ESZ 78 · 2019. 2. 8. · una profetica intuizione di come e quanto la diffusione oncerto con...

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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale Forma mutevole Ivan Fedele Commissione dell’Ensemble Intercontemporain alla Cité de la Musique 78 febbraio 2019 E SZ news C na ricca serie di appuntamenti e due prime esecuzioni sono al centro dell’agenda di Ivan Fedele nei primi mesi dell’anno. L’8 aprile la Music Biennale Zagreb propone, all’interno di un concerto monografico, la prima esecuzione assoluta di X-Tension II per ensemble, nell’interpretazione degli Ensemble Icarus e Cantus, co-committenti del nuovo lavoro assieme alla stessa Music Biennale Zagreb. X-Tension II è una composizione che si articola in quattro parti, ciascuna dal carattere ben distinto, in cui l’ensemble di dieci musicisti è trattato come un insieme di cinque duo in rapporto dialettico fra loro: flauto-clarinetto, clarinetto basso-fagotto, percussioni- pianoforte, violino-viola, violoncello-contrabbasso. Spiega l’Autore: «La strategia compositiva si basa su diversi principi di morphing del timbro per mezzo di un’eterofonia estesa per tutta la durata del pezzo. I differenti duo agiscono in modo tale che all’ascolto si identifichino cinque regioni di una mappa complessa, regioni che si contrappuntano non solo nel tempo, ma anche nello spazio, così che i duo vengano identificati come sorgenti di suono diversamente situate. Il processo compositivo si avvale così di plurime rappresentazioni “geometriche” e di proporzioni matematiche, sia in senso diacronico (durate nel tempo), sia in senso sincronico (le relazioni intervallari che costituiscono il timbro). La prima parte si basa su un principio acustico attacco-risonanza che si estende in maniera frattalica (il “piccolo” che si riflette nel “grande” e viceversa) in un vivace gioco di rimandi, di echi e risonanze. Il secondo movimento invece abita le regioni gravi degli strumenti e si sviluppa secondo principi iterativi che mettono in loop figure “telluriche” che si sviluppano intorno alla leading-line del duo pianoforte-percussioni. Nella terza parte un ostinato ritmico nei registri acuti degli strumenti disegna un profilo tagliente e giocoso al tempo stesso, un tintinnio in netta contrapposizione col carattere tenebroso del movimento precedente. Ancora una volta i cinque duo contribuiscono a diverso titolo allo sviluppo del discorso musicale scambiandosi i ruoli di pedale ritmico e di punteggiatura. L’ultimo movimento infine si basa sul principio di risonanza e di distorsione della stessa. Qui è leader il pianoforte (scisso dalle percussioni) che esplora un ampio range frequenziale attraverso figure puntillistiche che lasciano scie sonore agite dagli altri strumenti in tre varianti diverse: semplice risonanza, frammentazione del suono attraverso i pizzicati violenti degli archi e distorsione del suono stesso». Completano il concerto monografico le riprese di Arcipelago Möbius per clarinetto in Si bemolle, violino, violoncello e contrabbasso, Mudrā per tredici strumenti e Immagini da Escher per ensemble. Pochi giorni dopo sarà l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a presentare una propria commissione: l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Stanislav Kochanovsky eseguirà infatti l’11, 12 e 13 aprile alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Lexikon III (5. Multiplicity - 6. Consistency ) per orchestra. Racconta Fedele: «Lexikon III chiude un ciclo di composizioni sinfoniche che prendono come spunto altrettanti argomenti musicali (Lexikon I le tecniche del contrappunto fiammingo contestualizzate all’interno di una visione allargata e aumentata; Lexikon II i concetti più recenti di armonico, inarmonico, saturo) ed extra-musicali come quelli proposti dalle Lezioni americane che Italo Calvino scrisse nel 1985 per una serie di conferenze all’università di Harvard che non poté tenere perché la morte lo colse prima: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Coerenza (quest’ultima non fece in tempo nemmeno a redigerla). Questi concetti sono, per Calvino, le qualità che avrebbero assicurato la sopravvivenza della letteratura nel terzo millennio, a fronte di una profetica intuizione di come e quanto la diffusione oncerto con doppia esecuzione per Aureliano Cattaneo il 12 aprile alla Salle des Concerts della Cité de la Musique di Parigi nella stagione dell’Ensemble Intercontemporain. In cartellone la ripresa di Corda per pianoforte e live electronics, con Sébastien Vichard al pianoforte, e la prima esecuzione assoluta di Deserti per ensemble, commissione dell’Ensemble Intercontemporain, che ne sarà l’interprete sotto la direzione di Matthias Pintscher. Spiega l’Autore: «Deserti dura circa 22 minuti. Ho scelto soprattutto strumenti di registro grave: due clarinetti (anche clarinetti bassi), due corni, trombone, due percussioni, pianoforte, due violini, viola, due violoncelli e contrabbasso. È stato scritto espressamente per un concerto intitolato In Between, in cui è prevista una drammaturgia luministica e scenica, e un’istallazione visuale che si basa sul momento in cui le cose devono accadere ma non sono ancora accadute. Da qui sono partito per esplorare la zona tra suono e rumore, e la dicotomia tra elementi opposti: lento/veloce, piano/forte, delicato/aggressivo. I due elementi musicali principali sono effettivamente contrapposti: da un lato una figurazione ritmica e rapida che progressivamente conquista lo spazio e si diffonde dalle percussioni all’intero ensemble, dall’altro un movimento lento e flessibile, una sorta di brodo primordiale che talvolta assume una forma per poi ritornare alla sua condizione liquida e informe. Il titolo Deserti si riferisce ai diversi aspetti della composizione: esplora l’idea della forma del deserto che muta di continuo per effetto del vento ma sembra sempre identico, come un labirinto in costante movimento. Deserti rappresenta anche un omaggio nascosto al madrigale italiano. La struttura è infatti basata su una linea cromatica ascendente, che viene presentata tre volte come una sorta di “basso spettrale”. Questa struttura si riferisce all’attacco del madrigale di Luca Marenzio Solo e pensoso i più deserti campi, in cui il soprano canta una linea cromatica che serve come orizzonte al contrappunto delle altre voci». Di Aureliano Cattaneo sarà possibile ascoltare nei prossimi mesi Neben per quartetto d’archi il 13 febbraio al Kammermusiksaal della Philharmonie di Berlino, interpretato dal Cuarteto Casals; Rito per violino, violoncello e pianoforte, il 30 aprile al Jagdsaal dell’SWR Schwetzinger Festspiele, affidato al Trío Arbós; Sasso nell’oceano per otto voci e contrabbasso su testi tratti dalle Lettere dal carcere di Antonio Gramsci, il 7 maggio al Palau de la Música di Valencia nell’ambito del Festival Ensems, nell’interpretazione di John Eckhardt, contrabbasso, e della Schola Heidelberg, sotto la direzione di Walter Nußbaum. Infine il 18 maggio Jonathan Stockhammer riprenderà, alla testa del Collegium Novum Zürich, Double per ensemble alla Tonhalle Maag di Zurigo. Novità alla Music Biennale Zagreb e a Santa Cecilia Tempo rivelatore Aureliano Cattaneo U continua a pag. 2

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  • Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale

    Forma mutevole

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    Commissionedell’EnsembleIntercontemporainalla Cité de laMusique

    78febbraio2019ESZ news

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    na ricca serie di appuntamenti e due prime esecuzionisono al centro dell’agenda di Ivan Fedele nei primi mesidell’anno. L’8 aprile la Music Biennale Zagreb propone,all’interno di un concerto monografico, la prima esecuzioneassoluta di X-Tension II per ensemble, nell’interpretazionedegli Ensemble Icarus e Cantus, co-committenti del nuovolavoro assieme alla stessa Music Biennale Zagreb. X-TensionII è una composizione che si articola in quattro parti, ciascunadal carattere ben distinto, in cui l’ensemble di dieci musicisti ètrattato come un insieme di cinque duo in rapporto dialetticofra loro: flauto-clarinetto, clarinetto basso-fagotto, percussioni-pianoforte, violino-viola, violoncello-contrabbasso. Spiegal’Autore: «La strategia compositiva si basa su diversi principidi morphing del timbro per mezzo di un’eterofonia estesa pertutta la durata del pezzo. I differenti duo agiscono in modo taleche all’ascolto si identifichino cinque regioni di una mappacomplessa, regioni che si contrappuntano non solo nel tempo,ma anche nello spazio, così che i duo vengano identificaticome sorgenti di suono diversamente situate. Il processocompositivo si avvale così di plurime rappresentazioni“geometriche” e di proporzioni matematiche, sia in sensodiacronico (durate nel tempo), sia in senso sincronico (lerelazioni intervallari che costituiscono il timbro). La primaparte si basa su un principio acustico attacco-risonanza che siestende in maniera frattalica (il “piccolo” che si riflette nel“grande” e viceversa) in un vivace gioco di rimandi, di echi erisonanze. Il secondo movimento invece abita le regioni gravidegli strumenti e si sviluppa secondo principi iterativi chemettono in loop figure “telluriche” che si sviluppano intornoalla leading-line del duo pianoforte-percussioni. Nella terzaparte un ostinato ritmico nei registri acuti degli strumentidisegna un profilo tagliente e giocoso al tempo stesso, untintinnio in netta contrapposizione col carattere tenebroso del

    movimento precedente. Ancora una volta i cinque duocontribuiscono a diverso titolo allo sviluppo del discorsomusicale scambiandosi i ruoli di pedale ritmico e dipunteggiatura. L’ultimo movimento infine si basa sul principiodi risonanza e di distorsione della stessa. Qui è leader ilpianoforte (scisso dalle percussioni) che esplora un ampiorange frequenziale attraverso figure puntillistiche che lascianoscie sonore agite dagli altri strumenti in tre varianti diverse:semplice risonanza, frammentazione del suono attraverso ipizzicati violenti degli archi e distorsione del suono stesso».Completano il concerto monografico le riprese di ArcipelagoMöbius per clarinetto in Si bemolle, violino, violoncello econtrabbasso, Mudrā per tredici strumenti e Immagini daEscher per ensemble. Pochi giorni dopo sarà l’AccademiaNazionale di Santa Cecilia a presentare una propriacommissione: l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di SantaCecilia diretta da Stanislav Kochanovsky eseguirà infatti l’11,12 e 13 aprile alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parcodella Musica Lexikon III (5. Multiplicity - 6. Consistency ) perorchestra. Racconta Fedele: «Lexikon III chiude un ciclo dicomposizioni sinfoniche che prendono come spunto altrettantiargomenti musicali (Lexikon I le tecniche del contrappuntofiammingo contestualizzate all’interno di una visione allargatae aumentata; Lexikon II i concetti più recenti di armonico,inarmonico, saturo) ed extra-musicali come quelli propostidalle Lezioni americane che Italo Calvino scrisse nel 1985 peruna serie di conferenze all’università di Harvard che non potétenere perché la morte lo colse prima: Leggerezza, Rapidità,Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Coerenza (quest’ultima nonfece in tempo nemmeno a redigerla). Questi concetti sono,per Calvino, le qualità che avrebbero assicurato lasopravvivenza della letteratura nel terzo millennio, a fronte diuna profetica intuizione di come e quanto la diffusione

    oncerto con doppia esecuzione per Aureliano Cattaneo il12 aprile alla Salle des Concerts della Cité de la Musique diParigi nella stagione dell’Ensemble Intercontemporain. Incartellone la ripresa di Corda per pianoforte e live electronics,con Sébastien Vichard al pianoforte, e la prima esecuzioneassoluta di Deserti per ensemble, commissione dell’EnsembleIntercontemporain, che ne sarà l’interprete sotto la direzionedi Matthias Pintscher. Spiega l’Autore: «Deserti dura circa 22minuti. Ho scelto soprattutto strumenti di registro grave: dueclarinetti (anche clarinetti bassi), due corni, trombone, duepercussioni, pianoforte, due violini, viola, due violoncelli econtrabbasso. È stato scritto espressamente per un concertointitolato In Between, in cui è prevista una drammaturgialuministica e scenica, e un’istallazione visuale che si basa sulmomento in cui le cose devono accadere ma non sono ancoraaccadute. Da qui sono partito per esplorare la zona tra suonoe rumore, e la dicotomia tra elementi opposti: lento/veloce,piano/forte, delicato/aggressivo. I due elementi musicaliprincipali sono effettivamente contrapposti: da un lato unafigurazione ritmica e rapida che progressivamente conquistalo spazio e si diffonde dalle percussioni all’intero ensemble,dall’altro un movimento lento e flessibile, una sorta di brodoprimordiale che talvolta assume una forma per poi ritornarealla sua condizione liquida e informe. Il titolo Deserti si

    riferisce ai diversi aspetti della composizione: esplora l’ideadella forma del deserto che muta di continuo per effetto delvento ma sembra sempre identico, come un labirinto incostante movimento. Deserti rappresenta anche un omaggionascosto al madrigale italiano. La struttura è infatti basata suuna linea cromatica ascendente, che viene presentata trevolte come una sorta di “basso spettrale”. Questa struttura siriferisce all’attacco del madrigale di Luca Marenzio Solo epensoso i più deserti campi, in cui il soprano canta una lineacromatica che serve come orizzonte al contrappunto dellealtre voci». Di Aureliano Cattaneo sarà possibile ascoltare neiprossimi mesi Neben per quartetto d’archi il 13 febbraio alKammermusiksaal della Philharmonie di Berlino, interpretatodal Cuarteto Casals; Rito per violino, violoncello e pianoforte,il 30 aprile al Jagdsaal dell’SWR Schwetzinger Festspiele,affidato al Trío Arbós; Sasso nell’oceano per otto voci econtrabbasso su testi tratti dalle Lettere dal carcere di AntonioGramsci, il 7 maggio al Palau de la Música di Valencianell’ambito del Festival Ensems, nell’interpretazione di JohnEckhardt, contrabbasso, e della Schola Heidelberg, sotto ladirezione di Walter Nußbaum. Infine il 18 maggio JonathanStockhammer riprenderà, alla testa del Collegium NovumZürich, Double per ensemble alla Tonhalle Maag di Zurigo.

