Fine Art Gallery - Catalogo 2009 -...

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Fine Art Gallery - Catalogo 2009

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Fine Art Gallery - Catalogo 2009

CLASSICI MO

DERNIMax Bill

Marc ChagallMario ComensoliAlberto GiacomettiRenato GuttusoHans HartungMax HuberMarino MariniHenry MatisseJoan MiróPablo PicassoMario RadiceMimmo Rotella

Classici Moderni

Max Bill1908 Winterthur, 1994 Berlino

Architetto, pittore, designer, pro-fessore e politico, Max Bill è fra co-loro che danno un senso nuovo al design, nell’ambito del movimento Concreto zurighese. Testimonianza è la Hochschule für Gestaltung a Ulm, in Germania, costituita con Inge Aicher Scholl e Otl Aicher nel 1953 che continua la grande tradizione del Bauhaus, introducendovi nuovi ed importanti impulsi. Max Bill non si accontenta del-le influenze di Kandinsky, Klee e Schlemmer nella sua creazione ar-tistica; piuttosto, con le sue opere sperimenta la creazione di forme che, attraverso i sensi, sappiano rappresentare la complessità mate-matica della fisica moderna.

CLASSICI MO

DERNI M

AX BILL

Membro della Royal Flemish Aca-demy of Science, della Literatu-re and Fine Art di Brussels e della Berlin Academy of Arts, Max Bill si dimostra capace di trasporre conte-nuti artistici negli ambiti più diversi, coniugando l’arte alla vita quotidia-na come, ad esempio, creando oro-logi per Junghans e manifesti per i giochi olimpici del 1972.

COMPOSIZIONE GEOMETRICA 1971

Serigrafia, 700 mm x 500 mm,

firmata e numerata 57/150

COMPOSIZIONE GEOMETRICA, 1971

Serigrafia, 700 mm x 500 mm,

firmata e numerata 88/200

Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

ARC CHAGALL

IL GOLFO DI NIZZA, 1970

Litografia a colori 768 mm x 518 mm firmata

Bibliografia: Sorlier 133

Marc Chagall 1887 Vitebsk - Bielorussia, 1985 Saint Paul de Vence

Fauvismo, simbolismo, cubismo, orfismo e surrealismo sono solo al-cune delle correnti artistiche che si collegano all’opera artistica di Marc Chagall, pioniere del modernismo, la cui produzione è in realtà tal-mente esuberante da non piegarsi ad alcuna classificazione e ad al-cun mezzo. Libri illustrati, cerami-che, tele, stampe, costumi teatrali e vetrate non sono che alcuni dei supporti che catturano le immagini oniriche e poetiche cui Chagall da forma, nella rappresentazione di te-matiche costanti quali la vita con-tadina in Russia, la famiglia, i sogni di gioventù, il folklore e la nostalgia per il paese d’origine.

Nelle sue opere tempo e spazio col-lassano in favore di una realtà paral-lela onirica, spesso gioiosa, nella cui dimensione tutto diviene possibile: le incertezze e gli estremismi del XX secolo, vissuti in prima persona, sono combattuti con simboli, colori, dettagli e metafore non sempre di facile lettura.

Venduto

Mario Comensoli1922 Lugano, 1993 Zurigo

Mario Comensoli ritenuto uno dei più importanti esponenti del rea-lismo pittorico, nasce a Lugano il 15 aprile del 1922. Orfano di ma-dre viene allevato dalle due sorelle nell’estrema indigenza che sensibi-lizza il carattere dell’artista renden-dolo, fin da subito, attento alle pro-blematiche sociali dei più deboli.Nel 1944 il Museo Civico di Belle Arti di Lugano, su proposta di Aldo Patocchi ne acquista un olio, sem-pre quell’anno grazie ad una borsa di studio si reca a Zurigo dove fre-quenta lezioni di disegno e storia dell’arte al politecnico. A Parigi nell’immediato dopoguerra guarda a Picasso e Léger che con la loro pittura cubista lo influenzeran-no molto. Nel 1948, in un secondo soggiorno parigino, Mirò, i fratelli Giacometti, Poliakoff, diventano

per lui nuovi riferimenti artistici.Stabilitosi con la moglie Hélène Frei a Zurigo, e appassionato di sport popolari quali il ciclismo e il calcio elabora la serie intitolata “Ciclisti e calciatori”. Nel 1953 il museo Helmhaus di Zu-rigo gli dedica la prima importante mostra che ben rappresenta il pe-riodo passato sotto le luci della ville lumière che raccoglie il plauso della critica. Questa prima fase creativa incentra-ta sulla cotruzione formale lascerà presto il posto ad una nuova pittura attenta più alla realtà e alle vicen-de umane. Nel 1958 nell’atelier della Rousseaustrasse nasce il ciclo dei “Lavoratori in blu” dedicato agli emigranti venuti dall’Italia a cui Co-mensoli si sente vicino. Lo stesso anno Carlo Levi lo invita

ad esporre le proprie opere al Con-gresso degli Emigranti a Roma sul cui manifesto appare proprio uno dei disegni dell’artista luganese. Af-fronta successivamente i temi del Sessantotto con una pittura provo-catoria ed influenzata dalla pop art, nel 1978 si confronta col mondo del cinema. Dagli anni ottanta par-tendo dai ragazzi alternativi punk inaugura la serie “Gioventù in fer-mento”. Da ricordare, tra i momen-ti tematici rilevanti “Discovirus” e “Tell”.Nel 1989 al Kunsthaus di Zurigo ha luogo la sua ultima grande espo-sizione. Mario Comensoli muore stroncato da un infarto nel suo ate-lier zurighese il 2 giugno del 1993.

