Flag Times #3

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FLAG TIMES #3 NOVEMBRE 2012

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Newspaper of Junior Branch Italia, number of November 2012

Transcript of Flag Times #3

FLAG TIMES #3NOVEMBRE 2012

Dedicato al J.B. Italia

Benvenuti a questo nuovo numero del Flag Times!!!! Come in ogni numero vorrei Ringraziarvi per averci seguito fino ad ora, attraver-so un percorso di un anno, che ha portato a tre numeri e uno spe-ciale. Vorrei quindi proporvi una sfida: Non lasciamo morire questo progetto. Per me scrivere, ed essere responsabile di un Giornalino è favoloso. Per questo vi chiedo uno sforzo: Dimostriamo al mondo di essere diversi anche in questo. Dimostriamo di saper scrivere. Dimostriamo di saper leggere e informarci: Cosa che sta sempre di più scomparendo nella nostra società. Viviamo in un mondo do-ve le persone rimangono ormai informate dalla rete. L’uso del gior-nale cartaceo sta scomparendo, e sempre meno giovani si interes-sano alla loro realtà. Proviamo a dimostrare che al CISV siamo bra-vi anche in questo. Che sappiamo quanto la lettura e la scrittura siano fondamentali nello sviluppo della nostra società.

Un Abbraccio,

Bellent

i

di Luca Trotter

How does CISV International work now?

Al momento l’organo decisionale del CISV Internazionale è il Board dei trustee, ovvero l’assemblea dei soci, in cui siedono rappresentanti di tutte le NAs (National Associations), PAs (Promotional Asso-

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AIM 2012, COSA È CAMBIATO?L’ORGANIZATIONAL REVIEW SPIEGATO A NOI PROFANI.

ciations) e tutti i comitati (incluso l’IJB) e in cui però hanno diritto di voto solo i membri del CISV International, ovvero le NAs e l’IJB, che ha due voti, uno per ciascun IJR. I lavori del Board sono facilitati dall’International Executive Committee (IEC) che svolge a livello internazionale il ruolo di esecutivo (Presidenza, Vicepresidenza, Segrete-ria…) e di cui fa parte anche il Secretary Gene-ral. Questa figura pagata fa parte dell’Internatio-nal Office (IO), organo di staff professionale pa-gato dal CISV International, e ha il ruolo di gesti-re i rapporti tra quest’ultimo, l’IEC e il Board dei trustee. Accanto a tutto questo vi sono i ventidue comitati internazionali che si occupano della ge-stione di specifici aspetti dell’organizzazione: dal risk management e le finanze alla gestione del progetto educativo CISV; dalle relazioni esterne ai più conosciuti sette Program Committees e tan-ti ancora.

What is the Organizational Review?

All’AIM in Guatemala nel 2009 è sorto il proble-ma che la struttura del CISV a livello internaziona-le è complessa, estremamente burocratica e in generale poco efficace e poco efficiente. Per questo l’anno successivo a Belino è stata presa la decisione di investire un ingente somma di de-naro per assumere un’agenzia professionale che si occupa di revisionare le strutture organizzative di associazioni di volontariato, non governative tipo il CISV, la BlueSpark. BlueSpark ha seguito i lavori del CISV per oltre un anno a tutti i livelli or-ganizzativi, partecipando anche all’AIM 2011 in Indonesia. Poco dopo questo incontro ha final-mente pubblicato l’Organizational Review in cui sono illustrati tutti i findings e le recommenda-tions, ovvero le rilevazioni sui punti di forza e pun-ti deboli dell’organizzazione, e alcuni suggeri-menti per il cambiamento.

What is changing?

I findings e le recommendations di BlueSpark so-no stati tradotti dall’IEC in una serie di mozioni da proporre al Board dei trustees all’AIM 2012 a Parigi. Tutte le mozioni in questione sono passa-te e molte cose sono cambiate nella struttura del CISV International. Innanzitutto il Board dei tru-stee verrà eliminato dopo l’AIM 2013 e verrà rim-piazzato da un Governing Board di nove membri di cui otto eletti dai membri (NAs e IJRs) e uno eletto dall’IJB. Inoltre l’AIM del 2013 sarà l’ultimo e a partire dal 2015 verrà istaurata una Advisory Conference a cadenza bi o triennale con lo sco-po di educare, motivare e ispirare i volontari dei singoli chapter e allo stesso tempo promuovere la condivisione di esperienze direttamente tra i rappresentanti dei chapter. A questo nuovo in-contro dovranno quindi partecipare i rappresen-tanti non solo delle NAs, ma anche delle singole sezioni. Non ultimo è stato anche votato che tutti i comitati internazionale vengano eliminati e sosti-tuiti da quattro nuovi comitati (Chapter Deve-lopment, Resources, Finance & Infrastructure, Conference & Events, Educational Programmes). Le strutture specifiche dei comitati, così come tutti i dettagli dei cambiamenti (limitazioni al pote-re del Governing Board, diritti che rimarrebbero alle NAs, specifiche dell’Advisory Conference…) non sono ancora fissati precisamente e sono sta-ti lasciati ad un transition team, un gruppo di una decina di volontari con il compito di definire i nu-merosissimi aspetti della transizione da vecchia a nuova struttura che sono stati lasciati in sospe-so o sono stati trascurati durante le discussioni e le decisioni dell’AIM 2012. Tutte le proposte e i lavori del transition team verranno presentati, va-

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lutati ed eventualmente ufficializzati assieme alla decisione finale sull’OR durante l’AIM 2013.

What about the IJB?

Nei findings e nelle recommendations, Blue-Spark individua nel Junior Branch il cuore pulsan-te dell’organizzazione, una risorsa molto impor-tante per il CISV International grazie alle abilità di creatività e training che permettono di immettere in continuazione forze nuove, giovani e prepara-te all’interno di tutti i livelli dell’organizzazione. Ma rivela anche che per il modo di lavorare e per la struttura interna risulta in qualche modo stac-cato dal resto del CISV, e sembra quasi essere un’organizzazione a sé, indipendente dal CISV. L’OR cerca quindi di prendere alcuni accorgi-menti per cercare di integrare IJB e il resto del CISV International, per esempio garantendo un membro del Governing Board votato dai Juniors (in particolare dagli NJRs) pur mantenendo gli IJRs tra i membri votanti per gli altri componenti del Board.

Per quanto invece riguarda i meeting internazio-nali, nulla cambierà per il JB: l’IJBC si svolgerà ancora tutti gli anni, in corrispondenza di uno dei meeting del Governing Board e ogni due/tre anni in concomitanza con l’Advisory Conference; così come continueranno ad esistere allo stesso modo i regional meetings.

What do you think?

È indubbio che la struttura attuale del CISV a li-vello internazionale non sia efficace come potreb-be essere e che quindi le motivazioni che hanno fatto partire il processo di revisione della struttu-ra del CISV siano valide e ragionevoli nel loro ten-

tativo di snellire la macchina decisionale del CISV.

Restano però molte perplessità su come sia sta-to gestito il processo di cambiamento. Una delle critiche più comuni è che non sia stato dato ab-bastanza tempo per ragionare sui findings e le recommendations di BlueSpark a livello locale e che queste siano state trascritte direttamente in mozioni senza fermarsi per ragionare se ci fosse-ro alternative. Inoltre il fatto che tutti i cambiamen-ti siano stati decisi in modo molto vago, lascian-do molto in mano al transition team spaventa ed è comprensibile che possa essere difficile da ac-cettare. Non ultimo per importanza è che quasi la totalità delle decisioni non solo non sono state prese all’unanimità, ma c’era sempre qualche NAs che si definiva profondamente contraria e in generale molti sono stati i comportamenti che de-finiremmo “poco CISVini” durante le discussioni e le votazioni.

Resta ovvio che l’opinione finale sul processo de-ve essere rimandata ai singoli e personalmente la rimanderei all’AIM 2013, quando saranno chia-ri i termini e i dettagli del cambiamento.

Where can I find more?

Tutte le informazioni complete sulle discussioni, le votazioni e le decisioni, il testo integrale delle mozioni (anche delle otto che non si riferiscono all’OR) e un resoconto completo dell’AIM si trova sul sito www.aim2012.cisv.fr

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di Luca Trotter

102 partecipanti, 49 nazioni rappresentate, 5 giorni, 23 sessions, 4 threads, 1 stanza, 1 terrazza e 2 caffè annacquati al giorno. L’IJBC (International JB Conference) 2012 si è svolto dal 28 luglio al pri-mo agosto “vicino” a Parigi e il JB Italia ha contribuito con ben otto partecipanti (aggiudicandosi la medaglia d’argento, seconda solo alla Francia).

I lavori dell’IJBC si sono svolti seguendo quattro threads, ovvero gruppi di sessions con obiettivi e te-matiche comuni:

1. Develop individuals and leaders

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INTELLIGENCE, JOY, BEAUTY AND CREATIVITY .

