Licenza edilizia in sanatoria 2011 gandolfo antonina c.e.s n.19.11[1]
Edilizia 7-2011
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EDILIZIA PIACENTINA 3
Direttore responsabileGiuseppe De Petro
Direzione e RedazioneVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza
Tel. 0523.458174 - Fax 0523.754369E-mail: [email protected]
PubblicitàVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza
Tel. 0523.457421Fax 0523.754369
E - m a i l : p u b b l i c i t a @ c o r r i e re p a d a n o . i t
StampaGrafiche Lama - Piacenza
RegistrazioneTribunale di Piacenza n. 545 del 31/07/2000
Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96 l’Editoredichiara che gli indirizzi utilizzati per l’invio inabbonamento postale provengono da pubblici registri,elenchi, atti, documenti concoscibili a chiunque e che iltrattamento dei dati non necessita del consensodell’interessato. Ciò nonostante in base all’art. 13dell’informativa il tirolare del trattamento ha diritto diopporsi all’utilizzo dei dati facendone espresso divietotramite comunicazione scritta da inviarsi alla sede di CPA
som
mario
focus
Prima la stangata sulla casa poi, speriamo, incentivi per l’edilizia pagina 5
i nostri servizi
Il grido d’allarme dell’Ance: “2012, quinto anno di crisi” pagina 11Riqualificazione urbana e Piano Città, le proposte Ance pagina 14L’Ance premia due imprese storiche piacentine pagina 18GIS e SIT, i software che raccontano gli spazi pagina 20Indacoo, il futuro è già in cantiere pagina 22Dissesto idrogeologico e frane: meglio prevenire pagina 25EdilShow, novità in arrivo: lente sugli artigiani edili pagina 34Carta eco-etica, ingegneri per lo sviluppo sostenibile pagina 27L’arte del plastico come interpretazione dell’opera pagina 29Edilshow riparte di slancio: nuovo formato espositivo pagina 33San Nicolò, nuova vita per Piazza della Pace pagina 36Bonus 36%, più semplice il percorso per ottenerlo pagina 37Certificazione energetica: mercato case più trasparente pagina 39Riqualificazione urbana, finanziamenti pagina 43
dall’esterno
Assiprime, i vantaggi della fideiussione assicurativa pagina 35Tosca Ascensori, dal 1964 la qualità che porta in alto pagina 42Colorificio Debè, più soluzioni per tutti pagina 42
rubriche
Agenda pagina 7Block Notes pagina 44Le scadenze di Confedilizia pagina 46
Due eccellenze piacentine del compartocostruzioni protagoniste del servizio dicopertina. Si tratta dell’impresa CellaGaetano Srl nata nel 1880 e della CogniSpa, fondata nel 1899, entrambepremiate dall’Ance che quest’anno -nell’occasione dei 150 anni dall’Unitàd’Italia - ha voluto offrire unriconoscimento alle ditte italiane piùlongeve che hanno dimostrato unaforte propensione a evolversi, adassecondare il mercato per competere.Un insegnamento da cogliere in unmomento di crisi come quello attuale.
EDILIZIA PIACENTINA 5
focu
sCorsia preferenziale per il DL "Salva Italia" all'esame delle Camere
Prima la stangatasulla casa poi, speriamo,
incentivi per l’edilizia
Proprio in questi giorni è al vaglio del
Parlamento il Decreto Legge Monti su
"Stabilita` finanziaria, crescita ed equi-
ta", firmato dal Capo dello Stato il 6 dicembre
scorso. Si tratta di un insieme non piccolo di
norme che, per la filiera dell'edilizia, giun-
gendo dopo un periodo prolungato di grave
crisi, possono significare un nuovo quadro di
riferimento, una base per pianificare l'atteso
rilancio per le aziende superstiti o una senten-
za di condanna verso una destrutturazione ir-
reversibile, per altre realtà. Tra le misure pre-
viste vi sono disposizioni in materie di infra-
strutture, in materia edilizia, in materia tributaria (per esempio la
proroga al 31 dicembre 2012 dell'agevolazione fiscale del 55% per
la riqualificazione energetica degli edifici), ma anche in materia
previdenziale e in materia di concorrenza e sviluppo. Molta carne al
fuoco. A cui le aziende e gli imprenditori, ma anche i committenti,
guardano con giusto interesse e attenzione. ''La manovra econo-
mica del Governo Monti e' molto dura soprattutto per quanto ri-
guarda le misure sulla casa che graveranno sulle famiglie in modo
pesante e inevitabilmente finiranno per produrre effetti depressivi
sulle imprese del settore che sono gia' in grave affanno'', ha com-
mentato a botta calda il Presidente dell' ANCE Paolo Buzzetti, senza
però mostrare di avere l'intenzione di esprimere un giudizio tran-
ciante. L'associazione dei costruttori è infatti consapevole della ne-
cessita' di una manovra improntata su un estremo rigore per rigua-
dagnare fiducia sui mercati e in Europa, ma attendeva maggiori ta-
gli alla spesa e meno imposte. ''Sono certo che si tratta di una prima
fase di rigore e che a questa ne seguira' presto una maggiormente
mirata alla crescita'', ha sintetizzato il Presidente, aggiungendo di
augurarsi , "come anche annunciato dal Ministro Corrado Passera,
che l'edilizia possa svolgere il ruolo di traino e di motore di sviluppo
che gli e' proprio, per fare cose utili, a cominciare dalla manutenzio-
ne del territorio e dal rilancio delle citta', creando occupazione ed
evitando la chiusura di migliaia di imprese del settore ormai allo
stremo''. L' ostentata sintonia con il Ministro che regge il dicastero
dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture è forse più rivelatri-
ce di altri dettagli: l'accorpamento dei due ministeri evidenzia la
necessita' di considerare l'edilizia e le infra-
strutture come elementi strategici per la cre-
scita a partire dalle indispensabili opere di si-
stemazione e di manutenzione del territorio
che appaiono quanto mai urgenti . Il rilancio
di un settore che vale il 12 % del Pil, puo' fare
molto per il Paese, sia sul piano economico
che su quello sociale, garantendo, attraverso
una rete di migliaia di grandi e, in particolare,
di medie e piccole imprese artigiane il mante-
nimento di centinaia di migliaia di posti di la-
voro che in questi due ultimi anni hanno gia'
subito forti contrazioni. Se il PIL deve essere in
grado di reggere il peso del deficit (per non parlare del debito), l'e-
dilizia non può essere sottovalutata. A causa di alcune misure adot-
tate dal governo (Ici/Imu, nuovi moltiplicatori per le rendite cata-
stali) è prevedibile che la crisi del settore immobiliare sarà più lunga
perchè gli investimenti a rendita non vengono certo incentivati
proprio mentre l'introduzione della cedolare secca stava rilancian-
doli, però la tassazione immobiliare che in sostanza raddoppia, (pe-
sava 11 miliardi, conta oggi per almeno 22) potrebbe essere com-
pensata a breve da altri provvedimenti legati, per esempio, alla di-
smissione del patrimonio pubblico (aree militari incluse) che se op-
portunamente valorizzato, potrebbe avere anche un effetto di sti-
molo non indifferente. Ma la valorizzazione, così come la riqualifi-
cazione e il ripristino della vivibilità di interi quartieri dipende dai
comuni che andrebbero tenuti per legge a varare varianti urbani-
stiche tali da consentire queste operazioni. Un altro aspetto su cui ci
si potrebbe aspettare buone notizie per la filiera è l'operazione di
"repricing" degli immobili in vendita: se le valutazioni immobiliari
scendessero ancora di qualche punto percentuale la domanda po-
trebbe tornare a farsi sentire. In questo senso è stato opportuno che
il governo non abbia voluto aggiungere, accanto alla nuova tassa-
zione patrimoniale, un inasprimento della tassazione dei trasferi-
menti. Gli estimi non sono stati toccati e quindi per le compraven-
dite non c'è alcun aumento di imposta: permettere che le compra-
vendite continuino ad essere tassate su valori imponibili più bassi
può rappresentare una misura intelligente per stimolare il merca-
to, da non mutare in sede di conversione in legge.
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Eventi
agen
daEcocasa 2012
Mediterraneo protagonista
In ogni settore dell'edilizia l'attenzioneverso il risparmio energetico e la sa-lubrità degli edifici sono in costantecrescita. Arrivato alla sua sesta edizione,la fiera Ecocasa&Ecoimpresa Expò , aReggio Emilia dal 16 al 19 febbraio 2012,si soffermerà sulle tematiche adatte a
un modello mediterraneo. Tra queste:l'identificazione di un modello di ar-chitettura sostenibile adatto al climaitaliano e la ricerca di particolari tec-niche di intervento necessarie alla ri-qualificazione energetica degli edificicostituiranno il maggior impegno nelsettore dell'edilizia. La manifestazioneproporrà inoltre un vasto programma diiniziative che andranno a coinvolgereoltre ai progettisti (architetti, ingegneri,geometri, periti) anche i cittadini e spe-cifiche categorie di soggetti coinvoltiindirettamente nel processo di soste-nibilità degli edifici (installatori, am-ministratori condominiali, agenti im-mobiliari ecc). Ecocasa&Ecoimpresa E-xpò vuole porsi, quindi, quale appun-tamento di riferimento, un importantemomento di incontro tra le aziendeprotagoniste della green economy etutti i soggetti interessati.
Ecobuild 2012L'edilizia sostenibiledi scena a Londra
Dal 20 al 22 marzo 2012 ritorna aLondra, nel centro espositivo di ExCel, lafiera Ecobuild, il più grande evento almondo dedicato al design, all'ediliziaecosostenibile e alle energie rinnovabilicon un ampio programma di confe-renze, seminari e dimostrazioni di altolivello. La manifestazione costituisce unimportante punto d'incontro per au-torità locali, imprese fornitrici, architettie costruttori da tutto il mondo riunendoal suo interno i più importanti contributidal mondo industriale e da quello ac-cademico. Ecobuild si conferma una del-le più grandi fiere europee e la piùgrande nel Regno Unito per l'ediliziaecosostenibile ed energie rinnovabili. Lecategorie di prodotto coinvolte vannodalle strutture ai sistemi di costruzione,dai materiali ai servizi professionali, at-
trezzature, energie rinnovabili e mi-crogenerazione, gestione acque e del-l'efficienza, gestione e servizi per co-struzioni, lavori esterni, sottostrutture.La Camera di Commercio italiana per ilRegno Unito cura gli interessi di tutte leaziende italiane che partecipano allafiera. La scorsa edizione erano più dicento le aziende italiane partecipantiLondra, 20 - 22 Marzo 2012Partecipazione a pagamentoInfo: www.ecobuild.co.uk
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Concorsi
Architettura internazionalePremio Fassa Bortoloalla nona edizione
Via all'edizione numero nove per ilPremio di Architettura internazionaleFassa Bortolo. Ideato e promosso dallaFacoltà di Architettura di Ferrara e dal-l'azienda Fassa Bortolo, operante nelsettore delle soluzioni innovative perl'edilizia, il premio dal 2002 intenderiportare l'attenzione sulla necessità diriesaminare il rapporto tra processo e-dilizio e qualità dell'habitat. "Lo spiritoe l'obiettivo - dicono gli organizzatori -sono quelli di contribuire a ricercare unsistema di sviluppo del settore ediliziopiù sostenibile di quello attuale". IlPremio ha cadenza annuale e vieneassegnato all'opera che meglio esprimei principi del concetto di sostenibilità.
Aperto anche al mondo delle università,ospita una sezione dedicata ai progettielaborati come tesi di laurea su temiattinenti l'architettura sostenibile.Le o-pere presentate dovranno essere rea-lizzate e costruite nell'arco degli ultimicinque anni. Saranno inoltre assegnatedue menzioni speciali a progetti ritenutimeritevoli. Per partecipare esistono duetermini: fino al 31 dicembre 2011 per
l'iscrizione e fino il 31 gennaio 2012 perl'invio del materiale. Il progetto vin-citore e quelli ritenuti onorevoli di men-zione sono divulgati attraverso il sitointernet ufficiale del Premio, all'indi-rizzo www.premioarchitettura.it.
Plastic TechnologiesAward 2012Il Politecnico premia progettiche utilizzano la plastica
Promaplast e Poli.design, Consorzio delPolitecnico di Milano, lanciano un con-corso dal titolo Plastic Technologies A-ward 2012. Il concorso è finalizzato allaselezione di progetti innovativi chesfruttino le potenzialità di specifichetecnologie di produzione e trasforma-zione delle materie plastiche. Moltetecnologie produttive e di trasforma-zione delle materie plastiche hanno or-mai larga diffusione e vengono co-munemente impiegate per la produ-zione di sedimentate categorie mer-ceologiche. Lo scopo del concorso èquello di promuovere tecnologie pro-duttive e di individuarne potenziali mi-glioramenti. I progetti proposti dovran-no avere un valore innovativo dal puntodi vista culturale, funzionale e di ap-plicazione. La partecipazione è aperta adesigners italiani e stranieri indipen-denti o interni ad aziende. Gli elaboratidella prima fase dovranno pervenireentro il 10 gennaio 2012, mentre per glielaborati previsti per la seconda fase c'ètempo fino al 6 marzo 2012. In palio 9mila euro per il vincitore.
