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ECONOMIA IMMOBILIARE 1° SEMESTRE 2007

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ECONOMIAIMMOBILIARE

1° SEMESTRE 2007

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Circa un terzo delpresente numerodi Economia Im-mobiliare è dedi-cato all’illustrazio-ne (anche con do-vizia di immagini)della terza edizionedi Expo Italia RealEstate, che ha avu-to un riscontrodavvero significati-

vo: EIRE si colloca ormai con sicurezza tra glieventi irrinunciabili del panorama espositivoeuropeo.Secondo la Nota diffusa al termine dei lavori daGeFi (società organizzatrice del Salone) «si è ve-rificata una grande affluenza di operatori italia-ni ed esteri per un totale di 16.391 presenzeprovenienti da ben 40 Paesi: una crescita pari al24,7% rispetto alla seconda edizione dell’Expo.Molte anche le presenze degli amministratoripubblici che hanno potuto riscontrare perso-nalmente l’utilità dell’evento, ipotizzando lapartecipazione espositiva per la prossima edi-zione. Anche dal punto di vista della superficieoccupata si è verificato uno sviluppo importan-te con un’area di 33.024 metri quadrati, e unincremento di stand pari al 16%. Grande sod-disfazione anche per gli espositori esteri chehanno partecipato per la prima volta al Salone,sviluppando nuove relazioni e aprendo impor-tanti canali di business. La terza edizione di EI-RE si è decisamente contraddistinta per l’eleva-ta qualità delle aree espositive, degli operatoriintervenuti e dei Convegni, come riscontrato

da molte e autorevoli testimonianze degli ospi-ti internazionali».

Numeri dunque che non lasciano dubbi sul fat-to che l’industria immobiliare italiana è sempreattrattiva. Ciò nonostante una competizio-ne territoriale sfrenata, come il servizio sul MI-PIM sta a raccontare.Ma l’industria è anche oggetto di studio. Eco-nomia Immobiliare dedica molte pagine al-l’analisi di alcuni elementi chiave delsettore che, affrontato da Fonti vieppiù più nu-merose e qualificate, diviene sempre più leggi-bile anche agli occhi degli immobiliar-scettici.

Nuove tendenze si affacciano o si consolidano:l’intreccio tra real estate e private equity, l’at-tenzione alle tematiche dell’energia e del socia-le, e un diverso rispetto dell’etica. Anche di ciòsi occupa Economia Immobiliare che, per laprima volta nella sua quasi ventennale storia, siè dotata ora di un Comitato Scientifico, com-posto da nomi illustri della ricerca, della didat-tica e della letteratura immobiliare.Ad Angela Airoldi, Sandro Balducci, StefanoStanzani, Oliviero Tronconi e Uberto Viscontidi Massino il mio ringraziamento per avere ac-cettato di far parte del Comitato.

Tra tanti argomenti “seriosi” non poteva peròmancare, a conclusione di questo numero, unpo’ di “life style”. Gli “Award”, anche nella realestate community, sono sempre più graditi.

Buona Lettura! Paola G. LunghiniDirettore Responsabile

11EDITORIALE ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

www.internews.biz

Editoriale

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22MERCATO

Economia Immobiliare

Direttore Responsabile : Paola G. Lunghini (PGL). E-mail [email protected];.Redazione: via Nerino 5, 20123 Milanotel 02.72529.611 – 02 .72529.555 – fax 02.8645.2597

Comitato Scientifico: Angela Airoldi, Sandro Balducci, Stefano Stanzani, Oliviero Tronconi, Uberto Vi-sconti di Massino.

Chiuso in redazione il 30 giugno 2007

In redazione: Luca Fantin, Annamaria Liggeri, Lorenzo Taini, Roberto ValliniHa collaborato Oliviero Tronconi, Politecnico di Milano, Dipartimento BEST

Si ringraziano gli Uffici Stampa delle aziende citate, e in particolare FIMAA - Torino,GMPR Group e Tecnocasa. Si ringraziano tutte le Fonti non citate.

Credits fotografici:Giampietro Agostini fotografo, Al Fajer Properties, Archivio AREL, Babcock&Brown,BNP Paribas RE, Centro Commerciale Megliadino, Centro Commerciale Il Fare, CE-PIF, Damac Properties, DEGI, EIRE-GeFi, Foruminvest, Gruppo Giacomazzi, Lo-renza Mercuri fotografa, MF Conference, Multi Development C-Italia, Reed Midem( MIPIM), Risanamento, Scenari Immobiliari, Villa Carmen.Archivio by Internews.

Proprietà by Internews srl, via Nerino 5, 20123 MIlano. Fotocomposizione by Internewssrl. Stampa: Fava Centrostampa srl, Milano.

Economia Immobiliare è una pubblicazione semestrale registrata al Tribunale di Milano indata 16.2.91 con n. 92.

Un numero: Euro 50,00

Abbonamento annuale per il 2007 (2 numeri): Euro 90,00 (IVA assolta dall’Editore a nor-ma dell’art. 74/c del DPR n. 633/1972 e successive modificazioni). Scheda a pag. 105.

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di Economia Immobiliare può essere riprodotta, me-morizzata in un sistema di ricerca automatica, trasmessa in qualsiasi forma o tramite qual-siasi supporto – elettronico, meccanico, fotocopiatura, registrazione o altro – senza l’auto-rizzazione scritta dell’Editore. Le citazioni sono consentite per uso giornalistico purchévenga fatta precisa menzione della fonte.

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MercatoExpo Italia Real Estate: business, cultura e “colore” 4Un MIPIM davvero da record 42

StudiStrumenti per l’analisi e la segmentazione del patrimonioimmobiliare 68Nuovi spazi alla logistica 76Rapporto Lombardia di Scenari Immobiliari e ANCE 80FIMAA listino prezzi immobili 2006, Piemonte e Valle d’Aosta 84Rapporto “Housing Evolution”, di Assimpredil e ANCE 88Il turismo in Italia: analisi e strategie 91Milano turistica secondo IULM 94I Fondi di Scenari immobiliari 95

RitrattiArriva Damac Properties 96Dal Middle East Qatari Diar Real Estate 98Il Centro Commerciale “Megliadino” 100Il Centro Commerciale “Le Due Colonne” 102Il Centro Commerciale “Il Fare-Galleria Borgomaneri” 104Multi e “I Petali di Reggio” 106“La Torre delle Arti”, di Babcock&Brown 108Nasce “Malpensa Business Park” 110Retecasa compie 15 anni 112Foruminvest: il nuovo Stadio di Genova 114

ReportagesA Sofia con CEPIF 115

Life StylePremiazione Real Estate Elite Award 2007 120Il “Ventennale” di AICI a Catania 124

SOMMARIOSOMMARIO

Philippe Zivkovic, BNP Paribas RE,pag. 8

EIRE, da pag. 4 a pag. 40

A Sofia con CEPIF, pag. 115

Life Style & Networking, pag. 120

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Preceduta il giorno 19 maggio a Milano da unaConferenza Stampa di presentazione (alla qualehanno partecipato Antonio Intiglietta, Presi-dente GeFi, società organizzatrice del Salone, ilcelebre sociologo Francesco Alberoni, e AngelaAiroldi, Università Bocconi), si è svolta dal 22al 25 maggio alla Nuova Fiera di Milano la ter-za edizione di Expo Italia Real Estate,senza om-bra di dubbio l’evento immobiliare dell’anno inItalia, e uno dei più significativi appuntamentieuropei.È stata un’edizione da record: 350 espositori suuna superficie di oltre 33 mila metri quadrati,visitati da oltre 16 mila operatori italiani ed esteri. La crescita rispetto alle presenze della

scorsa edizione è del 24,7%. In oltre 40 tra Convegni ed Eventi sono stati af-frontati i temi di maggiore attualità del settore,tracciando le linee guida per il futuro dell’indu-stria immobiliare. EIRE si è rivelata quest’anno la Fiera immobi-liare della qualità. A fronte di una crescita neglispazi espositivi e nelle presenze, gli operatorihanno rilevato un aumento sensibile della qua-lità delle realtà coinvolte nell’evento. Hanno in-fatti partecipato, tra gli altri, nomi molto notinella community internazionale. Oltre a questisono intervenuti a EIRE, sottolineando la posi-tività dell’evento e la sua importanza per il mer-cato, anche tutti i principali player del mercatoitaliano. Anche gli enti pubblici italiani hanno dimostra-

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Expo ItaliaReal Estate: business, culturae “colore”

La sala della Conferenza Stampa

Francesco Alberoni e Antonio Intiglietta

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to di essere attivi per riuscire a essere partner af-fidabili per gli operatori privati. Oltre ai sistemipubblici presenti come espositori, hanno visita-to la Fiera oltre 70 tra Sindaci e assessori dicompetenza (Regioni, Province e Comuni)....Una partecipazione altamente qualificata, dun-que, che fa di EIRE un evento di alta caraturainternazionale e parte integrante per lo sviluppodel mercato del real estate italiano e dei Paesidell’area mediterranea e dell’est Europa. «Gli espositori italiani hanno avuto risvolti piùche positivi sviluppando business e rapporti,ampliando la propria area di intervento ed en-trando in contatto con nuovi partner per pro-getti futuri. Anche gli espositori esteri hannopotuto confrontarsi positivamente col mercatoitaliano », ha affermato Antonio Intiglietta. «IlSalone ha dunque raggiunto pienamente lo sco-po che si era prefissato. La sfida per il futuro è

seguire la strada della qualità: consolidare la par-tecipazione di tutti gli operatori italiani e accre-scere la presenza di Paesi esteri». I numeri di EIRE 2007 non necessitano dicommenti. Target raggiunto e superato. E al Sa-lone c’ era praticamente tutta la Commu-nity: quindi non mi dilungo su ciò che è suc-cesso durante i quattro intensissimi giorni. I Programmi dei Convegni, Workshop, Presen-tazioni ed Eventi agli stand, etc. sono visibili sulsito di EIRE www.italiarealestate.it, e sui siti diquasi tutte le società espositrici: la comunicazio-ne, infatti, è stata sfrenata, e non c’è espositore oquasi che non abbia segnalato a quanti più in-terlocutori possibili la propria presenza in Fiera.Non c’è stato ente organizzatore di Convegni,Workshop e Presentazioni, che non abbia diffu-so urbi et orbi il Programma, in particolare viaemail (ciò ha provocato un notevole intasamen-to delle caselle di posta elettronica, ma va benecosì). E, cosa nuova e importante, quest’anno inFiera si sono date molte news, segno che EIREsta diventando ciò che deve davvero essere: unapiattaforma di visibilità e di business, ma an-che il “luogo” per eccellenza dove annuncia-re importanti Survey (Jones Lang LaSalle, Assi-lea, IPD, Nomisma, Gabetti, CCIAA-Borsa Im-mobiliare di Milano, etc), per non citare la Ri-cerca sulle aree dismesse, predisposta per GeFi ea cura della Università Bocconi, presentata du-rante il Convegno di Apertura (presieduto daFrancesco Alberoni) e quella sulle professioni, di

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Da sinistra, Francesco Alberoni, Antonio Intiglietta e Angela Airoldi

Corsa a registrarsi: sotto a sinistra, Andrea Amadei (AEW) Con Bill Kister (ULI); a destra, Francesco Alberoni con Patrizia Ludi (ITP)

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Bocconi e Politecnico, illustrata il 24 maggio du-rante il Convegno del Forum delle Associazioni.Qui il moderatore è stato Salvatore Carrubba,già direttore de Il Sole 24 Ore.Grande focus naturalmente sui temi del turi-smo, della sostenibilità ambientale e del conte-nimento dei consumi energetici; pubblico stra-ripante ai Workshop sulle SIIQ.È stato presentato a EIRE anche il CongressoMondiale degli Architetti, che si svolgerà a To-rino a fine giugno 2008, dove si prevedono cir-ca 10 mila partecipanti.

Da pagina 13 a pagina 40, Economia Immobiliareoffre una Sintesi degli incontri direttamente seguiti

I PROGETTI

Numerosi progetti hanno catturato l’attenzionedel pubblico e della Stampa. Cito qui solo, e chie-do scusa agli esclusi, “Adriano”, di Aedes e Ge-fim; il nuovo Stadio di Genova, con Gruppo Gia-comazzi e Foruminvest; “Verona Forum”, diCIS; il “Borgo sul Garda”, di Coopsette; e il futu-ro sostenibile di Rozzano, con “Milanofiori Sud”.La palma per impatto mediatico spetta comunqueai furbissimi comunicatori della società Al Fajer, diDubai, che hanno portato in Fiera il famoso cam-pione di calcio Luis Figo, neo-investitore negliEmirati. E così, tra i giornalisti che abbiamo ospi-tato, c’erano anche quelli di testate dello Sport.Ressa di televisioni, in Sala “Blu”, per la presen-

za al Convegno di Apertura di EIRE del Presi-dente della Camera, Fausto Bertinotti, insiemeal Governatore della Regione Lombardia, Ro-berto Formigoni, e ai Sindaci Walter Veltroni,Roma, e Massimo Cacciari, Venezia. Tra i personaggi che hanno dato lustro a EIREci sono stati anche una decina di parlamentari, ediversi architetti mediatici. Tra i visitatori internazionali, oltre a tutti coloroche sono citati sul programma ufficiale dei Con-vegni, e sono tanti, ho visto i grandi capi di Ro-yal Bank of Scotland, di IKB, di Hypo RE Bank,e top manager di società estere di investimenti edelle principali merchant bank etc. C’erano an-che, per la prima volta, una ventina di esposito-ri internazionali, tra cui ben sei dagli EmiratiArabi. E una ventina di giornalisti di testate este-re, una pubblicazione russa compresa.La Stampa, insomma, ha avuto molto pane per

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Il fascino degli Emirati

Sopra, la presentazione dello Stadio di Genova e lo stand del gruppo Giacomazzi; sotto, gli stand di CIS e di Cushman & Wakefield

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i suoi denti. Ed EIRE ha potuto collezionare in-numerevoli ritagli stampa, che si sono aggiuntiai “lanci” su radio e televisioni; e agli “Speciali”pubblicati nei giorni del Salone, o immediata-mente precedenti. Tra questi, primeggiano Il So-le 24 Ore (26 pagine), MF e Italia Oggi (un fa-scicolo di ben 52 pagine), seguiti da Il Corrieredella Sera, La Repubblica, Il Giornale, Finan-za&Mercati, Il Giorno, e le periodiche, tra cuispiccano Mark Up e Business. Insomma, gran parte della Stampa italiana (sonostati oltre 350 i giornalisti che sono arrivati inFiera) ha preso nota del fatto che il mese giustoper scrivere di real estate è maggio! E ciò, doposolo tre anni, non ci può fare che piacere, perchèil lavoro per avere tutto ciò è stato davvero im-menso, e infinite le risorse e le energie dedicate.

GLI STAND

EIRE si è estesa su una superficie espositiva va-stissima (per percorrerla in diagonale ci voglionootto minuti), resa alla vista ancora più ampiadalla strepitosa e sempre pulitissima moquettebianca. Su questa immensa area, il visitatore del

Salone ha incontrato stand di ogni foggia, di-mensione e colore. A parte gli spazi delle caseeditrici e delle associazioni (che sono per defini-zione sempre uguali o quasi nella obbligata so-brietà, qualsiasi sia la Fiera) va sottolineato chegli exhibitor di EIRE si sono davvero presentatial meglio della creatività e dello stile. Impossibi-le dare il Premio allo stand più bello, e difficiledarlo anche ex-aequo: erano belli tutti, come sipuò vedere dalle foto in queste pagine.Se però, oltre alla eleganza, uniamo anche altri ele-menti, quali la raffinatezza del buffet, la gentilezzadell’accoglienza, il grande nome, etc, beh, allora ilmio personale Award va a BNP Paribas RE: dove,il 24 maggio, si è svolta la cerimonia della conse-gna del “Premio alla Loyalty aziendale”, istituitol’anno passato dal Gruppo Giovani di AICI - As-sociazione Italiana Consulenti e Gestori Immobi-liari (assegnato nel 2006 a Giovanni Nassi per i 62anni sempre nel Gruppo Pirelli). La Targa è anda-ta questa volta a Philippe Zivkovic, Chairman diBNP Paribas RE, per i 33 anni sempre trascorsi al-l’interno dello stesso Gruppo francese. Ma che oradovrei definire internazionale, visto che con 3.500collaboratori, opera in otto Paesi, ed è uno deiprincipali player d’Europa. Felicissimo del riconoscimento, il carismaticotop manager ha con calore ringraziato Luca Fan-tin – Presidente di AICI Giovani, e AD di Redd-y’s Group – anche per la motivazione («Cosmo-polita, nato in Francia, di origini balcani-che, laurea all’Istituto di Studi Politici di Parigi, lacarriera di Philippe Zivkovic è inziata all’età di 24anni nella società di promozione immobiliare Meu-nier, già controllata da BNP. A 38 anni ne era Di-rettore Generale. La Società fu completamente ac-

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Sopra, lo stand di BNP Paribas RE,Da sinistra, Luca Fantin, Paola G. Lunghini e Philippe Zivkovic

Momenti a EIRE: in alto, la creatività dell’architetto Mario Piva

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Il lunch di Risanamento; a destra, Gianni Verga (assessore Comune di Milano) con Luigi Zunino (Risanamento) e Carlo Castelli (Aedes)

quisita nel 1973 dalla Banca e dal 2001 di BNPParibas Real Estate, Philippe Zivkovic è Chairman.Capacità imprenditoriali e di leadership si alleano,in Philippe Zivkovic, con una solida cultura econo-mica e con la passione per la “chose publique”. Laloyalty aziendale ne rapprenta la sintesi»). E si è vo-lentieri concesso ad alcune interviste.Anche Aldo Mazzocco, AD di Beni Stabili, lostesso giorno, era circondato dalla Stampa, all’e-sclusivo e sempre splendido lunch offerto allostand. Ma ben poco i colleghi sono riusciti astrappargli. È infatti in corso l’IPO di Foncièredes Régions, e solo a conclusione del grande dealsapremo con certezza qualcosa, sia sulla confermadella delega a uno solo dei due attuali AD (l’altroovviamente è Massimo de Meo), sia sugli altriparticolari della struttura che si andrà a formare.Molto affollato il ricevimento di Risanamento.

Ma il patron della Società, Luigi Zunino, lo han-no visto in pochi. Per la maggior parte del tem-po, infatti, è stato al ben protetto piano superio-re dello stand, in compagnia di alcuni VIP. Visibilissimi invece i due Castelli (padre e fi-glio) allo stand di Aedes. Anche qui, il lunchera splendido. Di eventi sociali, a EIRE, ve ne sono stati a de-cine, quindi è impossibile citarli tutti. Una men-zione speciale, però, la merita il buffet offertodella Regione Campania. Al centro dell’attezio-ne, l’assessore alle attività produttive dell’enteterritoriale, Andrea Cozzolino, salutato con ca-lore dal Presidente della Provincia di Milano, Fi-lippo Penati. Attorno, sotto una gigantografiadel Vesuvio, aleggiava invitante il profumino deifusilli al pomodoro, serviti espressi.E, per l’originalità, non si può non parlare di Eu-

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Sopra, lunch a Beni Stabili e lo stand di Aedes; in basso a sinistra, Emilio Biffi (Pirelli RE), Terenzio Cugia di S. Orsola (Beni StabiliGestioni SGR) e Claudio Pancheri (Raethia); a destra, Paola G. Lunghini con l’assessore Andrea Cozzolino.

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ropa Risorse, dove si potevano gustare freschissi-mi e coloratissimi frullati di frutta. E del “whiskey party” di Royal Bank of Scotland:alle tre del pomeriggio, il distillato ad altissimagradazione era servito insieme a deliziose tartinedi salmone. Altri espositori, anzichè concentrare tutta la

mondanità in uno o più momenti, hanno prefe-rito offrire rinfreschi in stream continuo. Traquesti, spiccava il Gruppo Italease, che distri-buiva come gadget divertentissime e coloratissi-me maxi-matitone.Per la prima volta, si è avuta a EIRE anche unpo’ di musica. Ci hanno pensato il Gruppo Nor-man (concerto di pianoforte del Maestro Giu-seppe de Padova), e Arcotecnica RE (la cantanteera la figlia di Davide Viganò, Presidente delGruppo: la giovanissima Eleonora, che studia damagistrato, è anche diplomata in canto).Sono stati da tutti apprezzati i luoghi del com-fort (la vineria Schonhumber Franchi e il SadlerChic’nQuick), e l’ampia Visitors’ Lounge. An-che la Sala Stampa, però, non era male.....Due espositori, Alitere e Norman, hanno orga-nizzato anche trattenimenti musicali serali, indue noti e trendy locali milanesi, rispettivamen-te il 22 e il 25 maggio. Non ci sono purtroppoandata (noi dello staff eravamo in Fiera sino atardi, ma tardi....) ma mi auguro che i parteci-panti si siano divertiti.Insomma, una Fiera all’insegna della bellezza,dell’eleganza, della raffinatezza e dell’ abbondan-za. E del business, come mi è stato confermatodagli espositori che ho intervistato. Un com-mento per tutti, da parte di una persona che co-nosco da decenni: «Se anche una sola parte del-le trattative impostate va in porto, io qui avròfatto il fatturato di due anni!»Speriamo che di tutto ciò non si siano fatti ve-nire strane idee gli emissari del MEF: c’erano an-che loro....Tra le migliaia di mani che ho stretto, voglio quicitare solo:

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Sopra, lo stand; sotto a sinistra, Maria Elena Fantasia e Antonio Napoleone (Europa Risorse); a destra il “Norman Brain”

Brindisi con Roberto Benaglia (RBS) allo stand della banca

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– Gualtiero Tamburini, Assoimmobiliare e No-misma, che detiene il record di partecipazioneai Convegni (se non ho contato male, è inter-venuto a cinque);

– Oliviero Tronconi, che con il Politecnico ha or-ganizzato quattro Workshop, e che ha ricevutol’Attestato di Socio Onorario AICI (la motiva-zione recita «Oliviero Tronconi si è affacciato al-l’universo immobiliare mentre la sua carrieradi docente “tecnico” presso il Politecnico di Milanoera gia solidamente riconosciuta. Varieesperienze professionali di alto profilo lo hannocondotto poi verso l’“education” specifica del setto-re che, grazie allo specifico ambito da lui creato al-l’interno dell’Accademia milanese, ha consentito acentinaia di giovani una formazione sempre piùin linea con le esigenze della Real Estate Industrydi oggi e di domani. Professionalità, passione peril proprio lavoro, e trasmissione ai giovani dellapropria esperienza, dunque: che sono esattamentele caratteristiche dei soci AICI !»);

– i fratelli Addamiano, developer di rara genti-lezza;

– la famiglia Caltagirone (Leonardo, con i figliEdoardo e Allegra);

– Greg Cooke, Chairman di Atisreal (Londra),che non vedevo da anni e che ora è alla testa diun gruppo con 900 persone, e

– Giovanni Paviera, Generali Property SGR, che– elegantissimo – esibiva ai polsini dei bellissi-mi gemelli (la citazione gliela devo, non chie-detemi il perchè).

Ho visto quasi tutti gli avvocati del real estate, eanche alcuni noti notai. E persone “di altrimondi” che, a un Salone immobiliare, non sierano mai avvicinati prima.

Ho visto moltissime signore, tra cui (numerosissi-me) le Socie dell’Associazione Real Estate Ladies.

LA CENA DI GALA

A Palazzo Reale, la sera del 24 maggio, si è vo-luto premiare solennemente (alcune centinaiacomplessivamente gli invitati eccellenti) i vin-citori del “Premio di Marketing Territoriale”.Tutti i loro nomi sono sul sito di EIRE. La cerimonia ha avuto luogo alla presenza delSindaco di Milano, Letizia Moratti. Elegante inun sobrio abito nero, sandali rossi (un omaggio– ???– alla vittoria del Milan sul Liverpool inEuropa, i cui tifosi pochi metri più in là festeg-giavano vociando), il Sindaco Moratti ha in-cantato tutti, e in particolare gli ospiti stranie-ri. Ha fornito pensieri importanti sullo svilup-po di Milano, ha avuto parole di elogio per Ex-po Italia Real Estate, ha snocciolato con sicu-rezza i dati della Ricerca presentata durante il

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Da sinistra, Stefano Ponchia (Gefim) Giorgio Rocchia e AlbertoM. Lunghini (Darma SGR)

Sopra a sinistra i fratelli Addamiano; nelle altre foto alcune immagini di EIRE

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Convegno di Apertura – che l’aveva vista as-sente – ha sorriso, e si è calorosamente compli-mentata con i vincitori dei Premi. Sul palco, adaiutarla nella distribuzione delle targhe, hachiamato l’assessore regionale della Lombardia,Davide Boni, e l’assessore comunale di Milano,Gianni Verga. Erano molto sorridenti anche Antonio Intiglietta,e Oliviero Tronconi: che del Premio è il mentore.È seguita l’elegante cena cui ha partecipato, incompagnia della gentile consorte, anche CarloAlessandro Puri Negri.

LE CONCLUSIONI

Per fare EIRE gli espositori hanno investito mol-to, e mi auguro ne abbiamo ottimo ritorno. Hanno messo tutto il loro impegno coloro che

hanno organizzato gli Eventi, e mi auguro ne ab-biamo avuto ampia soddisfazione. Hanno visitato EIRE molte migliaia di persone,e mi auguro che abbiano impiegato proficua-mente (come si usa dire) il tempo che hanno de-dicato al Salone. Il Comitato Scientifico, e la Giuria dei Premi,hanno avuto anche loro un bel da fare.Tutti noi dello staff abbiamo lavorato con pas-sione e sino allo sfinimento.Sappiamo che ci sono aree di miglioramento inogni cosa. Posso garantire che abbiamo presonota di tutto, dei suggerimenti, dei consigli, eanche delle osservazioni (che ci sono state, equando mai non ci sono?, ma che erano semprecostruttive), in vista di EIRE 2008.Chi non partecipa direttamente all’organizzazio-ne di una manifestazione grandiosa come EIREnon può immaginare che cosa essa rappresenti intermini di impegno, energie, stress, tensione, fa-tica etc. Ma quando tutto finisce (e poche ore do-po la chiusura sembra, guardandosi attorno, chela Fiera non sia mai esistita), beh, alla stanchezzasubentra una grande, grande gioia.Un ultimo dato, che però è uno degli indicatorifondamentali della Fiera: allo stand di Eurohyposono stati consumati 680 litri di birra!!!Nota. Pare che Fabio Bandirali, MD di Eu-rohypo in Italia voglia chiedere ora la licenza uf-ficiale di birreria.Ciao, ci vediamo a EIRE 2008, dal 10 al 13maggio. Save the date.

Paola G. Lunghini

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Da sinistra, Antonio Intiglietta, Paola G. Lunghini e Letizia Moratti; altre immagini della premiazione

La “birreria” più esclusiva del mondo: lo stand Eurohypo

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22 MAGGIO 2007

IL CONVEGNO ISTITUZIONALE DI APERTURA

Il Convegno Istituzionale, intitolato “L’emerge-re delle nuove città: dalla trasformazione dellearee industriali dismesse”, è stato organizzato dalComitato Scientifico di EIRE, ed è stato dedica-to alla discussione della Ricerca realizzata da Ge-stione Fiere in collaborazione con l’UniversitàBocconi e con il contributo di INU (istituto Na-zionale di urbanistica) e AUDIS (AssociazioneAree Urbane Dismesse). Chairman d’eccezione, Francesco Alberoni, Pre-sidente della Fondazione Centro Sperimentaledi Cinematografia e celebre sociologo.Il saluto iniziale è stato portato da Fausto Berti-notti (Presidente della Camera dei Deputati) ilquale – pur non entrando nel merito delle que-stioni urbanistiche di Milano – è riuscito ugual-mente a elaborare una sua diagnosi sul capoluo-go lombardo affermando che «Milano sembraattraversare una crisi d’identità e questo è leggi-bile in molti brani di città che hanno perso la lo-ro vocazione operaia» per la scomparsa, ovvia-mentre, della classe operaia stessa. Il Presidenteha seguitato asserendo che questo malessere si ri-flette nell’aspetto della metropoli milanese maanche in quello di altre città, visibile nel falli-mento delle utopie dei quartieri razionalisti qua-li Zen, Vele o Gratosoglio, tanto per citare alcu-ni esempi. L’elenco è lungo, all’interno di questerealtà urbane gli abitanti anzicchè trovarsi in unparadiso hanno ricevuto in eredità dai progetti-sti un purgatorio. Fausto Bertinotti ha sostenu-to che dopo troppi anni di prevaricazione delmercato sulla politica il modello di sviluppo de-ve cambiare, seguendo il segno della coesione einclusione sociale, avvalendosi del contributo dicomunità scientifiche allargate composte sì daesperti, ma anche da gruppi di persone che vi-vono nelle aree interessate dagli interventi.

Il Presidente della Camera ha concluso dichia-rando che «uno dei parametri per rappresentarela qualità di vita all’interno di un quartiere è laquantità e qualità di spazi destinati ai bambini ealla loro socializzazione».Applausi, questa volta molti convinti. Le osservazioni del Presidente sono state ripresesuccessivamente da Federico Oliva (PresidenteINU – Istituto Nazionale di Urbanistica), ilquale ha ribadito il concetto della crisi d’identi-tà chiedendosi in prima istanza quale sia il si-gnificato di città, e quale sia il ruolo svolto dainuovi strumenti urbanistici. Il Relatore ha af-fermato che se si pensa al Piano dirigistico (attodi pianificazione risalente agli anni sessanta) e cisi rapporta alla situazione odierna, si nota l’i-napplicabilità dello strumento. Bisogna quindiprestare la massima attenzione quando si piani-fica a brani, poiché il rischio è dato dalla perdi-ta della visione olistica, e conseguentementedalla mancanza di collegamenti con le infra-strutture e i bisogni sociali sia del quartiere chedella città.Roberto D’Agostino Presidente AUDIS (Asso-ciazione Aree Urbane Dismesse), durante la suacomunicazione intitolata “L’impatto economicodelle trasformazioni urbane”, ha illustrato la Ri-cerca che ha analizzato nove città italiane, ri-spettivamente Bari, Catania, Firenze, Genova,Milano, Napoli, Roma, Venezia, Torino. La metodologia usata dai Ricercatori ha avuto ilsuo punto di partenza nell’ allargamento delconcetto di area dismessa intesa non solo comezona ex industriale, ma anche come luogo aven-te altre destinazioni quali ex macelli, ex manifat-ture tabacchi, sedimi ferroviari, per poi conclu-dersi in un’intersezione disciplinare fra econo-mia, urbanistica e sociologia. Le aree dismesse quindi sono valutate come ri-sorse e opportunità per la città. Il Rapporto ha stimato il valore delle ricaduteeconomiche all’interno dell’economia metropo-litana venutasi a creare in seguito alle realizza-

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Il Convegno di Apertura, e il foltissimo pubblico

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zioni e alle riqualificazioni urbanistiche dellearee in analisi. Nel caso milanese il recupero delle aree dismes-se ha attirato investimenti per oltre 10 miliardidi euro, per un giro d’affari complessivo che hasuperato i 24 miliardi di euro e ha permesso neltempo la creazione di quasi 250 mila unità di la-voro. Un dato questo di tutto rispetto che sotto-linea la capacità della filiera del real estate di ge-nerare ricchezza.Lanfranco Senn (Università Bocconi) ha rispo-sto alle sollecitazioni offerte dal Presidente dellaCamera sostenendo che una città per superare lapropria crisi d’identità deve contenere dentro ilproprio perimetro quelle realizzazioni che sap-piano inglobare gli accadimenti storici con inuovi interventi, in modo da conservarne sem-pre l’identità. La parte finale del Convegno ha visto una Tavo-la Rotonda fra i Sindaci di Venezia, di Bari, diRoma, e il Vicesindaco di Toronto, che hannopresentato alla platea le loro esperienze di gover-nance territoriale e in alcuni casi le loro richie-ste. A tal proposito Walter Veltroni (Sindaco diRoma) ha chiesto più potere, enunciando che «èassurdo che per costruire una rotatoria noi primicittadini dobbiamo chiedere l’Autorizzazionedella Regione», e ha proseguito sostenendo che«i Sindaci non devono essere proclamatori madeliberatori: devono prendere le decisioni per ilbene collettivo». Le conclusioni del Convegno sono state affidatea Roberto Formigoni (Presidente Regione Lom-bardia), che ha illustrato come sia le richieste deicittadini che delle imprese vengano sempre ri-volte all’aspirazione di una migliore qualità del-la vita e conseguentemente anche del lavoro. Ro-berto Formigoni ha dichiarato che «per questooccorre che le nuove opere siano pensate e pro-gettate con alti standard di qualità urbanistica,architettonica e tecnologica».

Il Presidente ha osservato come la sfida del pre-sente sia rappresentata anche dalla specificitàlombarda, che prende le mosse da una nuovaconcezione del territorio non più concepito inun’ottica di “difesa” attraverso la strumentazionedei piani regolatori e delle loro varianti, ma go-vernato attraverso un confronto reale tra gliobiettivi indicati dalla Regione e le capacità pro-gettuali e imprenditoriali dei privati.Roberto Formigoni ha concluso sostenendo chegrazie a questo nuovo modo di intendere la part-nership tra pubblico e privato «abbiamo avviatoquello che oggi molti definiscono il Rinascimen-to lombardo, una fase nuova nella vita della no-stra regione, che ha portato a progetti innovativie di grandissimo valore». Ha aggiunto «valga co-me esempio l’“Altra Sede” della Regione Lom-bardia, il primo palazzo pubblico di governo cheviene costruito da cinquecento anni a questa par-te; l’ultimo era stato il Castello Sforzesco».Oltre ai Relatori citati sono intervenuti AngelaAiroldi (Università Bocconi), Joan Busquets(Harvard University Graduate School of De-sign), Massimo Cacciari (Sindaco di Venezia),William Kistler (Presidente ULI Europa), JoePantalone (Vicesindaco di Toronto) e FilippoPenati (Presidente Provincia di Milano).

VENEZIA ALLA TERZA EDIZIONEDI EIRE

Folla presso lo Stand del Comune di Venezia,per la Conferenza Stampa presieduta da Massi-mo Cacciari, nel corso della quale sono state il-lustrate le motivazioni inerenti alla scelta strate-gica di partecipare a EIRE, ravvisabili nella vo-lontà degli enti di governance cittadina di pro-porre Venezia quale componente competitiva eparte integrante del sistema socio economico delNord Italia La partecipazione al Salone è stata promossa dal

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Massimo Cacciari allo stand della sua città

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Comune e dalla Camera di Commercio di Ve-nezia, e sostenuta da Docks Venezia, Immobilia-re Complessi, La Immobiliare Veneziana, NovaMarghera, Gruppo Guaraldo, e Vega ParcoScientifico Tecnologico di Venezia.La Conferenza Stampa ha presentato un Panel diRelatori esperti di politiche territoriali e afferen-ti al Gruppo promotore. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli ot-to grandi progetti che cambieranno il volto delwaterfront veneziano: l’Arsenale, il Porto, il Par-co Scientifico e Tecnologico di Marghera, il Par-co urbano di San Giuliano, il sistema aeropor-tuale, il Terminal intermodale di Fusina, Il Pa-lazzo del Festival al Lido, e l’area ospedaliera diMestre.Il Sindaco di Venezia ha affermato che l’area la-gunare offre enormi prospettive di investimentoe di sviluppo. Basti pensare alle zone dismesse diPorto Marghera: da un lato si tratterà di bonifi-carle e di localizzare nuove imprese, dall’altro dimantenere e dare nuova spinta alle attività indu-striali esistenti e renderle compatibili con il ter-ritorio. Per gli investitori ci sono grandi “pro”,come il volano costituito dal nome di Venezia,ma anche qualche “contro”, come ad esempio ivincoli urbanistici presenti qui come in nessunaaltra città del mondo. Laura Fincato (assessore alla Pianificazione Stra-tegica Comune di Venezia) ha sostenuto chel’Amministrazione della città ha affrontato i nu-merosi problemi presentati nel corso dell’evolu-zione degli interventi citati non in maniera ideo-logica, ma seguendo le norme e le regole dellaconcertazione e dell’ascolto.L’assessore ha concluso dichiarando che «questiprogetti nascono all’interno di un Piano strate-gico che è stato opportunamente modificato dal-l’Amministrazione, e che rappresenta una seriedi atti coordinati tra di loro, pezzi di un mosai-co che al suo completamento darà vita a una Ve-nezia davvero nuova».Oltre ai Relatori citati hanno partecipato allaConferenza Stampa Massimo Colomban (Presi-dente di Vega), Roberto D’Agostino (Presidentedi AUDIS), Ezio Micelli (Presidente dell’Immo-biliare Veneziana) e in qualità di ospite FaustoBertinotti.

RIQUALIFICAZIONE PER LE CITTÀLOMBARDE

L’evento “Riqualificazione delle città lombarde:priorità e novità nelle politiche regionali”, orga-nizzato da Regione Lombardia D. G. Territorioe urbanistica, ha avuto come obiettivo quello diillustrare i nuovi strumenti di governance terri-toriali.

Fra questi vi è il Piano Territoriale Regionale(PTR) che, grazie alla legge regionale 12/05 inmateria di governo del territorio, ha acquisito unruolo fortemente innovativo nei confronti del-l’insieme degli altri strumenti e atti di pianifica-zione previsti in Lombardia. Il nuovo modello di pianificazione è composto ecostituito da una pluralità di soggetti e di pro-cessi variamente interrelati prevede che il PTRdelinei la visione strategica di sviluppo per laLombardia e costituisca una base condivisa, sucui gli attori territoriali e gli operatori possanostrutturare le proprie azioni e idee progetto. L’impostazione della legge ha infatti attribuitoalla responsabilità degli amministratori pubbliciin primo luogo, ma anche complessivamente ditutti gli operatori territoriali direttamente coin-volti attraverso processi partecipati, la determi-nazione dei contenuti degli atti di pianificazio-ne, dando piena attuazione al principio di sussi-diarietà. Il ruolo del PTR è quello di costituire il princi-pale riferimento per le scelte territoriali degli En-ti locali e dei diversi attori coinvolti, così da ga-rantire la complessiva coerenza e sostenibilitàdelle azioni di ciascuno e soprattutto la valoriz-zazione di ogni singolo contributo usato per mi-gliorare la competitività e la qualità di vita inLombardia. Il PTR può rappresentare un elemento fonda-mentale per un assetto armonico della disciplinaterritoriale della Lombardia, e, più specifica-mente, per una equilibrata impostazione deiPiani di Governo del Territorio (PGT) comuna-li e dei Piani Territoriali di Coordinamento Pro-vinciale (PTCP). Gli strumenti di pianificazione devono concor-rere in maniera sinergica a dare compiuta attua-zione alle previsioni di sviluppo regionale, defi-nendo a grande scala la disciplina di governo delterritorio. I lavori sono stati introdotti da Davide Boni (as-sessore al Territorio e Urbanistica della RegioneLombardia) il quale ha specificato l’importanzadella sinergia fra i differenti livelli istituzionali edecisionali, che comporta una razionalità nellatemporizzazione degli interventi urbani. Silvia Lanzani (Coordinatore Comitato TecnicoScientifico D.G. Territorio e Urbanistica, Regio-ne Lombardia) ha esposto il bisogno di liberarei progetti da alcune lungaggini burocratiche etemporali soprattutto nella fase di esecuzione. Maria Cristina Treu (Politecnico di Milano) haaffermato l’importanza della comunicazione car-tografica nel processo di gestione del territorio.«Nessun tema rilevante per il governo del terri-torio può decidersi se non si ha la conoscenza discala vasta. In mancanza di uno sguardo d’insie-

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me non si è più in grado di valutare i dati ine-renti al consumo di suolo». La Relatrice ha evi-denziato l’importanza di caricare su web l’infor-mazione cartografica, soprattutto grazie al con-tributo fornito dai GIS, sistema informativogeografico (acronimo di Geographical Informa-tion System).Il programma GIS permette sia una migliore co-noscenza e rappresentazione dello spazio fisicoche una condivisione fra tutti gli operatori del si-stema delle conoscenze e una maggiore com-prensione da parte dell’investitore. Maria Cristina Treu ha concluso illustrando lapropria esperienza relativa alla stesura del PianoTerritoriale di Coordinamento Provinciale, inparticolare nell’analisi degli ambiti agricoli. LoStudio è stato suddiviso in tre grandi aree, la pri-ma relativa all’analisi delle caratteristiche delsuolo, la seconda alle risorse, la terza riferita allefunzioni e alle vocazioni. Oltre ai Relatori citati hanno partecipato alConvegno Luisa Pedrazzini (Dirigente D.G.Territorio e Urbanistica, Regione Lombardia) eMaurizio Federici (Dirigente D.G. Territorio eUrbanistica, Regione Lombardia).

BIOCASA FILCA

“Biocasa Filca. Risparmio energetico, confortabitativo” rappresenta il cardine della strategiaambientale dell’Associazione Filca Cooperative eal contempo costituisce una profonda innova-zione del “prodotto-casa”, Francesco Biffi (Di-rettore Tecnico Filca Cooperative) ha aperto i la-vori presentando Filca Cooperative, Ente chevanta venticinque anni di presenza sul mercatodella Lombardia. I suoi dieci uffici territoriali as-sicurano alle 75 Cooperative affiliate tutte lecompetenze professionali necessarie per realizza-re le iniziative immobiliari.

I numeri di questo impegnativo lavoro sono si-gnificativi: 13.501 unità immobiliari consegna-te, 64 cantieri in attività per complessive 1.933unità, 56 iniziative in programma che consenti-ranno la realizzazione di 2.104 alloggi e di 28negozi-laboratori.Franceso Biffi ha spiegato l’evoluzione del pro-getto Biocasa Filca risalendo ai primi studi, rela-tivi al risparmio energetico e al benessere abita-tivo, avviati già nella seconda metà del 2004.Un Comitato tecnico-scientifico, composto dadocenti ed esperti delle materie e dei settori in-teressati in collaborazione con il Politecnico diMilano, ha avuto il compito di “testare” il pro-getto e di approfondirne le linee guida. La rea-lizzazione Biocasa ha definito lo standard per gliinterventi che saranno eseguiti successivamentedalle cooperative associate. La prima versione èstata realizzata nel 2005 e ha segnato l’avvio del-le costruzioni Biocasa; dal 2006 la quasi totalitàdelle realizzazioni è stata attuata secondo il nuo-vo standard costruttivo.Il Progetto si articola nelle seguenti linee guida:– riduzione dei consumi energetici (termici,

elettrici e idrici), con conseguente minore im-patto sull’ambiente;

– benessere psico-fisico e sicurezza della persona(confort acustico, qualità dell’aria, salubritàdei materiali);

– bioclimatica, materiali naturali e rifiuti dome-stici.

L’esecuzione è stata svolta unendo ai canoni del-la sostenibilità economica il concetto di replica-bilità del modello. I costi di realizzazione sonoaccessibili a un’ampia fascia sociale: il maggioronere rispetto a una casa comune è infatti con-tenuto in 60-70 euro al metro quadrato, ed èammortizzabile in pochi anni grazie al risparmiodei consumi energetici.La versione 2007 consolida le scelte e gli impe-gni precedenti e introduce le seguenti migliorie:– standard di rendimento energetico conformi

ai valori che la normativa nazionale prevede diapplicare dal 2010;

– installazione dei collettori solari termici percoprire almeno il 50 per cento del fabbisognodi acqua calda sanitaria;

– dotazione di ascensori a basso spunto, che ri-chiedono un minore impegno di potenza, 3kW invece di 14.

installazione rilevatore fughe di gas.Il nuovo standard sarà applicato a partire dal se-condo semestre 2007.Sono stati calcolati gli effetti, su base annua, deinuovi standard definiti nel Progetto Biocasa2007, prendendo in esame un alloggio medio(circa 100 metri quadrati), alimentato a gas me-tano, abitato da quattro persone, localizzato in

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Lo stand di Filca

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un’area climatica media della Lombardia e conuna conduzione d’uso nella norma. Ogni Bioca-sa consente una riduzione di 456 metri cubi dimetano, di 360 kW ore di energia elettrica, di110 metri cubi di acqua e una minore emissionedi 11 quintali di anidride carbonica.Nel triennio 2006-2008, le cooperative associa-te a Filca hanno in programma la realizzazionedi oltre 2.500 Biocase, che consentiranno una ri-duzione dei consumi annuali di oltre un milio-ne e 100 mila metri cubi di metano, di 900 mi-la kW ore di energia elettrica, di 275 mila metricubi di acqua e una minore emissione di 2.750tonnellate di CO2.Ogni Biocasa emette in atmosfera circa 1.100chilogrammi in meno di anidride carbonica al-l’anno rispetto ad un’abitazione comune. Que-sto quantitativo di gas, se emesso, richiederebbe110 alberi per essere eliminato con il processo difotosintesi, quindi l’intero programma 2006-2008 comporterà una minore emissione annuadi anidride carbonica di circa 2.750 tonnellate,pari all’azione di 275 mila alberi.Francesco Biffi ha spiegato con giusto orgoglioalla platea la realizzazione della Mostra intitola-ta “Dalla casa alla Biocasa”. La manifestazione ènata da una collaborazione fra Filca e il MuseoNazionale della Scienza e della Tecnologia e conil patrocinio di Miur (Ministero dell’IstruzioneUniversità e Ricerca), Regione Lombardia, Uffi-cio Scolastico Regionale e Segretariato SocialeRai.I 120 mila i visitatori alla Mostra ne hanno de-cretato il successo.L’analisi delle normative relative all’efficienzaenergetica è stata affrontata nel corso del Con-vegno da Sergio Mammi (Presidente ANIT),con un intervento intitolato “il Decreto Legisla-tivo 311/2006 e gli incentivi fiscali nella finan-ziaria 2007”.Il Relatore ha presentato ANIT, Associazionesenza fini di lucro nata nel 1984, e i cui obietti-vi generali riguardano la diffusione, la promo-zione e lo sviluppo dell’isolamento termico eacustico nell’edilizia e nell’industria come mezzoper salvaguardare l’ambiente e il benessere dellepersone. Il Presidente ha esposto una breve storiografiarelativa all’inquadramento legislativo. L’inizio ri-sale al dicembre 2002 e precisamente alla Diret-tiva 2002/91/CE “Rendimento energetico edifi-ci”. Successivamente le misure vengono mag-giormente precisate con il Decreto Legislativo192 dell’ 8 ottobre 2005, modificato dal Decre-to Legislativo 311/2006 che recepisce la Diretti-va comunitaria 2002/91/CE, stabilendo i crite-ri, le condizioni e le modalità per migliorare leprestazioni energetiche degli edifici al fine di fa-

vorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integra-zione delle fonti rinnovabili e la diversificazioneenergetica. Il Decreto 311 contribuisce inoltre a conseguiregli obiettivi nazionali di limitazione delle emis-sioni di gas a effetto serra posti dal Protocollo diKyoto promuovendo la competitività dei com-parti più avanzati attraverso uno sviluppo tecno-logico che sia rispettoso dell’ambiente. Si pongono quindi le basi per la certificazioneenergetica degli edifici, dettando i procedimentidi calcolo e le verifiche da effettuare per conse-guirla. L’ambito di applicazione è relativo alle nuove co-struzioni, alle ristrutturazioni totali e parziali, al-la nuova installazione o ristrutturazione integra-le di impianti termici, nonché alla sostituzionedei generatori di calore.Il Decreto Legislativo 11/2006 prevede l’instal-lazione di impianti solari termici per l’acqua cal-da sanitaria e gli impianti fotovoltaici per la pro-duzione di energia elettrica. Inoltre la finanziaria2007 incentiva l’installazione di caldaie a con-densazione, pannelli solari termici e gli inter-venti atti alla riduzione del fabbisogno energeti-co dell’edificio.Il Tema della salvaguardia della Casa Sana e Bioè stato affrontato da Carlo Signorelli nel corsodel suo intervento intitolato “il benessere psicofisico negli ambienti confinati. Il valore aggiun-to di una casa salubre”.Il Relatore ha dichiarato che la SItI (Società ita-liana di Igiene), ha elaborato le linee guida peruna casa sana e sicura e queste costituiscono unsegnale di cambiamento politico e un utile rife-rimento pratico.I requisiti per una casa sana e sicura riguardanoquattro principali aspetti:– Le condizioni igenico-sanitarie generali degli

edifici abitativi possono essere ascrivibili a:materiali di costruzione degli impianti, corret-to orientamento dei fronti principali, presenzadi cortili e cavedi, tenuta all’acqua, approvvi-gionamento idrico, smaltimento acque reflue,protezione dall’intrusione degli insetti.

– La fruibilità dei vani. Tale qualità è data dallasommatoria dei seguenti caratteristiche: abbat-timento barriere architettoniche,organizzazio-ne distributiva, dimensionamento e tipologiedi fruizione dei locali e degli spazi, dimensio-namento e adeguato dei soffitti.

– Il confort ambientale e benessere psico fisico èesplicitato attraverso il benessere termoigrono-metrico, la qualità dell’aria e dei suoi ricambi,il benessere visivo, acustico, psichico.

– La sicurezza degli occupanti è resa nota dalleseguenti azioni: prevenzione incidenti dome-stici, sicurezza e monitoraggio degli impianti e

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In alto, Business conversation, qui sopra, sidecar, automobili

e cocktail da Multi. Nelle foto in centro: da sinistra,

Laura Piantanida (Reddy’s Group),Marcia A. M. Schless (Multi) e

l’avvocato Valentina Delli Santi. Da sinistra, Mauro Mancini (Multi)

ancora Marcia, e l’avvocatoRiccardo Delli Santi.

In basso lo stand di Foruminvest

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allontanamento dell’inquinanti aerei, analisidel rischio radon, protezione dalle radiazionielettromagnetiche, sistemi antintrusione.