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Tra training e condivisione di best practices, que-sto thread è stato il più pratico, ha permesso a tutti i partecipanti di imparare le principali skills necessarie per lavorare al meglio all’interno dell proprio JB locale e nazionale. Si è parlato di lavo-ro di gruppo efficace, comunicazione intercultura-le e ovviamente non poteva mancare lo skills mar-ketplace, un’occasione per condividere con il re-sto del gruppo quello che si sa o si sa fare me-glio.

2. Encourage education and action

Non dimenticando che il tema del 2012 è lo svi-luppo sostenibile, lo scopo di questo thread era da un lato approfondire il tema dando la possibili-tà a chiunque avesse portato avanti un progetto a riguardo (e sono parecchi) di condividerlo per permettere ad altre nazioni e chapter di replicar-lo, ed allo stesso tempo presentare utili strumenti di training ed evaluation per permettere anche ai JB più in difficoltà di iniziare progetti e lavorare sul tema dell’anno.

3. Challenge and develop our organization

Questo breve thread si è concentrato sui cambia-menti in corso all’interno del CISV International e sulla questione Organizational Review che sareb-be stata discussa pochi giorni dopo all’AIM. Ol-tre a discussioni interne al gruppo partecipante all’IJBC sono stati possibili interessanti confronti sul tema con i membri dell’IEC (International Exe-cutive Committee, ovvero l’esecutivo internazio-nale), dell’IO (International Office, unico organo di persone pagate all’interno del CISV) e i vari comitati internazionali.

4. Build an IJB structure and community

Probabilmente la parte più importante per il futu-ro dell’IJB, questo thread si è concentrato sulla

ristrutturazione interna: a partire dalla riscrittura dei JB Goals e dei JB Values (processo iniziato l’anno scorso, proseguito durante i regional mee-tings e in realtà non ancora concluso) fino alla decisione finale sulla nuova struttura del-l’IJBTeam. Da questo thread sono nati alcuni Wor-king Groups che sono già all’opera per conclude-re le questioni rimaste in sospeso e sono alla ri-cerca di volontari: in particolare segnaliamo il WG che si sta occupando della stesura finale dei JB Goals ([email protected]) e quello che invece si sta preoccupando di creare un nuovo sistema di evaluation e equalization per i JB locali e nazionali (Ramy, Egitto: [email protected]).

Oltre a queste session, non sono mancati mo-menti di divertimento e di group building, tra cui la ormai tradizionale partitona di calcio in cui wild west e central eastern neighborhoods han-no battuto il resto del mondo 3 a 2, e le elezioni di Cande (Argentina) come nuovo IJR. Cande è stata eletta tra quattro splendidi e validi candida-to e resterà in carica per il biennio 2012-2014 so-stituendo l’IJR uscente Mateo (Colombia).

L’esperienza dell’IJBC è stata unica e difficilmen-te descrivibile: come sempre accade con i cam-pi CISV l’esperienza va molto al di là delle ses-sions o delle attività che vengono svolte. Tutti noi che eravamo presenti ricorderemo l’IJBC soprat-tutto per le magnifiche persone che abbiamo creato e le profonde relazioni che abbiamo istau-rato in tempi brevissimi, che ci hanno permesso di crescere e di rientrare nell’universo dei nostri JB locali e nazionale con una consapevolezza maggiore di essere parte di un movimento globa-le e di fare parte di uno splendido gruppo di per-sone.

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Ogni ulteriore informazione su l’IJBC, le sessions e le decisioni prese può essere trovato sulla pagi-na facebook “News of the IJBC” (https://www.facebook.com/newsoftheIJBC) e sul pack di informazione finale (http://issuu.com/monthlydigest/docs/ijbcpack2012). Per entrambi ringraziamo la Media Team del-l’IJBTeam.

Prossimo IJBC Salvador de Bahia (Brazil) 1-5 Agosto 2013.

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di Anna Nasser

Eccoci qui con un altro anno JB pronto ad iniziare e, ovviamente, un’altra content area da esplorare!

Ma…cos’è una content area?

Si mangia, si usa per andare in bagno o cosa? Ebbene no!

Le content area sono 4 aree tematiche definite come basi dell’educazione alla pace fornita dal CISV e riprese dai topic fondamentali presentati alla nascita dell’ONU.

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E DOPO LO SVILUPPO SOSTENIBILE…

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Da alcuni anni è diventata usanza assegnarci una content area per anno da approfondire co-me CISV International e, con somma gioia di tut-ti, nel 2013 la content area affrontata sarà:

HUMAN RIGHTS!

E, al fine di ispirarvi nelle attività in sezione o in-ternazionali, vi lascio un bellissimo regalo senza il quale non si può sperare di affrontare una con-tent area così vasta e indefinita:

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI! (in INGLE-SE, così facciamo un po’ di esercizio)

THE UNIVERSAL DECLARATION OF HUMAN RIGHTSArticle 1.• All human beings are born free and equal in di-gnity and rights. They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood. Article 2.• Everyone is entitled to all the rights and free-doms set forth in this Declaration, without distinc-tion of any kind, such as race, colour, sex, lan-guage, religion, political or other opinion, natio-nal or social origin, property, birth or other status. Furthermore, no distinction shall be made on the basis of the political, jurisdictional or international status of the country or territory to which a per-son belongs, whether it be independent, trust, non-self-governing or under any other limitation of sovereignty.

Article 3.• Everyone has the right to life, liberty and secu-rity of person.Article 4.• No one shall be held in slavery or servitude; sla-very and the slave trade shall be prohibited in all their forms.Article 5.• No one shall be subjected to torture or to cruel, inhuman or degrading treatment or punishment.Article 6.• Everyone has the right to recognition everywhe-re as a person before the law.Article 7.• All are equal before the law and are entitled wit-hout any discrimination to equal protection of the law. All are entitled to equal protection against any discrimination in violation of this Declaration and against any incitement to such discrimina-tion.Article 8.• Everyone has the right to an effective remedy by the competent national tribunals for acts viola-ting the fundamental rights granted him by the constitution or by law.Article 9.• No one shall be subjected to arbitrary arrest, detention or exile.Article 10.• Everyone is entitled in full equality to a fair and public hearing by an independent and impartial

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tribunal, in the determination of his rights and obligations and of any criminal charge against him.Article 11.• (1) Everyone charged with a penal offence has the right to be presumed innocent until proved guilty according to law in a public trial at which he has had all the guarantees necessary for his defence.• (2) No one shall be held guilty of any penal of-fence on account of any act or omission which did not constitute a penal offence, under national or international law, at the time when it was com-mitted. Nor shall a heavier penalty be imposed than the one that was applicable at the time the penal offence was committed.Article 12.• No one shall be subjected to arbitrary interfe-rence with his privacy, family, home or correspon-dence, nor to attacks upon his honour and repu-tation. Everyone has the right to the protection of the law against such interference or attacks.Article 13.• (1) Everyone has the right to freedom of move-ment and residence within the borders of each state.• (2) Everyone has the right to leave any country, including his own, and to return to his country. Article 14.• (1) Everyone has the right to seek and to enjoy in other countries asylum from persecution. • (2) This right may not be invoked in the case of prosecutions genuinely arising from non-political crimes or from acts contrary to the purposes and principles of the United Nations.

Article 15.• (1) Everyone has the right to a nationality.• (2) No one shall be arbitrarily deprived of his nationality nor denied the right to change his na-tionality. Article 16.• (1) Men and women of full age, without any limi-tation due to race, nationality or religion, have the right to marry and to found a family. They are enti-tled to equal rights as to marriage, during marria-ge and at its dissolution.• (2) Marriage shall be entered into only with the free and full consent of the intending spouses.• (3) The family is the natural and fundamental group unit of society and is entitled to protection by society and the State.Article 17.• (1) Everyone has the right to own property alo-ne as well as in association with others.• (2) No one shall be arbitrarily deprived of his property.Article 18.• Everyone has the right to freedom of thought, conscience and religion; this right includes free-dom to change his religion or belief, and free-dom, either alone or in community with others and in public or private, to manifest his religion or belief in teaching, practice, worship and obser-vance.Article 19.• Everyone has the right to freedom of opinion and expression; this right includes freedom to hold opinions without interference and to seek, receive and impart information and ideas