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO CO

MEN

SOLI

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO CO

MEN

SOLI

SCHIZZO PER COMBATTIMENTO DI TORI, 1951

Disegno a matita, 325 mm x 475 mm, firmato con Timbro Fondazione Mario e Hélène

Comensoli di ZurigoBibliografia: Mario Comensoli “EINE NEUE SICHT TESTIMONIANZE”

FUSSBALL, 1950

Disegno a matita, 225 x 310 mm, firmato con timbro

Fondazione Mario e Hélène Comensoli di Zurigo

Venduto Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO CO

MEN

SOLI

RITRATTO FEMMINILE DI

PROFILO PRIMI ANNI `50

Olio su carta, 850 mm x 650 mm,

firmato in basso a destra

RITRATTO FEMMINILE DI

PROFILO PRIMI ANNI `50

China ed olio su carta,

850 mm x 630 mm,

firmato in basso a destra

Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO CO

MEN

SOLI

GESCHAEFTSMANN 1962

Tempera su cartone,

900 mm x 700 mm,

firmato e datato in basso a destra

Bibliografia: Johann P. Scherer,

“Begegnungen 62: Gemälde von

Mario Comensoli”,

cat.Galerie Walcheturm, Zurigo

1963 (riprodotto in copertina e a

pagina 21)

OPERAIO CON SIGARETTA 1965

Olio su tela, 1300 mm x 900 mm

Provenienza: Fondazione Mario e Hélène

Comensoli di Zurigo

Non più disponibileNon più disponibile

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO CO

MEN

SOLI

LA FAMIGLIA 1990

Tecnica mista su carta,

560 mm x 420 mm

Provenienza: Fondazione Mario

e Hélène Comensoli di Zurigo

TONDO CON PUNK 1992

Olio e tecnica mista su masonite,

530 mm x 440 mm

Provenienza: Fondazione Mario

e Hélène Comensoli di Zurigo

Non più disponibile

Non più disponibile

Alberto Giacometti1901 Borgonovo di Stampa, 1966 Coira

Alberto Giacometti nasce in Val Bre-gaglia nei Grigioni, dall’unione di Annetta Stampa e del pittore postim-pressionista Giovanni Giacometti. Su desiderio di quest’ultimo nel 1922 va a Parigi dove studia scultura fino al 1925 all’Académie de la Grande Chaumière.Nella sua vita ha tratto ispirazione da molteplici riferimenti culturali che vanno dall’arte cicladica, al cubismo, al surrealismo e al primitivismo, prima di trovare una direzione propria. Così, la sua espressione artistica oscil-

la tra riproduzione mnemonica ed espressione più pura dell’inconscio, lo spazio e la sua delimitazione, le strut-ture geometriche e lineari, le gabbie e gli organi sessuali.In una dialettica incessante tra mito, inconscio, sogno e realtà, lo stile di Giacometti trova infine definizione in una sorta di naturismo schematico, nel quale oggetti, paesaggi e perso-ne si ritrovano immobili, isolati in uno spazio vuoto, che assume tutti i signi-ficati esistenziali della solitudine, di cui Sartre coglie l’inaccessibilità.

CLASSICI MO

DERNI ALBERTO

GIACOM

ETTI

Lo spazio quindi, e il suo significato esistenziale di vuoto, si trasforma in creazione artistica, in elemento por-tante dell’opera di Giacometti che, nell’inavvicinabilità dell’oggetto, cor-rode e frantuma i contorni, in grumi di materia spesso privi di colore. La prima ampia retrospettiva presen-tata in Svizzera fu allestita dalla Kun-sthalle di Berna nel 1956. Nel 1962 è premiato alla Biennale di Venezia, nel 1965 viene istituita a Zurigo la Fonda-zione Alberto Giacometti.

HOMME DEBOUT (LUST 101), 1957

Litografia, 410 mm x 282 mm,

su carta Arches, firmata e numerata

15/100, edita da Maeght, Parigi

NU ASSIS (LUST 53), 1965

Litografia, 673 mm x 535 mm,

su carta Rives, firmata e numerata

17/100, edita da Gemini, Ltd.

CLASSICI MO

DERNI ALBERTO

GIACOM

ETTI

Renato Guttuso 1911 Bagheria, 1987 Roma

Nel 1957 Renato Guttuso afferma: “La pittura è il mio mestiere. Cioè è il mio mestiere ed il mio modo rap-portarmi al mondo. Vorrei essere appassionato e semplice, audace e non esagerato. Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella veri-tà”.

Questo desiderio spinge l’artista ad una posizione di militanza politica decisa, e ad una ricerca della verità, in cui qualunque canone accade-mico è rigettato. Egli viene ad op-porsi alla cultura ufficiale, a difesa della libertà, denunciando gli orrori scaturenti dall’oppressione e dalla guerra.

Guttuso si esprime nei generi più svariati, che vanno dall’illustrazione di libri alle scenografie teatrali, dai paesaggi alle nature morte, dai ri-tratti ai quadri erotici.

CLASSICI MO

DERNI REN

ATO GUTTUSO

Bassorilievo d’arte

fuso a caldo placcato oro, 330

mm by 220 mm,

esemplare 176/333

Venduto

Hans Hartung1904 Dresda, 1989 Antibes

L’Informale è una scrittura visuale che antepone il “fare” alla “teoria”, “l’esistere” al “pensare”. Sperimenta nella stupefatta man-canza di pensiero, che segue la ca-tastrofe della seconda guerra mon-diale, la fascinazione negativa di un fare senza progetto. Il termine informale non indica un’arte senza forma o informe, quanto una ma-niera che ripudia i tradizionali princi-pi formali e costruttivi della rappre-sentazione astratta, non figurativa. È un linguaggio tutt’altro che uni-tario, alla cui radice vi sono l’istinto individuale, la valorizzazione delle pulsioni inconsce, l’improvvisa-zione, il rifiuto di ogni costrizione

CLASSICI MO

DERNI H

ANS H

ARTUNG

formale, il fascino per le proprietà espressive dei materiali pittorici ed extrapittorici. L’arte informale può essere ricondotta a due filoni prin-cipali quello gestuale-segnico, che, sulla scia dell’automatismo surrea-lista valorizza i significati psicologi-ci, espressivi e dinamici delle trame create sulla tela dai gesti impulsivi o calcolati del pittore: sono a esso riconducibili pittori come Wols, Ve-dova, Fontana e Hartung; e il filone materico,che influenzato dal colla-ge cubista, futurista e dadaista in-daga le qualità tattili, cromatiche e plastiche non solo dei colori stesi con la spatola, le mani o il pennello, ma anche materiali quali la stoffa,

il cemento, il catrame, la plastica o il legno. Tra i suoi più originali in-terpreti vi sono Fautrier, Dubuffet, Burri e ancora Fontana. Risalta in particolare la figura di Hans Hartung l’artista europeo che più di tutti può vantare un attività che preannuncia già dall’anteguer-ra la stagione informale.Stabilitosi in Francia dal 1935, sarà una delle voci più alte dell’Ecole de Paris del dopoguerra che riunirà alcuni dei massimi talenti dell’In-formale europeo come Soulages, Schneider, Bazaine. Hartung da, nelle sue opere, massimo rilievo e autonomia al segno con una varietà enorme di soluzioni: dalle sue famo-

se “sciabolate” nere, che saggiano tutta la serie di gamme possibili di valori del gesto, a segni graffiti di-rettamente nel colore, a impalpabili superfici aereografate che sembra-no proporre uno spazio impossibile.