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Curiosità
agen
daLa Kid's Republic
rivoluziona PechinoFree design e spazi colorati
Un nastro colorato circonda lo spazio evi gira intorno creando un luogo percoltivare la curiosità dei bambini. Sitratta della Kid's Republic, libreria della
casa editrice Poplar Publishing Co. aPechino, progettata da Keiichiro Sako -Sako Architects.Composta da una sala eventi al primopiano e un negozio di libri illustrati alsecondo piano, la Kid's Republic è unospazio-arcobaleno con dodici anelli co-lorati con differenti perimetri. Le di-scontinuità sul pavimento, sulle pareti esul soffitto sono utilizzate per l'illu-minazione o come finestre. I tappetisono integrati nel pavimento della salalettura e i bambini si possono sedere esdraiare liberamente. Lungo le scale, ibambini possono entrare nel mondo dellibro illustrato al secondo piano, settenastri colorati partono dalla hall e ri-salgono lungo le scale fino alla libreria.Nella Kid's Republic non è possibiletrovare scaffalature ordinate, i bambinipossono sedersi nel proprio posto pre-ferito e leggere i libri illustrati a loropiacimento.Due i formati di "fori" che non sono solopassaggi ma anche zone lettura per ibambini. Si tratta di un modo sempliceper sistemare gli articoli e stabilire or-dine nel mondo degli adulti.
L’albergo rivoluzionarioè modulare e a incastroIl Bayside Hotel di Kanagawaha due tipologie: flat e duplex
Completato a fine 2009, il Bayside Ma-rina Hotel di Kanagawa, in Giappone,porta la firma di Yasutaka YoshimuraArchitects.Posizionato nella zona sud di Yokoha-ma, questo singolare hotel è costituito
da container di dimen-sioni standard (circa2.4x12m) usati comeunità modulari ciascu-na dei quali ospita unastanza.Vi sono due tipologie:quella "single flat" equella "duplex" nelcaso in cui ve ne sianodue sovrapposti.La progettazione, l'as-semblaggio e la fini-
tura dei moduli è stata effettuata inThailandia e, giunti in situ, sono statisemplicemente imbullonati e collegatiagli impianti precedentemente predi-sposti. Questo procedimento ha con-sentito un completamento rapido edeconomico.Le varie unità sono state posizionatecon differenti allineamenti per assicu-rare maggiore privacy e l'uso di giuntinon saldati ne assicura un eventualefuturo riutilizzo.
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Curiosità
Dresda, inauguratoil Museo di Storia Militarecon il cuneo di Libeskind
“Non era mia intenzione preservare lafacciata del museo e inserire un nuovoelemento architettonico "invisibile" sulretro dell'edificio. Io volevo creare unostacco audace, una dislocazione fon-damentale per penetrare l'arsenale sto-rico e dar vita a una nuova esperienza":con queste parole Daniel Libeskind de-scrive il neo-inaugurato Museo dellaStoria Militare di Dresda. Ribattezzatocol nome di "Libeskind's Wedge", ov-vero "il cuneo di Libeskind", l'inter-vento ha richiesto sette anni di lavori ecirca 63 milioni di euro di finanziamenti.A dare nuovo appeal all'edificio neo-classico (costruito nel 1873 da Gugliel-
mo I di Prussia-Germania quale arsenaledell'esercito sassone) è l'inserimento diuna gigantesca scheggia in cemento,acciaio e vetro, alta trenta metri, che"taglia" la facciata ed attraversa il vo-lume per cinque piani. Proposito delmuseo è riflettere sulla portata tragicadella guerra partendo dalla storia mi-litare tedesca, e promuovere la cultura
della pace. La collezione è composta da10 mila 500 pezzi, la cui maggior partedi fattura militare (dalle armi trecen-tesche ai carri armati impiegati per leattuali missioni in Afghanistan), sapien-temente inseriti nello spazio espositivo.La vista dall'alto sulla città, ricostruitadopo i bombardamenti nemici, con-clude il percorso museale.
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“Il 2012 sarà il quinto anno di crisi per
noi. Il settore, che rappresenta il 12
per cento del Pil nazionale registra
in questi anni un calo di oltre il 22 per cento
degli investimenti. E' dal 2008 che siamo in
affanno". Non usa mezzi termini il presi-
dente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti
quando gli si chiede quali saranno gli sce-
nari futuri per l'edilizia.
L'occasione è il convegno "1861, l'impresa
di costruire il Paese", svoltosi a Torino il 5,
6 e 7 novembre. Un appuntamento, quello
organizzato dall'Associazione nazionale
costruttori edili, che ha riunito le imprese
delle costruzioni nella volontà di chiedere
alla politica e alle istituzioni piani di rilan-
cio delle città.
Puntare sulle infrastrutture
Al centro del dibattito quest'anno c'è stato
il tema delle risorse e degli investimenti, a
cominciare dalle infrastrutture, come ha
sottolineato anche la presidente di Confin-
dustria Emma Marcegaglia, in un videoin-
tervento. Infrastrutture intese sia come
grandi opere che come piccole - e ce ne so-
no tante: basta scorrere l`elenco di 1.100
interventi di manutenzione e messa in si-
curezza che l'Ance aveva presentato al Go-
verno e che per ora sono rimaste lettera
morta. In sintesi, quello che chiedono i co-
struttori è un grande piano di risanamen-
to, sull`esempio di quello messo a punto
dall`Italia nel secondo dopoguerra: per
questo chiamano a raccolta i sindaci per
"un grande programma di rilancio delle
città" e più in generale chiedono alla poli-
tica di attivare tutte quelle leve che con-
sentono di efficientare il sistema a costo
zero, a partire dalla semplificazione ammi-
nistrativa. "Finora ha funzionato la logica
del grande evento - continua Buzzetti - e le
Olimpiadi di Torino ne sono state un esem-
pio. Ora bisogna fare un salto di qualità e
pensare al rilancio delle città attraverso
un piano straordinario di manutenzione
degli edifici, di riqualificazione delle peri-
ferie, di innovazione energetica, interven-
ti che sarebbero in grado di dare ossigeno
alle nostre imprese".
Le risorse non mancano,"La politica è assente"
Infrastrutture, dunque, come punto di par-
tenza per il rilancio, per cominciare a vede-
re la luce. Anche perché, stando a quanto
denuncia il vicepresidente dell'Anci Enri-
co Borghi, "Nelle casse dei Comuni sono
bloccati 44 miliardi che non possono esse-
re spesi per il Patto di stabilità". Notizia
confermata dall'amministratore delegato
Unicredit, Federico Ghizzoni, che ha ricor-
dato come in Italia le potenzialità del pro-
ject financing siano ancora tutte da sfrut-
tare: "I capitali non mancano, ma la strut-
turale incertezza sulle tariffe scoraggia
tutti gli investitori che cercano rendite an-
che non elevatissime ma stabili nel tem-
po". "Il 2010 è stato un anno di ripresa - ag-
giunge nel suo intervento Giovanni Castel-
lucci, ad di Autostrade per l'Italia - ma il
Paese è rimasto fermo. Esiste un problema
di competitività di un Paese basato sul ma-
nifatturiero, oggi tassato a livelli inverosi-
mili, che rischia di mettere le nostre impre-
se fuori dal mercato. Oggi serve investire
su opere che siano strategiche per l'econo-
mia, infrastrutture strategiche per chi pro-
duce. Noi manterremo quest`anno il no-
stro piano di investimenti, a 1,5 miliardi,
un valore pari al 10 per cento della spesa in
Buzzetti: Urge piano per il risanamento degli edifici
Il grido d’allarme dell’Ance:“2012, quinto anno di crisi”
jenny giordanoco
nveg
ni
EDILIZIA PIACENTINA12
Italia per le opere pubbliche, ma è dram-
matica l'assenza di attenzione della politi-
ca verso il sostegno delle imprese nelle po-
litiche di investimento".
Necessaria la manutenzionedel territorio
L'evento di Torino, i primi giorni di novem-
bre, è stato concomitante all`emergenza
maltempo e alla tragedia che ha colpito la
Liguria. Circostanza non sottovalutata
dall'Ance, che anzi denuncia la lentezza
della politica: "I fatti relativi all'alluvione
che ha devastato Genova e la Liguria dimo-
strano che gli interventi sul territorio sono
una priorità - dice ancora Buzzetti - I lavori
di messa in sicurezza del torrente Bisagno
esondato a Genova facevano parte del pac-
chetto di opere del piano Ance che aveva-
mo presentato tre anni fa e che la politica
dapprima aveva sostenuto, attraverso lo
stanziamento del Cipe di 3,4 miliardi per
piccole e medie opere, e che poi sono rima-
ste sulla carta. Interventi di piccola e me-
dia taglia per realizzare i quali le risorse
non sono mai arrivate".
Una battaglia, insomma, su cui l`Ance si di-
ce pronta a fare la sua parte: "Non ci pos-
siamo arrendere - conclude il presidente
dei costruttori italiani -, ci vuole grinta nel
pretendere le cose giuste e non tollerare
più le cose non tollerabili. Bisogna tornare
a essere responsabili e forzare la politica in
questo senso.
La più grande infrastruttura che ci aspetta
è la manutenzione del Paese".
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Buzzetti: “Governo Monti? Bene così”
"Quello guidato dal professor Monti è cer-tamente un Governo di alto profilo e lanomina a ministro dello Sviluppo Econo-mico a una persona di grande spessore comeCorrado Passera non può che renderci en-tusiasti". Con queste parole Paolo Buzzettisuggella l'approvazione dell'associazionenazionale dei professionisti dell'edilizia peril nuovo Governo. "La nomina a ministro diun alto esponente del mondo economicocome Passera è un segnale forte ai mercatiche va nel senso della crescita economica edella ripresa di un settore come quello dell'edilizia - diceil presidente Ance - che è ormai ridotto allo stremo vistala difficilissima congiuntura economico-finanziaria chele imprese stanno vivendo sulla propria pelle". SecondoBuzzetti, "l'accorpamento dei due ministeri evidenzia lanecessità di considerare l'edilizia e le infrastrutture comeelementi strategici per la crescita a partire dalle in-dispensabili opere di sistemazione e di manutenzionedel territorio che appaiono quanto mai urgenti e non piùprocrastinabili". Non manca l'apprezzamento anche per
le proposte del neo ministro all'AmbienteCorrado Clini: "Cogliamo con soddisfazio-ne le dichiarazioni del ministro che ri-chiama la necessita` di intervenire al piùpresto sulla manutenzione del territorioper evitare altre vittime e altri gravi pe-ricoli", commenta Bozzetti, che da tempoinsiste perché venga attuato un piano dipiccole e medie opere per la messa insicurezza del territorio e per la prevenzionedel rischio idrogeologico. "Ricordiamo cheda tempo insieme alle amministrazioni lo-
cali abbiamo raccolto un lungo elenco di opere dimanutenzione e di risistemazione del territorio, chesono immediatamente cantierabili ma che finora sonorimaste senza fondi". Infine, un augurio: "Confidiamonel Governo Monti affinché metta al centro della suaazione la prima grande infrastrutturazione del Paese cheè proprio la manutenzione. Nel 2009 era stato stanziatodal Cipe 1 miliardo per il rischio idrogeologico e 1miliardo per le scuole. Ricominciamo da lì".
Jenny Giordano
L’accorpamento del ministero dello Sviluppo economico con quello delleInfrastrutture per i costruttori è un segnale importante del ruolo strategico
dell'edilizia per la crescita del Paese. "Subito messa in sicurezza del territorio"
EDILIZIA PIACENTINA14
“Piano città: nuovo welfare delle politi-
che urbane": il seminario di appro-
fondimento della Commissione edili-
zia e territorio dell'Ance quest'anno si è occu-
pato, nei giorni del 29 e 30 settembre scorsi a
Firenze, di riqualificazione urbana e Piano
della città. All`iniziativa, presieduta dal vi-
cepresidente Ance Andrea Marani, hanno
partecipato Duccio Traina dell'Università di
Firenze con un intervento sulle procedure
autorizzatorie in materia paesaggistica;
Francesco Karrer, presidente del Consiglio
Superiore dei lavori pubblici, con un inter-
vento sui modelli di riqualificazione del ter-
ritorio e sulle politiche italiane per le città
dal dopoguerra ad oggi; Antonio Calafati del-
l'Università delle Marche che ha trattato il
tema della sottocapitalizzazione delle città i-
taliane da una prospettiva europea. Pubbli-
chiamo di seguito integralmente il Piano
p re s e n t at o .
Siamo in piena crisi ma questo è lo stimolo
per l'Ance a ricreare le condizioni di mer-
cato per lo sviluppo economico del nostro
Paese offrendo un contributo propositivo
che liberi dalle strette burocratiche e cre-
ditizie le capacità finanziarie, progettuali,
realizzative e gestionali delle imprese.
- Le città negli ultimi anni sono cresciute
spesso con interventi improntati alla con-
tingenza e alla quantità piuttosto che alla
qualità, dando vita spesso a periferie ca-
ratterizzate da degrado sociale ed urbani-
s t i c o.
- A tutto ciò si aggiunga l'esigenza di conte-
nere il consumo di territorio, fortemente
avvertita dagli enti territoriali.
- Da diversi anni la riqualificazione urbana
è, quindi, al centro del dibattito urbanisti-
co nella consapevolezza dell'importanza
di una politica di rinnovamento del patri-
monio edilizio esistente e più in generale
della città sotto molteplici profili:
- economico, perché i centri urbani rappre-
sentano il principale motore per il rilancio
del "sistema paese", come dimostrato an-
che dalle esperienze maturate all'estero,
dove il recupero di alcune zone urbane ha
innescato non solo processi di rigenerazio-
ne urbanistica ed edilizia, ma soprattutto
di crescita economica e culturale dell'in-
tera città in grado di attrarre investimenti
nazionali ed esteri;
- sociale, perché il recupero urbanistico ed
edilizio rappresenta il punto di partenza
per il superamento del degrado e della
m a rg i n a l i z z a z i o n e ;
Verso una più efficace politica per le città
Riqualificazione urbana ePiano Città, le proposte Ance
sem
inar
i
EDILIZIA PIACENTINA 15
- ambientale, perché gli interventi di sosti-
tuzione del patrimonio immobiliare, im-
prontati a criteri di sostenibilità ambien-
tale e di efficienza energetica contribui-
scono ad un più generale miglioramento
delle prestazioni energetiche nazionali at-
traverso la riduzione di consumi ed emis-
sioni.
