Facciata ospedale giù «Sono tre lastre rotte» Novembre.pdf · 2015. 9. 11. · strutturazione di...
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Il nuovo ospedale perde pezzi? «No, solo 3 lastre rotte» Daniela Carfaro, direttore generale dell'Ulss 4 spiega cosa è successo e precisa: «Faremo una nostra perizia e se ci sono mancanze applicheremo penali da contratto»
SANTORSO II nuovo polo ospedaliero dell'Ulss 4
THIENE Daniela Carraro, dg del nuovo ospedale, spiega che cosa è realmente successo
Facciata ospedale giù «Sono tre lastre rotte» Valerio Bassotto sa Daniela Carraro risponde alla dell'ente - di 3 lastre rotte su 7mila
THIENE domanda: «Ma cosa è successo metri quadri di superficie. Natural-alla facciata dell'ospedale unico di mente abbiamo subito chiesto alla
«Se la Direzione indica la luna, è Santorso da giustificare le impalca- Summania, la ditta responsabile di deprimente scoprire che chi ascoi- ture il giorno dell'inaugurazione? spiegarci come stanno le cose e di ta guarda il dito». Così la dottores- «Stiamo parlando - continua il dg. escludere in modo assoluto even-
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tuali potenzialità di rischio per la gente. La Summania ci ha inviato in risposta una perizia che ha subito fatto fare e il risultato parla di percentuale di guasto inferiore alla media su quei tipi di materiale. Noi dal canto nostro faremo a nostra volta delle perizie e se dovesse risultare una mancanza da parte dei progettisti o del costruttore applicheremo le penali come da contratto». Ciò che però alla dottoressa Carraro sembra stare più a cuore è la differenza tra struttura fisica dell'ospedale e eccellenza sanitaria della
struttura. «Non capisco perché, -racconta infine Daniela Carraro -se la Direzione è attenta a tutti i problemi che sorgono in una struttura completamente nuova e si rifiuta di pagare supinamente a piede lista il piano finanziario, c'è qualcuno che si scandalizza e si straccia le vesti». Daniela Carraro non lo dice ma il sospetto che l'essere alla vigilia delle elezioni europee e che molti aspirino a guidare la prossima giunta veneta, metta le ali ai piedi o meglio le parole in bocca a una
moltitudine di persone più attente a farsi pubblicità elettorale che al reale interesse dei nord vicentini.
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^Faremo fare nostre perizie e se dovesse esserci
e mancanza
DG Daniela Carraro
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L'associazione Communitas ha presentato ieri mattina alla Corte dei conti di Venezia un esposto in cui segnala quelle che ritiene essere le anomalie del project financing per l'ospedale di Santorso. «In particolare - si legge nel testo - i costi subiti dall'Ulss appaiono enormi, equiparabili ad un finanziamento con un tasso di interesse superiore al 20%».
L'ospedale unico dell'Alto Vi-
CORTE DEI CONTI
Nuovo esposto sull'ospedale firmato da 37 amministratori centino, costato 165 milioni di euro di cui 87 investiti dai privati, rappresenta invece per il presidente della Regione Luca Zaia un esempio di spesa pubblica efficiente. «Gli ospedali -sottolinea Zaia possono essere belli e funzionali anche senza progetti sensazionalistici firmati da archistar. Il denaro risparmiato con una progettazione che mira all'essenziale, come ha insegnato Le Corbu-
sier, può essere meglio speso in servizi, macchinari e mantenimento delle strutture».
Stanno dalla parte di Communitas 37 amministratori comunali dell'Alto Vicentino oltre a5 parlamentari: il senatore Enrico Cappelletti e il deputato Federico D'Incà del Movimento 5 stelle, il deputato Alessandro Zan di Sei e due senatrici del Gruppo misto Paola De Pin e Adele Gambaro. «E.CU.
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NOVITÀ. L'Uiss 4 sta attivando un importante servizio per fare in modo che venga ridotto o eliminato l'accesso dei casi non urgenti all'emergenza di Santorso
Nasce il pronto soccorso per malati non gravi Entro fine anno a Schio, e nel 2014 al Boldrini, troveranno posto gruppi di medici che garantiranno la prima assistenza ospedaliera
Alessandra Dall'lgna
Non chiamateli più "ex": i due ospedali di Schio e Thiene, prepensionati quasi due anni fa, rinasceranno abreve sotto forma di Case della salute. Al loro interno lavoreranno team multidisciplinari formati da medici di famiglia, pediatri, infermieri, guardia medica che, in collaborazione con i poliambulatori già esistenti, saranno in grado di garantire ai cittadini una continuità assistenziale 24 ore al giorno sette giorni su sette. Diventeranno, in pratica, dei mini-ospedali dedicati ai codici bianchi, ovvero a quei pazienti con patologie non urgenti che possono essere risolte dal medico di medicina generale o dai poliambulatori. Una mole di lavoro non indifferente, se si considera che nel 2012 i codici bianchi che si sono rivolti, in maniera inappropriata, al pronto soccorso di Santorso sono stati quasi 29 mila. Si tratta di un progetto ambizioso che rientra nel nuovo piano socio-sanitario regionale con cui si chiede a tutte le Uss di riorganizzare i propri
servizi territoriali entro il 2015. Obiettivo che l'Ulss 4 ha in parte già raggiunto, attraverso la diffusione di forme associative di medicina di famiglia e che ora subirà una rapida accelerazione grazie alla nascita di queste due Case della salute. Il primo passo di questa "rinascita" sarà quello di inserire, all'interno del De Lellis e del Boldrini, due diversi team di "Medicina di gruppo integrata", ovvero associazioni di medici condotti reperibili dalle 8 alle 20, che andranno a potenziare la rete d assistenza già esistente sul territorio: dalle Utap di Zugliano e Arsiero, alla Mgi di Malo, Villaverla e Piovene, che verrà inaugurata a dicembre, fino ai gruppi di medici che via via si stanno unendo nei diversi Comuni dell'Ulss 4. In particolare, nella struttura di Schio la "Medicina di gruppo integrata" entrerà in funzione entro fine anno, mentre a Thiene si sta ora lavorando per ricavare, di fianco alla portineria, gli ambulatori necessari ad ospitare, entro la prossima primavera, i cinque medici thienesi che si sono uniti per dar vita a questa nuo
va forma associativa. «Abbiamo cercato negli ulti
mi tempi di portare a compimento una razionalizzazione e un potenziamento del territorio che ci permette di integrare i servizi con l'ospedale di Santorso e soprattutto di dare risposte efficaci e al passo con i tempi», spiega Mario Righe-le, responsabile del distretto cure primarie dell'Ulss 4. «Il nostro obiettivo è quello di portare tutti i 121 medici di famiglia dell'Ulss 4 a lavorare in gruppo, in manieratale da rendere possibile la continuità assistenziale 24 ore su 24. Già oggi, infatti, i professionisti che si sono riuniti in "Medicine di gruppo integrate», hanno una reperibilità di 12 ore al giorno che, unita alla copertura della guardia medica nei notturni e nel fine settimana, ci garantisce un'assistenza non stop. Al momento siamo a metà percorso, perché sono circa 60 i medici contattabili dal cali center. Una volta completato questo progetto, nessuno dovrebbe più recarsi al pronto soccorso di Santorso per un codice bianco». •
Il sindacato
«Questa è un'Ulss virtuosa che ha anticipato quanto previsto dalla Regione, ma la strada da fare è ancora tanta e noi chiediamo all'azienda socio-sanitaria di individuare
«Soddisfatti, ma c'è tanta strada da fare ancora» un cronoprogramma stringato e preciso per l'avvio delle "Medicine di gruppo integrate" e l'implementazione dei cosiddetti ospedali di comunità». È questo il pensiero di Gino Ferraresso,
responsabile del dipartimento stato sociale della Cgil di Vicenza, che assieme alle sigle sindacali Cisl e Uil ha organizzato martedì pomeriggio a Thiene la tavola
rotonda sulla sanità locale. «Nonostante possiamo
ritenerci soddisfatti dell'attenzione che l'Ulss 4 ha nei confronti del potenziamento dei servizi territoriali - ha continuato
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Ferraresso - allo stesso tempo siamo preoccupati per quei soggetti "deboli" che potrebbero risentire dei ritardi nel completamento di questo progetto. Non tutti i Comuni sono coperti dalla medicina di gruppo, per cui ce una grande diversità di assistenza tra un
paese in cui i medici si sono già
riuniti, e dunque reperibili dalle 8 alle 20, e uno in cui ancora sussistono le forme di assistenza tradizionale in cui il medico esercita solo mezza giornata»
Altro problema sollevato dai sindacati riguarda poi gli ospedali di comunità, ovvero quelle strutture in grado di accogliere i pazienti post-acuzia per un ricovero di breve durata.
«Oggi i posti letto di questo tipo, circa una decina, ci sono solo all'Opera Immacolata di Thiene-ha concluso Ferraresso - ma all'appello ne mancano ancora 20, secondo quanto previsto dalla Regione. Noi chiediamo che vengano realizzati al più presto in strutture pubbliche già presenti sul territorio». A.D.I
L'Opera Immacolata Concezione
LE CIFRE
12 LE ORE DI COPERTURA DEGÙ AMBULATORI Unite a quelle della guardia medica, nei notturni e nei fine settimana, portano il servizio ad un'attività h24. Così i codici bianchi non dovranno più rivolgersi al pronto soccorso.
121 I MEDICI DI FAMIGLIA NEL TERRITORIO ULSS L'obiettivo è quello di fare in modo che tutti si riuniscano nella medicina di gruppo integrata. Per ora solo la metà di loro sono contattabili al cali center.
29.000 I CODICI BIANCHI REGISTRATI NEL 2011 Si tratta di casi che non presentavano alcuna urgenza e che sono stati presi in cura dal pronto soccorso. Una procedura inappropriata.
Il Boldrini e il De Lellis (nel riquadro) torneranno ad essere operativi
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L'INCHIESTA » CONCORSI E PARTECIPATE
Donne in rapida camera all'ombra dei compagni La moglie di Tosi è dirigente in Regione, quella di Galan in affari con la Mantovani E c'è chi sposa manager e politici: come Barbara Degani e Francesca Zaccariotto
di Daniele Ferrazza » VENEZIA
Cherchez la femme. Nella storia, non solo da Alexander Dumas in avanti, è sempre stato così. Così pure nella tempesta di inchieste che sta travolgendo 0 sistema Tosi a Verona il cuore dell'inchiesta è donna.
