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L’UE e i suoi cittadini L’UNIONE EUROPEA E I SUOI CITTADINI Una rassegna di progetti selezionati nell’ambito del Programma “Europa per i cittadini” European Commission DG – Communication Europe for Citizens Programme A cura di Rita Sassu Progetto grafico di Giulia Quintiliani Studi di Cittadinanza Europea 1 Studies of European Citizenship 1 Collana diretta da Leila Nista

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L’UE e i suoi cittadini

L’UNIONE EUROPEA E I SUOI CITTADINIUna rassegna di progetti selezionati

nell’ambito del Programma “Europa per i cittadini”

European CommissionDG – CommunicationEurope for Citizens Programme

A cura di Rita Sassu

Progetto grafico diGiulia Quintiliani

Studi di Cittadinanza Europea 1Studies of European Citizenship 1

Collana diretta da Leila Nista

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L’UE e i suoi cittadini

Roma: Quintilia Edizioni, 2011

ISBN: 88-9000304-2-11

© ECP- Europe for Citizens Point Italy, 2011Ministero per i Beni e le Attività CulturaliRiproduzione autorizzata con citazione della fonte.

Questa pubblicazione è co-finanziata dalla Commissione Europea

Roma 2011

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Hanno contribuito alla realizzazione

della presente pubblicazione:

Pio Baissero (Noi Europei)Caterina Bardi (TV)Giuliano Barigazzi (YOU WORTH)Barbara Bastianelli (CityLab, EST.Crimewatch)Barbara Bechelloni (L’internamento ela deportazione dei siciliani nei campinazisti)Gianni Bellisario (CEA)Matteo Bosisio (WEFoR)Paola Bottero (hENCE)Elena Bresci (Museo della Deporta-zione di Prato)Camilla Brunelli (Museo della Depor-tazione di Prato)Beatrice Camaioni (T-WINNI)Massimo Camandona (EUrice)Carlo Spartaco Capogreco (Ferramonti)Daniele Capone (START)Nicola Catellani (Facing the challengesin the implementation of networks)Letizia Cecchini (BELT)Gabriele Cecconi (Museo della Depor-tazione di Prato)Tino Celisi (ASEW)Leonardo Cerenzia (EUrice)Chee Mei Hoh (Cittadinanza europea at-tiva: energia rinnovabile)David Chinello (Cittadinanza attiva perle politiche sociali)

Elena Ciani (TV)Claudio Cressati (Noi Europei)Chiara Crocianelli (FecondazioneCreativa)Maurizio Dal Ferro (EUrice)Elisa Deidda (EUrice)Antonio Del Vino (NET4SUD)Giulia Fabiani (TV)Maria Falcone (Waves of LegalityWaves of Citizenship)Tiziana Felletti (3x20 Network)Moreno Fontani (BELT)Federica Franca (Minerve)Davide Frisoni (3x20 Network)Carlotta Gadducci (ACID)Catiuscia Gasparroni (MOVIE)Fabio Ghelfi (LUTTES)Andrea Giuseppini (L’internamento ela deportazione dei siciliani nei campinazisti)Roman Herzog (L’internamento e la de-portazione dei siciliani nei campi nazisti)Arianna Iachetti (La memoria della per-secuzione nazifascista dei rom e sintiitaliani)Loredana Introini (Waves of LegalityWaves of Citizenship)Lutz Klinkhammer (DEPOIMI)Silvana Leone (FONDACA)Maria Chiara Lesi (EU4ALL)

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Evangelista Leuzzi (NET4SUD,YPRAE)Luisa Lovisolo (Cittadinanza attiva perle politiche sociali)Giovanna Maletesta (START)Mario Mangione (SATED)Porpora Marcasciano (Costruire glieuropei attraverso i diritti)Michael Matheus (DEPOIMI)Chiara Mazzoncini (Museo della De-portazione di Prato)Loredana Melissari (Museo della De-portazione di Prato)Alessandro Mezzanotte (MOVIE)Giovanni Moro (FONDACA)Anna Olivo (RE-life, INTEL)Veronica Ossino (Ferramonti)Christina Paci (SATED)Sara Paci (CityLab, EST.Crime watch)Fabio Parente (La memoria della per-secuzione nazifascista dei rom e sintiitaliani)Matteo Parisini (La memoria dellapersecuzione nazifascista dei rom esinti italiani)Angeles Parrinello (La memoria dellapersecuzione nazifascista dei rom esinti italiani)Massimiliano Pavanello (Cittadinanzaeuropea attiva: energia rinnovabile)Sara Peciarolo (Dial-up Project)Lorella Pigliapoco (Montemarciano)Erica Pivesso (Noi Europei)Mara Polloni (Fecondazione Creativa)

Michela Ponzani (DEPOIMI)Francesco Principini (La memoriadella persecuzione nazifascista dei rome sinti italiani)Stefano Arturo Priolo (Ferramonti)Ulianova Radice (WEFoR)Alessandro Ricchiuto (FecondazioneCreativa)Matteo Ricci (Minerve)Luca Ricciardi (La memoria della per-secuzione nazifascista dei rom e sintiitaliani)Agata Rodi (RELTOUR)Claudio Samorì (TV)Clara Santin (Minerve)Vincenzo Saturni (Cittadinanza euro-pea attiva: energia rinnovabile)Sorina Soare (Promuovere una Citta-dinanza Europea Responsabile)Franco Sotte (T-WINNI)Santino Spinelli (La memoria dellapersecuzione nazifascista dei rom esinti italiani)Jean-Charles Szurek (DEPOIMI)Simone Taddei (hENCE)Giovanni Gabriele Varalda (EUrice)Daniela Varisco (Do EU know?)Laura Vellucci (CEA)Olivier Wieviorka (DEPOIMI)Arianna Zanini (WELCOME)Andrea Zanzini (3x20 Network)Paola Zilli (Network sul ruolo del Vo-lontariato)

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Sommario

Prefazione 7Il Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e la promozione della Cittadinanza Europea AttivaLeila NistaIntroduzione 11Rita SassuLa Cittadinanza Europea 13Rita SassuIl bilancio dell’Unione europea e la promozione 37della cittadinanza europeaGiulia ValeriRassegna di progetti selezionati nell’ambito del Programma 55“Europa per i cittadini”

SATED - Piccole città antiche e il loro posto nel dibattito europeo corrente 59TV - Twins Volunteers 63RELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli Centri 67B.E.L.T. - Breszcze E Londa Twins 73CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione e democrazia in Europa 77MOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe 81Vari progetti del Comune di Montemarciano 87START - Attività territoriali strategiche per le relazioni e il turismo 93Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa 97 in rete con la vecchia Europa3x20 Network: un approccio europeo alla riduzione delle 101emissioni di CO2 attraverso iniziative di sensibilizzazione Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti dei cambiamenti 105climatici a livello locale: conseguenze ambientali, economiche e sociali e prospettive per i sistemi agricoli tradizionali (Il caso delle aree europee produttrici di riso)hENCE - European Network of Communities for Energy change 111Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare 115locale e nelle Politiche di IntegrazioneW.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities, 119Opportunity for Merging Europe Facing the challenges in the implementation of networks: 125from improved management skills to increased political commitment

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ASEW - Abilità e capacità delle donne europee 129Network for Twinning, Network for Sustainable Development 135ACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturale 141Do EU know? 147Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens’ Panel for 155the Promotion of Active CitizenshipT-WINNI - T-WINNING Towns WINNing 161with the Involvement of NGosCittadinanza attiva per le politiche sociali 167FONDACA - Fondazione per la cittadinanza attiva 173RE-life - Decrescere e stili di vita, sostenibilità ambientale, 183partecipazione e convivialità... in EuropaINTEL - Nuovi strumenti innovativi per migliorare la vita 189YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: 191problemi comuni e opportunità di lavoro autonomoWaves of Legality Waves of Citizenship 199L.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma di esclusione sociale 205EU4ALL - Europa per tutti: costruzione di una cittadinanza europea inclusiva 211CityLab - Quartiere con vista/Vu des Quartiers 215EST.Crime watch 219Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile 223Noi Europei 229Fecondazione Creativa 237Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile 241YOU WORTH: youngsters and organizations-both socius 247in dialogue for the same communityCostruire gli europei attraverso i diritti. Festival Europeo 257delle Differenze e dell’AntidiscriminazioneNuovo percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Prato 265La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani 269DEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e testimonianze dei 273deportati politici e degli internati militari in Germania e in Francia (1940-2010)WEFoR - Web European Forest Righteous. I Giusti contro 283i totalitarismi. Identità e coscienza europea sul webL’internamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti 291 durante la 2ª Guerra Mondiale. Elaborazione, archiviazione, documentazione e analisi delle loro testimonianze orali.Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Duce 299

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Prefazione

Il Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e la promozione della Cittadinanza Europea Attiva

Leila NistaMinistero per i Beni e le Attività Culturali

La presente pubblicazione, volta a valorizzare i progetti realiz-zati dai cittadini italiani ed europei nel settore della Cittadinanza Eu-ropea, s’inserisce in un programma di più ampia portata promosso dalMinistero per i Beni e le Attività Culturali al fine di favorire il processodi integrazione europea e di ridurre la distanza fra cittadini e IstituzioniEuropee.

Dal 2008 il MiBAC ospita il Punto di Contatto Nazionale per ilProgramma Comunitario ‘Europa per i Cittadini’ (l’ECP – Europe forCitizens Point Italy) finalizzato ad offrire ai cittadini l’opportunità diinteragire e partecipare alla costruzione di un’Unione europea demo-cratica, unita e arricchita dalla sua diversità culturale, favorendo in talmodo lo sviluppo di una coscienza identitaria comunitaria e di un sensodi appartenenza all’Unione europea. Il Programma, inoltre, nel cui am-bito sono stati finanziati i progetti di cui in questo volume viene presen-tata una rassegna, incoraggia l’incontro tra cittadini europeiprovenienti da differenti Stati, volto a stimolare il dialogo interculturale,la conoscenza e il rispetto reciproco, la riflessione su tematiche comunisegnate da una forte dimensione europea. I progetti realizzati nell’am-bito del Programma consentono ai cittadini europei di partecipare atti-

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vamente alla società civile europea, di acquisire una maggior consape-volezza dei benefici apportati dalle iniziative politiche dell’Unione eu-ropea alla loro vita quotidiana e di riconoscere l’importanza dei valori– quali democrazia, libertà, uguaglianza, diritti umani, etc. – che costi-tuiscono il fondamento dell’Unione. I progetti, come illustrato nel libro,contemplano azioni di cooperazione transnazionale, incontri tra citta-dini, collaborazioni fra municipalità ed altre autorità locali – anche me-diante la pratica del gemellaggio fra città, eventi incentrati sullamemoria storica, attività promosse dalle organizzazioni della societàcivile, etc. I progetti includono dibattiti e confronti costruttivi su pro-blematiche politiche e sociali, spazianti dalle questioni ambientali aquelle connesse all’invecchiamento, alla povertà, all’esclusione sociale,alla disabilità, al volontariato, alle energie rinnovabili, all’economia,alla crisi finanziaria, etc.

Il MiBAC ospita inoltre il Punto di Contatto per il Programma‘Cultura’, che, promuovendo la mobilità degli operatori nel settore cul-turale, la circolazione di opere e beni artistici/culturali nonché il dialogointerculturale, rappresenta anch’esso un importante strumento per ilrafforzamento della Cittadinanza Europea e la costruzione di un’identitàcomunitaria, al pari dell’Azione (inclusa nel Programma ‘Cultura’),‘Capitale Europea della Cultura’, anch’essa gestita a livello nazionaledal Ministero.

Finalità analoghe caratterizzano le attività intraprese dal MiBACinerenti all’Azione Comunitaria, in fase di approvazione, del ‘Marchiodel Patrimonio Culturale Europeo’, concernente siti che abbiano ap-portato un contributo rilevante alla storia, alla cultura europea e alla

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costruzione dell’Unione europea, al fine di rafforzare il senso di appar-tenenza dei cittadini europei all’Unione europea, corroborando in talmodo la consapevolezza dei valori comuni, della storia e del patrimonioeuropeo.

Non meno rilevante è l’Iniziativa, gestita dal MiBAC e promossastavolta dal Consiglio d’Europa, ‘Itinerari Culturali’, conferita a par-ticolari percorsi che, in un’ottica di dialogo, di scambio e arricchimentointerculturale, valorizzano il patrimonio culturale comune come fontedi sviluppo socio-economico e come meta di un turismo che abbia ca-rattere di sostenibilità, oltre a favorire la presa di coscienza dell’identitàcomune da parte dei cittadini europei.

Il MiBAC, inoltre, promuove ed incoraggia il volontariato, intesocome espressione di partecipazione civica e quindi di cittadinanaza at-tiva. In tale ottica sono state organizzate conferenze inerenti alle attivitàdi volontariato, alle opportunità che l’Unione Europea offre ai volontarie alle loro associazioni; è stato inoltre pubblicato un libro dedicato al2011: Anno Europeo delle Attività di Volontariato che promuovono laCittadinanza Attiva.

Le succitate azioni costituiscono solo una parte delle attivitàespletate dal MiBAC nell’ampio spettro delle Iniziative Comunitarie, fi-nalizzate alla valorizzazione e al rafforzamento della Cittadinanza Eu-ropea Attiva, di cui la presente pubblicazione vuole essere una provaconcreta. Il volume, che inaugura la collana ‘Studi di Cittadinanza Eu-ropea’, rappresenta l’esito dello sforzo congiunto del Punto di ContattoNazionale ‘Europa per i Cittadini’ e dei beneficiari italiani delle sov-venzioni del Programma. Organizzato in capitoli corrispondenti alle

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varie Misure in cui si articola il Programma ‘Europa per i Cittadini’ erealizzato grazie al contributo della Commissione Europea (DG Com-munication) e del MiBAC, esso intende, in ultima analisi, offrire al let-tore, da un lato, una panoramica sulle potenzialità offerte dall’Unioneeuropea e dai suoi strumenti finanziari per stimolare la partecipazionecivica e il diretto coinvolgimento dei cittadini nelle azioni comunitarie,dall’altro, una prova del contributo concreto che i cittadini europei pos-sono apportare alla costruzione di un’Unione europea partecipata, piùtangibile e vicina.

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Introduzione

Rita SassuECP – Europe for Citizens Point

(Programma ‘Europa per i cittadini’)

La presente pubblicazione s’inserisce nell’ambito delle attivitàdell’ECP – Europe for Citizens Point Italy, il Punto di Contatto Nazio-nale per il Programma ‘Europa per i cittadini’.Il volume mira in prima istanza ad introdurre il lettore alla CittadinanzaEuropea Attiva, indagata sul piano legale, concettuale, sociale ed eco-nomico.

È dunque presentato il Programma ‘Europa per i cittadini’ –strumento finanziario promosso dalla Commissione Europea, DG –Communication, per supportare progetti volti alla promozione della Cit-tadinanza Europea Attiva, con i relativi bandi.

Il fulcro della pubblicazione è costituito dalla rassegna di unalunga serie di progetti già selezionati nell’ambito di suddetto Pro-gramma, divisi per bandi (una sezione è rappresentata, ad es., dai pro-getti riguardanti l’Azione del Programma attinente i Gemellaggi fra città;un’altra sezione raccoglie i progetti sovvenzionati dall’Azione che so-stiene le Organizzazioni della Società Civile, etc.). I promotori dei pro-getti sono enti, pubblici o privati, italiani, in quanto il presente librovuole in primo luogo valorizzare le attività svolte a partire dal 2007 dal-l’Italia nel contesto del Programma.

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Per motivi di spazio, non è stato possibile pubblicare tutti i pro-getti che sono stati inviati all’ECP – Europe for Citizens Point; tuttaviaanche i progetti non inclusi nel volume saranno comunque pubblicatisul sito web ufficiale italiano del Programma ‘Europa per i cittadini’(www.europacittadini.it ). Alcuni testi sono stati elaborati a partire dalleApplication Form, molti altri sono stati inviati direttamente dai promo-tori dei progetti stessi; ancora per motivi editoriali, alcuni di quest’ultimisono stati leggermente riadattati al fine di uniformare tra loro le diversepresentazioni.

La rassegna di progetti mira da un lato a valorizzare i progettivincitori, diffondendone i risultati e ampliandone l’impatto, offrendo pa-rallelamente spunti di ispirazione per potenziali candidati al Programma‘Europa per i cittadini’, dall’altro a incoraggiare la partecipazione civica,mostrando una panoramica di buone pratiche, realizzate da cittadini eu-ropei che, come si avrà modo di osservare nelle pagine seguenti, si sonoconfrontati su tematiche d’interesse comune e di rilevanza comunitaria,prendendo attivamente parte al processo di integrazione europea.

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La Cittadinanza Europea

Rita SassuECP – Europe for Citizens Point

(Programma “Europa per i Cittadini”)

La cittadinanza dell’Unione europea

Il trattato istitutivo della Comunità economica europea, firmato aRoma nel 1957,1 ha introdotto il diritto delle persone di circolare libe-ramente sul territorio della Comunità europea. Inizialmente, tuttavia, lalibera circolazione era consentita in stretto rapporto con lo svolgimentodi un’attività economica, intendendosi per attività economica un lavorodipendente, un’attività autonoma oppure la prestazione di servizi. Il di-ritto di soggiorno su tutto il territorio della Comunità è stato quindi ri-conosciuto innanzi tutto ai lavoratori subordinati, poi agli autonomi edai loro familiari; in seguito il medesimo diritto è stato esteso agli studentie ai pensionati.

L’Atto unico europeo del 19862 ha modificato il trattato di Romaprecisando la volontà di creare uno spazio privo di controlli sulle personealle frontiere interne. Nel 1990, tuttavia, il diritto di soggiorno è statoesteso anche alle persone che non esercitano alcuna attività economica,a condizione che dispongano di risorse sufficienti e di una copertura so-

1 Per i testi dei trattati si consulti: http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/index.htm.2 Gazzetta ufficiale n. L 169 del 29.6.1987.

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ciale. Tale diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territoriocomunitario è stato consacrato dall’introduzione, nel trattato sull’Unioneeuropea, siglato a Maastricht nel 1992, del concetto di cittadinanzadell’Unione. Nel 1997, con il trattato di Amsterdam,3 si è trovata unasoluzione politica che consente di progredire sul fronte della libera cir-colazione delle persone, inserendo l’accordo di Schengen4 nel trattatosull’Unione europea, benché taluni Stati membri abbiano ottenuto la fa-coltà di mantenere alcuni controlli alle proprie frontiere con altri Statimembri.

Il concetto di cittadinanza dell’Unione europea è stato dunque in-trodotto con il trattato sull’Unione europea,5 che all’articolo 9 dell’at-tuale versione consolidata6 recita: «È cittadino dell’Unione chiunqueabbia la cittadinanza di uno Stato membro. La cittadinanza dell’Unionesi aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce». Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea7 (TFEU) all’articolo20 paragrafo 1 riprende tale definizione, mentre al paragrafo 2 specificai diritti e i doveri che la cittadinanza europea comporta. In particolare,per i doveri si rimanda ai trattati, mentre vengono elencati alcuni deiprincipali diritti: «il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel

3 Gazzetta ufficiale n. C 340 del 10.11.1997.4 Cfr. http://europa.eu/legislation_summaries/justice_freedom_security/free_movement_of_per-sons_asylum_immigration/l33020_it.htm. 5 Gazzetta ufficiale n. C 83 del 30.3.2010 (versione consolidata). 6 Il trattato sull’Unione europea nella versione del 1992 (firmata a Maastricht) recita all’articolo8: «È istituita una cittadinanza dell’Unione. È cittadino dell’Unione chiunque abbia la cittadi-nanza di uno Stato membro. I cittadini dell’Unione godono dei diritti e sono soggetti ai doveriprevisti dal presente trattato» (Gazzetta ufficiale n. C 224 del 31.8.1992). 7 Gazzetta ufficiale n. C 83 del 30.3.2010 (versione consolidata).

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territorio degli Stati membri; il diritto di voto e di eleggibilità alle ele-zioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello Stato mem-bro in cui [i cittadini] risiedono, alle stesse condizioni dei cittadini didetto Stato; il diritto di godere, nel territorio di un paese terzo nel qualelo Stato membro di cui hanno la cittadinanza non è rappresentato, dellatutela delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro,alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato; il diritto di presentarepetizioni al Parlamento europeo, di ricorrere al Mediatore europeo, dirivolgersi alle istituzioni e agli organi consultivi dell’Unione in una dellelingue dei trattati e di ricevere una risposta nella stessa lingua». I successivi articoli 21-24 del TFEU specificano ulteriormente i principienunciati nell’articolo 20. In particolare, l’articolo 21 paragrafo 1 precisache la libertà di circolazione e di soggiorno può essere soggetta a limi-tazioni e condizioni in virtù dei trattati e delle disposizioni varate daisingoli Stati membri.

Infine, l’articolo 25 incarica la Commissione di presentare alParlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale,ogni tre anni, una relazione sullo stato di attuazione delle suddette di-sposizioni, in base alla quale il Consiglio, «deliberando all’unanimitàsecondo una procedura legislativa speciale e previa approvazione delParlamento europeo, può adottare disposizioni intese a completare i di-ritti elencati all’articolo 20, paragrafo 2. Tali disposizioni entrano in vi-gore previa approvazione degli Stati membri, conformemente allerispettive norme costituzionali».

Tutti i cittadini dell’Unione sono uguali di fronte alla legge, aprescindere dalla rispettiva nazionalità: la cittadinanza europea configura

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quindi un significativo ampliamento dei diritti individuali.8 Si trattadell’estensione sul piano politico della cittadinanza del principio, di ca-rattere economico, di non discriminazione dei lavoratori, in base alquale, qualunque sia la loro nazionalità, due lavoratori che svolgano lemedesime mansioni hanno diritto ad un identico trattamento.

Nel 2007 il trattato di Lisbona9 ha modificato l’articolo 11 deltrattato sull’Unione europea prevedendo che: «Cittadini dell’Unione, innumero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numerosignificativo di Stati membri, possono prendere l’iniziativa d’invitare laCommissione europea, nell’ambito delle sue attribuzioni, a presentareuna proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ri-tengono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazionedei trattati».

L’articolo 14 paragrafo 2 del trattato sull’Unione europea af-ferma inoltre che: «Il Parlamento europeo è composto di rappresentantidei cittadini dell’Unione».

Fin dal Preambolo, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unioneeuropea10 «pone la persona al centro della sua azione istituendo la citta-dinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giusti-zia». Alla cittadinanza è poi dedicato il Titolo V della Carta. Gli articoli39 e 40 ribadiscono il diritto di voto e l’eleggibilità alle elezioni del Par-lamento europeo e alle elezioni comunali, e specificano che per il Par-

8 Commissione europea, EU Citizenship Report 2010. Dismantling the obstacles to EU citizens’rights, COM(2010) 603 final, p. 2. Consultabile all’indirizzo web: http://ec.europa.eu/justice/citi-zen/files/com_2010_603_en.pdf. 9 Gazzetta ufficiale n. C 306 del 17.12.2007.10 Gazzetta ufficiale n. C 83 del 30.3.2010.

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lamento europeo si vota a suffragio universale diretto, libero e segreto.L’articolo 41 sancisce il diritto del cittadino europeo ad una buona am-ministrazione, caratterizzata da imparzialità, equità e tempi ragionevoli.

Al paragrafo 2 si specifica che il diritto ad una buona ammini-strazione «comprende in particolare: il diritto di ogni persona di essereascoltata prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimentoindividuale che le rechi pregiudizio; il diritto di ogni persona di accedereal fascicolo che la riguarda, nel rispetto dei legittimi interessi della ri-servatezza e del segreto professionale e commerciale; l’obbligo per l’am-ministrazione di motivare le proprie decisioni». Ancora, l’articolo 41stabilisce il diritto del cittadino ad essere risarcito da parte dell’Unionedei danni causatigli da sue istituzioni o suoi agenti, nonché a dialogarecon l’Unione in una delle dodici lingue dei trattati (danese, finlandese,francese, greco, inglese, irlandese (o gaelico), italiano, olandese, porto-ghese, spagnolo, svedese e tedesco). In caso di cattiva amministrazione,la Carta, articolo 43, riconosce ai cittadini il diritto di rivolgersi al Me-diatore europeo. L’articolo 44 tratta del diritto dei cittadini a presentarepetizioni al Parlamento europeo. L’articolo 45 concerne la libertà di cir-colazione e di soggiorno, mentre l’articolo 46 tratta della tutela diplo-matica e consolare presso i paesi terzi che ogni cittadino europeo ha ildiritto di ricevere dalle rappresentanze di qualsiasi Stato membro, lad-dove in detto paese terzo non vi sia una rappresentanza diplomatica oconsolare dello Stato membro di cui egli ha la cittadinanza.

Nonostante l’evoluzione delle norme comunitarie, i cittadini eu-ropei si trovano tuttora frequentemente in condizione di non riuscire adesercitare pienamente i propri diritti, soprattutto quando è coinvolto più

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di uno Stato membro. La Commissione europea nell’EU Citizenship Re-port 2010 si propone di rendere la cittadinanza europea un elemento tan-gibile nella vita quotidiana dei circa 500 milioni di cittadini dell’UE,mediante l’identificazione dei 25 principali ostacoli al pieno eserciziodei diritti connessi alla cittadinanza europea.

In qualità di privati cittadini, gli europei fronteggiano in primaistanza una notevole incertezza riguardo ai diritti di proprietà delle cop-pie internazionali. In particolare, i dubbi sorgono per l’identificazionedel tribunale competente, della legislazione applicabile alla loro situa-zione personale e finanziaria. La Commissione intende pertanto adottareprovvedimenti utili a identificare la legislazione applicabile e il tribunalecompetente.

Per i cittadini europei che si stabiliscono in uno Stato membrodiverso da quello di cui possiedono la cittadinanza è ancora difficile eoneroso espletare le formalità richieste per il riconoscimento di docu-menti dello stato civile relativi, per esempio, a nascita, matrimonio econvivenza registrata, divorzio, adozione. Un problema particolarmentesentito a questo proposito è l’eterogeneità dei sistemi amministrativi deidiversi paesi europei. L’azione della Commissione si indirizza dunqueverso proposte legislative dirette ad agevolare la circolazione interna-zionale dei documenti dello stato civile. Per informazioni in più lingueriguardo a queste tematiche è stato allestito il Portale europeo della giu-stizia elettronica (https://e-justice.europa.eu/home.do).

I cittadini hanno ripetutamente segnalato alla Commissione diaver subito limitazioni dei propri diritti di difesa in processi penali svol-tisi presso uno Stato membro diverso dal loro paese di origine, princi-

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palmente a causa di un insufficiente servizio di interpretariato nel corsodegli interrogatori, dei colloqui con il proprio difensore e durante il di-battimento. Anche le vittime di crimini si sono trovate in analoghe dif-ficoltà dovute alle differenze linguistiche. La Commissione intervienein proposito con la proposta di strumenti legislativi intesi a garantire ildiritto di difesa degli imputati e la protezione delle vittime.

Un’altra tipologia di problemi connessi agli spostamenti all’in-terno dell’UE riguarda la tassazione, specialmente dei beni immobili edei veicoli a motore, delle eredità o delle donazioni, che spesso vieneeffettuata in più di uno Stato membro, dal momento che gli strumentilegislativi deputati ad evitare casi di doppia tassazione risultano inade-guati. Sia il lavoro che gli investimenti transfrontalieri vengono pena-lizzati dal punto di vista fiscale. In generale si rileva un sovraccarico dicosti e laboriose procedure burocratiche. La Commissione dunque in-tende agire verso la semplificazione degli adempimenti amministrativirichiesti ai cittadini, per rendere effettiva la libertà di movimento dellepersone e dei beni.

I cittadini europei che studiano, viaggiano o lavorano presso unaltro Stato membro hanno diritto al medesimo trattamento sanitario deicittadini dello Stato membro in cui si trovano. Tuttavia la scarsità di in-formazioni riguardo ai propri diritti e alle procedure di rimborso limitadi fatto la possibilità di ricevere cure mediche adeguate in un paese di-verso da quello di origine. La Commissione agisce in favore della dif-fusione delle informazioni rilevanti, nonché per il progresso delloscambio dei dati clinici per via informatica.

Il diritto alla protezione delle rappresentanze diplomatiche e

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consolari degli Stati membri diversi dal proprio in paesi terzi dove ilproprio paese non abbia sedi diplomatiche o consolari è ancora in parteinefficace, soprattutto per difficoltà di ordine linguistico e perché i fun-zionari ignorano quale tipo di tutela sono tenuti a prestare ai cittadinieuropei. La Commissione interviene con proposte normative e attraversola diffusione di informazioni rilevanti tra i cittadini mediante siti webdedicati e altre forme di comunicazione.

Esaminando la posizione dei cittadini europei come consuma-tori, in particolare in occasione di viaggi presso altri Stati membri, sievince una diffusa mancanza di consapevolezza riguardo alla legisla-zione comunitaria circa i diritti dei viaggiatori. Spostarsi è inoltre parti-colarmente difficile per i cittadini con disabilità, a causa tra l’altro dibarriere architettoniche e carenze informative. La Commissione agisceper modernizzare le norme relative all’acquisto di pacchetti di soggiornoe viaggio, specialmente quando l’acquisto viene effettuato via web; perassicurare un contesto legislativo uniforme riguardo ai diritti dei viag-giatori in tutta la UE; per assicurare l’effettivo godimento dei propri di-ritti alle persone disabili; per promuovere il turismo attraverso unamaggior tutela dei consumatori.

Non è frequente che i cittadini europei acquistino beni e servizioltre i confini del mercato nazionale, a causa della mancanza di unifor-mità della legislazione a tutela dei consumatori. La medesima sfiducialimita fortemente la diffusione degli acquisti online. La Digital Agendafor Europe e la pubblicazione di un Code of EU Online Rights intendonoporre rimedio a tale situazione. Inoltre la Commissione promuove me-todi alternativi di risoluzione delle controversie (Alternative Dispute Re-

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solution, ADR), meno costosi di un procedimento giudiziale.Il diritto di studiare, lavorare e risiedere presso uno Stato mem-

bro a propria scelta è tra le più vivamente sentite ed apprezzate prero-gative della cittadinanza europea. Tuttavia ancora oggi non sono raridisagi e ritardi burocratici in materia. In particolare la clausola delle ‘suf-ficienti risorse economiche’ quando si intende risiedere per più di tremesi in un altro Stato dell’Unione viene talvolta interpretata in senso re-strittivo da alcuni Stati che fissano una cifra minima di cui il cittadinodeve disporre per vedersi concedere il trasferimento di residenza, senzatenere in debita considerazione le condizioni individuali. Analoghi pro-blemi interessano i familiari, specialmente i partner di fatto o i familiariche siano cittadini di un paese esterno all’UE, del cittadino che intendaspostare la propria residenza. L’azione della Commissione consiste inquesto caso soprattutto nell’assicurare l’effettivo adempimento delleleggi comunitarie esistenti, con particolare riguardo al principio di nondiscriminazione.

Si segnala inoltre che l’Unione europea fornisce assistenza aicittadini in cerca di lavoro mediante lo European Employment Service(EURES), il cui indirizzo web è: http://ec.europa.eu/eures/home.jsp.Le procedure per il riconoscimento di titoli accademici e di qualificheprofessionali sono spesso incerte, dunque fonte di confusione per i cit-tadini, e onerose. La semplificazione amministrativa è l’obiettivo pri-mario della Commissione in quest’ambito.

Informazioni sul riconoscimento dei titoli accademici nell’am-bito dell’Unione europea sono reperibili presso il Network of NationalAcademic Recognition Information Centres (NARIC) che può essere

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contattato grazie al sito web: http://www.enic-naric.net/.La mobilità dei lavoratori è limitata dalla diversità dei sistemi

di previdenza e assistenza degli Stati membri, la cui cooperazione èspesso farraginosa. Oltre ad impegnarsi per consueta mancanza di in-formazioni tra i cittadini, la Commissione lavora allo scambio telematicodi informazioni tra gli enti previdenziali e assistenziali dei paesi membriper ridurre ritardi e impedimenti alla mobilità dei lavoratori.Nell’esercizio dei propri diritti politici i cittadini europei, che si sonorecati progressivamente meno a votare per le elezioni europee dopo laloro istituzione nel 1979, lamentano carenza di informazione sui pro-grammi dei partiti politici e sull’impatto dell’Unione europea sulle lorovite.

La bassa affluenza alle elezioni europee riflette soprattutto lasensazione che le elezioni europee siano soprattutto uno strumento pervalutare il grado di consenso del governo nazionale in carica, lasciandoin secondo piano le tematiche rilevanti a livello comunitario.

Un altro problema è la pubblicazione non simultanea dei risul-tati delle elezioni europee nei diversi Stati membri. La Commissione in-tende sollecitare i paesi membri a modificare tale situazione, nonché adassicurare il diritto di voto a tutti i cittadini europei, propri o di altra na-zionalità, le medesime condizioni di accesso alle liste elettorali. Inoltrealcuni Stati membri limitano la possibilità ai soli cittadini nazionali diiscriversi ai partiti politici. Un’ulteriore questione che interessa alcunicittadini che si trasferiscono in un altro Stato membro è la perdita deldiritto di voto alle elezioni politiche nazionali, tanto nello Stato di ori-gine che in quello di residenza. In sintesi, la Commissione intende evi-

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tare che l’esercizio del diritto di libera circolazione comporti limitazioninella sfera dei diritti politici.

I cittadini spesso non riescono ad esercitare efficacemente i propri dirittiperché non ne hanno adeguata consapevolezza. Numerose informazioni sonodisponibili nei siti web comunitari, ma l’esistenza di tali risorse è pressoché sco-nosciuta alla maggioranza dei cittadini. Il portale Your Europe(http://ec.europa.eu/youreurope/) e il numero verde 0080067891011 (si consultianche: http://europa.eu/europedirect/call_us/index_en.htm) hanno la funzionedi diffondere informazioni sui diritti dei cittadini e delle imprese nell’UE. Fun-zioni analoghe hanno le Rappresentanze della Commissione europea presso gliStati membri (http://ec.europa.eu/represent_it.htm) e i 500 Europe Direct infor-mation centres (http://europa.eu/europedirect/meet_us/index_en.htm).

In generale, nonostante il concetto di cittadinanza europea nonsia ignoto ad una larga maggioranza della popolazione dell’Unione, nonsono molti coloro che ne sanno fornire una definizione precisa o sonoconsapevoli dei diritti che essa comporta. È proprio la promozione dellacittadinanza dell’UE lo scopo di programmi quali ‘Europa per i cittadini’2007-2013. Il 2013 sarà inoltre l’Anno Europeo dei Cittadini e la Com-missione si adopererà per favorire un uso efficiente dei fondi europeidedicati alla cittadinanza. La formazione di un’opinione pubblica euro-pea è infine ostacolata anche dalla carenza di efficienti mezzi di comu-nicazione. La Commissione intende favorire lo sviluppo diun’informazione indipendente e professionale riguardo agli affari euro-pei.

La Commissione conclude il proprio rapporto evidenziandocome il principale ostacolo allo sviluppo della cittadinanza europea non

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vada ricercato in carenze della normativa comunitaria, bensì in un eser-cizio tuttora parziale, e difficoltoso, dei diritti garantiti dalla legislazioneeuropea, dei quali spesso i cittadini hanno una consapevolezza tutt’altroche completa. La garanzia del pieno esercizio dei diritti include la vigi-lanza sulle norme varate dai singoli Stati membri in attuazione delle Di-rettive comunitarie. La semplificazione amministrativa e la riduzionedel costo di esercitare tali diritti sono altri due punti di particolare rilievo.Infine, la consapevolezza dei cittadini riguardo ad essi assume un parti-colare rilievo, così come la loro attiva partecipazione alla definizionedelle politiche dell’Unione europea.

Permane comunque la tensione tra le istituzioni europee comestrumento di cooperazione tra gli Stati membri e la relazione diretta tral’Unione e i cittadini.I governi hanno espresso la preoccupazione che la cittadinanza europeapossa confondere i cittadini e distrarli dall’esercizio dei diritti connessialla cittadinanza nazionale. Tuttavia sembra invece che l’impegno civilee politico a livello locale e nazionale si accompagni, anziché risultarein antagonismo, con una maggiore consapevolezza e un più intenso sen-timento di appartenenza all’Unione europea, in particolare per quantoconcerne le giovani generazioni.

Stante la maggiore dimensione dell’Unione rispetto agli Statimembri, è molto importante che le persone si riuniscano in organizza-zioni, anche a carattere internazionale, della società civile, allo scopo didialogare più efficacemente con le istituzioni europee e partecipare at-tivamente alla vita pubblica dell’Unione europea.

La cittadinanza è comunque un tema complesso, che non può

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essere ricondotto ad una semplice elencazione di diritti e valori. In primoluogo, esistono concetti differenti di cittadinanza, basati su approcci po-litici eterogenei, spesso tra loro interconnessi. La cittadinanza ha inoltreradici diverse a seconda del paese. In alcune nazioni si è evoluta da tra-dizioni di rivoluzione e protesta, in altre è più strettamente connessa allaformazione dello Stato e all’ordinamento costituzionale. Il potenzialedella cittadinanza europea risiede proprio nell’arricchimento che espe-rienze variegate come quelle degli Stati membri possono reciprocamenteapportarsi.

È altresì difficile prevedere l’evoluzione della cittadinanza eu-ropea, stante la sua profonda diversità rispetto alla cittadinanza di unoStato membro. A partire dall’istituzione del moderno stato sociale, in-fatti, la condizione di cittadino ha comportato il godimento di una seriedi diritti e doveri che rimangono tuttora di competenza degli Stati na-zionali, non delle istituzioni europee. Ad esempio, l’Unione monetariaeuropea può considerarsi una federazione appunto in ambito monetario,data la presenza della moneta unica e di un’unica banca centrale, tuttaviamolte altre decisioni rilevanti per la sfera della cittadinanza sono ancoraprese autonomamente dai singoli Stati membri.

D’altra parte, assumere che un più pieno sviluppo della cittadi-nanza europea conseguirebbe dalla definizione di valori comuni a tuttii cittadini dell’Unione incontra seri ostacoli nella pluralità di tradizioninazionali, regionali, etniche e religiose che caratterizzano l’Europa, no-nostante la cittadinanza europea possa costituire un terreno comune tradifferenti valori e identità. È possibile allora concepire la cittadinanzaeuropea come un processo di cui, come nel caso dell’integrazione euro-

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pea, non può essere chiaro a priori l’esito finale. Si può infine osservarecome un concetto più inclusivo di cittadinanza europea sarebbe in ar-monia con le politiche costantemente promosse dall’Unione in favoredell’integrazione, del dialogo interculturale, delle pari opportunità evolte a contrastare il razzismo e la xenofobia.

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Strumenti per la tutela dei diritti dei cittadini europei

Per la risoluzione di problemi concernenti l’applicazione dellanormativa comunitaria da parte di un’amministrazione pubblica nazio-nale, i cittadini e le imprese possono rivolgersi gratuitamente a SOLVIT(http://ec.europa.eu/solvit), una rete per la risoluzione di problemi online senza necessità di intraprendere un’azione legale. Esiste un centroSOLVIT in ogni Stato membro dell’Unione europea (come pure in Nor-vegia, Islanda e Liechtenstein). Sebbene la sua gestione sia di compe-tenza degli Stati membri, è la Commissione europea che fornisce leinfrastrutture e, se necessario, offre assistenza per accelerare la soluzionedei problemi. I centri SOLVIT s’impegnano, nel caso in cui la questionesia ritenuta adatta ad essere risolta mediante SOLVIT, a fornire soluzionientro dieci settimane da quando viene presentato il caso. SOLVIT è fi-nora intervenuto in materia di: riconoscimento dei diplomi e qualificheprofessionali, permessi di soggiorno, diritti elettorali, diritti in materiadi occupazione, patenti di guida e immatricolazioni, controlli alla fron-tiera, ecc.

Un ulteriore strumento di assistenza al cittadino, gestito dagliesperti dello European Citizen Action Service (ECAS), il cui sito web èhttp://www.ecas.org, per conto della Commissione europea è Your Eu-rope Advice. Per maggiori informazioni si rimanda all’indirizzo web:http://ec.europa.eu/citizensrights/front_end/about/index_en.htm. È altresì possibile rivolgersi alla Commissione europea per denunciareinadempimenti del diritto comunitario, all’indirizzo:http://ec.europa.eu/community_law/your_rights/your_rights_forms_en.htm.

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L’azione è gratuita e informale, non richiede pertanto l’assistenza di unesperto in ambito legale. È sufficiente indicare, nei moduli disponibiliall’indirizzo segnalato, il nome, la nazionalità, l’indirizzo, l’occupazionee la descrizione delle circostanze oggetto dell’esposto, accludendo even-tualmente la documentazione rilevante.Per indirizzare una petizione al Parlamento europeo si può invece far ri-ferimento alla pagina: http://www.europarl.europa.eu/parliament/pub-lic/staticDisplay.do?id=49&language=EN.

Il cittadino può rivolgersi al Mediatore europeo(http://www.ombudsman.europa.eu/it/home.faces) nei casi di cattiva ocarente amministrazione che coinvolgono istituzioni e organismi del-l’Unione europea, quali la Commissione europea, il Consiglio del-l’Unione europea ed il Parlamento europeo. Tali casi si verificanoquando un’istituzione comunitaria non agisce nel rispetto della legge,non rispetta i principi della buona amministrazione oppure viola i dirittiumani.

I privati cittadini, le imprese e le organizzazioni possono, qua-lora ritengano che un’istituzione dell’UE abbia leso i loro diritti, rivol-gersi direttamente alla Corte di giustizia dell’Unione europea(http://curia.europa.eu/jcms/jcms/Jo2_6999/), con sede in Lussemburgo,la cui funzione è interpretare il diritto dell’UE affinché esso venga ap-plicato allo stesso modo in tutti i paesi dell’UE. La Corte può inoltre es-sere consultata dai magistrati nazionali per ottenere chiarimenti in meritoalla corretta applicazione della normativa comunitaria.

La Corte europea dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgoha giurisdizione sul rispetto della Convenzione di salvaguardia dei Diritti

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dell’Uomo e delle Libertà fondamentali. Ogni Stato contraente (nel casodi un ricorso inter-statale) o individuo che si ritenga vittima di una vio-lazione della Convenzione (nel caso di un ricorso individuale) può inol-trare direttamente alla Corte di Strasburgo un ricorso che lamenti unaviolazione da parte di uno Stato contraente di uno dei diritti garantitidalla Convenzione. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web:http://www.coe.int/T/I/Corte_europea_dei_Diritti_dell’Uomo/.

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Europa per i Cittadini 2007-2013

Il trattato sull’Unione europea e il trattato sul funzionamentodell’Unione europea, fino al trattato di Lisbona adottato alla fine del2009, sanciscono i principi democratici dell’UE, stabiliscono i diritti deicittadini dell’Unione e delineano le modalità principali di coinvolgi-mento dei cittadini e delle loro associazioni nella definizione dell’agendapolitica europea. L’espressione delle esigenze dei cittadini e gli interventinecessari per farvi fronte, l’apertura del sistema democratico alla parte-cipazione civica e i diritti delle persone, come pure la conoscenza di talidiritti, sono strettamente correlati tra loro e costituiscono il nucleo dellacittadinanza europea. Per sviluppare un senso duraturo di partecipazionee appartenenza all’Unione europea, occorre che tutti e tre questi aspettisiano affrontati in egual misura e con gli strumenti appropriati. Il Programma ‘Europa per i cittadini’ 2007-2013, stabilito dalladecisione n. 1904/2006/CE del Parlamento e del Consiglio, del 12 di-cembre 2006 (GU L 378 del 27/12/2006, p. 32), è gestito dalla Com-missione europea, DG - Communication. A livello attuativo, l’AgenziaEsecutiva per l’Istruzione, gli Audiovisivi e la Cultura (EACEA) è re-sponsabile del Programma e dei vari ECP europei - Europe for CitizensPoints, che garantiscono la diffusione mirata e capillare delle informa-zioni pratiche sulle modalità di partecipazione alle Azioni previste dalProgramma. L’ECP – Europe for Citizens Point Italiano (Punto di ContattoNazionale ‘Europa per i Cittadini’) è istituito presso il Ministero per iBeni e le Attività Culturali (Via dell’Umiltà 33, 00187 Roma, tel. 06

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69654261, fax 06 69654305, e-mail: [email protected], sito web: www.europacittadini.it ). ‘Europa per i cittadini’ mira in prima istanza alla promozionedella Cittadinanza Europea Attiva, ovvero al coinvolgimento dei citta-dini europei nel processo di integrazione europea. A tal fine esso perse-gue i seguenti obiettivi: la costruzione di un’Europa più tangibile per isuoi cittadini, democratica ed aperta al mondo, unita ed arricchita dallasua diversità culturale; lo sviluppo, a partire dalla valorizzazione del plu-ralismo delle realtà comunitarie, di un’identità europea unitaria fondatasu comuni esperienze storiche e culturali; la creazione di un senso di ap-partenenza all’Unione europea basato sul riconoscimento di valori con-divisi; lo scambio di esperienze fra cittadini di diverse aree geografiche,al fine di realizzare un efficace dialogo interculturale, contribuendoquindi alla valorizzazione della diversità culturale e linguistica. Fino ad oggi, il Programma ha raggiunto importanti risultati,consentendo a gruppi di cittadini di incontrarsi e condividere le loroesperienze, scambiare opinioni, confrontarsi su tematiche di interessecomune e di chiara dimensione europea; ha permesso a municipalità, aprovince e altri livelli di autorità locali relative a differenti Stati di col-laborare alla definizione di strategie comuni e di concorrere all’indivi-duazione di soluzioni applicabili a livello locale e internazionale, previol’esame di questioni unitariamente avvertite; ha promosso e incremen-tato l’azione e l’impatto delle Organizzazioni della Società Civile, siaerogando loro sovvenzioni di funzionamento volte a coprirne in parte icosti di esercizio, conferendo loro in tal modo stabilità economica, siaconcedendo finanziamenti per singoli progetti da loro promossi e ine-

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renti a questioni sociali, politiche, economiche, culturali, ecc.; ha sup-portato la stipulazione di accordi di gemellaggio fra città e province eu-ropee, coadiuvando così la creazione di reti di cooperazione a lungadurata e la conoscenza reciproca; ha stimolato la riflessione sui valorialla base dell’Unione europea e la preservazione della memoria deglieventi storici connessi alla violazione di tali valori, in particolar mododel nazismo e dello stalinismo; ha avvicinato i cittadini europei alle Isti-tuzioni Europee, potenziandone il dialogo; ha promosso il coinvolgi-mento di diverse tipologie di enti nell’attuazione pratica dei progetti. Il Programma, pertanto, ha svolto un’importante azione di sen-sibilizzazione dei cittadini rispetto a molteplici tematiche, afferenti almondo culturale (dialogo interculturale, promozione della diversità cul-turale e linguistica, conoscenza delle rispettive tradizioni culturali, reli-giose, ecc.), sociale (molti progetti hanno affrontato temi quali ilvolontariato, la solidarietà intergenerazionale, l’esclusione sociale, lepari opportunità in politica, la disabilità, la povertà, ecc.), economico(crescita economica, strategia Europa 2020, inclusione sociale e territo-riale, crisi finanziaria, problemi connessi all’occupazione, all’impren-ditoria giovanile e/o femminile, ecc.), politico (la conoscenzadell’Unione europea, del trattato di Lisbona, dell’Iniziativa dei Cittadini,di come le politiche comunitarie influiscono sulla vita quotidiana deicittadini, ecc.), ambientale (sviluppo sostenibile, riciclaggio, surriscal-damento terrestre, inquinamento, buona gestione delle risorse idriche,ecc.), storico (deportazioni e stermini di massa, regimi totalitari, ecc.). Il Programma ha pertanto dimostrato di essere uno strumentofondamentale per la costruzione di una coscienza comunitaria e per il

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diretto coinvolgimento dei cittadini in questioni europee, avendo un ot-timo riscontro a livello europeo, un elevato tasso di partecipazione e ri-levanti effetti moltiplicatori, riuscendo a raggiungere circa un milionedi cittadini europei.Il Programma è strutturato in quattro azioni: Azione 1: Cittadini attivi per l’Europa (incontri fra cittadini nell’ambitodel gemellaggio tra città, reti di città gemellate, progetti dei cittadini,misure di sostegno); Azione 2: Società civile attiva in Europa (sostegno a favore di progettipromossi dalle organizzazioni della società civile (OSC) e sostegnostrutturale ai gruppi di riflessione e alle OSC); Azione 3: Insieme per l’Europa (eventi di grande visibilità, studi e stru-menti di informazione e divulgazione); Azione 4: Memoria europea attiva. Ciascuna azione è articolata a propria volta in misure e sotto-misure, che saranno descritte in dettaglio nella sezione dedicata alla ras-segna dei progetti vincitori. Fa eccezione l’Azione 3, imperniata sullosviluppo della cittadinanza europea attiva, che mira a favorire la com-prensione e la diffusione di tale concetto, rendendo così l’idea di Unioneeuropea più tangibile per i cittadini. L’Azione, che non prevede la sele-zione di progetti in quanto condotta e promossa direttamente dalla Com-missione Europea, si esplica nell’organizzare eventi di rilevante portatae risonanza, nel condurre studi, ricerche, sondaggi di opinione e nellarealizzazione di strumenti d’informazione sulle varie attività, quali sitiweb e altro.

