Era Superba 33

32
IL MENSILE GENOVESE A DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO V n 33 a.c. PIRRI ISLANDA il fallimento, il debito e il mito della rivoluzione

description

La vera storia dell'Islanda e il mito della rivoluzione degli islandesi. Valpolcevera, box in costruzione in un'area a rischio frane. Musei di Genova in difficoltà, intervista e inchiesta. Centro Storico: la casa occupata di via dei Giustiniani

Transcript of Era Superba 33

Page 1: Era Superba 33

IL MENSILE GENOVESE A DISTRIBUZIONE GRATUITAANNO V

n 33a.c. PIRRI

ISLANDA il fallimento, il debito e il mito della rivoluzione

Page 2: Era Superba 33
Page 3: Era Superba 33

4

910121315

16

19202 1

22242526

282930

la vera storia dell ' islanda

il peso dell ' impercepibileStrada a mare cornigliano

casa occupata giustinianibox in area rischio frane

macchina del tempoa genova c'è ventoa spasso per zena

l 'albergo dei poveri

lettere dalla lunacommercio equo in usa

penna sagace bannyvino veritas

musei di genova in difficoltàla rivolta dei jazzisti a nyl 'angolo di gianni martini

i viaggi di jude

parla come mangilista distribuzione

agenda

varie ed eventuali

EDITORIALECinque minuti, non di più. Il tempo di una sigaret-ta. La sfili dal pacchetto che già ti sei immaginato l’aroma, la porti alla bocca e regali alle narici un piacere veloce, giusto una frazione di secondo. Poi la mano nella tasca alla ricerca dell’accendi-no ed entrambi gli occhi convergono sulla punta della sigaretta, fiamma e prima boccata. Appog-gi le spalle al muro e inizi a guardarti intorno, ma la mente non registra nulla di ciò che scorre sulla pupilla, lei è già altrove.…mi sono detto che in quell’occasione non avrei potuto fare di meglio, me lo sono ripetuto diverse volte e me ne stavo quasi per convincere: avrei potuto fare di più, eccome. Ho un libro sul como-dino da mesi, arrivo a casa la sera e mi affanno credendo sempre di essere annoiato, stasera lo apro e inizio a leggerlo. Per non parlare del collega, è colpa mia se continua a risponder-mi male, perché se mi opponessi con vigore la smetterebbe.Sono anni che non la vedo e non so nulla di lei, pensare che una volta sembrava normale alitar-le in faccia parole d’amore.Mi rimangono gli ultimi due o tre tiri di sigaretta. Ieri quando quel tale mi parlava pensavo ad al-tro, pensavo che spesso non riesco ad ascoltare chi mi parla perché mi viene da pensare ad altro. Credo da sempre di poter puntare sull’astuzia, ma è vero anche che ho sempre dato per scon-tato il fatto di essere astuto. E che dire, alla fine con quei soldi mi sono comprato l’i-phone, vole-vo volerlo l’i-phone.Cinque minuti, non di più. Poi c’è chi la cicca la spegne con la punta del piede al ritmo del twist, chi la lancia con il colpo di pollice ad effetto, ma ci sono soprattutto le volte che due secondi dopo è tutto come prima, e la volta che invece no.

Con affetto,Gabriele Serpe

SOTTO LA LENTE

A VOXE DE ZENA

di tutto un po'

il caffè degli artisti

EDITORE Associazione Culturale PirriDIRETTORE Gabriele Serpe

IMPAGINAZIONE Constanza RojasCOPERTINA Valentina Sciutti

GRAFICA INTERNA Constanza RojasFOTO Daniele Orlandi

REDAZIONE Manuela Stella, MatteoQuadrone, Marco Brancato, Claudia

Baghino, Marta Traverso, Adriana MorandoHANNO COLLABORATO Giorgio Avanzino,

Valentina Sciutti, Gianni Martini, Gigi Picetti, Sergio Almeanno,Antonio Clemente, Gianluca Nicosia

COMMERCIALE Annalisa Serpe ([email protected])

CONTATTIwww.erasuperba.it

[email protected]

Autorizzazione tribunale di Genovaregistro stampa n 22/08

Page 4: Era Superba 33

4 sotto la lente

La vera storiadell'islandail fallimento, il debito e il mito della rivoluzione

di gabriele serpe E Giorgio Avanzino

L’Islanda è uno stato che conta poco più di 300 mila abitanti, un’isola appollaiata lassù nel nord dell’Europa, uno dei paesi europei con il Pil procapite più elevato, sen-za un proprio esercito e con un’economia incentrata sulla pesca. Una nazione che nel 2008 dichiarò bancarotta an-che se la notizia trovò poco spazio nelle cronache del tempo, soffocate dall’esplo-sione dei mutui americani e della nascente crisi globa-le. Negli ultimi tempi in Italia l’attenzione verso il lontano paese nordico è accresciuta notevolmente grazie al mito della “rivoluzione islandese”, che racconta la trionfale usci-ta dal crac finanziario grazie al rifiuto del pagamento del debito estero e delle condi-zioni imposte dal Fondo Mo-netario Internazionale. Sul web si contano diversi video e tanti contributi appassio-nati che raccontano le gesta eroiche degli islandesi, ma in realtà le cose non sono an-date esattamente come da più parti vengono narrate. Proviamo a ricostruire quan-to accaduto in Islanda negli ultimi 4 anni.

del sistema banca-rio dal 100% del Pil nel 2000 al 450% del 2007.Si decise di puntare sul cambio con le monete este-re e sugli alti tassi di inte-resse (5-6%, contro il 2-4% dell’area euro-USA, e so-prattutto lo 0-1% del Giap-pone) per attirare investitori stranieri. E così il “fratello” islandese del nostro Con-to Arancio, Icesave, vide crescere vertiginosamente il numero di correntisti da tutto il nord Europa. Simili condizioni, ovviamente, atti-rarono gli speculatori finan-ziari di tutto il mondo. Un

IL CRAC FINANZIARIO DEL 2008Nel 1998 iniziò il processo di privatizzazione delle banche e dei fondi di investimento sino a quel momento di pro-prietà dello Stato. Le banche non furono vendute a gruppi bancari stranieri ma a privati islandesi molto vicini ai parti-ti di governo. Con le banche libere dal controllo statale (in realtà primo complice), que-sti soggetti si diedero alla pazza gioia, concedendo e riscuotendo prestiti in gran-de quantità, come mai av-venuto in passato, facendo impennare il credito interno

Illustrazione di Emiliano Bruzzone

Page 5: Era Superba 33

prenota subitoil tuo tavolo

010 37 27 185

Ristorante La Casa dei Capitanispecialità a base di pesce - terrazza sul mare

I lettori buongustai di Era Superba che ci verranno a trovare, riceveranno un

omaggio speciale…Vi aspettiamo!

Piazzale Rusca 1Genova [email protected]

sotto la lente 5

esempio? Immaginiamo di chiedere in prestito cento euro al paese “x” a un ipo-tetico tasso di 1%, sapen-do quindi di dover restituire 101 euro; a quel punto si va in Islanda con i nostri cento euro e si acquista un tito-lo di stato (in pratica “pre-stando” a mia volta i cento euro all’Islanda…), il tasso islandese, infatti, garantisce che mi verranno restituiti 106 euro, ovvero 5 euro di guadagno senza aver inve-stito un centesimo. L’Islan-da, però, non avrebbe mai potuto reggere un simile in-debitamento, basti pensare che nel 2007 i debiti a bre-ve termine verso l’estero del

sistema bancario arri-vano ad essere quindici volte superiori alle riser-ve in valuta estera della banca centrale d’Islanda.Nell’estate del 2008 viene dichiarato il fallimento del-le tre banche del paese, l’Islanda si ritrova a picco con un debito estero di 50 miliardi di euro (per l’80% rappresentato dal debito delle banche) a fronte di un Pil di 8,5 miliardi! La mone-ta nazionale subisce una pesante svalutazione sino al -35% rispetto all’euro e l’ inflazione sale al 14%. In-tanto, più di mezzo milione di correntisti esteri si ritro-vano con il conto congelato.

L’INTERVENTO DEL FMIA questo punto il governo islandese non ha altra scelta che nazionalizzare le ban-che fallite e affidarsi al Fon-do Monetario Internazionale. L’Islanda accetta il finanzia-mento di 2,1 miliardi di pre-stito secco dal FMI a cui si aggiungono 5 miliardi dagli istituti centrali della banca scandinava e dalla banca del Giappone e accetta an-che le condizioni imposte dal Fondo e dettate dal pro-gramma di ristrutturazione dell’economia interna. Con-temporaneamente i paesi dell’Ue, in primis Inghilterra e Olanda, risarciscono i pro-pri risparmiatori (correntisti

Page 6: Era Superba 33

di Icesave) convinti poi di potersi rifare sul “colpevo-le”, la banca islandese, che però adesso è nuovamen-te di proprietà dello Stato. In parole povere, il debito delle banche contratto da ricchi imprenditori del cre-dito, dopo la “nazionaliz-zazione obbligata” diventa debito pubblico dell’Islanda e si aggiunge a quello con il FMI.Inghilterra e Olanda, con la regia del Fondo, propongo-no all’Islanda un program-ma per la restituzione in 15 anni di quasi 3,4 miliardi e il governo islandese “gira” la patata bollente ai citta-dini chiedendo loro poco più di 100 euro al mese per quindici anni. Siamo nei primi mesi del 2009.

