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1 COMUNE DI COLOGNA VENETA PROVINCIA DI VERONA EX PALAZZO MUNICIPALE PROGETTO ESECUTIVO: DI RESTAURO, RISANAMENTO CONSERVATIVO E CONSOLIDAMENTO STATICO DELLA LOGGIA DELL’EX PALAZZO MUNICIPALE OGGETTO: RELAZIONE STORICA E PAESAGGISTICA D. Lgs. 42/2004 e D.P.C.M. 12.12.2009 TAVOLA: DATA: PE.02 30.05.20 4 1 PROGETTISTA: Arch. LUIGI MERLIN Via Libertà, 72 – 37053 Cerea (Vr) Tel. Fax: 0442 30054 – 32553 email: [email protected] pecmail: [email protected] COMMITTENTE: COMUNE DI COLOGNA VENETA Piazza Capitaniato, 1 – 37044 Cologna Veneta (Vr) COLLABORATORI: Ing. Sergio Mantovani – Ing. Carmine Abbruzzese – Arch. Fabio Dal Barco PROGETTO DEFINITIVO: approvato con Deliberazione di G.C. n. 91 in data 17.09.2013 DIVIETO DI RIPRODUZIONE – IL PRESENTE ELABORATO E’ DI PROPRIETA’ DEL PROGETTISTA CHE SE NE RISERVA LA TUTELA A NORMA DI LEGGE

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COMUNE DI COLOGNA VENETA

PROVINCIA DI VERONA

EX PALAZZO MUNICIPALE

PROGETTO ESECUTIVO:

DI RESTAURO, RISANAMENTO CONSERVATIVO E CONSOLIDAMENTO STATICO DELLA

LOGGIA DELL’EX PALAZZO MUNICIPALE

OGGETTO:

RELAZIONE STORICA E PAESAGGISTICA

D. Lgs. 42/2004 e D.P.C.M. 12.12.2009

TAVOLA: DATA:

PE.02 30.05.20 41

PROGETTISTA:

Arch. LUIGI MERLIN Via Libertà, 72 – 37053 Cerea (Vr) Tel. Fax: 0442 30054 – 32553 email: [email protected]

pecmail: [email protected]

COMMITTENTE:

COMUNE DI COLOGNA VENETA Piazza Capitaniato, 1 – 37044 Cologna Veneta (Vr)

COLLABORATORI:

Ing. Sergio Mantovani – Ing. Carmine Abbruzzese – Arch. Fabio Dal Barco

PROGETTO DEFINITIVO: approvato con Deliberazione di G.C. n. 91 in data 17.09.2013

DIVIETO DI RIPRODUZIONE – IL PRESENTE ELABORATO E’ DI PROPRIETA’ DEL PROGETTISTA CHE SE NE RISERVA LA TUTELA A NORMA DI LEGGE

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OGGETTO: PROGETTO DI RESTAURO, RISANAMENTO CONSERVATIVO E CONSOLIDAMENTO

STATICO DELLA LOGGIA DELL’EX PALAZZO MUNICIPALE.

PROGETTO DEFINITIVO

RELAZIONE STORICA E PAESAGGISTICA

D. Lgs. 42/2004 e D.P.C.M. 12.12.2009

L’opera oggetto del presente intervento si trova all’interno del Centro Storico dell’abitato di Cologna Veneta e

riguarda il progetto per il restauro, risanamento conservativo e consolidamento statico della Loggia presso l’Ex

Palazzo Municipale attualmente in disuso.

DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE PAESAGGISTICHE, S TORICHE DEI LUOGHI

CARATTERISTICHE PAESAGGISTICHE- MORFOLOGICHE

Il comune di Cologna Veneta di circa 8.700 abitanti a 25 mt. s.l.m. si presenta con un territorio pianeggiante; da

sempre, infatti, è un importante centro agricolo lambito dal fiume Guà e dal fiume Fratta appartenenti al bacino

idrografico del Fratta-Gorzone, che tagliano il Comune e lo percorrono quasi parallelamente fino a Sud dove invece

si allontanano.

