Enfant Sortileges

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Maurice Ravel L’ENFANT ET LES SORTILÈGES Fantasia lirica in due parti Libretto di Colette Prima rappresentazione 21 marzo 1925 Montecarlo PERSONAGGI Il Bambino, mezzosoprano La mamma, contralto La Pastora, soprano La Tazza cinese, mezzosoprano Il fuoco, soprano leggero La Principessa, soprano leggero La Gatta, mezzosoprano La Libellula, mezzosoprano L’Usignolo, soprano leggero Il pipistrello, soprano La civetta, soprano Lo scoiattolo, mezzosoprano Una pastorella, soprano Un Pastore, contralto La poltrona, basso cantante L’orologio, baritono La Teiera, tenore Il piccolo vegliardo, trial Il Gatto, baritono L’albero, basso La raganella, tenore Il banco, il canapé, il pouf, la sedia di paglia, coro di bambini, Le cifre, coro di bambini Le pastorelle, i pastori coro Le raganelle, le bestie, gli alberi coro

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Libretto di Ravel dell'opera Enfant et le Sortilèges

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  • Maurice Ravel

    LENFANT ET LES SORTILGES

    Fantasia lirica in due partiLibretto di Colette

    Prima rappresentazione 21 marzo 1925 Montecarlo

    PERSONAGGI

    Il Bambino, mezzosopranoLa mamma, contraltoLa Pastora, sopranoLa Tazza cinese, mezzosopranoIl fuoco, soprano leggeroLa Principessa, soprano leggeroLa Gatta, mezzosopranoLa Libellula, mezzosopranoLUsignolo, soprano leggeroIl pipistrello, sopranoLa civetta, sopranoLo scoiattolo, mezzosopranoUna pastorella, sopranoUn Pastore, contraltoLa poltrona, basso cantanteLorologio, baritonoLa Teiera, tenoreIl piccolo vegliardo, trialIl Gatto, baritonoLalbero, bassoLa raganella, tenore

    Il banco, il canap, il pouf, la sedia di paglia, coro di bambini, Le cifre, coro di bambiniLe pastorelle, i pastori coroLe raganelle, le bestie, gli alberi coro

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    1

    Una stanza di una casa di campagna (softto molto basso), che d su un giardino. Una casa in stile normanno, antica, o meglio antiquata; grandi poltrone foderate; un alto orologio in legno, col quadrante a ori. Una tappezzeria a piccoli personaggi, in stile pastorale. Una gabbia rotonda per scoiattoli appesa presso la nestra. Un grande camino a cappa, con il resto di un fuoco; un bollitore che brontola. C anche il gatto. Pomeriggio.

    (Il bambino, di sei o sette anni, seduta davanti a un compito cominciato. in piena crisi di pigrizia, morde la sua penna, si gratta la testa e canticchia a mezza voce.)

    IL BAMBINONon ho voglia di fare i compitiHo voglia di andare a passeggiare.Ho voglia di mangiare tutti i dolci.Ho voglia di tirare la coda al gatto.E di tagliare quella dello scoiattolo.Ho voglia di sgridare tutti!Ho voglia di mettere la mamma in castigo

    LENFANTJai pas envie de faire ma page,Jai envie daller me promener.Jai envie de manger tous les gteaux.Jai envie de tirer la queue du chatEt de couper celle de lcureuil.Jai envie de gronder tout le monde!Jai envie de mettre Maman en pnitence

    (Si apre la porta. Entra la mamma, o piuttosto ci di lei che lascia vedere il softto molto basso e la pro-porzione di tutto larredamento dove tutti gli oggetti assumono una dimensione esagerata, per rendere sor-prendente la piccolezza del bambino, cio una sottana, la parte inferiore di un grembiule di seta, la catena dacciaio da cui pendono un paio di forbici, e una mano. Questa mano si alza, con lindice puntato in modo interrogativo.)

    MAMMAIl Beb saggio? Ha nito i compiti?

    MAMANBb a t sage? Il a ni sa page?

    (Il bambino non risponde nulla e si lascia scivolare, imbronciato, gi dalla sedia. Il vestito viene avanti sulla scena, una mano tesa sopra il quaderno. Laltra mano, pi alta, sostiene un piatto con sopra la teiera e la tazza per la merenda.)

    Oh! Non hai fatto nulla! Hai sporcato dinchio-stro il tappeto! Sei pentito della tua pigrizia?

    (silenzio del bambino)

    Mi prometti, Beb, di lavorare?

    (silenzio)

    Vuoi chiedermi perdono?

    Oh! Tu nas rien fait! Tu as clabouss dencre le tapis! Regrettes-tu ta paresse?

    Promettez-moi, Bb, de travailler?

    Voulez-vous me demander pardon?

    (Per tutta risposta il bambino alza la testa verso la mamma e le fa la lingua)

    Oh!!! Oh!!!

    (La gonna arretra un po. La seconda mano depone sulla tavola il piatto della merenda)(con tono severo)

    Ecco la merenda di un bambino cattivo: t senza zucchero e pane secco.Resterai solo no allora di cena!E pensa al tuo errore!E pensa ai tuoi doveri!Pensa, pensa soprattutto al dispiacere della mamma!

    Voici le goter dun mchant enfant: du th sans sucre, du pain sec. Restez tout seul jusquau dner!Et songez votre faute!Et songez vos devoirs!Songez, songez surtout au chagrin de Maman!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

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    (La porta si riapre e il vestito esce. Il bambino resta solo, ed preso da una frenesia di ribellione. Batte i piedi per terra, grida a pieni polmoni verso la porta.)

    LENFANTa mest gal!Justement jai pas faim!Justement jaime beaucoup mieux rester tout seul!Je naime personne!Je suis trs mchant!Mchant! mchant! mchant!

    IL BAMBINONon fa nulla!Non ho proprio fame!Sono proprio contento di restare solo!Non voglio bene a nessuno!Sono molto cattivo!Cattivo! cattivo! cattivo!

