Edilizia 7-2011

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Cella e Cogni, eccellenze italiane

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som

mario

focus

Prima la stangata sulla casa poi, speriamo, incentivi per l’edilizia pagina 5

i nostri servizi

Il grido d’allarme dell’Ance: “2012, quinto anno di crisi” pagina 11Riqualificazione urbana e Piano Città, le proposte Ance pagina 14L’Ance premia due imprese storiche piacentine pagina 18GIS e SIT, i software che raccontano gli spazi pagina 20Indacoo, il futuro è già in cantiere pagina 22Dissesto idrogeologico e frane: meglio prevenire pagina 25EdilShow, novità in arrivo: lente sugli artigiani edili pagina 34Carta eco-etica, ingegneri per lo sviluppo sostenibile pagina 27L’arte del plastico come interpretazione dell’opera pagina 29Edilshow riparte di slancio: nuovo formato espositivo pagina 33San Nicolò, nuova vita per Piazza della Pace pagina 36Bonus 36%, più semplice il percorso per ottenerlo pagina 37Certificazione energetica: mercato case più trasparente pagina 39Riqualificazione urbana, finanziamenti pagina 43

dall’esterno

Assiprime, i vantaggi della fideiussione assicurativa pagina 35Tosca Ascensori, dal 1964 la qualità che porta in alto pagina 42Colorificio Debè, più soluzioni per tutti pagina 42

rubriche

Agenda pagina 7Block Notes pagina 44Le scadenze di Confedilizia pagina 46

Due eccellenze piacentine del compartocostruzioni protagoniste del servizio dicopertina. Si tratta dell’impresa CellaGaetano Srl nata nel 1880 e della CogniSpa, fondata nel 1899, entrambepremiate dall’Ance che quest’anno -nell’occasione dei 150 anni dall’Unitàd’Italia - ha voluto offrire unriconoscimento alle ditte italiane piùlongeve che hanno dimostrato unaforte propensione a evolversi, adassecondare il mercato per competere.Un insegnamento da cogliere in unmomento di crisi come quello attuale.

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focu

sCorsia preferenziale per il DL "Salva Italia" all'esame delle Camere

Prima la stangatasulla casa poi, speriamo,

incentivi per l’edilizia

Proprio in questi giorni è al vaglio del

Parlamento il Decreto Legge Monti su

"Stabilita` finanziaria, crescita ed equi-

ta", firmato dal Capo dello Stato il 6 dicembre

scorso. Si tratta di un insieme non piccolo di

norme che, per la filiera dell'edilizia, giun-

gendo dopo un periodo prolungato di grave

crisi, possono significare un nuovo quadro di

riferimento, una base per pianificare l'atteso

rilancio per le aziende superstiti o una senten-

za di condanna verso una destrutturazione ir-

reversibile, per altre realtà. Tra le misure pre-

viste vi sono disposizioni in materie di infra-

strutture, in materia edilizia, in materia tributaria (per esempio la

proroga al 31 dicembre 2012 dell'agevolazione fiscale del 55% per

la riqualificazione energetica degli edifici), ma anche in materia

previdenziale e in materia di concorrenza e sviluppo. Molta carne al

fuoco. A cui le aziende e gli imprenditori, ma anche i committenti,

guardano con giusto interesse e attenzione. ''La manovra econo-

mica del Governo Monti e' molto dura soprattutto per quanto ri-

guarda le misure sulla casa che graveranno sulle famiglie in modo

pesante e inevitabilmente finiranno per produrre effetti depressivi

sulle imprese del settore che sono gia' in grave affanno'', ha com-

mentato a botta calda il Presidente dell' ANCE Paolo Buzzetti, senza

però mostrare di avere l'intenzione di esprimere un giudizio tran-

ciante. L'associazione dei costruttori è infatti consapevole della ne-

cessita' di una manovra improntata su un estremo rigore per rigua-

dagnare fiducia sui mercati e in Europa, ma attendeva maggiori ta-

gli alla spesa e meno imposte. ''Sono certo che si tratta di una prima

fase di rigore e che a questa ne seguira' presto una maggiormente

mirata alla crescita'', ha sintetizzato il Presidente, aggiungendo di

augurarsi , "come anche annunciato dal Ministro Corrado Passera,

che l'edilizia possa svolgere il ruolo di traino e di motore di sviluppo

che gli e' proprio, per fare cose utili, a cominciare dalla manutenzio-

ne del territorio e dal rilancio delle citta', creando occupazione ed

evitando la chiusura di migliaia di imprese del settore ormai allo

stremo''. L' ostentata sintonia con il Ministro che regge il dicastero

dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture è forse più rivelatri-

ce di altri dettagli: l'accorpamento dei due ministeri evidenzia la

necessita' di considerare l'edilizia e le infra-

strutture come elementi strategici per la cre-

scita a partire dalle indispensabili opere di si-

stemazione e di manutenzione del territorio

che appaiono quanto mai urgenti . Il rilancio

di un settore che vale il 12 % del Pil, puo' fare

molto per il Paese, sia sul piano economico

che su quello sociale, garantendo, attraverso

una rete di migliaia di grandi e, in particolare,

di medie e piccole imprese artigiane il mante-

nimento di centinaia di migliaia di posti di la-

voro che in questi due ultimi anni hanno gia'

subito forti contrazioni. Se il PIL deve essere in

grado di reggere il peso del deficit (per non parlare del debito), l'e-

dilizia non può essere sottovalutata. A causa di alcune misure adot-

tate dal governo (Ici/Imu, nuovi moltiplicatori per le rendite cata-

stali) è prevedibile che la crisi del settore immobiliare sarà più lunga

perchè gli investimenti a rendita non vengono certo incentivati

proprio mentre l'introduzione della cedolare secca stava rilancian-

doli, però la tassazione immobiliare che in sostanza raddoppia, (pe-

sava 11 miliardi, conta oggi per almeno 22) potrebbe essere com-

pensata a breve da altri provvedimenti legati, per esempio, alla di-

smissione del patrimonio pubblico (aree militari incluse) che se op-

portunamente valorizzato, potrebbe avere anche un effetto di sti-

molo non indifferente. Ma la valorizzazione, così come la riqualifi-

cazione e il ripristino della vivibilità di interi quartieri dipende dai

comuni che andrebbero tenuti per legge a varare varianti urbani-

stiche tali da consentire queste operazioni. Un altro aspetto su cui ci

si potrebbe aspettare buone notizie per la filiera è l'operazione di

"repricing" degli immobili in vendita: se le valutazioni immobiliari

scendessero ancora di qualche punto percentuale la domanda po-

trebbe tornare a farsi sentire. In questo senso è stato opportuno che

il governo non abbia voluto aggiungere, accanto alla nuova tassa-

zione patrimoniale, un inasprimento della tassazione dei trasferi-

menti. Gli estimi non sono stati toccati e quindi per le compraven-

dite non c'è alcun aumento di imposta: permettere che le compra-

vendite continuino ad essere tassate su valori imponibili più bassi

può rappresentare una misura intelligente per stimolare il merca-

to, da non mutare in sede di conversione in legge.

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Eventi

agen

daEcocasa 2012

Mediterraneo protagonista

In ogni settore dell'edilizia l'attenzioneverso il risparmio energetico e la sa-lubrità degli edifici sono in costantecrescita. Arrivato alla sua sesta edizione,la fiera Ecocasa&Ecoimpresa Expò , aReggio Emilia dal 16 al 19 febbraio 2012,si soffermerà sulle tematiche adatte a

un modello mediterraneo. Tra queste:l'identificazione di un modello di ar-chitettura sostenibile adatto al climaitaliano e la ricerca di particolari tec-niche di intervento necessarie alla ri-qualificazione energetica degli edificicostituiranno il maggior impegno nelsettore dell'edilizia. La manifestazioneproporrà inoltre un vasto programma diiniziative che andranno a coinvolgereoltre ai progettisti (architetti, ingegneri,geometri, periti) anche i cittadini e spe-cifiche categorie di soggetti coinvoltiindirettamente nel processo di soste-nibilità degli edifici (installatori, am-ministratori condominiali, agenti im-mobiliari ecc). Ecocasa&Ecoimpresa E-xpò vuole porsi, quindi, quale appun-tamento di riferimento, un importantemomento di incontro tra le aziendeprotagoniste della green economy etutti i soggetti interessati.

Ecobuild 2012L'edilizia sostenibiledi scena a Londra

Dal 20 al 22 marzo 2012 ritorna aLondra, nel centro espositivo di ExCel, lafiera Ecobuild, il più grande evento almondo dedicato al design, all'ediliziaecosostenibile e alle energie rinnovabilicon un ampio programma di confe-renze, seminari e dimostrazioni di altolivello. La manifestazione costituisce unimportante punto d'incontro per au-torità locali, imprese fornitrici, architettie costruttori da tutto il mondo riunendoal suo interno i più importanti contributidal mondo industriale e da quello ac-cademico. Ecobuild si conferma una del-le più grandi fiere europee e la piùgrande nel Regno Unito per l'ediliziaecosostenibile ed energie rinnovabili. Lecategorie di prodotto coinvolte vannodalle strutture ai sistemi di costruzione,dai materiali ai servizi professionali, at-

trezzature, energie rinnovabili e mi-crogenerazione, gestione acque e del-l'efficienza, gestione e servizi per co-struzioni, lavori esterni, sottostrutture.La Camera di Commercio italiana per ilRegno Unito cura gli interessi di tutte leaziende italiane che partecipano allafiera. La scorsa edizione erano più dicento le aziende italiane partecipantiLondra, 20 - 22 Marzo 2012Partecipazione a pagamentoInfo: www.ecobuild.co.uk

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Concorsi

Architettura internazionalePremio Fassa Bortoloalla nona edizione

Via all'edizione numero nove per ilPremio di Architettura internazionaleFassa Bortolo. Ideato e promosso dallaFacoltà di Architettura di Ferrara e dal-l'azienda Fassa Bortolo, operante nelsettore delle soluzioni innovative perl'edilizia, il premio dal 2002 intenderiportare l'attenzione sulla necessità diriesaminare il rapporto tra processo e-dilizio e qualità dell'habitat. "Lo spiritoe l'obiettivo - dicono gli organizzatori -sono quelli di contribuire a ricercare unsistema di sviluppo del settore ediliziopiù sostenibile di quello attuale". IlPremio ha cadenza annuale e vieneassegnato all'opera che meglio esprimei principi del concetto di sostenibilità.

Aperto anche al mondo delle università,ospita una sezione dedicata ai progettielaborati come tesi di laurea su temiattinenti l'architettura sostenibile.Le o-pere presentate dovranno essere rea-lizzate e costruite nell'arco degli ultimicinque anni. Saranno inoltre assegnatedue menzioni speciali a progetti ritenutimeritevoli. Per partecipare esistono duetermini: fino al 31 dicembre 2011 per

l'iscrizione e fino il 31 gennaio 2012 perl'invio del materiale. Il progetto vin-citore e quelli ritenuti onorevoli di men-zione sono divulgati attraverso il sitointernet ufficiale del Premio, all'indi-rizzo www.premioarchitettura.it.

Plastic TechnologiesAward 2012Il Politecnico premia progettiche utilizzano la plastica

Promaplast e Poli.design, Consorzio delPolitecnico di Milano, lanciano un con-corso dal titolo Plastic Technologies A-ward 2012. Il concorso è finalizzato allaselezione di progetti innovativi chesfruttino le potenzialità di specifichetecnologie di produzione e trasforma-zione delle materie plastiche. Moltetecnologie produttive e di trasforma-zione delle materie plastiche hanno or-mai larga diffusione e vengono co-munemente impiegate per la produ-zione di sedimentate categorie mer-ceologiche. Lo scopo del concorso èquello di promuovere tecnologie pro-duttive e di individuarne potenziali mi-glioramenti. I progetti proposti dovran-no avere un valore innovativo dal puntodi vista culturale, funzionale e di ap-plicazione. La partecipazione è aperta adesigners italiani e stranieri indipen-denti o interni ad aziende. Gli elaboratidella prima fase dovranno pervenireentro il 10 gennaio 2012, mentre per glielaborati previsti per la seconda fase c'ètempo fino al 6 marzo 2012. In palio 9mila euro per il vincitore.

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Curiosità

agen

daLa Kid's Republic

rivoluziona PechinoFree design e spazi colorati

Un nastro colorato circonda lo spazio evi gira intorno creando un luogo percoltivare la curiosità dei bambini. Sitratta della Kid's Republic, libreria della

casa editrice Poplar Publishing Co. aPechino, progettata da Keiichiro Sako -Sako Architects.Composta da una sala eventi al primopiano e un negozio di libri illustrati alsecondo piano, la Kid's Republic è unospazio-arcobaleno con dodici anelli co-lorati con differenti perimetri. Le di-scontinuità sul pavimento, sulle pareti esul soffitto sono utilizzate per l'illu-minazione o come finestre. I tappetisono integrati nel pavimento della salalettura e i bambini si possono sedere esdraiare liberamente. Lungo le scale, ibambini possono entrare nel mondo dellibro illustrato al secondo piano, settenastri colorati partono dalla hall e ri-salgono lungo le scale fino alla libreria.Nella Kid's Republic non è possibiletrovare scaffalature ordinate, i bambinipossono sedersi nel proprio posto pre-ferito e leggere i libri illustrati a loropiacimento.Due i formati di "fori" che non sono solopassaggi ma anche zone lettura per ibambini. Si tratta di un modo sempliceper sistemare gli articoli e stabilire or-dine nel mondo degli adulti.

