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GENNAIO - FEBBRAIO 2019 RCHI Bimestrale di Cultura e Informazione per Strumentisti ad Arco magazine A € 6,00 Quel che resta del bosco dei violini GIOVANI T ALENTI I vincitori della Triennale di Liuteria NICOLAS BONET e GAWANG JUNG ACCESSORI CUSTODIE: tutte le novità del 2018 YOGA E DIDATTICA STRUMENTALE Errori e resilienza GRANDI STRUMENTI Violino ANTONIO STRADIVARI “San Lorenzo” Cremona 1718 Partecipa al Crowdfunding € 6,00 - POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, AUT. C/RM/07/2010 GIOVANI T ALENTI I vincitori della Triennale di Liuteria NICOLAS BONET e GAWANG JUNG ACCESSORI CUSTODIE: tutte le novità del 2018 YOGA E DIDATTICA STRUMENTALE Errori e resilienza GRANDI STRUMENTI Violino ANTONIO STRADIVARI “San Lorenzo” Cremona 1718 Quel che resta del bosco dei violini SALVIAMO IL LEGNO DI STRADIVARI

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GENNAIO - FEBBRAIO 2019

RCHIBimestrale di Cultura e Informazione per Strumentisti ad Arco magazin

eA€

6,00

Quel che restadel bosco dei violini

GIOVANI TALENTII vincitori della Triennale di LiuteriaNICOLAS BONET e GAWANG JUNG

ACCESSORICUSTODIE: tutte le novità del 2018

YOGA E DIDATTICA STRUMENTALEErrori e resilienza

GRANDI STRUMENTIViolino ANTONIO STRADIVARI“San Lorenzo” Cremona 1718

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GIOVANI TALENTII vincitori della Triennale di LiuteriaNICOLAS BONET e GAWANG JUNG

ACCESSORICUSTODIE: tutte le novità del 2018

YOGA E DIDATTICA STRUMENTALEErrori e resilienza

GRANDI STRUMENTIViolino ANTONIO STRADIVARI“San Lorenzo” Cremona 1718

Quel che restadel bosco dei violini

SALVIAMOIL LEGNO

DI STRADIVARI

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EDITORIALE

N. 75 Anno XIVGennaio - Febbraio 2019

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/07/2010

Registrazione: Tribunale di Roma n. 262 del 27 giugno 2006

ISSN 1971 - 2022

EditoreConcertante sncdi Silvia Mancini e Luca Lucibello

Direttore responsabileManuela Manca

Coordinatore artisticoSilvia Mancini

Direttore editorialeLuca Lucibello

Hanno collaboratoGregg T. Alf, Cristina Cavaiuolo, Marco Fiorini, Gianluca Giganti, Simone Gramaglia, Gioele Gusberti, Annalisa Lo Piccolo, Lucia Molinari, Gregorio Moppi, Domenico Nordio, Giovanni Pandolfo, Luca Segalla, Bruno Terranova, Alfredo Trebbi

In copertinaLa Val di Fiemme distrutta dal maltempo. Foto: Ciresa

Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità,Abbonamenti e ArretratiVia Cavalese 18, 00135 RomaTel +39 06 89015753 - Fax +39 06 96708622email: [email protected]

StampaGraffietti Stampati, Montefiascone (VT)

L’editore è a disposizione degli aventi diritto per i crediti fotografici di professionisti o agenzie che non ha potuto contattare. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, lacollaborazione a questo bimestrale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Il materiale pervenuto alla redazionenon viene restituito. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione,anche parziale, senza autorizzazione scritta dell’editore.

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di Luca Lucibello

ARCHI 11magazin

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L’Italia, lo sappiamo, oltre adessere il Paese dove sono statiinventati gli strumenti ad arco (pernon menzionare il pianoforte, lamoderna notazione, la stampamusicale, l’opera lirica...) e dovesono nati i più grandi liutai dellastoria nonché musicisti che hannodato un contributo fondamentale allo sviluppo delrepertorio e della tecnica degli archi (Vivaldi, Tartini,Corelli, Viotti, Paganini, Rolla, Boccherini, Bottesi-ni...), ha un altro eccezionale patrimonio legato allamusica: i boschi di abete rosso del Trentino e delTarvisio, dove si trova il legno “di risonanza” con ilquale da sempre si realizzano i migliori strumentimusicali. Vedere oggi queste foreste secolari di stra-ordinaria bellezza devastate in una sola, terrificantenotte dal maltempo che a fine ottobre ha flagellatol’Italia, è sconvolgente e disarmante. C’è tuttavia chidi questo legno vive che non si è dato per vinto e, almotto di «quello che poteva diventare Musica, devediventare Musica», si è posto una sfida gigantesca:selezionare, portare a valle e lavorare entro la pros-sima estate un numero di tronchi pari a quelli chelavorerebbe in quattro anni. Per il nostro servizio dicopertina Gregorio Moppi ha incontrato FabioOgnibeni della ditta Ciresa di Tesero (a noi piacepensarlo come uno “Schindler degli abeti di risonan-za”), che ha lanciato un appello rivolto a tutte le per-sone «più sensibili ai temi della musica e dellanatura» affinché contribuiscano con un piccolo pre-stito - che verrà restituito entro 2-3 anni - a “Salvareil legno di Stradivari”.

