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ECONOMIA IMMOBILIARE 1° SEMESTRE 2006

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ECONOMIAIMMOBILIARE

1° SEMESTRE 2006

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Un semestrevissuto moltointensamenteCirca la metà di questo numero di EconomiaImmobiliare è dedicata a EXPO ITALIA REALESTATE, il Salone che si è svolto a Milano dal 23al 26 maggio. È una scelta, per me, quasi obbligata. Non soloperchè sono stata chiamata a essere responsabile(sia pure pro-tempore) dell’Ufficio Stampa dellaFiera, ma perchè - indubbiamente - EIRE èstato l’evento immobiliare italiano più importantedel primo semestre 2006.Nelle pagine che seguono presento perciò un grande numero dei protagonisti che vi hanno partecipato. E racconto molte delle cose che sonosuccesse.Numerose foto hanno attinenza con i testi; altreimmagini sono “sciolte”, ma sono state inseritevolutamente in questo modo. Non sempre, infatti,sono le sole parole a contare. Si può essere protagonisti anche così. Ciò vale anche per lasezione dedicata alle associazioni presenti a EIRE(non tutte erano all’ormai famosa “Piazza Italia”:ad esempio, ANCE, CNCC, OICE e altrestrutture erano in Fiera in localizzazioni autonome).La selezione è stata insomma puramente soggettiva. Chiedo scusa agli esclusi. Economia Immobiliarenon ha pretesa di esaustività (è impossibile citareproprio tutti, non siamo internet). Questo concetto vale anche per le pagine dedicate alMIPIM. Non sono, queste, news recenti, ma lamanifestazione ha avuto luogo solo tre mesi fa, erinfrescare la memoria aiuta a comprendere (lenotizie del giorno, giorno dopo giorno, potete trovarle online sul mio sito, www.internews.biz,che a questo scopo serve e funziona). Sembra passato tanto tempo dal Salone di Cannes,non è vero? Forse la sensazione ormai di “distanza”deriva dal fatto che viviamo dentro a un frullatore:che aumenta di velocità man mano che ci

avviciniamo all’estate. Ci lasciamo alle spalle unsemestre vissuto molto intensamente, e ci appre-stiamo a un autunno se possibile ancora più inten-so, almeno sotto l’angolazione degli eventi pro-grammati. Dal punto di vista del mercato, visti iprovvedimenti fiscali presi dal Governo il 30 giugno (giorno della nostra chiusura in redazione)il futuro appare ora faticoso.

Intanto, comunque, Buona Lettura. Paola G. LunghiniDirettore Responsabile

www.internews.biz

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Economia Immobiliare

Direttore Responsabile: Paola G. Lunghini - e-mail: [email protected]

Redazione: Via Nerino, 5 - 20123 Milanotel. 02.72.52.96.11 / 02.72.52.95.55fax 02.86.45.25.97

Chiuso in redazione il 30.6.2006

Hanno collaborato in redazione: Luca Fantin, Laura Piantanida, Giuseppe Romeo,Lorenzo Taini, Francesco Tedesco e Roberto Vallini.

Hanno contribuito: GMPR, Ge.Fi.

Proprietà: by Internews srl, Milano.

Fotocomposizione: by Internews srl.Stampa: Fava Centrostampa srl - Milano.

I “Ritratti” di Aedes e Beni Stabili sono la versione italiana aggiornata dei testi, firmati da Paola G. Lunghini, predisposti per la pubblicazione Europe Real EstateYearbook 2006 (EREP).

Credits fotografici: Aedes, Gianpietro Agostini, American Invsco, Antoitalia, BeniStabili, CIS, Luca G. Clavarino, Europe Real Estate Publishers (EREP), Gruppo Basso,Gruppo Norman, Related Grouop of Florida, Francesco Tedesco. Salvo diverse indicazioni le foto di Expo Italia Real Estate sono di Lorenza Mercuri,courtesy of Ge.Fi.Salvo diverse indicazioni le foto di ERES sono di Axel Clemens, courtesy of ERES.

Economia Immobiliare è una pubblicazione semestrale registrata al Tribunale diMilano in data 16.2.91 con n. 92.

Un numero: Euro 50,00

Abbonamento annuale per il 2006 (2 numeri): Euro 90,00 (IVA assolta dall’Editorea norma dell’art. 74/c del DPR n. 633/1972 e successive modificazioni).Scheda a pag. 81.

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di Economia Immobiliare può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di ricerca automatica, trasmessa in qualsiasiforma o tramite qualsiasi supporto - elettronico, meccanico, fotocopiatura, registra-zione o altro - senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Le citazioni sono consentiteper uso giornalistico purché venga fatta precisa menzione della fonte.

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MercatoExpo Italia Real Estate 2006: progetti & protagonisti 4

Il mondo associativo a EIRE 44

RitrattiBeni Stabili story 50

Aedes story 53

A Varsavia con CEPIF 55

Controcanto italo-tedesco 58

Saloni e ConferenzeHighlights da MIPIM 2006 62

ERES a Weimar 76

Studi e RicercheFocus e Indici:

Mercati immobiliari locali: a CIS e Nomisma piace Mantova 82

Attività urbanistica ed edilizia: cosa ha fatto Milano 85

Indice IPD: nel 2005 gli immobili rendono mediamente il 9% 86

Nuovi indici per BNL Fondi Immoboliari 87

Due indagini di FIMAA 90

SOMMARIOSOMMARIO

Nadine Castagna, Director MIPIM - MAPIC

L’apertura del Expo Italia Real Estate

Weimar, il centro storicoUno stand di Expo Italia Real Estate

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LA GRANDE “OCCASIONE” PERL’IMMOBILIARE ITALIANO

«Un anno fa la prima edizione di Expo Italia RealEstate inaugurò la sfida di creare un evento chepotesse diventare catalizzatore del mercato immobi-liare agli occhi degli operatori nazionali e internazio-nali, così da avviare uno sviluppo decisivo del realestate italiano». Con queste parole AntonioIntiglietta, Presidente di Ge.Fi. e promotore di EIRE,ha salutato l’apertura dei lavori della nuova edizionedel Salone, svoltasi dal 23 al 26 maggio 2006.Quest’anno EIRE è tornata per la sua seconda edi-zione con dati di crescita netti, confermandosi unmomento unico nel panorama fieristico italiano cheha radunato a Milano gli operatori di un mercato incontinuo sviluppo come quello del real estate. I dati

diffusi dagliistituti europeic o n f e r m a n oche gli investi-menti in que-sto settoresono in crescitae il patrimonioimmobi l i a redel nostroPaese è semprepiù ben vistodagli operatoriper concen-trarvi i propricapitali. Segnoevidente diquesto trend èl’aumento deipartecipanti al Salone. Questi i dati ufficiali, diffusida Ge.Fi. al termine di EIRE: 333 espositori (+27%rispetto all’edizione 2005), oltre 29 mila metri qua-drati di superficie espositiva (+24% rispetto all’edi-zione 2005), 31 eventi realizzati dagli organizzatori -tra Convegni istituzionali e seminari - più un’altratrentina di eventi organizzati direttamente presso glistand degli operatori, 68 Pubbliche Amministrazionipartecipanti alla seconda edizione del concorso diMarketing Territoriale “Promuovere, valorizzare eriqualificare la città e il territorio”. Infine, 12.436 èstato il numero esatto dei visitatori professionali(+24% rispetto all’edizione 2005) partecipanti, conuna significativa presenza dall’estero.

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Expo ItaliaReal Estate2006: progetti& protagonisti

Si arriva in fiera

Folla alla reception del Salone

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«Per questa edizione di EIRE si può parlare non solodi crescita quantitativa, ma soprattutto qualitativa»ha dunque affermato Intiglietta. «Le imprese e glienti che si sono coinvolti in questa manifestazionerispecchiano il fermento di attività immobiliari e diriqualificazione territoriale presenti nell’intero terri-torio italiano, dando alla fiera il carattere di percorsogeografico che dà visibilità alle diverse esperienze direal estate nei vari punti del Paese».Un carattere, quello della diffusione territoriale deglioperatori presenti, che ha esaltato i tre momenti diriflessione sull’andamento del mercato previsti all’in-terno di EIRE. I temi che le conferenze istituzionalihanno affrontato sono stati incentrati attorno ai fat-tori determinanti per lo sviluppo futuro dell’interocomparto: il ruolo delle banche per lo sviluppo delterritorio, lo sviluppo urbanistico e territoriale asostegno della crescita economico-sociale, il retail realestate attraverso l’analisi dei suoi scenari, le tendenzee le strategie di investimento. Per la realizzazione diquesti eventi Ge.Fi. si è avvalsa di importanti partnernazionali e internazionali come Urban Land Institutee CNCC (Consiglio Nazionale dei CentriCommerciali), oltre che del Comitato Scientifico diEIRE.«Una sfida che dunque prosegue lungo un percorsolineare: questa seconda edizione è un significativopasso in avanti nella crescita delle possibilità perl’Italia e le sue amministrazioni pubbliche di realizza-re una politica di vero marketing territoriale, creandole condizioni di appetibilità di investimento necessa-rie. Si tratta di un cambiamento non solo nelle proce-dure e nella gestione amministrativa del territorio, madi un vero e proprio salto culturale. Le pubblicheamministrazioni devono infatti imparare a offrire ilmeglio e a coinvolgere soggetti economici nuovi.Laddove questo è successo i risultati sono evidenti enel contempo il Paese, con la sua ricchezza di storia,di cultura e di immense risorse naturali e territoriali,può raggiungere altrettanti e migliori risultati» haconcluso Intiglietta. «Questo deve essere l’orizzonte incui muoversi perché il mercato internazionale ponga isuoi interessi verso l’Italia. Expo Italia Real Estate è daquesto punto di vista un momento utile di comuneconfronto e di scambio di conoscenze e una piazzaprivilegiata per promuoversi al mercato globale».

IMMOBILI E FINANZA: FORMIGONISUL PALCO DI EIRE

Questo l’intervento del Presidente della RegioneLombardia Roberto Formigoni nel corso delConvegno inaugurale di Expo Italia Real Estate, svol-tosi il 23 maggio 2006, che è stato incentrato sultema “Il ruolo delle banche per lo sviluppo del terri-torio”.«Sono lieto di partecipare al primo dei Convegni eWorkshop organizzati in concomitanza con la secon-da edizione del Salone immobiliare Expo Italia RealEstate. Questa giornata rappresenta un’occasione di

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Il Convegno di apertura

Antonio Intiglietta con il Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni

Sempre molto affollati i Convegni di EIRE

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confronto su un tema importante, quale quello dellapromozione e della valorizzazione delle opportunitàdi investimento per la riqualificazione del nostro ter-ritorio» ha esordito Formigoni.«La presenza, oggi, di rappresentanti delle Istituzionie di molti investitori anche europei dimostra come ilgoverno del territorio richieda una sempre maggiorecollaborazione e convergenza di tutti gli attori incampo, in una dimensione globale che vede laLombardia protagonista di un processo di governan-ce avviato più di dieci anni fa. La nostra regione, inparticolare, rappresenta il punto di avanguardia inItalia di una nuova idea del territorio: il territorionon più concepito in un’ottica di “difesa” attraversola strumentazione dei piani regolatori e delle lorovarianti, ma governato attraverso un confronto realetra gli obiettivi indicati dal Governo lombardo e lecapacità progettuali e imprenditoriali dei privati. Daquesta idea è nata una politica di gestione del territo-rio basata su interventi in grado di contribuire allapromozione della libertà, alla capacità di iniziativa edi costruzione della società. In quest’ottica - frutto diquel grande salto culturale indicato nella nuova leggeregionale sul territorio - il territorio è visto come unbene pubblico in cui le persone vivono, operano e siorganizzano armonicamente, aperto a tutte le istanzee alle capacità progettuali e imprenditoriali dellasocietà civile».Il Presidente della Regione Lombardia ha poi conti-nuato affermando che «nella nostra logica il territo-rio deve essere governato secondo l’attuazione di unreale principio di sussidiarietà, in una dimensionefortemente aggregante e trasversale di tutti i soggettiinteressati. Sussidiarietà e governance significa che losviluppo del territorio si basa sull’interazione tra inte-ressi pubblici e privati che convergono verso lo svi-luppo integrato e la regolazione del sistema. In que-sto senso possiamo addirittura affermare che gli stes-si interessi privati possono creare “situazioni di vin-colo” simili a quelle generate dagli atti normativi. Ildisegno del territorio deve essere oggetto di unaresponsabilità reciproca, dove il pubblico e gli opera-

tori di mercato si confrontano» ha spiegatoFormigoni.«La complessità dello sviluppo, l’articolazione delleresponsabilità, la confluenza di una pluralità di sog-getti, hanno determinato in questi ultimi anni unprogressivo arricchirsi del sistema degli operatorichiamati a interagire e ad aggregarsi su progetticomuni per lo sviluppo del territorio. Un decisivoimpulso in questa direzione è stato dato proprio dallacomunità finanziaria, oggi qui rappresentata».Proprio riguardo al contesto finanziario lombardo,Formigoni si è detto consapevole della progressivafinanziarizzazione del mercato immobiliare, affer-mando che «si tratta di un’evoluzione che contri-buisce a evitare che l’economia cada in una severafase di recessione». Secondo il Presidente «lo svilup-po del settore immobiliare è stato possibile grazieanche alla professionalità del mondo finanziario,che ha prodotto una gamma articolata di prodottisia in ambito privato che in ambito pubblico.Questo vale, a esempio, per i diversi tipi di FondiImmobiliari. I Fondi chiusi sono ormai diventati unveicolo funzionale agli investimenti immobiliari,

mentre i Fondi ad apporto sono sempre più occa-sione per la valorizzazione di asset immobiliari pri-vati e pubblici. Oggi anche i fondi etici comincianoa dedicare attenzione agli asset immobiliari» haaffermato Formigoni, ricordando che «anche laRegione Lombardia è impegnata in un investimen-to di questo tipo attraverso il “Fondo AbitareSociale 1” della Fondazione Cariplo, un fondo di100 milioni di euro per realizzare 1.000 alloggi inLombardia che, per la gestione, verranno affidati aoperatori non profit. In questo processo di crescitadel settore finanziario» ha continuato il Presidente«la nostra Regione ha puntato sul project financing,realizzando importanti opere. Due cifre bastano arendere ragione del nostro impegno nell’applicazio-ne della finanza di progetto: lo scorso 28 febbraioabbiamo superato il tetto dei 3 miliardi di euro diinvestimenti aggiudicati, ai quali si aggiungono 4miliardi di progetti in programmazione o in gara.Con questa tecnica sono stati aggiudicati, nel 2005,il 42,2% del totale dei lavori pubblici, mentre gra-zie alle cartolarizzazioni è stata possibile velocizzarei piani di dismissione immobiliare».

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Allo stand Brioschi, durante una presentazione

Antonio Intiglietta, a destra, con un visitatore famoso, il sociologo Francesco Alberoni

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«L’evoluzione del mercato istituzionale, connessaanche alla versatilità della strumentazione finanziariadi supporto, ha promosso, anche in Lombardia, alcu-ni risultati molto positivi, come una maggiore tra-sparenza, e l’avvio di un processo di specializzazionee qualificazione degli operatori. Il processo di finan-ziarizzazione ha quindi sostenuto la crescita del set-tore immobiliare, ma ha anche incrementato le varia-bili da governare per la regolamentazione di questomercato. Tutto ciò impone a noi operatori pubblicila capacità di agire secondo nuove logiche e usandonuove tecniche che tengono sempre in maggiore con-siderazione anche la dinamica finanziaria».«L’interazione tra operatori pubblici, operatori delreal estate e finanza vuole essere il filo conduttoredella nostra azione di governo» ha rassicuratoFormigoni, sicuro del successo del “modello lombar-do”, guardato con sempre maggiore interesse nelresto mondo.«La trasformazione del territorio è un’occasione danon perdere per la crescita della nostra regione e delnostro Paese, il segnale concreto della voglia e delloscatto in avanti della competitività» ha continuato lospeaker, precisando di riferirsi in particolare «al Poloesterno della Fiera e al futuro Polo interno. Grandiopere come queste sono possibili grazie alla combi-nazione di più fattori, tra cui l’assunzione del ruolodi committenza pubblica capace di riportare laLombardia al centro del dibattito e dell’interventodella migliore architettura contemporanea, e la rea-lizzazione in tempi certi e con risorse chiare».«La costruzione del sistema fieristico più grande delmondo fa parte di un’ampia opera di sviluppo terri-toriale messa in atto dal Governo per dare impulsoalla competitività della Lombardia» ha riassunto infi-ne Formigoni, felice che Expo Italia Real Estatevenisse ospitata per la seconda volta proprio nelnuovo quartiere fieristico di Rho-Pero, vero simbolodel ruolo da protagonista della Lombardia nellanuova dimensione del sistema immobiliare interna-zionale. «In quest’ottica voglio esprimere i miei augu-ri» ha concluso il Presidente «affinché il Real Estateottenga il successo meritato, avvicinando tutti i sog-getti interessati alla sfida di sviluppo del nostro terri-torio. Il comparto immobiliare lombardo fa registra-re oggi quasi 350mila occupati nelle costruzioni enella compravendita: si tratta di cifre rassicuranti checonfermano la capacità del settore di capace di spin-gere all’innovazione e al cambiamento».

AEDES

A Expo Italia Real Estate Aedes ha voluto puntare iriflettori su “Progetto Adriano”, un intervento di tra-sformazione urbana per il quale è stata creata unasocietà veicolo ad hoc: Adriano81 Srl, JV pariteticatra Aedes e Gefim Spa. La Società ha già acquisito ilterreno e procederà alla costruzione e commercializ-zazione dell’area, secondo quanto stabilito da un“Accordo di Programma” approvato dal Comune di

Milano e dalla Regione Lombardia. L’area in oggetto è situata nel settore nord delComune di Milano, in prossimità del Comune diSesto San Giovanni, e comprende una superficie dicirca 300mila metri quadrati precedentemente occu-pati, per circa 170mila metri quadrati, dagli stabili-menti industriali della Magneti Marelli, da anniormai in stato di abbandono e di forte degrado.Progetto Adriano si propone quindi di completare eriqualificare l’intero settore urbano in cui si inserisce,attraverso la progettazione di aree a uso residenziale(170mila metri quadrati), commerciale (19milametri quadrati), terziario (21mila metri quadrati) earee per il tempo libero (14mila metri quadrati) chesi attesteranno attorno a un parco pubblico centraledi circa 65mila metri quadrati. Previsti anche 55milamila metri quadrati di piazze e parcheggi alberati. Ilprogetto ridisegnerà completamente l’area urbanadismessa e Aedes si farà carico anche di alcune operedi interesse pubblico, quali un asilo nido, una scuolamaterna e un impianto sportivo.

AGENZIA DEL DEMANIO

È stato presentato in anteprima a EIRE, nel corso diuna affollatissima Conferenza presso lo standdell’Agenzia del Demanio, il nuovo Portale RealEstate dell'Agenzia diretta da Elisabetta Spitz, chesarà operativo nelle prossime settimane.

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Presentazione allo stand di Aedes

Lo stand dell’Agenzia del Demanio

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Il Portale, come è stato spiegato, è stato sviluppatoseguendo due direttrici fondamentali: creare un net-work collaborativo che colleghi i principali attori delsettore immobiliare, e migliorare il rapporto fraPubblica Amministrazione centrale e locale, impresee cittadini, favorendo la promozione di iniziative divalorizzazione e di sviluppo territoriale. Il PortaleReal Estate sarà dunque una «vetrina virtuale dellepiù interessanti offerte immobiliari nazionali e inter-nazionali» e avrà l’obiettivo di «stimolare l’interessedi possibili investitori e contribuire, in tal modo, allapromozione del sistema Paese. Il Portale mira adiventare un “nodo” della rete delle conoscenze e del-l'innovazione nel settore immobiliare. Con questoprogetto, l’Agenzia del Demanio si pone come unpunto di riferimento autorevole per gli addetti ailavori della Pubblica Amministrazione, degli entilocali e, più in generale, per tutti gli operatori del set-tore, strutturando l'insieme delle conoscenze fin quimaturate, in modo da consolidare il proprio ruolo ela propria immagine. L’Agenzia intende, infine, porrela propria esperienza a vantaggio dei numerosi ediversi stakeholder del real estate, favorendo la cre-scita qualitativa e l'internazionalizzazione di questoimportante settore dell'economia del Paese».

AIG LINCOLN

AIG Lincoln è uno degli operatori leader in Italianello sviluppo immobiliare di grandi aree commer-ciali, industriali, residenziali e miste. L’attività princi-pale di AIG Lincoln è la realizzazione e il coordina-mento di investimenti attraverso l'acquisizione, losviluppo, la realizzazione e la gestione di importantiprogetti. Attraverso una molteplicità di strumenti edi accordi con altri operatori internazionali, AIGLincoln ha accesso a ingenti risorse finanziarie che lepermettono di considerare investimenti di ognidimensione. Il target degli investimenti parte da 20milioni di euro.Grazie alla consolidata esperienza internazionale nelsettore, AIG Lincoln è in grado di offrire anche sulmercato italiano una gamma completa di servizi avalore aggiunto che vanno dalla progettazione, allosviluppo, alla gestione e proprietà d’immobili di altolivello. La Società è specializzata nello sviluppo dicomplessi logistico-industriali e unità commerciali e

residenziali di elevata qualità sulle più importantipiazze italiane; in attività di property management enell’erogazione di servizi build-to-suit.AIG Lincoln Italia fa parte del gruppo AIG LincolnInternational che nasce nel 1997 da una partnershipstrategica tra AIG Global Real Estate InvestmentCorporation e Lincoln Property Company. La sedeprincipale di AIG Lincoln in Europa è a Berlino.Gli uffici italiani di AIG Lincoln, aperti nel 2000 aMilano e nel 2002 a Roma, hanno negli ultimi dueanni dato vita a tre importanti progetti: “InnovaBusiness Park” è il business park di oltre 300 milametri quadrati che sta sorgendo ad Arese, alle portedi Milano; “Fiano Logistics Park”, progetto volto allacreazione di un polo logistico innovativo in un’areastrategica a 15 Km dal grande raccordo anulare diRoma; e “Market Central Da Vinci”, una innovativainfrastruttura commerciale a Fiumicino.Vediamo più in dettaglio i tre progetti a partire dalprimo, su cui forse si è maggiormente discusso inquesti ultimi tempi.

Innova Business Park. È un progetto immobiliareinnovativo, concepito per soddisfare al meglio le esi-genze dimensionali, organizzative e commerciali dipiccole, medie e grandi imprese, che operano nei set-tori manifatturiero, dei servizi e delle nuove tecnolo-gie. La superficie complessiva del Parco raggiungerà i320 mila metri quadrati, realizzati assemblando ele-menti modulari, in grado di garantire una buonaflessibilità di utilizzo degli spazi interni e connotatida un’immagine esterna di elevata qualità e design. Il progetto, che comprende 25 edifici di dimensionivariabili (da un minimo di 5mila a un massimo di25mila metri quadrati), si svilupperà su un’area com-plessiva di 600mila metri quadrati circa.L’investimento complessivo sarà superiore ai 250milioni di euro. I primi 50mila metri quadrati sono già stati com-pletati a fine 2003 e locati a società di primariaimportanza operanti nel settore della logistica edella distribuzione. I lavori per il completamentodel Parco sono partiti a gennaio 2005, dopo l’ap-provazione del “Nuovo Accordo di Programma”, lafirma del “Piano di Recupero Intercomunale” e l’ot-tenimento di tutte le autorizzazioni necessarie. Iltermine dei lavori è previsto entro fine 2007, eriguarderà oltre alle nuove edificazioni anche ledemolizioni dei capannoni esistenti e la bonificadelle aree. Il progetto seguirà, con una certa flessi-bilità un mix funzionale legato alle esigenze delmercato; infatti circa l’80% della superficie saràdestinata a aree produttivo-manifatturiere, magazzi-ni per lo stoccaggio e laboratori mentre il restante20% sarà destinato a uffici e a servizi.Il bacino d’utenza all’interno dei 30 minuti di per-correnza è pari a 3,5 milioni di abitanti con il reddi-to pro capite più alto d’europa. L’ubicazione inserisce“Innova Business Park” in una rete infrastrutturaletra le più servite d’Italia: il Nuovo Polo Fieristico di

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Relax al Wine Bar

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Rho Però e l’Aeroporto Internazionale di Malpensasono magneti per le attività economiche europee, epotranno rappresentare un fattore determinante perla competitività di molte piccole, medie e grandiimprese che hanno intenzione di localizzarsi attornoa Milano.Il Parco sarà dotato di numerosi servizi, tra cui servi-zio di vigilanza, fibre ottiche, produzione di acqua adalta temperatura, servizio mensa, raccordo ferrovia-rio, pronto soccorso, vigili del fuoco, Banca.Gli immobili avranno caratteristiche all’avanguardiae saranno personalizzabili. Il Masterplan evidenzia leseguenti soluzioni:“Logistic”. Si tratta di 2 edifici indipendenti, già ulti-mati, a destinazione logistica, con una superficie dicirca metri quadrati 54mila di cui 3mila di uffici almezzanino. Gli edifici, divisi in lotti modulari, sonogià affittati a primarie aziende operanti nel settorelogistico. L’immobile presenta baie di carico a 1,20mt. d’altezza per facilitare il carico e lo scarico dellemerci.“Medium”. Edifici pensati per far fronte alle necessi-tà di maggior flessibilità del mercato. Sono ideati perospitare aziende che operano nei settori della distri-buzione e della produzione con una superficie a usouffici pari al 10% situata al piano mezzanino. Gliimmobili sono divisibili in lotti indipendenti condimensioni minime di metri quadrati 2.500 l’uno.“Micro-Lab”. Edifici divisibili in lotti indipendenticiascuno con una dimensione minima di 200 metriquadrati, per far fronte in modo flessibile alle molte-plici esigenze di aziende operanti nella piccola indu-stria, nell’artigianato o nelle nuove tecnologie. Ladestinazione di spazi a uso ufficio al piano mezzani-no rappresenta circa il 25% della superficie totale.“Cargo”. Edifici pensati per le necessità di aziendeoperanti nel trasporto aereo e nella distribuzione, cheoltre ad avere una movimentazione rapida dellemerci hanno una grossa attività di segreteria e gestio-ne documentale. Il 40% della superficie è infattidestinato a uso uffici distribuiti su 3 piani posti nellafacciata frontale.“Flextech”. 12 edifici simili ai Cargo, ma di soli 8metri di altezza senza piano ribalta in cui sono inse-riti 2 piani di uffici sul fronte. La superficie totale èdi circa metri quadrati 118mila di cui il 25% desti-nato a uso ufficio. Questi edifici sono divisibili in

lotti e pensati per le necessità delle aziende operan-ti nella piccola industria che vogliano anche usufruire di spazi espositivi di un certo livello per ipropri prodotti.

Fiano Logistics Park. È un progetto volto alla crea-zione di un polo logistico innovativo in un’area stra-tegica a 15 Km dal grande raccordo anulare di Roma,e in prossimità della A1, a Fiano Romano. Il proget-to comprende la realizzazione di capannoni destinatialla logistica e con uffici al mezzanino per circa il10%. La prima fase del progetto sarà ultimata entroil 2007 e l’investimento complessivo ammonterà a37 milioni di euro.L’iniziativa prevede la costruzione di 60 mila metriquadrati suddivisi in tre lotti. Il primo, comprenden-te un capannone di 10 mila metri quadrati è statocompletato nel 2004 e ospita oggi il Gruppo Marifin;il secondo lotto consiste in un capannone di 14 milametri quadrati quasi terminato e locato al 75% aMessaggerie Libri, il più importante distributore ita-liano di prodotti editoriali, e a GrammaFarmaceutici, azienda di logistica e distribuzione difarmaci. Il terzo e ultimo lotto comprenderà infineun capannone di 36 mila metri quadrati la cui edifi-cazione è prevista entro il 2007.Fiano Logistics Park è stato studiato per soddisfare almeglio le esigenze dimensionali, organizzative e com-merciali di piccole, medie e grandi imprese, che ope-rano nei settori della logistica, distribuzione, mani-fatturiero e servizi. In particolare società così dette“Freight Forwarders”, “Distribution” e “Cargo” cherichiedono magazzini ridimensionati e quote di uffi-ci sempre più elevate. Le caratteristiche tecniche degliedifici sono state studiate appositamente per rispondere a tali esigenze: altezza minima 10,5 metri,cross docking, profondità di attracco 18 metri, flessi-bilità nella compartimentazione degli spazi, pianoribalta a quota 1,2 metri sul livello stradale, uffici neimezzanini

Market Central Da Vinci. Sarà il più grande insedia-mento commerciale della regione Lazio è porterà allarealizzazione di un innovativo retail park, sviluppatosu 21 ettari di terreno a Fiumicino, con 57 milametri quadrati di superfici commerciali di medie-grandi dimensione e oltre 3mila posti auto in unadelle zone più strategiche dell’area laziale, ilQuadrante Ovest. L’investimento complessivo daparte di AIG Lincoln supera i 150 milioni di euro.La Posa della Prima Pietra è avvenuta lo scorso 9marzo 2006 alla presenza dei rappresentanti dellaRegione Lazio, della Provincia di Roma e delComune di Fiumicino.Market Central Da Vinci offrirà l’ambiente acco-gliente e familiare caratteristico del centro cittadino,con un’ampia varietà di negozi in formato “Big-Box”,oltre a diversi “anchor” secondari, boutique e barristoranti tutti su un unico livello e facilmente acces-sibili dai parcheggi tramite passaggi pedonali coperti.

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Lo stand di Eurodomus (courtesy of EREP)

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Aree attrezzate e adibite al verde pubblico sono statedislocate tra le unità commerciali e le aree del par-cheggio in modo da creare spazi dedicati al relax e altempo libero.Il Centro è stato ripartito in quattro aree distinte: la“Fashion Promenade”, specializzata in abiti, scarpecosmetici e accessori, la “Via della Casa” che vantaun’ampia gamma di prodotti e accessori per la propria abitazione, il “Diagonal Passage”, unmomento di pausa durante lo shopping che offreposti a sedere all’aperto su una terrazza con diversiristoranti, bar e altre comodità, e il “LifestyleCourtyard” che presenta una serie di negozi per servizi di assistenza, articoli da regalo, boutique e caffetterie, sistemati all’interno di una serie di percorsi pedonali nel centro dell’area.Leroy Merlin, Media World e Kiabi hanno già sigla-to accordi con AIG Lincoln per assumere il ruolo dianchor principali del progetto, assicurando una for-tissima base fondamentale per l’intera gamma mer-ceologica. Contestualmente all’inizio dei lavori dicostruzione, AIG Lincoln ha lanciato la sua campa-gna di leasing nel settembre 2005, assegnando unmandato esclusivo a Cushman & Wakefield. Accordidi leasing per oltre il 50% delle superfici sono

già stati siglati con grandi marchi internazionali, tra cui Chicco/Prenatal, Decathlon, Leroy-Merlin,Mediaworld, Norauto e Scarpamondo.«Accessibile direttamente dall’autostrada A-10, evicino all’aeroporto internazionale di Fiumicino,Market Central Da Vinci sarà uno dei più grandicentri commerciali dell’Europa meridionale e offri-rà un’eccezionale opportunità di investimento inun’area in rapida crescita, ancora scarsamente servi-ta dai grandi parchi commerciali» afferma MilesJones, Managing Partner di AIG Lincoln Italia.L’apertura al pubblico del parco è prevista per l’au-tunno 2007.

ARCOTECNICA

Arcotecnica ha festeggiato a EIRE i suoi primi 25anni di attività. Un lungo cammino intrapreso ini-zialmente da un piccolo team di professionisti spe-cializzati in Fondi Immobiliari - allora “atipici” - per«un’esperienza totalmente innovativa e unica nelpanorama italiano che ha portato, oggi, alla forma-zione di un team di 50 persone, ripartite tra le duesedi di Milano e Roma» spiega l’AmministratoreUnico Carlo Romagnoli.«Questi ultimi anni di crescita di tutto il compartoimmobiliare» continua Romagnoli «hanno compor-tato per la nostra Società, una sorta di “ritorno alleorigini”, e l’attività gestionale e di consulenza specia-lizzata per i Fondi Immobiliari internazionali, è oggiil fulcro e il futuro del Gruppo».Arcotecnica ha attualmente in gestione immobili peroltre un milione di metri quadrati (uffici, retail elogistica), e si occupa della gestione di oltre 100milioni di euro di canoni di locazione ogni annoannui per clienti di fama internazionale come FondiImmobiliari, importanti investitori esteri e altri pri-mari detentori di patrimoni. Tra gli altri, anche inomi di DEKA, Aareal Property Services, ING RealEstate, IXIS AEW, Five Mounts, Grosvenor, DB RealEstate, Lasalle Investment, UBS Real Estate KAG, JPMorgan, Eurocommercial Properties, AIG Lincoln,BNL Fondi Immobiliari, Redevco.

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Cocktail allo stand

Lo stand di Beni Stabili

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BIG

Big, acronimo di Beni Immobili Gestiti, è unasocietà fondata nel 2000 e articolata in forma dinetwork su tutto il territorio nazionale con oltre400 punti Big. L’attività ha avuto fin dall’inizio ilsuo core business in tre aree di real estate ben defi-nite: Global service, gestione del contenzioso, con-sulenza. Dal 2005 è operativa una nuova iniziativarivolta al settore turistico basata sul portale BigVacanze che si propone di gestire prenotazioni e ser-vizi nell’ambito della locazione di immobili in loca-lità di vacanza.Fanno capo al Global Service le attività legateall’asset management, al property management, alfacility management e all’ingegnerizzazione proget-tuale. Nell’ambito dei mutui in contenzioso Big hacostituito un presidio per la gestione dei crediti incontenzioso che comprende il recupero in via giu-diziale, l’accompagnamento alle aste, la venditastragiudiziale degli immobili posti a garanzia deicrediti e la cessione dei crediti ipotecari. Tutta que-sta attività è possibile grazie al consolidato rappor-to fiduciario esistente con gli istituti di credito. Nelcampo infine della consulenza questa viene presta-ta a fronte alle problematiche di tipo fiscale e lega-le ma comprende anche l’offerta di servizi nelcampo delle valutazioni, delle due diligence e deglistudi di fattibilità su iniziative da promuovere sulterritorio.Attraverso la rete oltre alla classica attività agenzialenel settore immobiliare residenziale, industriale e deiservizi Big svolge una intensa attività di intermedia-zione creditizia che l’ha portata a raggiungere nel2005 posizioni di vertice di mercato grazie a unaproduzione di contratti di mutui e finanziamenti cheha toccato i 780 milioni di euro.Partner della società sono gli stessi operatori deipunti Big oltre ad alcune partecipazione strategicacome quella del gruppo Unicredit, di Prestitaliache opera nel campo della cessione del quintodello stipendio ai lavoratori dipendenti, di Cofin e di Net Insurance che operano nel settoreassicurativo.Ai vertici della società il management è costituito daAntonio Spina in qualità di Presidente, EustoAllegretti con la carica di Amministratore Delegatoe da Pietro Casciaro in qualità di Vicepresidente.Nel 2005 il fatturato della società si è attestato sugli11 milioni di euro in crescita del 41% rispettoall’anno precedente. Grandi attese sono riposte peril corrente esercizio soprattutto grazie all’esclusivaconvenzione raggiunta con il gruppo UnicreditBanca che ha studiato per Big una serie di soluzio-ni di mutuo personalizzate e denominate “MondoBig”.A fine maggio la Società ha aperto a Bergamo ilprimo “ negozio finanziario Big”, e ha un pianoindustriale che prevede l'apertura di altri negozifinanziari nelle più importanti città

CITYLIFE

La riqualificazione di parte del quartiere storico dellaFiera di Milano è stata oggetto di una gara interna-zionale, vinta nel luglio 2004 da CityLife, societàpartecipata da Generali Properties, Gruppo Ras,Immobiliare Lombarda (Gruppo Fondiaria-SAI),Lamaro Appalti e Grupo Lar.La progettazione del nuovo quartiere è stata affidataa Zaha Hadid, Arata Isozaki, Daniel Libeskind e PierPaolo Maggiora, architetti di origini, culture e gene-razioni diverse, che condividono il privilegio di avervissuto le più avanzate esperienze della cultura archi-tettonica internazionale negli ultimi anni. Ne è risul-tato un progetto che, come richiesto dal bando digara, ha l’obiettivo di creare “un nuovo centro” perMilano, “emblematico” e “riconoscibile”.L’iter approvativo del progetto è culminato nel set-tembre 2005 con l’adozione, da partedell’Amministrazione Comunale di Milano, delPiano Integrato di Intervento che, oltre all’area ditrasformazione di circa 255 mila metri quadrati, pre-vede la risistemazione di aree comunali esterne alperimetro del polo fieristico urbano, tra cui piazzaGiulio Cesare e gli spazi circostanti il Vigorelli, peruna superficie complessiva di circa 366 mila metriquadrati.Le dimensioni e la centralità dell’area di trasforma-zione - in una zona ad altissima densità di accessiviari e di servizi pubblici di mobilità, oltre che in unaposizione strategica e centrale rispetto alla città stori-ca e ai luoghi della cultura, degli affari e della moda- collocano il progetto tra le maggiori realizzazioni alivello europeo.Il progetto CityLife si caratterizza per un articolatomix di funzioni urbanistiche pubbliche e private, chene fanno un quartiere attivo giorno e notte, in gradodi proporre nuovi modelli e percorsi per abitare,lavorare, vivere la cultura e il tempo libero, con ilduplice obiettivo di creare nuovi valori di vivibilità esocialità urbana e di dotare la stessa città un nuovostrumento di competizione con altre realtà europee.Il nuovo quartiere ruota attorno a un ampio parcourbano - per dimensioni il terzo della città, dopo ilparco Sempione e i Giardini Pubblici - concepito peressere utilizzato dai cittadini attraverso aree di sosta,percorsi ciclabili, aree giochi per i bambini.Un tratto distintivo e qualificante del progetto è inol-tre dato dall’elevata concentrazione di attività cultu-rali, ricreative, sportive e per il tempo libero, con ungrande centro culturale per bambini (“Palazzo delleScintille”), un nuovo museo dedicato al design e laristrutturazione e trasformazione - a curadell’Amministrazione Comunale - dello storico velo-dromo Vigorelli.Il Palazzo delle Scintille è una struttura ricavata dalrecupero del Padiglione 3 (ex Palazzetto dello Sport),di cui sono mantenute le parti architettoniche piùsignificative. Il progetto nasce dall’esigenza, partico-larmente sentita tra gli stessi cittadini milanesi, di

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dare spazi e opportunità a bambini e giovani sotto i18 anni. Il Palazzo delle Scintille, che per dimensio-ni e caratteristiche costituirà il più grande centro cul-turale per bambini d’Europa, nasce dall’esperienzadel “Muba” (Museo dei Bambini di Milano) e dalconfronto con le migliori realizzazioni in Italia e all’e-stero nel campo dell’educazione non formale. Si trat-ta di uno spazio di 15 mila metri quadrati dedicatoad attività per bambini e ragazzi: dalla formazione amostre temporanee, da laboratori teatrali a laborato-ri creativi. All’interno del palazzo troveranno anchesede una biblioteca, una scuola dell’infazia e un nido.Il Museo del Design è un edificio di nuova costru-zione destinato a consentire al pubblico la fruizionedi collezioni sulla storia, l’attualità e il futuro deldesign italiano. Il nuovo Museo nasce dalla collabo-razione con la Triennale di Milano e rientra in un piùampio progetto di iniziative di quest’ultima destina-te a testimoniare e illustrare una delle grandi tradi-zioni ed eccellenze della cultura milanese.Accanto a queste funzioni culturali e ricreative, ilquartiere disporrà di un Centro Servizi, dove trove-ranno ospitalità una serie di servizi e attività cheassolvono alle esigenze quotidiane di lavoro e tempolibero di cittadini, imprese e organizzazioni: ristoran-ti, bar, locali di divertimento, esercizi commerciali,cinema multisala, sedi associative, uffici postali, ban-che e servizi alle imprese.Nell’articolato mix di funzioni previsto dal progetto,le attività lavorative sono prevalentemente ospitateall’interno delle tre torri, edifici si caratterizzerannoper l’alto contenuto tecnologico e l’innovatività deimateriali e delle soluzioni energetiche.Le attività economiche sono inoltre ospitate nelnuovo “Centro del Design”, edificio in cui avrannosede commerciale ed espositiva le principali aziendedel Made in Italy. Il Centro del Design costituisce unulteriore fattore di richiamo rispetto al vicino Museodel Design, con una vocazione a esso complementa-re. Le due strutture, supportate anche dalle opportu-nità fieristiche che continueranno a svolgersi presso ilquartiere espositivo Fieramilanocity, consentiranno ilformarsi di un vero e proprio “sistema del design”,che diventerà risorsa preziosa per Milano.Nel quartiere, in cui si stima abiteranno circa 4mila-4.500 nuovi residenti, sorgeranno cinque aree resi-denziali affacciate sul parco, caratterizzate da tipolo-gie e dimensioni varie e pensate per proporre nuovimodelli di abitabilità e vivibilità cittadina. Le unitàabitative si caratterizzano per un’elevata qualità pro-gettuale, per tagli abitativi flessibili e diversificati eper la disponibilità di aree verdi, piscine e altri servi-zi per il tempo libero. Ciascuna unità abitativa dis-porrà in media di 2,5 posti auto.CityLife vanterà una delle maggiori aree pedonalid’Europa tramite un inedito sistema di viabilità e diparcheggi interrati: il progetto prevede infatti la com-pleta separazione dei flussi viabilistici da quelli pedo-nali, così che l’intera area non sarà interessata daalcun parcheggio di superficie né da una viabilità car-

rabile di superficie. Inoltre l’area, già oggi facilmenteraggiungibile dai due maggiori aeroporti dell’areamilanese e accessibile grazie alla sua vicinanza al siste-ma autostradale e agli assi primari della rete stradaleurbana, si troverà al centro di ulteriori miglioramen-ti infrastrutturali. Tra questi il progetto già finanzia-to per la creazione di un sottopassaggio che uniràPiazzale Kennedy con viale Teodorico e che in futu-ro raggiungerà Largo Domodossola. La dotazione diparcheggi - oltre 8.500 tra pubblici e privati - per-metterà di assorbire sia le esigenze dei nuovi residen-ti, sia di coloro che lavoreranno e frequenteranno ilnuovo quartiere, oltre ad accogliere parte delle neces-sità di parcheggio dei residenti dei quartieri circo-stanti. Alcune perplessità rimangono tuttavia riguar-do agli studi sull’impatto che il nuovo complessoavrà sulla viabilità urbana circostante.La realizzazione del quartiere è prevista nell’arco diotto anni a partire dall’inizio dei lavori, con la con-clusione delle opere prevista nel 2014. Gli investi-menti complessivi stimati per l’intervento, compre-so l’acquisto dell’area, sono di circa 1,5 miliardi dieuro.

COMPAGNIA INVESTIMENTI ESVILUPPO (CIS)

L’operatività nel settore immobiliare rappresentauna parte importante del business di CIS Spa -Compagnia Investimenti e Sviluppo, holding finan-ziaria che con i suoi oltre 150 azionisti e un capita-le sociale di 48 milioni di euro, è espressione del-l’imprenditoria e del sistema finanziario del NordestItaliano. La Società è interessata alla valorizzazionedell’intero Triveneto ed è attiva nel settore del realestate, industriale e finanziario. Scopo principale diquesta “public company del Garda” è far incontrarecapitali privati e finanziari così da stimolare oppor-tunità di business che, oltre a generare profitti, con-sentano ricadute positive sul territorio locale. Nelcomparto real estate CIS dichiara di essere interes-sata non solo al settore logistico, ma anche allariqualificazione urbanistica delle aree metropolitanedel Triveneto.CIS è oggi particolarmente presente a Verona, doveha già da tempo deciso di avvalersi della collabora-zione di alcuni fra i migliori architetti italiani e inter-nazionali - Massimiliano Fuksas, Mario Bellini eRichard Rogers - per la realizzazione di progetti diprestigio e di rilievo nazionale. Le tre “grandi firme”hanno studiato e progettato tre progetti di riconver-sione urbana promossi da CIS nella città scaligera:rispettivamente la “Città del Vino e del Cibo”,“Verona Forum”, e “Adige City”. Gli ultimi due siinseriscono all’interno del processo di riqualificazio-ne del “quadrante sud” di Verona.CIS è convinta che nel prossimo decennio il voltodella città cambierà radicalmente e, in questo proces-so, la Società ha davvero un ruolo di primo piano. Diseguito sono riportati i tre progetti, così come la

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Società li ha presentati a Expo Italia Real Estate.Verona Forum. Mario Bellini ha progettato l’inter-vento di riqualificazione dell’ex Foro Boario, rinomi-nato Verona Forum, area adiacente alla Porta ovestdella Fiera di Verona. Il Foro Boario è in un quartie-re dove «la città storica» come scrive il progettista «hasmarrito il suo senso e le sue regole. Da ciò nasce ilproblema di come fare a rendere “abitabile” questoluogo, caratterizzato da un ambiente urbanistica-mente incoerente e architettonicamente irrilevante».La scelta di Bellini è stata quella di individuare perl’area le destinazioni funzionali (residenziale, direzio-nale e alberghiera), per poi riservare i due terzi dellasuperficie disponibile (21.500 metri quadrati su unlotto di 31 mila metri quadrati) al verde pubblico eai parcheggi.Nel pieno di un’area a non abitabilità storica qual èVerona Sud, Bellini realizzerà un parco destinato adivenire il “cuore verde” di Verona. Il parco saràaffacciato su campi sportivi comunali, sarà visibiledalle strade circostanti, verrà incorniciato dagli edi-fici e sarà utilizzabile dagli abitanti dei vicini quar-tieri residenziali. All’interno del parco potrebbetrovare posto anche uno specchio d’acqua che ser-virà come punto privilegiato di ritrovo per gli abi-tanti del vicino quartiere residenziale. Il resto delprogetto prevede infatti un fronte strada ritmato dauna serie residenze che si affacceranno direttamen-te sul grande parco. Sarà questa una composizionedi pieni e vuoti animato da grandi masse verticali eleggere superfici orizzontali. Come la definisce l’architetto «un’isola che non sarà un’isola e che contribuirà a costituire la Verona del terzo mil-lennio».

Adige City. Richard Rogers, nella sua ottica di un’ar-chitettura pensata per la gente, ha sviluppato un pro-getto legato al recupero delle ex Officine Adige, nellevicinanze del casello autostradale Verona sud, suun’area di 100mila metri quadrati.L’intervento di Rogers è dunque fondamentale perVerona Sud, e indurrà una rilettura dell’intera cittàscaligera in chiave di polo finanziario nazionale,ponte tra la Lombardia e il Veneto, tra Europa eItalia.Adige City sarà riconoscibile per la presenza di ungrattacielo di oltre 150 metri d’altezza, chiamato adiventare il simbolo della Nuova Verona, come lo èla Torre dei Lamberti per la città scaligera, medieva-le e romana. Nel progetto sono previsti anche altripunti di riferimento: ampie aree verdi di respiropubblico, spazi per uffici, un hotel, sistemazioniresidenziali e commerciali. Ci saranno anche unascuola e una chiesa che si affaccerà su una grandepiazza.Il famoso architetto afferma che anche a Verona«darà forma alla sua visione progettuale, pensata peruna nuova città policentrica e compatta. Una cittàcon un’armonica varietà di funzioni sovrapposte chela renderanno vitale, attiva e sostenibile».

