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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale Per duo Alessandro Solbiati Omaggio viennese a Boulez e ulteriore prima cameristica al Pontino 73 giugno 2017 E SZ news D ono due le prime esecuzioni assolute per Alessandro Solbiati nei prossimi due mesi. Inaugura la piccola serie il 6 giugno al Teatro Studio di Milano Whither Would You Go? per gruppo di voci miste e dieci strumentisti, su testo di William Shakespeare, commissione del Divertimento Ensemble che lo esegue sotto la direzione di Marco Seco all’interno della propria stagione Rondò 2017. Spiega l’Autore: «Whither would you go? è stato composto per la Stagione concertistica Rondò 2017 particolarmente dedicata alla migrazione. La sfida era doppia: utilizzare un testo potentissimo e terribilmente attuale di William Shakespeare, tratto dal Sir Thomas More, reso ancor più significativo dall’essere parte di quelle poche pagine manoscritte attribuite con certezza al Bardo, e affidarlo a un gruppo di voci cui non è richiesta alcuna competenza musicale di base. Non per un vero coro, quindi, è pensata la partitura, ma per un gruppo di persone, uomini e donne, che decidano di mettere in gioco in toto la propria voce, cantando, certo (e con note suggerite dall’ensemble in modo da essere imitabili da chi non può leggere una partitura, con durate indicate in secondi o con altri espedienti), ma anche parlando, sussurrando, gridando, glissando in una specie di Sprechgesang, e così via. Ciò rende ancora più potente il testo: è una vera umanità, quella che lo proietta al pubblico, non un gruppo di professionisti. Ciò non impedisce certo che il brano possa essere eseguito e cantato anche da un vero coro, in altre occasioni. Non posso non citare qui, in traduzione italiana, almeno l’inizio di un testo, impressionante per la sua purtroppo “eterna contemporaneità”: “Voi, dove andreste? Vi piacerebbe trovare una nazione così barbara da non volervi concedere, in un’esplosione di odiosa violenza, dimora sulla terra? Cosa pensereste, se foste trattati così? Questa è la situazione degli stranieri e questa è la vostra disumanità incivile”. L’ensemble, dall’organico a tinte forti (solo archi gravi, presenza di ottoni e fisarmonica, etc.) incarna il testo mediante una serie di continua a pag. 2 Shakespeare e le migrazioni, le percussioni e un’orchestra giovanile s’incontrano Umanità corale Ivan Fedele S rive per vibrafono e pianoforte, Commissione Phace Ensemble e Wiener Konzerthaus, sarà proposto in prima esecuzione assoluta il 13 giugno a Vienna, al Berio-Saal del Wiener Konzerthaus, nell’interpretazione del Phace Ensemble. Spiega l’Autore: «Drive prende le mosse dal primo arpeggio/accordo di Dérive I di Pierre Boulez, accordo che diventa la guida (D(é)RIVE ), il binario sul quale tutta la composizione viene condotta. Tre brevi “incisi” o “notazioni”, per dirla alla Boulez, di carattere contrastante preludono a un ciclo futuro. Il primo frammento si basa sul semplice spunto formale di attacco/risonanza. Il secondo si dipana su un tappeto di tremoli e trilli increspati da figure di arpeggi che si riferiscono chiaramente all’incipit di Dérive. Il terzo si propone come un ambiente oscuro e tenebroso, illuminato alla fine da violenti flash accordali. In generale la composizione è concepita secondo un principio di simbiosi tra i due strumenti che si sviluppa attraverso un morphing progressivo». Il pezzo verrà ripreso, in prima esecuzione italiana, il 1° luglio al Castello Caetani di Sermoneta per gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea del Festival Pontino di Musica, affidato a Simone Beneventi e Andrea Rebaudengo. In quello stesso concerto e nell’interpretazione dei medesimi interpreti avrà luogo la prima esecuzione assoluta di Duals per un percussionista e pianoforte. Questo nuovo lavoro è articolato in cinque sezioni, in ciascuna delle quali il pianoforte si confronta con specifiche sonorità delle percussioni, esclusivamente della sezione dei metallofoni, proponendo un’alchimia sempre nuova e diversa, a seconda del reagente con cui le sonorità della tastiera, impiegata peraltro con modalità molteplici (preparazione, azioni sulla cordiera, etc.), entra in dialogo. Si alternano così tamtam e campane a lastra; piatti; steel drum, cencerros e agogò (campanacci); vibrafono, campanacci, crotali e glockenspiel; gong cinesi a glissando e dobaci (ciotole tibetane). Tale dualità si declina così in una molteplicità di interazioni di qualità e di materiali sonori. Nel contempo la vasta composizione, dalla durata di ca. 30’, sottopone il suono anche a un’interessante dinamica spaziale: lungo le cinque stazioni duali, il percussionista migra infatti nello spazio, compiendo una rotazione tra le postazioni in cui lo attendono i diversi strumenti, a disegnare un percorso geografico tra culture musicali che moltiplica sul piano visivo la cangiante varietà “duale” del paesaggio sonoro. In questi mesi è possibile ascoltare musica di Fedele nelle seguenti occasioni: il 28 maggio all’Opera di Firenze, per il Maggio Musicale Fiorentino, la cui Orchestra propone sotto la direzione di David Robertson, Syntax per orchestra; il 7 giugno alla Salle Varèse del Conservatoire de Lyon, dove Hugo Chenuet esegue Elettra per viola e live electronics; l’8 giugno alla Sala da concerto del Municipio di Hong Kong, che ospita Jean- Guihen Queyras nell’esecuzione di Arc-en-ciel per violoncello; Emanuela Battigelli interpreterà Suite francese V per arpa il 17 giugno a Villa Matter di Mestre, per la rassegna I Concerti in Villa degli Amici della Musica di Mestre, e il 5 luglio a Treviso presso il chiostro dell’Ex-Israa per la rassegna L’Arsenale 2017 “Altri canti”; il 29 giugno a Parigi l’Académie del Festival ManiFeste dell’Ircam ospiterà Breath and Break per trio di ottoni e dispositivo elettronico, affidato agli Studenti del Pôle Sup’93, coadiuvati nella realizzazione informatica musicale Ircam da Simone Conforti. Sarà infine possibile ascoltare Haru haiku per soprano, clarinetto basso, violoncello e percussione il 28 giugno all’Eglise du Bouclier di Strasburgo e il 21 luglio all’Église de Locmaria di Belle-Île-en-Mer, nell’ambito del XII Festival de Musique de Chambre “Plage Musicale en Bangor”, sempre nell’interpretazione dell’ensemble Accroche Note: Françoise Kubler, soprano, Armand Angster, clarinetto basso, Christophe Beau, violoncello, ed Emmanuel Séjourné, percussioni (quest’ultimo sostituito nel secondo concerto da Huggo Le Hénan).

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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale

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Omaggio viennese a Bouleze ulteriore prima cameristicaal Pontino

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ono due le prime esecuzioni assolute per AlessandroSolbiati nei prossimi due mesi. Inaugura la piccola serieil 6 giugno al Teatro Studio di Milano Whither Would YouGo? per gruppo di voci miste e dieci strumentisti, sutesto di William Shakespeare, commissione delDivertimento Ensemble che lo esegue sotto la direzionedi Marco Seco all’interno della propria stagione Rondò2017. Spiega l’Autore: «Whither would you go? è statocomposto per la Stagione concertistica Rondò 2017particolarmente dedicata alla migrazione. La sfida eradoppia: utilizzare un testo potentissimo e terribilmenteattuale di William Shakespeare, tratto dal Sir ThomasMore, reso ancor più significativo dall’essere parte diquelle poche pagine manoscritte attribuite con certezzaal Bardo, e affidarlo a un gruppo di voci cui non èrichiesta alcuna competenza musicale di base. Non perun vero coro, quindi, è pensata la partitura, ma per ungruppo di persone, uomini e donne, che decidano dimettere in gioco in toto la propria voce, cantando, certo

(e con note suggerite dall’ensemble in modo da essereimitabili da chi non può leggere una partitura, con durateindicate in secondi o con altri espedienti), ma ancheparlando, sussurrando, gridando, glissando in unaspecie di Sprechgesang, e così via. Ciò rende ancorapiù potente il testo: è una vera umanità, quella che loproietta al pubblico, non un gruppo di professionisti. Ciònon impedisce certo che il brano possa essere eseguitoe cantato anche da un vero coro, in altre occasioni. Nonposso non citare qui, in traduzione italiana, almenol’inizio di un testo, impressionante per la sua purtroppo“eterna contemporaneità”: “Voi, dove andreste? Vipiacerebbe trovare una nazione così barbara da nonvolervi concedere, in un’esplosione di odiosa violenza,dimora sulla terra? Cosa pensereste, se foste trattaticosì? Questa è la situazione degli stranieri e questa è lavostra disumanità incivile”. L’ensemble, dall’organico atinte forti (solo archi gravi, presenza di ottoni efisarmonica, etc.) incarna il testo mediante una serie di

continua a pag. 2

Shakespeare e lemigrazioni, le percussioni e un’orchestra giovaniles’incontrano

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rive per vibrafono e pianoforte, Commissione PhaceEnsemble e Wiener Konzerthaus, sarà proposto in primaesecuzione assoluta il 13 giugno a Vienna, al Berio-Saaldel Wiener Konzerthaus, nell’interpretazione del PhaceEnsemble. Spiega l’Autore: «Drive prende le mosse dalprimo arpeggio/accordo di Dérive I di Pierre Boulez,accordo che diventa la guida (D(é)RIVE ), il binario sulquale tutta la composizione viene condotta. Tre brevi“incisi” o “notazioni”, per dirla alla Boulez, di caratterecontrastante preludono a un ciclo futuro. Il primoframmento si basa sul semplice spunto formale diattacco/risonanza. Il secondo si dipana su un tappeto di tremoli e trilli increspati da figure di arpeggi che siriferiscono chiaramente all’incipit di Dérive. Il terzo sipropone come un ambiente oscuro e tenebroso,illuminato alla fine da violenti flash accordali. In generalela composizione è concepita secondo un principio disimbiosi tra i due strumenti che si sviluppa attraverso unmorphing progressivo». Il pezzo verrà ripreso, in primaesecuzione italiana, il 1° luglio al Castello Caetani diSermoneta per gli Incontri Internazionali di MusicaContemporanea del Festival Pontino di Musica, affidato a Simone Beneventi e Andrea Rebaudengo. In quellostesso concerto e nell’interpretazione dei medesimiinterpreti avrà luogo la prima esecuzione assoluta diDuals per un percussionista e pianoforte. Questo nuovolavoro è articolato in cinque sezioni, in ciascuna dellequali il pianoforte si confronta con specifiche sonoritàdelle percussioni, esclusivamente della sezione deimetallofoni, proponendo un’alchimia sempre nuova ediversa, a seconda del reagente con cui le sonorità dellatastiera, impiegata peraltro con modalità molteplici(preparazione, azioni sulla cordiera, etc.), entra indialogo. Si alternano così tamtam e campane a lastra;piatti; steel drum, cencerros e agogò (campanacci);vibrafono, campanacci, crotali e glockenspiel; gongcinesi a glissando e dobaci (ciotole tibetane). Tale dualitàsi declina così in una molteplicità di interazioni di qualità

e di materiali sonori. Nel contempo la vastacomposizione, dalla durata di ca. 30’, sottopone il suonoanche a un’interessante dinamica spaziale: lungo lecinque stazioni duali, il percussionista migra infatti nellospazio, compiendo una rotazione tra le postazioni in cuilo attendono i diversi strumenti, a disegnare un percorsogeografico tra culture musicali che moltiplica sul pianovisivo la cangiante varietà “duale” del paesaggio sonoro.In questi mesi è possibile ascoltare musica di Fedelenelle seguenti occasioni: il 28 maggio all’Opera diFirenze, per il Maggio Musicale Fiorentino, la cuiOrchestra propone sotto la direzione di David Robertson,Syntax per orchestra; il 7 giugno alla Salle Varèse delConservatoire de Lyon, dove Hugo Chenuet esegueElettra per viola e live electronics; l’8 giugno alla Sala daconcerto del Municipio di Hong Kong, che ospita Jean-Guihen Queyras nell’esecuzione di Arc-en-ciel pervioloncello; Emanuela Battigelli interpreterà Suitefrancese V per arpa il 17 giugno a Villa Matter di Mestre,per la rassegna I Concerti in Villa degli Amici dellaMusica di Mestre, e il 5 luglio a Treviso presso il chiostrodell’Ex-Israa per la rassegna L’Arsenale 2017 “Altricanti”; il 29 giugno a Parigi l’Académie del FestivalManiFeste dell’Ircam ospiterà Breath and Break per triodi ottoni e dispositivo elettronico, affidato agli Studenti delPôle Sup’93, coadiuvati nella realizzazione informaticamusicale Ircam da Simone Conforti. Sarà infine possibileascoltare Haru haiku per soprano, clarinetto basso,violoncello e percussione il 28 giugno all’Eglise duBouclier di Strasburgo e il 21 luglio all’Église deLocmaria di Belle-Île-en-Mer, nell’ambito del XII Festivalde Musique de Chambre “Plage Musicale en Bangor”,sempre nell’interpretazione dell’ensemble AccrocheNote: Françoise Kubler, soprano, Armand Angster,clarinetto basso, Christophe Beau, violoncello, edEmmanuel Séjourné, percussioni (quest’ultimo sostituitonel secondo concerto da Huggo Le Hénan).

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situazioni musicali estremamente esplicite e potenti,quasi “incalzando” ciascuna parola. Si è scelto poi di dareal brano una struttura simmetrica in qualche modo “letta”nel testo stesso e che, per ulteriore chiarezza e con unpizzico di ironia, fa riferimento a varie forme antiche,come lo Scherzo e la Passacaglia. L’articolazione formalesi articola in Parte prima: Prologo I - Scherzo I -Intermezzo strumentale I - Sentenza I - Intermezzostrumentale II (Passacaglia); Parte seconda: Prologo II -Scherzo II - Intermezzo III (strumentale e vocale) -Sentenza II. Questa struttura, piena di ritorni e di riprese,vuole alludere anche a un che di popolare e di arcaico,come la struttura stessa del Teatro Studio, cosìfelicemente simile da una parte a una casa di ringhiera e dall’altra proprio al Globe Theatre shakespeariano». E vidi quattro stelle, concerto per quattro percussionisti,timpani concertanti e orchestra sinfonica è in cartellone,nell’interpretazione dell’Orchestre Jeunes Centre (OJC)diretta da Simon Proust, il 20 luglio all’Hôtel de Ville diTours, con riprese il 21 luglio allo Château d’Amboise, il22 luglio alla Cattedrale di Orléans e infine il 23 luglio alFestival de Richelieu. Così Solbiati presenta questanovità: «Molte sono state le ragioni per le quali sono statofelice di accettare questa commissione da parte dellaOJC, ragioni che hanno finito per rappresentare il puntodi partenza stesso, la sorgente di questo ampio eambizioso lavoro. La OJC è un’orchestra giovanile che si forma ogni estate, dopo un esame di ammissione perogni componente a Tours e Orléans, le città principalidella Regione Centre: avere la possibilità di lavorare conun’orchestra di giovani, di effettuare un vero stage dilavoro con loro sulla mia musica è per me un’esperienzaappassionante. È come avere un periodo di crescitareciproca attorno a un progetto creativo personale moltoforte. Anche i solisti sono giovani, e per di più si tratta dipercussionisti: ho sempre adorato le percussioni, cui hodedicato molti lavori, per strumentista solo, solista conpianoforte o con ensemble, per gruppo di percussionistifino a giungere a Thai Song, brano per 52 gong per LesPercussions de Strasbourg. Le percussioni sono per meil “suono originario”, la prima espressione musicaleumana assieme alla voce, il suono dell’energia delmondo. Il suono delle percussioni è simbolico in sestesso, e per questo ho scelto per titolo un verso dellaDivina Commedia posto all’inizio del Purgatorio, all’uscitadall’oscurità dell’Inferno, dunque, un verso che fariferimento a quattro stelle dell’emisfero australe chesecondo Dante nessun uomo ha potuto vedere dopol’uscita dall’Eden: una sorta di luce mai vista, simbolo diun cammino nuovo. Il concerto è pensato per una precisadisposizione spaziale: i quattro percussionisti devonoessere collocati ai quattro angoli dell’orchestra (come direai quattro angoli della Terra), con il timpanista al centro,come una sorta di cuore dell’orchestra che può “battere”in modo diverso con ciascun solista. Ogni percussionistaavrà un set composto da diversi strumenti di quattrodifferenti “colori timbrici” e materiali: ad esempio, nelcampo delle pelli, uno avrà dei timpani, uno la grancassa,il terzo toms e rototoms e il quarto le congas. Il concertosarà in quattro movimenti (un numero cardine ricorrente,dunque, simbolo dei punti cardinali e dell’umano: si vedala posizione dell’Uomo vitruviano di Leonardo), ognimovimento allude a uno dei quattro elementi (nell’ordineterra, aria, fuoco e acqua) e quindi avrà un “colore”,

