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Università degli Studi di Siena SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI SORVEGLIANZA SANITARIA ELEMENTI DI PRIMO SOCCORSO

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Università degli Studi di Siena

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

SERVIZIO DI SORVEGLIANZA SANITARIA

ELEMENTI

DI PRIMO SOCCORSO

INDICE

Emorragie esterne ............................................................................... pag. 2

Epitassi .............................................................................................. » » 3

Lipotimia e sincope ............................................................................. » » 4

Shock ............................................................................................... » » 6

Insufficienza respiratoria .................................................................... » » 7

Asma ............................................................................................... » » 8

Il dolore toracico cardiaco ................................................................... » » 10

Disturbo da attacchi di panico ............................................................ » » 11

Ipoglicemia ......................................................................................... » » 12

Distorsione ......................................................................................... » » 14

Lussazione ......................................................................................... » » 15

Frattura ............................................................................................. » » 16

Problemi oculari ................................................................................. » » 18

Folgorazione ....................................................................................... » » 23

Traumi cranici .................................................................................... » » 25

Traumi alla colonna vertebrale ............................................................ » » 26

Amputazioni ....................................................................................... » » 27

Colpo di sole ....................................................................................... » » 29

Colpo di calore .................................................................................... » » 31

Intossicazioni da gas e vapori .............................................................. » » 33

Morso di vipera ................................................................................... » » 34

L’incendio ........................................................................................... » » 35

Il terremoto......................................................................................... » » 37

L’alluvione .......................................................................................... » » 38

Le frane .............................................................................................. » » 39

NUMERI UTILI ................................................................................ » 40

3

- EMORRAGIE ESTERNE -

COSA NON FARE

✘ Non utilizzare laccio emostatico, spago, corde o fil di

ferro, ovvero elementi a sezione di diametro troppo

stretto.

COSA FARE

✔ Infilare guanti ed occhiali;

✔ esercitare una pressione diretta sulla ferita e, se ciò non

fosse sufficiente, sollevare l’arto ferito;

✔ solo in caso di estrema necessità, posizionare un laccio

emostatico a monte della ferita. Il laccio emostatico deve

essere stretto fino ad arrestare il sanguinamento; poi, non

va rimosso, ma solo allentato di tanto in tanto per

permettere la circolazione. Annotare sempre l’ora del

posizionamento del laccio e comunicarla ai medici del

Pronto Soccorso. Come laccio, si possono utilizzare: una

calza, una cravatta, la manica di un maglione o una

striscia di stoffa non troppo stretta;

✔ nella maggior parte dei casi, è sufficiente esercitare una

compressione sulla ferita utilizzando garze asciutte. Se,

nonostante la compressione, il sanguinamento continua,

le garze poste a contatto con la ferita non vanno rimosse,

ma ne vanno aggiunte altre sopra a queste, continuando

a comprimere.

4

EPISTASSI

È la fuoriuscita di sangue da

una o da entrambe le narici

del naso.

COSA NON FARE

✘ Non sollevare il capo al paziente.

COSA FARE

✔ Indossare i guanti;

✔ far sedere il paziente con il busto e la testa piegati in

avanti;

✔ se la narice interessata è una sola, è sufficiente che il

paziente eserciti una certa pressione con il pollice sull’ala

del naso; se, invece, sono interessate entrambe le narici,

la pressione va esercitata stringendo le narici tra il pollice

e l’indice e va mantenuta per almeno 10 minuti;

✔ applicare un impacco freddo o una borsa di ghiaccio sulla

fronte e sulla radice del naso;

✔ non far soffiare il naso al soggetto per almeno 4 ore;

✔ se l’emorragia persiste, recarsi immediatamente al Pronto

Soccorso.

5

LIPOTIMIA E SINCOPE

COME AVVENGONO

La sincope è una perdita di coscienza preceduta da malessere,

vertigini, ronzii, senso di calore ed accompagnata da pallore,

sudorazione fredda, polso debole.