Il fiume Guà, suddivide il territorio comunale in due parti nette; la parte orientale è caratterizzata da un maggior

sviluppo agricolo e da una minore presenza di aree urbanizzate o destinate a produzioni artigianali industriali.

Nella parte centrale, invece, si concentrano le aree urbanizzate che tendono ad espandersi verso occidente.

Il tessuto urbanistico è costituito dal nucleo storico di Cologna Veneta, che si sviluppa nella parte centrale del

territorio comunale in direzione Nord-Sud, fino al nucleo storico di Sabbion.

L’intero centro urbano di Cologna era racchiuso dalla cinta muraria scaligera, formata da dodici torri e la rocca, che

costituiva la fortezza quadrangolare

Ulteriori aree urbanizzate si sono sviluppate in direzione Nord-Sud rispetto a Sabbion e nella stessa direzione

rispetto a Cologna Veneta lungo via Sulè.

Il territorio presenta, inoltre, un sistema di corti rurali storiche sparse su tutto il territorio all’interno della campagna.

Fin dalla sua origine romana di colonia agricola, passando per il periodo veneziano e fino ai nostri giorni, la

vocazione di Cologna Veneta è stata quella agricola. Di rilevante interesse agricolo è la coltivazione del radicchio,

della “cipolla viola dell’areale colognese” e lo “scalogno delle terre di Cologna”. Tra i vari settori produttivi non

manca il settore agroindustriale, collegato all’attività agricola con importanti produzioni del famoso mandorlato.

Cologna Veneta, come sopra richiamato, è inoltre il più antico sito di agricoltori del Veronese, un sito che può

essere ricondotto alla cultura del Fiorano, la più antica cultura di agricoltori. L’analisi del paesaggio sotto questo

punto di vista ha portato a sottolineare la presenza di resti della centuriazione che coinvolgera vari paesi tra Adige

e Guà.

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Vista Aerea: Abitato di Cologna Veneta

PAT: Carta delle Invarianti – Centri Storici: Cologna Veneta - Sabbioni

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Carta dell’Almagià 1436: Sono presenti i centri di Cologna e Sabbion

NOTIZIE STORICHE

Il ritrovamento di reperti della Civiltà di Fiorano nei pressi di Santa Giustina (Museo Civico Archeologico), induce a

credere che l'area su cui sorge Cologna Veneta fosse abitata già alla fine del V millennio a.C.

Per la contiguità con il territorio di Este (Pd) e alla luce della scoperta di una necropoli in località Baldarìa, sembra

che la zona di Cologna Veneta sia stata abitata dagli Euganei (1000 a.C.) e dai Veneti (VII-IV secolo a.C.).

Con i romani (I secolo a.C.) Cologna entrò a far parte dell'agro atestino di Este (Pd). Resti della centuriazione sono

rintracciabili nella campagna ad est del centro abitato.

L'insediamento conobbe un forte impulso a seguito della battaglia di Azio, nel 31 a.C., allorché Augusto stanziò nel

colognese un certo numero dei suoi veterani.

Dopo la conquista di Padova da parte del Regno Longobardo nel 602 tutto il territorio colognese fu occupato

dal Ducato di Vicenza.

Nel 1256 Cologna si ribellò al dominio di Ezzelino da Romano. La resistenza fu guidata da Jacopo Bonfado e

terminò con la disfatta dei colognesi.

Nel 1406 il doge di Venezia Michele Steno decretò l'aggregazione di Cologna al Sestiere Dorsoduro di Venezia,

per porre fine alle sanguinose contese tra le Signorie locali. Cologna rimase veneziana fino alla caduta

della Serenissima (1797).