un’agogica e una struttura corrispondente: il primo,lentissimo ma esplosivo al centro, sarà basato sulle pellie allude a una Passacaglia; il secondo, leggero e veloce,sui metalli risonanti (piatti sospesi, tam tam, gong, etc.); il terzo, graffiante e ritmico, un vero Scherzo, sui legni(marimba, xilofono, etc.); il quarto, in Tempo giusto, suimetalli più luminosi (vibrafono, glockenspiel, crotali, etc.),luogo della cristallinità, ma anche sui watergong, luogoliquido della genesi stessa della vita». Il 17 maggio ilTeatro Central di Siviglia ha ospitato una ripresa di No More per gruppo di bambini e sette strumenti,nell’interpretazione di Taller Sonoro. Il 19 maggioMichele Marco Rossi ha eseguito una selezione da Suite,quattro pezzi per violoncello solo, all’Auditorium delParco dell’Aquila, per il Festival L’Aquila ContemporaneaPlurale. Il 22 maggio Gabriele Cassone ha ripresoStraight per tromba nella Sala Musica del Conservatorio“G. Cantelli” di Novara. Il 26 maggio è stato sempre ilFestival L’Aquila Contemporanea Plurale a riproporre,nell’ambito della ripresa del progetto “Miroirs”, unconcerto a specchio con i Miroirs di Ravel, La nuit deMaurice (d’après “Noctuelles”) per pianoforte, interpretel’ideatore del progetto Francesco Prode. A Sermonetaverrà eseguita il 6 luglio dalla dedicataria MalikaYessetova la versione definitiva di Quelle pause di luceper violino solo. Dal 13 al 15 settembre il Teatro Ristoridi Verona incentrerà una tre giorni di musica d’oggi sullaproduzione di Alessandro Solbiati, incorniciandola conlavori di colleghi del Novecento storico o contemporaneoe di allievi dello stesso Solbiati. Sarà possibile sentire tral’altro Quelle pause di luce per violino solo, interpreteMalika Yessetova, Dies per clarinetto e pianoforte,nell’interpretazione di Selene Framarin e Alfonso Alberti,Interludi, sedici brevi pezzi, affidati a Maria GraziaBellocchio, To Whom? per voce sola, col soprano LauraCatrani, Sonata seconda per pianoforte, eseguita daEmanuela Piemonti, e la Sonata per chitarra, solistaAndrea Monarda. Quest’ultimo pezzo sarà ripreso dalmedesimo interprete il 22 settembre a Bellagio per ilFestival di Bellagio e del Lago di Como. Esce intanto nelmese di giugno per EMA Vinci Records il Dvdmonografico con la produzione video dell’opera Il suono

giallo. Le riprese sono stateeffettuate nel corso della messain scena avvenuta nel giugno2015 al Teatro Comunale diBologna. Non di un semplicemontaggio si tratta tuttavia, bensìdi una vera e propria produzionevideo con la regia di FrancescoLeprino. È infine in preparazioneper Stradivarius il Cd monograficorealizzato da Ex Novo Ensemblein occasione del concertomonografico di Venezia delnovembre 2016. Le registrazioni,

in studio, sono state completate nel maggio 2017 colSecondo Trio d’archi. Il Cd include Novus per flauto,clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, commissionedell’Ex Novo Ensemble per il concerto in questione,Guernica per flauto, violino, viola e violoncello, Diecipezzi per fisarmonica, due violini e violoncello, e ilSecondo Trio d’archi per violino, viola e violoncello.

segue da pag. 1 (Solbiati: Umanità corale)

È disponibile on line il catalogo delle Edizioni Suvini Zerboni.Tutte le opere da noi pubblicate sono consultabili all’indirizzo www.esz.it.

Un potente, completo e efficace motore di ricerca permetterà di consultare il nostro catalogo e di fare ricerche per strumento, organici, titolo, autore.

Inoltre si potrà accedere a utili informazioni come le biografie degli autori,notizie sulle composizioni, prime esecuzioni, novità editoriali.

Luis de Pablo

Turris eburnea per chitarra è in cartellone il 22 settembre aBellagio per il Festival diBellagio e del Lago di Como,solista Andrea Monarda. Il violista Maurizio Barbettipropone nel Cd Stradivarius My Soul Has Nought But Fireand Ice (STR 37056) la primaregistrazione mondiale di Solo-Kunst, tre fughe dall’Artedella fuga di J.S. Bach,nell’adattamento per viola soladello stesso Barbetti.

Martino Traversa

Hae-Sun Kang e CiroLongobardi hanno interpretatoQuasi una sonata... per violinoe pianoforte il 4 maggio allaCasa della Musica di Parmaper la rassegna “VersoTraiettorie”. Oiseaux tristes perpianoforte è stato proposto il 26maggio da Francesco Prodeall’Auditorium del Parcodell’Aquila, per la rassegnaL’Aquila ContemporaneaPlurale.

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l GIFestival, GAMO International Festival ha presentatolo scorso 20 dicembre alla Sala Vanni di Firenze,nell’interpretazione di Roberto Fabbriciani, MonochromerGarten VIII per flauto contralto, ultimo della serie deiMonochromer Garten nati da una riflessione sui codiciestetici della cultura giapponese. Il pezzo verrà ripreso il21 giugno in prima esecuzione in Germania alla St.Georg Kirche di Colonia nell’ambito del MusikfestivalRomanischer Sommer Köln, con la solista CamillaHoitenga. Commissione NHK Symphony Orchestra,Shades of Ochre per orchestra è in cartellone in primaesecuzione assoluta il 9 giugno alla Tokyo Opera Citynell’interpretazione di Lawrence Renes alla testa dellacompagine committente. Spiega l’Autrice: «Rosso,arancione, oro, talvolta persino viola. Gli strati dell’ocraproducono un paesaggio magico. Chiunque abbia maicamminato tra le rocce naturali di ocra del Roussillonnella Francia meridionale troverà quell’inondazione dicolori un’esperienza indimenticabile, persino estatica. Il genere umano è stato sempre attratto dal pigmentoocra, che è stato impiegato nella preistoria enell’antichità da molte civiltà diverse in diversi continenti.La colorazione ocra è prodotta tramite l’assorbimento ela restituzione di componenti di una certa frequenzadella luce visibile. Gli spettri acustici di questo pezzohanno preso forma in modo analogo. Per me laformazione orchestrale è stata come una madre terra dacui fluisce dell’energia e si producono numerose tinte.Considero il timbro altrettanto importante quanto altriparametri musicali quali l’altezza, il ritmo e la dinamica.

In Shades of Ochre ho cercato di creare un organismosonoro che consista di numerosi colori, i cui stadi,proprio come strati di ocre, e gli angoli di apparizionecambiano progressivamente e continuamente. Oltreall’impiego sottile del timbro andrà considerato anchel’aspetto formale, in cui la pittura svolge un ruoloimportante. L’orchestra spruzza e fa depositare imateriali sonori su tele immaginarie. Queste includonoeffetti di bisbigliando, che richiamano le particelle dicolore, e glissandi. Tali eventi sono sviluppati, ampliati emessi in relazione reciproca dall’ensemble, che è comel’osservatore di fronte, diciamo, a un dipinto di JacksonPollock: non si può limitare a uno sguardo da lontano,ma deve ispezionare da vicino la tela per apprezzareogni dettaglio del colore. La forma del pezzo è data dauna drammaturgia di focalizzazione continuamentevariabile (zooming in and out )». Solisti della JungeDeutsche Philharmonie interpretano il 31 maggio a Bad Homburg Lamento da una canzone popolare diFukushima per due violini e Epanouissement pervioloncello, con replica il 1° giugno al Japanisch-Deutsches Zentrum di Berlino. L’Ensemble Horizonteesegue invece Lamento II da una canzone popolare diFukushima per violino e viola il 2 giugno ad Amburgonell’ambito del Forum neue Musik in derChristianskirche. Les Percussions de Strasbourginterpretano infine Vagues des passions per duepercussionisti il 2 luglio al Conservatoire àRayonnement Régional di Reims.

Tele immaginarieMalika Kishino

Prosegue con altre novitàl’esplorazione di due prediletti filoni cromatici

I

rima esecuzione assoluta per Carlos Roqué Alsina il 1° agosto all’Auditorium Campra del ConservatoireDarius Milhaud di Aix-en-Provence, nell’ambito dellarassegna Les Nuits Pianistiques, con Parcours etimages, tre movimenti per pianoforte e orchestra:interpreti l’Autore alla tastiera e l’OrchestreSymphonique de l’Opéra de Toulon diretta da YeruhamScharovsky. Spiega Roqué Alsina: «Quest’opera perpianoforte solista e orchestra ha come base strutturalel’idea di un percorso generale che si trasforma nel tempocon l’apparizione successiva di “immagini sonore” moltodifferenziate, che arricchiscono i discorsi sviluppandolisistematicamente. L’opera consta di tre movimenti. Ilprimo, in forma di concerto, attribuisce al solista un ruolovirtuosistico e decisivo nella strumentazione. Passaggi di

densità diverse convergono in strutture armonicheprecise. Il secondo movimento è piuttosto il risultato diuna riflessione sulla natura stessa della forma in musicaquando essa è legata al riconoscimento di momenti giàpercepiti (o già vissuti) che si ripropongono in terminileggermente trasformati o in circostanze lontane dallaloro presentazione. Il terzo movimento, di caratterevirtuosistico tanto per l’orchestra che per il solista, èbasato soprattutto sull’energia generata da diversi modidi glissandi effettuati dai corni così come dal pianoforte.La scrittura è densa e si fonda essenzialmente su grandivariazioni ritmiche. In questo movimento il solista el’orchestra si fondono in un’immagine di bravura edenergia».

Metamorfosi concertantiCarlos Roqué Alsina

Virtuosismo strumentale per Les Nuits Pianistiques di Aix-en-Provence

P

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta daMarco Angius presenta in prima esecuzione assoluta il31 maggio all’Opera di Firenze l’Ottavo Concerto perpianoforte e orchestra di Luca Mosca, solista AnnaD’Errico. Spiega il compositore: «L’Ottavo Concerto perpianoforte e orchestra è in un unico movimento, come ilprimo, il quarto, il quinto e il settimo, ma è evidenteall’ascolto che si suddivide in due ampie parti per unadurata complessiva di circa diciotto minuti. Il pianofortecomincia da solo con un ossessivo, velocissimoarpeggio dissonante cui segue un dialogo serrato eprolungato tra solista e orchestra che sfocia in unaseconda, più lunga e frastagliata cadenza solistica, dinotevole impegno virtuosistico. Una zona di attonito eimmobile stupore timbrico-figurale conduce senzasoluzione di continuità alla seconda parte del concerto,

in cui il solista dialoga brillantemente con gruppicameristici sempre diversi (coi flauti e i clarinetti, con ifagotti, con tutti i legni, con tutti i legni e gli ottoni e poi,via via, con timpani, vibrafono e arpa e con gli archi).Dopo un’altra piccola cadenza si giunge alla parte finale,diretta verso un crescendo che s’interrompeimprovvisamente con un brutale, inaspettato silenzio.Questo concerto è dedicato al mio caro amicoPierangelo Conte». L’8 giugno viene ripresa al TeatroDal Verme di Milano La cortina di gala, opera cinese inun atto su libretto di Pilar García e Ernesto Rubin deCervin ispirato al Genji Monogatari di Murasaki, interpretiPaola Cacciatori, mezzosoprano, Allan Rizzetti, baritono,e il New Made Ensemble diretto da AlessandroCalcagnile.

In dialogoLuca Mosca Novità per pianoforte e

orchestra al Maggio Musicale,operina cinese al Teatro DalVerme di Milano

L’

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alcone - Il tempo sospeso del volo, teatro musicaledella nostra storia, opera in un prologo, 26 scene e unfinale per tre voci di basso, due voci recitanti, corofemminile, 13 strumenti e supporto digitale a 8 canali, sulibretto di Franco Ripa di Meana, proposto il 28 aprile alloStaatsoper im Schiller Theater di Berlino nella primaesecuzione della nuova versione con ensemble ridotto, è stato accolto con interesse e apprezzamento dallastampa e dal pubblico. La copertura dello spettacolo haincluso tra l’altro un’intervista di Sandro Cappelletto alcompositore il 22 aprile su Rai Radio3, “Momus”, unprogramma monografico a cura di Andreas Goebelandato in onda su RBB Kulturradio, “Musik derGegenwart” il 24 aprile, un’intervista di StefanoValanzuolo a Rai Radio3, “Radio3 Suite” il 28 aprile,un’ulteriore intervista del critico Kai-Luehrs Kaiser su RBBKulturradio, le presentazioni di Carla Andrea Fundarottosu “Amadeus”, di Giuseppina Manin sul “Corriere della

Sera” e di Sandro Cappelletto su “La Stampa”. Nellaricorrenza del 25° anniversario della strage di Capaci, laproduzione video di Il tempo sospeso del volo realizzatanel 2007 a Reggio Emilia durate la prima messa in scenadell’opera è stata trasmessa il 23 maggio e per tutta lasettimana successiva dall’emittente Classica HD di Sky.Di Nicola Sani è possibile ascoltare il 2 giugno Come unaspecie di infinito per violoncello e pianoforte alla Galleriadel Palazzo Ducale di Mantova, per Trame Sonore,Mantova Chamber Music Festival, nell’interpretazione diGiovanni Gnocchi, violoncello, e Alessandro Stella,pianoforte. Il 15 giugno il Museo del Novecento proporrà,nell’ambito di un incontro-concerto col compositoreorganizzato dal New Made Ensemble, la ripresa, da partedei solisti dell’ensemble, di Un canto dell’isola per violinosolo, Dialoghi migranti per flauto contralto, AchaB perclarinetto in si bemolle e Il cammino dei passi di fiancoper flauto e violino.

Venticinque anni dopoNicola Sani

Successo a Berlino per l’operadedicata a Falcone in scena inuna nuova versione

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Rassegna stampaRassegna stampaSu Falcone - Il tempo sospeso del volo, Berlino Staatsoper im Schiller Theater,Werkstatt, dal 28 aprile al 13 maggio 2017

Giuseppe Pennisi, “I Tempi”, 27 aprile 2017Per il mondo musicale la ricorrenza è passata in cavalleria. Non per il maggior teatrotedesco, la Staatsoper di Berlino, dove a 25 anni e pochi giorni dalla strage di Capaci,va in scena, il 28 maggio, la prima de Il tempo sospeso del volo. È un’opera di teatromusicale, dedicata a perpetuare e trasmettere la memoria di Giovanni Falconeattraverso il linguaggio della musica e del teatro. [...] La produzione della Staatsoper diBerlino è completamente nuova, interamente in lingua tedesca (il libretto di FrancoRipa di Meana, basato su documenti della cronaca del tempo è stato tradotto), conuna nuova strumentazione e con un cast tedesco, per favorire la migliorecomprensione del testo, molto importante per la ricezione di questo lavoro, presso ilpubblico tedesco. La regia è stata affidata a Benjamin Korn, profondo conoscitoredelle vicende politiche italiane. Egli stesso è una figura molto conosciuta in Germania,non soltanto come regista teatrale, ma anche come opinionista sulle questioni politichee sociali. Ad interpretare la figura di Giovanni Falcone è Andreas Macco, uno dei bassipiù interessanti della nuova generazione. Dirige David Coleman, uno dei miglioriconoscitori della musica d’oggi. [...] Lo spettacolo prevede uno spazio comune per gliesecutori e per il pubblico: al centro di questo spazio, le due poltrone d’aereodell’ultimo volo di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo Falcone. Gli spettatori, comei protagonisti, avranno della vicenda una visione frammentaria, spesso duplice; graziea un impianto scenico molto coinvolgente, che simula al tempo stesso lo spazio di unaereo e l’aula di un tribunale, saranno letteralmente inghiottiti dall’azione. I musicisti eil coro – presenti ma non partecipi dell’azione – assieme alla diffusione acustica edelettronica a dieci canali, daranno vita a un ambiente sonoro anch’esso sospeso,come sospesi nello spazio saranno i cantanti, gli attori e il pubblico.

