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Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione A.A. 2010-2011 | Rresponsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA IL CONTESTO STORICO

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PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

IL CONTESTO STORICO

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CONTESTO STORICO: LA “NASCITA” DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE XVIII e XIX secolo

Industrializzazione dei processi produttiviUrbanizzazione Abbandono delle campagneDa servo della gleba a operaioNascita della borghesiaAumento dei livelli di reddito della popolazioneRivoluzione AmericanaRivoluzione FranceseGuerre tra Stati e formazione di Stati per affermazione delle NazionalitàFERROVIE E AUTOMOBILI

TEORIE ECONOMICHE, SOCIALI E FILOSOFICHE

Dalla “ MANO INVISIBILE” al “CAPITALE”Affermazione della Scienza ( da Pasteur a Edison)Nascita della Psicanalisi (Freud)Nascita del romanzo( da Austen a Dickens, Manzoni, Baudelaire, Tolstoi,…) , dell’impressionismo (da Corot a Cezanne), musica (da Mozart a Wagner) Nietzsche; Marx, ….

NASCE IL CONCETTO DI RESPONSABILITA’

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CONTESTO STORICO: LA “NASCITA” DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA

IL “PRIMO” XX secolo: CAPITALISMO & COMUNISMO ovvero il trionfo del MODERNO

Taylorismo per l’organizzazione del lavoroFordismo per la catene di montaggioPrima e seconda Rivoluzione RussaPrima e seconda guerra mondialeOccupazione delle fabbriche e Repubblica di WeimarFascismo & NazismoWall StreetRADIO & TELEVISIONECortina di ferroCEELa conquista dello spazio

TEORIE ECONOMICHE, SOCIALI E FILOSOFICHE

Einstein, Plank, Fermi, Heisemberg, …..Dawkins, HawkingPicasso, Marinetti,…… Pollock, WarholHeidegger,Russel, Popper, Camus, ….. Focault, DeriddaGropius, Bahaus, Le Corbusier, Mies…. Wright, Venturi, Hadid

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CONTESTO STORICO: LA “NASCITA” DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA

IL “SECONDO” XX secolo e il XXI: POSTMODERNO E COMPLESSITA’

Caduta del Muro di BerlinoGlobalizzazioneMondo MultipolareComu-capitalismo cineseImmigrazioniUnione EuropeaINTERNET

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DAL MODERNO AL POSTMODERNO: GLI EFFETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE

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LA COMPLESSITA’: CHE COS’È UN SISTEMA COMPLESSO?

Le condizioni base che definiscono un sistema complesso sono:

la presenza nel sistema di molti oggetti interagenti tra di loro o

“agenti”;

il comportamento di questi oggetti è condizionato dalla memoria

o “feedback”;

gli oggetti possono modificare le proprie strategie in funzione

della loro storia;

il sistema è tipicamente “aperto”.

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crisi dell’approccio scientifico riduzionista e di ritorno all’empirismo popperiano delle congetture e delle falsificazioni

di fallacia narrativa (quando raccontando la storia inseriamo dei collegamenti tra i fatti a posteriori) e di biases di coerenza (i biases sono l’effetto distorsivo dei ragionamenti che si fanno partendo dalla propria esperienza, cognitiva e sociale)

di problema della conoscenza induttiva e di difficoltà nel formulare previsioni (il pollo di Russel e l’importanza delle serie storiche),

di sistemi casuali (in cui tutto è casuale e, quindi, non prevedibile), di sistemi caotici (con proprietà prevedibili ma difficili da conoscere) e di frattali (Il concetto di frattale, definito da Mandelbrot, è la ripetizione di modelli geometrici su scale diverse, di modelli cioè che non cambiano aspetto anche se visti con la lente di ingrandimento. Seppure cambiano le scale dimensionali di osservazione i frattali hanno misure numeriche o statistiche che restano costanti a differenza della curva gaussiana).

La complessità viene da lontano

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Non basta più sapere e tener conto che esiste un feedback e che questo influenza il comportamento degli elementi del sistema ma, a ciò, si deve aggiungere la consapevolezza che tali elementi (oggetti / soggetti) possono autonomamente modificare il proprio comportamento con il fine di ottenere risultati migliori.

I sistemi complessi sono tipicamente “aperti”, cioè influenzati dall’ambiente esterno, evolvono in maniera non lineare e non prevedibile, dando vita a fenomeni “emergenti” (google, un ingorgo…), sensazionali e talvolta estremi. Fenomeni, cioè, che non si possono prevedere basandosi sulle leggi o le proprietà che regolano i singoli elementi del sistema né tanto meno dall’analisi del comportamento passato di ciascun elemento.

