Editoriale - CoachMag

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Li avete visti i Quaderni del Coaching? Dove? Ma sul sito www.coachmag.it! Aggiornato per accogliere le due grandi novità: i Quaderni e i CoachMag acquistabili separatamente.Il primo Quaderno è dedicato alla competenza fondamentale del Coach: l’ASCOLTO. Il secondo, invece, racconta la Generazione Y in un’azienda fantasticamente attenta alle persone: val la pena di leggere il caso di utilizzo del coaching. Lo spazio è a disposizione di altri Quaderni che vorrete proporre, concordandone la pubblicazione.E poi, dicevo, i numeri di CoachMag sono ora scaricabili singolarmente: prima di tutto perché chi vuole si abbona, chi è interessato a uno o due numeri può accedere solo a questi. Ed anche perché i numeri arretrati di CoachMag sono sempre attuali, non hanno temi in scadenza ma propongono approfondimenti di quotidiana curiosità.

Questa volta tocchiamo un tema (Il Marketing del Coach) che non manca mai di interessare coach e liberi professionisti, consulenti e formatori. Come farsi conoscere? Come attrarre clienti e farsi preferire come collaboratore a tempo? Come trattare quella (odiosa) parte commerciale del nostro lavoro che mettiamo sempre in secondo piano ma che invece è di importanza siderale? Alcuni colleghi ed esperti di marketing hanno messo a disposizione esperienze e consigli fondamentali per permettere a chiunque di scoprire che “vendere” non è una parolaccia; e che informare i potenziali clienti, con genuina onestà, che sappiamo far bene il nostro lavoro non è una pratica disdicevole. Alcune situazioni di nicchia risvegliano nuovi desideri di sapere.

In questa occasione si parla anche di Coaching Interno, attività finora snobbata dai coach ma pian piano attivata da certe grandi aziende; e della professione del coach come evoluzione di carriera. Ancora una volta le Comunità di Pratica vengono a galla ed insegnano.

Una capatina nel Life Coaching, scoprendo che un bimbo può essere coach per una mamma attenta, insieme ad un racconto dove il marketing è protagonista, completano il numero 9 di CoachMag.

Un grazie di cuore ai lettori e a chi aiuta la diffusione di CoachMag, magazine autofinanziato che continua a vivere grazie al generoso contributo letterario di esperti ed agli apporti economici pubblicitari. Sostenere economicamente CoachMag con abbonamenti, banner e spazi marketing significa continuare a leggere per informarsi e formarsi al Coaching.

Buona lettura

Marina FabianoDirettore [email protected]

Editorialedi Marina Fabiano

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COACHMAGNumero 9

Giugno 2012

Direttore EditorialeMarina Fabiano

[email protected]

In redazione (questo numero)Vladimiro Barocco

Bruno VianoGirolamo Asta

Patrizia SaoliniFrancesco Sansone

Alessia BertiNatascia Pane

Claudia CrescenziMattia Rossi

Giuditta AlessandriniClaudio Pignalberi

Marina Fabiano

Grafica e impaginazioneLuca Gentile

[email protected]

Direzione e RedazioneMarina FabianoVia Baranzate, 57

Novate Milanese (MI)Tf: 347 3061024

e-mail: [email protected]: www.coachmag.it

Diffusione e periodicitàOnline, .pdf scaricabile, in abbonamento annuale

Quattro numeri all’anno, trimestraliCopie arretrate:

Special Pack 4 numeri 25€ ogni numero arretrato: 7€

Abbonamento annuale4 numeri, 25€

[email protected]. 347 3061024

PubblicitàRivista online, sito e newsletter

[email protected]: 347 3061024

L’editore dichiara di aver usato ogni mezzoper riconoscere i diritti d’autore del materiale

e delle informazioni utilizzate, e resta ovviamentea disposizione per adempiere agli obblighi di

legge nel caso non avesse ottemperato pienamente.

Fare marketing per lo sviluppo del proprio businessdi Vladimiro Barocco

8 mosse per un’autopresentazione efficacedi Marina Fabiano

Personal Branding: farsi conoscere differenziandosidi Bruno Viano e Girolamo Asta

Multicanalità: risorsa dei nostri tempidi Patrizia Saolini

Il Pensiero Flessibile: strumento operativo per la costruzione delle relazioni di fiduciadi Francesco Sansone

Internal Coaching: i perchè di un trend in via di diffusionedi Alessia Berti

Essere coach: una seconda vita professionaledi Marina Fabiano

Talent Coaching: il mio viaggio nel talentodi Natascia Pane

Approcci al coaching: metodologie a confrontoRelazione di Marina Fabiano

Mio figlio coachdi Claudia Crescenzi

Coltivare Comunità di Pratica: dimensioni informali per condividere la conoscenza nelle organizzazionidi Alessandrini e Pignalberi

Punti di vistadi Mattia Rossi

Eventi

Libri in Gocce

* i profili degli autori sono disponibili nel sito coachmag.it/redazione

Indice

Life Coaching

Non solo Coaching

Coaching & Storytelling

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Di Marina Fabiano

Cosa ci vuole per cambiare professione? Per alcuni non è poi così complicato, anche in momenti di difficoltà economica o di mercato traballante. Il coaching, ad esempio, sta vivendo comunque un momento di crescita del business, magari approfittando dei cambiamenti organizzativi di molte aziende o delle situazioni complesse in cui i manager si stanno trovando catapultati senza preparazione; o anche delle nuove modalità formative che si stanno privilegiando.

Che fanno le persone obbligate al pensionamento anticipato ed impreparate ad una nuova vita troppo statica? E dove trovano nuove opportunità i professionisti scalzati dalle loro vacillanti scrivanie, eppure ancora ricchi di esperienze e competenze da diffondere? Il coaching può essere la risposta, previa formazione adeguata, si intende.

I corsi di coaching sono frequentati da due grandi tipologie di professionisti:-- Il manager d’azienda che si prepara in anticipo ad eventuali importanti cambiamenti nella sua professione (azienda che ridimensiona, chiusura di interi reparti, pre-pensionamento, e così via), volendo beneficiare nel frattempo di nuove competenze relazionali e di miglioramento dei risultati.-- Il professionista (imprenditore, formatore, consulente, ecc) che vede nel coaching un allargamento della propria area consulenziale e di impiego.

Il nostro impegno di coach presenti nel settore è quello di diffonderne le competenze. Con i clienti, prima di tutto, perché sappiano chi cercare quando

vogliono avvalersi del coaching; con i colleghi aspiranti coach, perché comprendano che la formazione è una cosa seria, che non basta “essere sempre stati un po’ coach nel lavoro precedente”, perché siano consapevoli che la formazione non si conclude mai, e che la solitudine professionale è un pozzo che inaridisce; con chi non sa di cosa stiamo parlando e non se ne preoccupa, pretendendo di conoscere l’argomento; con l’esempio di una trasparenza praticata.

Buon coaching a tutti.

Marina Fabiano

Foto MP

Essere coach: una seconda vita professionale

IL MARKETING DEL COACH –– 18