Edilizia 4-2011

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Energi@ambiente: futuro del verbo costruire

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Direttore responsabileGiuseppe De Petro

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E - m a i l : p u b b l i c i t a @ c o r r i e re p a d a n o . i t

StampaGrafiche Lama - Piacenza

RegistrazioneTribunale di Piacenza n. 545 del 31/07/2000

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som

mario

focus

I giovani imprenditori e il Paese immobile pagina 5

i nostri servizi

”Riqualifichiamo le città con un grande piano di manutenzione urbana”” pagina 10Da Bolzano a Napoli, così la città si rinnova pagina 12“Edilizia e appalti, burocrazia moltiplicata: così non va” pagina 14Edilizia, la ripresa è nella riqualificazione pagina 16MDE Costruzioni e Impianti, Piacenza Expo sceglie il sole pagina 19Nuova Fiera di Roma, la mobilità è sostenibile pagina 22I 27 prodotti del futuro in rassegna al Saie 2011 pagina 24Piano Città, decreto in ritardo: regioni già pronte pagina 26L’ex gasometro diventa museo e caffè letterario pagina 27Reti di impresa e ATI, l’unione fa il rilancio pagina 30“Design for All”: la persona al centro della progettazione pagina 32Piacenza: meno bandi, importi giù e ribassi pagina 37Piacenza, suolo in via di esaurimento pagina 39Politecnico di Piacenza, respiro internazionale pagina 41

dall’esterno

Con Assiprime cantieri più sereni pagina 15Riqualificazione urbana e concorsi, in arrivo 6,5 milionii pagina 36Edifici in legno, antisismici e risparmiosi pagina 43Priorità: sostenere la sostenibilità pagina 45

rubriche

Agenda pagina 6Block Notes pagina 44Le scadenze di Confedilizia pagina 46

Il servizio di copertina del quartonumero del 2011 di Edilizia Piacentinaè dedicato alla situazione dell’ediliziache emerge dai più recenti datisull’andamento del settore.Congiuntura economica difficile emercato del nuovo a rilento spingonole imprese a reinventarsi: prospettivedi ripresa arrivano soprattutto dariqualificazioni, ristrutturazioni,tecnologie avanzate e utilizzo dellefonti rinnovabili, ma il comparto avràbisogno anche di un rilancio bencalibrato degli appalti pubblici

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focu

sLavorare all’estero diventa una forte tentazione

I giovani imprenditorie il Paese immobile

Nei primi 10 mesi del 2010 si

sono trasferiti oltre confi-

ne 65.000 giovani con me-

no di 30 anni. E' vero, non erano cer-

to tutti imprenditori edili. Ma allo-

ra perchè Alfredo Letizia, il presi-

dente di ANCE Giovani imprendito-

ri ha ritenuto di citare questo dato nel corso del recente XII Convegno na-

zionale, svoltosi a Roma? Evidentemente perché, anche quando si è a capo

di un'impresa, il ricambio generazionale è problematico e lavorare all'este -

ro, nel contesto di una società più aperta, diventa una forte tentazione. Il

rischio è che nei prossimi anni l'Italia si perda non solo ricercatori o lavora -

tori poco qualificati ma pure una generazione di imprenditori delle costru-

zioni . "Vado o resto?", è un dilemma che inizia a serpeggiare anche tra chi

svolge funzioni apicali. La frase: "senza giovani non può esserci alcun futu-

ro" risulta comunque verace, per quando affermata tante volte, e acquisi-

sce, calata nel contesto dell'edilizia nazionale, un sapore sinistro, quello

che procura la visione di un'opera incompiuta, abbandonata a se stessa,

sgraziata e invivibile.

La piaga che Letizia indirettamente addita è, in sostanza, lo stallo in cui

si trova il Paese. "Qui ed ora dobbiamo domandarci che senso ha resi-

stere in un ambiente ostile al merito, impermeabile alla proposta, indif-

ferente ai problemi dei cittadini. Qui ed ora dobbiamo chiederci se sia

davvero questo il Paese in cui svolgere il nostro lavoro, progettare il no-

stro futuro, batterci perché si realizzi". Con queste dure parole si sono

aperti i lavori del convegno, e la risposta non è stata per nulla scontata,

a fronte delle difficoltà che impediscono le giovani leve dell’edilizia.

Manca il lavoro? Tutt'altro. Il patrimonio abitativo, la principale com-

ponente della ricchezza delle famiglie italiane, è purtroppo destinato

a perdere valore nel tempo perché, per oltre un terzo, frutto della rico-

struzione post bellica, prima, e del boom economico, poi: la scarsa qua-

lità del costruito (generalmente inteso) rende necessari oggi ingenti in-

vestimenti in termini di riqualificazione edilizia. Insomma urge l'intel-

ligente sostituzione del patrimonio edilizio che dia una risposta ad uno

sviluppo urba-

no dispersivo,

al consumo di

suolo, ad eleva-

ti consumi e-

nergetici, alla

congestione

dei trasporti. E le idee aggiornate dei giovani (edilizia sostenibile, ri-

sparmio energetico, demolizione e ricostruzione) potrebbero essere

preziose, se tradotte in atto, per ridare capacità ai nostri territori di at-

trarre nuovi investimenti e creare nuova ricchezza. A vantaggio di tutti.

Invece, denuciano i giovani dell'ANCE, mancano regole chiare (le rego-

le del gioco sottintendono l' etica della responsabilità), quelle che ali-

mentano una più ampia concorrenza, danno più spazio al merito, favo-

rendo un minore conflitto intergenerazionale.

Viceversa lo status quo regna e i giovani finiscono all'angolo, con una

gran voglia di andarsene via.

Sarebbe necessaria, ha detto il presidente dei Giovani Ance, una stagio-

ne di riforme vere: una forte e credibile inversione di rotta in termini di

snellimenti procedurali, efficienza e velocita` del sistema giudiziario.

Va inoltre promossa la concorrenza mediante un quadro normativo

stabile e organico. Improrogabile l`avvio di un nuovo patto tra fisco e

imprese e il varo di misure che diano spazio all`istruzione e all`innova-

zione e che determinino un rinnovato rapporto pubblico-privato. Cioè,

in altre parole, ci vorrebbe una PA che si dà una mossa. Ma non se ne ve-

dono le avvisaglie: è di pochi mesi fa la Sentenza del Consiglio di Stato

che ha condannato gli uffici pubblici a risarcire ad un imprenditore i

danni alla salute determinati da una attesa di due anni per una variante

edilizia. Riuscire a riattivare la crescita industriale costruendo un nuovo

rapporto con i consumatori è un operazione troppo complessa senza

l'azione di un arbitro capace di svolgere bene il suo ruolo. Se poi si pensa

che i livelli di governo nel nostro Paese si stanno moltiplicando (Sta-

to-Regione-Provincia-Comune e altro ancora) si capisce perché questo

non è un Paese per giovani, e neppure per vecchi (costruttori).

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Curiosità

Torino: Studio Amatiprogetta il primo quartiere“a misura di pedone”Nuovo look per l'area Aleniadi Corso Marche

Sarà un change radicale quello che tra-sformerà l'area Alenia di Corso Marche aTorino nel primo quartiere green dellacittà. A progettare l’intervento, nel meritodel più ampio processo di riqualificazioneurbana connessa all'asse infrastrutturaledi Corso Marche è Studio Amati (Roma). IlConsiglio Comunale della Città di Torinoha infatti deliberato l’approvazione delProgramma Integrato per la riconversionedel sito, affidando all’atelier capitolino laprogettazione di un nuovo quartiere “amisura di pedone”. Il progetto prevededue azioni distinte. La prima è relativa allarealizzazione di un Distretto High Tech, un

centro di ricerca e sviluppo di 25.000 metriquadrati, concepito per circa 1.000 addettie destinato ad accogliere imprese par-tecipi nella produzione aerospaziale e o-peranti in sinergia con Thales Alenia Spa-ce. Il secondo intervento è invece relativoallo sviluppo di un quartiere di nuovaconcezione nel quale verde, viali e piazzeinteramente pedonali integrano armoni-camente differenti funzioni e tipologieedilizie. Un quartiere senza traffico vei-

colare con molteplici ed ampi spazi direlazione che derivano dalla presenza diuna straordinaria quantità di parcheggiinterrati e dalla scelta di concentrare partedella densità edilizia in verticale.Caratterizza il progetto infatti una torreche potrà ospitare al suo interno un al-bergo di livello internazionale e spazi a-datti ad accogliere uffici di grandi società,importante contributo per esaltare la vi-vacità del luogo.

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Eventi

agen

daLe fabbriche dei sogni

Triennale Design MuseumMilano, fino al 26/02/2012

In occasione del cinquantesimo anni-versario del Salone del Mobile, Trien-nale Design Museum dedica la sua quar-

ta edizione agli uomini, alle aziende e aiprogetti che hanno contribuito a creareil sistema del design italiano dal do-poguerra a oggi e a decretare il successodel Salone del Mobile nel mondo.Attraverso una carrellata di oggetti i-conici, si sviluppa un racconto che vuole,da una parte, illustrare la peculiareattività e la natura profonda di quelleche Alberto Alessi definisce “Fabbrichedel Design Italiano”, che si muovonolungo una linea che oscilla tra valorefunzionale, valore segnico e valore poe-tico delle cose prodotte, dall’altra rac-contare la grande capacità e abilità diquesti “laboratori di ricerca” tali daattrarre anche i designer stranieri, chescelgono di lavorare in Italia ricono-scendone l’eccellenza nella produzione.Il percorso della mostra oscilla fra duepoli: da un lato un pensiero teoricopreciso e approfondito che deriva dalleriflessioni portate avanti dal curatore suquesti temi negli ultimi anni, dall’altrouna modalità di trattazione poetica,artistica e favolistica che attinge al-l’immaginario di Lewis Carroll e Antoinede Saint-Exupéry.

Il progetto di allestimento di Martí Gui-xé è concepito come una delle avven-ture di Alice nel Paese delle Meraviglie:gli oggetti entrano in dialogo con iprogettisti e le storie dei grandi uominidi impresa si intrecciano con le lorobiografie personali in un’atmosfera gio-cosa e ricca di emozioni e suggestioni.Un’occasione straordinaria per scoprireattraverso nuovi punti di vista alcuni fra

i più celebri oggettidel design italiano.Dopo aver rispostoalla domanda CheCosa è il Design I-taliano? con Le SetteOssessioni del Desi-gn Italiano, SerieFuori Serie e Qualicose siamo, Trienna-le Design Museum, ilprimo museo del de-sign italiano, confer-ma la sua natura di

museo dinamico, in grado di rinnovarsicontinuamente e di offrire al visitatorepercorsi inediti e diversificati.Un museo emozionale e coinvolgente.Un organismo vivo e mutante, capaceogni anno, attraverso la sua innovativaformula, di mettersi in discussione,smentirsi e interrogarsi.Triennale Design MuseumViale Emilio Alemagna, 620121 Milan, Italy, tel. 02 724341w w w. t r i e n n a l e d e s i g n m u s e u m . i t

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Concorsi

Al via la terza edizionedi Urban-promogiovani3Diffondere il principio dellaprogettazione sostenibileresponsabile e consapevole

Si è aperta, dopo il successo degli scorsianni, la terza edizione di “Urban-pro-mogiovani”.Il concorso è aperto ai laboratori e ai corsiuniversitari di tutte le Facoltà italiane diArchitettura ed Ingegneria impegnati inattività di progettazione urbanistica.L’obiettivo è il coinvolgimento degli stu-denti per una maggiore diffusione degliobiettivi di Urbanpromo (fra questi l’in-novazione nel governo del territorio, lavalorizzazione dei paesaggi, lo svilupposostenibile, il rafforzamento del parte-nariato pubblico privato e l’integrazionedi competenze e saperi qualificati) fra i

futuri professionisti. Il concorso prevedel’invio di un elaborato progettuale perciascun laboratorio/corso iscritto, nel for-mato richiesto dalla norme generali pergli espositori disponibili al sito www.ur-banpromo.it.Le proposte progettuali dovranno con-sistere nell’elaborazione di un’ipotesi di

riqualificazione urbana innovativa e van-no inviate entro il 22 luglio prossimo.Gli elaborati saranno sottoposti al giu-dizio di una giuria internazionale, che neselezionerà quindici che verranno espo-sti nella mostra dell’ottava edizione diUrbanpromo, l’evento di marketing ur-bano e territoriale (organizzato da Urbite dall’Istituto Nazionale di Urbanistica) inprogramma a Bologna, dal 9 al 12 no-vembre prossimo.Ad ospitare la manifestazione saranno laBasilica di Santo Stefano, Palazzo Isolanie l’Urban Center della Salaborsa – Au-ditorium Enzo Biagi, presso PalazzoD’Accursio. I quindici progetti finalisti di“Urban-promogiovani3” saranno sotto-posti al voto dei partecipanti a Urban-promo e al termine della manifestazionesaranno proclamati i tre progetti vin-citori.La Giuria internazionale, inoltre, indi-viduerà fra i quindici un progetto dapremiare con il “Premio speciale dellaGiuria”. Nel corso di Urbanpromo si terràuno specifico momento di dibattito de-dicato al concorso.Nella scorsa edizione i tre vincitori sonostati, nell’ordine: “Progetto di rigene-razione urbana del waterfront di Pa-lermo”, presentato dal gruppo del pro-fessor Maurizio Carta dell’Università diPalermo; “Co (NN+LL)ective space” delgruppo NN+LL dell’Università Iuav di Ve-nezia; “Riflettendosi (si) sul mare” delgruppo Lab_Urb e arch_PA dell’Univer-sità di Palermo.