L’albergo rivoluzionarioè modulare e a incastroIl Bayside Hotel di Kanagawaha due tipologie: flat e duplex

Completato a fine 2009, il Bayside Ma-rina Hotel di Kanagawa, in Giappone,porta la firma di Yasutaka YoshimuraArchitects.Posizionato nella zona sud di Yokoha-ma, questo singolare hotel è costituito

da container di dimen-sioni standard (circa2.4x12m) usati comeunità modulari ciascu-na dei quali ospita unastanza.Vi sono due tipologie:quella "single flat" equella "duplex" nelcaso in cui ve ne sianodue sovrapposti.La progettazione, l'as-semblaggio e la fini-

tura dei moduli è stata effettuata inThailandia e, giunti in situ, sono statisemplicemente imbullonati e collegatiagli impianti precedentemente predi-sposti. Questo procedimento ha con-sentito un completamento rapido edeconomico.Le varie unità sono state posizionatecon differenti allineamenti per assicu-rare maggiore privacy e l'uso di giuntinon saldati ne assicura un eventualefuturo riutilizzo.

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Curiosità

Dresda, inauguratoil Museo di Storia Militarecon il cuneo di Libeskind

“Non era mia intenzione preservare lafacciata del museo e inserire un nuovoelemento architettonico "invisibile" sulretro dell'edificio. Io volevo creare unostacco audace, una dislocazione fon-damentale per penetrare l'arsenale sto-rico e dar vita a una nuova esperienza":con queste parole Daniel Libeskind de-scrive il neo-inaugurato Museo dellaStoria Militare di Dresda. Ribattezzatocol nome di "Libeskind's Wedge", ov-vero "il cuneo di Libeskind", l'inter-vento ha richiesto sette anni di lavori ecirca 63 milioni di euro di finanziamenti.A dare nuovo appeal all'edificio neo-classico (costruito nel 1873 da Gugliel-

mo I di Prussia-Germania quale arsenaledell'esercito sassone) è l'inserimento diuna gigantesca scheggia in cemento,acciaio e vetro, alta trenta metri, che"taglia" la facciata ed attraversa il vo-lume per cinque piani. Proposito delmuseo è riflettere sulla portata tragicadella guerra partendo dalla storia mi-litare tedesca, e promuovere la cultura

della pace. La collezione è composta da10 mila 500 pezzi, la cui maggior partedi fattura militare (dalle armi trecen-tesche ai carri armati impiegati per leattuali missioni in Afghanistan), sapien-temente inseriti nello spazio espositivo.La vista dall'alto sulla città, ricostruitadopo i bombardamenti nemici, con-clude il percorso museale.

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“Il 2012 sarà il quinto anno di crisi per

noi. Il settore, che rappresenta il 12

per cento del Pil nazionale registra

in questi anni un calo di oltre il 22 per cento

degli investimenti. E' dal 2008 che siamo in

affanno". Non usa mezzi termini il presi-

dente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti

quando gli si chiede quali saranno gli sce-

nari futuri per l'edilizia.

L'occasione è il convegno "1861, l'impresa

di costruire il Paese", svoltosi a Torino il 5,

6 e 7 novembre. Un appuntamento, quello

organizzato dall'Associazione nazionale

costruttori edili, che ha riunito le imprese

delle costruzioni nella volontà di chiedere

alla politica e alle istituzioni piani di rilan-

cio delle città.

Puntare sulle infrastrutture

Al centro del dibattito quest'anno c'è stato

il tema delle risorse e degli investimenti, a

cominciare dalle infrastrutture, come ha

sottolineato anche la presidente di Confin-

dustria Emma Marcegaglia, in un videoin-

tervento. Infrastrutture intese sia come

grandi opere che come piccole - e ce ne so-

no tante: basta scorrere l`elenco di 1.100

interventi di manutenzione e messa in si-

curezza che l'Ance aveva presentato al Go-

verno e che per ora sono rimaste lettera

morta. In sintesi, quello che chiedono i co-

struttori è un grande piano di risanamen-

to, sull`esempio di quello messo a punto

dall`Italia nel secondo dopoguerra: per

questo chiamano a raccolta i sindaci per

"un grande programma di rilancio delle

città" e più in generale chiedono alla poli-

tica di attivare tutte quelle leve che con-

sentono di efficientare il sistema a costo

zero, a partire dalla semplificazione ammi-

nistrativa. "Finora ha funzionato la logica

del grande evento - continua Buzzetti - e le

Olimpiadi di Torino ne sono state un esem-

pio. Ora bisogna fare un salto di qualità e

pensare al rilancio delle città attraverso

un piano straordinario di manutenzione

degli edifici, di riqualificazione delle peri-

ferie, di innovazione energetica, interven-

ti che sarebbero in grado di dare ossigeno

alle nostre imprese".

Le risorse non mancano,"La politica è assente"

Infrastrutture, dunque, come punto di par-

tenza per il rilancio, per cominciare a vede-

re la luce. Anche perché, stando a quanto

denuncia il vicepresidente dell'Anci Enri-

co Borghi, "Nelle casse dei Comuni sono

bloccati 44 miliardi che non possono esse-

re spesi per il Patto di stabilità". Notizia

confermata dall'amministratore delegato

Unicredit, Federico Ghizzoni, che ha ricor-

dato come in Italia le potenzialità del pro-

ject financing siano ancora tutte da sfrut-

tare: "I capitali non mancano, ma la strut-

turale incertezza sulle tariffe scoraggia

tutti gli investitori che cercano rendite an-

che non elevatissime ma stabili nel tem-

po". "Il 2010 è stato un anno di ripresa - ag-

giunge nel suo intervento Giovanni Castel-

lucci, ad di Autostrade per l'Italia - ma il

Paese è rimasto fermo. Esiste un problema

di competitività di un Paese basato sul ma-

nifatturiero, oggi tassato a livelli inverosi-

mili, che rischia di mettere le nostre impre-

se fuori dal mercato. Oggi serve investire

su opere che siano strategiche per l'econo-

mia, infrastrutture strategiche per chi pro-

duce. Noi manterremo quest`anno il no-

stro piano di investimenti, a 1,5 miliardi,

un valore pari al 10 per cento della spesa in

Buzzetti: Urge piano per il risanamento degli edifici

Il grido d’allarme dell’Ance:“2012, quinto anno di crisi”

jenny giordanoco

nveg

ni

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Italia per le opere pubbliche, ma è dram-

matica l'assenza di attenzione della politi-

ca verso il sostegno delle imprese nelle po-

litiche di investimento".

Necessaria la manutenzionedel territorio

L'evento di Torino, i primi giorni di novem-

bre, è stato concomitante all`emergenza

maltempo e alla tragedia che ha colpito la

Liguria. Circostanza non sottovalutata

dall'Ance, che anzi denuncia la lentezza

della politica: "I fatti relativi all'alluvione

che ha devastato Genova e la Liguria dimo-

strano che gli interventi sul territorio sono

una priorità - dice ancora Buzzetti - I lavori

di messa in sicurezza del torrente Bisagno

esondato a Genova facevano parte del pac-

chetto di opere del piano Ance che aveva-

mo presentato tre anni fa e che la politica

dapprima aveva sostenuto, attraverso lo

stanziamento del Cipe di 3,4 miliardi per

piccole e medie opere, e che poi sono rima-

ste sulla carta. Interventi di piccola e me-

dia taglia per realizzare i quali le risorse

non sono mai arrivate".

Una battaglia, insomma, su cui l`Ance si di-

ce pronta a fare la sua parte: "Non ci pos-

siamo arrendere - conclude il presidente

dei costruttori italiani -, ci vuole grinta nel

pretendere le cose giuste e non tollerare

più le cose non tollerabili. Bisogna tornare

a essere responsabili e forzare la politica in

questo senso.

La più grande infrastruttura che ci aspetta

è la manutenzione del Paese".

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Buzzetti: “Governo Monti? Bene così”

"Quello guidato dal professor Monti è cer-tamente un Governo di alto profilo e lanomina a ministro dello Sviluppo Econo-mico a una persona di grande spessore comeCorrado Passera non può che renderci en-tusiasti". Con queste parole Paolo Buzzettisuggella l'approvazione dell'associazionenazionale dei professionisti dell'edilizia peril nuovo Governo. "La nomina a ministro diun alto esponente del mondo economicocome Passera è un segnale forte ai mercatiche va nel senso della crescita economica edella ripresa di un settore come quello dell'edilizia - diceil presidente Ance - che è ormai ridotto allo stremo vistala difficilissima congiuntura economico-finanziaria chele imprese stanno vivendo sulla propria pelle". SecondoBuzzetti, "l'accorpamento dei due ministeri evidenzia lanecessità di considerare l'edilizia e le infrastrutture comeelementi strategici per la crescita a partire dalle in-dispensabili opere di sistemazione e di manutenzionedel territorio che appaiono quanto mai urgenti e non piùprocrastinabili". Non manca l'apprezzamento anche per

le proposte del neo ministro all'AmbienteCorrado Clini: "Cogliamo con soddisfazio-ne le dichiarazioni del ministro che ri-chiama la necessita` di intervenire al piùpresto sulla manutenzione del territorioper evitare altre vittime e altri gravi pe-ricoli", commenta Bozzetti, che da tempoinsiste perché venga attuato un piano dipiccole e medie opere per la messa insicurezza del territorio e per la prevenzionedel rischio idrogeologico. "Ricordiamo cheda tempo insieme alle amministrazioni lo-

cali abbiamo raccolto un lungo elenco di opere dimanutenzione e di risistemazione del territorio, chesono immediatamente cantierabili ma che finora sonorimaste senza fondi". Infine, un augurio: "Confidiamonel Governo Monti affinché metta al centro della suaazione la prima grande infrastrutturazione del Paese cheè proprio la manutenzione. Nel 2009 era stato stanziatodal Cipe 1 miliardo per il rischio idrogeologico e 1miliardo per le scuole. Ricominciamo da lì".

Jenny Giordano

L’accorpamento del ministero dello Sviluppo economico con quello delleInfrastrutture per i costruttori è un segnale importante del ruolo strategico

dell'edilizia per la crescita del Paese. "Subito messa in sicurezza del territorio"

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“Piano città: nuovo welfare delle politi-

che urbane": il seminario di appro-

fondimento della Commissione edili-

zia e territorio dell'Ance quest'anno si è occu-

pato, nei giorni del 29 e 30 settembre scorsi a

Firenze, di riqualificazione urbana e Piano

della città. All`iniziativa, presieduta dal vi-

cepresidente Ance Andrea Marani, hanno

partecipato Duccio Traina dell'Università di

Firenze con un intervento sulle procedure

autorizzatorie in materia paesaggistica;

Francesco Karrer, presidente del Consiglio

Superiore dei lavori pubblici, con un inter-

vento sui modelli di riqualificazione del ter-

ritorio e sulle politiche italiane per le città

dal dopoguerra ad oggi; Antonio Calafati del-

l'Università delle Marche che ha trattato il

tema della sottocapitalizzazione delle città i-

taliane da una prospettiva europea. Pubbli-

chiamo di seguito integralmente il Piano

p re s e n t at o .

Siamo in piena crisi ma questo è lo stimolo

per l'Ance a ricreare le condizioni di mer-

cato per lo sviluppo economico del nostro

Paese offrendo un contributo propositivo

che liberi dalle strette burocratiche e cre-

ditizie le capacità finanziarie, progettuali,

realizzative e gestionali delle imprese.

- Le città negli ultimi anni sono cresciute

spesso con interventi improntati alla con-

tingenza e alla quantità piuttosto che alla

qualità, dando vita spesso a periferie ca-

ratterizzate da degrado sociale ed urbani-

s t i c o.

- A tutto ciò si aggiunga l'esigenza di conte-

nere il consumo di territorio, fortemente

avvertita dagli enti territoriali.

- Da diversi anni la riqualificazione urbana

è, quindi, al centro del dibattito urbanisti-

co nella consapevolezza dell'importanza

di una politica di rinnovamento del patri-

monio edilizio esistente e più in generale

della città sotto molteplici profili:

- economico, perché i centri urbani rappre-

sentano il principale motore per il rilancio

del "sistema paese", come dimostrato an-

che dalle esperienze maturate all'estero,

dove il recupero di alcune zone urbane ha

innescato non solo processi di rigenerazio-

ne urbanistica ed edilizia, ma soprattutto

di crescita economica e culturale dell'in-

tera città in grado di attrarre investimenti

nazionali ed esteri;

- sociale, perché il recupero urbanistico ed

edilizio rappresenta il punto di partenza

per il superamento del degrado e della

m a rg i n a l i z z a z i o n e ;

Verso una più efficace politica per le città

Riqualificazione urbana ePiano Città, le proposte Ance

sem

inar

i

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- ambientale, perché gli interventi di sosti-

tuzione del patrimonio immobiliare, im-

prontati a criteri di sostenibilità ambien-

tale e di efficienza energetica contribui-

scono ad un più generale miglioramento

delle prestazioni energetiche nazionali at-

traverso la riduzione di consumi ed emis-

sioni.

- È evidente che le nostre città, frutto di

scelte e istanze del passato, mostrano oggi

tutta la loro inadeguatezza rispetto alle e-

sigenze ed alla dinamica della odierna so-

cietà.

- Le variabili che incidono sul territorio e

sui centri urbani sono ormai molteplici e

"ripensare" le città del futuro diventa così

una scommessa da vincere.

