Fleroinforma n. 59

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flero informa { quadrimestrale d'informazione dal comune di flero www.comune.flero.bs.it “Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli.” n u m e r o 5 9 s o m m a r i o editoriale pag. 2 in primo piano pag. 3 natura e ambiente pag. 6 associazioni e volontariato pag. 7 storie e cultura pag. 8 mondo scuola pag. 10 economia e altreconomia pag. 12 sportivamente pag. 14 informazioni pag. 15 news pag. 16 Iscrizione al Tribunale di Brescia n. 27 del 21/4/1998 - Proprietà: Comune di Flero - Direttore editoriale e responsabile: NADIA PEDERSOLI Direzione e Redazione: Piazza IV Novembre 4 - Flero - tel. O3O/2563173 Realizzazione e stampa: TIPOLITOGRAFIA ARTIGIANA FILIPPINI Via Fornaci n. 21 Brescia impa-fleroOK.indd 1 5-12-2011 22:51:17

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Fleroinforma dicembre 2011

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flero informa{quadrimestrale d'informazione dal comune di flero www.comune.flero.bs.it

“Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli.”

n u m e r o 5 9

s o m m a r i o

editoriale pag. 2

in primo piano pag. 3

natura e ambiente pag. 6

associazioni e volontariato pag. 7

storie e cultura pag. 8

mondo scuola pag. 10

economia e altreconomia pag. 12

sportivamente pag. 14

informazioni pag. 15

news pag. 16

Iscrizione al Tribunale di Brescia n. 27 del 21/4/1998 - Proprietà: Comune di Flero - Direttore editoriale e responsabile: NADIA PEDERSOLI Direzione e Redazione: Piazza IV Novembre 4 - Flero - tel. O3O/2563173 Realizzazione e stampa: TIPOLITOGRAFIA ARTIGIANA FILIPPINI Via Fornaci n. 21 Brescia

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editoriale

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di Nadia Pedersolisindaco di FleroL“To be part

of the Solution”

(essere parte della soluzione).

La Marcia della Pace Perugia-Assisi 2011 aveva uno slogan:

Le nostre comunità, l’Italia intera vivono oggi un momento drammatico di crisi che viene definita economica, ma che è anche e soprattutto culturale. Non essere stati capaci di cambiare stili di vita, di progettare nell’interesse collettivo, di stare paritariamente nel mondo, in sintesi non aver saputo essere parte della soluzione è stato il vero problema, la cui via d’uscita non può che passare attraverso il recupero del significato profondo della convivenza civica, la scelta di limitare il proprio interesse individuale a favore del bene comune, l’equità nelle relazioni economiche, sociali e culturali, la consapevolezza che il paesaggio, l’acqua e l’aria siano beni inestimabili e limitati di cui aver cura, a garanzia della salute delle persone e di tutto il ciclo vitale della natura.

Per questo è necessario iniziare ad immaginarsi come parte della soluzione, pensando non solo al “proprio giardino”, ma anche, ad esempio, al fosso antico che abbiamo intubato sotto la cinta di casa e che oggi ci presenta il conto al primo temporale, risalendo dalle cantine fino alla strada. È il momento di tornare a relazioni, anche commerciali, più dirette, per stabilire cosa è essenziale e cosa è superfluo, compiendo piccoli gesti di responsabilità che possono tuttavia cambiare la vita. Come per la mensa scolastica, dove abolendo da ottobre il materiale usa e getta, abbiamo contribuito ad eliminare sacchi di rifiuti in plastica superflui e costosi. Si è compiuto un gesto semplice e antico: l’utilizzo, come a casa, di piatti e bicchieri in ceramica che, quando si è finito di mangiare, vengono lavati e riposti, pronti per essere riutilizzati il giorno dopo. Restano ancora i bidoni di rifiuti pieni di bottigliette di plastica vuote: ci piacerebbe contribuire ad eliminare anche quelle. Basteranno alcune brocche e l’acqua potabile del nostro acquedotto, che è buona ed appartiene a tutti!

Essere parte della soluzione è stato, in questi mesi, anche rispondere alle richieste di Centro Padane e della Provincia per permettere l'ultimazione del raccordo autostradale tra Ospitaletto e Montichiari, mettendosi a disposizione per risolvere i problemi derivanti dalla mancata previsione di un collegamento tra il Borgo Caselle ed il paese. Il problema è stato risolto grazie alla disponibilità dei cittadini interessati che ci hanno permesso di definire una strada alternativa realizzata in parte da Centro Padane e in parte riqualificando via Aspes con fondi comunali.

Essere parte delle soluzione ha significato adoperarsi per l’attuazione dell’accordo stilato a suo tempo tra i Comuni di Capriano-Flero, la Provincia di Brescia e Centro Padane per la realizzazione del collegamento tra il raccordo autostradale e la tangenziale ovest, accordo che prevede il declassamento di un tratto della provinciale Quinzanese e la realizzazione di una nuova strada provinciale. Anche in questo caso, ci siamo messi a disposizione per favorire l'acquisizione delle aree necessarie, pronti ad intervenire, anche urbanisticamente, per risolvere tutte le criticità del caso.

Essere parte della soluzione significa anche partecipare, ognuno per ciò che può e sa fare, alla vita della comunità: questo giornalino, certamente imperfetto e incompleto, è un primo tentativo di coinvolgere competenze, passioni e interessi. Molti aspetti verranno migliorati, più persone interessate, ma la strada è tracciata.

Se ognuno di noi, l’Amministrazione Comunale per prima, saprà essere parte della soluzione, allora ci saranno ancora Natali di speranza per gli anni che verranno.

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dall'amministrazione comunale

Nuovo PGT: un progetto di sviluppo sostenibile

ILPiano di Governo del Territorio (PGT) è un insieme di documenti ed elaborati grafici nei quali viene progettato lo sviluppo urbanistico

di Flero dei prossimi 10 anni.

Il PGT analizza i bisogni del paese con riferimento al numero di abitanti attuali e futuri, alla loro salute e qua-lità della vita, ai servizi di cui hanno ed avranno bisogno. Sulla base di tali esigenze, il PGT individua quan-te nuove abitazioni saranno neces-sarie, quanta superficie verde dovrà essere garantita, quanti nuovi negozi, locali o industrie potranno servire, quali strade e quali attrezzature pub-bliche saranno indispensabili. Deter-minati gli obiettivi, il PGT specifica come potranno essere realizzati, definendo dove saranno ammessi gli interventi e attraverso quali regole.

Il 5 agosto la nuova Amministrazio-ne ha revocato la delibera con cui la precedente maggioranza, proprio a fine mandato, aveva adottato il PGT, ritenendo che il progetto ivi rappre-sentato non rispondesse agli effettivi bisogni di Flero per i prossimi 10 anni. Il 29 settembre la nuova Amministra-zione ha adottato un nuovo PGT.