    (Spazza via col dorso della mano la teiera e la tazza che si rompono in mille pezzi. Poi si arrampica sulla nestra, apre la gabbia dello scoiattolo, e punge la piccola bestia con il pennino di ferro. Lo scoiattolo, ferito, grida e fugge per lo sportello aperto della gabbia. Il bambino salta gi dalla nestra e tira la coda del atto, che miagola e si rifugia sotto una poltrona.)(fuori di s)

    Urr! Hourrah!

    (Prende lattizzatoio, attizza il fuoco, rovescia con un calcio il bollitore: nube di cenere e di fumo.)

    Urr! Urr! Hourrah! Hourrah!

    (Si serve dellattizzatoio come di una spada per attaccare i piccoli personaggi della tappezzeria, che lacera: dei grandi lembi di tappezzeria si staccano dal muro e pendono. Apre lo sportello del grande orologio, si appende al bilanciere di rame che gli resta fra le mani. Poi, vedendo sulla tavola i quaderni e il libro, le fa a pezzi, con uno scoppio di risa.)

    Urr! Mai pi lezioni, Mai pi doveri! Sono libero, libero, cattivo e libero!

    Hourrah! Plus de leons! Plus de devoirs! Je suis libre, libre, mchant et libre!

    (Sazio di devastazioni, va a cadere ansimante fra i braccioli di una grande poltrona coperta da un rivesti-mento a ori. Ma, o sorpresa! i braccioli della poltrona si spostano, il sedile si sottrae, e la poltrona, saltel-lando pesantemente come un enorme rospo, si allontana.)

    Ah! Ah!

    (Avendo fatto tre passi indietro, la Poltrona ritorna, pesante e beffarda, e va a salutare un piccola pastorella Luigi XV, che porta con s per una danza compassata e grottesca.

    LA POLTRONAVostro umile servitore, pastorella.

    LA PASTORA(con riverenza)

    Serva vostra, Poltrona

    LA POLTRONAEccoci sbarazzatiper sempre da questo bambinodai talloni cattivi.

    LE FAUTEUILVotre serviteur humble, Bergre.

    LA BERGRE

    Votre servante, Fauteuil.

    LE FAUTEUILNous voil donc dbarrasss jamais de cet Enfant Aux talons mchants.

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    3

    LA PASTORAVoi vedete, vedete che sono contenta!

    LA POLTRONAMai pi cuscini per il suo sonno,mai pi sedie per i suoi sogni,mai pi riposo per lui se non sulla nuda terraE ancora chiss?

    LA PASTORAE ancora chiss?

    LA POLTRONA, LA PASTORAEccoci sbarazzati, etc.

    LA POLTRONALa panca

    LA PASTORAil canap,

    LA POLTRONAil pouf

    LA PASTORA e la sedia di paglia

    LA POLTRONANon vorranno pi il bambino.

    I MOBILI

    LA BERGREVous men voyez, vous men voyez aise!

    LE FAUTEUILPlus de coussins pour son sommeil, Plus de siges pour sa rverie, Plus de repos pour lui que sur la terre nue. Et encore qui sait?

    LA BERGREEt encore qui sait?

    LE FAUTEUIL, LA BERGRENous voil donc dbarrasss, etc.

    LE FAUTEUILLe Banc,

    LA BERGRE le Canap,

    LE FAUTEUIL le Pouf

    LA BERGRE et la Chaise de paille

    LE FAUTEUILNe voudront plus de lEnfant.

    LES MEUBLES

    (quelli che sono stati nominati dalla poltrona e dalla pastorella, alzano chi le braccia, chi i piedi, e ripetono in coro)

    Mai pi il bambino! Plus de lEnfant!

    (immobile per lo stupore il bambino, addossato al muro, ascolta e guarda)

    LOROLOGIO Ding, ding, ding, ding;e ancora ding, ding, ding!Non posso pi smettere di suonare!Non so pi che ora !Mi ha tolto il bilanciere!Ho dei terribili mal di pancia!Ho una corrente daria nel mio centro!Comincio a divagare!

    LHORLOGE COMTOISEDing, ding, ding, ding; Et encore ding, ding, ding!Je ne peux plus marrter de sonner!Je ne sais plus lheure quil est il ma t mon balancier! Jai daffreuses douleurs de ventre!Jai un courant dair dans mon centre!Et je commence divaguer!

    (sui due piedi, che spuntano sotto il rivestimento di legno, lOrologio viene avanti. Al posto del quadrante c una piccola gura rotonda rosa, e due piccole braccia gesticolanti)

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

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    IL BAMBINO(spaventato)

    Ah! LOrologio cammina.

    LOROLOGIO(camminando e suonando)

    Ding, ding, dingLasciatemi almeno passare,che possa nascondere la mia vergogna!Suonare cos alla mia et!Io, io, che suonavo le ore dolci,lora di dormire, lora di svegliarsi,lora in cui deve arrivare chi stiamo aspettando,lora benedetta in cui nacque il cattivo bam-bino!Forse, se egli non mi avesse mutilato,nulla sarebbe mai cambiato in questo luogo.Forse nessuno sarebbe mai mortoSe avessi potuto continuare a suonare,tutte assomiglierebbero le une alle altre,le ore!Ah! Lasciate che io nasconda la mia vergogna e il mio dolorecol naso contro il muro!Ding, ding, ding

    LENFANT

    Ah! LHorloge marche.

    LHORLOGE

    Ding, ding, dingLaissez-moi au moins passer,Que jaille cacher ma honte!Sonner ainsi mon ge!Moi, moi qui sonnais de douces heures,Heure de dormir, heure de veiller,Heure qui ramne celui quon attend,Heure bnie o naquit le mchant Enfant!Peut-tre que, sil ne met mutile,Rien naurait jamais changDans cette demeure.Peut-tre quaucun ny ft jamais mortSi javais pu continuer de sonner,Toutes pareilles les unes aux autres,Les heures!Ah! Laissez-moi cacher ma honte et ma dou-leurLe nez contre le mur!Ding, ding, ding

    (Suonando lamentosamente, esso attraversa la scena e va allaltra estremit della stanza, faccia al muro, e ridiventa immobile. Si sentono due voci nasali che vengono da terra)

    LA TEIERA(Wedgwood nero)

    Come sta il nostro boccale?

