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Assistenti sociali, globalizzazione e interculturalità: un imprinting necessario nella formazione di base Milano è stata sede del convegno a rilevanza euro- pea organizzato da EUROCITIES, rete nata nel 1986 tra 131 importanti città europee per favorire politiche comuni di integrazione. Dopo Rotterdam, dove si è svolta l’ iniziativa del 2006, nella sede milanese di Palazzo Reale la sindaco Letizia Moratti ha aperto i lavori e tratto le conclusioni delle due giornate (5 e 6 novembre 2007) durante le quali politici e tecnici hanno dato un quadro approfondito sia delle pro- blematiche sia di alcuni modi di affrontarle (www .eur ocities.it ). Le cinque dimensioni indicate – sociale - economica – ambientale –culturale – di governance – non sono in alternativa tra di loro ma Editoriale strettamente connesse; gli obiettivi strategici di Eurocities cercano di essere coerenti con una pro- spettiva necessariamente di lungo termine per dare la possibilità di vivere in città sostenibili per una paci- fica convivenza umana. Occasioni come quella milanese ci sollecitano rifles- sioni che sono in diretta connessione con l’ impegno istituzionale che l’ordine professionale è chiamato a fronteggiare. Quale interesse rivestono per la nostra professione le politiche italiane/europee/internazio- nali a favore di un effettivo processo di integrazione tra cittadini europei ed extra-europei? La domanda potrebbe sembrare pleonastica, ma vale la pena con- siderare l’importanza dell’apertura costitutiva dei professionisti assistenti sociali al lavoro sociale pro- fessionale con le persone “straniere”. Non possiamo dare per scontato che la/il giovane che sceglie la nostra professione alla conclusione di un iter di for- mazione nella scuola secondaria italiana abbia già affrontato la questione, o che la sua famiglia lo/la abbia posto nella condizione di sperimentarsi e riflet- tere sulle tematiche della convivenza pacifica e soli- dale tra etnie, razze, culture, religioni diverse in uno N. 3 - Dicembre 2007 ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Regione Lombardia Editoriale 1 Intervento professionale nell’area ospedaliera e psichiatrica Il Servizio Sociale Ospedaliero: una realtà in continuo divenire 3 Buone prassi in Lombardia 3 Intervento professionale nell’area consultoriale Il colloquio sociale per l’interruzione volontaria di gravidanza 5 GRIGLIA PER COLLOQUIO sociale IVG 7 Empowerment e contesti di significato Due giornate di seminario sul tema dell’empowerment e comunità competente 8 Un’esperienza attraverso i mondi della Salute mentale “Quel treno speciale per Pechino” 9 Intervento professionale nell’area delle dipendenze Riflessioni su aspetti deontologici dell’intervento sociale 11 Intervento professionale nell’accreditamento e qualità 12 Bilancio Consuntivo 2006 13 Codice deontologico e commissione deontologico-disciplinare 18 CARICHE ISTITUZIONALI: passaggio di testimone 19 Gli assistenti sociali: una ricerca nazionale sul profilo professionale 19 Dalla segreteria 20 SOMMARIO Aut. DCO/DC/MILANO/PDI/0042/2003 Validità dal 04/02/2003

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Assistenti sociali,globalizzazione einterculturalità: unimprinting necessarionella formazione di baseMilano è stata sede del convegno a rilevanza euro-pea organizzato da EUROCITIES, rete nata nel 1986tra 131 importanti città europee per favorire politichecomuni di integrazione. Dopo Rotterdam, dove si èsvolta l’ iniziativa del 2006, nella sede milanese diPalazzo Reale la sindaco Letizia Moratti ha aperto ilavori e tratto le conclusioni delle due giornate (5 e 6novembre 2007) durante le quali politici e tecnicihanno dato un quadro approfondito sia delle pro-blematiche sia di alcuni modi di affrontarle(www.eurocities.it). Le cinque dimensioni indicate –sociale - economica – ambientale –culturale – digovernance – non sono in alternativa tra di loro ma

Editoriale strettamente connesse; gli obiettivi strategici diEurocities cercano di essere coerenti con una pro-spettiva necessariamente di lungo termine per darela possibilità di vivere in città sostenibili per una paci-fica convivenza umana.

Occasioni come quella milanese ci sollecitano rifles-sioni che sono in diretta connessione con l’ impegnoistituzionale che l’ordine professionale è chiamato afronteggiare. Quale interesse rivestono per la nostraprofessione le politiche italiane/europee/internazio-nali a favore di un effettivo processo di integrazionetra cittadini europei ed extra-europei? La domandapotrebbe sembrare pleonastica, ma vale la pena con-siderare l’importanza dell’apertura costitutiva deiprofessionisti assistenti sociali al lavoro sociale pro-fessionale con le persone “straniere”. Non possiamodare per scontato che la/il giovane che sceglie lanostra professione alla conclusione di un iter di for-mazione nella scuola secondaria italiana abbia giàaffrontato la questione, o che la sua famiglia lo/laabbia posto nella condizione di sperimentarsi e riflet-tere sulle tematiche della convivenza pacifica e soli-dale tra etnie, razze, culture, religioni diverse in uno

N. 3 - Dicembre 2007ORDINE ASSISTENTI SOCIALI

Regione Lombardia

Editoriale 1

Intervento professionale nell’area ospedaliera e psichiatricaIl Servizio Sociale Ospedaliero: una realtà in continuo divenire 3

Buone prassi in Lombardia 3

Intervento professionale nell’area consultorialeIl colloquio sociale per l’interruzione volontaria di gravidanza 5

GRIGLIA PER COLLOQUIO sociale IVG 7

Empowerment e contesti di significatoDue giornate di seminario sul tema dell’empowerment e comunità competente 8

Un’esperienza attraverso i mondi della Salute mentale“Quel treno speciale per Pechino” 9

Intervento professionale nell’area delle dipendenzeRiflessioni su aspetti deontologici dell’interventosociale 11

Intervento professionale nell’accreditamento e qualità 12

Bilancio Consuntivo 2006 13

Codice deontologico e commissione deontologico-disciplinare 18

CARICHE ISTITUZIONALI: passaggio di testimone 19

Gli assistenti sociali: una ricerca nazionale sul profilo professionale 19

Dalla segreteria 20

SOMMARIO

Aut. DCO/DC/MILANO/PDI/0042/2003Validità dal 04/02/2003

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spazio di vita comune. Essere (non solo fare!) assi-stente sociale può prescindere da una chiara, consa-pevole e interiorizzata comprensione che le regoledemocratiche su cui si basa il nostro sistema occi-dentale sono pluralistiche? basta accettare che esi-stano istanze multiculturali, senza condividere l’ ideache le nuove regole societarie o sono interculturali onon sono regole democratiche? Come fare a supe-rare il limite soggettivo di chi si crede “padrone delterritorio” perché è nato in quel territorio e porsinella condizione di aiutare i propri “simili”, ma anche“gli altri” senza cadere nella trappola delle immaginistereotipate e di atteggiamenti relazionali “neo-colo-niali”? La formazione universitaria nella quale è inserita lanostra formazione di base (triennale e magistrale) èin una ulteriore fase di transizione per via della nuovariforma che vuole rivedere le distorsioni intervenutecon la precedente riforma, attraverso un giusto re-styling delle materie disciplinari/corsi per superare laframmentazione dell’attuale percorso di apprendi-mento (riduzione del numero di esami della laureatriennale attuale a 20 per i 180 crediti previsti e a 12esami per i 120 crediti della laurea magistrale). Leclassi di laurea che ci riguardano hanno assunto ladenominazione di SERVIZIO SOCIALE (classe di lau-rea 39 – ex classe di laurea 6 in Scienze del ServizioSociale ) per la triennale e di SERVIZIO SOCIALE EPOLITICHE SOCIALI per la ex-specialistica 57/S inProgrammazione e gestione delle politiche e dei ser-vizi sociali (classe di laurea magistrale 87). Con l’u-scita dei DD.MM. del 16/03/07 sulle nuove classi dilaurea e le conseguenti linee guida ministeriali del26/07/07, le Università sono chiamate a rivedere ipropri ordinamenti didattici e le proposte formative apartire dall’anno accademico 2008/09; inoltre il

decreto 270/04 (art. 11 c. 4) prevede che leUniversità acquisiscano il parere degli ordiniprofessionali direttamente interessati ai corsi di lau-rea. La nostra attenzione è posta sulla caratterizzazioneteorico-pratica di cui il tirocinio guidato da un pro-fessionista è espressione forte e concreta di connes-sione con il mondo dei servizi e le istanze dei cittadi-ni; sulle discipline teoriche che rafforzano i principietico-operativi del servizio sociale professionale; sullecompetenze interculturali che ci collegano al model-lo europeo di servizio sociale; sul lavoro di comunitàche si sviluppa dando rilievo ai processi politici e aquelli interpersonali con una mentalità capace diintegrare la “comprensione” con la “spiegazione”,come bene analizza la nostra collega e maestra MariaDal Pra Ponticelli; sulla capacità di dare centralità alprocesso di aiuto secondo metodi e tecniche checonsentano di sostenere i soggetti, le reti familiari, lacomunità in un’ottica progettuale e di empower-ment. Come imparare a far coesistere la gestionedegli aspetti amministrativi e burocratici che ci con-sentono di mettere a disposizione dei cittadini lerisorse istituzionali senza snaturare il mandato socia-le della professione? Quali sono i modelli che sonomaturati all’interno della professione e del mondoaccademico? È questo il dibattito che l’ordine profes-sionale può e deve favorire dando spazio alle criticitàe alle buone prassi che i professionisti rilevano nellaquotidianità per farli diventare un pensiero comune,una virtuosa riflessione sulla pratica, un contributoall’identità professionale. Il confronto con il mondo universitario passa da que-ste domande la cui risposta non può venire formula-ta univocamente.