Carla Andrea Fundarotto, “Amadeus on-line”, maggio 2017È nel tempo sospeso dell’ultimo volo da Roma a Palermo che il compositore NicolaSani entra in punta di piedi, con la sua musica, nei ricordi di Giovanni Falcone. Benchéa un iniziale impatto l’idea che sorge immediata alla mente, riflettendo su questa tristepagina di storia italiana, sia un sentimento di angoscia e di estremo sgomento, nellamusica di Sani si entra in una dimensione emotivamente piacevole che arriva là dovela sensibilità umana ha cessato di esistere. Perché arriva forse là dove oggi, nell’eradella degenerazione, tra attentati terroristici divenuti all’ordine del giorno e crimini tra ipiù svariati, l’animo dell’uomo sembra essersi ormai assopito e abituato a tutto ciò.Falcone - Il tempo sospeso del volo ha conquistato il pubblico dello Staatsoper imSchiller Theater di Berlino, facendo riviver loro dei momenti tragici per la democraziaitaliana, ma senza appesantire. È un coro bellissimo, evanescente, più che delicato,angelico, quello che il compositore utilizza per rappresentare la figura di FrancescaMorvillo, un elemento talmente interessante da considerarsi uno dei punti di forza diquesto lavoro. Il quartetto vocale (composto da bravi membri dello Staatskapelle) èriproposto nelle ventisei scene, come fosse una sorta di presagio che dall’aldilà cercadi mettersi in contatto con il protagonista, annunciando quello che poi sarebbe dovutoaccadere. Un po’ forse come quella voce interiore che ognuno porta con sé. In questocaso una voce angelica, che preannuncia tutto sommato una via di liberazione da unavita braccata e colma di angoscia quale era quella di Falcone. Il regista Benjamin Kornrende in una versione tuttavia estremamente essenziale, cinematografica, la vicenda.Un accostamento ben riuscito, che si addice al contrasto che Sani ha scelto tra le tinteevanescenti femminili e quelle della voce di tre bassi baritoni ai quali vengono affidateparti per lo più semi recitative. Nelle ventisei scene ci sono le vicende legate almaxiprocesso, accompagnate da estratti video originali dell’aula bunkerdell’Ucciardone di Palermo, gli interrogatori ai pentiti di mafia, gli incontri tra GiovanniFalcone e Paolo Borsellino. Spunterebbe fuori anche una presunta “agenda rossa” chedalle mani di Falcone passa in quelle di Borsellino, elemento che lascia presagirequalche dubbio nel pubblico più attento e più addentro alla vicenda. A un certo punto,boss mafiosi e giudici ballano al ritmo della canzone “Insieme a te non ci sto più”, ilcelebre testo composto da Paolo Conte, portato al successo da Caterina Caselli,elemento che forse vorrebbe simboleggiare una coesione tra stato e mafia, un

tradimento. Interessante quest’ultimo richiamo, ma certamente non si può dire che nonabbia un po’ turbato la linearità della musica di Sani.

Peter P. Pachl, “Neue Musik Zeitung”, 29 aprile 2017La cosa più difficile per un compositore contemporaneo non è ottenere una primarappresentazione, bensì delle riprese. Nicola Sani, nato a Ferrara nel 1961, allievoanche di Stockhausen, ha fatto rappresentare nel 2007 a Reggio Emilia il suo settimolavoro teatrale, Il tempo sospeso del volo. Dieci anni dopo, poco prima delventicinquesimo anniversario dell’assassinio di Falcone, Jürgen Flimm l’ha portato perla seconda volta in scena alla Staatsoper, dove è stato proposto con il titolo di Falconein prima in Germania e in traduzione tedesca. L’opera politica di Sani sulle orme diLuigi Nono racconta del brillante avversario della mafia Giovanni Falcone, che dopo ilsuo omicidio nel 1992 è diventato un eroe dei nostri tempi. Il libretto di Ripa di Meanarealizza un collage, durante il “tempo sospeso del volo” di futuro, passato e presente,flashback autobiografici di Falcone e dettagli cronachistici sull’attentato seguito al volo.Il compositore ha realizzato questo mosaico drammaturgico alla James Joyce comeun’immagine sonora stringente e coinvolgente, con il contributo dell’elettronica checresce dalla struttura della partitura, di cui esalta gli elementi. Per Berlino lascenografia è resa più essenziale: la nuova versione ridimensiona il coro femminileinvisibile a un quartetto e l’orchestra da camera dagli originali 18 a 13 elementi. Levoci del quartetto femminile sono portate nello spazio dominato dagli uomini;attraverso un rinforzo assumono una sfericità sonora, così come alcuni scelti strumentidell’orchestra come la chitarra elettrica. Un suono cupo domina la scena, associato alvolo del titolo originario. [...] Una serata di teatro musicale densa e totalmenteaffascinante. Dopo appena 70 minuti l’applauso unanime del pubblico della prima èandato a tutti i responsabili dello spettacolo, incluso il compositore lì presente.

“Kultura extra”, 1° maggio 2017Nella tradizione del dramma greco le donne stanno sul fondo, come cassandre,preveggenti che mormorano la fine di Falcone, di sua moglie e delle tre guardie delcorpo. Nelle scene in cui Falcone riflette sugli eventi, due sedili dell’aereo si fannosempre avanti. Quando il giudice canta, scompaiono. [...] L’intera opera è pervasa daun presentimento di morte. Pattern rumoristici creano un’atmosfera funebre. Bruschecascate di suoni si combinano con rumori registrati. Accenni a melodie provengonosoltanto dal canto; spesso si parla soltanto; viene alla mente l’opera Einstein di PaulDessau. L’allestimento scenico senza pretese è calzante, David Robert Coleman hal’apparato sonoro perfettamente sotto controllo. Belli i temi, bello l’allestimento scenicoe c’è qualcosa da raccontare poiché Falcone tutti lo conoscono.

Benedikt von Bernstoff, “Der Tagesspiegel”, 2 maggio 2017Benjamin Korn non è soltanto un regista famoso, ma anche un brillante saggista. In unarticolo pubblicato sul “Tagesspiegel” nel 2015 analizzava il rapporto tra la piaga deigabbiani a Roma e la burocrazia italiana, stante la corruzione sia pubblica che privata(cioè mafiosa) che caratterizza il business dello smaltimento dei rifiuti. La capacitàmagistrale di Korn di passare dal tono del reportage a quello dell’allegoria lopredestinava al ruolo di regista per l’opera breve di Nicola Sani Falcone in scena allaStaatsoper. [...] Accanto ad Andreas Macco, che interpreta l’eroe eponimo con voceprofonda e recitazione trattenuta, calcano il palcoscenico quasi vuoto, circondato pertre lati dal pubblico, due ulteriori cantanti e due attori (tra questi Udo Samel). Oltre aimembri della Staatskapelle contribuiscono a realizzare la complessa partitura unquartetto di voci femminili, elettronica registrata e live. [...] Il tentativo del libretto edell’allestimento scenico di sdrammatizzare la gravità del soggetto attraversooccasionali inserti umoristici non trova alcuna corrispondenza nella musica, che siattiene stabilmente a un ductus quasi liturgico, dalla veste sonora nera come la notte.La produzione concertata, con coinvolgimento evidente all’ascolto come alla vista, daldirettore David Robert Coleman ha costituito una valida memoria di Falcone, uccisoquasi esattamente 25 anni fa, il quale nella sua eroica razionalità si faceva ben pocheillusioni sul suo prevedibile destino.

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Storie lineari e scambi spazialiCarmine Emanuele Cella

L’ Ukho Ensemble Kyiv diretto da Luigi Gaggero proponeil 15 giugno all’Opera Nazionale Ucraina di Kiev la primarappresentazione assoluta di Pane, sale, sabbia, opera da camera in un atto e tre scene per grande ensemble,soprano, tenore, controtenore e baritono, su libretto diRossano Baronciani, regia di Francesco Calcagnini. Inquesti termini l’Autore presenta concezione e progettodrammaturgico dell’opera: «L’idea di lavorare a un simileprogetto si è fatta strada durante la residenza artisticaall’Accademia Americana a Roma. Il mio approccio è statoinnanzitutto trovare una storia plausibile. Conosco la miamusica, so che a un certo punto raggiungo un certo livellodi astrazione: per questo volevo essere certo di partire dauna storia dalla qualità narrativa e interessante. Mi sonoimbattuto in un episodio realmente accaduto a BaiaFlaminia (Pesaro), dove tre partigiani, contadini ventennidella zona, vennero giustiziati l’11 maggio 1944 dopoesser stati catturati dai soldati tedeschi al termine di unoscontro armato, nel tentativo fallito di rendere disponibilidei silos di grano alla popolazione affamata. Questo è ilmotivo per cui ho scelto questo soggetto delicato: eventireali da raccontare che suonano incredibili. Tre bambiniche assistono a una punizione crudele e non colgono lagravità della situazione danzano attorno a persone che dilì a poco saranno uccise. La storia è reale ma il contestosembra irreale. Ho avuto l’occasione di parlarepersonalmente con uno di questi bambini, oggiottuagenario: ciò che mi ha riferito è sconvolgente. Hoiniziato a raccogliere informazioni attorno a questa storiae a interrogare testimoni. Dopo alcuni anni ho incontratoRossano Baronciani, uno storico e scrittore di talento alquale ho chiesto di scrivere il libretto, lineare come quellastoria stessa. Volevo che la storia costituisse uno sfondosolido su cui applicare la mia musica col suo timbropersonale. L’opera è incentrata sull’impossibilità dicomunicare come origine della crudeltà. Nella primascena Gino e Bruna, un partigiano e la sua compagna,non comunicano veramente quando parlano tra di loro; ci riescono brevemente soltanto alla fine della scena,quando il materiale musicale anticipa quello della scenaconclusiva della morte. Anche in quest’ultima hoimmaginato un terzetto in cui i tre giovani cantanociascuno per sé, senza guardarsi. Un bambino canta unasorta di ninnananna straniata: nessuno lo nota ed èestraneo agli eventi in corso. Diceva il filosofo grecoGorgia: nulla esiste; se esiste, non lo conosciamo; se loconosciamo, non siamo in grado di comunicarlo. Ogni

personaggio dell’opera è legato a uno specifico archetipoe segue una simbologia che ha in Bach la sua radice.Bruna è innamorata, parla come una pazza, fuori luogo enon ascolta veramente. Gino è legato alla libertà per cuicombatte: canta con ampi intervalli che nella simbologiabachiana richiamano il concetto di legge. Cantandoinsieme intonano dolorose appoggiature. Tutto il lavoro è pervaso da una forte simbologia, per quanto maididascalica bensì filtrata attraverso un certo grado diastrazione, e ogni scelta è determinata dalla naturatragica dei personaggi. I principali, come nelle tragedie di Shakespeare, alla fine muoiono tutti. Per scrivere lamusica per la scena finale ho preso dei suoni dellecampane dell’Abbazia di Westminster e li ho trascritti: ne è derivato una sorta di epicedio in cui le armonierisuonano come campane funebri». Les Percussions deStrasbourg, coadiuvate dalla pianista Célia Schmitt e daSerge Lemouton alla realizzazione informatica musicale(Ircam) presentano in prima esecuzione assoluta il 27giugno a Parigi alla Salle 400 di Le Centquatre, per ilFestival ManiFeste dell’Ircam, Inside-Out per trepercussionisti, pianoforte e live electronics. Dichiara inproposito l’Autore: «Da molti anni la musica elettronica èspesso considerata secondo un paradigma di “ascoltoglobale”: diffusa attraverso altoparlanti collocati attorno al pubblico, con gli esecutori sul palco. I suoni elettronicisono così percepiti come un fenomeno acustico globalechiaramente distaccato da fenomeni locali quali sono gliesecutori sul palco. Cancellare i fenomeni locali, tuttavia,ha generato negli ascoltatori una sorta di esperienzaschizofrenica in cui ai suoni non corrisponde unasorgente. L’idea generale del pezzo è invece quella diuscire dalla modalità tradizionale dell’elettronica che“globalizza” il suono portandolo sugli altoparlanti e lo“stacca” dagli strumenti. Ho voluto localizzare l’elettronicamettendola negli strumenti e globalizzare gli strumentimettendoli attorno al pubblico: Inside-Out. Il progetto inquestione ha preso la forma di un pezzo per percussioni,pianoforte e live electronics, della durata di circa 20minuti. Perché funzioni occorre che le percussioni siano di taglia grande (timpani, grancassa, tam tam, etc.) e chesiano disposte attorno al pubblico, come in NomosGamma di Xenakis». Improvviso statico I per saxofonocontralto e live electronics è stato ripreso il 19 maggio da Gianpaolo Antongirolami all’Auditorium Cesare Chitidell’Istituto Musicale “P. Mascagni” di Livorno per larassegna Suoni Inauditi.

Novità scenica a Kiev ispirataalla lotta partigiana e lavorosperimentale all’Ircam

ean-Luc Hervé proporrà in prima esecuzione À l’air libre per ensemble di strumenti a fiato, percussioni eelettronica il 22 luglio alla Chiesa di La Grave, per ilFestival Messiaen au Pays de la Meije, interpretel’Ensemble Orchestral Contemporain diretto da DanielKawka, con la realizzazione informatica del Cirm-Nice, acura di Camille Giuglaris. Spiega l’Autore: «Si tratta di unpezzo per ensemble di strumenti a fiato e percussioni(due flauti, oboe, due clarinetti, fagotto, corno, duetrombe, trombone e due percussionisti), concepito peressere eseguito all’aperto con una parte elettronica, il cuidispositivo è costituito da diversi piccoli altoparlantidisposti al suolo e nascosti tra il pubblico per tutta lasuperficie del luogo del concerto, ciascuno dei quali voce indipendente d’una polifonia. Più che di unaspazializzazione si tratta di un dispositivo elettroacusticodi localizzazione, in cui ciascun “agente” è sentito in unpunto preciso dello spazio. L’idea è realizzare un dialogotra gli strumenti dell’ensemble (non amplificati), dispostiattorno al pubblico, e la rete dei piccoli altoparlanti, cosìcome suonerebbe la polifonia di una popolazione di insettiin un prato d’estate, invisibili e nascosti nell’erba alta.Questo pezzo rientra nella continuità del mio lavoro sulla

relazione tra l’opera musicale e il suo contesto, condottoin particolare attraverso un utilizzo specifico dellostrumento elettroacustico come medium tra l’ascoltomusicale e quello del mondo circostante. Esplorosoprattutto il prolungamento della musica da concertoall’esterno (Germination), l’antifonia tra la musica eseguitasul palco e i suoni diffusi in sala tra il pubblico (De près),l’impregnazione nei luoghi del concerto da parte dei suonieseguiti dal musicista (Horizons inclinés). In questo nuovopezzo si aggiunge anche la sfida della musica eseguitaall’aperto, poiché la scelta dell’ensemble – strumenti afiato, percussioni e elettronica – s’inscrive nella tradizionedell’orchestra rivoluzionaria avviata in Francia sul finiredel diciottesimo secolo in seguito alla Rivoluzione». DiJean-Luc Hervé è possibile ascoltare anche Éloge de laplante (La finta giardiniera) per voce femminile eelettronica il 25 giugno al Jardin Botanique di Brest, nellaprima esecuzione della nuova versione, e il 2 luglio a Saint-Pierre, per il Festival Lieux Mouvents,sempre nell’interpretazione di Jeanne Crousaud. Il pezzosarà ripreso da una solista della Schola Heidelberg e daSebastian Schottke alla regia del suono il 30 giugno alloZKM di Karlsruhe.

En plein airJean-Luc Hervé

Prosegue la ricerca sulrapporto tra la musica e la sua localizzazione

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Admir Shkurtaj

Katër i radës. Il naufragio,opera da camera su libretto di Alessandro Leogrande dal romanzo-reportage “Ilnaufragio”, è stata proposta,nell’interpretazione dei CantieriTeatrali Koreja il 3 maggio alTeatro Kismet di Bari e il 27maggio all’Euro-RegionalTheatre Festival Timişoara -TESZT- 2017 di Timişoara(Romania).