    LA TAZZA(cinese)

    Rotto!

    LA TEIERAmigliore aveva

    LA TAZZAVieni!

    LA TEIERA

    LA THIRE

    Hows your mug?

    LA TASSE

    Rotten!

    LA THIRE better had

    LA TASSECome on!

    LA THIRE

    (al bambino, con una minaccia dolciastra e i modi di un campione di boxe)

    Nero e ben piantato,Nero ed elegante, allegro compagno,io ti do un pugno, Signore, un pugno sul naso,

    Black and costaud,Black and chic, jolly fellow,I punch, Sir, I punch your nose,

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    5

    ti stendo al suolo, stupida cosa!Nero e spesso, e vero bel bambino,io ti prendo a pugni, di te faccio marmellata

    LA TAZZA

    I knock out you, stupid chose!Black and thick, and vrai beau gosse,I boxe you, I marmlad you

    LA TASSE

    (al bambino, minacciandolo con dita appuntite e dorate)

    Keng-a-fou, Mah-jong,Keng-a-fou, puis-kong-kong-pran-pa,a-oh-r, a-oh-r, a-oh-r,a-oh-r, a-ka-r, harakiri, Seusse HayakawaH! a-oh-r, sempre laria cinese.

    LA TAZZA, LA TEIERAH! a-oh-r, sempre laria cinese.

    LA TEIERATi prendo a pugni,

    LA TAZZAPing, pong, ping

    LA TAZZA, LA TEIERAPing, pong, ping, pong, ping.Ah! Kek-ka fouhtuh dmon Kaoua?

    (La teiera e la tazza spariscono danzando)

    IL BAMBINO(atterrito)

    Oh! Mia bella tazza cinese!

    Keng-a-fou, Mah-jong,Keng fou, puis-kong-kong-pran-pa,a-oh-r, a-oh-r, a-oh-r, a-oh-r, a-ka-r, harakiri, Seusse HayakawaH! a-oh-r toujours lair chino.

    LA TASSE, LA THIREH! a-oh-r toujours lair chino.

    LA THIREI boxe you.

    LA TASSEPing, pong, ping

    LA TASSE, LA THIREPing, pong, ping, pong, ping. Ah! Kek-ta fouhtuh dmon Kaoua?

    LENFANT

    Oh! Ma belle tasse chinoise!

    (Il sole si abbassato. I suoi raggi orizzontali diventano rossi. Il bambino trema di paura e di solitudine; si avvicina al fuoco che gli sputa in faccia uno sbuffo scintillante)

    IL FUOCO LE FEU

    (balzando fuori dal camino, sottile, cosparso di lustrini, abbagliante)

    Indietro! Io riscaldo i bravi bambini, ma brucio i cattivi! Piccolo barbaro impudente, tu hai insul-tato tutti gli Dei protettori, che stanno fra linfe-licit e la tua fragile barriera. Ah! Tu hai brandito lattizzatoio, rovesciato lebollitore, sparpagliato i ammiferi, attenzione! Attenzione al Fuoco che danza! Tu fonderai come un occo sulla sua lingua scarlatta!Ah! Attenzione! Io riscaldo i bambini buoni! Attenzione! Brucio quelli cattivi! Attenzione! Attenzione! Attento a te!

    Arrire! Je rchauffe les bons, mais je brle les mchants! Petit barbare imprudent, tu as insult tus les Dieux bienveillants, qui ten-daient entre le malheur et toi la fragile bar-rire! Ah! Tu as brandi le tisonnier, renverse la bouilloire, parpille les allumettes, gare! Gare au Feu dansant! Tu fondrais comme un ocon sur sa langue carlate! Ah! Gare! Je rchauffe les bons! Gare! Je brle les mchants! Gare! Gare! Ah Gare toi!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    6

    (Il fuoco si lancia in avanti e insegue dappresso il bambino che si ripara dietro mobili. Dietro il fuoco, nata sotto i suoi passi, si alza la Cenere. Essa grigia, ondeggiante, muta, e il Fuoco sulle prime non la vede. Poi, avendola vista, gioca con lei.)

    Ah!Ah!

    (Ella gioca con lei. Ella tenta, sotto il suo lungo velo grigio, di dominare il Fuoco. Egli ride, scappa e danza. Il gioco continua no al momento in cui, stanco di lottare, il fuoco si lascia estinguere. Tenta un ultimo soprassalto per liberarsi, brilla ancora un istante, poi saddormenta, avvolto nelle lunghe braccia e i lunghi veli.)

    Ah! Ah!

    (Nel momento in cui il fuoco si spegne lombra invade la camera, e arriva il crepuscolo. Dai vetri si vedono gi le stelle e il colore del cielo presagisce il sorgere della luna piena.)

    IL BAMBINO(a mezza voce)

    Ho paura, ho paura

    LENFANT

    Jai peur, jai peur

    (Gli rispondono delle piccole risatine. Egli si guarda attorno e vede sollevarsi i lembi strappati della tap-pezzeria. Tutto un corteo di piccoli personaggi dipinti sulla carta si avanza, un po ridicoli, ma commoventi. C la Pastora, il Pastore, le pecore, il cane, la capra, ecc Una semplice musica di cornamuse e tambu-relli li accompagna)

    I PASTORIAddio, pastorelle!

    LE PASTORELLEPastorelli, addio!

    I PASTORI, LE PASTORELLENon andiamo pi sullerba cattivaa pascolare le nostre verdi pecore!

    I PASTORIMai pi la nostra capra amaranto!

    LE PASTORELLEMai pi i nostri agnelli rosa tenero!

    I PASTORIMai pi le nostre ciliege paonazze!

    LE PASTORELLE, I PASTORIIl nostro cane blu!

