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Martedì 25 gennaio 2011 - Anno 2 - No. 13 ecoamaldi.altervista.org Rivista scolastica del Liceo Scientifico Statale “Edoardo Amaldi” di Roma PAGINA 1 Sul Corriere della Sera del 7 gennaio si legge in un trafi- letto il titolo “Occupazione a Tor Bella Monaca: nemme- no un danno al liceo”: potete trovarlo sul portale online. Tiriamo insieme un sospiro di sollievo. Quest’articolo risulta essere la lettera del Dirigente Scolastico, Roberto Bianchet, scritta in risposta a un dossier pubblicato dallo stesso giornale qualche giorno prima. L’Amaldi ancora una volta sostiene il suo buon nome. Inizia in Consiglio d’Istituto la discussione sull’occupazione prendendo in esame gli aspetti for- mali, come la modifica del calendario regionale che passa da 209 a 207 giorni scolastici, e gli aspetti meno formali, quali le modalità e le dinamiche dell’occupazione. Qual- che tirata d’orecchie era prevedibile, ma si riconosce la diversa sostanza dei nostri studenti: un’occupazione in cui gli studenti chiedono come, tenendo l’allarme attivo, non possano interferire col sonno della custode è un esempio di civiltà, nonostante tutte le diatribe tra gli studenti. Il D.S. prosegue con le altre comunicazioni: per il 31 gennaio, nell’ambito dell’assemblea d’Istituto, è sta- to invitato un nucleo dei carabinieri il quale si occupa dell’educazione alla legalità e che parlerà nella nostra scuola dell’uso delle droghe leggere, molto diffuso tra i giovani. La terza comunicazione del D.S. riguarda lo scambio culturale con la Cina. Il 27 gennaio, otto studenti di Pechino visiteranno la nostra scuola! L’Amaldi è stata espressamente indicata dalla Provincia come “esem- pio” di scuola italiana. L’iniziativa è inserita nell’ambito dell’Anno culturale della Cina in Italia e dello scambio organizzato dalla Provincia e dall’associazione ANCEI, al quale ha partecipato il sottoscritto. Le altre comunicazioni sono relative a una proposta di finanziamento per un’iniziativa di promozione della formazione personale docente e il tirocinio di un’ex-alu- nna nel nostro liceo. Tutto ciò passa al vaglio del Consiglio d’Istituto che ap- prova all’unanimità. Non passa invece la proposta degli “Alpha test”, con i qua- li si riceve un profilo personale utile per l’orientamento all’università. Il Consiglio d’Istituto non si è sentito di mettere il “bollo” di garanzia, anche se gli studenti avreb- bero avuto accesso facoltativamente ai test, pagando tra i 10 e i 20 euro a seconda della versione scelta. Finalmente si passa al punto successivo dell’ordine del giorno: approvazione dei criteri di precedenza nella domanda di iscrizione per le classi prime. Questi criteri sono adottati nel caso di eccedenza, il che pare im- probabile dato che si prevede la formazione di 12 classi prime. Sono approvati i seguenti criteri: 1) la frequenza nella scuola di studenti dello stesso nucleo familiare, ov- vero precedenza a chi ha già fratelli o sorelle all’Amaldi; 2) vicinanza geografica alla sede centrale calcolato dalla residenza della famiglia. I criteri di formazione della classi sono invece affrontati nel punto successivo. I principi sono sette: 1) omogeneità numerica; 2) omogeneità qualitativa; 3) equilibrio di ge- nere, insomma tra maschi e femmine; 4) mantenimento di gruppi di massimo 4 elementi, che nella richiesta chie- dono di stare con gli amici delle medie; 5) presenza di sorelle e fratelli frequentanti; 6) divieto di indicare nell’atto d’iscrizione la preferenza sulla sezione, per la trasparenza nella formazione delle classi; 7) distribuzione omogenea degli studenti stranieri, senza cittadinanza italiana. Nel frattempo fuori è calata la notte e si è superato l’orario previsto per la chiusura della seduta. Arriva il punto tre- mendo: delibera viaggi d’istruzione. La Giunta Esecu- tiva ha esaminato in due pomeriggi le proposte inviate da otto agenzie diverse per le 13 mete proposte dalla Com- missione Viaggi con relativi parametri. Due destinazioni LICEO LA NOTTE PORTA CONSIGLIO Di Alessandro Iannamorelli (4°C)

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Il numero di gennaio del giornale "Eco" del liceo Amaldi di Roma

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Martedì 25 gennaio 2011 - Anno 2 - No. 13 ecoamaldi.altervista.org

