EDITORIALE Nuova Serie N. 7 - DICEMBRE 2011 INCONTRO … · Libera Università di Neuroscienze...

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Il 19 dicembre scorso si è tenuto a Roma, promosso dal CD SNO, il se- condo incontro annuale con i Coordi- natori Regionali. È un appuntamento assai importante sia per il manteni- mento di un rapporto osmotico fra centro e periferia sia, soprattutto, per incentivare la programmazione delle attività SNO per il 2012. Rappresen- tate sostanzialmente tutte le realtà re- gionali attive. L’attività della Sezione Campano-Molisana è stata illustrata da Sergio Acampora (già Presidente Nazionale SNO) e dal Collega Gio- vanni Grillea (che è anche rappresen- tante della Sezione Giovanile SNO per l’ambito neuroradiologico). Han- no sottolineato il positivo incremento di iscrizioni con l’acquisizione di nuovi soci e indicato la necessità di un ruolo formativo della SNO, soprattut- to verso i giovani cultori delle neuro- scienze. Giulio Fiorenza, della SNO Calabrese, ha ricordato che la loro realtà attuale è frutto di un cambia- mento in atto, ma vi sono evidenti se- gnali di positiva presenza sul territo- rio. La prossima primavera è in pro- gramma un rilevante convegno sulle “emorragie cerebrali” che coinvolgerà a pieno titolo tutte le componenti pro- fessionali della SNO. Bruno Passa- rella, della Sezione Apulo-Lucana, ha ribadito ulteriormente il fatto di diven- tare, anche con la capacità formativa della SNO, protagonisti della propria professionalità. Ha illustrato, inoltre, SOMMARIO Incontro con i Coordinatori Regionali SNO Immunoglobuline e CIDP Orgogliosi di ciò che facciamo Norme per la richiesta del patrocinio SNO: cambiano le regole Campagna rinnovo quote sociali Fondazione Italiana Parkinson Libera Università di Neuroscienze “Anemos” La chiamarono Spagnola ma venne dal mare Proposte di Lettura EDITORIALE INCONTRO CON I COORDINATORI REGIONALI SNO NO NOTIZIARIO UFFICIALE DELLA SNO TIZIARIO UFFICIALE DELLA SNO SOCIETÀ DEI NEUROLOGI, NEUROCHIRURGHI E NEURORADIOLOGI OSPEDALIERI N. 7 - DICEMBRE 2011 ISSN 1124-1403 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/TN Bollettino - periodico di informazione Nuova Serie N. 7 - DICEMBRE 2011 Comitato Redazionale CONSIGLIO DIRETTIVO SNO PRESIDENTE: Massimo de Bellis PAST PRESIDENT: Marcello Bartolo vICE PRESIDENTI: Enrico Cotroneo, Maurizio Melis, Angelo Taborelli PRESIDENTE ELETTO: Giuseppe Neri SEGRETARIO: Bruno Zanotti TESORIERE: Davide Zarcone CONSIGLIERI: Marco Aguggia, Mauro Campello, Alfonso Ciccone, Claudio Gasperini, Salvatore Mangiafico, Roberto Marconi, Daniele Orrico, Maria Grazia Piscaglia, Marina Rizzo, Antonino Vecchio CDA SNO SERVICE PRESIDENTE: Domenico Consoli CONSIGLIERI: M. Bartolo, D. Guidetti, M. Melis, G. Ottonello, M.G. Piscaglia, F. Rasi, A. Taborelli, B. Zanotti Autorizzazione del Tribunale di Trento del 31.05.82 - Iscrizione Registro della Stampa n. 379 e Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n. 3810 - Bimestrale. Editore: new MAGAZINE s.r.l., via dei Mille 69, 38122 Trento. Direzione, Redazione, Pubblicità: new MAGAZINE edizio- ni, viale Rovereto 51, 38122 Trento. www.newmagazine.it Stampa: Nuove Arti Grafiche, via dell'Òra del Garda 25, ZI settore A, 38121 Gardolo (TN). Numero singolo: 1,00 euro. Direttore Responsabile: Angelo Gaccione Responsabile Redazione: Angela Verlicchi Redazione: [email protected] Il materiale ricevuto anche se non pubblicato non ver- rà restituito. Il contenuto degli articoli pubblicati non ri- specchia necessariamente la posizione dell’Editore. Gli Autori scrivono e sviluppano liberamente le loro opi- nioni, delle quali assumono ogni responsabilità legale e morale. Utilizzazione libera dei testi, citando la fonte. Il Bollettino è stampato su carta ecologica che non contiene acidi, cloro ed imbiancante ottico. Periodico riservato ai soci. Distribuito agli iscritti alla SNO in regola con la quota sociale. © Copyright 2011 by new MAGAZINE s.r.l.

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Il 19 dicembre scorso si è tenuto aRoma, promosso dal CD SNO, il se-condo incontro annuale con i Coordi-natori Regionali. È un appuntamentoassai importante sia per il manteni-mento di un rapporto osmotico fracentro e periferia sia, soprattutto, perincentivare la programmazione delleattività SNO per il 2012. Rappresen-tate sostanzialmente tutte le realtà re-gionali attive. L’attività della SezioneCampano-Molisana è stata illustratada Sergio Acampora (già PresidenteNazionale SNO) e dal Collega Gio-vanni Grillea (che è anche rappresen-tante della Sezione Giovanile SNOper l’ambito neuroradiologico). Han-no sottolineato il positivo incrementodi iscrizioni con l’acquisizione dinuovi soci e indicato la necessità di unruolo formativo della SNO, soprattut-to verso i giovani cultori delle neuro-scienze. Giulio Fiorenza, della SNOCalabrese, ha ricordato che la lororealtà attuale è frutto di un cambia-mento in atto, ma vi sono evidenti se-gnali di positiva presenza sul territo-rio. La prossima primavera è in pro-

gramma un rilevante convegno sulle“emorragie cerebrali” che coinvolgeràa pieno titolo tutte le componenti pro-fessionali della SNO. Bruno Passa-rella, della Sezione Apulo-Lucana, haribadito ulteriormente il fatto di diven-tare, anche con la capacità formativadella SNO, protagonisti della propriaprofessionalità. Ha illustrato, inoltre,

SOMMARIO

■ Incontro con i Coordinatori Regionali SNO

■ Immunoglobuline e CIDP

■ Orgogliosi di ciò che facciamo

■ Norme per la richiesta del patrocinioSNO: cambiano le regole

■ Campagna rinnovo quote sociali

■ Fondazione Italiana Parkinson

■ Libera Università di Neuroscienze“Anemos”