    I PASTORILe braccia tese, pastorelle.i nostri amori sembrano eterni,le nostre cornamuse.

    LES PTRESAdieu, pastourelles!

    LES PASTOURESPastoureaux, adieu!

    LES PTRES, LES PASTOURESNous nirons plus sur lherbe mauvePatre nos verts moutons!

    LES PTRESLas, notre chvre amarante!

    LES PASTOURESLas, nos agneaux rose tendre!

    LES PTRESLas, nos cerises zinzolin!

    LES PASTOURES, LES PTRESNotre chien bleu!

    LES PTRESLe bras tendu, pastourelles, Nos amours semblaient ternelles, Nos pipeaux.

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

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    LE PASTORELLELa bocca in cuore, pastorelli,eterni sembrano le nostre cornamuse.

    LES PASTOURESLa bouche en cur, pastoureaux, ternels semblaient nos pipeaux.

    (Balletto dei piccoli personaggi, che esprimono, danzando, il dolore di non potersi pi riunire.)

    UN PASTOREIl bambino cattivo ha strappatola nostra tenera storia.Pastori di qua, pastorelle di l.Il bambino cattivo, che a noi deveil suo primo sorriso.

    UNA PASTORELLA, UN PASTOREPastori di qua, pastorelle di l, etc.

    UNA PASTORELLAIl bambino ingrato che dorme sotto la guardidel nostro cane blu,Mai pi la nostra capra amaranto!

    UN PASTOREMai pi le nostre pecore rose e verde!

    I PASTORIAddio pastorelle!

    LE PASTORELLEPastorelli, addio!

    UN PTRELEnfant mchant a dchir Notre tendre histoire, Ptre de ci, pastourelle de l, LEnfant mchant qui nous doit Son premier sourire.

    UNE PASTOURELLE, UN PTRE Ptre de ci, pastourelle de l, etc.

    UNE PASTOURELLELEnfant ingrat qui dormait sous la gardeDe notre chien bleu,Las, notre chvre amarante!

    UN PTRELas, nos roses et verts moutons!

    LES PTRESAdieu, pastourelles!

    LES PASTOURESPastoureaux, adieu!

    (Se ne vanno, e con loro la musica di cornamuse e tamburelli. Il bambino si lasciato scivolare a terra, e tiene le braccia incrociate. Piange. accovacciato sui fogli strappati dei libri, ed uno dei grandi fogli sui quali disteso che si alza come una lastra, per lasciar passare anzitutto una mano languorosa, poi una chioma doro, poi tutta una principessa adorabile dei racconti di fate, che sembra appena destata, e distende le sua braccia ingioiellate)

    IL BAMBINO(meravigliato)

    Ah! lei! lei!

    LA PRINCIPESSAAh! S, sono la tua principessa incantata,quella che chiamavi nel tuo sognola scorsa notte.Quella la cui storia, cominciata ieri,ti ha tenuto a lungo sveglio.Tu cantavi a te stesso: Ella biondacon gli occhi color del tempoTu mi cercavi nel cuore della rosae nel profumo del giglio bianco.

    LENFANT

    Ah! Cest Elle! Cest Elle!

    LA PRINCESSEAh! Oui, cest Elle, ta Princesse enchante,Celle que tu appelais dans ton songe,La nuit passe.Celle dont lhistoire, commence hier,Te tint veill si longtemps.Tu te chantais toi-mme: Elle est blondeAvec des yeux couleur du temps. Tu me cherchais dans le cur de la roseEt dans le parfum du lys blanc.

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    8

    Tu mi cercavi, piccolo amoroso,e io sono, da ieri, il tuo primo amore!

    IL BAMBINO lei! lei!

    LA PRINCIPESSAMa tu hai strappato il libro,che cose ne sar di me?Chiss se il maligno incantatorenon mi vuole afdare al sonno della morte,o anche dissolvermi in una nuvola?Dimmi, non hai rimpianto di ignorare per semprela sorte del tuo primo amore?

    IL BAMBINO(tremando)

    Oh! Non andartene! Resta! DimmiE lalbero dove cantava luccello blu?

    LA PRINCIPESSA(indicando i fogli sparsi)

    Vedi i suoi rami, vedi i suoi frutti, ahim

    IL BAMBINO(ansioso)

    E la tua collana, la tua collana magica?

    LA PRINCIPESSA(come sopra)

    Vedi i suoi anelli rotti, ahim

    IL BAMBINOIl tuo Cavaliere? Il principe col cimiero color dellaurora? Ah! Egli viene con la sua spada Se avessi una spada! Una spada! Ah! Fra le mie braccia, fra le mi braccia! Vieni! Sapr difen-derti!

    LA PRINCIPESSA(torcendosi le braccia)

    Ahim, piccolo amico troppo debole,che cosa puoi fare tu per me?Si sa la durata di un sogno?Il mio sogno stato cos lungo, cos lungo,che forse alla ne del sogno,ci sia stato tu, il principe dal cimiero daurora!

    Tu me cherchais, tout petit amoureuxEt jtais, depuis hier, ta premire bien-aime!

    LENFANTAh! Cest Elle! Cest Elle!

    LA PRINCESSEMais tu as dchir le livre, Que va-t-il arriver de moi? Qui sait si le malin enchanteur Ne va pas me rendre au sommeil de la mort, Ou bien me dissoudre en nue? Dis, nas-tu pas de regret dignorer jamais Le sort de ta premire bien-aime?

    LENFANT

    Oh! Ne ten va pas! Reste! Dis-moi Et larbre o chantait lOiseau bleu?

    LA PRINCESSE

    Vois ses branches, vois ses fruits, hlas

    LENFANT

    Et ton collier, ton collier magique?

    LA PRINCESSE

    Vois ses anneaux rompus, hlas

    LENFANTTon Chevalier? Le Prince au Cimier couleur daurore? Ah 1 quil vienne, avec son pe Si javais une pe! Une pe! Ah! dans mes bras, dans mes bras! Viens!, je saurai te dfendre!

