FINANZA Crisi. Unimpresa, 228 mld di debito€¦ · significativo nell'agenda del gover-no di...

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Come vedo Renzi, dalla finestra della mia "Camera con vista", sull'Italia e sul mondo? Sostanzialmente, mezzo nudo. Fin dall'inizio del suo ingresso nel firmamento dei Presidenti del Consiglio a tempo, mi sono chie- sto che cosa ci fosse dietro quel repentino defenestramento di Enrico Letta, e la sua sostituzione in corsa con il "Rottamatore". Com'è noto, quel cambio della guardia è avvenuto -a dispetto di giuramenti solenni, da parte di Renzi e dei suoi-, senza passare per il.. "Via" di elezioni politiche anticipate, anche se queste ultime, dopo la decisione della Corte Cost., si sarebbero dovute tenere in base alla regola del proporzio- nale puro, con soglia di sbarra- mento ed indicazione della prefe- renza. Pertanto, per tutti i Partiti coinvolti, la foglia di fico -tesa a mascherare, ancora una volta, un'operazione di vertice, che nulla aveva a vedere con i reali interes- si degli Italiani- era quella di soprassedere allo scioglimento della Camere, appena insediate, per non incorrere nel rischio di una riedizione delle coalizioni volatili e turbolente di Governo, sullo stile della c.d. "Prima Repubblica". La verità che mi pare indubbia, invece, è l'esisten- za di lobby socio-economiche tra- sversali, di sostegno a Renzi, che si sono prefissate due obiettivi della massima importanza. Il primo, già concluso, riguarda la spartizione del potere socio-eco- nomico che conta davvero (Eni, Finmeccanica, Poste,..). I nuovi assetti raggiunti si posso- no leggere facilmente in controlu- ce, a partire dalla recente tornata di nomine negli Enti pubblici stra- tegici. Incarichi assegnati a uomi- ni e donne di sicura fedeltà al nuovo duce della sinistra, e che cristallizzeranno per parecchi anni a venire i macro assetti del potere italiano, a tutto vantaggio degli sponsor occulti dell'ex sindaco fiorentino. Entro la fine dell'anno vanno in scadenza 228 miliardi di euro di bond statali. Una montagna di debito pubblico da rinnovare che rappresenta un ulteriore elemento significativo nell'agenda del gover- no di Matteo Renzi, uscito comun- que rinforzato dall'esito delle ele- zioni europee, nell'anno della annunciata ripresa economica: uno scenario da valutare con attenzione di fronte a quanti sostengono la tesi dello scioglimento anticipato del Parlamento e di un ritorno alle urne nel prossimo autunno. Da giugno a dicembre la quota di debito pubblico da rifinanziare è pari a 104 miliardi; fino a giugno 2018, termine teorico della legisla- tura in corso, scadono in totale 841 miliardi tra bot, cct, ctz e btp. Lo rivela un'analisi del Centro studi Unimpresa sui titoli di Stato in cir- colazione. L'analisi di Unimpresa è stata condotta sulla base dei dati della Banca d'Italia. Complessivamente, fino alla fine del 2014, anno particolarmente intenso per le emissioni obbliga- zionarie statali, vanno rifinanziati 228,1 miliardi di titoli. Da giugno a dicembre, il Tesoro dovrà vederse- la con una lunga lista di scadenze: nel dettaglio, si stratta di 96,3 miliardi di bot, di 90,1 miliardi di btp, di 12,3 miliardi di cct e di 29,3 miliardi di ctz. Se si guarda alla finestra che va da gennaio a dicembre 2015 si scopre che il totale delle emissioni in sca- denza ammonta a 235,1 miliardi: nel dettaglio, si stratta di 32,3 miliardi di bot, di 144,1 miliardi di btp, di 27,1 miliardi di cct e di 31,4 miliardi di ctz. Nel 2016 sono pre- viste scadenze per complessivi 156,3 miliardi: 138,3 miliardi di btp, 14,4 miliardi di cct e 3,5 miliardi di ctz. Nel 2017, poi, sca- dono in tutto 182,1 miliardi di cui btp per 149 miliardi e cct per 32,3 miliardi. Nel primo semestre del 2018 arrivano a fine corsa 24,8 miliardi di btp e 14,5 di cct: in tota- le bond statali per 39,3 miliardi. L'arco temporale corrispondente alla legislatura, dunque, vale com- plessivamente 841,1 miliardi di debito pubblico: 128,7 miliardi di bot, 547,2 miliardi di btp, 100,7 miliardi di cct e 64,3 miliardi di ctz La recente discese dei differenziali di rendimento è certamente un ele- mento rilevante per i conti pubbli- ci. Lo spread tra btp italiani e bund tedeschi "corre" attorno a quota 160 punti base e il calo riduce la spesa per interessi a carico del bilancio dello Stato. E' un risultato positivo che va cavalcato e ulteriormente migliora- to. L'ideale sarebbe scendere sotto il "muro" dei 150 punti in modo tale da allontanare il più possibile la speculazione finanziaria sui tito- li pubblici italiani e da accumulare addirittura un cosiddetto "tesoret- to" da spendere per la crescita eco- nomica. "Il risultato delle elezioni europee consente al governo in carica di partire con slancio: un importante spinta che non va sciu- pata, ma anzi va sfrutta affinché vengano varate a stretto giro misu- re decisive per agganciare la ripre- sa economica. La stabilità politica è decisiva sui mercati finanziari e le forze della maggioranza devono essere responsabili" è il commento del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. L’EDIT ’EDIT ORIALE ORIALE di Maurizio Bonanni Il Vangelo secondo Matteo (Renzi) Crisi. Unimpresa, 228 mld di debito Entro fine anno vanno in scadenza i bond statali che l’Italia deve assolutamente rinnovare FINANZA FINANZA Un’Europa a prova di Ogm a pagina 2 Agricoltura “Ottanta” ...fame di spendere a pagina 2 Economia Olio biologico Casertano, un primato mondiale a pagina 2 Attualità L’avvocato risponde lettere al Picchio a pagina 3 Rubrica Piccolo manuale della libertà a pagina 4 Il Libro Non c'è pace per gli edicolanti di Caserta, sempre più oppressi dalla crisi del fatturato dell'editoria, dalla Publiservizi e dalla impietosa morsa fiscale comunale. Dopo aver denunciato il carico da 90 rappresen- tato dalla Cosap (il canone di occupazione del suolo pubblico) all'inizio del mese scor- so, gli edicolanti locali riuniti sotto l'egida dello SNAG (il sindacato di categoria) sono stati "invitati" dalle maestranze muni- cipali a documentare le eccedenze abissali corrisposte al Comune di Caserta rispetto a quelle versate dai loro colleghi agli altri comuni italiani. Una penosa delega ammi- nistrativa degna di Ponzio Pilato, che si configura come un truce tentativo di burla ai danni degli edicolanti, dal momento che spetta all'amministrazione comunale e a chi la presiede l'onere dell'istruttoria tributaria in merito ad aliquote e versamenti, non già ai contribuenti. Gli edicolanti, nonostante tutto, hanno chiesto un incontro con le autorità comunali volto a ridiscutere il coefficiente moltiplicatore, la componente più onerosa e vessatoria della Cosap tra- scendente che sono costretti a pagare, a mezzo istanza documentata e protocollata il 31 marzo scorso, rimasta ad oggi lettera morta. Dalle documentazioni raccolte e portate paradossalmente a conoscenza del Comune di Caserta dagli edicolanti cittadini emerge un coefficiente economico moltiplicatore pari a 4 contro quello mediamente registra- to nelle altre città italiane uguale ad 1,83. Le città di riferimento oggetto dello studio che avrebbe dovuto condurre il Comune in qualità di soggetto tributario attivo, di con- certo con l'Agenzia delle Entrate e che è stato invece spiacevolmente scaricato sul groppone degli edicolanti sono: Roma, Bologna, Napoli e Foggia. Oltre all'antieti- ca condotta amministrativa aggravata dalla persecuzione tributaria e dall'incapacità di relazionarsi con i contribuenti locali emer- ge la pochezza di argomenti del gaudio comunale in ordine ai risultati raggiunti. Si tratta difatti di prendere atto che, rispetto ad altri esercenti, gli edicolanti sono i più esposti ai controlli fiscali, i più obbligati ad accettare margini di utili ridotti o minimi e i più impossibilitati ad eludere il fisco. Fattori di non poco conto se si pensa che nel 2013 molte edicole cittadine hanno dovuto loro malgrado chiudere i battenti e che nelle edicole confluiscono i servizi di numerosissimi addetti all'informazione e di un indotto vasto e complesso da cui anche la stessa politica locale trae enormi benefi- ci. Il rischio a medio termine è quello di serrate degli edicolanti a macchia di leo- pardo dal momento che molti di essi riten- gono di poter agire autonomamente pre- scindendo eventualmente dal coordinamen- to nazionale dello SNAG, rivelatosi sino ad ora poco reattivo e sensibile alle rimostran- ze dei suoi iscritti sofferenti. Nando Silvestri fondato da Pasquale Merola Mensile di approfondimento culturale di ispirazione liberale Direzione, Redazione: Via Trieste, 6 81055 S.Maria C.V. (CE) Tel./Fax: 0823.890229 Testata registrata al Tribunale di S.Maria C.V. al n° 607 reg. periodici del 02/12/03 Anno 9 - Numero 4 - Aprile-Maggio 2014 nuovo Euro 1,00 Diffusione gratuita www.ilnuovopicchio.org E DICOLANTI DICOLANTI CASER CASERTANI ANI , , I PIÙ PIÙ VESSA VESSATI TI D 'I 'I TALIA ALIA IN IN MA MATERIA TERIA DI DI FISCO FISCO , , PAGANO AGANO LA LA C OSAP OSAP PIÙ PIÙ AL ALTA segue a pagina 4