Nel 1882, dopo l'ennesima esondazione del fiume Guà (nome preso dall'Agno nel suo percorso attraverso

Cologna), le autorità cittadine decisero di deviarne il corso. I lavori ebbero termine nel 1904. Nel corso degli scavi

per lo spostamento dell'alveo, fu rinvenuta, nella frazione di Baldaria, una cospicua collezione di materiali

preistorici, che consentì la nascita del Museo civico archeologico di Cologna Veneta.

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La cinta muraria di Cologna nel 1745

Foto storica prima della deviazione del fiume Guà avvenuta nel 1904

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L’EX PALAZZO MUNICIPALE

Il Palazzo Municipale ex sede del Municipio del Comune di Cologna Veneta, si configura come una degli edifici tra i

più significativi nel complesso degli edifici esistenti nel Centro Storico del capoluogo di Cologna Veneta.

L’edificio è posto a ridosso dell’antica Torre Civica di epoca medievale, ove originariamente si estendeva l’antica

cinta muraria della cittadella fortificata che costeggiando da destra del fiume Guà, inglobava il Palazzo del

Capitaniato attuale sede del Municipio, fino ad integrarsi con l’edificio della Rocca, sul luogo ove oggi sorge il

Duomo.

Il Guà, fiume molto importante nella storia di Cologna Veneta, fino al secolo scorso scorreva lungo il lato Est delle

mura di cinta, passando per l’odierno Corso Guà e dividendo il paese in due rioni.

In passato serviva per la navigazione, per alimentare i numerosi mulini e per riempire il fossato che circondava le

mura di cinta di Cologna Veneta in caso di pericolo o di difesa.

Molto spesso però fu causa di inondazioni che portarono lutti e rovine alle persone e alle cose.

Sotto l’Ex Palazzo Municipale una lapide ricorda le massime piene del fiume, mentre un’altra lapide ne ricorda la

sua deviazione, avvenuta nel 1904.

A causa delle scelte compiute dal Governo Veneto nei confronti del sistema difensivo del territorio colognese dopo

le “Guerre delle Leghe” (lega di Cambrai – 1508, lega “Santa” – 1511) si assiste fin dai primi decenni del ‘500 al

deperimento ed al degrado delle opere di fortificazione. Infatti in quegli anni la Repubblica Veneta, per ovviare allo

sfondamento delle postazioni Veneziane da parte di truppe nemiche, intese procedere alla ristrutturazione di

alcune fortezze che nell’ambito Veronese furono quelle di Verona, Legnago e Peschiera escludendo di fatto da

questo piano di rinnovamento il Castello di Cologna, gravemente danneggiato a causa degli eventi bellici degli anni

addietro, per cui si vide rapidamente diminuire l’importanza militare della piccola città.

Il desistere delle Autorità Venete nei riguardi di Cologna la fecero diventare una fortificazione declassata e priva di

interesse strategico.

Questa situazione portò ad un proliferare di costruzioni private e pubbliche a ridosso delle mura, che persero così

la loro funzione originaria di resistere ai frequenti ed improvvisi attacchi alla Rocca dall’esterno.

Questi edifici per la loro tipicità dovevano certamente conferire al Castello un aspetto pittoresco.

La Rocca per più di un millennio sfidò le ingiurie del tempo e della guerra e fu arsa da incendi. Subì certamente dei

restauri ma non fu mai ripristinata la sua entica efficienza.

Nel 1803 una parte fu spianata per erigervi l’attuale Duomo.

Fra le costruzioni sorte a ridosso della cinta muraria della Città di Cologna, quelle che destano maggior interesse

sono quelle situate nella Piazza del “Marcà” Vecchio (1472) oggi Piazza Mazzini che nel Medioevo costituiva un

punto vitale di Cologna.

In questa caratteristica piazza, cuore del Centro Storico del paese, sono presenti antichi edifici, lapidi, statue ed

iscrizioni.

Fra gli edifici spiccano il Palazzo di Città, la Torre Civica, il Palazzo Municipale ed alcuni palazzi del ‘400.

Il Palazzo di Città con la loggia Umberto I, ex sede del Museo Civico e della Biblioteca Comunale, fu distrutto da un

incendio e ricostruito secondo le linee attuali nel 1870.

