Evoluta (?) di una qualsiasi varietà dello spazio hilbertiano
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Evolu ta (?) di una qualsiasi varieth dello spazio hi lbert iauo,
Memoria di GIUSEPPE VITALI (a Padova) .
Sunto. - L'A . definisce per qualunque varietdb dello spazio hilbertiano una va~'ietd~ che egli indica co~ E e ehe pub essere sotto mol t i r iguardi considera~a come la naturale esten-
sione della evoluta delle curve p lane e detle superficie ordi~arie.
Nella presente Memoria io osservo come nel I I 2 corrispondente ad un punto P di una qualunque variet'£ W~ vi sia da considerare una i,persuperficie algebrica che io indico con Ep (I; t) la quale ammet te una semplice genera-
zione proiettiva (I; 2) e che 6 s tret tamente legata at t raverso ad una questions di estvemi relativi alle curva ture delle geodetiche di W p e r P (I; 5, 6, 7). Per
met tere in evidenza questi legami ho dovuto introdurre certi iperpiani del H~ che ho chiamato spazi centrali (I; 4) ed io dimostro che gli iperpiani tangenti
alla / ~ sono degli spazi centrati (I; 9). La considerazione della E~ mi conduce ad associare ad ogni direzione
di H~ uscente da P u n vettore the chiamo curva tura gaussiana secondo tale
direzione (I; 10). Gli estremi della, grandezza di questo vettore~ nel caso in cui W sia una superficie, corrispondono alle normali principali da me intro- dotte (~) (I; 11).
Indico poi con E l ' insieme delle E~ corrispondenti ai vari punti di W (II; 1). La E ha aleune proprieta che ricordano propriet/~ godute dalle evolute detle
c u r v e plane e delle superficie ordinarie (II; 2~ 3, 4~ 5, 6), fra le quali una
(II; 5, 6) segnalata dal BONNET per le curve piane e recentemente estesa in vari sensi dal MINEO e dall'ALIPRANDI.
I.
1, Sia W una variet/~ qualunque ad n dimensioni dello spazio hilbertiano.
2 L \ lJ
il numero delle dimensioni del lI.~ corrispondente a P (~).
(0 O. VITALi, Geometria hello spazio hilbertiano l e d . 2N. Eanichelli~ Bologna (1929), p. 256]. I n seguito questo libro si indicherh con ,, G. I t . ,~.
(~) P e r le notazioni v. ,( G. H. ~. P a t t i I I e V.
_ 4 n ~ d{ M~tem~t{c,a, Ser ie IV~ Tomo VIII. Sl
162 G. VI~aLI : Evoluta. (?) dianet q'tf.aIsiasi vorietge dello spazio hilbertia~,o
Cons ider iamo v p a r a m e t r i normal i e f ra Ioro or togonal i del llo
X ( i = 1 , 2, . . . , v). i
Assumiamo poi come s i s tema car tes iano or togona le in II~ l e v re t te uscenti
da P aven t i i p a r a m e t r i X ed o r ien ta te in modo t h e it pua to f + X sic sulla
par te posi t iva.
Si ponga al solito
~h,h ~ffh'hXdt'~ i ah'h ~ j "fh[~dt~ g g
ed essendo x te coordina te , r i spet to
de1 II.2, si ponga in61tre
i i
al ea r t es iano cons idera to , di un punto
DEF. - - Ch iamer6 Ea la ipersuperf ic ie del II. 2 t h e ha per equaz ione la ~ = 0 .
2. La E~ 6 una var ie t~ a lgebr i ca t h e ha una gene raz ione molto semplice .
Si cons ider ino gli n sistemi Sk (h ~ 1, 2, ..., n ) l i n e a r i di iperpiani t h e si
o t tengono facendo v a r i a r e le lxh hel le equaz ioni
Yhlxh(at,, ~ - - 2~X -Xh, k) = 0. i i
F a e e n d o corr isponder 'e in due Sh gli iperpiani che cor r i spondono al mede-
simo s i s tema di va lor i del le l*~, si vede t h e questi sistemi S~ si cor r i spondono
in una proiet t ivi t / t (magar i singolare), e ehe Ia E~ g il luogo dei punti co-
muni alle n-uple di iperp ian i co r r i sponden t i in tale proie t t iv i t /c
Se v 2> n, n iperp ian i di una tate n-upla hanno in c o n mn e uno spazio
l ineare di v - n dimensioni , e quindi la Ep g cost i tui ta da ~ '~-~ spazi l inear i
a v - - n dimensioni .