Rivista scolastica del Liceo Scientifico Statale “Edoardo Amaldi” di Roma

PAGINA 1

Sul Corriere della Sera del 7 gennaio si legge in un trafi-letto il titolo “Occupazione a Tor Bella Monaca: nemme-no un danno al liceo”: potete trovarlo sul portale online. Tiriamo insieme un sospiro di sollievo. Quest’articolo risulta essere la lettera del Dirigente Scolastico, Roberto Bianchet, scritta in risposta a un dossier pubblicato dallo stesso giornale qualche giorno prima. L’Amaldi ancora una volta sostiene il suo buon nome. Inizia in Consiglio d’Istituto la discussione sull’occupazione prendendo in esame gli aspetti for-mali, come la modifica del calendario regionale che passa da 209 a 207 giorni scolastici, e gli aspetti meno formali, quali le modalità e le dinamiche dell’occupazione. Qual-che tirata d’orecchie era prevedibile, ma si riconosce la diversa sostanza dei nostri studenti: un’occupazione in cui gli studenti chiedono come, tenendo l’allarme attivo, non possano interferire col sonno della custode è un esempio di civiltà, nonostante tutte le diatribe tra gli studenti. Il D.S. prosegue con le altre comunicazioni: per il 31 gennaio, nell’ambito dell’assemblea d’Istituto, è sta-to invitato un nucleo dei carabinieri il quale si occupa dell’educazione alla legalità e che parlerà nella nostra scuola dell’uso delle droghe leggere, molto diffuso tra i giovani. La terza comunicazione del D.S. riguarda lo scambio culturale con la Cina. Il 27 gennaio, otto studenti di Pechino visiteranno la nostra scuola! L’Amaldi è stata espressamente indicata dalla Provincia come “esem-pio” di scuola italiana. L’iniziativa è inserita nell’ambito dell’Anno culturale della Cina in Italia e dello scambio organizzato dalla Provincia e dall’associazione ANCEI, al quale ha partecipato il sottoscritto. Le altre comunicazioni sono relative a una proposta di finanziamento per un’iniziativa di promozione della formazione personale docente e il tirocinio di un’ex-alu-

nna nel nostro liceo. Tutto ciò passa al vaglio del Consiglio d’Istituto che ap-prova all’unanimità. Non passa invece la proposta degli “Alpha test”, con i qua-li si riceve un profilo personale utile per l’orientamento all’università. Il Consiglio d’Istituto non si è sentito di mettere il “bollo” di garanzia, anche se gli studenti avreb-bero avuto accesso facoltativamente ai test, pagando tra i 10 e i 20 euro a seconda della versione scelta.Finalmente si passa al punto successivo dell’ordine del giorno: approvazione dei criteri di precedenza nella domanda di iscrizione per le classi prime. Questi criteri sono adottati nel caso di eccedenza, il che pare im-probabile dato che si prevede la formazione di 12 classi prime. Sono approvati i seguenti criteri: 1) la frequenza nella scuola di studenti dello stesso nucleo familiare, ov-vero precedenza a chi ha già fratelli o sorelle all’Amaldi; 2) vicinanza geografica alla sede centrale calcolato dalla residenza della famiglia. I criteri di formazione della classi sono invece affrontati nel punto successivo. I principi sono sette: 1) omogeneità numerica; 2) omogeneità qualitativa; 3) equilibrio di ge-nere, insomma tra maschi e femmine; 4) mantenimento di gruppi di massimo 4 elementi, che nella richiesta chie-dono di stare con gli amici delle medie; 5) presenza di sorelle e fratelli frequentanti; 6) divieto di indicare nell’atto d’iscrizione la preferenza sulla sezione, per la trasparenza nella formazione delle classi; 7) distribuzione omogenea degli studenti stranieri, senza cittadinanza italiana. Nel frattempo fuori è calata la notte e si è superato l’orario previsto per la chiusura della seduta. Arriva il punto tre-mendo: delibera viaggi d’istruzione. La Giunta Esecu-tiva ha esaminato in due pomeriggi le proposte inviate da otto agenzie diverse per le 13 mete proposte dalla Com-missione Viaggi con relativi parametri. Due destinazioni

LICEO La notte porta ConsigLio

Di Alessandro Iannamorelli (4°C)

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Conoscere gli articoli della Costituzi-one italiana non è prerogativa solo degli adulti, ma anche di noi giovani.L'Amaldi è d'accordo con quest'ultima affermazione.Il 15 gennaio alcune classi del nostro li-ceo hanno seguito un corso in aula mag-na sulla Costituzione italiana.Questo corso, inaugurato il 7 dicembre a Palazzo Valentini, ha visto l'ex presi-dente Oscar Luigi Scalfaro promotore principale di questa iniziativa, il quale ha parlato con gli alunni presenti che erano lì in rappresentanza di varie scuole di Roma. L'ex Presidente della Repub-blica, ormai novantenne, è stato brillante e ironico, nonostante la sua anziana età. Ma oltre a ciò, in meno di due ore è rius-cito a far vedere con altri occhi il valore della nostra Costituzione. Non solo! Ha ribadito più volte che la Carta è a favore di ogni cittadino italiano e citato anche gli articoli più importanti. "L'Italia è una repubblica democratica", recita il primo principio fondamentale della nostra pen-isola. Scalfaro ha voluto spiegare ai raga-zzi che il nostro è un Paese democratico, e per questo la sovranità dovrebbe essere detenuta dal popolo e non da qualcun al-tro. L'ex Presidente della Repubblica ha poi invogliato tutti ad essere sempre otti-misti, perché "tutto muore, anche le cose peggiori", citando le sue stesse parole.Nonostante l'anziana età continua a sperare in un mondo migliore, ma so-prattutto in un'Italia migliore, in cui gli articoli della Costituzione siano davvero rispettati e conosciuti. E l'unica medicina a tutto ciò è proprio l'ottimismo, che a lui non manca di certo.

