Eo e il eoPerfetto

4
IL VERBO EO Il verbo eo, is, ivi/ii, itum, ire “vado” è anomalo nel sistema del presente, come puoi vedere dal prospetto: Indicativo Presente Imperfetto Futuro I singolare e-o i-bam i-bo II i-s i-bas i-bis III i-t i-bat i-bit I plurale i-mus i-bamus i-bimus II i-tis i-batis i-bitis III e-unt i-bant i-bunt Imperativo Presente Futuro II singolare i i- to III (i-to) II plurale i-te i-ote III (e-unto) Infinito Presente i-re Osservazioni 1) Il verbo eo è anomalo solo nel sistema del presente, in cui compaiono forme atematiche e forme tematiche. L’assenza o la presenza della vocale tematica ha modificato il tema originario *ei- producendo due esiti distinti: o ei- si è ridotto ad e- davanti a vocale, a, o, u: eo eunt. o ei- si è contratto in i- in tutte le forme atematiche: i-bat, i-bis, i-re, ecc. 2) I tempi derivati dal perfetto si formano regolarmente. Alla forma ivi gli autori preferiscono in genere ii, che si contrae in i- davanti a -s-: isti ( da i(v)isti). 3) Il futuro semplice esce in -bo per analogia con la I e II coniugazione. I COMPOSTI DI EO Eo presenta molti composti con preverbi. Ecco l’elenco: ab ab-eo, ab-is, abii abitum, abire vado via ad ad-eo, ad-is, adii, aditum, adire vado presso ante ante-eo, ante-is, anteii, anteitum, anteire precedo, supero circuì circum-eo, circum-is, circumii, circumitum, circumire vado attorno co- (da cum) co-eo, co-is, co-ii, co-itum, co-ire mi unisco ex ex-eo, ex-is, exii, exitum exire esco in in-eo, in-is, inii, initum, inire entro, do inizio inter inter-eo, inter-is, interii, interitum, interire muoio ob ob-eo, ob-is, obii, obitum, obire vado incontro, affronto per per-eo, per-is, perii, perire perisco prae prae-eo, prae-is, praeii, praeitum, praeire precedo praeter praeter-eo, praeter-is, praeterii, praeteritum, praeterire tralascio, passo oltre

description

eo

Transcript of Eo e il eoPerfetto

Page 1: Eo e il eoPerfetto

IL VERBO EO Il verbo eo, is, ivi/ii, itum, ire “vado” è anomalo nel sistema del presente, come puoi vedere dal prospetto: Indicativo Presente Imperfetto Futuro I singolare e-o i-bam i-bo II i-s i-bas i-bis III i-t i-bat i-bit I plurale i-mus i-bamus i-bimus II i-tis i-batis i-bitis III e-unt i-bant i-bunt

Imperativo Presente Futuro II singolare i i- to III (i-to) II plurale i-te i-ote III (e-unto) Infinito Presente i-re Osservazioni 1) Il verbo eo è anomalo solo nel sistema del presente, in cui compaiono forme atematiche e forme tematiche. L’assenza o la presenza della vocale tematica ha modificato il tema originario *ei- producendo due esiti distinti:

o ei- si è ridotto ad e- davanti a vocale, a, o, u: eo eunt. o ei- si è contratto in i- in tutte le forme atematiche: i-bat, i-bis, i-re, ecc.

2) I tempi derivati dal perfetto si formano regolarmente. Alla forma ivi gli autori preferiscono in genere ii, che si contrae in i- davanti a -s-: isti ( da i(v)isti). 3) Il futuro semplice esce in -bo per analogia con la I e II coniugazione. I COMPOSTI DI EO Eo presenta molti composti con preverbi. Ecco l’elenco: ab ab-eo, ab-is, abii abitum, abire vado via ad ad-eo, ad-is, adii, aditum, adire vado presso ante ante-eo, ante-is, anteii, anteitum, anteire precedo, supero circuì circum-eo, circum-is, circumii, circumitum, circumire vado attorno co- (da cum) co-eo, co-is, co-ii, co-itum, co-ire mi unisco ex ex-eo, ex-is, exii, exitum exire esco in in-eo, in-is, inii, initum, inire entro, do inizio inter inter-eo, inter-is, interii, interitum, interire muoio ob ob-eo, ob-is, obii, obitum, obire vado incontro,

affronto per per-eo, per-is, perii, perire perisco prae prae-eo, prae-is, praeii, praeitum, praeire precedo praeter praeter-eo, praeter-is, praeterii, praeteritum, praeterire tralascio, passo oltre

Page 2: Eo e il eoPerfetto

pro→prod- prod-eo, prod-is, prod-ii, prod-itum, prod-ire avanzo re→red- red-eo, red-is, red-ii, red-itum, red-ire ritorno sub sub-eo, sub-is, subii, subitum, subire vado sotto trans trans-eo, trans-is, transii, transitum, transire oltrepasso venum→ven- ven-eo, ven-is, ven-ii, ven-itum, ven-ire sono venduto Tema del perfetto, Si ottiene togliendo la terminazione -i della I persona singolare dell’indicativo perfetto attivo. Da esso si formano: Modi finiti