LA PROTESTA DEGLI ISLANDESINascono fra i cittadini movi-menti spontanei e comitati organizzati, nella capitale Reykjavík si accendono pro-teste di piazza e manifesta-zioni. Gli islandesi chiedono che a pagare siano i reali col-pevoli, invocano e ottengono le dimissioni del primo mini-stro e con una raccolta firme chiedono al presidente della Repubblica di bloccare il rim-borso del debito con Olanda e Inghilterra per i congela-menti dei conti Icesave. Il presidente della Repubblica cede alle richieste e blocca il disegno di legge proponen-do un referendum: nel marzo 2010 il 93% degli islandesi confermerà di non volersi ac-collare quel debito contratto

da privati verso privati.Nel frattempo un altro mo-vimento indipendente di cittadini aveva proposto la redazione di una Costituzio-ne che sostituisse quella del 1944 e difendesse il paese da nuove speculazioni; 522 cittadini si candidarono per formare la “Consulta Costi-tuzionale” e il 27 novembre 2010, nonostante la scarsa affluenza alle urne (36%), gli islandesi ne scelsero 25 a cui affidare l’incairco di scrivere la Costituzione. Gli unici due vincoli per la can-didatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di di-sporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La “Consulta Costituzionale” che venne

6 sotto la lente

Page 7: Era Superba 33

eletta era composta da do-centi universitari, avvocati, giornalisti, da un sindacali-sta, un contadino, un pastore e un regista.Originale e vincente è stato il modo con cui questa Con-sulta ha redatto la nuova Costituzione… Via internet! Social network, forum, vide-oconferenze, le assemblee potevano essere seguite in tempo reale e ogni cittadino era libero di intervenire, pro-porre riforme e discussioni. Al termine dei propri lavori, il 29 luglio 2011, il movimento ha presentato al Parlamento islandese la bozza della Co-stituzione che e’ attualmente al vaglio di una commissione parlamentare e dovrà essere sottoposta ad approvazione tramite referendum popolare prima delle elezioni presiden-ziali che si terranno fra mag-gio e giugno di quest’anno.L’ISLANDA PAGA I SUOI DEBITIUn mese dopo, agosto 2011, si è concluso il piano del FMI con tanto di annunci e sod-disfazione da parte di tutti. L’Islanda finirà di pagare il debito con FMI nel 2014, fino all’ultimo centesimo, fra tagli delle spese pubbliche e aumento dei tributi sulla

testa della popolazione. E che cosa ne è del debito Icesave? Nel marzo 2011 i cittadini islandesi sono stati nuovamente chiamati a vo-tare e hanno ribadito di non volerselo accollare. Poi, lo scorso settembre, l’annun-cio del ministro dell’econo-mia islandese ha rassicurato tutti: “…entro la fine del 2012 il patrimonio della nuova Landesbanki (Icesave era una filiale diLandesbanki n.d.r) sarà sufficiente per coprire i debiti della vecchia gestione privata e risarcire le perdite dei risparmiatori. Per questo motivo cambia radicalmente la nostra inter-pretazione della disputa re-lativa ad Icesave – ha detto il ministro in quell’occasione – Non c’è più alcun motivo di contendere”. Anche il de-bito di Icesave verrà quindi regolarmente pagato ma, stando alle dichiarazioni del politico islandese, non sa-ranno direttamente le tasse dai cittadini a finanziarlo. Se invece il patrimonio della Landesbanki non dovesse bastare, o si continuerà a re-spingere proposte di restitu-zione all’infinito o si arriverà ad un accordo tra le parti.In conclusione, l’Islanda non

è ancora uscita dal terremoto finanziario che l’ha sconvol- ta, ma ha risalito la china e lo ha fatto seguendo il piano del Fondo Monetario Internazio-nale. Insomma, nessun rifiuto irriverente… Inoltre, nel 2009, ha ufficialmente presentato richiesta per essere ammes-sa nell’Unione Europea. Cer-to, la leggendaria rivoluzione islandese raccontata sul web, quella dell’impertinente e co-raggioso rifiuto di sottostare alle regole dell’economia glo-bale, il complotto dei media di tutta Europa che nascondono la verità su quel che è acca-duto nell’isola di ghiaccio… beh, sarebbe stata una bella storia da raccontare, sicura-mente più avvincente come lettura, ma accontentiamoci: nella realtà rimane l’attesa per la decisione della com-missione che dovrà espri-mersi sull’entrata in vigore di una costituzione compilata sul web e partecipata dai cit-tadini, rimane la caparbietà di un popolo che stretto nella morsa del crac finanziario è riuscito a far sentire la pro-pria voce ed il proprio peso politico, regalando all’Europa, qualunque sia l’epilogo della disputa Icesave, una lezione di democrazia.

sotto la lente 7

Page 8: Era Superba 33

SAMA srl • Novi L. • Ovada

La storia dell’autoritorna ad Ovada

Vendita nuovo e usato

Assistenzacon officina internae linea revisioni

Finanziamentipersonalizzati

Sama Ovada - Via Roccagrimalda 18 - Tel. 0143 838250 - 838200 - www.fiatsama.it

ConcessionariaSAMA srl • Novi L. • Ovada

Page 9: Era Superba 33

di gigi picetti

il peso dell'impercepibile

I DESERTI URBANI CON DIVIETO DI OASINoi usiamo misurare l’eter-nità del tempo dividendola in quelle sequenze dei cicli so-lari che chiamiamo anni. E nel primo mese del nuovo anno, questo, è ovunque tempo di bilanci soprattutto nell’ac-cezione più pesante del termine, quella economica.Sul bilancio della nostra città permangono, anche se ormai mediaticamente obsoleti, i danni di una speciale alluvio-ne periodica, anche se miti-gati dalla positiva reazione di quei ragazzi che quando spalano in allegria sostituen-do impercepibili protezioni civili sono gratificati e festeg-giati come Angeli del Fango, ma quando gli stessi invece manifestano per difendere il proprio futuro di studenti e lavoratori vengono con-siderati Diavoli della Vio-lenza. E come tali “trattati”.Ma anche quando le azioni dell’alluvione erano ancora al massimo dividendo alla Borsa delle notizie, non tutto è stato divulgato dei tanti col-pevoli risvolti: si sono taciuti accuratamente alcuni episodi troppo significativi ed accu-satori che solo vicini di casa, parenti ed amici hanno ana-logicamente saputo da bocca ad orecchio. Un esempio per

tutti: in un trascurato ap-partamento sotto la Ca-mera di Commercio della prestigiosa via Garibaldi, una signora ha rischiato la morte a causa dell’omes-sa manutenzione protratta del proprio palazzo che da molti anni ha uno squarcio sul tetto rappezzato solo da un insufficiente telone.L’acqua che precipita all’in-terno nelle piogge insistenti e scende fino a raggiungere il portone, stavolta ha rialla-gato i suoi pavimenti facendo saltare il contatore dell’ener-gia elettrica mentre lei era con i piedi a bagno. Non è stata folgorata solo per caso, o per puro miracolo come in casi simili dicono anche i laici.Posso testimoniare l’acca-duto avendolo constata-to di persona quando per i giorni successivi le ho pre-stato una torcia multiLED affinché oltre all’acqua non restasse anche al buio.Tutto ciò accade perché il patrimonio non solo abita-tivo di Genova è affidato a chi dovrebbe garantirne la corretta gestione ma in re-altà continua a depauperar-ne il valore per risparmiare i doverosi investimenti nella manutenzione conservativa,

demagogicamente imperce-pibili ma pesanti persino sul-la sopravvivenza dei cittadini (noi…)Poi, quando qualcuno entra negli spazi abbando-nati e li ristruttura con il suo lavoro, restituendo l’indice di abitabilità come successo in via Fieschi, allora preten-dono anche l’affitto oltre ad un’impresa che, se eseguita dai responsabili virtuali, sa-rebbe costata decenni di ca-noni.O come è successo recen-temente in via dei Giustinia-ni, dove persone di diverse generazioni ma di uguale intraprendenza stanno inter-venendo per sistemare con l’aiuto di competenti tecnici un intero palazzo da tempo in disuso perché comodamente bollato di inagibilità. Invece lì stanno nascendo sicuri spa-zi di socializzazione per pa-lestra popolare, mercatini di scambio anticonsumistico, laboratori di attività espres-sive anche con i bambini, proiezioni, spettacoli teatrali e musicali, ecc…E come ha risposto il demo-nio Demanio? Con 25 denun-ce, roba da collezionisti, ese-guite con una solerzia ben diversa dall’abituale inerzia.Aah beh… Sii beh…

a voxe de zena 9

Page 10: Era Superba 33

1 0 a voxe de zena

di gabriele serpe

STRADA A MARE FIUMARA - CORNIGLIANOIl punto sull’avanzamento dei lavori con l’assessore Mario Margini

La nuova strada inizierà a levante in Lungomare Cane-pa e terminerà a ponente in Piazza Savio (Stazione FS di Cornigliano). Sarà lunga circa 1,6 km e si sviluppe-rà su 3 corsie per senso di marcia passando attraverso il nuovo ponte sul Polceve-ra, una struttura di 100 metri di lunghezza che si eleverà sino a una quota massima di 12 metri sul livello del mare sopra i binari ferroviari di collegamento con il Porto in sponda sinistra e sopra l’asta di manovra ferroviaria ILVA.Il progetto prevede inoltre la realizzazione di due ro-tatorie e due lunghi viadotti all’altezza della Fiumara e di Via San Giovanni D’Acri, circa 400 metri l’uno, e un collegamento che immetterà il traffico sulla viabilità urba-na passando sotto la linea ferroviaria, in Piazza Savio, dove verrà realizzata una terza rotatoria. Negli spa-zi sottostanti il viadotto dal lato ponente verranno rea-lizzati spazi urbani attrezzati.L’importo complessivo dell’o-pera, IVA inclusa, ammon-ta a euro 152.101.682,17. Il finanziamento è per circa due terzi a carico della So-cietà Per Cornigliano, che utilizza i fondi del Ministero

delle Infrastrutture, e per un terzo a carico di ANAS.I lavori sono iniziati nel 2010 e dovrebbero terminare nel 2014, allo stato attuale do-vremmo essere esattamente a metà dell’opera. Abbiamo chiesto delucidazioni in merito direttamente all’assessore ai Lavori Pubblici Mario Margini.A che punto siamo con i la-vori assessore?“Sono state concluse tut-te le attività di demolizione (fra cui quella dell’impianto elettrofiltri che era ancora presente sulle aree), non-ché la bonifica bellica delle aree di sponda destra (aree ex Ilva di Cornigliano); ri-sultano sostanzialmente

completate tutte le opere di fondazione e di elevazione delle pile e delle spalle del futuro ponte, del viadotto e delle rampe di collegamen-to ed è in fase di montaggio l’impalcato metallico del via-dotto. Prossimamente sarà avviata la realizzazione del sottopasso ferroviario che permetterà di collegare la strada a mare con piazza Sa-vio e, in sponda sinistra Pol-cevera (aree di Sampierdare-na), sta per essere avviata la fase di bonifica bellica delle aree; una volta conclusa sa-ranno realizzate le fonda-zioni del viadotto di levante, la galleria artificiale di colle-gamento con la viabilità di