Nel primo incontro del corso si è dis-cusso riguardo ai principi fondamentali, cioè gli articoli della Carta costituzionale. Questa volta a parlare è stato un giovane avvocato, Mattia Stella, molto informato e appassionato sulla storia della Costituz-ione italiana. "Che cos'è la costituzione?" questa è stata la domanda d'esordio che ha posto agli studenti presenti in aula magna. Tra le varie risposte si è arrivati all'unica corretta: "La costituzione è la legge fondamentale in cui sono presenti i principi a cui le altre leggi dovrebbero essere conformi". Salta subito all'occhio il verbo usato al condizionale. Ma non è un fatto sconvolgente: si sa benissimo che a volte in Italia non viene rispettata la Carta costituzionale, anzi, diviene persi-no un qualcosa di relativo.Si è poi parlato della storia italiana, delle numerose vicissitudini delle guerre, delle dittature, fino al momento in cui, final-mente, il popolo decretò la vittoria della Repubblica. Il 2 giugno 1947 è iniziata una nuova storia, così ha detto Mattia, e noi non possiamo che essere d'accordo con le sue parole, perché dopo anni di ingenti danni e distruzione, l'Italia riuscì ad aprire gli occhi una volta per tutte. La Costituzione è un documento importan-tissimo che tutti gli Italiani dovrebbero conoscere bene, anche per ricordare tutti coloro che, non conoscendosi, ma legati da simili disgrazie provocate dalla guerra, si sono ritrovati a stilare questo documento, affinché la medesima storia non si ripetesse più e soprattutto per tu-telare tutti i diritti di ogni singolo citta-dino italiano.

non è un popoLo Che fa La Costituzione, ma è La Costituzione Che fa iL popoLo.

Di Annibale Damiano e Vanessa Trimani (4°H)

decadono: Marocco e San Pietroburgo, entrambe per il prezzo che superava il tetto massimo di spesa (450 euro) e la prima anche per la durata, otto giorni! Si elim-ina anche il tour del territorio senese, non scelto da nessuna classe. Rimangono dieci mete. In Italia: Sicilia orientale e meridionale; Pompei, Ercolano, Vesuvio e Campi Flegrei; Cilento e Paestum; Sardegna; Salento. Per l’estero (solo triennio): tour dell’Andalusia; Istanbul; Atene e Grecia classica; Vienna; Cracovia e Auschwitz; Croazia. Entro il 29 le classi , con accompagnatori, dovranno dare i bollettini per la prima rata (100 euro per le mete italiane, 150 euro per quelle straniere). Sfiniti, si scioglie la seduta - esauriti tutti i punti dell’ordine del giorno e non solo - e i membri del Consiglio possono tornare a casa per la cena.

SOMMARIO

4 -Il marmo e la giada: le due civiltà

-L’ultima legione

5 -Sì ragazzi: qual cuno pensa a noi

6 -Uno spot nucleare -Caccia all’antimateria

7 -Un Vassallo della legalità

8 -Entra nella rete -Fotter alla riscossa

9 -Un musical da sogno: la Bella e la Bestia

10 -Una vita tra palco e realtà

-Dieci anni di wiki- pedia

11 -Snow dream

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Evidentemente a loro sì. L’ultimo giorno di scuola, prima delle ormai passate vacanze, queste ragazze (e non solo loro!) hanno disinvoltamente indossato i loro comodi e caldi pigiami.Un plauso al coraggio, accompagnato da un augurio a tutti, dopo questo mese di stress, per una bella dormita rigenerante!

(Da sinistra: Flavia Valentini, Rossana Di Bello, Giulia Valentini e Giada Cucchi)

“t’aregge a veni’ a sCuoLa in pigiama?”

26 gennaio: A Tor Vergata si terrà il convegno “Contromafie - Legalità e libera informazione in terre di mafia”, coordinato dalle associazioni Mediapolitika e Da Sud in collaborazione con Libera, in cui interverrà Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica ucciso dalla camorra.

27 gennaio:Saranno accolti gli studenti da Pechino della Yucai School, qui per uno scambio culturale con la nostra scuola, organizzato dalla Provincia.

31 gennaio: In aula magna ci sarà l’assemblea d’Istituto sulle droghe leggere. Invitatata l’Arma dei Carabinieri.

4 febbraio: Al Teatro di Tor Bella Monaca sarà rappresentato, in occasione della Giornata della Memoria, lo spettacolo “La rosa bianca”. I ragazzi dell’Amaldi racconteranno l’esperienza del viaggio ad Auschwitz organizzato dalla Provincia.

A breve ci saranno i festeggiamenti per la Festa di Prima-vera, ovvero l’inizio del nuovo anno cinese, i cui nati –dal 3 febbraio al 22 gennaio 2012- saranno del segno del Co-niglio. Infatti, secondo la tradizione, Buddha chiamò a sé tutti gli animali, ma vennero solo i dodici a cui fu perciò consacrato il ciclo lunare. A Roma, domenica 6 febbraio, ci sarà un corteo che, par-tendo alle 10.30 da Piazza Venezia e passando per via del Corso, culminerà a Piazza del Popolo, dove si festeggerà tra spettacoli e stand dimostrativi dell’arte del ritaglio della carta e della calligrafia tradizionale cinese (shufa).È previsto l’arrivo di importanti gruppi artistici dalla Cina; oltre ai membri della comunità cinese ci saranno anche studenti e artisti italiani. Da segnalare una famosa squadra di percussionisti di yaogu (un tamburello che si lega in vita), la danza dei leoni e quella dei dragoni, la sfilata con

le “lanterne-pesce”, dimostrazioni di kung fu e brani es-eguiti con strumenti tipici cinesi. La giornata si concluderà con un grande spettacolo pirotecnico. Sarà un’occasione per soddisfare la propria curiosità divertendosi.