Carlo Signorelli ha concluso affermando che og-gi vi è una maggiore consapevolezza visibile nel-la risposta del mercato orientato nella ricerca dicase sane e sicure ovvero Biocase.Oltre ai Relatori citati hanno partecipato alConvegno Giacomo Fumeo (Presidente FilcaCooperative) e Giuliano Dall’O (DipartimentoBEST Politecnico di Milano)

L’ETICA E IL REAL ESTATE

Il Talk Show intitolato “Immobiliarmente Etici.L’etica del territorio immobili e finanza” ha rap-presentato il luogo di incontro di player del realestate, noti architetti, personalità appartenenti almondo ambientale e decision maker. Il confronto è stato giocato sul terreno scottan-te del raggiungimento degli obiettivi del Proto-collo di Kyoto in Italia, sulla Direttiva europea,sul ruolo dell’architettura nella tutela e nel ri-sparmio delle risorse ambientali, sui rapportidelle istituzioni con i soggetti privati per incen-tivare la riqualificazione dei territori, sulla tute-la del valore storico-architettonico dei beni im-mobili, e sul ruolo e dialogo con il Demanionell’utilizzo etico e nel recupero di strutture exdemaniali. I Relatori hanno “fotografato” gli interventi inItalia, tra riqualificazione dei territori e specu-lazione edilizia, best practice e degrado am-bientale.Il noto architetto Massimiliano Fuksas ha elargi-to in video numerose sollecitazioni sia ai deciso-ri che ai suoi colleghi, e ha affermato che il Pro-tocollo di Kyoto non ha avuto nessuna influen-za in Italia come del resto negli Stati Uniti. Ba-sti pensare a una città come Venezia che ha an-cora il più grosso residuo di petrolchimico. L’I-talia è lontana da qualsiasi concezione e pensie-ro ambientale. Per quel che riguarda l’architet-tura, si stanno introducendo un po’ alla volta al-cuni elementi che fanno ben sperare: si pensi aipannelli fotovoltaici, al riciclo dell’acqua, allepompe a calore, etc. Le cose stanno miglioran-do, ma il nostro Paese mostra una grande arre-tratezza ambientale se confrontato con gli altriStati europei. Il celebre architetto ha lanciato an-che un monito sostenendo che «la scelta di ma-teriali poco inquinanti va sempre valutata atten-tamente, poiché anche l’amianto, che in un pri-mo momento sembrava una risposta positiva edeconomica, col tempo si è poi rivelata disastro-so». Massimiliano Fuksas ha sottolineato comela gestione non sempre corretta delle discaricheabusive abbia rovinato completamente il Paese

più ricco di coste che ci sia in Europa; e ha con-cluso il suo intervento sostenendo che «etico de-ve essere chi progetta, la persona, l’etica non èoggettiva, bisogna guardare oltre l’oggi, pensan-do al domani, a una visione futura. È un fattosoggettivo e individuale. Manca la generosità daparte degli imprenditori e da parte degli archi-tetti. Non credo nei politici e neanche nell’opi-nione pubblica, visti i risultati degli ultimi tren-t’anni». Mauro Spagnolo (General Manager di AliteGroup) ha incentrato la sua comunicazione siasul ruolo dell’architettura nella tutela e nel ri-sparmio delle risorse ambientali, che sul concet-to di tutela ambientale. Il Relatore ha spiegato che per far prevalere le“forze buone” bisogna lottare molto. Gli “stru-menti di lotta” sono la sensibilità e la cultura del-le aziende, doti essenziali per salvaguardare l’am-biente e creare una società che consenta il viverecivile e in armonia. Allo stesso tempo bisognacercare di valorizzare al meglio il patrimonio esi-stente per consentirne la trasmissibilità alle nuo-ve generazioni. Avviandosi a concludere il Relatore ha illustratosinteticamente la filosofia di Alite dichiarando:«Noi cerchiamo di fare azienda non solo tenen-do conto dei numeri ma avendo come riferi-mento una filosofia che vada al di là di essi».Gualtiero Tamburini (Presidente di Assoimmo-biliare) ha fornito un quadro estremamente lu-cido inerente al significato di eticità nel campoimmobiliare: «essere etici nell’immobiliare con-viene, la domanda è orientata in questo senso,il futuro abitante desidera una casa di qualitàche presenti un ottima compatibilità ambienta-le». Tamburini ha fato notare che il rispetto e latutela ambientale non possono essere disgiuntedalla coesione sociale. Si avverte quindi la ne-cessità di interventi edilizi rispettosi di nuoveesigenze.Un contributo al dibattito è stato poi offerto daalcune video interviste, tra cui quella a SorenFemmer Jensen, creatore del progetto virtuale“H2pia” di HIRC (Hjdrogen Innovation &Research Centre), la prima città al mondo aidrogeno. L’intervento ha avuto come obiettivosia la sostenibilità ambientale che la dimostra-zione di come l’energia possa essere “eliminata”dalle cause di conflitto internazionale, dai pro-blemi di sicurezza nazionale, e da quelli di im-patto ambientale. Oltre ai Relatori citati hanno partecipato al TalkShow Corrado Clini (Ministero dell’Ambiente),Carlo Petagna (Agenzia del Demanio), Ugo Mi-lazzo (Responsabile del real estate Italia per loStudio Legale Simmons & Simmons), e Rober-to Della Seta (Presidente di Legambiente).

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23 MAGGIO

TORINO SI PREPARA A OSPITAREIL XXIII CONGRESSO MONDIALEDEGLI ARCHITETTI

Lo stand di Sistema Torino e Piemonte ha rap-presentato la cornice ideale per la presentazionedel XXIII Congresso mondiale degli architetti,che si terrà dal 29 giugno al 3 luglio 2008 a To-rino. Il titolo scelto per l’appuntamento è “Transmit-ting Architecture”, come ha antecipato a EIRELeopoldo Freyrie, Relatore Generale del Comi-tato Scientifico del Congresso: che si svolge a ca-denza triennale, e riunirà migliaia di professio-nisti - e anche di studenti - intorno a un tema direspiro internazionale, capace di coinvolgere leprospettive della professione, nonché il rapportocon le grandi problematiche sociali e culturali diattualità. Lo slogan scelto per la edizione 2008 vuole rap-presentare da un lato la capacità dell’architettu-ra di comunicare il senso del suo agire, sia comecreazione progettuale sia per le profonde impli-cazioni sociali che determina; dall’altro sottoli-nea il suo ruolo attivo nel saper captare le ener-

gie positive e i fenomeni emergenti che la socie-tà va esprimendo.Il Congresso sarà perciò un’occasione per riflet-tere sulla capacità e i modi dell’architettura di es-sere portatrice di valori e di rappresentare un vei-colo di trasmissione e di soluzione dei grandiproblemi di questo millennio: la diminuzionedrastica delle risorse naturali, lo sviluppo soste-nibile, i processi di inurbamento, l’integrazionee la convivenza, la sicurezza. Per la straordinaria occasione, Torino si è dotatadi un logo, tanto essenziale quanto efficace, chesi deve al famoso designer Bob Noorda: la lette-ra A, come architettura che, duplicandosi conti-nuamente, crea un effetto di movimento, e an-cora una volta di trasmissioneIl Congresso di Torino si rivolge, ha sottolineatoFreyrie, alla platea dei 120mila professionisti ita-liani e agli studenti di architettura, ma intendeessere un momento insostituibile di confrontocon tutti quanti intervengono nel processo ditrasformazione del territorio: politici, ammini-stratori, costruttori e produttori. «Sono previsti eventi collaterali nei tre gior-ni della manifestazione: concorsi internazio-nali, mostre di architettura, spettacoli musi-cali, teatrali e cinematografici e una nottebianca. Il programma di queste iniziative ver-rà definito nei prossimi mesi» ha conclusoFreyrie. Per informazioni e approfondimenti:www.uia2008torino.org

IL CONVEGNO ISTITUZIONALE

Nel Convegno intitolato “La competitività delsistema turistico italiano: il ruolo degli investi-menti immobiliari” l’obiettivo dei Relatori è sta-to quello di analizzare un comparto strategico eindispensabile per il rilancio dell’economia delPaese. Il settore turistico rappresenta dunque unasset che non può mancare nel confronto traoperatori e leader del settore immobiliare. Edovige Cattitti (Direttore Generale di AarealBank in Italia) ha sottolineato che se il sistemadel turismo italiano perde competitivita’ ha al-meno “agganciato” il positivo trend europeo nel-le transazioni di asset alberghieri. Il Relatore haanalizzato lo stato di salute del sistema recettivoitaliano, dichiarando che «siamo un bel Paese manon abbiamo aeroporti e non c’e’ una politicache promuova all’estero il marchio Italia». Non-ostante il terzo posto per gli arrivi, il recenteWorld Economic Forum dedicato al turismo hacollocato il sistema turistico italiano al trenta-treesimo posto su 124 Paesi per competitività, eal centosedicisimo per il rapporto qualita’ prez-zo.Edovige Cattitti ha sottolineato la necessità di

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Torino è più bella

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In alto, nella foto a sinistra Filippo Carbonari (IGD).

Nella foto a destra, da sinistra Alessandro Berlincioni,

Luca Clavarino (Hypo Real Estate Bank Int.),

Fabio Massimo Grimaldi (MKTP) e Harin Thaker

(Hypo Real Estate Bank Int.); nelle altre foto, alcune immagini

di altri stand della manifestazione

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offrire un segnale concreto di spinta per risolle-vare questo settore, che può essere indicata nel-lo sviluppo delle strutture, dei servizi, nella con-nettività globale e del marketing internazionale.Il Relatore ha fatto notare l’importanza del fat-tore localizzativo nella realizzazione dei grandicomplessi alberghieri, unita alla correttezza del-l’analisi del luogo e alla presenza di infrastruttu-re di collegamento quali aereoporti, stazioni, etc. Elena David (Amministratore Delegato UNAHotel & Resort) ha iniziato il suo intervento dauna data: il novembre del 2000, quando il Grup-po immobiliare fiorentino che fa capo all’im-prenditore Riccardo Fusi rilevò l’intero pacchet-to azionario di Bonaparte Hotel Group, costi-tuito da otto alberghi del segmento quattro stel-le business, tutti in Lombardia. L’operazioneaveva il preciso obiettivo di costituire un nuovopolo alberghiero italiano. Dopo il re-branding,l’avventura ha avuto inizio vero e proprio nel2003, con l’inaugurazione dell’UNA Hotel Vit-toria di Firenze, albergo di design realizzato dal-la conversione di un ex spazio industriale situa-to nel quartiere San Frediano a Firenze. L’annosuccessivo il Gruppo ha inaugurato UNA Hoteldi Bologna e UNA Hotel di Malpensa, il 2005ha visto l’ avvio di UNA Hotel Palace di Cata-nia e l’ingresso nella catena dell’UNA Poggio deiMedici di Scarperia (FI). Nella primavera del2006 è stato inaugurato l’UNA Hotel Napoli.Hanno completato – per ora – il programmaoriginario della catena le successive aperture diRoma e Villa Le Maschere, a Barberino del Mu-gello (FI).Una filosofia originale, una presenza nazionale eun’offerta estremamente differenziata, oggi de-clinata nelle tre differenti linee di strutture ricet-tive: queste le caratteristiche del Gruppo, chequindi dispone di– UNA Hotels, eleganti alberghi metropolitani

rivolti in particolare a chi viaggia per affari maadatti anche per coloro che vogliono scoprirealcune delle più belle città italiane;

– UNA Resorts, raffinate dimore immerse nelverde lontano dai centri urbani ideali per unsoggiorno dedicato al benessere, al relax e allosport;

– UNA Way Hotels, alberghi situati lungo learee di servizio della rete autostradale, che sipropongono al mercato come una nuova tipo-logia ricettiva. Le strutture, pensate per ri-spondere a una domanda multi target, sonoinfatti un funzionale punto d’incontro permeeting di lavoro, luogo ideale di sosta per lafamiglia durante lunghi viaggi, così come peril motociclista e il gruppo di amici di ritornoda lunghe serate di divertimento.

La filosofia di UNA Hotels & Resorts mira a

creare un nuovo concetto di ospitalità del clien-te ravvisabile nell’offerta di ambienti dalla fortevocazione tecnologica e caratterizzati da un de-sign e da un’immagine che ricordino chiaramen-te il legame con il territorio, accogliendo gliospiti in un vero “teatro di vita”, dove non solodormire ma vivere e lavorare in un’atmosfera ri-generante ed energizzante. La Relatrice ha con forza sottolineato l’impor-tanza della creazione di nuove figure professio-nali che abbiano un un sapere orientato sia alleconoscenze finanziarie che alle risorse umane. Eha affermato che la poca competitivita’ del siste-ma turistico si riflette anche sulla debolezza adaccogliere grandi catene alberghiere. «Il proble-ma italiano è che il business domestico del realestate alberghiero è piu’ orientato al mattone chealla gestione».Altre problematiche del settore, tipiche del no-stro Paese, sono ravvisabili tranne alcuni casi dieccellenza nella mancanza di dialogo con il siste-ma bancario, e di aiuti centrali. Questioni che,se risolte, potrebbe dunque condurre la nostraPenisola a essere competitiva con il resto del-l’EuropaFabrizio Trimarchi (Jones Lang LaSalle Hotels)ha citato alcuni dati che riguardano il volume re-cord di transazioni alberghiere registrato nel2006 dall’Italia, ovvero 750 milioni di euro, unincremento del 27 per cento rispetto all’annoprecedente. L’80 per cento del volume ha inte-ressato transazioni nazionali (dove l’acquirente eil venditore sono stati soggetti italiani) mentresolo il 20 per cento del capitale investito nelmercato è giunto dall’estero (Medio Oriente eRegno Unito). Tra gli investimenti più impor-tanti del 2006 si ricordano l’acquisizione delFour Seasons Hotel, a Milano, da parte delGruppo Statuto, e l’acquisto dell’Excelsior Ho-tel Gallia, ancora a Milano, da parte della QatarInvestment. Oltre ai Relatori citati hanno partecipato Massi-mo Berchi (Direttore Centrale Studi, Ricerche ePeriodici del Touring Club Italiano),ClaudioCeccherelli (Direttore Park Hyatt Milano) eAlan Mantin (Direttore Sviluppo Hilton HotelsS.Europa & Africa).

I LUOGHI DI RHO PERO

Il Convegno intitolato “Un territorio alla Ricer-ca di una identità” è stato organizzato da OSMICamera di Commercio di Milano.«Il nuovo polo fieristico – ha dichiarato AntonioPastore (Presidente di Borsa Immobiliare azien-da speciale della Camera di commercio di Mila-no) – costituisce sempre di più un centro di at-trazione. Attorno ad esso, non solo si sviluppa-

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no unità produttive, ma una vera e propria cittàche trova il suo culmine con le grandi manife-stazioni fieristiche. Una città che può arrivare acontare quasi centomila abitanti, che si muovo-no, soggiornano tra Milano e la zona di Rho Pe-ro. Questo fenomeno necessita un ripensamen-to anche delle infrastrutture, dei trasporti, deiservizi fra i comuni confinanti e non solo fraquesti e il capoluogo».La Nota emessa al termine della manifestazioneafferma che nell’area «I prezzi delle case volano:in cinque anni si è registrato un aumento del 40per cento ascrivibile agli appartamenti nuovi, maa Pero si raggiunge la maggiorazione del più 67per cento, Pregnana Milanese più il 56 per cen-to e il prezzo medio dell’area raggiunge i 2.210euro. Se Pregnana Milanese è il centro più eco-nomico con 1.850 euro al metro quadro, Pero eRho sono i più cari con 2.750 euro e 2.675 eu-ro. Si è registrato un boom di imprese che apro-no una sede intorno alla Fiera. Intorno al polofieristico sono sorte 1.562 tra sedi d’impresa eunità locali in cinque anni (primo trimestre2002-2007), più 8,4 per cento. Intanto le socie-tà scommettono sull’area: sono soprattutto le se-di di aziende già operative a crescere creandonuove unità (più 19,2 per cento in cinque anni,contro una media provinciale del 17,9 per cen-to), in particolare quelle di organizzazioni im-prenditoriali non milanesi (più 27,7 per cento,contro una media provinciale del 26,2 per cen-to)».La Nota conclude affermando che «rispetto al re-sto della provincia sono cresciuti l’intermediazio-ne finanziaria, più 9,2 per cento contro 4,7 percento, servizi per le imprese 20,4 per cento con-tro 16,3 per cento, alberghi e ristoranti 13,6 percento contro 11,1 per cento. Rispetto alla provin-cia nell’area del polo fieristico pesano di più ilcommercio (28 per cento contro il 26 per cento),le costruzioni (18 per cento contro il 14 per cen-to), i trasporti e magazzinaggio e comunicazioni(7 per cento contro il 5 per cento), e il settore ma-nifatturiero (15 per cento contro il 14 per cento)».

IT PER LE SOLUZIONI IMMOBILIARI

L’obiettivo della Convegno intitolato “I vantag-gi competitivi delle soluzioni I.T. avanzate perl’immobiliare” (organizzato da Aareon) è statoquello di riflettere su come i sistemi di IT pos-sono aiutare il delicato compito della gestioneimmobiliare.Francesco Della Cioppa (Amministratore Dele-gato Agorà – Gruppo Aedes), ha evidenziato ilruolo attivo svolto dai nuovi strumenti informa-tici soprattutto riguardo alla comunicazione frail gestore e il cliente.

La gestione informatizzata, oltre a adattarsi alleesigenze contabili e operative della Società, neuniforma sia le procedure che i reporting, per-mettendo così l’analisi in tempo reale di tutte leinformazioni. Le procedure potranno essere replicate in pro-getti successivi in modo da integrare e rendereomogenee e confrontabili le varie gestioni e ave-re importanti sinergie in termini di costi.Massimo Paolini (Direttore Sistemi InformativiBeni Stabili) ha evidenziato l’importanza dell’ ITcome strumento di conoscenza sia dell’immobi-le che delle procedure di gestione, soprattutto difronte alla complessità e vastità delle novitàemerse nel panorama. Il Relatore ha rivolto l’in-vito ad acquisire la conoscenza del sistema so-prattutto agli operatori del real estate, in parti-colar modo a chi si occupa di rating.Oltre ai Relatori citati hanno partecipato alConvegno Jean Marc Deshaires (Amministra-tore Delegato Icade Italia), Valter Gigli (Diret-tore Area Servizi Immobiliari Ferservizi), Raf-faele Grimaldi (Amministratore Delegato Pré-vira Immobiliare), Francesca Paludetti (RealEstate Asset Manager FININT AI SGR), eCorrado Vismara (Amministratore DelegatoLarry Smith).

LA CITTÀ DELLA QUALITÀ:PROGETTI, MA ANCHE RISORSE

Il Chairman del Convegno intitolato “La cittàdella qualità progetti e realizzazioni per miglio-rare la qualità urbana” – organizzato da Sigest incollaborazione con il Politecnico di Milano – èstato Oliviero Tronconi, che ha introdotto Vin-cenzo Albanese (Presidente Sigest) il quale ha il-lustrato il partenariato fra Sigest e Politecnico diMilano, indicando l’importanza di questa inno-vativa collaborazione che consente di integrare al

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Gianni Verga, al centro, allo stand di Sigest

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meglio know-how specialistico, tipico dellacomponente accademica, con le caratteristichedi concretezza, praticità e professionalità cheemergono dal mondo della consulenza e dell’a-zienda, sviluppando insieme percorsi di eccel-lenza fortemente personalizzati. Il mondo del real estate avverte sempre di più l’e-sigenza di avere al proprio interno professionistigiovani e qualificati, e la collaborazione fra SigestSoluzioni Immobiliari e Politecnico è nata comerisposta a questa domanda. Oliviero Tronconi ha spiegato nel corso del suointervento, intitolato “Il tempo della qualità”,l’evoluzione degli strumenti urbanistici con-frontati con l’evoluzione dal mercato: dal mor-di e fuggi degli anni sessanta si è giunti a unmercato di qualità, dovuto al nuovo ruolo e al-le nuove capacità degli operatori.Il valore terri-toriale nasce dalla trasformazione della conce-zione urbanistica, dalla nuova filosofia normati-va, ma soprattutto dalla capacità di coniugarel’interesse della collettività alla riqualificazioneurbana con l’interesse dell’operatore privato epubblico. Il Relatore ha affermato che la quali-tà urbana è un mosaico composto da tanti altritasselli ascrivibili all’ambiente urbano, agli edi-fici, e all’architettura. L’opera viene completatadalla peculiarità del processo delle operazioni diriqualificazione che vanno da una corretta co-struzione del quadro conoscitivo, alla definizio-ne dei diversi livelli di sviluppo delle aree inte-ressate dall’indagine sia in riferimento alla valu-tazione immobiliare che alla definizione deglioneri urbanistici, per concludersi con l’analisidella sostenibilità economica e tecnico-territo-riale.La caratteristica di una città diviene visibile nel-le pratiche di buon governo: è quanto ha soste-nuto Gianni Verga (assessore alla Casa e al De-manio del Comune di Milano), il quale ha af-fermato che nel capoluogo lombardo si stannotrasformando tutte le aree dismesse della città,come si può notare dai circa 100 progetti chevanno da poche centinaia di metri quadrati finoal milione e 200 mila metri quadrati di MilanoSanta Giulia. Metà di queste aree si trasformanoin verde pubblico attrezzato, creando così unacittà dove sia piacevole passeggiare e abitare.L’assessore ha specificato come Milano sia statail laboratorio d’incubazione della Legge Regio-nale e questo è accaduto, come prima prova, gra-zie al Programma Integrato di Intervento “Gari-baldi Repubblica” dove sono stati assegnati e ri-distribuiti i diritti volumetrici uniformi a tutte leproprietà indipendentemente dalla loro localiz-zazione. Verga si è poi soffermato sulla circo-stanza che l’Amministrazione comunale e il Mi-nistero delle Infrastrutture hanno stipulato nel

marzo 2007 un Accordo di Programma riguardoagli interventi speciali di riqualificazione del pa-trimonio di edilizia residenziale e pubblica, checonsentirà di recuperare circa 500 alloggi oggiinutilizzabili. Le tipologie di recupero saranno ditre tipi: recupero edilizio sotto il profilo struttu-rale impiantistico-tipologico, rifunzionalizzazio-ne degli spazi dei piani terra mediante progettiabitativi speciali e inserimento di servizi in gra-do di favorire opportunità di sviluppo locale e lacontinuità di iniziative nel tempo.Il terzo aspet-to, infine, è rivolto alla sperimentazione nel-l’ambito tecnologico, ambientale, tipologico esociale. Il programma sarà concluso entro la finedel 2011. Gianni Verga ha anche affermato che la GiuntaComunale ha approvato la predisposizione di unPiano straordinario triennale per la Casa, defini-to sul fabbisogno di edilizia sociale in locazionee finalizzato alla rivitalizzazione dei quartieri diedilizia residenziale pubblica.Il Piano contiene le norme per:– il risanamento e la trasformazione dei quartie-

ri di edilizia sociale in polifunzionali attraver-so diverse modalità di intervento, la raziona-lizzazione delle superfici, il recupero delle zo-ne particolarmente degradate o abbandonate,l’ incremento della disponibilità di alloggi diedilizia sociale.

– la rivitalizzazione dei quartieri di edilizia resi-denziale pubblica verrà realizzata anche attra-verso azioni di valorizzazione e di uso deglispazi a scopo sociale, ricreativo, aggregato eculturale.

– la sperimentazione nei campi tecnologico am-bientale, il riferimento è sia ai temi del rispar-mio energetico e della sostenibilità degli inter-venti che all’adozione di soluzioni adeguate al-l’integrazione di nuclei familiari che presenta-no delle serie condizioni di vulnerabilità socia-le.

– il sociale, ovvero lo svolgimento delle funzionidi supporto all’abitare per favorire il comple-tamento dei servizi.

L’attuazione di tali azioni servirà a soddisfare ilfabbisogno abitativo di Milano stimato in circa12 mila nuovi alloggi.Secondo il Piano verranno costruiti nove milanuovi alloggi oltre ai 1.500 in corso di realizza-zione, cui andranno sommati i 1.200 apparta-menti che si liberano annualmente.L’investimento previsto per la realizzazione delPiano Casa è di circa 1,5 miliardi di euro.L’architetto Maurice Kanah ha sottolineato lanecessità che il progettista, già nel momento del-l’ideazione, “pensi alle risorse”. Dovrà conse-guentemente creare edifici che abbiano un cor-retto orientamento e quindi un minor consumo

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energetico e che consentano di modellare il ter-ritorio rispettandolo.La qualità urbana, ha concluso Oliviero Tronco-ni, è una funzione a molte variabili: è un’ atmo-sfera mentale che sta nei pensieri di chi ammini-stra le città e che consente di rendere vivibile unluogo.

24 MAGGIO

IL RAPPORTO LEASING

ASSILEA e Nomisma, durante il Convegno in-titolato “Il leasing Immobiliare: assetti, scenari eprospettive”, hanno congiuntamente presentatola Ricerca che ha fornito il titolo alla manifesta-zione. Il Comunicato Stampa diffuso al termine del-l’incontro afferma che «il leasing immobiliare ri-guardante sia i building già costruiti che da co-struire, ha registrato nel 2006 uno stipulato pa-ri a 23,5 miliardi di euro e dal 1997 a oggi hamesso a segno una crescita del 614,6 per cento.Dallo studio di Nomisma si evince come nel2006 il leasing abbia raggiunto una penetrazio-ne sul mercato delle compravendite di immobi-li non residenziali (uffici, negozi e capannoni)superiore al 50 per cento. Un dato questo chesottolinea come il leasing sia ormai divenuto lostrumento privilegiato per il finanziamento de-gli investimenti immobiliari in Italia; la maggio-re competitività del prodotto appare peraltro de-stinata a rafforzarsi a seguito delle nuove dispo-sizioni sulla legge fallimentare e dei minori re-quisiti di capitale rispetto al mutuo previsti da-gli accordi di Basilea 2».Rosario Corso (Presidente di Assilea) ha sottoli-neato che «prospettive ulteriori di sviluppo dellostrumento in analisi sono state individuate nelsettore degli investimenti della Pubblica Ammini-strazione, per i quali la Finanziaria dello scorsoanno ha esplicitamente aperto il ricorso al leasing,sia per il finanziamento delle opere pubbliche, siaper quello del settore residenziale, sul quale peròsarà necessario un intervento correttivo della di-sciplina fiscale introdotta lo scorso anno analogoa quanto attuato per il leasing non residenziale».

IL CONVEGNO ISTITUZIONALE

Organizzato dal Comitato Scientifico di EIREin collaborazione con CNCC- Consiglio Nazio-nale dei Centri Commerciali, il Convegno Isti-tuzionale intitolato “L’evoluzione dello scenariocommerciale urbano e extraurbano: un approc-cio olistico alla riqualificazione dell’offerta” èstato moderato da Luca Lunghini (LB Interna-tional Property Advisers).

Andrea Ciaramella (Dipartimento Best Politec-nico di Milano) ha illustrato la genesi dei CentriCommerciali partendo da un analisi socio-eco-nomica per giungere alle motivazioni che spin-gono il consumatore ad acquistare i prodotti.Negli anni ottanta il compratore poteva essererappresentato dall’equazione “acquisto ugualestatus”; negli anni novanta l’atto di comperare èstato comparato con l’espressione “shoppinguguale esperienza”; negli anni duemila lo shop-ping diventa acquisto consapevole rivolto alleproblematiche ambientali ormai non più eludi-bili, e all’uso razionale delle risorse. Tra cui im-ballaggi in carta riciclata, packaging meno inva-sivi privi possibilmente di plastica, e facilmenterecuperabili. Le campagne pubblicitarie miranosempre di più a creare la responsabilizzazione delconsumatore.Il Relatore ha evidenziato la differenza di realiz-zazione fra il Centro Commerciale di prima ge-nerazione, pensato con una logica di interventoindustriale e mono-settoriale, con i Centriodierni, progettati in modo da essere integrati altessuto cittadino circostante e con finiture diqualità. Il settore dei Centri Commerciali crescea ritmi sostenuti in Italia. Aumentano le super-fici destinate alla grande distribuzione, 610 mi-la metri quadrati nel 2006. Il ritorno sugli inve-stimenti immobiliari è dell’11,5 per cento (con-tro il 6,3 per cento degli uffici) e continua ad au-mentare la quota di italiani che spendono nellegrandi superfici (dal 50,3 per cento del 2005 al52 per cento del 2006). Sul settore, dunque,stanno arrivando grandi investimenti sia da par-te delle grandi catene sia da parte delle societàimmobiliari. In un mercato in rapida evoluzionesi sta assistendo a un altrettanto rapido sviluppodel concetto di Centro Commerciale. Uno stu-dio di Jones Lang LaSalle sostiene che per i pros-simi due anni in Italia saranno costruiti altri 2,2milioni di metri quadrati di retail, soprattuttonel Centro-Sud dove lo sviluppo è ancora agliinizi. Anche Gallerie Commerciali (Gruppo Au-chan) prevede quest’anno nuovi investimenti aRoma e Nola, e dichiara di voler investire, sututto il territorio italiano, 600 milioni di euroentro il 2010. Edoardo Favro (Direttore Gene-rale Gallerie Commerciali Italia) nel corso delsuo intervento intitolato “Centri città, periferiee Centri Commerciali: i nuovi equilibri necessa-ri” ha enunciato che «il settore, per continuare acrescere, si appresta a vivere un’importante fasedi cambiamento e ridefinizione dove l’immobi-liare la fara’ in qualche modo da padrone per ri-spondere al meglio alle esigenze di un cliente chechiede che il suo tempo sia investito in manieraproficua».Il cambio di approccio nella realizzazione del re-

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tail è stato frutto anche dei grandi marchi inter-nazionali della moda, dell’elettronica e del bri-colage, che hanno spostato l’attenzione dal com-parto alimentare al non alimentare. Oltre allospazio commerciale, le grandi superfici diventa-no poi luoghi di aggregazione. Il Relatore ha affermato che il Centro Commer-ciale dovrà essere un mosaico di ristoranti, cine-ma, piazze e spazi di socializzazione, che si ac-compagnino a iniziative sociali, in modo da pro-muovere un universo simbolico comune. Lagrande distribuzione, di conseguenza, vede cre-scere le superfici, diventa più specializzata e piùattenta a regalare un’esperienza e non soltanto lapossibilità di fare acqusiti. Oltre ai Relatori citati nanno partecipato alConvegno Eric Daguin (Direttore Retail CB Ri-chard Ellis Retail), Stephan Jung (Head of Pro-perty Management Commerz Grundbesitz In-vestmentgesellschaft mbh), Alessandro Manetti(Head of Asset Management GE Real Estate Ita-lia), Marco Mutti (Managing Director Foru-minvest), Franco Pisa (Amministratore Delega-to Coimpredil), e Silvano Tognon (PresidenteICC - Italiana Centri Commerciali).

LA CERTIFICAZIONE ENERGETICAIN EDILIZIA

Organizzato da Milano Finanza in collaborazio-ne con AREL - Associazione Real Estate Ladies,il Workshop ha analizzato la nuova normativaambientale e l’impatto nel ciclo dell’investimen-to immobiliare.Chiara Faggioni (Engagement Manager ECO-MAG) ha illustrato la nuova Direttiva2002/91/CE inerente al rendimento energeticoin edilizia: la quale prevede che negli Stati mem-

bri della Comunità Europea possa essere rila-sciata la concessione edilizia (o il permesso di co-struire) solo per gli immobili che rispettino de-terminati criteri di basso consumo energetico, estabilisce gli standard di efficienza riferiti a tuttii fattori che influenzano il parametro del consu-mo energetico. Si tratta pertanto di un provve-dimento che inciderà con sempre maggior forzasul mercato degli immobili e che innescherà unapositiva rivisitazione delle procedure di proget-tazione e delle modalità con le quali gli edificiutilizzano l’energia. La Relatrice ha affermatoche la normativa europea, unita al Protocollo diKyoto, ha innescato un meccanismo di sensibi-lizzazione che ha condotto al miglioramento delcomportamento energetico degli edifici presentisul territorio. Innestando nuove procedure legis-lative, il meccanismo porta, per obbligo di legge,alla redazione di un “certificato energetico” del-lo stabile che attesti le sue peculiarità energetichee sia di riferimento per poter accedere ad incen-tivi e agevolazioni di qualsiasi natura (siano essifiscali o a carico di Fondi Pubblici). Giovanna Branca (Avvocato Studio Legale Ughi& Nunziante) ha spiegato che la certificazioneenergetica di una struttura è un documento in-dicante i reali rendimenti degli impianti e il fab-bisogno energetico dello stabile. Esso contiene“prescrizioni” che stabilizzano gli atti da intra-prendere per ottenere un’ottimizzazione del ren-dimento energetico in termini di costi-benefici.In questo ambito l’elevata professionalità e laspecifica competenza del certificatore (nuova fi-gura professionale) possono essere garanzia di ef-ficacia della norma che si riverserà immancabil-mente negli aspetti riguardanti la compravendi-ta, la locazione e il cambio di destinazione d’usodell’edificio.

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Il Panel del Convegno, e a sinistra due relatori in primo piano

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La Relatrice ha approfondito alcuni aspetti delDecreto Legislativo 311/2006, che contribuisceinoltre a conseguire gli obiettivi nazionali di li-mitazione delle emissioni di gas a effetto serraposti dal Protocollo di Kyoto, promuovendo lacompetitività dei comparti più avanzati attraver-so lo sviluppo tecnologico. Si pongono altresì lebasi alla certificazione energetica degli edifici,dettando i procedimenti di calcolo e le verificheda effettuare per conseguirla. L’ambito di appli-cazione è relativo alle nuove costruzioni, alle ri-strutturazioni totali e parziali, alla nuova instal-lazione o ristrutturazione integrale di impiantitermici, nonché alla sostituzione dei generatoridi calore. La certificazione edilizia fissata dal Decreto192/05 prevede che, entro un anno dall’entratain vigore della norma, tutti gli edifici specificatinell’art. 3, debbano essere dotati di un attestatodi certificazione energetica, redatto secondo icriteri indicati nell’art. 4. La certificazione ener-getica avrà una validità di dieci anni, e nel casodi compravendita dell’intero immobile o dellasingola unità immobiliare l’attestato deve essereallegato all’atto di compravendita, mentre per lalocazione deve essere messo a disposizione.Gli edifici pubblici superiori a 1.000 metri qua-drati dovranno esporre l’attestato di certificazio-ne.Il Decreto 311/2007 estende l’obbligo di certifi-cazione agli edifici esistenti nel momento in cuivengono posti sul mercato, secondo il seguentecalendario: a partire dal 1 luglio 2007 nel caso dicompravendita dell’intero immobile e per edifi-ci di superficie utile superiore a 1.000 metriquadrati; dal 1 luglio 2008 se il trasferimento in-teressa l’intero building ad esclusione delle sin-gole unità immobiliari e per edifici con superfi-cie utile inferiore a 1.000 metri quadrati. Per lacompravendita delle singole unità immobiliari lacertificazione diventa obbligatoria a partire dal 1luglio 2009. Il Decreto Legislativo 311 rende più restrittivi ivalori del fabbisogno massimo di energia prima-ria per la climatizzazione invernale e i valori li-mite delle trasmittanze, anticipando al 1 gennaio2008 i livelli di isolamento termico che sarebbe-ro dovuti entrare in vigore l’anno seguente. Dal 1 gennaio 2010, inoltre, verrà introdotto unmaggiore livello di isolamento, in grado di ga-rantire una riduzione del 20-25 per cento deifabbisogni termici dei nuovi edifici.Fino all’entrata in vigore delle Linee guida na-zionali per la certificazione energetica degli edi-fici (la pubblicazione era prevista entro la fine difebbraio, ma si parla di rinvio), l’attestato di cer-tificazione energetica è sostituito a tutti gli effet-ti dall’attestato di qualificazione energetica, o,

qualora sia prevista da un regolamento comuna-le approvato prima della data 8 ottobre 2005, dauna equivalente procedura di certificazioneenergetica.L’attestato di qualificazione deve essere predi-sposto e asseverato dal Direttore dei Lavori (o daun professionista abilitato) e presentato al Co-mune di competenza. Hanno sottolineato il ritardo tutto italiano ri-guardo alle tematiche di risparmio energetico ri-spetto agli altri Paesi europei Guido Audagna(Managing Director Carlyle Real Estate Advi-sory Italy), Luca Clavarino (Managing Director,Italy Structured finance & investment bankingHypo Real Estate Bank International) e Piercar-lo Rolando (General Manager Investment &Advisory Division REAG).

LA SOSTENIBILITÀ DEL VERBANOCUSIO OSSOLA

Presso lo Stand del Centro Estero per l’Interna-zionalizzazione (che raccoglieva a EIRE una am-pia rappresentanza della comunità immobiliarepiemontese) ha avuto luogo la Conferenza Stam-pa intitolata “Verbano Cusio Ossola: un pianodi sviluppo nella qualità ambientale”, organizza-ta dalla locale Camera di Commercio per pro-muovere un piano di sviluppo del territorio cheha come obiettivo principale la crescita sosteni-bile della zona in analisi.I Relatori hanno discusso gli elementi fondantidei nuovi processi di sviluppo ascrivibili allaqualità dell’ambiente, del territorio e delle im-prese.Giuseppe Moroni (Presidente della Camera diCommercio del Verbano Cusio Ossola) ha affer-mato che il Piano, patrocinato dal Comune ca-pofila, è ancora in fase definizione e come tale èaperto alla partecipazione e al contributo di ope-ratori pubblici e privati. Lo strumento urbani-stico nasce dalla scelta di tutti gli Enti locali delterritorio, Comuni e Comunità Montane, diprogettare insieme con il sostegno dell’Ammini-strazione Provinciale e il contributo della Came-ra di Commercio, le future linee di sviluppo delterritorio.Il Relatore ha dichiarato che si tratta di un’espe-rienza innovativa e positiva in cui un’ intera areaprovinciale si progetta come sistema urbano sot-to il denominatore comune della tutela dell’am-biente e della qualità degli interventi. È l’ultimoatto di un processo di rafforzamento della co-esione territoriale e di costruzione di una strate-gia di sviluppo condivisa da tutti gli attori. Il pri-mo passo è stato la realizzazione nel 2003 diun’iniziativa diretta alla costruzione di un pianostrategico per il Verbano Cusio Ossola: che ven-

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ne promossa dalla Camera di Commercio e videla partecipazione e il lavoro congiunto di istitu-zioni pubbliche e private in partnership con rap-presentanti della società civile e del mondo eco-nomico.Giuseppe Moroni ha concluso affermando che«oggi l’intera area sceglie di tracciare insieme lelinee di sviluppo del Verbano Cusio Ossola,aprendosi al contributo di operatori e impreseesterne disposte a investire nella qualità degli in-terventi e del territorio».«Il compito che ci siamo dati come amministra-zione provinciale – ha sottolineato Carluccio Al-berganti, assessore alle Attività Produttive dellaProvincia del VCO – è quello di agire per met-tere in relazione tutti gli “attori” operanti nellanostra realtà. Questo è stato reso possibile grazieal Programma Territoriale Integrato, finanziatodalla Comunità Europea, con il coinvolgimentodelle Amministrazioni locali e dei privati, conl’obiettivo comune di sviluppare organicamentel’area senza più rispondere alle logiche delle sin-gole particolarità dei protagonisti». Turismo e pianificazione strategica sono le pa-role chiave per la crescita dei luoghi secondoMarino Barassi, assessore alla PianificazioneStrategica del Comune di Verbania. È in parti-colare nel settore del turismo che il Comune diVerbania sta lavorando attraverso processi diprogrammazione nell’ambito della pianificazio-ne strategica sovracomunale. Dieci Comuni chefanno capo al Comune di Verbania – ha conti-nuato Barassi – si sono associati e coordinati perattivare, con il coinvolgimento di soggetti pri-vati, processi di pianificazione strategica, carat-terizzati dalla condivisione di analisi e obiettivie dalla concertazione di progetti e azioni. Un al-tro elemento importante per la trasformazionedella città verso una economia sempre piùorientata a sfruttare le potenzialità turistiche è ilPiano Regolatore che il Comune di Verbania haapprovato un anno e mezzo fa, esso prevedegrosse possibilità di investimento proprio nelsettore del turismo, quale ad esempio l’ex “Co-lonia Motta”, un’area di 120 mila metri quadra-ti che si affaccia sul lago, dove c’è la possibilitàdi costruire sei blocchi principali di residenzeturistiche alberghiere ed extra alberghiere perun totale di mille posti letto. Questa grossa op-portunità prevede di far aumentare l’attività tu-ristica dalle 750 mila presenze annue odierne aalmeno un milione di presenze nei prossimi an-ni.Tra le altre opportunità turistico – immobi-liari vi è anche il recupero dell’ex Albergo Eden,posizionato in una delle località più belle delLago Maggiore, dove si apre il Golfo Borromeo,e dove è prevista, in un’area di oltre 40 mila me-tri quadrati una edificabilità pari a 51 mila me-

tri cubi. La terza opportunità riguarda l’area ex“Villa Poss”. L’assessore Barassi ha concluso sostenedo che ilComune di Verbania, negli anni scorsi, ha rea-lizzato notevoli investimenti soprattutto riguar-do al settore pubblico (grazie ai quali è previstoun nuovo porto, con il conseguente aumento deiposti barca), nella tutela dell’ambiente e nellaqualità della vita, come testimonia la pedonaliz-zazione della città, l’iniziativa offerta dal mese dimaggio degli autobus gratuiti, e l’acquisto di duemezzi elettrici per il trasporto dei cittadini e deituristi in città. Il Comune di Verbania ha stan-ziato per il 2008 ben 10 milioni di euro per il re-stauro del teatro cittadino.Francesco Pesce (assessore al Personale e Culturadel Comune di Omegna, cittadina che si affac-cia sul Lago d’Orta, località storica e turisticadove hanno sede alcune delle aziende leader nelsettore dei casalinghi in metallo). Alessi, Lagostina e Bialetti: bastano tre nomi perdire la rilevanza della storia industriale di Ome-gna, ha esordito l’assessore. Omegna fa parte deidieci Comuni che hanno sottoscritto un pattoper lo sviluppo, attivando tre tavoli di lavoro coni principali attori pubblici e privati. Il Comunedi Omegna, ha proseguito Francesco Pesce, hanegli ultimi anni “attivato politiche per la valo-rizzazione del turismo lacuale e ha realizzato in-vestimenti cospicui in infrastrutture per la pro-mozione turistica, come la Ludoteca dedicata aGianni Rodari, che accoglie con successo ognianno circa 20 mila piccoli turisti da ogni parted’Italia riuscendo, in pochi lustri a diventare uncentro d’eccellenza nazionale e a incrementare ilsettore del turismo scolastico, che ha portato unaumento anche di quello delle famiglie”Tutti questi fattori hanno contribuito a rendereOmegna una piccola capitale italiana dell’acco-glienza. Oggi il Lago d’Orta, grazie al tratta-mento delle acque, alle bonifiche del territorio ealla alta qualità ambientale è completamentebalneabile, e questo ha rappresentato un ulterio-re fattore di incremento del turismo. L’incontro è stato concluso dall’architetto Ro-berto Ripamonti, (coordinatore della progetta-zione territoriale integrata). “La novità attuale– ha precisato – riguarda l’avvio del procedi-mento di pianificazione strategica. In praticaabbiamo definito la modalità con cui possiamoindurre dei processi di sviluppo territorialequalitativo con la partecipazione del pubblicoe del privato. Per realizzare ciò abbiamo utiliz-zato vari strumenti, e ora siamo arrivati al pas-saggio più “coraggioso” che è la nascita delP.T.I – Programma Territoriale Integrato pre-disposto dalla Regione Piemonte per organiz-zare la distribuzione e l’accesso dei Fondi mes-

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si a disposizione dalla Comunità Europea tra il2007 e il 2013, ma non solo, ci saranno a dis-posizione anche i Fondi che provengono dalbilancio regionale».Il P.T.I. – è stato annunciato – verrà presentatoalla Regione Piemonte entro il 4 luglio mentrelo stato dell’arte vede la partecipazione di ben80 proposte progettuali provenienti sia dal set-tore pubblico che dal privato, miranti alla rea-lizzazione di un sistema di rete di riqualificazio-ne territoriale distribuito su tutta l’area, con l’o-biettivo di attrarre nuovi investitori provenientianche dall’esterno. Nello strumento urbanisticoè stata dedicata un’attenzione particolare alla ri-cerca e all’innovazione soprattutto nel campodelle energie rinnovabili. All’interno del P.T.I.ha trovato spazio il progetto di rifunzionalizza-zione dello scalo ferroviario DOMO 2 costrui-to con la prospettiva della composizione escomposizione dei convogli, oggi tramontata. Ilnuovo intervento mira alla restituzione delcomplesso a una funzione interna nel sistemadella logistica e collegata con il sistema di pro-gettazione territoriale.

DUBAI: AL FAJER RACCONTALE SUE REALIZZAZIONI

In un evento presso il proprio stand, Al FajerProperties ha presentato i progetti agli investito-ri istituzionali e privati, a Banche e a Fondi co-muni focalizzati sui mercati emergenti.Il Gruppo Al Fajer Properties ha avuto il pregiodi essere sotto le luci della ribalta grazie alle “Ju-meirah Business Center Towers”, cinque torriche svettano in una comunità integrata di spaziresidenziali, direzionali e retail, per un valore dicirca un miliardo di euro.La Società prevede, attraverso un accorta piani-ficazione, il lancio sul mercato della “JumeirahBusiness Center “numero sei, che la condurrà aessere la più contesa fra le proprietà commer-ciali. Il Jumeirah Business Centre comprende cinquetorri situate nella comunità di Jumeirah LakeTowers, un importante piano di sviluppo che ga-rantisce un buon equilibrio tra paesaggio terre-stre e acquatico. Questa comunità integrata siprepara a ridefinire il moderno stile di vita construtture per il tempo libero di altissimo livello,possibilità di passeggiate a bordo lago e ristoran-ti specializzati, il tutto gestito dalla Dubai Mul-ti Commodities Centre Authority.Le Jumeirah Business Centre Towers fanno par-te di un portafoglio che ha un valore di mercatodi 1 miliardo di euro. La Società è in procinto difinalizzare altri investimenti nei settori delle pro-prietà immobiliari residenziali e dell’ospitalità.

Alla Conferenza Stampa ha partecipato ShahramAbdullah Zadeh (CEO di Al Fajer Properties), ilquale ha affermato che nel mondo il fattoreprincipale in grado di influenzare una crescitacontinua nel settore immobiliare è sempre la do-manda, che in definitiva è un risultato della cre-scita economica. «L’intera regione sta vivendo unboom eccezionale. Ciò che distingue Dubai è lasua leadership lungimirante nell’investimento didecine di miliardi in infrastrutture, zone indu-striali, aeroporti avanzati, centri logistici, svilup-pi a sostegno dell’industria di turismo, svago etempo libero, centri per convegni e mostre, in-frastrutture sanitarie e scolastiche etc.». Shahram Abdullah Zadeh ha illustrato la cresci-ta di Dubai notando che, nello sviluppo di in-frastrutture, Dubai vanta un’ottima reputazionea livello globale, e nel real estate esistono enormipotenzialità. «Come sappiamo, le opportunitàveramente buone non durano per sempre. Il miomessaggio in questo contesto prescinde da Al Fa-jer Properties e dalle opportunità che offriamo:investendo in un progetto a Dubai, è possibilecontare su un ritorno molto più elevato di quel-lo che potreste ottenere in Europa o in NordAmerica» Shahram Abdullah Zadeh ha evidenziato l’inve-stimento da parte del campione di calcio Luis Fi-go (ospite graditissimo presso lo Stand) nelle Ju-meirah Business Centre Towers, l’immobilecommerciale a cinque stelle situato nel cuore delnuovo quartiere residenziale e di affari di Dubai.Gli alti funzionari di Al Fajer Properties hannodichiarato che si tratta di un chiaro esempio del-la credibilità che il dinamico mercato immobi-liare della metropoli ha saputo crearsi tra gli in-vestitori di tutto il mondo. Il celebre calciatore si è detto certo che Dubai of-fre prestigiose opzioni d’investimento e le Ju-meirah Business Centre Towers sono una delle

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Shahram Abdullah Zadeh con il famoso calciatore Luis Figo

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varie opportunità aperte agli investitori italiani.«I quaranta anni di esperienza di Al Fajer e la suaattenzione per i dettagli mi hanno dato la fidu-cia necessaria per investire», ha concluso.

