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Laurea di geometra: siglata a Grosseto la convenzione con l’Uninettuno

15 novembre 2016

GROSSETO – E’ stata firmata ieri la convenzione tra il Collegio dei Geometri della provincia di

Grosseto, il Polo Tecnologico “Manetti-Porciatti” e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, che consentirà la costituzione del Polo Tecnologico di Grosseto per il conseguimento

della laurea triennale di geometra La proposta di riforma del percorso di accesso alla professione di geometra era stata già

presentata lo scorso settembre dalla Presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Grosseto, Paola Borracelli, insieme al Vice Presidente CNGeGL Antonio Benvenuti e ai

rappresentanti dell’Università telematica Uninettuno. In quella occasione, all’Istituto CAT “A. Manetti” di Grosseto, si era svolto un incontro per docenti,

studenti e famiglie sul progetto pilota della “Laurea del Geometra”, finalizzato a presentarne l’efficacia e la validità, perché, come allora dichiarato dalla stessa Presidente Borracelli, “le lezioni

a distanza costituiscono una validissima alternativa all’Università tradizionale”. Oggi il Polo Tecnologico di Grosseto diventa una realtà: è stata firmata, presso la Sala del

Consiglio della Provincia di Grosseto, la Convenzione tra il Collegio dei Geometri di Grosseto, il Polo Tecnologico “Manetti-Porciatti” e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, alla

presenza della Presidente del Collegio di Grosseto Paola Borracelli, il Vice Presidente CNGeGL Antonio Benvenuti, il Rettore dell’Università telematica Uninettuno Maria Amata Garito e il

Dirigente Scolastico del Polo Tecnologico “Manetti-Porciatti” Antonella Baffetti. La Convenzione permetterà agli studenti degli Istituti CAT, che incontrano difficoltà a frequentare i

corsi universitari fuori sede, di seguire il nuovo corso di laurea per geometri direttamente nella propria città, seguiti da tutor che saranno scelti tra i professionisti del Collegio e i docenti degli

stessi Istituti superiori nei quali hanno conseguito la maturità. Le lezioni si svolgeranno sia in presenza che per via telematica e gli esami si svolgeranno presso il Polo.

Una iniziativa che aprirà importanti prospettive per i futuri geometri. E nelle parole del Presidente Borracelli si intuisce la giusta soddisfazione per la consacrazione finale di un lungo percorso,

soprattutto per una realtà provinciale spesso esclusa dai percorsi formativi post secondari, in particolare nel settore scientifico ingegneristico: “avviare un corso di laurea professionalizzante per

geometri, in conformità con la vigente normativa, è una grande opportunità per una professione conosciuta in tutto il mondo e strategica per il nostro territorio”

Laurea per geometri, inizia l’esame del disegno di legge

Il nuovo corso di laurea sarà abilitante e il tirocinio si svolgerà durante l’Università 26 ottobre 2016

26/10/2016 – Più vicino l’obbligo di laurea triennale per i geometri. Il disegno di legge per

l’adeguamento delle disposizioni sulle competenze professionali è stato assegnato alla

Commissione Ambiente della Camera e inizierà a breve il suo iter.

L'obbligo non sarà immediato. Come spiegato nella relazione introduttiva dalla relatrice,

On. Simona Flavia Malpezzi (PD), chi si iscrive all'istituto tecnico entro l'anno scolastico

2017/2018 potrà scegliere se abilitarsi dopo il diploma o se continuare gli studi. Ad ogni

modo, dal 2025 non sarà più possibile sostenere l'esame di stato.

Vediamo come funzionerà il nuovo percorso per diventare geometri.

Geometri, nuova laurea triennale abilitante

Il ddl prevede che per accedere alla professione di geometra sarà obbligatorio il possesso

della laurea triennale conseguito dopo uno specifico corso di laurea di natura

professionalizzante, cioè contenente insegnamenti e attività formative in grado di far

acquisire le competenze per l’esercizio della libera professione e la padronanza dei metodi

scientifici generali.

Il corso di laurea sarà abilitante. Questo significa che l’esame finale del diploma di laurea

sarà equiparato ad un esame di stato. Dopo averlo sostenuto, i laureati triennali saranno

abilitati all’esercizio della professione di geometra.

Il tirocinio sarà quindi svolto all’interno del corso di laurea e dovrà avere una durata

almeno semestrale (corrispondente ad almeno 30 crediti).

Denominazione, classe di appartenenza, obiettivi formativi e ordinamento didattico del

nuovo corso di laurea saranno definiti con un decreto ministeriale ad hoc entro tre mesi

dall’approvazione della legge.

La relatrice ha infine spiegato che la nuova laurea professionalizzante sarà attivata e

conferita dalle università, ma potrà utilizzare, sulla base di opportune convenzioni,

strutture e competenze già presenti negli istituti tecnici indirizzo costruzioni, ambiente e

territorio (CAT). Questo significa che, per laurearsi si potrà continuare a frequentare la

scuola per altri tre anni.

Geometri, le tempistiche per il nuovo corso di laurea

L’obbligo di laurea triennale non sarà immediato. Le norme transitorie contenute nel ddl

prevedono la possibilità che gli studenti che si sono iscritti al primo anno dell’istituto

tecnico, indirizzo CAT nell’anno scolastico 2017/2018, con preiscrizione nel 2017, possano

conseguire l’abilitazione professionale secondo le “vecchie regole”, cioè diplomandosi,

svolgendo i 18 mesi di tirocinio e poi sostenendo l’esame finale. Questi studenti si

diplomeranno nel luglio 2022 e sosterranno l’esame di stato a novembre 2024.

Da gennaio 2025 l’esame di stato sarà soppresso e si potrà diventare geometra solo con

la nuova laurea triennale.

Salvi anche i “vecchi” geometri laureati, cioè gli studenti che intendono ottenere il titolo

dopo aver conseguito una laurea triennale della classe 4 (lauree in scienze

dell’architettura e dell’ingegneria civile), classe 7 (lauree in urbanistica e scienze della

pianificazione territoriale e ambientale), classe 8 (ingegneria civile e ambientale). Gli

studenti che all’entrata in vigore della legge risultino iscritti a queste Facoltà non dovranno

effettuare cambi di corso con la nuova laurea.

Nascerà la laurea unica per diventare geometra

Depositato un disegno di legge e in corso esperimenti pilota in due università. Il percorso sarà

triennale e prevederà un tirocinio all'interno. Sarà abolito l'Esame di Stato

di CORRADO ZUNINO

11 ottobre 2016

ROMA - Servirà la laurea per esercitare la professione di geometra. Lo hanno ricordato gli

stessi professionisti, riuniti in un convegno di due giorni a Roma. L’Unione europea ha

chiesto di adeguarsi entro il 2020 e oggi, a "Valore geometra", viene presentata la proposta

di legge firmata dalla deputata (Pd) Simona Malpezzi e depositata l’otto settembre scorso.

Due progetti pilota, tra l'altro, sono in corso in questo anno accademico nell’Università

(pubblica) di Reggio e Modena e nella privata Uninettuno.

Ora, seguendo le indicazioni della riforma Gelmini del 2010, un geometra è tale se si è

diplomato in un Istituto tecnico, settore tecnologico, indirizzo "Costruzioni, ambiente e

territorio" (il Cat), ha superato l’Esame di Stato e poi ha fatto un tirocinio di 18 mesi nello

studio di un geometra professionista, un ingegnere civile, un architetto (tutti con almeno

cinque anni di iscrizione ai rispettivi albi professionali). In alternativa, dopo il diploma

l'aspirante deve aver lavorato con le funzioni da geometra in maniera gerarchicamente

inquadrata e per cinque anni. Tutto questo non basterà più, e non servirà più. C’è un’ampia

convergenza sulla legge che istituisce una laurea triennale con il tirocinio già compreso

all’interno (vale 30 crediti sui 180 totali), una novità tra i titoli professionalizzanti e abilitanti.

Dal 2001 Bruxelles chiede di far crescere il livello qualitativo della professione – come quello

del perito industriale, d'altronde, e del perito agrario e agrotecnico -, obbliga “tutti i liberi

professionisti europei” a possedere il titolo universitario per poterla esercitare "a livello

transazionale”, suggerisce una formazione universitaria "di alto livello”. Nelle ultime stagioni

in Italia si sono così previsti approdi al mestiere di geometra attraverso percorsi confinanti:

le lauree triennali in Ingegneria civile e ambientale, in Scienze dell’Architettura, Scienze della

Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale, Scienze e Tecniche dell’edilizia. Quattro

percorsi diversi, per diventare geometra, e due formazioni distinte stridenti: il "diplomato

che ha svolto pratica professionale" e il “laureato affine”. Adesso la nuova legge canalizzerà

in un’unica realtà la fase formativa, alzandone il livello e rendendola specifica. Il “geometra

laureato” sarà una dizione formalmente riconosciuta e potrà essere usata in fase di

curriculum e ottenimento lavori. Nell’arco di alcuni anni l’Esame di Stato per diventare

geometri sarà abolito, naturalmente sostituito dall’esame finale necessario per conseguire la

laurea.

Sono 100mila i geometri in Italia, novemila le donne. Sono in crescita. Negli ultimi dieci anni

la professione ha attratto 22.000 giovani professionisti, l’obiettivo generale del Consiglio

nazionale e del suo presidente Maurizio Savoncelli per i prossimi dieci è quello di inserirne

altri 25.000 nei settori emergenti: energia, ambiente, acustica. Per aprire uno studio, nella

fase iniziale, servono 10-15mila euro. E i compiti del geometra si sono allargati, nel tempo.

Ordinaria e straordinaria ristrutturazione di appartamenti, rilievi topografici, visure e

frazionamenti catastali, divisioni di beni e di proprietà

tra eredi, redazione di tabelle millesimali per un condominio, consulenze tecniche nella

valutazione economica di un immobile. I geometri sono sempre più chiamati – questione,

questa, di grande modernità - per dematerializzare e digitalizzare procedure tecniche

professionali.

Valore Geometra, think tank categoria a convegno 11 e 12 ottobre Si discute di innovazione digitale e formazione Roma, 11 ott. (askanews) - Valore geometra, il think tank della categoria professionale sui temi dell'innovazione digitale, del welfare attivo e della formazione organizza un convegno a Roma l'11 e il 12 ottobre. "Valore Geometra" è l'iniziativa organizzata dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) e della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri (CIPAG), un think tank della categoria professionale sui temi dell'innovazione digitale, del welfare attivo e della formazione, con due importanti novità soprattutto per i giovani: la laura del geometra e il programma Garanzia Giovani. La professione del geometra sta cambiando pelle grazie alla digitalizzazione del processo costruttivo e dei servizi della PA, con lo sviluppo della stampa 3D, della realtà aumentata, dei droni, dei servizi di raccolta e analisi intelligente dei dati (SMART DATA), con l'uso dei nuovi media e dei social network. Questa rivoluzione riguarda e riguarderà soprattutto i giovani geometri per i quali si aprono straordinarie opportunità all'interno di una professione che tuttavia continuerà anche a mantenere un elemento della tradizione, restando punto di riferimento per le famiglie e le imprese e liason efficace con la PA. Negli ultimi 10 anni la professione ha attratto 22.000 giovani professionisti. L'obiettivo generale per i prossimi 10 è di inserirne altri 25.000 nei settori emergenti (Energia, Ambiente, Acustica, BIM). Questo ambizioso obiettivo è alla base di due importanti iniziative che saranno presentate: il programma Garanzia giovani e una nuova Laurea professionalizzante ed abilitante. "I Geometri Italiani vogliono concorrere al rilancio del Paese offrendo una chiara prospettiva di sviluppo, che si basa sull'impegno al cambiamento affinché la rivoluzione digitale sia un moltiplicatore di produttività per la categoria: innovare per creare nuova domanda, da soddisfare grazie a una professionalità rinnovata. Abbiamo il compito di dimostrare che siamo in grado di cogliere le opportunità, investendo in conoscenza, formazione e istruzione. In nuovi modelli formativi e di business che valorizzino lo sviluppo interprofessionale e la progettazione condivisa: strumenti che consentono di interpretare le dinamiche attuali per vincere le prossime sfide". Con queste parole, il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli si riferisce alle nuove misure a sostegno dell'occupazione e delle competenze dei professionisti, come la laurea del geometra. Alle sue dichiarazioni seguono quelle del Presidente CIPAG, Fausto Amadasi che, con le nuove politiche del lavoro, fra formazione, tirocinio e sostegno all'impiego e all'autoimprenditorialità, definisce il quadro completo delle misure a sostegno. "Ci aspettiamo come categoria, in analogia con i risultati già prodotti dal programma 'Garanzia Giovani', una risposta positiva soprattutto sul fronte delle adesioni al progetto indirizzato al self employment. Infatti, se analizziamo la situazione degli ultimi tre anni, ci rendiamo conto che esiste un bacino di oltre 16.000 giovani di età inferiore ai 29 anni, di cui oltre 11.000 già abilitati alla professione, in attesa di avere l'opportunità di iniziare un'attività lavorativa. Il programma 'Garanzia Giovani' può mettere a disposizione gli strumenti giusti per agevolare l'uscita dei giovani da una situazione di 'stallo' soprattutto in

un momento in cui abbiamo bisogno di affrontare sfide nuove, favorendo il ricambio generazionale indispensabile per mantenere la sostenibilità della professione". Sul programma "Garanzia Giovani", un aiuto concreto per una platea di oltre 16mila giovani professionisti under 29 con cui CNGeGL e CIPAG promuovono tirocini, corsi di autoimpiego e autoimprenditorialità e bonus occupazionali destinati a giovani diplomati attualmente NEET (not in education, employment or training), rimando al Comunicato Stampa in allegato, come anche sulla "Laura del Geometra".

Roma. Convegno “Valore geometra”. Due giorni con il ministro Orlando e il ministro Costa 10 OTTOBRE 2016 Agenpress – Con la partecipazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando si apre il giorno 11, alle ore 10, “VALORE GEOMETRA” (Roma, Auditorium Antonianum, Viale Manzoni n. 1), la due giorni della categoria professionale promossa dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) e dalla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri (CIPAG). Al centro i temi dell’innovazione digitale, del welfare attivo e della formazione. Le conclusioni dei lavori si terranno mercoledì, 12 ottobre, dopo l’intervento del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Enrico Costa Con la digitalizzazione del processo costruttivo e dei servizi della PA, con lo sviluppo della stampa 3D, della realtà aumentata, dei droni, dei servizi di raccolta e analisi intelligente dei dati (SMART DATA), con un welfare che si amplia e mette al centro il lavoro e le politiche giovanili, con le novità sul fronte del percorso formativo, il GEOMETRA PROFESSIONISTA ha tutte le opportunità per essere in futuro, come nel passato, una figura specialistica e ricoprire un ruolo chiave nell’economia nazionale. Per fare il punto su questo modello imprenditoriale, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) Maurizio Savoncelli e il Presidente della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri (CIPAG) Fausto Amadasi hanno organizzato una due giorni con la dirigenza della categoria, richiamando a Roma oltre 1.000 iscritti. Domattina, 11 ottobre 2016, si svolgerà la sessione “Sviluppo e Innovazione”, lavoro e strumenti di competitività nell’economia digitale. Un approfondimento dedicato ai geometri che sono già pienamente attivi nel mondo del lavoro e a coloro che vogliono adeguarsi ai cambiamenti rivoluzionari in corso. Oltre all’intervento del Ministro Andrea Orlando, è prevista la presenza di Pietro Baratono, Provveditore Interregionale alle OO.PP. Lombardia ed Emilia Romagna, Roberta Vitale, Presidente ANCE Giovani, Gabriella Alemanno, Vice Direttore Agenzia delle Entrate, Cristiano Cannarsa, Presidente e AD Sogei SPA. Nel pomeriggio si svolgerà la sessione “Welfare attivo”, alla presenza del Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, e del Presidente della Commissione Parlamentare di Controllo sulle Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale, Lello di Gioia. La sessione sarà dedicata alle politiche da attivare per agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo dei professionisti con l’obiettivo di colmare l’attuale gap tra percorsi di studio e le richieste del mondo professionale . Seguirà una tavola rotonda sui temi della formazione, del tirocinio e del sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità con l’esame di alcune misure a sostegno concrete. L’appuntamento si chiude mercoledì, 12 ottobre 2016, con la sessione “Next Geo, Istruzione e Formazione” che illustra la proposta di legge della Laurea del Geometra recentemente

presentata alla Camera dei Deputati. Un progetto che risponde alle esigenze richieste dalla nuova economia, dalla società in cui i futuri geometri e, in particolare, le prossime generazioni si troveranno ad operare. Per l’occasione, sono state raccolte le testimonianze di Rettori e docenti universitari, professori dei CAT, presidenti di Collegio, famiglie e giovani. Per l’anno accademico 2016/2017 sono stati avviati già 3 progetti pilota in Italia: Siena, Rimini e Lodi. Oltre all’intervento del Ministro dopo l’intervento del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Enrico Costa, è prevista la presenza dell’On.le Simona Flavia Malpezzi, del Presidente CRUI Gaetano Manfredi.