CLASSICI MO

DERNI H

ANS H

ARTUNG

SENZA TITOLO 1753-294, 1958

China, 346 mm by 265 mm

Provenienza: Fondazione

Hartung-Bergman di Antibes, Francia T 1989-A 38, 1989

Acrilico su tela, 1620 mm by 1300 mm

I suoi dipinti, senza titolo,

sono contrassegnati da una T (tableau)

seguita dalla data e da un numero di serie

preceduto a volte da una lettera.

Provenienza: Fondazione

Hartung-Bergman di Antibes, Francia

Max Huber1919 Zugo, 1992 Mendrisio

Max Huber è nato a Baar nel canton Zugo nel 1919. Completata la for-mazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo inizia la sua proficua attività di grafico fra Zurigo e Milano.Un aneddoto significativo racconta di un giovanissimo Huber che visita lo studio grafico di Antonio Boggeri a Milano nel 1940, e gli lascia il suo biglietto da visita. Sono alcune volute intrecciate a spirale. Boggeri lo guarda per qualche istante prima di accorger-si che non è stampato ma è disegna-to a mano. Qualche giorno più tardi assumerà Huber e la spirale diventerà pannello di presentazione dello Stu-dio Boggeri. Nel 1947 conosce Giulio Einaudi che lo incarica per tutta la grafica della casa editrice. Lo stesso anno orga-nizza con l’amico Max Bill la mostra “Arte astratta e concreta”. Tre anni più tardi nel 1950 partecipa a Milano al Movimento Arte Concreta (MAC).

CLASSICI MO

DERNI M

AX HUBER

Inizia in quegli anni l’intensa colla-borazione con gli architetti Casti-glioni, curando la grafica degli alle-stimenti Rai, Eni. Negli anni settanta è docente alla Scuola Politecnica di Design di Milano, dal 1978 al 1984 presso la CSIA di Lugano. Muore a Mendrisio nel 1992. Il 12 novembre 2005 è fondato il m.a.x museo di Chiasso con lo scopo di divulgare la cultura del design e lasciare traccia del lavoro di uno dei più significativi grafici svizzeri.

COMPOSIZIONE CON LINEE CURVE 1959-1987

Serigrafia a colori, 700 mm x 500 mm,

firmata e numerata VIII/XXX esemplari,

stampa RC Como

PROGRESSIONE

Serigrafia a otto colori tirata in cinquanta

copie firmate su carta Fabriano avorio

(cartelle numerate da I a L) e centocin-

quanta copie firmate su carta Fabriano

bianca (cartelle numerate da 1 a 150)

Cartella n. IV/L 1991

VendutoVenduto

Marino Marini 1901 Pistoia, 1980 Viareggio

A seguito degli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Marino Ma-rini, scultore, pittore e incisore, ma anche docente alla facoltà di scul-tura dell’Accademia di Torino e tito-lare della cattedra di scultura all’Ac-cademia di Brera, si reca nel 1929 a Parigi, dove entra in contatto con i massimi rappresentanti delle ten-denze artistiche dell’epoca quali Kandinskij, Picasso, Braque.Cavalli e cavalieri, Pomone e i ritrat-ti sono i soggetti con i quali Marino Marini reinterpreta e descrive l’esi-stenza in ogni sua possibile declina-zione. L’eroismo e la paura, le cor-renti che agitano l’animo umano, il coraggio e l’intelletto, i ritmi della natura, il presente e la storia, il mi-stero umano, il timore per il futuro, l’amore e il femminino ritrovano, in

una declinazione stilistica essenzia-le, la profondità di linguaggio che solo un alfabeto più ampio sa pro-porre tramite una scelta sapiente e accurata dello stile, dei materiali, dei colori e del tratto grafico. Dopotutto, come avrebbe afferma-to:

“non è importante che cosa si rap-presenta ma come lo si rappresen-ta”.

CLASSICI MO

DERNI M

ARINO

MARIN

IIDEA DEL MIRACOLO 1970

Acquaforte su carta Magnani, 700 mm

x 500 mm, firmata e numerata 29/60,

editore e stampatore Luigi De Tullio,

Milano 1972,

dalla cartella “Marino Marini Opera

Grafica” (Tav.XVI)

Bibliografia: Giorgio e Guido Guastalla,

“Marino Marini, catalogo ragionato

dell’opera grafica 1919-1980”, Graphis

Arte, Livorno 1990

(n.A 117, P 82/R, scheda p.212)

Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

ARINO

MARIN

IDANZA MINIMA (II), 1973

Acquaforte e acquatinta a colori su carta

Magnani, 990 mm x 700 mm, firmata e

denominata “20/25 esemplari”, editore

Alba, Torino 1974, stampatore Il Cigno,

Roma, dalla cartella “Personaggi”

Bibliografia: Giorgio e Guido Guastal-

la, “Marino Marini, catalogo ragionato

dell’opera grafica 1919-1980”, Graphis

Arte, Livorno 1990 (n.A 172, P 104/R,

scheda p.218)

TRE CAVALLI, 1977

Aqcuatinta a colori

720 mm by 570 mm,

firmata e numerata 10/150,

con timbro-autentica

Signora Marini

Bibliografia: Guastalla 344

VendutoVenduto

Henry Matisse1869 Le Cateau-Cambrésis, 1954 Nizza

Henry Matisse, fondatore del mo-vimento fauve è da considerarsi tra i massimi innovatori del Ventesimo secolo. Compie scelte che risulteranno fon-damentali e di riferimento per molti giovani pittori del Novecento, Picas-so compreso: analiticità, sinteticità, primitivismo e colore puro sono tra le basi di questa innovazione.Il movimento dei Fauves è un con-tributo francese all’espressionismo, ma rispetto al connesso movimento tedesco, connotato da atmosfere fosche e contenuti drammatici, il fauvismo rappresenta una variante “mediterranea” e solare dell’espres-sionismo; rappresenta la prima vera rottura con l’impressionismo ed è la prima esperienza moderna che svincola il rapporto tra colore rea-le delle cose e quello impiegato per rappresentarle pittoricamente.