La lipotimia, invece, si caratterizza per una perdita di forza, con

sensazione imminente di perdita di coscienza (presincope).

PERCHÉ AVVENGONO

Possono verificarsi per brusco calo della pressione arteriosa, stazione

eretta prolungata, affaticamento, calore eccessivo, caduta della

glicemia, emorragie, ustioni, etc..

6

COSA NON FARE

✘ Non dare da bere al paziente (acqua, alcolici);

✘ non schiaffeggiarlo e non spruzzare acqua fredda sul viso;

✘ non tentare di metterlo seduto o in piedi;

✘ non farlo alzare quando si riprende.

COSA FARE

✔ Mettere il paziente in posizione antishock (supino con

gambe sollevate);

✔ liberarlo da indumenti stretti o cinture;

✔ allontanare la gente ed aprire le finestre, se siamo in

ambienti chiusi e caldi;

✔ verificare la respirazione e la circolazione;

✔ coprire con una coperta, con un soprabito o con

qualunque cosa si abbia a disposizione.

7

SHOCK

COSA AVVIENE

Lo stato di shock è un deficit di ossigeno di tutti i tessuti dovuto ad

un prolungato abbassamento della pressione arteriosa, che può

iniziare con una lipotimia o una sincope.

Il soggetto si presenta confuso o in uno stato di torpore, ha la cute

pallida, sudata e fredda, labbra bluastre ed estremità a chiazze,

respira in maniera rapida e superficiale ed il polso è frequente e

difficile da palpare.

PERCHÉ AVVIENE

Lo shock si può realizzare a causa di emorragie, ustioni, infarto

miocardio, reazioni allergiche gravi (ad es., puntura d’insetti).

COSA NON FARE

✘ Non somministrare bevande.

COSA FARE

✔ Chiamare il 118;

✔ mettere il paziente in posizione antishock (supino con

gambe sollevate);

✔ verificare la presenza di respirazione e polso;

✔ coprire l’infortunato per evitare l’ipotermia;

✔ slacciare tutti gli indumenti che possono ridurre la

circolazione sanguigna.

8

INSUFFICIENZA RESPIRATORIA

COSA AVVIENE

L’insufficienza respiratoria si ha quando i polmoni non possono

assicurare un’adeguata ossigenazione del sangue arterioso e può

evolvere fino all’arresto respiratorio.

Si manifesta con difficoltà respiratoria e senso di affanno; inoltre, a

seconda dei casi, può accompagnarsi a respirazione sibilante, voce

afona, tosse stizzosa e sudorazione.

PERCHÉ AVVIENE

L’insufficienza respiratoria si può avere in seguito a varie cause:

cause mediche: malattie polmonari, bronchiali, cardiache e delle

prime vie aeree;

cause traumatiche: ostruzione da corpo estraneo, traumi del

torace, annegamento, folgorazione;

cause tossiche: intossicazioni da gas ambientali, da fumo,

farmaci o droghe.

COSA FARE

✔ Chiamare il 118;

✔ il soggetto con insufficienza respiratoria da inalazione e

cosciente deve essere messo in posizione semiseduta;

✔ nel soggetto con insufficienza respiratoria da inalazione

ed incosciente si deve assicurare la pervietà delle vie

aeree e controllare le funzioni vitali.

9

ASMA

COSA AVVIENE

L’attacco asmatico si manifesta con una difficoltà respiratoria

improvvisa e si caratterizza per un diverso grado di ostruzione delle

vie aeree, che può arrivare fino all’arresto respiratorio.

Il soggetto presenta difficoltà prevalentemente nella fase espiratoria,

rumori espiratori, fischi (udibili anche da chi sta vicino al paziente),

tosse secca, sforzo dei muscoli espiratori del torace, è agitato e tende

a mantenere la posizione seduta.