IL GRUPPO SCARPELLINI E LA NUOVA CENTRALITÀ URBANA

Nell’ambito dell’incontro intitolato “Una part-nership che reinventa la Capitale: progetto Offi-cina Marconi” è stata annunciata dal palcosceni-co di EIRE la prima grande partnership siglatadal Gruppo Scarpellini-Immobilfin per il pro-getto “Romanina”, una delle nuove centralitàmetropolitane della capitale, che porta la firmadel noto architetto Manuel Salgado.Il Gruppo Scarpellini, operante nel settore im-mobiliare da oltre quarant’anni, ha presentatol’accordo siglato con la Fondazione Roma Euro-pa per dar vita ad un nuovo spazio dedicato allacultura: musica, teatro, letteratura e nuove for-me d’arte.Uno spazio d’avanguardia, legato alla comunica-zione, un luogo pensato per i giovani, ma con unfascino antico: quello che Immobilfin ristruttu-rerà è, infatti, l’edificio che vide lavorare Gu-glielmo Marconi ai suoi primi esperimenti.Orgoglioso di questa partnership, Sergio Scar-pellini (Presidente Immobilfin) ha affermato che«Romanina rappresenta un progetto che guardaal sociale, ai giovani, all’arte, destinato a diven-tare un ulteriore tassello della Roma del futuro,». Durante la Conferenza Stampa sono stati pre-sentati gli ulteriori aggiornamenti sul progetto“Fare centro a Romanina” che costituisce unodei più imponenti interventi di edilizia urbana,una vera e propria sfida culturale e una novitàper la grande imprenditoria privata. Sergio Scar-pellini ha infatti voluto avviare un impegnativopercorso di partecipazione sociale, aprendo ilconfronto con i cittadini e l’Amministrazione ecoinvolgendo l’Università La Sapienza, i comita-ti di base del territorio e lo stesso Municipio ?,chiamati ad esprimere consigli e suggerimenti. Il Gruppo Immobilfin ha presentato altri pro-getti che abbracciano i principali settori di cre-scita valorizzando le nuove vocazioni della capi-tale, soprattutto turistico-alberghiero e la logisti-ca, sempre nel rispetto del territorio e con un’at-tenta valutazione del contesto ambientale.Un nuovo complesso turistico-commerciale sor-gerà sulla Via Tuscolana, alle spalle del Parco dell’Appia Antica, vero e proprio tassello ecologico in-serito nel tessuto urbano della città di Roma. Il“Satyricon Palace Hotel” si annuncia da subitocome un intervento ambizioso e unico nel suo ge-nere, poiché mira alla realizzazione di tre classi dialberghi diversi su una superficie di 20 mila me-

tri quadrati, per un totale di 544 stanze: da un la-to gli hotel a 2 e 3 stelle, rispettivamente di 240 e164 camere, e dall’altro un prestigioso 4 stelle conuna struttura ricettiva di 140 camere. Nella nuova area, 4.600 metri quadrati sarannodestinati alla creazione di una galleria commer-ciale, una sala congressi, un centro fitness e unristorante.Una volta operativo, il nuovo com-plesso andrà a valorizzare un’area estremamentericca di risorse archeologiche e naturalistiche maancora priva di strutture ricettive adeguate. Evi-dente è anche il riferimento all’Istituto Cinema-tografico di Cinecittà che da il nome all’interoquartiere. Un’ulteriore realizzazione “messa in cantiere” dalGruppo romano è il “Nuovo Polo Logistico” di25 ettari a nord di Roma, che si pone come ri-sposta strategica alla domanda di logistica dellaCapitale.

L’AGENZIA DEL DEMANIO “È”ELISABETTA SPITZ

È noto che la presenza di Elisabetta Spitz a qual-siasi incontro dell’Agenzia del Demanio – di cui èDirettore – equivale a successo di comunicazionegarantito. Alla Conferenza intitolata “Affitto a 50anni nuove opportunità di business per l’immobi-liare pubblico”, presso lo stand dell’Agenzia, il

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Un folto pubblico segue il Panel del Demanio

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pubblico era infatti foltisssimo; ed Elisabetta Spitzha volentieri, e con la consueta misura e precisio-ne, illustrato la “concessione di valorizzazione” cherappresenta uno strumento innovativo introdottodalla Finanziaria 2007, rivolto alle attività im-prenditoriali. La concessione può arrivare fino a 50 anni e ri-guarda i ‘‘beni suscettibili di messa a reddito tra-mite gestione economica da parte di soggetti pri-vati’’. Con questo strumento lo Stato affida la ge-stione di beni di cui resta proprietario a investito-ri realmente interessati incrementando al massimoil valore del proprio patrimonio immobiliare. La Relatrice ha affermato che le scelte dello Statorelative al patrimonio pubblico riflettono il deter-minato momento storico. In passato era necessa-rio far cassa, e quindi veniva privilegiata la dismis-sione; ora la priorita è quella di favorire e sostene-re lo sviluppo, per cui si punta al mantenimento ealla valorizzazione del patrimonio.Elisabetta Spitz ha proseguito spiegando le proce-dure di concessione di valorizzazione: il MEF, Mi-nistero dell’Economia e Finanze, di concerto conl’Agenzia del Demanio individuano il bene. In ac-cordo con l’Ente locale si avvia così la concerta-zione, che si espleta in procedure di evidenza pub-blica con la definizione dei parametri d’asta. Leazioni inerenti alla pubblicazione del Bando, laprequalifica, la presentazione offerta, lo svolgi-mento della Gara e l’aggiudicazione saranno im-prontate ai criteri di massima trasparenza. I canoni saranno in linea con i prezzi di mercato emodulati secondo l’equilibrio economico-finan-ziario degli investimenti e della gestione del bene.Piermaria Piacentini (Presidente del TAR Lom-bardia), anche nel Panel della Conferenza Stampa,ha manifestato la volontà dello Stato «di non ven-dere i gioielli di famiglia, beni che spesso hanno unvalore storico-artistico elevato, e che rappresenta-no la nostra memoria». Piacentini ha dato un mo-nito affermando di non confondere la concessionedi valorizzazione con gli altri strumenti che hannolo stesso nome, poiché le differenze giuridico e fi-nanziarie sono notevoli. La concessione di valoriz-

zazione consente il cambiamento di visione del pa-trimonio pubblico, trasformandolo in un bene dafar fruttare. L’Agenzia del Demanio ha concluso la cataloga-zione del proprio patrimonio, che conta 30 milaimmobili suddivisibili in funzioni tipologiche co-me caserme nelle aree urbane, fari nelle coste, ca-selli idraulici, caselli ferroviari, ex ricoveri, bunker,scali ferroviari, ed ex ricoveri antiaerei. Nel ribadi-re quanto sia strategica la collaborazione con gliEnti locali, il Direttore dell’Agenzia del Demanioha ricordato il protocollo d’intesa firmato di re-cente con la Regione Liguria per il primo pianounitario di valorizzazione, mentre in Toscana è sta-ta già realizzata un’ operazione di scambio fra l’A-genzia del Demanio e il Comune che ha arricchi-to il patrimonio di quest’ultimo con la Fortezza daBasso.Un accenno, infine, all’operazione ‘‘Valore Paese’’,destinata a cambiare il volto delle città. Entro il 30giugno, 201 beni immobili militari saranno con-segnati dal Ministero della Difesa all’Agenzia delDemanio, che a sua volta, a partire da settembre,li restituirà alla collettività perchè vengano adibitia nuove funzioni di tipo culturale o sociale, inun’ottica di riqualificazione territoriale.

SI FA STRADA IL SOCIAL HOUSING

Il Convegno intitolato “Una nuova politica per lacasa. Proposte delle Cooperative di abitanti” - or-ganizzato dalla Fondazione Abitare la Città, in col-laborazione con GeFi-è capitato al momento giu-sto: subito dopo l’approvazione di un Documen-to redatto dal tavolo di concertazione sulle politi-che abitative in accordo con i Ministeri: delle In-frastrutture, Economia e Famiglia, Solidarietà ePolitiche Giovanili, e con il consenso delle coope-rative di abitanti, delle imprese e dei sindacati. L’Atto ha avuto come obiettivo fondamentale eprioritario quello di fissare il ricorso a soluzioniimmediate per risolvere le più urgenti ed evidentisituazioni di disagio abitativo, Luciano Caffini (Presidente Fondazione Abitare la

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Tra i protagonisti di EIRE, Urbam e Le Coop

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Città e Ancab-Lega Coop) ha affermato che il Do-cumento sulle politiche abitative riconosce l’im-portanza dell’ intervenire per normalizzare il mer-cato immobiliare, altrimenti destinato a produrresolo abitazioni a prezzi medio-alti. Sono state pre-se decisioni assolutamente condivisibili,comequelle che prevedono l’utilizzo di una parte delconsistente patrimonio demaniale, soprattutto mi-litare, nell’edilizia residenziale sovvenzionata e age-volata. Il Presidente ha sottolineato l’importanzadi una sensibilizzazione emergente relativa all’edi-lizia residenziale sociale. Il Relatore ha inoltre so-stenuto l’importanza del recupero di alcune prati-che urbanistiche miranti a sostenere la program-mazione regionale con un adeguata porzione diaree dedicate. Parere positivo è stato espresso an-che in merito al riconoscimento del canone age-volato e sociale. Luciano Caffini ha sostenuto che«resta sul tavolo la questione delle risorse finanzia-rie senza le quali una larga parte delle buone in-tenzioni rischiano di rimenare tali. Ma sono fidu-cioso su questo punto e sia le Cooperative di abi-tanti che la Fondazione da me rappresentate riba-discono la volontà di svolgere un ruolo decisivo inquesta nuova stagione di politiche abitative condi-vise».Nel Comunicato diffuso al termine dell’incontrosi legge che «la questione abitativa deriva da un’ of-ferta residenziale insufficiente a risolvere le esigen-ze di una grande città, sia per i costi d’affitto trop-po alti, sia per la scarsa offerta di edilizia conven-zionata. Gli operatori sono d’accordo sulla neces-sità di un coraggioso intervento istituzionale e diuna nuova politica di social housing che metta inprimo piano il ruolo del mondo no profit e co-operativo oggi decisivo per venire incontro ai bi-sogni sociali e di residenza temporanea delle nostrecittà». Antonio Intiglietta (Presidente della Compagniadell’Abitare) ha asserito che, nel merito, devonointervenire sia il Governo che le Amministrazionicomunali,per pensare e applicare una nuova poli-tica che metta in primo piano il ruolo del mondono profit e cooperativo, oggi decisivo per venire in-contro ai bisogni sociali e di residenza temporaneadelle nostre città. Secondo Luciano Caffini le cooperative di abitan-ti sostengono il principio che l’alloggio sociale nonè necessariamente soltanto la casa pubblica. Le co-operative di abitanti intendono questo ruolo sem-mai come una funzione urbana diffusa in quasitutti i piani di trasformazione delle città. Le Istitu-zioni possono contare sulle pratiche unitarie delmovimento cooperativo, che ha dimostrato di aversuperato le differenti storiche visioni organizzativeattraverso un quotidiano e concreto lavoro di con-divisione di politiche e di progetti. Oltre ai Relatori citati al Convegno hanno parte-

cipato i parlamentari Gianni Alemanno (V Com-missione: Bilancio, Tesoro e Programmazione),Mauro Chianale (Vice Presidente CommissioneAmbiente e Territorio, Lavori Pubblici della Ca-mera dei Deputati), Maurizio Lupi (VIII Com-missione: Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici)e Gianfranco Morgando (V Commissione: Bilan-cio, Tesoro e Programmazione). Inoltre, Alessan-dro Maggioni (Presidente regionale Federabitazio-ne-ConfCooperative), Carlo Masseroli (assessoreallo Sviluppo del Territorio del Comune di Mila-no) e Mario Scotti (assessore alla Casa e OperePubbliche della Regione Lombardia).

MILANO REGINA INDISCUSSADEL MERCATO IMMOBILIARE

Durante il Convegno su “L’attrattiva dei mercatiimmobiliari italiani. L’aggiornamento al 2007 delmodello di valutazione Gabetti Nomisma” è statopresentato alla platea il terzo “Rapporto sulla com-petitività dei mercati italiani” stilato dalle due so-cietà, che prende in considerazione 26 città italia-ne e tiene conto di 101 indicatori inerenti all’eco-nomia locale, il capitale umano, la gestione dellospazio urbano, la qualità della vita, e l’offerta ri-creativa oltre al contesto sociale.Per la prima volta Gabetti e Nomisma hanno rea-lizzato anche una graduatoria delle città europee,che vede Londra e Parigi in pole position, mentrele città italiane – Milano compresa – appaionofuori dalla parte alta della classifica.Il Rapporto ha come obiettivo quello di fornire unulteriore strumento a supporto delle decisioni stra-tegiche di operatori globali che investono sui mer-cati immobiliari italiani.Il primato di Milano e di Roma rispetto alle altrecittà si deve, spiega la Ricerca, alla dotazione di ca-pitale umano e al grado di attrazione culturale e ri-creativo del sistema urbano. Se consideriamo mil-le il punteggio dato alla città capolista Milano, Bo-logna ottiene 820 punti come indice di attrattavi-tà. In proposito, Dario De Simone (Direttore Uf-ficio Studi Gabetti) ha affermato che l’avanza-

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Presentazione di Relive

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mento è dovuto allacrescita dei parametriche ne descrivono laqualità, e questo di-mostra l’importanzadel capoluogo emilia-no non per il realestate solamente.Il Rapporto evidenziaanche la vivacità dicrescita presente nellecittà del Nord. Inparticolare,Triestepresenta un indice diattrattività di 693punti e Venezia, dallasettima posizione, haraggiunto la quinta,questo grazie a unapiù efficiente gestio-ne dello spazio urba-no volta al migliora-mento della qualitàdi vita sia dei turistiche dei residenti. Torino ha rappresen-tato un anomalia: sesta nella classifica generale, siritrova diciottesima nella classifica di competitivi-tà dei mercati italiani, e questo nonostante il con-clamato Piano strategico. Dario De Simone ha pe-rò sottolineato che «i dati usati per la Ricerca nonhanno ancora registrato gli effetti di eventi recentiquali le Olimpiadi invernali e la ripresa della Fiat;tuttavia la città dovrebbe investire di più nella suapromozione».Le città del Sud rappresentano il fanalino di codadella classifica. Napoli ha perso posizioni grazie al-la preoccupante performance del tessuto econo-mico locale e nonostante i buoni risultati raggiun-ti nel livello di coesione sociale. Le altre città me-ridionali presentano un sistema economico vulne-rabile con un livello del PIL pro capite ampia-

mente al di sotto del-la media complessivae un contesto socio-economico che pre-senta forti problema-tiche di disoccupa-zione. Le ultime cittàin classifica hanno re-gistrato performancenegative anche sullagestione del territorioe della qualità urba-na.Analizzando la classi-fica dei mercati euro-pei ai primi posti svet-tano Londra e Parigi,prossime ai livelli dieccellenza in quasitutti gli indicatori. Po-co distante da Parigitroviamo Dublino,Madrid e Copena-ghen, tutte città carat-terizzate da elevateperformance sia nel

mercato del lavoro che nelle condizioni di vivibilitàdegli abitanti. Mosca si trova la undicesimo posto epuò rappresentare per i player internazionali un’ al-ternativa completa alle capitali dell’Est Europa. Milano si colloca al tredicesmo posto,e Roma alquindicesimo.Oltre i Relatori citati, al Convegno hanno parteci-pato Elio Gabetti (CEO Gabetti Property Solu-tions) e Gualtiero Tamburini (Presidente Nomi-sma).

IL “FORUM DELLE ASSOCIAZIONI”

Che a EIRE le associazioni immobiliari abbianoorganizzato un Convegno sul tema “Real EstateIndustry: l’Economia Immobiliare per lo Svilup-po, l’Occupazione e la Qualità della Vita” è cosa,nella Community, stranota (si veda comunque ilProgramma a pag. 40). Ed è anche noto il fatto cheil Convegno ha riscosso un bel successo: Sala pie-na, e cock-tail conclusivo semplicemente “spazzo-lato”.È noto anche che il Moderatore dei lavori, Salva-tore Carrubba (Editorialista, e già Direttore, de IlSole 24 Ore) ha riscosso grande consenso per l’in-tervento elegante ed equilibrato. È noto che i tre “professori” (Angela Airoldi, Giam-piero Bambagioni e Oliviero Tronconi) hanno svol-to relazioni di “peso”; e che tutti i rappresentantidelle associazioni che hanno preso parte al dibattitolo hanno fatto sviluppando argomenti di attualità einteresse. Rilevante, infine, l’apporto dei due espo-

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In primo piano, a sinistra, Ugo Giordano, AD di Gabetti

Lo stand di Gabetti Property Solutions

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nenti politici coinvolti, l’on. Pierluigi Mantini eCarlo Saffioti, Presidente della Commissione Atti-vità Produttive della Regione Lombardia.Giornalisticamente parlando, dunque, è stata unanotizia: tanto più che durante i lavori molti datinuovi sono emersi. La “vera” notizia, però, è stata che ben 18 associa-zioni (più due Consulte) si sono “messe insieme”,anche sotto il profilo finanziario, per gestire l’e-vento comune: ed era in assoluto la prima voltache si vedeva nel Paese una compagine associativaimmobiliare di siffatta entità. Anche l’anno passa-to, infatti, si era organizzata a EIRE “Piazza Italia”,luogo espositivo collettivo, ma la partecipazioneera stata numericamente molto meno numerosa.Il 20 luglio 2006, poi, era stato organizzato a Mi-lano “L’Immobile Day”, con la presenza di unadozzina di associazioni. Ma – ripeto – così tante insieme mai. Segno che,se l’obiettivo è davvero comune, la coesione asso-ciativa si può trovare, pur nel rispetto delle singo-le identità.Lo sforzo per arrivare al “Forum” è stato comun-que immenso. Si era partiti a fine gennaio, “provocati “ da ASPE-SI: che all’uopo aveva stimolato le “associazioniamiche” ad aderire all’ iniziativa comune la quale,via via, si allargava anche ad altre strutture che lastrada insieme non l’avevano mai fatta. È il caso,ad esempio, del CNCC, che si è poi rivelato comeuno degli organismi più collaborativi.

Molte riunioni si sono susseguite, soprattutto delComitato Operativo eletto, per affinare il tema, emettere a punto dettagli anche di tipo pratico.Credo perciò che tutte le associazioni coinvoltedovrebbero ringraziare molto, per la disponibilitàe l’efficienza dimostrata, le seguenti persone:– Elisabetta Abriani, che rappresentava AREL- As-

sociazione Real Estate Ladies – Enrico Biasi, che rappresentava CNCC– Vito Pedrotta, che rappresentava ASPESI– Marzia Morena, che rappresentava RICS, e che

ha coordinato i rapporti tra Politecnico di Mila-no e Bocconi, entrambi incaricati dal Forumdella predisposizione del “Primo Modulo” dellaRicerca presentata in Fiera, su “L’attività immo-biliare e la sua immagine pubblica”.

Si vada, ora, avanti. L’obiettivo, in fondo alla stra-da tracciata, è quello di una Federazione delle pro-fessioni immobiliari.

25 MAGGIO

ROZZANO E LA SOSTENIBILITÀ

Nel corso del Convegno intitolato “Rozzano, ilfuturo sostenibile” il Sindaco del Comune inprovincia di Milano, Massimo D’Avolio, haspiegato il nuovo piano strategico dell’Amminsi-trazione, secondo il quale tutti gli interventi pre-visti sono stati iscritti in un programma dise-gnato all’insegna dell’efficienza dei servizi, dellafruibilità degli spazi e della sostenibilità ambien-tale. Proprio in quest’ottica, il Comune di Roz-zano ha già varato un piano su larga scala in di-fesa dell’ambiente e del suo cospicuo patrimoniopaesaggistico: 1.470 mila metri quadrati di spa-zi verdi, che equivalgono a uno standard mediodi 30 metri quadrati per ogni abitante. Massimo D’Avolio ha affermato che l’Ammini-strazione intende, accanto alla valorizzazione delverde, ridurre l’inquinamento ambientale esten-dendo a tutta la città la rete di teleriscaldamen-to che consentirà di diminuire drasticamente l’e-missione in atmosfera di anidride carbonica e os-sidi nitrosi. Al contempo gli Enti preposti allagovernance del territorio hanno inaugurato

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In alto, il Panel e il folto pubblico al Forum; qui sopra, da destral’on. Pierluigi Mantini, Giovanni Zavagli (Presidente AICI) e Bru-na Belloni Bressan, past President dell’Associazione

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“EcoPointun”, un si-stema innovativo ealtamente automa-tizzato per la raccol-ta differenziata deirifiuti, che migliore-rà l’igiene ambienta-le. Si tratta di “isoleecologiche” interrateche mirano a sosti-tuire i tradizionalicassonetti. La Rozzano del futu-ro vedrà anche lacreazione della gran-de area di “Milanofiori Sud”, il potenziamentodelle strutture per la ricerca scientifica dell’Isti-tuto Clinico Humanitas, e la nascita del nuovocentro cittadino, con il rinnovamento del quar-tiere di Ponte Sesto.Milanofiori Sud (masterplan dello Studio di Ar-chitettura 5+ 1AA, developer Brioschi SviluppoImmobiliare) sarà un complesso polifunzionaledestinato prevalentemente al terziario avanzato,e rappresenterà uno dei più importanti progettiurbani in Europa, sia per le dimensioni dell’areaedificabile (1,1 milioni di metri quadrati) cheper le superfici sviluppate (310mila metri qua-drati), che per l’elevato profilo architettonico eper le risorse mobilitate.Sul fronte biomedicale e scientifico l’IstitutoClinico Humanitas ha inaugurato a fine maggioil nuovo Centro del Policlinico universitario,cheoccupa un estensione di 20 mila metri quadratie ospita 300 ricercatori e 400 studenti dell’Uni-versità Statale di Milano. Tra i progetti di futura realizzazione, “Humani-tas Life Science Park”, un secondo polo integra-to dedicato all’attività medico scientifica.Per colmare un vuoto a oggi esistente nel tessu-to urbano e sociale, l’Amministrazione Comu-nale darà il via ai lavori per la realizzazione di unnuovo centro della città. Il progetto riguarderàun’area molto vasta destinata ad ospitare esercizicommerciali, spazi verdi, uffici e strutture dipubblica utilità; e un moderno polo culturalecon una sala per i concerti, un teatro e una scuo-la civica di musica.Anche lo storico quartiere di Ponte Sesto vedràun processo di rinnovamento che prevede, tral’altro, la creazione di un centro per gli anziani edi una scuola media, l’ammodernamento di al-cune strutture sportive e la riqualificazione diaree verdi come la “Roggia della Ribassa”, unadelle parti più importanti di Metrobosco, ilgrande anello che cingerà la metropoli lombardaideato dalla Provincia di Milano.Per quanto concerne le infrastrutture, sono pre-

visti interventi permigliorare la viabili-tà tramite il nuovosvincolo sulla Tan-genziale Ovest, e perpotenziare la rete deitrasporti pubblicicon il prolungamen-to della linea tran-viaria. È allo studioanche il collegamen-to tra Rozzano e ilnuovo capolinea del-la linea verde dellametropolitana mila-

nese, previsto nel Comune di Assago.Tutto il processo di trasformazione del tessuto ur-bano sarà inoltre all’insegna del concetto di par-tecipazione. Massimo D’Avolio ha affermato che“nel disegno del futuro della città la condivisionedegli obiettivi e l’ascolto delle esigenze di tutti iportatori d’interesse avranno un ruolo centraleper delineare in maniera più efficace e diretta lelinee guida della trasformazione”. Il Relatore hadichiarato che l’Amministrazione Comunale hagià avviato un “processo di partecipazione” ri-guardante il rinnovamento del quartiere di Pon-te Sesto attraverso l’attivazione di laboratori aper-ti ai cittadini, veri e propri forum dove si condi-vidono progetti, informazioni e idee. Il Comune ha partecipato a EIRE in partnershipcon Brioschi Sviluppo Immobiliare, Istituto Cli-nico Humanitas, CMB, API, Area, Corcab, Fer-ruccio Degradi e AMA Rozzano – Società con-trollata dal Comune – che eroga i servizi alla cit-tadinanza, tra cui InfoPoint e teleriscaldamento.

IL CONVEGNO DI AICI GIOVANI

Il Convegno organizzato dal Gruppo Giovanidell’Associazione Italiana Consulenti e GestoriImmobiliari AICI intitolato “Le nuove figureprofessionali del Real Estate sul mercato italiano.Ruoli e competenze richieste nel nuovo scenarioprofessionale dell’ industria immobiliare” haavuto come obiettivo la risposta a domande digrande atttualità. Quali “figure” occorrono dav-vero alla nuova real estate industry ? Come do-vrebbe essere la loro formazione? Chi la offre èdavvero capace di colmare le esigenze delleaziende più avanzate? E una volta entrati nelmondo del lavoro che tipo di realtà si incontra,che contratti vengono offerti? Quali sono i livel-li di stipendio e i profili di carriera? Quanto è ap-plicata la pratica dello “stage”, e come è com-pensata, se è quanto viene compensata?.La Nota distribuita durante l’incontro ha affer-mato che «sono in Italia oltre 330 mila gli ad-

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Presentazione allo stand di Rozzano

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detti della grande filiera immobiliare. Circa 100mila sarebbero agenti immobiliari, circa 50 milasarebbero gli amministratori di condominio, in-calcolabile è il numero dei periti valutatori, emoltissimi sono gli operatori del facility mana-gement». La Nota conclude sostenendo che «accanto aqueste professioni, ormai tradizionali, altre si so-no affacciate: nel “nuovo” mercato immobiliareoccorrono consulenti di direzione, esperti in ac-quisizioni e dismissioni, asset e portfolio mana-ger, analisti, advisor in real estate finance, etc.L’industria immobiliare sta vivendo una attratti-vità mai vista prima d’ora, e sempre più nume-rosi sono i giovani che con tesi immobiliari silaureano, desiderosi di lavorare nel settore. Mol-tissimi sono anche in possesso di diplomi “ma-ster”, ottenuti dopo la laurea, sia in Italia che al-l’estero».Mario Breglia (Presidente di Scenari Immobilia-ri) ha affermato l’importanza della conoscenza edella preparazione per i giovani che vogliono ad-dentrarsi in un settore in continua evoluzione co-me questo. Marzia Morena (docente al Politecni-co di Milano) ha illustrato l’importanza della for-mazione mirata ottenuta grazie al lavoro con-giunto del mondo universitario e delle impreseper introdurre i giovani nel mondo del lavoro. Durante il Convegno il Presidente di AICI, Gio-vanni Zavagli, ha consegnato a Oliviero Tronco-ni l’Attestato di Socio Onorario dell’ Associazio-ne (la motivazione recita “Oliviero Tronconi si èaffacciato all’universo immobiliare mentre la suacarriera di docente “tecnico” presso il Politecnico diMilano era gia solidamente riconosciuta. Varieesperienze professionali di alto profilo lo hannocondotto poi verso l’“education” specifica del settoreche, grazie allo specifico ambito da lui creato al-l’interno dell’Accademia milanese, ha consentito acentinaia di giovani una formazione sempre più inlinea con le esigenze della Real Estate Industry dioggi e di domani. Professionalità, passione per ilproprio lavoro, e trasmissione ai giovani della pro-pria esperienza, dunque: che sono esattamente lecaratteristiche dei soci AICI!”). Il nuovo SocioOnorario, visibilmente emozionato, ha ringra-ziato aggiungendo che il Premio ha rappresenta-to un graditissimo riconoscimento degli sforzicompiuti per inserire il real estate all’interno del-la formazione universitaria.Alberto M. Lunghini (AD di Darma SGR edocente al Politecnico di Milano) ha esortatogli imprenditori a investire sui giovani e sullaloro preparazione. Il vero imprenditore devesentire la necessità – oltre che l’impegno mo-rale – di collaborare con i giovani e di tra-smettere le proprie conoscenze. Il Relatore ha concluso affermando che il ruo-

lo svolto dall’Università dovrebbe essere dimaggior profilo tecnico: non è possibile che untecnico gestionale non sappia leggere un bilan-cio. Il mondo immobiliare è specialistico e ob-bliga alla conoscenza a 360 gradi, ma al con-tempo invita alla curiosità, alla scoperta e allacapacità analitica dei fenomeni che si muovo-no nell’ambiente circostante.

LE SIIQ TENGONO BANCO

“SIIQ Società di Investimento ImmobiliareQuotate: prospettive di sviluppo nel mercatoimmobiliare italiano”. Organizzato da Top Legalin collaborazione con lo Studio Legale Carne-lutti e il patrocinio di AREL-Associazione RealEstate Ladies, il Convegno ha coraggiosamenteanalizzato il futuro di questo strumento in Italiaa fronte di un regime di totale incertezza, poichéil Decreto Attuativo che avrebbe dovuto render-le operative dal primo luglio non è ancora statopubblicato.È noto che le SIIQ sono società di capitale, chehanno come principale attività l’acquisto e la ge-stione di beni immobili a reddito destinati allalocazione, presentano molti elementi di diffe-renza rispetto ai Fondi Immobiliari chiusi, giàpresenti sul nostro mercato da diversi anni.Al Convegno hanno partecipato BenedettaAmisano, Partner dello Studio Carnelutti, An-drea Amadesi (Amministratore Delegato IXISAEW Italia), Michele Cibrario (Amministrato-re Delegato BNL Fondi Immobiliari SGR),Matteo Cidonio (Executive Director GlobalReal Estate Lehman Brothers International Eu-rope), Gilberto Comi (Partner dello StudioCarnelutti), Alessandro Franzosi (ManagingDirector Morgan Stanley), Giovanni Maria Pa-viera (Direttore Generale Generali Property In-vestments SGR), Barbara Polito (Director TheCarlyle Group).

IL FONDO PUBBLICO-PRIVATOREGIONE CAMPANIA

Allo stand della Regione Campania è stato pre-sentato il progetto di un Fondo immobiliarepubblico-privato ideato per migliorare la dota-zione di infrastrutture produttive della Regio-ne.Andrea Cozzolino (assessore regionale alle Atti-vità Produttive) ha sostenuto che sarà pubblica-to entro l’estate il Bando per individuare la So-cietà di Gestione del Risparmio (SGR) a cui laRegione affiderà il Fondo che già dall’inizio del2008 potrà iniziare le prime movimentazionicon investimenti in immobili per industria, lo-gistica, uffici, turismo e attività ricreative. Il

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Esmeralda Cappellini (Espansione Commerciale) e a destra, Marzia Morena, Politecnico di Milano

Andrea Cozzolino (assessore regionale alle Attività Produttive), Antonio Intiglietta (Presidente GeFi) e Filippo Penati (Presidente Provincia di Milano) allo stand della Regione Campania, con altri ospiti

Fondo attiverà investimenti per oltre 300 milio-ni di euro. La procedura per individuare la SGR durerà almassimo due mesi: poi seguirà la fase di negozia-zione delle clausole che regoleranno il rapportotra Regione e SGR, e in parallelo si provvederà al-la raccolta di capitali presso investitori privati, ga-rantendo alla SGR autonomia e indipendenzanella selezione dei progetti con l’obiettivo di mas-simizzare il rendimento dei sottoscrittori.Per attrarre capitali privati, la Regione ha fissato untetto al rendimento delle quote di proprietà pub-blica: l’eventuale rendimento in eccesso sarà dun-que tutto appannaggio degli investitori. Il patri-monio sarà raccolto quasi certamente con piùemissioni, per consentire a nuovi investitori di en-trare anche in un secondo momento. Saranno an-che consentiti rimborsi anticipati delle quote pergarantire la liquidabilità della partecipazione.

Il Fondo immobiliare può ottimizzare l’interventopubblico, in termini patrimoniali, finanziari e diraggiungimento degli obiettivi in tempi rapidi;dall’altra, le limitate risorse regionali faranno damoltiplicatore per la raccolta di fondi privati. Andrea Cozzolino ha sostenuto che «il Fondoimmobiliare è il modello più idoneo a concilia-re sviluppo del territorio con meccanismi di ef-ficienza e di convenienza economica che ispira-no le decisioni privatistiche».

LADIES A EIRE

L’Associazione Real Estate Ladies ha volentieri eattivamente partecipato a Expo Italia Real Esta-te. Ecco i dettagli.

LO STAND. Innanzitutto, AREL aveva in Fieraun proprio stand, nell’area dedicata alle associazio-

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ni. Trattandosi di un cosiddetto “pre-allestito”, loabbiamo decorato con una grande pianta verde,con il bel poster – del Logo – regalatoci dalla Sociafondatrice Loriana Leonori (Property Global Servi-ce, Roma), in occasione della fiera RIMI, a Roma(lo scorso novembre); e con un “espositore” (cm220x90), di molto buon gusto e grande visibilità,realizzato ad hoc e in tempo record dalla Socia fon-datrice Elisabetta (Bettina) Abriani, Carlyle.Era insomma uno stand molto semplice, ma carino.Bettina – in occasione di EIRE – ha svolto davve-ro un gran lavoro. Oltre alla grafica del-l’“espositore”, ha preparato i nuovi flyer dell’Asso-ciazione, e pure la grafica dell’ invito per il Conve-gno del “Forum delle Associazioni”, che si è svol-to con buon successo lo scorso 24 maggio. E, lastbut not least, ha curato tutti gli ultimi fondamen-tali particolari del sito di AREL che – anche se nonancora completo, è under construction l’“area ri-servata”, dove saranno caricati Annuario, Fotogal-lery e Slides dei nostri Workshop – è ora operativo.Vi invito quindi caldamente a visitarlo www.arel-italia.it e a darne notizia urbi et orbi!Per lo stand, abbiamo “ assoldato” come hostessuna giovane – di Roma – appena laureata in in-gegneria: Federica si è dimostrata affidabile e at-tiva. Moltissimi sono stati infatti i contatti, e oratoccherà al Segretario Generale svilupparli e tra-sformarli – ove del caso – in iscrizioni!I CONVEGNI. AREL ha co-partecipato uffi-cialmente a ben tre Convegni.Il primo, organizzato da MF Conference sul te-ma della “certificazione energetica” ha visto comeRelatrici la Socia fondatrice Giovanna Branca

(Ughi&Nuziante) e la Socia Chiara Faggioni(Ecomag): per la terza volta in neppure tre mesi,dunque, le nostre due Ladies hanno preso il floorsull’argomento, e ormai sono – come si dice –“lanciate”. Ha partecipato a questo incontro, co-me Relatrice, anche la Socia fondatrice Esmeral-da Cappellini (Espansione Commerciale). Il Convegno del “Forum delle Associazioni “(incui AREL era uno dei 20 organismi rappresenta-ti), ha avuto al Tavolo la Socia fondatrice AngelaAiroldi (Bocconi) come “Relatore Centrale”. Insieme a Oliviero Tronconi, del Politecnico diMilano, Angela ha infatti presentato lo “Studiosulle Professioni”, commissionato dal Forum, ri-cerca che ha avuto la nostra Socia Consiglie-re Marzia Morena (Politecnico di Milano)come coordinatrice. Durante il Dibattito che èseguito alla presentazione dello Studio, hannopreso la parola il Presidente di AREL, BarbaraPolito, Carlyle, e la Socia fondatrice LionellaMaggi (Studio Maggi) che da poche settimane èPresidente di FIMAA-Milano.Il Convegno sulle SIIQ, promosso da Top Legal-Carnelutti, ha avuto il patronage di AREL, e havisto Benedetta Amisano, Socia Consigliere, co-me “anima” dell’organizzazione, oltre che comeRelatrice, insieme a Barbara Polito.La Socia Consigliere Daniela Percoco è interven-tuta come Relatrice al Convegno sul leasing, or-ganizzato da Assilea-Nomisma. Marzia Morena è intervenuta al Tavolo dei Rela-tori al Workshop organizzato da AICI Giovani,sulle “Professioni”. Nel Programma di EIRE c’era anche un’altra no-

Sopra, EIRE premia Margherita Corsi (BIM), al centro; in alto, Margherita Corsi con Claudia Galassi (Fondiaria SAI); in basso, Natasha Jeuck, Consigliere AREL con Giovanni Zavagli, Presidente AICI

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stra Socia fondatrice, Daniela Dafarra (Works-hop su “Metodi e Strumenti Professionali”, orga-nizzato dal Politecnico di Milano), ma impegnidi lavoro non le hanno consentito di partecipare.Marzia Morena, insieme alle colleghe – e Sociefondatrici – Liala Baiardi e Maria Luisa Del Gat-to – ha partecipato in prima persona alla prepa-razione dei quattro Workshop organizzati dal Po-litecnico di Milano. Patrizia Ludi, Socia fondatrice e Consigliere(ITP) ha organizzato e gestito, presso lo stand diTorino e Piemonte (ora si chiama CentroEstero per l’Internazionalizzazione), la presenta-zione del Congresso mondiale degli Architetti,che Torino ospiterà a fine giugno 2008.La sottoscritta è intervenuta, come Moderatore,al Convegno “Immobiliarmente etici”, organiz-zato da Alitere, il primo giorno di EIRE. Con-temporaneamente, Angela Airoldi era “RelatriceCentrale” al Convegno di Apertura, unica donna

al Tavolo con tutti gli ospiti anche politici, chehanno provocato la nota “ressa di televisioni”!!!Ma Angela ha fatto ancor di più! È stata infat-ti Relatrice (antecipando lo Studio sulle aree dis-messe presentato all’Inaugurazione di EIRE, utsupra), alla Conferenza Stampa di presentazionedi Expo Italia Real Estate, che GeFi aveva orga-nizzato a Milano il 19 maggio. E ha pure curatola realizzazione del video (sulle aree dismesse)presentato nel corso del Salone. Insomma, se il programma convegnistico di EIREè stato, per unanime consenso, di grande qualità,va detto che molto merito va alle AREL Ladies !

LE SOCIE PARTECIPANTI. Altre – numero-sissime – Ladies di AREL hanno attivamente par-tecipato al Salone, sia come exhibitor che comevisitors. In Fiera, le AREL Ladies sono state com-plessivamente 84.

Paola G. Lunghini

Angela Airoldi e Benedetta Amisano

Il Manifesto del “Forum delle Associazioni”

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La 18a edizione del MIPIM, che si è svolto aCannes dal 13 al 16 marzo, ha avuto numeri dacapogiro. Oltre 26 mila partecipanti (+ 22% ri-spetto al 2006), 83 Paesi presenti, e oltre 2.400espositori (+11%).C’era quasi tutta la real estate community delnostro Paese: circa 500 enti/società, con circa1800 operatori.A me piacerebbe tanto avere anche altri dati,

ma temo che non li avrò mai. Ad esempio:– fatturato complessivo del Salone e dell’indotto– numero delle bottiglie di champagne consu-

mate

– quintali delle aragoste e delle ostriche divorate– numero dei voli in elicottero (arrivi e parten-

ze)– costo dei fuochi artificiali – ammontare complessivo corrisposto alla orga-

nizzazione da parte della città di Kazan (è sta-to davvero un MIPIM “Kazan-oriented”) edalla Regione di Krasnodar (Russia). Deve es-sere stata una pacchia.

– costo al metro quadrato (e metri quadri com-plessivi) per i cartelloni che decoravano (si faper dire) le facciate del Palais, dei palazzi e de-gli alberghi sulla Croisette. Altra pacchia.

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Un MIPIMdavveroda record

L’Hotel Carlton, con le “decorazioni” del Gruppo BNP Paribas RE

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– costo del “posteggio”del giardino del Carlton(lì ci stavano, ad esem-pio, le “Piramidi” diEurohypo) e degli altrigiardinetti adiacenti,dove erano ospitati sim-patici ed eleganti “chio-schi” aziendali. Unapacchia anche questa.

Non parliamo poi dellebarche! Decine e decine– con le “insegne” dellegrandi banche, studi lega-li, etc – erano una più bel-la e invitante dell’ altra.Ma fra tutte brillava la“Oosterschelde”, schoonernoleggiato da ING RealEstate, tre alberi, 164 pie-di, 840 metri quadrati disail area, costruito nel 1918e totalmente restaurato nel 1988. Arrivato da Rot-terdam.... 19 giorni di navigazione.... può ospita-re a bordo, per eventi, 120 ospiti.Non parliamo degli infiniti brunch: ricchissimoquello di Union Investment RE (ex- DIFA), ar-ricchito anche dalla presenza dell’ intero Boarddella Società. Imperdibili (anche se per il so-vrapporsi degli stessi – e i chilometri da percor-rere – qualcuno inevitabilmente si perde) i cock-tail party sulla spiaggia. Il più raffinato, quellodelle Generali (che al MIPIM ha annunciato lanuova strategia europea del Gruppo). Il piùglam, quello di Hypo Real Estate Bank Interna-tional: un trionfo di folla e animazione nel qua-le si aggirava compiaciuto l’amico Luca GaspareClavarino, Head della banca in Italia.Non parliamo dei numerosi lunch on the beach:indimenticabili squisitezze per un numero ri-stretto di eletti (150-250 persone circa..). Lucul-liano, in particolare, il lunch di Multi.

Insomma, è stato un Salo-ne all’insegna dell’opulen-za il che, dati i tempi, èanche logico. I mercativanno bene e, come hoscritto nell’articolo pub-blicato il 17 marzo su IlGiornale «Scorre verso ilreal estate un fiume di li-quidità impossibile daquantizzare, ma che la so-cietà di consulenza inter-nazionale Jones Lang La-Salle stima così: “per undollaro di prodotto oggine abbiamo a disposizionecinque per gli investimen-ti”. Nel solo mercato eu-ropeo mappato da CB Ri-chard Ellis (i 27 Paesi del-la EU più la Russia) l’in-cremento del turnover de-

gli investimenti “commercial” (cioè non residen-ziali) è stato nel 2006 del 46 per cento sull’annoprecedente, raggiungendo i 227 miliardi di eu-ro: dal 2004 è il raddoppio. Il cross-border è au-mentato del 70 per cento, a oltre 100 miliardi dieuro:il 48% delle transazioni vede ormai coin-volto un investitore estero». Veniamo ora alle altre manifestazioni di opulen-za del Salone. Impossibile citare tutte le Conferenze e i “pro-perty talks” del programma ufficiale (figuriamo-ci il numero delle presentazioni “private “). Tra iguest-speaker spiccavano l’archi-star Daniel Li-beskind e Henry Giscard d’Estaing, CEOdel Club Méditerranée. Una Conferenza, soste-nuta da REAG, ha visto anche un panel tuttoitaliano, composto da Andrea Ciaramella, Poli-tecnico di Milano, Guido Audagna, Carlyle,Michele Cibrario, BNLFI, Fabio Bandirali, Eu-rohypo e Piercarlo Rolando, REAG.

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Barche, barche, barche...

I due AD di Reddy’s Group: Luca Fantin e Laura Piantanida

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Erano di sfrenata imponenza innumerevolistand, tra cui ovviamente splendevano quelli de-gli espositori del Far & Middle East (ah, chespettacolo il progetto “Lagoons” e la “Pentomi-num Tower”, entrambi a Dubai), della Russia,del Regno Unito, della Francia, della Germa-nia....... Oltre al Palais (preso tutto sino all’ulti-mo piano, dove era difficile scegliere tra il risto-rante, in terrazza, della città di Berlino e quellodella città di Lione), il MIPIM ha vantato mol-ti altri spazi, per oltre 21mila metri quadraticomplessivi. Se poi aggiungiamo l’area degliyacht, e degli alberghi, etc, per “reggere” gli im-pegni vuol dire fare ore e ore di cammino....Bello come sempre il padiglione “Riviera”, esplendido il nuovo piano superiore (Lerins Hall)in cui facevano mostra di ineguagliabile raf-finatezza numerose griffes immobiliari tra le piùpiù prestigiose. Londra, con i suoi celebri plasti-ci, stava nella “Riviera SeeView”, con vista sulle va-rie Hall occupate – tra glialtri – dai russi, dalla re-gione parigina, e da Roma& Lazio. Ecco, stavolta ilpadiglione romano eradavvero gradevole a veder-si. Arioso, luminoso e fre-sco, stand omogenei nel-l’arredo e nel colore (tuttoin bianco-azzurro), la bel-

la terrazza sulla spiaggia sempre frequentata: me-rito anche del buffet, si capisce..... Insomma, unbuon lavoro, che deve essere costato una faticaimmensa nel coordinamento di tanti soggetti di-versi, pubblici e privati.E così siamo arrivati all’Italia. Alcuni stand era-no davvero piacevoli e ben visitati. Bene Gabet-ti, tutto in rosso, e accurati come sempre Im-mobilfin, Leonardo Caltagirone e Redilco. So-briamente elegante lo spazio di IntesaSanpaolo.In generale, però, la sensazione è stata di grandeframmentazione (alcuni italiani qui, altri là, al-cuni “sotto” al Level 0, altri al primo piano) e ditono minore. Persino Pirelli RE sembrava ap-pannata (i “vecchi” frequentatori del MIPIM ri-cordano ancora i tempi epici del “famoso risot-to”), e pochi sono riusciti a intravedere la nostramaggior star, Carlo Alessandro Puri Negri. C’e-ra Luigi Zunino, ma il grande stand di Risana-mento si è davvero riempito quasi solo in occa-sione del sempre gradito cock-tail.Sin qui, solo po’ di understatement, ecco, ri-spetto agli altri Paesi. Forse – come alcune malelingue hanno fatto notare – si temeva l’arrivo diqualche emissario del Ministro Visco. Stupiti datroppa abbondanza, i tecnici del MEF avrebbe-ro potuto trarre ipotesi azzardate in materia dipolitica fiscale prossima ventura.... Meglio quin-di, come si dice a Milano, “stare schisci”. Ma, poichè al Salone ci si va come è noto più perl’immagine che per il business (anche se il nu-mero dei deal che al MIPIM scaturiscono o sichiudono è incalcolabile), un po’ più di creativi-

tà anche cromatica sareb-be stata opportuna: so-prattutto all’“Italian Way”che, “sacrificata” nellospazio meno felice del Pa-lais, non ha certo offer-to un buon esempio dell’i-talian lifestyle. Ci siamochiesti tutti a chi si dove-va la malriuscita ancorchècostosa creatura, che hacoinvolto le istituzioni

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I “mini stand” dell’Italian Way

Le meraviglie degli Emirati

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di Piemonte, Liguria, Milano, Firenze, Vene-zia, il Demanio, e un nutrito gruppo di aziendepartner. E preferisco non parlare dello spazio do-ve stavano i progetti. Il vuoto assoluto e buio, inperfetto stile “Scuderie del Quirinale”, è adattocerto a una mostra d’arte, ma non certo a unaFiera immobiliare dove il colore costituisce buo-na parte dell’appeal.Di italiani, ne ho incontrati velocemente tantis-simi. La mia stima è che oltre 500 enti/società,con circa 1.800 operatori, abbiano fatto unapuntata sulla Croisette. E diversi partecipantiavevano biglietti da visita nuovi: Alberto Alber-tazzi, ad esempio, da BNLFI è ora in EurizonCapital SGR, Antonio Biggi da WestLB è ora inIKB, Marco Crea da E&Y sta al Gruppo Leo-nardo Caltagirone, Alessandro Clerici da RASImmobiliare è alla REAG.....Sta invece sempre all’IPI Fosco Ferrato con cui,insieme a Sandro Berlincioni (che batte semprebandiera Pirelli RE) e Giorgio Viganò (CCIAAdi Milano), abbiamo brindato ai nostri 18 annidi presenza continuativa al MIPIM. Un record,visto che il MIPIM ha 18 anni di vita.E ho incontrato anche molte italiane: la presen-za delle signore, al MIPIM, è stata questa voltadavvero visibile. Le socie di AREL - Associazio-ne Real Estate Ladies, ad esempio, erano alme-no una quarantina, capitanate da Barbara Polito,Carlyle, Presidente dell’associazione. Qualchealtro nome è doveroso farlo: le Consigliere Be-nedetta Amisano, Carnelutti, Marzia Morena,Politecnico di Milano, Laura Piantanida, Red-dy’s Group, Paola Ricciardi, REAG, e DanielaPercoco, Nomisma. Elena Capra, Pirelli RE, Daniela Castagna, RBS,Valeria Falcone, Carlyle, Clelia Lionello, e Ma-riacristina Laria, Savills, hanno composto il pa-nel delle Relatrici alla Tavola Rotonda “pre-din-ner”, invitate dallo Studio legale NCTM. L’associata “estera” Angelina Leko (AmericanInvsco) è addirittura arrivata da Chicago. Nelnovero delle AREL Ladies c’è anche, è bene ri-cordarlo, Nadine Castagna. La bravissima e bel-lissima Direttrice di MIPIM e MAPIC, comeprima socia onoraria, ha invitato le Ladies pre-senti la sera del 13 marzo al party di inaugura-zione, nell’ esclusiva VIP’s Lounge dell’HotelCarlton.Ancora alcune cose, prima di chiudere. È perfet-tamente inutile organizzare conferenze, works-hop e anche reception se poi si tengono i car-toncini d’invito ben incellofanati sui desk deglistand. È perfettamente inutile, da parte degli ita-liani, organizzare incontri nel maggior Saloneinternazionale del mondo – per giunta superaf-follato e caotico – se poi la platea è compostaquasi solo da connazionali. Per parlare un po’ tra

di noi, tanto vale farlo a Milano e a Roma: aCannes si organizzano cose per attrarre i 25 mi-la visitatori stranieri. La concorrenza territoriale è ormai terribile, ecrudele. Per fronteggiarla, occorre usare tutte lepossibili tecniche. Non evitiamo di esibire anchenoi, ad esempio, un po’ di sano folkore: lo fan-no tutti, e al MIPIM non si è a pochi chilome-tri da Ventimiglia. Si è in un “non luogo” dovesono presenti operatori che dell’ Italia hannospesso solo una vaga idea. Pensiamo a coloro chevengono dal Giappone, dall’India, dal Sud Afri-ca, dal Tatarstan..... Persino la città di Liverpoolha messo in campo la sua musica più nota, unquartetto a perfetta imitazione dei Beatles!!! Dirasatello vestiti, e in leggiadri colori, i quattro ra-gazzini alle loro esibizioni avevano intorno unavera folla: che poi inevitabilmente si riversavanello stand alle loro spalle...E, a proposito di folklore, che dire delle strug-genti melodie russe (il coro era in costume) chehanno allietato la serata inaugurale al Carlton ?Che dire delle esibizioni di acrobati, mimi, etc,che giravano un po’ dappertutto ? Che dire del-le biondissime e altissime hostess dello stand diKazan? Non c’è, credo, italiano che dopo so-li cinque minuti dall’arrivo al Palais non fosseinformato della loro presenza. Bellissime, fa-sciate in eleganti tailleur di scintillanteraso bluette, gambe chilometriche in vista, lameno bella delle signorine in questione avreb-be potuto portare senza problemi la corona diMiss Universo....Noi non abbiamo solo bellissimi vini e deliziosagastronomia. Abbiamo storia, cultura, celebriarchitetti, grandissima musica, tutte cose moltonote e gradite all’estero. Portiamo a Cannes, se vogliamo davvero farcivedere, grandi nomi e ospiti famosi. Per attirarel’interesse, ogni arma è lecita.Pensiamoci, per l’anno prossimo: il MIPIM2008 si terrà dall’11 al 14 marzo.Ah, dimenticavo. Occorrono anche i progetti.Possibilmente nuovi e belli.