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Come vedo Renzi, dalla finestradella mia "Camera con vista",sull'Italia e sul mondo?Sostanzialmente, mezzo nudo.Fin dall'inizio del suo ingresso nelfirmamento dei Presidenti delConsiglio a tempo, mi sono chie-sto che cosa ci fosse dietro quelrepentino defenestramento diEnrico Letta, e la sua sostituzionein corsa con il "Rottamatore".Com'è noto, quel cambio dellaguardia è avvenuto -a dispetto digiuramenti solenni, da parte diRenzi e dei suoi-, senza passareper il.. "Via" di elezioni politicheanticipate, anche se queste ultime,dopo la decisione della CorteCost., si sarebbero dovute tenerein base alla regola del proporzio-nale puro, con soglia di sbarra-mento ed indicazione della prefe-renza. Pertanto, per tutti i Partiticoinvolti, la foglia di fico -tesa amascherare, ancora una volta,un'operazione di vertice, che nullaaveva a vedere con i reali interes-si degli Italiani- era quella disoprassedere allo scioglimentodella Camere, appena insediate,per non incorrere nel rischio diuna riedizione delle coalizionivolatili e turbolente di Governo,sullo stile della c.d. "PrimaRepubblica". La verità che mipare indubbia, invece, è l'esisten-za di lobby socio-economiche tra-sversali, di sostegno a Renzi, chesi sono prefissate due obiettividella massima importanza. Ilprimo, già concluso, riguarda laspartizione del potere socio-eco-nomico che conta davvero (Eni,Finmeccanica, Poste,..). I nuovi assetti raggiunti si posso-no leggere facilmente in controlu-ce, a partire dalla recente tornatadi nomine negli Enti pubblici stra-tegici. Incarichi assegnati a uomi-ni e donne di sicura fedeltà alnuovo duce della sinistra, e checristallizzeranno per parecchi annia venire i macro assetti del potereitaliano, a tutto vantaggio deglisponsor occulti dell'ex sindacofiorentino.

Entro la fine dell'anno vanno inscadenza 228 miliardi di euro dibond statali. Una montagna didebito pubblico da rinnovare cherappresenta un ulteriore elementosignificativo nell'agenda del gover-no di Matteo Renzi, uscito comun-que rinforzato dall'esito delle ele-zioni europee, nell'anno dellaannunciata ripresa economica: unoscenario da valutare con attenzionedi fronte a quanti sostengono la tesidello scioglimento anticipato delParlamento e di un ritorno alle urnenel prossimo autunno. Da giugno a dicembre la quota didebito pubblico da rifinanziare èpari a 104 miliardi; fino a giugno2018, termine teorico della legisla-tura in corso, scadono in totale 841miliardi tra bot, cct, ctz e btp. Lorivela un'analisi del Centro studiUnimpresa sui titoli di Stato in cir-colazione. L'analisi di Unimpresa èstata condotta sulla base dei datidella Banca d'Italia.Complessivamente, fino alla finedel 2014, anno particolarmenteintenso per le emissioni obbliga-zionarie statali, vanno rifinanziati228,1 miliardi di titoli. Da giugno adicembre, il Tesoro dovrà vederse-la con una lunga lista di scadenze:nel dettaglio, si stratta di 96,3

miliardi di bot, di 90,1 miliardi dibtp, di 12,3 miliardi di cct e di 29,3miliardi di ctz. Se si guarda alla finestra che va dagennaio a dicembre 2015 si scopreche il totale delle emissioni in sca-denza ammonta a 235,1 miliardi:nel dettaglio, si stratta di 32,3

miliardi di bot, di 144,1 miliardi dibtp, di 27,1 miliardi di cct e di 31,4miliardi di ctz. Nel 2016 sono pre-viste scadenze per complessivi156,3 miliardi: 138,3 miliardi dibtp, 14,4 miliardi di cct e 3,5miliardi di ctz. Nel 2017, poi, sca-dono in tutto 182,1 miliardi di cui