ROMACapodanno Cinese

Di Chen Laura Sarno (3°E)

eventi

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MOSTRA

iL marmo e La giada: Le due CiviLtàDi Chen Laura Sarno (3°E) Un volto tipicamente romano affiancato da quello di un soldato imperiale cinese. Con quest’immagine si presenta la mostra “I due imperi. L’aquila e il dragone”, allestita a Palazzo Venezia, dove per la prima volta si possono con-

frontare di-rettamente le opere delle due grandi po-tenze.N e l su s s e gu i r -si della mostra, un gioco da tavolo si c o n t r a p -pone ai dadi romani, le

monete coi volti dei Cesari si possono confrontare, poco dopo, con quelle cinesi dalle forme più svariate, differen-ze e affinità di strumenti da toeletta e accessori da com-battimento possono essere osservate tramite l’accurata disposizione, basata sugli aspetti quotidiani della società. L’audio-guida, inclusa nel prezzo del biglietto, rende la visita ancora più interessante.La maggior parte delle informazioni sui primi secoli dell’impero cinese (II a. C. – II d. C.), in cui la dinastia Han si è susseguita a quella Qin, è dovuta soprattutto ai reperti funerari. Infatti la morte era vista come un pas-saggio per raggiungere l’immortalità, intesa come assenza delle normali regole di spazio e tempo; quando a morire era una persona di rango, questa doveva essere accompag-

nata da tutto ciò che poteva occorrerle, compreso il suo seguito. Questo avveniva per mezzo di statuette di terra-cotta, che rappresentavano guerrieri, funzionari di corte, ma anche cuochi, danzatrici, comici. Alcuni di questi “modellini” rappresentavano l’abitazione in cui ha vissuto il defunto, ad esempio la riproduzione minuziosa –alta 2,16 m– di un palazzo su più piani, che contrasta suggestivamente con l’arredo occidentale della sala. Il bellissimo Adone, in spicco tra le statue marmoree, regge a stento il confronto.Si passa così dalle urne cinerarie romane al vestimento funebre in placche di giada –che si presumeva favorisse l’immortalità ed era quindi destinata agli imperatori¬, lo stesso materiale che riveste l’imponente sarcofago, da cui il visitatore non può che rimanere colpito e affascinato.La mostra rientra negli eventi organizzati in occasione dell’Anno culturale della Cina in Italia, e rappresenta una valida occasione di confronto tra queste due immense civiltà.Molte opere non erano mai state portate fuori dal terri-torio cinese in precedenza; questo è solo l’inizio di una collaborazione tra il Ministero dei Beni Culturali e il ris-pettivo ente in Cina, che porterà alla realizzazione di un museo statale sulla cultura italiana a Pechino e di uno sulla cultura cinese a Roma, proprio a Palazzo Venezia.

CURIOSITÀ

L’uLtima LegioneDi Andrea Di Romano (4°F) Chi si sarebbe mai immaginato una notizia del genere?L'Impero romano, come sappiamo bene, è stato il più grande e conosciuto di tutti i tempi, e riuscì ad estendersi e a dominare tutto l'Occidente allora conosciuto e non solo.Notizia sorprendente è che una legione romana riuscì a raggiungere la Cina, sede di un altro importante Impero e famosa per una delle più grandi meraviglie al mondo, la Grande Muraglia.Questa legione riuscì a fuggire dai Parti nella guerra del 57 a.C., nella quale perse la vita Crasso, uno dei tre triumviri ai tempi di Cesare. Non essendo riusciti a tornare indi-etro perché persa la via del ritorno, molto probabilmente i soldati si spinsero oltre l'Occidente, arrivando a stabil-irsi, dopo molti scontri con vari popoli cinesi, in un pic-colo paesino di nome Liqian, termine usato per indicare l'Impero romano.

Con tutto ciò si spiega come un cinese possa avere dei tratti europei.Infatti in Cina vive un uomo di nome Cai Junnian che ha capelli biondi, naso aquilino e occhi verdi. Un asiatico, con l'aspetto da europeo. Gli abitanti del paese lo chia-mano "Cesare" e lo prendono in giro poiché si pensa che i suoi antenati siano di un'antica famiglia romana.Si pensa che siano stati proprio i Romani perché in Cina, secondo le cronache, arrivò un gruppo di guerrieri che erano soliti combattere con gli scudi disposti ‘a squama di pesce’ e riuscivano a imporsi sul campo con mezzi mai visti prima. Tutto ciò riporta alla legione romana.Quindi i due più grandi Imperi che l'umanità abbia mai conosciuto, non sarebbero entrati in contatto solamente grazie al commercio, ma direttamente con le armi.Questo va a conferma del fatto che il valore dei nostri combattenti romani non conobbe limiti!

I due imperi. L’aquila e il dragone.Fino al 6 febbraio

a Palazzo Venezia (via del Plebiscito, 118).

Orario: 10.00 -19.00 (chiuso il lunedì). La biglietteria chiude un’ora prima.

Costo biglietto: intero 9 euro, ridotto 6 euro.

