Fare Riabilitazione anno III n. 2 - A.I.FI. · Il massaggio reflessogeno plantare 23 In copertina:...

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Fare Riabilitazione Numero 1 - Anno IV Gennaio - Marzo 2007 Registrazione al Tribunale di Palermo n.10 del 15/04/2004 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art.1 comma 2,DCB PA Il 23 aprile 2007 la VII commissione della Camera ha licen- ziato in sede legislativa il testo per l’abrogazione dell’art. 1-septies della legge n. 27 del 3 febbraio 2006 sull’equi- pollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diplo- ma di laurea in fisioterapia. Questo testo, che prossima- mente passerà all’esame del Senato, sembra il prodotto bipartisan di un tipico “inciucio” all’italiana. Il testo è for- mato da un solo articolo in due commi, in cui il secondo contraddice il primo. Infatti, mentre il primo comma testualmente afferma che “l’articolo 1-septies del decre- to legge 5 dicembre 2005 n. 250, convertito, con modifi- cazioni, dalla legge 3 febbraio 2006 n. 27, è abrogato”, il secondo, che a rigor di logica non avrebbe ragione di esi- stere, sembra invece elaborato da chi ha più interesse a tutelare interessi privati perchè direttamente coinvolto. Tale comma, infatti, afferma che “con decreto del Ministro dell’università e ricerca, adottato entro 6 mesi dall’en- trata in vigore della presente legge, sentito il Ministro della salute, acquisito il parere del CUN, è definita per i laureati e gli studenti iscritti ai corsi di laurea in scienze motorie la disciplina del riconoscimento dei crediti forma- tivi nonché delle modalità di espletamento del periodo di formazione e tirocinio sul paziente ai fini del consegui- mento della laurea in fisioterapia”. Non si capisce allora a quale disciplina fa riferimento tale comma se appena due giorni prima la Conferenza delle classi di laurea delle pro- fessioni sanitarie, proprio per scongiurare il pericolo di far entrare dalla finestra ciò che esce dalla porta, ha appro- vato all’unanimità un documento in cui, oltre a richiedere l’immediata abrogazione dell’art. 1-septies, esprime forte preoccupazione per l’emanazione di un nuovo decreto ministeriale appositamente creato per il riconoscimento dei crediti per i laureati in scienze motorie, poiché la materia è già disciplinata dalle legislazione vigente (L. 509/99 e DL.vo 270/04) e rischia di innescare un meccani- smo di riconoscimento dei crediti diffuso e allargato con decreti legge “ad hoc”. I presidenti e i coordinatori dei corsi di laurea ritengono infatti non modificabile la norma- tiva esistente sulla misurazione e il riconoscimento dei cre- diti già conseguiti da ogni studente, elaborata in base a cri- teri di valutazione oggettivi e uguali per tutti. Oltre a rile- vare il pericolo di un eventuale sovrannumero che inne- scherebbe una deregulation nel sistema delle professioni sanitarie. Inoltre, un “periodo di formazione e tirocinio sul paziente” avrebbe la conseguenza di far transitare, sic et simpliciter, la laurea in scienze motorie tra quelle sanita- rie. Con buona pace degli attuali presidi di scienze moto- rie. Sorge allora spontaneo l’interrogativo sul perchè que- sta maggioranza abbia mantenuto un testo così ambiguo. Solo debolezza numerica? E se qualche altro grande “stati- sta” volesse mettere mano all’emergenza infermieristica? Se il decreto ministeriale previsto dal secondo comma vedrà la luce si rischia di scardinare il sistema ordinamen- tale delle professioni sanitarie e tutte le regole di garanzia e di professionalità a tutela della salute dei cittadini. Ma i fisioterapisti hanno l’obbligo morale di non desistere e di richiedere fermezza nel rispetto delle leggi anche se que- sta storia ci ricorda Solone quando afferma che “le leggi sono come ragnatele, che rimangono salde quando vi urta qualcosa di molle e leggero, mentre una cosa più grossa le sfonda e sfugge (Vite Parallele, Plutarco)”. Angelo Ginestra AIFI Sicilia magazine

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Il 23 aprile 2007 la VII commissione della Camera ha licen-ziato in sede legislativa il testo per l’abrogazione dell’art.1-septies della legge n. 27 del 3 febbraio 2006 sull’equi-pollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diplo-ma di laurea in fisioterapia. Questo testo, che prossima-mente passerà all’esame del Senato, sembra il prodottobipartisan di un tipico “inciucio” all’italiana. Il testo è for-mato da un solo articolo in due commi, in cui il secondocontraddice il primo. Infatti, mentre il primo commatestualmente afferma che “l’articolo 1-septies del decre-to legge 5 dicembre 2005 n. 250, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 3 febbraio 2006 n. 27, è abrogato”, ilsecondo, che a rigor di logica non avrebbe ragione di esi-stere, sembra invece elaborato da chi ha più interesse atutelare interessi privati perchè direttamente coinvolto.Tale comma, infatti, afferma che “con decreto del Ministrodell’università e ricerca, adottato entro 6 mesi dall’en-trata in vigore della presente legge, sentito il Ministrodella salute, acquisito il parere del CUN, è definita per ilaureati e gli studenti iscritti ai corsi di laurea in scienzemotorie la disciplina del riconoscimento dei crediti forma-tivi nonché delle modalità di espletamento del periodo diformazione e tirocinio sul paziente ai fini del consegui-mento della laurea in fisioterapia”. Non si capisce allora aquale disciplina fa riferimento tale comma se appena duegiorni prima la Conferenza delle classi di laurea delle pro-fessioni sanitarie, proprio per scongiurare il pericolo di farentrare dalla finestra ciò che esce dalla porta, ha appro-vato all’unanimità un documento in cui, oltre a richiederel’immediata abrogazione dell’art. 1-septies, esprime fortepreoccupazione per l’emanazione di un nuovo decreto

ministeriale appositamente creato per il riconoscimentodei crediti per i laureati in scienze motorie, poiché lamateria è già disciplinata dalle legislazione vigente (L.509/99 e DL.vo 270/04) e rischia di innescare un meccani-smo di riconoscimento dei crediti diffuso e allargato condecreti legge “ad hoc”. I presidenti e i coordinatori deicorsi di laurea ritengono infatti non modificabile la norma-tiva esistente sulla misurazione e il riconoscimento dei cre-diti già conseguiti da ogni studente, elaborata in base a cri-teri di valutazione oggettivi e uguali per tutti. Oltre a rile-vare il pericolo di un eventuale sovrannumero che inne-scherebbe una deregulation nel sistema delle professionisanitarie. Inoltre, un “periodo di formazione e tirocinio sulpaziente” avrebbe la conseguenza di far transitare, sic etsimpliciter, la laurea in scienze motorie tra quelle sanita-rie. Con buona pace degli attuali presidi di scienze moto-rie. Sorge allora spontaneo l’interrogativo sul perchè que-sta maggioranza abbia mantenuto un testo così ambiguo.Solo debolezza numerica? E se qualche altro grande “stati-sta” volesse mettere mano all’emergenza infermieristica?Se il decreto ministeriale previsto dal secondo commavedrà la luce si rischia di scardinare il sistema ordinamen-tale delle professioni sanitarie e tutte le regole di garanziae di professionalità a tutela della salute dei cittadini. Ma ifisioterapisti hanno l’obbligo morale di non desistere e dirichiedere fermezza nel rispetto delle leggi anche se que-sta storia ci ricorda Solone quando afferma che “le leggisono come ragnatele, che rimangono salde quando vi urtaqualcosa di molle e leggero, mentre una cosa più grossa lesfonda e sfugge (Vite Parallele, Plutarco)”.

