ENNEA - Magazine del Nuovo Artigiano

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IMPRESA SU MISURA È LA TENDENZA DEI MERCATI MONDIALI CREARE OGGETTI DI GRANDE VERSATILITà. DA VESTIRE, SU MISURA. IN QUESTO MEGA-TREND MONDIALE L’ARTIGIANALITà POTREBBE ASSUMERE UN NUOVO RUOLO. PERCHé CARICA DI SIGNIFICATI DI INDIVIDUALITà, ORIGINALITà, IRRIPETIBILITà OGNI PRODOTTO, CHE COSì DIVENTA UNICO. 01/11 IL MAGAZINE DEL NUOVO ARTIGIANO Impresa Artigiana & P.M.I.- ANNO VIII N° 4 DEL 4/04/2011 - Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po Contiene I.P.

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Magazine edito da CNA di Vicenza marzo 2011

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IMPRESASU MISURA

È la tendenza dei mercati mondiali creare oggetti di grande versatilità. da vestire, su misura.

in questo mega-trend mondiale l’artigianalità potrebbe assumere un nuovo ruolo. perché carica

di significati di individualità, originalità, irripetibilità ogni prodotto, che così diventa unico.

01/11IL MAGAZINE DEL NUOVO ARTIGIANO

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0�EDITORIALE SILVANO SCANDIAN

L’anno che ci siamo Lascati aLLe spaLLe è stato duro. La ripartenza tanto invocata, non c’è stata, ma quaLcosa si muove. nonostante i dati che arrivano non siano confortanti (penso soprattutto aL ricorso aLLa cassa integrazione) si intravede La proverbiaLe Luce in fondo aL tunneL. mi conforta La dimostrazione che negLi artigiani veneti, e in queLLi vicentini in particoLare, non cessa La vogLia di impresa

Walter Benjamin affermava che la ripro-ducibilità in serie di un’opera d’arte ne di-strugge la sua aura di unicità. Credo che le parole del grande filosofo, calate dalla vetta da cui sono pronunciate nella nostra realtà imprenditoriale, sono un monito da tener sempre presente. E questo perché se è vero che non tutti gli artigiani sono artisti, è al-tresì vero che tutti gli artisti sono artigiani. Hanno cioè la capacità di trasferire il sape-re nelle mani. Ecco perché l’alto pensiero di Benjamin deve essere una giusta sugge-stione nel nostro fare quotidiano. Convinti che essere artigiani contemporanei signifi-ca mettere quel carattere di unicità, di al-

IRRIPETIBILINOI ARTIGIANI

tissimo valore produttivo, di originalità e di non ripetibilità nelle nostre creazioni.

Desidero aprire con questa riflessione il primo numero di EnneA del 2011 per pre-sentarvi un giornale rinnovato, che vuole diventare uno strumento che sia di ispira-zione e orientamento. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è sta-to duro. La ripartenza tanto invocata, non c’è stata, ma qualcosa si muove. Nonostan-te i dati che arrivano non siano confortanti (penso soprattutto al ricorso alla cassa inte-grazione) si intravede la proverbiale luce in fondo al tunnel.

Mi conforta la dimostrazione che negli ar-tigiani veneti, e in quelli vicentini in parti-colare, non cessa la voglia di impresa. Gli ultimi dati di Movimprese-Unioncamere ci consegnano un disegno che ci fa sperare. Il Veneto è la prima regione italiana per nu-mero di imprese artigiane. La nostra pro-vincia è quella dove si registra la migliore dinamica imprenditoriale, circa lo 0,6% ed è la seconda provincia veneta per numero-sità di nuove aziende iscritte.

Ma se queste cifre dimostrano la nostra voglia di non cedere un centimetro, alla piccola impresa ed agli artigiani serve una politica industriale e interventi seri di sti-molo.

A livello comunitario è stata emanata l’im-portante direttiva che vincola la pubblica amministrazione degli Stati membri a pa-gare con celerità. In questi anni di crisi la piccola impresa ha fatto la banca alla Pa. Questo non è più accettabile. Altre questioni restano irrisolte. Tra queste la nebbia che avvolge ancora il federalismo fiscale, che rischia di trasformarsi in una ul-teriore serie di tasse e oneri per le imprese locali. Tradendo così le premesse per cui doveva garantire maggiore flessibilità ai territori virtuosi. Il decreto Romani sul fo-tovoltaico.

Il 2011 sarà un anno importate per tutti noi. Dovrà seguire il tracciato a cui la nostra Associazione da tempo lavora, centrando l’attenzione sia su politiche di aggregazio-ne e condivisione di progetti tra imprese. E soprattutto sul concetto di “nuovo artigia-no”, attento sia alle tradizioni e alla storia del suo mestiere, che capace di innovarsi e di valorizzare la sua unicità, il suo valore, diventando artigiano “contemporaneo”.Su questo numero parleremo di “su misu-ra”. Ovvero di quella tendenza mondia-le che vuole spostare le produzioni dalla standardizzazione alla personalizzazione, rispondendo a quel bisogno di individuali-smo dei consumatori. Anche noi artigiani abbiamo un ruolo da giocare in questa partita, proprio per quel carattere distintivo di cui parlavamo all’ini-zio. La nostra capacità di realizzare oggetti “sartoliari” e, quindi, irripetibili. SILVANO SCANDIAN

PRESIDENTE CNA VICENZA

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01 /

11EN

NEA

EDITORIAL

IAT

TUAL

ITÀ

3_ Noi artigiani... Irripetibili - Silvano Scandian

7_ Scriviamo il manifesto del nuovo artigiano - Sergio Paolin

COPE

RTINA

ENNEAil magazine del nuovo artigiano

PERIODIcO DI cNA VIcENzA SRLvia g. zampieri, 19 - 36100 vicenzatel. 0444.569900 - fax [email protected]

distribuzione gratuita

PROGETTO GRAfIcO / cOORDINAMENTO EDITORIALE / REDAzIONEwww.agenziamedialab.com

cAPO REDATTORE:roberta paolini

HANNO cOLLABORATO A QUESTO NUMERO:giulia bettellaJ. canevergiancarlo coròelena frigopaolo monacosilvano scandiangiovanna sperottomarco tronconJacopo vencato

IMMAGINI: fOTOGRAfI cNA VIcENzAluca andolfattorenato dalla vecchialuciano dal lagosergio mantello

UffIcIO STAMPA cNA VIcENzAwww.agenziamedialab.com

Impresa Artigiana & P.M.I.periodico della cnaaut. tribunale di praton° 6 del 25/6/04dir. resp.: b.liseired. e amm.: media srl,via lombarda 72, comeanatel. 055 8716801stampa: rindi

contiene i.p.

sommario

informativa ai sensi del decreto legislativo n. 196 del 30/06/2003. spettabile impresa, il d. lgs. n. 196 del 30/06/2003, “codice in materia di protezione dei dati personali”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. per quanto attiene alla scrivente vi si adempie compiutamente informandola che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuovere l’attività; 2) in relazione alle summenzionate finalità, il trat-tamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirle la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate finalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’art. 7 della legge; 5) i diritti che le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della legge ed in particolare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è cna vicenza srl, corrente in vicenza, via zampieri, n. 19, vicenza, agosto 2010

SPEC

IALE

9_ Caro federalismo, ma quanto ci costi - J. canever

10_ Le due facce del federalismo - J. canever

13_ Artigianato al futuro - Giancarlo Corò

14_ Il lusso fatto con le mani - Giulia Bettella

16_ Il prodotto nudo - Roberta Paolini

17_ Come ti invento il cassonetto intelligente - Jacopo Vencato e Elena Frigo

18_ Spaziocasa - a cura di Jacopo Vencato

21_ L’Italia unita raccontata dalle mani intelligenti di 50 artigiani artisti e designer

RUBR

ICHE 23_ Il dream di Facco: nuova fiera tra eccellenze, eventi e relazioni - Roberta Paolini

24_ Artigiano digitale: la via italiana - Giovanna Sperotto

25_ Destinazioni - Elena Frigo

26_ Innovatori: Pensiero di Marmo - Ermenegildo Sartori

27_ Innovatori: Tonello il pittore dei jeans

28_ A Vicenza un think tank per il mondo della creatività - Roberta Paolini

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0�EDITORIALE SERGIO PAOLIN

Ho percorso per anni un sentiero in colli-na, fino a farmelo diventare familiare, fino a farlo con passo sicuro, soprappensiero. Succede che un giorno, percorrendolo, in-ciampo; scopro, sorpreso, una radice che, curvandosi, se ne stava sollevata dal suolo.Una radice che era lì da sempre; che non poteva che essere di un grosso albero che era andato a cercarsi l’acqua, lontano, dal-l’altra parte del sentiero. Meraviglie della natura!Succede, a volte, che anche il pensiero in-ciampi. Sulle cose.È corretto che succeda. Ristrutturando il magazzino, al secondo piano del mio labo-ratorio, volevo ricavare un piccolo bagno. L’unica possibilità era in un angolo, stretto tra un pilastro, il vano del montacarichi e l’angolo del capannone: un posto impossi-bile!Continuava a scuotere la testa, l’idraulico, finché gli spiegavo il mio “desiderio”.Ciononostante, alcuni giorni dopo, spal-

leggiato da un apprendista ed equipag-giato di tutto si mise di buon mattino

all’opera. Alle otto di sera è venuto a chiamarmi: “vieni su a vedere se va bene”. Sono rimasto incanta-to!Sulla parete bianca si stagliava quella che, a prima vista, non po-

teva che essere un’opera d’arte. Un apparente congerie di tubi e tubetti

si rincorrevano tra le parti del siste-ma ricordando quelle piantine della

metropolitana di Londra che ci vuole non poco a decifrare.