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Il 14 dicembre il governo Berlusconi-4 ha incassato la fidu-cia dentro le aule del Parlamento, i cui inquilini non pare abbiano udito abbastanza le proteste che tutti i giovani han-no mosso... pacificamente, nonostante un finale col botto. Pochi giorni dopo, al Senato, il disegno di legge sulla rifor-ma universitaria è stato approvato e firmato dal Presidente della Repubblica, Napolitano: è legge. Tutti i nostri sforzi sembrano essere stati vani, le università verranno dirette dal comando di una piccola cerchia oligarchica, i ricerca-tori condannati a rimanere tali per tutta la loro vita. E il nostro diritto allo studio? Forse compromesso.Ma non è così! Nel tradizionale discorso di fine anno proprio Giorgio Napolitano, dopo aver ricevuto degli stu-denti il 22 dicembre, ha fatto particolare riferimento a noi giovani."Se non apriamo a questi ragazzi nuove possibilità di occu-pazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazi-one sociale - dice -, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, per l'Italia e per la Democrazia".Napolitano ci dice che tutti siamo politica, tutti noi pos-siamo “animarla e rinnovar-la” perché alla politica d' oggi serve davvero un rinno-vamento che non metta a rischio il futuro del nostro Paese, che passi per la di-minuzione del debito pub-blico che, se lasciato sulle spalle della nuova genera-zione, sarebbe “una colpa storica e morale”. Cosa serve per attuare le riforme che tanto servono all'Italia e che Napolitano prospetta? È sempre lui a risponderci: "Un confronto serio, costruttivo e responsabile fra le forze politiche e sociali, fuori dall'abituale frastuono e da ogni calcolo tattico". Dopo aver sentito il più alto garante della nostra Costituzione, vediamo cosa architettano le forze politiche, chiamate a questo giusto confronto; scoprirete che tutte, più o meno, pensano al futuro:Partito Democratico: il maggiore partito di Sinistra è tutto concentrato e proiettato verso le sue lotte interne ed alla direzione nazionale che ci sarà fra pochi giorni. In bilico c'è il suo di futuro.

Lega Nord: I leghisti e il loro leader Bossi chiedono ogni due giorni le elezioni, salvo fare marcia indietro per poi tornare alla prima ipotesi: tutto è legato al “Federalismo Fiscale”, il quale, se verrà approvato, apporterà più soldi delle tasse al Nord, meno al Sud, e le lamentale già si fan-no sentire. Tutto legato al futuro delle riforme su questo federalismo.

Terzo Polo: Il trio Fini-Casini-Rutelli temporeggia, non vuole elezioni, non vuole che governi il centro destra, è una crisi di conoscenza; qual è il vostro futuro?

Partito Delle Libertà: Il PdL e il suo Governo hanno la fiducia, ma pare non del tutto. Intercorrono lavori di com-pravendita di deputati soprattutto alla Camera e il futuro del Governo quale sarà?

Sinistra Ecologia e Libertà: Nichi Vendola, il leader, Gov-ernatore Pugliese, si prepara e scalpita per l'entrata nello scenario nazionale; si propone come candidato unico per il centro-sinistra, ce la farà?

In tutto ciò i partiti non fanno altro che sparare a zero sull'uno o sull'altro, i rifiuti sono tornati a Napoli (“l'emergenza rifiuti finirà in 10 giorni", ennesima promessa pre-elettorale non mantenuta?), Matteo Miotto muore in

Afghanistan e la verità viene schiacciata dal peso oppres-sore del Potere, muore il grande Enzo Bearzot, com-missario tecnico dell'Italia campione del mondo nel 1982, grande uomo, oltre che grande professionista, infine il nostro Bel Paese compie 150 anni.150 anni di storia e, dicia-mocelo, la più bella che potessimo avere: Garibaldi e i Mille, i rivoluzionari che credevano nell'Italia Unita come Mazzini, Settem-brini, Mameli e moltissimi

altri che hanno dato la vita per il nostro Paese, i primi grandi politici, Cavour per poi arrivare al XX secolo con i primi comunisti Gramsci e Togliatti per poi passare al Fascismo e alla Resistenza, da cui è nata la nostra amata Costituzione, scritta da uomini che tutti dovremmo con-oscere: Giuseppe Dossetti, Giuseppe Saragat, Alcide De Gasperi, Ciriaco De Mita, Umberto Terracini.Grandissimi uomini, tutti degni di questo paese unito che è l'Italia, pronti a farsi carico dei bisogni di tutti, perché, come ci ha detto Napolitano nel suo discorso: “Sentire l'Italia, volerla più unita e migliore, significa anche questo, sentire come proprio il travaglio di ogni sua parte.”Tuttavia, ora, pare che questo grande desiderio di sacrifi-cio per l'Italia si sia man mano spento. Dopo i grandi degli anni '50 abbiamo avuto i decenni Andreotti, la sottomis-sione al volere degli USA, le stragi, la lotta alla Mafia con gli attacchi ai giudici Falcone e Borsellino da parte della stampa, Craxi, Tangentopoli ed infine la parabola decres-cente è arrivata a questa strana, brutta, infelice Seconda Repubblica. Peccato, avevamo cominciato così bene!

POLITICA

sì ragazzi: quaLCuno pensa a noiDi Manuel Secci (3°C)

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ATTUALITÀ

uno spot nuCLeareDi Claudio De Blasio (3°A) Non so se avete visto lo spot mandato in onda da qualche tempo sull’energia nucleare. Brevemente ve lo ricordo: una partita di scacchi dove ad ogni mossa viene detto un pro e un contro del ritorno al nucleare in Italia; la partita sembra sempre in parità, fino a quando l’inquadratura non si alza e fa vedere che gli sfidanti in realtà sono la stessa per-sona che si cruccia sulla questione. Appare poi in sovraim-pressione un sito, un forum per la precisione, dove viene invitata la gente per informarsi e discutere l’argomento.