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29 settembre 2016

Geometri: una laurea triennale rilancia la

professione

Alla Camera la proposta di legge che istituisce percorsi universitari triennali abilitanti per futuri professionisti

Non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’avvio del percorso parlamentare volto a riformare le modalità di accesso alla professione di geometra. Fin dal suo insediamento, a fine ottobre 2013, l’attuale Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati ha auspicato il varo di una normativa che valorizzasse il ruolo sociale ricoperto da chi appartiene alla nostra categoria. Questo processo – siamo convinti – che non possa prescindere dalla nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante, che permetta di sviluppare ulteriormente conoscenze, abilità e competenze necessarie per la gestione del territorio, attività a cui i geometri sono portati per loro natura.

Una risorsa preziosa per il sistema Paese come dimostra il contributo fornito in occasione del recente sisma che ha purtroppo colpito il centro Italia. Nell’emergenza i geometri hanno mostrato tutta la loro importanza e ora, ancor di più, ci sarà bisogno di noi per la ricostruzione e per far sì che la crescita economica della nostra Italia sia sempre più improntata ai principi della sussidiarietà e della sostenibilità.

Le sfide si fanno più complesse ogni giorno, le esigenze mutano, si evolvono e richiedono – per essere affrontate correttamente – un bagaglio di conoscenze caratterizzato da un grado crescente di tecnicalità. In considerazione di ciò è davvero giunto il momento di istituire una nuova laurea triennale professionalizzante ed abilitante alla professione di geometra. Avremo in questo modo la nuova figura di tecnico di primo livello, geometra, laureato, di cui il nostro Paese ha così evidente bisogno. Con ciò ci metteremo anche in linea con la disciplina dell’Unione Europea.

Sarà possibile accedere al nuovo percorso dopo il diploma di scuola secondaria di secondo grado rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. In attesa dell’esito dell’iter parlamentare, all’inizio di quest’anno accademico, con le Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell’ateneo telematico Uninettuno, sono state avviate tre esperienze ispirate alla odierna proposta di legge. Un percorso virtuoso reso possibile grazie alla collaborazione con gli Istituti Tecnici CAT locali e con i Collegi Provinciali dei Geometri.

Quasi novanta anni fa – nel 1929 – la professione di geometra venne regolamentata per la prima volta in Italia. Oggi la esercitano oltre 100.000 professionisti di cui 9.000 donne: la loro presenza è in crescita del 15%. Gli studi professionali sono ampiamente diffusi sul territorio nazionale e non esiste Comune che ne sia privo, anche se difficilmente raggiungibile, come nel caso delle piccole isole.

Una professione capace di attrarre i giovani, grazie alle opportunità di crescita professionale che riserva questo specifico ruolo tecnico. E’ a loro – alle nuove generazioni – e al futuro del nostro Paese che pensiamo quando sosteniamo con forza e convinzione la necessità di mandare in porto questa riforma.

Ringrazio l’onorevole Simona Flavia Malpezzi per essersi fatta promotrice alla Camera dei Deputati delle istanze della categoria ed esprimo l’auspicio che l’esame parlamentare della proposta di legge possa procedere in modo spedito.

Maurizio Savoncelli, presidente consiglio nazionale geometri e geometri laureati

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29/09/2016

Laurea triennale professionalizzante e abilitante per diventare geometra iscritto all’albodi Benedetta Pacelli

Una laurea triennale professionalizzante e abilitante per diventare geometra iscritto all’albo,

senza più passare per l’esame di Stato, che sarà contestuale alla seduta di laurea. E’ la novità

principale contenuta nella proposta di legge “Disciplina della professione di geometra e delega

al governo per l’adeguamento delle disposizioni concernenti le competenze professionali”,

presentata ieri alla Camera, dalle deputate del Partito democratico Simona Malpezzi e Manuela

Ghizzoni.

Una proposta, si legge nella relazione accompagnatoria, che affonda le sue radici su un principio

chiave: per tutti i liberi professionisti europei sarà in futuro obbligatorio il possesso di un titolo

universitario per poter esercitare la professione a livello transnazionale.

Punti chiave

Nel dettaglio la proposta di legge mira a istituire un percorso di laurea triennale che sia

professionalizzante e abilitante, sulla falsa riga di quanto già in essere per alcune professioni

sanitarie. La principale caratteristica di questo percorso accademico sarà quella di garantire,

anche con l’apporto di docenze extra-universitarie temporanee affidate ad esperti e

professionisti, la presenza delle conoscenze,competenze e abilità necessarie per esercitare la

professione di geometra, come «era un tempo l’equilibrio tra le varie aree disciplinari presente

nei curricula degli istituti tecnici per geometri».

La proposta, ha precisato Manuela Ghizzoni, «non entra nel dettaglio del corso di laurea ma

pone le condizioni perché questo equilibrio disciplinare e formativo sia raggiunto nell’apposito

decreto ministeriale che fisserà l’ordinamento didattico». Sarà, comunque, indispensabile che la

natura didattica professionalizzante del corso di laurea sia fissata per intero a livello nazionale,

«restringendo parzialmente in questo caso gli spazi di autonomia concessi dalla legge agli atenei

in tema di curricula, come peraltro è già previsto dal dm 270/04 (che ha modificato il 3+2, ndr)».

Tra le attività formative del corso di laurea sarà poi incluso anche il tirocinio professionale, per

un minimo di 30 crediti formativi universitari (cioè un semestre di formazione).

Norme transitorie

Poiché il nuovo corso di laurea professionalizzante abilitante non potrà avere inizio prima

dell’anno accademico 2017/18, sarà consentito l’accesso alla professione con le attuali regole

(diploma innanzitutto) fino al 31 dicembre 2024. A decorrere dal 1 gennaio 2025 l’esame di stato

sarà soppresso e rimarrà in vigore solo il percorso universitario abilitante.

A questa formazione iniziale più articolata e approfondita dell’attuale, ha chiuso poi Malpezzi,

«ma non molto più lunga, considerato che attualmente dal diploma secondario all’abilitazione

passano ora almeno due anni e quattro mesi, corrisponderà parallelamente un aggiornamento e

adeguamento delle competenze professionali dei geometri». La proposta di legge delega infatti

al Governo di stabilirle, mediante un apposito decreto legislativo da emanarsi in tempi brevi

dopo l’entrata in vigore della legge.

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Geometri verso la laurea

Di Beatrice Migliorini

28 settembre 2016

La professione di geometra passa dalla laurea. Nello specifico, da un percorso di studi triennale e

professionalizzante che risponda ai nuovi standard europei previsti per l'esercizio di una professione

intellettuale. Queste le colonne portanti della proposta che sarà illustrata dall'onorevole Simona Flavia

Malpezzi (Pd) e dal presidente del Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati Maurizio

Savoncelli nel corso della conferenza stampa che avrà luogo questa mattina presso la camera dei

deputati a Roma. Evento, al quale prenderà parte anche il presidente della Cassa di previdenza della

categoria, Fausto Amadasi. Nel dettaglio la proposta di legge «Disciplina della professione di geometra

e delega al governo per l'adeguamento delle disposizioni concernenti le competenze professionali»,

mira a istituire un percorso di laurea triennale che sia professionalizzante e abilitante, sulla falsa riga di

quanto già in essere per gli infermieri. Un'iniziativa resasi necessaria alla luce della necessità per la

categoria di adeguarsi per tempo agli indirizzi strategici europei anche, e soprattutto, a protezione del

sistema economico e professionale italiano e dei liberi professionisti del settore che, come ha avuto

modo di sottolineare il Cngegl a più riprese, devono essere messi in condizione di competere da pari a

pari con i loro omologhi europei, fornendo servizi di alta qualità ai loro clienti. L'indirizzo univoco e

unanime europeo è, infatti, quello di richiedere gradualmente una formazione universitaria per tutti i

liberi professionisti, a livello di laurea triennale per le professioni intermedie e a livello di laurea

magistrale per le classiche professioni liberali. Il tutto, entro tempi non lontani, dato che una prima

scadenza è fissata per il 2020.

Geometri per laurea professionalizzante

Svolta dopo 90 anni, già avviati primi corsi in 3 università

Redazione ANSAROMA

28 settembre 2016

28 SET - La formazione del geometra cambia prospettiva in Italia dopo quasi 90 anni. Per esercitare la professione è stata presentata una proposta di legge, a firma della deputata Simona Flavia Malpezzi (Pd), che istituisce una laurea triennale da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici con indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" (Cat). E già quest'anno, in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e Uninettuno. Per il Presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati (Cngegl), Maurizio Savoncelli si tratta di "un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante che contraddistingue il Geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali". Oggi la professione di geometra, regolamentata da un Regio Decreto del 1929, viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è in crescita del 15%. (ANSA).

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

UNIVERSITÀ. LAUREE PROFESSIONALIZZANTI, GEOMETRI PIONIERI PDL MALPEZZI (PD): È UNA SFIDA, PUÒ DARE CONTRIBUTO A PROFESSIONE (DIRE-DIREGIOVANI) Roma, 28 set. - "Questa proposta di legge e' la sintesi di un percorso fatto da parecchio tempo". Lo ha detto Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, in occasione della proposta di legge che istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sara' possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" (CAT). La proposta di legge 'disciplina della professione di geometra e delega al Governo per l'adeguamento delle disposizioni concernenti le competenze professionali', e' a firma della Deputata Simona Malpezzi ed ha subito raccolto l'attenzione 'trasversale' di altri parlamentari. In attesa dell'esito dell'iter parlamentare, all'inizio di questo anno accademico, in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell'ateneo telematico Uninettuno. Un percorso virtuoso reso possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei Geometri, che rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle esigenze di molte famiglie italiane: la possibilita' di assicurare un alto livello di scolarita' ai ragazzi impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede. È una riforma che giunge dopo quasi 90 anni: la professione di geometra e' ancora regolamentata dal Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno 9mila sono donne.(SEGUE) (Gas/ Dire) 16:37 28-09-16 NNNN UNIVERSITÀ. LAUREE PROFESSIONALIZZANTI, GEOMETRI PIONIERI -2- (DIRE-DIREGIOVANI) Roma, 28 set. - Per il presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli si tratta di "un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante che contraddistingue il Geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della societa' civile". Sulla proposta di legge, l'onorevole Simona Flavia Malpezzi (PD), Commissione Cultura, ha precisato: "Ci piace considerarla una sfida. E' una proposta che puo' riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che e' la professione del Geometra". Per l'onorevole Manuela Ghizzoni, Responsabile Universita' del Partito Democratico "la proposta rappresenta la volonta' di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico". La proposta "prevede di affidare a un decreto ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere.

Lauree di questo tipo rappresentano una sfida per le universita' in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano associare una solida formazione teorica all'esercizio della professione. Riteniamo in questo modo di poter contrastare il problema dell'abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali". Alla presentazione sono intervenuti anche gli onorevoli Patrizia Maestri, Camilla Sgambato, Marietta Tidei, Mara Carocci, Umberto D'Ottavio, Sergio Boccadutri. (Gas/ Dire) 16:37 28-09-16 NNNN UNIVERSITÀ. MALPEZZI: PDL PER LAUREA GEOMETRA PROFESSIONALIZZANTE INNALZIAMO COMPETENZA, A PROFESSIONISTA QUALIFICA SPECIFICA SETTORE (DIRE-DIREGIOVANI) Roma, 28 set. - "Finalmente una laurea veramente professionalizzante in quel settore che abbiamo trascurato per troppo tempo". Simona Malpezzi, deputata dem e componente della Commissione cultura, e' la firmataria di una proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra. Oggi la proposta e' stata presentata presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, alla presenza tra gli altri del presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati Maurizio Savoncelli, e di Manuela Ghizzoni, Responsabile Universita' del Partito Democratico. "È una proposta molto semplice e chiara- ha ribadito Malpezzi- Sono sei articoli con i quali si istituisce un corso di laurea di tre anni con valore abilitante, per la professione di geometra. Ci si mette in regola con quello che chiede l'Europa, ma soprattutto con un sistema troppo dispersivo". La proposta di legge viene data l'opportunita' "ai ragazzi che si iscrivono a un istituto tecnico" ma anche a quelli "che decidono di iscriversi a costruzione, ambiente e territorio in maniera ulteriore, di provare a iscriversi a un percorso successivo per ottenere l'abilitazione che consentira' loro di essere iscritti all'ordine". Questo, secondo Malpezzi, "va incontro a due fattori importanti: la lotta alla dispersione scolastica e universitaria e il fatto che sono le scuole stesse a essere coinvolte capillarmente, mettendo a disposizione le loro sedi. È finalmente una laurea veramente professionalizzante in quel settore che abbiamo trascurato per troppo tempo". Previste delle novita': "Dobbiamo rispettare Europa 2020- continua- Chi deve esercitare la professione di libero professionista deve essere laureato. Cosi' innalziamo la competenza, garantendo la laurea ma mantenendo salda la qualita' nella formazione sempre piu' specifica, quindi consentendo a un geometra di avere una qualifica specifica nel proprio settore. Un geometra laureato esiste ma e' una laurea appartenente ad altre facolta'". (Gas/ Dire) 16:40 28-09-16 NNNN

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

Professioni: geometri con laurea, presentata Pdl alla Camera ZCZC5767/SXA XEF42452_SXA_QBXB R ECO S0A QBXB Professioni: geometri con laurea, presentata Pdl alla Camera Iniziativa Malpezzi (Pd), titolo triennale per ingresso a lavoro (ANSA) - ROMA, 28 SET - Un corso universitario (da frequentare obbligatoriamente) per conseguire una laurea triennale che "abilita direttamente al mondo del lavoro" come geometri, cui si potra' accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti tecnici, settore Tecnologico, indirizzo 'Costruzioni, Ambiente e Territorio' (CAT). E' quello che intende introdurre la Proposta di legge a firma della deputata del Pd Simona Malpezzi, e presentata oggi alla Camera, nel corso di una conferenza cui hanno preso parte il presidente del Consiglio nazionale dei geometri Maurizio Savoncelli ed il presidente della Cassa di previdenza di categoria (Cipag) Fausto Amadasi. In attesa dell'esito dell'iter parlamentare, all'inizio di questo anno accademico, in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell'ateneo telematico Uninettuno. Nel nostro Paese, si legge in una nota, "la professione di geometra e' ancora regolamentata da un Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100.000 professionisti, di cui almeno 9.000 donne". Secondo Malpezzi, l'iniziativa legislativa e' "una soluzione che porta chiarezza e semplicita' nel sistema", nonche' "un modello che potrebbe essere applicato per altri Ordini". E si tratta, aggiunge Savoncelli, di "un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante che contraddistingue il geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della societa' civile". (ANSA). YM6 28-SET-16 16:20 NNNN

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

PROFESSIONI: GEOMETRA, PRESENTATA PDL PER LAUREA TRIENNALE PROFESSIONI: GEOMETRA, PRESENTATA PDL PER LAUREA TRIENNALE ROMA (ITALPRESS) - La formazione del GEOMETRA cambia prospettiva in Italia. Per esercitare la professione, e' stata presentata una proposta di legge che istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sara' possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" (CAT). In attesa dell'esito dell'iter parlamentare, all'inizio di questo anno accademico, in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell'ateneo telematico Uninettuno. Un percorso virtuoso reso possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei Geometri, che rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle esigenze di molte famiglie italiane: la possibilita' di assicurare un alto livello di scolarita' ai ragazzi impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede. Per il presidente Cngegl Maurizio Savoncelli, si tratta di "un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante e abilitante che contraddistingue il GEOMETRAnel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della societa' civile. Nei diversi tavoli di confronto, e' stata sostenuta con decisione l'importanza di un'evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo svolto dai nostri iscritti. Il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: e' un preciso adempimento richiesto dalla Comunita' Europea per il 2020". (ITALPRESS). ads/com 28-Set-16 16:32 NNNN

