Educazione al rispetto delle risorse naturali. Il diritto allacqua potabile Maria Eugenia Mancosu.

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Educazione al rispetto delle risorse naturali. Il diritto all’acqua potabile Maria Eugenia Mancosu

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Educazione al rispetto delle risorse naturali.

Il diritto all’acqua potabile

Maria Eugenia Mancosu

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L’acqua

è fondamentale

per la vita

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Ciclo dell’acqua• Il riscaldamento solare causa

l'evaporazione di parte dell'acqua superficiale di oceani, fiumi, laghi e organismi viventi.

• Il vapore acqueo così formatosi entra nell'atmosfera.

• Processi di condensazione portano l'acqua al suolo sotto forma di precipitazioni.

• Parte dell'acqua di precipitazione penetra nel suolo per  infiltrazione, mentre una parte dà origine ad un deflusso superficiale che arriva ai fiumi e quindi agli oceani.

• L'acqua che si infiltra nel sottosuolo costituisce riserve sotterranee, le falde acquifere.

 

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L’acqua: un bene prezioso

• Nonostante l'acqua sia un bene prezioso e una risorsa limitata, l'uomo ne fa un uso indiscriminato compromettendone la qualità e limitandone la disponibilità per sé e per gli altri esseri viventi.

• Tutte le attività dell'uomo richiedono, direttamente o indirettamente, l'utilizzo di acqua e gli usi che facciamo di questa risorsa producono un'alterazione delle sue caratteristiche originarie che può comprometterne l'utilizzo e contaminare i corpi idrici superficiali e sotterranei. E' necessaria pertanto un'oculata gestione di questa risorsa al fine di preservarla da ulteriore degrado.

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Quanta acqua per l’uomo• La quantità d’acqua presente sulla Terra è

formata per il 97% da acqua salata nei mari e negli oceani, mentre solo il 3% è formata da acqua dolce, quella che serve per gli usi civili, industriali e per l’irrigazione.

• Circa i ¾ delle acqua dolci, poi, sono immobilizzati nelle calotte polari e nei ghiacciai; la gran parte di ciò che resta va a finire nelle falde sotterranee.

• In conclusione, solo una piccolissima parte dell’acqua presente sulla Terra si trova nei laghi e nei fiumi o è presenta nell’atmosfera.

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Quanto bisogna bere?• Per mantenere il nostro equilibrio idrico si calcola che occorra

assumere circa due litri e mezzo di acqua, compresa però quella contenuta nel cibo.

• La disidratazione inizia quando il nostro corpo ha perso circa tre, quattro litri di acqua e se non si corre ai ripari si va incontro alla morte per sete.

• Dapprima la testa comincia a girare, la pelle diviene secca, compare un po' di febbre e si avverte un crescente senso di irritabilità e disorientamento.

• Quando la perdita di liquidi ammonta a otto litri la lingua è così gonfia che è difficile deglutire e non solo non si riesce a camminare ma le forze non bastano neppure per trascinarsi strisciando sul terreno.

• Poi la pelle si disidrata tanto da spaccarsi mentre i reni e il fegato non funzionano più; la febbre sale perchè il corpo non riesce a mantenere costante la propria temperatura interna.

• Infine il sistema nervoso perde la capacità di controllare il ritmo del respiro e il battito del cuore, sopraggiunge il coma e quindi la morte.

• Secondo studi recenti però non sarebbe soltanto la totale assenza di acqua a uccidere, potrebbe farlo anche la sua prolungata scarsità.

• Sembra infatti che quando l'acqua scarseggia l'organismo cerchi di limitare le sue necessità, in primo luogo inibendo la sensazione di fame, in questo modo si riduce la quantità di liquidi richiesta dall'intestino e dai reni, così le popolazioni che vivono nei luoghi colpiti dalla siccità sarebbero continuamente minacciate anche dal rischio di anoressia.

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Acqua per le colture• Per il suo normale funzionamento l'agricoltura può

contare sulle acque di pioggia o del sottosuolo, ma per ottenere una produttività più elevata l'agricoltura moderna deve ricorrere all'irrigazione per periodi più o meno lunghi dell'anno.

• In tutto il mondo, una percentuale compresa fra il 70 e l'80% dell'acqua attinta viene usata per l'irrigazione.

 • A livello mondiale, l'efficienza dei metodi di

irrigazione viene stimata inferiore al 40%; ciò significa che ben più della metà dell'acqua va sprecata.