Ossessionati dalla natura selvaggia “le belve” ricercano l’espressione mediata dall’uso di colori puri, dal sentimento dell’artista di fronte alla natura.In questa linoleografia, la cui bidi-mensionalità è netta, la leggerezza dei segni e la purezza dei toni si co-niugano con forme artistiche esoti-che, dove il colore diviene soggetto rappresentativo di un mondo in cui trovare rifugio, un mondo nel qua-le i conflitti interiori sono assenti, l’alienazione non trova asilo.Il percorso artistico di Matisse ar-riva a comprendere le più svariate tecniche espressive, in sessant’anni di produzione si rinnova continua-mente: vetrate, incisioni, stampe, costumi e scenografie teatrali, illu-strazioni per opere letterarie e sta-tue che seguono un fluire equili-brato, sereno e privo di fratture tra passato e modernità.

CLASSICI MO

DERNI H

ENRY M

ATISSE

Linoleografia 1953, 350 mm x 250 mm,

firmata e numerata a matita 4/20

Joan Miró1893 Montroig, 1983 Palma di Maiorca

Joan Miró s’iscrive alla scuola d’Arte di Barcellona nel 1912. La sua produzione artistica iniziale è suggestionata dall’ambiente cam-pagnolo di Montroig, dove abita, e dai contatti con Picasso e Tristan Tzara, una contaminazione che conferisce alle sue opere un aspetto avanguardistico e di poetica evoca-zione, nelle quali volentieri si soffer-ma e accentua dettagli descrittivi.Visioni fantastiche e oniriche ani-mano le sue opere. Come scrive lo stesso artista: “Le allucinazioni rim-piazzano i modelli esteriori. Io di-pingo come in un sogno nella più totale libertà”.

La ricerca di un proprio linguaggio sti-listico porta Miró a intraprendere dal 1928 nuovi esperimenti con la tecni-ca delle associazioni mentali, e il pro-cesso di disintegrazione e ricostruzio-ne: opere su carta, «quadri-poema», collages, litografie e «oggetti surre-alisti» testimoniano di questa nuova interpretazione che non é altro che la ripresa di tecniche precedenti, ap-plicate a nuovi temi. Viaggi negli Stati Uniti e contatti con gli artisti americani influenzano la sua opera che, dipinta dapprima con un linguaggio surreale, semplificato poeticamente, diviene trionfo del co-lore, nel segno di una massima liber-tà di forma guidata dalla fantasia.

CLASSICI MO

DERNI JO

AN M

IRÓ

FESTIVAL DI CARCASSONNE 1980

Litografia a colori, 833 mm x 592 mm, su carta Arches, firmata a matita e numerata

53/75, pubblicata dal Conseil communal de la culture de Carcassone (Francia)

Pablo Picasso1881 Malaga, 1973 Mougins, Francia

La vita di Picasso è costellata d’aned-doti originali come quello che vuole che un giorno al ristorante avendo l’abitudine di disegnare sui tovaglio-li degli schizzi e dei disegni, il risto-ratore gli propose che a pagamento del conto avrebbe potuto lasciare ciò che durante il pranzo aveva di-segnato e Picasso acconsentì.Qualche istante dopo l’oste tornò verso il suo cliente con una richie-sta: “Maestro mi può firmare il di-segno? Egli, scuotendo la testa, ri-spose: “No, pago il mio conto, non compro il ristorante”.

CLASSICI MO

DERNI PABLO

PICASSO

Linoleografia stampata a colori, 991 mm x 654 mm,

su carta Arches, firmata a matita rossa

Mario Radice1900 -1987 Como

Dal 1930, abbandonati gli studi di veterinaria, si dedica alla sua più grande passione che è la pittura. Allaccia rapporti con gli architetti A.Sartoris, C.Cattaneo, G.Terragni e con il pittore M.Rho e nel 1933 partecipa alla fondazione della ri-vista “Quadrante” che si configu-ra come l’organo privilegiato della cultura architettonica razionalista e degli ambienti astrattisti in Italia, ospitando interventi internazionali come quelli di Le Corbusier, Gropius e Léger. Tra il 1933 e il 1936 realizza le decorazioni astratte per la Casa del Fascio a Como progettata da Terragni.

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO RADICE

In questo stesso periodo si lega al gruppo di pittori astratti che ope-rano a Milano tra i quali spiccano Fontana e Melotti. Nel dopoguerra è tra i fondatori del MAC Movimen-to d’Arte Concreta. La sua ricerca astratta, fondata su un disegno ge-ometrico, risponde ad un idea pre-cisa di modulazione architettonica e si svolge in una continua revisione delle parti compositive sostenuta da una raffinata sensibilità tonale.

Prova d’artista firmata

COMPOSIZIONE CON FONDO VIOLA,

1934-1986, serigrafia a colori,

700 mm x 500 mm,

firmata e denominata “prova d’artista”,

stampa RC Como

Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

ARIO RADICE

Serigrafie a colori, anni Ottanta 700 mm x

500 mm, firmate e numerate, stampa RC

Venduto

Venduto Venduto

Mimmo Rotella1918 Catanzaro, 2006 Milano

Mimmo Rotella artista di fama in-ternazionale è il solo esponente italiano di spicco del “Nouveau Réa-lisme” movimento sviluppatosi dal 1960 attorno alla figura del critico Pierre Restany. Inventò la tecnica del décollage, che al contrario del collage, che accumula frammenti cartacei li sottrae da un immagine intera: nei primi anni Cinquanta erano ancora informali, negli anni Sessanta lasciano più spazio ad im-magini popolari in stile rotocalco che l’artista si divertiva a lacerare. Le sue opere, dove compaiono per-sonaggi di culto come Marilyn, So-fia Loren o Elvis, svelano i gusti, miti e le manie della società di massa, segnando una delle esperienze più precoci di pop art.