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

Camera: Pd presenta pdl di riforma accesso a professione geometra = Camera: Pd presenta pdl di riforma accesso a professione geometra = (AGI) - Roma, 28 set. - La formazione del geometra cambia prospettiva in Italia. Per esercitare la professione e' stata presentata una proposta di legge che istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sara' possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" (CAT). In attesa dell'esito dell'iter parlamentare, all'inizio di questo anno accademico, in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell'ateneo telematico Uninettuno. "Un percorso virtuoso", si legge in una nota, "reso possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei Geometri, che rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle esigenze di molte famiglie italiane: la possibilita' di assicurare un alto livello di scolarita' ai ragazzi impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede". Storicamente e' una riforma che giunge dopo quasi 90 anni. Nel nostro Paese la professione di geometra e' ancora regolamentata dal Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni e' in crescita del 15%. Gli studi professionali del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non esiste comune italiano che ne sia privo. Una professione capace di attrarre i giovani, anche grazie alle opportunita' di crescita professionale ed economica. Una professione da avviare in modo autonomo, o in coworking con altri colleghi e tecnici, al fine di competere adeguatamente sul mercato nazionale e internazionale. Per allestire uno studio, infatti, i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15mila euro.(AGI) Red/Alf (Segue) 281426 SET 16 NNNN Camera: Pd presenta pdl di riforma accesso a professione geometra (2)= Camera: Pd presenta pdl di riforma accesso a professione geometra (2)= (AGI) - Roma, 28 set. - Per il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli si tratta di "un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante che contraddistingue il geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della societa' civile. Nei diversi tavoli di confronto, ai quali abbiamo finora partecipato, e' stata sostenuta con decisione l'importanza di un'evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni,

come nell'emergenza, nella ricostruzione, nella crescita economica sostenibile. Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare, Il geometra ha rivelato sempre nuove capacita' di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale del mercato del lavoro. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: e' un preciso adempimento richiesto dalla Comunita' Europea per il 2020". All'incontro ha partecipato il Presidente della Cassa Geometri, Fausto Amadasi, che ha dichiarato: "la proposta presentata oggi e' la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati dall'orientamento scolastico negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante e che ci consentira' di consegnare al nuovo geometra uno strumento indispensabile per entrare immediatamente nel mondo del lavoro professionale, in linea con la normativa europea che rendera' obbligatorio il percorso universitario entro il 2020". Sulla proposta di legge, Simona Flavia Malpezzi, parlamentare del Pd e componente della Commissione Cultura, ha precisato: "Ci piace considerarla una sfida. E' una proposta che puo' riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che e' la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci sono gia' oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo , con una laurea che finalmente e' anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere. E' una soluzione che porta chiarezza e semplicita' nel sistema ed e' un modello che potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di ordini." E' intervenuta alla presentazione anche Manuela Ghizzoni, responsabile Universita' del Partito Democratico, che ha aggiunto: "La proposta rappresenta la volonta' di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico. La proposta non entra nel merito degli insegnamenti che dovrebbero caratterizzare la laurea perche' non abbiamo intenzione di "ingessare" ora con una legge i contenuti culturali formativi che dovranno invece nel tempo modificarsi rispetto alle esigenze della professione. La proposta prevede di affidare a un decreto ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere. Lauree di questo tipo rappresentano una sfida per le universita' in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano associare una solida formazione teorica all'esercizio della professione. Riteniamo in questo modo di poter contrastare il problema dell'abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali". Alla presentazione sono intervenuti anche i parlamentari Patrizia Maestri, Camilla Sgambato, Marietta Tidei, Mara Carocci, Umberto D'Ottavio, Sergio Boccadutri. (AGI) Red/Alf 281426 SET 16 NNNN

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

Lauree professionalizzanti: i geometri pionieri in italia Lauree professionalizzanti: i geometri pionieri in italia Presentata pdl che riforma percorso accesso professione geometra Roma, 28 set. (askanews) - La formazione del geometra cambia prospettiva in Italia. Per esercitare la professione - informa una nota - è stata presentata una proposta di legge che istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" (CAT). In attesa dell'esito dell'iter parlamentare, all'inizio di questo anno accademico, in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell'ateneo telematico Uninettuno. Un percorso virtuoso reso possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei Geometri, che rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle esigenze di molte famiglie italiane: la possibilità di assicurare un alto livello di scolarità ai ragazzi impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede. Storicamente è una riforma che giunge dopo quasi 90 anni. Nel nostro Paese la professione di geometra è ancora regolamentata dal Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è in crescita del 15%. Gli studi professionali del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non esiste comune italiano che ne sia privo. Una professione capace di attrarre i giovani, anche grazie alle opportunità di crescita professionale ed economica. Una professione da avviare in modo autonomo, o in coworking con altri colleghi e tecnici, al fine di competere adeguatamente sul mercato nazionale e internazionale. Per allestire uno studio, infatti, i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15mila euro. Per il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli si tratta di "Un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante che contraddistingue il geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della società civile. Nei diversi tavoli di confronto, ai quali abbiamo finora partecipato, è stata sostenuta con decisione l'importanza di un'evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni, come nell'emergenza, nella ricostruzione, nella crescita economica sostenibile. Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare, Il geometra ha rivelato sempre nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale del mercato del lavoro. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dalla Comunità Europea per il 2020". All'incontro ha partecipato il Presidente della Cassa Geometri, Fausto Amadasi, che ha dichiarato: "la proposta presentata oggi è la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati dall'orientamento scolastico negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante e che ci consentirà di consegnare al nuovo geometra uno strumento indispensabile per

entrare immediatamente nel mondo del lavoro professionale, in linea con la normativa europea che renderà obbligatorio il percorso universitario entro il 2020". Sulla proposta di legge, l'On.le Simona Flavia Malpezzi (PD), Commissione Cultura, ha precisato: "Ci piace considerarla una sfida. E' una proposta che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che è la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci sono già oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo , con una laurea che finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere. E' una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di ordini." E' intervenuta alla presentazione anche l'On. Manuela Ghizzoni, Responsabile Università del Partito Democratico, che ha aggiunto: "La proposta rappresenta la volontà di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico. La proposta non entra nel merito degli insegnamenti che dovrebbero caratterizzare la laurea perché non abbiamo intenzione di "ingessare" ora con una legge i contenuti culturali formativi che dovranno invece nel tempo modificarsi rispetto alle esigenze della professione. La proposta prevede di affidare a un decreto ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere. Lauree di questo tipo rappresentano una sfida per le università in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano associare una solida formazione teorica all'esercizio della professione. Riteniamo in questo modo di poter contrastare il problema dell'abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali". Alla presentazione sono intervenuti anche gli On.li Patrizia Maestri, Camilla Sgambato, Marietta Tidei, Mara Carocci, Umberto D'Ottavio, Sergio Boccadutri. red 20160928T144238Z

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

Geometri: Pd, accesso a professione solo dopo corso di laurea triennale 9010E1314 (ECO) Geometri: Pd, accesso a professione solo dopo corso di laurea triennale Su proposta di legge alla Camera attenzione trasversale (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 28 set - Un corso di laurea triennale con frequenza obbligatoria per abilitare i geometri alla professione. E' l'obiettivo della proposta di legge presentata alla Camera da Simona Flavia Malpezzi (Pd) che, si legge in una nota, 'ha subito raccolto l'attenzione 'trasversale' degli altri parlamentari'. In Italia esercitano oltre 100mila, di cui almeno novemila sono donne (una presenza in crescita negli ultimi anni del 15%) ed e' tuttora regolamentata da un regio decreto del 1929. Al percorso didattico proposto sara' possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli istituti tecnici, settore tecnologico, indirizzo 'costruzioni, ambiente e territorio'. In attesa dell'esito dell'iter parlamentare, all'inizio di questo anno accademico, sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Universita' di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell'ateneo telematico Uninettuno. Bof-Mct (RADIOCOR) 28-09-16 15:37:50 (0453)IMM,INF 5 NNNN

Geometri, laurea triennale percorso decisivo per categoria

PROFESSIONISTI

Un momento della presentazione della proposta di legge

28 settembre 2016

"Un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di

laurea triennale professionalizzante e abilitante che contraddistingue il geometra nel panorama

nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della società

civile". A dirlo oggi il presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati,

Maurizio Savoncelli, in occasione della presentazione alla Camera dei deputati della proposta di

legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra.

"Nei diversi tavoli di confronto -fa notare- ai quali abbiamo finora partecipato, è stata sostenuta con

decisione l’importanza di un’evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in

considerazione del ruolo costantemente svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni, come

nell’emergenza, nella ricostruzione, nella crescita economica sostenibile".

"Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare -avverte- il geometra ha rivelato sempre

nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale del mercato del

lavoro. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una

formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: è un

preciso adempimento richiesto dalla Comunità europea per il 2020”.

"La proposta presentata oggi -ricorda Fausto Amadasi, presidente della Cassa di previdenza dei

geometri- è la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati dall’orientamento scolastico

negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante. Ci consentirà di consegnare al nuovo

geometra uno strumento indispensabile per entrare immediatamente nel mondo del lavoro

professionale, in linea con la normativa europea che renderà obbligatorio il percorso universitario

entro il 2020”.

Per la deputata Simona Flavia Malpezzi, prima firmataria della proposta di legge, “ci piace

considerare la proposta una sfida". "E’ una proposta -avverte- che può riaprire il mondo delle

lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che è la professione del geometra". "Un

supporto che -sottolinea- non va solo ai professionisti che ci sono già oggi ma anche agli studenti,

garantendo un percorso chiaro e certo, con una laurea che finalmente è anche abilitante e,

pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere.

"E’ una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe

anche essere applicato per tutti gli altri tipi di Ordini. Diciamo che io che vengo dalla Germania e

ho una passione per la Fachhoschulen (le università professionalizzanti tedesche) e vorrei poter

portare questo modello anche in Italia. Questo può essere un inizio”, conclude.

Introdurre l'obbligo, per chi desidera esercitare la professione di geometra, di una specifica laurea

triennale professionalizzante e abilitante all’esercizio della professione. Questa la sintesi della

proposta di legge per la riforma del percorso di accesso alla professione del geometra.

"L'abilitazione professionale -si legge nella proposta- si pone come un ottimo banco di prova a

livello nazionale, grazie all’avvio territoriale dei progetti pilota di laurea per il geometra, svolti in

collaborazione con le università, gli istituti tecnici e i Collegi provinciali dei geometri interessati".

"La principale caratteristica di una laurea professionalizzante per geometri -sottolinea- sarà quella

di garantire, anche con docenze extra universitarie temporanee affidate a esperti e professionisti,

l’apporto di conoscenza-abilità-competenze per superare la genericità della formazione degli

ordinamenti delle classi di laurea attualmente previste dal dpr 328 del 2001". La proposta di legge,

che ha fatto proprio l’equilibrio delle componenti culturali e tecniche (costruzioni, estimo,

topografia), non entra nei dettagli sul curriculum del corso di laurea, ma pone le basi perché i

presupposti formativi siano disciplinati dall’apposito decreto ministeriale che ne fisserà

l’ordinamento didattico a livello nazionale, contemplando correttamente gli spazi di autonomia di

pertinenza degli atenei, senza che questi possano alterare l’obiettivo finale.

Un secondo e centrale aspetto della riforma proposta è che l’esame di laurea sia abilitante

all’esercizio della professione. Il corso di laurea contiene, infatti, un tirocinio professionale

semestrale, sostitutivo di quello previsto. Ne deriva che, una volta avviato il nuovo percorso,

l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di geometra sia gradualmente soppresso con

conseguente e progressivo abbattimento dei costi per lo Stato unita a una notevole semplificazione

procedurale.

"Questo nuovo modello di istruzione -sostiene il Consiglio nazionale dei geometri e geometri

laureati- consentirà al geometra di poter svolgere la propria professione in modo assolutamente

qualificato, rispondendo a un’esigenza di tipo economico e sociale, legata all’importante e

tradizionale servizio tecnico e amministrativo reso a favore degli enti locali e dei cittadini in modo

capillare in tutto il Paese".

"Nel nostro Paese -ricorda- non c’è famiglia, infatti, che non si sia rivolta, almeno una volta, a un

geometra per l’ordinaria o la straordinaria manutenzione-ristrutturazione della propria abitazione,

per il rilievo di un appartamento o di un edificio, per una visura o un frazionamento catastale, per

una divisione di beni e proprietà fra eredi, per redigere una tabella millesimale di un condominio, o

per una consulenza tecnica in caso di contenzioso giudiziale o strasgiudiziale".

"Per non parlare degli uffici tecnici pubblici o delle imprese edili e non -aggiunge- che, al loro

interno, annoverano sempre la presenza della figura professionale del geometra. Una

professionista familiare in ogni comunità, un vero e proprio tecnico multidisciplinare della porta

accanto".

"Si tratta -afferma il Consiglio nazionale di categoria- di un’attività oggi svolta da oltre 100mila

geometri in Italia, di cui circa 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è cresciuta del

15%. Gli studi professionali del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non

esiste comune italiano che ne sia privo, anche se difficilmente raggiungibile come il caso delle

piccole isole".

Una professione, sottolinea, capace "di attrarre i giovani, grazie agli spazi di lavoro e alle

opportunità di crescita professionale economicamente soddisfacenti che riserva questo specifico

ruolo tecnico, una professione da avviare in modo autonomo, o in coworking con altri colleghi e

tecnici, al fine di competere insieme sul mercato nazionale e internazionale con una maggiore

varietà di specializzazioni, come hanno dimostrato molte case history di iscritti all’albo nazionale;

per allestire oggi uno studio i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15 mila euro".

"Il processo di innovazione -fa notare- che sta interessando il mondo del lavoro coinvolge

direttamente anche i geometri professionisti, che per espletare i propri incarichi hanno sempre

unito una formazione polivalente e un ruolo multidisciplinare a soluzioni e strumenti all’avanguardia

tecnologica. Questo ha consentito loro di essere da sempre i protagonisti della dematerializzazione

e della digitalizzazione delle procedure tecniche professionali".

"Un vantaggio competitivo che, alla luce della riforma del percorso di accesso alla professione,

possa trasformarsi in un'ulteriore e rinnovata capacità a favore della categoria, che continuerà a

contribuire all’evoluzione digitale del Paese e alla realizzazione di una crescita economica

sostenibile, in cui siano disponibili nuovi e migliori posti di lavoro", avverte. A tutto ciò "si aggiunge

inoltre la necessità di un adeguamento alla normativa europea, che non lascia spazio a equivoci:

per tutti i liberi professionisti europei sarà obbligatorio in futuro il possesso del titolo universitario

per poter esercitare la professione a livello transazionale", conclude.

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016

Camera, presentata proposta per riforma accesso professione geometra

Camera, presentata proposta per riforma accesso professione geometra Roma, 28 set. (LaPresse) -

Presentata oggi alla Camera dei Deputati una proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla

professione di geometra. E’ la prima volta, dopo quasi 90 anni. A firma dell’On.le Simona Flavia Malpezzi

(PD), il testo ha subito raccolto l’attenzione ‘trasversale’ degli altri parlamentari. L’indirizzo strategico è

stato delineato dal Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli.La formazione del geometracambia prospettiva

in Italia. Per esercitare la professione è stata presentata una proposta di legge che istituisce una nuova

laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita

direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola

media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo 'Costruzioni, Ambiente e

Territorio' (CAT). In attesa dell’esito dell’iter parlamentare, all’inizio di questo anno accademico, in Italia

sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e

Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell’ateneo telematico Uninettuno. Un percorso virtuoso reso

possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei Geometri, che

rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle esigenze di molte

famiglie italiane: la possibilità di assicurare un alto livello di scolarità ai ragazzi impossibilitati a proseguire

gli studi universitari fuori sede. (Segue).

Camera, presentata proposta per riforma accesso professione geometra-2-

Camera, presentata proposta per riforma accesso professione geometra-2- Roma, 28 set. (LaPresse) -

Storicamente è una riforma che giunge dopo quasi 90 anni. Nel nostro Paese la professione di geometra è

ancora regolamentata dal Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila

professionisti, di cui almeno 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è in crescita del 15%. Gli

studi professionali del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non esiste comune

italiano che ne sia privo. Una professione capace di attrarre i giovani, anche grazie alle opportunità di

crescita professionale ed economica. Una professione da avviare in modo autonomo, o in coworking con

altri colleghi e tecnici, al fine di competere adeguatamente sul mercato nazionale e internazionale. Per

allestire uno studio, infatti, i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15mila euro. Per il Presidente

CNGeGL Maurizio Savoncelli si tratta di "un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo

primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed abilitante che contraddistingue

il geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo

economico e della società civile. Nei diversi tavoli di confronto, ai quali abbiamo finora partecipato, è stata

sostenuta con decisione l’importanza di un’evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in

considerazione del ruolo svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni, come nell’emergenza, nella

ricostruzione, nella crescita economica sostenibile. Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare,

Il geometra ha rivelato sempre nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e

internazionale del mercato del lavoro. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea:

il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito

transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dalla Comunità Europea per il 2020". (Segue).