    Novità alla MusicBiennale Zagreb ea Santa Cecilia

    Tempo rivelatore

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  • segue da pag. 1 (Ivan Fedele: Tempo rivelatore)

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    dell’informatica nella vita quotidiana potesserappresentare, accanto alle conquiste importanti nel campodell’informazione e della comunicazione, una seriaminaccia per il romanzo e la letteratura. Non a caso inalcuni suoi romanzi Calvino aveva immaginato deicalcolatori che, debitamente istruiti, creassero testi dotati disenso narrativo, di fatto sostituendosi all’autore. In un certosenso, la composizione assistita al computer (uno deicampi di ricerca musicale più avanzati del nostro tempo)questo rischio non solo lo evoca, ma in molti casi loconcretizza, laddove il compositore deleghi un numeroeccessivo di opzioni alla macchina, facendosi comporre daessa piuttosto che essere lui a creare con l’ausilio dellenuove tecnologie. Ecco quindi che la finalità di questolavoro è quella di sottolineare, ancora una volta, il primatodell’immaginazione attraverso una personale declinazionedi quei concetti che sono stati sempre alla base della miaesperienza di compositore. Di ognuno di quei temi (perchédi temi si tratta) avrei potuto scrivere molte variazioni. Mi sono limitato a proporre le interpretazioni che, a mioavviso, testimoniano meglio l’estetica dei miei ultimi anni;un’estetica che propone un concetto di narrazione diversoda quello d’ispirazione letteraria, ma più vicino alla nozionedi un tempo che rivela gradualmente le qualità intrinsechedi un pensiero musicale già costituito in sé, in cui nonesistono personaggi (micro e macro figure musicali) cheappaiono sulla scena raccontando una trama che si evolvenel tempo. Esiste esclusivamente una materia sonora cheviene svelata, nella sua poetica intrinseca, attraverso unaprogressiva e talvolta reiterata messa a fuoco delle suequalità precipue. Lexikon III è stato concepito per essereeseguito a gruppi di due temi per volta o ancheintegralmente, per una durata complessiva di quarantaminuti. L’11 aprile verrà proposta la prima assoluta diMolteplicità e Coerenza, gli ultimi due temi del progetto diCalvino. Come detto l’ultimo fu solo abbozzato ma noncompletato. Il tema della molteplicità è trattato nel sensodelle multiple relazioni che diverse idee musicaliintrattengono tra di loro sia in senso diacronico (nel tempo),sia in senso sincronico (simultaneamente). Ognuna diqueste idee potrebbe sviluppare un proprio percorsoautonomo costituendo una composizione a parte, ma inquesto caso esse si sviluppano contemporaneamentestabilendo un contrappunto non solo musicale ma di sensoche va al di là della mera sovrapposizione di elementiindipendenti. C’è un codice percettivo di relazione che liunisce come in una rete neurale i cui elementi di diversanatura si scoprono avere un medesimo codice genetico. In Coerenza, all’opposto, una sola idea musicale detta ilpercorso creativo presentandosi ora compressa, oradilatata, abitando un range frequenziale molto ampio. Il principio acustico dominante è quello dell’attacco-risonanza che mi è molto caro e che ricorre sovente nellemie composizioni». Mudrā è stato ripreso da LaurentCuniot alla testa del Lemanic Modern Ensemble il 22gennaio all’Auditorium di Annemasse e il 24 gennaio alloStudio Ernest Ansermet di Ginevra. Sempre il 24 gennaioè stato eseguito al Teatro Dal Verme di Milano nel concerto

    inaugurale della stagione del Syntax Ensemble, nell’ambitodella rassegna “Breaking Music”, Maja per soprano,pianoforte, percussione, flauto, clarinetto, violino evioloncello su testo di Giuliano Corti, interpreti il sopranoValentina Coladonato e il Syntax Ensemble diretto daPasquale Corrado. Il 25 gennaio alla Sala Puccini delConservatorio “G. Verdi” di Milano sono stati proposti nelconcerto di chiusura di una masterclass di composizionecon i solisti dello stesso ensemble Donacis Ambra perflauto e live electronics, Suite francese III per violoncello eSuite francese VI b per violino elettrico a cinque corde eelettronica, solisti rispettivamente Maruta Staravoitava,flauto, Michele Marco Rossi, violoncello, e FrancescoD’Orazio, violino elettrico. Il 18 febbraio è in programmaall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi un concertomonografico interamente dedicato alle musiche pervioloncello solo eseguite da Michele Marco Rossi: verrannoproposti Suite Francese III, e le prime esecuzioni assolutedella Partita (“Hommagesquisse”, “Threnos”, “X-Waves”,“Z-Points”), ora completata con gli ultimi due movimenti, ela Suite francese VI b nella versione per violoncello. Unulteriore concerto monografico avrà luogo il 22 febbraioall’Accademia Filarmonica Romana. Saranno ripresi SuiteFrancese V e Gstaad Variationen per arpa, solistaEmanuela Battigelli, Études australes (II) e Étudesboréales (I, III) per pianoforte, solista Francesco Granata, enuovamente Suite francese VI b, con Michele Marco Rossi.Nei prossimi mesi sono in cartellone Arc-en-ciel pervioloncello il 23 febbraio al Konzerthaus di Vienna e il 17marzo al Pierre Boulez Saal di Berlino, nell’esecuzione diJean-Guihen Queyras; Ur per orchestra l’8 marzo alloStudio 1, BBC Maida Vale di Londra, interprete Pierre-André Valade alla testa della BBC Symphony Orchestra;Imaginary Islands, in prima esecuzione assoluta nellaversione per flauto, saxofono baritono e pianoforte, il 16marzo alla Sala Caritro di Trento per il Festival Contrastidell’Associazione MotoContrario, con l’Ensemble SuonoGiallo; Suite francese III per violoncello e FünfzehnBagatellen per violino, violoncello e pianoforte il 27 marzoa Parigi, alla Salle Cortot, interpreti i solisti di Court-CircuitAlexandra Greffin-Klein, violino, Alexis Descharmes,violoncello e Jean-Marie Cottet, pianoforte; Flamen perquintetto di fiati il 10 aprile alla Palazzina Liberty di Milano,per la rassegna “Rondò 2019”, nell’interpretazione delloSlowind Woodwind Quintet. Il 17 aprile avrà luogo alTeatro Verdi di Firenze, con replica il 18 aprile al TeatroMecenate di Arezzo, la prima esecuzione italiana di Air onAir per corno di bassetto e orchestra: Michele Marelli el’Orchestra della Toscana saranno diretti da Markus Stenz.Un concerto monografico con le opere flautistiche di IvanFedele si terrà il 9 maggio al Teatro Sociale di San Vito al Tagliamento in occasione della masterclass dicomposizione di Fedele organizzata da San Vito MusicaContemporanea. Ne sarà interprete Maruta Staravoitava.Imaginary Islands verrà infine ripreso dal Collettivo 21,nella versione per flauto, clarinetto basso e pianoforte, il 15 maggio al MaMu Magazzino Musica di Milano.

    l 7 marzo il Teatro Dal Verme di Milano ospita in primaesecuzione assoluta Insequenza II per flauto, clarinetto,violino, violoncello, pianoforte e percussioni, nuovaversione del brano vincitore del concorso “Nutrire laMusica”, nell’ambito della rassegna “Breaking Music” enell’interpretazione del Syntax Ensemble diretto dall’Autorestesso, che così presenta questa novità: «Il pezzo è unariflessione sul concetto di movimento e di stasi (di frenesiaarticolativa contrapposta a una calma apparente chebrulica sempre di piccole perturbazioni) di luce e buio, difreddo e caldo, di silenzio e suono. È il frutto di una

    riflessione basata sul non concepire il moto e la stasi comecontrapposti, la stasi come negazione del moto e il motostesso come negazione della stasi, ma nel concepire lastasi come il caso limite del moto, con velocità tendente azero; la stasi come caso particolare del movimento chediventa moto con velocità uguale a zero; la stasi comegrado zero del moto. Molti fenomeni naturali, come il buio,il freddo, il movimento, appunto, possono essereinterpretati a seconda di come la nostra mente si relazionaad essi: possiamo, ad esempio, interpretarli come oppostioppure come estremi».

    Movimento e stasiPasquale Corrado

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    Novità cameristica indagaconcetti contrapposti

    Giovanni Bertelli

    Il Divertimento Ensemblediretto da Sandro Gorli haproposto il 16 gennaioall’Auditorium San Fedeledi Milano, nell’ambito dellarassegna Rondò 2019,Variazione IX per ensembleda Ludwig van Beethoven,Diabelli-Variationen op. 120e Forse sono proprio vermi- Capitolo I. Il frigo presentauna serata di gala per vocefemminile e ensemble sutesto di Raffaella Petrosino,solista Alda Caiello.Nell’ambito della stessarassegna verrà eseguito il13 aprile alla GAM Galleriad’Arte Moderna Bar/Bar,interprete Daniele Fasani.

    Christophe Bertrand

    Aus per viola, sax soprano,clarinetto basso epianoforte è in programmail 26 febbraio al KilbournHall della Eastman Schoolof Music di Rochester (NY),nell’interpretazionedell’OSSIA New Music. Il WDR Sinfonieorchesterdiretto da Brad Lubmaneseguirà il 4 maggio aColonia, KölnerPhilharmonie, per larassegna del WDR “Musikder Zeit”, Mana perorchestra. L’Ensemble TaGNeue Musik Winterthurproporrà sotto la direzionedi Jonas Ehrler Satka perflauto, clarinetto, violino,violoncello, pianoforte epercussione il 4 maggio allaMühle Otelfingen,Otelfingen (Svizzera), conreplica il 5 maggio Theateram Gleis Winterthur diWinterthur (Svizzera).