La città del Vino e del Cibo. Massimiliano Fuksasfirma il progetto per la creazione della “Città del ciboe del vino”, un parco a tema sul vino e sul cibo “madein Italy” che sarà aperto tutto l’anno per il turismointernazionale. Il progetto si colloca proprio di fron-te all’aeroporto Valerio Catullo, in un area di oltre164mila metri quadrati all’interno del comune diSomma Campagna, a cinque chilometri dal centro diVerona.L’intero parco è stato pensato come un’operazione siaculturale che artistica, destinata anche a generarebusiness per il territorio. Un luogo di sensibilizzazio-ne al cibo italiano, luogo d’incontro, di soggiorno,che supererà la logica dello shopping center attraver-so la creazione di molteplici iniziative sul vino e sulcibo italiano.

CUSHMAN & WAKEFIELD

La nota società di servizi immobiliari integratiCushman & Wakefield, anch’essa presente a EIRE2006, ha ottenuto il mandato per la commercializza-zione in co-agency con Jones Lang LaSalle degli spazidi “Citycentral”, un nuovo prestigioso edificio peruffici situato nel cuore del distretto degli affari diMilano, in Via Lepetit.Citycentral è uno stabile di circa 23mila metri qua-drati, di cui oltre 18mila di uffici. Il resto sono spaziper archivi e terrazzi.Progettato per rispondere alle esigenze delle piùimportanti aziende multinazionali, Citycentral offreprestazioni elevate in termini architettonici e funzio-nali, una soluzione ideale per quelle imprese che cer-cano spazi efficienti, raffinati, e visibili: 11 piani diuffici ampi e luminosi, in grado di fornire grandeflessibilità in termini di configurazione dello spaziodi lavoro ed equipaggiati con soluzioni tecnologichea un livello qualitativo di eccellenza.Cushwake ha proposto anche “Centro Leoni”, uncentro direzionale dagli elevati standard qualitativiche sta per essere completato sui terreni dell’area exOM (Officine Meccaniche) di via Carlo Bazzi, neipressi dell’Universià Bocconi (cfr. foto alla paginaseguente).

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Lo stand di CIS, a destra

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FORUMINVEST

ForumInvest è una società di svilup-po e investimento immobiliare indi-pendente a capitale privato, con sediad Amsterdam, Bruxelles, Parigi eMilano. La Società è impegnatanella ristrutturazione e realizzazionedi Shopping Centers situati nei cen-tri cittadini, finanziando e parteci-pando alla ristrutturazione di centristorici nei comuni di interesse. ICentri Commerciali sviluppati daForumInvest sono spesso stati pre-miati come i migliori in Europa: nel2005 il centro “De Klanderij” inOlanda ha ottenuto il riconosci-mento ICSC come “migliore cooperazione pubblica-privata d’Europa” nella categoria CentriCommerciali medio-grandi , mentre il centro “LesGrands Pres” in Belgio è stato scelto come “secondomiglior centro commerciale” nella categoria grandiCentri Commerciali. A oggi ForumInvest sta lavo-rando a diversi progetti, per un totale di circa 650mila metri quadrati.A soli 16 mesi dall’apertura della sede italiana - aMilano - ForumInvest ha già effettuato il suo primoimportante investimento immobiliare in Italia. Sitratta del Centro Commerciale Gran Sasso, aTeramo. La convenzione urbanistica con il Comuneè stata siglata il 13 aprile scorso, e gli scavi sono ini-ziati il giorno seguente.Oltre al Centro Commerciale - 36 mila metri quadricon 5mila posti auto - il progetto prevede la realizza-zione di un nuovo stadio di calcio da 8.900 postidove si terranno anche concerti e spettacoli. Lo sta-dio sarà completato nel luglio 2007, mentre ilCentro Gran Sasso nel novembre dello stesso anno.«Il progetto prevede un investimento da 100 milionid’euro» spiega Marco Mutti, MD di ForumInvest «enon costerà nulla al Comune della città abruzzese. Ilprogetto Gran Sasso si realizzerà infatti in projectfinancing, su idea del costruttore SabatinoCantagalli, e del presidente del Teramo Calcio,Romano Malavolta. Entrambi formularono la richie-sta al Comune di realizzare lo stadio di calcio in cam-bio dell’acquisizione del diritto di superficie dell’areadove realizzare il Centro Commerciale. Cantagalli eMalavolta hanno dato vita alla società promotriceVerdebosco, ora acquisita da ForumInvest, che gesti-rà lo stadio una volta ultimato. La finanza di proget-to è la formula ideale per consentire di svilupparequesto tipo di strutture» continua Mutti. «I Comuninon devono investire un centesimo, ma limitarsi asvolgere il ruolo di controller, verificando che i lavo-ri siano eseguiti secondo i progetti approvati».Il manager garantisce che ForumInvest ha ormaiacquisito l’esperienza necessaria per replicare ilmodello di Teramo in altre città. Nel caso in esame laSocietà ha fatto ricorso al finanziamento bancario

della Bouwfound (ABN AMRO).Allo studio di progettazione hanno partecipato“Studio SPI” di Milano con l’incarico di projectmanagement, “Cconcept” di Amsterdam per il con-trollo del concept architettonico, “RTKL” di Madridper l’idea architettonica dei mall, delle facciate e dellepiazze interne ed esterne, “ACT-Design” di Bruxellesper lo studio dell’illuminazione notturna e diurna,“Progetto CMR” di Milano per i progetti esecutiviarchitettonici, “Studio Sablone” di Pescara per i pro-getti definitivi del centro commerciale, e “StudioFigliola” di Teramo per lo stadio. Il tutto coordinatodai construction manager interni di ForumInvest.

GALLERIE COMMERCIALI ITALIA

Gallerie Commerciali Italia (GCI), società leader nelsettore immobiliare della grande distribuzione italia-na, si occupa di Centri Commerciali al cui internooperi una galleria di negozi ; e la sua attività com-prende l’acquisto, la commercializzazione, la locazio-ne e la gestione di Centri Commerciali edi Parchi Commerciali, per la maggior parte a inse-gna “Galleria Auchan”. GCI è nata nel 2003, quando Groupe Auchan SA eIfil S.p.A., che avevano creato il Gruppo Rinascente,decisero di consolidare e incrementare la posizioneraggiunta in Italia nello sviluppo dei centri commer-ciali, creando una società in partnership con SimonProperty Group. A fine 2004, Groupe Auchan haacquisito tutta l'area alimentare del GruppoRinascente, rilevando anche la partecipazione di Ifilin Gallerie Commerciali Italia. GCI è detenuta per il51% da Groupe Auchan SA attraverso la sua immo-biliare internazionale Immochan, mentre il restante49% è controllato da Simon Property Group, ilprimo Real Estate Investment Trust americano, chepossiede e gestisce immobili in parchi e centri com-merciali di grande attrazione negli Stati Uniti,Europa e Asia.Complessivamente, GCI possiede e gestisce 43 galle-rie commerciali che comprendono più di 1.500negozi e circa 290 mila metri quadrati di superficie

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Il “totem” di “Centro Leoni”

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affittabile (GLA). Nel corso del 2006/07, GallerieCommerciali Italia prevede di inaugurare diversi cen-tri commerciali: a Giugliano (Napoli), all’interno diun Parco commerciale di 330 mila metri quadrati disuperficie globale; a Cinisello Balsamo (Milano) inpartnership con Immobiliare Europea, dove è statoampliato e modernizzato il centro commerciale pree-sistente; a Nola (Napoli) il "Vulcano Buono" in part-nership con Interporto Campano (progetto dell’ar-chitetto Renzo Piano); a Roma (Porta di Roma allaBufalotta) un grande progetto in partnership con ilGruppo Lamaro: 100 mila metri quadrati, 250 nego-zi, 12 medie superfici, 9 mila posti auto; a Napoli invia Argine un centro commerciale in partnership conil Gruppo Menarini; a Monza un CentroCommerciale in partnership con ImmobiliareEuropea.

GIMAL

Costruire è un’arte antica che richiede forza, inge-gno, fatica e tanta passione. Una passione che fin daragazzo Giuseppe Malaspina ha coltivato con tenaciae costanza. GIMAL nasce nel 1978 come ditta arti-gianale e ben presto, grazie all’impegno e alla serietàdimostrate, diviene un importante punto di riferi-mento nel panorama delle costruzioni della Brianza.Negli anni ’80-’90 l’impresa si rivolge prevalente-mente all’edilizia residenziale mediante la costruzio-ne, la manutenzione e il restauro di edifici. Nel 1992Giuseppe Malaspina espande gli orizzontidell’Azienda rivolgendosi anche al settore pubblico. Oggi GIMAL è una solida holding con grandi idee,pronta a misurarsi con gli sviluppi futuri del suo ter-ritorio concorrendo alla realizzazione di grandi inter-venti di riqualificazione urbana e di rinnovo delleperiferie, con l’obiettivo di partecipare ad un razio-nale e funzionale sviluppo delle aree abitative.GIMAL opera sia nei settori dell’edilizia privata epubblica che in quelli dell’edilizia residenziale, com-merciale e per il terziario e i servizi. È attiva anchenella ristrutturazione e manutenzione di edifici civi-li, industriali, turistici e nel restauro di beni immobi-li monumentali e storici sottoposti a tutela.Malaspina, oggi Amministratore Unico della Società,dichiara che «GIMAL intende operare a cavallo ditradizione e innovazione, sempre alla ricerca di nuovestrategie e mezzi produttivi per dare risultati di altolivello. I nostri lavori sono pensati per rinnovare con-cretamente l’edilizia, ricercando nuove forme espres-sive attraverso una manipolazione cosciente, creativae attenta ai temi architettonici».

Insediamento residenziale e terziario a Monza. Ilprogetto prevede la realizzazione di un nuovo insedia-mento residenziale e attività terziarie. L’ambito diintervento ha una superficie fondiaria di 15mila metriquadrati. Il principio insediativo del progetto si fondasulla ricerca di un rapporto con la morfologia del tes-suto urbano. Gli edifici proposti sono disposti secon-

do uno schema a corte. La ricerca di una relazionesignificativa con il contesto ha guidato innanzitutto ladefinizione degli aspetti planovolumetrici del proget-to. La definizione del carattere architettonico degliedifici è affidata principalmente a grandi logge cheaffacciano sulla corte. Le logge rappresentano la verafacciata dell’edificio e costituiscono un filtro fra lospazio urbano pubblico e lo spazio domestico. Essetrovano nell’edificio sulla corte destinata a verde laloro ragion d’essere. Differente è invece la definizionearchitettonica lungo le vie Paciotti e Ferraris, l’edificioè caratterizzato dalla distinzione fra la parte bassa, alli-neata al filo stradale e destinata a uffici, e la parte alta,residenziale. Gli elementi di finitura sono stati scelticoerentemente con il carattere architettonico determi-nato dall’adozione del tema della loggia: il sistemadisegna una struttura a telaio, con intonaco di colorebianco per gli elementi della strutture a telaio, e uncolore “mattone” per le pareti.

Insediamento residenziale a Como. L’intervento sicolloca nella zona urbana periferica a sud della cittàdi Como, nelle aree precedentemente utilizzate dalConsorzio Agrario Interprovinciale di Como eLecco. L’area, ha una superficie di 26mila metri qua-drati. Molto significativa è la presenza nelle imme-diate vicinanze delle due stazioni ferroviarie di ComoCamerata (Ferrovie Nord) e Albate (Ferrovie delloStato). Il nuovo insediamento ha una superficie paria circa 19 mila metri quadrati, con un parcheggiod’interscambio per circa 200 autovetture. Le aree dicessione saranno attrezzate a parcheggi, percorsipedonali e ciclopedonali, verde di mitigazioneambientale.Le nuove volumetrie saranno distribuite in quattroedifici che si sviluppano con andamento curvilineo.Gli stessi saranno molto articolati anche in altezza:sono infatti previsti terrazzamenti sia in senso cre-scente che decrescente. Gli edifici saranno inseriti inuno scenario di forte qualità ambientale e al pianoterreno la Società prevede di realizzare giardini priva-ti per una trentina di appartamenti, su un totale ditrecento. Una collina piantumata di mitigazioneambientale sarà realizzata per immergere il comples-so nel verde.

Complesso polivalente di servizi a Villasanta.L’intervento consiste nella costruzione di un com-plesso polivalente con funzioni ricettive (hotel e resi-dence), commerciali, di servizio generale (laboratori,ambulatori, studi professionali), sportive e ricreativelegate al benessere (centro acquatico, fitness e well-ness center e una nuova palestra comunale), per untotale di circa 15mila metri quadrati di superficie aVillasanta, nei pressi di Milano.Sorto dalla necessità di riqualificazione urbana, ilprogetto contribuisce a riqualificare una porzione dicittà e introduce forti elementi di qualità ambientalee di innovazione, distinguendosi per soluzioni diqualità. Il prodotto finito si posizionerà infatti su alti

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livelli qualitativi per materiali e tecniche di realizza-zione. Elevati standard di comfort ambientale saran-no raggiunti sfruttando sistemi evolutivi di gestioneenergetica basati sulla domotica e sull’impiantisticaefficiente.L’intero complesso sarà servito da due piani interratidi parcheggi pubblici e privati, sistemazioni esterne averde, percorsi pedonali attrezzati con arredi peresterni, sistema di illuminazione e spazi aperti di tiposcenografico.

GRUPPO GIACOMAZZI

Il Gruppo Giacomazzi ha confermato nel 2005 iltrend positivo di crescita evidenziato dall’aumentodei ricavi delle Società del Gruppo nella misura del60% rispetto all’esercizio 2004, consolidando così laposizione raggiunta sul mercato immobiliare regionale.I risultati sono stati raggiunti anche grazie al buonesito dell’acquisizione immobiliare, in collaborazionecon Lehman Brothers, di una proprietà ceduta daGenerali Properties nel dicembre del 2004. Tale ope-razione si è conclusa, dopo soli 15 mesi, con la ven-dita frazionata dell’ex patrimonio composto da 150unità immobiliari, 35 unità commerciali e 120 postiauto per un valore di circa 60 milioni di euro, sitonella zona di Piccapietra nel centro di Genova.L’operazione ha visto la società veicolo SanCristoforo Srl, costituita dalla capogruppo FSI Spa,e Lehman Brothers muoversi concretamente pervalorizzare e alienare in tempi brevi l’intero asset.«In questo momento una nuova iniziativa immobi-liare è in fase di elaborazione, ainisme allo studioprogettuale dell’architetto Vittorio Grattarola» spiegaMario Giacomazzi, Presidente dell’omonimoGruppo. Si tratta della costruzione di trenta unitàimmobiliari di pregio, e settanta box nella zona diGenova-Albaro, per un valore complessivo stimato in30 milioni di euro.«Il progetto, dopo aver riscosso i consensi della“Circoscrizione”, è passato da una fase embrionale a

un processo concreto di sviluppo» spiegaGiacomazzi, aggiungendo anche che «il Gruppovuole realizzare un progetto all’avanguardia dalpunto di vista qualitativo, e desideriamo rappresentiun valore aggiunto per il quartiere di Albaro. Proprioper questo il management del Gruppo sta lavorandonon solo a stretto contatto con lo staff dell’architettoGrattarola, ma anche con le Istituzioni e le realtà diquartiere».Dal Gruppo giunge ancora conferma, dunque, delgrande appeal da parte degli investitori, i quali sicu-ramente saranno attratti da un altro interventoimmobiliare che Giacomazzi sta portando avanti a“fari spenti”. Il gruppo sarebbe impegnato nellariconversione a uso residenziale di un ex hotel nelcuore di Cavi di Lavagna, gettonata località di villeg-giatura nel Levante ligure.Il Presidente ipotizza tempi di ristrutturazione, perl’intera struttura, variabili tra i 12 e i 18 mesi, neces-sari per realizzare di 18 unità abitative con metraturevariabili dai 35 ai 75 metri quadrati, oltre a 10 postiauto in un contesto di pregio adiacente al lungomare.L’Asset/Property management, anima operativa delGruppo, sta seguendo quotidianamente tutti i pro-getti e le possibili realizzazioni, rivolgendo una par-ticolare attenzione anche verso le PubblicheAmministrazioni, viste le numerose consulenze tec-niche svolte a più riprese per Comune di Genova,Provincia di Genova e Regione Liguria. Il GruppoGiacomazzi, sempre in cordata con lo StudioGrattarola e Lehman Brothers, ha preso parte albando comunale per la realizzazione e la valorizza-zione di un complesso in stato di abbandono situa-to nel cuore della città; a tal riguardo si sta analiz-zando tutta la documentazione per dare esecuzioneai punti richiesti dal bando, al fine di poterseloaggiudicare.Alla parola “stadio”, o meglio “Cittadella delloSport”, gli occhi di Mario Giacomazzi si accendono,e sull’argomento il Presidente spende volentieri qual-che parola, anche se il progetto è ancora oggi in fasedi stand-by. A breve un impulso potrebbe arrivaresolo se l’Italia riuscisse a ospitare i campionati euro-pei del prossimo 2012.«Nel mese di aprile 2004 il Gruppo aveva organizza-to un Workshop a Palazzo Ducale» spiegaGiacomazzi «per aprire un dibattito sincero e costrut-tivo per trovare, insieme a tutte le realtà cittadine, lasoluzione concreta a risolvere il problema dello stadiodella città di Genova. A oggi il team di lavoro starivolgendo le proprie attenzioni sulle aree diCornigliano e di Trasta dove, secondo gli ultimistudi, si potrebbero trovare maggiori consensi rispet-to alle altre aree precedentemente proposte».Gli azionisti e il management hanno pianificato peril triennio 2006/2008 importanti investimenti eacquisizioni per confermare e potenziare il ruolo che il Gruppo Giacomazzi riveste nella realtà immo-biliare non più solo regionale, ma anche in ambitonazionale.

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Lo stand di Giacomazzi

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GRUPPO GIANNANTI

Gruppo Giannanti, guidato da AlessandroGiannanti, è una realtà che si occupa dello sviluppoe realizzazione di progetti immobiliari nel settoreresidenziale, industriale, logistico e commerciale.Uno sviluppatore in grado di seguire con la propriaorganizzazione l'intero processo, dall’acquisto deiterreni, alla progettazione architettonica e urbanisti-ca, allo sviluppo e commercializzazione. Per la realiz-zazione dei progetti si avvale di alcune divisioni ope-rative in grado di garantire risposte di qualità alle esi-genze del mercato. Nella direzione del Gruppo sonoaccentrate le decisioni strategiche, le attività di coor-dinamento delle diverse divisioni e di relazione con ipartner. Si caratterizza per il suo forte radicamentonel territorio della Toscana, e ha quattro divisionioperative: Real Estate, Residenziale, Industriale eSettore pubblico. Il Gruppo si fa infatti promotoreanche di progetti pubblici e partecipa ad aste pubbli-che nell’ambito dei processi di privatizzazione delpatrimonio dello Stato.Oggi le iniziative più significative riguardano il setto-re logistico, commerciale e direzione. Per i progetti inambito Commerciale e Direzionale il Gruppo predi-lige aree centrali rispetto a bacini di utenza significa-tivi e facilmente accessibili, adottando soluzioniarchitettoniche di qualità, livelli elevati di comfort efunzionalità dei servizi.Sono però gli interventi logistici a rappresentare ilpunto di forza del Gruppo, grazie anche alla capaci-tà d’individuare in anticipo aree a potenziale svilup-po. Il metodo utilizzato nello sviluppo di un proget-to logistico prevede la creazione di partnership capa-ci di contribuire al successo dell’iniziativa e all’indivi-duazione dei fruitori. Queste iniziative sono realizza-te mantenendo il costo di realizzazione a livelli con-correnziali. Fra i progetti d’interesse del Gruppo Giannanti vaevidenziato l’investimento nel settore logistico nellaprovincia di Pisa, con il “Parco Logistico Ecate”. Il progetto s’inserisce in un’area situata in posizionestrategicamente favorevole, ambita da oltre un secoloper la centralità rispetto alle principali direttrici via-bilistiche del centro e del nord Italia, inserendosiall’interno di un’importante iniziativa di sviluppoindustriale a Pontedera, rilanciata dall’attenta pianifi-cazione territoriale delle amministrazioni locali.L’iniziativa contribuirà al cambiamento dell’assettologistico in Toscana, oggi concentrato sull’asseFirenze-Prato, e ormai saturo per mancanza di aree,costi eccessivi dei terreni e traffico sostenuto. L’area può contare su una buona dotazione infra-strutturale che consente l’accesso ai principali assidi comunicazione, stradale e ferroviario. A un chi-lometro circa vi è l’acceso alla autostrada Firenze-Pisa-Livorno che permette collegamenti rapidianche verso Genova. A soli due chilometri è poiprevista la realizzazione di uno snodo ferroviario perla presa e la consegna delle merci. E vi sarà la possi-

bilità di accesso all’aeroporto di Pisa e al nodo por-tuale di Livorno.Quello che sorgerà sarà dunque un polo di eccellen-za, dove le imprese potranno trovare dotazioni infra-strutturali in grado di agevolare l’efficienza operativa,come gli ampi spazi di manovra e i parcheggi, senzatralasciare la tematica ambientale e l’estetica.La logica progettuale del Parco Logistico Ecate, pre-vede tutti i plus di un insediamento logistico moder-no, a partire dalle altezze (fino a 15 metri), fino allebaie di carico e scarico e ai grandi piazzali. I singolilotti modulari e con dimensioni che possono rag-giungere 34mila metri quadrati., verranno realizzatisu commessa per consentire personalizzazioni. Laprogettazione degli impianti e delle finiture si basa suuna logica molto flessibile per migliorare la fruibilitàa diversi conduttori. «I tempi di realizzazione saran-no estremamente ridotti, da 12 a 16 mesi a secondadelle volumetrie» garantisce Alessandro Giannanti,AD dell’omonimo Gruppo.

GRUPPO PRIA

L’attività principale di PRIA Spa è il trading e lo svi-luppo di operazioni immobiliari in proprio o perconto terzi. In questo ambito PRIA intende il pro-prio ruolo come costruzione di partnership basate suinteressi condivisi. Per questo nella gestione di ope-razioni complesse di trading immobiliare la Società -che ha sedi a Genova e Milano - opera secondo unalogica d’impresa che può anche prevedere apporto dicapitali e compartecipazione al rischio. La definizio-ne di obiettivi concordati e un diretto coinvolgimen-to al loro raggiungimento sono ulteriori elementipeculiari del modo di operare di PRIA.Sistemi Srl è partecipata al 40%, ed è la società dimediazione alla quale è affidata in esclusiva la ricercae la trattativa con i potenziali acquirenti degli immo-bili del Gruppo PRIA. Attraverso Sistemi Srl vienegarantita la piena rispondenza alle politiche commer-ciali, spesso innovative, proposte da PRIA nellagestione del rapporto con il cliente. Il risultato che ne

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Lo stand del grande Gruppo romano

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consegue è una forte riduzione del contenzioso,rispetto a quanto si verifica quando intervengonocome mediatori soggetti esterni.La novità presentata a EIRE, comunque, è la JV traPRIA (40%), Recchi Ingegneria e Partecipazioni Spa(40%) e Nuova Merope Srl (20%). La Società, costi-tuita nel 2005, si chiama ALTAIR, ed è nata comeazienda specificatamente orientata alla gestione dioperazioni di sviluppo immobiliare di grande rile-vanza, quali il recupero, la trasformazione, la costru-zione di grandi complessi immobiliari in Italia e all’e-stero. ALTAIR è entrata nel settore immobiliarequale operatore dotato di caratteristiche fortementeinnovative, grazie alla sintesi di know-how ed espe-rienze apportate dei tre partner. Per la sua attivitàALTAIR guarda con interesse non solo al mercatointerno ma anche a quello internazionale, con parti-colare attenzione ai Paesi dell’Europa centrale eorientale, dove è in rapida crescita la domanda diimmobili di qualità, sia per uso commerciale che resi-denziale. In Italia è stata avviata nel 2005 una primaimportante operazione, con l’acquisto di un immo-bile di grande prestigio nel centro di Milano, cheverrà sottoposto a un intervento di radicale ristruttu-razione e ammodernamento, ivi inclusa l’installazio-ne di servizi tecnologici d’avanguardia, per poi esserericollocato sul mercato.

IMMOBILIARE ALFEO

Insieme alla società di progettazione URB.a.m, inca-ricata della progettazione architettonica ed elabora-zione esecutiva, Immobiliare Alfeo Srl ha presentatoa EIRE il progetto per una nuova residenza universi-taria a Milano.L’area su cui è prevista la realizzazione della nuovaresidenza, in via Giambellino 31, è di proprietà dellastessa Immobilairee Alfeo e ha un’estensione di 3.300metri quadrati. Nel complesso edilizio progettato èprevisto l’insediamento di spazi destinati alla residen-za per studenti, docenti e ricercatori universitari,mediante la formazione di alloggi con diverso taglioche verranno ceduti in locazione esclusiva a tali cate-

gorie di utenti. Formeranno parte integrante delcomplesso spazi per attività comuni e di servizio,quali locali di studio e riunione, lavanderia, palestra,bar, oltre a uno spazio di minimarket.L’intervento si propone di contribuire a rispondere allaforte domanda di residenze per studenti universitarifuori sede, problematica che negli ultimi anni è andataevidenziandosi sempre più in una città come Milano.L’area di intervento, sulla quale sono attualmentepresenti alcune costruzioni da tempo dismesse e dicui si procederà alla demolizione, ricade in un conte-sto completamente urbanizzato.Il complesso si presenterà come un unico organi-smo composto da due corpi di fabbrica uniti da unapiastra di base al piano terreno. Il corpo di fabbrica“anteriore” (corpo A) sarà posto in fregio al viaGiambellino e completerà la cortina edilizia sulfronte sud della stessa via, in un punto in cui la cor-tina risulta oggi interrotta da una sorta di vuotourbano. Sarà un fabbricato di 8 piani abitabili (oltreal piano terra) che si andrà a inserire tra palazzi didifferente altezza. Il corpo di fabbrica “posteriore”(corpo B) sarà posto internamente al lotto e costi-tuirà una torre di 11 piani oltre al piano terra. Ilsottosuolo sarà in parte edificato, con due pianiinterrati che ospiteranno i parcheggi e le cantine,oltre ad alcuni locali tecnici.In generale la facciata su via Giambellino sarà carat-terizzata da parapetti e setti in cemento bianco, para-petti metallici, pannelli in lamelle metalliche, e sfon-dati intonacati con tinta color grigio-marrone.Le zone a verde saranno tenute a prato e dotate dialberature, in particolare con formazione di un filarelungo il confine sud dell’area.

IMMOBILIARE MANTEGAZZA(LUGANO)

Di origine lombarda, la famiglia Mantegazza si inse-diava nel Canton Ticino già dal 1784. Il primo passonella nascente industria turistica veniva fatto saAntonio Mantegazza, padre degli attuali promotori,che fondava nel 1928 la “Globus”, inizialmente comeufficio viaggi del genere ricettivo, con un proprio eimportante parco di autopullman.Il lancio verso l'internazionalizzazione delle attivitàturistiche inizia dopo la fine del secondo conflittomondiale, a opera dei due giovani figli, Sergio eGeo. Il primo, in associazione con la famigliaAlbek, si espande gradualmente ma costantementein campo internazionale, e in particolare inInghilterra e negli Stati Uniti, facendo assurgere laHolding Globus a protagonista del mercato mon-diale dei viaggi. Parallelamente egli sviluppa la com-pagnia aerea Monarch. Il fratello Geo, laureatosi iningegneria civile al Politecnico federale di Zurigonel 1952, fonda nel 1954 lo studio d'ingegneriaMantegazza & Cattaneo, affermatosi in Ticino nelcampo dell'edilizia e assumendo importanti incari-chi nel campo delle costruzioni pubbliche e private.

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A destra, lo stand di Immobiliare Mantegazza

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Un'attività che prosegue ancora oggi a piú di cin-quanta anni dalla sua fondazione. «In questa vesteegli si fa promotore e realizzatore di tutte le inizia-tive edilizie della famiglia che portano alla costru-zione di diversi palazzi e residenze tutti situati nellezone prestigiose della città di Lugano, noti e apprez-zati per la modernità della costruzione architettoni-ca, per la generosità e il lusso delle sue rifiniture eper il prestigio acquisito nell'edilizia cittadina. Lafamiglia Mantegazza figura oggi tra i piú importan-ti imprenditori immobiliari del cantone Ticino»spiegano alla Società. «Particolare fama e grandiaspettative nella popolazione luganese per la quali-fica della vocazione residenziale della città assumo-no le ultime due iniziative della famiglia: il PalazzoMantegazza in Riva Paradiso, di avveneristica con-cezione architettonica, quale espressione simbolicadel percorso famigliare legato alla città e la nuovaresidenza in cui verrà trasformato il vecchio AlbergoPalace che, testimone della sua storia, rinascerà intutta la sua eleganza. Esso, con il nuovo progettatocomplesso espositivo-museale e con il nuovo teatro-auditorio, si affaccerà su una nuova piazza sede delnuovo centro culturale della città di Lugano.L'acquisizione del Palazzo Ransila, già sede princi-pale dell'Unione di Banche Svizzere, progettato dal-l'architetto Mario Botta e situato nel centro com-merciale-amministrativo della città, completa inmodo prestigioso il contributo della famiglia allosviluppo e al progresso della città con realizzazionidi punta che verranno portate a termine nell'imme-diato futuro».Il Palazzo Mantegazza era, in particolare, l'iniziativache il Gruppo ha presentato a EIRE. Si tratta diappartamenti, attici e ville di lusso offerti in pre-ven-dita e dove gli animali sono ammessi. Con vista lago,giardini e piscina, il complesso sarà disponibile dalmarzo 2008.

ITP INVESTIMENTI TORINOPIEMONTE

Torino e il Piemonte, al centro dell’attenzione mon-diale per l’evento Olimpico svoltosi nei primi mesidel 2006 hanno presentato a EIRE i grandi inter-venti infrastrutturali e immobiliari che posizionanooggi il territorio fra le migliori locations internazio-nali per il business, la ricerca e il turismo. ITPInvestimenti Torino Piemonte ha infatti organizzatola presenza del Sistema Piemonte a EIRE per presen-tare in modo coordinato le eccellenze di un territoriovasto e diversificato che affronta la sfida del propriofuturo forte di una strategia condivisa. Ben 40 i sog-getti, sia pubblici che privati, coordinati da ITPall’interno dello stand “Sistema Piemonte”. Tra glialtri la Regione Piemonte, i Comuni di Torino, Asti,Cuneo, Verbania, Domodossola, la Provincia diVerbania, il Collegio Costruttori di Torino, ANCEPiemonte, Finpiemonte, ACIEP (Associazione per ilCoordinamento degli Insediamenti Economici e

Produttivi), e alcuni operatori impegnati in rilevantiinterventi di trasformazione urbana come ilConsorzio Unica, Gefim Costruzioni, ImmobiliareEuropea, ImpresaRosso, Recchi Ingegneria, Zoppoli& Pulcher Costruzioni Generali, Fenera Real Estate. «La partecipazione di un numero così consistente disocietà rappresentate è il risultato della costante atti-vità di animazione economica svolta da ITP» affermail Direttore Generale Paolo Corradini. «I progettid’investimento e gli interventi di trasformazioneurbana e territoriale proposti riprendono i granditemi connessi allo sviluppo economico del sistematerritoriale Torino e Piemonte, un’area che gode diuna posizione strategica dal punto di vista logistico eche sta rafforzando la propria vocazione come puntodi riferimento internazionale per la ricerca e l’altaformazione» continua Corradini.Oltre all’eredità post-olimpica, “Sistema Piemonte”ha portato a EIRE i numerosi e interessanti progettiproposti dalla Città di Torino, fra cui la valorizzazio-ne del complesso della “Cavallerizza Reale”, di pro-prietà dell’Agenzia del Demanio (l’intervento si svi-luppa su un’area di circa 22mila metri quadrati ed ècollocato a naturale proseguimento del sistema diedifici dell’adiacente Piazza Castello, la principalepiazza di Torino) e il nuovo Business District di PortaSusa - la nuova principale Stazione ferroviaria diTorino - intorno alla quale sono in progetto oltre 100mila metri quadrati per centri direzionali e alberghiin nuovi edifici di elevata qualità architettonica, unodei quali diventerà la sede del gruppo Sanpaolo Imi.A questi si accompagna la realizzazione del nuovopolo a supporto dell’automotive e del design: 300mila metri quadrati di edifici nell’area di Mirafiori,che costituiranno un nuovo complesso ricettivo alquale farà da sfondo un campo da golf a 18 buche(Comune di Collegno).Ricca anche la proposta di Cuneo, Asti e Verbania.Quest’ultima, in particolare, ha pubblicizzato oltre340 mila metri quadrati di terreni per investimentituristici, residenziali, commerciali e manifatturieri asoli 35 minuti dall’aeroporto di Milano Malpensa, inun territorio di grande pregio ambientale caratteriz-zato dalla prossimità con il Lago Maggiore. Hannocompletato la panoramica dell’offerta numerose areeindustriali attrezzate, piattaforme logistiche, businesscenter e opportunità localizzative strategiche svilup-

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Presentazione allo stand di ITP

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pate da società pubblico-private partecipate daFinpiemonte, l’Istituto Finanziario RegionalePiemontese.Allo stand di “Sistema Piemonte” sono infine statipresentati i progetti candidati da ITP per partecipareal premio di Marketing Territoriale “Promuovere,valorizzare e riqualificare la città e il territorio” indet-to dal Comitato Scientifico di EIRE. Si tratta delprogetto “Ricettività 2006”, avviato da ITP nel2002, su richiesta e in collaborazione con la Città diTorino, la Provincia di Torino e Toroc, che ha porta-to alla realizzazione di importanti risultati sia in ter-mini di nuovi alberghi di standard internazionale,attratti o supportati nel processo di sette nuovi inse-diamenti alberghieri per un totale di oltre 97 milionidi euro di investimenti, e del progetto “Torino capi-tale del design”: grazie all’attività di ITP la città diTorino è stata nominata per il 2008 “World DesignCapital” da ICSID, organizzazione mondiale dell’in-dustrial design. Un calendario di manifestazioni edeventi proporranno alla vetrina internazionale leeccellenze piemontesi e italiane del design. Il proces-so che ha portato alla decisione di candidare la Città,si è basato su un confronto con altre 39 città.

LARRY SMITH

Larry Smith, società di consulenza e gestione di CentriCommerciali guidata da Corrado Vismara , ha presen-tato a EIRE moltissimi dei progetti che sta seguendoper conto di importanti clienti. Tra questi, spiccavanoil “Retail Park Rivalta”, nei pressi di Torino, e“RomaEst”, a Roma.L’avvio dei cantieri del Parco Commerciale è previstoper questa estate con completamento entro la fine del2007. Si tratta di un progetto con una GLA comples-siva di circa 24 mila metri quadrati, che gode di unaottima accessibilità e visibilità ed è a distanza pedona-le dal centro città di Orbassano. Impostato in tre edi-fici, il progetto si caratterizza per la presenza di porticiche creano una passeggiata di oltre 200 metri e per lagrande piazza pedonale sulla quale sono previstinumerosi bar e ristoranti. Le facciate con mattone avista sono armonizzate con l’immagine del superstoreEsselunga che costituisce l’ancora alimentare delparco. I parcheggi potranno ospitare oltre 1.600 autoe sono in buona parte coperti. Il bacino d’utenza è sti-mato in oltre 130 mila abitanti.L’offerta commerciale sarà articolata in circa 30 nego-zi; spiccano cinque medie superfici specializzate nelbricolage, l’elettronica, gli articoli sportivi, l’abbiglia-mento e la calzatura. Una grande palestra è prevista alpiano superiore mentre molte attività di servizio affac-ceranno sulla piazza pedonale. Il progetto è destinato adiventare il punto di riferimento per il popoloso terri-torio che gravita su Orbassano e Rivalta anche grazieall’insolita elevata qualità progettuale dell’iniziativa.L’apertura al pubblico del nuovo Shopping CenterRomaEst, che è localizzato nella zona centrale diRoma a pochi chilometri dal Grande RaccordoAnulare, sulla direttrice Roma-L’Aquila, è prevista persettembre 2006. Il Centro Commerciale, che perdimensioni è il più grande d’Italia, ha una superficielorda complessiva di circa 110mila metri quadrati dicui circa 20mila circa destinati a un’ancora alimenta-re a insegna Panorama, 12mila a mall/spazi comuni e78mila destinati ad attività commerciali, paracom-merciali, di servizio e ricreative. RomaEst si sviluppasu due livelli commerciali serviti da cinque piani diparcheggi che distribuiscono i flussi in corrisponden-za dei vari ingressi. Ogni livello è in grado di ospitarecirca 1.100 posti auto a cui si aggiunge una piastra da2.400 posti localizzata a livello -1, per un totale dicirca 7 mila posti auto. La struttura del nuovo Centroè pensata per soddisfare le esigenze di un bacino diutenza di oltre un milione di persone. La galleria si sviluppa con un percorso circolare attornoa un’isola centrale su entrambi i livelli. Sono presentioltre 220 negozi - tra di quali dieci medie superfici supe-riori a mille metri quadrati - e un modernissimo com-plesso cinematografico multisala e di intrattenimento. IlCentro propone un’offerta completa e competitiva diprodotti di uso quotidiano, capace di rispondere alle esi-genze dei diversi target familiari, coniugando la necessi-tà dello shopping con il desiderio di svago e di relax.

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Il Convegno sui Centri Commeriali

Presentazione allo stand ITP

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LEFIM - GRUPPO BASSO

Lefim, con sede a Treviso, fa parte del Gruppo Basso,impresa che opera da oltre settant’anni nel settoreedilizio-immobiliare. Fondato dal cavaliere AngeloBasso nel 1930, il Gruppo si è sviluppato e specializ-zato da qualche decennio nella promozione immobi-liare e nei servizi correlati alla gestione dei patrimoniin tutto il Nord e Centro Italia. La filosofia delGruppo non si limita solo alla gestione e costruzionema punta anche al consolidamento finanziario patri-moniale dell’immobile. Questo ha fatto sì che oggi ilGruppo Basso detenga un portfolio composto dacirca due milioni di metri quadrati di aree in pro-prietà e circa 300 mila metri quadrati di immobili areddito, diversificati per locations, tipologia di utiliz-zatori e destinazioni d’uso.Fanno parte del Gruppo Basso, oltre a Lefim tresocietà: Costruzioni Generali Basso (impresa dicostruzioni, leader in Italia nella produzione di strut-ture prefabbricate in calcestruzzo armato a elevatatecnologia e performance, General Contractor diriferimento per importanti commesse pubbliche oprivate); Sogeicom srl (società che garantisce alGruppo la disponibilità costante e puntuale di unsupporto tecnico qualificato, offre servizi ammini-strativo-finanziari di property, project, engineering,marketing e facility management); Basso Hotels andResorts (BHR) posizionata nel settore hotellerie, conspecifico riferimento alle gestioni alberghiere “first-class” su tutto il panorama nazionale, si rivolge allaclientela del segmento business e leisure.Lefim ha una singolare completezza nella individua-zione delle migliori locations, analisi della compati-bilità edilizio-urbanistica, studio delle dotazioni via-bilistiche infrastrutturali esistenti e di progetto, ela-borazione del business plan conproiezioni di mercato e simula-zioni progettuali, realizzazionedell’opera e commercializza-zione diretta in locazione ovendita degli assets realizzati.Ogni competenza è sviluppatada apposite “Business Units”.Tra i più recenti sviluppi,Lefim ha deciso di mettere inmostra a Milano il nuovo quar-tier generale della GUESS inprovincia di Firenze: un immo-bile di circa 10 mila metri qua-drati suddivisi in tre piani,destinato a diventare un nuovopolo di riferimento per la modafiorentina; e il “ParcoTecnologico Manzoni”, risulta-to della riqualificazione dell’excompendio industriale appar-tenuto alla multinazionaleABB, un imponente comples-so immobiliare che si sviluppa

su un area complessiva di circa 35 mila metri qua-drati alle porte di Milano, in prossimità del caselloautostradale di Agrate, per un totale di oltre 17milametri quadrati di superficie utile.Il Parco coniuga al suo interno funzioni e destinazio-ni differenziate (direzionale, industriale, espositivo,servizi avanzati all’impresa), ed è stato concepito inun ottica di assoluto rispetto dell’ambiente circostan-te. Lefim, fin dalla fase progettuale, ha integrato losviluppo industriale con quello ambientale, cercandodi armonizzare la tipologia dei fabbricati esistenti conquelli di nuova realizzazione, e valorizzando il tor-rente Molgora che scorre all’interno della struttura.Lo stesso Gruppo Basso ha scelto di insediare all’in-terno del Parco Tecnologico Manzoni la propria sedemilanese che, inoltre, già ospita alcune importantisocietà nazionali e internazionali, che hanno localiz-zato qui proprie sedi centrali di rappresentanza,depositi di movimentazioni merci, poli specializzati

di produzione e trasformazioneprodotti. L’iniziativa è quindi destinata afavorire l’insediamento disocietà che desiderano operarein un ambiente polifunzionale,moderno, dotato di tutti i ser-vizi avanzati all’impresa, efacilmente accessibile graziealla prossimità con le arterieautostradali.«Le operazioni di prossima rea-lizzazione riguarderanno oltre700 mila metri quadrati diaree, di cui 140 mila per il set-tore industriale, 200 mila alretail, altri 120 mila per il set-tore direzionale, 200 mila allalogistica, e circa 55 mila diriqualificazioni» afferma MarioBasso, attuale Presidente delGruppo. «Nel settore alber-ghiero Lefim, insieme allaBasso Hotels and Resorts, pun-

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Da REAG si lavora sempre

Roberta Basso, a capo di BHR

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terà inoltre allo sviluppo di strutture alberghiere aquattro stelle per una clientela di lusso, sia businessche leisure. Target sono le principali città italiane edeuropee, con particolare attenzione a Venezia,Milano, Roma, Napoli e Firenze».

MAIRE ENGINEERING

Il 25 ottobre 2005 è stato perfezionato l’atto defini-tivo dell’acquisizione di Tecnimont da parte delGruppo Maire. La realtà industriale che ne scaturiscerappresenta la maggiore novità degli ultimi anni nelquadro degli operatori italiani del settore ed è di asso-luto rilievo nel panorama nazionale e internazionalenei servizi di ingegneria e general contracting: unforte polo ingegneristico italiano che si pone comeprotagonista nel mercato delle grandi opere e dell’en-gineering procurement & construction.A fine dicembre 2005 Maire Engineering avava unorganico di 650 persone e un fatturato consolidato di428 milioni di euro. La neo acquisita Tecnimont pre-sentava invece un organico di circa 2.100 persone eun fatturato di oltre 450 milioni di euro.Il nuovo Gruppo opererà come un’unica entità, macontinuando ad avvalersi delle realtà operative ecompetenze distintive di Maire Engineering e diTecnimont.Il nuovo soggetto ha una consolidata presenza inItalia, Francia, Germania, Brasile, India, e uffici ope-rativi in più di 30 Paesi in tutto il mondo, doveopera in qualità di General Contractor nei settoridelle Infrastrutture, Energy & Power, Civile eIndustriale, Manutenzione, Petrolio & Gas,Petrolchimico.Dal punto di vista squisitamente immobiliare MaireEngineering si è già distinta agli occhi della real esta-te community per alcune notevoli realizzazioni. Traqueste meritano di essere ricordati i grandi comples-si residenziali e commerciali a Milano (la nuova sedeIBM Italia e il Centro Leoni), a Firenze (Novoli) e aTorino (area Lingotto, il Villaggio Olimpico diTorino 2006, il Palavela). Nonché gli ospedali diTeramo, Forlì, Avellino, e il San Giovanni di Roma.Accanto a queste, notevole anche l’attività di opere digrande valore culturale tra cui Palazzo Grassi aVenezia, la Reggia di Venaria a Torino, l’Ara Pacis aRoma, le ex Scuole Leopoldine a Firenze.Di seguito alcuni dei progetti immobiliari attual-mente in via di sviluppo.

Progetto “Alfiere”. Maire Engineering è nella jointventure vincitrice del bando Fintecna per la scelta delparter con cui intraprendere l’iniziativa di riqualifica-zione delle due Torri EUR, ex sede del Ministerodelle Finanze a Roma, prospiciente l’area dove è pre-vista la realizzazione del nuovo Centro Congressiprogettato da Massimiliano Fuksas.Il programma si è attuato attraverso la costituzione diuna Società di Scopo, Alfiere Spa, partecipata al 50%da Fintecna e dalla Newco costituita tra i membri della

cordata risultata vincitrice. La selezione è stata avviatanel maggio del 2004 e si è conclusa, attraverso due fasi,il 15 marzo 2005. Membri della cordata vincitricesono Lamaro Appalti, Maire Engineering, Astrim(Gruppo Alfio Marchini), Immobiliare Lombarda(Gruppo Fondiaria SAI - Ligresti), Fimit (SGR delgruppo Capitalia), Eurospazio (Gruppo Armellini).Le Società partecipano tutte con una quota del 19%tranne Eurospazio al 5%. Alfiere spa è operativa daottobre 2005 ed è oggi proprietaria del complessoimmobiliare.Il progetto si sviluppa su un programma di cinqueanni con un valore complessivo dell’operazione stima-to in 420 milioni di euro. È prevista la demolizione ericostruzione della volumetria attuale entro e fuoriterra, e la realizzazione di un nuovo edificio progetta-to dall’architetto Renzo Piano, a prevalente destinazio-ne residenziale - in un’area fin d’ora destinata esclusi-vamente al terziario - con annessi spazi commerciali,uffici e servizi alle persone, parcheggi interrati su trelivelli. Elementi caratterizzanti il progetto, che prevedela riduzione dell’altezza del nuovo fabbricato rispettoalle torri attuali di circa 20 metri, sono la trasparenzadelle facciate e l’uso del verde che predomina nel gran-de cortile interno e nella “serra”, costruzione in acciaioe vetro, che si affaccia direttamente sul laghetto. Saràun intervento di assoluta novità nel panorama nazio-nale: sia per la capacità delle società coinvolte a gestireun progetto in project financing veramente comples-so, sia per l’innovazione della riqualificazione stessache presenta caratteristiche costruttive di eccellenza emodernità in termini di ecocompatibilià, risparmioenergetico, e relazione con il contesto.

Progetto “Cinque Cerchi”. Partito nel 2004, il pro-getto Cinque Cerchi è un’iniziativa di riqualificazio-ne di una vasta area ex industriale a Torino (190 milametri quadrati) di proprietà di Cimi Montubi, socie-tà del gruppo Fintecna il cui patrimonio immobilia-re è costituito prevalentemente da grandi complessiindustriali dismessi.L’intervento di valorizzazione si iscrive all’interno delProgramma di Riqualificazione Urbana “Spina 3”.Maire Engineering e i partners ImmobiliareLombarda, Impresa Rosso, Zoppoli & Pulcher, eCodelfa hanno acquistato il 50% delle quote messe adisposizione dal proprietario dell’area. Maire costi-tuirà una società immobiliare insieme ai partners ealla Cimi Montubi per lo sviluppo dell’operazioneimmobiliare. Nell’ambito delle attività di sviluppo,Maire sarà responsabile della progettazione dell’inter-vento - la cui conclusione è prevista nell’arco massi-mo di sette anni - e gestirà la costruzione e la com-mercializzazione insieme ai partners.Il progetto prevede le seguenti destinazioni d’uso, suun totale di circa 113mila metri quadrati edificabili:circa 66mila metri quadrati di residenziale e altri43mila a destinazione terziaria. I rimanenti 4mila saranno destinati a servizi alle persone e alle imprese.