3. Nel caso di n ~ - - - v = l la Ep si r iduee al 1 ° cen t ro di c u r v a t u r a del la
c u r v a W. S e n - - 2 e v --~ 1, la E~ si r iduce alla coppia dei cent r i di curva-
turn de]le geode t i che tangent i alle l inee di c u r v a t u r a del la superf ic ie W. Nel
caso n ~ v ---- 2, la Ep coincide con una con ica che si 6 p r e se n t a t a al TONOLO (~).
(l) A. TONOLO, Relazioni geometriche fva due sistemi di normali di unc~ superficie dello spazio hilbertiano, [~( Annales de la Socidtd Polonaise de Math. % T. Y I I I (1929), p. 5].
G. VITALI: Evoluta (?) di una qualsiasi variet5, dello spazio "hilbertiano 163
P e r n -~ v - - 3 la / ~ si 6 p r e se n t a t a alla SACILOTTO (~). P e r n ~ v, essa poi fa
capol ino in un mio lavoro (~).
4. Sin d ann d i rez ione di W uscen te da P .
L a geode t i ca di W t a n g e n t e a d in P ha c o r r i s p o n d e n t e m e n t e a P una
normale pr ine ipa le che (quando l a d non 4 una d i rez ione as intot ica della W),
una r e t t a r di II~. Ques ta geode t ica ha poi c o r r i s p o n d e n t e m e n t e a P un
een t ro di c u r v a t u r a che sarh un punto Q di r .
DEF. 1. - - Chiamo spaz io cen t ra te cor r i sponden te alla d i rez ione d 1' iper-
piano di H. 2 o r togona le alia r e t t a ~" nel punto Q.
Gli spazi cen t ra l i co r r i sponden t i alle va r i e di rezioni uscent i da P form~no
una conf iguraz ione eontenutt~ in II~ t h e noi a v r e m o oeeas ione di e saminare .
DEF. 2. - - Se s ~ uua t e t r a di II~ uscen te da P~ e se J ~ lo spazio cen-
t ra te co r r i sponden te al la d i rez ione d, il punto in te rsez io~e d i s e di J si chin-
meri t il centT'o sulla s della W cor r i sponden te alla d i rez ione d.
I cen t r i sulla s del la W sono ~ - ~ , il che d imos t ra t h e un medes imo
een t ro pus co r r i sponde re ad infinite direzioni di IV.
DEF. 3. - - Se C 5 il cen~ro sulla s co r r i sponden te al la d i rez ione d, la
l un ghezza deI s egmen to P C si c h i a me rh il ~'aggio sutla s del la W corr ispon-
den te alla d i rez ione d.
5. I raggi sulla s sono filxJzioni delle du~, d u 2 , . . . , d u , che ind iv iduano
la d al la quale cor r i spondono.
Ind ich iamo con Q' il punto pr inc ipa le (3) sulla ~" co r r i sponden te alia dire-
z ione d~ e con C' la pro iez ione or togonale di Q' sopra s.
Poich6 si ha per defiNizione P Q . P Q ' ~ 1, e dai t r iangol i simili P Q C e
PC'Q ~ si r i c a v a P Q : P C ' = = - P C : P Q ' , si ha P C . P C ' - - - - 1 .
Se Z ~ un p a r a m e t r o ~ormale di s~ ind ich iamo con ~ l~ lunghezza di P C
presa con segno + o - - secondo che C eade dal la pa r t e di f - + - Z r ispet to a P
oppure dal la opposta. Si h~t a l lora che il pu~to f + ( I :~)Z 6 il punto C'. Ma C'
la p ro iez ione or togona le di Q' sulla s, inol t re Q' ~ il punto
f ~- (~l~ kf~, kd~hduk):(Zh~ah, ~duhduk),
(t) I. SACILOTT0~ Normali associate alle di~'ezioni di una vaq'iet~t generica a tre dimen. sioni giacente i~ uno spazio lineare a sei dimensioni~ [~ Atti del R. Ist. Veneto ~, T. LXXX¥II I , p. 357]. La equazione di E~ si ottiene eliminando le dur dalle formule (3 r) di tale nota.