Renata Ghisalberti

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIONALE

Intervento professionale nell’area ospedaliera e psichiatrica

GRUPPO DI LAVORO

È il titolo della giornata di studio organizzatadall’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali a Bolognal’11 maggio scorso (consultare il sito www.ordinea-slombardia.it ) che ha incontrato i colleghi dei servizisociali delle Aziende Ospedaliere di tutta Italia per con-dividere buone prassi. È stata una giornata partecipata,densa di contributi da parte di tutti i relatori e propositideterminati anche dallo straordinario entusiasmo, checi ha contagiato tutti, della collega Cristina Odiard,Consigliere del CNOAS, a cui va il nostro ringraziamen-to per l’invito.Infatti, la Lombardia ha partecipato, oltre che con lapresentazione della ricerca in corso sul servizio socialenelle aziende ospedaliere, anche con le relazioni diOmbretta Okely che assieme a Cristina Odiard e allaPresidente del Consiglio Nazionale Fiorella Cava haaperto i lavori parlando di variabili e prospettive del ser-vizio sociale in azienda ospedaliera; hanno continuatoLorella Pantano della A.O. San Gerardo dei Tintori diMonza - “Dal curare al prendersi cura: l’anziano inpronto soccorso”; Monika Nussbaumer e MartaMalinverno del Servizio Madre Segreta della Provincia di

Milano insieme a M.Grazia Pariset della A.O. S.Anna diComo - “Impossibilità materna procedure e strumenti:proposte metodologiche ed esperienza sul campo” einfine Laura Morazzoni del DSM della A.O. Niguarda diMilano - “Reti sociali naturali: un programma di miglio-ramento della qualità della vita per pazienti psichiatrici,di cui vi diamo un breve riassunto.

Infatti, oltre a segnalare le iniziative riguardanti il grup-po di lavoro “Servizi Sociali nelle Aziende Ospedaliere”,che sta continuando la propria attività ultimando la rac-colta delle schede per l’elaborazione finale dei dati diprossima pubblicazione, abbiamo pensato di ospitarenella sezione dedicata del notiziario esperienze ed ini-ziative interessanti assieme a recensioni di libri, da met-tere in comune con i colleghi. Attendo, quindi, fiducio-sa le vostre proposte e iniziative [email protected]

Il Servizio SocialeOspedaliero: una realtàin continuo divenire

GRUPPO DI LAVORO Livia Corsi – referente AO L. SaccoAntoni Claudia AO S. Anna ComoBroggi Donatella AO S. Gerardo MonzaBregantin Antonella AO S. Gerardo Monza – DSMCanestrari Anna Fondazione PoliclinicoCiani Passeri Anna AO NiguardaImperial Michela AO Vimercate – Osp. S. S.

GiovanniManzoni Elena AO Niguarda – DSMMinora Giulia AO GarbagnatePariset M. Grazia AO ComoPugnoli Carla AO L. Sacco – DSMOkely Ombretta Consulente

Programma reti sociali naturali della Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda di Milano - Dipartimento diSalute Mentale della UOP 4 – Polo territoriale zone 7-8 Via Litta Modignani, 61 20161 [email protected] cosa nasce il programma: Disagio psichico grave, basso livello di qualità della vita e isolamento sociale sonomolto spesso fattori associati. A partire da questa condizione è inevitabile che si manifestino bisogni complessi e mul-tiformi. Il Centro Psico sociale, deputato alla presa in carico del disagio psichico, ha difficoltà a rispondere da solo allatotalità di questi bisogni mentre può senz’altro fornire una risposta più completa ed efficace attraverso la collabora-zione con risorse esterne e in primo luogo con le reti sociali degli utenti. L’espressione rete sociale naturale indica queltessuto di contatti e rapporti quotidiani nel quale si trova necessariamente inserita anche la persona più problemati-ca (vicinato, amicizie, conoscenze di quartiere, colleghi, volontariato e così via). Soprattutto in relazione ai bisognilegati agli ambiti del supporto e dell’integrazione sociale la rete sociale naturale, se opportunamente coinvolta e sup-

Buone prassi in Lombardia

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIO

NALE

L’assistente Socialeallo specchioTinina AmadeiFranco Angeli Editore, 2007L’assistente sociale vista con molte sfac-cettature: missionaria al servizio dei piùbisognosi, arcigno controllore delle famiglie, consulentedi fiducia, confidente discreto. Ma quale è il suo verovolto? Come si è modificato nel tempo? Nel quesito dellacollega Amadei sono gli stessi assistenti sociali, oltre adaltri professionisti (sociologo, psicologo, giudice, educatore), a parlare del loro lavoro e di come vivono laprofessione. Si raccontano anche le esperienze degli utenti, con il loro vissuto e con le loro emozioni. Tra levarie voci è significativa quella di Lucia: la sua storia, narrata dall’assistente sociale che ha gestito il caso epoi raccontata dalla stessa protagonista, presenta, sotto due ottiche simmetriche, ma non necessariamentecoincidenti, un caso di servizio sociale nei suoi aspetti umani, con vissuti intensi, con problematiche in evo-luzione. Il libro si rivolge non solo ad assistenti sociali, che possono riconoscersi o differenziarsi dall’imma-gine allo specchio presentata, ma anche ai giovani orientati alla professione, ai docenti delle materie pro-fessionali, ai professionisti che collaborano con questa figura, ed infine, a tutti coloro che intendono cono-scere ed approfondire il lavoro dell’assistente sociale.Tinina Amadei, assistente sociale di lunghissima esperienza, ha fatto parte del Consiglio regionaledell’Ordine degli Assistenti Sociali, è iscritta anche all’Albo degli Psicologi; autrice di: “E adesso che faccio?”editore Franco Angeli, 1996 e curatrice, con Anna Tamburini, di “La leva di Archimede” editore Franco Angeli,2002. [email protected]

Servizio Sociale News, così s’inti-tola la nuova pubblicazione che si integra conil notiziario Aziendale San Gerardo Oggi; le col-leghe di Monza hanno voluto aprire una fine-stra sui diversi aspetti sociali di utilità comuneai vari operatori della azienda ospedaliera perun confronto stimolante e più efficace. Inoltrehanno ritenuto che, nonostante il serviziosociale in ospedale ci sia da oltre 40 anni, divul-gare le funzioni e le informazioni sul serviziosociale aziendale possa dare più visibilità.

portata, può rappresentare una preziosa risorsa complementare ai servizi.In cosa consiste: utente e operatori del Centro Psico Sociale collaborano per individuare, all’interno della rete socia-le dell’utente e della sua famiglia, persone sensibili e disponibili ad affiancarlo nel suo percorso verso una migliorequalità della vita e una maggiore integrazione sociale. Questi cittadini, denominati nel programma facilitatori natu-rali, con la costante guida e supervisione del servizio psichiatrico collaborano all’attuazione di progetti individualifinalizzati a sostenere l’utente nella soddisfazione dei suoi bisogni e più in generale nel suo percorso evolutivo, riabi-litativo ed emancipativi. I diversi soggetti coinvolti (utente, facilitatori, operatori) concordano fin dall’avvio del singo-lo percorso un programma individuale, il quale è normato da un accordo programmatico scritto, facilitatori e opera-tori. Trimestralmente tale programma viene ridefinito e l’accordo programmatico rinnovato. Al facilitatore naturaleviene riconosciuta la possibilità di usufruire di un contributo economico di modesta entità, quale strumento che per-mette una ricca articolazione dei progetti e quale riconoscimento dell’impegno profuso.A chi si rivolge : Possono beneficiare dei progetti che vengono attuati nell’ambito di questo programma gli utentidei Centri Psico Sociali che aderiscono a questa esperienza e che:abbiano /percepiscano un basso livello di qualità di vita;siano caratterizzati da isolamento sociale e/o bassa capacità di utilizzo delle risorse sociali istituzionali e non;possiedano una capacità minima di comprensione del progetto e di adesione alo stesso.Il gruppo di lavoro: Il programma reti sociali naturali è condotto da una équipe multidisciplinare costituita da ope-ratori dipendenti della A.O. Niguarda Cà Granda e da operatori con contratto libero professionale. Questa esperien-za è nata e si è sviluppata all’interno del Centro Psico Sociale di Via Litta Modignani, 61 ed è stata condivisa, a variotitolo, con diversi presidi psichiatrici milanesi caratterizzati per una storica attenzione al sociale ed ai trattamenti tera-peutici riabilitativi integrati.

Per approfondire si consiglia: M.G. Marangelli, L.Morazoni, E.Re - “Reti sociali naturali e disagio psichico”, CentroScientifico Editore.