Il rame e la plastica blu dei tubi, l’ottone dei raccordi, i parti-

colari in acciaio, supporti di ferro, e per completa-re il quadro, dei piccoli

soppalchetti di legno che aveva realizzato utilizzando dei pezzi di palet, allo scopo di livellare lo sbal-zo che determina-va il pilastro sulla parete: il tutto costituiva una composizione p o l i c r o m a

che trovai di non poco valore estetico.Per non dire di come aveva fatto ad arriva-re fin la con l’acqua calda e quella fredda! “Diego, sei un artista!” mi è uscito sponta-neo. La prese come una battuta. Quel “la-voretto”, che lì per lì non voleva nemmeno farmi, l’aveva costretto a dar fondo a tutte le sue risorse. Quando avremo il coraggio di portare alle nostre mostre (quelle che chiamiamo dell’artigianato artistico) anche questo tipo di opere?Quando mi è stato chiesto di introdurre con qualche riflessione questo numero del-la nostra rivista, il primo pensiero è stato quello di andare a “rispolverarmi” tutto quello che avevo letto sui temi della creati-vità, innovazione. Mi sono subito reso con-to, però, che sarebbe stato forte il rischio di fare il solito “compitino”.Mi sono detto: perché una volta tanto non usare “la testa” ma il “cuore”? Dopo tutto anche i sentimenti e le emozioni sono modi per capire la realtà, per avvicinarsi alle cose, per “inciampare” su esse!Mi sono allora ricordato dell’opera d’arte del mio idraulico, e più ci pensavo e più la trovavo simbolica di tutte le qualità che devono comporre il nuovo artigiano: la conoscenza dei materiali e la padronanza di essi attraverso la manualità e la tecnica; la capacità di visualizzare il risultato e di arrivarvi immaginando percorsi concreti; l’intelligenza pratica di trovare soluzioni a misura del problema, scomponendo e ricomponendo ogni volta il proprio back-ground di conoscenze in rapporto alla si-tuazione.Ecco quindi che una nuova lettura del tema della creatività può, anzi deve, diventare il filo comune capace di legare una plurali-tà di mestieri artigiani che vada ben oltre l’ambito, ormai sempre più indefinito ed indefinibile, dell’artigianato artistico.Per questo penso che il tema della riscrit-tura del Manifesto per le Arti Applicate, documento base dell’artigianato artistico, sia un tema superato, e sia da abbandonare alla sua intellettualistica autoreferenzialità.Il tema all’ordine del giorno è la scrittura del MANIFESTO DEL NUOVO ARTI-GIANO. Facciamo in modo che diventi il tema di tutta la CNA.

ScRIVIAMO IL MANIfESTODEL NUOVO ARTIGIANO

suLLa parete bianca si stagLiava queLLa che, a prima vista, non poteva che essere un’opera d’arte. un apparente congerie di tubi e tubetti si rincorrevano tra Le parti deL sistema ricordando queLLe piantine deLLa metropoLitana di Londra che ci vuoLe non poco a decifrare.

SERGIO PAOLINPRESIDENTE UNIONE CNA ARTISTICO-VICENZA

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0�ATTUALITÀ

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0�ATTUALITÀ

da remedia maLis a veLeno che aggrava La condizione deL maLato. e’ davvero questo iL destino deL federaLismo fiscaLe? secondo cna e rete impresa itaLia iL principaLe effetto deL decreto suL federaLismo municipaLe sarà L’aumento deLLa tassazione suLLe piccoLe e medie imprese. non esattamente queLLo che era stato promesso.

Ma in realtà, quello sul federalismo mu-nicipale, è solo uno dei tantissimi decreti attuativi della legge delega n.42/2009, la legge “quadro” del federalismo. E nem-meno uno tra i più importanti.“Con la legge 42 il Parlamento ha delegato al Governo il compito di adottare una se-rie di decreti legislativi volti ad attuare, fi-nalmente, quanto prescrive dal 2001 l’art. 119 della Costituzione, e cioè il cosiddetto “federalismo fiscale” - spiega Sandro De Nardi, costituzionalista e consulente della Regione per l’applicazione della riforma - Ebbene, oltre a quello sul federalismo municipale, sinora sono stati definitiva-mente emanati e pubblicati in Gazzetta Ufficiale soltanto altri 3 decreti: il primo

cARO fEDERALISMO, MA QUANTO cI cOSTI

sul federalismo demaniale, il secondo su Roma capitale, il terzo sulla determina-zione dei costi e dei fabbisogni standard dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Province. Oltre a questi il Consiglio dei ministri ha licenziato gli schemi di nu-merosi altri decreti attuativi: ma ad oggi tali schemi non sono divenuti leggi dello Stato, perché debbono ancora completare il complesso iter procedimentale”. Molto vicino all’approvazione definiti-va è il decreto sul federalismo regionale, già approvato in commissione bicamera-le. Siamo quindi solo ai primi passi di un percorso che si annuncia lungo e irto di difficoltà. E già ci sono i primi dubbi sui reali benefici apportati da alcuni dei de-creti attualmente già approvati. Secondo Rete Imprese Italia, ad esempio, il pas-saggio dall’attuale aliquota ICI (pari in media al 6,49 per mille) alla nuova IMU con aliquota base del 7,6 per mille (incre-mentabile dai Comuni sino al 10,6 per mille) comporterebbe un aggravio fiscale sugli immobili strumentali posseduti dal-le imprese pari a circa 3 miliardi di euro. “Certo, è profondamente errato e fuor-viante pensare che dalla mera attuazione della legge n. 42/2009 discenda automa-ticamente una generalizzata riduzione della pressione fiscale per tutti e su tutto il territorio del Belpaese. In generale, credo che non si possa affatto escludere che, in prospettiva, su alcuni cespiti la tassazio-ne possa subire un incremento rispetto a quella attuale: ma l’aumento, dovrebbe in linea di principio accompagnarsi alla diminuzione di altre prestazioni patrimo-niali imposte - continua il prof. De Nardi - In effetti, la legge n. 42/2009 contiene una previsione secondo cui la maggiore

autonomia di entrata di Regioni ed enti locali dovrebbe accompagnarsi alla corri-spondente riduzione della imposizione fi-scale dello Stato. La pressione fiscale non aumenterà nel suo complesso, ma potrà diminuire nelle singole realtà territoriali solo laddove le relative amministrazioni (Comuni, Province e Regioni) siano ben governate, mentre sarà sicuramente ina-sprita in quelle realtà che saranno male amministrate. Difatti, la legge n. 42/2009 prevede premi per chi amministra bene, e sanzioni di vario tipo (anche pesantissime) per chi amministra male”. La scadenza fissata dalla legge delega per l’approvazione dei decreti è stata recente-mente spostata dal Consiglio dei Ministri al 21 settembre 2011, data dopo la quale la delega è destinata a decadere. Quanto ai tempi per vedere concretamente gli ef-fetti della riforma non c’è certezza: il Mi-nistro Giulio Tremonti sostiene che prima del 2019 non potrà andare a regime, Um-berto Bossi e i ministri leghisti ritengono che sarà necessario meno tempo. “I decreti approvati e quelli in cantiere contemplano tutti una “fase transitoria” ed una fase “a regime”che è spostata in là nel tempo di diversi anni - prosegue De Nardi - Nessuno può ragionevolmen-te pensare che l’assetto finanziario di un Paese come il nostro possa subire un cambiamento a dir poco radicale dall’og-gi al domani: dunque ben venga la fase transitoria, ben venga la sperimentazione, anche al fine di poter effettuare tutte le correzioni che il collaudo dell’esperienza suggerirà”.La strada per l’attuazione definitiva del federalismo è ancora lunga e piena di in-sidie.

Rete Imprese Italia: il federalismo municipale massacrerà di imposte le pmi. Più � miliardi di imposte dall’IMU. Secondo il costituzionalista De Nardi: non si può escludere su alcuni cespiti la tassazione possa subire un incremento. Anche se l’aumento, dovrebbe accompagnarsi alla diminuzione di altre prestazioni patrimoniali imposte.

di J. canever

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LE DUE fAccEDEL fEDERALISMOfRANcO E STRADIOTTO A cONfRONTOPaolo franco e Marco Stradiotto sono entrambi senatori e membri della commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale. Sono considerati, all’interno dei rispettivi schieramenti, tra i maggiori esperti in materia di riforma federale.

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di J.canever

in commissione avete votato in maniera differente sull’approvazione del decreto sul federalismo municipale. che cosa vi convince e che cosa invece non vi convince della riforma federalista alla luce dei primi decreti attuativi?

stradiotto: Essendo un convinto federalista non potevo votare sì a questo decreto. Prima di tutto perché i gettiti di IRPEF, IVA, tassa registro e cedolare sugli affitti continueranno a finire a Roma per fare ritorno solo in minima parte sul territorio, senza legame tra contri-buente e spese sul territorio. Inoltre le aliquote IMU saranno decise dallo Stato Centrale, senza alcuna autonomia per gli enti locali.

franco: I decreti applicano la legge delega sul federalismo fisca-le, necessari per l’attuazione di una piena autonomia dei territori. Seguono un percorso equilibrato, con il pesante limite di dover tene-re presente le diverse realtà del territorio nazionale. Ma è tempo che le amministrazioni “sperperone” ed assistite comincino a vivere del lavoro dei propri cittadini.

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stradiotto: C’è, eccome: prevedere un’aliquota del 7,6 per mille fissata per legge, quando oggi la normativa ICI prevede un massimo del 7 per mille, significa aumentare la pressione fiscale sul-le imprese che dispongono del cespite immobiliare, la fabbrica, il capannone, il negozio. Si tratta di attività produttive vere e che, di fatto, stanno tenendo in piedi il nostro sistema produttivo.

LE DUE fAccEDEL fEDERALISMOfRANcO E STRADIOTTO A cONfRONTO

11ATTUALITÀ

tutte le forze politiche presenti in parlamento, se si eccettua l’udc, sostengono di essere favorevoli ad una riforma in senso federale dello stato. perché, dunque, non siete stati in grado di elaborare un testo condiviso, portando la commis-sione ad un sostanziale impasse?

franco: Esclusivamente per ragioni politiche: l’opposizione pen-sa solo a far cadere il governo, nonostante anche molti sindaci di centrosinistra fossero contrari alla bocciatura del decreto. Siamo di fronte al solito strappo dei partiti romani, che non riescono a ri-spondere alla propria base. Il risultato politico del PD nel Veneto lo dimostra.

stradiotto: Noi non abbiamo alcun pregiudizio: l’unica vera riforma federalista l’abbiamo fatta noi nel 2001. Il problema è che tutto quello che è stato promesso dalla Lega non si è poi concretiz-zato nel testo, soprattutto sui due principi cardine di ogni proposta federalista: il meccanismo “pago – vedo – voto” e la maggiore auto-nomia controbilanciata da maggiore responsabilità. Tutte le nostre proposte di buon senso, come il ripristino dell’ICI detraibile dall’Ir-pef, sono state bocciate senza ragione alcuna.

secondo rete imprese italia ed altri enti ed istituti autonomi il nuovo testo del decreto sul federalismo municipale farà aumentare la pressione fiscale locale sulle imprese, con il passaggio dall’aliquota ICI (in media 6,49 per mille) alla nuova IMU (in media 7,6 per mille). C’è realmente questo rischio?

franco: No: i nostri comuni comparteciperanno con migliori entrate sul versante dei tributi erariali, mentre non sempre la nuova IMU renderà di più rispetto alla vecchia ICI. Il motivo è semplice: l’IMU sui beni locati (sempre esclusa la prima casa) dimezza la pro-pria aliquota. Starà poi ai sindaci verificare le correzioni previste dalla legge.