(z) G-. VI~ALI, l~.brme differenziali a carattere p~'oiettivo associate a certe varietY, [~, Atti del R. Ist. ~eneto ~, T. ~XXXVIII~ p. 364]. La equazione di E~ si ottiene eliminando le du,. dalle equazioni (6) di tale nora.
164 G. VITALI: Evoluta (?) di una qualsiasi variet(~ dello spazio hilbertiano
dunque
e quindi
(1) dove, al solito,
1 : ~ = i (E h k f n , hduhduh)Zdt: (Zhkan, kdunduh), g
--- (Nh~ah, hdUhd~tk) : (Enk~h, ~dundu~),
zn, k -----~fa, aZdt. g
6. T e n u t a fissa la s c e r ch i amo gli es t remi di p, ossia i va lor i di p per i
quali r i su l tano nulle tu t te le de r iva t e parzial i p r ime del seeondo m e m b r o di (1)
r ispet to alle singole dun. P e r tall p e per le eor r i sponden t i dun dovranno
essere soddisfat te le re laz ioni
Ehah, kdun - - pEhZn, ~dua = 0 (h = 1, 2, . . . , n), ossia le
(2) Y,h(ah, k - - ~ Z h , h)dun = 0 (h = 1, 2 , . . . , n).
Ma perch6 le (2) siano soddisii~tte da delle dub non tut te nulle, deve essere
nullo il d e t e rminan t e dei coefficienti delle (2), e quindi p dove soddisfare la
equaz ione
(3) I ah, h - - ~ z ~ , ~ I = 0
e poich6 la fo rma Enaan,~dundu h 6 defini ta e gene r i ca (~), la (3) 6 una equa-
z ione seco la re che ha n r~tdici real i r ego ta r i (~).
7. Ri ferendoci al s i s tema car tes iano in t rodot to al n. ° 1 a v r e m o
(4) z = Y,3X, t i i
con E ~ ? J - - 1 , come si vede
un raggio di W sulla s, le
quad rando la (4) ed in teg rando lungo g. Se p
x = p k ( i~--1, 2 , . . . , v) i i
sa ranno le coord ina te del co r r i sponden te cen~ro r ispet to al nostro s i s tema car-
tesiano.
(~) ,, G. It. ,,, p. 130 e 111. (e) ~, G. H. % p. 138.
G. VITALI: Evoluta (?) di una qualsiasi varietg dello spazio hilbertiano 165
T e n e n d o eonto di ci5 noi possiamo dire ehe i cen t r i su s ehe eorr ispon-
dono agli e s t remi d i ~ sono i punti
f + ~ Z = f + ~ 3 X = f + ~,(~),)x = f + ~ixX ~ i i i i i
per i quali le x o l t re a r i su l ta re proporzionMi alle X soddisfano alla
z ione ~ - - O , poich~ a ques ta si r iduee la (3)~ essendo
Zh, ~ --- ~ X ~ , ~ e ~Zh, ~ = ~ X h , ~ .
equa-
In altri t e rmin i si ha il
T E O R . - Gli e s t remi di ~ sono le d is tanze di P dMle in tersez ioni del la s
eolla E~.
8. Cons ider iamo la funzione ~ delle v var iabi l i x .
Come sappiamo la ¢p ~ un d e t e r m i n a n t e e noi i nd i che remo con ~¢~ il com-
p l emen to Mgebr ico del t e rmine an ,~ , - -V~w.x~ ,~ in % Inol t re i nd i ehe remo
con ~ l~ d e r i v a t a parz iMe p r ima del la ~o r i spe t to ad x . N a t u rMme n t e le V ~
e le V~ sa ranno a n c h ' e s s e funzioni delle x .
