Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2) · Geologia e litologia Terreni...

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SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA Identificativo schede tecniche D1 Ubicazione Via Cantagallo – Cimitero di Figline Inquadramento territoriale da P.S. Ambito agrario storico Geologia e litologia Terreni lapidei : Gabbri – Aree di bordo valle e raccordo con il versante Pericolosità sismica di base 3 – Elevata (P.S.3) All’area si assegna una pericolosità S.3 a causa della presenza di : - Contatti tettonici, faglie, sovrascorrimenti e sistemi di fratturazione - Presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse Pericolosità idraulica 1 - Bassa (P.I.1) Aree morfologicamente rilevate Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3) Area di potenziale instabilità dovuta alla pendenza del versante: - terreni argillosi con pendenze >10% - terreni sabbiosi con pendenze >20% - terreni litoidi molto fratturati con pendenze >35% - terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con pendenze >50% - presenza di rilevanti manomissioni antropiche Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) : in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione dell’azione sismica di progetto : a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti; b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei terreni; c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico- meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini geognostiche dirette; d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione, prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

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SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D1

Ubicazione Via Cantagallo – Cimitero di Figline

Inquadramento territoriale da P.S. Ambito agrario storico

Geologia e litologia Terreni lapidei : Gabbri – Aree di bordo valle e raccordo con il

versante

Pericolosità sismica di base 3 – Elevata (P.S.3)

All’area si assegna una pericolosità S.3 a causa della presenza di :

- Contatti tettonici, faglie, sovrascorrimenti e sistemi di

fratturazione

- Presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche

fisico-meccaniche significativamente diverse

Pericolosità idraulica 1 - Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

Area di potenziale instabilità dovuta alla pendenza del versante:

- terreni argillosi con pendenze >10%

- terreni sabbiosi con pendenze >20%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze >35%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con pendenze

>50%

- presenza di rilevanti manomissioni antropiche

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico.

Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2) :

riferita ad interventi in aree a pericolosità idraulica media (P.I.2) ove

non vengono indicate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di

carattere idraulico.

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D2

Ubicazione Via Guido Bisori

Geologia e litologia Depositi di accumulo colluviale al piede del versante

Inquadramento territoriale da P.S. Area agricola continua o aperta

Pericolosità sismica di base 3 - Elevata (P.S.3)

Zona di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche

significativamente diverse

Pericolosità idraulica 1 - Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 2 – Media (P.G.2)

Area di potenziale instabilità dovuta alla pendenza del versante:

- terreni argillosi con pendenze <10% terreni sabbiosi con

pendenze <20%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <35%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <50%

- area interessata da frane non attive

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico.

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità con normali vincoli (F.G.2) :

le condizioni di attuazione sono determinate in funzione di specifiche

indagini da eseguire in fase di rilascio del titolo edificatorio

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D3

Ubicazione Viale Galileo Galilei c/o parcheggio Piazzale del Ponzaglio

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide apicale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto prevalentemente residenziale con impianto urbanistico

unitario

Pericolosità sismica di base 3 – Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geomorfologica 1 – Bassa (P.G.1)

Area in cui non sussistono fattori predisponenti al verificarsi di

movimenti di massa per la presenza di :

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.G.1)

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D4

Ubicazione Via Montegrappa c/o bocciofila

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto consolidato prevalentemente residenziale eterogeneo

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide apicale

Pericolosità sismica di base 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 1 – Bassa (P.G.1)

Area in cui non sussistono fattori predisponenti al verificarsi di

movimenti di massa per la presenza di :

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.G.1)

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D5

Ubicazione Via di Gonfienti – Interno Interporto

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto produttivo derivante da piano unitario

Pericolosità sismica di base 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 1 – Bassa (P.G.1)

Area in cui non sussistono fattori predisponenti al verificarsi di

movimenti di massa ovvero costituiti da:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <1

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.G.1)

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D6

Ubicazione Via Ragnaia

Inquadramento territoriale da P.S. Aree agricole o spazio aperto peri-urbano

Geologia e litologia Area con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 4 - Molto elevata (P.I.4)

Aree interessate da allagamenti per eventi con Tr<30 anni

Pericolosità geologica 1 – Bassa (P.G.1)

Area in cui non sussistono fattori predisponenti al verificarsi di

movimenti di massa ovvero costituiti da:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <1

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità limitata (F.I.4):

in tali aree relativamente agli interventi previsti per i quali sia

preventivamente dimostrato che la loro natura è tale da non

determinare pericolo per persone e beni, da non aumentare la

pericolosità in altre aree e purché siano adottate, ove necessario,

idonee misure atte a ridurne la vulnerabilità, deve essere conseguita

la messa in sicurezza rispetto ad eventi con tempo di ritorno di 200

anni che può essere conseguita anche tramite adeguati sistemi di

autosicurezza (ad es: locali accessori e/o vani tecnici isolati

idraulicamente, ecc), nel rispetto delle seguenti condizioni:

- sia dimostrata l’assenza o l’eliminazione di pericolo per le persone e

i beni;

- sia dimostrato che gli interventi non determinano aumento delle

pericolosità in altre aree;

- della sussistenza delle condizioni di cui sopra deve essere dato atto

anche nel titolo abilitativo all’attività edilizia;

Fattibilità geologica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.G.1)

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D7

Ubicazione Rotonda 071 – tra Via Bruges e Via E. Berlinguer

Geologia e litologia Zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti in

facies di conoide distale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto produttivo derivante da piano unitario : macroaree

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 2 – Media (P.I.2)

Aree interessate da allagamenti per eventi con Tr compreso tra 200 e

500 anni

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico.

Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2) :

riferita ad interventi in aree a pericolosità idraulica media (P.I.2) ove

non vengono indicate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di

carattere idraulico.

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D8

Ubicazione Via di Turchia –c/o Giardini pubblici

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide distale

Inquadramento territoriale da P.S. Area agricola o spazio aperto intercluso

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.1)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici - Pericolosità

sismica locale elevata (S.3)

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

ovvero non sono presenti:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico.

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geomorfologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D9

Ubicazione Via delle Pleiadi – c/o Omnia Center

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide distale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto specialistico – attrezzature e servizi ad uso pubblico

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 - Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) : nelle situazioni caratterizzate da

pericolosità geologica elevata è necessario rispettare i seguenti

criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D10

Ubicazione Via Manzoni – c/o Giardini pubblici

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide distale

Inquadramento territoriale da P.S. Area agricola o spazio aperto intercluso

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 2 – Media (P.I.2)

Aree interessate da allagamenti per eventi con Tr compreso tra 200 e

500 anni

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con pendenze

<10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2): riferita ad interventi in aree a

pericolosità idraulica media (P.I.2) ove non vengono indicate

condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) : nelle situazioni caratterizzate da

pericolosità geologica elevata è necessario rispettare i seguenti

criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da :

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D11

Ubicazione Via del Molinuzzo

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide distale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto produttivo derivante da piano unitario : macroaree sature

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 2 – Media (P.I.2)

Aree interessate da allagamenti per eventi con Tr compreso tra 200 e

500 anni

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2) :

riferita ad interventi in aree a pericolosità idraulica media (P.I.2) ove

non vengono indicate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di

carattere idraulico.

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D12

Ubicazione Via Toscana

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide distale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto produttivo derivante da piano unitario : macroaree sature

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 2 – Media (F.I.2)

Aree interessate da allagamenti per eventi con Tr compreso tra 200 e

500 anni

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2):

riferita ad interventi in aree a pericolosità idraulica media (P.I.2) ove

non vengono indicate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di

carattere idraulico.

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D13

Ubicazione Via Chang Zhou (area verde boscata)

Geologia e litologia Depositi alluvionali granulari e/o sciolti recenti in facies di conoide

distale

Inquadramento territoriale da P.S. Area agricola o spazio aperto intercluso

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 - Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D14

Ubicazione Piazzale del Palazzetto

Geologia e litologia Depositi alluvionali granulari e/o sciolti recenti in facies di conoide

apicale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto specialistico – attrezzature e servizi ad uso pubblico

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 1 – Bassa (P.G.1)

Area in cui non sussistono fattori predisponenti al verificarsi di

movimenti di massa ovvero costituiti da:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <1

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geomorfologica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.G.1)

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D15

Ubicazione Via Fiora n.ro 5/7

Geologia e litologia

Inquadramento territoriale da P.S. Impianto su edificio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL)

Pericolosità idraulica

Pericolosità geomorfologica -

Fattibilità sismica

Fattibilità idraulica

Fattibilità geomorfologica

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D16

Ubicazione Via Bologna n.ro 102

Geologia e litologia

Inquadramento territoriale da P.S. Impianto su edificio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL)

Pericolosità idraulica

Pericolosità geomorfologica -

Fattibilità sismica

Fattibilità idraulica

Fattibilità geomorfologica

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D17

Ubicazione Via Filippo Strozzi n.ro 197

Geologia e litologia

Inquadramento territoriale da P.S. Impianto su edificio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL)

Pericolosità idraulica

Pericolosità geomorfologica -

Fattibilità sismica

Fattibilità idraulica

Fattibilità geomorfologica

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D18

Ubicazione Via Pistoiese n.ro 134

Geologia e litologia

Inquadramento territoriale da P.S. Impianto su edificio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL)