La complessità viene da lontano

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acquisire la consapevolezza che negli attuali sistemi complessi basarsi sulle previsioni, secondo modelli tradizionali, è come basarsi su una scommessa per il proprio futuro o pensarla come il pollo di Russel;

I concetti usati per illustrare i modelli di comportamento e management delle imprese come dei territori in tali condizioni fanno riferimento alla stabilità e elasticità (Pascale, 1992, p.137) piuttosto che alla stabilità e resilienza (Lazlo, 1985, p.379) o all’asimmetria. Il principio su cui si basano è lo stesso: creare le condizioni in cui le conseguenze favorevoli siano superiori a quelle negative ovvero “concentrarsi sulle conseguenze (che si possono prevedere) piuttosto che sulla probabilità (che non si può conoscere)” che un evento accada.

Il primo passo è:

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DOVE STIAMO ANDANDO ?

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DOVE STIAMO ANDANDO: EMPATIA ?

http://www.youtube.com/watch?v=l88Ol2Yjt-M

•RETI•SISTEMI•IL CAPITALISMO DISTRIBUITO•ESSERE AUTENTICO•EMPATIA•BIOSFERA

“Il nuovo uomo proteiforme …..ha una percezione di se stesso e del nuovo mondo abbastanza diversa da quella dei suoi genitori e dei suoi nonni. Se le generazioni del passato pensavano a se stesse come gente di <carattere> o di <forte personalità> - in conformità ai valori della produzione prima, e del consumo poi - la nuova generazione si percepisce come composta da <interpreti creativi> che si muovono con disinvoltura tra trami e palcoscenici recitando le diverse recitazioni messe in scena dal mercato culturale. La nascita del nuovo sé proteiforme deve molto all’incremento di densità delle interazioni tra persone causata dai mezzi di trasporto e dagli strumenti di comunicazione moderni, oltre che dalla vita urbana. Il ventesimo secolo è stato il secolo dell’urbanizzazione ….. Ferrovie, navi a vapore, automobili, aeroplani, telefoni, telegrafi e in seguito radio e televisione, hanno compresso sempre più lo spazio e il tempo. … Nelle piccole comunità , dove tutti si conoscono, il nucleo centrale del sé di un individuo si forma in età giovanile e rimane coerente e prevedibile per tutta la durata della vita, nell’ambiente più anonimo e difficile della grande città l’individuo è costretto a un mimetismo maggior, per reagire in modo adeguato alle molteplici opportunità che continuamente gli si presentano.”

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DOVE STIAMO ANDANDO: RIAVVIAMO IL SISTEMA ?

•COLLABORAZIONE

•APERTURA

•CONDIVISIONE

•INTEGRITA’

•INTERDIPENDENZA

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DOVE STIAMO ANDANDO:IL SACRO E IL DIVINO ?

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DOVE STIAMO ANDANDO: TURISTA O VAGABONDO ?

“ La postmoderna strategia di vita impone di evitare come il fuoco tutto ciò che esiste per sempre, nei secoli dei secoli e finché morte non ci separi. La figura del turista è la personificazione di tale dribbling

•Riescono a compiere un’impresa eccezionale, non appartenendo a nessuno dei luoghi che visitano e restando sempre e soltanto ospiti di passaggio. Ovunque si trovino sono “ al di fuori” . Il turista si tiene distante da tutto e da tutti e fa quel che può (e può molto) affinché la distanza non si accorcia

•la nostra nuova persona viaggia leggero con oggetti “usa e getta”, pronto a muoversi secondo bisogni e sogni, non decidendo quasi mai quanto fermarsi in un luogo, con l’obiettivo di viaggiare e non come il pellegrino di percorrere un tragitto prestabilito. E quando si ferma “il luogo della sosta è un accampamento, non una dimora”, il suo mondo è fatto di “vedute non di forme”, non sta a casa per sua scelta

• Al lato opposto il vagabondo. “ Buie lune che scintillano della luce riflessa di fulgidi soli. Mutanti dell’evoluzione postmoderna, repliche distorte e menomate di una specie nuova, che si è adattata alle esigenze del nuovo mondo postmoderno. In un mondo costruito come una fabbrica di turisti, i vagabondi sono scarti produttivi che intasano i depositi delle fabbriche.”

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DOVE STIAMO ANDANDO: TECHNIUM ?

