Edilizia 2 2014

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EDILIZIA PIACENTINA 1

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La ricerca del terreno perduto

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ultime notizie

Ance news pagina 5

i nostri servizi

Lo spread basso fa ripartire i mutui pagina 9Bisotti: “La scommessa è sul recupero dell’esistente” pagina 11“Dissesto idrogeologico, servono più risorse” pagina 14“Scuole, dissesto, città: c’è moltissimo da fare” pagina 17“Expo e San Colombano, Piacenza si apra al mondo” pagina 21Patto di stabilità, arriva una boccata d’ossigeno pagina 25Colore, a Piacenza Expo un’edizione di transizione pagina 27La Via Francigena oggi in un libro del Politecnico pagina 29

Consumo di suolo, l'Italia perde 8 mq al secondo pagina 30

dall’esterno

Coordinatori di sicurezza, l'allarme di Federarchitetti pagina 31

rubriche

Agenda pagina 4Block Notes pagina 32Le scadenze di Confedilizia pagina 34

Edilizia n.2Gli articoli di apertura di questo numerodi Edilizia Piacentina sono dedicati allequestioni relative alla riqualificazionedelle città, alle urgenze dell’ediliziascolastica e alle ferite causate dal dissestoidrogeologico.Su questi temi, promettendo al piùpresto proposte concrete, ha deciso dimuoversi la task force lanciata da Anceed Anci, ma per la complessità deiproblemi in essere occorrerà l’apportoanche di altre forze: sarà, comunque, unaricerca del terreno perduto.

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Architetture

Il nuovo mercatodel Encants di Barcellonadi b720 ArquitectosUna copertura che riflette lacittà all'interno del mercato

È stato inaugurato da poco il nuovomercato del Encants di Barcellona, unodei più antichi e amati mercati dellepulci della città catalana. Il progettoporta la firma dello studio b720 Ar-quitectos di Fermin Vazquez, già autoredi altri prestigiosi interventi come laTorre Agbar progettata con Jean Nou-vel o la Porta Fira Towers con Toyo Ito. Ilprogetto si propone come obiettivoprincipale di mantenere il carattere a-perto e informale dell'attuale mercato.Circa 8.000 mq per un progetto chepunta ad evitare la costruzione di unedificio sul genere dei centri commer-

ciali multilivello.Il risultato è uno spazio commercialecontinuo, con piani leggermente in-clinati che si intrecciano ad anello crean-do un percorso, senza soluzione di con-tinuità, tra i empori e piccoli negozi inun'esperienza simile al passeggiare inuna strada pedonale. Una grande co-pertura, sospesa come una vela, alta

quasi 25 metri, conferisce al mercatoriconoscibilità “urbana”, oltre a pro-teggere rivenditori e utenti dal sole edalle intemperie. La copertura è divisain fasce di larghezza variabile. La parteinferiore è composta da più livelli fram-mentati che diventano un meccanismodi riflessione della città all'interno delmercato.

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Rapporto congiunturale 2014 sull'industriadelle costruzioni in Emilia-Romagna

Il 13 marzo scorso è stato presentato alla stampa il Rapporto

congiunturale sull'industria delle costruzioni in Emilia-Roma-

gna, promosso da Ance Emilia-Romagna e curato dal Centro

Studi dell’Ance.

Lo studio è stato introdotto dal presidente dell'Ance Emilia-Ro-

magna Giovanni Torri ed illustrato da Flavio Monosilio del Cen-

tro Studi dell’Ance.

Il rapporto conferma la crisi in atto nel settore che ha visto in sei

anni una caduta degli investimenti del 30% pari a circa 5 miliardi

di euro. Quasi tutti i comparti di attività hanno registrato flessio-

ni significative: la produzione di nuove abitazioni, in sei anni ha

perso il 55%, l’edilizia non residenzia-

le privata ha segnato una riduzione

del 37%, mentre le opere pubbliche,

hanno registrato una caduta del

36,6%. Solo il comparto della riqualifi-

cazione degli immobili residenziali ha

mostrato una crescita dei livelli pro-

duttivi (+11,7%).

In Emilia-Romagna la contrazione de-

gli investimenti in costruzioni conti-

nuerà anche nel 2014 con una flessio-

ne tendenziale del 2,2% in termini

reali, in rallentamento rispetto agli

anni precedenti.

Anche sotto il profilo occupazionale il

quadro rimane difficile. La perdita di

occupazione nel settore, dall’inizio

della crisi, è molto rilevante: tra il IV trimestre 2008 e il IV trime-

stre 2013 le costruzioni hanno perso 31.900 occupati per un calo

in termini percentuali del 19,2%. Tale caduta è esclusivamente

attribuibile ai dipendenti che si sono ridotti di 33.800 unità

(-35,6%) a fronte di un aumento di 1.800 lavoratori indipenden-

ti (+2,5%).

I dati delle Casse Edili evidenziano, in Emilia-Romagna, un’ulte -

riore contrazione del 9,9% delle ore lavorate nei primi 11 mesi

del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; gli o-

perai iscritti si sono ridotti del 7,4% e le imprese iscritte del 5,9%.

Il trend negativo peggiora le già significative flessioni rilevate

nel quadriennio precedente (ore lavorate -34,1% tra il 2009 e il

2012; operai iscritti -29,2%, imprese -32,2%).

Lo studio prosegue facendo il punto sul significativo raziona-

mento del credito alle famiglie ed alle imprese, sul rischio sismi-

co ed idrogeologico del territorio e sull'andamento dei bandi di

gara per lavori pubblici e del project financing. Completano il

quadro l’analisi della manovra di finanza pubblica per il 2014,

delle risorse dei fondi strutturali e ex-Fas e del problema dei ri-

tardati pagamenti alle imprese, con particolare riferimento al

Patto di Stabilità interno.

Ance e Architetti: bene appello Anci.La riqualificazione è il futuro delle nostre città

Ance e Architetti, da sempre promotori di politiche a tutela del

territorio e contro l’abusivismo, condividono pienamente l’al -

larme dell’Anci sulla proposta di legge del Governo per la salva-

guardia del territorio. La riqualificazione è il futuro delle nostre

città sotto il profilo energetico, ambientale ed economico. E’ il

commento dell’Associazione dei costruttori e del Consiglio na-

zionale degli Architetti in merito alle dichiarazioni del delegato

Anci all’Urbanistica, Andrea Ferrazzi,

sul disegno di legge del Governo sul

consumo del suolo attualmente all’e-

same della Camera.

“Si tratta di un provvedimento condi-

visibile negli obiettivi ma non nei me-

todi utilizzati per raggiungerli” di -

chiara il presidente dell’Ance, Paolo

Buzzetti, " che rischiano di bloccare o-

pere utili e importanti investimenti e-

conomici necessari per la modernizza-

zione e riqualificazione delle aree ur-

bane.”

“Per ottenere la riduzione del consu-

mo di suolo – commenta Leopoldo

Freyrie Presidente del Consiglio Na-

zionale Architetti PPC –bisogna passa-

re necessariamente dal RIUSO delle aree urbanizzate: in assenza

di norme che promuovano effettivamente la rigenerazione ur-

bana sarà impossibile rispondere alle esigenze abitative e sociali

e si bloccherà ogni trasformazione delle città.”

Il testo in esame al Parlamento, infatti, così come formulato, non

contiene norme chiare, non dà certezza del diritto e non incen-

tiva la riqualificazione bloccando indiscriminatamente tutti gli

interventiprevisti dai piani regolatori dei Comunisenza ade-

guati criteri. In questo modo, secondo Ance e Architetti, si met-

tono a rischio investimenti importanti per il territorio, anche e-

steri, che possono essere utili a perseguire gli obiettivi che il Go-

verno stesso ha annunciato come il Piano scuole e il Piano di pre-

venzione contro il dissesto idrogeologico.

Infine l’Ance e il Cnappc sottolineano che la legge deve tutelare

i diritti acquisiti.“Troppo spesso, invece, abbiamo assistito a ri-

mandi a decreti attuativi che, in barba alle scadenze previste, si

sono prolungati per mesi e anni, paralizzando imprese e citta-

dini.”

ultim

e no

tizie

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Eventi

A Milano Solarexpo -The Innovation CloudPiattaforma espositivainternazionale dedicata atutte le tecnologieenergetiche innovative

Dal 7 al 9 maggio 2014 torna a FieraMilano SOLAREXPO - THE INNOVA-TION CLOUD, l’evento dedicato a tuttele tecnologie energetiche low carbone alla loro ‘ibridazione’: dalle rinno-vabili elettriche alle tecnologie per lo storage e le smartgrid, dalla mobilità elettrica alle smart city, dalle rin-novabili termiche all’efficienza energetica in edilizia.L’edizione 2013 ha visto la presenza a Milano di 500aziende e player istituzionali, oltre 31.000 visitatori pro-fessionali e buyer provenienti da 83 paesi europei edextraeuropei, 6.000 partecipanti al programma tecni-co-scientifico.A maggio 2014 seconda tappa del progetto per dotare

l’Italia di una piattaforma multi-tecnologica di rangointernazionale come THE INNOVATION CLOUD, ma al suointerno tutta l’esperienza dell’evento specializzato SO-LAREXPO, che raggiunge il traguardo della 15a edizione, aconferma del suo ruolo di manifestazione irrinunciabileper tutta la business community del solare in Italia.Da sempre i fattori chiave del successo dell’evento sono:specializzazione, approccio trasversale a tutte le tecno-logie energetiche innovative e la loro integrazione, in-ternazionalizzazione, contatti di qualità.SOLAREXPO - THE INNOVATION CLOUD punta a sostenerele imprese anche nella loro proiezione internazionale, eMilano è ovviamente il luogo più adatto a questo scopo.