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Concorsi

Al via Award Ecohitech‘Speciale Automation’Un premio all’innovazionetecnologica amicadell’ambiente

Lo storico riconoscimento assegnato an-nualmente, dal 1998, alle aziende e aglienti pubblici che hanno raggiunto si-gnificativi risultati in tema di ecocom-patibilità sfruttando tecnologie inno-vative, approda al mondo dell’auto-mazione industriale con un’edizionespeciale dedicata alle imprese che pro-ducono o rappresentano componenti osistemi per l’automazione di processo,di fabbrica e del building e alle aziendeche li utilizzano.Nato inizialmente per premiare le a-ziende eco-virtuose nei settori dell’e-lettronica e dell’ICT, l’Award ha esteso

l’orizzonte a tutte le applicazioni dellatecnologia al servizio dell’ambiente.Award Ecohitech ‘Speciale Automation’assegnerà un premio Componenti e Si-stemi e un premio Applicazioni per leseguenti categorie: Factory Automationper applicazioni nell’Industria Manifat-turiera in generale (per esempio in am-bito Automotive, Aerospaziale, nel set-tore della Plastica, nelle Macchine per ilconfezionamento ecc.), Process Auto-mation per applicazioni nell’Industria diProcesso (per esempio in ambito Oil &Gas, Siderurgico, nella Chimica fineecc.), Building Automation per appli-cazioni di automazione negli edifici, dalcontrollo delle variabili ambientali allagestione dell’energia e dell’illuminazio-ne fino all’automazione dei servizi del-l’infrastruttura.Un premio sarà dedicato alle PubblicheAmministrazioni, ai gestori di serviziambientali, municipalizzate, societàpubbliche o società partecipate che u-tilizzano componenti e sistemi.È inoltre prevista l’assegnazione di pre-

mi e menzioni speciali alle piccole emedie aziende e ai centri di ricercaapplicata. Gli Award Ecohitech ‘SpecialeAutomation’ saranno assegnati nel cor-so della manifestazione fieristica SAVE,che si svolgerà dal 25 al 26 ottobre aVerona Fiere, dove i progetti sarannovisibili in una galleria espositiva ap-positamente realizzata.Le domande di partecipazione dovran-no pervenire entro il 30 settembre 2011alla segreteria organizzativa. Tutti i det-tagli del bando e la domanda di par-tecipazione sono presenti sul sitow w w. a w a r d e c o h i t e c h . i t

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Fuga di residenti dai centri storici e

disagio sociale nei vecchi quartie-

ri vanno contrastati con un piano

nazionale. E' la ricetta anticrisi del presi-

dente dell'Ance, Paolo Buzzetti che, in u-

n'intervista ad Affari & Finanza pubblica-

ta il mese scorso, indica esplicitamente la

Francia come modello di politica naziona-

le di coordinamento degli interventi per

mettere mano a un patrimonio immobilia-

re che è certamente da aggiornare, sia dal

punto di vista energetico che antisismico,

anche nel nostro Paese. Nei prossimi anni

sarà infatti fondamentale migliorare la

qualità delle case degli italiani aggiun-

gendo ai tradizionali canoni di bellezza e

funzionalità, quelli di sostenibilità am-

bientale, di riutilizzo dei materiali, di

semplicità manutentiva, di riduzione dei

consumi, di sicurezza. Secondo Buzzetti,

per l'Italia sarebbe necessario un ministe-

ro delle Aree Urbane sul modello transal-

pino per fare diventare le nostre città, ric-

che di un patrimonio storico-architettoni-

co ineguagliabile, il motore di processi a

beneficio del benessere collettivo. In

Francia la buona amministrazione ha per-

messo la riqualificazione dei centri urba-

ni attraverso una politica nazionale che ha

avuto il merito di affrontare in modo siste-

matico un problema reale, ma, secondo il

Censis, il nostro patrimonio immobiliare è

ugualmente in uno stato di evidente ne-

cessità: la quota di edifici con più di 40 an-

ni, soglia temporale oltre la quale si rendo-

no indispensabili interventi di manuten-

zione e/o di sostituzione di gran parte dei

componenti edilizi dei fabbricati (pena la

caduta stessa del loro grado di efficienza

strutturale e funzionale), sta crescendo

progressivamente: basti ricordare che og-

gi quasi il 55% delle famiglie occupa un al-

loggio realizzato prima del 1971. Case co-

struite senza rispettare né i criteri antisi-

smici né quelli eco-compatibili. Vuol dire,

quindi, che c'è molto da fare, soprattutto

se si mantiene un corretto approccio siste-

mico, per cui non è solo l'edificio vecchio a

dover essere riqualificato, ma l'intero

quartiere. Il cambio culturale richiede

cioè che si ampli l'attenzione dal singolo

stabile al contesto in cui si trova: anche

con riferimento al contesto si deve parlare

di qualità, intesa come rispetto e attenzio-

ne per le persone, l'inserimento, cioè, del-

l'intervento in uno spazio che faccia scatu-

rire il senso di appartenenza a un luogo an-

tropologicamente inteso, uno spazio che

Paolo Buzzetti (ANCE) guarda al modello francese

“Riqualifichiamo le cittàcon un grande pianodi manutenzione urbana"

Per il presidente Ance Paolo Buzzetti

l’Italia deve guardare al modello

francesce (nella foto a destra, Parigi)

per rilanciare le costruzioni

inte

rven

ti

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susciti emozioni e muova sentimenti, frut-

to di un'attività costruttiva e/o di riqualifi-

cazione che metta al centro le aspettative

degli abitanti (anche potenzialmente in-

tesi), così come già sta avvenendo in altri

mercati. Altrimenti si rischia di buttare i

soldi in operazioni senza successo. Banal-

mente, meglio investire in un quartiere "à

la page", che in uno privo di "appeal". In

una prospettiva orientata verso la qualità,

di vera riqualificazione, secondo Buzzetti

le risorse non mancherebbero: "Le forni-

rebbero gli investitori privati a condizione

che ci sia un piano nazionale, coordinato

da un apposito ministero, sostenuto sul

versante fiscale, su quello della semplifi-

cazione normativa e su quello del rispar-

mio energetico".

"Progetto città" per darela scossa al mercatoLa prospettiva è quella di non considerare edilizia equestione energetica e ambientale come separate, maanzi di puntare alla riqualificazione di edifici e delle cittàquale vero volano della ripresa del settore delle co-struzioni. Da qui l'auspicio di arrivare quanto prima a'smart cities', le città intelligenti, in cui il consumo del-l'energia è razionale, gli sprechi azzerati e le fonti rin-novabili messe in rete.Nel corso del convegno di apertura degli Stati Generali delreal estate a EIRE 2011 si è saldata l'alleanza, anzi i mediahanno parlato di un vero e proprio "patto", tra gliimmobiliaristi (rappresentati da Federimmobiliare e As-soimmobiliare) e i costruttori (Ance) insieme sempre piùimpegnati sul tema della riqualificazione eco-sostenibiledelle città per rilanciare il comparto in crisi. Parolad'ordine: miglioramento dell'esistente, evitando il con-sumo di nuovo territorio.Poichè gli economisti indicano che sono le città a livellomondiale i motori dello sviluppo futuro, i luoghi doveverrà prodotto l`80% della ricchezza di domani, il 'Pro-getto città', ha sottolineato nel suo intervento il pre-sidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, è di cruciale impor-

tanza. Significa varare a livello nazionale una politica disviluppo urbano basata sulla manutenzione dei fab-bricati, il risparmio energetico, la riqualificazione delterritorio, le densificazioni, le ricostruzioni di edifici ob-soleti senza consumare nuovo territorio, la qualità del-l'abitare. Servono regole chiare e tempi certi: Buzzetti haindicato una strategia a 10 anni. I soldi? Ci sono, secondoil presidente Ance, nonostante la durissima crisi "Ma noisiamo sopravvisuti e abbiamo voglia di fare e coglierequesta sfida". Sul fronte normativo le richieste sonoprecise: "Chiediamo, ha precisato Buzzetti, che il decretosviluppo che contiene innovazioni per il nostro settore(trasferimento diritti edificatori e sanzione dei ricorsistrumentali nelle gare pubbliche) venga approvato inParlamento. Noi operatori, tutti insieme, dobbiamo peròfare un salto di qualità.Dobbiamo modernizzare il nostro settore". E tutto ciòdeve avvenire in fretta, ha concluso Buzzetti, perchè lenostre grandi città sono in concorrenza non solo con lecapitali dell'Europa occidentale, ma anche con quelledell'Est. È il caso di Vilnjus, capitale dell`Estonia, che èstata scelta dalla Barclais Bank come sede del suo quartiergenerale europeo, perchè a parità di qualità delle co-struzioni offerte ha un costo molto competitivo.

Nella foto Paolo Buzzetti, presidente Ance

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Design avveniristico, impianti hi te-

ch ed eco quartieri: puntano su

questi tre fattori le città d'Italia

per rinnovare il paesaggio urbano. Chi più

e chi meno, certamente, ma la tendenza

sembra andare nella direzione di spazi di

condivisione, social housing e verde at-

trezzato. Il tutto sostenuto da proposte di

riqualificazione e abbattimenti portate a-

vanti dall'Ance (Associazione nazionale

costruttori edili). A Piacenza la parola

d'ordine è rilanciare l'edilizia attraverso

competenze e fondi economici, per modifi-

care l'assetto architettonico improntato

ancora al modello dei decenni '50 e '60. Co-

me? Facendo leva su una solida cabina di

regia e strutture finanziarie di supporto.

Già lo scorso aprile, durante un seminario

nella sede di Confindustria, i costruttori

piacentini avevano dato un segnale di a-

pertura al miglioramento, con servizi più

efficienti e un'attenzione alla fruibilità

delle strutture. Tutti d'accordo, quindi, sul

"rottamare" palazzine a quattro o cinque

piani senza ascensore; edifici dai rendi-

menti energetici di poco o nullo conto;

strutture inquinanti. La sintesi della que-

stione, per Piacenza, sta nell'analisi di

Francesco Merola, direttore generale del-

l'Ance, per il quale sono tre gli attori chia-

ve del futuro del territorio: politica, indu-

stria e finanza. E mentre rilancia l'idea del-

lo sportello unico per l'edilizia, con poteri

più incisivi, sottolinea come "chi governa

oggi deve saper rileggere le città, pensan-

do ai prossimi dieci, venti e anche cinquan-

t'anni. Se si salta questo processo gli agglo-

merati urbani di tutt'Italia rischiano di

non essere prese in considerazione in un

contesto mondiale".

Il resto d'Italia, appunto. Qual è lo stato

dell'arte nelle altre regioni? Le novità, in

effetti, sono tante, e tutte puntano su un

mix di innovazione tecnologica per gli im-

Edilizia: boom dei progetti eco e social housing

Da Bolzano a Napoli,così la città si rinnova

Jenny Giordano

pae

sag

gio

urb

ano

EDILIZIA PIACENTINA 13

pianti, architetture al passo con i tempi, e

ambito sociale. Di social housing, lo svilup-

po delle teorie sociali applicate all'abita-

zione, sono un esempio i complessi costrui-

ti a San Lazzaro di Savena (Bo) e a San Gio-

vanni in Persiceto, a 20 chilometri da Bolo-

gna. Se a San Lazzaro i servizi a beneficio

del quartiere vengono scambiati con scon-

ti sugli oneri di urbanizzazione, a San Gio-

vanni vince il modello olandese "woo-

nerf", con spazi condivisi tra pedoni e auto-

mobilisti. Il segreto è, confidano gli archi-

tetti, rendere le strade sempre più strette e

intervallate da aiuole per scoraggiare la

velocità. A Milano, invece, nascono i "fo-

yer", ancora di ispirazione Nord Europea,

per recuperare giovani dai 18 ai 30 anni

con problemi familiari. Sono luoghi in cui,

accanto ad appartamenti messi a disposi-

zione dal Comune con un affitto molto bas-

so, si darà vita a percorsi di formazione pro-

fessionale e reintegrazione sociale a titolo

gratuito. Sul fronte ecologista campeggia,

d'altro canto, Bolzano (foto a destra), nel

primo quartiere - Via Druso - dove si farà a

meno del gas, di qualsiasi tipo di camino o

canna fumaria. L'obiettivo è la bolletta ze-

ro, grazie a impianti fotovoltaici, termoso-

lari e geotermici. "La mobilità veicolare

sarà rigorosamente limitata all'esterno -

fanno sapere i progettisti - e ci saranno par-

cheggi interrati, piste ciclabili e circuiti

pedonali molto spaziosi". Gli impianti, pe-

rò, possiedono anche la caratteristica di

poter migliorare la qualità della vita. A

questo proposito a Napoli è pronto un pro-

getto di gestione innovativa dei rifiuti ur-

bani, con un sistema di conferimento mol-

to simile a uno sportello automatico, con u-

na card che consente di aprire un oblò, e

poi procedere all'appiattimento e smalti-

mento sotterraneo. Si attende il via libera

dell'amministrazione comunale. Anche il

design gioca un ruolo determinante nel

rinnovamento dell'edilizia urbana delle

città italiane. E' così per Treviso, nel quar-

tiere "Contrà Leopardi"(foto a sinistra),

dove tutto, stando a quanto spiegano i pro-

gettisti, sposta l'attenzione sul dettaglio e

non sul seriale, sulla persona e sulla lentez-

za. Le auto, per intenderci, sono bandite. Si

parcheggia ai due ingressi e poi si prosegue

a piedi.

Lo scopo è quello di recuperare qualità

della vita, che in questi ultimi tempi sem-

bra essere sempre più labile.

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Reggi (Anci) critico sul DL Sviluppo

“Edilizia e appalti,burocrazia moltiplicata:così non va”

“Con il Maxiemendamento che il Governo ha presentato

al decreto sviluppo si introducono nuove procedure au-

torizzatorie in edilizia passando dalle attuali tre (Dia, e-

dilizia libera e permesso a costruire) a sette nuove tipologie.

Altro che semplificazione, qui si moltiplicano i diversi modelli

da compilare per chiedere una autorizzazione ai Comuni''. E'

quanto dichiara RobertoReggi, Sindaco di Piacenza e Vice-

presidente ANCI.

''Tra le nuove tipologie - spiega - ci sono, solo per citarne alcune,

la PAS ovvero Procedura abilitativa semplificata specifiche per le

fonti rinnovabili, la Super DIA, la SCIA, attivita' di edilizia libera

con comunicazione, attivita' in edilizia libera senza comunica-

zione di inizio lavori, oltre che un permesso a costruire con la pro-

cedura del silenzio-assenso e un permesso con una nuova proce-

dura del silenzio-rifiuto''.

''Fortunatamente - sottolinea - sono

state stralciate le norme che introdu-

cevano il diritto di superficie sulle

spiagge e sugli arenili che davano la

possibilita' di edificare, in alcuni casi,

persino direttamente sulla costa''.

Reggi esprime poi soddisfazione anche per ''l'accoglimento de-

gli emendamenti, a seguito delle osservazioni presentate dal-

l'ANCI, che puntavano ad una maggiore partecipazione degli

Enti locali alla nuova previsione del decreto che fissa i criteri per

la destinazione agli stessi dei beni del Ministero della Difesa che

fanno parte del piano della riorganizzazione delle caserme ma,

tuttavia - conclude - sulle modifiche apportate al federalismo

demaniale, rimangono ancora delle perplessita' sul processo

complessivo che e' rimasto fermo allo scorso anno''.

pro

ced

ure

EDILIZIA PIACENTINA 15

dalle azien

de

La polizza C.A.R. soluzione ideale

Con Assiprimecantieri più sereni

Il comparto edilizio, da qualche anno a questa par-

te, sta subendo una trasformazione profonda; si

assiste, in province come la nostra, ad una crescita

considerevole di microimprese, in molti casi uni per-

sonali. Dall'altro lato sono in atto concentrazioni im-

prenditoriali che puntano a diventare competitive

sul mercato nazionale ed internazionale. In entrambi

i casi si rendono necessari servizi che tutelino l'azien-

da dai rischi connessi ad un'attività di questo gene-

re.