- Il Piano di rilancio dell'attività edilizia al-

trimenti conosciuto come "Piano casa 2"

doveva essere il primo passo in questa di-

re z i o n e .

- In molte realtà regionali le previsioni con-

tenute nell'accordo tra Stato e Regioni del

2009 non solo non sono state potenziate, a-

deguandole alle effettive esigenze, ma

spesso sono state ancorate a rigide regole

scoraggiandone l'applicazione.

- Ora, a distanza di un biennio, il Governo

ha varato una manovra più organica che

parte da un presupposto essenziale tenuto

in scarsa considerazione nelle precedenti

occasioni e cioè il principio del coordina-

mento tra legislazione regionale e stata-

le.

- Conflitti Stato-Regioni, inadempienze e

ritardi hanno, infatti, contribuito in modo

sostanziale ad ottenere insufficienti risul-

tati.

- Il Dl 70/2011 interviene in tal senso fon-

dando gran parte della manovra per il set-

tore dell'edilizia privata sul principio del-

la cedevolezza delle disposizioni statali

nel momento in cui saranno varate le leggi

regionali, in modo da avviare concreta-

mente un processo di riqualificazione ur-

bana attraverso incentivi e snellimenti

p ro c e d u ra l i .

Ora bisogna passare ai "fatti" per l'avvio

di un vero e proprio "Piano delle Città"

- Progettare "città esistenti" significa a-

dottare efficaci strumenti per decidere,

gestire e attuare la trasformazione.

- Decisive saranno, quindi, le scelte da in-

traprendere a livello locale che dovranno

purtroppo scontrarsi con un'accentuata

scarsità di risorse pubbliche.

- A fronte dei tagli dei finanziamenti pub-

blici e dei limiti imposti dal patto di stabi-

lità agli enti locali è, quindi, importante

delineare una nuova politica di interven-

t o.

- Le operazioni di trasformazione urbana

sono caratterizzate dalla complessità dei

programmi e dal reperimento delle risorse

per concorrere alla realizzazione del pro-

g e t t o.

- Per governare queste difficoltà è, quindi,

indispensabile una nuova partnership

p u bb l i c o - p r iva t a .

- Occorre fare riferimento a nuovi modelli

di governance che responsabilizzino attori

pubblici e privati attraverso una stretta

concertazione nella gestione del territo-

r i o.

- Ciò vuol dire codificare un nuovo rappor-

to pubblico-privato basato su imparziali-

tà, trasparenza, pubblicità e partecipazio-

ne al procedimento, riconoscendo nel con-

tempo le capacità propositive e realizzati-

ve delle imprese nel pieno rispetto dei dif-

ferenti ruoli.

- Ma occorre uno sforzo comune soprattut-

to da parte delle istituzioni per favorire

EDILIZIA PIACENTINA16

questo processo di rinnovamento urbano e

coinvolgere la più ampia platea possibile

di operatori economici.

- La sfida dei prossimi tempi sta quindi nel

costruire un nuovo scenario nel quale sia

economicamente e socialmente sostenibi-

le realizzare interventi di riqualificazione

del patrimonio edilizio esistente.

Costruire un mercato dell'efficienza e del-

la qualità in cui le regole e gli incentivi sia-

no per imprese e gli utenti uno stimolo per

la realizzazione di programmi di riqualifi-

cazione.

- In questo senso il varo della normativa na-

zionale quadro per "La riqualificazione

incentivata delle aree urbane degradate"

da parte del decreto legge 70/2011 rappre-

senta un passo importante ma non defini-

t ivo.

- Gli strumenti messi a disposizione dal

provvedimento incentrati soprattutto sul-

la premialità sono positivi ma occorre ave-

re il coraggio di fare di più.

- E' necessario porre le condizioni operati-

ve che diano voce reale a queste trasforma-

zioni.

- Punto di partenza è certamente il ruolo

del privato investitore che si deve inserire

ed interfacciare in una logica di partena-

riato con il soggetto pubblico.

- Ma per far questo è necessario individua-

re un altrettanto innovativo modello ope-

rativo che consenta di superare le rigidità

da un lato di una strumentazione urbani-

stica legata a schemi tradizionali e dall'al-

tro della proprietà immobiliare spesso i-

nerte perché frazionata tra più soggetti

p r iva t i .

- Altro aspetto essenziale è quello della

tempistica e delle lungaggini procedurali

che ancora bloccano la realizzazione delle

o p e re .

- Occorre, poi, che la pubblica amministra-

zione proceda in forma concertata alla in-

dividuazione di obiettivi strategici nei

quali l'operatore possa proporre quello

che è più in linea con il mercato.

- Infine, devono essere introdotte misure

EDILIZIA PIACENTINA 17

fiscali mirate in grado di incentivare la

realizzazione di programmi di riqualifica-

zione.

Solo così si potrà realizzare un progetto

globale per la città non più limitato al sin-

golo intervento ma finalizzato alla costru-

zione di un sistema organico per la rigene-

razione urbana.

Regole e incentiviper una nuovaqualità urbana

- la riduzione del consumo del suolo si può

conseguire solo con una riqualificazione

concreta e non episodica

- le destinazioni d'uso immutabili nel tem-

po sono il primo problema da affrontare

per ottimizzare il patrimonio edilizio esi-

stente e contrastare il filtering down ossia

usi sempre più squalificati

- no a programmi speciali che introducono

deroghe: servono programmi a regime

- perentorietà dei termini per le procedu-

re

- c'è assenza di moneta finanziaria: ricor-

riamo alla moneta urbanistica ossia incen-

tivi in termini di diritti edificatori

Nell'ambito della riqualificazione urbana

i gradi di intervento sul patrimonio esi-

stente possono essere così sintetizzati:

- valorizzazione dinamica centri storici

- mantenimento funzionale della città, at-

traverso interventi di risanamento, ri-

strutturazione edilizia, ampliamento e

completamento

- messa a regime dell'edilizia di sostituzio-

ne, perseguendo anche obiettivi di rifun-

zionalizzazione dell'edificato

- riordino delle periferie e ripristino am-

bientale

I programmi devono porre al centro:

- risparmio energetico e bioedilizia

- consolidamento statico

- prevenzione rischio sismico

- rottamazione edifici obsoleti

- recupero aree dismesse

Oggi ci sono le premesse per passare dal

Piano casa al Piano città ponendo al centro

l'obiettivo specifico di far crescere la città

su se stessa.

EDILIZIA PIACENTINA18

Esistono aziende edili nate con l’Uni-

tà d’Italia o poco dopo e ancora atti-

ve. Sembra incredibile in questi

tempi di crisi finanziaria, quinto anno conse-

cutivo in rosso per l’edilizia, ma è proprio co-

sì. L’Ance, l’Associazione nazionale dei co-

struttori, quest’anno – lo scorso 5 novembre,

con una cerimonia ufficiale - ne ha premiate

ben settantotto in tutt’Italia. “Le ditte più

longeve hanno dimostrato una forte propen-

sione a evolversi, ad assecondare il mercato

per competere esercizio dopo esercizio –

spiega il presidente dell’Ance, Paolo Buzzet-

ti -. In tal senso, rappresentano un insegna-

mento da cogliere in un momento come quel-

lo attuale, dove la crisi economica picchia

duro”. Tra le premiate spiccano due piacen-

tine: la Cella Gaetano Srl nata nel 1880 e Co-

gni Spa, fondata nel 1899. L’Impresa Cella

viene fondata dal capomastro Gaetano Cel-

la ed è oggi diretta da Filippo Cella. Specia-

lizzata in recupero e restauro di edifici in pie-

tra e sasso si è sempre distinta anche in opere

conservative, soprattutto una ventina di an-

ni fa, con prestigiosi interventi su fabbricati

storici, chiese e istituti religiosi. Nella secon-

da parte degli anni ‘90, in particolare, è in-

tervenuta nella realizzazione di recuperi e

ristrutturazioni presso alcuni dei fabbricati

simbolo di Piacenza come la sede del Pensio-

nato Vittorio Emanuele II, la sede della Pro-

vincia Italiana delle Suore Missionarie Sca-

labriniane in Piazza San Savino e il Palazzo

comunale chiamato Cà Torricelle.

Altro passo rilevante la costruzione del po-

lo universitario della Cattolica a Piacenza e

i collegi universitari a Milano. L'azienda,

che conta trenta dipendenti si è estesa negli

anni ad altre regioni: non solo in Emilia Ro-

magna, ma anche Piemonte, Lombardia e

Veneto. “Il riconoscimento ricevuto a Tori-

no dall'Ance per i 131 anni dell’azienda rap-

presenta la sintesi della nostra mission che

è stata sin dall'inzio quella di operare nel se-

gno della qualità, affidabilità e continuità

familiare Ora siamo alla quarta generazio-

ne, passando attraverso importanti cam-

biamenti e trasformazioni della ditta che ha

sempre più ampliato il suo campo d'azione

passando dalla specifica e prevalente atti-

vità di restauro e risanamento conservativo

di edifici storici e vincolati sino all'attuale

impostazione di Azienda General Contrac-

tor nel campo sia delle opere civili che delle

opere industriali” dice Cella. Quando gli si

chiede come ha fatto a passare indenne at-

traverso questo momento drammatico per

l’industria e l’economia italiana, l’impren-

ditore spiega che per reggere il momento

“occorre un senso di forte responsabilità

condivisa tra le istituzioni, un consistente

alleggerimento burocratico, l'ottimo vola-

no di appalti piccoli ma costanti, la ripresa

del sistema bancario”. L’altra impresa, la

Cogni Spa, viene fondata da Antonio Cogni

nel 1899, sul filone di opere stradali e idrau-

liche. Il figlio, Giacomo, cede il timone a

Carlo, che poi sarà seguito da Antonio, pre-

sidente di Fineco, la finanziaria di famiglia

ed Enrico, presidente dell'impresa, a raf-

forzare la tradizione che sembra garantire

anche una quinta generazione di costrutto-

ri. Cantieri in Emilia Romagna, Lombar-

dia, Piemonte, Veneto e Toscana nei settori

delle infrastrutture, dell'energia e edilizia

civile. Di Cogni Spa si ricordano negli anni

tra le due guerre opere idrauliche e stradali

a Piacenza, interventi come la difesa dello

scalo pontieri, la Finarda, nel ‘60 e ‘70 lavori

nel settore petrolifero, attraversamenti per

oleodotti, opere svolte in Germania e Gre-

cia. Negli Anni ‘70 c'è la lunga avventura li-

Riconoscimento per la Cella Gaetano e la Cogni Spa

L'Ance premia due impresestoriche piacentine

jenny giordano

Nella foto, Buzzetti premia Cogni

ecce

llen

ze

EDILIZIA PIACENTINA 19

bica. Dagli Anni ‘80 si aggiunge il settore

delle costruzioni civili. Molti i motivi di or-

goglio: dalla Base Loran di Lampedusa a

Cascina Gasparini, casa per studenti, dal

termoutilizzatore di Borgoforte alla centra-

le di Caorso. Anche in momenti critici per

l'economia, l'impresa ha tenuto insieme la

sua forza-lavoro con un'ottantina di dipen-

denti, diversificando le sue specializzazio-

ni. Per Antonio Cogni “ricevere il premio

dell’Ance è stata una grande soddisfazione,

il riconoscimento ai nostri centoundici anni

di impegno e alla qualità del lavoro svolto.

Se siamo riusciti a sopravvivere alla crisi e

ad andare avanti è anche grazie ad impren-

ditori che hanno saputo esser tali”. Questo

significa che anche per il futuro non ci si

perderà d’animo: “Già in questi anni di crisi

abbiamo ritenuto di non tirare i remi in bar-

ca ma di spingere a più non posso – continua

Cogni - Ci siamo impegnati a tenere i conti

in ordine e a investire in attrezzature e, so-

prattutto, in risorse umane”. Infine, il lea-

der della Cogni commenta i prossimi anni:

“Il futuro è molto difficile da decifrare. E’

un fatto, però, che noi imprenditori italiani

non siamo più protagonisti. In generale, l’I-

talia non decide più da tempo. Il mercato

delle costruzioni, poi, è sempre più duro,

non migliora. Vincerà solo chi avrà risorse e

persone capaci”. Infine, una nota a margi-

ne: durante la premiazione, Paolo Buzzetti,

legandosi all´attualità, ha ricordato come

l´Ance nel 2008 ha presentato un pacchetto

di piccole e medie opere del valore di 3,4 mi-

liardi, di facile attuazione, che poi sono ri-

maste sulla carta, “poiché le risorse non so-

no mai arrivate”. Un monito per incorag-

giare le istituzioni a intervenire, anche e so-

prattutto in questi tempi difficili.

Nella foto, Buzzetti premia Cella

EDILIZIA PIACENTINA20

IGIS (Geographic Information

System), o SIT (Sistema Informativo

Territoriale), sono software che con-

sentono l'elaborazione di dati spaziali. An-

che senza avere molta dimestichezza con la

cartografia, potrebbe sorprendere consta-

tare quale sia la quantità di dati che coin-

volgono aspetti spaziali. Si può pensare, ad

esempio, alle immagini contenute in una

macchina fotografica digitale: ogni foto-

grafia è scattata in un certo luogo. Perché

non valutare l'ipotesi di ordinare le imma-

gini in base alle coordinate geografiche?

In questo modo si potranno poi eseguire

query del tipo "mostrami tutte le fotogra-

fie scattate entro dieci chilometri da ca-

sa".