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Europa per i Cittadini 2014-2020

La nuova generazione del Programma ‘Europa per i Cittadini’,che riguarderà gli anni dal 2014 al 2020, mirerà a potenziare i traguardigià raggiunti dal presente Programma ed a massimizzarne l’impatto eall’efficacia. Il nuovo Programma sarà ancora incentrato sulla promozionedella Cittadinanza Europea Attiva, dal momento che la Commissioneeuropea riconosce sempre di più l’importanza che i cittadini prendanoparte alla vita democratica dell’Unione europea, partecipando alle di-scussioni maggiormente avvertite a livello europeo e contribuendo a de-lineare le politiche comunitarie. Il nuovo Programma probabilmente contemplerà più o meno ilmedesimo stanziamento finanziario complessivo attuale (2007-2013:214 milioni di Euro; 2014-2020: 203 milioni di Euro) e mirerà in primoluogo a favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica del-l’Unione europea e al processo di integrazione europea. Esso costituiràun ‘ponte’ tra il concetto legale di Cittadinanza (così come definito inprima istanza dal trattato sull’Unione europea e dal trattato sul funzio-namento dell’Unione europea), e il concetto basato sul valore sociale diCittadinanza. È stato proposto, a tal fine, di strutturare il nuovo Programmain due Strand - Partecipazione e Valori Comuni/Memoria - al fine di au-mentare l’impatto delle Azioni del Programma e le opportunità da essoofferte, pur mantenendo la stessa base finanziaria. L’obiettivo generaledel prossimo Programma sarà quello di creare le condizioni adeguate

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perché i cittadini possano realmente partecipare alla vita democraticadell’Unione europea, promuovendo non solo l’adesione dei cittadiniall’Unione europea, ma anche la democrazia stessa. Bisognerà, a tal fine, cercare un equilibrio tra processi bottom-up (aventi come punto di partenza i cittadini) e top-down (le priorità de-finite dai politici e dalle Istituzioni), preservando l’approccio dal bassoed integrandolo con l’agenda politica europea. I progetti che saranno se-lezionati non dovranno semplicemente favorire la discussione, ma pro-muovere un dialogo che sia costruttivo, che concorra a produrre risultaticoncreti e applicabili a livello locale, nazionale, europeo. Essi dovranno,possibilmente, coinvolgere diverse tipologie di attori (cross-fertilisa-tion), raggiungere un numero significativo di stakeholders, sfruttandotutti i canali di comunicazione disponibili, inclusi i media, valorizzandoil valore aggiunto europeo prodotto dal progetto stesso e raccogliendo ifeedback dai partecipanti; laddove possibile, i progetti dovranno impie-gare anche le moderne tecnologie di informazione per incoraggiarenuove forme di partecipazione civica; parimenti, dovranno mirare a rag-giungere il numero più consistente possibile di cittadini, a scambiarebuone prassi, a condividere esperienze anche con i paesi candidati al-l’UE. Si dovrà altresì prestare attenzione a trovare un equilibrio tra iseguenti aspetti: tra progetti organizzati da municipalità, province e ingenerale autorità locali/regionali e progetti realizzati da Organizzazionidella Società Civile, ivi incluse associazioni di volontariato, università,scuole, sindacati, fondazioni, gruppi sportivi, ecc.; tra piccoli progetti eprogetti, invece, di grande taglio; tra obiettivi e risorse disponibili; tra il

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centro dell’Unione europea e gli Stati più periferici; tra sovvenzionistrutturali e sovvenzioni per l’implementazione di progetti aventi unadurata definita nel tempo. Particolare attenzione sarà riservata, nella nuova generazionedel Programma, alla misurazione dell’impatto del Programma e delleattività da esso promosse, come anche alla migliore diffusione dei risul-tati. La proposta della Commissione europea per il nuovo Pro-gramma ‘Europa per i Cittadini’ sarà adottata alla fine di Dicembre 2011;la consultazione con i Parlamenti nazionali avrà luogo durante il 2012;la Decisione del Parlamento e del Consiglio europeo che fornirà la baselegale al nuovo Programma è prevista per la primavera del 2013; ilnuovo Programma avrà inizio il 1° gennaio 2014.

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Il bilancio dell’Unione europea e la promozione della cittadinanza europea

Giulia Valeri

L’iter legislativo per la stesura, la discussione e l’approvazionedel bilancio dell’Unione europea prevede che entro il 1º luglio tutte leistituzioni e gli organi dell’UE redigano i preventivi di spesa in vista delprogetto di bilancio. I preventivi di spesa vengono consolidati dallaCommissione europea che redige il progetto di bilancio annuale da pre-sentare entro il 1º settembre al Consiglio e al Parlamento europeo. Nellapratica, la Commissione cerca di presentare un progetto di bilancio entrol’inizio di maggio. Prima del 1º ottobre il Consiglio adotta una posizionesul progetto di bilancio, con eventuali emendamenti, e trasmette il testoal Parlamento europeo. Il Consiglio informa inoltre il Parlamento euro-peo circa i motivi che l’hanno indotto ad adottare tale posizione. Il Par-lamento dispone di 42 giorni per adottare il bilancio durante la letturaad ottobre o per rinviare il testo emendato al Consiglio. Il Consiglio puòaccogliere gli emendamenti entro 10 giorni e adottare il progetto di bi-lancio. Se il Consiglio non accetta gli emendamenti apportati dal Parla-mento, viene istituito un comitato di conciliazione, che ha il compito diproporre un progetto comune entro 21 giorni. In seguito, il Consiglio eil Parlamento hanno 14 giorni per approvare o respingere il nuovo testo.Se uno solo dei due organi legislativi (Consiglio o Parlamento) respingeil progetto comune, mentre l’altro decide di non pronunciarsi, o se ilprogetto comune viene approvato dal Consiglio ma respinto dal Parla-

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mento, il bilancio è respinto e la Commissione dovrà presentare unnuovo progetto.

In aggiunta agli audit e ai controlli periodici interni, la gestionedelle risorse dell’UE è soggetta al controllo della Corte dei conti, cheogni anno elabora una relazione destinata al Parlamento e al Consiglio.Successivamente alla pubblicazione della relazione annuale della Cortedei conti e al completamento dei conti annuali, il Consiglio sottoponele sue raccomandazioni al Parlamento, che si pronuncia sulla gestionedell’esercizio finanziario da parte della Commissione. Se ritiene che essaabbia eseguito correttamente il bilancio dell’UE, il Parlamento concedeil ‘discarico’ alla Commissione.1

Poiché l’Unione europea non riscuote direttamente alcuna impo-sta, le cosiddette ‘risorse proprie’ sono in realtà messe a disposizionedell’Unione dai singoli Stati membri. Le risorse proprie tradizionali(RPT) sono principalmente costituite da tre fonti: dazi doganali sulleimportazioni di prodotti provenienti dai paesi terzi, che rappresentanoil 10% circa delle entrate complessive; proventi dell’imposta sul valoreaggiunto (IVA), vale a dire un contributo pari ad un’aliquota fissa del-l’imponibile IVA che ciascuno Stato membro è tenuto a versare al-l’Unione, pari all’11% del totale; un’aliquota percentuale uniforme(0.73%, suscettibile di correzioni qualora l’onere risulti eccessivo) ap-plicata al Reddito nazionale lordo (RNL) di ciascuno Stato membro, cheda sola fornisce all’Unione il 70% delle sue entrate. Vi è infine una pic-cola quota di entrate provenienti da fonti diverse, tra cui si segnalano i

1 Commissione europea, Il bilancio dell’Unione europea in sintesi, 2010, pp. 9-11, 15.http://ec.europa.eu/budget/library/biblio/publications/glance/budget_glance_it.pdf.

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prelievi sulle importazioni di prodotti agricoli provenienti da paesi terzi,che rappresentano circa l’1% delle entrate, e le imposizioni di diritti allaproduzione dello zucchero.2

Le entrate dell’Unione europea sono destinate a consentire ilfunzionamento dei differenti organi comunitari, sotto il vincolo del pa-reggio tra entrate e spese e nei limiti definiti dai piani di spesa plurien-nali.

Prevale nettamente la Commissione, per la sua natura di organoesecutivo dell’UE, mentre è assai più limitato il budget dei rimanentiorganismi: Parlamento, Consiglio (composto dai capi di Stato o di go-verno degli Stati membri, dal suo presidente e dal presidente della Com-missione), Corte di giustizia, Corte dei conti, Comitato economico esociale, Comitato delle regioni, Mediatore europeo, Garante europeodella protezione dei dati, Servizio europeo per l’azione esterna.

Gli impegni complessivi della Commissione europea per il 2012,secondo il progetto di bilancio aggiornato al 15 giugno 2011,3 ammon-tano a circa 146.5 miliardi di euro, con un incremento di 5 miliardi emezzo di euro rispetto agli impegni fissati per il 2011. Le principali vocidi spesa (tab. 1) sono costituite da 34 titoli, i più rilevanti dei quali, perl’entità delle risorse dedicate, sono i titoli 04 (Occupazione e affari so-ciali), 05 (Agricoltura e sviluppo rurale) e 13 (Politica regionale).

Al titolo Occupazione e affari sociali sono dedicati impegni per

2 Commissione europea, Il bilancio dell’Unione europea in sintesi, 2010, pp. 2, 6. http://ec.europa.eu/budget/library/biblio/publications/glance/budget_glance_it.pdf.3 Consultabile all’indirizzo http://eur-lex.europa.eu/budget/data/DB2012/IT/SEC03.pdf. Per glianni precedenti si consulti la pagina http://eur-lex.europa.eu/budget/www/index-it.htm. Ulteriori informazioni in merito al bilancio dell’Unione europea sono reperibili presso il sito webdella Commissione (http://ec.europa.eu/).

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11.5 miliardi di euro, quasi l’8% del totale, che finanziano tra l’altro ilFondo sociale europeo, il Fondo europeo di adeguamento alla globaliz-zazione (FEG), le politiche di mobilità del lavoro e di inclusione sociale.Tali ambiti ricadono tra le competenze della Direzione generale (DG)Occupazione, affari sociali e integrazione (EMPL), che è altresì respon-sabile della realizzazione di tre iniziative prioritarie nel quadro dellastrategia Europa 2020: ‘Youth on the move’, per la mobilità dei giovanilavoratori europei (per la priorità ‘Crescita intelligente’), ‘Un’agendaper nuove competenze e per l’occupazione’ e la ‘Piattaforma europeacontro la povertà e l’emarginazione’ attinenti alla priorità ‘Crescita so-lidale’.

Il titolo 5, Agricoltura e sviluppo rurale, è la principale voce dispesa dell’Unione, quasi 59 miliardi di euro pari al 40% del totale, am-ministrati dalla Direzione generale omonima, che eroga aiuti al settoreagricolo e ne promuove lo sviluppo, compatibilmente con la tutela del-l’ambiente e della qualità della vita delle comunità rurali.

Alla Direzione generale (DG) della Politica regionale è dedicatoil titolo 13 con impegni per 42 miliardi di euro, il 29% del totale circa,indirizzati, tra l’altro, alla gestione del Fondo europeo di sviluppo re-gionale, che cofinanzia investimenti, prevalentemente destinati alle re-gioni con PIL pro capite particolarmente basso; del Fondo di coesione,che cofinanzia progetti nel settore dell’ambiente e dei trasporti negliStati membri con un PNL inferiore al 90% della media comunitaria;dello Strumento di assistenza preadesione (IPA), destinato ai paesi can-didati; del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE), che forni-sce aiuti di emergenza in caso di grave catastrofe; del gruppo di

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coordinamento sulle regioni ultraperiferiche.Tra le voci dotate di un finanziamento più contenuto, variabile

tra uno e sei miliardi di euro all’anno, meritano particolare attenzione ifinanziamenti per la Ricerca (titolo 08), per l’Istruzione e la cultura (ti-tolo 15), per le Imprese (titolo 02) e per la Mobilità e i trasporti (titolo06).

Gli impegni complessivi della Commissione europea (fig. 1)sono aumentati sensibilmente durante il biennio 2007-2009, passandoda 121 a 143 miliardi di euro. I due successivi esercizi, 2010 e 2011,hanno registrato una situazione sostanzialmente stazionaria, laddove laprevisione per il 2012 è di 146.5 miliardi di euro. I tre principali titoli dispesa (fig. 2) sono stati modificati soltanto marginalmente nel periodo2007-2011: in particolare le spese per l’occupazione e gli affari socialisono rimaste stabili, gli stanziamenti per le politiche regionali sono cre-sciuti moderatamente, mentre le modifiche relativamente più sensibilihanno riguardato le politiche agricole. Per il 2012 si prevede una lieveripresa delle spese per l’agricoltura e le politiche regionali. Tra i titolicon finanziamenti più contenuti (fig. 3) si segnala la costante e conside-revole crescita dei finanziamenti per la ricerca (titolo 08) che è passatadai 4 ai 5.3 miliardi annui tra 2007 e 2011, con una crescita media annuache sfiora il 7%. Per quanto riguarda il titolo 15, Istruzione e cultura,benché esso riceva minori risorse, intorno ai due miliardi di euro peresercizio, la crescita annua di tali finanziamenti è stata in media pari al16%. La crisi è stata affrontata con un rapido, benché di durata limitata,incremento del titolo 02 dedicato alle imprese tra il 2008 e il 2009.

La promozione della cittadinanza europea, compreso il Pro-

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gramma ‘Europa per i cittadini’, rientrava fino al 2010 tra i capitoli dispesa del titolo 15 Istruzione e cultura, ed era pertanto gestita dalla Di-rezione generale omonima. A partire dal 2011, invece, la competenza èstata trasferita alla Direzione generale Comunicazione, le cui spese sonofinanziate dal titolo 16 ed ammontano per il 2011 a circa 270 milioni dieuro.

Gli impegni di spesa per la promozione della cittadinanza euro-pea (fig. 4) sono stati testimoni di una netta e costante crescita negli ul-timi anni, passando dai 30 milioni di euro circa nel 2008 ai quasi 43milioni di euro nel corrente esercizio finanziario. Per il 2012, tuttavia,il progetto di bilancio prevede una contrazione degli impegni, che do-vrebbero scendere a 32 milioni di euro. Per quanto attiene al Programma‘Europa per i cittadini’, i finanziamenti sono andati costantemente au-mentando a partire dal 2007, passando da 21 a 32 milioni di euro. Incorrispondenza della crisi, vi è stato un rallentamento della crescita euna leggera flessione che, iniziata nel 2011, si prevede proseguire anchenel 2012, anno in cui gli impegni dovrebbero ammontare a circa 28 mi-lioni di euro.

Per quanto riguarda il capitolo 16 05 Promozione della cittadi-nanza europea, oltre al finanziamento del Programma ‘Europa per i cit-tadini’, nel 2011 sono stati stanziati 4 milioni di euro per laconservazione dei luoghi commemorativi in Europa, in particolare peril campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau al fine di porre ri-medio al degrado indotto dal tempo e dagli agenti atmosferici. Inoltrevi è un capitolo di spesa dedicato al finanziamento delle visite presso laCommissione e un ulteriore capitolo per l’Anno europeo del volontariato

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2011. Le attività finanziate nel quadro dell’Anno europeo del Volonta-riato comprendono campagne promozionali ed informative, scambio diesperienze e di buone pratiche, studi e ricerche, conferenze ed eventi at-tinenti al volontariato e alla cittadinanza attiva, sostegno ai National Co-ordinating Bodies, iniziative concrete negli Stati membri selezionate inbase ad un invito, mobilitazione dei principali attori a livello dell’Unionee coordinamento delle loro attività. Il progetto di bilancio per il 2012 in-clude anche l’azione preparatoria per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013,con impegni stimati pari a un milione di euro, volti a sovvenzionare cam-pagne di informazione e sensibilizzazione, nonché pubblicazioni, ma-teriali audiovisivi e siti web riguardanti gli obiettivi ispiratori dell’AnnoEuropeo.

I bilanci annuali dell’UE devono essere conformi al quadro finan-ziario pluriennale, che ha una durata di sette anni; quello vigente è en-trato in vigore nel 2007 e scadrà nel 2013, mentre tra il 2014 e il 2020sarà in vigore un nuovo quadro finanziario. Il quadro finanziario fissal’importo massimo di stanziamenti d’impegno nel bilancio dell’UE ognianno per i grandi settori politici e stabilisce un massimale globale annuodegli stanziamenti di pagamento e di impegno.La proposta della Commissione europea, aggiornata al 29 giugno 2011,per il quadro finanziario 2014-20204 è modellata sulle priorità della stra-

4 Consultabile all’indirizzo:http://ec.europa.eu/budget/biblio/documents/fin_fwk1420/fin_fwk1420_en.cfm e in particolarehttp://ec.europa.eu/budget/library/biblio/documents/fin_fwk1420/MFF_COM-2011-500_Part_I_en.pdf ehttp://ec.europa.eu/budget/library/biblio/documents/fin_fwk1420/MFF_COM-2011-500_Part_II_en.pdf.

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tegia Europa 2020: crescita intelligente, sostenibile e solidale. Pertantoè stato proposto al vaglio del Consiglio e del Parlamento un incrementodegli stanziamenti per l’istruzione, la ricerca, l’innovazione e lo sviluppodelle piccole e medie imprese. Inoltre le politiche agricole sono state ri-disegnate nell’ottica di assicurare non soltanto la qualità della produ-zione ma anche la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamentoclimatico. Infine, la terza tematica del quadro finanziario è la solidarietà,realizzata mediante la concentrazione dei fondi di coesione verso gliStati membri e le regioni più poveri, la gestione condivisa del fenomenomigratorio e delle calamità naturali, la sicurezza in materia di energia ela solidarietà con i paesi terzi tanto rispetto alle immediate necessitàumanitarie che riguardo allo sviluppo di lungo periodo.

Accogliendo la raccomandazione del Parlamento europeo di in-nalzare le risorse previste dal quadro finanziario di almeno il 5% rispettoal livello del 2013, la Commissione ha proposto un piano finanziariocon risorse pari all’1.05% del RNL dell’UE (nel piano finanziario vi-gente invece tali risorse ammontano all’1% del RNL comunitario). Loscopo dell’aumento è evitare un effetto depressivo aggiuntivo rispettoalle politiche di consolidamento fiscale già in atto in diversi Stati mem-bri. Complessivamente, tra il 2014 e il 2020, gli impegni dovrebberoammontare a 1025 miliardi di euro (a prezzi del 2011), di cui circa 491per una crescita intelligente e solidale, 383 per la crescita sostenibile,18 per sicurezza e cittadinanza, 70 per l’Europa come attore globale e62 per spese di carattere amministrativo. Sono inoltre previsti stanzia-menti per 58 miliardi al di fuori del quadro finanziario, per fondi di aiutoin situazioni di emergenza o di crisi nel settore agricolo, per fondi di so-

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lidarietà ecc. Dei 18 miliardi dedicati alle questioni della sicurezza edella cittadinanza, si prevede in particolare di destinare 387 milioni allapromozione e alla tutela dei diritti e della cittadinanza e 203 milioni allavoce ‘Europa per i cittadini’ (29 milioni per sette anni). Gli obiettivi delProgramma ‘Europa per i cittadini’ tra il 2014 e il 2020 consisterannonel proseguire sulla via della realizzazione del trattato di Lisbona, chesottolinea l’importanza della cittadinanza attiva e della partecipazionedei cittadini alla vita sociale, economica e politica dell’Unione, medianteattività nell’ambito della comunicazione, in particolare attraverso unapiù efficace e capillare diffusione di informazioni riguardo alle politichedell’UE, in maniera da sollecitare nei cittadini la consapevolezza deipropri diritti e sensibilizzarli rispetto alle politiche comunitarie.

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Attività dell’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la

cultura (EACEA)

L’attuazione delle misure e l’erogazione dei finanziamenti in ma-teria di cittadinanza è di competenza dell’Agenzia esecutiva per l’istru-zione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), la cui attività è iniziata nel2006, sotto la supervisione di tre direzioni generali della Commissioneeuropea: la DG Istruzione e cultura (EAC), la DG Comunicazione(COMM) e l’ufficio di cooperazione EuropeAid, vale a dire la nuovaDirezione generale che elabora le politiche europee in materia di svi-luppo e coordina l’implementazione di progetti e aiuti umanitari dell’UEin tutto il mondo.

Oltre al Programma ‘Europa per i cittadini’, l’EACEA coordinain primo luogo il Programma di apprendimento permanente 2007-2013,un ‘ombrello’ che riunisce quattro subprogrammi settoriali e quattro sub-programmi trasversali, cui si aggiungono il Programma ‘Jean Monnet’ed Eurydice.

I subprogrammi settoriali si rivolgono all’apprendimento deicittadini europei nei diversi momenti della vita: a scuola con il Pro-gramma ‘Comenius’ che promuove la mobilità degli allievi delle scuoledi ogni ordine e grado, lo studio delle lingue straniere e la diffusionedell’ICT; all’università, mediante il Programma ‘Erasmus’ che si occupadel costante miglioramento della qualità dell’insegnamento accademicomediante lo scambio di esperienze e buone pratiche, la mobilità deglistudenti e la collaborazione tra università e mondo del lavoro; nell’ap-prendimento professionale con il Programma ‘Leonardo da Vinci’ che

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consiste tra l’altro in progetti transnazionali di cooperazione e nella for-mazione di reti multilaterali miranti a migliorare la qualità dell’insegna-mento professionale, nonché nella formazione di un sistema europeo dicrediti che favorisca il riconoscimento di periodi di studio e formazioneprofessionale in altri Stati membri dell’Unione europea; nell’età adultacon il Programma ‘Grundtvig’ che si occupa di migliorare le conoscenzee le abilità della popolazione adulta, anche al fine di favorirne l’occu-pabilità, mediante scambi e reti a livello europeo per la condivisione diesperienze pilota, progetti innovativi e buone pratiche.

Il primo dei quattro subprogrammi trasversali gestiti dall’EA-CEA è ‘Policy cooperation and innovation in Lifelong learning’, che sioccupa di sostegno allo sviluppo e alla cooperazione nell’ambito dellepolitiche educative relative ai processi di Lisbona, Bologna e Copenha-gen. I suoi obiettivi consistono nella realizzazione di analisi comparativedei sistemi di istruzione dell’Unione, tra l’altro mediante il sostegno areti tematiche di esperti e istituzioni, alla mobilità degli individui, al-l’elaborazione di studi e alle istituzioni attive nel campo dell’apprendi-mento permanente. Appartiene a questo subprogramma l’iniziativaEuropass, che permette ai lavoratori europei di veder riconosciute le pro-prie qualifiche in tutta l’Unione, assicurando una maggior trasparenzanel confronto tra le competenze e i titoli conseguiti nei differenti Statimembri. Il secondo subprogramma è dedicato alla diffusione della co-noscenza delle altre lingue parlate nell’Unione, per favorire l’integra-zione economica e sociale, mediante reti e progetti multilaterali. Ilsubprogramma ‘Information and communication technologies’ mira adintegrare l’ICT nell’educazione e nella formazione, mentre l’attività tra-

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sversale di ‘Dissemination and Exploitation of Results’ promuove lacreazione di una struttura che valorizzi e sfrutti adeguatamente i risultatidel Programma di apprendimento permanente.

Il Programma ‘Jean Monnet’ finanzia l’insegnamento e la ri-cerca, incoraggia inoltre la riflessione circa gli studi sull’integrazioneeuropea a livello di istituzioni universitarie interne ed esterne alla Co-munità europea. Per integrazione europea si intende l’analisi delle originie l’evoluzione delle Comunità europee e dell’Unione europea, nonchéil ruolo dell’Unione nel dialogo tra i popoli e le culture e come essaviene percepita dai restanti paesi del mondo.

Infine, il Network Eurydice ha la funzione di fornire ai respon-sabili delle politiche e dei sistemi educativi in Europa analisi e informa-zioni a livello comunitario che li assistano nel loro processo decisionale.Il secondo programma gestito dall’EACEA nel settore dell’istruzione edella formazione è ‘Erasmus Mundus’ che attiene alla promozione dellaqualità dell’istruzione superiore europea. A differenza dei programmiafferenti all’apprendimento permanente, tuttavia, ‘Erasmus Mundus’adotta una prospettiva non solo comunitaria ma globale e, in particolare,favorisce la cooperazione e la comprensione culturale con i paesi terzi.Opera tra l’altro mediante il finanziamento di borse di studio, dottoratidi ricerca, master per studenti, dottorandi e accademici europei e di paesiterzi e la promozione di partenariati tra istituti di istruzione superioreeuropei e di paesi terzi.

‘Tempus’ è un programma dedicato ai paesi dell’Europa orien-tale (compresa la Federazione russa), dell’Asia centrale, dei Balcani oc-cidentali e alla regione del Mediterraneo, di cui si propone di favorire la

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modernizzazione e la riforma dei sistemi d’istruzione superiore, al finedi migliorarne la qualità, di favorire il dialogo tra paesi e culture diversee di fornire agli studenti dei paesi partner migliori opportunità lavorativenel proprio paese e in generale nell’Unione europea.

La Cooperazione bilaterale con paesi industrializzati invece ri-guarda gli scambi e la mobilità degli studenti europei e delle contropartistatunitensi, canadesi, australiane, neozelandesi, giapponesi e coreane.Lo schema di mobilità e cooperazione intra-ACP si occupa di agevolaregli scambi, la mobilità e la cooperazione nel settore dell’istruzione su-periore tra studenti dell’area africana, dei Caraibi e del Pacifico, nellaprospettiva che un miglioramento della qualità delle risorse umane pro-muova un sentiero di sviluppo sostenibile e contribuisca indirettamentead alleviare la povertà di queste regioni.

L’EACEA si occupa altresì del settore dei mezzi di comunica-zione, tramite il Programma ‘MEDIA’, che include una serie di misuredi supporto nell’ambito della formazione di professionisti dell’industriaaudiovisiva, dello sviluppo di progetti di produzione, della distribuzionee promozione di film e programmi audiovisivi, del sostegno a festivalcinematografici e dell’introduzione di nuove tecnologie.

Il Programma ‘Cultura’ incoraggia e sostiene la collaborazionetra i paesi membri al fine di evidenziare i legami tra i popoli europei chetraggono origine da un comune retaggio culturale. Viene pertanto favo-rita e finanziata la mobilità transnazionale degli agenti culturali, la cir-colazione di prodotti e opere artistiche, il dialogo e gli scambiinterculturali. L’azione del Programma si esplica nel sostegno a progettipromossi da organizzazioni culturali in settori quali la cooperazione, la

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traduzione letteraria, l’organizzazione di festival culturali, ecc., nell’ero-gazione di contributi alle spese di mantenimento di tali organizzazionie nel supporto a lavori d’analisi, nonché alla diffusione di informazioniin merito ai progetti finanziati, in maniera da ottimizzarne i risultati.

Gli obiettivi del Programma ‘Gioventù in azione’, infine, con-sistono nella promozione della mobilità e dell’apprendimento non for-male dei giovani di età compresa tra i tredici e i trent’anni. IlProgramma, infatti, intende promuovere l’attiva partecipazione dei gio-vani alla vita civile dell’Unione europea, sviluppare tra loro la solidarietàe la tolleranza, per rafforzare la coesione sociale nell’ambito dell’Unionee per favorire la reciproca comprensione tra paesi differenti, contribuiread incrementare la qualità delle organizzazioni di sostegno alle attivitàgiovanili e delle organizzazioni della società civile in tale ambito, pro-muovere infine la cooperazione europea nel campo della gioventù.

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Titolo Denominazione 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Titolo XX Spese amministrativeripartite per settore 2,691,819,843.60 2,835,593,200.41 2,983,425,369.25 3,064,616,688.87 2,740,972,572.00 2,754,647,304.00

Titolo 01 Affari economici efinanziari 309,033,180.33 278,841,191.55 439,691,392.56 450,801,839.89 524,283,196.00 620,577,474.00

Titolo 02 Imprese 507,443,174.86 620,423,614.87 1,551,264,786.89 1,767,272,765.91 1,055,561,122.00 1,133,192,294.00

Titolo 03 Concorrenza 71,952,266.17 93,662,160.10 91,573,732.56 92,332,663.12 93,403,671.00 91,683,749.00

Titolo 04 Occupazione e affarisociali 10,860,931,808.15 11,027,301,698.25 11,194,721,704.45 11,332,522,520.04 11,398,325,662.00 11,574,039,971.00

Titolo 05 Agricoltura e svilupporurale 52,026,673,126.74 57,905,344,326.27 60,053,981,198.47 58,880,446,432.04 57,292,184,763.00 58,794,873,019.00

Titolo 06 Mobilità e trasporti 1,835,674,272.83 2,831,653,313.26 1,347,202,123.29 1,425,372,420.59 1,546,683,351.00 1,663,899,885.00

Titolo 07 Ambiente e azioneper il clima 348,531,973.04 393,610,477.08 438,448,501.44 437,487,061.18 470,550,540.00 475,892,163.00

Titolo 08 Ricerca 3,838,804,190.47 4,356,463,719.36 4,534,775,553.53 4,909,966,511.31 5,334,630,545.00 5,344,870,390.00

Titolo 09Societàdell'informazione emedia

1,491,010,104.76 1,568,583,593.24 1,428,511,509.83 1,568,745,883.39 1,538,552,441.00 1,673,383,663.00

Titolo 10 Ricerca diretta 401,733,360.54 403,228,247.04 432,610,536.06 461,664,254.63 394,978,000.00 400,882,900.00

Titolo 11 Affari marittimi epesca 706,475,403.59 973,470,415.77 975,156,695.43 977,113,021.16 948,592,229.00 899,260,614.00

Titolo 12 Mercato interno 55,262,485.71 62,740,456.30 66,160,542.78 76,191,484.21 94,868,629.00 99,652,805.00

Titolo 13 Politica regionale 34,880,167,117.23 37,291,097,958.82 38,523,134,352.47 38,979,698,572.12 40,382,839,372.00 42,032,850,864.00

Titolo 14 Fiscalità e unionedoganale 100,931,833.16 119,310,635.41 126,175,766.23 132,762,762.42 142,229,539.00 142,992,147.00

Titolo 15 Istruzione e cultura 1,326,684,344.78 1,431,104,502.27 2,206,244,518.70 2,356,724,505.11 2,428,691,266.00 2,606,858,866.00

Titolo 16 Comunicazione 196,938,022.41 206,581,814.17 251,554,102.35 259,427,334.71 273,374,552.00 258,894,856.00

Titolo 17 Salute e tutela deiconsumatori 502,214,823.89 690,076,008.35 723,207,886.95 723,945,165.97 693,021,626.00 682,402,145.00

Titolo 18Spazio di libertà,sicurezza e giustizia /Affari interni

625,955,268.60 705,706,469.88 1,008,021,775.24 938,071,663.08 1,021,057,443.00 1,221,436,026.00

Titolo 19 Relazioni esterne 3,782,700,867.57 4,090,424,625.89 4,104,626,903.86 4,351,998,935.00 4,270,665,587.00 4,358,559,284.00

Titolo 20 Commercio 71,618,645.27 75,830,175.05 77,748,787.06 78,169,246.23 105,102,692.00 107,517,924.00

Tab. 1 Impegni della Commissione europea (in euro)

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Titolo 25Coordinamento dellepolitiche e serviziogiuridico dellaCommissione

169,392,198.25 180,353,642.41 186,400,812.55 192,853,660.18 190,812,414.00 191,826,167.00

Titolo 26 Amministrazionedella Commissione 1,025,457,194.46 988,562,351.73 1,047,914,353.76 1,070,444,771.04 1,018,708,135.00 1,016,154,988.00

Titolo 27 Bilancio 499,497,409.99 265,504,017.81 271,708,217.94 63,459,972.57 69,440,094.00 68,685,479.00

Titolo 28 Audit 9,097,337.00 10,177,896.53 10,541,496.35 11,173,886.62 11,399,202.00 11,809,925.00

Titolo 29 Statistiche 114,047,135.05 124,904,596.09 132,991,376.89 138,697,040.55 145,143,085.00 134,560,789.00

Titolo 30 Pensioni e speseconnesse 994,478,005.75 1,049,498,442.22 1,117,268,365.16 1,205,173,904.58 1,278,009,000.00 1,324,133,000.00

Titolo 31 Servizi linguistici 389,774,449.09 408,382,954.65 423,957,901.12 431,219,547.52 392,908,762.00 397,619,272.00

Titolo 32 Energia 2,555,776,606.67 2,468,781,821.85 701,617,012.00 695,136,842.00

Titolo 40 Riserve 0.00 0.00 0.00 0.00 977,129,000.00 2,178,256,185.00

Totale impegni dellaCommissione 121,634,084,195.29 133,126,045,926.95 142,761,967,119.27 142,719,724,303.38 141,052,153,107.00 146,492,010,689.00

Promozione dellacittadinanzaeuropea 32,434,456.39 30,222,430.64 32,763,974.05 37,778,779.15 42,920,000.00 32,190,000.00

Europa per icittadini 21,361,852.00 26,262,430.64 30,713,974.05 32,395,020.07 32,280,000.00 28,220,000.00

Dati: http://eur-lex.europa.eu/budget/www/index-it.htm.

Titolo 21Sviluppo e relazioni con ipaesi dell’Africa, deiCaraibi e del Pacifico(ACP)

1,304,677,397.68 1,402,830,517.57 2,324,898,355.19 1,686,193,045.06 1,433,111,934.00 1,472,033,065.00

Titolo 22 Allargamento 1,052,607,222.90 1,164,394,245.19 1,119,862,585.27 1,023,429,541.17 1,123,357,217.00 1,083,976,061.00

Titolo 23 Aiuti umanitari 757,982,775.83 955,763,477.64 935,028,339.22 1,086,236,098.11 878,195,432.00 900,604,549.00

Titolo 24 Lotta contro la frode 68,765,396.43 72,502,562.64 77,376,951.75 76,725,263.15 81,749,000.00 78,842,000.00

Titolo Denominazione 2007 2008 2009 2010 2011 2012

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Rassegna di progetti selezionati nell’ambito del Programma

“Europa per i cittadini”

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Azione 1, Misura 1.1 - Incontri fra cittadini nell’ambito del gemel-laggio tra città

La Misura 1.1 Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra cittàsi impernia su eventi che contemplano la partecipazione diretta di citta-dini appartenenti a municipalità delle nazioni partecipanti al Programma,allo scopo di contribuire al processo d’integrazione europea e di pro-muovere la cittadinanza attiva, in un’ottica di dialogo interculturale.

Chi può partecipare

Il candidato e il/i partner possono essere: città/municipalità; i loro comitati di gemellaggio, purché siano dotati di un documento/let-tera/certificato firmato dal rappresentante legale della città/municipalità(ad es. sindaco) che attesti che stanno agendo per conto della città/mu-nicipalità stessa;organizzazioni non a scopo di lucro che rappresentino gli enti locali, ov-vero che siano dotate di un documento/lettera/certificato firmato dal rap-presentante legale della città/municipalità (ad es. sindaco) che attesti chestanno agendo per conto della città/municipalità stessa.

Numero di partner

Un progetto deve coinvolgere le municipalità di almeno 2 paesi parte-cipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea.

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Numero di partecipanti al progetto

Un progetto deve coinvolgere almeno 25 partecipanti invitati. Per ‘par-tecipanti invitati’ si intendono i partecipanti internazionali mandati daipartner ammissibili.

Sovvenzione

Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 5 000 EUR

Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 25 000 EUR

La sovvenzione è calcolata sulla base di tassi forfettari, che tengonoconto del numero di giorni di durata dell’evento e dal numero dei par-tecipanti ‘invitati’ (vd. sopra).

Sede delle attività

Le attività devono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi delProgramma.

Durata del progetto

Durata massima dell’incontro: 21 giorni

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Tema

Partecipazione delle piccole città antiche alla società europea

Titolo

SATED - Small ancient towns and their place in the current EuropeandebateSATED - Piccole città antiche e il loro posto nel dibattito europeo corrente

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Comune di Vernole (LE)

Partners

Kunsill Lokali Rabat Malta (Malta)Jaunpils novada dome (Lettonia)Comune di Sostis (Grecia)Comune di Mdina (Malta)

SATED - Piccole città antiche e il loro posto SATED - Piccole città antiche e il loro posto nel dibattito europeo correntenel dibattito europeo corrente

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Descrizione del Progetto

Lo scopo del progetto SATED èconsistito nell’esame degli ele-menti sociali, economici, culturalie infrastrutturali delle città antichee della loro connessione con ilmondo odierno, in modo da con-sentire la piena partecipazione ditali aree urbane all’attuale dibattitoeuropeo. Attraverso l’analisi delloro funzionamento in differentisettori, quali politica, architettura,istruzione, sanità, cultura, tra-sporti, geologia, ecologia, il pro-getto ha inteso identificare le areee le modalità di possibili migliora-menti, potenziali soluzioni e stra-tegie per portare temi eproblematiche all’attenzione deldibattito europeo.La serie di incontri ed eventi, dicui tre principali, sulla partecipa-zione delle piccole città storicheall’Unione europea in cui si è arti-colato il progetto ha permesso ad

esperti locali, cittadini e visitatoristranieri di apportare il propriocontributo al dibattito comunitario.Il progetto ha contribuito al rag-giungimento degli obiettivi gene-rali del Programma ‘Europa per icittadini’ instaurando relazioni piùstrette tra le diverse città europeee gli stakeholder nazionali edesteri; inoltre la partecipazione at-tiva dei cittadini è stata assicuratagrazie al coinvolgimento di asso-ciazioni locali e dei residenti nellapreparazione degli eventi, alla par-tecipazione diretta e alla formula-zione di pareri e raccomandazioni;anche le caratteristiche orizzontalidel Programma sono state tenute inconsiderazione, attraverso occa-sioni per l’apprendimento infor-male delle vicende storichedell’Unione europea, nonché dellemaggiori questioni di ordine so-ciale, culturale ed economico.Nel corso degli incontri sono statidiscussi temi quali: pianificazione

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urbanistica, dialogo interculturaletra differenti gruppi etnici, accet-tazione e comprensione delle di-verse culture presenti nella societàeuropea e lotta contro il razzismo,il pregiudizio e la discriminazione,condivisione delle abilità e talentidegli individui e delle associa-zioni, promozione della partecipa-zione attiva, superamento delledisparità sociali, culturali ed eco-nomiche, promozione del ruolodelle piccole città nell’Unione eu-ropea. I tre eventi principali sisono svolti: ad Acaya (LE), dovesono state indagate le potenzialitàdello sfruttamento dei siti storicidelle piccole città; a Vernole (LE),riguardo alla partecipazione attivadei cittadini e al superamento dellediversità culturali ed economichenelle piccole realtà urbane; a SanCataldo (LE), con riferimento aldibattito europeo corrente e adun’appropriata partecipazionedelle piccole città ad esso. Ognuno

dei menzionati eventi ha previsto,tra le altre attività, un tour guidatodell’area, presentazioni destinatead illustrare le tematiche degli in-contri, realizzate a cura di espertidi Vernole o provenienti dalle cittàestere partner, sedute di brainstor-ming e, infine, la stesura di racco-mandazioni indirizzate all’Unioneeuropea.

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Tema

Gemellaggio Volontariato Cittadinanza europea attiva Solidarietà intergenerazionale Dialogo interculturale

Titolo

TV - Twins Volunteers

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Unione Montana ‘Acquacheta - Romagna Toscana’ (FC)

Partner

Freundeskreis Italien Verein zur der Gemeindepartnerschaft (Germania)

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TV - Twins VolunteersTV - Twins Volunteers

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Descrizione del Progetto

Il progetto Twins Volunteers hacoinvolto l’Unione Montana Ac-quacheta, che ha ospitato la Co-munità di Hofbieber. Entrambesono composte da piccole città:l’Unione Montana Acquacheta in-clude cinque piccoli comuni auto-nomi (Dovadola, Modigliana,Portico e San Benedetto, RoccaSan Casciano, Tredozio) e la Co-munità di Hofbieber comprendesedici villaggi (non autonomi).Nonostante la distanza geografica,le due comunità presentano nume-rosi elementi comuni: sono en-trambe piccole aree rurali ricche distoria, tradizioni e cultura, ambe-due attive a livello europeo nel-l’ambito dello European VoluntaryService (EVS), del Programma‘Leonardo da Vinci’, del volonta-riato svolto da persone anziane edegli scambi giovanili. Inoltre, dal2006 le due comunità si sono uffi-

cialmente gemellate e cooperanospesso nel contesto di progetti eu-ropei; negli anni 2008-2009, adesempio, per un progetto attinenteal volontariato di persone anziane,due volontari italiani hanno tra-scorso un periodo di lavoro a Hof-bieber e sette volontari tedeschihanno prestato servizio nell’areadell’Unione Montana Acquacheta.Anche in relazione all’Anno Euro-peo del Volontariato, il progetto hainteso condividere le buone prati-che riguardanti il lavoro volonta-rio al fine di delineare le premesseper progetti futuri e sviluppare lacittadinanza europea attiva a li-vello locale. Inoltre, gli incontrihanno fornito occasioni per la co-noscenza delle rispettive tradizioniculturali e per condividere con gliospiti il patrimonio paesaggistico,le tradizioni culturali e culinariedel territorio dell’Unione MontanaAcquacheta. Gli obiettivi del progetto possono

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essere riassunti nell’esigenza di ef-fettuare una valutazione delle pas-sate collaborazioni nel campo delvolontariato, considerando le po-tenzialità di iniziative di lavorovolontario a carattere intergenera-zionale, e nella volontà di appro-fondire la reciproca conoscenza.La delegazione tedesca infatti haavuto modo di incontrare le auto-rità locali, i rappresentati delle as-sociazioni del territorio e lacittadinanza; né sono mancati mo-menti di riflessione sull’impor-tanza della cittadinanza europea,sui valori comuni dell’UE e sullenumerose opportunità che essaoffre ai suoi cittadini. Gli incontricon i volontari europei ospitati neiterritori dell’Unione Montana Ac-quacheta e con le persone chehanno partecipato al primo pro-getto di Volontariato Senior hannocontribuito a rendere concreto ilvalore del volontariato quale stru-mento atto a sviluppare l’impegno

dei cittadini e a promuovere la so-lidarietà e gli scambi intergenera-zionali.Al progetto hanno collaborato di-verse associazioni che operano nelterritorio dell’Unione MontanaAcquacheta: Protezione civile,Auser, Pro loco, Misericordia,AVIS, Associazione Nazionale Al-pini, ecc.Gli incontri si sono basati sul con-fronto e lo scambio di esperienzee buone prassi sui temi del volon-tariato, dell’importanza di questotipo di progetti per avvicinare re-almente i cittadini europei, del si-gnificato della cittadinanzaeuropea e dell’interculturalità. Ipartecipanti a progetti di volonta-riato europeo hanno portato le lorotestimonianze e si sono confrontaticon gli enti e le associazioni ospi-tanti. Inoltre, nel periodo di svol-gimento del progetto TV, neiterritori dell’Unione Montanasono stati ospitati cinque volontari

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europei provenienti dalla Germa-nia, dalla Spagna, dalla Turchia edall’Estonia, che hanno contri-buito all’iniziativa mediante lapropria personale testimonianza.Un momento particolarmente inte-ressante è stato lo scambio tra leesperienze tra i giovani che hannosvolto il servizio volontario euro-peo e gli adulti che hanno parteci-pato al primo progetto diVolontariato Senior, in particolarein relazione all’importanza dellasolidarietà e degli scambi interge-nerazionali.Con la realizzazione di questo pro-getto i partner hanno inteso rag-giungere diversi obiettivi specifici:progettazione comune di espe-rienze di volontariato tra il 2010 eil 2011; avvio di progetti di volon-tariato intergenerazionale; au-mento delle persone interessate apartecipare a esperienze simili;coinvolgimento delle associazionidi volontariato (di entrambe le co-

munità); arricchimento e il miglio-ramento qualitativo dei progetti divolontariato europeo.Il progetto è stato pubblicizzatotramite la pubblicazione di articolisulla stampa locale e sui siti deipartner e delle organizzazioni par-tecipanti. È stato diffuso il reportfinale del progetto, redatto con-giuntamente dai due partner, e altermine dell’iniziativa si sonosvolti due seminari aperti al pub-blico, uno in Italia e uno in Ger-mania. Inoltre informazioni,commenti dei volontari e fotogra-fie sono stati pubblicati sui sitidelle organizzazioni partner edegli enti/associazioni coinvolte.

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Tema

Turismo religioso - feste popolariDialogo interculturaleCrescita economica - imprenditoria

Titolo

RELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli Centri

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Comune di Erchie (BR)

Partners

Bogati (Romania)Varvoru del Jos (Romania)Ghanjsielem (Malta) Gharb (Malta)

RELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli CentriRELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli Centri

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Descrizione del Progetto

Il progetto mira a coinvolgere tuttii diversi settori e strati della popo-lazione, con particolare attenzioneall’equilibrio tra i generi, al dialogointergenerazionale e all’inclusionedei diversamente abili, con l’intentodi affrontare e sviluppare il temadel turismo religioso attraverso si-tuazioni, formali ed informali, diapprendimento, insegnamento econdivisione, volte a trovare rispo-ste ed opportunità positive per va-lorizzare la cultura e la tradizionelocale, i cittadini e le imprese.Il progetto, includendo cittadini edamministratori di paesi differenti,mira ad aprire la strada a diversecollaborazioni future più o menostrutturate che possano includereanche altri settori della società (ades. scuole ed associazioni).Le attività portate avanti dal pro-getto mirano altresì a favorire l’ela-borazione di risposte condivise fra

più Regioni e lo sviluppo di una co-mune coscienza e cultura europea,del senso di tolleranza e di com-prensione reciproca tra i cittadinieuropei, rispettando e contribuendoal dialogo interculturale.Il progetto, che si è concretizzato inun evento della durata di novegiorni, coglie i festeggiamenti diSanta Lucia quale occasione per av-viare una riflessione più ampia sulturismo religioso, usando come filoconduttore una tradizione tipica epeculiare di tutti i comuni parteci-panti al progetto, quale quella dellefeste religiose.Il progetto è stato reso possibileanche da un’accurata divisione dicompiti e ruoli tra i promotori delprogetto: Erchie, quale applicant,ha organizzato e coordinato il pro-getto, occupandosi dell’accoglienzadelle delegazioni straniere, dell’or-ganizzazione delle conferenze edegli incontri, cui ha partecipatocon 60 cittadini.