Page 11: Era Superba 33

a voxe de zena 1 1

sponda sinistra e il nuovo assetto ferroviario portuale”.L’area di riferimento è mol-to delicata, la costruzione di un’opera di queste pro-porzioni implica necessaria-mente accorgimenti o meglio vere e proprie opere paralle-le per garantire la sicurezza del territorio, soprattutto dal punto di vista idrogeologico. Quali opere idrauliche ver-ranno realizzate? “Per quanto riguarda le aree di Cornigliano è prevista la realizzazione di un nuovo collettore che, prendendo origine in corrispondenza dell’attuale fognatura in pros-simità dell’ex area di posteg-gio Ilva in adiacenza a piazza Savio (a monte dell’immis-sione della fognatura nel collettore Italsider), raccoglie gli altri scarichi attualmente confluenti nello stesso col-lettore Italsider e raggiunge

quindi l’attuale rio Roncallo a valle di piazza Metastasio e del sottopasso ferroviario esistente. Allacciato quest’ul-timo rio, il nuovo colletto-re percorrerà l’area a sud dell’infrastruttura stradale, sino allo scarico nel torrente Polcevera a valle del nuovo ponte veicolare in progetto. È previsto inoltre il rifacimento dell’attuale attraversamento del rio Roncallo al di sotto della linea ferroviaria, all’al-tezza di piazza Metastasio. La lunghezza complessiva del nuovo collettore è di cir-ca 930 m. In sponda sinistra l’interferenza tra il collettore Barabino esistente e la via-bilità in progetto (binario fer-roviario e rampa di discesa alla rotatoria) rende invece necessaria la demolizione del tratto di collettore inte-ressato dalle interferenze per una lunghezza di circa 70 m,

onde consentire il passag-gio della nuova viabilità.”Sul progetto inziale si leg-ge l’intenzione di installa-re lungo il tracciato bar-riere fonoassorbenti per non commettere l’errore di ritrovarsi un’autostrada rumorosa nel cuore della città… Conferma quella in-tenzione iniziale? “Certo, sono previsti diversi interventi di mitigazione acu-stica. Innanzitutto per l’intero tratto della nuova infrastrut-tura stradale sarà utilizzato asfalto drenante e silente. Le barriere fonoassorbenti, invece, verranno installa-te nel tratto compreso fra la rampa di collegamento a piazza Savio e piazza Meta-stasio (370 metri) e nel tratto compreso fra piazza Meta-stasio e l’area in corrispon-denza di villa Bombrini (415 metri)”.

Foto di Daniele Orlandi

Page 12: Era Superba 33

1 2 a voxe de zena

di matteo quadrone

"CI RIPRENDIAMO CIO' CHE E' NOSTRO" LA CASA OCCUPATA DI VIA DEI GIUSTINIANI

Un sontuoso palazzo di via dei Giustiniani - proprietà del De-manio, vincolato dalla Sovrinten-denza per il suo valore storico e architettonico - giace abbando-nato nella più totale incuria da 6 anni. Parliamo del civico 19, un edificio di 7 piani che fino al 2006 ospitava le attività della Comuni-tà di Sant’Egidio, la sede dell’as-sociazione il Ce.Sto, un dormito-rio per detenuti appena usciti dal carcere gestito dalla Compagnia della Misericordia e ai piani su-periori alcuni nuclei famigliari.L’Agenzia del Demanio, interpel-lata sulla questione, spiega “La Prefettura di Genova nel 2001 ha individuato alcuni problemi strutturali e ha incaricato il Prov-veditorato alle opere pubbliche di occuparsi dell’esecuzione dei lavori. Nel 2001 e nel 2003 sono stati realizzati alcuni inter-venti. Nel 2006 i residenti sono stati invitati ad abbandonare l’edificio per completare l’ope-ra di messa in sicurezza”. Tra gennaio e febbraio 2006 i resi-denti e le associazioni vengono allontanati perché la proprietà paventa il rischio di crolli immi-nenti. Da allora nessun lavoro di ristrutturazione è stato ese-guito e l’edificio è rimasto sfitto.

Sul finire di ottobre 2011 un gruppo di uomini e donne, giovani ma non solo, ha deci-so di occupare il civico 19 per

rispondere alla drammatica esi-genza di spazi abitativi e per restituire al quartiere un luogo di socialità. Il palazzo è stato visionato da architetti e inge-gneri solidali che non hanno individuato elementi di criticità tali da comportare una situa-zione di grave pericolo. Anzi i problemi strutturali riscontrati nel civico 19 sarebbero i me-desimi che affliggono almeno un quarto dei palazzi dei vicoli.Oggi il piano terra è stato adibito a spazio sociale con l’organizza-zione di proiezioni cinematogra-fiche e spettacoli teatrali. Grazie al principio della “porta aperta” – chiunque può entrare per in-formarsi, ogni giovedì si svol-ge un’assemblea pubblica per

le proposte di nuove iniziative/attività – gli occupanti hanno instaurato buoni rapporti con il vicinato. Il prossimo passo sarà rendere agibile il secondo piano dove si ipotizza di realizzare una palestra, una sala prove musi-cale, un’attività di doposcuola.Ma tornando alla questione sicu-rezza è inevitabile porsi alcune domande. È infatti arduo spie-gare perché il palazzo sia stato svuotato con una fretta assai sospetta. Secondo gli occupan-ti, fin dal principio, l’operazione di sgombero era finalizzata alla vendita dell’intero immobile. E nel 2010 il civico 19 sareb-be stato inserito nell’elenco dei beni immobili del patrimonio demaniale considerati alienabili.

Foto di Daniele Orlandi

Page 13: Era Superba 33

a voxe de zena 1 3

di matteo quadrone

VALPOLCEVERAL'INVASIONE DEI BOX IN UN'AREA A RISCHIO FRANEDue nuovi box interrati nel giro di 1 Km. Accade in via Campo-morone, Valpolcevera, la nuova frontiera per scatenati immobilia-risti pronti a mettere in vendita i posti auto ancor prima di costru-irli. Peccato che i recenti sban-camenti insistano proprio alle falde della collina di Cesino, una zona da sempre considerata a rischio di dissesto idrogeologico.Della prima autorimessa impres-siona lo sbancamento, almeno 40 metri di altezza, ma pure i blocchi di cemento aggrappati con i tiranti al terreno supersti-te, fanno paura. Appena sopra, alcune abitazioni, incombono a strapiombo sui futuri parcheggi. Il paradosso è che a neppure cento metri si trova il civ. 31, un immobile a cui da anni è stata re-vocata l’agibilità perché segnato da vistose crepe e che oggi final-mente sarà messo in sicurezza.Il secondo progetto, per 34 box interrati, è in costruzione in pros-simità del ponte ferroviario della tratta Genova - Milano. Lo sban-camento del terreno arriva fin sotto le fondamenta dei pilastri del ponte. “Abbiamo ottenuto tutte le autorizzazioni necessa-rie da parte delle Ferrovie dello stato - spiega il progettista Paolo Malerba – I carotaggi hanno veri-ficato che le fondamenta dei pila-stri giungono fino a 16-17 metri di profondità. Non c’è nessun peri-colo perché il progetto prevede di

scendere al massimo a 6 metri”.Ma non è tutto. A pochi chilome-tri di distanza, in via Val d’astico, un progetto di autosilos non an-cora concluso, ha peggiorato le condizioni di sicurezza di alcuni palazzi della zona. Il terreno del cantiere, fino al 2005, è conside-rato zona a rischio frana attiva. Nell’aprile 2005 la Provincia con una delibera declassa la frana che da attiva diventa quiescente, vale a dire “in sonno”. Nell’agosto 2006 partono i lavori. Dopo pochi mesi lo sbancamento provoca alcuni cedimenti della collina. Nel gennaio 2007 il Comune impone la messa in sicurezza dell’area. Dopo un forzato stop i lavori riprendono. Ma nel 2008 acca-de l’impensabile. Un’ordinanza

comunale inserisce nell’elenco degli immobili a rischio frana ben 18 civici di via Val d’astico. È inu-tile dire che il terreno del cantiere rientra nella zona rossa. Mentre fra gli edifici segnalati sono as-senti, senza alcuna spiegazione logica, alcuni civici posti a valle del cantiere e che negli ultimi anni hanno cominciato a mo-strare inquietanti crepe. Il civico n. 23 ad esempio, già palificato nel 2001, si è spostato di un cen-timetro. Crepe paurose hanno segnato anche il civico n. 106 che sorge a fianco del cantiere. Nel 2009 gli abitanti, che da anni denunciano la situazione, sono stati ricevuti dal Sindaco. Ma da allora, nonostante le numero-se promesse, nulla è cambiato.

Page 14: Era Superba 33
Page 15: Era Superba 33

MACCHINA DEL TEMP

31/01/2010 Negozi aperti anche la sera e domenica.Il Comune vara un nuovo provvedimento che rego-lamenta gli orari del commercio. I negozi di Genova possono rimanere aperti con orari flessibili e “traspa-renti” nella fascia oraria dalle 7 alle 22, con un limite massimo di 13 ore giornaliere di apertura. Le chiusu-re infrasettimanali e domenicali saranno facoltative.

