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FLIPPED CLASSROOM: Le animazioni di Schooltoon come strumento per insegnanti ed alunni.

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FLIPPED CLASSROOM:Le animazioni di Schooltoon

come strumento per insegnanti ed alunni.

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Indice

1. La Flipped Classroom

2. Schooltoon: le video-lezioni a cartoon

1.1. Tecnologie e contenuti per la Flipped Classroom

1.2. Le video-lezioni

2.1. I personaggi delle video-lezioni a cartoon

2.2. Il percorso didattico a cartoon

2.2.1. A scuola (e a casa…)

2.2.2. A casa

2.2.3. In Aula

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1. La Flipped Classroom

Due grandi fenomeni scuotono in questi anni le radicate tradizioni del mondo scolastico. Da un lato, un processo di innovazione didattica emerge dalle esperienze di quegli insegnanti che spingono per favorire l’apprendimento come processo attivo, esperienziale, all’interno del quale lo studente si collochi da protagonista, nella costruzione di significati e nell’acquisizione di competenze operative, piuttosto che meramente teoriche.

Dall’altro lato, l’esplosione del digitale, inteso come il proliferare di fonti accessibili in Rete (video, tutorial, documenti, approfondimenti, dizionari on line), il diffondersi di reti d’accesso (il Wi-Fi a Scuola, la Rete Mobile ovunque), di strumenti tecnologici messi a disposizione della Scuola (LIM, PC, tablet) o personali dell’alunno (smartphone e tablet), di Learning Management System, di modi di comunicare e cooperare propri del mondo dei social media.

La necessità di incuriosire, di coinvolgere e di appassionare i nativi digitali porta dunque gli insegnanti a cavalcare questi due fenomeni, sperimentando strumenti e tecniche inediti, per la costruzione di nuovi metodi di apprendimento.

Tra i possibili modi di insegnare ed apprendere in maniera innovativa, comincia a consolidarsi l’approccio della classe capovolta (flipped classroom): una metodologia d’insegnamento che, volendo semplificare, propone di “capovolgere” la classe, ossia invertire il tradizionale schema di insegnamento e apprendimento.

L’aula diventa un vero e proprio laboratorio: non più semplice luogo di trasmissione delle nozioni in maniera frontale, monologante e unidirezionale, ma spazio di lavoro e discussione, dove si impara sperimentando, discutendo quanto già elaborato fuori dalle mura scolastiche, generando il confronto tra pari (i compagni), supportati dall’insegnante, che diventa moderatore e mentore.

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L’idea centrale di questa scuola di pensiero è che l’approccio tradizionale alla didattica, fatto sequenzialmente di spiegazioni, studio individuale, verifiche e valutazioni, sia troppo rigido e limiti l’attività di supporto dell’insegnante solo ad alcune fasi del processo di apprendimento dello studente (cioè la spiegazione frontale iniziale di un argomento nuovo e i processi di verifica e valutazione). Lo studente è lasciato spesso “solo” fuori dalle mura scolastiche, nel momento di maggiore sforzo, atto alla comprensione, all’approfondimento, alla risoluzione dei problemi e al collegamento dei contenuti.

Capovolgendo il metodo, il luogo dove si approccia per la prima volta un nuovo argomento è a casa propria, prima di arrivare in aula, servendosi di materiali multimediali indicati dall’ insegnante, fruibili tramite strumenti di uso quotidiano, come il PC e lo smartphone; mentre a scuola, viceversa, si studia, si approfondisce, si elabora e si affrontano gli esercizi o, ancor meglio, i problemi, sviluppando competenze più ampie, tipiche del problem solving, e associando i contenuti appresi alla vita di ogni giorno, con il supporto pieno dell’insegnante.

1.1 Tecnologie e contenuti per la Flipped Classroom Condizione ideale per l’applicazione piena delle metodologie proposte dalla classe capovolta è che ogni alunno possa utilizzare fuori dalle mura scolastiche un dispositivo personale connesso alla Rete (PC, TV interattiva, smartphone o tablet). Nell’ottica della piena inclusione è necessario assicurarsi che chiunque possa accedere ai contenuti proposti e, ove la condizione ideale non fosse soddisfatta, si possano utilizzare supporti alternativi (CD, DVD).