PERCHÉ AVVIENE

L’attacco asmatico può essere scatenato da reazioni allergiche,

infezioni, inalazione di sostanze irritanti (vapori, solventi, fumi),

stress, esercizio fisico, emotività.

10

COSA FARE

✔ Chiamare il 118;

✔ rassicurare la persona;

✔ porla in posizione seduta;

✔ allentare abiti troppo stretti sul torace;

✔ coprirla, per mantenere il calore corporeo;

✔ sorvegliarla ed assisterla nell’attesa dei soccorsi.

11

IL DOLORE TORACICO CARDIACO

COSA AVVIENE

Si tratta di un dolore localizzato a livello retrosternale e/o dello

stomaco, che si irradia alla gola, alla mandibola, alla mano, al braccio

ed alla spalla sinistri e che si accompagna a sudorazione profusa,

nausea, vomito, angoscia, agitazione.

PERCHÉ AVVIENE

Si realizza in seguito ad una riduzione dell’apporto di ossigeno al

cuore, a causa della diminuzione del calibro delle arterie coronarie.

COSA FARE

✔ Chiamare il 118;

✔ tranquillizzare il soggetto;

✔ posizionarlo in posizione semiseduta, slacciando

indumenti stretti sul torace;

✔ tenere sotto controllo coscienza, respiro e polso.

12

DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO (DAP)

COSA AVVIENE

Il disturbo da attacchi di panico può presentarsi, a seconda dei casi,

con sensazione di malessere, paura di morire e di perdere coscienza,

sensazione di caldo o di freddo, sudorazione, vertigini, nausea, dolori

addominali, diarrea, mal di testa, tremori, dolore precordiale,

sensazione di soffocamento, aumento della pressione arteriosa, della

frequenza cardiaca e di quella respiratoria. Quando un soggetto

affetto da DAP manifesta una crisi, interrompe, di solito, l’attività che

sta svolgendo e, nei casi più gravi, può arrivare fino all’emissione di

grida ed alla fuga dal luogo in cui si trova.

COSA NON FARE

✘ Non somministrare cibi, bevande o medicinali.

COSA FARE

✔ Chiamare il 118;

✔ rassicurare il soggetto e metterlo in posizione seduta.

13

IPOGLICEMIA

COSA AVVIENE

L’ipoglicemia si caratterizza per la comparsa di debolezza, vertigini,

confusione mentale, sudorazione profusa, cute pallida, tremore, polso

accelerato e respiro superficiale.

PERCHÉ AVVIENE

L’ipoglicemia si manifesta quando il livello di glucosio nel sangue si

abbassa eccessivamente. Si tratta di una condizione più frequente nei

soggetti diabetici in terapia con insulina, ma può presentarsi anche in

non diabetici.

14

COSA NON FARE

✘ Non somministrare bevande o alimenti se il soggetto è

incosciente.

COSA FARE

✔ Chiamare il 118;

✔ se il soggetto è cosciente, ed in grado di deglutire,

possono essergli somministrati alimenti ricchi di

zucchero (the molto zuccherato, succhi di frutta, zollette

di zucchero, biscotti, cioccolato);

✔ se il soggetto è incosciente, ma respira, deve essere

posto in posizione laterale di sicurezza;

✔ se il paziente non respira, si deve mettere in atto la

sequenza delle procedure dell’ABC.

15

DISTORSIONE

COSA AVVIENE

Si manifesta con dolore vivo,

gonfiore ed ecchimosi o ematoma

dell’articolazione interessata. Di

solito è possibile muovere la parte

colpita.

PERCHÉ AVVIENE

La distorsione è dovuta

all’allontanamento temporaneo dei

capi articolari, con possibilità di

rottura dei legamenti.

COSA NON FARE

✘ Non mettere il ghiaccio a diretto contatto con la pelle, per

evitare ustioni da freddo;

✘ non tentare di mettere a posto i capi articolari.