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    uattro le prime esecuzioni di Alessandro Solbiati neiprossimi mesi. Si comincia il 10 febbraio, quando laSocietà Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” proporràall’Auditorium del Parco di L’Aquila, Le due radici pervioloncello solo, solista Michele Marco Rossi. Lacomposizione, che sarà ripresa il 16 maggio all’IstitutoItaliano di Cultura di Madrid e il 31 maggio al PalazzoDucale di Mantova nell’ambito del Festival di Musica daCamera “Trame Sonore”, viene così presentata dall’Autore:«Le due radici è stato scritto a cavallo tra 2018 e 2019 sucommissione della Società “Barattelli” di L’Aquila per ilvioloncellista Michele Marco Rossi. Il violoncello è lostrumento più umano che ci sia, la sua voce è davvero voxhumana quando canta; persino la sua forma evoca lefattezze di un corpo umano. Stimolato dai riferimentiproposti dal committente alla storia dell’umanità e del suoeterno e drammatico muoversi per il mondo, ho volutoleggere nello strumento stesso, reso simbolo e immaginedell’Uomo, le origini, le radici dei due parametri originaridella musica, il canto (il melos), e il ritmo (la pulsazione),proprio come la musica ha avuto origine nel corpodell’uomo, cantando e battendo le mani. Iniziando dal puro“gesto del suonare”, quasi senza esito sonoro, in quattrosuccessivi episodi ho voluto leggere 1) l’emergereprogressivo della dimensione ritmica, dapprima in formaconfusa e arruffata, ma culminante poi nella citazione di uncanto trobadorico, A l’entrada del temps clar, 2) la nascitaoscura, come dalla terra, della dimensione melodica,ancora attorcigliata e incapace di liberarsi, 3) il definitivoaffermarsi del ritmo, in una serie di variazioni sempre piùesplicite (e ancora culminanti nel canto trobadorico) e infine4) il sollevarsi del puro canto verso le regioni più acute. Il tutto termina con una lunga coda, in cui lo strumento sitrasforma timbricamente e riassume le due radici in unasorta di Kondukt, di incedere funebre: la quarta corda vienescordata di molto verso il basso, la seconda e la terzavengono preparate fino a risuonare come ipotetici gong, e la prima viene usata solo in regione iperacuta, comeincarnasse uno strumento sconosciuto che canta inlontananza». Il Museo del Novecento di Milano ospita il 12febbraio la prima esecuzione del secondo movimento daiCinque pezzi per violino e violoncello. L’eseguiranno,insieme al movimento intitolato Ouverture, i solisti del NEDEnsemble Paolo Ghidoni e Afra Mannucci. Scrive Solbiati:«Prende via via corpo nel tempo un progetto che avevo datempo nel cuore, non chiesto né commissionato da alcuno:scrivere alcuni brevi pezzi (brevi ma non brevissimi, cioè dicirca tre minuti ciascuno) per un organico “asciugato” il piùpossibile, violino e violoncello, essendo ovviamente dasempre affascinato da un irraggiungibile modello, quellodella stupefacente Sonata di Maurice Ravel. Ognuno deicinque movimenti previsti verrà composto via via quandopotrò, come feci anni fa per gli Interludi pianistici, venendoa costituire una sorta di “diario di bordo” inventivopersonale. Il secondo movimento vede i due strumenti“indossare” dall’inizio alla fine la sordina pesante, come sesuonassero nella stanza a fianco. La struttura è una sortadi parabola asimmetrica con “uscita per la tangente” allafine, avente al centro una sequenza melodica lenta, quasiun cantus firmus di ottave sparse in ogni registro dientrambi gli strumenti, che emerge dal mondo del suonoindeterminato e ritorna ai sottili veli iniziali che si chiudonostavolta in un seguito di accordi tremolati finalmente nelsolo registro centrale». Sempre a Milano, alla Sala Puccinidel Conservatorio di Musica “G. Verdi”, avrà luogo il 25maggio, nell’ambito della rassegna Rondò 2019 delDivertimento Ensemble, l’esecuzione integrale di Corde e martelletti per pianoforte solo, cento piccoli pezzi percrescere al pianoforte. Ne saranno interpreti i giovani allievidei Conservatori di Bari, Bergamo, Cagliari, Milano, Novarae Piacenza. Così si esprime il compositore su questaesperienza creativa: «Vi è pochissima letteratura pianisticad’oggi consapevole dei nuovi linguaggi e nel contempoavvicinabile anche da uno studente alle prime armi. Dietroenergico stimolo di Maria Grazia Bellocchio ho quindicomposto cento brevissimi brani pianistici, divisi in tre libri,in cui il mondo di gesti e figure proposto è in tutti sensi il

    mio, senza concessioni né sconti, ma in cui tengo presenteche a suonare saranno dei piccoli. Questi cento pezzihanno un irraggiungibile “nonno”, il bartokianoMikrokosmos, e un impareggiabile “padre”, ancora in fieri,gli Játékok di György Kurtág. Il titolo allude al fatto che ilpianoforte non è solo tasti e martelletti, ma anche corde.Anzi, di più: il pianoforte è legno, metallo, corpo sonoro chepuò essere messo in vibrazione in molti modi, esso puòinteragire con la voce del pianista, cantata o parlata, puòinnescare una gestualità teatrale liberatoria di ognitimidezza: e il titolo di ogni brano suggerisce un’evocazionemusicale o extra-musicale, che stimoli esecutore edascoltatore, proprio come avviene nell’Album für dieJugend schumanniano». Infine, il 30 maggio il Festival“Trame Sonore” di Mantova propone la prima assoluta diTre haiku per voce femminile e clavicembalo, interpretiLaura Catrani e Claudio Astronio. Così Solbiati: «Vi è unmio brano che molto mi rammarico di non aver ancora maisentito, gli Otto canti per voce femminile e cimbalom, in cuiavevo esplorato nuovi territori timbrici dello cimbalom e unrapporto strettissimo con la voce. Su richiesta di LauraCatrani, ne ho estrapolati i primi tre numeri, trascrivendoper clavicembalo la parte di cimbalom: sono tre brevissimeimmagini, brevi come folgoranti e misteriosi sono i tre haikuche costituiscono i testi». Numerose le riprese di musica diAlessandro Solbiati. Il 4 dicembre è stato possibileascoltare gli Hölderlin Lieder per soprano e pianoforte alFestival Internazionale di Musica Vocale da Camera diMosca, affidati al Duo Luoghi Immaginari (Elena Bakanova,soprano, e Raffaele Mascolo, pianoforte); l’11 dicembreFlos (Omaggio a Francesco Pennisi) per flauto, clarinetto,violoncello, pianoforte e percussioni, è stato propostodall’Ensemble degli Intrigati all’Istituto Italiano di Cultura diBruxelles; il 24 gennaio il Teatro Dal Verme di Milano haospitato, per la rassegna “Breaking Music”, la ripresa diNovus per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte,interprete il Syntax Ensemble diretto da Pasquale Corrado;il 26 gennaio si è ascoltato alla Sala Bossi delConservatorio “G.B. Martini” di Bologna Vezelay per arpa,solista Paola Perrucci; il 30 gennaio Moments musicaux D780, trascrizione per 13 strumenti dall’op. 94 per pianofortedi Franz Schubert, è stato proposto al ConservatoireNational Supérieur de Musique et Danse di Lionedall’Atelier XXI sotto la direzione di Fabrice Pierre. Il 14febbraio l’Ensemble Orchestral Contemporain diretto daBruno Mantovani riprenderà la Sinfonia da camera perquindici strumentisti alla Bourse du Travail di Saint-Etienne;Il n’est pas comme nous! Une fable de tous les temps,azione scenica per voce femminile cantante e recitante,violino, viola, violoncello e percussioni da El retablo de lasmaravillas di Miguel de Cervantes Saavedra, è in cartelloneil 1° marzo alla Chapelle du Conservatoire di Blois e il 2marzo alla Fonderie di Le Mans, interpreti MathildeBarthelemy e ATMusica; una selezione dagli Interludi perpianoforte, affidata a Gabriele Rota, solista di AchromeEnsemble, è in programma il 16 marzo alla Sala AlfredoPiatti di Bergamo per la rassegna “…e adesso musica!”; il14 aprile si potrà ascoltare alla Chiesa dei Neri di FinaleLigure, per la Società dei Concerti Pomeriggi Musicali, Conl’antico canto, in prima esecuzione assoluta nella versioneper violino e fagotto, interpreti Gabriele Pieranunzi e PaoloCarlini; il 22 maggio Klavierstück n. 2 D 946, trascrizioneper quartetto d’archi di Alessandro Solbiati da Schubert,sarà proposto al Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza,per la Società dei Concerti, da Alberto Bologna e PaoloGhidoni, violini, Pietro Scalvini, viola, e Jacopo Di Tonno,violoncello; infine, il cartellone del Festival di Musica daCamera “Trame Sonore” di Mantova prevede per ilconcerto del 31 maggio a Palazzo Ducale due incontri conAlessandro Solbiati: nel primo, dedicato ai lavori delcompositore per violoncello solo, verranno eseguiti daMichele Marco Rossi Suite per violoncello solo e ilnuovissimo Le due radici; nel secondo, dedicato a Corde emartelletti, giovani pianisti dei Conservatori italiani sicimenteranno in una decina di pezzi tratti da quellaraccolta.

    Melos e ritmoAlessandro Solbiati

    Quattro prime indagano lo spazio cameristico in più direzioni

    Q

    Javier Torres Maldonado

    L’Ensemble Sillages proporràil 20 marzo al Centre d’ArtContemporain Passerelle diBrest, per il FestivalElectr()cution, De ignoto cantunella versione per 5 strumentie elettronica e Tiento nellaversione per violoncello eelettronica. Dal 10 al 14 aprileTorres Maldonado è invitato al Conservatorio Superiore di Musica di Aragona(Saragozza) per tenere unamasterclass di composizione.Il 13 aprile Candida Felici vieseguirà, durante unaconferenza-concerto con ilcompositore, Orior perpianoforte solo e Inoltre perpianoforte e elettronica.

    Carmine Emanuele Cella

    David Milnes dirige l’ECOEnsemble in La mémoire del’eau per nove musicisti eWhen the Light Thickensper quattro musicisti e liveelectronics il 2 marzo alCenter for New Music andAudio Technologies(CNMAT) presso laUniversity of California,Berkeley.

  • Infrangere i vincoliNicola Sani

    Compositore in residenzaa Padova con novità e“Lezioni di Suono”

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    ean-Luc Hervé apre il proprio 2019 col progetto intitolatoBiotope, commissione dell’Ircam-Centre Pompidou,realizzazione informatico-musicale dell’Ircam (ThomasGoepfer). Dal 20 febbraio al 15 aprile sarà possibileesperire al Centre Pompidou di Parigi, nell’ambito di“Mutations/Créations 3”, l’ambiente sonoro dell’esposizioneLa fabrique du vivant. Queste le linee del progetto: lanozione stessa di “vivente” attraversa tanto l’ambito fisicodella materia quanto quello, immateriale, del numero indiverse discipline artistiche. Bio-, neuro- diventano così iprefissi più comuni per segnalare l’instabilità del vivente. Lanuova esposizione del programma “Mutations/Créations 3”

    traccia un’archeologia del vivente e presenta le creazioni einnovazioni più significative nel campo dell’arte, del design,dell’architettura e della musica, tra cui il biotopo sonoro efurtivo concepito da Jean-Luc Hervé. Questa esposizione,il cui materiale è evolutivo e gioca sulla crescita o sulladegenerazione, riunisce una quarantina di giovani creativicosì come progetti di laboratorio. Il 22 gennaio Au dehorsper clarinetto, violino, violoncello e pianoforte è statoripreso al Conservatoire à Rayonnement Régional di Pariginell’interpretazione dell’Ensemble Court-circuit diretto daJean Deroyer.

    Archeologia del viventeJean-Luc Hervé

    Ambizioso progettopresso l’Ircam-CentrePompidou

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    n veste di compositore in residenza dell’Orchestra diPadova e del Veneto, Nicola Sani presenterà una novitàcommissionata dell’ente per la sua 53ᵃ Stagione “Tempi etempeste”, accanto a tre riprese all’interno della rassegna“Lezioni di Suono”. Su questa esperienza Sani si èespresso in questi termini: «Sono molto onorato per lanomina di Compositore in residenza dell’Orchestra diPadova e del Veneto e sono molto grato al maestro MarcoAngius, un riferimento assoluto nell’interpretazione dellamusica del nostro tempo, per avermi assegnato questoprestigioso incarico. Penso che oggi più che mai sianecessario nel nostro Paese riportare l’espressionemusicale contemporanea al centro dell’attenzione,mettendo a disposizione dei compositori le potenzialitàespressive di un’orchestra. Troppo spesso la musicad’oggi è confinata entro le ristrette possibilità offerte daorganici ridotti, mentre in tutto il mondo le grandi orchestreincludono nel loro repertorio i principali compositori del XXe del XXI secolo. L’Orchestra di Padova e del Veneto, unadelle maggiori in Italia, compie una scelta coraggiosa einnovativa, con una linea di intervento non episodica, masistematica a favore della musica attuale, che la porta allivello delle principali formazioni di oggi nel contestointernazionale. Circa la mia nuova composizione perorchestra, sarà un lavoro che porterà l’orchestra al centrodelle nuove prospettive aperte dal rapporto tra il suonostrumentale, l’interpretazione gestuale e le nuovetecnologie digitali interattive». Il nuovo lavoro, Tempestateper orchestra e live electronics, sarà proposto in primaesecuzione assoluta il 28 febbraio all’Auditorium Pollinidall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da MarcoAngius. Così lo presenta l’Autore: «Ho intitolato la miacomposizione Tempestate per due ragioni: la prima èperché sono stato molto stimolato dal titolo della stagionedell’Orchestra di Padova e del Veneto di quest’anno. Laseconda perché trovo che questo nome, tra i suoimolteplici significati, esprima l’inquietudine di unanecessità di ricerca. Tempestate è un invito ad agire, arompere forme precostituite, è una sorta di irruzione e didevastazione di un contesto sonoro, un atto di ribellioneche non avviene necessariamente per contrasti violenti,ma che penetra e frantuma qualsiasi vincolo. Il primovincolo che viene infranto è quello dello spazio:Tempestate è un progetto per orchestra e live electronics,dove lo spazio ha un ruolo fondamentale, grazieall’introduzione per la prima volta all’interno dell’orchestradel motion capture, tecnologia usata prevalentemente inambito cinematografico e che viene qui portata in unadimensione di esplorazione spazio-timbrico-temporale delsuono strumentale. Ci sarà dunque un’orchestra di Padovae del Veneto che vedremo davanti a noi e una che, graziealla magia oggi consentita dalle tecnologie, il direttoreMarco Angius porterà dal mondo reale a quello virtualetrasfigurandone il suono, avvolgendo gli spettatori senzache questi possano rendersene conto». Tempestate èstato realizzato grazie alla collaborazione con AlviseVidolin e alla coproduzione del CSC Università di Padova-Laboratorio SaMPL del Conservatorio “C. Pollini” di