CLASSICI MO

DERNI M

IMM

O ROTELLA

MARILYN PREDA

Serigrafia, 900 mm by 700 mm,

firmata e numerata 42/100

L’ULTIMA MARILYN

Serigrafia, 900 mm by 700 mm,

firmata e numerata 44/100

Venduto Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

IMM

O ROTELLA

PAZZO PER LE DONNE(ELVIS)

Fotoserigrafia con déchirage su carta coto-

ne, 990 mm x 690 mm, firmata e deno-

minata “prova d’artista”, con timbro della

Fondazione Rotella di Milano

LA VEGLIA DELLE AQUILE (ROCK HUDSON)

Fotoserigrafia con déchirage su carta coto-

ne, 990 mm x 690 mm, firmata e deno-

minata “prova d’artista”, con timbro della

Fondazione Rotella di Milano

CHISUM (JOHN WAYNE)

Fotoserigrafia con déchirage su carta coto-

ne, 990 mm x 690 mm, firmata e deno-

minata “prova d’artista”, con timbro della

Fondazione Rotella di Milano

CASABLANCA (HUMPHREY BOGART)

Fotoserigrafia con déchirage su carta coto-

ne, 990 mm x 690 mm, firmata e deno-

minata “prova d’artista”, con timbro della

Fondazione Rotella di Milano

Venduto VendutoVenduto Venduto

CLASSICI MO

DERNI M

IMM

O ROTELLA

PEPSI COLA

Serigrafia, 700 mm by 900 mm,

firmata e numerata 44/100

PIAZZA BLUES 2004

Litografia, 950 mm x 650

mm, firmata due volte, ac-

compagnata dal catalogo

“Mimmo Rotella 1949-

2004” autografato dall’ar-

tista, numerata 2/99, rea-

lizzata grazie all’iniziativa

dell’Associazione Piazza

Blues che per l’edizione

del 2004 ha voluto mar-

care l’unione dell’espres-

sione musicale blues con

l’estroverso e movimentato

messaggio visivo di Mimmo

Rotella.

DIABOLIK

Serigrafia con strappo a 2 fogli, ispirata

dall’omonimo film del 1968 di Mario

Bava, considerato uno dei migliori pop

film degli anni sessanta, misto di pop art,

psichedelia e futurismo,

1000 mm x 700 mm, firmata e numerata

118/125, con timbro della Fondazone

Rotella di Milano,

ARTE CON

TEMPO

RANEA

Francis BaconEnrico BajJavacheff ChristoPiero DorazioCharles Fazzino Salvatore GarauKeith HaringKeizo MorishitaSelim AbdullahAndy WarholStephen Wiltshire

Arte Contemporanea

Francis Bacon1909 Dublino, 1992 Madrid

Francis Bacon è considerato tra i maggiori rappresentanti della pit-tura contemporanea. Dopo varie esperienze in pittura con influenze di Max Ernst e Picasso, avvia negli anni 1944-46 la serie di studi in cui la figura umana, spesso rinchiu-sa simbolicamente in una stanza, attraverso sfocature, dissolvenze, dilatazioni prospettiche è portata ad un’angosciosa trasfigurazione formale. Il volto è contorto, quasi sfigurato, non alla maniera cubista, quanto in una sorta di personale espressionismo, la figura è general-mente seduta come nella più tradi-zionale ritrattistica; il fondo quasi monocromo accentua l’isolamento evidente in cui essa è collocata.

ARTE CON

TEMPO

RANEA FRAN

CIS BACON

Sarebbe riduttivo pensare a Bacon solo dal punto di vista del contenu-to perché oltre al “grido” esisten-ziale si coglie in lui il grande amore per la pittura, per la capacità che ha essa di esprimere e costruire con eleganza.

MAN WRITING REFLECTED IN A MIRROR 1977

Litografia stampata a colori dopo il quadro

del 1976, 1020 mm x 850 mm,

firmata a pennarello numerata 66/180 a

matita stampata da Mourlot pubblicata da

Henry Deschamps, Parigi

Enrico Baj1924 Milano, 2003 Varese

Spirito versatile, capace di grandi passioni, Enrico Baj, avvocato, sag-gista, anarchico, scultore, pittore, Satrapo e imperatore della Patafi-sica milanese riversa, nelle proprie opere, quella curiosità per la vita che contraddistingue il suo percor-so umano. La sua innata curiosità lo porta ad iscriversi prima a medicina per trasferirsi poi a giursprudenza e studiare, in contemporanea, all’Ac-cademia di Belle Arti di Brera; essa lo pone a crocevia e a punto d’in-contro tra surrealismo e dadaismo. La stessa curiosità lo porta a fonda-re due movimenti di pittura, quel-lo di pittura nucleare e quello per un Bauhaus immaginista, lo por-ta a collaborare con scrittori quali Raymond Queneau e Umberto Eco oltre che con le riviste «Il gesto», «Direzioni», «Phases» e quotidiani,

ARTE CON

TEMPO

RANEA EN

RICO BAJ

prima di divenire a pieno titolo sag-gista con opere quali «Impariamo la pittura» (Rizzoli, 1985), «Fantasia e realtà» con Renato Guttuso (Rizzoli, 1987), e «Scritti sull’arte: dal Futu-rismo statico alla merda d’artista» (A.A.A, 1996). La voglia di speri-mentare che lo contraddistingue si ritrova nella sua mancata soluzione di continuità stilistica, nell’esplosio-ne di colori e forme vivaci delle sue opere, nelle quali materiali diversi si fondono e si confondono in un collage sapiente tra pittura, chin-caglieria e tessuto. Opere giocose, ironiche, eppure attente alle pro-blematiche sociali, comunicano un messaggio che, non di rado, mette alla berlina il potere.

Non più disponibile

Javacheff Christo1935 Gabronovo, Bulgaria

Javacheff Christo prima di stabilir-si a Parigi nel 1958, studia a Sofia, a Praga e Vienna. A Parigi, dove sposa nel 1962 Jeanne-Claude de Guillebon, con cui condivide tutti i grandi progetti dal 1961, le sue pri-me opere consistono nel ricoprire con teli e corde oggetti d’uso co-mune come bottiglie, sedie e sca-tole, idea che lo avvicina al gruppo dei nouveaux réalistes.Ben presto però i suoi progetti assumono una scala monumentale: dalla barrie-ra di bidoni impacchettati per una via di Parigi, si pensa già ad impac-chettare edifici e tratti di paesaggio, “Valley Curtain” un intervento del 1970-72 in una valle del Colorado negli Usa che consisteva fondamen-talmente in un grande telo teso da una parte all’altra dei lati della valle (111 x 381 metri) provocò addirittu-ra dei cambiamenti nel micro clima del luogo.

ARTE CON

TEMPO

RANEA JAVACH

EFF CHRISTO

Cristo e la moglie autoproduco-no i loro interventi sul territorio, commercializzando disegni e stu-di dell’installazione per finanziare i progetti da realizzare. Le grandiose opere di land art diventano spet-tacolari scenari effimeri per pochi giorni, ma anche il ricordo e la me-moria fanno parte dell’opera am-bientale.