Si ha subito
(5)
e
(6)
e quindi (~)
i
9. Sia ora C un punto di Ev, in C ~ ~ = O. Supponiamo che la E~ abbia
in C un iperp iano t angen te de t e rmina to e indichiamolo con J:
I coseni d i re t to r i dell~ no rma le ad J sono proporz iona l i alle q%. Le qo~ non
possono essere nel nostro caso tu t te nulle e quindi per le (6) non possono
essere tu t te nulle le ¢Ph~- Ino l t re a causa del la qo = 0 si avr~t ¢¢h~ -= e~h~, dove
le ~h sono numer i reMi conven ien t i e d e 6 uno dei numer i + 1 o - - 1 (lo stesso
pe r tu t te te coppie hh).
Allora la no rma le pe r P ad J ha il p a r a m e t r o
+ - - - - ~ E ~ X = eEha~hh(~Xh, ~X) [V. h~ (6)] i i i
166 G. ¥~e~L,: Evoluta (?) di una qualsiasi varietd dello spazio hilbe'rtiano
Indicando con Y un pa ramet ro normale di questa re t ta si avr'a + = OY,
dove 0 ~ un numero conveniente .
I1 piede Q della perpendieolare r a J eondot ta da P sarg un punto /'-t-mY,
dove co-=[(E~x.X)Ydt , poieh6 Q 6 troche la proiezione di C sulla ,'. Ora
g
.15 g g
1 -E~Ehax- xh, hSh" ~a
e, per la (5), tenendo eonto del fatto t h e 6 ~ - - O , si ha
1
Consegue che O b, il centro di e u r v a t u r a della geodet iea tangente alia
direzione d di W per eui le dub sono proporzionali alle 8~. Infatt i il punto Q'
di r ehe si t rova r ispetto a P dalla stessa banda di Q e tale per cui P Q . P Q ' - - 1
il punto f + Y:m = f + OY.(~h~ah,~%.8a)
--= f + (1~hk~, kSh" 8~):(Yhhah, h~h" 8~),
e quindi Q' g il punto principale corr ispondente alla direzione d. Si ha eosi il
TEOR. - - Gli iperpiani tangent i ad E~, sono spazi central i .
Si noti the , essendo gli spazi eentral i o~ '~-~ e gli iperpiani tangent i ad E~
essendo ~ - * , se v > n ogni spazio eent ra le deve essere tangente ad E~ in
oo~-~ punti. Lo sarg nei punti di un medesirno spazio l ineare a v - n dimen-
sioni appar tenen t i ad E~.
Nel easo d i n ~ v la E,, b, l ' inv i luppo degli spazi eentrali .
Nel easo d i n > v solo una par te degli spazi eentra l i sa ranno tangenti a,d Ea,.
10. Sia s una re t ta di IIs passante per P, e sia Z un sue pa rame t ro nor-
male. Si av rg la (4) con E y = 1, ed i punti di intersezione delia s con E~
saranno i punti di coordinate x = p;., per i quali il p soddisfa alla equazione i i
la~,~ - - ~Y',>.'xT,, ~ 1 = 0. i
Questa equazione ha tut te radici reali, e diverse da zero, e quindi ~ reale
e finito l ' i nve r so del prodotto delle sue n soluzioni. Indiehiamolo con ~?. Sia T
il punto f + ~E~)v.X.
G. ¥rr~L~: Evotuta (?) di ,t~na quatsiasi varlet& dello spazio hiIbertiano 167
DEF. - - Ii ve t to re P T si chiamera, la curvatura gaussiana di W in P
secondo la s.
Da t a la d i rez ione pos i t iva del la s ~, per eontinuit/~, d e t e r m i n a t a la dire-
z ione posi t iva di tutta le r e t t e di II~ ehe eadono in un piccolo in torno del la s.
In tal modo e per tall r e t t e r e s t a ind iv idua to il n u m e r o ~ anehe nel segno.
Var iando la s il numaro a r isul ta funzione delle n var iabi l i X lega te
dal la re laz iona E~).~ = 1.