    Padova che cura la produzione della parte live electronics.La regia del suono è di Alvise Vidolin. Nell’ambito dellarassegna “Lezioni di Suono” verranno ripresi alla Sala deiGiganti al Liviano il 27 marzo Seascapes IX “Münster” perorchestra, in prima esecuzione italiana, il 10 aprile Deux,le contraire de “un” per orchestra da camera, e il 3 maggioGimme Scelsi per orchestra da camera, semprenell’esecuzione dell’Orchestra di Padova e del Venetodiretta da Marco Angius. Il 19 marzo si terrà al TeatroLauro Rossi di Macerata la prima esecuzione italiana diSeascapes X per otto contrabbassi amplificati nell’ambitodella Rassegna di Nuova Musica, nell’interpretazionedell’Ensemble Ludus Gravis, diretto da Daniele Roccato.Spiega Sani: «Seascapes X è allo stato attuale l’ultimadella serie delle mie composizioni ispirate alle immaginifotografiche dell’artista giapponese Hiroshi Sugimoto. I suoi paesaggi marini sono immagini intense, coinvolgentie abbaglianti nella loro contemplativa immobilità che siapre a perdita di orizzonte. Un insieme di contrasti eriflessi, acqua e aria definiscono le aree di colore, nellagradazione dei grigi e del bianco e nero, che si fondono inun mare di contrasti. Così, nello spazio timbrico, leimmagini sonore trasfigurate, le superfici generate dallostesso insieme di strumenti, le stratificazioni dei suoni deglistrumenti a corda, si rispecchiano generando affinità econtrapposizioni. A volte, una terza componente quasiimpercettibile appare tra le due superfici, come una linea diluce trasparente, quella dell’orizzonte sull’acqua. Sonoimmagini sonore di grande potenza emotiva, reminiscenzedei dipinti di un altro grande artista che mi ha sempreaffascinato... Mark Rothko». Il 4 febbraio Non tutte le isolehanno intorno il mare - Isola prima per viola amplificata esupporto digitale a 8 canali viene proposto allo HenryMancini Media Lab della UCLA, a Los Angeles, da CharlesWetherbee al violino a 5 corde con lo stesso compositorealla regia del suono. Il 28 marzo Le Murate Progetti ArteContemporanea propongono a Firenze, nell’ambito dellarassegna Diffrazioni Multimedia Festival, I binari del tempoper flauto e nastro magnetico, nell’interpretazione diRoberto Fabbriciani. Proprio Fabbriciani è protagonista,con Alvise Vidolin, del nuovo Cd monografico Dovearrivano le nuvole più vaste uscito per l’etichettaStradivarius. Realizzato grazie al progetto SIAE Classici diOggi volto a promuovere la diffusione della musicacontemporanea italiana, l’album propone sei composizioni,di cui tre in prima registrazione assoluta: Dialoghi migrantiper flauto contralto, Dove arrivano le nuvole più vaste perflauto contrabbasso, live electronics e supporto digitale eUn souffle le soulève, les dunes du temps per flautocontralto e supporto digitale. A questi titoli si aggiungono I binari del tempo per flauto e supporto digitale, Imaginefrom Butterfly per ottavino e More is Different per flautoiperbasso, supporto digitale, motion capture e liveelectronics. Viene così coperto un arco temporale di circavent’anni, nel corso del quale Sani ha indagato le infinitepossibilità espressive dei flauti, dall’ottavino al flautocontralto, dal flauto contrabbasso al sorprendente flautoiperbasso.

    Aldo Clementi

    L’11 dicembre l’IstitutoItaliano di Cultura diBruxelles ha ospitatoun’esecuzione di Dedicaper clarinetto, pianoforte evioloncello, affidataall’Ensemble degli Intrigati.Catene simmetriche perdue pianoforti è inprogramma al De Bijloke diGand, interpreti Reinier vanHoudt e Frederik Croene.Roberto Fabbricianieseguirà Parafrasi 2 perflauto contralto e flautoregistrato il 26 marzo aFirenze per DiffrazioniMultimedia Festival, pressoLe Murate Progetti ArteContemporanea.

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    Prospettive immaginarieGiorgio Colombo Taccani

    D ue prime esecuzioni, svariate riprese e un nuovo Cdmonografico per Giorgio Colombo Taccani. Lo scorso 14 ottobrepresso l’Auditorium “Ars Medica” di Roma il Duo New Visions(Antonino Serratore, clarinetto, e Lodi Luka, pianoforte) hapresentato in prima esecuzione Tre visioni del tempo perclarinetto e pianoforte. Il brano è stato quindi replicato l’11novembre al Teatro Petruzzelli di Bari, il 28 dicembre al Museodi Pitagora di Crotone e quindi in Grecia, il 4 gennaio, alConservatorio Efthymiades di Karditsa e il 6 gennaio a Livadia.Un’ulteriore esecuzione è prevista il 14 aprile aNova Milanese nell’ambito della rassegnaconcertistica Coop. Dice il compositore: «Trevisioni del tempo è basato su tre differenticoncezioni temporali: la prima, che occupaapprossimativamente la prima metà del lavoro,si fonda sulla ripetizione irregolare di unasequenza costante di gesti ben caratterizzati;ogni piccola sezione, prima più estesa, poisempre più breve e compressa, è sempreavviata dal medesimo gesto, ovvero un Solribattuto nel registro grave del clarinetto, chefunge da vera e propria pietra miliare lungo ilpercorso. È dunque una sorta di tempo circolareo a spirale che, sia pure in modo perennemente variato, tornasempre su se stesso. Il secondo elemento, che a camminoinoltrato inizia ad alternarsi alla ciclicità del primo, è invece ungesto immobile, meccanico e un po’ ottuso dei due strumenti inomoritmia che irregolarmente va a sostituire la mobilità dellasezione precedente. Tempo fermo, quindi. Il tempo discorsivo elineare è rappresentato solo dagli ultimi due sistemi dellapartitura: pochi secondi in cui gli strumenti, in manieravolutamente semplicissima, presentano la linea melodica su cui ècostruito l’intero lavoro». Il 21 e il 22 marzo presso il GrosserSaal - Union di Basilea avrà invece la sua prima esecuzione Lacenere e il giardino - Omaggio a Danilo Kiš per sedici archi, adopera dalla Kammerorchester Basel diretta da Jessica Horsley.Così Colombo Taccani presenta il lavoro: «Sono moltoriconoscente nei confronti di Jessica Horsley per questacommissione da lei voluta e portata a concretizzazione. Ho già avuto modo di apprezzare il suo valore musicale in una precedente occasione, legata a una delle mie non raredivagazioni alle prese con organici curiosi (la commissione daparte di Ars Braemia di un brano per baryton, strumento delquale la Horsley è virtuosa) e sono felice di ritrovarla ora allaguida di una formazione prestigiosa come il KammerorchesterBasel. Il mio lavoro nasce avendo come ambientazione emotiva il mondo poetico e immaginifico di Danilo Kiš, scrittore serbo daannoverare fra le presenze letterarie più importanti dello scorsosecolo. Rimanda in particolare a uno dei suoi romanzi più famosi,Giardino, cenere, scritto fra il 1962 e il 1964. In quelle pagine ledrammatiche vicende autobiografiche che vedono il padrescomparire nell’abisso dei campi di sterminio nazisti vengonotrasfigurate in senso visionario e mitico, non annullandone certol’angoscia, ma proiettandola in un mondo irreale, in cui finzione,maschera e illusione disegnano mondi e prospettiveimmaginarie. La cenere e il giardino, come detto, segueemotivamente il percorso del romanzo, non tanto proponendosiarticolazioni formali parallele nel dettaglio, peraltro quasiimpossibili prima ancora che inutili, quanto tenendone presentel’arcata complessiva e l’utilizzo costante di tecniche associativeumorali, non rettilinee. Nel corso dei dodici minuti circa di durata,in modo discontinuo il lavoro propone infatti una progressivaperdita di energia figurale, una sorta di evaporazione dellecertezze raggiunte nelle prime pagine, capaci ancora di momentiassertivi: la scrittura perennemente in divenire di un mitico orariodelle comunicazioni tranviarie, navali, ferroviarie e aereeplanetario, opera alla quale il padre del protagonista attende dasempre, si inceppa; le pagine, come mobili di famiglia assaliti daltempo, si sbriciolano, le locomotive si bloccano in stazionicadenti. Se questo è il contesto emotivo e immaginifico dellavoro, tutto ciò si sostanzia dal punto di vista compositivoinnanzitutto in una struttura complessivamente bipartita, che alritorno della situazione iniziale, esaurita l’energia delle primesezioni, fa corrispondere l’avvio della parabola discendente edisgregatrice ora ricordata. A collegare gli episodi, sia pureattraverso la loro diversità locale e le loro caratterizzazioni volte aun massimo di riconoscibilità a ogni ritorno, vi è un materialearmonico estremamente ristretto, ricavato secondo procedimenti

    assai semplici dall’accordo simmetrico di otto suoni presentato in apertura. Esso genera alcune derivazioni lineari, a tratti veri epropri frammenti tematici ricorrenti che si presentano nascosti di volta in volta dietro maschere differenti, similmente alleimprevedibili ricomparse del padre del protagonista narrante.Ogni elaborazione assume quindi concretezza facendo ricorsoalla tavolozza infinitamente variegata offerta dai sedici archisolisti i quali, pur circoscrivendo le tecniche utilizzate a un ambitosostanzialmente consolidato e lontano da territori estremi,

    forniscono una materia cromatica maneggiata e cesellatasempre con estrema attenzione». Lo scorso 6 ottobreKubin per chitarra elettrica e pianoforte è stato ripresentatodal Duo Kubin (Francesco Zago, Elena Talarico) a Milano,mentre il 21 ottobre Francesca Bonaita ha eseguito Alastorper violino solo nell’ambito del MusicArte Festival diAscona. Il 3 novembre Amans, supplex per voce femminilesola è stato ripreso da Eleonora Claps presso la chiesa diSan Benedetto di Bologna per la rassegna “CantaBO2018”. Il 24 novembre, all’interno della rassegna “Sulle Alidel Novecento”, il Duo Tubi & Corde (Marco Bonetti, GuidoBoselli) ha presentato Vocativo in una nuova versione persaxofono baritono e violoncello, prevedendone due ulteriorirepliche il 5 maggio per il Contemporary Festival di Como