GENNAIO 2012 La manovra “Salva Italia” del gover-no Monti liberalizza gli orari di apertura degli esercizi commerciali. Dure critiche di Confesercenti e Ascom: “così non si aumentano i consumi e l’occupazione ma solo la quota di mercato della grande distribuzione a discapito del piccolo e medio dettaglio”. Anche la Vincenzi frena sugli orari dei negozi: “Noi avevamo trovato un accordo con l’assessorato al Commercio e gli operatori economici tenendo conto delle situa-zioni dei quartieri, si lavorerà caso per caso per adat-tare i provvedimenti nazionali alla realtà genovese”

25/01/2011 Lega Nord: servizi al posto dei centri socialiLa Lega Nord presenta una mozione al Consiglio Co-munale per le aree dismesse che dovrebbero essere assegnate ai centri sociali: un albergo low cost nell’ex mercato del pesce di Cavour, un poliambulatorio e la sede della Croce Verde nell’edificio destinato al Csoa Pinelli e progetti anche per Zapata e Tdn.

GENNAIO 2012 Qualche settimana fa Genova è stata la prima città in Italia a riconoscere i Centri sociali, “re-golarizzati” dal Comune con la firma di un protocollo d’intesa. L’accordo riconosce al Pinelli il nuovo edificio in via Piacenza, lo Zapata rimarrà in lungomare Canepa a Sampierdarena e l’edificio diventerà comunale grazie a una permuta col demanio. Buridda va al mercato del pesce di piazza Cavour ma i laboratori resteranno in via Bertani finché l’edificio non sarà venduto e infine il Terra di nessuno resta in via Bianchi ma in un prefab-bricato. Dure le polemiche della destra, soprattutto della Lega e denuncia penale contro il Comune di Genova.

A GENOVA C ' è vento

di sergio alemanno

Quest’ultimo Natale, mi è parso che, nell’aria e nelle tv, abbiano risuonato meno “gingolbell” del solito… (come qualcuno di voi sa già a me è venuto spontaneo ribattezzare la canzoncina con un bel…”gingobelin, gingo gingo belin!!!”) Chissà, sarà l’austerità dovuta al momento cru-ciale, che dura da troppo… o saranno chissà, le “mode”… ah le mode… sono anche fortunatamente diminuiti i babbo natale acrobati… che spavento nell’intra-vederli! Forse la loro sparizione è dovuta al fatto che qualche “ladro acrobata” tra-vestendosi da babbo natale avrebbe po-tuto passare inosservato…e voilà! D’altra parte le “mode servono”; come diceva Totò: “la serva serve…perdinci…” forse sono inevitabili, le mode, ma belin, un ti-zio o una tizia, diciamo famosi, indossano una camicia e il giorno dopo innumerevoli persone fanno la stessa cosa… A me vie-ne spontaneo fare il contrario, sarà anche perché la mia moda è dovuta al “caso”… anzi al “cas…sonetto”: trovo una camicia - che bella! - la indosso (a gratis), e poi... che riciclaggio sia! Buon anno a tutti!

a voxe de zena 1 5

Page 16: Era Superba 33

1 6 a voxe de zena

A SPASSO PER ZENAdi adriana morando

L ' ALBERGO DEI POVERI

Salendo da Piazza dell’An-nunziata, la facciata di un imponente edificio fa da spartiacque tra Corso Do-gali e Corso Carbonara: è l’Albergo dei Poveri. Antica-mente ospizio, orfanotrofio, casa di disciplina, nacque per volere di Emanuele Bri-gnole e di Oberto Torre, noti filantropi della città. Vide la luce, nel 1691, quando vi fu sistemata la prima fami-glia ma la sua storia parte più da lontano. In seguito alla peste del XVI secolo e la successiva carestia, il numero delle persone indi-genti era talmente elevato che, nel 1539, le autorità della città si videro costrette ad allestire un “Ufficio per

i poveri”. Questo predispo-se la loro locazione, inizial-mente, presso il Lazzaretto della Foce ma, nel 1652, in seguito al riaffacciarsi del terribile morbo, si sen-tì l’esigenza di approntare un’area dedicata, fuori dalle mura (località Carbonara), affidando l’esecuzione del progetto a Stefano Scani-glia. I lavori ebbero breve vita perché, nel 1655, si scatenò la paventata epi-demia, con un calo della popolazione da 90000 a 10000 unità, e l’area cam-biò destinazione divenendo luogo di sepoltura di circa 10000 salme. Al ritorno del-la normalità e grazie a una donazione di 100000 lire

dello stesso Brignole e, alla morte di questo, nel 1678, di metà della sua eredità, l’opera giunse a compi-mento quasi duecento anni dopo, a cui seguirono mo-difiche nel 1667, nel 1689, nel 1702, nel 1835. Lo stes-so benefattore chiese di essere sepolto nella chie-sa del complesso, vestito con la divisa dei poveri e a lato dell’altare maggio-re in modo che le spoglie giacessero “sotto i piedi di quelli tanto amati nella vita”. Talvolta utilizzato in modo curioso, l’edificio ospitò, ad esempio, la Giunta di Guer-ra e il Minor Consiglio, du-rante il bombardamento della flotta del Re Sole, nel

Foto di Daniele Orlandi

Page 17: Era Superba 33

a voxe de zena 1 7

1684, insieme al Tesoro di S. Lorenzo, alle ceneri del Battista e ai pegni del Mon-te di Pietà, in parte trafugati da malfattori del Monferrato.Vi fu rinchiuso, nel 1703, un ladro con l’obbligo di “ser-vire” per un anno “ligato di catene”; vi fu “imbraghetta-ta” una donna che aveva avuto rapporti con un ebreo ed era consuetudine confi-narvi le prostitute nell’area destinate alle “Bandite”, che vi erano tenute a “pane nero”. La più insolita, però è quella di Scipione Squar-ciafico e Giacomina Son-zono: per sposarsi, davanti ad un arcivescovo attonito, Lorenzo Fieschi, pronuncia-rono il rito di manzoniana memoria, cosa non gradi-ta al prelato che ottenne il carcere per l’uomo e la “Carbonara” per la donna.

Lupo Antica Trattoria si trova alle porte del Centro Storico Genovese, ristorantino informale, romantico in stile anni 30 adibito come l’ interno di una vera casa, proprio per mettervi a vostro agio, potrete gustare la cucina tradizionale genovese e la cucina creativa e sfiziosa del nostro Chef. Il locale cerca di rivitalizzare la zona con la creazione di numerosi eventi dalle mostre d’ arte alle sfilate di moda e alle lezioni di macramè in sala Te al pomeriggio, potrete anche trovare all’ interno vetrine espositive dove abili artigiani liguri mettono in vendita le loro creazioni dalla ceramica alla filigrana di Campo Ligure, per un regalo che parla della Liguria. Il ristorante è nel circuito Genova Gourmet, usa Pesce fresco di mare collaboriamo con il Pesce Ritrovato Acquario di Genova ,Piatti per Celiaci e Vegani, in Guida Michelin. Quality per l’ Ospitalità Italiana.Da noi per riscoprire la nostra Liguria in tutte le sue forme d’ Arte.

Vico delle Monachette 20 Rosso (Principe inizio via Balbi) Genova

Tel 010267036 www.lupoanticatrattoria.ite-mail [email protected]

Page 18: Era Superba 33
Page 19: Era Superba 33

LETTERE DALLA LUNALo scorso mese l’ho sparata grossa, una lettera scritta con il pu-gno chiuso che felpato di sudore avvolgeva la penna quasi a vo-lerla strozzare come fa il serpente con il topolino. Ho detto a gran voce di voler tornare sulla Terra, ma non mi sento ancora pronto. Il vostro scribacchino con il piede a pendolo dalla falce di Luna prosegue la sua corrispondenza dal primo dei satelliti, non me la sento di tornare nella mia città nel pieno di una campagna eletto-rale. Se si ripresenterà mai questa irrefrenabile smania di tornare a casa dovrà farlo a elezioni amministrative concluse, altrimenti me ne resto qua a farmi illuminare i glutei dai pallidi riflessi di Orione.Cari esseri umani candidati al trono di palazzo Tursi, compagni di specie, date ascolto alla preghiera dell’uomo sulla Luna: non ridu-cete anche questa campagna elettorale ad un carosello di slogan e gigantografie. Chiamatevi, parlatevi, mettetevi d’accordo… vi sarete scambiati il numero di cellulare, no? E allora usatelo per stringere un patto. Lasciate il marketing alle attività commerciali, voi non vendete nulla… le idee e i progetti, le strategie e le moti-vazioni, mica si vendono! Prendetela sul serio questa volta, dai. Vi ricordate l’ultima campagna per la presidenza della Regione? Volete fare la stessa figura?So bene che avete iniziato già a esporre i primi faccioni, ma siete ancora in tempo per fermarvi. Provatele tutte, siate romantici, par-late fino ad avere la gola secca, spiegatevi, dilungatevi, accam-patevi con le tende in piazza De Ferrari e per carità siate ripetitivi che gli elettori del pianeta Terra sono un po’ distratti! Esponetevi, rischiate, ma ve ne prego, non finite anche voi a vendere la politi-ca con gli slogan delle pubblicità per automobili.

la brasileravia 5MAGGIO 69R

GENOVABAR E APERITIVI

Page 20: Era Superba 33

di gabriele serpe

2 0 DI TUTTO UN po'