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIONALE

Tra i vari temi sviluppati dal gruppo di lavoro dell’a-rea consultoriale, proponiamo in questo numerouna riflessione sui colloqui effettuati dall’assistentesociale per l’interruzione volontaria della gravidanza;tale pensiero è scaturito dal confronto e dall’espe-rienza dei componenti del gruppo. La tematicaaffrontata è complessa e sicuramente può essereoggetto di ulteriori approfondimenti, quello cheperò ci interessa in questo contesto è di mettere afuoco le modalità operative e tecniche tipiche dellavoro dell’assistente sociale.Nei casi di richiesta di I.V.G. (Interruzione Volontariadi Gravidanza) il rapporto operatore – utente puòesaurirsi in un solo incontro; quindi occorre definiresia le regole di questo rapporto a breve termine, siaquelle per prolungarlo in una relazione di aiuto inpiù incontri.Il primo colloquio con l’utente è sicuramente il piùdifficile e delicato, è indirizzato a far riflettere ladonna o la coppia su quanto sta accadendo e sullemotivazioni psicologiche e sociali, manifeste o laten-ti, che inducono alla scelta. Spesso le motivazioni chela donna porta sono legate a difficoltà economiche,lavorative, abitative; di fatto alcune donne spieganola loro intenzione, lasciando trasparire come l’I.V.G.sia sintomo di un malessere più profondo. A voltepare una prova di fertilità (adolescenti e donne in pre– menopausa), a volte il desiderio di gravidanza noncoincide con il desiderio di avere un figlio; in altri casiinfine la relazione affettiva è estremamente giovane eprecaria. L’assistente sociale offre una consulenzaalla donna senza giudizi e/o condizionamenti, anzirassicurandola sulla non messa in discussione dellasua scelta e del diritto di esprimerla.Il counseling fa emergere un quadro conoscitivodel singolo, comprende l’anamnesi individuale, di

coppia e della famiglia di origine; sonda le cono-scenze della persona circa la conoscenza di metodicontraccettivi, illustra la legge 194/78 e l’iter previ-sto, offre disponibilità sanitaria e psico-sociale al postIVG. Durante il colloquio è necessario entrare in con-tatto con l’utente attraverso l’ascolto empatico, lacapacità di comprendere e di non forzare i tempi del-l’utente, di offrire sostegno, contenimento, appog-gio, supporto. Particolare attenzione si pone con l’u-tente straniero che, come tale, porta maggior com-plessità e rappresenta mondi e culture diverse.Le domande che l’operatore pone non dovrannoessere “suggestive”, ossia indurre la risposta, o“intrusive”, ovvero portare un contenuto aggressivo,né “deduttive” che esprimano ciò che l’operatorepensa, né “aggressive” e “distrattive”, che faccianocioè perdere l’orientamento, anche se talvolta posso-no servire per allentare la tensione. Sarebbe oppor-tuno viceversa porre domande neutre, che diano lapossibilità di aprire aree di analisi e riflessione congradualità, e domande di approfondimento per faremergere il reale bisogno dell’utente (anche se il finenon è quello di disfare “ la scatola” della razionalità);in altri termini l’operazione mentale da effettuare sisintetizza in : accogliere - riassumere – reinquadrare- restituire.L’aspetto della neutralità è un tema di grandeimportanza in questo ambito, nel senso che porredomande neutre significa non manifestare precon-cetti,usare toni giudicanti e punitivi, condizionare lascelta, ma aiutare la donna a raggiungere una mag-giore consapevolezza. L’obiettivo del colloquio èpertanto quello di offrire una lettura globale dellarichiesta di I.V.G., finalizzata a dare un significato

Il colloquio sociale per l’interruzionevolontaria di gravidanza

GRUPPO DI LAVOROCilia Roberto - referente Asl Milano1Cappelletti Laura Asl VareseDei Cas Marina asl MilanoFerrario Manuela Inail LodiLa Monica Beatrice Asl Milano 1Locatelli Nicoletta Asl VareseMazza Linda Asl Milano Orsi Emma Asl MilanoRepossi Anna Maria Cemp MilanoRossini Pierisa Onlus Il SoleSestagalli Marisa Asl Mi 1Zaltieri Manuela Asl Bergamo

Intervento professionale nell’area consultoriale

GRUPPO DI LAVORO

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIO

NALE

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all’evento all’interno della fase di vita che la personasta attraversando. La stessa scelta di IVG può essere ilsegnale di una latente condizione individuale di cuinon si ha piena consapevolezza da parte delladonna; non sempre però è opportuno andare a rom-pere l’equilibrio, spesso precario; viceversa vienesempre offerto alla donna e/o alla coppia la possibi-lità di avere più strumenti di riflessione. Se questiobiettivi si riescono a raggiungere l’intervento offer-to potrebbe assumere un carattere preventivo sueventuali possibili casi di recidività. La legge prevededi informare durante il colloquio sulle possibilialternative all’interruzione di gravidanza, fornen-do informazioni circa la possibilità di non riconosci-mento del nascituro, oppure di proseguimento dellagravidanza in luogo protetto, o di usufruire di even-tuali sostegni socio – economici.Di volta in volta la delicatezza della situazione impo-ne il “chiedere il permesso” alla donna nell’offrirletali informazioni o di porre la questione in generale,chiedendole per esempio il suo pensiero circa ledonne che si avvalgono di tale possibilità legislativa.In ogni caso sembra opportuno registrare in cartellal’esplorazione delle possibili alternative e la posizioneespressa dalla persona durante il colloquio. Anche ladonna straniera e clandestina ha diritto all’intervento consultoriale, con la frequente necessitàdi coinvolgere la mediatrice interculturale, sia perfacilitare la comunicazione sia per comprenderemeglio gli aspetti culturali. Con le ragazze minorenni è importante unabuona collaborazione tra assistente sociale e psicolo-go, sia nell’ intervento con la minore stessa che conla sua famiglia d’origine, quando coinvolta. Laddovela famiglia è assente, è necessario porre più attenzio-ne alla relazione esistente tra madre e figlia, tra padree figlia e, se possibile, verificare il coinvolgimento dialmeno uno dei genitori, aiutando anche la minore aproiettarsi nel percorso concreto rispetto all’interru-zione e al dopo intervento (gestione del “segreto” esolitudine). Occorre “insistere” sulla possibilità dicoinvolgere entrambi i genitori e “far riflettere” sul

significato di tale scelta; il silenzio sull’evento, daparte della ragazza, con i propri genitori può signifi-care il perpetuarsi di una relazione difficile. Si rilevanella casistica un maggior coinvolgimento della figu-ra materna, con l’estromissione della figura delpadre; il fatto che madre e figlia non coinvolgano ilpadre può risultare una sorta di protezione nei suoiconfronti; il coinvolgimento del padre, si è visto,determina importanti modifiche e svolte nelle dina-miche relazionali. Nel caso in cui per seri motivi la ragazza non riesce acoinvolgere i genitori, è opportuno mettere in attouna serie di possibilità di aiuto attraverso progettimirati e sostenuti dai giudici tutelari.Importante è la valutazione congiunta assistentesociale/psicologo (che si sostanzia in una relazionescritta psico-sociale), che metta in luce non solo glielementi che definiranno quelle capacità per cui ilgiudice valuterà la giovane donna, in quel particola-re momento, “emancipata e matura”, ma anche gliaspetti relativi alla dimensione della capacità genito-riale.L’assistente sociale può, se ritenuto necessario,accompagnare la minorenne nel percorso di interru-zione volontaria della gravidanza in tutte le sue fasi(primo colloquio, accompagnamento dal giudicetutelare, accompagnamento in ospedale, colloquiopost IVG).Gli elementi sopra enucleati sono sicuramente speci-fici dell’intervento professionale dell’assistente socia-le, dalla fase dell’accoglienza e lettura del bisognonel corso del primo colloquio al sostegno e accom-pagnamento. Nel momento in cui l’assistente socialeevidenzia con la donna/coppia la necessità di svolge-re un percorso di approfondimento e di sostegnopsicologico, sia precedente che successivo alla IVG, èimportante orientare la persona ad un interventoprettamente psicologico. L’ efficacia dell’ interventodi counseling nei casi di IVG è dato dal ritorno dellaragazza/ donna per gli interventi di supporto e dieducazione post IVG.

A cura del gruppo di lavoro

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIONALE

AMBITO INTRAPSICHICO(struttura della personalità e bagaglio emotivo)• Come sta;• Come si sente ora;• Cosa la preoccupa di più, paure e fantasie;• Che cosa ha pensato e/o provato quando ha saputo

della gravidanza;• Quale è stata la prima reazione all’esito positivo del test;• Qual è la motivazione che l’ha portata a maturare la

decisione di interrompere la gravidanza;• Come pensa che si sentirà dopo;• Quanto tempo è passato dal test di gravidanza;• Considerazione rispetto alla possibilità o meno di

interrompere la gravidanza;• Prospettare, se necessario, eventuali alternative

all’I.V.G (valutare eventualmente la possibilità diportare avanti la gravidanza e non riconoscere ilnascituro – indicazioni di Madre Segreta)

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------AMBITO RELAZIONALE DI COPPIA(stato di salute della coppia)• Ha o meno una relazione stabile e da quanto tempo;• Come si sono conosciuti;• Il suo partner è a conoscenza della gravidanza e

della decisione di interromperla;• Come siete giunti alla decisione di interrompere la

gravidanza (accordi o disaccordi);• Come ha reagito il partner e di fronte a questa

reazione come si è sentita la donna;• Come è la vostra relazione di coppia (soddisfacente,

non soddisfacente);• Quali influenze ha portato la gravidanza nella vostra

relazione;• Capire come si è sentita (sostenuta, colpevolizzata,

isolata…);• Come ha percepito il partner in questa occasione; • Ci sono aspetti di cui non ha parlato con il partner;• Chi ha parlato per primo di IVG;• Come si pone la coppia nei confronti della

contraccezione;• Rappresentazione della donna rispetto ai metodi

contraccettivi: paure, tabù, preconcetti..• Nel vostro progetto di vita c’è l’intenzione di avere figli;• Avevate mai parlato di un’eventuale gravidanza.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------AMBITO RELAZIONALE ALLARGATO(relazioni con le famiglie di origine)• Chi è ha conoscenza della gravidanza;

• Se lo sapessero i familiari, come pensa chereagirebbero;

• Eventuali appoggi e/o sostegni in questo momento;• Chi ha avuto esperienze simili in famiglia

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------AMBITO SOCIO-CULTURALE(aspetti socio-culturali)• Coniugata, convivente o single;• Figli, amicizie;• Scolarità;• Lavoro (è soddisfatta del suo lavoro);• Come trascorre le sue giornate;• Interessi personali, stili di vita;• Situazione economica ed abitativa;• Obiettivi per il futuro.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------SPIEGAZIONE DELLE MODALITA’ OPERATIVE• Spiegazione della legge che disciplina l’IVG;• Importanza della contraccezione e del colloquio

post-IVG;• Analisi delle procedure seguite dal Consultorio (visita

ginecologica, indicazioni per la scelta dell’ospedale,relazione psico-sociale al Giudice Tutelare seminorenne).