COSA FARE

✔ Applicare ghiaccio pronto uso;

✔ mettere l’arto su un piano più alto del corpo;

✔ inviare l’infortunato in ospedale per ulteriori

accertamenti.

16

LUSSAZIONE

COSA AVVIENE

Si caratterizza per la presenza di dolore vivo a carico dell’articolazione

traumatizzata, che appare molto deformata, per cui risulta

impossibile effettuare qualsiasi movimento.

PERCHÉ AVVIENE

Nella lussazione il capo articolare si sposta completamente dalla sua

posizione naturale.

COSA NON FARE

✘ Non effettuare tentativi di riduzione della lussazione, che

potrebbero provocare danni a carico dei nervi che

passano vicino alle articolazioni lussate.

COSA FARE

✔ Immobilizzare l’articolazione nella posizione in cui si

trova;

✔ inviare l’infortunato in ospedale.

17

FRATTURA

COSA AVVIENE

Una frattura si riconosce per la presenza di dolore violento, abnorme

deformità della parte, gonfiore ed impossibilità a muovere l’arto.

PERCHÉ AVVIENE

La frattura è l’interruzione della continuità di un osso e si realizza, di

solito, in seguito ad un trauma.

Le fratture si distinguono in:

1. fratture chiuse o semplici;

2. fratture aperte o esposte (ferita al disopra della frattura con

sanguinamento abbondante e rischio di infezioni).

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COSA NON FARE

✘ Non effettuare manovre incaute che possano determinare

lesioni di nervi, arterie e vene;

✘ non rimuovere eventuali frammenti ossei sporgenti dalla

cute.

COSA FARE

✔ Far stendere il paziente e bloccare l’arto interessato con

un oggetto rigido (un pezzo di legno o di plastica), di

dimensioni idonee alla parte da immobilizzare,

includendo, se possibile, le due articolazioni più vicine;

✔ se la frattura è esposta, si devono indossare i guanti,

pulire la ferita con disinfettante, coprire la parte con

garze sterili e comprimere leggermente. Se necessario,

mettere l’infortunato in posizione antishock;

✔ se è presente emorragia, trattarla prima di ogni altro

intervento.

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- PROBLEMI OCULARI -

USTIONI OCULARI

COSA NON FARE

✘ Non tentare di forzare l’apertura degli occhi.

COSA FARE

✔ Praticare tempestivamente un abbondante lavaggio

esterno;

✔ procedere al lavaggio oculare solo se è possibile aprire le

palpebre, altrimenti bendare entrambi gli occhi ed inviare

subito l’infortunato al Pronto Soccorso.

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CORPI ESTRANEI

COSA NON FARE

✘ Non strofinare l’occhio;

✘ non rimuovere l’oggetto penetrato o le lenti a contatto;

✘ non usare getti d’acqua violenti;

✘ non mettere colliri o pomate;

✘ non esercitare pressioni sull’occhio mettendo una benda

troppo tesa.

COSA FARE

✔ Se l’oggetto si sposta liberamente nell’occhio, praticare

per 10 - 15 minuti un lavaggio oculare con acqua tiepida,

facendola cadere dall’angolo interno a quello esterno

dell’occhio;

✔ se l’oggetto non si sposta, coprire entrambi gli occhi

poggiandovi bende sterili o fazzoletti puliti, per evitare gli

stimoli visivi.

21

TRAUMI OCULARI

I traumi oculari possono essere distinti, a grandi linee, in contusivi e

perforanti ed essere diversificati a seconda delle strutture

interessate.

Palpebre

COSA AVVIENE

Le contusioni palpebrali sono spesso allarmanti anche se, in genere,

sono di scarsa rilevanza clinica e si risolvono con la guarigione

completa.

Le ferite palpebrali, invece, possono rivestire maggiore importanza, in

quanto possono causare danni a carico del canalino lacrimale; in

questi casi è necessario rivolgersi ad un oculista.