Le X eosi l ega te si possono e sp r i me re in funziona di a l t re n - 1 var ia-
bill ind ipendent i 1~ ( j = l , 2 , . . . , n - - l ) .
11. Ce rch i amo or~t gli es t remi di f~, ossia i valori di ~2 cor r i sponden t i a
ve~lori detle ~ pa r cui siaffo nulle tu t te le de r iva t a parz ia l i p r ime di ~2 ri- J
spet to alle ~t. J
Cominc iamo coil' o s s e r v a r e che ~ : l E ~ - . x a , k l : a , dove a = l an, h t. A1-
lora pe r gli es t remi di f] si annu l l e r anno tu t te le de r iva t e r i spet to alle ~ di J
g
P e r fare la nos t ra r i c e r c a supponiamo c h e l a r e t t a di p a r a m e t r o X eor-
r i sponda ad un e s t r emo di ~. Allora il va lo re di ~2 eo r r i sponden te alla dire-
z ione X 6 e s t r emo dei vMori di f~ cor r i spondent i ~ tut te le direzioni del
pimm per P che ha i p a r a m e t r i X e d X, i ~> 1. Ma una d i rez ione di ques to 1 i
piano ~vr/t un p a r a m e t r o normMe delt~ fo rma cos o~Xq-sen aX, ed il corr i -
sponden te veAore di a ~ sax'~ date da I c o s ~ - x t ~ , a + sen cc.xt~,nl. t i
P e r ~ ~---0 si ha il va lore eo r r i sponden te a l la - re t ta di p a r a m e t r o X, e sic-
come per ques ta t e t r a si ha un e s t r emo di ~, per ~ = 0 d o v r h essere nulla
la de r i va t a r i spat to ad ~ di
- = l c o s ~ . x ~ , ~ + s e n ~ . x h , ~ I. 1 /
Or~ indicando con ~hh it c o m p l e m e n t o a lgebr ico di cos ~. xh, h q-- sen ~ - Xh, k 1 i
in ~, si ha
~ - - ~h~ ( - - sen ~ -xh , k + cos ~-xh, k)~hh • 1 i
168 G. VI~.~I~I : E v o M t a (?) d i tt¢~a q u a l s i ( t s i v a r i e t 5 del lo s p a z i o h i l b e r t i w a o
Ma per :¢ := 0 la ~h~ diventa, il complemen to a lgebr ico di x h , , nel deter- 1
minante I Xh, t, i, c o m p l e m e n t o che ind icher6 con x h~, dunque 1 1
Si conc lude che se ad X cor r i sponde un es t remo di g2, si dovr~ a v e r e 1
~h~Xh, kX h~ = 0 (i = 2, 3, ..., % i 1
Si ha cosi il
TEOR. - - G t i estremi di 9, corr i spondono a quel le rette s per le quali,
e s sendo Zh, h il eovar iante associato, e z h~ il comptemento a lgebrico di Zh,~ neI de terminante I Zh, h I, si a, bbia EhkXh, kZ h ~ - ~ 0 per ogni covar iante asso-
ciato ad una retta di II 2 perpendico lare ad s.
Segue il
Con. ~ Se n - = 2 gli estremi di [2 corr i spondono alle normali principali ,
nel 1I, (~).
II.
1. DEF. - - L ' i n s i e m e della Ep corrispondent i ai vari punti di W forma
una variet~ ad n + v - - 1 dimensioni che ch iamer6 la E di IV (~).