Grazie anche all’importante programma convegnistico ealla presenza di visitatori professionali italiani ed esteri, lamanifestazione è la sede ideale per comprendere le ten-denze in atto, condividere e rielaborare nuovi modelli dibusiness in un mercato in profonda mutazione, fare net-working di alto livello.Info: www.innovationcloud-expo.comwww.solarexpo.com/

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Concorsi

Revising cinema: contestper un’arena all’apertoConcorso per studenti,neo-laureati e professionistiunder 30 a Catania

L'Associazione per la promozione dellacultura del Giardino e del Paesaggio diValverde (CT) bandisce il 4° concorso diprogettazione rivolto a studenti,neo-laureati e giovani professionisti un-der 30 provenienti dalle facoltà o scuoledi Agraria, Architettura ed Ingegneriadal titolo Revising cinema.Il concorso verte sulla progettazione diun’arena all’aperto che sarà realizzataper consentire lo svolgimento di uncineforum estivo con tema Il Giardinonel Cinema.Il programma prevede la progettazionee realizzazione di un cinema all’apertoche possa ospitare un numero massimodi 60 persone. La realizzazione del pro-getto è parte integrante del concorso edè portata avanti esclusivamente dalgruppo concorrente. L’installazione de-ve avere carattere temporaneo, inquanto permarrà attiva per la duratadella manifestazione estiva Il Giardinonel Cinema. Il budget messo a dispo-sizione dall’organizzazione è di euro600,00. I gruppi di lavoro potrannoscegliere se accettare questa soglia co-me tetto massimo di spesa o se su-perarlo. Qualora le spese preventivatedovessero essere superiori ai 600,00 eu-ro i gruppi hanno la possibilità di cercaredegli sponsor che potranno affiggeredei pannelli pubblicitari di dimensioni50cm x 100cm.Il progetto vincitore riceverà in premioeuro 300,00 ed abbonamento alla rivistaArchitettura del Paesaggio.Iscrizioni entro domenica 4 maggio alleore 24,00, il costo per l’iscrizione di ognigruppo è di 50,00 euro. Le iscrizionirimarranno aperte fino a domenica 1giugno ma il costo di iscrizione per igruppi iscritti in questo secondo pe-riodo sarà di euro 80,00.

Il materiale prodotto dai gruppi devepervenire entro e non oltre giorno 10giugno 2014.La giuria si riunirà entro e non oltregiorno 15 giugno 2014 per scegliere ilprogetto migliore che sarà realizzatoentro e non oltre giorno 10 luglio 2014in occasione del Cineforum estivo.

Concorso di ideeLyda Türck –Città d’opera e d’acquaRiassetto urbanistico dell’areadell’ex Merlettificio Türcka Pinerolo

Il “Concorso di idee Lyda Türck – Cittàd’opera e d’acqua. Area dell’ex Mer-lettifico Türck” è promosso dalla SezionePinerolese di Italia Nostra e nasce dallavolontà di avviare un confronto persollecitare e raccogliere proposte da sot-toporre al Comune di Pinerolo e alleproprietà dell’area dell’ex MerlettificioTürck, al fine di definire un nuovo as-setto urbanistico della zona.Il concorso nasce con il contributo e ilsupporto degli eredi della famiglia Türckche intendono così ridare all’area, cheporta ancora il loro nome, l’immagineche gli compete, fatta di innovazione esviluppo per la città anziché di degrado.Una città – o parte di essa - in cui possanoriconoscersi i valori culturali ed ambien-tali delle “vie d’acqua” uniti all’ope -rosità della migliore tradizione indu-striale di cui i Türck sono stati esempio.

La partecipazione al concorso, in formaanonima, è gratuita ed è consentita apersone fisiche da 18 a 35 anni, inpossesso del titolo di studio diploma dilaurea in architettura, ingegneria, ur-banistica, pianificazione territoriale.I progetti dovranno pervenire impro-rogabilmente entro e non oltre le ore 12del giorno 31 maggio 2014 presso lasede della Sezione Pinerolese di ItaliaNostra.L’esame e la valutazione delle proposteverrà demandata ad apposita Commis-sione giudicatrice, composta dall' arch.Eros Primo (componente designato daItalia Nostra Sezione Pinerolese), prof.arch. Agostino Magnaghi (esperto de-signato dalla famiglia Türck) e dall'arch.Antonio Montanaro (esperto nominatodall’Ordine degli Architetti della Pro-vincia di Torino). L’assegnazione del pre-mio, se attribuito, avverrà in occasione diun evento aperto al pubblico correlato aldibattito sull’area Türck. Al primo clas-sificato è riconosciuto, un premio di euro5.000,00 euro, al secondo un premio dieuro 2.000,00 e al terzo un premio dieuro 1.000,00.

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Curiosità

Expo 2015: viaalla costruzionedi Palazzo ItaliaLa pelle esterna ramificatasarà sintesi e astrazionedell'architettura naturale

Sono iniziati lo scorso 18 febbraio aMilano i lavori di realizzazione del Pa-lazzo Italia, uno dei due spazi che co-stituiscono il Padiglione che rappresen-terà la nostra nazione all'Expo 2015.Palazzo Italia sarà il cuore simbolicodell’intero progetto, destinato a rima-nere anche nel post-Expo, essendo in-dividuato come uno degli edifici per-manenti del Sito che ospiterà l’Espo -sizione universale del 2015.Il progetto esecutivo di Palazzo Italia èstato elaborato dal raggruppamentotemporaneo di imprese costituito da

Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A.,BMS Progetti, Prof. Livio de Santoli, chenel mese di aprile 2013 si era aggiu-dicato il Concorso internazionale di pro-gettazione.

Il Padiglione Italia è costituito da Pa-lazzo Italia e dagli edifici affacciati sulCardo, per un totale di circa 25.000 mqdi spazi espositivi, uffici istituzionali,auditorium e aree eventi.Il progetto di Palazzo Italia interpreta ilTema di Expo Milano 2015 “Nutrire ilPianeta, Energia per la Vita”, decli-nandolo secondo i caratteri peculiaridell’Identità Italiana, da sempre iden-tificata con l’energia che scaturisce dallostare insieme, che vuol dire amicizia,comunità, accoglienza: l’energia dellacomunità è rappresentata dalla Piazzacentrale coperta di Palazzo Italia, cuoresimbolico e partenza del percorso e-spositivo.Il progetto di Palazzo Italia è un rac-conto esperienziale in cui il visitatore siperde a contatto con un’architettu -ra-paesaggio ricca di percorsi densi disuggestioni visive e vibrazioni luminose.Il progetto ricerca, attraverso il disegnodella pelle esterna ramificata, una sin-tesi e un’astrazione che richiamano l’es -senzialità e la naturalezza di alcuneopere di artisti della Land Art, definite“Architetture Naturali”. Palazzo Italiarappresenta a suo modo una “Archi -tettura Naturale”, in cui poetica pro-gettuale e sperimentalità tecnologica sifondono, dando vita ad un organismospettacolare ed energeticamente soste-nibile.

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B uone notizie per chi ha in mente

di chiedere un mutuo vantag-

gioso: l’abbassamento dello

spread ha risvegliato la richiesta, pro-

mettendo di rilanciare anche il merca-

to delle compravendite di case.

Il mercato, infatti, sembra pronto per il

ritorno al confronto delle offerte: come

spesso accade, necessità fa virtù e allo-

ra a causa del lungo periodo nero delle

sofferenze bancarie registrate dal mer-

cato dei prestiti e dei mutui, questi pro-

tagonisti volubili decidono di ritornare

a investire nel settore immobiliare,

messo all’angolo per ben tre anni.

Lo spread tra l’altro continua la sua di-

scesa: sono dati lontani rispetto al pe-

riodo pre-crisi, ma dal 2013 ad oggi si

passa dal 3,5% dei tassi al 2%.

In particolare i mutui per le famiglie ar-

rivano al tasso del 3%, un livello stan-

dard che risulta molto più vantaggioso

rispetto alle offerte di prestiti non ipo-

tecari e dei mutui rivolti all’economia,

dunque alle imprese.

Merito delle manovre volte ad abbassa-

re lo spread, che a quanto pare agiscono

specificatamente sui tassi variabili,

non di rado più convenienti dei tassi fis-

si.

A bilanciare infatti quella “i n c e r t e z-

za” della rata mensile da versare alla

banca c’è spesso un prezzo molto van-

taggioso che non sale mai, anche in fase

di forte rialzo dei tassi, oltre i livelli del

fisso.

La forbice tra le due tipologie di offerte

è dunque molto ampia, con un panora-

ma particolarmente sfavorevole per

chi h optato per un tasso fisso: si stima

infatti che la distanza in termini econo-

mici tra un mutuo a tasso variabile e u-

no a tasso fisso si concentri su più di 125

euro (555 euro una rata mensile con un

variabile, 682 per una rata fissa).

All’orizzonte, inoltre, il mercato immo-

biliare freme letteralmente in attesa

del Piano Casa e dell’effettiva eroga-

Buone notizie per chi vuol comprare casa

Lo spread bassofa ripartire i mutui

abitare

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zione dei tanto decantati 2 miliardi di

euro stanziati dalla Cassa depositi e

prestiti per famiglie in difficoltà e per

chi decide di spingersi sulla riqualifi-

cazione energetica della propria abita-

zione o di privilegiare la scelta di una

casa più costosa

ma con l’equivalente della classe A++

degli elettrodomestici quanto a rispar-

mio d’energia.

La domanda dalla scorsa estate si fa più

pressante e nel corso dello scorso anno

i dati sull’erogazione hanno lasciato

ben sperare: infatti, cresce rispetto al-

l’anno ancora precedente la percen-

tuale delle case acquistate grazie a un

finanziamento ipotecario (37,6% con-

tro il 37% del 2012) anche se si guarda

sempre con un sospiro malinconico al

50% del periodo precedente alla crisi

economica.

Grazie alla discesa dello spread scende

il tasso medio per la prima rata di 30

centesimi di euro.

Infine, la Fiaip –nell’ambito di uno stu-

dio effettuato somministrando un son-

daggio agli agenti immobiliari – rivela

che il mutuo non va a coprire una per-

centuale elevata del valore ipotecario

dell’immobile.

Da dati esatti ecco quindi che si appren-

de che solo il 31% dei casi è riuscito a

stipulare un mutuo coprendo più del

50% del valore dell’abitazione.

Si confida però anche per questo nell’e-

voluzione, a quanto pare tendenzial-

mente positiva, del mercato in seguito

all’effettivo funzionamento del Piano

Casa.

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“ La scommessa del futuro? Non

consumare ulteriore suolo per

nuove costruzioni ma, al contra-

rio, puntare sul recupero dell’esisten -

te”. Questa la base, secondo Silvio Bi-

sotti, assessore alla Pianificazione Ur-

bana, per il nuovo volto di Piacenza; i-

dea che non a caso è un punto fondamen-

tale del nuovo Piano strutturale comu-

nale, attualmente in via di adozione. Il

PSC dà infatti le linee guida per quella

che sarà la città di domani, ma alcune a-

zioni in zone di intervento in esso con-

template non sono lontane.