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through any media and regardless of frontiers. Article 20.• (1) Everyone has the right to freedom of peace-ful assembly and association. • (2) No one may be compelled to belong to an association.Article 21.• (1) Everyone has the right to take part in the go-vernment of his country, directly or through freely chosen representatives. • (2) Everyone has the right of equal access to public service in his country. • (3) The will of the people shall be the basis of the authority of government; this will shall be ex-pressed in periodic and genuine elections which shall be by universal and equal suffrage and shall be held by secret vote or by equivalent free voting procedures. Article 22.• Everyone, as a member of society, has the right to social security and is entitled to realization, through national effort and international co-opera-tion and in accordance with the organization and resources of each State, of the economic, social and cultural rights indispensable for his dignity and the free development of his personality.Article 23.• (1) Everyone has the right to work, to free choi-ce of employment, to just and favourable condi-tions of work and to protection against unem-ployment.• (2) Everyone, without any discrimination, has the right to equal pay for equal work. • (3) Everyone who works has the right to just and favourable remuneration ensuring for himself

and his family an existence worthy of human di-gnity, and supplemented, if necessary, by other means of social protection.• (4) Everyone has the right to form and to join trade unions for the protection of his interests.Article 24.• Everyone has the right to rest and leisure, inclu-ding reasonable limitation of working hours and periodic holidays with pay. Article 25.• (1) Everyone has the right to a standard of li-ving adequate for the health and well-being of himself and of his family, including food, clothing, housing and medical care and necessary social services, and the right to security in the event of unemployment, sickness, disability, widowhood, old age or other lack of livelihood in circumstan-ces beyond his control.• (2) Motherhood and childhood are entitled to special care and assistance. All children, whet-her born in or out of wedlock, shall enjoy the sa-me social protection.Article 26.• (1) Everyone has the right to education. Educa-tion shall be free, at least in the elementary and fundamental stages. Elementary education shall be compulsory. Technical and professional edu-cation shall be made generally available and hi-gher education shall be equally accessible to all on the basis of merit.• (2) Education shall be directed to the full deve-lopment of the human personality and to the strengthening of respect for human rights and fundamental freedoms. It shall promote under-standing, tolerance and friendship among all na-tions, racial or religious groups, and shall further

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the activities of the United Nations for the mainte-nance of peace.• (3) Parents have a prior right to choose the kind of education that shall be given to their chil-dren. Article 27.• (1) Everyone has the right freely to participate in the cultural life of the community, to enjoy the arts and to share in scientific advancement and its benefits.• (2) Everyone has the right to the protection of the moral and material interests resulting from any scientific, literary or artistic production of which he is the author. Article 28.• Everyone is entitled to a social and internatio-nal order in which the rights and freedoms set forth in this Declaration can be fully realized. Article 29.• (1) Everyone has duties to the community in which alone the free and full development of his personality is possible. • (2) In the exercise of his rights and freedoms, everyone shall be subject only to such limitations as are determined by law solely for the purpose of securing due recognition and respect for the rights and freedoms of others and of meeting the just requirements of morality, public order and the general welfare in a democratic society. • (3) These rights and freedoms may in no case be exercised contrary to the purposes and princi-ples of the United Nations. Article 30.• Nothing in this Declaration may be interpreted as implying for any State, group or person any

right to engage in any activity or to perform any act aimed at the destruction of any of the rights and freedoms set forth herein.

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di Andrea Bellentani

Alla luce dei cambiamenti che saranno, e sono già stati effettuati alla globale struttura della nostra as-sociazione, sorgono alcune domande etiche e morali riguardo al concetto stesso di volontariato.

Se osserviamo la nostra associazione, a come si è evoluta nel tempo, e a dove siamo arrivati in 60 an-ni di storia, è inevitabile notare che, ormai, il nostro livello di fama, il nostro numero di partecipanti, il nostro numero di campi effettuati, sono ormai diventati una costante. Nel mondo, infatti, siamo poco conosciuti, e il nostro numero ammonta a solo diecimila persone a livello mondiale. Una domanda al-lora sorge spontanea: Come facciamo a crescere? O ancora prima: vogliamo crescere?Supponendo che a quest’ultima domanda la maggior parte dei CISVini al mondo risponda sì, passia-mo direttamente alla prima. Come mai fino ad oggi, in ben 60 anni, la nostra associazione è pressoché sconosciuta, avendo tutta-

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DO WE NEED A CHANGE?

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via l’obbiettivo per eccellenza, ovvero la pace nel mondo?Io ho sviluppato una mia teoria, che voi potete benissimo sfatare.Il CISV nasce come un associazione di volonta-riato. Ogni volontario che contribuisce alla nostra crescita ha quindi, nel migliore dei casi, un lavo-ro, una famiglia, uno sport, uno studio da segui-re, e innumerevoli altre cose da fare che non ri-guardino la pace nel mondo, ma che riguardano la mia vita personale. Abbiamo quindi una scis-sione tra vita da volontario e vita normale.Ognuno di noi ha la scuola, uno sport, una “moro-sa”, e non ha tutto il tempo di adoperarsi al me-glio al lavoro che eseguiamo al CISV. Anzi, nella maggior parte dei casi, i partecipanti vedono il cisv semplicemente come un modo (economi-co?) per viaggiare. Quindi il Lavoro massimo che un Volontario può compiere all’interno dell’asso-ciazione è necessariamente limitato al tempo li-bero che ha a disposizione. Non potrà mai dedi-care la sua intera vita al “lavoro” ( perchè, am-mettiamolo, di lavoro si tratta ) di Volontariato. Sarebbe un sogno per me potere dedicare la mia intera vita al CISV, ma ciò non sarà mai possi-bile, sia per gli studi che ho scelto, sia per altri innumerevoli fattori rientranti nell’elenco prece-dente. Cosa accadrebbe, allora, se entrasse un altro fattore all’interno dell’associazione chiamato Denaro? Accadrebbe che determinate persone comincerebbero a ricavare denaro per il lavoro che eseguono al CISV, ma così facendo dediche-rebbero ad esso maggiore quantità di tempo, perchè il loro “lavoro” di volontario si trasforme-rebbe in lavoro effettivo. Io personalmente riten-go che questa sia l’unica via per dare una svolta alla nostra associazione: cominciare a pagare cisvini per il lavoro che compiono, permettendo

così a loro di fare ciò che hanno sempre deside-rato: lavorare effettivamente per questa associa-zione. Alcuni, giustamente, potrebbero obbietta-re: i soldi sono sempre un po’ “sporchi”, sono si-nonimo di disonestà, e col tempo potrebbero in-taccare i goal che caratterizzano la nostra asso-ciazione. Vi sono però esempi di associazioni “No Profit” che non sono state contagiate dal “morbo denaro”, e ve ne cito solo alcune: Amne-sty International, Emergency, la Protezione Civile ( anche se quest’ultima proprio Sana non lo è) e innumerevoli altre associazioni. Queste hanno la caratteristica di essere a base volontaria, ma di avere comunque persone Retri-buite dall’associazione stessa per vari lavori qua-li Marketing, Amministrazione e Giurisdizione. Pensate a tutti gli Avvocati che Amnesty interna-tional ha per vincere le proprie cause: credete davvero che lo facciano gratis? Notiamo anche una cosa curiosa: se chiedete alla prima perso-na se sa cos’è Amnesty International, probabil-mente non vi elencherà i goal dell’associazione, ma di sicuro almeno l’ha sentita nominare.E’ questa la chiave di volta: avere il coraggio di scommettere sull’onestà dei cisvini. Essere sicuri ( come lo sono io ), che qualunque cisvino vero, se pagato, non “ruberà” mai i soldi al CISV, ma anzi, si sentirà ancora di più responsabilizzato per il lavoro che fa. Immaginate la nostra associa-zione tra vent’anni: come la vedete?Io la vedo famosa in tutto il mondo, capace di re-tribuire i CISVini che dedicano la loro intera vita al lavoro nella nostra associazione ( e attenzione, è ben diverso dal dire: Retribuiamo i leader, co-me molti tradizionalisti fanno). Capace di pagare le esperienze alle persone che non riuscirebbero a permetterselo, facendo pagare giustamente di più a chi invece se lo può permettere, ed evitan-

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do così la nostra trasformazione in associazione per ricchi.

Non so se questa mia interpretazione dei fatti è corretta al 100%, e non so neanche se è l’unica possibile. Sono certo però che un cambiamento sia necessario, se davvero vogliamo far crescere la nostra associazione. E a tutte quelle persone che, giustamente, diffidano del “denaro” e del-l’umanità dico: è la fiducia il fondamento della pa-ce. Dove arriveremo allora se noi per primi non ci fidiamo del prossimo?

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Sono decisamente favorevole all’ ipotesi di una ristrutturazione del J.B. Italia. Può essere un’ ottima occasione per riflettere sia singolarmente che collettivamente su che cosa esso sia e su che cosa rappresenti per noi. Può essere un’ opportunità molto importante per riconsiderare il senso del nostro stare insieme all’interno di questa associazione ed analizzare i motivi per cui ne facciamo parte. Vo-lendo mostrare subito le carte in tavola, penso addirittura che la prospettiva di una modifica della struttura attuale del J.B. (ma non solo) debba necessariamente tenere conto di questo lavoro di auto-critica.