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------CONSIDERAZIONI E COMUNICAZIONE NONVERBALE• Non parlare di “bambino”;• IVG non è fare contraccezione;• Parallelismo nella prova di fecondità tra l’adolescente

e la donna in pre-menopausa;• Lettura di un atteggiamento fatalistico nelle più

giovani (…”non pensavo che potesse capitareproprio a me…non la prima volta…);

• Lettura di un atteggiamento di sfida e di rischio.• Postura dell’assistente sociale e dell’utente durante il

colloquio;• Lasciare momenti di silenzio per riflettere e porre

domande;• Dare la possibilità di chiedere, sfogarsi, piangere;• Mettere a proprio agio l’utente: costruire un

ambiente tranquillo e protetto;• Rendere il colloquio circolare, soprattutto se la

donna è accompagnata dal compagno o daigenitori.

GRIGLIA PER COLLOQUIO SOCIALE IVG

Per orientare l’ intervento sociale proponiamo una “griglia per il colloquio sociale” elaborata dalla colle-ga Maria Beatrice La Monica, (cfr. tesi di Laurea in Servizio Sociale “Importanza del primo colloquio nelle richie-ste d’interruzione volontaria di gravidanza” – Università degli Studi di Trieste).

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIO

NALE

Empowerment e contesti di significato

GRUPPO DI LAVORO

Il 14 e 15 maggio il gruppo di lavoro che presiede iltavolo all’Ordine Regionale sull’Empowement, haorganizzato 2 giornate seminariali presso la sedeInail, per aprire un confronto sul tema con i colleghi.C’è stata una notevole adesione, tanto che le iscri-zioni hanno superato la capienza prevista. Gli inter-venti sono stati principalmente di due tipi: uno diapprofondimento teorico, sia a livello di principi pro-fessionali che di natura più sociologica. LaPresidente, Renata Ghisalberti, ha trattato il temadella responsabilità di “essere” e l’impegno del “fare;Laura Donisetti ha trattato il tema della salute e dellacittadinanza.Altri interventi invece sono stati improntati su espe-rienze testimoniate da colleghi che promuovononella loro attività processi di crescita di “Comunitàcompetenti” attraverso lo sviluppo di gruppi diauto mutuo aiuto, di lavoro di rete nei servizi, divalutazione partecipata; Anna Brioschi ha descrittola sua esperienza nel lavoro di Comunità; MaraMutti ha trattato il tema della Partecipazione, ElenaVan Westerhout ha raccontato la sua esperienzarispetto alla promozione di processi di empower-ment ed ha introdotto il metodo della ValutazionePartecipata; Ivana Ferrazzoli ha approfondito il

tema dei gruppi di aiuto. Questi interventi hannopermesso una maggiore consapevolezza rispetto aicontenuti relativi al tema dell’Empowerment e sonostati arricchiti dagli apporti che i colleghi hanno for-nito nei vari gruppi di lavoro organizzati in entram-be le giornate.Ancora una volta registriamo un risultato molto posi-tivo in un’iniziativa ideata e realizzata da assistentisociali; a detta di tutti i partecipanti è stato apprezza-to il taglio teorico, ma applicato a realtà estrema-mente concrete del lavoro.È un tema, quello dell’Empowerment, conosciuto,ma non abbastanza dibattuto e diffuso.Presso la sede dell’Ordine il Gruppo di lavoro prose-guirà la propria attività, facendo incontri con utenti,famigliari, cittadini attivi, al fine di lasciarsi contagia-re reciprocamente dai diversi saperi così da costruireun pensiero e una metodologia centrata sulla parte-cipazione,sulle risorse e sul riconoscimento dei sape-ri esperienziali e professionali Ci si augura di riuscire a produrre un lavoro significa-tivo entro la prima metà del 2008 !Un ringraziamento a tutte voi!

A cura del Gruppo di lavoro

Due giornate di seminario sul tema dell’empowermente comunità competente

GRUPPO DI LAVOROVan Westerhout Elena referente - DSM AO S. Paolo MIBaronchelli Romana Asl Provincia M1 LegnanoBeltrami Mariabice centro famiglie Comune

CremonaBrioschi Anna dir. Coop. soc. Molecola MICavagnini Emanuela RSA Casaverde S. FaustinoDistaso Marcella consigliere - Inail MIFerrazzoli Ivana DSM Desenzano s. GardaGhisalberti Renata Presidente - OrdineMutti Mara Coord. Assoc. AMA BSRusso Anna Maria Dip. Fragilità Asl LeccoSquartini Nicoletta Fondazione Don Gnocchi

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIONALE

Ricordo con emozione quale entusiasmo ha accom-pagnato l’inizio del mio percorso di conoscenza equale curiosità ha stimolato il mio sguardo di “vian-dante” che coglie nell’incontro con la diversità quelsapere esperienziale che appartiene solo ed esclusi-vamente alla storia di chi lo possiede. È stato questopensiero ad accompagnare la mia professione di assi-stente sociale in questi ultimi 10 anni. L’esperienzanel campo e non sul campo è la variabile che accom-pagna chi decide di credere e favorire processi diempowerment , così da stimolare cambiamentiall’interno del servizio e nella comunità locale.Bisogna “star dentro” “vivere” all’interno e soprat-tutto respirare la stessa “aria”dell’utenza, che spessonon è consapevole di quanto la sofferenza può deter-minare un sapere che può divenire azione sociale. Lanostra professione è chiamata dalla cittadinanza adessere promotrice di “contesti di significato” dove larelazione con l’utenza ha in sè il seme della parteci-pazione, della progettazione a più voci e dellaresponsabilità consapevole. Si parla spesso di comu-nità competente ma non può esistere se non si pro-muovono processi di empowerment, tramiti azioniche agiscono nel riconoscimento dei saperi tecnici edei saperi esperienziali. Solo attraverso luoghi discambio, di piani comuni, di strategie partecipate, dipensiero e di azione, all’interno e all’esterno di ogniservizio , possiamo provocare possibili cambiamenti.Questa è stata l’idea di fondo che nel 2000 ci haentusiasmati e permesso di favorire, a livello nazio-nale, spazi di incontro di saperi e di scambio proget-tuale sul “fare assieme”: utenti, familiari,operatori,cittadini attivi si confrontano per “pensare”e promuovere “azioni” che favoriscono la salutementale nella comunità locale attraverso la condivi-sione di responsabilità. Da questo scambio è nato un movimento di pensierie di cuori che ha attraversato in questi otto annimolte regioni italiane dando vita al MovimentoNazionale “Le Parole Ritrovate” e nel dicem-bre 2007 è nata l’idea di organizzare il viag-gio del “fare assieme”: un treno di 216 persone(utenti,famigliari,operatori,cittadini attivi) decidonodi partire da Mestre per raggiungere in 22 giorniPechino. Questo viaggio, oltre la condivisione diun’esperienza forte nel quotidiano e la rappresenta-zione simbolica della fatica che attraversa spesso la

vita di chi soffre, ma che diviene più leggera insiemeagli altri, vuol essere un messaggio mediatico di rilie-vo contro lo stigma e il pregiudizio sia a livello nazio-nale sia internazionale.Siamo tornati il 28 agosto ed ancora oggi nei nostricuori c’è il ricordo dei nostro sguardi, dei nostri gesti,delle nostre difficoltà relazionali,della fatica, dellareciproca partecipazione, della lacrima e del sorriso,del dormire poco… ma soprattutto della speranzache è in tutti i noi e che ci fa sempre più credere cheil cambiamento è sempre possibile se insieme lo desi-deriamo e lo vogliamo. L’obiettivo generale del viag-gio è stato anzitutto quello di contrastare e ridurre lostigma e i pregiudizi nei confronti della malattiamentale; viene in particolare da quanto richiamatodall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dallaCommissione della Comunità Europea, dal Pianosanitario nazionale 2006-2008; è un dato consolida-to in letteratura che tanto più calano stigma e pre-giudizio tanto più migliora. Il decorso della malattiamentale è in relazione diretta all’incremento dell’ac-cettazione comunitaria e dei percorsi di empower-ment della persona con problemi di salute mentale,della sua famiglia e della comunità tutta. In questopanorama una delle realtà più originali e suggestiveva oggi sotto il nome del “fare assieme” ; fare assie-me indica tutte quelle esperienze dove utenti, fami-liari, operatori, cittadini attivi si incontrano per realiz-zare attività condivise sulla base di questi principi:ciascuno è portatore di un sapere riconosciuto, siaesso un sapere professionale o un sapere esperien-ziale; tanto più ciascuno lo riconosce nell’altro tantopiù cresce il sapere collettivo ciascuno può/deve esprimere responsabilità;. è ilgrande principio della promozione della salute appli-cato al quotidiano della sofferenza psichica, anche achi ha il disagio più marcato o ai suoi familiari; menodelega e più responsabilità per crescere assiemeciascuno ha dentro di sé e nella sua vita non solo pro-blemi, ma anche risorse, uniche irripetibili, impor-tanti.; vederle e riconoscerle fa cambiare a tutti laprospettiva con cui si guarda al mondo del disagio,ne positivizza la lettura, ne migliora l’andamento ciascuno ha nei suoi percorsi di vita la possibilità delcambiamento; troppo spesso la persona col disagio èil “solito”, ha la “solita crisi”, è ‘cattivo” per nascita esenza speranza di cambiamento.. Credere che il cam-