Paola G. Lunghini

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Gli emuli dei Beatles

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PROTAGONISTI E PROGETTI

BOLOGNA SYSTEM

Il primo appuntamento italiano al MIPIM è sta-to riservato a Bologna System. Il network di soggetti che, con il coordinamen-to organizzativo e progettuale di PromoBolognal’Agenzia di marketing del territorio, ha presen-tato le realizzazioni che interesseranno l’area me-tropolitana. L’incontro era intitolato “I progettiper lo sviluppo futuro dell’area metropolitana”.L’evento ha avuto il suo “start” con l’illustrazio-ne della città bolognese e delle sue potenzialità.I Relatori si sono alternati nella presentazionedei progetti creando così una comuncazione co-rale e fluida.Bologna, rappresenta una delle nove città ita-liane che hanno ottenuto il permesso dalle vi-genti norme legislative per costituirsi “cittàmetropolitana” La metropoli emiliana sta vi-vendo un’importante fase di trasformazioneche consentirà di potenziarne ulteriormente lecapacità produttive e il tessuto economico, ac-crescendone la competitività a livello naziona-le e internazionale. Accanto ai tradizionali set-tori dell’economia bolognese, una nuova eco-nomia del saper è unita all’ampliamento delleinfrastrutture, daranno nuovi impulsi alla cre-scita territoriale, avvantaggiandosi della posi-zione strategica di tutta l’area. La politica di sviluppo di Bologna guarda al fu-turo di una città in continua espansione focaliz-zando attenzione e risorse sul potenziamento delsettore terziario e della soft economy. È anchequesto l’obiettivo dei numerosi progetti che ab-bracciano tutti i settori del development urbano.In merito alle opportunità di insediamento pro-duttivo, la città metropolitana di Bologna si pre-senta con 14 aree dedicate, per un totale di 4,5milioni di metri quadrati.

Giuseppina Gualtieri (Direttrice e General Ma-nager di PromoBologna), insieme con EnricoPaolo Levi (Project Manager di Bologna System)hanno affermato che: «Bologna è considerata da-gli operatori internazionali del mercato immobi-liare tra le città italiane emergenti per i prossimidieci anni. Il capoluogo emiliano e il suo sistemasono in grado di presentarsi oggi in modo uni-tario, con specifici progetti operativi che coin-volgono il sistema pubblico e i soggetti privati». Nei prossimi anni la città sarà infatti oggetto diprofonde trasformazioni che ne cambierannosensibilmente l’accessibilità e l’attrattività. Fra i principali investimenti infrastrutturali so-no stati presentati il “Passante AutostradaleNord”, una nuova bretella autostradale di 40chilometri; la Metrotramvia (12 chilometri ditracciato per collegare la periferia al centro sto-rico) e il People Mover che permetterà il colle-gamento su monorotaia fra l’Aeroporto e laStazione centrale. Questi progetti si inserisconoall’interno altri interventi a valenza nazionalecome l’Alta Velocità ferroviaria e la Variante diValico (potenziamento dell’Autostrada Bolo-gna-Firenze) per un valore di oltre 21 miliardidi euro. Fra le grandi trasformazioni urbanistiche che in-teressano il territorio va evidenziato l’insediamen-to architettonico – sociale – universitario “Berta-lia-Lazzaretto” che si sviluppa su di un’area di 73ettari, e la riqualificazione di diverse aree del quar-tiere “Navile”. Fra i progetti relativi al potenzia-mento della rete infrastrutturale si cita la nuovaStazione Centrale che interessa un’area di 35 etta-ri e per la quale è prevista una gara internaziona-le di progettazione architettonica.Infine fra i progetti relativi ai principali poli fun-zionali dell’area metropolitana, si segnalano: l’am-pliamento della Fiera di Bologna, la nuova BusinessLounge del City Airport G. Marconi, e le nuoveopportunità localizzative offerte dall’Interporto.I Progetti sono stati presentati a partire dall’in-tervento relativo alla città universitaria.

L’insediamento urbano-universitario “Bertalia-Lazzaretto”. La nuova localizzazione sorgerà nel-la zona Nord-Ovest della città che costruirà unacerniera tra l’aeroporto e il quartiere fieristico.Questo progetto rientra tra quelli più importan-ti per lo sviluppo di Bologna, interessa una zonadi 730mila metri quadrati dove si integrerannoun nuovo Polo Universitario ed edifici per usoresidenziale, insieme ad altre strutture destinatead attività direzionali e commerciali, servizi pub-blici e funzioni ricettive. Il nuovo comparto ur-bano ospiterà circa 25mila persone integrando i14mila abitanti già insediati con 7 mila tra stu-denti e lavoratori e 5mila nuovi residenti.

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Business allo stand di Bologna

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La struttura universitaria a cui saranno riservatipiù di 45mila metri quadrati rappresenterà ilnuovo centro della ricerca e dell’innovazionescientifica, dove confluiranno la Facoltà di Inge-gneria con la Presidenza, l’Aula Magna, la Bi-blioteca e le sedi di sette dipartimenti. Il com-plesso confinerà con il Consiglio Nazionale del-le Ricerche (CNR), delle Facoltà di Biotecnolo-gie, Chimica e Farmacia. Questa vicinanza saràmolto utile per creare sinergie produttive. Tecnicamente il nuovo quartiere sarà formato datrentasei “insule” protette: per difendere il vialecentrale e la piazza universitaria dall’invasionedegli automezzi, infatti, la circolazione principa-le sarà dirottata nell’area perimetrale. Gli edifici,pur nella loro individualità, manterranno unaspetto omogeneo verso lo spazio pubblico,mentre sul retro ognuno di loro sarà modellatoin base alle specifiche esigenze funzionali.L’alta qualità ambientale dell’intervento sarà ga-rantita dal completamento dell’assetto viario einfrastrutturale che faciliterà i collegamenti pub-blici (bus, People Mover, Metrotranvia, ServizioFerroviario Metropolitano) e privati.L’area vedrà così la nascita di un nuovo quartie-re dove Città e Università si fonderanno secon-do la tradizione dell’Ateneo, che da sempre hapreferito l’integrazione con il contesto cittadinoalla forma del Campus isolato.Il nuovo insediamento urbano-universitarioBertalia Lazzaretto dialogherà con il contestocittadino e trarrà ispirazione dal modello morfo-logico e relazionale del Centro Storico, che se-condo la tradizione urbanistica bolognese si con-cretizza attraverso piazze, portici e torri, motiviarchitettonici della città storica. Il progetto idea-to dall’architetto Piero Sartogo ha dunque privi-legiato multifunzionalità, varietà, variabilità,complessità, disegnando scenari urbani tesi a fa-vorire incontri, contatti, e scambi, proprio comenella città storica. “Per noi, ha scritto Piero Sar-togo, il punto centrale era lo spazio urbano, chesi sottrae al costruito, della socializzazione e que-sto rappresenta uno dei motivi per cui Bologna,con i suoi portici, è famosa ovunque”.

La nuova Stazione Centrale di Bologna. La cit-tà di Bologna è un grande nodo per il traffico dimerci e di passeggeri dall’Europa e dal mondo, erappresenta un crocevia naturale tra l’EuropaContinentale e il bacino del Mediterraneo. Nel 2006 è stato siglato un accordo tra Enti lo-cali e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per la co-struzione di una nuova Stazione Centrale suun’area di 350mila metri quadrati, nella qualesaranno edificati 42mila metri quadrati per ser-vizi di stazione e 120mila metri quadrati perfunzioni urbane complementari di carattere

commerciale, direzionale e ricettivo. Il progetto si estenderà per ulteriori 36 ettari suun’area urbana circostante (denominata Ravone)che sarà oggetto di un’ampia opera di riqualifi-cazione. Il nuovo nodo ferroviario sarà un vero e propriohub intermodale che integrerà tutti i sistemi dimobilità pubblica urbana ed extraurbana, comeil trasporto su ferro, l’Alta Velocità, il PeopleMover, la Metrotramvia e il Servizio FerroviarioMetropolitano.La stazione di Bologna sarà “multipiano” e com-prenderà la postazione sotterranea per l’Alta Ve-locità, quella meno profonda per il Servizio Fer-roviario Metropolitano e una terza di superficieper i treni locali e a lunga percorrenza. I lavoriper la costruzione della parte di stazione ferro-viaria sotterranea per l’Alta Velocità e per la rea-lizzazione dei tratti Milano-Bologna e Bologna-Firenze sono già partiti e si sommano sia con gliinterventi previsti di restyling che con la realiz-zazione di nuovi parcheggi. Per la nuova stazio-ne ferroviaria si procederà a bandire un concor-so internazionale di progettazione architettoni-ca, mentre per la riqualificazione delle aree fer-roviarie si prevede l’approvazione di un accordodi programma, con valore di piano attuativo.Nella nuova Stazione Centrale di Bologna è pre-visto un transito di 150mila passeggeri al giorno:essa diventerà quindi il maggior punto di inter-scambio del trasporto pubblico locale della cittàdi Bologna.

Ulteriori Progetti:

People Mover riguarda un sistema di trasportosu monorotaia di collegamento tra la StazioneCentrale e l’Aeroporto Internazionale Gugliel-mo Marconi, che consentirà di coprirne la di-stanza in una decina di minuti con una sola fer-mata intermedia nel nuovo insediamento urba-no-universitario “Bertalia-Lazzaretto”.Alta Velocità (TAV). Due fondamentali tratteferroviarie ad Alta Velocità collegheranno Bolo-gna alle città di Milano (55 minuti) e Firenze(30 minuti). Lo sviluppo della Zona Fiera. Le potenzialità ei servizi del Quartiere Fieristico cresceranno ul-teriormente grazie alla recente apertura del ca-sello autostradale “Bologna-Fiera”, ad un nuovopadiglione biplanare (20 mila metri quadrati),ad nuova struttura alberghiera di 10 mila metriquadrati e alla realizzazione di un parcheggio daoltre 5 mila posti auto.Potenziamento Aeroporto Internazionale Gu-glielmo Marconi. Saranno potenziate le infra-strutture dedicate all’Aviazione Generale. Saran-no ampliate l’Area 2 del terminal e della sala im-barchi dell’Aerostazione.

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Ampliamento Interporto. Il progetto prevede larealizzazione di oltre 2 milioni di metri quadra-ti di superfici, di cui fino a un milione di metriquadrati coperti, dedicate allo scambio merci;l’ampliamento e l’adeguamento dei TerminalFerroviari per l’avvio dell’Alta Velocità.Nuova Sede unica degli Uffici del Comune.Sorgerà nei pressi della nuova Stazione Centralela sede unica del Comune che si svilupperà perun estensione di 20mila metri quadrati e ospite-rà in un unica sede gli uffici e il personale oradislocato in zone diverse della città (circa 1.200persone). Il progetto si inserisce nell’interventodi riqualificazione del quartiere Navile che si svi-lupperà su un’area di 41 ettari. Gli investimenti al 2010. Gli investimenti in-frastrutturali e urbanistici previsti nell’area me-tropolitana bolognese al 2010 ammontano a 6,6miliardi di euro, di cui:– 4,95 miliardi per opere infrastrutturali legate al-

la viabilità e ai trasporti (di cui 1,84 miliardi peropere future da realizzare in project financing);

– 1,68 miliardi di euro per interventi urbanisticiQueste cifre, sommate ai 15 miliardi di euro re-lativi agli investimenti infrastrutturali nazionalidi trasporto che gravitano su Bologna (linee altavelocità Bologna-Milano, Bologna-Firenze, laVariante di Valico e il raddoppio della linea Bo-logna-Verona), portano a oltre 21 miliardi il va-lore finanziario degli investimenti strategici peril territorio bolognese.I progetti sono stati raccolti per la prima volta inuna Banca Dati Investimenti realizzata da Pro-mobologna: in un unico data base periodica-mente aggiornato sono contenuti tutti i proget-ti che si realizzeranno nel capoluogo emiliano,riordinati per stato di avanzamento, risorse pre-viste, somme stanziate, soggetti finanziatori,principali soggetti attuatori. Oltre ai Relatori citati ha partecipato all’eventoGiacomo Venturi, Vicepresidente della Provin-cia di Bologna.

COMPAGNIA INVESTIMENTI E SVILUPPO (CIS)

Compagnia Investimenti e Sviluppo di Verona(CIS) è una Holding finanziaria espressione del-l’imprenditoria e del sistema economico delNord-Est Italiano, nata con l’obiettivo di far in-contrare capitali privati e bancari, finanziari conopportunità di business capaci di generare pro-fitti e ricadute positive sul territorio locale pre-senta oltre 150 azionisti e un capitale sociale di48 milioni di euro. A partire dal ’93 la CIS investe, sul territoriopuntando al recupero di aree industriali, logisti-ca e riqualificazione urbana, con una grande at-

tenzione al rispetto ambientale, alla storia e allavocazione dei luoghi. Nel 2007 la “Public Company del Garda”, chevede in Verona il baricentro di una grande areametropolitana, ha dato vita a due Sub-Holding:Real Estate CIS - RECIS (controllata al 100 percento, e attiva nella promozione, nello sviluppo,nella commercializzazione immobiliare, e delleInfrastrutture) e CIS INFRACIS, controllata al65 per cento dalla capofila, che detiene parteci-pazioni nelle Società di Gestione delle Autostra-de del Nord-Est. Al debutto a MIPIM, RECIS si presenta condue progetti che portano le firme di due maestridell’architettura moderna: Mario Bellini e Ri-chard Rogers.

“Verona Forum”. Mario Bellini ha progettato ilVerona Forum, l’intervento di riqualificazionedell’ex Foro Boario, area adiacente alla PortaOvest della Fiera della città: la scelta dell’archi-tetto è stata quella di individuare per l’area le de-stinazioni funzionali, direzionale e alberghiera,riservando due terzi della superficie disponibile(21.500 metri quadrati sul lotto di 30.100 me-tri quadrati) suddiviso in due parti uguali da de-stinarsi a verde e parcheggi pubblici.Il progetto, già cantierizzato e presentato in altriimportanti eventi internazionali fra i quali ExpoItalia Real Estate, ospiterà in particolare un pre-stigioso hotel quattro stelle business di circa8mila metri quadrati, con 160 camere di cui 8suite, una sala convegni da 150 posti, un’areafitness e benessere di 350 metri quadrati.Vero fiore all’occhiello del progetto è poi la Tor-re Direzionale di 11.300 metri quadrati, desti-nata a diventare uno dei simboli della Veronamoderna, in un quartiere come ha scritto Belli-ni «dove la città storica ha smarrito il suo sensoe le sue regole». Il valore dell’intera operazione,per la quale RECIS sta ricercando Fondi o Inve-stitori istituzionali, ammonta a 70 milioni di eu-ro; sono previsti contratti di locazione di lungadurata, con un rendimento atteso dell’investi-mento tra il 6 e il 7per cento. Un progetto imponente quello di Bellini; unazona che contribuirà a costituire la Verona delterzo Millennio; un “cuore verde”, dotato di unapiazza visibile dalle strade circostanti incornicia-to dagli edifici e fruibile dagli abitanti dei viciniquartieri residenziali.

“Adige City”. Porterà invece la firma di RichardRogers il Progetto Adige City, legato al recuperodelle ex Officine Adige, nelle vicinanze del ca-sello autostradale Verona sud. Qui su un’area dioltre 100mila metri quadrati, sorgerà il WorldTrade Center della città: un catalizzatore dello

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sviluppo economico e una garanzia di qualitàper tutti i professionisti che vogliano operare consuccesso nel commercio internazionale.L’impronta dell’architetto anglo fiorentino miraa rigenerare la città seguendo l’ottica di un’ar-chitettura ideata per la gente e in grado di allon-tanare l’idea della città come “non luogo”. Que-sto modo di vedere e immaginare la città puòcondurre alla creazione di una combinazioneequilibrata tra privato e istituzionale, per unacittà vitale, attiva e sostenibile. L’intervento diRogers contribuirà alla rilettura del futuro di Ve-rona in chiave di polo commerciale internazio-nale, ponte tra il Nord-Est, l’Italia, l’Europa e ilresto del mondo.Il nuovo polo sarà riconoscibile per la presenzadi due torri di 80 metri d’altezza, chiamate a di-ventare insieme a quella di Bellini, uno dei sim-boli della nuova Verona, come già lo è la Torredei Lamberti per la città scaligera, medievale eromana. Nel progetto sono previsti anche altripunti di riferimento: ampie aree verdi di respiropubblico, spazi per uffici, un hotel per sistema-zioni residenziali e commerciali. Adige City sarà una vera città nella città, ospi-tando strutture come la scuola, la chiesa, il ser-vizio sanitario, il Centro Congressi, e il Centrosportivo, che permetteranno di creare un am-biente armonico, in uno spazio moderno e per-fettamente servito. Per i 3mila cittadini che tro-veranno residenza ad Adige city sono state stu-diate diverse tipologie di abitazioni, da monolo-cali a grandi appartamenti e loft, per soddisfareogni tipo di esigenza.

Polo Logistico Verona Sud. La terza propostapresentata da RECIS a MIPIM è il Polo Logisti-co Verona Sud: progetto finalizzato a realizzareuno dei maggiori centri di logistica d’Europa,per la movimentazione di merci e per il terziarioavanzato, rispondendo alle necessità del settore edi mobilità del sistema economico.L’area di 320mila metri quadrati su cui sorgerà ilnuovo polo è ubicata nel comune di Nogarole

Rocca, a 500 metri dall’uscita del casello auto-stradale dell’ A22 e in prossimità dell’aeroportodi Verona. Collocata in una zona strategica, al-l’incrocio tra due nodi cruciali del corridoio 5Torino – Trieste e 1 Brennero – Modena e inprossimità della A15 (la nuova bretella autostra-dale che proprio a Nogarole, collegherà l’Auto-brennero con Parma e il Tirreno), l’area gode diuna posizione al centro dei principali nuclei ur-bani dell’Italia Settentrionale, raggiungibili tuttiin un arco temporale di 90-100 minuti. Il Centro di logistica vedrà la costruzione diquattro edifici per complessivi 120mila metriquadrati coperti, con singoli capannoni da23mila a 35mila metri quadrati, destinati a gran-di Compagnie internazionali di logistica e distri-buzione.

GRUPPO INTESA SANPAOLO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, nuovo “colosso” na-to a gennaio 2007 dalla fusione di due fra leprincipali banche del Paese, è collocato tra i pri-missimi Gruppi bancari dell’eurozona con unacapitalizzazione di mercato di oltre 74 miliardidi euro, e presenta una quota di mercato media-mente superiore al 20 per cento in tutti i settoridi attività (retail, corporate e wealth manage-ment). Grazie a una rete di circa 5.800 sportelli capilla-re e ben distribuita su tutto il territorio, e conquote di mercato superiori al 15 per cento nellamaggior parte delle regioni, il Gruppo offre ipropri servizi a oltre 11 milioni di clienti. Intesa San Paolo ha presentato a Cannes i pro-dotti e i servizi dedicati al mercato Real Estate,al settore edile e quello turistico-alberghiero.Il “gigante”, forte delle competenze maturate ne-gli anni da entrambi i Gruppi bancari nell’am-bito dei finanziamenti, ha creato una linea dicredito edilizio per rispondere alle diverse esi-genze degli imprenditori edili e dei clienti finali.La Direzione Imprese di Intesa Sanpaolo hacreato la linea “Aedifica” che comprende una va-

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Immagini dal MIPIM

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sta gamma di prodotti in grado di rispondere al-le esigenze del costruttore offrendogli condizio-ni e modalità di finanziamento pensate espressa-mente per l’impresa edilizia, unite a una gestio-ne dinamica del rapporto con la banca che seguecostantemente il cantiere pronta ad affiancarel’impresa anche nella fase di commercializzazio-ne dell’immobile. Oltre al classico mutuo fondiario “Aedifica Im-presa” con erogazioni progressive correlate all’a-vanzamento lavori grazie a Intesa Sanpaolo Im-prese offre: – “Aedifica Cantiere”, che prevede l’apertura di

un credito ipotecario e consente una gestioneelastica delle erogazioni, in funzione delle ef-fettive necessità finanziarie dell’impresa.

– “Aedifica Ristrutturazione”, riservato alla spe-cifica attività di riqualificazione e vendita diimmobili e pensato per snellire le complessitàproprie di questa tipologia di mutui.

A MIPIM hanno debuttato anche i nuovi pro-dotti della gamma, come “Aedifica Bioedilizia”dedicato alla imprese che fanno della sostenibi-lità il proprio marchio distintivo, e “Aedifica As-sicura”, un programma assicurativo integrato inlinea con le nuove disposizioni di legge in mate-ria di tutela dei diritti patrimoniali degli acqui-renti di immobili da costruire. Aedifica Bioedilizia rappresenta un finanzia-mento a tassi e condizioni di favore dedicato al-le imprese del settore edilizio che già nella faseprogettuale rispondono ai criteri di sostenibilitàprevisti dal “Protocollo Itaca”. Ottenere la Cer-tificazione energetico-ambientale ha un vantag-gio competitivo sia per il costruttore sia per gliacquirenti. Il primo può accedere ad incentivi fi-scali quali ad esempio la riduzione degli oneri diurbanizzazione secondaria. I secondi possonocontare su sgravi fiscali da parte delle Regioni edei Comuni (ad esempio la riduzione dell’ICI).Il secondo Prodotto presentato a MIPIM riguar-

da la redazione di un Piano assicurativo in gra-do di coprire tutti i rischi in cui può incorrerel’immobile durante il suo ciclo di vita.Il piano è denominato Aedifica Assicura, creatocon la collaborazione di EurizonTutela Spa, lacompagnia di assicurazione del Gruppo. Tra i van-taggi offerti spiccano la certezza di poter disporredi tutte le coperture previste dalla legge e la possi-bilità di avere un unico partner finanziario e assi-curativo, evitando il cumulo di linee di credito.Il programma è composto da:una polizza C.A.R. - Contractor’s All Risks - peri rischi del cantiere, che copre eventi dannosi ac-cidentali all’opera e/o a terzi. – una polizza indennitaria decennale postuma,

che copre i danni all’immobile e la responsa-bilità civile verso terzi.

– polizze fideiussorie, che vanno obbligatoria-mente prestate, per immobili da costruire, daicostruttori ai promissari per gli importi riscossiantecedentemente alla sottoscrizione del rogito.

L’acquirente della singola unità immobiliare daimpresa o cooperativa costruttrice che abbia inessere un mutuo Aedifica ha la possibilità, nellafase di acquisto dei singoli lotti, di scegliere lemodalità di rimborso della propria quota mutuonell’ambito della vasta gamma di finanziamentiper la casa offerti da Intesa Sanpaolo.Egli dispone così di un’ampia facoltà di persona-lizzazione del mutuo e realizza un forte risparmioconnesso al passaggio diretto del mutuo dall’im-presa costruttrice al compratore. La formula con-sente, infatti di evitare le spese di accensione diun nuovo mutuo, la cancellazione della prece-dente ipoteca e ulteriori oneri notarili.L’Impresa che utilizza un finanziamento della li-nea Aedifica ha anche la possibilità di promuo-vere l’iniziativa immobiliare all’interno di “CasaCommunity” una vetrina on-line e un canale dicomunicazione diretta tra offerta e domanda,ovvero tra costruttori e clienti interessati all’ac-quisto di un immobile, ad uso abitativo, com-merciale o industriale.Grazie alla ricerca cartografica, i potenziali ac-quirenti possono accedere, oltre alle specifichedel progetto, a informazioni sul contesto urba-no, quali i servizi e gli elementi di valorizzazio-ne dell’area, fattori basilari nella scelta dell’im-mobile. Casa Community consente infine ai costruttoridi raccogliere indicazioni utili sulle tendenze delmercato, poiché permette di visualizzare le ricer-che di immobili e di stabilire un contatto diret-to via e-mail con i potenziali acquirenti.

Settore turistico alberghiero. Di grande rilievo iprodotti che il Gruppo ha studiato per il settoreturistico-alberghiero. Intesa Sanpaolo è consape-

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Al MIPIM imperversa Dubai

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vole che il rilancio dell’ospitalità turistica in Ita-lia passa necessariamente attraverso una profon-da riqualificazione ad capace di aumentare lacompetitività delle imprese alberghiere. A questoscopo la Banca offre una gamma di prodotti eservizi finanziari dedicati a tutte le tipologie diimprese che operano nella ricettività turistica: al-berghi, residence, centri termali, campeggi, bed& breakfast, agriturismi, etc.I finanziamenti allo sviluppo, che possono rag-giungere i 20 anni, coprono sia gli investimentifissi, quali l’acquisizione, la realizzazione, l’am-pliamento delle strutture ricettive, l’acquisto diimmobili, impianti, attrezzature, macchinari eautomezzi sia la ristrutturazione, la manutenzio-ne e il rinnovo periodico di arredi ed attrezzatu-re, l’adeguamento alle normative sulla sicurezza.Esiste ancora la possibilità di finanziare investi-menti immateriali, come le spese per l’informa-tizzazione, le certificazioni, la formazione, ilmarketing, la pubblicità.Dopo la positiva esperienza sperimentati nel2006 con i XX Giochi Olimpici Invernali che sisono svolti a Torino e nelle valli alpine circo-stanti, è ora possibile anticipare le prenotazionialberghiere effettuate da agenzie turistiche. Sonoinoltre previsti interventi sul capitale circolareper il riequilibrio finanziario delle imprese e spe-cifiche forme di fideiussione a garanzia del paga-mento dei canoni di affitto alla proprietà.Grazie all’opzione stagionalità è stata introdottala possibilità di corrispondere rate di soli inte-ressi nei periodi di minore incasso, determinatidall’irregolarità dei flussi turistici, con restituzio-ne del capitale nei periodi di maggiore disponi-bilità finanziaria.Attraverso la sottoscrizione di un Accordo Qua-dro con l’impresa, la banca si impegna, sin dalmomento della stipula del mutuo, a concederedue ulteriori finanziamenti, a distanza di 5 e di10 anni, per sostenere gli investimenti periodiciin arredi e manutenzioni straordinarie tipici delsettore. I finanziamenti possono coprire fino all’80 percento degli investimenti senza limiti d’importo;le garanzie offerte sono ipoteca e privilegio mo-

biliare, nonché fideiussione dei Consorzi di Ga-ranzia Fidi convenzionati con Intesa Sanpaolo.La Banca è in grado di offrire innovativi servizidi consulenza su temi specialistici come il ri-cambio generazionale, l’assistenza nell’acquisi-zione di aziende, l’inserimento in catene alber-ghiere, anche attraverso la sottoscrizione di ap-positi accordi con le associazioni di categoria.Per le imprese alberghiere è stata ideata una gam-ma di servizi per la gestione degli incassi e deipagamenti, nazionali ed internazionali, sia inmodalità tradizionale sia elettronica, con relativisupporti informativi e rendicontativi. Attraversouna rete di servizi telematici innovativi vieneinoltre garantito un collegamento sicuro conl’albergatore, viene resa più efficiente la relazio-ne e la comunicazione con la Banca ottimizzan-do quindi la gestione finanziaria delle imprese.

IMMOBILFIN GRUPPO SCARPELLINI

Il Gruppo Scarpellini opera nel settore RealEstate da oltre quarant’anni e rappresenta oggiuna delle realtà più consolidate nel panoramaimmobiliare italiano. La sede principale è a Ro-ma e ospita un organico di oltre 650 dipenden-ti.La strategia di investimento del Gruppo prevedeuna gestione a “ciclo integrato” degli immobili edei servizi resi ai conduttori, principalmente Isti-tuzioni Pubbliche dello Stato.Immobilfin S.r.l., “Property Investment Com-pany” della Holding, opera nel tradizionale set-tore del Real Estate, svolgendo attività di AssetManagement quali la costruzione, l’acquisizionee lo sviluppo di immobili.L’azienda capogruppo è inoltre al vertice di piùsocietà che svolgono anche attività di ServiceProvider, offrendo un’ampia gamma di servizi asupporto quali assistenza, manutenzione e pron-to intervento, portierato, pulizia.Ottimizzare il flusso finanziario, minimizzandoi rischi del conduttore, è il principale obiettivodi ogni operazione condotta da Immobilfin, ilcui slogan recita “ un Gruppo solido per una cit-tà in movimento”.Seguendo questa mission Immobilfin ha presen-tato a MIPIM, fra gli altri, tre progetti che ab-bracciano i principali settori di crescita valoriz-zando le nuove vocazioni della capitale: dal turi-stico-alberghiero alla logistica, dal residenziale alcommerciale, sempre nel rispetto del territorio econ un’attenta valutazione del contesto ambien-tale.Il Gruppo sente che ogni interevento sul territo-rio presenza valenze sia sociali che finanziarie eeconomiche, e la seguente asserzione “Da ciòche è costruito, non si torna indietro. Le perso-

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Pubblicazioni per tutte le esigenze

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ne lo abiteranno o lo subiranno” (scritta da Ma-nuel Salgado il planner vincitore del Concorsointernazionale bandito dal Gruppo Scarpelliniper disegnare il Piano della nuova Centralità diRomanina), rappresenta l’essenza del compitomorale del Gruppo.

“Fare Centro a Romanina”. Romanina, in ac-cordo con il nuovo PRG, ospiterà un nuovoscorcio di città che si estenderà su 92 ettari, dicui 30 a destinazione verde, con circa il 40 percento di superficie utile destinata ad uso resi-denziale ed il resto a servizi ed attività terziariepubbliche e private. L’operazione si svilupperà inun area posta nella zona Sud-Est rispetto al cen-tro della Capitale, e compresa tra il grande Rac-cordo Anulare tra il nodo viario di Tor Vergata aNord e la via Tuscolana e l’autostrada A1 per Na-poli a Sud, in un settore urbano in cui si con-centrano importanti strutture come l’Universitàdi Tor Vergata, il nuovo Palazzetto dello Sport,la Banca d’Italia, il Nuovo Polo Tecnologico edil Centro Agroalimentare. La presenza di talistrutture può favorire la creazioni di importantisinergie.Il territorio scelto è inserito nella cornice ad Estdello scenario paesaggistico e naturale dei Ca-stelli Romani, con il suo patrimonio di natura estoria e la sua fitta rete di borghi medievali.Accessibile dagli aeroporti di Fiumicino e Ciam-pino, l’area è già oggi facilmente raggiungibileanche attraverso il trasporto su ferro, grazie alprolungamento della linea metropolitana A.La creazione di una metropolitana di superficieconsentirà di collegare la zona con i tessuti cir-costanti, con i poli di attività già esistenti e coni grandi interscambi di Romanina, Tor Vergata eAnagnina.La viabilità locale si snoderà su due principali ar-terie destinate alla circolazione di quartiere,mentre la fluidità del traffico tra quartieri verràgarantita da tunnel a scorrimento veloce, daiquali è comunque previsto l’accesso ai parcheggidella zona.Il progetto costituisce oltre che uno dei più im-ponenti interventi di edilizia urbana, una vera epropria sfida culturale ed una novità per la gran-de imprenditoria privata.Il proprietario dell’area Sergio Scarpellini ha vo-luto infatti avviare un impegnativo percorso dipartecipazione sociale, aprendo il confronto coni cittadini e l’Amministrazione e coinvolgendol’Università La Sapienza, i comitati di base delterritorio e lo stesso Municipio, chiamati adesprimere consigli e suggerimenti. Avviando co-sì un processo di partecipazione permettendoagli abitanti di creare il luogo nel quale andran-no poi a vivere o a soggiornare.

L’accessibilità e la cura del prospetto architetto-nico rappresentano la base di questo modello in-novativo, capace di mutare il vecchio concetto diperiferia: da zona marginale a nuovo cuore pul-sante della città.

“Parco degli Acquedotti”. Un nuovo complessoturistico-commerciale sorgerà sulla Via Tuscola-na, alle spalle del Parco dell’ Appia Antica, veroe proprio tassello ecologico inserito nel tessutourbano della città di Roma. Il “Multi Hotel Re-tail Center Parco degli Acquedotti”, questo ilnome scelto per il complesso, si annuncia da su-bito come un progetto ambizioso e unico nel suogenere, poiché mira alla realizzazione di 3 classidi alberghi diversi su una superficie di 20 milametri quadrati per un totale di 544 stanze. Da un lato gli alberghi a due e tre stelle, rispet-tivamente di 240 e 164 camere, e dall’altro unprestigioso quattro stelle con una struttura ricet-tiva di 140 camere lusso. Nella nuova area, inol-tre, 4.600 metri quadrati saranno destinati allacreazione di una galleria commerciale, una salacongressi e un centro fitness e un ristorante. I la-vori inizieranno già a partire dall’estate 2007 e,una volta operativo, il nuovo hotel andrà a valo-rizzare un’area estremamente ricca di risorse ar-cheologiche e naturalistiche ma ancora priva distrutture ricettive adeguate.

Nuovo Polo Logistico. Altro progetto messo incantiere dal Gruppo romano è il Nuovo Polo Lo-gistico di 25 ettari a nord di Roma. Un Centroche si pone come risposta strategica alla doman-da di logistica della Capitale, essendo localizzatoalle porte di Roma, a 950 metri dallo svincoloautostradale di Ponzano Romano: ultima uscitautile per il traffico diretto verso il Sud Italia. L’a-rea comprende 12,5 ettari di cui 125mila metriquadrati coperti e 12,5 ettari destinati a piazzaliper la movimentazione delle merci e parcheggi.Ulteriori 15mila metri quadrati saranno inoltreadibiti alla costruzione di alberghi e uffici per at-tività direzionali a supporto.

KILOMETRO ROSSO

Il Parco situato alle porte di Bergamo lungo l’au-tostrada A4 Milano - Venezia, attualmente è infase di realizzazione, ed è caratterizzato da unaspettacolare quinta architettonica in alluminioestruso di colore rosso.Il “Muro Rosso” situato alle porte di Bergamo,presenta un’altezza di dieci metri segue l’autostra-da A4 Milano Venezia e raggiungerà, a lavori ul-timati, un chilometro di lunghezza: su cui si atte-steranno tutti gli edifici del nuovo insediamento.Il complesso nato due anni fa si è già assicurato,

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l’attrazione e la localizzazione di importanti ini-ziative di Ricerca & Sviluppo, produzione hi-tech e servizi avanzati che gli permetteranno diospitare entro la metà del 2008 non meno di1.450 addetti al Settore. “Kilometro Rosso” diventa così, per dimensionedi occupati diretti, il secondo Parco Scientificoitaliano, ma le prospettive di sviluppo sono an-cora piu ambiziose. In un tempo ipotizzato trasei e otto anni la struttura garantirà l’ospitalità diun numero variabile fra cinquanta e settantarealtà differenti (ad esempio aziende, centri di ri-cerca, laboratori) garantendo l’operatività di cir-ca di tre mila addetti suddivisi in ricercatori epersonale altamente qualificato. Ogni Centro di ricerca, Società e Laboratoriooperante nel Parco, potrà sviluppare al megliotutte le proprie sinergie usufruendo di una am-pia gamma di servizi comuni, suddivisi in mate-riali e non materiali. I primi comprendono re-ception, sale riunioni, sale per videoconferenze,seminar rooms, centro congressi, teaching - labs,computer centre, servizio di ristorazione, alber-go e foresteria, libreria e Centro Stampa, par-cheggio automezzi e motoveicoli, navetta, tra-sporti pubblici. I servizi immateriali compren-dono quegli organizzativi e gestionali, di consu-lenza e assistenza, di formazione, promozionali edi supporto a alto valore aggiunto.Kilometro Rosso si sta affermando anche comeun sistema multidisciplinare, come un Campusche valorizza le diversità istituzionali e funziona-li e utilizza l’interdisciplinarità per raggiungere lenuove frontiere della scienza e della tecnologia.La vocazione alla multisettorialità è dimostratadalle localizzazioni presenti o in corso d’insedia-mento. Sono già operativi: il Centro di RicercaBrembo (meccatronica e sensoristica) e i labora-tori della Joint Venture con il Gruppo Daimler-Chrysler (materiali compositi a base ceramica)che ospitano attualmente oltre 250 addetti allaRicerca & Sviluppo, mentre si stanno realizzan-do i laboratori e le strutture per ampliare gli in-sediamenti esistenti ed accoglierne di nuovi. Traquesti meritano una citazione il Gruppo Italce-menti, che concentrerà nel Parco tutte le sue at-tività di Ricerca & Sviluppo (Chimica-Fisica emateriali avanzati) all’interno del nuovo ITCLab(“Innovation and Technology Central Labora-tory”), l’Istituto Mario Negri, che potenzierà ipropri laboratori con un nuovo Centro di Ricer-ca (Farmacologia e Biotecnologia), e l’Universi-tà di Bergamo, che nel Parco insedierà un vero eproprio “Centro interdipartimentale e interdi-sciplinare”, sintesi ideale di molte delle attivitàformative-didattiche dell’Ateneo, focalizzatosull’alta formazione postlaurea e permanente diimprenditori e managers.

La formazione offerta verterà principalmente suMeccatronica e Bioingegneria, con utilizzo dimetodologie e strumenti caratterizzati da un ele-vato tasso di innovazione ed originalità (tea-ching- lab, e-learning, project-work, stage in la-boratori, imprese, istituzioni nazionali e interna-zionali).Vi sono infine una ventina di altre realtà ope-ranti nei settori dell’ICT, dei materiali, delle bio-tecnologie, della meccatronica, dell’elettronica,dell’automazione e robotica, dell’informatica, edei servizi avanzati che saranno ospitate nelle al-tre strutture in corso di realizzazione.L’attività di promozione e sviluppo del Parconon si limita all’attrazione di iniziative e alla rea-lizzazione delle relative strutture ed infrastruttu-re, ma si estende anche all’attuazione di “azioniabilitanti” d’interesse per le istituzioni scientifi-che, le imprese e l’economia del territorio, attra-verso la promozione di centri di competenza edeccellenza infrasettoriale ed altre iniziative tese avalorizzare il vasto patrimonio di conoscenze edesperienze tecnologiche dei Centri, delle Socie-tà, dei laboratori e delle istituzioni del Parco o adesso collegati.Tra queste azioni, la recentissima costituzionedel Consorzio per la Meccatronica denominato“Intellinaech”, che avrà il proprio laboratorio al-l’interno di Kilometro Rosso. Il Consorzio con-terà sulla partecipazione di ben ventidue impre-se di varia dimensione con un’estensione territo-riale su tutta l’Italia settentrionale, da Udine aTorino.L’attività prevista comprende prioritariamente,ma non esclusivamente, la Ricerca & Sviluppo ela sperimentazione interdisciplinare di piattafor-me tecnologiche precompetitive, la realizzazionedi prototipi per applicazioni innovative infraset-toriali di interesse dei Consorziati. Le metodolo-gie impiegate riguardano la meccatronica e l’in-tegrazione delle tecnologie e conoscenze neces-sarie per raggiungere nuovi risultati di ricerca edavviare processi di innovazione dai quali possa-no essere successivamente sviluppate applicazio-ni proprietarie diverse.A questo s’aggiungono il progetto per la realiz-zazione di un “Centro di competenza sulla Ma-nutenzione, di un “Centro di Ricerca e ServiziAvanzati Multiutility” e infine di Centro di In-cubazione d’impresa.Non meno importante appare la realizzazionedel “Centro delle Professioni”, una struttura col-locata nel cuore di Kilometro Rosso, dedicata adaccogliere, oltre ad alcuni servizi materiali delParco, una serie di servizi funzionali all’attivitàstessa, essi sono: servizi di formazione, consu-lenza aziendale, societaria e organizzativa, sullacontrattualistica internazionale, sulla tutela del-

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la proprietà intellettuale e la brevettazione, ser-vizi di assistenza per la promozione ed il finan-ziamento della ricerca, il trasferimento tecnolo-gico, servizi di progettazione, ingegneria, design,e altri ancora.

Il Centro delle Professioni. All’interno del Par-co Scientifico Tecnologico “Kilometro Rosso” èsituato il Centro delle Professioni: un edificio in-novativo progettato dallo Studio Blast (LucaBombassei, Simona Traversa e Franz Siccardi).La progettazione del Centro recepisce le urgen-ze ambientali segnalate dal protocollo di Kyoto,infatti è il primo intervento architettonico nellaprovincia di Bergamo che presenta un rendi-mento energetico certificato. Un’analisi ambientale dell’opera dimostra quan-to gli esecutori siano riusciti a conciliare le esi-genze funzionali, compositive e estetiche, antici-pando le indicazioni proposte dallo schema didecreto legislativo approvato e ponendosi comeun punto di riferimento per l’architettura soste-nibile italiana.. Il Centro delle Professioni si estende su un’area di392mila metri quadrati per 90mila metri qua-drati di superficie coperta. Il Centro rappresentail “Portale del Parco” poichè, per consentire l’in-gresso all’edificio il muro rosso si piega nella suaparte inferiore, introducendo così il visitatore alprimo piano. Il parcheggio si trova a una quotasuperiore rispetto a quella su cui si imposta ilcomplesso. Superato il Portale un ampio percor-so centrale conduce al piano inferiore. Si tratta diuna sorta di “rue interior” illuminata natural-mente grazie a un lucernario posto in copertura,che guida al piano terreno in una grande hall adoppia altezza completamente vetrata. Questa,concepita come una piazza coperta che costitui-sce l’ingresso pedonale al Parco Scientifico.Al piano terreno si trovano anche due sale con-ferenze e una caffetteria poste a diretto contattocon i percorsi nella natura degli spazi aperti delCampus di ricerca. Il volume della rue interior èdelimitato da superfici vetrate e si estende fino allucernario di copertura creando così una lumi-nosa corte interna attorno alla quale sono orga-nizzati tutti gli spazi del Centro.Un giardino pensile realizzato al terzo piano, acontatto con il Muro Rosso, consentirà di gode-re della vista del paesaggio di Bergamo e dellasua Città Alta.L’opera architettonica, il cui completamento èprevisto per fine 2007, ha una superficie di 9 mi-la metri quadrati, è organizzata su quattro livel-li, è dotata di un parcheggio interrato. I due pia-ni inferiori saranno aperti al tutti gli utenti delParco Scientifico, mentre i livelli superiori sa-ranno riservati ad uffici privati.

Il Centro ospiterà anche il luogo di confronto ditutte le attività di ricerca maturate all’interno delCampus, grazie alla presenza della sede di Kilome-tro Rosso, l’organismo che presiede sotto la dire-zione di Mirano Sancin, alle attività di promozio-ne e sviluppo dei contenuti scientifici del Parco.Le scelte compositive sono state sempre finaliz-zate al raggiungimento del risparmio energetico,infatti l’analisi del cammino del sole è stata laprima guida per il disegno dell’impianto genera-le dell’edificio. La necessità di schermare i fron-ti esposti a Sud-Ovest, maggiormente interessa-ti all’irraggiamento solare, ha indotto i progetti-sti a creare in corrispondenza del secondo e ter-zo piano dei volumi a sbalzo in grado di scher-mare la porzione di edificio sottostante dal soleestivo. Il sole invernale, più basso, riesce a entra-re al di sotto dell’aggetto all’interno dell’edificio,illuminando e riscaldando le masse termiche.Gli architetti hanno pensato di creare una seriedi schermature ai fronti in maniera tale da con-sentire un ottima prestazione energetica.L’isolamento termico è stato ideato grazie allarealizzazione dei muri perimetrali realizzati conun’intercapedine ventilata; questa consente la ri-duzione del carico di calore estivo ventilando lesuperfici, mentre in inverno aumenta il potereisolante. In accordo con la nuova normativa sono statiutilizzati materiali isolanti unicamente di origi-ne naturale. La copertura piana dell’edificio èdestinata a ospitare pannelli solari finalizzati aprodurre acqua sanitaria.Il controllo dei consumi energetici avviene gra-zie alla nuova concezione impiantistica. L’edifi-cio è dotato di impianti di riscaldamento e raf-frescamento a pavimento. Questi hanno la fun-zione di mantenimento della temperatura otte-nuta durante il periodo di non funzionamentodell’impianto a tutta aria, e di ausilio nei restan-ti periodi. La razionalità dell’integrazione tra gliimpianti è garantita da un sistema di supervisio-ne intelligente in grado di calibrare al meglio iconsumi energetici.Negli spazi privati il sistema di climatizzazione èrealizzato tramite un contro soffitto radiante eda un impianto ad aria primaria. Il Centro delle Professioni è dotato di una sot-tostazione di scambio termico sia per il riscalda-mento che per il condizionamento estivo e un si-stema di distribuzione interno autonomo.Gli spazi comuni sono trattati con un modulo dicontabilizzazione che consente la computazionedella spesa energetica effettiva, estiva ed inverna-le, per ogni unità immobiliare.Le soluzioni compositive e tecnologiche adotta-te dallo studio Blast garantiscono all’opera ar-chitettonica un fabbisogno energetico comples-

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sivo inferiore alla metà di quello necessario a unedificio tradizionale. Tali risultati permettono al-l’edificio di conseguire parametri di eccellenzarelativamente ai protocolli di certificazione piùprestigiosi, quali la classe A secondo il protocol-lo italiano “CASACLIMA” e il livello “Plati-num” rispetto alla certificazione americanaLEED (Leadership in Energy and Environmen-tal Design). Le caratteristiche energetiche del progetto del-lo Studio Blast hanno contribuito ad ottenere,secondo quanto previsto dalla normativa loca-le, una riduzione al 50 per cento degli oneri diurbanizzazione previsti per la costruzione del-l’edifici

NUOVA MARGHERA (VENEZIA CENTRO MUSICA)

Nova Marghera è una società di Property AssetManagement, Promoter e Developer di impor-tanti progetti a scala urbana in Italia e all’estero. La Società sviluppa il tema della riqualificazionedelle aree urbane “waterfront” con particolare at-tenzione alle città- porto italiane al fine di ricu-cire vaste zone degradate con il tessuto cittadinoper la creazione di nuove centralità.I progetti legati alla riqualificazione dei “frontemare” non possono non estendersi allo svilupposia delle infrastrutture portuali che di quelle ur-bane, inserendosi così all’interno di un quadro dipianificazione territoriale in grado di connetterel’area del waterfront con la città, e di recuperar-ne le centralità storiche e architettoniche, favo-rendone la sostenibilità dell’intera metropoli.Tutto questo permette di ripensare al frontedel porto come a una nuova centralità urbana:con architetture di qualità e funzioni di pregio,destinate a accogliere e fornire servizi alla cittàe al turismo internazionale che arriva via ma-re, complessi residenzialie ricettivi di conce-zione innovativa, attrezzature per il tempo li-bero, retail & leisure, centri culturali e di ri-cerca uffici prestigiosi e di rappresentanza perle società nazionali e internazionali. Questa èla filosofia che muove Nova Marghera. La So-cietà grazie a un collocamento complessivo di80 milioni di Euro, è l’investitore privato cheper primo ha creduto nel progetto VEGA,contribuendo in modo sostanziale a farlo di-ventare realtà: la nuova City di Venezia cherappresenta il nuovo centro economico e dire-zionale, con oltre 60mila metri quadrati di uf-fici prestigiosi, studi, atelier, laboratori attivitàvarie e diversificate in grado di occupare più dicinque mila persone, una piazza commerciale“City Mall” di 3mila metri quadrati a disposi-zione di tutti gli utenti proprio all’imbocco del

ponte translagunare, che collega la Serenissimaalla terraferma.La nuova City di Venezia è stata creata proprioall’ingresso di una città unica al mondo a cui ap-porta notevoli energie vitali ravvisabili in investimenti ad altissimo rendimento e serviziinnovativi. Durante il biennio 2000-2002 Nova Margheracostruisce nel cuore della “City” tecnologica di-rezionale Lybra e Cygnus, due nuovi complessiche con il loro skyline ridisegnano il profilo delbordo ovest della laguna.La City di Venezia è diventata il baricentro del-la città metropolitana, cerniera fra Venezia, Mar-ghera e Mestre, in posizione strategica unica gra-zie ai collegamenti con la rete autostradale e conle infrastrutture dell’aeroporto Marco Polo e delPorto.La City sarà completata a breve tramite lo svi-luppo di “Music City Mall” che rappresenta unprodotto innovativo di retail & leisure e un nuo-vo format per il mercato immobiliare. Il proget-to è inserito nel contesto di un complesso busi-ness di concezione innovativa, a cui fanno dacornice sia la Laguna di Venezia, che il Parco diSan Giuliano (prossima sede dell’Heineken Jam-min’ Festival). L’intervento offre una completaserie di servizi per l’intrattenimento e il tempolibero, che consentono la fruibilità del luogo,dotandolo di funzioni vive e attive 24 ore su 24.Venezia Centromusica è uno spazio che si esten-de per oltre 1.000 metri quadrati dedicato allacultura e al godimento della musica pop-rock. L’intervento assolve molteplici funzioni graziealla concezione di spazi flessibili e polivalenti checonsentono di svolgere in contemporanea varieattività fra cui: – una mostra permanente che presenta l’evolu-

zione del pop-rock con macroimmagini, testi,filmati, videoclip, le migliori copertine disco-grafiche prodotte negli ultimi 50 anni. Du-rante il giorno è un vero e proprio archivio-mostra, di notte si trasforma in allestimentocoreografico che avvolge e valorizza le attivitàin programma.

– Stage e convegni su tematiche musicali. In col-laborazione con Fondazioni, Associazioni cul-turali, Scuole e Università, un programma an-nuale comprenderà in calendario stage-spot sucomposizione, arrangiamento, produzione,comunicazione, scenografia palchi, sound &light design, e ancora, seminari-convegni sutematiche di attualità come discografia, mana-ging, nuove tecnologie, critica giornalistica.

– Produzioni televisive e showcase: accorgimen-ti tecnico scenografici e attrezzature a disposi-zione per affittare gli spazi a piccole e medieproduzioni TV, show case e manifestazioni.

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– Sale prove per band con blocco insonorizzatoe una sala regia attrezzata anche per la messa inonda di programmazione radio.

– Spettacoli serali, grazie a un arena che ospitacirca settecento posti a sedere all’interno e fi-no a tre mila posti in quella esterna. In questospazio è possibile programmare una stagionedi forte impatto soprattutto a favore delle gio-vani generazioni, con esibizioni dal vivo, mu-sica, comicità, ballo, performance teatrali fuo-ri dagli schemi classici

– Discoteca. Pensando a un opportuna separa-zione è possibile favorire anche l’uso distinto econtemporaneo di due sale da ballo, dedicateciascuna a un genere musicale.