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uattro lavori in prima esecuzione assoluta e tre primeesecuzioni di nuove versioni di brani esistenti, oltre a dueuscite discografiche, sono previste in questo periodo perColombo Taccani. Per quanto riguarda le novità assolute, il 28 maggio al MarTA - Museo Archeologico Nazionale diTaranto Erma velata per chitarra e quartetto d’archi saràeseguita da Andrea Monarda e dagli archi Eleonora Liuzzi,Ivana Zaurino, Alessandro Straziota e Anna Fasanella.Così questa novità è presentata dal compositore: «Hoaccettato con curiosità l’invito di Andrea Monarda adaggiungere alla preesistente Erma per chitarra sola unquartetto d’archi. Nulla viene modificato nella partesolistica: anche qui essa presenta situazioni estremamenterarefatte e risonanti in un clima di assorta meditazione solooccasionalmente tagliata da eventi moderatamenteaggressivi. Il quartetto si sovrappone a questo percorsovalorizzandone e espandendone le caratteristichetimbriche, divenendo una sorta di ulteriore cassa dirisonanza pronta a reagire a ogni intervento della chitarra,proiettandone il riverbero e la memoria verso orizzontiinaspettati». Il pezzo verrà ripreso il 22 settembre daimedesimi interpreti alla Biblioteca Comunale di Bellagioper il Festival di Bellagio e del Lago di Como. Il 10 giugnoal Teatro Elfo Puccini di Milano l’ensemble SentieriSelvaggi diretto da Carlo Boccadoro presenterà Winds persei strumenti. Dice Colombo Taccani: «In occasione deivent’anni di attività, l’ensemble Sentieri Selvaggi ha decisodi commissionare un breve lavoro a un buon numero dicompositori con i quali abbia collaborato e di realizzare conquesti brani un concerto-maratona di festeggiamento. È così nato Winds, “cartolina musicale” di tre minuti circa,nel corso dei quali mi sono divertito a ripercorrere,reinventandole e creando un nuovo, breve percorso,alcune gestualità presenti nei lavori da me scritti negli annipassati per questo valoroso e temerario ensemble. Il climacomplessivo, inevitabilmente, è caratterizzato da gesti nettie robusti, che rimandano ai caratteri prevalenti in Watchere nel più recente Winkler; ne sono esempio gli interventirabbiosi del clarinetto basso e del violoncello che aprono illavoro o l’ossessivo La acuto del flauto capace a tratti dicontagiare gli altri strumenti con questa sua sorta di grido.L’animo riflessivo mostrato tuttavia da Crawler e da Crocedi ghiaccio emerge a tratti, congelando il cammino in ampiezone di relativa staticità e portando infine il lavoro aspegnersi su una quieta linea del flauto racchiusa nellospazio di poche note, in attesa di nuove intemperanze». Il 17 giugno, alla Casa della Musica di Trieste, per larassegna Risuonanze 2017 - Incontri di Nuove Musiche,Akiko Kozato e Adele D’Aronzo presenteranno Why EatWhy Kill per voce e pianoforte su testo di Abraham Smith.Dice il compositore: «Il lungo rapporto di amicizia che milega a Risuonanze vive in questo breve lavoro per voce epianoforte una nuova tappa. Appena ho avuto la certezzadi questa esecuzione, mentre vagabondavo per la rete incerca di ascolti di qualche interesse mi sono imbattuto inuna pagina riportante un file audio in cui il poetastatunitense Abraham Smith, a me sconosciuto fino a quelmomento, leggeva con un trasporto e un’enfasi travolgentiuna sua poesia intitolata appunto Why Eat Why Kill.

Nessuna possibilità per me di comprendere il testo senon a grandi linee, al momento, ma la certezzaimmediata che quello sarebbe diventato il materialepoetico sul quale avrei lavorato: decisive, oltreall’emozione data dal calore incandescente dellalettura, sono state in particolare l’assenza di linearitànarrativa, sostituita da una successione di immaginiparticolarmente vivide e brucianti, nonché il ricorso afrequenti blocchi ripetitivi di singoli versi, secondoprocedure che rivelano precisi punti di contatto conalcune caratteristiche di gestione dei materiali musicalia me care. Fondamentale ai miei occhi infine è il

carattere robustamente energico, a tratti violento che vienepresentato dalla poesia, solo a tratti stemperato da breviparentesi riflessive. La realizzazione musicale mira adaccentuare il percorso emotivo dei versi, rendendone ferocie ruvidi i momenti di massima asperità, placandone invecein ampie stasi i ripiegamenti riflessivi, in un orizzonte di

risorse strumentali e vocali che quasi mai esconodall’ambito delle tecniche compositive più consuete. Pocoimporta entrare nei dettagli delle strategie compositivelocali, riguardo alle quali può essere sufficiente segnalarecome esse facciano ricorso, secondo le mie abitudini, a unnumero estremamente ristretto di materiali di base, prontiad agire come DNA generativo per ogni elemento, sia essoarmonico o figurale. Resta invece più libero rispetto ai mieicomportamenti abituali l’assetto formale complessivo, nonricavato in questa occasione dal materiale di base con ungioco di proporzioni, simmetrie e rimandi, ma pronto adaccogliere ogni suggestione derivante dal testo stesso». Il 18 settembre sarà invece Ominaeshi per due vocifemminili e pianoforte su testo di anonimo giapponese atrovare la sua prima esecuzione alla Shinagawa Ambientedi Tokyo ad opera di Mayumi Kato, Akiko Kozato e AdeleD’Aronzo. Così Colombo Taccani introduce il lavoro:«Ominaeshi per due voci femminili e pianoforte èuna pagina di durata assai ridotta richiestami per celebrarei trent’anni di attività di Mayumi Kato, validissima cantantee didatta giapponese. Il testo utilizzato per queste pochebattute è costituito da una breve poesia in cui l’autoreanonimo, verosimilmente un soldato di Kyoto lontano dacasa, infonde speranza a se stesso e ai suoi commilitonifacendo affidamento nel prossimo ritorno a casa e nellapossibilità, da lì in avanti, di continuare a cantare con ipropri cari. È presente in questo brano un numeroristrettissimo di gesti, tutti improntati a un’estremasemplicità e trasparenza (si tratta forse dell’unica miapagina realmente amichevole nei confronti degli esecutori):passaggi omoritmici e regolari per terze parallele, semplicimelodizzazioni della seconda voce attorno a una notatenuta dalla prima voce, con rarissime parentesi affidate alpianoforte. Resta solo da aggiungere come il materialemusicale sia integralmente ricavato dallo schubertianoHeidenröslein secondo semplici principi di rilettura cherisulta totalmente superfluo indicare nel dettaglio ma chene consentono occasionalmente qualche baluginio». Il 19maggio, presso la St. Sebastian Kirche di Buoch pressoStoccarda, l’Ensemble Brax ha presentato una nuovaversione di Spectrum per saxofono basso e viola per operadi Agata Zięba e Nikola Lutz. Il 24 giugno al Casino dellaLettura di Savona, nell’ambito della serata di premiazionedella prima edizione del Concorso di Composizione “WalterFerrato”, della giuria del quale Colombo Taccani fa parte,l’ensemble Nuove Musiche presenterà Ocra rossa nellanuova versione per flauto, violoncello e pianoforte. Il 10settembre, alla Nanko Sunset Hall di Osaka, Oya no Uchisu frammenti tratti dal canto popolare Takeda no Komoriutasarà presentato per la prima volta nella versione ampliata avoce femminile, chitarra e pianoforte; esecutori sarannorispettivamente Akiko Kozato, Norio Sato e AdeleD’Aronzo. Per quanto riguarda le riprese ricordiamo cheSottotraccia per chitarra elettrica è stato eseguito daldedicatario Carlo Siega alla sala Cafè Central di Bruxellesil 2 maggio. All’interno dell’aDevantgarde Festival diMonaco di Baviera, L’enigma dell’ora per fisarmonica eelettronica è stato eseguito da Ghenadie Rotari il 25 e il 26maggio al Black Box Gasteig, München, mentre il 26maggio Andrea Monarda ha ripresentato Erma per chitarranell’ambito del festival Chitarre a Piacenza, presso laChiesa di San Giuseppe Ospedale di quella città. Il 26maggio all’Auditorium del Parco dell’Aquila FrancescoProde ha interpretato, per la rassegna L’AquilaContemporanea Plurale e nell’ambito di un concerto aspecchio con i Miroirs di Ravel, Océan (d’après “Unebarque sur l’océan”) per pianoforte. Segnaliamo infine ledue uscite discografiche avvenute negli scorsi mesi: Crocedi ghiaccio, in una nuova versione per flauto, clarinettobasso, violino e violoncello, è stata inserito nel Cd Le settestelle recentemente pubblicato da Deutsche Grammophon(481 5031); esecutori anche in questo caso sono i solistidell’ensemble Sentieri Selvaggi diretto da CarloBoccadoro. Blank after Blank per saxofono baritono èinvece contenuto nel Cd Bushido, registrato dal dedicatarioMarco Colonna per l’etichetta italiana Setola di Maiale(SM3230).

QSemplici gestiGiorgio Colombo TaccaniPrime assolute, nuove versioni

e incisioni discograficherestituiscono un panoramamolto frastagliato

Riccardo Panfili

La lettre voilée per clarinetto,violino e pianoforte è stataproposta il 23 maggio alConservatorio Statale di Musica“Nicola Sala” di Benevento daRosa Maria Meoli, clarinetto,Vincenzo Iovino, violino, eAntonio Roccia, pianoforte. Les mots de la tribu (d’après“Alborada del gracioso”) perpianoforte è stato proposto il 26 maggio da FrancescoProde all’Auditorium del Parcodell’Aquila, per la rassegnaL’Aquila ContemporaneaPlurale. Una novità perorchestra, Passaggi al bosco,commissione dell’OrchestraSinfonica Abruzzese, e partedel più ampio progetto a piùmani intitolato “Quattropaesaggi italiani”, sarà eseguitadalla compagine committente inquattro concerti tra il 24 e il 28di agosto: a Foligno, L’Aquila ein altre due località del Lazio edelle Marche.

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L’architettura del centroLugano Arte Cultura e ilmovimento Dadaispirano due novità

Spazio tridimensionaleFrancesco Hoch

Il 16 settembre Francesco Hoch sarà protagonista delcartellone di Lugano Musica al LAC (Lugano ArteCultura) con tre composizioni, due delle quali in primaesecuzione assoluta: Il pendolo dellepassioni per una voce recitante, sei voci e trepercussioni, commissione di Lugano Musica,interpreti Luigi Maio, voce recitante, VoxAltera, Luca Bruno, Edith Salmen e LucianoZampar, percussioni, sotto la direzione diMassimiliano Pascucci, e Dadarp per quattrovoci, affidato a Vox Altera diretto sempre daMassimiliano Pascucci. Accanto a questedue novità nel medesimo concerto verràripreso Piume di senso per flauto dolce,nell’interpretazione della solista GiuliaGenini. In questi termini l’Autore presenta inuovi lavori: «Affascinato da sempre dallo spazioarchitettonico dell’atrio nell’edificio del LAC, con i suoicorridoi, le sue scale, i suoi pianerottoli, nei vari piani, ho subito scelto questo luogo non convenzionale per lacomposizione che ho accettato di scrivere per LuganoMusica. La possibilità di far apparire e scomparire o difiltrare con muri o ascensori i suoni nello spaziotridimensionale, ha influito anche sulla miascelta dell’argomento per Il pendolo delle passioni,ovvero quella tipica oscillazione nello scorrere dellagrande storia che già da tempo è stata rilevata. Hovoluto collegare questo “pendolo” della storia con lostraordinario filo rosso nascosto dell’oscillazione dellastoria culturale delle idee, delle intenzioni e deidesideri immersi in quelle passioni che hannodeterminato sotterraneamente la storia dei fatti checonosciamo. Scritto in forma poetica, il testo vienecantato dalle voci in movimento nello spazio, in dialogocon un io narrante che è anche personaggio che siautoanalizza, una voce recitante che si trova lontano, inbasso, assieme ai tre gruppi di strumenti a percussione.Questi, mediante le loro sonorità, interferiscono e

collaborano anche alla pronuncia dei testi sia cantati cheparlati. Spazio, testo e musica possiedono inoltre identitàspecifiche e differenti per ciascuno dei sette momenti

successivi, corrispondenti alle sette passioniprescelte, chiamate “Passione angelica ediabolica”, “Passione rossa e nera”, “Passionedella differenza sessuale”, “Passioneamorosa”, “Passione ragionevole”, “Passioneaperta”, “Passione chiusa”. Da oltre il post-moderno, dall’oggi confuso, Dadarp getta unosguardo benevolo sull’irriverente, liberatoriomovimento e su uno dei suoi artisti fondatori,fusi nel titolo di questa composizione.Nato dalle occasioni che si conoscono, da unanno di anniversari multipli, il 2016, con ilfinale in cifra 6; da un luogo importante per

l’artista, Locarno, e da più estesi riferimenti a date, città,luoghi: 1886 -1916 - 1966 - 2016 / 30, 50, 50, 130,Strasburgo, Zurigo, Locarno, Basilea, “Cabaret Voltaire”,“Ronco dei fiori”. Il testo musicato gioca con più lingue,attraverso assonanze che creano nuove parole e nuovisignificati, assurdi o logici, diretti o indiretti, casuali enon: “Hans - Jean - da - qui - oui - sì - ja - da - no….arpeggio - arpaia - scarpetta, dadarpradad…”. In questoaldilà, lo storico e tradizionale minimale sonoro e ritmico(unisoni, triadi, misure) si alterna con fenomenicomplessi provenienti dalle esperienze della storia piùrecente, dove spazio e tempo vengono relativizzati dasovrapposizioni quantitative sovrabbondanti tipichedell’informale e degli stati caotici della materia. Tra linea-punto e caos, tra note e rumori, tra vocali e consonanti,tra cantato e parlato, Dadarp si immerge talvolta anchenel mondo surreale e dell’inconscio con giochi infantili,sebbene poco innocenti, dove spunta anche unriferimento personale dell’autore, come i nomi dei suoiprimi due neonati nipotini, Julia e Tao Valentino, le cuilettere sfiorano i nomi dei protagonisti principali di questobreve lavoro: Hans Jean Arp e il movimento Dada».

iene presentato il 23 giugno alla Basilica del Santo diPadova Grande, grande amore, opera in un atto per soli,voci recitanti, coro e orchestra, su testo di LuigiFrancesco Ruffato. Ne saranno interpreti StefaniaBellamio (voce fuori campo femminile), Adriano Spolaor(Padre Kolbe), Giorgia Reberschak(Maria), Michele Boschini (Franco), AnnaRonchin (Elisa), Emiliano De Lello(Zaccaria), Massimo d’Onofrio (RudolfHöss), Eugenio Palmieri (Krott), PaoloSivori (Gesuita, voce fuori campomaschile), il Kolbe Children’s Choir, laPolifonica Benedetto Marcello conAlessandro Toffolo, maestro del coro,Alvise Vidolin alla regia del suono,Roberto Fabbriciani, flauto iperbassoregistrato, e l’Orchestra di Padova e delVeneto diretta da Alessandro Cadario. Spiega l’Autore:«Si tratta di un’opera-oratorio ispirata alla tragicavicenda del padre francescano polacco MassimilianoMaria Kolbe (1894-1941), che morì nel campo diconcentramento nazista di Auschwitz il 14 agosto 1941offrendo la sua vita per salvare quella di un altrodetenuto padre di famiglia. Padre Kolbe venneproclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II. Il libretto è stato scritto da padre Luigi Francesco Ruffatoper celebrare il centenario della fondazione della Miliziafondata da Kolbe (1917). Il libretto si articola in unprologo e nove scene in cui gli attori interpretano lafigura di Kolbe, i frati della sua Milizia e altri personaggicome la madre di Kolbe, il fratello, la nipote e infineRudolf Höss, il famigerato comandante del campo di

Auschwitz che si convertì grazie a Kolbe, prima di venirgiustiziato all’indomani della fine della guerra. Unsoprano interpreta la Madonna, voce fuori campo, figuraeterea e dolce in mezzo a una vicenda così triste ecruda, a rappresentare la speranza che vince l’odio degli

uomini. Grande, grande amore è un affrescocorale. I cori rappresentano la nostra coscienzache commenta l’azione dall’esterno, come nelteatro greco antico. All’organico dell’orchestraclassica si aggiungono una chitarra e un nastro(spazializzato) di suoni registrati con il flautoiperbasso. La musica segue le vicende e perquesto motivo è a volte misteriosa, altre moltocruda, con dissonanze che mettono in evidenzala mancanza di armonia fra gli uomini, lamancanza di amore. Altre volte le musiche sonodolci e hanno richiami storici. Vi sono una danza

di carattere rinascimentale, una famosa melodiareligiosa polacca ispirata alla Madonna Nera; compaionoinoltre una strofa dell’inno nazionale polacco, un coralein stile bachiano, una sezione di coro che si ispira a unagioiosa musica profana sullo stile della musica francesedel Quattrocento. Il finale dell’opera è un maestosointervento corale, voci bianche e voci miste: un gloriosofinale che canta l’eroica vicenda di padre Kolbe, quelladell’amore che attraverso la morte vince l’odio degliuomini». Il 15 giugno Roberto Fabbriciani proporrà duesuoi lavori al Resonant Edge Festival di Manchester:Pensieri nel vento per flauto e nastro magnetico e Zeusjoueur de flûtes, opera realizzata in collaborazione conHenri Pousseur per flauti, nastro magnetico e liveelectronics.