- È evidente che le nostre città, frutto di
scelte e istanze del passato, mostrano oggi
tutta la loro inadeguatezza rispetto alle e-
sigenze ed alla dinamica della odierna so-
cietà.
- Le variabili che incidono sul territorio e
sui centri urbani sono ormai molteplici e
"ripensare" le città del futuro diventa così
una scommessa da vincere.
- Il Piano di rilancio dell'attività edilizia al-
trimenti conosciuto come "Piano casa 2"
doveva essere il primo passo in questa di-
re z i o n e .
- In molte realtà regionali le previsioni con-
tenute nell'accordo tra Stato e Regioni del
2009 non solo non sono state potenziate, a-
deguandole alle effettive esigenze, ma
spesso sono state ancorate a rigide regole
scoraggiandone l'applicazione.
- Ora, a distanza di un biennio, il Governo
ha varato una manovra più organica che
parte da un presupposto essenziale tenuto
in scarsa considerazione nelle precedenti
occasioni e cioè il principio del coordina-
mento tra legislazione regionale e stata-
le.
- Conflitti Stato-Regioni, inadempienze e
ritardi hanno, infatti, contribuito in modo
sostanziale ad ottenere insufficienti risul-
tati.
- Il Dl 70/2011 interviene in tal senso fon-
dando gran parte della manovra per il set-
tore dell'edilizia privata sul principio del-
la cedevolezza delle disposizioni statali
nel momento in cui saranno varate le leggi
regionali, in modo da avviare concreta-
mente un processo di riqualificazione ur-
bana attraverso incentivi e snellimenti
p ro c e d u ra l i .
Ora bisogna passare ai "fatti" per l'avvio
di un vero e proprio "Piano delle Città"
- Progettare "città esistenti" significa a-
dottare efficaci strumenti per decidere,
gestire e attuare la trasformazione.
- Decisive saranno, quindi, le scelte da in-
traprendere a livello locale che dovranno
purtroppo scontrarsi con un'accentuata
scarsità di risorse pubbliche.
- A fronte dei tagli dei finanziamenti pub-
blici e dei limiti imposti dal patto di stabi-
lità agli enti locali è, quindi, importante
delineare una nuova politica di interven-
t o.
- Le operazioni di trasformazione urbana
sono caratterizzate dalla complessità dei
programmi e dal reperimento delle risorse
per concorrere alla realizzazione del pro-
g e t t o.
- Per governare queste difficoltà è, quindi,
indispensabile una nuova partnership
p u bb l i c o - p r iva t a .
- Occorre fare riferimento a nuovi modelli
di governance che responsabilizzino attori
pubblici e privati attraverso una stretta
concertazione nella gestione del territo-
r i o.
- Ciò vuol dire codificare un nuovo rappor-
to pubblico-privato basato su imparziali-
tà, trasparenza, pubblicità e partecipazio-
ne al procedimento, riconoscendo nel con-
tempo le capacità propositive e realizzati-
ve delle imprese nel pieno rispetto dei dif-
ferenti ruoli.
- Ma occorre uno sforzo comune soprattut-
to da parte delle istituzioni per favorire
EDILIZIA PIACENTINA16
questo processo di rinnovamento urbano e
coinvolgere la più ampia platea possibile
di operatori economici.
- La sfida dei prossimi tempi sta quindi nel
costruire un nuovo scenario nel quale sia
economicamente e socialmente sostenibi-
le realizzare interventi di riqualificazione
del patrimonio edilizio esistente.
Costruire un mercato dell'efficienza e del-
la qualità in cui le regole e gli incentivi sia-
no per imprese e gli utenti uno stimolo per
la realizzazione di programmi di riqualifi-
cazione.
- In questo senso il varo della normativa na-
zionale quadro per "La riqualificazione
incentivata delle aree urbane degradate"
da parte del decreto legge 70/2011 rappre-
senta un passo importante ma non defini-
t ivo.
- Gli strumenti messi a disposizione dal
provvedimento incentrati soprattutto sul-
la premialità sono positivi ma occorre ave-
re il coraggio di fare di più.
- E' necessario porre le condizioni operati-
ve che diano voce reale a queste trasforma-
zioni.
- Punto di partenza è certamente il ruolo
del privato investitore che si deve inserire
ed interfacciare in una logica di partena-
riato con il soggetto pubblico.
- Ma per far questo è necessario individua-
re un altrettanto innovativo modello ope-
rativo che consenta di superare le rigidità
da un lato di una strumentazione urbani-
stica legata a schemi tradizionali e dall'al-
tro della proprietà immobiliare spesso i-
nerte perché frazionata tra più soggetti
p r iva t i .
- Altro aspetto essenziale è quello della
tempistica e delle lungaggini procedurali
che ancora bloccano la realizzazione delle
o p e re .
- Occorre, poi, che la pubblica amministra-
zione proceda in forma concertata alla in-
dividuazione di obiettivi strategici nei
quali l'operatore possa proporre quello
che è più in linea con il mercato.
- Infine, devono essere introdotte misure
EDILIZIA PIACENTINA 17
fiscali mirate in grado di incentivare la
realizzazione di programmi di riqualifica-
zione.
Solo così si potrà realizzare un progetto
globale per la città non più limitato al sin-
golo intervento ma finalizzato alla costru-
zione di un sistema organico per la rigene-
razione urbana.
Regole e incentiviper una nuovaqualità urbana
- la riduzione del consumo del suolo si può
conseguire solo con una riqualificazione
concreta e non episodica
- le destinazioni d'uso immutabili nel tem-
po sono il primo problema da affrontare
per ottimizzare il patrimonio edilizio esi-
stente e contrastare il filtering down ossia
usi sempre più squalificati
- no a programmi speciali che introducono
deroghe: servono programmi a regime
- perentorietà dei termini per le procedu-
re
- c'è assenza di moneta finanziaria: ricor-
riamo alla moneta urbanistica ossia incen-
tivi in termini di diritti edificatori
Nell'ambito della riqualificazione urbana
i gradi di intervento sul patrimonio esi-
stente possono essere così sintetizzati:
- valorizzazione dinamica centri storici
- mantenimento funzionale della città, at-
traverso interventi di risanamento, ri-
strutturazione edilizia, ampliamento e
completamento
- messa a regime dell'edilizia di sostituzio-
ne, perseguendo anche obiettivi di rifun-
zionalizzazione dell'edificato
- riordino delle periferie e ripristino am-
bientale
I programmi devono porre al centro:
- risparmio energetico e bioedilizia
- consolidamento statico
- prevenzione rischio sismico
- rottamazione edifici obsoleti
- recupero aree dismesse
Oggi ci sono le premesse per passare dal
Piano casa al Piano città ponendo al centro
l'obiettivo specifico di far crescere la città
su se stessa.
EDILIZIA PIACENTINA18
Esistono aziende edili nate con l’Uni-
tà d’Italia o poco dopo e ancora atti-
ve. Sembra incredibile in questi
tempi di crisi finanziaria, quinto anno conse-
cutivo in rosso per l’edilizia, ma è proprio co-
sì. L’Ance, l’Associazione nazionale dei co-
struttori, quest’anno – lo scorso 5 novembre,
con una cerimonia ufficiale - ne ha premiate
ben settantotto in tutt’Italia. “Le ditte più
longeve hanno dimostrato una forte propen-
sione a evolversi, ad assecondare il mercato
per competere esercizio dopo esercizio –
spiega il presidente dell’Ance, Paolo Buzzet-
ti -. In tal senso, rappresentano un insegna-
mento da cogliere in un momento come quel-
lo attuale, dove la crisi economica picchia
duro”. Tra le premiate spiccano due piacen-
tine: la Cella Gaetano Srl nata nel 1880 e Co-
gni Spa, fondata nel 1899. L’Impresa Cella
viene fondata dal capomastro Gaetano Cel-
la ed è oggi diretta da Filippo Cella. Specia-
lizzata in recupero e restauro di edifici in pie-
tra e sasso si è sempre distinta anche in opere
conservative, soprattutto una ventina di an-
ni fa, con prestigiosi interventi su fabbricati
storici, chiese e istituti religiosi. Nella secon-
da parte degli anni ‘90, in particolare, è in-
tervenuta nella realizzazione di recuperi e
ristrutturazioni presso alcuni dei fabbricati
simbolo di Piacenza come la sede del Pensio-
nato Vittorio Emanuele II, la sede della Pro-
vincia Italiana delle Suore Missionarie Sca-
labriniane in Piazza San Savino e il Palazzo
comunale chiamato Cà Torricelle.
Altro passo rilevante la costruzione del po-
lo universitario della Cattolica a Piacenza e
i collegi universitari a Milano. L'azienda,
che conta trenta dipendenti si è estesa negli
anni ad altre regioni: non solo in Emilia Ro-
magna, ma anche Piemonte, Lombardia e
Veneto. “Il riconoscimento ricevuto a Tori-
no dall'Ance per i 131 anni dell’azienda rap-
presenta la sintesi della nostra mission che
è stata sin dall'inzio quella di operare nel se-
gno della qualità, affidabilità e continuità
familiare Ora siamo alla quarta generazio-
ne, passando attraverso importanti cam-
biamenti e trasformazioni della ditta che ha
sempre più ampliato il suo campo d'azione
passando dalla specifica e prevalente atti-
vità di restauro e risanamento conservativo
di edifici storici e vincolati sino all'attuale
impostazione di Azienda General Contrac-
tor nel campo sia delle opere civili che delle
opere industriali” dice Cella. Quando gli si
chiede come ha fatto a passare indenne at-
traverso questo momento drammatico per
l’industria e l’economia italiana, l’impren-
ditore spiega che per reggere il momento
“occorre un senso di forte responsabilità
condivisa tra le istituzioni, un consistente
alleggerimento burocratico, l'ottimo vola-
no di appalti piccoli ma costanti, la ripresa
del sistema bancario”. L’altra impresa, la
Cogni Spa, viene fondata da Antonio Cogni
nel 1899, sul filone di opere stradali e idrau-
liche. Il figlio, Giacomo, cede il timone a
Carlo, che poi sarà seguito da Antonio, pre-
sidente di Fineco, la finanziaria di famiglia
ed Enrico, presidente dell'impresa, a raf-
forzare la tradizione che sembra garantire
anche una quinta generazione di costrutto-
ri. Cantieri in Emilia Romagna, Lombar-
dia, Piemonte, Veneto e Toscana nei settori
delle infrastrutture, dell'energia e edilizia
civile. Di Cogni Spa si ricordano negli anni
tra le due guerre opere idrauliche e stradali
a Piacenza, interventi come la difesa dello
scalo pontieri, la Finarda, nel ‘60 e ‘70 lavori
nel settore petrolifero, attraversamenti per
oleodotti, opere svolte in Germania e Gre-
cia. Negli Anni ‘70 c'è la lunga avventura li-
Riconoscimento per la Cella Gaetano e la Cogni Spa
L'Ance premia due impresestoriche piacentine
jenny giordano
Nella foto, Buzzetti premia Cogni
ecce
llen
ze
EDILIZIA PIACENTINA 19
bica. Dagli Anni ‘80 si aggiunge il settore
delle costruzioni civili. Molti i motivi di or-
goglio: dalla Base Loran di Lampedusa a
Cascina Gasparini, casa per studenti, dal
termoutilizzatore di Borgoforte alla centra-
le di Caorso. Anche in momenti critici per
l'economia, l'impresa ha tenuto insieme la
sua forza-lavoro con un'ottantina di dipen-
denti, diversificando le sue specializzazio-
ni. Per Antonio Cogni “ricevere il premio
dell’Ance è stata una grande soddisfazione,
il riconoscimento ai nostri centoundici anni
di impegno e alla qualità del lavoro svolto.
Se siamo riusciti a sopravvivere alla crisi e
ad andare avanti è anche grazie ad impren-
ditori che hanno saputo esser tali”. Questo
significa che anche per il futuro non ci si
perderà d’animo: “Già in questi anni di crisi
abbiamo ritenuto di non tirare i remi in bar-
ca ma di spingere a più non posso – continua
Cogni - Ci siamo impegnati a tenere i conti
in ordine e a investire in attrezzature e, so-
prattutto, in risorse umane”. Infine, il lea-
der della Cogni commenta i prossimi anni:
“Il futuro è molto difficile da decifrare. E’
un fatto, però, che noi imprenditori italiani
non siamo più protagonisti. In generale, l’I-
talia non decide più da tempo. Il mercato
delle costruzioni, poi, è sempre più duro,
non migliora. Vincerà solo chi avrà risorse e
persone capaci”. Infine, una nota a margi-
ne: durante la premiazione, Paolo Buzzetti,
legandosi all´attualità, ha ricordato come
l´Ance nel 2008 ha presentato un pacchetto
di piccole e medie opere del valore di 3,4 mi-
liardi, di facile attuazione, che poi sono ri-
maste sulla carta, “poiché le risorse non so-
no mai arrivate”. Un monito per incorag-
giare le istituzioni a intervenire, anche e so-
prattutto in questi tempi difficili.