PROGETTO CMR

Progetto CMR Società di architettura italiana,partecipa attivamente al rinnovamento che stainvestendo il settore con importanti realizzazio-ni per i protagonisti del mercato immobiliare:Aareal Property Services (ha realizzato la riquali-ficazione del complesso edilizio “Arconati 1” aMilano), Aedes, Beni Stabili, Carlyle, CBRE,Cogei, FIMIT, Galotti, Gruppo Addamiano,Lamaro Appalti, Pirelli RE, e altri. Progetto CMR si propone come partner strategi-co in questo settore dove ha maturato un espe-rienza specifica confermata dai dati: i progetti incorso interessano complessivi 1,4 milioni di me-tri quadrati. A conferma di questo importante ba-gaglio di esperienze alla Società italiana è stato af-fidato l’incarico per la realizzazione del primo in-vestimento italiano dell’ americana Tishman Spe-yer, entrata recentemente nella scena del nostroPaese grazie all’acquisizione di uno storico immo-bile in pieno centro a Milano, precisamente in ViaSanta Margherita. La ristrutturazione avviata daProgetto CMR ha consentito a Tishman Speyer diaffittarlo completamente in tempi brevi.Il rapporto di stima che lega il Gruppo Adda-miano a Progetto CMR si è evidenziato con losviluppo di due grandi progetti di grande inte-resse per l’area dell’hinterland milanese, il pri-mo: “Ecocity” riguarda la riqualificazione urba-na di recupero e bonifica della vasta area dell’exLombardia Petroli. Occupa un estensione di 309mila metri quadrati nel Comune di Villasanta inprovincia di Monza, e la Torre per Uffici a De-sio di circa 20mila metri quadrati nel Polo Tec-nologico Brianza.Progetto CMR ha presentato a MIPIM altre ri-levanti realizzazioni fra cui una realizzazionemolto importante nella città emiliana.

Il Masterplan del Progetto “Romilia” a Bologna.L’intervento interessa un’area di 3 milioni di me-

tri quadrati e si riferisce a un Parco diffuso desti-nato a ospitare diverse attività d’intrattenimentosportive, oltre che a molteplici funzioni miste. Losviluppo dell’iniziativa è promosso da Aktiva cheraggruppa una cordata di imprenditori.Progetto CMR può vantarsi di avere una pre-senza storica da protagonista in molteplici setto-ri del campo immobiliare e spaziare così dalmondo del retail a quello residenziale. Senza di-menticare però le grandi realizzazioni in Cina,che hanno consentito alla Società italiana di ag-giudicarsi il prestigioso premio “Lombard Elite”destinato alle PMI italiane che si sono partico-larmente distinte nelle attività di scambio e nel-le relazioni con questa Nazione.Nella visione di Progetto CMR l’architettura, dasemplice disegno progettuale, diventa una ricer-ca anche grafica verso nuovi punti di riferimen-to, e individua il suo ruolo strategico nella pro-gettazione “from inside out” dall’interno versol’esterno. Dai bisogni di spazio della persona, si-no alla progettazione dell’edificio, e al suo inseri-mento nel contesto ambientale. È un processo diintegrazione che deve mettere sullo stesso pianotutti gli elementi che fanno di un’operazione im-mobiliare un’operazione di successo in termini dirisultati economici: tempi più brevi di realizza-zione dell’opera, costi di costruzione contenuti,canone di locazione in linea con le previsioni, tas-so di “vacancy” inferiore al mercato, costi di ge-stione contenuti e in accordo con le aspettative. Il valore dell’architettura si sposta quindi, perProgetto CMR, da un’idea puramente formale aun avvenimento strategico in cui le variabiliestetico-emotive si relazionano con aspetti eco-nomici, politici e gestionali. L’intervento del-l’architettura crea allora valore, e l’immobile di-venta non solo bello ma efficiente e gestibile neltempo con i massimi risultati, rendendo più at-trattiva anche la città sia da un punto di vistaeconomico che culturale. L’interesse verso lamaggiore redditività delle operazioni immobi-liari e il reperimento delle risorse finanziariecomporta la presenza di capacità organizzative,imprenditoriali e gestionali molto avanzate e lanecessità di ricorrere a strumenti di analisi e fi-gure professionali sempre più sofisticate, concompetenze differenti ma integrate. «Il punto diforza della nostra Società» sottolinea MassimoRoj (Amministratore Delegato di ProgettoCMR) «è proprio la condivisione di diverse pro-fessionalità in un progetto, che grazie alla lorointegrazione danno valore aggiunto all’interven-to di ristrutturazione. Fare un progetto vuol di-re non solo disegnare e sviluppare un’idea, maproporre soluzioni tecnologiche innovative, unsistema di facciate che si integri con i sistemiimpiantistici, una maglia strutturale che tenga

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conto dei bisogni di flessibilità futura degli spa-zi, un sistema di arredi adeguato, un tipo di il-luminazione calibrato alle necessità, un’adegua-ta temperatura degli ambienti per raggiungereun alto livello di comfort. Per ottenere i miglio-ri risultati è dunque necessaria la sinergia tra lediverse professionalità in ambito dell’architettu-ra, dell’ingegneria, del design, della psicologia edell’economia».

REGIONE LAZIO E GREATER ROME

Il padiglione “Greater Rome and Lazio Region”a Cannes ha occupato una superficie di 800 me-tri quadrati dedicato al sistema infrastrutturale eai grandi progetti dell’area romana e del Lazio.La struttura ha visto per la prima volta ospiti sot-to “lo stesso tetto” il Comune, la Camera diCommercio e la Provincia di Roma (in collabo-razione con ASP, cioè Agenzia Sviluppo Provin-cia di Roma) e la Regione Lazio (in collabora-zione con Sviluppo Lazio). Le presenze istituzionali hanno mostrato aglioperatori le iniziative progettuali (36 nel com-plesso) all’interno del quadro programmaticoper lo sviluppo del territorio, supportando inol-tre la partecipazione di quindici imprese privatedel settore delle costruzioni (Acea, Acer, Alfiere,Aree Urbane, Borsa immobiliare di Roma,Co.Ge.San., Parsitalia Real Estate, Gruppo Scar-pellini-Immobilfin, Pr.Im, Promozioni immobi-liari, Pulcini Group, Intesa Sanpaolo, Seci RealEstate, Tiffany, Haworth e Guzzini). Sull’area di Roma, insieme ai grandi progetti ditrasformazione urbana in atto nella città, vengo-no proposte diverse opportunità d’investimentolegate (principalmente, ma non solo visto chesono presenti anche numerosi progetti dislocatiin altre aree e con caratteristiche diverse) agli in-terventi delle “Centralità”, poli urbani di nuovarealizzazione dove si concentrano funzioni pre-giate di scala metropolitana e internazionale. Inquesto caso è stato avviato anche il dialogo frapubblico e privato tramite le presentazioni con-giunte di iniziative di mano pubblica, come laNuova Fiera di Roma, il Polo Tecnologico,“Ostiense”, il Campidoglio 2 e Fonopoli, accan-to ai progetti di iniziativa privata sviluppati nel-le Centralità di Acilia Madonnetta, Romanina,La Storta, Euro-Castellaccio. La Provincia di Roma ha portato all’attenzionedegli operatori internazionali il modello di svi-luppo socio-economico policentrico rappresen-tato dal PTPG (Piano territoriale provinciale ge-nerale) insieme alle opportunità d’investimento,come il centro polifunzionale integrato (ExpoProvincia Capitale) per il sistema fieristico e ilSistema Logistico Integrato Multimodale (Slim).

Seguono i progetti del Patto Territoriale delleColline Romane per la ricettività e l’entertain-ment nel settore del turismo e quelli di riqualifi-cazione e valorizzazione urbana. La partecipazione della Regione Lazio e di Svi-luppo Lazio è stata inserita nelle attività di mar-keting Territoriale che l’Agenzia svolge per favo-rire l’attrazione d’investimenti nelle aree regiona-li coperte dai Fondi Strutturali comunitari perl’Obiettivo 2 (Docup 2000 2006). Nello spazioespositivo, all’interno del padiglione è stata quin-di fornita una panoramica sulle opportunità d’in-vestimento condivise con la Regione e con gliEnti territoriali proponenti. Tra gli interventi inmostra: il nuovo Tecnopolo Tiburtino (settored’investimento High-tech e Aerospazio); gli ottoprogetti riguardanti la mobilità delle merci (set-tore d’investimento, Logistica); e i sei interventiper lo sviluppo del turismo. A questi si aggiungela proposta di aree disponibili per insediamentiproduttivi (settore d’investimento, Parchi indu-striali), con cinque location d’interesse. Per favorire la leggibilita dell’offerta è stata re-datta, anche quest’anno, la “Guida Investing inGreater Rome and Lazio Region” che, conun’apposita mappa degli investimenti e conschede tematiche dedicate ai singoli progetti,punta a consentire un rapido inquadramentodell’offerta commerciale proposta.

REGIONE LIGURIA: PARCO & MARINA DI BAIA VERDE

Il progetto definitivo dell’area denominata Baia-verde (ex discarica CO.GE.FAR) è finalizzato al-la riqualificazione urbana, paesistica, ambienta-le, interessa il territorio del Comune di Ospeda-letti in provincia di Imperia.Tale luogo si è consolidato grazie al riempimen-to, effettuato a mare, con la discarica dei mate-riali di risulta dello scavo della nuova galleria(“Capo Nero”), della linea ferroviaria realizzatanel decennio 1975/1985.L’area è attualmente costituita da un rilevato po-

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Lo stand in bianco-azzurro

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sto a circa otto/ nove metri di quota sul livellodel mare e strutturato in quattro sinuosi pro-montori artificiali della superficie di circa 90 mi-la metri quadrati.Il progetto prevede la completa rimodellazione del-l’area, in ampliamento, fino alla superficie com-plessiva di oltre 133mila metri quadrati, mirando aricreare un equilibrato rapporto tra la nuova area eil pregevole contesto territoriale circostante.Gli scopi che l’intervento si pone possono esseresintettizati in otto punti:1. La tutela e la valorizzazione dei nuovi tratti di

costa emersa. 2. La riorganizzazione e la riqualificazione dei

tratti costieri limitrofi, già urbanizzati.3. La difesa della costa e la riqualificazione degli

arenili.4. La razionalizzazione della funzione d’uso

pubblico dell’area interessata e lo sviluppodell’attività turistico-ricreativa dell’intera zo-na costiera.

5. L’incremento della superficie complessiva del-le aree verdi e di quelle fruibili ad uso pubbli-co collettivo.

6. L’adeguamento e lo sviluppo del sistema del-la portualità turistica.

7. Il riuso, in forma ordinata e coordinata, deitratti di ferrovia dismessa.

8. Il miglioramento della viabilità ciclabile, pe-donale e carrabile costiera.

La filosofia progettuale identifica nella funzionedi “Parco Attrezzato per le Vacanze” la destina-zione finale per la realizzazione dell’opera di ri-qualificazione.L’intervento interessa una superficie demanialemarittima (terra-acqua) complessiva di 200milametri quadrati, e l’area a terra avrà l’estensionedi 130mila metri quadrati, con fronte di costapari ad oltre 800 metri lineariIl progetto prevede l’ideazione di nuovi organi-smi a uso ricettivo sportivo e turistico:– nuove ed ampie spiagge, il ripascimento degli are-

nili esistenti, uno dei quali in zona “Rio Giun-chetto” confinante con il Comune di Bordighera.

– Porticciolo turistico: “Marina di Baiaverde”:331 posti barca (da 10 a 28 metri).

– Centro Uffici comprendente la direzione delporto e la Capitaneria, la vigilanza,e infine lastazione di servizio carburanti,ubicate sullabanchina del molo di sottoflutto.

– Yacht Club e Circolo Nautico (Vela e Voga) ubi-cati sulla banchina principale del porticciolo.

– Pontile all’esterno del molo di sottoflutto pergli attracchi di Idrovolanti, sottomarini e va-poretti per escursioni turistiche (Santuario deiCetacei). Il pontile è pensato anche per favori-re tutte le attività nautiche (sci nautico, surf,paracadute ascensionale)

– Centro per la Cantieristica, integrato nelleopere di ristrutturazione dell’esistente basenautica delle “Porrine”, in grado di ospitare59 posti barca. Il Centro occupa un’area dioltre 10mila metri quadrati. ed è costituitoda un cantiere in struttura coperta (circa 2mila metri quadrati) e da un’area esterna at-trezzata di 5mila metri quadrati.

– Spiagge attrezzate e stabilimento balnearecon piscina, cabine balneari stagionali(100 c.a.) in muratura, dislocate, in posi-zione interrata, sotto il livello della passeg-giata a mare di cornice, prospiciente i nuo-vi, grandi arenili finalizzati alla balneazio-ne assistita.

– Villaggio Vacanze, articolato in tre corpi uni-familiari, comprendenti:

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Un particolare dell’Italian Way

Business conversation all’Italian Way

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Albergo Tradizionale (9 camere)Albergo Residenziale (173 camere) Case per Vacanza (232 suites) Altre strutture che formano l’organismo proget-tuale sono:– Parco Botanico Attrezzato (60 mila metri qua-

drati.) composto da otto distinte zone botani-che; e da quattro piscine,inoltre è dotato dipercorsi pedonali ed aree di sosta attrezzate.

– Galleria Commerciale, con una superficiecomplessiva di oltre 4mila metri quadrati, lecui aree saranno dedicate in prevalenza allapromozione commerciale dei prodotti tipici lo-cali e dell’entroterra ligure, con particolare at-tenzione ai prodotti enogastronomici di quali-tà. Proprio per adempiere a questa funzione so-no previsti dodici punti di ristorazione

– Centro Benessere contenente al suo internodifferenti servizi con piscina, terme marine, ta-lassoterapia e gym-hall. L’estensione prevista èdi circa 2mila metri quadrati

– Parco acquatico che in una superficie di 7.500metri quadrati ospita la laguna marina naviga-bile (eletrik-boat) e giardini pensili;

– Ludoteca, Bowling (9 piste), Squash (5 campi);– Senior-Club, Junior-Club (asilo)– Minigolf Internazionale (2.145 metri quadra-

ti), con annesso Putting-Green (650 metri)– Auditorium e Piano Bar (mille posti) sulla la-

guna marina;– Studio Multimediale (Radio, Televisione,

Web);– Parco urbano, 12 mila metri quadrati con giar-

dini attrezzati, fontane ed aree di sosta;– Chioschi per piccole attività commerciali;– Centro elaborazione dati – Area per il culto;– Museo del Mare “Osservatorio Marino Pela-

gos” Padiglione di Acclimatamento Botanico -Museo della Canzone;

– Attrezzature ed impianti per gioco (bocce)sport (tennis, volley, basket, pattinaggio,cal-cetto) e tempo libero (modellismo: aereo, ter-restre, nautico);

– Parcheggi in grado di ospitare complessiva-mente 1.465 posti così suddisi parte (1.093)interrati e gli 372 posti esterni in banchina;

– Velo-eletrik-parck (300 metri quadrati);– Eliosuperficie e area per atterraggio parapendio;– Nuovo impianto per la depurazione delle ac-

que reflue;– Passeggiate pedonali e piste ciclabili. Tali

strutture si sviluppano su una superficie di14mila metri quadrati e si estendono per5mila metri lineari

Tutte le zone del Parco sopradescritte sarannoraccordate tra loro da una caratteristica ed ampiapasseggiata a mare, che circonderà il complesso

turistico, collegandolo funzionalmente al centrostorico di Ospedaletti.L’operatività gestionale delle attività turistichee commerciali sarà coordinata in modo unita-rio, al fine di rendere razionale l’attività delParco Vacanze. Inoltre è previsto l’insediamento di circa 60-70imprese impiegate nei nuovi esercizi creati dalprogetto e questo potrà consentire l’occupazionea circa 250-500 addetti.La nuova offerta turistica rappresentata dal Parco& Marina di Baiaverde, grazie al micro-climamolto mite della Riviera dei Fiori ed in partico-lare della cittadina di Ospedaletti, potrà costitui-re grande attrazione per un’ampia fascia di clien-tela, nazionale e internazionale, sia nella stagioneestiva che in quella invernale, senza limiti né in-terruzioni stagionali.La data finale dei lavori è prevista intorno al 2010e le opere progettate saranno realizzate dalla con-cessionaria FIN.IM. s.r.l (Finanziaria ImmobiliareGenova-Sanremo). La realizzazione del progettodefinitivo consentirà di rendere concreta un’im-portante prospettiva imprenditoriale, volta ad in-terpretare le aspettative dell’intera collettività.

REGIONE PIEMONTE E TORINO

La città di Torino e la Regione Piemonte hannopresentato a MIPIM i grandi interventi infra-strutturali e immobiliari che hanno posizionato ilterritorio piemontese tra le migliori locations in-tenazionali per il business, la ricerca e il turismo.Il Sistema Torino Piemonte ha partecipato aCannes nell’ambito dell’Italian Way che ha ri-unito i sistemi di Genova, Milano, Venezia e Fi-renze. Questi territori individuano nel proprioposizionamento rispetto agli assi di comunica-zione e infrastrutturazione, il punto di forza deirispettivi progetti di sviluppo a medio e a lungotermine su dimensione europea. L’iniziativa Ita-lian Way è stata sostenuta dell’ICE in virtù del-l’accordo di Unioncamere e del Ministero delCommercio con l’Estero per la promozione edell’internazionalizzazione del sistema e delleimprese e di sviluppo del territorio italiano. Per la presentazione all’evento francese il Si-stema Torino Piemonte ha suddiviso le offerteimmobiliari e i progetti d’investimento in se-zioni tematiche: – Torino, grandi progetti di trasformazione ur-

bana. – Spazi innovativi per la Ricerca lo sviluppo e la

produzione.– Programma di dismissioni del patrimonio im-

mobiliare del Comune di Torino.– Spazi Innovativi per la Ricerca e lo sviluppo e

la produzione.

6600MERCATO

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– Programma di dismissioni del patrimonio im-mobiliare del Comune di Torino.

– TOP Torino 2006 Olympic Park.– Torino 2011.– Torino e Piemonte, porta logistica nel Sud

Europa.Il capoluogo piemontese vive un processo di tra-sformazione urbana unico in Europa. Accantoalle innovative infrastrutture costruite in occa-sione dell’appuntamento olimpico, prendonoforma grandi progetti che ne caratterizzerannol’impianto urbanistico futuro della città, firmatida architetti di fama internazionali. Il nuovo palazzo della Regione Piemonte. Sorge-rà nell’area Fiat Avio il “building” progettato daMassimiliano Fuksas per ospitare tutti gli uffici,istituzionali, tecnici e amministrativi, della Giun-ta Regionale. Il grattacielo verrà realizzato con gliadattamenti necessari alla nuova localizzazione: èinfatti in corso di allestimento la variante urba-nistica dell’intera zona. Per Torino si tratta di unintervento importante che si estende su di unarea di 315mila metri quadrati di superficie. È infase di predisposizione anche la variante urbani-stica dell’intera area che va da via Nizza inclu-dendo la linea metropolitana all’“Oval”, alla sta-zione ferroviaria sul passante del “Lingotto”: La zona interessata dal Masterplan si estende suuna superficie territoriale di 325mila metri qua-drati (di cui 195mila metri quadrati sono diproprietà della Regione Piemonte). Si tratta diun intervento urbano in grado di integrarsi conil Centro Fieristico del Lingotto

Viale della Spina. Nell’area denominata “Spi-na1” si stanno costruendo abitazioni residenzia-li, un Centro Commerciale, e un’ampia piazza.È previsto inoltre anche un edificio rappresenta-tivo di circa 30mila metri quadrati per attivitàterziarie e di servizio.Anche l’area di Porta Susa, lungo l’asse, offreimportanti opportunità di investimento im-mobiliare. La completa riorganizzazione dellazona prevede: la ristrutturazione del Palazzodella Stazione che sarà il principale punto diinterscambio con l’alta velocità ferroviaria, unedificio per uffici e servizi, una galleria com-merciale e l’edificazione di due torri alte 150metri. Uno dei due grattacieli, destinati a ridi-segnare lo skyline della città, è progettato daRenzo Piano, e ospiterà una delle sedi delGruppo bancario Intesa-San Paolo.

Ricerca sviluppo e produzione. Il Piemonte rap-presenta la prima Regione italiana con notevoliinvestimenti privati in Ricerca & Sviluppo e lostesso si può dire riguardo a un elevata spesa ininnovazione nel settore industriale. Sono oltre

200 centri di Ricerca & Sviluppo pubblici e pri-vati attivi in Piemonte, specializzati in automo-tive, e in molti altri settori innovativi quali lebiotecnologie e le nanotecnologie. A questa sensibilità si deve la nascita a Torino diun nuovo Polo Tecnologico localizzato nelle areedi Mirafiori. Nei 300mila metri quadrati ceduti da FIAT aRegione Piemonte, Provincia e Comune di Tori-no, sta nascendo un polo della ricerca e dell’in-novazione nei settori tecnologicamente avanzati.Qui si insedieranno il nuovo Centro del Design,laboratori di ricerca e attività di alta formazionedel Politecnico, Centri di sperimentazione nelcampo della mobilità sostenibile e aziende im-pegnate nell’attività di ricerca e di innovazione. Torino Nuova Economia (TNE), Società a mag-gioranza pubblica, costituita per la realizzazionedi questo cluster, darà il via a una raccolta dimanifestazioni di interesse da parte di aziendeitaliane ed estere a insediarsi in queste aree.

Il nuovo “Polis Campus”. È il progetto diespansione del Politecnico di Torino e rap-presenta un intervento innovativo che siestenderà su una superficie di 170mila metriquadrati inserendosi sul retro della strutturaesistente, realizzando nuove strutture sporti-ve, laboratori all’avanguardia, aule di studio elettura. Polis Campus mira a generare unamaggiore qualità nella formazione e nella ri-cerca. Al proprio interno sorgerà infatti il“Business Research Centre”, un Centro conspazi per laboratori e uffici, dedicato alla col-laborazione tra il Politecnico e imprese su for-mazione, sviluppo e ricerca.

Nel cuore di Torino. Nell’ambito del program-ma di valorizzazione del proprio patrimonio im-mobiliare e di riorganizzazione della logistica co-munale, la Città di Torino renderà a breve dis-ponibili sul mercato immobili di pregio in zonestrategiche del Centro Storico e importanti areeurbane per cui sono stati già definiti i program-mi di recupero e sviluppo. Si riporta un elencodettagliato:– Corso Vittorio Emanuele II, 8 - Palazzo Gua-

lino. Costruito nel 1928, è uno dei primi esem-pi di razionalismo italiano. Superficie lorda dipavimento (S.L.P.), 6.500 metri quadrati

– Piazza San Carlo, 161 - Edificio di particolarepregio storico architettonico risale al seicentopiemontese è ubicato in una delle piazze centra-li di Torino. La S.L.P è di 5.800 metri quadrati.

– Via Alby, 1 - Villa in perfetto stile anni cin-quanta (esattamente il riferimento è al 1958) èubicata nella precollina torinese. Presenta unaS.L.P.di 1.020 metri quadrati

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– Via dell’Arsenale, 33 - Palazzo Ceriana-Racca.Palazzo monumentale progettato in stile eclet-tico nel 1887 dall’architetto torinese CarloCeppi, con S.L.P. di 2.500 metri quadrati.

– Via Frejus, 21 - Ex area industriale, ex opificiodei primi del ’900. È in corso la variante ur-banistica per il recupero e trasformazione. Su-perficie 18.300 metri quadrati.

– Via Garibaldi, 23 - Palazzo nobiliare edificatonel 1736 ubicato nella pedonale Via Garibal-di. S.L.P. 3.900 metri quadrati.

– Villa Capriglio - Villa di epoca settecentesca ori-ginariamente progettata come residenza colli-nare, ubicata in zona di interessante valore turi-stico. S.L.P. 1.000 metri quadrati circa, presen-ta annesso un parco di 40mila metri quadrati

– Villa Moglia, Chieri - Villa realizzata nel sei-cento come opificio, successivamente è statamodificata e ampliata fino a diventare una di-mora nobiliare nel settecento. S.L.P. 5.000metri quadrati, l’edifico presenta in aggiuntaun parco secolare di 26mila metri quadrati.

Torino 2011. Nel 2011 l’Italia celebrerà i 150anni dall’unificazione nazionale. Torino sarà lasede di un grande evento internazionale. Unanuova occasione di sviluppo per il territorio, do-po il grande successo dei Giochi Olimpici In-vernali del 2006 e l’ormai imminente appunta-mento di World Design Capital 2008.In occasione del 2011 si stima arriverrano in Pie-monte investimenti per circa 500 milioni di eu-ro. Il programma per l’organizzazione dell’even-to è ancora in fase di definizione e comprenderàmolti siti in zone strategiche della Città: l’area di“Spina 2” con la realizzazione di una nuova bi-blioteca multimediale, la riconversione dell’ excomplesso carcerario e la trasformazione delle exOfficine OGR. All’interno del programma rien-trano il recupero e la trasformazione urbana del-le seguenti aree: il “Mastio della Cittadella”; lazona del Parco Dora in Spina 3; il parco lungola Stura; le aree in trasformazione di Mirafiori(TNE) e Alenia.

Il Parco Olimpico. “TOP Torino 2006 OlympicPark” rappresenta il cuore del progetto messo apunto dalla Fondazione XX Marzo, e l’Ente ha ilcompito di gestire gli impianti e le infrastruttureolimpiche. Gli impianti di questo vero e proprio“parco” saranno: il Palaolimpico, il Palavela, i Vil-laggi Olimpici di Torino e di Bardonecchia, lo SkiJumping di Pragelato, l’Impianto del Bob di Ce-sana Pariol, l’Olympic Centre di Cesana San Si-cario, il Palaghiaccio di Torre Pellice. Le strutture saranno affittate alle FederazioniSportive e a Società private in occasione di even-ti d’intrattenimento come concerti e fiere. Gli

stessi impianti saranno anche aperti al pubblicoper attività sportive.Alcuni esempi significativi: il Palaolimpico haospitato i concerti sia di Bruce Springsteenche dei Pearl Jam, la Convention dell’Iveco ela Cena di Gala della Compagnia delle Opere,Fiorello e molti altri spettacoli di diverso ge-nere e tipo. Il Villaggio Olimpico di Torino:ha accolto gli atleti dei Mondiali dello Scher-ma, i partecipanti alle Olimpiadi degli Scac-chi, la Cena di Gala del Coni e moltissimi al-tri eventi.

S.I.TO. L’area logistica presenta un estensione di2,8 milioni di metri quadrati e una movimenta-zione di merci intorno ai 2 milioni ton/anno.L’Interporto di Torino è posto in posizione favo-revole sia per i collegamenti nazionali che inter-nazionali. La presenza del terminal ferroviariocon un servizio navetta per la Francia, la qualitàdei servizi offerti e l’uso esteso di sistemi ad altatecnologia, hanno permesso la concentrazione dinumerosi operatori di rilievo nel settore logistico.

C.I.M. Centro Interportuale Merci Novara. Ècostituito dal terminale intermodale, 160milametri quadrati, e da differenti lotti per magazzi-ni e terziario che misurano 230 metri quadrati.L’Interporto di Novara, al confine tra Piemontee Lombardia, è uno dei punti di riferimento del-la rete intermodale italiana e rappresenta lo sca-lo delle principali linee ferroviarie che attraver-sano l’arco alpino centro-occidentale. Con inuovi tunnel svizzeri del Loetschberg e del SanGottardo e con la linea ad alta velocità rappre-senterà il baricentro delle grandi correnti di traf-fico transalpino e il punto ideale di incontro peril trasporto merci nazionale e internazionale,stradale e ferroviario.

Interporto Rivalta Scrivia. La sua area totale è di2 milioni di metri quadrati e le merci sono mo-vimentate in misura di 1,7 milioni ton/anno. L’Interporto Rivalta Scrivia è un polo logisticomultifunzionale, unico nella sua capacità di pro-porre soluzioni integrate, sia per le dimensioni ele caratteristiche degli spazi, che per l’offerta diservizi doganali e terminalistici diretti al traspor-to e alla distribuzione.

RISANAMENTO

Risanamento Spa è la Property Company quo-tata in Borsa Italiana del Gruppo Zunino, èdenominata così dal suo fondatore Luigi Zu-nino. La Società opera con successo sin dall’iniziodegli anni ’80 nel settore immobiliare, l’attivi-

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tà inizialmente era concentrata sul compartocommerciale; successivamente si è focalizzatanella riqualificazione e nello sviluppo di areestrategiche metropolitane sul territorio italianoed estero, operando principalmente nei campirelativi alla promozione, development immo-biliare, investimento in residenze di prestigio. Attualmente i dati consolidati di RisanamentoSpa sono i seguenti:– Portafoglio immobiliare 2.500.000 metri qua-

drati di SLP– Valore del patrimonio immobiliare di 5 mi-

liardi di euro– Capitalizzazione di Borsa di 2,4 miliardi di

euro. Risanamento, oltre all’ormai famosissimo “MilanoSanta Giulia”, ha in campo molti altri interventifra cui si citano il recupero delle “Ex-aree Falck” aSesto San Giovanni (Milano), e alcuni progetti direstauro e investimento situati a Parigi. Risanamento, inoltre ha sottoscritto con SKYItalia un contratto per la costruzione della Nuo-va sede dell’Emittente Privata, a Rogoredo nelquartiere “Santa Giulia”.

Milano “Santa Giulia”. Il progetto di Milano“Santa Giulia”, promosso da Risanamento, è sta-to affidato a uno dei nomi più autorevoli del-l’architettura contemporanea: Norman Foster. Nell’intervento sono previste quattro aree: unparco di 33 ettari, Rogoredo, Montecity Resi-dence (firmata da Foster), e Montecity Avenue. Il progetto del parco sarà realizzato dallo StudioWest 8 landscape diretto dall’architetto olande-se Adriann H. Geuze. La nuova chiesa di Santa Giulia porterà invece lafirma dell’architetto svizzero Peter Zumthor.Milano Santa Giulia si estende su una superficiedi oltre 1 milione di metri quadrati in una zonastrategica del settore Sud-Orientale di Milano,dove sarà realizzato un quartiere tra i più attualidal punto di vista strutturale, architettonico efunzionale. L’area del progetto è servita dai prin-

cipali assi che connettono la città con il territo-rio: la Tangenziale Est, le Autostrade A1 e A4, lalinea ferroviaria e la stazione di Milano Rogore-do (“stazione di porta” della linea dell’alta velo-cità), la fermata Rogoredo della linea MM3, laStrada Statale Paullese, lo scalo aeroportuale diLinate e quello dei voli privati dell’ATA. La sta-zione dell’alta velocità acquisterà un’importanzastrategica grazie al collegamento con i maggiorisnodi ferroviari (Venezia, Torino, Genova e Bo-logna) e alla rete milanese attraverso il PassanteFerroviario che avrà una sua “porta” proprio nelquartiere in esame. Il complesso diverrà, grazie a questo articolatosistema di servizi pubblici, uno dei cardini stra-tegici di crescita e di capacità attrattiva del siste-ma milanese. Il fascino che eserciterà il progettonon sarà solo attribuibile alla dotazione infra-strutturale ma interesserà anche la realizzazionedell’area a verde, e conseguentemente la capaci-tà di coniugare città e ambiente. I suoi due milaappartamenti, i 333mila metri quadrati di parcourbano, il Centro Congressi da 8mila posti, glialberghi, la nuova chiesa, i parcheggi, gli spazicommerciali, e la vasta rete di collegamenti (stra-de, ferrovie, tram e aeroporto) sono prova delsuccesso con cui il nuovo intervento realizza l’e-quilibrata fusione di pubblico e privato, di urba-nizzazione e spazi verdi. Una metropoli nel verde, quella che lo stesso Fo-ster definisce la “città del futuro”, destinata a di-ventare una “città nella città”. Milano SantaGiulia sarà un centro alternativo e tuttavia nonseparato dal capoluogo lombardo.Secondo le prime stime, sarà un quartiere popo-lato da circa 70/80 mila cittadini, di cui:– 9 mila residenti (circa 3 mila famiglie);– 19 mila occupati nelle attività terziarie, ricetti-

ve, commerciali e di servizio insediate;– 1.000 persone alloggiate nelle strutture ricettive;– 8 mila visitatori del Centro Congressi;- 4 mila visitatori delle attività d’intrattenimen-

to e ristorazione;

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Alcuni rendering di Milano Santa Giulia

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– 35mila visitatori delle strutture commerciali;– 1.000 ospiti in strutture scolastiche, edifici per

portatori di handicap e residenze per giovanistudenti.

A queste cifre bisogna aggiungere un numero va-riabile di fruitori delle attività ricreative e natu-ralistiche offerte dal Parco. Le abitazioni rispecchieranno i canoni di mo-dernità e tecnologia e i singoli alloggi sarannotutti corredati con le più evolute dotazioni tec-nologiche consentite dagli sviluppi della domo-tica, controllabili dai propri fruitori tramite unsistema digitale centralizzato attivabile attraver-so un computer locale o, a distanza, collegando-si a internet o con i telefoni WAP.Il complesso residenziale comprenderà apparta-menti di lusso di diverse dimensioni e di vario ti-po, dal bilocale al grande appartamento per fa-miglie, in grado di soddisfare un’ampia gammadi esigenze individuali.La concezione progettuale dello spazio abitativorappresenta un riflesso della molteplicità dellasocietà moderna, dove cresce continuamente lanecessità di accontentare gruppi di età differentie famiglie di diverse dimensioni.La disposizione a ellisse del complesso residen-ziale dà origine a un ampio e sicuro parco priva-to che diventa il fulcro degli otto edifici residen-ziali che lo circondano. Il parco privato di 4,5 ettari ospita un esclusi-vo centro benessere, piscine coperte e all’aper-to, campi da tennis, un’ampia palestra e altrestrutture di eccellenza. Ogni building ha ottopiani e possiede una propria reception centra-le con portineria. Nei piani interrati sono pre-visti due livelli di parcheggio privato sicuro aduso garage.

Milano “Santa Giulia” - SKY Italia. Risana-mento ha recentemente sottoscritto con SKYItalia un contratto per la costruzione dellanuova sede nel quartiere omonimo, nella zonadi Rogoredo. Il complesso immobiliare da rea-lizzare è di circa 85mila metri quadrati e con-sta di uffici direzionali, studi televisivi, par-

cheggi e magazzini e sarà dato in locazione al-l’emittente televisiva. Il progetto architettoni-co è curato dallo Studio australiano ByronHarford & Associates e dallo Studio UrbamSpa di Milano entrambi hanno previsto l’uti-lizzo delle più moderne tecnologie nella realiz-zazione degli spazi. Nota. A fine aprile Risanamento ha annuncia-to la firma di un accordo con il gruppo La Ri-nascente, per l’insediamento di uno store. A fi-ne giugno è stato annunciato l’accordo con ilgruppo Dolce & Gabbana, che aprirà a Mila-no Santa Giulia due boutiques per complessi-vi 1.750 metri quadrati.

Sesto San Giovanni - “Ex area Falck”. Le areedelle ex-industrie siderurgiche Falck sono arti-colate in più comparti, dislocati principalmen-te lungo il viale Italia a Sesto San Giovanni epresentano una superficie complessiva di circa1,5 milioni di metri quadrati.Le vecchie zone di proprietà “Falck”, distanocirca 6 chilometri dal Duomo del capoluogolombardo, e costituivano il corpo delle grandifabbriche dismesse del “Nord-Milano”. Il ter-ritorio presenta una buona accessibilità garan-tita dalla vicinanza del sistema autostradale,dalla presenza della rete su ferro e dalla lineametropolitana. Risanamento ha conferito a Renzo Piano l’in-carico della progettazione urbanistica dell’Ex-area Falck ed in particolare della predisposizio-ne del Masterplan. Il progetto di trasformazione presenta una su-perficie totale di 1.275.144 metri quadrati, e sipropone di fornire risposte esemplari sul pianodella vivibilità, della sostenibilità ambientale edella coesione sociale, ai fattori di crisi chehanno ridotto la qualità del vivere urbano e ilcomfort all’interno dell’area. Saranno utilizza-te le più aggiornate tecnologie in fatto di tra-sporti, comunicazione, risparmio energetico,spazi e servizi pubblici.Il programma si fonda su un mix integrato trafunzioni private (residenziale, terziaria, com-

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Nelle immagini, rendering di Milano Santa Giulia

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merciale, ricettiva e ricreativa) e funzioni pub-bliche (servizi alla persona, attrezzature socialie culturali) che, in una superficie edificabile dioltre 1.200.000 metri quadrati garantirannomomenti differenti di vita cittadina. Queste funzioni saranno distribuite lungo idue assi principali del progetto, costituiti dal-l’esistente viale Italia e dalla “Traversa” checollegherà la rinnovata stazione ferroviariaesistente con Viale Edison. I due segmentiviari saranno immersi in un articolato sistemadel verde e saranno facilmente accessibili, gra-zie a un rinnovato impianto di mobilità conviali pedonali, piste ciclabili e un sistema diautobus a basso consumo energetico chiama-ti “Elfi”.

Parigi. Risanamento ha un ruolo di primo pia-no anche nel mercato immobiliare estero e inparticolare in quello francese, grazie alle im-portanti acquisizioni realizzate nel cuore di Pa-rigi dal 2004 a oggi. La Società quindi possiede possiede nel cuoredella Capitale francese immobili di pregio per900 milioni di euro, a cui si è aggiunta la SedeMercedes sugli Champs Elysées. Il patrimonio è localizzato all’interno del“Triangle d’or”, sulle più importanti Avenuedella moda parigina nei pressi del distretto fi-nanziario, è caratterizzato dalla presenza diboutique di alta moda e uffici, tutti locati aimportanti compagnie internazionali.Tale portafoglio immobiliare ammonta com-plessivamente a 82mila metri quadrati, è com-posto da edifici di pregio a destinazione mistaprincipalmente terziaria e commerciale.Nel cuore di Parigi la Società è proprietaria diuno stabile cielo-terra ubicato al 50-52 diAvenue Montaigne, acquisito dal GruppoUnibail, presenta superficie complessiva dicirca 13 mila metri quadrati è a destinazionemista prevalentemente terziaria e commercia-le. Si tratta di una ex-dimora privata di gran-de prestigio, costruita dall’architetto Tourna-de nel XIX secolo.La Società guidata da Zunino è inoltre pro-prietaria del building situato al 54 di AvenueMontagne, che è stato acquisito dal GroupeArnault e ospitava la sede storica della LouisVuitton. L’intero edificio misura complessiva-mente 2.100 metri quadrati è a destinazionemista terziaria e commerciale. I possedimenti al 17-19 di Avenue Montaigne,in Rue François Premier e in Rue du Cirque,anch’essi situati nella splendida cornice dell’Ottavo Arrondissement, sono stati acquisiti daSocietè Fonciére Lyonnaise (SFL), hanno unasuperficie totale di 23mila metri quadrati e so-

no a destinazione mista terziaria e commercia-le e residenziale.L’immobile sito al 118 degli Champs Elysées ètra le più recenti acquisizioni del Gruppo Ri-sanamento a Parigi, si estende per 5mila metriquadrati complessivi, situato nel cuore dellavia commerciale parigina più rinomata e fre-quentata, si sviluppa su sette piani fuori terra euno interrato, i quali ospitano varie attività dinatura commerciale e uffici. Lo stabile è statocompletamente locato a tre attori di rilievoquali Mercedes Benz, Laboratoires Pierre Ri-caud e UGC (uno tra i più importanti circuiticinematografici in Europa). In Boulevard Haussman, all’incrocio di Rue dela Chaussée d’Antin, di fronte alle GalleriesLafayette, si colloca l’imponente complessoedilizio acquisito dal Groupe Financiere Pi-nault, ha una superficie complessiva di 20milametri quadrati circa, un inestimabile valorestorico e culturale, è stato costruito tra il 1790e il 1870 ed ha subito una completa ristruttu-razione terminata nel 2005, realizzata dagli ar-chitetti di fama mondiale Anthony Béchu eJean Marie Charpentier. L’organismo edilizio aprevalente destinazione commerciale e uffici, èparzialmente locato a società e firme prestigio-se tra le quali: Sephora, Surcouf, France Tele-com e Remy Cointreau. Grazie ad un accordo concluso con SocietèFonciére Lyonnaise (SFL), la Società è pro-prietaria di tre immobili situati in Rue St.Florentin, nell’isolato di Place St. Augustin ein Rue de Rome. La loro superficie comples-siva, a destinazione mista terziaria, commer-ciale e residenziale, è di circa 22mila metriquadrati.

FIRENZE BUSINESS

L’Azienda Speciale per l’internalizzazione e losviluppo Economico (Promofirenze), il Comu-ne, la Camera di Commercio di Firenze, e ilComune di Pontassieve, congiuntamente alleimprese e alla Provincia fiorentina sono stati ipromotori del programma di Marketing Terri-toriale finalizzato allo sviluppo economico eall’attrazione di investimenti sul territorio epresentato a MIPIM. Oltre alle competenze interne, Promofirenzepuò contare su un compatto network locale, ingrado di rendere veloce ed efficace il processodi insediamento e sviluppo delle attività pro-duttive sul territorio fiorentino. Per realizzare i suddetti obiettivi Promofirenzee i Soci promotori dell’iniziativa hanno svilup-pato Firenzebusiness, il nuovo Portale creatoper favorire lo sviluppo economico locale e

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l’attrazione di investimenti esogeni e esteri inparticolare, esso è finanziato nell’ambito del-l’azione 2.7.1 “Marketing d’area” del DOCUP2000-2006 ob. 2 e phasing-out della RegioneToscana sulla base del “Piano Operativo Loca-le per il marketing d’area 2002-2004” (POL)della Provincia di Firenze.Il Portale www.firenzebusiness.com, illustra lepossibilità di marketing mostrandone i puntidi forza dell’area metropolitana fiorentina,eanalizzandone i settori chiave inoltre offre uncorposo Database delle opportunità di interes-se territoriale, economico e finanziario.A MIPIM Sistema Firenze ha presentato i pro-getti inerenti al Comune di Pontassieve insie-me agli interventi di tre Società private: Aba-lisse Investimenti, Case e Ville, e Interprofes-sionale.

Il Comune di Pontassieve. La proposta di in-vestimento riguarda due aree di importanzastrategica per lo sviluppo del capoluogo: sitratta delle aree ex-ferroviarie denominate“Borgo Verde” e “Borgo Nuovo”. L’Ammini-strazione, consapevole dell’importanza strate-gica che rivestono gli interventi da realizzare suqueste aree, nonché della loro complessità or-ganizzativa, tecnica e finanziaria, intende pro-muovere una selezione del soggetto attuatoreattraverso l’anticipazione a MIPIM di un ban-do di gara internazionale che verrà pubblicatoentro giugno, con la massima apertura agli in-vestitori italiani e stranieri. Gli obiettivi dell’Amministrazione comunalesono la nuova centralità per Pontassieve trami-te l’insediamento di imprese innovative. Il“brand” pensato dai tecnici comunali ben rap-presenta lo scopo del concorso: «Pontassieve èToscana, Pontassieve è Firenze, terra di qualitàdella vita, terra di vino e moda. L’investimen-to sulle aree ferroviarie di Borgo Verde e Bor-go Nuovo è qualità della vita in un contestoequilibrato, ricco e produttivo».

Abalisse Investimenti

È una società di sviluppo e consulenza immo-biliare specializzata nei settori residenziali e tu-ristici-ricettivi. Le aree di consulenza di Aba-lisse Consulting comprendono: gli studi di fat-tibilità, la progettazione architettonica, il pro-ject management e la definizione del piano dimarketing. A MIPIM la società ha presentato i progetti diCastelletto di Campiglia e Borgo di Veradinga.Il Castelletto di Campiglia. In prossimità del-l’antica roccaforte di Campiglia Marittima (XIsec.), si erge il Castelletto di Campiglia in po-

sizione dominante sull’intero golfo che daPunta Ala si estende fino a Baratti. La ristrut-turazione del Castelletto redatta dall’Architet-to Flavio Cambi, ha preservato il carattere del-la costruzione medievale e ha previsto la rea-lizzazione di appartamenti di vario taglio: mo-no, bilo e trilocali, con balconi e loggiati. Leabitazioni sono rese lussuose sia dalle finituredi pregio, che dalla localzizzazione immersanel verde privato all’interno del parco. Il pro-getto di restauro comprende anche un area be-nessere “Tepidarium” realizzata all’interno, cheassicura piacevoli momenti di relax e benesse-re durante tutto l’anno. Borgo di Veradinga. Situato nel cuore della To-scana, sulle colline tra Pisa e Firenze, in pros-simità del paese di Montelopio, il Borgo di Ve-rardinga è un complesso colonico del XIX se-colo, ristrutturato secondo i principi della bio-architettura e suddiviso in cinque dimore dicampagna. Il riammodernamento dell’operacomprende rifiniture di lusso, moderni com-forts, giardino privato e piscina condominiale.Questi elementi caratterizzano l’insieme comeun ambiente rilassante ed esclusivo. Il com-plesso dispone di un vialetto e di un lago pri-vato. Nelle immediate vicinanze sono disponi-bili: campo da golf, strutture termali e pur-troppo riserve di caccia.

Case e Ville

L’Agenzia immobiliare Case e ville nasce con lavolontà di offrire il meglio del mercato immo-biliare toscano e italiano ai propri clienti, ac-compagnandoli con competenza attraverso levarie fasi della vendita e dell’acquisto. Le pro-prietà offerte dal portafoglio immobiliare del-l’Agenzia a Ibiza rientrano nella volontà daparte di Francesca Andreini (Titolare di Casa eVille) di proporre la possibilità di conoscere eapprezzare i luoghi splendidi e pieni di fascinoche rappresentano quanto di meglio il nostroMediterraneo può offrire.La mission della titolare è di far sentire i pro-pri clienti “come dei piccoli principi”, rima-nendo però focalizzata su quelle che sono lenecessità e le richieste di assistenza, in quantole proprietà immobiliari non sono semplice-mente degli oggetti ma la realizzazione di so-gni e progetti che ogni cliente porta nel suocuore, come ben rappresentato dalla citazionedi Voltaire che appare sul sito della Società(www.caseeville.com), «Dio ci ha dato la vita.Tocca a noi darci una bella vita».L’Agenzia ha presentato a MIPIM il progettodi lottizzazione inerente all’area industriale di“Gabicce” Siena.

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La lottizzazione risulta posizionata in prossi-mità del nucleo produttivo già edificato di Ga-bicce nel comune di Monteriggioni, in provin-cia di Siena, in una zona delimitata dal trac-ciato autostradale Siena-Firenze, posto a circaotto minuti dall’ abitato di Siena. L’interventointeressa una superficie territoriale pari a143.469 metri quadrati.Lo schema generale della prima fase prevede larealizzazione di sette lotti, ciascuno disposto supiù livelli, con piani sfalsati secondo l’anda-mento altimetrico del terreno.I capannoni sono stati conformati tipologica-mente, pensando a una aggregazione planime-trica lineare sviluppata su tre livelli di cui unoseminterrato.L’altezza massima di ciascun edificio, è da rife-rirsi per il lato a monte: 8 metri, mentre perquello a valle: è di 8 più 4 metri per il pianoseminterrato.Sono consentiti sfalsamenti in al-tezza fra 2 livelli sovrastanti, o in accorpamen-to di più piani, rispetto a quanto indicato so-pra, purché l’altezza massima complessiva daterra rimanga inalterata. Le destinazioni d’ usoriguardano:– attività industriali; – attività artigianali; – attività commerciali all’ingrosso; – altre tipologie di attività commerciali do-

vranno essere concordate preventivamentecon l’ amministrazione Comunale al mo-mento della presentazione dei singoli per-messi di costruire;

– deposito coperto e depositi all’ aperto; – magazzini e depositi; – laboratori; – uffici ed attività direzionali in genere;- resi-

denza di servizio alla produzione;– bar ed attività di ristoro di servizio alle aree

produttive;– parcheggio a servizio delle attività ammesse.NeI caso di attività commerciali all’ingrossoall’interno del perimetro del Lotto dovrannoessere previsti idonei spazi per parcheggio,conformemente alla vigente normativa in ma-teria.

Interprofessionale

È un’Azienda che fornisce consulenza e assi-stenza rivolgendosi sia a interlocutori istituzio-nali che a privati, nel settore degli investimen-ti immobiliari, grazie a una visione multidisci-plinare data da un team di professionisti affe-renti a discipline differenti ma agenti secondouna logica d’insieme.L’impresa propone alla propria Commitenzauna globalità di servizi che vanno dalla prima

valutazione dell’immobile, fino alla messa areddito e alla gestione del patrimonio immo-biliare, affiancando così il cliente nel delicatomomento della vendita o dell’acquisto delbuilding.Il metodo tecnico e la chiarezza nell’approcciocon l’interlocutore garantiscono solidità adogni operazione d’investimento. La gestione diun bene così solido e complesso quale è un or-ganismo edilizio o un singolo stabile, richiedel’interazione tra più competenze professionaliper poter affrontare e risolvere1 in maniera in-tegrata tutti gli aspetti e gli imprevisti inerentialla vita dell’immobile.La visione del Team nei confronti della resi-denza è riferita alla metafora del edificio vistocome un paziente: esso viene esaminato inogni sua parte, ne vengono studiate la storiae ogni peculiarità, in pratica lo si sottopone aun check up completo per riuscire a indivi-duare sia tutte le potenzialità che gli eventua-li punti deboli. È in questo modo che ogniesigenza del cliente può avere una rispostachiara e sicura.

