IL GEOMETRA – N° 6-2009

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Periodico del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia

Transcript of IL GEOMETRA – N° 6-2009

Editoriale

Il geometra

Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta

Direttore responsabileILARIO TESIO

Consigliere responsabileLUCIANO SIMONATO

Redazione e impaginazioneMICHELA OBERTO

GraficaCHIARA CAMPONI

Comitato di redazione:FEDERICA CAPRIOLO, PAOLO CUSELLI, RODOLFO MEAGLIA, LUCA PERRICONE, RENATO PITTALIS, VITTORIO VIZZINI

Direzione, Redazione, Amministra-zione, Pubblicità:Via Cernaia 18 - 10122 TorinoTel. 011537756 - fax 011533285e-mail [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:PAOLO CUSELLI, MICHELE LABARTINO, GIANLUIGI PAGLIERO, STUDIO OSELLA, PICCATO, PALETTO, GIOVANNI ZANNONI

Stampa e fotolito:Tipografia Melli - Borgone di SusaTel. 011.96.46.367

Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948Pubblicazione mensile con pubblicità inferio-re al 50%

Le opinioni espresse negli articoli apparten-gono ai singoli autori dei quali si intende ri-spettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

La riforma della Scuola Secondaria Superiore, dopo lungo periodo di travaglio, “forse” sarà attuata nell’anno scolastico 2010-2011, prevedendo anche un regolamento per la revisione dell’assetto ordinamentale, organiz-zativo e didattico degli istituti tecnici.

I nuovi indirizzi degli istituti tecnici, ripartiti tra i due ampi settori di riferimento (economico e tecnologico), sono caratterizzati da un’area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in distinte aree di indirizzo, che possono essere ulteriormente specificate in un numero contenuto di opzioni, con riferimento a documentate esigenze del mondo del lavoro e del territorio.

Gli istituti tecnici hanno margini più ampi di autonomia non solo per l’individuazione degli obiettivi formativi correlati alle esigenze indivi-duali e ambientali, per l’organizzazione della didattica, per la ricerca e la sperimentazione, ma, soprattutto, per l’organizzazione delle aree di indi-rizzo in risposta ai mutevoli e diversificati fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.

La Categoria dei Geometri deve essere presente in questo delicato mo-mento per evitare che l’identità del Geometra si perda in tale importan-te cambio del percorso scolastico tecnico: l’attuale titolo del diplomato Geometra verrà sostituito da “diplomato tecnico in costruzioni, ambiente e territorio” e il diplomato di potrà chiamare “Geometra” solo dopo aver completato la formazione post diploma indirizzata all’iscrizione all’Albo.

Se le famiglie, nello scegliere il percorso scolastico per i propri figli dopo le scuole medie, già erano poco informate sulla possibilità di sce-gliere la professione di Geometra, ora lo saranno sempre meno perché l’identità precisa – il nome “Geometra” - non sarà più presente nella scuo-la superiore.

Che fare? Recentemente la Provincia ha appoggiato una campagna pub-blicitaria a favore dei diplomati tecnici, purtroppo però rivolta solo al set-tore tecnico industriale; in particolare su “La Stampa” del 31 dicembre 2009, è riportata un’intervista al Vice Presidente di Piccola Industria del-l’Unione Industriale, che certamente avrà avuto un buon effetto sui giova-ni e sulle loro famiglie nel descrivere e valorizzare, e quindi pubblicizzare, la figura professionale del diplomato tecnico intermedio. Anche sul sito della Provincia sull’orientamento, mentre si tratta di varie figure tecniche e professionali, ma non abbiamo trovato cenno alla figura del diplomato Geometra.

Il Collegio ha pertanto scritto al Presidente della Provincia per proporre un intervento che evidenzi maggiormente anche la possibilità di scegliere il corso di studi di Geometra, titolo che mantiene un’indubbia valenza nel mondo del lavoro subordinato ma soprattutto nel campo della libera professione, costituendo una figura storica ma pienamente attuale e ope-rativa nei campi dell’edilizia, dell’estimo, della sicurezza, della tutela del territorio e del diritto, nonché sbocco al proseguimento degli studi a livello universitario.

Il secondo intervento immediato in cui il Collegio crede è il prosegui-mento de “Il Geometra risponde”, lo sportello di consulenza gratuita ai cittadini presso le biblioteche della città, che è giunto alla terza edizione: i Consiglieri e i componenti le Commissioni, che prestano la consulenza volontariamente per tre giorni alla settimana, riferiscono che i riscontri sono molto positivi nel presentare ai cittadini tutto il campo in cui il Geo-metra può operare, che certamente è noto a pochi, soprattutto nei grandi centri cittadini.

Insomma mai come in questo momento la pubblicità della nostra profes-sione diventa importante per evidenziare come la presenza dei Geometri oggi e domani sarà ancora rilevante nella realtà italiana.

Ilario Tesio

Il geometra

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Sommario

Editoriale pag. 1

Argomenti legislativiLe principali novità della Finanziaria 2010 pag. 3Studio Osella - Piccato - Paletto

ProfessioneSnellimento delle procedure... tanti buoni propositima scarsi risultati pag. 7di Gianluigi Pagliero

Il processo civile telematico pag. 11

Compatibilità ambientale delle coperture pag. 13di Giovanni Zannoni

Attività di surroga dell’Agenzia del Territorionegli accatastamenti pag. 18

Cassa di PrevidenzaModifiche statutarie e regolamentari pag. 20 Concorsi internazionali di progettazione di housing sociale pag. 25

ConvegniValutazioni immobiliari. Ripercussioni delle nuovemetodologie scientifiche di valutazione nei settoribancari, legali e fiscali pag. 27 Restructura 2009 pag. 35

Il Collegio dei Geometri a Restructura pag. 36

Seminario sulla termografia e l’utilizzo delle termocamere pag. 38di Michele Labartino

RecensioniRecensioni pag. 42

CulturaCentro di documentazione e valorizzazione dei giardinistorici del Biellese pag. 44

Dove vanno a finire le copie de “Il Geometra”? pag. 46

On lineIl backup pag. 47di Paolo Cuselli

Lo snellimento delle procedure urbanistiche, pag. 7

I convegni di fine anno, pag. 27

Le modifiche statutarie e rego-lamentari approvate dai Delegati Cassa, pag. 20

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È stata pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 243 alla Gazzetta Uf-ficiale 30.12.2009, n. 302, la Legge Finanziaria 2010.

Le principali novità attengono alla proroga della detrazione IRPEF del 36% per le spese relative agli in-terventi di recupero del patrimonio edilizio, alla fissazione dell’aliquota IVA al 10% anche per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordi-naria su fabbricati a prevalente desti-nazione abitativa, nonché alla ripro-posizione della rivalutazione delle partecipazioni e dei terreni edificabili e con destinazione agricola.

Si evidenzia che non sono state ri-proposte le “consuete” proroghe di alcune agevolazioni, tra le quali il regime agevolato in materia di impo-ste di registro e ipocatastali a favo-re della piccola proprietà contadina e il beneficio legato al contributo al SSN sui premi di assicurazione per responsabilità civile a favore degli autotrasportatori.

Sommario1. Riduzione acconto Irpef 20092. Detrazione Irpef 36%3. Aliquota Iva interventi di recupero del patrimonio edilizio

4. Durc per l’esercizio del commer-cio ambulante5. Aumento Irap / Addizionale per regioni con deficit sanitario6. Detrazione comparto sicurezza, difesa e soccorso7. Detassazione c.d. “premi di pro-duttività”8. Differimento imposte per i terre-motati in Abruzzo9. “Cedolare secca” redditi di loca-zione immobili in Abruzzo10. Rivalutazione partecipazioni e terreni11. Credito di imposta “ricerca & sviluppo”12. Disposizioni che “mancano al-l’appello”

La Finanziaria 2010 ha un contenu-to “ridotto” poiché si inserisce nella programmazione economica / finan-ziaria per il periodo 2010 – 2013. Infatti, le principali disposizioni di

natura fiscale, volte a “favorire le imprese, soprattutto attraverso la de-tassazione del valore degli investi-menti in macchinari ed attrezzature” nonché ad aumentare le “misure di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale”, sono state inserite nel “De-creto anti-crisi” (DL n. 185/2008 convertito dalla Legge n. 2/2009) e nella c.d. “Manovra d’estate” (DL n. 78/2009, convertito dalla Legge n. 102/2009).

La Finanziaria 2010 si compone di 2 articoli e le disposizioni rilevanti di natura fiscale sono contenute nell’art. 2, composto di 253 commi.

1. RIDUZIONE ACCONTO IRPEF 2009 (art. 2, commi da 6 a 8)

Come noto con il DL n. 168/2009 il Legislatore ha previsto il differi-mento di una quota (20%) dell’ac-conto IRPEF 2009 il cui versamen-

Le principali novità della Finanziaria 2010

a cura dello Studio Osella - Piccato - Paletto, Dottori Commercialistidi Giuseppe De Biasi

Argomenti legislativi

Il geometra

La Finanziaria 2010 si compone di 2 articoli e le disposizioni rilevanti di natura fiscale sono con-tenute nell’art. 2, com-posto di 253 commi.

Il geometra

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to doveva essere effettuato entro il 30.11.2009.

Considerato che il citato Decre-to non sarà convertito in legge, la Finanziaria 2010 al comma 251 si preoccupa innanzitutto di dare la “copertura” agli effetti ed ai rapporti giuridici sorti sulla base dello stesso Decreto.

Ora con i commi in esame viene gestita la procedura per il recupero delle somme versate / trattenute in eccesso rispetto alla nuova percen-tuale del 79% “riproponendo” quan-to già contenuto nel citato Decreto. Pertanto è confermato che:- ai soggetti che alla data del 24.11.2009 hanno versato l’acconto IRPEF 2009 senza tener conto del “differimento” di 20 punti percen-tuali, spetta un credito d’imposta pari all’ammontare versato in eccesso, che può essere utilizzato in compen-sazione. A tal fine nel mod. F24 va utilizzato il codice tributo “4035”;- i sostituti d’imposta che hanno trat-tenuto in busta paga l’acconto IRPEF 2009 ai soggetti che hanno presenta-to il mod. 730, calcolato sulla base dell’originaria percentuale (99%) re-stituiranno il maggior importo tratte-nuto con la retribuzione di dicembre 2009.

2. DETRAZIONE IRPEF 36% (art. 2, comma 10)

La detrazione IRPEF del 36% per gli interventi di recupero del patri-monio edilizio è prorogata con rife-rimento alle spese sostenute fino al 31.12.2012, fermi restando gli altri

contenuti della normativa quali il limite massimo di spesa pari ad € 48.000 per ciascun immobile oggetto dell’intervento e la necessità di indi-care separatamente in fattura il costo della manodopera.

É prorogata altresì la possibilità di usufruire della detrazione IRPEF del 36% da parte degli acquirenti o as-segnatari di un’unità immobiliare fa-cente parte di un edificio sottoposto a restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia da parte di imprese di costruzione o ristruttura-zione e da cooperative edilizie, con riferimento agli interventi eseguiti dai predetti soggetti nel periodo com-preso tra l’1.1.2008 ed il 31.12.2012, a condizione che l’immobile sia ce-duto / assegnato entro il 30.6.2013.

3. ALIQUOTA INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO (art. 2, comma 11)

La Direttiva n. 2009/47/CE ha mo-dificato l’elenco (contenuto nell’Al-legato III della Direttiva n. 2006/112/CE) dei beni e dei servizi per i qua-li i singoli Stati possono prevedere un’aliquota ridotta.

In particolare, in detto elenco sono stati ricompresi i servizi ad alta in-tensità di lavoro, incluse le ristruttu-razioni edilizie.

Alla luce di ciò, il comma 11 in esame dispone che “a regime”, l’ali-quota IVA applicabile alle prestazio-ni di servizi relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 31, comma 1, lett. a), b), c) e d), Legge n. 457/78 realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa, è fissata nella misura ridot-ta del 10%.

Si rammenta che, ad oggi, l’aliquo-ta ridotta del 10% è già prevista per gli interventi di cui alle citate lett. c) e d), mentre è applicabile agli inter-venti di manutenzione di cui alle lett. a) e b) in forza della specifica dispo-sizione introdotta dalla Finanziaria 2000 e prorogata da ultimo dalla Fi-nanziaria 2008.

4. DURC PER L’ESERCIZIO DEL COMMERCIO AMBULANTE (art. 2, comma 12)

Con il comma in esame viene “ri-visto” quanto disposto dalla c.d. “Manovra d’estate” in materia di commercio ambulante e DURC.

Modificando il comma 2-bis del-l’art. 28, D.Lgs. n. 114/98 viene ora riservata alla potestà legislativa re-gionale in materia di attività econo-miche, la possibilità di subordinare l’esercizio del commercio ambulante alla presentazione, da parte del richie-dente, del documento unico di rego-larità contributiva (DURC). Le Re-gioni possono altresì disciplinare le modalità di verifica con cui i Comuni sono chiamati a verificare la sussi-stenza e la regolarità del DURC. Per esercitare l’attività di verifica i Co-muni possono anche avvalersi della collaborazione delle Associazioni di categoria riconosciute dal CNEL.

La mancata presentazione del docu-mento, in sede di richiesta di rilascio iniziale, oppure annuale, della licen-za all’esercizio dell’attività com-merciale, comporta per l’ambulante la sospensione dell’autorizzazione stessa per un periodo di 6 mesi.

5. AUMENTO IRAP/ADDIZIO-NALE PER REGIONI CON DEFICIT SANITARIO (art. 2, comma 86)

Per le Regioni che presentano un disavanzo sanitario, prive di un “piano di rientro”, è previsto un in-cremento automatico dell’aliquota IRAP pari al 0,15% e dell’addiziona-le pari allo 0,30%.

6. DETRAZIONE COMPARTO SICUREZZA, DIFESA E SOCCORSO (art. 2, commi 156, lett. a e 157)

È prorogata al 2010 la riduzio-ne dell’IRPEF (e delle relative ad-dizionali regionali e comunali, sul trattamento economico accessorio riservato al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubbli-co. La riduzione è applicata dal sosti-

Argomenti legislativi

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tuto d’imposta ai titolari di un reddi-to complessivo di lavoro dipendente 2009 di ammontare non superiore a € 35.000.

Si rammenta che la riduzione in esame spettante per il 2009 è stata quantificata in € 134.

7. DETASSAZIONE C.D. “PRE-MI DI PRODUTTIVITA’”(art. 2, commi 156, lett. b e 157)

È confermata la proroga per il pe-riodo 1.1 – 31.12.2010 dell’assog-gettamento all’imposta sostitutiva pari al 10% delle somme erogate a titolo di “premi produzione” intro-dotto dall’art. 2, comma 1, lett. c), DL n. 93/2008:- su un importo massimo complessi-vo lordo di € 6.000;- con esclusivo riferimento ai lavora-tori dipendenti del settore privato che nel 2009 hanno conseguito un reddi-to da lavoro dipendente non superio-re ad € 35.000, al lordo delle somme assoggettate nel 2009 ad imposta so-stitutiva ex art. 2, DL n. 93/2008.

8. DIFFERIMENTO IMPO-STE PER I TERREMOTATI IN ABRUZZO (art. 2, comma 198)

Il termine per la restituzione del-le imposte e contributi da parte dei soggetti colpiti dal sisma in Abruz-zo, fissato per gennaio 2010, è sta-to differito a giugno 2010. Inoltre è prevista la possibilità di effettuare i versamenti attraverso un maggior numero di rate. Infatti da 24 rate si passa a 60.

9. “CEDOLARE SECCA” REDDITI DI LOCAZIONE IMMOBILI IN ABRUZZO (art. 2, comma 228)

In via transitoria per il 2010 i red-diti derivanti dalla locazione di im-mobili ad uso abitativo ubicati nella provincia de L’Aquila possono essere assoggettati (a scelta del locatore) alla c.d. “cedolare secca” pari al 20%.

L’agevolazione in esame è applica-bile a condizione che:1. il contratto di locazione sia sti-

pulato ai sensi dell’art. 2, comma 3, Legge n. 431/98;2. le parti contraenti siano esclusiva-mente persone fisiche “private”.

Le modalità operative saranno sta-bilite con un apposito Provvedimen-to dell’Agenzia delle Entrate.

10. RIVALUTAZIONE PARTECIPAZIONI E TERRENI (art. 2, comma 229)

È riproposta la rideterminazione del costo di acquisto dei terreni edi-ficabili e con destinazione agricola e delle partecipazioni non quotate pos-seduti all’1.1.2010, non in regime di impresa, da parte di persone fisiche, società semplici e associazioni pro-fessionali, nonché enti non commer-ciali.

Il termine per usufruire della nuova rivalutazione è fissato al 31.10.2010, data entro la quale è necessario redi-gere ed asseverare la perizia di stima e provvedere al versamento dell’im-posta sostitutiva (unica soluzione o prima rata).

Si rammenta che l’aliquota del-l’imposta sostitutiva è pari al 4% (per terreni e partecipazioni qua-

lificate) e al 2% (per partecipazioni non qualificate).

11. CREDITO DI IMPOSTA “RICERCA & SVILUPPO” (art. 2, comma 236)

Per gli anni 2010 e 2011 è ripropo-sta la concessione di un credito d’im-posta per le spese relative all’attività di “ricerca & sviluppo”.

Le modalità attuative saranno sta-bilite da un apposito DM. In parti-colare il comma 236 prevede che potranno essere individuate nuove tipologie di investimenti agevolabili nonché “i soggetti beneficiari merite-voli” dell’agevolazione.

12. DISPOSIZIONI CHE “MANCANO ALL’APPELLO”

Negli ultimi anni alcune disposi-zioni a favore di determinati settori e soggetti, introdotte con riferimen-to ad un determinato periodo d’im-posta, sono state oggetto di ripetute proroghe e quindi “riproposte” di volta in volta per l’anno successi-vo. Nella Finanziaria 2010 in esame spicca l’assenza della proroga di alcune disposizioni di favore tra

La nuova scadenza della rivalutazione dei terreni è fissata al 31.10.2010

Argomenti legislativi

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le quali si evidenziano:- il regime agevolato (imposta di registro e ipotecaria in misura fissa pari ad € 168 e imposta catastale in misura proporzionale dell’1%) per gli acquisti di terreni agricoli e loro pertinenze effettuati da parte dei coltivatori diretti, volti a favorire la “formazione e l’arrotondamento del-la piccola proprietà contadina”;- il beneficio a favore degli autotra-sportatori in relazione al contributo al SSN sui premi di assicurazione per responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione di veicoli a motore adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 t;- la deduzione forfetaria prevista dall’art. 66, comma 5, TUIR per le spese non documentate a favore de-gli autotrasportatori di merci in conto terzi, in relazione ai trasporti perso-nalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa;- la detrazione IRPEF del 19% del-le spese per l’autoaggiornamento e la formazione riconosciuta a favore dei docenti in scuole di ogni ordine e grado;- la detrazione IRPEF del 19% delle spese per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico (loca-le, regionale o interregionale).

