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Etimologicamente "scherma" deriva da schermire, termine generico che racchiude in sè i sinonimi riparo, difesa, schermirsi, difendersi. L'uso di armi ricorre fin dai tempi più antichi, ma è difficile stabilire una data precisa per l'origine della scherma. Tuttavia l'uso di armi per "sport" e per allenamento iniziò intorno al 1200 a.C. con gli Egiziani, come attestano alcune immagini decorative che ci sono giunte da quel periodo.

Gli esercizi schermistici si diffusero in seguito anche in Grecia, anche se ebbero un peso poco rilevante.

Il grande successo di queste pratiche si deve senz'altro agli antichi Romani, i quali schieravano nelle arene i famosi gladiatori (dal latino gladium, cioè spada). Questi ultimi si affrontavano entusiasmando un folto pubblico che accorreva per vedere i duri scontri, che si concludevano quasi sempre con la morte di uno dei contendenti. Già in questi anni la pratica comincia a raffinarsi: ne parla Vegezio nel "De re militari", descrivendo i principi di base dell'addestramento schermistico dei Romani: colpire per la via più breve e non scoprirsi nel colpire.

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Dopo la caduta dell'Impero Romano, i gladiatori scompariranno, e nel Medioevo si arriverà a rudi combattimenti con pesanti armi, come spadoni a due mani (che colpivano solo di taglio), corazze e scudi. Durante questi anni si perdono le raffinatezze dei Romani per tornare all'arte del combattimento tipica dei popoli del Nord Europa, basata sui colpi di taglio.

Già nel XIII secolo si parla di una scherma italiana che gode di grande prestigio anche fuori dai confini nazionali, come attestano varie fonti del periodo. Si hanno testimonianze di varie "societas" dedite all'addestramento dei giovani all'uso delle armi. Il primo trattato di scherma italiano risale al 1409, si chiamava "Flos duellatorum" e fu scritto dal trattatista friulano Fiore dei Liberi. Nel tardo Medioevo, grazie anche alla scoperta della polvere da sparo, il modo di combattere cambia radicalmente: gli spadoni vengono sostituiti da leggere spade, più maneggevoli, e le ingombranti corazze vengono via via cambiate con abbigliamenti meno pesanti. Risale al 1487 il trattato "De arte gladiatoria dimicandi" di Filippo Vadi.

La scherma vera e propria, nasce alla fine del Quattrocento, nel Rinascimento, anche se il duello di punta nasce nel XVI secolo grazie ad un italiano, Camillo Agrippa, con un’arma ancora più leggera e maneggevole. Il Cinquecento fu il secolo d'oro della scherma italiana, secolo nel quale vennero gettate le basi della scherma moderna. E’ in questo periodo che la scherma diventa un'arte. Della prima metà del Cinquecento è il trattato "Opera nova" di Achille Marozzo, uno dei più insigni trattatisti italiani. Da questo periodo si vedrà un proliferare di scuole e di trattati. La scherma italiana è diventata ormai la più evoluta d'Europa, ed anche trattatisti stranieri si ispirano alla scherma italiana.

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Il monopolio italiano nella scherma cadrà nel secolo successivo, il 1600, con la nascita della scuola francese, che ovviamente si porrà subito in contrasto con quella italiana, e di quella spagnola. La scuola francese si specializza nel gioco di punta, e risulterà essere più gradita ai nobili del tempo. I francesi inoltre apportano alcune modifiche alla scherma: impongono l'idea che sia scorretto l'uso del pugnale negli incontri e proibiscono di toccare l'avversario con la mano non armata per non sbilanciarlo: la scherma così diventa sempre più astratta e sempre più appannaggio dei nobili. Sempre nello stesso secolo la fisionomia della scherma si avvicina agli schemi attuali. Una grande innovazione viene introdotta nelle scuole: da ora in poi verranno applicati sulle punte della armi dei bottoni (i "fioretti"), in modo da evitare eventuali incidenti.

Le armi acquisiranno il peso e la forma di oggi un secolo più tardi, nel 1700.

Nello stesso secolo appaiono anche i primi trattati sulla scherma con le norme e le regole che sono in vigore tutt'oggi. Questo periodo vede anche lo sviluppo della sciabola, che era diventata indispensabile nelle battaglie: quest'arma viene in seguito raffinata, con un gioco misto di punta e di taglio. Le nazioni che subito sviluppano una grande tradizione in quest'arma sono Italia, Francia ed

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Ungheria. Nell'Ottocento si sviluppano le Accademie, e si arriva a considerare la scherma come uno sport affascinante, ma basato su regole astratte lontane dalla realtà del combattimento. Tra l'Ottocento e i primi anni del Novecento la scherma italiana viene rappresentata da personaggi tra i quali Agesilao Greco, Antonio Conte, Beppe Nadi, Roberto Raggetti ed altri.

Beppe Nadi

La nuova era della scherma nasce con le prime Olimpiadi dell'era moderna, proposte da Pierre de Coubertin nel 1896. Nei primi anni del secolo due schermidori italiani si metteranno particolarmente in luce: Nedo Nadi, che nelle Olimpiadi di Anversa del 1920 conquisterà ben cinque medaglie d'oro, e Edoardo Mangiarotti, che tra gli anni '40 e gli anni '50 riuscirà a conquistare 13 medaglie, il record per uno schermidore azzurro.

Nedo Nadi

Nei primi anni del '900 il panorama internazionale della scherma sarà dominato dall'Europa Occidentale, con Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Olanda che monopolizzano le competizioni. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale verranno fuori le nazioni dell'Est Europeo: su tutte l'Unione Sovietica, la Polonia, e l'Ungheria. Da qui si arriva ai giorni nostri, con la scherma ormai diffusa in tutto il mondo, con i grandi trionfi della scherma italiana e con le sue 100 medaglie Olimpiche, traguardo raggiunto alle Olimpiadi di Sydney 2000. La scherma è lo sport italiano con il maggior numero di medaglie vinte alle Olimpiadi.

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Terminologia Assalto Il combattimento cortese tra due schermitori (o tiratori) è un “assalto”. Le gare si distinguono per l’arma, per il sesso dei partecipanti, per la loro età e per il fatto che siano individuali o a squadre.

Campionato

Definizione data ad una prova destinata a designare il miglior schermitore o la migliore squadra in ciascuna arma, di una federazione, di un continente, del mondo e per la durata definita.

Tempo

Il tempo schermistico è la durata d’esecuzione di un’azione semplice.

Azioni offensive e difensive

Definizione

Le azioni offensive sono: l’attacco, la risposta e la contro-risposta.

• L’attacco è l’azione offensiva iniziale eseguita distendendo il braccio e minacciando costantemente il bersaglio valido dell’avversario, - movimento che deve comunque precedere l’inizio dell’affondo o della flèche.

• La risposta è l’azione offensiva dello schermitore che ha parato l’attacco. • La contro-risposta è l’azione offensiva dello schermitore che ha parato la risposta

Le diverse azioni difensive sono le parate.

• La parata è l’azione difensiva eseguita con l’arma per impedire ad un’azione offensiva di toccare.

Spiegazione

Azioni offensive

L’attacco

L’azione è semplice quando è eseguita in un solo movimento:

• sia diretta (nella medesima linea). • sia indiretta (in un’altra linea).

L’azione è composta quando viene eseguita in più movimenti.

Risposta

La risposta è immediata o a tempo perso: è questione di fatto e di rapidità di esecuzione.