I padiglioni “esterni” del Salone

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di OLIVIERO TRONCONI

Nei casi di acquisizione di un patrimonio im-mobiliare abbastanza vasto avremo probabil-mente a che fare con un patrimonio eteroge-neo ed estremamente differenziato caratteriz-zato da informazioni e documentazioni nonaggiornate e spesso lacunose.Questa circostanza ha caratterizzato e contrad-distinto, sia la costituzione di Fondi con ap-porto di patrimoni immobiliari di significativadimensione, ma anche importanti operazionidi spin off immobiliare.In questi casi le migliori prassi codificate a li-vello internazionale e ormai applicate anchenel nostro paese, evidenziano l’opportunità diimpostare prioritariamente una attività cono-scitiva del patrimonio attraverso la realizzazio-ne di un censimento più o meno approfonditoin relazione alle finalità che sono alla base del-l’acquisizione e successivamente di procedereattraverso una disarticolazione del patrimonioin segmenti o pacchetti. La finalità di questa metodica è l’individuazionedi gruppi (pacchetti o basket) di immobili che

presentino problematiche il più possibile omo-genee, in modo da poter ad ognuno di essi ap-plicare una specifica e differenziata strategia.Per descrivere come procedere metodologica-mente nelle importanti fasi di analisi e orga-nizzazione-segmentazione del portafoglio, alloscopo di definire le opportune strategie da ap-plicare su ogni segmento o pacchetto di im-mobili e successivamente su ogni cespite, ci ri-feriremo ad un caso esemplare di analisi-seg-mentazione di un portafoglio immobiliare:quello messo a punto dall’“Osservatorio sulpatrimonio immobiliare degli Enti Previden-ziali Pubblici”.L’Osservatorio istituito con Decreto legislativonell’ormai lontano 1996 (D.lgs 104 del 16 feb-braio 1996) aveva come propria missione quel-la di avviare un processo di conoscenza del pa-trimonio immobiliare degli Enti allo scopo didefinire una precisa ed articolata strategia intermini di: – dismissione a soggetti terzi;– dismissione ai locatari;– affidamento in gestione a società specializza-

te;

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Strumentiper l’analisi e lasegmentazionedel patrimonio immobiliare

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– conferimento a Fondi Comuni di Investi-mento immobiliare;

– conferimento a società immobiliari dellequali i Fondi pensione detengono quote.Nella prima fase di attività dell’Osservatoriovenne organizzata e condotta una precisa edarticolata campagna conoscitiva attraversol’impostazione di un censimento articolatoin due fasi:

– la prima basata sulle informazioni già in pos-sesso degli Enti proprietari;

– la seconda attraverso sopralluoghi per rileva-re informazioni e documentazione (anche fo-tografica) sugli edifici.

In possesso dei dati fondamentali, per quantoperfettibili, relativi il patrimonio venne orga-nizzato logicamente uno specifico Data Baseagile e di relativamente facile utilizzazione(Data Base relazionale Access gestito dal Cen-tro Unitario Servizi costituito dall’Osservato-rio), per poter svolgere in tempi brevi tutte leelaborazioni necessarie e funzionali all’indivi-duazione di edifici caratterizzati da una relati-va omogeneità, i cosiddetti “segmenti o pac-chetti di immobili”, su ognuno dei quali fossepossibile applicare una strategia sufficiente-mente coerente ed efficace.

LA SEGMENTAZIONE DEL PATRIMONIO

Il passaggio successivo fu la verifica della con-gruità della suddivisione del patrimonio immo-biliare degli Enti Previdenziali Pubblici in 15fondamentali e principali “pacchetti” costituitida immobili caratterizzati da un adeguato livellodi omogeneità.I 15 “pacchetti” individuati furono: 1 Stock marginale2 Edifici vuoti3 Edifici specialistici4 Immobili da valorizzare5 Stock a massimo ricavo6 Edifici residenziali di pregio7 Edifici di pregio ad uso misto8 Edifici residenziali di fascia intermedia9 Edifici di fascia intermedia10 Edifici residenziali di fascia bassa11 Edifici di fascia bassa ad uso misto12 Strutture non residenziali ad alto ricavo13 Strutture non residenziali a basso ricavo14 Edifici per la vendita organizzata15 Edifici a ricavo minimoAllo scopo di chiarire le caratteristiche salien-ti dell’operazione di segmentazione del porta-foglio di seguito illustreremo sinteticamentegli elementi essenziali che contraddistinguo-no alcuni dei principali “pacchetti” indivi-duati:

STOCK MARGINALE

– individua quegli immobili parcellizzati sulterritorio che impongono per la loro gestio-ne oneri logistico organizzativi rilevanti e chenon consentono economie di scala.

– Si tratta di immobili che complessivamentepresentano una consistenza non ampia (14%del patrimonio complessivo) e che produconoun modesto apporto al ricavo annuo (7,5%).

– È possibile suddividere ulteriormente questopacchetto complessivo in “Patrimonio dis-perso” e “Piccoli edifici”.

Il “Patrimonio disperso” è costituito da singo-li immobili situati in località distanti dai cen-tri urbani di riferimento. Il “Piccolo edificio” ècostituito da edifici di dimensione modesta (lasuperficie locata è inferiore ai 1000-1500 mq)la cui redditività esprime valori monetari discarsa entità.

6699ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

Figura 1/2 - La ricognizione del patrimonio immobiliare degli EntiPrevidenziali

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EDIFICI SPECIALISTICI

– individua immobili con destinazioni funzio-nali specialistiche o con particolari caratteristi-che d’uso.

– Di questo segmento fanno parte immobili cheper tipologia, funzione e tipo di utenza im-pongono l’adozione di una specifica strategiadifferenziata rispetto al resto del patrimonio.

– Questo pacchetto può essere ulteriormentesuddiviso in:

– edifici per lo spettacolo– strutture ricettive– strutture produttive (industriali)– edifici locati a Pubbliche Amministrazioni

STOCK A MASSIMO RICAVO

– Individua immobili che presentano il più altorapporto tra ricavi nominali annui e superficielorda (superiore a … euro/mq/anno).

– Questo pacchetto di immobili costituisce cir-ca il 20% del Patrimonio (in termine di su-perficie lorda) e assicura ricavi pari ad una per-centuale superiore al … dei ricavi complessividel patrimonio

– È possibile suddividere ulteriormente questogruppo di immobili in:

– edifici a prevalente (>75-80%) o totale desti-nazione residenziale

– edifici a prevalente (>75-80%) o totale desti-nazione per uffici

– edifici misti (uffici, residenza, commercio)

EDIFICI RESIDENZIALI DI PREGIO

– Individua gli immobili situati in localizzazionicentrali (centro storico individuato dal PRG)con alto valore di mercato e a destinazione pre-valentemente residenziale.

Di questo segmento fanno parte:– oltre il 75% di Superficie residenziale– localizzazione nel centro storico o in aree di

pregio– edifici con rendita catastale aggiornata e con

valore di mercato approssimativo superiore a… euro/mq

– Il valore di libro dei cespiti appare ad una pri-ma valutazione di massima inferiore al valoredi mercato attuale

EDIFICI DI PREGIO AD USO MISTO

– Individua immobili in localizzazioni centrali,con alto valore di mercato a destinazione d’u-so mista.

Di questo segmento fanno parte:– superficie residenziale tra il 25 e il 75%– localizzazione nel centro storico o in aree di

pregio– edifici con rendita catastale aggiornata e con

valore di mercato approssimativo superiore a… euro/mq

– Questo pacchetto è caratterizzato dai più ele-vati valori al mq rispetto al patrimonio immo-biliare nel suo complesso ma da una redditivi-tà decisamente bassa (inferiore a …euro/mq/anno)

STRUTTURE NON RESIDENZIALI AD ALTO RICAVO

– individua immobili con prevalente destinazio-ne d’usa terziaria, quali uffici, negozi, etc.

Di questo ambito fanno parte:– Superficie non abitativa superiore al 75%– Ricavo mensile per unità di superficie com-

preso tra … e … euro/mese/mq

EDIFICI PER LA VENDITA DIRETTAORGANIZZATA

– Gruppo di immobili caratterizzati dalla forte

7700STUDI EE RRICERCHE

Figura 3/4 - La ricognizione del patrimonio immobiliare degli EntiPrevidenziali

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propensione all’acquisto da parte dei condut-tori, determinabile solo dopo aver individuato:

– prezzo di cessione– prezzo di locazione– agevolazioni per l’acquirente– forme di tutela per i nuclei familiari social-

mente o economicamente deboliIn genere si tratta di edifici caratterizzati da va-lori unitari al mq molto bassi e affitti decisa-mente elevati in rapporto ai valori attuali dimercato.

EDIFICI A RICAVO MINIMO

– Individua gli immobili che esprimono la red-ditività più bassa (euro/mq/anno) e compren-de:

– edifici residenziali– edifici non residenziali (uffici, altre destinazio-

ni)– edifici misti (residenze - uffici - commercio)

L’APPLICAZIONE DELLA STRATEGIA

Le indicazioni che furono tratte dall’operazio-ne di analisi conoscitiva e segmentazione delportafoglio sono state preziose e hanno con-sentito di delineare le più opportune strategiein termini di:1 Attività di dismissione articolate in:– vendita diretta (frazionata) organizzata verso i

locatari in essere;– vendita attraverso procedura ad evidenza pub-

blica di offerta al mercato (vendita edifici cie-lo-terra).

2 Affidamento in gestione a società specializzatenell’attività di Property Management

3 Conferimento a Fondi Comuni di Investi-mento immobiliari

Sui segmenti-pacchetti di immobili non desti-nati alla vendita diretta ai locatari venne suc-cessivamente sviluppata una analisi di tipo“S.W.O.T.”1

tesa ad individuare le caratteristiche intrinse-che in termini di “punti di forza” e “punti didebolezza”, parallelamente ad una analisi delcontesto di mercato di riferimento di ogni im-mobile per individuarne le migliori opportu-nità e gli aspetti critici. (Figura 5)Obiettivo di questa fase di lavoro era quello diapplicare ad ogni pacchetto di immobili indivi-duato le più opportune strategie per ottimizzarei risultati in termini di:– incremento di redditività: nel caso della strate-

gia di affidamento in gestione a società specia-lizzate;processi di valorizzazione: nel caso della strate-gia di conferimento a Fondi di Investimentoimmobiliari;

– ottimizzazione del valore patrimoniale: nel ca-

so della strategia di vendita di edifici cielo-ter-ra attraverso società di servizi, ovvero di offer-ta diretta al mercato attraverso una proceduradi evidenza pubblica.

In particolare i pacchetti oggetto della strate-gia di “affidamento in gestione a società spe-cializzate nell’attività di Property Managementfurono:– quei segmenti che per le proprie caratteri-

stiche (alto ricavo, pregio) costituisconol’elemento “core”; ovvero strategico di unpatrimonio immobiliare, la cui redditivitàsi presta ad essere ulteriormente incremen-tata attraverso operazioni di valorizzazionee/o di rilocazione e rinegoziazione del ca-none;

– quei segmenti che per le proprie caratteristi-che (bassi ricavi, destinazioni funzionali spe-cialistiche) ben si prestano ad operazioni divalorizzazione fondate sulla possibile modifi-cazione della destinazione d’uso (analisi de-gli strumenti urbanistici) e/o sulla loro ri-qualificazione tecnologica ed architettonicae successiva rilocazione a tenant di adeguatolivello.

STRUMENTI PER LA CONOSCENZADEL PATRIMONIO IMMOBILIARE: LA DUE DILIGENCE

L’applicazione di queste precise strategie deveperò essere necessariamente preceduta da unaapprofondita “Due diligence” in grado di iden-tificare tutte le caratteristiche degli asset postiin vendita. Sul tema della “Due diligence” nonriteniamo opportuno soffermarci in questocontesto, ci limiteremo a riportare alcuni ele-menti che sintetizzano i contenuti e gli obietti-vi di questa fondamentale attività2.Compiuta la “Due diligence” occorrerà provve-dere alla redazione della stima del valore di mer-cato dei cespiti, che dovrà essere svolta da unsoggetto indipendente dotato di elevato accredi-tamento in questa particolare e rilevante attività

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Figura 5 - I contenuti dell’analisi SWOT

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professionale.Nel caso dell’Osservatorio questa attività fu affi-data al consorzio “G6” composto da Pirelli RE,Intesa Bci, Knigth Frank, Romeo Gestioni, ri-sultato vincitore di una specifica gara pubblicapromossa dall’Osservatorio stesso e condottasotto la diretta vigilanza del Ministero del Lavo-ro.Acquisite le indispensabili valutazioni dei ce-spiti per quella parte del patrimonio offerta di-rettamente al mercato (edifici cielo terra a de-stinazione terziaria di totale proprietà degliEnti) si procedette attraverso bandi di garapubblici adeguatamente diffusi a livello nazio-nale anche attraverso la pubblicazione su alcu-ni dei più importanti quotidiani nazionali.L’espletamento della gara ad evidenza pubblicavenne affidato ad alcuni notai selezionati ed in-dicati dall’Ordine Notarile.Nell’espletamento di gare ad evidenza pubblicaper la vendita di cespiti immobiliari l’esperienzae le buone prassi diffuse nei paesi in cui il mer-cato immobiliare ha raggiunto una piena matu-rità e trasparenza, evidenziano l’opportunità di

formulare una base d’asta sensibilmente inferio-re al valore (abitualmente il 10% circa) del ce-spite così come individuato dalla perizia di sti-ma.Questo nell’obiettivo di stimolare il mercato equindi favorire la partecipazione a più soggettiofferenti.Sarà poi il mercato a premiare questa scelta, que-sta considerazione assume particolare significatonel nostro paese in un contesto in cui il prodot-to immobiliare di qualità offerto al mercato èparticolarmente scarso.Questa scelta fu premiata dal mercato, infattinell’esperienza descritta il valore a base d’astaregistrò mediamente, nelle offerte risultate vin-citrici della procedura di gara pubblica, un in-cremento del 15/25% con punte anche supe-riori. (Figura 6)Di seguito illustreremo sinteticamente l’anda-mento dei programmi di cessione organizzatidall’“Osservatorio sul patrimonio immobiliaredegli Enti Previdenziali pubblici” fino al 22 no-vembre 2001, termine stabilito dalla legge:410/01 per l’avvio della prima cartolarizzazione

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Figura 6 - Le due diligence

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7733ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

Tabella 1 - Programma Ordinario di Cessione (POC)

degli immobili pubblici (SCIP 1):– Programma ordinario di cessione (POC) pre-

visto dal Dlgs 104 del 1996– Programma straordinario di cessione (PSC) ri-

ferito alla vendita di alloggi “Cielo Terra”– Conferimento a Fondi Comuni di Investi-

mento immobiliare (Fondo Alfa il primoFondo Comune di Investimento immobilia-

re con apporto di patrimonio pubblico co-stituito in Italia)

IL PROGRAMMA ORDINARIO DI CESSIONE (POC)

Il numero di alloggi venduti, nel corso del2001, (entro il 22 novembre 2001, terminestabilito dalla legge per la cartolarizzazione)

Tabella 2 - Programma Straordinario di Cessione (PSC)

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è risultato di 9.593 unità per un controvalo-re di circa 844 milioni di euro (pari ad oltre1.600 miliardi di lire); inoltre, alla stessa da-ta, gli Enti avevano sottoscritto anche 2.495compromessi pari ad un ulteriore incasso dioltre 144 milioni di euro (circa 280 miliardidi lire), mentre, si ricorda, che 1.090 allog-gi, per un controvalore di circa 108 milionidi euro (oltre 208 miliardi di lire), erano sta-

ti già alienati nel corso del 2000.Nella successiva tabella si illustra l’andamentodelle vendite attuate sino all’avvento della legge410/01.

IL PROGRAMMA STRAORDINARIODI CESSIONE (PSC)

Durante il 2001 sono state svolte quattro torna-te di aste: il 13 ed il 23 marzo, il 3 luglio e, l’ul-tima, il 23 ottobre. In tali tornate d’aste, sono stati venduti com-plessivamente 74 immobili con un valore a ba-se d’asta di circa 412 milioni di euro, ad unprezzo di aggiudicazione pari a circa 473 milio-ni di euro.Il rialzo delle aggiudicazioni, rispetto alla based’asta nelle quattro tornate, è risultato di oltre61 milioni di euro, pari ad un incremento me-dio del 20%.Nella tabella seguente si illustrano le vendite rea-lizzate al 22 novembre 2001.

7744STUDI EE RRICERCHE

Tabella 3 - Riepilogo dismissioni immobiliari realizzate nel 2001

Note

1 SWOT è l’acronimo anglosassone delle paroleStrenght (forza), Weakness (debolezza), Opportu-nities (opportunità), Threats (minacce, criticità):consiste, da una parte nell’analisi dei punti di for-za-debolezza di un immobile (pacchetto), dall’altranell’analisi delle opportunità e minacce-criticitàdel mercato.

2 Le immagini sono tratte dalla documentazione di-dattica del Corso di aggiornamento del Politecnicodi Milano: “Metodi, tecniche e strumenti professio-nali per il settore immobiliare”, Modulo 1: “Censi-mento, monitoraggio. Due Diligence di un patri-monio immobiliare”, VI Edizione, 2007

Il Comitato Scientificodi Economia Immobiliare

Angela Airoldi CERTeT - Università Bocconi

Sandro Balducci Politecnico di Milano

Paola G. Lunghini Economia Immobiliare

Stefano Stanzani Università di Bologna

Oliviero Tronconi Politecnico di Milano

Uberto Visconti di Massino ING RE Italy

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L’Ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato l’anda-mento del mercato immobiliare non residen-ziale, considerando prezzi e locazioni di nego-zi, uffici e capannoni con i dati provenientidalle agenzie del Gruppo specializzate nelcomparto industriale/commerciale, segnalan-do i nuovi progetti in corso.

IL MERCATO IMMOBILIARENON RESIDENZIALE

CAPANNONI

Nel secondo semestre del 2006 le quotazioniimmobiliari dei capannoni sono cresciute del2.2% per le tipologie usate e del 2,7 % per letipologie nuove. Le locazioni sono cresciuterispettivamente dell’1,7% sulle tipologie usa-te e dell’1,9% per le tipologie nuove. Tra le regioni più dinamiche troviamo il La-zio dove i prezzi dell’usato sono cresciuti del12% e quelli del nuovo del 9,6%. Le locazio-ni invece hanno registrato una variazione ri-spettivamente del 6,6% e dell’1,2%. Positivol’andamento dell’area intorno a Fiumicinodove, nella zona industriale delle Vignole, sista sviluppando il nuovo interporto. Si co-struiscono tipologie oltre i 1000 mq, nonlontano dalla Nuova Fiera di Roma, da desti-nare soprattutto ad uso logistico ed industria-le. Infatti tra i principali acquirenti in zona cisono proprio le società di logistica che richie-dono la presenza di area di carico e scarico dimerce, di uno spazio di manovra e di un’al-tezza minima di 6-8 metri.Segnali dinamici anche a Pomezia dove sononumerosi i cantieri e per le tipologie di nuo-

va costruzione si arriva anche a 1.000-1.100Euro al mq se situate in aree industriali im-portanti. La richiesta è alimentata soprattut-to dalle società di logistica che richiedono al-meno 5.000 mq. Non mancano richieste daparte di piccoli artigiani che cercano tagli di300-400 mq e da parte di medi imprenditoriche preferiscono tipologie comprese tra 1.000e 3.000 Euro al mq. Nella zona di Tiburtina,Casalbertone e Pietralata invece la domandadi capannoni in acquisto ed in locazione è incalo. Si preferiscono infatti le aree compresetra il G.R.A. e l’autostrada A1. Anche in que-sto caso le richieste sono avanzate dalle socie-tà di logistica.

In Lombardia il mercato dei capannoni se-gnala una variazione delle quotazionidell’1,9% per le tipologie usate e del 2,3%per le tipologie nuove; sul versante delle loca-zioni si registra una crescita dei canoni di lo-cazione dell’1,3% per le tipologie usate edell’1,9% per le tipologie nuove.A Milano cresce la ricerca di capannoni darecuperare e da trasformare in loft.In periferia invece si registra la presenza di ca-pannoni destinati alla logistica, ma non col-locati sul mercato: al momento la richiestaper queste tipologie si è spostata soprattuttonell’hinterland milanese. Tra le aree più dinamiche citiamo la zona diArluno, sulla direttrice Milano-Torino, doveè in crescita la richiesta di capannoni. Si co-struiscono nuove tipologie a Corbetta dovel’aumento dei costi dei terreni ha determina-to anche il rialzo delle quotazioni degli im-mobili.

7766STUDI EE RRICERCHE

Nuovispazi allalogistica

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Ad Abbiategrasso la domanda aumenta in se-guito alla realizzazione del completamentodella bretella che ha reso più scorrevole il col-legamento tra Abbiategrasso e Buccinasco. In generale tutta l’area intorno ad Arluno eMagenta si sta riqualificando e si sta ponendocome alternativa a Settimo Milanese e a SanDonato, ormai sature. Per migliorare la zonasono in corso interventi sulla viabilità, connuovi svincoli e nuove rotonde che possanorendere più scorrevole la circolazione.

In Piemonte il mercato delle compravenditedi capannoni segnala una crescita delle quo-tazioni dell’1,5% (usato) e 2,5% (nuovo);sulle locazioni si registra una crescita dello0,2% per le tipologie usate e del 4,3% perquelle di nuova costruzione. Segnaliamo la performance positiva di Riva-rolo, dove sono in costruzione numerosi ca-pannoni da destinare ad uso produttivo ed ar-tigianale. Ad utilizzarli sono soprattutto arti-giani ed imprese di media-grande dimensio-ne. I tagli più richiesti sono compresi da 300-400 mq fino a 1000 mq. In Veneto si è registrata una diminuzione del-le quotazioni dell’1,1% sulle tipologie usate edello 0,2% su quelle nuove. Le locazioni so-no segnalate in crescita rispettivamente del2,9% e del 2,7%.Stabile l’andamento dei prezzi dei capannoninell’area sud di Verona. La maggior parte degli acquisti e delle loca-zioni di capannoni viene effettuata da artigia-ni ed i tagli più richiesti vanno dai 400 ai 600mq. Sull’acquisto delle nuove costruzioni èspesso richiesta la banchina o il piano di cari-co.Nell’area compresa tra i comuni di Buttapie-tra, Castel D’Azzano e Vigasio sono in corsonumerose ristrutturazioni di capannoni.Inoltre l’asse Vigasio-Nogarole Rocca diven-terà il nuovo polo produttivo della zona Sud-Est di Verona: è prevista la costruzione di unnuovo autodromo e l’arrivo dell’autostradaTiBre (Tirreno Brennero). Queste opere por-teranno un forte sviluppo economico nell’a-rea e per questo motivo molti comuni dellazona stanno lottizzando aree agricole dismes-se da destinare all’ edilizia industriale.Secondo il piano regolatore un altro polo in-dustriale si svilupperà lungo la SS424 che col-lega Verona a Rovigo in zona Verona sud ver-so la Bassa.Da segnalare la situazione di difficoltà attra-versata da questo mercato a Terni in seguitoalla crisi vissuta dal polo chimico e dalle ac-ciaierie della zona, infatti le attività legate al

settore chimico e al settore dell’acciaio rap-presentano una delle leve più importanti del-l’economia della zona.

NEGOZI

In crescita del 3,8% le quotazioni dei negoziper le tipologie in “via di passaggio” e del 2,9%in quelle in “via non di passaggio”. Sul merca-to degli affitti si segnala rispettivamente unacrescita dei canoni dell’1,3% e dell’1,4%. Tra le regioni che hanno registrato le perfor-mance migliori ci sono la Lombardia con unacrescita percentuale delle quotazioni del 4,1 edel 4 e a seguire il Lazio con 3,8% e 3,1%. Sulmercato delle locazioni si segnala in Lombardauna stabilità sulle vie di passaggio (-0,1%) euna lieve crescita (+3,3%) sulle vie non di pas-saggio. Nel Lazio la variazione è stata rispetti-vamente del 7,8% e del 2,7%. A Milano sul mercato dei negozi si acuiscesempre più il divario tra le tipologie situate in“vie di passaggio” e quelle situate in “vie nondi passaggio”. Queste ultime sono utilizzatecome ufficio oppure se sussistono i requisitiper il cambiamento di destinazione d’uso, tra-sformate in abitazioni. I negozi situati nelle vie di passaggio sono sem-pre molto richiesti ma l’offerta è decisamentepiù bassa. Sulle strade “top” (Quadrilatero, cor-so Vittorio Emanuele, corso Vercelli, ecc.) fun-ziona ancora il pagamento di una buonuscita enon si registra un elevato turn over. Nelle zonecentrali tengono i negozi di abbigliamento,quelli legati alla ristorazione ed ultimamenteanche per soluzioni d’arredo. Nelle zone cen-trali, ma non di transito, si registra la presenzadi immobili non collocati sul mercato. Tra le altre zone di Milano particolarmente visono positive Corvetto e corso Lodi dove c’èaumento delle richieste di negozi, in particola-re per svolgere attività legate alla ristorazione.Infatti in zona si prevede la nascita di nuovi uf-fici.

Nel Lazio, in particolare a Fiumicino, la per-formance dei negozi è stata positiva grazie al-lo sviluppo del nuovo quartiere di “ParcoLeonardo” che ha comportato un aumento delbacino di utenza della zona con conseguenteincremento anche della domanda. Riscontripositivi anche per l’Eur dove essendo ormaipoche le soluzioni disponibili in “via di pas-saggio” ci si sta orientando verso quelle in vie“non di passaggio”. Il mercato dei negozi nelle zone centrali dellacapitale vede tra gli acquirenti soprattutto in-vestitori, sia privati che società immobiliari. I

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primi investono cifre non superiori a 300 mi-la euro. Le soluzioni situate in “vie non di passaggio”sono destinate a società di servizi oppure tra-sformati in uffici. Positivo l’andamento delle locazioni per solu-zioni poste sulla via Prenestina, in posizioni dimaggiore transito. In leggera diminuzione lequotazioni e i canoni di locazione delle tipolo-gie situate a Casalbertone e Pietralata in segui-to all’insediamento nella zona di diversi centricommerciali.Da segnalare in questo semestre l’andamentopositivo dei negozi a Perugia e Rivoli, rispet-tivamente in Umbria e Piemonte. A Perugia(+9,7% la crescita dei prezzi delle tipologie in“via di passaggio” e +4,8% in “via non di pas-saggio”) sono aumentate le richieste di negozinel Centro storico, che è stato riqualificato conl’introduzione della metropolitana di superfi-cie; l’offerta è però decisamente più bassa. Lapresenza dell’Università e di conseguenza di untarget studentesco ha comportato lo svilupposoprattutto di pub, bar ed attività legate alla ri-storazione. Nuove attività commerciali sonosorte anche ad Ovest della città dove in capan-noni ormai dismessi si sono insediati marchiimportanti (es. Lebole, Mondo Convenienza).In crescita le attività svolte da extracomunitariin particolare i cinesi si sono spostati dal set-tore della ristorazione a quello dell’ abbiglia-mento e di casalinghi. Segnaliamo poi la crescita delle quotazioni aRivoli (+33,3% l’incremento dei prezzi nellevie ad alto transito e +12,5% l’incremento perle tipologie poste in via non di passaggio) inseguito alle aspettative legate all’arrivo dellametropolitana nel centro della città, dove siprevede la nascita di un’area destinata ad im-mobili commerciali.

UFFICI

Le quotazioni degli uffici sono cresciute del3,2% per le tipologie usate e del 3,6% per letipologie nuove. Sulle locazioni la crescita èstata rispettivamente dello 0,8% e dello 0,7%.In Lazio la variazione delle quotazioni è statadel 5,5% (usato) e dell’1,1% (nuovo), mentresulle locazioni si è avuta una crescita del 2%per le soluzioni usate ed una diminuzione del-lo 0,5% per le nuove.Nel Centro di Roma si riscontra un eccesso diofferta di uffici in locazione rispetto alla do-manda perché i canoni di locazione richiestisono troppo elevati rispetto alle capacità degliaffittuari. Tengono ancora bene le soluzioniubicate in piazza del Popolo, piazza Venezia e

quelle della zona Prati a ridosso del Palazzo diGiustizia, grazie soprattutto alla richiesta daparte di studi legali. I tagli più richiesti sono quelli di 80-100 mq.Cresce, da parte di aziende di medio grande di-mensione, la richiesta di uffici da affittare nel-la zona dell’Eur. Da segnalare la costruzione di nuovi uffici e dicentri direzionali presso il Tecnopolo Tibur-tino e l’offerta di nuovi uffici in locazione al-l’interno del complesso di Parco Leonardo, aconferma di una tendenza al decentramentodegli uffici dalla città in corso ormai da anni. In Lombardia le quotazioni degli uffici sonosalite del 3,7% (usato) e del 5,3% (nuovo). Lelocazioni invece sono cresciute dello 0,9% perle tipologie usate e dell’1,4% per le tipologienuove.

A Milano è sempre alta la richiesta per tipolo-gie situate in contesti direzionali e con caratte-ristiche moderne dal punto di vista tecnologico.Tiene abbastanza la richiesta di uffici situati nel-le zone vicine alla fermata della metropolitana,mentre è in calo l’appeal delle soluzioni posi-zionate all’interno di contesti condominiali. Sono molto apprezzate le tipologie di rappre-sentanza e quelle modulari ed open space chesi possono più facilmente adattare ad eventua-li variazioni di personale. Determinante per la realizzazione della com-pravendita ormai l’adeguamento tecnologico.Uffici di nuova costruzione sorgeranno neipressi di Corvetto e Rogoredo non lontano daSanta Giulia (infatti si è registrato un incre-mento delle quotazioni degli uffici a Tertullia-no-Cuoco e Lodi-Corvetto) ed un importanteprogetto di tipo direzionale sorgerà nel parcodel Ticino accanto all’aeroporto di Malpensa.Si parla di 270 mila mq di cui 160 mila mq dadestinare a verde pubblico e 110 mila mq allacostruzione di edifici finanziari, il tutto saràcorredato da parcheggi, ristoranti, uffici posta-li, banche e negozi. Tra le aree dinamiche della Lombardia segna-liamo la provincia di Mantova (in particolarePorto Mantovano, Curtatone, S. Giorgio), in-teressata da nuove lottizzazioni destinate ad uf-fici e ad una serie di complessi terziari Tra que-sti appunto è prevista la costruzione di centridirezionali. In Umbria le quotazioni degli uffici sono cre-sciute del 7,3% su entrambe le tipologie. Lelocazioni hanno registrato una crescita del2,5% per le tipologie usate e una diminuzionedell’1% sul nuovo. I segnali positivi arrivano soprattutto da Peru-gia dove si è avuto uno spostamento dal Cen-

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tro (il Centro storico è chiuso al traffico, conconseguenti problemi di parcheggio) verso lezone più periferiche, tra cui Madonna Alta edEllera, entrambe vicine agli svincoli autostra-dali.

In Veneto le quotazioni degli uffici sono cre-sciute del 2,1% e del 3,4% per le tipologie usa-te e nuove. Gli affitti delle tipologie usate so-no aumentati dell’1%, sul nuovo sono dimi-nuiti della stessa percentuale.La richiesta è per tagli intorno a 70-90 mq,con impianti a norma, stanze piccole, una salariunioni. Abbastanza stabile il mercato degli uffici nellazona sud della città infatti il numero di ufficiin vendita è decisamente superiore alla do-manda. La richiesta si concentra su tipologiegià cablate e strutturate per essere immediata-mente operative. La grandezza media ricercataè di 80 mq. Le richieste tra tipologie da acqui-stare o da affittare si equivalgono. Nella zonadello Z.A.I. sono in costruzione delle palazzi-ne direzionali. Anche nel capoluogo Veneto siregistra la tendenza delle strutture direzionalial decentramento verso la periferia. Infatti il Centro di Verona è diventato molto

scomodo per via delle zone a traffico limitatoe per la mancanza di parcheggi. Negli uffici inCentro restano soprattutto i professionisti.

LABORATORI

Le quotazioni dei laboratori nel secondo seme-stre dell’anno sono cresciute dell’1,2%. Le locazioni sono in lieve ribasso (-0,4%).La regione che ha dato segnali positivi è stata laLombardia con una crescita dei prezzi del 3,1%e delle locazioni dello 0,8%. In Umbria si segna-la un incremento delle quotazioni dell’1,4% e unribasso della stessa entità sulle locazioni. Segnalidi ribasso dal Veneto e dal Lazio. Molti operatori del settore sono d’accordo, ov-vero l’assottigliarsi della linea di demarcazioneche distingue questo mercato da quello deipiccoli capannoni, sempre più richiesti per usodeposito. In linea di massima si cercano laboratori al pia-no terra, con area di carico e scarico merci.Gli utilizzi sono disparati: palestre, centri cul-turali, attività di assemblaggio, show room, uf-fici, studi fotografici. Non manca la richiestadi capannoni da poter trasformare in loft.

Ufficio Studi Tecnocasa

7799ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

La foto che correda la pagina 82, che abbiamo definito“È Febbraio”; quella nella pagina 85, che abbiamo definito “È Marzo”;

quella nella pagina 87, che abbiamo definito “È Maggio”; quella nella pagina 90,che abbiamo definito “È Giugno”; si devono alla cortesia del noto fotografo

Giampietro Agostini, e fanno parte di un “percorso” recentemente iniziato dall’Autore.

Giampietro Agostini (1960), trentino di nascita, sidiploma in fotografia nel 1985 presso il Centro diFormazione Professionale Riccardo Bauer ex-Uma-nitaria di Milano. Lavora come fotografo professio-nista e come consulente artistico per studi di archi-tettura, società immobiliari, aziende e agenzie pub-blicitarie e ha sviluppato collaborazioni e commis-sioni in Italia e all’estero, con istituzioni pubblichee private, con l’industria con l’editoria.Nel 1993 viene selezionato per l’European KodakPanorama of Young Photography. Svolge campagnefotografiche come il “Progetto Archivio dello Spazio”all’interno del Progetto Beni Architettonici e Am-bientali della Provincia di Milano. Partecipa al Pro-getto “Osserva.Ter.” sull’architettura e il paesaggiorurale per il settore Agricoltura della Regione Lom-bardia.Le tematiche dei suoi lavori personali, negli ultimiquindici anni, riguardano le modifiche sociali, am-bientali e architettoniche in Europa.Dal 1994 collabora con l’Archivio del Settore Cultu-

ra Identità e Territorio della Regione Lombardia.Di recente pubblicazione “Nottetempo Milano1994/2004” Edizioni della Meridiana e “Ex-Fa-brica. Identità e mutamenti ai confini della metro-poli” Silvana Editoriale.Vive e lavora tra il Trentino e Milano. Collezioni eacquisizioni: Museo di Fotografia Contemporanea,Cinisello Balsamo - Milano, Musei Civici di Varese,Bibliotèque Nationale di Parigi, Cabinet des Estam-pes, Civico Archivio fotografico del Comune di Mi-lano, Raccolta Fotografia Contemporanea della Gal-leria Civica di Modena, Archivio Beni Architetto-nici e Ambientali della Provincia di Milano, Archi-vio Settore Culture Identità e Territorio della Regio-ne Lombardia, Archivio Fotografico della Provinciadi Bolzano, Archivio Settore Cultura e Territoriodella Provincia di Sondrio, Archivio Golgi - Re-daelli Milano, Archivio storico A.E.M. - Milano,Archivio storico E.N.E.L. - Roma.Una selezione dei suoi lavori è visibile nel sitowww.giampietroagostini.it.

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Scenari Immobiliari e ANCE Lombardia,hanno presentato in data 27 marzo a Milanola decima edizione del Rapporto intitolato“1997-2007-2017: vent’anni di mercato im-mobiliare e territorio in Lombardia”. La Relazione rappresenta un’inedita prospet-tiva di studio concernente le trasformazioniiniziate in Lombardia negli ultimi dieci anni;contiene anche una proiezione degli scenarisul territorio regionale.I risultati emersi mostrano come i trend rife-riti agli ultimi due lustri vedano il settore del-l’edilizia come quello trainante l’economialombarda, in linea con le attuali tendenze eu-ropee. Il business nel periodo 1997-2006 delle abi-tazioni presenta un fatturato di 25,7 miliardidi euro «in aumento in media annualmentedel 30 per cento nei capoluoghi, e del 18 percento nelle province».La quota di investimenti in edilizia si è asse-stata nel 2006 intorno al 7,7 per cento degliimpieghi del PIL regionale, coinvolgendo ol-tre 6,6 milioni di euro di investimenti in nuo-ve costruzioni residenziali; altrettanti per edi-

fici non residenziali; 6,9 milioni di euro permanutenzioni e ristrutturazioni; nonché 3,7miliardi di euro per le opere pubbliche. Il set-tore dell’edilizia registra poco meno del 21per cento degli occupati nel comparto indu-striale regionale.Nella nostra regione è localizzato circa il 16per cento dello stock residenziale italiano: unpatrimonio che oggi ammonta a più di 4,2milioni di abitazioni, aumentato dal 1997 aoggi di circa il 10 per cento . Le previsioni per il breve e medio periodovanno in direzione della stabilizzazione deivalori immobiliari: se per il 2007 è previstoun aumento dei prezzi del 3,5 per cento, ilvolume delle compravendite è destinato a sta-bilizzarsi, così come quello degli investimen-ti, mentre per il fatturato dell’intero compar-to residenziale è prevista una crescita di pocopiù dell’1 per cento. Questi risultati si devo-no in particolare all’incremento dei tempi divendita degli immobili e dei valori, che risul-tano ormai in via di stabilizzazione, uniti auna forte diminuzione degli occupati nel set-tore (-5,5 per cento).

8800STUDI EE RRICERCHE

RapportoLombardia,di ScenariImmobiliarie ANCE

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Nel mercato dell’edilizia non residenziale siregistra una crescita in corso dal 2004 per gliedifici a uso ufficio, dovuta sia alla presenzadegli investitori esteri, sempre più interessatialle piazze intermedie come Brescia e Berga-mo, che a quella dei Fondi Italiani, per i qua-li è previsto un aumento riferito alla quota diinvestimenti in uffici.In flessione è invece il mercato delle locazio-ni abitative, che ha chiuso nel 2006 con ri-sultati stabili, a conferma del peggioramentodell’ultimo quinquennio.L’analisi contenuta nel Rapporto è stata pre-sentata da Luigi Colombo (Vicepresidente diCentredil - ANCE Lombardia). «I Rapportielaborati in questi anni in collaborazione conScenari Immobiliari hanno registrato un feli-ce periodo dell’andamento del mercato, cheha notato una ininterrotta crescita sia nei va-lori di scambio che nei volumi realizzati. So-lo negli ultimi tempi la situazione sembramostrare alcuni segnali di rallentamentonella crescita, più marcati nei capoluoghi».Il Relatore ha proseguito specificando ilruolo che vogliono assumersi le imprese:cioè quello di diventare costruttori-promo-tori, portatori di proposte e progetti di in-tervento, dal momento della programma-

zione fino a quello della realizzazione finale.Colombo ha affermato che bisognerà pensarea investire sulla vivibilità delle città, sullaqualità del prodotto e sul contenimento ener-getico. Questo ragionamento dimostra che inLombardia il settore immobiliare si muove inun mercato che presenta un’elevata flessibili-tà operativa, con clienti che valutano il pro-dotto realizzato in base a severi criteri di qua-lità, e di funzionalità d’uso. La dissertazioneimplica che il progetto sia valutato secondovari aspetti: qualità dell’opera, funzionalità,forma, localizzazione, e capacità di conferirevalore al territorio. Il ragionamento vale anche per le periferie eper i centri metropolitani ai quali spessomanca l'anima. In questa casistica rientra Mi-lano, che dovrà recuperare la propria dimen-sione animica riavviando le politiche dell’ac-coglienza agli immigrati e riscoprendo così lapropria dimensione sociale. Nella trasformazione urbana molto si è pun-tato sul terziario limitando il discorso che ri-guarda le abitazioni, ha sostenuto Luigi Co-lombo, evidenziando la mancanza di infra-strutture e di piste ciclabili, sia nelle città chenei nuovi piccoli interventi. La mancanza delle infrastrutture è un tema

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Panorama milanese (foto di Lorenza Mercuri)

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molto sentito.Mario Breglia(Presidente diScenari Immobi-liari) ha affermatoinfatti che «laLombardia soffreoggi di una sotto-dotazione infra-strutturale, collo-candosi in Europaal settantunesimoposto per dotazio-ne ferroviaria e alnovan tune s imoper quella autostradale, benché sul suo terri-torio circolino il 16 per cento delle auto e il22 per cento delle merci su strada in Italia».La causa principale da ascriversi al dato ri-guarda la difficoltà nel reperimento delle ri-sorse. Il Rapporto evidenzia infatti un neces-sario incremento delle sinergie pubbliche eprivate come strumenti per promuovere lecittà e il territorio nel prossimo futuro.Mario Breglia ha sottolineato sia il ruolo trai-nante svolto dall’edilizia all’interno dell’eco-nomia lombarda, che la necessità di avere unalettura critica riguardo alle dinamiche territo-riali. Tale lettura consente di allargare gliorizzonti di analisi del mercato.«Il mercato lombardo e le conurbazioni mila-nesi sono formati da una moltitudine di com-parti locali che sinergicamente formano ununico e grande mercato più o meno integra-to» ha affermato il Relatore, citando il primocapitolo del Rapporto e spiegando l’impor-tanza di attivare un’ azione sinergica fra le cit-tà lombarde. Mario Breglia ha proseguito sostenendo che«le città si ampliano ben oltre i limiti ammi-nistrativi comunali e per un buon governo diqueste nuove realtà serviranno capacità di co-operazione e di costruzione di politiche forte-mente integrate orizzontalmente fra gli attorilocali e verticalmente ai diversi livelli istitu-zionali».Queste motivazioni dimostrano l’urgenza da-ta dall’elaborazione di un nuovo scenariocomprensivo e condiviso dai principali attoripubblici e privati, che possano così risponde-re all’esigenza di costruire una strategia allar-gata alla regione urbana.Questa strategia dovrà tener conto di una “vi-sion” globale e dei programmi di riqualifica-zione integrata. Accanto ai programmi di riqualificazione ur-bana, a quelli della mobilità per le grandi in-frastrutture, per l’ambiente e alle politiche

della casa, deveesserci anche unprogramma cherenda più compe-titive le città.L’ i n s ed i amen tometropolitano de-ve essere visto co-me un valore ag-giunto. PaoloBuzzetti (Presi-dente NazionaleANCE) ha sotto-lineato che «la cit-tà deve diventare

un polo di intrattenimento con forti investi-menti nelle infrastrutture, settore questo, do-ve eccellevamo fino agli anni 70». Il Relatoreha concluso affermando che «occorrono po-litiche urbane in grado di mantenere vitale ecompetitivo il tessuto metropolitano. Le cit-tà, per generare, trattenere e attirare i creati-vi, devono avere una forte qualità del luogointesa come disponibilità dei servizi, innova-zione, attrattività culturale, infrastrutture fi-siche e digitali, periferie vive, e riconoscibili-tà che ne renda immaginabile lo stile di vita».Il territorio non può più essere consideratocome l’elemento principe dello sviluppo eco-nomico, ha affermato Giuseppe Roma (Di-rettore Generale Censis), ricordando la crisidel modello dei Distretti Industriali, e ram-mentando che oggi non può esistere uno spa-zio a univoca vocazione, ma che in uno stes-so territorio vi debbano essere presenti diffe-renti funzioni con mix sia economici che so-ciali. Giuseppe Roma ha concluso sostenendo che«proprio per questo le metropoli oggi devonodiventare “friendly”, un luogo dove è piace-vole rimanere, vivere, e non una città dove siva solo per lavorare e poi si fugge via». Lanfranco Senn (Università Luigi Bocconi)ha ripreso le considerazioni di Mario Bregliariguardo all’attuale fase di transizione, spie-gando che l’economia dovrà raccogliere lenuove sfide, in particolar modo quelle riferi-te alle competizioni fra le città, che dovrà ri-guardare sia il concetto di “brand” sia in ma-niera più approfondita quello di sistema ur-bano aperto, al cui interno dovranno conflui-re le infrastrutture e i servizi. Oltre ai Relatori citati hanno partecipato allaPresentazione Ugo Debernardi (PresidenteCityLife), Giulio Rolandino (ResponsabileSettore Real Estate Mediobanca) e RaffaeleCattaneo (Assessore alle Infrastrutture e Mo-bilità Regione Lombardia).

8822STUDI EE RRICERCHE

È Febbraio (foto di Giampietro Agostini)

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La Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Af-fari (FIMAA) ha presentato in data 28 marzoa Torino, nella prestigiosa sede Ascom di viaMassena 20, il Listino Prezzi 2006 degli Im-mobili di Piemonte e Valle d’Aosta. Maria Grazia Savant Ros (Presidente FIMAAPiemonte), Alessandro Berlincioni (Coordina-tore del Listino Prezzi Piemonte) e StefanoStanzani (Università di Bologna) hanno resonoti i dati del Rapporto agli attori del mondoimmobiliare. Questa Pubblicazione, giunta alla sua ottavaedizione, mostra l’andamento dei prezzi degliimmobili delle due Regioni e rappresenta unvalido strumento operativo che monitora lecomplesse dinamiche del mercato. I dati rac-colti e i grafici esplicativi permettono un’ana-lisi congiunturale tra i prezzi di abitazioni, uf-fici e negozi e unitamente alle altre variabilimacroeconomiche forniscono un’ampia ecompleta visuale della competitività del mer-cato.

Il Piemonte ha registrato nel 2006 una tenutadelle quotazioni sui livelli raggiunti negli anniprecedenti, sottolineando, ancora una volta,una sostanziale stabilità nel numero di trans-azioni, nonostante le tempistiche di vendita sisiano un po’ allungate. I dati emersi dall’inda-gine evidenziano quindi un mercato che ral-lenta, ma non si ferma: il “mattone” infatti vie-

ne ancora considerato come uno dei desideriprimari dei piemontesi.

Torino. Il “nuovo” capoluogo piemontese, èstato al centro dell’attenzione internazionaleanche grazie allo straordinario impulso dell’e-vento olimpico e delle successive Universiadi,ha riscoperto un’incredibile vitalità e proget-tualità, soprattutto nel settore del terziario. Nel capoluogo subalpino il mercato residen-ziale ha registrato, nel periodo che va da gen-naio a maggio 2006, la compravendita di8.635 abitazioni. In provincia, nel primo se-mestre 2006, il numero di transazioni ha mo-strato un andamento positivo, con 19.961scambi, in aumento del 7,5 per cento rispettoallo stesso periodo dell’anno precedente. L’in-dicatore di mobilità residenziale, calcolato co-me rapporto tra il numero di transazioni nor-malizzate e lo stock, vale 3,5 punti percentua-li nel Comune capoluogo e 3,3 nella provincia,a testimonianza di una miglior dinamicità del-la Città. Nel 2006 i prezzi medi di compravendita diappartamenti usati risultano pari a poco più di1.910 euro al metro quadro, in rialzo dello 0,8per cento rispetto a quelli del 2005. La varia-zione percentuale più consistente si è riscon-trata nei valori semicentrali (più 2,4 per cen-to).Particolarmente positivo, stando alle statistiche

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FIMAA: listinoprezzi immobili2006, Piemonte eValle d’Aosta

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riportate dall’Agen-zia del Territorio peri primi sei mesi del2006, è l’andamen-to del numero discambi di uffici inprovincia, che hamesso a segno unpiù 27,4 per centocon 296 transazioni.Gli indicatori dimobilità (3,9 percento nella provin-cia, in aumentodell’ 1,1 per centorispetto a quello del2005, e 4,4 per cen-to nel Comune capoluogo, in aumento dello0,6 per cento rispetto a quello dell’anno pre-cedente) mostrano una prevalente tendenza al-la terziarizzazione della Città e, a giudicare dal-l’incremento dei prezzi, soprattutto nel centro.In calo, nei primi sei mesi del 2006, gli scam-bi di negozi nella provincia: meno 2,8 puntipercentuali sul primo semestre 2005, con 960transazioni (548 nel Comune capoluogo).I prezzi in Città sono mediamente scesi del 7,4per cento nell’arco del 2006, con picchi chehanno superato i 13 punti percentuali nelle zo-ne semicentrali.

Il mercato immobiliare delle altre Provincepiemontesi. Di seguito una breve panoramicasulla compravendita di case, uffici e negozi re-lativa all’andamento del mercato immobiliaredel 2006.

Alessandria. Il comparto residenziale, nel primosemestre 2006, ha mostrato un andamento po-sitivo con 3.507 transazioni in Provincia, più3,7 per cento rispetto al 2005. Nel Comunealessandrino sono state compravendute, da gen-naio a maggio 2006, 810 abitazioni. I prezzimedi di compravendita di appartamenti usatisono pari a poco più di 1.300 euro al metroquadro, in rialzo rispetto al 2005 del 5,7 percento. La variazione percentuale maggiormenteconsistente è stata riscontrata nei valori periferi-ci (più 9,1 per cento). Mentre nei primi sei me-si del 2006 si regista l’andamento negativo nelnumero di scambi di uffici in provincia, brusca-mente diminuito rispetto allo stesso periododell’anno precedente, mettendo a segno un me-no 31,6 per cento con appena 45 transazioni.Tendenzialmente stabili, invece, i prezzi con unaumento medio annuale dello 0,9 per cento.Lieve crescita per gli scambi dei negozi. Per l’in-tero ambito provinciale, nei primi sei mesi del

2006, l’aumento èstato nell’ordine de-gli 1,8 punti percen-tuali con 184 trans-azioni (47 nel Co-mune capoluogo).I prezzi 2006 hannopresentato variazio-ni percentuali an-nuali nulle in tuttele zone urbane, ri-spetto all’anno pre-cedente.