“A breve potrebbe esserci la cessione in

uso di una parte dell’area Ex Pertite pari

a 23mila metri – racconta l’assessore Bi-

sotti –e il piano caricatore di Piazzale Ro-

ma dove, ufficialmente, è ancora in esse-

re l’attività di carico/scarico di mezzi pe-

santi per conto dell’Esercito, ma che di

fatto è attualmente inutilizzato. Si tratta

di interventi strategici e certamente so-

no tra i più immediati in termini di tempi-

stica. In particolare la possibilità di utiliz-

zare il Piano Caricatore ci permettereb-

be di procedere con la riqualificazione di

Borgo Faxhall, uno degli obiettivi più im-

portanti dell’Amministrazione”. Finali-

tà principale del Piano è di dare una nuo-

va ripartenza alla città, valorizzandone i

punti di forza e frenando il consumo di

territorio agricolo (la città resterà quindi

entro i limiti della tangenziale). Concetti

che ben si inseriscono in un quadro nazio-

nale in cui sempre più associazioni di set-

tore, assieme ad enti locali e non, punta-

no sulla riqualificazione degli immobili

già presenti nelle città italiane, evitando

di costruire ex novo. Ottimizzare l’esi -

stente adattandolo a modelli più “smart”

da molteplici punti di vista (in primis

quello energetico), insomma, è una prio-

rità messa in campo da più fronti. “In ge-

nerale – conferma l’assessore – filone

portante della riqualificazione cittadina

resta quello della rigenerazione del tes-

suto urbano, sia pubblico che privato; per

quanto riguarda quest’ultimo, anche

l’amministrazione cerca di incentivarne

l’attuazione attraverso provvedimenti

inseriti nel RUE, dalla scontistica sugli o-

neri, agli incentivi volumetrici per inter-

Rigenerare Piacenza, la disamina dell’assessore

Bisotti: “La scommessa èsul recupero dell’esistente”

Nella foto l’assessore alla

Pianificazione Urbana del Comune

di Piacenza, Silvio Bisotti.

A pagina 12, l’area ex Pertite

costanza alberici

la città che verrà

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venti di demolizione e ricostruzione con

criteri di sostenibilità”.

In questo contesto di rigenerazione della

città prendono vita e si concretizzano

progetti che riguardano grandi ambiti di

trasformazione: “le aree di intervento so-

no davvero molte e toccano anche le zone

periferiche – continua l’assessore Bisotti

– si va infatti dal comparto di Le Mose al

recupero di Borgo Faxhall e al comparto

fieristico, senza dimenticare la valorizza-

zione del lungo Po e il Polo del ferro”. Re-

centemente, seguendo principi simili,

Ance e Anci si sono posti un obiettivo co-

mune: dare vita ad una sorta di “task for-

ce”per realizzare interventi pubblici ne-

cessari, in tempi brevi con costi adeguati;

il tutto al fine di riqualificare le città, an-

che dal punto di vista dell'edilizia scola-

stica e dell’adeguamento sismico. Una si-

nergia tra amministrazioni locali e im-

prese che sarà tradotta in proposte con-

crete da sottoporre alle apposite unità di

missione previste dal Governo. Segno di

come, da più parti, si desideri far riparti-

re il comparto edile dando contestual-

mente un volto migliore alle nostre cit-

tà.

A Piacenza l’Amministrazione comunale

si sta muovendo attivamente in questo

senso: il Psc in via di adozione darà le li-

nee guida per la città del futuro, il cui svi-

luppo è strettamente legato alle questio-

ni aperte degli immobili demaniali, su

cui “si sta accelerando”, e delle aree mi-

litari. Queste ultime corrispondono al

4,5% della superficie urbanizzata del Co-

mune di Piacenza; il PSC vuole attivare

un processo graduale e sostenibile di va-

lorizzazione promuovendo le necessarie

sinergie: “l’obiettivo è di riattivare un ta-

volo di confronto con il Ministero della

Difesa, con priorità per l'Area ex Pertite

(da destinare a verde pubblico), il Com-

plesso Caserma Nicolai (da destinare a fi-

nalità pubbliche e di servizio alla città) e

l’area dell’ex Ospedale militare, oltre al

Castello e al vallo Farnesiano.

Per quanto riguarda gli immobili storici e

tutelati -proprietà dello Stato è prevista

la possibilità di richiederne l’acquisizio -

ne da parte dell’amministrazione locale

a seguito di progetti che ne prevedano un

utilizzo di interesse pubblico e privato. In

questa direzione, stiamo elaborando di-

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verse proposte”.

Gli immobili demaniali di interesse co-

munale sono Palazzo Farnese, Torrione

Fodesta, Bastioni San Sisto, Porta del

Soccorso o dei Pontieri, Torrione Bor-

ghetto-Bastione Porta Borghetto, Bastio-

ne Sant’Agostino, Bastione Corneliana,

Rimessa dei locomotori, Ex Caserma Za-

nardi, Convento San Bernardo-Caserma

Gazzola, Chiesa Convento di Sant’Anna;

alcuni beni fanno già parte del Program-

ma Unitario di Valorizzazione Territoria-

le (PUVaT), e precisamente sono la Ca-

serma Vittorio Alfieri, l'ex Chiesa e Con-

vento delle Benedettine, la Caserma Ja-

copo dal Verme, l'ex Chiesa di San Loren-

zo, Palazzo Madama - carcere Giudizia-

rio, Palazzo Landi - ora dei Tribunali, Pa-

lazzo della Posta, Palazzo Costa Ferrari,

Palazzo Serafini, l'ex Convento del Car-

mine, la Caserma de Sonnaz e la Caserma

Generale Cantore. Grazie al PUVaT, il

nuovo strumento di co-pianificazione in-

trodotto dalla recente normativa, gli im-

mobili potranno essere restituiti alla cit-

tà con nuove destinazioni d’uso, al termi-

ne di un processo finalizzato al riutilizzo

dei beni e alla rigenerazione del tessuto

urbano nel suo complesso.

Inoltre, e non ultimo per importanza, il P-

SC favorirà le politiche per la casa, consi-

derando l’edilizia residenziale sociale co-

me dotazione territoriale da assicurare

per ogni nuovo insediamento.

Nella foto, la caserma Nicolai a Piacenza

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“ Sul tema del dissesto idrogeologico

la Regione è pronta a fare la sua par-

te per le iniziative in cui sarà coinvol-

ta: il nodo è la disponibilità di risorse, per-

ché i 5 milioni di euro stanziati per l’inizio

del 2014 sono praticamente già stati spesi

tutti per far fronte alle tante emergenze del

territorio”. L’assessore regionale a Sicurez-

za territoriale, difesa del suolo e della costa

e protezione civile, la piacentina Paola Gaz-

zolo (nella foto a pagina 15), va dritta al pun-

to nel commentare la proposta –lanciata in-

sieme da Anci, con il presidente Piero Fas-

sino, e da Ance, con il presidente Paolo Buz-

zetti –di dar vita una task force che veda in-

sieme Comuni e imprese con l’obiettivo di

“definire un modello di realizzazione di in-

terventi pubblici con costi adeguati e tempi

rapidi”. La task force, muovendo “dalla ri-

cognizione delle risorse che finora lo Stato

non è riuscito a spendere e dalla individua-

zione di procedure snelle e trasparenti che

consentano di realizzare in tempi certi ope-

re indispensabili per le collettività”, con-

centrerà su tre campi d’azione (scuole, dis-

sesto idrogeologico, riqualificazione delle

città) le proposte “da consegnate alle ‘unità

di missione’ previste dal Governo Renzi

proprio per la realizzazione degli obiettivi

annunciati.Sugli aspetti che più diretta-

mente coinvolgono il suo assessorato, Paola

Gazzolo vede con favore “la proposta di Fas-

sino, al vaglio del Governo, di coinvolgere le

Regioni sul tema del dissesto idrogeologi-

co”.

Due sono gli aspetti che l’unica piacentina

della Giunta Errani evidenzia: “Occorre

muoversi verso norme e procedure che aiu-

tino ad accelerare i tempi di intervento, ma

non basta: occorre la disponibilità di risor-

se, per cui mi auguro che quanto promesso

dal premier Renzi venga davvero messo al

più presto a disposizione delle Regioni, che

sia sul dissesto idrogeologico che sull’edili -

zia scolastica hanno vaste competenze”.

Un motivo in più - secondo la Gazzolo - per

auspicare che la ormai famosa ‘unità di

missione’tratteggiata da Renzi “non sia so-

lo ministeriale, ma includa anche le Regio-

ni”: del resto il quadro di riferimento è

complesso perché include “il tema delle ri-

sorse, i paletti del patto di stabilità e la ne-

cessità di norme che rendano più veloci in-

terventi, spesso sviluppati per stralci, il cui

tempo di realizzazione è a volte di anni”.

La nota dolente - ed è in fondo lì che tutti i

nodi verranno al pettine, cioè è da questo

che si capirà che se davvero la “svolta buo-

na”, delineata da Renzi con le ormai famo-

Il punto con l’assessore regionale Paola Gazzolo

“Dissesto idrogeologico,servono più risorse”

andrea dossena

Nella foto, una frana nel Piacentino.

A pagina 16, la sede della Regione

Emilia Romagna

terr

ito

rio

Page 15: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 15

se slide, può essere concreta realtà - riguar-

da le incertezze sui denari a disposizione.

“Per la Regione Emilia Romagna, e quindi

anche per il territorio piacentino, stiamo

già usando – spiega l’assessore regionale -

tutte le risorse a disposizione per l’inizio

del 2014 sul fronte del dissesto idrogeologi-

co. Sono stati usati per riaprire strade e mo-

nitorare le grandi frane sparse un po’ dap -

pertutto, ma specialmente nelle zone Ap-

penniniche, senza dimenticare che gli e-

venti climatici della primavera 2013, così

come di quella precedente, sommati al ter-

remoto che ha sconvolto l’Emilia, hanno ri-

chiesto alla Regione uno sforzo ai limiti del-

le disponibilità”.

“Ci dobbiamo mettere nelle condizioni –

auspica la Gazzolo – di assegnare alle Re-

gioni ulteriori risorse, perché i 5 milioni di

euro stanziati per l’inizio del 2014 sono già

alla fine e ne servono altri: basti pensare al-

la recente alluvione nel Modenese, per la

quale ancora si attende la risposta alla ri-

chiesta della dichiarazione di un nuovo sta-

to di emergenza, al pari della risposta anco-

ra mancante sui gravi problemi risalenti al-

Page 16: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA16

la primavera scorsa”. Tempi troppo lun-

ghi, senza dubbio, sui quali è lo Stato che

può e deve migliorare: “Attendiamo rispo-

ste certe e rapide – riflette la Gazzolo – an -

che perché occorrono più risorse pure sul

tema della prevenzione. I cambiamenti cli-

matici certamente porteranno a nuove e-

mergenze, ed è per questo che bisogna es-

sere pronti. Se davvero c’è l’intenzione di

invertire la rotta, la Regione Emilia Roma-

gna c’è e ha tanto da dare”.