■ La chiamarono Spagnola ma venne dal mare

■ Proposte di Lettura

EDITORIALE

INCONTROCON I COORDINATORI

REGIONALI SNO

NONOTIZIARIO UFFICIALE DELLA SNOTIZIARIO UFFICIALE DELLA SNOSOCIETÀ DEI NEUROLOGI, NEUROCHIRURGHI E NEURORADIOLOGI OSPEDALIERI

N. 7 - DICEMBRE 2011 ISSN 1124-1403

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Bollettino - periodico di informazioneNuova Serie N. 7 - DICEMBRE 2011

Comitato Redazionale

CONSIGLIO DIRETTIVO SNO

PRESIDENTE: Massimo de BellisPAST PRESIDENT: Marcello BartolovICE PRESIDENTI: Enrico Cotroneo,

Maurizio Melis,Angelo Taborelli

PRESIDENTE ELETTO: Giuseppe NeriSEGRETARIO: Bruno ZanottiTESORIERE: Davide ZarconeCONSIGLIERI: Marco Aguggia,

Mauro Campello,Alfonso Ciccone,Claudio Gasperini,Salvatore Mangiafico,Roberto Marconi,Daniele Orrico,Maria Grazia Piscaglia,Marina Rizzo,Antonino Vecchio

CDA SNO SERVICE

PRESIDENTE: Domenico ConsoliCONSIGLIERI: M. Bartolo, D. Guidetti,

M. Melis, G. Ottonello, M.G. Piscaglia,F. Rasi, A. Taborelli, B. Zanotti

Autorizzazione del Tribunale di Trento del 31.05.82 -Iscrizione Registro della Stampa n. 379 e Registro degliOperatori di Comunicazione (ROC) n. 3810 - Bimestrale.Editore:new MAGAZINE s.r.l., via dei Mille 69, 38122 Trento.Direzione, Redazione, Pubblicità: new MAGAZINE edizio-ni, viale Rovereto 51, 38122 Trento. www.newmagazine.itStampa: Nuove Arti Grafiche, via dell'Òra del Garda 25, ZIsettore A, 38121 Gardolo (TN). Numero singolo: 1,00 euro.Direttore Responsabile: Angelo GaccioneResponsabile Redazione: Angela Verlicchi

Redazione: [email protected]

Il materiale ricevuto anche se non pubblicato non ver-rà restituito. Il contenuto degli articoli pubblicati non ri-specchia necessariamente la posizione dell’Editore.Gli Autori scrivono e sviluppano liberamente le loro opi-nioni, delle quali assumono ogni responsabilità legalee morale. Utilizzazione libera dei testi, citando la fonte.

Il Bollettino è stampato su carta ecologica chenon contiene acidi, cloro ed imbiancante ottico.

Periodico riservato ai soci. Distribuito agli iscrittialla SNO in regola con la quota sociale.

© Copyright 2011 by new MAGAZINE s.r.l.

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le iniziative culturali già varate ed inprogrammazione nella sua area. Entu-siastica, seppur impostata sul pragma-tismo, la relazione del Collega Pa-squale Palumbo della costituenda Se-zione Toscana. Molte nuove iscrizioni,al varo tante iniziative. Fa da contral-tare Pietro Amistà della Sezione Tri-veneta, che sta andando verso la rico-stituzione dopo un periodo, per alcunifin troppo lungo, di esistenza del coor-dinamento periferico al di fuori di pre-cise regole di corretta gestione.Articolato ed estremamente propositi-

vo il contributo di Placido Bramanti,della Sezione Siciliana, che dopo unperiodo di oblio sta progredendo con ilpiede giusto. Ha puntato molto sulleiniziative per motivare l’affiliazione esulla formazione dei giovani Colleghi(e, perché no, sull’aggiornamento deipiù anziani). Le Sezioni della Lom-bardia e della Sardegna sono staterappresentate, in mancanza dei Coor-dinatori titolati assenti per impegniistituzionali, rispettivamente da Davi-de Zarcone e da Maurizio Melis. LaSezione Laziale era rappresentata da

Claudio Gasperini. A fine incontro, ilSegretario SNO ha rammentato a tuttii Coordinatori l’opportunità di utiliz-zare il Bollettino SNO come organo diinformazione per promuovere le ini-ziative locali. L’abituale incontro con iCoordinatori Regionali ha quindi por-tato ad una mattinata fitta di informa-zioni, scambi di opinioni e strategieoperative che vedranno la presidenzaSNO, nella figura di Massimo de Bel-lis, nonché il Direttivo tutto, impegna-ti affinché il propositivo diventi realtàtangibile per tutti i soci.

2 Periodico di informazione

In relazione alla terapia della Po-lineuropatia Infiammatoria CronicaDemielinizzante (CIDP) viene segna-lata contestazione di congruità deltrattamento con Immunoglobuline e.v.(IVIg) da parte di organismi di con-trollo regionali e nazionali. Il problema non è solo accademicoma coinvolge molti specialisti neuro-logi nella pratica quotidiana, in quan-to la CIDP è la più comune neuropa-tia autoimmune cronica acquisita. La CIDP non è una malattia omoge-nea e differenti sottotipi rispondonoin modo peculiare a diverse terapie.La Task Force dell’EFSN (EuropeanFederation of Neurological Societies)individua la terapia con IVIg (Recom-

mendation Level A) o i corticosteroidi(Recommendation Level C) comeprincipali terapie della CIDP sensiti-vo-motoria. Nella forma motoria purail trattamento iniziale raccomandato,sebbene come Good Practice Point

(GPP), è ancora una volta la terapia

COMUNICATO SNO

IMMUNOGLOBULINE E CIDP 3. solo uno dei trial inclusi nella re-visione ha previsto un follow-up alungo termine, evidenziando che ilbeneficio del trattamento con im-munoglobuline persisteva per 24-48 settimane rispetto al placebo.

In considerazione delle evidenze at-tuali il trattamento con immunoglo-buline endovena nella CIDP appareun’opzione terapeutica valida ed inalcuni casi irrinunciabile.

BIBLIOGRAFIA

1. Van den Bergh PY, Hadden RD, Bouche P,Cornblath DR, Hahn A, Illa I, Koski CL, LégerJM, Nobile-Orazio E, Pollard J, Sommer C,van Doorn PA, van Schaik IN; EuropeanFederation of Neurological Societies; Periphe-ral Nerve Society. European Federation ofNeurological Societies/Peripheral Nerve So-ciety guideline on management of chronic in-flammatory demyelinating polyradiculoneuro-pathy: report of a joint task force of the Euro-pean Federation of Neurological Societies andthe Peripheral Nerve Society - first revision.Eur J Neurol 2010; 17 (3): 356-363. Erratumin: Eur J Neurol 2011; 18 (5): 796.

