Figura 2 L’acqua come risorsa - Zanichelli · 2019. 9. 26. · tiene l’approvvigionamento...

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Copyright © Zanichelli editore S.p.A. Bologna Copyright © Zanichelli editore S.p.A. Bologna da «#Terra, edizione verde» Lupia, Palmieri, Parotto SPUNTI DI CITTADINANZA E SOSTENIBILITÀ emerald_media/Shutterstock 1. L’acqua dolce è una risorsa preziosa L’acqua è una risorsa naturale, cioè un «bene» che utilizziamo per soddisfare una delle nostre ne- cessità principali. Poiché i tempi necessari perché naturalmente si riforniscano i serbatoi di acqua dolce possono essere anche molto lunghi, questa non è sempre una risorsa disponibile. Inoltre, la lentezza con cui si ricaricano le falde idriche in alcune zone del pianeta è aggravata dall’eccessi- vo sfruttamento. Per questa ragione l’acqua dolce non deve essere sprecata. 2. Dall’energia dei fiumi all’energia elettrica Quella racchiusa nei corsi d’acqua è anche la pri- ma forma di energia naturale che l’uomo ha cerca- to di utilizzare – oltre 2000 anni fa – per compiere lavoro con il minore sforzo muscolare possibile. L’energia dei fiumi è diventata ancora più impor- tante nel XX secolo, quando è stata diffusamente impiega ta negli impianti idroelettrici, cioè per produrre energia elettrica. 3. Il consumo di acqua In Italia, come negli altri Paesi economicamente più sviluppati, la maggior parte degli abitanti ri- tiene l’approvvigionamento idrico un fatto scon- tato, e il costo dell’acqua è generalmente basso. L’analisi delle risorse disponibili e dei crescenti fabbisogni indica, però, che in molte aree di que- sti Paesi, come già accade in molti Paesi in via di sviluppo, la penuria d’acqua sarà sempre più frequente e crescerà il conflitto tra i vari settori di utilizzo: quello domestico e quelli legati alle diver- se attività economiche. In Italia il consumo com- plessivo di acqua, per tutti gli usi, è di circa 2800 litri al giorno pro capite. Per gli usi domestici, una persona consuma ogni giorno 245 litri di acqua potabile. A questi consumi si aggiunge l’«acqua virtuale», cioè quella utilizzata per produrre i beni che acquistiamo; per esempio, per produrre un paio di jeans occorrono 10 000 litri di acqua. Il settore nel quale si registra in assoluto il maggior consumo idrico, più della metà del consumo tota- le, è quello agricolo (Figura 1). 4. Gli sprechi d’acqua Gli sprechi d’acqua sono spaventosi: in Italia ben più di un terzo dell’acqua immessa negli acque- dotti si disperde a causa delle cattive condizioni delle tubature, che portano a ingenti perdite idri- che lungo le reti di distribuzione (Figura 2). 5. L’utilizzazione dell’energia dei fiumi L’energia dei fiumi viene sfruttata negli impianti idroelettrici. Questi impianti utilizzano l’energia «cinetica» (dovuta al movimento) di una massa d’acqua libera che passa da una quota superiore a una quota inferiore. La differenza tra queste due quote si chiama «salto» (Figura 3). Esistono due tipologie di impianti, ad acqua fluente e a bacino. 6. Gli impianti ad acqua fluente Gli impianti ad acqua fluente sono caratteristi- ci dei fiumi di pianura, dei quali mettono a frutto non tanto il salto, di solito di scarsa entità (qual- che metro), ma piuttosto le portate, che sono con- siderevoli e presentano il vantaggio di essere poco variabili nel corso dell’anno. L’acqua come risorsa 7. Gli impianti a bacino Gli impianti a bacino si servono invece di corsi d’acqua con portata minore e meno costante, ma caratte- rizzati da salti di maggiore entità, dai 200 m fino a molto oltre 1000 m. Es- si sono dotati di «serbatoi» ottenuti per sbarramento mediante dighe, nei quali viene invasata l’acqua nei perio- di di maggiore disponibilità per poter far fronte ai periodi di magra, durante i quali l’acqua invece scarseggia. 8. La trasformazione dell’energia cinetica in elettrica In entrambi i tipi di impianti l’acqua viene convogliata, mediante canali artificiali o più spesso tramite condot- te forzate (nelle quali l’acqua è in pres- sione) verso le centrali, dove aziona le turbine idrauliche. L’energia cinetica dell’acqua in movimento viene così trasformata in energia elettrica. 9. Energia idroelettrica e fabbisogno mondiale L’energia idroelettrica copre una percentuale piuttosto bassa del fab- bisogno energetico mondiale; essa rappresenta meno del 6% dell’e- nergia primaria complessivamente consumata e circa il 16% dell’inte- ra energia elettrica prodotta. Ma ri- mane una risorsa economicamente importante poiché ha un rendi- mento molto elevato. 10. Pro e contro dell’aumento della produzione di energia idroelettrica Un aumento della produzione mondiale di energia idroelettrica sembra oggi difficile. I Paesi indu- strializzati hanno quasi esaurito le risorse idriche naturali semplici da utilizzare, mentre i Paesi in via di sviluppo, pur disponendo di ri- sorse potenziali, man strutture per utilizzare localmente questa ener- gia, che dovrebbe quindi essere tra- sportata. Uso di acqua in Italia Allevamento Energia Industria Civile Agricoltura 51% 20% 3% 5% 21% Palermo 54,6 Cagliari 59,3 Catanzaro 49,2 Bari 52,3 Potenza 68,8 Napoli 35,7 Roma 44,1 Campobasso 67,9 L’Aquila 29,4 Ancona 27,9 Bologna 27,9 Firenze 47,1 Perugia 54,6 Perugia 41,4 Genova 27,4 Venezia 31,7 Trieste 46,8 Bolzano 26,5 Trento 32,6 Trento 32,6 Milano 16,7 Aosta 24,5 Torino 27,9 energia potenziale energia cinetica energia meccanica energia elettrica acqua proveniente da un bacino di raccolta condotta forzata salto trasformatore alternatore (generatore elettrico) turbina Figura 1 Percentuale di acqua dolce consumata per le varie attività in Italia. Figura 2 Perdite idriche delle reti di distribuzione di acqua potabile nei comuni capoluogo di Regione. Rapporto percentuale tra perdite totali e volume di acqua immesso in rete (Anno 2015). Figura 3 Schema di un impianto idroelettrico