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Nuovo Stadio di Mantova. Nel 2004, sulla base delprogetto dell’architetto inglese Richard Rogers,Maire Engineering e CoopSette portano all’attenzio-ne del Comune di Mantova la possibilità di realizza-re un nuovo Stadio attraverso un’operazione diProject Finance. Nel 2005 entrambi i promotori siaggiudicano l’appalto per la realizzazione.L’area d’intervento, circa 181mila metri quadrati, sitrova nel territorio comunale di Mantova, circa 3,5km a Sud dal centro cittadino, lungo il confine con ilcomune di Curtatone.Il Nuovo Stadio sostituirà l’attuale Stadio Martellisituato nei pressi di Porta Cerese e Palazzo Te, cheverrà ceduto insieme a una vasta area circostante perla copertura dei costi del nuovo stadio, creando lapossibilità di ipotizzare un conseguente nuovo pro-getto per la riqualificazione urbana dell’area interes-sata. Il progetto dello stadio a oggi approvato dalComune prevede la realizzazione di 16mila posti asedere di cui 9.700 coperti e 6.300 a cielo aperto,potrà essere utilizzato anche per eventi musicali o dialtro tipo per cui sia necessaria una grande capienzadi pubblico. Oltre allo stadio, sono previsti duecampi di allenamento, viabilità interna e aree di par-cheggio a servizio dei nuovi impianti sportivi. Il progetto privilegia l’inserimento della nuovastruttura nel contesto ambientale locale, con grandeattenzione al rispetto del paesaggio agricolo circo-stante, attraverso la messa a punto di una tipologiainnovativa di un impianto sportivo e un’attentadefinizione degli spazi e delle strutture. La struttu-ra proposta presenta caratteri innovativi pur rispet-tando le normative vigenti: al contrario di un nor-male impianto poggiato sul terreno in posizionerialzata rispetto alla quota di campagna, lo stadioproposto è modellato seguendo i profili del terreno,in modo da realizzare le tribune all’interno di gran-di dossi, completamente sistemati con vegetazione.La struttura dello stadio perde quindi il valore diedificio trasformandosi in sistemazione paesaggisti-ca, più tipica di un parco che di un impianto spor-tivo. Il risultato è quindi quello di una dolce colli-na verde al centro della campagna agricola manto-vana e non di una tradizionale struttura elevata chepotrebbe risultare aliena al contesto.L’organizzazione distributiva e la sezione adottata

consentono un approccio dall’esterno molto spetta-colare. Lo spettatore, passeggiando sulla piazzainclinata e sulle rampe di accesso immerse nelverde, raggiunge la parte alta delle tribune, da cuiscopre improvvisamente la grande cavea dello spa-zio centrale. Sarà insomma un luogo d’incontro immerso nel pae-saggio agricolo mantovano che permetterà di perassistere a eventi calcistici nazionali e internazionali,ma non solo: sarà possibile ospitare anche grandieventi musicali e culturali.

Progetto Firenze Campus. Successivamente alla pre-sentazione, nel giugno 2001, di una proposta di pro-ject financing, l’Università degli Studi di Firenze hapromosso un progetto per la realizzazione di un resi-dence per studenti la cui realizzazione è stata aggiu-dicata nel dicembre 2005 dalla cordata guidata daMaire Engineering.La localizzazione dell’intervento è Viale Morgagni, aFirenze. Il complesso sarà suddiviso in quattro diffe-renti destinazioni:- 850 metri quadrati circa di spazi commerciali;- un ostello per complessivi 23 posti letto;- alloggi per studenti per complessivi 112 posti letto;- minialloggi a uso privato per complessivi 56 unità

e 77 posti letto.I lavori per la realizzazione del residence partirannonel maggio 2007 e termineranno nel maggio 2009.La superficie costruita complessiva, per un investi-mento complessivo di circa 11,5 milioni di euro, siaggira intorno ai 9mila metri quadrati.La scelta tipologica della torre risponde a una neces-sità di caratterizzazione del sito, divenuto ormai per ifiorentini e per gli studenti, riconoscibile proprio perla tipologia “a torre” dei corpi di fabbrica che accol-gono le esistenti residenze studentesche. Ciò a signi-ficare la volontà di portare un segno nuovo nel tessu-to della città in continuità con la memorie più recen-ti sia storicamente che funzionalmente.

Nuovo Ospedale Alba-Bra. Tra le città di Alba e Bra,in provincia di Cuneo, Maire Engineering si è impe-gnata a costruire in meno di cinque anni un poloospedaliero con annessi servizi, parcheggi, aree averde, collegamenti infrastrutturali. L’area interessataconsta di circa 300 mila metri quadrati, di cui 25milasaranno destinati a ospitare l’edificio vero e proprio.Il costo dell’opera è di 145 milioni di euro e il com-mittente è la ASL locale.Da oltre venti anni l’idea di un nuovo ospedale desti-nato a sostituire i due esistenti nelle città di Alba eBra è stata ritenuta utile per garantire un elevatolivello di specializzazione e qualità dell’attività svolta,con adeguato riconoscimento nell’ambito della loca-le programmazione sanitaria territoriale.Maire Engineering, mandataria dell’appalto di con-cessione per la costruzione e gestione dell’ospedale,curerà anche la manutenzione dell’edificio, la forni-tura di energia, la climatizzazione, oltre alla gestione

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Un’immagine del Salone

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degli spazi commerciali per i prossimi venti anni.Garanzia questa, afferma la Società, di una maggiorattenzione alla qualità di realizzazione.Il progetto, curato dall’architetto Aymeric Zublena,rappresenta per Maire una grossa sfida per l’impor-tanza architettonica e ingegneristica e per l’impattosociale ed economico nella zona interessata. La neces-sità di realizzare un’opera di utilizzo pubblico cosiimportante come un ospedale, che sia all’avanguardiae che rispetti tutti i criteri di qualità ed efficienza, sianella fase di realizzazione che di utilizzo e di gestione,permetterà a Maire Engineering di portare questaopera come esempio tra i propri progetti.Il progetto vuole dare grande attenzione alla com-ponente umana, sia per l’accoglienza così come perla degenza dei pazienti, nonché per le condizioni dilavoro del personale. Le scelte architettoniche rom-pono volutamente con i rigidi criteri della progetta-zione ospedaliera tradizionale: al cemento si affian-cheranno parti interne della galleria realizzate conelementi più colorati e caldi, come il legno e ilrame, o tradizionali, come la pietra e il cotto.Lamiere forate contribuiranno a proteggere le vetra-te dall’irraggiamento e a creare piacevoli giochi diluce e ombre.

NAVIGLI LOMBARDI

Ben 350 fra edifici storici e cascine, borghi e tenutedi vaste dimensioni da sviluppare a scopi residenzialie ricettivi, grandi complessi industriali e aree dismes-se da recuperare e valorizzare per il terziario avanzatoe attività di ricerca, innovazione e formazione.Queste le opportunità presentate a EIRE da NavigliLombardi, il soggetto preposto al recupero, rilancio,e valorizzazione “Sistema Navigli”, un’area che siestende su una superficie di 1.800 chilometri quadriadiacenti a 160 chilometri di canali. Soci di NavigliLombardi sono la Regione Lombardia, le Provincie e

le Camere di Commercio di Milano e Pavia, ilConsorzio Villoresi (gestore idraulico dei Navigli), iComuni di Milano, di Pavia, e altri 45 Comuni il cuiterritorio è intersecato dai famosi canali.Nata nel dicembre 2003 e pienamente operativa daaprile 2005, Navigli Lombardi ha fino a ora coordina-to l’esecuzione di 173 opere - 103 delle quali già ulti-mate - per un investimento di circa 76 milioni di euro.La Società ha recentemente elaborato un piano pergli interventi da mettere in opera fino al 2010 - percirca 1 miliardo di euro di investimenti - e ha parte-cipato a EIRE per avviare collaborazioni e presentareconcreti progetti di sviluppo.Le opere fin qui coordinate hanno riguardato preva-lentemente il recupero dei canali, interventi idraulici,il restauro di beni architettonici, la realizzazione diinfrastrutture per il tempo libero (come i 100 chilo-metri di piste ciclabili già agibili lungo le alzaie, chein futuro saranno integrate in un vero e proprio cir-cuito attrezzato), la piantumazione di boschi e altrisignificativi interventi sul paesaggio.I nuovi 750 progetti avranno invece il compito ditrasformare i Navigli in una vera e propria “città idea-le”, con la realizzazione di nuove residenze (si pensialla crescente richiesta di alloggi nelle aree limitrofe aicontesti urbani e all’esigenza di fornire dimore aprezzi accettabili) e strutture turistiche. La Società èconvinta che il territorio abbia forte attrattiva neiconfronti del turismo internazionale, tanto che i pro-getti, sia pure ancora sulla carta, hanno suscitatoforte interesse da parte dei tour operator in occasio-ne dell’ultima BIT - Borsa Internazionale delTurismo.Alcuni progetti riguarderanno inoltre la gestioneintegrata di spazi multifunzionali, e il recupero deibeni architettonici presenti sul territorio. La Societàafferma che sono numerosi i complessi destinabili adattività di ricerca, formazione e cultura che necessita-no di essere integrati con attività di tipo imprendito-riale - a esempio ricettivo o ristorazione - affinché iprogetti si possano sostenere da un punto di vistaeconomico.Credendo che l’area possa rappresentare un contestoprivilegiato per investitori e gestori di immobili pub-blici e privati, Navigli Lombardi si propone dunquecome “regista” per individuare opportunità, sviluppa-re progetti, e coordinare la partecipazione degli EntiPubblici.

NOVA MARGHERA

Nova Marghera sviluppa il tema della riqualificazio-ne delle aree urbane waterfront, con particolareattenzione alle città-porto italiane, al fine di ricucirevaste aree degradate con il tessuto cittadino per lacreazione di nuove centralità.I progetti legati alla valorizzazione delle aree water-front non possono prescindere dalla riqualificazionee dallo sviluppo delle infrastrutture e strutture por-tuali, in un quadro di pianificazione territoriale indi-

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Due visitatori noti: Alberto M. Lunghini Presedente di Reddy’s Group (a sinistra), conMassimo De Meo, AD di Beni Stabili

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rizzato al miglioramento dell’ambiente circostante edella vita degli abitanti. Al centro del Mediterraneo ecostellata di città-porto, la penisola italiana è vocataa essere il perno della riscoperta centralità delMediterraneo, e deve sfruttare il potenziale della por-tualità come elemento generatore di ricchezza: svi-luppo, lavoro, servizi.Nelle città-porto italiane due aspetti apparentementein contrasto possono diventare l’elemento guidadello sviluppo. L’attività del porto è il nervo pulsan-te della crescita dell’economia della città e del terri-torio e richiede il potenziamento e l’ampliamentodelle infrastrutture; non si deve poi dimenticare chele strutture portuali risultano spesso incastonate neltessuto più prezioso dei centri storici, occupandovaste aree a fortissimo potenziale di valorizzazione.Questo consente di riprogettare il fronte del portocome nuova centralità urbana: con architetture diqualità e funzioni di pregio, destinate ad accogliere efornire servizi alla città e al turismo internazionaleche arriva via mare, complessi residenziali e ricettividi concezione innovativa, attrezzature per il tempolibero, retail & leisure, centri culturali e di ricerca,uffici prestigiosi di rappresentanza per le societànazionali e internazionali attive nei vari settori delsistema portuale integrato.Nel quadro di questa visione Nova Marghera stalavorando in parallelo sia a progetti di sviluppo per lariqualificazione nel cuore delle città porto (Venezia eTrieste in particolare) sia al progetto di configurazio-ne di una rete di hub logistici, per implementare l’ef-ficienza dei retroporti.Nova Marghera sta già attuando a Venezia la meta-morfosi di un territorio inscindibilmente legato allapresenza vitale dell’acqua: il progetto “WaterfrontRays” ridisegna le relazioni fra i luoghi a partire daMarghera, porto commerciale e industriale diVenezia, e dal successo della City, un BusinessDistrict di oltre 60mila metri quadrati che si com-pleterà a breve con il “Music City Mall”, polo d’at-trazione, incontro e intrattenimento con negozi,arena teatro all’aperto, sala da ballo e music hall.

Nova Marghera ha inoltre avviato il progetto di con-figurazione di uno hub logistico nell’area del VenetoOrientale, al confine con il Friuli Venezia Giulia. Apartire dalle potenzialità di sviluppo del network del-l’area portuale e ferroviaria di Venezia, Porto Nogaro,Monfalcone, Trieste, si sta studiando la possibilità direalizzare una rete di poli logistico-industriali per unpotenziale sviluppo di 500mila metri quadrati. Ilavori per la realizzazione della prima piattaformamultimodale (90mila metri quadrati di magazzini)che sarà il polo logistico-industriale di eccellenza diriferimento dell’intero network sono già stati avviati.

POLICENTRO

Sono ben tre i progetti presentati a EIRE da GruppoPolicentro, uno tra i “big” nello sviluppo diShopping Center in Italia. Si tratta di “TowerCenter”, un centro polivalente di circa 53 mila metriquadrati di GLA di prossima apertura - settembre2006 - a Fiume, in Croazia. Il Centro, per un inve-stimento di 100 milioni di euro, si svilupperà su cin-que livelli comprendenti 160 attività commerciali edi entertainment (sala giochi, palestra, cinema multi-sala da 1.700 posti), e sarà servito da oltre 1.800posti auto.Gli altri due progetti riguardano Siena (in PiazzaleCarlo Rosselli sorgerà nel 2007 “Porta Siena”, edifi-cio “lineare” con 8mila metri quadrati di spazi com-merciali e 14mila per uffici pubblici e servizi socio-culturali) e Mosca (lungo la tangenziale della capita-le russa aprirà nel secondo semestre del 2008 ilCentro Commerciale “Policentro”, 40 mila metriquadrati per un investimento di 64 milioni di euro),ma la vera novità è la decisione di creare una nuovasocietà per mettere al servizio di investitori e costrut-tori le competenze del Gruppo.“Policentro Engineering & Service”, questo il nomedella neo-creatura del Presidente di Policentro LinoIemi, nasce dalla trentennale esperienza del Gruppocon un target preciso: seguire i progetti in modo inte-grato, così da ricercare soluzioni tecnico-economiche

ottimali per il committente, con lagaranzia di un prodotto di alta qua-lità.La Società è in grado di controllaree gestire ogni fase della realizzazionedel progetto: dalla ingegnerizzazionealla corretta programmazione, dallemodalità di appalto alla gestione delcantiere. «Policentro Engineering &Service vuole offrire a investitori,costruttori e promotori i vantaggi diuna formula a controllo totale, conla garanzia dei migliori specialistidel settore» afferma Iemi.La formula consiste nell’appaltare aun unico soggetto tutte le fasi colle-gate alle realizzazioni delle opere. Ilcommittente ha il vantaggio di tene-

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Business conversation allo stand di Nova Marghera

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re sotto stretto controllo l’andamento dei lavori e diessere costantemente informata sull’evoluzione e sul-l’andamento dell’opera, diventando, pertanto, spet-tatrice attiva e interlocutrice diretta di ogni fase.Quello proposto da Policentro Engineering &Service è insomma un nuovo sistema di “fare cantie-re”, dove il binomio ingegneria-gestione permetteanche notevoli risparmi sui costi di costruzione, unpiù attento ed efficace controllo sulle tempistiche, el’annullamento dei rischi che potrebbero essere cau-sati da una gestione non opportuna del cantiere.Come dice lo stesso nome, la Società è in grado disvolgere attività di “engineering” (ingegnerizzazione ecantierizzazione del progetto sulla base del progettoesecutivo, capitolati di appalto e contratti di appalto,analisi tecnico-economica delle soluzioni, ottimizza-zione dei processi di produzione, assemblaggio e rea-lizzazione, direzione generale del cantiere e direzionelavori, direzione della gestione e manutenzione delleopere edili e degli impianti, assistenze ai collaudi tec-nici e amministrativi) e “service” (gestione di tutto ilprocesso costruttivo, pianificazione e ottimizzazionedelle tempistiche in relazione alla situazione finanzia-ria, selezione dei fornitori e degli appaltatori, gare diappalto, analisi delle offerte e dei prezzi, gestionedegli acquisti, supervisione tecnica alla costruzione eai collaudi, coordinamento e frazionamento delleresponsabilità tra i vari appaltatori e fornitori).

PR.IM

Il gruppo PR.IM fa capo alla famiglia Antonelli, evanta una lunga storia di passione e di successo nelsettore immobiliare che risale al 1972 , quando vienefondata la Promozioni Immobiliari Generali, poi tra-sformata nel 1989 in società per azioni. Durante gli anni, PR.IM ha saputo rispondere allacrescita costante della domanda di servizi specialisti-ci e alle nuove esigenze espresse dal mercato artico-landosi in più società attive in ambiti sinergici, ope-ranti nelle aree distinte della promozione immobilia-re, delle attività di sviluppo (che rappresenta il core

business del Gruppo), della gestione dinamica delpatrimonio sia di proprietà che per conto di terzi edella gestione alberghiera.La solidità economica del Gruppo è confermata dallacontinua crescita e da un cospicuo patrimonioimmobiliare ubicato in Roma e dintorni. Da pocotempo, Prim è presente anche nell’Europa dell’Est,con l’acquisizione nelle città di Praga e Karlovy Varydi quattro immobili di prestigio in joint venture conoperatori locali e con un processo di acquisizione diforte sviluppo grazie alla conoscenza sempre piùapprofondita di tali mercati.Nell’ambito delle attività di sviluppo, il progetto piùsignificativo è costituito dalla pianificazione delle areecostituenti la centralità urbana di “La Storta” a Roma,e dei comprensori contermini con diritti edificatori datrasferirvi, entrambi di recente acquisizione. La centralità La Storta, ubicata a Roma Nord, lungola via Cassia, per la sua localizzazione in posizioneintermedia fra Roma e Cesano potrà svolgere secondoil nuovo PRG il ruolo di attrattore di funzioni pub-bliche e private in un’area del tutto carente. In sostan-za, andrà a costituire uno dei “nodi” della Roma poli-centrica del futuro, dove si concentreranno funzionipregiate di scala metropolitana e internazionale.Nella centralità La Storta è prevista la realizzazione disuperfici per 150 mila metri quadrati, di cui oltre 52mila a destinazione privata e il restante a destinazionepubblica, su un’area fondiaria di quasi 68 ettari.Si tratta di un disegno progettuale ambizioso e arti-colato poiché realizzerà una vera e propria città,dotata di completa autonomia, perfettamente inte-grata nel contesto urbano. A questo proposito, laSocietà intende affidarsi alla collaborazione di unnome autorevole dell’architettura contemporanea,da designare con un concorso di idee condivisoanche dall’Amministrazione Comunale, al fine diconnotare l’identità del luogo e per conferire al pro-getto quelle alte qualità urbane che la particolaritàdel sito richiede, essendo spartiacque e allo stessotempo contatto di logiche insediative e realtà sociali diverse.Tra le iniziative immobiliare più rilevanti, vale lapena segnalare la realizzazione del complesso immo-biliare “Parco della Riserva Verde”, nella zonaInfernetto Castel Porziano-Roma, che prevede oltrequattrocento unità immobiliari di cui gran parte già

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Business conversation allo stand del Gruppo Galotti

Lo stand di Provincia di Roma

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edificate e vendute. Analoga iniziativa sta per essereavviata nella zona Torrino Mezzocamino - RomaEUR, dove è prevista la costruzione di circa un cen-tinaio di unità immobiliari.Il Gruppo sta inoltre per iniziare la ristrutturazione ela commercializzazione di due importanti edificidestinati a uso prevalentemente residenziale siti inViale Liegi - zona Parioli - a Roma nell’ambito di unaJoint Venture paritetica con la property quotataAedes ( di cui PR.IM è anche azionista con il 5% delcapitale), realizzata con la finalità di promuovere atti-vità di sviluppo e trading immobiliare nel settoredegli uffici, del retail e dell’edilizia residenziale di altolivello. Con questa sinergia il Gruppo PR.IM arric-chisce la sua capacità di azione nella valorizzazione diimportanti complessi immobiliari ubicati in quartie-ri di pregio a Roma.Nell’ambito dell’Asset Management l’attività preva-lente è indirizzata alla gestione degli immobili di pro-prietà delle società del Gruppo e del FondoImmobiliare chiuso “Colonna” titolare di un consi-stente patrimonio immobiliare.É operativa la PR.IM Agency, società di nuova costi-tuzione, che svolge tutta l’attività di intermediazioneper il patrimonio del gruppo, per quello in gestionee per quello di proprietà di terzi. Ottimi risultatiinoltre sono stati conseguiti anche dall’attività alber-ghiera con l’Hotel Ibis Tor Vergata, mentre per ilprossimo anno è prevista l’apertura del Venetia PalaceHotel (4 stelle, 80 stanze), gestito da una società delgruppo, nelle immediate vicinanze della StazioneTermini.Infine, tra le iniziative di development in program-ma, gli interventi residenziali nell’ambito della cen-tralità “Ostiense” e il progetto di recupero urbano a“S. Basilio”, entrambi ubicati in Roma.

PROGETTO CMR

Massimo Roj, amministratore delegato di ProgettoCMR, società di architettura leader in Italia, ha par-tecipato a EIRE presentando uno dei suoi ultimi, piùsignificativi progetti: “Eco City Villasanta” uno svi-luppo promosso dal Gruppo Addamiano che interes-sa la vasta area dell’ex “Lombarda Petroli”. Si tratta dicirca 390mila metri quadrati nel comune diVillasanta, in provincia di Monza. Il progetto si con-figura come un processo di riqualificazione urbanache recupera una ex area produttiva e la rende fluidae permeabile alla città, un nuovo modo di viverla inun sistema di qualità ambientale di eccellenza.«Il vivere nel verde è il nuovo standard qualitativo alquale tendere» dichiara Massimo Roj, che spiegaanche come «l’intento del progetto sia stato riscatta-re la negatività di un’area che per lunghi anni hasuscitato apprensione e paura. Le fiamme delle torridi raffinazione che brillavano in lontananza, creandoun’atmosfera quasi inquietante, lasceranno ora ilposto a un’area completamente immersa nel verde.Eco City Villasanta sarà dunque la felice trasforma-

zione di un’area che potrà nuovamente assolvere allasua naturale funzione di collegamento tra il Parcodella Villa Reale di Monza e il Parco dellaCavallera».Forte di una storia lunga dieci anni che lo hannovisto protagonista in molteplici settori, da leader nelmondo nella progettazione di uffici, retail e residen-ziale, nonché di grandi realizzazioni in Cina,Progetto CMR è oggi in grado di andare incontroalle specifiche richieste del mondo immobiliare pro-gettando e riqualificando immobili di alte perfor-mance per creare e aggiungere valore agli edifici comealle città. Attualmente lo Studio è impegnato percomplessivi 780 mila metri quadrati, di cui circa 500mila di Masterplan, e altri 280 mila tra retail, uffici,hotel e residenze. La filosofia progettuale di Progetto CMR prevede unprocesso di integrazione che mette sullo stesso pianotutti gli elementi che fanno di un’operazione immo-biliare un’operazione di successo in termini di risul-tati economici: tempi più brevi di realizzazione del-l’opera, costi di costruzione contenuti, canoni dilocazione in linea con le previsioni, tasso di “vacancy”inferiore al mercato, costi di gestione contenuti e inlinea con le aspettative.«Il punto di forza della nostra società» sottolineaMassimo Roj «è proprio la condivisione di diverseprofessionalità che, grazie alla loro integrazione,danno valore aggiunto all’intervento di ristruttura-zione. Ho una visione neoumanistica del mestieredell’architetto» continua Roj «la mia filosofia è pro-gettare per il cliente andando a soddisfare le sue esi-genze. Progettare significa rendere reali i sogni di chiutilizzerà gli spazi».Progetto CMR partecipa attivamente al rinnovamen-to che sta investendo il settore, con importanti rea-lizzazioni per i maggiori protagonisti del mercatoimmobiliare: da Aareal Property Services, uno deigrandi investitori europei, per conto del quale ha rea-lizzato la riqualificazione del complesso edilizioArconati1 a Milano, ad alcune delle più importantisocietà italiane, quali Beni Stabili, Lamaro Appalti,

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Lo Stand di Progetto CMR

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Pirelli RE, Aedes, Galotti, Carlyle, Cogei, CBRE.

Un po’ di storia. L’attività della società inizia nel lon-tano 1994: Progetto CMR nasce con l’intento dimettere a frutto l’esperienza maturata dai soci nellaprogettazione di uffici e offrire al mercato italianoqualcosa di diverso. Parola d’ordine: razionalizzare eottimizzare gli spazi di lavoro, innalzando nel con-tempo la qualità della vita. La novità nel modo dioperare di Progetto CMR risiede nella considerazio-ne che il mondo dell’ufficio è molto complesso e inpieno sviluppo, sotto la spinta dei cambiamenti orga-nizzativi e delle innovazioni tecnologiche. Il primolavoro importante arriva nel giugno 1995 da unagrande multinazionale, JP Morgan, e nello stessoanno, Progetto CMR acquisisce clienti comeHoneywell, Schering Plough, e Coca Cola.Dal 1996 al 2000 si susseguono altri grandi progetti,tra cui uffici e sedi per Gillette, Canon e Cisco. Dal2000 in avanti Progetto CMR lavora prevalentemen-te per società della new economy come SunMicrosystems, per il quale realizza la sede di Milano,Cisco Photonics e Nortel Networks.Con il 2002 si apre una nuova stagione e la Societàdi progettazione apre il periodo della diversificazionee dell’esplorazione di nuovi mercati: Progetto CMRsi propone come partner di investitori istituzionalidesiderosi di investire nel mercato immobiliare italia-no. Nel contempo, verso la fine dell’anno, la Societàrivolge la sua attenzione alla Cina e si unisce alladelegazione di imprenditori guidati dalla RegioneLombardia. In Cina si aprono per Progetto CMRimportanti prospettive e nel 2003 le sono affidate larealizzazione delle prime opere nella città di Tianjin.Contemporaneamente amplia la sua presenza nel set-tore della pubblica amministrazione con la realizza-zione della sede provvisoria della Regione Lombardiaa Milano, e i nuovi uffici della presidenza delConsiglio dei Ministri a Roma.Intanto sono sempre più intensi i contatti con ilmondo immobiliare, e nel 2004 Progetto CMR rea-lizza, per conto di Aareal Proprety Services, uno dei

più importanti investitori europei, la riqualificazionedi un complesso edilizio Arconati1, collocato in un’a-rea strategica di Milano. Collabora inoltre con i mag-giori protagonisti del mondo immobiliare quali: BeniStabili, Lamaro Appalti, Carlyle, Cogei, Galotti,CBRE. Sempre nel 2004 si chiude un’altra tranche dilavoro per gli uffici della Presidenza del Consiglionella Galleria Colonna a Roma. Sul versante Cinaviene affidata a Progetto CMR la realizzazione delnuovo Hotel Crowne Plaza di Tianjin, un edificio di25 piani di circa 50mila metri quadrati e la sede di“Tianjin China Sports Lottery”, prestigiosa istituzio-ne cinese equivalente al Lotto italiano. Nel contem-po, Progetto CMR vince la gara per la realizzazionedi due nuovi interventi urbani, sempre a Tianjin, diresidenze, uffici e centri commerciali, Yu Lian Plazain centro città (160mila metri quadrati) e un altro inSixth Avenue (110mila metri quadrati).

REGINA DEL MARE

La società del Gruppo De Luigi (fondato nel 1969,con sede a Cinisello Balsamo, nei pressi di Milano),si occupa di Asset e Project Management. Ed EIREha presentato un intervento edilizio teso a valorizza-re un albergo storico a Ospedaletti, sulla costa ligure:il “Grand Hotel de la Reine”. L’originaria struttura,nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, verràtrasformata in residenze, con elevata qualità tecnolo-gica, e altre attrattive (il parco secolare, la piscina, ilfitness, etc.). Un “moderno ritorno al passato”, assicurano dalla Società.

RISANAMENTO - GRUPPO ZUNINO

Oltre all’ormai conosciuto progetto di MilanoSanta Giulia su cui molti hanno già scritto e detto,la Società del Gruppo Zunino ha presentato a EIREtutta una serie di progetti “minori” o future possi-bilità di sviluppo a cui la Società deve ancora met-tere a fuoco. Di seguito viene proposta una velocericapitolazione di ciò che “bolle in pentola”, nonprima di ricordare però che, proprio a Santa Giulia,Risanamento ha recentemente sottoscritto con SKYItalia un contratto per la costruzione della nuovasede dell’emittente privata. Si tratterà di un com-plesso immobiliare di circa 85mila metri quadrati

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Gli stand di Risanamento e Euromilano

Cocktail allo stand Risanamento

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tra uffici direzionali, studi televisivi, parcheggi emagazzini. Il progetto architettonico è curato dallo studioaustraliano Byron Harford & Associates e dallo stu-dio URBAM S.p.A. di Milano. Il nuovo edificio saràdato in locazione all’emittente televisiva.

Alassio - “Punta Murena”. L’area è situata nel terri-torio comunale di Alassio. La proprietà è costituitadall’intero promontorio di Punta Murena (circa10.800 metri quadrati) dove si trovano, all’interno diun parco esteso fino al mare, una villa e la relativadependance, entrambe costruite nei primi anni delnovecento dall’antiquario Brunati. Il progetto diRisanamento è articolato in recupero, accorpamentoe nuova costruzione, con la ristrutturazione della villae della dependance e la costruzione di nuovi apparta-menti. Il concept project è di Foster and Partners conla collaborazione della HUB Project di Milano.

Napoli - “Progetto Shopping Center”. L’area è ubi-cata nel territorio comunale di Napoli in località SanGiovanni a Teduccio, in prossimità dei raccordi auto-stradali per le tangenziali di Napoli. La superficiecomplessiva dell’intervento è di circa 186 mila metriquadrati. Si tratta delle aree dismesse dell’Agip, dellaFeltrinelli Legnami e SacimMetalli. Il progetto prevede larealizzazione di una strutturapolifunzionale integrata checonservi il carattere produttivodell’area, attraverso la realizza-zione di attività per la produ-zione di beni e servizi. Ospiteràstrutture commerciali, ricetti-ve, per la ristorazione, lo svagoe il tempo libero.

Pavia - “Ex Borgo Snia”. L’areaè ubicata nel territorio comu-nale di Pavia, nel quartiere diSan Pietro in Verzolo. Si trattadi un’area particolarmenteaccessibile con superficie pia-neggiante, un tempo occupatadagli stabilimenti SNIA. L’areasviluppa una superficie di

171mila metri quadrati ed è soggetto a un interven-to di ristrutturazione urbanistica attraverso unProgramma Integrato di Intervento. All’interno ditale ambito Risanamento è proprietaria di un’area dicirca 47.700 metri quadrati cui competono dirittiedificatori per 28.600 metri quadrati destinati adattività commerciali, terziarie e per il tempo libero.

Roma - “Viale Manzoni”. Si tratta di un’area dellasuperficie complessiva di circa 21.300 metri quadra-ti localizzata nel settore orientale del centro di Romanei pressi della stazione Termini. Sull’area insiste unedificio con una volumetria complessiva di circa134mila metri cubi, attualmente occupato da unaconcessionaria auto. Risanamento intende trasforma-re il complesso immobiliare, attraverso un progettodi riqualificazione, in un Centro Commerciale urba-no composto da medie e piccole strutture di vendita.

Sesto San Giovanni - “Ex area Falck”. Le aree delleex industrie siderurgiche Falck sono situate nelComune di Sesto San Giovanni, e si estendono suuna superficie di 1,5 milioni di metri quadrati.Risanamento ha affidato il progetto all’architettoRenzo Piano. Lo scopo del progetto di riqualificazio-ne è rimettere al centro dello sviluppo urbano laricerca dei più elevati livelli di qualità della vita inuna città rimodellata attorno alle esigenze dei suoiabitanti e dei suoi utilizzatori. Il progetto si fondaquindi su di un mix di funzioni private - residenzia-le, terziaria, commerciale, ricettiva e ricreativa - efunzioni pubbliche - servizi alla persona, attrezzaturesociali e culturali.

Settimo Torinese. L’area è localizzata nel quadranteNord Est dell’area metropolitana torinese a circa 10km da Torino. La superficie complessiva, di circa170mila metri quadrati, gode di alta accessibilità evisibilità grazie alla presenza della Tangenziale Nord e

delle vicine Autostrade A4 eA5. Il potenziale edificatoriodell’area è di 64.500 metriquadrati articolati in funzionidirezionali, ricettive, ricreativee commerciali. Parcheggi inter-rati e un grande parco comple-tano l’intervento.

Bisogna ricordare che laSocietà è attualmente attivaanche oltre i confini nazionali.In Francia sono in corso diver-se iniziative. Ad Amiens, a 140km da Parigi, Risanamentointende sviluppare circa 20mila metri quadrati di residen-ziale serviti da altri 8mila metriquadrati tra commerciale e ter-ziario. L’intero complesso, ubi-cato nella periferia Nord-

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Euromilano, lo stand più originale (courtesy of EREP)

Luigi Zunino

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Occidentale della città e ben servito da autobus e fer-rovie (stazione di St. Roch a 1.500 metri, stazioneNord a 3mila metri) sarà dotato di parcheggi per10mila metri quadrati.A Nanterre, centro cittadino situato a Ovest diParigi, Risanamento ha individuato all’interno diuna zona a valenza industriale-terziaria un terreno dicirca 40mila metri quadrati su cui sarà possibile rea-lizzare uffici (20mila metri quadrati) e magazzini(20mila metri quadrati).Un altro progetto in area industriale sta per esserelanciato a Villeneuve (La Garenne), doveRisanamento ha acquistato su un’area di 24milametri quadrati su cui insistono fabbricati industrialie a uso uffici (8mila metri quadri) che la Societàintende valorizzare attraverso un progetto di riquali-ficazione e riconversione a destinazione commercia-le. Gli immobili vedranno incrementare le proprie volumetrie fino a raggiungere i 12mila metriquadrati.Negli ultimi anni Risanamento ha poi acquistatoproprietà di prestigio localizzate nel centro di Parigi(prevalentemente nell’ottavo Arrondissement) che sicollocano nelle più importanti Avenue della modaparigina, nei pressi del distretto finanziario. Gliimmobili sono a destinazione mista (terziario/com-merciale/residenziale) e si contraddistinguono per lapresenza di boutique di alta moda e grandi societàinternazionali.

SIRCOM REAL ESTATE

La Società promuove e realizza grandi progettiimmobiliari innovativi, in particolare nelMezzogiorno: Centri Commerciali, Retail Park,Centri Direzionali, Centri Polifunzionali per lo sporte il tempo libero, strutture turistiche e alberghiere.Da oltre dieci anni opera con successo nel settoreimmobiliare commerciale, svolgendo attività specifi-che del settore come studio delle location, studi difattibilità, analisi dei bacini di utenza, progettazione,pilotaggio e gestione.Tra i maggiori progetti attualmente in corso di rea-lizzazione occorre citare il Centro Commerciale“Sannicola” di Termoli, con una superficie comples-siva di circa 25 mila metri quadrati, e la cui aperturaè prevista per la fine dell’anno; e il CentroCommerciale “Gli Aranci” di Catania, recentementeautorizzato, che sorgerà su un lotto di 241mila metriquadrati lungo l’autostrada Catania-Palermo.L’intervento prevede una superficie complessiva dicirca 64mila metri quadrati con grandi e medie strut-ture commerciali e 85 negozi.La società realizzerà inoltre a Taranto un progettoancora più ambizioso, il “Sircom Trade Center” ubi-cato di fronte l’esistente Centro CommercialeAuchan. L’intervento prevede la realizzazione di unRetail Park, un polo fieristico, tre torri direzioni, unalbergo, un centro congressi e un cinema multisala. Itempi del progetto sono ancora da definire.

VERBANO CUSIO OSSOLA

Sono 11 le opportunità localizzative presentate aExpo Italia Real Estate dalla Camera di Commerciodel Verbano-Cusio-Ossola insieme ai Comuni diVerbania, Omegna, Domodossola e Vogogna, oltreche alla stessa Amministrazione Provinciale.Approfittando della vetrina di EIRE, gli 11 progetti- oltre 340mila metri quadrati di terreni complessi-vamente disponibili per investimenti nel settore turistico, residenziale, commerciale, manifatturiero -hanno guadagnato l’interesse degli investitori internazionali grazie anche a una Conferenza Stampadi presentazione svoltasi in data 23 maggio. Alla Conferenza, dal titolo “Verbano Cusio Ossola:

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Lo stand Sircom

A destra, Michele Emiliano, Sindaco di Bari

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nuove opportunità di investimento nel cuoredell’Europa”, sono intervenuti Giuseppe Moroni -Presidente CCIAA del Verbano-Cusio-Ossola,Marino Barassi - Assessore Attività ProduttiveComune di Verbania, Francesco Pesce - AssessoreCultura Comune di Omegna e Marco Zago -Sindaco del Comune di Vogogna.«La nostra presenza a Expo Italia Real Estate rappre-senta una delle tappe di un percorso iniziato nel1999 per promuovere un ampio programma di mar-keting territoriale che vede la partecipazione di tuttii soggetti presenti qui oggi» ha spiegato GiuseppeMoroni, all’apertura dei lavori. Il Presidente dellaCCIAA del Verbano-Cusio-Ossola ha poi incentratoil proprio intervento sulle potenzialità e le caratteri-stiche del territorio, in primis la qualità della vita edell’ambiente, poi l’accessibilità e la presenza di unsignificativo tessuto imprenditoriale.«Uno dei patrimoni del Verbano Cusio Ossola è labellezza naturale e paesaggistica, che fonde tra lorostoria, cultura, ed elevata qualità degli ambienti urba-ni. È un territorio ideale per vivere e lavorare» hacontinuato Moroni «vicinissimo alle grandi città delNord Italia e d’Europa, ma senza inquinamento, traf-fico, tensioni sociali, crescita disordinata degli agglo-merati urbani. Il Verbano-Cusio-Ossola è la primaprovincia in Italia per raccolta differenziata, e laquinta nella speciale classifica di “qualità ambientale”redatta annualmente da Legambiente» ha poi ricor-dato Moroni.«Il nostro slogan è “un piede in Piemonte e l’altro inEuropa”: siamo a soli 35 minuti dall’aeroporto inter-nazionale di Milano Malpensa, a 50 minuti daMilano e 75 da Torino; il territorio si trova inoltresulla direttrice ferroviaria Genova/Rotterdam chevedrà entro il 2007 il completamento della nuovagalleria del Loetchsberg, con il potenziamento delvalico del Sempione, seconda porta d’ingresso dellaPianura Padana all’Europa» ha concluso Moroniprima che venisse lanciata la girandola di interventivolti ad approfondire le opportunità di sviluppoimmobiliare offerte dal territorio.Ecco di seguito le proposte.

Villa Poss. In un’area di particolare pregio affacciatasul Lago Maggiore, con oltre 67mila metri quadrati adestinazione turistico-recettiva, l’edificio di Villa Posssi inserisce in un grande parco di impostazione neo-classica, situato tra antichi borghi della collina diIntra. L’area urbanizzata ma da ristrutturare è giàinserita nel piano regolatore del Comune diVerbania, approvato recentemente, come destinazio-ne turistico recettiva.L’Amministrazione Comunale ha ottenuto il consen-so dei proprietari, ed è disponibile a valutare ognipossibile soluzione che sia compatibile con la desti-nazione e con il vincolo per la tutela delle bellezzestoriche e naturali.

Comune di Omegna. Quattro le opportunità loca-lizzative collocate nel Comune di Omegna. L’area

denominata “Ex Cusiana Gas”(6.700 mq) si affaccia sul Lagod’Orta, uno dei pochi laghi italianicompletamente balneabile, e pre-senta un ex insediamento produtti-vo, oggi dismesso, particolarmenteadatto alla destinazione turistico-recettiva. Alle spalle di questo fabbricato è presente una secondaarea, 5.300 metri quadrati della medesima proprietà, chel’Amministrazione comunale haindividuato come destinazione resi-denziale e commerciale.Una terza opportunità è offertadall’area “Ex Girmi”: si tratta dioltre 39mila metri quadrati desti-

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“Totem” di Verbano-Cusio-Ossola

Top player allo stand di Hypo Real Estate (courtesy of Luca G. Clavarino)

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nati a servizi privati di interesse collettivo (a esempio, centri di riabilitazione e strutture per laterza età). Sull’area è già presente una struttura edi-lizia, utilizzata fino a poco tempo fa per l’attivitàproduttiva della Girmi. L’edificio è in buone condizioni di manutenzione e secondol’Amministrazione Comunale è in gran parte riuti-lizzabile per la destinazione prevista.Infine, in prossimità del centro storico di Omegna, ilComune mette a disposizione un’area destinata a usoresidenziale e commerciale di 8mila metri quadrati,oggi occupata da un insediamento industriale dismesso.

Comune di Vogogna. Centro medioevale e uno deicento “Borghi più belli d’Italia”, il Comune diVogogna è collocato all’interno del Parco Nazionaledella Val Grande, la più grande area “wilderness”d’Europa. L’amministrazione offre tre aree ben colle-gate all’Autostrada A26, in posizione strategica ancherispetto al vicino Canton Vallese. L’area “San Rocco” offre circa 50mila metri quadratiper uso produttivo/artigianale, immediatamente dis-ponibili dal punto di vista amministrativo. L’area “Dresio” conta oltre 15mila metri quadrati adestinazione residenziale e commerciale; destinazio-ne turistico commerciale per l’area “Masone”, oltre22mila metri quadri anch’essi immediatamente disponibili.

Comune di Domodossola. Altre tre interessantiopportunità localizzative sono presenti nella zonadell’Ossola, che fa riferimento allo Sportello UnicoAssociato di Domodossola.A nord di Domossola, ben collegata all’autostrada e

allo scalo ferroviario, l’area “Poscio” ospita 38milametri quadrati a destinazione commerciale.A sud della Città, anche l’area “Indel”, circa110mila metri quadrati, è anch’essa stata recente-mente destinata a destinazione commerciale/artigianale.Infine, nel Comune di Ornavasso, è immediatamen-te disponibile un’area edificabile di 25mila metriquadrati. Particolarmente indicata, affermal’Amministrazione, appare la destinazione commer-ciale, sebbene sia prevista la possibilità di inserireanche una funzione produttiva.

WORLD JEWELLRY CENTER

«L’iniziativa che oggi presentiamo è il risultato chenasce da un’amicizia tra uomini liberi» ha esorditoniente meno che Antonio Intiglietta, Presidente diGEFI, parlando del “World Jewellery Center” nelcorso di Expo Italia Real Estate.In appena 12 mesi - la fine dei lavori è attesa perdicembre 2006 - il progetto farà sorgere all’internodell’area Portello a nord-ovest di Milano, nei pressidell’autostrada Milano-Laghi, due edifici di 9 e 18piani con pareti in vetro e pannelli zinco titanio perun totale di 17mila metri quadrati di superficiecostruita fuori terra, di cui 13 mila destinati al ter-ziario e ai servizi. Il Centro ospiterà la prima, esclu-siva, casa dell’oro italiano. Candidati a divenirel’emblema dello spirito imprenditoriale milanese, idue edifici saranno uniti al centro da una grandepiazza di 3.500 metri quadrati di forma ellittica,coperta da una struttura in vetro e zinco titanio.Attorno, un parco di 25 mila metri quadrati. Ledestinazioni delle superfici saranno commerciale(2.600 metri quadrati), artigianale (2.600 metriquadrati), e terziario (7.400 metri quadrati), oltre1.800 metri quadrati di magazzini. Il terreno era diproprietà del gruppo Caprotti e l’investimentocomplessivo sostenuto è stato pari a circa 50 milio-ni di euro.«Il World Jewellery Center è nato in collaborazionecon l’Associazione Orafa Lombarda» ricordaIntiglietta «e sarà il primo distretto “industriale” ariunire circa 200 imprese del settore orafo e argentie-ro». Il progetto è firmato dagli architetti Fabio Melloe Marco Cerri, quest’ultimo coordinatore dello stu-dio Progettare e Costruire di Milano. A progettare lagrande area verde sarà l’impresa Land Italia, aziendaleader specializzata del settore.Le aziende del settore compreranno da WJC Srl, lasocietà veicolo controllata da GEFI, gli spazi a prez-zi di mercato (3.400-3.900 euro/mq per terziario ecommerciale). Il WJC sarà dunque una “vetrinainternazionale”, rivolta al mercato interno e a quel-lo estero e comprenderà dai laboratori delle aziendepiù piccole alle sedi commerciali di quelle più gran-di, oltre a servizi finanziari, di sicurezza e di trasporto.Numerosi gli accorgimenti architettonici studiati per

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Lo stand di World Jewellery Center

Lo stand di Hines

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realizzare un centro d’avanguardia anche nelle solu-zioni tecniche. Nella progettazione sono stati messiin primo piano l’impatto eco-sostenibile, i risparmienergetici e il confort lavorativo. «La filosofia delWorld Jewellery Center prende corpo nella sintesi traqualità architettonica e qualità dell’ambiente»annuncia Intiglietta, spiegando anche che sarannodue le principali tecnologie innovative per rispettarel’ambiente: la facciata intelligente che renderà possi-bile controllare l’energia solare entrante per conse-guire un risparmio energetico sia estivo che inverna-le, e l’utilizzo completo acqua di falda per il raffre-scamento estivo della piazza e per la climatizzazionedell’intero complesso.«La tradizione orafa della nostra Regione da sempreha giocato un ruolo strategico in Italia e all’estero»rileva il Presidente di GEFI, osservando però che«oggi i settori dell’oreficeria e della gioielleria stan-no attraversando un momento di crisi dovuto allacongiuntura economica negativa alla globalizzazio-ne. Il nuovo Centro sarà dunque un punto di rife-rimento per coloro che sentono la necessità di spez-zare la solitudine imprenditoriale, e permetterà allepiccole e medie imprese, non solo milanesi, di cre-scere in modo sinergico condividendo know how eservizi integrati in una struttura unitaria. Il WorldJewellery Centre è nato per questo, ma stradafacendo il progetto si è ampliato, coinvolgendoanche Compagnia Delle Opere e le sue impreseassociate. Accanto al “palazzo dei gioiellieri” ci saràdunque un vero e proprio “World CompanyCentre” verticale per uno slancio innovativo del-l’intera città».Il complesso ospiterà anche un Centro Congressi eun Auditorium di oltre 250 posti, un asilo, una zonafitness, banche, luoghi di ristoro e perfino una chie-sa. La grande piazza ellittica potrà essere destinata adaccogliere eventi del mondo della moda, della comu-nicazione e manifestazioni internazionali.