Il Fair Trade, letteralmente Commercio Equo, è un settore in forte espansione: l’anno scor-so a livello internazionale si è registrato un aumento del 27% sulle vendite dei prodotti mar-chiati Fair Trade e, nel solo Re-gno Unito, il 30% del caffè ven-duto è marchiato con uno dei label di Fair Trade International.Questo trend positivo non sembra soddisfare Nico Roo-zen, fondatore di Fair Trade International e adesso mentore di Fair Trade USA. Seguendo lo slogan “Fair Trade for all” gli statunitensi si propongo di raddoppiare il giro d’affari entro il 2015 aprendo le loro certifi-cazioni anche a grandi marchi come Starbucks o Nestlè che sicuramente non cambieran-no la loro politica produttiva, anzi... Il rischio concreto è che in America i label “Fair Trade” diventino niente di più che mezzi per migliorare l’im-magine delle multinazionali. Questa decisione ha prodotto una frattura totale all’interno del sistema del Commercio Equo. Da un lato c’è Fair Tra-de Intenational che è presente in decine di paesi e che ha più di 20 marchi registrati, dall’altra c’è Fair Trade Usa. Paolo Pa-store è il direttore di Fair Trade Italia e spiega: “La rottura è ini-ziata a settembre, Fair Trade Usa spingeva per l’apertura del mercato alle multinazionali

e per la revisione di alcuni stan-dard. Noi come Italia ci siamo schierati sin da principio con l’as-sociazione internazionale”. Dal primo gennaio la separazione della parte statunitense è stata formalizzata con la presentazio-ne di una serie di nuovi mar-chi e con nuove certificazioni.AGICES è l’Assemblea Ge-nerale del Commercio Equo e Solidale, l’Associazione di ca-tegoria che monitora le Orga-nizzazioni di fair trade italiane: “La scelta americana - scrive AGICES in una nota - rap-presenta un problema ed un evento negativo, che potrà portare confusione e dubbi. E tocca un tema – come cre-scere? Come confrontarci col

mercato? – oggetto di conti-nua riflessione e dibattito. Pro-prio per questo è importante che operatori e volontari del Commercio Equo italiano ed europeo, consumatori ed isti-tuzioni, sappiano che la deci-sione di Fair Trade USA non è rappresentativa della realtà at-tuale del Fair Trade e che non produrrà alcun cambiamento nel contenuto etico e valoriale dei prodotti e delle organizza-zioni riconosciuti come giusta-mente e pienamente “Equi e Solidali”. Agices si impegna a vigilare sulla situazione e a confermare il pieno rispetto dei criteri Fair Trade da parte dei suoi membri ed è disponibile a qualsiasi confronto sul tema”.

USA, IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE APRE ALLE MULTINAZIONALI

Page 21: Era Superba 33

di tutto un po' 2 1

PENNA SAGACE

BANNyV INOVER I TASdi gianluca nicosia

Ispettori del Fondo monetario internazionale cacciati con i forconi, rifiuto totale del pagamento del debi-to e uscita definitiva dal sistema economico globale per diventare la Cuba del nord. Questa è stata la fantasiosa ricostruzione che la rivoluzione islandese ha avuto su numerosi blog e in ancor più numerosi e cliccatissimi video su YouTube. Da queste stes-se fonti apprendiamo inoltre che sarebbe in atto un complotto globale che coinvolgerebbe tutti i mass media atto a insabbiare l’intera vicenda islandese. Lo scopo di questo malvagio disegno sarebbe quello di tenere i popoli all’oscuro di questa cosiddetta ri-voluzione per evitare che si possa ripetere di nuovo. Come avete potuto leggere nell’articolo di copertina nulla di tutto ciò è vero ma è l’ennesimo esempio di un fenomeno sempre più diffuso sul web: il complot-tismo.Le teorie del complotto reperibili sul web riguardano gli ambiti più disparati: economia, medicina, politica, scienza, religione. Alcune volte queste teorie sono completamente inventate, altre volte vengono pre-sentati fatti ben noti in modo sensazionalistico travi-sandone però il significato. Ad esempio il trattato di Lisbona non sarebbe altro che un modo per instau-rare in Europa una dittatura Orwelliana di massoni burocrati. Il signoraggio premetterebbe alla BCE di incamerare nei suoi caveau la differenza tra il va-lore nominale delle banconote emesse e il trascu-rabile costo di stampa, rubando alla collettività una quantità di denaro sufficiente ad azzerare la povertà planetaria. Che dire infine delle scie lasciate dagli aerei nel cielo? Sarebbero le cosiddette “scie chi-miche” che conterrebbero sostanze utilizzate per il controllo del clima. Tutto ciò rappresenta l’altra faccia della medaglia della libertà di Internet dove ognuno, nel bene e nel male, ha diritto di far sentire la propria voce. Per orientarsi in questa giungla di informazioni il mio consiglio è seguire le parole di Ti-ziano Terzani: “Ci vuole tempo e ci vogliono un gran buon senso e una tua cultura indipendente per sa-pere cosa è vero. Se no prendi tutto per oro colato”.

Il PASSITO DI PANTELLERIAUn vino DOC la cui produzio-ne viene svolta su tutto il terri-torio dell’isola di Pantelleria in provincia di Trapani. La DOC è stata istituita secondo il de-creto ufficiale del 11/08/1971. Il Passito di Pantelleria DOC, secondo il disciplinare, deve provenire da uve sottoposte in tutto o in parte, sulla pianta o dopo la raccolta, ad appas-simento al sole. Questo vino viene prodotto esclusivamen-te con uve Zibibbo al 100%, il colore è giallo dorato, talvolta tendente all’ambra, il profumo è fragrante di moscato; per quanto riguarda il sapore inve-ce è aromatico, dolce, grade-vole.

La gradazione alcolica mini-ma è di 20°, con temperatura di servizio intorno ai 14-15°c. Il disciplinare prevede inoltre che venga immesso al consu-mo dopo il 1° luglio successivo alla vendemmia in contenitori di vetro, tappati con sughero o altro materiale consentito, ad esclusione dei tappi metallici, delle seguenti capacità: 0,375, 0,500, 0,750, 1,000 e 1,500 litri. Gli abbinamenti consiglia-ti sono la pasticceria secca, i dolci al cioccolato ed i formaggi piccanti.

Page 22: Era Superba 33

di marta traverso

“L’esame dei dati relativi ai flussi di visitatori nei Musei ci-vici nel 2011 non può prescin-dere da una valutazione del risultato veramente eccezio-nale registrato l’anno prece-dente, con un incremento del 20% rispetto al 2009”. Con queste parole il Comune di Genova risponde alla nostra richiesta sui dati relativi alle visite nei Musei della città.Un’indagine partita alcune settimane fa, con la notizia della possibile chiusura del Museo dell’Accademia di Belle Arti (ne abbiamo parla-to nel numero di novembre, ndr), che pare abbia accolto appena un migliaio di visitato-ri nell’arco del 2011. Un dato che la direzione del Museo non conferma, perché l’anno si è appena concluso e le sta-tistiche definitive ancora non sono state completate: «Il nu-mero di visitatori è certamente basso e composto soprattutto da turisti stranieri, che si sono rivelati molto entusiasti delle opere contenute nel Museo», ha dichiarato il Direttore Giulio Sommariva. Per sanare la situazione, è in corso una trattativa per la vendita di trenta quadri alla Fondazione Carige: «Si tratta di opere attualmente colloca-te nei magazzini, che quindi

non andranno a deprivare la collezione esposta, e che sa-ranno collocate in un palazzo di proprietà della Fondazione, allo scopo di aprirle alla citta-dinanza». La cessione di que-ste tele contribuirà a pareg-giare un bilancio in passivo di circa un milione di Euro.Un bilancio che, ci tiene a pre-cisare la direzione, riguarda unicamente l’Accademia, per-ché il Museo non ha un sosten-tamento autonomo ma vive grazie ai finanziamenti di cui la scuola dispone. Due realtà unite da un punto di vista eco-nomico e logistico (in quanto poste nello stesso edificio), ma nei fatti sempre meno

legate: «un tempo gli studenti partecipavano in modo attivo alle attività del museo, oggi la collaborazione è più episo-dica perché è scomparsa la concezione dell’arte come co-pia, approfondita al liceo arti-stico ma ormai venuta a man-care nei corsi accademici».Cosa si può fare per sostene-re questi musei? Ben poco, in quanto la bigliettazione occu-pa una percentuale minima alla voce “entrate” dei bilanci. Il problema che si riscontra è sempre lo stesso: i finanzia-menti agli enti culturali sono sempre più esigui, e quei pochi fondi che ancora pervengono tendono a essere distribuiti

L'inchiesta:musei di genova in difficoltà

2 2 il caffè degli artisti

Page 23: Era Superba 33

Il nostro menù di prodotti d’asporto comprende ricette tipi-che della cucina ligure con un occhio di riguardo al reparto frittiOgni giorno potrete trovare cartocci di frittura mista di alta qualità con grandi protagoniste le acciughe impanateTutti i nostri piatti vengono cucinati da noi e le verdure utilizzate nelle prepara-zioni arrivano dall’entroterra genovese e sono assolutamente biologiche.

I MONELLIGASTRONOMIA LIGURE FRIGGITORIA

Piazza Lavagna 18rPRODOTTI D’ASPORTO - CONVENZIONI CON UFFICI E NEGOZI

ORARIO DI APERTURA da Lunedì al Sabato

dalle h 10:30 alle 21:30siamo chiusi la Domenicatel 010 252735

fra i cosiddetti fiori all’occhiello del patrimonio museale citta-dino. Nel periodo gennaio-ot-tobre 2011 il Comune ha infatti riscontrato “le buone perfor-mance dei Musei di Strada Nuova (+15%), che si stan-no affermando sempre più come tappa imprescindibile alla visita della città grazie al riconoscimento UNESCO, del Museo d’Arte Orienta-le Chiossone (+30%) e del Castello D’Albertis (+29%)”.La città di Genova ospita - fra civici, statali e privati – tren-ta musei. Quanti genovesi saprebbero elencarli? Quan-ti sanno che l’Accademia di Belle Arti non è solo una scuola, ma ospita al suo in-terno un Museo? Quanti co-noscono le strutture presenti in città oltre a Palazzo Duca-le, i Musei di Strada Nuova e il Galata Museo del Mare?Si spiega così perché i Mu-sei Civici che si trovano nella situazione più preoccupante sono il polo di Nervi – Luxoro e Gam – e il Navale di Pegli, rispettivamente (dati anche in questo caso non definitivi) 1.700, 5.000 e 4.000 visitato-ri nell’anno appena trascor-so. Musei di prestigio minore e geograficamente penaliz-zati rispetto alle strutture più vicine al centro città.

fatto non lo è - ha posto Villa Cro-ce al quarto posto», ha sottoline-ato la responsabile Francesca Serrati. A metà dicembre il Co-mune di Genova ha presentato un bando per il nuovo curatore, che avrebbe dovuto essere in-detto nei giorni seguenti dalla Fondazione Cultura di Palazzo Ducale (con i recenti tagli imposti dal Patto di Stabilità, il Comune è infatti impossibilitato a indire qualunque concorso, anche per incarichi a termine). Il sito del Co-mune ha pubblicato la notizia del bando indicando come scaden-za per presentare la domanda il prossimo 15 febbraio: in realtà il bando non è stato ancora indet-to, e la Fondazione Cultura co-municherà prossimamente mo-dalità e termini per la selezione.