Angelo Ginestra

AIFI Sicilia magazine

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Ai colleghi fisioterapisti siciliani 3AIFI Sicilia

L’AIFI Sicilia incontra il Ministro della Salute 8Il disagio di non avere diritti riconosciuti e certezze 9Salvatore Crispi

L’AIFI is now - L’AIFI siamo noi 11La “putia” - il... Vecchio risponde 18Il trattamento ortesico della mano reumatoide 19Antonino Morano, Giovanni Trombetta, Patrizia Maio, Anna Rita Maio

Curiosando sul web 20Modulo iscrizione AIFI 2007 21

CORSICORSI

Il massaggio reflessogeno plantare 23In copertina: Antonio Canova, Le Grazie, 1812-1816, particolare.Pietroburgo, Ermitage

Fare RiabilitazioneAIFI S ic i l ia magazine

Trimestrale dell’Associazione Italiana Fisioterapisti - Regione Sicilia

Direttore ResponsabileAngelo Ginestra

RedazioneFilippo Cavallaro, Giuseppe Cultrera, Roberto Ferrara, Giuseppe Enea, Rosario Fiolo, Orazio Meli, Carmelo Roccaro, Annamaria Venere

Coordinamento redazionaleDora Cinà

Grafica e impaginazioneDora Cinà, Angelo Ginestra

StampaSeristampa Palermo - Tiratura 3000 copie

A I F I S i c i l i aA I F I S i c i l i avia Marchese di Villabianca n.120

90143 Palermo - tel./fax 091.303908www.aifisicilia.it

PresidenteRosario FioloSegretarioAnnamaria VenereTesoriereGiuseppe EneaUfficio FormazioneOrazio MeliUfficio Giuridico e Rapporti SindacaliRoberto Ferrara Ufficio Liberi ProfessionistiCarmelo RoccaroUfficio Comunicazione e RelazioniEsterneFilippo Cavallaro

Sezioni ProvincialiSezioni Provinciali

Agrigento Giovanni Nigro

Caltanissetta Francesco Bisesi

Catania Giuseppe Cultrera

Palermo Angelo Ginestra

Ragusa Eugenio Gallitto

Siracusa Paolo Fiore

Trapani Laura Genco

Per iscriversi all’A.I.FI. Regione SiciliaEffettuare il pagamento della quota associativa di €100.00 (soci ordinari) o di € 26.00 (quota associativastudenti):- sul c/c bancario n.540/9 presso il Credito Emilianodi Palermo, sede p.zza De Gasperi n.25/A ABI 3032 -CAB 4601, oppure- sul c/c postale n.39785092, intestato ad A.I.FI.Regione Sicilia, Via M.se di Villabianca n.120 90143Palermo, specificando la causale del versamento.Utilizzare il modulo d’iscrizione scaricandolo dal sitowww.aifisicilia.it, compilarlo, in doppia copia, in tuttele sue parti.Spedire entrambe le copie corredate di:1.fotocopia del versamento;2. fotocopia autocertificata del titolo conseguito

(per gli studenti certificato di frequenza);3.fotocopia della P.IVA

(solo per i liberi professionisti).

C o l l a b o r a z i o n iC o l l a b o r a z i o n iChiunque può collaborare facendo pervenire alla redazione,presso la sede dell’AIFI, o all’indirizzo [email protected], articoli a carattere scientifico, culturale, socia-le, sindacale e politico, di interesse riabilitativo, eventual-mente provvisti di foto, disegni e tabelle, purchè inediti. Taliarticoli, esclusivamente in file, dovranno avere le seguenticaratteristiche: word, times new roman, corpo 12, minimo1900 - massimo 6500 battute. La responsabilità di tutti gli articoli pubblicati è degli autorifirmatari. La redazione valuta e decide liberamente la pub-blicazione se in linea con le proprie scelte. L’eventuale pub-blicazione è a titolo completamente gratuito.

Fare Riabilitazione sarà inviato gratuita-

mente a tutti coloro che ne faranno richie-

sta all’AIFI Sicilia, comunicando il proprio

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Ai colleghi fisioterapisti siciliani

Caro collega grazie,grazie perché, con la tua iscrizione hai contribuito a vincere alcune durissime battaglie ma soprat-tutto a bloccare quanti, e sono tanti, ignobilmente hanno attentato alla crescita e all’affermazionedella nostra professione. Ringraziarti è doveroso!Ti proponiamo di seguito un resoconto di quanto è accaduto e di quanto abbiamo fatto insieme negliultimi diciotto mesi, anche grazie anche al tuo supporto:- 12 ottobre 2005: Blocco del ddl 3236 sull’Ordine: preoccupazione delle professioni sanitarie.Così cominciò la bufera! E dalla nostra mobilitazione sono scaturiti una serie di eventi tra cui: - L’impegno della senatrice Siliquini: È ora di approvare il DDL sull’ordine- 10 e 11 novembre 2005: Convegno dell’AIFI Sicilia a Capomulini (CT), coinvolgendo nell’occasionel’Assessore Regionale alla sanità Pistorio e altri esponenti politici di vari schieramenti- domenica 13 alle 8.45: L’AIFI su RaiUno: È di scena la riabilitazione- L’AIFI ai Ds a convegno a Roma: Solo l’ordine per regolamentarciDopo questi passaggi si arriva:- 14 dicembre 2005: Approvato al Senato il disegno di legge sull’ordine- 24 dicembre 2005: Ddl sull’ordine: trasmesso dal Senato alla Camera- 5 gennaio 2006 (sembrava fatta): per gli associati AIFI un anno ricco di impegni e di soddisfazioni.Ddl sull’ordine: l’AIFI scrive ai deputati e al governo- 24 gennaio 2006: Approvato in Commissione alla Camera il ddl sull’ordineA coronamento di questi eventi un messaggio di Vincenzo Manigrasso, presidente nazionale Aifi:“Cari colleghi,ieri 24 gennaio 2006, alle ore 18.25, la Camera dei Deputati ha approvato definitivamente iltesto di Legge “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabi-litative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativiordini professionali”. È senza ombra di dubbio uno dei più grandi risultati della storia associati-va ed è frutto dell’impegno di intere generazioni di colleghi che hanno operato per lo sviluppoculturale e scientifico, per il riconoscimento del ruolo e per l’affermazione della dignità della pro-fessione di fisioterapista. In questo momento solenne ed importante intendo rivolgere un parti-colare ringraziamento ai colleghi fondatori dell’Associazione, a tutti i dirigenti nazionali e loca-li che l’hanno guidata in questi lunghi anni e a tutti i professionisti che hanno attivamente par-tecipato alla vita associativa, credendo in essa e nella possibilità di realizzare un’azione siner-gica in grado di garantire il raggiungimento di tanti importanti obiettivi. Un sentito ringrazia-mento va a tutte le forze politiche che hanno saputo cogliere la profonda innovazione che si èdeterminata nel mondo sanitario e che hanno deciso di inserire nella nostra legislazione questoultimo determinante tassello normativo. Un particolare ringraziamento va al Sottosegretario alMiur Senatrice Maria Grazia Siliquini, al Presidente della Commissione Igiene e sanità del SenatoSen. Antonio Tomassini, alla Sen. Monica Bettoni Brandani, ai relatori del disegno di legge Sen.Rossana Boldi e On. Francesco Paolo Lucchese, all’On. Grazia Labate, al Sen. Leopoldo DiGirolamo e ai tanti parlamentari che hanno inteso portare avanti l’approvazione della legge.Sono certo che nella nuova fase della vita professionale che si apre con l’istituzione dell’ordine ifisioterapisti saranno in grado, ancora una volta, di consolidare il prestigio acquisito in questilunghi anni, di migliorare la propria competenza e di mettersi ancora di più al servizio dei cit-tadini. Un cordiale saluto e un augurio di buon lavoro a tutti”.La soddisfazione per i risultati raggiunti fu, però, presto soffocata dall'art. "1 septies" del sen.Firrarello, che proponeva l'equipollenza tra i laureati in scienze motorie e i laureati in fisiotera-pia. Ricominciò nuovamente la mobilitazione generale.