INTERESSI LEGALI (art. 1284 codice civile e successive modificazioni)

dal al Interesse legale disposizione normativa21.04.1942 15.12.1990 5,0%

16.12.1990 31.12.1996 10,0% Legge 26 novembre 1990, n. 353

01.01.1997 31.12.1998 5,0% Legge 23 dicembre 1996, n. 662

01.01.1999 31.12.2000 2,5% D.M. 10 dicembre 1998

01.01.2001 31.12.2001 3,5% D.M. 11 dicembre 2000

01.01.2002 31.12.2003 3,0% D.M. 11 dicembre 2001

01.01.2004 31.12.2007 2,5% D.M. 1 dicembre 2003

01.01.2008 31.12.2009 3,0% D.M. 12 dicembre 2007

01.01.2010 1,0% D.M. 5 dicembre 2009

Argomenti legislativi

Coefficienti per il calcolo dell’usufrutto vitalizio

Età usufruttuario Valore usufrutto Valore nuda proprietàda 0 a 20 95 5

da 21 a 30 90 10

da 31 a 40 85 15

da 41 a 45 80 20

da 46 a 50 75 25

da 51 a 53 70 30

da 54 a 56 65 35

da 57 a 60 60 40

da 61 a 63 55 45

da 64 a 66 50 50

da 67 a 69 45 55

da 70 a 72 40 60

da 73 a 75 35 65

da 78 a 78 30 70

da 79 a 82 25 75

da 83 a 86 20 80

da 87 a 92 15 85

da 87 a 92 10 90

Professione

Il geometra

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La semplificazione delle procedu-re in campo edilizio è un argomento del quale si parla ormai da tempo con risultati al momento ancora insoddi-sfacenti.

Recente esempio è la L.R. 14 lu-glio 2009 n. 20 “Snellimento delle procedure in materia edilizia e ur-banistica”, il cosiddetto “Piano Casa 2”, con la quale viene normata la procedura della denuncia di inizio attività.

Applicando il disposto del comma 4 dell’art. 22 del Testo Unico sul-l’Edilizia (D.P.R. n. 380/01) secondo cui “le regioni a statuto ordinario con legge possono ampliare o ridur-re l’ambito applicativo delle dispo-sizioni ...”, la legge regionale ha di-sposto che “Le varianti a permessi di costruire che non incidono sui para-metri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d’uso, non alterano la sagoma del-l’edificio, e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire, purchè presentate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori stessi, sono realizzabili mediante DIA, senza attendere alcun termine per l’inizio dei lavori”.

La formulazione “…purchè pre-sentate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori stessi …” ri-prende il tenore normativo del D.P.R. n. 380/01, ma la precisazione secon-do cui le opere “sono realizzabili....senza attendere alcun termine per l’inizio dei lavori” presuppone l’ob-bligo di presentazione della denun-cia di inizio attività prima della loro materiale esecuzione.

Diversamente dal disposto del comma 2 dell’art. 22 del D.P.R. n. 380/2001 che ammette la realizza-zione delle varianti minori precisan-do che le relative denunce “possono essere presentate prima della dichia-razione di ultimazione dei lavori “

La legge regionale, in quest’ottica, è inutilmente gravosa e costituisce un rallentamento della procedura ed un appesantimento del procedimento che può manifestarsi con i seguenti effetti:− necessità di interrompere le opere il tempo necessario all’allestimento della denuncia;− aumento del carico di lavoro degli uffici tecnici per i controlli di meri-to del contenuto delle asseverazioni (co. 7 – art. 8);− aumento del carico di lavoro degli uffici stessi per verificare la corri-spondenza dell'opera per “almeno una percentuale del 20 per cento de-gli interventi “ (co. 7 – art. 8 – lettera b));− aumento di capacità degli archivi;− maggiori oneri per i richiedenti per i costi tecnici ed amministrativi da sostenere;− maggior onerosità degli accerta-menti di regolarità amministrativa a posteriori in relazione al maggior nu-mero di documenti da consultare.

Gli effetti di quanto sopra sono me-glio apprezzabili con riferimento ad un caso pratico.

Ad esempio la costruzione di un fabbricato di 50 alloggi comporterà quasi certamente:− la necessità di presentare un pari numero di denunce per soddisfare le

esigenze di personalizzazione degli acquirenti che richiedono modifiche anche minime del progetto allegato al permesso di costruire;− l'obbligo per l'ufficio competente di controllare il contenuto della asse-verazione di circa 10 di queste (20% del totale);− l'obbligo per l'ufficio competente di controllare in cantiere la corrispon-denza dell'opera delle denunce sele-zionate;− l'aumento di qualche decimetro cubo della capacità dell’archivio car-taceo o di qualche mega byte dell’ar-chivio informatico;

Snellimento delle procedure... tanti buoni propositi ma scarsi risultati

di Gianluigi Pagliero

Il geom. Gianluigi Pagliero, già Consigliere del Collegio e componente della Commissio-ne Urbanistica, esprime le sue riflessioni di professionista esperto sull snellimento delle procedure edilizie, principio sicuramente valido ma di non semplice applicazione alla realtà operativa.

Professione

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− un generale ed inutile aggravamen-to di costo della procedura.

Personalmente ho la convinzione che il legislatore regionale abbia in-teso precisare meglio l’articolazione contenuta nel Testo Unico senza ren-dersi conto dello stravolgimento che questa avrebbe comportato e degli effetti che tale disposizione avrebbe determinato.

In più occasioni nelle quali ho avuto modo di commentare negati-vamente la procedura regionale ho portato ad esempio come veri ed ef-ficaci provvedimenti di snellimento alcune disposizioni contenute in altre leggi regionali, su tutte quella della Regione Emilia Romagna, la legge n. 31/2002 che all’art. 19 -”Variazio-ni minori in corso d’opera” consente di segnalare con D.I.A., da presen-tare prima della ultimazione delle opere, le varianti minori realizzate in corso d’opera che non abbiano deter-minato scostamenti superiori al 10% del volume, della superficie coper-ta, del perimetro, dell’altezza, della sagoma, delle distanze dai confini e della localizzazione del fabbricato sul lotto.

La Regione Toscana con legge 3/01/2005 n. 1 “Norme per il gover-

no del territorio” al comma 12 del-l’art. 83 dispone che “ per le varianti in corso d’opera che non comporta-no sospensione dei lavori (varian-ti minori), sussiste esclusivamente l’obbligo del deposito del progetto dell’opera così come effettivamente realizzata …”.

Altre Regioni, tra queste la Lom-bardia, il Veneto e l’Umbria, si sono limitate a mutuare nelle loro leggi il contenuto della disposizione na-zionale che facoltizza il titolare alla presentazione della D.I.A. prima del-la dichiarazione di ultimazione dei lavori.

Il confronto con le altre leggi re-gionali esaminate mette in evidenza la criticità della nuova disposizione che, incidendo specificatamente sulla procedura introdotta con il D.P.R. n. 380/01, rende più gravosa l’applica-zione della stessa ai casi di varianti a permessi di costruire ininfluenti sotto l’aspetto urbanistico ed edilizio.

La problematica evidenziata, rela-tivamente alla nostra legge, era già stata dibattuta in sede di consultazio-ne pubblica in data 10/06/2009 sulla base del DdL n. 625/09.

In quell’occasione, con il collega Gaidano, avevo dato atto dalla ano-

mala formulazione contenuta nel di-segno prospettando gli effetti negativi in sede di applicazione a deprimento anche del principio di economicità della legge.

Le medesime osservazioni sono state trasferite nel documento di os-servazioni presentate alla II commis-sione regionale nella fase di discus-sione del provvedimento, ma non sono state recepite.

Per scongiurare gli effetti negati-vi che potranno scaturire in sede di applicazione è necessario che il legi-slatore regionale prenda cognizione del fatto che la norma introdotta non produce lo snellimento indicato nel titolo della legge, ma l’esatto con-trario, con un deciso appesantimento della procedura.

Il collega Libero Bedogni, affer-mato professionista in Reggio nel-l’Emilia incontrato in più occasioni nel recente passato in Commissione Urbanistica del Consiglio Nazionale, mi riferiva che alcune disposizioni di efficacia procedurale contenute nella legge urbanistica emiliana erano frut-to della concertazione tra la Regione e l’Osservatorio; un organismo con-sultivo composto da rappresentati del mondo professionale e del lavoro, re-

La Regione Piemonte ha appro-vato la legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 “Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica”, per consentire da un lato d’incentivare lo sviluppo economico, favorendo nel con-tempo il risparmio energetico nel campo dell’edilizia, dall’al-tro lo snellimento procedurale con provvedimenti strutturali di natura definitiva che sempli-ficano alcune procedure legate ai tempi necessari per ottenere un titolo abilitativo a costruire e norme per il recupero del patri-monio esistente.

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golarmente costituito e riconosciuto.Libero mi ha confidato, senza en-

fasi, che questi esiti (conquiste) sono in gran parte attribuibili alla nostra categoria.

Il confronto continuo tra gli opera-tori di settore, portatori di esperienza sulla applicazione pratica della legge e quindi profondi conoscitori dei suoi effetti ed i funzionari e rappresentan-ti regionali già in fase di formulazio-ne dei disegni di legge consente di emanare provvedimenti razionali ed efficaci improntati a principi di eco-nomicità.

E’ una pratica che mi ha fatto con-siderare l’opportunità di far condi-videre questa esperienza alle altre componenti del settore edilizio per proporre questo modello di concer-tazione nella nostra realtà regionale agli interlocutori che ci consegnerà la imminente consultazione elettorale.

L’audizione in commissione con-siliare permanente degli organi con-sultati è senza dubbio un importante momento di confronto prelusivo alla conversione dei disegni di legge ma, in relazione al limitato periodo di tempo in cui si manifesta, non può ritenersi pienamente efficace.

E’ indispensabile una azione con-tinua di monitoraggio e proposizio-ne che solo un organismo consultivo permanente, come appunto l’osser-vatorio sul modello di quello emilia-no, può assicurare.

Quanto alla applicazione non si può tacere la singolare modalità in-trodotta già prima della entrata in vigore della legge regionale n. 20/09 dal comune di Torino per le DIA re-lative alle varianti minori.

L’ufficio, secondo quanto riferito-mi da alcuni colleghi che operano in prevalenza nel capoluogo, sanziona la realizzazione delle varianti ex art. 22 comma 2 D.P.R. n. 380/01 rea-lizzate senza previa presentazione della D.I.A. richiamando i contenuti dell’art. 37 del Testo Unico “Inter-venti eseguiti in assenza o in diffor-mità dalla denuncia di inizio attività

e accertamento di conformità” che, al comma 1, testualmente dispone: “La realizzazione di interventi edilizi di cui all’articolo 22, commi 1 e 2, in assenza della o in difformità dalla denuncia di inizio attività comporta la sanzione pecuniaria pari al dop-pio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla rea-lizzazione degli interventi stessi e comunque in misura non inferiore a 516 euro”

L’art. 22, co. 1 riguarda gli inter-venti non riconducibili all’elenco degli artt. 10 e 6; quindi a quelle opere non annoverabili nell’elenco di quelle subordinate a permesso di costruire (art. 10) e non considerabili attività edilizia libera (art. 6), quale effetto residuale dell’applicazione dei due articoli citati.

L’art. 22, co. 2 riguarda invece “..le varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri ur-banistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d’uso e la categoria edilizia, non alterano la sagoma dell’edificio e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire.”

Dal combinato disposto degli artt. 22, co. 2 e 37 co.1 sopra richiama-ti e considerando la facoltà data al titolare del permesso di costruire di presentare la DIA per varianti mi-nori prima della dichiarazione di ul-timazione lavori è ben chiaro che le procedure e le fattispecie di sanzio-namento previste dall’art. 37 D.P.R. n. 380/01 non sono riferibili alle va-rianti minori a permessi di costruire realizzate nel termine di validità dei medesimi senza la previa presenta-zione della denuncia, ma bensì a:− opere oggetto di DIA di cui all'art. 22 co. 1 realizzate in assenza di de-nuncia ;− opere in variante al permesso di costruire ( varianti minori) non se-gnalate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori;− opere realizzate in difformità della DIA in variante a permesso di co-

struire presentata prima della loro realizzazione e non regolarizzate pri-ma della denuncia di ultimazione dei lavori;− a tutte le situazioni diverse da quel-le sopra indicate che configurino fat-tispecie di varianti diverse da quelle previste all’art. 22 co. 2 del D.P.R. n. 380/01.

L’entrata in vigore della L.R. n. 20/09, a quanto è dato di interpre-tare, ha ricondizionato la procedura sopprimendo la facoltà riservata al titolare del permesso di costruire di realizzare le varianti minori in corso d’opera e di presentare la relativa de-nuncia di inizio attività prima della dichiarazione di ultimazione dei la-vori.

Alla luce di quanto sopra la non conforme applicazione delle dispo-sizioni nel comune di Torino fatta da qualche tempo a questa parte con applicazione delle sanzioni previste dall’art. 37 del D.P.R. n. 380/01 e del doppio del contributo di costruzione ove dovuto, troverebbe regolarità con l’entrata in vigore della legge regionale.

Le applicazioni precedenti, se di-sposte con le modalità sopra indica-te, sarebbero però atti illeggittimi in quanto viziati nel merito per errata valutazione della situazione di fatto.

La legge regionale n. 20/09, nel-l’obiettivo di perseguire lo snelli-mento procedurale, ha indirizzato le attenzioni al settore edilizio-urbani-stico trascurando altri ambiti legisla-tivi che hanno punti di relazione con questo.

E’ il caso, ad esempio della L.R. n. 31 del 7/08/06 “Disposizioni di prin-cipio per l’autorizzazione alla deroga delle distanze legali lungo le ferrovie in concessione ai sensi dell’articolo 60 del decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1980”.

Il regolamento di attuazione della legge del 28/12/06 n. 16/R all’art. 2 (Attivazione procedura ed istanza) dispone che “I soggetti legittimati ad ottenere il rilascio dei provvedimenti

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urbanistico-edilizi, secondo quanto prescritto dalla vigente normativa, richiedono il parere al comune sul cui territorio insiste l’intervento e presentano domanda di autorizzazio-ne alla riduzione delle distanze lega-li, indirizzata alla Regione Piemonte Direzione Trasporti – settore Viabi-lità ed Impianti Fissi, per il tramite della società concessionaria della ferrovia in questione......corredata del parere del comune.”

All’istanza di autorizzazione alla deroga dal rispetto delle distanze le-gali per l’esecuzione di costruzioni nelle fasce di rispetto delle ferrovie, affinchè questa sia ricevibile, deve necessariamente essere allegato il

parere del comune sul-la base di un regolare progetto delle opere da realizzare.

E’ noto che per acqui-sire il parere favorevo-le del comune l’istanza deve essere completa di tutta una serie di documenti e pratiche sub-procedimentali che si accompagnano

al progetto e dimostrano il rispetto della legislazione di setto-re (relazione geologica, progetto im-pianti, certificazione energetica, su-peramento barriere architettoniche, progetto di fognatura e quant’altro richiesto dai protocolli locali per la ricevibilità delle istanze). Documenti e pratiche di una certa onerosità e di esito incerto fino al momento della eventuale acquisizione del parere fa-vorevole della Direzione Regionale Trasporti.

La disposizione così come arti-colata non rispetta il principio di economicità della legge in quan-to espone il richiedente a costi rilevanti senza certezza di finaliz-

zazione dei medesimi.Nell’ottica dello snellimento pro-

cedurale sarebbe opportuno ricon-dizionare il disposto sopprimendo il parere del comune dall’elenco dei documenti a corredo dell’istanza di autorizzazione alla deroga. Il parere comunale verrebbe richiesto sulla base del medesimo progetto allestito per l’istanza regionale nel futuro mo-mento in cui venisse rilasciata l’auto-rizzazione alla deroga.

In questo modo nell’ipotesi di man-cato rilascio della autorizzazione di deroga verrebbero evitati i costi dei sub-procedimenti.

Come questa penso esistano altre fattispecie nelle quali l’incongrua articolazione delle disposizioni ob-bliga a percorsi procedurali tortuosi e complessi a scapito della economi-cità del procedimento.

E’ perciò necessario un rinnovato impegno congiunto di tutti gli ope-ratori pubblici e privati alla ricerca delle soluzioni che consentano di metabolizzare gli obiettivi del legi-slatore con la praticità ed efficienza di applicazione.

Sui siti:

http://www.comune.torino.it/progettoqualita/pdf/carta_sportello_edilizia_urbanistica.pdf

http://www.comune.torino.it/ediliziaprivata/orga-nizzazione/prot_cassa.shtml

è pubblicata la Carta della Qualità dei Servizi dello Sportello per l’Edilizia e l’Urbanistica

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Sintesi delle funzioni disponibili

La consultazione via internet trami-te il sistema denominato “PolisWeb”

E’ oggi possibile per gli avvocati consultare via internet, in tempo rea-le, i dati e i documenti relativi ai pro-cedimenti, nonché effettuare ricerche giurisprudenziali, presso tutti gli uf-fici giudiziari abilitati, anche fuori distretto e a breve presso la Corte di Cassazione.

Grazie all’adozione di un’architet-tura standard (web service), il punto di accesso è in grado di predisporre applicazioni e servizi evoluti per i propri utenti, senza effettuare copie di dati e documenti, che rimangono nella responsabilità dell’ufficio giu-diziario.

Il deposito telematico degli atti di parte

L’infrastruttura consente il deposi-to telematico a valore legale di tutti gli atti civili, firmati digitalmente e trasmessi all’ufficio giudiziario – an-che fuori distretto e a breve alla Corte di Cassazione – attraverso il sistema di posta elettronica certificata.

