Epidemiologia della klebsiella pneumoniae in un ospedale ... · pneumoniae ere resistente ai...
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“Epidemiologia della klebsiella pneumoniae in un ospedale per
acuti: fattori di rischio e strategie di controllo. Il ruolo
della disinfezione e sterilizzazione dei D.M.”
M.C. ZANNI
ITALIA DIFFUSIONE DI BATTERI GRAM-NEGATIVI SOPRATTUTTO ENTEROBATTERI E SPECIE KLEBSIELLA PNEUMONIAE. R E S I S T E N T I A I C A R B A P E N E M I ( I M I P E N E M E N - MEROPENEMEN)
LA DIFFUSIONE AVVIENE RAPIDAMENTE E TRASMESSA AD ALTRE SPECIE BATTAREICHE PER
ESPANSIONE CLONALE – ATTRAVERSO PLASMIDI (ELEMENTI GENETICI MOBILI)
R I M A N G O N O P O C H I A N T I B I O T I C I Q U A L I : TIGECICLINA, LE POLIMIXINE, LA FOSFOMICINA, LA NITRO-FURANTOINA
EPIDEMIOLOGIA
NELL’ULTIMO DECENNIO INCREMENTO CPE A LIVELLO MONDIALE CON DIFFUSIONE DI PARTICOLARE ENTITA’ E RILEVANZA IN ALCUNE AREE QUALI: - U.S.A - ISRAELE - PORTO RICO E COLOMBIA - GRECIA -SUB-CONTINENTE INDIANO. TREND IN PROGRESSIVO AUMENTO NEI BATTERI GRAM-NEGATIVI SOPRATTUTTO PER QUELLI APPARTENENTI ALLA FAMIGLIA DEGLI ENTEROBATTERI RESISTENTI AI CARBAPENEMASI.
KLEBSIELLA PNEUMONIAE RAPPRESENTA LA SPECIE MAGGIORMENTE INTERESSATA MA I CARBAPENEMASI SONO STATI DESCRITTI ANCHE IN ALTRE SPECIE DI ENTEROBBATERIACEAE:
• ESCHERICHIA COLI
• SERRATIA MARCESCENS
• CITROBACTER
• ECC.
LA PRIMA EVIDENZA EPIDEMIOLOGICA DELLA DIFFUSIONE INTERCONTINENTALE DI CEPPI PRODUTTORI DI KPC E’ STATA DESCRITTA IN FRANCIA ED ISRAELE, ATTRAVERSO L’INTRODUZIONE DI QUESTI BATTERI DA PAZIENTI PROVENIENTI DAGLI U.S.A
LA TRASMISSIONE SECONDARIA HA DATO LUOGO A DEI FOCOLAI EPIDEMICI IN ALCUNI PAESI ED ENDEMICI IN ALTRI.
IN EUROPA NEL 2009 SOLO L’1,3% DEI CEPPI K-PNEUMONIAE ERE RESISTENTE AI CARBAPENEMASI
2011 TREND AL 26,7%
2012 TREND AL 28,8%
IN EUROPA LA MULTIRESISTENZA PRESENTA % INFERIORI NEI PAESI DEL NORD RISPETTO A QUELLI MERIDIONALI (TRA CUI L’ITALIA) DIFFERENZA DETTATA PROBABILMENTE DAL DIVERSO APPROCCIO SULL’UTILIZZO DEGLI ANTIBIOTICI ED ALLE PRATICHE DI CONTROLLO DELLE INFEZIONI NEI VARI PAESI COINVOLTI
ITALIA.
FENOMENO IN PROGRESSIVO AUMENTO:
PRIMO ISOLAMENTO DI K-PNEUMONIAE KPC A FIRENZE NEL 2008
AUMENTO DEI CASI A LIVELLO NAZIONALE.
A LIVELLO EUROPEO: SECONDI SOLO ALLA GRECIA RAPPRESENTANDO UN’ANOMALIA RISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI.