Queste che seguono sono riflessioni che vorrei condividere con voi, che ho schematicamente suddi-viso in una serie di punti per essere il più chiaro possibile; ciononostante mi scuso in anticipo nel ca-so in cui la lettura risultasse pesante.

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IDEE SULLA RICOSTRUZIONE:PERCHÉ (E IN CHE MODO) DISCUTERNE

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1) Interessi e passioni individuali

Un’eventuale ristrutturazione se vuole riuscire bene, deve rispondere efficacemente alle esigen-ze da cui nasce; sul piano concreto dovrebbe mirare al superamento delle debolezze del J.B. (come la scarsa comunicazione nei suoi vari livel-li e le difficoltà nella gestione delle attività) allo stesso tempo dovrebbe essere finalizzata a po-tenziare i suoi punti di forza. Cosa vuol dire que-sto? Vuol dire che alla radice, deve essere affron-tato il problema particolarmente evidente della partecipazione. In che modo può essere risolto? A mio avviso ripensando il J.B. nei termini di moti-vazioni e di opportunità . Ammettiamo che le atti-vità che facciamo sono molto spesso poco senti-te o comunque, riconosciamo che chi le orga-nizza altrettanto spesso lo fa in base ai soliti in-put (scopi e modalità ). Diciamo inoltre che i mo-menti più coinvolgenti dei raduni nazionali sono in particolare, le discussioni con i guest spea-kers. Domandiamoci allora perché. La risposta più immediata ci suggerisce che durante queste attività scorrono pensieri pieni di contenuto origi-nale e dei ragionamenti che attraggono diretta-mente gli interessi dei partecipanti, perché ester-ni agli schemi tipici del C.I.S.V. e del J.B. - essen-do questi di solito rielaborati nella stessa misura con cui è possibile rielaborare il colore di un co-modino. Evidentemente per stimolare la parteci-pazione delle persone, deve essere fatta leva su quelli che sono gli interessi personali che ci ri-guardano, immettendo dentro al discorso C.I.S.V./J.B. dei contenuti che sentiamo davvero nostri . Questa è la vera chiave di volta della si-tuazione: se una ristrutturazione vuole cambiare concretamente le cose e non ridursi a pure for-malità , non può non tenere conto di questo aspetto.

2) Auto-critica

Se scaviamo più in profondità si aggiunge un ul-teriore elemento da prendere in considerazione. Per quanto si cerchi di rendere più personale il J.B. soprattutto nei suoi contenuti, non si potrà mai rendere più genuina la partecipazione se pri-ma ancora non si rielabora quelli che sono i valo-ri, gli obiettivi e i metodi del C.I.S.V. e del J.B. , in relazione alla nostra comune e individuale visio-ne delle cose. Voglio dire che un lavoro di auto-critica sia sul piano individuale sia sul piano col-lettivo, rispetto a quanto ci si riconosca nel C.I.S.V. e nel J.B. , è indispensabile per migliora-re ; una ristrutturazione non può prescindere da questo elemento. Vi porto - per chiarire la que-stione - il mio caso : per quanti interessi e quindi contribuiti io possa portare all’interno del C.I.S.V. , personalmente non mi rispecchio particolar-mente nel modo con cui si approccia ai vari temi di cui tratta. Rispetto a quello che comunemente si crede, il C.I.S.V. e il J.B. prendono di fatto del-le posizioni. Scegliendo infatti la strada dell’ edu-cazione alla pace, hanno compiuto e continuano a compiere alcune scelte che ,per quanto mi ri-guarda, posso sentire mie quanto posso sentire mia la lampada sopra al computer sul quale sto scrivendo. Non entro nello specifico: quello che voglio dirvi è che nessuno è costretto a stare in questa associazione, nel momento in cui scopris-se di non sentire proprio quello spazio di ragioni dentro cui essa si muove (e che è definito dalle linee guida ufficiali); ciò minerebbe in relazione al punto 1, la stessa qualità della sua partecipa-zione (credo infatti sia chiaro, come una persona che abbia ideali in comune con quelli del C.I.S.V. , sia di fatto molto più stimolata a parteciparvi). Ciascuno di noi deve e tutti noi dobbiamo, riflette-re su quanto , ciò che si fa all’interno del mondo C.I.S.V. , si accordi con la nostra visione delle co-

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se ( o quantomeno con le nostre ispirazioni gene-rali).

3) Che cosa è il CISV e il JB

Per capire se effettivamente vi sia questa sinto-nia tra l’ io/noi e il C.I.S.V./J.B., è necessario ave-re una chiara idea di che cosa sia il C.I.SV. e di che cosa sia il J.B.. Se non è chiaro questo allora tutto il resto perde di senso: che senso ha ristrut-turare qualcosa che non sappiamo nemmeno che cosa sia? Come potremmo fare il lavoro di autocritica a cui mi riferivo? Allora tutto si riduce ad una barzelletta e tanto vale riunirci il sabato sera, per giocare a poker e a biliardo nel circoli-no dietro l’angolo, fumando sigari e scommetten-do sulle corse dei cavalli. Si aggiunge allora un terzo elemento nella prospettiva di una ristruttura-zione: per stimolare la partecipazione (risolvere quindi i problemi che ogni anno ci troviamo ad affrontare; vedi punto 1) è necessario un lavoro di autocritica che chiarisca i motivi individuali e collettivi per i quali stiamo e/o staremo nel J.B./C.I.S.V. (vedi punto 2), cosicché appunto si riesca a partecipare nella maniera più soddisfa-cente per noi e più stimolante per gli altri. Que-sto è un lavoro però che presuppone un’ adegua-ta comprensione delle linee guida ufficiali del C.I.S.V. e del J.B. (punto 3).Una comprensione che non può non passare attraverso una comu-ne (e seria) messa in discussione di quelli che sono i loro pilastri fondanti.

Questi sono in estrema sintesi i passaggi che un qualsiasi tipo di ristrutturazione che voglia avere successo, e qualunque discussione sufficiente-mente seria al riguardo, deve per forza tenere in considerazione: coinvolgere seriamente tutte le persone (1), capire prima se queste vogliono es-sere coinvolte (2) e ancor prima se sanno in che

cosa potrebbero essere coinvolte (3). Sono punti relativamente astratti, ma non per questo da scar-tare.

In aggiunta a ciò, vorrei soffermarmi brevemente su questioni più concrete. Come ho detto , il lavo-ro che suggerisco deve essere condotto da cia-scuno di noi (in privata sede) e allo stesso tempo da noi tutti (in sede J.B.).

Soffermiamoci sull’aspetto più collettivo: sono fer-mamente convinto che alla base dell’associazio-ne non vi siano i raduni nazionali né i workshop di settembre, ma i lavori in sezione. Una discus-sione sulla ristrutturazione (e tutto ciò che vi sta dietro) deve essere prima di tutto condotta a livel-lo di sezioni (dove il group feeling e il tempo da dedicare a tale discussione dovrebbero essere maggiori): come può un gruppo come questo funzionare se non è il gruppo stesso a decidere di farlo? Questo è lo stesso motivo per cui – per inciso – sono estremamente importanti le evalua-tions. Il J.B. non è fatto da due buoi e una muc-ca, e forse neanche da un branco di pecore con la testa piegata sul foraggio.

Potreste obiettarmi ora, che questo è un lavoro che richiede troppo tempo: ma si sta già spen-dendo troppo tempo e troppi soldi (per giunta molto spesso a caso); inoltre nessuno ci impone limiti stretti.

Potreste dire che è un lavoro troppo impegnativo e che in fondo non dobbiamo prenderci troppo sul serio. Ma queste sono questioni troppo im-portanti per non essere affrontate.

Consideriamo infatti quello che è l’aspetto più individuale delle questioni trattate. Non si sta par-lando solamente del J.B., di divisione dei ruoli o di gruppi di lavoro ma di ciò che ognuno di noi

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“sente” (non necessariamente “pensa” ). Chi sia-mo ? Cosa è che ci piace ? Cosa è che ci stimo-la di più ? Come è che ci sentiamo almeno in par-te realizzati ? Il J.B. ci può aiutare ? Se si, in che cosa ? Quale è lo spazio che vorrei al suo inter-no? Mi basta quello che ho ora?

Penso che sia abbastanza chiaro come si siano a questo punto travalicati i confini del C.I.S.V. e del J.B. – probabilmente anche perché sono que-gli stessi confini a gettarci al di là di ciò che deli-mitano; perché non buttarsi e a vedere cosa suc-cede? Perché no ?

Andrea Emanuele

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Andrea Bellentani

1." Perché accetti la candidatura?

Perchè è un un occasione per dimostrare veramente quanto valgo. Voglio davvero mettere la mia fir-ma nel JB Italia, e ho intenzione di dedicare anima e corpo lavorando in questo ruolo.