2. Eftimov F, Winer JB, Vermeulen M, de HaanR, van Schaik IN. Intravenous immunoglobu-lin for chronic inflammatory demyelinatingpolyradiculoneuropathy. Cochrane DatabaseSyst Rev 2009 Jan 21; (1): CD001797. Last as-sessed as up-to-date: November 23, 2010.

con IVIg. Nel caso di inefficacia dellaterapia IVIg e dei corticosteroidi do-vrebbe essere presa in considerazionela plasmaferesi (Recommendation Le-

vel A). In caso di risposta inadeguatao di necessità di dosaggi elevati deltrattamento iniziale viene raccoman-data (GPP) una terapia di combina-zione o l’associazione con un farma-co immunomodulante o immunomo-soppressivo(1).Una recente revisione Cochrane(2)

prende in esame 7 trial clinici rando-mizzati, 5 contro placebo, uno controcorticosteroidi, uno contro plasma ex-change, per un totale di 287 parteci-panti, e conclude che le immunoglo-buline e.v.:1. migliorano la disabilità per almeno

2-6 settimane rispetto al placebocon un Number Needed to Treat(NNT) di 3;

2. non sono dimostrabili differenze ri-spetto al trattamento con plasma ex-change o prednisone per via orale;

Roma - 9/12 maggio 2012 - ATAHotel Villa Pamphili

LII CONGRESSO NAZIONALE SNO

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Il Presidente SNO, fra i vari ruoli isti-

tuzionali ha anche quello di interveni-

re a varie iniziative scientifiche loca-

li, proposte dai vari Coordinatori

Regionali. Questo al fine di sottoli-

neare ancora di più che la concessio-

ne del patrocinio SNO non è un puro

atto formale, ma un fattivo supporto

per la riuscita al meglio dell’evento.

Alla recente giornata sulla gestione e

le complicanze nei casi di stroke tenu-

tasi a Rovigo (15 novembre 2011), il

Presidente de Bellis nel suo discorso

di apertura ha affrontato alcuni punti

che vale la pena di rammentare.

“Non vi è mai capitato di pensare cheaprire un convegno è un po’ comepartecipare ad una festa? Si percepi-sce un’aria di attesa e trepidazione esi sente un costante mormorio di sot-tofondo. C’è un programma, ma nes-suno sa per certo quello che accadràdavvero!Oggi ho il grande piacere di darvi ilbenvenuto ed il saluto, in qualità diPresidente della SNO e a nome ditutto il Consiglio Direttivo, a questainteressantissima Riunione sulla ‘Ge-stione delle complicanze mediche echirurgiche in Stroke Unit’. So già che apprezzerete le parole deinostri relatori, che vi parleranno dicose molto importanti, ma vorreianche che le ascoltaste con estremointeresse, perché è l’interesse nei con-fronti degli argomenti trattati cherende utile un convegno. L’obiettivo èquello di stimolarvi e, soprattutto, diaccrescere il vostro interesse.Il medico è sempre più chiamato adoperare per conservare o far recupera-re al paziente la condizione di benes-sere anche attraverso il “controllo”dei fattori di rischio che anticipano il“momentum” dell’intervento. Questa evoluzione scientifica, sociale

ciò che siamo. Perciò non ascoltatechi dice che il mondo del lavoro èsolo pieno di squali o chi ridimensio-na ciò che fate. Il nostro lavoro con-tribuisce per la sua parte al progettoSalute.Dipende da noi, quindi, fare del no-stro meglio e sfruttare appieno le no-stre capacità. Come fanno gli atleti, dobbiamo alle-narci e cercare sempre di migliorareed anche imparare dall’operato deiGrandi del nostro settore.Viviamo in un mondo estremamentecompetitivo, in cui la tecnologia e leesigenze cambiano in continuazione. Non possiamo permetterci di starefermi, dobbiamo costantemente ag-giornarci, pur mantenendo il nostrostile e la nostra professionalità disempre.Perciò, i convegni non sono solo im-portanti, ma sono fondamentali per lasopravvivenza delle Neuroscienze.Infine, vorrei aggiungere che ‘Uno’degli aspetti più importanti dei conve-gni è che ci danno anche un’ottimaopportunità per incontrare Colleghicon cui condividere problemi, scopri-re soluzioni e scambiarsi opinioni.È bello ritrovarsi e diventare amici oconsolidare le amicizie. In un mondoostile come questo, gli amici sono unbene prezioso e con la SNO abbiamola possibilità di stare con chi fa partedel nostro mondo e che condivide ilnostro lavoro, quindi approfittatene,scambiatevi idee ed ascoltatevi l’unl’altro.”

Massimo de Bellis

Presidente Nazionale SNO

e culturale prospetta grandi opportu-nità e pone, al contempo, gravi pro-blemi. È, infatti, ben nota la differen-za tra individui nella risposta allecure, una variabilità che inizia dallagenetica. Taluni guardano con interes-se alla medicina “predittiva”, ossia astrategie finalizzate a predire in fasepre-clinica i cambiamenti nello statodi salute. Si ritiene che conoscere lapredisposizione alla malattia di cia-scun singolo soggetto consentirebbedi monitorarne l’evoluzione e di pro-porre interventi idonei a prevenire lafase clinica conclamata o a controllar-la, impiegando terapie più mirate especifiche.Ma, l’accento posto sulla prevenzionedelle malattie, benché apparentemen-te accattivante, rischia di allontanareda un modello bio-psico-sociale, cen-trato sulla persona, ed indirizzaresempre più verso un modello contrat-tualistico, centrato sulla malattia osulla pre-malattia e sull’applicazionedi cure standard evidence based.Il concetto di “personalizzazione del-la cura” si coniuga indissolubilmentecon quello dell’indipendenza delleimposizioni burocratiche, dai vincoliaziendali, dalle lusinghe dei portatoridi interesse, dalle sudditanze scienti-fiche, dalle strumentalizzazioni deimedia e di chi li finanzia ed indipen-denza dal bisogno economico.Ciò non significa affatto che sia ne-cessario resistere nella ‘Turris Ebur-nea’, ma anzi che occorre coniugareintelligentemente e prudentemente in-novazione e tradizione, usando la tec-nologia e la telematica per ottenereconcreti vantaggi, mantenendo tutta-via ben saldi i paradigmi fondantidella professione.Vorrei anche esortarvi ad essere orgo-gliosi di ciò che fate. È il nostro lavo-ro, alla fine, che ci permette di essere