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I partner hanno preso parte al pro-getto inviando all’evento delega-zioni di cittadini (Bogati ha inviato15 partecipanti, Varvoru de Jos15partecipanti, Ghanjnsielem 30 par-tecipanti, Gharb 30 partecipanti), iquali hanno collaborato attivamentealla realizzazione del piano di la-voro pianificato, ad es. proiettandovideo e presentando altre tipologiedi materiali inerenti ciascuno lapropria tradizione locale.Il comune, unitamente alle altremunicipalità, ha condotto la valuta-zione del progetto e considerato lafattibilità di futuri gemellaggi eforme di collaborazione. Per quanto concerne gli aspetti pra-tici dello svolgimento dell’evento:le delegazioni sono giunte a Erchieil 27 aprile; poiché ad Erchie nonesistono strutture ricettive, le dele-gazioni sono state ospitate in B&Bin Avetrana; è stato previsto perogni giornata un pasto al sacco edun pasto presso i ristoratori locali;

è stato assicurato inoltre il serviziodi navetta A/R per aeroporti e sta-zione ferroviaria ed il servizio ditransfer per le visite, le escursioni egli spostamenti per gli eventi pro-grammati.Il progetto ha promosso il dialogointerculturale e la conoscenza reci-proca fra cittadini provenienti da di-verse aree geografiche dell’Unioneeuropea attraverso visite guidate,volte ad approfondire la cono-scenza del territorio - in primoluogo delle Chiese e dei Santuarilocali (Santuario di S. Lucia, San-tuario dei SS. Medici Cosimo e Da-miano, Santuario della Madonna diGalaso, Santa Maria di Crepacore)e, inoltre, dei monumenti e dei beniculturali ed architettonici (Grottadell’Annunziata, Frantoio Ipogeo,Castello di Grottaglie, le facciate ele vie tipiche di Grottaglie e diOstuni, il Barocco leccese e di Er-chie). Parimenti, il progetto si è soffer-

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mato su tematiche connesse all’im-prenditoria e alla crescita econo-mica, organizzando incontri con glioperatori economici industriali, ar-tigianali e di servizi, che hanno per-messo di diffondere la conoscenzadelle capacità imprenditoriali delterritorio e dei relativi prodotti. Lavisita alle aziende della zona indu-striale ha sollecitato un particolareinteresse verso il sistema produttivolocale ed un’attenzione alle capa-cità imprenditoriali sviluppate purnelle difficoltà congiunturali e nelledifficoltà connesse alla mobilitàdell’area geografica circostante ilcomune di Erchie. La visita alleaziende agricole ed artigianali hasuscitato interesse verso i prodottitipici locali (miele, vino, olio,pane).Sono stati inoltre programmati in-contri con le scolaresche. Le dele-gazioni hanno apprezzato gli spazie la cura degli edifici scolastici,nonché la calorosa accoglienza ri-

cevuta da parte dei dirigenti scola-stici, dei docenti, degli alunni e ditutto il personale operante nellescuole. Gli alunni hanno messo inopera piccoli spettacoli aventi comeobiettivo la diffusione della culturaed hanno a lungo interloquito congli appartenenti alle delegazioni alfine di apprendere il maggior nu-mero di informazioni possibili sugli usi, i costumi, le abitudini diMalta e della Romania. Gli alunnihanno così scoperto, attraverso l’in-contro con i cittadini stranieri, diavere in comune con questi parolepressoché simili e ricorrenti nelletre lingue (italiano, rumeno, mal-tese). I convegni e le conferenze, chehanno avuto luogo nel Santuario diSanta Lucia subito dopo la messaserale, hanno avuto come tema por-tante il Turismo Religioso e sonostate tenute da relatori di spessoreinternazionale. Il 2 maggio si è svolto dunque il

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convegno ‘Turismo religioso. Ana-lisi di un fenomeno in forte espan-sione. Valorizzazioni ed esperienze’,che ha visto la partecipazione delProf. Maurizio Arturo Boiocchi(esperto di Turismo Religioso, do-cente e ricercatore presso la IULMdi Milano) e del Mons. Vito NicolaManchisi (Economo dell’Arcidio-cesi di Bari, Amministratore Unicoe Direttore tecnico EVES). Dagli interventi è emersa la fortepropensione al turismo religiosopropria della Puglia e la possibilitàanche per i piccoli centri di inserirsinel circuito del turismo religioso, acondizione che riescano a creare unprodotto turistico che abbia una ‘in-tensità esperienziale ed emozio-nale’. È stata sottolineatal’importanza di formare i giovani,di creare sinergia con le varie partiinteressate al fine di creare situa-zioni di sviluppo locale, durevole,integrato e sostenibile. Sono state analizzate le caratteristi-

che medie proprie di coloro chepraticano il turismo religioso, fa-cendo emergere come questi al-meno due volte l’anno compionoun pellegrinaggio, che posseggonosolitamente un alto grado di scola-rizzazione, che sono in prevalenzadonne, che scelgono mete connessealla loro fede religiosa, che provanoun senso di pace interiore durante ilviaggio. Infine sono stati esaminatetalune mete religiose particolar-mente famose, tra cui S. GiovanniRotondo, Fatima, Lourdes, pun-tando a disgiungere l’aspetto eco-nomico da quello spirituale.Il 3 maggio si è tenuta la confe-renza, a cura del Gruppo archeolo-gico di Terra d’Otranto, ‘Beniculturali: Vetrina del territorio’. Gliarcheologi della Università del Sa-lento hanno evidenziato la necessitàdi attivare sinergie e possibilmentedi costituire una rete tra privati,esperti ed istituzioni al fine di recu-perare e valorizzare i beni culturali

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materiali ed immateriali del territo-rio. Il 4 maggio si è svolto il convegno‘I luoghi di Santa Lucia tra storia eleggenda’, con relatori Don FrancoCandita (rettore del Santuario diSanta Lucia) e Mons. Renzo Scarpa(parroco di Santa Lucia e Geremiain Venezia), i quali hanno portato laloro esperienza, ripercorrendo i variluoghi in cui il culto della Santa èparticolarmente vivido. Nel corsodella serata sono stati proiettati ivideo realizzati dalle delegazioni,inerenti in primo luogo l’iconogra-fia sacra popolare. Il convegno si è concluso con l’in-tervento dei Sindaci delle delega-zioni ed un commento musicale acura del cantastorie Gianni Vicoche ha composto e dedicato unaballata a Santa Lucia.Gli atti dei convegni sono stati tra-dotti in lingua inglese.Le delegazioni straniere hanno par-tecipato alle attività di culto e alle

feste popolari in onore della festa diSanta Lucia (5 maggio). Il 6 maggio, dopo la visita a Brindisi,i rappresentanti delle delegazionisono stati ricevuti dall’assessore de-legato del Sindaco Mennitti. Il con-siglio Comunale di Erchie hadeliberato la volontà di avviare rap-porti di cooperazione con le munici-palità rumene e maltesi. È statosottoscritto, da parte dei sindaci dei5 comuni coinvolti, un Patto di Ami-cizia, che impegna congiuntamentele municipalità in azioni di scambiosocio-culturale ed economico e nellapromozione di iniziative per la citta-dinanza europea.Ulteriori informazioni sul progettopossono essere reperite all’indirizzoweb www.iluoghidisantalucia.it.

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Tema

Cittadinanza europea attivaGemellaggioDialogo interculturaleTurismoRisparmio energetico

Titolo

B.E.L.T. - Breszcze E Londa Twins

Azione

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Comune di Londa (FI)

Partners

Comune di Brzeszcze (Polonia)Istituto Comprensivo Statale ‘Desiderio da Settignano’ (Italia)Associazione culturale ‘La casa del sole e della luna’ ONLUS (Italia)Comunità Montana della Montagna Fiorentina (Italia)Associazione culturale ‘Ludorum Dies Londa’ (Italia)

B.E.L.T. - Breszcze E Londa TwinsB.E.L.T. - Breszcze E Londa Twins

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Descrizione del Progetto

Il progetto BELT è stato realizzatoal fine di rafforzare le relazioni trai due comuni gemellati, Londa inToscana e Breszcze (Polonia), inmaniera da incrementare la comu-nicazione e la connessione tra idue territori. È stato incoraggiatoil reciproco scambio di dati edesperienze nei settori della culturae della promozione turistica, non-ché la cooperazione tra gli attoridella pubblica amministrazione,tra studenti, insegnanti e operatoriin campo economico e culturaledelle due località. La collabora-zione tra le municipalità interes-sate dal progetto BELT è stata inparticolare finalizzata alla valoriz-zazione del patrimonio culturale,alla creazione di strategie comuniper lo sviluppo turistico e cultu-rale, alla promozione di iniziativeattinenti al risparmio energetico,allo scambio di esperienze circa le

modalità di risoluzione di pro-blemi di natura amministrativa,alla diffusione dell’identità euro-pea per mezzo della cooperazione,alla promozione dei valori europeidi tolleranza, solidarietà e mutuacomprensione e conoscenza del-l’altrui storia e cultura, allo studiodel funzionamento istituzionaledell’UE al fine di una più attivapartecipazione dei cittadini alla so-cietà civile europea.Il progetto BELT ha trovato attua-zione sul territorio di Londa e diBrzescze, che già dal 2005 coope-rano nella realizzazione di progettieducativi attivati dalle scuole deidue comuni. Il progetto ha l’obiettivo strategicodi promuovere la cooperazione indiversi settori, favorendo i pro-cessi di sviluppo sostenibile e diintegrazione del territorio. In par-ticolare, i settori di intervento sonostati articolati in tre assi prioritari:tutela e sviluppo sostenibile del

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territorio; cooperazione econo-mica; cooperazione nei settori delmercato del lavoro, della cultura edella promozione turistica.La cooperazione tra le ammini-strazioni dei due comuni ha incen-tivato la realizzazione di attivitàdalla complessità crescente: dagliincontri e dalla conoscenza reci-proca, fino alla costituzione di unarete stabile di rapporti, che si è tra-dotta nel 2008 nella stipula for-male del patto di gemellaggio frai comuni di Londa e di Brzescze.Le attività del progetto BELT sisono concretizzate in: incontri trafunzionari e/o amministratori, re-ciproche visite/stage, costituzionedi reti, manifestazioni ed eventicon il coinvolgimento dei cittadini(reciproco incontro); confronto trale realtà istituzionali e politiche,analisi e confronto delle metodo-logie di lavoro, attuazione di ini-ziative comuni e/o progetti pilota,approcci innovativi e utilizzo di

tecnologie informatiche nell’am-bito della cooperazione (reciprocaconoscenza); rafforzamento dellacollaborazione tra strutture istitu-zionali, amministrative e politichedei due paesi, approfondimentodella conoscenza dei reciproci si-stemi, confronto e analisi applicatia tematiche di settore e/o singoleproblematiche di comune interesseper le municipalità italiane e po-lacche (institutional building);consolidamento delle capacità deicomuni ad operare mediante ilconfronto, il trasferimento diknow-how, lo scambio di buoneprassi (institutional capacity); col-legamento tra istituzioni, associa-zioni e organizzazioni locali,rappresentanti dei vari settori eambiti istituzionali, sociali, cultu-rali, economici, tale da favorire lastrutturazione di progetti di reti in-tegrate di servizi, l’utilizzo di ap-procci innovativi, di tecnologieinformatiche (network system).

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Durante gli incontri, sono state te-nute conferenze sul trattamentodei rifiuti e sulla gestione del pa-trimonio agro-forestale ed inizia-tive locali riguardanti le energiealternative. Gli studenti hanno rea-lizzato una guida turistica, e sonostati inoltre redatti un ricettariocon i piatti tipici dei due paesi euna brochure sulle attività svoltedurante la visita. Il comune diLonda ha pubblicato una guida tu-ristica del territorio in lingua ita-liana e polacca. È stato prodottoun DVD con i momenti più signi-ficativi della visita, consegnato incopia a tutti i partecipanti ed èstato creato un sito web dedicatoal progetto.L’azione di cooperazione istituzio-nale fra comuni vuole conseguirel’obiettivo di portare la program-mazione europea fino al livellodelle istituzioni locali, delle asso-ciazioni, dei cittadini.Infine, la valenza sperimentale del

progetto BELT risiede anche nellacostituzione di reti locali di istitu-zioni, accrescendo le loro capacitàdi fare sinergia, ragionando ad unlivello comprensoriale e adottandouno stile partecipativo nei con-fronti dei cittadini.Fondamentale si è rivelata la va-lenza propulsiva che lo strumentodel gemellaggio ha rappresentatoper le comunità dei due paesi,anche grazie all’incentivo e al so-stegno ricevuto dall’attiva parteci-pazione, non solo dei genitori edegli studenti coinvolti nei pro-getti, ma anche dagli altri compo-nenti della comunità. Laconoscenza reciproca fra i due co-muni di Londa e di Brzescze, sfo-ciata in un patto di gemellaggio,garantisce in sintesi una coopera-zione ‘dal basso’ basata sulla vici-nanza tra istituzioni, scuola,cittadini e associazionismo localee sul rapporto, anche personale, tragli amministratori locali.

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CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione e democrazia in Europae democrazia in Europa

Tema

Cittadinanza europea attivaGemellaggioDialogo interculturale

Titolo

CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione e democrazia in Eu-ropa

Azione

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Comune di Perano (CH)

Partners

Comune di Kungalv (Svezia)Comune di Jaunpils Novada Dome (Lettonia)

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Descrizione del Progetto

Il futuro dell’UE si fonda sui va-lori fondamentali della cittadi-nanza europea attiva, dellapromozione del dialogo intercultu-rale, del benessere dei cittadini eu-ropei. L’occupazione e la crisieconomica, la coesione sociale e losviluppo sostenibile sono i temi af-frontati nel corso del progettoCEA; inoltre il progetto si è pre-fisso lo scopo di favorire una mi-gliore comprensione reciproca trale diverse comunità, dissipando lapaura relativa al nuovo e al di-verso. Un ulteriore tema impor-tante del progetto CEA è stato lacrisi economica in Europa e il cor-relato problema del lavoro. Infine,il progetto si è proposto di dare ini-zio ad una serie di ulteriori incontrial fine di costruire un significativoe necessario ‘ponte’ tra le città par-tner.Un ruolo centrale è stato dedicato

allo scambio informazioni ed espe-rienze, opinioni e valori, in ma-niera da creare le condizioni idealiper un avvicinamento dei cittadiniall’identità europea. L’evento havisto la partecipazione di rappre-sentati delle istituzioni, associa-zioni socio-culturali, singolicittadini. La scuola di Perano hacurato l’organizzazione di eventiconnessi al tema del progetto, conla partecipazione dei bambini. Visono stati momenti di degusta-zione di prodotti tipici locali dellazona di Perano e mercatini di ma-nufatti artigianali. Inoltre, sonostati invitati a partecipare alprogetto: operatori scolasticiper organizzare e coordinarerappresentazioni teatrali ine-renti al tema del progetto, con lapartecipazione di studenti presentinel territorio comunale; operatoridi scuole di danza presenti nel ter-ritorio comunale, che hanno orga-nizzato rappresentazioni di balli

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L’UE e i suoi cittadini

tradizionali e moderni. Concerti di musica dal vivo hannofatto da cornice all’evento, che siè svolto nel maggio 2011 ed è du-rato una settimana. Nella primafase si è svolto un incontro delledelegazioni ed è stata formalizzatala partnership tra le città, nella se-conda fase sono stati raccolti icommenti sulle diverse esperienzeculturali e socio-politiche; nellaterza fase sono state tratte le con-clusioni della manifestazione.Per la visibilità del progetto si sonoutilizzati strumenti d’informazionetradizionali, stampa, grafica, mani-festi, volantini, giornalini locali pri-vati, pubblicità sulle emittentiradiofoniche locali, ma anche unportale web strutturato nelle seguentipagine in html: presentazione, pro-motori e programma del progetto,materiale per il download, galleriafotografica, rassegna stampa, con-tatti.

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L’UE e i suoi cittadini

Tema

MusicaVolontariatoPortatori di handicap

Titolo

MOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Comune di Sant’Elpidio a Mare (FM)

Partner

Comune di Polski Trǎmbeš (Bulgaria)

MOVIE - Music tOurism Volunteering In EuropeMOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe

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Descrizione del Progetto

MOVIE - Music tOurism Volun-teering In Europe ha inteso rinsal-dare i legami tra Sant’Elpidio aMare e Polski Trǎmbeš, stabilendoin particolare la cooperazione trale due municipalità e l’amicizia trale rispettive comunità, attraversola musica e mediante eventi incen-trati sull’importanza della musico-terapia e dell’inclusione socialedegli individui svantaggiati grazieall’impegno quotidiano dei volon-tari. L’importanza della musica ri-siede nella sua capacità ditrasmettere messaggi sociali facil-mente comprensibili; entrambe lecomunità hanno tradizioni musi-cali profondamente radicate:Sant’Elpidio con il suo retaggiostorico di antiche organizzazioni,due festival musicali, due bande,due cori e numerose associazionimusicali; Polski Trǎmbeš custodi-sce nel suo museo il più antico

pentagramma del mondo e ospitaun festival di danze e musiche fol-cloristiche bulgare. PolskiTrǎmbeš è peraltro attivamenteimpegnata nell’ambito del volon-tariato nel settore dei servizi e del-l’assistenza sociale. Il progetto haevidenziato l’attitudine del volon-tariato ad abbattere le barriere dietà, appartenenza etnica e reli-giosa, a partire dall’esperienza diSant’Elpidio, nonché le sue poten-zialità per la crescita economicaregionale.Le attività del progetto MOVIEpossono essere raggruppate in tremacro-aree: eventi musicali esportivi; eventi di sviluppo delterzo settore; eventi di sviluppodella cittadinanza attiva. La scelta di questi settori è statafrutto di concertazione, consen-tendo in tal modo il coinvolgi-mento diretto dei cittadini, conspettacoli, gare sportive e incontriconviviali. Riguardo agli eventi

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musicali e sportivi, hanno collabo-rato l’Accademia Organistica El-pidiense, l’Ass. Vivaldi (checurano il festival di musica ba-rocca) e la Corale A. Rosati, parte-cipando al reenacting‘Sant’Elpidio, la città Medioevo’in cui sono stati interpretati branidi musica medievale. L’Ass. Syn-tonia Jazz nell’organizzare il Festi-val Jazz 2010, ha organizzato,durante le giornate di gemellaggio,una serata con artisti bulgariespressione delle nuove tendenzejazz\folk; l’ente Contesa del Sec-chio e l’Ass. Marchigiana Rievo-cazioni Storiche hanno curato ilreenacting ‘Città Medioevo’;l’Ass. Ciclistica Elpidiense ha or-ganizzato il tour attraverso le 5 fra-zioni cittadine.Inclusione sociale, dialogo inter-culturale, integrazione dei migrantie crescita dell’occupazione sonogli ambiti influenzati positiva-mente dall’azione delle associa-

zioni di volontari. A questo propo-sito sono state previste visite, con-ferenze, workshop dimusicoterapia e spettacoli con at-tori portatori di handicap curati da:Centro Diurno ‘Nuova Serra’, ope-rante nel settore dell’handicap psi-chiatrico e in quellodell’inserimento al lavoro di sog-getti socialmente svantaggiati;Ass. ‘La Speranza’ ONLUS, costi-tuita da volontari psicologi ed ope-ratori sociali, che si occupa ditossicodipendenze; Centro Riabili-tativo Educativo ‘Il Girasole’.Il coinvolgimento dei cittadini intutte le attività è stato coordinatodalla Croce Azzurra Ong, che da20 anni gestisce il servizio 118, fa-cendo formazione sul primo soc-corso, in collaborazione con lesezioni cittadine della ProtezioneCivile e dell’Avis. L’Unitalsi, sezione di S.Elpidio aMare, ha curato lo spettacolo conattori portatori di handicap ‘Grease

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ma non troppo’. Le attività legatealla cura dell’handicap e al valoresociale del volontariato sono statefinalizzate alla costruzione di pos-sibili progetti sulle metodologieinnovative per la cura e la riabili-tazione, applicabili in diversi set-tori di disagio fisico, psichico esociale, in relazione all’Anno Eu-ropeo del Volontariato. Per promuovere la cittadinanza at-tiva, i valori europei, i dirittiumani, con particolare attenzioneall’allargamento dell’UE, datal’appartenenza di Polski Trǎmbešalla Bulgaria, si sono tenute con-ferenze su temi quali l’esperienzanella progettazione UE della Re-gione Marche in partenariato conla Bulgaria, in particolare progettoImmensity (INTERREG III B-CADSES) progetto AsviLoc Plus(SEE First call), e l’esperienzanella progettazione UE del co-mune di Polski Trǎmbeš. Al gemellaggio è stato conferito

grande risalto attraverso la stampalocale e la cittadinanza è statacoinvolta in modo capillare nelleseguenti attività: coinvolgimentodelle scuole, attraverso la realizza-zione del logo del gemellaggio,dei lavori preparatori per il festivaldelle lingue e attraverso i giochipreparati per il festival del volon-tariato, inoltre i ragazzi dei CAG(Centri di aggregazione giovanile)hanno svolto attività sportiva in-sieme ai coetanei bulgari e glialunni dell’Ist. Professionale Al-berghiero hanno ospitato la dele-gazione durante il pranzo ufficialetenutosi dopo la cerimonia di ge-mellaggio; coinvolgimento delleassociazioni: tutte le associazionidi volontariato che operano nel so-ciale hanno ricevuto ed ospitato ladelegazione, illustrando le proprieattività; coinvolgimento dell’in-tera cittadinanza attraverso lasomministrazione di mille questio-nari sul senso di appartenenza UE;

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coinvolgimento di circa 15.000 tracittadini, turisti e visitatori del ter-ritorio limitrofo durante le attivitàdi piazza organizzate nelle gior-nate di permanenza; coinvolgi-mento della comunità bulgarapresente a Sant’Elpidio a Mare eterritori limitrofi e partecipazionedel console di Bulgaria in Italiadurante la cerimonia del gemellag-gio e durante tutte le manifesta-zioni.Sono stati inclusi nel programmaanche momenti di studio e con-fronto tenuti sia dal proponenteche dalla delegazione ospite. Acura della delegazione bulgara sisono svolti: una presentazionedella città di Polski Trǎmbešh euna conferenza sull’esperienza diprogettazione del comune di Pol-ski Trǎmbešh; inoltre la delega-zione bulgara ha tenuto unseminario su ‘Il cammino dell’in-tegrazione EU: la difficoltà di duealfabeti’ ed ha curato lo scambio

di procedure e la capitalizzazionedei risultati del progetto UE-OPAC ‘Creation of a mechanismfor transparency and reporting onthe activities of the municipalityadministration of Polski Trǎmbeš’.Il comune di Sant’Elpidio a Mareha proposto le tematiche di appro-fondimento: ‘Il processo di inte-grazione europea - La Bulgaria el’Italia dall’immigrazione alla fra-tellanza europea: trasferimento dibuone prassi su accoglienza ed in-tegrazione’; ‘Introduzione allamusicoterapia e Musica senzasuoni: la musica e la lingua deisegni per bambini sordi’; ‘Mani-festazioni di reenacting quale vei-colo di sviluppo turistico locale’;‘CVE (Centro Volontari Europei)e mobilità Giovanile nei pro-grammi EU’; si è tenuto un incon-tro con imprenditori, associazionidi categoria del settore turistico ela Camera di Commercio IndustriaArtigianato e Agricoltura

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(CCIAA) di Fermo finalizzati alloscambio di buone prassi e, infine,hanno avuto luogo la Conferenzafinale del gemellaggio e la rifles-sione sui risultati dei questionarisul senso di appartenenza all’UEprecedentemente distribuiti alledue cittadinanze. Diversi incontri istituzionalihanno coinvolto le pubbliche am-ministrazioni locali sia provincialiche regionali: la delegazione bul-gara è stata ricevuta dal Presidentedella provincia di Fermo, è statasalutata dal Vice Presidente Regio-nale e dal Console Onorario diBulgaria. Si sono siglati tre accordi istituzio-nali, tra le due municipalità, tra leassociazioni di volontariato, tra leassociazioni culturali e sportive,volti a creare reti di collaborazionetra operatori sociali e volontari deidue paesi, a scambiare esperienzeper organizzare festival, azioni dirievocazione storica, a confrontare

e far incontrare le eccellenze pro-duttive territoriali così come a svi-luppare l’accoglienza nel settoreturistico con reciproco scambio diknow-how.

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Vari progetti del Comune di MontemarcianoVari progetti del Comune di Montemarciano

Tema

Vari

Titolo

Vari

Azione

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.1. Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Applicant

Comune di Montemarciano (AN)

Partners

Quincy-sous-Sénart (Francia)Sinj (Croazia)Höhenkirchen-Siegertsbrunn (Germania)Bardejov (Slovacchia)Saue (Estonia)Sansepolcro (Italia)

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Descrizione dei Progetti

Dal 3 al 6 luglio 2003, in collabora-zione con Quincy-sous-Sénart(Francia), Sinj (Croazia), Höhenkir-chen-Siegertsbrunn (Germania) eBardejov (Slovacchia), il comune diMontemarciano (AN) ha guidato unprogetto di discussione sul tema ‘Igiovani per la costruzione di un’Eu-ropa Unita dall’Atlantico agli Urali’,accompagnato da un torneo sportivodi volley femminile.I medesimi partner hanno organiz-zato, tra il 16 e il 18 luglio 2004, unincontro sul tema ‘Il linguaggio uni-versale della musica quale messag-gero di solidarietà e di pace. Lamusica popolare nelle varie identitàculturali ed europee’, in occasionedelle celebrazioni del 60° anniversa-rio della liberazione di Montemar-ciano e festeggiamenti per il 160°anniversario della banda cittadina.Tra l’8 e l’11 aprile 2005 Montemar-ciano e Quincy-sous-Sénart, nel con-

testo della rassegna annuale interna-zionale di corali, collaborato all’orga-nizzazione di un convegno sul tema‘Il canto quale espressione di pace esolidarietà fra i popoli’.Dal 7 al 12 giugno 2006 Montemar-ciano, Quincy-sous-Sénart, Sinj, Hö-henkirchen-Siegertsbrunn e Bardejovsi sono rese promotrici dell’incontro‘L’Europa dei giovani = L’Europa delfuturo’ durante le celebrazione gemel-laggio tra Montemarciano e Höhen-kirchen-Siegertsbrunn.L’anno seguente, ai cinque partner siè aggiunta la città estone di Saue peril convegno, svoltosi dal 16 al 21maggio, sul tema ‘L’importanza deigemellaggi nel processo di unifica-zione ed integrazione europea - 20anni di esperienze’, per il ventesimoanniversario del gemellaggio traMontemarciano e Quincy-sous-Sé-nart. I consigli comunali delle duecittà gemellate hanno effettuato unariunione congiunta, nel contesto dellaFesta e Fiera di Primavera, evento che

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richiama un’alta affluenza di visitatoriprovenienti dai comuni limitrofi. Nel 2008, tra il 26 e il 29 settembre,Montemarciano, Quincy-sous-Sénart,Sinj, Höhenkirchen-Siegertsbrunn,Saue e Sansepolcro (AR) hanno de-dicato un meeting al tema ‘L’Unioneeuropea ed il suo processo di amplia-mento: problematiche legate all’inte-grazione dei nuovi Stati membri’, inoccasione del decimo anniversariodel gemellaggio di Montemarcianocon la città croata di Sinj. I Consiglicomunali delle città invitate hanno te-nuto una riunione congiunta.

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Azione 1, Misura 1.2 Reti di città gemellate

La Misura 1.2 Reti di città gemellate supporta progetti per la creazionedi reti di città, legate da accordi di cooperazione volti a stabilire legamiculturali o di gemellaggio, in relazione a tematiche di rilevanza comune,allo scopo di assicurare fra esse una cooperazione strutturata ed organiz-zata, mirante a promuovere, anche nel futuro, ulteriori iniziative comuni.Le tematiche dei progetti, aventi una marcata dimensione europea, sonoaffrontate tramite dibattiti, convegni, workshop, ecc. che contemplanointerventi di persone o gruppi specifici rispetto ai quali queste risultinoparticolarmente significative (esperti della materia, categorie di cittadinidirettamente interessati alla questione, ecc.).

Chi può partecipare

Il candidato e i partner possono essere: città/municipalità; loro comitati di gemellaggio, purchè siano dotati di un documento/let-tera/certificato firmato dal rappresentate legale della città/municipalità(ad es. sindaco) che attesti che stanno agendo per conto della città/muni-cipalità stessa;reti; altri livelli di enti locali/regionali (ad es. province); federazioni/associazioni di enti locali (ad es. unioni di Comuni).

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Numero di partner

Un progetto deve coinvolgere le municipalità di almeno 4 paesi parte-cipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea.

Numero di partecipanti

Un progetto deve coinvolgere almeno 30 partecipanti invitati. Per ‘par-tecipanti invitati’ si intendono i partecipanti internazionali mandati daipartner ammissibili.

Sovvenzione

Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 10 000 EUR

Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 150 000 EUR

La sovvenzione è calcolata sulla base di tassi forfettari.

Sede e numero delle attività

Le attività possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi delProgramma. Durante il progetto devono essere previsti almeno 3 eventi.

Durata del progetto

Durata massima del progetto: 24 mesi

Durata massima di ciascun evento nell’ambito del progetto: 21 giorni

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Tema

Costruzione di reti di città gemellate

Titolo

START - Strategic Territorial Activities for Relationship and TourismSTART - Attività territoriali strategiche per le relazioni e il turismo

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Comune di Surbo (LE)

Partners

Comune di Pelhrimov (Repubblica Ceca)Comune di Tiszasziget (Ungheria)Comune di Baskja Vlore (Albania)

START - Attività territoriali strategiche per START - Attività territoriali strategiche per le relazioni e il turismole relazioni e il turismo

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Descrizione del Progetto

La riscoperta dell’identità del ter-ritorio rurale e lo sfruttamento so-stenibile delle sue risorse dal puntodi vista ambientale costituiscono icapisaldi degli interventi per mi-gliorare la competitività dei pro-dotti e dei servizi locali,evidenziando, tra l’altro, l’ospita-lità e le tradizioni locali. Il pro-gramma del piano di sviluppolocale (PSL) prevede la concentra-zione delle risorse per massimiz-zare l’efficacia dei risultati, nonchél’implementazione di innovativeazioni pilota trasferibili anche adaltri comuni interessati al PSL. Alfine di realizzare il piano, è indi-spensabile che gli attori coinvoltinei diversi progetti siano posti inreciproca connessione, mediante loscambio di esperienze, know-how,metodi e la condivisione di strate-gie, obiettivi, modalità operative.La promozione dell’offerta do-

vrebbe, pertanto, essere coordinatae in armonia con altri interventi,combinando prodotti, ospitalità,ambiente e retaggio culturale. Larete tra le municipalità di Surbo,Tiszlasziget, Pelharimov e BaskjaVlore è strategica sia sotto il pro-filo del patrimonio culturale e arti-stico di tali aree che riguardo allecriticità del suo sfruttamento a finituristici, quali la natura stagionaledel turismo in Puglia e la diversi-ficazione del turismo tra i paesicoinvolti. Il gemellaggio di questecomunità, unite nel desiderio dicrescita e sviluppo nei valori dellademocrazia e tolleranza reciproca,consente un contatto tra municipa-lità simili per dimensione, risorseculturali e turistiche, ma geografi-camente distanti e divise dalle cir-costanze storiche e culturali. Talecollaborazione mira a svilupparesinergie socio-culturali tra diffe-renti paesi al fine di affrontare almeglio la visione europea.

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L’UE e i suoi cittadini

Il progetto START ha inteso com-binare, per la creazione di un par-tenariato, un’analisi interna con unapproccio metodologico interna-zionale. È stato creato un portaleinternet, che, oltre a sostenere lagestione generale del progetto, co-stituisce un importante strumentodi comunicazione e promozionedel partenariato. Il sito web delprogetto START si articola in: pre-sentazione del progetto (ragioni,obiettivi, strategie, azioni e partnerdi intervento), un’area dedicataalla strategia europea per il soste-gno allo sviluppo sostenibile in cuisono riportate comunicazioni,linee guida, leggi ed esperienzerealizzate sia a livello comunitarioche nazionale; un servizio di intra-net per lo scambio di informazionie la gestione di tutti i momenti dicollaborazione a distanza tra i par-tner; un forum di discussione perle idee, i suggerimenti e le propo-ste degli utenti; una sezione dedi-

cata alle domande più frequenti;un’area in cui sono posti a dispo-sizione degli utenti gli strumenti ele metodologie sviluppate dal pro-getto.Nel quadro di START è stata con-dotta un’approfondita analisi delsistema economico e sociale, gra-zie all’uso integrato di metodiquantitativi e qualitativi; è stato al-tresì sviluppato un sistema innova-tivo di creazione di reti tra cittàvolto a realizzare interazioni so-ciali, economiche e culturali tra iterritori coinvolti, agevolando loscambio di buone pratiche e l’ot-timizzazione dei risultati; sonostate messe a punto strategie per lamassimizzazione delle risorse deiterritori e il conseguimento di ri-sultati non raggiungibili dalle sin-gole città; infine, sono stati creatiun panel e un comitato tecnico concompiti di governance per una ef-ficace pianificazione territoriale.I progressi dell’iniziativa sono

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stati diffusi per mezzo di: wor-kshop indirizzati ai diretti destina-tari degli eventi (associazioniculturali, policy makers, ecc.) eaperti al pubblico, una conferenzadi apertura e un evento di chiusuradel progetto. I risultati diretti e in-diretti del progetto sono connessialla maturazione di un nuovo ap-proccio nelle politiche di pianifi-cazione e nelle azioni per unsostenibile sviluppo territorialedelle aree coinvolte, basato sullacomparazione, l’integrazione e losviluppo di nuove pratiche.Verrà realizzata una pubblicazionefinale, cartacea e in formato elet-tronico, da pubblicare presso ilsito web del progetto, nonché unDVD, presentato durante la confe-renza finale. Obiettivo del DVD èdiffondere presso associazioni am-bientaliste, organizzazioni nonprofit, scuole, università, ecc. leidee di cultura quale base per ilraggiungimento di obiettivi co-

muni, per sostenere lo sviluppo so-ciale ed economico del territorio.

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Tema

MigrazioniIntegrazione

Titolo

Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa in rete con la vecchia Europa

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Provincia di Pesaro e Urbino

Partners

Consiglio della Contea di Gorj (Romania)Associazione Marchigiani Emigrati del Limburgo (Belgio)Comune di Genk (Belgio) Associazione Marchigiani del Lussemburgo Comune di Wieliczka (Polonia)Città di Bochnia (Polonia)Città di Wolfsburg (Germania)Provincia di Hainaut (Belgio)

Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa in rete con la vecchia Europain rete con la vecchia Europa

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Descrizione del Progetto

La provincia di Pesaro e Urbino èstata, fino agli anni ‘70, terra diemigrazione verso la più industria-lizzata Europa settentrionale: de-stinazioni privilegiate le minieredel Belgio, della Francia, del Lus-semburgo e le industrie della Ger-mania. La miniera, in particolare,è diventata per molti anni il sim-bolo dell’emigrazione dal territo-rio marchigiano. Attualmente laprovincia sperimenta il fenomenoinverso, l’immigrazione prove-niente in massima parte dai Bal-cani. L’obiettivo generale delprogetto è stato, quindi, la realiz-zazione di una rete di città europeeinteressate dal fenomeno migrato-rio; alcune (situate in Polonia e inRomania) costituiscono le localitàdi provenienza dei nuovi immi-grati, altre, quali Wolfsburg e Lus-semburgo, hanno acquisito unavasta esperienza in tema di immi-

grazione ed integrazione, poichéda più di cinquant’anni sperimen-tano la convivenza con comunitàitaliane e marchigiane in partico-lare. Le città partner del progettoMinerve hanno instaurato collega-menti mediante lo scambio di dati,informazioni e buone pratiche perrafforzare le politiche di acco-glienza e di integrazione dei nuoviimmigrati-emigrati, al fine di pro-muovere la comprensione reci-proca e il dialogo interculturale.Obiettivo specifico del progetto èstato, in primo luogo, promuovereiniziative volte ad assicurare allediverse comunità coinvolte la con-divisione di esperienze e valori,nonché l’opportunità di trarre in-segnamento dalla storia dell’emi-grazione e dall’esperienza diaccoglienza degli emigrati italianiin Europa, allo scopo di costruiree gestire il proprio futuro. In se-condo luogo, il progetto miravaalla creazione, attraverso rapporti

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di gemellaggio, di una rete euro-pea di soggetti pubblici e privatiper affrontare insieme le varie pro-blematiche dell’immigrazione-emigrazione. Il progetto fa parte diuna serie di iniziative che la pro-vincia rivolge alle scuole superiorie, pertanto, le attività costituisconostrumenti non formali di educa-zione all’identità europea comunea tutti i cittadini di ogni paese par-tner. I risultati del progetto sonostati diffusi attraverso un sito webe un piano di comunicazione com-prensivo di CD-ROM e pubblica-zioni.Tra le attività di maggior rilievonell’ambito del progetto Minervesi segnala anzitutto la conferenzadi avvio del progetto ‘Vecchie enuove migrazioni in Europa’,svoltasi a Pesaro il 24 maggio2010, incentrata sulla storia del-l’emigrazione e l’identità europea,nonché sullo scambio di buonepratiche messe a punto dalle di-

verse città europee, rappresentatedai relatori provenienti da alcunidei paesi partner (Wieliczka, Gorj,Lussemburgo e Belgio). La confe-renza ha trattato inoltre delle espe-rienze nella provincia di Pesaro eUrbino ed in particolare delle atti-vità dello Sportello territoriale perl’immigrazione. All’evento hannopartecipato delegazioni di studentidi alcuni istituti superiori di Pesaroed un gruppo di cittadini prove-nienti da Belgio e Lussemburgo,in qualità di membri delle associa-zioni di emigrati marchigiani al-l’estero.Il Festival delle migrazioni di Pe-saro si è svolto in tre giornate de-dicate rispettivamente ai coripolifonici di alcune delle città par-tner, alla promozione di prodottienogastronomici tipici dei partnere alle danze tradizionali dei varipaesi.Sono stati previsti infine dueviaggi di istruzione verso i luoghi

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dell’immigrazione. Il primo Edu-cational Tour ha condotto ungruppo di studenti accompagnatidai relativi insegnanti e Autoritàdella provincia di Pesaro e Urbinonelle miniere di sale in Polonia,con l’obiettivo di conoscere da vi-cino la vita di coetanei polacchi edi avviare rapporti diretti trascuole italiane e polacche; il viag-gio ha avuto inoltre il fine didat-tico di visitare i luoghi da cui nelXIX secolo partirono i primi mi-natori che nel XIX secolo per co-struire le prime miniere in Belgioe Lussemburgo. Il secondo viag-gio ha permesso ad un gruppo distudenti di partecipare alla com-memorazione della tragedia diMarcinelle e di incontrare le asso-ciazioni degli emigrati e degli exminatori.

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Tema

Efficienza energetica

Titolo

3x20 Network: a European approach towards CO2 emissions reductionthrough awareness raising actions 3x20 Network: un approccio europeo alla riduzione delle emissioni diCO2 attraverso iniziative di sensibilizzazione

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Comune di Rimini

Partners

Circondario di Offenbach (Germania)Provincia di Reggio EmiliaComune di Norrkoping (Svezia)Comune di Linköping (Svezia)Comune di Motala (Svezia)Città di Bydgoszcz (Polonia)Comune di Scandiano (RE)

3x20 Network: un approccio europeo 3x20 Network: un approccio europeo alla riduzione delle emissioni di COalla riduzione delle emissioni di CO22 attraverso attraverso

iniziative di sensibilizzazione iniziative di sensibilizzazione

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Descrizione del Progetto

Il progetto 3x20 Network ha l’obiet-tivo generale di coinvolgere, in ma-niera stabile e attiva, cittadini egruppi della società civile per diffon-dere tra loro conoscenze relative allemodalità di incremento dell’effi-cienza energetica nelle attività quo-tidiane. Cinque gruppi target sonostati individuati quali destinatari pri-vilegiati del progetto: oltre a policymakers e funzionari della pubblicaamministrazione, istituzioni scolasti-che, organizzazioni giovanili, ONGe tecnici parteciperanno a tutte le fasidel processo volto ad evidenziare,implementare e diffondere i risultatidelle attività finalizzate a sollecitareconsapevolezza e un impegno attivoin materia di efficienza energetica eriduzione delle emissioni di anidridecarbonica. L’obiettivo generale disollecitare e diffondere la consape-volezza riguardo all’efficienza ener-getica nelle attività quotidiane si

avvale dello scambio di esperienzemesse a punto a livello locale, non-ché della definizione di una strategiacondivisa di comunicazione e parte-cipazione. Tutti i partner coinvoltinel progetto, infatti, hanno già inpassato, separatamente, svolto at-tività finalizzate a definire e im-plementare politiche di efficienzaenergetica basate sulla partecipa-zione attiva dei cittadini. 3x20Network si propone il compito dicondividere tali esperienze (politi-che e singoli progetti), amplian-done la portata in un contestoeuropeo e definendo linee diazione comuni che prevedano uncoinvolgimento stabile della so-cietà civile, rappresentata dai cin-que gruppi target. Nell’ambito delprogetto, sono stati previsti alcuniobiettivi specifici. In primo luogo,curare la più ampia e generale co-noscenza possibile in merito allepolitiche della UE in materia di ef-ficienza energetica. Inoltre, pro-

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muovere lo scambio di buone prati-che nel campo della comunicazionee partecipazione sul tema, con parti-colare riferimento ai cinque gruppimenzionati: funzionari pubblici, isti-tuzioni scolastiche e organizzazionigiovanili per sensibilizzare i futuricittadini al rispetto dell’ambiente,ONG per diffondere tali istanzepresso fasce più ampie della societàcivile, i tecnici, infine, per la con-creta realizzazione dell’efficienzaenergetica. Ulteriori obiettivi speci-fici sono: definizione di strumenticomuni di comunicazione e parteci-pazione, supporto alla cooperazionee alla creazione di reti tra autorità lo-cali, istituzioni educative e ONG conuna prospettiva di lungo periodo.Il progetto prevede sei eventi: unmeeting iniziale, che ha fornito aipartner l’opportunità di discutere ilprogramma del progetto e definirealcuni elementi comuni, quali stru-menti di valutazione e diffusione deirisultati, procedure di gestione am-

ministrativa e finanziaria; quattro in-contri caratterizzati da un’analogastruttura, specificamente indirizzatiai differenti gruppi target, ai qualivengono in tal modo fornite oppor-tunità di apprendimento informalefinalizzate alla promozione di sceltedi consumo consapevoli e responsa-bili; infine, un evento dedicato allavalutazione e alla diffusione dei ri-sultati del progetto. Ciascun partnercura inoltre attività a livello localedirette a tutti gli stakeholder non di-rettamente coinvolti nel progetto, inmodo da enfatizzarne gli effetti mol-tiplicativi.3x20 Network applica un metodoimprontato alla collaborazione tratutti i partner, italiani, svedesi, po-lacchi e tedeschi, dalla fase prepa-ratoria a quella di valutazionefinale, avvalendosi di discussioniplenarie, gruppi di lavoro, viaggidi studio, panel di discussione,ecc.Per le municipalità interessate dal

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progetto, gli effetti positivi riguar-dano in particolare l’incrementodel senso di appartenenza al-l’Unione europea, lo sviluppo diinnovazione a livello locale e di unprogetto comune di cooperazione.Tra gli strumenti di comunica-zione realizzati si segnalano: unsito web dedicato al progetto, coninformazioni di carattere generaleche offre la possibilità di consul-tare la documentazione presentatanel corso degli eventi; volantinicartacei e brochure; un logo speci-fico per il progetto, che ne favori-sce la visibilità; un CD-ROM euna pubblicazione in lingua in-glese improntata ad un dupliceobiettivo: informare i cittadini ri-guardo allo sviluppo del progettodescrivendone il programma, icontenuti, i risultati e l’attività divalutazione, pubblicare lineeguida comuni cui i partecipantihanno aderito in materia di strate-gie di comunicazione per solleci-

tare una maggior consapevolezzatra i cittadini europei in virtù delconfronto tra le differenti espe-rienze a livello comunitario.