Il sistema effettua la certificazione dello status del difensore sulla base di copia dell’albo inviato dall’ordine di appartenenza. Gli atti e i documen-ti, inseriti in un’apposita busta cifra-ta – al fine di garantire la massima riservatezza durante la trasmissione – sono in formato standard e sicuro (PDF) e vengono accompagnati da dati strutturati (in formato XML): una volta accettati, essi alimentano in automatico i registri di cancelle-ria, azzerando le attività di data en-try; vengono infine archiviati e con-servati nel fascicolo informatico, per essere immediatamente consultabili dalle controparti.

Richiesta e rilascio di copie semplici e autentiche

Tramite il punto di accesso, l’uten-te abilitato può richiedere telematica-mente la copia semplice o autentica

dell’atto e dei documenti. La copia di questi viene inviata alla casella di po-sta elettronica certificata, garantendo la certezza del mittente (l’ufficio giu-diziario) e della trasmissione.

La redazione e il deposito telematico degli atti del giudice

Il giudice, attraverso apposite ap-plicazioni integrate con i sistemi dei registri (dai quali recupera in auto-matico tutti i dati necessari), acce-de al fascicolo informatico e redige i propri provvedimenti, firmandoli digitalmente e depositandoli telema-ticamente in cancelleria, anche da fuori ufficio. Anche in questo caso il cancelliere, accettato l’atto, evita di-spendiose attività di data-entry.

Le comunicazioni telematiche

L’art. 51 del D.L. 112/2008 del 25 giugno 2008 stabilisce che con de-creto del Ministro (per circondario) le notificazioni e le comunicazioni, indirizzate dagli uffici giudiziari agli avvocati o ai consulenti tecnici, ven-gano effettuate soltanto per via tele-matica, utilizzando l’infrastruttura telematica.

Il messaggio, con l’eventuale prov-vedimento del giudice allegato, è in-viato dal sistema di posta elettronica certificata all’indirizzo elettronico del destinatario. La funzionalità di invio è integrata nel registro di can-celleria, ed avviene in automatico, a seguito dell’aggiornamento del regi-

Il processo civile telematico

Da alcuni tempi sentiamo parlare più frequentemente del processo civile telemati-co, cioè di quell’insieme di operazioni che permetteran-no di effettuare le procedure relative ai processi civili on line.La sperimentazione è già sta-ta avviata presso i principali Tribunali e l’obiettivo è di mettere in rete entro il 2010 tutti gli uffici e tutti i proce-dimenti civili.I provvedimenti riguardano per il momento solo gli av-vocati, ma presto saranno estesi anche alle altre figure professionali coinvolte nei procedimenti giudiziari e quindi anche i CTU, i CTP e gli esecutori fallimentari

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stro stesso da parte del cancelliere; la ricevuta di posta certificata è au-tomaticamente inserita nel fascicolo informatico e ivi conservata.

Le notificazioni tramite UNEP

Le richieste di notifica, avanzate dagli avvocati o dagli uffici giudizia-ri, vengono inviate telematicamente, con le stesse modalità del deposito telematico degli atti di parte; l’uffi-ciale giudiziario, espletate le opera-zioni di notifica, redige la relazione di notificazione in formato elettroni-co, la firma digitalmente e la restitui-sce telematicamente al richiedente.

L’operatore UNEP – esattamente come l’operatore di cancelleria – ha a disposizione apposite funzioni in-tegrate nel proprio sistema di gestio-ne dei registri.

La registrazione telematica degli atti giudiziari (RTAG)

Il sistema RTAG riguarda la com-pleta informatizzazione del flusso riferita alla registrazione degli atti giudiziari, che interessa l’ufficio

giudiziario e l’Agenzia delle Entra-te competente per territorio. RTAG è un modulo applicativo integrato nel registro di cancelleria.

Archiviazione e conservazione

Tutti i documenti redatti in forma-to elettronico e depositati telemati-camente, oppure scansionati, nonché tutte le ricevute di posta elettronica certificata, vengono archiviati nel sistema documentale, che assicura inoltre le funzioni di conservazione, a norma di legge.

Il sistema documentale è integrato con il sistema dei registri, che gesti-sce la profilatura degli accessi.

I pagamenti telematici L’infrastruttura che consentirà il

pagamento telematico del contributo unificato e di tutti i diritti previsti, le cui specifiche sono in fase di defini-zione in concerto con il CNIPA, sarà integrata nell’architettura dei servizi telematici.

Applicazioni per i professionisti

Grazie all’adozione di protocolli e tecnologie standard, sia per la tra-smissione che per i contenuti (web service e XML), i software di studio sul mercato sono in grado di acce-dere ai dati e ai documenti presso gli uffici giudiziari, permettendo al professionista di disporre di applica-zioni integrate con tutte le funzioni telematiche necessarie.

Le informazioni sono tratte dal sito: www.processotelematico.giustizia.it

Normativa di riferimento sul processo telematico

D.M. 17 Luglio 2008 - Regole tecnico-operative per l’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile. (GU n. 180 del 2-8-2008- Suppl. Ordinario n.184)

D.M. 10 luglio 2009 -(Pubblicato nella G.U. n. 165 del 18-7-2009 - Sup-pl. Ordinario n.120) Adozione delle specifiche della strutturazione dei modelli informatici previste dall’art. 62, comma 2, del D.M. 17 luglio 2008.

D.P.R. 13 febbraio 2001 n. 123 - Regolamento recante disciplina sull’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo am-ministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della corte dei conti

D.M. 27 Aprile 2009 - Nuove Regole procedurali relative alla tenuta dei registri informatizzati dell’amministrazione della giustizia

D.M. 27 Marzo 2000 n. 264 - Regolamento recante norme per la tenuta dei registri presso gli uffici giudiziari

D.P.R. 28 Dicembre 2000, n. 445 - Testo Unico delle disposizioni legisla-tive e regolamentari in materia di documentazione amministrativa (Testo A)

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La sfida della “sostenibilità” coinvolge anche il settore produttivo dei materiali per le costruzioni: contenimento dei consumi, fonti energetiche alternative e salvaguardia ambientale sono temi che impongono alle aziende che producono materiali semi-lavorati e componenti per l’edilizia una costante ricer-ca di soluzioni tecnologiche “eco-compatibili”. In questo articolo Giovan-ni Zannoni, professore del-l’Università IUAV di Venezia, presenta uno studio realizzato in Germania da un istituto indipendente che dimostra il differente impatto inquinante tra un manto di copertura in elementi tradizionali di lateri-zio ed un manto realizzato con manufatti in cemento, esa-minando l’intero ciclo di vita dei componenti, dalla produ-zione in stabilimento alla posa in cantiere e l’esposizione nel tempo all’ambiente e agli agenti atmosferici.

Nel settore delle costruzioni una spiccata attenzione nei confronti del costruire ecologico e dei materiali naturali è nata diversi anni fa con i concetti della bioedilizia, con le as-sociazioni e i ricercatori che della

“casa ecologica a misura d’uomo” hanno fatto la loro bandiera, in par-te riscoprendo e in parte inventando nuovi metodi e nuovi approcci alla progettazione rispettosa dell’am-biente: sia ambiente esterno natura-le che ambiente interno artificiale. A queste tematiche tipiche della bioedilizia, all’inizio forse un po’ di nicchia ma sicuramente all’avan-

guardia, si è più recentemente e pre-potentemente affiancato il grande tema della sostenibilità, che coin-volge tutti i settori produttivi ma che vede il settore dell’edilizia come uno dei settore maggiormente coinvol-ti. Per quanto riguarda il problema del contenimento dei consumi, delle fonti energetiche alternative e della salvaguardia ambientale il mondo dell’edilizia è infatti sicuramente in

Compatibilità ambientale delle coperture: un confronto tra tegole in laterizio e in cemento armato

di Giovanni Zannoni, professore dell’Università IUAV di Venezia

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primo piano e la produzione di mate-riali semilavorati e componenti rive-ste un ruolo determinante.

Per meglio comprendere questo ruolo determinante dei materiali da costruzione nei confronti della soste-nibilità, e in particolare dei problemi energetici, è necessario classificare in due grandi famiglie le modalità costruttive, le attrezzature e il tipo di mano d’opera attualmente impie-gate nel nostro panorama edilizio: - tecniche costruttive “tradizionali”, dove il lavoro della mano d’opera rispecchia le lavorazioni e le mo-dalità dell’edilizia storica senza modifiche di particolare rilevanza e dove quindi l’impatto ambienta-le è quasi esclusivamente determi-nato dai materiali impiegati e dal-le relative tecniche di produzione; - tecnologie costruttive innovative, dove le caratteristiche di messa in opera e montaggio sono fortemen-te condizionate dai prodotti e dalla componentistica adottata e dalle re-lative regole di assemblaggio prede-finite.

In entrambi i casi appare abbastan-za evidente l’apporto determinante dato dal “prodotto edilizio” all’im-patto ambientale. Nel primo caso in quanto i metodi costruttivi tradizio-nali non possono essere modificati più di tanto e quindi la loro influenza e incidenza sul sistema ambientale, peraltro limitata, rimane pressoché immutata. Quindi determinanti di-vengono le modalità di produzio-ne del prodotto/materiale posto in opera. Nel secondo caso perché al-l’incidenza dei sistemi produttivi si aggiungono anche le tecniche di messa in opera, che possono essere più o meno semplificate riducendo percentualmente i tempi di costru-zione, i costi e i consumi delle attrez-zature, la necessità di mano d’ope-ra e quindi i consumi in generale. In questo confronto fra tradizione e innovazione, fra antichi materiali e nuovi prodotti, una ricerca dell’Oko-lnstitut e V. di Friburgo (Institut fur

angewandte Òkologie / Institute for Applied Ecology, http://www.oeko.de) che si occupa di preservare un ambiente che è oggetto di un sempre maggiore e spietato sfruttamento, ha analizzato e messo a confronto due prodotti (e due materiali) per la rea-lizzazione di manti di copertura di-scontinui per tetti a falde inclinate.

Dall’indagine effettuata da que-sto Istituto indipendente emerge una sostanziale differenza di impat-to ambientale di questi due prodotti nonostante un risultato estetico e ar-chitettonico del manufatto edilizio (il tetto) pressoché analogo e una forma e dimensione degli elementi quasi identica.

Il paragone del bilancio ecologico fra tegole in cemento e tegole in la-terizio dimostra infatti come l’evolu-zione tecnologica di nuovi manufatti e componenti, rispetto a sistemi co-struttivi e prodotti tradizionali, riesca a mantenere inalterata l’immagine finale storicamente consolidata del nostro patrimonio edilizio, limitando però le ricadute nei confronti del-l’ambiente.

Le analisi e le valutazioni effet-tuate con questo studio hanno dimo-strato come le tegole in cemento si comportino meglio delle tegole in laterizio sotto diversi punti di vista arrivando a un impatto ambientale pari mediamente a meno della metà (45%) rispetto a quello determina-to dalle tegole in laterizio. Questo è particolarmente evidente prima di tutto per quanto concerne il consumo cumulativo di energia. Mentre per le tegole in laterizio il fattore chiave per il consumo di energia è la loro produzione, in particolare la cottura, ma anche la laminazione dell’argil-la, il processo di estrusione, ecc., il fattore determinante per le tegole in cemento è dato principalmente dalla produzione del cemento, in quanto le restanti fasi produttive risultano sem-plificate al solo stampaggio del cal-cestruzzo per produrre il manufatto (senza necessità di lavorazioni parti-

colari della materia prima come per esempio la laminazione) il cui mate-riale di base, calcestruzzo appunto, non necessita di cottura in quanto la presa avviene normalmente anche a temperatura ambiente.

Il risparmio energetico è quindi evidente, infatti per la preparazione delle materie prime, produzione, im-ballo e distribuzione di tegole in ce-mento viene usato circa il 30% del-l’energia necessaria alla produzione di tegole in laterizio (1) (Tabella 1). Minore consumo di energia significa, di conseguenza, anche minore emis-sione di CO2 con tutte le implicazioni e ricadute positive che questo aspet-to ha nei confronti dell’ambiente (1) (Tabella 2).

Non direttamente legato agli aspet-ti di sostenibilità e di risparmio ener-getico, ma sicuramente a quelli forse più importanti di inquinamento am-bientale e di salvaguardia della sa-lute della popolazione esposta, è il tema della emissione di polveri sot-tili (PM10) durante il processo pro-duttivo. Anche in questo caso i dati dell’Oko- Institut riportano una mag-giore produzione di PM10 da parte dell’industria del laterizio rispetto alla emissione, pari a meno della metà, prodotta dalla produzione delle tegole in cemento (1) (Tabella 3).

Un ulteriore requisito che risulta interessante è quello della durabili-tà. Il prodotto da costruzione svol-ge un fondamentale ruolo nei con-fronti dell’ambiente sulla base delle proprie prestazioni di durabilità in quanto, nell’equazione costo/dura-ta/prestazione, gli aspetti della du-rabilità dell’efficienza del prodotto si trovano al numeratore. Di fronte a costi maggiori ma a efficienze più durature l’impatto sull’ambiente ri-sulta decisamente diluito. Lo studio in questione pone la durata delle te-gole in laterizio pari a quella delle tegole in cemento, ma le tegole in cemento hanno una durata effettiva pari a quella dell’edificio che devo-no proteggere senza necessità di ma-

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nutenzione. Dal punto di vista della durabilità il calcestruzzo presenta ca-ratteristiche positive in quanto la sua impronta ecologica è spalmata su un notevole numero di anni.

Alcuni dei materiali stessi impie-gati per la produzione della tegola in cemento, gli ossidi coloranti per esempio, che caratterizzano l’esteti-ca delle tegole in cemento in funzio-ne del contesto storico-paesaggistico nel quale dovranno essere inserite, sono frutto del riciclaggio e trasfor-mazione dei materiali ferrosi e altri scarti dell’industria meccanica che, diversamente, costituirebbero un ri-fiuto da trattare.

La valutazione delle prestazioni ambientali di questi due prodotti, dalla quale risulta che le tegole in cemento abbiano una “impronta più leggera” da quelle in laterizio, dal punto di vista dell’impatto ambien-tale, è stata effettuata secondo la norma EN ISO 14040. Tale norma definisce una metodologia mediante la quale è possibile registrare, misu-rare, analizzare e valutare gli effetti negativi sull’ambiente relazionati a uno specifico prodotto all’interno del sistema di riferimento dell’intero ci-clo di vita del prodotto stesso (LCA,

life cycle assessment) e tenendo in considerazione tutti i fattori ambien-tali, dal reperimento ed estrazione delle materie prime, alla produzione, fino alla dismissione al termine del ciclo di vita.

I fattori considerati riguardano: • gas serra; • acidificazione; • eutrofizzazione; • foto-ossidazione; • polveri sottili.

Inoltre sono stati considerati: • energia cumulata totale; • degradazione di materie prime; • potenziale tossicità per l’uomo.

Questi fattori sono stati schedati, analizzati e confrontati nelle fasi di: • approvvigionamento della materia prima incluso il cemento; • produzione dei manufatti; • impacchettamento e distribuzione; • messa in opera; • uso; • dismissione o riciclaggio. Conclusioni

Il confronto relativo al bilancio eco-logico di questi due prodotti caratte-ristici per la realizzazione di manti di copertura, effettuata dall’istituto in-

Il paragone del bilan-cio ecologico fra tegole in cemento e tegole in laterizio dimostra come l’evoluzione tecnologi-ca di nuovi manufatti e componenti, rispetto a sistemi costruttivi e pro-dotti tradizionali, riesca a mantenere inalterata l’immagine finale sto-ricamente consolidata del nostro patrimo-nio edilizio, limitando però le ricadute nei confronti dell’ambiente.

Possiamo pensare a una casa unifamiliare di medie dimensioni con una superficie di tetto di i6o metri quadrati. Per realizzare il manto impermea-bile della copertura con tegole in laterizio si formano circa 3.400 Kg di C02-Equivalen- te. Impiegando invece tegole in cemento questi sono in-vece circa 1.550 Kg. Più limitato, ma pur sempre favorevole, è anche il potenziale di fotossidanti, che con l’impiego di tegole in cemento risulta circa dell’85% rispetto al laterizio. L’Oko-lnstitut ha stimato che se nel 2006 tutti i tetti coperti in tegole in laterizio del solo mercato tedesco fos-sero stati coperti con tegole in cemento, ci sarebbe stata una riduzione dell’impatto di gas serra sull’ambiente di 470.000 tonnellate.

Un esempio concreto

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dipendente Òko-Institut e V., dimo-stra come le tegole in cemento, dal punto di vista dell’ambiente, abbia-no dei vantaggi rispetto alle tegole in laterizio. La crescente attenzione sui rilevanti temi dell’ambiente nel-le decisioni dei committenti richie-de, anche da parte degli operatori del processo di costruzione e dei progettisti in primo luogo, ai quali spetta spesso la scelta del prodot-to da utilizzare, buone conoscenze di questi fatti onde poter effettuare le scelte più opportune e più rispet-tose nei confronti dell’ambiente.

Nota:

1) i valori e i dati utilizzati sono sta-ti forniti dal gruppo Monier GmbH Germania, produttrice di entrambi i sistemi di copertura e relativi acces-sori, sulla base di una ricerca com-missionata all’Òko-Institut e V. di Friburgo (Institut fur angewandte Òkologie / Institute for Applied Eco-logy, http://www.oeko.de).