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  • Copyright © Zanichelli editore S.p.A. Bologna Copyright © Zanichelli editore S.p.A. Bologna

    da «#Terra, edizione verde» Lupia, Palmieri, ParottoSPUNTI DI CITTADINANZA E SOSTENIBILITÀ

    emerald_media/Shutterstock

    1. L’acqua dolce è una risorsa preziosaL’acqua è una risorsa naturale, cioè un «bene» che utilizziamo per soddisfare una delle nostre ne-cessità principali. Poiché i tempi necessari perché naturalmente si riforniscano i serbatoi di acqua dolce possono essere anche molto lunghi, questa non è sempre una risorsa disponibile. Inoltre, la lentezza con cui si ricaricano le falde idriche in alcune zone del pianeta è aggravata dall’eccessi-vo sfruttamento. Per questa ragione l’acqua dolce non deve essere sprecata.

    2. Dall’energia dei fiumi all’energia elettricaQuella racchiusa nei corsi d’acqua è anche la pri-ma forma di energia naturale che l’uomo ha cerca-to di utilizzare – oltre 2000 anni fa – per compiere lavoro con il minore sforzo muscolare possibile. L’energia dei fiumi è diventata ancora più impor-tante nel XX secolo, quando è stata diffusamente impiega ta negli impianti idroelettrici, cioè per produrre energia elettrica.