Di Stradivari parliamo pure nella rubrica GrandiStrumenti, dove Gregg T. Alf illustra le peculiarità delviolino San Lorenzo che lo scorso settembre, in occa-sione del suo 300° compleanno, è tornato a Cremo-na per essere studiato al Laboratorio Arvedi diDiagnostica non invasiva del Museo del Violino.

Anche la sezione Giovani Talenti è questa voltalegata alla liuteria: Luca Segalla è l’autore di unadoppia intervista ai vincitori delle Medaglie d’orodell’ultimo Concorso Triennale “A. Stradivari”,Nicolas Bonet e Gawang Jung, francese e coreanodi nascita sebbene - possiamo dire con orgoglio -entrambi italiani di formazione.Buona lettura e al prossimo numero.

Periodico associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

e al network friends of Stradivari

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IN COPERTINA

La Fontana del Cervo a Tesero, interamente distrutta dal maltempo

Quel che restadel bosco dei violini

diGregorio Moppi

La foresta di Stradivari messa a dura prova dal maltempo eccezionale, con venti di velocità superioreai 210 kilometri orari, che a fine ottobre ha abbattuto il 6-7% di alberi della Val di Fiemme. Aterra, circa un milione di metri cubi di legname. Una ferita profonda per questi boschi che da tre secoliriforniscono il mondo di musica, grazie all’abete rosso (“Picea abies”) che ne occupa l’86% dellasuperficie, e da cui, in quantità piuttosto limitata, viene ricavato il legno di risonanza per larealizzazione della tavole armoniche di tanti strumenti.

La Fontana del Cervo a Tesero, interamente distrutta dal maltempo

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Legno unico per le sue caratteristiche ana-tomiche, fisiche, meccaniche, acustiche:le tavole armoniche sono ottenute utiliz-

zando le sezioni radiali di tronchi d’età superio-re ai 150-200 anni, di almeno 50 centimetri didiametro, che non presentino curvature o nodi.Anche Antonio Stradivari utilizzava per i suoiviolini l’abete della Val di Fiemme, che crescetra i 1.500 e i 1.900 metri di quota. Però, adesso,e per qualche anno, la produzione potrebbeessere a rischio a causa della quantità di legno aterra dopo il disastro ambientale dei mesi scor-si; un numero smisurato di tronchi in paragoneagli 85-90 mila metri cubi di tagli programmatiogni anno in questa zona. Da molti di queglialberi caduti potrebbero venir fuori pianoforti,violini, chitarre, arpe. Ma perché ciò accadabisogna lottare contro il tempo. D’inverno glialberi abbattuti non patiscono: il freddo fa l’ef-

fetto di un congelatore. Però, all’arrivo dellabella stagione, il loro legno comincerà a deperi-re, attaccato da muffe e parassiti, divenendoinutilizzabile per la costruzione di tavole armo-niche. «Anche se venissero rimpolpate le squadre dioperai boschivi normalmente impiegati in Val di Fiem-me, si calcola che, fino a luglio, potrebbero essere traspor-tati a valle massimo 200 mila metri cubi di legname –tenendo pure conto che certe aree non sono ancora facil-mente raggiungibili», spiega Fabio Ognibeni, tito-lare di Ciresa, dieci dipendenti nel comune diTesero e una storia cominciata nel 1952, quan-do Enrico Ciresa fondò una fabbrica di harmo-nium riconvertita negli anni Settanta allaproduzione di tavole armoniche (unica ditta ita-liana in questo settore, e fra le tre esistenti inEuropa). «Il legname portato a valle, se di pregio, potràessere segato e lavorato in tempi celeri. Quello ancora aterra in estate, si deprezzerà moltissimo. Ecco allora che