Una delle principali caratteristiche per

cui i GIS vengono implementati, special-

mente per quanto riguarda la Pubblica

Amministrazione, è che essi permettono la

conoscenza e il controllo del territorio (a-

nalisi e monitoraggio) e la progettazione e

programmazione degli interventi (suppor-

to alle decisioni). Rendono così più sempli-

ce realizzare e gestire, ad esempio, il piano

regolatore, oppure gestire i tributi in fun-

zione della localizzazione e della tipologia

di proprietà, ecc.

Si può citare, come esempio, un caso che e-

semplifica molto bene le potenzialità del-

l'informazione territoriale e della sua rap-

presentazione. Epidemia a Londra nel

1854: il dott. Snow produsse una mappa

della zona tra Broad Street e Cambridge

Street (l'odierna Soho), zona in cui l'epide-

mia si dimostrò particolarmente violenta,

su cui erano riportati graficamente sia i de-

cessi che la localizzazione delle pompe

pubbliche per l'acqua; dall'esame della

mappa evidenziò la vicinanza delle abita-

zioni dei deceduti ad un pozzo di acqua,

quello di Broad Street. Il pozzo venne chiu-

so, con conseguente risoluzione dell'epi-

demia.

L'analisi di fenomeni sul territorio può e-

videnziare correlazione spaziale tra questi

e permettere quindi di individuare rela-

zioni di causa ed effetto altrimenti non evi-

denziabili: salute ed ambiente, incidenti

stradali e caratteristiche della strada, va-

riabili sociali ed urbanistiche a spiegare

comportamenti e realtà sociale, sono solo

alcuni esempi di tali relazioni.

I GIS sono sistemi software in grado di so-

vrapporre due o più mappe, prodotte con

gli stessi parametri geografici e di dimen-

sione dell'immagine, in modo tale da pro-

durre una mappa composita. L'uso di for-

mati che supportano la trasparenza (GIF o

PNG per esempio) permette di visualizza-

re le parti di mappa sottostanti.

Fondamentali per la Pubblica Amministrazione

GIS e SIT, i softwareche raccontano gli spazi

diego migliavacca

Epidemia di Londra del 1854.

Mappa di John Snow. Le aree

in rosso indicano la frequenza

di decessi per colera. I cerchi blu

indicano la localizzazione

delle pompe dell’acqua

info

rmat

ica

EDILIZIA PIACENTINA 21

Se volessimo realizzare informaticamente

l'esempio considerato sopra (la mappa di

Snow), avremo bisogno quindi di tre map-

pe: una cartografia di base rappresentante

le strade, una mappa tematica con i pozzi

dell'acqua ed un'altra mappa tematica

con la rappresentazione dei decessi. So-

vrapponendo le tre mappe, ne otterremo

una simile a quella disegnata dal dott.

S n ow.

Questo tipo di elaborazioni possono essere

eseguite tramite SIT online (o WebGIS)

oppure tramite software desktop come Q-

GIS (www.qgis.org), un software gratuito

che permette di caricare la cartografia e di

effettuare analisi spaziale avanzata.

Il Comune di Piacenza e la Provincia di Pia-

cenza forniscono semplici SIT online che

permettono di visualizzare e scaricare gra-

tuitamente (in alcuni casi a pagamento)

cartografia (cartografia di base CTR e car-

tografia tematica). Il SIT del Comune di

Piacenza è disponibile all'indirizzo web ht-

tps://servizionline.comune.piacen -

za.it/piacenza/gis/index.php, attraverso il

quale è possibile visualizzare ed effettua-

re il download gratuito della CTR 1:5000,

del piano regolatore, delle ortofoto, e vi-

sualizzare la carta degli interventi ed il ca-

tasto comunale. Il SIT della Provincia di

Piacenza è invece accessibile all'indirizzo

http://www2.provincia.pc.it/cartografi -

co/index.htm, e dà la possibilità di effet-

tuare il download della cartografia raster

provinciale 1:20000 e dei confini comunali

in vettoriale. La restante cartografia (corsi

d'acqua, geopedologia, bacini idrografici,

rete viaria, ecc) può essere acquistata.

B i b l i og r a f i a

G. Biallo, Introduzione ai sistemi informa-

tivi geografici, Mondogis 2005

M. Kofler, MySQL 5

(Cap. 12 - Funzioni GIS), Apogeo 2007

GIS della Provincia di Piacenza relativo alle emissioni inquinanti in atmosfera

M. Rumor, Dispense del corso di Sistemi

Informativi Territoriali 1,

<http://www.iuav.it>, 2005

EDILIZIA PIACENTINA22

Sarà il nuovo direttore generale

Lorenzo Sicomori (nella foto)uno

degli uomini chiave del progetto

di rilancio funzionale con il quale Inda-

coo intende superare la crisi del settore

immobiliare e delle costruzioni.

Sicomori - originario di Correggio in pro-

vincia di Reggio Emilia, classe 1951 - è

stato nominato al timone organizzativo

della supercooperativa, che ha sede in via

Sardegna a Fiorenzuola, e vanta un pre-

stigioso curriculum. Il 60nne neo diretto-

re generale di Indacoo proviene infatti da

Unieco, per la quale ha rivestito il ruolo di

direttore amministrativo finanze, inoltre

ha lavorato in diverse società industriali

e ha diretto una Asp reggiana prima di ap-

prodare al vertice della realtà piacenti-

na. Particolarmente importante l’espe-

rienza in Unieco che, in una storia di oltre

cent’anni, si è garantita una costante cre-

scita nel mondo delle costruzioni fino a

posizionarsi stabilmente tra i dieci più ac-

creditati General Contractor italiani. Al

nucleo storico di attività nelle costruzio-

ni, nell’immobiliare e nel project finan-

cing, in Unieco si sono aggiunte le Divi-

sioni specializzate nella produzione di la-

terizi, nei lavori ferroviari e nell’area am-

bientale: queste attività diversificate

hanno consolidato importanti sinergie o-

perative sul mercato che, grazie al ‘gioco

di squadra’, producono valore e garanti-

scono l’accesso a diverse aree d’affari. U-

nieco ha stretto importanti relazioni con

partner pubblici e privati e opera su pro-

getti e commesse di alto profilo, anche at-

traverso una vasta rete di società parteci-

pate. Rilevante quindi, per Indacoo, il ba-

gaglio di competenze che porta con sè Si-

comori, il quale ha già avuto modo di in-

dicare quali siano i progetti più impor-

tanti.

Le linee guida

“Ci stiamo impegnando al massimo - ha

spiegato Sicomori - nel progetto di rilan-

cio funzionale. Per affrontare al meglio e

superare la crisi del settore immobiliare

e delle costruzioni, che indubbiamente e-

siste, occorrono i nuovi assetti organizza-

tivi con i quali Indacoo ha inteso avvici-

narsi di più al mercato”.

I settori di attività di Indacoo sono - come

noto - le costruzioni edili e infrastruttura-

li e il settore immobiliare: ognuno ha la

propria struttura tecnico-organizzativa

ed un proprio direttore di settore, e tutti

quanti agiscono insieme con il coordina-

mento dello stesso Sicomori e del presi-

dente Fabio Salotti.

Proprio Sicomori ha sottolineato gli o-

biettivi sui quali concentrarsi e per i quali

mettere in campo le migliori energie: “Al

momento - ha spiegato - il mercato immo-

biliare è caratterizzato da una carenza di

finanziamenti, tuttavia alcune opere

pubbliche vengono finanziate e quando

si riesce ad eseguirle sono vere boccate

d'ossigeno non solo per le imprese, ma

anche valutando tutto l'indotto che gene-

rano. Noi - ha proseguito - abbiamo so-

prattutto cercato di acquisire nuovi lavo-

ri, per dare un'impronta forte e raggiun-

gere gli obiettivi strategici”

I principali cantieria Piacenza e in provincia

Il 2012 vedrà l’apertura di Eataly alla Ca-

vallerizza: l’appalto vale 3 milioni ed è

stato vinto dopo la gara del Comune di

Piacenza. Con l'anno nuovo Indacoo si de-

dicherà alla risistemazione della Caval-

lerizza, mentre Oscar Farinetti - patron di

Eataly - di occuperà della gestione, con

l’obiettivo dichiarato di fare anche della

sede piacentina della notissima catena

un apprezzatocentro specializzato della

qualità enogastronomica (ma non solo) i-

taliana.

Rilevante anche la prossima realizzazio-

ne della nuova piscina olimpionica di Pia-

cenza che sorgerà nella zona Madoninna:

un lavoro da 9 milioni interamente affi-

dato ad Indacoo.

Se in città i cantieri non mancheranno, in-

tenso sarà anche il programma in provin-

cia: Indacoo contribuirà a realizzare la

conca di Isola Serafini, dopo lo sblocco

(lungamente atteso) dei lavori, che pren-

deranno il via nella prossima primavera.

Il nuovo direttore generale è Lorenzo Sicomori

Indacoo, il futuroè già in cantiere

andrea dossena

Il nuovo direttore generale

di Indacoo Lorenzo Sicomori

pro

spet

tive

EDILIZIA PIACENTINA 23

Indacoo, sintesi di duestorie di successo

La nascita di Indacoo ha costi-tuito uno dei principali eventidell’annata economica piacenti-na, ma si è segnalata anche alivello nazionale per il suo ine-dito dna, al momento unico inItalia: Indacoo è infatti una sin-tesi di due esperienze di successo,peculiari e complementari, cheha portato sotto lo stesso "tetto"i soci abitanti di Piacenza 74 e isoci lavoratori di Coop Valdarda.Fatturato di 22 milioni, che do-vrebbero diventare circa 30 nel2012, Indacoo (il nome è l'a-cronimo di "innovazione di a-bitanti e costruttori cooperato-ri") farà leva soprattutto sulla

qualità dell'abitare: non realiz-zerà soltanto solo case (l’obiet-tivo dei prossimi anni è costruire2mila alloggi di housing sociale),ma anche servizi e infrastrutture,nella prospettiva di uno svilupposostenibile.Nei progetti di Indacoo ci sonoinfatti città future e cittadininuovi che ambiscono ad abita-zioni a misura di famiglia e diambiente (si punterà su ecologia,materiali ecocompatibili ed ener-gie pulite, in primis il fotovol-taico), realizzate da persone ca-paci di conciliare qualità e tec-nologie contenendo i prezzi. Sot-to la guida del presidente FabioSalotti, dell’amministratore AldoPallastrelli (nella foto del box) edel direttore generale LorenzoSicomori (nella foto grande), In-dacoo (del cui comitato esecutivofa parte anche l'architetto LucillaMeneghelli, già direttore gene-rale di Piacenza74) potrà - graziealle significative coordinate di-mensionali e alla forza econo-mica - ampliare il raggio d'azionenon solo all’Italia ma anche al-l’estero.Senza dimenticare mai, ovvia-mente, il territorio piacentinoche ne nutre le profonde radici.

EDILIZIA PIACENTINA24

Alla supercoop piacentina spetta una

quota del 40% delle ope re di costruzione

(per conto di Aipo) del canale navigabile,

con Ceap di Piacenza e Orion di Reggio E-

milia. In agenda scavi, il coordinamento

delle opere in cemento armato e realizza-

zione del canale navigabile. Isola Serafi-

ni è particolarmente rilevante in termini

economici: il lavoro ammonta infatti a 30

milioni di euro. Già nel 2011, nel corrente

mese di dicembre, è stato invece fissato lo

start (sette i mesi di cantiere previsti) del-

la costruzione della nuova casa protetta

“Vassalli Remondini” di Castellarquato,

destinata ad ospitare 75 anziani, di cui In-

dacoo avrà anche la gestione. Le sole ope-

re di costruzione ammontano a 7 milioni,

Indacoo detiene metà della quota.

Gli altri cantieri:il termovalorizzatore a Parma

Ripartono anche i lavori (per conto di I-

ren) al termovalorizzatore di Parma,

bloccati da un lungo stallo e dai battaglie-

ri comitati locali contrari all’opera, un in-

tervento (che durerà un paio d'anni) nel-

l’ordine dei 30 milioni di euro, di cui Inda-

coo (nella foto, il giorno della nascita, pres-

so lo spazio Le Rotative)avrà una quota del

40%.

La cooperativa piacentina costruirà il

corpo dell'inceneritore, la parte tecnolo-

gica sarà affidata ad altri.

EDILIZIA PIACENTINA 25

Legambiente li ha acutamente defi-

niti “disastri innaturali” in un re-

centissimo dossier sul dissesto idro-

geologico, di certo frane e alluvioni che fla-

gellano con conseguenze sempre più gravi

molte parti d’Italia non possono più essere

ignorate. Non se lo può permettere neanche

il territorio piacentino, dove gli episodi dal-

le più pesanti conseguenze - le più recenti

nei territori di Bobbio (foto a pagina 26),

Carpaneto, Agazzano, Alseno, Travo, Pia-

nello, Bettola, Ferriere, Pianello, Vernasca

(foto a lato) - chiamano in causa tutti quanti

- non solo le istituzioni, ma anche i singoli

cittadini - alle proprie responsabilità.