    LA PRINCESSE

    Hlas, petit ami trop faible,Que peux-tu pour moi?Sait-on la dure dun rve?Mon songe tait si long, si long,Que peut-tre, la n du songe,Cet t toi, le Prince au Cimier daurore!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    9

    (Il pavimento si muove e si apre sotto di lei; ella chiama)

    A laide! A laide! Le Sommeil et la Nuit veulent me reprendre! A laide!

    LENFANT

    Aiuto! Aiuto! Il Sonno e la Notte vogliono ripren-dermi! Aiuto!

    IL BAMBINO

    (Tenendola invano per la chioma doro, per i suoi veli, per le sue lunghe mani bianche)

    La mia spada! La mia spada! La mia spada! Mon pe! Mon pe! Mon pe!

    (Ma una forza invisibile aspira la Principessa, che sparisce sotto terra)

    IL BAMBINO(solo e desolato, a mezza voce)

    Te, il cuore della rosa,te, il profumo del giglio bianco,te, le tue mani e la tua corona,i tuoi occhi blu e i tuoi gioielliTu non mhai lasciato, come un raggio di luna,che un capello doro sulla mia spalla,un capello doro e un frammento di sogno

    LENFANT

    Toi, le coeur de la rose,Toi, le parfum du lys blanc,Toi, tes mains et ta couronne,Tes yeux bleus et tes joyauxTu ne mas laiss, comme un rayon de lune,Quun cheveu dor sur mon paule,Un cheveu dor et les dbris dun rve

    (Si china e cerca fra i fogli sparsi il nale del racconto di fate, ma in vano Cerca)

    Niente Tutti questi sono dei libri aridi.

    (li spinge col piede)

    Di amare e secche lezioni.

    Rien Tous ceux-ci sont des livres arides,

    Damres et sches leons.

    ( Ma delle piccole voci acide escono dalle pagine che si sollevano e lasciano vedere le maliziose e contorte gure delle cifre. Da un grande album, piegato in forma di tetto, esce un piccolo vecchio gobbo, adunco, barbuto, vestito di cifre, pettinato con un , con la cintura formata da un metro da sarto e armato di una squadra. Tiene un libro di legno che batte ritmicamente, e cammina a piccoli passi di danza, recitando dei frammenti di problemi.)

    IL PICCOLO VEGLIARDODue rubinetti gocciolano in un serbatoio!Due treni omnibus partono da una stazionea venti minuti di intervallo,vallo, vallo, vallo!Una contadina,ina, ina, ina,porta tutte le sue uova al mercato!Un mercante di stoffaoffa, offa, offaha venduto sei metri di tessuto!

    LE PETIT VIEILLARDDeux robinets coulent dans un rservoir!Deux trains omnibus quittent une gareA vingt minutes dintervalle,Valle, valle, valle!Une paysanne,Zanne, zanne, zanne,Porte tous ses ufs au march!Un marchand dtoffe,Toffe, toffe, toffe,A vendu six mtres de drap!

    (Si accorge del bambino e si dirige verso di lui nel modo pi malevolo)

    IL BAMBINO(sconvolto)

    Mio Dio! lAritmetica!

    LENFANT

    Mon Dieu! Cest Arithmtique!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    10

    IL PICCOLO VEGLIARDO(acconsentendo)

    Tica, tica, tica!

    LE CIFRE(sollevando i fogli e pigolando

    Tic, tica, tica!

    LE PETIT VIEILLARD

    Tique, tique, tique!

    LES CHIFFRES

    Tique, tique, tique!

    (Il piccolo vecchio danza attorno al bambino moltiplicando i passi maleci)

    IL PICCOLO VEGLIARDO(pizzicandosi il naso)

    Quattro e quattro diciotto,undici e sei venticinque,quattro e quattro diciotto,sette volte nove trentatre.

    IL BAMBINO(sorpreso)

    Sette volte nove trentatre?

    LE CIFRESette volte nove trentatre.

    (Escono da sotto i fogli)

    IL BAMBINO(smarrito)

    Quattro e quattro?

    IL PICCOLO VEGLIARDO(sofando)

    Diciotto!

    IL BAMBINOUndici e sei

    IL PICCOLO VEGLIARDO(stesso gioco)

    Venticinque!

    IL BAMBINOQuattro e quattro?

    IL PICCOLO VEGLIARDODiciotto!

    LE PETIT VIEILLARD

    Quatre et quat dix-huit, Onze et six vingt-cinq, Quatre et quat dix-huit, Sept fois neuf trent-trois.

    LENFANT

    Sept fois neuf trent-trois

    LES CHIFFRESSept fois neuf trent-trois.

    LENFANT

    Quatre et quat?

    LE PETIT VIEILLARD

    Dix-huit!

    LENFANTOnze et six?

    LE PETIT VIEILLARD

    Vingt-cinq!

    LENFANTQuatre et quat?

    LE PETIT VIEILLARDDix-huit!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    11

    IL BAMBINO(esagerando risolutamente)

    Tre volte nove quattrocento!

    IL PICCOLO VEGLIARDO(Si bilancia per prendere il movimento della ronda)

    Millimetri,Centimetri,Decimetri,Dacametri,Ettometri,Chilometri,Miriametri, necessario metterviqualche misura!Dei milioni,dei bilioni,dei trilionie dei frac-cilioni!

    LE CIFRE(trascinando il bambino nella loro danza)

    Due rubinetti gocciolano in un serbatoio!Due treni omnibus partono da una stazionea venti minuti di inter

    IL PICCOLO VEGLIARDOUna contadina,ina, ina, ina,porta tutte le sue

    LE CIFREUn mercante di stoffaoffa, offa, offaha venduto sei

    IL PICCOLO VEGLIARDODue rubinetti gocciolano in un serbatoio!

    LE CIFREUna contadina,ina, ina, ina,va al mercato

    IL PICCOLO VEGLIARDO, LE CIFRETre volte nove? Trentatre.Due volte sei? Ventisette.Quattro e quattro? Quattro e quattro?Due volte sei trentuno!