btp per 149 miliardi e cct per 32,3miliardi. Nel primo semestre del2018 arrivano a fine corsa 24,8miliardi di btp e 14,5 di cct: in tota-le bond statali per 39,3 miliardi.L'arco temporale corrispondentealla legislatura, dunque, vale com-plessivamente 841,1 miliardi di

debito pubblico: 128,7 miliardi dibot, 547,2 miliardi di btp, 100,7miliardi di cct e 64,3 miliardi di ctzLa recente discese dei differenzialidi rendimento è certamente un ele-mento rilevante per i conti pubbli-ci. Lo spread tra btp italiani e bundtedeschi "corre" attorno a quota160 punti base e il calo riduce laspesa per interessi a carico delbilancio dello Stato. E' un risultato positivo che vacavalcato e ulteriormente migliora-to. L'ideale sarebbe scendere sottoil "muro" dei 150 punti in modotale da allontanare il più possibilela speculazione finanziaria sui tito-li pubblici italiani e da accumulareaddirittura un cosiddetto "tesoret-to" da spendere per la crescita eco-nomica. "Il risultato delle elezionieuropee consente al governo incarica di partire con slancio: unimportante spinta che non va sciu-pata, ma anzi va sfrutta affinchévengano varate a stretto giro misu-re decisive per agganciare la ripre-sa economica. La stabilità politica è decisiva suimercati finanziari e le forze dellamaggioranza devono essereresponsabili" è il commento delpresidente di Unimpresa, PaoloLongobardi.

LL’EDIT’EDITORIALEORIALE

di Maurizio Bonanni

Il Vangelosecondo Matteo(Renzi)

Crisi. Unimpresa, 228 mld di debitoEntro fine anno vanno in scadenza i bond statali che l’Italia deve assolutamente rinnovare

FINANZAFINANZA

Un’Europaa provadi Ogm a pagina 2

Agricoltura

“Ottanta”...famedi spendere a pagina 2

Economia

Olio biologicoCasertano, un primatomondiale a pagina 2

Attualità

L’avvocato rispondelettere al Picchio a pagina 3

Rubrica

Piccolomanualedella libertà a pagina 4

Il Libro

Non c'è pace per gli edicolanti di Caserta,sempre più oppressi dalla crisi del fatturatodell'editoria, dalla Publiservizi e dallaimpietosa morsa fiscale comunale. Dopoaver denunciato il carico da 90 rappresen-tato dalla Cosap (il canone di occupazionedel suolo pubblico) all'inizio del mese scor-so, gli edicolanti locali riuniti sotto l'egidadello SNAG (il sindacato di categoria)sono stati "invitati" dalle maestranze muni-cipali a documentare le eccedenze abissalicorrisposte al Comune di Caserta rispetto aquelle versate dai loro colleghi agli altricomuni italiani. Una penosa delega ammi-nistrativa degna di Ponzio Pilato, che siconfigura come un truce tentativo di burlaai danni degli edicolanti, dal momento chespetta all'amministrazione comunale e a chila presiede l'onere dell'istruttoria tributariain merito ad aliquote e versamenti, non già

ai contribuenti. Gli edicolanti, nonostantetutto, hanno chiesto un incontro con leautorità comunali volto a ridiscutere ilcoefficiente moltiplicatore, la componentepiù onerosa e vessatoria della Cosap tra-scendente che sono costretti a pagare, amezzo istanza documentata e protocollatail 31 marzo scorso, rimasta ad oggi letteramorta. Dalle documentazioni raccolte e portateparadossalmente a conoscenza del Comunedi Caserta dagli edicolanti cittadini emergeun coefficiente economico moltiplicatorepari a 4 contro quello mediamente registra-to nelle altre città italiane uguale ad 1,83.Le città di riferimento oggetto dello studioche avrebbe dovuto condurre il Comune inqualità di soggetto tributario attivo, di con-certo con l'Agenzia delle Entrate e che èstato invece spiacevolmente scaricato sul

groppone degli edicolanti sono: Roma,Bologna, Napoli e Foggia. Oltre all'antieti-ca condotta amministrativa aggravata dallapersecuzione tributaria e dall'incapacità direlazionarsi con i contribuenti locali emer-ge la pochezza di argomenti del gaudiocomunale in ordine ai risultati raggiunti. Sitratta difatti di prendere atto che, rispetto adaltri esercenti, gli edicolanti sono i piùesposti ai controlli fiscali, i più obbligati adaccettare margini di utili ridotti o minimi ei più impossibilitati ad eludere il fisco.Fattori di non poco conto se si pensa chenel 2013 molte edicole cittadine hannodovuto loro malgrado chiudere i battenti eche nelle edicole confluiscono i servizi dinumerosissimi addetti all'informazione e diun indotto vasto e complesso da cui anchela stessa politica locale trae enormi benefi-ci. Il rischio a medio termine è quello di

serrate degli edicolanti a macchia di leo-pardo dal momento che molti di essi riten-gono di poter agire autonomamente pre-scindendo eventualmente dal coordinamen-to nazionale dello SNAG, rivelatosi sino adora poco reattivo e sensibile alle rimostran-ze dei suoi iscritti sofferenti.

Nando Silvestri

fondato da Pasquale Merola

Mensile di approfondimento culturale di ispirazione liberaleDirezione, Redazione: Via Trieste, 6 81055 S.Maria C.V. (CE) Tel./Fax: 0823.890229 Testata registrata al Tribunale di S.Maria C.V. al n° 607 reg. periodici del 02/12/03

Anno 9 - Numero 4 - Aprile-Maggio 2014

nu

ovo

Euro 1,00

Diffusione gratuitawww.ilnuovopicchio.org

EEDICOLANTIDICOLANTI CASERCASERTTANIANI, , II PIÙPIÙ VESSAVESSATITI DD'I'ITTALIAALIA ININ MAMATERIATERIA DIDI FISCOFISCO, , PPAGANOAGANO LALA CCOSAPOSAP PIÙPIÙ ALALTTAA

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2 APRILE-MAGGIO 2014

"Un'Europa a misura di Ogm"Intervista a Giorgio Fidenato, leader Agricoltori Federati

AGRICOLAGRICOLTURATURA

Il Picchio intervista GiorgioFidenato, imprenditore agricolofriulano, leader degli AgricoltoriFederati. Molti dei principali scienziati ita-liani hanno cercato di ribadirecome l'allarme sugli Ogm sia esa-gerato e infondato, nello sforzo diriposizionare la questione OGMsu una base scientifica e nonideologica. Se così, qual è, secon-do lei, la motivazione per decre-tare un'imposizione all'Italia dicoltivare mais geneticamentemodificato?Io non parlo mai di imposizione,ma di libertà di scelta. Nondovrebbe esistere nessuna legge,ma solo il principio della respon-sabilità, avuto riguardo alla natu-ra delle cose. Io, e molti altri agri-coltori, scelgono gli OGM perchévogliono produrre cibi sani, in unambiente sano ed economica-mente profittevole. Al momentoattuale le biotecnologie hanno unpotenziale enorme in questosenso che noi vogliamo scoprire.Chi non è d'accordo con noi, nonpuò far altro che non comprare lanostra merce. Non può certoimpedirci di perseguire il model-lo di agricoltura che, da impren-ditori reputiamo, magari sba-gliando, il migliore e più profitte-vole possibile.Come intende procedere dopo ilrecente respingimento del Tar del