GRAZIE AL TUO SOSTEGNO

ABBIAMO POTUTO AFFRONTARE LA NUOVA E GRAVE EMERGENZA

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Un elenco di alcuni documenti e iniziative

- Dopo l’ordine si tenta lo scippo (ricorda il documento “a rischio la salute dei cittadini”)- Non regalare la laurea in fisioterapia ai laureati in Scienze motorie: stampa e spedisci!- TDM-Cittadinanzattiva: con l’equipollenza di scienze motorie a pagare sono i cittadini- CGIL, CISL, UIL: respingere la norma di equipollenza di scienze motorie- La FISH si unisce alla protesta dei fisioterapisti- Discussione alla Camera DL 250: domani si replica- Camera: presentato emendamento per sopprimere la norma sull’equipollenza- UGL: equipollenza di scienze motorie incoerente e pericolosaTra i fisioterapisti cresce la rabbia ed arriva la protesta:- Domani si scende in piazza: alle 11 tutti a Roma in piazza ColonnaTUTTI fummo a piazza Colonna con gli striscioni e sotto la pioggia! Un successo la manifestazionea Roma contro l’equipollenza di scienze motorie. Non potevamo essere paghi di un giorno di gloriae siamo rimasti a tutt’oggi in trincea, per fortuna non soli! E le adesioni sono fioccate, mettendo inimbarazzo i palazzi della politica. Si forma la consapevolezza che questi professionisti, rappresen-tati dall’AIFI, non possono essere cancellati, né barattati. E quindi riprende ancora il difficilissimolavoro di interlocuzione con le forze politiche di tutti gli schieramenti e con le Istituzioni: - Bloccare qualsiasi decreto ministeriale di attuazione dell’art. 1 septies: lo chiedono CGIL, CISL e UIL - Presidio a Roma contro l’equipollenza: 300 in piazza per protestare- Manigrasso: “La partita sull’equipollenza di scienze motorie non è chiusa!”- Appello di FISH, Cittadinanzattiva e Aifi al Presidente Ciampi: non promulghi quella norma- Mobilitazione dell’AIFI Sicilia- No all’equipollenza di scienze motorie: è la volta degli studenti di Palermo- Equipollenza tra scienze motorie e fisioterapia: da martedì 14 alla Camera l’ emendamento abro-gativo del governo- Emendamento inammissibile, Manigrasso: “Il governo faccia chiarezza”- A Roma il 15 marzo nella Sala Rossa del Senato si discute di Ordini- Il Professor Megna: non si giustifica un’equipollenza inventata- Il 21 marzo tutti a Roma: manifestazione nazionale contro l’equipollenza- Il Manifesto dell’AIFI : “No all’equipollenza”- CGIL, CISL, UIL “Confermiamo la nostra adesione alla manifestazione del 21 marzo”- UGL: “Aderiamo al manifesto e alla giornata del 21 marzo a Roma”- Il dissenso della commissione nazionale del corso di Laurea in Fisioterapia sull’1-septies- 10.000 fisioterapisti in corteo per dire no all’equipollenza- Prima rassegna stampa dei 10.000 in corteo- Manifestazione di protesta degli studenti del corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università di Messina- Mobilitazione e manifestazione dell’AIFI Catania- Tavolo tecnico MIUR: l’equipollenza è da abrogare- Contro l’1-septies: dalle AIFI regionali lettere a tutte le strutture sanitarie- Il ministro Turco al convegno a Bologna: “Applicherò la legge sugli ordini”- Esposto dell’AIFI all’Antitrust contro Tecnica 2000 (finta scuola per finti fisioterapisti) per pubblici-tà ingannevole- Cinque proposte di legge per abrogare l’equipollenza- Abrogazione dell’1-septies: lettera di Manigrasso alla VII commissione Cultura- Allerta dei fisioterapisti sull’1-septies: l’AIFI scrive ai parlamentari e ai giornalisti- Ministero dell’Università: l’istituto Tecnica 2000 non è mai stato riconosciuto- CGIL, CISL e UIL chiedono al governo l’abrogazione dell’1-septies- L’1-septies in Commissione: una marea di e-mail, si decide un ciclo di audizioni- Oggi su Repubblica appello delle professioni alla Turco: si attui la legge sugli ordini

IMPORTANTI SOGGETTI ISTITUZIONALI E NON SONO STATI AL NOSTRO FIANCO

ANCHE A LORO VA IL NOSTRO GRAZIE

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“Riabilitazione Italia” intervista Manigrasso

L'associazione che Lei presiede, in questi giorni, sta lottando in difesa dei fisioterapisti, chiedendol'abrogazione dell'art. 1-septies della legge n. 27 del 03 febbraio 2006, che ha introdotto la possibi-lità di rendere equipollenti i laureati in scienze motorie ai laureati in fisioterapia. Secondo Lei, lamancata abrogazione di tale articolo quali conseguenze avrebbe per i Fisioterapisti e per il settoredella Riabilitazione? Voglio ricordare, innanzitutto, che la richiesta di abrogazione dell'art. 1-septies è stata sostenutadall'AIFI ma che il manifesto nazionale per il "No all'equipollenza" è stato sottoscritto anche da sog-getti rappresentativi dei cittadini e delle persone disabili, come CittadinanzAttiva-Tribunale per iDiritti del malato e FISH. Ciò dimostra che il tema non può essere relegato, come qualcuno sostienestrumentalmente, ad una semplice quanto legittima difesa dell'ambio professionale, ma rappresen-ta una battaglia di civiltà per la tutela del diritto alla salute e per la promozione della buona riabili-tazione. È per tale ragione che, mi si permetta, mi rifiuto di prendere in considerazione l'ipotesi cheuna norma dai contenuti palesemente incostituzionali e che rappresenta la negazione dei principiche regolamentano l'accesso alle professioni e all'esercizio sanitario, possa rimanere in piedi. La per-manenza di tale norma è infatti incompatibile con tutto il sistema salute del nostro Paese ed apri-rebbe le porte alla legalizzazione di ogni forma di abusivismo oltre che costituire un pericoloso pre-cedente per la sicurezza dei cittadini. L'AIFI, il 21 marzo u.s., ha organizzato una manifestazione che ha visto la presenza di circa 10.000Fisioterapisti; quali altre iniziative l'AIFI intraprenderà nel prossimo futuro per continuare a richie-dere l'abrogazione dell'art. 1-septies? Anche in questo caso mi consenta di fare una breve premessa per ringraziare tutti i colleghi e glistudenti dei corsi di laurea in fisioterapia che il 21 marzo hanno deciso di rispondere all'appellodell'AIFI. Questa data rimarrà nella nostra storia a dimostrazione della capacità della nostraAssociazione di rappresentare le giuste aspettative dei professionisti in maniera non corporativa main coerenza con una visione unitaria della funzione sanitaria che mette al centro il paziente e che sifa garante della qualità dei percorsi riabilitativi affidandone la gestione a professionisti competenti. Il 21 marzo rappresenta quindi un primo punto di sintesi per riaffermare in maniera esplicita, ose-rei dire " plateale", questi principi ma è anche un punto di partenza per chiedere ai futuri governantiun impegno preciso per l'immediata abrogazione della norma una volta che si sarà insediato il nuovoParlamento. Proprio in queste ore l'AIFI sta predisponendo il lancio di una campagna di sensibiliz-zazione rivolta ai candidati dei due schieramenti politici perché assumano l'impegno a risolvere unproblema che noi non intendiamo far cadere nel dimenticatoio. Siamo consapevoli della fondatezzadelle nostre argomentazioni e fiduciosi di vedere accolte le nostre richieste ma non molleremo finoa che il percorso non sarà concluso. Se necessario, ma ci auguriamo che ciò non avvenga, promuo-veremo il blocco delle attività universitarie e, come "ratio" estrema, forme di protesta nelle struttu-re del sistema sanitario nazionale, pubbliche e private accreditate, in cui operiamo.Quale slogan, tra quelli presenti alla manifestazione del 21 Marzo, a suo parere, descrive meglio "ilmomento storico" che i Fisioterapisti Italiani stanno vivendo? Come si ricorderà l'iniziativa del 21 marzo, ispirandosi ad uno slogan coniato da alcuni studenti difisioterapia di Padova nei giorni immediatamente successivi all'approvazione dell'1-septies, è stataintitolata "La fisioterapia non è uno sport". Si è trattato di un modo, a parer mio ironico, efficace enon lesivo delle altrui sensibilità, per far comprendere ai nostri interlocutori che si stavano mesco-lando due aspetti che riguardano la persona - la salute e il benessere - ugualmente importanti mache vanno protetti mettendo in campo le competenze appropriate ed evitando pericolose confusio-ni. In generale mi sento di dire che i partecipanti alla manifestazione hanno ottimamente completa-to il quadro "allegorico" con l'utilizzo di slogan molto colorati ed efficaci anche se voglio sottolineareche quello che recitava "Ci avete date l'Ordine, ora non mettete Disordine" constestualizzava inmaniera particolarmente brillante il momento che stiamo vivendo.