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Il Concorso Triennale Internazio-nale di Liuteria è un avvenimen-to di straordinaria importanza,

come confermano i dati di questa edi-zione, la quindicesima, conclusasi loscorso settembre: i 331 liutai parte-cipanti, di 40 diverse nazionalità,hanno presentato complessivamente431 strumenti tra violini, viole, vio-loncelli e contrabbassi. A trionfaresono stati il trentaduenne franceseNicolas Bonet, primo Premionella sezione Violino, ed il ventot-tenne coreano Gawang Jung, pri-mo Premio nella sezione Violoncel-lo, al quale è andato anche il PremioSimone Fernando Sacconi riservatoal miglior concorrente con meno di 30anni. Entrambi si sono formati inItalia: Gawang Jung alla Scuola diLiuteria di Cremona, Nicolas Bonetalla Scuola Civica di Liuteria di Mi-lano. Attualmente Nicolas Bonet la-vora nel laboratorio di famiglia adAix en Provence, mentre GawangJung è rimasto a Cremona, nella bot-tega di Francesco Toto. Abbiamoavuto modo di parlare con i vincitori,che ci hanno raccontato le tappe del loropercorso di formazione, anticipandocii loro progetti.

M° Bonet, cosa si prova avincere la Medaglia d’oro inun Concorso consideratol’“Olimpiade della Liuteria”?

GIOVANI TALENTI

NICOLAS BONET E GAWANG JUNGgli Ori della Triennale di Liuteria

diLuca Segalla

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GIOVANI TALENTI

«È un momento incredibilenella vita di un liutaio, un so-gno che diventa realtà. È unriconoscimento molto gratifi-cante, perché conferma laqualità del proprio lavoro. Co-nosco questo Concorso daquando sono arrivato a Mila-no e mi è capitato spesso, du-rante i miei anni di studio allaScuola Civica di Liuteria, diandare al Museo del Violinodi Cremona per osservare glistrumenti dei grandi Maestrima anche per ammirare glistrumenti premiati del Con-corso Triennale Internazionaledi Liuteria. Il desiderio di par-tecipare a questa competizioneè nato in me fin dal primo gior-no in cui sono stato a Cremonae adesso è particolarmente bel-lo per me vedere un mio stru-mento esposto nel Museo, ac-canto agli esemplari che mihanno fatto sognare».

Come è nata la sua passioneper la liuteria?

«Con dei genitori liutai, chehanno fatto il loro apprendi-stato nella Scuola di Liuteria diCremona, io sono letteralmen-te nato nel mondo della liute-ria. Da bambino, fino a quandoho iniziato a frequentare lascuola, trascorrevo il mio tem-po nel loro laboratorio: pensiche non avevo ancora compiu-to un anno e già mi portavanocon loro a comprare del legnoda Morassi! La liuteria, quindi,era scritta nel mio DNA, anchese non tutto ovviamente erascritto in anticipo. Dal mo-mento che a scuola ottenevoottimi risultati con grande fa-cilità, il percorso naturale è sta-

to di fare lunghi studi scienti-fici che mi hanno portato a la-vorare per un po’ a Parigi. Lemie radici, però, hanno finitocol prevalere e alla fine ho de-ciso di diventare liutaio; e vo-levo imparare questo mestierein Italia, perché ai miei occhiliuteria e Italia sono insepara-bili. Così ho mandato il miocurriculum alla Civica Scuola

di Liuteria di Milano e sonostato accettato: per me è statoun nuovo inizio».

Dopo gli studi lei ha lavoratocon Carlo Chiesa…

«Sono stati anni molto for-mativi. Nella Scuola ho avutola fortuna di essere in una clas-se molto motivata. LorenzoRossi, il maestro che mi ha

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ViolinoAntonio

Stradivari“San Lorenzo”

Cremona 1718di

Gregg T. Alf

Il violino San Lorenzo porta la sua etichettaoriginale del 1718 ed è un bell’esempio dilavoro del “periodo d’oro” di Stradivari. Gli

anelli annuali ben distanziati sulla tavola di abe-te si restringono notevolmente mentre si avvi-cinano alla giunta centrale. Il fondo in duepezzi del miglior acero acustico presenta larghefiamme orizzontali, che ben si accordano conquelle delle fasce e della chiocciola. Realizzatosulla forma G di Stradivari, il San Lorenzo ha leproporzioni più grandi riscontrabili in questoperiodo e la notevole distanza tra i fori armoni-ci allarga ulteriormente il suo centro acustico.Un sottofondo dorato e luminoso è visibileattraverso la vernice di un arancione intenso, erisplende in una striscia sul fondo laddove lavernice è mancante. La sua caratteristica piùdistintiva è una curiosa iscrizione latina, scrittacon inchiostro metallo-organico, probabilmen-te ferro gallico, sovrapposta alla vernice delle Fo

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YOGA E DIDATTICA STRUMENTALE