Nella foto, Buzzetti premia Cella
EDILIZIA PIACENTINA20
IGIS (Geographic Information
System), o SIT (Sistema Informativo
Territoriale), sono software che con-
sentono l'elaborazione di dati spaziali. An-
che senza avere molta dimestichezza con la
cartografia, potrebbe sorprendere consta-
tare quale sia la quantità di dati che coin-
volgono aspetti spaziali. Si può pensare, ad
esempio, alle immagini contenute in una
macchina fotografica digitale: ogni foto-
grafia è scattata in un certo luogo. Perché
non valutare l'ipotesi di ordinare le imma-
gini in base alle coordinate geografiche?
In questo modo si potranno poi eseguire
query del tipo "mostrami tutte le fotogra-
fie scattate entro dieci chilometri da ca-
sa".
Una delle principali caratteristiche per
cui i GIS vengono implementati, special-
mente per quanto riguarda la Pubblica
Amministrazione, è che essi permettono la
conoscenza e il controllo del territorio (a-
nalisi e monitoraggio) e la progettazione e
programmazione degli interventi (suppor-
to alle decisioni). Rendono così più sempli-
ce realizzare e gestire, ad esempio, il piano
regolatore, oppure gestire i tributi in fun-
zione della localizzazione e della tipologia
di proprietà, ecc.
Si può citare, come esempio, un caso che e-
semplifica molto bene le potenzialità del-
l'informazione territoriale e della sua rap-
presentazione. Epidemia a Londra nel
1854: il dott. Snow produsse una mappa
della zona tra Broad Street e Cambridge
Street (l'odierna Soho), zona in cui l'epide-
mia si dimostrò particolarmente violenta,
su cui erano riportati graficamente sia i de-
cessi che la localizzazione delle pompe
pubbliche per l'acqua; dall'esame della
mappa evidenziò la vicinanza delle abita-
zioni dei deceduti ad un pozzo di acqua,
quello di Broad Street. Il pozzo venne chiu-
so, con conseguente risoluzione dell'epi-
demia.
L'analisi di fenomeni sul territorio può e-
videnziare correlazione spaziale tra questi
e permettere quindi di individuare rela-
zioni di causa ed effetto altrimenti non evi-
denziabili: salute ed ambiente, incidenti
stradali e caratteristiche della strada, va-
riabili sociali ed urbanistiche a spiegare
comportamenti e realtà sociale, sono solo
alcuni esempi di tali relazioni.
I GIS sono sistemi software in grado di so-
vrapporre due o più mappe, prodotte con
gli stessi parametri geografici e di dimen-
sione dell'immagine, in modo tale da pro-
durre una mappa composita. L'uso di for-
mati che supportano la trasparenza (GIF o
PNG per esempio) permette di visualizza-
re le parti di mappa sottostanti.
Fondamentali per la Pubblica Amministrazione
GIS e SIT, i softwareche raccontano gli spazi
diego migliavacca
Epidemia di Londra del 1854.
Mappa di John Snow. Le aree
in rosso indicano la frequenza
di decessi per colera. I cerchi blu
indicano la localizzazione
delle pompe dell’acqua
info
rmat
ica
EDILIZIA PIACENTINA 21
Se volessimo realizzare informaticamente
l'esempio considerato sopra (la mappa di
Snow), avremo bisogno quindi di tre map-
pe: una cartografia di base rappresentante
le strade, una mappa tematica con i pozzi
dell'acqua ed un'altra mappa tematica
con la rappresentazione dei decessi. So-
vrapponendo le tre mappe, ne otterremo
una simile a quella disegnata dal dott.
S n ow.
Questo tipo di elaborazioni possono essere
eseguite tramite SIT online (o WebGIS)
oppure tramite software desktop come Q-
GIS (www.qgis.org), un software gratuito
che permette di caricare la cartografia e di
effettuare analisi spaziale avanzata.
Il Comune di Piacenza e la Provincia di Pia-
cenza forniscono semplici SIT online che
permettono di visualizzare e scaricare gra-
tuitamente (in alcuni casi a pagamento)
cartografia (cartografia di base CTR e car-
tografia tematica). Il SIT del Comune di
Piacenza è disponibile all'indirizzo web ht-
tps://servizionline.comune.piacen -
za.it/piacenza/gis/index.php, attraverso il
quale è possibile visualizzare ed effettua-
re il download gratuito della CTR 1:5000,
del piano regolatore, delle ortofoto, e vi-
sualizzare la carta degli interventi ed il ca-
tasto comunale. Il SIT della Provincia di
Piacenza è invece accessibile all'indirizzo
http://www2.provincia.pc.it/cartografi -
co/index.htm, e dà la possibilità di effet-
tuare il download della cartografia raster
provinciale 1:20000 e dei confini comunali
in vettoriale. La restante cartografia (corsi
d'acqua, geopedologia, bacini idrografici,
rete viaria, ecc) può essere acquistata.
B i b l i og r a f i a
G. Biallo, Introduzione ai sistemi informa-
tivi geografici, Mondogis 2005
M. Kofler, MySQL 5
(Cap. 12 - Funzioni GIS), Apogeo 2007
GIS della Provincia di Piacenza relativo alle emissioni inquinanti in atmosfera
M. Rumor, Dispense del corso di Sistemi
Informativi Territoriali 1,
<http://www.iuav.it>, 2005
EDILIZIA PIACENTINA22
Sarà il nuovo direttore generale
Lorenzo Sicomori (nella foto)uno
degli uomini chiave del progetto
di rilancio funzionale con il quale Inda-
coo intende superare la crisi del settore
immobiliare e delle costruzioni.
Sicomori - originario di Correggio in pro-
vincia di Reggio Emilia, classe 1951 - è
stato nominato al timone organizzativo
della supercooperativa, che ha sede in via
Sardegna a Fiorenzuola, e vanta un pre-
stigioso curriculum. Il 60nne neo diretto-
re generale di Indacoo proviene infatti da
Unieco, per la quale ha rivestito il ruolo di
direttore amministrativo finanze, inoltre
ha lavorato in diverse società industriali
e ha diretto una Asp reggiana prima di ap-
prodare al vertice della realtà piacenti-
na. Particolarmente importante l’espe-
rienza in Unieco che, in una storia di oltre
cent’anni, si è garantita una costante cre-
scita nel mondo delle costruzioni fino a
posizionarsi stabilmente tra i dieci più ac-
creditati General Contractor italiani. Al
nucleo storico di attività nelle costruzio-
ni, nell’immobiliare e nel project finan-
cing, in Unieco si sono aggiunte le Divi-
sioni specializzate nella produzione di la-
terizi, nei lavori ferroviari e nell’area am-
bientale: queste attività diversificate
hanno consolidato importanti sinergie o-
perative sul mercato che, grazie al ‘gioco
di squadra’, producono valore e garanti-
scono l’accesso a diverse aree d’affari. U-
nieco ha stretto importanti relazioni con
partner pubblici e privati e opera su pro-
getti e commesse di alto profilo, anche at-
traverso una vasta rete di società parteci-
pate. Rilevante quindi, per Indacoo, il ba-
gaglio di competenze che porta con sè Si-
comori, il quale ha già avuto modo di in-
dicare quali siano i progetti più impor-
tanti.
Le linee guida
“Ci stiamo impegnando al massimo - ha
spiegato Sicomori - nel progetto di rilan-
cio funzionale. Per affrontare al meglio e
superare la crisi del settore immobiliare
e delle costruzioni, che indubbiamente e-
siste, occorrono i nuovi assetti organizza-
tivi con i quali Indacoo ha inteso avvici-
narsi di più al mercato”.
I settori di attività di Indacoo sono - come
noto - le costruzioni edili e infrastruttura-
li e il settore immobiliare: ognuno ha la
propria struttura tecnico-organizzativa
ed un proprio direttore di settore, e tutti
quanti agiscono insieme con il coordina-
mento dello stesso Sicomori e del presi-
dente Fabio Salotti.
Proprio Sicomori ha sottolineato gli o-
biettivi sui quali concentrarsi e per i quali
mettere in campo le migliori energie: “Al
momento - ha spiegato - il mercato immo-
biliare è caratterizzato da una carenza di
finanziamenti, tuttavia alcune opere
pubbliche vengono finanziate e quando
si riesce ad eseguirle sono vere boccate
d'ossigeno non solo per le imprese, ma
anche valutando tutto l'indotto che gene-
rano. Noi - ha proseguito - abbiamo so-
prattutto cercato di acquisire nuovi lavo-
ri, per dare un'impronta forte e raggiun-
gere gli obiettivi strategici”
I principali cantieria Piacenza e in provincia
Il 2012 vedrà l’apertura di Eataly alla Ca-
vallerizza: l’appalto vale 3 milioni ed è
stato vinto dopo la gara del Comune di
Piacenza. Con l'anno nuovo Indacoo si de-
dicherà alla risistemazione della Caval-
lerizza, mentre Oscar Farinetti - patron di
Eataly - di occuperà della gestione, con
l’obiettivo dichiarato di fare anche della
sede piacentina della notissima catena
un apprezzatocentro specializzato della
qualità enogastronomica (ma non solo) i-
taliana.
Rilevante anche la prossima realizzazio-
ne della nuova piscina olimpionica di Pia-
cenza che sorgerà nella zona Madoninna:
un lavoro da 9 milioni interamente affi-
dato ad Indacoo.
Se in città i cantieri non mancheranno, in-
tenso sarà anche il programma in provin-
cia: Indacoo contribuirà a realizzare la
conca di Isola Serafini, dopo lo sblocco
(lungamente atteso) dei lavori, che pren-
deranno il via nella prossima primavera.
Il nuovo direttore generale è Lorenzo Sicomori
Indacoo, il futuroè già in cantiere
andrea dossena
Il nuovo direttore generale
di Indacoo Lorenzo Sicomori
pro
spet
tive
EDILIZIA PIACENTINA 23
Indacoo, sintesi di duestorie di successo
La nascita di Indacoo ha costi-tuito uno dei principali eventidell’annata economica piacenti-na, ma si è segnalata anche alivello nazionale per il suo ine-dito dna, al momento unico inItalia: Indacoo è infatti una sin-tesi di due esperienze di successo,peculiari e complementari, cheha portato sotto lo stesso "tetto"i soci abitanti di Piacenza 74 e isoci lavoratori di Coop Valdarda.Fatturato di 22 milioni, che do-vrebbero diventare circa 30 nel2012, Indacoo (il nome è l'a-cronimo di "innovazione di a-bitanti e costruttori cooperato-ri") farà leva soprattutto sulla
qualità dell'abitare: non realiz-zerà soltanto solo case (l’obiet-tivo dei prossimi anni è costruire2mila alloggi di housing sociale),ma anche servizi e infrastrutture,nella prospettiva di uno svilupposostenibile.Nei progetti di Indacoo ci sonoinfatti città future e cittadininuovi che ambiscono ad abita-zioni a misura di famiglia e diambiente (si punterà su ecologia,materiali ecocompatibili ed ener-gie pulite, in primis il fotovol-taico), realizzate da persone ca-paci di conciliare qualità e tec-nologie contenendo i prezzi. Sot-to la guida del presidente FabioSalotti, dell’amministratore AldoPallastrelli (nella foto del box) edel direttore generale LorenzoSicomori (nella foto grande), In-dacoo (del cui comitato esecutivofa parte anche l'architetto LucillaMeneghelli, già direttore gene-rale di Piacenza74) potrà - graziealle significative coordinate di-mensionali e alla forza econo-mica - ampliare il raggio d'azionenon solo all’Italia ma anche al-l’estero.Senza dimenticare mai, ovvia-mente, il territorio piacentinoche ne nutre le profonde radici.
EDILIZIA PIACENTINA24
Alla supercoop piacentina spetta una
quota del 40% delle ope re di costruzione
(per conto di Aipo) del canale navigabile,
con Ceap di Piacenza e Orion di Reggio E-
milia. In agenda scavi, il coordinamento
delle opere in cemento armato e realizza-
zione del canale navigabile. Isola Serafi-
ni è particolarmente rilevante in termini
economici: il lavoro ammonta infatti a 30
milioni di euro. Già nel 2011, nel corrente
mese di dicembre, è stato invece fissato lo
start (sette i mesi di cantiere previsti) del-
la costruzione della nuova casa protetta
“Vassalli Remondini” di Castellarquato,
destinata ad ospitare 75 anziani, di cui In-
dacoo avrà anche la gestione. Le sole ope-
re di costruzione ammontano a 7 milioni,
Indacoo detiene metà della quota.
Gli altri cantieri:il termovalorizzatore a Parma
Ripartono anche i lavori (per conto di I-
ren) al termovalorizzatore di Parma,
bloccati da un lungo stallo e dai battaglie-
ri comitati locali contrari all’opera, un in-
tervento (che durerà un paio d'anni) nel-
l’ordine dei 30 milioni di euro, di cui Inda-
coo (nella foto, il giorno della nascita, pres-
so lo spazio Le Rotative)avrà una quota del
40%.
La cooperativa piacentina costruirà il
corpo dell'inceneritore, la parte tecnolo-
gica sarà affidata ad altri.
EDILIZIA PIACENTINA 25
Legambiente li ha acutamente defi-
niti “disastri innaturali” in un re-
centissimo dossier sul dissesto idro-
geologico, di certo frane e alluvioni che fla-
gellano con conseguenze sempre più gravi
molte parti d’Italia non possono più essere
ignorate. Non se lo può permettere neanche
il territorio piacentino, dove gli episodi dal-
le più pesanti conseguenze - le più recenti
nei territori di Bobbio (foto a pagina 26),
Carpaneto, Agazzano, Alseno, Travo, Pia-
nello, Bettola, Ferriere, Pianello, Vernasca
(foto a lato) - chiamano in causa tutti quanti
- non solo le istituzioni, ma anche i singoli
cittadini - alle proprie responsabilità.
