Filiera del vino e dell’olio sempre più al sicuro · tutelare e valorizzare le pe-culiarità...

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Internazionalizzazione 17 Eventi Lunedì 26 marzo 2012 P er l’Istituto regionale vi- ni e oli di Sicilia il 2012 sarà un anno importante e impegnativo perché oltre al- la “sfida” del vino affronterà anche quella dell’olio, altro prodotto eccellente dell’Iso- la. “Con otto denominazio- ni di origine l’olio costitu- isce, assieme al vino, uno dei pilastri dell’agricoltura e dell’economia siciliana - ha affermato il direttore gene- rale dell’Istituto, Dario Car- tabellotta - perché il nostro obiettivo non sarà solo quello di puntare al miglioramento qualitativo della produzione olivicola siciliana, ma anche quello di promuovere la cul- tura dell’olio e farne conosce- re le proprietà salutistiche”. L’Istituto regionale vini e oli di Sicilia è dal 2012 la nuova denominazione dell’Istituto regionale della vite e del vino, nato nel 1950 come ente pub- blico con l’obiettivo di tutelare e promuovere la produzione vitivinicola siciliana e diven- tato poi dal 2007 un ente di ricerca della Regione Sicilia. Dal novembre scorso la nuo- va legge regionale 25 gli ha as- segnato nuove competenze, la valorizzazione e promozione dell’oliva da mensa e dell’olio extravergine di oliva prodotto e confezionato in Sicilia, non- ché la certificazione, ricerca e innovazione della filiera olivi- cola-olearia. Quest’anno l’Istituto regio- nale vini e oli di Sicilia sarà quindi per la prima volta anche al Sol, il Salone Inter- nazionale dell’olio extraver- gine di qualità e all’olio in corso assieme al Vinitaly, la manifestazione dedicata al vino fino al 28 marzo a Ve- rona. In mattinata si svolgerà il primo Taste&Buy dell’olio durante il quale un gruppo di dieci-quindici buyer potrà degustare gli olii in esposizio- ne ed incontrare i produttori delle trenta aziende siciliane partecipanti. La formula del Taste&Buy è già stata ampia- mente collaudata lo scorso anno per il vino e proprio al nettare di Bacco saranno de- Filiera del vino e dell’olio sempre più al sicuro L’Istituto regionale vini e oli di Sicilia presente a “Sol”, il Salone dell’Olio extravergine insieme a Vinitaly dicate quest’anno tre giorna- te, da oggi fino al 28 marzo. Sono una trentina i buyer internazionali che quest’anno hanno appuntamento con i produttori delle cantine sici- liane in modalità B2B dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30. Il campo di intervento dell’Istituto procede quindi sul doppio binario di vino ed olio di oliva, i due pilastri dell’alimentazione medi- terranea. Come spiega Da- rio Cartabellotta la mission dell’Istituto è oggi quella di tutelare e valorizzare le pe- culiarità “culturali” del vino e dell’olio, che non sono sem- plici prodotti di consumo ma beni culturali, fortemente connaturati con il territorio, con la cultura, la storia e le tradizioni locali, prodotti, quindi, ricco di significati simbolici e culturali. Entrando nel dettaglio del vino l’Istituto si occupa di tutta la filiera vitivinicola, dal momento dell’impianto e della coltivazione della vite, fino a quello della promozio- ne del prodotto finito. Non solo svolge quindi un’attività di sperimentazione e ricerca applicata in campo viticolo, enologico e microbiologico mettendo a punto modelli viticoli ed enologici da tra- sferire alle aziende, ma for- nisce anche un supporto alla competitività delle aziende vinicole siciliane sui mercati nazionali ed internazionali con azioni promozionali, la partecipazione a manifesta- zioni fieristiche, degustazioni guidate, campagne promo- zionali sulla qualità dei “Vini di Sicilia”. All’Istituto sono affidati anche i controlli e la certificazione delle produ- zioni vitivinicole siciliane a denominazione di origine, le analisi enochimiche effettua- te dai laboratori di Palermo, Marsala, Alcamo e Milazzo accreditati dall’ente unico nazionale Accredia nonché l’attività di ricerca applicata al servizio delle aziende. Sem- pre all’Istituto fanno capo la formazione e l’aggiornamen- to professionale degli addetti al settore, così come la consu- lenza legislativa, la raccolta e diffusione dei dati del settore vitivinicolo. Dalla fine degli anni ‘80 l’Istituto si è focaliz- zato sulla qualificazione dei vini siciliani e negli ultimi 20 anni la Sicilia è diventata un brand di elevato prestigio nell’enologia internazionale. La sede centrale dell’Istituto è a Palermo con uffici periferici ad Alcamo, Marsala, Milazzo e Noto, due sportelli tecnici a Canicattì e