DIFFUSIONE INCONTROLLATA ENTEROBATTERI KPC MINACCIA PREOCCUPANTE IN QUANTO RAPPRESENTA
- IMPATTO NEGATIVO AUTCOME PAZIENTE
- SISTEMA SANITARIO IN TERMINI DI:
Ø AUMENTO DELLA PROBABILITA’ DI FALLIMENTO TERAPEUTICO
Ø AUMENTO DELLA MORTALITA’ FINO AL 70%
Ø AUMENTO DELLA MORBOSITA’ CON INCREMENTO DELLA DEGENZA
Ø CRESCITA DEI COSTI SANITARI
Ø AUMENTO DI RISCHIO DI EVENTI EPIDEMICI
COLONIZZAZIONE: presenza di un microrganismo in un sito corporeo normalmente non sterile, senza
invasione e risposta associata all’ospite
INFEZIONE: caratterizzata dalla moltiplicazione del microrganismo nell’ospite con associati segni e
sintomi clinici quali febbre – leucocitosi – secrezione purulenta ecc.
PRECAUZIONI DA ADOTTARE PER TRASMISSIONE MR:
NON ESISTONO DIFFERENZE. ENTRAMBI COSTITUISCONO UN SERBATOIO DA CUI I GERMI POSSONO DIFFONDERSI AD ALTRI
PAZIENTI E ALL’AMBIENTE.
PRINCIPALI MISURE DI CONTROLLO SUGGERITE SIA DAL MINISTERO DELLA SALUTE CHE DA LINEE GUIDA
INTERNAZIONALI:
v PROGRAMMI DI SORVEGLIANZA DI CIRCOLAZIONE DEI MR
v ADOZIONE ROUTINARIA DI PRECAUZIONI DA CONTATTO STANDARD DA PARTE DEL PERSONALE DI ASSISTENZA
v SORVEGLIANZA ATTIVA DEI PAZIENTI COLONIZZATI
v RAFFORZAMENTO PROCEDURE SANITIZZAZIONE AMBIENTALE E STERILIZZAZIONE DEI D.M.
v FORMAZIONE/INFORMAZIONE DEL PERSONALE
v USO RAZIONALE DEGLI ANTIBIOTICI
v COMUNICAZIONE CON ALTRI REPARTI/SERVIZI O STRUTTURE SANITARIE ESTERNE.
LA MANO PRENDE: LA MANO TRASFERISCE § Dalla cute alle lenzuola § Dalle ferite infette alla biancheria sporca § Dalle secrezioni agli asciugamani umidi DAL PAZIENTE a bacinelle e lavandini § Dalla faccia ai bagni § Dal corpo LA MANO CONTAMINA § Dalle mani attrezzature sanitarie § Dai vestiti biancheria pulita DEL PERSONALE SANITARIO bagni
piatti e posate ecc.
LA MANO INFETTA � Pazienti operati � Bambini � Malati gravi � Malati cronici � Anziani e personale sanitario
PAZIENTI VULNERABILI ALLA COLONIZZAZIONE E ALL’INFEZIONE DA KLEBSIELLA: ü SOGGETTI CON GRAVI MALATTIE, SPECIALMENTE QUELLE CHE COMPROMETTONO LE DIFESE DELL’OSPITE PER PATOLOGIE SOTTOSTANTI
ü SOGGETTI SOTTOPOSTI AD INTERVENTO CHIRURGICO
ü PAZIENTI CON DISPOSITIVI INVASIVI IN SITU: § CATETERI URINARI § C.V.C § C.V.P § TUBI ENDOTRACHEALI § ECC.