Il quadro nazionale
E’ difficile negare che alla base delle trage-
die che hanno sconvolto la Lunigiana, le
valli del Magra e del Vara, le Cinque Terre,
Genova, il Napoletano e il Messinese ci sia
un insieme di motivi che chiamano in causa
anche l’azione (o l’inazione) dell’uomo: non
è infatti solo questione di cambiamenti cli-
matici, ma anche di pessima gestione del
territorio nazionale e di mancanza di una
efficace politica di prevenzione e di convi-
venza con il rischio. Negli occhi di tutti, vei-
colate dai media, ci sono le immagini di im-
pressionanti esondazioni di fiumi, l’inquie-
tante rigonfiarsi di torrenti e le terribili co-
late di fango che hanno invaso i centri abi-
tati, spazzando via quanto trovavano lungo
il loro corso e lasciando - oltre a una lugubre
scia di morte - cumuli di macchine e detriti
e la devastazione di case, edifici, scuole e
ponti.
Le cause dei disastri
Vero che alla base delle tragedie ci sono
piogge molto intense (le cosiddette “bom-
be d’acqua”) che hanno portato ad esempio
300 mm di pioggia in sole 13 ore ad abbat-
tersi sulla città di Genova o 500 millimetri a
cadere in provincia di La Spezia, ma - come
ricorda proprio Legambiente - questi even-
ti molto intensi e violenti non sono più esse-
re considerati anomali perche la loro ecce-
zionalità ”si è ormai trasformata in norma-
lità”. A riprova di questo ci sono i dati (ri-
cordati sempre nel dossier “Frane e allu-
vioni: disastri innaturali” ) dell’Ispra-Isti-
tuto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale, che attestano come negli ulti-
mi due anni si siano succedute piogge di e-
guale se non superiore intensità su tutto il
territorio italiano. Al di là dell’opportunità
di spingere per arrivare in tempi rapidi ad
Il dossier Legambiente “Disastri innaturali”
Dissesto idrogeologicoe frane: meglio prevenire
andrea dossenaem
ergen
ze
EDILIZIA PIACENTINA26
un accordo internazionale vincolante per
ridurre il rischio che situazioni analoghe si
ripetano con frequenza ed intensità mag-
giori, le pur violente precipitazioni non
spiegano - da sole - il disastro che questo e-
vento ha causato nei Comuni coinvolti.
Secondo Legambiente, i fattori che hanno
favorito le tragedie sono “una gestione sba-
gliata del territorio e delle aree considera-
te ad elevato rischio idrogeologico, la man-
canza di adeguati sistemi di allertamento e
piani di emergenza per mettere in salvo la
popolazione, insieme ad un territorio che
non è più in grado di ricevere precipitazioni
così intense”.
In Italia ogni anno si perdono 500 km qua-
drati di superficie naturale, rurale o agrico-
la trasformati in cemento, edifici e nuove
infrastrutture, per cui non basta prender-
sela con vegetazione spontanea troppo cre-
sciuta e mancata pulizia ed escavazione de-
gli alvei, che (secondo vari studi scientifici)
non sono le sole cause dei disastri, occorre
“una concreta ed efficace politica di pre-
venzione e mitigazione del rischio idrogeo-
l og i c o ” .
Le possibili soluzioni
Legambiente - ma non solo, la tesi è ormai
ampiamente condivisa - indica anche possi-
bili soluzioni al problema: costano, ma co-
sta (e costerà) molto di più continuare a do-
ver spendere per riparare ai disastri causa-
ti dal non fare prevenzione. Destinare più
risorse per la difesa del suolo (a cominciare
dai fondi necessari per far partire il piano
messo in campo dal Ministero dell’ambien-
te e dalle Regioni, che prevede stanziamen-
ti per 2,5 mld di euro), coinvolgere la comu-
nità scientifica nella programmazione e
nello studio delle misure più adeguate di
prevenzione a partire da quanto già predi-
sposto dalle Autorità di bacino, dare priori-
tà agli interventi che mirano al riequilibrio
dell’assetto idraulico del territorio e delle
dinamiche fluviali e di versante, ripristi-
nando le aree di esondazione naturale del
fiume, delocalizzare le civili abitazioni, gli
edifici e le aziende site in aree a irrisolvibi-
le rischio idraulico e limitare gli interventi
strutturali a dove siano necessari, attuare
un’azione costante di manutenzione ordi-
naria, una particolare attenzione all’im-
menso reticolo di corsi d’acqua minori (gli
ultimi avvenimenti si sono spesso verificati
in prossimità di fiumare e torrenti), appli-
care una politica attiva di “convivenza con
il rischio” (con sistemi di previsione delle
piene e di allerta e piani di protezione civile
aggiornati, testati e conosciuti dalla popo-
lazione) sono considerati i primi passi sulla
strada giusta.
Il tempo perso, sommato a comunque
drammatici eventi naturali, ha già fatto
troppe vittime.
EDILIZIA PIACENTINA 27
L'ordine degli Ingegneri a favore
dello sviluppo sostenibile. Per la
prima volta in Italia, infatti, viene
varata una Carta eco-etica che salvaguar-
da, sin dai suoi principi basilari, un approc-
cio etico e, soprattutto, sostenibile nella
progettualità delle opere. Lo scorso 17 no-
vembre questo documento è diventato
realtà con la presentazione ufficiale al C-
nel - Consiglio nazionale dell'economia e
del lavoro - a Roma. A realizzarla gli inge-
gneri italiani, che l'hanno condivisa con il
mondo istituzionale, delle imprese e delle
associazioni per costruire insieme un con-
creto percorso di lavoro comune. In cosa
consiste, in pratica? "La carta eco-etica
rappresenta una sorta di dichiarazione di
intenti che, nel futuro, potrebbe trasfor-
marsi in un decalogo vincolante cui il mon-
do degli ingegneri dovrebbe attenersi nel-
lo svolgimento della propria attività - spie-
ga Gianni Rolando, presidente del Cni, il
Consiglio nazionale degli ingegneri -. Og-
gi, in un momento di grave crisi economica
e finanziaria, siamo passati dall'ingegne-
ria del consumismo a quella del risparmio.
Una transizione importante per fissare un
punto di discontinuità, uno spartiacque
tra presente e passato di cui la nostra Carta
eco-etica vuole essere un segnale tangibi-
le".
Condivisione tra le professioni
"A prima vista, ai più critici, potrebbe sem-
brare un cambio di passo aleatorio - com-
mentano all'Ordine degli Ingegneri di Pia-
cenza -. Al contrario proprio oggi, alla luce
di una crisi economico-sociale di propor-
zioni globali che investe l'Italia, come il re-
sto del mondo, è un contributo di straordi-
naria valenza strategica". "Varare infatti
una Carta eco-etica che salvaguardi, sin
dai suoi principi basilari, un approccio eti-
co e, soprattutto, sostenibile - continuano -
è ormai una frontiera irrimandabile. E gli
ingegneri italiani lo hanno compreso: solo
attraverso uno sviluppo misurato dell'eco-
sistema si può crescere". L'attualità del re-
sto chiama sempre più spesso gli ingegneri
a una presa di posizione consapevole, ri-
spetto a uno sviluppo misurato, calibrato
sugli equilibri del nostro ecosistema. In
questo senso il documento intende proiet-
tarsi oltre la sfera dell'ingegneria per pro-
vare a coagulare il più vasto consenso e la
più estesa condivisione tra le altre Profes-
sioni i soggetti pubblici e quelli privati.
Pronto un Comitato nazionale
Altra idea che è stata lanciata è quella del-
la costituzione del Comitato nazionale di
eco-etica, sotto la Presidenza del Consiglio
dei Ministri, che svolga funzioni analoghe
al già esistente comitato di bioetica per le
tematiche ambientali. "Nel concepire l'ar-
chitettura della Carta, che si riallaccia ad
esperienze virtuose già attuate in Nord
Europa e in America - dice di nuovo Rolan-
do - il Cni ha ritenuto opportuna un'artico-
lazione in due parti. La prima, riguardante
un corpo di proposizioni (assunti e princi-
L’approccio responsabile alla progettualità
Carta eco-etica, ingegneriper lo sviluppo sostenibile
jenny giordanoo
rdin
i pro
fession
ali
EDILIZIA PIACENTINA28
pi) a valenza generale che si ritengono di si-
gnificativa importanza nel delineare una
piattaforma etico-culturale atta a costitui-
re un terreno di convergenza sui fonda-
menti che regolano il vivere collettivo e la
res pubblica. Tutto questo per evidenziare
il fatto che la Carta intende proiettarsi al di
là della sfera dell'ingegneria e asseconda-
re l'esigenza dei tempi di attirare il più va-
sto consenso e la più estesa condivisione
fra altre professioni e altri soggetti pubbli-
ci e privati in prima linea impegnati nella
definizione di iniziative e di attività nel-
l'ambito della sostenibilità".
"La seconda parte riguarda invece - preci-
sa Francesco Karrer, Presidente del Consi-
glio Superiore dei Lavori Pubblici - un cor-
po di proposizioni a valenza più stretta-
mente professionale, pronta a delineare e
a chiarire visione e sistema di valori di o-
rientamento e di ispirazione che il mondo
della professione ingegneristica intende
onorare ed esaltare, con lo sguardo rivolto
alla responsabilità inter-generazionale e
alla sostenibilità dello sviluppo, nello svol-
gimento delle proprie attività, ruoli e fun-
zioni". Karrer insiste poi sull'importanza
della filiera della sostenibilità, dalla pro-
gettazione dell'opera sino alla sua dismis-
sione: "Bisognerebbe andare oltre la Con-
sulta di settore per creare un organismo
nazionale che possa integrare competenze
ambientali, sociali, economiche e di gover-
nance". Un documento, dunque, che ri-
chiama anche e soprattutto alla professio-
nalità ed alla trasparenza delle scelte pro-
gettuali, "L'Italia - sentenzia Ermanno
Granelli, Consigliere Corte dei Conti - è se-
condo recenti ricerche al 63° posto nel
mondo, dopo il Botswana, per la trasparen-
za professionale. Dobbiamo e possiamo fa-
re molto per invertire questa percezione,
forse viziata anche da semplificazione e
sterili pregiudizi".
EDILIZIA PIACENTINA 29
Visualizzare un complesso resi-
denziale non ancora esistente,
un cantiere nella sua interezza,
una chiesa, una torre o un parco pubblico
a lavoro finito. Conoscere in anticipo co-
me sarà la piazza cittadina una volta ri-
qualificata, oppure scoprire la vera iden-
tità di un castello diroccato o di un monu-
mento storico rimasto incompiuto. Chi
realizza modelli di architettura conosce
bene la potenza comunicativa delle sue
creazioni, l'impatto visivo forte che crea-
no sul destinatario del progetto e la sinte-
si architettonica che sono in grado di tra-
smettere: forme, colori, proporzioni ven-
gono riprodotte in scala ridotta e rendo-
no immediatamente comprensibile
qualsiasi proposta progettuale. Ciò è
possibile grazie ad un prezioso e metico-
loso lavoro artigianale capace di tradur-
re, interpretare e riprodurre nella sua in-
terezza l'opera, prima che essa sia co-
struita. "Sono tre le direttive che un bra-
vo modellista deve seguire: rappresenta-
re fedelmente il progetto architettonico,
interpretarlo valorizzandone i punti di
forza e saper catturare l'attenzione del
destinatario senza però stravolgere la na-
tura dell'opera". Parole dell'architetto e
modellista Enrico Bergonzoni, autore
del maestoso plastico di Palazzo Farnese,
opera prestigiosa ed unica nel suo gene-
re, divenuta patrimonio culturale dei
piacentini: realizzato nel 2003, può esse-
re ammirato nella sezione storica dei Mu-
sei civici di Palazzo Farnese a Piacenza.
"Scopo di un plastico di architettura -
spiega l'architetto Bergonzoni - è far com-
prendere l'opera architettonica a chi non
l'ha progettata". Ben diverso è trovarsi di
fronte ad un rendering o ad una rappre-
sentazione tridimensionale a computer
che risulteranno comunque privi della
terza dimensione perché "piatti", o co-
munque confinati alla bidimensionalità
del monitor. "Un plastico non è solo una
riduzione in scala della realtà ma è l'in-
terpretazione che il modellista fa dell'o-
pera e si traduce nella capacità di saper
cogliere punti di forza ed aspetti salienti
del progetto che si sta per realizzare, evi-
denziandoli con materiali e tecniche",
aggiunge Bergonzoni che, con un'effica-
ce metafora, ricorda quanto forte sia la
componente creativa in un mestiere -
quello del modellista - che è prima di tut-
to artigiano: "Se l'architetto è il composi-
tore del brano, il modellista è il suo esecu-
tore, che con la sua arte lo interpreta, sce-
gliendo quali tecniche utilizzare per far
uscire fuori la vera essenza dell'opera, e-
saltando quelle caratteristiche che la
rendono unica". Ecco che realizzare i mo-
delli di architettura diventa un'arte che
Enrico Bergonzoni, manualità e creatività
L’arte del plastico comeinterpretazione dell’opera
Modello ligneo di Palazzo Farnese a
Piacenza (Foto A. Bersani)
Musei Civici di Palazzo Farnese
francesca gazzolaarch
itetto d
el mese
EDILIZIA PIACENTINA30
Bergonzoni sperimenta dal 2003 con l'av-
vio di "brg studio" a Vigolo Marchese, un
laboratorio che coniuga le tradizionali
tecniche di falegnameria all'uso di mo-
derne tecnologie. Dal 2004, l'architetto
piacentino collabora anche con il presti-
gioso studio di modellistica londinese
Network Modelmakers Ldt, con il quale
sperimenta tecniche all'avanguardia
nella modellistica professionale.