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI È LA TUA ASSOCIAZIONE

DIFENDE I TUOI DIRITTI E QUELLI DEI CITTADINI

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“Riabilitazione Italia” intervista Manigrasso

Il varo dell'ormai famigerato “art. 1-septies” ha distolto un po' tutti da una fantastica conqui-sta qual è la "legge sugli ordini professionali". A suo parere, sulla base dei contenuti dellalegge in oggetto, quanto tempo passerà ancora affinché i fisioterapisti italiani abbiano un pro-prio ordine professionale? L’approvazione della legge n. 43 del 2006 rappresenta il completamento di un percorso intrapresoagli inizi degli anni '90 dalla nostra professione e che, lungo il corso degli anni, ha portato all'ema-nazione del profilo professionale, della legge 42, della legge 251 e, passando per la riforma degliordinamenti didattici universitari, all'adeguamento della formazione dei professionisti italiani ai piùalti standard europei. La legge 43 è una norma di sistema perché, è bene ricordarlo, non si limitaad istituire l'Ordine professionale ma formalizza uno sviluppo di carriera sia sul piano clinico, attra-verso il riconoscimento delle competenze acquisite con i master professionalizzanti, che sul pianomanageriale attraverso la valorizzazione della funzioni di coordinamento e di quelle dirigenzialiesplicabili sia nell'organizzazione dei servizi che dei corsi di laurea. È una legge passata grazie ad un impegno "bipartisan" della politica ma anche in presenza, inutilenasconderlo, di una persistente opposizione altrettanto trasversale agli schieramenti politici che,alla fine, ha dovuto piegarsi di fronte alla perseveranza dei sostenitori del provvedimento. Ora,com'è noto, abbiamo sei mesi di tempo per giungere all'emanazione dei decreti delegati e credo che,considerando l'imminenza delle elezioni politiche, questi mesi passeranno tutti. Abbiamo lavoratosodo anche in questo frangente promuovendo una serie di incontri-conferenze in tutt'Italia con lealtre professioni e con i Parlamentari che si sono spesi per l'approvazione della legge, per portarnealla luce gli aspetti positivi e per rinnovare l'impegno di tutti. La Direzione nazionale che si svolge-rà il 2 aprile si esprimerà definitivamente circa gli orientamenti generali che intendiamo proporreper il decreto attuativo e posso assicurare, come sempre, l'impegno dell'AIFI perché si arrivi entro iltermine previsto ad un risultato atteso da tanti anni.

RiabilitazioneItalia è letto ogni mese da oltre 25.000 professionisti della Riabilitazione, tra questinumerosissimi fisioterapisti, qualcuno magari non è iscritto all’AIFI. Motivi il perché, in questo momento storico, sarebbe utile l’iscrizione all’AIFI. L’AITR ieri e l’AIFI oggi hanno rappresentato e rappresentano un soggetto importante nella storiadella fisioterapia italiana. Siamo stati sempre disponibili al dialogo sui problemi della riabilitazionema sempre fermi nel tutelare sia gli interessi delle persone assistite che quelli dei professionisti. Siamo sempre stati in prima fila quando si è trattato di dare impulso allo sviluppo della professionee abbiamo sempre rifiutato di barattare la dignità del ruolo professionale in cambio di “un posto alsole”. La vicenda dell’1-septies la dice lunga sulla coerenza e l’impegno dell’AIFI, di tutti i suoi diri-genti e di tutti i suoi iscritti, nel portare avanti gli obiettivi della professione.Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le iscrizioni sono oggi in forte aumento. Questo

dimostra che abbiamo saputo evocare un forte senso di appartenenza e che stiamo operando scel-te condivise da molti fisioterapisti italiani che vedono nell’AIFI l’unico soggetto in grado di esercita-re una leadership autorevole e qualificata e in grado di difendere la professione. Aderire all’AIFI vuol dire condividere questa politica, esercitarla in maniera attiva e rafforzare glistrumenti per allargare la partecipazione ai processi decisionali. La nostra storia parla chiaro e ilnostro presente altrettanto. Il futuro è quello dell’Ordine ma per garantire che il governo di questo nuovo ed importante orga-nismo professionale si orienti in maniera coerente con ciò che la nostra Associazione ha perseguitoin quasi cinquant’anni di attività, è oggi più che mai indispensabile rafforzarne il peso e la capacitàdi influenza. Mi sembrano ragioni più che valide per compiere un gesto semplice e al tempo stesso di grandesignificato: iscriversi!

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Per l’on. Dalla Chiesa l’1 septies va abrogato

"In merito all'equipollenza tra la Laurea in Scienze motorie e in Fisioterapia, sancita dall'art.1 sep-ties della Legge n. 27 del 3 febbraio 2006 che rende possibile l'accesso alla professione di fisiotera-pista anche ai laureati in Scienze motorie, il Sottosegretario all'Università e alla Ricerca, Prof. NandoDalla Chiesa, fa presente, per responsabilità istituzionale di fronte a ogni possibile aspettativa deglistudenti, che è all'esame della Camera dei Deputati una proposta di legge che intende abrogare l'ar-ticolo in questione e sottolinea l'elevata possibilità che la proposta venga approvata. La proposta dilegge, d'iniziativa dell'On. De Simone e che trova il consenso del Ministero dell'Università e dellaRicerca e del Ministero della Salute, poggia infatti sulle seguenti considerevoli motivazioni: - i due percorsi sono completamente diversi e l'equipollenza non garantirebbe dunque un'adeguatapreparazione professionale con dirette conseguenze sulla salute dei cittadini; - il corso di laurea in scienze motorie non è aderente al profilo professionale approvato dal Ministerodella Salute per la formazione dei fisioterapisti, né al curriculum formativo previsto dalla recentedirettiva europea 2005/36/CE; - la legge rende inefficace la programmazione annuale per l'accesso ai corsi di laurea in fisiotera-pia, disposta dal Miur sulla base di dati regionali; - l'equipollenza non comporta per i laureati in Scienze motorie l'automatica abilitazione all'eserciziodella professione di fisioterapista, che si consegue solamente superando l'esame finale del corso diLaurea in Fisioterapia, avente valore di esame di Stato."Roma, 28 luglio 2006Proseguendo con l’elenco:- Disegno di legge proroga la delega sugli Ordini. Manigrasso: “È una soluzione pasticciata” - Manigrasso al Sole 24 Ore: “Il governo Prodi poteva istituire gli ordini e non l’ha fatto”- Gli studenti di Messina organizzano un incontro in occasione della Giornata mondiale della fisioterapia

- Le professioni sanitarie ribadiscono: gli ordini professionali sono uno strumento indispensabile per tutelare il cittadino

- La Direzione Nazionale AIFI: impegni chiari dal governo o si vada verso la mobilitazione dei 550.000 professionisti sanitari

- Delegazione AIFI ricevuta dal Ministro della Giustizia on. Mastella- AIFI e Fisioterapisti dell’Unione Italiana Ciechi: insieme per gli obiettivi professionali- Audizione alla Camera su 1-septies: l’AIFI chiede l’immediata abrogazione- Audizioni sull’1-septies alla Camera, Manigrasso scrive a Folena: “Ci vuole più equilibrio”- Delibera dell’Antitrust: la pubblicità di Tecnica 2000 è ingannevole- 2-2-07 Le professioni sanitarie chiedono a Patta e al ministero azioni più incisive. Allo studio possibili iniziative congiunte tra professioni e sindacati.

- Bortone replica alla FIF: “Le nostre sono battaglie per difendere la professione” - La FIF è davvero rappresentativa dei fisioterapisti? L’AIFI chiede verifiche al Ministero della salute- Manigrasso all’Ansa: “Chiediamo l’ordine. Altrimenti si scende in piazza”

Caro collega, comprenderai che, anche per ragioni di spazio, abbiamo descritto solo una parte delle attivi-tà della nostra Associazione, tralasciando di esporre tutti quelli che sono e saranno i campi diintervento e di interesse che ci vedono costantemente protagonisti (formazione, università,ricerca, pubblicazioni scientifiche, tutela giuridica, ecc.).Abbiamo voluto, però, esporre tutto questo anche per ribadire che la battaglia politica è semprela più dura e, che ci piaccia o no, si combatte non solo con le idee, ma anche con i numeri.Riteniamo che oggi, in dispregio alle critiche e al disfattismo, essere rappresentati dall'AIFI èmotivo di orgoglio e, facendo appello alla tua coscienza di professionista, ti chiediamo disostenere la TUA Associazione con la TUA iscrizione. GRAZIE COLLEGA,perché senza il tuo contributo e le tue idee tutto questo non sarebbe stato possibile! Ciò che 20 anni fa era solo utopia (autonomia e profilo professionale, laurea, laurea magi-strale, dirigenza, ecc.), oggi è realtà. Noi crediamo che insieme nuove realtà sono ancora rag-giungibili. GRAZIE!