Da “Noi Geometri” Collegio Geometri di Milano

Ammesso l’avvalimento interno L’avvalimento è un istituto giuridico di origine comu-nitaria riguardante il settore dei contratti pubblici di la-vori, servizi e forniture, di recente introdotto anche nel-l’ordinamento dello Stato italiano dal D.Lgs. 163/2006, in sede di recepimento delle direttive comunitarie n. 2004/18 e 2004/17.Si possono classificare due tipologie di avvalimento: quello finalizzato alla dimostrazione, in sede di gara, del possesso dei requisiti di qualificazione richiesti da una stazione appaltante per la partecipazione ad una specifica procedura di affidamento (art. 49 del D.Lgs. 163/2006); -quello finalizzato alla dimostrazione della stabile disponibilità dei requisiti necessari per conse-guire l’attestazione di qualificazione che abilita l’ope-ratore economico alla partecipazione a future procedure di affidamento (art. 50 del D.Lgs. 163/2006)In nome di questo principio Ue secondo cui non conta la

forma giuridica del prestatore di servizi ma la capacità di svolgere i compiti affidati, il Consiglio di Stato apre alla partecipazione di società specialistiche ai raggrup-pamenti di professionisti e all’avvalimento interno.Con la sentenza del 12 novembre 2009, n. 7054, il Con-siglio di Stato (sezione V) è intervenuto in merito ai requisiti di partecipazione che devono essere posseduti dai soggetti partecipanti a gare per l’affidamento di ser-vizi di progettazione. I punti focalizzati sono sostanzialmente i seguenti:1) è consentito ai raggruppamenti temporanei di profes-sionisti partecipare a gare per l’affidamento di appalti di servizi o concorsi di progettazione, insieme a imprese specialistiche, che tuttavia non rivestono la qualità di «società di professionisti», o di «società di ingegneria, o di «professionista»;2) il secondo, e conseguente, consiste nella possibilità, concessa agli stessi raggruppamenti temporanei di pro-fessionisti, di utilizzare, ai fini della partecipazione alla gara di appalto, l’avvalimento interno.

Prezzi di San Martino 2009

La Commissione Agricoltura del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia con la collaborazione del Collegio dei Periti Agrari e delle organizzazioni sindacali di Categoria ha proposto i prezzi medi indi-cativi per affittanze agrarie, per i contraenti che intendono regolare gli affitti secondo i vigenti patti contrattuali:

Carne di bue grasso al ql € 175.00 Latte al Kg € 0.30 Fieno maggengo al Mg € 1.30 Fieno ricetta al Mg € 1.20 Fieno terzuolo al Mg € 1.05 Granoturco ibrido nazionale al ql € 13.00 Grano tenero nazionale al ql € 14.00 Orzo nazionale al ql € 14.00 Risone al ql € 26.00Erba quartirola di prato irriguo la q.ta € 35.00 Granoturco a maturazione cerosa in silos al ql € 3.00Paglia pressata al Mg € 0.75 Letame maturo di paglia al ql € 2.10 Letame fresco di paglia al ql € 1.15 Paglia pressata in rotoballe al Mg € 0.70

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Attività di surroga all’Agenzia del Territorio negli accatastamenti

Consiglio Nazionale Geometri

Roma, 26 novembre 2009 Prot. 10289

Oggetto: Attività di surroga all’Agenzia del Territorio negli accatastamenti

In merito alle segnalazioni preoccupate che da più parti pervengono relativamente all’oggetto, si segnala quanto segue.

L’attività di surroga per gli accatastamenti che non vengono prodotti in tempo dalla parte interessata è dettata da specifiche norme di legge che risalgono al famoso art. 336 della finanziaria per il 2005, fino alle ultime disposizioni relative ai fabbricati mai dichiarati in catasto ed a quelli che hanno perso i requisiti della ruralità.

Si ricorda che quelli dell’art. 336 sono i fabbricati per i quali i Comuni dovevano identificare gli immobili non correttamente accatastati, sollecitando conseguentemente il proprietario affinché si attivasse presentando l’accatasta-mento, entro un preciso riferimento temporale.

Per i fabbricati mai dichiarati in Catasto e per gli ex rurali, l’Agenzia del territorio ha attivato una propria indagine, identificando gli immobili che devono essere accatastati nel rispetto delle norme, pubblicandone gli elenchi e fissan-do, anche per questi, le scadenze.

A seguito di nostra sollecitazione, l’Agenzia ha provveduto a mandare ai soggetti interessati una comunicazione di avviso, antecedente alla prevista notifica, invitando ad ottemperare e concedendo un congruo tempo, affinché il citta-dino potesse incaricare un professionista per l’accatastamento. Di solito, la lettera di incarico, presentata al Catasto, si è dimostrata utile strumento per consentire che la pratica fosse completata dalla parte attraverso il professionista esterno, in tempi ragionevoli, e di questo se ne sono assunti la responsabilità i Dirigenti Catastali locali.

Per i casi invece in cui la parte non si è attivata o per lo meno l’Agenzia non ne è venuta a conoscenza, una volta scaduti tutti i termini concessi, può subentrare (come previsto dalla legge) la surroga dell’Agenzia stessa, che comu-nica con notifica al proprietario la data di sopralluogo e l’avvenuta attivazione della procedura.

Per queste operazioni di surroga, la Direzione centrale del Catasto ha inviato una nota interna di spiegazioni e chia-rimenti rivolta agli operatori catastali per un corretto ed univoco comportamento procedurale.

Il Direttore dell’Agenzia ha emesso da par suo un’apposita determinazione il 29 settembre scorso, enunciando ol-tre all’aggiornamento delle tariffe dovute per le surroghe, la doverosità di accatastare comunque anche gli immobili inaccessibili, in maniera provvisoria.

Essendo appena il caso di sottolineare che le norme vanno rispettate e che nulla possiamo modificare delle norme che l’Agenzia fissa nel proprio interno, merita però segnalare all’attenzione degli operatori del settore catastale che il numero di pratiche che l’Agenzia ha progettato di eseguire nell’anno 2009 (impegnando tutti gli uffici) ammonta a 6.000 accatastamenti in tutta Italia. Nella città più grande che è Roma, ne sono previsti 180 e nelle città minori difficilmente si arriva ad un numero superiore ai cinquanta. Da ciò si comprende che l’Agenzia, qualora dovesse accatastare i circa 2 milioni di fabbricati in surroga, ci metterebbe sicuramente un bel pò di tempo.

Per questo, si invitano gli iscritti (per quanto possibile) a provvedere il più sollecitamente possibile nell’espletare gli incarichi degli accatastamenti ricevuti (raccomandando per altro l’uso delle procedure telematiche) ed evitare che anche negli anni a venire ci si debba imbattere nelle campagne di accatastamento in surroga che l’Agenzia dovrà fare, compatibilmente con le proprie disponibilità.

Cordiali saluti Il Presidente (Geom. Fausto Savoldi)

Professione

Il geometra

il geometra n. 6/09 19

PUBBLICITA’ FRESIA ALLUMINIO

Il geometra

20 il geometra n. 6/09

Il Comitato dei Delegati della Cas-sa Italiana di Previdenza ed Assi-stenza Geometri ha approvato il Bi-lancio di Previsione del 2010 con un risultato economico positivo di 20,3 milioni di euro. Per il 2010 il saldo attivo della gestione previdenziale è pari a 28,9 milioni di euro e l’avanzo della gestione patrimoniale è fissato in 26,8 milioni di euro. La consisten-za patrimoniale netta cresce fino ad 1 miliardo e 765,2 milioni di euro.

Sul tema della gestione previden-ziale il Comitato dei Delegati ha contestualmente approvato una deli-bera che prevede l’innalzamento del-l’età anagrafica degli iscritti per l’ac-quisizione del diritto alla pensione di vecchiaia. E’ fatta salva la possibilità di richiedere la pensione comunque a 65 anni, ma con il sistema contri-butivo previsto dall’articolo 1 della legge n. 335 del 1995, nel rispetto del principio del pro rata in relazione alle anzianità già maturare.

Tali misure in campo previdenziale costituiscono un ampio margine di solidità, che consentirà di garantire nel tempo tutte le prestazioni isti-tuzionali. La copertura proveniente dalla contribuzione ordinaria a fronte

degli oneri pensionisti-ci prevede un rapporto soddisfacente pari a 1.07, anche in considerazio-ne dei criteri prudenziali cui sono improntati i dati previsionali.

Per quanto concerne la gestione patrimoniale, si prevedono per il 2010 ri-sultati positivi nel settore immobiliare pari a 10,5 milioni di euro, mentre dalla gestione dei titoli e

dei valori mobiliari deriva un avanzo di 16,3 milioni di euro. Anche nella gestione patrimoniale la Cipag ha at-tivato iniziative volte ad una maggio-re efficienza finanziaria, non esclu-dendo la gestione dei beni immobili attraverso lo strumento del fondo im-mobiliare che meglio ottimizza il pa-trimonio degli enti previdenziali.

Ulteriori economie saranno realiz-zate mediante l’incremento dell’uso di avanzate tecnologie di information comunication thecnology (ITC), in grado di eliminare la documentazio-ne cartacea, dell’utilizzo della Posta Elettronica Certificata (PEC) e la ge-stione di tutte le attività istituzionali tramite l’area riservata del rinnova-to sito internet www.cassageometri.it, che consentirà l’accesso on-line ai vari applicativi del nuovo siste-ma istituzionale denominato “Eve-rywhere”, a cui si affiancherà l’uso della videoconferenza anche per le riunioni degli organi statutari.

Approvata dal Comitato dei Dele-gati della Cassa Geometri anche la Variazione al Bilancio di Previsione 2009. Nel complesso l’avanzo di esercizio per il 2009 risulterà di

circa 48,5 milioni di euro.Il Comitato dei Delegati ha inoltre

posto le premesse normative affinchè nei prossimi anni il CdA della CIPAG superi le attuali modalità di inoltro delle comunicazioni reddituali (Mod. 17) avvalendosi direttamente dei dati inseriti nel Modello Unico Persone Fisiche e consentendo il pagamento dei contributi previdenziali in sede di dichiarazione tramite F24 con even-tuali compensazioni contributi previ-denziali e crediti tributari.

Infine nel corso del Comitato è stata presentata ai delegati una pa-noramica sui possibili sviluppi del-la Previdenza complementare anche per i liberi professionisti, a cura del Prof. Francesco Vallacqua, docente a contratto di “Diritto della Previ-denza Complementare e Assicura-zione” presso l’Università C. Catta-neo LIUC di Castellanza, su cui nei prossimi mesi la Cipag svilupperà considerazioni e proposte operative da sottoporre al prossimo Comitato di maggio 2010.

In un clima di grave contingenza economica nazionale ed internazio-nale - ha concluso il Presidente della Cipag Geometri, Fausto Amadasi - la Cassa Geometri ha potuto presentare un bilancio che guarda al futuro con prudenza ed ottimismo, garantendo l’equilibrio della gestione previden-ziale a medio e lungo termine, se-condo i dettami degli organi statali di sorveglianza, nonché predisponendo le condizioni di una buona redditi-vità degli investimenti patrimoniali unitamente ad una corretta gestione dell’organizzazione istituzionale e del personale.

Modifiche statutarie e regolamentari deliberate dal

Comitato dei Delegati del 24 novembre 2009

Cassa Previdenza

il geometra n. 6/09 21

Il Comitato dei Delegati della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri in data 24/11/2009 ha deli-berato alcune modifiche statutarie e regolamentari , che saranno ora sottoposte all’esame dei Ministeri Vigilan-ti per la prescritta approvazione, di cui si illustrano i principali effetti.

Decorrenza modifiche: 1° gennaio 2010

PENSIONE DI VECCHIAIA

-- INNALZAMENTO GRADUALE dell’età anagrafica DA 65 A 67 ANNI per l’accesso alla pensione retributiva

-- possibilità di accedere COMUNQUE al TRATTAMENTO DI VECCHIAIA al compimento del 65° anno di età con CALCOLO MISTO IN PRO RATA

INNALZAMENTO ETA’ ANAGRAFICA GRADUALE DA 65 A 67 ANNI

La modifica incide sugli articoli 2 e 34 del Regolamento di Previdenza, prevedendo un innalzamento graduale così modulato: (sei mesi ogni anno)

2010 65 anni e 6 mesi2011 66 anni2012 66 anni e 6 mesi2013 67 anni

Considerando anche il requisito dell’anzianità contributiva nei prossimi anni accadrà quanto segue: 2010 65 anni e 6 mesi + 32 anni di anzianità 2011 66 anni + 33 anni di anzianità 2012 66 anni e 6 mesi + 33 anni di anzianità 2013 67 anni + 34 anni di anzianità 2014 67 anni + 34 anni di anzianità

a regime nel 2015: 67 anni + 35 anni di anzianità contributiva

Servizio di consulenza e decentramento Cassa di Previdenza presso il Collegio dei Geometri:

dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00

Cassa Previdenza

Il geometra

Il geometra

22 il geometra n. 6/09

PENSIONE DI VECCHIAIA CONTRIBUTIVA

A decorrere dal 1° gennaio 2010, fermo rimanendo il requisito dell’anzianità assicurativa, chi compie 65 anni potrà comunque accedere ad un trattamento di vecchiaia contributivo calcolato in pro rata secondo un sistema di calcolo misto (retributivo/contributivo):

65 anni di età + in via transitoria (iscrizione e versamenti) : 32 anni per il 2010 33 anni per il biennio 2011-2012 34 anni per il biennio 2013-2014

a regime nel 2015: 35 anni di anzianità contributiva (iscrizione e versamenti)

IL CALCOLO MISTO verrà effettuato con il sistema retributivo per gli anni maturati fino al 31 dicembre 2009 e con il sistema contributivo per gli anni maturati successivamente al 1° gennaio 2010. L’articolo 34, comma 6, del Regolamento di Previdenza disciplina espressamente il sistema del calcolo: esso vie-ne effettuato nel rispetto del principio del pro rata in relazione alle anzianità già maturate. La quota di pensione retributiva è calcolata sui redditi dichiarati dall’iscritto sino al 31 dicembre 2009. Rimane garantita la spettanza della misura minima della quota retributiva, ridotta in proporzione ai mesi di anzia-nità contributiva maturati sino al 31 dicembre 2009.

PENSIONE CONTRIBUTIVA EX ART. 33 NUOVA DISCIPLINA

65 anni di età ed almeno 5 anni di anzianità contributiva(trattamento previsto per coloro che non raggiungono un periodo iscrittivo pari a quello previsto dall’articolo 2 del Regolamento di Previdenza)

PENSIONE CONTRIBUTIVA IN PRESENZA DI MOROSITA’ ART. 33, COMMA 1 BIS

Per coloro che a 65 anni abbiano l’anzianità di cui agli articoli 2 e 34, non coperta integralmente dalla relativa contribuzione, è prevista la facoltà di accedere alla pensione contributiva con almeno 5 anni di contributi coperti FERMO RIMANENDO L’OBBLIGO DI VERSARE LA CONTRIBUZIONE NON PRESCRITTA.Laddove successivamente intervenga il pagamento o il recupero della contribuzione mancante, il trattamento sarà riliquidato SEMPRE CON SISTEMA CONTRIBUTIVO con decorrenza dal 1° giorno del mese successivo a quello dell’intervenuto pagamento.

Cassa Previdenza

il geometra n. 6/09 23

COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE ALLA CASSA MEDIANTE L’INSERI-MENTO DEI DATI REDDITUALI NEL MODELLO UNICO PERSONE FISICHE

La modifica è volta a sostituire l’attuale modalità di inoltro delle comunicazioni reddituali (modello 17 online) con l’inserimento dei dati reddituali nel Modello Unico Persone Fisiche, permettendo anche il pagamento dei contributi previdenziali tramite il modello F24.Questa modalità di acquisizione diretta dei dati permetterà di realizzare una notevole semplificazione dei proce-dimenti dichiarativi e contributivi, con il vantaggio per gli iscritti di poter compensare i pagamenti previdenziali con eventuali crediti tributari.

CONTRIBUZIONE MINIMA OBBLIGATORIA ANNO 2010

CONTRIBUZIONE PER GLI ISCRITTI OBBLIGATORI € 2.822,00CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 2.000,00 La percentuale sul reddito è fissata nell’ 11% (aumento della percentuale dal 10,5% all’11)per il reddito fino a € 139.250,00

A decorrere dal 1° gennaio 2007, il Comitato dei Delegati aveva già stabilito un aumento graduale delle aliquote per il calcolo del contributo soggettivo, nonché l’innalzamento - ad anni alterni rispetto al detto aumento delle aliquote - dei contributi soggettivi ed integrativi minimi, secondo la tabella di seguito riportata:

ANNO Soggettivo minimo Percentuale Integrativo minimo 2010 € 2.000,00 11% € 800,00 2011 € 2.250,00 11% € 900,00 2012 € 2.250,00 11,50% € 900,00 2013 € 2.500,00 11,50% € 1.000,00 2014 € 2.500,00 12% € 1.000,00 CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO € 800,00(contributo di indennità maternità) € 22,00

CONTRIBUZIONE PER I NEO-ISCRITTI entro il compimento del 30° anno di età e per un massimo di 5 anni: € 522,00 oppure € 1.022,00

CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO NEO-ISCRITTI € 500,00 (1/4 per i primi due anni di iscrizione)€ 1.000,00 (1/2 per i successivi tre anni di iscrizione) € 22,00 (contributo di indennità maternità)

CONTRIBUZIONE PER I PENSIONATI ANCORA ISCRITTI ALBO E CASSA: € 1.492,00CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 670,00 CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO € 800,00(contributo di indennità maternità) € 22,00

CONTRIBUZIONE PER I PRATICANTI ISCRITTI CASSA: € 522,00CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 500,00(contributo di indennità maternità) € 22,00

Cassa Previdenza

Il geometra

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24 il geometra n. 6/09

Finanziamento ai giovani iscrittiE’ attiva da oggi la procedura per la richiesta on-line dei prestiti riservati ai giovani iscritti.Si tratta dell’accordo stipulato dalla CIPAG con La Ban-ca Popolare di Sondrio con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’attività professionale.Il finanziamento è diretto all’acquisto di attrezzature, strumenti e/o arredi, funzionali allo svolgimento della libera professione.Per accedere al prestito è necessario essere iscritti alla Cassa da almeno due anni, avere una posizione contri-butiva regolare ed un’età inferiore o pari a 35 anni.Attraverso l’accesso all’area riservata del sito www.cassageometri.it è possibile compilare direttamente l’apposito form di richiesta, visualizzare il Regolamen-to e simulare il calcolo della rata.