Dove nasce questa passione e come si rea-
lizza un plastico?
Nasce dall'amore per l'architettura e dal-
la passione per i mestieri artigianali che
consentono di creare - dal nulla e con le
proprie mani - un prodotto finito. Da bam-
bino aiutavo mio papà, orafo cesellatore,
nel suo laboratorio e da ragazzo collabora-
vo presso una falegnameria piacentina
dove ho imparato le principali tecniche di
lavorazione del legno. A ciò è aggiunta la
passione per l'architettura, e la possibili-
tà - con il modellismo - di unire insieme
progettazione e creazione. Sono tre le fasi
di realizzazione di un plastico architetto-
nico: la "fase del disegno" (oggi a compu-
ter con programmi di tipo CAD) prevede
lo studio e la traduzione del progetto in
scala; la costruzione dei pezzi del plastico
(oggi si usano moderne tecnologie di ta-
A sinistra, modello ligneo di tipo tattile della Mole Antonelliana di Torino (Museo Nazionale del Cinema di Torino).
A destra: modello ligneo di tipo tattile di Palazzo Carignano a Torino (Museo Nazionale del Risorgimento di Torino)
EDILIZIA PIACENTINA 31
glio al laser e fresatura con macchine a
controllo numerico che raggiungono livel-
li altissimi di velocità e precisione) e l'as-
semblaggio dei pezzi. Quest'ultima è la
parte più importante, quella che richiede
maggiore tempo e qualità tecnica, perché
è la fase artigianale del lavoro: è questa la
parte che fa la vera differenza qualitati-
va .
Palazzo Farnese è il Suo modello più pre-
stigioso: finalità e tecniche
Ci sono voluti oltre un anno di lavoro e la
collaborazione con un'equipe di profes-
sionisti (tornitori, fresatori..) che mi ha
aiutato nella realizzazione di quella che
ad oggi rimane la mia opera più comples-
sa. Il plastico riproduce il progetto inizia-
le del celebre architetto Jacopo Barozzi
detto "il Vignola", che lo ideò nel Cinque-
cento ma che rimase in parte incompiuto.
La finalità di questo modello museale è
proprio quella di mostrare al pubblico co-
me sarebbe stata l'opera se fosse stata rea-
lizzata nella sua interezza. Siamo partiti
dagli elementi decorativi ed abbiamo rea-
lizzato - con la fresa - i capitelli, i gigli far-
nesiani, le finestre, le cornici, e poi centi-
naia di colonne e balaustre e i cornicioni.
Ho poi impiegato otto mesi per l'assem-
blaggio e la costruzione vera e propria del
plastico: ispirato ai modelli lignei rinasci-
mentali e interamente realizzato in legno
di ciliegio, misura 210x270 cm e pesa oltre
5 quintali. Dopo Palazzo Farnese ho rea-
Architetto e modellista
Nato a Piacenza nel 1973, EnricoBergonzoni ha conseguito la lau-rea in architettura presso il Po-litecnico di Milano nel 2000. Dopole prime esperienze come pro-gettista in studi di architetturapiacentini, nel 2003 ha aperto ilproprio ufficio / laboratorio "brgstudio", con sede a Vigolo Mar-chese (www.brgstudio.com). Daallora si dedica alla rappresen-tazione del progetto architetto-nico tramite la modellazione fi-sica, cercando di coniugare tec-niche di falegnameria tradizionalie moderni processi produttivicomputerizzati. Dal 2004 collabo-ra in modo continuativo con lostudio di modellistica inglese"Network Modelmakers Ltd", consede a Londra e guidato da Ri-chard Armiger. Tra i lavori da luirealizzati in questi anni vi sonol'imponente modello ligneo delPalazzo Farnese di Piacenza, il mo-dello della baia di Singapore perGrant Associates / Wilkinson Eyre(in collaborazione con NetworkModelmakers), e i modelli visi-vo-tattili della Mole Antonellianae di Palazzo Carignano a Torino.
In alto Progetto urbanistico per la baia di
Singapore (Grant Associates / Wilkinson
Eyre in collaborazione con Network
Modelmakers Ltd). Qui sopra Ampliamento
dei Cantieri Sanlorenzo di Ameglia
(Boeri Studio - Arch. Stefano Boeri)
EDILIZIA PIACENTINA32
lizzato i modelli della Mole Antonelliana
(2006) e di Palazzo Carignano a Torino (
2010). Sono progettati specificatamente
per poter essere compresi anche da perso-
ne non vedenti e ipovedenti perché co-
struiti con varie essenze di legno duro che
permettono di cogliere tattilmente la sa-
goma e le differenze materiche dell'edifi-
cio reale.
Plastici edili: dalla Baia di Singapore alla
Chiesa di San Nicolò
I plastici museali - in cui sono specializza-
to - hanno un valore permanente che non
si esaurisce - come accade spesso per i mo-
delli edili - con la realizzazione dell'opera.
I modelli edili si dividono in "astratti" e
"realistici": nei primi - rivolti agli addetti
ai lavori - giochiamo molto sull'aspetto in-
terpretativo, con colori e materiali che
spesso non corrispondono alla realtà. I
"modelli realistici" sono invece destinati
al mercato immobiliare: sono più letterali
perché rivolti al cittadino che non ha com-
petenze architettoniche. Nel 2005, insie-
me allo staff del prestigioso studio londi-
nese Network Modelmakers Ldt ho realiz-
zato il modello urbanistico della Baia di
Singapore: il progetto - vincitore del con-
corso - si caratterizzava per l'efficacia dei
collegamenti e dei percorsi individuati
dai progettisti (Grant Associates / Wilkin-
son Eyre). Il nostro compito è stato pro-
prio quello di evidenziare e valorizzare ta-
le punto di forza: abbiamo utilizzato diver-
si colori per rendere immediatamente ri-
conoscibili i collegamenti a piedi, il verde,
i ponti, l'acqua ed esaltarne la fruibilità.
Abbiamo applicato lo stesso metodo per
l'ampliamento dei Cantieri Navali Sanlo-
renzo ad Ameglia sul fiume Magra: qui ab-
biamo sottolineato quegli elementi che
mostravano l'attenzione del progettista
(Stefano Boeri) a creare il minor impatto
ambientale, essendo la struttura situata
in un parco fluviale. Partiamo sempre dal-
l'aspetto peculiare del progetto: nel re-
cente plastico della nuova chiesa sussi-
diaria a San Nicolò (dell'architetto pia-
centino Massimo Ferrari) abbiamo posto
una cura estrema nella realizzazione del-
la facciata traforata della chiesa e mostra-
to come tale particolarità incidesse sul-
l'interno, con la luce che filtrava attraver-
so i fori della parete. Un modello meno
dettagliato o approssimativo nell'esecu-
zione non avrebbe raggiunto il risultato
vo l u t o.
Chiesa San Nicolò vista e interno, Concorso per la nuova chiesa sussidiaria di San Nicolò , PC (Arch. Massimo Ferrari)
EDILIZIA PIACENTINA 33
Sarà piuttosto articolata la VII edizione di
EdilShow, il salone dedicato al mondo del-
l’edilizia e delle costruzioni in calendario
dal 17 al 19 febbraio 2012 al quartiere fieri-
stico di Piacenza Expo. Gli organizzatori
dell’unico appuntamento di settore nelle
zone di Piacenza, Lodi, Parma, Cremona,
Pavia e Alessandria hanno infatti deciso di
varare un format espositivo rinnovato nei
contenuti e nelle proposte, che ridefinirà
l’evento come ancor più variegato conteni-
tore di eventi, appuntamenti e occasioni
d ’ i n c o n t ro.
Appuntamento per operatori specializzati,
EdilShow metterà come sempre in mostra
materiali e manufatti, macchinari, attrez-
zature e tecnologie per l’edilizia, sistemi e-
dili, componenti, trasporti e macchine per
cantieri, sistemi macchine e materiali per il
risparmio energetico e la climatizzazione.
Ci saranno inoltre sezioni dedicate all’edi-
toria specializzata, alla progettazione e ai
servizi. Settori merceologici saranno quin-
di: macchine e attrezzature per l’edilizia e
la cantieristica, materiali e componenti per
la costruzione e la finitura, impianti tecnici,
elettrici, idraulici e termotecnici, ristruttu-
razione, edilizia e ambiente, edilizia e ri-
sparmio energetico, progettazione e servizi
per l’edilizia, mercato immobiliare.
Colonne dei tre giorni espositivi saranno E-
dil Green (su efficienza energetica e bioedi-
lizia), Ricostruire Ristrutturare Recupera-
re (sulle proposte di riedificazione con u-
n’attenzione particolare ai costi ed ai mate-
riali impiegati), Artigianato edile (carpen-
tieri, termoidraulici, fabbri, serramentisti
e falegnami avranno l’inedita possibilità di
promuovere le loro attività verso un’utenza
interprovinciale composta da progettisti,
tecnici, impresari e committenza privata) e
Edilizia Rurale (per i molti espositori che
propongono materiali e soluzioni adatti al-
le migliaia di aziende agricole ed agrituri-
stiche che in questi anni stanno rinnovando
le proprie strutture in virtù di nuove desti-
nazioni d’uso e nuovi programmi di svilup-
po).
In contemporanea alla VII edizione di Edil-
Show si svolgerà “Facciamo luce sull’ener-
gia” (un focus dedicato al risparmio ener-
getico nell'edilizia in calendario il 17 feb-
braio), mentre dal 17 al 19 febbraio si svol-
gerà la prima edizione di Forestalia, il nuo-
vo “salone agroforestale italiano” che si
propone come appuntamento dedicato a
chi lavora nei boschi. Forestalia intende col-
locarsi come un nuovo strumento a disposi-
zione delle aziende per fronteggiare un pe-
riodo economico in piena evoluzione. Non
casuale che si svolga a Piacenza, “porto”
del retrostante Appennino e zona vocata ai
lavori agroforestali, con una forte tradizio-
ne nelle attività legate all’utilizzo del legno
nella filiera energetica.
VII edizione a Piacenza Expo dal 17 febbraio 2012
Edilshow riparte di slancio:nuovo formato espositivo
andrea dossenaan
ticipazio
ni
EDILIZIA PIACENTINA 35
dalle azien
de
Soluzione studiata per le imprese edili
Assiprime, i vantaggidella fideiussione
a s s i c u r a t iva
Dal 21 luglio 2005 l'impresa costruttrice di immobili è te-
nuta a presentare una garanzia fidejussoria a favore
dell'acquirente, di importo pari agli anticipi versati dal-
l'acquirente stesso prima del trasferimento di proprietà. Molto
spesso questa norma diventa un elemento gravoso per l'impre-
sa, per una serie di motivi, non ultimo quello economico-finan-
ziario.
Ma questa è solo una, forse la più evidente, delle problematiche
che l'impresa edile si trova ad affrontare nel corso dell'attività. Un
altro esempio riguarda quelle imprese che si trovano nella condi-
zione di essere creditrici I.V.A. nei confronti dell'Amministrazione
finanziaria. Infatti per richiedere il rimborso di tali crediti, all'atto
della domanda di rimborso, le imprese debbono presentare una
polizza fideiussoria a copertura della somma rimborsata e dei re-
lativi interessi.
Assiprime ha sviluppato un apposito progetto, sia di consulenza
che di assistenza, per consentire a tutte le Imprese edili di usufrui-
re di finanziamenti e agevolazioni al credito.
In pratica viene offerta assistenza per l'istruzione delle pratiche di
rilascio di qualsiasi fideiussione, Il Gruppo Assiprime di fatto crea
un canale assicurativo/finanziario agevolato che può alternarsi a
quello degli istituti di credito partendo dal presupposto che i soldi
in banca servono per lavorare, quindi la fidejussione assicurativa
lascia inalterato il rapporto di fiducia e di credito della vostra ban-
ca.
In tutti questi casi, e anche in altri specifici, il Gruppo Assiprime si
pone come miglior interlocutore per ottenere tutte le garanzie
necessarie.
Chi volesse sottoporre il proprio caso ad Assiprime o solo per ap-
profondire maggiormente tutte le casistiche riguardanti le ga-
ranzie fidejussorie, può contattare la figura di riferimento in As-
siprime, Massimo Cerri, allo 0523.642406 o al 328.3386175.
EDILIZIA PIACENTINA36
Il Comune di Rottofreno "chiama"
la Regione Emilia Romagna per ri-
qualificare Piazza della Pace a San
Nicolò.
L'amministrazione comunale ha infatti
depositato a Bologna un progetto di mas-
sima per "reinventare" l'intera zona nel-
l'ambito dei "Concorsi di architettura e
riqualificazione urbana" che hanno l'o-
biettivo di "ideare interventi in grado di
migliorare la qualità urbana dei Comuni
dell'Emilia-Romagna": il bando mette
infatti a disposizione risorse finalizzate a
sostenere concorsi di progettazione o
concorsi di idee "che si prefiggano obiet-
tivi di qualità urbana".
