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ECONOMIA IMMOBILIARE 2° SEMESTRE 2006

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ECONOMIAIMMOBILIARE

2° SEMESTRE 2006

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EDITORIALE ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

Parolechiave: tre “R”e venti “C”

Ero stata invitatacome Panellist, il18 e 19 settembre2006, a Franco-forte (o meglio, alnuovo Hotel Kem-pinski, che si trovaa breve distanzad a l l ’ a e r o p o r t ointernazionale, edè un albergo molto

riposante, immerso nel verde, con laghetti efontane ma che però è tutto in orizzontale equindi per raggiungere le camere occorre cam-minare per chilometri....) a una Conferenzainternazionale organizzata dalla società inter-nazionale di convegnistica Terrapin.Investitori tedeschi, UK e olandesi facevano ilpunto sullo stato dell’arte dell’industriaimmobiliare, con particolare riferimentoall’introduzione dei REITs in UK eGermania, e ventilando anche l’ipotesi di unREIT europeo. L’Italia, era stato affermato pressocchè datutti gli Speaker, non può mancare nell’assetallocation dell’investitore internazionale.Essendo l’unico Relatore italiano era toccatoa me il gradito compito di rassicurare i parte-cipanti alla Conference circa lo stato dell’artedella fiscalità immobiliare nel nostro Paese...Una bella scommessa, vero?...Sappiamo tutti come è andata: dopo mesi di“congelamento” del settore (e conseguenterallentamento di trattative e deal), l’industrianon poteva che ripartire. Questo numero di

Economia Immobiliare presenta, alle pagg.80-94 una “fotografia” del secondo semestre2006: una occhiata anche veloce a tale“Panorama italiano” aiuta a capire e a valuta-re ciò che è successo.

Torniamo alla Conference di Francoforte.Poichè il mio Panel verteva sul REITeuropeo, avevo pensato di offrire ai presenti irisultati di un veloce sondaggio che, inproposito, avevo chiesto a Mario Breglia,Presidente di Scenari Immobiliari, di volergentilmente effettuare a conclusione delForum di Santa Margherita (svoltosi il week-end precedente) e che aveva prodotto iseguenti risultati:

– Ritenete possibile l’introduzione del REITeuropeo? (sì:74 %, no: 26 %)

– Se sì, entro o oltre il 2010 ? (entro: 37%,oltre 63 %)

– Se sì, ritenete che i REITs europei debbanoinvestire in immobili esistenti? (42 %) o inattività di sviluppo? (58%).

www.internews.biz

continua a pag. 113

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Economia Immobiliare

Direttore Responsabile: Paola G. Lunghini (PGL). E-mail: [email protected]

Redazione: Via Nerino, 5 - 20123 Milanotel. 02.72.52.96.11 / 02.72.52.95.55fax 02.86.45.25.97

Chiuso in redazione il 31.12.2006

In redazione: Luca Fantin, Laura Piantanida, Lorenzo Taini, Anna Maria Liggeri,Roberto Vallini.

Hanno contribuito: Alberto M. Lunghini, Darma SGR; Oliviero Tronconi, Politecnicodi Milano Dipartimento BEST; Uberto Visconti di Massino, ING Real Estate Italy

Proprietà: by Internews srl, Milano. Fotocomposizione: by Internews srl. Stampa: FavaCentrostampa srl - Milano.

Credits fotografici: Reed MIDEM (MAPIC), Corio Italia, Fiera di Trieste (EXAAI), Fiera di Monaco (EXPOREAL), DIFA, EPIC, Maggi Real Estate, Multi Development-C Italia, Sviluppo SistemaFiera, Brioschi Finanziaria, Uberto Visconti di Massino, Gruppo Leonardo Caltagirone,DEGW, EIRE, Risanamento, Nuovo Polo Fiera Milano (archivio Fuksas, via internet),Giampietro Agostini, fotografo, Cushman&Wakefield, Terre dell’Infinito, BenedettaAmisano, UBS Real Estate, Luca G. Clavarino, ProLogis, REAG, Roberto Renzi,FIMAA-Milano, Lorenza Mercuri, fotografa, ING Real Estate, Henderson GlobalInvestors, Beni Stabili, BNL Fondi Immobiliari, IPI, Gruppo Norman, Aedes, SonaeSierra, RAS, BNP Paribas RE. Archivio by Internews.

Si ringraziano gli Uffici Stampa delle Aziende citate. Si ringraziano tutte le Fonti non citate.

Economia Immobiliare è una pubblicazione semestrale registrata al Tribunale di Milanoin data 16.2.91 con n. 92.

Un numero: Euro 50,00

Abbonamento annuale per il 2007 (2 numeri): Euro 90,00 (IVA assolta dall’Editore anorma dell’art. 74/c del DPR n. 633/1972 e successive modificazioni).Scheda a pag. 95.

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

MercatoRapporto da MAPIC 4EXXAI a Trieste 10Rapporto da EXPO REAL 16Rapporto da EPIC 24A Lisbona con CoreNet Global 32

Ritratti“Borgo Tavernago” 34Multi riqualifica l’area “Ticosa” a Como 36“Milanofiori Nord” come sarà 40

ReportagesDubai città del XXII secolo 42A Roma con DEGW 46Urbanpromo, evento di marketing territoriale 48A Monaco per Hotel Forum 50A Budapest e Bucarest con CEPIF 52A Stoccolma con ERES 55

FuturaBuild UP Expo 56Bauma 2007 59

StudiOrigini e trasformazione del mercato immobiliare italiano 60Zoom sull’Housing Sociale 64Bed and Breakfast: bilancio 2006 69“European Cities Monitor” di Cushman & Wakefield 70Milano, secondo “MeglioMilano” 72

RubrichePanorama italiano 80Libri 94

AssociazioniLe Ladies del Real Estate 100

SOMMARIOSOMMARIO

Un’immagine di Budapest “monumentale”, pag. 52

Il MAPIC, pag. 4

Un’immagine di Dubai, pag. 42

Nasce l’associazione dellaRE Ladies, pag. 102

Apre il Town House a Milano in Galleria, pag. 91

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Per dare un’idea dell’importanza del settorequalche cifra è sufficiente: nei primi nove mesidel 2006 e nella sola Europa continentale sisono avute 286 transazioni di Centri Com-merciali per un volume che sfiora i 15 miliardidi euro, + 50% rispetto allo stesso periodo del-l’anno precedente, e circa tre volte tanto rispet-to al 2004. I dati sono della società di consu-lenza immobiliare internazionale Jones LangLaSalle, e la previsione è che a fine anno saran-no stati raggiunti i 20 miliardi di euro.Driver dell’investimento immobiliare interna-zionale, dunque, il real estate retail ne divienea novembre il protagonista assoluto. Da dodi-ci anni, infatti, si svolge a Cannes, al Palais desFestivals, il MAPIC, Salone dedicato agliShopping Centres e in generale al mercatoimmobiliare della distribuzione. L’edizione che

MERCATO

Rapporto daMAPIC

Il Palais “addobbato” per l’evento

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si è conclusa il 17 novembre ha attirato sullaCroisette tutta l’industria che di ciò si occupa,da tutto il mondo. È stato un successo senza precedenti. ReedMidem, la società che lo organizza unita-mente all’ormai mitico MIPIM (il Saloneimmobiliare, che ha luogo a marzo), ha con-fermato numeri in crescita rispetto al 2005.Oltre 830 exhibitors, 8.700 professionistidella retail industry (+ 12%) provenienti da62 Paesi (new entry: Bulgaria, Romania,

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In attesa dell’apertura

Turchia e India), circa 150 giornalisti. Ottima la presenza del nostro Paese (il secon-do, come partecipazione, dopo la Francia, conoltre 330 società registrate, e circa 1.400 par-tecipanti.Almeno 1.700 sono stati i retailer, una ventina leConferenze del programma ufficiale, oltre a unaventina di meeting “privati”. C’è stata anche lapresentazione di un libro (“Naked Consumption”,del guru Anthony J. Stokan, anche con “booksigning”, cfr recensione a pag. 94).Sei sono stati i vincitori degli Award (per ildinamismo dimostrato nell'espansione inter-nazionale): Jack&Jones (Clothing & Fashion,era in gara anche Geox, peccato…), TheWhite Company (Households), SMYK(Leisure), Burger King (Catering Outlets),Fortis-Credit4me (Services) e The Body Shop(Health& Beauty).

Incalcolabili come sempre i cocktail etc, sia alSalone che fuori. Tutti belli, frequentati eapprezzati, of course. Il più raffinato, comun-que, è stato il ricevimento - con wine tasting,e i vini erano davvero preziosi - offerto daCorio, presente il CEO della società, Jan A. deKreij. Meeting di lavoro, conferenze tecniche e attra-zioni di vario tipo, con innovazione semprepiù spinta e grande voglia di spettacolarità: ècosì, il MAPIC. Oltre che luogo di informa-

Vini preziosi: i fortunati estimatori al Party di Corio

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MERCATO

Retailer,developered Enti italianial Salone

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zione e di business, e tappa obbligatoria per glioperatori del settore, è anche un momento diautentico divertimento.

UN OBIETTIVO CHE HA FATTOSTORIA

È noto che lo scopo del MAPIC è quello di pre-sentare le proposte di spazi (da parte dei promoto-ri, dei consulenti e degli enti locali) alla attenzionedelle “catene” e a tutti gli altri professionisti dellaShopping Centres industry convenuti in questoideale luogo di incontro “domanda-offerta”. Business positivo a parte, il MAPIC 2006 ha con-fermato le tendenze “tecniche”, dei comporta-menti commerciali cioè, in atto già da qualcheanno nel settore della grande distribuzione a livel-lo internazionale. Eccole. Il trend principale è che gli Shopping Centressono al centro dell’interesse degli investitori cross-border, anche se gli yield sono compressi quasiovunque, e anche nei Paesi non più emergenti maormai “emersi” (come, ad esempio, la Turchia) irendimenti sono ben lontani dagli esplosivi “dou-ble digit” degli ultimissimi anni. Altre tendenzesignificative - alcune già precedentemente illustra-te anche su numeri passati di EconomiaImmobiliare - si possono così sintetizzare:– l’impianto commerciale è sempre più caratterizza-

to da una accentuata internazionalità. Massiccia,ad esempio, è stata la presenza al MAPIC 2006dei promotori degli Emirati Arabi, e dei Paesidell’Europa dell’est.

– i grandi progetti del retail devono vedere, insie-me, promotori ed enti locali, in una logica dimarketing territoriale;

– il comparto della distribuzione è una nuovacombinazione di “shopping experience”, leisuree stili di vita. Gli Shopping Centres si stannosempre più trasformando da luoghi puramenteemporiali a localizzazioni full-service, tagliatesulla misura e sui desideri di un consumatoresempre meno fedele; e si fa strada l’abitudine aconsiderarli luogo di aggregazione sociale chesconfina, a volte e per certi Paesi, in vera e pro-pria attrazione turistica ;

– cresce la bellezza dei Centri, sempre più fre-quentemente affidati alla firma di architetti edesigner famosi;

– la globalizzazione dei brand è un dato di fatto:è la cosiddetta “omologazione parallela”.

UNA RAFFICA DI NOVITÀ

Lo stato di salute del comparto è apparso effer-vescente, e alla platea internazionale delMAPIC sono state presentate in anteprimamolte nuove iniziative commerciali di grande Colori e proposte degli exhibitors internazionali

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MERCATO

respiro, unitamente ai progetti di espansionedelle maggiori reti di distribuzione. Impossibile elencare tutti i development diCannes, il Salone è un vero e proprio “giro delmondo in quattro giorni”. Per aiutare a capire,il “Projects Directory 2006” (una Guida cura-ta da MAPIC in collaborazione con la societàspecializzata Retailp), ne presenta 431, peroltre 16 milioni di metri quadrati. Per l’Italia,tra nuove creazioni e ampliamenti di CentriCommerciali, Retail Parks e Factory Outlet

Fantasia, bellezze esalottini per gli espositoriinternazionali

Centres, la Guida offre una sessan-tina di schede. Ma i progetti espo-sti erano molti, molti di più.Tra i protagonisti di Cannes, l’Italiaha visto presenti al Salone tutti iprincipali promotori locali, qualiCogest, Coimpredil, EspansioneCommerciale, GCI, IGD, LaPolicentro, Larry Smith (che,insieme alla spagnola LaSBA e TheRetail Consulting Group RCG diParigi, ha recentemente creatoun’alleanza denominata UP!United Partners), Mondovicino,Overland, Promocentro (alla vigi-lia del MAPIC, La Policentro,Promocentro e Cogest avevanoannunciato la costituzione di MallSystem, nuova società di commer-

cializzazione di aree, parchi e gallerie di CentriCommerciali e Complessi Polivalenti),Sircom, e Sviluppo Commerciale. Ma c’eranoanche, al gran completo, i developer interna-zionali che operano nel nostro Paese: AIGLincoln, Corio, Eurocommercial Properties,Foruminvest, Henderson Global Investors,ING Real Estate, Mcarthurglen, MultiDevelopment, Pradera, Redevco, e SonaeSierra. Avranno i nuovi Centri italiani ancora la capaci-

L’elegante ingresso al Salone

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tà di catturare l’interesse dell’investitore interna-zionale ? Difficile la risposta: i prezzi, infatti, danoi sono in crescita e i rendimenti sono comequasi ovunque compressi (5 - 5,5%). Ma, comeafferma un grande player estero «l’Italia, nellanostra asset allocation, non può non esserci». Eallora, complimenti alla società bologneseGMPRgroup per aver portato al MAPIC un’ini-ziativa di marketing territoriale denominata“Destination Italy”, promossa con l’obiettivo divalorizzare alcune opportunità offerte da seidiversi soggetti: Comune di Genova, SviluppoLazio, Provincia di Cosenza, Porto TuristicoMarina di Ragusa, B. Consulting e AssociazioneGestione Centri Città. Ma il MAPIC è anche un luogo ideale per i

Tutti i vincitori degli “Awards”

retailers: anche qui, viene in soccorso ilDirectory pubblicato dal MAPIC, un’anagrafi-ca “ragionata” di un migliaio di società, suddi-vise per categorie che forse è poco sensato defi-nire ancora come “merceologiche”.

Alla luce di tutto quanto sin qui esposto, conti-nua a stupire la circostanza che al MAPIC siastata presente quasi solo la “stampa (italiana) disettore”, e non i grandi giornali nazionali. Quasiquelli del Salone fossero argomenti che interes-sano solo gli addetti ai lavori, e non tutti i con-sumatori di quasi tutti i possibili prodotti, nellamaggior parte dei Paesi, e non solo del cosiddet-to “nord del mondo”.

(ha collaborato Luca Fantin)

MAPIC 200714 - 16 novembre

SAVE the DATE

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La prima edizione della Mostra ConvegnoEXAAI (che ha avuto luogo a Trieste dal 16 al18 novembre scorsi) ha presentato gli sviluppidel mercato immobiliare dell’Alpe Adria, nuovocentro di interessi dell’Europa allargata.Con oltre 40 società espositrici, dall’Italia e dal-l’estero, EXAAI ha riscosso un buon consensotra i partecipanti, tutti operatori professionalipervenuti nel capoluogo giuliano dall’Italia e daPaesi esteri, tra cui Croazia, Slovenia, Austria,Germania, Serbia e Ungheria.Organizzata da Fiera Trieste Spa nelle sale dellaStazione Marittima della città, la manifestazioneha fornito un focus specifico con un obiettivochiaro: approfondire le tematiche legate almondo degli investimenti immobiliari in unamacro-area di grande potenzialità, unmercato capace di offrire opportunità di investi-

mento interessanti e in molti casi nuove.Numerosi e specialistici i temi trattati, e più di40 i Relatori coinvolti, tra cui alcuni dei piùimportanti players del panorama immobiliaredell’area.

TRE INTENSI GIORNI DI LAVORI

A dare il via alla tre giorni di EXAAI è stato ilSindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, insiemeall’Assessore al Patrimonio e alle Risorse Eco-nomiche e Finanziarie del Friuli Venezia Giulia,Michela Del Piero, che ha salutato l’evento pre-sentando i nuovi progetti di cartolarizzazionedella Regione, vera pioniera nel settore.Il Convegno di apertura ha avuto come RelatoriAndrea Bondoni, coordinamento CBCGUniCredit Banca d’Impresa, e Marco Recalcati,

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MERCATO

EXAAI a Trieste

Trieste, città fascinosa

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Direttore Generale di UniCredit Infrastrutture,sponsor dell’evento. Il portavoce di Pirelli REAgency ha poi illustrato i piani di sviluppo delnuovo “East Gate Park” a Portogruaro che suuna superficie fondiaria di 750 mila metri qua-drati, suddivisa tra polo logistico, industriale,artigianale e tecnologico si propone - anche gra-zie alla realizzazione di alcune infrastrutture via-rie - come un nuovo importante polo logistico-industriale nel cuore del nord est. Il Vice presidente della FIABCI slovena, AlesBulc, ha presentato un’analisi comparativa sulleopportunità di acquistare o affittare beni immo-bili nel settore retail nei Balcani, mentre Silviode Michieli Vitturi, Strategic Advisor EasternEmerging Markets REAG ha esposto unoStudio sulle prospettive di investimento immo-biliare nei mercati del centro est Europa.Da ricordare, nei giorni successivi di EXAAI,il Convegno sulle zone industriali in cui laSlovenia ha presentato il progetto di MurskaSobota, un parco industriale di 500 mila mq nelnord est del paese, e quello di Tris-Kanizarica,nel sud, che si sviluppa su 106 ettari di cui 45disponibili per nuovi investimenti. SaniLiubincuc, Head of Department for InvestmentIncentives and Exports del Ministero del-l’Economia Croato, ha fornito un quadro delleagevolazioni offerte dal paese per gli investimen-ti esteri, mentre il Presidente dell’EINE,Roberto Duz assieme a Pierpalo Ferrante del-l’EZIT, hanno presentato i progetti del consor-zio industriale che raggruppa 12 tra i principaliparchi di Veneto e Friuli Venezia Giulia.Molto apprezzato il Convegno sulle cartolarizza-zioni immobiliari moderato da Claudio Pancheri,Chair di EPIC (la famosa Conferenza immobilia-re che si svolge da otto anni a settembre,a Roma), il quale ha coordinato gli inter-venti di Stefano Patriarca, direttoreServizio Partecipazioni Regionali eVigilanza Enti Regione Friuli VeneziaGiulia, e Ilvo Bruschi, Vice PresidenteGruppo Yard. È stato trattato anche il tema del crossborder immobiliare, con interventi diClara Garibello, direttore di ricerca diScenari Immobiliari, Giovanni Paviera,Direttore Generale Generali PropertyInvestments SGR Spa e Roberto Brustia,dello Studio Legale Camozzi &Bonissoni. Ne è emersa in modo netto la tendenzadegli investitori istituzionali ad aumenta-re la propensione al rischio in un contestodi mercato immobiliare europeo con ren-dimenti in calo, forte liquidità disponibi-le e volume delle transazioni in crescita

(raggiunta nel primo semestredel 2006 la cifra record di 95miliardi di euro, + 30% rispettoallo stesso periodo del 2005).

I CONVEGNI DELLA ULTIMA GIORNATA

Nell’ultima giornata di EXAAI,moderatore Alberto Lunghini,Presidente Reddy’s Group eAD Darma SGR, si sono avvi-cendati vari significativi inter-venti sugli investimenti immo-biliari nel settore turistico.Dopo Tullio Cianciolo, Re-sponsabile Area Adriatica dellaBanca Popolare Friuli Adria,sponsor delle giornata, che haconfermato l’interesse del-l’Istituto (di recente entrato nel gruppo bancarioCrédit Agricole) a finanziare iniziative turistichenell’area Adriatica, ha preso la parola GoranHanek, direttore del fondo per la privatizzazionedei beni immobili turistici croati Club AdriaticLtd., impresa turistica che gestisce circa 900camere in alberghi e villaggi in Istria, Quarneroe Dalmazia, e oltre 2.079 piazzole per campeg-gio. Il Relatore ha illustrato le caratteristichedella Croazia: ben 5.835 chilometri di coste,56.400 chilometri quadrati di territorio, 4,4milioni di abitanti, e 1.185 isole. Le città princi-pali sono Zagabria, con 780 mila abitanti,Spalato (190 mila), e Fiume (168 mila).Nel 2006 sono previsti dieci milioni di turisti(90% stranieri), con 55 milioni di pernottamen-ti. Il 50% viene da soli tre Paesi: Germania,

Business a uno stand

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Austria, e Italia. Il 90% sceglie la costa, e il 25%si concentra in Istria, Quarnero e Dalmazia. Meno del 20% dei turisti sceglie l’hotel o il vil-laggio. Più del 40% sceglie camere private.Solo il 12% degli hotels in Croazia ha 4 o 5 stel-le. Solo l’8% ha più di 300 camere.Il prezzo medio degli alberghi è pari a 98 euro acamera mentre in Europa si va da 90 a 300 euro.In tale prospettiva, il Governo favorisce laristrutturazione di vecchi alberghi, rispetto adautorizzare la costruzione di nuovi impianti.

Maurizio Bucci, assessore al Comune di Triestecon molte deleghe (Turismo, Sviluppo economi-co, Pianificazione territoriale, Viabilità e pianoparcheggi, Ambiente, Porto e rapporto con ilmare), ha ricordato che il turista che va in Croaziae passa per Trieste(accade per il 68%degli italiani diretti nelvicino Paese) è un pro-blema, ma ancheun’opportunità. ATrieste, infatti, negliultimi anni il turismo ècresciuto del 5÷6%l’anno (circa + 40% insei anni), mentre vi èancora un solo hotel a5 stelle. Ha segnalatoanche che la catenaStarhotels investirà 12milioni di euro per rin-novare l’Hotel Savoia,posto di fronte allaStazione Marittima.Sta per essere approva-ta una variante alPiano Regolatore, chegovernerà lo sviluppodella città sino al2020. Per il piano via-bilità Trieste investirànei prossimi anni 480milioni di euro, e saranno realizzati 6 mila postiauto in project financing.Ma la vera sfida per il futuro del capoluogo giu-liano sarà la valorizzazione dei 44 vecchi magaz-zini dell’area portuale.

Luigi Rossetti, Amministratore Delegato diBasso Hotels & Resorts spa (BHR) ha ricordatoche il gruppo Basso di Treviso (da non confon-dere con Edil Basso di Padova) ha sedi operativea Treviso, Pordenone, Milano, Bologna, e Prato.È composto da varie società tra cui BassoCostruzioni (anche prefabbricati), Lefim (Societàimmobiliare), Sogeicom (società di ingegneria, di

property e facility management), e BHR (proget-tazione, costruzione e gestione di hotels).Le nuove iniziative alberghiere di BHR sono:– a Treviso, un Airport Hotel, 131 camere (alcu-

ne con cucina);– a Conegliano (TV), un Value for Money

hotel, 120 camere, con solo B&B;– a Roncade (TV), il Venezia Est Hotel, 80

camere, con solo B&B (anche Motel). Nellalocalità il Gruppo realizzerà il primo FactoryOutlet del Veneto;

– a Valpago Montebelluna (TV), un wellnesshotel, 80 camere.

Bojan Celar, Project Manager di JAPTI, Agenziagovernativa slovena per la promozione degli inve-stimenti esteri nel Paese, ha segnalato la disponi-

bilità del governo slo-veno a incentivareinvestimenti stranieri(logistica, turismo, tra-sformazione di vecchicastelli in hotels), sof-fermandosi in partico-lare sul nuovo progetto“Roman spa” a Po-murye ove verrà realiz-zato un centro termalespecializzato nella curadella psoriasi, unico inEuropa (il più vicino,infatti, è per ora inIsraele).Avrà 540 letti, 120mila pernottamentiprevisti all’anno, perun investimento dicirca 40 milioni dieuro.

Antonio De Paolo,titolare di GalleryR.E. di Trieste, è unoperatore specializzato

nella compra vendita di case vacanza anche inSlovenia e in Croazia. Costruttore e promotoreimmobiliare, rappresentante in Italia di dueimprese di costruzione (la slovena (Kraki-Zidar,nata nel 1946 e terza - con 500 collaboratori -per numeri nel Paese; e la croata IMG, primocostruttore turistico, nata nel 2001), ha segnala-to che dal giugno 2006 anche gli italiani posso-no acquistare immobili in Croazia come perso-ne fisiche e non solo tramite società.

Andrea Oliva, titolare di Civica & Partners,agente per la vendita di “Porto San Rocco” aMuggia, ha illustrato l’iniziativa che - nata nel

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MERCATO

Il folto pubblico a uno dei convegni

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1997 e inaugurata nel 2001 a opera di BeniStabili - è stata ceduta per la parte non ancoravenduta, e proprio nella ultima parte del 2006,al Gruppo Operae.Porto San Rocco (progettista degli edifici, LuigiVietti) sorge nell’ex cantiere navale austriaco, cherisale al 1858. Si estende su un’area di circa 200mila metri quadrati, per 170 mila metri cubi dicostruzioni (450 appartamenti, 40 negozi, unalbergo. Ha una marina da 525 posti barca (da 8a 60 metri), con fondale sino a 17 metri. Prezzi per gli appartamenti fronte mare sono oggidi 3÷4.000 euro al metro quadrato; per le unitànon fronte mare, si va da 2 a 3.000 euro.I tagli inizialmente previsti (70% bilocali, 20%trilocali, 10% monolocali) ora si stanno modifi-cando (50% trilocali, e 10% con quattro o piùlocali).

Osvaldo Grandin, titolare di Arca & Associati REdi Jesolo e delegato per il Settore Turismo diFIAIP, ha presentato uno studio FIAIP sulTurismo, reperibile sul sito dell’associazione,www.fiaip.it.Il 2006 è stato un anno di autentica ripresa delturismo in Italia. Ma la rendita della casa vacanzaè molto limitata: siamo al 2,5%. Questo è dovu-to anche al limitato periodo di utilizzo: la stagio-ne turistica dura infatti 3÷5 mesi al mare e 2÷3mesi in montagna.Gli acquisti della casa di vacanza in Italia sono perlo più italiani (circa 85%), esteri comunitari(7%), ed extracomunitari (8%).Il nucleo familiare degli acquirenti è compostoper il 38% da 1÷2 persone, per il 49% da 3÷4persone e per il 13% da 5 o più persone.Il 46% degli acquirenti cerca appartamenti condue camere da letto e il 37% degli acquirenticerca appartamenti con una camera da letto sol-tanto.Il tempo di vendita ora è di 5 mesi in media, ilmutuo viene richiesto dal 75% degli acquirenti elo sconto sul prezzo richiesto è circa il 10%.A parte le punte di Cortina (oltre 20.000 euroal metro quadrato) o Madonna di Campiglio(oltre 9.000) si hanno mediamente nell’AlpeAdria più vicina i seguenti prezzi:– Jesolo 4.000 ÷ 5.000

(ma con punte massime di 8.000 euro)– Lignano 3.500 ÷ 4.500– Grado 4.500 ÷ 5.500– Trieste 2.500 ÷ 4.000– Portorose 4.000 ÷ 5.000– Abbazia 4.000 ÷ 5.000– Rovigno 2.000 ÷ 4.000– Umago 1.800 ÷ 2.500– Parenzo 1.800 ÷ 2.500– Cittànova 1.800 ÷ 2.500

All’interno dell’Istria (non quin-di sulla costa) si possono acqui-stare casali e ville nuove oristrutturate per 1.200 ÷ 1.500euro al metro quadrato, e daristrutturare per circa 500 euro.

A NORD DEI BALCANI

Le opportunità di investi-mento dei Fondi Immobiliaria nord nei Balcani: è statoquesto il tema affrontato daPetra Grguriæ, associata diFilipoviæ Business AdvisoryLtd, società di consulenzaanche immobiliare di Za-gabria, che offre consulenzafinanziaria, aziendale, tecnica,commerciale per progetti im-mobiliari, che organizza conferenze internazio-nali annuali su temi immobiliari in Croazia, eche pubblica la Croatian RE Newsletter(CREN).A Zagabria vi sono 550 mila metri quadrati diuffici di classe A, il canone medio è pari a circa15,5 euro/mq/mese (185 Euro/mq/y), il caprate è uguale a circa 9% (si prevede che scen-derà all’8%), la vacancy è pari a 8,5% (si pre-vede che crescerà), il canone massimo è pari a23,0 Euro/mq./mese.A Zagabria vi sono 244 mila metri quadrati diShopping Centres.Lo sfitto varia da 0 a 20% (in un solo caso), ilcap rate R è uguale a 7,0%, il canone medio èpari a 60 Euro/mq./mese!:– per grandi superfici (oltre 1000 mq.) =

15 ÷ 20 Euro/mq./mese;– per medie superfici (500 ÷ 1000 mq.) =

40 ÷ 50 Euro/mq./mese; – per piccole superfici (50 ÷ 100 mq.) =

70 ÷ 80 Euro/mq./mese.

Circa la logistica, i prezzi dei terreni per lacostruzione di capannoni variano da 40 a 80Euro/mq. Vi è per ora un solo Parco Logistico vicino aZagabria (si estende su 90 mila metri quadrati).Le zone industriali sono al momento 105 inCroazia, e otto sono in progetto.Nel settore turistico vi sono in Croazia 800siti, per un totale di 820 mila letti.Non vi è ancora un campo da Golf, anche se visono 19 progetti pronti.Tra le più importanti Società operanti nelTurismo:– Valamar Holdings 39 mila letti– Adria Resorts 18 mila letti

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

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Nel 2005 gli investimenti esteri nell’immobi-liare sono stati pari a 1.327 milioni di euro:28% Austriaci, 21% Inglesi, 10% Italiani.Nel Paese, due Società hanno istituito treFondi immobiliari. Sono Terra Invest (dueFondi) e Jadrian Invest (un Fondo).I Fondi immobiliari, in Croazia, devono inve-stire in immobili da un minimo del 65 % a unmassimo del 95%. Nel Paese, intanto, hannogià iniziato ad acquistare alcuni Fondi esteri.

Dubravko Raniloviæ, Presidente della RealEstate Association Croata e dell’agenzia immo-biliare Kastel di Zagabria, ha segnalato che -con 4,4 milioni di abitanti - la Croazia ha unostock di 1.422.000 appartamenti.Ogni anno vengono costruiti 23.500 nuovialloggi (la stima si basa sui dati 2006).Erano 30.000 nel 1980, e 7.500 durante laguerra (1992 ÷ 1995).Ogni anno vengono compravenduti da 70 mi-la a 107 mila appartamenti (70.700 nel 1999,106.700 nel 2004, 87.200 nel 2005).I prezzi medi sono pari a 1.250 Euro/mq. inCroazia, 1.500 Euro/mq. a Zagabria e 1.450Euro/mq. nelle coste. A Zagabria il prezzomassimo è uguale a 3.500 Euro/mq.Lo scarto tra prezzo richiesto e prezzo pagatovaria dal 12% (a Zagabria) al 25% in altrearee.Gli acquirenti stranieri di appartamenti inCroazia (dal 1995 al 2005) sono stati, preva-lentemente, Tedeschi, Austriaci, Ungheresi eInglesi.Gli stranieri possono comperare gli apparta-

menti in Croazia solo dal 1992. Gli stranieriancora oggi non possono acquistare terreniagricoli.La fiscalità immobiliare (per persone fisiche):– all’acquisto 5%– alla vendita zero, se dopo 3 anni dall’acquisto– 35% sulla plusvalenza, se entro 3 anni dall’ac-

quisto– sulla proprietà solo per case vacanza, in misu-

ra molto modesta (non indicata).

Romano Rami responsabile di Reag per l’areaNord-Est, sede a Padova, ha sottolineato l’im-portanza della consulenza anche tecnica in fasedi acquisizioni immobiliari. Ha segnalato l’im-portanza della logistica nella zona Alpe Adria,grazie anche all’influsso dei corridoi europei 1(Berlino - Palermo), 5 (Lisbona - Kiev), dei duemari (Nord/Mediterraneo - Passa da Novara) edei Centri Commerciali, grazie alla notevolecrescita della propensione al consumo dei PaesiEst europei.

L’illustrazione dei nuovi progetti immobiliari-urbanistici della Città di Fiume, e la presenta-zione del mercato immobiliare austriaco fattada Richard Weberberger, Direttore Generaledella Henderson Global Investors ImmobilienAustria, hanno completato il quadro dellagiornata e chiuso la tre giorni della MostraConvegno triestina.

L’appuntamento per la seconda edizione diEXAAI è per il febbraio 2008, sempre a Trieste.

(ha collaborato Alberto M. Lunghini)

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RAPPORTI

Il Panel al convegno del Sole 24 Ore

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Oltre 21 mila operatori economici provenientida 65 Paesi hanno visitato, dal 23 al 25 otto-bre 2006, il Salone Internazionale del RealEstate di Monaco di Baviera, giunto quest’an-no alla nona edizione. Non solo agli stand(moltissimi erano straordinariamente belli eaccoglienti), ma anche nell’ambito del pro-gramma delle innumerevoli Conferenze i rap-presentanti della “catena di creazione di valo-re” del real estate hanno apprezzato l’occasionedi scambiarsi informazioni ed esperienze inquella che ormai sta contendendo al MIPIMdi Cannes il primato di maggior Fiera immo-biliare del mondo.Rispetto al 2005, EXPO REAL ha registrato un

incremento boom nel numero dei visitatori: +20 per cento. Ancor più elevato è stato l’au-mento degli operatori stranieri, pari al 35 percento. L’intera gamma di proposte del settoreimmobiliare è stata presentata da circa 1.638espositori di 40 Paesi. Rispetto alla scorsa mani-festazione (1.415 espositori) è stato rilevato unincremento del 15 per cento. Questa crescita hafatto sì che, per la prima volta, EXPO REALoccupasse cinque padiglioni per un totale di 52mila metri quadrati del Centro Fieristico diMonaco di Baviera. Le società espositrici stra-niere (c’erano anche numerosissimi Enti territo-riali) hanno occupato più di un terzo della su-perficie a disposizione.

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MERCATO

Rapporto daEXPO REAL

Lo stand di Milano

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

Folla, folla, folla

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MERCATO

Progetti,colori e luci

nel panoramainternazionale

del Salone

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Gigantesco, come ormaida anni, il padiglione diMosca: oltre 500 metriquadrati. Sia le istituzionicittadine come anche unadozzina fra i maggioricostruttori e progettistihanno presentato i loroprogetti di investimento.Secondo le analisi condot-te dalla società di serviziimmobiliari Aengevelt,nella città di Mosca esiste,paragonando la sua realtàcon la disponibilità di areeedificabili di Berlino, unfabbisogno nel medio elungo termine di ulteriorisette milioni di metri quadrati di superficie divendita nel settore commerciale nonché quasi40 milioni di metri quadrati in quello degli uffi-ci. Questa situazione richiede investimenti paria circa 75 miliardi di dollari. «Mosca offre a svi-luppatori e investitori possibilità senza pari; nonè però un posto per operatori monotoni o pocoattenti» ha affermato Wulf Aengevelt, a capodella Società. La Federazione Russa, nel complesso, è arrivataa Monaco con oltre una trentina di espositori,aumentando quasi del 40 per cento la propriapresenza. Per la prima volta, oltre a Mosca eSan Pietroburgo, anche le regioni di Mosca e la

città di Ekaterinburg han-no esposto a EXPO REAL.Proprio queste città e areedi medie dimensioni neibacini di forte attrazionedelle metropoli stanno ca-lamitando sempre di piùl’interesse degli investito-ri. EXPO REAL 2006 ha pre-sentato l’intero panoramadel mercato immobiliaredell’Europa Orientale.Varsavia, Praga e Budapestavevano risvegliato l’inte-resse degli investitori inter-nazionali già anni primadell’entrata di Polonia,

Repubblica Ceca ed Ungheria nell’UnioneEuropea del 1° maggio 2004. Dalla metà deglianni 90’ questi mercati registrano una crescitaannuale media pari al 4,5 per cento, ovvero unapercentuale ben tre volte maggiore rispetto ai“vecchi” Paesi membri dell’Ue. Questo incre-mento economico si riflette anche nello svilup-po dei mercati immobiliari: secondo i dati for-niti dal Deutsche Bank Research, dal 1998 l’of-ferta di superfici a Varsavia è quasi triplicata, aBudapest e a Praga non meno che raddoppiata. Il 1° gennaio 2007 la Bulgaria e la Romaniaentreranno a far parte dell’Ue. Inoltre, Bruxellesintrattiene trattative con la Croazia (membro al

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Relax nell’“oasi” della Fiera

Business sotto il “Leone” di ING RE

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più presto nel 2009) ed ha stabilito anche per laMacedonia lo stato di Paese candidato per l’UE.Con la Serbia, che dopo il risultato del referen-dum per l’indipendenza tenutosi lo scorso mag-gio ha scelto per il momento un’altra via, sono incorso colloqui per un accordo di stabilizzazionee associazione come ultimo “gradino”, primadella possibile presentazione di una domanda dientrata nell’Unione. Le città di Varsavia e Cracovia hanno partecipa-to al Salone con un proprio spazio autonomodallo stand collettivo della Polonia. Perl’Ungheria la capitale Budapest e numerose noteaziende come KVI Schatzamt, CEH, Triganit eITDH hanno esposto le loro proposte su unasuperficie di 400 metri quadrati. Stand colletti-vi, invece, per Albania, Macedonia e regione delKosovo. Come per lo scorso appuntamento conEXPO REAL non sono mancati numerosi espo-sitori di Bulgaria, Slovenia, Slovacchia, Serbia,Romania e Repubblica Ceca.Particolarmente visibile la presenza del MiddleEast. Per la prima volta il Salone ha ospitato uncomitato di developer degli Emirati Arabi Unitie della regno del Bahrain nell’Arabian Court.Tra gli espositori presenti, Dubai Properties,Better Homes e Sama Dubai nonché BahrainBay Development. Il raggiungimento di obietti-vi ambiziosi, come diventare il centro finanzia-rio principale tra Tokyo e Londra, oppure atti-rare un’ampia gamma dei più svariati rami delterziario (mezzi di comunicazione, Internet,medicina, logistica) sulle rive del Golfo Persico,dipende in prima istanza dalla realizzazione di

numerosi progetti immobiliari. Accanto alle tregrandiose isole artificiali battezzate “Palm 1”,“Palm 2” e “Palm 3”, con il “Burj Dubai” verràeretto il più alto edificio del mondo. L’ultimospettacolare progetto in calendario si chiama“The World”: Dubai intende riprodurre l’interopianeta in diverse isole galleggianti davanti allesue coste. Ognuna delle 300 isole progettaterappresenterà un Paese (p.e. la Germania). Suquesti lembi di terra sorgeranno poi ville esclu-sive dotate di porti privati per l’attracco diyacht. Dubai si è posta obiettivi elevati anche nel turi-smo. Se nel 2005 la città portuale ha già saluta-to sei milioni di turisti (un aumento del 16 percento rispetto al 2004), al 2010 sono attesi ben15 milioni di visitatori. La principale calamita diattrazione sarà il “Dubailand”, il grande centrodi quasi 180 chilometri quadrati che sta sorgen-do per offrire infinite possibilità di attività per iltempo libero, divertimento e shopping. La sola“City of Arabia” che costituirà il cuore diDubailand vanterà oltre 34 grattacieli per ufficied abitazioni nonché un eccezionale parco atema. Secondo dati forniti dal Ministero del-l’Economia del Paese, il prodotto interno lordoa prezzi di mercato è cresciuto nel 2004 del 17,7per cento raggiungendo i 379 miliardi di dirham(ca. 80 miliardi di euro) e nel 2005 di circa il 12per cento per una stima totale di 424 miliardi didirham (circa 90 miliardi di euro). Nel 2004 ilvolume degli investimenti è aumentato dell’11per cento per un totale di 81 miliardi di dirham

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MERCATO

Il Salone offre anche arte e “artigianato”

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(circa 17 miliardi di euro), per il 2005 non cisono ancora dati disponibili.Il rapido incremento economico dei circa 3,3milioni di abitanti degli Emirati Arabi Uniti nonviene più unicamente alimentato dal petrolioestratto nel Golfo Persico. Secondo la BancaCentrale degli Emirati, i cosiddetti settori non-oil stanno contribuendo alla ricchezza del Paeseper circa il 72 per cento del prodotto internolordo. La vivace attività edilizia e le dimensionidei progetti immobiliari negli Emirati dimostra-no perciò chiaramente che l’industria immobi-liare gioca un ruolo sempre importante nello svi-luppo del Paese. Sempre più uniti, poi, a EXPO REAL sono l’im-mobiliare e l’architettura, che non è solo un temaimportante del Programma delle Conferenze:società di architettura e progettazione vantanouna notevole presenza anche tra gli espositori. Perla prima volta quest’anno sono stati della partitala Camera Federale degli Architetti e le Cameredegli Architetti dei länder Baden-Württemberg,

Baviera e Assia riunite, in uno stand collettivoall’insegna del motto “Wissen was möglich ist:Die Architekten” (Sapere cosa è possibile: GliArchitetti). Al loro stand, tutti i giorni, si è svoltoun incontro-dibattito sul tema “Architetturacome strumento di marketing”. In questa occa-sione committenti edili e architetti hanno presen-tato l’interazione tra architettura ed effetti esternisulla base di progetti - esempio, e hanno appro-fondito gli obiettivi imprenditoriali che possonoessere comunicati con successo tramite l’architet-tura. La DIFA Deutsche Immobilien Fonds AG, insie-me all’Urban Land Institute (ULI) Europe, haorganizzato un dibattito aperto a progettisti einvestitori sul tema “Città europee in espansione- Concetti, alleanze e bilanci per una maggiorequalità di vita”. Tra i partecipanti erano presentianche il presidente dell’ULI Europe, Bill Kistler,Frank Billand, del Board di DIFA, e noti archi-tetti tra cui Joan Busquet, architetto ed urbanistadi Barcellona. Nell’ambito dell’incontro è stato

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Il Salone offreanche musica, sport e giochi

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assegnato anche ilDIFA-Award, un pre-mio che la Societàattribuisce con caden-za biennale al quartie-re che si è distinto inmodo particolare peril suo contributo (de-vono essere - per loschema del concorso -azioni di rigenerazio-ne e/o riconversione)al miglioramento del-lo standard qualitati-vo della città. Ben 75quartieri urbani di 16Paesi europei hannopartecipato alla com-petizione, vinta daldistretto “Aker Bryg-ge”, di Oslo (il secon-do e terzo premio so-no stati assegnati adue quartieri di Chemnitz e Lipsia, nella Germa-nia orientale).

Oltre alla Germania, i Paesi con il maggiornumero di visitatori sono stati, in ordine decre-scente, la Gran Bretagna (un migliaio), l’Austria,i Paesi Bassi (680), la Svizzera, la RepubblicaCeca, la Francia, gli USA, la Polonia, la Spagnae l’Italia (178) che, nella top ten, compare per laprima volta. Nelle scorse edizioni, infatti, glioperatori di casa nostra (forse anche preoccupa-ti dalla barriera linguistica) hanno avuto per lamanifestazione una attenzione troppo modesta,commettendo un vero e proprio “peccato di sot-tovalutazione”, perché una visita a Monaco èprofessionalmente davvero molto utile. Il nume-ro di contatti che si possono sviluppare è eleva-

tissimo, c’è il valoreaggiunto dato da unprogramma collatera-le ricco di seminariqualificati (con tra-duzione simultaneain inglese), a livellointernazionale l’im-portanza di EXPOREAL è ormai piùche assodata, la sede èestremamente fun-zionale e tecnicamen-te all’avanguardia, edè molto apprezzabileanche la gestionestessa del Salone, cheha una forte vocazio-ne al servizio. Dulcisin fundo, la parte -diciamo così - ludicaè in deciso aumento:il Salone è sì molto

operativo, ma le “attrazioni” e l’animazione sisprecano ! E la città di Monaco fa tutto il possi-bile per favorire i visitatori del Salone. Va notato che EXPO REAL splitta molto beneil numero dei visitatori e dei partecipanti chefanno capo agli stand. La cifra degli italiani, per-ciò, va considerevolmente aumentata, dato cheerano presenti a Monaco diversi espositori delnostro Paese.Il primo che si incontrava era quello della cittàdi Milano, presente con la CCIAA (OSMI ePromos), il Comune, la Provincia, e un gruppodi aziende: Addamiano, Euromilano, PalladiumGroup e Sigest. C’erano poi Pirelli RE, SviluppoLazio, Agenzia del Demanio, la Provincia Re-gionale di Enna, e due società dell’estremo nord,cioè Michaeler & Partners e Falkensteiner. In co-

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MERCATO

Gli stand di Sviluppo Lazio e della Provincia regionale di Ragusa

I peluches sono gadget irresistibili...

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stand, il Gruppo Gabetti con ONCOR, e lestrutture italiane che fanno capo a società inter-nazionali, come CBRichard Ellis, Eurohypo,REAG, etc. E proprio presso lo stand di que-st’ultima, grazie al lavoro di Paola Ricciardi(Consigliere AREL-Associazione Real EstateLadies e Coordinatore europeo di REAG) si èavuto un meeting informale tra AREL e l’omo-loga associazione tedesca delle “signore dell’im-mobiliare”. Di fronte a un desco imbandito disquisitezze, e con in mano veri bicchieri di spu-mantino, le Ladies italiane hanno incontrato ungruppo di “colleghe”: con Petra, Ingeborg, Jutta,Iris, Wallie... la simpatia è nata in fretta, e subi-to c'è stata la voglia di un altro incontro, e di for-malizzare il “gemellaggio”. “Casualmente”, pas-sava di lì Guido Audagna, MD di Carlyle (così ilsaluto a nome del Presidente AREL, BarbaraPolito, l'ha dato lui..., visto che Barbara, inCarlyle, è Director … ma a Monaco non eravenuta); e altrettanto casualmente presidiava lostand Leo Civelli, AD di REAG, cui vanno i rin-graziamenti per l'ospitalità. Ben frequentate sono state a EXPO REAL le treConferenze sul tema Italia, organizzate dallacittà di Milano (partecipava anche l’assessore allaCasa & Demanio, Gianni Verga), da SviluppoLazio e da Scenari Immobiliari. La Società pre-sieduta da Mario Breglia, in particolare, si èavvalsa del Salone per presentare il proprio nuo-vissimo ufficio, a Francoforte.