Utilizzo
Decontaminazione
Raccolta
Confezionamento
Sterilizzazione
Stoccaggio e Conservazione
Lavaggio
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Sicurezza degli Operatori D.Lgs 81/08
� Indumenti di protezione D.L.gs 475/92 ( camici o tuta III categoria tipo 3 e 4 marchio CE )
� Guanti EN 374 e 388 ( I- II -III cat. ) � D.P. del volto per spruzzi di liquidi EN166
(occhiali D.P. di II CATEGORIA , maschere , visiere)
� D.P. delle vie respiratorie EN 149
(facciale filtrante FFP3 ) � Zoccoli conformi a norme EN 347 EA
Inoltre …… � DPI udito se rumore > 80 decibel � Guanti di protezione da rischio meccanico � Guanto di protezione rischio termico EN 388
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� Compatibilità tra disinfettante e D.M. � Ampio spettro d'azione � Rapidità d'azione � Persistenza nel tempo � Capacità di agire anche in presenza di sostanze organiche � Non tossico � Basso costo � Elevato potere di penetrazione
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Pretrattamento Automatico
“ L’eventuale impiego di una macchina lavastrumenti , conforme alla normativa UNI EN ISO 15883 del 2009 in cui inserire subito dopo l’uso gli strumenti può sostituire la decontaminazione chimica .”
LA FASE SUCCESSIVA DOVRA’ PREVEDERE : Ø LA PREDISPOSIZIONE DELLO STRUMENTARIO AL LAVAGGIO
( previo smontaggio )
Ø UN CICLO DI LAVAGGIO CON DISINFEZIONE FISICA//CHIMICA
UNI EN ISO 15883 Linee Guida EX I.S.P.E.S.L (Oggi INAIL)
DECONTAMINAZIONE AUTOMATICA
Circolare n. 20/ San. 09 Regione Lombardia
L’ eventuale impiego di una macchina lavastrumenti a ciclo termico munita di apposita certificazione CE, in cui inserire gli strumenti subito dopo l’uso evitando cosi operazioni di manipolazioni dell’operatore, può sostituire l’azione di decontaminazione del disinfettante e rendere più sicuro il lavoro…..
� Manuale
� In Ultrasuoni � Automatico
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Sono correlate alla difficile dimostrazione della “ripetibilità del sistema”, dalla non oggettività dei risultati ottenuti (verifica visiva) e dalla
“irripetibilità del bioburden”.
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LA DISINFEZIONE POST LAVAGGIO MANUALE Si effettua tramite immersione dello strumentario
lavato in una soluzione disinfettante.
Obiettivo finale:
� eliminare gran parte dei microrganismi patogeni in fase vegetativa
� abbattere la carica batterica (bioburden) � proteggere il personale dal rischio biologico � raggiungere con maggiori probabilità lo stato di
sterilità
TRATTAMENTO A ULTRASUONI
Metodo basato sul principio fisico della “cavitazione ultrasonora»”
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Indicazioni: ü D.M. delicati ü Strumenti ortopedici
(frese,raspe,ecc.) ü Rispettare le indicazioni
del produttore del detergente
ü Temperatura non > 40°C ü Tempo di contatto stabilito
Lavastrumenti: ü Azione di detersione e
disinfezione termica ü Temperatura 93°C,
tempo 10 min. ü Cicli “overkiller” ü Permette lavaggio
ripetuto, dinamico e costante dei canali interni.
� L’endoscopia rappresenta un settore in continua evoluzione.
� La 15883/4 costituisce un momento importante
� Detta le linee base per
una classe di dispositivi che è caratterizzata da una notevole disomogeneità
� La maggior parte delle infezioni correlate all’endoscopia è riconducibile alla trasmissione di batteri
� Molto minori le segnalazioni di trasmissione di miceti
� Rari i casi documentati di infezioni virali
Lo svolgimento di procedure manuali producono risultati più critici rispetto all’impiego di procedure automatiche Standardizzate e tracciabili
1. Prova di tenuta 2. Prova di pervietà
dei canali 3. Pulizia 4. Disinfezione 5. Risciacquo 6. Asciugatura
� la norma nella fase di disinfezione, pur consentendo il riciclo della soluzione disinfettante, precisa in maniera esplicita che tale soluzione non è auspicabile e ritiene preferibile il funzionamento mediante una
soluzione monouso
� Per la prova di tenuta consiglia una prova automatica eseguita direttamente dalla W.D.,
� Per la prova di pervietà dei canali consiglia una prova automatica eseguita direttamente dalla W.D.,
� Lascia piena FACOLTA’ di eseguirle manualmente seguendo le indicazioni del costruttore
� La fase di pulizia prevede:
v Flushing
v Lavaggio v Risciacquo post
lavaggio
� Risciacquo: l’acqua utilizzata è filtrata ( 0,45 micron 1filtro 0,1micron 2 filtro) e demineralizzata, utilizzo di attivatore d’ asciugatura con agente protettivo della guaina.