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Le risposte sono:

a)semplici dirette:

• Risposta dritta : risposta che tocca l’avversario senza aver lasciato la linea dove la parata è stata fatta

• Risposta sul ferro : risposta che tocca l’avversario scivolando sul ferro dopo la parata b) semplici indirette:

• Risposta di cavazione : risposta che tocca l’avversario nella linea opposta a quella dove la parata è stata fatta (passando sotto il suo ferro, se la parata ha avuto luogo in linea alta, e sopra il suo ferro, se la parata ha avuto luogo in linea bassa). • Risposta di coupé : risposta che tocca l’avversario nella linea opposta a quella dove la parata è stata fatta (passando, in ogni caso, la lama davanti alla punta dell’avversario).

c) composte:

• Risposta di circolata : risposta che tocca l’avversario nella linea opposta a quella dove la parata è stata eseguita, ma dopo aver percorso attorno alla lama avversaria una circonferenza completa. • Risposta di uno e due : risposta che tocca l’avversario nella linea dove la parata è stata eseguita, ma dopo essere stata inizialmente nella linea opposta, passando al disotto del ferro avversario.

Contrattacco

I contrattacchi sono azioni offensive o difensive-offensive eseguite durante l’offensiva dell’avversario:

a) Arresto : contrattacco eseguito sull’attacco.

b) Contrazione: (arresto in opposizione): contrattacco eseguito chiudendo la linea ove deve finire l’attacco

c) Uscita in tempo

Altre azioni offensive

a) Rimessa: Azione offensiva semplice immediata che segue una prima azione, senza ritirare il braccio , dopo una parata o una ritirata dell’avversario, sia che egli abbia lasciato il ferro senza rispondere, sia che abbia risposto in ritardo, o indirettamente o con azione in più tempi.

b) Raddoppio: Nuova azione , semplice o composta, su un avversario che ha parato senza rispondere, o che ha semplicemente evitato la prima azione per ritirata o per schivata.

c) Ripresa d’attacco: Nuovo attacco eseguito immediatamente dopo il ritorno in guardia .

d). Controtempo: Tutte le azioni eseguite dall’attaccante su un arresto del suo avversario.

Azioni difensive

Le parate sono semplici , dirette, quando sono eseguite nella stessa linea dell’attacco.

Sono circolari (di contro) quando sono eseguite sulla linea opposta a quella dell’attacco.

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Posizione di “punta in linea” (o “ferro in linea” o “arma in linea”)

La punta in linea è una posizione particolare nella quale lo schermitore mantiene il braccio armato disteso e minaccia costantemente con la punta dell’arma il bersaglio valido del suo avversario

IL COMBATTIMENTO

Modo di tenere l’arma

Alle tre armi, l’azione difensiva si esercita esclusivamente con l’aiuto della lama e della coccia, impiegate sia separatamente che congiuntamente.

In assenza di un dispositivo speciale o di un attacco o di una forma speciale (anatomica), il tiratore è libero di tenere l’impugnatura come vuole e può anche, durante l’assalto, modificare la posizione della mano. Tuttavia l’arma non può, in modo permanente o temporaneo, apparente o celato, essere trasformata in arma da lancio : essa deve essere impugnata senza che la mano abbandoni l’impugnatura e, durante un’azione offensiva, senza scivolare sull’impugnatura, dall’avanti all’indietro.

Quando esiste un dispositivo speciale , o un attacco , o una forma speciale (anatomica), l’impugnatura deve essere tenuta in maniera tale che la superficie superiore del pollice sia orientata nella medesima direzione della scanalatura della lama (di fioretto o di spada), o perpendicolare al piano di flessibilità della lama della sciabola.

L’arma è impugnata da una sola mano ; il tiratore non può cambiare di mano fino alla fine dell’assalto, a meno che non sia autorizzato dall’arbitro, in caso di ferita alla mano o al braccio.

Messa in guardia

Il tiratore che è chiamato per primo , deve piazzarsi alla destra dell’arbitro, salvo nel caso di un assalto tra un destro ed un mancino, se il primo ad essere chiamato è il mancino.

L’arbitro fa piazzare ciascuno dei due avversari in modo che il piede anteriore sia a due metri dalla linea mediana della pedana (quindi dietro la linea di “messa in guardia”).

La messa in guardia all’inizio dell’assalto e le rimesse in guardia, si fanno sempre nel mezzo della larghezza della pedana.

Nel momento della messa in guardia, durante l’assalto, la distanza tra i due tiratori deve essere tale che nella posizione “ferro in linea” le punte non possano venire in contatto .

Dopo ogni stoccata giudicata valida , i tiratori sono rimessi in guardia al centro della pedana.

Se la stoccata non è stata aggiudicata , essi sono rimessi in guardia nel posto che occupavano all’interruzione del combattimento.

La messa in guardia dopo ogni intervallo dell’assalto, o dell’eventuale minuto supplementare , deve essere effettuata al centro della pedana.

La rimessa in guardia , a giusta distanza , non può aver per conseguenza il piazzare oltre la linea di fine-pedana lo schermitore che si trovava al di qua della linea al momento della sospensione del combattimento. Se il tiratore ha un piede al di là del limite, egli resta al suo posto.

La rimessa in guardia a giusta distanza, dovuta a uscita laterale , può piazzare il concorrente in difetto al di là della linea di fine-pedana, assegnandogli una stoccata contro.

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Gli schermitori si mettono in guardia al comando “In guardia” (“en garde”) dato dall’arbitro. Dopo di che l’arbitro domanda: “Pronti?” (“Etes-vous prets?”). Dopo una risposta affermativa o in assenza di una risposta negativa, l’arbitro dà il segnale di combattimento: “A voi!” (“Allez!”)

I tiratori devono mettersi in guardia in maniera corretta e conservare l’immobilità completa fino al comando di “A voi!” (“Allez!”)

Al fioretto ed alla sciabola la posizione di guardia non può essere assunta ponendosi nella posizione “ferro in linea” .

Inizio, arresto e ripresa del combattimento.

L’inizio del combattimento è dato dal comando “A voi!”. Nessuna stoccata lanciata o portata prima del comando è ritenuta valida.

La fine del combattimento è data dal comando “Alt!” (“Halte!”), salvo in caso di fatti che modificano le condizioni regolari e normali del combattimento .

Dopo il comando “Alt!” , il tiratore non può iniziare una nuova azione: solo la stoccata già lanciata rimane valida. Tutto quello che avviene dopo non è più assolutamente valido.

Se uno dei tiratori si ferma prima del comando ”Alt!” ed è toccato, la stoccata è valida.

L’ordine “Alt!” è anche dato se il gioco dei tiratori è pericoloso , confuso o contrario al Regolamento , se uno dei tiratori è disarmato , se uno dei tiratori esce dalla pedana , o se, retrocedendo, si avvicina troppo al pubblico o all’arbitro.

Salvo casi eccezionali, l’arbitro non può autorizzare un tiratore ad abbandonare la pedana . Chiunque lo faccia senza autorizzazione, sarà passibile di sanzioni .

Combattimento ravvicinato

Il combattimento ravvicinato è ammesso fino a che i tiratori possono servirsi regolarmente delle loro armi e fino a che l’arbitro può, nel fioretto e nella sciabola continuare a seguire l’azione.

Il corpo a corpo

Il corpo a corpo si ha quando i due avversari vengono in contatto; in questo caso il combattimento viene arrestato dall’arbitro.

Nel fioretto e nella sciabola , è proibito provocare il corpo a corpo (anche senza brutalità e violenza). In questo caso, l’arbitro infliggerà allo schermitore falloso le sanzioni previste e la stoccata eventualmente portata dal concorrente falloso sarà annullata.