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Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti dei cambiamenti climatici a livello locale: conseguenzedei cambiamenti climatici a livello locale: conseguenze

ambientali, economiche e sociali e prospettive ambientali, economiche e sociali e prospettive per i sistemi agricoli tradizionali per i sistemi agricoli tradizionali

(Il caso delle aree europee produttrici di riso)(Il caso delle aree europee produttrici di riso)

Tema

AmbienteAgricoltura

Titolo

EUrice Project - Tackling together climate change effects at local level: environ-mental, economic, social impacts and perspectives for traditional agricultural sys-tems (The case of the European rice production areas)Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti dei cambiamenti climatici a livellolocale: conseguenze ambientali, economiche e sociali e prospettive per i sistemiagricoli tradizionali (Il caso delle aree europee produttrici di riso)

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Provincia di Vercelli

Partners

Federación Valenciana de Municipios y Provincias (Spagna)Comune di Salonicco (Grecia)Comune di Maritsa (Bulgaria)Animaforum - Cluster Agro-Industrial do Ribatejo (Portogallo)

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Descrizione del Progetto

Il progetto EUrice è finalizzatoalla creazione di una rete di coo-perazione duratura e strutturata trale aree dell’Unione europea pro-duttrici di riso, assicurando loscambio di esperienze, buone pra-tiche e promuovendo discussioniinformate volte ad esaminare e va-lutare le strategie per affrontare glieffetti del cambiamento climatico- con particolare riguardo alle ri-sorse idriche - a livello locale,ossia nelle aree interessate dal pro-getto.La coltura del riso incide profon-damente tanto sul territorio chesulla popolazione residente nellearee di produzione: il progetto co-stituisce un primo tentativo di ela-borare strategie condivise e dimettere a fuoco le principali pro-blematiche relative al futuro di taliaree, al modo in cui i mutamenticlimatici nel prossimo futuro in-

fluiranno sulle società e sui pae-saggi, alle modalità per accrescereil benessere delle popolazioni tra-dizionalmente dedite alla risicol-tura.La metodologia di EUrice mira,sin dalle sue prime fasi, al coinvol-gimento del maggior numero pos-sibile di cittadini, segnatamentegiovani produttori di riso, tutti gliagenti della catena produttiva,esperti nei campi dell’ambiente,dell’agricoltura e della pianifica-zione, pubbliche amministrazioni,scuole e istituti di formazione, as-sociazioni culturali e storiche, entiimpegnati nella gestione e distri-buzione delle risorse idriche, non-ché nell’irrigazione e neldrenaggio delle acque, associa-zioni dei distretti risicoli, ecc. - ingruppi di lavoro tematici finaliz-zati all’individuazione delle prin-cipali questioni e tematicheconnesse agli effetti del cambia-mento climatico sulle aree risicole

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europee, sulle quali si concentral’analisi e la discussione nel corsodel progetto. I gruppi di lavorosono stati divisi per temi princi-pali, quali: agricoltura e crescitadel riso; ricerca e sviluppo sul risoeuropeo, in particolare sul suo im-patto ambientale e sulle sue carat-teristiche nutritive; gestionedell’acqua; sviluppo di sistemiagro-energetici nonché uso discarti e sottoprodotti della lavora-zione del riso per la produzione dienergia; gestione della terra e svi-luppo locale. Quattro gruppi principali sonostati dedicati a temi di particolarerilievo, ognuno dei quali curatocon specifica attenzione da unodei paesi partecipanti: acqua (Ita-lia), ambiente (Spagna), marketinge attività promozionale (Grecia),capitale umano (Spagna).Dal punto di vista organizzativo, ilprogetto e tutte le attività (incontri,tavole rotonde, conferenze, ecc.)

sono promossi dalle amministra-zioni locali. In ciascun paese par-tecipante, sono stati individuati undirettore nazionale (il direttore na-zionale italiano è anche responsa-bile dell’intero progetto) e quattrosupervisori, uno per ogni gruppodi lavoro. A livello locale vengonotenuti incontri riguardo ai temiprincipali del progetto (acqua, am-biente, marketing e promozione,capitale umano) coinvolgendo glistakeholder di maggior rilievo; iquattro supervisori, che parteci-pano ai meeting nazionali, sonoincaricati di presentare e discuterele conclusioni raggiunte dai gruppilocali e di riferire a livello localele proposte dei gruppi nazionali.Le attività sono iniziate nel set-tembre 2010, con un incontro pre-liminare a Vercelli, e sonoproseguite con un meeting sultema dell’ambiente a Valenza, nelfebbraio del 2011, e un terzo ap-puntamento a Salonicco sul mar-

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keting e la promozione, nel mesedi giugno 2011. A dicembre 2011si svolgerà, ancora a Valenza, unevento incentrato sulla questionedel capitale umano; il progetto siconcluderà a Vercelli nel febbraio2012.Rispetto al tema dell’acqua, il pro-getto EUrice intende metterne inrisalto il ruolo fondamentale per lavita umana, animale e vegetale,così come la valenza di indispen-sabile risorsa economica e di rego-latrice del ciclo climatico. Lasalvaguardia delle risorse idriche,degli ecosistemi acquatici e del-l’acqua potabile è dunque unadelle pietre miliari della prote-zione dell’ambiente in Europa. Ladirettiva 2000/60/EC stabilisce inparticolare il contesto legislativoper assicurare la sostenibilità dellosfruttamento delle risorse idriche,evitandone il depauperamento.Ciò ha importanti ricadute sulle at-tività agricole e specificamente

sulla produzione del riso. All’in-terno del progetto EUrice, l’acquaè uno dei temi fondamentali, e adessa è stato dedicato l’incontro diVercelli, che mediante un approc-cio olistico ha evidenziato gliaspetti quantitativi del fenomeno,rimandando lo studio dei profiliqualitativi all’incontro di Valenza.L’acqua viene analizzata rispettoalle riserve idriche e alle altera-zioni idromorfologiche, alla dispo-nibilità/scarsità di acqua, alletecniche di irrigazione e ai relativieffetti.L’espressione ‘alterazioni idro-morfologiche’ sintetizza una seriedi cambiamenti nella quantità enelle dinamiche delle acque. Ilprogetto esamina le pressioni idro-morfologiche e le conseguenze de-rivanti da forme di sfruttamento einteressi che si pongono in sovrap-posizione o in contrasto rispetto aifiumi e alle acque costiere, qualil’uso dell’energia idroelettrica, la

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navigazione e la protezione deiflussi acquatici. Ci si interroga inparticolare sul ruolo della produ-zione risicola nell’assicurare unuso sostenibile dell’acqua in unaprospettiva di lungo periodo.Per quanto attiene alla disponibi-lità o scarsità d’acqua, le aree pro-duttrici di riso sono spessopercepite come consumatrici d’ac-qua. Il progetto intende studiare lemodalità con cui il settore agricolopuò trasformarsi da consumatorein produttore di acqua.Riguardo ai sistemi di irrigazionee ai loro effetti sull’ambiente, sulclima locale, sulla vita animale evegetale, il progetto EUrice evi-denzia l’importanza di modellaretali tecniche in base al contestoproduttivo e agricolo locale, effet-tuando raffronti tra le diverse tec-niche di irrigazione e i relativieffetti sulla fertilità del suolo e laqualità dell’ambiente.Alla fine di ciascun incontro dei

gruppi di lavoro internazionali,viene organizzata una conferenzasugli argomenti più rilevanti indi-rizzata ai cittadini. È prevista la di-stribuzione di pubblicazioni, unaper ciascun tema principale, a Va-lenza, Salonicco e Vercelli, nonchédi un DVD nel corso dell’incontrodi chiusura, mentre il sito web delprogetto viene costantemente ag-giornato riguardo alle attività incorso.Il progetto EUrice prevede inoltrela creazione di almeno due reti te-matiche tra i partner, mentre ognigruppo di lavoro elaborerà propo-ste di progetti che i partner po-tranno intraprendere.Per valutare l’esito delle attivitàdel progetto, si farà uso dei sei se-guenti parametri: numero dei par-tecipanti agli incontri locali sullequattro tematiche principali; nu-mero di partecipanti locali agli in-contri internazionali e alleconferenze; numero di problemi

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segnalati nei gruppi di lavoro in-ternazionali da parte dei supervi-sori dei gruppi di lavoro nazionali;numero di soluzioni fornite daigruppi di lavoro internazionali(rapporto problemi presentati susoluzioni fornite); numero di retitematiche istituite; numero di pro-poste di progetto elaborate da cia-scun gruppo di lavoro.

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hENCE - European Network of Communities hENCE - European Network of Communities for Energy changefor Energy change

Tema

AmbienteEnergia rinnovabile

Titolo

hENCE - European Network of Communities for Energy change

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

BAI - Associazione Borghi Autentici d’Italia (PR)

Partners

Comune di Lauco (Italia)Comune di Rosegg (Austria) Comune di Raciechowice (Polonia)LCA - Local Councils’ Association (Malta)ADEP S.A. - Municipal Enterprise Planning & Development Patras(Grecia)

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Descrizione del Progetto

Il progetto hENCE si è propostol’obiettivo di coordinare gli sforzidelle comunità locali europee alfine di ridurre le emissioni di CO2

e rendere il più possibile autonomidal punto di vista energetico i loroterritori, attraverso la produzionelocale di energia da fonti rinnova-bili, la riduzione e l’efficienza nelconsumo finale di energia. Il me-todo di lavoro adottato si è basatosulla sensibilizzazione, la coope-razione e la partecipazione attivadei cittadini, delle forze economi-che e imprenditoriali e degli am-ministratori delle città. Un flussodi conoscenze è stato costante-mente scambiato tra i partner e,inoltre, sono state condivise inizia-tive, esperienze e metodologie giàconsolidate a livello comunitario.hENCE ha previsto l’attivo coin-volgimento dei partner tramitecondivisione di buone pratiche,

cooperazione creativa e scambiodi esperienze a livello transnazio-nale. Dalla collaborazione di cittàe associazioni di enti locali au-striache, greche, italiane, maltesi epolacche è scaturito un sistema in-tegrato che condivide attività pra-tiche e interessi intorno a unprogetto comune. Nel corso dei quattro eventi in cuihENCE si è articolato, ognuno or-ganizzato in una diversa città, cia-scun partner ha avuto modo diapportare al programma di lavorola propria specifica esperienza ecompetenza. La sfida di hENCE èstata quella di riuscire ad agire dalbasso, a partire dalle singole per-sone, per avviare un cambiamentoindirizzato alla sostenibilità dellosviluppo e alla green economy.Un’intensa attività di rete ha con-tribuito a fornire ai cittadini l’op-portunità di interagire tra loroattraverso incontri e dibattiti ap-profonditi.

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Il 25 e il 26 giugno 2010 nel Co-mune di Cortemilia (CN) ha avutoluogo il primo dei quattro eventi,al fine di contribuire alla costru-zione di un’Unione europea sem-pre più sostenibile sotto il profiloambientale, vicina e democratica,sviluppando altresì il senso di ap-partenenza all’UE.Il secondo convegno è stato dedi-cato alla pianificazione strategicaenergetica a livello locale, conparticolare attenzione alla gestioneenergetica del territorio e dell’am-biente urbano; all’utilizzo di ener-gie rinnovabili ai fini dellaproduzione di elettricità e per il ri-scaldamento degli edifici; alla pro-duzione energetica a partire dallebiomasse; alla sostenibilità ener-getica del sistema dei trasporti ur-bani.Il comune maltese di Tarxien haospitato, nei giorni 28 e 29 marzo2011, il terzo meeting internazio-nale del progetto hENCE. Tale in-

contro ha rappresentato un mo-mento fondamentale nello svi-luppo del progetto, poiché ildibattito si è incentrato sul Pattodei Sindaci, istituzione europeache riunisce gli enti locali impe-gnati a rendere più sostenibili icentri abitati riducendo le emis-sioni di CO2 e introducendo la pro-duzione di energia da fontirinnovabili, conformemente agliobiettivi fissati dalla strategia Eu-ropa 2020.Il Borgo Autentico di Lauco (UD)è stato sede del quarto e conclu-sivo meeting internazionale, chetra i temi trattati ha annoverato: ladefinizione dello stato dell’arte deivari paesi coinvolti sulle politicheenergetiche nazionali; la presenta-zione del nuovo progetto ‘Meshar-tility’ presentato congiuntamenteda BAI e da LCA; l’esposizione dinuovi strumenti e programmimessi a disposizione dall’Unioneeuropea agli enti locali per la rea-

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lizzazione di azioni che contribui-scano alla sostenibilità energeticadei territori (produzione di energiada fonti rinnovabili, efficienta-mento edifici e reti di distribu-zione calore, ecc.). Obiettivoprivilegiato di questa quarta riu-nione è stato pianificare una pro-secuzione delle attività ecollaborazioni tra i partner di pro-getto. A tal fine è stato firmato l’-hENCE Agreement (AccordohENCE), documento nel quale ipartner si impegnano a perseguireobiettivi comuni ed a implemen-tare azioni congiunte aventi comescopo il miglioramento dell’effi-cienza energetica dei propri terri-tori.

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L’UE e i suoi cittadini

Tema

VolontariatoPolitiche di integrazione

Titolo

Network on the role of Volunteering in Local Welfare and Integration Policies Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare locale e nelle Politiche di Integra-zione

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Comune di Fontevivo (PR)

Partners

Unione Terre Verdiane (Italia)Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina (Italia)Comune di Coruna (Spagna)Comune di Trollhattan (Svezia)Comune di Molndal (Svezia)Regione della Sud Ostrobothnia (Finlandia)

Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare locale e nelle Politiche di Integrazionelocale e nelle Politiche di Integrazione

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Descrizione del Progetto

Nei paesi della Comunità Europeala diffusione del volontariato variain maniera significativa, così comele relazioni tra le organizzazioninon governative e le istituzioni lo-cali: in alcuni paesi il volontariatoè divenuto un partner importantenella progettazione e nella ge-stione dei servizi locali, mentre inaltre realtà la sua presenza è mar-ginale e non sufficientemente in-clusa nelle locali politiche diwelfare. Il progetto ha come obbiettivo la-vorare insieme alle organizzazionidi volontariato per aiutarle a cre-scere, a rafforzare e chiarire il lororuolo e le loro funzioni, stimolareil ricambio generazionale e pro-muovere un positivo dialogo conle amministrazioni pubbliche, sti-molando in queste ultime una ri-flessione sulle loro politiche diwelfare. Lo sforzo è indirizzato a

migliorare la visibilità e il ricono-scimento dell’azione del volonta-riato e delle iniziative dellaComunità Europea, con partico-lare focus sulla Comunità stessa,fonte di idee e di collegamenti, uti-lizzando l’anno 2011 (Anno Euro-peo del Volontariato) comeulteriore occasione per approfon-dimento.Gli scopi principali del progettosono: - Aumentare la conoscenzadella natura delle organizzazionidi volontariato, le loro specificità,le leggi di riferimento e le rela-zioni con le pubbliche amministra-zioni in ogni paese; - Lo scambiodi esperienze significative tra lemunicipalità sulle relazioni tra lepubbliche amministrazioni e le or-ganizzazioni di volontariato, conparticolare attenzione all’impegnonei confronti dei cittadini più fra-gili (disabili, migranti, anziani,ecc.); - Studio e sperimentazionedi metodi per attrarre le giovani

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generazioni verso il volontariato;- Rafforzare il ruolo e le funzionidi queste organizzazioni; - creareuna collaborazione di lungo re-spiro tra paesi partner per consoli-dare il lavoro condiviso traAmministrazioni Pubbliche e or-ganizzazioni di Volontari, monito-rando i cambiamenti e l’efficaciadelle azioni realizzate.Il progetto è stato delineato daipartner nel corso di un convegnotransnazionale della Rete Sern(Sweden - Emilia Romagna Net-work): ogni nazione ha espressoun forte interesse per le tematicheinerenti il rapporto tra le PubblicheAmministrazioni e il volontariato,ritenendo che il welfare, sia a li-vello locale che Europeo, debbaintegrarsi con l’azione del volon-tariato, la quale, avendo come ful-cro i cittadini e i loro diritti, dovràaver cura di coinvolgerli nella pia-nificazione dei servizi, garan-tendo, al contempo, la

partecipazione dei rappresentantidei cittadini più fragili.Il progetto nasce dalla constata-zione che nessun attore pubblico oprivato è in grado di offrire tutte lerisposte alle complesse richiestedei cittadini, ma attraverso siner-gie fra diverse tipologie di enti,tutti possono contribuire al miglio-ramento della qualità della vita deicittadini europei, attraverso unapartecipazione attiva. Le politichesociali non possono essere intesesolo quali interventi di rimedio,ma anche preventivi e proporzio-nali, superando l’approccio par-ziale in favore di una visioneglobale dei servizi, utilizzando laqualità come valore base e comemodello per la valutazione dei ca-regivers, della performance e deirisultati.In questa ottica tutti i partnerhanno collaborato alla definizionedegli obbiettivi ai quali le inizia-tive del progetto sono mirati: -

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cambiare le strategie di accesso egestione dei pubblici servizi; - au-mentare la comunicazione verso icittadini; - cambiare l’atteggia-mento culturale; - colmare il gaptra risorse e bisogni; - attrarre lenuove generazioni; - stimolare lapartecipazione dei cittadini; - stu-diare e attuare nuovi modelli dicooperazione e partecipazione.Il progetto si collega, peraltro, al2011: Anno Europeo delle attivitàdi volontariato che promuovono lacittadinanza europea attiva, prio-rità tematica annuale del Pro-gramma ‘Europa per i cittadini’.Nell’ambito del progetto, della du-rata di due anni, si svolgono 6eventi internazionali, aventi luogoin Svezia (Trollhattan, Molndal),Spagna (A Coruna), Italia (Fonte-vivo, Bassa Atesina), Finlandia(Sud Ostrobothnia). Le organizzazioni di volontariatosi impegnano nel progetto anche alfine di contribuire all’elaborazione

di politiche più vicine ai cittadini,con particolare riguardo per i cit-tadini più fragili (disabili, immi-grati, anziani…), valorizzando ilcapitale umano delle comunità erafforzando la cultura delle diffe-renze, della solidarietà e delloscambio interculturale e intergene-razionale, rafforzando il coinvol-gimento democratico dei cittadininella vita della comunità.Il progetto si realizza non solo congli eventi, ma anche attraverso co-stituzione di gruppi locali di la-voro integrati che coinvolgonotutti i soggetti pubblici e privatiche lavorano nel territorio, al finedi valorizzare le esperienze posi-tive e affrontare gli aspetti critici,proponendo quindi l’attuazione diazioni concrete di miglioramentodella vita quotidiana, in una logicadi appartenenza all’Unione euro-pea.

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Tema

Acqua e risorse idriche

Titolo

W.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities, Opportunity forMerging Europe

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Comune di Sacile (PN)

Partners

Comune di Brugnera (Italia)Città di Porcia (Italia)Comune di Caneva (Italia)Comune di Fontanafredda (Italia)Città di Berettyòùjfalu (Ungheria)Comitato di gemellaggio di La Réole (Francia)Città di Marghita (Romania)Città di Novigrad-Cittanova (Croazia)Città di Spittal an der Drau (Austria)

W.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities,W.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities,Opportunity for Merging Europe Opportunity for Merging Europe

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Descrizione del Progetto

Il progetto, che sfrutta un’ampiarete di gemellaggi esistente fra icomuni italiani facenti partedell’Associazione intercomunale‘Acque di Livenza, Noncello-Me-duna’ e diverse municipalitàestere, ha come filo conduttorel’acqua: tutti i partner di progettosono ubicati in prossimità di areefluviali, lacustri e marittime.La rete di partneriato coinvolta dalprogetto include municipalità pro-venienti dalla ‘Vecchia’ (Italia,Austria, Francia), dalla ‘Nuova’(Ungheria, Romania) e dalla ‘Fu-tura’ (Croazia) Unione europea. Il progetto mira in prima istanza apromuovere iniziative di rifles-sione, dibattito e azione sull’ac-qua, intesa come valore culturale,agente economico, elemento terri-toriale ed ambientale, nella consa-pevolezza che una gestionecorretta delle risorse idriche dispo-

nibili sul pianeta contribuisce amigliorare il benessere dei citta-dini e delle comunità coinvolte,con effetti moltiplicatori in Eu-ropa. Lo scambio di opinioni ebuone prassi in materia ha comescopo la strutturazione organica eil rafforzamento della rete tema-tica di municipalità europee coin-volte dal progetto, tra loroconnesse dal comune tema.Il progetto organizza tre eventi in-ternazionali (uno di tre giorni inItalia e due di due giorni in Un-gheria e Croazia), durante i quali igruppi target (scuole, università,gruppi giovanili, enti locali, orga-nizzazioni della società civile, ca-tegorie del mondo economico epolitico, ecc.) scambiano buonepratiche sull’uso consapevole esostenibile dell’acqua.L’esito delle attività è costituito daun Memorandum of Understan-ding, piano d’azione per futurecollaborazioni dei partner del pro-

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getto tematico.Si sottolinea come la realizzazionedegli eventi, come accade spessonell’ambito delle iniziative pro-mosse dal Programma ‘Europa peri cittadini’, vede la partecipazione,peraltro indispensabile, di volon-tari. In occasione del primo evento, cheha avuto luogo in Italia, presso Sa-cile, Brugnera e Porcia, la rete delvolontariato locale, sia organizzato(proloco, comitati di gemellaggio,protezione civile…) sia indivi-duale (famiglie ospitanti, fotografie operatori video volontari, accom-pagnatori …) ha offerto supportoorganizzativo; similmente partedegli esercenti locali hanno soste-nuto l’evento praticando ottimiprezzi per i servizi di ristorazione.Anche il mondo della scuola hacontribuito attivamente al successodell’evento. Un ente formativo diPordenone ha ospitato parte deidelegati stranieri presso il proprio

convitto; la prestigiosa Scuola delMobile di Brugnera ha aperto leporte ad una visita guidata, labora-tori compresi; il liceo linguistico diSacile ha creato un gruppo di ‘fa-cilitatori linguistici’ per le lingueinglese, francese e tedesco (novestudenti, coordinati da un’inse-gnante) che hanno partecipato aivari momenti di lavoro (confe-renze e workshop).La conoscenza reciproca fra citta-dini europei è stata altresì pro-mossa attraverso la visiti ai luoghie ai siti: dagli edifici cinquecente-schi di Sacile e Brugnera, locationdi incontri, alla promozione delDistretto del Mobile Livenza, at-traverso le visite alla Scuola delMobile e ad uno dei più importantiimpianti produttivi mobilieri diBrugnera, alla visita del medioe-vale centro storico di Porcia e dellamostra di reperti napoleonicipresso il pregevole Casello diGuardia.

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La conferenza di apertura, incen-trata sulle peculiarità culturalidelle città d’acqua e delle aree flu-viali e lacustri, ha visto la fattivapartecipazione di tutte le delega-zioni presenti che, dopo i saluti dirito, hanno potuto presentare i pro-pri contributi video (DVD e PowerPoint) con commenti in lingua ita-liana ed inglese. Per agevolare lacomprensione dei contributi, datamolteplicità delle lingue parlatedai delegati, tutti i testi sono statitradotti in lingua italiana, inglesee francese e distribuiti ai parteci-panti in apposite cartelline. Talemodalità operativa è stata moltoapprezzata ed ha permesso allevarie delegazioni di sentirsi parteattiva dell’evento sin dai momentiiniziali. Infatti, la disponibilità didocumentazione scritta e tradottaha attenuato le barriere linguisti-che, agevolando la comprensionedel tema. Alla conferenza ha fatto seguito lo

svolgimento di workshops congruppi di lavoro misti per naziona-lità e lingua, che hanno lavorato suquestionari a domanda aperta. Èstato chiesto ai gruppi un con-fronto sulle tematiche legate al-l’acqua, un’individuazione diinteressi comuni, uno scambio dibuone pratiche e di idee/temi dasviluppare congiuntamente in fu-turo, nonché la produzione di ela-borati scritti da presentare inplenaria. I delegati di progetto, nelcomplesso, erano equilibrata-mente ripartiti per genere e fasced’età (dagli appena maggiorenniagli ultrasettantenni).Si segnala inoltre che in occasionedell’evento i gruppi locali di pro-tezione civile hanno organizzatoun’esercitazione congiunta inter-forze, unitamente ai Vigili delFuoco, cui hanno partecipato igruppi di protezione civile di quasitutti i paesi del partenariato delprogetto, con dimostrazioni di sal-

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vataggio dal fiume e di spegni-mento di incendi.Il progetto prevede, come già accen-nato, una seconda e terza conferenza,da tenersi, rispettivamente, in Unghe-ria (presso Berettyòùjfalu) e in Croa-zia (Novigrad-Cittanova). L’eventoungherese affronta il valore econo-mico dell’acqua, analizzando l’uti-lizzo produttivo delle fonti termali el’impatto dell’acqua sul turismo,mentre quello croato (includente unaconferenza sulla creazione di una ri-serva ornitologica presso il fiumeQuieto) riguarda invece la valenzaambientale e territoriale delle risorseidriche.

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Tema

Costruzione di reti di città gemellate

Titolo

Facing the challenges in the implementation of networks: from improvedmanagement skills to increased political commitment

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

SERN - Sweden Emilia Romagna Network

Partners

Diputacion La Coruna (Spagna)Kommunforbundet Norrbotten (Svezia) Associazione dei Comuni e delle regioni finlandesi (Finlandia) Associazione dei Comuni croati (Croazia)

Facing the challenges in the implementation Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills of networks: from improved management skills

to increased political commitmentto increased political commitment

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Descrizione del Progetto

Il progetto ‘Facing the challengesin the implementation of net-works: from improved manage-ment skills to increased politicalcommitment’ rientra tra le attivitàvolte dalla rete transnazionaleSERN - Sweden Emilia RomagnaNetwork (www.sern.eu), creatanel marzo del 2005 con l’intentodi sviluppare in modo organico lerelazioni tra enti locali svedesi eregioni ed autonomie locali ita-liane, in particolar modo emiliano-romagnole. È una rete bilaterale,multilivello, promuove cioè l’inte-razione e la collaborazione tra i di-versi livelli di governo, ed è altresìcaratterizzata da una prospettivabottom-up, ossia di apertura allasocietà civile e agli attori privati.L’obiettivo generale della reteSERN, che attualmente include 58membri di cui 30 organizzazioniitaliane e 28 svedesi, è la crea-

zione di dinamiche di collabora-zione a lungo termine tra i territoripartecipanti attraverso lo scambiodi buone prassi, informazioni,know-how e risorse umane, favo-rendo la mobilità dei cittadini e lapromozione di legami economicie di interdipendenza tra i partner.Le cinque aree tematiche priorita-rie della rete sono: politiche diwelfare, educazione, ambiente,imprenditoria e turismo. Il progetto ‘Facing the challengesin the implementation of net-works: from improved manage-ment skills to increased politicalcommitment’ costituisce la terzatappa di un processo di forma-zione che il SERN ha proposto aipropri membri in collaborazionecon altri attori europei, iniziato nel2009 con il progetto intitolato‘Training programme on networksof twinned towns’ e proseguito nel2010 con ‘The planning and ma-nagement of networks of twinned

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towns (NTT+)’ (www.nttplus.eu).‘Facing the challenges in the im-plementation of networks: fromimproved management skills to in-creased political commitment’ si èproposto quattro obiettivi fonda-mentali: la creazione di opportu-nità di discussione tra irappresentanti politici con loscopo di sensibilizzarli sulle op-portunità concrete e sui risultatiche i progetti di reti tra città ge-mellate possono offrire alla comu-nità locale; il miglioramento dellecapacità di gestione da parte deifunzionari già attivi nell’ambitodella progettazione europea; lastandardizzazione degli strumentidi valutazione e monitoraggio de-finiti durante il progetto NTT+; lapromozione del gemellaggio attra-verso reti di città gemellate.Ciascuna finalità è stata perseguitamediante azioni specifiche, svol-tesi tra gennaio e ottobre 2011. Irappresentanti politici dei cinque

paesi coinvolti sono stati chiamatia partecipare ad un forum di di-scussione con gruppi di lavoro esessioni plenarie, per poter megliocomprendere il proprio ruolo nelquadro del ciclo di vita di un pro-getto e le possibilità di applicare irisultati dei progetti a livello lo-cale; mentre i funzionari sono statisollecitati ad agire sulle più co-muni difficoltà riscontrate nellagestione delle reti tematiche dicittà gemellate, quali la qualità deirapporti all’interno della partner-ship e il coinvolgimento effettivodegli attori locali. I partecipanti sisono riuniti talvolta in gruppi di la-voro coordinati da un modera-tore/esperto, altrimenti in sessionidi lavoro plenarie. In particolare, si sono svolti dueseminari transnazionali rivolti aifunzionari pubblici e incentratisulla gestione dei progetti attinentialle reti di città gemellate; un se-minario dedicato ai rappresentanti

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politici al fine di rafforzarne l’im-pegno a favore delle reti di cittàgemellate e la comprensione delvalore politico di tali legami; dueincontri di esperti finalizzati allosviluppo degli strumenti appro-priati al raggiungimento degliobiettivi del progetto.Per quanto attiene all’ottimizza-zione degli strumenti di valuta-zione e monitoraggio, è statosviluppato un pacchetto di stru-menti didattici e online per lo svi-luppo e gestione di network dicittà gemellate.

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Tema

Equilibrio di generePari opportunità in politicaImprenditoria femminile

Titolo

ASEW - Abilities and Skills of the European WomenASEW - Abilità e capacità delle donne europee

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Comune di Monforte S. Giorgio (ME)

Partners

Comume di Monforte del Cid (Spagna)Montfort sur Risle (Francia) Associazione Regionale di Municipalità - RAM - Central Stara Planina(Bulgaria)

ASEW - Abilità e capacità delle donne europeeASEW - Abilità e capacità delle donne europee

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Descrizione del Progetto

Il progetto ASEW si pone nel qua-dro di una rinnovata attenzione delcomune di Monforte S. Giorgionei riguardi del panorama euro-peo. Il network di municipalità pone alcentro della sua attività un tema diforte attualità: l’uguaglianza tra ledonne e gli uomini, che rappre-senta uno dei principi fondamen-tali sanciti dal diritto comunitario.Gli obiettivi dell’UE in materia diuguaglianza tra le donne e gli uo-mini hanno lo scopo di assicurarele pari opportunità e l’uguaglianzadi trattamento tra donne e uomini,nonché di contrastare ogni formadi discriminazione basata sulsesso. In questo settore, l’UE haseguito un duplice approccio, as-sociando azioni specifiche e gen-der mainstreaming. La tematica prescelta risulta pari-menti connessa alla lotta contro la

povertà (si ricordi che il 2010 èstato l’Anno Europeo della lottaalla povertà e all’esclusione so-ciale), alla lotta agli ostacoli, tut-tora esistenti, all’accessoall’istruzione e ai servizi sanitari,alla partecipazione all’economia eai processi decisionali. I seminari vertono sulla discus-sione di: - politiche di genere; -conciliazione lavoro famiglia; -parità retributiva delle donne; -imprenditoria femminile; - pre-senza delle donne in politica; - ste-reotipi di genere. Le attività proposte dal progetto,della durata di un anno (da maggio2010 a maggio 2011), hanno atti-vato processi di reciproca cono-scenza, scambio e dialogo tra gliStati membri coinvolti, allo scopodi dare avvio a collaborazioni fu-ture tra le delegazioni.Le diverse delegazioni hannomesso a disposizione, di volta involta, a seconda dei temi dei semi-

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nari, cittadini provenienti da set-tori differenti.L’intero progetto è segnato da unamarcata dimensione europea, af-fiancando momenti di riflessionesulla comune cultura europea, chesi focalizzano tanto sul comunepassato come sul comune futurodegli stati facenti parti dell’Unioneeuropea, alla discussione sulla pa-rità di genere.Il progetto, ispirando sentimenti disolidarietà fra i differenti paesi,promuoverà il dialogo intercultu-rale e il rispetto reciproco, valoriz-zando la diversità culturale eraccogliendo le diverse opinionidei cittadini in materia di parità digenere, contribuendo, al con-tempo, a favorire un processo in-formale di apprendimento dellelingue. L’approccio ‘dal basso’ - vale adire a partire dalle comunità locali- rispetto a questioni di rilevanzaeuropea, evidenzia la profonda de-

mocraticità della costruzione co-munitaria, processo animato dallacittadinanza attiva e non da politi-che a volte percepite come vertici-ste.Il progetto si è svolto attraverso larealizzazione di tre conferenze ab-binate a visite/case study diretta-mente sul campo. Filo conduttoredelle attività progettuali, come èstato già menzionato, è il dibattitocostruttivo sulle Politiche di PariOpportunità fra uomini e donne.Accanto a celebrazioni solenni -come la cerimonia di sottoscri-zione dei gemellaggi tra le città delnetwork tematico - sono stati or-ganizzati eventi di carattere infor-male, cioè cerimonie di benvenutoe saluto, cene, degustazioni. Essemirano a favorire relazioni inter-personali indipendenti dalle dina-miche istituzionali.La prima sessione di Conferenze,svoltasi in Italia, ha affrontato leseguenti tematiche: - opportunità

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Uomo-Donna in Italia ed Europa; -Pari Opportunità ed i Fondi per il so-stegno all’applicazione delle politi-che di Parità; - La presenza delledonne nei ‘luoghi’ di potere e in po-litica, Quote rosa o no?.La seconda sessione di Conferenze,organizzata in Spagna, affrontava leproblematiche connesse agli stereo-tipi di genere; alla salute delle donne;ai diritti delle donne. In particolare,si soffermava sulla violenza di ge-nere e sul fenomeno dello stalking,indicando a tal proposito strumentidi contrasto e prevenzione.La terza sessione di Conferenze,nuovamente in Italia, riguardava:- le donne, il lavoro e il Welfare; -l’imprenditoria femminile e il bi-lancio di genere; - le donne e il fe-nomeno della migrazione.Alla fine del ciclo di eventi, leconferenze sono state in grado: -di favorire una stimolazione attivadei cittadini locali e soprattutto deigiovani, nonché una loro sensibi-

lizzazione rispetto alle tematichetrattate; - di attivare processi dipartecipazione alla vita sociale eu-ropea, con maggiore consapevo-lezza delle politiche UE; - diampliare gli orizzonti culturali,promuovendo la conoscenza ed ilrispetto delle diversità individualie culturali; - di creare un solidorapporto di gemellaggio di lungoperiodo; - di avviare concrete ini-ziative di cooperazione tra Italia,Francia, Spagna e Bulgaria. Durante le conferenze sono staticoinvolti i mass-media al fine digarantire visibilità al progetto ealla sua natura di iniziativa pro-mossa dall’Unione europea.Le attività e i risultati del progettoASEW sono stati sintetizzati inuna pubblicazione in italiano,francese, spagnolo e bulgaro - contraduzione inglese a margine - cor-redata di foto e immagini deglieventi e dei siti visitati. Inoltresono state effettuate riprese - rac-

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colte in un DVD suddiviso pergiornate - degli interventi e deglieventi più significativi. Il DVD èstato distribuito tra i partner, so-prattutto presso i luoghi di aggre-gazione sociale, in modo dagarantirne un’appropriata diffu-sione.

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Tema

Sviluppo sostenibile

Titolo

Network for Twinning, Network for Sustainable Development

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 1.2. Reti di città gemellate

Applicant

Comune di Miggiano (LE)

Partners

Suhindol (Bulgaria) Trzemeszno (Polonia) Homeroupolis (Grecia)

Network for Twinning, Network for Network for Twinning, Network for Sustainable DevelopmentSustainable Development

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Descrizione del progetto

Il progetto, che si è svolto nel-l’arco di circa due anni (dall’otto-bre del 2009 all’ottobre del 2011),oltre a creare una rete di gemel-laggi fra le municipalità coinvolte,mira a dibattere delle tematiche diinteresse comune alle nazioni par-tecipanti. Il punto di partenza dellevarie attività intraprese è la rifles-sione su quello che è stato fino adoggi realizzato dalle varie città delprogetto nel settore dello svilupposostenibile, ma anche del gemel-laggio, dello scambio di giovani,nell’istruzione, per poi analizzarecosa ancora è possibile fare neisuddetti settori, sfruttando e valo-rizzando le opportunità che ven-gono offerte dall’Unione europeae dai suoi Programmi.Lo scopo del progetto è dunquequello di produrre un migliora-mento nella qualità della vita deicittadini, che hanno imparato, at-traverso gli incontri in cui si è svi-luppato il progetto, a conoscere le

rispettive culture e tradizioni, a ri-spettare e a valorizzare la diversitàculturale. Parimenti, il progetto èstato il momento di avvio di unacooperazione futura basata suiprincipi e i valori alla base del-l’Unione europea.Il progetto include la creazione diun Gruppo di Studio composto dagiovani cittadini europei, incari-cati di esaminare e monitorare ivari Programmi di finanziamentodell’Unione europea, studiandonei bandi e le relative date di sca-denza, per poterli poi presentare alnetwork creatosi con il progetto inquestione stesso.Il Progetto si è concretizzato inuna serie di incontri, che hannoavuto luogo nelle realtà territorialidei paesi partner, due membridell’Unione dei 15 (Italia e Gre-cia) e due che vi hanno aderito dal30 aprile 2004 (Polonia e Bulga-ria). Le delegazioni, formate da gruppieterogenei di cittadini, sono statecoinvolte attivamente in seminari,

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dibattiti, visite del territorio;hanno partecipato agli eventi dellatradizione (ad esempio all’allesti-mento di un evento locale assiemealla cittadinanza autoctona, ai gio-chi nella ‘Giornata dello sport gio-vanile’), ne hanno colto leproblematiche quotidiane ancheattraverso le testimonianze deglioperatori locali, degli studenti eddegli anziani. Nella conoscenza reciproca, nelconfronto, nello scambio di espe-rienze, nella condivisione dellequestioni locali, nella valorizza-zione delle opportunità offerte dal-l’Unione europea si costruisce unospazio democratico di lavoro, cheporta ad un arricchimento co-mune, che si definisce in un pro-getto di crescita sostenibile. Il gemellaggio transnazionale cosìstipulato favorisce un senso di ap-partenenza ad un’Europa che co-nosce la diversità, la vive nelle suepeculiarità linguistiche, culturali e

ne fa una ricchezza imprescindi-bile per un ambizioso progetto dicittadinanza europea.Gli eventi citati hanno favorito lapartecipazione attiva di ciascuncittadino coinvolto nel progetto,promuovendo il dialogo intercul-turale. Viaggi, incontri (come ades. seminari su temi di interesseparticolare e generale) e dibattitiper dare voce a gruppi eterogenei,per scoprire le singole realtà, co-noscerle da vicino (anche attra-verso le testimonianze locali, lapartecipazione ad eventi caratteri-stici), viverle nella loro quotidia-nità si sono svolti durante i dueanni in cui si è svolto il progetto.Tali tappe erano volte al rafforza-mento della cittadinanza europea,che fa proprie, conoscendole, lepeculiarità linguistiche, culturali,territoriali delle diverse nazioni ericonosce, sostenendoli, i valoricondivisi quali la coesione sociale,lo sviluppo sostenibile.

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Si è voluto, ancora, attraversospazi dedicati ad interventi specia-listici (stand informativi, ‘Gruppodi Studio Internazionale’, ecc.),sensibilizzare l’opinione pubblicaai risultati ottenuti dalle politichee dalle azioni europee in vari set-tori e, nel contempo, offrire unsupporto qualificato per incorag-giare nuove iniziative.Le tematiche affrontate nel pro-getto (quali l’innovazione per lacompetitività del settore agricoloa Suhindol, gli scambi giovanili aTrzemeszno, le PMI e la cittadi-nanza europea a Miggiano, l’inno-vazione nei trasporti e l’uso dienergie alternative a Homeroupo-lis), da una prima analisi locale, sisono sviluppate in un’ampia di-mensione europea, attraverso lapresentazione delle ‘DG’ e deiProgrammi, bandi e formulari. Ciascun paese partecipante si è av-valso, nella trattazione dei temi,dell’intervento di associazioni ed

organizzazioni della società civile,che operano nei settori in esame.Ciò al fine di fornire un quadroglobale delle realtà esaminate enell’intento di creare sinergie ecooperazioni significative. Il pro-getto ha coinvolto uomini e donnein egual misura, ha attribuito par-ticolare rilievo ad anziani (deten-tori di un sapere che, attraverso laloro testimonianza, diviene un va-lore imprescindibile per la costru-zione di un’Europa consapevoledelle proprie radici), a giovani(fautori di nuove iniziative) e agruppi di cittadini svantaggiati. Tale progetto di gemellaggio, cosìstrutturato, ha consentito a tutti icittadini di sviluppare capacità diinterazione e dialogo con i partnertransnazionali, di comprendere lequestioni europee partendo dallaconoscenza delle singole realtà.

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Azione 1, Misura 2.1 - Progetti dei cittadini

La Misura 2.1 Progetti dei cittadini sostiene progetti transnazionali e in-tersettoriali che, adottando un approccio dal basso verso l’alto, consen-tano ai cittadini, tramite la partecipazione a specifici ‘panel’ in cui sianorappresentate differenti categorie di persone, di approfondire tematicheeuropee di interesse comune e di raccogliere così la loro opinione. Tragli scopi dell’azione rientrano la promozione del dialogo fra cittadini eistituzioni comunitarie e l’esplorazione di metodologie innovative chefavoriscano la partecipazione dei cittadini a livello locale ed europeo elo sviluppo di competenze civiche.

Chi può partecipare

Il candidato e i partner possono essere: Organizzazione della Società Civile;Ente locale.

Numero di partner

Un progetto deve coinvolgere organizzazioni/enti di almeno 5 paesi par-tecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea.

Numero di partecipanti

Un progetto deve coinvolgere almeno 200 partecipanti.

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Sovvenzione

Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 100 000 EUR

Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 250 000 EUR

La sovvenzione è calcolata sulla base di un bilancio di previsione in pa-reggio dettagliato (spese = entrate). La quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Eu-ropea è: 60% delle spese totali del progetto.

Sede delle attività

Le attività possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi delProgramma.

Durata del progetto

Durata massima del progetto: 12 mesi

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Tema

Dialogo interculturale

Titolo

ACID - Active Citizens for Intercultural Dialogue ACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturale

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 2.1. Progetti dei cittadini

Applicant

UniTS - Università del Terzo Settore (PI)

Partners

ANTIGONE - Centro di Informazione e Documentazione sul Razzi-smo, l’Ecologia, la Pace e la Non Violenza (Grecia)Future World Center (Cipro)IIT - Intercultural Institute of Timişoara (Romania)Númena (Portogallo)

ACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturaleACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturale

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Descrizione del Progetto

Obiettivo del progetto ACID èstato l’organizzazione di panel dicittadini per discutere sull’impor-tanza del dialogo interculturale nelcontesto di un’Unione europeasempre più multiculturale. ACIDinoltre ha esplorato metodi inno-vativi e originali per incoraggiarela partecipazione dei cittadini e perstimolare il dialogo tra i cittadinistessi e le istituzioni dell’Unioneeuropea, in particolare mirando alcoinvolgimento di cittadini appar-tenenti a diversi contesti demogra-fici, sociali e culturali, ragazzi egiovani adulti dai 18 ai 30 anni,immigrati e rifugiati, adulti e an-ziani, politici, rappresentanti dellasocietà civile, insegnanti ed edu-catori provenienti dai paesi parte-cipanti.Nello specifico il progetto si è im-pegnato a sostenere i panel di cit-tadini in tutti i paesi partecipanti in

modo da rendere possibile l’inte-razione e la discussione riguardoall’importanza del dialogo inter-culturale a livello europeo; a rac-cogliere le opinioni dei cittadini suuna sfida chiave per il futurodell’Europa qual è il dialogo inter-culturale; a creare meccanismi checonsentano ai cittadini europei disviluppare competenze civiche edi formulare propri punti di vista eopinioni in merito al processo diintegrazione europea nella formadi raccomandazioni per i policymaker; a incoraggiare il dialogotra i cittadini e le istituzioni del-l’Unione europea, coinvolgendo lesingole persone nella definizionedi politiche europee e assicurandoappropriati riscontri sulle opinionidei cittadini da parte delle istitu-zioni europee.Nell’ambito del progetto sonostate realizzate diverse attività, tracui: tre meeting transnazionali trai partner per il coordinamento, il

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monitoraggio e la valutazionedella realizzazione del progetto;due panel di cittadini in ogni paesepartecipante della durata di duegiorni ciascuno per l’elaborazionedi opinioni individuali e collettivesull’importanza del dialogo inter-culturale in Europa; l’organizza-zione di un panel a livello europeodella durata di due giorni compo-sto da rappresentanti dei panel na-zionali per la definizione delleraccomandazioni finali da indiriz-zare alle istituzioni europee; unforum online per permettere la di-scussione tra i partecipanti; la pro-duzione di un video finale susupporto DVD.I due panel di cittadini italianisono stati organizzati da UniTS -Università del Terzo Settore a Pisail 19 maggio 2009 e a Massa il 10luglio 2009. Entrambi i panelhanno visto la partecipazione tantodi comuni cittadini appartenenti aONG locali, associazioni di stu-

denti, associazioni di anziani, as-sociazioni di immigrati, quanto diautorità locali.I panel sono stati moderati utiliz-zando l’Open Space Technology,una metodologia altamente inno-vativa che struttura un’intera con-ferenza in modo che i partecipantisi sentano liberi di proporre gli ar-gomenti e di discuterli solo se in-teressati ad essi. Una conferenzagestita con il metodo Open SpaceTechnology può durare da uno atre giorni e solitamente prevedenella prima parte una discussioneinformale, in modo da focalizzarei diversi punti di vista, nella se-conda parte una discussione piùapprofondita del tema in questionee, infine, nella terza parte la condi-visione delle decisioni.A partire dalla domanda iniziale:‘Quali sono gli ostacoli che impe-discono un vero dialogo intercul-turale nel nostro paese?’ si sonocreati quattro gruppi di lavoro che

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hanno discusso di pregiudizio erazzismo, identità degli attori deldialogo interculturale, scuola, re-ligione, politiche per l’integra-zione. All’interno di questi gruppisi è anche riflettuto sulla natura delpregiudizio come fenomeno cultu-rale che nasce dalla difficoltà diconfrontarsi con il nuovo e il di-verso; sui problemi che interes-sano le cosiddette ‘secondegenerazioni’, nelle quali si riflet-tono i problemi del rapporto tracultura di origine e cultura delpaese ospitante, quindi i problemidella comunicazione intercultu-rale. Ancora, si è dibattuto dellanecessità di identificare gli attoridel dialogo interculturale ed invi-tarli ad organizzarsi, creare occa-sioni di incontro e conoscenzareciproca, di individuare strategiedi aiuto per gli stranieri senza ri-sorse culturali e del bisogno diadottare un nuovo ‘metodo’ di rap-portarsi allo straniero, che parta

dall’etica, prima che dalla politica,e che permetta di ‘uscire da sestessi’, in modo da potersi vederecon gli occhi dell’altro.Il panel europeo è stato organiz-zato da UniTS - Università delTerzo Settore a Pisa, con il soste-gno e la collaborazione del co-mune e della provincia di Pisa dal15 al 17 settembre 2009. Al paneleuropeo hanno partecipato circa30 cittadini, appartenenti a ONGlocali, associazioni di studenti, as-sociazioni di anziani, associazionidi immigrati, provenienti dai cin-que paesi partecipanti.Il panel, integralmente svoltosi ininglese, è stato moderato attra-verso il cosiddetto Structured Dia-logic Design Process (SDDP), unametodologia che permette la di-scussione su un argomento in ma-niera democratica e mirata alraggiungimento di risultati con-creti. Il dialogo viene avviato apartire da una domanda iniziale

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fondamentale posta dal cosiddettoKnowledge Management Team(KMT), composto tanto da espertidel settore tanto da esperti dellametodologia e ogni risposta e con-tributo alla domanda iniziale vieneregistrato in un software. La do-manda che ha dato il via al paneleuropeo è stata ‘Quali azioni, serealizzate, migliorerebbero il dia-logo interculturale?’ (‘What ac-tions if implemented will improveintercultural dialogue?’). È moltoimportante che le risposte e i con-tributi nati dalla domanda inizialesiano concisi ed efficaci. In se-guito, le idee sono raggruppate ininsiemi basati su differenze e so-miglianze e viene chiesto ai parte-cipanti, ognuno dei quali ha adisposizione cinque voti, di sce-gliere quelle che preferisce. Solole idee che raccolgono voti pos-sono passare alla fase successiva,durante la quale viene chiesto aipartecipanti di esplorare le in-

fluenze di ogni idea su un’altra, inmodo da valutare se la messa inpratica di un’idea faciliti l’opera-tività di un’altra idea. Qualora lamaggioranza dei partecipanti optiper il sì, viene stabilita una con-nessione nella ‘mappa delle idee’,che deve essere letta dal bassoverso l’alto, perché le idee allabase sono quelle alle quali deveessere data la priorità in quanto sicollocano alla radice della risolu-zione dei problemi.Grazie alla metodologia SDDP, aconclusione del panel di cittadinieuropeo di Pisa, sono state elabo-rate delle raccomandazioni che, altermine del progetto, verranno in-dirizzate tanto alle istituzioni lo-cali e nazionali dei cinque paesipartecipanti al progetto, tanto alleistituzioni europee, quali Commis-sione europea e Parlamento euro-peo.A partire dalla mappa delle ideeelaborata durante il panel europeo,

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è possibile capire quali sono le solu-zioni che i cittadini considerano piùadatte per il miglioramento del dia-logo interculturale. Le soluzioni chei cittadini considerano propedeutichea tutte le altre sono: l’organizzazionedi comitati consultivi inclusivi a li-vello locale; corsi gratuiti di linguaper gli immigrati; la partecipazionedei giovani a scambi culturali inter-nazionali; maggiore compatibilitàdelle politiche pubbliche e delleazioni della società civile con una so-cietà sempre più multiculturale. Al livello successivo si trovano in-dicazioni relative a corsi di forma-zione su tematiche interculturaliper i giornalisti, alla creazione diiniziative per cittadini che vo-gliano ‘superare le barriere’, allanecessità del coinvolgimento di unmediatore culturale nelle scuole onelle istituzioni pubbliche in gene-rale. Al terzo livello si propone un annoscolastico all’estero come parte in-

tegrante del curriculum di ognistudente, l’organizzazione di festi-val interculturali, l’impiego dieducatori provenienti da diversiretroterra culturali. Si parla in seguito di rimozionedegli approcci nazionalistici dailibri di testo delle scuole e di con-divisione di esperienze e buonepratiche sul dialogo interculturale. Infine, all’ultimo livello, si pos-sono trovare il desiderio che il di-ritto di voto sia esteso anche aglistranieri regolarmente residenti,che siano create le condizioni deldialogo anche nelle scuole e che losport sia utilizzato come stru-mento per l’integrazione.