• Gli sprechi sono dovuti a sistemi irrigui di concezione ormai superata, all'insufficiente manutenzione delle reti irrigue ed al basso costo dell'acqua, che non stimola il risparmio.

• Non esistono normative nazionali e comunitarie specifiche che impongano standard di qualità per le acque adibite ad uso irriguo.

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Scompensi idrici in Italia

• L'acqua non è disponibile nella stessa quantità in tutte le parti d'Italia a causa delle diverse caratteristiche climatiche, idrologiche ed orografiche.

• Mentre le regioni del Nord possono godere di risorse abbondanti e regolarmente disponibili, al Sud tale disponibilità è ridotta: sia in termini di precipitazioni (Puglia, Sicilia e Sardegna ricevono il 40-50% in meno delle precipitazioni delle regioni più piovose), sia in termini di risorse disponibili.

• Le regioni del Nord ne hanno il doppio di quanto serva, il Sud ne ha metà di quanto gliene occorra.

• Il Nord utilizza solo il 50% delle sue disponibilità idriche; Sicilia, Sardegna e Puglia coprono appena il 10/20% del proprio fabbisogno d'acqua.

• Per ciò che concerne l'uso delle risorse idriche in Italia, al Nord la domanda è maggiore (66%) a causa di una prevalente attività agricola e zootecnica a carattere intensivo e di un'accentuata concentrazione industriale, mentre nel Sud si riscontra una cronica carenza d'acqua per tutti gli usi.

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In Italia come va?

• L'Italia non è esente dall'emergenza acqua che colpisce e che potrebbe colpire con sempre maggiore intensità nei prossimi decenni il nostro pianeta.

• Nonostante ciascun italiano abbia, secondo il Wwf, una disponibilità teorica annua di 2.700 metri cubi a testa di acqua, la quantità reale crolla a 1100 metri cubi a causa dell'inquinamento delle falde e dei fiumi e della rete idrica vecchia e inadeguata, dove il 30% delle riserve si spreca per le perdite e gli allacciamenti abusivi.

• L'agricoltura è il settore che incide maggiormente sui consumi idrici, ma a causa delle perdite nella rete, il 70% dell'acqua trasportata per irrigare non raggiunge mai i campi, mentre l'abitudine consolidata a produrre frutta e verdura fuori stagione impoverisce drammaticamente la risorsa e rischia di degradare il suolo per ipersfruttamento.

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Un decalogo antisprechi1) Applicare ai rubinetti dei frangigetti: arricchiscono il getto di aria riducendo la fuoriuscita dell'acqua e consentendo quindi di risparmiarne notevoli quantità.

2) Riparare le perdite dei rubinetti: un rubinetto che gocciola ci fa perdere 4.000 litri di acqua all'anno.

3) Mettere in funzione le lavatrici e le lavastoviglie solo a pieno carico: il consumo energetico e idrico è il medesimo che a carico ridotto.

4) Fare la doccia invece del bagno e chiudere l'acqua quando ci si insapona.

5) Applicare allo scarico del water un sistema a manovella che permette di regolare la durata dello scarico.

6) Chiudere i rubinetti dell'acqua quando non serve (es. mentre ci laviamo i denti, ci facciamo la barba, ci insaponiamo, ecc.) e riaprirli solo quando dobbiamo risciacquarci.

7) Usare l'acqua con cui si lava verdura e frutta per innaffiare le piante.

8) Per lavare la macchina utilizzare secchi di acqua anziché l'acqua corrente.

9) Usare detersivi biodegradabili al 100%

10) Riutilizzare l'acqua di cottura della pasta per lavare i piatti: essa ha infatti potere sgrassante e permette quindi di usare meno detersivi oltre che favorire un risparmio dell'acqua.

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Carta europea dell’acqua

(promulgata a Strasburgo il 6 maggio 1968 dal Consiglio d'Europa)

• Non c'è vita senz'acqua. L'acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane.

• Le disponibilità d'acqua dolce non sono inesauribili. È indispensabile preservarle e, se possibile, accrescerle.

• Alterare la qualità dell'acqua significa nuocere alla vita dell'uomo e degli altri esseri viventi che da essa dipendono.

• La qualità dell'acqua deve essere tale da soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste; ma deve

specialmente soddisfare le esigenze della salute pubblica.

• Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita al suo ambiente naturale, essa non deve compromettere i possibili usi, tanto pubblici che privati, che di questo ambiente potranno essere fatti.