In questo senso la proposta lanciata da An-

ce e Anci può essere più incisiva – secondo

la Gazzolo – nel momento in cui le Regioni

potranno essere appieno della partita:

“Nei giorni del terremoto e della alluvione

abbiamo capito che imparare a lavorare di

squadra, nella gestione delle emergenze, è

fondamentale. Mettere insieme nel mi-

glior modo possibile le competenze di enti,

imprese, professionisti e cittadini, direzio-

nandole verso un obiettivo comune, è il mi-

glior modello possibile: il recente protocol-

lo con l’Ordine dei Geologi è un’ulteriore

conferma del fatto che noi ci crediamo. Del-

le risorse, però, non si può fare a meno”.

Page 17: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 17

S cuole, dissesto idrogeologico,

riqualificazione delle città. Di

questo si occupa la nuova 'task

force' creata da Ance ed Anci: Comuni

e imprese di costruttori definiranno u-

na serie di proposte da consegnare alle

ormai note 'unità di missione' lanciate

dal premier Renzi, partendo da un mo-

dello di realizzazione di interventi

pubblici che preveda “costi adeguati e

tempi rapidi” e individuando “proce -

dure snelle e trasparenti che consenta-

no di realizzare in tempi certi opere in-

dispensabili per le collettività”.

Vista l'importanza dei temi in gioco è i-

nevitabile chiedere una valutazione a

Giuseppe Baracchi, presidente dell'Or-

dine degli Architetti di Piacenza. “Capi -

remo nelle prossime settimane – spiega

Baracchi –se e come gli Ordini professio-

nali e altri enti (dalle Regioni ai Comuni)

verranno coinvolti nel lavoro di questa

'task force', ma certamente i problemi di

scuole, dissesto idrogeologico e riquali-

ficazione delle città, complessi già singo-

larmente, considerati nel loro insieme

presentano problematiche ancora più

grandi viste anche le evidenti connessio-

ni tra loro”.

Scuole sventrate dai terremoti, Italia fe-

rita da frane e valanghe, città “malate”:

da dove si comincia?

“In occasione di calamità naturali, si

sente parlare di dissesto idrogeologico

come se il problema fosse nato all’im -

provviso. I guai sono iniziati quando è ve-

nuta a mancare quella attenta, paziente

e giornaliera gestione del suolo da parte

del singolo contadino , che non aveva stu-

diato ma che forte di una cultura del ter-

ritorio fatta da nozioni tramandate nel

tempo, sapeva gestire perfettamente i

tempi della natura tra semina e raccolto,

rifaceva il muro a secco di contenimento

terra, sistemava il canale irriguo, potava

le piante abbattendo quelle ammalorate

(senza l’aiuto di agronomi o botanici), le

innestava trasformandole in piante da

frutto (contaminazione genetica ante

litteram? Direi dover vivere nel rispetto

della natura) e teneva pulito il bosco. Il

dissesto idrogeologico, poi peggiorato

da tante scelte amministrative e politi-

che disastrose, è iniziato quando è scom-

parsa la generazione dei nonni , la gene-

razione di coloro che erano nati e cre-

sciuti in collina e in montagna in una eco-

nomia di sussistenza, che portava rispet-

to ad una natura a cui hanno preso molto

L’analisi di Baracchi, presidente degli Architetti

“Scuole, dissesto, città:c’è moltissimo da fare”

andrea dossena

pro

spettive

Page 18: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA18

ma a cui hanno anche dato con pazienza e

rispetto . E’iniziato il suo declino quando

si sono spopolate le montagne dietro al

boom economico ed alla necessità di tra-

sformare l’Italia in industriale richia-

mando forza lavoro nelle città ma crean-

do l’effetto opposto di spopolamento.

Un esempio del nostro territorio è la no-

stra montagna. Non si raggiungono i 400

residenti nei comuni di Ottone, Zerba e

Cerignale accorpati in un territorio va-

stissimo e la nostra Statale 45 ne è l’e-

sempio lampante, specialmente dalla

media valle in su. Regimentazione at-

tenta delle acque del Trebbia, piene im-

provvise, difese spondali non più esegui-

te con erosioni che vanno a scalzare la ba-

se della strade, movimenti franosi che

modificano lo stato dell’oggi: tutto gioca

un ruolo, ma è innegabile che il dissesto

si accompagna alla mancanza di quella

tutela del suolo garantita dagli abitanti

che vi svolgevano anche l'attività di so-

stentamento, ma soprattutto a previsio-

ni e scelte urbanistico-politiche prive di

visione”.

Poi ci si è messa anche la politica.

“Sono stati fatti errori gravissimi: basti

pensare ai tagli degli enti (e non in tempi

di revisione della spesa oggi così pres-

sante) che hanno portato alla scomparsa

della figura dei “cantonieri” , forte rife-

rimento sul territorio per la tempestiva

segnalazione e la sistemazione dei pro-

blemi che via via si presentavano. Per ri-

durre le spese, ci si è trovati a doverne af-

frontare ben più pesanti per l'assenza di

queste “sentinelle” del territorio allon-

tanando lo stesso dalla popolazione e

dalle istituzioni. Scendendo a valle, il

quadro non migliora. C'è stata una piani-

ficazione efferata: piani regolatori nati

con profili di tutela ma con sviluppi ur-

banistici portati all’eccesso (si pensi che

Piacenza veniva pensata come città da

140.000 abitanti). Piani redatti con visio-

ni distribuite ed attente sul territorio, e

sistematicamente disattesi a colpi di va-

rianti, osservazioni, modifiche, cambi

d'uso “urbanistici”. Piani nati con idee

alte, sono così terminati in altro, con i

pessimi risultati per le città (Piacenza

non è diversa dal resto d'Italia, in que-

sto) e i territori che conosciamo tutti”.

Un futuro diverso passa anche per citta-

dini di domani diversi, e in questo le

scuole sono decisive. Cosa fare per l'edi-

lizia scolastica?

“Sicuramente è essenziale mettere in si-

curezza le scuole, e in questo gli architet-

ti insieme alle altre figure tecniche di ri-

ferimento,sono in prima fila, però non

basta. Il sistema sta in piedi si, se reggo-

no e vengono migliorati gli edifici. Ma

l’edifico è il ruolo in cui si sviluppa istru-

zione, per cui migliorare l’edificio signi-

fica dare una istruzione migliore perché

è chiaro e certo che “lavorare” in un am-

biente piacevole produce effetti miglio-

ri e istruire in ambienti belli e conforte-

voli produce una capacità di apprendi-

mento migliore, per cittadini di domani

nuovi. Ma serve una visione più comples-

siva: può lo Stato permettersi di tenere

ancora aperte tutte le scuole esistenti,

anche quelle con pochissimi studenti, o

dovrà accorparle in comprensori per ra-

zionalizzare i costi? Riaprire le scuole,

Page 19: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 19

anche nelle zone terremotate, alluviona-

te o di montagna, non è un problema che

possa essere risolto solo in termini di agi-

bilità o meno di un singolo edificio, ma va

esaminato partendo da una visione più

ampia: come colleghiamo le scuole ac-

corpate con chi le dee frequentare, stu-

denti, insegnanti e dipendenti vari, in

termini di trasporti? In quali e quante

possono offrire mense o strutture ade-

guate ? E perché non incominciare a pen-

sare allo sport come vero asset migliora-

tivo dotando le scuole di strutture sulla

scorta dei campus nord europei inter-

pretando la nostra cultura? Possiamo

pensare a una migliore conciliazione dei

tempi di vita e di lavoro? Non è possibile

immaginare un 'piano-scuola' senza una

disamina del territorio nazionale, fatta

magari per singole province o singoli co-

muni, e senza pensare a norme più chiare

e più snelle”.

Rigenerare le città: altrove hanno già co-

minciato, noi siamo ancora ai dibattiti.

“Esempi virtuosi di dinamiche di rigene-

razione urbana vera di comparti ex indu-

striali o anche di zone agricole (attenzio-

ne nel non cadere nel vizio italico di tra-

sformare in tabù una eventuale risorsa

ma da affrontarsi con molta attenzione e

cautela attraverso norme chiare) per

riequilibrare i costi di intervento ci sono:

dalla Francia alla Danimarca alla Sve-

zia, alla Germania. Soluzioni di vario ti-

po (pubblica, pubblico-privata, solo pri-

vata) hanno puntato sulla leva fiscale

per attrarre i privati, e i risultati si sono

visti, anche nel livellamento dei prezzi

(che previene il rischio di operazioni pu-

ramente speculative) tra zone nuove, ri-

generate o consolidate di centro storico.

Bisogna però che ci creda lo Stato per pri-

mo, il resto segue: in Francia, con 12 mi-

liardi di euro di intervento pubblico, in

pochi anni (e parliamo dei primi anni

2000) si sono attirati investimenti priva-

ti per 48 miliardi. Altro passo da compie-

re, per attirare fondi UE, è ragionare in

termini europei partendo anche dalla

professione che vuol dire progettualità.

A Malmoe, città di 300mila abitanti, un

giovane architetto italiano è socio con al-

tri 14 di uno studio che ha 105 dipenden-

Page 20: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA20

ti, studio che a sua volta si consocia in A-

TI temporanee con altri di simili dimen-

sioni per partecipare e magari aggiudi-

carsi appalti e concorsi di livello interna-

zionale: come facciamo a competere da

questo punto di vista , noi studi profes-

sionali Italiani, se la nostra professione è

per circa il 90% con studi singoli? E’ ne -

cessario un cambio assoluto di mentalità

in cui risulta necessario accorparsi per

singole competenze e capacità per reg-

gere il passo, consapevoli però che tutto

ciò in Europa si è attivato già da parecchi

anni. Ultimo ma non ultimo, il tema delle

norme. Devono essere più snelle (in Ita-

lia servono almeno 10 anni per dismette-

re una sola area) con approccio normati-

vo semplice e su tutto il territorio nazio-

nale uguale (si pensi alla L 457/78) ma

con attenzione a regolamenti locali che

tutelino i singoli territori, perchè - per e-

sempio - il territorio di Ragusa è diverso

da quello di Aosta: si facciano leggi qua-

dro, ma si punti su strumenti urbanistici

agili, precisi, veloci e puntuali, altrimen-

ti la ripresa vera - che Nomisma data al

2026 - sarà veramente databile a quel-

l’anno”.