Una strategia molto abile: è risaputo infatti che gli spot pubblicitari non fanno cambiare idea alle persone, per questo si invita lo spettatore ad andare sul forum dove dei manovratori infiltrati sotto le spoglie di utenti normali, fanno domande o danno risposte che indirizzano tutti. Il sistema è simile al gregge di pecore e del cane da guardia: il cane spinge tutte le pecore in una sola direzione, quella decisa da lui. Non è paranoia: è realtà. Le compagnie pub-blicitarie si servono di questi Pr, Public Relations (che non sono solo i buttafuori delle discoteche), per questi fini: è

uno studio ormai accertato. Inoltre bisognerebbe sapere anche chi è al capo di questo forum: un tal Chicco Testa, dal 1980 al 1987 Presidente nazionale di Legambiente, poi, fino al 1994, membro del Parlamento nella commis-sione “Ambiente” della Camera dei Deputati, dunque capo del CdA (Consiglio d’Amministrazione) di ACEA e quindi di ENEL. È un convinto nuclearista, ha pubblicato infatti un libro ("Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente"), dove si dice favorevole al ritorno dell’energia atomica. Apre quindi un blog inerente all’argomento e, ad oggi, è a capo del Forum nucleare italiano.Ma quali sono i vantaggi del nucleare in Italia? Nessuno. Innanzi tutto l’energia atomica è vecchia, trent’anni fa po-teva essere un' utile fonte, oggi no. Secondo, dove met-tiamo le centrali? L’Italia è tutta zona rossa per terremoti: cosa sarebbe successo se una centrale fosse stata nei pressi de L’Aquila? Le scorie: non è materiale biodegradabile, infatti solo dopo milioni di anni esso sarà parzialmente non radioattivo. E poi le mafie faranno a botte per farsi appaltare lo smaltimento. Ci sono altri motivi, come la ristrette scorte di uranio e le malattie cancerogene, leuce-mia infantile ad esempio, causata dal nucleare, come vi-ene spiegato molto bene nel servizio di Roberto Iacona di “Presa diretta” del 19 settembre scorso. Al contrario, qui in Italia si potrebbe investire come in poche altre na-zioni in energia verde, come ha fatto il governatore della Puglia Nichi Vendola che in pochi anni ha reso, mediante l’uso dell’eolico, la regione quasi indipendente dagli idro-carburi. Inoltre il costo iniziale, molto basso dato che la regione ha avuto alcuni finanziamenti dall’UE, si dilegua nel tempo. Cosa stiamo aspettando allora?

SCIENZE

CaCCia aLL’antimateriaDi Andrea Di Romano (4°F)

Al Centro Europeo di Ricerche Nucleari di Ginevra (CERN) sono stati fatti nuovi passi avanti per cercare di scoprire l'antimateria, che è attualmente uno dei più gran-di misteri che la scienza moderna porta con sé.Con un esperimento sono stati prodotti e imprigionati in laboratorio 38 atomi di anti-idrogeno.Ma andiamo con ordine: innanzitutto cos'è l'antimateria?Per ogni particella (materia) esiste la corrispondente anti-particella (antimateria).L'antiparticella è identica alla particella in ogni propria caratteristica eccetto che per la carica elettrica, che è op-posta.Quando una particella e un'antiparticella si incontrano, si annichilano in energia pura.Nella teoria del Big Bang, materia e antimateria dovevano essere presenti in proporzioni uguali e in tal caso potevano

attuare un processo di annichilazione che avrebbe potuto far scomparire l'Universo così come era stato creato.Ciò non è avvenuto grazie ad un leggero squilibrio a favore della materia che ha permesso l'evoluzione e la formazi-one dell'Universo attuale.Complessa è la dinamica con cui gli scienziati del Cern sono riusciti ad ottenere atomi di anti-idrogeno per un tempo sufficientemente lungo da poterli studiare.Perciò l'ottimo risultato raggiunto apre nuovi scenari alla comprensione di quei misteri ai quali la scienza non po-teva rispondere.Cosa sia accaduto miliardi di anni fa risulta tuttora un mis-tero, ma da adesso si hanno strumenti senza precedenti per fare un po' di luce.

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5 settembre 2010. Una serata di fine estate, il mare placido di Pollica si muove lento, riscaldato dal tiepido risplen-dere della Luna. Angelo Vassallo sta rincasando con la sua auto, aspetta di socchiudere la porta di casa e gridare “Sono tornato!”. Lo spera.Nove spari lo sorprendono, colpendo ripetutamente le sue membra, il cuore. Un bersaglio prescelto dalla camor-ra, sarà il verdetto del Pubblico Ministero, Alfredo Greco, il quale ribadisce la sua tesi secondo cui un delitto simile non può che essere imputato ad una matrice mafiosa. Non sono dello stesso avviso il Consigliere, Palladino, e il Vicesindaco, Pisano, che suggeriscono di scartare l’ipotesi camorristica: l’omicidio del Sindaco è ricollegabile ad un gesto folle mosso da un motivo personale. Perché continu-are ad affermare erroneamente che Pollica sia infiltrata di Camorra? È una cattiva pubblicità che grava sulle spalle di chi cerca di ripartire da una grande eredità. Sempre meg-lio nascondere la verità sotto infiniti e impenetrabili coltri di polvere, in archivi dimenticati. L’omertà è un dovere radicato nelle terre di Mafia, nelle menti di coloro che vedono nel tacere l’unico modo per continuare a soprav-vivere senza “guai”, ma finché continuerà a persistere, la verità sarà schiacciata dal suo peso soffocante.I mafiosi ci sguazzano nel fango-omertà e quando incon-trano sul loro percorso personaggi come Angelo Vassallo non esitano a metterli a tacere. Essere scomodi è perico-loso. Opporre resistenza, una mente preparata a lottare, è pericoloso. Il Sindaco di Pollica era un attento seguace della giustizia, una religione che ha una lista infinita di mar-tiri lungo il suo lento affermarsi: verrà ricordato per il suo coraggio, per i duri “No” inferti alla Camorra, per l’amore riversato nelle campagne ambientaliste, raggiunte da un consenso sempre maggiore.“Sindaco-pescatore”. Era questo il soprannome con cui veniva apostrofato Angelo Vassallo, il quale prima di di-venire Sindaco della città cilentina, aveva speso tutta la sua vita per il mare. L’attaccamento alla natura l’aveva, infatti, schierato in prima fila nei progetti di riqualifica e promozione del territorio del Cilento, ricco di suggestivi borghi alle pendici dei monti rocciosi che si gettano nelle acque limpide del Tirreno (Nel 2009 diventa promotore della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i patrimoni dell’umanità).Un sindaco semplice, ma capace. Eletto nel 1995, Angelo Vassallo, appartenente al PD, ricoprirà ben quattro man-dati, l’ultimi dei quali (marzo 2010) segna un picco del 100% dei voti in suo favore. Un record, dettato anche dal fatto che il suo avversario si era candidato non rispettando le opportune procedure e conseguentemente la sua lista non era stata convalidata.Proprio nel corso delle ultime elezioni , egli condanna ampiamente le scelte politiche del suo partito, dal quale prende le distanze, ed evidenzia la sua stima verso Nichi Vendola, Governatore della Puglia, e idealmente la Lega Nord.La politica internazionale è rimasta scossa anch’essa dalla