LE AZIENDE DELLA TECNOLOGIA

C’era, a EIRE, anche una sezione della Fiera dedicataalle aziende tecniche. Presentiamo qui di seguito anchealcuni di questi ritratti o, meglio, “autoritratti”.

Armstrong Floor Products Italia. È la filiale italia-na della divisione pavimenti di Armstrong WorldIndustries Inc, un gruppo multinazionale con sedea Lancaster (Pennsylvania, USA) e filiali in tutto ilmondo, che deriva dalla fusione di due realtà “anti-che”. Una, tedesca, risale al 1926; quella statuni-tense, addirittura al 1864. Due le grandi “businessunits” del Gruppo: pavimenti e controsoffitti.L’headquarter europeo della divisione pavimenti(AFP Europe) ha sede a Bietigheim (Germania). Ilgruppo Armstrong racchiude in sé numerosi mar-chi di prodotto quali: Armstrong DLW, DessoDLW, Desso, Bruce (parquet). In Europa si con-centra la produzione di tutte le famiglie di prodot-to della divisione pavimenti: linoleum, pvc omoge-neo ed eterogeneo, piastre decorative, rivestimentimurali. La Società italiana, che ha sede a Milano,ospita anche la divisione sportiva del gruppo,Desso DLW Sports Systems, con un totale di 17dipendenti.

Atradius. È una delle società leader nel settore del-l’assicurazione dei crediti e del credit management,con un fatturato totale di circa 1,3 miliardi di euro euna quota del mercato mondiale del settore pari al24%. Ogni anno Atradius assicura contro il rischiodi mancato pagamento circa 330 miliardi di euro dioperazioni commerciali in tutto il mondo contro ilrischio di mancato pagamento e delibera 12milalimiti di credito ogni giorno, fornendo una gammacompleta di prodotti per l’assicurazione e la gestionedei crediti. Ha circa 3.400 dipendenti e oltre 90 uffi-ci in 40 Paesi. In Italia Atradius ha le sedi principalia Roma e Milano, circa 300 dipendenti e un volume

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Business conversation da Jones Lang Lasalle

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di premi di oltre 120 milioni di euro. Dispone inol-tre di una organizzazione periferica di Agenzie pre-senti su tutto il territorio nazionale.Pochi giorni prima dell’apertura di EIRE, la Societàsi era messa in luce annunziando la seconda giorna-ta del torneo “Atradius Golf Cup 2006”. Dopo ilsuccesso ottenuto lo scorso marzo in Inghilterra,con l’evento internazionale “The Celtic ManorWales Open 2006”, Atradius ha infatti scelto disponsorizzare anche in Italia un avvenimento spor-tivo ed essere cosi al fianco di tutti gli appassionatidel Golf. Per il 2006 Atradius sarà partner del Golfin 25 Club Italiani.

Bticino. Interlocutore unico nel panorama italiano,Bticino è in grado di fornire una offerta completa earticolata di soluzioni perfettamente calibrate suglistandard normativi e sulle abitudini di utilizzo nazio-nale e, al contempo, in linea con le più avanzate ten-denze e tecnologie internazionali, in termini di sicu-rezza e qualità, ma anche di semplicità di gestione,coordinamento, funzionalità.Centri di ricerca, capacità produttive e umane d’a-vanguardia, testimoniate dalla presenza solo in Italiadi 7 insediamenti produttivi e distributivi e oltre2.800 dipendenti, e stabilimenti in numerosi paesi,caratterizzano un marchio universalmente apprezza-to, simbolo di qualità e di standard abitativi di eccel-lenza, testimonial riconosciuto dell’Italian Way ofLife, per i suoi valori di tecnologia e design.Indiscusso leader nel segmento delle linee civiliBticino, è protagonista italiano e internazionaleanche nel mercato delle della comunicazione (citofo-nia e videocitofonia) e della domotica con un’offertache spazia in tutti i segmenti per applicazioni resi-denziali e terziarie.Nel settore terziario Bticino presenta un’offertaampia e articolata che, a partire dalle linee civili e dalsistema di distribuzione di energia, spazia dalle solu-zioni Btnet per cablaggio strutturato (connettori econduttori in rame e fibra ottica, quadri e accessori)al sistema di distribuzione Interlink (torrette, torret-te a scomparsa, canalizzazioni, colonne e minicolon-ne per la distribuzione di energia e segnali).

Gruppo Arcelor. Grande spazio, in Fiera, per il“gigante dell’acciaio”. Il gruppo Arcelor, leadernella siderurgia, era presente a EIRE con la societàdedicata alle costruzioni: Arcelor Building &Construction Support, che propone soluzioni per-sonalizzate facilitando i contatti tra gli esperti dellasiderurgia e quelli della tecnica edile. L’industriadelle costruzioni “consuma”, in Europa, circa 58milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Su questomercato, il gruppo Arcelor realizza circa un quartodel proprio fatturato che è stato, nel 2005, di circa32,5 miliardi di euro. Ha un organico di circa90mila dipendenti in 60 Paesi del mondo. Oltre avantare una gamma ricca e innovativa di prodotti eservizi, il Gruppo è particolarmente impegnato nel

rispetto dell’ambiente: lo sviluppo sostenibile èinfatti - e in modo conclamato - al centro dellastrategia di Arcelor. Tra i landmark building che laSocietà ha realizzato in Italia figurano “Etnapolis”,lo Shopping Centre in Sicilia disegnato dall’archi-tetto Massimiliano Fuksas che, con 270mila metriquadrati di superficie, sarà tra i maggiori d’Europa;il polo Fieristico di Rho-Pero (sono state utilizzateper l’impianto ben 110 mila tonnellate d’acciaio, dicui 77 mila solo di carpenteria metallica); il“Palahockey” di Torino, che si deve al famosoarchitetto giapponese Arata Isozaki; la “Passerella”della nuova Fiera di Roma (lo studio di architettu-ra è Tommaso Valle); e la sede della TornoInternational, a Milano.Pierre Bourrier, Senior Vice President dellaConstruction è stato a EIRE in giornate particolar-mente “calde” per il gruppo che, sotto assedio daparte della società indiana Mittal Steel, ha annun-ciato proprio il 26 maggio (ultimo giorno delSalone) l’avvio di trattative con la società russaSeverstal. Se la fusione dovesse andare in porto, lavicenda coinvolgerebbe anche il gruppo italianoLucchini, di proprietà del colosso siderurgicorusso.

Zintek (Gruppo Simar). Marchio registrato enuova proposta per architetti e progettisti Zinteknasce a sostegno dei progettisti realizzando un ser-vizio “chiavi in mano”, che non si limita soltantoalla fornitura di un prodotto di indubbie qualità,ma che sia in grado di seguire il professionista eformare la mano d’opera di cantiere: la conoscenzadel prodotto e la corretta posa in opera sono infat-ti condizioni indispensabili per il massimo rendi-mento di qualsiasi materiale. Zintek, inoltre, pre-vede l’unione di diversi know-how provenienti darealtà aziendali leader nel campo dell’edilizia e del-l’accessoristica di coperture e facciate. Il mondodella progettazione avrà, oltre alla certezza di unprodotto di sicura resa e ottimo rapporto quali-tà/prezzo, la consapevolezza di aver scelto per ognifase di posa in opera e per ogni singolo accessoriodi lattoneria a complemento del laminato zintek laserietà di aziende che operano da tempo nel pano-rama edile italiano. È, insomma, un prodotto inno-vativo, rispondente alla norma UNI EN 988, cheasseconda le nuove tendenze nel campo di copertu-re e facciate e che viene proposto assieme a unagamma completa di accessori per lattoneria. LoZintek si pone ai massimi vertici per rispettoambientale, economicità rispetto ai metalli non fer-rosi utilizzati in analoghe applicazioni, assenza dimanutenzione, lunghissima durata nel tempo, egradevole aspetto estetico. Infine, non pone limitiapplicativi: teatri, centri commerciali, luoghi diculto, complessi sportivi, edifici e centri residenzia-li. In moderni centri urbani come nei più suggesti-vi centri storici, in contesti metropolitani piuttostoche in aree rurali.

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DUE NUOVE TORRI PER LA FIERA DIRHO-PERO

Quale poteva essere, se non Expo Italia Real Estate, lasede migliore per presentare al grande pubblico il pro-getto vincitore dei due nuovi alberghi che sorgerannonei pressi del nuovo polo Fiera Milano di Rho-Pero?Ad aggiudicarsi il concorso internazionale, tra le cin-que cordate in gara, è stato il raggruppamento guida-to da Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC)con Marcora Costruzioni Spa e Pessina CostruzioniSpa, su disegno dell’architetto francese DominiquePerrault. La classifica è stata redatta in base allamigliore proposta qualitativo/economica. LaCommissione di Valutazione era formata da quattrocomponenti del Consiglio di Amministrazione diSviluppo Sistema Fiera (Marco Ambrosini, ClaudioArtusi, Marcello Botta e Giorgio Montingelli). CCCsi è aggiudicata il primo posto presentando un’offer-ta di circa 35,6 milioni di Euro.Gli edifici saranno gestiti da Italjolly, compagnia ita-liana del gruppo Jolly Hotels. La durata dei lavori èstimata in circa 19 mesi. Gli alberghi fanno partedelle cosiddette “funzioni compatibili” individuatedal master plan di riassetto dell’area che prevede larealizzazione a regime di 60mila metri quadrati disuperficie lorda di pavimento, 37mila dei quali riser-vati ad attività ricettiva alberghiera, 13mila ad attivi-tà commerciali e 9mila ad attività ricreative e per iltempo libero.La mattina del 26 maggio, al momento di incontra-re la Stampa e gli operatori del settore, il Presidentedi Sviluppo Sistema Fiera, Luigi Roth, ha ricordatoche «le società della cordata vincitrice hanno già rea-lizzato importanti opere in tutto il mondo, mentre ilprogetto di Dominique Perrault rispetta criteri difunzionalità e bellezza, che sono coerenti con lo spi-rito alla base della trasformazione del sistema esposi-tivo milanese». Proprio sul concetto di coerenza è piùvolte ritornato Roth, convinto che «la Nuova Fieranon deve esistere da sola». Sbilanciandosi, ilPresidente di Sviluppo Sistema Fiera ha poi aggiuntoche «gli edifici sono splendidi e il grande architettoha potuto esprimersi in piena libertà».Il progetto di Dominique Perrault prevede due torria pianta quadrata alte quasi 70 metri, per 18 piani e398 camere. Le due torri sono accostate e inclinate di5 gradi rispetto alla verticale. Il rivestimento dei dueedifici è in marmo bicolore: bianco sulle facciaterivolte a sud-ovest, nero su quelle rivolte a nord-est,meno esposte al sole.Una pensilina semitrasparente in vetro colorato emetallo collega gli alberghi con il Centro Congressi delNuovo Polo, oltre che con l’area a verde prevista inun’area adiacente. Sulla sommità di ciascuno dei dueedifici è previsto il “mirador”, un ampio spazio dedi-cato al relax e all’intrattenimento con terrazze e localiristoro. Entrambe le terrazze sono orientate verso ilCentro Congressi e l’ingresso d’onore della Fiera.La gara internazionale è iniziata il 14 luglio 2005, con

la pubblicazione del bando. Le linee guida, elaborate daSviluppo Sistema Fiera, sono state articolate in quattropunti, che indicavano le caratteristiche e gli obiettivirichiesti per l’assegnazione dell’appalto. Secondo questeindicazioni, gli alberghi del Nuovo Polo dovevano esse-re sia espressione dell’eccellenza milanese, sia portatoridi internazionalità e di innovazione.Dal 15 settembre 2005, termine per la presentazionedelle domande di partecipazione, la Commissione diValutazione ha lavorato per esaminare le candidatureformulate dai partecipanti e il 7 novembre 2005 hareso noti i nomi dei sette selezionati su un totale dinove candidati. Il 10 febbraio 2006, termine ultimoper la presentazione dei progetti, Sviluppo SistemaFiera ha ricevuto le proposte di cinque raggruppa-menti. Oltre alla vincitrice Consorzio CooperativeCostruzioni, anche Borio Mangiarotti Srl, ItalianaCostruzioni Spa, Codelfa Spa, e Baldassini-Tognozzi-Pontello Spa. Tra gli archietetti che hanno firmato iprogetti, Antonio Citterio, Anna Giorgi e la“Archistar” Zaha Hadid.

MUTUI: SANPAOLO IMI E BHWITALIA SVELANO I NUOVI PRODOTTI

Continua a crescere la fame di mutui degli italiani incerca di una casa. Ben lo sanno le banche, e il pano-rama dei prodotti offerti va sempre più consolidan-dosi. Dalla roboante vetrina di Expo Italia RealEstate, SanPaolo IMI lancia una serie di idee moltoinnovative per il credito alle imprese edili e agliacquirenti finali.La proposta di SanPaolo Imprese, la struttura delGruppo che si occupa di corporate banking, prendespunto dal recente DLgs 122/2005 sulla tutela degliacquirenti di immobili da costruire, il quale introdu-ce l’obbligo per il costruttore di rilasciare una fideius-sione per la tutela degli acquirenti e una polizzadecennale postuma per coprire tutti i possibili rischia cui può andare incontro il nuovo prodotto immo-biliare.L’idea è stata modificare il già esistente mutuo

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Presentazione degli alberghi di Fiera Milano

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“Aedifica”, aggiungendo un pacchetto di nuovi servi-zi, tra cui anche garanzie fideiussorie-assicurative perla tutela degli acquirenti.«Il nostro scopo è stato fornire al costruttore unnuovo finanziamento altamente specifico al modellodi business avviato, flessibile, e affiancato da uncompleto pacchetto di servizi aggiuntivi» spiegaBernardino Luino, Responsabile Credito Fondiarioper la Direzione Imprese di SanPaolo IMI.Tra i servizi rientra anche “Casa.Community”, unportale on-line riservato ai detentori di un mutuoSanPaolo per pubblicizzare il proprio prodottoimmobiliare, contribuendo così a favorire l’incontrotra domanda e offerta.La linea di mutui “Aedifica” si compone oggi di tredifferenti prodotti. Al fianco del tradizionale“Aedifica Impresa”, il classico mutuo fondiario conerogazioni progressive correlate all’avanzamento deilavori del cantiere, si aggiungono “Aedifica Cantiere”e “Aedifica Ristrutturazione”. Il primo è una formu-la innovativa che, strutturandosi in forma di un’aper-tura di credito ipotecaria, consente una gestione ela-stica delle erogazioni in funzione delle necessitàfinanziarie dell’impresa. Il secondo è un prodottopensato per la specifica attività di ristrutturazione evendita degli immobili.

Come per altri prodotti SanPaolo, il limite di finan-ziamento è pari all’80% del progetto. La vera novitàè che i nuovi prodotti della linea “Aedifica” richiestidal costruttore si possono scaricare direttamente sul-l’acquirente. Il costruttore beneficia del credito percostruire, ma il pagamento delle quote del mutuoavviene a partire dalla vendita degli appartamenti,una volta avvenuto il passaggio di proprietà. L’idea èripartire l’importo complessivo erogato da SanPaoloper la realizzazione del progetto, sulle singole unitàimmobiliari da vendere.Il costruttore, oltre a vendere l’appartamento all’ac-quirente, gli da infatti la possibilità di avviare dasubito uno dei numerosi “mutui casa” offerti dalGruppo SanPaolo, risparmiando così le spese dell’i-struttoria, i costi dell’ipoteca e i costi notarili. «Circacinquemila euro» precisa Luino.Sarà dunque l’acquirente a decidere se usufruire omeno di questo servizio. In caso affermativo, il com-pratore potrà scegliere la durata del mutuo e tutte lesue caratteristiche tecniche secondo le proprie prefe-renze, rimborsando a SanPaolo il costo della casa e,con questo, le stesse spese di costruzione. In caso dirifiuto, qualora l’acquirente intenda avvalersi di unaltro mutuo o decida di pagare in contanti l’interoimporto dell’appartamento - cosa che avviene spessoall’acquisto di una seconda casa - sarà invece ilcostruttore a rimborsare a SanPaolo le rate delmutuo, questa volta comprendenti le sole spese dicostruzione dell’appartamento.Poter pagare le rate del mutuo solo una volta chel’appartamento è stato venduto, e la possibilità di sca-ricare l’onere sull’acquirente, sono indubbi vantaggiper il costruttore. SanPaolo si aggiudica invece lapossibilità di acquisire nuovi clienti fin da subito.Interrogato sull’andamento futuro dei tassi di inte-resse Luino ha affermato che «durante l’anno si assi-sterà a un aumento di 25-50 basis point, poichésono previsti ritocchi della BCE sul costo del denaro.Più in la è difficile fare previsioni, ma la tendenza èal rialzo. A oggi la forbice tra tasso fisso e tasso varia-bile si sta riducendo. Per entrambe le soluzioni i valo-ri minimi si sono raggiunti a metà 2005».SanPaolo IMI ha poi sviluppato altri prodotti difinanziamento a medio-lungo termine, studiati adhoc per il settore turistico-alberghiero, prevedendo lapossibilità di finanziare non solo l’hardware, (ossiasviluppo, acquisizione e ampliamento di nuove strut-ture ricettive), ma anche il software, ossia la manu-tenzione e il rinnovo dell’arredamento e delle attrezzature di servizio. Innovativa l’ “OpzioneStagionalità”, che permette di corrispondere rate disoli interessi nei periodi di bassa stagione.Anch’esso presente a EIRE, il Gruppo BHW affiancaSanPaolo in qualità di soggetto capace di portareinnovazione all’interno del panorama italiano deimutui per la casa. Primo istituto tedesco specializzatonel finanziamento edilizio privato e quotato dal 1997alla Borsa di Francoforte, il Gruppo BHW è presentein Italia attraverso la propria controllata BHW Italia,

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La presentazione del Premio di Marketing Territoriale

Giovanni Verga (Comune di Milano) al centro, riceve una “Menzione Speciale”

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specializzata nel solo finanziamento immobiliare abi-tativo a privati, e attiva al Nord Italia e Roma concirca un centinaio di propri “punti consulenza”.BHW Italia ha partecipato per la prima volta a ExpoItalia Real Estate per presentarsi e lanciare il pezzoforte della sua vasta offerta finanziaria. Si tratta di“Dispo MaXX”, non un vero e proprio mutuo, maun “piano di risparmio edilizio”. È con questo pro-dotto che il Gruppo è diventato grande in Germania,e oggi il pacchetto viene proposto anche agli acqui-renti italiani. Il prodotto può essere consideratocome un modo per ottenere un mutuo per la casa acondizioni particolarmente vantaggiose; l’idea èincominciare a versare a BHW delle rate già alcunianni prima dell’acquisto di un appartamento,seguendo un piano di risparmio remunerato all’1%annuo lordo. In questo modo, i soldi accantonati dachi ha in progetto di comperare casa, permetterannodi ottenere due diversi vantaggi al momento di sti-pulare il mutuo vero e proprio con BHW: da unaparte sarà possibile abbattere l’importo complessivodel mutuo riducendo così la quota fissa delle rate,dall’altra si avrà il diritto di ottenere un contratto atasso fisso con condizioni davvero vantaggiose.Proprio a EIRE la Società ha annunciato la decisionedi ridurre il livello del tasso fisso dei propri prodotti,portandolo dal 4,25% al 3,75%.

Sempre nelcorso delSalone diMilano, ilGruppo tede-sco ha annun-ciato la chiusu-ra degli accordicon “DeutschePostbank” perla stretta diun’alleanza cheporterà allacreazione di unnuovo colossobancario tede-sco, il qualepotrà far presto

sentire la propria influenza anche in Italia.Deutsche Postbank e BHW Holding AG hanno deci-so di acquisire la seconda Cassa di Risparmio Edilizioin Germania, la Holding Hameln, per 1,8 miliardi dieuro. Con la leadership tra gli istituti retail diDeutsche Postbank e il rafforzamento di BHW nelsettore del Risparmio Edilizio, nasce un nuovo gigan-te nel finanziamento immobiliare ai privati.Anche a seguito di tali recenti sviluppi, BHW Italiastima di chiudere il 2006 con un fatturato di oltre1.000 miliardi di euro, ben al di sopra delle aspetta-tive. Con una quota del 4% la Società dichiara dipuntare alla leadership tra le banche straniere attivein Italia nel ricco business dei mutui residenziali.

MARKETING TERRITORIALE: EIREPREMIA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI LOCALI

Anche quest’anno Ge.Fi., in collaborazione con ilComitato Scientifico di Expo Italia Real Estate e conil Politecnico di Milano, ha voluto stimolare e coin-volgere le Pubbliche Amministrazioni di tutta Italiaattraverso il Concorso Nazionale “Promuovere, valo-rizzare e riqualificare la città e il territorio”, il cuiscopo è il riconoscimento delle migliori azioni di mar-keting territoriale volte ad attrarre importanti investi-menti immobiliari, oltre che promuovere la cono-scenza, lo sviluppo e la riqualificazione del territorio. A questa seconda edizione hanno partecipato ben 68Pubbliche Amministrazioni Locali. Ecco di seguito lanutrita “schiera”: Amministrazione Provincialedell’Aquila, Amministrazione Provinciale di Belluno,ATI Molise, Battipaglia Sviluppo - Società diTrasformazione Urbana di Battipaglia (Sa), Comunedi Bagnacavallo (Ra), Comune di Bolzano, Comunedi Bovisio Masciago (Mi), Comune di Bra (Cn),Comune di Camaiore (Lu), Comune di CampiBisenzio (Fi), Comune di Campobasso, Comune diCapua (Ce), Comune di Casale Monferrato (Al),Comune di Castellammare di Stabia (Na), Comunedi Cerea (Vr), Comune di Cerveteri (Roma),Comune di Cervia (Ra), Comune di Cesenatico (Fe),Comune di Colle di Val d’Elsa (Si), Comune diComiso (Rg), Comune di Corridonia (Mc),Comune di Fucecchio (Fi), Comune di Genova,Comune di Grottammare (Ap), Comune diGrugliasco (To), Comune di Jesolo (Ve), Comune diLimbiate (Mi), Comune di Lonigo (Vi), Comune diLugo (Ra), Comune di Luino (Va), Comune diMagenta (Mi), Comune di Manduria (Ta), Comunedi Mantova, Comune di Mercogliano (Av), Comunedi Milano, Comune di Mogliano Veneto (Tv),Comune di Monteroni (Le), Comune di Monza(Mi), Comune di Nembro (Bg), Comune di Noceto(Pr), Comune di Oleggio (No), Comune di Parma,Comune di Pero (Mi), Comune di Pescara, Comunedi Piove di Sacco (Pd), Comune di Poggiomarino(Na), Comune di Pontassieve (Fi), Comune diPontedera (Pi), Comune di Porto Sant'Elpidio (Ap),

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Da sinistra, Carlo A. Puri Negri (Pirelli RE), il Rettore Ballio e ilPresidente Intiglietta

Antonio Intiglietta (courtesy of EREP)

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Comune di Rivoli (To), Comunedi San Giuseppe Vesuviano (Na),Comune di Settimo Milanese(Mi), Comune di Tavagnacco(Ud), Comune di Valdagno (Vi),Comune di Valenza (Al), Comunedi Valmontone (Roma), Comunedi Venezia, Comune di VicoEquense (Na), Consorzio per losviluppo del Polesine (Rv), Investin Turin and Piedmont - Società disviluppo di Torino, Promofirenze -Azienda. Speciale CCIAA diFirenze, Provincia di Cagliari,Provincia di Mantova, Provincia diMilano, Provincia di Roma,Provincia di Verona (in collabora-zione con Associazione Industrialidi Verona), Provincia Regionale diEnna, Sipro Agenzia per lo sviluppo di Ferrara.La Giuria, formata da 20 autorevoli rappresentantidella Pubblica Amministrazione e del mondo delReal Estate (il portavoce è stato Giulio Ballio,Rettore del Politecnico di Milano), ha esaminato leproposte pervenute valutando la quantità e la qualitàdelle azioni messe in campo per la promozione delterritorio; il “mix” di strumenti e azioni di marketingterritoriale implementati, nonché la qualità concet-tuale ed estetica del “brand” proposto.Ad aggiudicarsi gli ambiti e prestigiosi “Awards” sonostati solamente sei fortunati vincitori (tre premi sonostati attribuiti alle Amministrazioni con meno di50mila abitanti e tre premi per le amministrazionicon più di 50mila abitanti), anche se a questi vannosommate quattro menzioni speciali. Di seguitoEconomia Immobiliare riporta una breve sintesi ditutti i progetti premiati.

PREMI ATTRIBUITI ALLE AMMINISTRAZIO-NI SOTTO 50.000 ABITANTI

Amministrazione Comunale di Comiso (RG).Progetto di Marketing Territoriale “Reti per lo svi-luppo locale” che individua “Pacchetti Integrati diOperazioni Strategiche” (PIOS) per diversi Comunidell’area ragusana “Valle dell’Ippari”, con l’obiettivodi promuovere lo sviluppo del territorio intercomu-

nale in termini turistici e industria-li. Ogni Comune si contraddistin-gue per la propria vocazione terri-toriale. Il Progetto ha voluto quin-di valorizzare gli interventi svilup-pando l’identità territoriale diognuno, facendo emergere le speci-ficità locale e definendo un pro-gramma di sviluppo intercomuna-le, turistico e industriale.L’obiettivo è stato perseguito attra-verso la costituzione di un UfficioComprensoriale Integrato (UCI),strumento che assicura la semplifi-cazione delle procedure ed esplicala sua azione assistendo gli operato-ri pubblici e privati nell’attivazionedi processi di sviluppo socio-eco-nomico e nella progettazione di

interventi di trasformazione della città e del territo-rio. L’UCI è responsabile anche di favorire la parteci-pazione alle decisioni.

Amministrazione Comunale di Jesolo (VE).Progetto di Marketing Territoriale che assume comeobiettivi la dimensione dello sviluppo sostenibiledelle attività turistiche e la gestione sistematica eorganizzata del territorio. Progetto che si determinain un master plan di elevato livello qualitativo cheprefigura il futuro sviluppo territoriale della città.La politica di gestione della città è orientata allo svi-luppo sostenibile delle attività turistiche e alla valo-rizzazione qualitativa del territorio fondata sull’orga-nizzazione gestionale dei servizi e sul controllo emonitoraggio delle attività svolte nell’area comunale.Per raggiungere questo obiettivo l’Amministrazioneha promosso un concorso internazionale di idee inca-ricando “Kenzo Tange Associates” di redigere ilnuovo masterplan della città, che definisce le prioritàdi qualificazione e sviluppo urbano, creando unanuova immagine (lancio del brand “Jesolo”) per per-mettere alla città di divenire polo di attrazione eco-nomica. All’interno del progetto si è anche realizzatoun evoluto Sistema Informativo Territoriale (SIT),per l’archiviazione delle pratiche edilizie, e per lagestione delle reti comunali e del “codice ecografico”. Il “codice ecografico” permette di individuare unaunità immobiliare attraverso un codice composto dalnumero della strada, dal numero civico e dall’inter-no. Con questa modalità diventa così possibile effet-tuare delle interrogazioni sull’individuazione dellaproprietà, sulle verifiche tributarie, e informazionicommerciali.

Amministrazione Comunale di Lugo (RA). Progettodi Marketing Territoriale “Lugo Città Mercato”, chepartendo dall’identificazione degli elementi caratteri-stici del territorio comunale sviluppa un complessodi azioni finalizzate alla promozione della vocazionecommerciale della cittadina romagnola.

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Dario Fossati, Project Manager di Ge.Fi

Fabiola Abba, responsabile Eventi e Convegni di Ge.Fi

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Il progettoconsiste inazioni dicomunicazionea sostegno del-l’attuale offertacommercia ledella città edelle iniziativedi animazioneche la caratte-rizzano, attra-verso lacostruzione diun’immagineunitaria eaccattivante ingrado di

influire positivamente sulla percezione complessiva.Per raggiungere tale obiettivo è stato coniato unoslogan e abbinato un logo-tipo che costituisce la sin-tesi dell’immagine del progetto e rappresenta la tra-dizionale vocazione commerciale cittadina.Il marchio “Lugo Città Mercato” è filo conduttoreche lega le iniziative di promozione turistico-com-merciale della città, e nell’ambito del progetto sonostate realizzate molteplici iniziative. Ci sarà un’offer-ta commerciale estremamente ricca e articolata con lapresenza di 500 negozi, un mercato settimanale conoltre 400 banchi e un Centro Commerciale di 8milametri quadrati. Sono stati realizzati dei contenitoristagionali per ospitare manifestazioni culturali, spor-tive e ludiche. Ognuna di queste attività viene attiva-ta con una intensa campagna promozionale su tuttoil territorio.

MENZIONI SPECIALI ALLE AMMINISTRA-ZIONI SOTTO 50.000 ABITANTI

Amministrazione Comunale di Casale Monferrato(AL). Azione di Marketing Territoriale finalizzata allavalorizzazione del territorio comunale e alla sua pro-mozione economica. Le linee strategiche per lo svi-luppo dell’area Casalese si articolano a partire daitemi dell’attrattività e dell’accessibilità.Lo strumento di governo di questaarticolata iniziativa è la creazionedello Sportello Unico di CasaleMonferrato, dove confluisconotutte le azioni pubbliche finalizzatealla riqualificazione del territorio.Allo Sportello Unico hanno aderito42 comuni che insistono sull’area.In ognuno esiste un’area di destina-zione industriale o commerciale oartigianale e il territorio offre eleva-ti standard di ricettività in grado disollecitare nuove opportunità turi-stiche di tipo: culturale,sportivo/ambientale, enogastroni-

co, didattico/scolastico. L’obiettivo è “vendere” il ter-ritorio identificando i suoi punti di forza e debolezzaper poter incrementare l’ “Investment Appeal”. Lapianificazione delle attività si svolge in quattro per-corsi: analisi e studio delle disponibilità territoriali,analisi e studio delle opportunità di credito e di soste-gno all’investimento, implementazione funzionale(avviamento, formazione, contenuti), creazione delmarchio Casale.

Amministrazione Comunale di Pontedera (PI).Progetto di Marketing Territoriale che favorisce epromuove le occasioni di nuovi insediamenti produt-tivi e rilocalizzativi nell’area della Valdera, dal titolo“Incrementare le occasioni di insediamento pernuove imprese”.L’Amministrazione Comunale ha voluto favorire iprocessi di innovazione del sistema produttivo della“Valdera” attraverso diverse modalità riconducibili auna logica comune. Da un lato si è cercato di incre-mentare le occasioni di insediamento per nuoveimprese attraverso l’offerta di una più adeguata loca-lizzazione dei soggetti già esistenti. È stato necessariocompletare nuove opere di urbanizzazione primaria,realizzare nuove infrastrutture per il sistema produt-tivo e facilitare il raccordo fisico e logistico tra taliinfrastrutture, l’area urbana, le vie di grande comuni-cazione. Con questa azione si è cercato di favorire ilconsolidamento delle nuove realtà imprenditorialiattraverso il loro insediamento in una area attrezzatapositivamente inserita nel sistema infrastrutturale. Aoggi queste aree coprono complessivamente oltre 200ettari di superficie, in parte già completate e per lamaggior parte in cantiere.Su un altro versante si è realizzata una struttura dedi-cata al raccordo tra il sistema della ricerca e il sistemadelle imprese, per il sostegno ai processi di trasferi-mento tecnologico e di innovazione.

PREMI ATTRIBUITI ALLE AMMINISTRAZIO-NI SOPRA 50.000 ABITANTI

Amministrazione Provinciale di Belluno (BL).Progetto di Marketing Territoriale “Dolomit InBusiness”, finalizzato a promuovere, stimolare e

sostenere la nascita di nuoveimprese. Si tratta di un’iniziativapromossa dalla Provincia diBelluno, attuata in collaborazionecon le associazioni imprenditoria-li, i Comuni e le ComunitàMontane del Centro Cadore, delComelico Sappada, dell’Agordino,del Cadore, Longaronese, Zoldo,dell’Alpago e della Valle del Boite.L’obiettivo delle azioni di“Investment Attraction” è la nasci-ta di nuove iniziative imprendito-riali attraverso attività di informa-zione e promozione delle opportu-

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Gabriele Alberti, AD di Ge.Fi

Simone Finotello, Comunicazione eRelazioni Esterne di Ge.Fi

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nità localizzative sul territorio bellunese. L’obiettivo ècostruire un servizio all’imprenditore per la ricerca ela selezione delle opportunità localizzative, dei finan-ziamenti, delle agevolazioni per l’insediamento. Ilprogramma prevede la realizzazione di un sito inter-net che permette all’utente di accedere a tutte leinformazioni inerenti a terreni e fabbricati presentinei comuni della Provincia bellunese.

Azienda Speciale Promo Firenze (FI). Programma diMarketing Territoriale “Investire nell’AreaMetropolitana”, in grado di valorizzare il territoriofiorentino attraverso l’attrazione di investimentidiretti esteri e nazionali.La “mission” del programma di Marketing ha volutoattrarre investimenti diretti esteri, fornire assistenzaagli investitori (supporto alle potenziali nuove impre-se in tutte le fasi del processo d’insediamento), e svin-colare l’immagine di Firenze dallo stereotipo di cittàd’arte e cultura associando anche elementi d’impren-ditorialità, innovazione e tecnologia.La scelta localizzativa degli insediamenti produttivi èfrutto dell’identificazione dei vantaggi che un deter-minato territorio può offrire e garantire all’investito-re rispetto ad altre aree.Il principale obiettivo è stata l’implementazione del“rating del territorio” con lo scopo di identificare ivantaggi competitivi quantificabili per poter attrarreinvestimenti e rafforzare il tessuto di imprese già pre-senti. L’attività di promozione si è sviluppata ancheattraverso la ricerca di investitori interessati a coglie-re i vantaggi competitivi offerti dal territorio fioren-tino. Hanno partecipato al progetto la Camera diCommercio di Firenze, la Provincia di Firenze, ilComune di Firenze, i 44 Comuni della Provincia, leAssociazioni di Categoria, l’Università, APT, ToscanaPromozione e gli Istituti Bancari.

Consvipo - Consorzio per lo Sviluppo del Polesine(RV). Progetto di Marketing Territoriale “Il Polesine:area di sviluppo e opportunità”. Partendo da un’ap-profondita analisi del contesto, il progetto ha inne-scato articolate iniziative di promozione e sviluppo

del territorio di significativo valore.Tutte le attività svolte hanno consentito la predispo-sizione da parte di Consvipo di creare un monitorag-gio delle dinamiche socio-economiche, così da creareuna fotografia dinamica a livello comunale dellaProvincia di Rovigo.È stata poi realizzata un’analisi della Provincia perindividuare i fattori competitivi del Polesine. L’analisidell’offerta localizzativa ha permesso di realizzare unamappa integrata della disponibilità di aree per inse-diamenti produttivi presenti nel territorio provincia-le. E il monitoraggio ha poi consentito la definizionedi un benchmarking condotto a livello tecnico-urba-nistico-economico che evidenzia i vantaggi rispettoad altre offerte territoriali limitrofe. Dall’analisi fattaè stato possibile definire dei Pacchetti Localizzativistrutturati in modo tale da poter rispondere alle esi-genze di diverse tipologie di investitori.L’attività si è conclusa con la creazione di una guidadigitale disponibile per gli investitori, con informa-zioni sulle incentivazioni finanziarie, e le agevolazio-ni derivanti da leggi europee, nazionali e regionali.

MENZIONI SPECIALI ALLE AMMINISTRA-ZIONI SOPRA 50.000 ABITANTI

Amministrazione Comunale di Milano (MI).Intraprendenza dell’Amministrazione Comunale nelraggiungere un’elevata capacità di attrazione e pro-mozione degli investimenti diretti nazionali e inter-nazionali nel settore immobiliare, attraverso la crea-zione dell’Urban Center: un luogo istituzionale diinformazione, comunicazione e discussione sui pro-blemi o le esperienze dello sviluppo e trasformazioneurbana e sui contenuti della città.L’Urban Center ha avuto l’obiettivo di favorire il rap-porto tra l’Amministrazione e i cittadini, oltre a pro-muovere il dibattito pubblico attorno ai progetti incorso per valorizzare il patrimonio architettonico diMilano. Le attività promosse e organizzatedall’Urban Center si articolano in esposizioni perma-nenti e temporanee, convegni, seminari e workshopsu temi di architettura, urbanistica, storia e culturaurbana (oltre a una pluralità di iniziative finalizzatealla conoscenza e alla promozione del territorio, tracui la pubblicazione di guide, cd-rom, documentiillustrativi e l’organizzazione di itinerari tematicinella città e nel suo immediato hinterland). Tutte leiniziative vengono promosse attraverso la spedizionedi inviti in formato cartaceo e digitale a una mailinglist ampia e flessibile composta da diverse migliaia diindirizzi di professionisti, operatori di settore, gior-nalisti, enti e istituzioni.

Amministrazione Provinciale di Milano (MI).Progetto “Promuovi e valorizza le eccellenze del tuoterritorio”, per la realizzazione di un evoluto e sofisti-cato sistema di raccolta, organizzazione e messa a dis-posizione di informazioni via web sulle diverse realtà,caratteristiche e opportunità del territorio provincia-

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Il Gala Dinner di EIRE

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le. Il servizio promosso nella Provincia di Milanocostituisce un potente strumento di comunicazioneal servizio dei comuni, dei cittadini e delle imprese.Uno strumento, il portale internet, nel cui ambito leinformazioni vengono fornite in modo omogeneo ecomparabile per avviare un’azione di marketing terri-toriale e di promozione a livello locale. Il progetto hadue finalità: promuovere un logo comune e ricono-scibile, e predisporre uno strumento capace di racco-gliere informazioni da tutti i Comuni.

IL PROGRAMMA CONVEGNISTICO

Fiumi di parole si sono spese sulla Stampa circa iConvegni, istituzionali e non, che si sono svoltidurante EIRE. Giustamente, perché questi incontri -circa 30 quelli organizzati e riportati sul programmaufficiale, e almeno altrettante le presentazioni pressogli stand, hanno avuto un successo strepitoso, coin-volgendo alcune centinaia di Relatori (i maggioriesperti - sia italiani che esteri - del settore) e migliaiadi visitatori. Spesso, gente in piedi nelle Sale. Un veroe proprio “muro umano” al Convegno istituzionaledi apertura (sul ruolo delle Banche, presente ai lavo-ri anche il celebre sociologo Francesco Alberoni), aquello sugli “Shopping Centres”, a quello sulTerritorio (svolto in collaborazione con ULI), e alWorkshop di AICI Giovani.Competitività, relazione con il territorio, nuova pro-gettualità, qualità, responsabilità sociale e misurabili-tà degli investimenti (tutti temi strategici) si sonointrecciati con momenti in cui si sono presentatirisultati di Ricerche, o approfondimenti particolarianche nell’ambito delle tecnologie applicabili.Essenziale, nell’organizzazione del programma con-vegnistico del Salone, è stata la collaborazione checaratterizza dall’origine di EIRE il rapporto tra ilComitato Scientifico diretto da Oliviero Tronconi(Politecnico di Milano) e il tessuto aziendale e pro-fessionale del real estate, quest’ultimo rappresentatoanche dalle più significative Associazioni di categoria.L’attualità del tema è stato spesso l’elemento centraledei Convegni, senza però dimenticare gli aspetti“evolutivi” delle molteplici realtà presenti a EIRE.«Anche il programma di Convegni e Seminari chedefiniamo “privato” - sviluppato cioè da Aziende,Enti, Gruppi editoriali , Associazioni e Politecnico diMilano - è stato in linea e ha approfondito il conceptgenerale di EIRE» ha osservato Antonio Intiglietta,Presidente di Ge.Fi. «Lo scopo è stato quello di offri-re al pubblico dei visitatori la possibilità di sceglieretra i temi di maggiore attualità e interesse per le variecategorie professionali coinvolte . Filo conduttore, lanuova dimensione della cultura immobiliare. IlSalone si è presentato infatti come un “sistema immo-biliare globale” capace di spingere all’innovazione e alcambiamento, in una logica di collaborazione e con-vergenza tra aziende e istituzioni; e di contributo allasempre maggior consapevolezza nella gestione di que-sta fondamentale “asset class” che è il real estate».

“ARCHISTARS” A EIRE

Nome in codice: “archistars”. Sono gli architetti daprima pagina, quelli che si accaparrano i grandi pro-getti perchè - è noto - la firma di un grande architet-to è un “valore economico”, oltre che garanzia di bel-lezza. A Expo Italia Real Estate se ne sono visti diver-si: Mario Bellini, Dante O. Benini, Paolo Caputo,Mario Cuccinella, Maurice Kanah, DominiquePerrault .... Ma i riflettori li ha catturati soprattutto ilceleberrimo Daniel Liebeskind, chiamato a illustrareinsieme al collega italiano Lamberto Cremonesi ilprogetto “San Nazzaro”, cioè la riqualificazione degliex Magazzini Generali di Brescia, 113 mila metriquadrati tra residenziale, terziario e funzioni pubbli-che. Promotore dell’iniziativa è NAU (Nuovi AssettiUrbani), una società di Brescia che vede nella com-pagine il Comune, la Provincia, Istituti di Creditoe altri operatori locali.

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Mario Bellini

Daniel Liebeskind, a sinistra (courtesy of EREP)

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IL GALA DINNER DI EIRE

Fulgide signore in abito da sera e signori in abitoscuro (tra cui molti espositori, abbastanza stanchidopo tre giorni di intenso lavoro in Fiera, ma felici diessere stati invitati) hanno affollato, la sera del 25maggio - penultima giornata di EIRE - le splendideSale del “Palazzo Reale” di Milano, per la Cena diGala durante la quale sono stati consegnati gli Awarddel “Premio di Marketing Territoriale”. Giullio Ballio,Rettore del Politecnico di Milano - affiancato daAntonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi., e da OlivieroTronconi, Politecnico di Milano - ha chiamato alpodio i rappresentanti delle dieci pubbliche ammini-strazioni vincitrici che, sorridenti e soddisfatti, hannoricevuto il bellissimo “trofeo” (pressoché tutti i sitiweb di codesti Enti hanno segnalato l’evento).Allietati da musica d’archi, i circa 250 selezionatissimiospiti si sono poi accomodati nella “Sala delleCariatidi” (vedi foto) dove hanno potuto gustare raffi-nate pietanze e bei vini. Notati, tra gli altri, CarloAlesandro Puri Negri (è stata questo l’unica “visita” aEIRE da parte dell' AD e VP di Pirelli RE, dato che alsalone non si era fatto vedere proprio), RobertoBenaglia, Royal Bank of Scotland (main sponsor delSalone), Gianni Verga, assessore allo Sviluppo delTerritorio del Comune di Milano (che è stato premia-to con una “menzione speciale”), Fabrizio Bonelli,Bancaintesa, Fabio Bandirali, Eurohypo, Luca G.Clavarino, Hypo Real Estate International Bank,Marco Lanata (che, lasciato il Gruppo Pirelli Re, è orain CityLife), Gerardo Solaro del Borgo, Cordea Savills,Marco Mutti, Foruminvest, Patrizia Ludi, ITP,Corrado Vismara, Larry Smith, Pietro Membri,Presidente di ANACI, Alessandro Mazzanti, CBRE,Alberto M. Lunghini, Reddy’s Group, Leo Civelli,REAG, Massimo Roj, Progetto CMR, GianfrancoLizzul, Chapman Taylor; e i giornalisti EvelinaMarchesini, Il Sole 24 Ore, Celine Marcato, RE (larivista ha anche assegnato un premio, per la migliorcampagna di comunicazione, al Comune di Nemi),Marinus e Jeannette Dijkman, Europe Real Estate, e

Marianne Schulze, Immobilien Manager.

IL PARERE DI VALDADIGE

Chiudiamo questa ampia sezione interamente dedi-cata a Expo Italia Real Estate con un parere, che sideve alla penna di Carlo Oppici, DG di ValdadigeCostruzioni, e che porta il titolo di “L’evoluzione delmercato immobiliare”.«Abbiamo vissuto anni di grande euforia nel nostrosettore imprenditoriale: l’immobiliare. L’interesse si èmanifestato in modo diverso su due grandi aree dimercato. La prima è quella degli utenti del prodottoimmobiliare, in particolare quello residenziale, cheha visto l’interesse all’acquisto da parte di molti sog-getti (famiglie, giovani coppie, piccoli investitori).Forte impulso al successo di questo mercato è venu-to in particolare dalle favorevoli condizioni di acces-so al credito bancario. I tassi convenienti dei mutuiipotecari hanno consentito un confronto diretto evantaggioso con il costo degli affitti e/o con le rendi-te da essi derivanti.La seconda area di mercato è quella dei grandi inve-stitori, del trading immobiliare e dei fondi di investi-mento. A questo settore è legato il boom delle “Fiere”specializzate, a partire dal MIPIM di Cannes, l’ExpoReal di Monaco e l’EIRE di Milano. Qui le logichedi interesse del mercato hanno una diversa scala esono legate ai progetti di sviluppo urbano di grandi epiccole città o di intere aree geografiche. Essi siconiugano con i progetti di investimento dei grandipatrimoni finanziari.Le prospettive di evoluzione di queste due aree dimercato sono comunque legate a un unico fattore: ilpermanere dell’interesse dell’utilizzatore finale.Come si potrebbe, o che senso avrebbe, pensare a ungrande sviluppo urbano in assenza dei potenziali uti-lizzatori degli edifici di nuova realizzazione? A pre-scindere dalla congiuntura economica mondiale, dirilevanza fondamentale ma, ovviamente, indipen-dente dalla nostra operatività, resta un solo argomen-to a forte sostegno della futura attività immobiliare.Tale argomento si sintetizza nel termine “qualità”. I nuovi brani di città, i nuovi quartieri, i nuovi edifi-ci le singole unità immobiliari devono essere miglio-ri di ogni prodotto a essi confrontabile e presente sulmercato. Più efficienti devono essere le infrastruttu-re, più ampie le dotazioni di verde pubblico, più effi-caci gli edifici in termini prestazionali (contenimen-to dei consumi energetici, comfort acustico), piùfunzionale la distribuzione degli spazi interni, piùevoluta la dotazione tecnologica. Sono questi gli argomenti che devono alimentare l’in-teresse all’acquisto da parte degli utilizzatori e quindi,con lo sviluppo dell’attività urbanistica ed edilizia,quello della qualità del vivere di ognuno di noi».

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Le presentazione delle aziende, in questo servizio, sono elabo-razioni di Economia Immobiliare su testi forniti dalle aziendestesse.