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Tema

Cittadinanza europea attivaInformazione sull’Unione europea

Titolo

Do EU know?

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 2.1. Progetti dei cittadini

Applicant

Caritas Ambrosiana (MI)

Partners

Ecose - European Cultural Organisation Social Education (Grecia)Promoción Educativa Sociedad Cooperativa (Spagna)Serus (Svezia)EIC - European Information Centre (Bulgaria)Polska Fundacja im. Roberta Schumana (Polonia)

Do EU know?Do EU know?

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Descrizione del Progetto

Il concepimento dell’idea di questoprogetto e la sua conclusione sicollocano all’interno di una fine-stra temporale particolare per lastoria dell’Europa, che ha avutoinizio con un evento critico e ter-mina con un evento positivo dicruciale importanza per il processodi integrazione europea. L’idea, infatti, di sviluppareun’azione per contribuire allo svi-luppo di una cittadinanza attiva eu-ropea basata sulla collaborazionetra partner italiani, greci, polacchi,spagnoli, bulgari e svedesi, è nataa seguito di un evento che nel giu-gno 2008 ha segnato una bruscabattuta d’arresto per il processo diintegrazione europea: il dissensoespresso dal popolo irlandese inmerito alla ratifica del trattato diLisbona. Secondo un’analisi del-l’Eurobarometro condotta dopo ilreferendum (giugno 2008), le prin-

cipali ragioni della scarsa affluenzaal voto sono state la mancanza diconoscenza e le difficoltà di com-prendere le questioni sollevate dalreferendum. Il risultato del referen-dum irlandese è stato solo uno deisintomi di un malessere evidente:53 anni dopo la sua nascita, l’Eu-ropa è ancora percepita come di-stante da molti dei suoi cittadini, leistituzioni sono viste come inac-cessibili e i processi legislativisono percepiti come poco demo-cratici. Il progetto ‘Do EU know?’, realiz-zato nell’ambito del Programma‘Europa per i cittadini’, mira a ri-durre la distanza tra i cittadini e leistituzioni, a promuovere i processidi inclusione e partecipazione e adaiutare i cittadini a sentirsi parte-cipi della costruzione dell’Unioneeuropea. In un momento in cui vengonoadottate nuove regole e si allarganoi confini dell’Unione europea, ap-

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pare ancor più necessario andareoltre e spostare alcune barriere cul-turali, ampliando i confini della no-stra appartenenza e identità: questaè la finalità trasversale che ha attra-versato l’intero progetto. Si trattadi un passaggio difficile, ma oppor-tuno e necessario, a cui siamo chia-mati come cittadini e come membridella società civile, per continuarea dare un contributo alla costru-zione della ‘casa comune europea’.Caritas Ambrosiana è il partner ca-pofila del progetto. A livello localeè stata attivata una rete al fine diavere un campo di azione piùampio, rete che ha avuto l’adesionedi: Centre Européen de Rencontreet de Ressourcement di Gargnano,Presidenza del Consiglio Comu-nale di Milano, Delegazione regio-nale di Caritas Lombardia, CaritasItaliana, Associazione Volontari diCaritas Ambrosiana e AssociazioneAvvocati per Niente. Cinque organizzazioni di altrettanti

paesi europei hanno partecipato alprogetto: Ecose - European Cultu-ral Organisation Social Education,Atene, Grecia; Promoción Educa-tiva Sociedad Cooperativa, Valla-dodlid, Spagna; Serus, Linköping,Svezia; EIC - European Informa-tion Centre, Veliko Turnovo, Bul-garia; Polska Fundacja im. RobertaSchumana, Varsavia, Polonia.Il progetto ha coinvolto 529 citta-dini di cinque paesi europei che vi-vono in contesti geografici e socialimolto diversi (in città o in zone ru-rali), che lavorano in differenti am-biti (settore legale, formazione,cooperative sociali, enti pubblicilocali, fondazioni), giovani e an-ziani con competenze diversenell’uso delle nuove tecnologie,persone variamente coinvolte nellavita politica locale (comitati di cit-tadini) o in organizzazioni della so-cietà civile (volontari, assistentisociali, ecc.). Queste personehanno partecipato attivamente agli

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incontri e alle sessioni di forma-zione su questioni relative all’UE:il trattato di Lisbona, i processi de-cisionali, gli strumenti di parteci-pazione che consentono ai cittadinie alla società civile di far udire lapropria voce a livello europeo, imodi in cui la vita quotidiana deicittadini viene influenzata dall’UE,i programmi per la mobilità dellepersone e così via, rendendo cosìpossibile un’aperta discussione tracittadini, esperti e coloro che pren-dono le decisioni politiche a di-versi livelli.Sono stati realizzati in totale 46 in-contri di formazione, con il coin-volgimento di diverse categorie dipartecipanti. Per l’Italia, vi sonostati 50 partecipanti suddivisi in tregruppi: giovani; adulti impegnati alivello locale nel volontariato onella politica; operatori sociali chelavorano nel campo dell’immigra-zione e dell’asilo; per la Svezia, 39partecipanti suddivisi in tre gruppi:

operatori che lavorano nell’ambitodell’immigrazione; operatori delterzo settore; funzionari delCounty Council e rappresentantipolitici; 252 partecipanti greci:pensionati con più di 55 anni resi-denti per la maggior parte in zonerurali; dalla Bulgaria, 67 parteci-panti di età compresa tra i 18 e i 25anni, studenti delle scuole secon-darie superiori e dell’università;121 partecipanti spagnoli suddivisinei seguenti gruppi: giovani a ri-schio di esclusione sociale; stu-denti universitari; insegnanti eformatori; abitanti di un piccolovillaggio rurale.La conoscenza di base sull’Europaè stata il punto di partenza del pro-cesso partecipativo. I primi incon-tri sono stati dedicati a trasmetterealcune informazioni generali sulquadro istituzionale dell’UE e suiprocessi decisionali, soprattuttoalla luce dei cambiamenti intro-dotti dal trattato di Lisbona. In al-

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cuni casi sono intervenuti agli in-contri anche alcuni rappresentantidel Parlamento e della Commis-sione europea. Dopo una fase diformazione generale, comune pertutti i gruppi, sono stati fatti alcuniapprofondimenti tematici specificiper ciascun gruppo (ad esempio, iprogrammi per la mobilità giova-nile e il programma Gioventù perquanto riguarda il gruppo dei gio-vani). In primo luogo, è stato chiesto aicittadini di discutere e formulareraccomandazioni su un argomentocomune: la distanza tra i cittadini ele istituzioni europee. Oltre a que-sto tema, i gruppi sono stati liberidi proporre e discutere questioniche sentivano importanti e allequali tenevano in modo particolare.Le tematiche affrontate sono state:occupazione, istruzione e forma-zione continua, mobilità giovanile,immigrazione, politica estera e si-curezza comune, coesione sociale,

cambiamento climatico e am-biente, processi di integrazione eu-ropea e allargamento.Queste riflessioni hanno portatoalla redazione di 114 raccomanda-zioni rivolte principalmente alleistituzioni dell’UE, ma che coin-volgono anche, e in misura note-vole, i governi nazionali, i mezzi dicomunicazione, il sistema educa-tivo e la società civile.Oltre agli incontri di formazione alivello locale, sono state organiz-zate due conferenze transnazionalia Milano, una iniziale, di lancio delprogetto, e una finale, per la divul-gazione dei risultati e la presenta-zione delle raccomandazioni alleistituzioni. Le raccomandazionisono raccolte anche nella pubblica-zione finale del progetto, disponi-bile in tutte le lingue dei partner,oltre che in italiano e in inglese, ein un CD nel quale sono contenutianche il materiale didattico e glistrumenti di animazione prodotti e

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utilizzati dai partner. In conclusione, il progetto ‘Do EUknow?’ ha confermato l’impor-tanza di forme di democrazia par-tecipativa, di cui l’informazione èil primo passo.Le persone coinvolte nel progettohanno espresso la volontà di dialo-gare con le istituzioni dell’Unioneeuropea e di voler contribuire allacostruzione di un’Europa più vi-cina e democratica. Tuttavia spessomancano le opportunità per cono-scere meglio l’Europa e per com-prendere come essere cittadinieuropei attivi. Questa è la ragioneper cui alcuni partecipanti hannochiesto ai partner di andare avanti,di essere coinvolti in future attivitàsimili, anche dopo la conclusionedel progetto, e di continuare ad es-sere informati sui temi dell’Unioneeuropea. Qualcuno ha chiesto dicreare gruppi permanenti di di-scussione sulle questioni europee:in particolare i giovani, ma anche

gli anziani in Spagna.È stato sorprendente ed interes-sante che i cittadini coinvolti, attra-verso un processo senza dubbiospontaneo, abbiano evidenziatoalla base della distanza tra loro e leistituzioni europee le stesse ragioniche la Commissione europea haidentificato nel suo Libro Biancosulla governance europea nel 2001.Le principali ragioni delineatesono state le seguenti: l’efficaciadell’Unione europea nel dare ri-sposte a problemi concreti dei cit-tadini è scarsa; l’informazione e lacomunicazione su cosa fannol’Unione europea e gli Stati mem-bri all’interno del sistema ammini-strativo europeo non è chiara ed èinsufficiente; i cittadini non capi-scono chi fa cosa a Bruxelles; il si-stema istituzionale europeo ètroppo complesso.Il messaggio chiave emerso daipanel di cittadini di ‘Do EUKnow?’ è che c’è bisogno di più

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Europa. I cittadini sentono che ènecessario chiedere alle istituzionidi tutti i livelli, ai mezzi di infor-mazione ed ai sistemi educativi,‘più Europa’.Sia dagli incontri, che dalla confe-renza conclusiva, è emersa chiara-mente la mancanza di un’effettivacooperazione tra i diversi gradi delsistema amministrativo multili-vello europeo. L’informazione sulle questioni eu-ropee non raggiunge capillarmentei luoghi dove i cittadini possonofruirne, è spesso dispersiva ed in-dirizzata ad un pubblico elitario.Inoltre, i diversi livelli amministra-tivi (nazionale, regionale, locale)che separano i cittadini dalle istitu-zioni europee non sono molto beninformati, formati o coinvolti nellagovernance amministrativa euro-pea.I governi e i mezzi di informa-zione, poi, spesso fanno un usostrumentale delle decisioni prese a

livello europeo, soprattutto se ci sitrova di fronte a decisioni impopo-lari, mentre raramente si comuni-cano i vantaggi che l’Unioneeuropea porta ai suoi cittadini. Lacoscienza della cittadinanza ha bi-sogno di essere sviluppata e colti-vata con continuità attraverso latrasparenza degli enti governativi ela valorizzazione del dialogo con icittadini.Con il progetto ‘Do EU Know?’ siè voluto incoraggiare il coinvolgi-mento, l’interazione e l’interventodei cittadini, e costruire un pontetra l’Unione europea e i cittadini.Se l’Unione europea vuole cresceredemocratica e inclusiva, ha biso-gno di essere costantemente apertaai suoi cittadini e capace di riceverei loro contributi, opinioni ed idee.

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Tema

Cittadinanza europea attivaDialogo interculturaleAnno Europeo della Creatività e dell’Innovazione 2009

Titolo

Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens’ Panel for the Promotionof Active Citizenship

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 2.1. Progetti dei cittadini

Applicant

Associazione Nazionale Comuni Italiani - Lazio

Partners

Comune di Czosnow (Polonia)Associazione A.Co.R. Prahova (Romania)Associazione ZMOS (Repubblica Slovacca)Comune di Lanskroun (Repubblica Ceca)

Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens’Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens’Panel for the Promotion of Active CitizenshipPanel for the Promotion of Active Citizenship

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Descrizione del Progetto

Il Progetto Dial-up promosso daANCI Lazio ha lo scopo di pro-muovere la cooperazione tra cittàe associazioni per rafforzare e mi-gliorare le relazioni tra di esse. Ilprogetto ha creato un panel tran-snazionale, composto da cittadiniitaliani, rumeni, slovacchi, cechi epolacchi riguardante le seguentitematiche: nuovi sviluppi istitu-zionali, specialmente nell’ambitodella cittadinanza europea attiva;dialogo interculturale; Anno Euro-peo della Creatività e dell’Innova-zione 2009. Il progetto è iniziatonel febbraio del 2009 e si è con-cluso a dicembre dello stessoanno.È stato incoraggiato il dialogo trai cittadini e le istituzioni europee,rendendo le persone consapevolidelle politiche dell’UE, incorag-giando un senso di appartenenzaall’Unione. Inoltre è stato svolto

un percorso di formazione rivoltoad un settore specifico della popo-lazione, informato riguardo alnuovo contesto istituzionale e alprocesso decisionale dell’Unione,per realizzare una cittadinanza eu-ropea più attiva. Tra gli obiettividel progetto rientrava anche il so-stegno al dialogo interculturale tracittadini provenienti da paesi dif-ferenti, grazie a conferenze, semi-nari di formazione, una campagnadi informazione e sensibilizza-zione a carattere internazionale,distribuzione di pubblicazioni(cartacee e multimediali), realizza-zione di DVD e creazione di unapiattaforma interattiva sul web perla diffusione di informazioni atti-nenti al progetto. Il panel, dedicatoai temi della cittadinanza attiva,del dialogo interculturale, dellacreatività, dell’innovazione e dellacultura, includeva cittadini prove-nienti da background differentisotto il profilo sociale, demogra-

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fico e professionale. Gli effetti delle politiche europeesono tangibili nella vita quotidianadelle persone, che tuttavia hannospesso l’impressione di esercitareuna scarsa influenza sui meccani-smi di adozione delle decisioni,trovandosi molto lontani dai luo-ghi in cui vengono prese effettiva-mente le decisioni. Per evitare talesituazione, il progetto Dial-up hainteso in primo luogo raccoglieredifferenti opinioni riguardo allesfide europee e iniziare un dialogocontinuo con le autorità europeeaffinché le persone si sentano di-rettamente coinvolte nelle politi-che dell’Unione e più vicine allesue istituzioni. Inoltre il progettomirava anche a costruire un luogoeuropeo dedicato al dialogo tran-snazionale e ad un dibattito pub-blico e diretto. Si tratta di elementicruciali anche in relazione al pro-cesso di allargamento dell’UE eallo sviluppo di un’identità demo-

cratica europea, che combini leprocedure della democrazia rap-presentativa con nuovi elementi didemocrazia deliberativa e parteci-pativa. Inoltre, questo dialogo co-stituisce un passo verso unapolitica europea basata sul mutuoriconoscimento, piuttosto che suun’armonizzazione, delle diffe-renze culturali.Il panel di cittadini europei ha co-stituito un’iniziativa pilota di tipobottom-up che ha coinvolto citta-dini provenienti da cinque nazionidifferenti per deliberare in meritoalle politiche dell’UE. L’iniziativaha avuto luogo sia a livello regio-nale che europeo. A livello regio-nale, cittadini scelti casualmentetra le diverse categorie socialihanno partecipato a discussioni sutematiche di rilevanza locale ehanno preparato raccomandazioniper i policy-makers locali. A li-vello europeo, rappresentanti deisingoli panel regionali si sono in-

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contrati per tre giorni di discus-sione e riflessione per dirigere lapropria attenzione verso un’ampiagamma di sfide europee, quali ilfuturo ruolo delle aree rurali.La missione del progetto Dial-upè stata creare una comunità euro-pea caratterizzata dalle miglioripratiche di creatività e innova-zione, attraverso la condivisionedella finalità di rimuovere le bar-riere che spesso dividono i citta-dini dalle autorità europee. I panelinterculturali hanno contribuito aduna miglior comprensione e accet-tazione di leggi, principi e misurecomunitari. La componente inno-vativa, che ha portato al successodel progetto, è stata la capacità diavvicinare tra loro differenti cul-ture e persone, distanti per genere,età, appartenenza etnica, classe so-ciale e opinioni, nella tensioneverso un obiettivo comune: la cit-tadinanza europea.

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Azione 1, Misura 2.2 - Misure di sostegno

La Misura 2.2 Misure di sostegno mira a massimizzare l’impatto e l’ef-ficacia del Programma ‘Europa per i Cittadini’ sostenendo progetti chepossono portare alla creazione di partenariati a lungo termine e reti ingrado di raggiungere un numero significativo di parti interessate. Alcunedelle attività che possono rientrare nei progetti promossi da questa mi-sura sono sessioni di formazione (ad es. su come gestire un progetto eu-ropeo) e di informazione sulle Azioni e Misure del Programma "Europaper i Cittadini"

Chi può partecipare

Il candidato e il/i partner possono essere:Federazioni/associazioni di enti locali; altri organismi con conoscenza/esperienza specifica in materia di citta-dinanza.

Numero di partner

Un progetto deve coinvolgere le organizzazioni di almeno 2 paesi par-tecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea.

Sovvenzione

Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 30 000 EUR

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Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 100 000 EUR

La quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Eu-ropea è: 80% delle spese totali del progetto.

Sede e numero delle attività

Le attività possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi delProgramma.Devono essere previsti almeno 2 eventi a progetto.

Durata del progetto

Durata massima del progetto: 12 mesi

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Tema

Gemellaggio

Titolo

T-WINNI - T-WINNING Towns WINNing with the Involvement ofNGos

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 2.2. Misure di sostegno

Applicant

AAB - Associazione Alessandro Bartola (AN)

Partner

ACTA - Association for Civic and Territorial Activities (Croazia)

T-WINNI - T-WINNING Towns WINNing T-WINNI - T-WINNING Towns WINNing with the Involvement of NGoswith the Involvement of NGos

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Descrizione del Progetto

Con il progetto T-WINNI, AAB eACTA hanno inteso creare unarete permanente di supporto alleautorità locali, affinché esse pos-sano apprendere le più efficacistrategie per il gemellaggio e le as-sociazioni attive in questo ambitoriescano a svolgere un’azionesempre più efficace nel risponderealle aspettative e ai bisogni degliattori locali. La stretta coopera-zione con la società civile e le au-torità locali offre la possibilità dirafforzare la dimensione democra-tica della società e ridurre la di-stanza percepita tra i cittadini el’Europa.Lo sviluppo del progetto ha con-sentito di offrire strumenti concretia sostegno degli stakeholder regio-nali e locali. Un ampio numero dimunicipalità ha partecipato attiva-mente alla realizzazione del pro-getto intervenendo in occasione di

info days e corsi di formazionetecnica. L’azione ‘train the twin-ned’ ha creato, sviluppato e condi-viso nuove abilità e competenzetra le figure responsabili, nei ri-spettivi territori, della promozionee del costante rinnovamento delleattività di gemellaggio. Sono stateparticolarmente evidenziate le op-portunità derivanti dai legami digemellaggio e le modalità per mi-gliorare e rinnovare costantementele reti esistenti, nonché le tappeper instaurare nuovi gemellaggi sutematiche specifiche. A secondadelle necessità proprie di ciascunamunicipalità, sono stati sviluppatisuggerimenti ad hoc. Un International Twinning Day èstato realizzato a giugno 2011 e unsecondo è in programma per di-cembre dello stesso anno: la fina-lità di tali incontri consisteprincipalmente nel mettere a di-sposizione delle autorità localil’esperienza, il know-how e il

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punto di vista del partner d’oltre-mare. Attraverso il manuale ‘Howto TWIN?’ e la piattaforma di e-le-arning ospitata sul sito web del pro-gramma (www.t-winning.eu) gliagenti locali possono usufruire diuna strumentazione semplice che il-lustri le modalità per procedere nelcontesto del gemellaggio. Il manualeintende fornire una guida dettagliataal gemellaggio, avvalendosi diesempi pratici, di riferimenti a basidi dati e approcci innovativi che age-voleranno la ricerca del partner e lapreparazione di iniziative condivise.Il manuale registra inoltre le stimedei partecipanti alle diverse attivitàdi T-WINNI e le valutazioni ri-guardo alle competenze e cono-scenze da essi acquisite grazie alprogetto. Il manuale sarà distribuitodurante la conferenza di chiusura delprogetto e numerose copie verrannoaltresì recapitate per posta a tutte lemunicipalità delle Marche e del-l’Istria. Il manuale sarà anche dispo-

nibile in versione elettronica, su CD,per una maggior diffusione del con-tenuto della pubblicazione, partico-larmente a beneficio di queglistakeholders che non potranno inter-venire di persona alla conferenza fi-nale.AAB e ACTA condividono l’in-tento di migliorare i risultati e laqualità dei gemellaggi, focaliz-zando l’attenzione su attività con-crete ed efficaci. Il progettoriunisce le esperienze delle muni-cipalità croate e italiane allo scopodi incrementare le conoscenze inmerito al gemellaggio e di crearesinergie tra i numerosi attori coin-volti: rappresentanti delle pubbli-che amministrazioni (regioni, entilocali e settore non governativo)entrano in tal modo in contatto conun nuovo modello di cooperazioneche condurrà ad un’Europa piùconnessa e sempre più vicina aicittadini. Attraverso questo per-corso di formazione, gli stakehol-

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der locali apprendono quali sianole opportunità fornite dal gemel-laggio e al tempo stesso amplianole proprie conoscenze riguardocittà e paesi diversi, sviluppandoun’identità europea condivisa. Losviluppo del gemellaggio rafforzai legami tra persone con differentiretroterra storici, culturali e lingui-stici e favorisce la comunicazioneattraverso le differenti culture, pre-condizione per il successo di ini-ziative di lungo periodonell’ambito del gemellaggio. A talproposito, il progetto T-WINNI in-tende supportare buone pratiche digestione, dalla fase di programma-zione a quella di implementazione,promuovendo coerenza e chia-rezza di approccio. L’idea fonda-mentale consiste nel coinvolgere ilmaggior numero possibile di co-muni di entrambe le regioni, leMarche e l’Istria. A tale scopoviene proposto un database (checostituisce parte integrante del

manuale) con le informazioni utilia stabilire contatti con le diversemunicipalità, distinte in gemellatee non gemellate.Un sito web dedicato al progettoconsente una maggior trasparenzanella gestione delle attività delprogetto, agevolandone la comu-nicazione presso il pubblico e laconsultazione da parte di un vastonumero di stakeholders. Il sito ha,in primo luogo, la funzione di dif-fondere informazioni generali ri-guardo a T-WINNI, al programmadelle attività e ai suoi risultati. Inesso è ospitata una piattaforma die-learning destinata ad accoglieree organizzare i materiali utilizzatie realizzati nell’ambito dei corsi diformazione, disponibili in italianoe in croato. La piattaforma è pro-gettata per essere di facile accessoe per consentire ai partecipanti difamiliarizzare con il concetto digemellaggio e le norme europee inmateria. Un forum favorisce lo

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scambio di informazioni, idee epunti di vista tra i partecipanti e trapartecipanti e organizzatori. Il nu-mero di accessi al sito viene mo-nitorato per consentire ai partnerdi verificare costantemente il li-vello di interesse degli utenti. La diffusione di informazioni at-traverso molteplici canali costitui-sce una priorità lungo tutto il ciclodi vita del progetto T-WINNI.Oltre ai già menzionati strumentidi comunicazione (manuale carta-ceo ed elettronico, sito web), ilprogetto si avvale di conferenzestampa, articoli sui quotidiani e ingenerale un’appropriata coperturamediatica è assicurata tanto in Ita-lia che in Croazia. È inoltre attivauna collaborazione con l’Univer-sità Politecnica delle Marche.Nel lungo periodo iniziative con-crete (numero di progetti di ge-mellaggio creati ed entità del lorosuccesso) saranno monitorate inmaniera da stabilire il livello del-

l’impatto di T-WINNI sul territo-rio. AAB e ACTA continueranno araccogliere informazioni anchedopo la conclusione del progettoper ottenere un’immagine affida-bile delle attività svolte e dei rela-tivi risultati.

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Tema

Cittadinanza e politiche sociali

Titolo

Active citizenship for social policiesCittadinanza attiva per le politiche sociali

Azione e Misura

Azione 1 Cittadini attivi per l’EuropaMisura 2.2. Misure di sostegno

Applicant

Consorzio Comuni Insieme per lo sviluppo sociale (MI)

Partners

Latvian Association of Local and Regional Governments (Lettonia)Partnership dei Comuni di Amata, Jaunpiebalga, Ligatne, Pargauja, Prie-kuli, Rauna, Vecpiebalga (Lettonia)Associazione dei Comuni di Mühlberg, Bad Liebenwerda, Falkenberge Uebigau-Wahrenbrück (Germania)Futura Europa (Italia)

Cittadinanza attiva per le politiche socialiCittadinanza attiva per le politiche sociali

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Descrizione del Progetto

L’Europa sta fronteggiando unacrisi finanziaria ed economicamolto più grave rispetto alle pas-sate recessioni. Le municipalitàpossono intervenire a livello lo-cale, con progetti e servizi miratiall’inclusione sociale, e promuo-vendo una risposta attiva da partedei cittadini, stimolando il dibat-tito all’interno della società civile.A livello europeo, invece, possonocreare reti e scambiare le pratichepiù efficaci per definire strategiecomuni per la promozione deiprincipi dell’Unione europea e deisuoi obiettivi di lungo periodo. Ilprogetto ‘Cittadinanza attiva per lepolitiche sociali’ promuove un in-tensivo scambio di esperienze ebuone pratiche, ma anche attivitàe progetti concreti nel settore dellepolitiche sociali, al fine di stabilireuna duratura partnership tra i co-muni coinvolti e gli attori privati

del settore non profit.Vengono organizzati quattroeventi locali, combinando wor-kshop sui temi rilevanti con visitea carattere tecnico per confrontarei rispettivi approcci alla fornituradei servizi sociali. Il tema socialesarà trattato con riguardo a quattroargomenti specifici, con presenta-zione di progetti e scambio dibuone pratiche: strategie per lamediazione dei conflitti generatidalle differenze etniche; strategiee servizi per l’inclusione socialedelle famiglie e dei giovani nellearee urbane; strategie e azioni peril sostegno al reddito degli indivi-dui e delle famiglie economica-mente più deboli; i miglioriprogetti relativi alla microfinanza.Per sviluppare competenze tecni-che di elevato livello nel campodella cooperazione europea, sa-ranno implementati un pro-gramma di formazione e strumentiinformatici. Il programma di for-

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mazione si rivolge al personale po-litico e amministrativo degli entilocali e alle organizzazioni nonprofit ed è incentrato sulle moda-lità di costruzione di una partner-ship, sulla progettazione europea,sulla implementazione e gestionedi un progetto. Per quanto attieneagli strumenti informatici, dispo-nibili in lingua inglese, italiana etedesca, essi hanno la funzione dipromuovere la qualità dei progettimediante lo sviluppo di un ProjectSearch Database aperto a tutte leorganizzazioni dei paesi parteci-panti, destinato a potenziali pro-motori di progetti europei chedesiderino presentare la propriaidea al Programma ‘Europa per icittadini’; lo sviluppo di un pratico‘manuale di gemellaggio’ com-pleta il sostegno a beneficio deipotenziali promotori.

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Azione 2, Misure 1 e 2 - Sostegno strutturale ai centri di ricerca sullepolitiche europee (gruppi di riflessione) e alle organizzazioni della so-cietà civile (OSC) a livello europeo

Le Misure 1 e 2 - Sostegno strutturale ai centri di ricerca sulle politicheeuropee e alle organizzazioni della società civile a livello europeo nonprevedono la realizzazione di un progetto, in quanto riguardano il so-stegno strutturale - intendendo con tale termine l’erogazione di un so-stegno finanziario che copra parte delle spese di esercizio delleorganizzazioni stesse, in modo tale da supportarne le attività e consentirloro di incrementarle. Il sostegno può essere concesso sotto forma disovvenzione annuale o pluriennale.Possono presentare domanda per una sovvenzione operativa i centri diricerca sulle politiche europee e le organizzazioni che perseguono unscopo di interesse generale europeo attive nel campo della cittadinanzaeuropea secondo quanto definito nel proprio statuto o mandato; tali or-ganizzazioni, attraverso le loro attività permanenti e regolari, contribui-scono al raggiungimento degli obiettivi del Programma.

Chi può partecipare

Il candidato e il/i partner possono essere:per la Misura 1, centri di ricerca sulle politiche europee (gruppi di ri-flessione); per la Misura 2, OSC a livello europeo che promuovono la cittadinanzaeuropea attiva: organizzazioni centrali, reti, organizzazioni che svolgono

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attività con ampie ripercussioni sull’Europa, OSC dedicate alla memoriaeuropea attiva.

Sovvenzione

Sovvenzione annuale massima ammissibile: 100 000 EUR

I candidati possono scegliere tra due sistemi di finanziamento: forfettarioo basato sul bilancio.Nel caso di finanziamento basato sul bilancio, la quota massima di co-finanziamento da parte della Commissione Europea è: 80% dei costi am-missibili dell’azione interessata.

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Tema

Cittadinanza europea attiva

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 1. Sostegno strutturale ai centri di ricerca sulle politiche europee(gruppi di riflessione)

Applicant

FONDACA - Fondazione per la cittadinanza attiva

FONDACA - Fondazione per la cittadinanza attivaFONDACA - Fondazione per la cittadinanza attiva

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Descrizione del Progetto

La mission di FONDACA si con-centra sulla cittadinanza intesacome fenomeno plurale e multi-forme in cui hanno luogo e sonoosservabili cruciali mutamenti deisistemi democratici nelle societàcontemporanee, che si evolvono indirezione di un nuovo statuto enuovi ruoli dei cittadini nella sferapubblica.La Fondazione intende contribuireall’incremento, alla condivisione eal miglior uso dell’informazionescientifica e della conoscenza sutale fenomeno, in collaborazionecon attori pubblici e privati ope-ranti nella dimensione locale, na-zionale, regionale e globale.L’identità e la missione della Fon-dazione traggono ispirazionedall’esperienza e dalla ricerca svi-luppate negli ultimi trent’anni dalmovimento Cittadinanzattiva, conparticolare riferimento alla valo-

rizzazione dei cittadini quali attoridello sviluppo della democrazianel campo delle politiche pubbli-che, della tutela dei diritti e dellacura dei beni comuni.Il programma di lavoro si articolalungo tre direttrici principali ri-guardanti rispettivamente: l’attivi-smo civico, le nuove forme digovernance e la cittadinanza d’im-presa. All’interno delle tre aree te-matiche trovano spazio le diverseattività che la Fondazione realizzanel campo della ricerca, della for-mazione avanzata, del dialogo cul-turale e scientifico e dellaconsulenza a favore di istituzionie amministrazioni, soggetti privatie realtà della società civile.Le attività attinenti all’area dell’at-tivismo civico si focalizzano sullecaratteristiche principali del feno-meno, su alcuni aspetti legati almanagement delle organizzazionidei cittadini e sui rapporti che lestesse stringono con i propri stake-

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holder. L’obiettivo è supplire allatuttora diffusa scarsità di informa-zioni al riguardo, nonostante la re-cente crescita dell’interessepubblico in proposito e l’ormaiampiamente condiviso riconosci-mento del ruolo dell’attivismo ci-vico in materia di protezione deidiritti e di sviluppo democratico.Ai suddetti programmi si aggiun-gono attività di ricerca e di dialogoculturale e scientifico sui diversiaspetti della società civile italiana.Rispetto alla seconda tematica,FONDACA si concentra in parti-colare sulla lettura critica delleesperienze di governance parteci-pativa promosse dalle amministra-zioni; sull’utilizzo delle risorseciviche, ad esempio, nel campodella sicurezza e della valutazionedei servizi; sulla cittadinanza euro-pea e sull’Unione europea comesistema di governance multilivelloe policentrico che riconosce i cit-tadini singoli e associati come at-

tori della costruzione comunitaria.L’impegno in quest’area mira apromuovere il superamento dellatendenza a considerare la parteci-pazione come mera inclusione deicittadini nei processi amministra-tivi anziché quale frutto di inizia-tive autonome dal basso.Infine, sebbene recentemente ac-cademici ed esperti abbiano am-piamente dibattuto sul tema dellacittadinanza d’impresa, non esiste,ad oggi, un nucleo di conoscenzecondivise sull’argomento.In tale contesto, il programma diricerca della Fondazione è focaliz-zato sulle definizioni e articola-zioni della cittadinanza d’impresa,sul coinvolgimento degli stakehol-der, sulle modalità di integrazionedella cultura della responsabilitàsociale d’impresa nell’identitàaziendale, sui processi e prodottidella rendicontazione sociale.Programmi di ricerca teorica edempirica, iniziative di formazione,

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opportunità di dialogo culturale escientifico, attività di supporto e diconsulenza alle aziende sono rea-lizzati con l’obiettivo di approfon-dire le conoscenze sul tema e difar crescere nelle imprese e neiloro stakeholder la consapevo-lezza dell’importanza dei rispettiviruoli quali attori nel contesto pub-blico, a livello locale e globale.L’attività di FONDACA risultapertinente agli obiettivi specifici ealle priorità del Programma ‘Eu-ropa per i cittadini’ in primo luogopoiché fornisce ai cittadini la pos-sibilità di interagire e parteciparealla costruzione di un’Europasempre più vicina, democratica eproiettata verso il mondo, unita earricchita dalla sua diversità cultu-rale, sviluppando in tal modo lacittadinanza dell’Unione europea;inoltre FONDACA si impegnanello sviluppo di un’identità euro-pea, fondata su valori comuni, sto-ria e cultura, nonché nella

promozione tra i cittadini di unsenso di appartenenza all’Unioneeuropea; opera a favore della tol-leranza e della comprensione reci-proca tra i cittadini europeirispettando e promuovendo la di-versità culturale e linguistica, con-tribuendo in tal modo al dialogointerculturale; organizza azioni,dibattiti e riflessioni in materia dicittadinanza europea e democra-zia, valori condivisi, storia e cul-tura comuni attraverso lacooperazione all’interno delle or-ganizzazioni della società civile alivello europeo; favorisce l’intera-zione tra cittadini e organizzazionidella società civile di tutti i paesipartecipanti, evidenziando la di-versità e l’unità nell’ambito del-l’Unione europea.FONDACA ha curato la pubblica-zione del libro ‘Cittadini in Eu-ropa’, che tratta i valori dicittadinanza europea e il futuro delmodello democratico dell’Unione

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europea. Inoltre, la Fondazionesviluppa metodologie, strumenti ecorsi di formazione per aumentarela capacità dei cittadini di parteci-pare attivamente ai processi deci-sionali, quali: la metodologia divalutazione delle politiche pubbli-che a livello locale e il corso di altaformazione sulla cittadinanza at-tiva. FONDACA si occupa dell’impattodelle politiche dell’UE grazie alprogramma di lavoro sulla monetaunica, alle ricerche sugli elementicostitutivi della cittadinanza euro-pea e al programma di lavoro sullacittadinanza d’impresa, che in-clude un’analisi della politicadell’UE in materia di responsabi-lità sociale d’impresa. Nel 2010 le attività della Fonda-zione nell’area della governancehanno incluso la pubblicazione diarticoli: ‘Partecipazione civicanelle politiche pubbliche come ele-mento costitutivo della cittadi-

nanza europea’; ‘Il rapporto tra de-mocrazia partecipativa e l’attivi-smo civico’; ‘Il contributo delleorganizzazioni dei cittadini nell’af-frontare la crisi contemporanea deisistemi di welfare in Europa’; ‘Leorganizzazioni di cittadini nel si-stema europeo di governance’. Siè inoltre svolta la presentazionedel volume ‘Cittadini in Europa’ inItalia, a Bruxelles e a Warwick(UK). Alla Freie Universität diBerlino ha avuto luogo il secondoseminario sulla moneta unica e ilsuo ruolo nella costruzione dellacittadinanza europea. Tra le attivitàdi supporto si ricordano la messa apunto, presentazione e sperimenta-zione di una nuova metodologiaper coinvolgere i cittadini nella va-lutazione delle politiche pubblichea livello locale.Riguardo all’attivismo civico, èstata predisposta la sezione italianadel report sul Civil Society Index(CSI) e sono stati condotti alcuni

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studi di caso su: le organizzazionidella società civile e il web 2.0;l’integrazione degli immigratinelle organizzazioni della societàcivile; l’audit civico; le organizza-zioni della società civile e la tra-sparenza dell’amministrazione; leorganizzazioni ombrello. Infine, èstato pubblicato l’articolo su ‘Ilruolo di advocacy delle organizza-zioni di volontariato in Italia’.Sono stati organizzati due semi-nari di una giornata, incentratisulla responsabilità sociale deimedia nei confronti dell’attivismocivico e dei fenomeni della ‘nuovacittadinanza’, e un corso di altaformazione su cittadinanza attivae attivismo civico, con una speci-fica attenzione alla dimensione eu-ropea. Le attività di FONDACA sulla citta-dinanza di impresa sono finalizzatealla costruzione di una conoscenzapiù approfondita del fenomeno e adaumentare la consapevolezza delle

aziende e degli stakeholder sull’im-portanza del loro ruolo in una pro-spettiva di sostenibilità. Sisegnalano: la relazione sulla respon-sabilità sociale d’impresa in Italia,basata sull’analisi di un campionerappresentativo dei bilanci di soste-nibilità per il 2009; la sesta edizionedel Master in Corporate Citizenship;la nona edizione del seminario inter-nazionale di Frascati sulla CorporateSocial Responsibility; la diffusione epromozione di un insieme di stru-menti di valutazione, disponibili peressere utilizzati online in 12 linguedell’UE. Tra gli strumenti di comunicazione,FONDACA si avvale di una new-sletter bimestrale bilingue; del sitoweb bilingue www.fondaca.org;della rassegna stampa periodica; del-l’annuale report delle attività. Il programma di lavoro per il bien-nio 2011-2012 consiste principal-mente nello sviluppo eampliamento delle attività intra-

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prese nel 2010. In particolare, sista svolgendo una ricerca sul pro-cesso di coinvolgimento degli sta-keholder nelle organizzazioniciviche in quattro paesi dell’UE, ilcui obiettivo principale è studiarein qual modo le organizzazioni ci-viche identifichino i propri stake-holder e li coinvolgano nelleproprie politiche e attività. FON-DACA ha pianificato la realizza-zione di uno studio comparativodelle società civili negli Statimembri che partecipano all’inda-gine sul Civil Society Index (CSI),con l’obiettivo di analizzarne lecaratteristiche comuni e le princi-pali differenze. Tra le attività figu-rano inoltre il secondo Corso dialta formazione sulla cittadinanzaattiva; la settima edizione del Ma-ster in Corporate Citizenship -Strategie integrate di responsabi-lità sociale; due seminari sugliaspetti innovativi della cittadi-nanza attiva con esperti europei

sui temi individuati; i ‘ColloquiEuro-Americani sulla cittadi-nanza’; la decima edizione del Se-minario Internazionale di Frascatisulla cittadinanza d’impresa.

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Azione 2, Misura 3 - Sostegno a favore di progetti promossi dalle or-ganizzazioni della società civile

La Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile si propone di supportare i progetti delle organizza-zioni della società civile riguardanti questioni di interesse comune as-sociate agli obiettivi e alle priorità del Programma. Per i progetti èprevista l’opzione tra due forme: ‘eventi’ (conferenze, dibattiti, wor-kshop, ecc.) o ‘realizzazioni e produzioni’ (siti web, trasmissioni radio-televisive, pubblicazioni, studi, ecc.).

Chi può partecipare

Il candidato e il/i partner possono essere:Organizzazioni della società civile - OSC.

Numero di partner

Un progetto deve coinvolgere le organizzazioni di almeno 2 paesi par-tecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea.

Sovvenzione

Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 10 000 EUR

Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 150 000 EUR

I candidati possono scegliere tra due sistemi di finanziamento: forfettario

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o basato sul bilancio.Nel caso di finanziamento basato sul bilancio, la quota massima di co-finanziamento da parte della Commissione Europea è: 70% dei costi am-missibili dell’azione interessata.

Sede delle attività

Le attività possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi delProgramma.

Durata del progetto

Durata massima del progetto: 18 mesi.

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Tema

Ambiente Società

Titolo

RE-life - Decrescere e stili di vita, sostenibilità ambientale, partecipa-zione e convivialità... in Europa

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Cooperativa Sociale INSIEME (VI)

Partners

Associazione Adelante (Italia) Organizzazione Öko-Service GmbH (Austria) Zelena Akcija / Green Action (Croazia).

RE-life - Decrescere e stili di vita, RE-life - Decrescere e stili di vita, sostenibilità ambientale, sostenibilità ambientale,

partecipazione e convivialità... in Europapartecipazione e convivialità... in Europa

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Descrizione del Progetto

Il progetto ‘Decrescere e stili divita, sostenibilità ambientale, par-tecipazione e convivialità… in Eu-ropa’ rappresenta il primo progettodella Cooperativa Sociale Insieme(www.insiemesociale.it) a livelloeuropeo nel campo della parteci-pazione attiva dei cittadini. Lacooperativa, dalla sua creazionenel 1979, ha sempre lavorato suquestioni ambientali, da un lato, esu questioni sociali (inserimento allavoro di persone in difficoltà),dall’altro lato, al fine di promuo-vere nuovi stili di vita, la sosteni-bilità ambientale e lapartecipazione attiva dei cittadini.La cooperativa ritiene che la citta-dinanza europea attiva possa con-durre ad una migliore integrazioneeuropea. Le nuove sfide della so-cietà al giorno d’oggi in Europamettono in evidenza in modo par-ticolare la necessità di sviluppare

azioni innovative per colmare ildivario tra le istituzioni dell’UE edi cittadini, al fine di promuoverel’Europa quale opportunità per mi-gliorare la convivenza tra i popolied evitare il rischio di considerarlaun semplice meccanismo tecnicoche si occupa di economia e rego-lamentazione del mercato.Pertanto, la Cooperativa con-ferma, anche attraverso l’attua-zione di questo progetto, il suoimpegno e le sue azioni future, nelcampo della cittadinanza attiva,con un focus particolare sui temi egli argomenti che rappresentano ilcore business della Cooperativa,ovvero le politiche ambientali esociali. Nell’ambito di questo progetto, In-sieme si è concentrata sulla pro-mozione - con un approcciobottom-up, attraverso i cittadini -di nuovi stili di vita che dedichinoattenzione all’ambiente, segnata-mente al riutilizzo e al riciclaggio

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dei rifiuti.Il coordinamento dell’intero pro-getto è stato seguito dalla Coopera-tiva Sociale Insieme in strettacollaborazione con tutti i partner,ciascuno dei quali ha organizzatodei workshop a livello locale, rivoltiprincipalmente ai rappresentantidelle organizzazioni della societàcivile e ai cittadini, con particolareattenzione al coinvolgimento deigiovani.Tra gennaio e febbraio del 2009 aZagabria si è tenuto il seminario‘Concetto di riutilizzo nella vitaquotidiana’ - ‘Rifiuti e società’,strutturato in due diversi eventi chehanno analizzato i problemi legatialla sostenibilità dello sfruttamentodelle risorse naturali.Nell’aprile del 2009 si è svolto a Vi-cenza un ulteriore evento, organiz-zato dalla cooperativa socialeInsieme. Progettato come un wor-kshop di due giorni finanziatodall’UE, ‘Re@life Sfilatona Disco-

Dance’ è stata specificamente orien-tata alla promozione della rilevanzasociale e dell’impatto di uno stile divita sobrio e di una crescita sosteni-bile. L’idea di un workshop di modaè stata adottata per favorire la par-tecipazione diretta di un numero re-lativamente elevato di cittadini.Il workshop si è avvalso della col-laborazione del SERT, Servizio diTossicodipendenza, ULSS 6, Vi-cenza. La prima giornata del labo-ratorio si è aperta con un breveseminario sul significato sociale eambientale delle alternative e sustili di vita più sobri che facilitino lacoesione, la solidarietà e lo svilupposostenibile. Il seminario ha rappre-sentato un’occasione importanteper riflettere e discutere con i parte-cipanti all’evento l’impatto ambien-tale e sociale delle contemporaneeabitudini - comprese quelle relativea questioni ordinarie come vestiti eaccessori.Un altro workshop si è svolto a

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Cartigliano (VI) nel maggio del2009. L’associazione ‘GiovaniForme’ e la cooperativa sociale‘Adelante’, in collaborazione conil comune di Cartigliano e nume-rose associazioni della città, hannoorganizzato un seminario incen-trato sui nuovi stili di vita, la valo-rizzazione del rapportointerpersonale e il rispetto del-l’ambiente. L’evento ha avutoluogo il 9 maggio, Giornata del-l’Europa. I laboratori pratici sonostati effettuati al fine di dare ai cit-tadini la possibilità di sperimen-tare azioni concrete in grado dimodificare la loro vita quotidiana.Il workshop di Graz (Austria) si èsvolto nell’aprile del 2009. Perraggiungere il maggior numeropossibile di persone Öko-ServiceGmbH ha cooperato con altre or-ganizzazioni come la Comunità diGraz, la locale Scuola di Graz, leorganizzazioni di sensibilizza-zione dei consumatori e con gli

agricoltori regionali. I giovani e leloro famiglie sono stati gli agentimoltiplicatori. Il laboratorio èstato organizzato come una granderete in cui diversi gruppi hanno la-vorato su diversi temi.Infine, il 26 giugno 2009 i quattropartner RE-Life si sono riuniti perl’ultima volta a Vicenza, per: con-dividere le esperienze individualie collettive; discutere le strategiee le opportunità su come incorpo-rare la sostenibilità nella vita quo-tidiana dei cittadini europei;diffondere presso il pubblico gliobiettivi del Programma ‘Europaper i cittadini’ e illustrare il ruolodella cittadinanza attiva quale stru-mento fondamentale di sensibiliz-zazione ambientale; promuoverelo sviluppo sostenibileInfine, durante la sessione di valu-tazione, sono emersi i seguentipunti di forza del progetto: il coin-volgimento diretto dei cittadini; ilpartenariato transnazionale; la sua

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‘capacità di moltiplicazione’; lapromozione dei valori europei;l’approccio innovativo e la strut-tura, basata su eventi locali chepromuovono la partecipazione at-tiva delle varie parti interessate nelrispetto delle peculiarità di ogniterritorio.I principali elementi che hannocontribuito alla positiva attuazionedel progetto, e che lo rendono re-plicabile in altri contesti, sono laprospettiva bottom-up, con un im-patto diretto sulla vita quotidianadei cittadini e, pertanto, in gradodi destare un elevato interessenelle varie comunità coinvolte;inoltre ha assunto una particolarerilevanza l’approccio informaleche ha contraddistinto la discus-sione e il confronto sulle sceltequotidiane.