    e il 24 maggio al Conservatorio “G. Cantelli” di Novara. Il 7dicembre nelle sale del Palazzo Ruspoli di Cerveteri il Duo FiatoSsospeso (Giuseppe Di Liddo, Antonino Serratore) ha ripresoRichiamo da vicino per flauto e clarinetto. Dopo quella avvenuta il18 gennaio al Teatro Comunale di Modena sono previste ulteriorirepliche del balletto Domus aurea per cinque strumenti eelettronica basato sulle “Suites francesi” di Bach nellarivisitazione di Colombo Taccani, con le coreografie di DiegoTortelli e i danzatori di Aterballetto: il 7 e l’8 febbraio a Les Hallesde Schaerbeek di Bruxelles, il 14 marzo al Teatro Ristori diVerona, il 24 marzo al Teatro Comunale di Piacenza, il 6 e 7aprile al Teatro Alighieri di Ravenna e infine il 31 maggio e l’1giugno al Teatro Regio di Parma. Il 3 febbraio From the Land ofthe Ice and Snow per violino e pianoforte verrà riproposto pressoil Teatro Politeama di Tolentino dal duo formato da FrancescaBonaita e Andrea Rebaudengo. Il 4 marzo presso il Teatro ElfoPuccini di Milano l’ensemble Sentieri Selvaggi dedicherà aColombo Taccani un concerto monografico nell’ambito del qualeverranno eseguiti Piazzaforte per violino solo, Ocra rossa perflauto, violoncello e pianoforte, Croce di ghiaccio per flauto,clarinetto basso, violino e violoncello per arrivare a Winds e allatrilogia Watcher - Crawler - Winkler per ensemble. Il medesimoensemble eseguirà nuovamente Crawler il 27 marzo per iconcerti dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia. Leonardo DeMarchi presenterà Rosso fuoco per chitarra a dieci cordenell’ambito del Dublin Guitar Symposium organizzato dal DIT -Conservatory of Music and Drama di Dublino il 22 e 23 febbraio,eseguendo quindi questo lavoro nuovamente l’8 marzo presso ilConservatorio di Novara. Infine, è uscito a gennaio un nuovo Cdmonografico dedicato a Colombo Taccani intitolato Parade ecomprendente una scelta di lavori dedicati alla chitarra siaacustica sia elettrica, progetto della rivista specializzata “GuitArt”.I brani inclusi nella selezione sono A Perfect Beat of per due

    chitarre, Blind Trust per chitarraelettrica, tiorba e fisarmonica, Ermavelata per chitarra e quartetto d’archi,Ali per voce e chitarra, Antilia perottavino e chitarra, Parade per flauto,clarinetto e chitarra, Memoriale perchitarra, Rosso fuoco per chitarra adieci corde, Sottotraccia per chitarraelettrica e, come imprevedibile bonustrack, Brace per flauto contrabbasso.Gli esecutori sono quasi sempre glioriginali dedicatari dei brani e rendono

    quindi molto variegato l’elenco dei crediti, che comprende ichitarristi Andrea Monarda (coordinatore e ideatore del progetto),Edoardo Dadone, Silvia Cignoli, Leonardo De Marchi e CarloSiega, l’Azione_Improvvisa Ensemble (Pietro Paolo Dinapoli,chitarra elettrica, Andrea Antonel, Margherita Berlanda,fisarmonica), il Quartetto Velato (Eleonora Liuzzi e Ivana Zaurino,violini, Alessandro Straziota, viola, Anna Fasanella, violoncello), ilsoprano Ludmila Ignatova, le flautiste Cinzia Cruder e AntonellaBini, e il clarinettista Sauro Berti.

    Due novità e un Cdmonografico

  • Comporre lo strumentoGiovanni Verrando

    Sixth Born Unicorn per chitarra elettrica e elettronica è inprogramma in prima esecuzione assoluta il 1° febbraioalla Gare du Nord di Basilea, con riprese il 4 maggio alRennweg 26 di Biel, il 6 maggio all’Aula im Progr di Berna,l’11 maggio al Kunstraum Walcheturm di Zurigo e il 16maggio al Neubad di Lucerna. In tutte le occasioni ne saràinterprete Mats Scheidegger. Spiega l’Autore: «Lacomposizione del suono, di quello specifico insieme disuoni che di volta in volta forma il mio immaginario, includela composizione dello strumento. È mia esigenza (meglio:urgenza) trovare agio nella personalizzazione dei mezzi enella ricerca sui suoni: in altri termini, il timbro non puòessere dato, non è preconfigurato. Se il suono non diventaoggetto di studio compositivo, se il processo creativo nonprevede un lavoro sulla peculiarità degli strumenti musicali,quel rapporto con il suono rimane in un contesto dipredeterminazione. Il mio immaginario rischia cioè diavvertirsi eterodiretto. In Sixth Born Unicorn la chitarraelettrica è preparata con scordatura, stoppatori di varianatura, è suonata con un daxophone con e senza tasti econ una lima di cartone, ed è trasformata elettronicamenteallo scopo di una leggera inarmonicizzazione. Sixth BornUnicorn è scritto per Mats Scheidegger e a lui dedicato».First Born Unicorn per flauto amplificato è stato ripreso da

    Sonia Formenti, solista dell’Mdi Ensemble, nell’ambito dellaserie di concerti “See the Sound” a cura dell’Mdi Ensembleil 9 gennaio alla Facoltà di Musicologia di Cremona, il 24gennaio al Conservatorio di Musica “G. Donizetti” diBergamo e il 25 gennaio al Conservatorio di Musica “F.Morlacchi” di Perugia. Fourth Born Unicorn (RoundedVersion) per viola d’amore è in programma il 26 febbraioal Salmon Recital Hall della Chapman University a OrangeCounty (California), nell’interpretazione del solista MarcoFusi. Il n. 7 dei «Quaderni del Conservatorio di Milano»,Composizione, invenzione del suono e nuova liuteria, acura di Gabriele Manca e Luigi Manfrin, Edizioni ETS,pubblica un saggio di Giovanni Verrando, su Krummholzper trio d’archi con e senza corde, percussioni eelettronica. Lo studio, intitolato Krummholz e latrasformazione strumentale, tratta dello strumento musicalecome apparato e come mezzo per un fine musicale, eaffronta un’analisi della forma di Krummholz. Nel mese dinovembre 2018 l’ensemble L’Arsenale ha girato un videodi Keekee Bouba per voce trasformata e quattro musicisti,nel capannone Argo16 di Marghera, zona industriale diVenezia. La regia del video è di Michele Innocente. Il videoverrà interamente pubblicato nel sito del compositore entrola prossima primavera.

    re prime esecuzioni in primavera per Luca Antignani. Il 24aprile verrà presentato al 15ème Concours International deMusique de Chambre de Lyon In un momento per voce epianoforte su un testo di Dino Campana, commissione delconcorso stesso come brano d’obbligo per la semifinale. Inquesti termini il compositore presenta il nuovo lavoro: «Lalirica, che compare nei Taccuini, abbozzi e carte varie, èdedicata a Sibilla Aleramo ed è stata scritta come replicaalla poesia di lei Rose calpestava. Dino Campana ebbeuna breve e tormentata relazione con Sibilla tra il 1914 e il 1917, subito prima dell’internamento nella clinicapsichiatrica dalla quale non uscirà vivo. Il curioso scambiopoetico tra i due scrittori verte attorno alla rosa, fiore chenel testo di Campana è simbolo della bellezza effimera diun amore appassionato e devastante. La lirica (e con essa

    la mia composizione) si sviluppa su due registri temporali: il passato (la parte centrale) che rappresentametaforicamente tutta la veemenza, le contraddizioni, laviolenza e la passione della relazione tra i due poeti, e ilpresente (l’inizio e la fine), che ci mette di fronte alla realtàdi un amore consumato rapidamente e intensamente,come un fuoco di paglia, “in un momento”». Il 24 maggiosarà tenuta a battesimo a Marsiglia, dal duo formato daJean Marc Aymes e Christian Hamouy, una novità perclavicembalo e percussione. Il 7 giugno saranno inveceFrancesco D’Orazio e l’Ensemble Musicatreize diretti daRoland Hayrabédian a presentare, sempre a Marsiglia, laprima esecuzione assoluta di Acqua di mare amaro perviolino e dodici voci.

    Fuoco di pagliaLuca Antignani

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    Il mito, sino a noiGabriele Cosmi

    Il 7 e 8 giugno il Teatro Lirico di Cagliari propone per laStagione Sinfonica 2019 la prima esecuzione assoluta diEdipo ha lasciato Tebe per coro e orchestra sinfonica,commissione dello stesso Teatro, nell’interpretazione diGérard Korstner alla testa del Coro e dell’Orchestra delTeatro Lirico di Cagliari, maestro del coro Donato Sivo.Spiega l’Autore: «Il nuovo lavoro composto per il TeatroLirico di Cagliari è la seconda composizione di un ciclodedicato alla musica vocale e al mito, iniziato con Io nonsono Medea, scritto nel 2018 per il Teatro La Fenice diVenezia. La composizione è ispirata all’Edipo Re diSofocle. La storia della tragedia è nota: nonostante glisforzi di Edipo, la sua moralità, la sua sete di verità, ilprotagonista rotola inesorabilmente su un piano inclinatodal destino. Lo scontro tra la dimensione umana e socialein contrapposizione a una dimensione divina, magica,virtuale e incontrollabile è il fulcro della tragedia. I fili aiquali Edipo è appeso, mossi da una mano invisibile,sembrano essere gli stessi tra i quali noi quotidianamenteci attorcigliamo: mercati finanziari, derivati bancari, realtàvirtuali, l’invisibilità del potere; giganteschi apparati cheinfluenzano la nostra vita dei quali ignoriamo, o quasi,l’esistenza e dei quali il nostro sguardo miope restituisce

    una visione dai contorni sfocati e confusi. Persino nelnostro piccolo quotidiano, quante volte proviamo l’odiosasensazione di sentirci trascinati da un flusso invisibile di cuinon ci sentiamo responsabili; l’odiosa sensazione disentirci un effetto e non una causa. Edipo ha lasciato Tebesecoli fa: è giunto sino a noi». Di Gabriele Cosmi sono osono stati in cartellone in questi mesi Gli altri non muoionomai per voce sola, il 12 ottobre all’Amphi X UniversitéParis 8, interprete il soprano Lisa La Pietra; Else Suite,composizione elettroacustica, musica di scena per Lasignorina Else di Arthur Schintzler, allestita il 21 e 22dicembre al Teatro Cinema Astra di Verona, produzione diTeatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Verona, TeatroOut Off Milano, con la regia di Alberto Oliva; Sonata perpianoforte il prossimo 17 febbraio alla Sala dei Giganti delLiviano di Padova, per gli Amici della Musica di Padova, colpianista Luca Chiandotto; So ancora che visse III, in primaesecuzione assoluta nella versione per voce e gruppo dacamera il 22 febbraio alla Domus Ars di Napoli, colsoprano Elisa Claps e l’Ensemble Dissonanzen; infineMusica per cinque strumenti il 12 marzo al TeatroComunale di Modena in prima esecuzione italiana,interprete l’AltreVoci Ensemble diretto da Carlo Boccadoro.

    Novità per chitarra elettricaproposta in cinqueappuntamenti

    Tre novità, iniziando dal Festival di musicada camera di Lione

    Novità sinfonico-coraleispirata al mito antico

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    Due novità e unatriplice ripresaCome macchie di colore

    Daniela Terranova

    Prima esecuzione assoluta per Daniela Terranova il 28marzo al Teatro Dal Verme di Milano nell’ambito dellarassegna “Breaking Music”, quando il Syntax Ensemblediretto da Pasquale Corrado presenterà Blue over Blue perensemble. Spiega l’Autrice: «Come macchie di colore, levoci dei singoli strumenti danno rilievo materico a un orditodenso di toni e impasti. Ogni timbro acquista consistenzafisica rivelando le proprie trasparenze e opacità all’internodi una trama espressiva sulla quale si aprono ferite esquarci originati dalla tensione delle forme. La materiasubisce strappi e sfibramenti attraverso i quali emergeall’ascolto l’immobilità di un orizzonte confuso, unacquerello dai contorni sfumati che ricorda la fissità fragiledi un orizzonte di cielo e mare – orizzonte di tutti gliorizzonti. All’atto crudele della lacerazione la materiarisponde rimarginandosi, opponendo al logoramento unavitale ricomposizione in un fluire inarrestabile e unitario chealterna leggerezza e peso, stasi e movimento». Il 21marzo sarà proposto al CentroCentro di Madrid, per larassegna VANG Músicas en Vanguardia, Breathing Rustand Clouds per flauto e elettreonica, interprete AlessandraRombolà. In questi termini la compositrice racconta lanovità: «Il lavoro è stato concepito e scritto per AlessandraRombolà, flautista italiana da tempo residente a Madrid,apprezzata interprete di partiture che richiedono modalitàdi produzione del suono non convenzionali, e legata almondo dell’improvvisazione libera o grafica e dell’ambientsound. La spiccata attitudine performativa di Alessandra mi

    ha spinto a voler mettere in luce la sua plasticità diinterprete, chiamata a muoversi entro uno spazio delimitatodalla superficie metallica di tre tam-tam di differentidimensioni, sui quali, per mezzo di trasduttori, vieneproiettato il suono del flauto. La texture iniziale, rauca egraffiante, viene gradualmente erosa e perforata dall’ariaattraverso la graduale introduzione di tremoli d’aria dalledinamiche accentuate che si sciolgono in whistle-tonesappena udibili, inghiottiti nuovamente dall’articolazionepercussiva che altre volte si apre svelando architetturefragili e instabili costituite da sequenze di suoni multifonici.La strumentista si muove tra i tam-tam indirizzando ilsuono dello strumento sulle tre differenti superfici in mododa generare una moltitudine di echi. La presenzaelettronica si pone come un doppio della presenza fisicadell’interprete, aumentando e proiettando nello spazio ilsuono “live” dello strumento, dando vita a un giococircolare di rispecchiamenti all’interno del quale ogniidentità risulta sfocata». Di Daniela Terranova sono inprogramma tre riprese di Notturno in forma di rosa perflauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte: il 27marzo al Reaktor di Vienna, affidato all’Ensemble Reconsildiretto da Antanina Kalechyts, al Festival Mixtur diBarcellona (25 aprile-5 maggio), interprete l’EnsembleTM+, e infine il 20 maggio al Cantacuzino Palace diBucarest, per l’International Week for New Music,nell’interpretazione del SonoMania New Music Ensemble.