Il Gala Dinner di EIRE

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Exhibition offices: Ge.Fi. S.p.A.Via Canova, 19 - 20145 Milano (Italy)Tel. +39 02 319 119 11 Fax +39 02 336 087 33 / +39 02 331 046 56e-mail: [email protected] • www.italiarealestate.it

22 - 25 Maggio 2007Ingresso a pagamento riservato agli operatori del settore

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“PIAZZA ITALIA”

È iniziato a EIRE un interessante confronto tradiverse realtà associative operanti nel settore immo-biliare e dei servizi al real estate, per individuare lepossibili sinergie nel confronto con il mercato e leistituzioni. Dodici associazioni che rappresentano leaziende, gli operatori del mercato immobiliare e leimprese che forniscono servizi integrati agli immobi-li, si sono infatti presentate al Salone in un unico spa-zio collettivo, denominato “Piazza Italia”. È la primavolta che è stata presa una simile iniziativa: ciascunaassociazione era in Fiera con la propria identità e spe-cificità, ma con la consapevolezza di appartenere aun “sistema” di mercato dove è comune interesse rag-giungere il traguardo di una maggiore efficienza etrasparenza. Ecco quindi le associazioni “antesigna-ne”:AGESI - Associazione Imprese di FacilityManagement e EnergiaAGIRE - Associazione Golf Italiana Real Estate

AICI - Associazione Italiana Consulenti e GestoriImmobiliariANACI - Associazione Nazionale AmministratoriCondominiali e ImmobiliariASPESI - Associazione Nazionale tra Società diPromozione e Sviluppo ImmobiliareASSOIMMOBILIARE - Associazione dell’IndustriaImmobiliareFIABCI - Federazione Internazionale delleProfessioni ImmobiliariFIAIP - Federazione Italiana degli AgentiImmobiliari ProfessionaliFIMAA - Federazione Italiana Mediatori Agentid'AffariIFMA - International Facility ManagementAssociationPMI - Northern Italy Chapter RICS - Royal Institution of Chartered Surveyors

In questo spirito sono stati organizzati due eventi: laConferenza stampa per l’annuncio della costituzionedella “Consulta Interassociativa Nazionaledell’Intermediazione”; e una informale “TavolaRotonda” (moderata dal noto avvocato RiccardoDelli Santi e da Gualtiero Tamburini, Presidente diAssoimmobiliare) a cui hanno partecipano iPresidenti delle associazioni aderenti, dal tema:“Filiera nel mondo dei servizi immobiliari e del mer-cato del RE: come migliorare la trasparenza, l’effi-cienza e la concorrenza del mercato”.

REAL ESTATE EDUCATION: LA PARO-LA AD AICI GIOVANI

Quale futuro per la formazione in ambito RealEstate?È stato questo l’interrogativo attorno al quale si èdibattuto nel corso del Convegno “Le nuove figureprofessionali del Real Estate sul mercato italiano:

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Il mondoAssociativo aEIRE

Presidenti a Piazza Italia

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ruoli e competenze richiesti nel nuovo scenario pro-fessionale dell’industria immobiliare”, un’iniziativapromossa dal Gruppo Giovani di AICI -Associazione Italiana Consulenti e GestoriImmobiliari - all’interno di Expo Italia Real Estate.Il convegno si è svolto venerdì 26 maggio 2006 ed èstato anche occasione per presentare i primi risultatidi uno studio condotto da AICI Giovani in partners-hip con PRAXI (primaria società di consulenza adaziende e Pubblica Amministrazione) sulle figureprofessionali del Real Estate. «L’indagine verrà pub-blicato a ottobre e ha l’obiettivo di fare il quadrosulle molte figure che operano oggi all’interno delmercato immobiliare» spiegano Luca Fantin eAlberto Pavan, rispettivamente Presidente eConsigliere di AICI Giovani. In un mercato che vasempre più specializzandosi «occorre chiarire le ideedei non addetti ai lavori su ruoli e competenze dellediverse figure professionali» aggiunge Pavan, ricor-dando anche che la ricerca fornirà una serie di indi-cazioni sulle qualità umane e le capacità professiona-li che il mercato del real estate si attende oggi dai gio-vani. Saranno questi degli utili consigli che l’indu-stria immobiliare indirizza al mondo dell’universitàitaliana. «Se è vero che non esistono ancora diparti-menti di Real Estate all’interno delle facoltà di inge-gneria, economia e architettura, è pur vero che inItalia è in corso un avvicinamento specifico al mondoimmobiliare, con la nascita di nuovi corsi e master adhoc».Concorde con questa tesi anche Paloma Taltavull,Docente di Economia Immobiliare pressol’Università di Alicante nonché Past President diERES (European Real Estate Society), chiamata aportare la voce dell’Europa all’interno del dibattito.«Il Real Estate sta diventando sempre più importan-te in termini macroeconomici in tutti i Paesi europei,e nuove figure professionali stanno nascendo.Occorrono sempre nuove conoscenze e “skills”» haosservato la Taltavull. Il sistema universitario è chia-mato a recepire questi segnali per reagire velocemen-te ai cambiamenti in corso, pena il verificarsi di un“gap” di conoscenze tra mondo del lavoro e mondouniversitario».Insomma, il mercato corre e l’università fatica a star-gli dietro: è questo ciò che starebbe già avvenendonon solo in Spagna, denuncia la Taltavull, ma anchein Paesi più attivi dal punto di vista educativo, comeUK.Secondo la Professoressa «la soluzione risiede in una“post-graduate education” sviluppata a braccetto conle aziende, così da accompagnare conoscenze teorichea esperienze pratiche sul campo. Si devono poi intro-durre sempre più lezioni in inglese, e occorre poten-ziare l’attività di networking per abituare gli studential mondo del lavoro».Anche secondo Pietro Traverso, di PRAXI, il merca-to del lavoro in ambito real estate va complicandosi especializzandosi anche in Italia. «Su un totale di circa22 milioni di lavoratori, ben 500mila italiani sono

oggi occupati nel real estate» spiega Traverso «anchese occorre diversificare tra settore delle costruzioni,dei servizi, ambienti economici e finanziari.Complessivamente il settore sta abbandonando lafunzione di gestione del mattone per le famiglie, e sista rivelando una vera e propria leva per lo svilupponazionale interno». A ciò si accompagna la specializ-zazione e trasformazione di vecchie figure professio-nali, accanto a cui ne nascono di nuove, con un dila-gare di nuovi termini di derivazione anglofona: dal“real estate controller” al “fund manager”, passandoattraverso “advisors” e valutatori tecnici, “asset e pro-perty manager”, “risk manager”, “project manager”,“facility manager”, developer e progettisti che semprepiù si misurano con la Pubblica Amministrazione edevono possedere competenze di economia e finanza.«Il vero volto nuovo del settore» spiega Traverso «sitrova nell’area finanza-investment: non più un’occa-sione puntuale, ma oggi materia che segue tutto ilprocesso di sviluppo delle nuove iniziative». Spettanoinvece alle società di advisory le migliori prospettivedi carriera e le più alte retribuzioni.Concorde con le tesi di Traverso anche FabioDonato, MD di AXA REIM Italia, secondo cui inge-gneri e architetti che entrano nel settore del real esta-te necessitano sempre più di competenze in invest-ment e risk management». Un’affermazione suppor-tata anche da Barbara Polito, di Carlyle Real Estate,

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Il Presidente di Assimpredil, Claudio De Albertis, a una presentazione presso ANCE

Il pubblico a Piazza Italia

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secondo cui «il mercato del lavoro si è spostato dalmattone alle banche e ai fondi di investimento. Ciòa cui assistiamo oggi» prosegue la Polito «è la neces-sità, anche per le grandi società, di proporre una for-mazione continua all’interno delle proprie strutture,in nome della trasformazione continua e dell’aggior-namento delle specifiche competenze interne. PirelliRE e Generali Properties, a esempio, possiedonoprogrammi di formazione interni» ricorda la Polito. «Non dimentichiamo però le opportunità educativeofferte ai giovani da parte del mondo associativo»precisa Elio Gabetti, Presidente dell’omonima socie-tà di intermediazione. «Sono proprio le associazioniche detengono la più forte capacità di dialogo con ilmondo universitario, e che possono dunque farsicarico di portare avanti le battaglie di cui tutta l’in-dustria immobiliare sente la necessità» affermaGabetti invocando una spinta da parte delle università verso una formazione pratica che contri-

buisca a far recu-perare al settoreimmobiliare ita-liano il “gap” conl’estero.«Stop dunque airicoveri di lussoper persone chenon hanno ilcoraggio di lavo-rare» ha esorditoAlberto M.L u n g h i n i ,Presidente diReddy’s Group.«I Master devonodare la possibilitàdi entrare inazienda: è questala vera multidi-sciplinarietà. Ilreal estate nonchiede dei “tutto-logi”, ma personeche sappianocapire il linguag-gio di figure conun profilo diver-so dal loro. È

ormai finito il tempo dei tecnici puri e i giovanidevono sapere che lo studio non si esaurisce con ilpercorso universitario ma, nel real estate, prosegueanche in ambito lavorativo».Nel corso del convegno, AICI Giovani ha infinevoluto tributare a Giovanni Nassi, VP di Pirelli RE,il primo “Premio alla loyalty aziendale” istituito dallostesso Gruppo di AICI. Come ha spiegato LucaFantin «nel parlar di loyalty aziendale, i 62 anni diservizio di Nassi all’interno del Gruppo Pirelli non necessitano di addurre alcun altro tipo di motivazione».

Esprimendo la propria gratificazione per il premioricevuto, il VP di Pirelli RE ha voluto commentareche si può rimanere a lungo nella stessa società, pur-ché esista la possibilità di cambiare mansione perse-guendo ciò che più ci stimola e ci permette di lavo-rare e di divertirci. «L’importante non è avere unruolo importante, ma essere felici con se stessi». Nassiha poi salutato i giovani di AICI ricollegandosi altema del convegno e affermando che «sebbene oggi sistia progredendo verso la dinamicità e la specializza-zione, ai giovani occorre dare un “senso di marcia”. Ilpunto critico per le aziende sarà conciliare la creativi-tà generatrice di risultati economici con la necessitàdi mantenere strutture organizzative appropriate».

CONSULTA INTERASSOCIATIVANAZIONALEDELL’INTERMEDIAZIONE

È ripartita da Expo Italia Real Estate la “ConsultaInterassociativa Nazionale dell’Intermediazione”: letre associazioni rappresentative della categoria degliAgenti e Mediatori Immobiliari, FIMAA(Confcommercio), FIAIP (Confindustria-Confedilizia), ANAMA (Confesercenti), si sonoriunite per dare nuova linfa a un “nuovo” organismoche coordinerà ed elaborerà strategie comuni e azio-ni condivise nell’interesse di tutti gli agenti regolar-mente iscritti nei “Ruoli Mediatori” presso le Cameredi Commercio.Questo l’obiettivo di un soggetto che era già statoreso operativo una prima volta nel 1996, e che giàaveva indicato alcuni temi prioritari per l’interopanorama associativo.Alla firma del protocollo d’intesa a EIRE erano pre-senti questa volta i tre presidenti: Alberto Pizziraniper FIMAA, Franco Arosio di FIAIP, e Paolo Bellinidi ANAMA. I tre hanno espresso soddisfazione per larealizzazione di un progetto comune che porteràpositivi risultati alla categoria.«In tempi di mercato globale» hanno dichiarato con-giuntamente i tre Presidenti «la politica dei “giardi-netti” non è premiante. Riteniamo che il pluralismodi appartenenza si possa e si debba coniugare con laricerca di obiettivi, e di nuove strade comuni. Lariforma del mondo dei servizi e delle professioni è untema che ci deve trovare uniti in Italia e soprattuttoin Europa».«La crescente complessità dei mercati, la competitivi-tà nei servizi e la necessità di portare maggior forza ecapacità di ascolto ai tavoli istituzionali nazionali edeuropei impone oggi maggior senso di responsabilità,capacità e forza. Sul tavolo della Consultadell’Intermediazione tali sforzi potranno trovaresinergie di qualità e quantità».«Un tavolo permanente di confronto, elaborazione erealizzazione di politiche comuni è necessario peraccrescere l’efficacia delle azioni svolte».Ancora una volta obiettivi della Consulta saranno:- promuovere e sostenere la categoria degli Agenti e

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Giovanni Nassi

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Mediatori Immobiliari a livello sociale ed econo-mico;

- favorire lo sviluppo e riconoscimento professiona-le, in funzione delle esigenze presenti e future dellaprofessione;

- favorire le relazioni tra le Federazioni che la costi-tuiscono;

- promuovere ed elaborare strategie e progetti comu-ni per la realizzazione degli obiettivi prefissati.

Oltre alle Federazioni che le hanno dato vita, potran-no partecipare ai lavori della Consulta anche altreassociazioni ed enti rappresentativi di interessi vicinialla categoria, qualora se ne ravvisi di volta in voltal’opportunità in considerazione degli argomenti edelle attività. La segreteria sarà affidata per ogni bien-nio a una delle Federazioni aderenti. Per il primobiennio il coordinamento della Consulta è stato affi-dato a FIAIP, la quale ha nominato coordinatore ilproprio Presidente Onorario, Luciano Passuti. Nelcorso della prima riunione della Consulta è già stataindicata l’opportunità di dare priorità allo studio delRegolamento sul praticantato previsto dalla Legge57/2001, tenuto conto delle direttive comunitarieper le professioni e sui servizi.

CRESCITA PROFESSIONALE: LA“BATTAGLIA” DI ANACI

EIRE si è conclusa venerdì 26 maggio con ilConvegno “Il ruolo delle Associazioni per la crescitaprofessionale e l’internazionalizzazione del mercatoimmobiliare italiano”. Particolarmente interessantel’intervento di Pietro Membri, Presidente nazionaledi ANACI - Associazione Nazionale AmministratoriCondominiali e Immobiliari che raccoglie oggi oltre7mila iscritti, circa 25mila addetti, 200mila stabili, e6 milioni di unità immobiliari su 108 Province ita-liane, con un indotto di centinaia di milioni di euro.«Il tema che oggi affrontiamo è sempre stato oggettodi particolare attenzione presso ANACI, in quantocon il passare degli anni il ruolo delle associazioni sirivela sempre più cruciale per arrivare a un effettivoe reale cambiamento del modo di agire degli opera-tori immobiliari sul mercato italiano» ha esorditoMembri, secondo cui tuttavia «nonostante i numeridell’Associazione che rappresento, farci ascoltare eportare le nostre istanze in parlamento è impresaassolutamente ardua: in questi cinque anni di presi-denza mi sono accorto che gli operatori del mercatoimmobiliare sembrano essere considerati “figli di undio minore”, il cui unico ruolo sembra essere quellodi agire per conto di coloro che costituiscono la vaccada mungere preferita dallo Stato».«È indubbio infatti» ha continuato Membri «che illegislatore si interessa di immobili solo quando arrivail momento di raschiare il fondo del barile per racco-gliere risorse che invariabilmente vengono poi desti-nate ad altri fini. Sono altri i soggetti istituzionali -possiamo citare Confindustria, Confcommercio,Confartigianato, e le associazioni dei consumatori -

che sembrano ottenere maggiore ascolto, anche attra-verso un’impatto mediatico di alto livello che nonguasta mai».«Tutto ciò pone ovviamente una rilevante pressione sulnostro modo di lavorare, che già solo per gli adegua-menti normativi e per le incombenze ordinarie richie-de elevati sforzi, ma che si trova anche a dovere subirele lamentele di soggetti che, già poderosamente tartas-sati dal fisco, hanno sempre meno disponibilità a cor-rispondere i giusti compensi a professionisti immobi-liari preparati ed attenti a tutelare gli interessi dei clien-ti. Ciò ovviamente crea una corsa al ribasso dove pur-troppo riescono a farsi largo gli operatori meno prepa-rati, senza alcuno scrupolo e privi di garanzie, i qualidisattenderanno le aspettative dei loro clienti, aumen-tando l’insoddisfazione e creando così un circolo vizio-so che non ha apparente rimedio».«In realtà» ha proseguito il Presidente di ANACI «misono da tempo convinto che la soluzione può esseretrovata dando ai professionisti del mercato immobi-liare italiano un respiro di più ampia portata, cercan-do a livello comunitario quegli sbocchi che risultanopiù impervi a livello italiano. Forse vale la pena diprovare a imporre dall’alto quell’adeguamento legis-lativo che dal basso resta inascoltato. Grande rilevan-

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Il Panel del Convegno di AICI Giovani

Piazza Italia

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za ha dunque assunto nel mio operato la necessità diconsolidare i rapporti con altre associazioni a livelloeuropeo quali a esempio la CEAB (ConfederazioneEuropea Amministratori di Beni) per analizzare se lepotenzialità oggi ravvivate dal sistema europeo in cuici troviamo a operare consentano di ottenere queirisultati che a livello nazionale sono sicuramentemancati. Tale mancanza» denuncia Membri «vieneevidenziata da un immobilismo legislativo e da unsilenzio che sono in netto contrasto con la sempremaggiore attenzione che la popolazione civile ha perl’immobile».«Diventa invece sempre più urgente l’assunzione distrategie per sostenere il paese nella competizioneglobale, facendo leva sulla qualità e su un quadro diregolamentazione efficace dei mercati. Dunque, se daun lato sono persuaso che l’approccio europeo potràessere in prospettiva fruttifero, sono tuttavia dall’al-tro lato convinto che anche a livello italiano vi sial’impellente necessità di cambiare il tipo di interven-ti rispetto a quelli sinora effettuati».«Secondo ANACI Istituzioni e terzi devono rendersiconto che, quando si muovono fatturati non indiffe-renti come nel caso immobiliare, è opportuno stare a sentire. Perché solo questo chiediamo: essereascoltati».«Quando i politici avranno compreso l’importanza diavere un partner tecnico-scientifico-giuridico ingrado di aiutarli a realizzare le leggi migliori, a farcamminare al meglio il paese, a garantire trasparenzae sicurezza, saranno loro stessi, insieme agli ammini-stratori pubblici, a volere cambiare con noi le regoledel gioco».«È però chiaro che molte delle associazioni che ope-rano sul mercato immobiliare italiano da sole nonhanno quella cosiddetta “massa critica” che potrebbeconsentire loro un “impatto istituzionale di alto livel-lo”. In questo senso ritengo che sarà con ogni proba-bilità indispensabile arrivare a una confederazione diassociazioni, chiamiamola “Federimmobiliare”, perottenere quei risultati che non siamo riusciti, o nonci hanno consentito di raggiungere».«Intendo quindi cambiare atteggiamento nei con-fronti delle altre associazioni presenti in Italia» hafatto sapere il Presidente di ANACI «per cercare diportarle su posizioni comuni e agire insieme per svec-chiare il sistema normativo e creare una culturaimmobiliare che protegga gli interessi degli utenti manon scordi di tutelare i più seri e preparati professio-nisti del settore. Rapporti più stretti ci consentireb-bero di definire i parametri di un confronto criticosviluppando per quanto possibile sinergie comuni,ognuno nel proprio ruolo e tutti nell’interesse dellacollettività, senza magari sottovalutare la necessità diforti rapporti con gli ordini professionali, i cui iscrit-ti giornalmente ci coadiuvano nella nostra attività econ i quali sono frequentissime le occasioni di incon-tro e confronto. Perché questo accada» ha osservatoMembri «è fondamentale imparare a conoscere eusare un altro strumento potentissimo: la comunica-

zione. La comunicazione non può viaggiare solamen-te a “circuito chiuso”, all’interno delle associazioni.Ben vengano le riviste specializzate, purché diventinosempre più diffuse anche verso chi di immobili nonsi interessa professionalmente. Ben vengano i sitiinternet, già visitati da milioni di persone ogni annoma, se vogliamo acquisire visibilità, il grande obietti-vo è far ascoltare le nostre ragioni a milioni di perso-ne che hanno avuto, hanno o avranno a che fare conimmobili».«Sarebbe sciocco per noi, oltre che improduttivo,creare una nuova cultura immobiliare e poi non tra-sferire questa cultura all’infinito bacino degli utenti:dobbiamo insegnare agli italiani che pagare un pro-fessionista serio e preparato non è un costo ma è uninvestimento. Per fare questo occorre andare sui gior-nali, sulle radio, in televisione».«Questo nella convinzione che i servizi professionalie più in generale i servizi ad alto contenuto di cono-scenza hanno un ruolo fondamentale per la crescitadi ogni paese e alcuni di essi costituiscono un inso-stituibile strumento di tutela di molti diritti fonda-mentali dei cittadini».«Premessa imprescindibile di tutto ciò resta il ruoloche le singole associazioni oggi hanno nella forma-zione e nella crescita professionale dei loro iscritti.ANACI attua da anni una politica di selezione percui si può diventare associati superando un esame chedimostri una preparazione seria e qualificata, al ter-mine di corsi di formazione di durata annuale.L’Associazione mantiene forti legami con le maggioriistituzioni culturali italiane, prime fra tutte le univer-sità, e cerca da tempo di attuare una politica cheporti all’omogeneizzazione della formazione degliamministratori. ANACI si distingue da altre associa-zioni del settore per l’ampiezza e la completezza ditutte le sue iniziative in merito alla formazione e sele-zione dei propri associati, al loro aggiornamento pro-fessionale, all’attenzione per le leggi che il legislatorechiede di applicare, all’attività sanzionatoria nei con-fronti di chi non rispetta i valori dell’Associazione: lastessa attività degli associati è infatti esaminata daprobiviri e revisori dei conti, che sono i fondamenta-li organi di controllo interni».«Da tutti questi punti di vista non posso che confer-mare che una maggiore internazionalizzazione delnostro mercato non potrà che essere foriera di inte-ressanti spunti per imparare e scambiare esperienze.Ciò che noi desideriamo realizzare in Italia è già statofatto in altri paesi. Accedere a questo consolidatopatrimonio di conoscenza ed esperienza deve diven-tare punto fondamentale per la nostra politica: solocosì sarà possibile aumentare il rispetto e la conside-razione a livello internazionale per l’intero mercatoimmobiliare italiano».

AGIRE

AGIRE, l'Associazione golfistica Italiana del RealEstate, ha offerto ai visitatori della Fiera la possibili-

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tà di avvicinarsi al mondo del golf e di tentare i primipassi alla scoperta di questo sport. Presso lo Stand diAGIRE sono state infatti predisposte una struttura dipratica e un'area di putting green per consentiretanto a esperti quanto a neofiti di provare il giococorto e di cimentarsi con i colpi più lunghi. Unapausa divertente e rilassante che esce dalle proposteistituzionali. È stato, secondo Fabio Tonello, presi-dente dell’Associazione nonché amministratoreunico di Antoitalia Networking, un modo nuovo perincontrare e far incontrare i principali interlocutoridel settore e, nel contempo, per far conoscerel’Associazione, importante sodalizio operativo dalloscorso autunno. Con AGIRE, la possibilità di allar-gare le conoscenze nel proprio ambito professionale èandata a coniugarsi così felicemente con l’opportuni-tà di sviluppare nuove iniziative finalizzate alla pro-mozione dell'attività golfistica. Proprio alcuni deiassociati, secondo Tonello, trovano nel golf sbocchiprofessionali importanti, grazie all'implementazionedi attività che includono la progettazione, la costru-zione, la proprietà, la gestione, la valutazione e lacommercializzazione di iniziative immobiliari colle-gate ai campi da golf. AGIRE non è stata presente inFiera l' ultimo giorno della manifestazione, perchè haorganizzato, presso il Golf Club Castello diTolcinasco, già sede del prestigioso Telecom ItalianOpen recentemente conclusosi, la gara d’aperturadella stagione agonistica di AGIRE. Tale competizio-ne, aperta a tutti i protagonisti del mondo del realestate che vorranno partecipare (per iscrizioni o mag-giori informazioni si prega contattare la Segreteria

Organizzativa di AGIRE) ha rappresentato il debut-to ufficiale di AGIRE sui verdi campi da golf, latappa d'esordio del Circuito Italiano AGIRE 2006,circuito golfistico che si compone di cinque appun-tamenti ospitati nei percorsi più belli d'Italia (permaggiori informazioni si veda il sito ufficialedell’Associazione all'indirizzo www.agire.org).

PMI

Il PMI Northern Italy Chapter è il punto di riferi-mento per tutti gli interessati alle tematiche delProject Management dell'Italia centro-settentrionale.Fondato nel 1996 da un gruppo di “pionieri” prove-nienti dal mondo aziendale, accademico e professio-nale, il Chapter si è da subito caratterizzato come unpunto di aggregazione aperto in cui confluisconoesperienze e competenze differenziate per settore,azienda, area geografica. I soci portano al Chaptercontributi professionali maturati in tutte le areeapplicative del Project Management: industria far-maceutica, information technology, formazione econsulenza, spettacolo, grande distribuzione, indu-stria meccanica e automobilistica, costruzioni eimpiantistica, settore pubblico, telecomunicazioni ealtre ancora.Il Chapter ha sede principale a Milano, ma opera intutta l'Italia settentrionale e centrale con presenzemolto significative nel Nordest e a Torino. La finali-tà principale del Northern Italy Chapter è promuo-vere missione e obiettivi del Project ManagementInstitute americano (PMI - www.pmi.org) in ambitolocale.Il Chapter, sviluppando il numero dei soci (attual-mente ne conta oltre 400) e la loro attiva partecipa-zione, mira in particolare a: contribuire alla crescitaprofessionale nel Project Management attraversoprogrammi e iniziative basati sulle necessità locali;promuovere attività di ricerca e seminari tematici cherafforzino le competenze; professionali dei ProjectManager e contribuiscano ai programmi di certifica-zione del PMI; far conoscere i principi e le tecnichedi Project Management presso scuole, aziende,Università e altre associazioni professionali. Il 2006 rappresenta per l’associazione un annoimportante: ricorre, infatti, il primo decennio di vitadel PMI-Northern Italy Chapter che ha volutofesteggiare questo evento con il lancio definitivo diuna discussione negli ambienti manageriali che portia una rinnovata cultura del management attraverso ladiffusione delle metodiche della gestione per proget-ti applicate alla nostra realtà nazionale. Il target saràquindi coerente con la cultura manageriale “vera” delnostro Paese: gli interlocutori privilegiati saranno lapiccola e media impresa, vero motore della nostraeconomia, settori importanti della produzione e,infine ma non ultima, la scuola.

Hanno collaborato gli uffici stampa di tutte le socie-tà indicate nel servizio.

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Fabio Tonello

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- Marzo 1904. Nasce a Roma l’Istituto Romanodi Beni Stabili.

- Settembre 2004. Con una grande festa al“Teatro dal Verme” (concerto del celebre violini-sta Salvatore Accardo, seguito da Gala Dinner),Beni Stabili festeggia a Milano i suoi primicento anni.

- Inizi 2005. Beni Stabili trasferisce la sede roma-na nel nuovo building di via Piemonte 38.

- Fine 2005. Beni Stabili pubblica la propria sto-ria: il volume riccamente illustrato si intitola“L’ufficio lungo un secolo”.

Dalla fondazione e sino alla fine degli anni ’70 laSocietà (nata con la mission di “modernizzare” le abi-tazioni romane rivolte all’inquilinato) si allarga manmano anche ad altre città del nord, con una serie difusioni e passaggi societari, in cui si incontrano tra glialtri i nomi di Sacip e Bastogi Irbs SpA, che facevacapo al Gruppo Romagnoli. Dal 1986 al 1990 unvero terremoto, nel quale Beni Stabili SpA, pur rima-nendo quotata alla Borsa di Venezia, viene successi-vamente ceduta alla UNO Holding - UnioneOperatori Holding SpA. Seguono anni di crisiimmobiliare e anche la società, più che deterioratanella struttura economico-patrimoniale, passa nel1997 sotto il controllo della Banca Sanpaolo IMI,che ne completa la ristrutturazione economico-

RRIITTRRAATTTTII

Massimo de Meo

Aldo Mazzocco

Beni StabiliStory

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finanziaria e la “de-lista”.In quegli anni, le poche property companies quota-te del Paese sono silenziose, quasi dormienti. I “tito-li sottili” sembrano non interessare nessuno. Nelnovembre 1999 il mercato immobiliare è in pienorecovery e la “nuova” Beni Stabili, interamente privadi debito e dotata di consistenti mezzi, viene quota-ta alla Borsa di Milano. È il risultato di uno spin-offdella Banca, che comunque ancora ne detiene unaquota pari al 30%. Il 17% è in mano ad altri Istitutidi Credito, e il resto è flottante. Nel 2000, un dealda prima pagina: Beni Stabili, insieme a LehmanBrothers e a Telecom stessa, acquista parte delpatrimonio immobiliare di Telecom Italia (2.900 milioni di euro), che per circa un terzo viene inseri-to nel portafoglio trading e venduto con ottime plusvalenze.Poi, sino al 2003, altri deal e ancora giri vorticosi:l’azionista di riferimento diviene CFI (CompagniaFinanziaria d’Investimento, una Società immobi-liare il cui azionariato è composto da diciannoveazionisti del Nord-Est italiano, tra cui i notissimiimprenditori Leonardo del Vecchio - patron diLuxottica, leader mondiale nell’ottica, e GilbertoBenetton, mente finanziaria del Gruppo omonimo).Beni Stabili cambia management e strategia.Comincia così a concludere operazioni caratterizza-te da un atteggiamento di “grande prudenza” e dasempre più grandi risultati. Dal 2002 altri giri vor-ticosi tra i quali spicca l’acquisizione di parte delportafoglio di Banca Intesa, per circa 700 milioni dieuro. Nel 2004 CFI viene acquistata al 100% daLeonardo Finanziaria Srl, Società controllata al

100% da Leonardo Del Vecchio, il quale detieneoggi il 34,9% del capitale azionario di Beni Stabili.Gli altri principali shareholders sono investitoriinternazionali, e di ciò la società va fiera. Il model-lo di business è semplice: a ottobre 2005 c’è unportfolio investment (2.973 milioni di euro, con“maturity” 2011-2021) in cui spiccano il portafo-glio anche estero di Prada (acquisizione nel 2004) eil portafoglio FIAT, che comprende alcuni dei piùfamosi edifici storici del Gruppo (acquisito nelmarzo 2005). E c’è un portfolio trading (312,4milioni di euro a ottobre 2005), gestito in manieraattiva (ma fiutando le opportunità).La superficie totale degli asset è, a fine 2005, di oltre2,25 milioni di metri quadrati.La strategia si focalizza sull’office-retail nelCentro-Nord Italia “with a search of long termhigh quality rents”, e si articola in tre linee di atti-vità: property, asset e fund management. Valoriimportanti sono “improvement of transparencyand best practise in corporate government andcommunication”.Credete che l’uso dell’inglese sia una civetteria?Niente affatto. Le “conference call” che i due ADAldo Mazzocco e Massimo de Meo tengono periodi-camente si svolgono in tale lingua; ed è stato recen-temente annunciato l’interesse per investimenti all’e-stero...Dopo la creazione di quattro Fondi immobiliari(Immobilium 2001, Securfondo, Invest Real EstateSecurity e Beni Stabili Italian Real Estate Fund - iprimi tre sono retail e l’ultimo è dedicato a investito-ri istituzionali) nel cui equity sono presenti ancheimportanti investitori esteri (tra cui ABP, Paesi Bassi,

Un palazzo di Beni Stabili, a Milano

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e GIC, Singapore), la spinta è oraverso Fondi opportunistici e nuovi“vehicle based on the french SIICexperience”, con un’ottica alladiversificazione geografica degliinvestimenti, anche a livello inter-nazionale (sebbene, come dicono idue A.D della Società, “ciò non siafacile”).Nel corso del primo semestre2006, comunque, Beni Stabili siè data un gran da fare: approvatoa metà marzo il progetto dibilancio 2005 con numeri tuttiin crescita (reddito operativo:273,7 milioni di euro, +6%rispetto al 2004; risultato anteimposte 165,3 milioni di euro, -3% rispetto al 2004; risultatonetto di Gruppo 336,5 milioni dieuro, +244% rispetto al 2004; NAV 0,946 europer azione, +21% rispetto all’esercizio 2004), fir-mava pochi giorni dopo un accordo quadro perl’acquisto di un portafoglio immobiliare dalGruppo Operae, e la vendita allo stesso Gruppo diun immobile facente parte del portafoglio tradingdel Gruppo Beni Stabili. Il portafoglio in acquistoera composto da cinque immobili, per un importototale di 93,4 milioni di euro con destinazioneprevalentemente direzionale, di cui due ubicati aMilano, due a Bologna e uno a Firenze. Gliimmobili, date le loro caratteristiche, venivanoinclusi nel portafoglio trading. «L’acquisto di que-sto portafoglio» commentavano i due AD «rientranelle linee strategiche di crescita della società,effettuata anche attraverso portafogli di medie pic-cole dimensioni ma con caratteristiche coerenticon l’esistente». Giusto un mese dopo, ad aprile,altro che piccole dimensioni: si realizzava il “col-paccio” dell’anno. Beni Stabili si aggiudicava lagara, partita nel dicembre 2005, offrendo 1.106milioni di euro come prezzo di acquisto del“Portafoglio Comit”, compostoda 24 immobili cielo terra e 27porzioni di immobili a uso ter-ziario (circa 252 mila metri qua-drati, pari all’82% dell’interoportafoglio), da cinque immobilicielo terra e 15 porzioni diimmobili a uso residenziale(57mila metri quadrati, pari acirca il 18% dell’intero portafo-glio), ubicato per circa il 92% inLombardia, di cui il 74% nelcentro di Milano. «Il closing del-l’operazione è previsto entro lafine di giugno» dicevano “sornio-ni” i due A.D che, intanto, con-cludevano la vendita del 10% diBeni Stabili Gestioni SGR da

Beni Stabili SpA. a LehmanBrothers, per 2,2 milioni di euro(contestualmente alla firma delcontratto il CdA di Beni StabiliGestioni SGR nominava comeAD Terenzio Cugia diSant’Orsola, già Consigliere dellastessa Società).A fine marzo, il portafoglio com-plessivo ammontava dunque a3.174 milioni di euro e oltre 2,7milioni di metri quadrati, ma già agiugno Beni Stabili acquistava unaltro complesso immobiliare, ubi-cato a Milano nella Galleria delCorso adiacente a Corso VittorioEmanuele (costituito da due salecinematografiche e diversi negoziper un totale di circa 6mila metriquadrati coperti) al prezzo di 49,5

milioni di euro. E sappiamo, al momento di andarein stampa, che non è ancora finita che e ci sarannopresto altri movimenti.Una cosa sola non cambia, alla Beni Stabili: gliAD nonché uomini-immagine, sono sempre due,e nel Real Estate italiano sono famosi anche per-ché compaiono sempre assieme: rappresentanol’uno il “long term” e l’altro lo “short term” dellaSocietà. Aldo Mazzocco (ingegnere, 44 anni) eMassimo de Meo (laureato in economia, 46 anni),entrambi veneti di nascita, sono da lunghissimotempo legati da profonda amicizia. Sono aggressi-vi con prudenza («meglio perdere qualche oppor-tunità piuttosto che fare cattive operazioni»),orgogliosi dei risultati ottenuti, e hanno molta“potenza di fuoco”, tra free capital e loan. Si defi-niscono flessibili («la nostra strategia non èinchiodata: se necessario, la cambiamo in treore»), ma sono consapevoli che nella Società«siamo impegnati verso l’azionariato a una politi-ca stabile del 50% di payout ratio, a meno disituazioni positive straordinarie». Appaiono con-

creti («ci piace possedere immo-bili, ma non possiamo sopporta-re una fiscalità al 40%»), sonomolto pratici e diretti nel com-portamento (i loro uffici sonoessenziali. Nessuna mondanità.Per entrambi residenza in Venetocon la famiglia. Due figli l’uno,tre l’altro) e nell’eloquio. Hannodichiarato: «siamo ottimi preda-tori: se a fine anno mi passa afianco un portafoglio al 20% disconto, lo inseguo»; «ogni tantobisogna vendere qualcosa, altri-menti ci si annoia»; e «abbiamotenant di cui siamo fieri».Secondo me, è il Real Estate italia-no che può andar fiero di loro.

RRIITTRRAATTTTII

Un palazzo di Beni Stabili, a Roma

Un palazzo di Beni Stabili, a Milano

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- Aprile 1905. Nasce a Genova la società per azioniAedes Società anonima Ligure per imprese e costru-zioni.

- Settembre 2005. Con un esclusivo party al“Palazzo della Triennale”, a Milano, Aedes festeg-gia i suoi primi cento anni.

- Novembre 2005. Aedes si trasferisce nel nuovo head-quarter milanese, in Bastioni di Porta Nuova 21.

- Fine 2005. Aedes stampa un volume splendida-mente illustrato, dal titolo “Aedes cento anni diimpresa 1905-2005”.

Al di là di Alfio Noto, Presidente della Società, checompare quasi esclusivamente in occasioni istituzio-nali (e il ruolo gli si addice, essendo stato per moltianni, prima di assumere la carica in Aedes, alla guidadi Banche nonché - dal 1979 al 1997 - a capo dellasede milanese della Banca d’Italia), l’uomo-immaginedella property company un tempo ligure e ora total-mente milanese è Luca Castelli. “Rampollo” di unanota famiglia con interessi nel Real Estate da sempre,44 anni, laurea in architettura conseguita negli USA,Castelli ama il mare e l’arte contemporanea, ed èfamoso per il suo scarso fabbisogno di sonno. Ha cosìevidentemente la fortuna di avere una giornata lavo-rativa più dilatata della gente normale, e questo aiutaa comprendere anche la accelerazione che ha impres-so ad Aedes da quando nel 2000 (dopo tutta una stra-da, comunque, nell’immobiliare, avendo operato inTMW, Colliers e prima ancora in Healey& Baker) neha assunto la guida. La famiglia Castelli ha un’equitydel 12,5%, e gli altri azionisti di riferimento sonoalcuni Gruppi italiani e esteri, tra cui Morgan Stanleye DIG (Dubai Investment Group).Aedes è una creatura che nell’ultimo decennio hacambiato pelle più volte. Oggi, infatti, la Società opera come una modernamanagement company con un’attività rivolta al pro-prio patrimonio e a quello di terzi che si articola inquattro aree di specializzazione: gestione dei Fondiimmobiliari, sviluppo di servizi immobiliari, deve-lopment, e trading. Attraverso la società Aedes BPMReal Estate SGR, di cui detiene il 51%, il gruppoAedes gestisce attualmente circa 400 milioni di Eurodi patrimonio immobiliare. I Fondi sonoInvestietico, Dante Retail e Virgilio.Nel development sono in fase di realizzazione, preva-

lentemente a Milano, progetti per oltre 1,2 milioni dimetri quadrati di superficie edificabile, con destina-zioni residenziali e commerciali. Tra i principali pro-getti, lo sviluppo dell’area “Rubattino” (ex Maserati)e il progetto “Adriano” che riqualifica l’area untempo occupata dagli stabilimenti industrialiMagneti Marelli. Aedes opera nel comparto definito“trading” dedicato ad acquisto e rivendita di immo-bili a elevata profittabilità con orizzonte temporale di24-30 mesi. Il Gruppo ha creato un buon “trackrecord” nel segmento, raggiungendo un target mediodi investimento che si è attestato tra il 15-20% nelcorso del 2005. Ha alleanze importanti con partnerinternazionali (tra cui CDC, Caisse des Dèpotes etConsignations, e la tedesca IVG), e si propone l’o-biettivo di investire all’estero, tanto che ha aperto,sempre nel 2005, un ufficio a Londra. Non è stato sempre così. Andiamo a ritroso. Approvato il nuovo piano industriale al 2007, nel2005 Aedes rafforzava l’area Servizi con Aedes BPMReal Estate SGR e Agorà. Venivano siglate nuovepartnership strategiche a livello internazionale conIVG Immobilien AG e Reit AM. Il patrimonio ingestione superava i 3 miliardi di euro.Approvato il nuovo Piano Strategico, Aedes si trasforma-va nel 2004 da property company tradizionale a moder-na “co-investor and asset management company”, capa-ce di operare in un perimetro esteso di attività.Iniziava nel 2003 una strategia di partnership inter-nazionali (con la francese Caisse des Dépòts etConsignations) e nazionali (in Piemonte, Veneto,Sicilia, Lombardia). Il patrimonio raggiungeva i 2miliardi di euro.A gennaio 2002 Aedes acquistava, in JV con Pirelli &C. Real Estate e Banca Antonveneta, il patrimonio diEdilnord, composto da terreni per lo sviluppo di

Un palazzo di Aedes, ad Agrate (Mi)

Aedes Story

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immobili a destinazione ufficio,logistica e residenziale, per unammontare complessivo di500mila metri quadrati. Inoltre, laSocietà entrava a far parte del seg-mento “Star” alla Borsa di Milano.A giugno 2002 Aedes concludeval’acquisizione di un immobile di50mila metri quadrati, a destina-zione logistica, situato a Origgio(zona Nord di Milano). Nello stes-so mese lanciava un aumento dicapitale di 197 milioni di euro alfine di sostenere la strategia diinvestimento nel mercato immobi-liare italiano. A ottobre Aedesacquistava, da un fondo di investi-mento italiano, un portafogliocomposto da 10 immobili a uso ufficio con unasuperficie di 161mila metri quadrati, localizzati nellecittà di Milano, Roma e Firenze.A Dicembre 2001 Aedes creava una partnership stra-tegica con Pirelli & C. Real Estate e Morgan Stanley,attraverso MSMC, e acquistava un patrimonio“prime properties” composto da 56mila metri qua-drati di immobili con destinazione d’uso ufficio.Aedes riorganizzava nel 2000 la propria strategia nelsettore immobiliare e iniziava la fase di sviluppo delproprio patrimonio. Nel Settembre 2000 acquistavail patrimonio commerciale “ex-Standa”: 355milametri quadrati distribuiti su tutto il territorio nazio-nale. Nel dicembre, insieme al gruppo FIAT, acqui-stava un patrimonio a uso uffici e residenziale di223mila metri quadrati a Milano, Roma e Torino.Il Gruppo De Benedetti acquistava Aedes nel 1999 esuccessivamente coinvolgeva, per l’attività immobi-liare, che contava un patrimonio di 50mila metriquadrati, un gruppo assicurativo internazionale cheassumeva il ruolo di azionista di riferimento dellasocietà. Da allora Aedes si concentrava nuovamentenel settore immobiliare.Il controllo dellaSocietà venivaceduto nel 1998dagli azionististorici a un grup-po imprendito-riale che suben-trava scindendogli immobili dinatura residen-ziale e creandouna nuovaSocietà separata.In pochissimotempo, dunque,un giro vorticosotrasformò la piùtranquilla delleproperty compa-

nies italiane in una creatura speri-colata, tesa ad aumenti di capitalee all’acquisizione di patrimoni intutta Italia.Nel 2001 la Società gestiva unpatrimonio di un miliardo di euro,ed entrava nel segmento “Star” diBorsa Italia. L’indebitamento diquegli anni fece tremare i polsi apiù di un analista, soprattutto acoloro che conoscevano l’Aedes diun tempo.Dagli anni ‘70 alla fine degli anni‘90, infatti, e sino alla scalata,Aedes era nelle mani di tre azioni-sti più che statici: l’Accademia deiLincei, la Banca d’Italia e il FondoPensioni Cariplo. Pochissimo e

prudentissimo, lo sviluppo dei suoli di proprietà,“sana e prudente” la gestione da “buon padre di fami-glia”, e mai un bilancio in rosso. Dal 1958 e sino al1997, Aedes era stata ininterrottamente presiedutada Eugenio Radice Fossati. Dal 1944 e sino al 1952 la Società aveva avuto sedenella centralissima via Torino, a Milano, per poi spo-starsi in via Sant’Orsola, dove è rimasta sino ad alcunianni fa (attualmente lo storico haedquarter è di pro-prietà di una JV composta dalla stessa Aedes e dalGruppo Galotti, di Bologna, ed è oggetto di una pode-rosa opera di ristrutturazione e di vendita frazionata).Quotata alla Borsa di Milano nel 1924, Aedes svilup-pava terreni e costruiva immobili. Negli anni venti, siera volentieri dedicata alla speculazione finanziaria,sfruttando la fase di forte ascesa del mercato aziona-rio che vedeva, tra le protagoniste, proprio le societàimmobiliari. Precedentemente Aedes era stata la prin-cipale azionista nella costituzione della società cheavrebbe finanziato e costruito il palazzo della “nuova”Borsa del capoluogo ligure (inaugurato nel 1912, unedificio splendido ancora oggi) e avrebbe ridisegnatole aree adiacenti, con i palazzi delle Poste e Telegrafi,

della Bancad’Italia e delC r e d i t oItaliano).Era nata aGenova, il 3aprile 1905,come emanazio-ne della SocietàB a n c a r i aItaliana, e avevacome oggettol’acquisto e lavendita di beniimmobili, e l’ese-cuzione di lavoriedilizi per contoproprio o in0appalto.