In tutte e tre le armi è proibito provocare il corpo a corpo volontario per evitare una stoccata, o urtare l’avversario. Nel caso di una simile infrazione, l’arbitro infliggerà al tiratore colpevole le sanzioni previste e l’eventuale stoccata portata dal tiratore colpevole sarà annullata.

Schivate – Spostamenti e superamenti

Gli spostamenti e le schivate sono permessi, anche quelli in cui la mano non armata può venire a contatto col terreno.

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È proibito durante il combattimento volgere la schiena all’avversario.

In tal caso, l’arbitro infliggerà al tiratore colpevole le sanzioni previste e l’eventuale stoccata portata dallo schermitore colpevole sarà annullata.

Nel corso di un combattimento, quando un tiratore supera l’avversario , l’arbitro deve dare immediatamente il comando “Alt!” e rimettere i tiratori nel posto occupato prima del superamento.

In caso di scambio di stoccate nel momento del superamento , la stoccata immediatamente portata è valida; la stoccata portata dopo il superamento è annullata, ma quella immediatamente portata dal tiratore che ha subito l’azione offensiva è valida anche se quest’ultimo si gira.

Quando, nel corso di un match, un tiratore che ha eseguito una flèche è segnalato toccato e oltrepassa l’estremità della pedana d’una distanza sufficientemente lunga da provocare lo strappo del rullo o del filo di collegamento di questo, la stoccata che egli ha ricevuto non sarà annullata .

Sostituzione di bersaglio ed utilizzo del braccio e della mano non armata

L’utilizzo della mano e del braccio non armato è proibito sia per esercitare un’azione offensiva che difensiva. In caso di tale infrazione, la stoccata portata dal tiratore che l’ha commessa sarà annullata.

Nel fioretto e nella sciabola è proibito proteggere o sostituire un bersaglio valido con un’altra parte del corpo, sia per copertura, sia con un movimento anormale. La stoccata eventualmente portata dal tiratore falloso sarà annullata.

Durante il combattimento, la mano non armata del tiratore non deve in alcun caso afferrare una parte qualsiasi dell’equipaggiamento elettrico . La stoccata eventualmente portata dal tiratore falloso sarà annullata.

Nel caso in cui l’arbitro s’accorga che nel corso del match uno dei tiratori fa uso del braccio o/e della mano non armata, o protegge, o copre un bersaglio valido con un’altra parte del corpo non valida, può chiedere l’assistenza di due assessori neutrali , che saranno designati dalla Direzione di Torneo.

Questi assessori, piazzati da una parte e dall’altra della pedana, seguono l’insieme del combattimento e segnalano, alzando la mano o su richiesta dell’arbitro, l’utilizzo del braccio o della mano non armata, o la protezione o la copertura della superficie valida con un’altra non valida. L’arbitro può far scambiare di posto i due tiratori in maniera tale che colui il quale è ritenuto commettere tale infrazione non gli volga le spalle.

Terreno guadagnato o perso

All’ordine di “Alt” il terreno guadagnato resta acquisito finché una stoccata non sia stata concessa. Al momento della rimessa in guardia, ciascun tiratore deve arretrare di una distanza uguale, così da riprendere la distanza di messa in guardia. Ciò nonostante, se l’incontro è stato sospeso a causa di un corpo a corpo , i tiratori saranno rimessi in guardia, in modo tale che colui che ha subito il corpo a corpo rimanga nel posto ove si trovava; così pure se l’avversario ha eseguito una flèche , anche senza un corpo a corpo.

Sorpasso dei limiti

Arresto del combattimento

Se un tiratore supera con uno o con due piedi uno dei limiti laterali della pedana, l’arbitro deve immediatamente dare l’ “Alt”.

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Se il tiratore esce di pedana con i due piedi , l'arbitro deve annullare tutto quello che è successo dopo il superamento del limite, salvo la stoccata ricevuta dallo schermitore che ha sorpassato il limite, anche se dopo il superamento, a condizione che si tratti di una stoccata semplice e immediata.

Per contro la stoccata portata dal tiratore uscito di pedana con un piede resta valida se l'azione è lanciata prima dell'Alt.

Quando uno dei due tiratori esce dalla pedana con i due piedi , può solo essere presa in considerazione la stoccata portata dallo schermitore che è rimasto in pedana con almeno un piede, anche in caso di un colpo doppio.

Limiti posteriori

Quando uno schermitore supera completamente, con i due piedi, il limite posteriore della pedana è dichiarato toccato.

Limiti laterali

Il tiratore che supera con un solo piede un limite laterale della pedana sarà penalizzato. Al momento della rimessa in guardia, il suo avversario sarà avanzato di un metro rispetto alla posizione che occupava al momento del superamento e il tiratore penalizzato dovrà retrocedere per riprendere la corretta distanza.

Se per l’applicazione di tale penalizzazione uno dei tiratori si verrà a trovare con i due piedi oltre il limite posteriore della pedana, verrà dichiarato toccato.

Il tiratore che, per evitare di essere toccato , esce con i due piedi da uno dei limiti laterali della pedana – specialmente facendo una flèche – riceverà le sanzioni previste .

Uscita accidentale

Il tiratore che supera involontariamente uno dei limiti a seguito di un caso fortuito (quale una spinta) non è passibile di alcuna penalizzazione.

Durata del combattimento

Per durata del combattimento si intende la durata effettiva , cioè la somma del tempo trascorso tra l’ “A voi” e l’ “Alt”.

La durata del combattimento è controllata dall’arbitro o dal cronometrista. Per le finali delle prove ufficiali della F.I.E., così come per tutte le fasi che comportano un cronometro visibile dagli spettatori, il cronometro deve essere sistemato in modo tale da essere visibile anche dai due schermitori in pedana e dall’arbitro.

La durata del combattimento effettivo è:

• nei giron i: 5 stoccate, massimo 3 minuti • nell’eliminazione diretta : 15 stoccate, massimo 9 minuti divisi in periodi di 3 minuti, con un minuto di riposo tra due periodi; • negli incontri a squadre : 3 minuti per ciascuna frazione.

Lo schermitore può richiedere il tempo ogni volta che il combattimento è interrotto.

Quando un tiratore cerca abusivamente di provocare o di prolungare interruzioni di combattimento, l’arbitro gli infliggerà le sanzioni previste. Alla scadenza del tempo regolamentare , se il cronometro è inserito nell’apparecchio segnalatore (norma obbligatoria per tutte le finali delle prove ufficiali della F.I.E.), questo dovrà provocare automaticamente l’emissione di un potente segnale sonoro e bloccare automaticamente il

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funzionamento dell’apparecchio; ma le segnalazioni registrate prima del bloccaggio dell’apparecchio devono restare visibili sull’apparecchio stesso. Dopo la percezione del segnale sonoro il combattimento è terminato.

Quando il cronometro non è inserito nell’apparecchio , il cronometrista deve gridare “Alt!” o azionare un segnale sonoro che arresta il combattimento ed anche la stoccata lanciata non è valida.

In caso di malfunzionamento del cronometro o di errore del cronometrista , l’arbitro dovrà valutare autonomamente il tempo che rimane alla fine del combattimento.