Il quadro nazionale

E’ difficile negare che alla base delle trage-

die che hanno sconvolto la Lunigiana, le

valli del Magra e del Vara, le Cinque Terre,

Genova, il Napoletano e il Messinese ci sia

un insieme di motivi che chiamano in causa

anche l’azione (o l’inazione) dell’uomo: non

è infatti solo questione di cambiamenti cli-

matici, ma anche di pessima gestione del

territorio nazionale e di mancanza di una

efficace politica di prevenzione e di convi-

venza con il rischio. Negli occhi di tutti, vei-

colate dai media, ci sono le immagini di im-

pressionanti esondazioni di fiumi, l’inquie-

tante rigonfiarsi di torrenti e le terribili co-

late di fango che hanno invaso i centri abi-

tati, spazzando via quanto trovavano lungo

il loro corso e lasciando - oltre a una lugubre

scia di morte - cumuli di macchine e detriti

e la devastazione di case, edifici, scuole e

ponti.

Le cause dei disastri

Vero che alla base delle tragedie ci sono

piogge molto intense (le cosiddette “bom-

be d’acqua”) che hanno portato ad esempio

300 mm di pioggia in sole 13 ore ad abbat-

tersi sulla città di Genova o 500 millimetri a

cadere in provincia di La Spezia, ma - come

ricorda proprio Legambiente - questi even-

ti molto intensi e violenti non sono più esse-

re considerati anomali perche la loro ecce-

zionalità ”si è ormai trasformata in norma-

lità”. A riprova di questo ci sono i dati (ri-

cordati sempre nel dossier “Frane e allu-

vioni: disastri innaturali” ) dell’Ispra-Isti-

tuto superiore per la protezione e la ricerca

ambientale, che attestano come negli ulti-

mi due anni si siano succedute piogge di e-

guale se non superiore intensità su tutto il

territorio italiano. Al di là dell’opportunità

di spingere per arrivare in tempi rapidi ad

Il dossier Legambiente “Disastri innaturali”

Dissesto idrogeologicoe frane: meglio prevenire

andrea dossenaem

ergen

ze

EDILIZIA PIACENTINA26

un accordo internazionale vincolante per

ridurre il rischio che situazioni analoghe si

ripetano con frequenza ed intensità mag-

giori, le pur violente precipitazioni non

spiegano - da sole - il disastro che questo e-

vento ha causato nei Comuni coinvolti.

Secondo Legambiente, i fattori che hanno

favorito le tragedie sono “una gestione sba-

gliata del territorio e delle aree considera-

te ad elevato rischio idrogeologico, la man-

canza di adeguati sistemi di allertamento e

piani di emergenza per mettere in salvo la

popolazione, insieme ad un territorio che

non è più in grado di ricevere precipitazioni

così intense”.

In Italia ogni anno si perdono 500 km qua-

drati di superficie naturale, rurale o agrico-

la trasformati in cemento, edifici e nuove

infrastrutture, per cui non basta prender-

sela con vegetazione spontanea troppo cre-

sciuta e mancata pulizia ed escavazione de-

gli alvei, che (secondo vari studi scientifici)

non sono le sole cause dei disastri, occorre

“una concreta ed efficace politica di pre-

venzione e mitigazione del rischio idrogeo-

l og i c o ” .

Le possibili soluzioni

Legambiente - ma non solo, la tesi è ormai

ampiamente condivisa - indica anche possi-

bili soluzioni al problema: costano, ma co-

sta (e costerà) molto di più continuare a do-

ver spendere per riparare ai disastri causa-

ti dal non fare prevenzione. Destinare più

risorse per la difesa del suolo (a cominciare

dai fondi necessari per far partire il piano

messo in campo dal Ministero dell’ambien-

te e dalle Regioni, che prevede stanziamen-

ti per 2,5 mld di euro), coinvolgere la comu-

nità scientifica nella programmazione e

nello studio delle misure più adeguate di

prevenzione a partire da quanto già predi-

sposto dalle Autorità di bacino, dare priori-

tà agli interventi che mirano al riequilibrio

dell’assetto idraulico del territorio e delle

dinamiche fluviali e di versante, ripristi-

nando le aree di esondazione naturale del

fiume, delocalizzare le civili abitazioni, gli

edifici e le aziende site in aree a irrisolvibi-

le rischio idraulico e limitare gli interventi

strutturali a dove siano necessari, attuare

un’azione costante di manutenzione ordi-

naria, una particolare attenzione all’im-

menso reticolo di corsi d’acqua minori (gli

ultimi avvenimenti si sono spesso verificati

in prossimità di fiumare e torrenti), appli-

care una politica attiva di “convivenza con

il rischio” (con sistemi di previsione delle

piene e di allerta e piani di protezione civile

aggiornati, testati e conosciuti dalla popo-

lazione) sono considerati i primi passi sulla

strada giusta.

Il tempo perso, sommato a comunque

drammatici eventi naturali, ha già fatto

troppe vittime.

EDILIZIA PIACENTINA 27

L'ordine degli Ingegneri a favore

dello sviluppo sostenibile. Per la

prima volta in Italia, infatti, viene

varata una Carta eco-etica che salvaguar-

da, sin dai suoi principi basilari, un approc-

cio etico e, soprattutto, sostenibile nella

progettualità delle opere. Lo scorso 17 no-

vembre questo documento è diventato

realtà con la presentazione ufficiale al C-

nel - Consiglio nazionale dell'economia e

del lavoro - a Roma. A realizzarla gli inge-

gneri italiani, che l'hanno condivisa con il

mondo istituzionale, delle imprese e delle

associazioni per costruire insieme un con-

creto percorso di lavoro comune. In cosa

consiste, in pratica? "La carta eco-etica

rappresenta una sorta di dichiarazione di

intenti che, nel futuro, potrebbe trasfor-

marsi in un decalogo vincolante cui il mon-

do degli ingegneri dovrebbe attenersi nel-

lo svolgimento della propria attività - spie-

ga Gianni Rolando, presidente del Cni, il

Consiglio nazionale degli ingegneri -. Og-

gi, in un momento di grave crisi economica

e finanziaria, siamo passati dall'ingegne-

ria del consumismo a quella del risparmio.

Una transizione importante per fissare un

punto di discontinuità, uno spartiacque

tra presente e passato di cui la nostra Carta

eco-etica vuole essere un segnale tangibi-

le".

Condivisione tra le professioni

"A prima vista, ai più critici, potrebbe sem-

brare un cambio di passo aleatorio - com-

mentano all'Ordine degli Ingegneri di Pia-

cenza -. Al contrario proprio oggi, alla luce

di una crisi economico-sociale di propor-

zioni globali che investe l'Italia, come il re-

sto del mondo, è un contributo di straordi-

naria valenza strategica". "Varare infatti

una Carta eco-etica che salvaguardi, sin

dai suoi principi basilari, un approccio eti-

co e, soprattutto, sostenibile - continuano -

è ormai una frontiera irrimandabile. E gli

ingegneri italiani lo hanno compreso: solo

attraverso uno sviluppo misurato dell'eco-

sistema si può crescere". L'attualità del re-

sto chiama sempre più spesso gli ingegneri

a una presa di posizione consapevole, ri-

spetto a uno sviluppo misurato, calibrato

sugli equilibri del nostro ecosistema. In

questo senso il documento intende proiet-

tarsi oltre la sfera dell'ingegneria per pro-

vare a coagulare il più vasto consenso e la

più estesa condivisione tra le altre Profes-

sioni i soggetti pubblici e quelli privati.

Pronto un Comitato nazionale

Altra idea che è stata lanciata è quella del-

la costituzione del Comitato nazionale di

eco-etica, sotto la Presidenza del Consiglio

dei Ministri, che svolga funzioni analoghe

al già esistente comitato di bioetica per le

tematiche ambientali. "Nel concepire l'ar-

chitettura della Carta, che si riallaccia ad

esperienze virtuose già attuate in Nord

Europa e in America - dice di nuovo Rolan-

do - il Cni ha ritenuto opportuna un'artico-

lazione in due parti. La prima, riguardante

un corpo di proposizioni (assunti e princi-

L’approccio responsabile alla progettualità

Carta eco-etica, ingegneriper lo sviluppo sostenibile

jenny giordanoo

rdin

i pro

fession

ali

EDILIZIA PIACENTINA28

pi) a valenza generale che si ritengono di si-

gnificativa importanza nel delineare una

piattaforma etico-culturale atta a costitui-

re un terreno di convergenza sui fonda-

menti che regolano il vivere collettivo e la

res pubblica. Tutto questo per evidenziare

il fatto che la Carta intende proiettarsi al di

là della sfera dell'ingegneria e asseconda-

re l'esigenza dei tempi di attirare il più va-

sto consenso e la più estesa condivisione

fra altre professioni e altri soggetti pubbli-

ci e privati in prima linea impegnati nella

definizione di iniziative e di attività nel-

l'ambito della sostenibilità".

"La seconda parte riguarda invece - preci-

sa Francesco Karrer, Presidente del Consi-

glio Superiore dei Lavori Pubblici - un cor-

po di proposizioni a valenza più stretta-

mente professionale, pronta a delineare e

a chiarire visione e sistema di valori di o-

rientamento e di ispirazione che il mondo

della professione ingegneristica intende

onorare ed esaltare, con lo sguardo rivolto

alla responsabilità inter-generazionale e

alla sostenibilità dello sviluppo, nello svol-

gimento delle proprie attività, ruoli e fun-

zioni". Karrer insiste poi sull'importanza

della filiera della sostenibilità, dalla pro-

gettazione dell'opera sino alla sua dismis-

sione: "Bisognerebbe andare oltre la Con-

sulta di settore per creare un organismo

nazionale che possa integrare competenze

ambientali, sociali, economiche e di gover-

nance". Un documento, dunque, che ri-

chiama anche e soprattutto alla professio-

nalità ed alla trasparenza delle scelte pro-

gettuali, "L'Italia - sentenzia Ermanno

Granelli, Consigliere Corte dei Conti - è se-

condo recenti ricerche al 63° posto nel

mondo, dopo il Botswana, per la trasparen-

za professionale. Dobbiamo e possiamo fa-

re molto per invertire questa percezione,

forse viziata anche da semplificazione e

sterili pregiudizi".

EDILIZIA PIACENTINA 29

Visualizzare un complesso resi-

denziale non ancora esistente,

un cantiere nella sua interezza,

una chiesa, una torre o un parco pubblico

a lavoro finito. Conoscere in anticipo co-

me sarà la piazza cittadina una volta ri-

qualificata, oppure scoprire la vera iden-

tità di un castello diroccato o di un monu-

mento storico rimasto incompiuto. Chi

realizza modelli di architettura conosce

bene la potenza comunicativa delle sue

creazioni, l'impatto visivo forte che crea-

no sul destinatario del progetto e la sinte-

si architettonica che sono in grado di tra-

smettere: forme, colori, proporzioni ven-

gono riprodotte in scala ridotta e rendo-

no immediatamente comprensibile

qualsiasi proposta progettuale. Ciò è

possibile grazie ad un prezioso e metico-

loso lavoro artigianale capace di tradur-

re, interpretare e riprodurre nella sua in-

terezza l'opera, prima che essa sia co-

struita. "Sono tre le direttive che un bra-

vo modellista deve seguire: rappresenta-

re fedelmente il progetto architettonico,

interpretarlo valorizzandone i punti di

forza e saper catturare l'attenzione del

destinatario senza però stravolgere la na-

tura dell'opera". Parole dell'architetto e

modellista Enrico Bergonzoni, autore

del maestoso plastico di Palazzo Farnese,

opera prestigiosa ed unica nel suo gene-

re, divenuta patrimonio culturale dei

piacentini: realizzato nel 2003, può esse-

re ammirato nella sezione storica dei Mu-

sei civici di Palazzo Farnese a Piacenza.

"Scopo di un plastico di architettura -

spiega l'architetto Bergonzoni - è far com-

prendere l'opera architettonica a chi non

l'ha progettata". Ben diverso è trovarsi di

fronte ad un rendering o ad una rappre-

sentazione tridimensionale a computer

che risulteranno comunque privi della

terza dimensione perché "piatti", o co-

munque confinati alla bidimensionalità

del monitor. "Un plastico non è solo una

riduzione in scala della realtà ma è l'in-

terpretazione che il modellista fa dell'o-

pera e si traduce nella capacità di saper

cogliere punti di forza ed aspetti salienti

del progetto che si sta per realizzare, evi-

denziandoli con materiali e tecniche",

aggiunge Bergonzoni che, con un'effica-

ce metafora, ricorda quanto forte sia la

componente creativa in un mestiere -

quello del modellista - che è prima di tut-

to artigiano: "Se l'architetto è il composi-

tore del brano, il modellista è il suo esecu-

tore, che con la sua arte lo interpreta, sce-

gliendo quali tecniche utilizzare per far

uscire fuori la vera essenza dell'opera, e-

saltando quelle caratteristiche che la

rendono unica". Ecco che realizzare i mo-

delli di architettura diventa un'arte che

Enrico Bergonzoni, manualità e creatività

L’arte del plastico comeinterpretazione dell’opera

Modello ligneo di Palazzo Farnese a

Piacenza (Foto A. Bersani)

Musei Civici di Palazzo Farnese

francesca gazzolaarch

itetto d

el mese

EDILIZIA PIACENTINA30

Bergonzoni sperimenta dal 2003 con l'av-

vio di "brg studio" a Vigolo Marchese, un

laboratorio che coniuga le tradizionali

tecniche di falegnameria all'uso di mo-

derne tecnologie. Dal 2004, l'architetto

piacentino collabora anche con il presti-

gioso studio di modellistica londinese

Network Modelmakers Ldt, con il quale

sperimenta tecniche all'avanguardia

nella modellistica professionale.

Dove nasce questa passione e come si rea-

lizza un plastico?