N. 7 - Dicembre 2011 3

INTERVENTO DEL PRESIDENTE SNO

ORGOGLIOSI DI CIÒCHE FACCIAMO

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Fortemente voluta dal Presidente de

Bellis la regolamentazione delle nor-

me inerenti la richiesta di patrocinio

SNO da parte di organizzatori di atti-

vità scientifiche affini alle neuro-

scienze. D’ora in avanti tutte le ri-

chieste dovranno essere uniformate,

si dovranno rispettare alcune regole,

sia formali sia sostanziali, per accede-

re all’utilizzazione del logo SNO. Sa-

rà necessario compilare un form (sca-

ricabile dal sito: www.snoitalia.it) ed

inviarlo, unitamente al programma

dell’evento, via mail al seguente indi-

rizzo: [email protected]

Le richieste di patrocinio scientifico

dovranno essere sottoposte all’atten-

zione del Consiglio Direttivo SNO al-

meno 60 giorni prima della data del-

l’evento.

Condizione preliminare per la richie-

sta di patrocino è che il Presidente del

Congresso, o un membro del Comita-

to Scientifico, sia un Socio SNO in

regola con la quota associativa.

Il Consiglio Direttivo SNO si pronun-

cerà relativamente alla concessione

del patrocinio richiesto nella prima

seduta utile dal momento della rice-

zione della richiesta.

Una volta concesso il patrocinio, il

programma definitivo del Congresso

sarà pubblicato sul sito web della

SNO e ne verrà data notizia sul “Bol-

lettino SNO”.

(come può accadere per l’adesione ad

altre Società Scientifiche) si presup-

pone che la mancata attiva partecipa-

zione al sostentamento della SNO sia

indicatore della percezione di una

scarsa utilità della Società stessa. Per

questo è partita una impegnativa cam-

pagna di rinnovo delle quote sociali

SNO, facendo definitivamente chia-

rezza fra chi si identifica nella SNO

stessa e chi invece è ancora iscritto,

ma con nessuna volontà partecipativa.

Entro il prossimo gennaio è quindi

possibile, oltre che rinnovare la quota

sociale per il 2012, sanare le proprie

morosità secondo questo schema:

- 50,00 euro per la quota 2011;

- 50,00 euro per la quota 2010;

- forfettariamente 50,00 euro per gli

anni antecedenti il 2010.

Chi non adempierà in tempo utile alla

regolarizzazione, da giugno 2012 non

sarà più considerato socio SNO, non

riceverà più la newsletter ed il Bollet-

tino, non riceverà la nuova Rivista

SNO e non potrà più fruire dello

“sconto soci” per l’iscrizione agli e-

venti SNO. Così facendo probabil-

mente in numero assoluto si perderà

qualche socio, ma perdere della za-

vorra spesso vuol dire andare più ve-

loci, non fosse altro che la SNO può

comunque risparmiare sulle comuni-

cazioni a Soci morosi che sono tenuti

inutilmente nel listato. Chiarezza, pu-

lizia, rigore, rispetto delle regole sono

l’inizio per la riuscita di ogni buona

impresa.

4 Periodico di informazione

L’adesione ad una Società, specie se

scientifica, si basa esclusivamente sul-

l’affinità intellettuale ed il termometro

per comprendere la reale funzione del

consesso è quanti siano numericamen-

te i soci e quanto ci tengono a rimane-

re in pari con il versamento delle quo-

te sociali. Una volta formalizzata l’a-

desione alla SNO, il mantenimento

dello stato di socio comporta il versa-

mento, entro gennaio, della quota so-

ciale che, da molti anni, è ancorata al

tetto dei 50,00 euro. Partendo dal pre-

supposto che il non tempestivo rinno-

vo o la non adesione non può essere

dovuta all’esosità della quota sociale

NOTIZIE SNO

NORME PER LA RICHIESTADEL PATROCINIO SNO:CAMBIANO LE REGOLE

NOTIZIE SNO

CAMPAGNA RINNOVOQUOTE SOCIALI

Primo seminario monotematico SNO Sicilia

“LE DEMENZE”

Coordinatore Regionale SNO: P. BRAMANTI

Acate (RG), 25 febbraio 2012Castello dei Principi di Biscari

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La “Fondazione Italiana Parkinson”(www.fondazioneitalianaparkinson.it)(FIP) ha avuto il suo debutto il 23 no-vembre 2011, a Palermo, nell’ambitodel I Corso Nazionale di Formazione

e Aggiornamento “Parkinson: dalla

ricerca alla qualità di vita”.La FIP, presieduta da Marina Rizzo,nasce con lo scopo di promuovere laricerca scientifica per la malattia diParkinson, con attenzione al migliora-mento della “qualità di vita” dellePersone affette da questa malattia.In quest’ottica si è svolto il primo in-contro nazionale, ospitato nello stori-co Palazzo Steri, oggi sede del Ret-torato, alla presenza del Rettore del-l’Università di Palermo, Roberto La-galla, del Preside della Facoltà di Me-dicina, Giacomo De Leo, e del Presi-dente Nazionale della SNO, Massimode Bellis, insieme al CoordinatoreRegionale SNO, Placido Bramanti.I componenti del Comitato Scienti-fico e della Commissione Etica dellaFondazione hanno dato vita ad un in-contro multidisciplinare che ha visto aconfronto gli esperti della malattia diParkinson con medici di diverse spe-cialità e con gli ingegneri dedicati allaautomazione ed alla domotica.A conclusione della prima giornata, lavisita delle Case Eco-intelligenti pres-so il Campus Urbano, progetto delDipartimento CIRIAS (Centro Inter-

dipartimentale di Ricerca in Ingegne-ria) dell’Università di Ingegneria diPalermo che ha ottenuto il riconosci-mento di “Italia degli Innovatori” daparte del Consiglio dei Ministri. Lacollaborazione tra la FIP e il CIRIASdarà via al progetto finalizzato adadattare alcune di queste strutture alleesigenze delle Persone con malattia diParkinson.Rientrano tra i futuri progetti dellaFondazione anche i temi affrontatinella seconda giornata: “i fattori di ri-schio genetici ed ambientali”, “la te-lemedicina” e” la gestione delle ur-genze del parkinsoniano”.Ampio spazio è stato inoltre dedicatoagli aspetti etici della ricerca. Un arti-colato dibattito hanno suscitato temicome - la ricerca clinica indipendente- la sperimentazione in ospedale - e -l’autonomia dello sperimentatore. Larelazione di Giuseppe Neri ha inveceposto l’attenzione sul ruolo del mala-to nell’ambito della ricerca scientifi-ca: oggetto o soggetto della sperimen-tazione?A conclusione delle due giornatedense di relazioni scientifiche, la pre-sentazione del progetto “logopediacorale con la musica” realizzato conl’Azione Parkinson in Sicilia (APIS)di Palermo. L’esibizione del coro “Gli Amici diJames” è stata la dimostrazione di

come anche tecniche di logopedia,difficili, noiose e non sempre rimbor-sate dal SSN, possano trasformarsi inoccasione di incontri gioiosi, antidotoalla solitudine ed alla depressione chespesso la malattia comporta (senzaconsiderare l’abbattimento dei costi,aspetto oggi non trascurabile).Il primo incontro nazionale della Fon-dazione Italiana Parkinson si è con-cluso, quindi, con gli allegri canti si-ciliani degli “Amici di James” chehanno salutato i partecipanti con l’in-vito all’anno prossimo.