Camera, presentata proposta per riforma accesso professione geometra-3-

Camera, presentata proposta per riforma accesso professione geometra-3- Roma, 28 set. (LaPresse) -

All’incontro ha partecipato il Presidente della Cassa Geometri, Fausto Amadasi, che ha dichiarato: "La

proposta presentata oggi è la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati dall’orientamento

scolastico negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante e che ci consentirà di consegnare al

nuovo geometra uno strumento indispensabile per entrare immediatamente nel mondo del lavoro

professionale, in linea con la normativa europea che renderà obbligatorio il percorso universitario entro il

2020". Sulla proposta di legge, Simona Flavia Malpezzi (PD), Commissione Cultura, ha precisato: "Ci piace

considerarla una sfida. E’ una proposta che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un

contributo a quella che è la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci

sono già oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo , con una laurea che

finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere. E’

una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe anche essere

applicato per tutti gli altri tipi di ordini".

LA PROPOSTA

Geometri laureati, per legge: «Così ci adeguiamo all’Europa» La proposta di legge che viene presentata oggi dalla deputata Pd Simona Malpezzi, dopo

l’accordo con il Consiglio nazionale dei geometri: nella laurea triennale saranno compresi

anche sei mesi di tirocinio, dopo la tesi si potrà esercitare la professione

di Valentina Santarpia

Sono 100 mila in tutta Italia, per lo più uomini (9 mila solo le donne) e tutti più o meno ne hanno

avuto bisogno nella vita: i geometri sono un’istituzione del nostro Paese, e adesso si avviano a

diventare anche professionisti a tutti gli effetti. In base ad una proposta di legge presentata dalle

deputate Simona Malpezzi e Manuela Ghizzoni, infatti, i geometri dovranno essere laureati,

almeno di primo livello. Non basterà più il solo diploma presso un istituto tecnico di Costruzioni

ambiente e territorio, ma servirà un percorso triennale all’università. «Apparentemente così si

allungano i tempi per essere abilitati alla professione, ma non è così», spiega Malpezzi. Infatti

adesso dopo la maturità servono 18 mesi di tirocinio (presso un geometra professionista, un

ingegnere civile, un architetto) oppure 5 anni di lavoro presso uno studio tecnico professionale,

oltre a un esame di Stato, per essere abilitati alla professione. Il corso di laurea invece

«comprenderà sei mesi di tirocinio e sarà immediatamente abilitante: dopo la discussione della tesi

si diventerà geometri a tutti gli effetti: sarà una vera laurea professionalizzante, sul modello di

quelle concesse dalle Fachhoschulen tedesche».

Si punta sulla qualità

Ma perché è necessario dare un titolo al geometra? I motivi sono essenzialmente due. Da una

parte, è un controsenso che ci siano attualmente geometri laureati (tutti quelli che hanno

conseguito la triennale in Ingegneria Civile e Ambientale, Scienze dell’Architettura, Scienze della

Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale, Scienze e Tecniche dell’Edilizia) e geometri

abilitati invece dopo il diploma e il tirocinio. Dall’altra, «bisogna adeguarsi agli standard europei»,

spiega ancora Malpezzi, «che impongono liberi professionisti con una formazione universitaria di

alto livello». La proposta di legge non entra nei dettagli sul curriculum del corso di laurea, che

dovranno poi essere decisi da un decreto ministeriale, ma semplicemente impone un percorso

unico per tutti, «che punti sulla qualità». Proprio come avevano ipotizzato Maurizio Savoncelli,

presidente del consiglio Geometri e Fausto Amadasi, presidente della Cassa di Previdenza,

quando lanciarono l’idea due anni fa ad Alba alla presenza della ministra Giannini. Un’idea che, se

la proposta di legge dovesse essere incardinata presto, potrebbe diventare realtà entro il prossimo

anno. Pochi iscritti ma 3 su 5 trovano subito lavoro

Nonostante solo l’1,9% degli studenti si sia iscritto quest’anno ad un istituto superiore per futuri

geometri (istituto tecnico settore tecnologico, indirizzo Costruzioni, ambiente e territorio, più

brevemente Cat), percentuale uguale a quella dello scorso anno, resta uno dei corsi di studi più

fruttuoso dal punto di vista dell’ingresso nel mondo del lavoro: tre diplomati su 5 trovano subito

lavoro. Del resto, nel nostro Paese non c’è famiglia che non si sia rivolta – almeno una volta – a un

geometra per l’ordinaria o la straordinaria manutenzione-ristrutturazione della propria abitazione,

per il rilievo di un appartamento o di un edificio, per una visura o un frazionamento catastale, per

una divisione di beni e proprietà fra eredi, per redigere una tabella millesimale di un condominio, o

per una consulenza tecnica in caso di contenzioso giudiziale o strasgiudiziale. Per non parlare

degli uffici tecnici pubblici, o delle imprese edili che hanno sempre bisogno della figura

professionale del geometra.

Economia e lavoro, CNG e GL: Lauree professionalizzanti, Geometri pionieri in Italia, presentato oggi disegno legge alla Camera

28 Settembre 2016

(AGENPARL) – Roma, 28 sett 2016 -Presentata oggi alla Camera dei Deputati una proposta di

legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra. E’ la prima volta, dopo quasi

90 anni. A firma dell’On.le Simona Flavia Malpezzi (PD), il testo ha subito raccolto l’attenzione

‘trasversale’ degli altri parlamentari. L’indirizzo strategico è stato delineato dal Presidente CNGeGL

Maurizio Savoncelli.

La formazione del geometra cambia prospettiva in Italia. Per esercitare la professione è stata

presentata una proposta di legge che istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare

obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al

percorso didattico sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato

dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio” (CAT). In

attesa dell’esito dell’iter parlamentare, all’inizio di questo anno accademico, in Italia sono state

avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e

Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell’ateneo telematico Uninettuno. Un percorso virtuoso

reso possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei

Geometri, che rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle

esigenze di molte famiglie italiane: la possibilità di assicurare un alto livello di scolarità ai ragazzi

impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede. Storicamente è una riforma che giunge

dopo quasi 90 anni. Nel nostro Paese la professione di geometra è ancora regolamentata dal

Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno

9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è in crescita del 15%. Gli studi professionali

del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non esiste comune italiano che ne

sia privo. Una professione capace di attrarre i giovani, anche grazie alle opportunità di crescita

professionale ed economica. Una professione da avviare in modo autonomo, o in coworking con

altri colleghi e tecnici, al fine di competere adeguatamente sul mercato nazionale e internazionale.

Per allestire uno studio, infatti, i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15mila euro. Per il

Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli si tratta di “Un passaggio decisivo per la categoria, che

fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante ed

abilitante che contraddistingue il Geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche

professionali a disposizione del mondo economico e della società civile. Nei diversi tavoli di

confronto, ai quali abbiamo finora partecipato, è stata sostenuta con decisione l’importanza di

un’evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo svolto dai

nostri iscritti nelle diverse occasioni, come nell’emergenza, nella ricostruzione, nella crescita

economica sostenibile. Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare, Il Geometra ha

rivelato sempre nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale

del mercato del lavoro. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro

ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito

transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dalla Comunità Europea per il

2020”. All’incontro ha partecipato il Presidente della Cassa Geometri, Fausto Amadasi, che ha

dichiarato: “la proposta presentata oggi è la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati

dall’orientamento scolastico negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante e che ci

consentirà di consegnare al nuovo geometra uno strumento indispensabile per entrare

immediatamente nel mondo del lavoro professionale, in linea con la normativa europea che

renderà obbligatorio il percorso universitario entro il 2020”. Sulla proposta di legge, l’On.le Simona

Flavia Malpezzi (PD), Commissione Cultura, ha precisato: “Ci piace considerarla una sfida. E’ una

proposta che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella

che è la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci sono già

oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo , con una laurea che

finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a

svolgere. E’ una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che

potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di ordini.” E’ intervenuta alla presentazione

anche l’On. Manuela Ghizzoni, Responsabile Università del Partito Democratico, che ha aggiunto:

“La proposta rappresenta la volontà di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano

rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico. La proposta non entra nel

merito degli insegnamenti che dovrebbero caratterizzare la laurea perché non abbiamo intenzione

di “ingessare” ora con una legge i contenuti culturali formativi che dovranno invece nel tempo

modificarsi rispetto alle esigenze della professione. La proposta prevede di affidare a un decreto

ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere. Lauree di questo tipo

rappresentano una sfida per le università in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano

associare una solida formazione teorica all’esercizio della professione. Riteniamo in questo modo

di poter contrastare il problema dell’abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli

istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro

formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali”. Alla presentazione sono intervenuti anche

gli On.li Patrizia Maestri, Camilla Sgambato, Marietta Tidei, Mara Carocci, Umberto D’Ottavio,

Sergio Boccadutri.

20 luglio 2016

Professione geometra, al via tre corsi universitari

dedicati

Una formazione a misura di geometra. È quanto prevede il progetto di riforma del percorso di

accesso alla professione di geometra ed è quanto parte in via sperimentale già da quest’anno in

Emilia Romagna, Toscana e Lombardi con tre neonati percorsi didattici ad hoc.

Il primo percorso nasce dalla collaborazione tra il Collegio geometri e geometri laureati di Rimini,

l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il supporto logistico dell'Università degli studi di

San Marino e gli istituti tecnici indirizzo CAT provinciali; si tratta del corso di laurea in “Costruzioni

e gestione del territorio” che prenderà l'avvio con l'anno accademico 2016/2017 inserito nella

classe L-7 Ingegneria Civile e Ambientale. I referenti sono Massimo Giorgetti, Presidente CGeGL

di Rimini e Stefano Domeniconi, Presidente Fondazione Geometri Italiani di Rimini.

Il secondo percorso di formazione è il risultato della convenzione stipulata tra il Collegio Geometri

e Geometri Laureati di Siena, l'Università telematica internazionale UniNettuno e gli istituti tecnici

indirizzo CAT provinciali; il terzo infine coinvolge il Collegio geometri e geometri laureati di Lodi, il

locale istituto tecnico “A. Bassi” e l'Università di San Marino. Da settembre sarà possibile iscriversi

al primo corso di laurea triennale dedicato alla figura del geometra, (classe L-7). In questo caso il

referente è Massimiliano Pettorali, Presidente CGeGL della Provincia di Siena.

A Lodi infine a partire dall'a.a. 2016/2017 sarà attivo il corso di laurea triennale in “Costruzioni e

Gestione del Territorio” specifico per la figura del geometra laureato. Il referente è Renato Piolini,

Presidente CGeGL della Provincia di Lodi

Iniziative analoghe sono in via di definizione in Lombardia, Friuli e Sardegna, in particolare a

Brescia, Lecco, Udine, Foggia, Lecce e Oristano.

Il presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati Fabrizio Savoncelli

sottolinea che “in via preliminare non è ancora possibile parlare di sperimentazione in senso

stretto: i corsi in via di attivazione appartengono alla classe L-7 Ingegneria civile e ambientale

previsti dal Dpr 328/2001. Ci sono, però, elementi di novità: riferendosi a una normativa già

vigente, introducono modalità di accesso diretto all'esame di abilitazione perché già comprensivi di

tirocinio e, soprattutto, avvicinano gli studenti a una visione del percorso universitario

sovrapponibile al progetto di riforma voluto dal Consiglio Nazionale, con particolare riferimento alle

variabili più innovative”.

Accanto a queste iniziative, rivolte ai futuri professionisti, il Consiglio nazionale della categoria ha

anche siglato un accordo con l'università telematica UniNettuno per i geometri già iscritti all'Albo

professionale. La convenzione consente loro di frequentare gli insegnamenti previsti dal corso di

laurea triennale in Ingegneria civile e ambientale (classe L-7) con una modalità privilegiata:

potranno iscriversi a ciascun singolo insegnamento (sostenendo il relativo esame) e non all'intero

anno accademico, maturando contestualmente crediti formativi universitari (Cfu) ai fini della

carriera universitaria e crediti formativi professionali ai fini dell'assolvimento degli obblighi riferiti

alla formazione professionale continua.

35Martedì 19 Luglio 2016Martedì 19 Luglio 201GEOMETR IIl progetto che modifica l’accesso alla professione, prove tecniche sul territorio

Orientati alla laurea triennaleSavoncelli: colti gli elementi più innovativi della proposta

Non è raro che le di-namiche del cambia-mento siano recepite con maggiore velocità

dalla società rispetto alle isti-tuzioni, fisiologicamente sog-gette ai tempi delle fasi istrut-torie e parlamentari. È quanto sembra stia accadendo anche per il progetto di riforma del percorso di accesso alla pro-fessione proposto dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati: in attesa di essere in-canalato dagli organi preposti verso la fase di emanazione dei provvedimenti, sul territorio è già (in parte) realtà. Nell’anno accademico 2016/2017 debut-teranno in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia tre per-corsi didattici ispirati ai con-tenuti del progetto della Cate-goria: un corso postsecondario a valenza di laurea triennale denominato «Gestione edilizia e del territorio», sul quale è in-tervenuto a più riprese Mauri-zio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati. Il primo nasce dalla collaborazione tra il Collegio geometri e geometri laureati di Rimini, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il supporto logistico dell’università degli studi di San Marino, e gli istituti tec-nici indirizzo Cat provinciali; il secondo è il risultato della convenzione stipulata tra il Collegio geometri e geometri laureati di Siena, l’Universi-tà telematica internazionale UniNettuno e gli istituti tec-nici indirizzo Cat provinciali; il terzo coinvolge il Collegio geometri e geometri laureati di Lodi, il locale istituto tecni-co «A. Bassi» e l’Università di San Marino. Sempre in Lom-bardia iniziative analoghe a Brescia e Lecco, e ancora in Friuli Venezia Giulia (Udine), Puglia (Foggia, Lecce), Sarde-gna (Oristano).

Domanda. Presidente Savoncelli, qual è la valen-za di queste iniziative che nascono sul territorio?

Risposta. In via prelimi-nare, occorre chiarire che non è ancora possibile parlare di sperimentazione in senso stretto: i corsi in via di atti-vazione appartengono alla classe L-7 Ingegneria Civile e Ambientale previsti dal dpr 328/2001. Ci sono, però, ele-menti di novità: riferendosi a una normativa già vigen-te, introducono modalità di accesso diretto all’esame di abilitazione perché già com-prensivi di tirocinio e, soprat-tutto, avvicinano gli studenti a una visione del percorso universitario sovrapponibile al progetto di riforma voluto dal Consiglio nazionale, con particolare riferimento alle variabili più innovative.

D. Entrando nel detta-glio?

R. In primo luogo, un pia-

no di studi focalizzato su materie che caratterizza-no in maniera univoca la professione di geometra, distinguendola da profili limitrofi come l’architetto o l’ingegnere: un percorso altamente professiona-lizzante e per questo im-mediatamente spendibile nel mercato del lavoro. In secondo luogo, il coinvolgi-mento diretto degli istituti tecnici che, di fatto, assu-mono una doppia respon-sabilità: da un lato, quella di indicare con chiarezza il futuro percorso di carriera degli studenti, allineando aspettative e richieste del mercato; dall’altra di inten-sifi care i rapporti tra scuola e professioni, con l’obiettivo di soddisfare la richiesta di

tecnici di primo livello. In ultimo, la collaborazione con atenei tradizionali e telema-tici, nell’ottica della comple-

mentarità didattica.D. In relazione a questo

ultimo punto, i progetti coordinati dai collegi pro-

vinciali di Rimini, Siena e Lodi possono essere consi-derati pilota?

R. Indubbiamente forni-ranno indicazioni importanti a chi verrà dopo di loro: in scia vi sono Brescia, Lecco, Udine e molto si muove an-che nelle sedi del centro e del sud Italia. La partecipazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia, grazie alla sua articolazione a «rete di sedi» e al supporto logistico dell’Uni-versità di San Marino, è ga-ranzia di una diffusa presenza sul territorio; le convenzioni siglate con l’ateneo telema-tico UniNettuno introducono un modello d’insegnamento e apprendimento a distanza innovativo, riconosciuto dalla comunità scientifi ca interna-zionale e che lo stesso Consi-glio nazionale ha valorizzato mediante la convenzione stipulata con l’ateneo (nella persona del rettore, professo-ressa Maria Amata Garito) che prevede il riconoscimento dei crediti formativi per gli iscrit-ti che intendono frequentare specifi ci corsi di laurea. Senza dimenticare che entrambi i mo-delli, tradizionale e telematico, contribuiscono ad assicurare un alto livello di scolarità anche a ragazzi altrimenti impossibi-litati a proseguire gli studi universitari fuori sede.