I tempi estremamente ristretti imposti dalla legge (l’adozione doveva avveni-re entro il 30 settembre) non hanno consentito di sviluppare un’approfon-dita discussione con la cittadinanza. Tale confronto sarà tuttavia possibile durante i prossimi mesi, nel corso dei quali i cittadini potranno presentare presso l’Ufficio Tecnico le loro osser-vazioni (entro l'1/01/2012) e verran-no organizzati incontri pubblici per approfondire ed eventualmente cor-

reggere il contenuto del piano. A tale scopo, forniamo di seguito una breve panoramica del nuovo PGT:• analisi dei bisogni: la popola-

zione flerese nei prossimi 10 anni aumenterà di circa 300 persone, ma le case attualmente disponibili sono ampiamente sufficienti alle loro necessità abitative. E’ urgente migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti, i quali vivono in una situazione ambientale ormai critica sotto diversi punti di vista (leggete l’articolo a pag. 4) e che necessitano di servizi adeguati al numero di abitanti raggiunto (scuo-le, mense, strutture sportive e ri-creative);

• obiettivi: conservare e valorizzare le aree agricole esistenti, contene-re i pesantissimi impatti ambientali prodotti dal passaggio del raccordo autostradale e della futura ferrovia, risanare gli edifici della zona arti-gianale e gli spazi urbani adiacenti, impedire la nascita di inutili nuovi centri commerciali, restituire dignità urbanistica alla piazza, realizzare una scuola dell’infanzia energeticamen-te autosufficiente e con dimensioni adeguate, dotare le mense scolasti-che di proprie cucine, ristrutturare la scuola media ed il centro spor-tivo di via San Martino, completare l’auditorium;

• modalitàd’intervento: amplia-mento del Parco del Monte Net-to, piantumazioni, progettazione di corridoi ecologici e percorsi ciclo-pedonali, ricorso a piani par-ticolareggiati di iniziativa pubblica per indirizzare gli interventi edilizi nella zona artigianale e nella piazza, incentivazione del recupero degli edifici esistenti, rifacimento (in le-

asing) della scuola dell’infanzia di via Paine (8 sezioni) e spostamen-to della scuola dell’infanzia di via Umberto I nello spazio adiacente la scuola media (4 sezioni), costru-zione (in leasing) della cucina col-legata alla mensa scolastica, com-pletamento (in leasing) dei locali tecnici e degli interni dell’audito-rium, rifacimento degli spogliatoi e delle gradinate del centro sportivo di via San Martino, ristrutturazione del tetto, degli infissi e dei servizi igienici della scuola media.

La scelta di non sacrificare ulteriori aree agricole, non impedirà quindi all’Amministrazione di realizzare le opere previste nel programma elet-torale, finanziandole in parte tramite il leasing, in parte con gli introiti delle concessioni edilizie per ampliare e risanare gli edifici esistenti, in par-te mediante risparmi di spesa che si realizzeranno grazie a strutture energeticamente autonome come le nuove scuole dell’infanzia. Per Fle-ro si profila dunque un modello di sviluppo sostenibile e di cittadinan-za responsabile, perché la salute e la serenità sono beni preziosi a cui non bisogna rinunciare. «

Le osservazioni al PGT possono essere presentate presso il Protocollo del Comune dal 2/12/2011 al 1/1/2012, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:45, il lunedì ed il mercoledì anche dalle 15:00 alle 17:00

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Ambiente a Flero:parliamone subito

L'ambiente è ciò che ci circonda: il panorama, l'aria, l'acqua, il verde; il clima, gli odori e i profumi; il rumore o il silenzio, gli animali, il

cielo. L’ambiente riguarda tutti: può essere fonte di salute e benessere oppure di malattia e morte. Tutti ne siamo responsabili. Dell'ambiente ci preoccupiamo poco e spesso pre-feriamo ignorare i problemi che lo affliggono. Al contrario, una costante

informazione sarebbe necessaria per conoscere la situazione ed effettuare scelte adeguate alla sua salvaguardia o al suo miglioramento.

Il programma politico della nuova Am-ministrazione di Flero è fortemente improntato alla salvaguardia ambien-tale. La recente revoca del Piano di Governo del Territorio (PGT) adot-tato dall’amministrazione precedente, che prefigurava un’ulteriore massiccia trasformazione di terreno verde in ce-mento ed asfalto, rientra pienamente in quest’ottica.

Per redigere il nuovo PGT, adottato dal Consiglio Comunale il 29 settem-bre, la nuova amministrazione è par-

tita da un’analisi dei dati oggettivi forniti dall’ARPA. L’ARPA (Agenzia Re-gionale per la Prote-zione dell’Ambiente), che si trova a Brescia in via Cantore n. 20 (tel. 030-3847453), svolge la funzione di monitorare lo stato dell’ambiente e del nostro territorio.

E’ un Ente al quale rivolgersi anche per denunciare eventuali danni ambientali che osserviamo. L’ARPA fornisce sup-porto alle Amministrazioni Comunali e alle Aziende Private, suggerendo pos-sibili soluzioni a problemi ambientali e fornendo indicazioni preventive.

Nel mese di marzo 2011, l’ARPA di Brescia ha fornito al Comune di Flero una relazione, non sufficientemente analizzata dalla precedente ammini-strazione, a supporto della Valutazio-ne Ambientale Strategica (VAS) ne-

cessaria per l’approvazione del PGT, al fine di illustrare l’attuale situazione ambientale a Flero e consentire di prendere le debite misure. Riportiamo di seguito alcune delle osservazioni che l’ARPA ha esposto:

• la presenza di PM10 e PM2,5 (le micro particelle inquinanti diffuse nell’atmosfera) allo stato attuale già preoccupante, subirà un ulteriore incremento con l’entrata in funzio-ne del raccordo autostradale (cor-da molle) tra il casello di Ospitalet-to e quello di Brescia Sud. Per tale ragione, l’ARPA invita il Comune di Flero a prendere provvedimenti di mitigazione ambientale onde evita-re un’ulteriore degenerazione della qualità dell’aria che respiriamo;

• al fine di contenere l’effetto dei ru-mori dovuti ai veicoli che utilizze-ranno la corda molle, l’Ente sugge-risce al Comune di effettuare uno studio di zonizzazione acustica;

• considerati gli stravolgimenti pro-dotti dal raccordo autostradale sulla viabilità del paese, l’ARPA sollecita inoltre la realizzazione di un piano viabilistico coordinato con le esigenze di accesso al Par-co Agricolo Regionale del Monte Netto, garantendo la possibilità di raggiungere le aree verdi del parco ai pedoni, ai ciclisti ed agli animali mediante attraversamenti protetti dei percorsi stradali e ferroviari che dividono Flero;

• lo stesso Ente fa notare che l'enor-me quantità di terreno perso a fa-vore del raccordo autostradale e della futura linea ferroviaria, ridurrà ulteriormente la possibilità di span-

anche i gesti della vita quotidiana possono

salvare il nostro ambiente

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preliminare alla redazione del nuovo PGT che, anche a seguito delle criticità evidenziate dall’ARPA, è stato conce-pito come uno strumento finalizzato a rinnovare la consapevolezza e la sensibilità ecologica dei cittadini fleresi, affinché rinasca una coscienza colletti-va capace di impedire comportamenti dannosi per l'ambiente.

In questi anni, siamo stati indotti a pensare che solo gli eventi di gros-sa portata, spesso indipendenti dalla volontà dei singoli, producano signi-ficative alterazioni degli ecosistemi. Non è vero: sono anche i gesti della vita quotidiana che possono salvare il nostro ambiente. La possibilità di realizzare un modello di progresso sostenibile passa attraverso la cresci-ta della responsabilità individuale di

ciascun cittadino del pianeta e non attraverso la rincorsa forsennata dei consumi e dei profitti.

Tale responsabilità individuale si eser-cita riflettendo attentamente sulle conseguenze che ciascuna nostra azione può produrre, dalla progetta-zione di un PGT all’utilizzo dell’auto-mobile, dal modo in cui smaltiamo i rifiuti alla prontezza con cui sappiamo reagire di fronte a fatti che richiedono un richiamo diretto alla persona o una denuncia alle autorità competenti.