Un’esperienza attraverso i mondi della Salute mentale“Quel treno speciale per Pechino”

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIO

NALE

biamento sia possibile è uno dei modi migliori perfavorirlo e migliorare la nostra qualità della vita“Fare assieme” è una filosofia, una pratica e una risor-sa fondamentale che valorizza la responsabilità per-sonale, la partecipazione, il protagonismo di utenti,famigliari ed operatori. Il “fare assieme” è praticabileovunque; non sono rilevanti tempi e luoghi bensì ilrapporto tra utenti, famigliari ed operatori che vienevissuto in un clima amicale in cui l’affettività è forte-mente espressa. In tal modo l’esperienza di sofferen-za e di vita costituisce un sapere riconosciuto,una”competenza” importante che viene sempreascoltata, considerata e valorizzata.“Fare assieme” permette da un lato di contrastare almeglio le sacche della sofferenza disperata, l’impo-tenza arrabbiata o rassegnata, la delega inutile e dan-nosa, dall’altro di ritrovare speranza e ragioni di vita.“Quel treno speciale per Pechino “è anzituttoun treno del fare assieme, i suoi passeggeri e lasua quotidianità e il suo messaggio ne sono amba-sciatori privilegiati. La contaminazione internazionale“Quel treno speciale per Pechino” ha in sé fortissimala dimensione DEL VIAGGIO. Un viaggio dentro cia-scun partecipante e tra tutti i partecipanti, un viaggioattraverso molti paesi e con una destinazione,Pechino e la Cina, che richiama nell’immaginariouno dei più grandi viaggi della storia dell’uomo. Inquesto senso IL VIAGGIO è un’occasione straordina-ria per una contaminazione tra storie personali esociali, tra approcci diversi alla salute mentale e piùestensivamente tra culture di popoli che sempre piùsono chiamati a conoscersi e a integrarsi e ancoratroppo si ignorano o rischiano di confliggere.Il treno si è fermato in 6 città, fermate importanti incittà di grande valore simbolico e culturale sotto pro-fili diversi. Budapest, Mosca e PechinoIn queste città il treno ha sostato e la carovana oltre

a conoscere da “turisti” città ricche di fascino e di sto-ria si incontrerà con i rappresentanti locali dei mondidella salute mentale e con esponenti della cultura,della cittadinanza attiva e della politica interessati aconfrontarsi con un’esperienza sicuramente ricca disignificato.Il viaggio ha come obiettivo quello di rendere piùvisibile implementandola la cultura e la pratica del“fare assieme”; è un obiettivo che non vuole, né delresto potrebbe, colonizzare nessuno, né mettersi incompetizione per conquistare spazi di potere. Il “fare assieme”e offre abitualmente i suoi sempliciprincipi e le sue semplici pratiche a quanti a variotitolo attraversano il mondo della salute mentale.Spetta a ciascuno, se e quando lo vuole, farli propri. Dall’Azienda Ospedaliera San Paolo partirà a dicem-bre una mostra fotografica itinerante del viaggio chesarà ospitata nell’atro dell’ospedale per 15 giorni perpoi continuare il suo viaggio tra ospedali, universitàe luoghi di visibilità. Durante il viaggio è stato giratoun film documentario finanziato dal Ministero dellaSalute che sarà proiettato in primavera e che ha l’o-biettivo di sensibilizzare i cittadini e di trasmetterel’importanza del “fare assieme” per lo sviluppo dicomunità competenti. IL VIAGGIO è stato un riferi-mento di grande suggestione per quanti già vivonoil fare assieme e soprattutto per quanti lo hannoincontrato e si riconoscono nei suoi principi intrave-dono applicabili in un welfare di comunità, ancora inlarga misura da costruire, e in senso più ampio e latoin una dimensione etica e politica di una comunitàche fa premio sulla responsabilità, sul protagonismo,sulla risorsa di tutti nessuno escluso. È una dimen-sione che nello specifico parte dalla salute mentalema che si allarga a facile macchia d’olio e tocca tuttigli aspetti del vivere associato; una sfida nella sfida,un’avventura nell’avventura.

il sito dell’Ordine:

www.ordineaslombardia.it

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DEONTOLOGIA

INTERVENTO

PROFESSIONALE

Sollecitati da diversi quesiti pervenuti all’Ordine, leriflessioni del Gruppo di Lavoro sono state orientateverso la trattazione di aspetti e problematiche nonstrettamente attinenti il piano metodologico, mariguardanti il concreto agire dell’assistente sociale difronte a determinate situazioni. Tra i temi trattatiemerge fra tutti – in quanto pare suscitare l’interessetrasversale dei colleghi operanti presso diversi Servizi(Ser.T., Comuni, Consultori, etc.) - la questione rela-tiva all’Assistente Sociale che, nel corso della propriaattività, si trova di fronte a situazioni in cui sono coin-volti soggetti minorenni in condizioni di possibile“rischio”. Se è vero che nell’esercizio della nostraprofessione i rapporti con l’Autorità Giudiziariaappaiono sempre delicati, anche per via del segretoprofessionale e del rapporto di fiducia che vogliamoinstaurare con l’utente, è altrettanto vero che, ogniqualvolta vi è il coinvolgimento di minorenni, tuttodiventa certamente più complesso.La necessità di fare un po’ di chiarezza su una tema-tica che troppo spesso lascia disorientato l’AssistenteSociale, ci ha quindi spronato a trattare in modoampio (ma sicuramente non esaustivo) il tema con-cernente l’attività dell’Assistente Sociale ed i rapporticon l’Autorità Giudiziaria, valutando con attenzionequando sussiste l’obbligo di riferire a detta Autoritàsituazioni che vedono coinvolti minorenni, sia quan-do risultano essere autori di condotte che si configu-rano come reati, sia quando versano in condizioni dipregiudizio o pericolo. Di seguito offriamo una sinte-si di quanto discusso e delle conclusioni tratte.Innanzitutto abbiamo chiarito che gli assistenti socia-li, così come tutti gli operatori dell’area psico-socio-sanitaria ed educativa dipendenti da amministrazionipubbliche, in quanto “incaricati di pubblico servi-zio”, hanno l’obbligo di denunciare i reati persegui-bili d’ufficio (vd. art. 331 c.p.p.), anche in deroga ad

eventuali ragioni di segreto professionale, al PubblicoMinistero o alla Polizia Giudiziaria. L’unica derogaprevista a tale obbligo di denuncia riguarda gli ope-ratori nell’ambito della tossicodipendenza, ossiasecondo il disposto di cui all’art. 362, II comma, c.p.,“i responsabili delle comunità terapeutiche socio-riabi-litative per fatti commessi da persone tossicodipenden-ti affidate per l’esecuzione del programma definito daun servizio pubblico”, privilegiandosi nel caso la fina-lità del percorso terapeutico rispetto a quello penale. Al di fuori della suddetta deroga permane la neces-sità di trasmettere in maniera sollecita al P.M. o allaP.G. tutte le denunce che presentino la caratteristicheminime di una notitia criminis, evitando di valutare lacredibilità del dichiarante, di fare “indagini interne” e,più in generale, qualsiasi attività che possa ritardare epregiudicare l’intervento tempestivo delle autoritàgiudiziarie penali preposte alla repressione dei reatied al perseguimento dei responsabili dei crimini.Un ulteriore chiarimento ha messo in luce che – salvoil caso in cui autori dei presunti reati siano minoren-ni, eventualità in cui va informata la Procura dellaRepubblica presso il Tribunale per i Minorenni com-petente per territorio – quando autore del reato è unmaggiorenne oppure è ignoto, la segnalazione vafatta alla Procura della Repubblica presso il TribunaleOrdinario competente territorialmente.Quando vi è il coinvolgimento di minorenni, per faci-litare i contatti e consentire una prima verifica delfatto denunciato o comunque emerso, è opportunoche gli operatori contattino la Sezione Minori istitui-ta presso la Questura, che, essendo una sezione spe-cializzata, è in grado di intervenire adeguatamente etempestivamente e fare da tramite tra i vari soggetti

Riflessioni su aspettideontologicidell’intervento sociale

GRUPPO DI LAVORORozza Flavio – referente Asl LodiAnemone Laura Not Prefettura PaviaBignamini Manuela Asl Milano 2De Santis Mariella Ministero Interni UTG MilanoDuin Franco Asl MilanoFloris Cristina Asl MilanoLongari Maura Not Prefettura CremonaOngaro Sara Asl MilanoRiggi Morena Asl VareseTaverna Rosangela Asl Bergamo

Intervento professionale nell’area delle dipendenze

GRUPPO DI LAVORO

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Gruppo accreditamento e qualità...i lavori continuano