COSA FARE

✔ Le manovre di primo soccorso da effettuare sono molto

limitate. In caso di emorragia si deve solo medicare la

ferita ed esercitare una modesta compressione con garze

sterili.

Congiuntiva e cornea

COSA AVVIENE

I corpi estranei congiuntivali o corneali rappresentano una causa

frequente di traumi oculari. Le sostanze responsabili possono essere

polveri, frammenti di legno o schegge metalliche derivanti dalla

lavorazione con mole, trapani, etc.. Subito dopo il trauma, la

sintomatologia può essere anche modesta, ma nel giro di qualche ora

22

si accentua ed è rappresentata da sensazione di corpo estraneo,

lacrimazione intensa, irritazione della congiuntiva che si presenta

arrossata, dolore anche intenso.

COSA FARE

✔ Comunemente, i corpi estranei congiuntivali o corneali

sono visibili anche ad occhio nudo e, se non sono

particolarmente aderenti, si può tentare la loro

rimozione; in altri casi, questo non è possibile (ad es.,

per particelle metalliche derivanti dalla lavorazione con

mole o frese che giungono sull’occhio a temperatura

elevata e rimangono infisse nella cornea). É ovvio che, in

tali situazioni, non si deve tentare di rimuovere il corpo

estraneo, ma si deve accompagnare l’infortunato al

Pronto Soccorso.

Bulbo oculare

COSA AVVIENE

Le contusioni del bulbo oculare sono piuttosto comuni e possono

essere più o meno gravi. Spesso gli effetti del trauma si rendono

evidenti a distanza di tempo. Le lesioni possono variare dal semplice

interessamento superficiale della cornea e della congiuntiva alle

emorragie nelle camere oculari, alla rottura della pupilla, allo

spostamento del cristallino dalla sua normale sede.

Inoltre, in caso di importanti traumi riguardanti l’occhio, bisogna

sempre sospettare la frattura delle ossa del cranio che formano

l’orbita.

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Le lesioni perforanti del bulbo oculare sono, purtroppo, abbastanza

frequenti ed interessano per lo più la parte anteriore dell’occhio. Le

ferite corneali possono complicarsi con infezioni o formazione di

cicatrici, dalle quali possono derivare danni permanenti. Talvolta,

alcuni corpi estranei possono restare all’interno del bulbo oculare.

COSA NON FARE

✘ Non compiere manovre incaute che potrebbero peggiorare

l’evoluzione dell’infortunio.

COSA FARE

✔ Bendaggio provvisorio e rapido trasporto in un ospedale

con un reparto di oculistica.

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FOLGORAZIONE

COSA AVVIENE

La folgorazione può essere determinata sia da scariche elettriche

naturali (fulmini), che artificiali (elettricità ad uso domestico ed

industriale).

I danni provocati dalla corrente elettrica possono essere di due tipi:

- danni da ustione;

- interferenza con gli impulsi nervosi (contrazione dei muscoli, arresto

cardio-respiratorio).

La gravità della folgorazione con la corrente elettrica dipende dalla

durata della scossa, dall’intensità della corrente e da alcuni fattori

concomitanti (scarpe bagnate, piedi nudi, etc.).

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COSA NON FARE

✘ Non toccare l’infortunato prima di averlo allontanato dal

contatto elettrico;

✘ non usare oggetti di metallo per allontanare la persona

infortunata dal contatto elettrico;

✘ non utilizzare materiale isolante bagnato;

✘ non soccorrere con mani o indumenti bagnati;

✘ non toccare con le mani nude le zone del corpo ustionate.

COSA FARE

✔ Interrompere immediatamente la corrente

dall’interruttore generale;

✔ allontanare l’infortunato dalla sorgente della scarica

elettrica utilizzando oggetti in legno o in plastica (manico

di scopa, sedia, etc.);

✔ controllare lo stato di coscienza; se l’infortunato respira,

ma è privo di coscienza, posizionarlo nella posizione

laterale di sicurezza ed allertare il 118;

✔ controllare l’attività cardio-respiratoria; se l’infortunato è

in arresto cardiaco, iniziare subito la rianimazione cardio-

respiratoria;

✔ raffreddare le ustioni con acqua corrente ed applicare su

di esse solo garze sterili.