Per accedere ai contributi messi a dispo-
sizione dalla Regione, entro il 30 settem-
bre i Comuni dovevano attivare concorsi
di architettura, supportati dagli stru-
menti di pianificazione locali e finalizzati
a selezionare risposte progettuali di qua-
lità, e presentare le proposte accompa-
gnate da uno studio di fattibilità. Se il
progetto del Comune di Rottofreno (co-
perto da 50mila euro del milione di euro
regionale che finanzia le progettazioni
stesse) sarà selezionato, una fetta dei 5,5
milioni anno stanziati dalla Regione per
realizzare le idee migliori verrà destinata
proprio a Piazza della Pace. In caso con-
trario, l'intenzione dell'amministrazione
è quella di recuperare comunque i fondi
necessari per riqualificare Piazza della
Pace, perchè la volontà è di iniziare l'iter
all'inizio del 2012.
Nel corso della conferenza stampa di pre-
sentazione del 4 ottobre scorso - nella
quale il sindaco Raffaele Veneziani e ra
accompagnato dall'assessore ai Lavori
pubblici Paola Galvani e dall'architetto
Angelo Gualandi, responsabile dell'Uffi-
cio tecnico comunale - sono state chiarite
le linee-guida del restyling. "E' fonda-
mentale - ha ricordato il sindaco Raffaele
Veneziani nel presentare l'iniziativa -
pensare all'urbanistica in termini gene-
rali, non solo di lottizzazione in lottizza-
zione ma nell'ottica della totalità del pae-
se". Ecco allora che la Piazza della Pace
del futuro potrebbe ospitare un teatro o
un'arena per eventi culturali e spettacoli,
ma altrettanto importante sarà quello
che verrà realizzato nei dintorni: dovran-
no essere aumentate e sicure le piste ci-
clabili e i passaggi pedonali, creando una
rete che colleghi l'area alla parte vecchia
di San Nicolò e alla nuova scuola, inoltre
la progettazione dovrà tener conto - ed è
una logica interessante - della nuova chie-
sa che sorgerà non distante dalla piazza
stessa. Le due "direttrici verdi" sulle
quali innervare il tutto saranno quella
che corre a fianco di via Lampugnana ver-
so il paese, l'altra segue il tracciato del
metanodotto che passa all'altezza della
nuova scuola e arriva fino allo stadio dio
di via Rivatrebbia: collegarle è conside-
rato decisivo per evitare gli errori urbani-
stici del passato.
Lo spazio di Piazza della Pace offre in ef-
fetti svariate possibilità di progetto (la
sua profondità - 330 metri - è infatti di soli
20 metri inferiore a quella di Piazza Duo-
mo a Milano): l'idea di fondo dell'ammi-
nistrazione è di trasformarla in un nuovo
punto nevralgico e in una sorta di "centro
gravitazionale" del paese.
Sul progetto di riqualificazione di Piazza
della Pace, del resto, il sindaco Veneziani
non ha mai nascosto di voler puntare mol-
to: "Abbiamo promesso di migliorare la
situazione - ha detto il primo cittadino - e
ora ci stiamo muovendo per farlo. Anche
in Regione, del resto, giudicano desolan-
te il luogo per com'è ora".
Il Comune “chiama” la Regione per riqualificarla
San Nicolò, nuova vitaper Piazza della Pace
andrea dossena
Nella foto, il sindaco di Rottofreno
Raffaele Veneziani
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rban
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EDILIZIA PIACENTINA 37
E’più semplice ottenere la detrazio-
ne fiscale del 36% sugli interventi
di ristrutturazione edilizia: è stato
infatti modificato sostanzialmente l'iter
per ottenere una delle agevolazioni più ap-
prezzate ed importanti per i contribuenti i-
taliani. Il primo passo nella forte riduzione
del peso della burocrazia che grava su con-
tribuenti e imprese è coinciso con il decre-
to legge 70/2011 (conversione in legge
106/2011), che ha soppresso l'obbligo di in-
viare la comunicazione preventiva di inizio
lavori (con l'obbligo di allegare i dati cata-
stali e gli altri documenti) al Centro opera-
tivo dell'Agenzia delle Entrate di Pescara
nonché la necessità di indicare in maniera
distinta il costo della manodopera nella
fattura emessa dall'impresa che ha esegui-
to i lavori. Il 2 novembre scorso, poi, l'Agen-
zia delle Entrate ha chiarito che i soggetti
che - ai fini dell'imposta sul reddito delle
persone fisiche - intendono avvalersi della
detrazione di imposta di cui all'art. 1 della
Legge 27 dicembre 1997, n. 449 (con un im-
porto massimo di spesa detraibile di
48.000 euro in 10 anni) sono comunque te-
nuti a conservare ed esibire, a richiesta de-
gli Uffici, alcuni documenti:
1. Le abilitazioni amministrative richieste
dalla vigente legislazione edilizia in rela-
zione alla tipologia di lavori da realizzare
(Concessione, autorizzazione o comunica-
zione di inizio lavori) Nel caso in cui la nor-
mativa non preveda alcun titolo abilitativo
per la realizzazione di determinati inter-
venti di ristrutturazione edilizia comun-
que agevolati dalla normativa fiscale: di-
chiarazione sostitutiva dell'atto di noto-
rietà, resa ai sensi dell'art. 47 del Decreto
del Presidente della Repubblica 28 dicem-
bre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di
inizio dei lavori ed attestata la circostanza
che gli interventi di ristrutturazione edili-
zia posti in essere rientrano tra quelli age-
volabili, pure se i medesimi non necessita-
no di alcun titolo abilitativo, ai sensi della
normativa edilizia vigente.
2. Per gli immobili non ancora censiti, do-
manda di accatastamento.
3. Ricevute di pagamento dell'imposta co-
munale sugli immobili, se dovuta.
4. Delibera assembleare di approvazione
dell'esecuzione dei lavori, per gli interven-
ti riguardanti parti comuni di edifici resi-
denziali, e tabella millesimale di riparti-
zione delle spese.
5. In caso di lavori effettuati dal detentore
dell'immobile, se diverso dai familiari con-
viventi, dichiarazione di consenso del pos-
Per gli interventi di ristrutturazione edilizia
Bonus 36%, più sempliceil percorso per ottenerlo
andrea dossenafisco
EDILIZIA PIACENTINA38
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sessore all'esecuzione dei lavori.
6. Comunicazione preventiva indicante la
data di inizio dei lavori all'Azienda sanita-
ria locale, qualora la stessa sia obbligato-
ria secondo le vigenti disposizioni in mate-
ria di sicurezza dei cantieri.
7.Fatture e ricevute fiscali comprovanti le
spese effettivamente sostenute.
8.Ricevute dei bonifici di pagamento.
Per avvalersi della detrazione Irpef del
36%, non c'è quindi più l'obbligo di inviare
la comunicazione di inizio lavori al Centro
operativo dell'Agenzia delle Entrate di Pe-
scara tramite raccomandata. L'entrata in
vigore del Dl n. 70 del 2011 rende sufficien-
te conservare ed esibire a richiesta degli
uffici finanziari specifici documenti che
sono indicati nel provvedimento del Diret-
tore dell'Agenzia delle Entrate pubblicato
il 2 novembre 2011: risulta pertanto sem-
plificata la procedura per usufruire delle
detrazioni fiscali, mentre restano ferme le
comunicazioni e autorizzazioni, ove neces-
sarie per l'esecuzione dei lavori, secondo
la tipologia di questi, ai Comuni e alla
A.s.l..
EDILIZIA PIACENTINA 39
no
rmativa
jenny giordano
Via alla certificazione energetica
degli edifici, procedura che atte-
sterà la prestazione o il rendimen-
to energetico di tutte le abitazioni. Conce-
pito come strumento per la trasparenza del
mercato immobiliare - il futuro acquirente,
ricevendo la certificazione energetica dal
venditore, può sapere con precisione l'ef-
fettivo valore di consumo dell'immobile
che è in procinto di acquistare - a partire dal
1 gennaio 2012 non sarà più un optional ma
un obbligo. In Emilia Romagna, però, l'ob-
bligo è scattato prima. Dal 6 ottobre scorso,
infatti, - giorno di pubblicazione della deli-
bera di Giunta 1366/2011 sul Bur n. 151 - ne-
gli annunci immobiliari deve necessaria-
mente essere chiarita e indicata anche la
classe energetica a cui appartiene l'immo-
bile. La Regione stabilisce così di seguire la
strada della Lombardia, attraverso il decre-
to legislativo 28 del 2011 sulle rinnovabili.
Bisogna notare, però, che l'obbligo non è ac-
compagnato da nessuna sanzione, quindi
non sarà facile farlo rispettare. In arrivo,
poi, anche le nuove norme per chi dovrà de-
molire o ristrutturare un'abitazione. In
questo caso, oltre i mille metri quadrati di-
ventano più rigorose le prestazioni richie-
ste dalla Regione, ma i nuovi limiti si appli-
cheranno dopo il 1 giugno 2012.
Cosa è e quandonon è necessaria
La certificazione energetica altro non è
che una procedura che, attraverso una me-
todologia standardizzata (definita a livello
regionale oppure a livello nazionale), clas-
sifica un edificio all'interno di una scala
graduata sulla base delle sue caratteristi-
che energetiche. Le classi energetiche,
prodotte dalla certificazione energetica,
vanno dalla A+ (edificio a bassissimo im-
patto ambientale la cui realizzazione com-
porta ingenti sacrifici tecnologici ed eco-
nomici e che attualmente è rappresentata
da una ristrettissima cerchia di edifici,
quasi tutti di carattere sperimentale) alla
classe G (edificio ad alto consumo energe-
tico che oggi rappresenta la stragrande
maggioranza presente sul territorio nazio-
nale e regionale). La certificazione energe-
tica non è invece obbligatoria per gli immo-
bili che secondo le norme dello strumento
urbanistico devono essere sottoposti a solo
restauro e risanamento conservativo; i fab-
bricati industriali, artigianali e agricoli
non residenziali quando gli ambienti sono
mantenuti a temperatura controllata o cli-
matizzati per esigenze del processo pro-
La Regione Emilia Romagna segue la Lombardia
Certificazione energetica:mercato case più trasparente
EDILIZIA PIACENTINA40
duttivo; gli impianti installati ai fini del
processo produttivo realizzato nell'edifi-
c i o.
Floriani: Potrebbe frenarealcuni mercati
"Si tratta di uno strumento molto valido,
che aiuta l'utente a capire come una casa è
stata realizzata dal punto di vista energeti-
co - commenta Fabrizio Floriani, presiden-
te della Fiaip Piacenza, Federazione italia-
na agenti immobiliari professionali -. E' be-
ne chiarire, però, che la specificazione de-
ve essere effettuata da tutti, anche privati
cittadini, e non solo dalle agenzie immobi-
liari". Floriani spiega come l'importanza
di questo certificato tuteli di più l'acqui-
rente: "La differenza di tre o quattro classi
energetiche può tradursi in una differenza
di spesa anche di migliaia di euro - chiari-
sce -, ragion per cui questa delibera inter-
viene in un momento del percorso che ren-
de più consapevole e informato l'acquisto
di un immobile". Qualche piccolo svantag-
gio, però, il presidente della Fiaip lo fa no-
tare: "Inserire la certificazione già nell'an-
nuncio, e cioè nella primissima fase della
vendita, corre il rischio di frenare un certo
tipo di mercato, soprattutto in questi tempi
di crisi per il settore immobiliare. L'ideale
sarebbe spostare questo passaggio in una
fase successiva all'annuncio ma preceden-
te al rogito. Questo, però, è un passaggio
che magari si perfezionerà in seguito".
Sgravi contributivi
Novità anche per quanto riguarda gli sgra-
vi contributivi.
Dal 31 maggio 2012 sono previsti nuovi
standard con una copertura che arriva fino
al 50 per cento delle spese per l'intero con-
sumo di energia termica dell'edificio - an-
che per la climatizzazione quindi e non più
solo per l'acqua calda sanitaria - e di produ-
zione di energia elettrica.
Sono due, in particolare, gli scaglioni: dal
31 maggio 2012 fino al 31 dicembre 2014,
quando verrà detratto il 35 per cento della
somma dei consumi complessivamente
previsti per l'acqua calda sanitaria, il ri-
scaldamento e il raffrescamento va coper-
ta con le rinnovabili; dal 1° gennaio 2015 si
arriverà al 50 per cento della somma.
Da segnalare, infine, la possibilità di otte-
nere un bonus volumetrico del 5 per cento
- ma sempre nel rispetto delle distanze le-
gali - per edifici di nuova costruzione o ri-
strutturazioni rilevanti, se si aumenta del
30% rispetto agli standard obbligatori la
dotazione minima di energia da fonti rin-
n ovab i l i .
EDILIZIA PIACENTINA42
Il COLORIFICIO DEBE' ROBER-TO è stato costituito negli annisessanta.E' un'azienda solida ed ef-ficiente che da sempre ha se-guito la strategia di offrireprodotti di alta qualità, in-novativi e destinati all'utiliz-zatore professionale.In questa ottica negli anni hagarantito l'ottenimento di ri-sultati qualitativamente eccel-lenti nei prodotti offerti.Estremamente vasta è la pro-duzione di idropitture, sia perinterno che per esterno .L'azienda dispone di una va-stissima gamma di prodottivernicianti sia nel settore dellarivendita che in quello del-l'applicazione professionale.Particolarmente articolata èl'offerta nel settore dell'edi-lizia con smalti, vernici, im-pregnanti, fondi, antiruggini,quarzi plastici, cicli ai silicati,cicli silossanici.Cappotto ad isolamento te-mico ed acustico, trattamentiantiumidità.Il colorificio DEBE' ROBERTO èin grado di studiare qualsiasivostro problema , di proporresoluzioni più rispondenti alleVostre esigenze e fornire as-sistenza tecnica appropriata .