Insomma, una bellissima figura! Così anche alcu-ni italiani figurano ora nel Comunicato (“Lavoce degli espositori”) diffuso da EXPO REAL altermine del Salone, in cui Ilaria Cervini, Ma-nager di Pirelli Real Estate, ha dichiarato: «AEXPO REAL abbiamo incontrato tutta la comu-nità del real estate. Pirelli Real Estate ha deciso divenire a Monaco di Baviera per promuovere leattività e i contatti in tutta Europa. Alcuni gior-ni dopo l’annuncio delle nostre nuove acquisizio-

ni in Germania, abbiamo partecipato a questoevento leader del mercato che si distingue perl’atmosfera eccellente, una grande quantità diopportunità di business e nuovi contatti vera-mente interessanti». Le ha fatto eco MargheritaCorsi, coordinatore operativo di OSMI-BorsaImmobiliare, CCIAA di Milano: «L’obiettivo diOSMI-Borsa Immobiliare è di presentare leopportunità di sviluppo e riqualificazione dellearee industriali della città di Milano e dintorni,nonché di promuovere in generale il mercatoimmobiliare nel Milanese. Il salone EXPOREAL a Monaco di Baviera è un evento di altoprofilo, di portata e fascino sempre più interna-zionali. Siamo molto soddisfatti anche della pre-parazione e dell’afflusso dei visitatori». DanieleMinasi, responsabile della stampa, SviluppoLazio, ha sottolineato che l’Agenzia «ha parteci-pato a EXPO REAL per la prima volta per pro-muovere le opportunità di investimento nel ter-ritorio laziale che apre le porte del Mediterraneoai mercati globali. Con questa iniziativa SviluppoLazio si unisce alla fitta rete degli investitori pre-senti a EXPO REAL. La concentrata e, dal puntodi vista geografico, varia partecipazione di inve-stitori internazionali fa di EXPO REAL aMonaco di Baviera una feconda e produttivaopportunità per la promozione di investimenti eprogetti nel Lazio. Dai contatti che abbiamostretto rileviamo una forte presenza di buyers,società immobiliari e in generale di operatoriqualificati, un target eccellente per le possibilitàdi business offerte dalla Regione Lazio».

Soddisfattissimi, giustamente, del risultato sisono detti Eugen Egetenmeir, componente delBoard di Messe München - Ente organizzatoredella manifestazione - e Claudia Boymanns, Di-rettore del Salone.

Il prossimo appuntamento con EXPO REAL èdall’8 al 10 ottobre 2007.

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Il development vincitore del concorso DIFA, a Oslo

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Pallido dalla stanchezza, ma con il baffettobiondo rossiccio vibrante di giusta soddisfazio-ne Claudio Pancheri, Chair di “EPIC 2006”, ha- venerdì 29 settembre alle ore 16.00 circa -chiuso la due giorni della Conferenza, dando inumeri dell’evento. Che sono davvero buoni.Oltre 550 persone, infatti, sono transitate - chiper poche ore, chi per tutta la durata dei lavori- sotto i lampadari di cristallo dell’Excelsior aRoma; hanno calcato il marmoreo pavimentodella Hall del lussuoso albergo (magari nontutti sono entrati nelle Sale, insomma. Si sonolimitati a fare atto di presenza per “essere visti”lì … perché questo è il vero senso di codestiincontri); hanno “fatto salotto” negli innumere-voli salottini, trasformando il vasto bar in unaperpetua meeting room, per impostare e forsechiudere business; hanno bevuto senza fiatare il

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MERCATO

Rapporto daEPIC

Una sala durante i lavori

Claudio Pancheri apre i lavori di EPIC

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caffè servito durante i coffee break (i pasticcini,invece, erano abbastanza buoni); e si sono rifo-cillati - con pochissima parsimonia - durante legradite colazioni di lavoro.

Ma andiamo con ordine, come si dice nel lin-guaggio giornalistico più bieco.

EPIC, cioè European Property Italian Conference,è una creatura fortemente voluta da Pancheri, ed ègiunta quest’anno alla sua ottava edizione. Il testardissimo e vulcanico manager trentino(ora imprenditore di se stesso, ndr) che per lun-ghezza e importanza di curriculum gareggia conil pirotecnico Luigi Scimìa, Presidente COVIP,ha in questi anni tessuto tutti i fili, e ha coinvol-to tutti o quasi i protagonisti del “grande circoimmobiliare italiano”: quegli stessi, ohibò, chesolo due settimane prima di EPIC sono solitiritrovarsi, e da ben più anni, al Forum di ScenariImmobiliari a Santa Margherita. Pancheri hapromosso la Conferenza all’estero, ha convintoun sostanzioso panel di operatori a sponsorizza-re l’incontro spiegando che anche Roma “ha daesse” una capitale dell’industria immobiliareeuropea, ha preparato un programma che piùdenso di così non si poteva (numerose sessioni dilavoro, tutte con suggestivi titoli),ha inventatoun Gala Dinner che mai nessuno prima, ed èriuscito anche questa volta (scusate se è poco...)nell’intento di fare di questa manifestazione un“evento irrinunciabile” o quasi.Tanto irrinunciabile che il Sindaco di Roma,Walter Veltroni - pur alle prese con i consueti“impicci” logistici che sempre a settembre carat-terizzano la sua assenza a EPIC - ha comunqueinviato a porgere i saluti in sua vece ilVicesindaco, Maria Pia Garavaglia (che ha sot-tolineato l’importanza della cooperazione pub-blico-privato nella rivitaliazzione delle città) eun paio di assessori.Numerosi i giornalisti presenti, italiani ed este-ri, tra cui spiccavano i coniugi Dijkman, edito-ri di Europe Real Estate Yearbook, DavidAnderman, Direttore di Property FinanceEurope, i coniugi Marianne Schulze e AndreasSchiller (in Germania notissimi, scrivono per larivista Immobilien Manager, il quotidiano FAZ,e altre testate specialistiche) e David Sand, delmensile inglese Europroperty, il quale - forse acausa del benefico venticello di Roma - aveval’aria meno tetra del solito.

I PANEL

Si è parlato di tutto ciò che è attualità nel mer-cato immobiliare. La curiosità del pubblico,però, per non parlare dei vari cronisti presenti,

era tutta per gli sviluppi del famigerato 223 esuccessiva legge di conversione. Argomento sucui quasi nessuno ha osato ulteriormente sbi-lanciarsi, per ovvi motivi di riservatezza: chi piùchi meno, infatti, apparivano ancora terrorizza-ti quasi tutti! Oltretutto, pensavano a ciò cheavrebbe portato la Finanziaria, che il Governoaveva scelto di presentare proprio il giorno 29settembre (e come è andata lo sappiamo bene,ndr).

Quest’anno più che mai, comunque, EPIC èstato laboratorio di idee e luogo di confronto,in cui discutere senza intenzioni campanilisti-che i punti di forza e di debolezza del merca-to italiano e tracciare le tendenze del futuro,grazie agli interventi dei protagonisti del set-tore.

Dopo il benvenuto di Claudio Pancheri, e diVincenzo Puro, neo-presidente di Risorse perRoma, è stato Maurizio Beretta, Direttore Ge-nerale di Confindustria, ad aprire il 28 i lavoridella Conferenza (Il settore immobiliare è statoun traino dell’economia italiana, grazie alla suacapacità di attrarre gli investitori esteri e soprat-tutto grazie alla crescita avuta in termini di con-tenuto finanziario e di servizi, decisamente incontrotendenza in un sistema Italia in cui ci spes-so ci si arena a livello di creatività e sviluppo. Sitratta dunque di un settore che ha conosciuto negliultimi anni delle performances di tutto rispetto, alpunto che l'Italia è il 3° paese dopo Francia eGermania che accoglie investimenti stranieridiretti. Non bisogna tuttavia trascurare che ilnostro Paese ha più che mai bisogno di politichespecifiche, ma soprattutto di riforme istituzionaliche tengano conto del fatto che ci si muove in un

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Il Panel sulla “Primavera”, cfr pagina seguente. Da sinistra,Mauro Mancini, Alessandro Bronda e Andreas Schiller

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mercato economico globalizzato, dove quindi l'al-lineamento con le misure adottate dagli altri Statidiventa sempre più importante).

Nel primo incontro “Stato dell’arte e scenarifuturi del mercato immobiliare”, i rappresen-tanti di istituti di ricerca nazionali e internazio-nali hanno analizzato la situazione del mercatoitaliano ed europeo, portando alla luce le moti-vazioni che spingono i players italiani e stranie-ri a investire nel nostro Paese. In anteprimaLaurent Ternisien, Amministratore DelegatoIPD, ha presentato il Primo indice globale -nato sul modello dell’indice paneuropeo - permisurare le performance del settore Real Estatein un mercato maturo. Al panel hanno parteci-pato Gerardo Solaro del Borgo, A.D. di CordeaSavills SGR, Andrea Ciaramella, ChairmanRICS, Federico Gronda, di Itch RatingsLondon, e Joe Valente, Direttore di DTZ.

Sono poi seguiti due Forum paralleli. “Varcareil confine”, che ha analizzati i case histories digruppi italiani che hanno avuto successo all’e-stero, le peculiarità del modello Made in Italy eil ruolo delle agenzie internazionali.Di assolutoprestigio i personaggi che hanno animato ladiscussione: Massimo Caputi, AmministratoreDelegato FIMIT, Massimo D’Aiuto, Am-ministratore Delegato SIMEST, Carlo Oppici,Direttore Generale Valdadige Costruzioni,Valter Mainetti, AD di Sorgente SGR e Mas-

simo Roj, Managing Partner di Progetto CMR,moderati da Riccardo Delli Santi, ManagingPartner dello Studio Legale omonimo, e“anima” di ULI Rome.

“Investire in Italia, è ancora Primavera?” haavuto invece come protagonisti anche gli inve-stitori un po’ scettici sulle potenzialità delnostro Paese: un’ottima occasione quindi perriflettere sui punti di debolezza del mercatoitaliano. Andreas Schiller ha moderato Lu-ciano Manfredi, Vicedirettore Generale di Ge-nerali Properties, Tommaso Di Tanno delloStudio Legale Tributario Di Tanno e Associati,Alessandro Bronda, Head of EuropeanResearch presso Aberdeen Property Investors, eMauro Mancini, AD di Multi DevelopmentItalia. Nonostante la “massacrata” del 223 (utsupra), tutti i panellist si sono dichiarati abba-stanza ottimisti. L’Italia, nel portafoglio del-l’investitore internazionale, non può nonesserci

A EPIC ci si è soffermati anche sulle dinamichedi sviluppo delle città, intese come entità capa-ci di generare finanza dai loro patrimoni immo-biliari e ottenere credibilità nei mercati interna-zionali. La valorizzazione del territorio attraverso la pia-nificazione e l’uso strategico e integrato dellerisorse pubbliche e private sono stati al centrodel dibattito “Attraverso gli occhi della città”,

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MERCATO

Alcuni dei Panel di EPIC

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presentato con l’obiettivo di stimolare il con-fronto e la discussione sulle best practice relati-ve alla gestione ed allo sviluppo di grandi centriurbani. Qui si sono apprezzati gli interventi diGreg Clark, Advisor on City and RegionalDevelopment, UK e già consulente del Sindacodi Londra Livingstone e Isabel Carranza,Advisor del Barcelona City Council. Londra eBarcellona: due città a confronto, due diversimodelli di gestione delle dinamiche urbane nelcontesto della globalizzazione.

La sessione plenaria “Verso l'Oriente attraversol'Occidente” è stata una sorta di viaggio dagliUsa alla Cina, per seguire il trend degli investi-menti verso quei mercati che guideranno l’eco-nomia mondiale. Un’occasione per mettere inluce le best practices di istituzioni locali e ope-ratori privati, individuando le opportunità diaccesso ai mercati emergenti da parte di opera-tori italiani ed internazionali.

Poi, ancora due Forum paralleli: “Verso nuoviorizzonti finanziari”, un confronto sugli stru-menti per mantenere alto il rendimento delcapitale investito e sul ruolo, nel breve-medioperiodo, degli istituti di credito e dei fondipensione nel mercato locale. Tra i Relatori,Edovige Catitti, MD di Aareal Bank in Italia,e Terenzio Cugia di Sant’Orsola, a capo diBeni Stabili Gestioni SGR, brillantementemoderati da Stefania Peveraro, giornalista diMF/Milano Finanza. Il secondo “Oltre le bar-riere: infrastrutture come veicolo di efficienzae sviluppo”, ha affrontato il tema delle infra-strutture come base per la trasformazione delterritorio e volano per lo sviluppo armoniosodelle centralità extraurbane. Giovanni Padula,Direttore di CityO, ha moderato il dibattitotra Didier Gros, Consulente del GruppoAccor, Carlo Petagna, Vice Direttore Generale

dell’Agenzia del Demanio, e Michele Cibrario,A.D. di BNL Fondi Immobiliari, che hannoriflettuto sulla situazione italiana.

Diversi esperti internazionali in campo legale,durante il Panel “Dal punto di vista dei pro-perty hedge fund” - realizzato in collaborazionecon Top Legal - hanno spostato la discussionesul ruolo dei Fondi speculativi nel nuovo scena-rio normativo. Tra i panellist, GuillermoCalonje Macaya, di Valore Reale SGR, AndreaOrsa, di Henderson Global investors, e Bene-detta Amisano, dello Studio Legale Carnelutti.Molti particolari sono in coda alla presente cro-naca della Conferenza. EPIC si è chiuso con “Attraverso lo sviluppo:progetti in corso”. Gualtiero Tamburini, Pre-sidente di Assoimmobiliare, ha presentato l’or-mai consueto Rapporto annuale dell’Associazio-ne realizzato in collaborazione con Nomisma.Due Vicepresidenti di AICI, Guido Audagna,MD di Carlyle Real Estate Advisors, e FabioBandirali, MD di Eurohypo in Italia, hannoportato il loro giudizio sullo stato dell’arte deiprogetti nei piccoli e medi comuni italiani. In coda a questa cronaca di EPIC si ritieneappropriato pubblicare la Nota di Stampa diffu-sa da Tamburini al termine del Panel.

GLI EVENTI “COLLATERALI”:DI FATTO, TRE

Innanzitutto, il pomeriggio del 28 settembreil Presidente dell’Associazione Real EstateLadies, Barbara Polito (che è Director diCarlyle RE Advisors), ha guidato con autore-volezza la riunione informale che era stataconvocata nella Lobby dell'Hotel Excelsior.Appoggiato il “cavalierino” AREL in uno dei“gruppi di poltrone” che rendono così confor-tevole il Bar del lussuoso albergo, si è innanzi-

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

Il Panel conclusivoDa sinistra,Fabio Bandirali,Guido Audagnae Gualtiero Tamburini

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tutto molto brindato, e scattato numerosefoto dell'evento. Il Gruppo è risultato compo-sto di una ventina di socie (e di aspiranti tali).Barbara ha confermato alle presenti gli scopi(condivisi) di AREL, e ha dato molte notiziesulla prossima attività, suscitando una selvadi fattivi contributi. Da lontano, molti noti“Real Estate Gentlemen” osservavano - concuriosità più che evidente - il Gruppo che dis-cuteva fitto fitto. Alcuni signori hanno anchetentato di entrare nel “salotto”, ma poichéerano privi della delega delle loro collaboratri-ci socie AREL, non sono stati ovviamenteaccolti...

Secondo evento, la Cena di Gala, che a EPIC sisvolge sempre in luoghi indimenticabili.Questa volta, poi, Claudio Pancheri ha supera-to se stesso. A Villa Massimo, sededell'Accademia Tedesca, e «luogo d'arte prezio-so che non usa ospitare altri eventi privati»,non a caso, lo sponsor della serata era AarealBank), l'indomito e sempre vulcanico manager

trentino ha fatto gli onori di casa in una corni-ce resa ancor più magica da una brezzolinaappena appena, dai “pini di Roma” (e anchemolti cipressi), e da un’ottima musica live…Uno scenario unico, reso ancora più splenden-te dall’eleganza delle numerose signore presen-ti, tra cui note “bellezze” del nostro panoramaimmobiliare. C’erano, comunque, anche molti signori par-ticolarmente affascinanti: in primis, i due pre-miati con l’“EPIC Prize”, cioè Aldo Mazzoccoe Massimo de Meo. I CEOs di Beni Stabilihanno ricevuto la doppia Targa con visibile egiusta soddisfazione, e un breve discorso incui non potevano non esprimere ancora il lorogià ben noto parere sui provvedimenti fiscalidell’estate, e le loro speranze circa il futurodell'industria immobiliare italiana.

Infine, molti Delegati EPIC hanno volentieriaccolto la “novità” della serata: al termine dellaCena di Gala, tutti - o quasi - a ballare sino alleore piccole al Party offerto da Abaco Team in unClub alla moda.Io ero troppo sfinita per accettare l'invito: mihanno raccontato che il ballerino più instanca-bile è apparso Fabio Bandirali, in particolareequamente “diviso” tra la bionda tedeschina diCatania (Natascha Jeuck, Consigliere AICI-associazione italiana dei consulenti e gestoriimmobiliari) e l'altrettanto bionda francesina diBordeaux che risponde al nome di CelineMarcato ed è Direttore di RE.

Attendiamo ora con impazienza il prossimoEPIC, fine settembre 2007, sempre a Roma A Claudio Pancheri e a tutto il suo team, in par-ticolare Enrico Cestari e Nicola Paravati, admajora! (PGL)

IL FORUM “DAL PUNTO DI VISTADEI PROPERTY HEDGE FUND”

«Nel Forum si sono analizzati i Fondi speculati-vi immobiliari nel nuovo scenario normativo:potenzialità, forme di collaborazioni tra gestorialternativi, ovvero tra SGR speculative e immo-biliari, vantaggi fiscali prospettati e principalipeculiarità dei property hedge fund.

Il Panel si è aperto con l’illustrazione, da unpunto di vista normativo, delle peculiarità deiFondi speculativi immobiliari, per arrivare adanalizzare le potenzialità di business di questostrumento: quale possibilità c’è che il fondo im-mobiliare speculativo possa affermarsi come vei-colo “privilegiato” per la realizzazione di opera-zioni di sviluppo immobiliare, in misura mag-

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MERCATO

In alto, il gruppo di Real Estate Ladies. Sotto, un momento del lunch.

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giore rispetto ai fondi riservati, oggi decisamen-te più frequenti?

La recente modifica recata dal DM 256/2005ha infatti chiarito che i limiti all'utilizzo dellaleva finanziaria - stabiliti per i fondi immobilia-ri italiani nella soglia massima del 60% del valo-re degli immobili detenuti in portafoglio e del20% degli altri beni - non si applicano ai fondiimmobiliari istituiti in forma “speculativa”.

Tale apertura potrebbe costituire un primo passoverso un modello di Fondo immobiliare aperto.Come è noto, i Fondi immobiliari italiani sonoinfatti attualmente concepiti come Fondi dinatura “chiusa” e ciò nonostante l'introduzionedel modello di Fondo immobiliare “semi-chiu-so”, in virtù del quale vi possono essere più emis-sioni successive di quote e, nei limiti della liqui-dità rinveniente da queste, più uscite successivedal fondo, con un limite del 10% di indebita-mento se i rimborsi eccedono i nuovi ingressi.

I Fondi immobiliari italiani restano tuttaviaconnotati da una sostanziale rigidità, specie seraffrontati agli analoghi prodotti istituiti in altregiurisdizioni. L'abrogazione dei limiti al levera-ge per i Fondi immobiliari che si costituisconosotto le regole dei Fondi speculativi può essere,invece, interpretata come una generale aperturadel legislatore italiano verso il modello delFondo Immobiliare speculativo.

Tale scelta - ha commentato Olaf Schmidt,responsabile del dipartimento real estate diDLA Piper in Italia - potrebbe finalmente con-

sentire agli operatori del settore, specialmentequelli stranieri, di offrire agli investitori unaforma di investimento liquido e pertanto com-petitivo con altre forme di investimento immo-biliare da tempo offerto all'estero.

Nel panorama internazionale non mancanoinfatti esempi che dimostrano la compatibilitàdel modello di Fondo aperto con l'investimen-to immobiliare. Il più noto è quello dei Fondiimmobiliari aperti tedeschi, i partecipanti deiquali godono di un diritto pressoché incondi-zionato al rimborso anticipato delle quote daessi possedute, salva la facoltà della Società diGestione, se previsto nel Regolamento, di darluogo ad una temporanea sospensione dei rim-borsi per il termine massimo di due anni, a sal-vaguardia dell'integrità patrimoniale delFondo.

Sarebbe senz'altro auspicabile - ha conclusoSchmidt - un chiarimento da parte delle com-petenti autorità di vigilanza, in merito alla pos-sibilità di costituire Fondi immobiliari specula-tivi con regole più flessibili, anche in tema dirimborso delle quote.

A EPIC è stata inoltre presentata la ricerca rea-lizzata da TopLegal sugli studi legali che si occu-pano di Real Estate: un giro d’affari di 79 milio-ni di euro (i dati si riferiscono al fatturato degliultimi 12 mesi), destinati a crescere. Nono-stante il boom degli ultimi anni, infatti, lo svi-luppo del settore non sembra giunto al capoli-nea perché il futuro, secondo gli operatori delmercato, sarà all’insegna della finanza.

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I “salottini” sempre affollatissimi dell’Excelsior

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La ricerca di TopLegal è stata condotta interpel-lando gruppi industriali, società immobiliari,banche e fondi d’investimento, sia italiani chesia stranieri, ed ha valutato le qualità che mag-giormente interessano il cliente: capacità e con-sapevolezza commerciale, prontezza e compe-tenza nel far fronte alle necessità, rapportocosto-efficacia del servizio, capacità tecnica elivello di professionalità. Le interviste sono stateeffettuate telefonicamente tra aprile e luglio2006. Le fonti sono state selezionate sulla basedelle informazioni fornite dagli studi, inclusiparticolari sui vari dipartimenti e le operazionirecenti, dai colloqui effettuati durante la ricercae da banche dati.

ITALIA IN SVILUPPO: LA RICERCA DI ASSOIMMOBILIARE

La progettualità urbana in Italia sta vivendo unanuova età dell’oro. È quanto emerge dalla ricer-ca “Italia in svi-luppo” realizzatada Assoimmobi-liare con la collabo-razione di ANCIe Nomisma, e pre-sentata in ante-prima ad EPIC2006.

La ricerca, natacon l’obiettivo dioffrire al sistemai m m o b i l i a r e ,nazionale ed in-ternazionale, unampio quadro del-l’offerta articolataper tipologia, collocazione geografica, mix fun-zionale e dimensione tecnico-finanziaria, svelache è in corso in Italia un processo di rinnova-mento delle città paragonabile solo a quello delII dopoguerra. Una vera rinascita, diffusa e pro-fonda, che Assoimmobiliare ha voluto monito-rare anche per delineare fenomeni in eventualerecessione e nuovi trend di crescita.

Sulla scia del positivo andamento del mercatoimmobiliare, iniziative pubbliche e private sisono moltiplicate, contribuendo ad alimentareun circolo virtuoso che sta cambiando nonsolo il volto delle realtà urbane, ma anche ilmodo di vivere e concepire le città stesse.Nascono così progetti ambiziosi di recuperourbano per reinventare le città, dare loro unanuova forma, adattarle a una condizione postindustriale che affievolisce i confini e crea città

nelle città, con nuovi attori, strumenti, azioni.Una città dunque, che diventa da struttura fisi-ca a dimensione culturale ed economica dellavita urbana.

I progetti censiti sono in tutto 304, divisi inPTU (Progetti di Trasformazione Urbana) eProgetti innovativi. I primi (PTU) rappresenta-no la fetta più rilevante del campione (57%) ehanno un valore spesso elevato che raggiungealcuni miliardi di Euro (il valore medio si aggi-ra attorno ai 315 milioni di Euro contro i 205rilevati per i progetti a contenuto innovativo,pari al 43% del campione).

Si tratta, in effetti - spiega Gualtiero Tambu-rini, Presidente di Assoimmobilare - di sfideimportanti attraverso cui ricostruire la compe-titività dei sistemi territoriali italiani, e i princi-pali player del mercato stanno già dimostrandodi averlo compreso. In tutti gli interventi pro-

grammati (sia chesiano promossi daorganismi centra-li dello Stato o daazioni di pro-grammi comunita-ri, o ancora disci-plinati da normeregionali e locali)la logica non èpiù quella del sin-golo interventomirato, ma diinterventi inte-grati. Si parla disviluppo compa-tibile e di sosteni-bilità dell’am-

biente urbano, così l’intervento fisico non èfine a se stesso ma correlato alla fornitura diservizi, alla creazione di occupazione e di atti-vità economiche e la governance della trasfor-mazione richiede sempre più forme di parteci-pazione e partenariato tra le parti sociali edeconomiche, espressione di interessi sul territo-rio.

Sempre più spesso, inoltre, i progetti portano lafirma di architetti di fama mondiale che, con illoro estro creativo unito alla funzionalità strut-turale, danno vita a nuovi “landmark” dellenostre città. Da una parte, la presenza di priva-ti qualificati si riflette positivamente sulla quan-tità dei progetti avviati, dall’altra, l’Am-ministrazione Pubblica sa che una delle scom-messe della competitività territoriale è quella difornire al privato un sistema di regole certe,

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MERCATO

Da sinistra, Giovanni Zavagli (Presidente AICI), Fabio Bandirali (Vicepresi-dente AICI) e Gualtiero Tamburini (Presidente Assoimmobiliare)

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mettendo a punto nuovi strumenti nei quali pub-blico e privato vengano coinvolti per risponde-re in tempi dati alle rispettive domande e alleesigenze della collettività.

I promotori pubblici (Comuni, Province eRegioni) rappresentano oltre un terzo del totaledei progetti campionati, mentre i rimanentisono promotori privati. In questa nuova stagio-ne della “gestione finanziaria del territorio”l’Amministrazione definisce gli obiettivi strate-gici e i privati formulano le proposte attuative,anche attraverso forme concorsuali che varcanoi confini nazionali.

A livello territoriale emerge dalla ricerca ungrande fermento al Nord (47% a Nord-Ovest e18% a Nord-Est), ma non meno attivi sono ilCentro e il Sud Italia, rispettivamente con il20% e il 15% del totale dei progetti censiti. Danotare inoltre che se Milano si rifà il look, conil 72% di progetti di trasformazione urbana,Roma vanta un 45% di progetti innovativi.

Nota metodologica: il lavoro preliminare è statosvolto con il coinvolgimento diretto deiComuni attraverso la collaborazione fattivadell’ANCI (Associazione Nazionale ComuniItaliani) che ha richiesto informazioni essenzialisui processi di trasformazione in atto e/o pro-grammati a breve/medio termine e la redazionedi una sintetica rassegna stampa a copertura na-zionale. In tal modo si è ottenuta una rassegnadal carattere necessariamente non esaustivo checostituisce un’interfaccia da implementare inprogress attraverso un sistematico monitoraggiodelle iniziative immobiliari. I dati raccolti sonostati ordinati sulla base di un impianto metodo-logico che distingue tra progetti innovativi eprogrammi complessi di trasformazione urbana,promossi da promotori/finanziatori sia pubbliciche privati.

Occorre avvertire che i progetti mancanti all’ap-pello sono certamente più di quelli rilevati, chela copertura territoriale non è completa e cheanche il grado di maturazione delle varie inizia-tive è differenziato. Questo contributo rappre-senta perciò solo una traccia di un percorso tut-to da compiere che si potrà realizzare con ilcoinvolgimento, che ANCI con Assoimmobi-liare si è proposta di attuare, dell’intera comuni-tà degli attori dell’Italia in Sviluppo».

NOTA: si ringrazia per la collaborazione la socie-tà GMPRgroup, che a EPIC ha curato l’UfficioStampa.

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La premiazione dei due AD di Beni Stabili

La Cena di Gala: Edovige Catitti (Aareal Bank), e Claudio Pancheri

Il pubblico applaude i premiati

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Si è aperto con il Welcome Cocktail presso ilmagnifico Centro Culturale di Belem ilCoreNet Global Summit di Lisbona (17 – 19settembre), capitolo europeo dell’associazioneche raccoglie i corporate real estate manager eche ha dimensione su scala mondiale. Sonoinfatti 7.500 complessivamente gli esponentidi CoreNet, che appartengono soprattuttoalle grandi corporation, e gestiscono comples-sivamente asset per oltre 1,2 trilioni di dolla-ri e circa 700 milioni di metri quadrati (uffi-ci, immobili industriali, etc.) in proprietà olocazione.

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MERCATO

A Lisbona conCoreNet Global

Centro culturale di Belem

Teleferica del Parque das Naçoes

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Alla presenza di oltre cento delegati il CEO diCoreNet Prentice Knight ha dato il benvenutoai partecipanti.Molteplici e innovativi gli interventi deinumerosi relatori presenti alla manifestazionetenutasi presso l’Hotel Meridien Park Atlanticdi Lisbona.Tra le più interessanti le esposizioni diNoorena Hertz – economista politica – sullaglobalizzazione responsabile e di Barry Varcoe– Director of Group Property di Royal Bank ofScotland (RBS) – sul nuovo innovativo siste-ma di gestione del patrimonio immobiliare diRBS.Il focus del summit è sempre su temi di attratti-vità (e sulle “network opportunities”). Logicoquindi che in questa edizione molta attenzione èstata posta ai mercati immobiliari dell’Europaorientale e dei Paesi del Medio Oriente, con par-ticolare interesse a Dubai.Nel corso del convegno sono stati inoltre orga-nizzati alcuni educational site tours tra cui quel-lo relativo al Parque das Naçoes (Parco delleNazioni).Parque des Naçoes, realizzato per ospitare l’Expodel 1998, è situato nella parte orientale diLisbona ed è considerato una delle zone emer-genti della città. Completamente rinnovato perl’Esposizione Universale del ’98, l’attuale parco,esteso su di un’area di 340 ettari, era un tempoadibito ad area industriale. All’interno delPacque des Naçoes, tutt’ora in fase di completa-mento, sono stati realizzati edifici a uso residen-ziale, direzionale e commerciale, tra cui ilCentro Commerciale Vasco de Gama.

Nel corso della visita, organizzata da Cushman& Wakefield, sono stati visionati alcuni immo-bili facenti parte del Central Business Districtdel Parque das Naçoes. La maggior parte deglistabili del CBD sono tutt’ora in fase di comple-tamento anche se il Parco ospita già le sedi dialcune multinazionali.

La manifestazione si è conclusa con la Cena diGala sponsorizzata da Ambelis, l’Agenzia per lamodernizzazione economica di Lisbona presso il

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Convento do Beato, cocktail Convento do Beato, Cena di Gala

Parque das Naçoes: dall’alto, un edificio residenziale; il CentralBusiness District e l’Edificio Atlantico

Convento do Beato, alla presenza del Sindaco diLisbona.Edificato nel XV secolo, il Convento do Beato èuno dei più grandi e maestosi conventi diLisbona ed è situato a poca distanza dalla zonaportuale della capitale portoghese.

Luca Fantin

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Borgo Tavernago è un nuovo nucleo residenzialeimmerso tra le colline della Val Tidone e della ValLuretta, nei pressi di Piacenza e a circa un’ora diviaggio da Milano. È un ampio progetto ediliziopromosso dagli imprenditori Cesare Maggi,Pierfranco Pirovano ed Emilio Valdameri, perso-ne tutte ben note nella Real Estate Community .Due sono gli elementi fondamentali del Borgo:l’integrazione con l’ambiente e un’architetturaraffinata ed elegante, unitamente alla qualità abi-tativa di un complesso che offrirà soluzioni perso-nalizzate e adatte alle più diverse esigenze. Dallariqualificazione del Borgo, che ha preso il via inautunno, saranno offerte «50 nuove opportunitàabitative in cascine tolte al degrado e all’ingiuriadel tempo, recuperando anche gli spazi in prece-denza occupati da stalle e fienili oggi in disuso ein stato di completo abbandono» spiega CesareMaggi, fondatore e Presidente del Gruppo omo-nimo che a Piacenza è, nel settore immobiliare,leader di mercato. «Saranno inoltre realizzate altre

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RITRATTI

Il party di presentazionedel “Borgo”, conCesare Maggi (a destra)

“Villa Tavernago”, un gioiello del piacentino

“BorgoTavernago”

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90 unità suddivise in appartamenti e in casaliindipendenti dotati di aree verdi di proprietà.L’iniziativa di valorizzazione del territorio prevedebox interrati per le auto e la netta separazione traviabilità carrabile e pedonale, per garantire sicu-rezza e protezione ai numerosi residenti. Perché diun Borgo si tratterà, a tutti gli effetti». Vi sorgeràanche un albergo a quattro stelle dotato di risto-rante e un Centro Convegni, che andrà ad affian-carsi all’ esistente “Villa Tavernago”, un gioiellodel territorio piacentino.Una bella facciata neoclassica, la Villa divenne nel1855 di proprietà dei conti Cigala Fulgosi,discendenti di un'antichissima famiglia. Oggi è diproprietà della famiglia Pirovano. «Tra le antiche suggestioni della Villa e le nuoveattrattive di Borgo Tavernago, per i residenti visarà anche la possibilità di godere di un qualifica-

to Centro Sportivo che includerà area fitness, ter-reni adibiti a maneggio e centro stalloniero,campi da tennis e calcetto, piscina all’aperto ecoperta» continua Maggi, «senza trascurare, poi,l’area riservata al golf». Sempre in zona è presenteinfatti un circuito golfistico. Entusiasta della riscoperta della tradizione e deiprodotti tipici come specchio di quella genuinitàche una realtà di provincia (ricca di storia) puòoffrire, in contrasto con la frenesia dei ritmimetropolitani, Maggi punta anche - per la pro-mozione dell’ iniziativa - sulla presenza di unariserva faunistica, di itinerari rivolti agli appassio-nati di trekking e del “percorso vita” nella vicinatenuta agricola di Frassineto. «Quella di Borgo Tavernago è insomma una tra-sformazione» conclude Maggi, «che per Piacenzae la sua provincia costituisce una bella opportuni-tà di crescita”.

Borgo Tavernago è stato illustrato alla Real EstateCommunity, al mondo imprenditoriale e banca-rio, e a rappresentanti delle istituzioni nel corso diun suggestivo party organizzato nel vasto parcodella Villa, agli inizi di settembre. Nell’occasioneè stata presentata anche la nuova fatica libraria diGuglielmo Pelliccioli “2006-2016 Progetti d’Ita-lia”, la cui recensione è a pag. 94.

Un’immaginedel cantiere

Prima Convention AICIAssociazione Italiana Consulenti e Gestori Immobiliari

Catania 4-6 maggio 2007

in occasione del ventennale della associazione

per informazioni

tel. 02/72017974 - [email protected]

www.aici-italia.it

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RITRATTI

Multi riqualifical’area “Ticosa”,a Como

Nella foto, “rendering” dell’area “Ticosa”, come sarà in futuro

Lo scorso 10 luglio a Como, dopo circa venti-quattro anni di attesa, si è concretizzato il pro-getto di riqualificazione della “Ticosa”, l’areasituata in prossimità del centro storico, sede permolti anni di una tintostamperia, che cessò l’at-tività nel 1980. Rilevata dall’Amministrazionecomunale due anni dopo, l’area è stata oggetto,fra il 2005 e il 2006, di una gara internazionaleper la riqualificazione urbanistica, che ne hasubordinato la cessione non solo al valore del-l’offerta economica, ma anche alla qualità dellaproposta progettuale.

I requisiti e le linee guida del bando di concorsosono stati definiti dall’Amministrazione comu-nale con la consulenza di Sviluppo SistemaFiera, la società di engineering e contracting cheha coordinato la trasformazione del sistema fie-ristico di Milano.

Ad aggiudicarsi la gara è stata la società MultiInvestment BV, su progetto dello studio diarchitettura olandese T+T Concept Design edello Studio Cattaneo, con la consulenza di Fa-vero&Milan Ingegneria, Studio Archea, Syste-

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matica e Studio Novati. L’offerta economica cheha permesso a Multi Investment di aggiudicarsila gara è stata di 15 milioni di euro, rispetto allabase d’asta fissata dal Comune di Como in circa14 milioni di euro.

L’AREA E IL CONTESTO

L’area interessata dalla trasformazione occupauna superficie di circa 42.000 metri quadrati.Situata in prossimità del torrente Cosia e del-l’antica cinta muraria della città romana, inadiacenza al Borgo di Via Milano Alta, la zonapuò vantare la vicinanza di alcune eccellenzearchitettoniche come la basilica di Sant’Ab-bondio, capolavoro dell’architettura romanico-lombarda, e l’ex convento di Santa Chiara e diambiti naturalistici quali il parco regionaledella Spina verde.

IL RUOLO DI SVILUPPO SISTEMA FIERA

Sviluppo Sistema Fiera ha affiancato il Comunedi Como in qualità di advisor durante tutto ilpercorso della gara per la riqualificazione dell’a-rea Ticosa. In particolare ha:– verificato il percorso metodologico dell’opera-

zione, per valutarne gli aspetti qualitativi sottoil profilo urbanistico, architettonico, ambien-tale e tecnologico, il ritorno economico, itempi e le fasi del progetto e l’iter amministra-tivo da seguire;

– predisposto un bando di prequalifica per l’in-dividuazione dei soggetti da invitare alla suc-cessiva procedura di gara, identificando irequisiti necessari alla partecipazione e defi-nendo i documenti, le certificazioni, le garan-zie da richiedere ai concorrenti;

– svolto, successivamente alla presentazione del-le manifestazioni di interesse, una serie di atti-vità tecniche connesse alla verifica dei requisi-ti e della documentazione prodotta dai con-correnti per procedere all’invito a parteciparealla gara;

– individuato i documenti di natura urbanisticae architettonica, amministrativa e procedurale,legale e contrattuale, necessari allo svolgimen-to della gara e supportato l’Amministrazionecomunale nella stesura degli stessi.

– verificato la corrispondenza delle offerte pre-sentate dai concorrenti alle regole di gara,sotto il profilo formale e dei contenuti proget-tuali e supportato la Commissione di gara nel-l’istruttoria tecnica dei progetti presentati, perconsentirle di procedere alla valutazione eall’individuazione del progetto vincitore;

– assistito l’Amministrazione comunale nellafase di redazione e sottoscrizione del contrattopreliminare di compravendita, in coordina-mento con gli esperti in materia legale.

GLI OBIETTIVI DELL’INTERVENTO

Il progetto di riqualificazione dell’area Ticosanasce dalla volontà dell’Amministrazione comu-nale di intervenire su un elemento chiave dellastruttura urbanistica di Como, sciogliendo unnodo finora irrisolto.

L'importanza della trasformazione dell’area nonè legata soltanto alla strategicità della localizza-zione, alla sua dimensione e alla qualità del con-testo urbano in cui si trova; l’area Ticosa hainfatti rappresentato per lungo tempo il simbolodella capacità e della qualità produttiva chehanno contraddistinto Como in ambito nazio-nale e internazionale.

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Un’altra immagine di come sarà la nuova area“Ticosa”

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Per attuare l’intervento, il Comune ha inseri-to l’operazione nel Documento di Inqua-dramento delle politiche urbanistiche co-munali, individuando le seguenti lineeguida:– rilanciare l’immagine della città di Como a

livello nazionale e internazionale;– riconnettere l’area Ticosa al resto della città

attraverso lo spostamento dell’attuale viabili-tà di scorrimento a raso e in interrato;

– dotare la città di importanti infrastrutturequali il nuovo tracciato viabilistico interrato eun nuovo parcheggio pubblico su più livelliin luogo dell’attuale a raso;

– creare un sistema di aree a verde e spazi pub-blici che valorizzino le eccellenze monumen-tali e che si connettano direttamente al parcodella Spina Verde;

– conseguire un elevato livello di qualità archi-tettonica e ambientale.

IL PROGETTO VINCITORE

Il progetto di Multi Investment BV proponeun mix funzionale particolarmente variegato eattrattivo. Tra le funzioni previste sono pre-senti la residenza, il direzionale, il commercio,pubblici esercizi, attività ricettive, ricreative edi ristorazione, spazi di quartiere e funzioniculturali ed espositive allo scopo di ottenere

una vivibilità per archi temporali estesi e perun’ampia tipologia di fruitori.

Particolarmente curata è la relazione con il con-testo: gli spazi pubblici e le aree a verde sonoconcepiti come un sistema di integrazione delnuovo insediamento con la città, con l’ex con-vento di Santa Chiara, con il parco della SpinaVerde. Il nuovo tracciato viabilistico e il sistemadei parcheggi pubblici e privati, completamenteinterrati, consentono di ottenere uno spazio alivello del suolo totalmente pedonale.Dal punto di vista della qualità progettuale, l’in-tervento presenta un linguaggio architettonicodifferenziato nei fronti interni, con rivestimenti inlegno a partitura prevalentemente orizzontale, equelli rivolti verso la città, che assumono un carat-tere di maggior rappresentatività, con rivestimen-ti in pietra locale e aperture a scansione verticale.

Sono inoltre previste piazze, spazi pubblici e areedestinate a verde all’interno dell’area di inter-vento e in adiacenza e a collegamento con il tes-suto urbano circostante. Il tracciato stradale a raso di Via Grandi e viaRoosevelt, come previsto dal bando di gara, saràspostato e sostituito da un’arteria interrata. Iparcheggi multipiano pubblici e privati occupe-ranno una superficie totale di circa 50 milametri quadrati.

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RITRATTI

Un “rendering” della zona, con “Ticosa” al centro...

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Il “Santarella” non sarà demolito, in quanto sot-toposto a vincolo da parte della Soprinten-denza. L’edificio sarà restaurato e ceduto alComune che lo utilizzerà per la realizzazione diun Museo del Moderno. Diventerà una sorta dipolo di eccellenza e vetrina della città, un sim-bolo di accoglienza nell’ambito di un più ampioquartiere multifunzionale. “Como è una città-museo per il movimento moderno: occorre unluogo dove le ricerche e i risultati di questa cul-tura trovino sistemazione adeguata”, come silegge nella relazione tecnica del progetto vincitore.

I TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Il 3 agosto è stato firmato il contratto prelimi-nare di compravendita dell’area Ticosa, che hacomportato il versamento di una caparra di450 mila euro e la presentazione di unafideiussione di 3 milioni di euro. Il passo suc-cessivo è stato rappresentato dalla stesura, pre-sentazione e approvazione del ProgrammaIntegrato di Intervento a cura dell’acquirente.L’approvazione definitiva del PII è prevista perla primavera del 2007. Nel frattempo sarannorealizzate le opere di demolizione dei fabbrica-ti. L’ultimazione del progetto è prevista entro il2010.

SVILUPPO SISTEMA FIERAPROFILO

Sviluppo Sistema Fiera spa è una società diengineering e contracting per grandi opereinfrastrutturali e valorizzazioni territoriali.Nata il 29 giugno 2001 per iniziativa delConsiglio Generale di Fondazione Fiera Mi-lano, è stata costituita per seguire latrasformazione dell’intero sistema fieristicomilanese, ovvero la realizzazione del NuovoPolo di Fiera Milano e il concorso interna-zionale per la riqualificazione del quartierestorico.La Società ha per oggetto la promozione, larealizzazione e la riqualificazione di sistemifieristici e di altri sistemi immobiliari e infra-strutturali per conto di committenti pubblicie privati. A tale scopo predispone il piano deiprogetti e provvede alla gestione organizzandotutti gli strumenti tecnici, finanziari, operati-vi, amministrativi e contrattuali.Sviluppo Sistema Fiera affianca il committen-te durante il percorso di lavoro, non solo alivello di organizzazione e di integrazione trai diversi momenti progettuali e realizzativi,ma anche nella relazione con tutti i soggettico-interessati al progetto. In particolare leistituzioni, il mondo finanziario, la comunitàdi riferimento, i media.

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...vista più da vicino

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Milanofiori Nord è un importante progetto di svi-luppo immobiliare attualmente in corso a Milano.Fa capo a Brioschi Finanziaria, società del GruppoCabassi che opera soprattutto nella progettazionee realizzazione di grandi interventi che integranoqualità, eco-sostenibilità e design, il cui ammini-stratore delegato è Matteo Cabassi.Milanofiori Nord ad Assago, con un’edificabilitàcomplessiva di 218 mila metri quadrati, costi-tuisce attualmente il progetto in più avanzata fasedi realizzazione.Il masterplan di Milanofiori Nord è dello Studioolandese EEA (Erik van Egeraat AssociatedArchitects) noto anche per gli interventi a bassoimpatto ambientale, che cura la supervisione e ladirezione artistica dell’intero progetto e lo svilup-po dei progetti esecutivi della piazza e del com-parto uffici.

Il primo lotto di intervento prevede lo sviluppodi oltre metà del progetto, più di 130 mila metriquadrati di slp, articolato secondo le diverse fun-zioni: uffici direzionali, piazza, residenza com-merciale (grandi superfici di vendita, negozi divicinato e medie strutture di vendita), hotel, pa-racommerciale.In questa fase verrà inoltre sviluppata tutta laviabilità interna del comparto e parte della via-bilità esterna e di completamento. Entro il 2008entrerà in esercizio il prolungamento della linea2 della Metropolitana - per cui il Gruppo Brio-schi ha assunto un impegno di 12,7 milioni dieuro - da Piazzale Famagosta a Milanofiori condue fermate: Milanofiori Nord e MilanofioriForum.Nei mesi di luglio e agosto 2006 sono stati sot-toscritti alcuni importanti contratti di locazionecon primarie società nei settori fitness (per unimmobile da destinare a palestra, centro sporti-vo e centro benessere) e bricolage (per un im-mobile da adibire all’attività di vendita di generidi bricolage, edilizia, decorazione, giardinaggio,arredamento e accessori per la casa).Sono in fase avanzata trattative altri contratti dilocazione con operatori commerciali leader nelsettore dell’intrattenimento.Il 13 novembre 2006 Milanofiori 2000 srl (con-trollata da Brioschi Finanziaria) e Polis FondiSGR (per conto del Fondo Polis) hanno sotto-scritto un contratto preliminare per la compra-vendita di due palazzi che svilupperanno una slpdi 25.814 mq prevalentemente a uso uffici. Laconsegna degli edifici, attualmente in fase dicostruzione, è prevista per settembre 2008. Ilprezzo base di acquisto è di 91.250.000 euro (piùIVA); è stato poi convenuto un meccanismo diincremento del prezzo in caso di pre-locazionedegli uffici.

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RITRATTI

“MilanofioriNord”,come sarà

Il “rendering” di Milanofiori Nord

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REPORTAGES

Dubai cittàdel XXII secolo

Lo “Skyline” di Dubai

A destra, l’autore dell’articolo, Uberto Visconti di Massino

A Dubai per la prima volta, è una sorpresa, qua-lunque sia la preparazione fatta prima del viaggio,specie se si opera come me (noi) nel settore dellosviluppo immobiliare. Non c’è dubbio la situazio-ne qui è unica, inaspettata per il viaggiatore euro-peo, grandiosa… un ossimoro di realtà.

Al ritorno non è chiaro se si sia visitato unoStato, una megalopoli o… un miraggio neldeserto. Una cosa è certa: non è molto interes-sante giudicarla, anche se viene spontaneo farlodato che veniamo dall’Europa, faro di civiltà, eche il resto del mondo un po’ dovrebbe con-frontarsi con noi. Se giungessimo ad accettaredi considerarci in qualche modo periferici, allo-ra il benchmark con il nostro metro di parago-ne ci apparirebbe un esercizio ozioso e inutile.Sarebbe invece interessante poterne apprezzaregli sviluppi futuri, ma anche questo è abbastan-za gratuito, data l’eccezionalità dell’oggetto dagiudicare.

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

Progetti di sviluppo

COMPRENSORIO

Gli Emirati Arabi Uniti sono composti da setteEmirati: Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujairah, Rasal-Khaimah, Sharjah e Umm al-Quwain. capitaleè Abu Dahbi e la superficie totale del territorio èdi 83.600 chilometri quadri. Si tratta di un’unitàpolitica recente, sviluppatasi alla fine degli annisettanta con la dipartita dell’Inghilterra (1971) el’indipendenza degli Emirati che si sono uniti inconfederazione. Il termine Dubai infatti derivadall’arabizzazione del termine inglese “the bay” (labaia). DUBAI a sua volta è composta da BurDubai e, a est del fiume (Creek) da Deira.