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1�cOPERTINA IMPRESA SU MISURA

In un libro che sarà fra poco in libreria, Stefano Micelli pro-pone un’interessan-te classificazione dei mestieri sui quali l’ar-tigianato può giocare le proprie carte nella competizione futura. Il primo è il lavoro creativo, che produce qualità, unicità, beni di esperienza non ri-petibili. E’ il lavoro più propriamente cul-turale dell’artigiano, che viene alimentato dalla capacità di reinterpretare una tra-dizione produttiva ed entra nelle catene del valore mondiale attraverso sofisticati circuiti di distribuzione e comunicazione: vetri soffiati, calzature di alta gamma, capi in tessuto pregiato, mosaici, lavorazioni ceramiche e di gioielleria prodotte in pez-zi quasi unici. Diversamente da quanto si è soliti credere, per dare valore economi-co al lavoro creativo non ci si può affidare solo all’attività isolata di un singolo im-prenditore, ma serve l’opera collettiva di una pluralità di attori: l’artigiano, certo, e chi lavora nella sua “bottega”, ma anche il designer, l’esperto di materiali e di tecno-logie, il responsabile della comunicazione e della rete distributiva. Senza escludere i servizi di tutela della proprietà industria-le, sempre più importanti in un mercato aperto. E’ anche su queste funzioni che l’artigiano creativo deve investire per dare più valore al proprio lavoro.Un secondo mestiere artigiano è quello dell’adattatore. Questo tipo di artigiano svolge da sempre un ruolo complemen-

tare all’industria, adattando, completan-do e personalizzando moduli tecnologici e produttivi realizzati in grande scala. Si pensi a molti beni del sistema casa (im-pianti idraulici ed elettrici, arredo, infissi, rivestimenti, ecc.), alla sartoria industriale, alla preparazione di prodotti alimentari di qualità, ma anche alla meccanica e all’au-tomazione, dove è necessario adattare con precisione ed efficacia l’offerta tecnologica ad una domanda specifica. Il mestiere di adattatore mette l’artigiano in una posi-zione molto delicata della catena del valo-re: quella a ridosso dell’utilizzatore finale. Da un lato, dunque, l’artigiano ascolta e interpreta la domanda, dall’altro diven-ta veicolo di diffusione delle innovazioni. Pensiamo alla green economy: la sua dif-fusione non sarebbe possibile senza il con-tributo decisivo degli artigiani nell’adat-tare la tecnologia alle specifiche esigenze degli utilizzatori.Il terzo tipo di lavoro artigiano è quello del traduttore-prototipista. Molti artigia-ni collaborano con le imprese maggiori nel trasformare idee, disegni, concepts, in prodotti e processi industriali. Costruire prototipi può non essere molto diverso dal

creare pezzi unici, con la differen-za che i prototipi vengono poi pro-dotti in serie più ampie. Il valore estratto da questo lavoro di prototi-pazione deve per-ciò essere moltipli-cato per ogni bene

venduto. L’artigiano entra in questo caso ancora più direttamente nel processo di innovazione industriale: da un lato, infatti, il prototipo è parte dell’attività di ricerca e sviluppo sui prodotti; dall’altro, non di-versamente da un brevetto, la sua remu-nerazione potrebbe essere ricondotta ad una royalty sulle vendite. Puntare con più convinzione al lavoro di prototipazione potrebbe diventare una prospettiva inte-ressante per l’artigianato moderno. Molti prodotti artigiani potrebbero infatti essere valorizzati da un lavoro di codificazione e replicazione industriale, che moltiplichi gli usi (e il valore economico) dell’idea conte-nuta e sviluppata nel prodotto originario. Del resto, non è raro vedere squadre di ar-tigiani lavorare all’interno di grandi azien-de di successo del made in Italy: il loro lavoro non è produrre singoli beni, ma svi-luppare prototipi da produrre poi in serie e vendere sui mercati mondiali. In questo senso, la contrapposizione fra artigiana-to e industria – ma anche fra tradizione e innovazione, fra unicità e replicazione, fra qualità ed economie di scala – tende a svanire, per lasciare invece spazio ad un rapporto di complementarità reciproca.

ARTIGIANATOAL fUTURO

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IL LUSSOfATTO cON LE MANIHand made e su misura. E’ questo il vero lusso. Nasce all’interno delle filiere del “fatto in Italia” dalle mani intelligenti degli artigiani. E va in giro per il mondo. Storia vecchia. Ma qualcosa è cambiato. Il lusso italiano è affermazione del sé. farsi confezionare abiti e oggetti fatti a mano, frutto di un lavoro di sapiente artigianalità che ne fa modelli unici, originali, sempre inediti.

Di Giulia Bettella

14cOPERTINA IMPRESA SU MISURA

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Si parte dalle signore d’Oltreoceano, che amano farsi vestire da giovani stiliste italia-ne.Claudia Ciuti, la designer della Valdera che ha realizzato le calzature per la First Lady, Michelle Obama, su richiesta della sua stylist personale, Ize White. Un’italiana che vive a metà tra l’azienda di famiglia a Santa Maria a Monte e New York, ma è da Pisa che sono partiti i modelli presidenziali. La stilista to-scana però non era nuova alle collaborazioni con le inquiline della Casa Bianca, prima di Michelle Obama, infatti, aveva creato alcune scarpe per Nancy Reagan, diventando così conosciutissima nel jet-set delle signore di Hollywood, da Jodie Foster a Ivana Trump. Michelle Obama ha però il merito di essere la talent scout di Maria Pinto, la stilista di Chicago e le cui boutique si trovano nei mall del lusso americani e giapponesi, come Bar-neys a New York o Takashimaya. Ilaria Ma-cola, padovana, la responsabile del successo di Naj Oleari negli anni Ottanta, vanta nel suo negozio a Madison Avenue clienti come Sigourney Weaver, Meryl Streep e Julia Ro-berts.Ma l’artigianalità è “prodotto” che acqui-stano anche i grandi brand della moda. Tra questi uno fra tutti ha saputo fare dell’artigia-nalità e dell’unicità dei suoi prodotti un must di tutta la sua produzione: Bottega Veneta. L’azienda che ha nel motivo a intreccio il tratto distintivo di tutte le sue produzioni ha voluto evidenziare al massimo grado l’hand made dei suoi modelli. Questa particolare attenzione si vede dalle mani dell’artigiano che sapientemente intrecciano la pelle rea-lizzando i motivi tipici della maison. Il fatto a mano è le fil rouge tra aziende e prodotti

che a prima vista appartengono a due mon-di completamente diversi. Da Bottega Veneta e Diadora. Ultima nata del brand trevigiano è la linea Equipe M. SW H 30043, novità della collezione Heri-tage fall-winter 2011. Una sneaker rielabo-rata che ci rimanda al tipico scarpone da trekking, pur mantenendo inalterata la leg-gerezza e la comodità di una sneaker da cit-tà. La particolare cura con cui la calzatura è stata realizzata si vede nella ceratura vintage fatta a mano sulla tomaia e nel trattamento dirty, tipico della scarpa ‘sporcata ad arte’. Se oggi il vero lusso è farsi confezionare abi-ti e oggetti fatti a mano che dire della sto-rica boutique Mariorita del Capri Palace Hotel&Spa che ha inaugurato la linea tailor made di Capritouch: un ricordo di linee, tes-suti e fantasie ispirate alla Capri degli anni Sessanta, artigianato puro e di altissima qua-lità per l’abbigliamento e le calzature. Chi entrerà da Mariorita potrà farsi confeziona-re su misura i sandali, rigorosamente lavo-rati sotto gli occhi dei clienti, suole in pelle fatte a mano, tomaie con disegni realizzati in esclusiva. Il su misura non è solo una prerogativa del-la moda, ma attraversa tutti i settori. Basti pensare al successo che sta registrando La Cividina, l’azienda di Martignacco in pro-vincia di Udine, che progetta e realizza se-dute imbottite per il contract e le abitazioni più alla moda e dal design minimal. Infatti negli stabilimenti dell’azienda progettano e realizzano mobili imbottiti che sono dei veri e propri abiti su misura per le esigenze dei loro clienti. Un’azienda che guarda anche alle nuove leve del design: ogni anno indice un concorso rivolto ai giovani progettisti. I

lavori vengono giudicati da una commissio-ne interna di cui fa parte anche il designer interno della Cividina, i prodotti che sele-zionati entrano in produzione in una limited edition che porta il nome del giovane che l’ha progettata. Collezioni Sumisura anche per L’Opificio, azienda piemontese, che rea-lizza velluti e tessuti di arredamento. E ancora la vicentina Sonus Faber: fabbri-canti di suono che costruiscono diffusori acustici, casse di risonanza di rara bellezza artigiana. Sintetizzando in un prodotto la massima espressione della sensibilità e del-l’abilità umana nei processi di selezione e lavorazione, dall’altro una tecnologia che si avvale del più rinomato know-how nordeu-ropeo.Poi c’è Fabio Dalla Costa, uno dei più im-portanti liutai italiani, conosciuto e apprez-zato in tutto il Mondo. Nella sua Breganze ha aperto nel 1996 una liuteria, dove pro-duce violini e restaura strumenti antichi, ha vinto in questi anni moltissimi premi e ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo. Solo per citarne alcuni recenti, da ricordare il riconoscimento al Concorso Internazione Cajkovskij di Mosca, la medaglia d’oro violi-no-viola per la miglior liuteria nel ’98, vinta di nuovo nel 2002 con un violino e i grandi apprezzamenti e riconoscimenti per l’ulti-ma delle sue opere: il violino Torcolato, un nuovo modello antico e innovativo al tempo stesso. Infine i serramenti tailor made di Lunardelli Angelo, azienda specializzata da quarant’an-ni nella creazione di finestre per i palazzi ve-neziani. Bellezza, comfort e tecnologia, per conservare l’allure maestosa della Città di Cristallo.