Il rispetto per l’ambiente si impara. Perché danneggiare il territorio si-gnifica anche rovinare la nostra sa-lute fisica ed emotiva.

Tarcisio Prandelli «

dimento dei liquami prodotti dagli allevamenti (in particolare suini e bovini) incidendo negativamente sul-la qualità dell’acqua per la presenza di nitrati, in un territorio già definito “ad alto grado di vulnerabilità della fal-da”. Alcuni pozzi che ci riforniscono di acqua potabile presentano inol-tre “dosi eccessive di concentrazioni di solventi clorurati”. L’ARPA ritiene indispensabile il censimento dei pozzi privati, in particolare di quelli utilizzati dalle aziende agricole per-ché i dati che emergono si utilizzino come “marcatori” dell’inquinamento dell’acqua. È infatti avvilente pensa-re che un territorio come quello di Flero, così ricco di acqua, rischi di non poter più fornire questa risorsa per un’agricoltura sana, per godere come una volta della flora e della fauna che circondava e popolava i fossi, per contribuire alla bellezza del paesaggio e alla mitezza del clima;

• stante la presenza di aziende a ri-schio di incidente rilevante, l'ARPA propone il campionamento delle acque sotterranee per valutare la presenza di zinco, cromo esavalen-te e idrocarburi. Recente è la vicen-da dell'azienda Teorema, che dopo aver cessato l'attività ha lasciato non adeguatamente custodite e trattate sostanze altamente inquinanti fino all'intervento della nuova Ammini-strazione. La Comunità Europea ha emanato direttive, in parte recepite dall'Italia, a proposito di salvaguardia dell’ambiente riconoscendo alcuni danni come delitti contro l’ambien-te e la salute. Non possiamo più accettare che qualcuno distrugga il territorio e che poi sia la collettività a pagare per rimediare ai danni;

• l’ARPA cita altre aziende “a rischio di incidente rilevante” (RIR) presenti sul nostro territorio ed evidenzia come Flero sia estesamente inte-ressata dalla presenza di amianto (eternit), in particolare sui capan-noni della zona industriale.

Tutte queste precisazioni sono state prese in considerazione dalla nuo-va Amministrazione durante l’analisi

in primo piano

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azione◗ preservazione delle aree agricole,

cancellando gli oltre 300.000 mq di po-tenziale ulteriore cemento previsti dalla precedente Amministrazione;

◗ due corridoi naturali in direzione sud-nord (parco del Vaso Fiume, parco Barbaglio, parco del cimitero, zone agricole della vecchia via del tram) ed est-ovest (lungo il percorso del raccor-do autostradale e della ferrovia);

◗ ampliamento del Parco Agricolo del Montenetto, includendo la zona agri-cola a sud del raccordo autostradale (le Caselle) ed a nord fino alla Via dell’Aspes;

◗ realizzazione di nuovi percorsi di accesso al Parco, attraverso via Freddi (nuovo sotto-passo) e via dei Ciuchì (prolungamento);

◗ utilizzo di mezzi alternativi all’automobile grazie a nuove piste ciclo-pedonali (collegamento di via Ca-nossi con il parco Barbaglio e di via Don Maestrini con la ciclabile di via Coler);

◗ obbligo di concordare con il Comune, definendo Piani Particolareggiati, qualsiasi intervento edilizio nelle zone artigianali, non per ostacolare l’iniziativa privata, ma per indirizzarla, in accordo con i proprie-tari, verso interventi che riqualifichino sia gli edifici che gli spazi urbani circostanti.

amministr

Con il nuovo PGT, l’Amministrazionevuolegarantire a Flero, nei prossimi 10 anni, uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale.

Ecco cosa prevede il piano.

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natura e ambiente

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Sono una “Quercus robur” della famiglia delle fagaceae, cioè una Quercia comune. Un tempo, spesso insieme al Carpino, formavo bellissime foreste nella Pianura Padana che, essen-do di origine alluvionale, è particolarmente adatta alla mia crescita. Oggi quei boschi sono ridotti a sparute aree protette, come quella della Mesola, vicino al delta del Po. Alta e maestosa, raggiungo anche i 50 metri d'altezza. Posseggo un'ampia e rigogliosa chioma ovale attraverso cui la luce del sole scivola verso il basso, dove permetto che cresca un ricco sotto-bosco vitale per molti animali che, come accade per la ghiandaia o il cinghiale, possono oltretutto nutrirsi delle mie ghiande. Posso tranquillamente vivere fino a 500 anni e addirittura superare i 1000. Gli antichi greci mi consideravano cara a Zeus che mi avrebbe eletta a suo simbolo insieme all'aqui-la. Furono tuttavia i Celti a forgiare il mio nome: quercus significa "bell'albero" e robur significa "forza"... Sì, bella forza, oggi che gli uomini mi han-no quasi fatta sparire e, nei mesi estivi, quando il sole ruggisce, hanno sostituito la mia ombra con marchingegni refrigeranti adepti dell’effetto serra. Guardandomi da lontano potreste confondermi

con un Rovere (Quercus petraea), con cui son parente, ma nient’affatto uguale. Ad esempio le mie foglie, lunghe da 7 a 14 cm, con forma obovata e con le caratteristiche lobature ai margini (dalle 4 alle 7 per lato), hanno due

evidenti orecchiette alla base ed un picciolo quasi assente; per di

più il gambo delle mie ghiande è molto più lungo di quello

forgiato dal Rovere. Se fiorisco? Certo che sì!

Come potrei tentare di riprodurmi altrimenti? Fra aprile e maggio faccio sbocciare fiori di en-trambi i sessi: quelli maschili, di colore giallognolo, compaiono in infiorescenze filiformi a grappolo, quelli femminili (da 1 a 3) si presentano invece su un prominente peduncolo. Le mie bacche, di forma ovale e con il caratteristico cappellino ruvido, maturano in autunno, divenendo di un bel colore marroncino man mano che si pre-parano a staccarsi. Come faccio a propagarmi? Ma naturalmente tramite gli animali, i quali nutrendosi dei frutti che si sono staccati da me possono depo-sitarne i semi anche a molta distanza. La mia spe-ranza è che almeno alcuni di questi semi possano far crescere nuovi alberi, anche se di questi tempi, spesso sola e isolata, lenta nella crescita come sono, circondata da strade e cemento, il processo natura-le della mia diffusione è pressoché impossibile. Tuttavia, voi lettori potreste aiutarmi: raccogliete le mie ghiande e, entro due mesi, seminatele in un luminoso pezzetto di terreno; in primavera, potreste così vedere delle ridenti plantule far capolino. Ma soprattutto avrei bisogno che la politica, finalmente, cominciasse ad occuparsi di me, considerandomi un bene essenziale da preser-vare e diffondere. Perché, parliamoci chiaro: senza l’ossigeno che produciamo noi piante, niente vita! È dunque urgente adottare tutti i provvedimenti necessari per la nostra salvaguardia. Purtroppo, tutti sanno che le risorse finanziare dei comuni rasentano ormai la penuria, ma io che non smetto mai di salire coi miei rami verso il cielo, voglio sperare. E dunque spero che il comune di Flero possa finalmente adottare politiche avan-guardistiche verso un vero progresso ecocompa-tibile: vorrei che venisse approvato quanto prima un regolamento verde, con nuove aree in cui vivere e con nuove piantumazioni.