AEGENA TEMPLE PROJECT FOR “DIE GLYPOTEK”,

München, 1988

Foto-Collage e Serigrafia su carta

895 mm by 685 mm

Esemplare 256/300. Firmata.

Bibliografia: Schellmann/Benecke 135

Venduto

Piero Dorazio1927 Roma, 2005 Todi

Pittore e architetto, Piero Dorazio con la sua pittura contribuisce all’af-fermazione dell’astrattismo in Italia.Egli è tra i firmatari del Manifesto del Formalismo (1947), che ispirato dal-la vocazione per la ricerca pittorica e dalla rivalutazione del Futurismo, si pone contro la tendenza ufficiale del “realismo socialista” e a difesa dell’arte astratta. Molteplici soggior-ni artistici, in diverse capitali tra le quali, Parigi e Praga, lo fanno cono-scere all’estero. Durante gli anni Ses-santa è direttore del Dipartimento di Belle Arti alla School of Fine Arts, della Pennsylvania. È più volte invita-to alla Biennale di Venezia. Dal 1974 si ritira a Todi, dove con-tinua a lavorare e dove muore nel 2005. Tutta la sua pittura si volge alla ricerca spaziale con composizio-ni di bande geometrizzanti.

ARTE CON

TEMPO

RANEA PIERO

DORAZIO

5 COMPOSIZIONI DELLA CARTELLA

“WIG-WAM” 1991

Collage di serigrafie su fondo dipinto,

1100 mm x 830 mm, firmate e numerate

26/99, edizione Severgnini, Milano

Charles Fazzino 1955

Esponente della pop art, attivo da oltre 30 anni, Charles Fazzino se-gue la strada inizialmente battuta da Andy Warhol, Keith Haring, Red Grooms e Robert Rauschenberg, in-serendovi il suo stile unico, vibrante, tridimensionale e dettagliato. L’ampio respiro del suo lavoro cattu-ra le parti migliori della vita contem-poranea della schiera di collezioni-sti privati per i quali ha lavorato su commissione e dei festival ed eventi nei quali è stato artista ufficiale. Le sue opere sono esposte in venti pa-esi ed oltre seicento gallerie d’arte moderna.

ARTE CON

TEMPO

RANEA CH

ARLES FAZZINO

THE GLAMOUR OF MONACO

Serigrafia del 2006 140 pezzi

(100 #, 25 DX, 15 TP)

290 mm by 240 mm

Esemplari:

49/100 e 52/100

Salvatore Garau1953 Sangiusta - Sardegna

Con estremo rigore Salvatore Garau è stato e continua ad essere pittore di un paesaggio tutto interiore che attinge all’inconscio e si concretizza in un’apparente irrealtà che confon-de ma ritorna “fenomeno naturale” attraverso un fluido oscuro, tumul-tuoso, persino minaccioso, mai ap-pagato ed immoto. Con una tavo-lozza limitata al nero la superficie si anima di masse dense, in un inesau-ribile movimento senza confini, pa-esaggi apparentemente uguali nella loro ripetitività, eppure così diversi, potenziano il mondo interiore di questo pittore neoromantico.

ARTE CON

TEMPO

RANEA SALVATO

RE GARAU

SENZA TITOLO

Opera realizzata con materiali acrilici e resine su carta intelaiata,

1800 mm by 2500 mm 1989.

ARTE CON

TEMPO

RANEA SALVATO

RE GARAU

SENZA TITOLO 1988

Opera realizzata con materiali acrilici e resine su carta intelaiata,

1290 mm by 2000 mm, pubblicata sul catalogo “Salvatore Garau” per

le edizioni Deambrogi Lugano 1989.

SENZA TITOLO 1988

Opera realizzata con materiali acrilici e resine su carta intelaiata,

1290 mm by 2000 mm, pubblicata sul catalogo

“Salvatore Garau” per le edizioni Deambrogi Lugano 1989.

Keith Haring1958 Reading-Pennsylvania, 1990 New York

Keith Haring giunge a New York nel 1978 iscrivendosi alla School of Vi-sual Arts, ma il suo vero atelier sa-ranno la strada e la metropolitana. Sono gli anni in cui esplode il feno-meno del graffitismo di cui l’artista resta l’assoluto protagonista. La sua visione è sempre bidimensionale, i suoi “radiosi” personaggi si muo-vono come su uno schermo, segni semplici, contorni netti, colori bril-lanti danno un vero e proprio effet-to graffito. Muore a soli trentuno anni di Aids.

ARTE CON

TEMPO

RANEA KEITH

HARIN

G

MONTREUX- 17èmè Festival de Jazz, 1983

Serie completa di 3 serigrafie su carta realizzata per il Montreux Jazz Festival del 1983, 1000 mm x 700 mm, PP 1/3; PP-2/3; P-P 1/3,

firmate e datate - Bibliografia: Littmann pagine 24-27

Keizo Morishita1944 Kitayushu-shi, 2003 Milano

Keizo Morishita nasce a Kitayushu-Shi (Giappone) nel 1944. Si trasfe-risce in Italia a 19 anni e nel 1968 si diploma in scultura presso l’Acca-demia di Brera con Marino Marini.Le sue opere permeate di serenità, c’immergono in un mondo delica-to, dove persino i prismi e i cristalli perdono la loro spigolosità immersi in una natura irreale dove è difficile incontrare l’uomo e di sapore meta-fisico. Nel 1967 tiene la sua prima mostra personale a Padova, cui se-guono numerose rassegne in Italia e all’estero. Fra le ultime, quella alla Galleria del Naviglio di Milano, dove espone un’antologia di trent’anni di lavoro. Muore a Milano il 7 aprile del 2003.

ARTE CON

TEMPO

RANEA KEIZO

MO

RISHITA

Olio su tela, 980 mm x 1300 mm, firmato e datato 1983 sul retro della tela

ARTE CON

TEMPO

RANEA KEIZO

MO

RISHITA

Acquarello, 750 mm x 550 mm, firmato e datato 6.3.1978 Acquarello, 750 mm x 550 mm, firmato e datato 28.10.1979

Selim Abdullah1950 Bagdad

Selim Abdullah è nato a Bagdad nel 1950, città in cui frequenta l’Istitu-to di Belle Arti, diplomandosi nel 1975. Lo stesso anno si trasferisce in Italia dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e si diploma in scultura nel 1979. Dal 1981 vive e lavora nel Canton Ticino. In Sviz-zera, come pure in varie città d’Eu-ropa, ha partecipato a diverse mo-stre collettive e personali.

