Ecocolordoppler nella patologia non occlusiva del circolo ... · sensibilità nell’evidenziare...

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Ecocolordoppler nella patologia non occlusiva del circolo cerebrale: MAV, fistole, aneurismi M. A. Pacilli

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Ecocolordoppler nella patologia non occlusiva del circolo cerebrale:

MAV, fistole, aneurismi M. A. Pacilli

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• MAV intracraniche

• fistole artero-venose intracraniche

• aneurismi intracranici • aneurismi associati a MAV intracraniche

argomenti

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TCCD e MAV • Le malformazioni artero-venose cerebrali sono costituite da conglomerati

di vasi anomali attraverso i quali il circolo arterioso passa direttamente nel circolo venoso.

• Se le dimensioni della MAV sono maggiori di 4 cm, Il decorso dei vasi e le

variazioni emodinamiche al loro interno, possono essere direttamente evidenziate al TCCD, e possiamo individuare i vasi arteriosi di alimentazione, quelli venosi di drenaggio e il cosiddetto nido della malformazione

• Al B-mode le MAV appaiono come aree ecodense intervallate ad aree

ipoecogene; il PW-doppler dà informazioni di tipo emodinamico (velocità, presenza di turbolenze); il color-doppler visualizza in modo immediato la direzione del flusso

• Oltre che dalle dimensioni, la possibilità di evidenziare le MAV dipende dalla localizzazione; in particolare le MAV delle regioni basali dell’encefalo possono essere evidenziate nelle scansioni assiali, mentre le MAV delle regioni corticali (frontali, parietali, occipitali e cerebellari) sono difficili da evidenziare, anche se sono di grandi dimensioni

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TCCD e fistole artero-venose intracraniche

• fistole arterovenose intracraniche (shunts arterovenosi anomali dei seni della dura madre) – DAVF (dural artero-venous fistulae) per i seni

trasverso/sigmoide, alimentate da branche della carotide esterna (a.occipitale, branche meningee)

– CCF (carotid-cavernous fistulae) per il seno cavernoso, alimentate dalla carotide interna, dalla carotide esterna o da entrambe, con o senza il contributo di branche meningee

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• Il TCCD nelle DAVF, come per le MAV, può evidenziare le caratteristiche anomalie di flusso – aumento delle velocità sistoliche e, specialmente, diastoliche e

riduzione dell’IR a livello delle arterie di alimentazione (più spesso le branche extracraniche della CE; lungo il decorso della CI e delle aa vertebrali)

– visualizzazione di seni venosi che non sono comunemente visibili (sigmoide, petroso inferiore/superiore, sagittale inferiore)

– velocità del flusso aumentata (> 50 cm/s) e profilo di velocità a volte arterializzato nei seni venosi; inversione della direzione di flusso

• nella CCF, attraverso la finestra transorbitaria è possibile evidenziare le alterazioni di flusso a livello della vena sopraoftalmica dilatata (alte velocità, basso IR, inversione della direzione di flusso)

• Gold standard per la diagnosi è l’angiografia

TCCD e fistole artero-venose intracraniche

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TCCD ed aneurismi cerebrali

• Un aneurisma al TCCD viene identificato come una estrusione a fondo cieco del vaso a cui l’aneurisma è connesso

• In B-mode è a volte possibile, per gli aneurismi di maggiori dimensioni, apprezzare una struttura ecogena che circonda un’area ipoecogena

• All’interno degli aneurismi più grandi (>10 mm), è possibile visualizzare la presenza di bidirezionalità del flusso rilevata al PW-Doppler e indicata, al color- Doppler, dalla presenza contemporanea, nella cavità, dei colori blu e rosso

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• La sensibilità della metodica dipende – dalle dimensioni

• 35% per aneurismi ≤ 5mm; 81 % per aneurismi > 5 mm – dalla localizzazione

• 82 % per interessamento della ACA • 79% per aneurismi della ACM • 71% per quelli della CI (tr. Cavernoso e segmenti

terminali) • Sensibilità inferiore per gli aneurismi del circolo posteriore

TCCD ed aneurismi cerebrali: accuratezza diagnostica

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Christof Klötzscha, Judith U. Harrerb; Cerebral Aneurysms and Arteriovenous Malformations Handbook on Neurovascular Ultrasound; Karger 2006

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• Gli aneurismi intracranici sono associati a malformazioni artero-venose cerebrali frequentemente

• 2 tipi principali – aneurismi delle arterie che alimentano la MAV e che

sono detti flusso-correlati (16,1 %); – aneurismi presenti su arterie che non alimentano le

MAV e che sono detti flusso-non correlati (4,9%) • tra gli aneurismi flusso-correlati sono detti prossimali quelli a distanza dalla MAV; distali quelli posti in vicinanza del peduncolo della MAV

X S.K. Rammos, X B. Gardenghi, X C. Bortolotti, X H.J. Cloft, and X G. Lanzino Aneurysms Associated with Brain Arteriovenous Malformations ; AJNR Am J Neuroradiol : 2016 www.ajnr.org

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X S.K. Rammos, X B. Gardenghi, X C. Bortolotti, X H.J. Cloft, and X G. Lanzino Aneurysms Associated with Brain Arteriovenous Malformations AJNR Am J Neuroradiol : 2016 www.ajnr.org

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• l’associazione aneurisma intracranico-MAV conferisce ai pazienti portatori di MAV un più alto rischio di andare incontro ad emorragia cerebrale;

• tale aumentato rischio sarebbe soprattutto legato ad un più alto rischio di rottura degli aneurismi presenti sull’arteria che alimenta la MAV (flusso-correlati);

• il rischio di rottura degli aneurismi flusso-non correlati sarebbe simile a quello degli aneurismi sporadici non associati a MAV

X S.K. Rammos, X B. Gardenghi, X C. Bortolotti, X H.J. Cloft, and X G. Lanzino Aneurysms Associated with Brain Arteriovenous Malformations AJNR Am J Neuroradiol : 2016 www.ajnr.org

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• Nell’uso routinario può rilevare la presenza di stati patologici vascolari asintomatici, non noti al paziente

• Non adatto come metodo di screening per la moderata

sensibilità nell’evidenziare lesioni vascolari di piccole dimensioni e/o in sedi non favorevoli per la metodica

• Può essere utile nel follow-up di lesioni vascolari note

non trattate, da trattare od anche dopo trattamento

TCCD nella patologia non occlusiva del circolo cerebrale