Valutazione gratuita scuole, funzionerà cosìIn tema di edilizia scolastica,

argomento di stretta attualità, il

presidente dell’Ordine degli Architetti

di Piacenza, Giuseppe Baracchi (nella

foto), ci aiuta a chiarire al meglio il

senso vero dell'offerta di disponibilità

dei professionisti ad eseguire la

valutazione tecnica gratuita delle

condizioni in cui versano le scuole

presenti nel territorio dei piccoli

Comuni

“La proposta, presentata durante la

recente Conferenza nazionale degli

ordini provinciali degli Architetti

svoltasi a Padova e alla presenza di

Renzo Piano, è che - spiega Baracchi -

nei Comuni più piccoli (quelli nei quali

non c'è un ufficio tecnico) i

professionisti che usualmente

affiancano la Protezione Civile in caso

di calamità (ossia coloro che hanno

prestato a titolo volontario la loro

opera per la valutazione dell'agibilità

degli edifici danneggiati nelle zone

terremotate), potranno fare le

valutazioni dello “stato di salute” dei

singoli edifici scolastici tramite la

compilazione gratuita delle schede

Aedes predisposte per la valutazione:

queste ultime saranno inviate dai

Comuni al Ministero competente per

poi rientrare nel meccanismo di

eventuale retribuzione ai Comuni dei

fondi per la rimessa a sistema delle

scuole. Fermo restando che 'gratuità'

non fa rima con 'professionalità', in

quanto la Professionalità e la Qualità

progettuale devono essere sempre

retribuite pariteticamente all'enorme

responsabilità che un tecnico si prende

nel fare valutazioni estremamente

delicate, se i paletti sono quelli di cui

sopra è una strada percorribile.

Consideriamo il nostro territorio

Provinciale. I Comuni senza Ufficio

Tecnico non sono tantissimi , anzi

credo che si possono contare tra le dita

di una mano e proporzionalmente le

scuole su cui concentrarsi sono di tale

numero che si può comprendere come

il problema in effetti si possa

veramente circoscriversi a pochi casi”.

Page 21: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 21

L ’Expo 2015 come grande chance

per mettere in rete Piacenza e i

paesi europei che condividono

con il nostro territorio cultura e tradi-

zione. Va in questa direzione il progetto

di valorizzazione del Cammino di San

Colombano promosso dall’Ordine degli

architetti piacentini in vista dell’impor -

tante appuntamento fieristico milane-

se, al fine di creare sinergie tra i territori

‘toccati’ dal monaco irlandese nel corso

della sua vita. ‘E’ nostra intenzione, af-

ferma il vicepresidente dell’Ordine de-

gli architetti, Filippo Armani - che è an-

che coordinatore delle attività culturali

– avviare un confronto di progettazione

tra i progettisti delle città che si snoda-

no lungo il ‘percorso’di San Colombano,

coinvolgendo oltre agli Ordini profes-

sionali italiani anche i colleghi architet-

ti francesi e irlandesi nell’ottica di quel-

l’integrazione tra i popoli europei forte-

mente voluta anche da San Colomba-

no’. L’obiettivo del concorso sarà quello

di valorizzare le tappe del circuito cultu-

rale (ed in particolare il suo tratto fina-

le, coincidente con il territorio di Bob-

bio e della Valtrebbia) e creare elemen-

ti identitari capaci di rendere immedia-

tamente riconoscibile il ‘tragitto’ per

poterlo divulgare. Tema centrale del

concorso sarà la progettazione di una

piccola struttura usufruibile dai pelle-

grini in viaggio lungo il tracciato euro-

peo: ‘tale manufatto edilizio - spiega Ar-

mani - potrebbe diventare luogo in cui

sostare, risposarsi e acquisire informa-

zioni turistico-culturali sulle tappe del

percorso’. L’idea di fondo è quella di

creare un prototipo di manufatto da col-

locare sul territorio piacentino e da e-

sportare all’estero, su ogni luogo del

Cammino: ‘Potrebbe divenire anche

punto divulgativo delle innumerevoli

ricerche condotte su San Colombano da

ricercatori internazionali e nazionali’,

spiega l’architetto che anticipa: ‘Entro

giugno intendiamo anche realizzare

due importanti convegni su San Colom-

bano intercettando gli studiosi – anche

internazionali - che si sono occupati del-

la figura del Santo e che saranno invitati

ad aprire un dibattito sul tema’. Ma l’E-

xpo 2015 non va inteso solo come oppor-

tunità turistica: ‘Al di là del tema del-

l’accoglienza turistica – che è indubbia-

mente molto importante - Piacenza de-

Filippo Armani: spazi pubblici e cultura per il rilancio

“Expo e San Colombano,Piacenza si apra al mondo”

A fine 2013 Filippo Armani ha

portato a compimento l'intervento

di restauro di una parte del

comparto di San Sisto: canonica

e locali di servizio alla parrocchia

francesca gazzola

l’architetto

del m

ese

Page 22: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA22

ve saper approfittare di questa grande

occasione per rilanciare il territorio e

valorizzare il suo centro storico, imma-

ginando piccole trasformazioni (anche

microinterventi ma significativi) capa-

ci di consentire agli abitanti di riappro-

priarsi di spazi pubblici strategici e di

poterne usufruire anche dopo l’Expo’,

afferma l'architetto Filippo Armani che

pensa – ad esempio – 'alla valorizzazio-

ne degli assi storici e dei percorsi del

centro città che mettono in comunica-

zione chiese e monumenti di pregio arti-

stico e che potrebbero diventare nuovi

luoghi ‘vivi’, a beneficio della collettivi-

tà intera’.

Temi che bene si sposano con la riqualifi-

cazione della città futura (nuovo Psc) e

con la partita aperta delle aree militari

ma anche con la restituzione alla città di

beni artistici non sempre usufruibili dai

cittadini. Il tema del restauro è tra quelli

che caratterizzano maggiormente –insie -

me all’edilizia scolastica – l’attività del-

l’architetto Armani che ha concluso –a fi-

ne 2013 – il recupero di una parte impor-

tante del comparto di San Sisto, che viene

così restituita alla città. ‘Nel restauro è

essenziale trovare il giusto equilibrio tra

l’aspetto conservativo di un bene archi-

tettonico (da tramandare alle generazio-

ni future) con la possibilità di rilanciarlo

in chiave nuova, restituendolo così alla

comunità’, afferma Armani i cui inter-

venti mirano a salvaguardare la memoria

di ciò che è stato e alla continua ricerca

dell’autenticità. Il recupero di una parte

del comparto di San Sisto (canonica e lo-

cali di servizio alla parrocchia) ha per-

messo alla città di riappropriarsi di un'a-

rea non più utilizzata da tempo e che oggi

assume finalità pastorali e ricreative e

viene destinata ai ragazzi del quartiere.

‘L’intervento ha anche consentito – ag -

giunge – di ripensare agli ambienti di in-

gresso e di porre in comunicazione i chio-

stri con la parte retrostante degli orti, sot-

to la supervisione della Soprintendenza

ai Beni architettonici'. L’attenzione alla

formazione e agli aspetti culturali sono

A sinistra un particolare dell’interno di San Sisto. A destra l'asilo nido Girotondo alla Baia del Re, progettato insieme all'architetto Fabio Boiardi

Page 23: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 23

tematiche prioritarie per il Direttivo del-

l'Ordine che sta ragionando sulla ‘valo -

rizzazione della figura dell’architetto al-

l’interno del panorama locale per rinvi-

gorire il rapporto tra professionisti e so-

cietà civile affinché l’esperienza profes-

sionale e la formazione continua siano al

servizio del bene comune’, aggiunge Ar-

mani che sottolinea – a tale proposito –

l’importanza dei concorsi di progettazio-

ne: ‘I concorsi sono lo strumento fonda-

mentale per la progettazione urbanistica

ma sono poco applicati dalle amministra-

zioni pubbliche: conosciamo le difficoltà

che incontrano gli enti locali ma tale for-

mula rappresenta il percorso migliore

perchè apre nuovi dibattiti e confronti di

idee che sono una grande risorsa per la

comunità’, aggiunge il vicepresidente

dell’Ordine degli architetti. ‘Fortunata -

mente –aggiunge - anche i privati si stan-

no avvicinando allo strumento dei con-

corsi e in Svizzera esiste perfino un vade-

mecum per chi deve costruire la propria

abitazione ed intende avviare un con-

fronto di idee tra i progettisti’. L’edilizia

scolastica è tra gli ambiti di progettazio-

ne sui quali bisogna maggiormente inve-

stire in futuro, sperimentando nuovi ap-

procci. Nel 2009 l’architetto Armani ha

progettato – insieme all'architetto Fabio

Boiardi - l’asilo nido ‘Girotondo’alla Baia

del Re: ‘Si è trattato di un intervento mol-

to significativo inserito all’interno di un

contesto urbano anomalo, caratterizzato

dalla presenza di un grande parco tra i pa-

lazzi e le vie cittadine. La sfida è stata pro-

prio quella di sfruttare tale elemento a

Filippo Armani si racconta

Da settembre 2013 l'architetto Filippo Armani (in foto) è vicepresidentedell'Ordine degli Architetti piacentini con delega di coordinatore delleattività culturali. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel1997, l'architetto Armani si specializza in restauro architettonico, e avvia –

nel 2000 - lo studio professionale in viaMosca a Piacenza insieme all'architettoFabio Boiardi. Armani ha partecipato anumerosi concorsi di progettazione sulterritorio nazionale sia nel campo del-l'edilizia scolastica sia in quello del re-stauro di beni architettonici, ambito chepredilige e che sperimenta coniugando gliaspetti conservativi del luogo con la re-stituzione di beni di pregio artistico allacittà. A fine 2013 ha portato a compimentol'intervento di restauro di una parte delcomparto di San Sisto (canonica e locali diservizio alla parrocchia) che ha reso pos-sibile il riuso di ambienti non più utilizzatida tempo e la loro interconnessione conaltre aree importanti del complesso. Nel2009 l'architetto Armani ha progettato,

insieme all'architetto Fabio Boiardi, l'asilo nido 'Girotondo' alla Baia del Re,un'area di grande trasformazione dotata di un vasto parco urbano, idealead accogliere una struttura per bambini. Tra i numerosi concorsi di ediliziascolastica a cui l’architetto Armani ha partecipato, ricordiamo il concorsoper la progettazione di un plesso scolastico a Talamona (SO) con rea-lizzazione di una biblioteca e di un edificio ad uso scolastico: il progetto èstato segnalato dalla giuria per la grande attenzione all’utilizzo degli spazipubblici come luoghi a beneficio della collettività intera.(fg)

Il complesso di San Colombano a Bobbio

Page 24: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA24

favore dei fruitori della struttura (i bam-

bini del nido), lavorando molto anche sul-

lo spazio esterno’, spiega Armani secon-

do il quale la progettazione di edifici sco-

lastici è strettamente legata alla pedago-

gia: ‘Quando si progetta una scuola o un a-

silo non vanno dimenticati gli ospiti che si

collocheranno all’interno di tali struttu-

re e che sono i veri interlocutori del pro-

gettista. Lavorando su aree destinate a

bambini molto piccoli - aggiunge - abbia-

mo bisogno di confrontarci costantemen-

te con i pedagogisti che ci guidano a com-

prendere le esigenze degli alunni, stu-

diando i loro comportamenti e il loro rap-

porto con i colori e la luce: la nostra idea –

conclude – è stata quella di realizzare un

ambiente che attraverso stimoli senso-

riali e cromatici, favorisse il benessere e

la crescita dei bambini’.