N. 7 - Dicembre 2011 5

PALERMO: CORSO NAZIONALE 2011

FONDAZIONE ITALIANAPARKINSON

Roberto Lagalla, Rettore Univ. di Palermo,e sulla destra, Marina Rizzo, Presidentedella FIP e Consigliere Nazionale SNO.

Giuseppe Neri,Presidente-eletto della SNO.

Lucilla Bossi, Presidente di ParkinsonItalia, la Confederazione Italiana delle

Associazioni Parkinson.Esibizione del coro

“Gli Amici di James”.

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“La vera università si dovrà forse

spostare nelle case della gente

e assegnerà titoli

la cui sola garanzia sarà costituita

dai nomi degli studiosi

che firmano i certificati”

J.M. Coetzee, Premio Nobel per la Letteratura 2003

(da “Diario di un anno difficile”)

È possibile, fuori dal mondo accade-mico, essere non solo medici, ma pro-muovere, ad altissimi livelli, la cultu-ra scientifica e non solo quella? Pareproprio di sì. Marco Ruini, socio SNOdal 1989, ne sembra proprio l’incar-nazione. Doppia specializzazione aParma ed a Modena, in Neurologia eNeurochirurgia, fino al 2003 è statoResponsabile per la Neurotraumatolo-gia presso l’Ospedale Civile “S. Ma-ria” di Reggio Emilia. Poi ha decisodi scommettere solo e soltanto su sestesso, divenendo Direttore del Cen-

tro Medico Anemos di Reggio Emilia,coordinando un’équipe di Colleghineurochirurghi (ed altre specialitànell’ambito delle neuroscienze) cheprestano la loro opera in numerosestrutture ospedaliere del reggiano edel mantovano. Ma quando si ha a

che fare con Ruini è come avere a chefare con una matrioska: prima di arri-vare al seme centrale bisogna scopri-re vari aspetti della stessa figura.Infatti, diretta gemmazione del Cen-tro Medico è la Libera Università di

Neuroscienze.❐ Chiediamo direttamente a Ruini

cosa, in concreto, rappresenti questa

Università.

“La Libera Università di Neuroscien-

ze Anemos è una delle risorse del-l’Associazione Culturale Anemos, for-malmente costituita il 5 marzo 2009,ma attiva fin dal 2003. L’Associazionesi pone come obiettivo primario la dif-fusione delle conoscenze, della ricercascientifica e degli scambi culturali nelcampo della medicina, in special mo-do nelle neuroscienze, ma senza trala-sciare di contaminarsi con escursioninelle arti, nell’umanesimo, nella filo-sofia e nella sociologia. La LiberaUniversità si prefigura quindi comestrumento operativo, anzi, uno deglistrumenti operativi per raggiungerequesto scopo. Per questo ha stipulatoaccordi con altre Università realizzan-do corsi, conferenze, convegni suvarie tematiche con docenti di elevatoprofilo, garanzia assoluta per i discen-ti che frequentano le nostre attività.”❐ Chi può frequentare la Libera

Università di Neuroscienze?

“La Libera Università è aperta a tutti,non solo ai cultori delle neuroscienze.Per medici, psicologi, fisioterapisti,infermieri ed educatori professionalivengono riconosciuti crediti ECMche attestano la pertinenza e la rile-vanza dei temi trattati.”❐ Quali altri strumenti culturali mette

a disposizione l’Associazione Anemos?

“Il Centro Anemos è dotato di unaBiblioteca per gran parte costituita davolumi inerenti il tema delle Neuro-scienze. In particolare possiamo tro-

vare nella biblioteca testi contempo-ranei e recentissime edizioni su temidi Neurologia, Neurochirurgia, Psi-chiatria e Psicologia. È inoltre presen-te un’importante e affascinante sezio-ne di testi scientifici storici, quali a-tlanti anatomici e trattati d’epoca cheoffrono un interessante spaccato dellastoria delle Neuroscienze. Non man-ca, inoltre, una sezione dedicata ai pe-riodici, sempre inerenti il campo delleNeuroscienze. Questo nucleo centralerappresenta solo il punto di partenzadi un progetto di più ampio respiro di‘biblioteca diffusa’. L’AssociazioneAnemos desidera promuovere la co-stituzione di un catalogo di testi scien-tifici messi a disposizione da medici estudiosi delle scienze mediche”.❐ Cos’altro ancora?

“L’Università ha dato vita, nel 2010,ad un periodico, denominato ‘Neuro-

scienze Anemos’ si tratta di un trime-strale che, come ricordato nel sottoti-tolo alla testata, si occupa di scienzecognitive, patologia clinica e filosofiadella mente. In tempi di diffuso de-grado ci è sembrata una necessità pro-vare a ripartire da un’idea culturale edi confronto dialettico.La rivista è veicolo soprattutto dellelezioni magistrali tenute dai nostri do-centi in occasione dei seminari o deicorsi. Tutto il materiale è originale esi rivolge non solo ad un pubblicoestremamente specialistico, anche sela trattazione è approfondita e docu-mentata.”❐ A questo punto ci viene nuovamen-

te da chiedere: cos’altro ancora?

“È presto detto. Naturale complemen-to di qualsiasi attività scientifica, conspirito accademico, seppure libera, èla produzione libraria. Dal 2009 ab-biamo attivato due collane di libriAnemos, “Neuroscienze” e “Lettera-

tura”, dotate di codici ISBN e con dif-

6 Periodico di informazione

ATTIVITÀ DEI SOCI

LIBERA UNIVERSITÀDI NEUROSCIENZE “ANEMOS”

Dove ha sede la Libera Università di Neu-roscienze Anemos di Reggio Emilia.