L'ipotesi di reato su cui sta lavorando la Procura riguarda Alessandra Lodi, moglie dell'ex vicesindaco Vito Giaci-no e potente assessore all'urbanistica. Avvocato in un avviato studio veronese, secondo la denuncia di un corvo per agevolare le pratiche urbanistiche sarebbe stato utile assegnare una consulenza legale allo studio della moglie. Un'accusa gravissima, difficilmente provabile, ma l'ipotesi di reato ruota attorno proprio alla professione della moglie. Non tanto, invece, all'acquisto e ristrutturazione di un attico in Borgo Trento, i cui lavori sono stati realizzati dalla Soveco, un'impresa in affari con il Comune. Dall'esito di questa inchiesta della Procura dipende il destino politico di Flavio Tosi.
Il sindaco di Verona, del resto, è stato largamente accusato di aver favorito la moglie, Stefania Villanova, promossa da semplice impiegata a capo della segreteria dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto (senza concorso e senza laurea). Il consigliere regionale del Pd Franco Bonfante, perfido, ha chiesto se per caso «la promozione della signora Tosi» non fosse stata «la contro
partita per la rinuncia del marito a correre per la carica di segretario regionale della Lega in Veneto». Di sicuro, il balzo di carriera è stato rapido e remunerativo: da 25 mila euro a 70 mila euro l'anno. Tosi è accusato di un'altra parentopoli: aver fatto eleggere la sorella, Barbara, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale.
Sempre a Verona, la compagna del sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti è Alessandra Camposanpiero, vicepresidente della Finest, la finanziaria regionale. Una nomina che spetta alla Regione, nella cui giunta siede il fratello, Massimo Giorgetti.
Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord in Senato, è rimasto impigliato in una parentopoli simile perchè la moglie, Gianna Dolzan, è dirigente amministrativo di una casa di riposo a Cittadella. Il concorso regolarmente vinto dalla moglie del senatore leghista è stato duramente stigmatizzato dal consigliere regionale del Pd, Piero Ruzzante.
La passione per la politica a volte unisce le coppie. A Venezia la presidente leghista della Provincia, Francesca Zaccariotto, ha sposato Giorgio Bo-net, fino a pochi mesi fa direttore generale di Veneto Agricoltura. A Padova la collega Barbara Degani, alfaniana, è moglie di Raffaele Grazia, consigliere regionale centrista. Almeno politicamente, si sono ritrovati sotto lo stesso tetto.
Le cose cambiano poco
nell'ex Pdl: la moglie di Leonardo Padrin, presidente della commissione regionale sanità, Cristina Rauli, è una dirigente amministrativa dell'Usi di Padova, dopo aver superato un concorso all'Usi di Thiene.
A Giancarlo Galan, che ha sposato Sandra Persegato, titolare della società Margherita srl, i cui intrecci azionari si avvicinato alla Mantovani spa, si attribuisce un occhio di riguardo per la carriera in Regione della sorella, Valentina, attuale dirigente regionale del servizio spettacolo.
Non sfugge alla regola nemmeno Maurizio Sacconi: al tempo in cui era ministro della Salute sua moglie Enrica Giorgetti era direttore generale di Farmindustria, la Confindu-stria delle case farmaceutiche, carica che ricopre tuttora che il marito è «solo» presidente della commissione lavoro del Senato.
Al confronto, fa sorridere la nomina di Paola Greggio, moglie del consigliere regionale Stefano Per aro, a presidente del consiglio comunale di Montegrotto.
A Padova la compagna dell'assessore alla cultura Andrea Colasio è Francesca Veronese: nel 2010 ha vinto un concorso pubblico come funzionario del settore cultura e si è scatenato un ricorso al presidente della Repubblica.
Dilettanti per manifesta inesperienza appaiono i grillini: a Treviso il capogruppo Alessandro Gnocchi aveva proposto di inserire la fidanzata nel consi-
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glio direttivo dell'Ente Parco del Sile. Cacciato in 24 ore.
Qualche sospetto di «paren-topoli», ma tra i dipendenti chiamati negli staff, deve essere corso anche in Regione, dove il vicegovernatore Marino Zorzato, nel gennaio 2011, aprì un'indagine conoscitiva per capire se ci fossero dipen
denti che possono vantare un rapporto di parentela con personalità «socialmente sensibili». Il focus riguardava, tra gli altri, l'istituto Ville venete, gli Esu, i parchi, le Ater, Veneto agricoltura, Avepa e le Asl. A un'interrogazione di Diego Bottacin, capogruppo dei mondani, Zorzato rispose co
sì: «Si ritiene che le verifiche condotte presso gli uffici preposti all'assunzione del suddetto personale consentano di escludere l'esistenza di rapporti di parentela tra i dipendenti regionali ed il personale assunto nominativamente». Della serie: portatemi le prove.
Stefania Villanova da impiegata
a dirigente regionale ora guida la segreteria dell'assessore Coletto
Sandra Persegato Le sue società
hanno legami azionari con il mondo della Mantovani spa
Giorgio Bonet Il marito di
Francesca Zaccariotto è stato manager a Veneto Agricoltura
Raffaele Grazia centrista doc
è il «signor Degani» marito della presidente della Provincia di Padova
Paola Greggio guida il consiglio di
Montegrotto ed è sposata con il consigliere regionale Stefano Peraro
Enrica Giorgetti Sacconi dirige
laFarmindustria È compagna dell'ex ministro Maurizio Sacconi
Da sinistra, il senatore Antonio De Poli, i consiglieri regionali Raffaele Grazia e Stefano Peraro, Paola Greggio e Barbara Degani
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Mestre I rocciatori per pulirli, parla l'ex dg
L'ospedale e i vetri costosi «Ma la luce aiuta i malati»
La crociata Pipitene: «Stop alle opere d'arte, i pazienti vogliono strutture efficienti»
L'ospedale bello, i rocciatori e i costi «Ma all'Angelo i malati sono sereni» Padoan, ex dg dell'Usi veneziana: «Un ambiente accogliente aiuta»
VENEZIA — La crociata del governatore Luca Zaia contro «gli ospedali-mausoleo, belli ma troppo costosi e lontani dalle necessità dei pazienti», s'infrange contro la vetrata dell'Angelo. E vero la pulizia dell'enorme facciata a vela, affidata a un team di speleologici e alpinisti francesi, costa 30 mila euro a «passata», ma almeno fa sentire i malati a proprio agio. Accolti da un ambiente «umano», che non spaventa con l'odore di disinfettante ma avvolge in un enorme abbraccio di luce. Questo almeno era l'intento dell'al-lora direttore generale dell'Usi 12 veneziana, Antonio Padoan, quando scelse il progetto presentato dall'architetto Emilio Ambasz dello «Studio Altieri» di Thiene. «Per tradurre in parole l'effetto voluto cito una frase di un primario di Medicina che lavora nel complesso di Mestre — conferma Padoan — all'An
gelo si guarisce prima Per come è organizzato ma anche per come si presenta ai malati. E banale soffermarsi su un dettaglio e non considerare invece l'aspetto globale dell'opera, che comunque non costa più di altre. Trovo superficiale discutere e valutare un centro simile solo in base al prezzo della pulizia delle vetrate. Perchè non si dice invece che i pazienti ne escono stracontenti? In tal senso ho dimostrazioni di tutti i tipi e a tutti i livelli».
Resta il fatto che dal 2009 ad oggi rendere splendente la facciata dell'Angelo è costato almeno 270 mila euro. Uno spreco, secondo Zaia, soprattutto in tempi di crisi e di impietosi tagli alla sanità inferri dallo Stato. «Chi conteggia allora la spesa per strutture più grandi e vecchie, dove ci sono infezioni inesistenti nel polo veneziano, che
resta operativamente ed esteticamente straordinario?—attacca Padoan —. Venezia chissà perchè passa come esempio di spreco, anche per la storia del project financing, ma ce ne sono altri, relativi a nuovi ospedali veneti, per i quali la Regione spenderà il doppio. E non lo dico io, ma uno studio del consiglio regionale. Ma nessuno ne parla Perchè?».
In realtà nelle stesse ore è finito nel mirino anche il nuovo ospedale di Santorso, realizzato sempre dallo «Studio Altieri» e la cui la preziosa vetrata opalescente, costata 7 milioni di euro, sta «scivolando». «I nuovi ospedali veneti rischiano di somigliare al ponte di Calarrava — denuncia Antonino Pipitene, capogruppo regionale del-lldv — belli come design, ma autentici buchi neri assetati di euro, in perenne riparazione e
manutenzione. Attenzione, perché l'obiettivo delle strutture sanitarie non è quello di finire sulle riviste di architettura, ma di servire ai malati. I progetti, è bene spiegarlo alla gente, non li fa mica la Regione, ma li presentano i promotori, le ditte che realizzano il complesso. E ovvio dunque che gli impianti faraonici convengano solo alle imprese che li fanno, non ai malati, né alle loro famiglie. A loro interessa che ci siano ambienti funzionali, macchinari moderni, medici e infermieri bravi, preparati e in numero sufficiente. A maggior ragione — conclude Pipitene — ribadiamo che il nuovo ospedale di Padova va fatto solo con i soldi pubblici. E con un progetto pensato per essere funzionale alla cura dei malati e alla ricerca».
R.R.