La Torre Civica faceva parte dell’antica cinta muraria; nel 1555 fu innalzata inserendovi l’orologio e le campane;

sotto si apre la Porta di Piazza o Porta Cremonese.

Il Palazzo Municipale con la sua spaziosa loggia, è un edificio costruito nel 1827 sul luogo ove prima sorgeva

quella che nel 1766 veniva definita “loggia pubblica del Canevo”.

Per erigere il Palazzo venne abbattuta una parte della cinta muraria. Questo fabbricato nacque quale sede

Municipale e per l’esigenza di ottenere una loggia che prospettasse verso il fiume Guà.

Nella “Storia di Cologna Veneta” del Cardo (1896) questa loggia veniva detta “loggia nuova” perché si trovava

opposta alla “loggia vecchia” intendendo con questo termine quella che si trova sotto il Palazzo di Città.

Il Palazzo Municipale ha subito nel tempo alcuni restauri che hanno aggiunto all’edificio nuovi particolari

architettonici, ma non è mai stata mutata la destinazione con la quale era nato.

Con il tempo gli uffici che si trovavano sopra la loggia divennero insufficienti, quindi venne annesso un fabbricato

attiguo fino ad assumere la forma attuale.

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Lo spazio era però nuovamente insufficiente; alcuni uffici del Municipio (Anagrafe e Ufficio Tecnico) furono spostati

nell’ex sede del Liceo Scientifico “A.M. Roveggio”, che nel 1994 subì un grave incendio.

Il Palazzo è rimasto Sede Municipale fino al 1996, quando questa è stata trasferita presso il restaurato Palazzo del

Capitaniato per necessità di riunificare i vari uffici presenti nei diversi fabbricati.

Dal 1998 ospita gli uffici dell’Unione Comuni Adige-Guà e dal 200 è diventato la sede definitiva di questo Ente che

riunisce i vicini Comuni di Cologna Veneta, Pressana, Zimella, Roveredo di Guà e Veronella.

L’edificio ospita inoltre un ufficio Informagiovani, che si serve del piano ammezzato del fabbricato annesso al

Palazzo.

Al piano terra, sulla parte che prospetta su Corso Guà si trova un bar.

STATO ATTUALE

Allo stato attuale il fabbricato presenta le seguenti caratteristiche:

- Fondazioni continue in pietra e mattoni;

- Muratura portante in mattoni pieni e pietra;

- Solaio in legno con pavimento in assito di legno costituito da una doppia orditura portante con travi

ortogonali;

- Copertura a padiglione con struttura in legno costituito da capriate, travi di colmo, travi secondarie,

conventini, tavelle in cotto e manto di copertura in coppi;

- Intonaci interni ed esterni a civile;

- Facciate caratterizzate da profili e marcapiani in pietra calcarea;

- La scala presente a Sud è costituita da gradini in massello di pietra di Prun e della Lessinia.

Altri elementi particolari presenti sui prospetti sono:

- Sul fronte Est una lapide commemorativa in marmo “rosso Verona”, collocata nel 1904 con l’iscrizione di A.

Fogazzaro a commemorare la deviazione del corso del fiume Guà dal centro cittadini, antistante il

fabbricato, verso la periferia est;

- Una meridiana scolpita sul selciato della Loggia che funziona con un raggio di sole filtrante attraverso un

“oculus” ricavato sul fronte Sud alla quota di 4,00 mt. circa.

CARATTERISTICHE DELLA LOGGIA – PIANO TERRA

La Loggia al piano terra è costituita ai lati Est, Sud, Ovest da pilastri e setti perimetrali in pietra calcarea con archi a

tutto sesto realizzati anch’essi in pietra calcarea.

Le murature del lato Nord sono realizzate in mattoni misto a pietra e sono intonacate con intonaco civile.