Asti. In provincia,nel primo semestre2006, sono state ri-

levate 1.638 transazioni di abitazioni, un valo-re in aumento del 5,8 per cento rispetto al-l’anno precedente, mentre, nel Comune asti-giano, le transazioni registrate da gennaio amaggio sono state 640. I prezzi medi di com-pravendita di appartamenti usati risultano pa-ri a 1.800 euro al metro quadrato, in rialzo del29,9 per cento rispetto al 2005. La variazionepercentuale più consistente si è riscontrata neivalori periferici (più 40,9 per cento). Gli scam-bi di uffici in provincia sono aumentati rispet-to al primo semestre 2005 del 33,3 per cento.Anche i prezzi sembrano aver subito la stessadinamica di crescita manifestata per gli scam-bi, con un rialzo medio del 17,2 per cento. Ot-timo tono anche per il mercato dei negozi: perl’intero ambito provinciale, nei primi sei mesidel 2006, il rialzo è stato nell’ordine del 27,1per cento con 84 transazioni (28 nel Comunecapoluogo). Nel 2006, i prezzi sono media-mente cresciuti del 18,8 per cento rispetto al-l’anno precedente, con rialzi medi centrali del13,3 per cento e di 25 punti percentuali nei se-micentri.

Biella. Il numero delle abitazioni scambiatein provincia nei primi sei mesi del 2006 è1.416, dato che presenta un aumento del 6,2per cento rispetto allo stesso periodo dell’an-no precedente. Nella cittadina biellese sonoinvece state acquistate e vendute, da gennaioa maggio 458 abitazioni. I prezzi medi dicompravendita di appartamenti usati risulta-no pari a poco meno di 1.250 euro al metroquadro e non hanno subito variazioni rispet-to all’anno precedente. Presenta un valore ne-gativo l’andamento del numero di scambi diuffici in provincia, per i primi sei mesi del2006, con un meno 8,8 per cento con appe-na 30 transazioni. I prezzi hanno mostrato una sostanziale tenu-

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È Marzo (foto di Giampietro Agostini)

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ta, con un rialzo percentuale medio dell’1,8per cento. Forte crescita negli scambi dei ne-gozi: per l’intero ambito provinciale nei primisei mesi del 2006 il rialzo è stato nell’ordinedei 34,3 punti percentuali con 87 transazioni(42 nel Comune capoluogo).I prezzi sono mediamente aumentati del 3,5per cento, con rialzi medi unicamente manife-stati nei valori medi periferici (più 7,7 per cen-to rispetto al 2005).

Cuneo. Durante il primo semestre 2006 inprovincia il comparto residenziale ha mostratoun andamento positivo, registrando 4.343transazioni, in aumento dell’11,7 per cento sesi confronta con lo stesso arco temporale del-l’anno precedente. A Cuneo sono state trans-ate da gennaio a maggio 2006, 345 abitazioni.I prezzi medi di compravendita di apparta-menti usati sfiorano 1.400 euro al metro qua-dro, in rialzo rispetto al 2005 del 4,3 per cen-to . L’unica variazione degna di nota riguardail valore degli appartamenti semicentrali, conun rialzo annuo del 13,3 per cento, mentrenelle altre zone urbane la variazione è risultatanulla. In rialzo, nei primi sei mesi 2006, l’an-damento del numero di scambi di uffici inprovincia ha messo a segno un più 3,2 per cen-to, rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente, con 32 transazioni. I prezzi medi dicompravendita sono incrementati di 2,9 puntipercentuali in un anno. L’unica zona urbanache ha subito rialzi è risultata quella semicen-trale (più 8,7 per cento), mentre in centro edin periferia la variazione è risultata nulla. Perl’intero ambito provinciale, nei primi sei mesidel 2006, l’aumento di scambi di negozi è sta-to nell’ordine dell’uno per cento, rispetto allostesso periodo dell’anno precedente, con 201transazioni (24 nel Comune capoluogo). Iprezzi sono mediamente cresciuti del 3,1 percento con rialzi medi dell’8,3 per cento nellezone centrali (in periferia ed in semicentro levariazioni sono risultate nulle).

Novara. Durante il primo sono state permu-tate in provincia 2.969 abitazioni, registrandoun aumento del 2,8 per cento rispetto allostesso periodo dell’anno precedente. Nel ca-poluogo sono invece state acquistate e vendu-te, da gennaio a maggio 2006, 871 residenze.I prezzi medi di compravendita di apparta-menti usati sono risultati pari a poco meno di1.400 euro al metro quadro, in rialzo del 20,1per cento rispetto al 2005. La variazione per-centuale più consistente si è riscontrata nei va-lori centrali (più 38,2 per cento). Il trend ne-gativo registrato nei primi sei mesi del 2006

spetta al numero di scambi di uffici in pro-vincia, in calo di quasi 18 punti percentuali ri-spetto allo stesso periodo dell’anno preceden-te. I prezzi medi si sono, tuttavia, incrementa-ti mediamente rispetto al 2005 del 14,3 percento (in semicentro del 18,4 per cento). Increscita di 20,7 punti percentuali nella primaparte dell’anno 2006 gli scambi dei negozi perl’intero ambito provinciale, con 142 trans-azioni (51 nel Comune capoluogo). I prezzimedi dei negozi sono mediamente cresciutidel 17,3 per cento, con rialzi medi centrali del50 per cento.

Verbania. Nel corso del primo semestre 2006,il numero di scambi residenziali rilevati in pro-vincia sono risultati 1.355, registrando un più3,9 per cento rispetto al corrispondente valoredel 2005. A Verbania da gennaio a maggio2006 sono state compravendute 264 abitazio-ni, i prezzi medi degli appartamenti usati ri-sultano pari a poco meno di 1.600 euro al me-tro quadro. La variazione percentuale più con-sistente si è riscontrata nei valori centrali (più4,5 per cento). In forte crescita il numero discambi di uffici nella provincia nei primi seimesi del 2006, rispetto al primo semestre2005, ha avuto una percentuale annuale di cre-scita di 39,1 punti percentuali. I prezzi sonomediamente aumentati dello 0,7 per cento conrialzi registrati unicamente nelle zone centrali(più 3,1 per cento). I primi mesi 2006 hannoregistrato una diminuzione di oltre il 20 percento, rispetto al corrispondente periodo del-l’anno precedente, gli scambi dei negozi, con56 transazioni (13 nel Comune capoluogo). Iprezzi sono mediamente cresciuti del 4,3 percento rispetto al 2005, con rialzi medi centra-li dell’8,8 per cento.

Vercelli. La provincia, nel primo semestre2006, ha registrato 1.282 transazioni di abita-zioni, con un calo del 7,6 per cento rispetto al-l’anno precedente, mentre nel periodo com-preso tra gennaio e maggio 2006, a Vercelli so-no state acquistate e vendute 361 case. I prez-zi medi di compravendita di appartamenti usa-ti risultano pari a poco meno di 1000 euro almetro quadro, in rialzo rispetto al 2005 del 7,6per cento. La variazione percentuale più consi-stente si è riscontrata nei valori semicentrali(più 17,6 per cento). Il primo semestre 2006annota un lieve rialzo nell’andamento di scam-bi di uffici in provincia, con una variazionepercentuale annuale nel numero di scambi pa-ri a 3,5 punti percentuali. Anche i prezzi han-no subito la stessa dinamica di quella manife-stata per gli scambi, con un aumento medio

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annuale del 7,8 percento percentuale par-ticolarmente accen-tuata nei valori perife-rici (più 9,1 per cen-to). Nel primo seme-stre dell’anno, sonoinvece diminuiti gliscambi di negozi diquasi 16 punti per-centuali rispetto alcorrispondente perio-do 2005, con 73transazioni (28 nelComune capoluogo).I prezzi sono media-mente cresciuti dell’1,4 per cento, con rialzimedi centrali del 6,7 per cento.

Piemonte: listino prezzi turistico. I prezzi me-di degli appartamenti turistici localizzati nelterritorio montano torinese non hanno subitovariazioni rispetto ai valori rilevati sei mesi fa.Per riscontrare una certa dinamicità del merca-to, occorre calcolare le variazioni percentualirispetto ai prezzi pubblicati nel Listino FI-MAA Torino del 2004. Tuttavia, anche in que-sto caso, l’incremento medio calcolato per l’in-sieme di tutte le località, indipendentementedallo stato di conservazione degli alloggi, nonha subito grandi performance, con un rialzonominale dello 0,9 per cento. Questo non haneppure sovrastato l’inflazione media di perio-do, attestabile per il capoluogo piemontese in4,6 punti percentuali. La soglia della dinamica inflativa è risultata su-periore a tutte le variazioni di prezzo, anche sesussistono posizioni più negative quali i prezzimedi degli appartamenti signorili di pregio ri-dotti percentualmente, tra il 2004 e il 2006 ein media per tutte le località considerate,dell’1,9 per cento. A questo fanno da contral-tare le variazioni positive della nuova offerta diimmobili, in aumento, secondo gli operatoriimmobiliari di FIMAA Torino, del 3,7 percento, dato che quasi compensa il saggio me-dio inflativo.Tengono, ma solo dal punto di vista nomina-le, i prezzi medi degli appartamenti civili-eco-nomici (più 0,8 per cento in due anni) e quel-li economici-popolari (più 1,0 per cento).Analizzando i dati per località emergono, suiprezzi medi indipendentemente dalla tipologiae dallo stato di conservazione, variazioni per-centuali biennali nulle a Bardonecchia, Prage-lato e Sauze d’Oulx. Oulx è invece risultato in crescita dell’1,6 percento, Sestriere Centro del 2,6 per cento mentre

la sua periferia è dell’1,1per cento.Il balzo sostanziale inavanti dei prezzi medicentrali di Sestriere èstato determinato daiprezzi degli apparta-menti nuovi che, indue anni, hanno incre-mentato il proprio va-lore del 12,8 per cento.

Listino prezzi immo-bili Valle D’Aosta. Ilmercato Immobiliarein Valle d’Aosta, nel-

l’anno 2006, non ha registrato significativimutamenti nei valori di mercato, segno di unapiù accorta corsa all’acquisto. Nel terziario enel settore commerciale si è verificata la fles-sione maggiormente marcata, perché ad unprezzo poco più alto vi è un’incertezza all’ac-quisto. Questo particolare si registra anche perle locazioni sia per la prima casa, sia commer-ciali. In Valle il trilocale è la tipologia più ri-chiesta come prima casa i prezzi variano dai2.200 ai 2.500 euro al metro quadro. Ad Aosta le abitazioni compravendute, nelperiodo compreso tra gennaio e maggio 2006,sono state 203, in provincia invece, nel I se-mestre 2006, si sono rilevate 1.235 transazio-ni, un valore in aumento dell’11,6 per centorispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente. L’indicatore di mobilità residenziale,risulta 2,1 punti percentuali nel Comune ca-poluogo e 2,2 per cento nella provincia. Nel2006 i prezzi medi di compravendita di ap-partamenti usati sono pari a 2 mila euro almetro quadro, in rialzo rispetto al 2005 del19,3 per cento. La variazione percentuale piùconsistente si è riscontrata nei valori centralie periferici (più 20 per cento). Nei primi seimesi dell’anno in esame, gli scambi di uffici,in provincia, hanno subito un drastico calocon una variazione percentuale annuale pari a-35 punti. Diversamente dagli scambi, sem-bra che i prezzi abbiano proseguito la crescitacon una variazione percentuale annuale me-dia del 9,1 per cento, particolarmente accen-tuata per i valori semicentrali (più 13,6 percento).Anche gli scambi di negozi, nel primo semestre2006, sono risultati in calo di 24 punti per-centuali rispetto al 2005, con 38 transazioni(12 nel Comune capoluogo). I prezzi sonomediamente cresciuti in tutto il 2006 dell’1,2per cento con rialzi medi nelle zone semicen-trali del 4,5 per cento.

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È Maggio (foto di Giampietro Agostini)

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In data 18 Aprile a Milano si è svolto un Con-vegno dal titolo “Housing Evolution. La casafra bisogni e desideri”, organizzato da Assim-predil ANCE. I Relatori hanno sviluppato undibattito inerente alla presentazione della Ri-cerca condotta da Makno & Consulting deno-minata “La casa e l’abitare a Milano MonzaLodi”. Successivamente è stato relazionato il“Numero Zero” della Rivista Dedalo, che harappresentato la conclusione dei lavori.Il Convegno è stato aperto dalla relazione diClaudio De Albertis (Presidente AssimpredilANCE) che ha illustrato i motivi che hannoindotto l’Associazione a commissionare la Ri-cerca. Il Presidente ha affermato che «la casa e l’abi-tare rappresentano due paradigmi sempre piùinfluenti nel discriminare funzioni, estetiche,consumi, modalità di selezione del tempo edelle tecnologie, regole di interazione fra am-biente esterno e famiglia, determinando cosìgli stili di vita». Claudio De Albertis ha proseguito sostenendoche il Rapporto vuol interpretare i processi checonducono all’acquisto della casa, e al contem-

po mira a fornire una descrizione della resi-denza dei desideri. Il Coordinatore del Convegno, Pierluigi Panza(Giornalista Corriere della Sera), ha presenta-to il curatore della Ricerca Mario Abis (Uni-versità IULM Milano), il quale ha illustrato ilmetodo usato nell’Indagine: basato su un cam-pione rappresentativo delle tre aree geografichedi Milano, Monza, Lodi, con annesse le rispet-tive province. I risultati laddove possibile sonostati confrontati con i dati emersi dall’indagi-ne di base nazionale condotta da Makno &Consulting negli ultimi sei anni. La Ricerca “Housing Evolution” è redatta concadenza triennale su un campione rappresenta-tivo di circa 22 milioni di famiglie (per ogniedizione sono state condotte 3 mila interviste“vis a vis” presso le case degli italiani). Nell’ul-tima Indagine il modello è stato raggiuntousando le interviste telefoniche in 1.600 casi,e quelle pianificate usando il web in 1.700 ca-si.La Relazione è stata suddivisa in due parti, laprima rappresenta una fotografia dell’ abita-zione attuale e degli stati residenziali, la secon-

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Rapporto“HousingEvolution”,di Assimpredile ANCE

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da introduce nel mondo dei sogni e rappresen-ta la casa desiderata e l’intenzione d’acquisto.Un dato emergente riguarda la soddisfazioneper il proprio alloggio. È in costante crescitasoprattutto nelle aree della province di Monzae Lodi. Tale dato riferito alla provincia diMonza si colloca a livelli superiori alla media:8,80 per cento, mentre il riferimento al datonazionale è a 8,03 per cento, il richiamo allaprovincia di Lodi è 8,72. Il gruppo intervistato rivela un alto grado disoddisfazione verso la propria dimora. Se sianalizza il rapporto di differenza di appaga-mento fra la propria casa e la zona circostante,emerge un indice diversificato ma interessante:a Lodi vi è un forte scarto del legame, mentreMonza condivide con Lodi il trend positivoverso la propria abitazione ma presenta unapiù alta soddisfazione per la zona. La scelta effettuata dal campione inerente alletipologie edilizie sembra orientarsi verso le vil-lette bifamiliari e i piccoli condomini con ter-razzo e giardino, il riferimento è soprattutto al-le province di Lodi e Monza. Per contro Mila-no mostra i tratti tipici della metropoli grandicondomini, soddisfazione sia in relazione alproprio domicilio che alla zona. Lo stile abita-tivo degli intervistati milanesi sembra essersiconcentrato su due tratti distintivi: quello del-la casa “tana” in cui rifugiarsi, e quello dell’abitazione “commodity” ovvero di uno spaziodove mangiare e dormire ma anche di un luo-go di lavoro.L’analisi degli spazi e della residenza correlati al

proprio “vissuto” e alle funzioni richieste, mo-strano come il “modus vivendi” sia delle pro-vince che della città di Monza è stato impron-tato sulla “socialità”. L’abitazione è aperta agliospiti e indica un luogo dove ritrovarsi sia congli amici che con la famiglia. Mentre nelle pro-vince e nella città di Lodi la casa viene intesacome rappresentanza. «Riassumendo, l’alloggio desiderato dovrebbein media avere una metratura appena superio-re ai 100 metri quadrati e possibilmente (8 ca-si su 10) con terrazza e giardino per la quale siè fortemente disposti a investire per soluzionitecnologiche che ne arricchiscono la funziona-lità e la qualità dell’abitarvi, a esempio si pen-si al risparmio energetico, alla cablatura per in-ternet, non ultimo al riscaldamento autono-mo» ha dichiarato Mario Abis, il quale ha pro-seguito spiegando che per il campione intervi-stato rispetto al processo di acquisto si parlad’investimento solo nel 4 per cento dei casi,mentre l’obiettivo principale è quello di unasoluzione abitativa da tramandare ai propri fi-gli. Le Agenzie immobiliari e il “passaparola” fraamici e parenti rappresentano le vie reputatepiù sicure per acquistare una casa. Fra i criteripiù importanti nella scelta dell’abitazioneemerge la sicurezza della zona e la possibilità diparcheggio per l’automobile (o la vicinanza aitrasporti pubblici) per quanto riguarda gliaspetti “esterni” si indica invece la luminositàdell’immobile la silenziosità e le finiture per gliaspetti interni.

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Piazza Cordusio a Milano (foto di Lorenza Mercuri)

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Flavio Albanese (Neo Direttore rivista Domus)ha notato «la schizofrenia dei dati: da un lato viè la ricerca della sicurezza dall’altro ci si allonta-na dalla Comunità che nel passato rappresenta-va una forma di sicurezza». Il Direttore ha pro-seguito notando due modalità di “vissuto”, laprima si riferisce alla perdita della forma e delconcetto di vicinato testimoniata dal bisogno divilletta unifamiliare, la seconda concerne la “ne-cessità di natura” che emerge sempre più di piùnelle nostre città e che nell’interno delle abita-zioni è ravvisabile nella richiesta di pavimenti earredi in legno. Antonio Citterio (Architetto) ha esposto il suostupore sostenendo che «l’uomo è un animaleche si abitua a tutto anche alla bruttezza» e haproseguito chiedendosi come si possa abitare inalcune residenze e esserne soddisfatti. Citterio ha osservato la città con la sensibilitàe l’occhio dell’architetto, notando sia la disar-monia che la bellezza, ed evidenziando il ruo-lo che avranno i nuovi grandi Progetti nel de-lineare nuove pratiche abitative. Il riferimentoè a “Milano Santa Giulia” alla “Fiera” alle “Va-resine”. Fulvio Irace (Politecnico di Milano) ha com-mentato la Ricerca riflettendo sulla mancanza dimodelli e operando un excursus nella storia ur-bana di Milano, dimostrando l’assenza nel pa-norama attuale di ritratti ideali. Si pensi ai pro-totipi di Magistretti o alle abitazioni create daGio Ponti . Fulvio Irace ha concluso sostenendoche «oggi bisognerebbe avviare un laboratoriocapace di produrre cultura dell’abitare, magarirelazionando il mondo imprenditoriale con ilmodo degli architetti».Francesca Zajczyk (Facoltà Sociologia di MilanoBicocca) ha ripreso l’invito di Fulvio Irace pro-ponendo di discutere con i differenti attori ter-ritoriali e avviare uno studio multidisciplinaresui temi dell’abitazione.La visione la creatività dell’architetto è stata

esplicitata da Italo Rota (Architetto), con alcuneidee riguardo l’Indagine, proponendo l’inclusio-ne analitica delle “nicche” dei creativi che hannomodalità di abitazione differenti, e che usano ilproprio appartamento solamente per brevi pe-riodi di tempo. Rota ha concluso affermandoche «bisogna ricercare una vita armoniosa che sirispecchia nella proporzione della città e nonuna vita schizofrenica, che corrisponde a una cit-tà brutta».I lavori sono stati conclusi dall’intervento diGianni Verga (assessore al Demanio e alla Casadel Comune di Milano), il quale ha notato che idati contenuti nel Rapporto ci mettono a dispo-sizione la visione del patrimonio abitativo. Il rischio in cui si può incorrere consiste nellaperdita dello sguardo generale e poliedrico checontraddistingue la nostra Società attuale. Nellacittà di Milano ci sono 13 mila nuclei familiariche versano in condizioni di vulnerabilità socia-le e per rispondere al loro fabbisogno abitativosarà necessario realizzare un numero di alloggicalcolato tra 114 e 141 mila unità'. È questo ildato più importante emerso in una Ricerca rea-lizzata dal CRESME, su incarico della Provinciaambrosiana. Gianni Verga (assessore al Demanio e alla Casadel Comune di Milano) ha precisato che «seuniamo le due Relazioni pur nella loro diversitàpossiamo avere delle interessanti sovrapposizioniche ci consentono di fotografare la nostra realtàcosì complessa». L’assessore ha proseguito spie-gando che nel prossimo decennio, secondo lostudio CRESME, le zone che, esprimeranno lamaggiore richiesta di case saranno la Brianza el'Adda - Martesana, rispettivamente con 41 e 20mila residenze. Gianni Verga ha puntualizzato l’importanza diqueste due Indagini all’interno del panoramaitaliano, soprattutto in questo particolare mo-mento storico, che vede lo svolgimento della dis-cussione nelle sedi istituzionali, del “Nuovo Pia-no Casa” con tutte le problematiche annesse chepossono accennarsi sia nella mancanza di Fondiche in quella di fornire risposte adeguate ai cetimeno abbienti.Cecilia Bolognesi (Direttore della Rivista Deda-lo) ha presentato il numero zero affermando chela pubblicazione nasce seguendo sia l’onda delletrasformazioni territoriali che del rinnovamentodi Assimpredil ANCE, e al contempo porta consé un illustre bagaglio ereditario dato dalla pre-cedente Direzione Editoriale di Mario Rotondi. Il Direttore ha concluso sostenendo che la Rivi-sta mostra come progetto editoriale l’intenzionedel confronto fra le parti in modo da condurresia alla costruzione di una società migliore che diuna città più bella.

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È Giugno (foto di Giampietro Agostini)

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In data 14 giugno si è svolto a Milano, organiz-zato da Il Sole 24 Ore in collaborazione conMondo Immobiliare, il Forum intitolato “Turi-smo: internalizzazione, sviluppo e finanza im-mobiliare” suddiviso in tre momenti. Il punto distart ha riguardato l’analisi del comparto turisti-co e del suo rinnovato vigore. La seconda sezio-ne valutava le “buone pratiche” realizzate. L’ulti-ma era dedicata al rapporto con la finanza im-mobiliare. Nel corso del dibattito ha assunto un’ importan-za sempre maggiore lo studio relativo all'integra-zione tra aree di interesse turistico con il “Siste-ma Paese”, effettuato tramite transazioni immo-biliari che consentono di continuare a renderel'offerta dinamica mantenendo al contempoglielevati standard qualitativi che il cliente richiede.La Giornata di Studio ha rappresentato un'occa-sione di importante confronto tra autorità, ope-ratori del settore e investitori sulle tematiche piùnuove legate alle opportunità di sviluppo, riqua-lificazione e investimento del comparto.Il turismo in Europa si è affermato rapidamentecome uno dei settori economici più importanti. Molte regioni europee hanno saputo affronta-re alcuni impatti negativi provocati dal com-parto in discussione quali la congestione neicentri storici, lo sviluppo incontrollato di ho-tel e di altre infrastrutture turistiche che han-no danneggiato gravemente ecosistemi e de-turpato paesaggi, non ultimo l’inquinamentodelle risorse d’acqua grazie a sistemi di depu-razione inesistenti o inefficcienti. E l’Italia?Nella nostra Penisola accanto a esperienze di ec-cellenza vi è la presenza di un quadro generaleche denota la mancanza di infrastrutture, di ser-

vizi e di player che investono nel comparto fa-vorendo gli arrivi esteri.Costanzo Jannotti Pecci (Presidente Federturi-smo Internazionale) ha affermato che «in unmercato turistico internazionale in forte evolu-zione il “Sistema Italia” deve progettare e pro-muovere un’offerta di turismo sostenibile e diqualità attrattiva per valorizzare il patrimonio ar-tistico del Paese».L’offerta italiana deve recuperare competitivitàsul piano dei prezzi. Molto resta ancora da fareper migliorare le infrastrutture e per creare con-dizioni di contesto necessarie per favorire la pre-senza e lo sviluppo delle catene alberghiere in-ternazionali portatrici di qualità e di flussi turi-stici d’incoming. Serve un ammodernamentodelle strutture ricettive, in tale direzione si muo-ve la proposta al Governo da parte di Federturi-smo di un provvedimento di rivalutazione age-volata degli immobili a destinazione turistica.Serve infine una vera Cabina di Regia per coor-dinare attività, iniziative ed utilizzo delle risorsenecessarie per sviluppare l’industria del turismo. Il Presidente ha concluso sostenendo che «l’E-NIT venga dotato di risorse adeguate, poiché i50 milioni assegnati dalla Finanziaria 2007 sonopochi, per poter competere con le corrispettiveAgenzie degli altri Paesi, come a esempio Ture-spana che dispone di 300 milioni». La mancanza di una Cabina di Regia è stata av-vertita da tutti i Relatori, in particolare FlaviaMaria Coccia (Direttore Operativo ISNART-Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) la qualeha affermato che nel nostro Paese la gravità rela-tiva all’incapacità di assumere decisioni di policymaker ha determinato la mancanza di una cor-retta pianificazione all’interno del settore turisti-

Il turismoin Italia: analisie strategie

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co. La Relatrice ha rammentato l’occasione per-duta di coniugare l’evento sportivo (la vittoriadei Mondiali di calcio) con il rilancio del brandItalia. Per ovviare a tali inconvenienti occorre af-fidare la responsabilità politica a un unico sog-getto di governance in grado di proporre unaprogrammazione pluriennale. Guido Venturini (Direttore Generale TouringClub Sezione Italia) ha ripreso il ragionamentodi Costanzo Jannotti Pecci inerente alla qualità,sostenendo che essa deve diventare il punto chia-ve nella riqualificazione del concetto di ospitali-tà e nel rapporto con l’offerta.Il caso italiano presenta al comparto turistico lesue tre specificità: – il valore del proprio patrimonio culturale che

costituisce un capitale storico e artistico di ri-lievo ma anche un capitale d’immagine fortis-simo. Si parla dunque di Firenze, Roma o Ve-nezia ma anche di quel patrimonio culturalediffuso su tutto il territorio che merita di esse-re scoperto.

– la produzione agroalimentare e l’enogastrono-mia che costituiscono un naturale completa-mento dell’offerta culturale.

– il paesaggio, ovvero l’impronta che la storia el’uomo hanno lasciato sul territorio e che qua-lifica l’Italia agli occhi del mondo.

Venturini ha sostenuto che «è da questi tre pilastriche occorre ripartire per proporre ai turisti un’of-ferta che integri la cultura con enogastronomia econ il paesaggio. Ma, per ripartire dalla cultura,occorre un processo di condivisione e politiche dirilancio concordate ai diversi livelli decisionali».Il richiamo alla pianificazione è stato enunciatoda Giuseppe Boscoscuro (Presidente ASTOI).«Occorre elaborare un Piano di Programmazio-ne e di ristrutturazione del turismo balneare , co-involgendo i player internazionali e i grandi ar-chitetti e rammentando che il turismo ha biso-gno, oltre ad investimenti pesanti e concreti, an-che di idee e di novità. La forte concorrenza congli altri Paesi c'impone di guardare al di la delnostro naso, e solo unendo le forze (governo,operatori, associazioni di categoria) e collabo-rando con i grandi investitori e sviluppatori sipuò tornare ai fasti di un tempo». Le prospettive per il rilancio del “Sistema Italia”nel mercato internazionale unitamente al ruolodelle istituzioni regionali per lo sviluppo delcomparto, con lo studio delle peculiarità regio-nali, e infine con il marketing territoriale hannorappresentato i temi oggetto di discussione dellaseconda fase del Forum. I lavori sono stati aperti da Anna Rita Brameri-ni (assesore al Commercio e al Turismo e alleTerme della Regione Toscana) la quale ha affer-mato che la Regione Toscana ha creato una serie

di azioni sinergiche fra loro in grado di struttu-rare un modello organizzativo che consenta didisporre con continuità di dati e di elementi diconoscenza delle dinamiche e delle tendenze del-la domanda turistica internazionale, e al con-tempo di adottare processi di pianificazione del-le azioni promozionali all’estero al fine di evita-re la frammentarietà e la episodicità di queste,agendo attraverso specifici progetti sui quali farconvergere le risorse dei vari livelli istituzionali,cercando anche di valorizzare le esportazioni del-le produzioni di qualità. Anna Rita Bramerini ha sostenuto che «ciò chevogliamo trasmettere è un'idea di sistema: quel-la di una terra ad altissima vocazione turisticadove mare, montagna, campagna, arte, terme,natura, sapori, shopping e mille altre attrazionisi intersecano in modo da formare una ricca re-te di opportunità per ogni tipo di turista». Il sito del turismo toscano nasce in sinergia conil Portale nazionale www.Italia.it e in armoniacon il Portale ufficiale della Toscana www.into-scana.it. L'apertura di nuove 'porte', reali o vir-tuali, rappresentano gli strumenti in grado di au-mentare la competitività sul mercato. Il nuovo sito www.turismo.intoscana.it, proget-tato in collaborazione con Toscana Promozione econ la Fondazione Sistema Toscana, raffigurauno strumento semplice, rapido e chiaro per co-noscere l'offerta turistica della regione. Articola-to su più livelli di lettura, è una vera e propriaguida turistica consentendo anche l’accesso a unaserie di servizi e di opportunità, compresa la pos-sibilità di scaricare video e audioguide. Sul Por-tale si trovano grandi aree tematiche (mare, mon-tagna, campagna, città d'arte, terme) ma anchesezioni specifiche dedicate al benessere, alla cul-tura e agli spettacoli, ai sapori, ai parchi e alla na-tura, con idee per il turismo scolastico, quellocongressuale, quello religioso, e quello accessibi-le ai disabili. Inoltre è presente un'articolazionestagionale dei contenuti in modo da aiutare il vi-sitatore a programmare la sua vacanza anche a di-stanza di tempo. È previsto un mediacenter chepermetterà di interagire con il sito, inviando fo-to e video. Tutte le informazioni saranno geore-ferenziate e un programma di atterraggio simula-to permetterà di esplorare qualsiasi località dellaregione, dalle scogliere dell'isola d'Elba ai montidel Casentino, dai litorali della Versilia e dellaMaremma fino alle colline del Chianti e al lastri-cato dorato di Piazza del Campo. La seconda esperienza di eccellenza riguarda ilcaso piemontese.Patrizia Ludi (Manager ITP Investimenti Torinoe Piemonte) ha presentato ITP che «fin dalla suanascita ha svolto un ruolo di animazione econo-mica, tipico delle agenzie di sviluppo, per lavo-

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rare sul “prodotto-territorio” concorrendo cosìad accrescerne l’attrattività e la competitivitàdella Regione Piemonte». Patrizia Ludi ha illustrato come il processo dimarketing territoriale abbia inizio con l’analisistrategica del territorio, per concludersi con glistudi relativi alle dinamiche del mercato globaledei settori di successo, individuandone le poten-zialità e i vantaggi competitivi per promuoverlipresso specifici Paesi e segmenti di mercato.La missione di ITP prevede la promozione del-l’offerta territoriale e immobiliare di Torino e delPiemonte. Attività che l’Agenzia ha svolto pun-tualmente in questi anni in collaborazione conRegione Piemonte, Città e Camera di Commer-cio di Torino, Finpiemonte, unitamente a unsempre più numeroso gruppo di operatori pri-vati. La Relatrice ha dichiarato che «ITP attualmentesta lavorando per l’implementazione di infra-strutture turistiche all’interno del Piano Strate-gico di Torino, e questo può permettere di ra-zionalizzare le risorse e creare un mercato di of-ferte diversificate su target differenti e allo stessotempo di pianificare in maniera organica i gran-di eventi che avranno luogo nel capoluogo pie-montese: si pensi esempio, al Congresso Mon-diale degli Architetti che si terrà nel 2008» .Emilio Valdameri (Vicepresidente Confiturismoe Presidente di RESCASA) ha evidenziato le dif-ferenze fra le due esperienze italiane di eccellenza,notando come la Regione Toscana ha puntato tut-to sulle risorse paesistiche e ambientali, mentre ilPiemonte sulla creazione di eventi diversi ma co-ordinati fra loro grazie alla pianifcazione infra-strutturale. Questo tipo di approccio scientifico,presente in entrambe le esperienze, in Italia man-ca. Nel nostro Paese non si realizzano i grandiConvegni internazionali proprio perché mancanole infrastrutture e le politiche di accoglienza.Luca Patanè (Vicepresidente Uvet Amex e Con-sigliere Confindustria Assotravel) ha sottolinea-to la carenza infrastrutturale, ma ha anche pun-tato l’indice sulla mancanza di dialogo fra il le-gislatore e l’operatore. «Io come imprenditore vi-vo il peso della burocrazia sulle mie spalle, gra-zie alle sue lungaggini ho perso molte occasioniche avrebbero potuto aiutare l’economia dellaregione».Patanè ha affermato la necessità di comunicarefra operatori pubblici e privati creando così del-le reti di conoscenza e di partneriato utili per ilrilancio del comparto.La fase conclusiva della Giornata di Studio haanalizzato il ruolo della finanza immobiliare al-l’interno del settore turistico.Gaetano Casertano (Direttore Centrale TourismPirelli RE ) ha descritto il panorama italiano mo-

strando come accanto all’assenza delle grandi ca-tene internazionali di developer, vi sia la necessitàdi creare nuovi prodotti per il sistema nazionaleispirati alle esperienze estere afferenti all’area eu-ropea mediterranea. I nuovi prodotti dovrannoessere suddivisi in Resort, villaggi turistici, secon-de case, e tutte queste tipologie saranno sostenu-te da una rete di servizi integrati. Il Relatore ha co-sì concluso affermando l’importanza di una cor-retta gestione all’interno del sistema turismo.Pierpaolo Mazzella (Head of Corporate Deve-lopment Aedes BPM Rel Estate SGR) ha di-chiarato che «nei progetti dell’Azienda c’è lacreazione di un Fondo Immobiliare con fini tu-ristici. Il valore iniziale dovrebbe essere di 200milioni di euro, ma stiamo ancora vagliando ledifferenti opzioni». Il Relatore ha aggiunto che «queste operazioniserviranno a cogliere le opportunità che il turi-smo potrà offrire una volta maturo. Al momen-to però ci sono ancora troppi ostacoli burocrati-ci». Pierpaolo Mazzella ha notato come il mer-cato italiano sia distante dal diventare un veraindustria. Vi sono forti capacità di sviluppo sulfronte turistico immobiliare, ma il Paese è anco-ra bloccato da una serie di vincoli strutturali.Inoltre sullo scenario turistico del nostro Paese sinota la scarsa presenza di catene alberghiere, do-ve la penetrazione dei Gruppi raggiunge il 5 percento, contro il 20 per cento dell'area euro. Harry C Mills Sciò (Responsabile per lo svilup-po Italia del Gruppo Marriot) ha descritto l’e-sperienza del Gruppo Marriot citando la crea-zione di Bulgari Hotels & Resorts. Questi sonostati progettati da Bulgari e caratterizzati da uninconfondibile stile italiano contemporaneo, of-frendo servizi innovativi e arredamenti esclusivi.Ogni hotel ha confermato l’immagine di Bulga-ri come marchio del lusso, e si è collocato nelsegmento più alto del mercato. Il Relatore ha di-chiarato che il rischio in Italia è quello di crearecattedrali nel deserto come nel caso romano do-ve, accanto al Centro Congressi progettato daFuskas, ci sono voluti anni per progettare e edi-ficare un albergo.Il forte potenziale turistico dell’Italia ha bisognodi certezze nelle decisioni. Giovanni Zavagli (Direttore Sviluppo per l’ItaliaSifalberghi e Presidente AICI) ha precisato che«abbiamo bisogno di una filiera low cost. Ciò si-gnifica che il turista deve arrivare in hotel, spen-dere all'interno e all'esterno del luogo di sog-giorno, circolare senza difficoltà nella città e ri-partire. Per far questo, occorre dotare l'Italia distrumenti urbanistici per nuove realizzazioni.Sono ancora troppi i vincoli burocratici e per ot-tenere le concessioni per i progetti si deve aspet-tare dai 5 ai 10 anni».

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Milano e il suo turismo. Di questo si è parlato alConvegno “La competitività della destinazioneMilano nel turismo” organizzato dalla Camera diCommercio e dall’Università IULM lo scorso 19giugno 2007.In vista dell’Expo 2015 la città si interroga su qua-le turismo la frequenta e come. Sulla sua competi-tività dentro il Paese e nel resto dell’Europa, cer-cando di individuare i suoi concorrenti, facendo ilpunto e disegnando nuove strategie.Secondo la ricerca presentata da Manuela De Car-lo, Direttrice Master in Management del Turismoall’Università IULM, ogni anno Milano registrauna presenza di 7,8 milioni di turisti, un dato chela rende seconda meta turistica italiana dopo Romae prima di Venezia e Firenze. Questo flusso è al72% un turismo d’affari e business, “mordi e fug-gi” con una permanenza media che supera di pocoi due giorni e che tendenzialmente sceglie di per-nottare in strutture di alto livello. Cresce infatti il

fatturato degli alberghi a quattro e cinque stelle.Solo il 20% delle presenze annuali è invece “turi-smo puro”, mentre un 4% è turismo da convegno.La fotografia della situazione evidenzia prima ditutto l’assenza di un progetto sinergico capace difarsi collegamento tra le istituzioni e gli investitoriprivati del settore. Apprezzabili sono stati infatti isuggerimenti pratici apportati da Pere Duran, di-rettore del Barcelona Turisme, che ha illustrato ilsemplice funzionamento di una struttura nata in-crociando le competenze del Comune e della Ca-mera di Commercio, e che oggi genera un fattu-rato di quasi 12 milioni di euro l’anno. Che cosa occorre fare per convincere il turista d’af-fari a fermarsi più tempo in città trasformando unviaggio di lavoro in una occasione di conoscenza?Per aumentare la percentuale di turisti veri e propri?Per far crescere le possibilità del turismo da conve-gno? Per guadagnare competitività con le altre gran-di capitali europee? «La collaborazione tra istituzio-ni, università e imprese è strategica non solo perpromuovere bisogni conoscitivi ma anche per mi-gliorare e razionalizzare i processi di governance» –ha detto Giovanni Pugliesi Presidente della Fonda-zione Università IULM e Rettore dell’UniversitàIULM –. «Il turismo è una risorsa complessa, sia ditipo pubblico che privato, sia di tipo ambientale cheinfrastrutturale, che ricade sul quadro di responsa-bilità che davvero può essere definito pluralista. Daqui l’importanza di una Cabina di Regia in cui sia ilivelli istituzionali che gli altri soggetti implicati tro-vino il loro giusto apporto». Coordinamento e po-tenziamento sembrano essere le due parole chiaveper ogni base strategica o progettuale. Coordina-mento tra le istituzioni per promuovere il territorionel suo complesso e potenziamento delle strutturericettive e delle infrastrutture.

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Milanoturistica,secondo IULM

Piazza Duomo a Milano (foto di Lorenza Mercuri)

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Presentazione, in data 14 giugno – a Milano –del Rapporto sui Fondi Immobiliari, a curadi Scenari Immobiliari.Sala piena, comunità finanziaria in silenteascolto delle parole di Mario Breglia, Presiden-te della società, il quale ha riaffermato il suoben noto e positivo atteggiamento nei con-fronti del segmento.In cinque anni e sino alla fine del 2006, ha det-to Breglia, i Fondi operativi sono passati da 7a 155. Di questi, 27 sono per il mercato retaile 22 sono quotati, 128 sono per investitori isti-tuzionali, italiani ed esteri. Entro l'anno incorso saranno oltre 200.Il patrimonio immobiliare è passato da 1,4 mi-liardi di euro (2001) a 30 miliardi previsti en-tro fine 2007.I Fondi quotati hanno avuto un ottimo Roe(7,29%), che significa +26% sul 2005.

Nel 2001 i Fondi italiani rappresentavanol'1,3% del patrimonio europeo dei Fondi, og-gi siamo all'8%.SIIQ: nei prossimi due anni, sempre che par-tano, le nuove società di investimento immo-biliare quotate potrebbero avere un patrimo-nio di almeno 10 miliardi, portando lo stockdel risparmio gestito in immobili a oltre 50miliardi di euro.Paola Gianasso, che a Scenari Immobiliari è re-sponsabile per l'estero, ha delineato il panora-ma internazionale: 1.200 miliardi di eurocomplessivamente, 480 nella sola EuropaÈ intervenuto anche Gottardo Casadei. Sonoseguite le relazioni di Aedes, BNLFI e FIMIT.

I Fondi diScenariImmobiliari

Le copertine dei Rapporti

Mario Breglia, Presidente Scenari Immobiliari

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«Quando si parla di corse automobilistiche, cisi riferisce automaticamente alla Ferrari, che èsinonimo di grandezza e lusso. Questo è ciòche vogliamo raggiungere, questo è quelloche vogliamo essere nel mercato immobiliare»ha affermato Peter Riddoch, CEO della Da-mac Properties di Dubai , presentando il 30maggio a Milano, in Conferenza Stampa, lasocietà di development immobiliare che giàaveva esposto i suoi progetti ai promettenticlienti italiani, partecipando la settimana pre-cedente alla terza edizione di Expo Italia RealEstate (22-25 maggio 2007). «Vogliamo esse-re per il mondo il creatore ufficiale di proget-ti di lusso per i prossimi cinque anni» ha ag-giunto Riddoch.È stata, questa, dunque la seconda tappa diun road show che prevede anche, come unpasso importante per poter collocare la Da-mac Properties all’interno del panorama ita-liano, la partecipazione al “Ferrari Chellenge

2007”. In questo campionato Damac ha unasua Ferrari F430. Il Ferrari Challenge è stato affidato al TeamFerrari Motor www.ferrarimotor.it. Le corsesi svolgono a Monza, Misano, Imola, Valle-lunga e Mugello e in altre località.Ma non è questa l’unica novità. Il Gruppoavrà in Italia nei prossimi mesi, oltre all’ at-tuale ufficio di rappresentanza a Brescia, an-che una sede a Milano e successivamente an-che a Roma. Avrà una propria rete di agenti e, intanto, ha stretto accordi di partnershipcommerciale con il Gruppo Gabetti (presen-te oggi nella persona dell’AD dell’Agency, Fi-lippo Cartareggia), e la romana Volpes Case(era in Conferenza stampa il VicepresidenteNicola Volpes).Fondata nel 1996, Damac ha realizzato alcu-ni dei più importanti progetti residenziali,commerciali e di vacanza a Dubai e in tutto ilMedio Oriente ; e sta per realizzare a breve

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Arriva DamacProperties

Peter Riddoch e, a destra, la “Ocean Tower”

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progetti in Nord Africa, Giordania, Libano,Qatar e in Estremo Oriente. Si presenta cosìal cliente italiano con un portafoglio di im-mobili che si sviluppano dal Medio Orientesino agli Stati che si affacciano sul Mediterra-neo. «Ci stiamo espandendo rapidamente» ha con-tinuato Riddoch. «Oggi Damac Properties ècresciuta fino ad arrivare a realizzare oltre 35milioni di metri quadrati, con più di sette mi-la clienti di 92 diverse nazionalità, tra cui pri-meggiano UK e Europa Continentale, ma an-che l’India». Damac ha realizzato sinora edifici, spessopinnacoli, dai nomi evocativi: “Marina Terra-ce”, “The Waves”, “Ocean Hights”, “PalmSprings”, “Lake Terrace”, “Tuscan Residen-ce”, etc. Vi si possono trovare appartamentiche vanno dallo “studio” da 100 mila dollari,alle superpentahouse di “Signature” – che laSocietà sta lanciando –, attici da oltre millemetri quadrati e 10 milioni di dollari, conpregiati marmi italiani e componenti anche

d’arredo rigorosamente made in Italy. Nella regione la domanda supera l’offerta, so-stiene Riddoch, certo che negli Emirati ilmercato continuerà la sua corsa. Il progettopiù imponente che la Damac abbia mai idea-to si realizzerà però in Egitto, sul Mar Rosso.Sono circa 30 milioni di metri quadrati, valo-re 16 miliardi di dollari. Ville, chalet, leisure, tutti gli sport, campo dagolf, cinque alberghi, il tutto all’insegna dellusso, che traspare in ogni dettaglio. Con va-ri step il complesso – il cantiere è appena par-tito – dovrebbe essere completato in una de-cina d’anni. In linea con la nuova legge sulla proprietà in-trodotta dal governo, Damac è stata la primasocietà a introdurre sui propri progetti la pie-na proprietà, così come permesso dai governidi Dubai e di Abu Dhabi. Damac Propertiesè una controllata della Damac Holding natanel 1982, che fa capo al miliardario HussainSajwani e conta oggi più di 7 mila dipenden-ti in 18 Paesi.

ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

Sopra, un esempio di soggiorno per un pentalocale, a destra Hussain Sajwani

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Le news del mercato immobiliare

tutti i giorni, online, sul sito

www.internews.biz

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Real Estate industry leaders Qatari Diar, a re-gional leader in sustainable Real Estate deve-lopment, and NorthCourse, a global leisureReal Estate consulting and asset managementcompany, signed a Joint Venture partnershipagreement, creating what is poised to be a si-gnificant player in luxury Real Estate broke-rage in the Middle East and North Africa re-gion. The company that will be established,Qatar Real Estate Partners, has obtained theexclusive franchise rights from Realogy Inter-national for the Sotheby’s InternationalRealty brand in Qatar, Morocco, Egypt andOman.The company will be headquartered in Doha,Qatar and will initially open Sotheby’s Inter-national Realty offices in central Doha andCasablanca and expand into Cairo and Mu-scat in the near future.The first development Qatar Real Estate Part-ners will bring to market is “Qatari Diar’s AlHouara” coastal resort project near Tangiers,Morocco. Al Houara is a 2.300.000 squaremeter tourism and mixed-use developmentincluding two luxury hotels, over 1.200 villasand apartments, and numerous on-site facili-ties including a world-class 18 holes golf co-urse. Qatar Real Estate Partners will focus on thedistribution of Qatari Diar’s extensive port-folio of luxury Real Estate projects and willadditionally offer their brokerage and addedvalue services to other developers and pro-perty owners across the region. NorthCour-se will oversee the development and ongoingmanagement of Qatar Real Estate Partners

as well as provide leisure Real Estate consul-ting services to the partnership and to Qata-ri Diar.«Qatar Real Estate Partners will allow QatariDiar to focus on our core strength of develo-ping sustainable communities», commentedNasser Al Ansari (Chief Executive Officer ofQatari Diar Real Estate Investment & Deve-lopment Company). «We are confident that the combined capabi-lities of Qatari Diar, NorthCourse and the in-ternational networks of Sotheby’s Internatio-nal Realty and RCI will be a world-class win-ning combination and expand our window tothe world». Preben Vestdam (President andChief Executive Officer of NorthCourse) no-ted «We are excited about the opportunity ofpartnering with Qatari Diar to help build thesales brokerage and distribution services fortheir $ 20 billion Real Estate development pi-peline. NorthCourse plans on making QatarReal Estate Partners one of the most respec-ted Real Estate brokerage companies in theregion».Qatar Real Estate Partners has simulta-neously signed an agreement with RCI Glo-bal Vacation Network to provide buyerswith a “Personal Use, Rental and Exchange(PURE)” service that will enable owners togenerate rental income on their property, ex-change vacation time into RCI’s network ofover 4 thousand resorts properties world-wi-de and gain access to personalized conciergeand travel services. As the world’s largestcompany in vacation exchange and Rental,RCI will manage Real Estate Rental distri-

9988RITRATTI

Dal MiddleEast QatariDiar Real Estate

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bution and a private labelled Diar Club forowners of Diar developed properties.«Working with Qatari Diar and North-Course to build a number of Sotheby’s In-ternational Realty franchises in the region isan indication of our confidence in these keyindustry players. We believe that the abilityof Qatari Diar to deliver high-quality RealEstate projects, the management capabili-ties of NorthCourse and the potential forgrowth in these countries are an ideal com-bination for our brand in the region» com-mented Michael Good, President and CEOof Sotheby’s International Realty AssociatesInc.

ABOUT QATARI DIARREAL ESTATE INVESTMENT& DEVELOPMENT COMPANY

Wholly owned by the Qatar Investment Au-thority, Qatari Diar Real Estate Investment& Development Company was establishedin December 2004 to support Qatar's gro-wing economy and to co-ordinate the co-untry's Real Estate development priorities.Qatari Diar creates distinguished propertydevelopments with local culture and lifesty-le experience to attract tourism and resi-dents generating sustainable and tangiblesocio-economic benefits. Qatari Diar’s vi-sion is to become the most trusted and ef-fective Real Estate investment company byfocusing its value proposition on the crea-tion of quality, well-planned and desirablesustained developments. Qatari Diar alsoprovides local and foreign property develo-pers with further opportunities to invest innumerous projects across the globe, inclu-ding but not limited to Qatar, Morocco,Egypt and Europe.

ABOUT NORTHCOURSE LEISUREREAL ESTATE SOLUTIONSSM

With more than 30 years of experience,NorthCourse Leisure Real Estate Solu-tionsSM is an international leader in provi-ding the full spectrum of leisure Real Estateadvisory, research and asset management ser-vices. The company's expertise lies in sharedownership and mixed use business modelsincluding vacation ownership, fractionals,private residence clubs, destination clubsand condo hotels. The company’s capabili-ties lie in developing turnkey solutions forclients or providing them in-depth feasibi-lity studies, product designs, business mo-

delling and consumer and market research.With offices in the United States, the Uni-ted Kingdom, Spain, the United Arab Emi-rates and Singapore, NorthCourse is a subsi-diary of the Wyndham Worldwide Corpora-tion.

ABOUT SOTHEBY'SINTERNATIONAL REALTYAFFILIATES

Founded in 1976 to provide independentbrokerages with a powerful marketing andreferral program for luxury listings, theSotheby's International Realty networkwas designed to connect the finest inde-pendent real estate companies to the mostprestigious clientele in the world. In Fe-bruary 2004, Realogy Corporation (thenCendant Corporation), the world's lea-ding Real Estate brokerage franchisor, en-tered into a long-term strategic alliancewith Sotheby's Holdings, Inc. (NYSE:BID; LSE: STBA). The agreement provided for the licensing ofthe Sotheby's International Realty nameand the development of a full franchisesystem by Sotheby's International RealtyAffiliates, Inc., a subsidiary of Realogy Cor-poration (NYSE: H). Affiliations in thesystem are granted only to brokerages andindividuals meeting strict qualifications.Sotheby's International Realty Affiliates,Inc. supports its affiliates with a host ofoperational, marketing, recruiting, educa-tional and business development resources.Franchise affiliates also benefit from an as-sociation with the venerable, 260-year-oldSotheby's auction house.