Per questo il gruppo assicurativo Assiprime mette a di-

sposizione la polizza C.A.R. (acronimo di Contractor's

All Risks) che copre tutti i danni materiali e diretti che

si possono generare quando si comincia ad aprire un

cantiere per la costruzione di un'opera civile; la copertura assicu-

rativa ha inizio fin dallo scarico del materiale di inizio lavori e pro-

segue fino alla certificazione di fine lavori. Ma la polizza prevede

anche un maggior periodo di garanzia detto di "manutenzione"

su richiesta dell'assicurato.

La polizza C.A.R. viene proposta da Assiprime in due versioni: per

i privati ma anche per gli enti pubblici.

I contenuti di C.A.R. per opere e lavori privati prevedono la coper-

tura globale contro qualsiasi tipo di evento esterno e interno che

rechi danno ai beni assicurati durante la fase di costruzione. Tra le

numerose cause di cui è prevista la copertura, citiamo: tutti i danni

dovuti a incendio, furto, cause naturali ed errori di esecuzione; i co-

sti sostenuti per la riparazione o l'eventuale sostituzione dei beni

danneggiati; i danni a impianti e opere preesistenti; le spese di de-

molizione e di sgombero, causati da errori di progettazione e cal-

colo. La polizza prevede anche la possibilità di garantire l'impren-

ditore edile contro tutti i danni che possono essere causati alle o-

pere in costruzione e nei successivi mesi di manutenzione dopo la

consegna, oltre ai danni eventualmente provocati a terzi durante

le fasi di costruzione delle opere.

Per quanto riguarda società ed enti pubblici, che costruiscono ope-

re civili, esiste la polizza C.A.R. Società, con le stesse garanzie di ba-

se completate da una serie di estensioni che offrono alle società as-

sicurate la massima tranquillità per ogni incidente che si può veri-

ficare nel cantiere.

La polizza viene personalizzata in base alle specifiche esigenze

dell'impresa e del progetto costruttivo. Inoltre, in ottemperanza a

quanto previsto dal decreto Merloni, è possibile ottenere una co-

pertura del rischio della responsabilità civile gravante sui soggetti

che svolgono attività di progettazione esecutiva di opere pubbli-

che.

Alla polizza C.A.R. viene spesso abbinata la "Advance Loss of Pro-

fit" (ALOP) che prevede la copertura per il danno economico indi-

retto conseguente a ritardo nell'avviamento dell'attività econo-

mica determinatosi a seguito di uno o più sinistri che abbiano col-

pito l'opera assicurata durante la fase di costruzione/montaggio.

EDILIZIA PIACENTINA16

La ripresa dell'edilizia sarà sempre

di più connessa a ristrutturazioni,

riqualificazioni, ecocase ed ener-

gie rinnovabili. E' il quadro che emerge in

un settore che - dopo una contrazione del

20% nel quadriennio 2007/2010 - sta ritro-

vando la spinta necessaria per tornare a

crescere solo laddove è capace di guardare

avanti e di battere strade diverse. La crisi

infatti ha da un lato ridotto i fatturati, con

conseguenze che verranno assorbite sol-

tanto a medio termine, ma dall'altro lato

ha prodotto la nascita di spazi inediti e di

segmenti del tutto particolari (e in alcuni

casi estremamente complessi) che posso-

no costituire le basi per una ripartenza che

richiederà tempo - anni, secondo le più ro-

see aspettative - ma che mostra già alcuni

segnali incoraggianti.

Nuovo al palo,ristrutturazioni ok

Se il 2010 ha visto il nuovo (specialmente il

residenziale) restare al palo in tutta Italia

rispetto al 2009 (-11,4% al Nord, -11,3% al

centro, -11% al Sud e nelle isole), il merca-

to dei rinnovi (manutenzioni, ristruttura-

zioni, ecc…) è sceso solo del 4,8% nel Sud e

nelle isole e dello 0,4% al Nord, ma ha ad-

dirittura mostrato un segno positivo (+3%)

al Centro. In presenza di previsioni di un ul-

teriore calo (del 5/6%) del nuovo anche nel

2011, la ripresa - dove c'è - è strettamente

legata al rinnovo degli edifici esistenti, an-

che grazie agli incentivi come il bonus fi-

scale del 36% per la manutenzione e il 55%

di sconto per gli interventi di efficienza e-

n e rg e t i c a .

In un contesto in cui diminuzione dei tra-

sferimenti pubblici e patto di stabilità fre-

nano i cantieri pubblici tenendoli fermi o

lasciandoli muovere solo a fatica (le stime

del Cresme parlano di un +1% nel 2012 e

+2% nel 2013) e i Piani casa (quello per il

social housing e quello per l' ampliamento

delle abitazioni esistenti) non hanno anco-

ra prodotto tutti gli effetti sperati perché

dipendono anche da interventi normativi

di Regioni, Province e Comuni, le nicchie

di mercato (i segmenti più innovativi, per-

ché chi arriva per primo ha le migliori

chance di acciuffare i maggiori volumi di

lavoro) si presentano quindi come la fron-

tiera dell'edilizia.

Green building e tecnologie

Per imboccare la via della ripresa, dopo la

crisi mondiale che per il Cresme ha portato

all'erosione di circa un quinto del mercato

italiano delle costruzioni, saranno sempre

più indispensabili l'adeguamento degli e-

difici alle nuove norme - quelle europee sa-

ranno sempre più esigenti - e il raffinamen-

to delle tecnologie. Un'occasione interes-

sante da due punti di vista: maggiore effi-

cienza (e quindi risparmio) e migliore este-

tica. Dal green building (abitazioni o edifi-

ci a basso consumo energetico) al recupero

Ristrutturazioni e rinnovabili, leve su cui puntare

Edilizia, la ripresaè nella riqualificazione

andrea dossena

pro

spet

tive

EDILIZIA PIACENTINA 17

del patrimonio residenziale esistente, la

riqualificazione appare per il momento lo

sbocco più concreto per il settore delle co-

struzioni, visto anche che la riduzione dei

consumi può essere molto apprezzata in un

momento nel quale la crisi energetica

spinge i prezzi più in alto: gli utilizzi di im-

pianti termici, di condizionamento e di ac-

qua calda costituiscono il 22% del consu-

mo primario in Italia, e una spesa in infissi,

coibentazione delle pareti e impianti ter-

mici produrrebbe una consistente riduzio-

ne dei consumi. Se si aggiunge che nel 2009

e nel 2010 le nuove installazioni di impian-

ti solari ed eolici hanno superato quelle da

fonti elettriche tradizionali, è chiaro che

per le aziende del comparto edile ricon-

quistare competitività e spazi di mercato

passerà necessariamente per le fonti rin-

novabili e l'efficienza energetica.

Le innovazioni tecnologiche si sono molti-

plicate anche nel campo dei materiali tra-

dizionali come i laterizi, ma riservano sor-

prese anche in nicchie come la protezione

antisismica, specialmente nello sviluppo

di una serie di prodotti - dai materiali per

l'impermeabilizzazione e per la riduzione

dei consumi energetici fino ai dispositivi

di sicurezza per i tetti - che si affiancano al-

le novità che favoriscono una sempre mag-

giore messa in sicurezza nei cantieri.

L'alleanza tra uomo, natura e tecnologia

auspicata dall'Europa ha avuto qualche

difficoltà a prender piede in Italia (ad e-

sempio sono stati a rischio o ridimensiona-

ti i benefici fiscali concessi a chi aveva de-

ciso di ristrutturare in modo ecologico la

propria casa o di investire sulle rinnovabi-

li), ma ormai il risparmio energetico è tra

le leve sulle quali le imprese del settore de-

vono puntare per ripartire.

Rinnovabili e risparmio

La dipendenza da combustibili fossili che

arrivano dall'estero ha due effetti negati-

EDILIZIA PIACENTINA18

vi: aggrava la bilancia italiana dei paga-

menti e lascia nell'incertezza la sicurezza

energetica del Paese, in quanto le materie

prime provengono spesso da aree politica-

mente instabili. Puntare sulle rinnovabili

è allora un bisogno strategico, che si può

anche adattare ai paesaggi di straordina-

rio pregio di cui è ricca l'Italia. Le grandi

novità nel settore del design e delle tecno-

logie (ad esempio un nuovo materiale che

consente ai pannelli fotovoltaici di diven-

tare quasi invisibili ma di catturare ugual-

mente stesso la luce) e il crescente ruolo

dell'economia low carbon trovano final-

mente riscontro ai massimi livelli: una spe-

ciale casa ideata per combattere il riscal-

damento climatico ha consentito all'Italia

di entrare, per la prima volta, nella finale

delle Olimpiadi dell'architettura green.

L'abitazione produce sei volte più energia

di quella che consuma e può essere realiz-

zata in due giorni e montata in otto: una so-

luzione anche per situazioni drammatiche

come un terremoto o un'ondata massiccia

di migranti. Un edificio di questo tipo può

evitare, in 20 anni, l'emissione ben di 121

tonnellate di anidride carbonica: come a-

ver piantato 120 alberi senza rinunciare a

nessun comfort, anzi beneficiando delle

migliori tecnologie esistenti.

La situazionein Emilia Romagna

Puntare su riqualificazioni e bioedilizia,

anche nella nostra regione, sembra essere

una delle poche opzioni praticabili nella

strategia per uscire dalle sabbie mobili

della difficile congiuntura economica. Gli

ultimi dati dell'Ance relativi agli investi-

menti da Piacenza a Rimini nel comparto

edile segnalano un calo del 5,9% nel 2010

rispetto al 2009 e per il 2011 è stimata una

ulteriore contrazione del 1,5% del volume

di affari, inoltre tra il 2008 e quest'anno il

settore delle costruzioni ha visto calare gli

investimenti in regione del 21,5% a fronte

di un -17,8% nazionale. Altri dati negativi

emergono dalle Casse edili emiliano-ro-

magnoli, con il -8,3% e il -6,3% rispettiva-

mente nel numero di imprese e di operai i-

scritti, per i quali il monte ore lavorate è

sceso del 9,4%. In un quadro obiettiva-

mente difficile - e torniamo alle possibili

vie d'uscita - l'unica nota positiva è data

proprio dalle riqualificazioni, salite del

12,5% a fronte di un +10,3% nazionale, e

dalla svolta "green" verso la bioedilizia e

la sostenibilità ambientale che è incenti-

vata anche dalla Regione Emilia Roma-

gna. Il governo regionale spinge infatti a

far costruire nuovi edifici almeno in classe

B, a incrementare le nuove strutture a bas-

so impatto energetico, a potenziare la ri-

cerca attraverso il progetto dei Tecnopoli

(che a Piacenza vede protagonisti consorzi

di eccellenza come Leap e Musp) e punta

sul bonus cubature del 20% connesso al ri-

spetto dei vincoli di miglioramento ener-

getico. Uno stimolo comunque non suffi-

ciente a invertire la tendenza negativa: il

taglio del 40% delle opere pubbliche e l'in-

certezza sui lavori per le grandi infrastrut-

ture che potrebbero interessare il territo-

rio, infatti, pendono come una spada di Da-

mocle sulle prospettive di rilancio.

EDILIZIA PIACENTINA 19

L'azienda che si è occupata dell'in-

stallazione dei pannelli fotovoltaici

sulle coperture dei padiglioni di

Piacenza Expo, avviando in concreto la "ri-

voluzione verde" dell'ente fieristico, è la M-

DE Costruzioni e Impianti. "Abbiamo vinto

l'appalto per migliorie tecniche - spiega

Marco Pizzasegola, presidente dell'azienda

piacentina che ha sede in via Toscana - pro-

ponendo un impianto costituito da pannelli

da 240 kwp in grado di produrre fino a

905,76 kw. La più importante sfida vinta è

stata però quella sui tempi: una volta firma-

to il contratto, a gennaio 2011, abbiamo in-

fatti consegnato l'impianto allacciato il 22

aprile". Tempi rapidissimi che hanno pre-

miato la lungimirante scelta del consiglio di

amministrazione di Piacenza Expo che con-

sentirà all'ente fieristico di essere total-

mente autosufficiente: l'impianto, che pro-

durrà energia pulita per circa un megawatt

all'anno, garantirà un consistente rispar-

mio sui costi dell'energia elettrica e costi-

tuendo al contempo un notevole elemento

di qualificazione a livello ambientale. L'in-

stallato occupa circa 12mila metri quadrati

sulle sommità dei due padiglioni fieristici

ed è costituito da pannelli in policristallino

ad alta produttività: consentirà all'Expo cit-

tadino un notevole risparmio non solo in fat-

to di emissioni, ma anche di bolletta elettri-

ca (70mila euro all'anno), e nel tempo gli as-

sicurerà il ritorno derivante dagli incentivi

in arrivo dal gestore della rete. Un'operazio-

ne rilevante, ma del tutto sostenibile dal

punto di vista finanziario, che va nella dire-

zione del pieno utilizzo delle fonti rinnova-

bili e che ben si presta ad essere collocata

nel più ampio quadro di quanto "bolle in

pentola" nel settore fotovoltaico dopo le

controverse vicende dei mesi scorsi.

"A suo tempo, il varo del primo Conto Ener-

gia - spiega il presidente di MDE Costruzio-

ni e Impianti - ha aperto una grande oppor-

tunità a varie aziende, compresa la nostra.

Dopo il recente tira e molla sugli incentivi,

il quarto Conto Energia (definito da qual-

che settimana) era necessario per evitare

che il mercato fosse ulteriormente soggetto

a squilibri nel costo delle materie prime e a

speculazioni. Per tornare alla situazione di

prima, però, ci vorrà un po' di tempo: le lun-

ghe incertezze (prima l'ok, poi lo stop) sugli

incentivi, le polemiche sul rapporto tra gli

impianti a terra e la salvaguardia dell'am-

biente e gli attriti tra Stato, Regione ed enti

locali hanno infatti creato grossi problemi

a tutto il settore, alimentando la diffidenza

delle banche e i dubbi degli investitori".