ECONOMIA E DEMOGRAFIA

Alcuni indicatori ripresi da riviste locali evidenzia-no quali sono i numeri dell’economia, in grandesviluppo, e quale il livello di inflazione.Come sottolineato dal Fondi Monetario Interna-zionale «…e il successo è dovuto dal managementprudente di Abu Dhabi circa le risorse petrolifere, edalla forte spinta di Dubai alla diversificazione eco-nomica». Il contributo del settore “non petrolifero”sull’economia reale degli Emirati (UAE), è cresciutodal 54% del 1990 al 71% del 2004.

Dei sette Emirati che formano gli UAE, Dubai eAbu Dhabi sono quelli ricchi. L’economia cresce, secondo l’indicatore GDP a untasso annuale vicino al 10% mediamente.Nel 2006 la popolazione di Dubai è di ca 1.350.000di persone di cui il 75% maschi. La popolazione cre-sce a Dubai con un tasso medio dell’8% annuo.Se si dovesse fare affidamento sugli esperti locali ele indicazioni delle pubblicazioni ufficiali, il gran-de successo economico della città è dovuto al suoruolo di Hub internazionale. In particolare lamappa geografica evidenzia due fattori di successodi questa location: – baricentro delle nazioni arabe e del Middle East– cerniera tra occidente e oriente (tra Londra e

New York e Hong Kong e Tokio.

CRESCITA DEL PIL ANNUO (valori percentuali reali) Media 1998 – 2002 2003 2004 2005 2006Emirati Arabi 4 % 11,8% 7,8% 8,0% 6,5%Uniti (UAE)

CRESCITA DEL PIL ANNUO (miliardi di USD, valori assoluti)Media 1998 – 2002 2003 2004 2005 2006Emirati Arabi 63,8 88,5 104,2 133,8 152,4Uniti (UAE)

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO (variazione percentuale annua)Media 1998 – 2002 2003 2004 2005 2006Emirati Arabi 2,2 % 3,1% 4,6% 6,0% 5,5%Uniti (UAE)

Fonte: International Monetary Fund, settembre 2006

Nel primo caso, centro del medio oriente, Dubaicon Abu Dhabi sono il luogo dove si “rifugiano”capitali e grandi possidenti in fuga dalle limitrofenazioni infiammate da guerre civili e rischio paese,una tra tutte il Libano, ma anche Iran, Iraq e altre.Una Città-Stato come Dubai con governo solido edefiscalizzazione degli investimenti, nonché altatolleranza religiosa è il luogo naturale di investi-mento di quei protagonisti economici che dall’un-dici settembre in poi hanno visto sempre maggioriostacoli ai propri movimenti di capitali in occiden-te (Financial Terrosim Act e collegati). La tolleran-za religiosa ne fa infine un vero e proprio paradisodel lusso che attira i “paperoni” arabi e li porta quia soggiornare in cerca di svago e business. Il turismo comporta presenze per oltre 6 milionidi turisti all’anno, con 393 hotel per un totale di35mila camere.Non ultimo, nel ruolo di Dubai (e Abu Dhabi) cipotrebbe essere la convergenza di quella grandequantità di capitali non censiti afferenti alle entità“grigie” nell’occidente. Il ruolo di “cerniera” tra est ed ovest è invece fun-

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zionale all’investimento da altri continenti: Euro-pa (e Gran Bretagna in particolare) e Far East (Ci-na, Corea e Giappone). Ciò che è spesso sottoli-neato è che gli UAE sono il luogo ideale di incon-tro tra un dirigente di New York che deve incon-trarsi con il proprio referente di Tokio. Lo stessosembra valere per le merci: la gran parte dei mate-riali che vengono trasferiti da oriente ad occidentefanno scalo in queste regioni per venire semilavo-rati (nel caso dei mobili “etnici” si parla di assem-blaggio) per essere poi reimbarcati e smistati neivari porti d’Europa. La manodopera a bassissimo costo (tipicamente dalvicino Pakistan e dell’India) permette un rapportotra impiegati e turisti da colonia ottocentesca, e illusso che ne deriva permette ai tanti turisti occiden-tali (in primis inglesi) vacanze e livelli di vita nonsperabili nella vecchia Europa. L’Inghilterra haancora un ruolo forte nelle scelte politiche ed eco-nomiche del Paese, sembra che la abolizione dellatassa sui redditi e sulle imprese sia stata messa in dis-cussione dal governo locale in cerca di soldi per leinfrastrutture, ma che il Governo di sua MaestàBritannica abbia fatto azione di influenza per evita-re che si modificasse il regime fiscale, per il pericolodi riduzione di investimenti occidentali e di resi-denti europei.

Gli occidentali che si trasferiscono a Dubai perlavorare sono attratti da livelli salariali eccellenti (eassenza di tasse) ma anche dalla possibilità di ope-rare su progetti di dimensioni meravigliose, e nonsolo localizzati qui negli UAE. Un amico che inpassato lavorava per una primaria società finanzia-ria/immobiliare europea racconta che è oggi TeamManager di una società governativa (come tutte legrandi società di Dubai) che opera in Algeria,Tunisia ed Egitto. Solo in quest’ultima nazione la

sua società sta progettando uno sviluppo immobi-liare delle dimensioni di una media città italiana,con tanto di aeroporto internazionale. E, dalleinformazioni esposte nella Fiera *Cityscape, il rap-porto tra i grandi developer di Dubai non si svi-luppo solo ad ovest, ma anche ad est, fino allaCorea ed altra regioni in forte espansione econo-mica e scarse infrastrutture e know how. I professionisti che si trasferiscono a Dubai datutto il mondo, trovano oggi una situazione posi-tiva ma peggiore di quanto fosse cinque anni fa: iprezzi delle case sono saliti molto nonostante l’e-norme offerta in corso, tanto che una bella villa aschiera di tre stanze in un complesso con guardia-nia e piscina costa oggi 26 mila euro all’anno. L’altro peggioramento che sottolineano gli“expats” (espatriati da altre nazioni che giungonoattratti dalle vari imprese in sviluppo) è che il livel-lo delle infrastrutture è sempre più inadeguato alleesigenze della popolazione lavorativa: le code ditraffico sono costanti sull’asse est – ovest dalle10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 22.00, e nelnostro breve soggiorno ne abbiamo avuto unaprova assolutamente da non ripetere! È previstauna metropolitana e i piloni di cemento sono giàrealizzati, ma, racconta il nostro contatto, sonopochi gli impiegati ad usarle nei molti mesi estivi,dato che dopo 15 minuti all’aperto il sudore è taleda dover cambiare abito.

Gli stipendi medi degli operai si aggirano su 400Dhs mensili (ca. 800 euro) mentre gli impiegatiguadagnano ca. 1.500 euro. Le classi basse e medievivono in città prefabbricate fuori Dubai oppure,mentre i più “facoltosi” vivono in alcune zone diDubai dove affittano una stanza in un apparta-mento con altri. È molto diffuso tra i ceti medi dilavoratori l’abitudine a condividere l’alloggio in

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REPORTAGES

Soluzioni romantiche ...e avveniristiche: la “pista di sci” (alla pag. 45)

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quei palazzi ormai considerati antichi, ovveroquelli costruiti durante la prima fase espansivadegli anni ottanta e novanta.

Il Governo di Dubai ha in piena proprietà duegrandi Holding che controllano le principali socie-tà di sviluppo immobiliare: la Nakheel (le “Palme”e “The World”) e la Emaar (i grattacieli). La primadelle due è stata ceduta al mercato per il 70%, ma ilcontrollo è ancora del Governo, ovvero della fami-glia dell’emiro Al Maktoum che regna dal 1820.

Lo sviluppo del territorio è garantito del controllodei suoli di proprietà governativa. Quei terreni chenon sono “pubblici” sono comunque di proprietàdi autoctoni: una tradizione locale vuole che ilSultano regali un pezzo di terra a quelle famiglieche hanno un figlio e che a seconda della ricchezzadella famiglia o al suo gradimento da parte delloSceicco il terreno sia più o meno ampio e vicino alcentro. Questi nuovi proprietari diventano quindiprotagonisti dello sviluppo, facendo costruire, spes-so senza competenze specifiche, vasti lotti di villet-te, grattacieli o Centri Commerciali. Le infrastrut-ture sono a carico del Governo che le realizza con iproventi dei “long lease” dei terreni destinati aglisviluppi immobiliari, oltre che con il 5% degli affit-ti che rappresentano le uniche tasse immobiliari,per allacciamenti e strade.Lo sviluppo immobiliare in corso è indescrivibile,quasi un miraggio tra realtà e incubo. Le promozio-ni dei singoli progetti usano spesso il termini quali “ilpiù grande del mondo” o il più alto. Non sembranoaggettivi esagerati: le dimensioni e i volumi sonoeccezionali, e anche il lusso proposto, e la ricchezzadelle opere di ingegneria. La pista di sci nel CentroCommerciale Mall of the Emirates, il grattacelo BurjDubai, lo sviluppo delle tre “Palme” e del “Mondo”sono opere di ingegneria senza paragoni. I progettisolo sulla carta sono poi dieci volte più estesi dell’at-

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Tre immagini a metà tra fantasia e

innovazione

tuale “strip” est ovest dove sorgono le decine di grat-taceli di oltre 20 piani. Durante le visite alle Agenzie di Sviluppo i cordia-li impiegati (tedeschi, inglesi, persiani, etc.) cimostrano appartamenti campione che variano dal-la casa minimal tipo olandese all’appartamentoarabeggiante con boiserie scura ovunque. Il pro-getto delle “Palme” è presentato negli uffici dellaNakheel in maniera sontuosa e precisa; solo laseconda delle tre dovrebbe ospitare una popolazio-ne pari a quella di Mantova, e la prima “Palma” ègià realizzata, venduta al 100% e in fase finale diedificazione. Se tutte queste immagini che vengo-no mostrate appaiono letteralmente fantascienzairrealizzabile, uno sguardo fuori delle finestre degliuffici vendita ci mostrano che i grattaceli sul“tronco” sono già realizzati e ben visibili! Non èpossibile rispondere alla domanda spontanea cheverte su chi occuperà tutti questi metri quadrati, ladomanda sembra esserci e provenire dagli Statiarabi come da Europa, Asia e America, e i prezzisono ai livelli europei. È possibile che si stia realiz-zando il nodo di un sistema economico in enormesviluppo, il concentrarsi di capitali immensi, e chequesto sia destinato a crescere. È anche possibileche la domanda rallenti generando assestamenti dimagnitudine cospicua, anche dato il livello insuf-ficiente di infrastrutture. Visitare questa realtà dicerto non lascia inerti.

Uberto Visconti di Massino

* Cityscape è una Fiera immobiliare internazionale,che si svolge annualmente a Dubai ai primi duidicembre, data del presente Reportage.

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REPORTAGES

A Roma con DEGW

Un momento del dibattito

Roma: Parco Leonardo, una nuova città ai bordi della Capitale

Si è svolta a Roma la Settima Conferenza Interna-zionale DEGW Italia dal titolo “Roma e ilFuturo delle città”. L’incontro ha fornito numerosi contributi,riflessioni e studi inerenti alle sfide alle qualisono chiamate a rispondere le città del futuro(si veda in proposito l’articolo a pag. 109).

In questa sede viene riportato in particolare, sin-teticamente, l’approccio di Michael Parkison,Direttore dell’European Institute for UrbanAffairs all’Università di Liverpool, che ha pre-sentato un “paper” scientifico intitolato“L’Economia delle Città”. Parkinson ha ini-ziato con una serie di domande: cosa sta acca-dendo alle città europee? Che cosa rende una

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città competitiva? Quali sono le città piùcompetitive in Europa? Quali sono i messag-gi politici? La risposta alla prima domanda è contenutanelle policy delle città, che avvertono la pre-senza di reti gerarchiche internazionali e nonnazionali, la crescita di network, una maggiorcompetitività e la crescita di nuove opportu-nità economiche, ma parallemente avvertonoanche un maggior numero di fenomeni diesclusione sociale.. I processi inerenti alla globalizzazione per-mettono un potere che va aldilà di quello delsingolo Stato, ma allo stesso tempo, consen-tono anche delle ristrutturazioni economichee tecnologiche importando nuovi modelli, ad esempio, la cosiddetta “Porsche-Hamburger Economy”: siamo nelle “omolo-gazioni parallele”.La competizione fra luoghi ha creato anchevincitori e vinti. E una crescente vulnerabili-tà, data la ristrutturazione in atto del “welfa-re state”. In Europa, in particolare, si assiste a unaumento delle competitività fra le città, con-temporaneamente nascono nuove gerarchieurbane e nuovi leader. A questo punto occor-re chiedersi: che cosa rende le città competi-tive? Come può misurarsi la competitività?Siamo forse agli albori di una nuova discipli-na, ma le caratteristiche della competitivitàsono già condivise: si chiamano innovazione,

differenziazione, “skills”, connettività, capaci-tà strategica, qualità della vita… Tra i para-metri di misurazione si possono citare il GDPper capita, cambiamenti demografici, disoc-cupazione, livelli di dipendenza, capacità diinfrastrutturazione (in particolare del sistemaaeroportuale), internet…..Le città competono, è vero, ma tra città eregioni ci dovrebbero essere “ponti” e non“barriere”. E comunque le città possono - e sidevono - aiutare da sole.

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Panoramica di Milano:“parola d’ordine”, competitività

Il graditissimo lunch

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REPORTAGES

Urbanpromo,eventodi marketing territoriale

L’evento, una serie di dialoghi e incontri a più vociinerenti a città e territori in trasformazione, si èsvolto a Venezia dal 7 al 11 novembre 2006, pres-so l’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, sededi Palazzo Franchetti.La manifestazione è organizzata dall’INU -Istituto Nazionale di Urbanistica - e dalla suasocietà di servizi URBIT - Urbanistica Italiana srl. «La novità straordinaria della terza edizione hariguardato il riconoscimento di Urbanpromo daparte della Biennale di Venezia come evento colla-terale della 10° Mostra Internazionale diArchitettura (10 settembre - 19 novembre 2006).I contenuti di Urbanpromo e la felice coincidenzadi date hanno creato le premesse per avviare inquesto anno una fertile collaborazione con laFondazione Biennale, che considera Urbanpromouna sezione integrante e specifica della Mostra» hadichiarato Stefano Stanghellini, Presidente diUrbit.

Il dialogo inerente alla trasformazione della città haavuto come protagonisti i Comuni ma anche glialtri Enti che detengono i poteri di pianificazione,i proprietari d’immobili in via di trasformazione(sia pubblici che privati), i promotori immobiliari,i progettisti gli investitori le Istituzioni finanziariele imprese di edilizia e di costruzione, gli Istituti egli Enti di ricerca, i gestori e le infrastrutture. Lospazio narrativo della Mostra, formato sia dallaricerca dell’innovazione che dalla diffusione dellacultura della fattibilità progettuale (inserita all’in-terno delle tematiche della sostenibilità), sia dal-

l’incontro del partenariato pubblico-privato. Laricerca del nuovo è stata visibile attraverso tutti ifronti della riqualificazione urbana e dell’infra-strutturazione dei territori: pianificazione strategi-ca, strumenti urbanistici, concorsi di progettazionegestione dei progetti d’investimento, monitorag-gio, valutazione, risparmio energetico, SocialHousing, rivitalizzazione dei Centri Storici, indivi-duazione e valorizzazione di nuovi soggetti.L’invito ad Urbanpromo era rivolto a tutti coloroche partecipa con funzioni, finalità e competenzediverse al ridisegno delle città: cittadini, PubblicheAmministrazioni, Accademie, Enti di ricerca,società di progettazione, imprese di costruzioni,Istituti di credito e Associazioni di categoria.

Il racconto della manifestazione si è sviluppatointorno a tre assi tematici:– processi di trasformazione e riqualificazione

urbana. In questa sezione sono stati raccolti iprogetti d’investimento privato di rilevanteimportanza sia urbanistica che finanziaria, cheinterventi pensati nel settore pubblico ma chemuovono economie esterne significative all’in-terno di tessuti urbanistici degradati. Il trattocomune dei progetti presenti in quest’areariguardava la ricerca dell’innovazione che siestende ai campi suindicati;

– iniziative di potenziamento dei sistemi infra-strutturali e logistici. In questa area sono statipresenti i nuovi progetti d’investimenti concepi-ti lungo gli assi strutturali e logistico produttividel nostro Paese;

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– azione di promozione dello sviluppo locale. Ilterzo asse tematico rappresentava la new entrydell’evento e si è formata dall’intreccio di piani-ficazioni strategiche pratiche di marketing ecooperazioni multiattoriali attraverso i quali ilterritorio viene inteso come una risorsa da valo-rizzare.

Nella Mostra sono stati presentati ed esposti due-cento progetti ordinati in base alle diverse realtà, eprecisamente: le Fondazioni Bancarie, gli inter-venti connessi al Corridoio 5 e agli altri Corridoieuropei, e infine quelli sviluppati attraverso unpartneriato pubblico privato.L’evento ha registrato 52 iniziative distribuite fraConvegni Seminari incontri e Workshop. Vihanno partecipato circa 400 relatori, che operanonell’articolata filiera della trasformazione urbana,tra cui :Gianni Bardazzi, Maire Engineering, GiovanniCaudo, Professore di Urbanistica all’Universitàdegli Studi di Roma Tre, Paolo Costa, ParlamentoEuropeo Gabriele Del Mese, Arup Italia, DarioDe Simone, Gabetti Property Solutions, FrankDuffy, Fondatore DEGW Group e Past Presidentdel Royal Institute of British Architect, Fausto Fet-tucciari, Banca d’Italia, Maurizio Lupi, Cameradei Deputati Pierluigi Mantini, Camera deiDeputati Guido Martinotti, Professore di

Sociologia Urbana all’Università degli Studi diMilano Bicocca Ezio Micelli, Esperto in economiaterritoriale Carlo Puri Negri, Vicepresidente eAmministratore Delegato Pirelli RE, MichaelParkinson, Direttore del Centro Studi Europeoper gli Affari Urbani dell’Università di LiverpoolFederico Oliva, Presidente INU, Federico Oriana,Presidente ASPESI, Gianfranco Pavan, Vicepre-sidente ANCE, Stefano Stanghellini, PresidenteUrbit e Gualtiero Tamburini, Nomisma.Per un maggior approfondimento riguardo ai pro-tagonisti e ai progetti presenti nell’Edizione diUrbanpromo 2006 si rimanda al Dossier pubbli-cato e distribuito dalla rivista Edilizia e TerritorioN° 43 del 6/11 Novembre, del Gruppo Il Sole 24Ore.

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Urbanpromo 2007per info:

tel. 06-68192947

[email protected]

Le foto che corredano l’articolo delle pagine 73 e 77 nell’articolo “Milano secondo MeglioMilano”, e specificatamente quelle che abbiamo definito “È Primavera” ed “È Inverno”, si devono

alla cortesia del noto fotografo Giampietro Agostini, e fanno parte di un “percorso” recentementeiniziato dall’Autore: che ha chiamato tale iniziativa con il nome di “Sentieri”.

Giampietro Agostini (1960), trentino di nascita, sidiploma in fotografia nel 1985 presso il Centro diFormazione Professionale Riccardo Bauer ex-Uma-nitaria di Milano. Lavora come fotografo professioni-sta e come consulente artistico per studi di architettu-ra, società immobiliari, aziende e agenzie pubblicita-rie e ha sviluppato collaborazioni e commissioni inItalia e all’estero, con istituzioni pubbliche e private,con l’industria con l’editoria.Nel 1993 viene selezionato per l’European KodakPanorama of Young Photography. Svolge campagnefotografiche come il “Progetto Archivio dello Spazio”all’interno del Progetto Beni Architettonici eAmbientali della Provincia di Milano. Partecipa alProgetto “Osserva.Ter.” sull’architettura e il paesaggiorurale per il settore Agricoltura della RegioneLombardia.Le tematiche dei suoi lavori personali, negli ultimiquindici anni, riguardano le modifiche sociali,ambientali e architettoniche in Europa.Dal 1994 collabora con l’Archivio del Settore Cultu-

ra Identità e Territorio della Regione Lombardia.Di recente pubblicazione “Nottetempo Milano1994/2004” Edizioni della Meridiana e “Ex-Fabrica. Identità e mutamenti ai confini della metro-poli” Silvana Editoriale.Vive e lavora tra il Trentino e Milano. Collezioni eacquisizioni: Museo di Fotografia Contemporanea,Cinisello Balsamo - Milano, Musei Civici di Varese,Bibliotèque Nationale di Parigi, Cabinet desEstampes, Civico Archivio fotografico del Comune diMilano, Raccolta Fotografia Contemporanea dellaGalleria Civica di Modena, Archivio BeniArchitettonici e Ambientali della Provincia diMilano,Archivio Settore Culture Identità e Territoriodella Regione Lombardia , Archivio Fotografico dellaProvincia di Bolzano, Archivio Settore Cultura eTerritorio della Provincia di Sondrio, Archivio Golgi– Redaelli Milano, Archivio storico A.E.M. - Milano,Archivio storico E.N.E.L. - Roma.Una selezione dei suoi lavori è visibile nel sitowww.giampietroagostini.it.

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REPORTAGES

A Monaco perHotel Forum

Un Panel dei lavori

Creato nel 2001, Hotel Forum si tiene con caden-za annuale a Monaco di Baviera, immediatamentedopo la conclusione di EXPO REAL. Pur senzaraggiungere i numeri della maggiore manifestazio-ne europea dell’hotellerie (Hotel InvestmentForum che si svolge a Berlino, nel mese di marzo),la Conferenza è riconosciuta come uno dei piùprestigiosi appuntamenti del settore, tappa obbli-gata per molti big internazionali.Tra i Panellist chehanno sviluppato, nell’edizione 2006, le principa-li novità dell’ “hotel property trade” figuravanotop manager di società quali Cendant HotelGroup, Corinthia, Hotel Intercontinental, AarealBank, DIFA, Invesco, PKF, Deloitte e Erste Bank(era presente la responsabile per i finanziamenti alturismo della Banca viennese, Ingrid Quint-Hager). Due i nomi di casa nostra: Guido Polito(Vicepresidente Operations e Development diBaglioni Hotels & Resorts) e François Droulers(Vicepresidente Domina Hotels & Resorts).

Tra i temi toccati, gli “hot trends” dell’industria, letecnicalità del finanziamento alberghiero, l’even-tuale “rivoluzione” da parte dei REITs (la tipologiaalberghiera piace molto agli investitori anche isti-tuzionali), la riduzione del rischio nello sviluppoalberghiero, e, naturalmente, l’allargamento deimercati, con focus sulla Central Eastern Europe. Non poteva mancare, in questo contesto, l’asse-gnazione di un “Award”: che la Giuria di HotelForum attribuisce all’“Hotel dell’anno”. Il vincito-re è stato un albergo sito in Austria, a Graz: l’hoteldaniel (sì, scritto minuscolo), che unisce smartdesign, tecnologia e lifestyle. Il check-in avvieneall’ “espresso bar”, si può leggere un buon libro nelSalone del caminetto, avere a disposizione una“stilish Vespa”, e così via. Last but not least, le 101camere hanno tariffe contenutissime (è un budgethotel) in linea con la tendenza che vuole qualità e“value for money”. Gli alberghi, nel metodo, divengono sempre più

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una combinazione di servizi di pernot-tamento e “stupore”: un esempio pertutti, il gigantesco Acquario che carat-terizza la lobby del Dom-Acquarèe aBerlino, un albergo di proprietà dellasocietà di Fondi immobiliari tedesca DIFA, che inun paio d’anni è divenuto un’attrazione turisticadella capitale. Per comprenderne il senso, bastipensare che le camere che affacciano sull’Acquariosono le più costose …Un’altra tendenza interessante è la “co-abitazione”,nello stesso building, di albergo e residenze: lequali possono godere di alcuni servizi normalmen-te riservati agli ospiti dell’Hotel.L’hotellerie internazionale vede le catene semprepiù presenti e ciò omogeneizza anche - per cosìdire - le tecniche di valutazione. Era Relatore all’Hotel Forum un grande esperto diquesto settore: Dominique Bourdais, Direttoredella società di consulenza HVS, specializzata nel-l’expertise di alberghi dal 1983, e che annualmen-te produce un Survey sui valori degli hotel. Questi,ha sostenuto Bourdais, sono cresciuti in Europamediamente del 5 % nel 2005, a fronte del 3 %dell’anno precedente. Una ripresa che ha fattoseguito a ben tre anni di declino (non scordiamo-ci ciò che accadde dopo l’11 settembre), riportan-do così i valori al “picco” del 2000. La grande mag-gioranza dei mercati ha visto anche la crescita deicoefficienti di occupazione, delle revenues e deiprofitti.Anche dal punto di vista del “valore per camera” edel “revPAR” (ricavo medio per camera disponibi-le) si osserva una competizione tra le città: ci sonovincitori (nel 2005, Istanbul, Mosca e Budapest),e vinti (Barcellona, Atene e Lisbona). Di strettaattualità è lo sviluppo dei mercati della “Balcania”:ci si attende una crescita a Belgrado e Bucarest(potenzialità vi sono anche nelle città secondariedella Romania). “Domina” Mosca, dove il revParè giudicato “fenomenale”, e buona è la situazione

a Praga e Istanbul. Riprende spazio la Polonia,soprattutto nel “mid & budget market” dei mer-cati provinciali. Prospettive di elevata crescitaanche per la Croazia, nelle localizzazioni dellacosta e le isole. La voce dell’Italia, all’Hotel Forum, l’ha offerta inparticolare Guido Polito. Il giovane manager,molto attento all’internazionalizzazione dei mer-cati, ha portato la sua catena - che vanta 13 alber-ghi - a Londra; e con il brand “Brunello” ha già fir-mato due management contract per Budapest(apertura 2007) e Dubai (2008).Tra gli “highlights” del Forum (che si è svoltonell’elegantissimo Hotel Kempinski VierJahreszeiten) anche la visita al nuovissimo HotelMandarin Oriental, al centro della capitale bava-rese. (PGL)

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Guido Polito

Esterno e interni dell’hotel daniel a Gratz,vincitore dell’Award

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Su invito di RedNET, società polacca che operanel settore immobiliare in particolare nell’Europacentrale e che controlla CEPIF (Central EuropeProperty & Investment Fair), un gruppo di ospi-ti provenienti da nove Paesi (Austria, Germania,Olanda, Ungheria, Italia, Spagna, Gran Bretagna,Bulgaria e Polonia) ha partecipato a un “FieldTour” di quattro giorni (dal 10 al 13 ottobre2006) con meta Budapest e poi Bucarest.

A Budapest il gruppo ha fatto base all’HotelHilton Budapest West End, ubicato a Pest e inadiacenza a uno dei più noti Shopping Centersdi Budapest (il “West End City Center”, 400negozi, 49 mila metri quadrati di superficie loca-

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REPORTAGES

A Budapeste Bucarestcon CEPIF

Budapest, il TeatroNazionale,inaugurato il 15 marzo 2002

Interno del National Concert Hall

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bile, 21 milioni di visitatori ogni anno dal 1999,anno di apertura). L’Hotel sorge in prossimitàdella principale Stazione ferroviaria della città(caratteristico edificio con travi e pilastri inmetallo firmato Eiffel, che si affaccia sulla piazzaNyugati) e a una stazione della principale lineametropolitana della capitale ungherese (lineablu, che collega il centro città con l’aeroportointernazionale).Alla delegazione in visita è stata data l’oppor-tunità di visitare nuovi teatri (il FestivalTheatre - 12.200 metri quadrati di slp e 452posti nell’Auditorium - e il National ConcertHall - 15 mila metri quadrati di slp e 1.700posti nella sala principale -), vari edifici a usoresidenziale e direzionale, e aree commerciali.Anche se il mercato immobiliare di Budapestinizia a dare segnali di rallentamento nellacorsa al rialzo dei prezzi, si è potuta notare labuona qualità delle costruzioni di standard di-chiaratamente occidentali. I prezzi per appartamenti nuovi oscillano tra1.100 e 1.400 euro al metro quadrato, conpunte di euro 1.850 (al “Millennium Center”,complesso residenziale lungo il Danubio, doveè stato inserito un “centro benessere” privatocon piscina) e di 2.800 euro per immobili cen-trali ristrutturati e di particolare pregio.Tra gli operatori più attivi a Budapest vi èTRIGRÁNIT, società nata nel 1997 che ha giàsviluppato circa un miliardo di euro di investi-menti immobiliari e che ha in corso investi-menti per altri due miliardi nell’Europa cen-trale e dell’Est (Ungheria, Polonia, RepubblicaCeca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Romania,

Bulgaria e a breve Serbia, Russia e Ucraina). Circa il mercato alberghiero (un paio di annifa ha aperto nella capitale anche il “FourSeasons”) si deve segnalare che oggi il più“cool” tra gli hotel di Budapest è il “New YorkPalace Caffè”, dell’italiana catena Boscolo.

Bucarest si presenta, sia in centro che in peri-feria, come un unico grande cantiere, e sonomolteplici le nuove realizzazioni sia residenzia-li, che direzionali e per logistica.In particolare nella zona Nord Ovest dellacittà è in fase di costruzione una nuova “cittànella città”, con il quartiere “Baneasa”.Con l’ingresso della Romania nell’UnioneEuropea (dal 1° gennaio 2007) i prezzi per tut-te le tipologie di immobili, sia centrali che pe-riferici, sono in tensione.Di particolare importanza anche il nuovo

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Nella foto sopra: Bucarest, ricevimento al Circolo Militare, e,sotto, traffico in città

Budapest, nuovi edifici in centro città

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quartiere “ESPLANADA”, che sorgerà a pochecentinaia di metri dal colossale edificio ex sededel Governo di Ceaucescu.Anche questa iniziativa, che prevede un Centro

Commerciale, hotels, uffici, residenze, è gesti-ta da TRIGRÁNIT e prevede investimenti percirca un miliardo di Euro.

Alberto M. Lunghini

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REPORTAGES

Bucarest: “Real Bucarest”, la Fiera immobiliare della capitale rumena

Sopra a sinistra: Bucarest, il progetto ESPLANADA

Sopra a destra: Bucarest,Progetti presentati

alla Fiera immobiliare

A destra il terreno del nuovo

progetto ESPLANADA

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Si è svolto a Stoccolma, il 13 ottobre, un Semi-nario di Studi organizzato congiuntamente daERES (European Real Estate Society, networkpan-europeo di economisti e ricercatori immobi-liari) e KTH, il Royal Institute of Technology:praticamente il Politecnico di Stoccolma.Oltre 200 i partecipanti, in prevalenza - si capisce- svedesi, ma con numerose presenze anche daaltri Paesi. Tra cui Matthias Thomas, Presidentedi ERES, e Martin Hoesli, docente di real estatefinance alle Università di Ginevra e Aberdeen.Nell’ampio (e spartano) Auditorium dell’Universi-tà, che vanta da tempo un programma im-portante di corsi - anche Master - nel real estate,si è parlato di “European Marlet Cycles & Volatility”.Un tema, dunque, di stretta attualità in tutti imercato cosiddetti “maturi”, affrontato da unPanel di noti economisti immobiliari provenientida grandi player. Alessandro Bronda, di AberdeenProperty Investors e Board Member di ERES, haportato il messaggio di benvenuto della suaSocietà, sponsor - con RICS, Royal Institution ofChartered Surveyors - del Seminario. Vi sonostati poi gli interventi di Robin Goodchild, LaSalle investment Management, su “How do capi-tal and rental cycles relate? Are investors ratio-nal?”; di Alexandra Krystalogianni, Schroders, su

“European macroeconomic cycles and propertymarkets:is there evidence of convergence?” e JonLekander, di Aberdeen Property Investors su“Nordic Cycles in international comparison”.Essendo in sede accademica, non poteva mancareuno speech da parte di un Docente: PeterEnglund, Professore di Finanza alla StockholmSchool of Economics ha sviluppato il tema“Stockholm’s office rental cycle”.Coordinato da Stellan Lundström, Professoredi Real Estate Economics presso il Royal Instituteof Technology, il Seminario è stato insomma unmomento importante per la Community immo-biliare e finanziaria della capitale svedese: che staattraversando un ciclo di grande interesse dalpunto di vista degli investimenti immobiliari.Da alcuni anni ERES organizza periodicamentedegli “Industry Seminar” su tematiche di strettaattualità, trattate con scientifico rigore, che affian-cano economisti e operatori delle strutture immo-biliari, in una logica di sempre maggior avvicina-mento tra accademia a “private sector”. Gli incon-tri sono “itineranti”. Ogni volta si cambia città, eciò consente l’approfondimento di ciò che avvieneanche in specifiche realtà non sempre “mappate”da altri circuiti della convegnistica internazionale.Le attività di ERES si possono leggere sul sito del-l’associazione, www.eres.org.

A Stoccolmacon ERES

Due immagini del “Campus” di KTH. A destra, in primo piano, Martin Hoesli

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L’evento che si svolgerà dal 6 al 10 Febbraio2007 rappresenta una delle maggiori iniziativeespositive dedicate al mondo dell’architettura edell’edilizia, e ha come cornice gli spazi pensati erealizzati dall’Architetto Massimiliano Fuksas, aFieraMilano (Rho-Pero).La manifestazione occupa oltre 40 mila metriquadrati di superficie espositiva, dedicati all’in-novazione e all’aggiornamento professionale, all’integrazione delle diverse aree del comparto.Iltutto in abbinamento con altri due esposizioni :in abbinamento con INTEL (Livin Luce edEner Motive) e con Sicurezza–Sicurtech–Chiu-sure Tecniche. Il primo Salone dell’Architettura e delle Costru-zioni illustra una molteplicità di lati interessanti.Il primo aspetto riguarda la costituzione di un

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FUTURA

Build UPExpo

La celebre “Vela” di Massimiliano Fuksas

Comitato Scientifico internazionale, coordinatoda Cesare Maria Casati, il cui compito è l’idea-zione di tutta una serie di iniziative e eventi cul-turali che consentono di inserire il mondo delprogetto all’interno di una serie di reti e di rela-zioni sia sociali sia produttive.Il Comitato Scientifico è composto da persona-lità affermate e riconosciute nei rispettivi setto-ri, tra cui gli “archistar”: Mario Bellini, Massi-miliano Fuksas, Cesar Pelli, Maurizio Vogliaz-zo.Vi sono poi Adolfo Colombo (Presidente SIG),e Gabriele Del Mese (Amministratore DelegatoARUP Italia).Il programma dell’evento mostra un secondoelemento d’interesse che riguarda tutta una seriedi discipline differenti ma afferenti al mondodell’architettura. L’evento si apre con la primaConferenza internazionale sulla città, “Idoli, dei,mostri metropoli, città, villaggi, ragioni”. Divisain due sessioni, “Lo stregone del villaggio”e“Città vivibile, città visibile”, vedrà la partecipa-zione di influenti personalità del mondo dell’ar-chitettura e dell’urbanistica, della cultura, dell’e-conomia, e amministratori di importanti metro-poli. Sono stati infatti invitati a portare il lorocontributo: Walter Veltroni, Sindaco di Roma;Davide Boni, Assessore al Territorio e Urba-nistica della Regione Lombardia; FrederikSamitaur, promotore di Calver City; GermanoCelant, critico d'arte; Alberto Rovetta Politecni-co di Milano, gli architetti Massimiliano Fuksas,Cesar Pelli, Claud Vasconi e Mario Virano, com-missario per la TAV in valle Susa; inoltre, il filo-sofo Salvatore Veca, lo storico Joseph Rikwert,Luigi Zunino, developer immobiliare e Rappre-sentanti delle istituzioni.I lavori si concluderanno con una Tavola Ro-tonda dedicata a “Expo e sviluppo del territorio.Ancora in tema di aree metropolitane, si cita-no i workshop “La Città che cambia” incen-trato sugli effetti delle grandi opere comemotore dello sviluppo socioeconomico, e“Sviluppo sostenibile e città del futuro”

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entrambi organizzati daFAST (Federazione delleassociazioni scientifiche etecniche).Inoltre, “Linee di confron-to oriente/occidente inarchitettura e urbanistica”,“L’uso della pietra naturalesecondo la cultura occi-dentale e quella cinese”, acura di ACIMM (As-sociazione costruttori ita-liani macchine marmo).Nella sezione City Up sinotano “La conferenzaeuropea” “La qualità deglispazi aperti nelle periferie:il paesaggio delle nuovemetropoli”, promossa daPaysage, Build UP Expo,Eurocities.

Altri convegni monotema-tici saranno organizzati daUct (Unione costruttori chiusure tecniche), suargomenti specifici, ad esempio: accessori certi-ficati per chiusure tecniche, marcatura CE, chiu-sure tagliafuoco, installazione e manutenzionedelle chiusure. Un’area dimostrativa con test diprova chiusure tecniche sarà allestita e gestita di-rettamente da Uct.

Nell’ambito della sezione Geo Up si terrannodiversi incontri che consentiranno di svilupparetemi relativi a tecniche avanzate di telerileva-mento, topografia, analisi idrogeologica e geolo-gica, bonifica di siti inquinati:

– Tecniche innovative per la conoscenza del ter-ritorio

– Soluzioni avanzate di problemi tecnici per ilbuild-up

– Applicazioni strutturali dei materiali composi-ti nel settore delle costruzioni

– Nuove tecnologie per il controllo dell’erosione– L’utilizzo dei geotessili e delle geomembrane

nelle grandi opere infrastrutturali e ambienta-li

– Realizzazioni di rilevati stradali e di condizio-ni difficili

– Opere di sostegno in terra rinforzata con geo-sintetici

Sono inoltre previste differenti mostre tematicheaffidate a importanti enti, tra cui: Aia Europa(American Institute of Architecture); Ala Asso-architetti, che si occuperà della mostra decen-nale premio internazionale “Dedalo Minosse”;

Casa dell’architettura diRoma; Uia (Unione inter-nazionale architetti), con:“La celebrazione della città– 40 progetti internazio-nali”; Occam - Info-poverty Exhibition; Poli-tecnico di Milano.

Mostre tematiche di carat-tere tecnologico sarannopoi organizzate con la col-laborazione di: – Be-Ma editrice, cheallestirà “Le isole tecnolo-giche”, iniziativa volta aindividuare le innovazioniapplicative e di prodotto;– Edilportale, con “Li-ving box”, una mostrasulle Unità abitative pre-fabbricate, oggetto di unconcorso di progettazione;– Assocompositi, Acim-

m (Associazione costruttori italiani macchinemarmo) e Anit (Associazione nazioanle isola-mento termico e acustico) che illustrerannol’utilizzo di differenti materiali.

Infine sarà riservato uno spazio ad alcune inizia-tive speciali, come: Architetti non stop, dedicatoalla presentazione di progetti selezionati dal Co-mitato Scientifico; e quella della rivista Domuscon Redazione aperta.

Un ulteriore aspetto d’interesse riguarda l’accor-do fra Build UP Expo e Occam-Osservatoriodelle nazioni Unite sullo sviluppo delle tecnolo-gie della Comunicazione, incaricato di coordi-nare le attività del programma di Infopoverty. Èla prima volta che un Ente appartenente al siste-ma ONU si trova a fianco di un grande centrofieristico internazionale.La cooperazione riguarderà le nuove manifesta-zioni promosse da Fiera Milano e sarà focalizza-ta intorno ai nuovi temi riguardanti lo sviluppodelle energie rinnovabili, l'approvvigionamentodelle risorse idriche, le attività di formazione, letecnologie domotiche, le tecniche di telecontrol-lo e gestione remota.L’accordo con Occam amplierà il target dei visi-tatori e degli operatori stranieri consentendo alleaziende italiane di intensificare i contatti verso ipaesi emergenti.Build Up Expo rappresenta per l’Italia unadifferente occasione rispetto al SIAE di Bolo-gna di presentarsi all’interno del dibattito del-l’architettura europea per confrontarsi con i

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Ancora la “Vela”

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grandi Saloni internazionali, diversità dovutaal metodo d’indagine del Comitato Scientifi-co e alla sensibilità dell’Ente Fiera. Il metodo offre un nuovo modo d’indaginesul progetto d’architettura attraverso il qualel’architettura dialoga con le risorse dell’am-

FUTURA

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Due immagini della Fiera

biente raccogliendo le sfide offerte dall’hightech, dal rinnovamento urbano, della qualitàambientale e infine le sfide presenti nell’evo-luzione del mondo delle costruzioni in edilizia.

Il primo Salone dell’Architettura e delle Co-struzioni rappresenta, così almeno a detta de-gli organizzatori, un nuovo modo di esporreseguendo i mutamenti disciplinari e confron-tandosi con i migliori architetti e progettistiinternazionali, creando un contesto pieno distimoli culturali e tecnologici, per affermaregli standard del nuovo mercato e fornire ri-sposte concrete a una committenza semprepiù esigente e attenta ai nuovi linguaggi delprogetto.Nella Mostra l’intero settore delle costruzioniverrà rappresentato nella sua complessità mer-ceologica, in questo modo non sarà interrottoil flusso d’informazioni che va dalla progetta-zione all’edificazione ai servizi. Questa chiave di lettura consentirà l’accesso alSalone sia a spettatori sempre più qualificati,che in una manifestazione espositiva voglionomuoversi attraverso strade e percorsi affini alleproprie attività professionali, sia ai soggettiche si avvicinano alle tematiche dell’architet-tura e delle costruzioni (studenti delle Facoltàdi Architettura o studenti delle scuole profes-sionali, geometri).Il visitatore si troverà a percorrere alternandopercorsi informativi e formativi, aree dinami-che e stimolanti a esposizione di prodotti, aworkshop, spazi, laboratori, cantieri e macchi-ne in movimento. Le iniziative interattive fa-voriranno lo scambio di idee e conoscenze tratutti i protagonisti del mercato: imprese e pro-gettisti vivranno al centro di un nuovo for-mat, ricco di opportunità.

Build UP Expo

6-10 febbraio 2007

Fiera Milano

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La città di Monaco di Baviera con scadenzatriennale ospita Bauma, il più grande luogod’incontro mondiale dove vengono presenta-te tutte le innovazioni per i macchinari e leattrezzature edili.

Il Salone internazionale di macchine per l’e-dilizia, materiali da costruzione, industriaestrattiva, veicoli e attrezzatura per l’edilizia,materiali da costruzione, si svolgerà così aMonaco dal 23 al 29 Aprile 2007.

Gli organizzatori (Messe München Interna-tional) e l’organo tecnico promotore VDMA(l’Associazione tedesca delle imprese produt-trici di Macchine e Impianti), hanno studiatouna nuova strutturazione dell’intera suddivi-sione merceologia di Bauma 2007.

Il nuovo orientamento è pensato su quattrofiloni tematici: – l’occorrente per il cantiere, – l’industria estrattiva, estrazione e lavorazio-

ne di materie prime, – la produzione di materiali edili – i fornitori e i servizi.

I nuovi percorsi intendono facilitare i visita-tori nella ricerca rapida dei loro settori diinteresse. Rispetto all’ultima Fiera del 2004,si sono già registrati ulteriori incrementi siaper quanto riguarda il numero dei visitatori,sia in relazione all’aumento della superficieespositiva.Quest’ultima, è stata ulteriormente incre-mentata di altri 40 mila metri quadrati persoddisfare le crescenti richieste di partecipa-zione, a complessivi 540 mila metri quadrati,per un numero di 3 mila espositori di 48Paesi. Un interessante novità riguarderà l’esposizio-ne dei Paesi che rappresentano i mercatiemergenti quali Cina, India, Russia, PenisolaArabica. In tal senso si possono leggere lerichieste di aumento della superficie espositi-va da parte della Cina che ha richiesto un’area

di cinque volte superiore a quella della scorsaedizione. Altri dati interessanti riguardano lanecessità dell’ India di uno spazio quattrovolte più grande, e del Giappone che haquintuplicato la sua area. L’attuale situazione dei mercati emergentiquali Cina, India, Russia, Penisola Arabica,come ha sottolineato anche Helmut Limberg(Consigliere di Amministrazione di VDMA,durante la Conferenza Stampa di presentazio-ne della Fiera tenutasi a Milano il 12 ottobrescorso), rafforza e conferma la posizione diBauma quale Salone-guida internazionale, eprincipale punto d’incontro per i protagonistidel settore. Per quanto riguarda l’Italia, sonooltre 350 le aziende iscritte all’evento. Oltre416 mila visitatori, di cui il 29 per cento pro-veniente dall’estero, ha visitato la manifesta-zione nel 2004. Sono questi i primi numeripresentati durante la già citata conferenzastampa alla quale sono intervenuti KatharinaHamma (Direttore del Settore Fiere Benid’Investimento dell’Ente Fiera Monaco diBaviera) e Helmut Limberg. Un’ultima riflessione da farsi riguarda il fattoche nessun altro Salone dell'edilizia offre que-sta completezza e complessità di beni d'inve-stimento per l'edilizia e l'industria dei mate-riali da costruzione.

In attesa del Bauma di Monaco si è svolto aShanghai dal 21 al 24 novembre “BaumaChina 2006”. Il Salone cinese ha occupatogli spazi del modernissimo centro espositivo,il Shanghai New International Expo Center(SNIEC). I numeri di Bauma Cina si possono così sin-tetizzare: 1.050 espositori su una superficienetta espositiva di 150 mila metri quadri (50mila metri quadri in più rispetto all’ edizionedel 2004), i dati sull’ affluenza mostrano piùdi 80 mila visitatori.L’evento cinese ha rappresentato l’appunta-mento più importante per quanto riguardal’industria dei materiali da costruzione delmercato asiatico.

Bauma 2007

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È cosa nota come il mercato immobiliare sia con-dizionato da due elementi principali: l’andamentodemografico di quel particolare territorio e i con-nessi flussi immigratori (o migratori) e la quantitàdi capitali disponibili all’investimento.È quindi evidente come l’andamento del mercatofinanziario influisca direttamente sul mercatoimmobiliare.È stato più volte analizzato da diversi autori il pro-cesso di trasformazione dell’offerta ovvero. l’evolu-zione delle diverse figure che hanno operato nelmercato immobiliare a partire dalla fine dellaseconda Guerra Mondiale.

Nel corso degli ultimi sessanta anni le principalicategorie di operatori immobiliari hanno subitouna traiettoria trasformativa molto accentuata:– il proprietario di aree è divenuto imprenditore

utilizzando il costruttore per edificare il suo pro-dotto immobiliare;

– il costruttore si è trasformato a poco a poco inimprenditore acquistando terreni e costruendoautonomamente;

– il finanziatore, nell’ultimo scorcio del secolo esoprattutto a partire dalla seconda metà deglianni ’90, ha iniziato a soppiantare sia il proprie-

tario sia il costruttore, avviando un processo digoverno verticale di tutte le attività necessariealla realizzazione di una moderna industriaimmobiliare.