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fusione nazionale. La collana scienti-fica, diretta da Arcangelo dell’Anna,Collega Psicoanalista, è iniziata conla pubblicazione di un libro-intervistadi Andrea Zanzotto dal titolo ‘Qual-

cosa di necessariamente futile’. Fral’altro, del tutto recentemente si è ag-giunto un altro importante titolo ‘La

cleptomane derubata’ di GiancarloAlfano dell’Università di Napoli. Inquesto volume si parla di psicoanalisi,letteratura e storia culturale tra Otto- eNovecento, partendo dalla tesi di dot-torato di Jacques Lacan del 1932.”Noi sappiamo che non tutta l’attivitàche vede promotore Ruini si esauriscequi, ma una breve intervista non puòscoprire che alcuni strati della matrio-ska, e che, inoltre, in cantiere c’èanche dell’altro, ma ne riparleremo atempo debito. Invece, è importante sottolineare unaspetto che valorizza, se ce ne fossebisogno, ancora di più lo spirito con ilquale Ruini affronta qualsiasi espe-rienza, sia essa di sala operatoria, dididattica, di divulgazione culturale edi coerenza etica nella vita. Parliamodi uno degli aspetti del suo impegnocivile: il volontariato per i Paesi e-mergenti. Il gruppo di Ruini ed amici(gruppo di matrice laica) ha scelto, daqualche anno, di associarsi ad inter-venti umanitari proposti da sacerdotio gruppi di missionari che aiutanoprogetti in varie zone del mondo.Insieme ai sacerdoti Don Nino Ghisi,Don Candido Bizzarri e Don Gian-carlo Pacchin l’Associazione Anemos

ha seguito e sostenuto varierealizzazioni ed attività attua-te sia in Africa (Un pozzo per

la vita, Avuvu, Nigeria), sia inBrasile (Favelas Jandira eComune Agricola Lamarca per scuo-le, acquedotti, sostegno ai movimentidei senza terra, ecc.). Varie persone affiancano con il lorocontributo questa attività umanitaria diAnemos, che, vale la pena evidenziar-lo, non ha costi di struttura o di altranatura, perché i proventi ricevuti ven-gono interamente destinati ai progettie alle azioni di sostegno previste. I co-sti del viaggio e di sostegno sono com-pletamente a carico dei volontari chepartecipano. È possibile, per chi fosseinteressato a condividere e a sostene-re tale attività di volontariato, contatta-

re l’ufficio di Anemos (0522-922052)per avere informazioni e le coordina-te bancarie. Non solo, fonte di sosten-tamento per questa attività è la vendi-ta dei libri Anemos. Libri che si pos-sono acquistare non solo in tutte le li-brerie, ma anche attraverso la venditaon-line.Attività così diversificate fruisconoabbondantemente di una presenza sulweb. Il portale di riferimento può es-sere www.associazioneanemos.org eda lì si può accedere alle varie sotto-sezioni, che sono tante, come una ma-trioska, appunto. (AV)

N. 7 - Dicembre 2011 7

Copertina del fascicolo di settembre 2011della rivista “Neuroscienze Anemos”, diret-ta dal socio SNO Marco Ruini.

Ogni giorno, in Africa, troppe donne e bambini sonocostretti a camminare per ore in cerca di acqua espesso per raggiungere un rigagnolo fangoso e in-quinato. L’80% delle malattie è legato alla mancanzao alla cattiva gestione dell’acqua. L’Associazione Culturale Anemos ha promosso la costru-zione di due pozzi con relative cisterne d’acqua per il villaggio di Avuvu in Nigeria. I pozzisono stati trivellati con successo nell’agosto del 2009.

Libri della Collana di Neuroscienze Anemos.

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Le pandemie influenzali sono docu-mentate, con una certa affidabilità, findal XVI secolo. Si ritiene che ogni se-colo abbia avuto in media tre influenzepandemiche ad intervalli che sono an-dati dai 10 ai 50 anni tra una e l’altra.L’influenza “spagnola”, altrimenti co-nosciuta come la “grande influenza”,fu una pandemia influenzale eccezio-nale sia per ampiezza che per virulen-za. Basti dire che dilagò in quasi ogniparte del mondo dall’Artico alle re-mote isole del Pacifico. Le prime rilevazioni attendibili collo-cano l’inizio dell’epidemia tra le for-ze armate americane. L’11 marzo1918 in un sovraffollato campo di ad-destramento in Kansas erano ricove-rati 107 pazienti per un attacco di in-fluenza violentissima. La causa era unterribile virus dell’influenza che sipropagò in tutto il mondo in tempobrevissimo. Inizialmente non ne ven-ne capita la gravità. Sbarcò in Europa al seguito delletruppe americane, ma la prima a par-larne fu la stampa iberica, sia perchéuno dei primi colpiti fu il Re di Spa-gna Alfonso XIII e sia perché, essen-do la Spagna neutrale durante la pri-ma guerra mondiale, la sua stampanon era soggetta alla censura di guer-ra (negli altri Paesi il violento diffon-

dersi dell’influenza venne deliberata-mente tenuto nascosto dai mezzi d’in-formazione, che semmai ne parlavanocome di un’epidemia circoscritta allapenisola iberica). Ecco quindi spiega-to il nome tutto sommato errato di“influenza spagnola”. La devastante epidemia infuriò damarzo 1918 a giugno 1920, contagiòcirca 500 milioni di persone (il 30%della popolazione mondiale, che allo-ra era 1 miliardo e 600 milioni) e neuccise più di 50 milioni. La “spagnola” mise a dura prova lefragili strutture sanitarie, sfidando me-dici, clinici e batteriologi, ponendoli difronte alla prima vera cocente sconfit-ta nel cammino breve, ma già costel-lato di successi, della microbiologiamoderna. Solo oggi, infatti, possiamoclassificare il virus influenzale della“spagnola” di tipo A sottotipo H1N1.La patologia esordiva come una nor-male influenza: febbre elevata, tossepersistente, dolori muscolari e spossa-tezza. Nel volgere di pochi giorni, tut-tavia, la febbre subiva un ulteriore in-nalzamento, e, infine, seguiva la mor-te con fuoriuscita di sangue molto co-pioso dalla bocca. Contrariamente alsolito, le classi maggiormente colpitefurono quelle giovanili, in perfettecondizioni fisiche.