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Tema

Inclusione socialeSviluppo sostenibile

Titolo

INTEL - Innovative and New Tools for Enhancing LifeINTEL - Nuovi strumenti innovativi per migliorare la vita

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Cooperativa Sociale INSIEME (VI)

Partners

Cooperativa sociale Adelante (Italia) Associazione Aria Nuova Bassano del Grappa (Italia)PRIMSS (Slovenia)Vzw De Vlaspit (Belgio)Fundatia Terra Mileniul III (Romania)

INTEL - Nuovi strumenti innovativi INTEL - Nuovi strumenti innovativi per migliorare la vitaper migliorare la vita

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Descrizione del Progetto

L’iniziativa nasce come naturaleevoluzione del progetto Re-Life,finanziato dal Programma ‘Europaper i cittadini’ nel 2008 e premiatocon il Golden Stars Awards nel2009. In fase di valutazione e difollow-up di Re-Life, alcuni temiin particolare sono stati sollevati esono stati individuati alcuni ‘stru-menti’ che producono vantaggi in-dividuali e collettivi. Questi temisono alla base del nuovo progettoINTEL, che si è proposto di offrireun’opportunità di scambio, rifles-sione, dibattito e azione in materiadi pratiche volte a promuoverel’inclusione sociale, lo svilupposostenibile e nuovi stili di vita. Laproposta si articola in 3 fasi: wor-kshop locali sui temi specifici, se-minari internazionali e diffusionedei risultati mediante pubblica-zioni e DVD.Riguardo ai seminari di approfon-

dimento su temi specifici, ognipartner è responsabile di un labo-ratorio su argomenti quali: gruppidi acquisto solidale, comunitàagricole, car-sharing e car poolingper favorire il traffico sostenibile,bio-edilizia, microcredito, ecc. Ul-teriori temi rilevanti possono es-sere proposti dai partner.Un seminario finale internazio-nale, con la partecipazione di tuttii partner, si tiene al termine delprogetto, al fine di condividerne iprincipali risultati e produrre unaserie di raccomandazioni indiriz-zate ai policy makers, nonchè dipromuovere azioni concrete versoil riconoscimento e il sostegno dicomportamento che possano age-volare l’inclusione sociale.

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Tema

AmbienteOccupazione giovanile

Titolo

YPRAE - Young people and rural areas in Europe: common problemsand self-employment opportunitiesYPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: problemi comuni e opportu-nità di lavoro autonomo

Azione

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

FDP ‘Fattoria pugliese diffusa’ associazione culturale (LE)

Partners

AFRICAMOR - Associação Multicultural, Recreativa e de Apoio Social(Portogallo)FERSO - Foundation for Education and Development of Civil Society(Polonia)

YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: problemi comuni e opportunità di lavoro autonomoproblemi comuni e opportunità di lavoro autonomo

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AEP - Association European Proj-ects (Bulgaria)DML - Deutsch MarokkanischeLiga (Germania)ARTILT - D (Lettonia)KIKE - Kistarcsa Cultural Asso-ciation (Ungheria)AMC - Aventura Marão Clube(Portogallo)SIC - Salento in Campo - Associa-zione di Promozione socio-cultu-rale (Italia)Palombar (Portogallo)

Descrizione del Progetto

Il progetto YPRAE - Giovani earee rurali in Europa: problemi co-muni e opportunità di lavoro auto-nomo è nato da un’idea condivisada dieci organizzazioni originariedi sette paesi europei, impegnate acontatto con i giovani. Sono statirealizzati due incontri: nell’ottobredel 2010 in Italia, con cinquantapartecipanti internazionali, e a di-cembre 2010 in Portogallo condue partecipanti per ciascuno statopartecipante. Nel contesto del-l’Anno Europeo della lotta alla po-vertà e all’esclusione sociale edell’Anno Internazionale dellaBiodiversità, l’idea del progettoconsiste nel fornire ai giovani eu-ropei disoccupati (provenienti daaree rurali e aree urbane disagiate)l’opportunità di valutare il proprioingresso da protagonisti nel mer-cato del lavoro, tramite il lavoroautonomo.

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Il progetto YPRAE nasce conl’obiettivo di dare un grosso con-tributo contemporaneamente sianel campo della lotta alla povertàche in quello della difesa delle bio-diversità locali. Infatti, partendodall’analisi della condizione di di-soccupazione che molti giovanieuropei oggi soffrono, vuole for-nire loro varie opportunità di au-toimpiego nel mondo rurale,attraverso la realizzazione di atti-vità che siano ecocompatibili, ri-spettose dell’ambiente e degliecosistemi naturali, rispettose delletradizioni ma con lo sguardo ri-volto all’innovazione ed alla ri-cerca. Questi giovani cittadinieuropei, provenienti da aree ruralidisagiate ma anche da aree urbanedegradate, potranno, in questomodo, sviluppare maggiormente ilsenso di appartenenza all’Unioneeuropea, attraverso la realizza-zione di attività che rientrano in unprogetto più ampio di difesa della

natura, di conservazione delle spe-cie a rischio di estinzione e di svi-luppo di servizi alternativi in areedepresse. Mediante il coinvolgi-mento di diversi tipi di organizza-zioni che operano con i giovani siaa livello locale che in ambito na-zionale o internazionale, si vuoleconsentire quella fertilizzazioneincrociata che consentirà un’ana-lisi del problema della disoccupa-zione giovanile sotto i più diversipunti di vista e favorirà la nascitadi proposte potenzialmente risolu-tive, sviluppate in sinergia e con ilsupporto scientifico di tecniciesperti. Durante le attività sarannoadoperati metodi di apprendimentoinformale e non formale e questoconsentirà ai giovani partecipanti,ed anche a coloro che pur non po-tendo prender parte alle attività sa-ranno indirettamente interessati ecoinvolti dal progetto attraversoopportune azioni locali (ad effettomoltiplicatore) delle organizza-

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zioni partner, di comprendere cheessere cittadini europei significaanche contribuire alla crescitadella propria comunità in manieraresponsabile, rispettandone i va-lori ed i principi fondanti.I partner di YPREA hanno avutol’opportunità di scambiarsi buonepratiche, idee, studi per progetti diintervento sul loro territorio e percoinvolgere i giovani con diffi-coltà di collocamento nel mondodel lavoro. Nel corso degli eventiè emerso un elevato numero di ini-ziative possibili nel settore agri-colo: alcune tipiche, qualicoltivazione di prodotti tradizio-nali e allevamento di specie ani-mali a rischio di estinzione, altremaggiormente innovative, adesempio la produzione di energierinnovabili, di alimenti biologici,l’attività di guida nei parchi natu-rali e nelle aree protette, ecc. Sonoinoltre intervenuti esperti di poli-tiche agricole dell’Unione euro-

pea, permettendo alle associazionipartner di venire a conoscenzadelle opportunità di finanziamentoofferte dalla UE a sostegno di que-sto tipo di iniziative a vantaggiodei giovani. Inoltre, sono state pro-dotte delle brochures ed è statacreata una piattaforma web che hacontribuito a diffondere le inizia-tive realizzate nell’ambito del pro-getto e quelle già in essere,condotte da giovani e organizza-zioni della società civile europeain ambito agricolo, con il finanzia-mento dell’Unione europea.Il progetto YPRAE si è svolto inquattro fasi. Durante la prima faseè stata effettuata la preparazionedei partner e delle delegazioni par-tecipanti agli eventi. La fase pre-paratoria è durata circa un mese eha previsto per ogni organizza-zione attività quali: il reclutamentodei partecipanti, la preparazionedegli stessi, l’elaborazione di unapresentazione sulla situazione

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della disoccupazione giovanile sulproprio territorio e una descrizionedelle buone pratiche attuate a li-vello locale, da scambiare durantegli eventi. In seguito, si è svolto ilprimo evento in Italia. Tutte le or-ganizzazioni partner hanno parte-cipato con delegazioni composteda giovani e da esperti sulle tema-tiche in programma; Fattoria Pu-gliese Diffusa ha coinvolto espertiuniversitari, biologi, veterinari,esponenti di organizzazioni localiancora da definire che si occupanodi turismo rurale, energie rinnova-bili, agri-nido, prodotti biologici,allevamenti di razze autoctone,ecc. Il secondo evento ha avutoluogo in Portogallo, con il fonda-mentale supporto di tecnici edesperti in materia di politiche eu-ropee e di fondi comunitari (ESF,ERF, CIP, ERDF, ecc.); moltedelle organizzazioni del partena-riato hanno al loro interno perso-nale qualificato per introdurre

questi argomenti e consentire unavalutazione delle possibilità di uti-lizzazione dei fondi per l’autoim-piego dei giovani nelle aree rurali.Tra queste annoveriamo principal-mente FERSO, che essendo ancheun centro Eurodesk, ha le compe-tenze necessarie per supportarequesto tipo di azioni. Tale evento,di taglio prettamente formativo, èstato diretto principalmente ai re-sponsabili delle organizzazionipartner, con lo scopo di prepararliad affiancare i giovani disoccupatinel difficile processo di fund rai-sing per l’avvio delle loro attivitàin ambito rurale.Infine, sono stati effettuati la valu-tazione, il follow-up e diffusionedei risultati. L’ultima fase del pro-getto è stata dedicata alla valuta-zione delle attività, allo studio dipossibili nuove azioni da attuarecongiuntamente in futuro magaricoinvolgendo anche altre organiz-zazioni, ed alla diffusione dei ri-

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sultati di progetto in modo da dareil maggior risalto possibile alle at-tività realizzate con il finanzia-mento della Commissione europeae magari consentire lo sfrutta-mento degli stessi risultati da partedi altre organizzazioni interessate.La metodologia applicata in tuttele fasi del progetto è stata incen-trata sull’apprendimento infor-male, mediante seminari,conferenze, workshop, tavole ro-tonde, dibattiti, scambio di buonepratiche. Tutti i partner sono stati coinvoltinella fase di preparazione e hannoavuto un ruolo attivo sia nella rea-lizzazione degli eventi che nell’ul-tima fase della valutazione finalee diffusione dei risultati.È stato realizzato un opuscolo in-formativo pieghevole di 6 paginepubblicato e distribuito in 3500copie (500 per ciascuna nazionedel Network). Qui vi trovano spa-zio adeguato: la descrizione di cia-

scuna organizzazione coinvolta; ladescrizione delle fasi della nascitadel Network nel Programma ‘Eu-ropa per i cittadini’ 2007-2013,Misura 2.3; l’ammontare dei con-tributi erogati dalla Commissioneeuropea, fondamentali per la rea-lizzazione del Progetto YPRAE;una sezione con l’indicazionedelle attività svolte (seminari, con-vegni, workshop, dibattiti, valuta-zioni) ed i risultati raggiunti. Il portale web del progetto èwww.myself-employment.eu, unagrande piattaforma che funge dacontenitore di tutte quelle inizia-tive intraprese da giovani e da as-sociazioni nel settore agricolo inattività che siano rispettose del-l’ambiente e delle sue risorse. Tra-mite social network, il progetto hainvitato tutte le organizzazioni chelavorano con i giovani e che hannorealizzato, con l’aiuto di Fondi Eu-ropei, progetti di questo tipo ad in-serire su questo portale le schede

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descrittive degli stessi e dei risul-tati ottenuti. Così facendo, chiun-que fosse alla ricerca di ideenuove ed effettivamente realizza-bili ai fini dell’autoimpiego inagricoltura, potrà prendernespunto, visionando una moltepli-cità di valide buone pratiche. At-traverso il forum del sito, gliorganizzatori di YPRAE sono a di-sposizione per fornire informa-zioni sul progetto stesso, sui bandieuropei aperti e su eventuali futureiniziative in progettazione. Un ser-vizio di newsletter tiene gli iscritticostantemente aggiornati sulle po-litiche europee in materia di gio-vani, occupazione ed agricoltura.

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Tema

Criminalità organizzataLegalitàCittadinanza europea attiva

Titolo

Waves of Legality Waves of Citizenship

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Fondazione Giovanni e Francesca Falcone (PA)

Partners

Foundation Centre for European Initiatives (Bulgaria)Lex Concordia MTU (Estonia)Servei Civil Internacional De Catalunya (Spagna)Urban Safety European Forum (Francia)

Waves of Legality Waves of CitizenshipWaves of Legality Waves of Citizenship

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Descrizione del Progetto

Il progetto è stato promosso dallaFondazione Giovanni e FrancescaFalcone, fondata a Palermo nelmese di dicembre del 1992. Inbase al proprio statuto, lo scopoprincipale della Fondazione èquello di organizzare attività dialto interesse sociale, come la pro-mozione di studi e ricerche sul fe-nomeno mafioso e per favorire losviluppo della cultura antimafianella società, in particolare fra igiovani. Ogni anno, in occasionedel 23 maggio, anniversario dellamorte del giudice Giovanni Fal-cone, della moglie Francesca e ditre agenti delle loro scorte, la Fon-dazione cura la realizzazione dimomenti di studio e confronto fraesperti italiani ed internazionali e,soprattutto, organizzando attivitàcon i docenti e allievi delle scuolesiciliane e italiane. Il progetto mira a corroborare il

ruolo delle organizzazioni dellasocietà civile nella prevenzione elotta alla criminalità organizzata,allo scopo di rafforzare la coope-razione tra il sistema legislativovigente e la società civile stessa.Coinvolgendo partecipanti prove-nienti da 5 differenti Stati membridell’Unione europea, il progettoha promosso la cultura della lega-lità fra cittadini europei, fortifi-cando il loro senso civico, nellaconsapevolezza che ogni cittadinoè tenuto ad agire per la preven-zione del crimine. Il progetto, della durata comples-siva di 11 mesi (da ottobre 2010 adagosto 2011), ha previsto due im-portanti eventi.Il primo è stato un seminario inter-nazionale sul ruolo della societàcivile nella lotta e prevenzionedella criminalità e sulle possibilicooperazioni con le istituzioni in-caricate di tutelare la legge. Du-rante il seminario, i partecipanti

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hanno condiviso le loro cono-scenze in materia di criminalità or-ganizzata. Al seminario hannopreso esperto alcuni dei più rile-vanti esperti nella materia, appar-tenenti sia al mondo istituzionale(rappresentanti di EuroJust, FBI,Antimafia prosecution Offices) siaal mondo della società civile (as-sociazioni riguardanti la lotta alcrimine, al traffico illecito, scuole,ecc.). Parimenti, il seminario, havisto la partecipazione anche dimagistrati, di insegnanti e dialunni di scuole, di studenti uni-versitari, di associazioni di volon-tariato, del Centro di GiustiziaMinorile, nonché di persone conesperienze criminali che stanno at-traversando un percorso di riabili-tazione sociale.Il secondo evento ha coinvolto ledelegazioni straniere appartenentiai partner del progetto nella cele-brazione del diciannovesimo anni-versario dalla morte di Giovanni

Falcone, ucciso dalla mafia. Le at-tività svolte hanno previsto scambie dibattiti fra i partecipanti locali(circa 10.000 cittadini italianiprendono parte alla celebrazione,di cui 2.000 studenti) e invitati daipaesi partner, i quali hanno parte-cipato alla ‘Nave della Legalità’,evento che si tiene a Palermo dal2006 ogni anno. La celebrazioneha inoltre goduto, come ogni anno,di una forte risonanza mediatica,che ha consentito di dare visibilitàanche al Programma ‘Europa per icittadini’ stesso, che sovvenzio-nava il progetto.I due eventi sono stati preceduti eseguiti da incontri di organizza-zione e di valutazione dei riultaticonseguiti.l progetto mira a dare l’opportu-nità a cittadini europei di intera-gire e partecipare alla creazione diun Europa più vicina e più omoge-nea, fare incontrare giovani eadulti di culture diverse attorno ad

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una tematica di forte interesse perla società civile europea. Il tema della legalità è un tematransfrontaliero come transfronta-liera è la criminalità organizzata.Il progetto mette a confronto per-sone provenienti da diversi paesi,quindi con differenti backgroundculturali, linguistici ed anche condiverse provenienze sociali: talediversità, poste accanto l’una al-l’altra, sono state evidenziate, fa-cendo accrescere il rispetto di talidifferenze, e diventando uno stru-mento per contrastare la discrimi-nazione e l’esclusione sociale. Il confronto e lo scambio intercul-turale ha favorito la visione di unaprospettiva più ampia, in cui la co-struzione di una reale convivenzademocratica e consapevole cittadi-nanza attiva è possibile solo rico-noscendo le esigenze e lepotenzialità degli altri, valoriz-zando e armonizzando le diffe-renze dei contesti geografici,

linguistici, sociali e culturali. La peculiarità e l’importanza a li-vello Europeo del tema propostofacilita le percezione dei legamiche uniscono i cittadini europei e,al contempo, la complessità dellasituazione attuale stimola la crea-zione di un orizzonte comune diregole e responsabilità. Le cinque organizzazioni, di paesidiversi, hanno lavorato insieme alfine di stimolare il dibattito e la ri-flessione sull’importanza ed il ruolofondamentale che rivestono sia leistituzioni che la società civile nellalotta al crimine. Uno dei temi centrali della società ci-vile organizzata contro il crimine èsempre stato quello del ruolo chepossono svolgere le istituzioni inter-nazionali. L’Unione europea con di-versi Programmi e provvedimenti(tra cui il Programma Falcone) ha di-mostrato di aver percepito l’impor-tanza di un’azione in materia diprevenzione del crimine. Il progetto

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si inserisce quindi in questo filone,provando ad ampliare il raggiod’azione da quello della coopera-zione fra istituzioni giudiziarie ed in-vestigative, a quello dell’educazionealla legalità e al coinvolgimento di-retto della società civile. Il processo di educazione non for-male, basato sul metodo partecipa-tivo, ha attraversato trasversalmenteogni fase del progetto. Per quanto concerne l’impatto delprogetto sui partecipanti, al ter-mine dell’esperienza essi hannoconsolidato la consapevolezza dialcuni processi e del proprio ruoloche hanno come cittadini attivicontro il crimine; hanno condivisovalori comuni e cominciato un per-corso di crescita personale e di ri-flessione sugli argomenti trattatidurante le attività. Il progetto ha previsto il coinvol-gimento non solo dei partecipantidiretti ma anche quello dei territorilocali in cui i partner operano. La

promozione della ‘Nave della le-galità’ come iniziativa internazio-nale e non più soltanto nazionaleha dato una grande visibilità alprogetto, aumentandone l’impattosulle realtà locali interessate. Ognipartner ha infatti organizzato nelproprio territorio diverse attività diinformazione e sensibilizzazione,che servono anche a favorire unapiù diffusa consapevolezza del-l’importanza della partecipazioneattiva dei cittadini. In merito al follow-up del pro-getto, i soggetti promotori hannopromosso un’attività che ha con-sentito ai partecipanti, una voltatornati nei paesi di provenienza, diproseguire il percorso di educa-zione non formale intrapreso du-rante il progetto. Questo progetto è visto come l’ini-zio di una collaborazione a lungotermine, della creazione di un net-work che lavori sulla tematica co-mune, condividendo metodologie,

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risorse umane e documentazione. Inoltre, l’iniziativa del 23 maggiosarà ripetuta ogni anno e si pre-vede il coinvolgimento degli stessipartner ampliando la rete e le atti-vità nel corso degli anni.

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Tema

Lavoro Crisi economica Inclusione socialeDialogo interculturale

Titolo

L.U.T.T.E.S. - Liens Utiles à Terminer Toute forme de Exclusion So-cialeL.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma di esclusione sociale

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

CGIL Lombardia

Partners

CITUB - Confederation of Independent Trade Unions in Bulgaria (Bul-garia)

L.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma L.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma di esclusione socialedi esclusione sociale

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CGT - Confédération générale dutravail del Rhône-Alpes (Francia)FRATIA - Confederaţia Naţionalăa Sindicatelor Libere din România(Romania)UGT - Unión General de Trabaja-dores della Catalogna (Spagna)ACLI- Associazioni cristiane la-voratori italiani (Italia)ARCI - Associazione Ricreativa eCulturale Italiana (Italia)CISL - Confederazione ItalianaSindacati dei Lavoratori (Italia)UIL - Unione Italiana del LavoroLombardia (Italia)APICE - Associazione per l’incon-tro delle culture in Europa (Italia)

Descrizione del Progetto

Il progetto mira a diffondere la co-noscenza delle pratiche di dialogointerculturale e a esaminare le at-tività condotte in diversi paesi eu-ropei per rafforzare la coesionesociale nelle zone maggiormentecolpite da crisi economica; si sof-ferma in particolare sulle caratte-ristiche della crisi economica neidiversi paesi coinvolti e le politi-che promosse dalle organizzazionidei lavoratori al fine di organiz-zare una lotta efficace control’esclusione sociale.Alla base del progetto, particolar-mente focalizzato su lavoratori,giovani e donne, vi è la volontà direalizzare attività che producanoun reale incremento della coesionesociale e che sostengano lo svi-luppo di una cittadinanza europeaattiva e partecipativa, coltivandogli anticorpi al razzismo e alla xe-nofobia, anche in condizioni criti-

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che, quali la presente crisi econo-mica.La partecipazione attiva dei citta-dini è sollecitata in particolare conriferimento ai paesi entrati nell’UEil 1° gennaio 2007, contribuendoalla diffusione di una cultura didialogo e conoscenza reciprocadella storia e della tradizione deidifferenti popoli europei.Il progetto L.U.T.T.E.S. riunisceindividui provenienti da differenticulture europee. Lo scambio e ladiffusione di esperienze, opinioni,valori formano la conoscenza e icontenuti necessari per effettuarele pubblicazioni periodiche che ac-compagnano il progetto.L’aspetto transnazionale del pro-getto si esplica nella partecipa-zione, in qualità di partner, di noveorganizzazioni di cinque paesi eu-ropei; inoltre, L.U.T.T.E.S. mira afavorire la cooperazione europeacome una metodologia di lavoroquotidiano per le organizzazioni

partecipanti. Gli strumenti di infor-mazione sono utilizzati per rag-giungere il pubblico in diversipaesi e facilitare lo scambio di ideeed esperienze attraverso le fron-tiere.Mediante una conferenza transna-zionale, viene messo a punto unmodello di confronto e discussioneche intende promuovere e facili-tare l’interazione tra cittadini edelle organizzazioni della societàcivile, con specifica attenzione ainuovi paesi membri.Il progetto costituisce un itinerariodi produzione dei valori europei:attraverso la periodica redazione diarticoli e la preparazione della vi-deoinchiesta finale, vengono rac-colte testimonianze su differentiargomenti, in funzione del raffor-zamento di valori europei quali larappresentanza, la solidarietà, il ri-spetto, l’identità europea.Le pubblicazioni realizzate nel-l’ambito di L.U.T.T.E.S. vertono su

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questioni legate alla situazione so-ciale ed economica in diverse im-prese europee, raggiungendo lavita quotidiana dei cittadini e lecondizioni dei lavoratori. Il pro-getto, infatti, attraverso gli stru-menti (video, pubblicazioni sutemi specifici, una newsletter pe-riodica, una conferenza transnazio-nale), si propone di sensibilizzarel’opinione pubblica europea sullepolitiche implementate e i risultaticonseguiti in diversi ambiti socialied economici.Attraverso gli strumenti realizzati(incontri, siti web delle organizza-zioni coinvolte, mailing list e intra-net, stampa locale, pubblicazionidei soci, casi monotematici), il pro-getto raggiunge, direttamente o in-direttamente, circa 7.350.000milioni di cittadini in tutti i paesicoinvolti, di cui circa 16.000 sonocoinvolti in attività realizzate dalprogetto o nell’uso attivo delle in-formazioni prodotte. La cifra è

stata determinata da criteri ogget-tivi e verificabili quali: i contattimedi annui sui siti web delle orga-nizzazioni promotrici; le rubrichedi organizzazioni sponsor e partnerutilizzate per l’invio di documentie pubblicazioni (per posta); rubri-che di organizzazioni sponsor epartner utilizzati per inviare pub-blicazioni elettroniche; le organiz-zazioni e associazioni coinvolte nelprogetto; i destinatari della vide-oinchiesta; mailing list e gli utentidella intranet appartenenti ad orga-nizzazioni coinvolte nel progetto.La diffusione dei risultati del pro-getto è raggiunta attraverso la rea-lizzazione della videoinchiesta, lapubblicazione di pagine web suisiti degli sponsor e dei partnernelle loro rispettive lingue, l’uti-lizzo di intranet di sponsor e par-tner.L’attuazione del progetto ricevecopertura mediatica attraverso:l’aggiornamento delle informa-

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zioni sull’andamento del progettocontenute nel sito web delle orga-nizzazioni partecipanti; la pubbli-cazione di sei edizioni di‘Euronote’; l’organizzazione diuna conferenza stampa in conco-mitanza con la Conferenza / Wor-kshop finale del progetto.Le questioni chiave discusse nelcorso del progetto sono state: iltrattato di Lisbona, con un’analisiapprofondita delle innovazioni in-trodotte con l’adozione del trattato,le implicazioni e le opportunità peri cittadini, gli elementi di progressoverso una maggiore coesionedell’Unione europea; il futurodell’Unione europea: l’opinionepubblica sui valori fondamentalicome i diritti umani, la tolleranza,la solidarietà e la lotta contro il raz-zismo e la xenofobia; il dialogo in-terculturale; il 2010: Anno Europeodella lotta alla povertà e all’esclu-sione sociale: la promozione delladiversità culturale e del dialogo in-

terculturale come risposta efficacealle difficoltà imposte dalla crisiper promuovere la lotta contro lapovertà e l’esclusione sociale; cit-tadinanza europea attiva.L’inchiesta video realizzata ha lafunzione di strumento di forma-zione a disposizione di organizza-zioni partner come base per lacomprensione di questioni sociali.L’inchiesta documenta la crisi eco-nomica e sociale negli Stati mem-bri attraverso interviste e lapresentazione di luoghi simbolicidi ciascun paese coinvolto, pro-pone una riflessione critica sullecondizioni sociali ed economichedei cittadini europei, contribuisce arafforzare la percezione dell’im-portanza dei valori alla base del-l’Unione europea, come la libertà,la democrazia, il rispetto dei dirittiumani, la diversità culturale, la tol-leranza e solidarietà.

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Tema

GiovaniInclusione socialeDialogo interculturale

Titolo

EU4ALL - Europe for all: building up an inclusive European citizenshipEU4ALL - Europa per tutti: costruzione di una cittadinanza europea in-clusiva

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

GVC - Gruppo di Volontariato Civile ONLUS (BO)

Partners

COSPE - Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti ONLUS(Italia)A.R.T. Fusion (Romania)APEL (Romania)CIC Batá - Centro de iniciativas para la cooperación (Spagna)

EU4ALL - Europa per tutti: costruzione EU4ALL - Europa per tutti: costruzione di una cittadinanza europea inclusivadi una cittadinanza europea inclusiva

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Descrizione del Progetto

Il progetto promuove tolleranza,comprensione e dialogo intercultu-rale tra i cittadini europei, soprat-tutto giovani italiani e rumeni. Gli eventi componenti il progetto,connessi all’Anno Europeo per lalotta alla povertà e all’esclusionesociale, sono stati due: un wor-kshop pratico e partecipativo aGiurgiu (Romania) con 30 persone,finalizzato alla realizzazione di undocumentario, e il Terra di TuttiFilm Festival, un festival di docu-mentari sociali che si svolge ognianno a Bologna dal 2007.Le due attività sono accomunate dauna medesima concezione, che ipartner portano avanti in manieracongiunta e che offre uno spazio eun’opportunità ai cittadini europeiper collaborare direttamente allacostruzione di un’Europa più vi-cina a loro e aperta al mondo, tol-lerante e aperta al dialogo

interculturale. I due eventi contem-plano momenti di confronto tra ipartecipanti per la costruzione diun’Europa più solidale e unita nelladiversità culturale; offrono inoltreun contributo concreto al dialogointerculturale prendendo le mosseda due realtà europee della nuovaEuropa allargata (Italia e Romania),confrontandosi su temi di interessecomune e dialogando con cittadinistranieri e migranti. Beneficiari di-retti del progetto sono trenta citta-dini italiani e rumeni di etàcompresa tra i 17 e i 24 anni, attiviin entrambi gli eventi. La portatadell’impatto è tuttavia aumentatagrazie alla partecipazione di circa3.000 persone al Terra di Tutti FilmFestival e della popolazione diGiurgiu, coinvolta durante il wor-kshop e le riprese del documenta-rio.Il workshop ha avuto lo scopo dipromuovere una prospettiva con-giunta sull’Europa e sulle questioni

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sociali basate sulla realtà locale diGiurgiu, una cittadina al confinecon tra Romania e Bulgaria, dove ilGVC è impegnato dal 2002 in pro-getti di lotta all’esclusione sociale,soprattutto per bambini e giovanisenza tutela genitoriale, nella omo-nima Contea in collaborazione conla Direzione Generale per l’Assi-stenza Sociale e la Protezione deiBambini e altri attori sociali. Il workshop prevedeva una primaparte teorica, poi una sessione pra-tica per le riprese e infine la fase dimontaggio delle immagini regi-strate. Durante la parte teorica delworkshop, un’équipe di registi ita-liani professionisti ha introdotto lamacchina da presa e ha trasmessoai ragazzi nozioni tecniche e prati-che sulle modalità con cui realiz-zare un documentario.Successivamente, i ragazzi si sonoaccordati sul tema e sullo scopo deldocumentario, utilizzando comepunto di partenza e riferimento la

promozione di una visione con-giunta dell’Europa dei giovani, nelcontesto sociale di Giurgiu. I ra-gazzi di Giurgiu hanno illustrato aquelli italiani la loro città e hannoutilizzato la telecamera per ripren-dere le caratteristiche e la vita quo-tidiana degli abitanti di Giurgiu. I ragazzi che hanno partecipato allaformazione sono entrati in unapiena dimensione europea, impa-rando il significato di essere citta-dini europei attivi, rilevandodifferenze culturali, ma anche le si-militudini che li accomunano.Anche l’aspetto multilinguistico hasicuramente valorizzato e arricchitolo scambio e le relazioni tra i ra-gazzi, promuovendo la diversitàlinguistica e contribuendo al dia-logo interculturale. Questa metodo-logia ha dato la possibilità direalizzare un percorso di socializ-zazione e lavoro di gruppo, permet-tendo di raccontare una particolarerealtà europea, quella di Giurgiu,

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con le sue attrattive, le sue caratte-ristiche e problematiche.Il risultato pratico del lavoro è statala produzione di un cortometrag-gio, in cui le scene e le musichesono state scelte dai ragazzi, sottosupervisione dei registi. Il documentario sottotitolato è statopresentato durante un seminario discambio culturale, che ha costituitoil secondo evento chiave del pro-getto, nell’ambito del Terra di TuttiFilm Festival (TTFF). Il Festival è una rassegna di cinemasociale che offre visibilità, attra-verso documentari inediti, a gio-vani registi indipendenti chetrattano temi attuali sul Sud delmondo. Il Festival nasce dall’esi-genza di comunicazione e con-fronto tra la nostra cultura e quelladi paesi di cui normalmente i mezzidi informazione di massa non si oc-cupano, su temi come: sviluppo so-stenibile, sovranità alimentare,valorizzazione e preservazione

delle risorse naturali, lotta alla po-vertà, migrazioni e sviluppo, dirittidell’infanzia e tanti altri temi an-cora. Oltre alla proiezione deivideo, il festival è arricchito da in-contri con gli autori, concerti efeste, fino alla serata finale. All’interno di questi spazi è statopresentato il video girato a Giurgiu,alla presenza non soltanto dei ra-gazzi italiani che hanno partecipatoal workshop di Giurgiu, ma anchedi alcuni giovani rumeni per darecontinuità all’esperienza vissuta.Durante il seminario i ragazzihanno presentato il proprio lavoro,le proprie impressioni sul corso esoprattutto sullo scambio intercul-turale. Il progetto ha infine previsto unpiano di comunicazione deglieventi organizzati e il coinvolgi-mento attivo delle autorità locali. Irisultati sono stati diffusi mediantei siti web delle organizzazioni par-tner del progetto.

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Tema

InformazionePartecipazioneDemocrazia

Titolo

CityLab - Quartiere con vista/Vu des Quartiers

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Associazione Ilaria Alpi (RN)

Partner

AgoraVox (Francia)

CityLab - Quartiere con vista/Vu des QuartiersCityLab - Quartiere con vista/Vu des Quartiers

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Descrizione del Progetto

Media, protagonismo e democrazia:queste le parole chiave utili a foto-grafare filosofia e obiettivi del pro-getto CityLab, che attraverso ilcoinvolgimento diretto dei cittadininella produzione delle informazionipunta a riportare al centro del di-scorso pubblico europeo interessi,necessità, criticità, bisogni dellepersone comuni.Si sono ridotte le occasioni reali didibattito ed informazione auto-noma. Il pubblico è trasformato inmassima parte in spettatore. Il con-fronto necessario alla ‘cristallizza-zione delle opinioni’ - e alla basedella formazione del comune sen-tire in una società coesa - vede sem-pre meno partecipazione dei direttiinteressati.Il rischio di questa deriva è l’ato-mizzazione, la sfiducia, il consoli-damento dell’idea che ci siano vociascoltare ed altre da ignorare, non

per la validità delle idee ma perl’identità di chi le esprime. Si insi-nua la convinzione che quel princi-pio di uguaglianza, che spinge adessere protagonisti del propriotempo, che ispira la casa comuneeuropea, non sia che un enunciato.Una tendenza già rivelata dai cre-scenti tassi di astensione elettoralea livello nazionale ed europeo,dall’apatia e dalla mancanza di par-tecipazione politico-sociale, oltreche dai bassi indici di adesione aipartiti.Riaprire spazi utili all’incontro e aldibattito a livello locale, collocan-dolo in un ambito europeo, è unpasso vitale per la crescita di unacittadinanza attiva.CityLab ha inteso far crescere ilprotagonismo dei cittadini nellasfera pubblica fornendo loro ilmezzo necessario per farsi ascoltaredalle istituzioni, a tutti i livelli: lo-cale, nazionale ed europeo. I gior-nalisti sono tornati al fianco delle

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persone comuni per raccogliere leloro istanze e trasformarle in ‘noti-zie’ fruibili anche dai media tradi-zionali.Il progetto ha scelto di operare pro-prio nelle zone dove la lontananzadelle istituzioni é più evidente: leperiferie. Talvolta questi quartierinon sono periferia in senso urbani-stico. Il caso italiano lo dimostra:anche nel cuore delle ricche città delnord (Bologna o Padova) cresconozone in cui il degrado e la segrega-zione costruiscono muro invalica-bile. Luoghi in cui cresce il conflittosociale, mentre all’apparente as-senza delle istituzioni si oppone lavoglia di ordine stabilità di coloroche vi abitano. Un corto circuito chefavorisce la crescita del conflitto so-ciale, il bisogno di essere ascoltati.Raccontare la vita quotidiana deiquartieri significa creare uno spaziodi confronto sui problemi comuni,fornire attraverso il ‘giornalismosociale’ una intermediazione utile a

raccontare le criticità esistenti inmodo condiviso e proporle all’at-tenzione della collettività. Accen-dere le telecamere per mostrare ilcontesto delle periferie e le relativenecessità significa fornire a tutti -istituzioni ed opinione pubblica -uno strumento in più per capire.Il fatto che CityLab sia coordinatoin Italia e Francia attraverso il la-voro dell’Associazione Ilaria Alpi edel partner AgoraVox crea un ap-proccio transnazionale. Attraversomodalità che tengono conto delladiversità linguistica e culturale deidue contesti, si è lavorato in paral-lelo per il perseguimento del co-mune scopo: favorire lapartecipazione dei cittadini allasfera pubblica, promuovere la con-sapevolezza di essere tutti parte diun’unica realtà storica, politica e so-ciale forte, l’Unione europea, chedifende valori chiave come la tolle-ranza, il dialogo, i diritti umani, lasolidarietà e la lotta contro ogni

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forma di razzismo e xenofobia.Sono questi infatti i valori che ispi-rano nelle diverse realtà l’azione delprogetto CityLab e che si ritrovanonella ‘carta editoriale’ del giornali-smo partecipativo in Europa elabo-rata dai due partner.Nelle periferie italiane e francesisono stati prodotti ventiquattrovideo (dodici in Italia e dodici Fran-cia) frutto del lavoro fianco a fiancotra cittadini e giornalisti coinvolti. Ireportages realizzati nelle periferiesono stati periodicamente pubblicatisul sito web franco-italianowww.citylab.tv. Sono stati inoltre organizzati speci-fici incontri pubblici tenuti nei luo-ghi oggetto di osservazione, inmodo da favorire il dialogo e il con-fronto tra cittadini, istituzioni, pro-tagonisti delle storieLa consulenza scientifica fornita dalcriminologo prof. Dario Melossi,ordinario dell’Università di Bolo-gna e studioso di temi quali multi-

culturalismo, conflitto culturale, so-ciologia dello spazio pubblico, hapermesso di individuare quattroaree di particolare interesse in cuiconcentrare l’azione: nell’Italia delnord la regione Veneto, nelcentro/nord la regione Emilia Ro-magna, al centro il Lazio, nel sud laregione Campania. Si tratta di areein cui si sono mossi in stretta colla-borazione con i cittadini quattrogiornalisti pronti a documentare larealtà proposta dagli abitanti.Al centro dei documentari tutti itemi prioritari nella vita quotidianadei cittadini. Alcuni esempi: glisfratti e le case popolari a Rimini, larealtà delle donne immigrate dal-l’est Europa a Padova, la camorra el’occupazione a Napoli. Al dialogo su internet si sono uniteoccasioni di dibattito live a livellolocale e nel mese di agosto 2010 lamessa in onda su Rai News 24 di al-cune delle inchieste realizzate.

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Tema

Criminalità organizzataGiornalismoCittadinanza europea attiva

Titolo

EST.Crime watch

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Associazione Ilaria Alpi (RN)

Partners

Crji - Romanian centre for investigative journalism (Romania) FLARE - Freedom Legality and Rights in Europe Network (Italia)

EST.Crime watchEST.Crime watch

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Descrizione del Progetto

Il progetto Est, promosso dall’Asso-ciazione Ilaria Alpi in collaborazionecon Crji - Romanian centre for inve-stigative journalism e FLARE Net-work, si propone di creare un nuovocanale di comunicazione tra Europaoccidentale e orientale passando daBruxelles. Un ponte tra realtà asso-ciative per accendere, grazie ai citta-dini, i riflettori dei media su un temaimportante - la criminalità organiz-zata transnazionale - e su due realtàeuropee molto diverse: l’Italia e laRomania.Due angoli d’Europa allo specchioche relativamente alle problemati-che sollevate interpellano diretta-mente le istituzioni europee. Duepaesi legati da forti interessi eco-nomici e commerciali che allotempo stesso si conoscono poco.L’opinione pubblica italiana suirumeni, ad esempio, è troppospesso influenzata da un linguag-

gio giornalistico che, enfatizzandocasi di cronaca specifici, tende aidentificare il ‘rumeno come de-linquente’. Ecco perché il progettoEst propone di ricominciare dallapartecipazione dei cittadini nel-l’uso dei media, dal giornalismopartecipativo, in cui il giornalistatorna ad essere al servizio dei cit-tadini per costruire insieme la no-tizia e seguire piste d’indagine. Le organizzazioni criminali in Ita-lia hanno avuto, nel corso deltempo, sviluppi di carattere inter-nazionale. Si tratta di un processoche ha seguito i flussi migratoridegli italiani all’estero. Così comeè accaduto in passato, quandol’emigrazione di molti sicilianiverso gli Stati Uniti ha favorito illoro inserimento nel mercato cri-minale americano, più recente-mente si è verificato un fenomenosimile nelle regioni centrali e set-tentrionali d’Italia e in tutta l’Eu-ropa comprese le zone orientali

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(come la Romania). In Italia, larete di gruppi criminali si sta dif-fondendo quasi in ogni regione(specialmente in Piemonte, Lom-bardia, Liguria, Toscana ed EmiliaRomagna) attraverso lo sviluppodi contatti più o meno strutturaticon organizzazioni (domestiche odi immigrati) che operano a livellolocale, con il coinvolgimento diimprenditori nel mercato degli af-fari e di pubblici ufficiali attra-verso il ricorso sistematico allacorruzione. I diritti civili dei citta-dini sono messi a repentaglio datali dinamiche che, a livello so-ciale, culturale ed economico, in-fluenzano il vivere quotidiano ditutte le realtà sociali europee.L’esigenza di informare i cittadiniriguardo alla presenza e all’espan-sione della criminalità organizzataè dunque impellente quanto il lorocoinvolgimento nella creazione diflussi informativi in materia. Per questo motivo l’analisi tran-

snazionale si concentra su tre prin-cipali aree tematiche in cui inda-gare l’influenza criminale:l’immigrazione, gli investimenti inambito energetico e la geografiadella diffusione criminale a livelloeuropeo. Il progetto Est ha pertanto curatola realizzazione di nove brevi in-chieste giornalistiche pubblicatesul sito di progetto e trasmesse daRai News 24, nonché di un wor-kshop di due giorni sulla crimina-lità organizzata transnazionale traItalia e Romania nel contesto eu-ropeo.

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Tema

Cittadinanza europea attivaDemocraziaVolontariatoDialogo interculturale

Titolo

Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Collegio Universitario ARCES (PA)

Partners

EUCA - European University College Association (Belgio)CCU - Consejo de Colegios Mayores (Spagna) WUT - Warsaw University of Technology - Students’ Unit of ForeignAffairs (Polonia)IM - Intermedia Consulting (Italia)

Promuovere una Cittadinanza Promuovere una Cittadinanza Europea ResponsabileEuropea Responsabile

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BIKAP - Baltic Association forEducation and Cultural Develop-ment (Baltijas Izglitibas un Kultu-ras Attistibai biedriba) (Lettonia)NEA - Netherhall Educational As-sociation (United Kingdom)

Descrizione del Progetto

In coerenza con i principi di buonagovernance inquadrati dal Librobianco del 2001, il progetto ‘Pro-muovere una Cittadinanza EuropeaResponsabile’ si è proposto di con-tribuire al riavvicinamento fra leistituzioni europee e la società ci-vile facilitando, in modo partico-lare, il dialogo fra i giovani e i lororappresentanti europei. Tenuto conto del deficit democra-tico che perdura a livello europeodalla firma del trattato di Romafino ai giorni nostri, il progetto si èproposto di contribuire al rafforza-mento del sentimento di apparte-nenza dei giovani al progettoeuropeo attraverso l’animazione diuno spazio transnazionale (il parte-nariato ha raggruppato rappresen-tanti di sei paesi europei) diriflessione, interazione e socializ-zazione su che cosa sia la cittadi-nanza europea e su come

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ravvicinare i giovani alle istituzionieuropee. Infatti, nella sua nuova va-lenza post-Lisbona, il progetto eu-ropeo è focalizzato su un dialogosempre più aperto e trasparente coni cittadini europei. Il coinvolgi-mento di oltre 300 giovani studenti,beneficiari del progetto, ha contri-buito attivamente all’obiettivo dellemodificazioni istituzionali messe inatto dal trattato di Lisbona e, in par-ticolare, al riavvicinamento dei de-cisori politici alla fonte stessa dellaloro legittimità. Si tratta dunque diun rafforzamento concreto dellarappresentatività, della responsabi-lità e, infine, della trasparenza deiprocessi decisionali europei. La so-stenibilità del progetto è stata raf-forzata anche dal coinvolgimento divari gruppi complementari di desti-natari quali volontari, genitori, im-migrati, responsabili di associazionisociali, che sono stati coinvolti nelprocesso di identificazione deglielementi fondanti di una ‘cittadi-

nanza responsabile’, attraverso leloro opinioni, portando le rispettiveesperienze di impegno sociale, ecc.La mobilitazione di oltre trecentogiovani alle attività previste dalprogetto ha garantito un’ampia co-pertura territoriale. Infatti, hannopartecipato al progetto: 10 giovanibelgi, 64 estoni, 3 ungheresi, 5 ir-landesi, 100 italiani, 2 lituani, 2olandesi, 72 polacchi, 1 rumeno, 12slovacchi, 53 britannici, 7 croati ed1 turco.Inizialmente, al fine di affrontaregli obiettivi del progetto, è statorealizzato un questionario sommi-nistrato nei sei paesi partecipanti alprogetto. L’indagine sviluppata econdotta a livello nazionale da partedi giovani è stata supportata dal so-stegno permanente di un comitatoscientifico. Quattro tematiche sonostate analizzate, permettendo unamaggiore socializzazione fra i gio-vani coinvolti: la diversità culturale,l’immigrazione e la solidarietà; i

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valori fondamentali (con una parti-colare attenzione su quelli tra-smessi e creati dai media); lademocrazia e la partecipazione ci-vica; il volontariato e relazioni in-tergenerazionali.L’inchiesta è stata rivolta ad ungruppo campione di 250 persone inogni paese, scelti tra giovani, geni-tori, volontari, immigrati e rappre-sentanti delle associazioni sociali.La composizione del gruppo cam-pione è stata bilanciata tra uominie donne. In parallelo, un focusgroup ha permesso uno studio qua-litativo più approfondito di temati-che mirate. Un’attenzioneparticolare è stata accordata all’im-patto dei media, in particolare dellenuove tecnologie (come la condivi-sione e siti di social networking eblog), sulla promozione dei valorieuropei a livello del target di riferi-mento: i giovani studenti. Sulla base di queste analisi, il pro-getto si è successivamente struttu-

rato in quattro eventi tematici.Il primo incontro è stato dedicatoalla questione della diversità cultu-rale e si è svolto a Londra nel no-vembre 2009. Vi hanno partecipato50 giovani di vari Stati membri.Simbolicamente, l’incontro si èsvolto alla House of Commons. Il secondo incontro si è svolto aRoma nel gennaio 2010 sul temadei valori trasversali, con una par-tecipazione di oltre 50 giovani eu-ropei. L’incontro è statoorganizzato nella sede del Senatodella Repubblica.Il terzo incontro è stato organizzatoa San Sebastian (Spagna) nel feb-braio 2010 sul tema della parteci-pazione democratica. I 50partecipanti si sono ritrovati nel Pa-lacio Miramar.Il quarto incontro si è svolto a Var-savia sul tema del volontariato du-rante il mese di aprile 2010. I 50partecipanti hanno beneficiato dellapartecipazione di rappresentanti

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dell’Università di Varsavia nonchédi vari operatori del terzo settorespecializzati in attività di volonta-riato. I dati emersi dai quattro incontrihanno fornito l’input principale perla redazione di una Carta della cit-tadinanza responsabile, alla qualehanno partecipato quattro gruppicomposti da studenti di vari paesi,selezionati dal Comitato Scienti-fico. Ogni sezione della carta èstata collegata ad uno dei quattroargomenti discussi a Londra,Roma, San Sebastian e Varsavia. In occasione della conferenza fi-nale, tenutasi a Bruxelles nel giu-gno 2010, la presentazione ufficialedella Carta europea ha beneficiatodella partecipazione di circa 150persone. Il documento finale è ac-cessibile su:www.arces.it/public/progetti_inter-net/anno_2010/defFINAL_CHAR-TER.pdf. L’impatto del progetto può essere

inquadrato a cinque livelli distinti:il rafforzamento del sentimento diappartenenza all’Europa attraversol’approfondimento della riflessionesulle dimensioni sociali e civilidella cittadinanza europea, al finedi creare un senso comune di re-sponsabilità e legittimità; la messaa punto di un canale durevole di co-municazione e socializzazione sutemi europei di massima impor-tanza, fra i quali la cittadinanza eu-ropea; la diffusione di riflessioni emateriali volti ad aumentare la con-sapevolezza del senso di cittadi-nanza responsabile tra i giovanistudenti; una motivazione supple-mentare per i giovani per il coin-volgimento attivo comepartecipanti alla definizione del-l’agenda politica europea; l’intro-duzione di dibattiti permanenti eriflessioni sulla cittadinanza euro-pea nelle università attraverso larete di EUCA.