Incidente – Ritiro di uno schermitore

A causa di un trauma sopravvenuto nel corso del combattimento e constatato ufficialmente dal delegato della Commissione Medica o dal medico di servizio, potrà essere concessa una sosta di 10 minuti di massimo, calcolata dal momento che il medico ha constatato il trauma, e strettamente destinata alle cure del trauma che ha provocato l’interruzione. Prima dello scadere o alla fine di tale sosta di 10 minuti, se il medico constata l’impossibilità dello schermitore a riprendere l’assalto, egli decide il ritiro dello schermitore dalle prove individuali e/o la sua sostituzione, se possibile, negli incontri a squadre. Nel seguito della stessa giornata non potrà essere concessa una nuova sosta a meno che il trauma non sia diverso dal precedente.

In caso di richiesta ingiustificata di una sosta, ufficialmente constatata dal Delegato della Commissione Medica o dal medico di servizio, l’arbitro infliggerà allo schermitore le sanzioni previste. Negli incontri a squadre , lo schermitore giudicato dal medico di servizio incapace a riprendere il combattimento, potrà tuttavia, dopo la decisione dello stesso medico, disputare nella stessa giornata incontri successivi.

IL FIORETTO

Il bersaglio

Il bersaglio del fioretto è costituito da un giubbetto elettrico che ricopre tutta la zona del tronco, ovvero torace, addome, fianchi e schiena; tutte le altre zone del corpo sono coperte da una semplice corazzetta bianca in tessuto elastico e costituiscono bersaglio non valido. Questa limitazione del bersaglio è retaggio dell'orgine della scherma di Fioretto. Difatti, nascendo il fioretto come arma di addestramento, l'allievo era impratichito a colpire le parti vitali del proprio avversario. Il giubbetto elettrico e il fioretto sono collegati tramite un cavo detto "passante" che viene infilato all'interno della divisa dello schermitore, a un apparecchio che segnala con un suono e luci di diverso colore quando la punta del fioretto tocca l'avversario. A seconda del colore della luce l'arbitro può stabilire se lo schermitore ha toccato l'avversario in bersaglio valido o non valido.

LA SCIABOLA

Il bersaglio

La disciplina della sciabola è detta convenzionale perché prevede una convenzione nel portare i colpi contro l'avversario, che viene fatta rispettare da un arbitro. Possiede una coccia molto ampia per proteggere la mano dai colpi.

Il bersaglio valido è delimitato dal giubbetto elettrico, e si compone di:

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• busto • testa • braccia

LA SPADA

Il bersaglio

Il bersaglio della spada è tutto il corpo. Non esiste un diritto di priorità. Ciò significa che - a differenza che nel fioretto e nella sciabola - nella spada l'azione schermistica non è soggetta a ricostruzione dell'arbitro. In pratica, se i due atleti partono in attacco contemporaneamente e mettono entrambi la stoccata, viene dato un punto a tutti e due. DA RICORDARE: questa regola è detta anche colpo doppio

Regole

Assenza di convenzioni (per questo si parla di arma non convenzionale) e regola del colpo doppio fanno sì che la scherma sportiva di spada sia quella che più si avvicina alle reali condizioni di un duello: come nel duello ad ogni colpo portato a segno corrisponde una ferita, così nella spada ogni stoccata che arriva a bersaglio dà diritto ad un punto, senza che sull'esito pratico dell'azione schermistica si sovrapponga il giudizio dell'arbitro.

L'arbitro è dotato di 3 cartellini colorati: uno giallo, per segnalare un comportamento scorretto di un giocatore; uno rosso, per aumentare di un punto l'avversario del giocatore al quale è stata afflitta la sanzione; uno nero, per la totale squalifica del giocatore.

Il combattimento viene denominato Assalto e dura 3 minuti nelle fasi iniziali delle competizioni dove la suddivisione degli assalti è definita in gironi all'italiana, mentre dura 9 minuti (3 tempi da 3 minuti) nella successiva fase di scontri diretti. Gli assalti dei gironi sono portati al meglio delle 5 stoccate ed in caso di parità allo scadere del tempo viene sorteggiata a capo di un contendente la cosiddetta priorità; se al termine dell'ulteriore minuto di tempo concesso dovesse persistere la parità la vittoria verrà assegnata a colui che aveva avuta assegnata la priorità. Gli assalti diretti sono portati al meglio delle 15 stoccate (10 per le persone di categorie minori), vale anche per essi il discorso relativo al sorteggio della priorità nel caso di parità al termine del tempo regolamentare.

Modalità di combattimento

I tiratori combatteranno con lealtà e osservando strettamente le regole del presente Regolamento.

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Ogni infrazione a tali regole li sottoporrà alle sanzioni previste.

Ogni incontro deve conservare le caratteristiche di cortesia e lealtà. Ogni atto anormale (flèche che termina con uno spintone all’avversario, gioco disordinato, spostamenti anormali, colpi portati con brutalità, stoccate portate cadendo) è assolutamente proibito. In caso di una tale infrazione, la stoccata eventualmente portata dallo schermitore falloso sarà annullata.

Prima dell’inizio del combattimento, i due schermitori devono effettuare il saluto dello schermitore all’avversario, all’arbitro e al pubblico. Analogamente, allorché è stata portata l’ultima stoccata, l’assalto non sarà terminato finché ogni schermidore non avrà salutato il proprio avversario, l’arbitro e il pubblico; essi dovranno, pertanto, restare immobili durante l’attribuzione dell’incontro da parte dell’arbitro, e procedere al saluto dello schermitore e stringere la mano non armata dell’avversario quando la decisione sarà stata data. Se uno o entrambi gli schermidori rifiutano di conformarsi a questa regola, l’arbitro infliggerà una sospensione per il resto della gara in corso e per due prove FIE successive nella stessa arma . I punti o il titolo conseguito al momento della infrazione rimangono acquisiti.

IL TERRENO

Il terreno deve presentare una superficie piana ed orizzontale. Non può avvantaggiare né svantaggiare l’uno o l’altro dei due avversari, soprattutto per quanto riguarda l’illuminazione.

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La parte del terreno destinata al combattimento viene definita pedana.

Le prove alle tre armi si disputano sulle stesse pedane.

La larghezza della pedana è da metri 1,50 a metri 2,00.

La lunghezza della pedana è di 14 metri, in maniera tale che ciascun tiratore, stando a 2 metri dalla linea mediana, abbia a sua disposizione, per indietreggiare senza oltrepassare la linea di fine pedana con i due piedi, una lunghezza totale di 5 metri.

Sulla pedana sono tracciate, in maniera ben visibile, cinque linee perpendicolari alla lunghezza della pedana, cioè:

a) una linea mediana che deve essere tracciata con una linea tratteggiata su tutta la larghezza della pedana;

b) due linee di messa in guardia a due metri e da ciascun lato della linea mediana (e che devono essere tracciate attraverso tutta la pedana);

c) due linee di fine-pedana, che devono essere tracciate attraverso tutta la pedana, ad una distanza dalla linea mediana di sette metri.

d) Inoltre gli ultimi due metri, che precedono queste linee del limite posteriore, devono essere chiaramente segnalati - possibilmente con un colore della pedana differente - in maniera tale che i tiratori possano individuare facilmente la loro posizione in pedana. (vedi il disegno).

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Dall'alto: fioretto, spada, sciabola

Il Fioretto La guardia può avere diverse impugnature: italiana, francese, anatomica, la differenza tra i vari tipi di impugnatura e data dal diverso modo di inserire la mano su esse ed imprime allo schermitore un

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diverso stile di combattimento. L'impugnatura italiana ha la coccia, il cuscinetto, il ricasso, gli archetti di unione, il manico ed il pomolo, invece l'impugnatura francese ha il manico diritto leggermente incurvato verso l'esterno della guardia dello schermitore.

