Fisioterapia Prep Atletica E Riabilitazione in Acqua

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    Preparazione atletica

    40. dicembre 2004

    M

    igliora in questo modo

    anche lo stato psicolo-gico ed emotivo e age-

    vola il ritorno allo sport.

    Gli esercizi in acqua diminui-

    scono le forze di compressione

    dovute al carico permettendo un

    pi precoce raggiungimento della

    forma fisica per le attivit funzionali

    durante la riabilitazione stessa.

    Lacqua il mezzo ideale che

    crea condizioni ambientali ottime

    per gli esercizi, per la mobilit ar-ticolare, per la forza e per il ricon-

    dizionamento cardiovascolare, aiu-

    tando cos latleta e ricominciare il

    prima possibile lattivit sportiva

    e ritornare ai livelli pre-infortunio.

    Inoltre la riabilitazione in acquamotiva latleta poich egli svolge

    attivit specifiche del suo sport

    che possono cos essere miglio-

    rate facilitando il ritorno allattivit

    agonistica.

    La resistenza dellacqua fornisce

    un valido mezzo di potenziamento;

    infatti a causa della viscosit, la re-

    sistenza si attua su tutti i piani del

    movimento.

    Luso di attrezzature pu serviread aumentare la resistenza per un

    potenziamento pi efficace.

    Lacqua un mezzo ideale

    anche per lallenamento alla resi-

    La riabilitazione in acqua

    stenza e al condizionamento car-

    diovascolare: infatti per un atletainfortunato prioritario mantenere

    un condizionamento aerobico.

    Con limmersione in acqua il cuore

    diventa una pompa pi efficiente

    aumentando la frequenza e la git-

    tata cardiaca in modo tale che an-

    che prima che un atleta inizi ad al-

    lenarsi il suo cuore pompi sangue

    senzaltro pi ossigenato.

    I preparatori atletici e i terapisti

    utilizzano la riabilitazione in acquasia per i traumi articolari che per

    alcune lesioni muscolari perch

    ci consente di lavorare quasi in

    assenza di carico.

    La riabilitazione in acqua sicuramente una delle pi valide tecniche utilizzatenellambito della medicina sportiva. La riabilitazione post trauma per latleta un momento particolarmente difficile; la riabilitazione in acqua consenteallatleta il mantenimento della condizione fisica e parimenti di perseguire lariabilitazione specifica per la sua disciplina sportiva.

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    Preparazione atletica

    41.dicembre 2004

    I principi

    Innanzitutto deve essere posta

    da parte del medico una chiara ed

    accurata diagnosi. Quindi a segui-

    to della valutazione medica si pu

    iniziare una riabilitazione che deve

    innanzitutto ridurre linfiammazio-

    ne e prevenire lestensione della

    lesione.

    Le attivit di resistenza dovreb-

    bero essere iniziate il prima pos-

    sibile per mantenere o riacquistare

    la condizione cardiovascolare ma

    senza sovraccaricare i tessuti lesi

    per non aumentare il danno.Grazie alle propriet intrinseche

    dellacqua la riabilitazione svolta in

    essa valida non solo per il mante-

    nimento o il recupero dellatleta ma

    anche in grado di ridurre lesioni

    dovute a traumi e microtraumi ri-

    petuti.

    Lallenamento in acqua quindi

    un complemento importante agli

    esercizi a terra.

    Miglioramento dellescursione

    articolare

    In virt della spinta data dal

    galleggiamento e dalla pressione

    idrostatica lacqua rappresenta un

    ottimo mezzo sia per gli esercizi di

    stretching sia per le esercitazioni

    che migliorino lescursione artico-

    lare.

    Rafforzamento

    In acqua si pu migliorare la resi-

    stenza dellatleta.