AIFI Sicilia

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notizie

L’AIFI Sicilia incontra il Ministro della Salute

Sabato 10 Febbraio 2007 una delegazione dell’AIFI Sicilia guidata dal

Presidente regionale e consigliere nazionale Rosario Fiolo ha incontrato il

Ministro della Salute On. Livia Turco in occasione della sua visita ad Agrigento.

Durante l’incontro, svoltosi alla presenza del vice ministro alle Infrastrutture

On. Angelo Capodicasa, l’AIFI ha ribadito al Ministro i motivi di urgenza che

impongono la rapida abrogazione dell’art. 1-septies e la richiesta che tale prov-

vedimento venga assunto salvaguardando il sistema che regola l’accesso, l’a-

bilitazione e l’esercizio delle attività delle professioni sanitarie che assicura la

qualità della formazione delle professioni sanitarie e che è posto a garanzia

della salute dei cittadini.

Al Ministro Turco è stato inoltre chiesto che venga completato il percorso di

riforma delle professioni sanitarie attraverso l’istituzione degli ordini previsti

dalle legge 43/2006 per garantire un maggiore livello di responsabilità di tutti

gli operatori sanitari.

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di Salvatore Crispi*

In questi mesi gli organi di informazione hanno riporta-to, con grande risalto, notizie provenienti dal mondodella scuola ed anche dalle famiglie e dalla società in

genere: fenomeni di “bullismo”, azioni di prevaricazionee di derisione verso i più deboli ed in particolar modoverso alcuni disabili, metodi coercitivi e punitivi eccessi-vi, anche da parte di docenti specializzati verso gli stessialunni disabili, ma anche “spedizioni” punitive da parte digenitori verso i dirigenti scolastici e i docenti, che“osano” mettere in discussione il comportamento dei lorofigli o che tentano di imporre delle regole. Tutti fatti chemettono in risalto una pericolosa involuzione dellanostra società, che rischia di cacciare in “cantina” ivalori su cui essa si fonda. Due dei pilastri fondamentalidella nostra società, come la famiglia e la scuola, sem-brano vacillare, poiché la legge del più forte vuole affer-marsi sempre di più. In questa situazione le regole, chepure esistono, codificate da un’ampia legislazione sianazionale che regionale, sono applicate solo secondo unadiscrezionalità di comodo. Perciò molto spesso questadiscrezionalità non si “sposa” col diritto di tutti a pote-re essere protagonisti della propria esistenza ed anchedella comunità in cui si vive determinando con le propriescelte la qualità della quotidianità.La mancanza di collegamenti effettivi tra la scuola e lafamiglia, che possono determinare processi univoci e scel-te condivise provocano, spesso, un “vuoto”, che è diffici-le da colmare, per cui l’individuo si trova ad avere com-portamenti individualistici, scollegati dalla comunità edalle regole che viggono; l’assenza di servizi per tuttidetermina, altresì, le clamorose situazioni riportate pun-tualmente da tutti gli organi di informazione. Tuttavia,una parte di responsabilità è da imputare in senso latoanche alle Istituzioni ed in particolare agli uomini politiciche le guidano e che sono chiamati a decisioni e a scelteche spesso non fanno perché, probabilmente, scontente-rebbero qualcuno, per cui si preferisce lasciare tutto cosìcome senza compiere scelte coraggiose e di rottura con ilpassato. In questa situazione per le persone disabili le dif-ficoltà aumentano, nonostante l’ampia e positiva legisla-zione a loro favore, che ha introdotto delle regole e delleprecise disposizioni. La realizzazione dei servizi, peresempio, è un’indicazione non rispettata se non in mini-ma parte ed in maniera non omogenea sul territorio dellanostra Regione. Gli stessi servizi scolastici sono carenti,poiché manca, soprattutto, un collegamento effettivo ecodificato (nonostante la legislazione vigente) tra gli uffi-ci scolastici e i servizi delle istituzioni locali in grado difornire assistenza e servizi di supporto; per ciò moltospesso si assiste a proteste di genitori, che non possonomandare i figli a scuola, perché manca il servizio igienico-personale, o che vengono chiamati dalla stessa scuola peraccudire i loro figli durante le ore di lezione. Per non par-lare della riabilitazione che viene svolta, questa sì, inspecifici Centri, accreditati ai sensi della legge 104/92,che non sono distribuiti omogeneamente sul territorio,

che non offrono spesso garanzie di qualità e sono unimpegno notevole per l’erario della Regione Siciliana(solo per questi Centri nel 2003 sono stati spesi più di220 milioni di euro). A questi Centri si aggiungono i ser-vizi di fisiokinesiterapia, che operano in convenziona-mento esterno (palestre, centri provati, etc.), che vor-rebbero anche loro operare in qualche modo per i dis-abili, soprattutto quelli gravi, ma che non hanno, però,né gli strumenti, né le qualità; queste strutture hanno,in ogni caso, un costo, che pesa sull’erario dellaRegione, pari, se non addirittura superiore, al costo deiCentri operanti ai sensi della legge 104/92.Nel dicembre 2005, dopo varie vicissitudini, per farechiarezza su questa situazione l’Assessore per la Sanitàdell’epoca ha emanato un decreto, nel quale si dicevache le persone disabili gravi, per la complessità dellaloro condizione devono essere trattate, preferibilmen-te, nei Centri accreditati ai sensi della legge 104/92;inoltre questo decreto imponeva l’obbligo di esibire lacartella con tutte le indicazioni possibili, quale stru-mento di operatività e di trasparenza.Questo decreto è stato, da subito, messo in discussione,nonostante gli effetti positivi che poteva portare; quasisubito, infatti, si è parlato della predisposizione di unaltro decreto, aperto ad una maggiore discrezionalitàed a diverse interpretazioni.Nel settembre 2006, in un incontro col CoordinamentoH, l’Assessore per la Sanità aveva assicurato che ildecreto del dicembre 2005 sarebbe stato mantenuto edanzi sarebbero stati emanati provvedimenti rafforzativiper la chiarezza, la trasparenza e la razionalizzazionedel settore. Invece, nel successivo mese di novembre èstato emanato un decreto, che non solo eliminava l’ob-bligo della cartella, ma aggiungeva artificiosamente‘confusione alla confusione’, poiché alla frase “le per-sone disabili gravi” veniva affiancata la frase “che coin-volgono la sfera psico-sociale”, che di per sé non è chia-ra e, in quel contesto, non significa nulla ma di fattointroduce discrezionalità e difformità interpretative.Questo è un ulteriore esempio di come, per non scon-tentare nessuno, si finisce per non introdurre quelleregole indispensabili, che portano alla chiarezza, allatrasparenza e, quindi, si lasciano gli utenti, in questocaso le persone disabili e gli stessi operatori, ma anchele strutture che operano nel settore, nel disagio di nonavere certezze e diritti riconosciuti, mentre la spesaaumenta sempre di più.Nel complesso, bisogna dire, però, che in generale le per-sone disabili hanno riservata da parte della RegioneSiciliana, almeno nelle intenzioni, un’attenzione nonindifferente. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficialedella Regione Siciliana, nel gennaio 2006, del Piano trien-nale di interventi a favore delle persone disabili nellaRegione Siciliana è, certamente, di estrema importanza,poiché è un collegamento effettivo con la legislazione esi-stente sia nazionale sia regionale, non ultima la legge

Il disagio di non avere dirittiriconosciuti e certezze

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328/2000, di cui lo stesso Piano è uno strumento operati-vo. Con questa architettura legislativa la persona dis-abile è pienamente tutelata, solo se questa stessa archi-tettura si applichi concretamente sul territorio, evitan-do difficoltà e disagi quotidiani alle persone disabili edai loro familiari, che hanno diritto ad una vita serena edignitosa. Un’ulteriore forma di attenzione ai problemiè stata l’istituzione del Tavolo Tecnico per la realizza-zione delle politiche sociali sulla disabilità nellaRegione Siciliana, che ha il compito di monitorare i pro-blemi esistenti, di elaborare, come è stato per il Pianotriennale, provvedimenti che la Regione assume edemana per dare respiro alle proprie politiche sociali.