    LENFANT

    Trois fois neuf quatcent!

    LE PETIT VIEILLARD

    Millimtre, Centimtre, Dcimtre, Dcamtre, Hectomtre, Kilomtre, Myriamtre,Faut ty mettreQuelle ftre!Des millions,Des billions,Des trillions,Et des frac-cillions!

    LES CHIFFRES

    Deux robinets coulent dans un rservoir!Deux trains omnibus, quittent une gare A vingt minutes dinter

    LE PETIT VIEILLARDUne paysanne, Zanne, zanne, zanne, Porte tous ses

    LES CHIFFRESUn marchand dtoffe, Toffe, toffe, toffe, A vendu six

    LE PETIT VIEILLARDDeux robinets coulent dans un rservoir!

    LES CHIFFRESUne paysanne, Zanne, zanne, zanne, Sen va-tau march

    LE PETIT VIEILLARD, LES CHIFFRESTrois fois neuf? Trent-trois. Deux fois six? Vingt-sept. Quatre et quat? Quatre et quat? Deux fois six trente et un!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    12

    Quattro e sette cinquantanove!Cinque volte cinque quarantatre!Sette e quattro cinquantacinque!Quattro e quattro! Cinque e sette!Venticinque! Trentasette! Ah!

    Quatre et sept cinquant-neuf!Cinq fois cinq quarant-trois!Sept et quat cinquant-cinq!Quatre et quat! Cinq et sept!Vingt-cinq! Trent-sept! Ah!

    (Il bambino cade, stordito, lungo disteso. Il piccolo vecchio e le cifre si allontanano)

    IL PICCOLO VEGLIARDO(apparendo a un lato della scena)

    Quattro e quattro diciotto!

    LE CIFRE(anche loro)

    Undici e sei venticinque!Trentatre!

    IL PICCOLO VEGLIARDO(come sopra)

    Ciotto!

    LE PETIT VIEILLARD

    Quatre et quat dix-huit!

    LES CHIFFRES

    Onze et six vingt-cinq!Trent-trois!

    LE PETIT VIEILLARD

    Zhuit!

    (Il bambino si rialza a fatica sul sedere. La luna sorta, e rischiara la stanza. Il Gatto nero esce lentamente da sotto la poltrona. Si stira, sbadiglia e fa la sua toilette. Il bambino dapprima non lo vede e distende, spossato, la testa su un cuscino per i piedi)

    IL BAMBINOOh! La mia testa!

    LENFANTOh! ma tte!

    (Il Gatto gioca con un gomitolo di lana facendolo rotolare. Arriva vicino al bambino, e vuole giocare con la sua testa bionda come se fosse una palla.)

    Oh! La mia testa! La mia testa!

    (Si rialza a met e vede il Gatto)

    Sei tu, gatto? Sei grande e terribile! Anche tu parli, senza dubbio?

    Oh! ma tte! ma tte!

    Cest toi, Chat? Que tu es grand et terrible! Tu parles aussi, sans doute?

    (Il Gatto fa segno di no, giura e si allontana dal bambino. Gioca con la sua palla. Nel giardino appare la Gatta bianca. Il Gatto interrompe il suo gioco.)

    Duetto miagolato

    (Il Gatto va a raggiungere la Gatta. Il Bambino lo segue con paura, attirato dal giardino. In quel momento le pareti si spostano, il softto sparisce e il Bambino si trova, con il Gatto e la Gatta, trasportato nel giar-dino, che rischiarato dalla luna piena e il riesso rosa del sole al tramonto.)

    Alberi. ori, uno stagno, un grosso tronco rivestito di edera.

    Musica di insetti, raganelle, rospi, di risate di civette, di mormorii di brezza e di usignoli.

    IL BAMBINO(aprendo le braccia)

    Ah! Che gioia di rivederti, giardino!

    LENFANT

    Ah! Quelle joie de te retrouver, Jardin!

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    13

    (Si appoggia al grosso tronco dalbero, che si lamenta)

    Quoi?

    LARBRE

    Ma blessure ma blessure

    LENFANTQuelle blessure?

    LARBRECelle que tu s aujourdhui mon anc, avec le couteau drob Hlas! Elle saigne encore de sve

    LES AUTRES ARBRES

    Nos blessures nos blessures Elles sont fraches, et saignent encore de sve mchant!

    Che?

    LALBERO(lamentandosi)

    La mia ferita la mia ferita

    IL BAMBINOQuale ferita?

    LALBEROQuella che hai fatto oggi al mio anco, con il coltello rubato Ahim! essa perde ancora molta linfa.

    GLI ALTRI ALBERI(lamentandosi e dondolando)

    Le nostre ferite le nostre ferite esse sono fresche e perdono ancora molta linfa o cat-tivo bambino!

    (Il Bambino, impietosito, appoggia la sua guancia sulla scorza del grosso albero. Una libellula passa, sfrigolando, e sparisce. Poi passa e ripassa ancora. Altre la seguono. Una snge di oleandro limita. Altre sngi, altre libellule.)

    LA LIBELLULA(Quella che passata per prima. Canta volando)

    Dove sei?Io ti cercoLa reticellaTha presoO te, cara,lunga e fragile,i tuoi turchesi,i tuoi topazi,laria che tamale rimpiangimeno di me

    LUSIGNOLOAa!

    (Si sente la musica di insetti, raganelle, etc.)

    LA LIBELLULASola, sola,languiscoTi cerco

    LA LIBELLULE

    O es-tu? Je te cherche Le let Il ta prise O toi, chre, Longue et frle, Tes turquoises, Tes topazes, Lair qui taime Les regrette Moins que moi

    LE ROSSIGNOLAa!

    LA LIBELLULESeule, seule,Je languisJe te cherche

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    14

    (al Bambino, girando attorno alla sua testa)

    Rendimela!Dov?La mia compagna,rendimela!

    IL BAMBINONon posso! Non posso!