Il Consiglio nazionale ha stipulato una convenzione con l’università telemati-ca UniNettuno al fi ne di consentire ai geometri già iscritti all’Albo professio-nale di frequentare gli insegnamenti previsti dal corso di laurea triennale in Ingegneria Civile e Ambientale (clas-se L-7) con una modalità privilegiata: potranno iscriversi a ciascun singolo insegnamento (sostenendo il relativo esame) e non all’intero anno accade-mico, maturando contestualmente Cfu ai fi ni della carriera universitaria e Cfp ai fi ni dell’assolvimento degli obblighi riferiti alla formazione professionale continua. «La collaborazione con il Con-siglio nazionale dei geometri», spiega

il rettore di UniNettuno, professoressa Maria Amata Garito, «dà l’opportunità ai geometri di poter accedere a un cor-so di laurea collegato al loro percorso formativo. In particolare, i programmi di studio consentono di far acquisire i fondamen-ti culturali e le basi teoriche su cui si costruiscono le loro specifi che compe-tenze professionali. Solo così credo si possa formare un lavoratore capace di inserirsi in modo critico e consapevole nel mondo produttivo di oggi, sempre più globalizzato e interconnesso». La convenzione è pubblicata integralmen-te nell’apposita sezione del sito www.geometrinrete.it.

Riconosciuti i Cfu e i Cfp per gli iscritti

A Rimini un percorso di studi specifico per il geometra laureato. Inserito in classe L-7 Ingegneria civile e ambientale, il corso di laurea in «Costruzioni e Gestione del Ter-ritorio» prenderà l’avvio con l’a.a. 2016/2017. Organizzato dal Cgegl di Rimini in collaborazione con gli istituti tecnici Cat del territorio, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e il supporto lo-gistico dell’Università degli studi di San Marino, affonda le radici in un progetto di alta formazione nato nel 2006 su iniziativa del comitato tecnico-scientifico costi-tuitosi in seno alla Fondazione. Massimo Giorgetti, presidente Cgegl di Rimini Stefano Do-meniconi, presidente Fgi di Rimini

A Siena il Collegio è già polo uni-versitario. L’obiettivo è farsi trovare pronti quando la riforma del per-corso di accesso alla professione proposta dal Consiglio nazionale sarà pienamente operativa. Il primo passo in questa dire-zione è l’attivazione in classe L-7 Ingegneria civile e ambientale del primo corso di lau-rea triennale dedicato

alla fi gura del geometra: partirà a settembre con l’avvio dell’a.a. 2016/2017. Il progetto nasce grazie alla collaborazione virtuosa tra il Cgegl di Siena, gli istituti Cat del territorio e l’ateneo telematico UniNettuno. Il Collegio, un polo universitario a tutti gli effetti, è attrezzato per la didattica frontale e online; a fronte di una richiesta particolarmente elevata di domande d’iscrizione provenienti da neodi-plomati Cat e professionisti iscritti all’albo, è stata avviata l’interlo-cuzione con l’Università di Siena. Massimiliano Pettorali, Presi-dente Cgegl Provincia di Siena

A Lodi corso in «Costruzioni e gestione del territorio». In seguito a un accordo tra il Cgegl di Lodi, l’Università di San Marino e l’isti-tuto tecnico «A. Bassi», a partire dall’a.a. 2016/2017 sarà attivo il corso di laurea triennale in «Co-struzioni e gestione del territorio» specifi co per la fi gura del geometra laureato. Un risultato ottenuto

anche grazie all’apporto qualifi-cato di Corrado Sancilio, preside dell’istituto superiore cittadino. Renato Piolini, Presidente Cgegl della Provincia di Lodi

Anche a Brescia e Udine si è pronti a partire. Partirà a breve anche a Brescia il corso di laurea triennale per geometra e sarà attivato all’in-terno del dipartimento di Ingegneria civile dell’ateneo statale cittadino: un percorso formativo di alta specia-lizzazione, con un curriculum fi ssato a livello nazionale e già inserito nei programmi accademici; ne hanno discusso il Presidente del Cgegl di Brescia Giovanni Platto, il direttore del dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Brescia Giovanni Plizzari, i docenti e responsabili degli istituti tecnici Cat del territorio. Ana-logo fermento a Udine: nella regione Friuli Venezia Giulia si muovono i primi passi per rendere operativo un percorso di studi universitario per il titolo di geometra laureato, in collabo-razione con l’Università degli Studi di

Udine, la rete territoriale degli istituti tecnici Cat, i referenti locali della Categoria coordinati da Elio Miani, presidente del Collegio provinciale.

I PERCORSI DIDATTICI SPERIMENTALI CHE ANTICIPANO LA RIFORMA DELLA CATEGORIA

Pagina a curaDEL CONSIGLIO NAZIONALE

GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI

Maurizio Savoncelli

SABATO 2 LUGLIO 2016 17

il Cittadino LODI

ISTITUTO “BASSI” UN ACCORDO CON IL COLLEGIO SAN FRANCESCO DI LODI PER OSPITARE LE LEZIONI.PARLA IL PRESIDE CORRADO SANCILIO, UNO DEI PROTAGONISTI DEL GRANDE EVENTO

Lodi città universitaria: aperte le iscrizionial corso di laurea sulla gestione del territorioA essere coinvolti saranno i geometri: un percorso distudi triennale con 18 esami e 180 crediti formativi. Èl’unico dell’Italia settentrionale, sottoscritto un protocollod’intesa con l’Ateneo della Repubblica di San Marino

n La notizia circolava da tempo,ma ora è stata ufficializzata. Lodirafforzerà la propria immagine di“cittàuniversitaria”grazieauncor-sodilaureariservatoaigeometri.Leiscrizionialnuovopercorsouniver-sitario sono già aperte, le lezioniprenderannol’avviotrapochesetti-mane, a partire dal prossimo annoaccademico. Si tratta di una laureatriennaledellafacoltàdiIngegneriaCivile, classe L-7, corso di laurea di“Costruzione,GestionedelTerrito-rio”. Il titolo accademico è quello didottorein“CostruzioneGestionedelTerritorio”.L’iniziativa è partita da CorradoSancilio,presidedell’Istituto“Ago-stinoBassi”.Epoichélelezioniuni-versitarie mattutine non potrannoessere tenute al “Bassi” per man-canzadiauledisponibili,èstatorag-giuntounaccordoconilCollegioSanFrancescodiLodi,giàinpassatose-deuniversitariaconaulestruttural-mente idonee ad un percorso uni-versitario. Il convitto del San Fran-cesco è anche pronto ad assicurareospitalità a eventuali studenti pro-venientidaaltreregioni.Leiscrizio-nipossonoesserefatteon-linecol-legandosi al sito del “Bassi”. Per ildecollo dell’iniziativa è stato sotto-scritto un accordo tra l’ “AgostinoBassi”,ilCollegioprovincialedeige-ometri di Lodi e gli Atenei della Re-pubblica San Marino e di Modena-Reggio Emilia. Ne parliamo con ilpresidedel“Bassi”,CorradoSanci-lio, il principale protagonista del-l’importante iniziativa.Preside Sancilio, allora ci siamo. Con ilnuovo anno accademico iniziano le le-zioni del corso di Laurea triennale per igeometriaLodi.Comeèarrivatoaque-sto traguardo?«TuttoiniziaconlariformaGelminicheperlesuperiorièentratainvigo-reilprimogiornodisettembre2010equindièiniziataconl’annoscola-stico2010/2011.Lenovitàintrodotteda quella riforma sono state tante espaziano dall’introduzione di duenuovi licei (scienze umane e musi-cale-coreutico), al draconiano di-magrimento delle sperimentazionicheda750sparseneivariistitutisu-periori d’Italia, sono state ridotte a20. Sono stati riformati gli Istitutiprofessionali con la riduzione degliindirizzi. Stessa sorte è toccata agliistituti tecnici».Equesto quali attinenzeha conLodi?«Aspetti,milasciparlareconlacal-ma. Con la riforma Gelmini moltesperimentazionisonostateazzeratee tra queste anche alcune che ri-guarda l’Indirizzo geometri, chedall’anno scolastico 2010-2011 haacquisitounanuovadenominazio-ne:Cat,ossia“CostruzioneAmbien-te Territorio”».Dunque una nuovo cammino ordina-mentale che accompagna l’indirizzo.«Esatto. Ma la novità piace poco ecomunquelasciaperplessi lostessoCollegionazionaledeigeometri.Sa-ràpureunacoincidenza,stadifattoche la nuova denominazione coin-cide con il calo di iscrizioni ai corsigeometriunpo’intuttaItalia.Incrisientrano anche alcuni storici istitutidel lodigiano».Eallora?«Bisognavapensareaqualcosacheriportasselinfanuovaaunindirizzochehasemprerappresentatounas-seportantenelramoedilizia.Intantoha preso consistenza a livello cen-trale il dialogo sull’esigenza di pro-spettareuncorsodilaureatriennale

professionalizzantepergliiscrittial-l’indirizzo Cat, così come per altriindirizzi di studio dei diversi ordiniprofessionali».E lei?«È a questo punto che io decido diapprofondirel’argomento,ritenen-doquestalastradachepotrebberin-novare entusiasmo e motivazioneper un indirizzo di studi che stavaperdendoconsensotrairagazzi.Neparloprimaconalcunidocentidel-l’indirizzoCatdelnostroistituto,daiqualiottengolamassimaattenzione.Successivamente porto avanti uncostruttivo confronto con il presi-dente del Collegio provinciale deigeometri di Lodi, Renato Piolini».Quindi?«L’ideadiprogrammareuncorsodilaurea per i geometri a Lodi pressol’istituto“Bassi”diventaunasfidaeuna scommessa».Scusi,manoneraunasceltaunpo’ ...av-venturosa?«No,perchéciabbiamocredutofindall’inizio. A novembre del 2014,poi, ho registrato un avvenimentocheritengodifondamentaleimpor-tanza».Di che tipo?«All’Istituto“LuigiEinaudi”diAlba,in provincia di Cuneo, si tiene unconvegno nazionale alla presenzadelministrodellapubblicaistruzio-neStefaniaGiannini.Intaleoccasio-nevieneformalizzatalanotiziacheèallostudiodelministeroilpercorsodi laurea triennale dei geometri».Equestoimmaginolaincoraggiaancordipiù.«Naturalmente.Aquestopuntononmirimanecheapprofondirelaque-stione su cui avevo portato tutto ilmio interesse condiviso, peraltro,anchedadiversidocentidel“Bassi”.Cominciamoamettereinpiediunarete di contatti e informazioni nonsolo con alcuni miei colleghi sparsida nord a sud, ma anche con alcunidocentiuniversitaridell’Universitàdi Pavia, del Politecnico di Milano,dell’Università di Modena-ReggioEmiliaeconilmagnificorettoredel-l’UniversitàdiSanMarino,CorradoPetrocelli».Qual’è stato il riscontro?«Tranne che da Pavia, dagli altriateneiregistrosensibilitàeattenzio-ne. Ma maggiore ascolto ricevo daModena-ReggioEmiliaedallostessorettoredell’UniversitàdiSanMari-no».Immaginochelasuanominaaconsiglie-redelMinistronelloscorsogennaioleof-fre lapossibilitàdiaffrontare laquestio-ne anchea livelloministeriale...«Adireilverolaquestionenonèan-coraarrivatasultavolodelConsigliosuperioredellapubblicaistruzione,organismo consultivo di cui, comelei ricorda, faccio parte dallo scorsogennaiodopolanominaaconsiglie-renazionaledelministro.Nédoperscontato che arrivi».E lei nel frattempo...«I miei frequenti impegni presso ilministero mi consentono di averequalchecolloquioancheconilpre-sidente nazionale del Collegio geo-metri, Maurizio Savoncelli, impe-gnatoalMiurperportareavantiildi-sciplinare sul corso di laureatriennale per i geometri. Dal presi-denteSavoncelliricevoassicurazio-nicheil lavoroprocede,atappefor-zate,alivellodicommissionemistatraministerialierappresentantidel-l’ordinedeigeometri. Itempiperòsiallungano...».Equesto la preoccupa.

«Già. E non poco. Non va dimenti-cato che siamo già al secondo annodel diploma Cat, della riforma Gel-mini,riferitoaidiplomatigeometri.Sentocheègiuntoilmomentodiof-frirenuoveopportunitàainostrira-gazzi e nuove aspettative per il no-stro territorio. Del resto ad Alba ilministro Stefania Giannini avevaannunciato la strada da imboccare.Mispiacevatemporeggiareancora.Cercavounastrada,unappiglioacuiaggrapparmiperfarequalchepassoin avanti».Edoveha trovato l’appiglio?«Nella Repubblica di San Marino,congiuntamente all’ateneo di Mo-dena-ReggioEmilia.Icontinuicon-tatticonivariesponentidelmondoaccademicoemilianoesanmarineseportano i primi frutti. L’interesse sitrasforma in bozza di accordo tral’istituto“Bassi”, ilCollegioprovin-ciale dei geometri e gli atenei di SanMarino e Modena-Reggio Emilia».Equindi?«AncheilCollegionazionaledeige-ometrisimuovenellastessadirezio-ne.Unarispostadecisiva,infatti,ar-rivadaRiminidoveilpresidentedelCollegioprovincialeriminese,Mas-simoGiorgetti,siglaunaccordoconl’ateneo di San Marino per l’avviodelcorsodilaureatriennaledeigeo-metri. L’accordo viene sottoscrittoanche da alcuni istituti tecnici delterritorio. Viene approvato un per-corsodistuditriennale,con18esamie180crediti formativicomprensividi tirocinio laboratoriale».È il segnale cheaspettava.«Infatti. A questo punto intensificoirapporticonidiversienticoinvoltifinoadarrivareadunaccordoqua-dro. Viene preparato un protocollod’intesaperilcorsodilaureadeige-ometridatenersiaLodi.Delcammi-nointrapresovieneinformatoilCol-legiodocentimentreildocumentoèsottopostoall’attenzionedelconsi-glio di istituto che lo approva al-l’unanimità».Lepremesseper il passodecisivo...«Esatto. Finalmente vedo concre-tizzarsi un sogno che da un anno emezzomifrullanellamente:portareil corso di laurea dei geometri a Lo-di».EaLodi?«Nelfrattempograzieallasensibilitàe alla lungimiranza del geometraPiolini, ildocumentovienesottopo-sto all’approvazione del Collegioprovincialedeigeometri.Siamoagliultimi passaggi. Il protocollo vieneapprovato all’unanimità anche dalSenato accademico dell’Ateneo diSanMarinoesottoscrittodalleparti

coinvolte».Un lavoro impegnativo…«...chevuoleesserelagiustarispostaperassicurareallasocietàunprofes-sionistaconcompetenzeinlineaconilnuovomercatodel lavorosemprepiùesigenteintemadiqualitàdistu-di e capacità professionali».Lasocietà lodigianahapropriobisognodel corso di laurea in costruzioni e ge-stioni del territorio?«Partirei da una prima considera-zione,soloapparentementetecnica:laRegioneLombardiahaemanatolalegge31del2015,riguardantele“Di-sposizioni per la riduzione del con-sumodisuoloeperlariqualificazio-ne del suolo degradato”. È un testolegislativo di enorme importanza ediavanguardiaperchéavverteicit-tadini, i professionisti e le impreseche“ilsuolo,risorsanonrinnovabi-le,èunbenecomunedifondamen-taleimportanzaperl’equilibrioam-bientale,lasalvaguardiadellasalute,laproduzioneagricolafinalizzataal-l’alimentazioneumanae/oanimaleetuteladegliecosisteminaturalieladifesadeldissestoidrogeologico”.Equesto la città di Lodi lo avverte».Si spieghimeglio.«Il nostro geometra laureato deveporsiall’altezzadiquestasfida-ediquesto profondo bisogno tecnico eumano-intervenendo“prioritaria-mente”versoleareegiàurbanizza-te, degradate o dismesse”».Lafacoltàuniversitariacheoffritehaunnessoconlanormativavigentesulmer-cato del lavoro?«Nelquadrodellanostrainiziativa,assumerilievol’apprendistatodial-taformazioneediricercaperlalau-rea triennale, disciplinato attual-mente dal decreto legislativo15/06/2015, n. 81 e dal Decreto In-terministeriale 12/10/2015».Si spieghimeglio.«Attraverso il contratto di appren-distatoilgiovanepuòconciliarel’at-tività lavorativa con lo studio uni-versitario.L’apprendistatohaavutoun’ulteriore evoluzione e rafforza-mento con il Jobs Act. Con la figuradell’apprendistatodialtaformazio-nepossonoessereassuntiinimpresastudentiuniversitaridietàcompresatrai18-29anni.Conquestamodalitàlo studente-lavoratore sviluppa lecompetenze necessarie per la suaprofessione e l’azienda, tra l’altro,gode di una riduzione di contribu-zione».Equesto èpositivo.«Sì,molto.Enonètutto.LaRegioneLombardia si è dotata di un ottimotesto normativo in materia di ap-prendistato:sialoStatochelaRegio-