    o scorso 14 dicembre il Festival di Nuova Consonanzaha proposto al Mattatoio di Roma la prima esecuzioneassoluta di Cosa vedo, cosa sento per violoncello e liveelectronics, nell’interpretazione di Michele Marco Rossi acui il brano è dedicato. Scrive Cacciatore: «Cosa vedo,cosa sento è un teatro della scrittura. Una serie di gesti ècombinata a dei files audio di natura eterogenea diffusidirettamente nella cassa del violoncello per mezzo di duealtoparlanti a contatto, nascosti opportunamente sulla parteposteriore. La corrispondenza tra gesto e suono diffuso ènella loro sincronizzazione, così da rendere difficile capirecosa avvenga in realtà. Il risultato è un violoncello chesuona come tutt’altro strumento, eppure nessun mezzoelettroacustico è visibile sul palco. Solo nella secondaparte del pezzo l’esecutore comincia a produrre dei suonistrumentali percepibili come tali, nel registro più alto, quasia controbilanciare i file audio gravi che si avvicendanosempre in sincro con le azioni dello strumentista». Il 7marzo il Teatro Dal Verme di Milano ospita in primaesecuzione assoluta Solo in eco II per clarinetto bassoconcertante, voce femminile, violino, violoncello, pianoforte,percussioni e elettronica nell’ambito della rassegna“Breaking Music” e nell’interpretazione di Marco Ignoti,clarinetto basso, e del Syntax Ensemble diretti daPasquale Corrado. Così l’Autore presenta questa novità:

    «Solo in eco è un brano del 2015 in cui il quartettostrumentale che suona con il solista assolve alla stessafunzione svolta dal pedale di risonanza in un pezzo perpianoforte. Riprendo la stessa idea per un organico similema ricco delle esperienze degli ultimi tre anni, soprattuttoriguardo all’integrazione dell’elettronica in un contestocameristico. La voce ha un ruolo paritario agli altristrumenti e l’uso dell’elettronica mi permette di portarlaancora più vicino alla scrittura strumentale». Three Studiesabout the Weight of Drops per flauto, violino, violoncello epianoforte sono in programma il 15 aprile al KunstraumWalcheturm di Zurigo e il 16 aprile alla Gare du Nord diBasilea, interprete l’Ensemble Vertebræ. Due ulteriori primeesecuzioni assolute, per le quali si rimanda al prossimonumero delle ESZ News, avranno luogo nel mese digiugno: Ecco perché ho paura degli gnomi per flautocontrabbasso solista, suoni di polistirene, live electronics edispositivo luci, commissione Hanatsu Miroir con ilsostegno della Sacem e della Fondation Salabert, il 22giugno all’Espace K di Strasburgo, con Ayako Okubo,flauto contrabbasso, e l’Ensemble Hanatsu Miroir; Breveper ottavino, saxofono baritono, pianoforte il 23 giugnosempre a Strasburgo, all’Église de St. Pierre Le Jeune,affidato all’Ensemble L’Imaginaire.

    Teatro della scritturaMaurilio Cacciatore

    Due novità cameristiche alFestival di Nuova Consonanzae al Teatro Dal Verme

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    onochromer Garten V per un esecutore di Koto è stato proposto da Makiko Goto l’11 gennaio allaMusikhochschule di Lubecca e sarà ripreso il 5 febbraioalla Akademie der Künste di Amburgo. Lamento II, su unacanzone popolare di Fukushima per violino e viola è statoportato in tournée dall’Ensemble Horizonte il 13 gennaioallo Hangar 21 di Detmold, il 14 gennaio al Kleiner Saaldella Rudolf-Oetker-Halle di Bielefeld, il 30 gennaio al“Safe” unternehmen mitte di Basilea, il 31 gennaio a VillaSträuli di Winterthur, il 1° febbraio alla FranzösischeKirche Le Cap di Berna e infine il 3 febbraio allo Schwere

    Reiter di Monaco di Baviera. Ha-Dô per daegeum e koto a 13 corde è in cartellone il 17 febbraio a Trier, perOPENING 19 Internationales Festival für AktuelleKlangkunst, interpreti Hong Yoo e Naoko Kikuchi. La JungeDeutsche Philharmonie porterà in tournée Ochres perflauto, oboe e clarinetto il 22 maggio allo JapanischesKulturinstitut di Colonia, il 23 maggio allo Japanisch-Deutsches Zentrum Berlin, il 24 maggio alla WernerReimers Stiftung di Bad Homburg e infine il 26 maggionella sede della stessa Junge Deutsche Philharmonie, aFrancoforte.

    M

    Malika Kishino

    Michele dall’Ongaro

    I Concerti della Normaleospitano il 24 febbraio alTeatro Verdi di Pisa laripresa di Due canzonisiciliane per violoncello epianoforte, con dueinterpreti d’eccezione,Luigi Piovano e AntonioPappano.

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    RDrammaturgia musicale

    Tre novità cameristiche trastrumentale e teatro

    Andrea Mannucci

    itournelle, variazioni semiserie per trio d’archi su untema attribuito a Claudio Monteverdi è in cartellone inprima esecuzione assoluta il 16 febbraio alla Sala Caritrodi Rovereto nel corso del Festival Contrasti 2019 a curadel Collettivo MotoContrario, con interpreti Paolo Ghidoni,violino, Lorenzo Boninsegna, viola, e Afra Mannucci,violoncello. Una replica con gli stessi interpreti è prevista il 12 maggio all’Auditorium Celesti di Desenzano,nell’ambito del Festival del NED Ensemble. Racconta ilcompositore: «In occasione del concerto di Roveretodedicato a Claudio Monteverdi, la Società Italiana MusicaContemporanea mi ha chiesto di scrivere un brano perricordare il grande musicista cremonese. Sono partito daun breve frammento musicale attribuito a Monteverdi (se ne ignora la provenienza) per due violini e bassocontinuo. Non mi sono preoccupato di approfondire laveridicità dell’estratto, l’ho preso come uno spunto dipartenza per creare una partitura senza freni inibitori egiocare con i suoni per ripercorrere oltre quattro secoli distoria della musica attraverso molteplici declinazionistilistiche della musica colta, amalgamando, in un tessutomulticolore, fasce sonore à la Ligeti, contrappunti severi inimitazione, giochi sonori à la Satie, citazioni da musica dafilm e quella popolare. Valorizzando l’evocatività delmateriale si opera in maniera rigorosa su un terrenominato di ricordi e allusioni, nessuna concessione allasemplice variazione ornamentale ma una lettura inprofondità, alla ricerca di elementi trasformatori,occasione di nuove invenzioni». È sempre il FestivalContrasti 2019 il committente di Suite per quartetto,versione per clarinetto, saxofono baritono, tromba epianoforte, che sarà tenuta a battesimo il 17 marzo aTrento dal MotoContario Ensemble, con una replica il 26marzo al Museo del Novecento di Milano. Spiegal’Autore: «Nella Suite per quartetto i testi di riferimentosono tratti da alcuni frammenti poetici di autori legati allacorrente futurista italiana. I caratteri fondamentali dellapoesia futurista (l’audacia e l’energia) e l’organicoutilizzato (clarinetto in Si bemolle, saxofono baritono,tromba e pianoforte) sono forieri di forti suggestionitimbriche e ritmiche e imprimono alla composizione fortitinte sonore, cangianti e oscillanti su diversi pianiespressivi, dagli stimoli della musica extra-colta, aimomenti più placidi e rarefatti. I testi poetici utilizzati sononascosti e vengono utilizzati per rappresentare unadrammaturgia musicale attraverso l’architettura dellaparola che genera suoni, cambi di registro, di timbro, diintensità sonora, di agglomerati ritmici e soluzioni formali.La Suite è composta da quattro brani: Preambolo, breveintroduzione dal carattere energico ed esplosivo; Su le alidel Dio ignoto, appassionato e intenso movimentodeclinato con forti tinte melodiche; Il Passato, tempolento, espresso con accenti nostalgici tra il serio e ilfaceto; Canto futurista, roboante chiusura ricca diinvenzioni ritmiche». I primi due atti del Trittico dellosmartphone per soprano, attore/pianoforte e smartphone,su libretto di Marco Ongaro – Amor ch’a nullo amato,“Urto passionale” per voci, pianoforte, tabarro esmartphone, e Believe, “Conflitto spirituale” per voci,pianoforte e smartphone – verranno eseguiti nell’ambitodel XII Festival del NED Ensemble il 5 maggio pressol’Auditorium di Desenzano, protagonisti il soprano CarlottaBellotto e il pianista/attore Claudio Bonfiglio, regia diFilippo Tonon. Il terzo atto, Mi Piace, “Scherzo narciso”per voci, pianoforte e smartphone, verrà rappresentato aTorino nel mese di novembre, nell’ambito della rassegnaMusiche in Mostra, a cura del Duo Alterno. Così Mannuccipresenta il nuovo lavoro: «Discendendo idealmente da Il

    Computer, opera buffa che continua la ricerca sociologicomusicale del Telefono di Menotti, il Trittico dellosmartphone si profila come adeguamento della musicacontemporanea all’attualità tecnologica del terzo millennioe ai mutamenti che ne derivano nei costumi e nellasocietà. Concepito come ciclo di brani da camera perpianista/recitante e soprano, il trittico si snoda in tremomenti di riflessione drammatizzata che dal tragicomicoal grottesco, dall’ironico al comico tout court, toccano temifondamentali della temperie sociale legata all’evoluzionedelle comunicazioni nell’era del Web. L’organico persoprano e pianoforte non rappresenta il classico spartito,una riduzione funzionale per il cantante: qui si ribalta ilrapporto tra cantante e pianista, non un umileaccompagnatore ma un coprotagonista, una vera epropria “spalla” che accompagna e sorregge il vanesiosoliloquio della protagonista. Amor ch’a nullo amato neindaga il lato passionale e le sue estreme conseguenze,Believe me si insinua nella sua deriva psicologica piùpreoccupante e Mi piace scherza in tono agrodolce suvirtualità e concretezza nei rapporti interpersonali. Inparticolare: primo elemento del Trittico dello smartphone,Amor ch’a nullo amato vede aggiunto alla consuetaformazione di pianoforte, soprano e smartphone untabarro di chiara ispirazione pucciniana, nell’intentopeculiare di citare il patrimonio classico in elaborazioniche trovino nell’attualità tecnologica la cifra della lorocontemporaneità. Il telefono cellulare interagisce conl’indumento desueto nel simboleggiare l’oscurità delsentimento passionale e si qualifica quale strumentoideale per celare e svelare al contempo il tradimentoamoroso. Quanti adulteri, all’alba degli anni Duemila,hanno trovato nello smartphone il mezzo ideale e la provaschiacciante in questioni di divorzio? La virata nelfemminicidio, dopo un avvio di segno comico, sensibilizzae denuncia nel breve atto teatral-canoro l’abitudine disempre di considerare la donna amata una proprietà dadistruggere pur di non riconoscerle la libertà sentimentale.Con atteggiamento critico, scherzoso e tragico nell’arco dipochi minuti, si schiaccia l’acceleratore del grottesco pergiungere al nocciolo di un drammatico tema dellaquotidianità. Nel centro del trittico (Believe me) simanifesta l’essenza dello smartphone come drogatuttofare, essenzialmente un nulla elettronico capace di addormentare la creatività e l’emotività umana,assorbendole nel proprio vuoto che finge di esserequalcosa. Si pone qui la questione del mezzo come fine,dello strumento come padrone e della religione (nuova,ma tutte le religioni lo furono), come contenitore ipnoticoutile a un potere senza volontà se non quella diomologare le volontà individuali. Il contagio è avvenuto,non è troppo presto né troppo tardi per capire se si trattadi una trasformazione disastrosa e irreversibile o di unamutazione verso stati di essere meno individualisti e piùaccomunanti. La ricerca del vuoto suggerito dallediscipline orientali, ottenuto attraverso un marchingegnodi stampo orwelliano, appare una scorciatoia utile forsesolo a interrompere il sottofondo narcisista di un’umanitàche si ritiene pensante». Il 19 gennaio A piena voce,sonata per violino e pianoforte, è stato ripresoall’Auditorium Diocesano di Brescia, interpreti PaoloGhidoni e Claudio Bonfiglio. I 6 brevi pezzi per ensemblesono in programma il 12 febbraio al Museo delNovecento di Milano, affidati al NED Ensemble sotto la direzione dello stesso Mannucci e il 7 aprileall’Auditorium Celesti di Desenzano del Garda per il XII Festival del NED Ensemble, che sarà diretto perl’occasione da Alessandro Calcagnile.