(~) ,, G. H. ,>, p. ~58. L e no rma l i pr inc ipMi nel II~ fu rono da me in t rodo t te pe r le super- fieie in Sopra a l cun i i n v a r i a n t i associat i ad u n a var i e t4 e sopra i s i s temi p r i n c i p a l i d i n o r m a l i della superficie, [¢ Ann . de la Soe. Pol. de math . ~>~ T. V I I (1928), pp. 43-67]. [1 con- cetto di normMi pr inc ipa l i b stato da me succes s ivamen te esteso a tu t te le va r i e t~ in S i s t emi p r i n c i p a t i d i n o r m a l i a d u n a var ie t4 giacent i nel suo z 2 [~ A n n . de la Soc. Pol . de Math . ,,, T, V I I (1928), pp. 242-251], m a la estensiol le da me da ta (ehe sotto cer t i a l t r i p~mti di v i s t a appar i sce n a t u r a l e ed utile) n o n h a in rapioorto el la quis t ione geomet r i ea t r a t t a t a he l le iore- seute m e m o r i a pe r n > 2 la s tessa impor t anza ehe la nozione di nolaual i princiloali h a pe r n ~ 2. Se rge qui a n p r o b l e m a : ,, E s a m i n a r e ne l caso d i n > 0 qual i re , re s del H~ h a n n o la loropriet~ che, essendo Zh, ~ i l cova r i an t e assoeiato ad s, e z t~ i l complemen to a lgebr ieo di Zh, ~ in [ Zh, ~ 1, si h a Z~Xh, ~z h~ ~ 0 pe r ogni cova r i an te xt~, 1~ associate a q u a h m q u e dire- zione di H~ loerpendicolare ad s ~,. A p r i m a v i s t a s e m b r a che il p rob l ema d e b b a p r e s e n t a r e qua lche diffieolt~.
(-2) P e r mol t i s s ime r ag ion i la E si poWebbe ch i amare la evoluta di W. E s s a ~ d i fa t t i le evo]u ta di W ne l sense o rd ina r i e quando W ~ u n a c u r v e loiana o u n a super f ic ie ordi- n a r i a (superf ic ie con t enu t a in uno spazio l incare a t re d imensioni) . I n o l t r e la E h a in tu t t i i easi del la p ropr ie t~ che si possono r i t ene re es tens ion i di p ropr ie t~ i m p o r t a n t l godutc del la c i ta te evohl te . M a siecome l a denominaz ione di evo lu ta si usa in casi in eui n~ l ' e v o l u t a
G. V I ~ x ~ : EvoIuta (?) d i u n a qttalsiasi varietd~ dello spazio hilbertiano 169
2. Conduciamo per ogni punto P di W un~ re t t a s nel cor r i spondente lI2,
ed indichiamo con Z un pa rame t ro normale d i s .
Ev iden temen te Z risulter/~ funzione delle n variabil i u h. Imag in iamo di
ave re scetto le v a r i e s ed i pa rame t r i Z in mode che Z risulti cont inua e
der ivabi le r ispetto alle ua .
Ogni re t t a s incont ra 1~ E in un numero finite di punti, e tutti questi
punti ibrmmm una variet~t h a d n dimensioni .
L a punto-funzione f H - ~ Z , dove ? 6 radice della equazione
(8) t an, ~ - - ~zh, ~ } = 0
un~ de te rminan te di A, ed in essa le f, ~, Z sono funzioni delle u a.
Consider iamo un part icol~re punto P di ~V~ ed un punto C di ~ posto
suila s cor r i spondente a P. Ev iden temen te ad ogni direzione di W per P
corr isponde una direzione di A useente da~ C 7 ed inversamente .
Mi pongo 1~ d e m a n d s : Esiste un~ direzione di h uscente da C che sia
perpendicolare ai % di W in P ?
Una direzione di A useente da C ha il pa ramet ro
d f + d~. Z + ~ .dZ ,
e perehg sia perpendieo lare al ~ di W in P dovra essere
(9) ~ d f . f k d t - l - d 4 Z . f h d t + ~ d Z . f k d t = O . ( h = 1, 2, . . . , n). g g g
j 'Z. f kd t Ora Z 6 or togonale alle fa e quindi 6 0, da cui der ivando ri- g
j" j'~ d Inol t re spetto ad Uh r isul ta Zh . /'hdt . . . . . Z" fl~, ~ t -~- - - z~, k .
9 g
~ d f . f~dt = E h d U t ~ ' f h . /)~dt ~-~ Y,k(th. kdUh ,
g 9
e
g g
nel sense ordinar io ~ determinata , n~ la nos t ra E ~ una evoluta (v. p. es. il case in eui W una l inea gobba) cosi mi sono l imitato nel la denominaz ione alia sola iniziale del la parola
evoluta. I n tal mode he r i tenuto di conseguire due seopi : 1. ° R ieo rda re l' af f ini th del la E eolle pilh note evolute. 2. ° Non d i s tu rbare 1' use eor ren te del la paro la evo]uta.
