 5 - M estreWhi te Veni ce 201 5 - M estreFesta del l a M adonna del l ' Appari zi oneM adonna del l 'Appari zi one Feast

Festa del RedentoreRedentore Feast

Sagra di PortoseccoFeast of Portosecco

Festa del l 'Assunta

Festa di San RoccoSai nt Roch Feast Day

Regata Stori ca

Festa del Peoci o

Festa del M osto

Festa del l a M adonna del l a Sal uteM adonna del l a Sal ute Feast

Festa di San M arti nSan M arti no Feast

Veni ce M arathon

Regata dei Babbi N atal eRegatta of Santas

www.gustoinscena.it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.regatastoricavenezia. it

www.comune.venezia. it

www.veneziaunica. it

www.veneziaunica. it

www.gustoinscena.itwww.veneziaunica. it

www.veneziaunica. it

www.venicemarathon.it

wwwww.dunealberoni . i t

www.scuolagrandesanrocco.it

www.comune.venezia. it

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