In alto, un’immagine del progetto di Filippo

Armani che ha partecipato al concorso per

la realizzazione di un plesso scolastico a

Talamona (SO). Nelle foto sotto, l’esterno

e l’interno di una villa in campagna

Page 25: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 25

P ronti per Piacenza e provincia 16 dei

circa 150 milioni di euro di potenzia-

lità di spesa che la Regione Emilia

Romagna ha sbloccato, nel mese di marzo,

grazie alla legge regionale in materia di patto

di stabilità territoriale: si tratta di risorse che

Comuni e Province avevano già in cassa ma

che, senza l’intervento delle norme previste

nella legge regionale, sarebbero rimaste

bloccate a causa della legge nazionale in ma-

teria di patto.

In termini di numeri, a fare la parte del leo-

ne sono il Comune di Piacenza (l’importo to-

tale è di 4.723.403 euro) e la Provincia di Pia-

cenza (la cifra è di 2.948.688). Nove, in par-

ticolare, sono gli interventi già in corso che

potranno beneficiare dell’allentamento dei

lacciuoli del patto di stabilità: l’itinerario

turistico ciclabile "Po fiume d'Europa" nei

tratti da Castelsangiovanni a Castelvetro;

strada provinciale di alta Valnure, palestra

di Fiorenzuola (per 1 milione 635mila euro:

si tratta dell'intervento più rilevante tra

quelli previsti, insieme a quelli sulla 654R).

strada provinciale dell'Aserei a Farini, stra-

da provinciale di Statto di Travo (costruzio-

ne di un marciapiede dal centro abitato di

Rivalta di Gazzola al castello), nuova roton-

da a Pianello, piazzola per i bus a I Casoni di

Podenzano, allargamento della strada pro-

vinciale di bassa Valnure, strada provincia-

le di Bardi nel territorio del Comune di Ver-

nasca.

Lo sblocco consente quindi all’ente di via

Garibaldi di spingere ulteriormente nell'a-

vanzamento dei cantieri delle opere pubbli-

che, già beneficiati dalla messa in vendita,

decisa dalla Provincia, delle quote di Seta e

Centropadane che ha fruttato 8 milioni di

euro.

Come si può evincere dalla tabella a pagina

26, gli importi più importanti per il territo-

rio piacentino, in forza dello sblocco deciso

dalla Regione, saranno resi disponibili per

Alseno (710mila euro), Lugagnano (679mi-

la) e Cortemaggiore (525mila), ma quasi

tutti i 48 Comuni del piacentino avranno al-

meno una fettina della torta.

“Se la Regione non avesse aumentato la

propria quota di risorse a disposizione dei

Comuni, oggi - ha spiegato Simonetta Salie-

ra (nella foto a pagina 26), vicepresidente e

assessore regionale al Bilancio - molti Enti

locali si sarebbero trovati fortemente pena-

lizzati. Se si vuole continuare a dare risposta

ai problemi degli Enti locali bisogna che si

superino le difficoltà imposte dalla legge di

I Comuni piacentini necessitano di ulteriori sblocchi

Patto di stabilità, arrivauna boccata d’ossigeno

andrea dossena

enti lo

cali

Page 26: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA26

stabilità 2014: spero davvero che le Associa-

zioni degli Enti locali (Anci, Upi, Legauto-

nomie, Uncem), le parti sociali e i parlamen-

tari si impegnino insieme a noi affinché il

Governo e il Parlamento rivedano le norme

recentemente introdotte ristabilendo per

la Regione Emilia-Romagna quegli spazi di

autonomia che nell’ultimo triennio hanno

permesso di raggiungere obiettivi molto im-

portanti per la nostra economia e di soddi-

sfare i bisogni e le richieste dei nostri Comu-

ni”.

Poco da esultare c’è però secondo diversi

sindaci piacentini: il primo cittadino di Po-

denzano, Alessandro Ghisoni, ha dichiarato

al quotidiano locale che “queste risorse so-

no solo fumo negli occhi, perché si riporta

semplicemente la situazione ai vincoli del

2013. Siamo in una situazione ancora diffici-

lissima, non è così che si risolvono i proble-

mi: i Comuni virtuosi devono poter dare ri-

sposte ai territori”.

In attesa di mosse davvero decisive da parte

del Governo, gli interventi che i Comuni pia-

centini realizzeranno con i fondi sbloccati

sono i più diversi: si va da cimitero e zona in-

dustriale (Podenzano) a palazzetto dello

sport (Castell’Arquato), dalla prevenzione

del dissesto idrogeologico (Lugagnano) al-

l’edilizia scolastica (Cortemaggiore).

Il sindaco di Pontedellolio Roberto Spinola

ha evidenziato l’esigenza di un nuovo edifi-

cio (per un importo di tre milioni di euro)

per la secondaria di primo grado, mentre il

primo cittadino di Carpaneto, Gianni Za-

nrei, ha ammesso chiaro e tondo che per non

sforare dal patto il suo Comune ha previsto

la messa in vendita del campetto da rugby e

della scuola di Ciriano, spiegando però che

“dovranno passare sul mio cadavere, prima

che io li venda realmente”.

Se la politica nazionale ha ancora una chan-

ce di recuperare un pizzico di credibilità, il

primo terreno su cui ritrovarla non può esse-

re che questo.

Page 27: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 27

“ Piacenza Expo, pur in una situa-

zione di sofferenza economica

generale e di forte pressione sul

mercato di riferimento, ha deciso di

mantenere l’appuntamento in pro-

gramma per il 2014 con ‘Colore’. Ab-

biamo quindi accolto le richieste, che

ci provenivano dal mercato, di confer-

mare la manifestazione, ma con una

formula rinnovata”. Questo il com-

mento del presidente di Piacenza Expo

Angelo Manfredini su “Colore”, l’uni -

ca manifestazione italiana dedicata e-

sclusivamente alla filiera del settore di

riferimento. Dopo l’edizione itineran-

te dello scorso anno, che ha fatto tappa

a Catania, la manifestazione “Colore”

è infatti ritornata a Piacenza Expo, do-

ve si è svolta il 4 e 5 aprile, con una for-

mula rinnovata e più snella. “Abbiamo

mantenuto l’appuntamento con la ma-

nifestazione –ci racconta Anna Belloc-

chi, dell’ufficio commerciale di Pia-

cenza Expo – adattandolo al momento

di impasse del mercato e di tutto il set-

tore dell’edilizia, a cui la filiera del co-

lore è strettamente legata. Diciamo

che questo è stato un anno di transizio-

ne che comunque ha permesso di tene-

re fede all’appuntamento; lo conside-

riamo un punto di ripartenza per la

prossima edizione”.

“Colore”è l’unica manifestazione italia-

na dedicata esclusivamente a finiture,

decorativi, sistemi e accessori dedicati;

rappresenta in maniera verticale e spe-

cifica i temi, i contenuti e le eccellenze di

un mercato protagonista sia a livello na-

zionale che internazionale. Un progetto

chiaro e di valore: l’incontro/confronto

tra il mondo dei produttori, dei distribu-

tori, degli utilizzatori e dei progettisti.

Gli operatori hanno così potuto confron-

tarsi a tutti i livelli all’interno di un even-

to costruito esclusivamente sulle loro ne-

cessità.

L’edizione di quest’anno ha visto un fo-

rum con due importanti convegni. Nella

prima giornata si è svolto quello naziona-

le di AITIVA, in cui è stato discusso il ruo-

lo dell’associazione nel settore dei pro-

Formula snellita per far fronte alla crisi

Colore, a Piacenza Expoun’edizione di transizione

costanza alberici

eventi

Page 28: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA28

dotti vernicianti e la nuova direttiva Bio-

cidi. Relatrice Olga Bottaro, responsabi-

le AITIVASVILUPPO, assieme ad e-

sperti del settore.

Il secondo convegno, “Colore e proget-

to”, organizzato dall’Ordine degli Archi-

tetti di Piacenza, è stato protagonista

della giornata di sabato. L’incontro ver-

teva, appunto, sul ruolo del colore nel

progetto architettonico. Molti, infatti,

sono i professionisti che nell’ultimo se-

colo si sono dedicati al colore, rendendo-

lo elemento identificativo dei propri

progetti. Il suo utilizzo ha infatti un gran-

de valore comunicativo: oltre a modifi-

care la percezione dello spazio, il colore

ha effetti anche sulla psiche.

La manifestazione è stata poi arricchita

dall’esposizione, in galleria, di aziende

specializzate del settore, nonché da in-

contri B2B su vari temi. Il Gruppo Ga.Ni

ha curato il convegno “Resine a basso

spessore per pavimenti e pareti”, confe-

renza tecnico-formativa, con dimostra-

zione pratica, di come applicare e pro-

porre le resine a basso spessore per pavi-

menti e pareti, partendo da diversi sup-

porti tra i quali piastrelle, massetto, car-

tongesso e parquet. “Verso gli edifici a e-

nergia quasi zero” è stato invece propo-

sto da IVAS - Industria Vernici, in colla-

borazione con Wienerberger - Building

Material Solution. Senza dimenticare i

seminari “La decorazione dipinta” del -

l’Associazione “Accademia Gin Paro-

di”, dove sono state presentate le princi-

pali tematiche legate alla decorazione

dipinta tradizionale e, contemporanea-

mente, è stato possibile assistere a picco-

le dimostrazioni pratiche. Dalla struttu-

razione della facciata dipinta alla tridi-

mensionalità come risultato del gioco di

luci, ombre e colori - passando per gli

strumenti del decoratore - i seminari

hanno toccato i punti fondamentali di

questo affascinante mondo.

“La manifestazione – ha aggiunto Fede-

rico Picone, direttore scientifico di Colo-

re –deve essere, quest’anno più che mai,

l’occasione per una riflessione traspa-

rente sul futuro del mercato del settore

dell’edilizia leggera. È infatti giunto il

momento di individuare una strategia

comune che faccia crescere il comparto e

tutti i suoi protagonisti”.

Page 29: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 29

L ’internazionalizzazione del Politecni-

co – che è tra le priorità che il Polo ter-

ritoriale di Piacenza ha posto alla base

del processo formativo - arricchisce il dibattito

locale sulla trasformazione urbanistica della

città e sulla valorizzazione del suo patrimonio

storico-culturale.