    3. Il consumo di acquaIn Italia, come negli altri Paesi economicamente più sviluppati, la maggior parte degli abitanti ri-tiene l’approvvigionamento idrico un fatto scon-tato, e il costo dell’acqua è generalmente basso. L’analisi delle risorse disponibili e dei crescenti fabbisogni indica, però, che in molte aree di que-sti Paesi, come già accade in molti Paesi in via di sviluppo, la penuria d’acqua sarà sempre più frequente e crescerà il conflitto tra i vari settori di utilizzo: quello domestico e quelli legati alle diver-se attività economiche. In Italia il consumo com-

    plessivo di acqua, per tutti gli usi, è di circa 2800 litri al giorno pro capite. Per gli usi domestici, una persona consuma ogni giorno 245 litri di acqua potabile. A questi consumi si aggiunge l’«acqua virtuale», cioè quella utilizzata per produrre i beni che acquistiamo; per esempio, per produrre un paio di jeans occorrono 10 000 litri di acqua. Il settore nel quale si registra in assoluto il maggior consumo idrico, più della metà del consumo tota-le, è quello agricolo (Figura 1).

    4. Gli sprechi d’acquaGli sprechi d’acqua sono spaventosi: in Italia ben più di un terzo dell’acqua immessa negli acque-dotti si disperde a causa delle cattive condizioni delle tubature, che portano a ingenti perdite idri-che lungo le reti di distribuzione (Figura 2).

    5. L’utilizzazione dell’energia dei fiumiL’energia dei fiumi viene sfruttata negli impianti idroelettrici. Questi impianti utilizzano l’energia «cinetica» (dovuta al movimento) di una massa d’acqua libera che passa da una quota superiore a una quota inferiore. La differenza tra queste due quote si chiama «salto» (Figura 3). Esistono due tipologie di impianti, ad acqua fluente e a bacino.

    6. Gli impianti ad acqua fluenteGli impianti ad acqua fluente sono caratteristi-ci dei fiumi di pianura, dei quali mettono a frutto non tanto il salto, di solito di scarsa entità (qual-che metro), ma piuttosto le portate, che sono con-siderevoli e presentano il vantaggio di essere poco variabili nel corso dell’anno.

    L’acqua come risorsa7. Gli impianti a bacinoGli impianti a bacino si servono invece di corsi d’acqua con portata minore e meno costante, ma caratte-rizzati da salti di maggiore entità, dai 200 m fino a molto oltre 1000 m. Es-si sono dotati di «serbatoi» ottenuti per sbarramento mediante dighe, nei quali viene invasata l’acqua nei perio-di di maggiore disponibilità per poter far fronte ai periodi di magra, durante i quali l’acqua invece scarseggia.

    8. La trasformazione dell’energia cinetica in elettrica

    In entrambi i tipi di impianti l’acqua viene convogliata, mediante canali artificiali o più spesso tramite condot-te forzate (nelle quali l’acqua è in pres-sione) verso le centrali, dove aziona le turbine idrauliche. L’energia cinetica dell’acqua in movimento viene così trasformata in energia elettrica.

    9. Energia idroelettrica e fabbisogno mondiale

    L’energia idroelettrica copre una percentuale piuttosto bassa del fab-bisogno energetico mondiale; essa rappresenta meno del 6% dell’e-nergia primaria complessivamente consumata e circa il 16% dell’inte-ra energia elettrica prodotta. Ma ri-mane una risorsa economicamente importante poiché ha un rendi-mento molto elevato.

    10. Pro e contro dell’aumento della produzione di energia idroelettrica

    Un aumento della produzione mondiale di energia idroelettrica sembra oggi difficile. I Paesi indu-strializzati hanno quasi esaurito le risorse idriche naturali semplici da utilizzare, mentre i Paesi in via di sviluppo, pur disponendo di ri-sorse potenziali, man strutture per utilizzare localmente questa ener-gia, che dovrebbe quindi essere tra-sportata.