    LA LIBELLULA(incalzante)

    Dov?

    IL BAMBINO(girandosi)

    Non posso

    (a parte)

    La libellula che ho preso Tratta con uno spillo contro il muro.

    (inorridito)

    Ah!

    Girotondo dei Pipistrelli

    PIPISTRELLO(in aria)

    Rendimela tsk, tsk Rendimela tsk La mia compagna la Pipistrella tu sai?

    IL BAMBINO(abbassando la testa)

    Io so?

    IL PIPISTRELLO(volando)

    Il bastone tsk, tsk lhai perseguitata ieri sera tsk La tua vittoria e la piccola bestia, l, morta ai tuoi piedi

    IL BAMBINOPiet!

    IL PIPISTRELLOIl nido pieno i piccoli senza la loro madre. necessario tsk, tsk, che qualcun li nutra

    Rends-la moi!O est-elle?Ma compagneRends-la moi!

    LENFANTJe ne peux pas! Je ne peux pas!

    LA LIBELLULE

    O est-elle?

    LENFANT

    Je ne puis

    La libellule que jai prise Perce dune pin-gle contre le mur.

    Ah!

    LA CHAUVE-SOURIS

    Rends-la moi tsk, tsk Rends-la moi tsk Ma compagne La Chauve-souris tu sais?

    LENFANT

    Je sais!

    LA CHAUVE-SOURIS

    Le bton tsk, tskla poursuite hier soir tsk Ta victoire Et la petite bte, l, morte tes pieds

    LENFANTGrce!

    LA CHAUVE-SOURISLe nid plein Les petits sans leur mre. Il faut tsk, tsk, quon les nourrisse

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    15

    IL BAMBINOSenza madre!

    IL PIPISTRELLOAllora, noi tsk, tsk Noi voliamo, noi cac-ciamo noi giriamo noi cacciamo noi afferriamo tsk tsk colpa tua

    LENFANTSans mre!

    LA CHAUVE-SOURISAlors, nous tsk, tsk Nous volons, nous chas sons Nous tournons nous chas-sons Nous happons tsk tsk Cest ta faute

    (Al di sotto, una piccola raganella emerge dallo stagno, si appoggia sul bordo con le zampette. Unaltra fa lo stesso, poi unaltra ancora, e lo stagno si ritrova contornato di raganelle, strette le une vicino alle altre, che gracidano.)

    Danza delle raganelle

    (Una delle raganelle, avendo danzato, si appoggia con le zampette su un ginocchio del Bambino)

    LO SCOIATTOLO LCUREUIL

    (seccamente, dallalto dellalbero, fra un rumore di nocciole spaccate)

    Salvati, sciocco! E la gabbia? la gabbia?

    LA RAGANELLAKekekekeceksa?

    LO SCOIATTOLO

    Sauve-toi, sotte! Et la cage? La cage?

    LA RAINETTEKekekekeceka?

    LCUREUIL

    (nella diramazione di due rami bassi, tossendo alla maniera degli scoiattoli)

    La prigione. Oi, oi. La prigione. Il ferro che punge, fra due sbarre, Oi, oi. Sono riuscito a fuggire, ma le tue quattro piccole zampette bagnate non valgono le mie.

    LA RAGANELLAChe-che-che-che cosa dici? Io non conosco la ga-ga-gabbia. Io conosco la mosca che qual-cuno mi getta.

    (salta)

    Ploc! E lo straccio rosso.

    (salta)

    Ploc! Viene lesca, io scatto, qualcuno mi prende, io scappo, io ritorno, Ploc!

    LO SCOIATTOLOSenza cervello! Tu avrai la mia sorte!

    IL BAMBINO(allo scoiattolo)

    La gabbia era per meglio vedere la tua agilit,

    La prison. Heu heu. La prison. Le fer qui pique, entre deux barreaux. Heu, heu. Jai pu fuir, mais tes quatre petites mains mouilles ne valent pas les miennes.

    LA RAINETTEQue-que-que-que-dis-tu? Je ne connais pas la ca-ca-cage. Je connais la mouche quon me jette.

    Ploc! Et le chiffon rouge.

    Ploc! Lappt vient, je bondis, on me prend, je mchappe, je reviens. Ploc!

    LCUREUILSans-cervelle! Tu auras mon sort!

    LENFANT

    La cage, ctait pour mieux voir ta prestesse,

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    16

    le tue quattro piccole zampette, i tuoi begli occhi

    LO SCOIATTOLO(sarcastico)

    S, era per i miei begli occhi?

    tes quatre petites mains, tes beaux yeux

    LCUREUIL

    Oui, ctait pour mes beaux yeux?

    (Mentre sta parlando, il giardino si popola di scoiattoli balzanti. I loro giochi, le loro carezze, sospesi nel-laria, non turbano quelle delle raganelle sottostanti. Una coppia di sngi dellalloro li imitano. Altri gruppi si formano, si disfano. Il giardino, palpitante di ali, rutilante d scoiattoli, un paradiso di tenerezze e di gioia animale)

    Sai tu che cosa riettono i miei begli occhi? Il cielo libero, il vento libero, i miei fratelli liberi, sicuri nel salto come se volassero Guarda dunque quello che riettono i miei begli occhi luccicanti di lacrime!

    IL BAMBINOSi amano. Sono felici. Non si curano di me

    Sais-tu ce quils retaient, mes beaux yeux? Le ciel libre, le vent libre, mes libres frres, au bond sr comme un vol Regarde donc ce quils retaient mes beaux yeux tout miroi-tants de larmes!

    LENFANTIls saiment. Ils sont heureux. Ils moublient

    (Il Gatto nero e la Gatta bianca appaiono sulla cima di un muro. Il Gatto lecca amichevolmente le orecchie della Gatta, gioca con lei; essi si allontanano, luno seguendo laltra, sulla stretta sommit del muro.)

    Si amano non si curano di me io sono solo

    (Quasi senza volere, la chiama)

    Mamma!

    Ils saiment Ils moublient Je suis seul

    Maman!