Nasce così anche nel nostro Paese l’impresa immo-biliare che assomma in sé (che gestisce) tutte le fasidel ciclo immobiliare, tutte le figure-ruoli profes-sionali, prima separati, del mercato immobiliare.Una impresa che si procura le aree e sulla basedelle prospettive e potenzialità del mercato rea-lizza i progetti, provvede con i suoi partner-appaltatori alla costruzione, offre in vendita glispazi realizzati, finanzia l’acquirente offrendoglicredito, oppure mantiene le proprietà del suopatrimonio immobiliare a fini reddituale gesten-dolo secondo le moderne concezioni manageria-li. Accanto al processo di formazione del nuovoe moderno mercato immobiliare nel nostro Pae-se continuano ovviamente a operare un numeroelevatissimo di figure professionali e imprendito-riali (costruttori, progettisti, intermediatori etc.)che affrontano la sfida della sopravvivenza in unmercato immobiliare sempre più difficile e com-petitivo.Meno indagata appare invece la dinamica trasfor-

STUDI

Origini e trasformazionedel mercatoimmobiliareitaliano

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mativa che ha caratterizzato in modo determinan-te l’evoluzione della domanda immobiliare nelnostro Paese. Vediamo sinteticamente di ripercor-rere le più importanti tappe di questa evoluzione equindi anche delle trasformazioni demografichedel nostro Paese.A questo proposito è necessario risalire nel tem-po e ritornare “all’inizio” ovvero al momento del-l’unità del nostro Paese e quindi al censimentodel 1861.In quell’anno la maggior parte dei capoluoghi diprovincia avevano una popolazione non superiorea quella racchiusa tra le loro mura storiche nei tresecoli precedenti, in generale oscillante tra unminimo di 40 mila a un massimo di 100 mila abitanti.Nella pianura padana città già molto importantierano ridotte a centri modesti: Modena toccava i20.000 abitanti come nei primi del Seicento;Ferrara, che nel momento dello splendore sotto gliEstensi era giunta a 30.000, col dominio dellaChiesa era scesa a circa 23.000; Piacenza non regi-strava l’aumento di una sola unità dalla metà delsecolo precedente. Lo stesso avveniva in Toscana:Siena , ferma da due secoli e mezzo sulle 23.000anime, si era abbassata sotto le 20.000 e Pisa eraappena sulle 23.000. Per il Mezzogiorno basti cita-re Napoli, ancora la più popolosa, sì, ma staziona-ria dalla metà del Settecento, e Palermo, sotto i 200.000, in diminuzione nell’ultimo cinquantennio.Al regresso demografico fanno eccezione soltantoMilano, Genova, Firenze e Torino. Milano nelmezzo secolo precedente all’unificazione passò dacirca 150.000 a 250.000 abitanti; Genova quasiraddoppiò la sua popolazione superando i150.000; Firenze si spinse da 80.000 a 143.000;Torino ebbe un’ascesa anche più rilevante: poco aldi sotto degli 80.000 al principio dell’Ottocento,oltre 200.000 nel 1861.Conseguenza di questa stasi è che i centri abitati sipresentano nei quartieri popolari come agglome-rati di edifici risalenti ai secoli precedenti forte-mente degradati ed in condizioni igeniche malsa-ne: da qui focolai di infezioni e addirittura formepestilenza diffuse.La Rivoluzione Industriale che aveva trasformatole maggiori nazioni e città europee non aveva fattola sua comparsa in Italia che, come evidenzia chia-ramente l’andamento demografico delle città, at-traversava una fase di forte stasi e decadenza eco-nomica.

IL PERIODO POST BELLICO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Il conflitto della prima Guerra Mondiale,malgrado non provocasse vaste distruzioni,

paralizzò il mercato immobiliare. Terminato ilconflitto lo Stato intervenne con diversi prov-vedimenti, nell’obiettivo di evitare gravi pro-blemi sociali a fronte di fenomeni quali la sva-lutazione della moneta e la scarsità di abita-zioni per impedire che i prezzi (a fronte dellacoerenza di offerta) salissero in misura eccessi-va con le inevitabili conseguenti speculazioni.Nel novembre del 1917 il Governo bloccòtutte le pigioni inferiori alle lire 4.000 nellecittà di oltre 200 mila abitanti, inferiori alle2.400 nelle città da 100 a 200 mila, sotto le1.800 nelle città con meno di 100 mila abi-tanti. Gli affitti più alti erano lasciati liberi.Gli sfratti erano ovviamente sospesi. Un de-creto del 1919 prolungò il blocco fino alluglio 1921. In tal modo la grande massa degliinquilini non abbienti era posta in condizionedi non perdere l’abitazione per lungo tempoperché dopo la firma del trattato di pacesarebbero stati ammessi aumenti soltanto dal10 al 20%.Per favorire la ripresa delle attività costruttivefu varato un provvedimento che stabiliva unaesenzione fiscale biennale a favore degli edifi-ci di nuova costruzione a qualunque uso fos-sero destinati.Il Governo varò altre agevolazioni fiscali etutte le nuove leggi furono riunite nel TestoUnico del 1919.Alle case di civile abitazione costruite entroun quinquennio fu concessa la esenzione tota-le dalle imposte e sovrimposte per sei anni el’esenzione della metà per i successivi quattro.Alle case popolari ed economiche costruitedagli Enti riconosciuti: Istituti Autonomi,Cooperative ecc… fu concessa l’esenzionefiscale totale per i primi quindici anni e dellametà per i successivi cinque. Alle case popola-ri costruite dai Comuni fu concessa l’esenzio-ne fiscale per venti anni.Malgrado le notevoli agevolazioni la ripresadel settore delle costruzioni per carenza diinvestimenti non fu tale da soddisfare ladomanda.Così un nuovo provvedimento del Governonel 1920 estese a dieci anni l’esenzione fiscaletotale per le case di civile abitazione costruitenei due anni successivi e per le case popolari aventi; il decreto con cui fu attuata la leggeandò oltre queste misure, stabilendo che per lecase di abitazione civile costruite entro il ’27venisse estesa a trenta anni.Al termine della scadenza per l’esenzione, nel1927, i provvedimenti sopra richiamati furo-no proposti dal Governo fino al 1935.Malgrado il significativo incremento demo-grafico del Paese (la popolazione italiana

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aumentò dal 1921 al 1931 di ben 500 milaunità all’anno, mentre dal 1931 al 1941 di400 mila unità), i provvedimenti del Governofurono in grado di equilibrare domanda eofferta di edifici in un contesto caratterizzatodalla crisi economica internazionale del ’29-’31 e dalla guerra d’Africa della metà deglianni ’30.Secondo i dati del censimento del 1931 inItalia vi erano 9 milioni di abitazioni per untotale di 30 milioni di vani che con una popo-lazione di 41 milioni davano un indice di 1,4persone per stanza.Erano stati necessari più di sessanta anni adun paese povero e arretrato per raggiungerequesto livello di sviluppo edilizio.Dalla metà degli anni ’30 il rinnovamento delparco edilizio subì un drastico rallentamento acausa delle restrizioni imposte all’attività edi-lizia a favore dell’incremento delle opere per lapreparazione bellica decise dal Governo Fascista.Nel 1935, per limitare l’importazione dimaterie prime estere necessarie alle costruzio-ni, veniva emanato un decreto il quale dispo-neva che non si rilasciassero permessi per nuo-ve edificazioni se non sulla base di ragioni spe-ciali che dovevano essere valutate di volta involta da organi ministeriali.I costi medi di costruzione dell’industria pri-vata nelle principali città, che erano diminuitirapidamente nel periodo della crisi del ’29-’32(per vano a Roma da L. 12.500 nel 1929, a L.8.000 nel 1932-33; a Napoli da L. 12.500 a L.9.000; a Milano da L. 11.500 a L. 9.000),risalgono anche più rapidamente nel biennio1935-36, riportandosi praticamente sui livellidi partenza.L’andamento dei costi di costruzione influen-zava l’andamento del mercato delle nuove casee delle vecchie abitazioni. Così a Roma, incentro, il prezzo delle vecchie case scese, dal1929 al 1934, per quelle signorili da L.20.000 a L. 12.000, per quelle medie da14.000 a 8.000 circa, per quelle economiche epopolari, da L. 12.500 attorno a 9.000.A Milano, per le case tipo medio nella zonacentrale, il prezzo per vano delle nuove costru-zioni era doppio di quello delle vecchie, cioèdi circa L. 30.000 nel 1929, di L. 16.000 nel1935 dopo un continuo calo; a Napoli nel1929 le case centrali di tipo medio costavanoal vano quasi 15.000 lire se nuove, a circa11.000 se vecchie; e, nel 1935, rispettivamen-te circa 10.000 e meno di 8.000.Gli affitti subirono un andamento analogo dal1929 al 1931. Il decremento del valore dellelocazioni fu meno sensibile a Roma dove l’af-

fitto per una abitazione di tipo medio calò incentro da una media di 120 lire mensili pervano a una media di 90, e più sensibile aMilano dove scese da 140 a 70, e a Napoli da75 a 57, mentre in periferia il calo nelle trecittà fu rispettivamente da 115 a 70, da 100 a65 a 42. anche per le abitazioni di tipo econo-mico la diminuzione fu meno sensibile aRoma, sia in centro che in periferia, che aMilano e a Napoli: in centro a Roma da 100 a74, a Milano da 100 a 51, a Napoli da 70 a52; in periferia a Roma da 80 a 57, a Milanoda 90 a 46, a Napoli da 60 a 39.

IL PERIODO POST BELLICO DELLASECONDA GUERRA MONDIALE

La II Guerra Mondiale ha avuto influenzamolto maggiore sul mercato immobiliarerispetto alla prima.La maggior durata del conflitto, i cui effetti siestesero a buona parte delle regioni del nostroPaese, indusse una generale stasi delle costru-zioni e per contro le distruzioni che raggiunse-ro in talune città livelli estremamente gravi. Ivani distribuiti furono oltre 1,7 milioni, circaun milione quelli gravemente danneggiati, e3,5 milioni quelli danneggiati leggermente; intotale circa il 65% dei vani furono resi inabi-tabili per sempre o per periodi più o menolunghi. Ma, il problema era tanto più aggra-vato dal fatto che mentre si era prolungata lasosta nelle costruzioni, la popolazione eracontinuata a crescere fino a 47 milioni secon-do il censimento del 1951; inoltre, durante laguerra, si erano verificati spostamenti di lar-ghe masse da una città all’altra con ulterioreaggravamento del problema abitativo.Nel 1947 il Ministero dei Lavori Pubblici cal-colava a oltre 4.5 milioni il fabbisogno mini-mo nazionale di nuovi vani, a cui erano daaggiungere altri 2 milioni e più da ricostruire:un totale fra i 6 e i 7 milioni di vani per uncosto di almeno 3 miliardi. Il numero dei vaniesistenti all’inizio della guerra non è noto.L’ultimo censimento prima del conflitto(quello del 1931) e contava 30 milioni di vanie nel primo censimento (quello del 1951)dopo la guerra, dopo le prime ricostruzioni, ivani risultavano circa 35 milioni.La dinamica del mercato immobiliare delsecondo dopoguerra è nota: la domanda supe-rerà l’offerta di immobili per molti decenni equesto fenomeno favorirà speculazioni e larealizzazione di edifici con scarse qualità pre-stazionali e tecnologiche.Nel 1952-53 il Ministro dei Lavori Pubblicicalcolava il fabbisogno di vani, per quanto ri-

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guardava la sola edilizia popolare, da tre aquattro milioni. Malgrado i numerosi prov-vedimenti Governativi con lo sviluppo eco-nomico post bellico, soprattutto nelle regio-ni del Nord la domanda di immobili restalargamente superiore all’offerta. Di conse-guenza i prezzi degli immobili tendono asalire senza interruzione anche in relazioneall’aumento del costi dei terreni, nonché diquello dei materiali da costruzione e dellamano d’opera spinti in alto soprattutto dalpiù rapido accrescersi della domanda rispettoall’offerta. Nelle grandi città, soprattutto alNord, con il cosiddetto “miracolo economi-co”, l’immigrazione raggiunge livelli vera-mente eccezionali: a Milano un ritmo annuoaddirittura dieci volte superiore a quello del-l’inizio del secolo e cioè di almeno 80 milaunità; a Torino un andamento non minore,mentre a Roma e a Napoli si può calcolare dicirca la metà.Nel 1941 nella metropoli lombarda si avevauna densità di dieci persone ogni sette stanzee in quella piemontese un affollamento sol-tanto di poco inferiore; dopo che il censimen-to del 1951 aveva denunziato una situazionenon molto diversa, nel 1961 il peggioramentoè evidente con una densità di dieci personecontro cinque stanze a Milano, più accentua-to a Torino e aggravato anche a Roma e aNapoli.Nell’arco di venti anni i prezzi vengono spintiverso l’alto da una dinamica inatrrestabile: nel1941 per le abitazioni popolari non si supera-vano a Milano e a Roma le 20.000 lire almetro quadro e a Torino le 14.000; per le casea livello superiore si arrivava rispettivamentefino a L. 30.000 e a L. 16.000; per le casesignorili fino a 50.000 e a poco più di 20.000.Per queste ultime, nel 1951, quei prezzi eranopraticamente raddoppiati. Nel decennio1951-1961 si giunse al triplo: a Milano e aRoma da oltre L. 100.000 a 150.000, a Torinoa cavallo delle 100.000, a Napoli fino a100.000. Da allora i prezzi hanno continuatoa crescere a ritmi sostenitissimi.La prima flessione dei prezzi dal II dopoguer-ra si registra nella prima metà degli anni ’80,cui segue la flessione dei primi anni ’90 carat-terizzati dal fenomeno “Tangentopoli” e dallacrisi degli strumenti urbanistici tradizionaliche appaiono ormai inadatti a garantire lo svi-luppo e la riqualificazione delle città.A partire dalla seconda metà degli anni ’90 siè creato il nuovo mercato immobiliare caratte-rizzato dalla presenza di forti investimenti edoperatori di qualità: il Real Estate italiano.Compito di questo mercato è anche garantire

un equilibrio dei prezzi evitando che crescitetroppo rapide e le comunque inevitabili e pe-ricolose speculazioni.I prezzi degli immobili delle principali cittàitaliane hanno ormai raggiunto e in qualchecaso superato i livelli delle paragonabili cittàeuropee.La scarsità di offerta di immobili di qualitàcontribuisce ad aumentare il livello di prezziche tra il 2002 e il 2004 hanno registrato in-crementi elevati, ma anche nel 2005 i prezzidegli immobili sono cresciuti del 7,5% circa.Il mercato è spinto dalla domanda di abitazio-ni, gli italiani hanno fatto ricorso ai mutuiimmobiliari viste le condizioni del mercatofinanziario (leggi tassi di interesse bassi e sta-bili) particolarmente favorevoli.Malgrado la crescita dei mutui questo merca-to in Italia è circa la metà di quello francese emeno del 25% di quello tedesco (vedi tabella).

Gli operatori del “real estate” hanno tutto l’in-teresse a favorire una corretta stabilizzazionedei prezzi per impedire impopolari speculazio-ni e per favorire un mercato maturo e consape-vole.Per fare questo occorre che la residenza anchequella sociale, entri a far parte di una nuovatipologia di investimenti fino ad oggi erronea-mente e colpevolmente trascurata viste le suepotenzialità in termini di redditività, ma anchee soprattutto la sua rilevanza sociale che un mercato maturo e consapevole non può trascurare.

Oliviero Tronconi

Bibliografia– Daniele Forti: “E l’Italia scelse la sua strada. L’econo-

mia italiana dal ’43 al ‘50”, Cooperativa EdizioniJaca Book, Milano, 1978

– Denis Mack Smith: “Storia d’Italia. 1861-1969”,Universale Laterza, decima edizione, Roma, 1979

– AA.VV: “Cento anni di edilizia”, Edito da SocietàGenerale Immobiliare di Lavori di Utilità Pubblicaed Agricola, Roma, 1963

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MUTUI IN EUROPA(in % del reddito disponibile)

Paese Mutui Interessi passivi

Italia 19,8 0,7Francia 39,5 1,1Germania 83,0 3,0Spagna 67,4 1,7UK 104,6 3,0

Fonte: OCSE, dati al 2003

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Uno dei temi del dibattito sull’abitare odiernoriguarda le tematiche afferenti all’HousingSociale: mai come oggi tale termine è inflazio-nato, ne parlano tutti, purtroppo in alcuni casiè usato per mascherare operazioni al limite dellecito di sfruttamento delle risorse territorialiche di sociale non hanno proprio nulla! Per sgombrare subito il campo dagli equivocioccorre dare la definizione di Housing Socialee in base a questa capire quali interventi nonpossono essere così indicati.

LA DEFINIZIONE

È quella usata dal CECODAHS 1: “PerHousing Sociale si intendono tutte le attivitàatte a fornire alloggi adeguati, attraverso rego-le certe di assegnazione, a famiglie che hannodifficoltà nel trovare un alloggio alle condizio-ni di mercato perché incapaci di ottenere cre-dito o perché aventi specifiche necessità”.(Fonte CECODHAS Social Housing in theUE. Report to the European Commission,March 2005). All’interno della citazione rientrano, fra lealtre, le seguenti attività 2:– individuare terreni e renderli disponibili per

la realizzazione della missione delle organiz-zazioni di Housing Sociale;

– fornire, costruire, riparare o comunquemigliorare edifici a beneficio dei loro resi-denti, sia in modo autonomo sia attraversoforme di partecipazione con terzi;

– acquistare, ristrutturare, migliorare e conver-tire immobili ad altra destinazione per otte-nere alloggi da affittare, vendere o destinarea schemi di proprietà condivisa;

– costruire alloggi per la vendita, anche dif-

ferita o realizzata attraverso schemi speciali(es. proprietà condivisa etc.);

– gestire alloggi o edifici presi in locazione; – fornire servizi di qualsiasi natura a beneficio

degli inquilini e dei proprietari degli alloggi,svolgere attività di manutenzione, ristruttu-razione e riqualificazione, sia direttamentesia promuovendo l’azione altrui;

– promuovere e fornire assistenza per la costi-tuzione e la gestione di nuovi Gestori socialio di Enti che svolgano un’attività correlatacon l’housing sociale;

– acquistare abitazioni da cedere a valori infe-riori a quelli di mercato a soggetti che pos-siedano specifici requisiti;

– consentire il riscatto degli alloggi da partedegli inquilini a valori inferiori a quelli dimercato;

– fornire servizi di assistenza finanziaria agliinquilini mettendoli in condizione di riscat-tare la propria abitazione o di finanziarnel’autocostruzione;

– concedere prestiti assistiti da garanzie ipote-carie ed a tassi inferiori rispetto a quelli dimercato per consentire agli inquilini di ac-quistare la propria abitazione;

– fornire i propri servizi anche a non residentinegli alloggi gestiti o posseduti dall’ente acondizione che gli stessi servizi siano fornitianche ai residenti;

– condurre attività di riqualificazione degliimmobili che comportino, in tutto o inparte, dei benefici per gli inquilini degli al-loggi gestiti o posseduti.

Al contrario, non sono considerate attività chericadono nell’Housing Sociale quelle relativead alloggi costruiti, affittati o venduti per illibero mercato.

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Zoomsull’HousingSociale

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I soggetti e gli attori interessati dovrebberodiversificare la propria attività al di fuori del-l’Housing Sociale solo per chiare e argomenta-te ragioni economiche, e comunque è bene ri-cordare che:– le attività dei soggetti siano essi Imprese o

Associazioni o Cooperative, devono rimane-re prevalentemente finalizzate all’abitare so-ciale (per prevalenza si intende almeno il51% dei ricavi o del capitale impiegato);

– se un’organizzazione impiega più del 51%del proprio capitale o deriva più del 51% deipropri ricavi da attività diverse, deve tenereuna contabilità separata che consenta diindicare per ciascuna voce del conto econo-mico e dello stato patrimoniale gli importiche non riguardano l’Housing Sociale;

– le diversificazioni eventualmente intrapresenon devono comportare rischi che possanopregiudicare gli investimenti e l’attività nelsettore in analisi.

Il campo è molto delicato e spesso al suo inter-no giocano delle spinte non proprio socialiquindi è necessario che l’operatore che decidad’intraprendere questa strada, la percorraseguendo ideali di filantropia e di benesseresociale; qualora decida in senso opposto abbiala correttezza animica di definere le operazionicon i termini giusti.La cartina di tornasole per definire se un inter-vento rientra veramente nella categoria analiz-zata riguarda la presenza dei Comitati diQuartiere o di Zona, e se essi lavorano e sonointerpellati con chi ha realizzato l’intervento ese vi collaborano in clima di progettazione par-tecipata e se ne sono soddisfatti; e infine, sel’intervento garantisce una migliore qualità divita agli abitanti e non agli operatori. Se siverifica tutto questo si è in presenza di unintervento che rientra nella categoria in esame,altrimenti si è davanti a operatori che giocanocon i sogni e con le speranze dei cittadini:soprattutto con chi è rimasto fuori dal merca-to dell’abitazione. Non è un caso che le esperienze di HousingSociale dovrebbero essere realizzate da Entiveramente (e non solo sulla carta) no profit, oda Amministrazioni Comunali particolarmenteilluminate e sensibili che collaborano con gliEnti in base al principio di sussidarietà (cheserve a favorire lo sviluppo di servizi per tutti, inparticolar modo per gli utenti maggiormentevulnerabili dal punto di vista sociale. Si operaattraverso riconoscimenti, Protocolli di IntesaLeggi del Ministero dei Beni e AttivitàCulturali, Ministero del Lavoro, Ministero degliinterni, Presidenza del Consiglio dei Ministri,Regione, Provincia, Comune, Municipi).

LA NASCITA

La nascita dell’Housing Sociale è una questio-ne un po’ controversa: alcuni la collegano conla nascita delle cooperative, altri la colleganocon i primi falansteri.Molti collegano lo sviluppo del movimento al-la base dell’Housing Sociale addirittura con lanascita stessa delle cooperative. A Rochdale,cittadina industriale del Regno Unito, ilconcetto di collaborazione reciproca attraversorapporti cooperativi fu messo in pratica per laprima volta nel 1844.Un gruppo di ventotto lavoratori decisero diaprire uno spaccio cooperativo. Ogni sociocontribuì con piccole somme di denaro depo-sitate nell’arco di diversi mesi, e il denaro fupoi usato per acquistare un negozio.L’iniziativa ebbe molto successo, e presto i socie le famiglie di quella comunità riuscirono adaccedere a prodotti che prima non si sarebberopotuti permettere. L’esempio fu seguito in altrecittà e, in seguito, furono istituite altre coope-rative nel settore alimentare,dell’agricoltura,abitativo, finanziario e per altri prodotti e ser-vizi.Il movimento divenne così popolare che nel1895 venne fondato l’ICA (InternationalCooperative Alliance). Le Cooperative oggi so-no diffuse negli Stati Uniti,in Canada, inFrancia, in Scandinavia. In Inghilterra esistonodegli attori che si occupano di housing definiteRSL (Registered Social Landlords), Enti pro-prietari di alloggi sociali accreditati, organizza-zioni non profit gestite da comitati di volonta-ri. Le RSL vedono nell’Housing Association lafigura più comune, con poche differenze rispet-to alle cooperative di Housing Sociale in quan-to l’obiettivo è per tutti quello di offrire servizie abitazioni a prezzi calmierati, per lo più inaffitto, a chi si trova in condizioni di necessità.In Gran Bretagna esistono oggi oltre 2.200RSL che ricevono sostegno pubblico per lapropria attività.Esperienze interessanti sono state sviluppateanche in Paesi africani (Kenya, Zimbawe,Tanzania e soprattutto Sud Africa); alcuni casisono stati studiati anche in India, Brasile eFilippine. (Fonte Toolkit South AfricaHousing Social Foundation 2004).In Italia si può far risalire la nascita del-l’Housing Sociale a Milano e precisamente alleCooperative di Autogestione degli Inquilinidei Quartieri dell’Umanitaria. Il principio eramolto semplice: l’Umanitaria aveva affidato ilcompito di gestire gli stabili a Cooperative diInquilini che risiedevano all’interno dei quar-tieri.

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La Cooperativa ne consentiva la partecipazio-ne sia alle decisioni sia alle scelte relative almantenimento degli stabili; nel quartiere alle"Rottole" (il secondo quartiere dell’Umanita-ria, il primo era in Via Solari) gli inquilini ave-vano creato una forma di Fondo Sociale checonsentiva di offrire un aiuto economico aisoci in difficoltà. Oggi le esperienze di Housing Sociale in Italiasono localizzate a Milano, Roma, Brescia, eAlessandria, e in altre città stanno nascendoprogetti ancora da definirsi.

LO SCENARIO MILANESE

Offre due differenti reltà: la prima riguarda ilVillaggio Barona, la seconda un progetto ese-cutivo di Fondazione Cariplo, cioe la“Fondazione Housing Sociale”.La prima esperienza riguarda l’interventodella Fondazione Cassoni nel quartiereBarona (un quartiere posto nella periferiasud milanese). L’obiettivo del progetto èquello di realizzare un intervento organico,affinché l’area in esame diventi luogo d’in-contro fra i bisogni espressi dalla società lo-cale e i bisogni di persone che vivono in con-dizioni di disagio. L’idea che sostiene il pro-getto riguarda l’integrazione fra le funzionid’interesse pubblico e le risposte ai bisognidiffusi nella comunità locale, tramite inter-venti sociali rivolti a categorie svantaggiate emarginali. Nel progetto lo spazio fisico è utilizzato comeoccasione per promuovere l’incontro fra grup-pi differenti, come luogo della contaminazionepossibile fra forme diverse di linguaggi e cul-ture differenti. L'intervento prevede la realizzazione di uninsediamento integrato composto da:– servizi speciali di carattere assistenziale;– attività commerciali/artigianali – residenze connesse alle attività di servizio;

spazi, servizi ed attrezzature pubbliche diinteresse locale.

LE FINALITÀ DEL PROGETTO POSSONO ESSERE COSÌ SINTETIZZATE:

– costruire alloggi a canoni sociali valorizzan-do le qualità dell’abitare e il valore della soli-darietà e dell’integrazione;

– assegnare spazi adeguati a servizi rivolti acategorie speciali;

– realizzare soluzioni in grado di rispondere albisogno temporaneo di abitazioni fornirespazi pubblici e luoghi d’incontro, edifici e

verde attrezzato, rivolti al quartiere ed allacittà.

Il progetto del Villaggio Barona è articolato inquattro unità d’intervento:– edifici per la residenza sociale. Sono alloggi

esclusivamente in locazione che sarannoinseriti in parte nel mercato a canoni ridotti,per accogliere situazioni di grave disagio abi-tativo, e in parte destinati a canone concor-dato per facilitare l’accesso alla casa, costi-tuendo un comparto di offerta in un sistemadi quasi mercato. All’interno degli edificisono previste tre comunità alloggio protette:una struttura per il sollievo temporaneorivolta alla popolazione anziana in condizio-ne di non completa autosufficienza, unacomunità alloggi per malati terminali, unacomunità protetta per la promozione di per-corsi di autonomia rivolta a persone con vul-nerabilità intellettive. Alla residenza siaffiancano spazi commerciali e luoghi d’in-contro.

– pensionato sociale integrato. È una soluzionetemporanea al disagio abitativo di alcunecategorie.Comprende tre tipologie di servi-zio, rivolte a diversi profili e categorie socia-li. La prima tipologia riguarda l’area destina-ta al pensionato sociale integrato per studen-ti e soggetti deboli. Si rivolge a studenti condifficoltà economiche e soggetti con disabili-tà intellettiva o in situazione di disagio socia-le. La seconda tipologia riguarda l’area adibi-ta a foresteria/ostello, e offre una soluzioneresidenziale per coloro che necessitano di so-stare nella città per brevi periodi a costi con-tenuti rispetto al mercato. La terza tipologiariguarda l’area dell’autonomia abitativa: èrivolta a soggetti che necessitano di soluzio-ni residenziali destinate a nuclei familiari,oppure a persone che richiedono sistemazio-ni alloggiative emergenziali e provvisorie abasso costo.

– edifici per servizi speciali. I servizi alla perso-na occupano un edificio che ospita e orga-nizza tutte le attività diurne di servizio allapersona e le iniziative di accompagnamentosociale. Tra queste un centro diurno integra-to per anziani autosufficienti; un micronidoper bambini che provengono da situazioni disvantaggio, un centro formativo e di orienta-mento per il recupero professionale; un labo-ratorio ergoterapico per l’assistenza a perso-ne che presentano vulnerabilità psichica, uncentro di aggregazione per disabili fisici; unapalestra aperta a tutti i servizi sopra elencatied al quartiere, la sede per gli uffici dellerealtà coinvolte nella gestione dei servizi.

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STUDI

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– parco pubblico, che prevede un area attrez-zata per il gioco dei bambini, nei pressi deinuovi insediamenti residenziali, un campopolifunzionale per lo svolgimento di attivitàsportive all’aperto, una zona a prato per ilritrovo e l’aggregazione, una area a parcheg-gio alberata, uno spazio per le esposizioni egli eventi.

Gli attori coinvolti sono il Comune di Milanoe la Fondazione Cassoni.L’intervento è attuato grazie ad una convezio-ne fra il Comune di Milano e la FondazioneCassoni, rispettivamente proprietario dell’areae finanziatore. Nella progettazione, sono staticoinvolti gli abitanti e le realtà del terzo setto-re. Successivamente, sono stati coinvolti nelprocesso di partecipazione commercianti ealtre realtà che si sono insediate nei locali residisponibili. Il progetto è ultimato con l’inau-gurazione del Parco.

LA FONDAZIONE HOUSING SOCIALE

Nasce da uno Studio della Fondazione Cariploche ha incluso fra le sue attività nel settore ser-vizi alla persona, dal 2000, il settore del-l’Housing Sociale.La Fondazione Cariplo ha chiesto al Poli-tecnico di Milano (assistito da Reddy's GroupSpa, Società di Advisor Immobiliare) uno Stu-dio di Fattibilità che consentisse al progetto larealizzazione, indicandone i tempi e gli strumenti.Lo Studio di Fattibilità ha tracciato un percorso organizzativo che può essere così sin-tetizzato: – costituzione di una Fondazione specializzata

e attivazione di modalità di gestione socialedegli alloggi;

– modalità di gestione sociale e finanziaria eti-camente corretta;

– lancio di un Fondo Immobiliare specializza-to nell’Housing Sociale.

Nel mese di giugno 2004 la FondazioneCariplo ha costituito la Fondazione HousingSociale (FHS) avente funzioni di soggettoincaricato all’implementazione del ProgettoHousing Sociale e al coordinamento con leparti coinvolte, prime fra tutte l’Ammini-strazioni pubbliche: rappresentate queste,all’interno degli organi di governo della nuovaFondazione, dall’ANCI Lombardia e dalla Re-gione Lombardia. L’obiettivo assegnato allaFHS è quello di realizzare il modello di attivi-tà definito dallo studio di fattibilità, creando lecondizioni per realizzare nuove residenze, su

terreni ottenuti a condizioni agevolate, gestiteda gestori sociali non profit. Obiettivi primari per la Fondazione HousingSociale (FHS) saranno la sperimentazione delFondo Immobiliare, quale strumento per rea-lizzare alloggi a canone calmierato/moderato, eil rafforzamento dell’azione degli operatori noprofit nell’ Housing Sociale. La FHS ha lanciato e chiuso il "Fondo EticoFAS1" che incarna il soggetto che raccogliel’investimento della Fondazione Cariplo e dialtri investitori istituzionali, i quali sottoscri-vono uno strumento finanziario che ha attesedi rendimento piuttosto contenute e compati-bili con la realizzazione d’interventi immobi-liari a carattere sociale. L’eticità del Fondo vuol caratterizzarsi da nu-merosi elementi e vincoli studiati dalla Fonda-zione Housing Sociale insieme a Crédit Agri-cole SGR 3. Lo studio degli elementi ha comefinalità la gestione e l’allineamento dello stru-mento finanziario fra i quali:– obiettivo di rendimento, pari al 2% oltre

l’inflazione su di un orizzonte temporale dicirca 30 anni;

– assenza di obiettivi speculativi, avendocomunque fissato un limite massimo al ren-dimento pari al 4% oltre l’inflazione;

– strategia d’investimento specializzata nel-l’Housing Sociale o abitare sociale

– governo del Fondo che la normativa riservaalla SGR allargato ad un ComitatoConsultivo (Advisory Comittee) a tutela deicontenuti etici e dell’iniziativa e degli interes-si degli investitori che vi partecipano; e unComitato delle parti sociali definito“Stakeholders Comittee” che consente d’isti-tuire le decisioni del Comitato consultivoinsieme con i principali settori coinvolti;

– previsione di un potere di veto etico, che ilComitato Consultivo può esercitare nel casoalcune decisioni della vita del Fondo posso-no compromettere le finalità etiche dell’ini-ziativa;

– commissioni di gestione estremamente ri-dotte.

Il distretto di riferimento del Fondo è laRegione Lombardia, con particolare attenzio-ne alle aree che presentano una vulnerabilitàmaggiore di disagio abitativo e sociale, tipica-mente i grandi centri urbani dove la pressionedemografica e gli spostamenti verso le aree cheoffrono migliori prospettive economiche ed’impiego determinano incrementi nel livellodei prezzi immobiliari, con evidenti ricadutedi tipo sociale. Gli interventi del Fondo dovranno avere prefe-ribilmente dimensioni rilevanti, in modo da

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consentire alla SGR di presidiare tutte le fasi direalizzazione e di gestione degli alloggi.Consentire le risorse disponibili in un numerolimitato di grandi interventi presenta inoltrenotevoli vantaggi sociali ed economici inquanto consente di:– bilanciare diversi target sociali in modo da

creare un tessuto sociale equilibrato che nonorigini oil cosiddetto effetto ghetto, ma chemiri a creare integrazione nella diversità, esolidarietà, principi irrinunciabili per formu-lare la costituzione di una nuova comunità;

– progettare sviluppi immobiliari che con unapproccio multifunzionale, mirino all’intro-duzione di differenti servizi sociali a suppor-to delle costruzioni residenziali intendendola casa come un servizio, e che allo stessotempo, creino varie tipologie immobiliari(edifici di grandi dimensioni, villette, edificia carattere comunitario, laboratorio, piazze,verde, spazi pubblici, e altre);

– creare l’articolazione di varie tipologie dicanone (es. moderato, convenzionato, sociale).

– conseguire efficienze nei costi di struttura-zione delle operazioni, nonché di costruzio-ne e gestione degli immobili, ad esempio insede di progetto si potrebbe già pensare allamanutenzione futura);

– consentire al Gestore Sociale di operare inmodo efficiente gestendo un numero suffi-ciente di alloggi concentrati in un unicoambito.

Lo strumento del Fondo Immobiliare Eticopotrebbe diventare un punto di riferimento edi supporto finanziario allo sviluppo di un piùsolido terzo settore immobiliare all’internodella Regione Lombardia. La scommessa a che si trova ad affrontare oggila FHS non è delle più semplici: sul tavolo dagioco si tovano tre aree rese disponibili dalComune di Milano e precisamente Figino (ViaRasari, 527 appartamenti), via Cenni (153 ap-partamenti) e Ferrari (91 appartamenti), con iloro relativi problemi. Elencare tutte le diffi-coltà che presentano questi interventi sia dalpunto di vista ambientale che sociale (presenzainceneritore a Figino, campo nomadi vicinan-ze di via Cenni), diventerebbe troppo lungo.Le speranze riposte verso la FHS riguardano ilsaper sostenere le inevitabili spinte che com-portano interventi di questa portata e saperrispondere ai bisogni di qualità della vita e del-l’ambiente, sia in relazione ai nuovi abitantiche si andranno ad insediare, sia in relazione airesidenti, garantendo le promesse che si atten-dono da un intervento di Housing e conser-vando i valori di eticità, a dispetto di quelli del

profitto ( giusta ottica in alcuni interventi noncerto in questi) senza mascherarli con parolonicome sostenibilità e partecipazione.

Le esperienze relative al caso romano rappre-sentano un “panorama in movimento”. Si trat-ta di studi presentati anche durante la SettimaConferenza Internazionale DEGW intitolata“Roma e il futuro delle città” da GiovanniCaudo, Professore di urbanistica presso l’Uni-versità degli Studi di Roma Tre.A Roma stanno germogliando nuove esperienzedi Housing Sociale si tratta di collaborazioni conEnti no Profit e Amministrazioni sia per quantoriguarda la costruzione di quartieri a vocazioneHousing Sociale, sia per singoli episodi relativi aedifici con destinazioni d’uso rivolte a gruppiche presentano differenti vulnerabilità sociali(migranti, disabili, Centri di prima seconda eterza accoglienza, case protette).

Si potrebbe concludere con Alessandro Balducci(professore di Urbanistica al Politecnico diMilano) dicendo che, se vogliamo affrontare conefficacia i problemi dell’edilizia sociale oggi, èdunque necessario da un lato rilanciare ripensan-dole alla luce del mutato quadro di contesto signi-ficative, politiche pubbliche a partire dalla inte-ressante sperimentazione avviata dal PRERP. Dal-l’altro, lavorare alla costruzione di nuove capacitàoperative in una serie di soggetti che vanno dalleAmministrazioni locali chiamate a svolgere nuovicompiti, ai soggetti privati che debbono assumereuna nuova responsabilità sociale, ai soggetti delTerzo Settore che debbono essere aiutati nellacreazione delle interessanti sperimentazioni ren-dendole maggiormente fruibili a tutta la colletti-vità. In questa prospettiva si richiede la mobilita-zione di nuove forme di conoscenza e di gover-nance dei progetti che mirano all’innovazione esupporto del dialogo fra domanda e offerta fraEnti e Terzo Settore, abitanti e amministratori.

Anna Maria Liggeri

Note1 CECODAHS è il Comitato Europeo di coordina-

mento per l’housing sociale 2 Da Housing Act del 1996 e Housing Association

Act del 1985 3 Crédit Agricole Asset Management è la società di

gestione di Crédit Agricole SA, uno tra i principaligruppi finanziari internazionali, presente in 66Paesi nei cinque continenti. Con una forte espe-rienza maturata sui mercati europei, asiatici e delMedio Oriente, Crédit Agricole Asset Managementè tra i leader del risparmio in Europa con oltre 280miliardi di euro di patrimonio in gestione. (datitratti dal sito di Crédit Agricole Asset Management)

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STUDI

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

Bed andBreakfast: unbilancioIl 2006 si è rivelato positivo per le strutture ita-liane del Bed and Breakfast. Lo ha affermato afine anno Confedilizia, la federazione della pro-prietà immobiliare presieduta da CorradoSforza Fogliani, diffondendo in una Nota i ri-sultati di un’indagine condotta dall’ANBBA(Associazione Nazionale Bed & Breakfast e Af-fittacamere, che a Confedilizia aderisce) sui pro-pri associati.

Dalla rilevazione è emerso che gli italiani fre-quentano sempre più i B&B e che questo mododi vivere il turismo ha ormai radici consolidate.Oltre la metà dei gestori interpellati ha dichia-rato infatti di avere avuto nel corso di quest’ul-timo anno un’occupazione media della struttu-ra pari al 75% (occupazione media totale:58%).

«Sono soprattutto coppie quelle che vanno neiB&B (79%); il soggiorno medio di permanen-za è di 2,5 giorni.

La struttura viene conosciuta o reperita e - spes-so - anche direttamente prenotata tramiteInternet (59%); altre volte il B&B si conoscetramite il passaparola (26%), le guide specializ-

zate (9%) e le locali Aziende turistiche (6%)»osserva la Nota. «Per quanto concerne la nazio-nalità dei frequentatori dei B&B, nella maggiorparte dei casi si tratta di italiani (81%) e solo ilrestante 19% è rappresentato da stranieri. Diquesti ultimi, il 25% sono tedeschi, il 22% pro-vengono dai Paesi del Nord Europa, il 20%dagli USA, il 12% dall’Est Europa, il 7% dallaFrancia, il 7% dall’Inghilterra, il 3% dalla Spa-gna ed il 4% da altri».

Il successo dei B&B deriva anche, secondo irilevatori del Report, dall’essere questa «unasoluzione turistica economica: il prezzo mediopraticato per camera doppia è, infatti, di 65euro. Inoltre il B&B dà la possibilità di viverecome in casa propria, senza rigide formalità, erappresenta quindi una valida alternativa al sog-giorno in albergo».

Unitamente alla Confedilizia ANBBA si è di-chiarata soddisfatta dell’andamento del settore,in quanto: più i B&B si radicano nel territorio,infatti, più «si evitano impoverimento e fati-scenza dei centri storici che - soprattutto nei cir-cuiti turistici minori - grazie a queste forme diturismo alternativo tornano a vivere».

I NUMERI DEL BED AND BREAKFAST (Anno 2006)

Occupazione media della struttura 58%

Ospite tipo Coppia (79%)

Nazionalità dell’ospite Italiana (81%)

Prezzo medio di una camera doppia 65 euro

Durata del soggiorno medio 2,5 giorni

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Dal 1990 Taylor Nelson Sofres per conto diCushman & Wakefield (C&W), la grande socie-tà di consulenza immobiliare (“passata” a fineanno in mani italiane, con la clamorosa acquisizio-ne da parte di IFIL, cfr pag. 000) conduce annual-mente una Ricerca denominata “European CitiesMonitor” (ECM), la quale misura la percezioneche i manager di grandi società internazionalihanno rispetto alle città d’affari europee. I risultati 2006 sono stati presentati nel corsodella Tavola Rotonda “Milano è una città inter-nazionale? Turismo e Affari: nuove opportunitàper uno sviluppo internazionale”, che - organiz-zata da C&W - si è tenuta il 6 ottobre a Milano. In questa nuova classifica 2006 la città di Milanoperde una posizione rispetto all’anno precedente,

passando dall’11° al 12° posto. Per quanto ri-guarda altri aspetti, Milano perde quattro posi-zioni in relazione al fattore “agevolazioni fiscali eincentivi finanziari offerti dal governo”, cosa cherende la città meno appetibile per le società stra-niere, e ne perde una per quanto riguarda il tassodi inquinamento.Importante è il miglioramento nelle due vociconsiderate più rilevanti nella scelta di una loca-tion: la facilità di accesso ai mercati e la dispo-nibilità di personale qualificato.Ma, allora, Milano è davvero una città interna-zionale? Sì, ha detto C&W, ma deve migliorare i para-metri di percezione.

L’argomento, nel Convegno, è stato al centrodella relazione di Harry Farthing, ManagingDirector di Cushman & Wakefield Italia: unintervento coinvolgente, espressione diretta diuna persona straniera che vive e lavora a Milanoda più di sei anni. (C&W ha deciso di aprire nel1990 la sua prima sede italiana a Milano; oggi puravendo uffici anche a Roma e Bologna, Milano con-tinua a essere il centro delle attività della Società,con 70 dipendenti, dei quali oltre un terzo sonoprofessionisti di nazionalità estera).

MILANO E IL MERCATOIMMOBILIARE

Milano è una città che dal punto di vista del RealEstate ha compiuto enormi progressi a livello

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STUDI

“EuropeanCities Monitor”,di Cushman & Wakefield

Un momento dei lavori

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internazionale. Se è vero che questo successo im-mobiliare ha subìto una forte accelerazione negliultimi anni, è altrettanto vero che però che forsequesto progresso non è stato compreso appienodalla comunità d’affari internazionale, ha osserva-to Farthing. Se oltre agli uffici si guarda il com-parto del retail, in passato i grandi retailer interna-zionali hanno sempre temuto di entrare nel mer-cato milanese già così sviluppato e competitivo.Tuttavia è interessante osservare come i retailerinternazionali si stanno oggi imponendo nel-l’“high street” di Milano.«Grandi cambiamenti ci sono stati anche nel mer-cato degli spazi industriali che stanno mutando ilmodo in cui Milano opera e che, ancora una volta,sono stati influenzati dai grandi promotori inter-nazionali» ha affermato il Manager di C&W. «Laconversione di molti siti industriali dismessi, volu-ta dal Comune e dalla Regione Lombardia, rap-presenta un grosso potenziale di sviluppo per ilmercato immobiliare. In modo più specifico, per ilmercato industriale abbiamo assistito allo sviluppodel settore logistico con attori internazionali qualiPrologis, Gazeley e Schipol. Inoltre altri promoto-ri hanno portato nell’area milanese i nuovi concet-ti di utilizzo delle proprietà industriali: all’internodella città, vecchi edifici industriali sono stati tra-sformati in atelier, studi di design, e anche self sto-rage come Easybox: un business italiano peròfinanziato da investitori internazionali».A questo nuovo trend di sviluppo si accompagna,ha detto Farthing, un sempre maggiore interessedegli investitori internazionali che vogliono com-prare beni a reddito di qualità con un basso profi-lo di rischio. Negli ultimi sei anni l’Italia, e Milanoin particolare, è stata bene accolta nel mercatodegli investimenti internazionali. «Si stima che ilbudget internazionale attuale per gli investimentiper l’Italia sia di circa 6-7 miliardi di euro e laprima scelta è per Milano». Per riassumere: è chiaro che secondo C&W ilcapoluogo lombardo svolge un ruolo chiave nelmercato immobiliare internazionale, e che ha fattoenormi progressi. Ma l’aspetto più importante è che questo è solo l’i-nizio. «Questa prima ondata di progetti ha gettatole basi per la generazione successiva di megapro-

getti che sono già partiti» ha concluso Farthing.«Tali progetti cambieranno radicalmente la fisio-nomia della città ma, a maggior ragione, richiede-ranno che Milano venga percepita correttamente,come merita, oltre i confini nazionali».

UN “RUOLO” NON BEN PERCEPITO

Perché ciò ancora non accade? Forse altre cittàstanno vendendo la loro immagine in maniera piùaggressiva. «Sembra che il solo progresso non bastia imporre la propria immagine: occorre anche esoprattutto un marketing adeguato per far cono-scere Milano e il suo progresso oltre i confiniNazionali. Sono necessari più investimenti in nuo-ve infrastrutture perché la qualità di Milano siapercepita in modo coerente in tutta la città e nonsolo nello specifico polo di eccellenza» ha osserva-to Farthing. «I visitatori e chi viene per affari devono potercontare su una struttura di alberghi e trasportipubblici potenziata. La Settimana della Moda ognianno si confronta con il problema della ricettività,quando trovare una camera d’albergo è davverodifficile!».Ci deve essere poi «maggiore attenzione per l’este-tica delle città in generale: i problemi dei graffiti,della pulizia delle strade, del parcheggio selvaggioe la scarsa manutenzione di alcune aree non aiuta-no Milano a trasmettere un’immagine di qualità». E infine occorre una pianificazione integrata econcertata per combattere il problema dell’inqui-namento.La risoluzione di questi problemi potrà permette-re a Milano di essere percepita come è, ha conclu-so il Manager di C&W : una città dinamica, inno-vativa, storica ma aperta al futuro.

Note1. Alla Tavola Rotonda organizzata da C&W sono inter-

venuti, tra gli altri, i rappresentanti delle Istituzioni loca-li: l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identitàdel Comune di Milano, Massimiliano Orsatti e l’As-sessore ai Giovani, Sport e Promozione Attività Turisticadella Regione Lombardia, Pier Gianni Prosperini. “European Cities Monitor” si basa sulle interviste aiSenior Manager e ai Board Director incaricati dellelocation di 507 tra le principali società in Europa. Lo Studio individua i fattori che le società consideranodeterminanti nella scelta di una location, intesa comecittà d’affari, e mette a confronto le performance delle33 principali città europee relativamente ai singoliparametri. In linea generale, i fattori legati alla comu-nicazione sono considerati i più determinanti, seguiti daquelli legati ai costi e alla qualità della vita.

2. In data 19 dicembre 2006 è stata annunciata l’acqui-sizione del 67,5% del capitale di Cushman&Wakefield,da parte di IFIL (finanziaria della famiglia Agnelli) per563 milioni di dollari.