2." Pensi che un ruolo di tale importanza abbia un impatto? Se sì, su chi, e a che livello?

Certo che ha importanza, sia sui junior che sull' NJR stesso. Nel primo caso l'NJR è una guida, un esempio, è quello che ti da l'energia per rimanere ed essere attivo nel J.B..Nel secondo perchè, come ogni figura di Leader, l'NJR ha sì la responsabilità di un gruppo, ma svol-

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CHI VUOL ESSERE SEGRETARIO?I QUESTIONARI DEI CANDIDATI ALLA SEGRETERIA ( IN ORDINE ALFABETICO )

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gendo quel ruolo è portato a conoscere se stes-so. Conoscere i propri limiti, conoscere i propri difetti, che magari non aveva nemmeno idea di avere. Inoltre, impari ad ascoltare e a conoscere gli altri.

3." Sei appena stato eletto. Quali sono le tue mosse nel primo momento (in giorni, settima-ne), e quali nel secondo (in mesi, anni)?

Nel primo momento non crederò a quello che sa-rà accaduto, e nelle prime settimane stenderò un calendario per organizzare meglio i miei tempi. Nel secondo invece sarà una continua ricerca di imput nuovi da proporre al JB Italia, perchè la scoperta è il modo migliore per imparare.

4." Quali pensi siano i punti di forza e i punti deboli del tuo JB?

I punti di forza è che siamo tanti e ben organizza-ti: credo che il JB Italia sia tra il più sviluppato in europa. Il punto debole è lo spreco di risorse, non siamo capaci ancora di prendere atto della nostra forza e di sfruttarla al meglio.

5." Se venissi eletto, quali sarebbero le tue 4 Priorità , in ordine di importanza , per portare avanti il tuo incarico?

Le mie 4 priorità sono riassunte in quattro parole chiave:

1. Gruppo: Mantenere e Sviluppare ancora di più il nostro gruppo di Junior

2. Novità: Introdurre chiavi di lettura nuove nel JB Italia, nuovi progetti, nuove attività, per sfruttare al meglio la nostra forza.

3. Ampliamento: Della nostra visibilità a livello CISV Nazionale e internazionale. Desidero un JB più attivo internazionalmente e anche nel CISV Italia.

4. Divertimento: Trasformare i momenti di raduno nella cosa più divertente sulla faccia del pianeta, in un occasione per scoprire e scoprirsi.

6. Qual è il tuo superpotere?

Romantico per Eccellenza.

7." Se si dovessero presentare problemi al-l’interno del gruppo dei segretari, pensi che te ne terresti alla lontana mantenendo un rappor-to con gli altri solo di tipo lavorativo, o cerche-resti di risolverlo in prima persona?

Cercherei di risolverlo personalmente, non inteso però come una discussione personale sulla per-sona, ma una collaborazione. Per affrontare qua-lunque tipo di situazione infatti, bisogna aver chiaro il problema, e mettere da parte qualunque opinione personale e vedere come unico obbietti-vo la soluzione del problema, senza farsi confon-dere dalle opinioni personali.

8." Dicci qual’è la tua frase tipica.

“ La paura ferisce più della Spada”

9." Ora rilassati. Prenditi un momento per isolarti dal resto del mondo e chiudi gli occhi. Ti daremo degli elementi e tu dovrai immagi-narli e poi descriverceli.

Sei in un deserto. Nel deserto c’è:

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Un CUBO. Descrivilo: dimensioni, colore, materiale, qualunque altro

dettaglio ti venga in mente.

Cubo enorme di roccia. A vederlo sembra inciso in una lingua sconosciuta, e dalle incisioni traspa-re una luce infinita.

Una SCALA. Descrivila: dimensioni, materia-le, com’è posizionata in

relazione al cubo.

La scala è a chiocciola, di roccia anch'essa. En-tra dal basso nel cubo, ed è illuminata da una lu-ce irradiata dal cubo stesso.

Un CAVALLO. Descrivilo: dimensioni, colo-re, razza, dov’è in relazione al

cubo ed alla scala.

Il Cavallo mi sta trasportando verso il cubo. E' bianco, come Ombromanto... non saprei però la razza...

Matteo Falcolini

1." Perché accetti la candidatura?

Accetto la candidatura perché sento forte la vo-glia interna di restituire ciò che ho appreso in an-ni di junior branch, voglio rappresentare un grup-po al quale mi sento di appartenere, voglio porta-re il JB nella mia quotidianità, lavorare per lui e voglio farlo mettendo in gioco ogni mia abilità.

Inoltre questo mettermi in gioco e sporcarmi le mani rappresenta un’attraente sfida a livello per-sonale.

2." Pensi che un ruolo di tale importanza ab-bia un impatto? Se sì, su chi, e a che livello?

Ovviamente avrà un impatto. Su di me in primis, un ruolo del genere comporta un’enorme respon-sabilità, quindi sicuramente cambieranno le mie priorità . così come cambierà sicuramente il mio atteggiamento dopo una dimostrazione di così grande fiducia nei miei confronti .

Avrà un impatto sul JB. Ho i miei programmi e le mie idee, spero di lasciare un segno.

3." Sei appena stato eletto. Quali sono le tue mosse nel primo momento (in giorni, settima-ne), e quali nel secondo (in mesi, anni)?

Sarà banale ma inizierei subito ad ambientarmi al meglio e in fretta, prendendo i miei ruoli, pren-dendo confidenza con la carica e stabilendo già contatti con i contact e con le sezioni. Vorrei arri-vare, per capirci, al training di dicembre non solo da allievo ma … da trainer.

Questo per le prime settimane.

A lungo termine, mi occuperei della nuova struttu-ra discussa al workshop, ovvero: organizzerei i vari working group in modo da dargli una loro identità (riconoscerli ufficialmente) tenedoli atti-vi e in contatto; cominciare a capire quali perso-ne vorrebbero assumersi dei ruoli e stabilirci un contatto costante; tenere le orecchie tese se chiunque abbia miglioramenti da proporre.

Soprattutto vorrei che questi gruppi di lavoro di-ventassero una realtà e un punto di riferimento nel loro settore, organizzandoci rigorosamente potremo finalmente dare continuità e senso a va-rie iniziative (Peace One Day su tutte).

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Non di meno mi occuperei delle “nuove” sezio-ni,aiutandole a superare l’inerzia iniziale, e non da superiore che sprona via mail ma vorrei esse-re (insieme al resto della segreteria) un punto di riferimento fisico per loro.

Infine non è una novità che un workshop ben or-ganizzato, spumeggiante e ispirante sia la base per un ottimo anno. Sarebbe una mia priorità.

4." Quali pensi siano i punti di forza e i punti deboli del tuo JB?

Sicuramente il numero è una grande forza. Si è sempre detto, siamo tanti, inclusivi e volenterosi di partecipare. Ma soprattutto siamo tante sezio-ni da parti d’Italia differenti, se sfruttata adeguata-mente, confrontandoci, questa diversità potreb-be essere una grande ricchezza.

La nostra pecca risiede probabilmente in una ec-cessiva staticità. Mi spiego, molti di noi sono per-sone che dopo anni sono affezionate e affascina-te dal cisv e dal jb, questo spesso porta a non volere cambiare il proprio modo di agire, di fare attività per timore di perdere quello “spirito”. Con-seguenza di questo è una monotonia che avver-te soprattutto chi ha più esperienza, perdendo motivazione.

[quello che ho appena fatto è un quadro persona-lissimo e assolutamente opinion abile]

5." Se venissi eletto, quali sarebbero le tue 4 priorità, in ordine di importanza, per portare avanti il tuo incarico?

Ne ho parlato in parte nella 3, comunque sareb-bero:

4- Definire chiaramente il mio ruolo nella segrete-ria

3- Stimolare e fornire i mezzi per lavorare attiva-mente nelle sezioni

2- Costruire un solido rapporto con i segretari

1- Costruire un solido rapporto con i contact

Con queste, si va ovunque

6." Qual è il tuo superpotere?

Sono leggero, agile e veloce. Fluttuo nell’aria, volo a velocità impressionanti e taglio tutto con una spada silenziosa e letale. E già che ci sono sparo qualcosa dalle mani, …ghiaccio!

7." Se si dovessero presentare problemi al-l’interno del gruppo dei segretari, pensi che te ne terresti alla lontana mantenendo un rappor-to con gli altri solo di tipo lavorativo, o cerche-resti di risolverlo in prima persona?

Sono profondamente convinto che dei problemi di questo tipo più se ne parla, più persone se ne interessano e più si ingigantiscono. Dunque cer-cherei di risolverlo in prima persona solo se nes-sun altro se ne sta già occupando, in tal caso mi terrei in disparte pronto a dare una mano. Ciò che sicuramente farei è essere comprensivo ma imparziale (se si tratta di problemi tra segretari) e spronare al dialogo, alla trasparenza.