Lazio- definito storico da alcuneassociazioni ambientaliste- delricorso contro il decreto del luglio2013 promosso dal Ministerodelle Politiche Agricole di con-certo con i Ministeri della Salutee dell'Ambiente in relazione allostop delle semine Ogm in Italia?In pratica ho già proceduto.Proprio ieri abbiamo inviato lenotifiche dell'appello della sen-tenza al Consiglio di Stato.Insieme all'appello abbiamoanche depositato un'istanza cau-telare al fine di accelerare la pro-cedura ed avere la possibilità diavere un provvedimento nel girodi 30-40gg da oggi. Poi bisogne-rebbe che gli agricoltori seminas-sero, seminassero, seminassero.Vorrei vedere tutte le procure ita-liane intasate da procedimentigiudiziari insensati.Il decreto ha validità 18 mesi dal

luglio scorso. Sappiamo chenumerose Regioni italiane ,Province e Comuni hannocomunque vietato nel proprio ter-ritorio le coltivazioni biotech. Leiritiene che non ci sia una comuni-cazione adeguata sugli OGM e laloro "sicurezza"?In Italia la comunicazione intornoagli OGM è completamente sfal-sata e sbilanciata verso le tesi antiOGM. Non si riesce mai a fareuna seria discussione pacata,riflessiva e nel merito. Si parlasempre di multinazionali, suicidi,esperimenti fasulli, ecc.... Leriflessioni serie non passano.Passa solo il sensazionalismo. E'una battaglia difficile da sostene-re da quel lato.Abbiamo ascoltato l'On Susy DeMartini- su "la Zanzara" diParenzo- prendere una posizionechiara e netta sulla questione

OGM, difendendo con energia levostre posizioni. E' una presa diposizione forte, che significato haper lei?Ho ascoltato il pensiero della DeMartini. Grandioso, finalmenteuna che ha le "palle". Fa moltopiacere che qualche politico chehanno il potere di condizionare lanostra esistenza, comincia a pen-sarla come noi. E sono soprattut-to contento che sia del centrodestra, cioè di quella parte politi-ca che finora ha accettato supina-mente l'agenda politica della sini-stra in tema di ecologia. E' ora didare voce anche a quelle personeche sugli OGM la pensano diver-samente rispetto alla vulgata.La sentenza del Tar ha tenutoconto del principio di precauzio-ne, si aspetta novità riguardo l'a-dozione di misure comunitariesecondo il Regolamento CE178/2002 art 54 co3?No, purtroppo la Commissione èmolto debole e, dopo averla inter-pellata, mi ha risposto che altrevolte ha provato a prendere deiprovvedimenti contro quei paesiche non rispettavano le direttiveeuropee, ma il Consiglio poi nonha autorizzato queste azioni.L'unica speranza è trovare un"giudice a Berlino" che prenda acuore la cosa e decida secondodiritto e non secondo politica.Speriamo di incontrarlo presto,ancora in Italia. Altrimenti l'unicavia resterà la CGUE.

Si chiama "Etichetta Blu", lavarietà di olio biologico pro-dotto dall'ultracentenariaazienda "Monte della Torre "di Francolise più buono delmondo. Il verdetto del concor-so per i migliori oli extraver-gini ecocompatibili issa laprovincia di Caserta sul podiodella 19sima edizione dellakermesse internazionale "Biol2014" tenutasi ad Andriapoche settimane or sono. Conorgoglio e fierezza senzaeguali il nettare delle olivedella provincia di Caserta siimpone perciò all'attenzionedi una folta giuria di espertiinflessibili ed intransigentichiamati a giudicare i 425 oliin gara provenienti da 17paesi. Dunque Caserta sul gradinopiù alto di un podio tutto ita-liano; segue al secondo postol'olio fiorentino "San Martino"e al terzo quello pugliese dellatenuta "Arcamone". Un buon piazzamento conse-guono anche gli oli extraver-gini d'oliva spagnoli, porto-ghesi, greci e sloveni con par-ticolari approvazioni per ilbuon rapporto fra qualitàintrinseca del prodotto e qua-lità comunicata dal "packa-ging", ovvero dalla confezio-ne dello stesso. Nonostante ilcaldo e la siccità, è stata unabuona annata per l'olio caser-tano che si erge nell'olivicol-tura mondiale grazie allagenerosità delle colline chesovrastano il territorio diFrancolise in provincia diCaserta. Il microclima e le

peculiarità del succitatodistretto attribuiscono alleolive del luogo una serie ditipicità eccezionali ed elemen-ti distintivi di rara fattura. Sitratta sicuramente di una sod-disfazione impagabile per lanostra provincia perché testi-monia la bontà delle risorse edell'impegno profuso corag-giosamente per riscattare ilLavoro di una Terra in ginoc-chio che vuole rialzarsi adogni costo. Anche il trionfo dei vini caser-tani alla Fiera di Verona siconfigura come uno strenuoed encomiabile tentativo diriscatto che echeggia mirabil-mente con il suddetto primatooleario mentre rivendica la

dignità di una Terra che nonvuole rimanere esclusa e agran voce si rifiuta di essereesautorata dalla decadenzaamministrativa. Le eccellenzedell'economia nostrana, unita-mente all'amenità dei luoghi

che il nostro territorio saancora offrire generosamentenonostante tutto dovrebberocostituire messaggi di fiduciae di sprone da celebrare e stil-lare in libri ed eventi culturali.Purtroppo sacerdoti e sedicen-ti intellettuali locali sonospesso soliti crogiolarsi e sog-giacere alle lusinghe dell'auto-referenzialità e dell'esaltazio-ne di politicanti e vescovi chehanno fatto oramai il lorotempo senza che i libri a lorodedicati possano in qualchemodo costituire fondamentiedificanti per il nostro tempo,la nostra terra e la nostra genteerosa da clientele e disinfor-mazione.