nehannocompetenzalegislativainmateriadiapprendistato.Ilpianodirealizzazione della laurea dei geo-metri vuole promuovere e speri-mentare,nelsuosvolgimento,l’ap-prendistato di alta formazione e di ricerca e il contratto a tempo inde-terminato a tutele crescenti».Maesiste ladomandadiunanuovapro-fessionalitàcapacedioperarenelleareedell’edilizia, dell’urbanistica, dell’am-biente,dell’estimo,dell’attivitàcatasta-le?«Il nostro studio ha risposto positi-vamente, in quanto il tempo pre-sente e futuro richiedono tecniciche, in modo eminente, sappianointerveniresullatuteladell’ambien-te, sul recupero e riqualificazionedegliedifici,sullaprogettazione,va-lutazione e realizzazione di edificieco-compatibili, sulla valutazionedibeni immobilipiuttostochesulleenergie rinnovabili ed efficienzaenergetica».Avetequalchenumero?«Il mercato delle professioni che ciconsegna l’indagine realizzata daUnioncamere-Excelsior,sullepre-visioni di assunzione delle impreseitaliane,cidiceche,trail2011e2015,laquotadilaureatirichiestiperpro-fili tecnicièpassatadal42%al50%,molti dei quali saranno difficili datrovare. Questi dati vanno letti, si-notticamente,conquellicheriguar-dano l’istruzione secondaria supe-riore:adunannodaltitolo,nonstu-diaenonlavorail24%deidiplomatidegliistitutitecnici,controil17%deltotale dei diplomati e il 4,8% di chiha seguito il liceo».Avetepresoinesameil rapportotralau-rea tecnica, occupazionee reddito?«Il percorso di laurea triennale deigeometri proposto dal “Bassi” èmolto importante secondo l’otticadell’occupazione.QuestavoltaidaticivengonofornitidalXVIIRapporto2015diAlmaLaurea,ricercacondot-tasu65Universitàitaliane: il lavorostabile è pari, a un anno dal conse-guimento della laurea, al 39% tra itriennali, al 34% tra i magistrali e al38%trailaureatiaciclounico.Inge-nerale, il rapportocicomunicache,a5anni,l’occupazioneèprossimaal90% per i laureati triennali e per imagistrali è all’86%».E la retribuzione?«Anchequestoaspettohailsuopesorilevanteselasipone,soprattutto,inrelazioneaiprogettidivitadelleno-stre giovani generazioni: a 5 annidalla laurea, i laureati in ingegneria(la laureachesiconsegueal“Bassi”fapartediquestacategoria)percepi-scono un emolumento di 1693 euronetti mensili: il più alto in assolutotra le remunerazioni che percepi-sconoineo-titolati.Anchelenormeinvigoreinmateriadiapprendistatorafforzano(ehannocodeterminato)la mia decisione di avviare questaesperienzascuola-Universitàcheèunica nel Paese, insieme ai colleghidi Rimini».La disoccupazione giovanile è un datogravissimocheattieneperòsoloalladi-mensione socio-economica?«Nonèsolounproblemasocialeedeconomico. Riguarda la stessa di-mensione del “senso” da dare allapropriaesistenza.Larelazionelavo-rativaelaconsapevolezzaculturaledi essa, sono fondamentali nel-l’orientarel’essereumanoeancordipiùilgiovaneadelaborarelapraticadel“Noi”.Il lavoro,insiemeallostu-dioconsapevole,sonoecreanova-lori. Si pongono in antitesi all’auto-sufficienza immanente all’indivi-dualismoeallasuaderivanichilista.Il lavoro,conl’istruzionealta,tecni-camapervasadinuovoumanesimo,integralediversecultureenaziona-lità».

Ferruccio Pallavera

CORRADO SANCILIO Preside dell’Istituto “Agostino Bassi” di Lodi

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Quotidiano

17 maggio 2016

Ateneo, sul Titano il primo corso di laurea per geometri

L’offerta dell’università degli studi della Repubblica di San Marino si arricchisce di un

nuovo percorso formativo triennale: “Costruzioni e gestione del territorio“. A

presentarlo, giovedì dalle 15, al teatro Titano, saranno i vertici del Collegio nazionale dei

geometri italiano, dell’Ateneo del Titano e dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si

tratta del primo corso di laurea rivolto ai geometri attivato in tutto lo Stivale,

attivato dall’Ateneo sammarinese in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio

Emilia e con il Collegio dei geometri di Rimini. Lo illustreranno, tra gli altri, il presidente e

il vice presidente del Collegio nazionale dei Geometri, Maurizio Savoncelli e Antonio

Benvenuti, il presidente del Collegio dei geometri di Rimini, Massimo Giorgetti, il

presidente della Fondazione geometri di Rimini, Stefano Domeniconi, il segretario di Stato

all’Istruzione di San Marino, Giuseppe Maria Morganti, e il rettore dell’Università di

Modena e Reggio Emilia, Angelo Oreste Andrisano.

A rappresentare l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino saranno il

direttore del Dipartimento di Economia, scienze e diritto, Anna Corradi, e il presidente

del Corso di Laurea, Angelo Marcello Tarantino. Proprio il docente, in vista

dell’appuntamento, sottolinea che con il nuovo corso di Laurea Triennale, l’ateneo

sammarinese si caratterizza come il primo, rispetto l’Italia, a offrire un percorso di studi

specifico per la formazione del geometra laureato. “L’iniziativa- aggiunge Tarantino-

risponde a una direttiva europea che per l’esercizio della libera professione richiede un

titolo di Laurea Triennale entro il 2020. Per promuovere l’avvio del nuovo Corso abbiamo

attivato una serie di iniziative tra cui il potenziamento del servizio di segreteria, la

predisposizione di un sito dedicato, l’aumento delle postazioni di lavoro nelle aule

informatiche e il supporto teledidattico per la registrazione delle lezioni”. Al termine della

presentazione sarà firmata la convenzione che dà il via al corso di laurea, coinvolgendo i

dirigenti scolastici, i Geometri di Rimini e l’Università del Titano.

42 Mercoledì 30 Marzo 2016 G E O M E T R IIl presidente Savoncelli sull’annuncio della Crui: dal 2017 lauree professionalizzanti

La laurea per una professione Dai geometri la proposta pilota per percorsi accademici

In un recente intervento pubblico, il presidente della Conferenza dei rettori (Crui), Gaetano

Manfredi, ha dichiarato: «Il sistema universitario è pron-to per costruire un percorso triennale professionalizzan-te strutturato per un terzo come formazione formale, per un terzo come formazione tecnica e per un terzo on the job». L’obiettivo è «costruire un triennio che sia davvero formativo, con una gover-nance composta non solo dai professori universitari, ma in maniera paritetica dai rappresentanti del mondo del lavoro e delle professio-ni». Se è questo l’identikit delle future lauree triennali professionalizzanti, è lecito affermare che il percorso di riforma indicato dal Con-siglio nazionale geometri e geometri laureati in occasio-ne del suo insediamento è un candidato autorevole al ruo-lo di progetto pilota: le linee strategiche e operative sono state presentate al mini-stro dell’istruzione Stefania Giannini sin dal 2014, ori-ginando un dialogo costrut-

tivo con le forze politiche divenuto nell’ultimo anno un vero e proprio confronto serrato, preludio all’auspi-cato «ultimo miglio». Come noto, l’impegno preso con gli iscritti è, in estrema sintesi, riformare il percorso di ac-cesso favorendo l’istituzione di un nuovo corso di laurea triennale per l’attribuzione

di competenze che carat-terizzano la professione di geometra, anche nel quadro della più ampia concorrenza europea. Tra i benefi ci attesi, in questa sede ne sottolineo due: consentire alla categoria di accrescere le opportunità occupazionali rispondendo pienamente alla richiesta del mercato di profi li tecnici

di primo livello; dare un con-tributo di maggior valore allo sviluppo della progettualità tecnica e del paese. Un as-sist, questo secondo punto, che la Rete delle professioni tecniche ha dimostrato di aver colto convergendo sulla necessità, più volte espressa dalla categoria, di procedere alla revisione dei percor-si formativi universitari. Nell’esortazione di Arman-do Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli in-gegneri e coordinatore della Rpt, a ripensare e migliorare i percorsi formativi univer-sitari fatta in occasione del recente congresso nazionale, riconosco la ratio che è alla base del progetto presentato dalla categoria dei geome-tri: la distinzione tra lauree triennali propedeutiche alla magistrale (caratterizzate da un percorso di studi più generalista) e lauree trien-nali professionalizzanti, che garantiscono l’accesso alle professioni di primo livello. Partendo da una piattaforma comune, propria della Rpt, sarà più facile per ciascuna categoria procedere alla de-

fi nizione delle linee d’indiriz-zo, necessarie per valorizzare le competenze professionali specifi che e l’offerta forma-tiva nel suo complesso. Già chiare quelle relative al pro-getto presentato dalla cate-goria dei geometri: la prose-cuzione del percorso di studi presso l’istituto tecnico di provenienza, in collaborazio-ne con atenei eventualmente delocalizzati e in linea con l’attenzione tradizionalmen-te riservata al territorio e alle sue dinamiche di crescita, an-che culturale; il titolo di stu-dio direttamente abilitante all’esercizio della professio-ne, proprio in virtù del forte orientamento professionaliz-zante del percorso universi-tario, che in itinere verifi ca l’idoneità dello studente da un punto di vista tecnico, oltre che scientifi co. Un pas-saggio coerente con i principi sanciti dall’articolo 33 della Costituzione italiana.

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legisla-tivo che riforma il Codice degli appalti pubblici e dei contratti

di concessione, recependo le diretti-ve europee 23, 24, 25 del 2014.

In attesa dei prossimi passaggi, entro il 18 aprile il decreto legisla-tivo dovrà tornare in Cdm dopo la verifica di congruità alla legge dele-ga da parte delle commissioni parla-mentari competenti, molto si discute di una delle novità più significati-ve: l’introduzione del Bim (Building information modeling, software di modellazione virtuale) negli ap-palti pubblici, secondo le modalità definite all’articolo 23, comma 13. Ne parliamo con Pietro Baratono, provveditore interregionale alle opere pubbliche della Lombardia ed Emilia Romagna e capo della dele-gazione italiana presso l’European bim task group, che sull’argomento

si è spesso confrontato con il presi-dente Cngegl, Maurizio Savoncelli, trovando piena sintonia sulla neces-sità di promuovere una metodologia di lavoro in grado di gestire l’intero ciclo di vita dell’edificio: dalla pia-nificazione alla progettazione, alla costruzione, alla gestione, alla ma-nutenzione. «L’adozione della me-todologia Bim» è la sua premessa «è un’esigenza improcrastinabile per l’Italia. La sinergia tra il set-tore delle costruzioni e l’Informa-tion technology favorisce la cresci-ta produttiva ed economica perché consente di migliorare la qualità del prodotto abbassando drasticamente l’incidenza degli errori sulla proget-tazione, realizzazione e la gestione dell’opera, riducendo di conseguen-za i costi; di assegnare certezza ai tempi. Senza contare che l’arretra-tezza che contraddistingue il nostro paese in termini di progettazione

e gestione digitale costituisce un ostacolo talvolta insormontabile per imprese e professionisti alla prova dell’internazionalizzazione».

Domanda. L’apertura del go-verno può consentire all’Italia di colmare il divario che la se-para da altri paesi?

R. Il nuovo Codice degli appalti pone le basi per rimanere in linea con altre realtà, individuando i temi da sviluppare per giungere a un mo-dello di gestione digitale corretto: il contesto legislativo, la formazione del personale della pubblica ammi-nistrazione e dei professionisti, la standardizzazione dei processi, la tecnologia, le relazioni con gli orga-nismi internazionali.

Una complessità che, a mio avvi-so, può essere gestita attraverso la defi nizione di un piano d’azione in-terministeriale che veda il Mit nel ruolo di capofi la, coadiuvato da Mise

e Miur.D. Come giudica la mancata

obbligatorietà del Bim prevista nella prima bozza di decreto, poi sostituita dall’introduzione di requisiti premianti?

R. Una scelta opportuna: la messa a sistema di quanto accennato sopra richiede tempi fi siologici non infe-riori a cinque anni. Occorre evitare la pericolosa tentazione di inocula-re il sistema digitale in un sistema analogico senza prevedere l’even-tualità di reazioni causate dall’as-senza di parametri di riferimento, progetti pilota, benchmarking. Al contrario, l’introduzione di una tempistica graduale può indurre effetti collaterali positivi, utili non solo a fare evolvere il sistema della progettazione digitale, ma anche ad abbattere i fenomeni corruttivi: un sistema digitalizzato è prima di tutto un sistema tracciato.

Pietro Baratono, provveditore interregionale alle Oo.Pp. di Lombardia ed Emilia Romagna

Bim: le novità del codice appalti

L’ omicidio stradale è legge. Il 24 marzo sulla Gazzetta Ufficiale numero 70 è stata pubblicata la nuova legge: è la numero 41 del 23 marzo 2016, e all’articolo 589-bis del nostro Codice è ora presente il reato di omicidio stradale. L’introduzione del re-ato rende ancora più importante il lavoro dei professionisti tecnici iscritti nei rela-tivi albi e incaricati di redigere le perizie d’infortunistica stradale; i geometri, come

sempre, sono pronti a fare la loro parte, legittimati dal bagaglio di competenze «in linea con la specifica tipologia di accerta-menti da compiere», secondo le parole di Cosimo Maria Ferri, sottosegretario di stato al ministero della giustizia. Il testo integrale dell’intervista a Cosimo Maria Ferri è consultabile su Geocentro Magazi-ne, rivista annuale, n. 2, 2016, disponibile al sito www.geometrinrete.it.

IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA COSIMO MARIA FERRI

Omicidio stradale, periti fondamentaliLa Cipag ha inserito tra i progetti formativi fi nan-ziati il percorso Bim, il cui obiettivo è formare tec-nici capaci di essere integrati nel processo attivo di progettazione, verifi ca, esecuzione e gestione del-la costruzione. Il contributo è destinato a tutti gli iscritti Cipag ed è pari al 50% del costo del corso con un limite massimo di 200 euro. Per maggiori in-formazioni e per le modalità di accesso al contributo gli iscritti possono rivolgersi al proprio collegio di appartenenza.

Cipag, per i corsi pronte le agevolazioni

Maurizio Savoncelli, presidente del Cngegl

Pagina a curaDEL CONSIGLIO NAZIONALE

GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI

25 febbraio 2016

Dalla scuola (ri) nasce la figura del Geometra moderno

“Diciamolo chiaramente: in questi anni di crisi la categoria dei Geometri ha attutito meglio degli altri professionisti le

conseguenze sull’attività lavorativa. La ragione? Una polivalenza unica nel settore e una presenza capillare sul territorio”.

Non ha dubbi Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, con il

quale ci siamo confrontati durante un incontro nella sede di Roma. “E le spese per iniziative o per progetti non

strettamente necessari a creare lavoro sono state azzerate da quando sono alla guida della categoria dei Geometri”,

afferma con convinzione Savoncelli: “I tempi e la situazione attuale impongono che ogni risorsa sia destinata a

incrementare le occasioni di lavoro e di business per la categoria. Si tratta di un obbligo morale che sento

profondamente e al quale non ho intenzione di venire meno”.

Le occasioni di lavoro, almeno per i Geometri, non sono poche, considerando la trasversalità delle materie di cui la

categoria si occupa storicamente: “Dalla certificazione energetica alla sicurezza nei cantieri e alla prevenzione incendi,

dalle riconfinazioni alla materia catastale e fiscale fino ad arrivare a temi, oggi di maggiore attualità”, dice il numero uno

dei Geometri ricordando, ad esempio, la riforma del catasto dei fabbricati, la riqualificazione e la rigenerazione urbana.

Creare un humus fertile da cui i nostri iscritti possano cogliere opportunità interessanti è uno dei principali ruoli che deve

rivestire il Consiglio Nazionale, continua Savoncelli, ricordando il recente accordo siglato con la Croce Rossa Italiana, e

anticipando iniziative rivolte all’internazionalizzazione della figura del Geometra, con la sottoscrizione di un protocollo

con l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese.