8." Dicci qual è la tua frase tipica

“non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento”

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9. Il cubo è cavo, anzi le uniche parti consi-stenti sono gli spigoli fatti di alluminio e cavi an-che loro all’interno, da lontano sembra quasi un’il-lusione ottica. È alto poco più di due metri, se al-lungo le mani in alto posso toccarlo, ma nono-stante questo si può sollevare facilmente. Il colo-re è lo stesso del materiale, un bel grigio chiaro. Siccome siamo nel deserto la faccia superiore fa ombra grazie a una copertura fatta di un tappeto di canne di bambù e una trapunta orientale che scende lievemente sui bordi. La trapunta è in sti-le persiano, di un rosso acceso e con le cuciture in filo d’oro.

La scala è di legno, fatta mano, di quelle si trova-no in ogni scantinato di ogni casa di un paesino che si rispetti. È di un marrone chiaro, poco più alta del cubo vi si appoggia come se qualcuno dovesse salire e osservare da vicino quella mera-vigliosa trapunta persiana.

Il cavallo è uno splendido esemplare di Mustang adulto con un piccolo particolare, è minuscolo, tascabile. Di fatti quella che ai suoi occhi sembra una landa sconfinata è in realtà solamente la fa-mosa trapunta del nostro cubo. Seguendo la sua natura, corre libero galoppando sulla distesa ma-genta, scavalcando agilmente le cuciture dorate. È riuscito anche s scavarsi una fossa dove, tra il bambù e la trapunta, si protegge dalle tempeste di sabbia, mangiando di tanto in tanto qualche strisciolina di bambù.

Anna Nasser

1. Perché accetti la candidatura?

Uh, domandone iniziale eh? Beh, ci sono alcuni motivi per cui ho accettato questa candidatura: c’è, in minima parte, anche la voglia di mettermi

alla prova, la voglia di cambiamento nel JB e, last but not least, perché credo di poter contribui-re in modo differente da come ho sempre fatto nel Junior Branch e credo che il momento miglio-re per me sia ora, perché la necessità di “dare qualcosa indietro” è forte ed il mio istinto (sì, non sembra, ma sono una persona abbastanza istinti-va su alcuni argomenti…) non mi ha mai tradita!

2. Pensi che un ruolo di tale importanza ab-bia un impatto? Se sì, su chi, e a che livel-lo?

Personalmente credo che un impatto molto alto lo abbia un po’ su tutti i livelli del CISV per quan-to riguarda rappresentare il JB e, dunque, sop-portare i Juniors nelle varie sezioni, rappresenta-re l’intero gruppo JB a livello nazionale e interna-zionale. Oltre a ciò, ha sicuramente un impatto particolare sulla persona che si trova in quel ruo-lo poiché sarebbe necessario ridimensionare la propria quotidianità.

3. Sei appena stato eletto. Quali sono le tue mosse nel primo momento (in giorni, setti-mane), e quali nel secondo (in mesi, an-ni)?

Uhmm… direi che nelle prime settimane cerche-rei subito di capire come lavorare nel modo mi-gliore possibile con gli altri NJRs, dividendoci i compiti e ascoltando suggerimenti sugli anni pas-sati per cercare di migliorare tutto ciò che non ha funzionato o che sarebbe potuto andare meglio. Ovviamente sul lato più pratico ci sarebbe da la-vorare subito sul training di Dicembre e di deci-dere degli obiettivi comuni (magari facendo un sondaggio prima tra tutti i Juniors) per l’anno suc-cessivo. Mesi…mhm… direi che cercherei in ogni modo di seguire gli obiettivi e mantenere sempre un supporto

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4. Quali pensi siano i punti di forza e i punti deboli del tuo JB?

Ok, personalmente tratterò del JB Italia, che sen-to “mio” quasi quanto senta mio il JB Bologna. Punti di Forza: le idee, l’entusiasmo e la carica che da sempre trasmettiamo a tutta l’organizza-zione e tra di noi. Punti deboli: mhm, spesso non riusciamo ad incanalare i nostri punti di forza in azioni concrete e continuative: siamo un po’ inco-stanti e poco organizzati insomma.

5. Se venissi eletto, quali sarebbero le tue 4 Priorità , in ordine di importanza , per por-tare avanti il tuo incarico?

Premettendo che questa domanda potrebbe chiedere più cose (priorità all’interno del JB co-me segreteria o priorità nella mia vita fuori dal CISV??)… Allora, le priorità per il JB ci sono, è ovvio che ognuno abbia degli obiettivi personali ai quali tiene particolarmente, e sono: partecipa-zione attiva di tutti, comunicazione efficace che renda possibile una parità di possibilità, trainings (nel senso che credo che spesso a noi manchino le basi per poter poi costruire qualcosa e sicura-mente è necessario qualcosa di più rispetto a un training sui tools) e la creazione di un ambiente sicuro. In realtà non sono in ordine di importan-za, poiché tutte e 4 si intrecciano tra loro ed han-no la stessa importanza per me.

6. Qual è il tuo superpotere?

Ballare in modo talmente osceno e stupido da risultare la persona più imbarazzante in tutta la serata, contribuendo a far sentire a proprio agio gli altri!

7. Se si dovessero presentare problemi all’in-terno del gruppo dei segretari, pensi che te ne terresti alla lontana mantenendo un rapporto con gli altri solo di tipo lavorati-vo, o cercheresti di risolverlo in prima per-sona?

Beh, ovviamente tenterei di risolvere il problema: credo che sia necessario, affinché qualunque gruppo lavori molto meglio, a meno che non sia un gruppo pagato (e noi, per fortuna, non lo sia-mo), ragionare sui conflitti interni e risolverli. Co-munque credo che la modalità con cui tenterei di risolvere il conflitto non sia affatto standard poi-ché dipende dal mio ruolo all’interno del proble-ma.

8. Dicci qual è la tua frase tipica.

“Mhm, cioè, obiettivamente il senso è….”

9." Ora rilassati. Prenditi un momento per isolarti dal resto del mondo e chiudi gli occhi. Ti daremo degli elementi e tu dovrai immagi-narli e poi descriverceli.

Sei in un deserto. Nel deserto c’è:

Un CUBO. Descrivilo: dimensioni, colore, materiale, qualunque altro

dettaglio ti venga in mente.

Il cubo è grande, quasi enorme direi. Ecco, un enorme cubo blu di plastica dura e pieno all’inter-no. È appoggiato sulla sabbia, pesante e stabile.

Una SCALA. Descrivila: dimensioni, materia-le, com’è posizionata in

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relazione al cubo.

Abbastanza grande, di quelle che si vedono nei cartoni animati, di lego liscio e a pioli. È appog-giata al cubo, ma, per quanto sia grande, non rie-sce a raggiungerne la sommità.

Un CAVALLO. Descrivilo: dimensioni, colo-re, razza, dov’è in relazione al cubo ed alla sca-la.

È un cavallo molto grande, dal pelo marrone chia-ro ed il crine appena più chiaro (purtroppo non ho conoscenza delle razze di nessun animale, quindi è complesso darvi informazioni più preci-se!). è sopra al cubo e non si cura di nulla, né della scala né di quello che gli accade intorno, solo si guarda in giro come se stesse cercando qualcosa.

Amelia Roncalli

1." Perché accetti la candidatura?

Accetto la candidatura perché è il riconoscimen-to da parte delle sezioni del mio impegno nel Cisv. La candidatura a NJR mi ha reso estrema-mente felice perché da tempo guardavo a que-sto ruolo come una possibilità di migliorare, in modo reale, il JB.

2." Pensi che un ruolo di tale importanza ab-bia un impatto? Se sì, su chi, e a che livello?

Ha certamente un impatto sull’intero Junior Branch in quanto l’organizzazione e la dinamica della maggior parte degli eventi ricadono su que-sto ruolo con la collaborazione delle sezioni, in più può e deve avere impatto anche sul resto del-la nostra associazione; abbiamo la possibilità di farci sentire, sfruttiamola!

Il ruolo di NJR nella mia visione è soprattutto quello di tramite, tra JB nazionale e internaziona-le, tra JB e CISV Italia, tra JB e mondo esterno ma anche come dicevo di organizzazione e gui-da per tutti i Junior.

3. Sei appena stato eletto. Quali sono le tue mosse nel primo momento (in giorni, setti-mane), e quali nel secondo (in mesi, an-ni)?