In questa fase il Tavolo Tecnico ha un ruolo essenziale nelraccogliere i provvedimenti attuativi che i vari Assessoratiregionali devono emanare, per dare piena applicazione alPiano Triennale; questa funzione di stimolo del Tavolo èfondamentale anche per stabilire dei reali e concreti rac-cordi operativi anche col territorio e con gli Enti Locali.A questo scopo i Distretti socio-sanitari con i loro Piani diZona sono dei veicoli essenziali per portare sul territorio iprincipi, i servizi e gli interventi, voluti dallo stesso PianoTriennale, che, ispirandosi anche alla l. 328/2000, fa dellaintegrazione tra i servizi il suo pilastro fondamentale.

*Responsabile del Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità

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I terapisti di “ Villa Marika” centro di riabilitazione immerso nel verde del parco dell’etna.In ordine da sinistra le dottoresse Anna Zuccarello, Francesca Pistone (amministrativa) Rosy Tulletti, Letizia Calì,Carla Abate, Daniela Privitera, punto di forza della già consolidata ditta “Villa Marika”, centro di riabilitazionead indirizzo ortopedico, grande bacino d’utenza dei paesi etnei.

O.D.A. C.d.r. Pecorino Paternò San Giovanni La Punta. Le fisioterapiste Concetta Buzzone, Pina Schillirò, EnricaNeri, Letizia Scuderi, Maria Amata, Lorena Costanzo, Silvia Bottazzi.

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Studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia Università degli Studi di Catania - I anno

Studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia Università degli Studi di Catania - III anno

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Il dott. Balsamo, la dott.ssa Gangi ed il dott. Saitta, fisioterapisti. operano presso il P.O.di Bronte dove da più di 15 anni svolgono attività riabilitativa in ambito ortopedico e neu-rologico, rappresentando così un importante punto di riferimento, insieme al dott.Calcagno, fisioterapista dell'ospedale di Randazzo, per un vasto bacino di utenza che vada Cesarò a Randazzo.

La delegazione siciliana al Congresso nazionale di Tirrenia insieme al presidente Vincenzo Manigrasso

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Gli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia di Messina manifestano contro l’art. 1-septies

Studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia di Palermo

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I fisioterapisti dell’Istituto Mediterraneo per i trapianti (IsMeTT). Da sn a dx: Barbara Cottone, Valeria Lattuca,Danilo Terzo, Carla Berg, studente PT University of Pittsburgh, Paolo Paratore, Vincenzo Sanfilippo, PaolaVizzini, Anna Liberto, Pippo Enea, Aurelio Speciale, Mela Bonomo, Massimo Pensabene.

Due momenti dei seminari di formazione organizzati dalla sezione di Agrigento

Il Direttivo provinciale diAgrigento. Da sinistra: Giusy Geremia,Giovanni Nigro,Giuseppe Incorvaia,Romina Stagno,Maurizio La Rosa.

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La presenza di fisiote-rapisti in due posta-zioni, durante la otta-v a e d i z i o n e d e l l aMezza Maratona Cittàdi Messina, ha dato lapossibilità a numerosiatleti di affidarsi allemani sapienti di que-sti professionisti, cheh a n n o a v u t o c o s ìmodo di far apprezza-re e dare visibilità allal o r o p r o f e s s i o n e .L’attività durante lamaratonina nella zonadi Piazza Duomo èstata attuata all’inter-no della confortevoletenda da campo mon-ta ta da l la B r iga taAosta de l l ’Eserc i toI ta l iano. In questa

postazione si sono alternati 28 fisioterapisti e 5 studenti del corso di laurea in fisioterapia dell’ateneo pelorita-no, mentre a Villa Dante il servizio è stato effettuato da 5 fisioterapisti, che hanno montato il gazebo del GruppoFisioterapisti in Emergenza dell’Associazione Fisioterapia e Benessere di Messina.Notevole il contributo di esperienza profuso dal fisioterapista sportivo Calogero Addamo, che ha diretto la posta-zione di piazza Duomo, mentre l’impegno dei fisioterapisti diretti da Anna Rita Maio nella postazione di VillaDante è stata essenzialmente svolta più una funzione di incitamento che come assistenza fisioterapica per la pic-cola traumatologia sportiva. Durante la mattinata, le postazioni sono state visitate, oltre che dagli atleti, ancheda personalità politiche, che hanno apprezzato l’impegno profuso ed hanno avuto modo di conoscere più da vici-no la ricchezza di competenze possedute dalla professione.

Partecipanti al corso di “Fisioterapia in acutonella piccola traumatologia sportiva”, orga-nizzato dall’Associazione Fisioterapia eBenessere in collaborazione con l’AIFI Sicilia

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AIAS di Acireale: un buon momento per i fisioterapisti

Il 27/09/2006 i fisioterapisti dell'Aias di Acireale, invitati assistenti sociali e medici, hanno tenuto un incontroconviviale tra “vecchia guardia” (pensionati) e occupati. Gli assenti tutti giustificati! Dalla prima fila e da sinistra a destra: accovacciati: M.Grazia Mazzarino, Benedetto Runcio I fila: Maria Grassi, Giuseppa Pulvirenti, Mirella Spoto, Daniela Cannata, Alessandro Vecchio, Lucio Vecchio Seduti: Mariolina De Tommaso, Graziella Trovato, Maria Cito II fila: Orazia Palella, Carmela Scalia, M.Pia Basile, Orazia Costa, Carmela Cutuli, Francesca Paolì, Ausilia Faro,Barbara Urso, M.Grazia Di Bella III fila: Nuccia Palella, Teresa Consolo, Angela Pantellaro, Lella Licciardello, Antonella Corallo, Antonella Guarriera IV fila: Carmen Pittera, Katya Vecchio, Manuela Finocchiaro, Mario Catanzaro, Giusi Lizio, Giovanni Leotta,Ernesta Messina, Andrea Licciardello, Riccardo Bramanti

Manifestazione contro la tortura organizzata dall’AIFISicilia in collaborazione con il consiglio internazionalea difesa delle vittime della tortura. Incontro con i pro-fughi in fuga dalla guerra civile in Costa d’avorio.

Fisiterapiste dell’AIAS di Marsala. Da sinistra a destra:Lea Bilardello, Giuseppina Grassellino, Maria PiaPulizzi, Cecilia Pipitone

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La “putia” - il... Vecchio risponde

Caro collega/lettore, se hai qualche domanda da fare…Nella mia vita professionale, associativa, sindacale ho incontrato tanti colleghi, che mi hanno sottoposto quesiti eproblemi. Continuiamo ad incontrarci su queste pagine perchè può essere utile il dialogo, il confronto e la divul-gazione ad altri di cose che spesso ci si vergogna di non sapere.Facciamo finta che questa rubrica sia un’antica “putia” e non un piano “alto”, dove possiamo parlare in libertà delquotidiano.Un collega mi scrive e mi chiede: “Qualche giorno fa mi giunge una e-mail nella quale c’erano delle strane sigle eti confesso che non sapevo cosa volessero dire: EBM, EBR. Puoi dirmi cosa significano?”Caro amico, sapessi quante cose non so! E come tanto spesso faccio finta di sapere, un po’ per vergogna un po’per snob, sperando coglierle dal contesto.La verità è che mentre noi ci rompiamo le spalle nel fango della trincea, per assicurare quelle maledette firme al“principale”, c’è qualcuno che elabora acronimi (ma questo vezzo è vecchio quanto il cucco, già gli egizi, e poi iromani: le lapidi e le iscrizioni giunteci, ne sono zeppe!).E allora mi hai fatto sorgere una certa idea: facciamo un glossario che via via aggiorniamo e pubblichiamo sino,spero, a poterlo completare. Cosa vuol dire?EBM Medicina Basata sull’EvidenzaEBP Pratica Basata sull’EvidenzaUDE Unità Didattiche ElementariCDL Corso di LaureaCore curriculum protocollo formativo (core: centro-nucleo, curriculum: programma scolastico) ovvero

tutto l’insieme di conoscenze e percorsi atti a formarePNF Facilitazione Propricettiva Neuromuscolare MIUR Ministero Istruzione, Università e RicercaCAPDI Confederazione Associazioni Provinciali Diplomati Isef TDM Tribunale Diritti dei MalatiFIF Federazione Italiana FisioterapistiAITN Associazione Italiana Tecnici di NeurofisiopatologiaCCNL Contratti Collettivi Nazionali di LavoroARIS Associazione Religiosa Istituti SanitariAIOP Associazione Italiana Ospedalità PrivataAGIDAE Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità EcclesiasticaANASTE Associazione Nazionale Assistenza Sanitaria Terza Età

(rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani, sia auto chenon autosufficienti)

AIAS Associazione Italiana Assistenza SpasticiANFFAS Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli SubnormaliANPAS Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze e SoccorsoUNEBA Unione Nazionale Enti di Beneficenza e AssistenzaSPIF Sindacato Professionale Fisioterapisti

L’EPISODIOA fine luglio 2006, ero a Marina di Ragusa. Nella spiaggia di Donnalucata ho notato un gruppo, tra cui molte per-sone con disabilità. Io, in vacanza, attratto, li ho osservati in silenzio, in quella spiaggia affollata (non era la stes-sa cosa di quando io e i colleghi dell’AIAS di Acireale portavamo gli assistiti sugli scogli di S.M. La Scala, 35 annifa, nel punto peggiore del litorale e lontani da occhi che (sic!) si “turbavano”: altri tempi e altra sensibilità). Poi,spinto dalla curiosità mi sono avvicinato, e qualche “vecchio” mi ha riconosciuto, abbiamo parlato un po’. Era lacolonia estiva dell’AIAS di Caltagirone; vi erano dipendenti vari, tra cui qualche fisioterapista. Serbo un ricordo splendido del “clima” che, ho osservato, regnava in questo gruppo, di quanta dedizione e affet-to ho visto e di come senza il bisogno di “supervisori” si era naturali ed efficienti.Posso solo dire a questo gruppo: bravi!

Ai fisioterapisti di CaltagironeMi sono sempre chiesto perchè, i colleghi di quel comprensorio sono sempre assenti dalla nostra associazione.Non hanno problemi, come vivono le vicende che attanagliano la professione? Caltagirone, “urbs gratissima”, e il suo comprensorio, è un’isola felice?La rivista viene inviata a vari enti (pubblici e privati) e pure a 26 colleghi di cui solo 8 iscritti nel 2006: pochini.Colleghi, se ci siete, battete un colpo.Acireale 11/04/07

Lucio Vecchio

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Il trattamento ortesico dellamano reumatoide di Antonino Morano*, Giovanni Trombetta*, Patrizia Maio*, Anna Rita Maio*

L’artrite reumatoide è una malattia sistemica croni-ca, che in genere dura tutta la vita e che può inte-ressare più articolazioni e organi. La mano, organo

capace sia di grande forza sia di manipolazione precisa,può esserne colpita, e gli effetti che ne derivano posso-no essere riscontrati molto chiaramente. Strutture comearticolazioni, tendini e nervi periferici subiscono conti-nui microtraumi, dovuti a gesti semplici, usuali e ripeti-tivi, che possono causare però, deterioramento articola-re, con conseguente comparsa e aggravamento delledeformazioni che andranno molto probabilmente adostacolare l’indipendenza del paziente stesso. Questedeformazioni sono prevedibili e si possono, se non com-pletamente evitare, almeno attenuare tramite un pro-gramma terapeutico che si basa sulla prevenzione e sullacompensazione. L’esecuzione, quindi, di esercizi funzio-nali e l’insegnamento alla protezione articolare, risulta-no di fondamentale importanza nel tentativo di diminui-re gli squilibri muscolo-tendinei, di evitare eventualirotture tendinee, per frenare le alterazioni cartilagineee per superare gli ostacoli dovuti a dei deficit già esi-stenti. Ad integrare però, il programma terapeuticorisulta utile avvalersi dell’uso di ortesi in materiale ter-moplastico a bassa temperatura confezionate su misura. È possibile, difatti, associando una migliore conoscen-za terapeutica ad una buona abilità nel costruire orte-si rendere più efficiente il trattamento riabilitativoper la mano reumatoide.L’uso di ortesi di per se è una tecnica potenzialmentedannosa, se non vengono fatte le dovute considerazionisul design, sull’applicazione e sul suo utilizzo, e questoè ancora più vero per la mano reumatoide con le suemolteplici instabilità articolari, la rigidità, la cute fragi-le e una funzione già notevolmente compromessa: saràquindi utile, prima di confezionare un’ortesi su misura,che il fisioterapista stabilisca i motivi della scelta e siprepari a rivederne l’efficacia e l’utilità regolarmente. Dal momento che nella mano reumatoide coesistonomolti problemi, è necessario procedere in ordine di prio-rità, in quanto a volte può capitare che tali prioritàimplicano di non prescrivere una ortesi, che sarebbe dibeneficio per una particolare attività o una deformità,perché danneggerebbe il morale del paziente, andandoad interferire con la funzione aumentandone i problemi. Rifacendoci ad uno studio di Melvin (1989) risulta utilesuddividere l’utilizzo delle ortesi per la mano reumatoi-de in quattro categorie:Ortesi Terapeutica: viene comunemente utilizzata perimmobilizzare le articolazioni e ridurre l’infiammazione;Ortesi Profilattica: ha lo scopo di prevenire lo sviluppodi deformità, mantenendo l’allineamento articolareottimale per la funzione;Ortesi Funzionale: ha lo scopo di stabilizzare le artico-lazioni e ridurre al minimo il dolore, aiutando, in que-sto modo, a migliorare la funzione della mano e proteg-

gendo le articolazioni da sollecitazioni meccanichegenerate durante le attività forzate come ad esempioaprire un rubinetto;Ortesi Post-operatoria: ha lo scopo di mantenere la mobi-lità e l’allineamento ottenuti con l’intervento chirurgico,di favorire il rinforzo post-operatorio e di impedire oridurre al minimo le aderenze post-operatorie.Nel trattamento ortesico della mano reumatoide, gliobiettivi da raggiungere sono: mettere a riposo le artico-lazioni allo scopo di diminuire la flogosi nella fase acuta;sostituire le strutture deboli; contrastare l’instaurarsidelle deformità articolari; correggere le deformità (danon fare mai in fase acuta); migliorare la funzione ridu-cendo il dolore e stabilizzando le articolazioni; simulareun’artrodesi in caso di terapia pre-operatoria.Il materiale termoplastico scelto per il confezionamen-to dell’ortesi deve essere di spessore sottile, in quantola mano reumatica che risulta spesso infiammata e conpelle fine, non sopporterebbe un’ortesi pesante che seportata per tutta la notte, potrebbe sovraccaricareanche le articolazioni del gomito e della spalla. Inoltre,bisognerà fare attenzione anche ai velcri di fissaggioche dovranno essere più morbidi e più lunghi per facili-tare la presa nel toglierli, e quando sarà ritenuto neces-sario, potranno essere usate imbottiture per renderepiù confortevole il sostegno. Le ortesi più comunemente utilizzate nelle patologie reu-matoidi sono le ortesi statiche. Questo tipo di ortesi con-feriscono una funzione di riposo alla mano e trovano largadiffusione oltre che per la stabilizzazione del polso o del-l’articolazione trapezio-metacarpale, anche per la corre-zione del collo di cigno o della deformità a boutonnière. Le ortesi funzionali invece, sono indicate nel caso in cuidevono permettere al paziente di utilizzare la mano inspecifiche operazioni senza (o con poco) dolore, impe-dendo, allo stesso tempo, le deformità.Le ortesi dinamiche a differenza delle precedenti, ser-vono per correggere e facilitare i movimenti nell’assefisiologico, ma sono soprattutto utilizzate nella fasepost-operatoria.Dopo il confezionamento di un’ortesi soprattutto se que-ste hanno una funzione correttiva è necessario data l’e-voluzione e il diverso corso della malattia, controllareaccuratamente e periodicamente l’ortesi stessa, perchéquest’ultima potrebbe avere bisogno di continue modifi-che, e visto che i tessuti della mano reumatoide sono fra-gili, si farà attenzione ad evitare le pressioni eccessive ele ipercorrezioni che possono irritare le articolazioni. Le deformazioni della mano reumatoide purtroppo sonoabbastanza frequenti, talvolta assumono degli aspettimolto peculiari e la loro cura abbastanza complessa, siavvale di diverse modalità terapeutiche da associare fraloro e che, adattate allo stile di vita dei pazienti, gli per-mettono di continuare a mantenere la funzione con unabuona qualità di vita.