Ogni insegnante potrà comunque integrare tali strumenti con quanto è disponibile nel mondo digitale, o stimolare gli alunni a ricercare nel web contenuti alternativi o complementari, ideando i percorsi di apprendimento che meglio si adattano alle esigenze della propria classe.

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Una trattazione introduttiva e preventiva individuale responsabilizza il discente e veicola l’applicazione degli strumenti della critica e dell’analisi per un uso consapevole delle nuove tecnologie. Demistificando certe dinamiche virali della Rete e valorizzando i processi costitutivi improntati alla condivisione intelligente, partecipativa e collaborativa i ragazzi imparano a riconoscere e scegliere i “canali” affidabili.

Per navigare nell’oceano d’informazioni del Web, dove le garanzie di autorevolezza e veridicità sono spesso aleatorie, occorre educare allo sviluppo di un’autonoma capacità di ricerca, analisi e valutazione delle informazioni. Alcuni ragazzi si stupiranno del fatto che la Rete possa essere usata con intenti educativi e non solo finalizzati al superamento delle verifiche o al “copia e incolla” forsennato da dizionari o enciclopedie online per simulare una ricerca o lo svolgimento di un tema!

1.2 Le video-lezioniLe video-lezioni, come altre risorse didattiche multimediali, sono funzionali a una didattica condivisa e costruttiva, più vicina a gusti ed esigenze dei nativi digitali e capace di parlare un linguaggio più simile al loro. Gli studenti sono infatti già abituati a scambiarsi video attraverso strumenti di messaggistica evoluta (come WhatsApp e simili), a visualizzare video di ogni natura dai più diffusi motori di ricerca (come YouTube e Vimeo), a condividere contenuti attraverso i più comuni social (come Facebook e simili) utilizzando i loro dispositivi personali (come smartphone e tablet) o quelli di famiglia (PC o smart TV).

Le video-lezioni possono dunque rappresentare un importante elemento integrativo nel processo didattico, in particolare nell’approccio della Flipped Classroom.

Un buon video didattico, che non sia la mera riproduzione di un insegnante alle prese con una lezione frontale, ma che sia stato progettato con opportune tecniche di storytelling e storyboarding, può aiutare a incuriosire l’alunno, a fargli cogliere una sfida, a fargli approcciare con più semplicità un argomento nuovo, a farlo applicare mantenendo una soglia di attenzione alta. Inoltre, può essere rivisto, fermato e ripreso tutte le volte che si ritenga necessario, adattando l’apprendimento ai tempi del singolo fruitore.

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La Rete è ricca di contenuti di questo tipo e la parte più laboriosa che gli insegnanti affrontano per attuare la didattica capovolta nella progettazione dell’Unità Didattica da sviluppare è proprio l’individuazione in Rete delle opportune fonti adatte allo scopo.

Il tema dell’affidabilità dei contenuti in Rete rimane infatti al centro di ampi dibattiti, come anche la difficoltà che gli insegnanti hanno nel trovare materiale che sia poi coerente con l’approccio didattico adottato dal libro di testo.

Obbedendo a questi principi, le video-lezioni prodotte da Schooltoon garantiscono:

• affidabilità del contenuto, la cui rigorosità è stata verificata e certificata dall’Editore stesso in collaborazione con l’Autore del testo cartaceo;

• coerenza con il testo tradizionale, che rappresenta il riferimento didattico su cui si basa la progettazione e la realizzazione dei contenuti multimediali;

• disponibilità per tutti gli alunni, nel pieno rispetto della massima inclusione, grazie alla distribuzione on line e su supporti fisici, nonché la disponibilità di una versione con sottotitoli;

• disponibilità per gli insegnanti di indicazioni (quali il presente estratto) all’utilizzo del materiale multimediale.

2. Schooltoon: le video-lezioni a cartoon Le video-lezioni, come detto, sono realizzate da Schooltoon, La Scuola a Cartoon, utilizzando il linguaggio dell’animazione 3D. I video a cartoon propongono un set di personaggi, opportunamente caratterizzati, che aiutano insegnanti ed alunni a costruire Unità Didattiche della classe capovolta che contaminino una rigorosa didattica con elementi terzo culturali, con l’obiettivo di semplificare l’accesso alla Cultura.