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Tema

Cittadinanza europea attivaDemocraziaIntegrazione europea

Titolo

We EuropeansNoi Europei

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Accademia Europeista del Friuli-Venezia Giulia (GO)

Partners

Regione Friuli Venezia Giulia (Italia)Europäische Akademie Berlin (Germania)Centre européen Robert Schuman (Francia)Europazentrum Graz (Austria)

Noi EuropeiNoi Europei

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Casa de Europa en Cantabria(Spagna)CDCR SEEMed, Nova Gorica(Slovenia)Europahaus Klagenfurt (Austria)Europaische Akademie Wien (Austria)Europe Direct Rete Civica del Comune di Trieste (Italia)Comune di Gorizia (Italia)Casa per l’Europa di Gemona delFriuli (Italia)Biblioteca Statale Isontica (Italia)

Descrizione del Progetto

Il progetto ‘Noi Europei’ si èsvolto dal mese di agosto 2008 almese di luglio 2009, raggiungendocon successo l’obiettivo generaledi: promuovere la partecipazionedei cittadini alla vita democraticain Europa; migliorare la cono-scenza dell’evoluzione del pro-cesso di integrazione europea edelle sfide che oggi l’Unione Eu-ropea deve affrontare; aumentarela consapevolezza sui beneficiconnessi ad una maggiore integra-zione europea, anche a livello lo-cale, con l’esempio della nostraEuroregione (Friuli Venezia Giulia(I), Veneto (I), Slovenia (SI), Con-tee Litoraneo-Montana e del-l’Istria (HR)).In particolare, le attività si sonoconcentrate sui seguenti obiettivi:far partecipi i cittadini della‘Nuova Europa’ e colmare il defi-cit democratico dell’Unione; dif-

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fondere il significato di cittadi-nanza europea; favorire le rela-zioni fra le popolazioni di confine.L’Accademia Europeista ha postofra le sue priorità il compito di ren-dere attiva la partecipazione deicittadini all’interno dell’Unioneeuropea. In tal senso ha sviluppatouna metodologia intesa a presen-tare una serie di iniziative concretee coinvolgenti che possano au-mentare la consapevolezza dellacittadinanza europea e dell’appar-tenenza ad una ‘casa comune’,partendo da singole persone e daassociazioni partner. L’Accademia Europeista svolgeda diversi anni proprio in questosettore - con senso pratico non di-sgiunto da approfondimento cultu-rale e formativo - un’attività cheha realizzato una lunga serie diprogetti, specialmente nei con-fronti delle fasce più giovani dellapopolazione. Sono proprio i gio-vani, infatti, ad avere un rapporto

non facile con l’Unione Europea,vista come un apparato burocra-tico complesso e lontano dalla lorovita quotidiana, dalle loro richiestee necessità.Per questo motivo, ci si è impe-gnati per sviluppare un progettocon le scuole, allo scopo di presen-tare le tematiche europee (in par-ticolar modo quelle relativeall’istruzione, all’ambiente e allacooperazione transfrontaliera)come un itinerario fatto di conti-nue scoperte, di incontri e di occa-sioni di scambio e confronto. A talfine è stato preparato un ‘team’ distudenti universitari che ha saputocoinvolgere gli ambienti scolasticidella nostra Regione. I temi degliincontri sono stati i seguenti:1989-2009 - l’Europa dopo la Ca-duta del Muro; l’ambiente - un fu-turo sostenibile nelle nostre mani;i programmi europei per i giovani.Il progetto ha ottenuto un grandesuccesso, perché spiegare l’Eu-

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ropa attraverso gli stessi studentisi è rivelato uno strumento moltoefficace, come del resto l’Accade-mia Europeista sperimenta già daalcuni anni. Incoraggiati dal-l’esempio di insegnanti giovani edunque simili a loro, gli studentiaumentano il proprio interesseverso il concetto di Europa e tuttele opportunità che essa può offrireloro.Per quanto riguarda gli adulti, ci siè impegnati per raggiungere set-tori dell’informazione (giornalistie scrittori) e della formazione (do-centi), ma anche funzionari pub-blici e artisti, fotografi, pittori escultori, che hanno diffuso la lorointerpretazione soggettiva del con-cetto di Europa. È stata promossauna serie di incontri e conferenzecon l’obiettivo non soltanto di col-mare i deficit di conoscenze suitemi europei trattati, ma anche esoprattutto di avere precise rica-dute nei rispettivi settori.

I risultati conseguiti sono statimolto positivi: un’esperienza for-mativa e umana che è destinata acontinuare nel tempo.Oltre a questi incontri, è notevoleil contributo apportato dalla visitaorganizzata in Austria, dove leazioni di educazione ‘non for-male’ all’Europa hanno voluto in-coraggiare la partecipazione attivadi quanti - sia a livello individualeche associativo - vi hanno presoparte e che sono rimasti in contattotra loro.Oltre ad enti e associazioni ita-liane, hanno partecipato e collabo-rato attivamente all’iniziativaassociazioni, Case d’Europa edenti appartenenti ad Austria, Croa-zia, Francia, Germania, Portogalloe Slovenia.La trasferta è stata una soltanto,ma data l’immediata vicinanza diGorizia con la Slovenia e l’Au-stria, ve ne sono state altre due,della durata di un solo giorno, e

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che non hanno comportato parti-colari costi supplementari. Si ètrattato di incontri di tipo organiz-zativo con collaboratori austriaci esloveni.L’attività dell’Accademia Euro-peista è entrata con l’organizza-zione di un seminario sul tema‘Democrazia, libertà e partecipa-zione in Europa. L’ipotesi Eurore-gione’, tenutosi a Gorizia nellegiornate di venerdì 17 e sabato 18ottobre 2008. Partendo dal presup-posto che le crisi e le sfide odierneconnesse all’economia, alla poli-tica, alla sicurezza, alla globaliz-zazione, non possono essereaffrontate dagli stati europei in or-dine sparso, il seminario si è con-centrato sull’importanza di unaforte integrazione europea e di unosforzo comune rinnovati ed in-tensi.La prima giornata è stata dedicatain particolare al tema della demo-crazia, nel tentativo di spiegare e

di proporre delle soluzioni al defi-cit democratico in Europa. La se-conda sessione del seminario si èconcentrata sul tema dell’Eurore-gione, che vede il Friuli VeneziaGiulia impegnato in prima fila.Numerosi esperti provenienti daalcune regioni partner del progettohanno esposto i diversi punti divista della realizzazione di un’Eu-roregione efficiente nel NordAdriatico. Esperti e funzionari ditutte le Regioni, Land e Conteecoinvolte in questo progetto di Eu-roregione hanno apportato il pro-prio contributo in merito ad untema ancora poco diffuso tra la po-polazione, svelandone la strutturaamministrativa, le funzioni, gliobiettivi.Il vivace dibattito che ne è seguitoha coinvolto il numeroso pubblicopresente, composto da studentiuniversitari - appartenenti ai Corsidi Laurea in Relazioni Pubbliche,Scienze Internazionali e Diploma-

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tiche, Traduttori e Interpreti -membri della società civile, auto-rità e funzionari amministrativi,scrittori e giornalisti. Questo di-mostra quanto sia sensibile l’opi-nione pubblica in questa realtàterritoriale di fronte alla coopera-zione transfrontaliera.Tutti, pur sulla base di diverse sen-sibilità ed esperienze, hanno riba-dito la necessità che istituzioni,partiti e media si impegnino inun’opera di informazione correttaper comunicare l’Europa. Infatti,l’euroscetticismo e la disaffezionedei cittadini verso il processo diintegrazione nascono spesso dauna conoscenza distorta o addirit-tura da vera e propria ignoranza suquello che realmente l’Unione eu-ropea fa e su come essa opera.La trasferta più significativa èstata effettuata a Klagenfurt, inAustria, il 27 e 28 marzo 2009.In occasione del ventesimo anni-versario della caduta del Muro di

Berlino, dell’Anno Europeo dellaCreatività e dell’Innovazione,nonché del ventesimo anniversariodalla sua fondazione, l’AccademiaEuropeista ha voluto proporre unevento particolare, a completa-mento della sua tradizionale ed in-tensa attività di formazione delcittadino europeo: una rassegnacollettiva di artisti (fotografi, pit-tori e scultori) che, nel quadro delprogetto ‘Noi Europei’, hanno sa-puto offrire interessanti ed ineditispunti di riflessione sul ‘Mitod’Europa’, antico e moderno allostesso tempo. L’arte, nelle suevarie espressioni, è sempre statauno strumento fondamentale peresprimere idee e visioni delmondo. L’Accademia Europeistadel Friuli Venezia Giulia di Gori-zia ha pensato di affidare a foto-grafi, pittori e scultori lanarrazione e l’interpretazione delmito d’Europa. La ricerca degliundici artisti, molto attivi e parte-

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cipi in questo progetto, tutti citta-dini di nazionalità italiana, au-striaca e slovena della nostraRegione Alpe Adria, ha permessodi realizzare una mostra itinerante,composta da 34 opere. Essa pre-senta non solo alcune interpreta-zioni della mitologia greca, ovverodel ratto d’Europa, ma anche il piùrecente passaggio della storia eu-ropea, dal crollo del Muro di Ber-lino a quello di Gorizia, in seguitoall’allargamento. La mostra è stataallestita presso le sale della presti-giosa sede dell’Europahaus diKlagenfurt. La delegazione del-l’Accademia Europeista compren-deva, oltre agli artisti partecipanti(fotografi, pittori e scultori) ancheautorità della regione Friuli Vene-zia Giulia, docenti, giornalisti.L’inaugurazione ha visto la pre-senza di autorità austriache e ita-liane, che hanno sottolineato ilsignificato dell’evento, espres-sione di unione e superamento dei

confini nella Regione Alpe-Adria.È stata ribadita l’importanza deimomenti di incontro per favorirela conoscenza reciproca, riflet-tendo su quanto sia semplice oggisuperare un confine che, fino apochi anni fa, prevedeva rigidicontrolli.La trasferta è proseguita il giornosuccessivo con la visita guidatadel Landestag di Klagenfurt. I par-tecipanti hanno potuto accederealle sale dove si riuniscono i ver-tici decisionali della Carinzia, ehanno potuto ammirare gli splen-didi affreschi della Wappensaal, laSala degli Stemmi.I risultati della trasferta possonodefinirsi estremamente positivi perl’arricchimento culturale e perl’integrazione fra regioni e citta-dini di confine.La mostra itinerante che, dopopoche settimane, è stata allestita inItalia, a Gradisca d’Isonzo, in oc-casione della Giornata d’Europa,

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celebrata in tutti i paesi del Consi-glio d’Europa per ricordare la ‘Di-chiarazione Schuman’ del 9maggio 1951; la mostra si è suc-cessivamente spostata a Gradisca,dove si è anche tenuta una tavolarotonda che ha messo in luce i piùrecenti aspetti dell’integrazioneeuropea, dei rapporti Euro-Medi-terranei e dei Diritti dei CittadiniEuropei. I temi e le questioni af-frontati dai relatori hanno solle-vato un vivace dibattito fra il vastopubblico presente, composto dastudenti, docenti, autorità dellaRegione, artisti italiani, austriaci esloveni, giornalisti, scrittori, rap-presentanti di altre case d’Europaaustriache e tedesche. In seguito, si è tenuta a Gorizia,presso la sede dell’Accademia Eu-ropeista, una conferenza-dibattitoindirizzata soprattutto agli studentidelle scuole medie superiori dellaregione, intesa a sensibilizzare igiovani sulle principali tematichedell’attualità europea.

In entrambe le occasioni è statadedicata particolare attenzione altema della cittadinanza europea. Siè tentato in questo modo di favo-rire una presa di coscienza euro-pea tra i giovani, diffondendoinformazioni attraverso la stampae la distribuzione di materiale di-vulgativo, DVD, riviste ed opu-scoli.Le attività previste miravano a favo-rire la comprensione e lo scambio diidee sul tema del regionalismo euro-peo come parte integrante del più ge-nerale processo di integrazionecontinentale. La celebrazione dellaGiornata d’Europa ha rappresentatouno spunto per concentrarsi poi sulsignificato della cittadinanza euro-pea e sulle sue manifestazioni tangi-bili, in modo da far apprendere aicittadini comuni e agli studenti checosa comporti concretamente il pro-cesso di integrazione europea.

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Tema

Cittadinanza europea attivaEducazione

Titolo

Creative FertilisationFecondazione Creativa

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Arci Nuova Associazione (AN)

Partners

CNGEI - Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italianiassociazione scout (Italia)Skakistikos Omilos Panoramatos (Grecia)Kalamaris Youth Association (Ungheria)Janun (Germania)Asociation Juvenil Nuevo Azul de Aljaraque (Spagna)

Fecondazione CreativaFecondazione Creativa

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Descrizione del Progetto

L’obiettivo principale del progettoè quello di implementare la con-sultazione e il dialogo tra diverseassociazioni europee coinvoltenello sviluppo di approcci e stru-menti per promuovere la cittadi-nanza attiva, attraverso attività dieducazione informale. Nel contesto del progetto è statoorganizzato un seminario di cin-que giorni ad Ancona, durante ilquale associazioni ed esperti localihanno presentato le proprie attivitàattraverso dimostrazioni pratiche.Il potenziale educativo di varieesperienze e forme di comunica-zione, spesso trascurate nel campodell’istruzione formale (come lamusica, l’arte, la danza e i giochi),ma che hanno un valore espressivouniversale, che può superare bar-riere linguistiche e culturali, sonostati esaminati in dettaglio. In linea con i principi di Arci, ‘Fe-

condazione Creativa’ si è concen-trata sull’educazione (intesa insenso informale) come momentoessenziale della democrazia, ba-sata sulla libera partecipazione edespressione di tutti. Il progetto inquesto modo si è proposto di uniree creare un dialogo tra culture di-verse per promuovere una cittadi-nanza attiva. Un blog è statocreato al fine di sviluppare pro-gressivamente una rete di personeche promuovono l’educazione in-formale. Nell’Anno Europeo della Creati-vità e dell’Innovazione, ‘Feconda-zione Creativa’ ha intesopromuovere la creatività come fat-tore chiave per lo sviluppo di com-petenze personali, sociali e ancheprofessionale e il benessere degliindividui.ARCI ha commissionato la realiz-zazione di un blog che è diventatouna piattaforma utile alla comuni-cazione e al dialogo tra i partner

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coinvolti nel progetto. Attraversoil blog delle associazioni partnerhanno potuto confrontarsi sullapianificazione di ogni interventoda effettuarsi nel corso del wor-kshop, iniziando così uno scambiopreliminare di idee e materiali. Ilblog è stato inoltre uno strumentodi coordinamento e follow-up perARCI. Fondamentale in tutte lefasi del progetto si è rivelata lacontinua collaborazione tra i par-tecipanti. Tale compartecipazionevuole anche essere uno strumentoper la promozione dei valori euro-pei condivisi, tra cui spicca il dia-logo interculturale. Inoltre, lacooperazione tra i partner nellapianificazione e la realizzazionedel progetto mira a costruire lebasi per un partenariato duraturo esuscettibile di allargarsi, grazie alblog, conferendo continuità al pro-getto. Ogni partecipante ha preparato ilproprio intervento per il workshop

di Ancona, costituito da un’intro-duzione teorica che spiegava i me-todi utilizzati, seguita dadimostrazioni pratiche e giochi diruolo, in conformità ai metodi allabase del progetto (learning bydoing, costante partecipazione at-tiva di ogni individuo). Sono state confrontate le buonepratiche i metodi di lavoro delleorganizzazioni partecipanti.Le attività svolte nel corso delworkshop e le interviste ai parte-cipanti sono state filmate, e ciò hacostituito il materiale per la crea-zione di un DVD. Alcune delle ri-prese sono altresì disponibili sulblog. La creazione e la pubblica-zione del DVD ha avuto un ruolofondamentale nella fase di diffu-sione, realizzando uno degli obiet-tivi essenziali del progetto:rendere i cittadini europei attivipiù consapevoli delle potenzialitàdell’apprendimento non formale. Alla fine del workshop a tutti i

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partecipanti è stato somministratoun questionario per valutarel’esperienza secondo i seguenticriteri: aderenza alle aspettativeiniziali; contenuti formativi acqui-siti e loro applicazione pratica;qualità del lavoro di gruppo; coe-renza tra gli obiettivi del progettoe quelli del Programma ‘Europaper i cittadini’; possibilità di ga-rantire la continuità dell’espe-rienza.Tutti i partner saranno autorizzatiad utilizzare il DVD per diffon-dere a livello locale il contenutodell’esperienza e i suoi obiettivi,nonché quale strumento informa-tivo per aprire un dialogo con leistituzioni scolastiche sulle poten-zialità e gli strumenti dell’appren-dimento non formale.

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Tema

Cittadinanza europea attivaGiovaniVolontariato

Titolo

European active citizenship: renewable energyCittadinanza europea attiva: energia rinnovabile

Azione e Misura

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

CESVOV - Centro di Servizi per il Volontariato della provincia di Va-rese

Partners

Center for Youth Cooperation and Mobility (Polonia)Centrul Regional de Resurse pentru Organizaţii Neguvernamentale -CENTRAS Constanţa (Romania)Lava Legato (Paesi Bassi)

Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabileCittadinanza europea attiva: energia rinnovabile

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Descrizione del Progetto

Il progetto ‘European active citi-zenship: renewable energy’ si èproposto lo scopo fondamentale dipromuovere la partecipazione at-tiva dei giovani alla vita sociale edemocratica della propria comu-nità e di sensibilizzarli riguardo al-l’importanza della cittadinanzaattiva nella costruzione della fu-tura società europea. Il progetto siè pertanto prefisso l’obiettivo diimpegnare i giovani e le organiz-zazioni della società civile ad unadiscussione e a un confronto co-muni sui temi della cittadinanzaattiva, e in particolare del volonta-riato, dell’imprenditorialità, dellapolitica e della partecipazione neinuovi Stati membri dell’Unioneeuropea. Il progetto ha contem-plato l’organizzazione di dueeventi, uno riservato ai soli coor-dinatori delle organizzazioni par-tner e l’altro aperto al pubblico, in

cui si è cercato di scambiare espe-rienze positive e buone pratiche edi pensare insieme a nuove strate-gie per favorire un ruolo attivo deigiovani cittadini europei. L’obiettivo della prima fase delprogetto è stato la raccolta di datida cui ricavare un’immagine dellasituazione, all’interno delle comu-nità locali di ciascuno dei partnerprogettuali, rispetto al fenomenodella cittadinanza attiva dei gio-vani. In seguito, il primo seminario, te-nuto a Dordrecht, ha fornito ai de-legati delle organizzazioni partnerl’occasione per incontrarsi di per-sona e per rafforzare la collabora-zione. Durante il seminario sonostati presentati i risultati della ri-cerca di dati condotta nella primafase. Inoltre, i partner hanno indi-viduato strategie comuni per ilcoinvolgimento diretto ed indi-retto del maggior numero di citta-dini al progetto; sono state

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selezionate alcune buone prassiche sono divenute oggetto del se-condo evento presso Varese. Dopo il seminario di Dordrecht, ipartner hanno cercato di coinvol-gere il più possibile i cittadinidella loro realtà locale nel pro-getto, in particolare i giovani tar-get delle loro attività, al fine dipreparare il loro intervento du-rante il convegno pubblico di Va-rese (quarta fase).La quarta fase del progetto, ovveroil secondo convegno, aperto ad unampio pubblico, intitolato ‘Gio-vani europei attivi: buone prassi espunti per il futuro’ e rivolto allapopolazione in generale, ai gio-vani e alle organizzazioni della so-cietà civile in particolare, airappresentanti delle istituzionipubbliche locali e europee (co-muni di Varese e di Bilbao, Rap-presentanza della Commissioneeuropea a Milano, provincia di Va-rese), ai rappresentanti delle cate-

gorie produttive (associazioni dicategoria), rappresentati sindacali,forum del terzo settore, università,scuole superiori. Durante il conve-gno sono stati dibattuti i temi delvolontariato, come contributo allacoesione sociale ed economicadell’UE; dell’imprenditorialità ededucazione; del coinvolgimentodei giovani nella vita politica lo-cale, con particolare riferimento alcaso del comune di Bilbao e dellasua collaborazione con il comunedi Varese; della partecipazionegiovanile nei nuovi paesi membridell’UE.Ognuno di tali temi è stato oggettodi un workshop aperto a tutti eognuno gestito da un referente diun’organizzazione partner o parte-cipante.È stata prevista un’attività artico-lata di valutazione continua delprogetto, nonché misure concreteper la valutazione finale e la valu-tazione di possibili misure di fol-

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low-up (nuovi progetti in partner-ship, utilizzo del sito, ecc.).L’intero progetto è stato accompa-gnato da un piano strutturato dicomunicazione che lo ha pro-mosso e ne ha diffuso i risultati.Ogni partner ha infatti redatto unreport relativo allo svolgimentodel workshop di cui è stato respon-sabile. Tale report, accompagnatodalla descrizione del progetto(motivazioni, contesti di riferi-mento, azioni previste), i risultatidella valutazione in itinere e delquestionario somministrato du-rante l’evento finale, la rassegnastampa compongono la pubblica-zione finale, tradotta nelle 5 linguedei soggetti coinvolti e compren-siva di alcune sezioni in inglese.Ogni partner ha provveduto ad in-viarla alle proprie reti di contatti,locali o internazionali.Il sito del CESVOV (www.go4eu-rope.it) è stato utilizzato comebase per le attività progettuali.

Esso è stato arricchito con nuovicontenuti ed elementi funzionalialla presentazione del progetto, te-nendo conto di diversi fattorichiave: impatto visivo e qualitàdella comunicazione; chiarezza esemplicità di accesso alle informa-zioni; contenuti in lingua inglese;efficacia come strumento di mar-keting, di e-business e di eroga-zione di servizio; autonomia digestione dei testi, delle immagini,dei documenti, dei link e della na-vigazione; conformità ai più at-tuali standard di usabilità eaccessibilità; disponibilità dellestatistiche di accesso in temporeale.Una pagina è dedicata alla spiega-zione del Programma ‘Europa peri cittadini’, con link diretti ai sitidi interesse (EACEA, Commis-sione europea, PEC, Parlamentoeuropeo, ecc.). Così pure i loghiidentificativi del Programma sonoapposti nelle pagine web.

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Tema

Cittadinanza europea attivaGiovaniVolontariato

Titolo

YOU WORTH: youngsters and organizations-both socius in dialoguefor the same community

Azione

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

Co.Pr.E.S.C. Bologna - Coordinamenti Provinciali degli Enti di ServizioCivile di Bologna

Partners

Anteas Emilia Romagna (Italia)ΕΛΙΞ - Προγράµµατα Εθελοντικής Εργασίας για το περιβάλλον ELIX-CVG (Grecia)Concordia (Francia)CSV Training & Enterprise North West (Regno Unito)

YOU WORTH: youngsters and organizations-bothYOU WORTH: youngsters and organizations-bothsocius in dialogue for the same communitysocius in dialogue for the same community

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Descrizione del Progetto

Il progetto YOU WORTH nasceda un contesto locale: la RegioneEmilia Romagna ed in particolarela provincia di Bologna. Le carat-teristiche storiche e culturali diquesto territorio sono fortementeconnotate da una partecipazioneattiva dei cittadini alla vita dellacomunità e da una presenza fortedell’associazionismo e del volon-tariato, articolata in numerose e di-verse forme organizzate einformali.Riconoscendo la complessità dellecomunità in cui viviamo, dove leforme di convivenza sono minateda difficoltà di riconoscimento re-ciproco, superamento delle bar-riere culturali e linguistiche,difficoltà di accesso ai servizi es-senziali, diventa fondamentalecreare occasioni di incontro fragiovani provenienti da diversiStati per sviluppare strumenti co-

muni e diffondere buone pratiche.Grazie a programmi europei come‘Europa per i cittadini’, le organiz-zazioni della società civile, in col-laborazione con gli enti pubblici ela cittadinanza, possono contri-buire al benessere sociale dei cit-tadini europei, individuando glistrumenti per affrontare un am-biente in costante mutamento. I partner del progetto sono tutte or-ganizzazioni impegnate da annisui temi della cittadinanza attiva.L’ente promotore, il Copresc diBologna, è un’associazione di entiche promuove la cultura del servi-zio civile e la pratica della cittadi-nanza attiva come esperienzaformativa e come strumento dipartecipazione per il benesseredella comunità. L’altro partner ita-liano, Anteas Emilia Romagna, èun organismo coordinamento diassociazioni che promuovono ilvolontariato all’interno delle co-munità locali come esperienza

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educativa di cittadinanza attiva a li-vello locale, regionale, nazionale edinternazionale. Ha particolare espe-rienza nel campo del servizio volon-tario europeo e nella promozione diesperienze di dialogo intergenerazio-nale ed interculturale. Il partnergreco, ΕΛΙΞ - ΠρογράµµαταΕθελοντικής Εργασίας για τοπεριβάλλον ELIX-CVG, è impe-gnato nella promozione della cittadi-nanza attiva dei giovani, realizzatatramite molteplici strumenti, in par-ticolare nel campo dell’educazioneformale ed informale. Il partner fran-cese, Concordia, è un’organizza-zione che si dedica alla promozionedel volontariato e dei valori di pacee tolleranza tra i giovani. La strutturaorganizzativa prevede una sede cen-trale a Parigi e diverse sedi regionaliche promuovono attività e cantieriinternazionali in collaborazione congli enti locali, il tessuto associativo epartner stranieri. CSV Training &Enterprise North West è il partner in-

glese: un’organizzazione che daglianni sessanta promuove la partecipa-zione attiva nel Regno Unito, conuna consistente esperienza nelcampo della promozione del volon-tariato nazionale ed internazionale. Grazie alla collaborazione tra imembri di ciascuna di queste or-ganizzazioni il progetto ha previ-sto l’organizzazione di dueworkshop, uno a Bologna e l’altroad Atene, in cui trenta partecipantiinternazionali e trenta nazionalihanno lavorato insieme per scam-biare esperienze ed individuaredelle risposte ad alcune delle prin-cipali domande messe in campodal progetto, quali, ad esempio:come possono incontrarsi e rico-noscersi i giovani e le forme orga-nizzate della società civile? Comepossono comunicare in manierapiù efficace? Come si può darecorpo alla cittadinanza in un pro-spettiva di impegno e di non vio-lenza?

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In funzione di questi due work-shop principali si sono realizzatidegli incontri di lavoro tra i par-tner del progetto, dedicati alla pro-gettazione, organizzazione evalutazione delle diverse attivitàpreviste, attraverso l’utilizzo esperimentazione di diverse tecni-che di gestione dei gruppi e di for-mazione interattiva (come l’OpenSpace Techonology, Future SearchConference, World cafè, ScenarioWorkshop, Consensus building,Teatro dell’oppresso). In partico-lare, nel primo incontro di lavoroa Bordeaux, preparatorio del wor-kshop di Bologna, si sono appro-fondite le sperimentazionisull’Open Space Technology, me-todo poi prescelto nella condu-zione del workshop bolognese.Allo stesso modo, nell’incontro diPreston, si è approfondito l’ap-proccio del Teatro dell’oppresso,poi utilizzato nel workshop diAtene.

Le priorità su cui è stato focaliz-zato il lavoro durante questi mo-menti sono state: confrontarsi supratiche di cittadinanza attiva eu-ropee come il Servizio Civile, ilVolontariato nazionale e interna-zionale a medio - lungo termine, icampi di lavoro, il Servizio Volon-tario Europeo esistenti nei varipaesi partner del progetto, scam-biando le esperienze fra i giovani(i desideri, le attese, le paure ecc.)e fra le organizzazioni della so-cietà civile (progetti, risorse,tempo ecc.) per individuare bestpractices e nuove proposte; lavo-rare sulle criticità delle esperienze,cercando di individuare gli‘scambi interrotti e mal funzio-nanti’ per proporre idee e soluzioniinnovative; mettere in comunica-zione tra loro i diversi attori, da unlato gli enti e le istituzioni chescrivono i progetti di accoglienzae dall’altro i giovani partecipanti,per favorire una prospera rela-

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zione fra i diversi protagonistidella comunità; aumentare le com-petenze degli operatori delle asso-ciazioni partner in riferimento aiprocessi e alle metodologie chepromuovono la cittadinanza attivadei giovani; accrescere la consape-volezza tra i giovani del ruolo chepossono rivestire nei processi dicostruzione e sviluppo della co-munità locale, nazionale ed euro-pea.Il progetto ha dunque cercato diseguire in generale i seguentiobiettivi: in primo luogo, il con-fronto sulle pratiche di cittadi-nanza attraverso l’utilizzo dimetodi per facilitare la partecipa-zione e l’espressione del gruppo:il progetto ha offerto una grandeopportunità di apprendimento, siaper gli operatori che per i giovani(in particolare sui due metodi uti-lizzati nei 2 workshop internazio-nale: Open Space Technology eTeatro dell’oppresso); inoltre, la

diffusione dei valori europei e lavalorizzazione delle diversità cul-turali e linguistiche durante tutte lefasi del percorso, dalla progetta-zione alla realizzazione deglieventi, attraverso la varietà di con-tributi e approcci dei partner e deipartecipanti, sviluppando attitu-dini positive verso esperienze esocietà diverse; l’adozione di unapproccio transnazionale sotto di-versi punti di vista: la progetta-zione e organizzazione condivisafra i diversi partner del progetto, ilconfronto e l’analisi delle diverseesperienze nazionali, la diffusionedei prodotti finali fra i diversipaesi partecipanti e a livello euro-peo (reti informative, siti tematiciecc.); il potenziamento degli ef-fetti positivi della fertilizzazioneincrociata attraverso la progetta-zione condivisa tra enti di diversanatura e ambiti di intervento, l’ap-proccio formativo multidiscipli-nare, il lavoro congiunto dei due

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target (giovani e organizzazionidella società civile) a partire datemi e domande comuni per arri-vare ad individuare risposte nuovee strategie alternative; la valoriz-zazione del volontariato e la co-struzione delle basi perorganizzare scambi e sperimenta-zioni di nuove forme di volonta-riato a livello nazionale edeuropeo. Tali obiettivi sono stati raggiunticon un lavoro costante da parte diciascun partner nel proprio paeseed in quattro importanti momentiinternazionali in cui i leader ed igiovani hanno avuto la possibilitàdi incontrarsi direttamente.Il primo è stato un momento di co-ordinamento e progettazione tecnica.Si è svolto a Bordeaux alla fine dinovembre 2009 ed ha visto la parte-cipazione di operatori dei diversipartner e formatori esperti. Le dueattività principali del meeting sonostate: mappatura delle esperienze di

cittadinanza attiva a cura dei partnercoinvolti e lavoro di sensibilizza-zione fra i giovani, le associazioni ele istituzioni nei territori di riferi-mento; incontro del gruppo di coor-dinamento del progetto (formato dadue rappresentanti per ogni partner).Il gruppo di lavoro si è dedicato inparticolare a: riflessione sul temadella promozione della cittadinanzaattiva dei giovani; formazione deglianimatori del workshop; organizza-zione tecnica del primo workshopinternazionale; definizione deglistrumenti di monitoraggio e valuta-zione; definizione del piano di co-municazione e dei diversi prodotticomunicativi.Il secondo dei quattro momenti èstato il primo workshop interna-zionale, svoltosi a Bologna nellaprima settimana di febbraio 2010,che ha visto la partecipazione ditrenta giovani provenienti daipaesi dei diversi partner e trentalocali, oltre al pubblico del conve-

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gno e delle autorità locali. Il terzo incontro internazionale,una valutazione in itinere a Pre-ston all’inizio della primavera2010. L’ultimo incontro è stato il se-condo workshop internazionale adAtene nella seconda settimana dimaggio 2010. Qui si sono incon-trati altri trenta giovani prove-nienti dai paesi dei diversi partnere trenta locali. Tra le principali at-tività: avvio del workshop se-condo il metodo partecipativoprescelto dai partner durante l’in-contro di valutazione in itineresulla base dei risultati emersi nelprimo workshop: il Teatro del-l’Oppresso; celebrazione dellaGiornata dell’Europa del 9 mag-gio; attività ludiche e culturali, du-rante tutto il workshop, legate allastoria e tradizioni locali, agli entidel territorio, alla conoscenza in-terculturale e allo scambio interge-nerazionale; valutazione finale del

percorso a cura del gruppo di co-ordinamento del progetto. Occorre infine sottolineare le altreattività svolte tra giugno e agosto2010. Queste hanno contribuito inmaniera decisiva alla buona riu-scita del progetto benché attualemediante uno scambio avvenutoesclusivamente on line. In partico-lare in questo periodo ci si è dedi-cati a: editing e produzione delmateriale di comunicazione a curadei partner incaricati; diffusionedei risultati del progetto e dei pro-dotti di comunicazione sia a li-vello locale che europeo, a cura ditutti i partner; stesura del reportconclusivo del progetto a cura delsoggetto proponente.Tra gli importanti risultati conse-guiti attraverso questa impegna-tiva, ma appagante, esperienzaeuropea, sicuramente va citatal’accresciuta consapevolezza che igiovani utilizzano modi di comu-nicazione diversi da quelli ‘tradi-

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zionali’. I giovani sono soliti uti-lizzare sempre più forme e mezzidi comunicazione, più diretti e in-terattivi (social network come fa-cebook, o strumenti comeyoutube). Dal lavoro condotto in-sieme, si comprende inoltre comesia frutto di un mero pregiudizioritenere i giovani disinteressati epassivi. È invece emerso netta-mente il loro desiderio di fare e co-noscere, ma sicuramente conmodalità a loro più consone e fa-miliari. Abbiamo sviluppato laconsapevolezza che i giovani pro-babilmente si impegnano più nelfare che nel trasmettere quantofanno soprattutto a soggetti istitu-zionali o formalmente ricono-sciuti, percepiti alquanto lontanidalla loro realtà di vita quotidiana.È interessante sottolineare come,nell’ambito dei due workshop in-ternazionali, si siano allacciaticontatti che continuano ad esserecoltivati tra i diversi partecipanti

europei proprio grazie a mezzi dicomunicazione ‘non convenzio-nali’ ma di veloce e semplice ac-cesso. L’affiatamento nato traalcuni partecipanti di nazionalitàdiversa ha generato l’avvio anchedi nuove e future opportunità discambio, tra i giovani e le organiz-zazioni partner del progetto. Si èanche verificato, inaspettatamenterispetto all’idea progettuale ini-ziale, l’interesse a sperimentaresul proprio territorio nazionale lestesse esperienze portate da altripaesi e conosciute durante i work-shop. Pur con alcune modifiche eadattamenti al contesto locale,l’esperienza italiana degli ‘Angelialle fermate’ viene ora sperimen-tata in Regno Unito dal CSV.Anche l’esperienza greca di EU-ROPOLIS dovrebbe essere repli-cata in Italia. Uno dei successi maggiori è sicu-ramente legato all’interesse e al-l’entusiasmo dimostrato dai

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giovani nel vivere l’opportunitàloro offerta. I risultati del progetto sono statiraccolti in tre particolari prodottidi comunicazione: il sito webwww.youworth.org, in cui trovanospazio le risorse utilizzate duranteil progetto (documenti, programmidi lavoro, raccolta di buone prati-che); vi è anche la possibilità di se-gnalazione e inserimento continuodi ulteriori buone pratiche da partedei visitatori; il documentario delprogetto: i volti, le immagini, ipensieri dei giovani protagonistidel progetto. Ha una durata di oltreventi minuti, ma è possibile vedereanche altri due video più brevi; lapubblicazione finale: un docu-mento di 60 pagine di scoerrevolelettura che illustra efficacemente,grazie anche alle numerose foto-grafie, tutte le tappe del progetto ei principali risultati. Tutti questiprodotti possono essere utilizzatinei diversi paesi e nelle diverse re-

altà coinvolte per disseminare leproposte emerse e facilitare l’in-contro di bisogni ed offerte. Ma irisultati del progetto YOUWORTH continueranno a diffon-dersi nei modi più informali (spe-cie, probabilmente, attraverso isocial network), continuando amoltiplicarsi nel tempo.

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Tema

Lotta alla discriminazione

Titolo

Making Europeans through Rights. European Festival of Diversities andAntidiscriminationCostruire gli europei attraverso i diritti. Festival Europeo delle Diffe-renze e dell’Antidiscriminazione

Azione

Azione 2 Società civile attiva in EuropaMisura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazionidella società civile

Applicant

MIT - Movimento Identità Transessuale (BO)

Partners

Arcilesbica ‘Lady Oscar’ (Italia)Città di Venezia Lgbt Monitoring Centre (Italia)MAIZ - Autonomes Zentrum von und für Migrantinnen (Austria)Nadara. Tirgu Mures (Romania)PIC - Plug in Circus > Kouzmienko (France)

Costruire gli europei attraverso i diritti. FestivalCostruire gli europei attraverso i diritti. FestivalEuropeo delle Differenze e dell’AntidiscriminazioneEuropeo delle Differenze e dell’Antidiscriminazione

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Descrizione del Progetto

Negli ultimi anni, l’Unione euro-pea è stata estremamente attiva nelcampo delle politiche antidiscrimi-natorie: ha promulgato una nuovalegislazione (tutt’ora in evolu-zione) e ha sostenuto numeroseazioni di capacity building e diawareness raising, inclusi seminaridi formazione all’Accademia di di-ritto europeo, campagne informa-tive, studi e ricerche. L’UE hadichiarato il 2007 Anno europeodelle pari opportunità per tutti e hasupportato molte iniziative per au-mentare la consapevolezza in que-sto campo; inoltre, sempre nel2007 è stata inaugurata l’Agenziaeuropea dei diritti fondamentali.Tutte queste iniziative hanno vo-luto creare non solo una strutturaistituzionale e normativa, maanche un generale clima a soste-gno della parità di trattamento, delrispetto per le diversità e la dignità

umana.Il progetto - finanziato dal Pro-gramma comunitario ‘Europa peri cittadini’ - ha lo scopo di contri-buire alla diffusione e alla valoriz-zazione degli obiettivi che l’UE siè posta nel campo dell’antidiscri-minazione. Sei meeting, quattro workshop, treseminari e conferenze, sette eventiculturali, sei partner daquattro paesi, migliaia di parteci-panti: questo è stato il Festival eu-ropeo delle differenze, durante unanno di attività, descritte in detta-glio nella pubblicazione ‘EuropeanFestival of Diversities and Antidi-scrimination’.Il Festival è stato una celebrazionedei valori europei, quali la tolle-ranza, il rispetto, la diversità el’antidiscriminazione. Gli eventihanno provato a coniugare rifles-sione ed elaborazione teorica sullecause dello stigma e del pregiudi-zio, e le relative strategie per af-

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frontarli, con la condivisione dimomenti culturali, ricreativi e ri-tuali in un ambiente allegro e gio-ioso.Il progetto ha avuto una chiara di-mensione trans-nazionale, nonsolo perché i suoi promotori appar-tengono a differenti paesi, ma so-prattutto perché essi stessi hannoscambiato esperienze e metodolo-gie di promozione di cittadinanzaattiva, in contesti molto diversi(per legislazione, culture, storia,ecc.). Il coinvolgimento dei part-ner, provenienti da vari paesi e conattori e gruppi target molto diver-sificati, ha permesso di indirizzarsiverso nuovi obiettivi, livelli e di-mensioni delle questioni affron-tate. Le azioni di empowerment dimicro-comunità e subculture a ri-schio di esclusione sociale, consi-stono nel produrre informazioni estrumenti utili per sviluppare con-sapevolezza e autostima. L’obiet-

tivo è quello di sviluppare strategiecapaci di garantire una migliore in-tegrazione all’interno delle reti so-ciali e un confronto con leistituzioni nazionali ed europee. Inparticolare, nel progetto, i seminarihanno permesso di creare fruttuosiincontri tra membri di comunitàmarginalizzate ed esperti in di-verse aree (avvocati, sociologi,psicologi, politici) che hanno po-tuto così discutere le possibili stra-tegie per implementare unacittadinanza attiva, reagire allaviolazione dei diritti, e immaginaremodalità per garantire la loro pienaapplicazione.Workshops, seminari e conferenzesi sono concentrati su strategie estrumenti possibili per contrastarepregiudizi e stereotipi, facendoemergere quattro concetti-chiave,a formare una possibile mappa peraffrontare la tematica: parole/tran-siti, centro/margini, storie/geogra-fia e conflitti/diversità. In

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particolare, a ciascuno dei quattroconcetti è stato dedicato un incon-tro: dal 20 al 23 novembre 2008 siè svolto a Bologna quello incen-trato su parole/transiti; a Parigi, dal3 al 5 aprile 2009 ha avuto luogol’incontro su centro/margini; aLinz (Austria) il 18 e il 19 aprile2009 quello su conflitti/diversità ea Palermo, tra il 25 e il 28 giugno2009 si è svolto l’incontro su sto-rie/geografia.Uno degli strumenti innovativi utiliz-zati nel progetto è stato il ‘GranBallo’. Gli architetti e i musicisticoinvolti hanno lavorato sulla ricon-figurazione dello spazio sonoro e delrapporto tra musicista-spettatore. IlGran Ballo ha inteso privilegiare ilmovimento nello spazio di frontierapiuttosto che occupare stabilmente ilcentro della scena, far partecipi glispettatori all’azione, ritrovare unatemporalità propria ai rituali festividella cultura popolare. Il lavoro sullospazio - metafora di rapporti di po-

tere e di punti di vista sul mondo - siassocia ad una ricerca sui generi mu-sicali, loro stessi metafora di gendero di etnicità. La cultura popolare, in-tesa come qualità dei rapporti umani,è il punto di incontro di musiche di-verse, dalla tarantella all’elettronicasperimentale, dal rock alle composi-zioni contemporanee. Altro tema disperimentazione è stato far incon-trare il dibattito con la musica e lafesta. Si é cercato infatti di creare un‘ballo-dibattito’ dove attori e spetta-tori potessero seguire la parola e lamusica in un continuum temporale espaziale. L’obiettivo era proporreun’ulteriore contaminazione/incon-tro di generi e persone diverse in ununico quadro sociale. La parola haavvicinato le persone ai temi del pro-getto, la danza ne ha inscritto il signi-ficato sul loro corpo. Il progetto ha visto la collaborazionedi soggetti impegnati nel lavorosocio-culturale di promozione dellapartecipazione e della cittadinanza

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attiva, con differenti metodologie estrumenti a livello locale. Poiché gliapprocci utilizzati da ciascun partnererano differenti, si è riusciti a favorirelo scambio di buone pratiche, miglio-rando il bagaglio di conoscenze epossibilità di intervento e implemen-tando un processo di mutuo aiuto. Ilprogetto è stato reso possibile princi-palmente dalla partecipazione di cit-tadini appartenenti a particolarisubculture e/o provenienti da marginisociali e geografici. Lo scambio delleproprie esperienze di esclusione so-ciale ha generato sicuramente mag-giore consapevolezza tra loro e havalorizzato le soggettività tra il pub-blico più ampio. In ogni caso, la pro-fonda diversità degli attori coinvoltiha fatto emergere specifici approccial tema, che non necessariamente sipossono intrecciare o condividere inogni loro componente, processo cherichiederebbe tempo ed un inevita-bile approfondimento teorico. Trepunti teorici sono emersi dal pro-

getto: la dimensione artistica e per-formativa come strumento per creareuna ‘moltitudine’, quale terreno dovefar agire ed esprimere le differenze,oltre le particolari identità, gli stereo-tipi, i linguaggi, gli approcci abitual-mente usati; le dinamiche diprossimità tra soggettività differenti,quale strategia capace di produrreinevitabilmente condivisione, rico-noscimento e reciprocità; i processidi decostruzione degli stereotipi edelle azioni discriminatorie, comemodalità per svelare gerarchie e po-teri sociali e culturali, codici simbo-lici e soprattutto strutturesocio-economiche.

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Azione 4 Memoria europea attiva

L’Azione 4 Memoria europea attiva possiede come scopo primario lacommemorazione delle vittime del nazismo e dello stalinismo, stimo-lando così la riflessione sui principi alla base dell’Unione europea -come la democrazia, il rispetto dei diritti umani, la libertà - e sulla gravitàdella loro violazione. L’Azione sostiene i progetti impegnati nella rea-lizzazione di attività in memoria delle vittime, nonché volte alla preser-vazione dei siti e degli archivi connessi alle deportazioni e agli sterminidi massa; particolare attenzione viene dedicata altresì al coinvolgimentosia delle nuove generazioni sia dei superstiti degli eventi storici, chestanno progressivamente scomparendo.

Chi può partecipare

Il candidato e i partner possono essere: organizzazioni non governative;associazioni di volontariato; associazioni di sopravvissuti; enti per la memoria; musei; enti locali e regionali; federazioni di interesse europeo generale; fondazioni; istituti di ricerca e di istruzione

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Sovvenzione

Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 10 000 EUR

Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 100 000 EUR

I candidati possono scegliere tra due sistemi di finanziamento: forfettarioo basato sul bilancio.Nel caso di finanziamento basato sul bilancio, la quota massima di co-finanziamento da parte della Commissione Europea è: 70% dei costi am-missibili dell’azione interessata.

Sede delle attività

Le attività possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi delProgramma.

Durata del progetto

Durata massima del progetto: 18 mesi

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Tema

NazifascismoDeportazioni

Titolo

Nuovo percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Prato

Azione

Azione 4 Memoria europea attiva

Applicant

Fondazione ‘Museo e Centro di documentazione della Deportazione eResistenza’ di Prato

Nuovo percorso audiovisivo del Museo Nuovo percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Pratodella Deportazione di Prato

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Descrizione del Progetto

La Fondazione ‘Museo e Centro didocumentazione della Deporta-zione e Resistenza’ di Prato, dal2008 di interesse regionale, il 29settembre 2010 ha inaugurato allapresenza di ospiti italiani e stra-nieri un nuovo percorso musealeaudiovisivo, che ha costituito l’og-getto del progetto.Si utilizza un impianto con audioad infrarossi per 7 postazioni mo-nitor dislocati nello spazio mu-seale, al fine di completare eapprofondire, attraverso le testi-monianze dei sopravvissuti, i con-tenuti presenti al Museo fin dallasua istituzione nell’aprile del 2002. L’intento del nuovo percorso au-diovisivo è quello di sottolinearel’atmosfera ‘tetra’ che avvolge ilmuseo, dovuta sia ai contenuti og-getto del Museo sia all’oscuritàdella sala e alla forma degli espo-sitori.