Nando Silvestri

Gusto e tradizioni

Olio biologico Casertano, un primato mondiale

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Iscritto presso il R.O.C. Registro Operatori Comunicazione al numero 11396

Ci risiamo! "Tentar non nuoce" recitaun famoso detto proverbiale, anche sein circostanze come questa, a rigor dilogica, sarebbe più appropriato affer-mare: "Perseverare è diabolico!". Ed invista di una gratifica economica inbusta paga a fine mese, mai questaespressione filosofica si presta ad illu-strare una situazione che sembranascondere una verità che ha dell'incre-dibile. Errori in passato ne sono staticommessi tanti. Non serve elencarli, inquanto i risultati sono sotto gli occhi ditutti con una tale evidenza che non ènecessario elaborare sofisticate dimo-strazioni. E', pertanto, inammissibilerispolverare meccanismi di politicafiscale per perseguire finalità che, peral-tro, si collocano in controtendenzarispetto all'obiettivo principale che si haintenzione di realizzare. In uno scenariocaratterizzato da una profonda recessio-ne, dove i consumi rappresentano lavariabile economica più colpita e sacri-ficata dai contribuenti, entra in scena unnuovo salvatore della Patria: lo "speso-metro". Uno strumento tanto inutilequando dannoso, che spesso è evocato eusato per stanare coloro che apparten-gono alla famigerata "Casta degli eva-sori". Una categoria di Cittadini dasempre considerata la principale fontedi tutti i mali (economico/finanziari) delBel Paese. L'iniziativa sarebbe di per sélodevole se non fosse, da un lato, peralcuni elementi strutturali che caratte-rizzano il reddito delle famiglie italianee, dall'altro, per la gratificazione chealcune di esse si apprestano a beneficia-re a partire dal prossimo mese. Elargireun aumento retributivo per agevolare estimolare la ripresa dei consumi sembrafare a pugni con lo "spesometro", che siprefigge (proprio tramite la mappatura

d e l l as p e s ad e ln u c l e of a m i -g l i a r e )di faremerge-re nuovab a s eimponi-bile da assoggettare a tassazione. Inaltre parole, è come invitare il contri-buente che ha appena festeggiato unriconoscimento salariale a spenderequesto "bonus" ricevuto, per poi, attra-verso la misurazione dei consumi, cer-care di individuare se lo stesso puòessere gravato da una imposizionefiscale maggiore. Se così fosse, l'incre-mento del netto in busta paga ritorne-rebbe presto al mittente per altra via. Ilrischio, non calcolato, è che il consu-matore potrebbe essere indotto a privi-legiare acquisti "in nero" per non incor-rere nei controlli del Fisco, vanificandoa tutti gli effetti proprio ciò che lo "spe-sometro" si prefiggeva di realizzare,ossia contrastare l'evasione fiscale. Sesi vuole aiutare la ripresa dei consumioccorre mettere a disposizione deiCittadini un sistema coordinato di stru-menti mirati a stimolare la domanda dibeni e servizi che vanno tutti nella stes-sa direzione. Erogare un benefit perinvogliare il contribuente a spenderloper poi colpirlo proprio attraverso quel-la spesa equivarrebbe a lanciare unafune ad un condannato all'impiccagio-ne. Certamente, potrebbe aiutarlo a sal-tare il fosso, sfuggendo al boia.Ovviamente dipenderà da chi sarà piùabile e svelto a acchiappare la fune.

[email protected]

Oltre l'economia di Emanuele Costa

"Ottanta"...famedi spendere

di Pasquale Merola

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3APRILE-MAGGIO 2014

"A chi vuoi bene di più, a mamma oa papà?": è la classica domanda,fonte di eterni dilemmi, che ognunodi noi si è sentito dire almeno unavolta nella propria vita.Se rispondevi mamma, potevi scor-darti i biscottini in quanto quelli, sisa, li porta sempre il papà; se, inve-ce, dicevi di voler più bene a papà,di sicuro sarebbero state tante altrele cose che la mamma ti avrebbefatto dimenticare. Anche questoeterno dilemma trova, per fortuna,la sua normale e lieta soluzione,quando il bambino comprende chele divisioni si svolgono solo a scuo-la e che non è necessario dividere ilproprio amore per ricevere quellodei genitori.Eppure, ci sono bambini che ognigiorno sono costretti a compierequesta scelta. In situazioni di con-flitto coniugale, si sa, chi soffre dipiù sono quasi sempre i figli, spes-so sballottati da un genitore all'altro,poco salvaguardati dalla guerra chesi fanno mamma e papà.La separazione o il divorzio sonoveri e propri lutti per tutta la fami-glia ed è normale che i genitorisiano meno disponibili nei confron-ti dei figli, più distratti, più irritabi-li; tuttavia, in casi di separazioniparticolarmente conflittuali, esisto-no comportamenti più pericolosiche mirano a separare i bambinidall'altro genitore per tenerli a sè.Ne citiamo alcuni: negare continua-mente l'esistenza dell'altro genitore,disapprovare i suoi comportamenti,ricordare al bambino di essere ilgenitore migliore, sottolineare l'i-naffidabilità dell'ex partner o creareconfusione e sensi di colpa quandoil bambino deve vederlo. Attraverso tali tecniche, il genitoreaffidatario opera - volontariamenteo inconsapevolmente - una sorta di"lavaggio del cervello" al bambinoper allontanarlo dall'ex partner eottenere l'affidamento esclusivo. Ese è vero che tra moglie e maritonon va messo il dito, pare che tale

detto non valga quando in mezzo aquesta guerra finiscono i figli.Il bambino si trova, infatti, a doveraffrontare due dilemmi: schierarsicompletamente col genitore affida-tario o rischiare di perdere il suoamore, qualora decidesse di conti-nuare a mantenere un rapporto d'af-fetto con l'altro genitore? Date queste premesse, una dellepossibili conseguenze è l'insorgeredella PAS, altrimenti conosciutacome "sindrome da alienazioneparentale". Descritta e studiata giànegli anni '80 da Gardner, è entratanel panorama della psicologia ita-liana solo recentemente.Rifiuto ossessivo del bambino neiconfronti del genitore alienato,assenza di ambivalenza per cui ilgenitore alienante è assolutamentebuono e il genitore alienato è total-mente cattivo, uso di termini o frasifuori luogo per la sua età e quindiderivanti dal genitore alienante,nessun senso di colpa verso il geni-tore alienato: sono solo alcuni deisintomi più eclatanti attraverso cuiquesta sindrome può manifestarsi.Se tale patologia non viene tempe-stivamente riconosciuta, a lungotermine i costi per il bambinopotrebbero essere elevati e potreb-bero riguardare problemi d'identitàe nelle relazioni affettive.Eppure, per trattare clinicamente e

giuridicamente questo disturbosono necessarie istruzioni e precau-zioni d'uso: ne sono un esempio icasi di Battipaglia del 2013 e diCittadella del 2012, in cui i bambi-ni sono stati sottratti alle loro madri-accusate appunto di grave compor-tamento alienante nei confronti deiloro ex partner- in maniera forzataed estremamente traumatica. Casi emblematici, ma non certounici, dati gli oltre 140mila casi diseparazione o divorzio in Italia, lametà di questi molto conflittuali econ almeno un figlio minore di 18anni.La stessa Corte di Cassazione, chein più occasioni ha fatto decadere lapotestà genitoriale in seguito adaccertamenti diagnostici ad opera diesperti, ha recentemente dovutooperare un dietro front. In ben duesentenze - la n. 5847/13 decisaall'udienza del 12.2.2013 e la n.7041/13 pronunciata all'udienza del6 marzo 2013 - sono state affronta-te, infatti, alcune questioni giuridi-che di grande rilievo in materia diesercizio della potestà genitorialesui figli minorenni, sul loro affida-mento e sulla valenza del contenutodelle conclusioni dei consulenti tec-nici.A cosa è dovuta questa discussione,non ancora pienamente risolta? Di sicuro alla querelle relativa alla