Annat i di M~tematic~. Ser ie IV, Tome VIII, 22
170 G. VITALI: Evoluta (?) di una q.t~alsiasi variet(, dello spazio hilbertiano
Allora le (9) d iven t ano
i9') E~(aa. ~ - - f)zh, ~)du~ = 0 (h --~ 1, 2, ..., n).
Le (9') sono n re lazioni l inear i o mo g e n e e hel le n var iabi l i dub che a causa
della (8) hanno il d e t e r m i n a n t e dei eoefficienti uguale a zero. Al lora se g
rad ice sempl ice di (8) e quindi se il p r imo m e m b r o di (8) ha per tale p ca-
r a t t e r i s t i ca n - - 1 ie (9') hanno una soluzione d e t e r m i n a t a Ml ' infuor i di un
fa.ttore. Ne eonsegue t h e in tal caso esiste una ed una sola d i rez ione di h
pe r C t h e sia pe rpend i co t a r e al % di W in P . Qhes ta d i rez ione eo r r i sponde
a quel la d i rez ione di W per P t h e ha per spazio cen t r a l e co r r i sponden te
l ' i p e r p i a n o t angen te alla E~ in C. Infat t i le (9') non sono al t ro t h e le (2).
3. Se, al solito~ P ~ un punto d e t e rmi n a t o di W e C ~ un punto
del la Ep, l ' i p e r p i a n o di IIs t angeu te ad E s in C ha tu t te ie sue direzioni
tangent i ad E in C e nello stesso t empo pe rpend ico la r i M % di W in P.
Inol t re , come abb iamo visto, s e i l ~ co r r i sponden te a C ~ rad ice sempl ice
del la (8), esiste pe r ogni h uua ed una sola d i rez ione uscen te da C appar te -
nen te a h e p e r p e n d i c o l a r e al %. Si conc lude fac ihnen te che in ques ta con-
dizione la E ha in C uno spazio l ineare ad n dimensioni t angen te ad essa e
pe rpend ico l a re al ~ .
4. Se P ~ un punto di t)l, se s ~ una r e t t a pe r P del II~, se Z ~ un
parameWo normale di s, se infine la (8) ha n radic i a due a due dist inte
la s i ncon t ra la E in n punti d i v e r s i C,, C~,..., G,. Si ha il
TEOR. --- Le n direzioni di IV che hanno come spazi cent ra l i gli iper-
piani t angent i ad Ep nei punt i C~, C~,..., C~ sono a due a due or togonal i .
D~M. - - Infat t i se alle di rezioni che hanno come spazi cent ra l i gli iper-
piani tangent i ad Ep in C, e C 2 sono individuat i dagli i nc r emen t i du~ e ~tt,
d e l l e uh, se ~ e 92 sono i valor i di p corr isponden~i a C, e a C~, si ha
per le (9')
~h(a**, h - - p~z~ , ~,)dut~ = 0
E~(ah, k - - ~ah, ~)~u~ = 0.
Molt ipl icando la p r ima di ques te pe r 8u~ e sommando ed inol t re molti-
p l icando Ia seconda per d~t~ e sommando si ha
Zl~kah, kd~th~lt~ ~- ~ ~Zhk:Z'h, ~d~th~h
Eh~ah, h~uhdu~ = 9~EakZh, k~uhdu~,
G. VI~.~LI : Evoluta (?) di u na qualsiasi varietal, dello spazio hilbertiano 171
da cui, essendo P ~ P 2 , eonsegue che Eh~al~,~thd~tk---O, che esprime ap-
punto che le due direzioni considerate sono ortogonali.
5. Continuiamo a considerare la solita variet~ W e d insieme un'altrt~
variet'~ W' sempre collo stesso numero n di dimensioni, poi imaginiamo as-
sociato ad ogni P di W un punto Q di W' in guisa che il segmento PQ ri- sulti perpendicotare alla W ' in P.