Posta elettronica certificata gratuitaNell’ottica di ampliare i servizi in favore dei geometri liberi professionisti e di permettere loro di adeguarsi alle nuove norme dettate dal decreto anti-crisi, convertito in Legge n. 2 del 28/01/2009, il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati (CNG) e la Cassa Ita-liana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (CIPAG) mettono a disposizione di tutti gli iscritti la possibilità di attivare e utilizzare in modo totalmente gratuito una casella di Posta Elettronica Cer-tificata (P.E.C.), denominata “geopec.it”.La PEC è un servizio che disciplina l’uso della posta elettronica (e-mail) tra le pubbliche amministrazioni, le aziende e i privati cittadini dando valore legale alle e-

mail scambiate, sostituendo le tradizionali notifiche a mezzo postale (raccomandate con ricevuta di ritorno) e fornendo lo stesso valore giuridico delle ricevute.La PEC funziona esattamente come una normale casella e-mail ma ha in sé alcuni vantaggi che la posta elettroni-ca tradizionale non ha.Al di là dei vantaggi che il suo utilizzo può apportare nello scambio di informazioni tra iscritto, CNG, CI-PAG, Collegio di appartenenza e viceversa, la PEC rap-presenta un utile strumento di lavoro per i Professionisti poiché il suo impiego può essere esteso, ad esempio, alla trasmissione di informazioni/comunicazioni con le Pubbliche Amministrazioni, con i fornitori e i clienti, con i propri collaboratori. E’, più in generale, un servi-zio utile alla trasmissione di tutte quelle comunicazioni che necessitano di “certezza”.Tutto ciò è stato possibile grazie alla sinergia tra il Con-siglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati (CNG) e la Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (CIPAG), che al fine di sostenere e promuovere l’utilizzo della posta elettro-nica certificata, hanno raggiunto con una società leader del mercato un accordo commerciale per assicurare alla categoria dei geometri l’attivazione e l’utilizzo gratuito, di una casella di posta elettronica certificata (PEC), per i prossimi tre anni.Ti invitiamo, pertanto, a seguire le istruzioni indicate per attivarla ed utilizzarla immediatamente.

Assistenza sanitaria integrativaSi ricorda che è operativa una copertura di Assistenza Sanitaria Integrativa per i Grandi interventi chirurgici ed i Gravi eventi morbosi, erogata da EMAPI con oneri a carico della CIPAG.

Importo della pensione minima rivalutata per l’anno 2010: € 7.870,04

Limite di volume d’affari IVA rivalutato 2010 ai fini dell’efficacia contributiva utile per la richiesta della pensione di anzianità: € 8.150,00

Limite di reddito rivalutato per l’anno 2010 di cui all’art. 1 comma 1 lettera b) del Regolamento sulla Contribu-zione: € 139.250,00

Cassa Previdenza

il geometra n. 6/09 25

Sono stati proclamati i vincitori dei concorsi internazionali di progetta-zione di housing sociale a Milano, per la realizzazione di due interventi di edilizia sociale sulle aree concesse dal Comune di Milano di via Cenni e di via Rasario (quartiere Figino).

Nati dalla collaborazione di Fonda-zione Cariplo e Fondazione Housing Sociale (FHS) ai fini dell’attuazione del programma di edilizia sociale “Progetto Housing Sociale” e pro-mossi da Polaris Investment Italia SGR (Polaris) per conto del Fondo immobiliare etico “Abitare Socia-le 1”, i due concorsi hanno visto la

registrazione di oltre 1.100 studi di progettazione e la presentazione di proposte progettuali da parte di poco più di 250.

La giuria internazionale ha scelto tra gli oltre 140 elaborati pervenu-ti alla segreteria del concorso di via Cenni, una comunità per crescere, il progetto dello Studio Rossi Prodi Associati, vincitore del primo pre-mio di 20mila euro per l’equilibrio che lo contraddistingue, in quanto pone attenzione oltre che al disegno dell’area e allo studio architettonico degli edifici, anche alla valorizzazio-ne dello spazio pubblico e dell’area

verde nonché alla creazione di spazi per l’incontro e la vita di comunità, elementi qualificanti dell’edilizia so-ciale fortemente richiesti dal bando di concorso.

La proposta è risultata interessante anche per gli aspetti di innovazione tecnologica e costruttiva che pre-senta, che riguarda l’uso di pannelli portanti a strati incrociati, soluzione scelta dai progettisti sia per motivi di carattere ecologico-ambientale sia per le potenzialità tecniche che consentono la realizzazione di edifi-ci multipiano con elevate prestazioni in termini di sicurezza strutturale e

Concorsi internazionali di progettazione di housing sociale

Cassa Previdenza

Il geometra

Il geometra

26 il geometra n. 6/09

comfort abitativo. Questo sistema costruttivo garantisce una notevole flessibilità nella distribuzione degli spazi interni degli alloggi sia attuale, permettendo una maggiore varietà degli ambienti abitativi, che futura rispetto ai possibili sviluppi dei biso-gni della comunità.

2° classificato è risultato Lorenzo Consalez che si aggiudica un premio di 10mila euro, mentre il terzo è lo studio Tim Power Architects al quale andranno 8mila euro.

Una menzione speciale per l’origi-nalità nell’articolazione degli spazi pubblici, semi-pubblici e privati è stata poi assegnata da AAA Architet-ti Cercasi – rappresentati in giuria da Maurizio Sabbadini – a Paolo Bre-scia-OBR, il cui progetto è risultato quinto classificato.

La giuria ha selezionato inoltre i progetti che avranno accesso alla se-conda fase di progettazione del con-corso Figino, il borgo sostenibile.

La valutazione degli oltre 110 ela-borati pervenuti ha portato la Giuria a decidere di portare avanti sei pro-getti, invece dei cinque previsti dal bando di concorso, selezionando a pari merito, le proposte di Giovanni Caudo, Paolo Favole, Enrico Garbin,

Elisabetta Latis, Francesco Matucci e Renato Sarno.

A conclusione della seconda fase, prevista entro il 30 maggio 2010, al vincitore andrà un premio di 30mila, al secondo classificato sarà ricono-sciuta la somma di 15mila euro e al terzo, quarto, quinto e sesto classifi-cati la somma di 10mila euro ciascu-no.

Anche per la seconda fase del con-corso la giuria sarà formata da Fabio Carlozzo (Presidente), Direttore del-l’area immobiliare di Polaris, Sergio Urbani, Consigliere delegato della FHS, Francesco Bargiggia e Luciano Simonato, rappresentanti dell’Advi-sory Committee del Fondo AS1, Franco Zinna, Direttore del Settore valorizzazione aree comunali e non del Comune di Milano, Raffaele Pu-gliese, rappresentante dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Pae-saggisti e Conservatori della Provin-cia di Milano; Maurizio Sabbadini, di AAA Architetti Cercasi, Rogier Noyon, Chief Strategy and Innova-tion officer della housing association Stadgenoot di Amsterdam, Franziska Ullmann, Atelier Ebner – Ullmann, Vienna - Monaco di Baviera, Sergio Croce, del Dipartimento BEST, Poli-

tecnico di Milano. Uno dei due mem-bri supplenti, Andrea Sica di Polaris, ha sostituito il giurato Joan Roig. Giurato supplente è Alberto Defen-di, rappresentante dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mi-lano.

Hanno reso possibile l’avvio del Fondo etico “Abitare Sociale 1” (Fondo AS1), prima esperienza di fondo immobiliare dedicato all’edi-lizia sociale, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, Genera-li Assicurazioni, Cassa Italiana dei Geometri, Telecom Italia, Pirelli Real Estate con un investimento comples-sivo di 85 milioni di Euro.

Oltre alle due aree di via Cenni e Figino, il Fondo AS1 ha iniziato la costruzione di un intervento a Cre-ma e si appresta a attivare un terzo intervento a Milano, sull’area comu-nale di via Ferrari, con l’obiettivo di realizzare sulle quattro aree un totale circa 700 alloggi in edilizia sociale.

Per ulteriori informazioni: www.housingsocialemilano.it o www.fhs.it

La diffusione e lo svi-luppo delle conoscenze sui servizi abitativi e sul social housing può essere un nuovo stru-mento per rispondere a particolari bisogni sociali ed abitativi sul territorio, anche attra-verso la valorizzazione del patrimonio immo-biliare dei Comuni.

Cassa Previdenza

il geometra n. 6/09 27

Il Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, insieme alle Associa-zioni di esperti estimatori Geo.Val.Esperti e E-Valuations, ha organiz-zato un convegno per fare il punto della situazione nei vari ambiti delle valutazioni immobiliari – bancari, le-gali e fiscali - in un momento di cri-si economica, seguita ad un grande sviluppo del mercato immobiliare e di evoluzione delle metodologie di stima.

Proprio nell’ambito della crisi eco-nomica-finanziaria, che ha indotto un consistente aumento delle procedure di esecuzione e fallimento, il Colle-gio dei Geometri, insieme a Geo.Val.Esperti e E-Valuations, ritiene neces-sario contribuire a definire e diffonde-re strumenti di trasparenza e qualità nelle stime, coinvolgendo diretta-mente gli operatori del settore.

Con questa giornata si è voluto for-nire un contributo significativo alla conoscenza generale in materia di estimo, con particolare riferimento alle metodologie riconosciute a livel-lo internazionale ed all’evoluzione del settore; verrà inoltre affrontato l’aspetto di responsabilità civile e penale del valutatore.

In particolare l’evento ha avuto lo scopo di illustrare l’opportunità di predisporre nuove procedure condi-vise tra Giudici e Consulenti Tecnici per la redazione delle perizie di stima richieste nelle procedure di Esecu-zione Immobiliare e nei Fallimenti e più in generale in tutti i procedimenti civili che hanno per oggetto la defi-nizione del valore di un bene immo-bile.

Il Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio ha aperto i lavori intro-

ducendo l’argomento e presentando i relatori, il primo dei quali è stato il Consigliere Nazionale geom. An-tonio Benvenuti, particolarmente esperto nel settore delle valutazioni immobiliari e rappresentante nazio-nale della Categoria dei Geometri.

Il convegno organizzato dal Colle-gio di Torino è il primo in Italia ed il geom. Benvenuti si è complimen-tato per l’iniziativa e la tempestività. L’esigenza di questo incontro nasce da un passaggio da uno stato ad un altro: oggi è infatti evidente che nel campo dell’estimo stanno avvenendo molti cambiamenti, dopo anni che la materia, contrariamente ad altre, era invariata.

Mentre fin’ora la valutazione era effettuata da esperti generici, oggi deve essere svolta da valutatori pro-fessionisti qualificati che abbiano

Valutazioni immobiliari Ripercussioni delle nuove metodologie scientifiche di valutazione nei settori

bancari, legali e fiscaliTorino, 11 dicembre 2009

Convegni

Il geometra

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28 il geometra n. 6/09

precise competenze e responsabilità.La Categoria dei Geometri ha col-

to l’importanza di questo momento, fondando alcuni anni or sono l’asso-ciazione Geoval che ha impostato un efficace programma di formazione che ha coinvolto già un gran numero di geometri.

Tra le altre attività, nel 2005 Geo-val ha tradotto e divulgato in Italia gli Standard Internazionali di Valu-tazione, recentemente aggiornati nel-l’edizione 2007.

Il Presidente del Collegio geom. Tesio ha quindi ampiamente illustra-to al pubblico le nuove metodologie di Valutazione Immobiliare ed in particolare il ruolo del Geometra.

Gli Standard Internazionali di Va-lutazione iniziano la loro storia alla fine dell’800, fino ad arrivare all’ul-tima edizione del 2007.

Gli obiettivi sono: contribuire alla vitalità dei mercati immobiliari, pro-muovere la trasparenza dei resoconti finanziari, ottenere l’affidabilità del-le valutazioni richieste a garanzia di prestiti e mutui ipotecari, operazioni riguardanti trasferimenti di proprietà, composizione di dispute e questioni fiscali, fungere da termine di raffron-to professionale o da punto di riferi-mento tra i valutatori, fornire gli stru-

menti per rispondere alle domande del mercato internazionale che chie-de valutazioni affidabili, fornire standard di com-pilazione che soddisfi-no le esigenze dei Paesi emergenti.

Le procedure ed i me-todi di valutazione mira-no a presentare il modo in cui si conduce un’ope-razione estimativa per

giungere alla soluzione del problema valutativo.

I metodi sono gli strumenti con i quali si giunge alla formulazione quantitativa della valutazione, appli-cano procedimenti ripetibili e uni-formi, si basano sulla rilevazione dei dati immobiliari, sull’analisi quanti-tativa e sulla verifica dei risultati.

Nell’estimo classico, i postulati rappresentano le fondamenta del giu-dizio di stima; nella stima scientifica, i procedimenti sono invece schemi concettuali, modelli logici, matema-tici e statistici, volti alla previsione del valore.

I metodi del Codice delle Valuta-zioni sono sostanzialmente tre: il me-todo del confronto di mercato (Sales Comparison Approach), il metodo finanziario (Income Approach) ed il metodo dei costi (Cost Approach), in ordine di importanza.

La scelta tra i tre metodi dipende dalla disponibilità dei dati e dalla ti-pologia del quesito commissionato.

Il metodo del confronto di mercato confronta immobili simili e la stima avviene tramite processi di confron-to definiti procedimenti, che possono avere tipologie e livelli di sofistica-zione diversi.

Il metodo finanziario prende in esa-me il reddito ed i dati di spesa e ne stima il valore, attraverso un proces-so di capitalizzazione. Anche questo metodo si articola in diversi sistemi, che il geom. Tesio illustra.

Il metodo del costo considera la possibilità che in alternativa all’ac-quisto di un determinato immobi-le un soggetto possa acquistare un immobile moderno equivalente che fornisce pari utilità; è detto anche metodo del costo di riproduzione o ricostruzione deprezzato.

Negli standard si parla anche di rapporto di valutazione, inteso come esposizione dei processi, dei procedi-menti e dei metodi utilizzati dal valu-tatore, in modo da rendere i risultati chiari, trasparenti e leggibili da tutti.

E’ inoltre importante il riesame delle valutazioni: si tratta della re-visione del rapporto di valutazione, effettuata in modo imparziale da un altro valutatore, su specifica richie-sta. Mira ad assicurare precisione, diligenza, correttezza e qualità delle valutazioni, nonché ad accertare tutta un’altra serie di parametri di qualità.

I riesami sono eseguiti per la ra-gionevole diligenza richiesta per i resoconti finanziari e nella gestione dei beni, per una testimonianza qua-lificata e peritale in azioni giudiziarie o legali.

A tal proposito il geom. Tesio ha ri-cordato che il mondo delle valutazio-ni e degli standard non è applicabile solo ed esclusivamente alle perizie per gli immobili da dare in garanzia, ma vi è tutto l’aspetto delle azioni giudiziarie e legali, economiche e fi-nanziarie.

A conclusione dell’intervento, il geom. Tesio, ha ribadito che il rap-

Il geom. Antonio Benvenuti, Consigliere Naziona-le esperto nel settore delle valutazioni, ha svolto anche la funzione di moderatore del convegno

Convegni

il geometra n. 6/09 29

porto di valutazione non è solo una descrizione dell’immobile, ma è un insieme della descrizione e dell’ap-plicazione dei procedimenti e dei ri-sultati, che devono essere dimostra-bili tramite le tabelle matematiche di valutazione.

Il geom. Benvenuti, con funzione di moderatore, ha quindi invitato a parlare il dott. Angelo Peppetti Fun-zionario Settore Crediti Retail del-l’Associazione Bancaria Italiana.

Il dr. Peppetti, nel ringraziare il Collegio, Geoval ed E-Valuations per l’invito, ha presentato la posi-zione dell’ABI nei confronti delle valutazioni immobiliari. Il tema - ha affermato - è molto recente nel si-stema bancario ma ora è pressante, soprattutto perché oggi il settore dei mutui immobiliari costituisce una parte molto importante nel portafo-glio delle banche.

Il relatore ha proiettato alcune slides a supporto dei dati numerici, dimostrando come il mutuo per l’ac-quisto dell’abitazione principale sia quello prevalente nelle famiglie.

Nel contesto attuale si verifica una mancanza di trasparenza nel settore delle valutazioni immobiliari: non esiste un osservatorio ufficiale sui prezzi e la certezza sull’affidabilità degli addetti alle valutazioni è molto scarsa, soprattutto a livello interna-

zionale. Di fatto, i codici internazio-nali non hanno applicazione standard in Italia e pertanto non hanno ricono-scimento ufficiale.

Le disposizioni di vigilanza a cui sono soggette le banche stabiliscono dei principi di valutazione. Questi principi sono: indipendenza dal-la tipologia del venditore; il perito deve essere indipendente; il valore non deve essere superiore a quello di mercato; il valore degli immobili deve essere monitorato periodica-mente. L’immobile poi dovrà essere ri-stimato, se le osservazioni di mer-cato ne indicano una riduzione di va-lore rilevante.

Con il concetto di perito indipen-dente, si intende un soggetto con le necessarie qualifiche tecniche, capa-cità ed esperienze, indipendente dal processo decisionale del credito.

Il codice di valutazioni immobilia-ri è stato preso in considerazione dal-l’ABI come mezzo credibile e ricono-scibile dalle istituzioni e dal mercato; è richiesto dalla Banca d’Italia, dalla Commissione Europea, dalle società di rating ed anche dall’Agenzia del Territorio, insomma da tutti quanti hanno interesse a standardizzare le metodologie di valutazione.

E’ stato creato un gruppo di lavo-

Il dott. Angelo Peppetti, Funzionario Settore Credi-ti Retail dell’Associazione Bancaria Italiana, ha riferi-to come nel contesto attuale si verifichi una mancanza di trasparenza nel settore delle valutazioni immobi-liari: non esiste un osser-vatorio ufficiale sui prezzi e la certezza sull’affidabilità degli addetti alle valutazioni è molto scarsa, soprattutto a livello internazionale.

Una buona perizia immobiliare si riconosce se il valore espresso dal perito è sviluppato in appli-cazione agli Standard Internazionali di Valuta-zione (IVS) e dimostrato attraverso una compa-razione diretta e puntuale con altri immobilisimili recentemente compravenduti nella stessa zona.Solo mediante una comparazione visiva e un analisi estimativa delle differenze è possibile determinare in modo oggettivo e scientifico il Valore di Mercato.

Convegni

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ro costituito da banche, periti esperti e docenti per individuare un codice di valutazione condiviso che corri-sponda agli standard internazionali; il Consiglio Nazionale Geometri è stato promotore dell’iniziativa e ne è protagonista, tramite appunto il Con-sigliere geom. Antonio Benvenuti.

L’intervento successivo è stato quello dell’ing. Marco Pescarmona, Presidente del Gruppo MutuiOnline, che ha illustrato le aspettative e pro-

spettive odierne di merca-to nel campo ipotecario.