Come riportato nel precedente notiziario si informa che il gruppo di lavoro “Accreditamento e qualità”, for-mato da Assistenti Sociali impiegati in attività di vigilanza e accreditamento di alcune ASL lombarde, sta prose-guendo una pratica riflessiva (ovvero una pratica centrata sul conoscere e sulla riflessione nel corso dell’azio-ne) sulla qualità del proprio lavoro. Il gruppo di lavoro è guidato dalla collega, prof. Ssa Graziella Civenti, for-matrice ed esperta sul tema della qualità professionale. Per maggiori informazioni sul gruppo o per partecipare ai lavori è possibile rivolgersi al Consigliere SoniaLongo inviando comunicazione telefonica e per e.mail alla segreteria dell’Ordine.

istituzionali interagenti in questo tipo di problemati-che.L’approfondimento operato dal Gruppo di Lavoronon ha trascurato che, durante il quotidiano svolgi-mento della professione, gli assistenti sociali possonoincontrare situazioni relative a minorenni che, purnon risultando vittime di reati, versano in condizionidi “pregiudizio” e/o di “pericolo”. A tal proposito –sintetizzando quanto ricavato da diverse fonti –abbiamo concluso che di fronte ad una situazione dipossibile pregiudizio i Servizi socio sanitari sono chia-mati ad attivarsi per pervenire ad una “diagnosi”, for-mulare una “prognosi” ed approntare gli interventidi competenza. La competenza è, di regola, deiServizi fino al livello della prevenzione, individuazio-ne e del trattamento del rischio. I Servizi intervengo-no con gli strumenti della diagnosi e della presa incarico in senso sia sociale che sanitario.Solo eccezionalmente la competenza passaall’Autorità Giudiziaria e ciò avviene quando si confi-gura una situazione di pregiudizio dei diritti delminore, o, quanto meno, un pericolo concreto e fon-dato di pregiudizio. In caso di rilevazione di unasituazione di pregiudizio con carattere di emergenza,i Servizi, contestualmente all’allertamento delServizio Tutela Minori, devono provvedere ancheall’immediata segnalazione al Tribunale per iMinorenni.È stato precisato che parliamo di “pregiudizio” quan-

do ci troviamo di fronte ad una situazione in cui visono “atti e carenze che, in forma obiettiva e nontransitoria non assicurano al bambino o al ragazzouna situazione idonea alla realizzazione del suo svi-luppo psico-evolutivo, causando danni alla sua cre-scita fisica, affettiva, intellettuale e morale”. QualsiasiServizio è tenuto a segnalare una situazione di pre-giudizio.Un’altra precisazione ci ha portato a definire il termi-ne “segnalazione”, col quale si indica una comunica-zione finalizzata ad informare il Tribunale della situa-zione di pericolo o di pregiudizio per il minore, e delleiniziative già adottate sino al momento della segnala-zione stessa.A seguito di segnalazione, le condizioni che determi-nano, giustificano e legittimano un intervento delTribunale per i Minorenni sono: - l’ “abbandono” o l’“incuria”, cioè la mancanza di protezione del minoreo la mancanza di condizioni che garantiscano alminore stesso crescita, evoluzione e sviluppo; - la“violenza” e il “maltrattamento”; - la deprivazionemateriale ed affettiva dovuta ad incapacità o impos-sibilità materiale di gestione dei figli da parte deigenitori.Come è stato precisato, il tema non è e non può esse-re trattato in modo esaustivo. Ci sarebbero indubbia-mente molti altri aspetti da chiarire, tuttavia ci èparso importante iniziare a definire alcuni aspettibasilari.

Intervento professionale nell’accreditamento e qualità

GRUPPO DI LAVORO

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Relazione del TesoriereIl presente bilancio consuntivo descrive l’andamentoeconomico dell’attività del Consiglio Regionale nelcorso dell’anno 2006, periodo annuale di pienomandato dopo il rinnovo, mediante elezioni, delConsiglio stesso, avvenuto nell’autunno dell’anno2005.L’esercizio finanziario 2006 si é chiuso con un avanzodi amministrazione pari ad € 35.567,00 risultato piùelevato (all’incirca il doppio della somma) rispetto aquanto previsto. Significativi risparmi della spesa si sono verificatinelle attività per gli iscritti e nelle spese di riscossio-ne dei contributi provenienti dai medesimi (i contri-buti costituiscono la maggiore voce d’entrata delbilancio), in ragione di una migliorata capacità dirazionalizzare l’impiego di risorse complessive e diuna maggiore efficienza del sistema di riscossione.Per contro, si registrano maggiori spese del previstoper la gestione della sede, per la segreteria, per l’or-ganizzazione istituzionale e le consulenze professio-nali.Appaiono in linea con le previsioni le rimanenti vocidi spesa,mentre risultano in leggera flessione leentrate complessive.

Esaminando nel dettaglio le ENTRATE, si rileva:Le entrate del Titolo I (contributive) risultano dipoco inferiori rispetto alle previsioni annuali, macomplessivamente in aumento rispetto all’ultimobilancio consuntivo 2005. Le tasse di iscrizione risul-tano in linea con le previsioni effettuate, mentre laflessione riguarda i contributi annuali in quanto ilnumero dei nuovi iscritti nell’anno 2006 (136) é risul-tato inferiore rispetto alle previsioni (160). L’attualeammontare dei contributi a carico degli iscritti (€75,00 per la tassa di prima iscrizione ed € 100,00 peril contributo annuale) é stato deliberato dal prece-dente Consiglio Regionale nel corso dell’anno 2004,adeguando i precedenti valori delle quote contribu-tive.Nel corso dell’anno 2006 il numero degli iscritti haraggiunto e superato la quota di 4.000, passando dai

3.969 alla data del 31.12.2005 ai 4.105 alla data del31.12.2006.Le entrate del Titolo II (proventi patrimoniali)appaiono in flessione sia rispetto alle previsioniannue che rispetto all’ultimo bilancio consuntivo, siapure a fronte di investimenti bancari disposti a brevetermine, in quanto rispondenti alle esigenze di spesalegate all’attività dell’Ordine Regionale, ma di entitàcospicua. Infatti, il tipo di investimento bancario incui é impegnata la maggior parte dell’attivo nonassicura un valore costante degli interessi annui sullequote del fondo investito, dovendo rispondere in ter-mini temporali brevi alle esigenze di impiego deldenaro.

Fra le entrate del Titolo III (altre entrate) sisegnala stabilità degli introiti per il rilascio di certifi-cati e un leggero aumento delle altre entrate disegreteria rispetto al preventivo 2006. In quest’ulti-ma voce sono compresi anche gli interessi di moraapplicati sui contributi annuali insoluti alla scadenza,derivanti da un’attività che include procedimenti col-laudati di recupero dei suddetti interessi.

Esaminando nel dettaglio le SPESE, si rileva:Per quanto riguarda le spese correnti, il Titolo I (spese per la sede) appare sostanzial-mente in linea con le previsioni, stante un aumentodelle spese per l’utilizzo del telefono cellulare, dispo-nibile in sede, compensato dalla minore spesa perutenze di energia elettrica, lievemente superioriall’ultimo valore consuntivo rilevato (2005).Al Titolo II (spese per la segreteria) si rileva unaumento delle spese per il materiale di consumo e lacancelleria, sia rispetto al dato previsionale che all’ul-timo valore consuntivo. Le spese per le commissionibancarie risultano inferiori rispetto alle previsioni main lieve aumento rispetto al valore consuntivo 2005.Al Titolo III (spese di riscossione contributo) sirileva una spesa minore rispetto alle previsioni, ma inascesa rispetto all’ultimo valore consuntivo nono-stante la razionalizzazione dei costi, da tempo garan-tita per gli oneri di incasso delle quote di iscrizione,attraverso l’utilizzo del sistema di MAV bancario.Il Titolo IV (Assicurazioni) rivela un costo in linearispetto al dato consuntivo 2005 e compreso nelleprevisioni di spesa per l’anno 2006.Il Titolo V (Costi per il personale) rivela un costocomplessivamente in linea con il valore preventivo2006, ma in aumento rispetto all’ultimo dato con-

BILANCIO CONSUNTIVO2006

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suntivo 2005, come effetto principale, quale singolavoce di spesa, dei passaggi di categoria contrattualea favore del personale dipendente avvenuti a partiredal precedente anno 2004. Si segnala il perdurare,nel corso degli ultimi esercizi finanziari, di un rispar-mio della spesa per la formazione del personale,stante specifica voce di spesa annualmente disponi-bile ed inutilizzata.Al Titolo VI (spese di organizzazione istituzio-nale) si segnala una maggiore spesa sia rispetto aldato preventivo sia rispetto al consuntivo dell’anno2005. L’aumento é dovuto principalmente a maggio-ri spese per la partecipazione dei consiglieri adimportanti momenti in cui é necessario garantire larappresentanza della professione (congressi, conve-gni) e per i rimborsi a piè di lista dovuti agli sposta-menti.Al Titolo VII (consulenze professionali) si assi-ste ad una maggiore spesa rispetto al dato previsio-nale, dovuta al cambio del consulente del lavorostante l’indisponibilità del precedente. La spesa com-plessiva risulta tuttavia diminuita rispetto al datoconsuntivo 2005, in quanto sono terminati in quel-l’anno i lavori commissionati al consulente informati-co e non vi sono state ulteriori necessità per l’anno2006.Il Titolo VIII (attività per gli iscritti) vede unrisparmio della spesa prevista per il 2006,dovuta aminore impiego delle risorse economiche per il sitoWeb e per le iniziative (incontri) destinate agli iscritti,oltre ad un risparmio per le spese di pubblicazionedel bollettino regionale. Le rimanenti voci contenutenel titolo di spesa appaiono in linea con le previsioni,ma nel complesso il titolo di spesa dedicato alle atti-vità per gli iscritti appare in espansione rispetto aldato consuntivo 2005.Il Titolo IX (Quote al Consiglio Nazionale) haespresso costi proporzionali al numero complessivodi iscritti in regione, secondo i criteri a suo tempointrodotti dal Consiglio Nazionale.Il Titolo X (Compenso ai revisori dei conti) éapparso in linea con le previsioni di spesa.Il Titolo XI (IRAP) segue l’andamento dei costicomplessivi di utilizzo del personale per il funziona-mento dell’Ordine regionale.Il Titolo XII (Fondo spese impreviste), equiva-lente al 3% delle spese correnti previste per il 2006,

non ha registrato pagamenti nel corso dell’annooggetto di consuntivo.Il Titolo XIII (Attività straordinaria). Non éstata prevista né svolta attività straordinaria nel corsodell’anno 2006.Il Titolo XIV (Acquisto di beni di uso durevole)registra spese in conto capitale inferiori rispetto alleprevisioni per il 2006, ma in linea con il dato con-suntivo per l’anno 2005.