Ad oggi l'impugnatura italiana non è più utilizzata ed è stata quasi completamente sostituita da quella anatomica (ideata da un Maestro di Vercelli: Francesco Visconti) e, talvolta (soprattutto oltr'alpe), da quella francese.

La Spada Secondo il regolamento della Federazione internazionale di scherma, la spada deve essere fatta di un particolare tipo di acciaio estremamente flessibile, chiamato Maraging, studiato in modo da non presentare un troncone appuntito e tagliente in caso di un'eventuale rottura. Il peso non deve essere superiore a 770 grammi e la lunghezza a 110 cm.La lama ha una sezione triangolare, gradualmente più grande dalla punta verso l'impugnatura; la parte superiore è scavata, per permettere di installarvi un filo elettrico. La punta, tonda, presenta un bottone all'estremità, che serve per segnare che una stoccata è stata portata (vedi sotto). La coccia (la parte di acciaio che protegge la mano del tiratore) è semisferica. L'impugnatura può essere di numerosi tipi. I più comuni sono:

• Impugnatura francese (a forma di manico di scopa, leggermente storta per agevolare la presa)

• Impugnatura anatomica (studiata appositamente per ottimizzare la presa e i movimenti della mano)

L'impugnatura anatomica permette di tenere la spada con maggior forza ed è usata dalla maggioranza dei tiratori; quella francese, al contrario, permette movimenti molto più ampi alla mano. Questo porta gli schermidori ad usare, di solito, due tattiche diverse, secondo l'impugnatura usata: gli "anatomici" adottano una scherma basata più sulle prese di ferro e le parate, mentre i "francesi" tendono ad evitare la lama dell'avversario con azioni apposite, come le cavazioni.

Le stoccate portate vengono segnalate dalla spada grazie alla chiusura di un circuito elettrico. Il filo che corre lungo la lama collega la punta ad una presa messa all'interno della coccia, in fianco all'impugnatura; ogni tiratore collega un secondo filo elettrico (il passante) alla presa di coccia e, dall'altra parte, a un rullo, a sua volta collegato con l'apparecchio segnastoccate. Quando la punta tocca una qualunque superficie, il bottone, schiacciandosi, chiude il circuito ed invia un segnale all'apparecchio, che accende una luce colorata dalla parte del tiratore che ha colpito. La pedana è isolata elettricamente, quindi ogni colpo portato su di essa non chiude il circuito.

Per evitare che le spade siano manomesse in modo da toccare con troppa facilità, prima di ogni incontro il presidente di giuria (l'arbitro) controlla che la corsa del bottone sia maggiore del limite stabilito dalla Federazione Internazionale (il controllo è fatto con uno spessore infilato tra il bottone e la punta) e che la spada regga un peso di 750 grammi senza che il bottone si schiacci e chiuda il circuito.

La sciabola Come il fioretto e la spada, anche la sciabola si compone ugualmente della lama e della guardia.

Nella lama, che è di acciaio temperato e la cui lunghezza deve essere inferiore a 880 mm., si distinguono:

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• il codolo, cioè la parte grezza, quadrangolare, che resta dopo la lama, avente l'estremità a vite;

• il tallone, ossia la parte più robusta, non scanalata, che dà origine alla lama propriamente detta;

• la scalanatura, gli incavi cioè che solcano in senso longitudinale il mezzo della lama per due terzi di essa, al fine di diminuire il peso;

• il taglio, parte più sottile della lama dal lato della guardia, che ha inizio al termine del primo terzo della lama rispetto al tallone, e va fino alla punta;

• il dorso, ossia la parte più spessa in opposto al taglio;

• il contro-taglio, la parte affinata che comprende l'ultimo terzo della lama dalla parte del dorso, e che ha esattamente inizio dove hanno termine le scanalature e va fino alla punta;

• la punta, estremità della lama rispetto al tallone, la quale è appiattita e arrotondata.

La lama, oltre a non superare, come si è detto, la lunghezza di 880 mm, deve avere alla sua estremità (la punta) una larghezza minima di 4 mm, ed il suo spessore minimo, parimenti all'estremità, di 1,2 mm. Essa, inoltre, non deve essere né troppo rigida né troppo flessibile e soprattutto non deve curvarsi lateralmente lungo il taglio.

Nella guardia sono compresi:

a) la coccia, che serve a proteggere la mano, è liscia a superficie unita e costruita di un solo pezzo in lamina metallica (ferro o alluminio). Essa presenta una forma convessa a curva continua, senza orlature né fori nei quali la punta dell'arma avversaria possa impigliarsi. La sua lunghezza, misurata nel medesimo senso del taglio della lama, deve essere inferiore ai 150 mm, e la sua larghezza, misurata perpendicolarmente a detto senso, inferiore ai 140 mm. In altri termini, la coccia deve poter passare in un calibro di controllo che misuri 150 per 140 mm, col piatto della lama tenuto parallelo ai lati di 150 mm;

b) l'impugnatura o manico, generalmente di legno zigrinato e con due ghiere di metallo a rafforzamento delle estremità, ha forma pressocché cilindrica appiattita dalla parte corrispondente a quella del dorso della lama, e leggermente ricurva all'estremità inferiore per l'adattamento della concavità della mano;

c) il pomolo o bottone, che avvitandosi all'estremità del codolo, permette di tenere solidamente unite le varie parti dell'arma.

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Prima dell’inizio di ogni girone, di ogni assalto, o di ogni match d’eliminazione diretta, l’arbitro deve riunire i tiratori al fine di controllare (t.35.2.c):

a) In tutte le armi, che sul materiale dei tiratori siano evidenti le etichette regolamentari della FIE (divisa e maschera). b) Al fioretto, che il giubbetto metallico sia conforme all’articolo m.28 nelle differenti posizioni, in piedi, in guardia ed affondo. c) Alla spada, che ciascuno indossi una divisa regolamentare e che i tessuti che costituiscono l’abbigliamento non presentino superfici troppo lisce. d) Alla sciabola, che il giubbetto metallico sia conforme all’articolo m.34 nelle differenti posizioni, in piedi, in guardia ed in affondo. e) Alle tre armi, che ciascun tiratore indossi, sotto la divisa, una corazzina protettrice regolamentare che resista a 800 Nw. f) Alle tre armi, che lo schermidore non sia equipaggiato di apparecchi di comunicazione elettronica che permettano a una persona al di fuori della pedana di comunicare col tiratore nel corso del combattimento.