VAffresco coraleRoberto Fabbriciani

Opera oratorio celebra la figura di Padre Kolbe, martire ad Auschwitz

Andrea Manzoli

Una novità per orchestra,commissione dell’OrchestraSinfonica Abruzzese e parte delpiù ampio progetto a più maniintitolato “Quattro paesaggiitaliani”, sarà eseguita dallacompagine committente inquattro concerti tra il 24 e il 28di agosto: a Foligno, L’Aquila ein altre due località del Lazio edelle Marche.

Vittorio Montalti

Verticale (d’après “La valléedes cloches”) per pianoforte èstato proposto il 26 maggio daFrancesco Prode all’Auditoriumdel Parco dell’Aquila, per larassegna L’AquilaContemporanea Plurale. 

Bruno Maderna

Roberto Fabbriciani esegue il15 giugno al Resonant EdgeFestival Cadenze da“Dimensioni III” per flauto solo.

Ennio Morricone

Immobile n. 2 per armonica a bocca e dodici archi è incartellone, nell’interpretazionedi Gianluca Littera edell’Orchestra di Padova edel Veneto diretti da MarcoAngius, il 15 luglio a Latinaper il Festival Pontino diMusica.

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PConcreto allargato

rima esecuzione assoluta per Javier TorresMaldonado il 18 maggio al Großer Saal dellaHochschule für Musik di Basilea con Estudios concretosper chitarra e elettronica, affidato al solista PabloMárquez. Spiega il compositore: «I tre Estudiosconcretos sono stati composti su commissione dellostraordinario chitarrista Pablo Márquez. Ho iniziato alavorarvi nel 2007 e rappresentano il risultato dellacollaborazione con il musicista iniziata nel2005 con Espira I, Espira II per chitarra,violino, violoncello e pianoforte. L’idea chesottostà a questi pezzi, soprattutto ai primidue studi, è creare musica concreta i cuioggetti sonori e processi compositivi siano in gran parte il risultato di un’associazioneglobale di due fonti sonore: i suoni dellarealtà e quelli prodotti dalla chitarra. Untipo di musica concreta allargato ai suoniprodotti dallo strumento. Nel primo studio,Objets intrus (“Oggetti intrusi”), ho esplorato diversetecniche e livelli di associazione degli oggetti soniciimpiegati (fusione spettrale o figurale, complementarietàgestuale, distribuzione spettrale). L’impiego di una vocedi bambina (la voce di mia figlia quando ha iniziato acantare nel coro di voci bianche della Scala) èpresentata come uno degli oggetti sonori ai quali, a unlivello percettivo, è possibile associare un significatodiverso dal resto degli eventi risultanti, arrivando a“dissociarlo” da quelli. L’organizzazione formalecorrisponde a cinque brevi approcci ai materiali base:figure che imitano inflessioni della voce, frammentazionemicroscopica ottenuta tramite sintesi granulare, vortici diimpulsi ritmici irregolari, crescita del materialemicrocosmico ottenuta tramite sintesi granulare cheinclude, per associazione figurale o dissociazionegestuale, nuovi oggetti sonori (“oggetti intrusi”: canto diuccelli, una frustata nell’aria, urto di cristalli o di altrimateriali...). Il pezzo si conclude con un’idea diframmentazione microcosmica, questa volta peròalterando costantemente la velocità di lettura, così daprovocare un glissando ascendente. Il secondo studio,Crisscrossing (“le campane”), integra oggetti sonorimetallici e percussivi con il suono specifico di due corde

incrociate (la quarta e la quinta) e tecniche percussivealla chitarra, così come altri modi di attacco realizzaticon la mano destra. È uno studio breve, costruito con elementi semplici. Nel terzo studio, Aquatic(“Acquatico”), suoni acquatici sono associati a oggettidalla sonorità diversa. La chitarra si sovrappone a questimateriali, combinando la risonanza degli unisoni sudoppie corde, ottenuti spesso tramite armonici, a figure

strumentali più tradizionali in rapporto agli studiprecedenti. Nella seconda parte di questo studiol’idea di superfici microcosmiche aumentate giàpresenti nel primo studio viene ripresa includendosuoni di alcuni strumenti musicali. Il tutto siconclude col suono inconfondibile di una grandebolla d’acqua». La seconda edizione del CicloInternazionale di Musica “Laberintos Sonoros” inprogramma al Centro Nazionale delle Arti di Cittàdel Messico ospiterà dal 17 al 30 luglio unseminario di composizione di Torres Maldonado,

cui parteciperanno, su invito, compositori internazionali.In quell’occasione avranno luogo prime esecuzioniassolute e ci saranno sessioni di lettura per giovanicompositori con solisti, compositori e ensemble inresidenza presso il Centro Nacional de las Artes.Verranno in particolare ripresi il 29 luglio, nel concertodi chiusura del festival alla Sala “Blas Galindo” delCentro Nacional de las Artes, Espira I, Espira IInell’interpretazione di Pablo Gomez Cano edell’Ensemble Taller Sonoro, in prima esecuzione inMessico; Inoltre per pianoforte e elettronica, affidato aCandida Felici, sempre in prima esecuzione in Messico;Alborada per saxofono soprano, solista Isabella Fabbri.Il 2 aprile ha avuto luogo alla Salle Figuration di Bourg-en-Bresse, per il Festival Résonance Contemporaine, la prima esecuzione in Francia di Lacrymosa I-bper strumento aerofono a tastiera e dispositivoelettroacustico, interpretato dal dedicatario, ilfisarmonicista Francesco Gesualdi. Il 27 marzo è statoinvece possibile ascoltare al Foro Casa de la Pazdell’Istituto Nacional de Bellas Artes di Città del MessicoDesde el instante per clarinetto, nella versione per cornodi bassetto di Antonio Rosales, che ne è statol’interprete.

Novità a Basilea integra musica concreta e tecnicachitarristica tradizionale

Javier Torres Maldonado

uscito nel mese di marzo per l’etichetta ContinuoClassics il Cd monografico Azulejos dedicato allaproduzione da camera di LucaAntignani e interpretato dall’EnsembleLes Temps Modernes: MichelLavignolle, flauto, Jean-LouisBergerard, clarinetto, Claire Bernard,violino, Estelle Gourinchas, viola,Florian Nauch, violoncello, AurélieBouchard, arpa, Cyril Dupuy, cimbalome Emmanuelle Maggesi, pianoforte,sotto la direzione di Fabrice Pierre. Il Cd corona una collaborazione con la compagine francese – espressione di una profonda sintonia estetica –inaugurata nel 2012 con la primaesecuzione assoluta, a Lione, di Nix et Nox perflauto, clarinetto, violino e violoncello al FestivalMusiques en Scène, e proseguita nel 2013 con lacommissione celebrativa (Command d’État) delventesimo anniversario del gruppo, Études sur lavie per cimbalom, flauto, clarinetto, violino, viola evioloncello. Accanto a questi lavori, il nuovo Cdinclude Trio del sogno e del gabbiano per violino,violoncello e pianoforte, Azulejos per arpa, Due interludiper cimbalom, Les murs de Jean per flauto, clarinetto,violino, viola, violoncello, arpa e pianoforte, e Canto

d’infanzia nella versione per arpa, cimbalom, viola eclarinetto. Il Cd è già stato recensito il 13 marzo da

Pierre Gervasoni sulle colonne di «Le Monde»,nel mese di aprile nelle riviste «Diapason» e«Classica», il 12 aprile è stato oggetto diun’ampia trasmissione radiofonica a cura diArnaud Merlin su France Musiques, il 25 aprileè stato presentato ufficialmente al Cdmc diParigi alla presenza del compositore, diAlessandro Solbiati, maestro con Azio Corghi diAntignani, di Anne Montaron e dell’EnsembleLes Temps Modernes. L’8 maggio l’ensemble

SoloVoices ha ripreso di LucaAntignani Barche amorrate, madrigalea cinque voci miste al KulturhausHelferei di Zurigo. Nella seconda metàdi maggio Antignani ha preso parte auna tournée in Cina nella dupliceveste di compositore (Les TempsModernes ne hanno infatti eseguitopiù volte il Trio del sogno e delgabbiano) che di conferenziere,tenendo masterclasses alle università

di Pechino, Nanning e Wuhan. I concerti della tournée sisono tenuti a Pechino il 24 maggio, a Wuhan il 26maggio e a Nanning il 28 maggio.

Luca AntignaniRitratto da camera

Cd monografico corona ilsodalizio con l’Ensemble Les Temps Modernes

È

Luciano Berio

Sequenza I per flauto è inprogramma il 20 giugno allaWigmore Hall di Londranell’interpretazione di un solista dell’EnsembleIntercontemporain, e il 21 luglio al Musée de laMachine Agricole di Saint-Loupdes Bois, nell’ambito delFestival Format Raisins,affidata a Raphaëlle Rubellin,solista del Quintette Altra.

Aldo Clementi

Le Otto Variazioni per chitarrasono in cartellone il 22settembre a Bellagio per ilFestival di Bellagio e del Lagodi Como, solista AndreaMonarda.

Sándor Veress

Le Quattro Danze transilvaneper orchestra d’archi sono incartellone il 27 agosto alKunstmuseum di Lucerna,nell’interpretazionedell’Ensemble der LucerneFestival Academy.

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Si chiude la trilogia ispirata a Permunian, opera sacra in cartellone a Padova

re prime esecuzioni assolute di musica di AndreaMannucci hanno luogo nei mesi centrali del 2017. IlCentro Culturale La Vetreria - Ex Vetreria Pirri di Cagliariha proposto l’11 maggio 3 Brevi pezzi per piccoloensemble, nell’interpretazione del New MadeEnsemble: Enrico Di Felice, flauto, RaffaeleBertolini, clarinetto, Raphael Negri, violino,Luca Colardo, violoncello, sotto la direzionedi Massimo Testa. Spiega l’Autore: «I 3 Brevipezzi per piccolo ensemble sono tratti dai 6 Brevi pezzi per orchestra da camera,precisamente dai nn.1, 3 e 6. L’organico dei15 strumenti della versione originale sicontrae a flauto, clarinetto, violino evioloncello: non si tratta di una sempliceriduzione ma di un vero e proprioripensamento, con lo scopo di mantenere l’equilibriotimbrico originale, una nuova invenzione, rendendo,forse, ancora più facilmente decodificabile il profilomelodico e armonico». Il 5 luglio sarà possibileassistere, al Chiostro di S. Anastasia di Verona, nelquadro della rassegna i “Concerti estivi”, alla primaesecuzione integrale della Trilogia su tre racconti diFrancesco Permunian: Costellazioni del crepuscolo pervoce narrante, orchestra d’archi e timpani, in primaesecuzione assoluta, Il principio della malinconia,concerto per violino, orchestra d’archi e timpani, e Lenevi d’antan per orchestra d’archi e timpani. Ne sarannointerpreti Filippo Tonon, voce narrante, Paolo Ghidoni,violino solista, e l’Orchestra d’Archi Ned Ensemble direttada Alessandro Bonato. In questi termini Mannucci siesprime sul primo dei tre pannelli: «Con le Costellazionidel crepuscolo si chiude la trilogia basata su tre raccontidi Francesco Permunian. Un viaggio durato oltre 15 anni,un lungo viaggio avventuroso e accidentato che partedalla parola per diventare cristallo sonoro. InCostellazioni il testo recitato è al centro dell’attenzione,nel Principio le note del violino si trasfigurano in vocedell’anima, nelle Nevi la parola si sfarina in suono puro.Nelle Costellazioni i due termini del titolo stanno aindicare quei frammenti residuali di esistenze che vaganonello spazio della memoria al crepuscolo, l’ora poeticaper eccellenza. Un’ora antelucana che precede il giornoe la notte, in un certo senso anticipa sia la nascita, sia lamorte della luce. Vi trovano posto sogni, allucinazioni,ricordi e personaggi stravolti nelle loro ossessioniquotidiane di piccoli borghesi di provincia. In questoteatrino trionferà il senso dello sfuggire, del consumarsidel tempo, quella disgregata follia del mondo col suovano agitarsi, un dramma della memoria che ci parla diinfanzie negate e di senilità degenerate, di spettri dellastoria e di mostri domestici: insomma uno zoo di vetro,una nave dei folli di cui la musica accentua i contorni, unsismografo espressivo volutamente provocatorio, oragrottesco e sarcastico, ora struggente e intimo.Costellazioni del crepuscolo è un melologo, forma a mecara dopo Novembre dei vivi e Homunculus. Mozart latrovava la più alta forma di incontro fra parola e musica

perché nessuna delle due è serva dell’altra, dallareciproca autonomia nasce una fusione misteriosa». Il principio della malinconia e Le nevi d’antan sono statipresentati al 54° Festival Pianistico Internazionale di

Brescia e Bergamo, il 27 maggio nella Chiesa diSan Francesco di Brescia e il 28 maggio allaBasilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo,nell’interpretazione del violinista GennaroCardaropoli e della Filarmonica del Festival direttada Alessandro Bonato. Infine, l’Orchestra di Padovae del Veneto diretta da Clara Galuppo e il sopranoGiulia Bolcato eseguiranno nel mese di settembrenella Chiesa di San Francesco in Padova UnaCroce trafitta d’amore per soprano e orchestra suun testo di Adele Desideri. Così ne parla l’Autore:«La composizione nasce su richiesta di Marco

Angius, direttore d’orchestra e direttore artisticodell’Orchestra di Padova e del Veneto per il I Festival diMusica Sacra in programma a Padova nel prossimosettembre. La mia scelta poetica è caduta sulla poesia di Adele Desideri Una Croce trafitta d’amore (tratta dallapoesia Io chiedo inserita nella raccolta inedita, dellastessa Adele Desideri, L’eremo dei pensieri sospesi )».Così la poetessa commenta la sua poesia: «In UnaCroce trafitta d’amore si dà voce alle madri di questanostra epoca decadente, individualista e nevrotica. Madripreoccupate, molto preoccupate, per i propri figliadolescenti, che mostrano un insanabile disagio. Sidelinea, in entrambe le modularità liriche, una scenaquasi teatrale, nella quale tre giovani anime si perdono inmolteplici bizzarrie: incomprensibili nervosismi, silenziangoscianti come un cielo colmo di nubi, sprecoimmotivato di “talenti” artistici e spirituali, cognitivi esociali. Anime “vestite di stracci”, rabbiose, con la linguatagliente. Le madri invecchiano presto: certi spaventicostano quanto dieci anni di vita, talune attese, nel buiofitto della notte, scarnificano. Tuttavia, le madri ognigiorno, caparbie, si rimettono in cammino: se lascianoche i frutti del loro grembo sbaglino, se permettono lorodi andare appena un po’ lontano, poi li riacciuffano inextremis, per ricondurli, ancora, sulle strade davverosalvifiche dell’esistenza terrena. Le madri, infine, siaffidano alla “Croce trafitta d’amore”, chiedono perdonoper i propri sbagli, per le proprie ingenuità, per ledisattenzioni non volute. E invocano la quiete, nel tempodell’eternità, mentre “vegliano” accorte sul cammino deifigli, mentre “cantano” litanie “amorose”, mormorandolelievi – “come il vento – quando geme”». ProsegueMannucci: «Su questo terreno così fervido la mia musicasi dipana con toni furenti e violenti, i versi si traducono insuoni, timbri, campi armonici, temi musicali che prendonovita attraverso fugaci melodie, sonorità dal sapore antico,attraverso una tecnica compositiva in cui ogni singolasillaba genera una nota, una parola, una melodia, unafrase, un agglomerato armonico. Su questo materiale silascia che la suggestione letteraria eserciti la suainfluenza sulla musica: dall’essere al conoscere,dall’invisibile al visibile, dal suono alla struttura».