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RRIITTRRAATTTTII

Luca Castelli

La sede della Borsa di Genova

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(A CURA DI PAOLA G. LUNGHINI)

Sono stata invitata, ai primi di marzo, a Varsavia. Perla prima volta ho avuto modo di visitare (grazie allapremura di CEPIF, un’organizzazione dedicata all’ad-visory, al marketing e alla comunicazione nel realestate) questa città che, per me, ha sempre voluto direin passato quasi solo musica di Chopin e insurrezio-ne durante la seconda Guerra Mondiale. Una cittàromantica, una città-tragedia.Sapevo bene, però, che dopo la cacciata dei sovietici,Varsavia vedeva l’inizio di uno sviluppo immobiliareche per noi italiani era, nei primi anni novanta, inim-maginabile. Al “Development Strategy and EuropeanIntegration Department - Economic DevelopmentOffice” della Città di Varsavia confermano, comun-que, che abbastanza poco è stato fatto da noi italianinel real estate della Polonia. Quasi pionieristica la“case history” dei due fratelli bresciani Franco eGiampaolo Pisa, che andarono con la loroCoimpredil a Varsavia nel 1993, e svilupparonoinsieme ai francesi di Geant Casino il primoShopping Center del Paese (altri quattro Centri, tutticon il brand “King Cross” e tutti con la stessa “anco-ra alimentare” venivano poi costruiti dai Pisa, e poiceduti “con soddisfazione”). Oggi ci sono in Poloniaalcuni gruppi di investitori privati, e tra le aziendenote del real estate italiano è attiva la ValdadigeCostruzioni (attraverso Verona Building), che ha rea-lizzato le “Residenze di Villa Verona” a Cracovia, e lì- oltre che a Breslavia - continua a operare con svi-luppi significativi (sono 600 le unità residenzialiattualmente in costruzione, nelle due città). Ma nellaclassifica degli investimenti immobiliari esteri nelPaese (i dati sono della società di consulenza immo-biliare Cushman & Wakefield) la parte del leone nel-l’ultimo quinquennio l’hanno fatta i tedeschi (27%),gli americani (23%), gli austriaci (18%) e i francesi(9%), i quali, però, molto si erano dati da fare prece-dentemente, già durante il grande boom degli anninovanta, e sono di fatto i principali operatori stranie-ri, nel settore della distribuzione e dell’hotellerie(basti citare, tra tutti, il gruppo Accor).Dopo un periodo di contrazione dei mercati, le pro-spettive di ripresa del real estate sono oggi tangibili e

lo skyline della capitale si sta ancora una volta rimo-dificando, pieno di nuovi progetti. Oggi a Varsaviac’è una quantità impressionante i grattacieli; e c’èuno stock importante - si stima in oltre 2,3 milionidi metri quadrati - di uffici moderni e tecnologici,dotati della qualità necessaria a soddisfare le esigenzedei grandi “end user”. Almeno 500mila metri qua-drati sono in pipeline a breve (24 mesi). Sono dun-que grandi numeri, ma è grande anche Varsavia che,come territorio metropolitano, ha circa 3,5 milionidi abitanti. L’assorbimento di spazi a uffici è statostimato nel 2005 intorno a 370mila metri quadrati,e i canoni, anche nelle migliori localizzazioni, nonsuperano i 200 euro al metro quadrato/anno.È in costruzione, e se ne prevede la consegna nell’au-tunno di quest’anno, “Zlote Tarasy”, nella piazzaprincipale di Varsavia, proprio di fronte allo spaven-toso “Palazzo della Cultura e delle Scienze” che Stalin“regalò” alla città agli inizi degli anni cinquanta. Ilnuovo building (che ho visitato) rappresenta un inve-stimento di 400 milioni di euro, ed è di ING RealEstate e Rodamco Europe. È uno dei maggiori inter-venti immobiliari in corso in Centro Europa. Siestende infatti su una superficie di 225mila metriquadrati: 45mila di uffici di altissima qualità, circa63mila per retail e leisure (220 negozi, già pre-affit-tati all’80%, tra cui numerosi retailer italiani), e oltre1.600 posti auto. Il “trade atrium” è coperto da unacupola a vetri, che molto mi ha ricorda la famosa“vela di Fuksas” della nuova Fiera di Milano. Il nuovoCentro Commerciale andrà certo a far concorrenza alcolossale “Arkadia”, sinora il più grande della città,

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La facciata di Hotel Le Regina

A Varsaviacon CEPIF

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che ha aperto i battenti poco più di un anno fa, e inun anno ha avuto un footfall di 15 milioni.Di altri progetti di retail, per ora, a Varsavia non siparla. C’è invece un gigantesco Centro, inaugurato ametà maggio, a Lodz, dove è in corso da parte deldeveloper francese Apsys una delle maggiori opera-zioni di riqualificazione multifunzione dell’EuropaCentrale: “Manifaktura”, questo è il nome del com-plesso che ho visitato, si trova in una manifattura dis-messa che insiste su un’area di 27 ettari. Apsys avevaacquisito la fabbrica già nel 1997 e nei vecchi manu-fatti (i muri in mattoni rossi, da archeologia indu-striale, vengono accuratamente conservati) sta realiz-zando, oltre al Centro Commerciale (90mila metriquadrati di GLA, 240 retailer, vi sono anche diverseinsegne italiane tra cui Trussardi, Benetton, Stefanel,Intimissimi e Calzedonia), una multisala (Imax) da15 schermi, una quota di uffici, un albergo(Radisson, 150 camere), discoteca, spazi per attivitàsportive e ambienti museali. In una palazzina troppopiccola per trovare un locatario, ma esteticamentesuggestiva, troverà posto - e questo è davvero fanta-stico - un servizio di dog-sittering. Nella secondacittà della Polonia (800 mila abitanti), a 120 chilo-metri circa da Varsavia, si guarda all’investimentoestero (circa 200 milioni di euro) con grande favore:porterà infatti occupazione e ciò, in una località cheha circa il 20% di disoccupazione, è una vera manna. Torniamo a Varsavia, dove gli alberghi sono numero-si, tutte le grandi catene alberghiere a cinque stellesono presenti, ma con bassi livelli di occupazione. Leprevisioni sono però di un aumento dei coefficienti,

a causa di un flusso che non è più solo di business,ma anche turistico. Ho visitato - in compagnia delManager - Le Regina, di proprietà del gruppo fran-cese Orco Property Group (che si trova nel “vecchio”centro storico, ed è davvero un “Hotel de Charme”,con una cucina di gran classe). Ho fatto anche il girodel cantiere del nuovo Hilton. Avrà 314 camere su 27piani, oltre 3 mila metri quadrati di ConventionCenter e 3.800 di Fitness (con piscina da 25 metri),garage per 1.200 auto, e innumerevoli altre facilities,tra cui il Casinò.Proprio sull’area congressuale punta la catena, inquanto, in questo settore, Varsavia non dispone dispazi di dimensione adeguata a ospitare gli eventi chesempre più numerosi si stanno programmando (si stalavorando anche, accanitamente, all’ampliamentodell’aeroporto, che poco dista dal centro città e oggiè davvero sottodimensionato rispetto alle esigenze).L’attività nel residenziale appare in accelerazione e,secondo un’indagine della società di consulenzaimmobiliare Knight Frank, sono oltre 10 i nuovi

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Il centro di Varsavia, come sarà

Il “Metropolitan”

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alloggi iniziati in costruzione nel2005, +23% rispetto all’anno pre-cedente. Nella periferia sud dellacapitale spicca “Wilanòw” che, unavolta completata, avrà circa 25mila nuovi residenti. Ci vorrannoperò, si stima, almeno dieci anniper la realizzazione, e sono oggidodici gli investitori - di varienazionalità, tra cui il developerspagnolo Fadesa - ad agire in que-sta vera e propria “città nella città”,dove i prezzi sfiorano oggi i 1.200euro al metro quadrato. Il centro diVarsavia si colloca invece a circa trevolte tanto. Sul fronte residenziale, c’è grandeattesa per la conclusione dell’iterautorizzativo (si parla di fine anno)del visionario progetto portatoavanti da Orco Property Group.Per l’investitore francese, il celebrearchitetto Daniel Liebeskind hadisegnato una torre trasparente,che conterrà solo appartamentiextralusso da offrire in locazione.Sono numerose le transazioni avve-nute nella capitale polacca nel corsodel primo semestre dell’anno.Spiccava, tra tutte, la vendita - loscorso 10 marzo, da parte di Hines- del “Metropolitan”, edificio che ildeveloper americano aveva svilup-pato nel pieno centro di Varsavia e era in capo al fondo“Emerging Markets Fund 1”. L’acquirente è stato ilFondo tedesco DEGI, ma l’ammontare del deal non èstato rivelato. Il building a uffici (sette piani, oltre35mila metri quadrati) è locato al 75% a società pre-stigiose, tra cui BNP Paribas, Mc Kinsey, HSBC, DZBank e TMF. Tra i negozi al piano strada (circa 750metri quadrati) c’è anche Dolce & Gabbana. Disegnato dal celebre architetto Norman Foster, ilMetropolitan aveva sì vinto il prestigioso Award alMipim 2004 (nella categoria “Best Office Project”)

ma aveva anche sollevato, al suo“apparire” in città, non poche pole-miche, non ancora sopite: la strut-tura, con la facciata rivestita da“lamelle” di granito, era stata rite-nuta particolarmente “fredda”.L’edificio - un vero e proprio labo-ratorio di sperimentazione tecnolo-gica - è a pianta pentagonale (maracchiude all’interno una piazzacircolare di uso pubblico, conquerce e fontana zampillante) èimponente, ma la dimensionegigantesca della piazza (una vera“spianata”) su cui affaccia lo rendequasi “piccino” alla vista. Di fronte,lontanissimo, c’è il lungo skylinedell’Hotel Sofitel. Al terzo lato del-l’immenso quadrilatero, una teoriadi edifici dal sapore antico (ma chesi sa ricostruiti completamentedopo la distruzioni della secondaguerra mondiale) sembra osservareda lontano il bellissimo Parco citta-dino chiamato “Giardino Sassone”,aperto al pubblico già ai primidel’700 dal re Augusto II diSassonia.Tra gli eventi del semestre, anche“CEPIF”, il principale Salone delreal estate del Paese (ha lo stessonome del Gruppo che lo organiz-za), che si è svolto con grande suc-

cesso al Palazzo della Cultura e delle Scienze a mag-gio, proprio mentre nei giardini di rose attorno almonumento a Fryderyk Chopin, al parco Lazienki,iniziavano i concerti all’aperto dedicati al grandecompositore. Prima, ancora quasi con lo sgelo, c’erastata un’altra manifestazione immobiliare: il “CentralEurope Meeting Point”, organizzato dall’ente fieristi-co che già da dieci anni porta avanti l’esposizione diBarcellona. “Segni” questi che, certo e a loro volta,rivelano e testimoniano il processo di recovery che èin corso in Polonia, e non solo a Varsavia.

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Hotel Hilton, in costruzione

Panoramica di Varsavia (il business district, con i suoi grattacieli, é a sinistra) secondo un disegno di Cushman & Wakefield

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(A CURA DI PAOLA G. LUNGHINI)

Scrivevo, in mie ormai molto lontane righe, nell’ot-tobre 1998, in occasione della mia visita alla primaedizione di Expo Real a Monaco di Baviera, cheanche l’Italia, agli occhi tedeschi, poteva iniziare aessere vista come possibile mercato di investimento. Una percezione che allora poteva sembrare presun-tuosa. Cominciavano - anche se il clima fiscale nel mioPaese era ben lungi dall’essere incoraggiante - a esser-ci le caratteristiche richieste dai grandi investitori, manon ancora i prodotti. I pochi immobili commercia-li validi in offerta erano appena entrati nel mirino deiFondi immobiliari e dei Fondi Pensione, soprattuttoamericani e francesi.

Il messaggio che avevo raccolto a Monaco potevaessere così sintetizzato «signori italiani, attenzione,proponeteci edifici in linea con le richieste, ben loca-lizzati, efficienti, capaci di esibire cash flow seri einquilini tripla A. Noi non siamo leggende metropo-litane, ma investitori interessati davvero». AllaDEGI, a esempio, mi avevano confidato che perinvestire in Italia era forse davvero giunto il momen-to (il “timing”!), ma ancora noi difettavamo di tra-sparenza sulle informazioni relative agli immobili, esugli operatori. Ciononostante, quello che definii il “terzo vertice” deltriangolo dell’investimento in Italia stava comincian-do a prender forma. Alcune banche ipotecarie tede-sche, attori indispensabili per il corss border, erano giàqui (Aareal Bank che allora si chiamava DePfa,Reinische Hypotekenbank, che ora è Eurohypo,diretta da Fabio Bandirali), e altre sarebbero arrivate,al pari delle alleanze fra gli studi legali internazionali.Tra le presenze più recenti, Hypo Real EstateInternational Bank (con a capo Luca G. Clavarino).Sono passati poco più di sette anni e ormai decisa-mente numerosi sono gli investitori internazionaliche hanno realizzato operazioni in Italia. Sono staticonclusi a fine 2005 investimenti diretti cross-borderche le società di advisory immobiliare internazionalestimano in almeno 4,5 miliardi di euro. Impossibilecitare tutti: mi limito perciò solo ai tedeschi e,appunto, solo al 2005.A fine 2005 SEB Immobilien-Investment (presentein undici mercati europei) ha concluso un importan-te deal per il proprio Fondo SEB Immoinvest: l’ac-quisto dello Shopping Centre “Megalò” a Chieti(Abruzzi, Centro Italia) per un valore di 126 milionidi euro. Il Centro (oltre 48 mila metri quadrati, 110negozi, multiplex e ristorazione) è al momento loca-to al 95%. Con questa operazione SEB Immoinvestdetiene ora in Italia il 10,5% del proprio patrimonio.Sempre a fine 2005, IVG Immobilien ha conclusouna JV paritetica con la quotata italiana Aedes, per lagestione di un portafoglio di immobili a uso ufficio,e il successivo lancio di un Fondo d’investimentoimmobiliare da 375 milioni di euro. Il portafoglio ècostituito da 11 immobili in Italia, per un valore di238 milioni di euro e con una superficie di 85 mila

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RRIITTRRAATTTTII

Luca G. Clavarino

Controcantoitalo-tedesco

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metri quadrati complessivi (75% al Nord, 64% con-centrato a Milano e Roma). A Milano il gruppo IVGgià possedeva 7 immobili situati sia nel centro cittàche nell’Hinterland.È al suo secondo intervento di “investimento e svi-luppo” a Milano (dopo l’acquisizione della sedeSiemens al quartiere Bicocca) la UBS Real EstateKAG, struttura immobiliare basata a Monaco diBaviera, che fa parte del gruppo finanziario interna-zionale. La Società sta per portare a termine la realiz-zazione di 52mila metri quadrati di nuovi spazi peruffici: si tratta dell’ormai famoso “Centro Leoni”,due edifici direzionali che stanno sorgendo sui terre-ni di un’area industriale dismessa di oltre 300milametri quadrati nei pressi dell’Università Bocconi, cheoffrono una nuova concezione di spazio lavorativo,in cui funzionalità e tecnologia si integrano con ilcontesto urbano, ponendosi al servizio di Milano edei suoi abitanti. Per la realizzazione di Centro Leonila Società ha investito 180 milioni di euro.A maggio, l’Antitrust ha dato il via libera all’acquisi-zione, da parte della tedesca DEGI (DeutscheGesellschaft fur Immobilienfonds MBH), del factoryoutlet “Valdichiana Outlet Village” (nei pressi diArezzo) dalla Outlet S.r.l, società interamente con-trollata dalla società Stilo Immobiliare FinanziariaSrl, riconducibile al Gruppo Percassi. Più precisa-mente, DEGI ha acquistato il novanta per cento delcapitale sociale di Outlet Srl. DEGI è controllata,con una quota del 94% del capitale sociale, dallaDresdner Bank AG, a sua volta interamente control-lata da Allianz AG. La Società, che ha sede legale aFrancoforte e sede secondaria a Milano, agisce nellagestione di Fondi di investimento immobiliare.Particolarmente numerosi sono stati i visitatori tede-schi alla seconda edizione di Expo Italia Real Estate,il Salone che si è svolto a Milano dal 23 al 26 mag-gio scorso. Quali le ragioni di tanto concreto interes-se? Va davvero tutto bene, c’è davvero un “contro-canto” italo-tedesco e, se ci sono lacune, quali sono?S e c o n d oAndreas Kneip,CEO di UBSReal EstateKAG, «il merca-to immobiliareitaliano è dive-nuto, negli ulti-mi anni, moltoattrattivo per gliinvestitori inter-nazionali, tra iquali spiccano iFondi e in gene-rale gli investito-ri istituzionali.Questi ricercanoprodotti di qua-lità, in particola-re uffici localiz-

zati a Milano e Roma, ma ora anche a Bologna,Torino e sull’asse Padova-Verona, fino ad arrivare aTrieste: il “ponte” verso l’Est Europa. C’è però anco-ra molto da fare sul fronte della trasparenza» conti-nua Kneip «dove a esempio la Spagna ci batte. Cisono molti Fondi troppo piccoli, e mancano i Fondidi grande dimensione, con caratteristiche di traspa-renza e governance di livello internazionale».La critica è importante, e occorre tenerne conto:anche se conoscendo il mercato italiano da quasi 30anni e avendone vissuti i cambiamenti, davvero strut-turali degli ultimi quindici, il parere di Kneip a mepare sin troppo severo. Secondo molti, le condizionial contorno per fare dell’industria immobiliare italia-na un player davvero importante nello scenario inter-nazionale oggi ci sono, e miglioreranno ancora.Proprio per proporre anche in terra tedesca la nuovaimmagine del mercato italiano, all’ultima edizione diExpo Real, l’Italia si è presentata, per la prima volta,con le istituzioni: pionieri sono stati la Camera diCommercio e il Comune di Milano, che hanno in talmodo cercato di far conoscere non solo i grandi pro-getti in corso nel capoluogo lombardo, ma la nuovacollaborazione tra pubblico e privato, che a Milanosta raggiungendo invidiabili livelli di efficienza.Vediamo ora cosa succede dall’altra parte della sponda.Investitori italiani, in Germania, ve ne sono stati giàin passato, ma quasi sempre (Assicurazioni Generalia parte) in forma strumentale ad attività caratteristi-che, industriali e commerciali. Molto poco è avvenu-to nel settore della promozione immobiliare. La piùattiva è Palladium Group, che già alla metà deglianni novanta era ben presente a Berlino. QuestoGruppo (che nacque nell’Italia del Nord addiritturanel XIX secolo) opera oggi in sei Paesi d’Europa e inUSA, con uffici, teams e partner locali, per circa tre-cento collaboratori. «Alla Germania» mi avevadichiarato Alessandro Pomini, uno dei responsabilidella struttura «si potrebbe tornare a guardare coninteresse: Monaco, ma anche altre città».

Della stessa ideaè un gruppo pri-vato di impren-ditori milanesi ebolognesi, che daqualche temposta tenendo sottoo s s e r v a z i o n eHannover.È dunque inizia-ta l’attenzioneanche per il tra-ding?La risposta appa-re possibile.Proprio aMonaco, mentreera in corso aottobre ExpoReal 2005, la

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Andreas Kneip (UBS Real Estate KAG) é destra con Giovanni Zavagli Presidente AICI

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maggior società immobiliare quotata italiana, annun-ciava infatti la sua prima operazione in Germania.Pirelli RE, guidata da Carlo Alessandro Puri Negri,aveva costituito una joint venture con il GruppoKronberg (operatore privato specializzato nel merca-to tedesco) per investire in Germania nel settore resi-denziale. P&K Real Estate GmbH è il nome dellasocietà, che si è aggiudicata la gara per rilevare daCorpus Immobilien-gruppe circa 1.600 unità immo-biliari nella zona ovest di Berlino per un valore com-plessivo di 72,5 milioni di euro. Il portafoglio acqui-sito è costituito da 1.560 unità immobiliari a desti-nazione residenziale, per una superficie complessivadi circa 100mila metri quadrati, e da 31 unità com-merciali, per oltre 5.000 metri quadrati. Il 95% circadelle unità è locato e genera canoni per oltre 5 milio-ni di euro all’anno. P&K Real Estate investirà unita-mente a Lehman Brothers in questo portafoglio e sioccuperà della gestione e valorizzazione degli immo-bili acquisiti fornendo servizi immobiliari specialisti-ci. P&K Real Estate mira a diventare un operatore diriferimento nel mercato immobiliare tedesco grazieall’esperienza consolidata di Pirelli RE e alla profon-da conoscenza del mercato locale del GruppoKronberg, attivo dal 1987, anno in cui fu fondato daMartin Hellweger. Agli inizi di gennaio 2006 i dueveicoli “Tizian Wohnen 1”e “Tizian Wohnen 2” -partecipate da P&K Real Estate, di cui Pirelli REdetiene il 60% del capitale - hanno perfezionato l’an-nunciato acquisto del portafoglio.Il 20 giugno Pirelli RE ha comunicato che la propriapartecipazione in P&K Real Estate è salita al 90%; eche la società ha concluso l’acquisizione di 18 immo-bili a prevalente destinazione residenziale, per untotale di circa 78 mila metri quadrati a Berlino , perun valore di circa 64 milioni di euro. Il 90% circadelle unità è locato e genera canoni per circa 4,2milioni di euro l’anno. Sale così a oltre 170 milionidi euro il patrimonio residenziale in gestione inGermania da parte di Pirelli RE. Che ha già identifi-cato altre interessanti opportunità di investimentonel residenziale e sta valutando di effettuare investi-

menti anche inaltri segmentidel mercatoimmob i l i a r etedesco, in par-ticolare inquelli retail euffici, date lefavorevoli con-dizioni econo-miche delPaese e gli ele-vati rendimentiprospettici.First AtlanticReal Estate haannunciato amaggio l’acqui-

sizione di unasocietà basata aFr anco fo r t e ,con la quale hagià effettuato aColonia - perconto di uncliente privato -un investimen-to da 70 milio-ni di euro.Daniel Buaron,Presidente diFARE, si augu-ra di poter pre-sto concludereun secondodeal da 100 milioni di euro, per un portafoglio di seiimmobili situati in diverse città del Paese.A fine maggio FIMIT SGR ha inoltre annunciatol’avvio del programma di investimenti internazionaliacquistando da una affiliata di Blackstone Group, perconto del “Fondo Gamma”, un prestigioso comples-so immobiliare a destinazione uffici, prevalentemen-te locato a Deutsche Bank AG (oltre ad altri primaritenant), sito nella città di Colonia. «Il complessoimmobiliare» spiegava una nota «si compone di treedifici per una superficie complessiva di circa 40milametri quadrati, ed è situato nel “quartiere delle ban-che” della quarta città tedesca per importanza, che haun mercato immobiliare tra i più stabili nel panora-ma europeo».A giugno è comparsa per la prima volta - su un setti-manale economico italiano - una pagina di pubblici-tà che invita a investire a Düsseldorf!Intanto, anche Scenari Immobiliari, la nota società diricerca, valutazione e consulenza immobiliare presie-duta da Mario Breglia, ha in programma l’aperturadella sua prima sede all’estero, a Francoforte.«L’iniziativa nasce, innanzitutto, dalla volontà didivenire un punto di riferimento per i maggiori pla-yer nazionali del settore che, proprio negli ultimianni, si sono dimostrati molto interessati ad amplia-re il loro raggio d’azione anche al di fuori dei confininazionali, alla ricerca di nuove e redditizie opportu-nità di investimento» ha detto Breglia. «La sceltadella Germania non è stata, peraltro, casuale, vistoche, nei prossimi anni, è dal mercato tedesco che ciattendiamo le migliori performance di crescita».L’obiettivo, però, non è solo quello di affiancare lesocietà italiane che vorranno investire sul mercatotedesco, ma di poter offrire lo stesso genere di servizialle aziende tedesche che siano interessate a investirein Italia. L’inaugurazione dei nuovi uffici diFrancoforte è prevista entro l’anno. (PGL)

Nota: Il presente articolo costituisce la versione italiana(ampliata e aggiornata) di un servizio a mia firma (titolo: “Con unpiede nello Stivale”) pubblicato sulla rivista tedesca“Immobilien Manager” nel numero di aprile 2006.

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Fabio Bandirali

Mario Breglia

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Si è svolta a Cannes, dal 14 al 17 marzo scorso la 17aedizione del MIPIM. Grande “spazio aperto” per ilbusiness-to-business, dove l’informazione è reperibi-le per tutti allo stesso modo così come la possibilità -senza barriere gerarchico/burocratiche - di svilupparee concludere affari, MIPIM ha attirato sulla CostaAzzurra una folla mai vista di player del real estateinternazionale: ben 21.415 sono stati infatti i parte-cipanti, da 74 Paesi, e le società espositrici sono state2.277. Gli italiani hanno ottenuto il quarto posto(dopo UK, Francia e Germania) del Salone comepresenze: 465 le società partecipanti, con almeno1.800 tra espositori, visitatori e giornalisti.Da molto tempo ormai la manifestazione inventatadalla Reed Midem è diventata un “must” per i nume-ri uno, due e anche tre del real estate: developers,property companies, investitori qualificati, sistemacreditizio, professionisti dell’hotellerie e del leisure,legal firms. Ma da qualche anno vanno a Cannesanche alcuni operatori più piccolini, che costituisco-no il normale panorama dei normali operatoriimmobiliari italiani. Per i quali lo sforzo non è dipoco conto. E per i new-commers - prima di deci-dersi per l’adesione - la domanda è sempre la stessa:perché “quelli là” ci vanno?La risposta è semplice: perché (oltre che naturalmen-

te per “vedere chi c’è”, e per essere visti...) scopriran-no tutto o quasi di ciò che accade e accadrà nel mer-cato immobiliare di quasi tutto il pianeta (si chiamatra l’altro “analisi della concorrenza”).«Ognuno dei visitatori italiani può individuare alMIPIM le iniziative immobiliari internazionali diproprio interesse, dai parchi logistici alle marine,dai business parks agli alberghi, per non citareanche i servizi (finanziari e non) legati al settore,che sono in costante evoluzione» è il parere unani-me dei partecipanti abituali. «Il panorama dell’of-ferta immobiliare è pressoché completo». Ma lo èanche il versante della domanda, che comprendesostanzialmente i manager dei più importanti “end-user” e delle strutture di investimento a tuttocampo. «Tutti siamo interessati, oltre che ai matto-ni, a cogliere i mega-trend del mercato, le news daimercati emergenti, che negli anni il MIPIM hasaputo delineare molto bene» (sempre parere unani-me). «E tutti siamo ovviamente interessati a svilup-pare business, che il MIPIM induce per una dimen-sione incalcolabile, soprattutto adesso che il cross-border è di casa anche da noi». Ma, sottolineano inparticolare alcuni “vecchi conoscitori” del Salone «sipossono anche stringere alleanze e JV, e conoscere leultime novità immobiliari di tutti i principali Paesi,cioè le nuove normative, le tecniche di asset & port-folio management, di marketing immobiliare e del-l’evoluzione informatica, anche attraverso il sostan-zioso programma di Convegni organizzati durantela manifestazione». Ciò che a Cannes si sussurra (a chi vuole capire)diventa vero, affermano altri operatori italiani,molto pratici del Salone. Negli anni passati i segna-li deboli (divenuti poi forti) sono stati tanti. Tuttiricordiamo i più rilevanti, che ci hanno permesso diacquisire, venendo qui, un bel “vantaggio competi-tivo”: lo spostamento del grande capitale degli USAverso l’Europa (con la relativa ripresa quindi deimercati del vecchio continente); l’emersione dialcuni Paesi precedentemente privi di qualsiasiappeal immobiliare; la conferma dell’importanzadell’Europa dell’Est; l’evoluzione del paradigma“immobili-finanza”; il sempre maggior peso dell’u-tilizzatore finale rispetto alla location; la competi-zione fra le città e le regioni (in termini di marke-

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Highlights daMipim 2006

L’ingresso del Salone

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ting urbano); la comparsa del M&A anche in unsettore che aveva utilizzato soprattutto il networ-king; la dilatazione internazionale dell’associazioni-smo; il leisure come driver e la conferma dell’im-portanza del PPP (cioè la partnership pubblico-pri-vato) nella fenomenologia della “urban regenera-tion”. Accettando la sfida di confrontarsi con localizzazioniinternazionali ben più consolidate in termini di mar-keting urbano, diviene significativa anche la presenzadei nostri Enti locali e Territoriali, che dichiarano diconsiderare il MIPIM come “una forza di attrazioneautonoma”, e di voler recuperare, presentandosi almercato del mondo, il gap con altre realtà interna-zionali.Si diceva, qualche anno fa, che «qualche “flagshipbuilding” in più, da parte degli italiani, non guaste-rebbe». E ci si riferiva soprattutto a Milano. Beh, oggisotto questo aspetto, la nostra città ha portato alMIPIM quella tipologia immobiliare di altissimoprofilo che ha saputo negli ultimi anni progettare eche (oltre a far quadrare i conti) caratterizza le sceltedi portafoglio degli investitori più sofisticati e atten-ti. Il nuovo “Rinascimento”, si dice ormai ovunque.Credendoci, anche.Il comparto nel suo complesso (al pari di quantoavviene da tempo immemorabile nei Paesi più orga-nizzati) ha visto la “marcia” verso la creazione di un“Sistema Paese” anche nell’immobiliare. Ecco dun-que alcuni “ritratti” di partecipanti italiani (ringra-ziomo per la collaborazione la società GMPR diBologna) e, in coda, alcune curiosità dall’estero.

SISTEMA PADOVA

Con il marchio Sistema Padova i principali soggettiistituzionali e privati dell’area centrale veneta (laProvincia di Padova, il Comune di Padova, laCamera di Commercio, il Consorzio ZonaIndustriale, Interporto di Padova, Ente AutonomoMagazzini Generali, MIP Engineering, IniziativeImmobiliari Industriali, Centro Grossisti, MercatoAgroalimentare, Fin.Ser, Università di Padova eCollegio Costruttori) sono tornati al MIPIM per laterza volta consecutiva, presentando i progetti mag-giormente rilevanti e strategici per lo sviluppo e lacompetitività del territorio. Padova, infatti, sta inve-stendo da anni in infrastrutture e in servizi, ottimiz-zandoli in una prospettiva di assoluto sviluppo. Trele sue vocazioni peculiari: i servizi ad alto contenutotecnologico, l’eccellenza scientifica, la logistica inte-grata. Nell’ultimo decennio si è poi verificata unaterziarizzazione spinta che ha concentrato a Padovaoltre un terzo delle attività terziarie del Veneto, insettori avanzati come telecomunicazioni, tecnologiedi rete, logistica integrata. Particolarmente rilevantianche gli interventi sul versante delle opere infra-strutturali e per la mobilità urbana ed extraurbana,così come l’attività di riqualificazione territoriale,che testimoniano l’intensa fase di progettualità e

modernizzazione che sta vivendo la città. Tutto ciòconcorre a rafforzare il primato che l’area padovanadetiene grazie alla sua posizione strategica rispettoalle principali vie di comunicazione europee: Padovaè infatti il punto d’incontro fra il Corridoio V(Lisbona-Kiev) e la direttrice nord-sud del“Corridoio Adriatico”; da sempre è considerata laporta per i mercati dell’Est europeo e riveste unruolo di punto di riferimento in ambito nazionale eestero.Tra le iniziative più rilevanti, il progetto “Viridis”, diriqualificazione urbanistico-ambientale del ParcoRoncajette, un’area di 2,5 milioni di metri quadratilungo le anse del fiume omonimo e commissionatoda Zona Industriale Padova (ZIP) all’HarvardDesign School. Estremamente innovativo, poichéconiuga lo sviluppo ambientale con quello commer-ciale, direzionale e residenziale, in un’ottica di inte-grazione tra la città e la sua zona industriale, il pro-getto prevede lo sviluppo di attività commerciali,residenziali (da destinare a giovani e famiglie), dire-zionali e incubatori scientifico-tecnologici per lo svi-luppo e la ricerca universitaria, oltre a impianti spor-

La Croisette di Cannes

Un’immagine del Palais

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tivi e attività ricreative, con una forte attenzione allaqualità delle acque che vi transitano.Il Grande Raccordo Anulare proposto dalla Provinciadi Padova è invece un’opera di circa 40 chilometri checonsentirà di snellire il traffico urbano e migliorarel’accessibilità alla città, potenziando i collegamenticon le principali autostrade. Particolare, poi, il pro-getto di promozione del centro commerciale “natura-le” a Montagnana, che si pone come obiettivo la riva-lutazione del centro città attraverso il riequilibriodelle diverse forme di commercio, il rinnovo dell’ar-redo urbano, la promozione di iniziative collaterali el’incentivazione della residenzialità nel centro storico(con maggiori agevolazioni all’accesso e garanzie disicurezza) tali da consentire l’incentivazione delle atti-vità commerciali e artigianali locali. L’intenzione èquella di considerare il centro città come luogo diincontro e di relazione sociale, consentendo ai cittadi-ni di tornare ad apprezzare la qualità delle attivitàcommerciali del centro (prodotti offerti, cortesia delservizio, gradevolezza dell’ambiente).Erano poi proposti a “Sistema Padova” il Distripark,nuova piattaforma logistica dell’Interporto; il LogisticPark a cura di Fin.Ser, riservato ai mezzi pesanti, ingrado di offrire servizi e strutture specializzate di par-cheggio in prossimità del casello autostradale diPadova zona industriale; e la Tower Trade, torre dire-zionale per operatori economici, progetto deiMagazzini Generali di Padova, in fase di realizzazione.Composta da otto piani più un piano interrato e cir-

condata da ampi spazi verdi, la torre avrà caratteristi-che avveniristiche, sarà completamente cablata e dota-ta di tutte le tecnologie per soddisfare una fascia diutenti che necessitano di servizi ad alto valore aggiun-to. Il progetto prevede una superficie totale di 5.560metri quadrati, di cui 4.010 destinati a uffici, e un’au-torimessa interrata di 1.550 metri quadrati.Novità anche per il Mercato Agro Alimentare diPadova (MAAP), che si colloca, a livello nazionale,al quinto posto per capacità commerciale su untotale di circa 150 mercati all’ingrosso e alla produ-zione: vi operano 49 imprese grossiste e vi lavorano,complessivamente, circa 2mila persone. Nelle sueattività è favorito dalla posizione geografica: MAAPè infatti situato sulle direttrici delle autostradeMilano-Venezia e Venezia-Bologna, costituisceinoltre l’ingresso privilegiato per tutta l’Europadell’Est. L’intenzione del MAAP è ampliare lavalenza del centro Agro Alimentare, indirizzandogli investimenti ad altri settori agroalimentari oltrea quello dell’ortofrutta. Tra gli obiettivi, in talsenso, si ipotizza la realizzazione di strutture dedi-cate a: 1) piattaforme logistiche per attività diimport-export e fornitura Grande DistribuzioneOrganizzata; 2) Cash & Carry; 3) spazi dedicati allapromozione e al commercio della produzioneagroalimentare tipica locale; 4) uffici per attivitàcommerciali varie nonché sale per meeting e riunio-ni. Un ulteriore progetto riguarda la coibentazionedell’intera attuale struttura del mercato, in aggiun-ta alle celle frigo già presenti, in modo tale da dis-porre di stand di vendita di ortofrutta condizionatia 12-14°C costanti su tutta la superficie di esposi-zione e vendita.Il Collegio dei Costruttori Edili della Provincia diPadova è l’associazione di categoria, aderenteall’Associazione Nazionale Costruttori Edili(ANCE), che rappresenta a livello provinciale l’im-prenditoria operante nei settori delle opere pubblichee dell’edilizia residenziale, commerciale, direzionale eindustriale. Sono stati tre i progetti in visione alMIPIM: il Centro Direzionale Industriale eCommerciale della Zona Industriale di Padova; il“NET Center” di via San Marco a Padova, un’area di41mila metri quadrati a destinazione commercialedirezionale e alberghiera; e il progetto “PP1”, unacentralissima area di 30mila metri quadrati a Padova,con destinazione residenziale commerciale e direzio-nale. Una segnalazione, infine, per il Centro Grossistidi Padova, il più importante del Nord Italia per ladistribuzione all’ingrosso, che sta elaborando un pro-getto volto a proiettare quest’area, già fortementestrategica, al centro del cambiamento commerciale eimmobiliare che la globalizzazione impone. Su unasuperficie di 160mila metri quadrati, sono distribui-ti 80mila metri quadrati di immobili con oltre 50aziende insediate. Il Centro Grossisti è situato all’in-crocio delle principali arterie provinciali e autostra-dali, e tra il corridoio 5 (Lisbona-Kiev) e la direttriceNord Sud Europa.

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Gadgetmania e merchandising

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CONSORZIO ZAI, VERONA

L’ampliamento dell’ “Interporto Quadrante Europa”è uno dei due progetti presentati al MIPIM dalConsorzio ZAI, una realtà nota sia in campo nazio-nale che europeo: primo in Italia per volumi di traf-fico combinato di merci e secondo centro di inter-scambio europeo dopo quello di Monaco di Baviera,Consorzio ZAI è una vera e propria “città dellemerci” altamente specializzata e regolata da sistemilogistici integrati di altissimo livello. Con questosistema infrastrutturale Verona è diventata un puntofermo per l’organizzazione della raccolta e distribu-zione delle merci in Europa.Il secondo progetto è la “Marangona”, area dell’inno-vazione tecnologica destinata all’insediamento dicentri di ricerca e di produzione innovativa, qualiaziende tecnologicamente avanzate, laboratori e cen-tri studi dell’università. Un’area di circa 1,5 milionidi metri quadrati, che nelle intenzioni del Consorziosarà ceduta a condizioni molto concorrenziali adaziende leader votate alla ricerca e all’innovazione chevogliano insediarsi e operare sul territorio veronese,all’interno di un distretto tecnologico inserito nei cir-cuiti europei.Costituito nel 1948 da Comune, Provincia eCamera di Commercio di Verona, il ConsorzioZAI è un ente istituzionale a base territoriale concompiti di pianificazione urbanistica e di propul-sione allo sviluppo globale del territorio e dell’eco-nomia. Alla sua giurisdizione sono state riservatequattro aree del comprensorio veronese (la zonaindustriale denominata Zai Storica, l’altra zonaindustriale Zai Due-Bassona, l’area del QuadranteEuropa, l’area dell’innovazione tecnologicaMarangona) che complessivamente costituisconoun vero e proprio sistema infrastrutturale di 10milioni di metri quadrati con circa mille aziendeinsediate e 33 mila addetti.

BCONSULTINGSocietà bresciana che opera nell’ambito di progettiimmobiliari con destinazione commerciale, con parti-colare attenzione allo sviluppo sociale e alla valorizza-zione dei territori, BConsulting ha presentato aCannes il primo Outlet Center della Repubblica Ceca:che sorgerà a Praga. Con 130 negozi distribuiti su unasuperficie commerciale di oltre 48mila metri quadraticoperti, una grande foodcourt e 2.500 posti auto,“Outlet Airport” è un development destinato a muta-re le abitudini di acquisto di oltre 6 milioni di perso-ne, diventando un polo centrale per tutto il commer-cio del Centro Europa. La nuova cittadella dello shop-ping è situata in prossimità dell’aeroporto di Praga, amargine di uno dei punti più densamente percorsidella rete autostradale, sull’arteria nevralgica dell’assePraga-Chomutov, attraversata da un flusso quotidianomedio di 100mila veicoli. Ben visibile dalla strada, lanuova struttura è servita inoltre da una bretella che la

collega al centro storico della capita-le, alle diverse autostrade e all’aero-porto internazionale. L’Outlet èstato progettato con l’ambizione dioffrire al territorio una strutturainnovativa, imponente, elegante: unvanto architettonico per una capitalein espansione e un notevole richia-mo commerciale per il CentroEuropa. La BConsulting ha curatoin particolare gli spazi interni delCentro, coniugando architettura,design e funzionalità con l’obiettivodi offrire nuove esperienze di shop-ping. La costruzione, realizzata conmateriali di qualità che rimandano aicolori delle terre, sarà nobilitata daun doppio portico, eretto con unordine gigante di colonne e una log-gia centrale che consentirà di ammi-rare il paesaggio limitrofo e il volo

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Immagini del Mipim

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degli aerei che sovrastano l’Outlet. L’edificio sarà solle-vato da terra affinché possa ospitare i parcheggi diret-tamente sotto la piastra commerciale, agevolando cosìi percorsi dei clienti e proteggendoli dagli agenti atmo-sferici. Una volta entrati ci si troverà in un’oasi, attrez-zata con punti per la sosta e il relax, impreziosita dapiante sempreverdi e da palme che raggiungono anchei quindici metri di altezza. Diversi sistemi di risalita -rampe mobili, ascensori e una grande scala di impattoscenico - condurranno al piano superiore che si apre suun’ampia piazza dalla quale si snodano strade e per-corsi che si intrecciano, delineando i diversi tragitti diquesta vera e propria cittadella dello shopping, lumi-nosa e festosa. In omaggio alla tradizione locale dellalavorazione dei cristalli sono state ideate delle finestrepiramidali che favoriscano eccentrici giochi di luce.Elemento di richiamo dell’Outlet sarà una piramidetronca rovesciata, situata al centro della rotatoriaprincipale di accesso alla struttura: una scultura altacome un palazzo di cinque piani, che consentiràanche al passante più lontano di riconoscere l’OutletAirport e individuare i brand presenti. Il progetto siinserisce in quella che è una netta tendenza del mar-cato e va a riempire un vuoto, in termini di offerta,in un’area “ricettiva ed esigente” com’è oggi quelladella Repubblica Ceca e in particolare di Praga, cittàche ha accelerato il suo processo di modernizzazionee oggi attrae un forte interesse da parte dei mercatiinternazionali, per nuovi investimenti sia finanziariche turistici. Sono infatti molto favorevoli le stimerelative al bacino d'utenza: oltre 600 mila personeraggiungeranno l’Outlet in 20 minuti di auto, circa1,7 milioni in 30-40 minuti e oltre 3,6 milioni nelraggio di un’ora. A questi, si aggiungeranno i moltis-simi turisti in transito verso una delle più affascinan-ti capitali europee. Le boutiques ospiteranno lemigliori aziende di diversi settori merceologici:l’Outlet Airport rappresenterà non solo un nuovopunto di riferimento per tutti coloro alla ricerca dibuone opportunità d’acquisto, ma anche un ambien-

te accogliente e informale, dove poter trascorreremomenti di svago e relax, grazie al connubio trashopping e intrattenimento che caratterizzerà la filo-sofia del centro. Il termine dei lavori è previsto perl’estate 2007.BConsulting ha riproposto inoltre al MIPIM il pro-getto “Stadium Global Center”, con l’obiettivo diesportare il modello a nuove città adattandolo allediverse necessità territoriali. Concepito per risponde-re alle nuove esigenze di utilizzo e gestione degliimpianti sportivi per grandi eventi, lo StadiumGlobal Center, per le sue caratteristiche strutturali, lefunzioni e i servizi è infatti un modello unico in Italiae tra i più innovativi in Europa. Lo Shopping Centere le aree commerciali, la struttura ricettiva e i localiper il divertimento, insieme agli spazi per la cultura eil benessere, rappresentano un’offerta di servizi distraordinaria attrattiva, capace di rivolgersi a diversetipologie di pubblico.

“SISTEMAROMA”

Giunta alla sua terza partecipazione al MIPIM,Sistemaroma ha presentato quest’anno, insieme aigrandi progetti di trasformazione urbana in atto aRoma, le prime opportunità d’investimentolegate(principalmente, ma non solo) agli interventidelle “Centralità”: poli urbani di nuova realizzazionedove si concentrano funzioni pregiate di scala metro-politana e internazionale. In sostanza, i “nodi” dellaRoma policentrica del futuro. Grazie all’impegnocongiunto del Comune e della Camera diCommercio di Roma (promotori di SistemaRoma) eall’ampia partecipazione di operatori pubblici e pri-vati (26 operatori partecipano al MIPIM insieme aSistemaRoma: Acea, Acer, Alfiere, Ares 2002, Borsaimmobiliare di Roma, Caltagirone, Di Veroli,Europarco, Fedilter, Ferservizi, Fiera di Roma,Gruppo Bonifaci, Gruppo Fincap, Gruppo LeonardoCaltagirone, Gruppo Marronaro, Haworth,Immobilfin, Ingrande, Pietro Mezzaroma e Figli,Pirelli Real Estate, Pr.Im., Pulcini Group, Seci RealEstate, Tecnopolo, Tecnoborsa, Zeis) Roma ha pre-parato la sua partecipazione all’evento in modo da

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Da sinistra, Nicola Paravati, Enrico Cestari e Claudio Pancheri(Risorse per Roma)

Lo stand di Sistemaroma

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offrire agli investitori internazionali presenti alMPIM un’occasione unica di inquadramento delprodotto immobiliare disponibile sul proprio territo-rio. In occasione del MIPIM, infatti, SistemaRomaha dedicato alla “leggibilità” dell’offerta dellaCapitale un impegno particolare: focus quotidianidedicati agli investitori di tutto il mondo e la GuidaInvesting in Rome consentiranno un rapido inqua-dramento dell’offerta commerciale presente nel padi-glione e, insieme ai pannelli di ausilio alla letturadelle iniziative sul territorio, presenteranno alla pla-tea internazionale la mappa degli investimenti sull’a-rea romana (28 progetti con 62 diversi prodotti diinvestimento). Inoltre, in preparazione della Fiera,sono state realizzate attività di contatto e di promo-zione con gli operatori internazionali (business rela-tions) che hanno contribuito a favorire l’incontro tradomanda e offerta e agevolare l’attrazione di capitalisul territorio di Roma.Nel proprio spazio espositivo di 600 metri quadratiRoma ha presentato una città che sta cambiando pro-fondamente, avviandosi ad assumere, sempre di più,un profilo internazionale. Il Nuovo Piano RegolatoreGenerale, che Roma attendeva dagli anni ‘60 (illu-strato al MIPIM con un plastico multimediale) deli-nea una struttura urbana inedita. Dopo i decennidell’espansione residenziale la popolazione è ormaistabile. Al centro delle strategie di sviluppo ci sonoora la qualità della vita e l’eccellenza del sistema inse-diativo non residenziale che punta sulla grande archi-tettura, su “pesi” edificatori e mix funzionali al passo

con le capitali mondiali più innovative. In questonuovo quadro le “Centralità” distribuiscono sul ter-ritorio servizi e funzioni pregiate rilanciando tutta lacintura periferica di Roma e creando un ponte con iComuni dell’area metropolitana molto cresciuti nel-l’ultimo decennio. Per la prima volta nella storia dellacittà le previsioni di sviluppo non residenziale rag-giungono il 48% della quantità complessiva di PRG:8,84 milioni di metri quadrati le superfici per attivi-tà terziarie (che rappresentano un incremento dicirca il 10% dello stock esistente) e 1,7 milioni perattività industriali e artigianali (pari al 21% dell’esi-stente). Di queste quantità il 40% è all’interno delle“Centralità”. Insieme al tessuto urbano e delle infra-strutture anche l’economia della città sta cambiandorapidamente, sfatando l’immagine di capitale buro-cratica. La crescita in atto, con un valore aggiunto del4,1% in controtendenza rispetto al resto del Paese, ètrainata dai servizi alla produzione, cresciuti neldecennio intercensuario del 64% e dai servizi allapersona cresciuti del 23%. Mentre il comparto delle

costruzioni cresce del 42% a fronte della contrazione complessiva dell’industria. Ricerca,Telecomunicazioni, Audiovisivo, Aerospaziale,Farmaceutico, Turismo, Cultura, Intrattenimento eSanità sono ora i settori di punta del territorio.Questi dati, nel loro insieme, faranno di Roma la“piazza immobiliare” più dinamica d’Italia nei prossi-mi anni. E il monitoraggio della produzione immo-biliare all’interno delle Centralità, effettuato daSistemaRoma e presentato al MIPIM, è stato unappuntamento da non mancare per gli investitoriinteressati alla Capitale.Accanto all’illustrazione delle grandi Centralità dimano pubblica e privata come la Nuova Fiera diRoma, il Polo Tecnologico, Pietralata, Tor Vergata,Acilia Madonnetta, Romanina, Eur Castellaccio -che hanno visto l’intervento di grandi architetti qualiAnselmi, Foster, Gregotti, Moauro, Purini, Rogers,

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Alcuni stand al MIPIM

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Salgado, Valle - erano presenti molti altri interventilegati a programmi urbanistici per la riqualificazionediffusa del territorio come gli Articoli 11 (PRU per lariqualificazione della cintura periferica della città chehanno messo in campo 1,8 milioni di euro di inve-stimenti dei quali il 90% privati). Completano equalificano l’offerta di Roma, le altre grandi trasfor-mazioni infrastrutturali: dalle nuove linee dellametropolitana in cantiere, all’alta velocità, con lanuova penetrazione urbana da Est fino alla stazioneTiburtina che sarà completamente ristrutturata suprogetto dell’arch. Desideri, al Centro Congressi diFuksas, ai nuovi grandi poli museali e culturali roma-ni (come il MAXXI di Adhid, il MACRO di Decq, ilmuseo dell’Ara Pacis di Meier e la Città dei giovani aOstiense di Koohlaas).

SVILUPPO LAZIO

La Regione Lazio ha partecipato, tramite il serviziomarketing territoriale di Sviluppo Lazio (Società con-trollata per il 51% dalla stessa Regione) al concorsoorganizzato dall’autorevole rivista bimestrale “fDi -Foreign Direct Investment” (pubblicazione del grup-po Financial Times) aggiudicandosi le prime due, sutre, delle categorie. I partecipanti erano tutte agenziedi promozione di investimenti, enti di sviluppo e entilocali e la competizione si svolge tra città e regionieuropee, esattamente come fu in passato per il MedioOriente, USA, Canada, Africa, Carabi, CentroAmerica e Messico. Una commissione di giudici perindividuare la migliore location europea in termini diinvestimenti esteri e 26 criteri, divisi in 6 macro cate-gorie che permettono di evidenziare le migliori con-dizioni, erano le basi di questo concorso. Nel corsodel Salone di Cannes la gara non era ancora conclu-sa e il Lazio risultava dunque vincitore del primo esecondo round, avendo la meglio su Paris Ile deFrance, Euralille, Rhone-Alpes, Bordeaux e Coted’Azur, Francia, Easte e RW, Germania, e Porto,Portogallo.La premiazione è avvenuta durante la “Presentationand Champagne Reception” dell’fDi European

Cities and Regions on the Future 2006/2007, il 16marzo 2006. Il Lazio è stato così premiato 2 volte:come migliore regione italiana e come migliore regio-ne dell’Europa dell’Ovest.