Dal 2007 ad oggi ci sono stati numerosi interventi normativi importanti che hanno influenzato il mon-do dei mutui ipotecari, ma soprattutto si è verificata la grande crisi nel settore del mercato dei capitali; dalla tarda primavera del 2009 fortunatamente la si-tuazione ha iniziato a nor-

malizzarsi ed oggi è in netto miglio-ramento, pur essendo ancora lontani dalla situazione precedente al 2007.

Nel frattempo l’economia reale ha subito una serie di shock, con reces-sione e disoccupazione, per cui la contrazione del mercato immobiliare è stata rilevante.

Tutta questa situazione ha avuto un impatto molto forte sul mercato dei mutui, quantificabile nell’ultimo

anno nel 20% di diminuzione, e mol-ti operatori sono usciti dal mercato.

Si è vista inoltre una restrizione creditizia, cioè più difficoltà a otte-nere credito, soprattutto per i seg-menti marginali, ed anche una diso-mogeneità dell’offerta da parte delle diverse banche.

Inoltre le banche in questo frangen-te hanno deciso di non più avvalersi di intermediari, per l’elevato rischio che ne poteva derivare.

La prima riflessione su quanto ac-cadrà ora è che ci si attende una nor-malizzazione del mercato, con un forte ritorno di interesse verso il mer-cato dei mutui da parte degli istituti bancari. La minore pressione compe-titiva senz’altro invoglierà le banche nel mantenere questo segmento di attività.

Per quanto riguarda le perizie, la surroga ha assunto molta rilevanza in questo periodo provocando una mag-

L’ing. Marco Pescarmona, Presidente del Gruppo MutuiOnline, ha illustrato le aspettative e pro-spettive odierne di mercato nel campo ipotecario

La trasparenza e la corretta valuta-zione degli immo-bili rappresenta un elemento essenziale per garantire la stabilità dell’in-dustria bancaria, ancor più nelle fasi in cui la minore liquidità del mer-cato immobiliare espone a maggiori rischi di volatilità nel processo di for-mazione dei prezzi.

Convegni

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giore mobilità dei mutui, nonché na-turalmente un aumento delle perizie, che seguono ogni “spostamento” del mutuo da una banca all’altra.

Un’altra riflessione importante è su come cambierà la distribuzione dei mutui. Negli ultimi anni si sono sviluppate strutture commerciali in-dipendenti dalle banche, con opera-zioni talvolta non completamente tra-sparenti e quindi ad alto rischio per le banche. Oggi il mercato ha eliminato queste situazioni e le banche sono molto più prudenti nell’accettare pe-rizie svolte da agenti immobiliari o soggetti simili, pretendendo perizie indipendenti e doppie perizie.

Gli intermediari quindi devono es-sere più strutturati e professionali, controllati dalla banche e con una corretta rappresentazione del rischio.

La distribuzione dei mutui tramite Internet proseguirà nella sua impor-tanza e l’efficienza operativa sarà sempre più un fattore di successo, con ricorso anche a reti organizzate di professionisti.

In conclusione, l’ing. Pescarmona si è detto abbastanza ottimista sul fu-turo del mercato dei mutui perché le criticità si stanno attenuando e vi è una maggiore professionalità e serie-tà, con vantaggio del ruolo del valu-tatore che sarà più valorizzato.

Il moderatore ha quindi introdotto l’intervento del prof. Riccardo Ro-scelli del Politecnico di Torino, Pre-sidente Siti, che ha trattato delle Va-lutazioni Immobiliari come elemento base della trasparenza del mercato.

Abbiamo sperimentato nel recen-te momento di crisi – ha esordito il prof. Roscelli – il peso del merca-to immobiliare e fondiario non solo nell’attività finanziaria ma anche in quella dell’economia reale: l’equità delle valutazioni ha quindi aumenta-to la sua importanza.

Nei Paesi dove esistono le banche dati sui prezzi reali delle transazio-ni, le valutazioni dovrebbero esse-re trasparenti: proprio lì invece si è originata la grande crisi del settore.

Ciò significa che non sempre la base strumentale dei dati ri-solva la questione di una buona valutazione.

Nonostante questa conside-razione, la standardizzazione convalidata delle tecniche di valutazione è sicuramente in-dispensabile.

L’importanza di una valuta-zione corretta riguarda ormai aspetti rilevanti dell’economia e pertanto il valutatore assu-me una grande responsabilità, perché la valutazione non ri-guarda più solo l’immobile o il patrimonio in sè, ma riguarda la valutazione dell’investimen-to, con le connesse analisi di rischio, la gestione dei patrimoni, le garanzie ipotecarie, le condizioni di acces-so al credito, i progetti di fattibilità e di trasformazione del territorio, la gestione dei fondi (non solo quelli immobiliari, ma anche quelli pensio-nistici), le riserve matematiche delle società di assicurazione, la redazione dei bilanci patrimoniali e così via.

Tutta questa massa di dati acquiste-rà sempre più peso e pertanto cresce-rà l’importanza di una loro valutazio-ne qualificata e standardizzata.

Il prof. Roscelli ritiene che un pun-to chiave per la risposta ai quesiti valutativi sia la riforma del Catasto: se fosse disponibile un’articolazione di dati sul territorio garantita da una struttura centrale ma con una parte-cipazione professionale estimativa, l’organizzazione delle banche dati sarebbe molto più semplice, efficace ed efficiente. Questo perché il mer-cato immobiliare italiano è troppo segmentato e influenzato da parame-tri complessi e specifici.

Una banca dati del genere potreb-be essere inoltre utilizzata anche per

Il prof. Riccardo Ro-scelli del Politecnico di Torino, Presidente Siti, ha trattato delle Valuta-zioni Immobiliari come elemento base della tra-sparenza del mercato.

L’avv. Teresio Bosco ha spiegato quali sono le responsabilità civi-li e penali a cui deve sottostrare il valu-tatore immobiliare

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altri scopi di incentivo o disincenti-vo, quali il risparmio energetico, lo smaltimento rifi uti ecc., nonché per favorire o sfavorire certi aspetti della gestione del territorio.

Un progetto di riforma delle va-lutazioni immobiliari del genere presenterebbe i vantaggi di defi nire le mura maestre del nuovo edifi cio catastale, renderebbe il processo trasparente, defi nendone le regole e i modi, coinvolgerebbe i cittadini, razionalizzerebbe l’aggiornamento e l’allineamento delle operazioni; ri-durrebbe inoltre i rischi di insuccesso di una costosa revisione degli estimi fatta “a tavolino”.

L’avv. Teresio Bosco ha quindi par-lato dell’aspetto della responsabilità civile e penale del Valutatore Immo-biliare, collegato anche al settore del processo giudiziario.

Nel nostro sistema non esiste una fi gura precisa di valutatore immobi-liare, possono essere tecnici, com-mercialisti o avvocati, o comunque persone con conoscenze pratiche per stimare un bene, e pertanto non vi è una normativa giuridica specifi ca a cui fare riferimento.

Si fa solitamente riferimento alle fi gure ausiliarie del Giudice del con-sulente tecnico, che può avere com-petenze a tutto campo (art. 61 del codice di procedura civile), e del-l’esperto (art. 68 del codice di proce-dura civile), specializzato nel settore immobiliare.

Le responsabilità sono diverse a se-conda del soggetto a cui è rivolta la prestazione: se è per conto del Giudi-ce, gli ausiliari diventano pubblici uffi -ciali, se sono invece consulenti di parte avranno un altro tipo di responsabilità.

Gli ausiliari del Giudice sono ob-bligati a rendere la prestazione, sono soggetti ad una serie di disposizioni penali e potranno dover rispondere ad una serie di delitti contro l’ammi-nistrazione della giustizia, che l’avv. Bosco cita.

Nell’ambito delle esecuzioni im-mobiliari, non è prevista come ob-

Il geom. Massimo Piz-za, Coordinatore regionale di E-Valuations, ha illu-strato alcuni esempi applicativi della valutazione scientifi ca degli immobili.

Il Presidente Geo. Val. Esperti geom. Giusep-pe Sera si è soffermato sullo sviluppo delle valutazioni immobiliari e sul ruolo delle Asso-ciazioni di Categoria

sulente tecnico, che può avere com-petenze a tutto campo (art. 61 del codice di procedura civile), e del-l’esperto (art. 68 del codice di proce-dura civile), specializzato nel settore immobiliare.

conda del soggetto a cui è rivolta la prestazione: se è per conto del Giudi-ce, gli ausiliari diventano pubblici uffi -ciali, se sono invece consulenti di parte avranno un altro tipo di responsabilità.

bligati a rendere la prestazione, sono soggetti ad una serie di disposizioni penali e potranno dover rispondere ad una serie di delitti contro l’ammi-nistrazione della giustizia, che l’avv. Bosco cita.

mobiliari, non è prevista come ob-

Corsi fi nanziati in valutazione immobiliare

La Fondazione dei Geometri di Torino ha ottenuto il fi nanzia-mento del corso “Tecniche e strumenti di estimo in Valutazioni Immobiliari” di 50 ore, riservato ai professionisti, che verrà avviato nel 2010.

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bligatoria la stima dell’immobile che deve essere venduto all’asta, perché le norme prevedono che il Giudice possa utilizzare il valore ca-tastale o rideterminare egli stesso il valore, anche se ciò non è frequente nella prassi. Questo potrebbe essere un elemento calmieratore della re-sponsabilità del valutatore, perché il giudice ha comunque discrezionalità in proposito.

Nel caso in cui la perizia sia svolta a favore del privato, si applicano le norme generali previste dal codice civile: se il perito accetta l’incarico consapevole di non avere le capacità tecniche per svolgerlo, formulando così conclusioni inadeguate, il suo agire è in contrasto con le norme di normale diligenza dello svolgimento di incarico professionale e con tutte le altre previste dal codice.

E’ ben vero che l’art. 2236 c.c. pre-vede che il professionista risponda soltanto se nella propria attività vi è stata imprudenza o imperizia, ma questo presupposto è di difficile in-terpretazione.

L’applicazione degli Standard In-ternazionali di Valutazione potrà su-perare queste problematiche, dando la certezza della correttezza matema-tica e confrontabile del risultato della metodologia estimativa.

Il geom. Benvenuti, nel ringraziare l’avv. Bosco per la chiara esposizio-ne, ha sottolineato l’importanza della perizia tecnica giudiziaria, sia come CTU che come CTP, indispensabile al Giudice per poter ben determinare il suo giudizio. Anche in questo set-tore è quindi più che mai importante che la valutazione sia scientifica e standardizzata, pur dovendosi sem-pre basare sulla capacità ed esperien-za del consulente.

Il geom. Massimo Pizza, Coordi-natore regionale di E-Valuations, ha illustrato alcuni esempi applicativi della valutazione scientifica degli immobili, per fornire dati pratici sui metodi e sui risultati.

In sintesi, il geom. Pizza ha elen-

cato e descritto i contenuti di un rapporto di valutazione immobiliare redatto secondo gli Standard Interna-zionali di Valutazione.

Tra le principali differenze tra le perizie “di ieri” e quelle “moderne”, si può notare che in precedenza la descrizione dell’immobile aveva un posto predominante, così come le ar-gomentazioni per sostenere il valore rilevato; quest’ultimo, ed i metodi e criteri usati per determinarlo, oc-cupavano invece uno spazio molto ridotto nella perizia. Nel rapporto di valutazione descrittivo e dimostrati-vo invece la parte dedicata al calcolo occupa circa il 55% del documento.

Gli elementi per sviluppare una va-lutazione scientifica sono quattro: la disciplina, la scienza, i dati immobi-liari e la banca dati, che il relatore ha descritto, passando poi ad analizzare nei dettagli il rapporto di valutazione.

L’ultimo relatore è stato il geom. Pier Giuseppe Sera, Presidente Geo.Val. Esperti, che ha riassunto i prin-cipi enunciati dai relatori precedenti, per poi soffermarsi sullo sviluppo delle valutazioni immobiliari e sul ruolo dell’Associazione di Categoria Geo.Val.Esperti

Il geom. Sera ha ricordato che Geo.Val., che ha visto come promo-tore primo il Consigliere Nazionale geom. Virgilio, intende valorizzare il ruolo del Geometra nel settore delle valutazioni, settore che da sempre è tradizionale della Categoria. I com-mittenti, sia pubblici che privati, esigono oggi una grande professio-nalità; l’Europa pretende un’armo-nizzazione delle procedure estima-tive. Proprio per valorizzare in tale ambito la figura del Geometra, è nata ne 2000 l’Associazione Geo.Val., per adeguare ed aggiornare le tradiziona-li competenze per ottenere un’alta qualificazione nel settore delle valu-tazioni.

Geo.Val. è dotata di un proprio statuto e di un codice deontologico e unisce all’aspetto tecnico-scientifi-co la finalità di condurre studi spe-

cifici sulle valutazioni, attraverso la pubblicazione delle metodologie di stima e le procedure che impegnano i propri associati. Riunisce dunque geometri che hanno scelto di svol-gere con continuità e competenza la loro attività nell’ambito delle valuta-zioni immobiliari.

Nel 2001 entra a far parte del Tego-va, l’associazione europea dei valu-tatori. Appartiene inoltre al comitato scientifico di Tecnoborsa.

Con la traduzione e pubblicazio-ne degli Standard Internazionali di Valutazione nel 2003, Geo.Val. ha compiuto il primo passo verso l’in-tegrazione europea, passo ripetuto nel 2008 con la nuova edizione de-gli Standard, finanziata e voluta dal Consiglio Nazionale Geometri.

Nel 2005, è stato pubblicato il ma-nuale delle stime immobiliari, affida-to alla professionalità del prof. Mar-co Simonotti.

E’ evidente la necessità di con-frontarsi con regole di valutazione uniformi, generalmente valide e con-divise, che affrontino lo studio del mercato immobiliare, con specifico

Il prof. Maurizio D’Amato, docente dell’Università di Bari e della Scuola di Am-ministrazione Aziendale di Torino

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riferimento al segmento di mercato e che comprenda le definizioni secon-do gli standard internazionali appli-cati nella ricerca del valore di stima, applicati alla casistica reale.

Il geom. Sera ha effettuato un cenno al ruolo che Geo.Val. intende riserva-re alla figura del valutatore, quale ele-mento base del processo valutativo. In ambito europeo, si mira a definire e qualificare il valutatore professionista quale protagonista dell’efficienza del mercato immobiliare.

Vi è indubbiamente una crescente attesa di professionalità, di qualità e di efficienza nei servizi immobiliari di cui la valutazione è il cardine.

In tali ambiti, i corsi professionali di estimo immobiliare sono impor-tanti per essere pronti ad affrontare un mercato che richiede una specifi-ca competenza.

Tra i compiti dell’associazione, vi è anche quello di formare i formatori, tramite corsi per tutors, di cui sono state avviare due edizioni.

Il geom. Benvenuti ha concluso i lavori invitando il Prof. Maurizio D’Amato, docente presso l’Universi-tà di Bari ed anche presso la Scuola di Amministrazione Aziendale di To-rino ad illustrare la sua esperienza in ambito universitario, dove i corsi di economia all’interno dei master de-dicano una parte rilevante alla valu-tazioni immobiliari ed agli Standard di Valutazione Immobiliari, che pro-prio recentemente sono stati inseriti nei programmi didattici.

Il prof. D’Amato ha sottolineato l’importanza di evidenziare i princi-pi oggettivi delle valutazioni, anche quale “scudo” contro contestazioni ed obiezioni al giudizio di valutazio-ne: se i principi sono standard, non possono essere appellati ma sono ri-conosciuti da tutti, naturalmente con un certo grado di discrezionalità.

Oggi esistono valutatori certificati ISO 17.024 che lavorano su dati reali di compravendita, che sono una real-tà di cui prendere atto ed a cui indub-

biamente adeguarsi, anche per poter ottenere il livello remunerativo da loro raggiunto.

Per quanto riguarda il Mass Ap-praisal, il relatore ha effettuato alcu-ni esempi applicativi ed ha afferma-to che l’uso di queste metodologie scientifiche indubbiamente conduce ad un compenso professionale più appagante-

L’attività meritoria ed unica di Geo.Val. ed E-Valuations è l’inizio di un percorso difficile ed in sviluppo: è oggi il momento – ha affermato il prof. D’Amato – si “saltare sul carro” perché il mercato chiederà valutazio-ni sempre più complesse e scientifi-che e non bisogna perdere l’occasio-ne di adeguarsi già da subito.

In chiusura, il geom. Benvenuti ha ancora accennato alla certificazione, che è già una realtà: l’ente di certificazione si regge sul comitato scientifico, di cui fanno parte il Con-siglio Nazionale, quale Presidente, l’ABI e l’Università di Palermo.

Al convegno dell’11 dicembre presso l’Unione Industriale hanno partecipato oltre 200 professionisti e circa 50 rappresentanti di Istituti di Credito, Assicurazioni, Universi-tà e Comuni

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Con un netto +15% il salone si conferma punto di riferimento per il settore delle costruzioni. Crescono sia operatori che pubblico: il succes-so di una formula che guarda anche al consumatore

La XXII edizione di Restructura, la rassegna edilizia organizzata da Lin-gotto Fiere-gruppo GL events Italia, si è conclusa domenica 29 novembre con il miglior dato di sempre: oltre 28.000 ingressi, con un incremento del 15% che tocca operatori profes-sionali e utenti fi nali.

“Siamo soddisfatti di poter con-fermare il successo di una manife-stazione capace di mettere in campo la risorsa dell’innovazione in un pro-cesso che coinvolge tutta la fi liera: i progettisti, le imprese costruttrici e i produttori di materiali e componen-ti” afferma Andrea Varnier, Direttore Generale Lingotto Fiere.

I numeri complessivi evidenziano la tenuta degli espositori – 490 in

totale provenienti da 14 regioni – e l’importanza di questa rassegna per gli operatori, per i quali continua a rappresentare un punto di riferimen-to per l’aggiornamento su tecniche costruttive, prodotti, materiali. I professionisti rappresentano, infatti, circa il 70% del pubblico che ha fre-quentato gli stand insieme ai visita-tori alla ricerca di idee e indicazioni in merito al costruire, al ristrutturare. Molti i giovani, a volte con il sogno della prima casa che vogliono ecoso-stenibile, energeticamente effi ciente e al massimo del confort.