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TRAUMI CRANICI

Il trauma cranico si può manifestare con incoscienza, sonnolenza,

disorientamento, cefalea, vomito, paralisi, sangue o liquido chiaro che

fuoriescono dal naso o dalle orecchie.

COSA NON FARE

✘ Non spostare il paziente se non è indispensabile; farlo

solo in caso di pericolo grave.

COSA FARE

✔ Controllare lo stato di coscienza;

✔ chiamare immediatamente i soccorsi;

✔ mantenere il paziente con la testa ferma in posizione

supina;

✔ controllare che il respiro ed il battito siano presenti.

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TRAUMI ALLA COLONNA VERTEBRALE

COME SI RICONOSCONO

L’infortunato presenta dolore localizzato o irradiato, impossibilità a

reggersi in piedi e a compiere movimenti, diminuzione o perdita della

sensibilità.

COSA NON FARE

✘ Non spostare l’infortunato se non è necessario; farlo solo

se vi sono pericoli gravi.

COSA FARE

✔ Controllare lo stato di coscienza;

✔ chiamare immediatamente i soccorsi.

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AMPUTAZIONI

COSA AVVIENE

L’amputazione traumatica di un arto può avvenire per taglio

netto, oppure per strappamento.

ATTENZIONE!!!

Il recupero del moncone ed il suo invio all’ospedale, insieme

all’infortunato, può permettere al chirurgo di ripristinare una

situazione più o meno regolare rispetto a quella precedente

all’infortunio.

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COSA NON FARE

✘ Non fare venire in contatto diretto la parte amputata con

il ghiaccio, poiché tale manovra potrebbe provocare

lesioni irreversibili al moncone, rendendolo inutilizzabile

per eventuali interventi di reimpianto.

COSA FARE

✔ Indossare i guanti;

✔ avvolgere il moncone con bende sterili (o almeno pulite)

ed arrestare il sanguinamento con la compressione. Se

questa non è sufficiente, posizionare un laccio;

✔ la parte amputata deve essere ripulita superficialmente,

avvolta in garze e messa all’interno di un contenitore

(sacchetto sterile o comunque pulito). Questo

contenitore va, a sua volta, immerso in un altro,

contenente acqua e ghiaccio e trasportato, assieme al

paziente, al più vicino Pronto Soccorso;

✔ far distendere la persona ferita e controllare i parametri

vitali.

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COLPO DI SOLE

COSA AVVIENE

Aumento della temperatura corporea, vasodilatazione, diminuzione

della pressione arteriosa e conseguente shock.

PERCHÉ AVVIENE

È determinato da una prolungata esposizione ai raggi solari.

La sintomatologia è rappresentata da:

sudorazione profusa;

cefalea e vertigini;

nausea;

congestione del volto;

offuscamento della vista;

aumento della temperatura;

shock.

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COSA FARE

✔ Trasportare l’infortunato in un luogo fresco;

✔ slacciare gli abiti stretti;

✔ praticare impacchi umidi sul capo e spruzzi di acqua

fresca (non gelida) in faccia;

✔ far bere acqua leggermente salata solo se la persona è

cosciente;

✔ ventilare l’infortunato;

✔ se il soggetto è incosciente, va posto in posizione di

sicurezza.

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COLPO DI CALORE

COSA AVVIENE

Costituisce un’urgenza in

grado di compromettere la

vita. Si verifica in ambienti

umidi e poco ventilati, dove

la sudorazione non è

sufficiente a raffreddare il

corpo.

PERCHÉ AVVIENE

È la conseguenza

dell’arresto dei meccanismi

di regolazione della

temperatura corporea.