Le migliaia di euro spese per pulire le vetrate dell'Angelo in cinque anni
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La «hall» L'ingresso dell'ospedale dell'Angelo di Mestre
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ALTAVILLA L'Inner Wheel Club ha consegnato un contributo all'Andos
Cancro al seno, guerra che oggi si può vincere Meneghini, direttore del Centro donna: «Le armi? Prevenzione, diagnosi precoce e molto impegno»
Matteo Carollo
Una percentuale di guarigione pari all'85-88%, che non arriva al 100% solo per i casi di diagnosi tardiva. È l'ultimo dato relativo al tumore al seno nell'Ulss 5 secondo Graziano Meneghini, direttore dell'Uoc di senologia e del Centro donna di Montecchio Maggiore. I dati sono stati forniti ad Altavilla, all'Hotel Ristorante Genziana, nel corso della cerimonia di consegna, all'Andos Ovest Vicentino, di un contributo di 3 mila euro raccolto durante uno spettacolo teatrale dall'Inner Wheel Club di Arzi-gnano, presieduto da Gabriella Ghiotto Mancassola Presenti anche gli esponenti del Ro-tary Club della città del Grifo. «Il cancro alla mammella è oggi molto frequente, rappresenta un'emergenza sociale - ha spiegato Meneghini - ma è un cancro che si può combattere, una guerra che si può vincere». Il primario ha ricordato l'importanza della Breast Unit, la nuova veste del Centro donna inaugurata nell'ottobre scorso. «Nella nuova tipologia di strutture prevista dalla Comunità europea- ha spie-
La consegna del contributo alla presidente dell'Andos. FOTO CAROLLO
gato Meneghini - la donna viene messa al centro di un sistema attorno al quale ruotano medici e specialisti, impegnati a studiare come vincere la malattia per quella paziente». I successi dell'Andos Ovest Vicentino, che conta oggi circa 1.200 iscritte, sono stati ricordati dalla presidente Piera Pozza: «La protesi mammaria esterna e la ricostruzione non erano convenzionate con le Ulss; noi siamo riuscite a farle riconoscere. Inoltre abbiamo promosso la creazione di laboratori di linfodrenaggio, per curare il problema dell'edema al braccio, in tutti gli ospedali dell'Ovest vicentino». Èstata ribadita l'importanza della prevenzione e della diagnosi
precoce, ma anche il ruolo fondamentale del volontariato nella dimensione psicologica e sociale. «Per sconfiggere queste malattie serve grande positività - ha proseguito Meneghini -. La persona colpita deve affrontare la battaglia con la voglia di vincerla e ciò aiuta il sistema immunitario. La mortalità per il cancro alla mammella si può azzerare». Decisivo il ruolo dei familiari delle pazienti. «I mariti devono ascoltare le mogli, ridere e piangere con loro - ha spiegato Pozza -. È importante anche uscire di casa insieme, senza, però, farle avvicinare da persone negative che potrebbero dare consigli sbagliati».*
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BASSANO - (R.F.) E dedicato ai disturbi del sonno nel bambino l'annuale convegno dell'associazione pediatri Jacopo Da Ponte nell'ambito del progetto «Un pediatra per amico». L'appuntamento si terrà sabato mattina al teatro Remondini e intende promuovere interventi precoci che possano migliorare la qualità della vita di bambini, ragazzi, adolescenti, adulti. I disturbi del sonno in età evolutiva rappresentano infatti una problematica molto diffusa. «Il sonno
ASSOCIAZIONE DA PONTE
Convegno "Un pediatra per amico" al Remondini
ha un'importanza fondamentale nel favorire uno sviluppo armonico - spiega il presidente dell'associazione cittadina dei pediatri Giovanni Mene-ghetti - E quando insorgono delle difficoltà, può mettere a dura prova la fiducia dei genitori nelle loro capacità, rendendo molto impegnativa la relazione con il bambino».
Secondo gli addetti ai lavori, oltre la metà dei bimbi soffre o ha sofferto di problemi legati al sonno: dalla difficoltà a coricarsi, a quella di addor
mentarsi, o con risvegli frequenti. Ecco perchè l'associazione ha dedicato un approfondimento a questa tematica. Nel corso del convegno, oltre a fornire informazioni sul sonno e sulle sue problematiche, sarà data voce ad esperienze dei genitori e verranno illustrati possibili interventi in situazioni critiche. S'inizia alle 8.45; tra i relatori, Piergiorgio Miottello, direttore della Neuropsichiatria infantile dell'Asl 3 che affronterà il tema «Sviluppo ed organizza
zione del sonno nel bambino»; Gherardo Rapisar-di, direttore di Pediatria e neonatologia, Osma Bagno a Ripoli (Fi) che sposterà l'attenzione su «Come favorire il buon sonno del bambino: prevenzione nella primissima infanzia». Dopo un intermezzo di letture curate da Eros Zecchini, Marco Mastella, esperto in psicanalisi bambino-adolescente parlerà dei «Possibili interventi in situazioni difficili». Infine, il dibattito. Il convegno è aperto a tutti.
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DENTRO la città
OFFERTA FORMATIVA
Soluzione pensata per dare spazio e visibilità alle 16 realtà
scolastiche che vi aderiscono
I N T E R E S S A T I
Studenti di 2. e 3. media e rispettive famiglie. Si svolge al Bonaguro e all'Agostinelli
Scuola protagonista con Bassanorienta Raffaella Forin
BASSANO
I l mondo della scuola bassane-se torna protagonista per una
nuova edizione di "Bassanorienta". La vetrina sull'orientamento, dedicata all'offerta formativa superiore del territorio, apre oggi, alle 15, su iniziativa dell'assessorato alla Pubblica istruzione in collaborazione con il Centro territoriale per i servizi scolastici. Tra le novità del 2013 figura anche il raddoppio della sede. La rassegna pensata per favorire la costruzione di una scelta consapevole, destinata in particolare agli studenti di seconda e terza media e alle rispettive famiglie, quest'anno si tiene sia a Palazzo Bonaguro, sede storica, sia all'Agostinelli di via Barbieri. Una soluzione pensata per dare maggiori spazio e visibilità alle 16 realtà scolastiche che vi aderiscono (licei, istituti tecnici e
professionali, centri di formazione) e per consentire un approccio più agevole al sempre numeroso pubblico. «La fiera vuole essere uno strumento utile per coloro che sono alle prese con la scelta del ciclo di studi secondario - ha spiegato l'assessore all'istruzione Annalisa Toniolo - Ma è anche un'occasione per conoscere i cambiamenti e le continue evoluzioni del mondo scolastico in generale». Un'altra novità riguarda l'angolo dedicato agli studenti disabili, con un apposito sportello orientamento a Palazzo Bonaguro, gestito da personale qualificato, tra cui un operatore dell'Ulss 3. La rassegna è integrata da una serie di incontri di approfondimento. Dopo il convegno dedicato al rapporto scuola-lavoro, questa sera, alle 20.30, nell'aula magna della media Bellavitis di via Colombare. si terrà una con
ferenza per i genitori che devono aiutare i figli a compiere una
scelta consapevole sul futuro scolastico. Completa l'offerta, il calendario completo degli open day delle scuole superiori e del centri di formazione del Bassane-se. «Bassanorienta» sarà aperta nelle due sedi oggi e domani, dalle 15 alle 18.30; sabato e domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30 (il programma è consultabile sul sito www.orien-tascuola.it).
^ L ASSESSORE TONIOLO
«Strumento utile per chi è alle prese con
la scelta del ciclo di studi secondari»
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"Bassanorienta" nella sede storica di palazzo Bonaguro a cui si aggiunge anche l'Agostinelli con la novità della doppia sede
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RACCOLTA DI FONDI. Sabato il taglio del nastro nella sezione vicentina
Mercatino di beneficenza per la Lega contro i tumori Abbigliamento e articoli per la casa realizzati a mano dalle volontarie nella sede di Borgo Casale
Ritorna il mercatino della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Sabato alle 11 l'inaugurazione nella sede della sezione provinciale di Borgo Casale alla presenza del presidente generale Domenico Innecco. Come si ripete ormai da molti anni il gruppo delle donne impegnate nella terapia occupazionale, quelle cioè che dopo un intervento per estirpare una neoplasia hanno trovato nel lavoro-hobby del tempo libero una "cura" speciale per reinserirsi nella vita normale, presentano gli oggetti e gii arredi preparati nei mesi scorsi e fino ad oggi con le loro mani. Sono articoli di abbigliamento o per la casa che hanno richiesto ore e ore di lavoro, tutti in pratica pezzi unici per il fatto, come detto, di essere stati realizzati rigorosamente a mano.
Il gruppo è guidato da Itala Romani, un'autentica "leggenda" della Lega di Vicenza, figura esemplare di volontaria. Fu lei, infatti, 32 anni fa a fondare
Domenico Innecco
con il banchiere Vahan Pasir-giklian la Lilt di Vicenza, e da allora è rimasta con dedizione e amore sempre al servizio di questa organizzazione fondata, appunto sul puro volontariato, sulla solidarietà e sull'aiuto concreto in termini di medicina di prevenzione e di sanità pubblica, che svolge un'intensa azione quotidiana nella casa madre di Borgo Casale e nelle 11 sedi della provincia. Il bilancio è molto positivo. Nel 2012 nei 19 ambulatori della Lega sono passati 21 mila pazienti, e sono stati eseguiti 18 mila test diagnostici, fra cui 4
mila per il controllo dei nei. Fra l'altro la Lega di Vicenza, una delle prime d'Italia per numero e qualità di attività e iniziative, ha già effettuato nell'ambito della popolazione vicentina due preziosi screening per il tumore della prostata e i melanomi, e si appresta a lanciarne un terzo con uno studio-pilota sul cancro ovarico sulla base di un protocollo scientifico predisposto dal direttore sanitario della Lilt prof. Roberto Sposetti. Un'attività, dunque, costante e preziosa, portata avanti con attrezzature d'avanguardia, ma che deve fare i conti con entrate, quasi tutte donazioni, che non riescono più, in questo lungo periodo di difficoltà economiche, a pareggiare le spese.
Per questo l'impegno di Itala Romani e del suo gruppo che, come sempre, destineranno alla Lilt i proventi delle vendite del mercatino natalizio. Una ragione in più, perciò, per visitare il mercatino. Gli orari. Sabato, giorno inaugurale, dalle 11 alle 18. Poi dal 24 novembre al 1 dicembre, ultimo giorno di apertura, dalle 9,30 alle 12, e dalle 15,30 alle 18. «RP.
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SANITÀ. Il direttore generale dell'Ulss 6 ha due anni di tempo per applicare quanto previsto dalle schede ospedaliere approvate dalla Regione
Ospedali di comunità, sì a 400 posti Le mini strutture riabilitative esterne al S. Bortolo sono la sfida più grande: a Vicenza si parte da zero IldgAngonese: «Il progetto è pronto, ce la faremo»
Franco Pepe
Le schede ospedaliere ora sono fatte. La giunta regionale ha dato l'ok finale a una riforma giunta dopo 11 anni. Il governatore Luca Zaia parla di business pian, che ridisegnala rete veneta fra ospedali hub, come il San Bortolo, dotati di alte specialità e tarati su un bacino d'utenza di un milione di persone, e ospedali spoke che hanno tutte le specialità di base e devono servire 200 mila abitanti. La scheda del San Bortolo resta quella varata in prima battuta dalla giunta e confermata dalla quinta commissione, e adesso la palla passa al direttore generale Ermanno Angonese, che si ritrova dinanzi un bel po' di impegni e scadenze da dover rispettare rigorosamente senza dimenticare il rispetto dell'equilibrio di bilancio. Sarà lui, infatti, entro tre mesi dalla pubblicazione sul Bur della delibera approvata dall'esecutivo regionale, a dover presentare a Venezia un piano aziendale con tutte le cose da fare per poter applicare entro il 2015, termine inderogabile stabilito dalla giunta, e, quindi, riempire di contenuti concreti, gli adempimenti stabiliti dalla schede.