ABOUT RCIGLOBAL VACATION NETWORK

RCI Global Vacation NetworkSM is the glo-bal leader in leisure accommodations with ex-clusive access for specified periods to appro-ximately 55 thousand vacation properties inmore than 100 countries. RCI Global Vaca-tion Network is the worldwide leader in va-cation exchange and provider of travel servi-ces to businesses and consumers. The com-pany delivers vacation experiences to leisuretravellers around the world and provides pro-ducts and services to business customers thatsupport the growth of the vacation ownershipindustry. RCI Global Vacation Network is asubsidiary of Wyndham Worldwide Corpora-tion.

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“Vi faremo la corte”. Si racchiude tutto qui,nel pay off di comunicazione del centro, il si-gnificato della realizzazione del nuovo CentroCommerciale Megliadino, inaugurato uffi-cialmente a metà giugno nel Comune di Me-gliadino S. Fidenzio, in provincia di Padova.Un centro, quindi, che vuole accogliere il vi-sitatore come in una corte antica, a misurad’uomo, dove poter acquistare, ma soprattut-to trovare spazi qualificati per l’intratteni-mento e il tempo libero.

50 milioni di euro di investimento comples-sivo, tra struttura, spazi comuni e negozi; set-te anni per perfezionare l’iter burocratico earrivare all’inaugurazione e un anno di can-tiere vero e proprio. Un valore aggiunto sia intermini di indotto di aziende locali coinvoltenella realizzazione del progetto che di assun-zioni di nuovi collaboratori, per i cittadini diMegliadino e dei comuni limitrofi: 130 circanell’ipermercato e ben 200 nel complesso dei50 retailers che fanno esprimere soddisfazio-ne al sindaco di Megliadino S. Fidenzio, Fi-denzio Bellini che vede nel Centro Commer-ciale un sicuro traino per l’economia del ter-ritorio, con nuove opportunità soprattuttoper i giovani.Il Megliadino, che servirà un bacino d’utenzadi quasi 200 mila persone, si propone di col-mare un vuoto nell’offerta commerciale dellazona dove attualmente esistono realtà com-merciali minori e comunque non strutturate. Posto in uno snodo geografico strategico incui si incontrano le province di Padova, Vi-cenza, Verona e Rovigo, e dove sorgerà il co-struendo casello autostradale della A31, ilCentro, costruito secondo i più modernischemi di Shopping Center, si presenta suuna superficie totale di circa 25 mila metriquadrati: un’offerta qualificata ed estrema-mente variegata comprensiva di un ipermer-cato della catena Bennet, diuna Galleria Commerciale con più di 50 re-tailer nei settori abbigliamento, calzature,beni per la persona e la casa. Completano

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Il CentroCommerciale“Megliadino”

Il nuovo Centro Commerciale “Megliadino”

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l’offerta le ancore Echos e Bernardi e gli spa-zi per l’intrattenimento comune, i servizi, laristorazione e i bar.Il richiamo alla corte medievale è d’obbligoper una struttura posta tra le cittadine di Estee Montagnana e racchiusa nella cornice deiColli Euganei. La filosofia che ha ispirato ilprogetto è stata proprio l’integrazione con larealtà architettonica del territorio. Da qui letre torri di ingresso al Centro realizzate conuna copertura di bric a vista che potesse ri-mandare ai torrioni medievali. Ma anchegrande attenzione alla fruibilità degli spazi:1.130 posti auto alberati a raso per una su-perficie totale di quasi 25 mila metri quadra-ti, uno spazio esterno adibito a verde pubbli-co di quasi 8 mila metri quadrati e uno svi-luppo interno della struttura su due Mallparalleli, con volumi interi per i negozi, cosìda risultare più gradevoli alla clientela. Inquest’ottica di integrazione con il territoriorientra anche la Food Court nella piazzettacentrale, le aree ludiche e di relax pensate perl’intera famiglia e gli eventi di intrattenimen-to strutturati in sinergia con importanti even-ti locali, come il Palio di Montagnana.Promotore, costruttore e proprietario del Centroè il Gruppo Polis consede a Soave, specia-lizzato nella realizza-zione chiavi in manodi grandi e medie su-perfici commerciali. La commercializza-zione degli spazi èstata affidata alloStudio Conte diTreviso e la gestionedel Centro affidataa CBRE - CB Ri-chard Ellis Group,leader worldwidenella gestione diservizi immobiliari,con 30 mila dipen-denti in tutto ilmondo. Dal punto di vistadella viabilità si so-no attuati interven-ti principali e se-condari con svinco-li e rotatorie allafrancese a tre corsieche una volta a regi-me saranno in gra-do di assorbire iltraffico anche nelle

giornate di picco di affluenza al centro com-merciale.

In data 21 giugno il Dipartimento Retail diCB Richard Ellis Italia è stato incaricato del-

la gestione del nuo-vo Centro Commer-ciale. Eric Dauguin,Direttore Retail diCB Richard EllisItaly, ha dichiaratoche «la nascita delCentro risponde al-l’esigenza di colmareun vuoto nell’offertacommerciale dellazona, dove attual-mente esistono real-tà commerciali mi-nori e comunquenon strutturate. Lagestione del CentroMegliadino rappre-senta per noi un’op-portunità che con-tribuisce ad amplia-re significativamen-te la nostra esperien-za e rafforzare la no-stra presenza nel set-tore retail in Italia.Svilupperemo ilCentro Commercia-le attraverso una ge-stione dinamica eprofessionale».

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L’Interno del nuovo Centro Commerciale “Megliadino”

Alcuni retailer all’interno della Galleria Commerciale

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DEGI Global Business va a Brindisi. In maggio, laDEGI - Deutsche Gesellschaft für Immobilien-fonds mbH, società del gruppo Allianz, ha inve-stito circa 73 milioni di euro nella Galleria retaildel Centro Commerciale “Le Due Colonne” diBrindisi per il Fondo DEGI Global Business, ri-volto in modo specifico agli investitori istituziona-li e a clienti privati . Il venditore è un consorzio checomprende gli operatori retail italiani Coopsette eAligros. Il Fondo è quindi rappresentato contem-poraneamente in sei Paesi europei. La proprietà èsituata, unitamente all’adiacente ipermercato Car-refour, sull’anello autostradale di Brindisi. La pre-

senza nell’area di outlet specializzati di grandi di-mensioni testimonia come la stessa stia diventan-do uno dei principali indirizzi per lo shopping sulterritorio della metropoli pugliese. Il bacino diutenza del centro commerciale ammonta a circa275 mila abitanti.Le potenzialità si fondano sull’elevata propensioneal consumo del Sud ItaliaBärbel Schomberg, portavoce del Consiglio diAmministrazione di DEGI, vede decise potenzia-lità di sviluppo in Puglia per moderne e interes-santi strutture retail: «Nonostante in questa area ilpotere d’acquisto sia inferiore rispetto al Nord Ita-lia, grazie al costo inferiore della vita l’ammontaredi reddito disponibile per il consumo è notevol-mente più elevato che nei centri commerciali delnord del Paese e di altre regioni europee». Con untotale di 60 unità commerciali, tutte già collocate,il Centro Commerciale possiede un’area affittabilecomplessiva di 12.081 metri quadrati e insieme aCarrefour circa 2.500 parcheggi scoperti. Un mixbilanciato di locatari, tra i quali catene italiane einternazionali di prestigio quali ZARA, Bata, Be-netton, Bijou Brigitte e Miss Sixty, ha attratto cir-ca 26 mila visitatori nel giorno dell’inaugurazione.La proprietà passa al Fondo attraverso la societàholding DEGI Brindisi S.r.l. Attualmente il Fon-do possiede un volume di circa 236 milioni di eu-ro e immobili per circa 332 milioni di euro. Il ren-dimento annuale al 30 aprile 2007 era intorno al5,3 per cento.

Il CentroCommerciale“Le DueColonne”

Un’immagine del Centro Commerciale

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Il CentroCommerciale“Il Fare-GalleriaBorgomaneri”

È stato ufficialmente inaugurato il 30 maggio ilCentro Commerciale “IL FARE – Galleria Bor-gomaneri”, il nuovo polo commerciale di Galla-rate ( Varese). Espressione di un rinnovato ed ele-gante concetto di Shopping Center, Il FARE ha75 negozi , con i migliori marchi di abbigliamen-to, casa, tempo libero, idee regalo e ristorazione, eun Granmercato. La sede della nuova struttura haospitato un evento riservato a stampa, addetti ailavori e autorità. Sino al 9 giugno sono in pro-gramma una serie di festeggiamenti per coinvol-gere i consumatori alla scoperta della Galleria.IL FARE è ubicato nella zona nord – ovest del-la città di Gallarate, a circa 600 metri dall’uscita

dell’autostrada A8 (Milano Varese GravellonaToce). Una posizione strategica nel cuore di unterritorio ad alta densità demografica. Con unasuperficie complessiva di oltre 20 mila metriquadrati, il Centro Commerciale ospita 75 ne-gozi ( oltre 15.000 mq di GLA) con un ampioparcheggio, in parte interrato, in parte in super-ficie, capace di accogliere più di 800 veicoli. Lastruttura si sviluppa su quattro livelli: il secondopiano interrato è adibito a parcheggio; il livello– 1 accoglie un Granmercato, supermercato del-la catena nota per la qualità dei prodotti, la con-venienza, la cortesia del personale e la possibili-tà di scelta tra le migliori marche. Sullo stessopiano è dislocata un’ampia Galleria di negozidelle più svariate categorie merceologiche: dal-l’abbigliamento alle calzature, dall’ottica allaprofumeria fino al solarium e alla palestra. LaGalleria di negozi continua al piano terreno coninsegne rinomate e servizi per la clientela. Il pri-mo piano ospita diversi punti di ristorazione,con una spaziosa agorà centrale destinata a ospi-tare eventi di animazione ed intrattenimento.Per il prossimo futuro è prevista anche l’apertu-ra di un’area gioco riservata ai bambini.Finanziato dall’Immobiliare Nuova Venegoni, egestito dalla società Coima, IL FARE è stato co-struito su un’area che in passato ha ospitato unamanifattura di proprietà della famiglia Borgoma-neri, socio di riferimento dell’Immobiliare soste-nitrice del progetto. Un luogo caro ai gallaratesi,Un’immagine del nuovo Centro Commerciale

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che hanno visto la riqualificazione di uno spazioche, con la costruzione del Centro, è destinato adiventare punto di riferimento per l’aggregazionee la socialità di tutta la comunità locale e non so-lo. Una nuova iniziativa imprenditoriale che daràun impulso e un contributo concreto allo svilup-po economico della città e della provincia. Infat-ti, le nuove attività commerciali di livello interna-zionale, nazionale e locale del Centro offriranno agiovani e non solo l’opportunità di una nuova oc-cupazione, prevedendo l’inserimento professiona-le di circa 250 tra addetti diretti ed indotti. Le radici storiche del territorio si ritrovano an-che nel logo della nuova struttura. Galleria Bor-gomaneri è trascritto mediante la riproduzionegrafica di un filo di cotone, simbolo di un’im-portante realtà nella produzione dei filati e deitessuti. Il legame con il passato è visibile anche aocchio nudo, osservando l’esterno del fabbrica-to. Sull’angolo tra Viale Lombardia e Via Vene-goni, infatti, sono state conservate e ristruttura-te alcune pareti della vecchia fabbrica, vestigiadell’antica manifattura.

Il nome del Centro Commerciale si rifà a unconcetto semplice: la voglia di fare declinata nel-le sue molteplici modalità, dalla voglia di osser-vare e scoprire nuove cose alla voglia di cercare etrovare la soluzione ai più disparati problemidella vita quotidiana. Il tutto confluisce in un’u-nica voglia di fare che nel caso specifico è “la vo-glia di shopping” , ripresa anche nel claim dellacampagna pubblicitaria utilizzata per il lanciodel Centro.

Desidero sottoscrivere un abbonamento per un anno (2007) a:

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Data ______________________________

Un’immagine del Centro

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Il 18 maggio Multi Development-C Italia haaperto i battenti de “I Petali di Reggio”, il pri-mo progetto realizzato sul territorio italianodalla filiale del gruppo olandese Multi, leadereuropeo nello sviluppo e investimento realestate.Questa inaugurazione – definita “Spring Ope-ning” – costituisce il secondo passaggio im-portante di una strategia di aperture progressi-

ve, che ha avuto inizio a Febbraio con l’inau-gurazione del multisala Cinestar e interesseràl’estate 2007 per concludersi a Settembre conun grande evento pubblico.È stato lo stesso MauroMancini, Managing Director di Multi Italia,a spiegare i motivi di questa scelta: Multi èuno sviluppatore che fa della qualità e del-l’innovazione i suoi punti di forza. La proget-

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Multie “I Petalidi Reggio”

Il Centro Commerciale “I Petali di Reggio” di giorno...

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tualità, le scelte architettoniche, la selezionedelle insegne commerciali e della ristorazionevengono effettuate mirando all’eccellenza ealla redditività in un’ottica di sviluppo di me-dio-lungo periodo.La scelta della gradualità viene incontro alle ri-chieste di tutti i soggetti locali interessati dalprogetto e offre agli operatori la possibilità diesprimere il più alto livello qualitativo. «Ma èanche» continua Mancini «un modo per direall’utenza reggiana, giustamente esigente: que-sto è solo l’inizio, l’estate riserverà piacevolisorprese e un’esperienza di shopping & relaxrealmente innovativa».«I Petali di Reggio possiedono la forza dell’o-riginalità» ha concluso Mancini «perché sonola prima realizzazione integrata a uno stadiosul territorio italiano. E ogni petalo rappre-senterà un’attrazione irresistibile: da subitol’elettronica di Mediaworld, i brands modadella Galleria, le suggestioni gastronomichedella Foodcourt. Prestissimo si aggiungerannole proposte sportive Intersport, le calzaturePittarello, le attesissime insegne del gruppoInditex, cui appartiene Zara, e il modernissi-mo centro benessere Virgin Active. Soprattut-to, crediamo di aver realizzato un luogo pia-cevole, a misura di persona e di famiglie, incui poter soddisfare tutti i desideri».I Petali di Reggio, un intervento unico nelsuo genere, si sviluppa sotto e intorno alle tri-bune dello Stadio Giglio di Reggio Emilia, inun’area complessiva di circa 38 mila metriquadrati. È un progetto multifunzionale ca-ratterizzato da un’armonica ripartizione dellearee con funzione commerciale, di quelle de-dicate all’intrattenimento, al relax, alla cura

della persona e ai servizi. La Galleria com-merciale al completo proporrà 43 insegne(abbigliamento e accessori, elettronica, arti-coli sportivi, beni per la persona, casalinghi,servizi) mentre la Foodcourt sarà compostoda 11 unità e spazierà dalle suggestioni etni-che orientali e d’oltreoceano ai simboli del-l’eccellenza gastronomica locale. Il primo pia-no, raggiungibile attraverso una scala mobilee un ascensore panoramico dalla scenograficahall, è riservato al multisala Cinestar, mentrela torre est ospiterà un centro benessere di3.500 metri quadrati. Nella torre gemella tro-veranno spazio uffici del Comune di ReggioEmilia. Il parcheggio scoperto dispone di ol-tre 2 mila posti auto.Multi Development-C Italia sta sviluppandoprogetti commerciali, rigenerazioni urbane eretail parks a Roma, Palermo, Como e Mestre.

...e di notte

Le news del mercato immobiliare

tutti i giorni, online, sul sito

www.internews.biz

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Il 26 marzo Babcock&Brown (di seguitoB&B) ha presentato a Milano in ConferenzaStampa – e alla presenza di Carlo Masseroli,assessore allo Sviluppo del Territorio del Co-mune di Milano – un nuovo progetto di svi-luppo urbano che riqualificherà la zonaadiacente a piazza Caneva, e precisamente“La Torre delle Arti”, sita in via Principe Eu-genio, a nord della città. L’occasione: l’ap-provazione, da parte della CommissioneEdilizia del Comune, del development cheriguarda un complesso a uffici ex-Montedi-son acquisito da B&B circa tre anni orsono,e che faceva parte di un “pacchetto”.Già allora, anzicchè limitarsi a un’operazio-ne di puro trading, Karl e Robert Oberrauch– che guidano B&B in Italia – hanno prefe-rito “ripensare” al building in un senso ar-chitettonico, e di utilizzo, diverso. Dopo al-cuni “esperimenti” non soddisfacenti, i duefratelli bolzanini hanno optato per un pro-getto che prevede la demolizione dell’esi-stente, e una nuova costruzione a torre – perfavore, non un grattacielo! – concepita come“contenitore di appartamenti”. Le immagini mostrate nel corso della Confe-renza Stampa offrivano una vera e propria“scultura architettonica” aggraziata e sugge-stiva, alta 94 metri, che si ricongiunge a unvolume più basso (10 piani), per un totalecomplessivo di circa 20 mila metri quadrati.La stessa superficie dei due edifici ex-Mon-tedison. Pur potendo seguire l’ipotesi “DIA”, gliOberrauch hanno preferito percorrere lastrada del “permesso di costruire” e ora si ap-

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“La Torredelle Arti”, di Babcock&Brown

Fantasyland? o “Milanese Gaudi”? di giorno

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prestano a scegliere l’impresa che – dopo lademolizione – darà inizio alla costruzionedel nuovo manufatto. Il cantiere partirà per-ciò nel primo autunno, per concludersi do-po circa 30 mesi, con un costo stimato di 50milioni di euro. Oltre agli appartamenti (circa 140, ma po-trebbero essere di più o di numero inferiore,dipende...), nella Torre troveranno posto315 box e posti auto in quattro piani inter-rati, alcuni spazi commerciali al piano stra-da, un’area benessere (con palestra, piscina esolarium), e un ristorante – su due livelli –al 23° e 24° piano. I volumi tecnici, etc., sa-ranno nascosti alla vista, e si prevede una zo-na a giardino pensile. Attenzione, però. AMilano c’è vento, e ai piani alti anche parec-chio! Il progetto si deve allo Studio Archea, di Fi-renze, nella persona dell’architetto MarcoCasamonti: che, lo si capiva stamani, amadavvero molto questa sua creatura.E molto la amano già i fratelli Oberrauch,convinti che la Torre sarà, in un quartiereancora abbastanza bruttarello, un vero“landmark”. Particolare cura, infatti, l’archi-tetto ha rivolto ai materiali della facciata, eha previsto per le parti comuni anche l’inse-rimento di opere d’arte (da qui il nome delcomplesso).

Che dire della gestione futura nei confrontidel mercato? È troppo presto per pensare an-che solo ai prezzi di vendita al metro qua-drato, e il prezzo di acquisto non è stato ri-velato......La mia sensazione è che, innanzitutto, gliOberrauch vogliano lasciare la loro firma suun pezzo di Milano, fiduciosi che la città e ilmercato sapranno riconoscere il valore della“loro” Torre. Poi, vedendo la “pelle” dellaSocietà, mi riesce difficile pensare voglianovendere frazionatamente un complesso che,forse e indipendentemente dalla proprietàattuale, potrebbe essere piuttosto un oggettoda investimento per locazione, magari permanager stranieri di stanza a Milano. B&B,infatti, è un Gruppo che capitalizza 4,5 mi-liardi di euro e che, quotato in Australia, èattivo nell’investimento, nella consulenza fi-nanziaria e nell’asset management nei setto-ri immobiliare, infrastrutture e trasporti.Inoltre B&B impiega circa un migliaio diprofessionisti in 26 uffici nel mondo, e inItalia ha sedi a Milano e Roma. I fondi gestiti a livello globale ammontano,a fine dicembre 2006, a ben 27 miliardi dieuro. La Torre è bella, “sin troppo bella”. Vedre-mo.

(PGL)

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... e di notte

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Il progetto “MXP Business Park” è stato illustra-to in data 10 maggio, a Milano, durante unaConferenza Stampa organizzata da Villa Car-men, Società partecipata dall’olandese SchipolReal Estate.Il complesso immobiliare offrirà una locationveramente utile per il business : sarà infatti col-legato a Milano e con il resto del mondo graziealla vicinanza strategica con l’aeroporto di Mal-pensa. È inoltre immerso nel verde del Parcodel Ticino.L’idea della localizzazione territoriale è di matri-ce olandese. Fu infatti la Schipol Real Estate a

creare i primi contatti con alcuni partenariati perinvestire nella zona di Vizzolo Predabissi. Nacquecosì Villa Carmen. La Società è partecipata al 48per cento da Schipol Real Estate, dalla Finiper diMarco Brunelli, 26 per cento, e da Michele Mo-lina (Presidente del Consiglio di Amministrazio-ne della Società) con quota del 26 per cento.

I DATI DEL PROGETTO

Il Business Park costerà 120 milioni di euro e saràcomposto da otto edifici immersi nel verde, diquattro piani ciascuno. Avranno 8.330 metri qua-

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Nasce“MalpensaBusiness Park”

Un rendering del progetto

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drati di superficie, riprenderanno le forme dellecorti lombarde, e avranno giardini pensili sui tet-ti Due accoglieranno servizi quali uffici postali,banche e negozi, e gli altri sei building saranno de-dicati a aziende ed enti collegati all’hub o al com-mercio internazionale. Complessivamente vi lavo-reranno 2.200 persone. L’area totale è di 270 milametri quadrati, di cui 160 mila saranno adibiti aparco. La fine dei lavori è prevista per il 2015.Michele Molina (autore anche del progetto) hadichiarato che innovazione e tradizione convivo-no nel MXP Business Park. Gli immobili rispet-tano tutti gli standard bioclimatici e un sistemadi recupero delle acque che consentirà l’irriga-zione di tutto il parco.Michele Molina ha affermato che “il primo edi-ficio sarà completato agli inizi del 2008; gli altri,invece, saranno costruiti in funzione della com-mercializzazione, comunque entro il 2015. Il va-lore di locazione degli immobili è di circa 230euro al metro quadro per anno”. MXP Business Park offrirà la possibilità di affit-tare spazi aziendali “chiavi in mano” che vannodal semplice ufficio all’intero edificio. Affittan-do un intero stabile c’è la possibilità di focaliz-

zarsi anche sull’identità aziendale integrando leproprie esigenze già nel progetto di costruzionecon un adattamento pensato sulla base delle di-verse esigenze dei clienti.Il Progetto si avvale del partneriato composto daun pool di banche fra le quali Efibanca, che fada capofila, Banca Popolare Italia e Unicredit.Il quadro delle “facilities” verrà completato dallacostruzione di un hotel, appartenente al GruppoSheraton, che inizierà in autunno. Giuseppe Bonomi (Presidente di Sea) ha affer-mato che “questo progetto getta le basi per lanascita di una città accanto all’aeroporto,prendendo a modello quanto avvenuto in altriscali internazionali. L’intervento offre il pre-supposto per lo sviluppo di nuove iniziativeimprenditoriali”.Le parole di Bonomi sono convalidate dalla po-sizione dell’intero complesso immobiliare attor-no al quale graviterà un bacino di utenza di ol-tre 40 milioni di persone. La localizzazione otti-male dei building consentirà di ridurre i costi ei tempi dovuti agli spostamenti sia dei clienti chedei dipendenti delle aziende nazionali e interna-zionali, con un alto tasso di movimento.

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Un’altra immagine del progetto

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La Convention aziendale di Retecasa spa, socie-tà vicentina di franchising immobiliare, che si ètenuta ad Abano Terme lo scorso 14 aprile, è sta-ta l’occasione per il lancio del nuovo marchioRound Group, graficamente rappresentato dauna “R” racchiusa in un cerchio, che farà da traitd’union tra tutte le società e attività del gruppo.Il management ha avvertito la necessità di darsiuna veste grafica unitaria : il nuovo marchio sa-rà così accostato ad ogni logo aziendale. La scel-ta evoca le origini del gruppo che partono da Re-tecasa, società che ha festeggiato i 15 anni di at-tività in occasione dell’incontro citato. Un even-to che ha visto la partecipazione di oltre 500 per-sone, tra affiliati, manager e collaboratori. Ma ri-manda anche al concetto di operatività a tuttotondo, che dalla mediazione immobiliare si è al-largata alla mediazione del credito, all’assicurati-vo fino alle costruzioni. Il gruppo conta oggi 310 agenzie ( 240 di Rete-casa e 70 di mutuitime). Le agenzie immobilia-ri hanno intermediato nel 2006 quasi 700 mi-lioni di euro di valori immobiliari. I negozi fi-nanziari di Mutuitime attivi nel 2006 hannoerogato mutui per 100 milioni di euro. Il setto-re edile, con le società Retecasa Building, Base srle Retecasa Trading, ha oggi sei cantieri aperti perun totale di 100 unità immobiliari in costruzio-ne.Le previsioni per il 2007 stimano di arrivare altraguardo delle 400 agenzie ( 300 per Retecasa e100 per Mutuitime), mentre i cantieri saran-no otto. Le previsioni di più lungo periodo, cheprendono in esame il probabile sviluppo entro il2008, fanno ritenere che le affiliazioni totali sa-ranno 500, con dieci cantieri aperti. Attualmen-te le agenzie sono concentrate in particolare inVeneto e Sicilia, ma il marchio è presente in tut-te le regioni d’Italia e con alcune punti anche al-l’estero.La società vicentina, fondata da Thierry Guiot-to e Nicola Bernardi, da qualche anno è salda-

mente nelle posizioni di testa nel franchising im-mobiliare nazionale per numero di agenzie. «Sia-mo tra i leader del mercato soprattutto grazie aduna continua evoluzione dei servizi offerti agliaffiliati - afferma Nicola Bernardi – che vannoda una formazione di alto livello qualitativo, aun supporto costante soprattutto nella fase distart up di ogni agenzia. Ogni affiliato ha alme-no tre manager di grande esperienza a lui dedi-cati nelle fasi di avvio di una nuova attività – sot-tolinea Bernardi – e l’obiettivo è di creare perso-ne soddisfatte del proprio lavoro». «Con coraggio e determinazione - ha precisatol’altro fondatore Thierry Guiotto, aggiungendoanche che - la forza dell’intero gruppo è data dal-la capacità di tutte le persone che operano neivari settori, ma anche in zone diverse e lontane,di lavorare in sinergia». Un gruppo che contaoramai più di mille persone coinvolte a vario ti-tolo nella sua operatività.

STRUTTURA E PARTECIPAZIONISOCIETARIE

Retecasa S.p.A.: 45% TGH srl Unipersonale, 45%UNICK Srl Unipersonale, 5% è di proprietà diNicola Bernardi e il restante 5% di Thierry Guiot-to. Mutuitime Srl è strutturata con un 37,5%UNICK Srl Unipersonale e 37,5%. TGH Srl Uni-personale, 25% UBH S.p.A.

Mutuitime Srl

Grazie a convenzioni con istituti di credito qua-li Banca Popolare di Verona e Novara, Banca diRoma e Unicredit e forte dei volumi erogati, lasocietà, nata nel 2004, ha inaugurato 70 negozifinanziari ed erogato nel 2006 mutui per un va-lore di 100 milioni di euro. Le previsioni per il2007 stimano un erogato di 160 milioni. L’im-porto medio erogato è di 130.000,00 e i pro-

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Retecasa hacompiuto 15 anni

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dotti più gettonati sono i mutui a 25 anni. Mutuitime è strutturato in franchising con lastessa formula di Retecasa e gode degli stessi ser-vizi offerti agli affiliati con in più percorsi di for-mazione specifici nel settore.

Il marchio Retecasa Aste Immobiliari

Retecasa Aste Immobiliari è un nuova divisionedi Retecasa, organizzata in franchising con at-tualmente 10 affiliati (2 a Palermo, TerminiImerese, Catania, Foggia, Ravenna, Bergamo,Padova, Verona e Vicenza).Attraverso le agenzieimmobiliari di Retecasa e quelle di mediazionecreditizia di Mutuitime, Retecasa Aste Immobi-liari offre agli acquirenti un accesso semplifica-to al mercato delle aste, dando a loro anche lapossibilità, attraverso Mutuitime di ottenere unmutuo ancora prima di partecipare all’asta. Ilcliente del consulente Retecasa Aste Immobilia-re si trova nella posizione di usufruire diretta-mente di tutti i servizi legali, immobiliari e cre-ditizi che Retecasa offre con l’interazione di di-versi professionisti specializzati ognuno nel lorocampo. Il consulente d’asta è un esperto immo-biliare e legale che tiene monitorato le aste im-mobiliari del Tribunale di competenza selezio-nando tra le tante opportunità le reali occasionid’acquisto all’asta schedandole attraverso un’e-videnziazione delle loro caratteristiche immobi-liari e legali. Il consulente d’asta guadagna ad af-fare concluso positivamente per il cliente e cioèall’aggiudicazione del bene all’asta, con un lega-me virtuoso tra consulente d’asta e cliente cosìschematizzabile: il cliente che acquista all’astaun immobile realizzando potenzialmente un ri-sparmio rispetto al libero mercato del 20-25%,decurterà da questo suo “guadagno” il compen-so della consulenza d’asta che mediamente si ag-gira sul 3% del valore di aggiudicazione del be-

ne. Il cliente che non si aggiudicherà il bene,non “guadagnerà” pertanto non farà guadagna-re il consulente d’asta.

Retemoney s.r.l. (Retemoney Finanziamenti)

Nata il 22 marzo 2007, Retemoney si occupe-rà di gestire per la rete di franchising Mutuiti-me prodotti che vanno dai prestiti personali al-le cessioni del quinto dello stipendio ed in unprossimo futuro anche i leasing. La creazione diun’azienda dedicata nel gruppo per la gestionedi questi particolari prodotti, è un fatto insoli-to nel mondo del franchising che confermal’interesse di Mutuitime nel far crescere sempredi più il knowhow dei propri affiliati, guidan-doli verso nuovi modelli di business finanzia-rio.

Assitime

È un marchio di Mutuitime s.r.l. con alcuni pro-dotti in portafoglio che vanno dalle polizze tcmdi copertura mutuo casa, alle polizze “credit pro-tection”, le garanzie d’ affitto e le coperture inbase alla legge 210.

Attività di CSR la Royalty Solidale

Per il 2007 è stato studiato un progetto assiemeall’Engim Internazionale, ONG che coordinal’operato dei Giuseppini del Murialdo, denomi-nato “Royalty Solidale”. L’iniziativa prevede laraccolta di contributi da parte degli affiliati a fa-vore di un villaggio della Sierra Leone, per la co-struzione di un’aia, di un pozzo d’acqua, di unmulino e di un magazzino. L’obiettivo è la rac-colta di almeno 25.000 euro entro la fine di feb-braio 2008

111133ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

Le news del mercato immobiliare

tutti i giorni, online, sul sito

www.internews.biz

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È stato presentato durante Expo Italia Real Esta-te da Riccardo Garrone, Presidente della Samp-doria, il progetto dello Studio Boeri, promossodalla Giacomazzi s.p.a. e da SIG Sport e che ve-de il developer olandese Foruminvest coinvoltonell’investimento e nello sviluppo dell’area anti-stante l’aereoporto “Cristoforo Colombo”, tra-mite la società Forum Genova srl.Il progetto prevede la costruzione di uno Stadioda 34 mila posti, uno shopping e leisure center,viabilità e parcheggi per 5.500 auto e 600 busper i tifosi dello Stadio, collegando la marina,l’aero club, con il centro servizi in progetto. Unalocation unica per servizi e visibilità, collegata al-la rete ferroviaria e tramite una funivia al CentroRicerche Erzelli, servizi e infrastrutture hanno

come obbiettivo anche il rilancio dell’AeroportoL’investimento previsto è di 250 milioni di euro,l’obiettivo è di vederlo ultimato per il 2011.Foruminvest si lancia quindi nel secondo pro-getto “Stadio” e prosegue la missione di investi-tore e developer di progetti ad alto livello archi-tettonico, confermando la volontà di investire ininfrastrutture e opere di interesse collettivo.Con il successo già riscontrato a Teramo, prose-gue con questo progetto e si aggiunge oltre al giàcitato progetto di Teramo, anche a quelli di Mol-fetta (Bari) e Afragola (Napoli), e a giorni verràufficializzato l’inizio dei lavori dell’ultima acqui-sizione e sviluppo di un nuovo format commer-ciale, che sta riscontrando tra gli operatori unnotevole successo.

111144RITRATTI

Foruminvest:il nuovo Stadiodi Genova

Due immagini del nuovo Stadio di Genova

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111155ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 33

A Sofiacon CEPIF«Il real estate della Bulgaria ha vissuto l’ulti-mo biennio al galoppo: 200 mila le transazio-ni complessive nel 2006, + 27% rispetto al-l’anno precedente, con il 30% circa nel setto-re delle seconde case, dove giocano a tuttocampo innumerevoli player internazionali, tracui la new entry Best of Bulgaria di matricegreco-cipriota. Ma anche nell’ investment“classico” (retail, uffici, etc) gli stranieri sonosempre più presenti. Qualche esempio: “Mallof Sofia”, uno Shopping Centre di 35 mila mi-la metri quadrati in centro città, sviluppato daun gruppo israeliano, è stato recentemente ac-quisito per il 50% da un consorzio guidato da

GE Commercal Finance. “City Center Sofia”è entrato nell’orbita della Equest Balkan Pro-perties, investment company britannica. Nelmedio termine sono previsti una decina dinuovi Centri Commerciali e quasi 100 milametri quadrati di spazi entreranno sul merca-to entro fine anno, a Sofia e nelle altre princi-pali città del Paese, Varna e Pleven. Tra i pro-tagonisti del retail, innumerevoli sono le inse-gne italiane che hanno già “invaso” i paradisidello shopping. Molto meno presenti sono in-vece i nostri connazionali (il nome più noto èquello del gruppo De Ferrari, finance, realestate e venture capital, attivo nel Paese dal

Il centro città

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111166REPORTAGES

Il “Business Park Sofia”

Il “Business Park Sofia”

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Il “Business Park Sofia”

Il Sindaco di Sofia, Boyko Borissov, e a destra, il nuovo Terminal dell’aeroporto di Sofia;

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111188STUDI EE RRICERCHE

2004) nel settore uffici: qui la parte del leonel’hanno già fatta gli inglesi, gli irlandesi, i te-deschi, gli austriaci, gli israeliani e gli ameri-cani. Con uno stock complessivo che raggiun-ge appena i 500 mila metri quadrati (di cui so-lo il 30% circa è di standard internazionale),spazi di crescita ve ne sono molti, anche se icanoni, nelle aree più centrali,si sono ormaistabilizzati intorno ai 200 euro al metro qua-drato/anno. Gli yield si collocano tra il 6,5 e7 percento, in discesa dunque rispetto a ren-dimenti che solo alcuni anni fa erano a due ci-fre. La principale penalizzazione del settore, però,sta (secondo gli esperti incontrati sul postograzie alla società CEPIF, da Varsavia ormai at-tiva anche nell’area balcanica) nella durata li-mitata dei contratti di locazione, che ora nonpuò eccedere i 10 anni. È perciò in discussio-ne una normativa che prevede una estensionetemporale in linea con i desiderata degli inve-stitori, tra cui numerosi sono già i Fondi im-mobiliari, istituiti nel Paese poco più di dueanni orsono.Si costruiscono nuovi uffici un po’ovunque,ma la localizzazione preferita della capitale ri-mane il colossale “Business Park Sofia” (14building a uffici, oltre a un albergo e al multi-plex) dove si concentrano le società multina-zionali. Sito nelle vicinanze dell’aeroporto, loschema dovrà fronteggiare la concorrenza del-la nuova offerta che nei pressi dello scalo stasorgendo: i 140 mila metri quadrati (per un in-vestimento da 200 milioni di euro) del-l’“Airport Center”, che si deve al developerTishman International».Nota. Il presente testo è stato pubblicato su “IlGiornale” in data 4 marzo 2007 con il titolo “Èla Bulgaria il nuovo Eldorado immobiliare” - ru-brica “Soldi&Mattoni”, curata da Paola G.Lunghini

L’immobile Porsche: un “trophy” della capitale, e a destra l’esterno e l’interno dello shopping center “Mall of Sofia”

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Il primo semestre del 2007 è stato caratterizzatoanche per una vera e propria “messe” di RealEstate Award: ne hanno distribuiti al MIPIM diCannes e alla Confereza ICSC a Varsavia. In Italia, ci hanno pensato – assegnandone a io-sa – Quotidiano Immobiliare e il Gruppo Med-hit.Non si può poi dimenticare che anche a EIREsono stati consegnati i Premi per il MarketingTerritoriale....Ma il maggior numero di Award li ha dati ilGruppo Class Editori.Vale quindi la pena di una cronaca.Sembrava, la sera del 5 giugno a Milano, di essere al-l’EPIC di Roma, ma senza Claudio Pancheri. Oppureal Forum di Scenari Immobiliari a Santa Margherita,ma senza Mario Breglia. O, ancora, all’EIRE di Mila-no, ma senza Antonio Intiglietta.Insomma, era un po’ un “non luogo”: pieno co-munque di bella gente della real estate commu-nity, quella dell’“alto di gamma”.Ma andiamo con ordine, e ricominciamo.Festa grande, la sera del 5 giugno a Milano, perla consegna dei “Real Estate Elite Award 2007”assegnati da MF-MilanoFinanza - Italia Oggi«alle società e ai protagonisti del settore immo-biliare che hanno realizzato le migliori perfor-mance nel 2006».Venue: il Nhow Hotel di via Tortona, nuovo al-bergo che a molti piace molto, e a molti no, mache comunque va molto di moda, ed è stato su-

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PremiazioneReal EstateElite Award2007

Paola G. Lunghini e Gualtiero Tamburini (Presidente di Nomismae Assoimmobiliare)

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bito proclamato luogo alla moda soprattuttodalle società di comunicazione della moda, e del-la moda non soltanto.Dopo un aperitivo saggiamente “lungo”, perconsentire un ottimo networking, si è passati –appena preso posto – subito ai premi. Per nonsbagliarsi, il Gruppo editoriale ha pensato di dis-tribuirne a pioggia. Di conseguenza a quasi tut-ti i tavoli sedeva una società premiata, o un pre-miato. Circa 250, direi, i partecipanti. Clima festante,serata condotta con pazienza e impegno da tregiornalisti del Gruppo.Per premiare tutti i premiati ci sono volute let-teralmente ore, tanto più che a ciascuno veni-va fatta un’intervista, ripresa dal canale televisi-vo del Gruppo (Class CNBC).I primi a salire al podio e a ricevere l’incornicia-to “diploma” sono stati i premiati per la Comu-

nicazione: Risanamento, Hines-Galotti e PirelliRE.Intanto, ai tavoli si gustava un delizioso antipa-sto di gamberi e fagiolini.Applausi, foto, interviste, via.Sono seguiti gli “innovatori” e i “creatori divalore” (una bella quindicina, tra cui MicheleCibrario, a capo di BNL Fondi Immobiliari-Gruppo BNP Paribas RE ), con un “inter-mezzo” a cura di Gualtiero Tamburini. Il Pre-sidente di Nomisma e di Assoimmobiliare si ècimentato ancora una volta nella difficile artedi “fare previsioni”. C’è brillantemente riusci-to facendo alzare la mani agli ospiti in Sala, al-le tre domande di rito: credete che i prezzi sa-liranno,..... o scenderanno,..... o saranno sta-bili? Poichè quasi tutte le mani si sono alzatesolo alla terza domanda il Professore, spirito-so come sempre, ha concluso che la parola

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Il drink di benvenuto

Tre fantastici premiati: Pirelli RE(nella foto a sinistra Carlo Alessandro Puri Negri),

BNL Fondi Immobiliari e Mediobanca

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d’ordine della real estate industry è stabilità.Applausi, foto, interviste, via.Intanto ai tavoli si apprezzavano i fusilli al po-modoro con mozzarella filante.Dopo un “intervallo di cultura” (digressione acura del filosofo Giulio Giorello, applausi ) è ini-ziata la sfilata dei premiati – se non ho contatomale 18 tra persone e società, tra cui MicheleCibrario – per i “Progetti e strategie d’Elite”.Intanto ai tavoli ci si deliziava con un tenerissi-mo arrostino adagiato su un lettino di patate espinaci (non ricordo esattamente la definizionedel Menu, ma era all’incirca così).Applausi, foto, interviste, via.Poi, il “personaggio dell’anno”: ElisabettaSpitz, Direttore dell’Agenzia del Demanio, ele-gante e misurata come sempre.

Intermezzo della Fondazione Umberto Veronesi(a cura del figlio del celebre oncologo, Paolo,medico anch’egli). Il Dinner era infatti un Charity, e i proventi an-dranno devoluti alla Fondazione, che annoverascenziati e ricercatori di livello e fama interna-zionale.Poi, insieme alla classica macedonia di frutti dibosco con gelato, ecco la processione dell’“Elitedel mattone” (una dozzina, tra cui Michele Ci-brario).Applausi, foto, interviste, via.Tutti i nomi sono sull’“Atlante del Real Esta-te”, prezioso fascicolo edito dal Gruppo Classin occasione di EIRE e diffuso unitamente aMF e Italia Oggi il 22 maggio scorso, alle pagg25-27.Che dire ancora? Forse qualche “disequilibrio”nel ritiro dei premi: Carlo Alessandro Puri Ne-gri, Pirelli RE, Luca Castelli, Aedes, Ugo De-bernardi, CityLife, Roberto Benaglia, RBS, Fi-lippo Carbonari, IDG, Edoardo Toscani, Leh-man, Pietro Malaspina, Sonae Sierra, RiccardoDelli Santi, e altri, di persona. Per altre Socie-tà, altri personaggi “in rappresentanza”. Notata la partecipazione di alcuni famosi av-vocati, tra cui Luca Arnaboldi (Carnelutti). DiArmando Borghi, SDA-Bocconi. Di FabrizioBonelli (Societe Generale). E di Giulio Mal-fatto (Realty Partners).Applausi a Paolo Panerai, fondatore e Presi-dente del Gruppo editoriale, ringraziamentie saluti.Conclusione: questa volta ha fatto “Terna”, mase va avanti così l’anno venturo Michele Ci-brario fa Tombola.

Paola G. Lunghini

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Elisabetta Spitz e Riccardo Delli Santi

Premiata anche Sonae Serra: al centro, Pietro Malaspina, CEOdella società in Italia

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Era il 29 aprile 1987 allorché una decina dioperatori un po’ visionari (provenienti da Mi-lano, Torino, Trieste, Genova, Roma, Napoli,Bari e Taranto) seguirono il dott. ing.arch. Alberto M. Lunghini (non ancora qua-rantenne, e allora alla guida di una piccola so-cietà di consulenza) nell’idea di fondare a Mi-lano un’associazione di consulenti immobilia-ri. Con molta fantasia, la chiamarono AICI -Associazione Italiana Consulenti Immobiliari.Consulenti immobiliari: strana parola, allora(oggi, non più: si dice Advisory). I dieci acclamarono AML alla presidenza, edegli la resse sino al marzo 2000 (nel frattem-po la denominazione si era allargata anche aiGestori). Poi la presidenza passò a Bruna Bel-loni Bressan, che di AICI era stata Socia Fon-

datrice. Dal febbraio 2006 il Presidente diAICI è Giovanni Zavagli, responsabile per losviluppo immobiliare in Italia del GruppoAccor.Zavagli guida con autentica passione un’ asso-ciazione che – in vent’anni di vita – è cresciu-ta lentamente, privilegiando non la quantità,ma la qualità e la professionalità dei propriiscritti. I quali, dalla loro, hanno molto spes-so aggiunto ai naturali rapporti associativi – eanche di business- una dote rara: il cementodell’ amicizia.Ecco quindi che, per festeggiare il “complean-no” di AICI ha raggiunto Catania (accoglien-do l’invito di Natascha Jeuck che pur ancoragiovanissima ad AICI è associata da anni, eche da tempo premeva per “organizzare qual-cosa” nella sua città d’adozione: Natascha, co-me tutti sanno, è tedesca e – nella città del-l’Etna – ha fondato una sua società immobi-liare, Iemme Europa) soprattutto un gruppodi amici.Cara Socia, si era deciso, organizzerai il Con-vegno del “Ventennale”, e lo chiamerai “Ri-flettori immobiliari su Catania”.Contenta? Contenta, Natascha nell’impresa siè buttata a capofitto, e ha svolto un lavorodavvero eccellente: la Sala – all’Hotel BaiaVerde – il 15 giugno scorso era strapiena, nel-la sua punta massima circa ottanta parteci-panti.Nel Panel – oltre al Presidente Zavagli e ai Re-latori “milanesi”, tutti Soci AICI, Fabio Ban-dirali (MD di Eurohypo), Luigi Mangano eBarbara Polito (The Carlyle Group ): in real-tà gli ultimi due sono siciliani di nascita –spiccavano il Vicedirettore generale del Credi-

Il “Ventennale”di AICI a Catania

La Sala durante i lavori

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to Siciliano (banca del Gruppo Credito Val-tellinese, main sponsor dell’evento), SalvatoreLa Mantia, Confindustria di Catania, Anto-nio Pogliese, Presidente di Etnafiere, FrancoFronterrè, AD del Centro Commerciale al-l’Ingrosso della Città di Catania, TuccioD’Urso, Direttore dell’ ufficio speciale finan-za di progetto del Comune di Catania (il qua-le ha illustrato con dovizia di particolari l’au-spicata rigenerazione del waterfront cittadi-no), e l’assessore al Territorio e Ambiente del-la Regione Sicilia, Rossana Interlandi : la qua-le ha riscosso un grandissimo successo perso-nale tra tutti i presenti, per la preparazionetecnica, la concretezza dell’ esposizione ela formidabile carica umana dimostrata an-che durante la Cena di Gala. (Avvocato,42enne, nata a Niscemi, Rossana ha iniziato afare politica giovanissima. Impegnata nel vo-lontariato e nell’associazionismo cattolico, haricoperto la carica di Presidente di diverse as-sociazioni culturali operanti nel nisseno. Èstata componente del comitato regionale dicontrollo - Co.Re.Co di Caltanissetta, dal1997 al 2000. Nel 2005 ha aderito al Movi-mento per l’Autonomia, divenendo segretarioprovinciale di Caltanissetta. È membro delConsiglio Nazionale e della Direzione Nazio-nale. Nel maggio 2006 è stata candidata al-l’Assemblea Regionale Siciliana nella provin-cia di Caltanissetta e ora regge con energia l’assessorato al Territorio: che è uno dei piùstrategici della Regione).Aggiungiamoci in Sala il Direttore (e proprie-tario) del quotidiano “La Sicilia”, Mario Can-cio Sanfilippo, l’assessore comunale Mario DeFelice (in rappresentanza del Sindaco di Cata-nia, Umberto Scapagnini) e Francesco Gia-cobbi, AD del Credito Sicliano, e avremoun’idea del rilievo che l’evento AICI - graziealla tenacia di Natascha - ha riscosso a Cata-nia.

Cock-tail, seguito da Cena di Gala, con pre-miazione dei Soci fondatori AICI presenti:Bruna Belloni Bressan (Milano) Michele Pe-done (Torino) Vito Gabriele (Taranto) e Al-berto M. Lunghini. Il dott. ing. arch., nonchéProf. (nel frattempo – si fa per dire – divenu-to AD e VP di Darma SGR), di AICI è statoproclamato Presidente Onorario.Targa-ricordo dell’evento anche a Natascha(accompagnata dal fidanzato, Auguri allabella coppia per la nuova casa), applauditaanche dai Soci Domenico Grillo (Roma),Leonardo Violante (Torino), Antonio Maz-zetta (Roma, con famiglia al gran completo)e dall’immancabile Sandro Berlincioni (To-rino); dai Soci AICI Giovani Giuseppe Ro-meo (Milano, Reddy’s Group) e Luca Fantin(AD di Reddy’s Group); e dal Socio Onora-rio Claudio Pancheri (Roma, Raethia,e Chair di EPIC), il quale era in compagniadel “guardian angel” Enrico Cestari, che la-sciata Risorse per Roma è ora con Pancheriin Raethia.Gita immobiliar-turistica, il giorno successi-vo, al complesso “Le Ciminiere” (ex-fabbricadi lavorazione dello zolfo trasformata in spa-zio espositivo-congressuale una dozzina d’ an-ni fa), e allo Shopping Centre “Etnapolis”.Poi, abboffata di specialità gastronomiche aTaormina.Tempo bellissimo, e quindi bagni e abbronza-tura per tutti coloro che si sono potuti appro-priare del week-end al Baia Verde, godendo si-no in fondo la strepitosa e vastissima terrazzasul promontorio da cui si vede solo un mareblu scurissimo, e la costa, giù , sino a Siracu-sa. Annotazione conclusiva circa il nuovo Aero-porto di Catania (inaugurato con clamore so-lo poche settimane fa): è nato già troppo pic-colo e – purtroppo – malformato. Vedere percredere.

Il Buffet e conversazioni al Cock-tail Party

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Vogliamo investire davvero in Sicilia? Nata-scha, datti da fare, e fai ampliare lo scalo. Faiaggiungere un’edicola (che non c’è, ci sono so-lo due scaffaletti ben nascosti in fondo a unabalconata), fai aggiungere un po’ di Foodcourt(cosa sono due piccoli punti di ristoro – conquaranta posti a sedere complessivamente, e lagente che per comprare un panino fa la fila al-

la cassa sui gradini – per il quarto aeroportoitaliano?, soprattutto quando i voli portano ri-tardo?), e fai aprire i passaggi per il controllodi sicurezza (che l’altra sera funzionavano al40%, con coda infinita).Non puoi ? No?Secondo me, sì.Facci sapere ! (PGL)

Foto di gruppo al termine del dinner e a destra: gita tecnica o gita scolastica?

EIRE2008

10-13 maggio

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