Così, all’interno di queste pillole video a cartoon della durata media di cinque minuti, le materie trattate convivono con il Rock, con il Punk, con il Rap, con la Street Art, con i primi approcci all’amore e alle follie pre-adolescenziali e adolescenziali, senza mai svilire il rigore di fondo della materia trattata.

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Il linguaggio di Schooltoon è stato sperimentato con successo negli ultimi anni, erogando milioni di minuti video, raccogliendo milioni di visualizzazioni uniche delle lezioni a cartoon, creando una community forte di decine di migliaia di persone, tra quelle iscritte al Canale YouTube (www.youtube.com/schooltoonchannel), alla fan page su Facebook (www.facebook.com/schooltoon) e al sito web (www.schooltoon.com) e ha ricevuto una serie di riconoscimenti dai media e dalla stampa specializzata. I video risultano spesso apprezzati anche dagli alunni con bisogni speciali (BES), che trovano nell’animazione e nei suoi tempi narrativi un contesto semplice, familiare e rassicurante, che facilita l’apprendimento e sostiene il livello di attenzione.

L’animazione 3D prova a insegnare facendo sorridere l’alunno con il suo linguaggio informale e a incuriosirlo con l’attualizzazione. Ridere, o anche solo affrontare lo studio con buonumore, è un meccanismo salutare per il cervello e per i suoi meccanismi di apprendimento. Non è un caso che l’intelligenza sociale, fin da piccoli, nasca con il sorriso. L’attualizzazione, invece, aiuta a incuriosire l’alunno e a fargli percepire la materia trattata come più vicina al proprio quotidiano. Così i riferimenti continui alle App, al WiFi, al Rap, ai Talent Show, ai Video Games più diffusi aiutano l’alunno a sentirsi più a proprio agio e a vedere la scuola come utile per affrontare la vita di ogni giorno.

Le video-lezioni proposte sono fruibili individualmente, ma anche sviluppate come fossero “episodi” di una “serie”. I ragazzi di oggi sono affascinati dalle serie TV, amano la caratterizzazione dei personaggi e si appassionano alle storie che evolvono nel tempo. Così, anche in queste video-lezioni è possibile trovare delle storie che evolvono, delle relazioni che mutano, dei dubbi che si sciolgono col passare del tempo.

Gli episodi sono calibrati sulla ridotta capacità di concentrazione delle nuove generazioni. La durata relativamente breve incoraggia a seguire la lezione virtuale, scandita dal suono della campanella in entrata e in uscita, con la massima attenzione: i concetti e le definizioni fondamentali sono ribaditi dal prof. Eddie in maniera semplice e sono supportati dal possibile uso dei sottotitoli. Non mancano momenti distensivi, con battute spiritose che richiamano dinamiche di attualità ma restano aderenti all’argomento trattato.

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Prof. Eddie - Il prof. Eddie è tra i protagonisti indiscussi del mondo di Schooltoon e delle video-lezioni proposte. Appassionato, cocciuto e un po’ retrò, il prof. cerca di trasferire ai suoi ragazzi un metodo con cui affrontare lo studio, offrendo loro un diverso punto di vista, che è l’elemento fondante della scrittura, delle arti e in definitiva della crescita: non solo depositario di conoscenza, ma “facilitatore” nel veicolare gli strumenti per superare le difficoltà dell’apprendimento. Come insegnante, non si limita a trasmettere informazioni: persegue l’obiettivo di far crescere la mente dei suoi allievi, migliorando il loro modo di ragionare e di confrontarsi con la realtà. Non è semplice astrarre e schematizzare argomenti didattici puntuali come quelli grammaticali e raccontarli attraverso un cartoon: il prof. Eddie lo fa elaborando un modello di rappresentazione efficace e duttile, ma che tuttavia identifica schemi ricorrenti per costruire un ambiente riconoscibile e accogliente.