Un'impresanon semplice, visto che alla fine del mandato mancano solo due anni, e che ci saranno da mettere in piedi, praticamente da zero o quasi, operazioni epocali come, fra l'altro in primis, l'attivazione dei posti-letto territoriali (1,2 ogni mille abitanti), e le medicine di gruppo integrate chia
mate a coprire in sintonia con la guardia medica l'assistenza extra-ospedaliera 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. «Il progetto è pressoché elaborato - dice Angonese - ci sto lavorando da tempo. Dentro ci sarà tutto: percorsi certi, date di avvio, interventi da compiere, attività da organizzare. Sarà tutto dettagliato. Ci arriveremo entro il 2015, non ho il minimo dubbio, anche perché la nostra Ulss è stata la meno modificata del Veneto».
«La Regione - spiega il dg -non ci ha tagliato nulla e ci ha riconosciuto servizi in più come la terapia intensiva pediatrica. E poi alcune performance le abbiamo già raggiunte. Ad esempio il tasso di ospedalizzazione del San Bortolo è inferiore al 3,7 per mille abitanti fissato come soglia massima. Lo sforzo lo abbiamo già compiuto. Non abbiamo più bisogno di razionalizzare, a dimostrazione che è stata fatta una buona gestione». Anche per le medicine di
gruppo Angonese mostra parecchio ottimismo. «Sono sicuro che non troveremo difficoltà. Noi dobbiamo farne nascere 13. In questi mesi non siamo stati fermi. In questa fase ne stiamo definendo la geografia con i sindaci. Abbiamo già effettuato un paio di incontri davvero fruttuosi. Per la zona di Noventa e di Nanto sono già pronte le Aft, le aggregazioni territoriali. Ce ne sarà una ogni 25 mila abitanti.».
Fra i nodi più spinosi la creazione dei posti-letto territoriali all'interno di strutture intermedie. Da fare entro circa 800
giorni. Cose da far tremare i polsi, perché a Vicenza e dintorni non esistono, a differenza di altre Ulss, ospedali di comunità e scarseggiano le strutture riabilitative. Quasi un deserto. «Sì, è vero, oggi abbiamo poco, solo alcuni letti post-acuzie, ma stiamo già immaginando alcune corpose dotazioni a Sandrigo e a Noventa, nel nord e nel sud dell'Ulss. Sarà meno facile in città. Ne stiamo discutendo con il Comune e con l'Ipab. Il piano che abbiamo abbozzato chiarirà precedenze e gradualità».
Importante pure capire dove piazzare questi capisaldi strategici per l'assistenza più vicina al cittadino. Qui non c'è nulla ancora di certo. Le opzioni -dice Angonese - sono parecchie. «Potremmo inserirli nell'ex seminario, magari anche al San Bortolo, o, comunque, in spazi fisici prossimi all'ospedale. Amio avviso un ospedale di comunità e questi posti di riabilitazione dopo lafase acuta sarebbe meglio averli all'esterno dell'ospedale, in una casa di riposo, in una Rsa, anche per risparmiare sui costi generali, ma non sono escluse ipotesi innovative. Decideremo con la conferenza dei sindaci, e il piano attuativo specificherà ubicazioni, numeri e tempi». Distretti. La Regione ne prevede due per Ulss, ma lascia anche la possibilità di strutturarne uno solo. L'idea di Angonese era già questa. «Nel piano aziendale ne abbiamo indicato uno. E sarà così. Anche perché su questa soluzione abbiamo la piena condivisione dei sindaci».*
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A
W Ci sono stati riconosciuti servizi come la terapia intensiva pediatrica ERMANNO ANGONESE DIRETTORE GENERALE DELL'ULSS 6
Il personale
LE ASSUNZIONI Le schede non accolgono la richiesta. Il San Bortolo avrà un solo primario di anestesia e rianimazione. L'Ulss ne avrebbe voluti due, come in passato. «Bisogna prenderla come una sfida- dice ilg Angonese - e come tale occorre usare tutte le cautele cercando di
spremere le meningi per fare il meglio possibile. Ci sono altri ospedali del Veneto nelle nostre stesse condizioni, lo non mi straccio le vesti. E poi il governatore ha anche detto che se restano criticità si potranno fare degli aggiustamenti. Se ce ne daranno due come nell'organico che ho ereditato sarò felice,
altrimenti garantisco che faremo con un solo primario ciò che prima facevano in due». Angonese promette che si farà presto pure con la centrale operativa territoriale, altra novità assoluta. «Siamo in fase di avanzata progettazione anche perché porto l'esperienza di strutture analoghe da me ideate in
altre Ulss». Per le assunzioni idee precise: «Chiederò al segretario regionale l'autorizzazione a indire i concorsi per i posti vacanti di primario. Entro il 2014 le apicalità saranno tutte coperte». E per le "pagelle" dei primari ? «Il principio di meritocrazia va applicato per tut t i i 4 mila dipendenti dell'Ulss». «F.P.
L'ingresso del San Bartolo: scatta il piano regolatore della sanità
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C N I A M U L I U U L L I M U ! intervista ai parlamentari vicentini
FILIPPO CRIVÙ
«Scuole mediche, una riforma per dare un futuro alla sanità»
F ilippo Crimì, 26 anni tra pochi giorni, medico, deputato del Partito democratico,
è il più giovane tra i dieci vicentini a Roma, l'unico eletto in quota renziana.
Quali dossier ha sul tavolo? Due in particolare: uno è la bretella di Vicenza, sono in contatto con Giorgio Santini, il senatore vicentino, relatore della legge di stabilità, e con il sottosegretario Baretta: spero che il messaggio passi.
L'altro tema? Le borse di studio per gli specializzandi in medicina. Me ne sto occupando con i colleghi Calabro, del Ned, e Gigli, di Scelta civica...
Sulle specializzazioni mediche sta battendo da mesi. Lo fa perché» è medico? Lo faccio perché conosco il problema molto bene: è una questione centrale per il nostro sistema sanitario.
In che senso? Abbiamo concorsi che vanno a vuoto perché non abbiamo gli specialisti, pur avendo i laureati in medicina. Così il sistema si trova a dover importare specialisti.
Perché accade? Il deficit di specialisti deriva dalla carenza di borse di studio: quest'anno ce ne sono 2.800 per 7 mila laureati. Perciò, anche con colleghi di altri gruppi, abbiamo chiesto
una riduzione dei tempi di
specializzazione, per far entrare prima i medici nel mercato del lavoro, come in Europa, e una riforma delle scuole di specializzazione: l'Italia ne ha 49, Germania e Francia la metà.
Altri temi al centro del suo lavoro in questi 8 mesi? I bacini anti-piena. Ho incontrato il sottosegretario alle Infrastrutture De Angelis, e Casarin, dell'autorità di bacino, per fare il punto sul caso-Vicenza. E poi ho presentato il progetto di legge sul rimborso delle spese obbligatorio per i praticanti avvocati durante il tirocinio.
Lei siede in commissione
politiche europee. Che cosa ha "prodotto" quell'organo? Stiamo lavorando sul tema dei fondi europei, grande opportunità che l'Italia non sfrutta a dovere. Lo scorso anno quasi la metà non sono stati usati: parliamo di 30 miliardi... E poi da deputato under 35 ho contribuito alla mozione per l'aumento del fondo per la disoccupazione giovanile in Unione europea.
Risultati? Abbiamo chiesto al governo di chiedere più fondi per la disoccupazione giovanile e soprattutto l'iniziativa è stata condivisa dai colleghi under 35 degli altri Paesi Uè: e il Consiglio europeo ha poi triplicato le risorse. Dimostra di aver collaborato con altri gruppi. Come vive, lei
renziano, le larghe intese? Intanto, ora, sono meno larghe, come ha detto Letta.
Ma Renzi non è_. il primo fan delle larghe intese. Credo che un segretario che faccia sentire con più forza la voce del Pd sia solo utile. Il governo non deve durare per durare, ma per fare le riforme.
Anche quella elettorale? La mozione Giachetti (Pd), a maggio, proponeva di tornare al Mattarellum, ma il Pd alla fine votò contro. Anche lei? 10 firmai la mozione e la votai nell'assemblea del Pd, per dare una scossa. Ma ero in minoranza e in aula, per disciplina, votai col gruppo.
11 Porcellum resta da abolire? Sì: servono doppio turno o un premio di maggioranza "pieno", come per i sindaci.
Un voto alla legge di stabilità? Sufficiente. Apprezzo che non tocchi il fondo sanitario nazionale e che aumenti quello per la non autosufficienza. Ma ha anche dei limiti...
Votò per Marini al Quirinale? No. Ma poi per Prodi sì.
1101 franchi tiratori furono il momento più basso del Pd? Forse, ma ci siamo rialzati e stiamo costruendo il futuro.
Al suo esordio le lene la colsero impreparato sulla Perestrojka. Ha-, ripassato? (Pausa) Non vorrà tornare su questo argomento?
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Inventasi.. (ride) Pare un'interrogazione. .. Allora dico anche cos'era "Glasnost".
Prego. Ai tempi di Gorbaciov Perestrojka voleva dire "ricostruzione", Glasnost "trasDarenza" e indicavano le
riforme e il metodo per trasformare l'Urss... Ma deve proprio scriverlo. «M.SC.
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Filippo Crimì, 26 anni, deputato del Partito democratico
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BLITZ DEI NAS FARMACI E CIBI SCADUTI: CHIUSI 18 CENTRI PER DISABILIE ANZIANI Da Mantova a Modena passando per l'Umbria, non c'è regione che non sia toccata dal fenomeno delle residenze per anziani e disabili abusive, come sta scoprendo la task force messa in campo dai Nas dei Carabinieri e dal ministero della Salute. Nell'ultimo blitz in tutta Italia i militari hanno chiuso 18 strutture per disabili e anziani, al termine di un maxi-controllo per verificare le autorizzazioni e il rispetto dei requisiti igienico-sanita-ri in cui sono stati trovati persino farmaci e cibi scaduti. Oltre mille le strutture ispezionate dai 38 comandi dei Nas in questi mesi.