TQuindici anni da parola a cristalloAndrea Mannucci

l 21 novembre e il 30 dicembre scorsi GiovanniVerrando ha presentato il proprio lavoro su liuteria ecomposizione rispettivamente all’Orpheus Instituut diGhent in Belgio e ai “Dialoghi sul comporre” alle Torridell’Acqua di Budrio, proponendo in anteprima Fifth BornUnicorn per violoncello trasformato e smontato eelettronica. Dal 19 al 22 giugno l’Istituto per la Musicadella Fondazione Giorgio Cini di Venezia organizza inpartnership con RepertorioZero e in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi un workshop sulla praticadegli strumenti ad arco amplificati. Il seminario, intitolato“La creazione del timbro”, vedrà tra i docenti GiovanniVerrando, Frances Marie Uitti, Alessandra Carlotta

Pellegrini, Pierre Michel, Ingrid Pustijanac e AlviseVidolin. Fourth Born Unicorn è stato eseguito da MarcoFusi nella “Rounded version” per viola d’amore il 21aprile al CNMAT Berkeley e il 23 aprile allo Spectrum diNew York, e nella “Angular version” per viola preparatanel medesimo concerto newyorkese, così come il 30aprile alla Dante Society of Massachusetts di Boston e il9 maggio a deSingel di Anversa. Il 20 maggioAnimismus per sax alto o clarinetto basso, flauto, violinoe violoncello è stato ripreso dall’Ensemble Soundinitiativeal Teatro del Lavoro di Pinerolo (Torino) per la rassegna“Musica in Prossimità” dell’Associazione “MetamorfosiNotturne”.

IMetamorfosi degli archiGiovanni Verrando

Un seminario e diverseesecuzioni approfondiscono il tema della nuova liuteria

Riccardo Malipiero

La Sonata per violino epianoforte è in cartellone il 15 luglio a Villa Vigoni diLoveno di Menaggio (Como),nell’interpretazione del DuoArdoré (Rebecca Raimondi,violino, e Alessandro Viale,pianoforte).

Gianfrancesco Malipiero

Silvia Chiesa e l’Orchestra dellaToscana diretti da DanieleRustioni eseguono il Concertoper violoncello e orchestra il 22 giugno al Forum dellaFondazione Bertarelli, Poggiodel Sasso, Cinigiano(Grosseto), nel contestodell’Amiata Piano Festival.

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Daniela TerranovaOrizzonte materico silenteProsegue con un meditato

lavoro cameristico l’indaginesulla materialità del suono

l 17 giugno viene presentato in prima esecuzioneassoluta a Milla Matter di Mestre, per la rassegnaConcerti in Villa degli Amici della Musica di Mestre, Wood-Metal-Strings per arpa, nell’interpretazione di EmanuelaBattigelli che eseguirà nuovamente il brano il 5 luglio aTreviso presso il chiostro Ex-Israa per la rassegnaL’Arsenale 2017 “Altri canti”. Spiega l’Autrice: «Nei mieilavori più recenti la ricerca si è focalizzata sulla possibilitàdi rendere visibile e tattile la natura astratta del suono,attribuendo quindi grande rilevanza alla gestualitàdell’interprete, cui è affidato il compito di dare vita e formaa un orizzonte materico silente. La forza espressiva deigesti permette al suono di essere visto, oltre cheascoltato, e la stessa presenza fisica degli strumentimusicali acquista un valore simbolico molto forte simile aquello delle nature morte seicentesche: è una presenzache indica all’uomo la possibilità di sopravvivereattraverso l’arte. In Wood-Metal-Strings l’esplorazione delmateriale stesso di cui si compone lo strumento è statadeterminante per la creazione di una partitura che siconfigura come un’immaginazione sonora fortementelegata alle diverse modalità di produzione del suono. Lagestualità dell’esecutore è stata una fonte d’ispirazionevivida, e l’osservazione ravvicinata mi ha permesso di inventare un vocabolario che fosse vicino al mioimmaginario e ricco di implicazioni semantiche capaci di catturare l’attenzione dell’ascoltatore visivamente euditivamente. All’inizio del lavoro ho cercato di avere un atteggiamento ricettivo, lavorando molto sullecaratteristiche timbriche dei diversi materiali insieme aEmanuela Battigelli, arpista straordinaria che si è rivelataper me un’interlocutrice di rara sensibilità. Il lavoro è statolungo e complesso, ma gradualmente la forma è emersain superficie attraverso schizzi, disegni, registrazioni disuoni e montaggi provvisori di file audio accumulatidurante le prove, permettendomi di dare risposta aun’esigenza fortissima di immersione nel suono dellostrumento e di padroneggiare una materia particolarmentericca e fertile dandole una forma quasi “organica”. Lecorde del registro grave, smorzate col feltro, acquistanouna voce rauca che disegna piccoli frammenti nervosi etesi, interrotti da brevi e evanescenti macchie di coloreottenute per mezzo di rapidi glissandi sulle corde delregistro acuto. I gesti si ripetono modificandosiincessantemente e vengono riconosciuti dalla memoria

dell’ascoltatore, che ne individua identità, somiglianze,diversità. Il ritmo ossessivo dei brevi frammenti iniziali siassocia a timbri diversi producendo una metamorfosisonora che coinvolge corde di metallo e di budellosmorzate, suoni xylophonici sulle corde di nylon e densitrilli su corde libere nel registro medio-acuto. Ai suoniprodotti sulle corde si mescola la costante presenza diquelli prodotti sul legno dello strumento, suoni chesuggeriscono un immaginario uditivo legato al soffio, alrespiro, e che coprono un range dinamico molto ampio:dal pianissimo della tavola accarezzata col palmo dellamano o strofinata con i polpastrelli fino alle sonoritàgraffianti e taglienti ottenute grattandone nervosamente la superficie con le unghie. All’ascolto, il suono dellostrumento tradizionale presente nella memoria collettivarisulta forse insolito, ma l’intento era proprio quello dicreare uno strumento che si adattasse in questo momentoal mio pensiero compositivo e che, parafrasando HelmutLachenmann, fosse “originale”, poiché legato alle radicistesse della persona che lo ha prodotto». L’11 maggioL’Ensemble del Laboratorio di Musica Contemporanea(LMC) del Conservatorio di Milano ha ripreso, con ladirezione di Yusuke Kumehara nella Sala Puccini delConservatorio stesso, Still Life with Roses per ensemble.Il pezzo è risuonato anche il 17 maggio al Teatro Centraldi Siviglia, affidato a Taller Sonoro. La prima esecuzioneassoluta di A Landscape in My Hands per pianoforte soloè stata invece proposta da Anna D’Errico al SanteriaSocial Club di Milano nell’ambito della rassegna PianoCity. Infine, un’ulteriore prima esecuzione assoluta, Soloandata per coro di bambini e ensemble, commissioneDivertimento Ensemble, è stata interpretata dai PiccoliMusicisti di Divertimento Ensemble e dallo stessoDivertimento Ensemble diretti da Sandro Gorli il 21maggio al Teatro Leonardo di Milano nella stagione“Rondò” (entrambe queste novità sono state presentatenello scorso numero di ESZ News). Daniela Terranova stalavorando a un Quartetto per archi destinato al QuartettoPrometeo, commissione dell’Accademia Filarmonica diBologna, e a un Trio per fisarmonica, sax contralto econtrabbasso per il Trio Feedback. Con l’ARà Duo,Alessandra Rombolà (flauto) e Nuria Andorrà(percussioni), sta preparando un’esecuzioneprogrammata per il 9 novembre al Festival Bernaola aVitoria/Gasteiz (Paesi Baschi, Spagna).

I

re le prime esecuzioni assolute per Gilberto Bosco neimesi centrali del 2017. Con impeto trattenuto per flauto,chitarra e pianoforte è comparso nelcartellone del X Festival del Ned Ensemble il 19 maggio nella Sala Santa Ceciliadell’Auditorium Celesti di Desenzano delGarda, affidato all’Aurora Ensemble (JessicaGabriele, flauto, Sara Rozzi, chitarra, e IlariaCavalca, pianoforte). Così il compositorepresenta questa novità: «Si tratta delsecondo brano di una serie in cui strumentisimili (ma non uguali) rileggono ed esploranolo stesso materiale musicale, una cellula dipoche note e un’“idea” centrale. Forse “idea” è troppo,forse “cellula” è un modo vecchio e datato di raccontarecome inizia il lavoro. Forse… Ebbene sì, guardare unlavoro pensando a cosa lo precede e a cosa, forse, gliseguirà, è un esercizio un poco vano e molto disturbante:come far girare la testa perfino a un compositore. Ma sealtro seguirà, lo vedremo con il futuro. E se questa piccolaoperazione avrà un senso, saranno gli esecutori e gliascoltatori a deciderlo». Il 19 giugno è invece la rassegnaRisuonanze a proporre a Udine Nell’ombra per due violini,interpreti Stefano Furini e Verena Rojc. Spiega Bosco:«Due strumenti uguali suonano insieme (qui, due violini).

Ma spesso uno dei due “scompare”, coperto da ciò chesta suonando l’altro, e ricompare oltre, come un silenzio

colorato. E i due ruoli (chi nasconde e chi è nascosto, chi è nell’ombra e chi no)possono scambiarsi, oppure possonoparificarsi, udibili entrambi o entrambi quasial limite del suono. Una riflessione (non laprima nei miei lavori) sull’identità e ladifferenza tra due sorgenti apparentementeidentiche, sul suono e il silenzio, su ciò cheappare e ciò che (forse) è». Infine, AndreaMonarda presenterà il 22 settembre aBellagio, nel quadro del Festival di Bellagio

e del Lago di Como, Tre Preludi per chitarra, che il loroautore così illustra: «I Tre Preludi riprendonoatteggiamenti e stilemi già toccati in passato. Qui sonoperò bloccati in una sorta di limbo temporale, privati deltempo necessario allo sviluppo e all’articolazione formale.Tre riflessioni non tanto e non soltanto sulla chitarra, masul suono, sul timbro e sul tempo. Forse, l’inizio diun’opera nuova e più ampia». Sempre Andrea Monarda è stato interprete, il 26 maggio, di Fantasia (allapassacaglia) per chitarra, ripresa alla Chiesa di SanGiuseppe Ospedale in Piacenza per il Festival delleChitarre.

Gilberto BoscoApparenza, somiglianze, inizi

Tre novità cameristiche in altrettanti festival delNord Italia

T

Franco Donatoni

Lumen per sei strumenti saràinterpretato l’11 giugno nellaChiesa di S. Maria della Vita di Bologna, per la rassegna“Genus Bononiae”, dal BlumineEnsemble diretto da CaterinaCentofante.

Gino Negri

Vieni qui Carla, opera in un atto dagli Indifferenti di AlbertoMoravia, è in cartellone il 5luglio al Teatro Filodrammaticidi Milano, nell’interpretazionedel New Made Ensemblediretto da AlessandroCalcagnile.

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Michele TadiniMusica dalle maniI l 31 maggio l’Ensemble Fabrique Nomade ha dedicato aMichele Tadini, alla Chapelle Corneille di Rouen, unconcerto monografico incentrato sui lavoricommissionati al compositore dalla GrandeFabrique. Sono stati eseguiti in particolareDi rive e corsi d’acqua per flauto,violoncello, wiimote e elettronica, RipplesNever Come Back per violino, violoncello,karlax e elettronica, e, in prima esecuzioneassoluta, Discontinuous Devices “In-Between” per violoncello, karlax eelettronica. Così l’Autore presentaquest’ultima novità: «I due primi lavori perl’ensemble si muovevano in universimelodici piuttosto dolci; questo duosvilupperà invece un universo ben piùrumoristico all’interno di una tematicacompositiva, ricorrente in ambito elettronico, che interrogail rapporto causa-effetto, la corrispondenza tra azioni-gesti-fraseggi e i loro risultati udibili. L’evoluzionedell’ampiezza del gesto sarà strettamente correlata airisultati sonori che inducono una forma a espandersi apartire dai piccoli suoni dei pistoni acustici amplificatisostenuti da una sintesi granulare, per proseguire con deigesti rotatori fino a grandi fraseggi caratterizzati daaccelerazioni e arresti bruschi. L’universo sonoro saràconcretamente in-between da fraseggi alla Lachermannsino a raggiungere un’espressione ritmica maggiormentescandita». Prima esecuzione assoluta anche l’11 giugnoalla Sala Grande del Teatro Massimo di Palermo con In a Blink of a Night, concerto per orchestra di 80 chitarre

elettriche, 20 bassi e batteria, solista Luca Nostro, chitarraelettrica, direttore Tonino Battista. Spiega il compositore:

«Scrivere per questa quantità estrema di corde èstato impetuosamente coinvolgente e altrettantospossante. La scrittura per il proprio strumento può rendere la composizione più facile, scorrevole,ma in modo direttamente proporzionale puòcomportare un altrettanto facile perdita del tempo –del tempo della composizione. Quel tempo fermo,mentale, in cui un compositore si dà al progetto,alla sua forma, alle sue regole e alla suacombinatoria, liberati da legami strumentali diretti.Molto di In a Blink of a Night è scritto con lostrumento tra le mani e innumerevoli sono state leore, le giornate intere passate a suonare e a farnascere direttamente tra le dita, attraverso di esse,la materia primaria per la scrittura: un tributo alla

chitarra, al chitarrismo, e in modo diretto a un certo rock,complesso, che, da ragazzino e non, tanto presente èstato nella mia onnivora esperienza musicale. Quello che la partitura contiene e che suonerà per mano di unesercito di chitarristi rivela in modo diretto la sua matricerock, ma le tecniche specifiche di scrittura hanno moltopiù a che fare con le modalità proprie della musicacosiddetta “contemporanea”. Tutto nasce dallo sviluppo diuna sola cellula musicale tratta dalla canzone Siamo solidi Vasco Rossi, una nota e una successione armonica diquattro accordi: un “solo” di questa singolare orchestra,noto come “il solo su una nota sola”. La scrittura si ènutrita e costruita intorno alle mani, alle dita, allostrumento e al suo suono».

Omaggio palermitano allachitarra mentre prosegue ilsodalizio con La GrandeFabrique

ichele Marco Rossi e l’Orchestra di Padova e delVeneto diretti da Marco Angius propongono il 15 luglio a Latina, per il Festival Pontino di Musica, l’Adagio eMinuetto variato per violoncello e orchestra da una“Sonata a 3” per violino e basso di Franz Joseph Haydn,nella rielaborazione orchestrale di Goffredo Petrassi. Sitratta della prima esecuzione della partitura recentementeedita dalle ESZ. La composizione, il cui autografo ècustodito presso l’Istituto di Studi Musicali “GoffredoPetrassi” e la Fondazione Campus Internazionale diMusica di Latina, riscrive la pagina haydnianariformulandone in termini radicali la strumentazione,concepita per un’orchestra da camera dal coloretardoclassico (flauti, oboi, clarinetti, fagotti e corni acoppie, oltre alle cinque parti degli archi), che viene acoadiuvare una voce strumentale di assolutoprotagonismo: quella del violoncello, aggiunta ex novo e

dunque totalmente riconducibile al pensiero compositivopetrassiano, quasi costituisse il tramite tra il “testo” anticodel collega austriaco e una moderna sensibilitànovecentesca, così come del tutto ascrivibile all’autoremoderno è la concezione dell’orchestrazione nei dettaglipiù minuti. La composizione, realizzata da Petrassi nel1955 e dedicata al grande violoncellista Arturo Bonucci,assume così i connotati di un concerto per violoncello e orchestra in incognito, che restituisce la lineaarchitettonica del classicismo con un coloreapparentemente rispettoso delle sonoritàtardosettecentesche, ma in realtà prodotto della piùsquisita cultura neoclassica del Novecento italiano. LaCamerata Salzburg, diretta da un finalista del YoungConductors Award del Festival di Salisburgo, eseguirà il 4,5 e 6 agosto al Mozarteum Estri per quindici esecutoriall’interno del programma del Festival.