    (A questo grido tutte le bestie si raddrizzano, si separano, alcune fuggono, altre accorrono minacciose, mescolano la loro voce con quella degli alberi, fanno esclamazioni)

    LE BESTIE, GLI ALBERIAh! c il Bambino col coltello!C il Bambino con il bastone!Il bambino cattivo della gabbia!Il bambino cattivo della reticella!Quello che non ama nessunoe che nessuno ama.Dobbiamo fuggire?No! Bisogna castigarlo.Io ho i miei artigli!Io ho i miei denti!Io le mie ali dotate di unghie!Uniamoci, uniamoci! Ah!

    LES BTES, LES ARBRESAh! Cest lEnfant au couteau!Cest lEnfant au bton!Le mchant la cage!Le mchant au let!Celui qui naime personneEt que personne il aime! Faut-il fuir? Non! Il faut chtier. Jai mes griffes!Jai mes dents!Jai mes ailes ongles!Unissons-nous, unissons-nous! Ah!

    (Tutte le bestie si lanciano contemporaneamente sul Bambino, lo accerchiano, lo spingono, l,o tirano. C una frenesia che diventa lotta, poich ogni bestia vorrebbe essere la sola a punire il Bambino, e le bestie cominciano a strapparselo a vicenda. Il Bambino, preso, liberto, ripreso, passa dalle une alla altre. Al colmo della lotta, viene lanciato in un lato della scena, e le bestie se ne dimenticano, prese come sono dalleuforia di lottare fra loro. Quasi nello stesso tempo, un piccolo scoiattolo, ferito, viene a cadere nei pressi del Bambino, con un grido acuto. Le bestie, vergognose, si immobilizzano, si separano, si dispon-gono attorno allo scoiattolo che esse hanno ferito Prendendo un nastro dal suo collo, il Bambino fascia la zampa ferita dello scoiattolo, poi ricade senza forza. Profondo silenzio, stupore fra le bestie.)

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    17

    UNE BTE

    Il a pans la plaie

    UNE AUTRE BTEIl a pans la plaie Il a li la patte tanch le sang.

    DAUTRE BTESIl a pans la plaie

    LES BTESIl souffre Il est bless Il saigne Il a pans la plaie Il faut lier la main tancher le sang Que faire? Il sait, lui, gurir le mal Que faire? Nous lavons bless Que faire?

    UNE BTEIl appelait, tout lheure

    LES BTESIl appelait

    UNE BTEIl a cri un mot, un seul mot: Maman!

    LES BTES Maman

    UNA BESTIA(nel grande silenzio)

    Ha medicato la ferita

    UNALTRA BESTIAHa medicato la ferita ha fasciato la zampa tamponato il sangue.

    ALTRE BESTIEHa medicato la ferita

    LE BESTIESoffre ferito Sanguina Ha medicato la ferita Occorre fasciare la zampa tamponare il sangue Che fare? Lui sa guarire il male Che fare? Labbiamo ferito noi Che fare?

    UNA BESTIALui chiamava, poco fa

    LE BESTIEChiamava

    UNA BESTIAHa urlato una parola, una sola parola: Mamma!

    LE BESTIEMamma

    (Si riavvicinano e si mettono attorno al Bambino, che a terra. Gli scoiattoli si arrampicano sui rami che gli stanno sopra; le libellule gli fanno vento con le ali.)

    UNA BESTIATace Sta per morire?

    LE BESTIENoi non sappiamo fasciare la zampa, tampo-nare il sangue

    UNA BESTIA(indicando la casa)

    l che pu trovare il soccorso! Riportiamolo al suo nido! Bisogna che qualcuno senta, laggi, la parola che ha gridato poco fa Proviamo a gridare la parola

    UNE BTEIl se tait Va-t-il mourir?

    LES BTESNous ne savons pas lier la main tancher le sang

    UNE BTE

    Cest l quest le secours! Ramenons-le au nid! Il faut que lon entende, l-bas, le mot quil a cri lheure Essayons de crier le mot

    (Le bestie, tutte assieme, sollevano il Bambino inerte e pallido, e lo portano, passo passo, verso la casa.)

  • Ravel: LEnfant et les sortilges

    18

    LE BESTIE(esitando, in sordina)

    Mamma

    (a voce pi alta)

    Ma-mma!

    LES BTES

    Ma man

    Ma-man!

    (Il bambino apre gli occhi, cerca si mettersi in piedi. Con la zampa, con le ali, con la testa, con i reni, le bestie lo sostengono ancora)(Sempre pi forte)

    Mamma! Maman!

    (Una luce si accende dietro i vetri nella casa. nello stesso tempo la luna, non velata da nubi, e i riessi rossi e doro del sole tramontato, inondano il giardino di limpida chiarezza. Canto di usignoli, mormorio di alberi e di bestie. Le bestie, ad una ad una, ritirano al Bambino il loro aiuto diventato inutile, sciolgono armoniosamente , con rimpianto, il loro gruppo che si era stretta attorno a lui, ma continuano a scortarlo, anche se da un po pi lontano: gli fanno festa con lo sbatter delle ali, con capriole di gioia, e poi, fermando allombra degli alberi il loro benevolo corteo, lasciano il Bambino solo. In piedi, luminoso e biondo, in un alone di luna e di aurora, tende le sue braccia verso ci che le bestie hanno chiamato Mamma!

    LE BESTIE buono, il bambino, saggio, molto saggio, cos saggio e cos buono.Ha medicato la ferita, tamponato il sangue. saggio, cos saggio, cos dolce. buono il bambino, saggio, molto saggio. cos dolce.

    IL BAMBINO(tendendo le braccia)

    Mamma!

    LES BTESIl est bon, lEnfant, il est sage, bien sage, il est si sage, si bon.Il a pans la plaie, tanch le sang.Il est sage, si sage, si doux.Il est bon, lEnfant, il est sage, bien sage.Il est si doux.

    LENFANT

    Maman!

    FINE DELLOPERA