Dubbi che sono stati scontati anche dai co-

struttori, ma che MDE Costruzioni e Im-

pianti ha superato di slancio realizzando

impianti fotovoltaici (a terra e in copertu-

ra) per circa 7 megawatt negli ultimi 6/7 me-

si e raggiungendo tutti i propri obiettivi in

termini di realizzazione e di fatturato. "Co-

me costruttori di impianti - osserva Pizzase-

gola - ci adeguiamo alle normative, ma pre-

tendiamo chiarezza da parte degli enti pre-

Pannelli fotovoltaici sulle coperture dei padiglioni

MDE Costruzioni e Impianti,Piacenza Expo sceglie il sole

Nella foto, i pannelli

fotovoltaici installati da

MDE Impianti e Costruzioni

sulle coperture dei padiglioni

di Piacenza Expo

andrea dossenarin

no

vabili

EDILIZIA PIACENTINA20

posti perché è fondamentale per fare previ-

sioni attendibili sia per chi costruisce, sia

per chi acquista, sia per chi investe, sia per

chi predispone leasing e finanziamenti. Fi-

nalmente, dopo un periodo di incertezza, o-

ra c'è una base sicura su cui lavorare. Il nuo-

vo Conto Energia favorisce l'impianto foto-

voltaico in copertura (specialmente in caso

di rimozione di amianto) rispetto a quello a

terra, e gli impianti medi rispetto a quelli

maxi: gli investitori non avranno i margini

di guadagno del I Conto Energia e venditori

e produttori non avranno guadagni più con-

tenuti di prima, ma poter contare su indica-

zioni certe garantirà in questo business

margini molto interessanti, anche alla luce

delle prospettive che si aprono per le ener-

gie alternative".

MDE Costruzioni e Impianti guarda per-

tanto con attenzione anche a fonti diverse

dal fotovoltaico, "in quanto - ricorda Pizza-

segola - l'addio al nucleare impone una

grande attenzione alle energie alternative,

che però non sono tantissime. Bisogna

quindi capire che non si può dire no a tutto:

se il settore potrà decollare, aziende come

la nostra - spiega il presidente - potrebbero

assumere nei prossimi anni molte persone,

che equivalgono ad altrettante famiglie, e

tutte le altre del settore avranno prospetti-

ve ugualmente luminose a partire dagli a-

spetti legati alla manutenzione. In una con-

giuntura economica difficile come quella

in corso, le stesse associazioni di categoria

devono imparare ad evidenziare meglio

questi aspetti, perché gli investimenti (con

l'indotto che ne deriva) sono possibili solo

dove esistono fiducia, regole certe e proget-

tualità".

Nella foto il presidente di MDE Costruzioni

e Impianti, Marco Pizzasegola

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EDILIZIA PIACENTINA 21

EDILIZIA PIACENTINA22

La parola d'ordine è sostenibilità,

nel segno della "green energy".

Se a Piacenza l'installazione dei

pannelli fotovoltaici sulle coperture dei

padiglioni di Piacenza Expo ha avviato la

"rivoluzione verde" del quartiere fieristi-

co cittadino, nel resto d'Italia ci si muove

nella medesima direzione e nascono pro-

getti di notevole impatto. La Nuova Fiera

di Roma, ad esempio, ha puntato forte

sull'utilizzo dell'energia solare con un o-

biettivo chiaro: trasformare l'energia so-

lare in energia elettrica in grado di ali-

mentare direttamente il primo sistema di

mobilità sostenibile all'interno di un

quartiere fieristico. Già dotata di un im-

pianto fotovoltaico installato sulle coper-

ture e funzionante già dal 2008, la struttu-

ra capitolina dispone ora di veicoli elettri-

ci alimentati da energia solare prodotta

all'interno del quartiere. Si tratta del pro-

getto SEM (Solar Energy Mobility), pre-

sentato nell'ambito della terza edizione

di Ecopolis: un investimento da 10 milioni

di euro interamente sostenuto da Green

Utility attraverso uno dei primi esempi i-

taliani di project financing nel settore fo-

tovoltaico e realizzato con la partnership

operativa di Investimenti Spa ed Enel

Spa.

Grazie a SEM, personale e ospiti della Fie-

ra di Roma possono spostarsi all'interno

del complesso espositivo utilizzando vei-

coli elettrici alimentati ad energia foto-

voltaica: il sistema prevede infatti un'area

di circa 4.000 mq - coperta da pensiline fo-

tovoltaiche destinate a parcheggio - dota-

ta di un sistema di ricarica con energia

prodotta dall'impianto fotovoltaico stes-

so, unitamente ad un innovativo accumu-

latore di energia elettrica, prodotta da un

impianto fotovoltaico a inseguimento

biassiale (mover) di circa 10 kWp.

L'inedito sistema di mobilità "verde", u-

nito all'impianto fotovoltaico a thin film

(tra i più grandi d'Italia) installato sui tetti

del quartiere espositivo, consta in cifre di

1,757 MW installati e 1.466 tonnellate di

CO2 evitate. L'energia elettrica prodotta

dalle pensiline fotovoltaiche, pari a circa

295.000 kWh/anno, è in grado di abbattere

206 tonnellate di CO2/anno, una quantità

pari al consumo di circa cento famiglie e

che verrebbe immessa nell'atmosfera se si

utilizzassero fonti tradizionali. Oltre ai

Veicoli elettrici alimentati con l’energia del sole

Nuova Fiera di Roma,la mobilità è sostenibile

andrea dossena

La Fiera capitolina è dotata

già dal 2008 di un impianto

fotovoltaico (foto a destra),

ma con il progetto SEM

ha compiuto un altro passo

verso il futuro

gre

en e

ner

gy

EDILIZIA PIACENTINA 23

veicoli elettrici per il trasporto di persone,

nella Fiera romana ci si muove anche con

una decina di biciclette elettriche a peda-

lata assistita, ricaricabili esclusivamente

mediante l'energia elettrica prodotta pro-

prio dagli impianti fotovoltaici presenti in

Fiera. Gli stessi visitatori che raggiunge-

ranno il quartiere fieristico con un mezzo

elettrico potranno ricaricare gratuita-

mente il loro mezzo e parcheggiare all' in-

terno del recinto per i prossimi dodici me-

si.

"La partnership per realizzare questo pro-

getto con Fiera di Roma, Investimenti Spa

ed Enel - ha dichiarato Carlo Noto La Die-

ga, presidente del Consiglio di Sorve-

glianza di Green Utility e amministratore

delegato di Gesenu Spa - costituisce un

modello di sviluppo che coniuga innova-

zione e sostenibilità, in linea con quanto

sancito dalla Commissione europea con

l'obiettivo vincolante del 20% della pro-

duzione totale di energia da fonti rinnova-

bili entro il 2020".

EDILIZIA PIACENTINA24

I27 prodotti che segneranno il futuro

dell'edilizia saranno i protagonisti

del Saie 2011 in programma a Bolo-

gna dal 5 all'8 ottobre prossimo, per il qua-

le è stata scelta come slogan la frase "Dia-

mo impulso al futuro delle costruzioni".

Noto a livello internazionale per seguire

con grande attenzione le continue evolu-

zioni del mondo delle costruzioni, offren-

do una piattaforma di incontro di indiscu-

tibile importanza, il Saie - abbandonato il

modello delle fiere "generali" delle co-

struzioni fin dall'inizio degli anni '80 - ha

creduto nell'inarrestabile processo di

specializzazione ed industrializzazione

del mondo delle costruzioni e, per l'edi-

zione del prossimo autunno, punta a for-

nire quell'impulso cui fa cenno lo slogan

con una specializzazione in tre diverse

macroareee, tutte fondamentali per il ri-

lancio del settore: Saienergia e Sostenibi-

litá (energia, sostenibilità, green buil-

ding), Saie Cantiere e Produzione (can-

tiere, calcestruzzo, produzione) e Saie

Servizi per Progettare e Costruire (servi-

zi, software e hardware per le costruzio-

ni).

All'interno di una manifestazione che ha

deciso di puntare i riflettori su temi che

corrispondono a specializzazioni profes-

sionali e produttive, un ruolo di primo pia-

no sarà destinato - come detto - ai prodotti

innovativi, rispetto ai quali la parola d'or-

dine è "integrare". Mettere insieme mate-

riali diversi in modo inedito o alternativo

per ottenere maggiore efficienza sembra

infatti la strada indicata dalle scelte della

giuria specialistica che ha selezionato nel-

l'edizione 2010 del Saie i 27 prodotti che

"segneranno il futuro delle costruzioni".

Quattro le categorie in cui saranno divisi i

prodotti ("Velocità e facilità di montaggio

in cantiere", "Progetto integrato", "Pro-

getto sostenibile" e "Recupero. Le speci-

ficità di lavorare 'sul vecchio'"), tutti acco-

munati dall'obiettivo di ridurre i costi, fa-

cilitare il lavoro, accrescere la sicurezza

nei cantieri, garantire l'antisismicità ai

palazzi e migliorare il recupero del "vec-

chio", verso le frontiere dell'edilizia di do-

mani. Secondo il Cresme, infatti, "un ciclo

si è concluso, il modo di costruire nei pros-

simi anni sarà completamente diverso per

via delle esigenze di risparmio energetico

e della sostenibilità e in rapporto alle pos-

sibilità - anche sei in alcuni ridimensiona-

te - offerte dagli incentivi e dalle detrazio-

ni fiscali. I prodotti e le case che devono es-

sere costruite vanno pensati in maniera

intelligente per non sottrarre risorse al fu-

t u ro " .

Per fare qualche esempio, tra le soluzioni

più innovative visibili al Saie 2011 del

prossimo ottobre si potrà conoscere me-

glio un dispositivo che si posiziona tra tra-

vi e solai allo scopo di isolare le strutture

orizzontali durante il terremoto, e che si

caratterizza per l'eccezionale capacità di

assorbire e dissipare le grandi energie in-

dotte da un evento sismico senza romper-

si. Ostacolare la formazione di condensa

nel sottotegola è invece la qualità che con-

traddistingue un inedito dispositivo di si-

curezza per i tetti a falda, mentre "incasto-

nare" i pannellini fotovoltaici è reso possi-

Edilizia: innovazione, strada maestra per ripartire

I 27 prodotti del futuroin rassegna al Saie 2011

andrea dossena

Nelle foto (in questa pagina e nella

seguente) alcuni momenti del Saie

2010, durante il quale sono

stati individuati i 27 prodotti

che potrebbero caratterizzare

il futuro dell’edilizia post-crisi

man

ifes

tazi

on

i

EDILIZIA PIACENTINA 25

bile da nuovissime tegole di copertura

che, assemblate le uno accanto alle altre,

consentono di provvedere all'isolamento

del tetto all'installazione dei pannelli so-

lari e di complicare la vita ad eventuali la-

dri, che si dimostrano tutt'altro che disin-

teressati ai furti di materiali per fotovol-

taico. Interessanti anche il laterizio iso-

lante, grazie all'interno di lana minerale,

e il "camino di ventilazione" che mantie-

ne una temperatura costante ed è collega-

to a un piccolo pannello fotovoltaico, che

permette di ridurre i consumi. Tutti pro-

dotti che mostrano come la difficile con-

giuntura economica, pur creando enormi

difficoltà al settore, abbia però anche

spinto la ricerca a importanti passi avanti

nelle modifiche del patrimonio edilizio e-

sistente. Dato che si costruisce solo il 2 per

cento di nuovo, infatti, è e sarà sempre più

importante individuare sistemi che non

alterino la sagoma dell'edificio: l'innova-

zione, in sostanza, rimane la via maestra

per ripartire.

EDILIZIA PIACENTINA26

Il cosiddetto "Piano città" è partito e le regioni

ordinarie (le 5 a statuto speciale sono pienamen-

te autonome) per uniformarsi hanno tempo fi-

no al 14 luglio, peccato che in 12 casi su 15 le norma-

tive regionali prevedessero già i meccanismi che il

decreto legge vorrebbe imporre.

Altra nota dolente il fatto che al pionieristico intuito di

queste regioni si aggiunga il caso della Lombardia, che

grazie ad una normativa particolarmente flessibile a-

gevola già i piani di riqualificazione urbana. Insomma

una norma "scritta male" (come l'ha definita il docente

di diritto urbanistico de "La Sapienza" di Roma, Paolo

Stella Richter) fatta per due sole regioni: Toscana e Ba-

silicata.

Nello specifico il Dl 70/2011 prevede che le regioni entro il 14 lu-

glio, legiferino sulla riqualificazione delle aree urbane degra-

date prevedendo: bonus di volumetria aggiuntiva rispetto a

quella preesistente, delocalizzazione delle volumetrie, modifi-

ca delle destinazioni d'uso purchè compatibili, modifiche di sa-

goma.

Se gli enti locali non provvederanno, saranno applicate le nor-

me di indirizzo statali self-executing, in due tranche (alcune su-

bito, altre dopo ulteriori 60 giorni).

Minaccia, che tuttavia più che far paura crea un po'di confusio-

ne, dato che avendo le giunte regionali adottato norme spesso

più avanzate rispetto a quella "quadro", ora c'è bisogno di ve-

rificare la compatibilità tra vecchie normative locali e "Piano cit-

tà".

Difficile credere che a queste condizioni, i privati (proprietari o

investitori che siano) si possano sentire spronati ad aumentare

la volumetria del proprio immobile puntando sull'ecosostenibi-

lità o ad investire nel raggiungimento dell'auspicata riqualifica-

zione delle molte aree degradate che costellano le città italia-

ne.

Emilia Romagna

Decisamente perplesso di fronte al decreto anche l'assessore re-

gionale all'urbanistica dell'Emilia Romagna Giancarlo Muzza-

relli; che fa notare come agli enti locali farebbe comodo un au-

mento degli incentivi, piuttosto che un discutibile decreto leg-

ge. La normativa della nostra regione ha anticipato di un paio di

anni le linee guida nazionali, già il testo del 2009 stabilisce in-

centivi volumetrici (+50%) e altre forme di premialità progres-

siva (delocalizzazione dell'intera cubatura) in base ai livelli pre-

stazionali raggiunti, in modo da promuovere la riqualificazione

urbana e a disincentivare il consumo del suolo. A differenza di

quanto previsto dal Dl però, le modalità di attuazione (percen-

tuali di ampliamento, destinazione d'uso ecc.) sono scelte auto-

nomamente dai comuni in base alle differenti specificità. Pro-

prio questa decisione di lasciare l'ultima parola ai comuni po-

trebbe essere in contrasto con la linea espressa nel decreto leg-

ge, ma da Bologna non c'è la minima intenzione di tornare sui

propri passi a discapito di una legge che la giunta considera mi-

gliore del decreto, proprio in virtù del principio che la valutazio-

ne della situazione non debba arrivare dall'alto.