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Tuttavia non bisogna dimenticare che questi pazienti,malgrado delle deformazioni impressionanti, spessoriescono a raggiungere un grado soddisfacente di com-penso funzionale, grazie anche all’integrazione tra trat-tamento riabilitativo e utilizzo di ortesi. È chiaro, però,che per questo tipo di pazienti le ortesi utilizzate sianopoche e semplici e che siano sempre adattate singolar-mente secondo le diverse necessità, durante i lunghianni della malattia. Il loro apporto risulterà, così, deter-minante nel mantenere a riposo le articolazioni di manoe polso al fine di evitare posizioni deformanti e la for-mazione di contratture e retrazioni muscolo-tendinee,tutto ciò per contribuire al benessere di questi pazienti.

Bibliografia:1. Allieu Y., Brahin B., Le deformazioni della mano reumatoide ed il lorotrattamento, Ciba-Geigy, 1986;2. Brattstrom M., Joint Protection - Rehabilitation in Chronic RheumaticDisorders, Wolfe Medical Publications, 1987;3. Cordery J. C., Joint protection: a responsibility of the occupationaltherapist, Am. J. Occup. Ther., 1965;4. David C., and Lloyd J., The hand in rheumatology. RheumatologicalPhysiotherapy, C. V. Mosby, 1998;

5. Ellison M. R., Flatt A. E. and Kelly K. J., Ulnar drift of the fingers inrheumatoid disease, J Bone Joint Surg., 1971;6. Furst G. P., Gerber L. H., Smith C. C. et al., A programme for impro-ving energy conservation behaviours in adults with RA, Am. J. Occup.Ther., 1987;7. Gault S. and Spyker J., Beneficial effects of immobilisation of joints inthe rheumatoid and related arthritides: a splint study using sequentialanalysis, Arthr. Rheum., 1969;8. Govari F., 2° Corso base per la riabilitazione della mano, Caltagirone,2004;9. Johnson P. M. , Sandkvist G., Ederhardt K. et al., The usefulness of noc-turnal resting splints in the treatment of ulnar deviation of the rheuma-toid hand, Clin. Rheumatol., 1992;10. Melvin J. L., Joint protection and energy conservation in rheumaticdisease, Occupational Therapy and Rehabilitation, F. A. Davis, 1982;11. Melvin J. L., Rheumatic Diseases in the Adult and Child, F. A. Davis,1989;12. Mercer C. and Davis M., A survery of the uses and benefits of prefa-bricated wrist and thumb supports, Br. J. Ther. Rehabil., 1995;13. Mody G. M., Meyers O. L. and Reinach S., Handedness and deformities,radiographic changes and function of the hand in RA, Ann. Rheum. Dis.,1989;14. Salter M., Cheshire L., Terapia della mano, UTET 2002.

* Fisioterapista - Servizio di Neuroriabilitazione IRCCS Centro Neurolesi - Messina

curiosando sul web

Questa storiella, tratta da una presentazione in pps (scaricabile su mondopps.com) dell’architettoClaudio Conio, è dedicata a tutti coloro che ogni giorno affrontano la mancanza di considerazionedi quelli che per la loro ignoranza non arrivano a capirli, per regalargli un momento di umorismo.

Bisogna capire che è sbagliato giudicare un’attività

semplicemente per il tempo che occorre a realizzarla...

Un esperto informatico è chiamato per aggiustare un computer molto grande ed estremamentecomplesso, un computer che vale più di 12 milioni di Euro. L’esperto, seduto di fronte allo scher-mo, preme un paio di tasti, asserisce con la testa, mormora qualcosa a se stesso e spegne il com-puter. A quel punto estrae un piccolo cacciavite dalla tasca e dà un giro e mezzo ad una minusco-la vite. Quindi, accende il computer e verifica che tutto funzioni perfettamente.Il presidente dell’azienda è felicissimo e si offre di pagare il conto immediatamente. “Quanto ledevo?” chiede. “Sono Mille Euro, per cortesia” risponde il sistemista. “Mille Euro?!? Mille Euro perpochi minuti di lavoro? Mille Euro per stringere una semplicissima vitina? Mi rendo conto che il com-puter vale 12 milioni di Euro, ma mille Euro mi sembra una cifra veramente esagerata. Pagherò unatale cifra solamente se mi manderà una fattura dettagliata che giustifichi una cifra del genere”.L’esperto informatico acconsente con un cenno e se ne va. Il mattino dopo il presidente ricevela fattura, la legge attentamente, asserisce con la testa e la paga immediatamente, senza unalamentela. La fattura diceva: Servizi effettuati:- Avvitamento di una vitina: € 1- Sapere quale vitina avvitare: € 999

RICORDATI: IL VALORE DELLE PERSONE

È PROPORZIONALE A QUELLO CHE SI SA

NON A QUELLO CHE SI FA

Analisi del valore

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Corso di formazioneCorso di formazioneI l massaggio Reflessologeno plantareI l massaggio Reflessologeno plantare

Agrigento 15-16-17 Giugno 2007 Palermo 18-19-20 Giugno 2007

I giornataI sessioneTeoria e tecnica del massaggio reflessogeno: i criteri di applicazione

Ore 9.00 - 11.00 Fondamenti del massaggio reflessogenoOre 11.00 - 13.00 Fondamenti tecnici del massaggio reflessogenoOre 15.00 - 17.00 Il piede mappa del corpoOre 17.00 - 19.00 Apparato osteo-articolare - Apparato genito-urinario

II giornataII sessioneMappa dei punti reflessogeni ed esercitazioni

Ore 9.00 - 13.00 Esercitazione pratica sui punti di riflesso individuatiOre 15.00 -17.00 La circolazione linfaticaOre 17.00 - 19.00 Esercitazione pratica sui punti di riflesso individuati

III giornataIII sessioneAmbiti specifici di applicazione

Ore 9.00 - 10.00 Lombo-sciatalgiaOre 10.00 - 11.00 Individuazione e trattamento praticoOre 11.00 - 13.00 CervicalgiaOre 15.00 - 16.00 Periartrite scapolo-omeraleOre 16.00 - 17.00 Trattamento della cervicalgiaOre 17.00 - 19.00 Questionario di verifica sull'apprendimento

Docente: Ft Giuseppe La MendoliaTotale ore di formazione 24 Il corso é rivolto a Fisioterapisti iscritti all'A.I.FI.Il numero minimo necessario per attivare il corso é di 20 partecipanti.La quota d'iscrizione é fissata in € 180,00 + IVA se richiesta.Le iscrizioni dovranno pervenire c/o la Segreteria Organizzativa sotto specificata entro il giorno 30 maggio 2007 invian-do via fax al numero 091.303908:- il modulo di partecipazione, che potrà essere scaricato, insieme al programma del corso, dal sito www.aifisicilia.itcompilato in ogni sua parte e firmato;- copia del bollettino postale comprovante l’avvenuto pagamento della quota di partecipazione;- copia della tessera, o della ricevuta di pagamento della quota associativa 2007 all’Associazione Italiana Fisioterapisti.

Segreteria Organizzativa Agrigento: Giuseppina Geremia: 329.2038795; [email protected] Scientifica Agrigento: Giovanni Nigro: 333.4932966; [email protected] Segreteria Organizzativa Palermo:Calogero Macaluso 335.5395742; [email protected] Segreteria Scientifica Palermo: Angelo Ginestra: 3490568093; [email protected]

In caso di un numero maggiore di iscrizioni sarà organizzata una seconda edizione nel mese di settembreSEDI Agrigento: Casa della Speranza, via Gramsci, 6

Palermo: Centro Studi CAPP, via M.se di Villabianca, 120 Accreditamento ECM richiesto

Informazioni dettagliate e la scheda di iscrizione si possono scaricare dal sito www.aifisicilia.it

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Sez. AgrigentoSez. Palermo

CAPP

Coop. Soc.

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