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GIORNATA DELL'INFANZIA ALLARME DAI MEDICI: IN AUMENTO IN ITALIA LE «MAMME BAMBINE» Il fenomeno delle mamme-bambine, che partoriscono prima dei 19 anni, è in ripresa dopo un calo netto dagli anni '80 al 2000, così come sono in aumento le interruzioni volontarie di gravidanza tra le più giovani. La stima è del direttore generale dell'Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, Aldo Morrone, che l'ha resa nota durante il seminario «Mamme bambine», svoltosi ieri a Roma in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell'Infanzia. Nel periodo 2000-2012, hanno partorito al San Camillo 416 donne sotto i 19 anni di età, 11% del totale dei parti.
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Le schede I sindacati: «La politica non usi noi per chiudere strutture inutili ma lasciate lì»
I primari: «La Regione ci dia attrezzature e personale per far funzionare i reparti» VENEZIA — Non spaventa i prima
ri l'obbligo, per i loro reparti, di raggiungere per due anni consecutivi gli standard ministeriali, pena la rimozione del responsabile e la rivisitazione o chiusura della struttura. «Non abbiamo paura, lavoreremo per raggiungere gli obiettivi imposti — dice Donatella Noventa, presidente di Anpo Veneto (l'associazione dei primari) — ma la qualità dell'assistenza dipende anche dalle attrezzature. Punto dolente, perchè non tutti i reparti a parità di specialità dispongono della medesima dotazione e allora se la Regione pretende da noi l'eccellenza ci metta nelle condizioni di raggiungerla». E' d'accordo Tiberio Monari, responsabile regionale di Cgil Medici: «Se l'intento della giunta Zaia è razionalizzare i costi e ottimizzare l'uso delle risorse, niente da dire. Però prima di chiudere un reparto sotto i parametri indicati bisognerà vedere perchè non ha ot
tenuto gli esiti indicati: non è detto che dipenda solo dal primario. E comunque di queste figure c'è già carenza, soprattutto sul territorio, il che va a discapito dei malati, privati dei relativi servizi».
La mancanza di personale si allarga al comparto. «I primari le loro responsabilità se le sono sempre assunte — assicura Luigi Dal Sasso, segretario regionale della Cimo (ospedalieri) — il punto è che le schede hanno tenuto aperti troppi ospedali e reparti, perchè per chiuderli ci vuole forza politica Ma per mantenerli operativi bisogna metterli nelle condizioni di funzionare, garantendo medici e infermieri a sufficienza. Oggi è giusto e inevitabile venire valutati sulla qualità del servizio e sui risultati, che noi traduciamo nel numero di persone guarite. Niente in contrario su tutto ciò, ma ci piacerebbe che fossero rese pubbliche anche le schede di dotazio
ne del personale, perchè non vorremmo che un domani si usasse la presunta incapacità di un primario per giustificare ai sindaci la chiusura di un reparto lasciato aperto dalla politica ma senza il personale sufficiente a garantire l'efficienza».
Si sofferma invece sui parametri ministeriali Cittadinanzattiva, che in Veneto ha aperto una ventina di sportelli del Tribunale del Malato. «A noi interessa poco se una chirurgia raggiunga un tot di interventi o una Ginecologia stia sotto una determinata percentuale di cesarei — osserva il presidente regionale Umberto Iazzetta — l'importante sono la qualità e l'umanità dell'assistenza La maggioranza delle lamentele che ci presentano i malati riguardano il poco tempo loro dedicato dai medici e le scarse informazioni sul quadro clinico, soprattutto nelle Oncologie».
M.N.M.
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PIOVE DI SACCO La Regione non applica i tagli paventati in estate ma le decisioni non soddisfano
L'ospedale mantiene i suoi reparti chiave ma la tensione resta alta
PIOVE DI SACCO
(R.C.) Le schede di dotazione ospedaliera approvate in via definitiva dalla Giunta regionale confermano i miglioramenti proposti dalla Quinta Commissione rispetto alla prima stesura di quest'estate, ma non soddisfano pienamente le attese del territorio della Saccisi-ca. «Se dovessi misurare il mio grado di soddisfazione rispetto al piano approvato dalla Giunta per il nostro Ospedale Immacolata Concezione non credo che raggiungerebbe livelli elevati», esordisce il giovane e combattivo sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella. «Duemilacinquecento cittadini che hanno manifestato guidati da tutti i sindaci del terrotirio senza distinzione di colori ed appartenenze politiche sono stati un evidente termometro che il progetto originario proposto dall'assessore Coletto era inaccettabile», prosegue Gianella, che assicura anche che «la guardia deve restare alta, non solo nel verificare, ma anche nel continuare a proporre soluzioni rispettose dei bisogni espressi dal nostro
bacino». In sostanza Piove di zione: «É vero in commissione Sacco resta struttura per acu- si è lavorato per riparare i ti, che mantiene reparti chiave danni che avrebbero prodotto i come la medicina generale, la progetti iniziali, ma ora si chirurgia e anestesia e riani- tratta di riempire di contenuti mazione, consentendo così an- le schede, intendo con medici, che la presenza di un servizio personale ed attrezzature, per di urgenza ed emergenza in consentire a Piove di essere grado di soddisfare un bacino davvero attrattivo per la zona importante. Nel documento re- a s u d d i Padova», gionale vi è peraltro una contrazione di letti soprattutto ^ ^ ||_ SINDACO nell'area geriatrica ed una im- ^ plementazione in quella riabili- //Pontini lÌQmn tativa, mentre è salva l'area « O U I IUI l U l d l IIU materno infantile con il mante- o h ) Q t t P r P Ì nimento del primariato autono- _. ^ . : . . „ ! mo di ostetricia-ginecologia. P G f I D O S t f ! «Mi spiace per i disfattisti, ma «z dobbiamo riservare le disgra- D I S O O D I ^ zie per altre circostanze», af- ~ ferma il presidente della quinta commissione Leonardo Pa-drin, espressione della maggio- ^^LEONARDO PADRIN ranza: «In commissione si è fatto un lavoro serio e pondera- .-) • • to che ha saputo dare la giusta ......J-'IOV-C- -QcV-C-soddisfazione al territorio, te- i nendo peraltro presente la ne- l a V O r a f G cessità che Piove di Sacco • - , : _ - ! - , - : — deve lavorare in sinergia con IP SiriGTC|la l'ospedale Sant'Antonio». A j Q A n t n n ' n stretto giro replica Claudio COI b . A N l O N l O » Sinigaglia, vicepresidente e . , consigliere regionale di opposi-
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I REPARTI C'è una contrazione di letti nell'area geriatrica
mentre è salva l'area materno infantile con il
mantenimento del primariato autonomo di ostetricia-ginecologia.
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SELVAZZANO I ragazzi in difficoltà avranno un tetto e un aiuto
Minori, 50 famiglie per loro Non sostituiranno i genitori naturali, ma collaboreranno Barbara Turetta
SELVAZZANO
Dopo un anno di intenso lavoro sono state attivate sei reti di famiglie «accoglienti», ossia 49 famiglie di «vicinato», e sette famiglie sono pronte per l'affido dei minori. Festeggia il primo anno di vita il progetto «Famiglie al centro, la forza delle reti», che vede collaborare gli otto Comuni del distretto sanitario4 dell'Ulssló, Selvazzano, Saccolongo, Mestrino, Rubano, Cerva-rese Santa Croce, Rovolon, Teolo e Veggiano, con l'obiettivo di creare un nucleo di famiglie del territorio che possano essere affidatari di minori in difficoltà. Un progetto che ha per capofila il Comune di Selvazzano, ed è seguito da un'equipe di esperti, e che in questi dodici mesi ha toccato diversi step. Si è infatti iniziato con la promozione, l'organizzazione dei primi incontri con le famiglie interessate, per poi avviare il percorso formativo che fino ad ora ha permesso di attivare sei reti di famiglie «accoglienti», ossia 49 famiglie di «vicinato» che a seconda della loro disponibilità di tempo, e di energie, offrono un aiuto concreto nel seguire un bambino. Si tratta di fami
glie che al termine di un apposito percorso si mettono a disposizione degli otto Comuni del distretto per aiutare i bambini con situazioni familiari «vulnerabili» nei compiti a casa, nei giochi, o semplicemente preparano una merenda in famiglia. Obiettivo del progetto è anche quello di creare un unico centro per l'affido e la solidarietà familiare (Casf) con famiglie affidatane a cui gli otto comuni possono far riferimento, nei casi in cui si debba allontanare un minore dalla propria famiglia d'origine. «La crescita di questo progetto ha proprio l'obiettivo di poter contare su famiglia affidataria
del territorio - ha spiegato l'assessore al Sociale di Selvazzano Giovanna Rossi - che permettono al minore di rimanere in contatto con la sua quotidianità. Famiglie che non si sostituiscono a quelle di originee, ma che collaborano. L'obiettivo è sempre quello di far tornare i bambini dalle loro mamme e dai loro papà». Dopo il primo corso formativo per l'affido familiare, sono 7 le famiglie pronte per questo compito. Esperienza che verrà approfondita domenica 24 novembre all'Auditorium San Michele dalle 9.30 alle 12.30 in un incontro aperto a tutti in occasione del primo compleanno del progetto.
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SCHEDE REGIONALI
Ospedale padovano riferimento per il "bambino maltrattato" (F.Capp.) Schede, le novità. All'Ospedale Sant'Antonio (Ulss 16) il reparto di ortopedia acquista 5 nuovi posti letto, quello di terapia intensiva 6, e si intensifica la collaborazione con la Saccisica, il cui ospedale Immacolata Concezione si conferma polo a vocazione chirurgica: allocato qui un nuovo centro di fecondazione assistita che si integrerà con quello dell'Azienda ospedaliera. A Piove Fausto Pittarello, titolare della radiologia, diventa direttore anche della radiologia del Sant'Antonio. Allo lov create apicalità per immunologia (candidato in pectore Alberto Amadori), e breast unit (patologia senologica, Fernando Bozza), un'unità semplice dipartimentale di tumori ereditari (Giuseppe Opocher) e un'analoga struttura per la cura del cancro all'esofago (Carlo Castoro). In Azienda ospedaliera confermate le Unità operative complesse per Chirurgia dei trapianti di rene (candidato in pectore Paolo Rigotti) e chirurgia dei trapianti epatici (Umberto Gillo), aggiunto un primariato di medicina (le medicine passano cosi da 3 a 4) ma a indirizzo endocrinologico, creata per scopi didattici una struttura complessa di pneumologia; cresce il pronto soccorso pediatrico che avrà un proprio primario. L'ospedale di Padova si conferma polo regionale di riferimento per il bambino malattrattato e per le cure palliative; 6 posti letto dovranno essere riservati per il ricovero di soggetti sottoposti a provvedimenti restrittivi. Per quanto riguarda i rapporti con l'Ateneo, il governatore del Veneto d'intesa con il magnifico rettore del Bo procederà all'individuazione delle apicalità a direzione universitaria, «mantenendo, nel contempo, un numero di primariati a direzione ospedaliera coerente con l'attività assistenziale».