MRivivere un classicoGoffredo Petrassi Esce a stampa e risuona al

Pontino una rielaborazione da Haydn con violoncelloconcertante

alerio Sannicandro ha proposto in prima esecuzioneassoluta Tactile Songs per flauto basso, violoncello,chitarra e percussione il 29 maggio al LWL-Museum fürKunst und Kultur di Münster per Klangzeit, Festival fürneue Musik, nell’interpretazione di Pavel Tseliapnu, flautobasso, Matias De Oliveira Pinto, violoncello, ReinbertEvers, chitarra, Gereon Voss, percussioni, e ValerioSannicandro, sound projection. Spiega l’Autore: «Lapalette timbrica di Tactile Songs, costituita da suonieffimeri e aggregati concreti e pulsanti, è pensata perrealizzare continui cambi di gravità sonore. Con suonisospesi e un immaginario canto fatto di altezzeindeterminate e fruscii, la composizione si sviluppa comeun moto continuo. Il lavoro è basato su una continuasovrapposizione (e accumulazione) di suoni dall’altezza

indeterminata (sfiorati, sfregati con mano, unghie o arco)realizzati sulla chitarra, sul bass drum e sul violoncello(“brushing”). Capovolgendo i ruoli tradizionali, mentre lapercussione realizza una specie di canto sulla membranadello strumento, il flauto basso ha il ruolo di percussione:suoni vocali basati su consonanti vengono amplificati econferiscono un carattere misterioso, quasi fossero untesto arcaico». Di Valerio Sannicandro è possibileascoltare anche Aquae per otto strumenti, in cartellone il10 giugno allo Helmut Hentrich Saal della Tonhalle diDüsseldorf, nell’interpretazione del Notabu Ensemblediretto da Mark-Andreas Schlingensiepen, e All Shadowsof Red and Yellow per flauto contralto, viola e arpa, nelmese di luglio nell’ambito del Kuhmo Chamber MusicFestival, in Finlandia.

VPalette timbricaValerio Sannicandro

Novità in cartellone a Münster sperimenta scambi di gravità sonore

Giorgio Gaslini

Fiori musicali per pianoforte è in cartellone il 28 luglio aPantanello, nell’ambito delFestival Pontino di Musica,interprete Alfonso Alberti.

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ue le prime esecuzioni assolute per Carlo Ciceri neimesi centrali del 2017. Mare marginis per ensembleamplificato è comparso nel cartellone di NeueSchweizer Musik 2017 il 24 e 25 marzoalla Gare du Nord di Basilea, affidatoall’Ensemble Phoenix Basel diretto da JürgHenneberger. Così il compositore presentaquesta novità: «Composto per 12 musicistiamplificati e elettronica, commissionedell’Ensemble Phoenix di Basilea, Maremarginis deve il suo titolo a un marelunare, forse uno dei più antichi, che sitrova nel quadrante nord-est, sul bordo trala faccia visibile e quella nascosta dellaLuna. Il rapporto visibile/invisibile è tradotto in musicanel rapporto udibile/impercettibile, in particolareattraverso l’utilizzo dell’amplificazione intesa come lenteper rendere percepibili dinamiche estreme e portarle alcontempo in primo piano. Quasi una riflessione sullasommersione/emersione di una presenza viva in unmare prosciugato, sterile, indifferente; una metaforadell’oggi, forse fin troppo evidente. Il margine dunquecome luogo di passaggio tra stati, emergenza dipermeabilità, alternativa, tensione, e al contempocondizione esistenziale e necessità sociale».

Human Units per due solisti, 18 voci, grande ensembleamplificato e elettronica è invece in programma il 14settembre al Centro per la cultura e le arti “Verh-

Isetskiy” di Ekaterinburg, in Russia, per il concertod’apertura della IV Biennale Industriale di ArteContemporanea degli Urali, ente committente diquesta novità, affidata ai solisti e al Coro delTeatro Accademico Statale di Opera e Balletto diEkaterinburg e all’Ensemble InterText diretti daMikhail Granovsky, con la regia di Maxim Didenkoe le scene di Galya Solodovnikova. L’operaresterà in cartellone per due mesi. In questitermini l’Autore presenta il lavoro: «Human Unitscostituisce il secondo atto di un’opera di teatro

musicale tratta da un libretto del 1932 di NikolayKharitonov, Lights of Ural. L’organico prevedeun grande ensemble amplificato di 22 musicisti, duesolisti, 18 voci e elettronica, e una durata di circa 35minuti. Argomento dell’opera è la nascita e l’impattosocialmente devastante dell’industrializzazione massivasulla popolazione, il suo essere contemporaneamentesperanza e condanna per l’uomo, il suo precluderel’orizzonte fino a permeare ogni aspetto dell’esistenza,quasi innesto biologico, fusione inumana necessariae ineluttabile».

Carlo CiceriNecessità socialiD

Da Basilea a Ekaterinburg una riflessione sulla civiltàcontemporanea

riplice prima esecuzione assoluta per Gabriele Cosmiin queste settimane. Il 28 maggio So ancora che visseper soprano e ensemble è in programma alla SalaCasella dell’Accademia Filarmonica Romananell’interpretazione dell’Ensemble Imago Sonora; il 6 giugno Joo Choo e Marino Nahon proporranno So ancora che visse II per soprano e pianoforte,commissione Amici di Musica/Reltà, nella Sala ArtePovera del Museo del Novecento di Milano per larassegna Amici di Musica/Realtà; infine il 24 giugnosarà la volta di So ancora che visse III per soprano eelettronica, in programma al Parco delle Arti Musicali“Torri Montanare” di Lanciano per la manifestazioneEstate Musicale Frentana, solista il soprano Lisa LaPietra. Spiega il compositore: «So ancora che visse èun ciclo di lavori dedicati alla voce di soprano.Medesimi comportamenti vocali vengono messi inrelazione con differenti fonti sonore: un gruppostrumentale (So ancora che visse I ), il pianoforte (Soancora che visse II ), l’elettronica (So ancora che visseIII ). Il titolo del ciclo è il verso di chiusura della poesiaIn memoria di Giuseppe Ungaretti. Il testo racconta,prendendo spunto da un fatto realmente accaduto, un tema di scottante attualità: la perdita di identità

culturale. So ancora che visse può essere letto conspirito nostalgico, il ripensamento a un qualcosa cheoramai è scomparso, che oramai è perduto. O forse, equesto è ciò che più mi ha interessato, può essere lettocon un trasparente punto esclamativo alla fine; unmotto, un mantra che ripetiamo nella nostra mente perdarci forza, per spingerci a riprendere in mano le sortidella nostra identità». In questi mesi è stato e saràpossibile ascoltare di Gabriele Cosmi Delitto suite,composizione elettroacustica che costituisce la musicadi scena per Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, inprima rappresentazione al Teatro Franco Parenti diMilano dal 7 al 19 marzo, adattamento di Alberto Olivae Mino Manni, regia dello stesso Oliva; Gli altri nonmuoiono mai e I Begin to Hear Voices per voce sola il18 aprile al Teatro Goldoni di Venezia, affidati alsoprano Lisa La Pietra; Geghard I per flauto edelettronica il 9 giugno all’Espace K di Strasburgo, inprima esecuzione come versione con l’elettronica,interprete Ayako Okubo, solista dell’Ensemble HanatsuMiroir; infine Kic per quartetto di saxofoni il 23settembre al Teatro Concordia di Venaria Reale(Torino), nell’interpretazione del Sauvage SaxophoneQuartet.

Gabriele CosmiIdentità perdutaT

Novità ispirata a un versoungarettiano di flagranteattualità

rima esecuzione assoluta per Maurilio Cacciatore afine primavera. Il 10 giugno Pier Carlo Sacco e AndreaRebaudengo, solisti di Sentieri Selvaggi,interpreteranno Breve per violino, pianoforte eelettronica mono alla Sala Fassbinder del Teatro ElfoPuccini di Milano. Così l’Autore presenta il nuovolavoro: «Questo pezzo è il mio omaggio ai 20 anni divita dell’ensemble Sentieri Selvaggi. Si tratta di unpezzo corto, velocissimo e dal ritmo incalzante; i treminuti di cui si compone sono una corsa irrefrenabile di scale ascendenti e incastri ritmici in cui gli esecutorisono chiamati a gareggiare con loro stessi. L’elettronicaè un’elaborazione dello stesso pezzo registrato instudio dagli esecutori. Il file, leggermente trattato peraccentuare acuti e risonanze, è diffuso tramite un

altoparlante a contatto dall’interno del pianoforte. Inquesto modo, il file audio prende il timbro della tavolaarmonica del pianoforte, che si comporta al tempostesso da risuonatore e da filtro. Alla sfidadell’esecuzione dal vivo si aggiunge quella di rimanerea tempo con se stessi; ne risulta un’eterofonia delbrano col se stesso registrato, come in un gioco dispecchi riflettenti». The Ways You Cry per quartettod’archi e elettronica è portato in tournée dal QuartettoAmôn il 19 maggio a Rotterdam, per la rassegnaClassical Next, il 25 maggio a Breslavia, in Polonia, nel contesto del Festival Musica Elettronica Nova, il 30giugno al Sax Å Kammarmusik Festival di Filipstadt, inSvezia, il 18 luglio al Mittelfest di Cividale del Friuli e il22 settembre all’Ars Sonic di Mons, in Belgio.

Maurilio CacciatoreSfide e specchiP

Novità cameristica per celebrare il ventennale di Sentieri Selvaggie tournée del Quartetto Amôn

Andrea Monarda

Le Sette miniature per chitarrasono in cartellone il 22settembre a Bellagio per ilFestival di Bellagio e del Lagodi Como, solista lo stessoAndrea Monarda.

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l Festival Le Dôme di Montbazon, Francia, ospita il 28luglio la prima esecuzione assoluta di Each Mirror InfectsItself per violino e live electronics, nell’interpretazione diLorenzo Derinni e Davide Gagliardi alla regia del suono. La composizione appartiene a un più ampio ciclo di lavoriper strumenti ad arco (dal solo al quartetto) con elettronicaispirati alla sezione “Fractal Geometry” di Crystallography,raccolta poetica sperimentale del canadese Christian Bök,classe 1966. Il ciclo nel suo complesso s’intitolerà Fractalsare Haphazard Maps. Spiega il compositore: «Nel loroimplacabile proliferare a ogni scala di grandezza, ogni unitàuguale all’altra, i frattali ci attraggono e ci inquietano allostesso tempo. Forse sarà la vertigine che ogni doppio dasempre trasmette, ma la fredda precisione della replicareiterata senza sosta ha qualcosa di mostruoso e disumanodi cui solo il Novecento con la sua tecnologia e la sua storiaha saputo prendere coscienza. Sperso fra due oppostibaratri che lo rifrangono all’infinito, un oggetto fra duespecchi ha del frattale la stessa inquietudine ipnotica, con inaggiunta la consapevolezza di non esserne più soltanto unsemplice osservatore: esso è a tal punto integrato nella suapropria centuplicazione da rischiare di perdersi in essa,svuotato di ogni traccia d’individualità dal gioco dellerifrazioni senza fine. Immaginiamo ora il suono di questavertiginosa schiera di replicanti che gli proliferano intorno.Come uscire da questo labirinto concettuale per ritrovare ilproprio essere soggetto? Dalla forma come esplorazione si

passa alla forma come percorso di contaminazione,erosione, implosione e infine di fuga: fuga fuori dallamoltitudine brulicante e anonima da cui prende avvio illavoro, fuga dal divagare incerto verso una possibilesopravvivenza al di là dell’artificialità disumanizzata che hasopraffatto l’individuo». Maurizio Azzan sarà in residenza dal2 all’8 luglio a Wavre, in Belgio, presso la Salle Columban,Espace de Culture, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, per lavorare con l’EnsembleFractales a un nuovo lavoro commissione della compaginestessa, in cartellone a Bruxelles il 9 e 10 novembre. Il 25giugno a Parigi, nell’ambito del Festival Move per il cicloVidéodanse, verrà proiettato nella sala principaledel Cinéma du Centre Pompidou Dancescape@l’école,progetto di video danza commissionato dal CentrePompidou per la coreografia e regia di K Goldstein, conmusiche di Maurizio Azzan e Alessandro Ratoci. SusanneFröhlich ha riproposto a più riprese Concetto di aura perflauto Paetzold amplificato contrabbasso: il 26 febbraioal Kulturhaus NIHZ di Nordhorn per il BlockflötenfestivalNordhorn, in prima esecuzione in Germania, il 17 marzo alGyörgy-Ligeti-Saal del MUMUTH (Kunstuniversität Graz,Austria) per la maratona Take Five - Lange Nacht der fünfösterreichischen Musikuniversitäten, il 20 maggio a Husum(Germania) per il Festival Neue Musik 2017, infine il 1°luglio al Musikstudio Orpheo di Berlino.

ISpecchi e domandeMaurizio Azzan

Prende corpo un ciclo di lavori per archi e elettronica

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Prima al Parco dellaMusica con i corsistidell’Alta Formazione di Santa Cecilia

aterina Di Cecca propone in prima esecuzione assolutaYou Can’t See the Forest for the Trees per tredici strumenti il 20 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma,nell’interpretazione degli studenti dei Corsi di AltaFormazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia direttida Carlo Rizzari. Spiega l’Autrice: «You Can’t See the Forestfor the Trees è il titolo di un quadro di Marcel Odenbach del2003, realizzato con la tecnica del collage. Il lavoro, dinotevoli dimensioni, rappresenta una foresta di betulle.Avvicinandosi, però, si scopre che ciò che vedevamo dalontano non risulta essere l’unico piano di lettura. Molte dellefoglie, infatti, sono visi di persone importanti dal punto divista sociale e storico o per l’autore stesso, e le striature deitronchi sono in realtà pagine di libri, articoli di giornali ospartiti. Esiste dunque una tensione produttiva fra l’immaginecoesa della foresta che cogliamo alla distanza e il patchworkdi testi e fotografie che la compongono, per loro naturaframmentari. L’intento del pezzo è il medesimo: creare una

relazione osmotica e ambivalente fra delle figure moltocaratterizzate e lo sfondo su cui si stagliano. Tale situazioneè resa musicalmente attraverso un percorso formale che,partendo da uno sguardo complessivo, va nel dettaglio deisingoli eventi per poi allontanarsene di nuovo, rielaborarel’esubero di informazioni, svuotarsi attraverso un climax persottrazione e infine raggiungere la visione d’insieme finale».Nei mesi scorsi è stato possibile ascoltare musica diCaterina Di Cecca il 18 marzo in Lussemburgo, al FestivalOsmose, nel contesto dell’International CompositionCompetition for Children “Artistes en herbe”, e il 21 aprilealla Salle de Concert di Pianos Maene Bruxelles: inentrambe le occasioni Bruno Ispiola e Fabio Schinazi hannoripreso La hora de los sentidos per violoncello e pianoforte.Infine, il 23 aprile Cosimo Colazzo, solista del MotoContrarioEnsemble, ha interpretato alla Sala Caritro di Trento, per ilFestival Contrasti 2017, Filigrane scarlatte per pianoforte.

Caterina Di CeccaTensione produttivaC

Due novità esplorano la dimensione più intima del suono strumentale

ue prime esecuzioni assolute caratterizzano i mesicentrali di quest’anno. Carlo Prampolini, nell’ambito di unaserie di concerti promossi dalla Villa des Compositeurs,propone Ricercare per pianoforte il 30 maggio allaFondazione Scelsi di Roma, con riprese il 31 maggio allaVilla Tesoriera di Torino, il 1° giugno ad Alba, per l’AlbaMusic Festival, e il 7 giugno all’Istituto Italiano di Cultura diBruxelles. Spiega l’Autore: «Certamente il titolo Ricercare èstato l’ultimo tassello della composizione. Esso ha il duplicesignificato di ricerca interiore e strutturale. È impossibile, perme, comporre senza “ricercare” le motivazioni del dire in mestesso. Ecco, allora, che immagini, figure, gesti, che hocoltivato per anni, emergono e prendono il sopravventocreando concatenazioni e nessi sempre nuovi, inattesi.Dall’“incertezza del procedere” che apre e chiude lacomposizione all’“ampio, cantabile” che diventa quasiun’invocazione. Dal “sospeso” al “maestoso energico”,ingabbiati in griglie armoniche cristallizzate, passando per il“fantastico” che come scintille di luce illumina a tratti porzionidi musica. Ognuno di questi caratteri “imprime” un tempo (il

loro tempo) alla musica; per questo motivo non ho mai avutola necessità di cambiare metronomo nel corso dellacomposizione. Riguardo alla scrittura ho utilizzato, per laprima volta in modo massiccio, strutture dodecafonichesimmetriche e speculari. Queste strutture, così singolari, mioffrono la possibilità di mettere in relazione i registri oppostidello strumento (grave/acuto, medio-grave/medio-acuto);posso, in questo modo, controllare più agevolmente unostrumento che offre una gamma di frequenze amplissima e il cui idioma, così storicizzato, è sempre duttile, malleabile,proteso al rinnovarsi in ragione del linguaggio che cambia. “Ricercare”, appunto, per progredire». Il Quartetto Noûsinterpreta invece il 12 luglio alla Chiesa di Sant’Eufemia diSpoleto, per il Festival dei Due Mondi, Dal buio per quartettod’archi. In questi termini il compositore introduce il nuovolavoro: «La musica è il riflesso di un’onda già vista. Non uninizio, non una fine, semplicemente un ritorno dal buio dellacoscienza. Non può esserci espressione senza confrontocon il buio...».