Solo Toscana e Basilicata devono adeguarsi

Piano Città,decreto in ritardo:regioni già pronteLe regioni a statuto ordinario hanno tempo peruniformarsi fino al 14 luglio, ma in 12 casi su 15le loro normative prevedevano già i meccanismicontenuti nel provvedimento

effi

cien

za e

ner

get

ica

EDILIZIA PIACENTINA 27

“E' un pezzo della nostra storia che ri-

prenderà vita, offrendosi come ele-

mento portante del sistema cultura-

le e turistico della Valdarda. Era un desi-

derio coltivato da anni dai fiorenzuolani.

Ora comincia a realizzarsi, in un connubio

perfetto: sarà un museo che potrà accoglie-

re i macchinari storici e l'archivio cartaceo

della Tipografia Marchi e sarà un caffè let-

terario, un luogo offerto all'incontro e alla

c o mu n i c a z i o n e " .

Il "sito" in questione è l'ex gasometro di

Fiorenzuola, uno dei luoghi storici della

città, un'area di archeologia industriale di

fine '800, che ora, finalmente, potrà essere

recuperata. E le parole entusiastiche sono

quelle dell'ex assessore all'urbanistica e

riqualificazione urbana del Comune di

Fiorenzuola, Carla Danani, la quale ha la-

vorato in prima linea al progetto che se, da

una parte, a Fiorenzuola, restituirà ai citta-

dini un pezzo del loro paese in una veste

completamente nuova, consentirà anche

di recuperare altre bellezze naturalisti-

che, storiche e culturali della Valdarda,

precisamente a Lugagnano (capofila del

progetto), Carpaneto e Morfasso. Sono

questi, infatti, i quattro Comuni piacentini

che hanno partecipato, con il progetto - ri-

velatosi vincente - "Valdarda: cultura e ar-

te dalla via Emilia all'Appennino", al ban-

do nazionale Arcus, per poi essere premia-

ti con un finanziamento di 500 mila euro.

Una somma che permetterà alla cordata di

Comuni di portare avanti, per stralci, i per-

corsi progettuali previsti e messi in cam-

p o.

"Il bando ha premiato le buone idee pro-

gettuali e lo stile di lavorare insieme", ha

commentato Danani, spiegando il "modus

operandi" delle Amministrazioni locali

coinvolte. "Abbiamo lavorato in squadra,

come sanno fare istituzioni moderne e ca-

paci, pensando al sistema Valdarda. E' un

sistema che va dal Po all'Appennino: per

questo alcuni anni fa avevo costruito, con i

Comuni dalla via Emilia al Po, il progetto

europeo Terre Traverse/Translands - ha os-

servato - Poi nel 2009 ho cominciato a co-

struire questo progetto dalla via Emilia al-

l'Appennino; abbiamo raccolto molti frut-

ti e imparato a lavorare insieme". "In occa-

sione dell'ultimo bando era giusto che Lu-

gagnano fosse il capofila, perché è il Comu-

ne più baricentrico nel territorio interes-

sato dal progetto, ed è stato anche un modo

per dire che non ci sono comunità gregarie,

si è tutti coprotagonisti" ha aggiunto l'ex

assessore, ringraziando, insieme ai colle-

ghi dei Comuni coinvolti ed al personale

degli Uffici tecnici comunali, anche don

Lusignani, che alla data di presentazione

del progetto era parroco a Morfasso, e l'o-

norevole Emerenzio Barbieri.

Il progetto, che è stato presentato ad aprile

2010, è stato approvato il 13 dicembre del-

lo scorso anno. E tramite i contributi Arcus

(che riguardano il 2012) il capoluogo della

Valdarda potrà finanziare il primo stralcio

funzionale del progetto-recupero dell'ex

gasometro, che, situato in una posizione

strategica e baricentrica (tra la stazione

ferroviaria e il centro storico), si inserisce

nel tessuto urbano proponendosi come

nuova cerniera urbana e nuovo spazio pub-

blico per la città.

Il progetto di risanamento coinvolge l'inte-

ra area prevedendo, da un lato, il recupero

degli edifici presenti, simbolo di archeolo-

gia industriale di pregio, che saranno de-

stinati a museo e caffè letterario, e, dall'al-

tro, include la sistemazione degli spazi e-

sterni come area verde attrezzata, even-

Fiorenzuola, bando nazionale Arcus

L'ex gasometro diventamuseo e caffè letterario

Nella foto l'ex gasometro

di Fiorenzuola, uno dei luoghi

storici della città: si tratta di un'area

di archeologia industriale

di fine '800 che rinascerà

in veste del tutto nuova

manuela iannottariq

ualificazio

ni

EDILIZIA PIACENTINA28

tuale punto di noleggio biciclette e percor-

si pedonali. L'intervento è, quindi, anche

un ulteriore passo in direzione della riqua-

lificazione di tutto questo ambito cittadi-

no; un intervento, quello riguardante Fio-

renzuola, alla cui stesura ha lavorato, insie-

me agli architetti Elena Trento, Valentino

Zucconi e la geometra Lorenza Ghilardot-

tti, dell'Ufficio Pianificazione del territo-

rio, l'architetto Anna Maestri, che all'epo-

ca della stesura stava svolgendo presso

l'Ufficio un tirocinio formativo.

Come ha spiegato l'architetto Maestri,

"l'intervento progettuale, che è di tipo

conservativo, consiste, oltre che nel re-

stauro degli elementi strutturali caratteri-

stici degli ex edifici industriali (le muratu-

re portanti in mattone a vista, le capriate in

legno alla tedesca, le ciminiere ecc..), nella

valorizzazione dell'impianto tipologico e

spaziale originario". L'edificio principale,

che copre un'area di circa 300 metri qua-

drati, è caratterizzato da una pianta a tre

navate e risulta in buone condizioni stati-

che. La struttura portante della copertura,

composta da antiche capriate lignee alla

tedesca, sarà oggetto di interventi di re-

stauro conservativo e opere di consolida-

mento statico e saranno inseriti, laddove

necessario, elementi di rinforzo struttura-

le di tipo metallico non invasivi, in modo ta-

le da non compromettere la percezione de-

gli spazi interni, ma, al contrario, al fine di

enfatizzare la natura originaria dell'edifi-

cio, ovvero quella "industriale".

Particolare attenzione verrà dedicata an-

che al recupero della muratura in laterizio

pieno, tipico elemento costruttivo di ar-

cheologia industriale; le facciate verranno

lasciate a facciavista e saranno sottoposte

a trattamenti di pulitura e spazzolatura.

Verranno recuperate, inoltre, anche le mu-

rature esistenti, garantendone l'estetica

tradizionale attraverso eventuali introdu-

zioni, nei punti critici, di mattoni pieni si-

mili a quelli in opera, stuccature con malta

idonea colorata in tinta e recupero di tutti

i fregi, cornici, davanzali e spalle esisten-

ti.

Le tre campate parallele, che definiscono

l'edificio, "enfatizzano l'ampiezza e l'al-

tezza degli ambienti - come ha osservato

l'architetto Anna Maestri, fornendoci ul-

teriori dettagli sull'intervento progettua-

le - Il piano terra, dunque, è stato pensato

come area museale per l'esposizione per-

manente degli antichi macchinari e del-

l'archivio cartaceo, con esemplari di mac-

chine tipografiche tuttora funzionanti e

stampe di inizio secolo, appartenenti alla

famiglia Marchi".

Nella navata centrale è previsto un soppal-

co di circa 40 metri quadrati da destinare

ad emeroteca. La struttura del soppalco si

prevede possa essere in metallo con assito

ligneo per garantire un inserimento nell'e-

dificio conforme alla vocazione architetto-

nica originale. Ma il piano terra ospiterà

anche un caffè letterario che possa essere

EDILIZIA PIACENTINA 29

utilizzato sia in relazione al museo, sia co-

me punto di ritrovo o luogo di attività cul-

turali. I servizi igienici con doppio ingres-

so, dall'area museale e dall'esterno, po-

tranno essere utilizzati anche in caso di

chiusura dell'edificio nella sua parte mu-

seale, in occasione, ad esempio, di eventi

culturali all'esterno, ad orari diversi ri-

spetto a quelli di apertura dell'edificio

s t e s s o.

"L'esterno, di circa 1400 metri quadrati,

accoglie diverse funzioni - continua Mae-

stri- che caratterizzano il nuovo spazio pub-

blico come area di passaggio grazie ai per-

corsi pedonali che verranno realizzati a

collegamento tra viale Vittoria e viale Cai-

roli, di sosta grazie alla presenza del verde

attrezzato, ma anche di ritrovo, grazie non

solo alla presenza del caffè letterario". È

previsto, infatti, anche il recupero del vec-

chio "recipiente" del gas con le caratteri-

stiche valvole a colonna, ossia la tipica

struttura in ferro a base circolare presente

negli antichi gasometri. Tale struttura, tra-

mite un intervento di riconversione, potrà

essere adibita a piccolo teatro all'aperto

per letture o rappresentazioni.

A sinistra, l’architetto Anna Maestri

A destra, una foto d’epoca

della Tipografia Marchi

A pagina 28, il retro dell’ex gasometro

EDILIZIA PIACENTINA30

Reti di impresa, sistemi consortili,

ATI: per fare global service o per

avere le dimensioni per affronta-

re mercati più vasti e cogliervi le deside-

rate opportunità. Anche in tempi di crisi

stipulare alleanze e' una delle soluzioni

che può rimettere al centro le imprese,

anche quelle che maggiormente soffro-

no: chi e' difficoltà, chi e' più piccolo, ha

meno risorse, meno qualità, meno compe-

tenze, meno opportunità, può, facendo

rete, tentare un rilancio valorizzando gli

asset rimasti competitivi. In questo con-

testo, la fiscalità di vantaggio può essere

il fattore decisivo per vincere le inevitabi-

li remore e promuovere davvero la coope-

razione tra imprese, di per sè portate alla

concorrenza. Ed è appunto ora di bonus fi-

scale. Dal 2 al 23 maggio è stata aperta la

finestra telematica per ottenere lo sconto

fiscale così come previsto dal provvedi-

mento 2011/31139 emanato dall'Agenzia

delle Entrate il 14 aprile scorso. Gli ele-

menti essenziali che devono ricorrere so-

no aver sottoscritto un "contratto di re-

te", una nuova forma giuridica nata nel

2009 (legge "sviluppo" del 2009 e finan-

ziaria 2010), differente dal raggruppa-

mento temporaneo di imprese e dal con-

sorzio, per consentire all imprese di svi-

luppare network mantenendo l'indivi-

dualità ma regolando i rapporti giuridici

derivanti da una collaborazione stabile

basata su obiettivi strategici. In pratica il

contratto di rete è uno strumento di utile

cooperazione fra piccole e medie impre-

se, le quali attraverso l'unione delle pro-

prie forze e delle rispettive risorse econo-

miche, hanno la possibilità di perseguire

un obiettivo di crescita che, da sole, non a-

vrebbero potuto perseguire. Dopo che è

avvenuta la firma del contratto di rete e

l'iscrizione del contratto nel registro im-

prese della CCIAA, per ottenere l'agevo-

Fiscalità di vantaggio, chiave dello sviluppo

Reti di impresa e ATI,l’unione fa il rilancio

sin

erg

ie

EDILIZIA PIACENTINA 31

lazione fiscale i passaggi sono tre: l'asse-

verazione del programma di rete presso u-

no degli organismi abilitati, la costituzio-

ne del fondo patrimoniale comune, e, ap-

punto, la trasmissione telematica all'A-

genzia delle Entrate, che deve avvenire

nel periodo finestra indicato. La misura

fiscale agevolativa consiste in sostanza in

un regime temporaneo di sospensione di

imposta di cui possono fruire gli utili d'e-

sercizio accantonati in un'apposita riser-

va e destinati alla realizzazione di investi-

menti previsti dal programma comune,

purché questo sia stato preventivamente

asseverato. La quota degli utili accanto-

nata e destinata alla realizzazione dell'o-

biettivo comune, sarà dunque esclusa dal

calcolo del reddito imponibile per la du-

rata del contratto medesimo.

Come è comprensibile per avvalersi di un

simile strumento serve anche uno sforzo

culturale perchè un'impresa individuali-

sta in un giorno difficilmente diventera'

impresa a rete. Per questo all'avanguar-

dia nella collaborazione tra imprese è

l'imprenditoria cooperativa che tra fusio-

ni e costituzione di nuove holding sta cer-

cando di superare il nanismo delle entità

che operano nel settore edile, giudicato u-

na delle zavorre che più pesanti del setto-

re. Qui lo strumento del consorzio è giudi-

cato tradizionalmente interessante e van-

taggioso (si pensi a Eureca costituita nel

2008) ma l'attenzione è fissata sulla pros-

sima nascita della holding delle coop Hol-

coa, una società di scopo che sarà uno dei

prossimi protagonisti del mondo delle

concessioni autostradali. In dirittura di

arrivo anche la fusione tra CCC e Consor-

zio Ravennate. "Le reti d'impresa? Stia-

mo valutando anche questo strumento, ha

dichiarato di recente Carlo Zini (Ancpl

Legacoop), ma di fatto le cooperative sono

già reti naturali d'impresa".

EDILIZIA PIACENTINA32

Si chiama "Design for All" (Proget-

tazione per tutti) e significa co-

struire ambienti accessibili, facili

da utilizzare, sicuri e confortevoli per tut-

ti. E' un nuovo modo di affrontare la pro-

gettazione che pone l'uomo al centro del-

l'attenzione - a partire dalle utenze più de-

boli quali disabili, anziani e bambini - e

sancisce il diritto sociale e civile di ogni in-

dividuo di vivere in un ambiente sicuro ed

accessibile per poter svolgere le proprie

attività autonomamente e senza discrimi-

nazioni. "Tutti noi incontriamo difficoltà

quando camminiamo per strada, entria-

mo in un edificio o cerchiamo un luogo al

suo interno: il marciapiede è troppo alto

per spingere una sedia a ruote, le porte so-

no troppo strette per chi ha le stampelle o

troppo pesanti per un bambino o per un

anziano; la segnaletica è spesso confusa e

gli spazi pubblici non sono sempre facil-

mente raggiungibili in tutte le loro parti.