I sintomi sono:

sete intensa;

aumento della sudorazione e, in seguito, secchezza della pelle

(cute calda intorno ai 40-43° C);

volto arrossato o pallido;

respiro frequente ed affannoso;

torpore o eccitazione nervosa;

crampi;

cefalea fino al delirio;

possibile shock con arresto della respirazione.

33

COSA NON FARE

✘ Non abbassare la temperatura troppo velocemente, in

modo da evitare un collasso che potrebbe risultare fatale.

COSA FARE

✔ Trasportare l’infortunato in ambiente fresco e ventilato;

✔ togliere gli abiti e ventilare;

✔ raffreddare con impacchi e spruzzi di acqua fresca e

ghiaccio sul capo;

✔ far bere acqua leggermente salata solo se la persona è

cosciente;

✔ controllare polso e respirazione;

✔ trasportare velocemente in ospedale.

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INTOSSICAZIONI DA GAS E VAPORI

Possono essere provocati da sostanze irritanti immediate (anidride

solforosa, ammoniaca, alogeni, acroleina, isocianati,) o da sostanze

irritanti ad azione più lenta (gas nitrosi, fosgene, ozono, acido

solfidrico, anidride carbonica, ossido di carbonio).

Si manifestano con irritazione agli occhi, alla laringe, alla trachea, ai

bronchi, ai polmoni, fino alla difficoltà respiratoria con cianosi e

presenza di sangue nell’espettorato.

COSA FARE

✔ Esporre il soggetto all’aria fresca;

✔ inalare, eventualmente, ossigeno;

✔ inviare immediatamente al pronto soccorso.

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MORSO DI VIPERA

Le vipere, con il loro morso, inoculano numerose tossine; il morso è

riconoscibile dalla presenza di due forellini distanziati di 1 cm,

localizzato, generalmente, alle mani, agli avambracci o agli arti

inferiori.

Il morso della vipera provoca, nel punto di inoculazione, gonfiore,

necrosi ed emorragia, ma è responsabile anche di effetti sistemici,

quali vomito, nausea, dolori muscolari ed articolari, aumento della

temperatura e collasso cardiocircolatorio.

COSA NON FARE

✘ Non incidere la zona del morso;

✘ non succhiare il veleno;

✘ non applicare lacci.

COSA FARE

✔ Cercare di restare calmi;

✔ somministrare, se possibile, il siero antivipera;

✔ immobilizzare l’arto colpito;

accompagnare immediatamente l’infortunato al pronto soccorso.

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L’INCENDIO

L’incendio può definirsi come “una combustione sufficientemente rapida che

si sviluppa senza controllo nel tempo e nello spazio”. Gli ingredienti base di ogni

incendio - combustibile, calore e ossigeno – formano il triangolo del fuoco.

Quando l’ossigeno si combina

con un combustibile e con il

calore inizia il processo

chimico c.d. combustione

Ogni materiale che può bruciare La maggior parte dei combustibili

(carta, legno, plastica, etc.) richiede una fonte di calore (scintilla

attrito, etc.) per raggiungere il punto di

combustione. Alcuni combustibili,

come gli olii, si combinano con l’ossigeno

e sprigionano essi stessi calore

Quando il triangolo è formato si attiva una reazione chimica e l’incendio si

sprigiona. Il fuoco continuerà ad espandersi finché uno o più componenti

saranno rimossi, o finché la reazione chimica verrà interrotta.

Si può ridurre il pericolo di incendio sul posto di lavoro tenendo il più

possibile separati le componenti del triangolo del fuoco.

Calore Combustibile

Ossigeno

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COSA NON FARE

✘ Non allontanarsi verso zone elevate (fiamme e calore

salgono verso l’alto)

✘ non ingombrare le strade con le auto

COSA FARE

✔ Cercare di segnalare l’incendio

✔ vestirsi il più possibile e coprire con un fazzoletto o uno

straccio la bocca e il naso

✔ possibilmente bagnarsi gli abiti

Il fumo indica la direzione del vento. Andare CONTRO IL

VENTO, cercando un passaggio dentro il fronte dell’incendio

o posizionatevi nei pressi di un tagliafuoco (strade, fossi,

fiumi, ecc.). Aggirare le fiamme ponendosi SOPRAVVENTO

all’incendio.