Marco QuagliariniDentro se stessiD

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Rossella SpinosaPer un teatro d’oggil 25 luglio debutta a Milano, al Teatro Franco Parenti,

Abisso Mediterraneo - Pietà l’è morta, dramma per musica in un atto, su testi di Geppino Materazzi e Pap A. Khouma,prima opera di Rossella Spinosa: un lavoro complesso,commissionato per la Stagione “Siae - Classici di Oggi2017”, e affidato all’interpretazione del New MadeEnsemble, di Paola Cacciatori, mezzosoprano, AllanRizzetti, baritono, Akueson Adotey Dotcha, ballerino, con lapartecipazione della Cappella Musicale del Duomo di Milanoe sotto la direzione di Alessandro Calcagnile. Nelle paroledell’Autrice: «Abisso Mediterraneo vuole rendersi momento

di riflessione sull’integrazione, sulla violenza, sul potere, sulsenso dell’umanità. Un giornalista racconta la quotidianitàdegli sbarchi in un’atmosfera realistica e surreale insieme, in cui ricerco l’eredità dei classici per delineare un percorsoin grado di invertire l’ordinario rapporto tra narrazione eastrazione in una formula drammaturgica che mescolerà piùdimensioni, la danza, il canto, il teatro, la multimedialità, lacoralità dell’azione scenica e musicale. La danza raccoglierài resti dei corpi, la musica ne racconterà le storie, per unteatro d’oggi».

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Debutto scenico dellacompositrice al Franco Parenti

Adagio ghiacciato per toy-piano (o celesta) e violinoammutolito da Mozart KV 356 è stato proposto il 15 maggioalle Écoles Municipales Artistiques di Vitry-sur-Seine per ilFestival Claude Helffer dal Trio George Sand, e sarà ripreso il 7 giugno al Temple de la Madeleine di Ginevra,per il Festival des Athénéennes, da Wilhelm Latchoumia. Il Quartetto Prometeo ha eseguito il 18 maggio Six lettres à l’obscurité (und zwei Nachrichten) per quartetto d’archi aVilla Sträuli di Winterthur, nell’ambito del Festival MusicaAperta. La versione per saxofono soprano di Phanes II èstata proposta il 31 maggio al Center for New Music di SanFrancisco da Phil Pierick. Busque amor novas artes, novoengenho per controtenore, oboe e trombone su un sonettodi Luís de Camoes è in cartellone il 13 giugno all’Alhambra

di Ginevra con Daniel Gloger, controtenore, BéatriceZawodnik, oboe, e Jean-Marc Daviet, trombone. Sviete tihi. Capriccio dopo la fantasia per due pianoforti e duepercussionisti viene ripreso il 28 giugno dall’EnsembleBerlin PianoPercussion al Konzerthaus di Berlino. StefanoGervasoni parteciperà dal 28 giugno all’8 luglio al 2017VIPA Festival - Valencia International Performance Academy& Festival proponendo una masterclass di composizione; inquel contesto saranno programmate diverse esecuzionicameristiche. Una novità per corno di bassetto e elettronicaè in cartellone in prima esecuzione assoluta il 18 settembreall’Oratorio di San Filippo Neri di Bologna per il BolognaFestival, affidato a Michele Marelli e alla regia del suono diAlvise Vidolin.

Stefano Gervasoni

Marco Fusi ha eseguito Estroso/innerlich per violino solo il23 aprile allo Spectrum di New York e il 30 aprile alla DanteSociety of Massachusetts, a Boston. Architetture del canto edel silenzio per ensemble è stato interpretato l’11 maggioalla Sala Puccini del Conservatorio di Musica “G. Verdi” diMilano dall’Ensemble Contemporaneo del Conservatoriostesso diretto da Yusuke Kumehara. Alfonso Alberti haeseguito Tre studi sulla notte - Tre studi per riscoprire l’albaper pianoforte il 21 maggio al Museo Teatrale alla Scalanell’ambito della rassegna Piano City. Im Freien zu spielenper clarinetto, violino, violoncello e pianoforte è statoproposto il 23 maggio al Conservatorio Statale di Musica

“Nicola Sala” di Benevento da Rosa Maria Meoli, clarinetto,Vincenzo Iovino, violino, Alessandra Ercolani, violoncello eAntonio Roccia, pianoforte, sotto la direzione di GabrieleBonolis, e il 26 maggio alla National University of Music diBucarest, nel contesto dell’International New Music Week,dal SonoMania New Music Ensemble. Infine Memorie ditempesta per violoncello e pianoforte è in cartellone il 2luglio al Castello Caetani di Sermoneta, nell’ambito delFestival Pontino di Musica, Incontri Internazionali di MusicaContemporanea, interpreti Francesco Dillon e EmanueleTorquati.

Federico Gardella

L’Arditti Quartet ha eseguito Quatuor II per quartetto d’archiil 20 maggio al Pierre Boulez Saal della Baremboim-SaidAkademie di Berlino. Madrigal per soprano e ensemble sutesti di Italo Calvino, Roland Barthes e Rabelais è incartellone il 27 giugno al Nowy Teatr di Varsavia con ilChain Ensemble e il soprano Agata Zubel, e il 14 luglioal Cheltenham Music Festival Parabola Arts Centre con iSolisti di Court-circuit e gli allievi del CNSMD di Lyon e delConservatoire di Birmingham. Vertigo per due pianoforti e

orchestra è in programma il 15 settembre alla NationalPhilharmonic di Varsavia per il Warsaw Autumn Festival,nell’interpretazione dei pianisti Adam Kośmieja e Jan Bartos,e della National Polish Radio Symphony Orchestra diretta daAlexander Liebreich. Baldur Brönnimann esegue Scales perorchestra da camera alla testa del WDR SinfonieorchesterKöln il 23 settembre al Klaus-von-Bismarck-Saal della WDRWallrafplatz di Colonia.

Christophe Bertrand

Il Prigioniero, un prologo e un atto da La torture parl’espérance di Villiers de l’Isle Adam e La légended’Ulenspiegel et Lamme Goedzak di Charles de Coster, è in cartellone all’Opernhaus Graz il 10 giugno. Ne sonointerpreti Aile Asszonyi (La madre), Markus Butter (IlPrigioniero), Manuel von Senden (Il Carceriere / Il GrandeInquisitore), Roman Pichler e David McShane (DueSacerdoti), il Chor der Oper Graz, La Grazer

Philharmonische Orchester, direttore Dirk Kaftan, direttoredel coro Bernhard Schneider, con la regia di Paul Esterhazy,le scene e i costumi di Mathis Neidhardt. Il 23 giugno ilConservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenzepropone nella Sala del Buonumore un’interpretazione deiCinque frammenti di Saffo per soprano e orchestra dacamera e dei Sex Carmina Alcaei per soprano e 11strumenti, diretta da Luciano Garosi.

Luigi Dallapiccola

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GIUGNO

Gabriele CosmiSO ANCORA CHE VISSE IIper soprano e pianoforte(Commissione Amici di Musica/Reltà)Milano, Amici di Musica/Realtà, Museo delNovecento, Sala Arte Povera, 6 giugnoJoo Choo, sopranoMarino Nahon, pianoforte

Alessandro SolbiatiWHITHER WOULD YOU GO?per gruppo di voci miste e dieci strumentisu un testo di William Shakespeare(Commissione Divertimento Ensemble)Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, 6 giugnoCoro Le Nuove Voci di DivertimentoEnsembleDivertimento Ensembledir.: Sandro Gorli

Gabriele CosmiGEGHARD Iper flauto e elettronicaStrasbourg, Espace K, 9 giugno(Prima esecuzione della versione conelettronica)Solista dell’Ensemble Hanatsu Miroir:Ayako Okubo, flauto

Malika KishinoSHADES OF OCHREper orchestraTokyo, Tokyo Opera City, 9 giugnoNHK Symphony Orchestradir.: Lawrence Renes

Giorgio Colombo TaccaniWINDSper sei strumentiMilano, Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder, 10 giugnoSentieri Selvaggidir.: Carlo Boccadoro

Maurilio CacciatoreBREVEper violino, pianoforte e elettronica monoMilano, Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder,10 giugnoSolisti di Sentieri Selvaggi:Pier Carlo Sacco, violinoAndrea Rebaudengo, pianoforte

Michele TadiniIN A BLINK OF A NIGHTConcerto per orchestra di 80 chitarreelettriche, 20 bassi e batteriaPalermo, Teatro Massimo, Sala Grande, 11 giugnoLuca Nostro, chitarra elettrica solistaTonino Battista, direttore

Ivan FedeleDRIVE per vibrafono e pianoforte(Commissione Phace Ensemble e WienerKonzerthaus)Wien, Wiener Konzerthaus, Berio-Saal,13 giugno Phace Ensemble

Carmine Emanuele CellaPANE, SALE, SABBIAOpera da camera in un atto e tre sceneper grande ensemble, soprano, tenore,controtenore e baritono Libretto di Rossano BaroncianiKiev, National Opera of Ukraine, 15 giugnoUkho Ensemble Kyivdir.: Luigi GaggeroRegia: Francesco Calcagnini

Daniela TerranovaWOOD-METAL-STRINGSper arpa Mestre (Venezia), Amici della Musica diMestre - Concerti in Villa, Villa Matter, 17 giugno Emanuela Battigelli arpa

Giorgio Colombo TaccaniWHY EAT WHY KILLper voce e pianoforte su testo di Abraham SmithTrieste, Risuonanze 2017 - Incontri di NuoveMusiche, Casa della Musica, 17 giugnoAkiko Kozato, mezzosopranoAdele D’Aromzo, pianoforte

Gilberto BoscoNELL’OMBRA per due violiniUdine, Risuonanze, 19 giugnoStefano Furini, violinoVerena Rojc, violino

Caterina Di CeccaYOU CAN’T SEE THE FOREST FOR THETREESper tredici strumentiRoma, Auditorium Parco della Musica, 20 giugnoStudenti dei Corsi di Alta Formazionedell’Accademia Nazionale di Santa Ceciliadir.: Carlo Rizzari

Roberto FabbricianiGRANDE, GRANDE AMOREOpera in un atto per soli, voci recitanti,coro e orchestraLibretto di Luigi Francesco RuffatoPadova, Basilica del Santo, 23 giugnoStefania Bellamio (Maria di Nazareth, vocefuori campo femminile)Adriano Spolaor (P. Massimiliano Kolbe)Giorgia Reberschak (Maria, Madre di P.Kolbe)Michele Boschini (Franco, Fratello di P.Kolbe)Anna Ronchin (Elisa, Nipote di P. Kolbe)Emiliano De Lello (Zaccaria, Compagno dilager di P. Kolbe)Massimo d’Onofrio (Rudolf Hoss,Comandante di Auschwitz)Eugenio Palmieri (Krott, Il terribile)Paolo Sivori (Gesuita, voce fuori campomaschile)Kolbe Children’s ChoirPolifonica Benedetto MarcelloAlessandro Toffolo, maestro del coroAlvise Vidolin, regia del suonoRoberto Fabbriciani, flauto iperbassoregistratoOrchestra di Padova e del Venetodir.: Alessandro Cadario

Gabriele CosmiSO ANCORA CHE VISSE IIIper soprano e elettronicaLanciano, Estate Musicale Frentana, Parcodelle Arti Musicali “Torri Montanare”, 24 giugnoLisa La Pietra, soprano

Jean-Luc HervéÉLOGE DE LA PLANTE (La fintagiardiniera)per voce femminile e elettronica(Prima esecuzione della nuova versione)Brest, Jardin Botanique, 25 giugnoJeanne Crousaud, soprano

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Page 16: ESZ 73 News 73_it.pdf · o S o l b i a t i Omaggio viennese a Boulez e ulteriore prima ... diretta da Simon Proust, ... (marimba, xilofono, etc.); il quarto, in Tempo giusto, sui

Prime esecuzioni asPrime esecuzioni assolutePrime esecuzioni assoluteCarmine Emanuele CellaINSIDE-OUTper tre percussionisti, pianoforte e live electronicsParis, Ircam, Festival ManiFeste, Le Centquatre, Salle 400, 27 giugnoLes Percussions de StrasbourgCélia Schmitt, pianoforteRealizzazione informatica musicale Ircam:Serge Lemouton

LUGLIO

Ivan FedeleDUALSper un percussionista e pianoforteSermoneta, Festival Pontino di Musica,Incontri Internazionali di MusicaContemporanea, Castello Caetani, 1 luglioSimone Beneventi, vibrafonoAndrea Rebaudengo, pianoforte

Andrea MannucciCOSTELLAZIONI DEL CREPUSCOLOper voce recitante, orchestra d’archi e timpaniVerona, Chiostro di S. Anastasia, 5 luglioFilippo Tonon, voce recitanteOrchestra d’Archi Ned Ensembledir.: Alessandro Bonato

Marco QuagliariniDAL BUIOper quartetto d’archiSpoleto, Festival dei Due Mondi, Chiesa di Sant’Eufemia, 12 luglioQuartetto Noûs

Alessandro SolbiatiE VIDI QUATTRO STELLEConcerto per quattro percussionisti,timpani concertanti e orchestraTours, Hôtel de Ville, 20 luglioOrchestre Jeunes Centredir.: Simon Proust

Jean-Luc HervéÀ L’AIR LIBREper ensemble di strumenti a fiato,percussioni e elettronicaLa Grave, Festival Messiaen au Pays de laMeije, Église de La Grave, 22 luglio Ensemble Orchestral Contemporaindir.: Daniel KawkaRealizzazione informatica musicale del Cirm-Nice: Camille Giuglaris

Rossella SpinosaABISSO MEDITERRANEOOpera da cameraTesto di Geppino MaterazziMilano, Teatro Franco Parenti, 25 luglioPaola Cacciatori, mezzosopranoAllan Rizzetti, baritonoNew Made EnsembleCappella Musicale del Duomo di Milano dir: Alessandro Calcagnile

Maurizio AzzanEACH MIRROR INFECTS ITSELFper violino e live electronicsMontbazon, Festival Le Dôme, 28 luglioLorenzo Derinni, violinoDavide Gagliardi, live electronics

AGOSTO

Carlos Roqué AlsinaPARCOURS ET IMAGESTrois mouvements pour piano et orchestreAix-en-Provence, Les Nuits Pianistiques,Conservatoire Darius Milhaud, AuditoriumCampra, 1 agostoCarlos Roqué Alsina, pianoforteOrchestre Symphonique de l’Opéra de Toulondir.: Yeruham Scharovsky

Riccardo PanfiliPASSAGGI AL BOSCOper orchestraL’Aquila, agosto [data da definire]Orchestra Sinfonica Abruzzese

Andrea ManzoliNovitàper orchestraL’Aquila, agosto [data da definire]Orchestra Sinfonica Abruzzese

SETTEMBRE

Carlo CiceriHUMAN UNITSper due solisti, 18 voci, grande ensembleamplificato e elettronicaEkaterinburg (Russia), 4th Ural IndustrialBiennial of Contemporary Art, Centre forCulture and Arts “Verh-Isetskiy”, 14 settembreCoro dell’Ekaterinburg State Academic Operaand Ballet TheatreEnsemble InterText dir.: Mikhail Granovsky

Francesco HochIL PENDOLO DELLE PASSIONIper una voce recitante, sei voci e trepercussioni(Commissione di Lugano Musica)Lugano, Lugano Musica, LAC Lugano ArteCultura, 16 settembreLuigi Maio, voce recitanteVox AlteraLuca Bruno, Edith Salmen e Luciano Zampar, percussionidir.: Massimiliano Pascucci

Francesco HochDADARPper quattro vociLugano, Lugano Musica, LAC Lugano ArteCultura, 16 settembreVox Alteradir.: Massimiliano Pascucci

Stefano GervasoniNovitàper corno di bassetto e elettronicaBologna, Bologna Festival, Oratorio di SanFilippo Neri, 18 settembreMichele Marelli, corno di bassettoAlvise Vidolin, elettronica

Giorgio Colombo TaccaniOMINAESHIper due voci femminili e pianoforte sutesto di anonimo giapponeseTokyo, Shinagawa Ambiente, 18 settembreAkiko Kozato, voceMayumi Kato, voceAdele D’Aronzo, pianoforte

Gilberto BoscoTRE PRELUDIper chitarraBellagio, Festival di Bellagio e del Lago diComo, Biblioteca Comunale, 22 settembreAndrea Monarda, chitarra

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