In molti ambienti ci sono ostacoli e barrie-

re che impediscono agli individui di giun-

gere a destinazione in perfetta autono-

mia, specialmente le persone con disabili-

tà, o con limitata capacità motoria, senso-

riale (visiva o uditiva) o di apprendimen-

to. Accessibilità significa possibilità per

tutti di avere equità di accesso all'ambien-

te costruito". Parole dell'architetto pia-

centino Mitzi Bollani, tra i massimi rap-

presentanti al mondo del "Design for All"

(DfA): suo il progetto di DfA per Palazzo

Belliard (2003) a Bruxelles (sede del Cese,

Comitato economico e sociale europeo),

che ha indirizzato l'Europa verso la politi-

ca dell'accessibilità dei nuovi edifici. I-

deatrice, promotrice ed esperta di "Desi-

gn for All", Mitzi Bollani ha condotto - in

qualità di vicepresidente del Gruppo di e-

sperti nominati dall'Ue - il rapporto "2010

- Un'Europa accessibile per tutti", "il pri-

mo documento europeo che chiede - spie-

ga l'architetto Bollani - che tutto l'ambien-

te costruito sia progettato in modo da assi-

curarne la piena accessibilità, salute e si-

curezza, indipendentemente dal proprio

stato fisico, di salute, culturale e sociale

delle persone". In Italia il DfA nasce con il

"Progetto di Accessibilità e mobilità pe-

donale per tutti nel centro storico di Geno-

va" (Civis Ambiente - 1994) firmato dal-

l'architetto piacentino: "Abbiamo realiz-

zato passerelle aeree tra un edificio e l'al-

tro, ricavato ascensori e funicolari, svilup-

pato percorsi coperti negli edifici pubblici

di maggiore pregio, reso i mezzi di traspor-

to efficienti, ecologici e accessibili e spo-

stato le fermate della metropolitana per

creare connessioni internodali con gli al-

tri trasporti".

Com'è Piacenza dal punto di vista dell'ac-

cessibilità?

Piacenza - come del resto molte città italia-

ne - presenta problematiche dettate dal

mancato sviluppo di una coscienza collet-

tiva dell'accessibilità. Accade spesso che

si voglia preporre una soluzione ad un pen-

siero: sulla carta esistono km di piste cicla-

bili ma in realtà esse non sono conformi al

Codice della Strada che dà indicazioni

precise sulle larghezze, sulla segnaletica e

sulla continuità dei percorsi. La pista ci-

clabile è un percorso continuo anche negli

attraversamenti e ben evidenziato negli

attraversamenti, che non può scomparire

all'improvviso né presentare ingombri sul

tragitto come pali, cassonetti o alberi, co-

me accade da noi. A Piacenza, anche in

nuove realizzazioni si costruiscono mar-

ciapiedi stretti come se tutti dovessero an-

Mitzi Bollani, l’accessibilità migliora l’Europa

“Design for All”: la personaal centro della progettazione

francesca gazzola

Sopra e a pagina 33 in alto,

il Progetto Apsp Val di Fassa

"Giardino d'Inverno"

a pagina 33 in basso, il MimmaMà

Point presso Il Gigante

a Castano Primo (MI)

arch

itet

to d

el m

ese

EDILIZIA PIACENTINA 33

dare in fila indiana. Direi che manca anco-

ra una visione di insieme che indirizzi la

progettazione verso l'accessibilità per tut-

ti.

Palazzo Belliard a Bruxelles: quali le criti-

cità affrontate?

Il progetto originario non garantiva l'ac-

cessibilità: poco era stato fatto e solo dal

punto di vista del visitatore. Non era stato

assolutamente previsto un percorso facili-

tato in caso di soccorso per raggiungere

l'ambulanza o un progetto adeguato per la

gestione delle emergenze in caso di incen-

di commisurato alle capacità fisiche, sen-

soriali e mentali delle persone che doves-

sero trovarsi nell'edificio. Sono intervenu-

ta nel reparto di caffetteria e self-service

realizzando disegni sui vetri in modo da

rendere percepibile la loro presenza, ho

reso totalmente accessibili altri ambienti

di lavoro quali cabina interpreti, tipogra-

fia e sale conferenze, senza modificare il

budget previsto e innalzando il valore del-

la offerta in quanto l'intervento ha garan-

tito facilità d'uso, diminuzione del rischio

incidenti e garanzia di non discriminazio-

ne del personale in caso di temporanea o

permanente disabilità.

Quali le proposte avanzate per "Un'Euro-

pa accessibile a tutti"?

Prima fra tutte, la creazione di un quadro

normativo efficace: la legislazione dei vari

Paesi europei è ampiamente diversificata

in materia di accessibilità. Abbiamo pro-

posto la costruzione di una rete di "centri

di informazione sull'accessibilità" per dif-

fondere i principi di DfA. Siamo interve-

nuti sui componenti dell'edilizia chieden-

do che tutti gli edifici siano progettati e co-

struiti in modo che tutti i possibili utenti

riescano ad utilizzarli con facilità e sicu-

rezza. Abbiamo richiesto - tra le tante pro-

poste - l'esecuzione di una "Perizia di ac-

cessibilità" durante la fase di progettazio-

ne dei luoghi di lavoro; requisiti relativi al

DfA nelle gare d'appalto degli enti pubbli-

ci; sovvenzioni alle aziende per incorag-

giare le costruzioni di ambienti accessibili

e la diffusione di una maggiore consapevo-

lezza dell'accessibilità a partire dalle

scuole, per sviluppare una coscienza criti-

ca nei ragazzi.

I destinatari a cui si rivolge il DfA non sono

solo le persone con disabilità ma tutti colo-

ro che vivono nella società e che hanno di-

verse richieste o capacità prestazionali.

Ricordiamoci che l'età media della vita si è

innalzata: oggi l'anziano è ad un livello cri-

tico di autonomia ed autosufficienza e ciò

implica una maggiore assistenza, struttu-

re appropriate e maggiori costi. Con il DfA

possiamo assicurare agli anziani maggiore

indipendenza senza incrementare i costi

attraverso l'azzeramento delle "barriere"

e degli ostacoli. E' proprio sulla base di

EDILIZIA PIACENTINA34

questa metodologia ho definito i requisiti

necessari alle le Rsa del Trentino

(2004-2005) . Il risultato fu estremamente

soddisfacente: cresceva la qualità e l'ac-

cessibilità del servizio mentre i costi - sia

immediati che nel lungo termine - si abbas-

savano progressivamente.

Segue questa direzione anche il nuovo

progetto per la APSP della Val di Fassa.

Ci anticipi le priorità.

Intendo progettare un nucleo Alzheimer

con strategie innovative capaci di garanti-

re un alto livello di benessere psicofisico

dei diversi ambienti annullando la perce-

zione di "struttura assistenziale" e rag-

giungendo quella intimo-familiare. Inten-

do promuovere una nuova concezione di fi-

sioterapia da svolgere in un ambiente di

vita più sicuro e coadiuvante per le perso-

ne con deficit cognitivo. A tale proposito

sto lavorando alla riorganizzazione degli

spazi comuni di socializzazione e di sollie-

vo con l'inserimento di un "Giardino d'In-

verno" come percorso riabilitativo e di o-

rientamento temporale attraverso la cura

e l'osservazione della crescita e trasforma-

zione delle essenze vegetali inserite nel

giardino d'inverno come aiuto alla perce-

zione temporale del susseguirsi delle sta-

gioni.

In alto, l’architetto Mitzi Bollani

A lato, due immagini di “Giano”:

la sedia per i creativi che accoglie

comodamente in diverse posizioni d'uso

Architetto, artistae designerArchitetto, artista e designer, MitziBollani è tra i massimi rappresen-tanti al mondo di "Design for All"(Design per tutti). L'architetto pia-centino ha una lunga e prestigiosaesperienza internazionale nel cam-po dell'accessibilità per tutti, dellasicurezza e gestione delle emer-genze in presenza di bambini, per-sone con disabilità e anziani. Il suoimpegno professionale si sviluppanella costante ricerca delle qualitànecessarie a determinare il benes-sere psico-fisico dei suoi clienti co-niugando sempre gli aspetti fun-zionali con quelli estetico-artistici.L'architetto Bollani è consulentedal 1985 della Commissione delleComunità europee, della Regione

Emilia Romagna(1988-1990); diEuCAN (Euro-pean Concept ofAccessibilityNetwork) dal1998; di EDF (Eu-ropean Disabili-ty Forum) dal2002, di EBU(European BlindPeople) dal2002, della Pro-

vincia Autonoma di Trento dal2004-2006. Nel 2010 ha condotto -in qualità di vicepresidente - il rap-porto europeo "2010 - L'Europaper tutti", documento fondamen-tale dell'Anno europeo delle per-sone disabili" da cui è nata la COM650 con la quale il "DfA" (Designfor All) è stato ufficialmente a-dottato dall'UE. Mitzi Bollani è sta-ta coordinatrice e capo progetto in"Civis Ambien-te - Mobilitàpedonale ac-cessibile alcentro storicodi Genova"(1994-1996).Nel 2003 ha re-datto il pro-getto DfA diPalazzo Bel-liard a Bruxel-les, sede delCese (Comitato economico socialeeuropeo).Nel 2008 fonda Leura srl, aziendache realizza prodotti innovativi ca-ratterizzati dai valori del DfA: ac-cessibilità, usabilità, confort, salutee sicurezza: nascono "Nidondolo"(gioco interattivo ed educatico checrea integrazione spontanea tratutti i bambini abbattendo le di-versità fisiche e sensoriali); "Gia-no", la sedia per i creativi e "Mim-maMA'", la poltrona per le neo-mamme.

EDILIZIA PIACENTINA 35

MimmaMA’: l’unica poltrona pensata per l’allattamento

Nell'ambito del "Design for All"(Design per tutti), il versatile ar-chitetto Mitzi Bollani ha progettato"MimmaMA''", l'unica poltrona co-moda e funzionale pensata appo-sitamente per aiutare la mammanell'allattamento.L'innovativo prodotto ha ricevutonel 2008 il premio "Well Tech ExpoMilano" per l'innovazione e la tec-nologia ed ha avuto un successomondiale enorme: ha conquistatoAustralia, Canada e numerosi paesieuropei. Ha partecipato con suc-cesso al MEDICA di Duesseldorf,all'"Exposanità" di Bologna e al-l'"ICM Triennal Expo and PrimaryCare" a Glasgow; al "Welb/Ilca Con-gress" di Vienna e al "XIII CongresoNational de Matronas" in Alicante.Nel 2008 vince il premio Innova-zione dalla Provincia di Piacenza.Dall'Ospedale di Pistoia - che hasupportato scientificamente il ge-niale progetto firmato nel 2007dall'architetto Bollani - MimmaMA'si è diffusa nei reparti pediatrici diMilano, Viterbo, Cesena, Mestre,Roma, Lugano e Piacenza.L'architetto Mitzi Bollani è, inoltre,promotrice del progetto "Mimma-MA' Point" che prevede la dif-fusione di punti di allattamento inposizioni strategiche della città."L'idea - spiega Bollani - nasce dal-l'ascolto dell'esperienza di nume-rose mamme che riscontravano dif-ficoltà ad allattare in luoghi pub-blici". Scopo di Mitzi Bollani e delsuo staff è infatti la diffusione diMimmaMA' nei luoghi ad alta fre-quentazione di pubblico: aeropor-ti, stazioni, aree di servizio, centricommerciali, hotel, oltre che negliasili e nelle sale d'attesa degli am-bulatori.Piacenza dispone al momento di ununico "MimmaMA' Point" collo-cato all'interno del Centro com-merciale Gotico dal 2009: "la nostrasperanza è veder crescere la rete dipunti di allattamento in città: chi

volesse contribuire al progetto puòpartecipare donando una poltronaMimmaMA' al territorio. Sul sitowww.mimmama.it si trova la reteaggiornata dei punti MimmaMà.

Le caratteristiche: MimmaMA' èprodotta da Leura srl, azienda fon-data dall'architetto Bollani nel2008 avente come "mission" l'a-scolto dei bisogni reali delle per-sone e la ricerca di soluzioni a-deguate al loro soddisfacimento.Subito dopo il parto la mamma è,infatti, molto affaticata: "Mimma-MA' - prosegue Bollani - offre allaneomamma la possibilità di sod-disfare immediatamente le richie-ste del suo bambino permettendoledi sedere comoda, scaricando lamuscolatura del collo, delle spalle edella schiena. La particolare mo-dellazione della seduta allevia dalleferite da parto: il peso del corpo siscarica unicamente sull'appoggiodelle gambe. Gli ampi braccioli fa-cilitano il sostegno del bambinonelle diverse posizioni dell'allatta-mento". Colori e materiali: L'aran-cio e il violetto sono particolar-mente adatti a stimolare le energiee ad evitare la depressione po-st-partum. La poltrona, realizzatain diversi colori, è un DispositivoMedicale dotato di certificazioneCE: è acquistabile in tutte le far-macie.

Chi volesse contribuire al progetto

"MimmaMA' Point" può partecipare

donando una poltrona al territorio

EDILIZIA PIACENTINA36

Dalla Regione Emilia Romagna per i Comuni

Riqualificazioneurbana e concorsi,in arrivo 6,5 milioni

Via libera al bando di selezione per finanziare i Comuni del-

l'Emilia Romagna che sceglieranno le gare e avranno indet-

to concorsi di architettura. L'iniziativa, promossa dall'asses-

sorato all'Ambiente e alla Riqualificazione urbana della Regione,

mette a disposizione 6,5 milioni di euro suddivisi tra 1 mln destinato

ai concorsi e 5,5 mln per contribuire alla realizzazione degli inter-

venti. La forbice dei contributi andrà dai 30 ai 70 mila euro, a secon-

da del numero degli abitanti. I parametri di scelta terranno conto

della qualità urbana e architettonica, paesaggistica, ambientale e

sociale, con un'attenzione particolare alla sostenibilità e alla realiz-

zazione dei progetti. La selezione spetterà a un nucleo di valutazio-

ne appositamente scelto: "Con questo programma la Regione tor-

na a investire nel concorso di architettura per la riqualificazione de-

gli spazi pubblici anche di piccole dimensioni - commenta l'assesso-

re all'Ambiente Sabrina Freda -. In questo modo si promuoveranno

le professionalità migliori presenti sul territorio". Per l'invio delle

domande c'è tempo fino alla scadenza dei novanta giorni successivi

all'uscita del bando. I vincitori saranno annunciati ad ottobre.

IL BANDO IN PILLOLE

Obiettivi: Promuovere gli interventi di sviluppo urbano.

Destinatari: Tutti i Comuni della Regione Emilia Romagna.

Risorse:1 mln di euro per i concorsi e 5,5 mln per la realizzazione o-

pere.

Contributi: Da 30 a 70 mila euro in base al numero degli abitanti.

Scadenze: Termine di 90 giorni a partire dalla pubblicazione del

bando.

ban

di

EDILIZIA PIACENTINA 37

Piacenza: meno bandi, importi più

contenuti e ribassi al limite dell'il-

lecito. È questa la situazione in cui

versa l'edilizia made in Piacenza, secondo

le anticipazioni del "Rapporto 2010" del-

l'Osservatorio regionale dei contratti pub-

blici di lavori, servizi e forniture, pubblica-

te dal Sole 24 Ore.