Dalla Summer School (la Scuola estiva inter-

nazionale che accoglie ogni anno centinaia

di studenti provenienti da tutto il mondo) e

dai numerosi workshop che si susseguono

durante l’intero anno accademico scaturi-

scono nuove esperienze che contribuiscono

a potenziare i rapporti con le università eu-

ropee e incentivano l’interscambio cultura-

le tra studenti e docenti dei diversi Paesi del

mondo. E’ proprio dalla circolazione dei sa-

peri e dal confronto di idee che nasce il volu-

me 'Sulle tracce della Via Francigena: punti

di vista sullo spazio pubblico' (Maggioli Edi-

tore), pubblicato dal gruppo di ricerca della

Scuola di Architettura e Società, coordinato

da Guya Bertelli. Il libro – presentato ad ini-

zio aprile al Campus Arata - descrive storia e

attualità della Via Francigena nel territorio

piacentino con uno sguardo progettuale, e

quindi trasformativo, interpretando gli spa-

zi urbani collocati lungo il percorso come oc-

casione per approfondire il tema dello spa-

zio pubblico contemporaneo. La pubblica-

zione è il frutto della fortunata collaborazio-

ne tra la Scuola di Architettura piacentina e

la Scuola di Architettura di Marsiglia (EN-

SA), avvenuta in occasione di diversi wor-

kshop internazionali che si sono svolti in

questi anni sulle tematiche urbanistiche e

paesaggistiche delle città di Piacenza e Mar-

siglia: ‘Anche nel 2014 alcuni studenti fran-

cesi parteciperanno ai seminari organizzati

dalla Scuola di Architettura piacentina e

frequenti sono i workshop in Scuole estere

con protagonisti i giovani architetti del Polo

di Piacenza del Politecnico’, spiega Guya

Bertelli, coordinatrice della Scuola di Archi-

tettura di Piacenza, che è autrice del libro in-

sieme al docente Hervé Dubois (della Scuola

di Architettura di Marsiglia) e ai docenti e ri-

cercatori del Politecnico, Pasquale Mei e Mi-

chele Roda. ‘La pubblicazione, che integra

approfondimenti teorici con immagini e pro-

getti sviluppati dagli studenti, vuole essere

una summa di 3 anni di impegno didattico e

scientifico su un fronte –quello della proget-

tazione dello spazio pubblico lungo la Via

Francigena – che coinvolge questioni di

grande attualità per la qualità della città

contemporanea, quali ad esempio - afferma

Bertelli - la mobilità ciclo-pedonale, l’ inte -

grazione tra città e natura, la valorizzazione

delle risorse ambientali e architettoniche e

la vocazione turistica dei territori’.

Studenti marsigliesi e piacentini al lavoro insieme

La Via Francigena oggiin un libro del Politecnico

Nell’immagine un particolare

della copertina del libro

francesca gazzola

no

vità

Page 30: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA30

N on si ferma il consumo di suolo.

Anzi, il ritmo in Italia procede spe-

dito da qualche anno, alla velocità

di 8 metri quadrati al secondo. Soltanto tra

il 2009 e il 2012 sono stati divorati da ce-

mento e infrastrutture ben 720 km quadra-

ti di aree naturali. Questa la fotografia

scattata dal nuovo rapporto dell'Istituto

superiore per la protezione e la ricerca am-

bientale (Ispra) sul consumo di suolo, che

bollina come "ormai perso irreversibil-

mente" il 7,3% del territorio del nostro

Paese.

Il consumo di suolo è legato a doppio filo sia

al dissesto idrogeologico che ai cambia-

menti climatici. Per questo il ministro del-

l'Ambiente Gian Luca Galletti immagina

com e sareb be "un esempio da offrire agli

altri Paesi" se l'Italia si presentasse alla

guida del semestre Europeo con "la legge

sul consumo di suolo già approvata. Dob-

biamo esportare buone pratiche; senza u-

n'azione comune europea e globale il risul-

tati sono parziali".

I 720 km quadrati persi tra il 2009 e il 2012

- spiega l'Ispra - corrispondono a un'area

grande quanto la somma dei comuni di Mi-

lano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo.

Si è così passati da poco più di 21.000 kmq

'divorati' nel 2009 a quasi 22.000 nel 2012.

Ma non tutta la colpa è dell'edilizia. Il con-

sumo di suolo è addebitale anche alla co-

struzione di infrastrutture che insieme a-

gli edifici ricoprono quasi l'80% del terri-

torio artificiale: strade asfaltate e ferrovie

al 28%, strade sterrate e infrastrutture di

trasporto secondarie al 19%, edifici al

30%, parcheggi, piazzali e aree di cantiere

al 14%. Il report parla anche di "forti im-

patti sui cambiamenti climatici: la cemen-

tificazione galoppante ha comportato dal

2009 al 2012 l'immissione in atmosfera di

21 milioni di tonnellate di CO2 per un costo

stimato di 130 milioni di euro".

Ed effetti di questa trasformazione si han-

no anche "sull'acqua e sulla capacità di

produzione agricola", tanto che per esem-

pio tra il 2009 e il 2012 a causa dell'imper-

meabilizzazione abbiamo perso "una ca-

pacità di ritenzione pari a 270 milioni di

tonnellate d'acqua", con un costo di gestio-

ne che in questi tre anni viene stimato in-

torno ai 500 milioni di euro. Per il presiden-

te della commissione Ambiente alla Came-

ra Ermete Realacci è necessario fermare il

consumo di suolo tenendo presente che la

riqualificazione rappresenta ormai non

più una frontiera ma la nuova economia su

cui punta anche il settore dell'edilizia: "Si

tratta di elemento chiave, perfino di valo-

rizzazione del patrimonio esistente".

"La prevenzione contro il dissesto idrogeo-

logico - osserva poi Galletti - dobbiamo

metterlo come uno dei punti prioritari per

l'inserimento nei Fondi Ue 2014-2020".

Dati allarmanti nel nuovo rapporto Ispra

Consumo di suolo, l'Italiaperde 8 mq al secondo

amb

ien

te

Page 31: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 31

Il sindacato dei tecnici invoca un cambio di passo

Coordinatori di sicurezza,l'allarme di Federarchitetti

L a Quinta Giornata Nazionale per la sicurezza nei cantieri edili,

svoltasi a Roma, è stata l'occasione per sottolineare i problemi

dei professionisti del settore, chiamati a salvaguardare l'inco-

lumità dei lavoratori, ma poco valorizzati dalle istituzioni e messi in

difficoltà dalla crisi. Poco valorizzati sul lavoro, privi di un'autentica

rappresentanza nelle istituzioni, ma con elevate responsabilità nella

tutela dei lavoratori in edilizia. E' la realtà dei coordinatori della si-

curezza, descritta da Federarchitetti, il sindacato dei tecnici dell'ar-

chitettura, nel dibattito organizzato a Roma alla Casa dell'Architet-

tura, in occasione della V Giornata

Nazionale della sicurezza nei can-

tieri edili. Il dibattito, che ha coinvol-

to rappresentanti delle istituzioni e

del settore edile, si è concentrato

sulla figura del coordinatore della

sicurezza, in genere un ingegnere o

un architetto che attua, sia con atti-

vità di controllo in cantiere sia con

specifici piani per la sicurezza, le

norme sulla salvaguardia dei lavo-

ratori. In caso di violazioni o irrego-

larità, la legge prevede sanzioni pe-

santi: si va dalla multa di 1500 euro

all'arresto. Eppure, i compensi sono

esigui, non soltanto per la crisi del-

l'edilizia, ma anche perché le azien-

de, nei contratti d'appalto, scelgo-

no spesso la via del massimo ribasso.

“E' grazie al lavoro sottopagato e misconosciuto dei coordinatori

della sicurezza che le morti in edilizia sono in diminuzione”, ha affer-

mato Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, che

ha organizzato l'evento. Inoltre, il coordinatore non gode della ne-

cessaria autonomia operativa, perché, come ha ricordato lo stesso

Maussier, “la sua è la situazione di un 'vaso di coccio', stretto tra due

vasi di ferro: il committente, da una parte, pubblico o privato, che

vuole spendere il minimo possibile, e l'impresa, dall’altra, che invece

cerca il massimo guadagno”.

Per questo, Maussier propone di far nominare il coordinatore da un

ente terzo come la ASL. I numeri sono significativi: dei 160mila archi-

tetti e ingegneri liberi professionisti, almeno il 50% si dedica alla sal-

vaguardia della sicurezza in cantiere. A Roma, dal '96, Federarchitet-

ti ne ha abilitati circa 2mila.

Inoltre, proprio i professionisti del settore sono esclusi dagli organi-

smi preposti alla vigilanza sui cantieri. Un caso esemplare è quello

della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza

sul lavoro, istituita presso il Ministero del Lavoro (art. 6 del Dlgs 81/08)

per elaborare misure di prevenzione e protezione per i lavoratori,

che pur contemplando la presenza delle parti sociali coinvolte, non

ha al suo interno alcun rappresentante delle professioni tecniche. I-

dentica la situazione nei CTP, i Comitati Territoriali Paritetici, orga-

nismi preposti alla sicurezza di cui, per consuetudine, fanno parte

soltanto le associazioni dei costruttori

ed i sindacati dei lavoratori. Ecco per-

ché, ha osservato il presidente di Fede-

rarchitetti Roma, “è necessario che i

coordinatori della sicurezza si pro-

pongano come 'categoria', con il so-

stegno delle associazioni dei profes-

sionisti”.

A confermare la difficile situazione

professionale della categoria, soprat-

tutto per quel che riguarda i giovani, il

sindacato degli architetti e degli inge-

gneri ha presentato il video “Loreda -

na se ne va”, in cui si racconta la diffi-

cile situazione dei giovani professioni-

sti.

Al dibattito organizzato alla Casa del-

l'Architettura di Roma, presentato da

Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, e moderato

dalla giornalista Simona D'Alessio, hanno preso parte Paolo Grassi,

presidente nazionale di Federarchitetti, Gabriella Galli, responsabile

Salute e Sicurezza della UIL, Claudio Iannilli, responsabile Salute e Si-

curezza nella contrattazione di 2° livello della Cgil, Franco Turri, se-

gretario della Filca-Cisl, Paolo Varesi, vicesegretario dell’Ugl, Caloge-

ro Lo Castro, presidente di Confedertecnica, Matteo Capuani, espo-

nente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Antonio Napolitano,

direttore generale di Inail Lazio, On. Serena Pellegrino, componente

della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera dei De-

putati, Alessandro Ridolfi, vicepresidente dell'Ordine degli Architet-

ti di Roma, Paolo Santià, ispettore del lavoro della AUSL di Latina, Al-

fredo Simonetti, direttore Cefme-Ctp Lazio, Andrea Tomasi, presi-

dente della Fondazione Architetti Ingegneri Liberi Professionisti i-

scritti a Inarcassa.

no

rmativa

Page 32: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA32

blo

ck n

ote

s

Debiti Pa, Ance:“Allentare il Patto perpagare tutte le imprese”“Registriamo con favore che le azioni per risolvere il problema dei

pagamenti PA che l’Italia ha illustrato a Bruxelles riprendono molte

delle proposte avanzate dall’Ance un mese fa in occasione del-

l’incontro con il Vice Presidente della Commissione Ue, Antonio

Tajani.” Pagamento di tutti i debiti pregressi, certificazione au-

tomatica dei debiti PA, monitoraggio costante dei tempi di

pagamento e sanzioni dissuasive per gli enti che non pagano o non

certificano i crediti “sono misure fondamentali per ristabilire la

correttezza dei rapporti tra Stato e imprese”, sottolinea Buzzetti.