«

parolad'albero

la Quercia comune

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associazioni e volontariato

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Adriano,checos’èEmergency?Emergency è un’organizzazione che offre assistenza medico-chirurgica gra-tuita alle vittime della guerra tramite ospedali e posti di primo soccorso.

Comesieteorganizzatisulter-ritoriobresciano?Esiste un gruppo che ha sede a Bre-scia, con una cinquantina di volontari provenienti dalla città e dal circonda-rio e un altro che si trova in Val Ca-monica. Un terzo gruppo sta nascen-do sul lago di Garda.

Qualiattivitàsvolgete?Organizzano iniziative divulgative e banchetti per raccogliere fondi desti-nati ai progetti di Emergency nel mon-do. Il nostro gruppo, ad esempio, deve raccogliere 60.000 Euro per finanziare la costruzione della corsia pediatrica nell’ospedale di Kabul. Alcuni volon-tari, utilizzando le ferie o l’aspettativa, raggiungono le zone di guerra dove Emergency è presente, per svolgere la funzione di medico, infermiere o personale tecnico. È il caso di France-sco Azzarà, partito per fare il logista presso il centro pediatrico di Nyala in Darfur e rapito il 14 agosto.

Irisultatiraggiuntivalgonoiri-schi che correte nelle pericolo-sezoneincuioperate?Solo nel 2010 Emergency ha curato

Il 14 Agosto l'operatore umanitario di Emergency Francesco Azzarà

è stato rapito a Nyala, in Darfur. Il comune di Flero ha aderito

all'iniziativa dei suoi familiari e della sua associazione esponendo

il manifesto “Liberate Francesco” sulla facciata del Municipio, per

coinvolgere cittadini, istituzioni e mass media nella mobilitazione

per la liberazione del giovane.

471.000 persone. Ci sono nostre strut-ture in Afghanistan, Sierra Leone, Cam-bogia, Sudan, Repubblica centrafricana. Forniamo assistenza gratuita in paesi in cui non esistono ospedali pubblici. I nostri volontari addestrano il persona-le medico ed infermieristico locale in modo da renderlo autonomo. Gli ex pazienti hanno aperto 28 cooperative di lavoro, come quella di Kabul che pro-duce protesi. A Palermo, Marghera e Foggia stiamo costruendo dei poliam-bulatori, due dei quali sono pullman attrezzati in grado di spostarsi per assi-stere migranti o italiani che necessitano di assistenza sanitaria “in loco”.

Quali iniziative avete in pro-grammanelbreveperiodo?In primo luogo la prosecuzione del-la campagna “Liberate Francesco”. È assolutamente necessario mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubbli-ca sul rapimento di Francesco Azzarà e forte la pressione affinché sia presto rilasciato. Contemporaneamente, pro-seguiranno le nostre iniziative di rac-colta fondi, come quella che si svolgerà il 14 dicembre presso il teatro CTM di Rezzato quando metteremo all’asta una coperta composta da pezzi tessuti da un gruppo di donne di diversa na-zionalità. Sul sito www.emergencybs.it sono pubblicati tutti gli appuntamenti e le informazioni riguardanti la nostra associazione, nonché tutte le notizie curate da peacereporter da un punto di vista diverso rispetto a quello forni-to dagli organi di informazione ufficiali. In primavera è nata la rivista “E”, un mensile disponibile in edicola e in ab-bonamento on-line o cartaceo. «

La realta� di

Emergency nel nostro territorio

Approfondiamo la conoscenza di Emergency attraverso le parole del flerese Adriano Robba, che insieme alla moglie Piera ne è volontario.

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storie e cultura

Anche Flero rientrò in questo pro-getto urbanistico che portò alla co-struzione, tra il 1970 e il 1971, di ben 106 alloggi. Nel “Villaggio Marcolini” sono nata e cresciuta, ho scelto di rimanervi e di farvi crescere i miei figli; è dunque con cognizione di causa, ed anche con un certo pudore, che posso testimonia-re della creazione e dell’evolversi di una vera piccola comunità: le prime famiglie che vi si trasferirono, spesso arrivarono ancora prima delle opere di asfaltatura, ancor prima della mes-sa in posa di tutte quelle infrastrut-ture che oggi sarebbe inimmaginabile non avere fin da subito. È qui, in questo contesto un po’ stra-niante, che un insieme di giovani fa-miglie, spesso con neonati al seguito, provenienti dalla città, dalle diverse parti della provincia, con l’aggiunta di qualche flerese, trovandosi in un ambiente del tutto nuovo, ha dovu-to stabilire nuovi e inediti rapporti di vicinato, spesso nel segno della soli-darietà, dell’aiuto reciproco.

La cooperativa “la Famiglia”, nata nel 1953, fu fondata e promossa dal Padre ingegner Ottorino Marcolini per rispondere alle nuove esigenze abitative, legate soprattutto al boom economico e all'aumento demografi-co del dopoguerra. I villaggi, costruiti a più riprese “ai margini” della città, crearono migliaia di alloggi in edilizia popolare, rispon-dendo con la pratica all'esigenza delle classi meno abbienti di poter usufrui-re di una casa dignitosa e ospitale. Per questo motivo, Ottorino Marcolini, il “prete muratore”, si ispirò all'edilizia prefabbricata americana: piccole case monofamiliari, bifamiliari o a schiera costruite velocemente, in serie e in grande quantità, per ridurne i costi. Ogni famiglia, avrebbe dovuto avere “la proprietà da terra a cielo e un pezzetto di verde da adibirsi ad orto e giardino”. L’edificazione delle abitazioni avven-ne in modo standardizzato: vennero aggregate in maniera intensiva e con strade piccole, per sfruttare al meglio i terreni. C’è da considerare però che questa modalità permise di fatto la li-mitazione del traffico veicolare, pre-dispose gli abitanti alla socialità, per-mise il gioco dei bambini in strada. Le case, per mantenere l'obiettivo econo-mico fondamentale di “basso costo”, furono costruite con materiali pove-ri e spesso parti dell'edificio furono consegnate letteralmente al rustico. Ciò, unitamente all’originario concet-to di “casa familiare”, permise talvolta l'evoluzione dello spazio abitativo per l’inaugurazione di piccole attività arti-gianali connesse all’abitazione oppure in conseguenza dell'ampliamento del nucleo famigliare.

Villaggio Marcolini, storia di una comunita

� .

Anche oggi questi spazi abitativi continuano a

mostrare alcuni pregi, a partire

dagli spazi verdi.Davvero qualificante era la presenza di molti bambini... Posso ricordare i miei giochi di infanzia, tumultuosi, allegramente rumorosi, in strada, negli spazi verdi, ovunque fos-se possibile stare insieme. Anche oggi questi spazi abitativi, proprio per come sono stati originariamente concepiti in quel contesto storico in evoluzione e contrariamente a quanto spesso avvie-ne con i nuovi e asfittici insediamenti urbani frutto di una logica puramente seriale ed economicistica, continuano a mostrare alcuni pregi, a partire dagli spa-zi verdi che circondano le abitazioni, ma anche considerando l’evoluzione che le case stesse hanno potuto esprimere a seconda dei gusti e delle necessità delle persone che le hanno abitate facendo di un luogo periferico e potenzialmente anonimo, il proprio luogo.