PROVINCIA DI ROMA

Anche la Provincia di Roma era a Cannes per illu-strare i progetti strategici per lo sviluppo e la compe-titività del sistema provinciale e avviare partnershipstrategiche capaci di attrarre investimenti sul territo-rio. Al MIPIM la Provincia di Roma ha presenta unnuovo spazio espositivo nell'area tiberina dedicatoalla promozione e allo sviluppo delle attività produt-tive di eccellenza del Centro Italia, programmi di svi-luppo turistico nell'area Sud e Sud-Est della provin-cia di Roma, riqualificazione di alcune aree dismessedel territorio di Tivoli. Progetti strategici per lo svi-luppo e la competitività del territorio provinciale,presentati dagli assessori della Provincia di Roma alloSviluppo economico, Bruno Manzi, e alle Politichedel Territorio, Amalia Colaceci. La partecipazione alMIPIM ha rappresentato anche occasione perl’Amministrazione Gasbarra di illustrare le linee diindirizzo del Piano Territoriale Provinciale Generale(PTPG), modello di sviluppo socio-economico soste-nibile e policentrico del territorio provinciale, oltreche un’opportunità per avviare partnership strategi-

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Un progetto al Mipim

Allo stand di Sistema Milano

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che capaci di attrarre investimenti sul territorio.«Attraverso le linee guida del PTPG» ha affermatoAmalia Colaceci, secondo la quale l’AmministrazioneGasbarra vuole perseguire obiettivi di sviluppo soste-nibile ed eco-compatibile, sostegno alle imprese, pro-mozione di un nuovo modello economico-territoria-le “policentrico”, capace di valorizzare le peculiaritàdel territorio provinciale e costituire nuove occasionidi sviluppo e benessere per le comunità locali. «I 121 Comuni della provincia di Roma» ha aggiun-to Bruno Manzi «possiedono enormi potenzialità.L’Amministrazione è impegnata a riscoprirle e rilan-ciarle, nel segno di una nuova offerta imprenditoria-le e culturale che assicuri anche la crescita di unaoccupazione stabile e qualificata. Per costruire unprodotto competitivo servono investimenti in pro-getti ad alto contenuto di innovazione, di servizi e diqualità, capaci di incidere sui sistemi economici del-l’area. A Cannes abbiamo voluto presentare i proget-ti eccellenti sul piano della logistica, del turismo,delle fiere e della riqualificazione urbana».Al MIPIM è stato presentato il Programma di svi-luppo integrato del territorio della Valle del Tevere edella Sabina, per ridefinire e promuovere le strategienecessarie per restituire competitività all’interno delsistema locale, sostenere e rivitalizzare le produttivitàeconomiche esistenti e favorire nuove occasioni diimprenditorialità. Nell’ambito del programma, laProvincia di Roma ha avviato il progetto “ExpoProvincia Capitale”, un Centro PolifunzionaleIntegrato di 46 mila metri quadrati dedicato alla visi-bilità, alla promozione e allo sviluppo delle attivitàproduttive di eccellenza della provincia di Roma e deiterritori adiacenti. Un’iniziativa imprenditoriale chesi propone come principale polo fieristico di riferi-mento per le attività innovative dell’Italia Centrale.Di concerto con l’Agenzia di Sviluppo dellaProvincia di Roma, ASP, sono stati inoltre presentatii progetti del Patto Territoriale delle Colline Romane.Tra le principali iniziative, il “Polo Alberghiero” diValmontone, con una struttura ricettiva tematizzatadi circa 1.600 posti letto che si inserisce nel contestodel Polo Turistico Integrato in via di realizzazione. Diforte impatto economico e imprenditoriale, anche lestrutture alberghiere a Palestrina, Stella Investimentidi Colleferro, IGEIA di Artena e infine, l’interventodi Società di Trasformazione Urbana ad Ariccia eArtena. Insieme al Comune di Tivoli, inoltre, nelcorso della Fiera è stato illustrato il progetto “Valle diVesta”, che riguarda il recupero di un’ampia areaindustriale dismessa nel centro storico della città, inun ambito territoriale caratterizzato da elevati valoristorico-paesistici in cui si inserisce la riqualificazionedelle Cartiere di Tivoli.

IMMOBILFIN

L’Immobilfin del Gruppo Scarpellini, uno dei piùconsolidati Gruppi Finanziario-Immobiliari romani,ha presentato al MIPIM il progetto della “Nuova

centralità di Romanina”, uno dei grandi interventiurbanistici che cambieranno il volto della capitale,per dar vita a una nuova centralità metropolitana, inaccordo con il nuovo PRG della Capitale.“Romanina” è il luogo deputato dal piano regolatorea ospitare un nuovo scorcio di città che si estenderàsu 92 ettari, di cui 30 a destinazione verde, con circail 40% di superficie utile destinata a uso residenzia-le e il resto a servizi e attività terziarie pubbliche e pri-vate. Un nuovo cuore della città in cui si prevedonola localizzazione della Geode e del Planetario, luoghiper attività sociali e di ricerca, spazi culturali, sporti-vi, commerciali e ricettivi.Il progetto della nuova centralità di Romanina costi-tuisce, oltre che uno dei più imponenti interventi diedilizia urbana, una vera e propria sfida culturale euna novità per la grande imprenditoria privata. Perfare periferia in un modo nuovo e immaginare unanuova centralità urbana, infatti, il proprietario dell’a-rea - Sergio Scarpellini - ha voluto avviare un impe-gnativo percorso di partecipazione sociale, aprendo ilconfronto con i cittadini e l’Amministrazione, ecoinvolgendo l’Università La Sapienza, i comitati dibase del territorio e lo stesso Municipio, chiamati aesprimere consigli e suggerimenti. Il rispetto del ter-

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Un rendering di La Romanina

Così si é presentata Zurigo

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ritorio e l’attenta valutazione del contesto ambienta-le, l’accessibilità e la cura del prospetto architettoni-co rappresentano la base di questo modello innovati-vo, capace di mutare il vecchio concetto di periferia:da zona marginale a nuovo cuore pulsante della città.L’area della Romanina è situata nel settore est dellacittà, all’esterno del Grande Raccordo Anulare, tra ilnodo viario di Tor Vergata a Nord e la via Tuscolanae l’autostrada A1 per Napoli a sud, in un settoreurbano in cui si concentrano importanti strutturecome l’Università di Tor Vergata, il nuovo Palazzettodello Sport, la Banca d’Italia, il Nuovo PoloTecnologico e il Centro Agroalimentare. Gode inoltre a est dell’incantevole scenario paesaggistico enaturale dei Castelli Romani, con il suo patrimoniodi natura e storia e la sua fitta rete di borghi medie-vali. Accessibile dagli aeroporti di Fiumicino eCiampino, l’area è già oggi facilmente raggiungibileanche attraverso il trasporto su ferro, grazie al pro-lungamento della linea metropolitana “A”. La crea-zione di una metropolitana di superficie consentiràdi collegare la zona con i tessuti circostanti, con i polidi attività già esistenti e con i grandi interscambi diRomanina, Tor Vergata e Anagnina. La viabilità loca-le si snoderà su due principali arterie destinate allacircolazione di quartiere, mentre la fluidità del traffi-co tra quartieri verrà garantita da tunnel a scorri-mento veloce, dai quali è comunque previsto l’acces-so ai parcheggi della zona. La nuova Romanina avràla firma di Manuel Salgado, l’architetto portoghese

di fama internazionale, già autore di prestigiosi pro-getti tra cui il Centro Culturale di Belém, lo StadioDragão di Oporto e l’Expo di Lisbona. Dalla creati-vità e dall’esperienza di un team di architetti, urbani-sti, paesaggisti e designers sorgerà un nuovo nucleomoderno, dinamico e produttivo, elaborato nelpieno rispetto del tracciato esistente, col quale for-merà un insieme complementare che ricordi il carat-tere dei centri storici tradizionali e induca a relazionidi sociabilità. «È un vero onore, per me e il miogruppo di lavoro, intraprendere questa avventura» hadichiarato Manuel Salgado. «Fare città e soprattuttofare “città viva”, per garantire a tutti l’accesso ai bene-fici dell’urbanità: questo è l’obiettivo che mi sonoposto nel progettare la nuova centralità di Romanina.L’integrazione con il contesto urbano esistente, l’a-scolto e il coinvolgimento dei diversi attori, la soste-nibilità, il rispetto per l’ambiente e la fattibilità eco-nomica sono solo alcuni degli elementi che fanno diquesto lavoro una sfida così esaltante».Il Gruppo Scarpellini è operante nel settore immobi-liare da oltre quarant’anni. La sede principale si trovaa Roma e l’azienda capogruppo è la Immobilfin S.r.l.,“Property Investment Company” della holding, confinalità di promozione, sviluppo, gestione e tradingimmobiliare. Immobilfin si trova oggi al vertice dipiù società che operano non solo nel tradizionale set-tore immobiliare, svolgendo attività di AssetManagement quali la costruzione, la acquisizione e losviluppo di immobili, ma anche nel settore dei servi-zi, svolgendo attività di Service Provider. La strategiadi investimento del Gruppo prevede una gestione a“ciclo integrato” degli immobili e dei servizi resi aiconduttori, principalmente Istituzioni Pubblichedello Stato, possibile anche grazie alle numeroseaziende della Holding che offrono un’ampia gammadi servizi a supporto (assistenza, manutenzione epronto intervento, portierato, pulizia, etc.).L’obiettivo di ogni operazione condotta dal Gruppoè di ottimizzare il flusso finanziario, limitando almassimo il rischio economico del conduttore. A oggil’organico del Gruppo risulta essere composto dacirca 550 dipendenti.

TERRA DI BARI

Terra di Bari è un sistema di partner pubblici e pri-vati che si sono presentati al MIPIM per consolidaree incrementare la visibilità esterna di un sistema ter-ritoriale integrato e coeso dotato di grandi potenzia-lità, che condivide obiettivi comuni di sviluppo e dicrescita, e che è in grado di offrire le migliori condi-zioni per l'attrazione degli investimenti. La Terra diBari è, infatti, da sempre caratterizzata da un buongrado di internazionalizzazione e apertura nei con-fronti degli investitori stranieri, grazie al suo ruolostrategico di “gateway city” al centro della rete diconnessioni con i paesi del bacino mediterraneo e allavicinanza con i mercati est-europei e medio-orienta-li. Un Sistema, quello di Bari, frutto di una sinergica

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Uno stand al Mipim

Anche a Cannes Pirelli RE dice “building the future

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e rinnovata collaborazione tra pubblico e privato, cheha presentato al MIPIM importanti progetti di svi-luppo urbano, pensati per rafforzare la competitività,attrarre investitori sul territorio e fare rete nel cuoredi un’area territoriale strategica per aprirsi a tutto ilMediterraneo.Presso lo stand di Terra di Bari c’erano progetti pub-blici dei Comuni di Bari, Bitetto, Bitonto, Bitritto eToritto, e schemi di sviluppo territoriale di alcuni trai più importanti protagonisti della business commu-nity barese, tra cui la Camera di Commercio di Bari,Fiera del Levante, Assindustria-sezione edile el’Università. Con focus specifici, hanno preso parte alSistema anche l’Autorità Portuale, InterportoRegionale della Puglia, Amgas e numerosi soggettiprivati, tra cui Sircom Real Estate. Bari ha presenta-to a Cannes la proposta per valorizzare il suoWaterfront, 42 chilometri di costa che la rendonocittà mediterranea, aperta alle influenze del mondo,ospitale per cultura e storia. Sono due i progetti cheriguardano la complessa opera di trasformazione eriqualificazione urbana, estesa alle aree del lungoma-re nord e sud della città, mediante la costituzione diSTU, mirate a raccogliere risorse finanziarie e il kno-wledge di altri soggetti pubblici e privati. Lo studiodi fattibilità ha operato un’analisi accurata degli ele-menti morfologici, infrastrutturali, ambientali, dellecriticità e delle suscettività del territorio, polarizzan-do l’attenzione sulle due zone individuate dalConsiglio come prioritarie.La sottozona A, sulla costa sud-est, mira al rilancioturistico. Una crescente attenzione per il turismo e lavolontà di salvaguardare e valorizzare la costa hannoindotto alla riqualificazione di una vasta area a suddella città attraverso il trasferimento nell’entroterra -alle spalle del parco costiero - delle cubature ipotiz-zate dal PRG sulla costa. Al fine di selezionare le pro-poste più moderne e innovative per la valorizzazionedell’area e l’accoglienza turistica verrà indetto unconcorso internazionale che raccolga le proposte pro-gettuali per la realizzazione di un’ampia fascia diparco costiero destinato ad attività per la balneazionee il tempo libero e per la ricettività turistico-alber-ghiera, con attrezzature di servizio disposte trasver-salmente alla costa, che colleghino le zone residenzia-li all’interno.La sottozona B sul lungomare nord-ovest vuole ilrilancio economico. Tutte le ipotesi di intervento for-mulate per l’area nord si focalizzano sulla Fiera delLevante, che rappresenta il fulcro della zona e la veraoccasione per il rilancio economico della città. Sonostate valutate tre ipotesi d’intervento: espansione del-l’attività fieristica nell’area portuale, delocalizzazionedei padiglioni della fiera nell’area Stanic - pari a trevolte la superficie attuale - bonificata e riqualificata(con la contestuale valorizzazione della lama“Lamasinata”, come parco naturale o parco a tema el’espansione degli spazi fieristici nel porto per ilSalone Nautico), espansione nelle aree contermini.Le diverse ipotesi mirano all’obiettivo di rivitalizzare

l’attività fieristica attraverso la riqualificazione e lamessa a sistema delle aree disponibili attraverso lariqualificazione degli edifici e degli spazi storici dellaFiera e delle aree limitrofe per le funzioni di rappre-sentanza della Fiera e il turismo qualificato che neces-sita di alberghi, Palazzo dei Congressi, verde attrezza-to per il tempo libero, uffici. È inoltre prevista la rea-lizzazione di una stazione sulla linea ferroviaria, cheattraversa e divide attualmente la zona, per un colle-gamento immediato della zona fieristica al centro eall’aeroporto.Le ipotesi d’intervento sono complementari tra loroe comunque mirate a un rilancio dell’attività dellafiera e al prolungamento dell’attrattiva a più estesiperiodi dell’anno, mettendo a sistema più attivitàlegate al turismo, alla nautica e alla produzione can-tieristica. Grazie a questi interventi la Fiera potràrecuperare la sua funzione di luogo di scambio con ipaesi del Bacino del Mediterraneo, promuovendol’incontro tra domanda e offerta attraverso l’organiz-zazione di convegni di settore, la produzione di cata-loghi specializzati e l’assistenza tecnica per la forma-zione di joint venture con la naturale vocazione acoprire il segmento dei temi legati al mare e alla nau-tica. Uno degli obiettivi di questa amministrazione,secondo il Sindaco di Bari Michele Emiliano, è infat-ti quello di restituire alla città un rapporto autenticocon il mare.

HAWORTH

Il brand Haworth è sinonimo di progettazione per-sonalizzata di sistemi di arredo per ufficio. L’Aziendacrea spazi di lavoro con un design innovativo, conce-piti partendo dal presupposto che le persone siano ilbene più prezioso di ogni azienda e che le loro esi-genze debbano essere la base della progettazione. Lamission è la creazione di spazi che, oltre a esserebelli, siano capaci di diventare luoghi di aggregazio-ne e fonte di ispirazione per le persone che vi lavora-no. È per questo che, senza mai perdere di vista l’a-

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Il “simbolo” di REAG al MIPIM

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spetto estetico, l’azienda basa i propri progetti suiprincipi dell’ergonomia e della sostenibilità.Uno spazio disegnato e realizzato pensando allenecessità delle persone contribuisce a migliorare lerelazioni e la cooperazione, incoraggia la produttivi-tà, ottimizza il modo in cui la gente lavora, sia indi-vidualmente che in gruppo, e si traduce in una cre-scita diretta dei risultati aziendali. Fondata nel 1984a Holland, nel Michigan, Haworth si è distinta sulmercato per flessibilità e innovazione, crescendo rapi-damente fino a diventare leader a livello mondialecon un fatturato di 1,4 miliardi di dollari nel 2005 eoltre 7.800 dipendenti in tutto il mondo. Haworth èpresente in tutta Europa dove ha sviluppato un girod’affari di oltre 263 milioni di Euro e conta più di2000 dipendenti. In Europa fanno parte del GruppoHaworth marchi storici di design quali Castelli (sino-nimo di “Italian Design” e capacità progettuale),Comforto, leader nella produzione di sedie ergono-miche per ufficio; Dyes, in grado di offrire sistemid’arredo altamente funzionali e innovativi; e ArtCollection, nota a livello mondiale per essere “HighClass Executive Furniture”.

TECNOLOGIE & SPAZIO

La società milanese, attiva nella creazione di oppor-tunità di investimento e nel successivo asset manage-ment, ha partecipato quest’anno al MIPIM per la

prima volta, perpresentare la pro-pria expertisematurata in 15anni nel settorei m m o b i l i a r e ,gestendo e origi-nando operazioniper un valore com-plessivo di circadue miliardi dieuro di transazioni.In qualità diAdvisor e AssetM a n a g e r ,Tecnologie &Spazio si occupadell’individuazio-

ne, selezione, e gestione attiva e strategica delleopportunità di investimento, e delle attività gestiona-li di valorizzazione di portafogli immobiliari in Italia,Spagna, Francia, Belgio e Cina, ed è Partner di alcu-ni grandi gruppi di investimento internazionali.Tecnologie & Spazio ha presentato al MIPIM unimponente progetto per la realizzazione di un com-plesso alberghiero dotato di un importante businesspark a Tripoli, città che in questi ultimi anni ha acce-lerato il suo processo di modernizzazione e oggiattrae un forte interesse da parte dei mercati interna-zionali, per nuovi investimenti sia finanziari che turi-stici. Il progetto architettonico è realizzato nel pienorispetto del vissuto di questa città multi etnica, carat-terizzata da edifici simbolo e memoria delle varie cul-ture che si sono avvicendate e da una magica lumi-nosità, generata dal candore del bianco calce, caratte-ristica che negli anni ‘30 gli è valsa il titolo di cittàpiù linda del Mediterraneo.Il progetto si sviluppa per oltre 100 mila metri qua-drati complessivi lungo il litorale di Tripoli, a ovestdella Medina, in una zona caratterizzata da una forteespansione commerciale e residenziale in atto. L’areaè caratterizzata dalla presenza di edifici dedicati aimportanti funzioni sociali ed è favorita dal tracciatodelle principali arterie stradali con grandi vuoti urba-ni che favoriscono nuovi insediamenti immobiliari.Il resort, contraddistinto dalla verticalità emiciclica,abbraccio virtuale tra terra e mare, intende incre-mentare i servizi presenti in città e, con il suo carat-tere moderno e gli elevati standards, proiettarla inuna dimensione internazionale. Il corpo principalecon pianta emiciclica presenta il suo fronte convessocompletamente trasparente per consentire l’affaccio amare di tutte le camere. A questo si contrappone ilfronte concavo costituito da un muro monoliticoricamato da aperture che regolano l’illuminazione deicorridoi e regalano scorci sulla città. Da un lato vetra-te leggere e trasparenti specchiano i riflessi del mare,dall’altro muri protettivi verso la quinta urbana.L’edificio s’innalza a indicare un nuovo polo a servi-zio della imprenditorialità locale e un nuovo puntod’incontro e scambio con il mercato internazionale.Dalla Hall, posta in posizione panoramica sul mare,si accede alle stanze e alle suites (336 standard rooms,60 suites, 36 junior suites, due royal e una grandroyal suite), agli spazi dedicati ai servizi, allo svago eal relax.Il complesso ospiterà una sala convegni con 2.500posti dotata dei più moderni servizi, un sistemasport-benessere integrato da un vero e proprio“Hammam”, oltre a un’area di 2mila metri quadraticon funzione commerciale e terziaria, caratterizzatada elementi stilistici che traggono spunto dalla cultu-ra locale. All’esterno è inoltre previsto uno spazio acielo aperto destinato a ospitare un “Suk moderno”e un’ampia area verde. Dal punto di vista costruttivole soluzioni studiate vogliono rappresentare unanuova frontiera per il costruire a Tripoli, coniugandovelocità di costruzione, elevati standards qualitativi e

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Pubblicità sulle facciate della Croisette

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buon rapporto costo-prestazioni. Innovativa anche lascelta della tipologia di impianto termoidraulico e diventilazione, grazie allo sfruttamento dell’energiasolare. L’impianto proposto adotta, all’interno dellecamere e degli appartamenti, terminali costituiti da“chilled beams” (travi fredde) dotate di aria primaria,che costituisce la soluzione più indicata per il com-plesso in questione.

CURIOSITÁ (*)

Aedas (non Aedes)Noi abbiamo l’Aedes, storica property companydiretta da Luca Castelli e di cui tutto si sa. Nel restodel mondo, invece, c’è Aedas, società di progettazio-ne architettonica presente, con uno staff di oltre1.350 persone, in 21 uffici sparsi in Europa, Asia,Nord America e Middle East. Ha sviluppato edificiper education, healthcare, sport&leisure, musei e gal-lerie. Come gadget, Aedas aveva una graziosissimaautomobilina: inutile dire è andata esaurita che inpoche ore.

Cartelloni sulla piazza Non bastano i cartelloni pubblicitari che copronoletteralmente tutte le facciate disponibili del Palais (enon solo): no, non bastano. E allora si mettono enor-mi cartelli (decine e decine di metri quadrati ciascu-no) anche sugli edifici antistanti... Poi, e qui viene ilbello, si affittano gli appartamenti che in tali edificisi trovano, e si invitano collaboratori e clienti adandare a bere una birra in terrazza. Non ci crede-te? Guardate la foto a pag. 72.

European Real Estate Yearbook 2006 L’editore olandese Dijkman&Partners era stato “pru-dente”. Si era portato a Cannes ben 3 mila copie delvolume fresco di stampa, che veniva distribuito inanteprima al MIPIM nella sua terza edizione, pen-sando fossero più che sufficienti. Marinus e JeannettDijkman, insieme ai quattro collaboratori, presidia-vano così dalla mattina del 14 marzo il “pillar” doveerano esposte le accattivanti copie del volume con in copertina l’ “Uovo” dell’architetto SantiagoCalatrava, che in questa forma ha pensato di proget-tare il progetto multiuso (uffici, albergo, ShoppingCentre, etc) denominato “Buenavista” a Oviedo, inSpagna. Il libro (quasi ottocento pagine) dedica

un’ampia sezione anche all’Italia, ci sono le “Storie”di Aedes e Beni Stabili, e un “Portrait” dell’architettoRenzo Piano: tutte pagine curate da me. C’è ancheun contributo di Assoimmobiliare, e spiccano diver-se pagine di pubblicità italiana. Insomma, è un volu-me bellissimo, e io sono molto contenta di essere cor-rispondente per l’Italia del gruppo editoriale olande-se, che produce anche altre notevoli iniziative dedi-cate al settore immobiliare, tra cui le monografie diAmsterdam, Rotterdam e del Belgio (si vedawww.europe-re.com). È così bello, il volume (aCannes veniva distribuito gratuitamente, in cambiodel solo biglietto da visita del “prenditore”) che nelsecondo giorno del Salone le copie rimaste disponi-bili erano più solo duecento, e venivano supercentel-linate. L’ultimo giorno del MIPIM, anziché il libro,spiccava sul “pillar” il cartello “Sold Out” che si puòvedere nella foto qui a fianco. È chiaro, comunque,che European Real Estate Yearbook 2006 si puòacquistare su Internet!

Gadgetmania Si sa, l’attrazione dei gadget è fatale. Tra matite(splendida la “torcia” di matite colorate del gruppoImmobilfin), penne, righelli, antistress, portachiavi,apribottiglie, automobiline, cappellini, magliette,palle da golf, fiammiferi, etc, “vincono” comunque ipeluches. Il piccolo ippopotamo di Sistema Roma(che - diciamo la verità - proprio “bellissimo” nonera) è andato letteralmente a ruba. Apprezzato ancheil gadget dell’Italian Way: una confezione di ottimocaffè, con tanto di mixer a batteria per fare la schiu-metta al cappuccino.

Truly inspirational N°1 Quando nessuno ci credeva più, e cioè il mattino del17 marzo, ha fatto la sua comparsa al MIPIM CarloAlessandro Puri Negri. La “movie star” è giunta versole 11.30: le sue brave addette stampa avevano convo-cato la sera prima - e a gran velocità - una ConferenzaStampa per quell’ora, da tenersi presso la salettainterna dello Stand. Il Vicepresidente e AD dellaPirelli RE è apparso molto raffreddato, e il diniego apermettergli di fumare da parte dei giornalisti pre-senti (oltre alla sottoscritta, c’erano le corrispondentidi Finanza & Mercati e Italia Oggi, e ben tre perso-ne per Quotidianoimmobiliare) lo ha raffreddatoancor di più: certo, io a fumare lo avrei anzi incorag-giato... Va beh, andiamo avantiche è meglio. Riposta sigaretta eaccendino, Puri ci ha gentilmenteinvitato a servirci di caffè etc: uncameriere attendeva premuroso dauna buona mezz’ora. LaConferenza Stampa è iniziata dun-que con un certo ritardo, ma poi èproseguita per quasi un’ora. Altroche “incontro a margine” comealcuni colleghi hanno poi furbe-scamente scritto nei loro servizi...

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European Real Estate Yearbook sold out

Carlo Alessandro Puri Negri

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forse per far credere che erano i soliad aver incontrato la “TrulyInspirational Person” (attenzione,la definizione è mia, si veda l’arti-colo “Puri Negri Story” suEuropean Real Estate Yearbook2005). Iniziano le domande.All’AD di Pirelli RE si chiede di“partire” dall’espansione all’estero,e Puri anticipa, spiega e annuncia(tutte cose che poi si sono realizzate, quindi ben note ora cheEconomia Immobiliare va in stampa). Si passa poi ai Fondi Immobiliari. Icolleghi incalzano sulla politica:entrambi gli schieramenti hannoannunciato - in vista delle elezioni del 9 aprile - pro-getti di revisione del sistema fiscale sugli immobili,che coinvolgono anche i Fondi. Puri osserva che alza-re l’imposizione sui Fondi immobiliari è un errore.Nessuno dei due schieramenti, sulla tematica immo-biliare, ha bene chiare le cose; l’immobile paga giàmolte imposte indirette.Si passa poi all’edilizia sociale, e alla casa per lefasce deboli. Puri cerca di spiegare (ma è costrettoa ripetere il meccanismo un paio di volte, nonviene subito compreso) che «dobbiamo smetterla diprenderci in giro con storielle come i canoni mode-rati e soluzioni pasticciate. Chi stabilisce qualedeve essere il canone moderato? Chi lo decide?» sidomanda, ma una soluzione lui ovviamente nonpuò non averla. «I Comuni mettano le aree a dis-posizione delle imprese, ma obbligandole a realiz-zare immobili con vincolo di durata: l’affittanzacioè per 15 o 20 anni, a canoni di mercato. Si cree-rebbe così un vero calmieramento degli affitti, equesta è già una prima risposta. Per gli inquiliniche davvero non possono (in base al reddito docu-mentato) far fronte al canone di mercato, ilComune dovrebbe intervenire con una quota di

integrazione del canone. I fondiverrebbero reperiti dai program-mi di dismissione del patrimonioimmobiliare di proprietà deglienti stessi, che è ingente. L’incontro si conclude con l’inte-resse di Pirelli RE per il settoreturistico. Qui Puri annuncia svi-luppi a brevissimo sul fronteTurismo & Immobiliare. Morale della favola. Nessuna notizia in particolare(«speravate, eh...»), ma L’AD diPirelli RE è sempre una “TrulyInspirational Person”. Tanto che losi intervista “a margine”...

Truly inspirational N°2Il suo ritratto, qui a fianco, parla da solo: Jorge Perez,fondatore, Chairman e CEO di Related Group ofFlorida, è stato uno dei più fascinosi nuovi parteci-panti al MIPIM. Da qui, il titolo.Nato a Buenos Aires, Argentina, da genitori cubani,cresciuto in Colombia, il bel Jorge (stupendi e pene-tranti occhi verdi) ha iniziato a operare nella Floridadel Sud alla fine degli anni settanta, e nel settoredetto “affordable housing market”. Sino a oggi ilGruppo ha costruito oltre una ventina di grandi pro-getti, per oltre 55 mila unità abitative. Significa oltre10 miliardi di dollari.....Pérez sta attualmente “guidando” la transformazionedi Miami e di altre città dello Stato. Spesso va allascoperta di zone semisconosciute o emergenti che poidiventano nuovi e trendy developments. Tre le realiz-zazioni di Related Group nella Florida del Sud cisono “Portofino Tower”, “Murano” e “MuranoGrande” (come si capisce, Perez adora l’Italia).Per la sua straordinaria attività, l’imprenditore è statopremiato a Cannes con l’ “ICON Real Estate Awardfor Excellence” che Thierry Renault, DeputyManaging Director del MIPIM, gli ha consegnatodurante un esclusivo cocktail al Palais. Perez eraaccompagnato dalla bellissima e biondissima moglie(sicuramente ex top model, meno della metà deglianni del consorte), e dal celebre designer (che diPerez è affezionato consulente ) Philippe Starck, il cuiimperativo è “refine, refine, refine”. Simpatico, enor-me e di cuoio nero abbigliato, Starck era accompa-gnato dalla anziana madre, una signora piccolina,minuta e dall’aria molto gentile. Premio, foto e tutti via, destinazione Florida, oforse Messico e Argentina, mercati dove sempre piùnumerosi sono gli investitori europei in grado diacquistare gli appartamenti extra lusso che RelatedGroup propone e che, a giudicare dalle maxi bro-chure (alte mediamente 50 centimetri, non c'èscaffale che tenga, bisogna archiviarle in orizzonta-le) che li reclamizzano, sono anche belli e appari-scenti. La foto qui accanto è un buon esempiodello stile.

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Un development di Jorge Perez

Jorge Perez

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Miss per VarsaviaLa città di Varsavia è da molti anni presente aCannes, e di edizione in edizione lo stand è sempre piùattrattivo. Non solo in termini immobiliari, si intende.Questa volte i furbissimi polacchi hanno proposto unbar fornito come pochi: in bella vista, sul bancone,bottiglie di tutti i tipi e di tutti i generi, anche a fortecontenuto alcolico. Uno dei numerosi cocktail party,poi, è stato allietato anche dalla presenza di due bion-dissime fanciulle. Non erano “hostess qualsiasi”: eranodue vere “Miss Varsavia” con tanto di fascia.

EPIC all’americanaNon è solo la città di Roma a vantare un “EPIC”, laConferenza annuale (la prossima edizione è l’ottava)che si svolge nella città eterna alla fine di settembre. C'èun EPIC anche in USA, e precisamente a Miami, e sitratta di una vera “chicca”. Trattasi di un progetto lan-ciato dall’imprenditore italiano - trasferito dal 1983 inFlorida - Ugo Colombo, insieme a Diego Lowenstein,CEO di Lionstone Developments. È un “Residence &Hotel” tower da 54 piani, contenente appartamenti dilusso ovviamente con vista mozzafiato nel pieno centrodi Miami, dove Brickell incontra la baia. Le unitàsaranno dotate di cucine Snaidero, porte Valli&Valli,marmi bianchi Calacatta, finestre Glasswall. Sono pre-viste anche speciali sliding glass doors, studiate apposta“to meet the latest hurricane safety requirements”. Laformula - abitazioni e albergo - non mi è molto chiara.Mi è stato spiegato che, sostanzialmente, l’Hotel offri-rà servizi a cinque stelle (tra cui una world-class spa, eun high-tech fitness center) accessibili in via privilegia-ta ai residenti. Due parole su Ugo Colombo. A giudi-care dai numerosi ritagli stampa forniti nel press-kit,poco più che quarantenne è il rampollo di una notafamiglia milanese con visionaria vocazione per i gratta-cieli abitativi. Con la sua società, CMC Group, ha realizzato, sempre a Miami, la “Bristol Tower” e il “Santa Maria”. Ora, appunto, EPIC (www.epicmia-mi.com), destinato a diventare una delle “premier water-front properties” in Florida. Il complesso dovrebbe esse-re ultimato nell' estate del 2008. Fingers crossed affinchèda quelle parti il mercato regga.

Pubblicazioni eccellentiTra le migliaia di pubblicazioni offerte - gratuita-mente - a Cannes, ne segnalo volentieri due che sono

a mio parere particolarmente preziose. La prima è “Real Estate Investment Managers 2005”,a cura del gruppo britannico IPE Publications. È una“directory” innovativa che annovera una cinquantinadi grandissimi nomi, da Aareal Asset Management aUBS Global Asset Management, passando attraversoAXA, Curzon, Invesco, Morley, Oppenheim, soloper citarne alcuni. Europa, Nord America e ASIAsono le aree di provenienza delle società mappate. Ilvolume non contiene solo le schede omogenee dipresentazione delle società, ma anche - per ciascuna -una pagina con performance verification, sector fore-cast, strategic corporate development, investmentsprinciples & strategy, e fee structure.La seconda pubblicazione è “Le VIP de l’immobi-lier”, curata dal gruppo francese Business Immo. Èuna directory, proposta su base biennale, orientatapiù sulle persone (tutte con foto) che sulle aziende: dicui peraltro vengono forniti dettagli. Scopriamo cosìche Olivier Ash (un tempo lavorò anche a Milano) ènato nel 1958 ed è attualmente direttore generale diRichmond Developments a Parigi; che SebastianBazin, presidente di Colony Capital in Francia, è del1961; che Aref Lahham, fondatore e managing direc-tor di Orion Capital Managers, ha conseguito unmaster all' INSEAD; che Olivier Piani, presidenteGE Real Estate Europe, ha conseguito un masterall’Università di Stanford, USA; e che Guy Marty,direttore generale di IEIF, è parigino ed è nato nelmio stesso anno, così come Alain Taravella, presiden-te e direttore generale di Altarea ... Nell’elenco degli “influenti” vi sono molte signore,tra cui Nadine Castagna, nata a Lione, direttrice del MIPIM e del MAPIC; Natalie Depetro, diPerpignano, direttrice di Global City; Ingrid NappiChoulet, docente presso l’Essec, member of theboard of ERES e socia del “Cercle des Femmes del’immobilier”; e Luise Beveridge, direttore dellacomunicazione di BNP Paribas Immobilier, societàcon cui i protagonisti del mercato italiano dovrannoprestissimo imparare a dialogare.

(* a cura di Paola G. Lunghini)

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Le “Miss” di Varsavia

L’EPIC di Miami

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ERES aWeimar

(A CURA DI PAOLA G. LUNGHINI)

La 13a Conferenza europea di ERES, European RealEstate Society, network paneuropeo di economisti,ricercatori e educatori-formatori immobiliari, si èsvolta dal 7 al 10 giugno a Weimar. L’incontroannuale di ERES è uno dei più importanti Forumscientifici mondiali del settore. Fanno capo al net-work, infatti, i docenti di circa un centinaio diUniversità europee dove si insegna e si studia il realestate.L’artistica e storica città (al centro della Turingia, chea sua volta è davvero al centro della Germania) è dav-vero affascinante. Piccolina (circa 60 mila abitanti),silenziosa, il centro storico quasi tutto pedonale.

Alberi, fiori ovunque, carrozzelle trainate da coppiedi cavalli che portano a spasso turisti di tutte le età:ma in maggioranza anziani. La “Piazza del Mercato”dove il mercato c'è davvero ed è allegrissimo, risto-rantini e bar all’aperto, Weimar è ricca di grandi par-chi e giardini: straordinario quello racchiuso nellagrande casa dove abitò Goethe, attualmente unMuseo visitatissimo. La città ospita una delle più famose Biblioteched’Europa, fondata dalla duchessa e mecenate AnnaAmalia (che governò il Ducato di Sassonia-Weimardal 1759 al 1775), ha un Centro Congressi moder-nissimo, e vi si trova il celebre Teatro NazionaleTedesco dove fu votata, nel 1919, la costituzionedella “Repubblica di Weimar”. Vicinissima, aleggia latrista memoria di Buchenwald, il campo di concen-tramento costruito dai nazisti. I sovietici, sino al1950, lo adibirono a campo di internamento. Dal1958, è luogo memoriale.“Città culturale d’Europa 1999”, a Weimar vissero elavorarono - sino alla loro morte - Schiller e Goethe;Bach e Liszt (cui è intitolata la Scuola Superiore diMusica); e innumerevoli altri letterati e artisti e tracui Nietzsche, Kandinsky, Klee.... E i grandi maestridi quello che oggi chiameremmo design, e dell’archi-tettura - tra cui Henry van de Velde e Walter Gropius- che diedero vita nei primi decenni del novecento al“fenomeno” “Bauhaus”.E proprio la Scuola Superiore di Architettura edEdilizia, la “Bauhaus Universität” di Weimar, è statala sede della Conferenza ERES, che è stata presiedu-ta da Ramon Sotelo, Junior Professor presso l'Ateneo.

Jan BettinkWeimar, il monumento a Goethe e Schiller

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La Conferenza di Weimar ha trattato tutti i temi chesono tradizionalmente affrontati dai Delegati ERES,e cioè:- Corporate Real Estate - Housing Economics & Policy - International Real Estate - Listed and Non-Listed Vehicles - Marked Analysis & Forecasting - Mortgage Markets - Performance & Risk Measurement - Portfolio Management - Private Investors - Public Private Partnerships- Real Estate Development - Real Estate Education- Real Estate Investment & Finance - Real Estate & Urban Economics - Real Options Securitisation- Valuation Circa 240 “papers” (gli abstract sono disponibili sulsito www.eres.org, pagina Annual Meetings) sonostati sottoposti all'attenzione del ComitatoScientifico di ERES, e sono stati discussi in 60 ses-sioni parallele, e oltre 450 sono stati i Delegati giun-ti a Weimar da tutta Europa - ma non dall'Europasolamente: ERES è infatti il capitolo europeo di unnetwork esteso in tutti i Continenti, e che si raccogliesotto l’ “ombrello” della International Real EstateSociety. Gli organizzatori di Weimar 2006 hanno scelto, perquesta manifestazione, di affiancare al calendarioscientifico tradizionale anche una decina di “Panel”dove molti esperti, provenienti in maggioranza dal

settore privato, hanno dibattuto temi di stretta attua-lità, tra cui primeggiavano le tendenze al cross bor-der, alla diversificazione e al PPP (Public PrivatePartnership). La delegazione italiana (pur “piccina” rispetto allepresenze da UK, Germania, Olanda, etc.), si è fattaben notare. Era composta - oltre che dalla sottoscrit-ta - da Michele Businaro (REAG), Pierangelo Ciurlia(Università “Ca’Foscari” di Venezia), Valentina DelliSanti (studio legale omonimo), Laura Gabrielli(Università di Ferrara), Alberto Germani (Ministerodell’Economia), Andrea Gheno (Università RomaIII), e Manuela Rainini (REAG). Italiani, anche selavorano all'estero, anche Alessandro Bronda(Aberdeeen Property Investors) ed ErasmoGiambona (Università di Amsterdam). Valentina Delli Santi è intervenuta a un Panel(Investimenti transnazionali), e i due collaboratori diREAG hanno presentato un paper su “Investmentperspectives in EU accession countries: an exampla”.A me, Presidente di ERES dal giu-gno 2005 al giugno 2006, è tocca-to - oltre ad altri impegni - il com-pito di indirizzare il discorso uffi-ciale nella Opening Session.Numerosi i partecipanti di grandenotorietà internazionale, tra cui C.F. Sirmans (docente all'Universitàdel Connecticut), Frank Billard (acapo di DIFA), Hartmut Bulwien,Presidente della GIF, la potenteassociazione dei ricercatori immo-biliari tedeschi), Karl-WernerSchulte (“nestore” della formazio-ne e della ricerca in Germania),Andreas Schiller (Direttore edito-riale della rivista ImmobilienManager e co-editor dell’olandeseEurope Real Estate Yearbook) eEamonn D’Arcy, Università diReading (UK).Bellissimi e molto apprezzati gli eventi collaterali, dalConcerto di apertura - presente Andreas Tautvetter,Ministro delle Costruzioni e dei Trasporti dellaTuringia - al Teatro Nazionale di Weimar (seguito daun ricco buffet offerto dalla banca Berlin Hyp, rap-presentata dal suo CEO Jan Bettink), alla receptionpresso il Neues Museum (alla presenza del Sindacodella città, Stefan Wolf, e del Segretario di Stato delMinistero Federale delle Costruzioni e dei Trasporti,Engelbert Lütke-Daldrup), al Gala Dinner presso laNeue Weimarhalle.Nel corso della 13a Conferenza ERES la presidenzadell'associazione è passata da me a Matthias Thomas,che guida in Germania la DID - DeutscheImmobilien Datenbank GmbH - joint venture tra latedesca European Business School e IPD, InvestmentProperty Databank. Il prossimo appuntamento annuale di ERES è aLondra, dal 27 al 30 giugno 2007.

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Eamonn D’Arcy

Ramon Sotelo

Hartmut Bulwien

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IL “POLITICAL WELCOME ADDRESS”AI DELEGATI ERES

Grazie alla cortesia di Engelbert Lütke Daldrup,Segretario di Stato del Ministero dei Trasporti e delleCostruzioni del Governo Federale di Germania,Economia Immobiliare presenta qui il “Discorsopolitico di Benvenuto” ai Delegati ERES, tenuto indata 8 giugno dal giovanissimo e brillante esponentedella coalizione di Angela Merkel, pianificatore urba-nista di professione, nonché autore di numerose pub-blicazioni.«You have decided to hold your conference inWeimar, with its Bauhaus University. In doing so,you have chosen a venue with a rich cultural andarchitectural heritage, a place that stands for bothtradition and innovation. Today, as in the past, stra-tegies are called for - in both the public and privatesectors - that can effectively combine traditionalvalues and innovative approaches.Germany faces demographic and economic challen-ges that will result in significant structural changes.Numerous towns and cities will be affected by thesechanges, although their effects will vary from oneregion to the next. This will have an impact on thehousing and property markets, and thus also on thereal estate industry.The players involved in real estate - in both thepublic and private sectors - face major challenges,which they have to address with a high degree ofexpertise, respect for traditional values and innovati-ve ideas. More than ever before, we need excellentreal estate academics and highly qualified real estateexperts with a holistic educational background.Against this backdrop, I am particularly delightedthat the European Real Estate Society actively pro-motes the international exchange of ideas in the fieldof real estate research, and that it has chosen as itsvenue the Bauhaus University of Weimar, an institu-tion that has an excellent reputation for teaching andresearch in real estate.Unlike the situation in other European countries,there is no overall housing shortage in Germany,which also means that there are no spiralling pro-perty prices and rents. However, the housing marketsin Germany do exhibit significant regional differen-

ces. In the south of the country, which is doing welleconomically, demand for housing tends to outstripsupply. On the other hand, we also have areas withsizeable numbers of vacant dwellings, not only in thenew federal states, but also in post-industrial regionselsewhere in Germany. Demographic change willfurther intensify the regional differences in economicdevelopment and have a strong impact on policies inthe years ahead. The changes that take place insociety and the economy will be noticeable first, andabove all, in towns and cities. These towns and cities- as well as the urban development policies pursuedby the Federal Government and the federal states -will therefore have to address these challenges inwhatever shape they manifest themselves.Urban development policy is a form of social policythat has a direct influence on the quality of life, socialconcerns and the opportunities that people enjoy.Given the great importance of towns and cities forthe economy and innovation, as well as for socialcohesion, the Federal Government is therefore syste-matically continuing its urban development assistan-ce programmes. The statements made in theCoalition Agreement in the context of the measuresto reform Germany’s federal system provide urbandevelopment assistance with sound prospects for thefuture. The agreements that have been reached onfederal financial assistance and on the future Article104 b of the Basic Law mean that it will continue tobe possible for the Federal Government to providefinancial assistance to urban development schemes.Preventive and holistic urban development assistancecontinues to be the most effective instrument forensuring that towns and cities develop in a mannerthat is appropriate in terms of their buildings, theirsocial fabric, their economy and their environment.Urban development assistance stabilizes and revitali-zes towns and cities that have been especially hard hitby structural change, unemployment, vacant dwel-lings and migration. Our programmes for urbanrestructuring in the new and old federal states are pro-viding pump-priming investment in towns and citieswhere economic upheaval threatens to cause outwardmigration and resignation. We have to provide activesupport to processes of urban transformation betweengrowth and shrinkage. Key elements of these pro-

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Engelbert Lütke-Daldrup é il penultimo a destra

Paola G. Lunghini con i delegati REAG e ...