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Il Panel

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Le problematiche dell’abitazione sono oggi for-temente associate alle problematiche relative allasituazione socio economica e alla qualità dellavita nelle città. Partendo da questo assunto ilsedicesimo rapporto dell’Associazione Me-glioMilano dal titolo "Osservatorio permanentedella qualità della vita a Milano" analizza usan-do 110 indicatori quantitivi raccolti a partire dal1989, grazie alla collaborazione di vari Enti eIstituzioni operanti nel territorio milanese lecomponenti che formano il livello di benessere esoddisfazione degli abitanti della città meneghi-na, presentato a novembre 2006.Il Rapporto di MeglioMilano rappresenta unviaggio statistico lungo 17 anni all’interno dellarealtà del capoluogo lombardo, ricca di comples-sità, che possono essere sintetizzate in indicatorima che richiedono un attento studio e una ac-centuata sensibilità territoriale e sociale, per esse-re poi tradotti in programmi d’intervento neltessuto sociale della città.Il Rapporto si snoda seguendo quindici areetematiche che indicano il livello della qualitàdella vita, e sono: Popolazione, Ambiente, Lavo-ro, Salute, Disagio, Sicurezza, Benessere econo-mico, Abitazione, Istruzione, Mobilità, Servizidi Assistenza, Servizi al Pubblico, Servizi del ter-ziario, Cultura e svago, Sport .

LA METODOLOGIA

A ciascuna è stata attribuito un peso diverso, da1 a 3, che esprime il grado d’importanza calco-lato interpretando la struttura delle preferenzedella popolazione e anche le sue preocupazioni. La scelta dei pesi ha rappresentato un valore sog-gettivo ed è stata redatta avendo come punti diriferimento le ricerche condotte negli anni pas-

sati da ISPES (Istituto per la promozione e losviluppo economico e sociale) e da EURISKO(Istituto italiano indipendente per le ricerchesociali e di mercato). Ogni area tematica vienedescritta tramite un certo numero d’indicatoriche servono a qualificarla. La valutazione degliindicatori avvene in funzione dello scostamentorispetto al miglior dato del periodo considerato;la descrizione avviene tramite un arco temporaleche va dal 1985 al 2005 compreso.Per il calcolo della qualità della vita si sono rac-colti, divisi nelle aree esaminate, i valori inziali iquali successivamente vengono poi aggregati conun primo trattamento statistico che li porta daun numero di 189 a un numero di 110 e que-st’ultimi vengono poi trasformati in indicatoriomogenei tra loro attraverso l’applicazione diuna serie storica e di una funzione di utilità aseconda se l’indicatore trasmette una situazionedi disagio o di qualità. Il valore migliore delperiodo è posto a 100. Conseguentemente tuttigli altri indicatori sono inferiori o uguali al valo-re massimo raggiunto nella serie storica conside-rata. Con questo metodo si ottengono valori diutilità in cui il senso di variazione concorda conla concezione comune di qualità. Essi diminui-scono quando questa diminuisce e aumentanocon l’aumentare della qualità.

Il Rapporto inizia la sua analisi partendo da unaScheda Generale che indica tutte le sezionitematiche e fornisce un indicatore generale.L’indicatore generale fornisce informazioni utiliriguardo l’andamento di aspetti importanti pre-senti nella “vita” meneghina che per la primavolta registra nel 2005 una leggera crescita.L’indicatore generale esprime un andamentomedio derivante da aspetti positivi in contrap-

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STUDI

Milano,secondo“MeglioMilano”

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posizione con altri aspetti negativi: “L’insiemedegli indicatori di ciascuna delle 15 aree analiz-zate porta a 82 il valore dell’Indicatore Generaleche fa attestare il 2005 come l’anno migliore dal1989, da quando è iniziato l’Osservatorio”.Le variazioni positive più significative nel 2005rispetto all’anno precedente sono espresse dallearee Disagio, (riduzione numero di aborti) areaSalute (calo mortalità infantile), Benessere eco-nomico (aumento del risparmio e diminuzionedelle famiglie povere), Mobilità (aumento postiauto parcheggi di corrispondenza e della minoreincidentalità), Assistenza (in particolare per i piùalti accessi ai servizi da parte di alcolisti e tossi-codipedenti). In misura minore migliorano learee Ambiente e Abitazione seguite da Servizi alPubblico, Sport e Istruzione. Avvertono una diminuzione categorie significativequali Popolazione (che registra un peggioramentodei principali dati demografici); Sicurezza (aumen-to criminalità e piccoli furti), Cultura (per unasempre minore frequentazione di musei e sale cine-matografiche, aumenta la lettura di libri), Terziario(nonostante la specializzazione dell’attività fieristi-ca), e Lavoro. Dove si registrano dati contraddito-ri, da un lato aumenta il tasso di attività, dall’altroaumentano le ore di cassa integrazione e si assiste aun alto numero di imprese che falliscono.Il rapporto di MeglioMilano presenta una cittàdinamica e stratificata con dati contradditori chepossono sia prestarsi a facili letture che essereanalizzati nella loro complessità e favorire cosìun disegno strategico che consente ai cittadinimilanesi di vivere in una città a misura umana. In questa sede si vogliono approfondire le tema-

tiche concernenti all’abitazione e alla dimensio-ne economica, pur senza tralsciare di valutare lealtre aree tematiche presenti nel rapporto.

L’ANALISI DELLE ABITAZIONI

L’area tematica delle abitazioni prende in consi-derazione la percentuale di residenti che abitanoin casa di proprietà e il prezzo delle abitazioni siain compravendita che in affitto. Un primo datodi valutazione riguarda la crescita del disagio abi-tativo che si svolge in parallelo con la crescita deiprezzi, aumentando così il divario fra i prezzidegli immobili presenti sul mercato e la disponi-bilità di spesa delle famiglie.“Dopo un lungo peggioramento registrato dal-l’indicatore di area, il 2005 presenta diversi ele-menti positivi aumenta ancora il numero di resi-denti in casa di proprietà, che supera il 57% Iprezzi delle abitazioni rimangono stabili in ter-mini reali e quelli delle locazioni, seppur di pocosi riducono” Questo dato è molto importantepoiché denota sia il crescente peso degli acquistidei migranti presenti nel capoluogo lombardo(in alcuni casi sono aiutati da cooperative appar-tenenti al Terzo settore) sia la concentrazionedelle compravendite nei piccoli alloggi, in parti-colar modo dei bilocali ricavati in parte da ope-razioni di frazionamento in immobili d’epoca ein parte dalle nuove costruzioni.

LA REALTÀ MILANESE

Il Rapporto di MeglioMilano, analizzando idati statistici inerenti all’abitazione, induce a

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È Primavera

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È Estate

ragionare sulla realtà presente nel capoluogolombardo.Il quadro milanese presenta una notevole dina-micità nel campo della riqualificazione urbanacon ben 30 nuovi progetti in campo; se si affian-cano a questi i nuovi interventi che consentonol’accesso al mercato anche alle fasce più vulnera-bili della popolazione, si ottiene la vivacità pre-sente nella realtà milanese. Le categorie maggiormente vulnerabili descrittenelle 22 mila famiglie che hanno presentatodomanda per avere l’accesso ad abitazioni ERP(Edilizia Residenziale Popolare). A fianco di questi nuclei vi sono altre categoriesociali: alcune fasce di popolazione straniera;persone scoraggiate che dopo svariati tentativi avuoto smettono di fare richiesta, categorie aven-ti condizioni socioculturali ed economichemolto svantaggiate e nonostante le organizzazio-ni di intermediazione e di assistenza, non hannopossibilità di accedere ai canali istituzionali diraccolta del bisogno. Un esempio sono i disabiliintellettivi e psichici o gli ex detenuti, che innal-zano il numero delle famiglie in cerca di casanella città di Milano a 30 - 35 mila. All’interno di questo quadro di vulnerabilità èpossibile identificare almeno due denominatoricomuni.Il primo riguarda la carenza rappresentata daquesta fascia di popolazione di risorse economi-che e relazionali; il secondo riguarda la richiestadi alloggi di dimensioni sempre più contenute. All’interno di questo orientamento è utile com-

prendere il ruolo che può svolgere l’edilizia resi-denziale pubblica esistente come risorsa resatanto più significativa quanto più, interagendocon un nuovo tipo di offerta, riesce a produrreun comparto abitativo a destinazione socialediversificato.Milano rappresenta delle sperimentazioni piùinteressanti nel campo dell’edilizia pubblica sipensi a sperimentazioni rivolte alle commistionipubblico privato o a interi quartieri che presen-tano gestioni miste.

LA DIMENSIONE ECONOMICA

I dati inerenti alla dimensione economica illu-strati da Roberto Camagni (Professore di Eco-nomia Urbana al Politecnico di Milano) al-l’interno del Rapporto di MeglioMilano riguar-dano il livello di competitività e di attrattivitàinternazionale della città meneghina. UnoStudio recente svolto da Sergio Mariotti e daMarco Mutinelli effettuato dal Politecnico diMilano sugli addetti di imprese multinazionali(multinazionali estere con sede nelle città italia-ne e di imprese italiane all’estero) indicanoMilano come di gran lunga la prima città inter-nazionale italiana: essa rappresenta in Italia il28% della somma degli addetti ora indicata nel-l’industria (seguita da Torino con il 13,8%), il45% nei Servizi, (seguita da Roma con 18,7%)e il 46% nell’industria Hi-Tech (seguita sempreda Roma con 17,7%)”.I dati dell’Osservatorio mostrano come il

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STUDI

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benessere economico registri un’inversione ditendenza rispetto al triennio precedente, contutti gli indicatori positivi, espressi in terminireali: il reddito medio familiare (29.432)riprende leggermente rispetto al 2004 e, datoancora più significativo, diminuisce al 10,9% ilnumero di famiglie con un reddito inferiore a6.200 euro; sale a 522 euro la media delle pen-sioni INPS e i depositi bancari superano i38.000 euro per residente. Anche le assicura-zioni sulla vita crescono rispetto ai due anniprecedenti e raggiungono la media di 776 euroa persona.

LE ALTRE AREE TEMATICHE: L’ANALISI AMBIENTALE

L’indagine prende in considerazione la qualitàdell’aria e dell’acqua e la fruibilità delle piste ci-clabili. I livelli di rumore non vengono rilevatidal 2004, quindi viene riportato l’ultimo datodisponibile. Emergono dei dati confortanti quali la qualitàdelle acque (che è in netto miglioramento graziealla presenza dei depuratori) e la diminuzioneleggerissima dell’inquinamento acustico.Riguardo le tematiche ambientali MeglioMilano- su commitenza del Comune di Milano Asses-sorato Mobilità Trasporti e Ambiente e in colla-borazione con le Associazioni AISTP (As-sociazione Italiana Sviluppo e TrasferimentoProfessionalità) e ANTEA (Associazione Nazio-nale Terza Età Attiva), AUSER (Associazioneautogestione servizi) - ha svolto un analisi ine-rente alla qualità della vita all’interno della cittàmeneghina concentrandosi su parcheggi selvag-gi, graffiti sui muri, marciapiedi sporchi e areeverdi trascurate. La ricerca s’inserisce nel quadro delle iniziativedi Agenda 21 Locale1. Il metodo usato è lo stu-

dio sul campo, redatto da 44 volontari chehannno percorso 60 chilometri in 274 strade cit-tadine distribuite in 22 aree prescelte e checoprono tutte le nove zone di Milano (due o treisole per zona), dal centro alla periferia.Le 22 aree sono state definite “isole ambienta-li” le valutazioni in una scala che va da 0-100dove al valore più alto corrisponde la qualitàmigliore.L’analisi della qualità complessiva della isole èdescritta da – qualità delle vie – qualità del verde– stato della sostaIl quadro che emerge riguarda una carenza per lapulizia, il verde non fruibile, le aree chiuse adi-bite a recinti usati per far passeggiare i cani,vediamoli in dettaglio:– pulizia: si verifica la presenza di rifiuti ingom-

branti un caso su tre e deizioni degli animali inoltre la metà delle osservazioni effetuate

– verde non fruibile: rappresentato da zone averde prive di attrezzature ma che potrebberocostituire un oasi di colore nel grigio cittadino,lo Studio ha riscontrato in sei casi su dieci unacondizione di degrado molto accentuata.

– aree cani: è stata accertato che per il 64% diesse prevale lo stato di degrado con le conse-guenze note sia ai cani (rischio di infezioni)che agli uomini (presenza di odori sgradevoliquando si passa vicino ai recinti).

Un altro dato negativo riguarda la sosta valuta-ta in base alla presenza e assenza di infrazioni.La percentuale più alta è relativa alle auto insosta sul marciapiede il 55%, con i conseguen-ti disagi per le persone disabili o per le mammecon i passeggini dei bimbi che si trovanocostrette a scendere dal marciapiede con i rischiben noti.La manutenzione degli edifici è ottima, anche se

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1 Agenda 21 è il Piano di Azione dell'ONU per lo sviluppo sostenibile di riferimento per il 21° secolo, definito dallaConferenza ONU Sviluppo e Ambiente (UNCED) di Rio de Janeiro nel 1992, e sottoscritto da 180 Governi. È undocumento che parte dalla premessa che le società umane non possono continuare nella strada finora percorsa aumen-tando il divario economico tra le varie nazioni e tra gli strati di popolazione all'interno delle nazioni stesse,. La pro-posta di Agenda 21 è quella di cambiare direzione di sviluppo, migliorando gli standard di vita per tutti e proteg-gendo e gestendo meglio l'ambiente per un futuro più sano e più sereno per l'intera umanità. Agenda 21 è costituitada quaranta capitoli divisi in quattro parti: 1. dimensioni sociali ed economiche: povertà, sanità, ambiente, aspettidemografici, produzione. 2. conservazione e gestione delle risorse: atmosfera, foreste, deserti, montagne, acqua, prodottichimici, rifiuti. 3. rafforzamento del ruolo delle forze sociali: donne, giovani, NGO (Associazioni Non Governtive),agricoltori, sindacati; 4. strumenti di attuazione: finanze, istituzioni. Nel capitolo 28 dell'Agenda 21 i leader del mondo invitano tutte le autorità locali ad intraprendere il processo con-sultivo con le loro popolazioni e a cercare il consenso su una Agenda 21 Locale. L'Agenda 21 locale è un processo dimiglioramento volontario promosso a livello locale: Agenda, in quanto si annotano le cose da fare; Locale, in quantoviene definita in un contesto circoscritto attorno agli attori che vi operano; 21 è il secolo che si apre e nel quale il docu-mento, le azioni che lo hanno generato e che ne deriveranno, produrranno i loro effetti. Agenda 21 Locale è un docu-mento che contiene gli impegni (in campo ambientale, economico e sociale) che una comunità locale si assume per il21° secolo, ma è soprattutto un percorso di lavoro. Il suo successo, e anche la sua continuità, dipendono dal grado dipartecipazione e condivisione della comunità locale, a tutti i livelli e in tutte le forme presenti.

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la presenza dei graffiti rende gli edifici in condi-zione “pessima e mediocre: un caso su due”.Le altre aree verde rappresentano un sufficientestato di manutenzione e varia da zona a zona.Le aree migliori esaminate risultano essereStadera/Abbiategrasso, Fulvio Testi/Bresso, eFontanili, che risultano avere le valutazioni piùalte su tutti gli argomenti, va ricordato che le trearee sono dotate di una un ampia rete di servizi.In alcune di esse sono stati avviati dei Contrattidi Quartiere che mirano a creare delle reti parte-cipative con gli abitanti e quindi conducono ilresidente ad aver cura dello spazio pubblico sen-tendolo come il proprio il riferimento è a Sta-dera, dove non è difficile imbattersi in personeche curano il verde o che girano con i loro canimuniti di palette per raccogliere lo sporco.Le aree con valutazioni negative sono solo due:Farini/Maciacchini e Monza/Leoncavallo entram-be nella zona nord di Milano su direttrici diingresso in città con flussi di traffico molto so-stenuti e caratterizzati dalla maggior parte di re-sidenti e dal minor numero di servizi territoriali.Il Rapporto prosegue l’analisi monitorando lapopolazione in funzione di alcuni parametrridemografici quali la natalità e le classi d’età.

LA POPOLAZIONE

«Milano è salita a 1.307.545 residenti, grazie allenuove iscrizioni (41.135) a fronte di coloro(38.416) che hanno lasciato la città. La percen-tuale di anziani oltre gli 80 anni rappresenta il6,2% della popolazione (4% nel 1989). Il quo-ziente di natalità, pari a 9,4 nati ogni mille resi-denti risente dell’immigrazione: sono infatti

3.784 i nuovi nati con almeno un genitore stra-niero contro i 1.649 del 1997. Ci si sposa sempremeno, 4.048 matrimoni contro i 6.553 del 1989;crescono leggermente i matrimoni civili a frontedi una riduzione di quelli religiosi, che sonomeno della metà rispetto al 1991 (1.709 contro4.090). I divorzi sono pari a circa il 35% deimatrimoni» La nota sulla popolazione indica unaMilano con un numero maggiore di anziani euna risalita seppur leggera di nuovi nati, suggeri-sce che il capoluogo lombardo dovrà diventaresempre più a misura di anziano e di bambino,creando delle apposite strutture e incrementandosempre di più il principio di sussidiarietà. Unazona che presenta una contraddizione fra gliindicatori usati è quella inerente al lavoro.

IL LAVORO

Il lavoro viene descritto da due angolazioni: laprima riguarda le imprese che creano occupazio-ne e la seconda è la disoccupazione, ovvero larisposta inevasa di lavoro.La contraddizione è leggibile nell’aumento deltasso di attività: «partecipa infatti alla vita lavo-rativa il 69,6% della popolazione e diminuisce iltasso di disoccupazione, –4,2 contro il –4,6 del2004; aumentano le ore di cassa integrazioneche passano da 2,4 miliardi nel 1989 a 10,2miliardi di ore nel 2005, con una crescita del425%; sul fronte delle imprese, rimane stabile ilnumero di imprese iscritte, 14.711, pari a 40iscrizioni al giorno, con un tasso di natalità del9,23%; cresce il numero delle imprese che chiu-dono, 11.545 e aumentano i fallimenti, da 823a 1.307».

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STUDI

È Autunno

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LA SALUTE

I dati del Rapporto registrano «un netto calonella mortalità infantile nel primo anno di vita,33 contro i 42 dell’anno precedente; diminui-scono ricoveri e ricoverati, rispettivamente 292 e155 ogni 1.000 residenti. Negativo l’andamentodei decessi monitorati: 4.803 per malattie del-l’apparato circolatorio, che rimane la primacausa di morte seguita dai tumori, 4.578, e dallemalattie dell’apparato respiratorio, 1.071».I dati contenuti nell’analisi permettono di poterveicolare le informazioni al politico, al tecnico,ai cittadini consentendo a tutte le categorie latrasformazione della conoscenza in politiche eazioni rivolte alla prevenzione.

IL DISAGIO

Vengono considerati elementi di disagio gliaborti i decessi per overdose cirrosi e suicidi e dalpunto di vista economico il numero delle pen-sioni sociali. «Gli aborti registrano un calo signi-ficativo per la prima volta nell’intera serie stori-ca diminuisce il numero dei morti per cirrosiepatica, legata all’alcolismo (295), mentreaumenta, sia pur di poco, il numero dei suicidi,130, dieci ogni 100.000 residenti: di questi, il5% ha meno di 24 anni, il 36% ha un’età com-presa tra 25 e 44 anni, il 25% tra 45 e 64, il32,3% oltre i 65 anni. Diminuisce il numerodelle pensioni sociali, 14.355, corrisposte aquanti non hanno fonti di reddito».

LA SICUREZZA

Nell’area vengono valutati tre aspetti: il funzio-namento della giustizia espresso dal numero deiprocessi in corso sia civili sia penali, la crimina-lità contro il patrimonio descritta dal numero di

estorsioni furti rapine truffe, la criminalità con-tro la persona: tentati omicidi, violenze, lesioni.«I tempi della giustizia fanno registrare un lievepeggioramento e si registra un calo degli omici-di, 14, uno dei valori più bassi, ma il quadrogenerale non è positivo: aumentano le estorsio-ni, 160, il numero più alto della serie storica; letruffe, 3.300; le rapine, 2.879; i furti, 100.291;i tentati omicidi, 38; le lesioni dolose, 2.188contro le 1.128 del 2004; le violenze carnali,245». L’indicatore di area peggiora visibilmente.

IL BENESSERE ECONOMICO

L’indicatore di area mostra un miglioramentonella serie storica considerata, infatti «il redditomedio familiare (29.432) riprende leggermenterispetto al 2004 e, dato ancora più significativo,diminuisce al 10,9% il numero di famiglie conun reddito inferiore a 6.200 euro; sale a 522euro la media delle pensioni INPS e i depositibancari superano i 38.000 euro per residente.Anche le assicurazioni sulla vita crescono rispet-to ai due anni precedenti e raggiungono lamedia di 776 euro a persona».

ISTRUZIONE

Gli aspetti che vengono considerati sono tre pre-cisamente: la densità calcolata in modo differen-ziato per Scuole e Università, nelle prime èespressa dal rapporto alunni per classe mentrenella seconda, la relazione è data dal numeroiscritti per docente. Il secondo aspetto conside-rato è l’istruzione superiore il cui valore è espres-so dal numero di diplomati e laureati e infine ilterzo è la formazione permanente valutata inbase al numero di iscritti in riferimento allapopolazione.«Migliorano ancora tutti gli indicatori del

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

È Inverno

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mondo universitario: sale a 177.825 il numerodegli iscritti nei sei maggiori atenei – Bicocca,Bocconi, Cattolica, IULM, Politecnico e Statale–, aumenta il numero dei laureati, 35.693,migliora il rapporto studenti per docente, chepassa dai 40 del 1989 ai 17 del 2005. Nel com-plesso stabile il numero degli alunni per classe,24 nella scuola materna, 21 nella scuola dell’ob-bligo, 22 nella scuola superiore».

LA MOBILITÀ

L’argomento mobilità viene elaborato descriven-do l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, iposti auto nei parcheggi di corrispondenza, gliincidenti stradali e il volume di traffico privato.«Sono molti gli indicatori in crescita: i mezzipubblici ATM movimentano 519 milioni dipasseggeri, e alla Stazione Cadorna delle FerrovieNord ne transitano oltre 40 milioni; crescono diduemila unità i posti auto nei parcheggi di cor-rispondenza, pari a 18.028; diminuiscono gliincidenti stradali, 27.012, contro il massimostorico del 2002, che era pari a 31.907 e ilnumero di feriti, 20.183; sale, anche se di poco,il numero di residenti per autovettura circolante.Gli aspetti negativi sono descritti dalla riduzionedei chilometri della rete urbana ATM – 691,8chilometri contro 694,6 –, dall’aumento deimorti in incidenti stradali, 88, 11 più del 2004;l’ulteriore, leggero aumento del traffico alle bar-riere autostradali, 75 milioni di auto».L’indicatore di area migliora ma induce a unostudio maggiormente approfondito degli indica-tori analitici.

I SERVIZI DI ASSISTENZA

Nei servizi di assistenza sociali la maggiore spesadedicata ai minori compensa la diminuzionedella spesa per gli anziani.«I posti negli asili nido coprono il 94% delledomande, sale la spesa per minori in terminireali del Comune, 126 euro per giovane inferio-re ai 18 anni; mentre diminuisce quella per per-sone sopra i 65 anni, 181 contro 233 del 2003;si riduce il numero degli assistiti a domicilio chepassano da 6.057 a 5.532 mentre aumenta del15% il numero di coloro che si rivolgono ai ser-vizi di assistenza sia per alcolismo, 1.546, sia pertossicodipendenza, 4.470».Nel complesso si assiste a un miglioramento del-l’indicatore di area.

I SERVIZI AL PUBBLICO

L’area registra un allungamento dei tempi dellaGiustizia sia civile che penale.

Infatti «diminuisce il numero dei processi chiu-si, sia civili, 81.236, sia penali, 309.604; l’Inpsliquida la pensione in 38 giorni contro i 112 del1989. La raccolta differenziata raggiunge il31,5% dei rifiuti totali prodotti, un chilogram-mo al giorno a testa. 17 i minuti di attesa aglisportelli AEM, che accolgono prevalentementestranieri». L’indicatore d’area migliora rispetto a quello del-l’anno precedente.

I SERVIZI DEL TERZIARIO

Il settore terziario viene analizzato in base a treaspetti: l’operatività della Fiera di Milano, ilvolume dei visitatori a Milano, il numero delleattività commerciali nei diversi settori: «l’opera-tività di Fiera Milano è rappresentata da 78eventi fieristici con una presenza di 30.580 ope-ratori, in linea con i dati della serie storica.Aumenta il numero degli ospiti negli alberghi,3.383.000 presenze, mentre si riduce la perma-nenza, 2,13 giorni; aumenta il numero dei pas-seggeri in arrivo a Linate e Malpensa, pari a14.294.000. Il numero delle attività commercia-li si riduce a 3.980 nella parte alimentare e a 170nel grande dettaglio; in leggero aumento i nego-zi non alimentari, che sono 19.243 e i pubbliciesercizi, 7.900». L’indicatore di area peggiora lievemente

CULTURA E SVAGO

In questo contesto vengono valutati i dati dilettura che «registrano un aumento di oltre il50% dei libri venduti, 2.201.000, e dei libripresi a prestito nelle biblioteche comunali,539.557, mentre scende ancora il numero deiquotidiani, 12 copie ogni 100 persone, contro20 nel 1989; sale a 39.679.000 la spesa in ter-mini reali del settore cultura del Comune escendono le visite ai musei. Sostanzialmentestabile la frequenza dei teatri e sale da concer-to, 3.942.000 biglietti, e si riduce quella dellesale cinematografiche, 4.876.000 biglietti ven-duti. In crescita il numero delle rappresentazio-ni teatrali, 18.448».L’indicatore di area peggiora

LO SPORT

A fronte di un positivo aumento degli impiantisportivi e dei campi da tennisi si rileva una ridu-zione d’utenza verso le piscine. «1.807.000 uten-ti frequentano 21 piscine; 1.760.000 frequenta-no 30 impianti sportivi, mentre i 70 campi datennis sono frequentati da 216.000 sportivi».L’indicatore di area è positivo.

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SALONI EE CCONFERENZE

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VI° EDIZIONE

Milano Gennaio - Luglio 2007

Il corso è articolato in 13 moduli che si svolgeranno il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.30, da gennaio a luglio 2007. E’ possibile iscriversi a uno o più moduli.

Con il contributo di

Dipartimento B.E.S.T.

Per informazioni: Politecnico di Milano Dip. BEST- Laboratorio GestiTec, tel. 02/2399. 5123/24 Tel/fax 02/2399.2596 e-mail: [email protected] [email protected]

PPuubblliiccaattiioonn PPaarrttnneerrss::

MODULO 1

CCeennssiimmeennttoo,, MMoonniittoorraaggggiioo,, DDuuee DDiilliiggeennccee ddii uunn

ppaattrriimmoonniioo iimmmmoobbiilliiaarree..

MODULO 2

MMeettooddii ee tteeccnniicchhee ddii PPrroojjeecctt MMaannaaggeemmeenntt aapppplliiccaattee aall

ccoommppaarrttoo iimmmmoobbiilliiaarree ee ddeell PPrroojjeecctt FFiinnaanncciinngg..

MMOODDUULLOO 33

PPrroobblleemmaattiicchhee pprroocceessssii eedd eessppeerriieennzzee nneellll’’aaccqquuiissiizziioonnee

ddii ppaattrriimmoonnii iimmmmoobbiilliiaarrii..

MMOODDUULLOO 44

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MMOODDUULLOO 77

LLaa ffiinnaannzziiaarriizzzzaazziioonnee iimmmmoobbiilliiaarree..

MMOODDUULLOO 88

PPrrooggeettttaazziioonnee ee ggeessttiioonnee ddeeii sseerrvviizzii:: llaa ggeessttiioonnee

eeccoonnoommiiccaa,, iill ccoonnttrroolllloo tteeccnniiccoo ee llaa rreeppoorrttiissttiiccaa nneell

ffaacciilliittyy mmaannaaggeemmeenntt,, nneell pprrooppeerrttyy mmaannaaggeemmeenntt ee

nneellll’’aasssseett mmaannaaggeemmeenntt..

MMOODDUULLOO 99

RRIICCSS ((RRooyyaall IInnssttiittuuttiioonn ooff CChhaarrtteerreedd SSuurrvveeyyoorrss))..

MMOODDUULLOO 1100

AAnnaalliissii ddeeggllii aassppeettttii ffiissccaallii nneellll’’aaccqquuiissiizziioonnee ee ggeessttiioonnee

ddii ppoorrttaaffooggllii iimmmmoobbiilliiaarrii..

MMOODDUULLOO 1111

FFaarree iimmpprreessaa nneell RReeaall EEssttaattee

MMOODDUULLOO 1122

AAnnaalliissii ddeell ppoorrttaaffoogglliioo iimmmmoobbiilliiaarree:: ccoommee mmiissuurraarree llaa

rreeddddiittiivviittàà ddeeggllii AAsssseett IImmmmoobbiilliiaarrii..

MMOODDUULLOO 1133

LLee ffrroonnttiieerree ddeelllloo ssvviilluuppppoo--vvaalloorriizzzzaazziioonnee iimmmmoobbiilliiaarree..

Corso di aggiornamento del Politecnico di Milano

MMeettooddii,, tteeccnniicchhee e strumenti professionali per il settore immobiliare. Dipartimento di:Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito Building Environment Science & Technology

BEST Laboratorio Gesti.Tec.

IInn ccoollllaabboorraazziioonnee ccoonn lloo SSttuuddiioo DDeellllii SSaannttii && PPaarrttnneerrss

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PANORAMA IITALIANO

FIMIT SGR (Capitalia)valorizza a Roma (4 Luglio)FIMIT (l'AD è Massimo Caputi) perconto di “Fondo Beta Immobiliare”, haannunciato l'ultimazione dell'operazio-ne volta alla creazione di una JointVenture per la valorizzazione del com-plesso immobiliare (trasformazione inun condominio di pregio, di nuova con-cezione) sito in Roma, Via Cavourangolo Largo Visconti Venosta. UnaNota precisa che «il complesso, acquista-to da “Fondo Beta” nel gennaio 2006per 62.500.000 euro è stato ceduto indata 28 giugno 2006 a una SPV apposi-tamente creata, la quale sostiene tutti icosti dell'investimento e viene finanziataal 20% da capitale sociale (equity) e perl'80% da un finanziamento bancario,sottoscritto da Aareal Bank AG, MCC eSanpaolo IMI. A tal proposito è statasiglata una Joint Venture con “DoughtyHanson & Co. European Real EstateII”, uno dei principali Fondi Immobilia-ri operativi in Europa, già impegnato inoperazioni di riqualificazione urbana edi sviluppo immobiliare in Italia. È statapertanto costituita una Società veicolo,denominata “Via Cavour Srl”, alla qualeè stato ceduto il complesso.

Beni Stabili acquista il 40% diPromin (10 Luglio)Beni Stabili ha acquistato (venditore èSO.GE.PA. SpA) il 40% del capitalesociale della Società Promim Srl, checontrolla al 100% la Società SviluppoNapoli SpA, proprietaria in Napoli dialcuni immobili di prestigio a destina-zione mista, ubicati in zona centrale edell’area industriale ex Redaelli. «Il pia-no industriale prevede l’immediato fra-zionamento per gli immobili ubicaticentralmente e un progetto di sviluppoper l’ex area Redaelli da attuarsi nei

prossimi 2-3 anni per il recupero dellasuddetta area industriale mediante larealizzazione di insediamenti di tiporesidenziale, e commerciale» spiega unaNota di Beni Stabili, e «l’investimento siinserisce in un più ampio disegno strate-gico di intervento, tramite partnershiplocali qualificate, nelle “second line cities

italiane”». La quotata guidata da AldoMazzocco e Massimo de Meo ha dichia-rato che l'investimento è di 2 milioni di euro.

Novità da Europa Capital(11 Luglio)ll Fondo “Europa Fund II” gestito daEuropa Capital, Società indipendente diinvestimenti, ha effettuato a luglio il suoprimo acquisto in Italia: il building cheospita la direzione generale di AlcatelItalia, a Milano, per circa 60 milioni dieuro. Il complesso, che si estende su unasuperficie di circa 70 mila metri quadra-ti (di cui 48 mila sono occupati daAlcatel), sarà oggetto di un ampliamen-to, per oltre 25 mila metri quadrati(laboratori e light industry) che ci siaugura di completare entro la metà del2008.Nel corso del primo semestre 2006,Europa Capital si è resa protagonista dialtre significative operazioni in Europa.

Beni Stabili “chiude” ilportafoglio dell’ex FondoComit (13 Luglio) Beni Stabili ha comunicato il closingdel 100% di due Società, ImmobiliareFortezza srl e Immobiliare Com-merciale Prima Srl, proprietarie del“Portafoglio ex Comit” dal FondoPensioni del Personale della BancaCommerciale Italiana. L’acquisto dellequote (soggetto al pagamento del-l’Imposta di trasferimento per circa1.5 milioni di euro) è stato effettuatodalla BS Immobiliare Srl controllata al100% dal Gruppo Beni Stabili. Il prez-zo di acquisto è di 1.106.000.000euro. La Nota di Beni Stabili precisa che «Ilportafoglio è composto da 24 immo-bili cielo-terra e 27 porzioni di immo-bili a uso terziario (252 mila metriquadrati, circa il 82% dell’intero por-tafoglio) per un valore di 806.000.000di euro; da cinque immobili cielo-terra e quindici porzioni di immobili auso residenziale (57 mila metri qua-drati pari a circa il 18% dell’interoportafoglio) per un valore di 300milioni di euro. Il portafoglio è ubica-to per circa il 92% in Lombardia, dicui il 74% nel centro di Milano.L’investimento è stato finanziatorispettivamente: per 725.000.000euro da un finanziamento erogato daun pool di Banche con San Paolo IMIcome Banca Agente, Banca IMI comeMandated Lead Arranger e BancaAntonveneta come Joint MandatedArranger, e per i restanti 381.000.000di euro con disponibilità liquide».Gran parte del portafoglio terziario,date la sue caratteristiche di “location”e di prestigio degli immobili, andrà afar parte del portafoglio “Investment”del Gruppo, precisa la Beni Stabili; il

Top DealsIn questo numero Economia Immobiliare riporta in ordine cronologico ma senza pretesa diesaustività una serie di notizie “flash” che gettano lo sguardo sul mercato immobiliare ita-liano del secondo semestre 2006.

Aldo Mazzocco,AD di Beni Stabili

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

portafoglio residenziale, e parte delportafoglio terziario andranno a farparte del portafoglio di “valorizzazio-ne e trading” del Gruppo.

Umberto Botti (UBH)acquisisce il 40% di GrimaldiFranchising (12 Luglio)Umberto Botti, Presidente di UBH efondatore di Professionecasa, haannunciato a Milano l'acquisizione del40% del capitale di GrimaldiFranchising Spa. Un po’ di storia. Chiunque abbia unminimo di conoscenza del mercatoitaliano sa che Grimaldi fu la primarete di franchising del nostro Paese,fondata dai tre fratelli Grimaldi(Pasquale, Augusto e Saverio) nel1980, quando l’immobiliare non sichiamava ancora Real Estate, e quan-do il franchising veniva visto - dallamaggior parte dei protagonisti dellascena di allora - come il “fumo negliocchi”. Eppure i tre torinesi (notissi-mi, avevano fondato già negli annisessanta la Grimaldi-Moderna Orga-nizzazione Immobiliare, invadendopian piano il Paese) avevano avuto lavista molto lunga. La rete si sviluppòinfatti per tutto un decennio, arrivan-do a coprire quasi l' intero territorionazionale. Tra un po' di alti e bassi siarrivò ai più statici anni novanta. Poiuna sorta di silenzio, dovuto anche alcarattere schivo di Augusto, conside-rato il “capo” del Gruppo che però(mentre il mondo immobiliare inco-minciava quel cambio di pelle che l’a-vrebbe lentamente portato a essere ciòche è oggi), continuava a mantenerela posizione. I Punti vendita, diretti enon, superavano sempre il centinaio,ma la Grimaldi usciva pian pianodalla cronaca per entrare nella storia,confondendosi - almeno nell’immagi-ne percepita - con un qualcosa chesembrava ormai appartenere al passa-to. Intorno al 2000, il “cambio di genera-zione”. Ai fratelli fondatori si affianca-no i cugini, agli affiliati che vanno inpensione subentrano i figli. Il mondocambia sempre più in fretta, altri com-petitor potenti si sono fatti via via stra-da ma, a fine 2005, le due Grimaldi (la“storica” immobiliare e la Società difranchising) vantano comunque anco-ra 11 agenzie dirette e 130 in franchi-

sing. Il consolidato non è eclatante,circa 3 milioni di euro, ma il marchioè notissimo, la fidelizzazione elevata (il20% degli affiliati supera abbondante-mente i dieci anni), i cugini Jacopo eCesare hanno preso la direzione delleaziende, e hanno voglia di fare.Umberto Botti, “partito” nel 1984 co-me agente immobiliare e scopertosipoi e sempre più imprenditore, è oggialla guida di un Gruppo (UBH,United Business Holding) che conta14 Società, con un consolidato 2005di 21 milioni di euro. Ha una rete dicirca 700 agenzie, di cui 470 affiliate aProfessionecasa (network fondato nel1986). Ha erogato, sempre nel 2005,mutui per 660 milioni di euro: nellamediazione creditizia agisce Rexfin(130 agenzie) insieme ad altre treSocietà meno note, che si chiamanoMutuiTime (24 agenzie), Mutuistar(22 agenzie) e Mutuiplanet (60 agen-zie). Assirex, marchio attivo nel settoreasicurativo, vende prodotti RAS (ramocasa e vita) attraverso un accordo inesclusiva. Agiscono nell' edilizia-costruzioni la Biancofiore Property REe la Professionecasa Trading. Censi famarketing immobiliare e merchandi-sing, CDF si dedica alla formazionedel personale e degli affiliati, MediaWeb Casa è una casa editrice multime-diale, Organizer Network si occupa delsupporto contrattualistico e legale deinetwork; e UBH RE Fund è la Societàpatrimoniale della Holding. UBH,nata nel 2004, è controllata al 60% daBotti. Il 15 % è della Banca Popolaredi Verona e Novara (entrata nel capita-le nell’aprile 2006, e rappresentataoggi in sala da Giovanni Marafante,responsabile Corporate Affairs diBanca Aletti, che fa parte del Gruppocreditizio guidato da Fabio Innocenzi),mentre il restante è in mano al mana-gement della Società.L’accordo, hanno detto UmbertoBotti e Jacopo Grimaldi, è “strategi-co”. UBH acquisisce un marchionoto, e con potenzialità da valorizza-re. Le due Società condividono «con-cetti importanti», e sono complemen-tari: brand agressivo e target giovaneper l’una, brand storico e target tradi-zionale per l’altra. Grimaldi potràcontare sulla fornitura in esclusiva dinuovi servizi (tra cui anche un prossi-mo Ufficio Studi), pur mantenendola propria autonomia anche di imma-

gine. Tutto ciò in attesa della formu-lazione di un nuovo Piano Indu-striale, che verrà illustrato entro il se-condo semestre del 2006 e che preve-de - ha antecipato Botti - anche il«rafforzamento del management». Inquella sede verrà comunicato anche ilprezzo pagato per l’acquisizione dellapartecipazione, che non è stato anco-ra rivelato. Lieta che la Grimaldi faccia ancoraparlare di sè, io oggi pensavo alle per-sone e alle Società che allora, nei glo-riosi anni ottanta, riempivano le cro-nache (davvero modeste, se messe aconfronto con ciò che accade oggi) eche oggi non ci sono più; e a quantiostacoli avevano dovuto superare i trefratelli torinesi per importare in Italiaquel modello di network che eranoandati a conoscere - pionieri - oltreconfine. E a quanti modelli contrat-tuali avevano dovuto metter mano gliavvocati Favero e Pesando prima ditrovare la formulazione “giusta” per un“mestiere” che, nel 1980, sembravastravagante. Oggi, Auguri a tutti.

(PGL)

Prima Operazione per ilGruppo Uni Land (12 Luglio)Da Monghidoro (BO), la Caselle Im-mobiliare Srl, Società controllata al100% da Cem SpA a sua volta intera-mente controllata da Uni Land SpA(prima Società di land banking quota-ta sul Mercato Telematico Azionario diBorsa Italiana) ha annunciato il 12luglio la sottoscrizione di un «contrat-to preliminare per la vendita di un ter-reno edificabile adiacente l’uscita n° 13della tangenziale di Bologna sul qualeè oggi possibile edificare 6.500 metriquadrati. di superficie utile, a un prez-zo di 9.500.000 euro dei quali6.300.000 euro circa già versati dal-l’acquirente a titolo di acconto nel2002; il rogito che sarà effettuato entroil 30 settembre 2006 prevedrà il saldodel pagamento del prezzo».La Nota precisa poi che «qualora nelprossimo futuro gli strumenti urbani-stici consentissero un aumento dellecapacità edificatorie, queste sarannocosì ripartite: i primi 5 mila metri qua-drati saranno nelle disponibilità delGruppo Uni Land, mentre la metratu-ra eccedente sarà ripartita nella misuradel 70% all’acquirente e del 30% allo

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PANORAMA IITALIANO

stesso Gruppo Uni Land. L’attualevendita evidenzia una valorizzazionedel terreno che conferma la stima ese-guita dal perito nominato dalTribunale di Bologna utilizzata perl’aumento di capitale di Uni Land del28 febbraio 2006».La vendita in oggetto non ha partico-lare rilevanza rispetto al valore com-plessivo del patrimonio del GruppoUni Land, ma è dal management rite-nuta «importante, in quanto rappre-senta una delle prime operazioni didismissione immobiliare attuate dalGruppo Uni Land successivamenteall’aumento di capitale - liberatomediante conferimento del Grupposocietario facente capo a Cem SpA -eseguito nel mese di febbraio di que-st’anno». Alberto Mezzini, Amministratore De-legato di Uni Land ha dichiarato infat-ti che l’operazione, in considerazioneanche dell’incremento di valore che ilterreno ha subito dal momento del suoacquisto, è esemplificativa dell’attivitàtipica che Uni Land svolge relativa-mente ai terreni e agli immobili di pro-prietà. Uni Land, anche attraverso lesue Società controllate, acquista «pre-valentemente, terreni nel momento incui il loro reddito catastale e la lorocapacità edificatoria è ridotta e, aseguito del relativo sviluppo urbanisti-co ed edificatorio, rivende i terreniovvero vende, o dà in locazione, gliimmobili che vengono edificati suglistessi».

Beni Stabili vende a CesareFerrero (27 Luglio)Beni Stabili ha firmato un contrattopreliminare per la vendita di dueimmobili del “Portafoglio ex FondoComit” (provenienti dal pacchetto“non residenziale”) alla SocietàInvestitori & Partner Immobiliari(Inpartner), guidata da Cesare Ferreroe partecipata da Toro Assicurazioni,Galotti, Gefim, Reva, Gruppo DeAgostini e da Paolo Cantarella. Gliimmobili, entrambi ubicati a Milano,hanno destinazione mista uffi-cio/industriale, e sono totalmente libe-ri. Il prezzo di vendita complessivo è,spiega la Nota diffusa da Beni Stabili,pari a 38 milioni di euro, a fronte diun valore di libro di 35,5 milioni dieuro.

LaSalle InvestmentManagement acquista“Centrolaghi” (31 luglio)LaSalle Investment Management perconto del “Fondo ADIA” ha acquista-to la Galleria del Centro Commerciale“Centrolaghi” di Gravellona Toce-Verbania, nella zona dei laghi situata anord di Milano. Il Centro era statoufficialmente inaugurato lo scorso 5giugno. Una Nota della Società spiegache “Centrolaghi” si sviluppa su di unasuperficie di 13 mila metri quadrati,incluso l’ipermercato Ipercoop, il piùgrande della zona. Tra i 57 negozi dellaGalleria figurano marchi come MelaBlu, Bata, Benetton e Motivi, nonchéun ristorante McDonald’s. Il prezzo diacquisto della Galleria, interamentelocata, ammonta a circa 30 milioni dieuro. Durante tutte le fasi della trans-azione LaSalle Investment Mana-gement è stata assistita da Jones LangLaSalle Italia e Gianni Origoni Grippo& Partners. Il finanziamento dell’inve-stimento è stato erogato da SociétéGénérale Milano. “Centrolaghi” costi-tuisce un’ulteriore acquisizione inItalia nel settore retail per LaSalleInvestment Management. Le prece-denti acquisizioni sono state il CentroCommerciale “Panorama” a Parma, ilCentro Commerciale “Porto Allegro”di Montesilvano (Pescara) e il CentroCommerciale “Multibit” a Casoria,Napoli.

Uni Land acquista l’“eredità”dei Borghese (1 Agosto)Alberto Mezzini, azionista di riferi-mento di Uni Land SpA, ha annuncia-to il 1 agosto la sigla di un accordo perla valorizzazione della proprietà e deidiritti relativi al patrimonio apparte-nuto alla nobile famiglia Borghese diRoma. L’operazione prevede, secondouna Nota «il trasferimento dell’interopatrimonio immobiliare a un Veicolole cui quote partecipative saranno suc-cessivamente sottoscritte da parte diuna società controllata da AlbertoMezzini. Successivamente, il 30%delle quote del Veicolo (detenute indi-rettamente da Alberto Mezzini), saran-no conferite in una Fondazione aventescopi umanitari e sociali, mentre il40% sarà concesso in usufrutto all’at-tuale proprietario del patrimonio,Chiappini. Le prime stime effettuate

quantificano il patrimonio come com-posto indicativamente da circa11.380.000 metri quadrati di terreni,raccolti in circa 2.600 particelle cata-stali e oltre 500 fabbricati».

Henderson Global Investorslancia la nuova SGR italiana(27 Settembre)Henderson Global Investors, Societàindipendente di Asset Managementattiva anche nel settore immobiliare inEuropa con oltre 9,3 miliardi di euro(al 31 dicembre 2005) di patrimoniogestito attraverso Fondi Property, haricevuto l’autorizzazione di Bancad’Italia alla creazione di una SGR ita-

liana, Henderson Global InvestorsSGR. La Società creerà FondiImmobiliari destinati a investitori isti-tuzionali. Si tratta di un passo impor-tante per Henderson, che confermal’intenzione della Società inglese diconsolidare la sua presenza in Italia,uno dei principali mercati di riferi-mento a livello mondiale. Grazie allanuova SGR Henderson potrà svilup-pare ulteriormente la propria offerta diFondi Immobiliari, focalizzati in parti-colare nel segmento retail, diretta adun target istituzionale.Andrea Orsa, Head of Property Italiadi Henderson Global Investors, ha cosìcommentato: «La creazione della SGRe il rafforzamento del team italiano, dicui fanno parte oggi sei professionisti,rappresentano una scelta strategica chedimostra l’importanza del mercato ita-liano per Henderson, che solo nell’ul-timo anno ha finalizzato in Italia seiacquisizioni nei segmenti retail e uffici,fra cui l’Outlet di Castel Romano e ilCentro Commerciale “Metropolis” diCosenza». La focalizzazione di Henderson sul

Andrea Orsa

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

mercato immobiliare italiano rientrain una strategia di rafforzamento dellapresenza nel mercato europeo, per cuila Società prevede trend di crescitainteressanti nei prossimi anni. In det-taglio, le stime elaborate dall’ufficiostudi prevedono per i prossimi cinqueanni (da giugno 2006) una perfor-mance media per tutti i segmenti delmercato immobiliare pari a circa il6,5% nei 15 Paesi dell’UnioneEuropea. I risultati migliori sono atte-si nel segmento retail, per il quale siprevedono incrementi di valore nel-l’ordine dell’1,6% annuo, superiorialle performance di immobili a usoindustriali e uffici; per questi ultimi cisono comunque segnali di ripresa, inparticolare sul mercato italiano, tede-sco e olandese.