Quando un tiratore si presenta in pedana (Cf. t.86.1/2):

• con una sola arma regolamentare, • con un solo passante regolamentare, • con un’arma o con un passante che non funziona, o non conforme agli articoli del Regolamento. • senza la corazzina di protezione (Cf. t.43.1.e) • con un giubbetto metallico che non ricopre completamente il bersaglio valido, • con una divisa non regolamentare

L’arbitro gli infliggerà le sanzioni previste

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SPADA MASCHILE Nome: MATTEO TAGLIARIOL Data di nascita: 7 GENNAIO 1983 Luogo di nascita: TREVISO Società: SALA D'ARMI AERONAUTICA MILITARE Specialità: SPADA OLIMPIADI Pechino 2008: oro individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO San Pietroburgo 2007: 9° individuale, argento a squadre CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI Keszthely 1999: 36° individuale South Bend 2000: 26° individuale CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI Gdánsk 2001: 41° individuale, oro a squadre Antalya 2002: bronzo individuale, 5° a squadre Trapani 2003: 57° individuale, 6° a squadre CAMPIONATI EUROPEI Zalaegerszeg 2005: 38° individuale, 7° a squadre Gand 2007: argento individuale, 4° a squadre Kiev 2008: 10° individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI EUROPEI GIOVANI Conegliano 2002: 34° individuale, bronzo a squadre COPPA DEL MONDO GIOVANI 2000-2001: 10° 2001-2002: 15° 2002-2003: 10° (5° Bratislava, 1° Catania, 21° Budapest, 9° Nimes) COPPA DEL MONDO 2002-2003: 63° a Barcellona, 53° a Parigi, 63° Tunisi 2003-2004: 43° Heidenheim, 27° Legnano, 51° Innsbruck

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2004-2005: 52° Doha, 8° Berna, 42° Parigi, 45° Heidenheim, 21° Legnano, 25° Lisbona 2005-2006: 33° (61° Kuwait City, 55° Berna, 3° Stoccolma, 112° Legnano, 30° Tallin,. 13° Vancouver, 23° Carolina) 2006-2007: 3° (3° Doha, 81° Kuwait City, 2° Legnano, 3° Berna, 3° Stoccolma, 35° Heidenheim, 37° Parigi, 33° Montreal, 3° Caguas, 5° Bogota, 2° Gand, 9° San Pietroburgo) 2007-2008: 1° (17° Doha, 33° Kuwait City, 5° Legnano, 1° Tallin, 1° Berna, 34° Stoccolma, 17° Heidenheim, 9° Parigi, 1° Montreal, 5° Caguas, 1° Pechino) CAMPIONATI ITALIANI CADETTI 2000: argento individuale CAMPIONATI ITALIANI GIOVANI 2001: 6° individuale 2002: oro individuale 2003: 19° individuale CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI 2000: 25° individuale. 16° a squadre 2001: 60° individuale, bronzo a squadre 2002: 23° individuale, bronzo a squadre 2003: 15° individuale, 5° a squadre 2004: 18° individuale, 6° a squadre 2005: 7° individuale, 4° a squadre 2006: bronzo individuale, argento a squadre 2007: 9° individuale, argento a squadre 2008: 14° individuale, oro a squadre Nome: DIEGO CONFALONIERI

Data di nascita: 11 APRILE 1979 Luogo di nascita: BRESSO (MI) Società: C.S. CARABINIERI Specialità: SPADA OLIMPIADI Pechino 2008: 7° individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO Torino 2006: 5° individuale, 7° a squadre San Pietroburgo 2007: bronzo individuale, argento a squadre CAMPIONATI EUROPEI Bourges 2003: 53° individuale, bronzo a squadre Zalaegerszeg 2005: 11° individuale, 7° a squadre Izmir 2006: 10° individuale, bronzo a squadre Gand 2007: 17° individuale, 4° a squadre Kiev 2008: 33° individuale, bronzo a squadre UNIVERSIADI Daegu 2003: 25° individuale, 7° a squadre

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Izmir 2005: 12° individuale, 8° a squadre COPPA DEL MONDO 2002-2003: 42° (44° Lisbona, 55° Barcellona, 15° Parigi, 3° Tunisi, 47° Heidenheim, 27° Legnano, 39° Stoccolma, 40° Berna) 2003-2004: 61° (27° Lisbona, 32° Berna, 48° Vancouver, 20° Bogotà, 6° Innsbruck) 2004-2005: 96° (36° Doha, 21° Berna, 46° Stoccolma, 57° Parigi, 44° Heidenheim, 27° Legnano) 2005-2006: 7° (56° Doha, 76° Berna, 12° Stoccolma, 7° Legnano, 56° Tallin, 1° Carolina, 5° Torino) 2006-2007: 7° (2° Doha, 17° Kuwait City, 9° Legnano, 9° Berna, 33° Stoccolma, 33° Heidenheim, 33° Parigi, 10° Montreal, 17° Caguas, 10° Bogota, 17° Gand, 3° San Pietroburgo) 2007-2008: 13° (36° Doha, 20° Kuwait City, 1° Legnano, 9° Tallin, 33° Berna, 19° Stoccolma, 18° Heidenheim, 18° Parigi, 19° Montreal, 19° Caguas, 7° Pechino) CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI 2000: oro individuale, bronzo a squadre 2001: argento individuale, oro a squadre 2002: 40° individuale, oro a squadre 2003: argento individuale, oro a squadre 2004: 12° individuale, oro a squadre 2005: 5° individuale, oro a squadre 2006: argento individuale, oro a squadre 2007: oro individuale, oro a squadre 2008: oro individuale, bronzo a squadre Nome: ALFREDO ROTA

Data di nascita: 21 LUGLIO 1975 Luogo di nascita: MILANO Società: C.S. CARABINIERI Specialità: SPADA OLIMPIADI Sydney 2000: 10° individuale, oro a squadre Atene 2004: 9° individuale Pechino 2008: 21° individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO Città del Capo 1997: bronzo a squadre Nimes 2001: 18° individuale, 19° a squadre Lisbona 2002: 36° individuale, 7° a squadre L'Havana 2003: nono individuale, 7° a squadre Lipsia 2005: 11° individuale, 7° a squadre Torino 2006: 42° individuale, 7° a squadre San Pietroburgo 2007: 64° individuale, argento a squadre

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CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI Città del Messico 1994: 6° individuale Parigi 1995: 6° individuale CAMPIONATI EUROPEI Bolzano 1999: argento individuale, oro a squadre Coblenza 2001: 19° individuale, 5° a squadre Izmir 2006: bronzo individuale, bronzo a squadre Gand 2007: 29° individuale, 4° a squadre Kiev 2008: 35° individuale, bronzo a squadre GIOCHI DEL MEDITERRANEO Tunisi 2001: 5° individuale COPPA DEL MONDO 1996-1997: 6° individuale 1997-1998: 6° individuale 1998-1999: 5° individuale 2002-2003: 7° (10° Sydney, 3° Carolina, 33° L'Havana, 3° Berna, 6° Stoccolma, 17° Innsbruck, 1° Legnano, 35° Heidenheim, 6° Tunisi, 13° Montréal, 19° Parigi, 34° Barcellona, 36° Lisbona) 2003-2004: 1° (9° Stoccolma, 3° Innsbruck, 2° Legnano, 5° Heidenheim, 1° Bogota, 1° Vancouver, 18° Parigi, 1° Berna, 3° Londra, 9° Budapest, 3° Barcellona, 10° Lisbona, 3° Doha, 5° Kuwait City) 2004-2005: 14° (9° Bogota, 1° Buenos Aires, 34° Lisbona, 17° Legnano, 34° Heidenheim, 17° Parigi, 17° Stoccolma, 5° Berna, 33° Doha) 2005-2006: 31° (23° Kuwait City, 18° Doha, 20° Heidenheim, 3° Legnano, 34° Tallin, 6° Vancouver, 33° Carolina, 42° Torino) 2006-2007: 15° (93° Doha, 3° Kuwait City, 18° Legnano, 74° Berna, 42° Stoccolma, 3° Heidenheim, 13° Parigi, 13° Montreal, 57° Caguas, 3° Bogota, 29° Gand, 64° San Pietroburgo) 2007-2008: 15° (10° Doha, 9° Kuwait City, 8° Legnano, 2° Tallin, 19° Berna, 20° Stoccolma, 10° Heidenheim, 20° Parigi, 8° Montreal, 21° Caguas, 21° Pechino) CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI 1997: oro a squadre 1998: oro individuale, oro a squadre 1999: oro individuale, oro a squadre 2001: oro individuale, oro a squadre 2002: 34° individuale, oro a squadre 2003: oro individuale, oro a squadre 2004: bronzo individuale, oro a squadre 2005: 9° individuale, oro a squadre 2006: 5° individuale, oro a squadre 2007: 7° individuale, oro a squadre