“IL “TECHNIUM” VA OLTRE L’HARDWARE E LE MACCHINE, PER INCLUDERE LA CULTURA, L’ARTE, LE ISTITUZIONI SOCIALI, E LE CREAZIONI INTELLETTUALI DI OGNI GENERE”

“ LA TECNOLOGIA VUOLE COSA LA VITA VUOLE:

•COMPLESSITA•DIVERSITA’•SPECIALIZZAZIONE•UBIQUITA’•LIBERTA’•MUTUALISMO•BELLEZZA•FACOLTA’ SENZIENTE•STRUTTURA•EVOLVIBILITA’

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DOVE STIAMO ANDANDO: VALORI CONDIVISI ?

L’intera società attuale (pubblico e privato, amministrazione pubblica e imprese private, imprese sociali) deve rivisitare le loro attuali posizioni e interazioni.Il progresso come una obiettivo unitario e integrato e non come derivata di una lotta tra opposte concezioni, tra permessi e licenze, tra profitto e rendicontazione sociale. Non più la “mano invisibile” di Adam Smith, ma condivisione da parte dell’impresa con l’ambiente esterno, con il territorio di riferimento (i cluster) delle politiche di sviluppo economiche e sociali.

“Il concetto si fonda sulla premessa che sia il progresso economico sia il progresso sociale vanno affrontati con dei principi basati sul valore. Il valore si definisce in termini di benefici in relazione ai costi e non in termini esclusivamente di benefici. ....Le imprese tuttavia, non hanno quasi mai affrontato i problemi sociali in una prospettiva di valore, ma li hanno sempre considerati aspetti periferici. Ciò ha reso meno visibili le connessioni tra obiettivi economici e obiettivi sociali. ....Le organizzazioni sociali e le agenzie pubbliche considerano spesso il successo solo in base ai benefici ottenuti o ai soldi spesi. Nel momento in cui i Governi e le ONG cominceranno a ragionare maggiormente in termini di valore , il loro interesse per la collaborazione con le imprese crescerà inevitabilmente.”

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DOVE STIAMO ANDANDO: L’ULTIMA GUERRA ?

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DOVE STIAMO ANDANDO: POSTMODERNO ?

•“una nuova forma di razionalità: una razionalità che,...dopo le pretese totalizzanti dell’idealismo, rinuncia al principio di identità come principio supremo , e che segue percorsi trasversali , non lineari, discontinui. Una razionalità insomma non monolitica , ma secondo quello che sembra essere una parola d’ordine del postmoderno, plurale” G. CHIURAZZI Il Postmoderno, Milano, Bruno Mondadori, 2002

“Nella società della comunicazione generalizzata e della pluralità delle culture, l’incontro con altri mondi e forme di vita è forse meno immaginario … Vivere in questo mondo molteplice significa fare esperienza della libertà come oscillazione continua tra appartenenza e spaesamento. E’ una libertà problematica,…anche perché noi stessi non sappiamo ancora troppo bene quale fisionomia abbia – facciamo fatica a concepire questa oscillazione come libertà: la nostalgia degli orizzonti chiusi, minacciosi e rassicuranti insieme, è sempre ancora radicata in noi, come individui e come società. Filosofi .mostrandoci che l’essere non coincide necessariamente con ciò che è stabile, fisso, permanente, ma ha da fare piuttosto con l’evento, il consenso, il dialogo, l’interpretazione, si sforzano di renderci capaci di cogliere questa esperienza di oscillazione nel mondo postmoderno come chance di un nuovo modo di essere (forse: finalmente) umani” G. VATTIMO. La società trasparente , Milano, Garzanti (1989)

“Razionalità allargata significa che noi dobbiamo considerare l’incerto come facente parte della nostra razionalità. Avevamo l’abitudine di pensare che il razionale fosse ciò che è certo, ciò che è deterministico. Cercavamo di privilegiare l’essere rispetto al divenire, mentre per me il divenire, non l’essere, è fondamentale dal punto di vista ontologico. Penso che la fisica del nuovo secolo sarà una disciplina impegnata nella determinazione dei meccanismi del divenire – meccanismi astrofisici, biologici – di cui oggi abbiamo solo un’idea molto limitata” I. PRYGOGINEReda Benkirane: “La teoria della complessità”. Bollati Boringhieri. Torino, 2007

-http://www.youtube.com/watch?v=nsravNklRes

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DA DOVE VENIAMO E DOVE STIAMO ANDANDO

Fonte: G. Fabris, Societing. Il marketing nella società postmoderna, Egea, Milano 2009.

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L’ IMPRESA SOSTENIBILE

L’impresa è sostenibile se soddisfa in maniera equilibrata gli obiettivi degli stakeholder attraverso il rispetto di 3 condizioni coesistenti:

1. Creazione di valore economico2. Ottimizzazione dell’impatto ecologico3. Soddisfazione di tutti gli attori sociali

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VERSO IL BILANCIO INTEGRATO