Grande riscontro per la novità dei RestrucTour, visite guidate a 2 edifi ci realizzati secondo i criteri di sosteni-bilità seguite da GAT (Associazione Giovani Architetti Torino): sempre al completo i tour organizzati nei 3 po-meriggi, con oltre 150 iscritti. In au-mento anche le attività degli Sportel-li Informativi – organizzati da GAT, CNA, Confartigianato, Casartigia-

ni, ANACI – che hanno totalizzato 197 incontri rispondendo ai quesiti del pubblico non specializzato. An-che in questa edizione ampio risalto alle nuove culture del costruire, con un ampio programma di iniziative e occasioni di approfondimento: mol-to partecipati i 59 convegni, come i seminari giornalieri sul “Piano Casa” promossi da CNA per fare chiarezza a operatori e utilizzatori sulle oppor-tunità della nuova legge.

L’ampia rappresentativa degli arti-giani coinvolti nei 3 concorsi indetti da CNA ha animato la manifesta-zione realizzando i 87 elaborati “dal vivo” sotto gli occhi del pubblico. 91 le nuove imprese che hanno ottenuto il marchio Piemonte Eccellenza Ar-tigiana.

I risultati mostrano l’interesse per i temi negli ultimi anni al centro di Re-structura: effi cienza energetica, eco-sostenibilità, sicurezza. Argomenti di grande attualità, che rappresentano le chiavi di successo per il rilancio del settore.

Restructura 2009

Oltre 28.000 visitatori per Restructura 2009

Visitatori: oltre 28.000Espositori: 490Regioni di provenienza: 14Convegni: 59Incontri agli Sportelli informativi: 197Restructour: 150 partecipantiPartecipanti ai concorsi CNA: 87Riconoscimenti Eccellenza artigiana: 91I n

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Lo standPresso lo stand, oltre a presentare

le attività del Collegio, i corsi e le pubblicazioni, era attivo il servizio “Il Geometra risponde”, sportello di prima consulenza gratuita aperto a tutti per ottenere consigli e pareri informali e porre questioni di pronta soluzione, già attivo presso la sede del Collegio professionale ed oggi, grazie alla disponibilità della Città di Torino, presso le biblioteche dei quartieri della Città.

Questo servizio di consulenza è già stato avviato in primavera, quan-do, tra maggio e giugno, i Geometri hanno incontrato oltre 200 persone, dando ragguagli su risparmio ener-getico, catasto, stime immobiliari, agevolazioni fiscali in campo edile e questioni condominiali.

Perché rivolgersi a un Geometra? Perché il Geometra è un professio-nista in grado di dare un importante supporto a chi si trova ad affrontare impegni importanti come compra-re o ristrutturare una casa, decidere del futuro dei propri beni, richiedere agevolazioni fiscali per lavori edili.

Ma il Geometra può essere anche un aiuto per affrontare con maggio-re serenità una questione con i vicini confinanti o condomini, per tutelare

i propri interessi, per risolvere un dubbio tec-nico o amministrativo relativo ad un bene im-mobile.

Gli incontri sono della durata di 20 minuti e per prenotarli si può telefo-nare alle biblioteche o consultare il sito del Comune all’indirizzo www.comune.torino.it/cultura/biblioteche.

I convegniIl Collegio dei Geometri ha orga-

nizzato inoltre a Restructura due im-portanti convegni. Il primo ha riguar-dato la Certificazione Energetica, argomento di grande attualità perché la certificazione è divenuta obbliga-toria dal 2009 per tutti gli immobili, sia nel momento della progettazione che negli atti di compravendita e di locazione. Il secondo convegno è stato dedicato al Piano Casa, cioè al provvedimento prima dello Stato e poi della Regione Piemonte che permette, in alcune condizioni, am-pliamenti ai fabbricati ed agevola-zioni per il recupero del patrimonio immobiliare.

Durante i due convegni sia i pro-fessionisti sia i cittadini che visitano Restructura, e che quindi sono certa-

mente interessati a questi due argo-menti, hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza sia delle norme, sia dei casi applicativi che già si riscontrano nella prima applicazio-ne dei provvedimenti.

Giovedì 26 novembre 2009, nella Sala Gialla di Lingotto Fiere, il Col-legio ha organizzato il convegno “La certificazione energetica degli edifici. Il catasto dei consumi energetici”.

Ha introdotto i lavori il Presiden-te del Collegio dei Geometri geom. Ilario Tesio; il primo relatore è sta-ta l’Avv. Francesca Micheli che ha parlato di “Normativa comunitaria e nazionale in materia di rendimento energetico degli edifici e verifiche prescrittive – Le competenze profes-sionali”.

L’Arch. Giovanni Nuvoli dell’As-sessorato Ambiente Regione Pie-monte ha parlato di “Le disposizioni regionali in materia di rendimento energetico in edilizia (Legge reg. n.

Il Collegio dei Geometri a Restructura

Anche quest’anno il Collegio dei Geometri di Torino è stato presente a Restructura con un proprio stand per presentare ai cittadini l’attività del Geometra libero professioni-sta, che spazia dall’edilizia, alle ammini-strazioni, alla topografia e all’estimo.

Convegni

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13/2007 e D.G.R. n. 43-11965).E’ seguito l’intervento del Notaio

Andrea Ganelli che ha trattato di “L’attestato di certificazione energe-tica nel momento dell’atto di compra-vendita e di locazione di immobili”.

L’Ing. Stefano Corgnati del Poli-tecnico di Torino ha trattato l’argomento “Dalla certificazione energetica degli edifici alla costru-zione di catasti energetici” ed infine l’Ing. Lorenzo Balsamelli di Onleco s.r.l. ha presentato una relazione su “Il catasto energetico dei consumi e la diagnosi per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti”

Il convegno si è concluso con le ri-sposte ai quesiti ed il dibattito.

Domenica 29 novembre 2009, presso la Sala Rossa di Lingotto Fie-re, si è svolto il Convegno “Legge Regionale n. 20 del 14 luglio 2009 - Snellimento delle procedure in ma-teria edilizia e urbanistica - Piano Casa”.

Nonostante la giornata festiva, l’in-contro ha avuto un discreto numero di partecipanti.

Dopo i saluti e l’introduzione del Presidente del Collegio dei Geome-tri di Torino e Provincia geom. Ilario Tesio, hanno parlato il Dott. Antonio Trifirò, Funzionario Direzione pro-grammazione strategica, politiche territoriali, edilizia, settore attività giuridico legislativa della Regione Piemonte

Su “Le disposizioni regionali sul Piano Casa”; il Geom. Gianluigi Pa-gliero, componente della Commis-sione Urbanistica del Collegio dei Geometri su “Aspetti applicativi e disposizioni straordinarie e struttura-li; l’ Arch. Gian Carlo Paglie, pro-fessionista, su “Gli interventi di riqualificazione edilizia contenuti nell’art. 14 della legge”

Moderatore è stato il Geom. Luigi Gaidano, Coordinatore della Com-missione Urbanistica del Collegio dei Geometri.

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Seminario sulla termografia e l’utilizzo delle termocamere

di Michele Labartino

Grazie alla disponibilità del Collegio, la Società Microgeo srl di Firenze che opera nel settore degli strumenti di misura “contact less” (letteralmente “senza contatto”) ha cercato di avvicinare un uditorio piacevolmente partecipe ed attento ad un argomento di grande attualità, quello della termografia, cercano di dare un taglio pratico all’argo-mento.

Al seminario, la presenza e l’utilizzo di alcuni modelli di termocamere ha evidenziato come queste siano letteral-mente lo strumento illuminante, nel senso che solo tramite il loro utilizzo è possibile vedere quella zona dello spettro elettromagnetico che è compreso nella lunghezza d’onda variabile fra 700nm - 1mm e con una frequenza compresa fra 300GHz - 428THz ovvero che si trova al di fuori della zona visibile (400nm – 700nm).

Considerando la polivalenza intrinseca nella professione dei geometri ed i tre diversi settori di misura in cui la stes-sa Azienda opera ormai da diversi anni, sia sul territorio nazionale che internazionale, sono stati dapprima presentati alcuni modelli di Stazioni Totali e GPS per quanto riguarda il settore della topografia tradizionale, per passare poi alla presentazione di alcuni modelli di Laser Scanner.

L’attenzione dell’uditorio si è dunque naturalmente spostata sul treppiede posizionato in adiacenza al palco sul quale svettava l’ultimo modello della RIEGL il VZ400.

Il VZ400, ha spiegato Simone Orlandini, titolare della Microgeo, fonde in se magistralmente (primo al mondo) due tecnologie di misura ovvero, quella della misura della distanza con il “Metodo della comparazione della fase dell’onda laser” tipicamente utilizzato per i rilievi d’interni (chiese, musei, cattedrali, strutture cioè dove la ricchezza e la quantità dei particolari è tanta e tale da richiedere un numero di misure elevatissimo, fino a 900.000 pti/sec ma di una portata sulla distanza moderata, al massimo di 100 Mt o poco di più), con il “Metodo a tempo di volo”, lo stesso utilizzato nei distanziometri delle stazioni totali.

Quest’ultimo sistema di misura della distanza, ha viceversa una quantità di punti di misura al secondo più modesto, circa 11.000 pti/sec ma con un range di misura sensibilmente maggiore arrivando, con il modello LPM321 anche fino a 6 km (monitoraggio di frane per esempio, comunque ha un ambito di applicazione ambientale). Ebbene dicevamo il VZ400, fonde le due tecnologie leggendo fino a 125.000 pti/sec ed avendo un range di misura fino a 500mt ma soprattutto legge la completa lunghezza d’onda laser (Full Wave Form) penetrando in sostanza la vegetazione.

Si è poi entrato nel vivo della tematica del seminario ed a quel punto il collega Michele Labartino ha fatto una trattazione esaustiva sulla teoria dell’infrarosso facendo notare l’importanza di conoscere le basi della termografia, al fine di poter interpretare i termogrammi (risultato delle misurazioni ambientali effettuate con le termocamere) correttamente.

La radiazione infrarossa fu studiata nei primi anni del 1800. Il Fisico Wil-liam Herschel pose un termometro a mercurio nello spettro prodotto da un prisma di vetro per misurare il calore delle diverse bande di luce colorate (Fig.1). Scoprì che il termometro continuava a salire anche dopo essersi mosso oltre il bordo rosso dello spettro, dove non c’era più luce visibile. Fu il primo esperimento che mostrò come il calore poteva trasmettersi grazie ad una forma invisibile di luce.

Le radiazioni elettromagnetiche sono caratterizzate da una Lunghezza d’onda e da una Frequenza e queste sono inversamente proporzionali.

Il 9 dicembre, presso il Collegio dei Geometri di Torino, si è svolto un seminario sulla termografia e l’utilizzo delle termocamere

Fig.1. Un prisma separa la luce nei colori che compongono lo spettro visibile.

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Importante considerare che l’energia Infrarossa è:- parte dello spettro e si comporta in modo simile alla luce visibile - si propaga nello spazio alla velocità della luce - può essere:

- Riflessa - Rifratta - Assorbita - Emessa

La radiazione infrarossa è emessa da tutti gli oggetti sopra lo zero assoluto (-273.16°C) e quindi in ogni ambiente è possibile utilizzare con efficacia le termo camere, a meno che non ci si trovi nella condizione, peraltro difficilissima, di equilibrio termico.

Si è parlato del concetto di Emissività (e) che in buona sostanza è la Frazione di energia irraggiata da un materiale rispetto alla energia irraggiata da un corpo nero che sia alla stessa temperatura. In altre parole è una misura della capacità di un materiale di irraggiare energia.

Un vero corpo nero avrebbe e = 1 mentre qualunque oggetto reale ha: 0 < e < 1.Facendo una valutazione scientifica di tutti questi fattori, un altro scienziato Stefan Bolzmann (Fig.2) formulò la

seguente Legge (essa stabilisce che la potenza irradiata da un corpo nero è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura: U = σ . T4 dove U è l’energia irradiata dall’unità di superficie nell’unità di tempo (eccitanza) , T la temperatura assoluta espres-sa in kelvin e σ è la costante di Stefan-Boltzmann.

Dalla quale deriva, per tutti gli altri corpi (detti anche corpi grigi):E= esAT4 Dove :E = energia emessa da un corpo; e = emissività s = Costante di Stephan Boltzmann (5.67x10-8 W/m2K4) A= superficie dell’oggetto T =temperatura assoluta;

Durante un’indagine termografica, occorre tenere conto dei moti che regolano la propagazione del calore (Condu-zione, Convezione, Irraggiamento) considerando questi moti è possibile scongiurare o ridurre errori di valutazione.

Si è inoltre ben specificato che l’indagine termografica è qualitativa e non quantitativa, ovvero che possiamo indivi-duare per esempio la presenza di acqua ma non conoscerne la quantità o la percentuale, risposta che potremo invece ottenere implementando le nostre misurazioni con un altri strumenti (es. igrometri)

Nel fare un’indagine termografica è utile sapere che è possibile utilizzare due diverse modalità:1. Metodo Passivo (Figg. 3, 4) 2. Metodo Attivo (Figg. 5, 6)

TERMOGRAFIA PASSIVA(NON si sollecitano termicamente le strutture ma si legge semplicemente l’energia/calore rilasciata dal corpo)

Fig. 2.

Fig. 3. Termografia passiva (infrarosso) Fig. 4. Termografia passiva (visibile)

Convegni

Il geometra

Il geometra

40 il geometra n. 6/09

TERMOGRAFIA ATTIVA(SI sollecitano termicamente le strutture)

Si sollecitano termicamente le strutture onde esasperarne il delta termico, questa procedura consente di superare un’ eventuale limite del modello di termocamera utilizzata.

Naturalmente è stato osservato che, mentre con un’indagine termografi ca è possibile ottenere un’idea chiara ed im-mediata del situazione termica nelle strutture, dati precisi della trasmittanza sono ottenibili soltanto con i termo-fl us-simetri che misurando in continuo per 72 ore il fl usso termico, stimano con bassissimi margini d’errore la capacità isolante delle strutture interessate.

Un uso sinergico di termocamere e termo-fl ussimetro può rendere un’indagine termica certamente ottimale.Simone Orlandini ha poi concluso facendo apprezzare seppur in modo simbolico la sensibilità della termo camera

NEC TH9100 che stima fi no ai 0,02° C (attualmente la migliore risoluzione in termografi a) in questo modo:Ha invitato un collega dell’uditorio che si trovava in fondo alla sala riunioni a posare e togliere dopo 2 secondi cir-

ca la mano sulla parete facendo notare come il delta termico creato dal calore corporeo fosse visibile incredibilmente attraverso la termocamera per un tempo prolungato!

Fig. 5. Riscaldamento Fig. 6. Raffreddamento

Il seminario era iniziato con queste parole:

E’ scientifi camente provato che i gesti delle persone rivelano i loro veri sentimenti,ma non tutti li sanno interpretare.

Chi lo sa fare, andando oltre le parole, leggendo il linguaggio del corpo, spesso ha successo in ambito sentimentale e professionale.

Chi sa interpretare certe frequenze dell’anima ha una marcia in più. Credo converrete che l’uomo vada oltre i 5 sensi, vede certe “invisibili” lunghezze

d’onda.Certe lunghezze però proprio non le possiamo vedere ad esempio quelle comprese

fra i 700nm – 1mmPotrebbe essere utile attrezzarci.

Convegni

il geometra n. 6/09 41

L’utilità delle termocamereLe termocamere si dimostrano strumenti d’ impareggiabile utilità per la ricerca di infiltrazioni (Figg. 7, 8)

Nella visualizzazione degli elementi strutturali nascosti (Figg. 9, 10)

Nella visualizzazione delle anomalie termiche, notare la sovrapposizione dell’infrarosso sul visibile (Figg. 11, 12) �

Sono di grande aiuto nel Calcolo della Trasmittanza mediante: (Figg. 13, 14) Immagine termica esternaImmagine termica internaMisura temperatura ambiente internoMisura temperatura ambiente esternoElaborazione dei termogrammi con il software NRG

Fig. 7. Fig. 8.

Fig. 9. Fig. 10.

Fig. 11. Fig. 12.

Fig. 13. Fig. 14.

Convegni

Il geometra

Il geometra

42 il geometra n. 6/09

Antonio Cinotto, Silvio Ferrero (a cura di) – La sostenibilità degli edi-fici e delle aree industriali – Con-sorzio Insediamenti Produttivi del Canavese, 2009.

Il Consorzio Insediamenti Produt-tivi del Canavese ha curato la pub-blicazione di un volume, comple-mentare alle linee guida sulle APEA (aree produttive ecologicamente at-trezzate) recentemente adottate dal-la Regione Piemonte, che contiene proposte metodologiche ed operative che possono essere prese in consi-derazione sia per la realizzazione di nuove aree che per la riqualificazione di quelle esistenti.

Il Consorzio opera nel territorio canavesano dal 1981 realizzando in-terventi di urbanizzazione che hanno consentito di ospitare in aree dedica-te un numero elevato di imprese.

Nel luglio del 2007 il Consorzio avviava un percorso di approfon-dimento sui temi della sostenibilità ambientale e sociale dei luoghi dedi-cati al lavoro e nasceva in quel con-testo l’idea di pubblicare un testo che potesse essere di aiuto ed anche di indirizzo in questa direzione. E’ stato

quindi costituito un gruppo di lavo-ro dedicato a questo tema ed affidato agli architetti Antonio Cinotto e Sil-vio Ferrero il compito di collaborare. Il volume è il risultato di questo lavo-ro e può costituire un utile supporto sia culturale che operativo per cono-scere meglio le prestazioni ambien-tali degli insediamenti produttivi.

Gianfranco Di Rago, Marco Espo-sito, Ilaria Mariani – Geometri – Maggioli Editore, 2009, pagg. 340, Euro 30,00

Il volume appartiene alla nuova collana della Maggioli “Professioni. Diritti e Doveri”, nata per illustrare sinteticamente il quadro normati-vo in cui ciascun professionista si trova oggi ad operare e per fornire, in modo semplice e veloce, gli stru-menti essenziali per orientarsi nel-l’attività quotidiana che la professio-ne richiede.

Oltre alla parte generica della nor-mativa della professione di Geome-

tra, il testo dedica due capitoli agli adempimenti fiscali ed uno a quelli previdenziali, riportando sintetica-mente ma in modo chiaro le proce-dure e le scadenze da rispettare.

Interessante e sicuramente uti-le è inoltre il capitolo dedicato alla responsabilità del Geometra nello svolgimento della professione.