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SCIABOLA MASCHILE

Nome: ALDO MONTANO Data di nascita: 18 NOVEMBRE 1978 Luogo di nascita: LIVORNO Società: C.S. ROMA Specialità: SCIABOLA OLIMPIADI Atene 2004: oro individuale, argento a squadre Pechino 2008: 10° individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO Lisbona 2002: 19° individuale, argento a squadre L’Havana 2003: bronzo individuale, 6° a squadre Lipsia 2005: 6° individuale, argento a squadre Torino 2006: 30° individuale San Pietroburgo 2007: argento individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI Tournai 1996: 7° individuale Puerto de la Cruz-Tenerife 1997: bronzo individuale, bronzo a squadre Valencia (VEN) 1998: 17° individuale, 7° a squadre CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI Parigi 1995: 21° individuale CAMPIONATI EUROPEI Coblenza 2001: 21° individuale, 5° a squadre Mosca 2002: 5° individuale, argento a squadre Bourges 2003: 12° individuale, argento a squadre Zalaegerszeg 2005: oro individuale, 8° a squadre Gand 2007: 6° individuale, 5° a squadre Kiev 2008: 26° individuale, 5° a squadre CAMPIONATI EUROPEI GIOVANI 1996: 24° individuale 1997: 18° individuale UNIVERSIADI Palma de Mallorca 1999: 29° individuale, 5° a squadre COPPA DEL MONDO 2001-2002: 9° 2002-2003: 2° (11° Budapest, 33° Bonn, 7° Atene, 3° Nancy, 3° Sofia, 3° Padova, 6° Madrid, 1° New York, 1° L’Havana) 2003-2004: 5° (9° Budapest, 3° Bonn, 17° Atene, 2° Mosca, 5° Plovdiv, 9° Nancy, 33° New York, 1° L’Havana) 2004-2005: 7° (35° Budapest, 5° Mosca, 3° Algeri, 5° Varsavia, 3° Padova, 6° Thies, 6° Lipsia) 2005-2006: 31° (28° Tunisi, 17° Budapest, 33° Madrid, 7° Padova, 30° Torino)

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2006-2007: 4° (8° Algeri, 24° Varsavia, 3° Madrid, 3° Padova, 6° Isla de Margarita, 2° Las Vegas, 6° Gand, 2° San Pietroburgo) 2007-2008: 7° (1° Istanbul, 10° Atene, 5° Budapest, 6° Plovdiv, 5° Algeri, 5° Varsavia, 9° Madrid, 1° Las Vegas, 10° Pechino) GIOCHI DEL MEDITERRANEO Almeria 2005: oro individuale CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI

FIORETTO FEMMINILE Nome: VALENTINA VEZZALI Data di nascita: 14 FEBBRAIO 1974 Luogo di nascita: JESI (AN) Società: FIAMME ORO Specialità: FIORETTO OLIMPIADI Atlanta 1996: argento individuale, oro a squadre Sydney 2000: oro individuale, oro a squadre Atene 2004: oro individuale Pechino 2008: oro individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO Atene 1994: argento individuale, argento a squadre L'Aja 1995: bronzo individuale, oro a squadre Città del Capo 1997: oro a squadre La Chaux de Fonds 1998: oro a squadre, bronzo individuale

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Seoul 1999: oro individuale Nimes 2001: oro individuale, oro a squadre Lisbona 2002: quinta individuale, settima a squadre L'Havana 2003: oro individuale, quarta a squadre New York 2004: oro a squadre Lipsia 2005: oro individuale, 7ª a squadre Torino 2006: argento individuale, argento a squadre San Pietroburgo 2007: oro individuale, 5ª a squadre CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI Mödling 1990: bronzo individuale Genova 1992: argento individuale Denver 1993: oro individuale Città del Messico 1994: oro individuale CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI Lisbona 1989: oro individuale Göteborg 1990: oro individuale Foggia 1991: oro individuale CAMPIONATI EUROPEI Plovdiv 1998: oro individuale, bronzo a squadre Bolzano 1999: oro individuale, oro a squadre Coblenza 2001: oro individuale, oro a squadre Bourges 2003: argento individuale, argento a squadre Gand 2007: argento individuale, bronzo a squadre Kiev 2008: 13ª individuale, 5ª a squadre CAMPIONATI EUROPEI GIOVANI Innsbruck 1992: oro individuale Estoril 1993: oro individuale UNIVERSIADI Fukuoka 1995: oro individuale, argento a squadre Sicilia 1997: oro individuale, argento a squadre Palma de Mallorca 1999: oro individuale, oro a squadre Pechino 2001: oro individuale, argento a squadre GIOCHI DEL MEDITERRANEO Tunisi 2001: oro individuale COPPA DEL MONDO 1995-1996: 1ª 1996-1997: 1ª 1997-1998: 2ª

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Nome: MARGHERITA GRANBASSI Data di nascita: 1 SETTEMBRE 1979 Luogo di nascita: TRIESTE Società: CARABINIERI Specialità: FIORETTO OLIMPIADI Atene 2004: 10ª individuale Pechino 2008: bronzo individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO Lisbona 2002: 22ª individuale, 7ª a squadre L'Havana 2003: 10ª individuale, 4ª a squadre New York 2004: oro a squadre Lipsia 2005: 17ª individuale, 7ª a squadre Torino 2006: oro individuale, argento a squadre San Pietroburgo 2007: argento individuale, 5ª a squadre CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI Puerto de la Cruz Tenerife 1997: bronzo a squadre Valencia (VEN) 1998: argento a squadre Keszthely 1999: argento individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI Parigi 1995: argento individuale CAMPIONATI EUROPEI Coblenza 2001: oro a squadre Mosca 2002: 6ª a squadre Copenhagen 2004: 9ª individuale, bronzo a squadre Zalaegerszeg 2005: 18ª individuale, oro a squadre Gand 2007: bronzo individuale, bronzo a squadre Kiev 2008: argento individuale, 5ª a squadre UNIVERSIADI Palma de Mallorca 1999: oro a squadre Pechino 2001: argento a squadre Izmir 2005: argento individuale, oro a squadre COPPA DEL MONDO 2002-2003: 14ª (12ª San Pietroburgo, 41ª Torino, 7ª Atene, 14ª Salisburgo, 12ª Budapest, 12ª Parigi, 34ª Lipsia, 19ª Buenos Aires, 18ª New York, 3ª L'Havana) 2003-2004: 9ª (7ª Aqaba, 6ª Como, 10ª Salisburgo, 19ª Seoul, 6ª Shanghai, 11ª Atene, 6ª Fukui, 3ª San Pietroburgo, 7ª Marsiglia, 9ª Lipsia, 33ª Budapest, 17ª New York, 5ª L'Havana) 2004-2005: 1ª (1ª Seoul, 9ª Shanghai, 3ª Tokyo, 3ª San Pietroburgo, 9ª Danzica, 5ª Salisburgo, 9ª Budapest, 9ª Las Vegas) 2005-2006: 9ª (9ª Seoul, 13ª Shanghai, 3ª Tokyo, 9ª Salisburgo, 6ª San Pietroburgo, 21ª Lipsia, 19ª Danzica, 12ª Marsiglia, 10ª Las Vegas, 12ª L’Havana, 1ª Torino) 2006-2007: 4ª (6ª Salisburgo, 11ª Danzica, 18ª San Pietroburgo, 9ª Marsiglia, 1ª Seoul, 3ª Shanghai, 9ª Tokyo, 9ª L’Havana, 3ª Las Vegas, 3ª Gand, 2ª San Pietroburgo) 2007-2008: 5ª (3ª Salisburgo, 9ª Danzica, 6ª San Pietroburgo, 6ª Marsiglia, 2ª Shanghai, 9ª Tokyo, 9ª Seoul, 3ª Buenos Aires, 19ª L’Havana, 17ª Las Vegas, 3ª Pechino) CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI 2000: bronzo individuale, bronzo a squadre 2001: 6ª individuale 2002: 6ª individuale 2003: 27ª individuale, argento a squadre