All’interno della Loggia sono presenti due archi ribassati a sostegno del solaio superiore e sono realizzati in

muratura di mattoni pieni rivestita da intonaco bugnato a rappresentare conci simili alla pietra.

Il basamento sollevato da terra da tre gradini è pavimentato con conci in trachite mentre il solaio superiore in legno

è costituito da orditura principale, orditura secondaria, assito e pavimento in assito a doppia orditura. In alcuni tratti

le travi principali sono state rinforzate in passato con chiodi e barre in acciaio nei tratti in cui si sono verificati

problemi di presso-flessione.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Le condizioni statiche generali dell’edificio, per fondazioni, murature portanti, solaio allo stato attuale necessitano di

opere di restauro e consolidamento.

In particolare sul lato Ovest del Palazzo, (secondo pilastro da sinistra) si rendono necessari interventi di

consolidamento statico delle fondazioni, a seguito di intervenuti cedimenti del terreno.

A seguito di ciò, anche la struttura sopra ha subito delle lesioni riscontrabili da lesioni/fessurazioni al pilastro

soprastante, nonché alla base del setto murario posto a destra del prospetto Ovest.

A seguito del cedimento del terreno si sono verificati problemi statici di eccentricità del carico sovrastante che ha

innescato un processo di rotazione e slittamento dei conci verso il basso delle arcate a destra e sinistra del pilastro

oggetto del cedimento.

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In particolare, gli interventi che verranno realizzati sono riassumibili per i seguenti punti e programmi di intervento

individuabili attraverso la redazione di specifiche schedature che qui sotto vengono riassunte:

A. RESTAURO E CONSOLIDAMENTO STATICO DELL’INTRADOSS O SOLAIO LIGNEO DELLA LOGGIA

Intervento generale di restauro delle superfici lig nee:

1. Pulizia superfici in legno

2. Raschiatura, sabbiatura e levigatura superfici lignee per ripristinare l’originale superficie

3. Stuccatura di eventuali fori e parti mancanti

4. Eventuale inserimento di rinforzi metallici identici a quelli già esistenti

5. Trattamento antiparassitario per la prevenzione e conservazione delle strutture lignee

6. Trattamento finale delle superfici con mordente scuro tipo noce

Intervento alle fessurazioni superiori orditura pri ncipale:

1. Pulizia interna delle fessure in legno allo scopo di eliminare residui ed incrostazioni

2. Impregnazione e primerizzazione dell’elemento con impregnante epossidico fluido

3. Sigillatura delle lesioni mediante applicazione con spatola di impregnante epossidico bicomponente

opportunamente pigmentato fino ad ottenere una colorazione simile a quella dell’attuale legno

4. In presenza di lesioni profonde iniettare adesivo epossidico in forma di gel allo scopo di bloccare il distacco

delle superfici e ripristinare la continuità dell’elemento

Intervento alle fessurazioni inferiori orditura pri ncipale:

1. Levigatura superfici laterali per successivo appoggio di piastre in acciaio

2. Inserimento di doppie lastre esterne nella zona di mezzeria e fissaggio con barre resistenti a momento

flettente

3. Coloritura delle lestre con colore micaceo simile al legno

B. RESTAURO E CONMSOLIDAMENTO STATICO ARCATE PROSPE TTO OVEST DELLA LOGGIA

Intervento alle fondazioni:

1. Installazione di struttura di sostegno e puntellamento provvisoria

2. Rimozione della pavimentazione e scalini basamento in trachite

3. Scavo a sezione obbligata ed a mano fino alla base della fondazione

4. Realizzazione di n. 6 micropali per pilastro Ø 20/25 cm. con iniezione di acqua, inserimento di armatura

metallica tubolare ed iniezione successiva di betoncino dentro e fuori l’armatura metallica. Testa dei

micropali annegata alla fondazione

5. Realizzazione della fondazione con inserimento testa micropali fino alla base della fondazione esistente del

pilastro

6. Ripristino materiale costituito da stabilizzato e sabbia; successiva costipazione

7. Ripristino della pavimentazione in trachite con materiale precedentemente prelevato a ricostruire l’aspetto

originario precedente

Intervento agli archi:

1. Realizzazione di fori inclinati sui conci in pietra fino ad incontrare il concio adiacente

2. Inserimento di n. 2 barre filettate sfalsate a croce a collegare il concio adiacente

3. Sigillatura con resina antiritiro delle barre filettate

4. Sigillatura dei fori con tufolina a ripristinare la superficie lapidea

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Intervento al pilastro e basamento:

1. Pulizia a secco della pietra con asportazione dei residui

2. Ricostruzione piccole parti mancanti con tufolina

3. Consolidamento strutturale con barre filettate in acciaio ancorate con resina epossidica

4. Sigillatura delle fessurazioni con tufolina a ripristinare la superficie lapidea

5. Sigillatura delle fughe tra i conci con tufolina

6. Smontaggio della struttura di sostegno e puntellamento provvisoria precedentemente installata

C. RESTAURO E CONSOLIDAMENTO STATICO ARCO A SESTO R IBASSATO INTERNO LOGGIA –

LATO EST

1. Installazione di struttura di sostegno e puntellamento provvisoria

2. Rimozione intonaco fino al vivo delle murature – operazione fatta per piccoli tratti

3. Rinzaffo con malta di cemento a spessore variabile fratazzata – per piccoli tratti

4. Inserimento per tratti di barre filettate oppure oppure barre in fibre di aramide e collegamento delle stesse

da parte a parte del setto murario

5. Consolidamento strutturale costituito da fasciatura con fibre di carbonio o a base di polimeri per l’intera

superficie dell’arco e per un tratto anche lungo la muratura

6. Ricoprimento delle fibre con malta bastarda

7. Rivestimento con stabilitura finale e ripristino degli sguinci e delle fughe originarie a bugnato

8. Rivestimento finale in tufolilna

D. RESTAURO E CONSOLIDAMENTO STATICO ARCO A SESTO R IBASSATO INTERNO LOGGIA –

LATO OVEST

1. Installazione di struttura di sostegno e puntellamento provvisoria

2. Rimozione intonaco fino al vivo delle murature – operazione fatta per piccoli tratti

3. Rinzaffo con malta di cemento a spessore variabile fratazzata – per piccoli tratti

4. Inserimento per tratti di barre filettate oppure oppure barre in fibre di aramide e collegamento delle stesse

da parte a parte del setto murario

5. Consolidamento strutturale costituito da fasciatura con fibre di carbonio o a base di polimeri per l’intera

superficie dell’arco e per un tratto anche lungo la muratura

6. Ricoprimento delle fibre con malta bastarda

7. Rivestimento con stabilitura finale e ripristino degli sguinci e delle fughe originarie a bugnato

8. Rivestimento finale in tufolilna

EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA

L’insieme delle lavorazioni puntuali da effettuarsi su parti dell’edificio sopradescritte costituisce un insieme di

interventi atti a risanare e consolidare da punto di vista statico le varie parti strutturali costituenti l’ossatura della

Loggia dell’Ex Palazzo Municipale di Cologna Veneta.

Gli interventi sono stati progettati con l’intenzione di mantenere intatte le originarie strutture pertanto sono interventi

non visibili dall’esterno a lavori ultimati.

Il rinforzo statico delle travi dell’orditura portante realizzato con l’inserimento di lame in acciaio, costituisce un

intervento visibile dall’esterno ma ripropone lo stesso concetto di consolidamento utilizzato sotto la Loggia negli

anni passati.

Il progetto complessivamente intende effettuare operazioni atte a risanare e consolidare le precarie strutture

esistenti affinchè il Palazzo e la Loggia sottostante possano tornare ad essere riutilizzati come un tempo.

Allegati:

• Documentazione Fotografica

• Schedatura Edificio

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Prospetto Ovest

Prospetto Est

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Prospetto Sud

Prospetto Sud

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