perfetto piuccheperfetto

Indicativo attivo

futuro II o perfetto o anteriore perfetto piuccheperfetto

Congiuntivo attivo

Modi indefiniti Infinito attivo perfetto Indicativo perfetto L’indicativo perfetto appartiene al perfectum e assomma in sé due tempi dell’antica lingua indoeuropea, il perfetto propriamente detto, che indicava un’azione compiuta nel passato e i cui effetti perdurano nel presente, e l’aoristo (conservatosi in greco come forma autonoma), che indicava un’azione momentanea, priva di durata. Questa compresenza di due elementi differenti pertinenti alla qualità dell’azione, ovvero alla caratteristica aspettuale, si è risolta in latino con la creazione di una sola forma con due valori temporali:

a) passato prossimo, che dovrebbe essere utilizzato per indicare un’azione conclusa i cui effetti continuano nel presente (è il cosiddetto valore logico del perfetto): diffugere nives, nunc est ver, “si sono sciolte le nevi, ora è primavera” (valore logico);

b) passato remoto, che dovrebbe essere usato nella traduzione quando il perfetto indica un’azione conclusa nel passato e priva di continuazione nel presente (è il cosiddetto valore storico o proprio del perfetto), es. Romani bellum fecerunt, “i Romani combatterono una guerra” (valore storico).

Il trapassato remoto viene usato molto raramente per tradurre l’anteriorità di un’azione perfettuale rispetto a un altro perfetto, ma sta andando progressivamente in disuso ed è sostituito dal passato remoto: Postquam veni, te vidi = Dopo che fui giunto /giunsi ti vidi. Il perfetto attivo si forma secondo le seguenti regole generali: 1) Perfetto con suffissi Radice del verbo + (eventuale vocale caratteristica) + Suffisso + Desinenza Amo (“amo”) ha come vocale caratteristica a, che si conserva nel perfetto am a v i = amavi Dico ha la radice dic e utilizza il suffisso s dando vita a x dic s i = dixi

Page 3: Eo e il eoPerfetto

Principali suffissi Coniugazioni interessate

Caratteristiche Esempio

put-a-v-i (I) del-e-v-i (II) pet-i-v-i (III) aud-i-v-i (IV) cup-i-vi (mista)

-v- (intervocalico) / -u- (davanti a consonante)

Tutte Tale suffisso è utilizzato in modo particolare da verbi con il tema in vocale, più raramente con il tema il consonante.

dom-u-i (I) cens-u-i (II) col-u-i (III) aper-u-i (IV) rap-u-i (mista)

-s- II, III e IV Il suffisso è utilizzato da verbi con il tema in consonante. Davanti a -s- si possono verificare diverse trasformazioni consonantiche analoghe a quelle della terza declinazione: a) gutturale + s = x b) dentale + s = s; in alcuni casi ss (percutio >percussi) c) labiale + s = generalmente il gruppo resta inalterato; a volte diventa ss (iussi da iubeo) d) nasale + s = esiti vari (può conservarsi, diventare s, dare vita a una labiale) e) sibilante + s = s o ss

man-s-i (II) dic-s-i >dix-i (III) laed-si > laesi (III) saep-s-i (IV)

2) Perfetto con raddoppiamento Raddoppiamento + Radice del verbo + Desinenza Pendo (“peso”) raddoppia la sillaba iniziale pe pend i = pependi L’unico prefisso che agisce in latino nella formazione del perfetto è il cosiddetto raddoppiamento. Esso consiste nell’aggiunta di una sillaba formata dalla prima consonante della radice verbale seguita dalla vocale e; es.: te-tend-i da tendo o pe-pul-i da pello; in molti casi al posto della vocale e viene ripetuta la stessa vocale della radice; es.: cu-curr-i da curro. Si trovano perfetti raddoppiati nella I, II, III coniugazione e nella coniugazione mista (pario > peperi). 3) Perfetto radicale e apofonico Radice del verbo (con eventuale apofonia vocalica) + Desinenza In iuvo (“aiuto”) con u si verifica l’allungamento della vocale radicale: iuv i = iuvi

Page 4: Eo e il eoPerfetto

Invece tribuo (“attribuisco”) aggiunge la desinenza del perfetto senza mutare il tema: tribu i = tribui La radice può: a) non subire nessun mutamento; ciò avviene soprattutto nella II, III e IV coniugazione; in questi casi il tema del perfetto si distingue dai temi dell’infectum soltanto per le desinenze: prand-i da prand-e-o (II); b) subire un’apofonia quantitativa, ovvero un’allungamento della vocale interna della radice: leg-i da leg-o; questo fenomeno si verifica in verbi di tutte le coniugazioni; c) subire un’apofonia qualitativa e quantitativa, ovvero la trasformazione della vocale interna della radice in una vocale lunga di timbro diverso: eg-i da ag-o; questo fenomeno si verifica soprattutto nella III coniugazione e nella coniugazione mista. Osservazioni 1) Ricorda che la i del suffisso della I persona plurale è breve e che, quindi, l’accento cade sempre sulla sillaba precedente: es. rapù-imus; la e della III plurale è invece lunga e quindi va accentata: es. rapu-èrunt. 2) Talvolta, nei verbi che hanno suffisso in -v- tale suono poteva cadere dopo vocale lunga, determinando la contrazione con la vocale seguente e, quindi, dando origine a una serie di forme sincopate che sono continuate nelle lingue romanze; es. audivisti> audiisti> audisti “udisti”; audivit > audiit “udì”; audiverunt > audierunt “udirono”; audivissem > audiissem >audissem “che io avessi udito”; audivisse > audiisse > audisse “aver udito”. Il perfetto passivo si forma nel seguente modo: participio perfetto + indicativo presente del verbo sum. punitus, -a, -um sum