2.1. I personaggi delle video-lezioni a cartoon

Moretti - Il prof. Eddie deve fare i conti quotidianamente con la carenza di attenzione e con le follie del suo principale antagonista: Moretti, detto “il Moro”, come lo chiama l’eterna compagna di banco, Giovanna. Per Moretti lo studio e l’impegno non sono certo delle priorità. A volte Rock, altre Dark, molto spesso Rap, in queste video-lezioni, Moretti declina tutta la sua ecletticità, influenzando l’umore della classe con la passione per la musica e con la sua personale visione esistenzialista, ai limiti del nichilismo. L’idea di base su cui ruota il suo personaggio, solo apparentemente inetto, risiede in quello che il premio Nobel per la fisica Richard Feynman considerava una condizione connaturata allo sviluppo cognitivo e culturale: “convivere con l’ignoranza, il dubbio, l’incertezza”, di fronte cui però non rimanere inerti, ma escogitare soluzioni, interpretazioni, assecondare la curiosità, pur in maniera psichedelica come fa Moretti, quando inaspettatamente si accende su specifici argomenti.

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Giovanna - A bilanciare Moretti c’è Giovanna: un personaggio fatto di amore, sogni, passione, delusioni, orgoglio ed entusiasmo. Il carattere, la luna e gli eventi la rendono un vulcano di emozioni che spesso stridono con la logica e gli schemi della grammatica. Sa come addolcire l’’ira del prof. e come trattare Moretti, in perfetto equilibrio tra pazienza e sagacia, con una prontezza di spirito e un intuito deliziosamente femminili. Contro ogni stereotipo di genere, Giovanna nella Scuola a Cartoon è parimenti dotata nelle materie letterarie come in quelle scientifiche e sembra già sapere esattamente ciò che vuole dalla vita. Giovanna porta, inoltre, all’interno di Schooltoon un elemento fondamentale del percorso di apprendimento di qualunque disciplina: la curiosità. Tante domande, quasi sempre calzanti, utili a far luce su quell’ombra che spesso rimane ad oscurare una piena comprensione dei concetti e la loro applicabilità alla vita di ogni giorno.

Ferrari - Razionale, attento e sempre preparato, Ferrari è il deus ex machina della classe: uno studente modello. Un esempio di come un impegno adeguato possa ridimensionare q u a l u n q u e p r e o c c u p a z i o n e s c o l a s t i c a . S e m p r e incomprensibilmente sorridente e con un ottimismo al limite dell’irritante, affronta serenamente le lezioni più complesse e le giornate più impegnative, senza proferire parola ma manifestando il suo consenso con il pollice alzato. Parla poco, infatti, quasi per nulla. Alza spesso il pollice in su come segno di approvazione, di entusiasmo, di comprensione, di partecipazione, di complicità. Sembra un personaggio anonimo, ma, come spesso accade, nasconde una personalità profonda e doti tutte da scoprire. Un esempio del perché, in un contesto di classe, nessuno può essere giudicato in base alle prime apparenze e nessuno può essere discriminato perché timido o poco partecipe. Sono proprio questi gli studenti da cui attendersi sorprendenti rivelazioni.

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Il percorso didattico in ottica di flipped classroom implica forme di insegnamento nuove, di apprendimento cooperativo e individuale volte a sviluppare competenze, oltre all’acquisizione di contenuti, da parte degli studenti. Prevede attività preparatorie per l’insegnante, che deve scegliere i contenuti adatti all’argomento da trattare per la classe di riferimento. Prevede poi per lo studente attività da svolgere a casa prima dell’arrivo in aula, con la fruizione di risorse didattiche come quadro di riferimento su un argomento nuovo, o che richiamino preconoscenze e attivino la curiosità. Prevede infine un ritorno in aula, dove lo studente applica in modo attivo i concetti appresi, grazie al supporto diretto del proprio insegnante e del gruppo classe, per favorirne un “ancoraggio” più profondo. Questi passi possono essere applicati con l’uso delle video-lezioni a cartoon proposte da Schooltoon.

2.2. Il percorso didattico a cartoon

2.2.1 A scuola (e a casa…)Sebbene se ne consigli un utilizzo completo, le video-lezioni sono realizzate per poter essere proposte anche singolarmente. L’insegnante è dunque libero di scegliere quali utilizzare sulla base delle proprie preferenze e della propria strategia didattica.

Definiti i contenuti da utilizzare, il docente indica alla classe i materiali utili all’esplorazione autonoma dell’argomento di studio, dopo aver stimolato gli studenti all’avvio di questo percorso capovolto. La prima fase del cammino è, infatti, la motivazione.