B. M. «

azioneCome agiscel'AmministrazioneComunale

Il nuovo P.G.T. riconosce nel Villaggio Marcolini un’importante testimonianza dell’edilizia popolare bresciana di fine ‘900. Onde preservarne la leggibilità architettonica e al contempo incentivare l’aggiornamento degli edifici, le norme del piano permettono l’ampliamento delle abitazioni attraverso interventi globali che:

◗ coinvolgano almeno due unità immobiliari contigue;◗ prevedano l’adeguamento alla normativa anti-sismica (Flero, in zona sismica 3, non è al riparo da rischi);◗ siano orientati al risparmio energetico ed all’impiego di sorgenti rinnovabili.

amministr

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storie e cultura

Abbiamo voluto iniziare parlando di musica ed i risultati sono i seguenti: • il genere musicale preferito è risultato essere il pop rock per il 36% degli intervistati, mentre il 33% predilige la musica italiana ed un buon 11% sceglie la classica; risultati tra il 3 e il 4 % per la musica dance, etno-pop, rap e disco 60/70. Il 6% ama altri generi musicali.

• Per una bella serata musicale a Flero, il 30% degli intervistati vorreb-be godersi un concerto rock, il 20% avrebbe voglia di ascoltare cantautori e gruppi bresciani, il 12% ballerebbe volentieri una tarantella o una pizzica de core, l’11% desidera una serata di ballo liscio, il 7% vota per una serata dance e il 6% vorrebbe cimentarsi nel karaoke; il 14% degli intervistati sceglie altre e varie opzioni.

• I Fleresi ascoltano musica preferi-bilmente dai cd (37%) o in radio (33%); il 18% opta per l’ipod o l’iphone, mentre il 7% ascolta mu-sica in tv. Solo il 3% fa ancora uso di dischi e musicassette ed il 2% ascolta musica su internet.

L’intervista è stata rivolta a 53 don-ne e 47 uomini.

Vediamoalcunecuriositàrica-vatedalsondaggio:

• la metà degli uomini predilige la musica pop-rock, mentre solo due scelgono la musica rap ed uno solamente vota per la dance;

• le donne invece preferiscono la musica italiana (il 40%) ed il pop-rock è amato dal 25% delle intervistate;

• sono i giovanissimi tra i 14 e i 19 anni ad ascoltare la musica soprat-tutto con ipode e iphone, mentre gli ultra 69enni prediligono cd e radio;

• la radio è ascoltata poco dai ragazzi fino ai 34 anni, che preferiscono i cd, mentre è molto amata dai 35 anni in su, specie dagli ultra 55enni;

• sono soprattutto le donne ad ascoltare la radio;

• il concerto rock è una serata trasversale, amata ad ogni età, da donne e uomini;

• decisamente trasversale ad ogni età, ma leggermente preferita dal gentil sesso, è la serata danzante etnico-popolare;

• la serata con autori bresciani in concerto risulterebbe particolar-mente gradita a chi è tra i 35 e i 44 anni ed ama la musica italiana.

A partire da questo numero, in ciascuna edizione di FleroInforma verrà pubblicato un sondaggio inerente argomenti diversi ed effettuato su un campione di 1OO fleresi tra i 14 ed i 1OO anni. I risultati dei sondaggi saranno utili per comprendere quali ini-ziative culturali possano essere maggiormente gradite nel paese. Ringraziamo tutti coloro che gentilmente hanno accettato o accetteranno di rispondere alle domande della redazione rivolte per via telefonica, tramite internet o di persona.

A VIVA VOCEquale musica ascoltano i fleresi?

bandisticoFLERO

festival

150 anni dell'Unità

d'Italia

Nell’ottica di “mescolare” i generi musicali (classica, jazz, rock, musica popolare), il festival bandistico di Flero (fine settembre 2011) ha visto esibirsi accanto alle ottime bande di Flero e Rezzato, la Banda Improvvisa di Loro Ciuffenna che ha proposto uno spettacolo sull’Impresa dei Mille e l’Unità d’Italia.Banda Improvvisa

Filarmonica G. Ligasacchi di Flero e Poncarale

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l'intervista

mondo scuola

10fleroinforma { dicembre 2011

sportellod'ascolto

l'espertoc'È

sono venuto da te perché

ultimamente...

Lo sportello d’ascolto: intervista a Claudia Profeta, psicopedagogista in forze nelle scuole di FleroLo sportello d’ascolto è un servizio fornito dal Comune di Flero agli in-segnanti, ai genitori ed ai ragazzi. Il servizio consiste nel mettere a di-sposizione degli utenti una psicope-dagogista in grado di offrire suppor-to per risolvere problematiche che tipicamente interessano l’infanzia e la pre-adolescenza. Nell’ottica di com-prendere meglio le modalità con cui si esplica il servizio, abbiamo realiz-zato una breve intervista alla Dr.ssa Claudia Profeta, la psicopedagogista incaricata di gestire lo sportello.

ChièClaudiaProfeta?Sono laureata in pedagogia ad indiriz-zo psicologico; il mio percorso lavora-tivo è iniziato come educatrice prima e responsabile poi in una comunità d’accoglienza per adolescenti vittime di maltrattamenti e abusi. Dopodiché ho deciso di lavorare non più nel di-sagio grave, ma nell’ambito della pre-venzione e dell’accompagnamento educativo che permette a genitori, insegnanti, ragazzi e bambini di diven-tare RISORSA per sé e per gli altri. Negli anni ho perfezionato le tecni-che dell’educazione socio-affettiva, diventando formatrice e consulente. Inoltre ho svolto un corso triennale di counseling educativo presso l’Istituto internazionale di psicosintesi educa-tiva, che ha come scopo l’unificazio-ne armoniosa di tutti gli aspetti della personalità umana, nel pieno rispetto dell’individualità di ciascuno.

Chetipodifiguraprofessiona-leèlopsicopedagogista?È un esperto dei processi educativi e formativi, ha una formazione plu-ridisciplinare, lavora con le persone sane che vivono momentaneamente un disagio con sé stessi o con i figli.

È la figura professionale a cui l’indi-viduo si può rivolgere per chiedere una guida, un consiglio, un’indicazione nell’educazione dei figli o della vita scolastica. Tengo a dire che siamo tenuti al segreto professionale, quindi nulla di ciò che verrà affrontato potrà essere portato in altri ambiti senza l’assenso dei diretti interessati.

Che metodi utilizza lo psicope-dagogista?Essenzialmente l’ascolto attivo, cioè un ascolto non giudicante, empatico ed accogliente. Il suo compito non è dare soluzioni, ma accompagnare l’altro nella ricerca delle proprie so-luzioni. Una metafora esplicativa può essere questa: immaginiamo di essere caduti in una buca non molto profonda, ma completamente buia, quindi non si vede nessuna via d’uscita poiché quel terreno è ignoto. Il compito dello psi-copedagogista è accendere una torcia affinché i sassi, le radici, i rami che si trovano in quella buca possano essere visti e quindi usati per uscire da lì.

Chipuòrivolgersiallosportellod’ascolto?Tutte le famiglie con figli, gli insegnanti, gli studenti della scuola media. Lo spor-tello d’ascolto non ha una funzione dia-gnostica o terapeutica, ma è un servizio di accompagnamento educativo e for-mativo di cui tutti possono usufruire.