IL LUSSOfATTO cON LE MANI

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16cOPERTINA IMPRESA SU MISURA

È la tendenza dei mercati mondiali creare oggetti di grande versatilità. Da vestire, su misura. Che si tratti di un abito, di un mobile, di una scarpa, di una casa, di un gioiello, di una compi-lation musicale. L’imperativo categorico è personalizzazione. L’oggetto non è più un numero in una catena produttiva, ma un prodotto “sartoriale”, piegato alle esigenze ed ai desideri di chi lo utilizzerà. E in questo mega-trend mondiale l’artigianalità potrebbe assumere un nuovo ruolo. Perché carica di significati di unicità, originalità, irripetibilità ogni prodotto, che così diventa unico. Come chi lo indossa. Questa è la magia del tailor made. Ed è il motivo per cui il prodotto sartoriale attraversa in maniera trasversale tutte le facce del lusso, dal top gamma a quello accessibile. “Ma non si tratta solo di customizzare – spiega Marco Bettiol - l’artigianalità dà un supplemento d’anima al prodotto, lo rende caldo, lo arricchisce di una semantica emozionale che è la vera differenza tra un prodotto semplicemente personalizzato, uscito da una macchina e un oggetto che racconta una storia. Umanizzato dalla fatica di chi l’ha prodotto”. Ma oltre alla qualità l’artigiano deve essere in grado di trovare sentieri nuovi. “Le strade sono due – continua Bettiol- c’è la costruzione del nome, cioè identificare nelle produzioni il proprio microbrand, il proprio carattere distintivo. Come avviene per alcuni fortunati esempi che han-no fatto scuola. Penso ad un capostipite come Alessio Tasca, anche se qui parliamo di livelli di-versi. Ma anche a Massimo Lunardon Ci sono artigiani dotati di qualità produttive incredibili che restano sconosciuti, devono riuscire a costruirsi un link con i designers internazionali”. La seconda via da percorrere è quella di inserirsi in filiere di alto livello. “Penso ai maestri artigiani che lavorano per i vari Luis Vuitton, Dior, Gucci. L’artigiano è anche colui che è capace di in-serirsi nelle grandi filiere internazionali con funzioni critiche particolari, come il controllo della qualità o è colui che aiuta il designer a trasformare il bozzetto in oggetto” continua Bettiol.Bottega Veneta ha un’ intera area del suo sito dedicata alle mani degli artigiani in cui sono ca-ricati filmati che mostrano come nasce una produzione sartoriale di altissimo livello. Partendo dagli intrecciati delle borse, fino alla maestria degli orafi che forgiano monili firmati Bottega Veneta. La fatica del produrre è diventato un simbolo di alta qualità di un prodotto vivo, unico,

caldo. In questi significati del lusso, l’artigiano può veramente giocare la partita del suo rilancio.

Artigianalità è stata la parola d’ordine in tutte le recenti rassegne legate al fatto in Italia. Usciti dalla retorica del made in Italy, il prodotto italiano di-venta simbolo di libertà del gusto, di duttilità ai capricci del mercato, come di grandissima qualità, di capacità di saper istruire la materia a prendere la forma della bellezza.

IL PRODOTTONUDOdi Roberta Paolini

MARCO BETTIOLVENICE INTERNATIONAL UNIVERSITY

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1�cOPERTINA IMPRESA SU MISURA

Si sono inventati il cassonetto intelligente. Un sistema di pesatura dei rifiuti che è in grado di tracciare l’identikit degli scarti. La KGN, società di Montecchio Precalcino (VI), è un archetipo di industria su misura made in Italy. Un’azienda artigiana che ha unito creatività, design e tecnologia infor-matica per personalizzare al massimo le proprie produzioni. Opera nel campo dei sistemi di identificazione, gestione e pesa-tura digitale dei rifiuti e si differenzia dai concorrenti perché, per prima in Italia, ha sviluppato strutture ad hoc per il settore dell’ecologia e dell’igiene ambientale. Dai contenitori per i rifiuti, come cassonetti, raccoglitori interrati o semi-interrati, alle soluzioni informatiche per la gestione dei rifiuti solidi urbani, fino ai sistemi di iden-tificazione e pesatura per stazioni fisse tra cui ecocentri, silos e press-containers. Nereo Sella, Presidente di KGN srl, rac-conta la sua storia.

negli anni siete riusciti a creare un solido elemento d’innovazione, an-ticipando quello che oggi viene de-finito il business dei rifiuti. Su che cosa avete investito le vostre risorse in modo particolare?Circa vent’anni fa, quasi per scommessa, sono diventato il co-fondatore di KGN srl, della quale successivamente ho rilevato

tutte le quote. Questa società opera esclusi-vamente nel settore dell’igiene ambientale, con prodotti e attrezzature specifiche per la raccolta differenziata. Abbiamo investito molto per riuscire ad introdurre, per primi in Italia, i dispositivi di pesatura statica e dinamica per i compattatori della nettez-za urbana e, per primi, abbiamo applicato tecnologie elettroniche e informatiche sui contenitori dei rifiuti (da quelli interrati, ai cassonetti, ai press-container), trasforman-do il classico “bidone” in un punto di rac-colta anche di dati, oggi indispensabili per applicare la tariffa per i servizi ambientali. Inoltre, abbiamo dato vita a molte novità nel settore, depositando anche vari brevet-ti.

tutto il paese ha attraversato un momento economico molto difficile. La KGN come è riuscita a superare questa fase di crisi?È inutile dire che in un contesto economico ancora incerto, in termini di prospettiva sia di ripresa che di crescita, la visione che ho rispetto a qualche anno fa è molto cambia-ta.Noi puntiamo sulla personalizzazione del-le soluzioni che offriamo, con la capacità di modificare anche nei minimi dettagli i nostri prodotti e le nostre attrezzature e, naturalmente, offriamo un servizio chiavi

di Jacopo Vencato e Elena frigo

cOME TI INVENTO IL cASSONETTO INTELLIGENTE

in mano. Ogni fornitura non viene sempli-cemente evasa, ma accompagnata da una completa assistenza tecnica pre e post ven-dita. Per questo ritengo che il posiziona-mento delle mia azienda sia di élite, ovvero in una nicchia allargata nella quale il mix tra qualità, servizio e prezzo è la chiave del successo.

Che cosa è cambiato nella sua azien-da dopo questo periodo faticoso? Per noi, come per molte altre piccole azien-de, quella che poteva rivelarsi una perico-losa minaccia si è trasformata in un’oppor-tunità di cambiamento e di sviluppo. In questo periodo abbiamo guardato a nuove professionalità, a uomini nuovi che hanno portato idee assolutamente originali e so-luzioni mutuate da altri settori. Il risultato è stata una rivisitazione di alcuni dei no-stri prodotti, che ne sono usciti potenziati in termini di prestazioni, precisione e affi-dabilità. C’è stato un miglioramento com-plessivo, soprattutto nei sistemi di gestione delle informazioni, più integrati e avanza-ti. Mi riferisco in particolare ai dispositi-vi KGN per la raccolta differenziata che, ancora una volta, sono tra i più innovativi dell’intero settore.

il cuore della vostra strategia quin-di sta nella personalizzazione dei prodotti. su cosa state lavorando in questi ultimi mesi?La ricerca riguarda soprattutto i prodotti per la raccolta differenziata di KGN. Ab-biamo lavorato molto su nuove release di software che aggiungono funzionalità sem-pre più evolute e facilmente configurabili dagli utenti. Uno dei nostri punti di forza, infatti, è l’elevata possibilità di customizza-zione: partendo da una solida architettura di base e da componenti certificati, ciascun committente può chiederci di far funziona-re dispositivi e software secondo le proprie esigenze operative.

IL PRODOTTONUDO

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SA“Sono figlio d’arte. Mia mamma e mia nonna erano parrucchiere e chissà che uno dei miei figli magari... ho aperto il mio salone nel 1985, sono diplomato Maestro d’Arte all’accademia e poi Insegnante. Ho studiato in Italia e poi all’estero”. Il talento e la passione accompagnano il suo percorso fin da giovane. “Mi sento un innovatore – aggiunge Perazzo –. Rie-sco ad anticipare le mode: viaggio molto, osservo e studio; la ricerca è alla base del mio lavoro. Proposte ed entusiasmo gio-cano un ruolo importante quando devo cambiare un look; nel mondo artigianale l’innovazione è continua, le mode cam-biano così in fretta che non ti permettono di fermarti. Lavoro spesso a Milano nel mondo della moda e riesco così a cono-scere i trend un paio di stagioni prima.

Sull’esperienza di Live BackStage dice: “Quando ci si unisce per un progetto, come “Live Backstage”, tutto diviene più stimo-lante, le menti si aprono e possono creare soluzioni meravigliose. Ho trovato piena collaborazione ed entusiasmo, mixato ad un po’ di timore. La novità espressa dal mostrare ciò che in realtà si trova dietro le quinte ha sbalordito tutti, noi per primi, e ha originato immagini che definirei “da copertina”… era magia”.Infine un consiglio a tutti i giovani che vogliano intraprendere la strada dell’ac-conciatore: “credeteci fino in fondo, fate formazione continua, innamoratevi del mondo e siate curiosi di scoprire. E poi non fatevi spaventare dal sacrificio, ne servirà molto, ma è il sale della soddisfa-zione”.

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ato Parla Marco Perazzo l’hair stilist direttore artistico dello show “Live Backstage” di cNA

Vicenza all’interno di Spaziocasa 2011. Artista dei capelli ha collaborato alla Milano fashion Week per Laura Biagiotti, alla Milano Unica per Versace, Valentino, Marras, ferrè, Missoni, e a Osaka (Giappone) per Shima Seiki.

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1�SPEcIALE SPAZIOCASA

Fuori dalle righe. Estrosa e creativa. La sposa di quest’anno a SpazioCasa, in Fie-ra di Vicenza, è giovane, energica e spi-ritosa. È questa l’immagine che ha vinto il concorso “moda sposa e fotogra-fia”.

Nato come un premio alla creatività, al-l’estro e alle capacità tecniche dei foto-grafi professionisti e degli acconciatori il concorso è giunto alla quinta edizio-ne. Gli acconciatori, studenti all’ultimo anno del Centro di Formazione Saugo di Thiene, guidati dai loro insegnanti e dal professionista Marco Perazzo, hanno reso indimenticabili le modelle, che, ol-tre al bianco d’ordinanza, hanno scelto il nero, il viola e il rosa per il proprio vestito da sposa.

Per l’evento è stato allestito un set, nel quale i professionisti hanno realizzato lo shooting fotografico.