ARTE CON

TEMPO

RANEA SELIM

ABDULLAHNon più disponibile

Andy Warhol1930 Philadelfia, 1987 New York

Gli esordi di Andy Warhol stanno nella grafica pubblicitaria. Non vo-lendo essere considerato un arti-sta, in senso tradizionale, adotta tecniche di riproduzione industria-le, inventa la “Factory” che dalla metà degli anni sessanta promuove azioni, produce film e diviene vero e proprio crocevia del jet set mon-diale. Enfant prodige della scena ar-tistica newyorchese ne diventa l’as-soluto riferimento per almeno due decenni. I prodotti di largo consu-mo come il barattolo Campbell’s, la bottiglia di Coca Cola, ma anche i personaggi dello star system, con-siderati alla stregua degli oggetti senza alcuna distinzione, divengo-no tutti arte.

ARTE CON

TEMPO

RANEA AN

DY WAH

ROL

“Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti” e “Vorrei essere una macchina” sono gli statements che identificano un artista capace di diventare nel campo delle arti visive, un mito di massa.

SPEED SKATER, 1983

Serigrafia su carta, 840 mm x 615 mm,

XXXIII/CL, firmata a matita, timbro Copy-

right in rosso sul retro

“Andy Warhol 1983”

Bibliografia: Schellmann/Feldman 303

Stephen Wiltshire1974 Londra

Stephen Wiltshire nato a Londra nel 1974, viene presentato all’età di tredici anni da Sir Hugh Casson, presidente della Royal Academy of Arts, come “il miglior artista bam-bino della Gran Bretagna”, all’in-terno del programma QED della BBC su personaggi autistici dota-ti di talenti speciali nell’arte, nella musica e nella matematica. Studia al City & Guilds London Art Colle-ge, quale primo giovane autistico accettato all’interno di una scuola d’arte. A riconoscimento da parte dei media, dell’importanza del suo lavoro, da parte degli psicologi, del-la sua maestria e del suo genio, gli vengono dedicati numerosi studi che segnano un precoce successo. Dotato di una memoria fotografica straordinaria, l’artista è in grado di riprodurre su tele di grandi dimen-sioni panorami cittadini a 180 gradi rispettando i dettagli, le posizioni

ARTE CON

TEMPO

RANEA STEPH

EN W

ILTSHIRE

e le proporzioni di edifici, parchi e strade; rovesciandone spesso le pro-spettive che, viste da un elicottero, tornano ad essere tridimensionali.Le panoramiche di Tokyo, Franco-forte, Hong Kong e Roma non ne sono che un esempio. Nel 2006, la regina Elisabetta II lo nomina Mem-bro dell’Ordine dell’Impero Britan-nico, quale riconoscimento per i servizi resi all’arte. Stephen Wiltshi-re lavora con penne a inchiostro e più raramente con colori ad olio su tela, riproducendo scorci panorami-ci delle città visitate o, in alternativa, automobili, la sua grande passione. Il colore entra raramente nelle sue opere, tutt’al più come macchia di pastello a delimitare i contorni di un oggetto specifico.

FRITH STREET, Soho 2008

297 mm x 210 mm (A4), firma-

to con autentica Wiltshire

Gallery London

LONDON TRANSPORT BUS (ROUTEMASTER), 2005

150 mm x 210 mm (A5),

firmato con autentica Wiltshire

Gallery London

LOCALI

Aldo PatocchiNag ArnoldiGianni MetalliSergio EmeryIvo SoldiniAoi Huber-KonoMassimo CavalliCarlo GulminelliEmilio RissoneJean Marc Buehler

Artisti Locali

LOCALI ALDO

PATOCCH

I

LA PANCHINA MARGHERITE GIALLE 1933

L’insegnante e scrittore Giuseppe Zoppi, lo avvia agli studi artistici e gli presenta Ettore Cozzani, diretto-re della prestigiosa rivista milanese “L’Eroica”, per la quale collabora dal 1925. Autodidatta, tra il 1925 e il 1931 vince quattro Borse di Studio federali; nel 1932 riceve la medaglia d’oro alla Triennale d’arti decorative di Monza, primo di numerosi premiFa parte di numerose giurie e com-missioni in Svizzera fra cui la Com-missione d’acquisto per la Collezio-ne grafica del Politecnico di Zurigo. Dal 1950 al 1962 è membro della fondazione Pro Helvetia; è presiden-te della Società ticinese per le Belle Arti, vicepresidente della Società dei pittori, scultori e architetti svizzeri.La produzione del Patocchi è sem-pre eseguita con l’incisione a sgor-bia sul durissimo «legno di testa» in bosso, nella quale dimostra un’abi-lità tecnica notevole.

Aldo Patocchi1907 Basilea, 1986 Lugano

Avviatosi ad un’attività d’illustra-tore prevalentemente figurativo, raggiunge in brevissimo tempo la sicura e personale cifra stilistica che contraddistingue la sua opera fino alla maturità, tale da porlo ben pre-sto ai massimi livelli nazionali e, più genericamente, italiani, in questo genere.

Opere: Lugano, Museo Civico di Belle Arti; Winterthur, Kunstmu-seum; Le Locle, Musée des beaux-arts; Ginevra, Ateneo; Berna, Biblio-teca Nazionale; Zurigo, Graphische Sammlung der ETH; Mendrisio, Mu-seo d’arte; Venezia, Galleria d’arte moderna; Trieste, Museo Revoltella; Carpi, Museo Civico; Varsavia, Mu-seo statale.

Varie xilografie,

dimensioni diverse, firmate

Nag Arnoldi1928 Locarno

Gianni Metalli1930 Lugano

Nag Arnoldi scultore e pittore vive e lavora a Comano nei pressi di Lu-gano. Sue opere figurano in impor-tanti collezioni pubbliche e private

LOCALI N

AG ARNO

LDI - GIANN

I METALLI

in Svizzera, Italia, Francia, Germa-nia, Inghilterra, come pure in alcune città degli Stati Uniti d’America e in Messico.

ARLECCHINO

Serigrafia,

700 mm x 500 mm,

firmata e numerata 15/30

APOLOGIA DI UN ARLECCHINO 1987

Serigrafia realizzata in 150 copie (numera-

te da 1 a 150) e 50 copie con variante di

colore(numerate da I a L) firmate e nume-

rate dall’artista 1987Esemplare IV/L

COMPOSIZIONE MULTIDIREZIONALE

Serigrafia realizzata in 150 copie su carta

Fabriano (numerate da 1 a 150) e 50

copie su carta Arches (numerate da I a L)

firmate e numerate dall’artista.