Supposto che F(t; v) sia una determinante di W', il punto Q associato
al punto P--~ f i t ; u) sar~t dato da F(i ; v), dove le v sono convenienti fun-
zioni delle u. Queste funzioni sono definite implicitamente dalle relazioni che esprimono la condizione che PQ 6 perpendicol~re a W in P.
Infatti questa condizione equivale alle retazioni
~(f - - F)f~dt - - 0 (h --~ 1, 2, ..., n) (lO) g
che in generale saranno fra loro indipendenti.
6. Det ta ~ tt~ lunghezza della corda PQ, la $ sarh funzione delle u. lqoi ci proporremo di determinare gli estremi di ~, ossia quelte ~ per le quali si
annullano le prime derivate parziali di 5, o se si vuole di ~", rispetto alle u.
0 r a ~ ~- . l i f - -F)~-d t , ed annullandone ie derivate prime rispetto alle U~
9
si h~nno le relazioni
(11) ~(f -- F)(5,-- ~hG ~)dt----o g
~F dove, ehiaramente, 6 Fk = 3vk"
Tenendo eonto delle (10), Ie (11) diventano
j~( ~vk f - - FI~,hF ~ ~ d t - - 0
ossia
(12) -.k 3-~n g
03)
( h - - l , 2 , . . . , n)
(h ~ 1, 2, ..., n),
(h--" l , 2 , . . . , n).
Le (12) sono n relazioni lineari omogenee nelle n quantith
~ (f - - F)F~dt ----- 0 (h --- 1, 2, .. . , n) g
172 @. V~An~ : Evoiuta (?) di una qualsiasi veeriet(e dello spazio hilbertiano
col determinante dei coefficienti uguale al determinante funzionale delle v
rispetto aile u.
Allora saranno estremi di 8 quei valori di 8 per i quali si annullano le n
quantit~t (13), ossia quelli per i quali il segmento PQ risulta anche perpendi-
eotare a W' in Q.
Altri estremi potranno trovarsi per quei sistemi di valori delle u per i
quali risulta nullo il determinante funzionale delle v rispetto alle u.
Derivando rispetto alle u te (10) si ha
(14) f ~ - - = ,~F, .~ fhdt + (f - - F)fhadt = O (h = t, 2,..., n). g g
3~[a, essendo il parametro f - - F ortogonale a IV, nell' ultimo integrals che
figura in (14) si pus sostituire l a /ha con la fh, k, inoltre ~ F-- f -=-SZ~ dove Z un parametro normale, ed allora
~(f - F)fhhdt = --8~Z.fh, hdt = --~zh,~, 9 9
e le (14) diventano ~vr
ah, k - - ~zh, h = Y>P,-, h
dalle quali si ha g
~(vi~ V2~ ..., vn) lah'k--SZ~'kl~---IP~'hl3(U,, U2, -~ Un)'
Si vede cos} c h e l a condizioue che si annuUi il determinante funzionale
delle v rispetto alle u porta che il punto Q deve trovarsi sulla. E di ~ .
Cosl si vede in un caso molto pitt generale ripetersi un fatto che era
stato prima segnalato per le curve plane dal BONS~ET (~), che 6 poi stato recen-
temente richidmato ed esteso alle superficie ordinarie dat MI~:o (~), e ripreso
anche da un punto di vista pig largo e colla notazione funzionale dall'AL~-
P~tANDI (3). In tutti i casi considerati da questi autori si presenta la conside-
razione della curvatura lh dove in queste ultime considerazioni compare la variet~ E.
(~) O. BONNET~ SU~ ~ les m a x i m a et les m i n i m a , [~ Nouv. Ann. de math. )>~ serie I , vol. I I , pp. 420.425].
(e) C. MINEO, S u i m a s s i m i e m i n i m i d i co~'de n o r m a l i a u ~ a superficie, [<< Boll. de l l 'U . M. I. ),. V I I I , n. ~ (1929), pp. i94-195].
(~) G. ALIPRANDI, Sug l i es t remi di eorde ~lormali a u n a l inea e a u n a superficie~ [<, Boll. del l ' U. M. ~. ,,, IX , n. 2 (1930), pp. 90-95].