Quali sono le domande che le vengonorivoltepiù frequente-mente?Mi chiedono un po’ di tutto: quando togliere il ciucciotto, come gestire la gelosia di un bambino per la nascita di un fratellino, come spiegare la se-parazione dei genitori, come aiutare il bambino ad elaborare un lutto, quale scuola superiore scegliere. Insomma,

Un'offerta di grande valore per tutte le famiglie con figli di ogni età, per qualsiasi dubbio o problema, anche passeggero, da risolvere insieme, con serenità.

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mondo scuola

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Il prestigioso Premio Giffoni arriva a FleroÈ andato a una classe della scuola primaria di Flero il premio del Giffoni Film FestivalnellacategoriaElements+3, rivolta ai bambini.

piccoli o grandi quesiti che possono creare disagi o dubbi nella vita quoti-diana di una famiglia.

Quali possono essere le paure che impediscono ad alcune fami-gliedirivolgersiallosportello?In primo luogo tutte le paure legate alle professioni che iniziano per “psico”: ancora oggi nell’immaginario collettivo psicologi o psicopedagogisti sono per-cepiti come figure in grado di leggere magicamente nel pensiero per carpire chissà quali segreti. Secondariamente, la paura di essere giudicati incapaci di risolvere da soli i propri problemi e quindi considerati inadeguati. Natural-mente queste paure sono infondate: lo psicopedagogista si limita infatti ad offrire una possibilità di confronto e permette a chi si rivolge a lui di acce-dere a risorse e strumenti a cui ma-gari non aveva mai pensato. Quando la nostra casa ha un problema, non esitiamo a chiamare l’idraulico o l’elet-tricista. Parimenti, se non riusciamo ad affrontare un momento difficile con i nostri figli, possiamo chiedere aiuto ad un professionista, senza per questo sentirci sminuiti nella nostra capacità di essere genitori.

Comeèpossibileaccedereallosportellod’ascolto?Da quest’anno il servizio avverrà di-rettamente nelle scuole: i genitori della scuola dell’infanzia dal 14 no-vembre mi troveranno in via Umber-to I ogni due lunedì dalle 8:30 alle 10:00, quelli della scuola dell’obbligo alla scuola media il 26 novembre, il 3 ed il 17 dicembre, il 14 ed il 28 gen-naio, l’11 ed il 25 febbraio dalle ore 10:45 alle ore 12:45. Comunicherò a breve le date e gli orari successivi. Si può prenotare un appuntamento al numero 030/2569979 per la scuola dell’infanzia, al numero 030/2680413 per la scuola dell’obbligo. I ragazzi del-la scuola media possono incontrarmi direttamente ogni mercoledì dalle 11:00 alle 13:00, purché i genitori ab-biano firmato un’autorizzazione.

Nicoletta Del Vecchio «

Nel mese di luglio, la sceneggiatura del filmato ha sbaragliato la concorrenza di altri 20 video; racconta la storia di una gatta vanitosa che, dopo aver vinto diverse mostre feline, viene espulsa da un concorso e quindi abbandonata dai suoi proprietari. Fortunatamente la gattina riscopre l’amore sincero e di-sinteressato ed i valori che davvero contano, grazie alla nuova famiglia che la adotta. Il corto è intitolato: "Gloria trova un vero padrone", ed è stato girato dal regista e animatore Joshua Held, nell'ambito della campagna nazionale di educazione PetCare: “A scuola di Petcare - Impariamo a conoscere i nostri amici animali”, finalizzata a “divulgare la corretta nutrizione, cura, conoscenza e rispetto degli animali da compagnia”.Congratulazioni a insegnanti ed alunni vincitori!

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneUna mensa scolastica eco-compatibile. A partire dall’anno scolastico 2011-2012, sono state eliminate dalla mensa scolastica tutte le stoviglie “usa e getta”, sostituite da piatti e bicchieri in ceramica. Ciò al fine di ridurre la produzione di rifiuti in plastica (particolarmente inquinanti) ed educare i bambini/ragazzi a comportamenti responsabili verso l’ambiente.

amministr

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12fleroinforma { dicembre 2011

economia e altreconomia

Il gusto delle merciSoprattutto

un gusto,

un’atmosfera:

ecco quello

che mi ricordo

dello spaccio

“Da Anna”,

sotto il portico

del condominio

dove abitavo.Spesso desideravo che la mamma mi dicesse ad esempio: “Scendi da Anna a prendere un litro di latte” . E allora mi precipitavo giù in ascen-sore con la speranza che i soldini non fossero proprio esatti, ma che qualche centesimo di resto si tramu-tasse in una o due delle dolcissime caramelle mou che Anna teneva in un barattolo di vetro, sul bancale, vi-cino alla cassa, perché così si usava. E tutti i bambini del condominio lo sapevano molto bene. Il latte della marca Cabre, ricordo, era contenuto in un sacchetto di pla-stica con il marchio rosso e le scritte blu; per me che avevo cinque o sei anni ed il mondo assumeva aspet-ti interessanti in ogni sua piega, era bello tenere in mano quella strana consistenza mobile e fresca che poi la mamma avrebbe inserito in un bricco azzurro; con quello, una volta tagliato un angolo del sacchetto, mi avrebbe versato subito un bicchiere di latte: allora per me era una de-lizia. Una sensazione buona che si originava non solo dalle proprietà

dell’alimento di cui allora ero ghiotto, ma di tutta un’aurea, per così dire, sentimentale, di cui il negozio di Anna era il centro propulsore. Perennemente immerso in una pe-nombra verdeggiante per via delle tende semiaccostate di una finestra laterale, entravi nel piccolo regno delle compere con al centro lei, Anna, con i suoi modi gentili e al contem-po imperiosi, con i suoi capelli neri e pettinati di lato. Vi potevi trovare un po’ tutti i pro-dotti casalinghi, dai biscotti ai deter-sivi, dalla pasta alla verdura, il tutto in uno spazio ridottissimo. Aveva carattere quel negozio, una sua identità. Ma da lungo tempo non c’è più. La trasformazione del commercio al dettaglio, ora concentratosi nei gran-di centri commerciali, ne ha decretato la fine così come per altre migliaia di piccoli negozi in ogni centro abitato. È pur vero che i grandi centri degli acquisti offrono una quantità di mer-ci in cui il consumatore, euforico, può vagare fino a perdersi; l’offerta è apparentemente infinita. Eppu-re potrebbe capitare che lo stesso compratore possa talvolta avvertire come un sordo disagio, come un senso di smarrimento e di inconsi-stenza. Forse in quei momenti po-trebbe confusamente avvertire di sentirsi inglobato in ciò che un famo-so antropologo francese, Marc Augé, rinomato interprete della realtà con-temporanea, ha definito come “Non Luogo” (Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Mila-no: Elèuthera, 1996). Non è certo il caso di dilungarsi nell’analisi di con-cetti così consistenti. Basti però dire

che lo studioso, con il suddetto termi-ne, intende indicare tutti quegli spazi moltiplicatisi negli ultimi decenni che si connotano per l’assenza di storici-tà, in cui prevalgono l’anonimato ed il comportamento stereotipato di migliaia di persone che non si rela-zionano se non attraverso modalità formali e ripetitive. Non si tratta di demonizzare alcun-ché: certamente i grandi magazzini avranno i loro pregi e non è detto che persino l’anonimato dei compra-tori, semplicemente direzionati dallo spirito del consumo, non abbia i suoi vantaggi. Eppure c’è da supporre che in questi enormi prefabbricati, in tutta questa assenza di storia, di gusto per una particolare atmosfera, per qual-cosa di speciale, non poche persone possano avvertire come un senso di disagio e nostalgia, come se un qual-che negozietto di Anna fosse rimasto nelle pieghe della memoria, desidera-bile termine di paragone e vero luo-go. In più non è forse azzardato con-siderare che la sterminata quantità di merce presente nei suddetti centri, che ingloba ed esalta i desideri del consumatore medio, a conti fatti, non nasconda invece, un impoverimento di varietà e qualità delle merci stesse, abituandoci alla serialità, all’omologa-zione di gusti e sapori. Forse è anche per questo motivo, per sfuggire a tale sorta di impove-rimento, che in anni recenti si sono moltiplicati i cosiddetti GAS (gruppi di acquisto solidale), associazioni di consumatori che in primo luogo si sentono cittadini e che dunque cer-cano di veicolare i loro acquisti anche in senso etico ed ambientalista oltre che verso il risparmio; per questo, quando possibile, prediligono il rap-