Per quanto descritto, il totale delle SPESE sostenutenell’anno 2006 é pari ad € 375.853,00 contro untotale delle ENTRATE pari ad € 411.420,00.Si evidenzia un avanzo di amministrazione pari ad €35.567,00 superiore a quanto preventivato per l’an-no 2006, ma inferiore al dato consuntivo 2005, pariad € 44.048,00.Ne emerge una gestione dell’Ente economicamenteequilibrata da parte del Consiglio, che ha permessodi mantenere il livello di spesa entro i dati di previ-sione dell’anno 2006.

CONTO ECONOMICOÈ rappresentato dalle voci aggregate del conto con-suntivo, ovvero ne costituisce la sintesi stessa.

STATO PATRIMONIALEÈ rappresentato dal totale dei debiti correnti assom-mati al totale del patrimonio (che coincide con ilfondo di riserva). La suddetta somma, per prassi con-tabile, viene definita “totale passività”, cui si aggiun-ge l’avanzo di esercizio a consuntivo per ottenere iltotale a pareggio, coincidente con l’attività.Nello specifico, i debiti correnti dell’Ordine regionaleassommano ad € 54.451,00.L’accumulo degli avanzi di esercizio delle annualitàfinanziarie pregresse rappresenta il fondo di riservapari ad € 214.248,00 cui si aggiunge l’avanzo diamministrazione creatosi nell’esercizio 2006, pari ad€ 35.567,00.Pertanto il patrimonio finanziario di questo Ordineprofessionale regionale (fondo di riserva) viene incre-mentato ad € 249.815,00.

Il TesoriereA.S. Giovanni Olivieri

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CONSUNTIVO PREVENTIVO CONSUNTIVO31/12/2006 2006 2005

ENTRATE valori in € valori in € valori in €

Titolo I ENTRATE CONTRIBUTIVE

Titolo I ENTRATE CONTRIBUTIVE Tasse di iscrizione 12.000 12.000 13.640Contributi annuali 395.500 396.900 377.895

Titolo II ENTRATE DA PROVENTI PATRIMONIALIInteressi attivi bancari e postali 2.469 4.000 6.491

Titolo III ALTRE ENTRATERilascio certificati 214 200 201 Altre entrate di segreteria 1.237 1.000 263 totale entrate 411.420 414.100 398.490

SPESE CORRENTI

Titolo I SPESE DELLA SEDEa) Affitto e spese condominiali 13.672 13.000 13.139 b) Manutenzioni ordinarie e canoni di ass. periodica 2.645 2.350 1.686 c) Arredi e attrezzature 144 300 381 d) Utenze telefoniche (telefono fisso) 1.552 1.500 1.433 e) Utenze telefoniche (telefono cellulare) 1.140 200 30 f ) Utenze energia elettrica 636 1.100 445 g) Manutenz.sede, pulizie e varie 2.686 3.000 3.267 totale 22.475 21.450 20.381

Titolo II SPESE PER LA SEGRETERIAa) Materiale di consumo e cancelleria 2.805 2.000 1.606 b) Spese e commissioni bancarie 1.308 1.600 1.191 totale 4.113 3.600 2.797

Titolo III SPESE RISCOSSIONE CONTRIBUTOa) Oneri incasso quote 11.807 13.000 8.951 totale 11.807 13.000 8.951

Titolo IV ASSICURAZIONI 4.657 5.000 4.727

Titolo V COSTI PER IL PERSONALEa) Personale a consulenza 10.197 11.000 9.552 b) Personale dipendente 49.948 48.500 43.589 c) Fondo trattam.accessori 6.806 6.730 6.570 d) Accantonamento TFR 3.454 2.860 3.045 e) Ticket restaurant 1.545 1.500 1.521 f) Formazione del personale 1.000 totale 71.950 71.590 64.277

Titolo VI SPESE ORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALEa) Indennità di carica 41.084 40.600 37.725 b) Gettoni di presenza alle commissioni 8.059 8.000 10.751 c) Spese di partecip. a corsi , congr., convegni 4.314 2.000 1.375 d) Attività giudiziale 7.138 8.000 3.922 e) Rimborsi a piè di lista 6.586 3.500 944 f) Spese di rappresentanza 1.418 1.500 totale 68.599 63.600 54.717

Bilancio Consuntivo 2006

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CONSUNTIVO PREVENTIVO CONSUNTIVO31/12/2006 2006 2005

valori in € valori in € valori in €Titolo VII CONSULENZE PROFESSIONALI

a) Consulenze contabili e di bilancio 9.984 9.920 9.360

b) Consulenze del lavoro 4.876 2.800 4.163

c) Consulenze del progarmmatore informatico 3.765

totale 14.860 12.720 17.288

Titolo VIII ATTIVITA’ PER GLI ISCRITTI

a) Spedizioni 6.208 6.500 6.090

b) Spese di pubblicità, pubblicazioni (bollettino) 3.602 7.100 5.305

c) Sito Web 5.056 13.200 4.399

d) Consulenza legale per gli iscritti 17.350 17.300 17.093

e) Vademecum libera professione 4.500

f) Iniziative (Incontri con gli iscritti) 9.806 13.000 3.826

g) Abbonamenti a riviste, quotidiani, libri, ecc. 2.245 2.000

totale 44.267 59.100 41.213

Titolo IX QUOTE AL CONSIGLIO NAZIONALE

Quota annuale 113.915 114.000 108.560

totale 113.915 114.000 108.560

Titolo X COMPENSO AI REVISORI DEI CONTI 6.240 6.120 6.240

Titolo XI IRAP 8.491 9.550 8.563

SPESE IMPREVISTE

Titolo XII FONDO SPESE IMPREVISTE 11.557 Commis.concorso pubblico 1.107

tasse cc.gg 253

Restituzione quote Esatri ‘96/97/98 - 11.557 1.360

SPESE STRAORDINARIE

Titolo XIII ATTIVITA’ STRAORDINARIA 1.224

a) Attività giudiziale 9.925

b) Elezione nuovo Consiglio (raccom.,affitto locali, seggio)

c) Assemblea degli iscritti - - 11.149

SPESE IN CONTO CAPITALE

Titolo XIV ACQUISTO DI BENI DI USO DUREVOLE 4.479 5.500 4.219

a) Acc.ti di somme per l’acquisto dei beni

totale uscite 375.853 396.787 354.442

differenza 35.567 17.313 44.048

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ATTIVITÀIMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

valori in €Software 1296Fondo amm.to software (864)totale immobilizzazioni 432

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALIImp. telefonico 1.748F.do amm.to imp.telef. (1.748)Macch.elettr. d'ufficio 40.427F.do amm.to macch.elettr.d'uff. (25.833)Mobili e arredi 13.764Fondo amm.to mobili e arredi (13.121)totale immobilizzazioni 15.237

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIEDepositi cauzionali 3.099

ATTIVO CIRCOLANTEQuote fondo comune d'investim. 180.920Crediti v.so iscritti morosi 300Altri crediti 3.376totale attivo circolante 184.596

DISPONIBILITÀ LIQUIDEConto corrente bancario 80.328Conto corrente postale 20.451Cassa 123totale disponibilità liquide 100.902

TOTALE ATTIVITÀ 304.266

PASSIVITÀDEBITI CORRENTI

Debiti verso erario e enti previd. 9.409Debiti verso fornitori 19.850Altri debiti 6.386Fondo T.F.R. 18.806totale debiti 54.451

PATRIMONIOFondo di riserva 214.248totale patrimonio 214.248TOTALE PASSIVITA' 268.699AVANZO 35.567TOTALE A PAREGGIO 304.266