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Tosca Ascensori, dal 1964la qualità che porta in alto
dal
le a
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de
TOSCA ASCENSORI s.r.l. nasce nel 1964, e,pur figlia di piacentini, ha sempre avuto sedein Lodi. Nel 2006 entra a far parte del gruppoNEULIFT srl e, ad oggi, è principalmente at-tiva sulle aree di Milano, Lodi, Crema, Cre-mona e Piacenza con più di 1300 impianti inmanutenzione diretta, vantando il certifica-to ISO 9001:2000, i bilanci certificati, a testi-moniarne trasparenza e solidità finanziaria ecommerciale, e la certificazione SOA catego-ria OS4 Classifica I°.LA GAMMA PRODOTTI di NEULIFT, ad
oggi, ricopre tutte le fasce di mercato.Impianti a funi, senza locale macchine, nel-
lo specifico MRLuno®, con tutti le sue va-rianti possibili e i suoi infiniti benefici per im-presa e utente finale;Impianto a funi senza locale macchine, con
portate e velocità differenti rispetto a quelledel normale e già ampia gamma di MRLu-no® ; è la storica linea NEUKA che completala gamma dei funi;Impianto idraulico, Huno con locale mac-
chine tradizionale o in armadio. Senza limitidi portata e di definizione estetiche, congrande riguardo agli impianti definibili stan-dard (quelli che si adoperano abitualmentenell'edilizia residenziale): prezzi competitivie ampia libertà di scelta per le definizioni e-s t e t i ch e ;Piattaforme elevatrici, Luno, già conformi
alla direttiva 06/42 CE. Funzionamento conmanovra universale e porte di piano e di cabi-na automatiche: due tipi di prodotto per sod-disfare tutte le esigenze e per "infilarsi" an-che nei vani più angusti. Inoltre si realizzanoe posano strutture in carpenteria metallica,per interni e per esterni, su proprio lay out osu disegno di terzi. Completano la gammaprodotti: scale e tappeti mobili, servo scale,poltroncine, piccole piattaforme per usi par-ticolari, montavivande e montacarichi persolo cose, piattaforme per portate importan-ti, montauto e sistemi di parcheggio interrati.Tutto quello che riguarda l'abbattimentodelle barriere architettoniche e il supera-mento di dislivelli verticali. Dopo la produ-zione, la commercializzazione e la venditadell'impianto, arriva la fase del montaggio,della messa in esercizio, della manutenzionee di tutto l'ambito degli interventi che gravitanell'ambito di questa attività. Il montaggioavviene solo mediante personale diretto di-pendente o formato da squadre di terzisti ri-conducibili solo alla ditta, formato alle lavo-razioni e alla sicurezza. Insomma, TOSCA A-SCENSORI e il gruppo NEULIFT si pongonocome unico interlocutore per l'intero ambitoriguardante il trasporto verticale, ponendosicome unico interlocutore dalla progettazio-ne alla manutenzione, passando dalla realiz-zazione, l'installazione e la messa in esercizio.
EDILIZIA PIACENTINA 43
"Recupero della qualità urbana e della coesione sociale: la piazza
nel parco" e Agazzano che però, a fronte dei 30 mila euro richiesti
per la riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area di-
smessa ex Consorzio agrario, se ne aggiudica 15 mila. L'appunta-
mento ha affrontato i temi della crescita intelligente e della cura
dell'ambiente urbano attraverso un approccio partecipato capace
di coinvolgere amministrazioni locali, tecnici pubblici e privati, pro-
fessionisti e imprese. Con lo scopo ben chiaro di individuare buone
pratiche e modalità innovative per la sostenibilità e la qualità del-
l'ambiente urbano. Poggiando sulla dimensione della creatività -
spiega l'assessore regionale all'Ambiente e riqualificazione urba-
na Sabrina Freda -, abbiamo voluto rispondere alla richiesta di au-
mentare la qualità dell'abitare delle e nelle città. Un modo - sotto-
linea l'assessore - per tentare di dare forma a progetti, di tutte le sca-
le, che possano rendere sempre più belli e fruibili i centri urbani. U-
n'opportunità che consentirà anche di realizzare piccole opere, non
per questo meno significative, che spesso sono trascurate nei grandi
interventi urbanistici dei tessuti urbani delle città". (j.g.)
A tre Comuni piacentini i contributi regionali
Riqualificazioneurbana, finanziamenti
Città più belle, più vivibili e soprattutto più sostenibili. E' stato
questo l'obiettivo perseguito dall'Ente di Via Aldo Moro a Bo-
logna quando a fine giugno ha pubblicato il bando rivolto a tut-
ti i Comuni della regione Emilia Romagna per un concorso di architet-
tura per la riqualificazione urbana di aree degradate. Pensato come
strumento per la diffusione e promozione della progettualità locale in
materia di riqualificazione delle città - il concorso ha integrato fattori
ambientali e paesaggistici con gli obiettivi della rigenerazione del pa-
trimonio, della riqualificazione dello spazio pubblico, del risparmio di
risorse, a cominciare proprio dal freno al consumo di suolo.
Il bando, chiuso il 30 settembre scorso, ha raccolto la partecipazione
di 105 Comuni. La graduatoria, invece, è stata pubblicata il 21 no-
vembre e, su novantuno Comuni presenti, ne ha portati al finanzia-
mento diciannove - otto tra le città con meno di 15 mila abitanti e un-
dici tra quelle con più di 15 mila abitanti -. Tra i vincitori anche Pia-
cenza, che si aggiudica 50 mila euro per un progetto integrato di va-
lorizzazione del Parco delle mura. Oltre al capoluogo ci sono anche
le piacentine Rivergaro, anch'essa vincitrice di 50 mila euro per il
ban
di
EDILIZIA PIACENTINA44
blo
ck n
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Terre e rocce da scavo,al via il decretoIl Ministero dell`ambiente ha predisposto il decreto relativo alla
gestione, come sottoprodotto, delle terre e rocce da scavo
derivanti dalle attivita` edilizie che prima di divenire operativo
con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dovra` essere
sottoposto alla vaglio del Consiglio di Stato e della Corte dei
Conti. Il provvedimento permettera` di superare sia le pre-
scrizioni per l`utilizzo delle terre e rocce come sottoprodotto
particolarmente restrittive e vincolanti contenute nell`art. 186
del decreto legislativo 152/06, sia le disposizioni contenute in
vari atti amministrativi emanati da regioni e comuni in at-
tuazione del citato art. 186. Infatti, come previsto dall`art. 39
comma 3 del decreto legislativo 205/10, l`art. 186 sara` abrogato
dalla data di entrata in vigore del decreto ministeriale.
In ogni caso si evidenzia che i progetti di utilizzo del materiale
redatti ed approvati secondo le indicazioni dell`art. 186 po-
tranno essere portati a termine secondo tali modalita` ovvero, a
scelta del proponente, secondo le procedure contenute nel
decreto.
EDILIZIA PIACENTINA 45
Si ritiene opportuno sottolineare che
sono state previste procedure sempli-
ficate per l`utilizzo di materiale pro-
veniente da scavi sino a 6.000 mc calcolati
in banco, nonche` procedure particolari
nel caso in cui siano presenti livelli di
inquinamento, conseguenti ai valori del
fondo naturale, superiori ai limiti di leg-
ge.
R i t a rd a t ipagamenti:allarme Anceper il mancatore c e p i m e n t oIl parere approvato recentemente dalla
Commissione Bilancio della Camera con il
quale viene chiesto lo stralcio della Di-
rettiva sui ritardati pagamenti dall`ar-
ticolato del DDL comunitaria per il 2011 e
si rinvia il recepimento del testo europeo
desta forte preoccupazione da parte
dell`Associazione Nazionale dei Costrut-
tori Edili (Ance).
``Con questa decisione, lo Stato rinuncia a
pagare le imprese per non provocare un
impatto negativo sulla finanza pubblica.
In altre parole, per non fare fallire lo
Stato si fanno fallire le imprese``, com-
menta il Presidente dell`Ance, Paolo Buz-
zetti.
``Contemporaneamente``, continua il
Presidente degli imprenditori edili, ``ci
viene proposto il recepimento della Di-
rettiva, con le conseguenti pesanti san-
zioni, per i contratti tra le imprese``.
Tutto cio` mentre assistiamo, come di-
mostrano i dati dell`Ance, ad un forte
peggioramento del fenomeno dei ritardi
nei pagamenti della PA che ha assunto
dimensioni particolarmente gravi nel set-
tore delle costruzioni: le imprese edili
aspettano mediamente piu` di 8 mesi per
essere pagate e le punte di ritardo rag-
giungono ormai i 24 mesi.
``Appare necessario, quindi, recepire al
piu` presto la direttiva sui ritardati pa-
gamenti e assicurare, nel rispetto del
dettato comunitario, che la tempistica
dell`applicazione della Direttiva sia la
stessa per la Pubblica Amministrazione
che per le imprese`` conclude Buzzetti.
Concessionariea u t o s t ra d a l i :in 2 anni, più di1 miliardo di eurodi lavori affidatisenza garaNel corso degli ultimi anni, il mercato dei
bandi di gara delle concessionarie au-
tostradali è stato caratterizzato da due
tendenze opposte.
Da una parte, in un contesto di ripresa
degli investimenti, si è registrato un forte
aumento dei bandi di gara pubblicati
dalle concessionarie pubbliche (+49% nel
biennio 2009-2010 rispetto al biennio
precedente). Dall'altra, l'ingente ricorso
ad affidamenti "in house" da parte delle
concessionarie private -che gestiscono il
76% della rete autostradale - ha de-
terminato un forte calo dei bandi di gara
pubblicati da queste concessionarie
(-57% nel biennio 2009-2010 rispetto al
biennio precedente).
In altre parole, una parte importante del
mercato dei bandi di gara delle con-
cessionarie autostradali (più di 1 miliardo
di euro) è scomparsa a seguito dell'in-
troduzione, ad inizio 2009 (L.14/2009),
per i concessionari privati, della pos-
sibilità di affidare in via diretta -senza
gara d'appalto- fino al 60% dei lavori a
società loro controllate o collegate. Que-
sta possibilità appare fortemente lesiva
delle concorrenza e dovrebbe essere ri-
vista dal legislatore, dal momento che le
società concessionarie private autoriz-
zate oggi ad effettuare affidamenti "in
house" sono diventate titolari delle re-
lative concessioni senza che sia stata
bandita una gara per la realizzazione di
lavori.
EDILIZIA PIACENTINA46
LLLeee ppprrrooossssss iiimmmeee ssscccaaadddeeennnzzzeee fff iii ssscccaaa lll iii
16 Dicembre 2011Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento da partedel condominio delle ritenute fiscali e deicontributi previdenziali e assistenziali re-lativi a dipendenti, lavoratori autonominonché a contratti di appalto, con ri-ferimento al mese di novembre 2011.Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da partedel condominio della rata delle addizio-nali regionale e comunale all’Irpef trat-tenute ai dipendenti sulle competenze dinovembre 2011 a seguito delle operazionidi conguaglio di fine anno nonché per ilversamento della rata dell’acconto del-l’addizionale comunale all’Irpef 2011 trat-tenuta ai dipendenti sulle competenze dinovembre 2011; ultimo giorno, inoltre,per il versamento in unica soluzione dellepredette addizionali trattenute, sempre
sulle competenze di novembre 2011, aseguito di cessazione del rapporto di la-voro.Versamento acconto impostasostitutiva TFRUltimo giorno per il versamento da partedel condominio dell’imposta sostitutiva, atitolo di acconto, sulla rivalutazione delfondo per il trattamento di fine rapportomaturata nell’anno 2011.
Ici - Versamento saldoUltimo giorno - salvo diversi termini sta-biliti dal Comune - per il versamento dellaseconda rata dell’imposta comunale sugliimmobili dovuta per il 2011 (imposta to-tale dovuta per il 2011 al netto dell’im-porto del versamento della prima rata).
IMPOSTA DI REGISTROREGIME IRPEFI nuovi contratti di locazione di beni im-mobili devono essere registrati entro 30giorni dalla stipula, presentando all’uf-ficio delle entrate, oltre all’atto, l’atte-stato di versamento dell’imposta, ovveroavvalendosi della registrazione telema-tica, direttamente o tramite soggetti de-legati. Per le cessioni, risoluzioni e pro-roghe di contratti, il versamento deveessere effettuato entro 30 giorni dal gior-no in cui le stesse hanno effetto, pre-sentando entro i 20 giorni successivi l’at-testato di versamento. Per le annualitàsuccessive alla prima di contratti plurien-nali, deve essere versata l’imposta entro30 giorni dall’inizio della nuova annualità,salvo che non si sia optato per il ver-samento unico per l’intera durata delcontratto. Anche per il versamento puòessere utilizzato il metodo telematico.REGIME CEDOLARE SECCAI nuovi contratti di locazione di beni im-mobili, per i quali il locatore opti per ilregime fiscale della cedolare secca, de-vono essere registrati, comunicando an-che l'opzione, presentando all'ufficio del-le entrate il modello cartaceo 69 entro 30giorni dalla stipula ovvero avvalendosidella registrazione telematica, diretta-mente o tramite soggetti delegati senzapagamento delle imposte di bollo e diregistro. Per le cessioni, risoluzioni e pro-roghe di contratti, la registrazione e lascelta dell'opzione vanno effettuate pre-sentando all'ufficio anzidetto il modellocartaceo 69 entro 30 giorni dal giorno incui le stesse hanno effetto. Per le an-nualità successive alla prima di contrattipluriennali, finché perdura l'opzione nondeve essere versata l’imposta di registro.