T ra le abilità mentali che il musicistadovrebbe essere interessato a sviluppa-re io metterei ai primi posti la capacità

di interpretare l’errore, ciò che include ovvia-mente anche la possibilità di riposizionarlo inuna vantaggiosa prospettiva mentale, nella qua-le sia possibile riuscire a coglierne gli aspettipositivi piuttosto che, come accade abitualmen-te, fissarsi semplicemente sul fatto negativo («hosbagliato»). Dobbiamo immaginare la nostraconsapevolezza interiore come una quinta tea-trale: chi e cosa sta in primo piano lo dovrebbedecidere il regista, cioè noi stessi… Ma, se arigor di logica questo è evidente, tuttavia, comeben sa chi pratica yoga, il controllo della nostravita interiore è tutt’altro che scontato e richiedeuna dura disciplina. Lo yoga ti sollecita adimparare a vivere l’errore come un aspetto nor-male di un percorso, cercando di coglierne l’in-segnamento, posizionando sullo sfondo laconstatazione del significato che diamo all’espe-rienza, che implica il fatto che – ahimè – io nonsono stato capace… Saper usare la testa non èsolo fare le cose in modo intelligente, ma gestire

anche determinati aspetti che consideriamo“negativi”, rigirarli e trasformarli in vantaggi…Detto altrimenti, saper trasformare un proble-ma in un progetto di automiglioramento.

L’esperienza dell’errore determina uno statod’animo che non ci piace: si tratta di una sensazio-ne che se moltiplicata rischia di far crollare lanostra austostima… pericolosa deriva che ci fadisperdere motivazioni ed energie che dovremmoinvece far convergere ed incanalare in favore delnostro sviluppo personale. I grandi personaggi edi grandi campioni nella storia hanno mostrato apiù riprese di possedere questa caratteristica: trar-re vantaggio dai propri errori, dall’errore impararea fare meglio. Si sente dire spesso nel mondo delpallone: le piccole squadre perdono. Invece lagrande squadra anche quando perde, in realtà no,non perde, la grande squadra impara, riconosce leproprie debolezze e soprattutto sa porvi rimedioe farne tesoro per il futuro.

L’errore è un’esperienza che mette in discus-sione le nostre capacità, la nostra possibilità diraggiungere determinati obiettivi, in una parola:la nostra autostima, una risorsa personale

Errori e resilienzadi

Alfredo Trebbiwww.alfredotrebbi.it

Le cose di noi che consideriamo negative non vanno eliminate bensì utilizzate

per costruire un cambiamento(da I Sutra dello zio Alfre’)

L’errore non è un mostropauroso, è semplicemente

un insegnamento che,opportunamente

reinquadrato, potrebbeaccrescere le nostre abilità

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na scala semplice o una semplice scala?Siamo sicuri di sfruttare al massimo il potenziale di sviluppo tecnico della mano sinistracontenuta nelle scale? Intonazione, regolarità, chiarezza e velocità: in una scala ben fatta

ogni singola nota è lucente e perfetta come una perla e l’effetto globale ha lo stesso nitore delsuono che le perle producono cadendo sul pavimento. Mettiamoci dunque al lavoro con rinnovatoentusiasmo ed orecchie più attente utilizzando, oggi, il principio della frammentazione.Nella prospettiva della ricerca di uniformità, sezioniamo la scala estraendone le parti meno scor-revoli – non necessariamente vincolate alle toniche –.Prendendo, ad esempio, la scala di La Maggiore a quattro ottave:

Ne estrapoliamo una parte, meglio se metricamente organizzabile, per esempio in quartine, e lacompletiamo col suo retrogrado, qualsiasi essa sia.

La lavoriamo con i metodi tradizionali: varianti ritmiche, velocizzazione strutturata colmetronomo, accertandoci sempre di eseguire i passaggi di posizione in modo plastico, nonrigidamente, a “scatti”. Infine la reinseriamo nel contesto.

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ARCHI IN FORMA

TECNICA STRUMENTALE

Un filo di perledi

Marco Fiorini

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ACCESSORI

CUSTODIE:le novità del 2018

diBruno Terranova

[email protected]

Il 2018 lascia in eredità diverse nuove possibilità di scelta per quanto riguarda lecustodie per strumenti ad arco, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di unaggiornamento di modelli già esistenti. L’offerta è infatti ormai incredibilmentevariegata, e dopo anni di novità importanti da parte di tutti i produttori, era forsegiunto il momento di stabilizzare i cataloghi in attesa di nuovi materiali o forme.Le novità non sono comunque mancate!

Alcune delle novità di Bam: A+ Backpack, Cosmic Supreme, Backpack System