BNL Fondi Immobiliari vendedue complessi (27 Settembre)BNL Fondi Immobiliari, per conto delFondo “BNL Portfolio Immobiliare”,da essa gestito, ha annunciato la sotto-scrizione di un preliminare per la vendi-ta di due complessi immobiliari a desti-nazione logistica siti in San GiulianoMilanese, Via Po 3/5.«L’operazione sarà perfezionata nelperiodo intercorrente tra il 30 giugno

2007 ed il 10 marzo 2009, dopo l’otte-nimento di autorizzazioni amministrati-ve, a un prezzo di 33 milioni di eurooltre imposte, consentendo un rendi-mento complessivo in linea con l’obiet-tivo del Fondo. A seguito della suddettadismissione in capo al Fondo permar-ranno 17 immobili, sette dei quali all’e-stero, in Paesi dell’area euro» spiega unaNota della Società. È questo il primoComunicato di BNL come Società delGruppo BNP Paribas.

IGV vende a Milano l’HQ diMediolanum (29 Settembre)Immobilien AG is selling an office inBrussels and an office complex inMilan for a total of EUR 57 million toLB Immo Invest GmbH and TMWPramerica Property InvestmentGmbH, the capital investment com-pany of Pramerica Real EstateInvestors. «The 9,300 square metres Twin Housein Brussels was built in 1989 and reno-vated in 1998. The tenant is the mobi-le telecoms service provider Base. ThePalazzi Fermi and Galeno office com-plex in Milan has rental space of15,800 square metres, was built in1995/96 is let to the listed Internetbank Mediolanum SpA.As part of its active buy-and-sell stra-tegy, the Bonn company is selling bothproperties following successful appre-ciation as a result of new rental agree-ments. Thus a profit of EUR 8.5 mil-lion will be realised». (CS dellaSocietà)

Beni Stabili vende a Operae(29 Settembre)Beni Stabili ha firmato il closing con ilGruppo Operae, per la vendita di 27dei 29 immobili per i quali era giàstato formalizzato il preliminare loscorso 26 luglio, appartenenti al“Portafoglio ex Fondo Comit”. Il prez-zo di vendita complessivo è pari a105,6 milioni di euro. Per i restantidue immobili, rispettivamente per 1,9milioni e 14 milioni di euro, il closingsi prevede, spiega la Società guidata daAldo Mazzocco e Massimo de Meo,entro la fine dell’anno. Il “pacchetto” rogitato è composto da27 immobili, con destinazioneuffici/retail, ubicato principalmente inLombardia e a Roma (rispettivamente50% e 28%), e fa parte della compo-nente “non residenziale” del “Porta-foglio ex Fondo Comit”, acquistato loscorso 13 luglio per un valore com-plessivo iniziale pari a 806 milioni dieuro.

Aedes va a Napoli(29 Settembre)Aedes ha acquistato da Risanamentol’intera partecipazione detenuta inMercurio Srl, Società proprietaria di

un’area di 165 mila metri quadrati disuperficie fondiaria a destinazioneretail a Napoli. Il valore dell’operazio-ne è pari a 80,6 milioni di euro,«ammontare che» spiega la Nota dellaSocietà «potrà subire una variazionecompresa tra - 5 / + 10 milioni di euroda determinarsi in base alle superfici

di vendita che saranno definitivamen-te autorizzate. L’operazione permette-rà ad Aedes di valorizzare un’areaall’interno della quale sarà sviluppatouno Shopping Center articolato supiù livelli per circa 66 mila metri qua-drati di superficie utile, con annessiparcheggi. Il progetto è particolar-mente interessante, perchè si tratta delprimo Regional Shopping Centerlocalizzato nel cuore del contestourbano di Napoli, tra i più importan-ti progetti commerciali del Sud Italia,nelle vicinanze del porto e della

Stazione ferroviaria Garibaldi, posi-zione di privilegio per gli accessi e col-legamenti autostradali. Grazie a taleoperazione Aedes rafforza le attivitàretail sia sul mercato nazionale sia suimercati esteri, soprattutto a seguitodelle recenti acquisizioni di Svezia eGermania». Sempre in data 29 set-tembre, nell’ottica di un «ribilancia-

Michele Cibrario,AD di BNL FI

Luca Castelli, AD di Aedes

Luigi Zunino, Presidente diRisanamento

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PANORAMA IITALIANO

mento delle attività immobiliari,Aedes ha ceduto al GruppoRisanamento un portafoglio compo-sto da 12 immobili, posseduti diretta-mente o tramite società collegate, adestinazione mista trading, office elogistica, divenuti non più strategiciper il piano industriale del gruppoAedes. Il valore del portafoglio è pari a73,5 milioni di euro e tale cessione hagenerato un effetto di cassa positivoper circa 33 milioni e una riduzionedell’indebitamento per circa 40»

Pirelli RE SGR: nasce“Armilla” (2 Ottobre) PirelliRE SGR ha annunciato che“Cloe Office Fund”, il FondoImmobiliare chiuso non quotatoriservato a investitori qualificati conun patrimonio di circa 743 milioni dieuro investito nel settore terziario-uffici, ha apportato al Fondo dinuova costituzione “Armilla” 14immobili a uso terziario/uffici per un

valore di circa 225 milioni di euro.«“Armilla”, Fondo Immobiliare chiu-so non quotato riservato a investitoriqualificati, ha una durata prevista diquindici anni. Gli immobili sonointeramente locati con contratti dou-ble-net (costi di assicurazione emanutenzione ordinaria e straordina-ria a carico del conduttore) con primascadenza nel novembre 2021, quindipari alla durata del Fondo» spiega laNota della Società. «Il portafoglio èdistribuito tra Nord, Centro e SudItalia, con una consistenza complessi-va di circa 155 mila metri quadrati».“Armilla” è stato sottoscritto per il49% da alcuni investitori di Cloe e ilrestante 51% è stato oggetto di unprivate placement presso investitoriistituzionali, garantito e coordinatoda Deutsche Bank, concludePirelliRE SGR.

Uni Land compra il 51%di Area Casa (2 Ottobre)Cem Lux sa, azionista di controllo diUni Land (Società di land bankingquotata sul Mercato TelematicoAzionario di Borsa Italiana) per il tra-mite della sua controllata Traghetto Srlha comunicato il 2 ottobre l'acquistodel 51% di Area Casa 2000, strutturache opera nell’intermediazione immo-biliare in tutta l’Italia, sia direttamenteche tramite una rete di franchisingmediante una rete costituita da oltre100 punti vendita ed è presente inCosta Azzurra e in tutte le regioni aeccezione del Trentino, del Friuli,Molise e Basilicata. Secondo una Notadella Società, Il controvalore dell’ope-razione è pari a 1.500.000 euro ed èstato pagato per 150 mila euro in con-tanti e per 1,350 milioni di euromediante la cessione di azioni UniLand. «Uni Land SpA e le sue control-late utilizzeranno la rete di venditaaffiancandola a quella della Globalcasaconferendo incarichi per la commer-cializzazione dei terreni e immobilicon destinazione residenziale. Per leagenzie affiliate ad Area Casa si trattadi un concreto salto di qualità, checonsentirà alle stesse di affrontare ilmercato con maggiori risorse e di usu-fruire di grandi opportunità; si pro-spetta inoltre la nascita di un impor-tante polo immobiliare».

IPI : parte il cantieredi “Porta Vittoria”, a Milano(2 Ottobre)È stato frmato il 2 ottobre tra la con-trollata di Gruppo Coppola, IPI PortaVittoria SpA e la Colombo Costru-zioni SpA, il contratto di appalto, conformula “chiavi in mano”, per l’esecu-zione del progetto a firma degli archi-tetti Rafael Moneo e Fabio Nonis, delcentro immobiliare polifunzionalenell’area di Porta Vittoria, a Milano,per complessivi 166 mila metri qua-drati.La durata dei lavori è prevista in 40mesi, un «cronoprogramma ambiziosoche, in poco più di tre anni, vedrà rea-lizzarsi uno dei più importanti progettidi riqualificazione urbana, con la nasci-ta di un nuovo gioiello in Milano, a800 metri dal Duomo» recita la Notaufficiale della società di DaniloCoppola, che così prosegue e conclude

« Residenze, uffici, galleria commercia-le, albergo, multisala, fitness e wellness,il tutto in un’oasi di verde pubblicoattrezzato servita da parcheggi interrati,ulteriore contributo al miglioramento

della vivibilità dell’area cittadina. Nonmanca l’attenzione alla cultura, infattiall’interno del progetto si colloca anchela realizzazione dell’edificio che racco-glierà la biblioteca europea, BEIC, cherappresenta uno dei più importanti siticulturali di tutt’Europa».

FIMIT vende a Roma (4 Ottobre )Il “Fondo Beta Immobiliare” (FondoComune di Investimento Immobiliaread apporto pubblico gestito da FIMITSGR e quotato sul segmento MTF diBorsa Italiana) ha annunciato la venditadi un immobile a Roma. Acquirente èBanca Italease.L'immobile, sito in Via Fattiboni, hauna superficie utile totale di circa 4.400metri quadrati a prevalente destinazionecommerciale, ed è condotto in locazioneda più tenant privati. L’operazione ha unvalore complessivo di 6,1 milioni dieuro. La cessione comporta una plusva-lenza di 1.476.348 euro, +31,9%)rispetto al valore dell’immobile al 31dicembre 2005. L’iniziativa «attua con-cretamente le linee strategiche riguar-danti i disinvestimenti immobiliari delFondo, orientate prioritariamente alladismissione degli asset pluritenant, dipiccole dimensioni e situati in locationnon strategiche».

Inpartner e Redilco compranola fabbrica dei Buondì Mottadi Cornaredo (10 Ottobre) Investitori & Patner Immobiliari(INPARTNER) investiment companyimmobiliare partecipata dal Gruppo

Danilo Coppola

Puri Negri, VP e CEO di Pirelli RE

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

De Agostini, Galotti, Gefim, CesareFerrero e Paolo Canterella, ha siglatouna Joint Venture paritetica al 50%con Redilco Real Estate, primarioGruppo che svolge l’attività immobi-liare da oltre 35 anni a livello naziona-le e internazionale.La Joint Venture denominata“Iniziative Milano Ovest” è stata costi-tuita con l’obiettivo di procedereall’acquisto, alla ristrutturazione e allasuccessiva commercializzazione delcomprensorio industriale “Buondì” diCornaredo dove a partire dagli annniottanta sono stati realizzati alcuni deiprincipali prodotti dolciari che hannoaccompagnato e tuttora accompagna-no le abitudini degli italiani a tavola.

Tra questi il “Buondì”, la “Girella” e il“Panettone Motta”. Comples-sivamente la superficie fondiaria delcomprensorio industriale è pari a circa83 mila metri quadrati, con una super-ficie edificata di 78 mila metri quadra-ti. Il comprensorio si trova in prossi-mità del nuovo Polo fieristico di Rho-Pero e si inserisce in un’area attrezzatae ben collegata, su cui si intende realiz-zare un grande Business Park con spazipensati e riservati al lavoro. Comespiega una Nota congiunta delle So-cietà acquirenti, il valore dell’operazio-ne di acquisto dell’area (venditore è ilGruppo Buondì e Bistefani) è pari acirca 20 milioni di euro.

IGD acquisisce la Galleriadel Centro “Millenium” (10Ottobre )La quotata IGD - ImmobiliareGrande Distribuzione (attiva nel set-tore immobiliare della grande distri-buzione) ha annunciato la prima ope-razione nel Trentino Alto Adige: la

sottoscrizione del contratto prelimina-re per l’acquisizione del 100% di unasocietà titolare della Galleria delCentro Commerciale “Millennium” aRovereto (Trento). Il venditore èRento con il Gruppo SantoniCostruzioni, e l’investimento è pari a21 milioni di euro «La Galleria delCentro Commerciale “Millenium”comprende 38 negozi, di cui unamedia superficie, per una superficiecomplessiva di circa 7.430 metri qua-drati e ospita anche un superstoreCoop. «Questa acquisizione» ha affer-mato Filippo Carbonari, AD di IGD«è in linea con la strategia aziendaleche prevede l’acquisizione non solo diCentri Commerciali in fase di svilup-po, ma anche di quelli già pienamen-te operativi con ottime prospettive dimiglioramento del rendimento attra-verso uno dei maggiori punti di forzadistintivi aziendali: la valorizzazionedegli immobili attraverso la gestionediretta degli stessi. Questo investi-mento permette di avvicinarci inmodo consistente all’obiettivo delpiano industriale per l’anno 2006».IGD è uno dei principali players delsegmento retail del mercato immobi-liare italiano, con un valore commer-ciale del patrimonio immobiliare afine 2005 pari a 749,3 milioni dieuro. A oggi il portafoglio societario ècostituito da nove gallerie commercia-li, tredici ipermercati, un superstore etre terreni oggetto di sviluppi.

Cartolarizzazioni veneziane:venduti nove immobili (10 Ottobre)Il Comune di Venezia informa che «Inseguito all'avviso d'asta “Vecart”, pub-blicato il 7 settembre scorso al fine didisciplinare le modalità di svolgimentodell'asta degli immobili posti in vendi-ta dal Comune di Venezia, il 10 otto-bre, nella Sala del Consiglio di Ca’Farsetti, sono state aperte le buste con-tenenti le offerte dei compratori. Tuttii soggetti interessati potevano concor-rere sia per un solo lotto, sia per un“lotto unico aggregato”, inviandoapposita domanda entro e non oltre leore 17 del 4 ottobre, presso lo studiodel Notaio Chiaruttini, nominatodalla Società incaricata dal Comune diVenezia della gestione delle vendite,Yard Srl di Milano. Dopo aver aperto

tutte le buste con le offerte, sia per ilotti singoli sia per quello unico aggre-gato, sono stati eseguiti i conteggi pre-visti e si è stabilito che gli immobiliandavano aggiudicati ai compratori disingoli lotti la cui somma offerta, puraggiungendo l'addendo degli invendu-ti calcolato sul prezzo base d'astaabbattuto del 10%. (Ex scuolaTorcello, Palazzo Foscari-Contarini aSanta Croce, San Donato e PalazzoColleoni a Murano) era superiore(63.195.530 euro) all'offerta più altadel lotto unico aggregato (63 miliardidi euro). Si è quindi deciso di procede-re, soltanto per due immobili - PalazzoBonfadini e l'Ex sede Vigili urbani SanPolo - a un ulteriore rilancio sull'offer-ta presentata, in quanto lo scostamen-to rispetto all'offerta più elevata eracompreso nella percentuale dell'8%.In tutte le altre offerte, quella più altalo superava, e quindi gli immobilisono stati aggiudicati in prima battuta».Dopo aver fornito l'elenco degliimmobili, con relativi indirizzi, laNota del Comune afferma che «Intotale, i nove immobili hanno avutoun valore di offerta pari a 60.064.581euro, su un valore in base d'asta di43.335.000 euro. I beni 01-02-03-06-09-10 e 12 rivestono interesse sto-rico artistico e sono quindi soggetti adiritto di prelazione da parte delMinistero per i Beni e le AttivitàCulturali, nonché degli Enti territo-riali nel cui territorio sono ubicati.Perciò gli immobili venduti che rien-trano in questa tipologia saranno peril momento assegnati provvisoria-mente. L'aggiudicazione provvisoriadiviene definitiva: all'esito dell'astanel caso di assenza di diritti di prela-zione; oppure quando siano decorsi60 giorni dall'offerta in prelazione dellotto al titolare del diritto di prelazio-ne, senza che quest'ultimo lo abbiaesercitato; oppure qualora sianodecorsi 30 giorni dalla comunicazio-ne di esercizio del diritto di prelazio-ne, senza che il titolare del diritto diprelazione abbia proceduto alla sotto-scrizione del contratto definitivo dicompravendita ed all'integrale paga-mento del prezzo di acquisto. Perquanto concerne i lotti singoli chenon hanno ricevuto offerte si proce-derà ad attribuire loro il prezzo con-venzionale che sarà uguale al prezzo

Massimo Mazzi, Presidentedi Redilco Real Estate

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PANORAMA IITALIANO

base d'asta diminuito del 10%, corri-spondente al prezzo previsto in secon-da asta nel caso che la prima asta vadadeserta».

BNL Fondi Immobiliari vendedue Immobili del Fondo“Estense - GrandeDistibuzione” (11 Ottobre)BNL Fondi Immobiliari SGR, perconto del Fondo “Estense – GrandeDistribuzione”, da essa gestito, ha an-nunciato la vendita di due immobili auso commerciale: “I Tigli” di Argenta(FE) e “I Pioppi” di Copparo (FE), perun valore rispettivamente di5.052.100,00 euro e 5.141.703,00euro.«La compravendita si è realizzata »spiega il Comunicato della Società gui-data dall' AD Michele Cibrario «aseguito dell’esercizio da parte di CoopEstense Soc. Coop. di un’opzione callprevista negli accordi stipulati almomento dell’acquisizione dei suddet-ti immobili da parte del Fondo.Entrambi gli immobili erano statiacquistati a giugno 2003 e la loro dis-missione consente al Fondo di realizza-re un rendimento in linea con gliobiettivi. A seguito delle suddette dis-missioni in capo al Fondo permango-no quattordici unità commerciali».

Norman 95 si allea conGladstone ed Eurotravel(18 Ottobre) Norman 95 (fondata e guidata daMassimo Cimatti), Gladstone S.p.A.,developer immobiliare attivamenteimpegnato anche nel turismo, ed

Eurotravel, uno dei più importantitour operator a livello nazionale einternazionale, hanno sottoscritto il 18ottobre un importante accordo che

prelude alla creazione di un “polo turi-stico” nazionale operante in Italia e inEuropa.Tale obiettivo verrà perseguito, ha affer-mato una Nota del Gruppo Norman,con la «creazione di una Newco chevuole porsi sul mercato come operato-re professionale portatore di una visio-ne sistemica dell’Italia “turistica”, ingrado di integrare le diverse opportu-nità e di coinvolgere le migliori profes-sionalità della filiera in modo sinergi-camente congiunto. Il ruolo dellaNewco non si limiterà al solo coordi-namento ma collegherà operativamen-te tutti gli attori in campo facendoliagire in funzione della loro specificacompetenza».

Doughty Hanson compra aBrescia e affitta a Milano(20 Ottobre)Doughty Hanson & Co Real Estate,uno dei più importanti Fondi europeidi Real Estate ha annunciato «di averacquisito un’area di 12 mila metri qua-drati a Brescia, dove sta pianificando disviluppare oltre 200 appartamenti. Ilvenditore è Camozzi Holdings SpA.L’investimento di “Doughty Hanson& Co European Real Estate Fund II”,con il partner BPD PropertyDevelopment Srl per il 12%, nel pro-getto Brescia ammonterà a circa 40milioni di euro, con Aareal Bank Italiacome Banca finanziatrice. L’area è ser-vita da una buona rete di trasporti erientra in un programma di rinnovourbanistico sostenuto dal Comune,seguendo la linea già impostata daDHCRE con il suo portfolio dedicatoalle riqualificazioni urbane a Milano.Gli appartamenti saranno offerti a untarget medio-alto di potenziali acqui-renti. Come per i precedenti sviluppiin Italia il management del progettosarà effettuato dalla Società EuropaRisorse Srl; l’avvio delle opere è previ-sto per la prima metà del 2007, conattività di marketing e vendita degliappartamenti dalla metà del 2007 stes-so in poi. Questo è il secondo investi-mento di “Doughty Hanson & CoEuropean Real Estate Fund II” nel-l’ambito del programma di svilupporesidenziale in Italia, dopo quello diRoma, Via Cavour, in giugno 2006.Molti altri progetti residenziali sonoattualmente in fase di studio appro-

fondito, con le relative due diligence incorso».Quasi contemporaneamente, la So-cietà ha confermato la firma (attraver-so una società veicolo) di un contrattodi locazione (pre-let) con ZurichInsurance Company RappresentanzaGenerale per l'Italia, per la realizzazio-ne della nuova sede di 28.500 metriquadrati presso lo sviluppo attualmen-te in corso dell’area Maciachini aMilano. Prima di scegliere il sito, hadetto Zurich, ne sono stati analizzatiben ventidue.

Corio: raggiunto l’accordocon il Gruppo Barletta nellavicenda “Marcianise”. Il Centro Commerciale aprirànel 2007 (23 Ottobre)«Corio has reached a final settlementwith “Barletta Group” on the comple-tion and delivery of the ShoppingCentre Campania in “Marcianise”,about 20 kilometres north of Naples.With this agreement all the outstan-ding issues between Corio andBarletta Group have been resolved.Expectations are that shopping centreCampania will open in March 2007.The project for which Corio enteredinto a turnkey acquisition agreementin April 2003 with Barletta Groupwill consist of a shopping centre witha gross lettable area of 52,400 squaremetres, excluding the Carrefourhypermarket of 19,300 square metres,large retail units contiguous and con-nected to the mall with a gross lettablearea of 13,500 square metres and7,000 open-air parking spaces. Thetotal acquisition price for Corio willbe around 200 million eur, whichincludes the amount which alreadyhas been advanced by Corio and theamount needed in order to completethe project. The Barletta Group willcomplete the centre in December2006. The Campania ShoppingCentre is located in Marcianise, about20 kilometres north of Naples, adja-cent to the Autostrada A1 (the Naples– Rome – Milan motorway). TheCentre will be the dominant regionalShopping Centre in its catchmentarea consisting of 1.2 million inhabi-tants living within 30 minutes drivingtime and it will create more than1,500 jobs in the area. On basis of

Massimo Cimatti

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retailers’ interest for this project,Corio expects that the Centre will bepractically completely leased when itopens in March 2007. Corio has con-siderable experience as owner ofdominant Shopping Centres and asmanager of over 1 million squaremetres of lettable area in ShoppingCentres and 3,500 contracts withretailers and therefore is confident tomake the Campania Shopping Centrea success for its potential consumersand tenants». (CS della Società, daUtrecht)

RAS fa shopping a Milano (26 Ottobre)Il Gruppo Ras ha acquisito da LagareSpA un immobile sito in ViaMontegrappa 12, a Milano. Fabbri-cato storico, dal 1840 ha ospitato lasede della prima Stazione ferroviaria diMilano, rendendo possibile il collega-mento con Monza. Situato all’ingressodell’area che ospiterà la futura “Cittàdella Moda” e molto ben servito daimezzi di trasporto, verrà trasformato

in un prestigioso ed elegante fashionhotel caratterizzato da alto design, aquattro stelle superior. Il deal, circa 12milioni di euro, è stato condotto daRAS Immobiliare per il Fondo “Antares”.

ING Real Estate farà residenzein Toscana (27 Ottobre)Posa della prima pietra per ING RealEstate (al suo debutto nel settore resi-denziale italiano) nel cuore dellaToscana dove la Società creerà il“Villaggio Val D’Arbia”: un progettodi sviluppo residenziale di alta qualitàarchitettonica, realizzato in joint ven-ture con Etruria. L’area oggetto dellosviluppo residenziale è situata a sud diBuonconvento (SI), location di gran-de pregio dal punto di vista paesaggi-

stico e architettonico, meta turisticainternazionale, che gode inoltre di unaposizione strategica. «Membro del-l’Associazione dei Borghi più bellid’Italia e vicino all’area verde delle

Crete Senesi, il Comune di Buon-convento si trova, infatti, lungo l’assedi collegamento principale con la cittàdi Siena (SS22 – Cassia), da cui distasolo 20 km, e gode di collegamentiviari e ferroviari molto efficienti siacon la città del Palio che con la vicinaFirenze» spiega una Nota, che cosìprosegue «Il progetto, che interessaun’area di circa 50 mila metri quadra-ti prevede la realizzazione di 33.570metri quadrati di edilizia residenzialelibera per un totale di 134 unità abita-tive, dicui 1/3 in tipologia minicon-dominio e 2/3 in tipologia "indipen-dente" in edifici quadrifamiliari, consuperficie media commerciale di circa115 metri quadrati. Tutte le unitàsaranno dotate di box o posto autocoperto e quasi tutte di giardino pri-vato, coniugando dunque il piacere divivere immersi nel verde con la garan-zia di godere di tutti i confort richiestida un pubblico eterogeneo. Il com-plesso, infatti, vuole rappresentare unarisposta alla domanda locale di resi-denze di qualità a prezzi accessibili,con appartamenti adatti tanto alle esi-genze abitative di famiglie con bambi-ni, quanto a quelle di giovani e singleche richiedono soluzioni più easy.L’operazione “Villaggio Val D’Arbia”offrirà inoltre servizi e spazi per tuttala comunità come il parco, che siestenderà su un’area di un ettaro e rap-presenterà un nuovo polmone verdealle porte della città, la pista ciclabile einserimenti artistici progettati pervalorizzare il paesaggio, ma anche perstabilire una connessione tra la partestorica della città e la sua nuovaanima, tra medioevo e contempora-neità».

Si presenta BNP Paribas RealEstate (31 Ottobre)Michele Cibrario, AmministratoreDelegato e Direttore Generale di BNLFondi Immobiliari, è stato nominatoPresidente del Comitato di Co-ordinamento delle attività del GruppoBNP Paribas Real Estate in Italia.L'annuncio è stato dato stamani aMilano, durante la presentazione allaStampa della nuova struttura BNPParibas Real Estate , cui ha partecipatoil mitico Philippe Zivkovic, CEO diBNP Paribas Real Estate, e ora anchePresidente di BNL Fondi Immobiliari. BNP Paribas Real Estate (holding cheraggruppa tutte le realtà del GruppoBNP Paribas operanti nel settore realestate e si colloca tra le principali socie-tà immobiliari di emanazione bancariain Europa) ha programmi molto ambi-ziosi, e probabilmente sa di poterselipermettere: è presente in 8 Paesi euro-pei e a New York, conta 3.500 colla-boratori, e nel 2005 ha realizzato unvolume d’affari di 434 millioni dieuro, + 36% rispetto all' anno prece-dente, con un risultato operativo di111 milioni di euro. Occupa posizionidi leadership nei servizi immobiliarialle imprese in Europa e nell’immobi-liare residenziale in Francia, e opera inquattro principali aree di business:Brokerage & Consultancy (Atisreal);Asset Management (BNP Paribas RealEstate Investment Management);Property Management (BNP ParibasReal Estate Property Management); eProperty Development (BNP ParibasReal Estate Property Development).Gruppo di specificità rara nel real esta-te anche internazionale, BNP ParibasRE agisce insomma a livello globale:acquisisce, sviluppa, vende, consiglia egestisce, e con la Banca finanzia. Per ilproprio cliente, è in grado di fare tutto. L'asset management vede BNP ParibasRE, con oltre 8 miliardi di euro diasset gestiti in Europa, al terzo posto inFrancia, e al secondo in Italia. In que-sto contesto, per il nostro Paese, si vaoggi a collocare Michele Cibrario (coni complimenti di tutta la Community,che ben lo conosce e stima), il qualesarà coadiuvato dagli altri componentidel Comitato (Bernard Chittaro, Am-ministratore Delegato e Direttore Ge-nerale di BNP Paribas Real EstateProperty Development Italia, Claudio

L’acquisto di RAS

Una tipologia del Villaggio

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PANORAMA IITALIANO

Cecero, Presidente e AmministratoreDelegato di Atisreal Italia e GiuseppeRago, Presidente e AmministratoreDelegato di BNP Paribas Real EstateProperty Management Italia, tutti pre-senti oggi all' incontro con la Stampa).Michele Cibrario, che può contare suun organico complessivo di 115 perso-ne, destinato a rafforzarsi, dovrà «coor-dinare le differenti business lines diBNP Paribas Real Estate in Italia(Commercializzazione e Consulenza,Asset Management, Property Mana-gement, Property Development) evalorizzare il loro ruolo all’interno delmercato italiano; promuovere le siner-gie tra le diverse business lines; pro-muovere le sinergie con BNL e conBNP Paribas in Italia; aprire il merca-to italiano ai clienti europei di BNPParibas Real Estate, così come aprire ilmercato europeo ai clienti italiani diBNP Paribas Real Estate». Cibrario riferirà direttamente aZivkovic. Il quale è simpatico, moltogentile, elegante, e di giovanile e bell'a-spetto. Ed è pure chic. Lavorare conlui, per "Michel Cibrariò" (che conti-

nuerà a mantenere la delega diAmministratore Delegato di BNLFondi Immobiliari, e che ha oggiannunciato l'avvio di nuovi Fondi disviluppo e infrastrutture, come «esem-pio di collaborazione tra tutte le pro-fessionalità che compongono ilGruppo») e il resto della squadra nonsarà comunque compito da poco. Il“Ministro”, come a viene a volte chia-mato dai colleghi della Stampa d'ol-tralpe, si è laureato all’Istituto di StudiPolitici di Parigi e ha sempre avutopassione per la “chose publique”. È unesempio di loyalty aziendale: entròinfatti, a 24 anni, nella società di pro-mozione immobiliare Meunier, giàcontrollata da BNP, sino a diventarne a

38 anni Direttore Generale. La Societàfu completamente acquisita nel 1973dalla Banca e - dunque, da allora - inun gigante come BNP Paribas RE, piùche di carriera si può parlare di consa-crazione. Anche se lui, riservato com'è,a margine della Conferenza Stampa ha“pesato” BNP Paribas RE per circa“solo” il 2% del totale del Gruppo:che, tra l’altro, ha nel mondo circa 140mila dipendenti. E i Balcani, dove sivanno concentrando gli interessi dimolti? gli ho chiesto. Rafforziamociprima nei Paesi (Italia, Spagna) dovesiamo appena entrati, ma a medio ter-mine a quei mercati non si può nonpensare, mi ha risposto. Pro-babilmente, Philippe Zivkovic ci pensacon cautela: è serbo di origine, e suopadre - professore di diritto e uomopolitico - abbandonò Belgrado nel1946. Se è facile acquisire (è una suafrase famosa) «il est beaucoup plus dif-ficile d'intégrer». (PGL)

Aareal Fund vende“Primavera” (6 Novembre)GE Real Estate Italia e Aareal ItalyFund, Fondo Immobiliare chiusogestito da Aareal Asset Management,hanno annunciato la firma di unaccordo «per la compravendita delCentro Commerciale “Primavera”situato nel centro di Roma, per unvalore dell’operazione di circa 60milioni di euro. Il Centro Com-merciale, che si trova in Viale della Pri-mavera, a Roma, occupa una su-perficie di 12.300 metri quadrati conquarantacinque negozi distribuiti sudue piani. I principali locatari sono lacatena di supermercati SMA e il super-store MediaWorld, che occupano2.500 metri quadrati ciascuno. GEconferma che la gestione del Centro“Primavera” rimarrà in capo aEspansione Commerciale, Società spe-cializzata nei servizi per i Centri Com-merciali, già gestore dello ShoppingCentre “Melilli” in Sicilia, acquisito daGE Real Estate lo scorso dicembre».

Sonae Sierra investe nel“Valcenter” (6 Novembre)«Sonae Sierra investirà 18 milioni dieuro per ristrutturare il CentroCommerciale “Valecenter”, acquistatoad aprile 2005. Con la fine della primafase di ristrutturazione, il Centro,

situato a Marcon in provincia diVenezia, potrà contare su quattordicinuovi negozi che affiancheranno l’i-permercato Carrefour. La ristruttura-zione del Centro avverrà infatti in due

fasi distinte. La prima fase terminerà afine novembre 2006 con l’apertura diquattordici nuovi negozi mentre laseconda fase terminerà nel 2007, conl’inaugurazione del nuovo “Vale-center”. La prima fase di ristrutturazio-ne del Centro si concentrerà sull’aereadove una volta sorgeva Castorama conl’arrivo, tra gli altri, di Euronics che siaggiunge alle altre “ancore” Carrefour,Scarpe&Scarpe, Feltrinelli, Cisalfa eCombipel. Lo sviluppo di un fitnessclub con una GLA pari a 1.550 metriquadrati sarà una delle grandi novitàdel Centro insieme a un incrementodei servizi con l’istallazione di un Info-point». (CS della Società)

Beni Stabili vende al GruppoOperae e Cordea Savills (10 Novembre)Beni Stabili ha annunciato la firma diun accordo quadro con Operae SpA eDuse Sarl (Società controllata dalGruppo Cordea Savills) per la cessionedella componente residenziale del“Portafoglio ex Fondo Comit”, acqui-stata lo scorso 13 luglio. «Il portafoglio immobiliare residenzia-le sarà ceduto a un prezzo pari a 320milioni di euro dal quale dovrà esserededotta il 50% dell’imposta di trasferi-mento stimata in circa 3,8 milioni dieuro, realizzando così una plusvalenzapari al 5% sul prezzo di acquisto.L’accordo prevede la costituzione diuna Joint Venture che sarà partecipatadal Gruppo Beni Stabili (tramite lacontrollata Sviluppi Immobiliari) finoa un massimo del 33%, e da Operae

L'organigramma di BNP Paribas Real Estatein Italia

Pietro Malaspina,AD di Sonae Sierra Italia

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

SpA e Duse Sarl per la rimanente per-centuale» spiega una Nota. «L’equitycontribuito da Sviluppi Immobiliarisarà pari a un massimo di 15 milioni dieuro. L’accordo quadro prevede, inol-tre, una opzione a favore di SviluppiImmobiliari per la vendita della suapartecipazione, esercitabile entro unanno dalla firma del closing, così comeuna opzione call a favore degli altri duecomponenti la JV, entrambe ad unprezzo predefinito. Il closing avverràentro la fine del corrente anno». Il Comunicato riporta anche un com-

mento dei due AD della Società, AldoMazzocco e Massimo de Meo: «IlBusiness Plan del “Portafoglio dell’exFondo Comit” sta procedendo contempi accelerati rispetto al previsto.Dopo questa vendita la componentedestinata al trading risulta praticamen-te tutta venduta, a meno di un 19%circa corrispondente a un valore di 102milioni di euro circa».

Brioschi vende a Polis Fondi(13 Novembre)Con un Comunicato congiunto conPolis Fondi, Brioschi ha annunciato lasottoscrizione di un contratto prelimi-nare per la compravendita di duepalazzi prevalentemente a uso uffici,già in fase di realizzazione, parte del“Progetto Milanofiori Nord”.La Nota spiega che «Milanofiori 2000Srl, controllata da Brioschi Finanziariaall’82,86% e da Bastogi al 17,14%, èproprietaria dell’area di 360 mila metriquadrati nel comune di Assago dove èin fase di realizzazione “MilanofioriNord”. Il progetto ha preso avvio il 18aprile 2005 data in cui è stata firmatacon il Comune di Assago laConvenzione per l’attuazione delPiano di edilizia pubblica che prevede

lo sviluppo sull’area di 218 mila metriquadrati di superficie lorda complessi-va con destinazione terziaria, commer-ciale (grandi strutture di vendita,medie strutture di vendita ed esercizidi vicinato), paracommerciale, resi-denziale e ricettiva.I due edifici sviluppano una superficielorda complessiva di 25.814 metriquadrati. I lavori di edificazione degliimmobili dovranno essere ultimatientro il 1° settembre 2008. Il contrat-to definitivo di compravendita verràstipulato entro 30 giorni dalla data diultimazione dei lavori.Il prezzo di vendita è di 91.250.000 dieuro (più IVA)».

Parte il Fondo “Delta”di FIMIT (13 Novembre)FIMIT SGR ha reso noto che si èaperta il 13 novembre l’OffertaPubblica di Sottoscrizione di “DeltaImmobiliare” – Fondo Comune diInvestimento Immobiliare di tipochiuso. Si tratta del terzo Fondo diFIMIT destinato al pubblico deirisparmiatori. Il Nulla Osta alla pub-blicazione del Prospetto Informativo èstato rilasciato da Consob l’8 novem-bre 2006.In analogia a quanto avviene in altriPaesi, spiega FIMIT, è stato varato unprodotto finalizzato a consentire airisparmiatori di investire nel mercatoimmobiliare turistico-alberghiero,strutturando un Fondo Immobiliareche miri a beneficiare sia della recenteforte ripresa dei flussi turistici interna-zionali, sia di una maggiore richiesta distandard elevati nelle strutture ricetti-ve.Il lancio del Fondo “Delta”, continuala Nota, fa inoltre seguito ai positivirisultati conseguiti nei collocamenti di“Alpha” e “Beta”, avvenuti rispettiva-mente a giugno 2002 e ad ottobre2005, nei quali hanno investito, consoddisfazione, oltre 30 mila risparmia-tori. «La scelta di lanciare “Fondo DeltaImmobiliare” nasce soprattutto dallanecessità di diversificare la nostra offer-ta di prodotti per i risparmiatori”, spie-ga l’Amministratore Delegato diFIMIT, Massimo Caputi. Molti ope-ratori del settore turistico e alberghierosi stanno orientando verso la venditadei propri immobili di prestigio, dedi-

candosi esclusivamente alla loro gestio-ne. Il nostro Fondo intende dunqueinserirsi efficacemente in questo pano-rama, collaborando anche a valorizzarele grandi potenzialità del patrimonioturistico italiano».La Nota prosegue poi con alcuni parti-colari tecnici: eccoli, esattamente comeriportati.“Delta” Immobiliare è un Fondo ordi-nario “a raccolta di capitali” della dura-ta di otto anni e punta a raccogliere sulmercato, entro il 15 dicembre 2006,un patrimonio minimo di 150 milionidi euro. Il Fondo ha un Tasso Internodi Rendimento obiettivo a scadenzadel 5% annuo.Entro sei mesi dalla chiusura del collo-camento, il patrimonio raccolto sulmercato sarà investito in immobili adestinazione d’uso turistico-alberghie-ra situati in importanti città europee elocalità turistiche di prestigio. FIMITha da tempo avviato un’attenta attivitàdi scouting che permetterà, in tempibrevi, di investire i capitali raccolti inqualificate strutture e costruire per“Delta” un portafoglio immobiliarecaratterizzato da un ottimo profilo dirischio-rendimento.Le Quote di “Fondo Delta” Immobi-liare potranno essere sottoscritte daoggi, 13 novembre, al 15 dicembre2006 presso tutte le agenzie della ReteCapitalia: “Banca di Roma”, “Banco diSicilia”, “Bipop Carire”, “FinecoBank”(collocatore fuori sede o mediante tec-niche di comunicazione a distanza). IlFondo è adatto anche alle esigenze deipiccoli risparmiatori, infatti l’importominimo di sottoscrizione ammonta a 2mila euro (pari a numero 20 Quote delvalore unitario di 100 euro).Entro il 2007, in largo anticipo rispet-to a quanto previsto dalla normativa,la SGR intende richiedere l’ammissio-ne delle Quote alla negoziazione sulMercato Telematico Azionario - seg-mento MTF (Mercato TelematicoFondi), gestito da Borsa Italiana SpA.

Borgosesia: OKdi Banca d’Italia a “Gioiello”il primo Fondo Immobiliaredi Borgosesia Gestioni SGR(14 Novembre)È stato autorizzato da parte di Bancad’Italia “Gioiello”, il primo FondoImmobiliare chiuso, riservato ad inve-

Massimo de Meo,AD di Beni Stabili

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PANORAMA IITALIANO

stitori qualificati e gestito daBorgosesia Gestioni SGR, Società delGruppo Borgosesia SpALo ha annunciato la Società con unaNota diffusa il 14 novembre. «IlFondo, con una durata di circa ottoanni e un tasso obiettivo dell’8%, avràuna capitalizzazione compresa tra unminimo di 80 e un massimo di 180milioni di euro e investirà in beniimmobili, in diritti reali immobiliari,in partecipazioni in Società immobi-liari nonché nell’acquisto di creditiipotecari non performing.Borgosesia Gestioni SGR, controllataal 90% da Borgosesia SpA, ha comemission quella di operare nel settoredei Fondi Immobiliari, anche adapporto, con lo scopo di sviluppare epotenziare un’attività dinamica diinvestimento in immobili.Con l’avvio del Fondo “Gioiello”prende il via il piano strategico delGruppo che prevede, attraverso laSGR, la realizzazione di investimentinel settore immobiliare (immobili areddito o di sviluppo) con operativitàanche all’estero. Borgosesia SpA, fon-data nel 1873 e quotata al mercatoExpandi di Borsa Italiana, holding dipartecipazioni industriali. Con 508dipendenti ed otto stabilimenti, laSocietà detiene partecipazioni nei settori:– tessile, tramite il Gruppo Penelope

attivo nella creazione di tessuti greg-gi e finiti;

– meccanotessile, tramite il GruppoSmit, uno dei principali produttoridi telai e macchinari per la realizza-zione di tessuti;

– immobiliare, tramite il GruppoBorgosesia Real Estate, proprietariadi un portafoglio immobiliarediversificato, e tramite BorgosesiaGestioni SGR SpA attiva nellagestione di Fondi Chiusi Immobi-liari».

Nuovi realizzi per “Fondo Beta” di FIMIT SGR(21/11/2006)“Fondo Beta Immobiliare”, Fondocomune di investimento immobiliaregestito da FIMIT SGR - CapitaliaGruppo Bancario, e quotato sul seg-mento MTF di Borsa Italiana SpA hareso note il 21 novembre alcune ope-razioni immobiliari.

Ecco il testo:«Roma - Via Bargoni 8/78 per47.500.000 di euro– Fondo “Beta” ha accettato

un’Offerta Vincolante per l’importodi 47.500.000 di euro con conte-stuale versamento di una caparraconfirmatoria pari a 3.000.000 dieuro.

– L’edificio, a prevalente destinazioned’uso uffici, ha una superficie utilecoperta complessiva di circa 21 milametri quadrati e risulta locato a piùconduttori (oltre 63 tenant al 30giugno 2006).

– Fondo “Beta” ha selezionato lamigliore offerta tra quelle pervenuteall’interno di una procedura di ven-dita competitiva. La cessione com-porterà una significativa plusvalenzapari a circa 20 milioni di euro rispet-to al valore dell’immobile al 31dicembre 2005. L’acquirente è unaSocietà privata senza alcun rapportodi correlazione con la FIMIT SGR eil Gruppo di appartenenza.

La cessione sarà perfezionata entro lafine del corrente anno.Mantova - Viale della Repubblica, 1/bper 750.000 di euro L’immobile, tutelato dalla So-printendenza per i Beni Architettoniciai sensi del D. Lgs. 42/2004, ha unasuperficie utile coperta di circa 360metri quadrati ed è attualmente locatoa un importante Istituto di Creditolocale in virtù di regolare contratto chescadrà a fine 2010.Fondo “Beta”, a seguito della pubbli-cazione dell’invito a presentare offertedi acquisto sui più importanti quoti-diani locali, ha selezionato la miglioreofferta tra quelle pervenute ed haceduto l’immobile per un importo di750.000 euro. La cessione comportauna significativa plusvalenza pari a236.127 euro rispetto al valore del-l’immobile al 31 dicembre 2005.L’atto di cessione avrà efficacia tra 60giorni, termine entro il quale ilMinistero dei Beni Culturali potràesercitare, alle medesime condizionieconomiche, il diritto di prelazionesull’acquisto.L’acquirente è una Società privatasenza alcun rapporto di correlazionecon la FIMIT SGR e il Gruppo diappartenenza.Brescia - Via Giotto, 10 per 773.000euro

La porzione di immobile di proprietàdel Fondo, situato nella periferia sud-est della città, è costituita da un capan-none sfitto di circa 1.400 metri qua-drati.La vendita è avvenuta al prezzo di 773mila euro valore sostanzialmente inlinea con quello al 31 dicembre 2005.L’acquirente è una Società privatasenza alcun rapporto di correlazionecon la FIMIT SGR e il Gruppo diappartenenza.Tutte le iniziative sono coerenti con lelinee strategiche di gestione di Fondo“Beta”, orientate prioritariamente alladismissione degli asset di piccoledimensioni, non locati, situati in loca-tion non strategiche e pluritenant.La liquidità riveniente dalle cessioniconcluse o in via di definizione saràutilizzata secondo le politiche digestione del Fondo approvate dalConsiglio di Amministrazione diFIMIT SGR che prevedono la distri-buzione semestrale di almeno il 70%dei proventi maturati.Come previsto dal par. 13.4 delRegolamento di Gestione di Fondo“Beta”, nel Rendiconto contabilesaranno fornite informazioni detta-gliate sulle operazioni. La documen-tazione inerente sarà comunque a dis-posizione presso la sede di FIMITSGR, della Banca Depositaria (com-prese le filiali situate nei capoluoghidi regione) e sul sito www.fondobe-ta.it».

“Michelangelo” (SorgenteSGR) cede un immobilea Roma (27/11/2006)Il Fondo Immobiliare “Michelangelo”,gestito da Sorgente SGR e riservato ainvestitori istituzionali, ha ceduto unimmobile sito a Roma, nella centralevia Nizza, per un controvalore pari a22 milioni di euro.Ne da notizia una Nota del 27 novem-bre, la quale spiega anche che «la ces-sione dell’immobile ha consentito alFondo di realizzare una plusvalenzapari al 120%, grazie all'intensa operadi valorizzazione condotta da SorgenteSGR sull'edificio a partire dalla datadella sua acquisizione (avvenuta circaquattro anni fa). L’immobile ceduto è adibito a uffici, ècomposto di otto piani più un interra-to e si estende su di una superficie

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

complessiva di 4.926 metri quadrati».Sorgente, oltre a Michelangelo, gesti-sce i Fondi “Caravaggio” (quotato inBorsa), “Raffaello” “Donatello” e“Baglioni”, che portano l’equity diFondi autorizzati dalla Banca d’Italia aoltre 1,2 miliardi di euro.

Venduto l’ExcelsiorHotel Gallia di Milano(28 Novembre)Il 28 novembre Jones Lang LaSalle haannunciato che Starman UK Compa-ny Services Limited (Starman), unaJoint Venture tra il Gruppo StarwoodCapital LLC e Lehman BrothersHoldings, ha stipulato un accordo perla vendita dell’Excelsior Hotel Galliadi Milano. L’acquirente è QatarInvestment Authority (QIA) e il prez-zo d’acquisto supera i 100 milioni dieuro. Jones Lang LaSalle Hotles haagito come consulente del venditore.