I vincitori: 1° classificato FotografiGiampaolo BOSCHETTO2° classificato FotografiGianni FORMILA3° classificato FotografiTiziano ROSSI1° classificato AcconciatoriMatteo D’ANTONI2° classificato AcconciatoriJessica RANZOLIN3° classificato AcconciatoriJasmine CANALE

UNA SPOSA ANTIcONfORMISTA

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21SPEcIALE SPAZIOCASA

Espongono:Per Collezione Italiana - Design: Altremani (Firenze), Arbos (Vicenza), Ceramiche libere di Licia Martelli (Milano), Cristina Boselli (Torino), Cristina Busnelli / Vania Sartori (Vicenza), Elo Ceramiche di Elisabetta Vacca (Torino), Eva Dub (Venezia), Felt For Architecture (Amsterdam - Nl), Francesco Meurisse (Verona), Giuliano Negretto (Vicenza), Giuseppe Facchinello & Ceramiche Vivian (Vicenza), Ileana Gentile (Pisa), Lidia Marti (Torino), Lorella Pozzi (Bergamo), Lorenzo Crivellaro (Milano), Luca Cataldi (Pesaro-Urbino), Manifatture Sottosasso (Ravenna), Mara Guerrini (Bologna), Margrieta Jeltema (Milano), Marmi & Graniti Sartori Snc (Vicenza), Nero Acciaio (Milano), Nicoletta Dal Vera (Piacenza), Ornaments di Alessandra Borzacchini (Roma), Peotta Armando Srl (Vicenza), Peotta Fratelli Snc (Vicenza), Pier Francesco Arnone (Palermo), Pistore Marmi Srl (Verona), Pol & Manifatture Ceramiche Barettoni (Vicenza), Riana Rocchetta (Bologna), Rosaria Boemi & Matteo Seguso (Messina E Venezia), Simone Crestani (Vicenza), Studio Althea (Vicenza), Studio M di Matteo Cavaioni (Verona), Toni Venzo (Vicenza), Tramare (Cagliari), Tuttoattaccato (Vicenza), Typto (Vicenza), Valeria Tola (Nuoro), Vitrum Di Fabio Marcomin (Vicenza)

Per Collezione Italiana - Preziosi: Aluminium di Eliana Negroni (Milano), Antracite di Sergio Figar (Gorizia), Corart (Vicenza), Emozionarte (Roma), Fragile Ring di Daniela Orlando (Torino), Giolelli di Giorgia Stella (Roma), Il Crogiolo (Vicenza), Laboratorio Orafo Gallina (Padova), Lidia Marti (Torino), Opella (Milano), Riana Rocchetta (Bologna), Rosaria Boemi & Matteo Seguso (Messina e Venezia), Silvia Beccaria (Torino).

L’ITALIA UNITARAccONTATA DALLE MANI INTELLIGENTI DI 50 ARTIGIANI ARTISTI E DESIGNER

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, CNA Vicenza e Fondo Plastico, in collaborazione con Fiera di Vicenza, e con il patrocinio, del Comune e del Comitato Vicenza-Italia 150, presen-

tano “Collezione italiana”. Si tratta di un’iniziativa nata per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia che si rivolge agli artigiani, artisti e designer del territorio nazionale che hanno fatto dell’eccellenza, dell’innovazione e della passione i temi conduttori del loro lavoro. Il progetto consiste nell’invitare gli artisti a produrre un oggetto ine-dito di complemento d’arredo ispirato ad un evento compreso tra il 1861 e il 2011. Più nel dettaglio ogni artigiano avrà a disposizione un solo anno di riferimento, con lo scopo di riproporre tappe più o meno significative della storia d’Italia attraverso opere di artigianato e design, e mostrare quanto e come la creatività e l’innovazione arti-gianale continuino a dare un forte contributo al “made in Italy”. I 150 oggetti prodotti (riproducibili in serie limitata) faranno parte di una mostra che sarà allestita a Vicenza secondo un programma in via di definizione e che ha avuto una fase di “preview” a Spazio-Casa 2011. Dal 6 al 13 febbraio 2011, infatti, all’interno della fiera verrà presentata “Aspettando Collezione italiana”: negli spazi dei padiglioni G ed F 50 artigiani, artisti e designer italiani, selezionati da Fondo plastico – il nuovo progetto culturale che opera nel campo dell’artigianato artistico tradizionale e contemporaneo d’eccellenza - si presenteranno attraverso un’esposizione delle opere della loro precedente produzione creativa.

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FDV 2011/15, a view ahead. Dopo cinque anni dal piano Nothing as before, niente come prima, voluto dall’ex direttore ge-nerale Maurizio Castro e poi rimasto in-compiuto, Fiera di Vicenza ci riprova, con “uno sguardo in avanti”. Questo è il pay off del progetto strategico di rafforza-mento e competitività che accompagnerà lo sviluppo internazionale della società fino al 2015. Quattro i bersagli primari: fare di Fiera un mediatore di conoscenze, una piattaforma di innovazione, uno spazio di relazioni e una sintesi di eccellenze. Per un investimento economico di circa 29 milioni di euro.Il piano, presentato in occasione della pri-ma mostra annua, VICENZAORO First prova dunque a dare un orizzonte diverso di sviluppo a Fiera di Vicenza. Dopo un triennio in cui la situazione del comparto orafo si è ulteriormente complicata da una crisi mondiale che ha spazzato via dal di-stretto oltre il 50% delle aziende.Il nuovo piano è firmato dal neo-insediato duo Roberto Ditri (Presidente) e Corrado Facco (direttore generale). Anche se per Facco è un ritorno in un luogo che è un po’ casa sua. Lui in epoca non sospetta aveva pensato che in Fiera servisse una gerarchia più definita dei marchi, e si era inventato il B-One, per mettere insieme tutti i big del settore. Poi però la sua idea di cambia-mento venne interrotta dagli eventi e dalla politica.Facco torna in Fiera con una rinnovata ambizione e un dream: trasformare Fiera di Vicenza in una fiera contemporanea. Non un contenitore di stand, ma una piat-taforma di servizi per le aziende che espon-gono, un centro di sapere per le tendenze

del settore, un “animatore” territoriale du-rante le rassegne. Insomma un luogo in cui e da cui il settore orafo può ritrovarsi per partire alla conquista di un nuovo pezzo di mondo. “Il nostro scopo – si legge nella lunga nota che accompagna il piano - è quello di di-ventare il principale punto di riferimento europeo per la gioielleria accanto a Basilea, affiancando alle manifestazioni fieristiche iniziative che animino e sollecitino le azien-de e la città: mostre, eventi, installazioni per coinvolgere il territorio, come accade nelle più moderne manifestazioni fieristiche di tutto il mondo. A questo sforzo che ci coin-volgerà totalmente per i prossimi cinque anni, corrisponderà necessariamente un incremento significativo dei flussi di visita-tori e di buyers, indubbiamente legato al-l’aumento della disponibilità e qualità degli spazi espositivi”.Nel dettaglio il progetto comprende inter-venti sulle infrastrutture fieristiche con la costruzione di un nuovo padiglione mono-planare di 15 mila metri quadrati e di un parcheggio multi-piano annesso, con una ricettività di circa 800 vetture. Una serie di ristrutturazioni e riqualificazioni delle aree esistenti, interventi volti a migliorare la viabilità, l’accoglienza, i servizi, la fun-zionalità di aree espositive. Fiera come ‘luogo di contenuti’, prevede la revisione dell’offerta fieristica con nuovi layout e format espositivi, capaci di compe-tere con il top dell’offerta mondiale. Diver-si gli interventi previsti da Fiera di Vicenza a supporto dell’innovazione, qualificazione e internazionalizzazione della filiera del-la gioielleria Made in Italy. Tra questi, la creazione di un Laboratorio e Osservatorio

permanente, punto di riferimento naziona-le per l’innovazione del sistema del gioiello; un Concorso internazionale dedicato ai temi della ricerca e sperimentazione rivolto ai giovani talenti, un Premio internaziona-le. Un capitolo di grande rilievo riguarda il Museo del gioiello del quale Fiera di Vicen-za si farà promotrice in collaborazione con le istituzioni locali. Infine l’internaziona-lizzazione, grazie VICENZAORO Italian Club, con la proposta di appuntamenti di promozione e incontri dedicati al business nei mercati con maggiori potenzialità.

IL DREAM DI fAccO: NUOVA fIERA TRA EccELLENzE, EVENTI E RELAzIONI

facco torna in fiera con una rinnovata ambizione, un’instaLLazione voLuta a paLazzo bonin Longare come a dire “città, questa fiera e anche vostra ecco come La vogLiamo far dIveNtare” e UN dreaM: trasformare fiera di vicenza in una fiera contemporanea. non un contenitore di stand, ma una piattaforma di servizi per Le aziende, un centro di sapere per Le tendenze deL Settore, UN “aNIMatore” territoriaLe durante Le rassegne.

Di Roberta Paolini

2�SETTORI, IMPRESE, PERSONAGGI

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24LETTURE

Artigiano e digitale sono all’apparenza quasi un ossimoro, due mondi antitetici. Contrastanti. La contrapposizione tra una manualità fisica e una virtuale è superabile proprio dall’attività dell’artigiano. Andrea Granelli, nel suo ultimo libro Artigiani del digitale. Come creare valore con le nuove tecnolo-gie (Luca Sossella Editore), dimostra come superare questa dicotomia. Secondo l’au-tore, infatti, l’alleanza tra le due dimensio-ni è non solo possibile, ma facilitata dalla struttura produttiva italiana stessa. Dal suo essere imbevuta di cultura artigiana, fatta di vicinanza al cliente, ascolto e personaliz-zazione. Elementi cardine che si ritrovano anche nell’universo digitale.Però il viaggio che conduce all’incontro di questi due mondi non è così semplice. L’Italia è rinomata nel mondo per la sue pregiate lavorazioni artigianali di materiali ed oggetti, ma per quanto riguarda la ma-nualità digitale non si è ancora dimostra-ta abbastanza indipendente. Il bassissimo livello di adozione delle tecnologie ICT nelle piccole e piccolissime imprese è infat-ti un pesante buco nero nella rivoluzione digitale italiana. Secondo Granelli, però, il problema non è da ricercare nelle PMI e nella loro scarsa alfabetizzazione tecnolo-gica, ma nella carenza di diffusione della cultura digitale che rende la sua compren-sione ancora troppo complessa ed oscura. Obiettivo dell’autore, dunque, è quello di descrivere in maniera autentica e non convenzionale il fenomeno del digitale in Italia, al fine di suggerire il percorso più semplice che progettisti e operatori del set-tore possono adottare per un suo rilancio e rafforzamento. Negli ultimi anni gli artigiani hanno ma-nifestato la voglia di cambiare mentalità e di rinnovarsi per recuperare il tempo perduto. “Nel se-durre (che non vuol dire semplicemente con-durre verso una di-rezione prestabilita, ma avvicinare a sé, a uno specifico contesto) sta il segreto del-l’artigianato digitale – scrive Granelli - . La materia digitale non è inerte, ma anzi è quasi magica e – come noto – può vivere di vita propria e andare spesso verso direzioni non previste (né volute) dai suoi progettisti. Pertanto l’artigiano del digitale deve non solo sedurre ma talvolta addirittura sedare le infinite potenzialità della materia digitale e applicarle a un contesto sempre diverso e sempre cangiante, ma con molti elementi ricorrenti e persistenti”.