    Gli esercizi svolti in piscina pos-

    sono essere statici di tipo isometri-

    co, per i quali latleta deve trovare il

    suo equilibrio contrastando i movi-

    mento dellacqua, oppure possono

    essere dinamici di tipo isotonico

    svolti con contrazioni eccentriche o

    concentriche.La resistenza a questi esercizi

    pu progressivamente essere au-

    mentata variando la velocit del

    movimento o la lunghezza del

    braccio di leva oppure utilizzando

    un mezzo che aumenti linterfaccia

    con lacqua o la spinta al galleggia-

    mento, come in Foto 1.

    Aumento della resistenza

    cardiovascolare

    Esistono molti esercizi per au-

    mentare la resistenza cardiovasco-

    lare. La corsa in acqua profonda ideale per atleti infortunati perch

    essa rientra nella maggior parte

    delle discipline sportive e risulta

    quindi un esercizio familiare. La

    corsa in acqua diminuisce le forze

    di compressione che si hanno nel-

    la corsa sul terreno.

    Progressione funzionale

    Lobiettivo finale della riabilitazio-ne in acqua in medicina dello sport

    , oltre alla guarigione, il riportare

    latleta a una condizione fisica e

    a unabilit uguali o pi simili allo

    stato pre-lesione e per fare ci lul-

    tima parte della riabilitazione pu

    essere dedicata allesecuzione dei

    gesti specifici dello sport praticato

    dallatleta.

    Gli esercizi eseguiti in acqua pro-

    fonda e che migliorino lescursionearticolare, la forza e la resistenza so-

    no propedeutici al carico. Quando

    infatti questo potr essere concesso

    si inizier lallenamento al passo in

    acqua progressivamente meno pro-

    fonda cos da aumentare il carico di

    articolazioni sulla colonna. In ultimo

    gli esercizi a catena cinetica chiusa

    e gli esercizi a carattere speciale

    preparano latleta al ritorno allattivit

    agonistica.

    Principi fisici dellacqua

    Per una corretta applicazionedelle tecniche previste nella riabili-

    tazione acquatica necessario co-

    noscere le principali caratteristiche

    fisiche dellacqua.

    Massa. La massa di una so-

    stanza la quantit di materiale

    in essa compresa. La massa

    inalterabile ed misurata in kilo-

    grammi.

    Peso. Il peso leffetto della gra-vit sulla massa, esso cambia

    secondo la posizione di un cor-

    po in relazione alla terra. Lunit

    di misura il Newton.

    P = Ma

    dove:

    P = peso

    M = massa

    a = accelerazione dovuta alla

    gravit

    Densit. La densit di unasostanza il rapporto tra la

    sua massa e il suo volume.

    espressa in grammi per centi-

    metro cubo.

    Foto 1. Potenziamento arti inferiori

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    Preparazione atletica

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    Peso specifico. Il peso specifi-

    co di un oggetto la propriet

    che determina il galleggiamento

    o meno di un oggetto in acqua

    ed il rapporto tra il peso del-

    loggetto ed il peso di un volume

    uguale dacqua. Il peso specifico

    dellacqua 1; quindi, se il peso

    specifico di un oggetto mag-giore di 1, esso affonder; men-

    tre se minore esso gallegger.

    Il peso specifico medio del corpo

    umano 0,974.

    Galleggiabilit. La galleggia-

    bilit la forza provocata dalla

    pressione idrostatica ed agisce

    in direzione opposta a quella

    della forza di gravit. Il princi-

    pio fisico del galleggiamento fu

    scoperto dal matematico greco

    Archimede che afferm che

    quando un corpo parzialmenteo completamente immerso in un

    fluido a riposo riceve una spinta

    verso lalto pari al peso del fluido

    spostato.

    Pressione idrostatica. La leg-

    ge di Pascal sulla pressione

    idrostatica afferma che un fluido

    esercita una pressione uguale

    su tutte le superfici di un corpo

    immerso a riposo e a qualsiasi

    profondit. Poich la pressione

    idrostatica aumenta con la pro-

    fondit, la presenza di edemi o

    gonfiori in genere sar ridotta

    pi facilmente se gli esercizi

    sono eseguiti al di sotto della

    superficie dellacqua dove mag-

    giormente si sente leffetto della

    pressione. Viscosit. La viscosit una

    propriet fisica dellacqua che

    aumenta i benefici della riabili-

    tazione svolta nellacqua stessa.

    lattrito tra le molecole di un

    liquido e causa una resistenza

    allo scorrere del liquido stesso.