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Ovviamente non si tratta di rimpian-gere un lontano passato in cui le scarpe, ad esempio, ti erano fabbri-cate su misura da un artigiano con nome e cognome, non è proprio il caso... il progresso tecnologico e in-dustriale ci ha indubbiamente offerto infiniti vantaggi, impossibile negarlo.

Si tratta bensì di ripensare i nostri paesi e le nostre città come i luoghi della nostra particolare storia. Una storia, con un suo gusto e spessore, che possa essere significativamente raccontata perché fatta da persone, dai loro rapporti sociali, anche quan-do, ad esempio, si tratti semplicemen-te di recarsi dal cartolaio di fiducia per comprare matite e quaderni ai propri figli.

Le merci hanno un valore di merca-to, ma possono e dovrebbero avere anche un loro gusto. Che è anche il nostro gusto. Come per le caramel-le di Anna, il cui intenso sapore non ho più provato. Il commercio locale ed i suoi negozi, devono continuare a vivere.

Leonardo Manenti «

porto diretto con produttori legati al territorio che garantiscano il rispetto di certi standard qualitativi, alternativi, in generale, alla produzione intensiva e massificata. Propositi affini, ma su scala globale, si propone poi tutta la filiera del “Fair Trade” ovvero del “Commercio Equo e Solidale” con tutte le sue Botteghe dei popoli, una delle quali è presente anche nel Comune di Flero. Di que-sto settore avremo forse modo di parlare in un prossimo articolo. Per ora basti concludere con un’ultima considerazione sull’importanza del commercio tradizionale nei centri abitati. È spiacevole constatare come negli ultimi anni, nelle città come nei paesi, molti negozi al dettaglio abbia-no subito i pesanti contraccolpi del fenomeno sopra descritto e che po-tremmo denominare “espansione del non luogo”. Ogni centro abitato è an-che espressione della comunità che lo anima. E fin dalla fondazione dei Comuni, del generale risveglio delle città nella lontana epoca basso-me-dievale, i commercianti hanno avuto un ruolo decisivo nel definire lo spa-zio civico entro il quale si esprime il tessuto sociale nella storia.

Un applauso a...NUOVE LAUREE:

ElenaBrognolilaureata in Conservazione dei beni culturali il 15 settembre 2011 presso

l'Università degli Studi di Parma con votazione 110.

Simona Casalelaureata in Giurisprudenza

il 5 luglio 2010 presso l'Università degli Studi di Brescia

con votazione 110 e lode.

Sonia Cozzolinolaureata in Medicina

il 18 ottobre 2011 presso l'Università di Medicina e Chirurgia di Brescia con votazione 110 e lode.

Cristina Lombardilaureata in Economia e Finanza

il 26 novembre 2010 presso l'Università Bocconi di Milano.

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneLe azioni in atto per promuovere il piccolo commercioaFlero:

◗ eliminazione, con l’adozione del nuovo PGT, della nuova area destinata alla media-grande distribuzione prevista dall’Amministrazione precedente in via XX Settembre;

◗ costituzione del “distretto del commercio” di Flero con i Comuni di Castel Mella, Roncadelle e Torbole Casaglia. La nascita del distretto consentirà al Comune di Flero di accedere ai bandi di finanziamento regionali che mettono a disposizione risorse per sostenere il commercio locale;

◗ costituzione della Consulta per il Commercio a cui potranno prendere parte i rappresentanti delle associazioni dei commercianti e nell’ambito della quale verranno programmate e coordinate iniziative per la valorizzazione del commercio locale, come la Festa della Polenta o i Mercatini di Natale.”

amministr

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sportivamente

intervista a

Nisida Mombelliatleta di spicco nella pallavolo bresciana degli anni '7O

Autentica flerese, ci accoglie nella casa in

cui è nata e in cui oggi vive con la famiglia. Si è

formata nella squadra femminile dell'oratorio,

poi ha iniziato una lunga carriera a Brescia, tra

serie A e B. Ha chiuso la carriera a Flero.

Nisida, quando si è avvicinataallosport?“A dodici anni. Giocavamo dalle suo-re, nel salone o all'esterno, quando la stagione lo permetteva”.In paese non esistevano strut-ture?“Non c'era niente, neanche le scuo-le... In città c'erano, ma anche negli altri paesi la situazione era come a Flero”.Molteragazzepraticavanosport?“No. A Flero saremo state una de-cina. Lasciare andare una ragazza da sola a quindici anni adesso non è un problema, ma allora non era sempli-ce. Sono stata fortunata”.Quandosièstaccatadallapal-lavoloamatoriale?“Avevo quindici o sedici anni, a Flero non c'erano più possibilità. Ho gio-cato in città per tanti anni, nella Ul-travox, che poi è diventata Libertas e infine Tepa Sport... mi legavo molto all'ambiente. Mi avevano offerto di giocare a Bergamo, ma avevo il lavo-ro a Brescia e non mi interessava, an-che se là avrei giocato in una squadra che puntava più in alto”.Conciliarelavoroesportèdif-ficile?“Sempre. Io sono riuscita semplice-mente perché mi sono allenata mol-

to. Non bastano le sole doti naturali... E io ero pignola: mi allenavo anche con la nebbia o la neve, in qualsiasi condizione...”Econlafamiglia?“Sono stata aiutata: anche mio ma-rito praticava lo sport e non aveva problemi se dedicavo del tempo ad allenarmi. I miei genitori mi hanno dato una mano col bambino. Senza aiuti sarebbe stato impossibile”.Hamaipensatodismettere?“No, mi piaceva troppo. Era un modo per sfogarmi, un momento da dedi-care a me stessa.”.Qualiepisodiricorda?“Quando mi hanno detto che sarei diventata capitana... Si erano ritirate altre persone, però essere scelta mi faceva piacere”.Questo ha cambiato i rapporti insquadra?“No, ho sempre avuto ottimi rappor-ti. A me piaceva giocare e basta”.Eravateunite?“Sì. Venivamo dalla provincia e anda-vamo in giro il sabato e la domenica, in treno, in pullman... si stava insieme e ci si divertiva per piccole cose...”Sieteentratenelgrupponellostessoperiodo?“No, gradualmente. Quando sono entrata c'era un gruppo che si sta-va sfasciando perché una ragazza era morta. L'entrata di altre persone ha rimediato. Il gruppo si è forma-to amalgamando le ‘vecchie’ che poi si sono sposate ed hanno smesso. Io sono una delle poche che hanno continuato”. Lavoravatetutte?“Alcune lavoravano, altre studiavano. Anche chi andava a scuola aveva dif-ficoltà, perché si frequentava anche il sabato”.