I punti di contatto con la cultura artigiana, secondo l’autore sono dunque molteplici. E allora si comprende come questo binomio apparentemente contraddittorio “artigia-no” e “cultura digitale” è invece un motore che genera innovazione e come la cultura artigiana non sia un retaggio del passato ma uno strumento anche per plasmare il futuro.Nel nostro Paese vi sono casi estremamen-te innovativi (e poco conosciuti) anche nel modo di lavorare e innovare nel digitale (di fatto riconducibili alla cultura artigiana e al loro dialogare permanente con le medie imprese eccellenti del Made in Italy) che suggeriscono di ipotizzare una via italiana al digitale.D’altra parte questa dimensione del di-gitale, questa sua vicinanza al design più che all’ingegneria era già nota in Olivet-ti dove era diventata una pietra angolare dell’azienda. L’aver richiamato grandi designer come Sottsass, Bellini e Nizzoli a lavorare per Olivetti non era né artificio comunicativo né estetismo decadente, ma strategia di business che puntava a creare prodotti non solo distintivi e belli, ma an-che facili da usare e intuitivi. Ad esempio Sottsass, chiamato a rendere più compren-sibili i rivoluzionari prodotti tecnologici della Olivetti, affermò: «Si deve trovare una nuova forma che, per sua natura, sia più simbolica e meno descrittiva». I risul-tati di questa strategia si videro subito: nel 1954, infatti, la Olivetti vinse il premio del design “Compasso d’oro” con la macchina da scrivere portatile Lettera 22 progettata da Nizzoli.

Di Giovanna Sperotto

ARTIGIANO DIGITALE:LA VIA ITALIANA

L’antropoLogo cLaude Lévi-strauss sosteneva che L’artigiano fosse iL seduttore deLLa forma: coLui che La pLasma e La avvicina aL contesto. così anche iL digitaLe crea diaLogo tra materia, forma, processi, ecco perché è veramente Legato aLLa cuLtura artigiana: una cuLtura che vede ogni contesto come unico.

Andrea Granelli è presidente e co-fondatore di Kan-so, società di consulenza che si occupa di innovazio-ne e customer experience. Bergamasco, classe 1960 e laureato con lode in informatica, ha lavorato con responsabilità crescenti per diverse aziende tra cui CESI, Fimedit, McKinsey & Company, Monte-dison e Telecom Italia. Con la sua attività profes-sionale ha lanciato diverse iniziative, tra le quali tin.it, TILab e l’Interaction Design Institute di Ivrea. Vanta diverse pubblicazioni nel campo delle tecnologie digitali e dell’innovazione, ed è membro di vari comitati scientifici.

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25DESTINAzIONI

ARTIGIANO DIGITALE:LA VIA ITALIANA I Saloni 2011: 50 years young

da martedì 12 a domenica 17 aprile 2011 duplice appun-tamento con i Saloni. presso il quartiere espositivo di rho per vedere, toccare, provare il meglio che l’arredo domestico può offrire in tema di tipologie - dal pezzo unico al coordinato – e di sti-le - dal classico al design al moderno - oltre a ciò che detterà le ten-denze di domani. E in città con un molteplice progetto di cultura che si apre in alcuni luoghi storici con numerosi eventi collaterali50 anni che non vogliono essere autocelebrati ma che guardano soprattutto al futuro, ai prossimi 50 anni, attraverso un progetto articolato che accanto alle consuete manifestazioni fieristiche – il salone internazionale del mobile, il salone internazio-nale del complemento d’arredo, le biennali euroluce e sa-loneUfficio e il salonesatellite – coinvolgerà la città di Milano per offrire uno spazio di riflessione sul design, sul mondo dell’indu-stria che lo ha reso possibile, sulla creatività e sulla cultura.in pratica:date: 12-17 aprile 2011.Mostra riservata agli operatori di settoreApertura al pubblico domenica 17 aprileorari: Espositori 8.30 - 19.00 continuato;Visitatori 9.30 - 18.30 continuatoLuogo: Quartiere Fiera Milano, Rho Ingressi: Porta Sud, Porta Est, Porta Ovestinfo utili: Cosmit spa - Foro Buonaparte 65 - 20121 MilanoTelefono: 02 725941 - E-mail [email protected] - www.cosmit.it

DESTINAzIONI

fuorisalone dal 12 al 17 aprile milano design Week.È l’insieme di eventi che durante la settimana del Salone del Mo-bile animano l’intera città di Milano. Partecipare al Fuorisalone è semplice. Fondamentale è avere un contenuto, un prodotto, una installazione da proporre ai visitatori. L’evento non è da pensare come uno stand in fiera, l’ideale è costruire uno scenario di riferi-mento per far vivere un’esperienza all’utente coinvolgendolo, at-tirandolo, distinguendosi così per originalità. Fuorisalone.it è una piattaforma e un sistema di supporto ad aziende, enti, privati o associazioni per l’ideazione, realizzazione, promozione e comuni-cazione di eventi Fuorisalone. Cna Vicenza sarà presente a Fuori-salone con 2 eventi. Continua l’avventura del nuovo artigiano.

fuorisaLone.it info | MILANO 12-17 APRILE 2011 | Un progetto di Studiolabo Milano

Ligna 2011 – fiera internazionale dell’industria foresta-le e del legno Ad Hannover anche quest’anno la più importante fiera del mondo del settore legno. Dal 30 maggio al 3 giugno. Oltre 1700 espositori, la metà delle aziende provengono da fuori Germania. Più di 83mila espositori. Settori merceologici: tecnica forstale - tecnia della seghe-ria - trattamento del massello - bioenergia dal legno - produzione di pannelli a base legno e impiallacciature - industria del mobile in pratica:date: 30 maggio 3 Giugnoorario di apertura: dalle 9.00 alle 18.00dove: Messegelaende - D 30521 Hannover

contatti: francesco maggionitel. 02 70633292 - [email protected] chiara redaellitel. 02 70633292 - [email protected] www.ligna.de

art - mostra mercato internazionale dell’artigianato Torna alla Fortezza da Basso di Firenze dal 30 aprile all’ 8 Mag-gio la 75esima edizione di art. Identico il format delle edizione passate che prevede la suddivisione in sei grandi aree tematiche: territori - scene d’interni - iL gusto - scenari daL mondo - scenari di moda & prezi-osi - visioni, nelle quali gli espositori potranno presentarsi sulla base delle specifiche caratteristiche merceologiche dei loro prodotti a coprire l’intero mondo artigiano, colto nel suo costante cambia-mento ed innovazione. Un’occasione da non perdere dunque come punto di incontro fra produttori e consumatori: artigiani, piccole e medie aziende, interior designer, arredatori, architetti, titolari di negozi e gallerie specializzate. Cna Vicenza parteciperà alla mani-festazione fieristica, momento fondamentale per stupire attraverso le opere degli artigiani vicentini.in pratica:date: 30 Aprile all’ 8 Maggioorari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00; Ultimo giorno dalle 10.00 alle 20.00dove: Fortezza da Basso - Viale Strozzi 1 - 50129 FirenzeInfo: FirenzeFiera S.p.A, tel. 055 49.721Artex S.c.r.l. - tel. 055 570627

A cura di Elena frigo

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PENSIERODI MARMO

di Ermenegildo Sartori

26INNOVATORI

Nel laboratorio. Dimenticate tutto quel-lo che sapete di marmo: Gildo Sartori ha un’esperienza estetica da farvi provare. Passione, ingegno, esperienza, studio dei materiali, e saperi chiamati a raduno da Venezia allo Yemen. Con tutto questo il marmo non è solo un oggetto di pregio, ma anche una storia da raccontare.A scuola. Gildo ha qualcosa da insegna-re: è docente esterno del Liceo Artistico A. Martini di Vicenza e ha allievi che ac-compagna alla riscoperta delle tecniche

antiche della tarsia marmorea.In testa. Gildo vuole proiettare il marmo fuori dalla pietra, nella luce e nello spazio. Architetti e designers sono i suoi nuovi compagni di viaggio.

Il laboratorio di Ermenegildo Sartori è attivo dal 1973 a Brendola, a pochi km da Vicenza ed è specializzato nel taglio e nella lavorazione di lastre di marmo. Ri-spetto ad altri artigiani ed aziende dello stesso settore, Ermenegildo ha preferito

specializzarsi e focalizzarsi sulla lavora-zione di marmi rari e pregiati, scartati da altre aziende perché troppo costosi. Sono in cantiere nuovi progetti che uniscono artigianato e industria e che proiettano il marmo all’interno di territori finora poco esplorati, come la creazione di oggetti d’arredo. Ha collaborato con studio Za-ven [Marzo Zavagno & Enrica Caverzan] durante AAA Cercasi Nuovo Artigiano utilizzando il marmo nella realizzazione di complementi d’arredo.

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PENSIERODI MARMO

2�INNOVATORI

TONELLO IL PITTORE DEI JEANS

I big del jeans si affidano a loro. Tonello, ditta del thienese, produce macchine per tintorie e lavanderie. Una attività apparen-temente poco creativa e scarsamente legata all’innovazione, ma che questa azienda ha saputo reinventare ed adeguare ai tempi, nel corso della sua storia ultratrentennale, attraverso ricerca continua, attenzione al servizio, qualità allo stato dell’arte, tecno-logia interamente italiana. Il 2010 si è chiu-so in incremento del 14% e gli investimenti hanno permesso di ottenere questi risultati di tenuta negli anni difficili 2008-2009 e di migliorare. E nonostante difficoltà politi-co/economiche di alcuni paesi pensiamo di mantenere il trend del 2010.La storia della ditta Tonello è tipicamen-te nordestina: laboratori artigiani cresciuti progressivamente fino a diventare aziende vincenti sul piano internazionale. Tonello ha scelto di andare oltre il ruolo di forni-tore, per proporsi come autentico part-ner dell’industria della moda, come trait d’union tra gli stilisti e le imprese di lavag-gio, tintura e finissaggio. Questa capacità unica nel panorama italia-no è testimoniata dal fatto che, nel 1997, la Tonello è stata nominata “laboratorio esterno altamente qualificato, autorizzato a svolgere ricerche di carattere applicativo a favore delle piccole e medie industrie” dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.