1988 Esemplare IV/L

Gianni Metalli fa parte della Società Pittori, Scultori e Architetti Svizzeri (SPSAS) e della Società Ticinese di Belle Arti (STBA). Dagli anni sessan-ta ha tenuto esposizioni personali e partecipato a collettive a Lugano, Locarno, Zurigo, Madrid, Milano, Francoforte.

Sergio Emery1928 Chiasso, 2003 Gentilino

Ivo Soldini1951 Lugano

Sergio Emery compie i primi studi artistici alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. Tra il 1946-48 si trasferisce a Milano e frequenta l’Accademia Cimabue, prosegue la formazione con soggiorni di studio a Venezia e a Parigi dove frequenta lo studio di Eduard Pignon, pupillo di Pablo Picasso

Ivo Soldini è nato a Lugano nel 1951, vive e ha il suo atelier a Ligor-netto (Mendrisiotto). Conseguita la maturità al Liceo Cantonale di Lu-gano, si iscrive all’Accademia di Bre-ra e, in seguito all’Università statale di Milano.

LOCALI SERGIO

EMERY - IVO

SOLDIN

I

COMPOSIZIONE CON TERRA

Di questa serigrafia a 5 colori sono state

tirate da Willy Nussbaum di S.Nazzaro 150

copie (numerazione araba), 35 copie con

variante di colore ed intervento manuale

(numerazione romana), infine 15 copie

con intervento manuale (denominate da A

a Q) tutte firmate e numerate dall’artista

Esemplare G 1992

DUE FIGURE

Di questa incisione sono state tirate 140 copie

firmate dall’artista 1986Esemplare IV/VIII

Nel 1973 abbandona gli studi per dedicarsi esclusivamente all’attività artistica. Ha realizzato opere di scul-tura per società pubbliche e private e ha al suo attivo numerose esposi-zioni personali e collettive in Svizze-ra e all’estero.

VendutoNon più disponibile

LOCALI CARLO

GULMIN

ELLI - MASSIM

O CAVALLI

Massimo Cavalli nato a Locarno nel 1930 e cresciuto a Bellinzona, si di-ploma all’Accademia di Brera a Mi-lano nel 1954. Ottiene molte Borse di studio Federali che gli permetto-no diversi soggiorni di studio in Eu-ropa, in particolare tra il 1960 e il 1961 è ospite dell’Istituto svizzero a Roma. Dal 1970 si stabilisce e Luga-

Serigrafia firmata e

numerata dall’artista,

500 mm by 700 mm,

1977Esemplare 6/50

IMMAGINE

Di questa incisione sono

state tirate dall’Atelier di

Colla, duecento copie su

carta CHINE APPLIQUE’

SUR “MUGUET” del

Moulin de Larroque di

Duchene, firmate e data-

te dall’artista. Esemplare

n.IV/L 1983

Massimo Cavalli1930 Locarno

no dove insegna incisione al Centro scolastico industrie artistiche (CSIA) dal 1974 al 1992, nel 1990 è no-minato membro della Commissio-ne cantonale delle belle arti. Tra le esposizioni personali assolutamente da ricordare quelle presso la famosa (o nota) Galleria del Milione di Mila-no nel 1967 e nel 1974.

AME (tradotto “pioggia”)

Serigrafia a 5 colori tirata in centocin-

quanta copie (numerazione araba) + 50

copie con intervento a mano dell’artista

(numerazione romana) firmate datate e

numerate dall’artista.Esemplare n. VII/L

Aoi Huber-Kono è nata a Tokio nel 1936. Dopo aver conseguito il diploma di grafico alla Tokyo Uni-versity giunge in Europa negli anni sessanta. Nel 1961 si stabilisce a Milano, risiede in Ticino dal 1962.

Aoi Huber-Kono1936 Tokio

VendutoVenduto

LOCALI AO

I HUBER-KO

NO

- EMILIO

RISSON

E

Nato a Lugano nel 1933, grafico, illustratore, disegnatore, pittore Emilio Rissone è stato professore d’arte per oltre 40 anni ed è fon-datore della CSIA di Lugano. Si for-ma prima alla Kunstgewerbeschule di Lucerna tra il 1952 e il 1957, ed in seguito all’Accademia di Brera di Milano. Lavora da oltre quarant’an-

110 mm by 110 mm

Emilio Rissone1933 Lugano

ni come pittore e grafico sperimen-tando le più svariate tecniche. Egli è anche l’autore di vetrate che si tro-vano in diverse chiese in Svizzera e all’estero. Nel 1996 ampia la sua at-tività di grafico pubblicitario e crea il manifesto dei mondiali di ciclismo di Lugano. Nella sua lunga carriera ha vinto numerosi premi e concorsi.

IPRONTE

Serigrafia di Carlo Gulminelli a 5

colori tirata in centotrenta copie

(numerazione araba) e settanta

(numerazione romana) su carta

Fabriano firmate e numerate

dall’artista.

Esemplare IV/LXX 1990.

Carlo Gulminelli1911 Bagnacavallo, 1998 Mendrisio

Venduto

LOCALI JEAN

MARC BUEH

LER

Nel 1972 Jean Marc Buehler con-segue il diploma federale di grafi-co sotto la guida di Emilio Rissone. Quello stesso anno soggiorna e di-pinge a Parigi. Rientrato in Svizze-ra frequenta al CSIA di Lugano un corso triennale di studi applicati al disegno e diventa insegnante, pro-fessione che svolge con grandi sod-disfazioni per oltre 35 anni.

Jean Marc Buehler1949 Lugano

Egli trae spesso i suoi soggetti dalla quotidianità che ripropone volen-tieri con spezie di satira e ironia at-traverso un linguaggio immediato, semplice, essenziale che nel tempo ha trovato un inconfondibile e per-sonalissimo tratto tutto suo. Vive e lavora nel suo atelier di Breganzona nei pressi di Lugano.

STRESS 1986

Tecnica mista, 700 mm x 500 mm

BLUES ROSSO 2004

Tecnica mista, 700 mm x 500 mm

ARRIVA IL CIRCO 1994

Tecnica mista, 700 mm x 500 mm

WALL STREET DANCE 2009

Tecnica mista, 700 mm x 500 mm