validità scientifica di tale sindromepsichiatrica, rimasta fuori anchedall'ultima classificazione ufficialedei disturbi mentali - se non comeappendice che comprende condi-zioni ancora in attesa di ulterioristudi. Ciò implica che queste condottealienanti non possono essere accer-tate solo nell'ambito di una consu-lenza tecnica psicologica, ma devo-no essere provate attraverso l'utiliz-zo dei mezzi di prova tipici (interro-gatorio della parti o testimonianze)e specifici della materia (ascolto delminore, relazioni dei servizi socialie psicologici territoriali o delleaziende sanitarie), al fine di evitarescelte disastrose e per il minore eper i genitori.Non dimentichiamo, infatti, che l'a-lienazione genitoriale non corri-sponde ad una sindrome individua-le, ma si qualifica sempre come undisturbo della relazione, al qualecontribuiscono - e per il quale sof-frono - tre soggetti: il genitore "alie-nante", quello "alienato" ed il figlio.È bene accertarsi, dunque, inmaniera tempestiva dell'esistenza ditale problematica nel minore, ma èbene soprattutto accertarsi della suareale e concreta presenza, al fine digarantirgli la salvaguardia psichicae il suo inalienabile diritto alla bige-nitorialità.

RRUBRICAUBRICA AA CURACURA DIDI AANTNTONIETTONIETTAA MMONTONTANOANO EE TTERESAERESA DDII MMONACOONACO

Salve, sono un'insegnante di scuola media. Vedoche quasi tutti i miei alunni, pur non avendo i cano-nici 13 anni, età minima richiesta, sono suFacebook, e condividono foto di loro coetanei.Vorrei sapere quali sono i possibili rischi a cui siespongono loro stessi, ed i genitori, che evidente-mente hanno acconsentito a che loro mentisserosull'età all'atto della registrazione.Grazie!

RISPOSTAI minori di età inferiore ai quattordici anni non sono imputabili; laminore età è una causa che esclude (per coloro che hanno meno di 14anni) o diminuisce l'imputabilità. Con riferimento ai soggetti maggio-ri di quattordici anni ma inferiori di diciotto, invece, la valutazione vaeffettuata da parte del Giudice, caso per caso, sulla base della capaci-tà percettiva, volitiva e affettiva del minore nonchè sulla base dell'at-titudine a percepire il disvalore etico sociale della condotta posta inessere. I genitori rispondono del danno cagionato dal fatto illecito deifigli minori, salvo il caso in cui provino di non avere potuto impedireil fatto. Visto che il genitore è perfettamente consapevole dell'iscrizio-ne su facebook del figlio minore … non vedo come possa provare dinon avere potuto impedire il fatto illecito del figlio. Facciamo un esempio concreto: un ragazzino di 12 anni, a mezzo face-book, diffonde foto a carattere pedopornografico. Il ragazzino, non essendo imputabile, non sarà condannato penal-mente, ma gli sarà applicata la misura del ricovero in riformatoriogiudiziario o della libertà vigilata.. Il genitore del minore invece, risponderà civilmente del risarcimentodanni per il fatto illecito commesso dal figlio (in caso di connivenzacon il figlio minore, ovviamente risponderà anche da un punto di vistapenale).

Cordiali saluti.

Salve, la situazione è questa. Mio nonno ha avutoun forte ictus, non riesce piu' a parlare, nonmuove metà corpo, non deglutisce, non è autosuf-ficiente e non sappiamo quanto riesca a capire diquello che gli si dice. Mio nonno ha tre figli: A-B-C. io sono figlio ti C, deceduto 8 anni fa. Ora Ae B mi stanno mettendo in mezzo chiedendomidisponibilità a passare periodi in ospedale accanto al malato e soldi, adesempio per pagare una badante che stia la notte in ospedale. Poi michiederanno anche di partecipare alla retta di una eventuale casa di curaper malattia di quel tipo. Vorrei sapere quali sono i miei obblighi LEGA-LI (non morali, morali è tutta un'altra storia) Non che non voglia aiutaremio nonno, ma capire quali richieste sono congrue e quali no. Grazie

RISPOSTANessun obbligo ai sensi dell'articolo 433 del codice civile numero 2 " ifigli legittimi o legittimati o naturali o adottivi, e, in loro mancanza, idiscendenti prossimi anche naturali".L'obbligo ricade in capo ai figli non in capo ai nipoti, salvo che i figlisiano indigenti … ma non mi sembra questo il caso !Art. 433 del codice civile. Persone obbligateAll'obbligo di prestare gli alimenti sono tenuti, nell'ordine:1) il coniuge;2) i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi, e, in loro mancan-za, i discendenti prossimi anche naturali;3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche natu-rali; gli adottanti;4) i generi e le nuore;5) il suocero e la suocera;6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei ger-mani sugli unilaterali.

Cordiali saluti

LL’avvocato risponde, letter’avvocato risponde, lettere al Picchioe al PicchioLettere

Caro ministro GianniniApprezzo il suo coraggio di volerprovare ad affrontare il problemadi come selezionare i ragazzi piùidonei e maggiormente motivatiper accedere alle facoltà a nume-ro chiuso come Medicina. Ma loha fatto alla maniera più sbaglia-ta. Poteva essere un buon inizioquello almeno a parole di aumen-tare la meritocrazia, ma nei fattilei si è proposta di dare in mano aibaroni universitari il futuro dimigliaia di speranzosi medici chein realtà poi si troverebbero solo afronteggiare un incerto futurofatto di disoccupazione e impossi-bilità di sbocchi professionali.Giàsi è messa l'unione europea controin quanto tutti i medici laureatisiin europa hanno la stessa possibi-lità di praticare in Italia ma oltreciò lei vuole decuplicare il nume-ro d'iscritti, ciò non mi sembra unottima mossa. Soprattutto in virtùdel fatto che il numero di postinelle scuole di specializzazionesono sempre di meno e quindicome sappiamo blocca molto l'ac-cesso da parte dei ragazzi allaprofessione medica. Medici lau-reati ma non specializzati sono acausa di un sistema alquantobalordo dei precari peggiori ditutti gli altri in quanto non solohanno pochi sbocchi professiona-

li ma addirittura sono anchealquanto over age.Meritocrazia: è dare una possibi-lità a tutti in maniera inequivoca-bilmente oggettiva agli studenti,ovvero creando ad esempio para-metri oggettivi di valutazione,quale poteva essere un quiz d'in-gresso ma ora nella sua mente ciòinvece è il voto dei professori, chegià pregustano l'enorme potereche lei vorrebbe fornir loro( comese poi non fosse già in loro poterela capacità di far perdere soldiallo stato e anni agli studenti)Spero sinceramente che la sua siastata una trovata per la campagnaelettorale che finalmente è andataterminando anche se con risultatidisastrosi( per lei)Dette queste poche ma intense esentite righe la saluto.