� Asciugatura: L’aria utilizzata è filtrata e deve avere residui inferiori a 0,2 micron
Ø PROVE DI EFFICACIA E PULIZIA Ø PROVE DI EFFICACIA DI DISINFEZIONE Ø VERIFICA DI T° DI PROCESSO Ø VERIFICA DI FUNZIONAMENTO DEL DISPOSITIVO DI
RILEVAZIONE DI TENUTA PNEUMATICA DELLO STUMENTO
Ø VERIFICA DI FUNZIONAMENTO DI PERVIETA’ DEI CANALI
Ø VERIFICA DI QUALITA’ DELL’ACQUA
� In caso di contaminazione bisogna distinguere se si tratta di:
� Errore in fase di campionamento � Errore in fase di riprocessamento � Difetto dell’apparecchiatura � Problema legato alla qualità dell’acqua
positività cause interventi
Pseudomonas auroginosas e altri negativi non fermentati
Risciacquo finale insufficente contaminazione dell’acqua,contaminazione filtri ,contaminazione apparecchiatura insufficiente asciugatura
Revisione sistema alimentazione dell’acqua, attuare un ciclo di auto disinfezione,rivedere procedure di asciugatura ventilazione e conservazione degli endoscopi
Eschiericchia coli, entorobacteriacee , enterococchi
Non corretta procedura di pulizia , disinfezione insufficiente difetto elettromeccanico della WD
Rivedere l’intera procedura di pulizia disinfezione e avviare la manutenzione dell’apparecchiatura
positività cause interventi
Staphylococcus aureus,staphylococcus epidermidis,organismi enterici lieviti stafilococchi coagulasi
Inadeguato stoccaggio , trasporto, lavaggio delle mani, contaminazione in fase di prelievo
Rivedere aspetti igienici inerenti la manipolazione,il trasporto e lo stoccaggio degli endoscopi
Micobatteri atipici , legionelle
Contaminazione della WD e del sistema idrico
Ciclo di auto disinfezione avviare la manutenzione dell’apparecchiature e del circuito idrico
� FDA (FOOD AND DRUG ADMINISTRATI ON)
� 17-‐09-‐2015 -‐RACCOMANDAZIONI E IMPLEMENTAZIONI PER IL TRATTAMENTO DEGLI ENDOSCOPI FLESSIBILI
� -‐ MANUTENZIONE PREVENTIVA UNA VOLTA AL MESE
� -‐ CONTROLLI MICROBIOLOGICI A CAMPIONE PRELEVENDO DAI CANALI INTERNI E DALLA PUNTA DISTALE DELLO STRUMENTO
� NELL’ATTESA DEI RISULTATI IL BRONCOSCOPIO DEVE RIMANERE STOCCATO
� -‐ DOPPIO TRATTAMENTO DI ALTA DISINFEZIONE A FREDDO OVE NON SIA COMPATIBILE ALTRO SISTEMA DI STERILIZZAZIONE
� -‐SMONTARE I FILTRI � -‐LAVARE IL CONTAINER IN LAVASTRUMENTI CON APPOSITO
PROGRAMMA � -‐QUALORA NON FOSSE POSSIBILE PROCEDERE ALLA
DECONTAMINAZIONE E DISINFEZIONE MANUALE.
� ALLA FINE DELLA PROCEDURA TUTTO IL AMTERIALE UTILIZZATO DEVE ESSERE SMALTITO E L’OPERATORE DEVE SOSTITUIRE TUTTI I DISPOSITIVI UTILIZZATI.
§ le normative § la prevenzione § formazione § sorveglianza § ecc.
Conclusioni…
perché “molto” non è ancora abbastanza, quando è in gioco la SALUTE
molto è stato fatto…
ma c’è ancora da fare…
La parola d’ordine è SICUREZZA