• La conservazione di un manto vegetale, di preferenza forestale, è essenziale per la salvaguardia delle risorse idriche.

• La buona gestione deve formare oggetto di un piano stabilito dalle autorità competenti.

• L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura.

• La gestione delle risorse idriche deve essere inquadrata nel bacino naturale, piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche.

• L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune che necessita di una cooperazione internazionale.

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Corno d’Africa: emergenza siccità• Le economie di Etiopia ed Eritrea, fondate

sull’agricoltura e sulla pastorizia, sono state devastate da quattro anni di siccità e dalla guerra (terminata solo nel 2000).

• Molti raccolti sono andati perduti e un gran numero di fonti d’acqua sono prosciugate, mentre la moria di bestiame ha ulteriormente ridotto i mezzi di sussistenza delle popolazione, privandola di alimenti di base quali la carne e il latte.

• La popolazione del Corno d’Africa è ormai ridotta allo stremo: le migrazioni forzate, dovute al progressivo inaridimento del territorio, stanno ulteriormente fiaccando la resistenza di donne e bambini, più esposti a malattie facilmente prevenibili, alla malnutrizione e alla sete, alle prevaricazioni e alle violenze.

• Si stima che in Etiopia ed Eritrea il 60-80% delle malattie sia dovuto alla malnutrizione e a infezioni facilmente prevenibili.

Anche la scuola è a rischio: i bambini sono costretti ad abbandonarla per la mancanza di risorse, le scuole sono prive di acqua potabile. L’UNICEF sta operando sia per garantire il regolare funzionamento delle strutture scolastiche e il diritto dei bambini all’istruzione, sia per riparare i punti di rifornimento idrico danneggiati dalla guerra o prosciugati a causa della siccità, costruendone al contempo di nuovi.

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Peggioramento delle risorse idriche• Conseguenze sull'uso potabile: l'acqua da bere sarà sempre

meno disponibile e sarà sempre più difficoltoso renderla potabile.

• Aumenterà il rischio di attingere dai pozzi: – acque contaminate dai nitrati – acque caratterizzate da un'eccessiva durezza causata da

scarichi civili, scarichi dei cantieri edili, ecc… – acque soggette a contaminazioni fecali da coliformi che

possono provocare: febbri tifoidi, dissenteria, colera e da streptococchi anche più resistenti dei precedenti alla clorazione (usata per disinfettare le acque)

• Conseguenze sull'uso irriguo: se diminuirà la qualità delle acque per l'irrigazione ne risentiranno i raccolti spesso destinati ad usi alimentari.

• Conseguenze sull'uso industriale: l'aumento della durezza causa fenomeni d'incrostazione nelle tubature e nei macchinari, costringendo ad una maggior manutenzione degli impianti, con conseguente aumento dei costi.

• Conseguenze sull'uso ricreativo: le varie forme di fruizione pubblica dei corsi d'acqua, come la balneazione, la pesca, il canottaggio e il birdwatching, verranno penalizzate con conseguente danno al turismo.

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Conclusione

Salvaguardando le risorse,potremo avere acqua potabile di buona qualità anche in futuro.

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L’acqua di casa - • L’acqua che esce dai rubinetti di casa vostra ha buon sapore?• La consumate regolarmente come bevanda o, di preferenza, bevete acqua

minerale?• La quantità d’acqua che avete a disposizione in casa è sempre sufficiente

ai bisogni?• Conoscete il consumo d’acqua della vostra famiglia?• Potete trovare i dati leggendo le bollette di pagamento. Se dividete il

consumo d’acqua complessivo per il numero dei componenti delle vostra famiglia, potete calcolare il consumo medio annuo per persona. Raccogliete di dati di tutta la classe e tracciate un grafico di confronto.

• Siete a conoscenza di episodi accaduti nella vostra città o nella vostra zona che hanno reso l’acqua del rubinetto non potabile per un certo tempo?

• Conoscete città o zone del nostro Paese dove vi è scarsità d’acqua? Ne conoscete le ragioni? Vi possono essere dei rimedi?

• Qual è la situazione dei corsi d’acqua della vostra Regione?• Qual è il loro stato d’inquinamento? Siete a conoscenza di alcune

circostanze particolari che determinano questo inquinamento? Siete a conoscenza di iniziative, prese dalla Regione, che hanno lo scopo di diminuire l’inquinamento?