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UNIVERSITÀ E SALUTE Gli ultimi studi al vaglio di un super comitato al Vimm
La ricerca? Certificata da 4 Nobel (F.Capp) Dentro le stanze dell'Istituto veneto di medicina molecolare di Padova (Vimm) presieduto da Francesco Pagano, direttore scientifico Tullio Pozzan, si cercano nuove armi per affinare la lotta contro molteplici malattie: neoplasie, in particolare leucemie, cancro della prostata e del fegato, patologie del muscolo cardiaco e scheletrico, sindromi neurodegenerative come l'Alzheimer, genetiche (sordità acquisite e congenite) e alcuni tipi di infezioni (responsabili di ulcera e tumori dello stomaco).
La qualità dei progetti targati Vimm? Sarà certificata da quat
tro premi Nobel. Il valore effettivo della ricerca scientifica compiuta in Italia si
misura utilizzando il metodo più oggettivo possibile: affidando cioè la valutazione ad una com
missione di super-esperti esterni, formata^ da scienziati e premi Nobel. È il metodo adottato dall'istituto, braccio operativo di Fondazione Ricerca biomedica avanzata, che ogni due anni
mette i progetti di ricerca sotto la lente di un comitato scientifico di fama internazionale. Da oggi a domenica il comitato sarà in città. Il poker di Nobel con cui si confronteranno 150 ricercatori è formato da Aaron Ciechanover, biologo israeliano Nobel per la medicina nel 2004, Hartmut Michel, professore di biochimica all'università Johann Wolfgang Goethe e vincitore del Nobel per la chimica
nel 1988, Erwin Neher, fisico e biofisico tedesco, Nobel per la medicina nel 1991 con Bert Sakmann. Quest'ultimo oggi alle 18 nella sala polivalente del Centro culturale San Gaetano, terrà la Lecture di apertura dal titolo "Cortical circuits". Bert Sakmann è responsabile di una scoperta di fondamentale importanza per il progresso della ricerca biomedica: con il professor Erwin Neher ha proposto un metodo che ha rivoluzionato la ricerca biochimica-biofisica cellulare. Il metodo, valso il premio Nobel nel 1991 ai due scienziati, consente di studiare l'attività di singole molecole nelle membrane interne ed esterne delle cellule. La tecnica è divenuta di uso universale in tutti i laboratori che si occupano della funzione delle cellule in condizioni normali e patologiche.
NOBEL Aaron Ciechanover
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SANITÀ Scagionati direttore e medici del Policlinico San Marco
Rimborsi corretti, non ce truffa Gianluca Amadori
VENEZIA
Il fatto non sussiste. Il giudice per l'udienza preliminare Marta Paccagnella ha assolto con questa formula, la più ampia, tutti i medici e il direttore del Policlinico San Marco di Mestre finiti sotto accusa un anno fa per una presunta truffa al Servizio sanitario. La sentenza è stata letta a tarda mattina, nella sede della Cittadella della giustizia di piazzale Roma, a Venezia, alla presenza di alcuni degli imputati e dei loro difensori, i quali hanno espresso soddisfazione per la decisione del gup «che ha ristabilito la verità, riabilitando alcune delle eccellenze mediche della regione».
La decisione del giudice non ha sorpreso: lo stesso pubblico ministero, Federico Bressan, dopo aver chiesto il processo
per tutti, lo scorso luglio aveva infatti concluso la requisitoria sollecitando l'assoluzione generale ritenendo non confermate le iniziali ipotesi contestate dalla Guardia di Finanza. Il direttore generale del Policlinico, Alberto Graffitti, 73 anni, di Udine e il dermatologo Stefano Scarpa, 53, di Padova, sono stati prosciolti in sede di udienza preliminare, perché il fatto non sussiste; gli altri 10 imputati, che avevano chiesto di essere processati con rito abbreviato, sono stati assolti con la stessa formula: si tratta di Nicola Marzano, 57 anni, di Vicenza, Roberto Via-nello, 57 anni, di Mogliano Veneto, Paolo Tedesco, 67 anni, di Monfumo (Treviso), Renato Viola, 69 anni, di Venezia, Giovanni Carta, 49 anni, di Valdagno (Vicenza), Chri-stos Frangos, 63 anni, di Padova, Michele Romanelli, 68 an
ni, di Belluno e Roberto Cor-rezzola, 52 anni, di Treviso (tutti chirurghi ortopedici); il chirurgo vascolare Dimitrios Kontothanassis, 43 anni, residente a Ferrara e il chirurgo plastico Maurizio Longo, 59 anni, di Padova. La difesa, rappresentata dagli avvocati Bosio, Compagno, Fogliata, Covi, Rampinelli, Paniz, Pietri-biasi, Benvegnù, De Vecchi, Porzio, Someda e Zamboni, è riuscita a dimostrare che i codici utilizzati per chiedere il rimborso delle prestazioni effettuate in convenzione erano corretti e corrispondevano agli interventi e alle cure effettivamente prestate. Di conseguenza nessuna truffa è stata commessa ai danni di Ulss e Regione. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane.
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^ ^ ^ ^ CITTADELLA
Anche il governatore Zaia saluta il trentennale dell'Avo (M.C.) «I 30 anni dalla fondazione dell'Associazione Volontari Ospedalieri di Cittadella è un traguardo storico, per un settore del volontariato al quale non saremo mai abbastanza grati per l'apporto umano e organizzativo che regala ai chi soffre negli ospedali. All'Avo di Cittadella i miei più sinceri auguri di compleanno». Parole del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia indirizzate al gruppo che nei giorni scorsi ha celebrato i tre decenni di vita indicando nei servizi verso i malati di Alzhaimer, di Sia e quelli terminali nell'Hospice, i nuovi impegni, accanto alla necessità di una formazione permanente. «In questo pensiero di gratitudine accomuno tutti i volontari ospedalieri che a centinaia portano i loro camici bianchi simbolo di umanità e disponibilità pressoché in tutti gli ospedali veneti. Segno di civiltà che costituisce una delle caratteristiche più belle del popolo veneto».
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PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 28
SANITÀ I medici di base dell'Ulss 16 si stanno già organizzando per una copertura oraria totale
Venti gruppi di medici in servizio no stop Nascono le "aggregazionifunzionali territoriali": ognuna metterà in rete 15 camici bianchi
Federica Cappellata
Rivoluzione nell'assistenza territoriale. La Giunta regionale, licenziando in via definitiva le schede ospedaliere, ha dato ufficialmente il via all'iter per la costituzione delle "aft", le aggregazioni funzionali territoriali. I 313 medici di famiglia presenti nel territorio dell'Ulss 16 verranno organizzati in modo tale da offrire alla cittadan-za assistenza a copertura oraria totale. Le "aft" saranno venti: ciascuna metterà in rete una quindicina di dottori di base, avrà una popolazione assistita non superiore a 50 mila abitanti (494 mila in totale) e terrà conto, come estensione, dell'accessibilità per il paziente e delle caratteristiche morfologiche del territorio.
Alcune considerazioni verranno fatte per le aggregazioni funzionali territoriali del centro di Padova, pensate con un numero maggiore di camici
bianchi e di assistiti: questo è stato ipotizzato considerando l'elevata percentuale di popolazione con età superiore a 75 anni. Così i medici di famiglia dell'Ulss 16, come pure i 176 dell'Ulss 15 Cittadella / Campo-sampiero (a comporre 10 aft) e i 137 dell'Ulss 17 Este / Monse-lice (7 aft) agiranno in rete, con chiusura dell'ambulatorio non prima delle 19, collegamenti reciproci e sistemi informativi tali da consentire l'accesso alle informazioni sui relativi pazienti, possibilità di disporre in comune di personale infermieristico o di segreteria. In un primo momento l'Ulss 16 aveva previsto la creazione di 15 aft, ora salite appunto a 20 con una pianificazione a maglie più strette. A questa si aggiungerà la prossima riorganizzazione dei distretti socio-sanitari che dagli attuali sei, nell'Ulss capoluogo, passeranno a tre (due fissati
dalle schede appena approvate, uno frutto della nuova configurazione territoriale), anche se per la gente nulla cambierà trattandosi solamente di una "filiera di comando" più corta.
Potenziata nell'imminente futuro la rete di assistenza a media intensità di cura: previsti 309 posti tra hospice, ospedali di comunità e unità riabilitative territoriali nell'Ulss di Padova, 144 nell'Ulss di Cittadella e nell'Ulss di Monselice, per oltre la metà già attivati e operativi. La sanità padovana nel prossimo biennio verrà dunque riorganizzata, non secondo una logica di riduzione, mette in chiaro la delibera che accompagna le schede, ma di «una maggiore rispondenza alle necessità della popolazione e di una più uniforme distribuzione delle risorse, salvaguardando gli equilibri di bilancio».
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La ricerca? Certificata da 4 Nobel
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Sabato sera negli impianti di Altichiero il pranzo del Baffo a favore di Urologia
Ritorna per il terzo anno consecutivo il «Pranzo del baffo», lanciato da alcuni rugbisti padovani a scopo benefico e ispirato alla nota campagna internazionale «Movember», che raccoglie fondi per la salute maschile e in particolare contro i tumori alla prostata e ai testicoli. L'evento si svolgerà sabato negli impianti del Valsugana Rugby, ad Altichiero, dove si riuniranno circa 150 giocatori dei club locali tutti
rigorosamente muniti di baffi curati e lasciati crescere appositamente per l'occasione, specialmente sui campi da rugby visto che l'iniziativa beneficaè nata in Australia una quindicina di anni fa. Il «Pranzo del baffo», lanciato due anni fa all'Antonianum e riproposto l'anno scorso al Cus Padova, quest'anno si sposta al Valsugana ma la destinazione dei fondi raccolti per l'occasione rimane la stessa, cioè al reparto di Urologia dell'ospedale di Padova diretto dal professor Zattoni. Nel corso della giornata saranno consegnati premi ai mustacci più in vista, oltre ai gadget regalati da alcuni giocatori padovani della nazionale che saranno estratti a sorte con una pesca benefica. Oltre alla convivialità e alla benef icienza, ci sarà spazio anche per il rugby giocato, perché dopo il pranzo sarà trasmesso in diretta il test match della nazionale italiana contro l'Argentina. Info e iscrizioni: Francesco 347705642S. (si.va.)