Il progetto si è concretizzato nellarealizzazione di un percorso audio-visivo, che fornisce un’illustra-zione degli oggetti esposti nelmuseo, connessi alla vita e allamorte nel lager, tramite la spiega-zione fattane da alcuni supersiti, lacui testimonianza, registrata, vieneproiettata dinnanzi ai visitatori. Si introduce quindi la testimo-nianza diretta di suddetti supersiti,fino ad oggi mancata al percorsomuseale. Ciò è tanto più impor-tante se si considera che molti te-stimoni purtroppo non sono piùcon noi, ed è compito di un’istitu-zione come il Museo della Depor-tazione farli ancora ascoltare.Le video-interviste ai superstiti deilager nazisti sono tutte sottotitolatein inglese per permettere ai visita-tori stranieri di capirne il contenutoe per far loro comprendere quantolo sterminio nazista abbia coin-volto pressoché tutti i popoli d’Eu-ropa e quindi anche quello italiano.

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Un’impostazione questa che vuoleporre l’accento sulla necessità diuna dimensione europea della cul-tura della memoria al fine di enfa-tizzare i valori fondatividell’Unione europea, nata dopo gliorrori della Seconda guerra mon-diale, quali quelli di salvaguardiadella democrazia e dei diritti uni-versali dell’uomo, contro il ritornodi sentimenti xenofobi e di esclu-sione.Nel nuovo percorso sono inseritetestimonianze di superstiti, donnee uomini, ebrei sopravvissuti al ge-nocidio e ‘politici’, tutti toscani, olegati alla Toscana, arrestati in Ita-lia durante il periodo dell’occupa-zione nazista (1943-1945) e finitinei lager peggiori, quelli dipen-denti dalle strutture delle SS. Masi è voluto dar spazio anche allestorie di vittime dei lager di cuimeno si è parlato, come i sinti e irom, gli omosessuali e i testimonidi Geova, arrestati in periodi e

contesti diversi.L’allestimento museale fa com-piere al visitatore ‘un viaggio sim-bolico dentro un lager nazista’: perquesto motivo le vicende narratesono solo relative al tempo tra-scorso nel campo, ciò che il so-pravvissuto ha visto ‘con i suoiocchi’, dall’arrivo alla liberazione,e si è tralasciato l’arresto, il tra-sporto e il periodo successivo allaliberazione. Le testimonianze talvolta sono si-mili nei contenuti, a dimostrare lacoralità, la pluralità del tragico vis-suto: l’evento estremo è stato in-fatti la ‘storia di tanti’, al di là delmotivo dell’arresto, della prove-nienza e appartenenza sociale. Èstata, per così dire, soprattutto unatragedia umana.Dopo un lavoro accurato di sele-zione di decine di filmati, sonostati tratti brani da video-intervistea testimoni raccolte da vari autoritra il 1997 e il 2009. Le testimo-

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nianze sono corredate da sequenzefilmate e fotografie originali e se-guono una narrazione che si svi-luppa in precise tappe tematicheche descrivono le condizioni divita e di morte dentro un campo diconcentramento e di sterminio na-zista. La suddivisione tematicapresente nelle sette postazioni divisione e ascolto (della durata dica. 10/12 minuti ciascuna per untotale di ca. 90 minuti) è la se-guente: - l’arrivo al campo, la qua-rantena; - il lavoro; - la vita nelcampo (parte I); l’appello, i kapò,le punizioni e le esecuzioni; - lavita nel campo (parte II): la fame,la solidarietà; - la vita nel campo(parte III): le malattie, gli esperi-menti, volontà di resistere e tenta-tivi di fuga, lasciarsi andare; - leselezioni, morte e sterminio; - la li-berazione.Per ulteriori informazioni è possi-bile consultare il sitowww.museodelladeportazione.it .

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Tema

Persecuzione nazifascista dei rom e sintiIntegrazione tra differenti culture

Titolo

La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani

Azione e Misura

Azione 4 Memoria europea attiva

Applicant

Circolo ‘Gianni Rodari’ ONLUS

Partners

Fabulafilm (Italia) Associazione culturale ‘Thèm Romanò’ ONLUS (Italia)

La memoria della persecuzione nazifascista La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italianidei rom e sinti italiani

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Descrizione del Progetto

‘Porrajmos’, in lingua romanì, si-gnifica letteralmente ‘divora-mento’. Il termine, analogo all’ebraico‘Shoa’, designa l’uccisione di circa500.000 rom e sinti in Europa trail 1940 e il 1945, che soltanto nel1980 il governo tedesco ha ricono-sciuto aver avuto carattere raz-ziale, condizione cui è subordinatol’accesso agli indennizzi previstidalla Convenzione di Bonn in fa-vore dei perseguitati per motivi di«nazionalità, razza o religione». Tuttora l’internamento di circa6.000 tra rom e sinti italiani (suuna popolazione di 25.000 per-sone) in campi di concentramentosparsi in varie zone della penisola,1.000 dei quali morirono per an-gherie, fame, freddo e malattie, ri-mane una realtà largamentemisconosciuta.Il progetto consiste in un’iniziativa

di produzione audiovisiva e musi-cale relativa alla memoria dellapersecuzione e dello sterminio deirom e sinti in Italia da parte del re-gime nazifascista tra il 1927 e il1945. La finalità del progetto ècontribuire allo sviluppo diun’identità europea nella quale lastoria e la memoria delle vittimerom e sinti sia riconosciuta comeparte integrante della memoria col-lettiva di tutti i cittadini europei eassunta come valore e cultura co-mune; custodire la memoria hainoltre, come diretta conseguenza,l’obiettivo di sviluppare il senso diappartenenza dei cittadini rom esinti all’Unione europea, attra-verso il riconoscimento della lorostoria come storia comune e con-divisa. Tale riconoscimento costi-tuisce un’indispensabile premessaper promuovere un cambiamentodelle attuali politiche pubblichenei riguardi delle popolazioni rome sinti, in una prospettiva di tolle-

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ranza e comprensione reciprocache può scaturire soltanto dalla co-noscenza, dal rispetto e dalla valo-rizzazione della loro storia e dellaloro specificità culturale e lingui-stica.L’iniziativa è basata sulla ricerca,lo studio e la diffusione delle testi-monianze dei reduci delle persecu-zioni ancora in vita in Italia,Slovenia, Croazia, Germania e delrepertorio audiovisivo e musicaleesistente presso le cineteche, gliarchivi pubblici e privati, le fami-glie italiane ed europee, in meritoalla popolazione rom e sinti ita-liana, prodotto tra l’inizio del No-vecento e il dopoguerra.È stato portato alla luce, salvaguar-dato e reso disponibile al pubblicoil patrimonio audiovisivo storico(repertorio filmato, fotografico,sonoro ecc.) riguardante le popo-lazioni rom e sinte coinvolte nellapersecuzione in Italia e sono stateraccolte le ultime testimonianze

dirette delle persone che hannovissuto le persecuzioni, mirandonello specifico alla salvaguardiadella memoria dei rom e dei sinti eallo sviluppo di una coscienza cri-tica nelle nuove generazioni. L’output del progetto è costituitoda un documentario che raccogliele testimonianze dei rom ed il re-pertorio ritrovato, abbinato ad unCD musicale, elaborato da musici-sti e studiosi di musica rom, cherecuperi il patrimonio musicale ecanoro dei rom e sinti residenti inItalia relativo al Porrajmos.La musica romanì si articola in treambiti fondamentali: professio-nale, di intrattenimento sociale(cantori di paese, gruppi musicalidi piazza o locali) e familiare(canti infantili, canti narrativi, mu-siche, danze e canti di pena, di di-vertimento e di preghiera). L’operamusicale ‘Porrajmos’, strumentalee cantata, che descrive la persecu-zione nei suoi momenti storici fon-

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damentali, quali rastrellamenti, de-portazioni, internamento, libera-zione, si inserisce in quest’ultimofilone musicale: nasce infatti dallememorie tramandate oralmente al-l’interno delle comunità e assolvealla funzione di elaborare e tra-smettere a propria volta esperienzee sentimenti, affinché ne resti trac-cia nelle generazioni future.I momenti fondamentali dellacreazione dell’opera sono docu-mentati nel filmato ‘Porrajmos.Parole in musica’, che progressi-vamente racconta, con l’ausilio ditestimonianze, materiali di reper-torio, fotografie e documenti origi-nali, l’anatomia di unapersecuzione taciuta, che ancoraoggi attende una legittimazionestorica. Il documentario fonde pa-role, immagini e musica inun’unica narrazione che rievoca lepersecuzioni dei rom e sinti italianiattraverso le forme principali ditrasmissione culturale di quelle co-

munità: l’oralità e la musica. Lastoria del Porrajmos che diventainoltre mezzo per far conoscere lacultura rom, liberandola dai luoghicomuni, in un intreccio tra passatoe presente che sollecita infine a ri-considerare anche l’attuale condi-zione dei campi ‘nomadi’ italiani.

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Tema

Nazifascismo Internati Militari Italiani Prigionieri politici francesi

Titolo

DEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e testimonianze dei de-portati politici e degli internati militari in Germania e in Francia (1940-2010)

Azione e Misura

Azione 4 Memoria europea attiva

Applicant

DHI-Rom - Istituto storico germanico in Roma

Partner

ENS-Cachan - École Normale Supérieure in Cachan (Francia)

DEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e teDEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e te--stimonianze dei deportati politici e degli internatistimonianze dei deportati politici e degli internati

militari in Germania e in Francia (1940-2010)militari in Germania e in Francia (1940-2010)

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Descrizione del Progetto

L’obiettivo del progetto DEPOIMIè raccogliere le memorie custoditenegli archivi audio-visivi italiani efrancesi, e analizzare la percezioneche le vittime dell’internamento edella deportazione politica ebberodella prigionia, in una prospettivadi lungo periodo (1940-2010), spe-cie in relazione all’impatto delleleggi sull’indennizzo e il risarci-mento per le vittime della persecu-zione nazista. Infatti, lalegislazione della Germania occi-dentale - la cosiddetta Bundeser-gänzungsgesetz dell’ottobre 1953,che unificava la materia dei risar-cimenti per tutti i Länder dellaRFT - non tenne conto di tutte lecategorie di perseguitati limitan-dosi a stabilire quali erano i gruppidi persone da indennizzare, i dannida considerare, i diritti al risarci-mento, le autorità da preporre edescludendo tutti i perseguitati stra-

nieri. Allo stesso modo la succes-siva legge del giugno 1956 - laBundesentschädigungsgesetz(BEG) - continuava ad escludere iperseguitati stranieri. Infine, l’ac-cordo siglato tra il 1960 e il 1961dalla Repubblica Federale di Ger-mania con la Francia e l’Italia pre-vedeva un indennizzo per levittime della persecuzione nazio-nalsocialista, annoverando tuttaviatra i possibili beneficiari soltanto ideportati nei campi di concentra-mento (Konzentrationslager) perragioni ‘razziali’, ideologiche o re-ligiose, escludendo dunque gli in-ternati militari italiani e i lavoratoricoatti detenuti in altri campi.Il progetto DEPOIMI intende re-cuperare le testimonianze delle vit-time spesso dimenticate ed escluseda tale risarcimento, come i600.000 militari italiani, catturatiin seguito all’armistizio dell’8 set-tembre 1943 e internati in Germa-nia, e i prigionieri politici francesi,

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deportati in campi di prigionia sitinell’Italia fascista, tra il 1940 e il1943. Un tema che è estremamenteattuale, specialmente se si consi-dera che una nuova stagione di ri-parazioni e politiche di indennizzosi è riaperta in Europa dopo ilbiennio 1989-1991, a seguito dellacaduta del Muro di Berlino, conuna nuova ondata di richieste di ri-sarcimento da parte delle famigliedelle vittime del nazionalsociali-smo. Principale obiettivo del progetto èraccogliere e valorizzare le testi-monianze e le video-interviste dimilitari italiani internati in Germa-nia, in comparazione con quelledei deportati nei campi di prigioniafascisti, con particolare riferimentoalla Francia del Sud (prigionieripolitici, resistenti e civili internatia Sospel, a Embrun - nelle alteAlpi-, a Modane e Cais, o neicampi di prigionia in Corsica). Levideo-interviste di militari internati

e dei deportati politici sono rac-colte in un CD e in un sito web, inmodo da rendere immediatamentedisponibili le voci dei sopravvis-suti che stanno lentamente scom-parendo. Per la celebrazione dellaGiornata dell’Europa e per l’anni-versario della caduta del Muro diBerlino, vengono organizzati treeventi, per incoraggiare, segnata-mente tra i giovani, un’attenta ri-flessione sul passato bellicodell’Europa e sul dovere di salva-guardare i valori della democrazia,della libertà e del rispetto per i di-ritti umani, affermatisi in seguitoal crollo dei regimi fascisti e nazi-sti, e in seguito estesi all’Europaorientale dopo la caduta dei regimicomunisti.A partire dalla seconda metà deglianni Novanta, a seguito dei con-flitti politici e militari nei Balcanie in Ruanda, è emerso un vivo di-battito storiografico incentrato suitemi della politica di occupazione

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nazista e sui crimini di guerracommessi nel corso del conflitto1939-1945. Il mutato clima inter-nazionale post-guerra fredda, se-guito al crollo del Muro di Berlinonel novembre 1989, ha difatti im-posto una seria valutazione delle‘eredità del passato’, obbligando ariflettere sui pesanti lasciti dei re-gimi totalitari nella storia d’Eu-ropa, e quindi sulle violenze deiregimi fascista e nazista, sulle po-litiche giudiziarie messe in atto perpunire i responsabili di quei fatti,nonché sulle politiche intrapreseper riconoscere, indennizzare e ri-sarcire le vittime.Il progetto DEPOIMI vuole inse-rirsi in questo dibattito, tenendocostantemente presente il nesso trariparazione, punizione e costru-zione delle memorie di guerra. Iltema è di grande attualità se si con-siderano i risarcimenti richiesti allaGermania federale dalle vittimedel nazionalsocialismo negli ultimi

decenni; un problema ancora ingran parte irrisolto che nel 1999 haportato alla nascita della Fonda-zione ‘Erinnerung, Verantwortungund Zukunft’ (Memoria Responsa-bilità e Futuro), un istituto apposi-tamente creato per risarcire ilavoratori coatti stranieri in Ger-mania che non ha tuttavia contem-plato un risarcimento per gliitaliani vittime dell’internamentomilitare, in quanto considerati exprigionieri di guerra. Più recente-mente, nell’estate del 2008, laCorte di Cassazione italiana hasollevato di nuovo la questionedegli indennizzi alle vittime ita-liane della persecuzione nazional-socialista; un provvedimento cheha causato la reazione di Berlinoche a propria volta ha invocato ilgiudizio della Corte internazionaledi giustizia. Il recupero delle testimonianzeorali dei sopravvissuti all’interna-mento militare nei lager nazisti e

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alla deportazione nei campi di pri-gionia fascisti porterà a rifletteresul cammino compiuto dall’Eu-ropa nella conquista della demo-crazia, al fine di rafforzare (specietra i giovani) la consapevolezzadei valori di tolleranza, solidarietàe comprensione reciproca sui qualil’Unione europea si è fondata a se-guito del crollo dei regimi totalitarifascista e nazista.Il progetto segue un approccio me-todologico di tipo comparativo econ una periodizzazione segnatadalla prima ondata delle politichedi riparazione post-1945, in con-fronto alla nuova stagione apertasiin Europa dopo la cesura del 1989-91. La ricerca ha inizio con un cen-simento tipologico delletestimonianze e delle memorie deiprigionieri politici, resistenti e ci-vili francesi internati nei campi diprigionia fascisti, mediante la con-sultazione dei seguenti fondi: In-stitut d’histoire du temps présent -

IHTP, CNRS (fondo témoignagesand mémoires de guerre); Archivesde la ‘Fédération Nationale desDéportés et Internés Résistants etPatriotes’ (FNDIRP); Bibliothèquede Documentation InternationaleContemporaine (BDIC - Nan-terre); Association nationale desdéportées et internées de la Rési-stance (ADIR); serie ‘F° delta’ e ‘Frés’ (riguardanti le vittime del Se-condo conflitto mondiale); l’archi-vio del Centre de DocumentationJuive Contemporaine - Mémorialde la Shoah (Paris). Vengono inol-tre analizzate le interviste dei so-pravvissuti alla prigionia politica,conservate presso l’Inathèque deFrance - Centre de consultationdes medias audiovisual, Bibliothè-que Nationale de France, FrançoisMitterand (INA). In secondo luogo si esaminano imateriali audio e video relativi alletestimonianze degli ex militari ita-liani internati nei lager nazisti tra

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il 1943 e il 1945, conservate negliarchivi dei centri di ricerca facenticapo all’Istituto nazionale per lastoria del movimento di libera-zione in Italia (INSMLI). Sonoprese in esame le audio-intervisterealizzate tra il 1987 e il 1990dall’Istituto Bergamasco per lastoria della Resistenza e dell’etàcontemporanea (ISREC), utili peranalizzare la percezione soggettivadell’internamento, nonché levideo-interviste realizzate nell’am-bito del progetto ‘Voci, volti, me-morie dei deportati nella Germanianazista’. Materiali preziosi (circa200 ore di girato) conservatipresso l’Istituto per la storia con-temporanea ‘Pier Amato Peretta’ -Sezione Centro Schiavi di Hitler -Como.Riguardo ai risultati attesi in ter-mini di impatto sul dialogo inter-generazionale e sul dovere ditramandare la memoria storica aipiù giovani, il progetto organizza

due convegni internazionali (unoin Italia presso la sede dell’Istitutostorico germanico in Roma e unoin Francia, presso la sede dell’ISP- ENS Cachan - Parigi), cui sonoinvitati a partecipare non solo stu-diosi e ricercatori affermati maanche studenti universitari e dellescuole superiori, come gli allievidelle ultime classi di Liceo dellaDeutsche Schule in Roma. Il dia-logo intergenerazionale sarà inol-tre garantito dalla presenza dialcuni dei sopravvissuti all’inter-namento e alla deportazione, chia-mati a raccontare la loroesperienza nei due giorni di conve-gno. Le due giornate sono organiz-zate in occasione dell’anniversariodella capitolazione della Germanianazista - Celebration on Europe (5-6 maggio 2011) e dell’anniversariodella caduta del Muro di Berlino(10-11 novembre 2011), in mododa favorire tra i più giovani (anchegrazie all’impatto simbolico-com-

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memorativo delle celebrazioni),un’attenta riflessione sul passatobellico dell’Europa e sulla neces-sità di salvaguardare i valori di de-mocrazia, libertà e rispetto deidiritti umani raggiunti a seguitodel crollo del nazismo. A tal finesaranno anche divulgati alcuni ma-teriali audiovisivi, in grado di ren-dere fruibili i risultati della ricercaanche ad un pubblico di non ad-detti ai lavori.La messa a disposizione dellevideo-interviste di detenuti politicifrancesi, deportati nei campi di pri-gionia fascisti (tema del tutto sco-nosciuto ai programmi scolastici edidattici delle scuole italiane),potrà inoltre contribuire a stimo-lare una riflessione sul passato fa-scista, sui crimini commessi dalregio esercito italiano e dunque avalutare con maggior consapevo-lezza il cammino compiuto dalpaese nell’affermazione dei valoridi democrazia e libertà, sanciti

dalla Costituzione italiana del1948. Infine, si ritiene che lo studio delletestimonianze delle vittime dell’in-ternamento e della prigionia nellaseconda guerra mondiale possa in-vitare ad una riflessione attualesulla detenzione prolungata senzareato, né accusa, prassi inauguratadal regime fascista e da quello na-zista (a partire dal confino politicoe dallo Schutzhaft). Di fronte allafacilità con cui tali provvedimentiamministrativi potevano essereusati per demolire lo stato di di-ritto, l’indagine storica vuole dun-que esortare le giovani generazionia sviluppare un senso di tolleranza,di solidarietà e di dialogo intercul-turale nonché ad essere sempre vi-gili di fronte ad ogni erosione dellegaranzie dell’habeas corpus.Poiché il progetto vuole inoltre farconoscere ad un più vasto pubblicoun tema assai poco considerato estudiato nelle scuole, ovvero il

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dramma delle vittime escluse dairiconoscimenti e dalle leggi sugliindennizzi del dopoguerra, la rac-colta documentaria delle testimo-nianze e delle memorie dallaprigionia, è fortemente intrecciatacon l’esame delle politiche di ri-sarcimento, al fine di chiarire qualiragioni indussero i governi europeidel dopoguerra ad adottare una no-zione restrittiva di ‘vittima’. Il progetto mira inoltre a creare unarete di contatti tra istituti di ricerca eduniversità in grado di avviare una ri-flessione sull’organizzazione, la fun-zione politica e l’esperienza direttadelle pratiche detentive, d’interna-mento, deportazione, annientamentoe sfruttamento bellico, messe in attodal fascismo e dal nazismo, in unprocesso di apprendimento reciprocotra Italia e Germania. È prevista la redazione di due di-stinti volumi, pubblicati da caseeditrici scientifiche di livello na-zionale, dedicati a raccogliere non

soltanto i singoli contribuiti dei ri-cercatori dell’unità ma anche saggidi altri studiosi, docenti o consu-lenti di altre discipline umanisti-che. Nei volumi confluiscono gliinterventi dei relatori chiamati apartecipare ai due convegni inter-nazionali.Ai volumi sarà allegato un CD-ROM, per rendere disponibile (so-vente per la prima volta in linguaitaliana e francese) un’ampia sele-zione delle video-interviste dei so-pravvissuti all’internamento e alladeportazione in Francia e in Ger-mania. Lo scopo è creare uno stru-mento didattico audiovisivo difacile divulgazione da utilizzarenelle scuole superiori e nelle uni-versità, sì da diffondere la ricercaad un vasto pubblico, di differentelivello culturale e sociale. Le testi-monianze saranno intervallate dascene filmiche, tratte dai documen-tari d’epoca e da collezioni private(alcune appartenenti ai testimoni

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intervistati), utili ad illustrare al-cuni episodi emersi dal raccontodei sopravvissuti e a rafforzarecosì la resa in immagini della di-mensione emozionale del rac-conto.Il progetto prevede anche la realiz-zazione di un sito web dedicatoalle vittime dell’internamento edella deportazione nazista, inmodo da garantire l’ampia diffu-sione della ricerca a un vasto pub-blico, di differente livello culturalee sociale e di varie fasce di età. Ilsito web consente di accedere di-rettamente on line a tutto il mate-riale documentario raccolto nelcorso della ricerca e contattare di-rettamente i membri del gruppo diricerca.

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Tema

NazifascismoDeportazioni Giusti

Titolo

WEFoR - Web European Forest Righteous I Giusti contro i totalitarismi. Identità e coscienza europea sul web

Azione e Misura

Azione 4 Memoria europea attiva

Applicant

Comitato Foresta dei Giusti - Gariwo ONLUS

WEFoR - Web European Forest Righteous. WEFoR - Web European Forest Righteous. I Giusti contro i totalitarismi. I Giusti contro i totalitarismi.

Identità e coscienza europea sul webIdentità e coscienza europea sul web

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Descrizione del Progetto

WeFor (Web European Forest Ri-ghteous) è l’acronimo inglese dellaForesta Virtuale Europea per iGiusti. È un sito web che descrivei Giardini a loro dedicati, ma so-prattutto propone Giardini virtualiper ricordarli. Questo progetto, cheha ricevuto il sostegno dell’Unioneeuropea, è un nuovo tassello dellaproposta culturale che ha portato,dieci anni fa, alla fondazione delComitato Foresta dei Giusti: svi-luppare una memoria educativa,guardando alla storia del Nove-cento dall’angolatura specialedell’opposizione ai genocidi e -per l’Europa - della resistenza aitotalitarismi; costruire tanti giar-dini per ricordare queste figureesemplari. WeFor permette di visi-tare i giardini anche stando sedutial proprio tavolo di lavoro, annul-lando le distanze, e la versione in-tegrale in inglese abbatte le

barriere linguistiche, per unire icittadini europei - soprattutto i gio-vani - dei diversi paesi, nella co-struzione di una nuova identitàeuropea che oltre ai classici valoridella libertà e della democrazia, sifondi sul principio fondamentaledella responsabilità individualeche i Giusti ci insegnano. Nella ho-mepage è stato inserito un video-tour del Giardino dei Giusti di YadVashem. Per i Giardini di Milano e Yerevansono stati inseriti i filmati che lidescrivono: un racconto muto,emozionale, che si dipana attra-verso le immagini accompagnatedalla musica. A Milano il Comitatoper la Foresta dei Giusti ha creato,insieme alla Comunità Ebraica e alComune, un ‘Giardino dei Giustidi tutto il mondo’, dedicato a chi siè opposto ai genocidi in ogni luogodella terra. Ogni anno vengonopiantati gli alberi dedicati a nuovefigure esemplari, alla presenta

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delle scuole, con l’intervento delSindaco. A Yerevan Pietro Kuciu-kian ha costruito, accanto al Mau-soleo del Genocidio, oltre a unGiardino, anche il Muro della Me-moria, dove ogni anno depone leceneri o la terra tombale di unnuovo ‘Giusto per gli Armeni’. PerSarajevo, dove il Giardino è an-cora solo un progetto, è stato inse-rito uno slideshow dedicatoall’attività di Svetlana Broz, la di-rettrice di Gariwo Sarajevo, che sibatte per ricreare in Bosnia le con-dizioni del dialogo e della riconci-liazione dopo la tragedia dellapulizia etnica. Per ognuno di questiGiardini abbiamo pubblicato lebiografie dei Giusti ricordati e imateriali che li ‘raccontano’ o chesi riferiscono al periodo e alle vi-cende che li riguardano. La novità del progetto sono i giar-dini virtuali costruiti grazie al teamdi Alphabeti, il partner tecnologicoche ha fornito due innovazioni

fondamentali: la realtà virtuale deigiardini e la loro interattività. Iprimi tre giardini che fatti nascerenella realtà virtuale - Salonicco,Sofia e Varsavia - non sono statiscelti a caso. Le vicende emblema-tiche, alcune dimenticate, che que-ste città rappresentano richiamanogli aspetti più significativi e pro-blematici, le contraddizioni, le lucie le ombre, il positivo e il negativodella storia europea del Nove-cento. Nella coscienza delle nuovegenerazioni l’identità si costruiscecon la consapevolezza di un pas-sato comune, in cui non possonosussistere omissioni e dimenti-canze: il tessuto sociale e la convi-venza civile in Europa devononutrirsi di una profonda riflessionecondivisa, cui crediamo di dare uncontributo con la memoria deiGiusti. A Salonicco si è consumata unadelle peggiori tragedie dellaShoah, un buco nero che l’Europa

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ha dimenticato: tutta la comunitàebraica (55 mila persone, quasi lametà della popolazione) è stata de-portata in pochi mesi ad Auschwitznel 1943. Il 98% è morto nel lager.Oggi la comunità di Saloniccoconta neppure un migliaio di ebrei.Solo i funzionari del Consolato ita-liano, in particolare il ConsoleZamboni, si opposero salvandotrecento ebrei con il pretesto del-l’origine italiana. Nel giardino cisono gli alberi per loro. Il visita-tore che voglia ‘adottare’ un Giu-sto, può registrarsi e sarà sempreinformato su tutto quanto avvienenel giardino che lo riguardi diret-tamente. Cliccando su ciascun al-bero, si entra nella pagina dovesono raccolte tutte le informazionidisponibili sul Giusto cui la piantaè dedicata. Per Zamboni, ad esem-pio, si può visionare una rara inter-vista, contenuta nel documentario‘Il nemico giusto’, inserito nellarubrica ‘Volti e Voci’; vi è inoltre

il diario autografo di LucilloMerci, funzionario del consolato estretto collaboratore di Zamboni,inserito nella rubrica ‘Documentioriginali’; i ricordi dei sopravvis-suti nello spazio dedicato agli ap-profondimenti, insieme alleinterviste e ai video che girati du-rante il viaggio a Salonicco dedi-cato al progetto. Entrando invece nel Giardino diSofia si può conoscere una vicendadel tutto diversa, opposta a quelladi Salonicco. Qui tutta la comunitàebraica si è salvata. Le minoranzevi hanno sempre vissuto in pace, egli ebrei non facevano eccezione.Per questo nel Giardino ci sono lerose, simbolo della Bulgaria maanche richiamo d’amore. Decisivafu l’opera del vicepresidente delparlamento Dimitar Peshev e delMetropolita Stephan, primate dellaChiesa ortodossa bulgara. In parti-colare Peshev, con l’irruzionenell’ufficio del ministro dell’in-

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terno, bloccò la deportazione degliebrei, già caricati sui treni prontinelle stazioni. Per questo fu emar-ginato dal governo alleato dei na-zisti, e subì l’ostracismo del suoambiente politico. Con l’arrivodell’Amata rossa fu processato perla sua appartenenza al vecchio re-gime e incarcerato, morendo in po-vertà. ‘Passeggiando’ nel Giardinodi Sofia, si può trovare il libro diGabriele Nissim su Peshev, si pos-sono consultare i suoi diari ineditie visitare il museo che gli ha dedi-cato Kjustendil, la sua città natale,o ripercorrere le tappe della suavita attraverso le fotografie tra-smesse dalla famiglia. Il Giardino virtuale di Varsavia, in-fine, ha un valenza speciale, per-ché la Polonia riassume in sé gliaspetti estremi della storia euro-pea: l’antisemitismo e i Giusti trale Nazioni, l’occupazione tedescae la resistenza antinazista, il domi-nio comunista e Solidarnosc. Vi

coesistono tutte queste memorie, avolte in modo problematico. Nelsito abbiamo cercato di renderequesta complessità nella sceltadelle figure da ricordare, da JanKarski, il messaggero inascoltatodegli ebrei rinchiusi nel Ghetto diVarsavia, a Irena Sendler, l’infer-miera che salvò migliaia di bam-bini ebrei, per la Shoah. Da JacekKuron a Padre Popielusko, l’animalaica e quella cattolica della dissi-denza polacca, ad Anna Walenty-novicz, la ‘pasionaria’ dei Cantierinavali di Danzica, che dette inizioagli scioperi da cui è nato il sinda-cato libero di Solidarnosc. Wlady-slaw Bartoszewski ci è statosuggerito da Konsanty Gebert per-ché racchiude in sé entrambe lememorie, Giusto tra le Nazioni aYad Vashem e massimo esponentedi Solidarnosc. Non poteva man-care Marek Edelman, il coman-dante della rivolta del Ghetto diVarsavia e deciso sostenitore di

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Solidarnosc. Nella pagina di Edel-man potrete leggere l’orazione fu-nebre pronunciata al suo funeraleda Gebert insieme a Michnik e aMazowiecki, altri esponenti di So-lidarnosc.Il progetto ha dedicato una sezioneapposita alla didattica, chiamata‘YouFor’ per sottolinearnel’aspetto partecipativo. Vi sono in-serite molte proposte di percorsididattici e uno spazio riservato alleproduzioni delle scuole, che pos-sono inviare le realizzazioni deglistessi percorsi o altri contributi delloro lavoro. Alcuni materiali li ab-biamo già inseriti: si tratta di pro-duzioni delle classi già concluse,inviateci dagli insegnanti, che rin-graziamo e che invitiamo a conti-nuare nella collaborazione conWeFor. Abbiamo diviso i percorsiper livello di istruzione, indicandole aree tematiche e i gradi di com-plessità. Alcuni sono stati fornitida insegnanti, altri riportano espe-

rienze educative polacche, altri an-cora sono stati elaborati dalla no-stra commissione didattica. Inparticolare la sezione YouFor ospi-terà gli interventi delle scuole, lerisposte degli esperti, le chat traclassi e gli appuntamenti per inau-gurazioni e cerimonie virtuali neigiardini, con le dediche da cui na-sceranno i fiori sotto gli alberi. Peril lavoro didattico e l’approfondi-mento personale sono a disposi-zione molti altri materiali: mostre,saggi, relazioni a convegni, inter-viste. Anche per questa sezione èdisponibile la versione bilingue,per rendere fruibile in ogni paesele riflessioni e le produzioni inse-rite. Data la mole notevole di do-cumenti, una suddivisione percategorie agevola la consultazione.Nel sito c’è molto altro ancora, adesempio notizie e appuntamentisempre aggiornati in sinergia conGariwo, il sito istituzionale del Co-mitato Foresta dei Giusti. Nei box

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laterali è possibile consultare gliapprofondimenti specifici, le gal-lerie fotografiche, le dediche, il bo-okcrossing, le chat. Nella colonnapiù esterna scorrono tre rubriche:‘Volti e Voci’, dedicata a video, in-terviste, trailer di film, documen-tari; ‘Per non dimenticare’, conuna raccolta degli istituti di ri-cerca, musei, memoriali, che si oc-cupano della memoria nei varipaesi europei; ‘Documenti origi-nali’, dove visionare la riprodu-zione di materiale autentico. Cometutti i siti web, anche WeFor non siferma qui, ma è sempre in evolu-zione.

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Tema

NazifascismoDeportazioniInternati Militari

Titolo

L’internamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti durantela 2ª Guerra Mondiale. Elaborazione, archiviazione, documentazione eanalisi delle loro testimonianze orali.

Azione e Misura

Azione 4 Memoria europea attiva

Applicant

ANRP - Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Interna-mento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari

Partner

Audiodoc - Associazione dei Documentaristi

L’internamento e la deportazione dei siciliani nei campiL’internamento e la deportazione dei siciliani nei campinazisti durante la 2ª Guerra Mondiale. Elaborazione, nazisti durante la 2ª Guerra Mondiale. Elaborazione,

archiviazione, documentazione e analisi delle loro archiviazione, documentazione e analisi delle loro testimonianze oralitestimonianze orali

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Descrizione del Progetto

Negli ultimi decenni sono stateraccolte e in parte pubblicate cen-tinaia di testimonianze relative alladeportazione e all’internamentodegli italiani nei lager della Ger-mania nazista. È stata finalmentericonosciuta l’importanza dellaraccolta e conservazione della me-moria storica dei protagonisti di-retti e dell’analisi del ruoloindividuale e collettivo dell’elabo-razione di queste tragiche e trau-matiche esperienze, collocandolenel quadro della ricerca storica esociologica e sulla deportazione el’internamento. Oggi, infatti, aoltre sessantaquattro anni di di-stanza dalla fine della SecondaGuerra Mondiale, in Italia, concolpevole ritardo, ci si rende contodi quanto poco tempo sia rimastoa disposizione per raggiungere edare voce agli ultimi testimoni an-cora in vita.

Tuttavia, le numerose iniziativemesse in atto per la conservazionedella memoria non hanno riguar-dato in misura uguale i diversiaspetti della deportazione e del-l’internamento. In particolare, si èrilevata l’assenza di una significa-tiva raccolta di testimonianze oralidi siciliani sopravvissuti ai lagernazisti. Le ricerche di carattere ter-ritoriale si sono indirizzate preva-lentemente sulle regioni del centroe nord Italia. A prima vista, questascelta sembrerebbe essere frutto diragioni di ordine storico. Come ènoto, infatti, la deportazione e l’in-ternamento nei campi nazisti, al-l’indomani dell’8 settembre 1943,in particolare dall’Italia, inizianocon l’occupazione nazista e la col-laborazione della neo-costituitaRepubblica fascista di Salò. Giàprima dell’armistizio, la Sicilia erastata occupata dalle truppe alleate.I rastrellamenti, gli arresti, le de-portazioni, ma anche le rappresa-

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glie, le violenze e la guerra parti-giana avrebbero riguardato quasiesclusivamente le regioni del cen-tro-nord - e questo andamentonelle vicende belliche e storichedel Secondo conflitto mondiale hasicuramente permesso a molti sici-liani di non cadere nelle mani deinazisti e dei collaborazionisti diSalò. Tale circostanza non signi-fica, tuttavia, che i siciliani nonsiano stati deportati o internati neiterritori del Terzo Reich. Secondouno dei pochissimi studi storicirealizzati in questi anni, i sicilianideportati furono 855. Si tratta so-prattutto di militari allo sbando chedopo l’8 settembre 1943 passarononelle fila dei partigiani, oppure disiciliani deportati perché già dete-nuti per diversi motivi nelle carcerie nei campi fascisti. Alcuni depor-tati siciliani erano in precedenzastati internati negli Stalag, i campidi internamento per prigionieri diguerra, come Internati Militari Ita-

liani (IMI). Non si sa invece quantifurono i militari italiani, dislocatinei diversi fronti e provenientidalla Sicilia, finiti nei campi nazi-sti e utilizzati come lavoratori co-atti nell’industria civile e bellicatedesca. A partire dal 2000, annoin cui fu istituita la Fondazione te-desca Memoria, Responsabilità eFuturo per l’indennizzo dei lavo-ratori coatti, all’ANRP, associa-zione riconosciuta quale EnteMorale dal 1949, si sono rivoltedalla Sicilia 485 persone per otte-nere un supporto nella domandaper il risarcimento. Troppo poco etroppo tardi, infatti, ci si è occupatidi loro e, in Sicilia, ancora oggi diquesti temi si parla poco o nulla.Lo scopo principale del progetto,consistente in prima istanza inun’approfondita ricerca, promossadall’ANRP, in collaborazione conAudiodoc, associazione di docu-mentaristi, è quello di intervistaree archiviare il maggior numero

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possibile di testimonianze direttedei protagonisti ancora in vita, siautilizzando gli elenchi nominativigià disponibili, sia operando ulte-riori ricerche sul campo, allo scopodi ricostruire una lista e un quadropiù completo delle persone depor-tate e internate. Gli obiettivi del progetto sono es-senzialmente due: conservare lamemoria e tentare di portare allaluce le possibili specificità dell’in-ternamento in relazione al territo-rio di provenienza dei testimoni,ovvero la Sicilia. In particolare, sipensa, in questo caso, alla lonta-nanza dai luoghi di origine dei de-portati, accentuata da un quasiinvalicabile fronte di guerra; allastessa storia dell’isola, moltospesso messa ai margini dei grandiprocessi storici, primo fra tuttiquello della Resistenza; al divariodal punto di vista sociale, econo-mico e di istruzione presente tra lepopolazioni del sud e alcune re-

gioni del nord Italia; a come nellaSicilia del dopoguerra sia stata ela-borata la memoria collettiva deglianni del conflitto; al profondo iso-lamento dei deportati e degli inter-nati al loro rientro sull’isola. Un’importante specificità di que-sto progetto è di aver messo in-sieme, come oggetto di analisi, siai deportati sia gli internati militarinei campi di concentramento. InItalia la ricerca storica e la pubbli-cazione di testimonianze riguardola resistenza e la deportazionevanta ormai una ricca bibliografiae un discreto livello di approfondi-mento. Lo stesso non si può dire,invece, per la vicenda degli IMIche solo in anni più recenti havisto un maggiore interessamentoda parte di alcuni studiosi. Inoltre,questi universi sono stati semprenettamente separati l’uno dall’al-tro.E diversi sono i motivi alla base diuna tale profonda distinzione che

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non si è ritenuto opportuno elen-care e approfondire in questa sede.Ci si limita a sottolineare, in parti-colare, il mancato indennizzo pergli IMI in quanto lavoratori coatti.Una vicenda che ha origine dalprimo Accordo italo-tedesco del 2giugno 1961, accordo che, per ra-gioni politiche, escluse gli IMI erisarcì invece i deportati dei KZ.Un riconoscimento negato, riba-dito anche in anni molto più re-centi, dal 2000, quando il governotedesco, come sopra citato, ha isti-tuito la Fondazione Memoria, Re-sponsabilità e Futuro perl’indennizzo dei lavoratori coatti,dalla quale ancora una volta gli In-ternati Militari Italiani sono statiesclusi.Il fatto che i governi rifiutino di ri-sarcire gli IMI ha ancora di più al-largato il divario tra questi e ideportati. Con questo lavoro s’in-tende, da un lato, contribuire, perquanto possibile, alla ricostruzione

dell’universo della deportazione edell’internamento dei siciliani e,dall’altro, soffermarci in partico-lare su quello spazio liminale nelquale la realtà della deportazione equella dell’internamento si asso-migliano o, in molti casi, si so-vrappongono.Una delle principali difficoltà in-contrate nella ricerca storica sugliinternati militari consiste nel fattoche di pochi Stalag, al contrariodei KZ, è stata conservata la docu-mentazione. È per questo chemolte delle verifiche, a partiredagli elenchi nominativi e dai nu-meri di matricola assegnati nei di-versi campi, non si possonoeffettuare. In questo lavoro si èscelto di limitarsi a una prima ve-rifica storica ricorrendo da un latoai principali archivi che curano ladocumentazione sui deportati e gliinternati in Germania - l’Interna-tional Tracing Service (ITS) a BadArolsen e la Deutsche Dienststelle

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WASt a Berlino - e dall’altro fa-cendo ricorso a materiali accessi-bili nelle biblioteche e sulla rete,dove sono sorti negli ultimi anniautorevoli siti di documentazionestorica. I risultati costituiscono unprimo passo a disposizione di chiin futuro vorrà compiere ulterioriapprofondimenti.Inoltre, la ricerca portata avanti nelprogetto non ha pretese di carattereesclusivamente storiografico, purdedicando le dovute energie e at-tenzioni alla necessaria verificadelle fonti orali; una necessità ine-ludibile, anche perché spesso lamemoria tardiva trasfigura i fattivissuti in tempi lontani. Per esem-pio sono stati riscontrati casi neiquali gli intervistati hanno raccon-tano di aver visto i forni crematori,descrivendo come venissero elimi-nati i cadaveri e, solo dopo solle-citazioni da parte del ricercatore, èemerso che tali ricordi erano in re-altà ‘ricordi costruiti’ attraverso

l’appropriazione di informazioni eimmagini di filmati e documentarivisti dopo la guerra. Alcuni deifatti ricordati e raccontati dai testi-moni sono difficilmente verifica-bili, mentre altri contengono errorie lacune. L’approccio teorico utilizzato èquello della ‘storia dal basso’ ostoria orale proprio delle scienzesociali e in particolare della socio-logia, attraverso il quale s’intendericostruire e tentare di compren-dere come tali esperienze sianostate vissute, elaborate e ricordatedai protagonisti. Lo strumento me-todologico adottato per raccoglierele testimonianze orali è quello del-l’intervista qualitativa. Consape-voli che in alcuni contestid’indagine la tecnologia usata po-trebbe incidere sulla qualità dellatestimonianza, è stata privilegiatala registrazione audio rispetto aquella video perché una strumen-tazine più leggera e in questo caso

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avrebbe messo più a suo agio l’in-terlocutore vista l’età avanzata. Il tema della deportazione e del-l’internamento è ancora oggi dolo-roso e scomodo per molti,soprattutto in ambienti comequello siciliano, dove la memoriaintorno a questi temi non è statamolto sviluppata. Infatti, la memo-ria della Sicilia e dei siciliani iniziatardi, forse troppo tardi.Il progetto si è concluso con lapubblicazione del volume Depor-tati e internati. Racconti biograficidi siciliani nei campi nazisti a cuiè allegato l’audio documentarioStücke-Pezzi e la realizzazione delsito archivio www.imiedeportati.eu.

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Tema

NazifascismoDeportazioni

Titolo

Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Duce

Azione e Misura

Azione 4 Memoria europea attiva

Applicant

Associazione fra ex Consiglieri Regionali della Calabria

Partner

Fondazione Internazionale ‘Ferramonti di Tarsia’ per l’Amicizia tra iPopoli

Ferramonti: dal sud Europa per non Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Ducedimenticare un campo del Duce

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Descrizione del Progetto

Il progetto è finalizzato a indurre i

giovani ad una riflessione sulle

cause e le conseguenze della vio-

lenza nazifascista, attraverso il re-

cupero della memoria di uno dei

più grandi campi d’internamento

italiani: quello di Ferramonti di

Tarsia, che operò in Calabria tra il

1940 e il 1943, con una presenza

media di circa 1.500 internati, pre-

valentemente ebrei stranieri o apo-

lidi.

In primo luogo, è stato costituito

un team di progetto, facendo ri-

corso all’esperienza dell’Associa-

zione fra ex Consiglieri Regionali

della Calabria e della Fondazione

Ferramonti, organismo che ha ap-

profondito il tema dell’interna-

mento civile fascista ed in

particolare la storia del campo di

Ferramonti. Il gruppo ha riunito ri-

cercatori e volontari della Fonda-

zione ed esperti di sviluppo locale

e cittadinanza europea.

Il team di progetto ha condotto at-

tività di ricerca e di recupero del

materiale storico, attraverso la

messa in evidenza dei momenti più

significativi ed educativi dell’atti-

vità di recupero della memoria

svolta dalla Fondazione, perse-

guendo così uno degli obiettivi

dell’Azione 4 Memoria europea

attiva, legato alla conservazione

degli archivi materiali. L’attività di

ricerca e documentazione è culmi-

nata nella realizzazione di una

pubblicazione in cui sono stati

analizzati: il campo (contesto sto-

rico, motivazioni dell’interna-

mento e peculiarità del campo;

descrizione della struttura); l’im-

portanza della memoria (l’oblio e

il successivo recupero della me-

moria ad opera di studiosi e appas-

sionati; l’esperienza della

Fondazione Ferramonti come ‘pra-

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tica esemplare’ da divulgare a li-

vello europeo); il progetto ‘Ferra-

monti: dal sud Europa per non

dimenticare un campo del Duce’

(gli incontri e i temi trattati; le in-

terviste e gli approfondimenti; il

punto di vista dei giovani parteci-

panti); il futuro (le proposte dei ra-

gazzi; la rete europea).

La pubblicazione è stata distribuita

nelle scuole e presentata in un in-

contro europeo con i referenti del

Programma ‘Europa per i citta-

dini’.

Nel quadro del progetto, sono state

individuate sei scuole superiori per

la realizzazione di due laboratori

didattici. Essendo ogni laboratorio

composto da circa 30 studenti, in

totale l’azione formativa si è ri-

volta a 180 ragazzi di età compresa

tra i 14 e i 18 anni. Per stimolare

la ‘riflessione attiva’ sulla storia

del campo di internamento, i labo-

ratori sono stati organizzati con il

seguente metodo: a due gruppi di

studenti sono stati proposti diffe-

renti progetti didattici (PD1 e

PD2) nel corso di un primo labo-

ratorio; successivamente è stato or-

ganizzato un secondo laboratorio

in cui gli studenti del PD1 hanno

illustrato ai loro coetanei che

hanno seguito il PD2 quanto ap-

preso durante il laboratorio, e vi-

ceversa. Tale momento di incontro

è stato pensato per rendere i gio-

vani protagonisti dell’iniziativa e

per stimolarli ulteriormente alla ri-

flessione sia sul passato che acco-

muna il loro territorio con quello

di altre regioni d’Europa, sia sul

futuro dell’Europa unita dai valori

della democrazia e della libertà.

La promozione e la diffusione del

progetto sono avvenute attraverso

il sito web www.progettoferramonti.it,

costruito come strumento di comu-

nicazione e di scambio fra i parte-

cipanti al progetto e allo stesso

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tempo come spazio per garantire la

massima visibilità delle attività

realizzate e dei risultati conseguiti.

Le sezioni di maggiore rilevanza

sono tradotte in inglese.

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ECP – Europe for Citizens Point Italy

Punto di Contatto Nazionale per il Programma ‘Europa per i Cittadini’

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Via dell’Umiltà 33

00187 Roma

tel. (+39) 06 6965 4261

fax. (+39) 06 6965 4305

Web: www.europacittadini.it

E-mail: [email protected]

Ministero per i Beni ele Attività Culturali Segretariato GeneraleDirettore Servizio IGianni Bonazzi

ECP – Europe for Citizens PointItaly

Project ManagerLeila Nista