Pericolosità idraulica

Pericolosità geomorfologica -

Fattibilità sismica

Fattibilità idraulica

Fattibilità geomorfologica

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D20

Ubicazione Via Roma n.ro 133

Geologia e litologia

Inquadramento territoriale da P.S. Impianto su edificio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL)

Pericolosità idraulica

Pericolosità geomorfologica -

Fattibilità sismica

Fattibilità idraulica

Fattibilità geomorfologica

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D21

Ubicazione Via Bologna (Via del Bisenzio a San Martino)

Geologia e litologia

Inquadramento territoriale da P.S. Impianto su edificio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL)

Pericolosità idraulica

Pericolosità geomorfologica -

Fattibilità sismica

Fattibilità idraulica

Fattibilità geomorfologica

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D22

Ubicazione Piazza S. Marco

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide apicale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto storico di pregio

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 – Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 1 – Bassa (P.G.1)

Area in cui non sussistono fattori predisponenti al verificarsi di

movimenti di massa per la presenza di :

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geologica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.G.1)

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D23

Ubicazione Via Guido Guinizelli

Geologia e litologia Depositi alluvionali recenti in facies di conoide apicale

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto produttivo derivante da piano unitario : microaree

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 – Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 1 Bassa (P.I.1)

Aree morfologicamente rilevate

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10%

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

-

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità senza particolari limitazioni (F.I.1)

Fattibilità geomorfologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note

SCHEDA DI FATTIBILITA’ IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA

Identificativo schede tecniche D24

Ubicazione Via Iacopo Bettazzi

Geologia e litologia Area con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti

Inquadramento territoriale da P.S. Tessuto consolidato prevalentemente residenziale omogeneo

Pericolosità sismica locale (ZMPSL) 3 - Elevata (P.S.3)

Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici

Pericolosità idraulica 2 – Media (P.I.2)

Aree interessate da allagamenti per eventi con Tr compreso tra 200 e

500 anni

Pericolosità geologica 3 – Elevata (P.G.3)

La classificazione in tale classe deriva dall’evidenza che la stessa è

soggetta ad uso intensivo della falda tale da determinare possibili

fenomeni di subsidenza e dalle rilevanti manomissioni antropiche cui

è stata sottoposta.

Relativamente a problematiche di natura litologica si rileva che non

sussistono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa

per la presenza di:

- terreni argillosi con pendenze <5%

- terreni sabbiosi con pendenze <10%

- terreni litoidi molto fratturati con pendenze <10

- terreni litoidi non/poco fratturati e di buona qualità con

pendenze <10%

Fattibilità sismica Fattibilità condizionata (F.S.3) :

in tali aree devono essere svolte indagini geofisiche e geotecniche

per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione

dell’azione sismica di progetto :

a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti, sono

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

alle verifiche dei cedimenti;

b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere

realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate

al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei

terreni;

c) in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-

meccaniche significativamente diverse e in presenza di aree

interessate da deformazioni legate alla presenza di faglie attive e

capaci, è realizzata una campagna di indagini geofisiche di superficie

che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotipi posti a

contatto al fine di valutare l’entità del contrasto di rigidità sismica; è

opportuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini

geognostiche dirette;

d) nelle zone stabili suscettibili di amplificazione locali caratterizzate

da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato

rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una campagna di

indagini geofisica (ad esempio profili sismici a riflessione/rifrazione,

prove sismiche in foro, profili MASW) e geotecniche (ad esempio

sondaggi, preferibilmente a c.c.) che definisca spessori, geometrie e

velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l’entità

del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock

sismico. Nelle zone di bordo della valle, per quanto attiene alla

caratterizzazione geofisica, è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche

di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale

del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione

del maggior approfondimento del substrato geologico e/o sismico

Fattibilità idraulica Fattibilità con normali vincoli (F.I.2) :

riferita ad interventi in aree a pericolosità idraulica media (P.I.2) ove

non vengono indicate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di

carattere idraulico.

Fattibilità geologica Fattibilità condizionata (F.G.3) :

nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata è

necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove

infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici,

idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive

condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione

degli eventuali interventi di messa in sicurezza;

b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di

studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere

tali da:

- non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

- non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di

stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;

- consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed

attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla

tipologia dell’eventuale dissesto;

d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il

collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema

di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in

sicurezza, sono certificati;

e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga

dimostrato che non determinano condizioni di instabilità

e che non modificano negativamente i processi geomorfologici

presenti nell'area.

Prescrizioni

Note