Secondo i dati raccolti dall'ente emiliano

romagnolo, non solo il numero di gare d'ap-

palto assegnate sul nostro territorio è pas-

santo da 57 a 48, con una riduzione del 16%;

ma l'ammontare complessivo dei lavori

pubblici nella nostra provincia è crollato

addirittura di un terzo (-33,6%) da 107 a 71

milioni di euro. Tradotto: la pubblica am-

ministrazione (il cui intervento è stato in-

vocato da più parti, per provare ad arginare

la crisi investendo a fondo perduto in opere

grandi e piccole) tira il freno e stringe i cor-

doni della borsa, costringendo le imprese

private a una lotta fratricida all'ultimo ri-

basso. Non è un caso se nel 2010 Piacenza si

è conquistata il titolo di reginetta dei ribas-

si emiliano-romagnoli con un appalto ag-

giudicato a con un ribasso del 38%.

Volendo mettere il dito nella piaga, il già

impressionante record registrato dal

"Rapporto 2010" è stato nettamente so-

pravanzato nel corso di quest'anno dalla

gare per la riqualificazione di piazza San-

t'Antonino, vinta dalla ditta piacentina

Cogni con un -46% da guinness dei primati.

Uno "sconto" anomalo, che aveva richiesto

ulteriori approfondimenti da parte di una

commissione comunale per scongiurare il

rischio di infiltrazioni mafiose. La verifica

si è addirittura sviluppata su due riprese,

concludendosi tuttavia con il via libera del-

le autorità e l'assegnazione dell'appalto,

con un risparmio di circa 535mila euro per

le casse comunali.

Una buona notizia per la giunta Reggi, ma

pessima per il mondo dell'edilizia, che non

Studio dell’Osservatorio dei contratti pubblici

Piacenza: meno bandi,importi giù e ribassi extra

dario rigollilavo

ri pu

bb

lici

EDILIZIA PIACENTINA38

soltanto per soppravvivere alla "fame"

della concorrenza si ritrova a lavorare pra-

ticamente a prezzo di costo; ma vede igno-

rare le richieste avanzate da anni dagli Or-

dini di architetti ed ingegneri, che chiedo-

no disperatamente di smetterla di privile-

giare l'aspetto economico rispetto alla

qualità.

A difesa degli enti locali, va considerata u-

na situazione economica quasi tragica e il

fatto che spesso le loro scelte debbano ri-

spettare vincoli troppo rigidi.

Come più volte lamentato dal primo citta-

dino di Piacenza Roberto Reggi, ad esem-

pio, il Patto di Stabilità impedisce alle am-

ministrazioni più virtuose (come la nostra)

di attingere a piene mani dalle casse, co-

stringendo anche i comuni più ricchi a bi-

lanci "lacrime e sangue".

A queste condizioni il rischio, come più vol-

te lamentato dai professionisti dell'edili-

zia, è doppio.

Da un lato si mettono in difficoltà le impre-

se più consolidate, che mantenendo alti gli

standard qualitativi e i livelli di sicurezza,

non riescono ad essere economicamente

competitive con molte piccole ditte che

hanno come parole d'ordine: risparmio e

ve l o c i t à .

Dall'altro, se la priorità delle amministra-

zioni è spendere il meno possibile (sia sotto

l'aspetto progettuale, che sotto quello del-

la messa in opera), va da sé che le soluzioni

adottate dai singoli comuni, difficilmente

brilleranno per qualità urbanistica, in-

fluendo negativamete dal punto di vista e-

stetico e da quello della facilità di fruizione

da parte della cittadinanza.

EDILIZIA PIACENTINA 39

Il territorio di Piacenza è tra le aree

d'Europa più segnate dalla crescente

impermeabilizzazione del suolo (ossia

dalla copertura di esso con asfalto o cemen-

to), con sempre maggiori rischi idrogeologici

- dagli allagamenti urbani alle violente piene

di fiumi e torrenti - e influenze pesanti sull'a-

gricoltura, sulle ultime aree naturali e sul

p a e s a g g i o.

Il dato emerge da uno studio della Commis-

sione Europea sul periodo 2003/2008 e mo-

stra come Piacenza condivida il primato

dell'incremento di urbanizzazione pro capi-

te (circa 9 mq/abitante all'anno) con Parma

e altre sei province italiane (Vercelli, Lodi,

Verona, Campobasso, Matera, Catanzaro),

mentre nel resto del Continente a finire

"dietro la lavagna" sono regioni di Olanda,

Francia, Polonia, Austria, Estonia e Slove-

nia.

Le cifre combaciano con i numeri diffusi

dall'Osservatorio Nazionale sui Consumi di

Suolo (promosso da Legambiente con I-

NU-Istituto Nazionale di Urbanistica e Poli-

tecnico di Milano), che denuncia come il

consumo di suolo sia una delle emergenze

ambientali più gravi. Nella nostra provin-

cia, dal 2003 al 2008 sono stati persi 1629 et-

tari di suolo agricolo e ne sono stati urbaniz-

zati 1269, al ritmo di 7.000 mq al giorno (l'e-

stensione di piazza Maggiore a Bologna).

Non solo: dai dati sui nuovi PSC comunali

approvati o adottati, il trend del consumo di

suolo è addirittura in aumento sia per il re-

sidenziale sia per fini produttivi. I 19 PSC fi-

nora elaborati prevedono infatti nei prossi-

mi 18\25 anni oltre 7 milioni di mq di suolo

urbanizzabile per fini produttivi e oltre 8

per fini residenziali, e mancano ancora al-

l'appello i PSC di Piacenza, Gossolengo, Po-

denzano, Rottofreno e Rivergaro.

Difficile, però, che si possano avverare gli

alti tassi di aumento della popolazione inse-

riti per "giustificare" l'espansione urbana,

dato che la popolazione aumenta solo per il

contributo (peraltro contenuto) degli immi-

grati, che - secondo Legambiente - "hanno

necessità di edilizia sociale più che di villet-

te".

Chiappa (Legambiente):"Come a Los Angeles"

La presidente di Legambiente Piacenza,

Laura Chiappa, rileva che "Nella nostra

provincia si è passati da una media di 173 et-

tari urbanizzati l'anno fino al 2003 a 253 et-

tari all'anno dal 2003 al 2008. Siamo di fron-

te ad uno sviluppo straripante e assoluta-

mente disordinato, una sorta di "Losange-

lizzazione" della nostra pianura con una cit-

tà frammentata lungo tutta la via Emilia e

insediamenti civili, logistica, centri com-

merciali e strade sparpagliati ovunque sen-

za logica, a causa della mancanza di una cor-

retta politica urbanistica delle amministra-

zioni". "Le cause - per la Chiappa - sono la

speculazione fondiaria, la corsa agli oneri di

urbanizzazione da parte dei Comuni (che

cercano di rimpinguare le casse asfittiche) e

il riciclaggio di denaro illecito. Per salvare

quanto resta - chiude la presidente di Le-

gambiente - è necessario rafforzare la legge

regionale 20\2000 e porre ai comuni precisi

limiti all'espansione urbana".

Invertire la tendenza e privilegiare il riuso

del patrimonio edilizio esistente, puntando

sulla "rigenerazione" o riqualificazione,

anche energetica, dei centri urbani esisten-

ti e più degradati o "inefficienti", produr-

rebbe vantaggi ambientali (aria, acqua,

suolo, energia) ma anche di qualità della vi-

ta sociale: diventa quindi importante anche

il ruolo degli enti pubblici.

Cacciatore (Comune):"Suolo, stop consumo

nel PSC che verrà"

Per quanto riguarda la città, "Una scelta del

prossimo Psc - ha annunciato il vicesindaco

Ai primi posti in Europa per consumo di terreno

Piacenza, suoloin via di esaurimento

andrea dossenau

rban

izzazion

e

EDILIZIA PIACENTINA40

Francesco Cacciatore ad un recente conve-

gno Ance a Confindustria - sarà certamente

lo stop al consumo di terreno agricolo.

E' indubbio che a Piacenza, come nel resto

d'Italia, una fetta di patrimonio edilizio è

vecchia o inutilizzata: da qui l'esigenza di ri-

generare o rottamare parti molto ampie del-

la città e renderle conformi alle esigenze di

sostenibilità energetica e ambientale. A tal

proposito dovrà nascere una cabina di regia

forte e con obiettivi pienamente condivi-

si".

Freda (Regione):" C o r t o c i rc u i t o "

Per l'assessore regionale ad Ambiente e Ri-

qualificazione urbana, la piacentina Sabri-

na Freda, "La causa principale del consumo

di suolo è dovuta al fatto che ormai le entra-

te degli enti locali derivano principalmente

da addizionale Irpef e oneri di urbanizzazio-

ne. Le risorse garantite da questi ultimi, se

la crescita è disordinata, vengono però ero-

se dalle spese che il Comune deve poi af-

frontare per portare autobus, strade, illumi-

nazione e raccolta rifiuti nelle nuove aree a-

bitate: si crea così un cortocircuito economi-

co a cui i Comuni possono ovviare solo con

scelte di pianificazione capaci di una visio-

ne più di prospettiva, anche in questo perio-

do di difficoltà". Alle responsabilità che de-

vono assumersi gli enti locali si deve però ac-

compagnare una maggiore sensibilità dei

singoli cittadini: "Finchè hanno mercato

speculazioni edilizie predatorie - aggiunge

la Freda - cambierà ben poco". Altri nodi so-

no di tipo legislativo e politico: "La legge

quadro - ricorda l'assessore regionale - risa-

le agli anni '40, e i tanti strumenti urbanisti-

ci nati in questi anni scontano una fram-

mentazione delle strategie, ma soprattutto

non sempre hanno l'incisività necessaria

per condizionare settori caratterizzati da

forti interessi economici". Uno spiraglio di

luce - per la Freda - viene proprio dalla Re-

gione Emilia Romagna, "che ha riunito nel-

lo stesso assessorato le deleghe ad Ambien-

te e Riqualificazione urbana: un passo avan-

ti importante verso il futuro".

Garetti (Ance):"Passare ai fatti"

Al futuro guarda anche il caposezione Ance

di Piacenza Paolo Garetti, che al convegno

di Confindustria che ha ospitato anche il vi-

cesindaco Cacciatore ha ricordato che "Il

benessere sociale passa anche attraverso u-

na migliore qualità urbanistica, ma oltre

che discuterne occorre cominciare ad agire,

sapendo - e gli esempi virtuosi di Berlino e

Barcellona lo confermano - che si tratta di

un percorso medio/lungo, ma che proprio

per questo richiede di partire presto per

non rimanere con sogni irrealizzati nel cas-

setto".

Bisi (Coldiretti):"Avevamo ragione"

La presentazione del Rapporto 2011 del Cr-

cs (Centro di ricerca sui consumi di suolo) e-

ra già stata l'occasione per lanciare un allar-

me da parte di Coldiretti Piacenza: il presi-

dente Luigi Bisi considera i dati dell'Unio-

ne Europea "Un sigillo di conferma a quan-

to abbiamo segnalato relativamente alla

nostra provincia, dove tra 2003 e 2008 il

6,4% del territorio è stato "conquistato" da

infrastrutture, palazzi e capannoni indu-

striali.

Ogni giorno l'agricoltura perde un'area pa-

ri ad un campo da calcio, ma l'urbanizzazio-

ne selvaggia finirà solo se i Comuni avranno,

oltre agli oneri di urbanizzazione, anche al-

tre forme di alimentazione delle loro casse:

la situazione attuale comporta invece non

solo problemi per le aziende che dal terreno

agricolo possono trarre reddito, ma anche

rischi per l'ambiente e le persone che lo abi-

tano".

Zermani (Bonifica):"Riscoprire valori"

"Viviamo quotidianamente le spine di que-

sta realtà - conferma Alberto Zermani, pre-

sidente del Consorzio di Bonifica - tuttavia

le eccessive sollecitazioni del sedime e i pro-

blemi degli ultimi 10 anni hanno avuto an-

che un effetto positivo, mostrando come lo

sgrondo idrico vada considerato sull'intero

contesto del bacino, ridando peso alle valu-

tazioni del Consorzio e spingendo nella di-

rezione del recupero della prevenzione, del-

la buona pianificazione, della buona costru-

zione e della sicurezza idraulica. Sono que-

sti i valori - tramandatici da chi c'era prima

di noi - che dobbiamo riscoprire dopo troppi

anni di speculazione".

EDILIZIA PIACENTINA 41

Prosegue di gran carriera la caval-

cata della sede piacentina del Po-

litecnico di Milano verso il tra-

guardo di Polo internazionale. Dopo

l'entusiasta conferma dell'esperienza

della Summer School, l'ultimo obiettivo

raggiunto si chiama Piacenza.fr, impor-

tante workshop che quest'anno si è svi-

luppato sull'antico tracciato della via

Francigena, che ha visto la collaborazio-

ne tra 180 studenti della Ecole Nationa-

le Supérieure de Marseille e 40 studenti

della Scuola di Architettura e Società,

Polo territoriale di Piacenza. A coordi-

nare i 40 progetti sviluppati dai gruppi di

lavoro dei ragazzi, professionisti di fama

e docenti francesi, italiani, spagnoli e

svizzeri. Il risultato degli impegni profu-

si dal Politecnico (sede di Piacenza) e

dall'Ordine degli Architetti, è stato un a-

telier internazionale (unico esempio in

Italia) di eccezionale importanza, che ol-

tre a portare la nostra città verso un rico-

noscimento internazionale, apre la stra-

da a numerose collaborazioni con altre

scuole o con grandi eventi. Una delle sfi-

de più importanti raccolte dall'ateneo di

via Scalabrini, è infatti quella di riuscire

ad essere nel 2013 a "Marsiglia capitale

della cultura". Un evento di importanza

capitale che proietterebbe la facoltà di

architettura piacentina su uno dei più

importanti palcoscenici europei. Anche

per poter rispondere "Presente!" a que-

sto fondamentale appuntamento, la col-

laborazione con il polo universitario di

Marsiglia si fa sempre più serrata, tanto

che, se è molto probabile che anche il

prossimo anno verrà sviluppato qualche

progetto comune (ma non solo, dato che

le voci di collaborazioni con Barcellona e

Grenoble sono sempre più insistenti), è

quasi certo che dal prossimo anno il do-

cente marsigliese Hervé Dubois si tra-

sferirà per almeno sei mesi nella nostra

città diventando a tutti gli effetti un do-

cente del Politecnico. Tra i punti di forza

più spendibili della nostra città il suo es-

sere per storia, tipo di urbanistica e di-

mensioni, un laboratorio perfetto su cui

applicare le conoscenze acquisite in lun-

ghi anni di studio. Non è un caso che al-

cuni dei più importanti lavori di riquali-

ficazione urbana della Piacenza del nuo-

vo millennio siano diventati ufficio pre-

diletto degli architetti inerba e dei loro

prof, dalla Cavallerizza che ha ospitato il

workshop Piacenza.fr, all'Urban Cen-

t e r.