L’atipicità evolutiva dei sintomi fecesì che all’inizio a molti malati nonfosse neanche diagnosticata un’in-fluenza, ma qualche altra malattiacontagiosa. Le perdite di sangue dalnaso e dalla bocca, che oggi sappiamoessere dovute alle complicazioni pol-monari, fuorviarono molti medici. Einfatti parecchi morti, se non la mag-gioranza, fu a seguito di queste emor-ragie polmonari. Certamente in molticasi fu una polmonite batterica secon-daria la causa di decesso, come d’al-tronde avviene in molte influenze. Recenti esperimenti hanno tentato dicapire il perché della straordinaria le-talità della “spagnola”. Una delle con-clusioni più accreditate è che quell’in-fluenza possa aver causato una vera epropria “tempesta di citochine”. Sap-piamo che queste sostanze sono nor-

malmente prodotte dallenostre difese immunita-rie, ma un rilascio spro-porzionato può causareuna reazione immunita-ria polmonare eccessivae di conseguenza deter-minare quelle compli-canze letali che abbiamovisto. Giovani in buonasalute e con un sistemaimmunitario molto robu-sto possono avere tem-peste di citochine più fa-

8 Periodico di informazione

STORIA DELLA MEDICINA

LA CHIAMARONO SPAGNOLAMA VENNE DAL MARE

Cartolina austriaca che raffigura un amma-lato.

A. Tendopoli militare con ammalati di “spagnola”. B. Corsia di ammalati di “spagnola”.

A B

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cilmente di persone con un sistemaimmunitario debole, come per esem-pio gli anziani. E in effetti la maggio-ranza dei morti di “spagnola” si contòin adulti sotto i 65 anni e più dellametà tra i 20 e i 40 anni. A peggiorarela situazione ci furono anche le parti-colari condizioni di vita dei soldatiche accusarono il tasso di mortalitàpiù alto. La “spagnola” si propagò in due on-date successive. La prima, all’inizio dimarzo, ebbe carattere moderato, mamolto contagioso e si accanì sui piùrobusti; mentre la seconda ondata, apartire da agosto, fu quella devastan-te. Era certamente la stessa influenzaperché chi superò la prima ondata nerisultò immune, ma il ceppo era mu-tato in forma più micidiale con untasso di letalità decuplicato (oggi que-ste influenze correlate a tempeste dicitochine, per esempio la SevereAcute Respiratory Syndrome: SARS,sono considerate le più temibili).In Italia la “spagnola” irruppe solonell’autunno 1918 e più precisamentea Sossano (Vicenza) nelle retrovie del

N. 7 - Dicembre 2011 9

fronte durante l’organizzazione dellacontroffensiva del Piave, che di lì apoco si sarebbe tradotta nella vittorio-sa battaglia di Vittorio Veneto e nellaconclusione della guerra. E a proposito della Grande Guerra,per dirla proprio tutta senza nulla to-gliere al nostro valoroso esercito, la“spagnola” si dimostrò una involonta-ria quanto preziosa alleata perché tra inostri nemici, cioè tra i soldati austro-ungarici, l’incidenza e la letalità furo-no quasi il triplo rispetto ai nostri.Questo perché l’esercito della duplicemonarchia era impegnato a ovest conla Francia, centro europeo della pan-demia, e poi perché sostanzialmente isoldati austriaci erano meglio alimen-tati e più in buona salute dei nostri,quindi, come abbiamo visto, più facil-mente aggredibili. Nel nostro Paese uccise 700.000 per-sone, anzi più probabilmente 1.000.000(molti più della guerra stessa); non sitrovò comunque una cura efficace enessun vaccino e così come apparve,scomparve. Solo oggi si è potuto ana-lizzare un po’ più approfonditamente

Seattle (USA), 1918. L’autista di un tramnon accetta passeggeri a bordo sprovvistidi maschera.

uno dei peggiori flagelli del XX secolo.

Angelo Nataloni

(Società Storica per la Guerra Bianca)

Angela Verlicchi

(Associazione SOS Cervello)

Buon Natale e

Felice Anno Nuovo

snosno

sno

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10 Periodico di informazione

da Paolo Bevitori non solo è opportu-no, ma aiuta a fare chiarezza, basan-dosi solo su dati di fatto comprovatiscientificamente e, dove non ci fosse-ro risultati definitivi, improntando lededuzioni sulla massima prudenzasenza sminuire o enfatizzare il rischio,per fini speculativi. Che il fenomenonon sia da sottovalutare lo dimostracomunque anche il fatto che, come ri-corda l’OMS (www.who.int/peh-emf/

about/en/), negli ultimi 30 anni, sonostati pubblicati circa 25.000 articoliscientifici nel settore degli effetti bio-logici e delle applicazioni medichedelle radiazioni non ionizzanti.D’altra parte, l’ambiente nel quale cimuoviamo, casalingo, lavorativo o lu-dico che sia, è pervaso da apparec-chiature che generano campi elettro-magnetici che, sebbene sempre pro-ducano degli effetti biologici sul no-stro organismo, non sempre rappre-sentano un rischio per la nostra salute(Tabella 1). Certo è che suscitano non pochepreoccupazioni le risultanze della ri-cerca di N. Wertheimer e E. Leeper(Electrical wiring configurations and

childhood cancer. American Journal

of Epidemiology 1979; 109: 273-284)che ha portato ad affermare una cor-relazione fra l’aumento dei casi di leu-cemie e tumori cerebrali per i bimbi

che abitano vicino ai tralicci dellelinee elettriche aeree. Non vi è invecesufficiente certezza sulla correlazionefra campi ELF (Extremely Low Fre-

quencies) e le malattie neurodegene-rative, quali la malattia di Alzheimer,il morbo di Parkinson, la sclerosi late-rale amiotrofica e la sclerosi multipla. Lo studio “Interphone” (The Inter-

phone Study Group. Brain tumour

risk in relation to mobile phone use:

results of the Interphone international

case-control study. International Jour-

nal of Epidemiology 2010; 39: 675-

694) è giunto alla conclusione chenon sono stati osservati aumenti nelrischio di tumori cerebrali, quali glio-mi e meningiomi, in associazione conl’utilizzo del telefonino. (Vedi anche:B. Jandolo, S. Lagorio. Uso del tele-

fono cellulare e tumori cerebrali. Bol-

lettino SNO 2011: 4: 12-13.) Si rileva, forse, qualche indicazionedi aumento di rischio ai livelli più altidi esposizione o nelle situazioni diuso del cellulare in modalità costante-mente “ipsilaterale”. Gli stessi risulta-ti paiono applicabili anche nel caso dineurinoma dell’VIII nervo cranico. Un capitolo a sé è rappresentato dalladiffusione sempre più rilevante dei te-lefoni cellulari tra i bambini e gli ado-lescenti. Uno degli ambiti di ricercadell’Organizzazione Mondiale dellaSanità è quello relativo alla possibili-tà che i soggetti più giovani costitui-scano una categoria maggiormente arischio, in quanto poco si sa sull’in-fluenza delle onde elettromagnetichedurante le fasi dello sviluppo del si-stema nervoso.