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2�EcO DI cITTÀ

“La crisi non è finita proprio per niente. Non voglio fare il guastafeste, ma non si possono chiudere occhi e orecchie. E i dati,

anche se non sono il Vangelo, ci dico-

no abbastanza da metterci le mani nei c a p e l l i ” . A r d u i n o

Zappaterra Presidente del mandamento di Vicenza di CNA, raccon-ta la situazione

economica della sua città. Sospesa

tra declino e

cambiamento. “Siamo ad una svolta epo-cale, lo andiamo ripetendo da anni come fossimo folli, ma la verità è che quel mo-dello di sviluppo spontaneo sul quale siamo diventati grandi è finito per sempre. La sin-drome di Marco Polo, ovvero prendere la valigia e andarsi a cercare un nuovo merca-to a cui vendere i propri prodotti (che una volta si facevano nei sottoscala o nelle ex stalle) oggi non è più sufficiente. Sì siamo capaci di viaggiare, ma serve altro. Serve un’ evoluzione culturale, bisogna cambiare il filtro attraverso cui guardiamo le cose”.Le ultimi indagini di Veneto Congiuntura dicono che la ripresa latita nelle piccole im-prese. Nel vicentino il recupero di produtti-vità del 5,9% tendenziale vede beneficiare della ripresa solo le aziende con più di 10 addetti. Stessa istantanea sul fronte dei fat-turati, +7,8% l’andamento tendenziale nel quarto trimestre, ma le pmi con meno di dieci dipendenti registrano una “salitina” misera dello 0,5%. “Dobbiamo cambiare la testa con cui facciamo impresa – pro-segue Zappaterra -. Questo non è un ci-clo ormai mi pare sia evidente. Nel mio settore, l’orafo, le aziende nell’arco di alcuni anni si sono più che dimezza-te. O iniziamo una stagione di cam-biamento vero, arretrando su certe prese di posizione o diversamente non abbiamo un futuro splendente davanti a noi. Le aggregazioni sono una necessità inderogabile su cui le

associazioni devono svolgere un ruolo fon-damentale”.E poi i “nuovi artigiani” hanno bisogno di un incubatore creativo. Un luogo fisico di confronto, dove potersi fermare e dialogare con i creativi e i designer di tutto il mondo. “Un luogo dove si incrociano le traiettorie delle grandi tendenze internazionali del design e della creatività, uno spazio per i giovani e per le imprese, da cui poter suc-chiare la linfa per continuare a starci nella Globalizzazione 2.0 , come viene chiamata ora”. “Non si esce dalla crisi fabbricando più Panda - prosegue Zappaterra - ma pensando in modo nuovo, radicalmente di-verso, ascoltando i giovani, aggregandoci, guardando ciò che avviene dove si genera oggi la creatività. Vicenza stessa avrebbe bisogno di un luogo in cui si crei pensie-ro, un luogo che potrebbe essere promosso dalla Fiera e dal Comune, un Think tank, un pensatoio per capire dove sta andando il Mondo. Diversamente resteremo piccoli, ignoranti e arretrati”.

A VIcENzAUN THINK TANK PER

IL MONDO DELLA cREATIVITÀ

non si esce daLLa crisi fabbricando più panda ma pensando in modo nuovo, radicaLmente diverso, ascoLtando i giovani, aggregandoci, guardando ciò che avviene dove si genera oggi La creatività. vicenza stessa avrebbe bisogno di un Luogo in cui si crei pensiero, un Luogo che potrebbe essere promosso daLLa fiera e daL comune, un think tank, un pensatoio per capire dove sta andando iL mondo. diversamente resteremo piccoLi, ignoranti e arretrati.

Di Roberta Paolini

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NEWS, EVENTI, APPUNTAMENTI

cONVENzIONE cON “fINANzA & fUTURO BANcA S.P.A.”CNA Vicenza ha sottoscritto un’intesa con il Promotore Finanziario di Finanza & Futuro Banca, dr.ssa Maria Gabriella Padovan, a vantaggio dei propri associati interessati a una consulenza professionale gratuita su investimenti ed opportunità di salvaguardia del proprio patrimonio, anche personale.Inoltre, gli iscritti a CNA Vicenza potranno aderire prioritariamente a Z PLATFORM special, l’innovativa polizza finanziaria/assicurativa emessa da Zurich Life Assurance plc, che offre la possibilità di coniugare in un unico prodotto la massima flessibilità e un’ampia scelta di soluzioni di investimento globali (47 fondi a disposizione), che permettono di costruire un portafoglio in linea con le proprie aspettative di rischio e di rendimento.Questo strumento, ideale per attuare una corretta pianificazione successoria, offre inoltre una copertura caso morte tra le più innovative disponibili sul mercato. La dr.ssa Padovan sarà presente ogni ultimo mercoledì del mese in orario 15,30-17,30 presso gli uffici della CNA Provinciale (Via Zampieri 19, Vicenza) su appuntamento da con-cordarsi direttamente con la segreteria di CNA (tel 0444/569900).

ScUOLA IMPRENDITORI DI cNA: NUOVI cORSI A THIENEAnalizzare un’impresa da avviare e valutare se ci sono le condizioni per la riuscita di una start up: è il fil rouge degli incontri gratuiti che Cna, nel progetto Creaimpresa, proposta siglata con il Comune di Thiene (Urban Center O.A.S.I. Europa), offre ad aspiranti impren-ditori, titolari e ai loro collaboratori in nuove imprese. Cna, infatti, programma periodicamente incontri per aspiranti imprenditori, durante i quali esperti guidano i partecipanti nell’affrontare la redazione di business plan e di valutazione delle condizioni di finanziamento.

L’intesa tra Comune di Thiene e Cna prevede anche l’apertura dell’ Urban Center O.A.S.I. Europa, ogni venerdì dalle 9.30 alle 12.30, su appuntamento, nella struttura di Piazzetta Rossi.

La partecipazione agli incontri è gratuita su prenotazione. Per informazioni: Cna al numero 0445.362733,oppure [email protected] / [email protected]

��^ MOSTRA ARTIGIANATO DELL’ALTO VIcENTINO

cNA PENSIONATI

La macchina organizzatrice si muove già a pieno regime, e le iscrizioni per l’esposizione alla 39a Mostra Artigianato dell’Alto Vicentino sono aperte. L’immancabile evento, voluto e fortemente sostenuto dalle associazioni di categoria, avrà luogo dal 6 al 9 ottobre 2011 nelle abituali tensostrutture erette a Marano Vicentino, e si riconferma punto d’incontro delle esperienze artigianali e artistiche del territorio. Il successo della passata edizione, le tecnologie sfruttate, i nuovi sbocchi internazionali, le possibilità di interagire a livello globale, rendono la mostra appuntamento importante per presentare i prodotti, le novità e la creati-vità delle aziende artigiane che vorranno, anche quest’ anno, partecipare.

Info: CNA Thiene _ Dalla Valle Francesco – [email protected] / 0445.362733

CNA Pensionati della provincia di Vicenza si dimostra, ancora una volta, un punto di riferi-mento fondamentale per coloro che hanno raggiunto l’età pensionabile e hanno intrinseco in loro il desiderio d’informazione, di cultura, d’avventura.Il programma turistico-culturale proposto per l’anno 2011 prevede una serie di viaggi e di incontri molto stimolanti:

- Sabato 2 Aprile: Gita a Bergamo- 15/21 Maggio: Spagna – Soggiorno in Costa Brava- 08/19 Giugno: XIV Festa Nazionale Pensionati – Village Valentino di Castellaneta (TA)- Giovedì 14 Luglio: Arena di Verona – “Il Barbiere di Siviglia”- Sabato 10 Settembre: XII Festa Regionale a Venezia (Laguna in battello + isola S. Ser-

volo)- 14/16 Ottobre: Genova – visità città, acquario, Cinque Terre- Sabato 19 Novembre: Festa d’Autunno

Inoltre è fondamentale ricordare che CNA Vicenza, tramite i servizi di assistenza fiscale, l’attività del Caf e del Patronato Epasa, offre ai Pensionati un punto di riferimento attivo e sensibile alle realtà legate alle modulistiche e alle dichiarazioni fiscali, alla redazione delle dichiarazioni ISE, nonché alle agevolazioni assistenziali.

VALUTAzIONE STRESS LAVORO-cORRELATODopo l’approvazione del Testo Unico 81 del 2008 (articolo 28) e il decreto correttivo 106 del 2009 l’argomento “stress lavoro correlato” è diventato tematica della Sicurezza sul Lavoro. La valutazione deve essere effettuata tenendo conto anche dei rischi da stress lavoro-cor-relato, secondo l’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, recepito a livello nazionale dall’Ac-cordo Interconfederale del 9 giugno 2008, delle indicazioni della Commissione Consultiva e delle linee guida dell’ISPESL. Secondo la circolare del Ministero del Lavoro, il 31 dicembre 2010 si deve intendere come data di avvio dell’attività di valutazione, che viene effettuata dal datore di lavoro avvalendosi del RSPP, con il coinvolgimento del medico competente, se nominato, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLSA/RLST). Come per gli altri rischi, occorre prima identificare e verificare se sono presenti i fattori di rischio da stress lavoro-correlato e poi pianificare e realizzare misure per eliminarli o ridurli al minimo.

Info: www.cnavicenza.it / 0444.569900 (Ufficio Sicurezza-Ambiente)

RIDUzIONE PREMI INAILCNA informa che, grazie ad una importante azione di pressione effettuata nei confronti di Inail e Ministero del Lavoro, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 38 del 16 febbraio 2011, il Decreto 2 dicembre 2010, dove si comunica che il Ministero del Lavoro determina la riduzione dei premi assicurativi a favore delle aziende artigiane, così come previsto all’art. 1, commi 780 e 781, lettera b) della Legge Finanziaria 2007. Il decreto ministeriale ha stabilito le seguenti misure di riduzione per tutte le aziende in regola con gli obblighi previsti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e che non abbiano registrato infortuni nel biennio precedente la richiesta di ammissione al beneficio: 2% per l’anno 2008; 1,88% per il 2009; 2,10% per l’anno 2010. L’Inail provvederà a calcolare d’ufficio le riduzioni spettanti a ciascuna azienda che abbia provveduto a barrare l’apposita casella inserita nel modulo di dichiarazione delle retribuzioni “Certifico di essere in possesso dei requisiti ex legge 296/2006”.Per tutte quelle aziende che non avessero provveduto a barrare tale casella l’Istituto metterà a disposizione un modulo on-line (www.inail.it).