Shopping logistico perAareal Asset Management(14 Dicembre)“Aareal Eurologistic Fund”, il FondoChiuso gestito da Aareal Asset Ma-nagement, ha annunciato il 14 dicem-bre la firma di un preliminare di com-pravendita per uno sviluppo di unimmobile a uso logistico sito a 10 chilo-metri sud di Roma per un ammontareintorno ai 25 milioni di euro. Il sito dicirca 20 mila metri quadrati è affittato,spiega una Nota della Società, e rifletteun rendimento intorno al 7.60%. L’im-mobile è pre-affittato a una primariaSocietà internazionale per il 60%. Ilvenditore ha rilasciato una garanzia loca-tiva pari a 24 mesi sulla parte non affit-tata. L’obiettivo di investimento di“Aareal Eurologistic Fund” in Europa èpari a 950 milioni di euro. Attualmentesono stati investiti circa 575 milioni dieuro, tra Germania, Francia e Italia.Nuove acquisizioni in Belgio, Polonia eSlovenia sono in fase di analisi. MathieuCassinis, Acquisition Director di AarealAsset Management, ha così commenta-to il deal: «Questa acquisizione ci per-mette di entrare sul mercato logisticodella capitale dove il forte sviluppo dellagrande distribuzione, la mancanza dipiattaforme logistiche moderne e il con-tinuo incremento del valore dei terrenipresenta un buon profilo rischio/rendi-mento sull’investimento».

Inaugurazione dell’Hotel Town House a Milano (15 Dicembre)È stato presentato il pomeriggio del 15dicembre a Milano, in ConferenzaStampa, l'Hotel “Town House”: è ilprimo “sette stelle” d'Europa, e affacciasulla Galleria Vittorio Emanuele, che ètutta di proprietà del Comune di Milano. L'iniziativa è della famiglia Rosso (sì,quella della Francorosso), rappresentatadal promotore dell'Hotel, Alessandro.Ha 25 suites, e in ognuna vi sono arredi

di design, amenities e “servizi speciali”creati apposta per i clienti più esigenti. Siva dal maggiordomo “personale”, allalimousine (Bentley) che ti viene a pren-dere all'aeroporto. E tutto è in partners-hip con grandi griffes del lusso e delsuperlusso.Ma l'ingresso si trova in via SilvioPellico, alle spalle della Galleria, e la fac-ciata, ancora, è quella che era. Alcuneporzioni del fabbricato sono occupateda conduttori più o meno antichi.Cambierà? Chissà!Il sette stelle di oggi, sino a poco più didue anni fa, era un immobile «in pes-simo stato manutentivo» e necessitavadi interventi «tesi alla riqualificazionestrutturale, estetica e funzionale deglispazi, anche per effetto dell' utilizzo,per 15 anni, della Scuola per Interpretie Traduttori». La situazione d'insiemedelle porzioni - che si estendono su1540 metri quadrati complessivi, alprimo e secondo piano dello stabile -presentava numerosi problemi:impianti obsoleti, servizi igienici supe-rati, e solai necessitanti di rinforzostrutturale. Nel 2002, la Giunta arriva-va alla decisione di assegnare a terzi leunità, tramite procedure di evidenzapubblica. Dopo vari tentativi di "pro-mozione", veniva pubblicato un avvisodi trattativa privata con gara ufficiosaper le presentazione delle domande achi fosse interessato.

Perveniva un’unica candidatura, daparte della società Town House srl, chesi dichiarava pronta a eseguire tutti gliinterventi necessari per «realizzare unpiccoloalbergo di prestigio», nell'asslu-to rispetto dello stile e delle decorazio-ni originali. C'era anche, importante,una tensione verso «il miglior utilizzodella Galleria e la sua migliore vivibili-tà nelle ore serali».Nella seduta pubblica del giugno 2004veniva aperta l’offerta economica e laCommissione di Gara proponeva diaggiudicare l' immobile alla unica par-tecipante: importo annuo, 310 milaeuro all'anno. Fa 200 euro a metro quadro, in “quel-lo stato”. Niente male. A margine della Conferenza Stampa dioggi (cui hanno partecipato l'assessorealla Casa & Demanio Gianni Verga, ilSovrintendente per i beni artistici e cul-turali Alberto Artioli, e l'architettoEttore Mocchetti. Ressa soprattutto difotografi e di operatori del turismo, estranamente tutti in piedi), AlessandroRosso mi ha detto che l'investimentoper camera (pardon, suite) è pari a 400mila euro, una ristrutturazione integra-le da 10 milioni complessivamente: unafollia, «dato che l'immobile non ènostro». Ma, fotografatissimo, si vedevache Rosso era contento, e non vedeval'ora iniziasse la prevista grande festa diinaugurazione, alla presenza annunciataanche del Sindaco Moratti: innumere-voli gli invitati eccellenti, e «spettacolodi stelle e danze, per un percorso magi-co ed elegante»...Da domani, il Town House sarà su tuttele pubblicazioni dell’Hotellerie delmondo, insieme alla Galleria. Nientemale, come campagna di immagine.E poi? Se anche «alcune problematicheci sono ancora» gli ospiti che verrannoavranno, data la location, il «privilegiodi essere, quasi, ospiti del Sindaco».Vedremo, spero presto, i listini, e i coef-ficienti di occupazione. Per ora, laCartella Stampa (in realtà l'albergo apri-rà tra febbraio e marzo 2007) affermamesi di “fully booked”. (PGL)

Notizie da Brioschi e PolisFondi (15 Dicembre)Brioschi Finanziaria SpA ha comunicatoche il Consiglio di Amministrazione diPolis Fondi SGR ha deliberato «l’acqui-sto, per sé o acquirente da designare, del-

Il nuovo Hotel, nella Galleria

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PANORAMA IITALIANO

l’insieme di strutture che comporranno il“Parco Commerciale”, parte del progetto“Milanofiori Nord” sviluppato daMilanofiori 2000 Srl, controllata daBrioschi Finanziaria SpA. Il “ParcoCommerciale”, in corso di realizzazionenell’ambito dello sviluppo di “Mila-nofiori Nord” nel comune di Assago,sarà composto da grandi strutture divendita per una superficie lorda di pavi-mento di oltre 35 mila metri quadrati.La vendita si intende a reddito garantitoe il prezzo di acquisto verrà determinatocapitalizzando al tasso del 6% il montecanoni di affitto annuale. A seguito delladelibera di cui sopra, si dovrà procederealla firma del contratto preliminare diacquisto entro il 28 febbraio 2007.“Milanofiori Nord” rappresenta il pro-getto in più avanzata fase di realizzazionedella Brioschi. Prevede un’edificabilitàcomplessiva di 218 mila metri quadraticon destinazione terziaria, commerciale eresidenziale, al confine Sud di Milanonel territorio del Comune di Assago.L’area di sviluppo copre una superficie di360 mila metri quadrati e sarà servitadalla Metropolitana Milanese (lineaverde, fermata Milanofiori Nord) già infase di costruzione». (CS della Società)

Shopping a Milano e Romaper GE Real Estate Italia (19Dicembre)GE Real Estate Italia ha acquistato unportafoglio di quattro immobili a usoufficio del valore complessivo di circa 122milioni di euro. Venditore è “EuropaImmobiliare N. 1”, Fondo Immobiliaregestito da Vegagest SGR. Il portafoglio,di 50.400 metri quadrati, comprende treimmobili locati a Wind ed ENEL situatinel “Parco dei Medici”, uno dei piùimportanti centri direzionali di Roma, euno a Milano, locato alla RegioneLombardia nella zona direzionale e resi-denziale Garibaldi-Repubblica. È la terzatransazione realizzata da GE Real EstateItalia negli ultimi due mesi, e segue l’ac-quisizione del Centro Commerciale“Primavera” a Roma e l’investimento nelFondo “Petrarca”, portando il valore tota-le del portafoglio a 600 milioni di euro intermini di investimenti, che corrispondo-no a oltre 1,1 miliardi in asset. In unaNota, Marcelo Horcel, ManagingDirector di GE Real Estate Italia, ha cosìcommentato: «Questa transazione con-ferma il nostro interesse per il mercato

italiano e segna il nostro ritorno all’inve-stimento diretto nel mercato degli uffici aMilano e Roma. Gli immobili offronoun ottimo rapporto rischio-rendimentograzie alla combinazione di ottime loca-tions e alla presenza di tenants di prima-ria importanza. È previsto inoltre che, aseguito della recente espansione delle areecircostanti, il “Parco dei Medici” a Romae la zona “Garibaldi” a Milano attireran-

no una crescente domanda di spazi. Ènostra intenzione continuare a crescerecon lo stesso ritmo anche nel 2007,ampliando il nostro mercato e i nostriprodotti, concentrandoci nei tre settoridel mercato italiano per noi chiave: uffici,retail e non-performing loans (crediti insofferenza)».

Shopping per “Olinda”(20 Dicembre)“Olinda Fondo Shops”, Fondo Comu-ne di investimento immobiliare gestitoda Pirelli RE SGR e quotato in Borsadal dicembre 2004, ha annunciato ilprimo investimento successivo alla faseiniziale di apporto, rilevando l’immobi-le che ospita il cinema multisala diPioltello (Milano). Tale operazione, come spiega una notadi Pirelli RE SGR, rientra nell’ambitodella strategia di gestione del Fondo cheprevede anche l’identificazione di op-portunità di investimento in immobili auso retail&entertainment, da acquisiremediante il reimpiego delle risorse gene-rate dalla gestione complessiva. L’immo-bile acquisito, sito in Via San Francescon. 33, è interamente locato a UCICinemas con un contratto che ha unadurata minima di 15 anni e un canoneannuo che riflette un rendimento lordodi circa il 9%. Il Multisala ha 14 sale percirca 3 mila posti a sedere e al piano terraospita quattro ristoranti». La Nota cosìprosegue «UCI Cinemas, primario ope-

ratore nella gestione dei multisala inEuropa, è recentemente subentrato aEuroPlex Cinemas oltre che in Pioltelloanche nella locazione del multisala“Bicocca Village” a Milano, altra impor-tante proprietà del Fondo “Olinda”. IlMultisala occupa tutto il secondo pianodel “Bicocca Village” e rappresenta laprincipale attività presente nel centro.Con le sue 18 sale, di capienza variabiletra 180 e 700 posti ciascuna, è una dellemultisale più grandi d’Italia e la primacostruita in Milano città».

Gruppo Cattolicavende a Lehman Brothers(20 Dicembre)Cattolica Assicurazioni e le controllateCattolica Immobiliare, Duomo Assicu-razioni, Duomo Previdenza e UnioneAssicurazioni hanno sottoscritto i con-tratti definitivi per la cessione di un’am-pia porzione del proprio patrimonioimmobiliare a un Fondo Immobiliareriservato denominato “Catullo” e gesti-to da Finanziaria InternationalAlternative Investiment SGR. TaleFondo sarà partecipato in maggioranzada Lehman Brothers e una quota di mi-noranza sarà detenuta da Cattolica Im-mobiliare.Nel dettaglio «l’operazione prevede ilconferimento di una parte del portafop-glio immobiliare del Gruppo Cattolica,composto soprattutto da uffici e negozi,per una superficie complessiva di circa63 mila metri quadrati a un prezzo paria 158 milioni di euro, che permetterà direalizzare complessivamente una plusva-lenza lorda di circa 83 milioni, com-prensiva della plusvalenza rilasciata alivello consolidato relativa agli immobiliconferiti dalla Capogruppo a CattolicaImmobiliare nel dicembre 2002» spiegauna Nota.Il Gruppo conferma coì l’indirizzo delprofilo reddituale e di semplificazionegestionale, avvalendosi di strumentid’investimento innovativi e anche dell’e-sperienza e del know-how di un partnerinternazionale.

Beni Stabili: un altro closinga Milano (21 Dicembre)Beni Stabili ha annunciato in data odier-na la firma del closing con una Societàprivata, per la vendita di un immobilesituato in Via Mauri a Milano e appar-tenente a un pacchetto di ventinove

Milanofiori, durante la presentazionea EIRE 2006

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

immobili per i quali era già stato forma-lizzato il preliminare lo scorso 26 luglio.Il prezzo di vendita complessivo è pari a14 milioni di euro, con una plusvalenzadi circa 4,5 milioni di euro. L'immobilefa parte della componente “non residen-ziale” del “Portafoglio ex Fondo Comit”,acquistato lo scorso 13 luglio.

Aperto il Parco Commerciale“Cavallino” (20 Dicembre)Con l’apertura al pubblico a dicembre2006 delle ultime tre medie superfici èstata completata la commercializzazionedel Parco Commerciale “Cavallino”situato nel Comune di Cavallino a 5chilometri da Lecce. L’intero progetto,promosso dalla IGECO Srl, è stato svi-luppato e commercializzato dalla Soge-

prim Srl di Caserta, che ha affiancato ilpromotore dalla fase di studio prelimi-nare sino all’apertura dell’ultimo puntovendita.Il Parco è costituito da un CentroCarrefour di circa 25 mila metri qua-drati, e da medie e grandi strutture peroltre 25 mila metri quadrati di GLA.Le insegne presenti, oltre all’Iper diCarrefour e alla Galleria di circa 25negozi , sono Unieuro, Pc City, SportVillage, Conbipel, Bernardi, De-cathlon, Grandi Magazzini, Il Globo,Brico Center. Il bacino d’utenza servitoè di oltre 600 mila abitanti nell’isocro-na 30 minuti.

La Gaiana e Gabetti PropertySolutions (22 dicemre)Il Presidente del Consiglio di Ammini-strazione di La Gaiana, Steno Marce-gaglia, ha reso noto il 22 dicembre che«è a disposizione del pubblico presso lasede legale della società in Genova – ViaXX Settembre 28/8 e presso la BorsaItaliana SpA, la seguente documentazio-ne relativa alla fusione per incorporazio-

ne di La Gaiana SpA in GabettiProperty Solutions SpA: (i) il progettodi fusione per incorporazione di LaGaiana SpA in Gabetti PropertySolutions SpA, con le relazioni delConsiglio di Amministrazione diGabetti Property Solutions SpA e di LaGaiana SpA e con la relazione dell’esper-to comune sulla congruità del rapportodi cambio; (ii) i bilanci degli ultimi treesercizi di Gabetti Property SolutionsSpA e di La Gaiana SpA; e (iii) le situa-zioni patrimoniali di Gabetti PropertySolutions SpA e di La Gaiana SpA al 30settembre 2006».

ING Real Estate InvestmentManagement acquisisce dueShopping Centres in Italia(22 Dicembre)«ING Real Estate Investment Mana-gement Italy has successfully completedthe purchase of Carrefour Limbiate andCarrefour Siracusa from Carrefour. Thevalue of the transaction, which includesall retail floorspace except the Carrefouroperated hypermarkets, is approxima-tely 229 million euro. Both assets havebeen added to the operational portfolioof the ING Retail Property PartnershipSouthern Europe».

Sogeprim Advisor per unnuovo Centro Commerciale aBenevento (22 Dicembre)A fine 2006 è stato raggiunto l’accordotra Ascocentro Srl e il Gruppo DesparCampania, per lo sviluppo di un nuovoCentro Commerciale di circa 20 milametri quadrati di slp nel Comune diMontesarchio in provincia di Bene-vento.L’operazione (nome provvisorio“Centro Commerciale Montesarchio”)è stata conclusa con la consulenza delleSocietà Sogeprim di Caserta e LubranoAssociati Srl di Napoli che si sono occu-pate, rispettivamente degli aspetti com-merciali (studio del layout, definizionedella reddittività, negoziazione del con-tratto con Despar) e autorizzativi (otte-nimento delle autorizzazioni commer-ciali e urbanistiche per l’apertura di unagrande struttura di vendita di tipoGACP).Il Centro avrà una GLA di circa 15 milametri quadrati distribuiti su di un unicolivello tra un Iper a insegna Despar (4mila metri quadrati), una media superfi-

cie per elettronica (1.200), e una mediasuperficie per abbigliamento (850). Visaranno quaranta negozi e cinque attivi-tà di ristorazione. Il Centro sarà servitoda un’ ottima viabilità e circa 1.500posti auto. L’apertura è prevista per laprimavera 2008. La commercializzazio-ne è stata affidata dal Gruppo DesparCampania a Sogeprim RE Srl di Ca-serta.

Risanamento vende a RREEFdue immobili presso Milano(27 Dicembre)Risanamento ha annunciato il 27dicembre la cessione, per un valorecomplessivo di 69 milioni di euro, didue immobili – siti rispettivamente nelComune di San Giuliano Milanese(Mi) e nel Comune di Origgio (Va) edetenuti a titolo di locazione finanzia-ria - a RREEF Fondimmobiliari SGR(già Deutsche Bank FondimmobiliariSGR), gestore del Fondo Immobiliaredenominato “Valore ImmobiliareGlobale”. Le dismissioni sono avvenu-te, spiega una Nota della Società diLuigi Zunino, attraverso il subentro diRREEF Fondi immobiliari SGR insostituzione di Risanamento nei con-tratti di Leasing Finanziario con il suc-cessivo riscatto anticipato degli immo-bili da parte di RREEF Fondi immobi-liari SGR medesima al fine di investireil patrimonio del Fondo sopra nomina-to.

Pirelli RE si allea con Calyonper i NPL (27 Dicembre)Pirelli RE ha annunciato che divieneoperativa la Joint Venture tra Pirelli RE(33%) e Calyon (67%), perfezionandol’acquisizione del 100% di cinque por-tafogli di crediti ipotecari in sofferenzadetenuti dalla JV Pirelli RE/MSREFattraverso dedicati veicoli di cartolarizza-zione. «Il gross book value residualeammonta a circa 2,4 miliardi di euro»ha comunicato la Società guidata daCarlo A. Puri Negri, che ha anche affer-mato che «Pirelli RE agirà in esclusivaper l’asset management e tramite PirelliRE Credit Servicing - detenuta al 100%da Pirelli RE- opererà in qualità di spe-cial servicer per il patrimonio di NPLsdi proprietà della JV Pirelli RE/Calyon.Advisor legale della JV PirelliRE/Calyon è stato lo Studio BonelliErede Pappalardo.

Una immagine del “Cavallino”

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PANORAMA IITALIANO

Nextra cede un immobile aRoma (27 Dicembre)Il Fondo “Nextra Sviluppo Immobi-liare” ha ceduto il 27 dicembre unimmobile sito a Roma, via Bona 67, allasocietà Eutelia.L’immobile acquistato il 13 dicem-bre 2001 è un edificio a uso direzio-nale di circa 9.700 metri quadratiubicato in un area periferica diRoma in prossimità del GrandeRaccordo Anulare. Il corrispettivo della transazione è statoconcordato pari a 19.500.000 euro eha originato una plusvalenza lorda dicirca 850.000 euro pari al 4,7% delcosto originario di acquisto. Il tasso direndimento interno dell’operazioneche considera i canoni di locazionepercepite e le spese sostenute dalFondo, è stato del 7,56%.La vendita è assistita da un parere dicongruità rilasciato dagli EspertiIndipendenti in relazione ai termini eco-nomici della cessione.L’operazione descritta rappresenta laprima cessione del Fondo “NextraSviluppo Immobiliare” (gestito daCAAM SGR), a seguito della quale ilportafoglio immobiliare sarà costituitoda tredici immobili.

Aedes cede il 50%di Rubattino Ovest(29 Dicembre)Aedes ha informato che RubattinoOvest Srl, Società controllata da Aedesal 91,97% (costituita con l’obiettivo dicompletare lo sviluppo della superficiedi residenza libera prevista dal program-ma di riqualificazione di Via Rubattino)ha ceduto il 50% della Società Rubat-tino Ovest Srl a Impresarosso SpA diTorino. «Rubattino Ovest: l’intervento inquestione consiste nell’edificazionedella superficie residua di 28.800metri quadrati di SLP, che porteràalla realizzazione di circa 400 nuoviappartamenti distribuiti su tre diffe-renti edifici denominati “BassoImberti 2”, “Gallo 3” e “Grifoni 3”»dice il Comunicato.Il valore della cessione della quota è dicirca 2,3 milioni di euro. «L’operazioneha permesso di registrare un migliora-mento della posizione finanziaria nettapari a circa 21 milioni di euro» affermala Nota.

Nuovo Investimento per PolisFondi (29 Dicembre)Polis Fondi SGR ha acquistato un com-plesso cielo-terra a uso residenziale e ter-ziario sito in Milano, Corso di PortaRomana 87-89. L’edificio, che si svilup-pa su una superficie lorda complessiva dicirca 4 mila metri quadrati, è destinatoal patrimonio del Fondo “Polis”. Il prez-zo di acquisto è pari a 18 milioni dieuro.A vendere è stata Artesia Srl, Societàimmobiliare che svolge operazioni disviluppo, acquisto e messa a reddito diimmobili a uso prevalentemente terzia-rio, e trading.Polis Fondi SGR è partecipata da Sopaf(49%), da cinque Banche Popolari(BPU, BPI, Banca Popolare dell’EmiliaRomagna, Banca Popolare di Sondrio eBanca Popolare di Vicenza) e da UnioneFiduciaria. Il Fondo “Polis” è quotato inBorsa dall’aprile 2001, e gestisce un pa-trimonio pari a 312 milioni di Euro(dato al 30 giugno 2006).L’operazione, conclude la Nota, è fina-lizzata alla valorizzazione del cespite inpartnership con la società Artesia.

Pioneer vende a Mediolanum(30 Dicembre)Pioner Investment Management SGR,Società del Fondo comune d’investimen-to immobiliare chiuso “Unicredito Im-mobiliare Uno”, ha venduto due im-mobili (siti a Roma e a Basiglio, nei pressidi Milano) a Mediolanum GestioneFondi SGR, Società di gestione del Fondocomune d’investimento immobiliarechiuso “Mediolanum Real Estate”.L’importo complessivo è di 25.500.000euro. Il valore del Centro Commercialedi Basiglio è di 8 milioni di euro, men-tre il complesso immobiliare di Roma èstato valutato 17.500.000 euro. I dueGruppi hanno comunicato inoltre lastipula di un contratto preliminare perla compravendita di un immobile aMilano destinato a residenza per anzia-ni, di proprietà del Fondo “UnicreditoImmobiliare Uno” al prezzo di12.250.000 euro.

Darma acquisiscel’Autodromo di Adria (30 Dicembre)Il Fondo d’investimento immobiliareriservato “Ermes Real Estate”, istituito

e gestito da Darma SGR, ha acquisitoin data 30 Dicembre 2006 immobili eSocietà immobiliari per un valore glo-bale di mercato pari a circa 80 milionidi euro.Tra gli immobili acquisiti vi èl’Autodromo di Adria, in provincia diRovigo, a pochi chilometri dal mare.“Adria International Raceway”, circui-to per auto e moto di 2.700 metri doveil 15 e 16 dicembre 2006 si è svolta la24 ore per Telethon (vi hanno parteci-pato oltre 220 piloti tra cui GiancarloFisichella, Emanuele Pirro e SandroMunari), è una struttura multifunzio-nale. Oltre al tracciato e all’area per ibox, offre un paddock (area retrostan-te i box) coperto di circa 8 mila metri

quadrati, ampi piazzali per sosta, uncomplesso ricettivo con bar, ristoranti,camere e suites (40 sono nell’area delcircuito e 80 nel centro di Adria) e saleriunioni. Vi sono anche l’impianto diguida sicura e l’eliporto.Darma SGR, presieduta da PietroLocatelli (AD è Alberto M. Lunghini)gestisce oggi tre Fondi Immobiliaririservati, il cui valore patrimoniale glo-bale è pari a 310 milioni di euro, sot-toscritti sino a ora per un terzo.Considerando la leva finanziaria,Darma SGR può ancora investire oltre500 milioni di euro.Gli investimenti già realizzati sonodiversificati: palazzi a uso ufficio nellearee di Roma e di Milano, immobilituristici nell’Isola d’Elba, cliniche, ter-reni edificabili, cantieri residenziali e -prima tra le SGR operanti in Italia-ap-punto un Autodromo (Adria). Gliinvestimenti attuali sono distribuiti traPiemonte, Lombardia, Veneto, Tosca-na e Lazio. Entro fine anno DarmaSGR istituirà tre Fondi. Le aree d’inte-resse si amplieranno al Sud d’Italia.

Alberto M. Lunghini, AD di Darma SGR

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LIBRI

INGEGNERIADEL TURISMORoberto Formato Un libro dal titolo bellissimo, di unautore giovane, preparato e moltocoinvolto : Roberto Formato , laureain ingegneria gestionale al Poli-tecnico di Milano, Master ofScience all’Università del Surrey, èattualmente Dirigente presso l’as-sessorato al turismo e al marketingterritoriale della Provincia di Napo-li. Anche nel turismo occorre siste-maticità, se si vuole uscire dallalogica del “fai da te” che ha sinoracaratterizzato la nostra prima indu-stria nazionale: che pesa per oltrel’11% sul PIL, e occupa oltre duemilioni di addetti. Nella moderna“competitività” occorre “distribui-re” l’offerta (la quantità e la qualitàdei beni che possediamo) in unsistema diffuso, quello dei centriminori soprattutto. Controllare icosti (il famoso “value for money”).Attivare la formazione . Modificaree stimolare il marketing dell’acco-glienza. Ma c'è molto e molto ancora (sinoad arrivare al metamanagementdella destinazione) nel libro diFormato: che si estende su quasi500 pagine, ed è davvero unico nelsuo genere.

Edizioni Scientifiche Italiane,NapoliPrezzo 30,00 euro

2006-2016. PROGETTID’ITALIAGuglielmo PelliccioliUna trentina di progetti che caratte-rizzeranno il nuovo skyline italiano,da Milano alla Sicilia: residenze, uffi-ci, Centri Commerciali, piattaformelogistiche… Questi i protagonisti delvolume di Guglielmo Pelliccioli(giornalista vocato al real estate, Di-rettore del quotidiano on-linewww.Quotidianoimmobiliare.info),visti attraverso presentazioni/intervi-ste ai loro developer, architetti o re-sponsabili a vario titolo.Molte le iniziative mappate , dun-que, che troveranno compimento inanni diversi, e presentate anche inmodo differente una dall’altra.Alcune sono corredate anche daschede tecniche e fotografie (inbianco e nero), altre sono delineateattraverso le sole parole degli idea-tori, accomunati comunque quasitutti da una bella dose di “visione”.

Daily Real Estate srl, BergamoPrezzo 32,00 euro + Iva

NAKEDCONSUMPTIONAnthony J. Stockan Famoso in tutto il mondo, il Gurudel marketing Anthony J. Stockansviluppa in questo volume ognipossibile piega attitudinale del con-sumatore nel nostro mondo frettolo-so e sempre più caratterizzato daomologazioni parallele. Si va dalla“morte dell’ispirazione” all’analisidello strapotere del cliente, passan-do attraverso l’ossessione del brande la smania del lusso. Non mancano le pagine dedicate aipiù giovani, ai “pet-lovers” (il para-grafo porta il suggestivo nome di“Petopoly, Kids for the Kidless”), e al“made in China”. Il consumatore è sempre più mobi-le (la fedeltà si fa mito), e ben losanno i protagonisti delle casehistory tracciate nel volume, tra cuiStarbucks, Zaea, Ikea, e (natural-mente) Wal-Mart . Al “Wally WallyWorld” è dedicato un intero capito-lo. Il gigante, d’altronde, se lo meri-ta: se nel 2004 le revenues eranostate pari a 285 miliardi di dollari (ilPIL dell’intera Svezia) le proiezionial 2020 parlano di un fatturato di tretrilioni, equivalente all’economiadell’intero Giappone. Un volume dove la psicologia siconiuga ai dati, dunque, ma scrittoanche con confortevole senso del-l’umorismo.

Anthony Russel Inc (USA)Prezzo 29,50 dollari USA

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TUTTI VINCENTIPhil Harkins e Keith HollihanI segreti che stanno dietro al succes-so di un modello organizzativo “vin-cente”: quello di RE/MAX, la grandemultinazionale del franchising im-mobiliare, presente da un decennioanche in Italia con quasi 200 puntivendita e un migliaio di affiliati.In altre parole, il volume ripercorre lastoria della Società - o meglio del“sogno” del suo fondatore, Dave Li-niger - scritta a quattro mani da unospecialista di consulenza di manage-ment (Phil), e da un giornalista pro-fessionista (Keith).Entrambi entusiasti fan di Dave, del-la sua intuizione di business e dei ri-sultati ottenuti.Non è difficile non essere d’accordo:ha oltre 5 mila uffici in oltre 50 Paesi,e può contare su una rete di circa100 mila agenti.Come è stato possibile, dunque, rea-lizzare il sogno? Dalla idea rivolu-zionaria (la partecipazione agli utili)agli slogan che tanto hanno contri-buito al successo (“Al di sopra dellafolla”), il libro non potrebbe esserepiù esaustivo: spiega anche, ovvia-mente, l’origine del nome, e pochisanno che RE/MAX altro non è che lacontrazione di Real Estate Maximus,e che il logo si ispira a patriottici co-lori.Last but non least: nella Società si èpensato, già dall’inizio, che le donneerano semplicemente perfette peroperare nel settore immobiliare. Co-me non essere, anche qui, d’accor-do?

Tecniche NuovePrezzo 22,90 euro

NUOVA CITTÀ,NUOVA FIERA.TRASFORMAZIONIATTENDIBILIE DESIDERABILINELL’INTORNODEL NUOVO POLOFIERA MILANOMarcello De Carli,Giorgio Fiorese, con Micaela Bordin,Alessandro Floris,con contributi di:

F. Acuto (mobilità e viabilità), (Politecnico di MilanoDipartimento di Progettazione dell’Architettura); Dott.ssaEnrica Baccini, Dott Alberto Biffi, Dott.ssa Antonia Ventura(di Fondazione Fiera Milano Settore Servizio e Sviluppo); Ing Giulio Leoni (Sviluppo Sistema Fiera), Dott. Sandro Lecca(Servizio Studi Camera di Commercio Milano);

Il volume ospita i materiali della ri-cerca “Scenari delle trasformazioniattendibili e desiderabili nelll’intornoterritoriale del nuovo Polo fieristicodi Rho Pero”. La ricerca è promossada: Osservatorio dell’indotto delnuovo Polo Fieristico di Rho Pero,Camera di Commercio di Milano,Fondazione Fiera Milano, con il con-tributo della Fondazione Politecnicodi Milano. Il testo mostra il percorsodella ricerca corale svolta sul territo-rio, che costituisce un primo passoper armonizzare le potenzialità e lerisorse del sistema territorio con gliinteressi della popolazione locale, ele esigenze del nuovo polo fieristco.L’analisi ha mostrato il ruolo svoltodai connubi esistenti fra le risorse cul-turali, ambientali, storiche e territoria-li e i fabbisogni della formazione eproduzione, conducendo all’identifi-cazione di interventi di tipo strategico;funzionali allo sviluppo dell’industriadella conoscenza, alla crescita delreddito, ed alla qualità ambientale. Questi sono gli obiettivi, ben descrit-ti nel volume, che intrecciati alnuovo insediamento fieristico, moto-re delle trasformazioni ambientali edel sistema produttivo, favorisconola crescita all’interno di un circuitodi armonizzazione fra le risorseambientali il territorio, le risorse cul-turali e le aspettative degli abitanti.Il volume rappresenta quindi unviaggio dal “recinto al mondo”, inquest’ottica vengono proposti pro-getti importanti e innovativi, consoniad affrontare il tema dello sviluppopotenziale dell’area. I progetti riguar-

dano rispettivamente, le seguentiaree: il Parco Naturale dell’Olona,l’insediamento Itatel di Settimo Mila-nese, l’area di Villa Arconati e delCastellazzo di Bollate, l’area dellaFiera Rho-Pero. Il progetto sul Parco Naturale del-l’Olona affronta il tema delle preesi-stenze industriali coniugandole con ilpatrimonio agricolo e ambientale del-la zona e proponendo un approccioche assicuri la convivenza di entram-bi. ”Il medesimo processo sarebbeauspicabile anche per l’insediamentoItaltel di Settimo Milanese”. In entram-bi i progetti viene valutata una politicafondiaria a favore degli insediamenti edell’economia della conoscenza. Ilprogetto di Villa Arconati e del Castel-lazzo di Bollate, dove il tema dellepresenze monumentali viene affronta-to coniugando valori storici con i valo-ri ambientali e con i saperi.Il progetto Fiera diffusa rappresentaun territorio molto ampio e che potràavere delle grosse ricadute economi-che. Le descrizioni relative ai progettisono redatte in forma chiara e leggi-bile, pensati anche per i non addettiai lavori e corredati con sequenze diimmagini che consentono di apprez-zare e sentire il territorio in esame.

Cattaneo Editori, Milano, 2006Edizione fuori commercio

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LIBRI

UN SISTEMA TERRITORIALECOMPETITIVO.CAPACITÀ INNOVATIVA E FATTORI DETERMINANTINELL’ATTRAZIONE DEGLIINVESTIMENTI.Stefano Cortini, SaroMunafò, Matteo G. Caroli,Antonio Speranza, ConcettaGalasso.Il volume raccoglie le esperienze e irisultati del progetto di Marketing ter-ritoriale elaborato da Sviluppo Lazioche nasce nel 1999, come strumentodi attuazione della programmazioneregionale in materia di politiche terri-toriali ed economiche. Oggi rappre-senta uno strumento essenziale nellacreazione e nella programmazione dilinee guida degli interventi di svilup-po economico e sociale della Regio-ne. La pubblicazione analizza lo stru-mento del marketing territoriale ela-borato da Sviluppo Lazio, agenziaper lo sviluppo regionale, intendolocome un mix particolarmente eficca-ce ed efficiente di interventi, da svol-gersi sul territorio; tali interventi crea-no reti di assistenza agli investimentie iniziative di sviluppo promozionalerealizzate presso le maggiori piazzefinanziarie del mondo.Il testo percorre un sentiero moltoarticolato di politiche economiche esociali che pone il Marketing territo-riale della Regione Lazio come stru-mento di Benchmarking e di con-fronto all’interno della cornice com-petitiva esistente fra i differenti territo-ri del mercato globale.

Franco Angeli Editori, Milano,2006Prezzo 18,00 euro

TRATTATO PRATICO DELLELOCAZIONI IMMOBILIARIStefano Farina, ElisabettaFerrari, Donatella Gaudio,Riccardo RedivoLo svolgimento della materia è sud-diviso in quattro parti: nella primaparte vengono esaminati i principigenerali e codicistici in tema dilocazioni applicabili normalmente aogni tipo di contratto con i riferi-menti ai differenti casi di subloca-zione, di cessione, successione,vendita dell’immobile; la secondaparte analizza le locazioni abitativeattraverso uno studio storico legisla-tivo che va dalla Legge sull’EquoCanone, ai Patti in deroga, allaLegge N° 431 del 9 dicembre 1998,e ai nuovi contratti(introdotti dalla431): i contratti a regime libero,acanone agevolato, di natura transito-ria. La seconda parte termina conl’analisi dettagliate sul tema dellamorosità e sui temi fiscali ed econo-mici quali ad esempio gli oneriaccessori nella locazione. La terzaparte analizza la materia inerente al-le locazioni non abitative. La quartaparte conclude il volume con unadisamina rigurdante il contenziosoall’interno delle locazioni abitative ecommerciali, analizzandone tutta lanormativa processuale aggiornatacon le nuove norme in materia dirilascio degli immobili adibiti adabitazione, e alle nuove condizioniper la messa in escuzione in materiadi sfratti.

Casa Editrice Dott. AntonioMilani-Cedam, Padova, 2006Prezzo 68,00 euro

ACQUISTARE CASAGUIDA ALL’ACQUISTODELL’IMMOBILEPER ABITAZIONE.CONTRATTI, FINANZIA-MENTI, AGEVOLAZIONI.Vincenzo Cuzzola (curatore), contributi di Lidia Masullo e DanielaCampolo.Il volume è un guida agevole e chia-ra che prende per mano il cittadinoconducendolo nella complessitàdel procedimento di compravenditaimmobiliare.Il punto d’inizio riguarda le varietipologie di venditori esistenti sulmercato immobiliare che vanno dalprivato all’agente immobiliare, alconduttore. All’interno del volumesono inserite una serie d’informa-zioni utili a chi vuol avviare le trat-tative di acquisto senza avvalersi diun supporto tecnico, che può for-nirgli un esperto del settore.La guida spiega il procedimentodell’acquisto, l’avvio delle trattative,la stipulazione del rogito notarile.Il volume spiega anche tutto il siste-ma di garanzie offerte dalla legisla-zione all’acquirente, le agevolazio-ni date a chi acquista la prima casa,ed il sistema di tassazione fiscale.La guida contiene un’ appendicemolto utile riguardante la modulisti-ca occorente nelle differenti tipolo-gie di acquisto o di vendita.

Halley Editrice - Italia OggiDa richiedere al Gruppo ClassEditori

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ECONOMIA IIMMOBILIARE NN° 32

VIII RAPPORTO SULMERCATO IMMOBILIAREIN ITALIA E A ROMANEL 2006.In appendice i comporta-menti dei segmenti delladomanda immobiliare nelloscenario del mercato roma-no 2006-2009AA. VV. - Borsa Immobiliaredi RomaIl volume illustra i risultati della ricer-ca commissionata dalla BorsaImmobiliare di Roma al CresmeRicerche spa, riguardante il mercatoimmobiliare italiano. La ricerca èstata presentata alla nona edizionedel RIMI (Rassegna Italiana delMercato Immobiliare).La valutazione dello scenario ri-guarda la situazione economica ita-liana, e le sue relazioni con il merca-to immobiliare. La valutazione delmercato immobiliare italiana è redat-ta analizzando lo stock, il valore delpatrimonio e il fatturato dell’industriaimmobiliare italiana. Il testo contie-ne al suo interno le schede riguar-danti le provincie delle 14 città me-tropolitane. Le sintesi delle informa-zioni statistiche e delle rivelazionicampionarie contenute nel rapportodi ricerca sono state arrichite dallostudio sulla domanda abitativa con-sentendo di effettuare delle proiezio-ni sui prossimi anni. Il testo rappre-senta un utile strumento d’indagine edi analisi sia per gli operatori del set-tore sia per gli operatori del Terzo set-tore, in particolare per chi si occupadel tema del disagio abitativo e diHousing Sociale.

Camera di Commercio IndustriaArtigianato Agricoltura Roma, 2006Prezzo 15,00 euro

REAL ESTATE.ECONOMIA DIRITTO E FINANZAIMMOBILIAREAA. VV. - A cura di Claudio CacciamaniHanno collaborato alla stesura delvolume: Gualtiero Tamburini, AchilleFornasini, Antonio Porteri, CliziaCacciamani, Gianfranco Tita, AlessiaCignali Monceri, Andrea Caputo,Pierluca Princigalli, MassimilianoSperanza, Alessandro Sampietro,Pasquale Cormio, Federico Musso,Alberto Lanzavecchia, Federica Ielasi,

Juan Pablo Marino, Gian Marco Chiesi, Claudio Giannotti,Gianluca Mattarocci.

Il volume affronta i temi più significa-tivi svolti durante la prima edizionedel Master in Economia e GestioneImmobiliare realizzato nell’Universi-tà di Brescia nell’anno accademico2004-2005.Il tratto caratteristico dello scrittocurato da Claudio Cacciamani, re-sponsabile della progettazione e delcoordinamento scientifico delMaster, è visibile nella complessità evarietà tematica dei numerosi inter-venti, tutti curati da massimi espertinel settore e miranti a fornire ai par-tecipanti del Master una “valigiadegli attrezzi” utile per per poter affrontare le tematiche e le problematiche presenti nel campodell’intermediazione e della gestioneimmobiliare.Il testo idealmente è diviso in dueparti: la prima presenta dei contenu-ti afferenti alla sfera giuridico-legalepur sempre trattata in un ottica eco-nomica. In essa vengono svolti i temirelativi alla proprietà immobiliare, idiritti reali di godimento e le multi-proprietà, i contratti di compravendi-ta immobiliare e le clausule vessato-rie, le esecuzioni immobiliari, la me-diazione immobiliare, il diritto allaprovvigione, l’acquisizione di so-cietà immobiliari, nella contrattazio-ne d’affari, il fallimento e la tuteladegli acquirenti, le problematichetributarie e il contratto di leasing im-mobiliare. Il ponte ideale fra la prima e laseconda parte è rappresentato dalcontributo che si pone a metà fra lequestioni giuridiche e le economi-che: le coperture assicurative fra i di-versi attori del mercato immobiliare.Nella seconda parte si approfondi-scono le trattazioni inerenti all’ inve-

stimento e al finanziamento delleoperazioni immobiliari. In questafase si entra nel vivo delle logiched’investimento: si approfondisconole valutazioni di rischio immobiliarea livello sia di singolo investimentosia di portafoglio, per poi considera-re la valutazione degli immobiliall’interno dei bilanci aziendali allaluce dei nuovi principi contabiliimposti dagli IAS.Successivamente si analizza la cate-na del valore di un investitore immo-biliare propedeutica alla valutazionecomparata dei veicoli d’investimentoimmobiliari, all’analisi di convenien-za per la scelta dei finanziamenti alungo termine, allo strumento deiFondi Immobiliari e alla cartolarizza-zione degli immobili.Il lavoro vuol essere un riferimentoper affrontare problemi strategici eoperativi e al contempo offrire unostrumento di supporto agli insegna-menti e ai professionisti che si vo-gliono occupare di real estate.

Egea Edizioni, Milano 2006Prezzo 40,00 euro

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LIBRI

INNVOVARE COMPETEREPRODURRE. FRAMMENTIDI 25 ANNI (E OLTRE)DI ECONOMIA REALESCELTE DAI RICERCATORIDI NOMISMANOMISMA. XXV ANNI DI RICERCA 1981- 2006AA. VV. - Con contributi di Nerio Nesi, Romano Prodi,Giancarlo de Martins,Gualtiero Tamburini,Giorgio De Rita. Il volume percorre la storia dellacreazione di Nomisma, avvenuta«nel pieno della trasformazione delcapitalismo industriale in capitali-smo finanziario, una fase nella qualele basi fondamentali del processoindustriale perdevano importanzarispetto al redditto e al profitto chegeneravano: il capitale rispetto allatecnica, il banchiere rispetto al ricer-catore, la politica finanziaria rispettoalla politica industriale. Nomismariflettè al contrario, la convinzioneche l'avvenire economico del paesesi basava sulla capacità di produrre alivello competitivo». Le parole diNerio Nesi, presenti nella copertinadel testo, illustrano lo spirito dellaFondazione e presentano i contribu-ti e gli scritti dei 70 ricercatori. Il filo che unisce i differenti contribu-ti riguarda le varie sfaccettature con-tenute nella metodologia (creata daNomisma) per lo studio di economiaapplicata, svolta in chiave sistemicainterrelando l’economia con le disci-pline politiche, sociali, industriali.

Edizioni NomismaPrezzo 30,00 euro

I FONDI IMMOBILIARIIN ITALIA E ALL’ESTERORAPPORTO 2006Paola Gianasso (prima parte),Studio Casadei: GottardoCasadei, Gianluca Maccari,Emilia Menichelli e FedericaPascucci (seconda parte).Coordinamento redazionale: Simona DeSantis e Pierluigi Bellardo. L’analisi svolta per singolo Paese for-nisce i dati complessivi dell’interosettore e allo stesso tempo attuaun’indagine approfondita con indi-cazioni sui principali operatori na-zionali in riferimento alle “perfor-mance” da loro conseguite nel corsodel 2005 e con le previsioni per il2006. A questo proposito si ricordache il Rapporto è stato chiuso nelgiugno 2006. Le analisi contenute nella Prima partevengono suddivise in capitoli riguar-danti rispettivamente: l’andamentodei Fondi Immobiliari in Europa, IREITS (Real Investiment Trust) nelNord America, I reits in Asia. La disa-mina si conclude con l’analisi deiFondi Immobiliari in Australia.Come scrive in una Nota ScenariImmobiliari «La seconda parte èinteramente dedicata all’analisi delmercato dei Fondi Immobiliari italia-ni, articolata in due sezioni: la primaprende in considerazione l’industriadei Fondi nel suo complesso fornen-do un’analisi dettagliata degli aggre-gati economico-finanziari e del loroandamento nel tempo, mentre la se-conda contiene la “fotografia” di 31Fondi Immobiliari operativi a fine2005».

Edizioni Scenari Immobiliari Prezzo 240,00 euro

IL FUTURO È DIETRO L'ANGOLO – SCENARI PERIL TERZO MILLENNIOGiovanni NassiSi snoda come una commedia – unprologo, tre atti e un epilogo – que-sto originale pamphlet che si propo-ne di guidare il lettore in una rifles-sione interiore sulla conoscenza delfuturo. Un cammino originale attra-verso il sapere, la scienza e il pro-gresso.Interessante la metodologia (sonoquattro gli scenari in esame) e sor-prendente il finale, che già preludeal prossimo lavoro dell’autore.Personaggio notissimo nel mondoimmobiliare italiano, Giovanni Nas-si è il “decano” della Pirelli: sessan-ta e più anni di servizio sempreall’interno del Gruppo, dalla gavet-ta sino alle più alte responsabilitàche tuttora tiene, sedendo nelConsiglio d’Amministrazione di va-rie società, Pirelli RE compresa.

Guerini e Associati (www.guerini.it)Prezzo 18,00 euro

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MILANO – LA CITTÀ PIÙ CITTÀ D’ITALIAGianni VergaCosì come lo scrittore verista Gio-vanni Verga descrisse Milano e i suoidintorni in un celebre scritto del1881, anche l’omonimo Giovanni(Gianni) Verga dei nostri giorni no-stri, non già scrittore ma assessoreallo Sviluppo del Territorio del Co-mune di Milano dal 2001 al 2006, eora assessore alla casa e Demanio,si cimenta con questo libro nell’e-sposizione della propria visionedella Città, assunta ormai a moder-no polo terziario e finanziario delPaese. «Dovremmo riprendere oggil’ambizione di far diventare Milanola prima città quanto meno delMediterraneo» scrive Gianni Verga«e poi rilanciare la grande sfida,nata nel dopoguerra, di Milanoprima città d’Europa».Idee, punti di vista e osservazionisullo sviluppo futuro del capoluogolombardo sono state formulate eraccolte da Verga nel corso delladue giorni del “LaboratorioEditoriale” dell’Università Interna-zionale del Secondo Rinascimento,Ente morale capitanato dal noto psi-canalista Armando Verdiglione,interlocutore con cui all’internodello stesso volume Gianni Vergaintesse e porta avanti in forma di dia-logo la propria “lettera d’amore” allaCittà più Città d’Italia.