Castiglione di Sicilia. Le attività di ricerca vengono svolte nella cantina sperimentale “G. Dalmasso” di Marsala e a gennaio 2011 è stata aperta una nuova sede di rappresentanza a Catania. I vini di Sicilia sul tablet con una guida interattiva Visitare 193 cantine dell’isola grazie alla nuova applicazione sviluppata in collaborazione con Winecode. Ideale per i turisti D opo un iter lungo e travagliato negli ultimi mesi del 2011 è arrivato il ri- conoscimento ufficiale della nuova Doc Sicilia. A beneficiarne sono stati otto vini della Sicilia Orientale che a gennaio di quest’anno avevano già ricevuto il via li- bera della Commissione di degustazione dell’Istituto Regionale dei Vini e degli Oli di Sicilia, riconosciuto dalla Regione Si- ciliana come organismo di certificazione. “Abbiamo puntato alla riduzione dei tempi e dei costi - ha spiegato il direttore generale dell’Istituto, Dario Cartabellotta - in nome di una maggiore efficienza che non fa altro che innalzare la qualità dei vini di Sicilia”. Obiettivo della nuova Doc è infatti quello di qualificare i vini siciliani e rafforzarne l’identità, migliorarne la qualità, ridimen- sionarne immagine e posizione. Passa anche attraverso lo sviluppo di ser- vizi tecnologici innovativi la promozione dei vini di Sicilia. Dalla collaborazione tra l’Istituto e Winecode è nato Winecode Sici- lia, la prima guida enoturistica per tablet e smartphone. Disponibile su Apple Store e anche Android market Winecode Sicilia guida il turista e l’appassionato di vini nel suo percorso reale e virtuale alla scoperta delle cantine e dei territori di Sicilia. Sui ta- blet tipo iPad appare una dettagliatissima mappa del territorio in grado di eviden- ziare la posizione delle cantine partendo dalla più vicina alla posizione del turista. è sufficiente sfiorare sulla mappa una po- sizione segnalata per conoscere il nome della cantina e tutte le informazioni. Per ognuna delle 193 cantine già inserite, so- no disponibili moltissime informazioni che vanno dalla disponibilità di servizi di vit- to, alloggio e degustazioni alla descrizione dettagliata dei vini prodotti, del territorio e della zona di produzione. L’applicazione si integra perfettamente con le altre appli- cazioni del tablet: si può attivare automati- camente il soſtware di navigazione strada- le per raggiungere la cantina che riceve le coordinate Gps corrette e verificate diretta- mente dall’App Winecode Sicilia. è un vero strumento pratico di consultazione e guida multilingue, in grado di portare il turista di qualsiasi nazionalità fin sulla porta delle cantine di Sicilia. N el 2012 l’Istituto Regionale dei Vini e degli Olii di Sicilia si foca- lizzerà ancora sui progetti per l’internazionalizza- zione che già lo scorso anno hanno dato risultati importanti. India, Paesi Scandinavi, Svizzera sono le tappe di questi primi mesi del 2012. “Si tratta di mercati - spiega Cartabel- lotta - molto interessati ai Vini di Sicilia. Abbiamo seminato e stiamo rac- cogliendo i primi frutti, anche perché le aziende vitivinicole siciliane stan- no apprezzando questo lavoro di internazionaliz- zazione. In India in par- ticolare abbiamo lavorato per ottenere dazi più bassi per i vini di fascia alta”. Fitto e intenso anche il programma 2012-2014 che punterà in primis alla valorizzazione dei Vini e degli Olii di Sicilia tramite il marketing intelligence, la formazione, la comuni- cazione e la promozione. Grande attenzione verrà riservata anche alla cer- tificazione e al controllo dei vini a denominazione di origine e degli oli e olive da mensa di Sicilia, alla ricerca, innovazione e di- vulgazione ed alla valoriz- zazione enogastronomica dei territori di Sicilia. Gli strumenti sono la vendita diretta, l’enoturismo, la cultura Wine in mode- ration e la promozione della dieta mediterranea. In programma numero- se partecipazioni a fiere, master e manifestazioni di rilievo del settore in conco- mitanza alla già avviata strategia di aggregazione che ha portato alla costi- tuzione di associazioni di produttori come Providi, Vibiosi e Vitesi, associa- zioni di piccole e medie imprese, che altrimenti sa- rebbero rimaste fuori dai circuiti di mercato e dalle iniziative promozionali fi- nanziate dall’Ue. E il futuro è rivolto ai nuovi mercati L’attività e i prodotti delle aziende vitivinicole siciliane sono sempre più apprezzate anche in continenti lontani: dalla Scandinavia all’India Dario Cartabellotta, direttore generale dell’Istituto La tipicità dei vini e degli oli siciliani conquista sempre più interesse tra i buyer esteri