Nicola Quaranta

Separazioni: quando ad essere divisi in due sono i figliAlienazione parentale, i conflitti coniugali che coinvolgono i minori

di Meola Rosa

Tra il 19 e il 24 maggio in 25 cittàitaliane si è celebrato l'eventonazionale di Italia unita per lacorretta informazione scientificaseconda edizio-ne promosso daItalia Unita perLa Scienza,con l'aiutoorganizzativodi Città dellaScienza, Pro-Test Italia eA N B I(AssociazioneN a z i o n a l eBio tecno log iItaliani). Questa iniziati-va è nata dallanecessità di farfronte al pro-blema delladisinformazio-ne scientifica,motivo didegrado sociale e culturale. Obiettivo dell'evento è stato sti-molare nei cittadini l'insorgenzauno spirito critico, grazie al qualepoter riconoscere notizie vere efalse (le cosiddette 'bufale'), spe-cie per i temi scientifici più attua-li e scottanti. Fornire gli strumenti per usare larazionalità, senza farsi abbagliaredall'emotività di ogni questione,è il modo più efficace di difen-dersi da truffe e imbrogli. Avere spirito critico non significanon considerare gli aspetti umanied etici delle questioni, ma per-mette di compiere scelte oculatesu temi fondamentali per il futurodel paese che riguardano ricercae scienza, e dunque anche salute,

alimentazione e ambienteRecentemente si è assistito a undilagare di informazioni fallaciriguardanti vaccini e autismo,

validità delm e t o d oStamina, noci-vità degliOGM, cure deitumori naturali,inutilità dellasperimentazio-ne animale escie chimiche.Ogni giorno latelevisione tra-mite trasmis-sioni ampia-mente seguitepropina ognisorta di nuova"scoperta" chespesso mancadi certezzascientifica, maha le caratteri-

stiche del rimedio istantaneo,magico e assolutamente naturaleed innocuo. E che risolve pienamente le sof-ferenze del prossimo. Agendo adeguatamente sullaemotività e sulla suggestionabili-tà delle persone si arriva convin-cere che è tutto è possibile, ancheche si può sostituire una chemio-terapia con una dieta. Diffidiamodi siffatte informazioni e provia-mo a confrontarci con notizie,studi e pareri provenienti da fontiaffidabili ma soprattutto invo-chiamo il buonsenso che nonnecessita di una approfondita cul-tura scientifica ma di una sanacapacità di ragionamento.

Piera Ceccarelli

Società“La bufala è servita, trascienza e pseudoscienza”

Responsabilità del genitore perreati commessi su facebook dal figli minorenne

Il nipote non è obbligato a pagarela retta della casa di riposo del nonno

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4 APRILE-MAGGIO 2014

Il Vangelo secondo Matteo (Renzi)Un personaggio che piace ma che ancora deve superare la prova ‘riforme’

Parlare di libertà conchiarezza, estirpando pre-giudizi e luoghi comuninon sembra un'operazio-ne semplice. Pena scadere nell'ovvio ointrappolarsi in ampollo-se elucubrazioni filosofi-che che non portano anulla di fatto. Vito Foschici prova e ci riesce, par-tendo dai film di BudSpencer e dai telefilm diHazard , dell'A-Team e diPippi Calzelunghe e pas-sando attraverso iVangeli. Di primo acchitosembra un affare curioso.Con uno stile colloquialee interattivo, con unasemplicità disarmantespiega la libertà economica achiunque, anche ai veri profanidell'economia. Questo Piccolo manuale dellalibertà è un pret a porter dellasaggistica , un gioiellino genui-no di liberalismo che si leggetutto d' un fiato divertendosi,mai annoiandosi e riuscendofacilmente a districarsi tra leinsidie di un concetto fonda-mentale della nostra vita sem-pre più inquinato da falsi pre-concetti. L'autore parte in quarta conriferimenti concreti che tutticonserviamo nel nostro patri-monio di conoscenze comealcuni film e programmi televi-sivi, rileggendoli in una chiaveinsolita ma accattivante e caricadi buon senso. Al di là della divertita leggerez-za, l'autore riesce a cogliere e aspiegare degli aspetti importan-ti come il mercato, la concor-renza, la libertà economica, idiritti di proprietà, senza intel-lettualismi ma presentandonetutta la reale problematicità. Passa poi ad alcuni brani evan-gelici ponendo interrogativi eprovocando il lettore a cercarerisposte oneste e scevre dallesolite conclusioni stereotipate:"il Vangelo non è socialista"ricorda Foschi. Nella seconda parte, l'autoremostra come la libertà smonti

alcune illusioni, come l'illusio-ne della gratuità: l'equivocodella solidarietà e la legge comedogma, dichiarando poi che lalibertà si fonda sulla conoscen-za.Non manca una vignetta sullamistificazione anticapitalistaabilmente smontata dallo scrit-tore con una dose notevole diironia. Interessante anche ilparagrafo sulle risorse naturaliche diventano tali solo quandol'uomo impara a sfruttarle. Questo libro è un viaggiocoraggioso e schietto, che con-duce velocemente, ma non perquesto in modo superficiale, acomprendere davvero il signifi-cato di libertà sfrondato da tuttele inutili falsificazioni e daipericolosi buonismi di cui èstato ammantato nel corso dellastoria. Storia che viene accen-nata a conclusione del trattatoin due episodi non molto cono-sciuti, ma significativi: la rivol-ta dei Boston Tea Party e l'in-sorgenza Vandeana, avveni-menti che son stati spesso cari-cati di letture distorte.Insomma, un piacevole excur-sus sulla libertà economica chetocca diversi temi di attualitàsviluppandoli e ripulendolidalle incrostazioni storiche diperbenismo e moralismo eriportandone alla luce i verisignificati.