VILLA CROCEUn discorso a parte merita il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce. Collocato in una villa seicentesca nel quartiere di Carignano, il Museo è da un anno senza curatore, figura indi-spensabile per coordinare tutte le sue attività. Pur avendo una collezione permanente aperta al pubblico, l’attività del Museo si basa quasi esclusivamente sulle mostre temporanee: nel 2011 ne sono state allestite sette, con un totale di circa 16.000 visitatori (i dati definitivi non sono ancora stati formulati). Non solo: «Una recente indagine sulla percezio-ne che i genovesi, in particolare i giovani, hanno del proprio pa-trimonio museale – contando anche Palazzo Ducale, da molti ritenuto un museo anche se di

il caffè degli artisti 2 3

Page 24: Era Superba 33

24 il caffè degli artisti

In questo periodo di scioperi, riforme delle pensioni e profon-da crisi del mercato del lavoro anche un settore che all’appa-renza sembrerebbe escluso da questi avvenimenti sta facendo sentire la propria voce con forza: sono i jazzisti newyorkesi, che protestano da più di un mese contro i proprietari dei famosi jazz club della grande mela, rei di non aver ancora attuato un adeguamento dei contributi ver-sati nei fondi pensione e un sa-lario minimo, così come spetta ad altre categorie di artisti.Sono circa 8000 i musicisti iscritti al sindacato Local 802 AFM (American Federation of Musician), una categoria che ha fatto la storia di New York contribuendo in maniera im-portante a aumentare il fascino della cosidetta “città del mondo”, che però, secondo il New York Times, è la meno tutelata.La protesta è iniziata a metà dicembre, con una manifesta-zione davanti allo storico club Blue Note, nel Greenwich Vil-lage, al grido di “giustizia per i musicisti jazz”, anche se il malcontento degli artisti ha ra-dici molto più profonde. Nel 2005 gli imprenditori e i pro-prietari dei locali chiesero allo Stato di New York di ridurre le imposte sui biglietti di ingresso dei jazz club. Le associazioni

ascesa. Altri definiscono la ri-chiesta dei musicisti un vero e proprio “incubo” per le casse dei club, altri ancora sostengo-no che la maggior parte degli artisti preferirebbe ricevere una somma extra per la presta-zione, invece che un adegua-mento della pensione. I leader della rivolta si sono posti come obiettivo quello di ottenere un accordo con i sei maggiori club di New York, il Blue Note, il Village Vanguard, il Birdland, il Jazz Standard and l’Iridium, e il Dizzy’s Club Coca-Cola, per poi estendere successivamen-te simili accordi con altri locali nelle grandi città degli Stati Uniti.

LA RIVOLTA DEI JAZZISTI DI NEW YORK di manuela stella

dei lavoratori appoggiarono la proposta, chiedendo che però i soldi risparmiati fossero uti-lizzati per pagare i fondi pen-sionistici e sanitari per i jazzisti.L’agevolazione fiscale è stata approvata nel 2006, ma ad oggi nessuno dei club ha ancora fir-mato un accordo di contrattazio-ne collettiva e rimangono divisi sui diritti dei musicisti, anche per-ché ritengono che a risparmiare siano i clienti e non chi possiede un locale notturno. Alcuni pro-prietari sono favorevoli all’idea di una pensione per i jazzisti ma lamentano guadagni in costante riduzione a fronte di costi di man-tenimento del club in perenne

“John Coltrane” di Alessandro Ripane

Page 25: Era Superba 33

l' angolo diGianni Martini

Ma le intenzioni di rinnovamento e l’impatto della contestazione attra-versarono tutta la società italiana, senza risparmiare conseguente-mente alcuni segmenti particolari. Oltre al mondo cattolico – come si è visto – l’onda del dissenso invase terreni fino ad allora impermeabili ai movimenti sociali. Ad esempio, l’esercito. L’obiezione di coscienza raggiunse livelli mai visti prima di al-lora. Ci fu anche un “movimento dei soldati” frutto diretto di concezioni anti militariste e pacifiste condivise da tutto il movimento. Poi, le “forze dell’ordine”, soprattutto la polizia e la finanza che videro nascere an-che un movimento sindacale, una rivista, con poliziotti (ricordo un certo Fedeli) che si impegnarono per un rinnovamento, attestando decisamente il loro antifascismo e la fedeltà ai valori repubblicani e democratici. E poi ancora apparati istituzionali come la magistratura, nel cui ambito presero vita organi-smi di orientamento politico diver-so, come “Impegno Costituzionale” e “Magistratura Democratica”, pre-senti su tutto il territorio nazionale. Anche professioni dalle rilevanti im-plicazioni sociali, come i medici o gli insegnanti espressero, attraverso organizzazioni e associazioni di ca-tegoria (come “Medicina Democra-tica” e “CGIL – scuola”), una consa-pevolezza critica circa il ruolo e la funzione del loro lavoro, impensabi-le fino a 10 anni prima. D’altra parte questa presa di coscienza critica ra-dicale, che poneva alla classe nella direzione di una profonda azione riformatrice (a parte il movimento

extraparlamentare che, almeno fino al 1977, pensava/sognava/sperava di poter “fare la rivoluzione”…) era la conseguenza di un’insofferenza sempre più profonda nei confronti dei valori cardine della società bor-ghese. Come si è visto, gravi e si-gnificativi fatti internazionali svolse-ro un ruolo di primaria importanza nel “risveglio delle coscienze”, ma anche alcune specifiche vicende italiane (oltre a quelle già sinteti-camente riportate) contribuirono a dare uno scrollone violento alla condizione di “torpore coscienzia-le”, figlio del consumismo e della manipolazione – appunto – delle coscienze in cui viveva il popolo ita-liano. Mi sto riferendo, ad esempio, a tutti i loschi intrighi – quintessenza del potere che, in quanto tali, ben difficilmente potranno essere elimi-nati – che hanno costituito il “dietro le quinte” della vita quotidiana de-gli italiani. Intrighi pericolosi, dove la finanza più spregiudicata e le mafie incontra(va)no politici senza scrupoli, preoccupati solo di man-tenere i loro privilegi, funzionali al mantenimento di un ordine politico, sociale, economico che risultava sempre più lontano dagli interessi delle classi popolari e lavoratrici che, con le grandi lotte sindaca-li del 1969 avevano chiaramente espresso l’intenzione di non voler essere meramente un muto in-granaggio del sistema produttivo. Intrighi ancora più pericolosifurono tutti quelli che portavano la firma della “strategia della tensione”, di matrice golpista e fascista che, a colpi di feroci attentati cercarono

di fermare ciò che era già in atto: l’avanzata politica/partitica di tutta l’area della sinistra. Questo rappre-sentava evidentemente un concre-to pericolo per tutta la borghesia capitalistica, soprattutto per quella più “atlantica”, terrorizzata dal fatto che l’Italia potesse – a fronte di una vittoria delle sinistre – entrare nell’a-rea di influenza sovietica. E così, dal 12 dicembre del 1969 (non a caso lo stesso anno delle lotte sin-dacali) fino al 1980 con le stragi di Bologna e di Ustica, passando per le bombe sul rapido Palermo-Torino (1970) e quelle di Piazza della Log-gia e treno Italicus (entrambi i fatti sono del 1974, anno del referen-dum sul divorzio) fu un drammati-co stillicidio, con centinaia di morti, senza mai poter arrivare agli effetti-vi mandanti. E in riferimento ad una intensa attività golpista (motivata come baluardo contro l’avanzata del comunismo, in difesa dei “veri” e “sani” valori dell’occidente) non si possono non ricordare i tentativi di golpe guidati rispettivamente dal generale De Lorenzo, nel giugno del 1964 (abortito sul nascere) e dal principe fascista Valerio Borghese. Un settimanale “L’Espresso”, fu in prima linea in quegli anni, nel de-nunciare questi fatti; connivenze che toccavano scandalosamen-te anche il Vaticano, con squalli-di personaggi come il puttaniere Cardinale Marcinkus; sigle come la “P2”, la “rosa dei venti”, il “Sifar”, sconosciute alla gente normale, ma responsabili – per usare una meta-fora gaberiana – della peste, della cancrena della società italiana.

Sarebbe interessante disporre di uno studio che mettesse in rela-zione, cronologicamente, fatti sociali particolarmente significati-vi per il loro impatto sulla società civile, sui meccanismi di “pre-sa di coscienza” – da un lato – e nascita di “progetti espressivi” – dall’altro – per esplicitare ciò che stiamo sostenendo: la sorprenden-te esplosione di creatività in momenti storici di grandi trasformazioni.

il caffè degli artisti 2 5

Page 26: Era Superba 33

2 6 il caffè degli artisti

JI VIAGGI DI ude

Page 27: Era Superba 33

il caffè degli artisti 2 7

Page 28: Era Superba 33

Torta di cipolle (torta de Cioule) PER LA PASTA 1 Kg. di farina bianca, 4 cucchiaiate d’olio, sale e acqua PER IL RIPIENO 2 kg. di cipolle, 20 grammi di funghi secchi, 1 etto di burro, 1 etto di formaggio parmigiano grattugiato, sale, pepe e quagliata (o ricotta).PREPARAZIONE Sbucciate le cipolle e mettetele a bagno per un quarto d’ora circa. Dopodichè fatele cuocere in acqua bollen-te per 10 minuti. Una volta cotte, strizzatele dell’acqua, tritatele e mettetele a rosolare con i funghi secchi, precedentemente ammollati in acqua tipida.A fine cottura aggiungete poi il parmigiano e un po’ di pepe in modo da ottenere un composto omogeneo. Nel frattempo impa-state la farina con l’olio, il sale e tanta acqua quanto basta per ottenere una pasta di giusta consistenza. Lavoratela molto bene, copritela con un tovagliolo umido e lasciatela riposare per un quarto d’ora. Tirate poi una decina di sfoglie di pasta sottilissima e stendete la prima su una tortiera unta e infarinata. Spennella-tela con l’olio e tagliate la pasta laterale in eccesso. Le sfoglie sono a piacere, se vi piace una pasta più consistente e spessa mettete più strati. Fate uno strato con la mistura di cipolle e uno con la quagliata e aggiungete dei pezzetti di burro condendo con un pizzico di sale, di pepe, di maggiorana e parmigiano. Coprite con le rimanenti sfoglie spennellandole con l’olio. Punzecchiate con una forchetta l’ultima sfoglia, e poi mettete in forno a calore moderato per circa 60 minuti. La torta di cipolle deve prendere un bel colore biondo e la si può servire, a seconda dei gusti, tiepida o fredda.