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Incontro della Cgil sul nuovo modello di sanità regionale
Questo pomeriggio, alle ore 15.30, nel la sala parrocchiale di Sant'Anna, la Cgil di Piove di Sacco promuove un incontro incentrato sul nuovo modello di sanità territoriale, che è stato introdotto attraverso il varo del Piano socio-sanitario regionale, l'attuazione delle schede ospedaliere e la riorganizzazione dei servizi sul territorio. La cittadinanza è invitata (e.l.)
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ERANO ACCUSATI DI TRUFFA
Assolti dodici medici del policlinico San Marco Tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Si è chiuso così, ieri in Tribunale a Venezia, il processo a carico dei 12 i medici che operavano al Policlinico San Marco accusati di truffa aggravata ai danni dell'Asl 12 e della Regione per 662 mila euro.Così ha deciso ieri il gip Marta Pac-cagnella accogliendo la richiesta del pm Federico Bressan il quale, dopo aver chiesto il rinvio a giudizio dei 12 professionisti, durante l'udienza si era convinto dell'insussistenza delle accuse tanto da chiedere l'assoluzione per tutti. Si chiude così il procedimento a carico
di: il 56enne Nicola Marzano (ortopedico di Vicenza), il 57en-ne Roberto Vianello (Moglia-no), il 68enne Renato Viola (Venezia), il 49enne Giovanni Carta (Valdagno), il 62enne Chri-stos Frangos (Padova), il 68en-ne Michele Romanelli (Belluno), il 51enne Roberto Corezzo-la (Treviso), il 52enne Stefano Scarpa (Padova), il 43enne Di-mitrios Kontothanassis (chirurgo vascolare di Ferrara), il 59en-ne Maurizio Longo (chirurgo plastico di Padova), il 66enne Paolo Tedesco (ortopedico di Monfumo), il manager 72enne Alberto Graffitti.
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Sanità Documento contro le decisioni regionali
I medici bocciano la riforma: «È iniqua»
VERONA — Martedì la giunta regionale ha approvato in via definitiva le
schede di dotazione ospedaliera. Un giorno dopo e arriva già il primo miracolo: tutte le sigle di quanti
lavorano in ambito medico si trovano e firmano, sotto l'egida dell'Ordine dei medici un documento
comune. Che lancia un allarme: va riorganizzata 'assistenza medica sul territorio.
Ospedali Documento unitario delle sigle sindacali e dell'Ordine
Riforma sanitaria regionale i medici compatti la bocciano «Così cresce l'iniquità» Ma i dg la difendono: razionalizzazione, non tagli
VERONA—I «piani alti» della sanità le difendono a spada tratta, le associazioni e i sindacati dei medici si mostrano apertamente critici. Martedì la giunta regionale ha approvato in via definitiva, dopo le modifiche operate in quinta commissione, le schede di dotazione ospedaliera, mettendo così la parola fine, almeno per quanto riguarda la «teoria» al nuovo piano socio sanitario. Un giorno dopo e arriva già il primo miracolo: tutte le sigle di quanti lavorano in ambito medico si trovano e firmano, sotto l'egida dell'ordine dei medici un documento comune. Che lancia un allarme: «La riorganizzazione ospedaliera regionale - si legge - non può realizzarsi senza una pari riorganizzazione dell'assistenza medica sul territorio, pena il lasciare ampie fasce di popolazione senza possibilità di cura, scaricando sulle famiglie il peso di un'assistenza che il sistema pubblico non è più in grado di garantire». E ancora, le sigle denunciano «all'opinione pubblica lo stato di progressiva e costante riduzione delle risorse disponibili che costringe i medici a eserci
tare la professione ogni giorno in condizioni di aumentato rischio». Parole che suonano quasi come una bocciatura. Per il presidente dell'ordine dei medici scaligero, Roberto Mora «il fatto che tutte le sigle siano riuscite a superare le divisioni, cosa che non è mai avvenuta, è epocale e lascia immaginare quanto sia seria la nostra preoccupazione al riguardo, n fatto è che sulla riorganizzazione territoriale la politica non ce la sta dicendo giusta: sono stati fatti i tagli, ma mancano gli investimenti nel territorio. Si rischia di avere malati dimessi che non sanno dove andare per proseguire le cure. Una situazione analoga a quanto accaduto all'indomani della legge Basaglia, che chiuse gli ospedali psichiatrici: non c'era un posto dove far andare quei pazienti. Adesso, però, tocca a tutti quanti». Lamenta la mancata proporzione «tra
assistenza ospedaliera e territoriale» anche Anna Tomezzoli, dell'Anaao, uno dei sindacati più rappresentativi dei medici ospedalieri, che aggiunge «anche sui cambiamenti avvenuti all'interno delle singole strutture non si
è voluto sentire il personale medico».
Sull'altro fronte, l'assessore alla Sanità Luca Coletto e i direttori generali delle tre Usi Veronesi (Maria Giuseppina Bonavina, per la 20, Francesco Piccoli per la
21, Alessandro Dall'Ora per la 22 e Sandro Caffi per l'azienda ospedaliera) si dicono molto soddisfatti per la chiusura dell'iter. «Siamo passati da un regime di tagli orizzontali ad una serie di razionalizzazioni con investimento nel territorio. Ora chiediamo al governo più certezza nell'erogazione delle risorse: in particolare sono necessari i fondi, previsti per sei miliardi per mettere a norma antisismica le strutture». Per Bonavina la schede «fotografano quanto vogliamo mettere in campo per il territorio». Per Dall'Ora e Piccoli «non si può parlare di tagli. I posti letto eliminati (150 in provincia, ndr) c'erano di diritto e non di fatto: ovvero non utilizzati anche per questioni economiche, oltre che per l'avvento di nuove modalità di cure mediche». Per la provincia, le schede confermano quanto già si sapeva: confer
mano la chiusura di Zevio e il polo a «due gambe» di Bussolengo, con l'ospedale chirurgico a Villa-franca C'è, però, un grande vincitore: l'azienda ospedaliera, si «porta a casa» sette apicalità (ovvero unita operative con primario) in più rispetto al previsto: la doppia neurologia, Neuroriabilitazione, Angiologia, Terapia del dolore, Reumatologia e chirurgie specialistiche per il pancreas, l'esofago e lo stomaco. Non ci sarà, invece, la doppia oncologia.
«Confermata quella universitaria al policlinico - spiega Caffi - ma non ci sarà nessun disagio per gli utenti: i servizi continueranno regolarmente anche a Borgo Trento». Stralciate dalla quinta commissione, invece, le schede che riguardano i servizi d'emergenza e di soccorso medico. «Nessuna irregolarità - spiega Coletto- era necessari semplicemente implementare prima i cambiamenti negli ospedali». Si farà luce in un secondo tempo, dunque, sulla dotazione di alcuni servizi come il 118 e i punti ambulanza, una voce di spesa notevole nei bilanci delle aziende sanitarie.
Davide Orsato
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Luca Coletto Servono altri fondi per mettere a norma antisismica le strutture
1506 I posti letto tagliati in provincia Secondo i dg delle Usi i posti letto eliminati (150 in provincia, ndr) c'erano di diritto e non di fatto: ovvero non utilizzati anche per questioni economiche, oltre che per l'avvento di nuove modalità di cure mediche»
I miliardi previsti per mettere a norma antisismica le strutture, una delle poche voci «superstiti» di invstimento in mezzo ai tagli dei fondi nazionali. Coletto e i direttori delle Usi chiedono «al governo più certezza nell'erogazione delle risorse»
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Sanità Meno letti con le nuove schede. Laroni (Pdl): processo virtuoso. Pigozzo (Pd): il territorio dov'è?
Tumori, parti e lungodegenza i «tagli» che preoccupano Venezia Il nodo delle strutture intermedie. I sindacati: nessuno le attiverà
VENEZIA — Le schede regionali sono state approvate, ma a Venezia i «nodi» rimangono gli stessi. Sul fronte ospedaliero, innanzitutto. La criticità più grave è quella legata alle patologie tumorali. Oncologia all'ospedale civile passa da 18 a 4 posti letto (il tasso di occupazione era del 101%), recuperandone solo 6 all'Ospedale dell'Angelo. «E' un dato pesante, specialmente in una provincia come la nostra che soffre più di altre di questa patologia - dice Bruno Centanini delegato del sindaco di Venezia per la Sanità - il fatto che ci siano solo 10 posti letto di Oncologia in tutta l'Usi, con l'Angelo che è polo provinciale di riferimento oncologico, è preoccupante. L'ospedale mestrino andrà in sofferenza». «Un malato di questo tipo si rivolge a strutture specializzate, ad altri centri, magari altrove - dice invece Nereo Laroni, consigliere regionale del Pdl - il calcolo è stato fatto sulla base effettiva
emergenza». Diversa la situazione per il
capitolo «nascite». I posti di Ostetricia al Civile passano da 24 a 20, ma aumentano all'ospedale dell'Angelo (da 34 a 40), con anche due posti in
più per le patologie neonatali. Una scelta necessaria, visto che proprio all'Angelo confluiranno nei prossimi mesi anche i parti della vicina Villa Sa-lus, che perde definitivamente il suo punto nascite. L'ultima criticità presente nelle vecchie schede e nient'affatto rimarginata nelle nuove riguarda infine la Lungodegenza. Il Civile perde 30 posti, ma non li recupera né all'ospedale dell'Angelo né altrove. «E' rimasto tutto inalterato, purtroppo - dice Pigozzo - dove saranno i posti sostitutivi della Lungo-degenza tagliati al Civile? Nelle strutture intermedie, ma quali?». «La Giunta regionale ha tenuto in considerazione solo parte delle indicazioni espresse dal consiglio comunale e dalla conferenza dei sindaci - dice Centanini - e i posti letto di struttura intermedia sulla carta continuano ad essere definiti "eventuali" e non certi». Il senso è, con un gioco di parole, che se la delibera stabilisce da un lato che tutti i cambiamenti dovranno essere attuati entro il 2015, dall'altro non stabilisce affatto che i posti letto di struttura intermedia vedranno la luce. «Gli "eventuali 50 posti" mi
Azienda e Comune
preoccupano - dice Dario De Rossi della Cisl - un modo come un altro per mettere tutti tranquilli. E poi nessuno li attiverà».