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2004: bronzo individuale, oro a squadre 2005: argento individuale 2006: bronzo individuale 2007: 12ª individuale Nome: GIOVANNA TRILLINI Data di nascita: 17 MAGGIO 1970 Luogo di nascita: JESI (AN) Società: CORPO FORESTALE Specialità: FIORETTO OLIMPIADI Barcellona 1992: oro individuale, oro a squadre Atlanta 1996: bronzo individuale, oro a squadre Sydney 2000: bronzo individuale, oro a squadre Atene 2004: argento individuale Pechino 2008: 4ª individuale, bronzo a squadre CAMPIONATI DEL MONDO Sofia 1986: argento a squadre Losanna 1987: bronzo a squadre Denver 1989: bronzo a squadre Lione 1990: argento individuale, oro a squadre Budapest 1991: oro individuale, oro a squadre Atene 1994: argento a squadre L'Aja 1995: argento individuale, oro a squadre Città del Capo 1997: oro individuale, oro a squadre La Chaux de Fonds 1998: bronzo individuale, oro a squadre Nimes 2001: oro a squadre Lisbona 2002: 6ª individuale, 7ª a squadre L'Havana 2003: 5ª individuale, 4ª a squadre New York 2004: oro a squadre Torino 2006: bronzo individuale, argento a squadre San Pietroburgo 2007: bronzo individuale, 5ª a squadre CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI Stoccarda 1986: argento individuale Atene 1989: oro individuale CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI Tel Aviv 1987: oro individuale CAMPIONATI EUROPEI Cracovia 1994: bronzo individuale Plovdiv 1998: bronzo a squadre Bolzano 1999: oro a squadre Coblenza 2001: argento individuale, oro a squadre Gand 2007: 21ª individuale, bronzo a squadre Kiev 2008: 17ª individuale, 5ª a squadre CAMPIONATI EUROPEI GIOVANI Innsbruck 1992: oro individuale Estoril 1993: oro individuale UNIVERSIADI Duisburg 1989: bronzo individuale, oro a squadre Sheffield 1991: oro individuale, oro a squadre Buffalo 1993: bronzo individuale, oro a squadre

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COPPA DEL MONDO 1991: 1ª 1994: 1ª 1995: 1ª 1996: 2ª 1997: 2ª 1998: 1ª 2000: 2ª

Gare Nazionali ed Internazionali

Gare di Coppa del Mondo in Italia Giovani e CadettiGare di Coppa del Mondo Assoluta e GP FIE in ItaliaGare di Coppa del Mondo GP FIE all'esteroGare di Calendario NazionaleGare Regionali o InterregionaliGare MasterTornei Satellite FIE SenioresAllenamenti CAF

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La scherma (spada) è lo sport che pratico dall’età di sette anni. Già durante la mia infanzia ero appassionato della figura di Zorro; mi piaceva quando fulmineamente saltava dal suo cavallo e ingaggiava degli assalti nei quali risultava sempre vincitore. Amavo imitarlo correndo per casa con il mantello nero cucito da mia nonna e brandendo la mia spada di plastica. Crescendo mio padre mi disse che esisteva uno sport in cui io avrei potuto immedesimarmi nel personaggio di Zorro e così mi portò alla scuola di scherma. Fui accolto molto bene e nel giro di poco tempo mi sentii circondato da amici. Mi affidarono ad un maestro di nome Fabrizio che mi piacque subito molto. E’ tuttora il mio maestro e devo dire che è una persona davvero speciale. E’ molto simpatico e poi mi piace perché sa spiegare le cose nel modo giusto e al momento opportuno. Durante le gare importanti lui sa suggerirmi le mosse adeguate, a seconda dell’avversario che ho di fronte. Inoltre sa mantenere la calma, anche quando non sto andando molto bene, ma allo stesso tempo sa esultare moderatamente quando vinco e faccio punti. A differenza di Fabrizio, ho visto molti maestri che si comportano in maniera aggressiva nei confronti dei loro allievi, che si arrabbiano se perdono e magari alzano anche la voce. Io credo che se fossi al posto di questi allievi, nei momenti difficili mi scoraggerei. Il mio maestro invece sa sempre sostenermi e darmi, oltre che consigli tecnici, parole di incoraggiamento. Ho molta stima di lui e sono contento quando durante l’allenamento mi dedica un tempo speciale per insegnarmi cose nuove. Come inizio è stato fantastico perché sono risultato il migliore schermitore a livello regionale.

Andando avanti con il mio percorso schermistico ho riscontrato vari successi, ad esempio: 1° classificato al campionato interregionale per tre volte consecutive 6° classificato alla gara nazionale di Firenze 5° classificato alla gara nazionale di Torino Sino ad arrivare al mio successo più importante: 1° classificato alla gara nazionale di Rimini valevole per il titolo italiano 2006-2007 Gran Premio Giovanissimi under 14.

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Durante gli assalti provo emozioni molto particolari ed estremamente forti: da una parte c’è la paura di perdere, ma dall’altra c’è anche molta voglia di vincere. Quando la voglia di vincere è maggiore rispetto al timore che mi può incutere l’avversario, conduco l’attacco maggiormente all’assalto e viceversa quando è troppa la paura di perdere. Nel momento del successo mi sento ovviamente molto contento, ma allo stesso tempo anche un po’ smarrito; ad esempio quando ho vinto il campionato italiano di Rimini, alla fine di tutto mi sono sentito strano, quasi non riuscivo a rendermi conto di essere arrivato primo, era come essere in un sogno… Nei momenti di insuccesso invece lo stato d’animo può variare a seconda di come ho perso; se comunque ho cercato di dare il meglio di me stesso, se ho tirato bene, ma ho perso perché il mio avversario era più bravo di me, naturalmente mi dispiace, però sono anche soddisfatto. Se invece c’era la possibilità di vincere, ma non sono riuscito a tirare bene, allora la sconfitta diventa molto più dolorosa e c’è il rimpianto per il risultato che potevo raggiungere. L’ambiente della palestra è molto amichevole, c’insegnano il rispetto l’uno dell’altro e anche dell’avversario. Siamo tutti molto amici, c’è molta solidarietà tra di noi, anche con i ragazzi più grandi, i quali sono sempre molto interessati ai risultati delle categorie più giovani. Con alcuni ci vediamo anche fuori dall’ambito della scherma. Sono molto soddisfatto di questo sport e dei nuovi amici che mi ha dato l’opportunità di conoscere e spero veramente di continuare ad ottenere buoni risultati.

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1. www.federscherma.it

2. www.schermacl.com

3. www.schermacusb.it

4. www.portadiferro.it

5. www.hicksksports.com

6. www.rainews24.it

7. www.lastampa.it

8. google immagini