FORMA RIFLESSIVALe forme del riflessivo in genovese sono analoghe a quelle dell’italiano e di altre lingue neolatine:se làvan e moen →si lavano le manime scangiò o giacchê →mi cambierò la giaccati te beivi un gòtto d’ægua →ti bevi un bicchier d’acquaNelle forme composte tuttavia si attua una distinzione tra le forme in cui l’azione è riferita alla persona, e qui si usa l’au-siliare “essere” e quelle in cui il complemento oggetto non è direttamente la persona di cui si parla, nel qual caso si usa l’ausiliare “avere”:ESSERE me son lavòu →mi sono lavatoAVERE m’ò lavòu i pê →mi sono lavato i piedio se saià frettòu inta miägia → si sarà sfregato sul muros’avian frettòu a faccia → si saranno sfregati la faccia.In genovese inoltre alcuni verbi sono soltanto riflessivi, come in-callâse azzardarsi, osare o ap-pensâse ‘pensare’.

MODI DI DIREDe nôutte e donne son tûtte pæge. Di notte le donne son tutte uguali

E disgrazie son sempre pronte comme e tôe dell’ôstaja Le disgrazie sono sempre pronte come le tavole all’osteria

PARLA COME MANGI di manuela stella

28 parla come mangi

Page 29: Era Superba 33

ESPOSITORI FISSI Piazza Dante (attraversamento pedonale di fronte casa Colombo) Via XII Ottobre (attraversamento pedonale di fronte bar Moody) Via Assarotti 11R (Rapid Service Mosca) Matitone (ingresso lato levante) Ospedale Galliera (atrio principale) Monoblocco Ospedale San Martino (atrio lato edicola), Berio Cafè (c/o Biblioteca Berio via del Seminario) vico del Ferro 5 (Assoutenti) Sestri Ponente (Biblioteca Bruschi-Sartori, Via Biancheri zona stazione FS)

CENTROPiazza Dante (espositore attraversamento pedonale) Via Fie-schi/Seminario (Berio Cafè) Via Ceccardi (Librerie Feltrinelli) Via Cesarea (Birreria Scassadiavoli, Bar Cesarea), Via Malta (Rock Cafè) Piazza della Vittoria (XO, Bar Vittoria) Via XII Ot-tobre (espositore attraversamento pedonale) Via Assarotti (Rapid Service Mosca) Fontane Marose/ Via Garibaldi (Edicola Fontane Marose, Assoutenti vico del Ferro, BookShop Palazzo Tursi, Baribaldi, Guitar Land) Zona Maddalena (edicola via Maddalena, La Lepre, Teatro HOPS, bar Piazza Posta Vecchia, Pub i 4 Canti, GloGlo Bistrot) Via Cairoli/ Piazza Meridiana (Cairoli Cafè, Les Aperitif, Cafè Monticelli, O Caffè, Cairoli Dischi, Libreria Bozzi, Ghetto Blaster) Zona San Lorenzo/ Giustiniani (Bar Pasticceria Da Giuse, Glad, Little Italy) XXV aprile/ Casana (Bar Baruffa, Bar 25, Bar Antica Casana, Cafè de Paris) Matteot-ti/ Porta Soprana/ Pollaiuoli (Informa Giovani, Mentelocale, Bar Boomerang) Zona piazza Erbe/Via di San Bernardo (Le Corbusier, Passextout, Moretti, Taverna degli Alabardieri) Sozi-glia (Klainguti, Almanacco) Via San Luca/ Fossatello (Edicola Fossatello, Boarder Cafè, Pasticceria Cavo, Caffetteria Lomellini) Piazza del Carmine (Bar Marika, Osteria piazza del Carmine) Via Balbi/ Santa Brigida (Università di Lettere Balbi 4, Scienze Politiche/Giurisprudenza Balbi 5 (accoglienza), Università Lin-gue, Polo Universitario) Porto Antico (Università di Economia, libreria Porto Antico, Bigo Cafè, Museo Luzzati, Antica Vetreria del Molo, Biblioteca De Amicis, Bicu)CARIGNANOOspedale Galliera (atrio principale) Via Nino Bixio (Bar Moji-to), Via Corsica (Mattoni Rossi) Piazza Carignano (Blanco lounge bar)CASTELLETTOPiazza Manin (Alle Volte)NERVIPasseggiata Anita Garibaldi (Senhor do Bonfim) Via Ober-dan (gelateria Gaggero, gelateria Chicco, Bar Piazzetta, Al Castello Pub)QUINTOVia Gianelli (Bar Colombo, A due Passi dal Mare)QUARTO DEI MILLELungomare Via Quarto (Sette Nasi) Priaruggia (Il Galeone, Bar Giangiulio) Viale Des Geneys 14R (Sede Gruppo Edito-riale Era Superba, Bar Tino) Piazza Nievo (Circolo Ricreativo Dario Fazio) Via Schiaffino (O’Connor Pub)STURLAVia V Maggio (Liggia) Piazza Sturla (Big Ben)ALBARO Boccadasse (Creperia La tartana) Via F. Cavallotti (Hobby sport junior, Posh, Bar Sereno) Corso Italia (Gelati Italia) Via De Gaspari (Tonitto, piscine di Albaro) Via Gobetti (Bar Brio) Via Nizza (Belli che aneti) Via Piave (bar Piave) SAN MARTINOOspedale San Martino (atrio Monoblocco) Corso Europa (Università Scienze motorie, Università di Medicina e Scienze Naturali)

FOCEPiazza Rossetti (Bisquit Cafè) Corso Torino (Grigua, Il Salotto) Corso Buenos Aires (Il baretto) Via Finocchiaro Aprile (La Rosa dei Venti), Via Pisacane (Il Bar) Piazza Palermo (bar Foce) Via Rivale (bar Movie, bar Boom) Via di S.Zita (bar Mediterraneo) Viale Brigate Partigiane (Bar Night&Day) Via Trebisonda (Cafè de Nuit)SAN FRUTTUOSOPiazza Giusti - Manzoni (Bar Don Chisciotte, Sportello del citta-dino)MARASSI Via del Chiappazzo (scuola di musica ‘Music Line’) Corso De Stefanis (Social Photo) Corso Sardegna (Hot Pizza) Via Monti-celli (PharmaSPA, Centro erboristico Monticelli)VOLTRIVia Camozzini (Voltri Cafè, Bar Luigi, Bar Roma) Passeggiata mare (Fuori Rotta) Piazza Odicini (Circolo Anpi Odicini, La Bot-tega del Goloso 2), Via S.Ambrogio 18r (Kapitombolo), Piazza Lerda (New Gibò, bar Gli Archi) Stazione FS (Bar Stazione) PRaVia Prà (Bar Nuovo Cafè Rolando, Tony e Giò,104 Rosso, Bar Grisù) Via Fusinato (Caffetteria degli archi) Piazza Sciesa (Bar Bellotti) Via Murtola (Bar Flò) Fascia di Rispetto (bar pizzeria Il Gufo 2)PEGLIVia Pegli (La Tana dei Golosi), Largo Calasetta (circolo Rari - Nan-tes), Lungomare di Pegli (Bar Pasticceria Amleto, Alma Cafè), Pontile Milani (Bar chiosco), Piazza Rapisardi (Bar Franca), Via Parma (Bar Angelo), Via della Maona/Odisso (Bar Christian’s), Stazione FS (edicola), Via Martiri della Libertà (Bar le Palme)MULTEDOVia Ronchi (Cafè Restaurant La Porcigna) Via Dei Reggio (Molli Malone’ s Guinnes Pub)SESTRI PONENTEVia Biancheri (espositore fisso lato stazione), Via Merano (Aquarius), Via Soliman (Bar New Sensation, Biblioteca Civica Bruschi Sartori), Via Ginocchio (Tumbler), Vico al Gazzo (Les Barriques), Via Sestri (Le Petit Cafè, Maestrale, La caffetteria, Librerie Coop, Bar il Fragolino, L’Arte dell’Espresso, Bar Tentazioni, Caffè degli archi, Pit Stop), Via Me-notti (Merendò), Piazza Baracca ( La sosta del buongustaio)CORNIGLIANOVia Cornigliano (Pintori dolce e salato, Music Bar Ikebana, Zerodieci)SAMPIERDARENAVia Ghiglione (Damme del Tu) Via Buranello (Bar Modena, Centro Civico Buranello) WTC/ Via di Francia (Le Cafè, Snack Bar, La Torre, Le Delizie della Lanterna) Mura degli Angeli (Bar degli Angeli)RIVAROLOPiazzale Guerra (Biblioteca Cervetto), Via Rossini (Bar Ciacci, Mastrolibraio)CERTOSAVia Jori (Bar Pinin)BOLZANETOVia Orietta Doria (Bar Pippo) Piazza Rissotto (Bar Goccia di Caffè)PONTEDECIMOPiazza Pontedecimo (Bar Margherita)

lista distr i b uz ion e

ERA SUPERBA seguici anche su www.erasuperba.it

Page 30: Era Superba 33

30 agenda

agen dasegnala i tuoi eventi susul sito di era superba trovi tutti gli eventi aggiornati in tempo realee v e n t i @ e r a s u p e r b a . i t