Ma per avere certezza che nella nuova tranche di pagamento che

il Governo si appresta a varare ci sia spazio anche per le imprese di

tutta la filiera edile, tra le più tartassate dalla piaga dei mancati

pagamenti, l’Ance torna a ribadire la necessità di predisporre un

allentamento mirato del Patto di stabilità.

“L’azione sui pagamenti deve necessariamente comprendere un

forte intervento sul Patto di stabilità interno in due direzioni: una

immediata per pagare tutto il pregresso ed una riforma strutturale

del Patto, che ancora oggi blocca 5 miliardi di euro già disponibili

nelle casse degli enti”, chiede con forza il Presidente dei co-

struttori.

Cittadinanzattiva: “Sicurezza,avviare l'anagrafedell'edilizia scolastica”“Il Presidente del Consigli Renzi avvii al più presto l'Anagrafe

dell'edilizia scolastica come strumento duraturo per tenere sotto

controllo la stato di sicurezza delle nostre scuole". Lo chiede

Cittadinanzattiva valutando "molto positivamente" le misure

approvate dal Consiglio dei Ministri. "Recuperare fondi già stan-

ziati e non usati e reperire nuove risorse per circa 3 miliardi e

mezzo, istituire una cabina di regia interministeriale, attribuire

poteri straordinari a Sindaci e Presidenti di Provincia - afferma

Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cit-

tadinanzattiva - sono impegni importanti che apprezziamo par-

ticolarmente considerate le difficoltà attuali.

Chiediamo al Presidente di avviare contestualmente l'Anagrafe

dell'Edilizia scolastica nazionale e per regioni, per avere un quadro

completo della situazione e perché si possa investire da subito sulle

scuole in condizioni più gravi, garantendo seri controlli sugli appalti

e sui lavori. Chiediamo, inoltre - aggiunge - che si individui un piano

decennale e delle linee di indirizzo per costruire nuove scuole e

garantire la manutenzione ordinaria, anche facendo tesoro del

lavoro che da anni svolgono associazioni come CittadinanzAttiva.

Page 33: Edilizia 2 2014

EDILIZIA PIACENTINA 33

Osservatorio sicurezzasul lavoro, dall'inizio 2014una vittima al giornoRilevato un significativo incremento rispetto a gennaio 2013 (+

34,8 per cento). “Un esordio negativo questa proiezione

dell’emergenza – commentano gli esperti dell’osservatorio

vega engineering – per questo è sempre più indispensabile ed

urgente che il nuovo governo agisca concretamente sul fronte

della sicurezza sul lavoro”

“Il primo mese dell’anno è stato segnato da 31 morti sul lavoro.

Con un incremento rispetto a gennaio del 2013 pari al 34,8 per

cento. Tragedie che si sono consumate da Nord a Sud del

Paese, nei campi e sulle impalcature. E la caduta dall’alto

continua ad essere la causa di morte più frequente. Un dato

davvero preoccupante soprattutto perché è la più drammatica

testimonianza di una profonda lacuna che da anni con-

tinuiamo a rilevare sul fronte della sicurezza per i lavori in

quota”.

A disegnare con puntualità contorni e contenuti dell’emer -

genza ‘morti bianche’ è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro

Vega Engineering di Mestre che invita il nuovo Governo “a

sostenere la maggiore diffusione della cultura della sicurezza

nei luoghi di lavoro. Perché - spiegano gli ingegneri mestrini -

il lavoro non debba più essere sinonimo così frequente di

morte”.

E a contare il maggior numero di vittime a gennaio 2014 è il

Lazio (6 infortuni mortali); seguito da: Sicilia, Toscana, Pie-

monte ed Emilia Romagna (3), da Abruzzo, Liguria, Campania

e Veneto (2). Una vittima in Trentino Alto Adige, in Calabria, in

Sardegna, nelle Marche e in Puglia.

Il 25,8 per cento degli incidenti si è verificato nel settore

agricolo, il 22,6 per cento nelle costruzioni, quasi il 10 per cento

nel settore dei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni.

La prima causa di morte è la caduta dall’alto (38,7 per cento dei

casi di gennaio), seguita dal ribaltamento di un mezzo/veicolo

in movimento (22,6 per cento) e dallo schiacciamento (12,9 per

cento).

Diversa invece la fotografia della tragedia sulla base delle

incidenze della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa e

dove a condurre le fila in questo primo mese del 2014 si trova

l’Abruzzo (con un indice di incidenza pari a 3,9 contro una

media nazionale di 1,4).

Guardando alle classifiche provinciali è Roma ad emergere con

il dato peggiore di tutto il Paese con 3 morti bianche seguita da

Viterbo e Firenze (2).

Analizzando il panorama provinciale delle morti bianche

rispetto alla popolazione lavorativa, la maglia nera spetta a

Nuoro (17,5).

Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 4 pari al 12,9 per cento del

totale. La fasce d’età più colpite sono sempre quelle in cui

l’esperienza dovrebbe insegnare a non esporsi al rischio (tra i

45 e i 54 anni e tra i 55 e i 64 anni).

Energia: ogni anno in Italiasi spendono 47 miliardi perconsumi elettrici e termiciL'Italia spende 45,2 miliardi di euro ogni anno per consumi

termici ed elettrici negli 11, 8 milioni di edifici residenziali; 1,3

miliardi nelle 52 mila scuole; 644 milioni nei 13,7 mila edifici

pubblici.

Sono i numeri che ha raccolto il Cresme in una ricerca presentata

al forum Ri.u.so03 organizzato oggi a Roma da Ance, Consiglio

nazionale architetti e Legambiente.

Questo alto valore è dovuto all'anzianità degli edifici con il 49%

degli edifici per uffici pubblici che ha più di 70 anni il 35% delle

scuole con il vetro singolo fra quelle costruite più di 50 anni fa.

Proprio su questi edifici maggiormente energivori è necessario

partire per ridurre la bolletta energetica e lo studio propone una

simulazioni secondo cui, in media, è sufficiente intervenire sul

20% delle costruzioni per abbattere del 10% i consumi com-

plessivi e i relativi costi. Proprio per questo dal forum arriva

l'appello a le risorse che devono essere destinate al risparmio

energetico non possono più essere considerate come mere spese

quanto invece entrare a pieno titolo nel capitolo investimenti.

Consiglio Ingegneri: “Bandidi gara: irregolarità diffuse,situazione inaccettabile”Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri denuncia il mancato

rispetto, da parte delle stazioni appaltanti, del dm sui cor-

rispettivi da porre a base di gara nell’affidamento di servizi

relativi all’architettura e all’ingegneria.

Com’è noto, il decreto del Ministero della Giustizia n.143, entrato

in vigore lo scorso 21 dicembre, fissa parametri ben precisi ai quali

è obbligatorio fare riferimento. Tuttavia, l’attività sistematica di

monitoraggio dei bandi svolta dal Centro Studi del CNI, ha

dimostrato come tale obbligo sia largamente disatteso.

Dei 129 bandi pubblicati nel corso del mese di gennaio, appena

14 fanno preciso riferimento a quanto stabilito dal decreto. Poco

meno dell’11%. In 19 casi l’importo è stato determinato facendo

riferimento ad altre norme.

Nella stragrande maggioranza dei casi (96) il bando non specifica

in che modo è stata determinata la base d’asta. Il CNI, pertanto,

ha assunto l’iniziativa di scrivere una lettera a tutte le stazioni

appaltanti che hanno pubblicato bandi irregolari, inviandola per

conoscenza all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, al

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero della

Giustizia e ai presidenti degli Ordini degli Ingegneri delle

province interessate. La lettera contiene l’invito a verificare la

conformità del bando rispetto al decreto e, in caso di conferma

dell’irregolarità, a sospendere la gara.

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EDILIZIA PIACENTINA34

Le prossime scadenze fiscaliLe prossime scadenze fiscali30 Aprile 2014 - Mercoledì

Irpef - Presentazione Modello730 al sostituto d’impostaUltimo giorno per la presentazione delModello 730/2014 (redditi 2013) al so-stituto d’imposta (datore di lavoro oente pensionistico).

Tosap e Cosap -Versamento rataUltimo giorno per il versamento dellaseconda rata (se l’importo complessi-vamente dovuto è superiore a 258,23euro) della tassa occupazione spazi earee pubbliche.Per gli adempimenti relativi al canoneper l’occupazione di spazi e aree pub-bliche (Cosap), dovuto nei Comuni chel’hanno istituito in sostituzione dellaTosap, si rinvia alle relative disposizionilocali.

16 Maggio 2014 - Venerdì

Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento daparte del condominio delle ritenute fi-scali e dei contributi previdenziali eassistenziali relativi a dipendenti, la-

voratori autonomi nonché a contratti diappalto, con riferimento al mese diaprile 2014, nonché dei premi Inail re-lativi al saldo 2013 e all’anticipo 2014.

Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento daparte del condominio della rata delleaddizionali regionale e comunale al-l’Irpef trattenute ai dipendenti sullecompetenze di aprile 2014 a seguitodelle operazioni di conguaglio di fineanno nonché per il versamento dellarata dell’acconto dell’addizionale co-munale all’Irpef 2014 trattenuta ai di-pendenti sulle competenze di aprile2014; ultimo giorno, inoltre, per il ver-samento in unica soluzione delle pre-dette addizionali trattenute, sempresulle competenze di aprile 2014, a se-guito di cessazione del rapporto di la-voro.

31 Maggio 2014 - Sabato

Irpef - PresentazioneModello 730 al CafUltimo giorno per la presentazione delModello 730/2014 (redditi 2013) al Caf(Centro di assistenza fiscale) o a unprofessionista abilitato.

TASI

Il Comune stabilisce il numero e lescadenze di pagamento del tributo,consentendo di norma almeno due ratea scadenza semestrale. È comunqueconsentito il pagamento in un’unicasoluzione entro il 16 giugno di ciascunanno.

TARI

Il Comune stabilisce il numero e lescadenze di pagamento del tributo,consentendo di norma almeno due ratea scadenza semestrale. È comunqueconsentito il pagamento in un’unicasoluzione entro il 16 giugno di ciascunanno.

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