Può iniziare da un’attività di riflessioni aperte per entrare in tema: gli studenti formulano ipotesi sui contenuti del percorso e sugli strumenti linguistici di cui avranno bisogno per sviluppare il tema (lessico e strutture).

Può proseguire col mostrare qualche breve anticipazione del materiale che vedranno, per generare curiosità.

Può concludersi con il sottoporre in anticipoalcune domande a cui gli studenti dovranno rispondere dopo aver visto il video a casa, in modo da introdurre alcune sfide: “individuate le tre parole chiave del video”,

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“ipotizzate una risposta per la domanda aperta che viene fatta durante il video”, “pensate ad un esempio di applicazione di un concetto nel vostro quotidiano”, ecc.

2.2.2. A casaNel flipped learning proposto in questo testo, lo studente si avvicina ad un nuovo argomento utilizzando le video-lezioni a cartoon proposte dal docente (insieme ad altro eventuale materiale didattico ritenuto appropriato) con il proprio computer, tablet o smartphone.

Lo studente, senza vincoli di spazio e tempo, può trovare e seguire il proprio ritmo, riproducendo il video a cartoon secondo necessità: può vederlo più volte, può fermarlo in qualche punto per riflettere su quanto appena visto o per confrontarlo con quanto presente sul testo. Le video-lezioni sono, infatti, progettate e realizzate in piena coerenza con il rigore dei testi scolastici di riferimento, in modo tale da rappresentarne una naturale cornice multimediale.

Gli studenti possono anche essere invitati a effettuare lavori di gruppo che prevedano la visione in comune del cortometraggio, la condivisione dei commenti e la predisposizione di un elenco di domande o osservazioni che il gruppo ritenga di voler portare all’attenzione del docente.

In queste attività, alleggerite dal linguaggio a cartoon dei video proposti, gli studenti maturano quindi una maggiore responsabilizzazione verso l’apprendimento, con un coinvolgimento diretto e reale rispetto a strumenti familiari e con i quali si sentono a proprio agio. Fattori, questi, che possono contribuire a superare la frequente disaffezione nell’ascolto passivo delle lezioni tradizionali in aula.

A conclusione di questa tappa, lo studente è dunque pronto per presentarsi a scuola già “informato” sui contenuti di base, cioè gli elementi chiave atti a realizzare attività più stimolanti, di problem solving di approfondimento individuale e di gruppo.

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2.2.3. In aulaDopo aver guardato il video a cartoon al di fuori delle mura scolastiche, gli studenti in aula sono sollecitati dal docente ad esprimere commenti, osservazioni e domande su quanto visionato. Non essendo necessario dedicare gran parte del tempo a spiegare frontalmente le nozioni di base del singolo argomento, in aula c’è più tempo disponibile per attività critiche e applicative, per l’elaborazione personale attraverso la riflessione, il confronto e la discussione, evolvendo da una didattica fondamentalmente istruzionista ad una costruttivista e sociale.

La lezione è inevitabilmente meno strutturata, più complessa da gestire per il docente, ma più stimolante per i ragazzi e più aderente al modo con cui oggi acquisiscono le informazioni.

Per fare tutto questo occorre attuare un capovolgimento organizzato della didattica, che all’uso dei video prima della lezione integri una ridefinizione profonda della gestione del lavoro.

È necessario che la classe si trasformi in una comunità di apprendimento, in cui gli studenti imparino insieme aiutandosi reciprocamente, con un insegnante che non sta più prevalentemente “in cattedra”, ma che gira tra i banchi, mediando e stimolando gli interventi, o monitorando le attività e l’interazione tra gli studenti, assumendo un ruolo vicino alla figura del tutor.

Un ruolo modulato su diverse attività, tra le quali compare certamente anche la più tradizionale spiegazione, che però diventa parte di un lavoro costruito insieme ai ragazzi.

L’obiettivo è che l’aula diventi un luogo dove gli studenti siano incoraggiati a concentrarsi sulla sperimentazione diretta, ad apprendere criticamente e a collegare concetti potenzialmente astratti con l’esperienza concreta e quotidiana.