In un primo momento mi piacerebbe iniziare a trovare persone per sanare due delle nostre falle: la mancanza di un sito JB che possa essere usa-to come strumento di divulgazione e informazio-ne sulle nostre attività e i nostri obbiettivi; le, fino-ra non sfruttate a pieno, possibilità di una giorna-ta importante come il Peace One Day non solo come JB ma come CISV Italia.Oltre a questi due obbiettivi che mi accompagne-rebbero sicuramente almeno nel primo anno di mandato vorrei cercare con i contact e con i JB in generale risoluzioni ai problemi, anche più ba-nali, che affliggono le diverse sezioni (partecipa-zione, comunicazione, etc.)Vorrei inoltre che il JB Italia vedesse finalmente l’internazionale come fonte e risorsa di attività e idee utili anche per migliorarci; ognuno di noi che partecipa a un evento internazionale JB tor-na con un bagaglio di esperienze, conoscenze e strumenti di grande utilità per tutti e che può es-sere fonte di motivazione e innovazione all’inter-no del nazionale.

4." Quali pensi siano i punti di forza e i punti deboli del tuo JB?

Credo che il JB Italia abbia molti punti di forza e potenziale anche rispetto alle altre nazioni: siamo tanti, molti di noi esperti e capaci, con un forte desiderio di innovazione e cambiamento.

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Per quanto riguarda i punti deboli, pure quelli so-no molti, ma essendo uno dei nostri punti di for-za anche l’unità possiamo superarli.Il punto debole per eccellenza è la mancanza di voglia che ci fa ricadere nelle solite attività e nel-le solite discussioni che ci fanno annoiare e irrita-re quando ne siamo noi stessi la causa principa-le.

5." Se venissi eletto, quali sarebbero le tue 4 Priorità , in ordine di importanza , per portare avanti il tuo incarico?

Comunicazione

Passaggio di informazioni

Motivazione

Ristrutturazione del JB

6." Qual è il tuo superpotere?

Comprensione

7. Se si dovessero presentare problemi all’in-terno del gruppo dei segretari, pensi che te ne terresti alla lontana mantenendo un rapporto con gli altri solo di tipo lavorati-vo, o cercheresti di risolverlo in prima per-sona?

Caratterialmente non potrei fare altro che cercare di risolverlo in prima persona. I problemi vanno risolti o non fanno altro che accumularsi quindi proverei a instaurare un dialogo sulla questione

con gli altri fino a trovare una soluzione comune o un compromesso.

8." Dicci qual’è la tua frase tipica.

Ho sonno.

9." Ora rilassati. Prenditi un momento per isolarti dal resto del mondo e chiudi gli occhi. Ti daremo degli elementi e tu dovrai immagi-narli e poi descriverceli.

Sei in un deserto. Nel deserto c’è:

Un CUBO. Descrivilo: dimensioni, colore, materiale, qualunque altro dettaglio ti venga in mente.

Una SCALA. Descrivila: dimensioni, materia-le, com’è posizionata in relazione al cubo.

Un CAVALLO. Descrivilo: dimensioni, colo-re, razza, dov’è in relazione al cubo ed alla sca-la.

Ho chiuso gli occhi e mia sorella mi ha letto le im-magini. Ho visualizzato un grande cubo, più o meno quanto una stanza, a pochi centimetri dalla sab-bia composto da lastre tipo plexiglas tenute insie-me da una struttura di ferro. Una scala aperta è posta sulla superficie superiore del cubo. Il cavallo è dentro al cubo, un pony beige con macchie di marrone scuro.

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Luca Trotter

1." Perché accetti la candidatura?

Accetto questa candidatura per lo stesso motivo per cui ho deciso di farmi avanti al workshop a settembre: perché in questi anni ho ricevuto un sacco dal JB e dal CISV e ora sono pronto a resti-tuire tutto al JB Italia come entità e ai singoli ju-nior (più o meno esperti) come individui. Se avrò la possibilità di farlo nel ruolo di segretario sarò sicuramente contento e sarà sicuramente un grosso onore, ma non mi tirerò indietro nel caso non dovessi venir eletto.

2." Pensi che un ruolo di tale importanza ab-bia un impatto? Se sì, su chi, e a che livello?

È ridicolo pensare che il ricoprire questo tipo di ruolo non abbia impatti sulla mia vita. Oltre ad un livello molto più superficiale legato al tempo (gli impegni da gestire sono tanti e il tempo sembra sempre poco ed è chiaro che la segreteria non può che portare via altro tempo) c'è ovviamente anche un livello di impatto molto più profondo che ha a che fare con il ricoprire una carica istitu-zionalizzandosi come role model: bene o male nel JB tutti siamo role model nei confronti di tutti, ma nel momento in cui si va a coprire una carica elettiva è come se questo ruolo venisse istituzio-nalizzato e si assume improvvisamente una re-sponsabilità nei confronti del JB semplicemente legata alle proprie azioni e ai propri comporta-menti in quanto punto di riferimento e rappresen-tante di fronte al resto dell'associazione.

3." Sei appena stato eletto. Quali sono le tue mosse nel primo momento (in giorni, settima-ne), e quali nel secondo (in mesi, anni)?

Nel primo momento è ovviamente necessario par-tire a lavorare come una squadra tra il neonato gruppo dei segretari: capire come è proceduto il lavoro l'anno passato e fissare priorità e obiettivi pensando ad un piano annuale, anche ragionan-do su quale sia il metodo di lavoro migliore per il nuovo gruppo. A lungo termine è necessario por-tare a termine gli obiettivi e il piano che ci si è prefissi come gruppo NJR essendo pronti a modi-ficarle quando e dove ci si dovesse rendere con-to della necessità di apportare delle modifiche.

4." Quali pensi siano i punti di forza e i punti deboli del tuo JB?

Sicuramente le più grandi forze del JB a qualsia-si livello sono l'unità, l'energia e la voglia di fare. I gruppi sono sempre molto affiatati e le idee che vengono sfornate sono sempre tante e buone; questo sia a livello locale che nazionale. Purtrop-po spesso a questa energia e creatività non si accompagna l'effettiva conclusione dei progetti: più spesso a livello nazionale, probabilmente a causa delle distanze, ma anche localmente. Que-sto ha causato e causa problemi di successione della leadership ed è difficile trovare persone che abbiamo voglia di prendersi i ruoli di respon-sabilità (fa piacere che quest'anno a livello nazio-nale ci siano così tanti candidati e tutti così vali-di).

5." Se venissi eletto, quali sarebbero le tue 4 Priorità , in ordine di importanza , per portare avanti il tuo incarico?

La priorità assoluta per portare avanti al meglio la segreteria è senza dubbio l'intesa tra il gruppo NJR, una segreteria che non è sana al suo inter-no non può funzionare bene all'esterno. In quan-to a priorità nei confronti del JB Italia credo che la cosa più importante sia riuscire ad essere un

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modello da seguire e un punto a cui tutti i junior possano fare riferimento e di cui si possano fida-re. Per passare a cose un po' più pratiche le due cose che credo sia necessario migliorare nel JB Italia sono la gestione dei progetti, che come ho già detto a livello nazionale potrebbe essere mol-to più effettiva e la comunicazione tra locale e na-zionale, in particolare ideando un sistema di eva-luation periodico che permetta di essere tutti ag-giornati su come funzionano i JB localmente.

6." Qual è il tuo superpotere?

Non sarà un superpotere particolarmente affasci-nante, ma una delle cose in cui mi ritengo parti-colarmente bravo è riuscire a gestire le situazioni di tensione mantenendo la calma e cercando di risolverle al meglio (Einav rulez). Se dovessi sce-gliere un superpotere credo che opterei per la lettura del pensiero: sarebbe affascinante avere la conferma che la maggior parte delle persone quando mi vedono pensano “caspita che figo” o simili.

7." Se si dovessero presentare problemi al-l’interno del gruppo dei segretari, pensi che te ne terresti alla lontana mantenendo un rappor-to con gli altri solo di tipo lavorativo, o cerche-resti di risolverlo in prima persona?

Non sembra saggio non cercare di risolvere i pro-blemi personali che dovessero sorgere nel grup-po dei segretari. Alla fine si tratta di una squadra che può funzionare bene solo se i suoi membri lavorano in sintonia. E poi ricordiamo che un buon e sano conflitto se risolto in maniera appro-priata è la cosa più sana per migliorare le dinami-che all'interno di un gruppo di lavoro.

8. Dicci qual è la tua frase tipica.

“Adoro”: mi rendo conto che sia un po' gaia co-me espressione, ma che ci posso fare, la adoro.

9." Ora rilassati. Prenditi un momento per isolarti dal resto del mondo e chiudi gli occhi. Ti daremo degli elementi e tu dovrai immagi-narli e poi descriverceli.

Sei in un deserto. Nel deserto c’è:

Un CUBO. Descrivilo: dimensioni, colore, materiale, qualunque altro dettaglio ti venga in mente.

Un enorme cubo di pietra nera lucida che si sta-glia nel deserto come un mausoleo.

Una SCALA. Descrivila: dimensioni, materia-le, com’è posizionata in relazione al cubo.