morte del Sindaco, per il quale il Presidente del Parlamen-to Europeo, Jerzy Buzek, esprime tutto il suo rammarico: “È stato ucciso dalla Camorra, non dobbiamo dimenticare cosa fa la criminalità organizzata delle città di alcuni Paesi membri. La sua morte non deve passare invano”.Angelo Vassallo non deve essere un eroe dimenticato, una notizia da prima pagina per qualche giornale per un giorno, argomento di discussione nei salotti televisivi, ma un modello, una guida attraverso cui ci sia una reale ri-scoperta della legalità.Ricordarlo per le sue singolari ordinanze (gennaio 2010: multa fino a 1000 euro per chi lascia un mozzicone di si-garetta per terra!), grazie ad una fotografia: tutto ciò aiuta a farlo rivivere, a non far morire i suoi ideali, a non lasciarlo solo. “Si muore quando si è soli”. Nel suo ultimo periodo di vita era stato denunciato per estorsione, per reati contro l’amministrazione della Giustizia. Un semplice caso o un preannuncio di un eventuale omicidio?Non sembra nemmeno accettabile questa ipotesi, non per Angelo Vassallo, tanto prodigo per la sua Pollica, per il porto di Acciaroli, squisito e appetitoso banchetto su cui gli occhi della Camorra si erano posati, ma a cui il Sindaco si era opposto quasi violentemente: l’illegalità non sarebbe entrata nella sua città.

Alzare la testa e sputare addosso al vero Potere che regge l’Italia ha lasciato una macchia indiscutibile di vittime, di sangue, di paura, di urli spezzati. Angelo Vassallo non è stato dimenticato, per ora: vanno a lui la dedica del film “Benvenuti al Sud”, una maratona per la legalità e cultura operata sul Web, l’elezione a “Personaggio dell’anno” (RaiNews24) e a “Personaggio Ambiente 2010”, persona maggiormente prodiga a favore dell’ambiente, che si è contraddistinta per aver influenzato in maniera determi-nante comportamenti e politiche sostenibili nel Paese. Con la speranza che non siano soltanto riconoscimenti dettati dalla memoria, da un dovere o dalla prassi da seguire. Non dimentichiamo mai il sangue sprecato per la giustizia, non abbassiamo mai il capo sotto le spinte dell’omertà, non uccidiamo anche noi la verità!“L’uomo non è fatto per la sua sconfitta. Un uomo può essere distrutto, ma non può essere sconfitto”.

MAFIA

un vassaLLo deLLa LegaLitàDi Melissa Randò (3°E)

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“La Rete, una frontiera digitale. Cercavo di immaginare gruppi di informazione che si muovevano nel computer. Che aspetto avevano. Navi? Motocicli? I circuiti erano come super strade? Continuavo a sognare un mondo che pensavo non avrei mai visto e poi un giorno…”

Correva l’anno 1982 quando Steven Lisberger presentò nelle sale cinematografiche mondiali un film in anticipo per quei tempi, Tron, che spianò la strada molti anni dopo a molti film di fantasci-enza e alla trilogia di Matrix. Ventotto anni dopo il primo profetico film, l’esordiente regista Joseph Kosinski ci propone dal 29 dicembre il seguito, Tron Legacy. Con Jeff Bridges, già protagonista del precedente film, primo attore a recitare con se stesso in versione digitale.Kevin Flynn (Jeff Bridges) presidente della società infor-matica ENCOM, noto come il più grande esperto svilup-patore di videogiochi del mondo sogna un mondo dove l’informatica e le persone sono strettamente connesse. Però scompare una notte lasciando il figlio Sam (Garrett Hedlund) orfano. Venti anni dopo Sam viene informato da Alan Bradley (Bruce William), vecchio amico e collab-oratore di Kevin di aver ricevuto una chiamata dal vecchio ufficio di suo padre, la sala giochi. Sam dapprima indeciso, decide di investigare e si reca alla sala giochi dove si ritrova catapultato in un mondo virtuale perfetto con programmi crudeli, giochi di gladiatori e combattimenti sulle Light Cycle, in cui Kevin è rimasto intrappolato per oltre vent’