    Liquidi ad alta viscosit offrono

    alte resistenze.

    Il movimento in acqua

    Variando la velocit di esecuzione

    degli esercizi in acqua otteniamo la

    resistenza desiderata finalizzata al

    rinforzo muscolare.

    Foto 2. Esercizio con acqua-flap Foto 3. Nuoto pinnato stile dorso Foto 4. Corsa inizio fase 2

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    Preparazione atletica

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    Maggiore la velocit maggiore

    la resistenza.

    Un altro parametro da conside-

    rare determinato dalla grandezza

    anteriore delloggetto in movimen-

    to: esso pu variare a seconda del-

    la fase riabilitativa in cui il paziente

    si trova. necessaria attenzione alla

    scelta degli attrezzi di supporto da

    utilizzare nelle singole esercitazioni

    per variare la resistenza.

    Per ultimo necessario conside-

    rare il flusso dellacqua: un flusso

    turbolento aumenta lattrito tra le

    molecole aumentando la resisten-za al movimento.

    Programma di

    riabilitazione in acqua

    dopo un trauma alla

    caviglia

    Fase 1: periodo di scarico totale

    1. rieducazione al carico e al pas-

    so: esercizi di sensibilizzazione,

    di presa di coscienza, di recupe-

    ro degli schemi motori2. recupero della mobilit: utiliz-

    zando pinne di varie dimensioni,

    piani inclinati, tavolette, acqua-

    flap, come in Foto 2

    3.aumento progressivo della velo-

    cit di esecuzione

    4.nuoto stile libero, dorso, su un

    fianco, come in Foto 3

    Fase 2: periodo di scarico parziale

    1. recupero abilit propriocettive:

    inizialmente creando turbolenze

    o eliminando il canale percetti-

    vo visivo, successivamente uti-

    lizzando tavolette, tubi, attrezzi

    galleggianti, piani basculanti,

    superfici instabili

    2. rieducazione al passo, alla cor-

    sa, come in Foto 43.esercitazioni di spinte bipodali-

    che e monopodaliche a gambe

    tese in decubito supino contro

    parete con lausilio di elastici

    4. vari tipi di andature: punte, talloni,

    laterali, incrociate, indietro, salita

    e discesa di uno step

    5. corsa con pinne in acqua profonda

    6.nuoto come Fase 1 ma con pinne

    Fase 3: periodo di ripresa attivit

    dinamica

    1. recupero della forza: esercitazioni

    proposte variando sia la profon-

    dit dellacqua che la velocit di

    esecuzione; affondi, kalf in piedi e

    seduto, esercitazioni propriocetti-

    ve, come in Foto 5 e 6

    2.corsa, corsa calciata, skip, sposta-

    menti laterali, balzi mono e bipo-

    dalici, balzi con difficolt, cambi di

    ritmo e direzione, come in Foto 7

    3.esercizi a carattere speciale cor-

    relati con la disciplina svolta dal-

    latleta.

    Prof. Paolo Barbero

    Rieducatore Genoa C.F.C.

    Foto 5. Kalf bipodalico Foto 6. Kalf monopodalico su step Foto 7. Balzi alternati

    Bibliografia

    "Atti 2 Corso di Formazione in

    Idrokinesiterapia"

    Rigardo, Pietrasanta, Penego, Ponte, et altri

    Milano 7,8,9 maggio 2004

    "Elementi di idrologia medica"

    Messina B., Grossi T.

    Ed. Universo, 1983

    "Riabilitazione nella traumatologia

    nello sport"

    Andrews, Harrelson, Wilk

    Verduci Editore

    "Riabilitazione in acqua"

    Cheryl S. Fuller,

    Sport Medicine