La scala parte dalla cima del cubo e si staglia verso il cielo, è una scala a chiocciola alta un 3 o 4 metri e termina nel nulla all'improvviso.

Un CAVALLO. Descrivilo: dimensioni, colo-re, razza, dov’è in relazione al cubo ed alla sca-la.

Un cavallo dal manto rosso che corre imbizzarri-to intorno al cubo: fa sempre lo stesso giro come un automa.

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E Dopo tanta lettura... PAUSA VIGNETTA!

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di Giacomo Ceoldo

Così lo youtuber Shooter Hates You definisce il suo programma Breaking Italy, sicuramente uno tra i progetti migliori visti su youtube in Italia.

Breaking Italy è un notiziario scritto, diretto e montato da Shooter Hates You, pseudonimo di Alessan-dro Masala, nato nell’84 a Cagliari.

Tratta da più di un anno notizie di attualità dall’Italia e dal mondo, politica, etica, tecnologia e altre co-se più o meno serie, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 18:00.

Il linguaggio usato, la cosa che più contraddistingue lo show, è semplice, divertente e diretto.

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NOTIZIE DAL MONDO, A “SCAZZO”…

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Breaking Italy è tuttavia completamente diverso da un telegiornale, Shooter infatti non è e non vuole essere quasi mai imparziale su ciò che commenta: nasce quindi una discussione nei commenti tra lui e la ‘’gentaglia’’ che segue lo show e dibatte sui commenti dei suoi video. Di-venta molto interessante leggere i commenti de-gli utenti ed esprimere la propria opinione sulle notizie trattate.

I video hanno una durata media di 8 minuti. Non sono tuttavia semplici vlog (cioè registrati diretta-mente e messi su youtube così come sono), que-sti sono ben diretti e montati, con un’ottima quali-tà dell’immagine.

Su youtube mancava uno show come questo, Breaking Italy da circa un anno è diventato il prin-cipale metodo con cui mi informo di ciò che suc-cede nel mondo, trovo molto interessante che qualcuno commenti in modo oggettivo le notizie e che la discussione porti a ragionare sui fatti ac-caduti. Attenzione però, ad affidarsi ciecamente alla rete per reperire le informazioni!

Il link del suo canale è: http://www.youtube.com/user/breakingitaly

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di Giacomo Ceoldo

Londra 2012: tra luglio e agosto circa 10500 atleti hanno gareggiato per 302 medaglie d’oro, in 26 sport. Sono state le Olimpiadi della riconferma ai massimi livelli del nuotatore Michael Phelps di Bolt e in casa italiana delle medaglie “inaspettate” e della delusione dei grandi nomi in cerca della ricon-ferma (su tutti lo scandalo doping di Alex Schwazer).

Sono state anche le Olimpiadi di Oscar Pistorius, quattrocentista sudafricano nato con una grave mal-formazione alle gambe, amputate all’altezza del ginocchio pochi mesi dopo la nascita, corre infatti con due protesi meccaniche.

Pistorius ha sempre praticato sport, rugby, pallanuoto e atletica leggera, dove ha raggiunto i suoi massimi successi, ha infatti dominato alle Paraolimpiadi di Atene e Pechino nella velocità, decidendo

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CONTROVERSIE OLIMPICHE

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poi di gareggiare con i normodotati scatenando opinioni contrastanti.

Sicuramente è un grande esempio per come un uomo può reagire alle sfortune che gli si sono presentate nella vita, e partecipare alle Olimpiadi ha permesso di esaudire un suo grande sogno.

Tuttavia ci sono state molte controversie alla sua partecipazione. Le protesi infatti permettono a lui di correre i 400 su tempi notevoli, in linea con i migliori atleti al mondo, tuttavia non è possibile stabilire il vantaggio o lo svantaggio che esse danno. Le protesi, infatti, potrebbero farlo corre-re anche più velocemente dei normodotati.

Personalmente stimo moltissimo Pistorius per co-me ha reagito alla sfortuna di vivere senza le gambe, si allena moltissimo come un atleta del suo livello deve fare e i risultati che ha raggiunto se li è ampiamente meritati.

Tuttavia sono sempre stato sfavorevole alla parte-cipazione del sudafricano alle Olimpiadi. Nono-stante sia stato un sogno per lui e un grande esempio per tutti, entra in gioco una variabile tec-nologica che può potenzialmente variare i suoi tempi.

Con questo articolo non voglio criticare un gran-de atleta, ma affermare che non avrebbe dovuto poter partecipare alla massima competizione sportiva nell’atletica.

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di Edoardo Allertsen

A quattro anni da “Intimacy”, disco numero quattro, quattro di nuovo i Bloc Party dopo che Kele sem-brava uscito dal gruppo, quattro i cerchi in copertina: Il titolo dell’album non poteva che essere quat-tro. E il voto: pure.

Perché “Four” è, senza il minimo dubbio, il peggior album dei Bloc Party. “A Weekend In The City” era la versione moscia del loro apice; “Silent Alarm” (quello sì un gran disco) era tenuto a galla da qualche pezzo uscito dalle pieghe del predecessore; “Intimacy” era una contaminazione coraggiosa con le armi dell’elettronica, tra qualche caduta e molti bei momenti. “Four” vuole essere un ritorno al

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BLOC PARTY - FOUR

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rock. Un ritorno in “pompa magna”. Uno di quelli che si fanno notare. E in effetti inosservato non passa.

Se nella sua versione indie-rock la forza della band erano le stilettate nervose di chitarra, qua dominano i chitarroni “caciaroni”. Si cerca l’epica pacchiana, da band di provincia “che a noi ci piacciono i Muse “("So He Begins To Lie", “3x3”), o da gruppetto per pub “che noi siamo cresciuti col metallo e con lo stoner” (“Kettling”), mentre dove si cerca di ricalcare le orme dell’esordio si finisce in pezzi orecchiabili, ma nel complesso inoffensivi (“Octopus”, “Truth”, “Real Talk”).

Kele annaspa, e non riesce a far decollare le bal-late (“Day Four”, scialbissima). La sezione ritmi-ca, lungi dai dinamismi epilettici dei bei tempi, stagna in figure reazionarie, tirandosi dietro asso-li di chitarra “wannabe-grungettoni” che Lissack avrà imparato dalla sua recente militanza negli Ash. L'effetto finale è un disordinato album da band epigonica.

Di certo non si salva “Coliseum”, che però vale la pena (letterale) di essere ascoltata quanto me-no per l’incipit, che perde fascino quando poi svacca in masochismo “rockenrolle” con urli ad minchiam.

Contare fino a quattro e passare oltre.

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E infine.... come sempre: l’enigmistica!!!

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ORIZZONTALI: 1.Sono vietati nel pugilato 5.Parte di

brano eseguito da un solo musicista 10.Il dispersore di

seme per antonomasia 11.Il gancio della società

medievale 13.Gli uomini dei vietnamiti 14.Bruciare

15.Carabinieri 16.Simbolo del cesio 17.Il verbo preferito

dei narcisisti 18.Il Napoleone vittima di più attentati

19.Adatto 20.La Bonino politica italiana 21.Un madrigale

infinto 23.Struttura Didattica Aggregata Informatica 24.Il

De Luca scrittore di “Tu, mio” 25.Abbreviazione di

Oberbayern 27.Istituto Tecnico Commerciale per

Programmatori 29.Si dice prima di girare 30.Stato dove

la lingua principale è il tigrino 32.Pregnancy Assistance

Center North 33.La fine di un abitante di Cipro 34.Yoko,

musicista giapponese 35.Si usano per cucire 36.Santo

inglese 37. Risposta negativa 38.Posizione instabile

39.Comune farmaco generico 40.La capitale italiana della

musica lirica 41.Marca di automobili 42.Evidenti

43.Maglione

VERTICALI: 1.Fertilizzante 2.Associazione che

gestisce la rete stradale ed autostradale italiana 3.C’è

rossa, viola, verde, blu e azzurra 4.Simbolo del cianuro

5.Il Creatore 6.Stolto, gonzo 7.Aramei, aramaici 8.Un

inglese 9. Un Laos senza pari 11.Il primo primate a

sviluppare l’andatura bipede 12.Traccia, seguito 14.Il mio

dei francesi 15.Spia, traditore 17.Mutu, calciatore rumeno

18.Città finlandese al confine con la Russia 19.Relativo

all’acqua 20.Leggi, decreti 22.Misterioso, sibillino

26.Alticcia, ciucca 28.Incontro sportivo 31.Frazione di

Prato 32.Piccolo cavallo 33.Sito archeologico greco a 50km da Kalàmai 35.Viene prima del fare 36.Un celebre gruppo alternativo spagnolo 38.Unità

di misura della potenza di una radiazione 39.Il petrolio americano 40.Varese 41.Ferro

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