L’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICOIl punto sulla normativa, sulle conseguenze per la salute e sulle più recenti tecnologieA CURA DI PAOLO BEVITORI

Maggioli Editore, Santarcangelo di Ro-magna (RN)2011, pagg. 220, Euro 29,00ISBN 978-88-387-5944-8

Come sostiene Paolo Vecchia, Pre-sidente della Commissione Interna-zionale per la Protezione delle Radia-zioni non Ionizzanti (ICNIRP), sonopoche le tematiche ambientali chehanno suscitato tanta attenzione,anche mediatica, quanto il cosiddettoinquinamento elettromagnetico o e-lettrosmog. Quindi, il volume curato

BIBLIOTECA

PROPOSTE DI LETTURA

Spettro EM Frequenza Lunghezza d’onda Applicazione

Campi statici meno di 1 Hz Risonanza magnetica, elettrolisi industriale

Campi a bassa frequenza 50 - 50.000 Hz Elettrodotti, elettrodomestici

Onde radio 0,2 - 1.000 MHz 10 km - 30 cm Trasmettitori radio, TV, telefonini

Microonde 1.000 - 1.000.000 MHz 30 cm - 0,3 mm Comunicazioni, forni a microonde

Infrarossi 1 - 350 THz 0,3 mm - 800 nm Corpi caldi

Luce visibile 350 - 700 THz 800 nm - 400 nm Corpi molto caldi, reazioni chimiche

Ultravioletti 10^15 - 10^17 Hz 400 nm - 20 nm Arco voltaico, raggi solari

Raggi X 10^17 - 10^21 Hz 10 nm - 1/1.000 nm Radiografie, schermo televisori

Raggi gamma oltre 10^21 Hz < 1/1.000 nm Reazioni nucleari, radioattività

Tabella 1. La frequenzadi un campo elettroma-gnetico ne determina lanatura e gli effetti biologi-ci. La frequenza si misu-ra in oscillazioni al se-condo, o Hertz (abbre-viato Hz). Si usano spes-so i multipli dell’Hertz: unmilione di Hertz è un Me-gahertz (MHz), un miliar-do di Hertz è un Gigahertz(GHz), un milione di milio-ni di Hertz è un Terahertz(THz). Legenda: EM = e-lettromagnetico.

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Uno studio (Kumlin T, Iivonen

H, Miettinen P, Juvonen A, Van

Groen T., Puranen L., Pitkäaho

R., Juutilainen J, Tanila H.

Mobile phone radiation and the

developing brain: behavioral

and morphological effects in ju-

venile rats. Radiation Research

2007; 168: 471-479) ha indaga-to la possibilità che si manife-stino cambiamenti morfologicie funzionali nel sistema nervosocentrale di ratti di 21 giorniesposti per 5 settimane ai campielettromagnetici emessi dai te-lefoni cellulari. Gli Autori han-no riportato che gli esami isto-logici non evidenziano modifi-cazioni degenerative, né mortecellulare o alterazioni della bar-riera ematoencefalica. Parimen-ti, non sono state riportate alte-razioni comportamentali, masemmai si è registrato un mi-glioramento nell’apprendimento spa-ziale e nella memoria.Va da sé che, in generale, possiamotrovarci comunque esposti a campielettromagnetici, anche non volendo,pensiamo solo a quando siamo sotto-posti ai sistemi di sicurezza con metaldetector o body scanner. Sapernequindi un po’ di più sull’elettrosmog epoterlo fare nei binari del rigorescientifico non è tempo perso. In que-sto ci può aiutare in modo rigoroso,ma accessibile anche ai non addetti ailavori, il volume curato da PaoloBevitori e con i contributi di Salva-tore Curcuruto, Giovanni d’Amore,Stefano R. De Donato, AlessandroPolichetti e Nicola Zoppetti. (AV)

FRASE

FRASE

FRASE

ALFIO MASTROIANNI

LE MONETE DEL PAPAArca Edizioni2010, pagg. 172, Euro 18,00ISBN 978-88-8820-359-1

I medici spesso si cimentano con laletteratura. Alcuni, valenti, ma datati,forse sono stati troppo presto dimenti-cati, pensiamo a Tobino, altri, più mo-derni, pensiamo a Vitali, sembra sfor-nino solo best seller. Comunque sia, è sempre interessanteleggere le opere letterarie dei medici,in quanto spesso permettono di cono-scere spaccati non solo di vita perso-nale, ma di problematiche mediche. E

si scopre che i problemi di adessoerano anche quelli di decenni fa e chela dicotomia fra amministrazione o-spedaliera e sanitari è sempre esistita.È questo il caso di Alfio Mastroianniche ha stilato una raccolta di flashdella propria vita, che spaziano dal ri-cordo del compianto nonno “Tranta”alle sue passioni per le ascese in mon-tagna o le sciate forse in valloni chepurtroppo non sono più gli stessi, in-trecciandole con le sue vicissitudiniospedaliere. Ed è proprio su questo terreno che ledescrizioni di Mastroianni si fanno in-teressanti, in quanto è sempre statopersonaggio di lotta che non si è la-sciato soggiogare dalle amministra-zioni ospedaliere. È un testo che qualche palato fineforse avrà difficoltà a digerire, ma bi-sogna prenderlo per quello che è: unatestimonianza di vita che indulge alricordo, con un po’ di malinconia.Nulla più. Il titolo del libro trae spunto da un suoracconto che parla della lunaria, unapianta che produce dei frutti detti pro-prio “monete del papa” (per alcuni,anche “di Giuda”) e che Mastroianniammira nel terreno della sua abita-zione. (AV)

N. 7 - Dicembre 2011 11

Figura 1. Schema che mostra lo spettro elettromagnetico con il tipo, la lunghezza d’onda, la fre-quenza e la temperatura di emissione del corpo nero (oggetto ideale che assorbe tutta la radia-zione elettromagnetica incidente e quindi non riflette né trasmette alcuna energia). Immagineadattata da un documento della NASA (http://mynasadata.larc.nasa.gov/).

Inviate i vostri libri alla Redazione se desiderate

che vengano recensiti sul Bollettino SNO.

SPETTRO ELETTROMAGNETICO

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Nella depressione e nell’ansia1

L’efficacia nelle tue mani

1. Cipralex, riassunto delle caratteristiche di prodotto

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