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grammes are preserving valuable older buildings, revi-talizing city centres and curbing urban sprawl.Urban restructuring makes use of brownfield sites tomake our towns and cities more family-friendly andgreener. Town houses on their own lots in city cen-tres are becoming increasingly popular, while single-family houses in the outskirts are becoming lessattractive. Suburbanism is out - the urban renaissan-ce is the order of the day! Against the background ofrecent events, one of the most politically sensitivechallenges that we face is the integration of minorityethnic groups in urban neighbourhoods. This willbecome increasingly important. What we need isinteraction between the various policy areas in theneighbourhoods affected. The Social City program-me, launched in 1999, ushered in a major shift inGerman urban development policy. To stabilize vul-nerable neighbourhoods and foster the integration ofmigrants, the integrative approach goes beyond theregeneration of buildings for the first time, and nowspecifically includes schemes to address social depri-vation in the neighbourhoods.The programme to protect historic urban areas hasrestored numerous old town and city centres inEastern Germany, which had been neglected duringthe GDR era, to their former glory. This is the wayto preserve our architectural heritage! Urban deve-lopment assistance also makes a major contributionto our policy to attract investment. Thus, for instan-ce, from 1990 to 1994 Weimar was a pilot city forurban development assistance in the new federal sta-tes, and has developed into an attractive place for thebusiness and academic communities.Urban development assistance provides a vital impe-tus to economic development and the labour market.It launches investment that is urgently needed formodernizing buildings and infrastructure - invest-ment that would not have been made without thisstimulus. Studies carried out by independent institu-tes have shown that federal assistance amounting to100 million euros safeguards around 40,000 jobs.Urban regeneration schemes not only preserve ourheritage and help us to redevelop derelict urban sites,but also promote the modernization and repair ofbuildings, making them more energy efficient. Indoing so, they make a major contribution to theefforts to tackle climate change, which are high upon the Federal Government’s policy agenda.Improving the energy efficiency of buildings is one ofour major policy objectives. Rising energy costs, vul-nerable gas markets and the threat of climate changeall illustrate that there is no alternative to energy effi-ciency! Our climate change policy in the real estate field con-sists of two key elements: the Energy ConservationRegulations and the programme to reduce carbon dio-xide emissions from buildings. Over the next fouryears, funding totalling one billion euros per annumwill be provided. This is designed to pump-prime totalinvestment totalling around 28 billion euros in the

period to 2009. In this way, we are not only tacklingclimate change, but also providing a major impetus forthe construction industry and building trades.One of the Federal Government’s objectives - and ofcourse a central concern of the Transport andBuilding Ministry - is to maintain and upgrade effi-cient infrastructure. To this end, we will increasinglyuse public-private partnership models, in order toharness more private sector capital and expertise.PPP’s share of public sector investment is to be raisedto up to 15 %, a level comparable to that in othercountries. In recent years, public private partnershipsin Germany have been characterized by dynamicdevelopment, and they are increasingly establishingthemselves as a procurement option to meet long-term investment requirements. The objective is long-term interdisciplinary cooperation between thepublic and private sectors, in order to deliver publicsector projects more economically, more compe-tently and more efficiently. PPP means optimizingthe design, construction, financing and operation ofa building or transport infrastructure in a holisticprocess. Small and medium-sized enterprises will alsobenefit from PPPs. Uniform standards for invest-ment appraisals, for instance, are designed to turnthe special PPP process into a standard procurementmodel and reduce transaction costs.Germany is a more attractive place to do businessthan many would have you believe. Analysts in othercountries consider the situation to be far more favou-rable than many Germans do. One indicator of thisis the commitment shown by foreign investors, espe-cially on the German property markets. Attracted by

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... con C. F. Sirman

Andreas Tautvetter

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real estate prices that are moderate in comparisonwith many other countries, globally operating finan-cial investors are investing heavily in German pro-perty. This is speeding up the trend towards the glo-balization and professionalization of the housing andreal estate markets and reinforcing the pressurewithin the sector to deliver returns. Shareholdervalue management, dynamic portfolio strategies andderivative funding instruments have now becomepart of everyday business. However, the purchase oflarge housing developments by institutional investorsis viewed with mixed feelings in Germany. In thiscountry, housing has traditionally been used as along-term investment rather than for speculation.The sale of local authority owned property compa-nies, such as recently happened in Dresden, is cau-sing concern. Local authority housing companies areimportant stakeholders in socially responsible hou-sing and urban development policies. This applies tourban restructuring, the provision of housing to peo-ple on low incomes and the stabilization of neigh-bourhoods where there is social deprivation. Withnew owners, on the other hand, we have to start allover again and convince them of the need for urbandevelopment and social measures. Against this back-ground, the Coalition Agreement states that theinternationalization of the housing industry and theprivatization of the housing stock are to be carefullyobserved and analyzed. Special attention will befocused on the medium- to long-term impacts of thesales on society, urban development and the con-struction industry. The increasing globalization ofproperty markets is also reflected in the current dis-cussions surrounding the introduction of real estate

investment trusts in Germany.REITs are undoubtedly a suitable vehicle for wide-ning the range of options for investment in the pro-perty sector, promoting flexible trade in real estateand attracting additional capital to the property mar-ket. In this field, the Bauhaus University of Weimarhas made a major contribution to increasing the storeof knowledge. However, other countries’ experienceof REITs cannot be transferred one-to-one toGermany. For this reason, I believe that there is stilla need for much discussion. This applies especially tothe possible social and urban development conse-quences of housing REITs.This issue is currentlybeing debated at parliamentary level, where the dis-cussions are intense and heated. It is not yet possibleto say what the actual consequences for the propertymarket and locational factors will be. This willdepend to a large extent on the shape that GermanREIT legislation actually takes. Whether residentialproperty will be included right from the start ifREITs are introduced in Germany - that is a questionI believe still has to be answered. Last week, follo-wing a suggestion by the Federal Ministry ofTransport, Building and Urban Affairs, theCommission for the “Economization of the Housingand Real Estate Industry” was established under theauspices of the German Association for Housing,Urban Development and Regional Planning, and chai-red by Gernot Mittler. This commission will help toclarify all the unresolved issues.I would like to conclude by addressing a topic aboutwhich I care passionately, and which will always beon the agenda in a town like Weimar, with its richarchitectural and artistic heritage: I am talking about

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SSAALLOONNII EE CCOONNFFEERREENNZZEE

Hans Wilhelm Alfen

Augurio per “Londra 2007”Il panel con Valentina Delli Santi (a sinistra)

Weimar, il centro storico

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the conservation of our built heritage. For a countrylike Germany, in which the construction and pro-perty sectors play a key role, the quality of planningand building is an issue that will be even moreimportant in the future. The quality of urban life isbecoming increasingly important as a factor inattracting investment. As more and more areas arederegulated and privatized, it is imperative thatclients and investors get actively involved and ackno-wledge their responsibility for the architectural heri-tage. Private sector investors have to realize that theGerman public is likely to demand a high level ofbuilding culture. Innovative approaches are calledfor, combining traditional values and present-dayrequirements. We are talking about the followingaspects: respect for history, buildings that are aesthe-tically pleasing and contextually appropriate, econo-mic and ecological responsibility, and the “geniusloci” in urban development. To raise the awareness ofbuilding culture in our society, we need an exchangeof ideas and a dialogue on quality - a platform forfocusing on and supporting various options. Weintend to create this platform by establishing theFederal Foundation for Building Culture. I wouldvery much like to see the construction and propertyindustries become deeply involved in this project.The platform created by the "Federal Foundation forBuilding Culture" will provide an opportunity for an

active dialogue between the public and private sec-tors. This dialogue is important, and we will conti-nue and intensify it».NOTA. Head del programma di Management - ConstructionReal Estate Infrastructure presso la Bauhaus-UniversitätWeimar, Hans Wilhelm Alfen ha anche rivolto ai delegati ERESun discorso di saluto. Nel suo intervento, il 7 giugno, si è sof-fermato sulla circostanza che il Corso di cui è fondatore eguida, iniziato nel 2001 con 60 studenti per il B.Sc. course, e 20per il M.Sc. course, è oggi frequentato da oltre 200 parteci-panti, favorito dal fatto che a Weimar si trova una delle piùimportanti facoltà di ingegneria civile del Paese. «Developedat the Bauhaus-Universität it is obvious that - contrary to simi-lar courses offered - it is more based on constructional thanon economical aspects. Approximately 40% of the teachingcontents derive from civil engineering and architecture.Another 30% concerns economics and 7% law and contracts,both with a strong emphasis on construction and real estateindustry related issues. In total, it is a very interdisciplinarycourse offer which should be quite unique at least inGermany. The graduates usually quickly find a job becausethis interdisciplinary knowledge is of great interest in the cor-responding industry» ha spiegato Alfen. «PPP is actually aspecial research field of my chair Construction Economicsand - considering the dynamic market development inGermany in the different sectors and in particular in publicreal estate - also a subject of high attention and interest in ourcountry».

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Desidero sottoscrivere un abbonamento per un anno (2006) a ECONOMIA IMMOBILIARE, al prezzo di € 90,00

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MERCATI IMMOBILIARI LOCALI: ACIS E NOMISMA PIACE MANTOVA

«In poco più di un decennio, a partire dagli anni ’90,da città ricca di vestigia storico-artistiche e ambientidi pregio naturalistico, la città di Mantova sta oracambiando pelle. Il capoluogo si propone oggi comepolo di richiamo per grandi eventi di cultura, sede dieccellenza per la filiera agroalimentare e, sempre piùfrequentemente, anche del terziario avanzato».Parte da questa considerazione lo studio condotto daNomisma dal titolo “Il mercato Immobiliare manto-vano: analisi e prospettive future”. La ricerca, com-missionata da Forum Mondadori Spa, è stata presen-tata giusto a Mantova il 3 maggio scorso da GualtieroTamburini, VP di Nomisma. responsabile del pro-getto. L’evento è stato anche occasione per presenta-re il progetto di riqualificazione di PiazzaleMondadori di Mantova, un intervento promossoappunto da Forum Mondadori Spa, società delGruppo CIS - Compagnia Investimenti e Sviluppo.

Economia Immobiliare riporta fedelmente partedelle considerazioni esposte dal gruppo di lavorodella famosa società di studi economici, secondo iquali il “cambio di pelle” sarà un percorso che, graziealla posizione strategica della provincia, crocevia fraLombardia, Emilia e Veneto, sarà trainato dallo svi-luppo dei settori della cultura, dei servizi e, soprat-tutto, della logistica.«Al momento Mantova e l’area provinciale si trovanoa godere di un sistema economico robusto, connota-to dalla presenza di micro imprese diffuse e distrettiproduttivi plurisettoriali. Tale quadro deve però farei conti con alcune carenze sul fronte delle infrastrut-ture, che vanno urgentemente ripensate e stimolate»ammoniscono gli autori, prima di lanciarsi nell’ana-lisi del mercato immobiliare di Provincia e Comune,a partire da alcune valutazioni sull’andamento del-l’attività edilizia nell’ultimo decennio.

Attività edilizia in Provincia di Mantova Dal 1992al 2002 nella provincia mantovana sono state rila-

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Focus e Indici

Una veduta di Mantova

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sciate circa 12.800 concessioni per fabbricati, per il74,3% con interventi di edilizia abitativa e la restan-te quota per fabbricati non residenziali. Nel settoredelle residenze, solo il 55% è stato connotato danuove costruzioni (la quota restante sono dunquestati interventi di ampliamento), mentre i nuoviinterventi ammontano ben al 64% con riferimento alsettore non residenziale. Complessivamente il nume-ro delle nuove costruzioni si è attestato attorno alle7.500 unità. In termini volumetrici, il patrimonioimmobiliare - residenziale e non - è cresciuto in diecianni di quasi l’80%, con la migliore performancesegnata dal non residenziale (+96,7%), e solo un+41,6% dal comparto abitativo. Scomponendo ildato aggregato degli immobili d'impresa, si rileva cheil settore interessato dal maggior aumento di volumeper nuovi fabbricati è quello dell’industria e dell’arti-gianato.Se si divide la volumetria relativa alle concessionirilasciate per il numero dei fabbricati, se ne ottieneun volume medio per fabbricato. Così, in chiave sto-rica, è possibile vedere come si venga progressiva-mente ad accrescere il volume medio nel tempo: dacirca 1.400 mc nel 1992 ai circa 2.000 del 2002. Ciòè imputabile al calo delle villette monofamiliari: se ainizio periodo i fabbricati con solo un'abitazioneerano circa il 60%, ora tale quota si è pressochèdimezzata; parallelamente i fabbricati con più di 3abitazioni passano dal 18% all'attuale 43%.

Il patrimonio immobiliare in Provincia di MantovaSecondo i dati del censimento, al 2001, il territorioprovinciale contava poco più di 95mila edifici conuna media di 41 edifici per kmq (a Mantova città,ovviamente questo dato si viene più che a duplicarecon una quota di 96 edifici per kmq).Ben il 93% degli edifici utilizzati sono a destinazioneabitativa, mentre la quota restante (7%) ha destina-zione diversa, fra cui spicca quella per commercio eindustria (55% del non residenziale), seguita a lungadistanza dagli uffici (solo il 7%). Il patrimonio abita-tivo risulta essere per circa metà in buono stato diconservazione. Vi sono inoltre comuni di più recen-te sviluppo ed edificazione ove questa quota raggiun-ge anche il 90%.Rispetto al censimento 1991, nel 2001 le unità abi-tative della provincia di Mantova sono aumentate del10,7%, raggiungendo le 158mila unità. Nello stessoperiodo la popolazione è cresciuta solo del 2,2%, mail numero di famiglie ha avuto invece un incrementodell’11,5%, dello stesso ordine di grandezza della cre-scita dello stock abitativo.La superficie media di un’abitazione nella provinciamantovana è pari a 117 metri quadrati, con l'estremoinferiore, pari a 98 metri quadrati, nel comune capo-luogo (superiore di 7 mq rispetto alla media italiana).Cresce inoltre la quota di abitazioni in proprietà, chepassano dal 66,8% del 1991 all’attuale 70,2%. Apagarne le spese sono le abitazioni in affitto, in dimi-nuzione dal 25,5% al 21%.

I trend per il mercato: compravendite e prezzi. Nelcorso del 2005 in Provincia di Mantova si sono con-cluse 7.338 compravendite, suddivise tra l’83% nelcomparto residenziale e il 17% in quello d’impresa.Confrontato con i valori delle altre provincie limitro-fe (Reggio Emilia, Ferrara, Cremona, Brescia,Verona, Parma, Modena, Rovigo), il volume com-pravenduto è tra i minori. Su tutti spiccano Brescia,Verona e Modena, rispettivamente con 26mila,17mila e 13.600 compravendite. Ultima Rovigo con4.500 transazioni.Per poter confrontare i dati correttamente non sideve tuttavia ragionare in termini assoluti: i valoridelle compravendite devono essere messi in relazionealla dimensione dello stock esistente, così da ottene-re un indicatore della “intensità” del mercato (IMI =Intensità del Mercato Immobiliare). Si scopre cosìche, in realtà il mercato immobiliare di Mantova,seppur limitato, è tra i più “intensi” alle spalle diReggio Emilia, Ferrara e Cremona.Diverso il discorso per la “dinamicità”, che si calcolain variazione percentuale sugli anni passati. Rispettoal 2004 le compravendite di immobili sono aumen-tate del 2,4%, e il dato è da imputare maggiormentealle transazioni del comparto non residenziale(+9,2%), che non al residenziale (appena +1,1%). LaProvincia è in linea con la media realizzata dal mer-cato nella regione di riferimento (+3,1%), ma bendietro a realtà più dinamiche come Parma (+6,8%),Modena (+4,8%) e Brescia (+4,7%).Il dato significativo è che, se l'analisi si focalizza solosul territorio comunale, Mantova città si collocaall'ultimo posto in rapporto al numero di compra-vendite stipulate nel corso del 2005: appena 948transazioni avvenute. Il rallentamento dell’attivitàtransattiva del Comune è riscontrabile osservando lavariazione di compravendite rispetto al 2004. In unanno il capoluogo ha registrato una forte flessionepari al -13,2%, imputabile principalmente a un ral-lentamento sul fronte delle compravendite abitative

Il centro di Mantova

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(-18,2%). Il risultato della città mantovana è il piùdeludente a confronto con gli altri capoluoghi: al ver-tice le città di Parma, Cremona e Brescia, in cui lecompravendite sono aumentate in un annodell’11,6%, 10,3% e 5,1%.È evidente dunque che la buona performance pro-vinciale dei volumi transati è in realtà sostenuta dalletransazioni avvenute al di fuori del capoluogo di pro-vincia che, sul totale, incidono per l’87,6%. Solo il12,4% delle compravendite sono dunque state effet-tuate in Mantova città.Spostiamo ora l’analisi ai valori immobiliari. La ricer-ca fa una media tra i prezzi rilevati dall'Agenzia delTerritorio e dal periodico “Il ConsulenteImmobiliare” per il comparto residenziale, direziona-le e commerciale.Per quanto riguarda la città di Mantova, nel secon-do semestre del 2005, i valori si sono attestati media-mente attorno ai 1.560 euro/mq al mese per le abita-zioni, 1.000 euro/mq per gli uffici e 1640 euro/mqper i negozi. Mentre il primo dato è in media conquello dei vicini capoluoghi di provincia (al verticeParma e Brescia che superano i 2.100euro/mq/mese), i valori di uffici e negozi sono moltoal di sotto della media. Tra le realtà prese a confron-to Mantova non risulta una realtà particolarmente“expensive”.È interessante però andare a indagare se negli ultimianni si sia rilevata una dinamica nelle variazioniintercorse sui prezzi, che tenda a far recuperare ildivario con le altre città. A questo proposito si rilevache, sia nel breve che nel lungo periodo, Mantova èai primi posti per crescita dei prezzi immobiliari.Negli ultimi otto anni (dal 1997 al 2005) le casemantovane hanno pressochè raddoppiato il propriovalore in termini nominali: +96,4%, a fronte di unavariazione media del 59%.Anche rispetto al 2004 i prezzi di abitazioni e ufficihanno fatto registrare incrementi che si attestano

rispettivamente al 10,9% (dato medio +6,8%) e9,6% (dato medio +5,9%). Discorso diverso merita-no i negozi, i cui prezzi sono sì cresciuti del 4%, masi sono attestati al di sotto della media segnata daglialtri capoluoghi “competitor”, pari al 4,7%.

Il fatturato del mercato immobiliare. Dalla combi-nazione fra il dato relativo alle compravendite e ilprezzo medio al metro quadro degli immobili, siottiene una stima del fatturato del mercato immobiliare di Mantova, sia a livello provinciale checomunale.Il fatturato del mercato immobiliare di Mantova cittàè fra i più bassi, con complessivi 124 milioni di euronel 2005 (107,8 milioni dovuti al residenziale e 16,4milioni al non residenziale). La media di tutti i capo-luoghi i superiore solo al sia a livello complessivo cheprendendo separatamente il oggetto di indagine siattesta a 458 milioni di euro, con Parma e Verona alleprime posizioni rispettivamente con 766 e 685milioni di euro di fatturato.Nella provincia virgiliana il fatturato del mercatoimmobiliare ha raggiunto 803 milioni di euro di fat-turato, Il capoluogo pesa dunque sul totale per il15,5% appena, e il “grosso” del fatturato, in misuradell’84,5%, viene realizzato nel territorio al di fuoridi Mantova città (meno rispetto al dato sulle com-pravendite dell’87,6%, a indicare tuttavia il più con-tenuto livello dei prezzi extra moenia).

Le prospettive del mercato residenziale. Con unocchio al futuro, gli esperti di Nomisma affermanoche il mercato abitativo è ancora ben intonato, seb-bene si stia assistendo a un certo rallentamento deiritmi di vendita. Per il momento non si denuncianoancora valori in flessione.In molti casi la domanda è sostenuta anche dallacomponente straniera che richiede sempre più acco-glienza e da cui scaturisce fabbisogno abitativo.

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Un landmark milanese: la sede de “Il Sole 24Ore” (courtesy of Gianpietro Agostini)

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L’offerta, seppure in crescita, si sta gradualmenteadattando alla domanda, frenando i volumi immessisul mercato, per evitare così quantità di invendutoche potrebbero avere un riflesso negativo sui valori dicompravendita.Si percepisce, comunque, che i prezzi hanno rag-giunto livelli che difficilmente potranno subire ulte-riori e significative crescite, per il rischio di non poterincontrare le possibilità di spesa da parte delladomanda. Nell’immediato viene confermata dun-que, anche a livello locale, la tendenza al riassesta-mento dei valori.

Al termine della presentazione della ricerca l’architet-to Corrado Nicolini ha avuto modo di presentare ilprogetto immobiliare “Forum Mondadori” diGruppo CIS.L’operazione consta nella riqualificazione di unavasta area di oltre 21mila metri quadrati - PiazzaleMondadori per l’appunto - a ridosso del centro stori-co della città. Lo sviluppo è particolarmente impor-tante se si pensa che hanno collaborato alla fase diredazione del Piano Attuativo antecedente la gara diaggiudicazione (Forum Mondadori Spa, la societàcreata “ad hoc” da Gruppo CIS per sviluppare l’ini-ziativa, ha comperato l’intera piazza attraverso astapubblica della Provincia) anche il Comune diMantova, la Provincia di Mantova, la Camera diCommercio di Mantova, APAM (azienda di traspor-ti pubblici) e FS. Fino a oggi autostazione delle corriere del serviziopubblico APAM, il Piazzale sarà trasformato in“Forum Mondadori”, il nuovo polo turistico-con-gressuale della città. In collaborazione con il Polo diMantova del Politecnico di Milano, Gruppo CIS rea-lizzerà infatti spazi a uso commerciale e per il terzia-rio, abitazioni, uffici e una struttura alberghiera da120 camere e parcheggi. I lavori incominceranno nei

primi mesi del 2007 e l’investimento complessivoammonterà a circa 60 milioni di euro.

ATTIVITÀ URBANISTICA ED EDILIZIA:COSA HA FATTO MILANO

Il 19 aprile 2006 il Comune di Milano ha presenta-to a Palazzo Marino il Primo “Rapporto sull’attivitàurbanistica ed edilizia” elaborato dall’assessorato alloSviluppo del Territorio del Comune di Milano e laprima Analisi Sintetica sulla rilevanza economica esociale dell’attività urbanistica ed edilizia svolta daLanfranco Senn dell’Università Luigi Bocconi.I dati inediti sono stati illustrati dall’ex Sindaco diMilano Gabriele Albertini, introdotto dall’assessoreallo Sviluppo del Territorio Gianni Verga e da EmilioCazzani, Direttore Centrale Pianificazione eAttuazione Pianificazione Regionale.Al Convegno sono intervenuti: Paolo Simonetti,Direttore Settore Piani e Programmi Esecutivi perl’Edilizia, Comune di Milano; Giancarlo BianchiJanetti, Direttore Sportello Unico per l’Edilizia,Comune di Milano; Lides Canaia, Direttore SettorePiani e Programmi Esecutivi per l’Edilizia Pubblica,Comune di Milano; Angela Airoldi, ResponsabileArea economia urbana e immobiliare CERTeT -Università Bocconi; Claudio De Albertis, PresidenteAssimpredil - ANCE Milano; Luciano Niero,Presidente ALER Milano; Luciano Caffini,Presidente ALCAb - Legacoop e AlessandroMaggioni, Presidente Confcooperative -Federabitazione Lombardia. Dal quadro presentato è emerso che negli ultimi annisono 10 milioni i metri quadrati di aree trasformate ein trasformazione attraverso grandi progetti di riquali-ficazione; 2,8 milioni i metri quadrati di aree recupe-rate con le piccole trasformazioni; 6,3 milioni i metriquadrati di verde e servizi; 2,6 milioni la superficie di

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TRASFORMAZIONI URBANISTICHE DELLA CITTA' DI MILANO (dati in mq)

Pianificazione Superficie S.l.p S.l.p. S.l.p. Terziario, Standard Standard

complessiva totale Residenza Residenza, Commerciale, Ottenuto Qualitativo

dell’intervento Libera Convenzionata Ricettivo, (Verde Equivalente

Sovvenzionata Produttivo, Spazi

Pubblici,

Parcheggi)

Programmi 1.635.883 719.777 219.850 199.090 257.080 978.897 6.000

di Riqualificazione

Urbana

Piani di Recupero 833.882 719.900 140.294 48.333 504.573 380.106 -

e altro

Programmi Integrati 7.829.247 3.335.025 1.272.002 681.761 1.371.615 4.879.102 1.383.907

di Intervento

Programmi Integrati 183.325 71.448 - 68.537 2.911 105.053 57.482

di Intervento 8 aree

Piano Casa

TOTALE GENERALE 10.482.337 4.846.150 1.632.146 997.721 2.136.179 6.343.158 1.447.389

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pavimento per la residenza libera, convenzionata epubblica; 2,1 milioni i metri quadrati destinati al set-tore terziario, commerciale, ricettivo e produttivo.La trasformazione di aree ancora occupate da fabbri-che e industrie ha consentito e consentirà non solo diriqualificare ampie zone in forte degrado ma di dota-re la città di quei servizi fondamentali proprio laddo-ve la città ne è carente come gli asili nido e le scuoleper l’infanzia e le residenze per anziani (tutti sempreprevisti in ogni trasformazione), come le struttureper la cultura e il tempo libero (per citarne alcuni: ilTeatro Arcimboldi alla Bicocca; nell’area della Mottail nuovo centro per l’arte contemporanea presso laPalazzina Liberty che fungeva da deposito dell’ATM;nell’area dell’Alfa Romeo la Casa per la Montagna;nell’area della Magneti Marelli il grande centro spor-tivo e ricreativo; nell’area della Montedison e dellaRedaelli il Centro Congressi).Un bilancio dell’attività urbanistica ed edilizia degliultimi anni che ha consentito l’analisi della rilevanzaeconomica e sociale, mettendo in evidenza per laprima volta l’eccezionale ricaduta sul territorio,anche di tipo occupazionale.La stima degli investimenti in opere di trasformazio-ne urbanistica ed edilizia realizzate o avviate a partiredal 1998 a oggi è di oltre 10 miliardi e 51.800 milio-ni di euro di cui l’87% avviene nel settore dellecostruzioni ed il restante 13% in quello dei servizialle imprese (consulenza per la progettazione, legale,finanziaria, gestionale, eccetera).Complessivamente tali investimenti attivano la creazio-ne di un fatturato che supera i 23 mila milioni di euro.L’impatto complessivo degli investimenti fatti o attiva-ti nel periodo considerato coinvolge quasi tutti i setto-ri produttivi anche se, naturalmente, con diversi gradidi intensità. In particolare, l’88% della produzionecomplessiva attivata converge in 16 settori e quasi il60% della produzione attivata si concentra in soli tresettori: costruzioni, servizi alle imprese e commercio.Anche in termini di occupazione interessata dall’atti-vità urbanistica ed edilizia di questi ultimi anni l’im-patto sul territorio è notevole: il numero delle unitàdi lavoro (occupati a tempo pieno) coinvolte diretta-mente o indirettamente dagli investimenti considera-ti supera le 265mila unità. Con 134mila unità dilavoro attivate, il settore delle costruzioni si confer-ma, in modo abbastanza ovvio, come il più coinvol-to dagli investimenti in opere di trasformazioneurbanistica ed edilizia; seguono, anche per quantoriguarda l’occupazione, i settori dei servizi alle impre-se, con il 14,2% del totale e il commercio che sfiorale 23.600 unità attivate.Infine, il valore aggiunto creato, ovvero la parte diproduzione che viene o distribuita come remunera-zione del capitale e del lavoro o prelevata come impo-sizione fiscale, supera i 13mila milioni di euro.Fare un punto di ciò che è accaduto, sta accadendo eaccadrà ancora a Milano era doveroso a distanza didieci anni dalla fine di un “ventennio grigio” vissutodalla città tra il 1976 e il 1996 che ha lasciato aree

abbandonate e degradate sul territorio.Oggi si parla invece di piani, di programmi e anchedi servizi in termini completamente mutati; i veriprotagonisti delle trasformazioni delle città non sonopiù i piani regolatori generali ma programmi com-plessi fondati su politiche mirate all’assolvimentodelle reali esigenze di chi vive la città.Dal 2000 a oggi i Programmi Integrati di Interventohanno permesso di avviare importanti trasformazionicome quella di Santa Giulia, che interessa l’area dis-messa più grande d’Europa, o quella più centrale diGaribaldi-Repubblica-Varesine. In questi anni i soliProgrammi Integrati di Intervento hanno riguardatouna superficie complessiva di oltre 8 milioni di metriquadrati, con la realizzazione di poco più di 2 milio-ni di metri quadrati di residenze e 5 milioni di metriquadrati di “standard”, ottenuti tra aree verdi, spazipubblici e nuovi parcheggi.A questi numeri occorre affiancare quelli portati dallatrasformazione delle grandi aree dismesse: l’ex OM,l’ex Fina, l’ex Maserati, l’ex TIBB oggi sono nuoviquartieri residenziali, luoghi urbani vissuti e attrezza-ti per accogliere chi abita, lavora o studia. IProgrammi di Riqualificazione Urbana hanno tra-sformato 1,6 milioni di ex aree industriali, consen-tendo la realizzazione di 420mila metri quadrati diresidenza, quasi la metà convenzionata o sovvenzio-nata, e 1 milione di metri quadrati di verde, spazipubblici e parcheggi. «Quello che possiamo osservare oggi» ha sottolineatol’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga«è il primo risultato di queste politiche di governo delterritorio, un risultato che è in continua evoluzione eche si completerà nei prossimi anni con la realizza-zione di altri grandi progetti e l’apertura di nuovicantieri dai quali partirà un nuovo destino perMilano. Un destino rigoglioso già segnato dall’im-portante attività urbanistica ed edilizia in atto aMilano che grazie agli interventi di recupero e svi-luppo urbano ha generato forti, significative e positi-ve ricadute sul territorio in termini di risorse mobili-tate, di occupazione e di ricerca della qualità archi-tettonica».In occasione del Convegno sono stati presentati idocumenti preliminari del Piano di Governo delTerritorio (Documento di Piano, Piano dei Servizi ePiano delle Regole) e dell’aggiornamento delRegolamento Edilizio di cui la Giunta ha preso attolo scorso 7 aprile.

INDICE IPD: NEL 2005 GLI IMMOBILIRENDONO MEDIAMENTE IL 9%

Il mercato immobiliare italiano ha registrato nel2005 un “total return” (rendimento complessivo) del9,0%, con una crescita in valore capitale del 2,9% eun rendimento da entrate del 5,9%. Questi i risulta-ti dell’Indice Immobiliare Italiano che IPD presentaper il terzo anno consecutivo - questa volta all’inter-no di Expo Italia Real Estate - confermando una

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sempre più rappresentativa lista di partecipanti al suo“servizio di analisi di portafoglio”.Per quanto riguarda i singoli settori, il commerciale(che rappresenta il 32% del valore complessivo degliimmobili presenti nella banca dati IPD al dicembre2005) ha visto le migliori performance, con un ren-dimento complessivo del 11,2%.Gli immobili industriali hanno leggermente sotto-performato rispetto alla media di mercato con un“total return” dell’8,7%, mentre gli uffici, che nel2004 avevano ottenuto la performance più alta, con-seguono un rendimento complessivo dell’8%, con-fermando un trend in calo negli ultimi tre anni.Analizzando le principali componenti del “totalreturn” si osserva che il settore industriale, pur presen-tando un “income return” più elevato rispetto a quel-lo di mercato (7,1% nel 2005, nel 2004 era 7,5%),mostra contenuti livelli di crescita del capitale (1,5%).Gli immobili retail, altro settore con rendimento daentrate ben sopra la media (6,7%), hanno fatto regi-strare una crescita in conto capitale del 4,3%, in con-trotendenza rispetto agli ultimi due anni.Il direzionale conferma una redditività da entrate incalo e pari al 5,2% nel 2005, così come in calo risul-ta la crescita di capitale (2,6%).Infine, le altre tipologie di immobili, raggruppati inun unico settore denominato “altro” “costituito perlo più da proprietà residenziali e ricettive) hanno evi-denziato una redditività ancor più contenuta e pari al7,5%, con rendimento da entrate e crescita comples-siva rispettivamente pari al 6,2% e all’1,2%.Nel 2005 la crescita del capitale è stata principal-mente determinata da un aumento dei canoni lordidel +2,7%. Anche il livello dei canoni di mercato èaumentato ulteriormente rispetto al 2004 sebbenel’entità di tale crescita si sia attestata su tassi legger-mente inferiori rispetto a quelli registrati lo scorsoanno (+2,5% nel 2005 contro +3,2% registrato nel2004). Se si esclude il settore “Altro”, le crescite mag-giori si sono state riscontrate nel settore commercia-le (+3,1%), mentre gli uffici e l’industriale hannosegnato incrementi più contenuti rispetto alla mediadi mercato (rispettivamente +1,8% e +2,1%).Alla fine del 2005 gli “initial yield” lordo e netto(rendimenti iniziali calcolati come rapporto tra l’af-fitto in essere, al lordo o al netto dei costi non recu-perabili, e il valore di mercato dell’immobile) eranorispettivamente pari al 6,4% e 5,6%, in lieve ripresarispetto al 2004, sebbene con situazioni ben distintetra i vari settori dove gli yield lordi si confermano incalo sia nel direzionale (5,9% nel 2005 contro 6,0%nel 2004) che nell’industriale (7,4% contro 7,7%),ed in aumento nel commerciale (6,8% e 6,5% rispet-tivamente nel 2005 e 2004).Dinamiche simili si riscontrano nell’analisi degliyield netti, con i costi operativi non recuperabili chenel 2005 si attestano mediamente intorno al 10,1%delle entrate lorde (9,7% nel 2004).La dimensione del databank italiano di IPD a fine 2005è pari a 13,8 miliardi di Euro con una crescita del 68%

sul 2004, arrivando a coprire circa il 25% del mercatoistituzionale italiano. Il valore complessivo degli immo-bili compresi all’interno del campione osservato dall’in-dice IPD ammonta a circa 12 miliardi di euro.Hanno partecipato alla realizzazione dell’ItalianProperty Index 2005 in collaborazione con IPD trale maggiori società e property companies operanti inItalia: Aedes BPM Real Estate Sgr, AXA REIM, BNLFondi Immobiliari Sgr, CAAM Sgr, Corio Italia,FIMIT Sgr, Generali Properties, Groma - Cassa deiGeometri, IGD, Inarcassa, ING RE InvestmentManagement, IXIS AEW Europe, Klepierre, PioneerInvestments, Pirelli RE Sgr, Polis Fondi Sgr, Pradera,Prologis European Properties Fund, RREEFFondimmobiliari Sgr, SAI Investimenti Sgr, SonaeSierra, Sorgente Sgr.IPD è una società leader nella fornitura di bench-mark immobiliari con banche dati in Australia,Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia,Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Irlanda,Italia, Korea, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna,Sud Africa, Svezia, Svizzera, Stati Uniti.I benchmark forniti da IPD costituiscono il punto diriferimento per gli investitori e grazie al set informa-tivo della Società, è stato possibile analizzare il mer-cato immobiliare con tecniche, metodi e rigorositàanaloghi a quelli adottati generalmente per l’analisidi degli altri mercati d’investimento finanziari. IPD èuna società indipendente e ciò garantisce l’imparzia-lità dei dati e degli indicatori prodotti.

NUOVI INDICI PER BNL FONDIIMMOBILIARI

Proposto da BNL Fondi Immobiliari un nuovo stru-mento di conoscenza dell' universo “Fondi”: gli indi-ci “BNLFI Italian Real Estate Funds”. «Questi indicisi pongono l’obiettivo di monitorare l’andamentodelle quote dei Fondi Immobiliari chiusi di diritto ita-liano quotati alla Borsa di Milano, e misurano la per-formance dei Fondi e lo scostamento tra prezzo inBorsa e valore del NAV» esordisce il documento pre-disposto dalla SGR guidata da Michele Cibrario. «Sitratta di indici di tipo value weighted all share aperti,recettivi dei titoli di nuova quotazione. La modalità dicalcolo si basa sulla formula dell’indice concatenato. Il valore base degli indici è pari a 100 alla data del31/12/2002 e viene calcolato su base mensile consi-derando l’ultimo giorno di apertura della Borsa: ilprezzo utilizzato nei calcoli è il prezzo ufficiale. Gliindici BIREF sono ribassati per effettuare confronticon altri indici su periodi temporali diversi».Gli indici BIREF sono tutti costruiti utilizzando gli stes-si constituents e la medesima metodologia di pondera-zione. Il paniere è inizialmente costituito da sette fondi(31 dicembre 2002). La ponderazione dei componentiè effettuata con intervallo semestrale alle date del 30Giugno e 31 Dicembre di ogni anno, sulla base dellacapitalizzazione di mercato alla data di riferimento. «L’inserimento di nuovi Fondi avviene alla data di

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ponderazione purché a tale data i nuovi Fondi sianoquotati da almeno tre mesi interi. Nel momento in cuiun Fondo viene liquidato, o comunque definitivamen-te non sia più quotato, viene escluso dal paniere nelmese in cui l’evento si verifica; in tal caso i pesi relatividei componenti vengono ricalcolati senza tuttavia pro-cedere all’inserimento di eventuali nuovi Fondi fino alprevisto successivo periodo di revisione» continua ilReport, il quale precisa che «la struttura ponderale degliindici total market value riflette la capitalizzazione inte-grale dei Fondi, ossia il prodotto tra il valore di quota-zione del titolo ed il numero di quote emesse». L’indice di performance BIREF è calcolato secondola modalità total return total market value, conside-rando come rendimento la variazione periodale delprezzo della quota e il rapporto tra i dividendi distri-buiti e il rimborso della quota in ogni periodo ed il

valore della quota a inizio periodo (i rimborsi di capi-tale sono assimilati al pagamento di dividendi).«L’indice BIREF DTN (BNLFI Italian Real EstateFunds Discount to NAV) misura l’andamento delloscostamento tra prezzo della quota in Borsa e NAVdell’intero settore dei Fondi Immobiliari italiani.Oggetto di misurazione è lo sconto sul NAV (il premioè riportato con segno negativo). Lo sconto per ognititolo è calcolato sull’Adjusted NAV mensile. Talevalore rappresenta la correzione del NAV per conside-rare la distribuzione di dividendi successiva al periododi calcolo del NAV: Adjusted NAV = Ultimo NAVsemestrale - dividendi pagati nel semestre» conclude ilReport, che fornisce anche le formule adottate.Per gentile concessione di BNL Fondi ImmobiliariEconomia Immobiliare riporta qui di seguito alcunidei grafici che illustrano il lavoro.

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Componenti dell’indice BNLFI Italian Real Estate Funds

BNLFI Italian Real Estate Funds INDEX Dicembre 2002 - Maggio 2006

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Indice dello Sconto sul NAV - BIREF DTN

Indice BNLFI Italian Real Estate Funds (Inception)

Componenti BNLFI Italian Real Estate Funds al 31 Dicembre 2005

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DUE INDAGINI DI FIMAA

I milanesi e la “seconda casa”A fine maggio FIMAA-Milano, il Collegio degliAgenti d’Affari in Mediazione aderente all’Unionedel Commercio di Milano, ha diffuso una Ricercacondotta insieme allo Studio Ravasi (società immo-biliare che fa capo a Luca Ravasi, responsabileFIMAA-Milano dei progetti speciali e rappresentante dell’associazione nell’Osservatoriodell’Agenzia del Territorio di Milano), sul tema“milanesi e seconda casa”. L’indagine è stata con-dotta su un campione di 428 fami-glie milanesi, ed è stata realizzatacon l’obiettivo di capire in qualemisura esiste un mercato potenzia-le della seconda casa,dando cosìagli operatori immobiliari unorientamento sulle motivazionid’acquisto.In sintesi, il 30% dei milanesi unaseconda casa l’ha già. Al mare, inmontagna, all’estero le famiglieinteressate all’acquisto di unaseconda casa vicino a Milanosono comunque una quotaimportante: 13 su 100. «Di esse il59% indica il lago come colloca-zione preferita (i potenziali acqui-renti sono diplomati nel 55% deicasi e laureati per il 18%). Il 41% delle famiglieinteressate all’acquisto privilegia invece la campa-gna. Le famiglie che non sono, invece, interessateall’acquisto di una seconda casa: innanzitutto per-ché mancano i soldi necessari (37,1%), perché -come detto - una seconda casa ce l’hanno già(30,5%), oppure perché non viene consideratointeressante un luogo vicino a Milano (15,1%) e sipreferiscono altri tipi/luoghi di vacanze (8,2%).L’1,6% motiva il non interesse con l’età avanzata.

Ci sono poi due famiglie su cento che non valuta-no negativamente l’acquisto di una seconda casa,ma appaiono indecise: per la situazione economi-ca, per il disaccordo fra marito e moglie, perché sipossiede già una casa vacanza in affitto» spiega laRicerca. «Chi è interessato a comprare una secon-da casa a un’ora di auto da Milano predilige digran lunga (81,2%) la proprietà diretta dell’immo-bile rispetto ad altre soluzioni come la proprietàdiretta in residence (12,12%) o la multiproprietà(6,6%). La tipologia di fabbricato più ambita è, allago, la villetta a schiera (non disdegnati, al lago,

gli appartamenti in condominio) e, in campagna,la villa monofamiliare. Chi compra un apparta-mento vuole un bilocale con bagno (scelto dal70% delle famiglie potenziali compratrici al lago).Chi opta per una villetta desidera soprattutto untrilocale con due bagni (60,87% al lago e 55,56%in campagna). Ma quanto sarebbe disponibile a spendere chi vuolecomprare una seconda casa a un’ora di auto daMilano? Per un appartamento in un condominiocon un massimo di dieci unità immobiliari la cifra -sia per il lago che per la campagna - si attesta sui 74mila euro, risponde la FIMAA. Per le ville e le vil-lette si è disposti a spendere di più per unità immo-biliari al lago (dai 90 ai 120 mila euro a seconda chesi tratti di villette a schiera o ville monofamiliari) emeno per la campagna (da 78 a 108 mila euro). «Lerisposte degli intervistati - ha puntualizzato StefanoStanzani, responsabile dell’Ufficio studi di FIMAA-Milano - riflettono, nella misura degli importi, ladisponibilità ad investire per una seconda casa: unadisponibilità dichiarata che, mediamente, è inferio-re del 30% rispetto all’effettivo prezzo dell’immobi-le».La “casa dei desideri” dovrebbe avere (per il lago, ein ordine di importanza) questi requisiti: giardinoprivato, possibilità di raggiungere dalla stazione deltreno con navetta la località turistica prescelta, con-testo urbano pedonalizzato, e box per l’auto.Sempre in ordine d’importanza ecco i requisiti per

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Una seconda casa da sogno ...

Sestriere: panoramica

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la seconda casa in campagna: il giar-dino privato, contesto urbano pedo-nalizzato, possibilità di raggiungeredalla stazione del treno con navetta lalocalità turistica prescelta, e box perl’auto.

L’agente immobiliare nel contestoeuropeoSempre a fine maggio FIMAA Italia(quindi la Federazione nazionale)ha diffuso una Ricerca che analizza lacategoria degli agenti immobiliari in15 Paesi europei. Il confronto tra 180mila agenti in Europa, 95 mila agenziee circa 3,2 milioni di transazioni resi-denziali che passano per il tramitedegli Agenti immobiliari, hafornito gli spunti sui quali lavorare.L’indagine - resa possibile grazie allacollaborazione con Cepi, l’organizza-zione Europea degli Agenti immobiliari cui FIMAAaderisce - ha permesso di valutare gli aspetti norma-tivi, le modalità operative e di mercato in differentiStati, al fine di trarre spunti per identificare traietto-rie di sviluppo della professione di agente immobilia-re e valutare nuovi servizi da introdurre sul mercatoitaliano (best practice).Nei 15 Paesi analizzati la normativa degli agentiimmobiliari presenta molte differenze dovute inprimo luogo ai diversi contesti socio-economici eculturali, che hanno evidentemente influenzato iruoli associativi nonché i comportamenti dei singolioperatori. L’Italia appare (forse a sorpresa...) notevol-mente evoluta.Ecco, in sintesi, le conclusioni dell’indagine. Per gliaspetti normativi, l’attività dell’agente immobiliarerisulta disciplinata per legge in 12 dei 15 Paesi moni-torati. Inoltre si riscontra l’obbligatorietà:- di un diploma od altro certificato equipollente per

poter esercitare la professione in 7 Paesi (Italia,Portogallo, Belgio, Svezia, Grecia, Danimarca eFrancia);

- di corsi obbligatori per legge (Italia, Portogallo,Belgio e Svezia);

- di idonea garanzia finanziaria (Irlanda, Danimarca,Germania e Francia);

- come alternativa, o in aggiunta ai requisiti, di unadimostrabile esperienza pratica (Italia, Portogallo,Belgio, Svezia, Austria, Olanda).

«Questi Paesi, da un lato, com’è ovvio, presentanouna migliore tutela del cliente (tenuto in estremoriguardo in Francia e Danimarca) ma non sembra-no particolarmente efficienti dal punto di vista delmercato (in altri termini, non sembra sussistere unarelazione statistica tra le mutabili attinenti la regolamentazione né con la percentuale di mercatoresidenziale intermediato, né con il livello dellecommissioni). D’altra parte anche nei tre Paesi dovenon è stata riscontrata alcuna specifica regolamen-

tazione si è in presenza di commissioni residenzialimedio-alte e di una percentuale di mercato residen-ziale intermediato ben lontana dai mercati più“penetrati”, come Gran Bretagna, Olanda, Irlanda eDanimarca» commenta la FIMAA. «In definitiva,per il mercato degli agenti immobiliari la mancanzadi regolamentazione non determina una miglioreefficienza del mercato, efficienza che, però, non ègarantita neppure dai sistemi maggiormente regola-mentati» In media, nei 15 Paesi monitorati (e siamo negliaspetti di mercato) «ciascun agente intermedia circa18 compravendite residenziali all’anno. Ai dueestremi risultano, in senso riduttivo, ilLussemburgo, dove ciascuno dei 646 agenti lussem-burghesi effettua, in media, solamente 4,4 compra-vendite l’anno e, dall’altra parte, un gruppetto diPaesi che vede in testa il Regno Unito (79 compra-vendite per agente l’anno), l’Irlanda (70 compra-vendite) e, distanziate, la Danimarca e l'Olanda(circa 30 scambi per ciascun agente). L’Italia si posi-ziona nel gruppo dei Paesi con il minor numero ditransazioni per agente (8,4 scambi). Ma le variabiliche possono essere di aiuto per tentare di misurarel’efficienza del sistema dell’intermediazione, posso-no essere rappresentate - dal punto di vista degliagenti - dalla percentuale di mercato residenzialeintermediato dalle agenzie sul totale delle compra-vendite di abitazioni e - dal punto di vista dei con-sumatori - dai prezzi per le commissioni corrispostiper i servizi dell’agente immobiliare.Rispetto a questa seconda variabile non sembra sus-sistere una relazione diretta con il numero di agen-ti ogni 1.000 abitanti; quindi alte commissioni nonimplicano automaticamente rischi di cartelli od oli-gopoli; ma non sussistendo una correlazione, allostesso modo, basse commissioni non sembranogenerare un mercato perfettamente concorrenziale»conclude la Ricerca.

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Seconda casa: perché non in Florida?

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CONSULENTI e GESTORI IMMOBILIARISocio Aggregato FITA - Confindustria

Note informative relative alla domanda diiscrizione ad AICI

I soci di AICI si suddividono in:

- Soci ordinari LP/CP/CG: coloro i qualisvolgono prevalentemente attività diconsulenza/valutazione immobiliare/gestione immobiliare (più del 50% delloro fatturato è prodotto con interventidi consulenza/valutazione immobiliare/gestione immobiliare);

- Soci ordinari MI: coloro i quali svolgonoattività immobiliare all’interno di societànon di consulenza/gestione immobiliare(es. società proprietarie di immobili,banche, assicurazioni, ogni altro tipo disocietà con ufficio immobiliare interno);

- Soci aderenti: coloro i quali non svolgonol’attività di consulente/gestore immobiliare(o la svolgono non prevalentemente, confatturato da consulenza/gestione immobi-liare inferiore al 50% del proprio fatturato)ma che sono interessati all’attività di AICI;

- Soci CA: dirigenti e funzionari delleCooperative Edilizie di Abitazione;

- Soci PA: dirigenti e funzionari dellaPubblica Amministrazione, compresidocenti universitari;

- Soci sostenitori: coloro che intendono con-tribuire tangibilmente allo sviluppo diAICI;

- Soci giovani: le persone fisiche appartenen-ti alle categorie previste dallo statuto AICIdi età compresa tra i 18 e i 40 anni; gli stu-denti universitari e le personalità delmondo accademico.

Le quote annuali (2006) di iscrizione adAICI sono le seguenti:

Soci ordinari: € 650,00 per persona fisica€ 1.200,00 per società

Ai Soci persona fisica verrà inviato:

- la rivista Economia Immobiliare;- il Consulente Immobiliare (quindicinale

de Il Sole 24 Ore);

Alle Società associate verrà inviato:

- n° 3 copie (a tre diversi nominativi indi-cati dalla società) della rivista EconomiaImmobiliare;

- il Consulente Immobiliare (quindicinalede Il Sole 24 Ore);

Le Società associate potranno ricevere mes-saggi e informazioni da AICI via posta elet-tronica su tre diversi indirizzi e-mail, indica-ti dalla stessa società.

Soci aderenti: € 450,00Soci CA - PA: € 300,00Soci sostenitori: da € 1.550,00Associazioni collegate: € 800,00Soci giovani: € 150,00Soci giovani studenti: € 50,00

Tutte le quote di iscrizione sono comprensivedelle comunicazioni AICI e della rivista seme-strale Economia Immobiliare (pubblicazionedi “by Internews srl”).

TUTTE LE INFORMAZIONI

SULL’ASSOCIAZIONE SI POSSONO

LEGGERE SU

www.aici-italia.it

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