MORATORIA DEBITO PMIIl 31 Luglio scade la moratoria sui debiti delle Pmi promossa dall’ABI per fronteggiare la crisi. Ma il congelamento delle rate di mutui e leasing per ovviare alla carenza di liquidità provocata dalla recessione non ha al momento alcuna alternativa. “Le PMI devono sapere cosa aspet-tarsi. - afferma Silvano Scandian. Il presidente di CNA valuta positivamente l’ipotesi che l’ac-cordo ‘post moratoria’ faccia leva su due strumenti: la ristrutturazione dei debiti a medio/lungo termine e un finanziamento aggiuntivo del capitale circolante per ovviare ai bisogni finanziari generati dalla ripresa delle attività. 4 le direttrici su cui Rete Imprese Italia ritiene debba articolarsi il nuovo accordo: - individuare strumenti coerenti con una fase economica che conserva forti elementi di in-certezza;- replicare il metodo di lavoro che ha contraddistinto l’esperienza della moratoria, caratterizzato da poche misure semplici, chiare e di agevole attuazione senza ricorso a risorse pubbliche; - non penalizzare le imprese nelle condizioni di accesso al credito; - valorizzare le garanzie pubbliche e quelle rilasciate dai Consorzi Fidi.

cONVENzIONE cNA SERVIzI +CNA Servizi PIU’. Ogni associato ha qualcosa in più.La Confederazione Nazionale dell’Artigianato ha stretto, per il 2011, una serie di accor-di economici e commerciali con una moltitudine di brand.Ogni associato, potrà quindi usufruire delle opportunità messe a disposizione in rela-zione ai seguenti marchi e servizi: Alitalia, Avis, Bluserena, Buffetti, Cermet, E-works, GLS, Posta Pronta, Unipol Gruppo Finanziario, Vodafone, Shell, Qui, Tim.La registrazione a tali servizi di collaborazione è possibile consultando il link www.servizipiu.cna.it.

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150 ANNI DI ITALIA E DI ITALIANICNA Vicenza ha partecipato con orgoglio alla festa per omaggiare e ricordare i 150 anni d’Unità d’Italia, il prossimo 17 Marzo scorso. Il sentimento che unisce gli italiani sotto un’unica bandiera è lo stesso che abbraccia le migliaia di imprese artigiane nate du-rante questo secolo e mezzo di storia, senza le quali la penisola non sarebbe la stessa. “Diamo atto al governo - leggiamo in un comunicato congiunto di Rete Imprese Italia, Confagricoltura, Confapi, Confcooperative e Confindustria - di aver messo a punto una soluzione che attenua fortemente l’aggravio economico a carico delle imprese e ribadia-mo ancora una volta che ci riconosciamo pienamente nello spirito e nei valori cui la ricor-renza del 17 marzo richiama tutti gli italiani”. Il decreto in questione prevede che “al fine di evitare nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia”.

fESTA INTERRELIGIOSA 2011Domenica 20 Marzo 2011 alle ore 15.30, presso il Nuovo Teatro Comunale di Vicenza, si è svolto il 7° Incontro Interreligioso di Vicenza, presentato da Cinzia Morgani e con la partecipazione dell’Assessore alla Famiglia e alla Pace del Comune di Vicenza, Giovanni Giullari. Una giornata di riflessione e di amicizia dedicata alla lettura di testi, tratti dai libri sacri delle diverse religioni, e che fanno riferimento alle comunità maggiormente presenti nel nostro territorio (Sikh , Indù, Musulmani e Cristiani). CNA - Artigiani e Piccole Imprese di Vicenza - affianca gli organizzatori nella realizzazione di questa importante manifesta-zione, intesa come un momento di dialogo frà le diverse lingue, razze, culture e religioni.

EPASA: cONSULENzE PERSONALIContinua l’azione di previdenza integrativa attraverso il supporto del Patronato Epasa - CNA Vicenza. Presso gli sportelli di Vicenza e Thiene, infatti, è possibile ricevere una consulenza personale, specifica e diretta da parte di un incaricato del Fondo Solidarietà Veneto, ente a cui CNA aderisce da tempo.Il dott. Zuin Michele è disponibile ad un incontro gratuito, previo appuntamento, per chia-rire dubbi e stilare un profilo previdenziale personalizzato.

È possibile contattare il consulente al numero 347.9766712, oppure direttamen-te il responsabile del Patronato Epasa di CNA Vicenza, Cattelan Valentino, al numero 0444.569900.

IPA PEDEMONTANA - cNA PER PTcPCNA Vicenza, in collaborazione con le altre associazioni di categoria del territorio vicenti-no, ha presentato una serie di valutazioni osservative sul PTCP, Piano Territoriale di Coor-dinamento Provinciale. Sul testo di tale strumento di programmazione sovracomunale, sono state evidenziate delle perplessità e stilate delle proposte sulle quali è necessario lavorare con decisione. Tra queste: il rischio idraulico, soprattutto a seguito del devastante dramma alluvionale che ha portato alla luce carenze e problematiche associate al con-trollo idrogeologico del territorio; la riprogrammazione delle grandi strutture commerciali; gli insediamenti produttivi. La posizione della Confederazione si pone nella direzione di ripensare uno sviluppo del territorio equilibrato, che possa garantire le condizioni per un miglioramento della qualità della vita generale.

cAMPAGNA cOMUNIcATIVA cNA 2011 E NUOVO LOGO cNA VIÈ stata presentata nella sede nazionale di Roma, la nuova campagna di comunicazione di CNA per il 2011: si tratta di una spinta comunicativa verso l’idea di sostegno, di un’Italia artigiana che sorregge l’Italia stessa e a sua volta è sostenuta da un’associazione che ha a cuore la ripresa della piccole imprese del territorio. Così nascono i manifesti grafici e gli spot radiofonici che sono stati pensati per accompa-gnare l’immagine di CNA per il 2011.

La Confederazione Nazionale Artigiani della provincia di Vicenza propone un logo innova-tivo, frutto di un’intuizione che unisce tradizione e futuro, storia e forza comunicativa. Il connubio tra i colori blu e arancione suggerisce un gioco di rotondità pensato per trasmettere quelle sensazioni rappresentative dell’associazione: forza, protezione, inno-vazione, spinta verso il domani. Il pay-off muta, snellendosi e presentandosi nella formula “Artigiani e Piccole Imprese”.

cNA VI - A REGOLA D’ARTE 2011A Regola d’Arte, l’evento che racconta “il piacere di saper fare tra scienza, tecnologia e cultura” torna quest’anno nella cornice di Villa Caldogno, a Vicenza.In programma il 15 e 16 aprile 2011, la rassegna - organizzata dall’associazione Observa Science in Society, in collaborazione con il Comune di Caldogno e CNA Vicenza - sarà de-dicata alla riscoperta dell’unione tra cultura e manualità: un tema vitale per l’Italia e la sua ricca tradizione di incontro tra sapere e saper fare.Sono previsti, laboratori, concerti, proiezioni video, la partecipazione di ospiti illustri, degusta-zioni e numerose attività che coinvolgeranno adulti e bambini.Il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi e la pianista Debora Petrina - introdotti dal concerto “Geometrie della musica” - coinvolgeranno il pubblico in una serata tra geometria e musica, mentre Altan e il filosofo Maurizio Ferraris dialogheranno sull’importanza e sul-l’arte dell’umorismo.Sette laboratori aperti e gratuiti offriranno a tutti la possibilità di esplorare sotto la guida di maestri autorevoli le arti del gelato, della carta, dello speziale, della moka e del tè, del pianoforte.

Info: www.aregoladiarte.it. / www.cnavicenza.it

BANDO PUBBLIcO 1.1.4Comunichiamo a tutti gli associati che sono aperti i termini per un bando pubblico per la concessione di contributi per servizi di consulenza finalizzati all’ottenimento di certifica-zioni da parte di piccole e medie imprese.L’obbiettivo del bando stesso, promosso dalla Regione Veneto, è favorire la gestione di iniziative volte a promuovere i servizi di consulenza esterna a sostegno delle PMI, per stimolarne la loro competitività, attraverso l’ottenimento di certificazioni.Il bando finanzia le spese di consulenza esterna qualificata per la realizzazione di inter-venti riguardanti le seguenti forme di certificazione volontarie: UNI EN ISO 9001:2008 (sistemi di gestione della qualità) - UNI EN ISO 22000:2005 - UNI EN ISO 22005:2008 - UNI EN ISO 10854:1999 – UNI EN ISO 3834 (requisiti di qualità per la saldatura e per la fusione di materiali metallici) – SA8000:2008 – OHSAS 18001:2007 – ISO 14001:2004 (sistema di gestione ambientale) – ECOLABEL (marchio comunitario di qualità ambientale di prodotto) – marcatura e/o certificazione aziendale dei prodottiInfo: www.cnavicenza.it / [email protected]

POSIzIONE cNA - RALLENTAMENTO BUROcRATIcO CNA Vicenza intende comunicare la presenza di una serie di inasprimenti burocratici operati nei confronti degli artigiani. Nell’intento di combattere il fenomeno dell’evasione fiscale, la macchina burocratica sta invece appesantendo la gestione e la procedura cartacea/telema-tica di ogni piccola impresa artigianale. Lo sforzo, certamente necessario dal punto di vista generale, dovrebbe invece tendere ad alleggerire le operazioni burocratiche delle aziende in questione, permettendo loro una maggiore serenità di gestione.

È stata firmata dal Ministero dell’Ambiente la circolare relativa alle modalità per l’invio della denuncia annuale dei rifiuti MUD 2010, che mantiene la scadenza per tutti del 30 aprile 2011 per l’invio di tali informazioni. Sono previsti i seguenti adempimenti: i traspor-tatori e gli intermediari e commercianti senza detenzione non sono più tenuti a presentare alcuna comunicazione; i produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con un numero di addetti superiore a 10, presenteranno il MUD compilando e trasmettendo alla Camera di commercio territorialmente competente, previo pagamento del diritto di segreteria, o compilando in via telematica gli appositi modelli; i soggetti che operano nel settore dei veicoli a fine vita devono invece presentare per la dichiarazione 2010, il MUD ai sensi del DPCM 27 aprile 2010, entro il 30 aprile 2011, mentre per il periodo 1° gennaio - 31 maggio 2011 potranno comunque utilizzare, nelle parti pertinenti, la medesima modulistica del DPCM 27 aprile 2010. Infine i produttori ed importatori di AEE (Apparecchiature Elettriche o Elettroniche) e i produttori ed importatori che forniscono ap-parecchiature elettriche o elettroniche avvalendosi dei mezzi di comunicazione a distanza presenteranno la consueta comunicazione MUD AEE, collegandosi per via telematica al sito www.registroaee.it e seguendo le istruzioni ivi esposte.

Per ciò che riguarda le modalità per la gestione e il deposito temporaneo dei rifiuti, i produttori di rifiuti hanno l’obbligo di annotare sul registro di carico/scarico le operazioni di presa in carico, o di scarico dei rifiuti, entro dieci giorni lavorativi dalla produzione, o dallo scarico, degli stessi, e secondo le modalità proposte.

RIfIUTI

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