Sergio Di Macco, Pier Luigi Mattera – L’inventario del Territorio. Una nuova forma di catasto e di regi-strazione – Legislazione Tecnica, 2009, pagg. 287, Euro 36,00

Il manuale sulla nuova organiz-zazione dell’Agenzia del Territorio ha la funzione di descrivere tutte le procedure e le terminologie che pre-senta la materia “catasto”, fornendo ausilio e chiarimenti ai tecnici che si affacciano all’attività ed ai rapporti con l’Agenzia del Territorio. Inoltre intende dare a coloro che già sono addetti ai lavori un sicuro appor-to operativo evidenziando le nuove

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il geometra n. 6/09 43

tendenze, e una guida passo a passo all’ausilio delle procedure informati-che.

Per i professionisti, forse un testo troppo scolastico che tuttavia può es-sere utile come complemento forma-tivo, pur nella consapevolezza della continua trasformazione normativa dell’argomento.

Completa il volume un glossario che chiarisce i termini della materia ed uno stralcio delle norme fonda-mentali da avere sotto mano.

Michele Santippo, Antonio Muzzo-lon – Coordinatore per la Sicu-rezza – Legislazione Tecnica, 2009, pagg. 367, Euro 40,00

La normativa in materia di si-curezza, aggiornata con il D.Lgs. 106/2009, è oggetto del nuovo ma-nuale rivolto ai coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dell’opera, affrontando le materie che concorrono a formare le competenze proprie dei coordinatori stessi.

Il testo è organizzato sulla base del programma di formazione per i coor-dinatori riportato dal D.Lgs 81/08 che ha unificato le principali fonti le-gislative in materia, compresa quella della sicurezza nei cantieri.

Gli autori, professionisti collaudati sulle problematiche inerenti l’attività professionale dei coordinatori della sicurezza si sono avvalsi, per specifi-

ci argomenti, della collaborazione di esperti qualificati nei settori.

Ne risulta quindi una esauriente esposizione di materie interdiscipli-nari, che forniscono conoscenza indi-spensabili per il professionista e che sono state affrontate per offrire una panoramica generale ed evidenziare gli aspetti che più direttamente inte-ressano l’attività dei coordinatori.

Il volume può quindi essere una

chiave d’ingresso per i professioni-sti che si dedicano per la prima volta all’attività di coordinatore, ma anche un utile ed esauriente strumento di consultazione ed aggiornamento per chi già svolge questo ruolo. Purtrop-po anche in questo settore il continuo aggiornamento penalizza la carta stampata, che rischia di essere obso-leta dopo breve tempo.

Pubblicazioni Celid sulla certificazione energetica

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Il geometra

Il geometra

44 il geometra n. 6/09

PresentazioneNell’ambito della legge regionale

17 novembre 1983, n. 22 “Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico” cui ha fatto seguito la costituzione degli Elenchi ufficiali delle Aree di interesse botanico della Regione Piemonte, la categoria relativa ai Giardini storici assume particolare significato in ragione del rilevante patrimonio presente sul territorio re-gionale: circa 130 solo nel Biellese sono i siti di rilevanza censiti all’in-terno del progetto di monitoraggio di tale realtà su scala regionale finan-ziato dalla Regione Piemonte e tut-tora in corso

Le Aziende di promozione turisti-ca locale, con particolare riferimento all’ATL del Biellese, rilevano il cre-scente interesse e la richiesta di visi-te presso i Giardini storici pubblici e privati.

L’Ente Parco Burcina e il Museo Regionale di Scienze Naturali di To-rino, referente regionale per le Aree di interesse botanico, hanno istituito il Centro di Documentazione e Va-lorizzazione dei Giardini storici del Biellese con l’intento di dare vita ad attività di informazione, divulgazio-ne, valorizzazione e promozione de-dicate a tali realtà.

DestinatariIl Centro di Documentazione si ri-

volge a tutti coloro che per motivi di studio, lavoro o passione personale desiderino reperire testi, informazioni sui Giardini storici, con particolare ri-ferimento ai Giardini storici biellesi.

Il Centro intende configurarsi non solo come struttura di servizio ai Pro-prietari e/o Enti gestori di giardini, ma anche come punto di riferimento per tutti gli appassionati del settore, dagli studiosi ai semplici interessati.

Il Centro intende inoltre sviluppare una specifica vocazione divulgativa e didattica, finalizzata ad incrementare la consapevolezza generale e delle nuove generazioni nei confronti del sistema-giardino e della sua vita nel tempo.

Attività del CentroGestione di una Biblioteca specializ-zata sul tema del giardino, della bota-nica, del florovivaismo, dell’architet-tura del verde e del paesaggioCatalogazione informatica dei volu-mi.Costituzione della Rete dei Giardini storici visitabili della Provincia di

Biella e coordinamento delle attività di divulgazione inerenti la ReteAttività di valorizzazione dei Giardi-ni storici del BielleseRealizzazione e promozione di pubbli-cazioni scientifiche e/o divulgative.Realizzazione e promozione di pro-getti didattici e naturalisticiRealizzazione e diffusione di mate-riali informativi e didattici (opusco-li, pieghevoli, cartoline, manifesti, DVD ecc.)Organizzazione e promozione di mo-stre fotografiche e/o divulgativeOrganizzazione di incontri culturali inerenti la valorizzazione dei Giardi-ni e di incontri di aggiornamento per amatori

StrutturaLa R.N.S. Parco Burcina “F. Pia-

cenza” mette a disposizione del Cen-tro le strutture della propria sede,

Centro di documentazione e valorizzazione dei giardini

storici del Biellese

Cultura

il geometra n. 6/09 45

sita a Pollone (BI). All’interno del-la Cascina Emilia, antica abitazione contadina di media quota, si trovano gli Uffici amministrativi del Parco, la Biblioteca ed una sala polifiunziona-le usata per diverse attività: didattica, corsi di formazione, presentazioni, conferenze.

I Giardini storici del Biellese Venerdì 6 novembre 2009, nel-

l’ambito della Presentazione “Il Paesaggio ordito - Giardini, Parchi e Ville nel Biellese” presso il Mu-seo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il Direttore del Parco Burci-na “F. Piacenza” - Nicoletta Furno - hanno illustrato le attività del Centro di Documentazione e Valorizzazio-ne dei Giardini storici del Biellese. Nell’occasione è stato proiettato in anteprima il documentario “Giardini Biellesi” realizzato a cura del foto-grafo Antonio Canevarolo.

Giovedì 10 dicembre 2009, ha avu-to luogo presso il Museo del Territo-rio Biellese la presentazione al pub-blico e proiezione del documentario “Giardini Biellesi”, realizzato dal fotografo Antonio Canevarolo per la R.N.S. Parco Burcina “F. Piacenza” - Centro di Documentazione e Va-lorizzazione dei Giardini Storici del Biellese, con il contributo della Re-gione Piemonte - Museo Regionale di Scienze Naturali e la consulenza scientifica del Museo del Paesaggio di Verbania - Archivio Ville e Giar-dini.

In un’ottica di valorizzazione, na-sce il progetto della costruzione di una rete provinciale dei Giardini storici visitabili, cui abbinare l’idea-zione di un dépliant turistico che ac-compagni il visitatore in un itinerario alla scoperta di questo importante e suggestivo patrimonio.

In questo caso si tratta ovviamen-te della Provincia di Biella, ma il dépliant è pensato e strutturato in modo da essere facilmente riprodu-cibile anche per le altre Province re-gionali.

Il 2009 è stato l’An-no Internazionale del-l’Astronomia proclama-to dalle Nazioni Unite ma per Torino è stato anche il 250° anno del-la costruzione del suo Osservatorio (uno dei 12 che fanno capo al-l’INAF, Istituto nazio-nale di astrofisica). “Os-servar le stelle”, è stata la mostra di strumenti antichi che servirono a scrutare il cielo in que-sta città che celebra i due secoli e mezzo tra-scorsi da quando padre Giovanni Battista Bec-caria colse l’occasione del passaggio di una cometa per mostrarla al re Vittorio Amedeo III di Savoia e questi, colpito dalle sue conoscenze, gli diede l’incarico di determinare la lunghezza del grado di meridiano in Piemonte.Il primo osservatorio di padre Beccaria (1716-1781) fu un terrazzino af-facciato all’inizio di via Po, ancora visibile sul lato sinistro della strada dando le spalle a Palazzo Madama. Di lì si spostò qualche tempo dopo, nel 1789, sui tetti dell’Accademia delle Scienze. Di qui, per decisione di Giovanni Plana, nel luglio 1822 l’Osservatorio migrò su una torre di Palazzo Madama. Fu poi padre Giovanni Boccardi, nel 1912, a trasferire l’Osservatorio sulla collina di Pino Torinese, dove tuttora si trova, anche se la ricerca si fa ormai prevalentemente con navicelle spaziali e telescopi situati in luoghi remoti, dove la qualità del cielo consente ancora ricerche utili. Gli strumenti che Plana installò a Palazzo Madama, alcuni dei quali visi-bili nella mostra, erano: - un circolo meridiano di Reichenbach munito di quattro oculari e di due

livelli di contrappesi - una macchina equatoriale, costruita a Monaco da Fraunhofer e Utzschneider - uno strumento dei passaggi, costruito a Parigi da Lenoir - un circolo moltiplicatore di 18 pollici di diametro, costruito a Parigi da Fortin - un cannocchiale acromatico di Dollond - un teodolite di otto pollici di diametro, costruito da Reichenbach - un sestante a riflessione di un piede di diametro, costruito a Londra da

Toughton - un eliostata, costruito a Milano da Grindel - un pendolo astronomico a compensazione, costruito a Parigi da Martin - un comparatore composto da due microscopi mobili lungo un’asta di legno - un barometro a pozzetto e un termometro a mercurio.

Cultura

Il geometra

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Dove vanno a finire le seimilatrecento

copie de “Il Geometra”?

Ecco a chi viene destinata la rivista:

Iscritti all’Albo dei Geometri di Torino e Provincia: 3.590Iscritti all’Albo dei Geometri di Aosta: 653Iscritti al Registro dei Praticanti 487Pensionati Geometri 480 Collegi d’Italia 110Consiglieri Consiglio Nazionale e Cassa e Delegati 160Omaggi 140Uffici Tecnici della Provincia 320Istituti per Geometri, Ordini, Abbonati 40Notai 180Riserva e archivi 140

La rivista del Collegio dei Geo-metri di Torino e Provincia, nata nel 1945, è oggi stampata in 6.300 copie per numero.

Anche se i mezzi informatici costi-tuiscono ormai la principale fonte di informazione e possono sostituire in parte la carta stampata, la rivista co-stituisce indubbiamente ancora una buona presentazione della Categoria dei Geometri a tutti gli utenti e, parti-colarmente per gli iscritti all’Albo e i praticanti, anche un mezzo di forma-zione e informazione.

Cultura

il geometra n. 6/09 47

Il backup, copia di sicurezza, o copia di riserva nell’informatica indicano un’importante operazione tesa a duplicare su differenti sup-porti di memoria le informazioni (dati o programmi) presenti sui di-schi di stazione di lavoro o di un server. Normalmente viene svolta con una periodicità stabilita (per esempio una volta al giorno o alla settimana). L’attività di backup è un aspetto fondamentale della gestione di un computer: in caso di guasti o manomissioni, il backup consente infatti di recuperare i dati dell’uten-te o degli utenti che utilizzano la postazione; in caso di server o di database, questo recupero può esse-re essenziale per il lavoro di molte persone,

Alcune delle principali funziona-lità che un programma di backup dovrebbe fornire, sono:- Copia immagine di un disco rigido- Copia selettiva di directory e sin-

goli fi le- Criteri di selezione per la ricerca

dei contenuti backuppati e per la scelta di quelli che devono essere oggetto di backup (per data, tipo di fi le, autore della modifi ca)

- Compressione dei contenuti per ridurre i gigabyte di memoria ri-chiesti, e per aumentare le velocità di backup e di restoring dei dati

- Sicurezza: protezione delle copie con password e crittografi a.

Tipologie di backup

Backup incrementale: copia i fi le nuovi o modifi cati dall’utimo backup completo o incrementalePro: più veloce del backup com-pleto e di quello differenzialeContro: creando “piccoli” backup ci va più tempo a ricercare i fi le da ripristinare.Backup differenziale: co-pia i fi le nuovi o modifi ca-ti dall’utimo backup completo Pro: più veloce del backup com-pleto, + veloce di quello incre-mentale per il ripristino dei fi leContro: più lento di quello incre-mentale

Ipotizzando di dover salvare dei dati ogni giorno della settimana è necessario impostare un giorno in cui effettuare il backup completo, e successivamente assegnare ai giorni successivi il backup incrementale o differenziale. E’ comunque con-sigliato tenere un backup completo una volta alla settimana in maniera di non aver troppo frazionati i dati backuppati.Sincronizzazione/mirroring: è un processo in cui vengono copia-ti e cancellati fi le e cartelle nella destinazione in maniera da avere la fonte uguale alla destinazione, i fi le già presenti nella destinazione e identici a quelli della fonte non ven-gono considerati e quindi vengono

processati solamente i fi le nuovi e modifi cati.Pro: più veloce del backup comple-toContro: se vengono cancellati er-roneamente fi le o cartelle nella sor-gente, verrannno cancellati anche nella destinazione (salvo imposta-zioni specifi che)Clonazione: è il processo che copia un’intera partizione o discoPro: è comodo nel caso il pc sia di-ventato lento o abbia problemi e non si ha tempo per ripararlo, in questo caso si va a ripristinare un’immagi-ne creata precedentementeContro: un sistema di questo tipo deve prevedere una pianifi cazio-ne di backup giornalieri oppure di salvare i dati su una partizione che non sia quella di windows in manie-ra che con il ripristino non vada a perdere i datiMigrazione: è il processo che copia

Il backup

di Paolo Cuselli

On line

Il geometra

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48 il geometra n. 6/09

un intero disco su di un altro ed è un termine usato quando l’operazione è volta alla sostituzione di un disco so-litamente per passare ad un altro più capiente oppure perchè quello in uso sta cominciando a rovinarsi

Quale strategia di backup usare

Backup di fileSe siamo a casa e dobbiamo fare

un backup di foto e documenti è suf-ficiente utilizzare un software per il backup o sincronizzazione di file e utilizzarlo o programmarlo periodi-camente in base alla frequenza con cui produciamo nuovi documenti o foto.

Analogamente se fossimo in ambi-to lavorativo, e quindi con documen-ti sempre nuovi o aggiornati è neces-sario eseguire il backup almeno una volta al giorno cercando di sfruttare la notte e le pause pranzo per esem-pio.

Se i dati sono molti è consigliabi-le eseguire la sincronizzazione o dei backup incrementali/differenziali. Nel caso dei backup incrementali/differenziali diventa scontato usare per esempio il sabato o la domenica per il backup completo e le notti dei giorni lavorativi per i backup incre-mentali o differenziali.

In ambito lavorativo meglio prefe-rire backup incrementali/differenziali alla sincronizzazione pura poichè se

per errore un utente cancella un file questo non sarà più reperibile perchè anche nella copia di backup questo file sarà cancellato. Alcuni program-mi di sincronizzazione permettono comunque di evitare la cancellazione dei file mancanti nella fonte e pre-senti nella destinazione.

Analogamente a quanto indicato sotto per la clonazione dei dischi, non è necessario ma è molto più comodo per organizzare i profili di backup te-nere i dati, la posta e applicazioni in una partizione separata da quella del sistema operativo. Clonazione dischi

La clonazione dei dischi è utile per riportare il pc ad uno stato prestabi-lito o più performante per esempio come se il pc fosse nuovo o appe-na dopo aver installato windows e i programmi che più utilizziamo. Un altro caso in cui è meglio prefe-rire la clonazione è quando non pos-siamo rimanere senza il pc per più di un’ora o anche meno, infatti una volta collaudata la procedura di ripri-stino saremo in grado di tornare ope-rativi anche in meno di mezzora.

Uno degli accorgimenti più im-portanti in questo caso da ricordarsi è quello di mantenere i documenti e dati su cui si lavora al di fuori del-la partizione da ripristinare, a meno che si utilizzino backup incrementali frequenti e quindi si è sicuri di non perdere nulla.

Ripristinare un’immagine del di-sco non servirà a nulla se il problema

del mancato avvio di windows è di causa hardware mentre per tornare operativi in poco tempo per qualche “normale” problema di windows non è sempre necessario ripristinare im-magini precedenti col rischio di per-dere qualcosa, ma è anche possibile cercare e poi chiedere informazioni nelle sezioni apposite per i problemi di windows.

Se si rischia di perdere dati a cau-sa del ripristino e meglio accedere prima al disco montandolo altrove oppure con un live cd/usb ed even-tualmente salvarsi manualmente tutti i dati.

Prima di eseguire una copia di un disco è necessario liberarsi di ogni cosa inutile o dannosa, è quindi con-sigliato fare pulizia dei file inutili con programmi come ATFCCleaner o CCleaner e se il pc non è nuovo o con installazione vergine fare anche scansioni con antivirus e antispywa-re. In questo modo il processo di co-pia e relativo ripristino saranno più veloci e sicuri.

Se non si ha a disposizione un di-sco esterno è possibile anche salvare i backup su una 2° o meglio 3° par-tizione del proprio disco, diversa ov-viamente da quella del sistema ope-rativo e quella dei dati, non è molto consigliato come metodo perchè in caso di danneggiamento al disco si perde sia la partizione operativa che quella backuppata, sicuramente mi-gliore che il nulla.

MigrazioneAbbiamo già visto che per migrazio-ne intendiamo la sola copia del disco volta alla sua sostituzione, si dovrà quindi scegliere un programma che permette questa funzionalità chiama-ta solitamente drive to drive, si dif-ferenzia dal backup classico perchè nella destinazione non ci sarà un file generato e gestibile soltanto dal pro-gramma che l’ha creato, ma ci sarà una copia esatta del nostro disco.

Posta elettronica certificata

Si ricorda che tutti i professionisti hanno l’obbligo di dotarsi di indirizzo di casella di Posta Elettronica Certifi-

cata, comunicandolo ai rispettivi Collegi professionali.

E’ possibile ottenere gratuitamente la PEC tramite la convenzione con il Consiglio Nazionale-Cassa di Previ-

denza e Aruba, sul sito www.cassageometri.it.

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