    Admir Shkurtaj

    Katër i radës. il naufragio,opera da camera perquattro voci, ensemble,polifonia “labe”, elettronicae tre attori, libretto diAlessandro Leograndetratto dal romanzo-reportage Il naufragio, è incartellone il 13 aprile alTeatro Koreja di Lecce, e il 17 e 18 aprile al TeatroDante Alighieri di Ravenna.L’allestimento è prodottodai Cantieri Teatrali Korejacon la regia di SalvatoreTramacere e la direzionemusicale dello stessoAutore.

    È disponibile on line il catalogo delle Edizioni Suvini Zerboni.Tutte le opere da noi pubblicate sono consultabili all’indirizzo www.esz.it.

    Un potente, completo e efficace motore di ricerca permetterà di consultare il nostro catalogo e di fare ricerche per strumento, organici, titolo, autore.

    Inoltre si potrà accedere a utili informazioni come le biografie degli autori,notizie sulle composizioni, prime esecuzioni, novità editoriali.

    Michele Tadini

    It Mooned per chitarraelettrica solista, ensembledi chitarre, bassi elettrici edue batterie è statoproposto in primaesecuzione assoluta il 1°gennaio al Giardino degliAranci, Fondazione Musicaper Roma, per lamanifestazione “Festa diRoma 2019”, interpreteLuca Nosto e il PMCEParco della MusicaContemporanea Ensemblediretto da Tonino Battista.Nella stessa occasione imedesimi interpreti hannoripreso In a Blink of a Nightper chitarra elettrica solistae ensemble di chitarreelettriche, bassi elettrici ebatteria.

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    Due novità cameristicheattorno al concetto di aura

    ue novità per Maurizio Azzan nella prossima primavera.Il 30 marzo il MACRO, Museo d’Arte Contemporanea diRoma, presenta Tutte le estensioni dell’aura per saxofono,percussioni e dispositivo elettroacusticonell’interpretazione del Duo Dubois (Alberto Cavallaro,saxofono, e Federico Tramontana, percussioni). Alcunerepliche, con date da definire, saranno previstein primavera all’Istituto Italiano di Cultura diBruxelles, a Foggia e probabilmente nel corsodella stagione della Società Italiana di MusicaContemporanea. Scrive il compositore: «Creareun equilibrio fra entità diverse significasmussarne a tal punto certi spigoli da permetterela realizzazione di un contatto in cui non esistepiù l’individualità della goccia ma solo il fluire delfiume. Nella mia musica, questo smussare èperlopiù sinonimo di spogliare e svuotare. Èsinonimo di togliere tutto ciò che, nel suo esseresuperfluo, potrebbe rendere troppo fragile unequilibrio che nasce necessariamente precario. È ricerca dell’essenza di ciascun suono, della sua auraquindi, e in questo lavoro è proprio dal momento della suaindividuazione che tutto prende inizio. Quattro fonti sonoreindistinguibili l’una dall’altra si fondono in una simbiosiperfetta in cui la corporeità degli interpreti si annulla nellacangianza di una massa sonora in lenta evoluzione. Il suono si trasforma nel tempo, occupando lo spazio inmodo instabile. Di tanto in tanto le sue improvvisedilatazioni e contrazioni fanno emergere quasi per errorecomponenti diverse, voci interne che a tratti prendono ilsopravvento sulle altre per guidarne il divenire. Sospesofra corpi di pelle, legno e metallo in vibrazione, il suono siespande, acquisendo plasticità e volume. Il suono èvolume, spazio che segna il tempo». Il 29 maggio Rondò, Stagione di Concerti del Divertimento Ensemble,ha in cartellone, alla Fabbrica del Vapore di Milano, laprima esecuzione assoluta di Aria(e). Tre studi sull’auraper voce, percussioni e dispositivo elettroacusticonell’interpretazione di Anna Piroli e Elio Marchesini. SpiegaAzzan: «Ogni strumento ha una sua aura, un insieme dicaratteristiche acustiche intrinseche che restano sempreben percepibili anche quando ci avventuriamo nelle più

    lontane periferie del suo risuonare. La voce non faeccezione e, curiosamente, presenta interessanti punti dicontatto con certi strumenti a percussione qui chiamati incausa come sua estensione contemporaneamente timbricae spaziale: altre voci – o forse sempre la stessa – maprovenienti da altri luoghi. L’iperstrumento voce-

    percussione-percussionista che ne risultadiventa la lente attraverso la quale mettere afuoco tre elementi testuali, le tre domande “chi?”,“quoi?” e “where?”, che vengono dilatate,disgregate e destrutturate fin quasi a ridursi apuro significante/spazio acustico. Ciascuno diquesti tre studi si presenta quindi come una sortadi esplorazione sonora pensata per spingere lecomponenti di questo rito – o teatro, che è poi lostesso – a rispondere a questi interrogativi,ridefinendo così il proprio ruolo su archi formali etemporalità di volta in volta diversi». Il 24novembre è stato ripreso alla Fondazione Torrita

    Cultura, a Torrita di Siena, nell’ambito del Festival MusicaProspettiva, Dove tutto è stato preso (Innerspace II) perpianoforte solo, interprete Maria Flavia Cerrato; il 15novembre alla Chiesa di San Carpoforo di Milano, per gliAmici di Musica/Realtà e l’Accademia di Belle Arti di Brera,Geometrie nelle mani, tre studi per chitarra amplificata,affidato a Giorgio Genta, solista di Icarus Ensemble; infine,il 24 gennaio, al Conservatorio di Musica “G. Donizetti” diBergamo, Monochrome per trio d’archi, interprete l’MdiEnsemble. Da aprile a giugno Maurizio Azzan saràcompositore in residenza a Vienna nell’ambito delprogramma di residenze artistiche della CancelleriaFederale Austriaca in cooperazione con KulturKontaktAustria. La residenza sarà l’occasione per intraprendere unprogetto di teatro musicale su libretto del poeta DanieleBellomi, commissionato dallo Schallfeld Ensemble di Graz,e di finalizzare la composizione di una novità per chitarraelettrica e live electronics, Dove tutto è stato preso III,commissione di Carlo Siega. Un nuovo lavoro per voce eelettronica commissionato da Alda Caiello ha ricevuto ilsostegno di SIAE Classici di Oggi. Azzan sarà inoltrecompositore in residence dell’Ensemble Fractales diBruxelles per il 2019.

    DPer via di levareMaurizio Azzan

    Doppia novità fraStrasburgo e Parma

    rima esecuzione assoluta per Eric Maestri il 9 marzoalla Galerie Aedaen di Strasburgo, con ripresa il 29 e 30marzo alla Casa della Musica di Parma, all’interno di unamasterclass al Conservatorio di Parma con il team delCICM, Centre de Recherche Informatique etCréation Musicale. A Strasburgo sarà PhilippeKoerper, solista dell’Ensemble L’Imaginaire, aproporre questa novità, Trans, nella versioneper saxofono tenore e elettronica; a Parmasarà lo stesso Maestri a presentare invece laversione per sola elettronica. Spiega l’Autore:«Tre idee abitano questo pezzo. L’idea dellatrasformazione che avviene durante l’ascoltonell’uditore e nel pre-ascolto che ilcompositore e l’interprete attuano, l’idea dellatrasformazione del suono e dell’intenzioneinterpretativa tramite il contatto tra lo strumento el’elettronica, e quella che definisco come tracciaesistenziale. Secondo quest’ultima idea la musica è unatraccia di scelte musicali operate nel senso dell’ascolto –futuro – durante il concerto. La musica è allora una tracciadi esse. La composizione è allora un atto di interpretazionepersonale e comune, fatta con l’interprete. Si tratta diaprire lo spazio creativo dell’esperienza e di sollecitarlotramite il dialogo e il contatto tra scrittura, performance eascolto. La scrittura mista, strumentale e elettronica,avanza tramite l’esplicitazione della parola e la

    realizzazione sonora. Quest’atto musicale attiva degli attisuccessivi, potenzialmente infiniti. L’elettronica è alloracomposta prima della parte strumentale. Dei crescendi edei glissandi innaturali, così come dei cambiamenti di

    timbro e di registro progressivi, sono al centro diquesta parte. Si tratta di creare delle sonoritàlontane da quelle strumentali. Il saxofono siposiziona su questa sezione. La parte strumentaleemerge progressivamente come un’interpretazionedell’elettronica. Attraverso il suono, l’interpretazionesollecita una trasformazione, un fare musicale chesi fonda sull’ascolto. Si tratta di trovare i termini perindicare il contatto. Questi termini sono i suoni.Così l’elettronica è una traccia che sollecita lostrumentista. Questa traccia resta attiva sempre.La performance la riattiva per proseguire il lavoro di

    definizione progressiva che essa comporta». Autoritratto IIsarà ripreso, nella versione per pianoforte e liveelectronics, il 3 aprile al Conservatoire de Saint-Denis,solista Céline Roulleau. Il 19 gennaio Eric Maestri èintervenuto al simposio del Centre de RechercheInformatique et Création Musicale alla Maison desSciences de l’Homme Paris Nord sul software di sistemaKiwi: “Programmation audio temps réel collaborative,incidences pédagogiques et sociales, du collège àl’université”.

    PTripla trasformazioneEric Maestri

    Carlo Ciceri

    Ins Wasser, ciclo su settelieder di Franz Schubert per voce femminile eensemble, è in programmail 28 aprile per il XII Festivaldel NED Ensembleall’Auditorium Celesti diDesenzano, soliste ChiaraErsilia Trapani e MariaEleonora Caminada,soprano, coadiuvate dalNED Ensemble diretto daAndrea Mannucci, e il 2maggio allo StaatstheaterKassel, col mezzosopranoMarie-Luise Dreßen e loStaatsorchester Kasseldiretto da FrancescoAngelico.

    Giorgio Gaslini

    Una selezione di QuindiciSongs da Songbook è stataproposta, nella trascrizionedi Andrea Monarda per vocefemminile e chitarra, il 12gennaio al Castello Ducaledi Ceglie Messapica(Brindisi) da LudmilaIgnatova, voce, MarcoScazzetta, percussioni, eAndrea Monarda, chitarra.

    Roberto Fabbriciani

    Roberto Fabbriciani eseguedue propri lavori, Abyss eFantasy Falls, entrambi perflauto, nastro magnetico elive electronics, il 26 marzoa Firenze per DiffrazioniMultimedia Festival, pressoLe Murate Progetti ArteContemporanea.