Perchésilasciava?“Lo sport era un divertimento, se condizionava la vita in famiglia o il lavoro si doveva abbandonare. Fa parte del crescere. Qualcosa devi sa-crificare”.Altrimomentichericorda.“Le trasferte... Ne facevamo quattro l'anno a Trieste... Erano un diverti-mento... Il treno si fermava a Venezia per la coincidenza; e così abbiamo visto Venezia. E poi i tornei in Austria: si partiva in tre o quattro macchine e si giocava per tre giorni di seguito, anche sette o otto ore al giorno. Era-vamo fuori dall'Italia, ci sembrava di essere chissà dove, anche se eravamo solo a Innsbruck.È stato divertente. Si vinceva e si per-deva, a volte si litigava. Ma eravamo amiche”.Vivedetespesso?“No, per gli impegni familiari, ma quando capita ricordiamo con piace-re quei momenti”.EilritornoaFlero?“Sono ritornata a fine carriera. Ormai il livello di serie A o B non riuscivo a gestirlo. A Flero si giocava in una ca-tegoria inferiore. Quando la Sanitars è salita di categoria non giocavo più. Ho continuato a livello amatoriale. Siamo andate anche a Firenze per le finali italiane. Poi mi sono rotta il ten-dine d'Achille…”Hasmessodeltutto?“Sì, ma avevo 47 anni”.Lapallavoloècambiata?“Così non mi piace molto. È ancora un bello spettacolo, però non mi ci vedo più.Hanno cambiato tutto. È la vita che va avanti, è naturale che sia così”.

SimoneBonfiglio«

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info utilii

15dicembre 2011 } fleroinforma

Orari di apertura degli uffici comunali e contatti

fax lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabatoufficio/servizioOrari di apertura al pubblico (tel. 030 2563173)

»Anagrafe ed Elettorale 030 2563531 8:30-12:45 8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

10:00-12:00

» Segreteria e Protocollo 030 2761200 8:30-12:45 8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

»Ufficio Tecnico 030 2569518 8:30-12:308:30-12:4515:00-17:00

8:30-12:3015:00-17:00

» Isola Ecologica 14:00-18:00 8:00-12:008:00-12:00 14:00-18:008:00-12:008:00-12:0014:00-18:00

» Servizi Sociali e Scolastici 030 2569301 8:30-12:30 8:30-12:308:30-12:3015:00-17:00

8:30-12:308:30-12:3015:00-17:00

» Ragioneria e Tributi 030 2661145 8:30-12:30 8:30-12:308:30-12:3015:00-17:00

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» Polizia e Commercio Cell: 3357780296

030 2569546 10:00-12:0010:00-12:00 15:00-17:00

» Biblioteca Tel: 0302560101

030 2761200 14:00-18:0014:00-18:00 14:00-18:009:00-12:0014:00-18:00

9:00-12:00

RISPETTA e AMA il TERRITORIO

» deponi i rifiuti negli appositi cassonetti » i sacchetti del verde della manutenzione del tuo giardino

esponili solo il lunedì quando gli addetti passano per il ritiro. Lega i rami in piccole fascine facilmente trasportabili

» i materiali ingombranti vanno portati presso l'isola ecologica in Via Pirandello (dietro il Cimitero) dove si raccoglie anche carta, vetro, ferro, plastica, elettrodomestici, ecc.

» se hai bisogno di informazioni per smaltire rifiuti particolari o hai difficoltà per il trasporto di materiali ingombranti chiama il n. 030 3582490

Ogni gesto rispettoso dell'ambiente in cui vivi salvaguarda il tuo benessere e quello delle generazioni future!

Altri contatti utili:

COSP 0302761777

Guardia medica 0302560193

Farmacia Cavalli 0302761122

Farmacia Vignoni 0302563276

Carabinieri di Bagnolo Mella 030620108

COGEME 800017476

ENEL - Clienti 803500

ENEL - Guasti 800900800

Vivigas – Clienti 800151313

Vivigas – Guasti 800904240

Quartieri e comunità: cena estiva in strada del nuovo Villaggio Paradiso

festa di quartiere...

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newsa✍

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IscrizioneallamailinglistdeglieventiorganizzatidalComune di FleroChi volesse essere informato circa le iniziative organizzate dal Comune oppure ricevere informazioni utili via e-mail, potrà farlo inviando una richiesta di iscrizione al seguente indirizzo: [email protected]. Nella mail di iscrizione siete pregati di indicare cognome, nome, luogo/data di nascita, indirizzo e, se volete, un recapito telefonico.

Lettera dalla Presidenza della RepubblicaIl 25 ottobre 2011 la Presidenza della Repubblica ha inviato una lettera alla Direzione Didattica di Flero ed alle classi quarte elementari sez. A, B e C (2010/2011) complimentandosi per lo spettacolo teatrale dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il cui DVD è stato visionato dal Presidente Giorgio Napolitano. Un apprezzamento particolare è stato rivolto agli/alle insegnanti che hanno curato il progetto.

Venerdì13gennaioore21,00Villa GrasseniLe Tarde“Megliotardechemai”

Spettacolo comico musicale con Franca Pampaloni e Luz PierottoRegia di Rita Pelusio“Meglio tarde che mai” è uno spassoso gioco clownesco con pochissime parole, con sonorità inedite alternate ad arie classiche, in esecuzioni impeccabili che fanno da sottofondo ad animazioni di figura, gags virtuose e surreali e trucchi di magia.

Ingresso e 6,00

Rassegna Pressione bassa

infoeprenotazioni: Cooperativa Teatro Laboratorio tel. 030/302696 - 030/2388031

Domenica 12 febbraio ore 17,00Sala ConsiliareCoop. Teatro LaboratorioFrancescoInfinitamente piccolo...Infinitamentegrande...

Con Alessandra Domeneghini ed Enrico Ferrari - Regia Sergio MascherpaOggetti di scena Francesco MartinelliLuci Enrico FerrariLa vita di San Francesco d’Assisi, la sua sorprendente attualità, la grande domanda che attraversa la vita di ognuno: essere o avere? La sua risposta la conosciamo bene, essere, sempre e soprattutto essere, contro l’avere.

Ingresso: adulti e 6,00-bambini e 3,00

aggiornamenti!

tutti a teatro

L’amministrazione augura a tutti i cittadini

un Natale sereno ed un inizio d’anno

nel segno della speranza.

Hanno gratuitamente collaborato a questo numero di FleroInforma:Simone BonfiglioFranca CalvesiNicoletta Del Vecchio (Radio Vera)Monica Frassine (progetto grafico e impaginazione)Fabio GhisiLeonardo ManentiTarcisio PrandelliGianfranco Savoldi

Fleroinforma è stampato su carta riciclata.

• Nuove scuole dell’infanzia;• Completamento dell’auditorium;• Modalità di finanziamento del Comune;

• Misure per l'equità fiscale;• Effetti del nuovo PGT;• Botta e risposta con i cittadini.

ASSEMBLEAPUBBLICAMArtEdì20 DICEMBRE ORE 20,30

Municipio di FLERO - Sala consiliareL’AmministrazioneComunale incontra la cittadinanza per un bilancio

dei primi 7 mesi di governo e per illustrare le azioni in programma nell’anno 2012

In particolare si discuterà di:

22 dicembre Ore 20.30Palestrina scuole elementari

Tradizionale Concerto di Natalecon la filarmonica Giovanni Ligasacchi

banda intercomunale di flero/poncarale.

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