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Internazionalizzazione 17EventiLunedì 26 marzo 2012

Per l’Istituto regionale vi-ni e oli di Sicilia il 2012

sarà un anno importante e impegnativo perché oltre al-la “sfida” del vino affronterà anche quella dell’olio, altro prodotto eccellente dell’Iso-la. “Con otto denominazio-ni di origine l’olio costitu-isce, assieme al vino, uno dei pilastri dell’agricoltura e dell’economia siciliana - ha affermato il direttore gene-rale dell’Istituto, Dario Car-tabellotta - perché il nostro obiettivo non sarà solo quello di puntare al miglioramento qualitativo della produzione olivicola siciliana, ma anche quello di promuovere la cul-tura dell’olio e farne conosce-re le proprietà salutistiche”. L’Istituto regionale vini e oli di Sicilia è dal 2012 la nuova denominazione dell’Istituto regionale della vite e del vino, nato nel 1950 come ente pub-blico con l’obiettivo di tutelare e promuovere la produzione vitivinicola siciliana e diven-tato poi dal 2007 un ente di ricerca della Regione Sicilia. Dal novembre scorso la nuo-va legge regionale 25 gli ha as-segnato nuove competenze, la valorizzazione e promozione dell’oliva da mensa e dell’olio extravergine di oliva prodotto e confezionato in Sicilia, non-ché la certificazione, ricerca e innovazione della filiera olivi-cola-olearia. Quest’anno l’Istituto regio-nale vini e oli di Sicilia sarà quindi per la prima volta anche al Sol, il Salone Inter-nazionale dell’olio extraver-gine di qualità e all’olio in corso assieme al Vinitaly, la manifestazione dedicata al vino fino al 28 marzo a Ve-rona. In mattinata si svolgerà il primo Taste&Buy dell’olio durante il quale un gruppo di dieci-quindici buyer potrà degustare gli olii in esposizio-ne ed incontrare i produttori delle trenta aziende siciliane partecipanti. La formula del Taste&Buy è già stata ampia-mente collaudata lo scorso anno per il vino e proprio al nettare di Bacco saranno de-

Filiera del vino e dell’olio sempre più al sicuroL’Istituto regionale vini e oli di Sicilia presente a “Sol”, il Salone dell’Olio extravergine insieme a Vinitaly

dicate quest’anno tre giorna-te, da oggi fino al 28 marzo. Sono una trentina i buyer internazionali che quest’anno hanno appuntamento con i produttori delle cantine sici-liane in modalità B2B dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30. Il campo di intervento dell’Istituto procede quindi sul doppio binario di vino ed olio di oliva, i due pilastri dell’alimentazione medi-terranea. Come spiega Da-rio Cartabellotta la mission dell’Istituto è oggi quella di tutelare e valorizzare le pe-culiarità “culturali” del vino e dell’olio, che non sono sem-plici prodotti di consumo ma beni culturali, fortemente connaturati con il territorio, con la cultura, la storia e le tradizioni locali, prodotti, quindi, ricco di significati simbolici e culturali. Entrando nel dettaglio del vino l’Istituto si occupa di tutta la filiera vitivinicola, dal momento dell’impianto e della coltivazione della vite, fino a quello della promozio-ne del prodotto finito. Non solo svolge quindi un’attività di sperimentazione e ricerca applicata in campo viticolo, enologico e microbiologico mettendo a punto modelli viticoli ed enologici da tra-sferire alle aziende, ma for-nisce anche un supporto alla competitività delle aziende vinicole siciliane sui mercati

nazionali ed internazionali con azioni promozionali, la partecipazione a manifesta-zioni fieristiche, degustazioni guidate, campagne promo-zionali sulla qualità dei “Vini di Sicilia”. All’Istituto sono affidati anche i controlli e la certificazione delle produ-zioni vitivinicole siciliane a denominazione di origine, le analisi enochimiche effettua-te dai laboratori di Palermo, Marsala, Alcamo e Milazzo

accreditati dall’ente unico nazionale Accredia nonché l’attività di ricerca applicata al servizio delle aziende. Sem-pre all’Istituto fanno capo la formazione e l’aggiornamen-to professionale degli addetti al settore, così come la consu-lenza legislativa, la raccolta e diffusione dei dati del settore vitivinicolo. Dalla fine degli anni ‘80 l’Istituto si è focaliz-zato sulla qualificazione dei vini siciliani e negli ultimi

20 anni la Sicilia è diventata un brand di elevato prestigio nell’enologia internazionale. La sede centrale dell’Istituto è a Palermo con uffici periferici ad Alcamo, Marsala, Milazzo e Noto, due sportelli tecnici a Canicattì e Castiglione di Sicilia. Le attività di ricerca vengono svolte nella cantina sperimentale “G. Dalmasso” di Marsala e a gennaio 2011 è stata aperta una nuova sede di rappresentanza a Catania.