Nasce dall'amore per l'architettura e dal-

la passione per i mestieri artigianali che

consentono di creare - dal nulla e con le

proprie mani - un prodotto finito. Da bam-

bino aiutavo mio papà, orafo cesellatore,

nel suo laboratorio e da ragazzo collabora-

vo presso una falegnameria piacentina

dove ho imparato le principali tecniche di

lavorazione del legno. A ciò è aggiunta la

passione per l'architettura, e la possibili-

tà - con il modellismo - di unire insieme

progettazione e creazione. Sono tre le fasi

di realizzazione di un plastico architetto-

nico: la "fase del disegno" (oggi a compu-

ter con programmi di tipo CAD) prevede

lo studio e la traduzione del progetto in

scala; la costruzione dei pezzi del plastico

(oggi si usano moderne tecnologie di ta-

A sinistra, modello ligneo di tipo tattile della Mole Antonelliana di Torino (Museo Nazionale del Cinema di Torino).

A destra: modello ligneo di tipo tattile di Palazzo Carignano a Torino (Museo Nazionale del Risorgimento di Torino)

EDILIZIA PIACENTINA 31

glio al laser e fresatura con macchine a

controllo numerico che raggiungono livel-

li altissimi di velocità e precisione) e l'as-

semblaggio dei pezzi. Quest'ultima è la

parte più importante, quella che richiede

maggiore tempo e qualità tecnica, perché

è la fase artigianale del lavoro: è questa la

parte che fa la vera differenza qualitati-

va .

Palazzo Farnese è il Suo modello più pre-

stigioso: finalità e tecniche

Ci sono voluti oltre un anno di lavoro e la

collaborazione con un'equipe di profes-

sionisti (tornitori, fresatori..) che mi ha

aiutato nella realizzazione di quella che

ad oggi rimane la mia opera più comples-

sa. Il plastico riproduce il progetto inizia-

le del celebre architetto Jacopo Barozzi

detto "il Vignola", che lo ideò nel Cinque-

cento ma che rimase in parte incompiuto.

La finalità di questo modello museale è

proprio quella di mostrare al pubblico co-

me sarebbe stata l'opera se fosse stata rea-

lizzata nella sua interezza. Siamo partiti

dagli elementi decorativi ed abbiamo rea-

lizzato - con la fresa - i capitelli, i gigli far-

nesiani, le finestre, le cornici, e poi centi-

naia di colonne e balaustre e i cornicioni.

Ho poi impiegato otto mesi per l'assem-

blaggio e la costruzione vera e propria del

plastico: ispirato ai modelli lignei rinasci-

mentali e interamente realizzato in legno

di ciliegio, misura 210x270 cm e pesa oltre

5 quintali. Dopo Palazzo Farnese ho rea-

Architetto e modellista

Nato a Piacenza nel 1973, EnricoBergonzoni ha conseguito la lau-rea in architettura presso il Po-litecnico di Milano nel 2000. Dopole prime esperienze come pro-gettista in studi di architetturapiacentini, nel 2003 ha aperto ilproprio ufficio / laboratorio "brgstudio", con sede a Vigolo Mar-chese (www.brgstudio.com). Daallora si dedica alla rappresen-tazione del progetto architetto-nico tramite la modellazione fi-sica, cercando di coniugare tec-niche di falegnameria tradizionalie moderni processi produttivicomputerizzati. Dal 2004 collabo-ra in modo continuativo con lostudio di modellistica inglese"Network Modelmakers Ltd", consede a Londra e guidato da Ri-chard Armiger. Tra i lavori da luirealizzati in questi anni vi sonol'imponente modello ligneo delPalazzo Farnese di Piacenza, il mo-dello della baia di Singapore perGrant Associates / Wilkinson Eyre(in collaborazione con NetworkModelmakers), e i modelli visi-vo-tattili della Mole Antonellianae di Palazzo Carignano a Torino.

In alto Progetto urbanistico per la baia di

Singapore (Grant Associates / Wilkinson

Eyre in collaborazione con Network

Modelmakers Ltd). Qui sopra Ampliamento

dei Cantieri Sanlorenzo di Ameglia

(Boeri Studio - Arch. Stefano Boeri)

EDILIZIA PIACENTINA32

lizzato i modelli della Mole Antonelliana

(2006) e di Palazzo Carignano a Torino (

2010). Sono progettati specificatamente

per poter essere compresi anche da perso-

ne non vedenti e ipovedenti perché co-

struiti con varie essenze di legno duro che

permettono di cogliere tattilmente la sa-

goma e le differenze materiche dell'edifi-

cio reale.

Plastici edili: dalla Baia di Singapore alla

Chiesa di San Nicolò

I plastici museali - in cui sono specializza-

to - hanno un valore permanente che non

si esaurisce - come accade spesso per i mo-

delli edili - con la realizzazione dell'opera.

I modelli edili si dividono in "astratti" e

"realistici": nei primi - rivolti agli addetti

ai lavori - giochiamo molto sull'aspetto in-

terpretativo, con colori e materiali che

spesso non corrispondono alla realtà. I

"modelli realistici" sono invece destinati

al mercato immobiliare: sono più letterali

perché rivolti al cittadino che non ha com-

petenze architettoniche. Nel 2005, insie-

me allo staff del prestigioso studio londi-

nese Network Modelmakers Ldt ho realiz-

zato il modello urbanistico della Baia di

Singapore: il progetto - vincitore del con-

corso - si caratterizzava per l'efficacia dei

collegamenti e dei percorsi individuati

dai progettisti (Grant Associates / Wilkin-

son Eyre). Il nostro compito è stato pro-

prio quello di evidenziare e valorizzare ta-

le punto di forza: abbiamo utilizzato diver-

si colori per rendere immediatamente ri-

conoscibili i collegamenti a piedi, il verde,

i ponti, l'acqua ed esaltarne la fruibilità.

Abbiamo applicato lo stesso metodo per

l'ampliamento dei Cantieri Navali Sanlo-

renzo ad Ameglia sul fiume Magra: qui ab-

biamo sottolineato quegli elementi che

mostravano l'attenzione del progettista

(Stefano Boeri) a creare il minor impatto

ambientale, essendo la struttura situata

in un parco fluviale. Partiamo sempre dal-

l'aspetto peculiare del progetto: nel re-

cente plastico della nuova chiesa sussi-

diaria a San Nicolò (dell'architetto pia-

centino Massimo Ferrari) abbiamo posto

una cura estrema nella realizzazione del-

la facciata traforata della chiesa e mostra-

to come tale particolarità incidesse sul-

l'interno, con la luce che filtrava attraver-

so i fori della parete. Un modello meno

dettagliato o approssimativo nell'esecu-

zione non avrebbe raggiunto il risultato

vo l u t o.

Chiesa San Nicolò vista e interno, Concorso per la nuova chiesa sussidiaria di San Nicolò , PC (Arch. Massimo Ferrari)

EDILIZIA PIACENTINA 33

Sarà piuttosto articolata la VII edizione di

EdilShow, il salone dedicato al mondo del-

l’edilizia e delle costruzioni in calendario

dal 17 al 19 febbraio 2012 al quartiere fieri-

stico di Piacenza Expo. Gli organizzatori

dell’unico appuntamento di settore nelle

zone di Piacenza, Lodi, Parma, Cremona,

Pavia e Alessandria hanno infatti deciso di

varare un format espositivo rinnovato nei

contenuti e nelle proposte, che ridefinirà

l’evento come ancor più variegato conteni-

tore di eventi, appuntamenti e occasioni

d ’ i n c o n t ro.

Appuntamento per operatori specializzati,

EdilShow metterà come sempre in mostra

materiali e manufatti, macchinari, attrez-

zature e tecnologie per l’edilizia, sistemi e-

dili, componenti, trasporti e macchine per

cantieri, sistemi macchine e materiali per il

risparmio energetico e la climatizzazione.

Ci saranno inoltre sezioni dedicate all’edi-

toria specializzata, alla progettazione e ai

servizi. Settori merceologici saranno quin-

di: macchine e attrezzature per l’edilizia e

la cantieristica, materiali e componenti per

la costruzione e la finitura, impianti tecnici,

elettrici, idraulici e termotecnici, ristruttu-

razione, edilizia e ambiente, edilizia e ri-

sparmio energetico, progettazione e servizi

per l’edilizia, mercato immobiliare.

Colonne dei tre giorni espositivi saranno E-

dil Green (su efficienza energetica e bioedi-

lizia), Ricostruire Ristrutturare Recupera-

re (sulle proposte di riedificazione con u-

n’attenzione particolare ai costi ed ai mate-

riali impiegati), Artigianato edile (carpen-

tieri, termoidraulici, fabbri, serramentisti

e falegnami avranno l’inedita possibilità di

promuovere le loro attività verso un’utenza

interprovinciale composta da progettisti,

tecnici, impresari e committenza privata) e

Edilizia Rurale (per i molti espositori che

propongono materiali e soluzioni adatti al-

le migliaia di aziende agricole ed agrituri-

stiche che in questi anni stanno rinnovando

le proprie strutture in virtù di nuove desti-

nazioni d’uso e nuovi programmi di svilup-

po).

In contemporanea alla VII edizione di Edil-

Show si svolgerà “Facciamo luce sull’ener-

gia” (un focus dedicato al risparmio ener-

getico nell'edilizia in calendario il 17 feb-

braio), mentre dal 17 al 19 febbraio si svol-

gerà la prima edizione di Forestalia, il nuo-

vo “salone agroforestale italiano” che si

propone come appuntamento dedicato a

chi lavora nei boschi. Forestalia intende col-

locarsi come un nuovo strumento a disposi-

zione delle aziende per fronteggiare un pe-

riodo economico in piena evoluzione. Non

casuale che si svolga a Piacenza, “porto”

del retrostante Appennino e zona vocata ai

lavori agroforestali, con una forte tradizio-

ne nelle attività legate all’utilizzo del legno

nella filiera energetica.

VII edizione a Piacenza Expo dal 17 febbraio 2012

Edilshow riparte di slancio:nuovo formato espositivo

andrea dossenaan

ticipazio

ni

EDILIZIA PIACENTINA34

EDILIZIA PIACENTINA 35

dalle azien

de

Soluzione studiata per le imprese edili

Assiprime, i vantaggidella fideiussione

a s s i c u r a t iva

Dal 21 luglio 2005 l'impresa costruttrice di immobili è te-

nuta a presentare una garanzia fidejussoria a favore

dell'acquirente, di importo pari agli anticipi versati dal-

l'acquirente stesso prima del trasferimento di proprietà. Molto

spesso questa norma diventa un elemento gravoso per l'impre-

sa, per una serie di motivi, non ultimo quello economico-finan-

ziario.

Ma questa è solo una, forse la più evidente, delle problematiche

che l'impresa edile si trova ad affrontare nel corso dell'attività. Un

altro esempio riguarda quelle imprese che si trovano nella condi-

zione di essere creditrici I.V.A. nei confronti dell'Amministrazione

finanziaria. Infatti per richiedere il rimborso di tali crediti, all'atto

della domanda di rimborso, le imprese debbono presentare una

polizza fideiussoria a copertura della somma rimborsata e dei re-

lativi interessi.

Assiprime ha sviluppato un apposito progetto, sia di consulenza

che di assistenza, per consentire a tutte le Imprese edili di usufrui-

re di finanziamenti e agevolazioni al credito.

In pratica viene offerta assistenza per l'istruzione delle pratiche di

rilascio di qualsiasi fideiussione, Il Gruppo Assiprime di fatto crea

un canale assicurativo/finanziario agevolato che può alternarsi a

quello degli istituti di credito partendo dal presupposto che i soldi

in banca servono per lavorare, quindi la fidejussione assicurativa

lascia inalterato il rapporto di fiducia e di credito della vostra ban-

ca.

In tutti questi casi, e anche in altri specifici, il Gruppo Assiprime si

pone come miglior interlocutore per ottenere tutte le garanzie

necessarie.

Chi volesse sottoporre il proprio caso ad Assiprime o solo per ap-

profondire maggiormente tutte le casistiche riguardanti le ga-

ranzie fidejussorie, può contattare la figura di riferimento in As-

siprime, Massimo Cerri, allo 0523.642406 o al 328.3386175.

EDILIZIA PIACENTINA36

Il Comune di Rottofreno "chiama"

la Regione Emilia Romagna per ri-

qualificare Piazza della Pace a San

Nicolò.

L'amministrazione comunale ha infatti

depositato a Bologna un progetto di mas-

sima per "reinventare" l'intera zona nel-

l'ambito dei "Concorsi di architettura e

riqualificazione urbana" che hanno l'o-

biettivo di "ideare interventi in grado di

migliorare la qualità urbana dei Comuni

dell'Emilia-Romagna": il bando mette

infatti a disposizione risorse finalizzate a

sostenere concorsi di progettazione o

concorsi di idee "che si prefiggano obiet-

tivi di qualità urbana".

Per accedere ai contributi messi a dispo-

sizione dalla Regione, entro il 30 settem-

bre i Comuni dovevano attivare concorsi

di architettura, supportati dagli stru-

menti di pianificazione locali e finalizzati

a selezionare risposte progettuali di qua-

lità, e presentare le proposte accompa-

gnate da uno studio di fattibilità. Se il

progetto del Comune di Rottofreno (co-

perto da 50mila euro del milione di euro

regionale che finanzia le progettazioni

stesse) sarà selezionato, una fetta dei 5,5

milioni anno stanziati dalla Regione per

realizzare le idee migliori verrà destinata

proprio a Piazza della Pace. In caso con-

trario, l'intenzione dell'amministrazione

è quella di recuperare comunque i fondi

necessari per riqualificare Piazza della

Pace, perchè la volontà è di iniziare l'iter

all'inizio del 2012.