  • fresco di stampa il Cd monografico Dal nero deltempo (Da Vinci Classics C00035), dedicato al lustro più recente di produzione di Marco Quagliarini. Ilprogramma della registrazione, sia dal vivo sia in studio,comprende Dal nero del tempo per ensemble,interpretato da Carlo Boccadoro alla testa dell’ensembleSentieri Selvaggi, Pater noster per fisarmonica e voce,affidato a Samuele Telari e Arianna Venditelli,Movimento per pianoforte, solista Carlo Prampolini, eDal buio per orchestra d’archi, interprete il QuartettoNoûs. Scrive Alessandro Solbiati nelle note introduttivedel booklet: «Tra le poche righe che Marco Quagliariniantepone alla partitura di Dal nero del tempo, vi è unabrevissima frase priva di verbo principale, quasi unappunto rivolto più a se stesso che a tutti noi, che è lachiave essenziale per penetrare il suo mondocompositivo e personale: “Iniziare un lungo viaggiocome un pellegrino diretto alla sorgente”. […] La mentecorre a un’emozionante immagine poetica, quella delledue giovani anime che nella Decima delle DuineserElegien di Rainer Maria Rilke superano il torpore amorfoche sembra contraddistinguere un grigio aldilà eintraprendono un viaggio che li avvicina sempre più a quello che all’inizio del cammino appare come unsemplice, lontano punto luminoso: die Quelle derFreude, la Sorgente della Gioia. Naturalmente sipotrebbe citare anche il viaggio dantesco, ma èl’atteggiamento compositivo stesso di Marco Quagliariniad essere rilkiano: il comporre come necessità etica

    prima ancora che musicale, o, meglio, comeimprescindibile necessità interiore che trova nellamusica il suo mezzo di espressione, il proprio modo disciogliere gli enigmi dell’esistenza (o di tentare di farlo)attraverso le complesse e accattivanti vicende del purosuono, dei gesti e delle figure della musica. È, il suo, unatteggiamento religioso del comporre che infonde a ognibrano uno spessore subito evidente all’orecchiodell’ascoltatore attento: le arcate formali sono ampie ecomplesse non certo per autocompiacimento, maperché complesso, articolato e senza certezze a priori èil viaggio verso la sorgente. […] Quagliarini possiede unforte “senso della tradizione” (da non confondersi affattocon l’accademismo, il suo contrario), cioè hainteriorizzato a tal punto i percorsi della musica delpassato lontano e recente (si ricordi che egli è statoottimo strumentista prima di studiare composizione conMaestri quali, nell’ordine, Vandor, D’Amico e Fedele) damostrare a ogni passo di avere le “radici lunghe”, cioèda trovarsi a fare inconsci riferimenti a mondi storicisemplicemente perché necessari alla propria musica inquel momento. Così, se a volte emergono in Dal buiol’amore per i quartetti bartókiani e in Movimentoassonanze schönberghian-berghiane, ciò non significaaffatto essere retrò, bensì scrivere musica con radiciprofonde e durature. La stessa cosa si potrebbe diredell’evidente tensione verso il melos e il canto cheattraversa quasi ogni brano, divenendone spesso lavera spina dorsale».

    Verso la sorgenteMarco Quagliarini

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    ue le prime esecuzioni assolute nella primavera diMehdi Khayami. È in programma nella capitale tedesca,al WABE Berlin il 7 aprile, Tar Concerto per tar e tredicistrumenti, commissione dell’Ensemble United Berlin, chel’interpreterà insieme al solista Golnaz Khalili, sotto ladirezione di Catherine Larsen-Maguire. Il 12 maggio èinvece in cartellone al Como Contemporary Festival laprima esecuzione assoluta della versione riveduta diBoofe koor per ensemble, affidata all’AppassionatoEnsemble. Spiega il compositore: «Boofe koor, (initaliano: La civetta cieca) è una delle opere più note diSadegh Hedayat (Teheran, 1903 - Parigi, 1951); è unracconto in cui un pittore riflette, parlando dei suoi incubi,sull’influenza dell’idea della morte sull’esistenza umana.Il racconto, scritto nel 1930, ha ispirato la miacomposizione». È uscito di recente presso l’etichettaStradivarius il Cd monografico di Mehdi Khayami daltitolo Kamanche Concerto (STR 37107). Realizzatograzie al progetto SIAE Classici di Oggi, propone unviaggio nella geografia creativa del compositore diorigine iraniana. L’album raccoglie sei brani per organicidiversi composti nell’arco di pochi anni, dal 2010 di

    Primo Piano Trio per violino, violoncello e pianoforte al2016 dell’intenso Ghorbate Nashad (“Infelicelontananza”) per soprano, clarinetto e pianoforte su testodel poeta persiano Ahmad Shamloo e di Kamanche Concerto per kamanche (strumento adarco iraniano) e ensemble di undici musicisti, presentatonel 2016 alla Biennale di Venezia con il DivertimentoEnsemble diretto da Sandro Gorli, protagonisti dellapubblicazione insieme a Saman Samimi, kamanche, e alsoprano Lorna Windsor. La musica di Khayami riflette ilvariegato quadro espressivo di un mondo che si nutre dicontaminazioni suggestive e inaspettate, all’incrocio disonorità e componenti culturali differenti. Come illustraAlessandro Solbiati nelle note di accompagnamento: «Il progressivo affinamento delle capacità tecniche [di Khayami] è andato di pari passo con un altrettantoprogressivo riappacificarsi con le proprie radici culturali:esse, incarnandosi attraverso le potenzialità del pensierocompositivo occidentale, hanno in lui trovato unospessore espressivo profondo e nuovo, sempre piùevidente nella successione dei suoi lavori».

    Mehdi KhayamiViaggionel mondo creativoDue novità e un riccoCd monograficoD

    Un Cd monograficopropone la produzione più recente

    È

    rima esecuzione assoluta per Gilberto Bosco il 17marzo alla Sala Caritro di Trento, per l’AssociazioneMotoContrario, nell’ambito del Festival Contrasti. IlMotoContrario Ensemble proporrà È inquieta questacalma per tromba, saxofono contralto, viola e pianoforte.Spiega l’Autore: «Terzo brano di una serie in cuistrumenti simili (ma non uguali) rileggono ed esploranolo stesso materiale musicale, una cellula di tre note eun’“idea” centrale. Forse “idea” è troppo, forse “cellula” èun modo vecchio e datato di raccontare come inizia illavoro. Forse… Ebbene sì, guardare un lavoro pensando

    a cosa lo precede e a cosa, forse, lo seguirà, è unesercizio un poco vano e molto disturbante: qualcosache fa girare la testa perfino a un compositore. Ma sealtro seguirà, lo vedremo con il futuro. E se questapiccola operazione avrà un senso, saranno gli esecutorie gli ascoltatori a deciderlo». Il Conservatorio “G.Cantelli” di Novara ospiterà il 24 maggio la ripresa di Inattesa per saxofono baritono in mi bemolle e violoncello,nell’interpretazione del Duo Tubi & Corde (MarcoBonetti, saxofono, e Guido Boselli, violoncello).

    Gilberto BoscoCellula ricorrenteNovità cameristicaal Festival ContrastiP

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    Novità per percussioni alFestival Trame sonoreLuoghi per musica

    Federico Gardella

    Tra fine maggio e inizio giugno il Festival di Musica daCamera “Trame Sonore” di Mantova proporrà la primaesecuzione assoluta di Essere bosco per quattropercussionisti, affidato al gruppo Tetraktis Percussioni.Così Gardella: «Mi piace credere che esistano luoghiabitati da una musica. A volte sono luoghi ipotetici (unaparticolare biblioteca immaginata da Borges, un certoscorcio di mare pensato da Friedrich), a volte sono luoghireali ma inaccessibili. La musica (con il suo corpo di vento)incarna una presenza che vive quei luoghi, che li rende, inun certo senso, possibili. Sempre più spesso mi accorgodella necessità di definire quel luogo (prima ancora diimmaginare il suono) quando inizio a scrivere. Sempre piùspesso quel luogo diventa l’alpha e l’omega del miocomporre rimanendo, però, un fatto essenzialmenteprivato. E così in Essere bosco per quattro percussionistila musica abita un luogo reale, ma ignoto a chi già non loconosca: poco importa, la natura astratta del suono saprà

    ricostruire nella mente di ognuno l’immagine piùappropriata, il ricordo più esatto. E, in effetti, chi non hamai provato l’emozione (indescrivibile con le parole) disentirsi un bosco?». Di Federico Gardella sarà possibileascoltare nei prossimi mesi Cinque notturni da braccio perviola d’amore il 26 febbraio al Salmon Recital Hall dellaChapman University, Orange County (California), solistaMarco Fusi; Architetture del canto e del silenzio perensemble il 22 marzo al Museo del Novecento di Milano,per il Festival Cinque Giornate, affidato all’Ensemble delConservatorio di La Spezia diretto da AlessandroCalcagnile; Tre studi sulla notte - Tre studi per riscoprirel’alba per pianoforte il 14 aprile alla GAM Galleria d’ArteModerna di Milano, per la rassegna Rondò 2019, interpreteAnnalisa Orlando; infine D’autres arabesques per oboe epianoforte il 20 maggio al Cantacuzino Palace di Bucarest,nel contesto dell’International Week for New Music enell’interpretazione del SonoMania New Music Ensemble.

    La scintilla e il fuocoLeonardo Marino

    Tre le prime nell’arcodi due mesi

    T

    Due concerti monograficicelebrano il compositoreDieci anni dopo

    Henri Pousseur

    Due importanti concerti monografici celebrano il decimoanniversario della scomparsa del compositore. Il primo,“Omaggio a Henry Pousseur (1929-2009)”, avrà luogo il 17 maggio al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara,nell’ambito del Festival miXXer, a cura del Conservatorio“G. Frescobaldi” di Ferrara, con la direzione artistica diStefano Cardi. Verranno eseguiti da Marianne Pousseur,voce, e dai solisti del Conservatorio “G. Frescobaldi” diFerrara diretti dallo stesso Cardi Madrigal 2 per quattrostrumenti antichi, Mnémosyne I, monodia per voce sola,Mnémosyne II, sistema di improvvisazione per uno o piùesecutori, Vue sur les jardins interdits per quartetto disaxofoni, Automates dans leur jardinet per due strumentimelodici, Javanitas per violino e trombone, e Huit petites

    géométries per ensemble di sette musicisti. Due giornidopo, il 19 maggio, il Centre Henri Pousseur di Liegicontinuerà le celebrazioni del compositore con un concertoche propone Madrigal III per clarinetto e cinque strumenti, il già citato Vue sur les Jardins interdits e Reflets d’arc-en-ciel per violino e pianoforte. Il 7 marzo l’Académie Royalede Belgique ospiterà il Quatuor Zerkalo alla Galerie deMarbre del Palais des Académies di Bruxelles nella ripresadi Rasche Fuge zur Sache Bach per quartetto d’archi. Il 26 marzo Roberto Fabbriciani eseguirà a Firenze per ilDiffrazioni Multimedia Festival, presso Le Murate ProgettiArte Contemporanea, Zeus joueur de flûtes per flauto,nastro magnetico e live electronics.

    re prime esecuzioni nei prossimi mesi per LeonardoMarino. Il 27 febbraio la stagione Rondò 2019 delDivertimento Ensemble propone al Teatro Litta di MilanoOboe, Take One per oboe, solista Luca Avanzi. Spiegal’Autore: «Il brano Oboe, Take One è il mio primoesperimento di scrittura solistica per questo strumentotanto bello quanto lontano da me. Il brano è un piccolostudio compositivo che esplora le possibilità timbriche edespressive dello strumento». Sarà invece Kiev ilpalcoscenico della prima esecuzione assoluta di una novitàin scala più ampia, L’artificio del fuoco per violino,violoncello e grande ensemble: ne saranno interpreti, il 27aprile, i solisti Rachel Koblyakov e Viktor Rekalo, conl’Ukho Ensemble diretto da Luigi Gaggero. Marino cosìdescrive il lavoro: «L’artificio del fuoco è un concerto per

    violino, violoncello e grande ensemble commissionatomidall’Ukho Ensemble. Il brano è composto di tre movimentied è costruito a partire dall’inciso melodico presentato nellaprima battuta. Questo inciso è la “scintilla” che innesca il“fuoco” che prende forme diverse nei vari movimenti: èdivampante nel primo, purificatore nel secondo escoppiettante nel terzo. Il brano è caratterizzato da unaforte chiarezza armonica, da una costante evoluzione dellefigure e da tentativi di alterazione del tempo percepito».Leonardo Marino compare nuovamente nel cartellone diRondò 2019 con un nuovo brano per tre voci femminili, inprima esecuzione assoluta il 31 marzo alla Fabbrica delVapore, affidato a Elisa Bonazzi, Gaia Mattiuzzi e GiuliaZaniboni.

    Canto rivelatoLuis de Pablo

    Una nuova paginasinfonico-corale arricchisceil catalogo del compositore

    Il 13 febbraio la Sala Sinfónica dell’Auditorio Nacional di Madrid ospiterà la prima esecuzione assoluta di Cantata femenina per coro femminile e orchestra,nell’interpretazione di José Ramón Encinar alla testadell’Orquesta y Coro de la Comunidad de Madrid. CosìLuis de Pablo ci introduce alla sua nuova composizione: «Il mio catalogo comprende un ampio numero di cantate:Passio, Los Novísimos, La caída de Bilbao, Martinus, Measomo a la noche, Animae, per citarne solo alcune. Inquesti lavori la parte vocale, con l’eccezione di Animae, è

    preminentemente maschile. Con questa Cantata femeninaho voluto equilibrare un’evidente lacuna che avvertivocome una mancanza. I testi che mi hanno ispirato – nonpresenti in questa versione per tristi ragioni economiche –sono stati scelti dopo una lettura di alcune poesieammirevoli di una poetessa da me ammirata. Tutta l’oper