Professione, competenze e lavoro: il Geometra del futuro parte dalla scuola

Il futuro della professione di Geometra si gioca sui giovani e sulla scuola. Non è uno slogan, ma un obiettivo

perseguito dall’attuale Presidente che ci conferma come l’iter per la realizzazione di un percorso universitario post

diploma, da tenersi negli istituti tecnici, sia ormai avviato. Un progetto in conformità con le direttive europee che

prevedono la laurea almeno triennale per esercitare la libera professione nel settore tecnico. “Ma tutto avverrà

secondo regole chiare e, soprattutto, senza cambiare le carte in tavolo a partita iniziata”, tiene a precisare Savoncelli. In

altre parole, gradualità e trasparenza saranno i cardini sui quali organizzare il percorso di transizione dalla professione

del Geometra di oggi, a quella che è stata pensata come “Geometra del futuro”.

“Sarà una evoluzione che si perfezionerà nell’arco dei prossimi anni”, spiega, “in linea con i tempi e con la storia della

nostra categoria: da Agrimensori ci siamo evoluti in Geometri, a cui era sufficiente il diploma per l’esercizio della

professione. Siamo poi passati a regolare l’accesso tramite il superamento dell’Esame di Stato e oggi assistiamo al

cambio: dagli ITG ai CAT per arrivare a una nuova figura di Geometra che sarà laureato”. Si tratta, precisa Savoncelli, di

un Geometra a tutto tondo, al passo con i tempi e pronto ad affrontare le sfide che il futuro pone davanti.

Non è possibile non stuzzicare il presidente dei Geometri sul tema, sempre delicato, delle competenze professionali. “Il

parere del Consiglio di Stato n. 2539/2015 dello scorso mese di settembre ha finalmente indicato un nuovo approccio al

tema e chiarito tre passaggi essenziali: non esistono riserve sulla progettazione di costruzioni in cemento armato; viene

confermata e incoraggiata la collaborazione interprofessionale fra le varie categorie dei tecnici, ciascuno per la propria

competenza. È sempre possibile per il Geometra svolgere in autonomia l’attività di progettazione architettonica

(amministrativa) nell’ambito della modesta costruzione”.

E la riforma del catasto?

“Non è morta, anzi!” Lo stop dello scorso giugno, secondo il Presidente dei Geometri, all’emanazione del decreto

attuativo che avrebbe dovuto definire i criteri per realizzare l’algoritmo da impiegare per la determinazione delle

nuove rendite catastali, è da considerare un passaggio propedeutico per la riforma strutturale.

Quando gli chiediamo il motivo, Savoncelli ricorda che per avere reale efficacia ed essere davvero equa, la riforma del

catasto urbano non può essere imposta dall’alto con una serie di coefficienti estrapolati da osservazioni statistiche,

ma si deve basare su stime e valutazioni sul campo. “Solo così si possono evitare valanghe di contenziosi che, di fatto,

soffocherebbero nella culla qualsiasi tentativo di aggiornare la banca dati del catasto dei fabbricati”. Inoltre, “la revisione

delle rendite catastali per i cosiddetti imbullonati e la possibile visualizzazione delle superfici catastali in consultazione,

possono essere individuati come passaggi sicuramente propedeutici”. In aggiunta a quanto sopra già detto, “sarà

necessario accompagnare un percorso di riforma strutturale con opportuni benefici fiscali a favore dei proprietari che

vorranno affrontare collaborativamente questo passaggio”.

Cat geometri: gli studenti di Siena

sperimentano un corso di laurea telematico

Maurizio Savoncelli illustra l’intesa siglata fra il Collegio

Provinciale Geometri di Siena e l’Università Uninettuno, primo

(piccolo) passo verso un futuro dove la ‘laurea da geometra’

potrebbe diventare realtà.

Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale geometri

“Può sembrare un primo passo, ma per la riforma serve l’intervento del MIUR”.

Esprime comunque viva soddisfazione il Presidente CNGeGLMaurizio Savoncelli all’indomani di una nuova opportunità per gli studenti IT CAT di Siena: saranno i primi a sperimentare, dal prossimo anno, uncorso di laurea triennale in ingegneria civile e ambientale, con la collaborazione dell’Università telematica Uninettuno.

Il progetto inedito vede capofila il Collegio Provinciale di Siena guidato dal Presidente Massimiliano Pettorali e potrebbe “preparare il terreno” all’arrivo di una riforma del

percorso di studi, ancora all’esame del Ministero. Lalaurea per il geometra, come proposta da CNGeGL, potrà nascere solo a seguito di un Decreto Ministeriale. Il corso universitario avviato, dunque, si ispira dunque al progetto del Consiglio Nazionale: si tiene presso gli istituti, con la collaborazione di Uninettuno, ma si tratta di una laurea triennale in ingegneria civile e ambientale, basata sulle regole attuali.

La differenza fondamentale, come viene precisato dal Presidente Maurizio Savoncelli: “alla fine del corso, gli studenti dovranno sostenere l’esame di abilitazione per accedere all’Albo”, mentre il modello ipotizzato da CNGeGL prevedeva di trasformare la tesi di laurea in esame di abilitazione “Non possiamo parlare di una sperimentazione del nostro progetto, bensì di un percorso virtuoso, che avvicina i ragazzi al percorso universitario e segna un primo passo avanti, in attesa della riforma”.

In futuro, altre occasioni potrebbero nascere in altre città italiane: “Abbiamo ricevuto moltissime richieste di maggiori informazioni da parte delle famiglie, conclude Savoncelli”, e anche le scuole ci chiedono quando partirà il nuovo sistema. Il Piemonte potrebbe, a breve, divenire un secondo capofila di questa novità”.

Laurea per geometri, ipotesi corsi sperimentali

già nell'anno accademico 2015-16

Il presidente del Cng Savoncelli: Questo progetto permetterà ai

giovani geometri di completare il proprio percorso di studi con

una specifica laurea triennale presso il proprio istituto

Ipotesi corsi sperimentali già nell'anno accademico 2015-2016. Il "super geometra",

il nuovo corso di laurea che dovrà portare la categoria ad allinearsi pienamente alle

indicazioni che ci arrivano dall'Europa, prosegue la sua strada. Il presidente del Cng,

Maurizio Savoncelli subito prima della pausa estiva ha incontrato il ministro della

Pubblica istruzione, Stefania Giannini e gli ha proposto un percorso possibile per la

nascita del nuovo corso di studi. Il lavoro tecnico del dicastero è ufficialmente

iniziato. Già nelle prossime settimane potrebbero esserci novità importanti per la

categoria.

"Questo progetto – dice Savoncelli - permetterà ai giovani geometri di completare il

proprio percorso di studi con una specifica laurea triennale presso il proprio istituto,

a due passi da casa. Una innovazione inedita in Italia, che rafforzerà la figura

professionale del geometra nel quadro della più ampia concorrenza europea e sulla

quale ho ricevuto un mandato preciso dalla categoria".

Il problema nasce proprio dalle norme comunitarie. La direttiva Ue n. 36/05, infatti,

non contempla la possibilità che soggetti senza laurea si attestino al cosiddetto

"livello D", quello che consente di esercitare la libera professione e di progettare. Si

tratta di una norma che, per adesso, in Italia è stata recepita solo in parte. In

prospettiva, però, potrebbero esserci conseguenze per le professioni che includono

diplomati nei loro albi, come i geometri.

Allora, il Consiglio nazionale ha cominciato a muoversi nella direzione di una

ristrutturazione decisa del percorso formativo e delle competenze degli iscritti ai

suoi ordini territoriali, mettendo in campo un titolo di studio equivalente alla laurea.

Una volta frequentati gli istituti tecnici Costruzioni ambiente e territorio (Cat), i

nuovi geometri della riforma Gelmini potranno completare un percorso di tre anni,

che si concluderà con un esame abilitante. Per arrivare a questo, però, mancano

ancora dei passaggi.

Secondo la ricostruzione del Cng, serve un decreto ministeriale che istituisca il corso

di laurea, dandogli dei contenuti fissi e non modificabili, e una revisione del Dpr n.

328/2001 (la norma quadro che regola gli esami di Stato) per attribuire le

competenze professionali al geometra laureato. A valle di queste norme il Consiglio

nazionale stipulerà le convenzioni con gli istituti, vigilando sulla loro qualità. «È una

grande opportunità di diffusione sul territorio, basti pensare che oggi in Italia ci sono

520 Cat contro una ventina di sedi universitarie che fanno corsi nelle nostre

materie», dice ancora Savoncelli.

Adesso il percorso tecnico è ufficialmente avviato. Il ministro ha formalmente

affidato la questione ai suoi uffici, che già in queste settimane la stanno analizzando.

«Il Governo lavora chiaramente in piena autonomia – spiega il presidente – ma il

nostro impegno è di occuparci al meglio e da subito della riforma». Per questo, già

da settembre partirà un pressing nella speranza di vedere qualche primo risultato. Ci

sono già diversi contatti con istituti sul territorio che si dicono interessati a far

partire i corsi. Allo studio c'è l'ipotesi di qualche corso sperimentale nel 2015. Se non

sarà possibile, si punterà con decisione sul 2016.

30 Giovedì 27 Agosto 2015 geometr iAntonio Benvenuti, vicepresidente del Cngegl: lavorare sull’ampliamento delle conoscenze

Formazione per la competitivitàRuolo chiave per il futuro delle professioni in Italia

«Sul tema della formazione si gioca il futuro delle professioni

e del paese». La dichiarazio-ne è di Antonio Benvenuti, vicepresidente del Consiglio nazionale geometri e geome-tri laureati, che sull’argo-mento vanta un’esperienza pluridecennale maturata in contesti nazionali e in-ternazionali. «L’obiettivo is t i tuzionale» , spiega, «è coin-volgere nel pro-cesso formativo la totalità degli iscritti, perché la qualità dei servi-zi offerti ai citta-dini, necessaria per garantire la crescita del pae-se, è una respon-sabilità che deve essere assunta dalla categoria, oltre che dai sin-goli professioni-sti». Un obiettivo lodevole, oltre che legittimo e l u n g i m i r a n t e , ma non proprio a portata di mano: è indubbio che sulla necessità di formarsi persista lo scetticismo di quanti ritengo-no che oltre alla formazione sco-lastica sia necessaria esclu-sivamente quella professio-nale maturata «sul campo» e non certo «in aula». E che, senza troppi giri di parole, l’averla resa continua e ob-bligatoria per legge abbia sancito l’equazione «forma-zione professionale uguale business».

Domanda: Vicepresi-dente Benvenuti, quando si affronta il tema della formazione il rischio è che il professionista lo percepisca in ottica ne-gativa, come un fattore che restringe le maglie di accesso al mercato, inve-ce di allargarle. Perché?

Risposta: Premesso che le spiegazioni sono molteplici e di varia natura, in questa sede proverei a privilegiarne una: la tendenza a ricondur-re il tema della formazione a dinamiche di concorrenza interprofessionale, trascu-rando di metterlo in correla-zione con altri aspetti, prima di tutto il contesto economi-co e sociale in cui si opera. È come per i giochi proposti dai settimanali di enigmistica: solo collegando una serie di punti è possibile fare emer-gere la figura nascosta. Il nostro punto di partenza è il ruolo fondamentale svolto dai professionisti a supporto dei cittadini, delle Istituzio-

ni e della pubblica ammini-strazione, che si traduce in un contributo strategico al sistema economico italiano. Un sistema che, al pari di quanto accade in Europa e nel resto del mondo, continua a cambiare ma non sempre a crescere, soprattutto a causa della profonda crisi di cui è ostaggio da anni. Per favorire la crescita è necessario che tutti gli attori a vario titolo

coinvolti nel processo produt-tivo si rendano protagonisti di un balzo in avanti qualita-tivo, che per i professionisti significa essere in grado di soddisfare le esigenze dei cit-tadini fornendo loro risposte adeguate, ossia responsabili, convenienti e innovative, ma-gari in anticipo sui tempi nor-mativi di ratifica dei bisogni. Un ruolo, sociale ancor prima che economico, di «moderniz-zatori» che da sempre viene riconosciuto soprattutto ai professionisti di area tecni-

ca, capaci di presidiare tanto il territorio quanto l’evolu-zione tecnologica. Un ruolo, però, che non può più essere presidiato semplicemente in virtù dei titoli di studio cur-riculari, ma che deve essere quotidianamente conquista-to avvalendosi di un bagaglio formativo solido, completo e allineato alle esigenze del mercato, tale da garantire prestazioni di qualità. Il re-

sto viene da sé: se alle esigen-ze del mercato si risponde con p r e s t a z i o n i di qualità, il mercato stesso sarà competiti-vo, in grado di spingere il Pa-ese verso la ri-presa e capace di assorbire un numero sempre maggiore di professionisti.

D. La for-m a z i o n e è quindi una leva di com-petitività per il mercato?

R. Sì, e dal mio punto di vista, anche una delle più e f f i c a c i . L a competitività de l le rea l tà

economiche si misura anche dalla qualità e dall’efficien-za dei servizi offerti: solo se questi sono innovativi il Paese cresce ed è in grado di affrontare le sfide del-la modernità. Ma se è vero che i professionisti sono i principali candidati al ruo-lo di artefici della qualità e dell’efficienza dei servizi, è altrettanto vero che non tut-ti posseggono le competenze per sostenere fattivamente i processi di innovazione e crescita. Lo sono certamen-

te coloro che affrontano la sfida con conoscenze e abi-lità costantemente aggior-nate, nella convinzione che il tema della formazione è centrale nella costruzione della propria dimensione professionale e culturale. Mi permetto di insistere su questi due aspetti, professio-nale e culturale, che ritengo che ogni iscritto debba col-locare sullo stesso piano per cogliere appieno la respon-sabilità che è chiamato ad assumersi: mai come oggi il paese ha bisogno di profes-sionisti qualificati, attenti alle dinamiche del mercato e degli stakeholder, capaci di fornire risposte ad esigenze in itinere. Il compito che si chiede loro di assumere è chiaro: orientare il cambia-mento.

D. In questo scenario, qual è il ruolo del Cngegl?

R. In quanto Ordine pro-fessionale, ha la responsabi-lità di tutelare gli interessi pubblici e garantire la qua-lità delle prestazioni profes-sionali nei confronti dei cit-tadini, così come disposto dal dpr 137/2012 «Riforma delle professioni» che sancisce l’obbligo di curare il conti-nuo e costante aggiornamen-to della propria competenza professionale per chiunque eserciti la professione regola-mentata». Nel passaggio da-gli enunciati di principio ai fatti, ha approvato un appo-sito regolamento (entrato in vigore il 1° gennaio 2015) che

guarda alla formazione come viatico per un percorso di cre-scita professionale ispirato a standard di qualità, capace di rispondere a due ordini di richieste: quelle provenien-ti dal mercato, sempre più orientato verso prestazioni professionali ad alto valore aggiunto e quelle provenienti dall’Unione europea, che nel documento parere del Comi-tato economico e sociale sul tema «Ruolo e futuro delle libere professioni nella so-cietà civile europea del 2020» (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 16.7.2014) rimarca la ne-cessità di innalzare il livello complessivo di conoscenze e competenze dei professioni-sti in quanto fattori strate-gici di sviluppo e driver della crescita economica e sociale. Infine, ha dichiarato priori-tario il raggiungimento di tre obiettivi: implementare l’offerta formativa da un punto di vista qualitativo e quantitativo; renderla flessi-bile e rispondente alle reali esigenze degli iscritti; rende-re il costo della formazione inversamente proporzionale al suo valore, affinché sia davvero un’opportunità e non un privilegio.