SABATO 21 GENNAIO-H 21 DUCALE UP – Performance di Federico Traver-sa aka Sandman, live di Filo Q e Max Moralez, Cristian Godano dei Marlene Kuntz e dj set di Falklands. Palazzo Ducale-h 2130 IL GRANDE FRESCO – spettacolo con Fede-rico Sirianni voce, chitarra ossidata, pianoforte, Guido Catalano voce recitante, Matteo Negrin voce, chitarra classica, elettrica Count Basie Jazz, vico Tana. Ingresso 10 euro con tessera arci-h 22 BURIDDA URLA, concerto di The Death Of Anna Karina, Rauchers, Fealacéva, Majak. Lsoa Buridda, via Bertani, ingresso 5 euro-h 23 SERATA DEEPDUB- Reggae roots and DUBwise con Ganja Farmers, Dubass Sound System e dub circus Project. Csoa Zapata

DOMENICA 22 GENNAIO-H 7/1758 GIORNATA DELLA MEMORIA Dall’alba al tramonto ognuno metta la sua voce, letture di “Se questo è un uomo di Primo Levi”. Palazzo Ducale-h 1630 SIMONE WEIL - un originale spettacolo dedica-to alla controversa figura della filosofa Simone Weil: un concerto poetico sperimentale ad opera dell'artista Ilaria Drago. Teatro di Villa Duchessa di Galliera, ingresso 11 euro.

LUNEDì 23 GENNAIO-h 18 GIUA E ARMANDO CORSI DAL VIVO.. La Fel-trinelli-h 21 LEZIONI DI STORIA – NOI E GLI ANTICHI. Quanto è antica la cucina mediterranea? Conferenza di Massimo Montanari Docente di Storia medievale e Storia dell’a-limentazione all’Università di Bologna. Palazzo Ducale

MARTEDì 24 GENNAIO-h 18 INCONTRO CON GIORGIO FALETTI in occasione della presentazione del libro “Con Tre atti e due tempi”. Un romanzo che toglie il fiato con il susseguirsi dei colpi di scena mentre ad ogni pagina i personaggi acquistano umanità e verità. La Feltrinelli -h 21 NEL NOME DEL PADRE - Reading/Spettacolo con Margherita Buy e Patrick Rossi Gastaldi. Politeama Ge-novese, anche mercoledì 25. Ingresso da 24 a 30 euro

MERCOLEDì 25 - DOMENICA 29 GENNAIO-h 21 (domenica h 1830) SOGNO DI UNA NOTTE

D’ESTATE. Lo spettatore è trascinato in quella “notte di mezza estate”, fatta di equivoci e scambi amorosi che condurranno al lieto fine. Teatro della Tosse, ingresso 18 euro

GIOVEDì 26 GENNAIO-h 1745 L’UOMO E IL SUO CERVELLO- Dai neuroni alla mente. Il cervello ammalato. Che rapporto esiste tra malattie della mente e neuroni? Conferenza a cura di Paolo Moderato Docente di Psicologia, Università IULM Milano. Palazzo Ducale-h 18 INCONTRO CON FILIPPO TIMI - attore di cinema e teatro, che presenta questa sera il suo ultimo spetta-colo: Favola. C’era una volta una bambina, e dico c’era perché ora non c’è più, di cui è anche autore, insieme ai due cointerpreti Lucia Mascino e Luca Pignagnoli. La Feltrinelli, via Ceccardi

VENERDì 27 GENNAIO-h 18 EUGENIO BENNATO LIVE. Un progetto disco-grafico importante, un percorso di undici tracce in cui il tema si allarga oltre il tempo e lo spazio, abbracciando i migranti di sempre, i manifestanti delle rivolte arabe, i disperati di ogni epoca in cerca di fortuna, chi subi-sce la guerra e chi lotta per la pace. La Feltrinelli, via Ceccardi-h 20 FESTA DI COMPLEANNO DELL’AUT – dalle 20 cena popolare con zuppa e taglieri di formaggi e salumi liguri a km zero, dalle 22 musica live con Asino from Massa Carrara e Dudo, special dj set con Nipoti di Emiliano Revolution (tavarish dj set) e I 3sh! Circolo Aut Aut, Via delle Fontane 5, ingresso libero.-h 21 ELEKTRO SIX Rassegna di concerti multimedia-li di elettronica ed immagini a cura di Duplex Rid. Con NOS, Riccardo Canessa, Claudio Ferrari, Marco Cac-ciamani - mixing video di Gianriccardo Scheri. Casa della Musica, via M. Boccanegra, 15

SABATO 28 GENNAIO-YOGA A PORTE APERTE Un’iniziativa che ha lo scopo di diffondere informazioni corrette sulla pra-tica yoga ed offrire opportunità gratuite per speri-mentarla direttamente sotto la guida di insegnantiqualificati. Per il programma detta-gliato, visitare il sito di Era Superba-h 21 IVANO FOSSATI in concerto “Decadancing Tour”. Assistere al concerto sarà ripercorrere un itinerario

Page 31: Era Superba 33

agenda 3 1

artistico di impareggiabile coerenza e qualità. Teatro Car-lo Felice-h 23 THE ROSE – Tributo a Janis Joplin. Senhor do Bonfim, Ge Nervi

LUNEDì 30 GENNAIO-h 21 LEZIONI DI STORIA – NOI E GLI ANTICHI. Uomi-ni e mito: quando il tempo ritorna. Conferenza di Maurizio Bettini, Docente di Filologia classica all’Università di Sie-na. Palazzo Ducale-h 21 SATIRICO CONCERTO PER ALLUVIONE Intrec-ciando le parole di Michele Serra e le suggestioni mu-sicali di Stefano Bollani, Satirico concerto vuole essere un happening sfrenato e divertente, corrosivo e inaffer-rabile. L’incasso è devoluto interamente in beneficenza. Teatro dell’Archivolto, ingresso 20 euro

MARTEDì 31 GENNAIO-h 1745 MEDITERRANEA- Una generazione tra le sponde con Amara Lakhous, scrittore algerino residente in Italia. Lettu-re e interventi musicali a cura di SUQ Genova con Carla Peiro-lero e i musicisti Franco Minelli, Edmondo Romano e Luciano Ventriglia. Palazzo Ducale-h 18 INCONTRO CON FEDERICO RAMPINI. Il suo nuovo saggio “Alla mia sinistra, lettera aperta a tutti quelli che voglio-no sognare insieme a me” è un’analisi dei mali che minaccia-no le nostre democrazie, plutocrazia, tecnocrazia, populismo, autoritarismo e insieme una prospettiva di futuro. La Feltrinelli

MERCOLEDì 1 FEBBRAIO-h 18 INCONTRO CON FIORELLA MANNOIA. Dodi-ci brani nati da collaborazioni ormai consolidate come quella con Ivano Fossati, altre nuove e inaspettate come quella con Frankie Hi-Nrg. Fiorella Mannoia presenta al pubblico il suo nuovo progetto discografico, da lei voluto e amato. La Feltrinelli

GIOVEDì 2 FEBBRAIO-h 18 SUL BUON USO DELL’INDIGNAZIONE. Roberta De Monticelli in La questione mette a fuoco con esattez-za il cuore della tragedia che stiamo vivendo, e mostra come dal buon uso della nostra indignazione possa risul-tare una rifondazione, un progetto per una nuova civiltà. La Feltrinelli-h 21 ELIO GERMANO legge “Viaggio al termine del-la notte” da Louis-Ferdinand Céline con la musica dal vivo di Teho Teardo al violoncello Martina Bertoni. Teatro

Politeama Genovese, prezzi da 22 a 27 euro.

VENERDì 3 SABATO - 4 FEBBRAIO-h 21 TANTE BELLE COSE – spettacolo con Maria Ame-lia Monti - Gianfelice Imparato. Teatro Politeama Geno-vese . Prezzi da 24 a 30 euro

LUNEDì 6 FEBBRAIO-h 21 NOI E GLI ANTICHI - Natura benigna natura mal-vagia, conferenza di Giuseppe Cambiano, Docente di Storia della Filosofia antica, Scuola Normale Superiore di Pisa. Palazzo Ducale

MARTEDì 7 FEBBRAIO-h 1745 MEDITERRANEA - Arte e Globalizzazione, conferenza con Mansour Ciss artista visivo senegalese residente a Berlino. Per riflettere sullo sguardo dell’Occi-dente sul continente africano. Palazzo Ducale

MERCOLEDì 9 FEBBRAIO-h 1745 L’UOMO E IL SUO CERVELLO - Il cervello cri-minale, Quali sono le basi neurobiologiche del compor-tamento umano normale e deviante? Con Pietro Pietrini Docente di Biochimica, Università di Pisa. Palazzo Du-cale

GIOVEDì 9 FEBBRAIO-h 21 ENRICO BRIGNANO con lo spettacolo “Tutto suo padre” in cui l’attore romano racconta le vicende dell’Ita-lia di oggi, “diventata una sgualdrina perbene”. 105 Sta-dium zona Fiumara. Prezzi da 46 a 70 euro

SABATO 11 FEBBRAIO-h 1530 LA MUSICA E LA SUA STORIA - Musica al fem-minile, conferenza con Gian Enrico Cortese, Docente di Oboe, Conservatorio di Genova e responsabile presso lo stesso istituto del Laboratorio di Musica Antica. Palazzo Ducale

LUNEDì 13 FEBBRAIO-h 1745 LA RELIGIONE E LA VIOLENZA – Ebraismo conferenza a cura di Benedetto Carucci Viterbi Rabbino e studioso della tradizione ebraica, docente di Esegesi biblica. Palazzo Ducale

MERCOLEDì 15 FEBBRAIO-h 21 RAPHAEL GUALAZZI IN CONCERTO . Teatro Politeama Genovese, prezzi da 30 a 40 euro

Page 32: Era Superba 33