PROVENTI valori in €

TITOLO I Tasse di iscrizione 12.000

Contributi annuali 395.500

TITOLO II Interessi attivi bancari e postali 2.469

TITOLO III Rilascio certificati 214

Altre entrate di segreteria 1.237

TOTALE PROVENTI 411.420

ONERI

TITOLO I Spese della sede 22.475

TITOLO II Spese per la segreteria 4.113

TITOLO III Spese riscossione contributo 11.807

TITOLO IV Assicurazioni 4.657

TITOLO V Costi per il personale 71.950

TITOLO VI Spese organizz. istituzionale 68.599

TITOLO VII Consulenze professionali 14.860

TITOLO VIII Attività per gli iscritti 44.267

TITOLO IX Quote al Consiglio nazionale 113.915

TITOLO X Compenso ai Revisori dei conti 6.240

TITOLO XI I.R.A.P. 8.491

TITOLO XII Spese impreviste

TITOLO XIII Spese straordinarie

TITOLO XIV Acc.ti per acq. di beni strumentali 4.479

TOTALE ONERI 375.853

AVANZO 35.567

TOTALE A PAREGGIO 411.420

Conto Economico al 31 dicembre 2006

Stato Patrimoniale al 31 dicembre 2006

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TOTALE ESPOSTI

13di cui: 10 a carico di altrettantiassistenti sociali1 a carico di tre iscritti2 a carico del medesimoassistente sociale

ESPOSTI IN CORSO DIPRE-ISTRUTTORIAesposti in corso di pre-istruttoria: 2

TOTALE ASSISTENTISOCIALI COINVOLTI

14di cui:10 iscritti alla sez. B 4 iscritti alla Sez. A

DELIBERE PER PROCEDIMENTI DISCIPLINARI13di cui:di apertura delprocedimento: 8di non apertura delprocedimento: 5

PROCEDIMENTI APERTI

8di cui: procedimenti in corso: 3procedimenti sospesi: 1procedimenti definiti: 4(tutti con delibera diarchiviazione)

Attività Commissioni deontologiche disciplinari

Il DM 615/1994 e il DPR 169/2005 attribuiscono al Consiglio Regionale competenze di controllo sull’operatoprofessionale degli assistenti sociali iscritti e potere per le irrogazioni delle corrispondenti sanzioni disciplinaripreviste per le violazioni al Codice Deontologico.

Le Commissioni deontologico-disciplinari, una per la Sezione A e una per la sezione B, sono commissioni per-manenti con il compito di procedere all’istruttoria dei procedimenti disciplinari per gli iscritti della sezione dicompetenza. Il Consiglio Regionale della Lombardia, con delibera n. 77 del 9 maggio 2007, ha nominato i com-ponenti della Commissione Deontologica Disciplinare per sezione di appartenenza.

La Commissione deontologica disciplinare della Sezione A nell’incontro del 08/08/2007 ha nominato come pre-sidente Livia Corsi e come segretario Marcella Distaso; la commissione della Sezione B, nell’incontro del31/07/2007, ha nominato come presidente Floriano Fattizzo e come Segretario Paola Frigerio.

Codice deontologico e commissione deontologico-disciplinare

COMMISSIONE DEONTOLOGICA DISCIPLINARE Sezione ALivia Corsi - Presidente Marcella Distaso - Segretario componenti Costantino Lorenzo Brandinu Rosi Ombretta DavìManuela Ferrario

COMMISSIONE DEONTOLOGICA DISCIPLINARE Sezione BFloriano Fattizzo - Presidente Paola Frigerio - Segretario componenti Patrizia Angeli Franca Carminati Flavio Rozza

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Il Consiglio Nazionale dell’ ordine professionale collabora in prima persona alla ricerca “Gli Assistenti sociali:analisi di una professione in trasformazione” finanziata dal Ministero dell’ Università e della Ricerca nell’am-bito del progetto PRIN 2006.

La ricerca, la prima che si svolge in ambito accademico dall’attivazione dei percorsi formativi universitari, ècondotta dall’Università di Milano Bicocca (capofila del progetto), e dalle Università di Bolzano, Cosenza ePisa. Il progetto di ricerca prevede un’ indagine nazionale cui partecipano tutte le università indicate e quat-tro ricerche parallele di tipo tematico attuate da ciascuna università.

L’ obiettivo è la costruzione di una solida base conoscitiva per un profilo aggiornato degli assistenti sociali (ilpercorso formativo, l’inserimento lavorativo e professionale, il rapporto con le altre professioni, i mutamen-ti in atto nel ruolo lavorativo e nel rapporto con l’utenza, la conciliazione tra ambito professionale e vita fami-liare, etc…) a partire dalla effettuazione di circa 1000 interviste telefoniche ad assistenti sociali residenti nellediverse regioni e circa 35 interviste in profondità.

Gli Ordini Regionali sono impegnati nella estrazione casuale degli assistenti sociali da intervistare pertelefono, nella misura del 4% degli iscritti (sulla base degli elenchi nominativi degli iscritti 1/25): per lanostra regione di tratta di circa 180 professionisti che verranno coinvolti con le finalità sopra indicate.

Le ricerche tematiche locali hanno per tema: per Milano Bicocca “percorsi formativi ed inserimento profes-sionale dell’assistente sociale”, con l’obiettivo di comprendere le reciproche influenze tra le trasformazioniorganizzative del settore delle politiche e dei servizi sociali e trasformazioni dei percorsi formativi; perCosenza “percorsi formativi e ruolo del tirocinio nella formazione al servizio sociale in Europa”; per Bolzanoe Pisa “la definizione di profili professionali e le trasformazioni organizzative”.

Per la ricerca nazionale l’Ordine collabora, con la partecipazione di Silvana Giraldo Tonon, presidente dellacommissione politiche della formazione e Isabella Mastropasqua, presidente della commissione Ricerca einnovazione, alla stesura del questionario e successivamente all’ interpretazione dei dati dell’indagine.

Gli assistenti sociali: una ricerca nazionale sul profilo professionale

Da luglio 2007 si è realizzato un avvicendamento nella carica di Tesoriere del Consiglio del nostro ordineregionale. Ringraziamo l’A.S. Giovanni Olivieri per l’impegno profuso negli ultimi cinque anni e per aver por-tato la propria professionalità e competenza a garanzia del buon funzionamento dell’ordine regionale. Il suo contributo proseguirà all’interno della Commissione tecnico-patrimoniale affiancando la neo eletta allacarica di Tesoriere, A.S. Sonia Longo, a cui auguriamo buon lavoro!

CARICHE ISTITUZIONALI: passaggio di testimone

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Consiglieri Sezione 2005 (1) 2006 2007 (2)A P A P A P

Ghisalberti Renata Presidente A - 5 - 16 3 12Cilia Roberto Vice Presidente A - 5 1 15 2 13Davi’ Rosi Ombretta Segretario A - 5 4 12 1 14Longo Sonia Tesoriere (3) B 1 4 3 13 3 12Angeli Patrizia Daniela B - 5 5 11 4 11Bettolini Daniela B 2 3 4 12 5 10Brandinu Costantino Lorenzo (4) A - - - - 3 7Carminati Franca B 1 4 2 14 1 14Corsi Livia A 1 4 6 10 1 14Distaso Marcella A 1 4 4 12 3 12Fattizzo Floriano B 1 4 5 11 2 13Ferrario Manuela (5) A - - 2 2 8 7Frigerio Paola B - 5 4 12 5 10Olivieri Giovanni (3) A - 5 4 12 8 7Rozza Flavio (6) B - - 4 7 8 7

(1) insediamento del nuovo Consiglio regionale in data 24 novembre 2005(2) aggiornato alla seduta del Consiglio regionale n. 15 del 12 novembre 2007(3) l’a.s. Sonia Longo è subentrata all’a.s. Giovanni Olivieri nella carica di Tesoriere dal 9 luglio

2007(4) l’a.s. Brandinu Costantino Lorenzo dal 9 maggio 2007 è subentrato all’a.s. Puccio Raffaella

(dimessa dalla carica di Consigliere dal 29 gennaio 2007) (5) l'a.s. Ferrario Manuela è subentrata all'a.s. Amadio Totis dal 25 settembre 2006(6) l’a.s. Rozza Flavio è subentrato all’a.s. Manzoni Elena dal 17 febbraio 2006

Presenze dei Consiglieri alle sedute del Consiglio regionale

Mandato 2005 - 2009

ISCRITTI PER PROVINCIA

Totale iscritti: 4.213

Provincia Iscritti %

BG 361 8,6%BS 505 12,0%CO 282 6,7%CR 186 4,4%LC 202 4,8%LO 77 1,8%MI 1825 43,3%MN 153 3,6%PV 146 3,5%SO 93 2,2%VA 363 8,6%(fuori regione) 20 0,5%

ISCRITTI PER SEZIONE

Sezioni Iscritti

Sezione A 829Sezione B 3384

Comunicate il Vostro indirizzo e-mail !!!L’indirizzo di posta elettronica è uno strumento sem-pre più importante che permette un dialogo fra ilConsiglio regionale e gli iscritti all’albo.È possibile comunicare la propria e-mail direttamen-te dal sito dell’Ordine o indirizzandola a [email protected]

Martedì : dalle ore 10.00 alle ore 13.00Mercoledì: dalle ore 15.00 alle ore 18.00Giovedì: dalle ore 10.00 alle ore 13.00

Per contattare l’Ordine professionaleTel. 0286457006Fax 0286457059e.mail: [email protected]: Via Stampa, 15 – 20123 Milano

Orari di segreteria

La vostra e-mail!Iscritti al 12/11/2007

Edito a cura di: Ordine AssistentiSociali – Regione LombardiaPresidente : Renata GhisalbertiDirettore Responsabile: Renata GhisalbertiRedazione: Via Stampa, 1520123 – Milanotel. 02 86457006fax. 02 86457059e.mail : [email protected]

Stampa:SATE - Società Anonima TipograficaEditoriale s.r.l.Via Praga, 1 - Zingonia Verdellino (BG)

Progetto grafico e impaginazione: Nicolò Quirico

Registrazione : Tribunale di Milanon. 286 del 10/05/97

Periodicità : trimestrale