D. Concludendo: la formazione reca con sé nuove opportunità di la-voro?

R. Si. Il mercato e sem-pre più frequentemente i cittadini richiedono ai pro-fessionisti una preparazio-ne adeguata a fronteggiare attribuzioni rilevanti, la cui complessità evolve nel tem-po: sarebbe impossibile farvi fronte senza una formazione continua, capace di attualiz-zare le conoscenze già acqui-site. Sottovalutare queste di-namiche sarebbe un errore, ma ancor più grave sarebbe farlo nella convinzione che queste opportunità siano per pochi, non per tutti. E’ esattamente il contrario: le opportunità sono riservate a tutti coloro che intendono af-frontare la sfida avvalendosi di un preparazione attenta e aggiornata, con il desiderio di arricchire il proprio baga-glio di competenze. La for-mazione non è un obbligo ma un’opportunità che alimenta la cultura della responsabi-lità, della valutazione, della trasparenza e del merito.

appuntamenti

Prosegue il ciclo di incontri «Sviluppo sostenibile: cultura, ambiente società. Geometri per la qualità della vita». Prossimo appuntamento: «Patrimonio architettonico e ambientale: re-inventare l’esistente» (24 settembre, Milano). Approfondimenti al sito www.geometrinexpo.it

Antonio Benvenuti, vicepresidente Cngegl

Assume concretezza l’impegno assun-to dal Cngegl con l’Anpe, l’Associazione notarile procedure esecutive, di costitu-ire sul territorio nazionale «un elenco di geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare che sarà disponibi-le a richiesta degli interessati e dei rogan-ti». L’impegno è riconducibile a quanto stabilito tra le parti in occasione della definizione del protocollo d’intesa che i due organismi hanno sottoscritto per ga-rantire la qualità degli immobili in vendi-ta all’asta telematica, con l’obiettivo di «migliorare la qualità dell’informazione per la collettività nell’am-bito della circolazione de-gli immobili, assicurando

certezza, legalità, trasparenza, professio-nalità e affidabilità in tutte le relative fasi». Ogni iscritto può fare richiesta di inserimento in elenco se in possesso dei requisiti utili ad assicurare l’idoneità nel-la valutazione immobiliare; la verifica de-gli stessi avviene secondo una procedura elaborata dal Cngegl e della quale si dà ampia pubblicità all’apposito sito www.anpe.cng.it, che accoglie ulteriori infor-mazioni e approfondimenti utili. Nelle parole di Maurizio Savoncelli, Presiden-te Cngegl, l’attività «rafforza la stretta

collaborazione e sinergia con il mondo del notaria-to e l’ambito della giusti-zia civile, dove i geometri storicamente svolgono un ruolo strategico».

Con geometri e anpe qualità garantita

La due diligence per l’immobiliare

Pagina a curadel Consiglio nazionale

geometri e geometri laureati

30 26/08/2015 18:44:33

Arriva il super-geometra: ok dell'ordine alla

laurea triennale

Questo progetto – ha spiegato il presidente Savoncelli - permetterà ai

giovani geometri di completare il proprio percorso di studi con una

specifica laurea triennale presso il proprio istituto

Ancora un passo avanti per il super geometra. Il nuovo corso di laurea, che dovrà

portare la categoria ad allinearsi pienamente alle indicazioni che ci arrivano

dall'Europa, ha appena ricevuto il via libera dell'assemblea dei presidenti degli ordini

territoriali. Adesso, perché diventi realtà già nel corso del 2015, è atteso un decreto

ministeriale che recepisca le indicazioni fornite dai professionisti.

La proposta, firmata dal presidente del Cng Maurizio Savoncelli, era stata già

recapitata al Governo nei mesi scorsi, con l'auspicio di chiudere la partita nel corso

del 2015. Adesso, anche gli ordini territoriali hanno dato il loro via libera al nuovo

assetto, che prevede l'accesso alla professione attraverso un corso di laurea.

«Questo progetto – ha spiegato Savoncelli - permetterà ai giovani geometri di

completare il proprio percorso di studi con una specifica laurea triennale presso il

proprio istituto, a due passi da casa. Una innovazione inedita in Italia, che rafforzerà

la figura professionale del geometra nel quadro della più ampia concorrenza

europea».

Il problema nasce proprio dalle norme comunitarie. La direttiva Ue n. 36/05, infatti,

non contempla la possibilità che soggetti senza laurea si attestino al cosiddetto

"livello D", quello che consente di esercitare la libera professione e di progettare. Si

tratta di una norma che, per adesso, in Italia è stata recepita solo in parte. In

prospettiva, però, potrebbero esserci conseguenze per le professioni che includono

diplomati nei loro albi, come i geometri.

Allora, il Consiglio nazionale ha cominciato a muoversi nella direzione di una

ristrutturazione decisa del percorso formativo e delle competenze degli iscritti ai

suoi ordini territoriali, mettendo in campo un titolo di studio equivalente alla laurea.

Si tratta, in sostanza, di un corso professionalizzante post diploma, con una valenza

universitaria e dalla durata di tre anni, rivolto esclusivamente agli studenti degli

istituti tecnici Costruzioni ambiente e territorio (Cat), i nuovi geometri della riforma

Gelmini.

Questi corsi saranno direttamente abilitanti e consentiranno l'iscrizione all'albo.

Portando una lunga serie di vantaggi: i giovani avranno la possibilità di entrare nel

mondo del lavoro a 22 anni già qualificati; il loro titolo di studi sarà allineato alle

direttive dell'Europa in materia; il corso di studi si svolgerà all'interno dello stesso

istituto che ha ospitato lo studente fino al diploma, pur essendo curato da

un'università. Ancora, i piani di studi saranno certificati direttamente dal Consiglio

nazionale geometri che, per tutelare la specificità dell'indirizzo, eviterà deviazioni

rispetto alle sue indicazioni.

Perché la proposta si trasformi in realtà, adesso, è necessario attendere soltanto un

intervento del ministro della Pubblica istruzione, Stefania Giannini, che dovrà

regolamentare il percorso di studi con un decreto del suo dicastero. Se la partita

sarà chiusa prima dell'estate, i primi diplomati Cat, in base alla riforma Gelmini,

potrebbero scegliere il percorso di super geometra già alla fine del 2015.

La proposta, dal 2015 il super geometra con laurea triennale Progetto di formazione firmato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati

Pubblicato il: 28/11/2014 17:56

Dal 2015 arriva il 'super geometra. Al via, infatti, il progetto di formazione inedito firmato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati che vede, per la prima volta in Italia, la proposta di una laurea triennale presso gli istituti tecnici. L'occasione per presentare lì'iniziativa al ministro della Pubblica istruzione dell’università e della ricerca, Stefania Giannini, sarà domani, 29 novembre in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Istituto di istruzione superiore Luigi Einaudi di Alba (Cuneo). Proprio per presentare alle istituzioni una proposta di trasformazione del titolo di studio da geometra, il Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, insieme al Collegio provinciale geometri e dei geometri laureati, in collaborazione con Geoweb spa hanno organizzato il convegno 'Il Geometra e la Scuola'.

"Si tratta del primo corso professionalizzante -si legge in una nota- post diploma, con un valenza universitaria, rivolto esclusivamente agli studenti del cat, ovvero ai futuri geometri del domani. I

principali vantaggi sono: i giovani hanno possibilità di entrare nel mondo a 22 anni già altamente qualificati; la didattica sarà allineata alle direttive dell'Europa in materia; un grande risparmio per le famiglie perché il corso di studi si svolgerà all’interno dello stesso istituto che ha ospitato lo studente fino al diploma, in un ambiente già organizzato con aule, laboratori, docenti, personale Ata". "I punti di forza del progetto -continua la nota- che potrebbe essere operativo già dal 2015, sono: un curriculum bloccato (le università non potranno presentare un piano di studi differenti da quello proposto dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati; una misura severa ma necessaria, per tutelare le specificità di questo indirizzo); l’abilitazione diretta alla professione di geometra; la risoluzione di tutte le attuali lacune della preparazione tecnico-scientifica, causate dal riordino dei cicli della scuola secondaria di secondo grado e della scarsa focalizzazione sulle competenze professionali di lauree triennali e di its.

"La professione del geometra sta diventando -spiega Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati- molto più di ciò che ha pur sempre rappresentato. I geometri italiani sono giovani, dinamici, riescono ad interpretare le richieste del mercato in periodo difficile come quello che stiamo vivendo". "In Italia i geometri iscritti all’albo -ricorda- sono 95.642, dei quali quasi 9.661 hanno meno di 30 anni, e 33.010 meno di 40. Con la nostra iniziativa, vogliamo dare una risposta anche alla crescente disoccupazione giovanile. La nostra proposta permetterà ai giovani geometri di completare il proprio percorso di studi con una specifica laurea triennale presso il proprio Istituto, a due passi da casa. Un'innovazione inedita in Italia, che rafforzerà la figura professionale del geometra nel quadro della più ampia concorrenza europea, e andrà incontro alle famiglie che non dovranno sostenere maggiori spese per sostenere i propri figli nelle città sedi delle principali università italiane".

38 Giovedì 27 Novembre 2014 GEOMETR IL’impegno del presidente del Cngegl Savoncelli sulla formazione porta i primi risultati

Geometri sempre più qualificatiIn arrivo il corso post diploma di valenza universitaria

Al suo esordio su que-ste pagine da neopre-sidente del CNGeGL (30 maggio 2014)

Maurizio Savoncelli indicava tra le priorità del suo manda-to «elevare il titolo di studio per l’accesso alla professione» al fi ne di renderla più com-petitiva a livello nazionale e internazionale. Un impe-gno non da poco, aggravato dall’annuncio di una tabella di marcia decisamente serra-ta per arrivare al traguardo della piena operatività del primo corso post secondario professionalizzante di valen-za universitaria a partire da novembre 2015.

Domanda. Presidente Savoncelli, a che punto siamo?

Risposta. Possiamo espri-mere moderato ottimismo sulla possibilità che i prossi-mi, nonché primi, diplomati CAT (Costruzione, Ambiente e Territorio) possano scegliere questo percorso con l’avvio del prossimo anno accademico. Nei mesi scorsi i nostri esper-ti hanno lavorato con grande serietà ai dossier tecnici per presentare nelle sedi compe-tenti una proposta concreta e articolata che abbiamo illu-strato al ministro dell’Istru-zione Stefania Giannini lo scorso 5 novembre.

D. Quali sono i punti di forza del progetto?

R. In primo luogo, la pos-sibilità di immettere diretta-mente nel mercato del lavoro ragazzi giovani (22 anni) già altamente qualifi cati; quindi il raccordo con le indicazio-ni in materia di professioni fornite dall’Europa (a tale proposito cito la direttiva europea sul «Riconoscimento delle qualifi che professionali» 2005/36/Ce) e la valorizzazio-ne della territorialità: il pro-getto, infatti, prevede che il corso post diploma si svolga all’interno dell’Istituto tecni-co di provenienza (dove sono già presenti aule, laboratori, docenti, personale ATA) in

collaborazione con università tradizionali e telematiche. E ancora: il curriculum blocca-to (che signifi ca che ciascuna università interessata al pro-getto non potrà presentare piani di studio differenti da quello proposto dalla cate-goria) e l’abilitazione diretta alla professione di geometra.

D. Quelli che descrive sono interventi complessi, strutturali, che richiedono un forte impegno da parte del CNGeGL. La domanda è inevitabile: ritiene che siano davvero necessari?

R. Sì, senza alcun dubbio.

A causa del riordino dei ci-cli della scuola secondaria di secondo grado entrata in vigore nel 2010, negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva regressione del percorso formativo della Ca-tegoria. Il percorso chiaro e lineare intrapreso da genera-zioni di geometri - quinquen-nio presso l’Istituto Tecnico per Geometri, due anni di praticantato, esame di abili-tazione – è stato sostituito da un impianto impoverito di ore e materie d’indirizzo; il tiro-cinio – per lungo tempo una palestra in grado di formare buoni professionisti – è sta-to ridotto a 18 mesi, a fronte dei precedenti 24; i percorsi professionalizzanti di recente istituzione mancano l’obietti-vo di facilitare la transizione dei giovani nel mercato del la-voro, o perché troppo lacunosi (è il caso delle lauree trienna-li) o troppo settoriali (come gli ITS). Questo nuovo percorso sarà autenticamente d’indi-rizzo: sarà intrapreso da chi ha piena consapevolezza di voler intraprendere in futu-ro la professione di geometra, potendo disporre di un solido bagaglio culturale e di com-petenze tecniche e specifi che di eccellenza.

D. Che tempi prevede per la messa a regime del nuovo sistema basato su un solo binario di acces-so?

R. Dieci-quindici anni, an-che perché in una logica di continuità occorre gestire in parallelo il binario tradizio-nale: il geometra diplomato al «vecchio» ITG affronterà il percorso per accedere all’esa-me di abilitazione alla libera professione, aperto anche ai cosiddetti «professionisti di ritorno» generati dalla cri-si economica e i dipendenti pubblici ai fi ni della qualifi -cazione professionale.

D. Si profila un albo a due livelli?

R. Assolutamente no. Il passaggio da geometra di-plomato a geometra laurea-to è un passaggio fi siologico, dovuto all’esigenza di assi-curare ai professionisti del Terzo millennio che operano sul territorio, tra la gente, un adeguato mix di conoscenze tradizionali, materie d’indi-rizzo e competenze innovati-ve. Del resto, già in passato abbiamo assistito a momenti di transizione: pensiamo, ad esempio, al passaggio da pe-rito agrimensore a geometra, dal diploma abilitante all’esa-me di abilitazione. Tutte sfi -de importanti, accomunate dall’obiettivo di armonizzare il passato e il futuro.

L’Uni, Ente italiano di normazione, ha recentemente pubblicato la norma sul valutatore immobiliare (vedi box). Ne parliamo con Antonio Benvenuti, Vice presidente del CNGeGL e membro del gruppo di lavoro «Stima del valore di mercato degli immobili».

Domanda. La norma Uni 11558 definisce i requisiti di conoscen-za, abilità e competenza del va-lutatore immobiliare. Perché si è avvertita la necessità di una norma tecnica?Risposta. È necessaria una premes-sa: essendo quella del valutatore im-mobiliare un’attività regolamentata, dovrebbe essere svolta esclusivamen-te dai soggetti indicati dalla legge. Tuttavia, a causa della mancanza di una definizione univoca del ruolo del valutatore a livello legislativo, in Italia tale professione è svolta anche da chi non ha le necessarie compe-tenze, con conseguenze che è facile immaginare. A questa logica di tipo «espansivo» che premia il semplice possesso della qualifica professionale, il mercato tende a contrapporne una di tipo «restrittivo»: oltre al possesso del titolo è necessario dimostrare di avere requisiti ad hoc in termini di co-noscenza, capacità ed esperienza nel

campo delle valutazioni immobiliari, così come indicato dalla Direttiva 2014/17/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 febbraio 2014 (la cosiddetta «direttiva sui mutui») che gli Stati membri devono recepire entro due anni. La norma Uni, che è volontaria, serve a certificare questi valori aggiunti, a tutela degli interes-si del mercato e del sistema Paese.D. In che modo la capacità di au-toregolamentazione del mercato produrrà benefici per la collet-tività?R. Introducendo elementi di traspa-renza ed efficienza in uno scenario che, a livello mondiale, registra un’in-tegrazione crescente tra mercato fi-nanziario e immobiliare. Da questa integrazione hanno origine, ad esem-pio, operazioni di cartolarizzazione che individuano negli immobili i loro asset strategici, che quindi devono es-sere valutati nel migliore dei modi, ossia da professionisti in possesso dei requisiti richiesti dalla normazione tecnica. Inficiare il primo step con va-lutazioni immobiliari inesatte signi-fica inficiare l’intero iter finanziario, con ricadute significative su tutti quei soggetti che, a vario titolo, fanno parte dell’economia reale del Paese: istituti di credito, tribunali, società immobi-

liari, organi di vigilanza, cittadini risparmiatori/investitori.Domanda. In che modo la Ca-tegoria ha contribuito a questo risultato? R. I geometri sono professionisti che credono nel valore della competenza e nella necessità di adottare standard riconosciuti a livello internazionale. Per questo, pur essendo in pole po-sition tra le categorie regolamentate dalla legge per svolgere attività di

valutazione immobiliare (possiedono conoscenze estimative, catastali, edi-lizie, giuridiche), hanno fortemente voluto questa normazione tecnica nella convinzione che promuovere un sistema in grado di istituzionalizzare la corretta determinazione del valore degli immobili significhi immettere nel sistema economico maggiori tu-tele per i cittadini: si pensi, ad esem-pio, al risparmio gestito e alla fiscalità immobiliare.

EMANATA LA NORMA UNI

Requisiti stringenti per le valutazioni immobiliari

liari organi di vigilanza cittadini valutazione immobiliare (possiedono

È stata pubblicata il 6 novembre la nuova norma Uni 11558 «Valuta-tore immobiliare. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza» con l’obiettivo di introdurre direttive chiare nel settore immobiliare, a tutela di operatori e consumatori.

Le competenze specifi che richieste a questa fi gura professionale sono:- esperienza di settore almeno triennale;- comprovata conoscenza di estimo, valutazione (inclusi gli stan-

dard nazionali ed internazionali), principi di economia e mercati immobiliari, sistema catastale, certifi cazione ambientale, diritto urbanistico, fi scalità immobiliare, matematica fi nanziaria, stati-stica, scienza e tecnica delle costruzioni;

- comprovata capacità di effettuare la valutazione in modo appro-priato in relazione a: tecnica di rilevazione dei dati, applicazione dei procedimenti di stima, audit immobiliare, riesame dei rapporti di valutazione.

Le competenze richieste

Pagina a curaDEL CONSIGLIO NAZIONALE

GEOMETRI

Maurizio Savoncelli