I vini di Sicilia sul tablet con una guida interattivaVisitare 193 cantine dell’isola grazie alla nuova applicazione sviluppata in collaborazione con Winecode. Ideale per i turisti

Dopo un iter lungo e travagliato negli ultimi mesi del 2011 è arrivato il ri-

conoscimento ufficiale della nuova Doc Sicilia. A beneficiarne sono stati otto vini della Sicilia Orientale che a gennaio di quest’anno avevano già ricevuto il via li-bera della Commissione di degustazione dell’Istituto Regionale dei Vini e degli Oli di Sicilia, riconosciuto dalla Regione Si-ciliana come organismo di certificazione. “Abbiamo puntato alla riduzione dei tempi e dei costi - ha spiegato il direttore generale dell’Istituto, Dario Cartabellotta - in nome di una maggiore efficienza che non fa altro che innalzare la qualità dei vini di Sicilia”.

Obiettivo della nuova Doc è infatti quello di qualificare i vini siciliani e rafforzarne l’identità, migliorarne la qualità, ridimen-sionarne immagine e posizione. Passa anche attraverso lo sviluppo di ser-vizi tecnologici innovativi la promozione dei vini di Sicilia. Dalla collaborazione tra l’Istituto e Winecode è nato Winecode Sici-lia, la prima guida enoturistica per tablet e smartphone. Disponibile su Apple Store e anche Android market Winecode Sicilia guida il turista e l’appassionato di vini nel suo percorso reale e virtuale alla scoperta delle cantine e dei territori di Sicilia. Sui ta-blet tipo iPad appare una dettagliatissima

mappa del territorio in grado di eviden-ziare la posizione delle cantine partendo dalla più vicina alla posizione del turista. è sufficiente sfiorare sulla mappa una po-sizione segnalata per conoscere il nome della cantina e tutte le informazioni. Per ognuna delle 193 cantine già inserite, so-no disponibili moltissime informazioni che vanno dalla disponibilità di servizi di vit-to, alloggio e degustazioni alla descrizione dettagliata dei vini prodotti, del territorio e della zona di produzione. L’applicazione si integra perfettamente con le altre appli-cazioni del tablet: si può attivare automati-camente il software di navigazione strada-le per raggiungere la cantina che riceve le coordinate Gps corrette e verificate diretta-mente dall’App Winecode Sicilia. è un vero strumento pratico di consultazione e guida multilingue, in grado di portare il turista di qualsiasi nazionalità fin sulla porta delle cantine di Sicilia.

Nel 2012 l’Istituto Regionale dei Vini e

degli Olii di Sicilia si foca-lizzerà ancora sui progetti per l’internazionalizza-zione che già lo scorso anno hanno dato risultati importanti. India, Paesi Scandinavi, Svizzera sono le tappe di questi primi mesi del 2012. “Si tratta di mercati - spiega Cartabel-lotta - molto interessati ai Vini di Sicilia. Abbiamo seminato e stiamo rac-cogliendo i primi frutti, anche perché le aziende vitivinicole siciliane stan-no apprezzando questo lavoro di internazionaliz-zazione. In India in par-ticolare abbiamo lavorato per ottenere dazi più bassi per i vini di fascia alta”. Fitto e intenso anche il programma 2012-2014 che punterà in primis alla valorizzazione dei Vini e degli Olii di Sicilia tramite il marketing intelligence, la formazione, la comuni-cazione e la promozione. Grande attenzione verrà riservata anche alla cer-tificazione e al controllo dei vini a denominazione di origine e degli oli e olive da mensa di Sicilia, alla ricerca, innovazione e di-vulgazione ed alla valoriz-zazione enogastronomica dei territori di Sicilia. Gli strumenti sono la vendita diretta, l’enoturismo, la cultura Wine in mode-ration e la promozione della dieta mediterranea. In programma numero-se partecipazioni a fiere, master e manifestazioni di rilievo del settore in conco-mitanza alla già avviata strategia di aggregazione che ha portato alla costi-tuzione di associazioni di produttori come Providi, Vibiosi e Vitesi, associa-zioni di piccole e medie imprese, che altrimenti sa-rebbero rimaste fuori dai circuiti di mercato e dalle iniziative promozionali fi-nanziate dall’Ue.

E il futuro è rivolto ai nuovi mercati

L’attività e i prodotti delle aziende vitivinicole siciliane sono sempre più apprezzate anche in continenti lontani: dalla Scandinavia all’India

Dario Cartabellotta, direttore generale dell’Istituto

La tipicità dei vini e degli oli siciliani conquista sempre più interesse tra i buyer esteri