Edizioni Spirali (www.spirali.com)Prezzo 15,00 euro

BANCA POPOLARE DI MILANO E LA SUA CITTÀIL NUOVO CENTRO SERVIZI BPMBanca Popolare di Milano, a cura di Silvia Lolli Gallowsky.Il volume, distribuito agli invitati durante l’i-naugurazione del nuovo "Centro Servizi" diBPM, nel Settembre 2006. Il volume illustra lastoria della riqualificazione dell'area in cui, sitrovavano un tempo gli immobili Farmitalia. Il libro inizia con una intervista a GianniVerga, ora Assessore allaCasa & Demanio delComune di Milano, e contiene molte spendide

foto del nuovo complesso. Il Centro Servizi BPM è stato progettato per ospitare le attività operative,amministrative e contabili del Gruppo, e rappresenta un esempio illumi-nante di riqualificazione urbana. Nella realizzazione del progetto sitoin via Massaua a Milano si sono ele-gantemente annodati fra loro l'inte-resse privato e quello pubblico, for-mando un incastro fra luogo di lavo-ro e di civile convivenza. Infatti, glispazi non strettamente operativi,quali le aree verde potranno essereutilizzati anche dai cittadini. Nel 1996 Bipiemme (società pro-prietaria dell’immobile e controllatadal gruppo creditizio) aveva affidatoalla società General Planning l'inca-rico di occuparsi della progettazionedel nuovo Centro Servizi della Bancacon l'obiettivo di rispettare l'assetto ele caratteristiche degli edifici preesi-stenti, ottimizzando gli spazi al finedi adattarli alle funzioni operativeche qui avrebbero dovuto trovaresistemazione. Oggi è disponibileun'area di oltre 36 mila metri qua-drati di superficie dove trovano siste-mazione alcuni uffici operativi primadistribuiti in varie parti della città, unnuovo grande Centro Conferenze eun parco pubblico di circa 10 milametri quadrati.Il merito dell’intervento è quello diaver restituito una vasta area dellacittà ai Milanesi, creando dei dialo-ghi fra interno ed esterno, narrazioniche non si svolgono solamente fra la“pelle “ dell’edificio e l’ambiente cir-costante ma continuano fra luogo eterritorio.L’attenzione prestata alla qualità delluogo e degli strumenti di lavoro èpari a quella posta nell’allestimentodi aree destinate a servizi di suppor-to quali la mensa, l’asilo nido, lapalestra, la raccolta Cappella conuna pregevole tela di FrancescoCorneliani che conduce l’uomo in

un viaggio attraverso la sua dimen-sione più intima e spirituale.All’interno del Centro vi sono treSale Conferenze, situate in viaMassaua 6, dotate di moderniimpianti audio video, modulabili traloro. Lo spazio conferenze presentauna capienza complessiva di 450persone. È suddivisibile in tre sezionimodulabili tra loro tramite paretimobili a scomparsa, che consentonodi ottenere tre sale indipendenti conuna capienza rispettivamente di 152,138 e 128 posti a sedere. Sono presenti degli spazi da adibirea servizi a uso esclusivo delle Sale esono così suddivisi. Nel Piano terra,zona reception e guardaroba, picco-lo magazzino. Nel primo piano, saleconferenze, piccolo spogliatoio,foyer utilizzabile per servizi catering(max 350 persone), zona cucina perditte catering dotata di prese elettri-che, tavoli, lavandino, frigorifero(non è ammesso l'uso di fuochi oforni a gas), servizi igienici. Secondopiano, sala regia, saletta utilizzabilecome spogliatoio, ufficio attrezzabilecome sala stampa o saletta relatori.Per realizzare tutto ciò sono occorsidieci anni.

Edizioni Banca Popolare di MilanoEdizione fuori commercio

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Si è costituita il 19 luglio a Milano, su iniziativadi un Gruppo di donne professionalmente impe-gnate nel real estate in Italia, l’AssociazioneItaliana Real Estate Ladies - AREL ([email protected]). «L’associazione nasce per creare uno spazio in cuile professioniste e le manager che operano nel set-tore del real estate italiano possano confrontarsi,condividere e approfondire le rispettive esperien-ze al fine di contribuire alla crescita delle profes-sionalità e alla innovazione di uno dei settori sto-rici ma al tempo stesso più dinamici dell’econo-

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ASSOCIAZIONI

Le Ladiesdel Real Estate

mia italiana, come dimostra l’andamento e l’evo-luzione del mercato immobiliare degli ultimidieci anni» spiega Barbara Polito (Director di TheCarlyle Group - Europe Real Estate), che è stataacclamata oggi alla presidenza della associazione.«Il mondo della consulenza, della promozione,dello sviluppo, dell’intermediazione, della proget-tazione, della gestione, della formazione e dellafinanza immobiliare conta già molte donne chehanno un “ruolo” determinante all’interno delleaziende di appartenenza, e il loro numero è incontinua e forte crescita».AREL si è formata sulla stregua di quanto è giàpresente in altri Paesi: le associazioni di donne delreal estate esistono infatti, e da tempo, in USA,UK, Germania, Francia e Spagna, solo per citarnealcune. E AREL intende al più presto stabilire conqueste associazioni collegamenti formali e inizia-tive comuni. «L’esigenza di dar vita a un’associa-zione “rosa” anche nel mondo immobiliare italia-no era davvero sentita» commenta Barbara Polito.«La prova è che il Comitato Promotore di AREL,composto da una sessantina di signore - quasitutte note, molto “skilled” e impegnate in strut-ture medio grandi o grandissime del real estate,per ora in maggioranza di area milanese - si è for-mato e organizzato nel giro di pochissimi giorni».«Tra le finalità dell’associazione» aggiunge LauraPiantanida (AD di Reddy’s Group spa), nomina-

La costituzionedell’associazione

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ta oggi Segretario Generale «primeggia la promo-zione di specifiche attività formative, ai fini delcompletamento e del perfezionamento della pre-parazione necessaria alla moderna figura dellaprofessionista dell’immobiliare. Ci impegneremo,inoltre, per favorire in particolare l’inserimentoprofessionale delle giovani».La promozione della associazione (“un po’ più dirosa sul mattone”) inizierà subito dopo le ferieestive. Ad AREL potranno iscriversi tutte lesignore che, in Italia, operano nell’industria im-mobiliare ovvero del settore dei servizi di gestio-ne, di comunicazione e di servizi tecnici correlatialle attività immobiliari, a livello di libere profes-sioniste, titolari di azienda, impiegate, quadri emanager aziendali, impiegate, quadri e dirigentidel settore pubblico, di docenti universitari, ricer-catori e cultori della materia, responsabili di socie-tà e istituti di studio e ricerca pubblici e privati edi dirigenti e responsabili di associazioni di cate-gorie, rappresentative della intera filiera dell’indu-stria immobiliare, nella sua più ampia e modernaaccezione del termine. Al Gruppo potranno ade-rire anche donne che vivono e lavorano nel setto-re immobiliare in altri Paesi, purchè condividanole finalità statutarie del Gruppo stesso.Nata a Romano di Lombardia (BG), cresciuta aTermini Imerese (PA), Barbara Polito vive aMilano dal 1987. Dopo la laurea in architettura eun master in intelligent building ha integrato laformazione tecnica con corsi specifici su econo-mia e finanza immobiliare, compreso un corsointensivo presso la New York University. Dopoesperienze di docenza al Politecnico di Milano, sioccupa da una dozzina d’anni di ottimizzazione evalorizzazione di patrimoni immobiliari. È pressoCarlyle dal 2002.Il Consiglio Direttivo di AREL è composto da:Benedetta Amisano, Carnelutti Studio Legale, MI;Mirja Cartía D’Asero, Lehman Brothers, MI; RitaFiori, Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali,CNCC, MI; Natascha Jeuck, Iemme Europa, CT;Alexandra Lopes, ProLogis, MI; Patrizia Ludi, ITP,TO; Paola G. Lunghini, by Internews, MI; MarziaMorena, Politecnico di Milano, DipartimentoBEST, MI; Daniela Percoco, Nomisma, BO; LauraPiantanida, Reddy’s Group, MI; Barbara Polito,The Carlyle Group - Europe Real Estate, MI; PaolaRicciardi, REAG, MI».

Ecco, questo è il testo del primo Comunicatoufficiale dell’Associazione. E, alle pagine seguenti,c’è uno “spaccato” delle attività condotte dal 20luglio sino a fine 2006. Ma come si è arrivate a tanto? Come è potuto suc-cedere che, improvvisamente e in pochi mesi, un’“idea” abbia raccolto 180 spontanee adesioni, un“qualche cosa” che, a livello associativo, rappre-

senta una vera e propria “case-history”? Tocca certo alla sottoscritta, nella qualità di “ori-ginator” dell’Associazione delle Real EstateLadies, raccontarne la “genesi”. Parto però con una “Premessa”.

LA PREMESSA

Per l’Associazione Italiana Consulenti e GestoriImmobiliari - AICI, avevo ideato, organizzato emoderato, nel gennaio 2001 a Milano, unConvegno che aveva affrontato gli aspetti salientidel “management al femminile” nel nuovo merca-to immobiliare italiano. Il titolo era “Immobiliare al femminile. Nuovomercato immobiliare e nuove professioni: ruolidecisori con o senza soffitto di vetro?” L’incontro,ospitato dalla Borsa Immobiliare di Milano, erastato il primo sul tema in Italia.Ritenevo fosse un argomento importante: la pre-senza delle donne nel mondo immobiliare ini-ziava a essere significativa, persino in funzioni ditipo dirigenziale (sia professionali che di aggre-gazione associativa) “riservate” sinora ad allora etradizionalmente agli uomini. Abbastanzanumerose erano le donne che dirigevano medieaziende del settore dei servizi immobiliari e ilpatrimonio immobiliare di famiglia, spesso digrandi dimensioni. Quattro signore erano ai ver-tici dell’associazionismo immobiliare nazionale:Bruna Belloni Bressan, Presidente NazionaleAICI, Adriana Sala Campagnoli, Presidente delcapitolo italiano della FIABCI (FederazioneInternazionale delle Professioni Immobiliari),Susanna Acerbi, Segretario Generale FIMAA(Federazione Italiana Mediatori e Agentid’Affari) ed Elvira Massimiano, CoordinatoreNazionale ANAMA (Associazione NazionaleAgenti e Mediatori d’Affari). Una “valanga rosa” ancora forse “strisciante” macon probabili e/o possibili importanti prospettive.Ma perché le manager immobiliari incomincia-vano a emergere soltanto allora? «Perché il mer-cato immobiliare è profondamente cambiatonegli ultimi anni» osservava Bruna BelloniBressan. «Da settore imperniato sulla transazio-ne residenziale retail si sta trasformando, al paridegli altri mercati internazionali organizzati, inun comparto economicamente riconosciutocome fondamentale per l’investimento di tiporeddituale. Per operare in questo contesto occor-rono strutture di servizi più organizzate edimensionalmente più attrezzate, oppure aggre-gazioni associative e di network che permettonoanche per le donne ruoli e carriere altrimentiimpossibili in piccole realtà».Ma anche nell’immobiliare c’è o no il “soffitto divetro”, quel punto cioè della scala gerarchica, for-

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malmente invisibile, che quasi mai le donneriescono ad oltrepassare? Cristina Bombelli(docente dell’area Organizzazione e Personaledella SDA Bocconi, e specializzata in problemati-che del comportamento organizzativo e delle dif-ferenze di genere) aveva illustrato, nel corso delConvegno AICI, i possibili profili di carriera, ilsistema delle compensation (è un dato di fattoancora oggi che anche in questo settore le donneguadagnano in media il 15÷20 per cento di menorispetto ai colleghi uomini) e i rapporti inter-rela-zionali. E soprattutto il futuro.«La situazione si evolverà in maniera positiva perle donne» aveva ipotizzato la docente «se nelleaziende si affermerà un nuovo modo di faregestione che tenga conto delle differenze. È inatto un grande cambiamento anche nelle famigliee negli scenari sociali. La maternità non è piùpenalizzante. Ma il soffitto di vetro, cioè quell’in-visibile diaframma che ancora impedisce alledonne di raggiungere posizioni di vertice senzapagare prezzi altissimi, non è stato ancora certoeliminato».Su questi nodi e snodi si erano confrontate conanimazione diverse altre signore, attive nelmondo dei servizi e delle professioni immobilia-ri, e anche del credito.Patrizia Germini, rappresentante della Commis-sione Nazionale Pari Opportunità, aveva defini-to l’iniziativa di AICI «interessante perché il set-tore immobiliare fino ad oggi è stato un campoquasi esclusivamente riservato al potere maschi-le. E il fatto che oggi siamo qui a parlare dellavalanga rosa nel settore della gestione finanziariadegli immobili va nella direzione della politicadella Commissione Pari Opportunità».I temi in discussione erano stati dunque tanti,commentati al termine da RosantoniettaScramaglia, docente IULM.

Dell’“Immobiliare al Femminile” si erano occu-pati anche alcuni altri soggetti: ma avendo scrittonumerosi articoli sull’argomento, ormai il “tema”era mio. Intanto, la presenza femminile nel realestate cresceva, e cresceva. Ogni tanto, qualchegiovane manager mi invitava a creare una vera epropria associazione di “Signore dell’immobilia-re” ma, presa da altri mille impegni, glissavo sem-pre. E poi, perché sempre io? Dal punto di vistaassociativo, avevo - come si dice - “già dato”.Ma non bisogna mai dire mai.

LA NASCITA DI AREL

Un mattino infatti - era il 4 luglio 2006 - mi sve-glio con un “pensiero fisso”. Chiamo subitoBarbara Polito (che solo pochi giorni prima miaveva ancora sollecitato a formare un Network

dell’immobiliare al femminile) e con sua grandesorpresa le dico: «Barbara, se mi aiuti, l’Asso-ciazione la facciamo!».Dovevamo entrambe partecipare poche ore dopoa un Convegno a Palazzo Clerici. Con aria dacospiratrici, sulla scalinata del Palazzo, un fogliet-to in mano, cominciamo a segnare i nomi delle“ragazze” che entrambe conosciamo, che sononote e hanno un “ruolo” nel real estate italiano. Ci riproponiamo di “sondarle” (questa la chiamoio, la conosco bene; questa la chiami tu, io non l’ho mai incontrata; ah, sì, questa ce la stavamodimenticando ... eppure è Fund Manager…) e dirisentirci di lì a qualche giorno.Piccolo particolare: nel frattempo (a causa deldecreto Bersani-Visco, pubblicato in Gazzettaproprio quel mattino) la Community stavacominciando a vivere la ben nota fase di turbo-lenza che sappiamo, con conseguente congela-mento-slittamento etc. di molti deal. Barbara si trova, improvvisamente, qualcheimprevista ora libera; io qualche ora in più me latrovo. Alla sera ci aggiorniamo e - con reciprocasorpresa - ci rendiamo conto che “è fatta”: «Le mieci stanno tutte», dice Barbara. «Anche le mie».Si attivano subito altre amiche e colleghe (quinon si può non citare Benedetta Amisano, MirjaCartía d’Asero, le “ragazze” del Politecnico diMilano…). In qualche giorno il “passa-parola”arriva a decine di signore entusiaste.Occorre subito un Notaio. Donna, ovviamente:Manuela Agostini ci da uno “slot” per il 19 luglioe inizia, freneticamente, l’“avanti e indietro” dellebozze di statuto. E il fax del Notaio è invaso, inpochi giorni, da fotocopie dei documenti diidentità di donne del real estate che voglionovenire a firmare l’Atto di Costituzione.Due giorni prima dell’appuntamento il Notaiomi telefona: «Per favore, le fermi, non ho unaSala - Stipule così ampia da poterle conteneretutte!». «Staremo in piedi», rispondo.

Com’è andata, lo sappiamo: a firmare, eravamoin 37. Propongo Barbara alla presidenza: è giovane, è“skilled”, è una Manager, opera in una grandesocietà. È perfetta. Grazie al “passa-parola”, a fine agosto siamo 146.Ai sensi dello Statuto, tutte Socie Fondatrici.Inizia la comunicazione (e anche la “proceduraformale” di approvazione delle domande diammissione): a fine anno siamo 179.

Il 20 luglio iniziava l’attività “esterna”: Convegni,inviti, party… Il 9 novembre iniziava l’attivitàcaratteristica. La cronaca è tutta qui di seguito. Tra poco, ci saràanche il sito: www.arel-italia.it.

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ASSOCIAZIONI

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Ladies al Party di “Centro Leoni”

ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE REAL ESTATE LADIES, DAL 20LUGLIO SINO A FINE ANNO 2006

20 luglio: le Ladies al primo incontro “pub-blico”, a Milano.

Il Presidente di AREL, Barbara Polito, è inter-venuta al Tavolo dei Relatori, al Convegno cheASPESI - unitamente a un gruppo di associa-zioni immobiliari di area milanese - ha orga-nizzato presso la sede della CCIAA di Milano,per discutere del Decreto 223. Questo, su invito del Presidente di ASPESI, FedericoFilippo Oriana, associazione promotrice del Convegno. Insomma, AREL, appena nata, già parlava!

15 e 16 settembre: le Ladies al Forum diSanta Margherita (GE).

Debutto alla grande per AREL al “Forum diPrevisioni e Strategie”, che si è svolto il 15 e 16settembre nella nota località della RivieraLigure, organizzato per la 14ª volta (e con gran-de successo) dalla società Scenari Immobiliari,presieduta da Mario Breglia. Mario, con la signorilità che gli è propria (eben consapevole che cinque delle sue collabo-ratrici sono in AREL), ha dato pubblicamenteil Benvenuto all’Associazione, e ha addiritturaorganizzato un Desk apposito per le ARELLadies partecipanti al Forum. Comples-

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Il “Centro Leoni”

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sivamente 23 le Associate presenti a SantaMargherita. A tutte, il Presidente Barbara Po-lito ha consegnato il “Pin” con il logo di SociaFondatrice AREL.

21 settembre: le Ladies all’inaugurazionedel “Centro Leoni”, a Milano.

All’inaugurazione del “Centro Leoni”, il grandecomplesso direzionale (52 mila metri quadrati,commercializzato da Cushman & Wakefield eda Gabetti) di proprietà UBS Real Estate (l’ar-chitetto è Valentino Benati) a Milano, gli invita-ti erano una vera folla. Spannometricamente,almeno 500 persone tra cui, è logico, numero-sissimi esponenti della comunità immobiliare.Tantissimi i visi giovani, e numerose le signore:

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Ladies al Party di Hypo Real Estate Bank International

insomma, c’era al partyanche il “futuro” dell’in-dustria immobiliare italia-na. Giovane (ha 41 anni) èanche l’assessore del Co-mune di Milano che - no-nostante l’emergenza per iluttuosi fatti di viaLomellina, accaduti duegiorni prima a Milano - hamantenuto la promessa dieffettuare una seppur bre-ve visita al complesso,porgendo un cordialesaluto ai manager di UBS RE, al top manage-ment di Maire Engineering (sviluppatore delCentro) e agli ospiti: un grazie per la presenza,quindi, ad Andrea Mascaretti, assessore allePolitiche del Lavoro e dell’Occupazione! Hannopotuto visitare il building (che dalle balconate alnono piano offre una vista splendida delloskyline milanese), apprezzare il concerto jazz diGendrickson Mena Quartet (la serata era in col-laborazione con Blue Note), e ritirare una copiadella rivista Arketipo (messa a disposizione dalgruppo Il Sole 24 Ore) anche molte Ladies diAREL, che erano state invitate direttamente daUBS RE: ben 40. Molti altri “Pin” sono statidunque distribuiti

28 settembre: le Ladies a EPIC, Roma.A EPIC, la grande Conference romana del realestate che si è svolta all’Hotel Westin Excelsior il28 e 29 settembre, presenti a circa 500 grandiplayer italiani ed esteri, c’erano anche una quin-dicina di AREL Ladies, tra cui non si può noncitare coloro che per EPIC hanno lavorato, ecioè Patrizia Marani e Patrizia Semeraro(GMPR, Ufficio Stampa di EPIC), e BenedettaAmisano, Relatrice nel panel sugli Hedge, che

con molta eleganza ha giàinserito nel suo CV ilruolo di ConsigliereAREL. Peccato l’assenza,annunciata all’ultimo, diMirja Cartía d’Asero:anche lei era nel panelsugli Hedge. C’era Natascha Jeuck(Consigliere, Catania), ed ècomparsa, sia pure per po-co, anche Daniela Percoco(Consigliere, Bologna).Presentissima, invece, Stefa-nia Passeri, socia di Roma.

E, udite udite, c’era anche la socia Angelina Le-ko, che vive e lavora a Chicago, USA. Il pomeriggio del 28 settembre il Presidente,Barbara Polito, ha guidato con autorevolezza lariunione informale che era stata convocata nellaLobby dell’Hotel Excelsior (si veda in propositol’articolo a pag. 27, corredato anche da una fotodel “Gruppo”)

18 ottobre: le Ladies all’ inaugurazione dellanuova sede di Hypo Real Estate, a Milano.

Anche AREL all’inaugurazione di Hypo RE Int.Bank. Le Ladies di AREL hanno partecipatonumerose, alla sera, all’elegante cocktail partyorganizzato da Luca G. Clavarino, per l’inaugu-razione dei nuovi uffici della Banca Hypo RealEstate Bank International, che egli dirige aMilano.Spannometricamente, circa una trentina disignore, troppe dunque per poterle citare tutte,che hanno portato effervescenza e colore (nelsenso che indossavano abiti colorati) in unambiente generalmente caratterizzato da grisa-glie e gessati.Per saperne di più sulla Banca: www.hypointer-national.com.

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ASSOCIAZIONI

Il complesso musicale del Party di “Centro Leoni”

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20 ottobre: le Ladies a un evento diProLogis, a Romentino ( NO).

“Un’edicola da 20 mila metri quadrati”.Potrebbe essere questo il titolo del’ incontro!Ma andiamo con ordine. Alexandra Lopes,Consigliere AREL, ha volentieri inserito l’As-sociazione in un evento organizzato dalla suasocietà: Alexandra è Country Manager dellaProLogis in Italia. Così, alcune AREL Ladieshanno accolto l’invito a visitare il ProLogisPark di Romentino, presso Novara, insiemeagli altri ospiti della Società:tra cui i Sindaci diRomentino, Galliate, Cerano e Trecate, il vice-sindaco di Romentino, Prof. Elsa Ochetta,alcuni assessori dei Comuni come sopra, diver-si giornalisti, etc. Lo scopo della visita tecnica: far conoscere“dall’interno” la struttura ProLogis che - fortedi quattro immobili (superficie 20-30 milametri quadrati, incidenza della porzione ufficicirca il 5% mediamente) per oltre 108 milametri quadrati - presenta a oggi un’occupazio-ne di circa il 65% degli spazi complessivi. Ècircondata da una amplissima zona a verde,dove sono state piantate ben 18 mila piante.La storia dell’insediamento è stata raccontatada Alexandra personalmente, nel pulmino checi portava all’insediamento: che si trova a unatrentina di chilometri a ovest di Milano, fron-te autostrada per Torino.Tutto iniziò circa cinque anni fa, ma ci volleun bel po’ di tempo per acquistare tutti i suolioggetto dell’intervento di sviluppo, cui il Co-mune di Romentino davvero molto teneva: iproprietari erano circa 90, e l’atto notarilerichiese due interi giorni (da qui il neologismo“rogito full immersion”). Poi ci furono i rap-porti con gli altri Comuni confinanti, laRegione, etc... e la costruzione: la prima unitàfu occupata circa un anno e mezzo fa, dallaSocietà che andavamo a visitare, USA srl,accompagnati dal responsabile dello sviluppocommerciale, e dal suo Team.

USA svolge un’attività molto particolare: ritira(oltre a Romentino ha due piattaforme, a Bo-logna e Firenze, dove è stata fondata una tren-tina di anni fa) le copie invendute di un’infini-tà di pubblicazioni, dalle edicole e dagli innu-merevoli altri punti dove esse erano state dis-tribuite. Le “processa” (cioè, leva i gadget, lereimpacchetta, etc.). Le manda al macero.Oppure le restituisce all’editore, se questo è ilcontratto.Pallett con milioni di riviste: per bambini eragazzi, generaliste e specialistiche (dalla cuci-na alla motonautica), e anche... per adulti (maquelle, non ce le hanno fatte vedere...). Insomma, una edicola di 20 mila metri qua-drati, dove c’era davvero di tutto: il che ti fariflettere una volta di più su quanto sia effime-ra la Stampa... E che ti fa vedere tutti assiemei gadget che le pubblicazioni offrono ai lettori,nella speranza di fidelizzarli: bicchieri, carte dagioco, cosmetici, costumini da bagno, mostric-ciattoli di plastica, e libri bellissimi, che perfortuna vengono speso riciclati su altre pubbli-cazioni.Insomma, una visita interessantissima, che si èconclusa con un buffet durante il quale è avve-nuta la presentazione ufficiale di AREL a tuttigli ospiti (una sessantina di persone). Gli ap-plausi sono così andati a Patrizia Ludi (ITP),Elisabetta Edwards (Caam sgr), Liala Baiardi eMaria Luisa del Gatto (Politecnico di Milano),Elena Iseppi (Atisreal) e alla sottoscritta.

24 ottobre: le Ladies a EXPO REAL, aMonaco di Baviera.

Grazie al lavoro di Paola Ricciardi, ConsigliereAREL e Coordinatore europeo di REAG, diver-se AREL Ladies si sono raccolte, il pomeriggiodel 24 ottobre, nello stand di REAG a EXPOREAL, il grande Salone immobiliare che si èsvolto dal 23 al 25 ottobre a Monaco di Baviera.(si veda in merito l’articolo a pag. 23).Erano presenti a EXPO REAL - oltre a Paola

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Il ProLogis Parkdi Romentino

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per due ore de “La riforma della fiscalità immo-biliare: gli effetti del Decreto “Bersani-Visco”Alle ore 18 in punto, dopo i Saluti di Mas-similiano Naef (AD di Meliorbanca, che haospitato il Seminario nella sede di via Borromei5, a Milano: la “Sala Ipogea” è una meraviglia, enella la sala adiacente - dove si è svolto il cock-tail - si cammina su lastre di cristallo che copro-no evidenziandole le rovine romane emersedurante gli interventi di ristrutturazione dellostabile, circa cinque anni orsono), ha preso bre-vemente la parola Barbara Polito, Director diCarlyle Real Estate e Presidente AREL. Hanno poi affrontato le principali novità nor-mative apportate dal Decreto Bersani-Visco inmateria di compravendite e locazioni immobi-liari e in materia di società di comodo leRelatrici Graziella Colombo, Studio Colombo(Il nuovo regime impositivo delle compravendi-te immobiliari), Paola Camagni StudioTributario e Societario - Deloitte (Il nuovo regi-me impositivo delle locazioni immobiliari) eLaura Gualtieri, Studio Vitali RomagnoliPiccardi e Associati (Le novità in materia disocietà di comodo).Moderatrice di questa prima parte del Seminarioè stata Benedetta, cui va un plauso particolare:non solo per la bravura nel ruolo, ma anche per-chè era quasi senza voce, e con la febbre addos-so. Ma, imbottita di Tachipirina, non ha molla-to ed è stata presente sino alla fine dell’incontro.

È seguìta la TavolaRotonda (“Un primobilancio sugli effettidella rivoluzionefiscale sul mercatoimmobiliare - espe-rienze a confronto”),moderata da Mirja,che ha visto comePanellist DanielaCastagna, The RoyalBank of Scotland,

Ricciardi - le seguenti socie AREL (SE&O): Na-tascha Jeuck, Consigliere AREL (Iemme Europa,società immobiliare di Catania), Cristina Fossati(Pirelli RE), Evi Gruber (IXIS-CIB), MargheritaCorsi (Borsa Immobiliare di Milano), ClaudiaGalassi (Comune di Milano, ora al GruppoFondiaria SAI, ndr), Renata Bazzani (JLL), Pa-trizia Marani (GMPR), Beatrice Zanolini(FIMAA-Milano) e Nadja Zoebisch (DLA Piper).

9 novembre: Il primo Workshop dell’Asso-ciazione, a Milano...

Ecco gli highlights della serata. Innanzitutto,tema e programma (Panel tecnico esclusivamen-te femminile, composto tutto da AREL Ladies,nel mondo immobiliare italiano è in assoluto laprima volta che ciòaccade) sono statimessi a punto ecoordinati dalle bra-vissime ConsigliereAREL BenedettaAmisano, Carnelutti- Studio LegaleAssociato, e MirjaCartía d’Asero,Lehaman Brothers.Allora, si è parlato

ASSOCIAZIONI

Ladies al Party di EXPO REAL

Alcune immagini del Workshop Da sinistra, Mirja Cartía d’Asero e Benedetta Amisano

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Nadia Rampinini - Pirelli RE (in sostituzione diPaola Delmonte, coinvolta all’ultimo momentoin un improrogabile impegno aziendale), ValeriaFalcone, The Carlyle Group, e Clelia Leonello,Gruppo Zunino.Nella sua punta massima, la platea ha superato le90 persone: oltre 70 le socie AREL, una ventina iloro ospiti - tra cui anche alcuni signori uomini -e alcuni colleghi della Stampa.Insomma, un bel successo!!!Impossibile citare tutte le socie presenti. Ne men-ziono solo cinque: Patrizia Ludi (ITP, ConsigliereAREL), giunta da Torino, Patrizia Marani(GMPR), venuta da Bologna con tanto di trolley,in transito poi verso altra destinazione, MarinaFelsani (Tiffany Studio Immobiliare), arrivataappositamente da Roma per l’occasione, ChiaraCaruso (Beni Stabili Gestioni) che di solito sta aRoma ma ieri era a Milano per lavoro ed è riusci-ta a ritagliare un sia pur piccolo spazio per rag-giungerci, e Alessandra Cafaro la quale, operandoin Meliorbanca, durante il cocktail faceva un po’gli onori di casa.Molte, tra le Associate, le ho conosciute personal-mente solo ieri. Per me, molte erano “Domande diIscrizione con Scheda informativa”. Molte, manon tutte, le ho riconosciute dalla foto allegata allaDomanda.Mi scuso con coloro che non ho “collegato” subi-to: per prendere consuetudine con così tante Socie(a oggi le AREL Ladies sono 173) ci vuole un po’di tempo, credetemi! Mi preme citare anche due ospiti davvero graditi:Giovanni Nassi, VP di Pirelli RE (stimatissimoamico, che davvero ancora ringrazio per la affet-tuosa partecipazione), e Manuela Agostini, Notaioche il 19 luglio scorso aveva redatto la costituzio-ne (le firmatarie erano 37, e ci sembrava già incre-dibile) di AREL, venuta a rivedere la “sua creatu-ra” così cresciuta in pochi mesi...Ma non è finita qui, no, no. Al termine dei lavori, infatti, Barbara ha conferitoa Nadine Castagna (che di fama conoscete tutti, èuna tra le più famose signore del real estate inter-nazionale), la qualifica di prima Socia Onoraria diAREL. Francese, ma di italiche radici, Nadine èDirettore di MIPIM e MAPIC, i due Saloniimmobiliari che rappresentano l’eccellenza del set-tore nel mondo. Pur con il MAPIC alle porte (ilSalone iniziava martedì 14, con il Party di apertu-ra), la nostra prima Socia Onoraria si è ben orga-nizzata per ritirare personalmente l’attestato, e hafatto un “viaggio lampo” da Parigi!!! «Nadine è una donna che, ancora giovanissima (ha38 anni, ndr) ha raggiunto un livello di carrierache può rappresentare un simbolo per tutte ledonne professionalmente impegnate nell’immobi-liare» ha detto Barbara Polito. Ecco la motivazione

della qualifica: «Nadine Castagna ha imposto ilproprio nome ai vertici del real estate internazio-nale. Dopo il diploma all’Ecole de commerce, èentrata nel mondo del lavoro presso il GroupeTrema. Dal 1990 in Reed Midem, ha assunto -sebbene giovanissima - ruoli manageriali semprepiù significativi, sino alla delega di Direttore delMIPIM e del MAPIC, i due Saloni immobiliariche si svolgono a Cannes e costituiscono il Top disettore nel mondo. Brilla per professionalità, capa-cità, rapidità di decisione, flessibilità e grazia».È seguìto il ringraziamento di Nadine, visibilmen-te commossa.A questo punto eravamo arrivati alle otto di sera, eci attendeva il cock-tail (generosamente offerto dalGruppo Operae), che si protratto ben oltre lenove.All’uscita, le partecipanti al Seminario ricevevanouna copia del libro da me curato, “Case daLeggere”, ed esprimevano una allegra soddisfazio-ne per questa prima manifestazione di AREL...Poi, si sa, il vero feed back arriva il giorno dopo; eallora ecco due commenti. Il primo è di una Socia (che non dico per motividi privacy), la quale mi ha scritto «con AREL, seiriuscita a realizzare un sogno». No, cara amica, non sono io che l’ho realizzato! D’accordo, io l’ho “originato” insieme a Barbara:AREL, uno splendido sogno, è tutte noi. Un grup-po di donne che in AREL stanno trovando unluogo di appartenenza, e che stanno dimostrandoil piacere di lavorare insieme, per un obiettivospontaneamente condiviso!Il secondo commento è di un collega giornalistache ho reincontrato qualche giorno dopo a unaConferenza Stampa: «Che brave, una più bravadell’altra! Impossibile dire chi era la più brava! Eche belle! Che belle! C’era una mora, affascinan-te... somiglia a Penelope Cruz. E una bionda, concerti occhi azzurri!... Quando è la prossima riunio-ne? A Roma, il 24 novembre? Dico al giornale chequesta cosa da ora in poi la seguo io, e prenoto ilvolo!!!»

21 e 22 novembre: anche le Ladies alla Setti-ma Conferenza Internazionale di DEGW, a RomaAperta la sera del 21 novembre con un elegantericevimento presso la Residenza dell’AmbasciatoreUK a Roma (la splendida “Villa Wolkonsky”) laConferenza organizzata da Luigi Mangano (AD diDEGW in Italia) è stata semplicemente perfetta.Di grande attualità il tema (“Roma e il futuro dellecittà”), sviluppato da un Panel di esperti chehanno portato alla platea non solo la loro “vision”e la loro competenza, ma anche vera cultura. Valequindi la pena di nominarli tutti. Nella mattinata, dopo i saluti di Marco Causi,assessore al Bilancio del Comune di Roma, è

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stato un vero piacere per me moderare EmilioBiffi, AD di Pirelli RE, Laurence Bristow-Smith,Deputy Consul General UK a Milano, l’archi-tetto Benedetto Camarana, Frank Duffy, fonda-tore di DEGW, Michael Parkinson, del-l’Università di Liverpool, Giovanni Caudo, del-l’Università di Roma Tre, e Isabella dell’Aquila,consulente della società GIMCA ed esperta di“creatività”.Nel pomeriggio (dopo un delizioso buffet), è statoGabriele Del Mese (AD di ARUP Italia) il mode-ratore di Stefano Casciani (Domus), GuidoMartinotti (celebre sociologo), Giacomo Santucci(Value Partners), Mario Cuccinella (architettoormai famoso), Malcom Smith (ARUP UK) eSteven Smith (DEGW).Molto qualificato il pubblico, tra cui vi eranoanche alcune rappresentanti della communityAREL - rappresentata da Valentina Delli Santi edalla sottoscritta -, che aveva concesso il patrocinioalla Conferenza, insieme ad altre associazioni:AICI, ASPESI, Assoimmobiliare, RICS e ULI. Fittissimo il gruppo degli sponsor, e numerosianche i publication partners. Alla fine, un omaggio di squisita cioccolata pertutti i partecipanti.Insomma, ripeto: tutto perfetto. Un Bravissimo,quindi, a Luigi Mangano e al suo staff: tra cui mipiace citare Silvia Cinque, perchè ha coordinatocon vera passione un lavoro non semplice, e ancheperchè anche lei è socia AREL.

24 novembre: le Ladies al RIMI, Roma. Si è svolto a Roma, nell’ambito della FieraRIMI, l’annunciato secondo Seminario dell’as-sociazione, ancora sul tema “Bersani-Visco”. Èstato un grande successo, pur in mezzo a milledifficoltà e problemi tecnici, dovuti alla venue

nuovissima, e ahimè anche all’organizzazionedella Fiera...Allora: Sala (da ottanta posti) strapiena, anchepubblico in piedi. Bravissime tutte le Relatrici Socie, cioè ValentinaDelli Santi, DS&P, e Chiara Caruso, Beni StabiliGestioni sgr (insieme avevano coordinato il pro-gramma dei lavori), Stefania Passeri, allora inFIMIT sgr, Paola Ricciardi, REAG, GiusySchinocca, Gruppo Banca Italease, e FrancescaZirnstein, Scenari Immobiliari; e le relatrici nonancora in AREL, ma che ci auguriamo ci raggiun-gano presto, cioè Margherita Tria (DS&P) eUrsula Raab, Aareal Bank.Brillante l’intervento conclusivo del PresidenteAREL, Barbara Polito, che ha richiamato l’atten-zione su alcuni aspetti tecnici della norma, di par-ticolare rilievo per una società come quella in cuilei opera, cioè Carlyle Real Estate. Tra le Socie presenti in Sala, Paola Di Pasquale(CBRichard Ellis, Roma), Marina Felsani(Tiffany, Roma), Loriana Leonori (PropertyGlobal Service, Roma), Isabella Tosato (Ricerche& Servizi, Roma) e il Segretario Generale LauraPiantanida (Reddy’s Group, Milano). Al termine dell’incontro, Loriana - insieme almarito Roberto Renzi - ha ospitato nello standdella loro società di servizi immobiliari, Centrosi,un simpaticissimo e graditissimo rinfresco. I Renzihanno fatto anche realizzare a tempo record un bel“poster” di AREL e Roberto, da buon fotografoqual è, ha inviato un paio di foto dell’incontro.A entrambi, dunque, un sentitissimo Grazie.

PS. Dicevo delle difficoltà. Qui non mi dilungo:trovate tutta la storia del RIMI 2006, se volete, sulmio sito www.internews.biz, alla pagina Eventi &Divertimenti.

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ASSOCIAZIONI

Ladies al RIMI

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30 novembre: le Ladies ai Convegni diFIMAA e Nomisma IPD, a Milano.

Folla al mattino, a Milano, al Convegno sullaLegge 210/04 e D. Lgs 122/05, organizzato daFIMAA - Milano (Bea Zanolini, segretario gene-rale dell’associazione, è socia AREL) in collabora-zione con UniCredit Banca. Dopo gli approfondi-menti e gli aggiornamenti a cura di un nutritogruppo di esperti, si sono confrontati sul tema iPresidenti delle “associazioni amiche”, tra cuiAREL: con una Barbara Polito quale Relatrice, insplendida forma e sempre più “calata” nel ruolo. Pubblico attento e folto, nel pomeriggio a Milano,alla Conferenza di Nomisma IPD, per riflettereinsieme ai Relatori sull’impatto della Bersani -Visco. Molte le AREL Ladies presenti, che aveva-no volentieri accolto l’invito diffuso giorni fa daElena Vistarini: c’erano Paola Camagni, delloStudio Tributario e Societario - Deloitte - Paola inConferenza aveva con scioltezza affrontato il temadel nuovo regime impositivo per le compravendi-te e le locazioni immobiliari - Silvia Rovere,Mariacristina Laria (Savills), Daniela Castagna(RBOS), Tania Garuti (K2 Real), Barbara Pisani(BNLFI) e altre.Era presente, naturalmente - visto che di Nomi-sma fa parte - Daniela Percoco, Consigliere AREL.Torniamo ai lavori. È stata poi la volta dei rap-presentanti di Cushman & Wakefield e JonesLang LaSalle, i quali si sono alternati sul “nochange - è un cambiamen-to: valori di mercato egross yield, e net yield eIRR”. Alla fine, due gli sce-nari principali, con numerirelativi: il mercato nonassorbe, oppure il mercatoassorbe. E “no changes” ècomunque un cambiamen-to positivo.Ciò affermato, la TavolaRotonda che è seguita hacommentato l’impatto sulledecisioni di investimento. Ehanno cercato di risponderealle difficilissime domandeposte da un Gualtiero

Tamburini in splendida forma i responsabili di tregrandi entità: Fabio Donato (AXA REIM, PaoloBerlanda (Polis Fondi) e Nicholas Whitehead, TheRoyal Bank of Scotland).Speriamo dunque che l’approccio dei valutatorivada in direzione dell’omogeneizzazione. Youknow what I mean!

14 e 21 dicembre: colazioni degli Auguri diNatale, a Milano e a Roma.

Le giornate pre-natalizie sono, si sa, da delirio; e lesocie di AREL sono, si sa, professionalmentemolto, molto impegnate. Numerose sono, addirit-tura e come dico io, non donne, ma “bagagli amano”, giù da un aereo e subito su un altro. Bene.Ciò non ha impedito a moltissime socie AREL(una bella quarantina) di intervenire il 14 dicem-bre alla prima “Colazione degli Auguri”, pressol’“Aedes Restaurant” nell’ex garage Traversi, aMilano. Si ringrazia ancora Sabrina Suma per l’or-ganizzazione del lunch (light ma ottimo, dato cheil catering - AFM - è uno dei top of the town) eper la possibilità di visitare la Mostra “CasaDecor”, allestita nell’edificio.Sabrina opera nello Studio di Architettura Garretti& Associati, che aveva curato l’allestimento dell’exTraversi. Con piacere, sono intervenute oggi allunch anche diverse Ladies di Aedes, main sponsordella Mostra.In sintesi, davvero in bel momento di incontro. Ilpoco tempo a disposizione è passato troppo velo-cemente, ma posso già antecipare che ci sarà pre-sto un altro “AREL Lunch”, probabilmente già aiprimi di febbraio. Anche le socie romane hanno organizzato unLunch per gli auguri, a Roma, il giorno 21 dicem-bre. Capofila dell’iniziativa è stata Valentina DelliSanti, dell’omonimo Studio Legale, coadiuvata daLoriana Leonori, Property Global Service. A proposito: anche Auguri a tutti per un prospero2007! (PGL)

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Barbara Polito al tavolo dei Relatori, il 30 novembre

Sopra: l’allestimento dell’Aedes Restaurant. A destra: una opera esposta a “CasaDecor”

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CONSULENTI E GESTORI IMMOBILIARI

Socio Aggregato FITA - Confindustria

Note informative relative alla domanda diiscrizione ad AICI

I soci di AICI si suddividono in:

– Soci ordinari LP/CP/CG: coloro i quali svol-gono prevalentemente attività di consulen-za/valutazione immobiliare/ gestione immo-biliare (più del 50% del loro fatturato è pro-dotto con interventi di consulenza/valutazio-ne immobiliare/ gestione immobiliare);

– Soci ordinari MI: coloro i quali svolgonoattività immobiliare all’interno di societànon di consulenza/gestione immobiliare (es.società proprietarie di immobili, banche,assicurazioni, ogni altro tipo di società conufficio immobiliare interno);

– Soci aderenti: coloro i quali non svolgonol’attività di consulente/gestore immobiliare(o la svolgono non prevalentemente, con fat-turato da consulenza/gestione immobiliareinferiore al 50% del proprio fatturato) mache sono interessati all’attività di AICI;

– Soci CA: dirigenti e funzionari delle Coope-rative Edilizie di Abitazione;

– Soci PA: dirigenti e funzionari della PubblicaAmministrazione, compresi docenti univer-sitari;

– Soci sostenitori: coloro che intendono con-tribuire tangibilmente allo sviluppo di AICI;

– Soci giovani: le persone fisiche appartenentialle categorie previste dallo statuto AICI dietà compresa tra i 18 e i 40 anni; gli studen-ti universitari e le personalità del mondoaccademico.

Le quote annuali (2007) di iscrizione adAICI sono le seguenti:

Soci ordinari: € 650,00 per persona fisica€ 1.200,00 per società

Ai Soci persona fisica verrà inviato:

– la rivista Economia Immobiliare;

Alle Società associate verrà inviato:

– n° 3 copie (a tre diversi nominativi indi-cati dalla società) della rivista EconomiaImmobiliare;

Le Società associate potranno ricevere mes-saggi e informazioni da AICI via posta elet-tronica su tre diversi indirizzi e-mail, indica-ti dalla stessa società.

Soci aderenti: € 450,00Soci CA - PA: € 300,00Soci sostenitori: da € 1.550,00Associazioni collegate: € 800,00Soci giovani: € 150,00Soci giovani studenti: € 50,00

Tutte le quote di iscrizione sono comprensivedelle comunicazioni AICI e della rivista seme-strale Economia Immobiliare (pubblicazionedi “by Internews srl”).

TUTTE LE INFORMAZIONI

SULL’ASSOCIAZIONE SI POSSONO

LEGGERE SU

www.aici-italia.it

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segue da pag. 1

Gli esiti del sondaggio di Scenari Immobiliari,dalla platea di Terrapin, erano stati com-mentati molto favorevolmente, a dimostra-zione che l’industria immobiliare italiana èdavvero cresciuta ed è sempre più sensibile alprocesso - inarrestabile - di internazionaliz-zazione. Anche qui, il “Panorama” di Econo-mia Immobiliare aiuta a capire. Moltissimideal sono stati condotti da società di matriceestera che - nonostante tutto - nell’industriaimmobiliare italiana ancora credono.Nel frattempo, si sa, l’attenzione dei maggioriplayer si è concentrata sulle SIIQ, inizio forsedi una nuova alba. La Community, di tale pre-visione normativa appare soddisfatta, e ha giàiniziato a confrontarsi sul tema anche medi-ante Workshop e Convegni pubblici. Questonumero di Economia Immobiliare, però, di fiscalità, Fondi etc., quasi non si occupa: ci pensano già abbastanza altri organi di stampa, sia quelli economico-finanziari che i generalisti.

Noi, come al solito, facciamo altro. Ci piace“raccontare”: con le parole, e anche con leimmagini, di cui il presente Numero è parti-colarmente ricco.Le parole, comunque, ancora contano, soprat-tutto quando diventano “parole-chiave” del-l’industria. Pensiamo a “location, location,location”, poi a “good tenant”, “cash-flow”,“sustainability”, e infine a “eco-friendly hou-sing”. Recentissimamente la RICS, RoyalInstitution of Chartered Surveyors, ha invita-to a fare attenzione anche alle “three Rs”: re-cruitment, regeneration, REITs.Alla Conferenza annuale europea di ERES(svoltasi a giugno 2006 a Weimar, cfr N°31 diEconomia Immobiliare), io avevo già invitatola platea (composta di oltre 400 economisti ericercatori del real estate, con forte parteci-pazione del mondo della finanza immobil-iare) a prestare attenzione alle “venti C”. Ma questo, nello scorso numero della rivista,non l’avevo scritto. Ergo, lo scrivo ora.

L’intervento, ovviamente in inglese, portava iltitolo “C: first on the stave”(*). In sintesi:

«Complexity è una parola chiave della nostravita frettolosa. Competition dirige le nostreazioni: ma si dice che questo è un Challenge. Ionon so se ciò sia vero o no ma di sicuro non èsolo China.

I Paesi e le Città soffrono e offrono Cycles dif-ferenti. Questo non è un concetto nuovo! I nos-tri amici greci lo sanno da molto: vedi il “pantarei” di Erodoto.

Convergence. È più facile parlare di convergen-za degli yield, piuttosto che di convergenza nellaCulture. Fortunatamente, Currency non è piùun problema in Europa tranne che in alcuniPaesi...

Capital non è mai stato così abbondante. Leoperazioni Cross-border sono sempre piùnumerose ovunque. Anche la Compressiondegli yield è dappertutto. Abbiamo bisognodi Connection e Care come mai primad’ora. Questo non solo per le specifiche tec-nicalità, ma ache perchè l’industria immobi-liare necessita di più Charisma, ma meritapiù Confidence.

Consensus: per averlo ci vuole Courage,Curiosity e Creativity. Non parlo qui oggi diCash-flows, ma volentieri chiudo con comuni-cazione. È il mio business!»

Sempre sognatrice ? Non credo. Da pag. 4 in avanti, qui si parla dicose molto concrete.

Paola G. Lunghini

(*) Il do, prima nota del nostro pentagramma, as-sume il nome di C nella notazione utilizzata nellalingua inglese e, con una piccola variante, anchenella lingua tedesca.

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Parole chiave: tre “R” e venti “C”

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Exhibition offices: Ge.Fi. S.p.A.Via Canova, 19 - 20145 Milano (Italy)Tel. +39 02 319 119 11 Fax +39 02 336 087 33 / +39 02 331 046 56e-mail: [email protected] • www.italiarealestate.it

22 - 25 Maggio 2007Ingresso a pagamento riservato agli operatori del settore