Nel corso della conferenza stampa di pre-

sentazione del 4 ottobre scorso - nella

quale il sindaco Raffaele Veneziani e ra

accompagnato dall'assessore ai Lavori

pubblici Paola Galvani e dall'architetto

Angelo Gualandi, responsabile dell'Uffi-

cio tecnico comunale - sono state chiarite

le linee-guida del restyling. "E' fonda-

mentale - ha ricordato il sindaco Raffaele

Veneziani nel presentare l'iniziativa -

pensare all'urbanistica in termini gene-

rali, non solo di lottizzazione in lottizza-

zione ma nell'ottica della totalità del pae-

se". Ecco allora che la Piazza della Pace

del futuro potrebbe ospitare un teatro o

un'arena per eventi culturali e spettacoli,

ma altrettanto importante sarà quello

che verrà realizzato nei dintorni: dovran-

no essere aumentate e sicure le piste ci-

clabili e i passaggi pedonali, creando una

rete che colleghi l'area alla parte vecchia

di San Nicolò e alla nuova scuola, inoltre

la progettazione dovrà tener conto - ed è

una logica interessante - della nuova chie-

sa che sorgerà non distante dalla piazza

stessa. Le due "direttrici verdi" sulle

quali innervare il tutto saranno quella

che corre a fianco di via Lampugnana ver-

so il paese, l'altra segue il tracciato del

metanodotto che passa all'altezza della

nuova scuola e arriva fino allo stadio dio

di via Rivatrebbia: collegarle è conside-

rato decisivo per evitare gli errori urbani-

stici del passato.

Lo spazio di Piazza della Pace offre in ef-

fetti svariate possibilità di progetto (la

sua profondità - 330 metri - è infatti di soli

20 metri inferiore a quella di Piazza Duo-

mo a Milano): l'idea di fondo dell'ammi-

nistrazione è di trasformarla in un nuovo

punto nevralgico e in una sorta di "centro

gravitazionale" del paese.

Sul progetto di riqualificazione di Piazza

della Pace, del resto, il sindaco Veneziani

non ha mai nascosto di voler puntare mol-

to: "Abbiamo promesso di migliorare la

situazione - ha detto il primo cittadino - e

ora ci stiamo muovendo per farlo. Anche

in Regione, del resto, giudicano desolan-

te il luogo per com'è ora".

Il Comune “chiama” la Regione per riqualificarla

San Nicolò, nuova vitaper Piazza della Pace

andrea dossena

Nella foto, il sindaco di Rottofreno

Raffaele Veneziani

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alit

à u

rban

a

EDILIZIA PIACENTINA 37

E’più semplice ottenere la detrazio-

ne fiscale del 36% sugli interventi

di ristrutturazione edilizia: è stato

infatti modificato sostanzialmente l'iter

per ottenere una delle agevolazioni più ap-

prezzate ed importanti per i contribuenti i-

taliani. Il primo passo nella forte riduzione

del peso della burocrazia che grava su con-

tribuenti e imprese è coinciso con il decre-

to legge 70/2011 (conversione in legge

106/2011), che ha soppresso l'obbligo di in-

viare la comunicazione preventiva di inizio

lavori (con l'obbligo di allegare i dati cata-

stali e gli altri documenti) al Centro opera-

tivo dell'Agenzia delle Entrate di Pescara

nonché la necessità di indicare in maniera

distinta il costo della manodopera nella

fattura emessa dall'impresa che ha esegui-

to i lavori. Il 2 novembre scorso, poi, l'Agen-

zia delle Entrate ha chiarito che i soggetti

che - ai fini dell'imposta sul reddito delle

persone fisiche - intendono avvalersi della

detrazione di imposta di cui all'art. 1 della

Legge 27 dicembre 1997, n. 449 (con un im-

porto massimo di spesa detraibile di

48.000 euro in 10 anni) sono comunque te-

nuti a conservare ed esibire, a richiesta de-

gli Uffici, alcuni documenti:

1. Le abilitazioni amministrative richieste

dalla vigente legislazione edilizia in rela-

zione alla tipologia di lavori da realizzare

(Concessione, autorizzazione o comunica-

zione di inizio lavori) Nel caso in cui la nor-

mativa non preveda alcun titolo abilitativo

per la realizzazione di determinati inter-

venti di ristrutturazione edilizia comun-

que agevolati dalla normativa fiscale: di-

chiarazione sostitutiva dell'atto di noto-

rietà, resa ai sensi dell'art. 47 del Decreto

del Presidente della Repubblica 28 dicem-

bre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di

inizio dei lavori ed attestata la circostanza

che gli interventi di ristrutturazione edili-

zia posti in essere rientrano tra quelli age-

volabili, pure se i medesimi non necessita-

no di alcun titolo abilitativo, ai sensi della

normativa edilizia vigente.

2. Per gli immobili non ancora censiti, do-

manda di accatastamento.

3. Ricevute di pagamento dell'imposta co-

munale sugli immobili, se dovuta.

4. Delibera assembleare di approvazione

dell'esecuzione dei lavori, per gli interven-

ti riguardanti parti comuni di edifici resi-

denziali, e tabella millesimale di riparti-

zione delle spese.

5. In caso di lavori effettuati dal detentore

dell'immobile, se diverso dai familiari con-

viventi, dichiarazione di consenso del pos-

Per gli interventi di ristrutturazione edilizia

Bonus 36%, più sempliceil percorso per ottenerlo

andrea dossenafisco

EDILIZIA PIACENTINA38

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sessore all'esecuzione dei lavori.

6. Comunicazione preventiva indicante la

data di inizio dei lavori all'Azienda sanita-

ria locale, qualora la stessa sia obbligato-

ria secondo le vigenti disposizioni in mate-

ria di sicurezza dei cantieri.

7.Fatture e ricevute fiscali comprovanti le

spese effettivamente sostenute.

8.Ricevute dei bonifici di pagamento.

Per avvalersi della detrazione Irpef del

36%, non c'è quindi più l'obbligo di inviare

la comunicazione di inizio lavori al Centro

operativo dell'Agenzia delle Entrate di Pe-

scara tramite raccomandata. L'entrata in

vigore del Dl n. 70 del 2011 rende sufficien-

te conservare ed esibire a richiesta degli

uffici finanziari specifici documenti che

sono indicati nel provvedimento del Diret-

tore dell'Agenzia delle Entrate pubblicato

il 2 novembre 2011: risulta pertanto sem-

plificata la procedura per usufruire delle

detrazioni fiscali, mentre restano ferme le

comunicazioni e autorizzazioni, ove neces-

sarie per l'esecuzione dei lavori, secondo

la tipologia di questi, ai Comuni e alla

A.s.l..

EDILIZIA PIACENTINA 39

no

rmativa

jenny giordano

Via alla certificazione energetica

degli edifici, procedura che atte-

sterà la prestazione o il rendimen-

to energetico di tutte le abitazioni. Conce-

pito come strumento per la trasparenza del

mercato immobiliare - il futuro acquirente,

ricevendo la certificazione energetica dal

venditore, può sapere con precisione l'ef-

fettivo valore di consumo dell'immobile

che è in procinto di acquistare - a partire dal

1 gennaio 2012 non sarà più un optional ma

un obbligo. In Emilia Romagna, però, l'ob-

bligo è scattato prima. Dal 6 ottobre scorso,

infatti, - giorno di pubblicazione della deli-

bera di Giunta 1366/2011 sul Bur n. 151 - ne-

gli annunci immobiliari deve necessaria-

mente essere chiarita e indicata anche la

classe energetica a cui appartiene l'immo-

bile. La Regione stabilisce così di seguire la

strada della Lombardia, attraverso il decre-

to legislativo 28 del 2011 sulle rinnovabili.

Bisogna notare, però, che l'obbligo non è ac-

compagnato da nessuna sanzione, quindi

non sarà facile farlo rispettare. In arrivo,

poi, anche le nuove norme per chi dovrà de-

molire o ristrutturare un'abitazione. In

questo caso, oltre i mille metri quadrati di-

ventano più rigorose le prestazioni richie-

ste dalla Regione, ma i nuovi limiti si appli-

cheranno dopo il 1 giugno 2012.

Cosa è e quandonon è necessaria

La certificazione energetica altro non è

che una procedura che, attraverso una me-

todologia standardizzata (definita a livello

regionale oppure a livello nazionale), clas-

sifica un edificio all'interno di una scala

graduata sulla base delle sue caratteristi-

che energetiche. Le classi energetiche,

prodotte dalla certificazione energetica,

vanno dalla A+ (edificio a bassissimo im-

patto ambientale la cui realizzazione com-

porta ingenti sacrifici tecnologici ed eco-

nomici e che attualmente è rappresentata

da una ristrettissima cerchia di edifici,

quasi tutti di carattere sperimentale) alla

classe G (edificio ad alto consumo energe-

tico che oggi rappresenta la stragrande

maggioranza presente sul territorio nazio-

nale e regionale). La certificazione energe-

tica non è invece obbligatoria per gli immo-

bili che secondo le norme dello strumento

urbanistico devono essere sottoposti a solo

restauro e risanamento conservativo; i fab-

bricati industriali, artigianali e agricoli

non residenziali quando gli ambienti sono

mantenuti a temperatura controllata o cli-

matizzati per esigenze del processo pro-

La Regione Emilia Romagna segue la Lombardia

Certificazione energetica:mercato case più trasparente

EDILIZIA PIACENTINA40

duttivo; gli impianti installati ai fini del

processo produttivo realizzato nell'edifi-

c i o.

Floriani: Potrebbe frenarealcuni mercati

"Si tratta di uno strumento molto valido,

che aiuta l'utente a capire come una casa è

stata realizzata dal punto di vista energeti-

co - commenta Fabrizio Floriani, presiden-

te della Fiaip Piacenza, Federazione italia-

na agenti immobiliari professionali -. E' be-

ne chiarire, però, che la specificazione de-

ve essere effettuata da tutti, anche privati

cittadini, e non solo dalle agenzie immobi-

liari". Floriani spiega come l'importanza

di questo certificato tuteli di più l'acqui-

rente: "La differenza di tre o quattro classi

energetiche può tradursi in una differenza

di spesa anche di migliaia di euro - chiari-

sce -, ragion per cui questa delibera inter-

viene in un momento del percorso che ren-

de più consapevole e informato l'acquisto

di un immobile". Qualche piccolo svantag-

gio, però, il presidente della Fiaip lo fa no-

tare: "Inserire la certificazione già nell'an-

nuncio, e cioè nella primissima fase della

vendita, corre il rischio di frenare un certo

tipo di mercato, soprattutto in questi tempi

di crisi per il settore immobiliare. L'ideale

sarebbe spostare questo passaggio in una

fase successiva all'annuncio ma preceden-

te al rogito. Questo, però, è un passaggio

che magari si perfezionerà in seguito".

Sgravi contributivi

Novità anche per quanto riguarda gli sgra-

vi contributivi.

Dal 31 maggio 2012 sono previsti nuovi

standard con una copertura che arriva fino

al 50 per cento delle spese per l'intero con-

sumo di energia termica dell'edificio - an-

che per la climatizzazione quindi e non più

solo per l'acqua calda sanitaria - e di produ-

zione di energia elettrica.

Sono due, in particolare, gli scaglioni: dal

31 maggio 2012 fino al 31 dicembre 2014,

quando verrà detratto il 35 per cento della

somma dei consumi complessivamente

previsti per l'acqua calda sanitaria, il ri-

scaldamento e il raffrescamento va coper-

ta con le rinnovabili; dal 1° gennaio 2015 si

arriverà al 50 per cento della somma.

Da segnalare, infine, la possibilità di otte-

nere un bonus volumetrico del 5 per cento

- ma sempre nel rispetto delle distanze le-

gali - per edifici di nuova costruzione o ri-

strutturazioni rilevanti, se si aumenta del

30% rispetto agli standard obbligatori la

dotazione minima di energia da fonti rin-

n ovab i l i .

EDILIZIA PIACENTINA 41

EDILIZIA PIACENTINA42

Il COLORIFICIO DEBE' ROBER-TO è stato costituito negli annisessanta.E' un'azienda solida ed ef-ficiente che da sempre ha se-guito la strategia di offrireprodotti di alta qualità, in-novativi e destinati all'utiliz-zatore professionale.In questa ottica negli anni hagarantito l'ottenimento di ri-sultati qualitativamente eccel-lenti nei prodotti offerti.Estremamente vasta è la pro-duzione di idropitture, sia perinterno che per esterno .L'azienda dispone di una va-stissima gamma di prodottivernicianti sia nel settore dellarivendita che in quello del-l'applicazione professionale.Particolarmente articolata èl'offerta nel settore dell'edi-lizia con smalti, vernici, im-pregnanti, fondi, antiruggini,quarzi plastici, cicli ai silicati,cicli silossanici.Cappotto ad isolamento te-mico ed acustico, trattamentiantiumidità.Il colorificio DEBE' ROBERTO èin grado di studiare qualsiasivostro problema , di proporresoluzioni più rispondenti alleVostre esigenze e fornire as-sistenza tecnica appropriata .