In presenza di un piccolo focolaio d’incendio "batterlo" per

soffocarlo (senza ossigeno il fuoco muore) usando rami

frondosi verdi o indumenti bagnati. Se è possibile gettare sul

fuoco la terra in modo da togliere aria

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IL TERREMOTO

Tecnicamente il terremoto è una serie di vibrazioni prodotte

nella crosta terreste in seguito alla rapida liberazione di

energia accumulata nelle rocce.

Le vibrazioni possono avere diversi gradi d’intensità a volte

appena percettibili, in altri casi, invece, estremamente

distruttive.

Se vi trovate all’aperto il pericolo principale deriva da ciò che

può crollare

COSA NON FARE

✘ Non sostare o passare sotto parti di edifici (balconi,

cornicioni, grondaie, etc.) che potrennero cadere

✘ Al termine della scossa non entrare dentro gli edifici

✘ Non bloccare le strade. Servono per i mezzi di soccorso.

Spostati con l'automobile solo in caso di assoluta

necessità.

COSA FARE

✔ Raggiungere spazi aperti

un buon riparo può essere offerto dall’architrave di un

portone

se è possibile restare dentro un’automobile, sempre che

non sia ferma sotto ad edifici, viadotti, cartelloni

pubblicitari e tralicci

39

L’ALLUVIONE

COSA NON FARE

✘ Non cercare mai di attraversare una corrente dove l'acqua

è oltre il livello delle ginocchia. ;

✘ evitare di guidare in una strada allagata: c’è il rischio di

rimanere intrappolati e di essere trascinati via dalla

corrente;

✘ se il veicolo s'impantana, abbandonarlo immediatamente

e cercare un terreno in posizione più elevata

COSA FARE

✔ Cercare un riparo salendo agli ultimi piani di edifici o

raggiungendo un terreno a livello più alto o

arrampicandosi su un albero o su un palo, oppure

proteggersi dietro un muro dove la corrente è meno forte

Anche se il livello dell'acqua si è arrestato ad un'altezza

inferiore a quella dell'uomo, non è prudente avventurarsi

nell'acqua per tentare la fuga verso zone più elevate;

l'acqua torbida rende impossibile vedere dove si mettono i

piedi ed è quindi facile scivolare od inciampare per la

presenza di oggetti trascinati dall'acqua.

40

LE FRANE

Una frana avviene quando delle masse di roccia si

staccano da pendii più o meno ripidi e cadono, o scivolano,

verso il basso sotto l’azione della forza di gravità.

se il movimento franoso procede con lentezza

consentendo di abbandonare la zona, fatelo

rapidamente: la lentezza dell'avanzamento del fronte

non garantisce affatto che non possa accelerare

improvvisamente! La via di fuga migliore è ai lati del

fronte di frana. La distanza di sicurezza, a lato della

frana, è pari alla distanza che intercorre fra la nostra

posizione e il punto di distacco del materiale

se il movimento franoso procede velocemente è

necessario cercare riparo alle spalle di costruzioni

robuste od, in assenza di queste ultime, di grossi alberi

con radici profonde

qualora veniste sepolti da una frana, mentre i materiali

sono ancora in movimento, cercate di assumere una

posizione rannicchiata per creare una sacca d'aria

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NOTE

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NUMERI UTILI

Emergenza Sanitaria ............................... 118

Vigili del fuoco ............................... 115

Carabinieri ............................... 113

Polizia di Stato ............................... 112

Università degli Studi di Siena

Servizio di Prevenzione e Protezione 0577 586701

Servizio di Sorveglianza Sanitaria 0577 586753

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