Nelle schede regionali approvate martedì però non c'è solo la parte ospedaliera «C'è una leggera contrazione dei posti letto ma aumenteranno quelli territoriali - continua Laroni - si tratta di un meccanismo virtuoso cui dobbiamo puntare. Il prossimo passo sa
rà l'articolazione sul territorio». Articolazione che mancava nelle schede precedenti e che per ora continua a mancare. Su questo, a margine dell'inaugurazione del restauro della Scuola Grande di San Marco, ieri si è espresso il dg dell'Usi 12 Giuseppe Dal Ben: «Da oggi ci sono 90 giorni di tempo per il piano aziendale che coinvolge la conferenza dei sindaci. Nascerà dal basso, la sua stesura sarà frutto di un accordo, è un percorso che richiede tempo - spiega -
Dal Ben II piano aziendale sarà in accordo con i sindaci
C'è da costruire la rete di assistenza primaria poi il livello delle cure intermedie, tra hospice, ospedali di comunità e unità operative territoriali, livello che deve essere esteso in tutto il territorio». «Sono tempi
stretti per un'operazione così complessa - dice Sandro Si-mionato, vicesindaco - le schede sono quel che sono, non siamo riusciti a cambiarle, ora la vedo dura, ci vorrebbe un ripensamento a 360 gradi della Regione». Una valutazione positiva arriva invece dagli ospedali convenzionati. Villa Salus ha visto l'attivazione dei 12 posti di Chirurgia generale con attività di Ortopedia, che le permetterà di tenere in piedi l'attività. Al Policlinico San Marco, invece, il reintegro dei 20 posti letto di Ortopedia e Traumatologia mitiga i tagli. «In realtà ne sono stati tolti altri in altre specialità - dice Francesco Camisa - siamo contenti del risultato perché ci permette di mantenere Chirurgia ortopedica che è il nostro fiore all'occhiello».
Alice D'Este Elisa Lorenzini
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Centanini La giunta ha accolto solo in parte le osservazioni
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I numeri e i punti critici POSTI LETTO SCHEDE OSPEDALIERE Ospedale dell'Angelo 568
TOTALE PRIVATO TOTALE
507 11.385
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Il restauro
VENEZIA —La Scuola Grande di San Marco, che per tanti veneziani è soprattutto l'ingresso dell'Ospedale Civile, è tornata alla città dopo un restauro di tre mesi. Ieri pomeriggio l'inaugurazione ufficiale. A fare gli onori di casa il direttore generale dell'Usi 12 Giuseppe Dal Ben: «I nostri cittadini devono sentirsi bene accolti e presi in carico non appena varcano il portone storico e si inoltrano verso i reparti», ha detto. Nel salone al piano terra le dieci colonne e le quattro semicolonne sono state ripulite, il precario
La nuova Scuola di San Marco «Così pazienti bene accolti»
intonaco decorticato, il pavimento riparato. Il rinnovato scalone del Codussi porta alla Sala Capitolare, con le teche e i volumi che assieme compongono il museo della medicina. L'intervento qui ha riguardato gli affreschi, il soffitto, gli impianti. Nella Sala dell'Albergo, grazie alla tecnologia che ha permesso perfette riproduzioni, sono tornati i dipinti del ciclo di San Marco (gli originali sono alle Gallerie dell'Accademia e a Brera a Milano). Altra novità il ritrovamento del Crocifisso del XV secolo, che ora attende di essere
restaurato. I lavori sono durati da giugno a settembre, costo: tra i 300 e i 350 mila euro, sostenuti da Siram, Veneta Sanitaria Finanza di Progetto, GPi. «E' un giorno importante perché è stato restituito un bene di straordinario valore - ha detto il vicesindaco Sandro Simionato - un contenitore fondamentale ma per ognuno di noi il contenuto è più importante». Il governatore Luca Zaia ha inviato un messaggio: «Il valore di un ospedale come il Civile non risiede solo nell'eccellenza dei suoi medici, ma anche nella sua storia secolare».
Emozionata la soprintendente Renata Codello: «La grandiosità della Scuola Grande ci trasmette un senso di pace in questi spazi di grande qualità». E aggiunge: «Si smentiscono i luoghi comuni che i detrattori di Venezia ripercorrono sostenendo che non si operi per il bene della città». Oggi la Scuola è aperta dalle 10 alle 16. Alle 17.30 ospita il concerto della Filarmonica della Fenice. Poi sarà aperta ogni giorno da martedì a sabato dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.
Elisa Lorenzini © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ripulite Le colonne del salone
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La giunta di Chioggia interrompe il finanziamento
Stop agli antiabortisti CHIOGGIA — La giunta Pd-Udc del sindaco Giuseppe Casson interrompe il finanziamento (30 mila euro) agli antiabortisti del Movimento per la vita, che Io scorso anno aveva rischiato di mandare a casa la giunta per una crisi di coscienza del Pd. Quest'anno le parti si sono invertite: Pdl e Lega hanno presentato in consiglio comunale un documento-fotocopia della delibera del 2012, ma se la vede bocciare. Per schivare l'attacco da sinistra di Fortunato Guarnieri (Sei), i democrat chioggiotti hanno puntato i piedi: si va verso un «bonus bebé», che aiuta le donne, spesso giovanissime, che sceglierebbero l'aborto a comprare pannolini e omogeneizzati. L'accesso al bonus verrebbe garantito da un modulo Isee di autocertificazione del reddito, (e.bel.)
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» Il processo L'accusa: truffa alla Regione per 562 mila euro
Policlinico, assolti i medici «Ora chiederemo i danni»
VENEZIA — Lo avevano chiamato «il recordman» della truffa: il dottor Stefano Scarpa, dermatologo molto noto in tutto il Veneto, era infatti accusato dalla Guardia di Finanza di falso e truffa per aver «taroccato» ben 97 schede di dimissione ospedaliera di pazienti del Policlinico San Marco di Mestre, e con lui anche altri 10 medici e il direttore generale Alberto Graffiti. In tutto, secondo le indagini coordinate dal pm Federico Bressan, la struttura di via Zanotto avrebbe percepito ben 562 mila euro in maniera indebita nel 2006. Ieri mattina, però, dopo che lo stesso pm — convinto dalle obiezioni degli avvocati e soprattutto dalla testimonianza di una funzionaria regionale sentita nei mesi scorsi — aveva chiesto l'assoluzione, il gup Marta Pac-cagnella ha decretato per tutti che il «fatto non sussiste». «La nostra attivi
tà è stata corretta sotto tutti i punti di vista», esulta il dottor Scarpa, difeso dall'avvocato Pietro Someda, che non nega il travaglio di questi anni sulla graticola. «Ho avuto un danno in termini di immagine e di salute enorme -dice il dottore, costretto a "emigrare" a Ferrara per continuare la sua specialità, gli innesti cutanei su ulcere croniche -1 miei pazienti si sono decimati,
molti hanno smesso di venire da me perché dicevano che ero un truffatore». Ora ovviamente si pensa anche a un risarcimento danni. «Vedremo se ci sono i margini, ma siamo stati accusati di aver falsificato le cartelle cliniche - continua, riferendosi alla relazione dell'Usi 12 che aveva dato il via all'indagine - accuse gravi, per un anno ho perso il sonno, dormivo su un diva
no, ho avuto attacchi di nervosismo». Per Graffiti e per l'ortopedico Paolo
Tedesco, che avevano scelto il rito abbreviato, il gup ha dichiarato il non luogo a procedere. Sono invece stati assolti con formula piena due medici che all'epoca erano interni (Maurizio Longo e Roberto Correzzola) e altri otto collaboratori esterni: oltre a Scarpa, anche Nicola Marsano, Roberto Vianel-lo, Renato Viola, Dimitrios Kontotha-nassis, Giovanni Carta, Christos Fran-gos, Michele Romanelli. «Medici per i quali questa sentenza ha ridato luce e dignità, cancellando una piaga aperta sulla loro carriera», commenta l'avvocato Alessandro Compagno. Con lui, tra gli altri difensori, c'erano anche i veneziani Alessandro Rampinelli, Renzo Fogliata, Paola Bosio.
A.Zo.
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In Pediatria
Il dono dei genitori della bimba morta
Lo zaino per le emergenze
BELLUNO — In ricordo di Martina, la bimba deceduta Io scorso marzo a soli 2 anni di età per un'encefalite virale fulminante, una speciale raccolta fondi promossa dai genitori Mirko e Viviana Della Vecchia, in collaborazione con il personale della Costan e gli «Amici del calcio» di Mei, ha permesso di regalare al reparto di pediatria dell'Uls 1 di Belluno uno zaino per l'urgenza intra-ospedaliera che agevolarà la gestione delle situazioni di emergenza clinica per i bimbi.
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» Il caso Assolti i tre imputati. L'inchiesta partì dal decesso di un'anziana
Tumore scambiato per sciatalgia Il giudice: non fa colpa dei medici
TAGLIO DI PO — (a.a.) Le perizie disposte dal Gup non hanno fatto emergere con chiarezza il nesso di casualità tra l'aver scambiato un tumore per una lombosciatalgia, curando la paziente per un anno e mezzo in base a quella diagnosi, e la morte della donna. Per questo Giuseppe Di Trapani, medico di base di Porto Viro, il radiologo della casa di cura portovirese Francesco Centanni e il medico della terapia del dolore della stessa struttura Pierluigi Marchiaro ieri mattina sono stati assolti dall'accusa di omicidio colposo per negligenza e imperizia medica. L'assoluzione è arrivata in udienza preliminare con rito abbreviato. La vicenda riguarda il decesso di Franca Bacchiega, avvenuto il 31 gennaio 2010. La
signora di Ta-. glio di Po, nata
Scagionati nei 1942, nei-Assolti il medico di l'aprile 2008 si
base, il radiologo e uno specialista della casa di cura
recò alla casa di cura privata «Madonna della salute» di Por-
^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ _ to Viro per dei forti dolori alla
regione lombare, al bacino e alla schiena. Dopo la radiografia, le venne diagnosticata una lombosciatalgia. Per un anno e mezzo Franca Bacchiega venne così sottoposta a cure antidolorifiche a Porto Viro. Non vedendo però risultati i suoi figli l'accompagnarono all'ospedale «Rizzoli» di Bologna, dove emerse l'amara verità: la donna aveva un tumore ormai in stadio molto avanzato nella zona lombare. Dopo il decesso i familiari decisero che non potevano lasciar perdere, e chiesero una consulenza ad un medico legale. In base alle risultanze, che mettevano «nero su bianco» l'ipotesi di un'errata diagnosi, decisero di rivolgersi alla Procura denunciando quanto accaduto alla madre.
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I dottori Accusati dai famigliari e prosciolti
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