Summer School,Piacenza città aperta

Dal 6 al 23 settembre la nostra sarà una O-

penCity, in cui laureandi, laureati e dotto-

randi in architettura o ingegneria si con-

fronteranno sul tema: "Abitare" la strada

- paesaggi e spazi pubblici nei luoghi delle

infrastrutture metropolitane. I due assi

individuati come luoghi della sperimen-

tazione progettuale hanno caratteri tipo-

logici e tecnologici molto diversi: il tratto

autostradale e l'asse della via Francige-

na, che attraversa il centro cittadino in u-

Nella sede cittadina da tutta Europa

Politecnico di Piacenza,respiro internazionale

dario rigolliin

con

tri

EDILIZIA PIACENTINA42

na successione di spazi pubblici, luoghi

della cultura, del commercio e della resi-

denza. La Summer School piacentina (ad

oggi unica in Italia) raccoglie la fiducia

del Politecnico d Milano (che con un mag-

giore investimento permette alla sede di-

staccata di ridurre la quota di iscrizione)

ritagliandosi un posto di primo piano nel

panorama nazionale, ma soprattutto in-

ternazionale. Da quest'anno infatti non

solo le domande di iscrizione superano

nettamente i posti disponibili, ma i ri-

chiedenti provenienti dagli atenei di tut-

to il mondo sono in aumento e potrebbero

perfino superare gli italiani.

Particolarmente interessante anche lo

sviluppo degli incontri "arte/architettu-

ra" che quest'anno porteranno a Piacen-

za Giacomo Poretti (del celebre trio comi-

co: Aldo, Giovanni e Giacomo), il fotogra-

fo Giovanni Chiaramonte, il giornalista

Aldo Grasso e l'artista Velasco Vitali. Che

sia il "primo passo" verso un "Festival

dell'Architettura" made in Pc?

Piacenza-Politecnico...chi ci guadagna?

Il dilemma è quasi amletico: Piacenza è u-

n'opportunità per gli aspiranti progetti-

sti o gli aspiranti progettisti sono un'op-

portunità per Piacenza? Naturalmente la

speranza è quella che un giorno le due co-

se coincidano, ma per ora a prevalere

sembra essere l'interesse degli architetti.

Se infatti a detta dei professionisti la no-

stra città ha tutte le caratteristiche per es-

sere il laboratorio ideale di una scuola di

architettura, l'amministrazione non è an-

data oltre una convenzione in cui è stato

presentato un piano con le aree di mag-

gior interesse per la cittadinanza. Al Poli-

tecnico il compito di mettere al centro di

workshop e convegni gli spazi di maggior

rilevanza urbanistica; al Comune, come

se si trattasse di un concorso di idee, spet-

ta invece la decisione di utilizzare uno dei

progetti sfornati dal Politecnico oppure

no. Insomma, si vedrà, ma ci sono tutti i

presupposti perché a guadagnarci non

siano soltanto gli studenti.

Nella foto, il rendering di uno dei progetti

elaborati dagli studenti francesi durante

il workshop organizzato dal Politecnico

e tenutosi alla Cavallerizza

EDILIZIA PIACENTINA 43

materiali

Roccaraso (L’Aquila), palazzina di sette piani

Edifici in legno,antisismici

e risparmiosi

Il legno in edilizia va sempre più su, e sfonda il

tetto del settimo piano con un condominio an-

tisismico in costruzione a Roccaraso (AQ). La più

alta palazzina in Italia costruita completamente in

legno (grazie alla tecnologia X-Lam) è progettata

dalla ditta romana "Forest" e sarà realizzata in un

tempo stimato di appena 65 giorni lavorativi. Natu-

ralmente l'edificio avrà eccellenti prestazioni di re-

sistenza agli eventi sismici, senza dimenticare le ca-

ratteristiche di risparmio energetico. Infatti a tutte

le 24 unità abitative che lo comporranno, grazie al-

l'isolamento a cappotto saranno garantiti i migliori

standard energetici, quelli della classe A. L'investimento del commit-

tente Ge. Im. Ammonta a 4,5 milioni di euro di cui 1,5 per la messa in

opera della struttura portante. Il dato veramente

sconvolgente tuttavia, sono le invidiabili caratteri-

stiche di stabilità, dovute alla combinazione tra i

singoli elementi in legno e le particolari connessio-

ni meccaniche adoperate per realizzare la struttura

portante, che consentono una concreta applicazio-

ne del principio progettuale di gerarchia delle resi-

stenze. Questa preserva l'edificio dai meccanismi di

collasso per rotture fragili, in presenza di un evento

sismico potenzialmente distruttivo.

Si garantisce così il raggiungimento di elevate pre-

stazioni di resistenza, grazie all'uso di un materiale

performante e leggero che permette di lavorare con masse sismiche

-ai vari livelli- assai contenute.

EDILIZIA PIACENTINA44

P ro g e t t i s t ion line.A rc h i t e t t isvendesi?I minimi tariffari sono stati aboliti e i

professionisti possono farsi pubblicità.

Se a ciò si aggiunge la potenza e l'ac-

cessibilità pressochè gratis di internet, il

fenomeno delle mini parcelle sul web è

presto spiegato. Vuoi con siti specifi-

camente dedicati, vuoi utilizzando siti di

social network come Groupon, anche in

Italia (ma ha ancora senso fare rife-

rimento a un mercato nazionale?) il

fenomeno delle microconsulenze per

farsi conoscere e agganciare nuovi clien-

ti inizia ad essere rilevante, come se-

gnala il Sole 24 ore in "Progetti e

Concorsi", di maggio. Non tutte positive

le reazione dei 140.000 architetti ita-

liani, delle facoltà di architettura, delle

tante associazioni, istituti, circoli, che si

occupano della scienza di Vitruvio. A

Roma l'Ordine degli architetti è inter-

venuto con una reprimenda che ha

intimato a una giovane professionista di

togliere gli annunci on line per vio-

lazione dell'ordine deontologico. E lei

ha obbedito. "Si rammenta, si legge sul

sito dell'Ordine della capitale come, no-

nostante la nota abolizione dei minimi

di tariffa, restano comunque pienamen-

te vincolanti per l'iscritto l'Art.8 delle

norme deontologiche (per l'iscritto qual-

siasi forma di libera e leale competizione

si basa esclusivamente sulla qualità del

suo lavoro nel rispetto dei diritti dei

blo

ck n

ote

s

colleghi), l'Art. 17 (L'iscritto deve evitare

ogni forma di accaparramento della

clientela mediante espedienti di qual-

siasi tipo contrari alla dignità profes-

sionale) e l'Art. 34 (L'iscritto deve evitare

ogni forma di illecita concorrenza nei

riguardi dei colleghi), e che ai sensi

dell'art. 57 delle stesse norme "ogni

infrazione relativa ad incompatibilità,

concorrenza sleale, (…) e comunque in

grado di arrecare danno materiale o

morale a terzi, comporta la sanzione

della sospensione fino a tre mesi". Al

fine di prevenire violazioni delle norme

deontologiche, in caso di dubbio in-

terpretativo da parte degli iscritti, l'Or-

dine di Roma invita gli stessi, prima di

intraprendere iniziative che possano

comportare azioni sanzionatorie, a ri-

chiedere sempre alla Commissione

Deontologica dell'Ordine un parere pre-

ventivo. L'esito della vicenda? Le com-

petenze giuridiche degli architetti ri-

sultano sempre più sollecitate.

EDILIZIA PIACENTINA 45

Stati Generali delle Costruzioni

Priorità: sostenerela sostenibilità

Sabato 14 maggio, a due anni esatti dalla loro fondazione, gli Stati

Generali delle Costruzioni si sono riuniti a Roma presso la Sala Bi-

blioteca del Maxxi e hanno stilato un elenco di priorità sul quale

intendono promuovere iniziative su cui coagulare il consenso da parte

delle istituzioni, della politica e della società civile.

Gli Stati Generali delle Costruzioni, cui partecipano le associazioni im-

prenditoriali, gli immobiliaristi, i sindacati e le cooperative, si impe-

gnano a promuovere un salto culturale indispensabile per garantire la

tutela dei valori di vivibilità nelle città italiane e, nello stesso tempo, av -

viare un programma di sviluppo infrastrutturale solidale e sostenibile,

dando finalmente avvio a un progetto città che punti a un serio pro-

gramma di riqualificazione e rigenerazione dei centri storici e delle

periferie urbane che non appare più rinviabile.

In un documento, sono stati dettagliati i punti qualificanti di un nuovo

approccio al costruire:

- Il territorio e le città sono patrimonio di tutti e come tali vanno con-

servati e opportunamente tutelati.

- Avere abitazioni ed edifici di qualità, a costi sostenibili e a basso im-

patto energetico è un diritto di tutti e una necessità della collettività

- Avere in città efficienti e dotate di servizi pensati per i cittadini è un

elemento imprescindibile per la qualità della vita.

- Senza cantieri sicuri e gestiti nel rispetto delle regole non può esistere

un'edilizia di qualità e realmente sostenibile.

- Il settore delle costruzioni è uno dei settori portanti del Paese che de-

ve essere sostenuto e incentivato.

- L'obiettivo di tutta la categoria coesa e compatta è fare un salto im-

portante di qualità che deve coinvolgere tutti.

- In un periodo di crisi, con imprese più permeabili alla criminalità or-

ganizzata e al fenomeno del lavoro sommerso, gli strumenti di lotta

all'illegalità devono essere ancora più efficaci.

- Senza un vero programma infrastrutturale, fondamentale per lo svi-

luppo e la coesione del territorio, il nostro Paese non potrà essere com-

petitivo.

- Senza formazione e senza opportune garanzie di tutela delle profes-

sionalità non si può assicurare alcuna qualità delle opere e degli edifici

realizzati.

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ntri

EDILIZIA PIACENTINA46

LLLeee ppprrrooossssss iiimmmeee ssscccaaadddeeennnzzzeee fff iii ssscccaaa lll iii

6 Luglio 2011 - Mercoledì

Irpef - Versamento a saldoe prima rata accontoUltimo giorno per i versamenti relativi alladichiarazione dei redditi Mod. Unico 2010delle persone fisiche e delle società dipersone che applicano gli studi di settore,concernenti l’Irpef a saldo per il 2010 ed inacconto (ovvero in unica soluzione) per il2011.

Cedolare seccaUltimo giorno per il versamento dellaprima rata relativa alla cedolare secca perl'anno 2011.

16 Luglio 2011 - Martedì

Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento da partedel condominio delle ritenute fiscali e deicontributi previdenziali e assistenziali re-lativi a dipendenti, lavoratori autonominonché a contratti di appalto, con ri-ferimento al mese di giugno 2011.

Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da partedel condominio della rata delle addizio-nali regionale e comunale all’Irpef trat-tenute ai dipendenti sulle competenze digiugno 2011 a seguito delle operazioni diconguaglio di fine anno nonché per ilversamento della rata dell’acconto del-l’addizionale comunale all’Irpef 2011 trat-tenuta ai dipendenti sulle competenze digiugno 2011; ultimo giorno, inoltre, per ilversamento in unica soluzione delle pre-dette addizionali trattenute, sempre sullecompetenze di giugno 2011, a seguito dicessazione del rapporto di lavoro.

1 Agosto 2011 - Lunedì

Tosap - Versamento rataUltimo giorno per il versamento dellaterza rata (se l’importo complessivamentedovuto è superiore a 258,23 euro) dellatassa occupazione spazi e aree pubbliche.

22 Agosto 2011 - Lunedì

Trasmissione dichiarazionesostituti d’impostaUltimo giorno per la presentazione daparte del condominio - da effettuarsi pervia telematica - della dichiarazione deisostituti d’imposta (Mod. 770 semplifi-cato) relativa all’anno 2010.

Presentazione Quadro ACUltimo giorno per la trasmissione tele-matica - da parte degli amministratori dicondominio - del Quadro AC, relativo allacomunicazione annuale all’Anagrafe tri-butaria dell’im-porto complessivo dei benie dei servizi acquistati dal condominionell’anno 2010 nonché dei dati identi-ficativi dei relativi fornitori.

Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento da partedel condominio delle ritenute fiscali e deicontributi previdenziali e assistenziali re-lativi a dipendenti, lavoratori autonominonché a contratti di appalto, con ri-ferimento al mese di luglio 2011.

Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da partedel condominio della rata delle addizio-nali regionale e comunale all’Irpef trat-tenute ai dipendenti sulle competenze diluglio 2011 a seguito delle operazioni diconguaglio di fine anno nonché per ilversamento della rata dell’acconto del-l’addizionale comunale all’Irpef 2011 trat-tenuta ai dipendenti sulle competenze di

luglio 2011; ultimo giorno, inoltre, per ilversamento in unica soluzione delle pre-dette addizionali trattenute, sempre sullecompetenze di luglio 2011, a seguito dicessazione del rapporto di lavoro.

IMPOSTA DI REGISTRO

REGIME IRPEFI nuovi contratti di locazione di beni im-mobili devono essere registrati entro 30giorni dalla stipula, presentando all’ufficiodelle entrate, oltre all’atto, l’attestato diversamento dell’imposta, ovvero avvalen-dosi della registrazione telematica, diret-tamente o tramite soggetti delegati. Per lecessioni, risoluzioni e proroghe di con-tratti, il versamento deve essere effettuatoentro 30 giorni dal giorno in cui le stessehanno effetto, presentando entro i 20giorni successivi l’attestato di versamento.Per le annualità successive alla prima dicontratti pluriennali, deve essere versatal’imposta entro 30 giorni dall’inizio dellanuova annualità, salvo che non si sia op-tato per il versamento unico per l’interadurata del contratto. Anche per il ver-samento può essere utilizzato il metodotelematico.

REGIME CEDOLARE SECCAI nuovi contratti di locazione di beni im-mobili, per i quali il locatore opti per ilregime fiscale della cedolare secca, de-vono essere registrati, comunicando an-che l'opzione, presentando all'ufficio del-le entrate il modello cartaceo 69 entro 30giorni dalla stipula ovvero avvalendosidella registrazione telematica, diretta-mente o tramite soggetti delegati senzapagamento delle imposte di bollo e diregistro. Per le cessioni, risoluzioni e pro-roghe di contratti, la registrazione e lascelta dell'opzione vanno effettuate pre-sentando all'ufficio anzidetto il modellocartaceo 69 entro 30 giorni dal giorno incui le stesse hanno effetto. Per le annualitàsuccessive alla prima di contratti plurien-nali, finché perdura l'opzione non deveessere versata l’imposta di registro.

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