    Uso di acqua in Italia

    AllevamentoEnergia Industria

    Civile

    Agricoltura51%

    20%

    3%5% 21%

    U7-p5-d1

    Perdite idriche delle reti di distribuzione di acqua potabile nei comuni capoluogo di regioneRapporto percentuale tra perdite totali e volume di acqua immesso in rete (Anno 2015)

    Palermo54,6

    Cagliari59,3 Catanzaro

    49,2

    Bari52,3

    Potenza68,8

    Napoli35,7

    Roma44,1

    Campobasso67,9

    L’Aquila29,4

    Ancona27,9

    Bologna27,9

    Firenze47,1

    Perugia54,6

    Perugia41,4

    Genova27,4

    Venezia31,7

    Trieste46,8

    Bolzano26,5

    Trento32,6

    Trento32,6

    Milano16,7

    Aosta24,5

    Torino27,9

    G C3 F04

    energia potenziale

    energia cinetica

    energia meccanica

    energia elettrica

    acqua provenienteda un bacinodi raccolta

    condottaforzata

    salto

    trasformatore

    alternatore(generatore

    elettrico)

    turbina

    Figura 1 Percentuale di acqua dolce consumata per le varie attività in Italia.

    Figura 2 Perdite idriche delle reti di distribuzione di acqua potabile nei comuni capoluogo di Regione. Rapporto percentuale tra perdite totali e volume di acqua immesso in rete (Anno 2015).

    Figura 3 Schema di un impianto idroelettrico

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    FISSA I CONCETTI IMPORTANTI

    USA LE PAROLE GIUSTE

    1 Qual è il consumo complessivo di acqua, per tutti gli usi, in Italia? A Circa 2,8 litri al giorno pro capite.B Circa 28 litri al giorno pro capite.C Circa 280 litri al giorno pro capite.D Circa 2800 litri al giorno pro capite.

    2 Nel 2015, in quale Regione si riscontravano le maggiori perdite idriche nella rete di distribuzione?A Basilicata.B Campania.C Piemonte.D Toscana.

    3 Gli impianti ................ sono costruiti su fiumi di portata considerevole con salti di scarsa entità.A a bacino.B ad acqua fluente.C idroelettrici.D multipli.

    4 Gli impianti ................ sono costruiti su fiumi di portata ridotta con salti di notevole entità.A a bacino.B ad acqua fluente.C idroelettrici.D multipli.

    5 Che percentuale dell’energia primaria consumata deriva da energia idroelettrica?A 6%.B 16%.C 44%.D 80%.

    6 Che percentuale dell’energia elettrica prodotta è rappresentata da energia idroelettrica?A 6%.B 16%.C 44%.D 80%.

    Spiega il significato delle parole sottolineate presenti nel testo. Aiutati con un dizionario o cerca in Rete.

    1 In Italia, come negli altri Paesi economicamente più sviluppati, la maggior parte degli abitanti ritiene l’approvvigionamento idrico un fatto scontato.

    2 Le cattive condizioni delle tubature portano a ingenti perdite idriche lungo le reti di distribuzione.

    3 Questo tipo di impianto idroelettrico mette a frutto le portate, che sono considerevoli e non molto variabili nel corso dell’anno.

    4 L’energia idroelettrica copre una percentuale piuttosto bassa dell’energia primaria complessivamente consumata.

    Collegati al sito dell’ISTAT nella sezione relativa agli indicatori per gli obiettivi dell osviluppo sostenibile. Per farlo digita nel motore di ricerca le seguenti parole «ISTAT indicatori sviluppo sostenibile».

    1 Individua nel sito il file con i dati relativi all’Obiettivo 6 - «Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie».

    2 Tra tutti gli indicatori analizzati dell’ISTAT scegli quello che ti colpisce di più, per esempio «Percentuale di popolazione che fruisce di servizi idrici di acqua potabile gestiti in modo sicuro».

    3 Realizza un grafico che rappresenti in modo efficace i dati e scrivi una breve analisi di 10 righe.

    4 Esponi al resto della classe il tuo lavoro e discutetene assieme.

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