ColorificioDebè, piùsoluzioniper tutti

Tosca Ascensori, dal 1964la qualità che porta in alto

dal

le a

zien

de

TOSCA ASCENSORI s.r.l. nasce nel 1964, e,pur figlia di piacentini, ha sempre avuto sedein Lodi. Nel 2006 entra a far parte del gruppoNEULIFT srl e, ad oggi, è principalmente at-tiva sulle aree di Milano, Lodi, Crema, Cre-mona e Piacenza con più di 1300 impianti inmanutenzione diretta, vantando il certifica-to ISO 9001:2000, i bilanci certificati, a testi-moniarne trasparenza e solidità finanziaria ecommerciale, e la certificazione SOA catego-ria OS4 Classifica I°.LA GAMMA PRODOTTI di NEULIFT, ad

oggi, ricopre tutte le fasce di mercato.Impianti a funi, senza locale macchine, nel-

lo specifico MRLuno®, con tutti le sue va-rianti possibili e i suoi infiniti benefici per im-presa e utente finale;Impianto a funi senza locale macchine, con

portate e velocità differenti rispetto a quelledel normale e già ampia gamma di MRLu-no® ; è la storica linea NEUKA che completala gamma dei funi;Impianto idraulico, Huno con locale mac-

chine tradizionale o in armadio. Senza limitidi portata e di definizione estetiche, congrande riguardo agli impianti definibili stan-dard (quelli che si adoperano abitualmentenell'edilizia residenziale): prezzi competitivie ampia libertà di scelta per le definizioni e-s t e t i ch e ;Piattaforme elevatrici, Luno, già conformi

alla direttiva 06/42 CE. Funzionamento conmanovra universale e porte di piano e di cabi-na automatiche: due tipi di prodotto per sod-disfare tutte le esigenze e per "infilarsi" an-che nei vani più angusti. Inoltre si realizzanoe posano strutture in carpenteria metallica,per interni e per esterni, su proprio lay out osu disegno di terzi. Completano la gammaprodotti: scale e tappeti mobili, servo scale,poltroncine, piccole piattaforme per usi par-ticolari, montavivande e montacarichi persolo cose, piattaforme per portate importan-ti, montauto e sistemi di parcheggio interrati.Tutto quello che riguarda l'abbattimentodelle barriere architettoniche e il supera-mento di dislivelli verticali. Dopo la produ-zione, la commercializzazione e la venditadell'impianto, arriva la fase del montaggio,della messa in esercizio, della manutenzionee di tutto l'ambito degli interventi che gravitanell'ambito di questa attività. Il montaggioavviene solo mediante personale diretto di-pendente o formato da squadre di terzisti ri-conducibili solo alla ditta, formato alle lavo-razioni e alla sicurezza. Insomma, TOSCA A-SCENSORI e il gruppo NEULIFT si pongonocome unico interlocutore per l'intero ambitoriguardante il trasporto verticale, ponendosicome unico interlocutore dalla progettazio-ne alla manutenzione, passando dalla realiz-zazione, l'installazione e la messa in esercizio.

EDILIZIA PIACENTINA 43

"Recupero della qualità urbana e della coesione sociale: la piazza

nel parco" e Agazzano che però, a fronte dei 30 mila euro richiesti

per la riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area di-

smessa ex Consorzio agrario, se ne aggiudica 15 mila. L'appunta-

mento ha affrontato i temi della crescita intelligente e della cura

dell'ambiente urbano attraverso un approccio partecipato capace

di coinvolgere amministrazioni locali, tecnici pubblici e privati, pro-

fessionisti e imprese. Con lo scopo ben chiaro di individuare buone

pratiche e modalità innovative per la sostenibilità e la qualità del-

l'ambiente urbano. Poggiando sulla dimensione della creatività -

spiega l'assessore regionale all'Ambiente e riqualificazione urba-

na Sabrina Freda -, abbiamo voluto rispondere alla richiesta di au-

mentare la qualità dell'abitare delle e nelle città. Un modo - sotto-

linea l'assessore - per tentare di dare forma a progetti, di tutte le sca-

le, che possano rendere sempre più belli e fruibili i centri urbani. U-

n'opportunità che consentirà anche di realizzare piccole opere, non

per questo meno significative, che spesso sono trascurate nei grandi

interventi urbanistici dei tessuti urbani delle città". (j.g.)

A tre Comuni piacentini i contributi regionali

Riqualificazioneurbana, finanziamenti

Città più belle, più vivibili e soprattutto più sostenibili. E' stato

questo l'obiettivo perseguito dall'Ente di Via Aldo Moro a Bo-

logna quando a fine giugno ha pubblicato il bando rivolto a tut-

ti i Comuni della regione Emilia Romagna per un concorso di architet-

tura per la riqualificazione urbana di aree degradate. Pensato come

strumento per la diffusione e promozione della progettualità locale in

materia di riqualificazione delle città - il concorso ha integrato fattori

ambientali e paesaggistici con gli obiettivi della rigenerazione del pa-

trimonio, della riqualificazione dello spazio pubblico, del risparmio di

risorse, a cominciare proprio dal freno al consumo di suolo.

Il bando, chiuso il 30 settembre scorso, ha raccolto la partecipazione

di 105 Comuni. La graduatoria, invece, è stata pubblicata il 21 no-

vembre e, su novantuno Comuni presenti, ne ha portati al finanzia-

mento diciannove - otto tra le città con meno di 15 mila abitanti e un-

dici tra quelle con più di 15 mila abitanti -. Tra i vincitori anche Pia-

cenza, che si aggiudica 50 mila euro per un progetto integrato di va-

lorizzazione del Parco delle mura. Oltre al capoluogo ci sono anche

le piacentine Rivergaro, anch'essa vincitrice di 50 mila euro per il

ban

di

EDILIZIA PIACENTINA44

blo

ck n

ote

s

Terre e rocce da scavo,al via il decretoIl Ministero dell`ambiente ha predisposto il decreto relativo alla

gestione, come sottoprodotto, delle terre e rocce da scavo

derivanti dalle attivita` edilizie che prima di divenire operativo

con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dovra` essere

sottoposto alla vaglio del Consiglio di Stato e della Corte dei

Conti. Il provvedimento permettera` di superare sia le pre-

scrizioni per l`utilizzo delle terre e rocce come sottoprodotto

particolarmente restrittive e vincolanti contenute nell`art. 186

del decreto legislativo 152/06, sia le disposizioni contenute in

vari atti amministrativi emanati da regioni e comuni in at-

tuazione del citato art. 186. Infatti, come previsto dall`art. 39

comma 3 del decreto legislativo 205/10, l`art. 186 sara` abrogato

dalla data di entrata in vigore del decreto ministeriale.

In ogni caso si evidenzia che i progetti di utilizzo del materiale

redatti ed approvati secondo le indicazioni dell`art. 186 po-

tranno essere portati a termine secondo tali modalita` ovvero, a

scelta del proponente, secondo le procedure contenute nel

decreto.

EDILIZIA PIACENTINA 45

Si ritiene opportuno sottolineare che

sono state previste procedure sempli-

ficate per l`utilizzo di materiale pro-

veniente da scavi sino a 6.000 mc calcolati

in banco, nonche` procedure particolari

nel caso in cui siano presenti livelli di

inquinamento, conseguenti ai valori del

fondo naturale, superiori ai limiti di leg-

ge.

R i t a rd a t ipagamenti:allarme Anceper il mancatore c e p i m e n t oIl parere approvato recentemente dalla

Commissione Bilancio della Camera con il

quale viene chiesto lo stralcio della Di-

rettiva sui ritardati pagamenti dall`ar-

ticolato del DDL comunitaria per il 2011 e

si rinvia il recepimento del testo europeo

desta forte preoccupazione da parte

dell`Associazione Nazionale dei Costrut-

tori Edili (Ance).

``Con questa decisione, lo Stato rinuncia a

pagare le imprese per non provocare un

impatto negativo sulla finanza pubblica.

In altre parole, per non fare fallire lo

Stato si fanno fallire le imprese``, com-

menta il Presidente dell`Ance, Paolo Buz-

zetti.

``Contemporaneamente``, continua il

Presidente degli imprenditori edili, ``ci

viene proposto il recepimento della Di-

rettiva, con le conseguenti pesanti san-

zioni, per i contratti tra le imprese``.

Tutto cio` mentre assistiamo, come di-

mostrano i dati dell`Ance, ad un forte

peggioramento del fenomeno dei ritardi

nei pagamenti della PA che ha assunto

dimensioni particolarmente gravi nel set-

tore delle costruzioni: le imprese edili

aspettano mediamente piu` di 8 mesi per

essere pagate e le punte di ritardo rag-

giungono ormai i 24 mesi.

``Appare necessario, quindi, recepire al

piu` presto la direttiva sui ritardati pa-

gamenti e assicurare, nel rispetto del

dettato comunitario, che la tempistica

dell`applicazione della Direttiva sia la

stessa per la Pubblica Amministrazione

che per le imprese`` conclude Buzzetti.

Concessionariea u t o s t ra d a l i :in 2 anni, più di1 miliardo di eurodi lavori affidatisenza garaNel corso degli ultimi anni, il mercato dei

bandi di gara delle concessionarie au-

tostradali è stato caratterizzato da due

tendenze opposte.

Da una parte, in un contesto di ripresa

degli investimenti, si è registrato un forte

aumento dei bandi di gara pubblicati

dalle concessionarie pubbliche (+49% nel

biennio 2009-2010 rispetto al biennio

precedente). Dall'altra, l'ingente ricorso

ad affidamenti "in house" da parte delle

concessionarie private -che gestiscono il

76% della rete autostradale - ha de-

terminato un forte calo dei bandi di gara

pubblicati da queste concessionarie

(-57% nel biennio 2009-2010 rispetto al

biennio precedente).

In altre parole, una parte importante del

mercato dei bandi di gara delle con-

cessionarie autostradali (più di 1 miliardo

di euro) è scomparsa a seguito dell'in-

troduzione, ad inizio 2009 (L.14/2009),

per i concessionari privati, della pos-

sibilità di affidare in via diretta -senza

gara d'appalto- fino al 60% dei lavori a

società loro controllate o collegate. Que-

sta possibilità appare fortemente lesiva

delle concorrenza e dovrebbe essere ri-

vista dal legislatore, dal momento che le

società concessionarie private autoriz-

zate oggi ad effettuare affidamenti "in

house" sono diventate titolari delle re-

lative concessioni senza che sia stata

bandita una gara per la realizzazione di

lavori.

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LLLeee ppprrrooossssss iiimmmeee ssscccaaadddeeennnzzzeee fff iii ssscccaaa lll iii

16 Dicembre 2011Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento da partedel condominio delle ritenute fiscali e deicontributi previdenziali e assistenziali re-lativi a dipendenti, lavoratori autonominonché a contratti di appalto, con ri-ferimento al mese di novembre 2011.Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da partedel condominio della rata delle addizio-nali regionale e comunale all’Irpef trat-tenute ai dipendenti sulle competenze dinovembre 2011 a seguito delle operazionidi conguaglio di fine anno nonché per ilversamento della rata dell’acconto del-l’addizionale comunale all’Irpef 2011 trat-tenuta ai dipendenti sulle competenze dinovembre 2011; ultimo giorno, inoltre,per il versamento in unica soluzione dellepredette addizionali trattenute, sempre

sulle competenze di novembre 2011, aseguito di cessazione del rapporto di la-voro.Versamento acconto impostasostitutiva TFRUltimo giorno per il versamento da partedel condominio dell’imposta sostitutiva, atitolo di acconto, sulla rivalutazione delfondo per il trattamento di fine rapportomaturata nell’anno 2011.

Ici - Versamento saldoUltimo giorno - salvo diversi termini sta-biliti dal Comune - per il versamento dellaseconda rata dell’imposta comunale sugliimmobili dovuta per il 2011 (imposta to-tale dovuta per il 2011 al netto dell’im-porto del versamento della prima rata).

IMPOSTA DI REGISTROREGIME IRPEFI nuovi contratti di locazione di beni im-mobili devono essere registrati entro 30giorni dalla stipula, presentando all’uf-ficio delle entrate, oltre all’atto, l’atte-stato di versamento dell’imposta, ovveroavvalendosi della registrazione telema-tica, direttamente o tramite soggetti de-legati. Per le cessioni, risoluzioni e pro-roghe di contratti, il versamento deveessere effettuato entro 30 giorni dal gior-no in cui le stesse hanno effetto, pre-sentando entro i 20 giorni successivi l’at-testato di versamento. Per le annualitàsuccessive alla prima di contratti plurien-nali, deve essere versata l’imposta entro30 giorni dall’inizio della nuova annualità,salvo che non si sia optato per il ver-samento unico per l’intera durata delcontratto. Anche per il versamento puòessere utilizzato il metodo telematico.REGIME CEDOLARE SECCAI nuovi contratti di locazione di beni im-mobili, per i quali il locatore opti per ilregime fiscale della cedolare secca, de-vono essere registrati, comunicando an-che l'opzione, presentando all'ufficio del-le entrate il modello cartaceo 69 entro 30giorni dalla stipula ovvero avvalendosidella registrazione telematica, diretta-mente o tramite soggetti delegati senzapagamento delle imposte di bollo e diregistro. Per le cessioni, risoluzioni e pro-roghe di contratti, la registrazione e lascelta dell'opzione vanno effettuate pre-sentando all'ufficio anzidetto il modellocartaceo 69 entro 30 giorni dal giorno incui le stesse hanno effetto. Per le an-nualità successive alla prima di contrattipluriennali, finché perdura l'opzione nondeve essere versata l’imposta di registro.

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