Il libroPiccolo manuale della Libertà

...continua dalla primaIl secondo, invece, fa riferimento alsemestre europeo di presidenza ita-liana (il prossimo ci sarà tra, all'in-circa, 14 anni!), alla gestionedell'Expo e a quella dei Fondi euro-pei. Gli Italiani, però, dovrebberopreoccuparsi non poco per lo scarsolivello di conoscenze politiche, incampo internazionale e comunita-rio, posseduto da Renzi stesso edalle sue Ministre-veline, che rive-stiranno, necessariamente, un ruolodi primo piano nella trattativa con laGermania e Bruxelles, per cercare(con scarsissimi risultati, come viposso fin da ora assicurare!) di atte-nuare il rigorismo dell'Unione suiparametri della nostra spesa pubbli-ca, in modo da rilanciare investi-menti e occupazione.Il terzo, ma non ultimo motivo, èrappresentato dalla possibilità stori-ca, che si offre ai potentati economi-ci italiani, di assestare un colpo mor-tale alle pratiche concertative con leparti sociali, attraverso la nuovapolitica economica di Renzi e la suariforma del lavoro, orientata a intro-durre la maggiore flessibilità possi-bile nei contratti privatistici. Infatti,mentre le grandi riforme di sistema -nuova legge elettorale, riforma delTitolo V, abolizione del bicamerali-smo, etc.- possono benissimo rima-nere in uno stato latente di gestazio-ne, fino alla scadenza naturale dellaLegislatura, nel 2018 (dato che, pre-vedibilmente, come si sta effettiva-mente verificando, la maggioranzadei parlamentari del Pd, eletti nelleliste uniche di Bersani, farà del tuttoper impedire che si realizzino rifor-me gradite al centro-destra berlu-sconiano), quella del lavoro rappre-senta una sorta di "crash-test", persuperare molte delle odierne diffi-denze di Bruxelles. Al momento in cui scrivo, tra menodi una settimana, Renzi deve porta-re a casa un successo netto alle pros-sime elezioni europee, mandando aStrasburgo quanti più fedelissimipossibile, in modo da eliminare allaradice le attuali resistenze interne,convincendo i reticenti a salire sulcarro del vincitore (il suo!).Certamente, quel porre la Spada diBrenno sulla riforma del bicamerali-smo (davvero pasticciato, fino aquesto momento), per cui: "O si facosì, o tutti a casa!", otterrà il risul-tato voluto dell'approvazione dellariforma a maggioranza non qualifi-cata. Dopo di che, occorre dare perscontata la susseguente bocciatura,da parte dell'elettorato, a seguitodella celebrazione (scontata!) delreferendum approvativo della legge

costituzionale di riforma del Senato,votata dal Parlamento. In tal modo,la politica sarà costretta a tornare alpunto di partenza, come sta facendo,ormai, da decenni, senza esito. L'altra fatica di Sisifo che aspetta alvarco Renzi è quella dell'alleggeri-mento drastico, su questo sistema-Paese, del folle peso esercitato dallasua (inutile e costosissima) burocra-zia! Ottime le premesse (ma lo sche-ma è nettamente copiato dal pro-gramma di Fare di MicheleBoldrin) per il livellamento deglistipendi dei dirigenti e dei managerpubblici, mentre appare del tuttoirrilevante la televendita di macchi-ne dello Stato "usate". Quello chemi preoccupa, in effetti-annunciocome l'indennità di disoccupazionee la restituzione a regime di quoteIrpef agli incapienti e a lavoratoridipendenti, che non superino undeterminato tetto reddito, è la coper-tura del notevole aumento di spesa,che si genera inevitabilmente con gliinterventi proposti da Renzi. Mipare che, a occhio e croce, si pro-ponga più "welfare", senza maiaffrontare il nodo, politicamenteindigesto, dei drastici tagli alla spesapubblica. La prima misura che mi sarei aspet-tato, infatti, non è quella della rifor-ma (pur indispensabile, ma chenecessita di almeno due anni per lasua approvazione!) del Titolo V,voluto sottolineo dalla sinistra allaquale appartiene Renzi, e che haprodotto guasti inenarrabili, per lamoltiplicazione indiscriminata diclientele, burocrazie e sprechi diogni tipo! Come Renzi dovrebbesapere benissimo, infatti, la vera"rivoluzione" morbida si può, e sideve fare, nell'immediato, semplice-mente fissando i costi standard, ades., in quel coacervo di interessiinnominabili, che sta dietro il

Sistema Sanitario Nazionale.Occorre, infatti, che liberali e mode-rati ribadiscano con fermezza a que-sto Pd che, "da subito", è indispen-sabile uscire dalla trappola micidia-le del recinto privilegiato dell'impie-go pubblico, inamovibile e irrifor-mabile! I costi-standard, in talsenso, sono uno strumento formida-bile per cominciare a equipararelavoro pubblico e privato.Se ti fai curare una certa patologia,presso una qualsiasi struttura sanita-ria abilitata, allora qualora si tratti diun privato è sufficiente rimborsare aquest'ultima il costo standard dellaprestazione relativa, visto che il cit-tadino-contribuente ha "già pagato"il dovuto, attraverso il prelievofiscale! Non solo: basta con il recin-to chiuso del concorso pubblico! Èuno spreco e un'aberrazione assolu-ti! L'ho detto cento volte: si costrui-sca un unico contenitore, distintoper filiere professionali, al qualepossano accedere tutti, avendo supe-rato un esame ad hoc di abilitazione,e detenendo i requisiti morali, fisicie professionali d'idoneità (soggetti averifica periodica!). Le graduatorie,per filiera, sono costruite assegnan-do pesi numerici specifici ai titoli distudio, di servizio e alle esperienzeprofessionali. Basterà, poi, obbligare tutte lePubbliche Amministrazioni a pub-blicare su di un sito ufficiale nazio-nale "tutti" gli impieghi e gli incari-chi disponibili (che abbiano un'ade-guata copertura finanziaria), per cui,tra tutti quelli che fanno domanda,vince, pubblicamente e in modoassolutamente trasparente, colui chevanti il punteggio più alto! Fine,così dell'ingerenza politica nellascelta, ad es., di primari, direttorigenerali e amministrativi delle Asl!Fine della corruzione politica, delclientelismo, etc., etc.. Signor

Presidente del Consiglio, è davverotanto difficile fare una riforma simi-le a costo zero e a Costituzione inva-riata? Senza, poi, dimenticarci delFiscal Compact, la cui mannaiaentrerà in vigore dal 2015, e che cidissanguerà per molte decine dimiliardi di euro all'anno! Una cifraenorme, in queste condizioni! Mi pare, tra l'altro, che Renzi facciacalcoli da 5^ elementare, con i suoi1.000 euro/anno, per dieci milioni dipersone! Se, invece, avesse diviso lostesso ammontare per un milione dibeneficiari (in assoluto, i più biso-gnosi), ognuno di questi avrebbeavuto a sua disposizione 10.000€/anno in più, in media! Quindi,mantenendo per costoro l'aiutino di10 miliardi di euro/anno, che so, pertre/cinque anni (che fanno dai 30 ai50 miliardi, da finanziare "rigorosa-mente" attraverso i tagli alla spesapubblica), sarebbe stato assai ragio-nevole aspettarsi una ripresa (anchese limitata) di consumi e produzio-ne, dato che redditi così svantaggia-ti avrebbero potuto acquistare beniprimari (una lavatrice, un frigorife-ro..), ai quali oggi debbono rinun-ciare.. Questo, ovviamente, è un cal-colo da 2^ media.. Ancora nonsiamo giunti all'Università!!Poi, che i famosi 80 euro ritornino incircolo subito, non è così sicuro..Nel senso che, magari, servirannoper pagare debiti pregressi alle ban-che, o verranno giocati nelle slotmachine, o al superenalotto. Se vabene, andranno nelle casse diCarrefour o Lidl, prendendo la viadella Francia o della Germania. Se,poi, con quelli, un impiegato riusci-rà, finalmente, a comprarsi una Fiat,allora quei suoi soldi andranno inOlanda, dove ha sede la ditta diMarchionne! Ah, già, ma che impor-ta: questo è il nuovo vangelo politi-co, secondo Matteo..

di Piera Ceccarelli