anni. Con l’aiuto dell’impavida guerriera Quorra (Olivia Wilde), leale amica di Kevin, padre e figlio s’imbarcano in un pericoloso viaggio attraverso il cyber-universo estrema-mente avanzato e pericoloso per fermare CLU (l’alter ego digitale sempre giovane di suo padre Kevin) che assunto il pieno controllo della Rete vuole conquistare il mondo

reale, per renderlo perfetto proprio come all’interno del cyber-universo.Tron torna al cinema dopo quasi trent’ anni con uno spettacolare uso della Com-puter Graphic e del 3D. Dopo una prima parte molto attenta alla sua mis-sione di sequel, con riferi-menti, citazioni e omaggi all’originale, il film persegue la sua vera vocazione: creare un universo di immagini e suoni il cui senso e la cui po-

tenza comunicativa va al di là della storia raccontata che spinge fino a cercare lo spirituale nel digitale, una possi-bilità di rinascita tra il religioso e il mistico che ha origine nel cuore della tecnologia stessa. Il film è visivamente af-fascinante e l’esperienza da architetto di Kosinski si nota all’interno del mondo fatto di luci e dalla musica elettron-ica dei Daft Punk. In contemporanea al film è uscito un videogioco Tron Evolution che racconta gli avvenimenti tra il primo e il secondo film, realizzato affinché sia parte integrante della storia di Tron.Tron Legacy svolge egregiamente il suo compito, intratte-nendo lo spettatore, ammaliandolo col suo mondo fatto di neon colorato, immergendolo in un’esperienza visiva che lascia il segno. Preparatevi ad entrare nella Rete!

CINEMA

entra neLLa reteDi Annibale Damiano (4°H)

fotter aLLa risCossa!Di Annibale Damiano (4°H)

“Non sono sicuro che tu abbia i requisiti del Don Fotter. Ti tengo d’occhio.”“Ho gli occhi anche io, perciò, io terrò d’occhio lei che tiene d’occhio me.”

Per il timido e impacciato infermiere Greg Fotter (Ben Stiller) i tempi in cui era sottoposto alle angherie del burb-ero Jack Byrnes (Robert De Niro) sembrano essere un lontano ricordo. Lui e la moglie Pam (Teri Polo) vanno d’amore e d’accordo e sono felici geni-tori di due splendidi bambini e Jack sta per lasciargli il ruolo di “patriarca” della famiglia. Tuttavia, l’improvvisa crisi economica spingerà Greg a en-

trare segretamente in un traffico di medicinali illeciti e questa nuova occupazione desterà an-cora una volta i sospetti del diffidente suocero.Dopo “Ti prento i Miei” e “Mi pre-senti i Tuoi?” arriva sul grande scher-mo Vi presento i Nostri. La coppia Stiller e De Niro tornano insieme al cast dei due film precedenti con nuovi personaggi in una commedia tutta da ridere che lascerà lo spettatore diver-tito dall’inizio fino alla fine. Unitevi anche voi alla famiglia più divertente d’America!

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TEATRO

un musiCaL da sogno: La BeLLa e La BestiaDi Annibale Damiano (4°H) “Non c’è tenerezza né grazia o bellezza, che mi cambierà se non so amarla. No non c’è passione che sfiori il mio cuore, se non provo amore chi potrà amarmi mai. Se non posso amare lei. Le virtù che rifiutai, nutrono il rimpianto ormai. Cieco indifferente persi tutto. Non c’è sofferenza più viva ed intensa, non c’è libertà se non so amarla. Non reca illusione non c’è soluzione e ho perso ogni sogno lei non mi salverà. Non c’è scampo ormai se non amo lei. Tutto finirà per me.”

La Bella e la Bestia dopo circa vent'anni dall’uscita del 30° classico d’animazione della W. Disney, torna a far parlare di sé, perché diventato un successo anche teatrale: infatti dal 23 ottobre al Teatro Brancaccio di Roma è in scena il musical, visto da oltre 25 milioni di spettatori, in tutto il mondo.

La storia si svolge in un piccolo villaggio, dove vive Belle (Arian-na Martina Bergamaschi), una ragazza solare e determinata. Gli abitanti del Paese ammirano di lei la bellezza, ma allo stesso tempo la giudicano eccentrica per il carattere solitario e per la passione per la lettura. Solo Gas-ton (Andrea Croci), un caccia-tore vanitoso e villano, sembra interessato alla ragazza, che non ricambia le sue attenzioni. Belle si confida col padre, l’eccentrico inventore Maurice (Francesco Maria Cordella) che sta metten-do a punto un marchingegno da presentare alla Fiera del Paese. Orgoglioso della sua invenzione e dell’affetto della figlia, che gli ha regalato una sciarpa portafor-tuna, Maurice si avvia verso la Fiera, ma si perde nel bos-co. Qui viene assalito da un branco di lupi, e si rifugia in un castello popolato da strani oggetti parlanti, tra cui il can-delabro Lumiere (Emiliano Geppetti), l’orologio Din Don (Simone Leopardi) e la teiera Mrs. Bric (Maria Maddalena

Adorni), che scopriremo essere servi del principe colpiti da un incantesimo. La Bestia (Antonello Angiolillo), fu-riosa per l’intrusione, sbatte Maurice in una cella. Intanto Gaston chiede a Belle di sposarlo, ma viene respinto. Sco-prendo che Letont (Roberto Giuffrida), sciocco tirapiedi di Gaston, ha trovato nel bosco la sciarpa del padre, Belle si precipita a cercarlo e lo trova nel castello. Promette alla Bestia di rimanere per sempre sua prigioniera, in cambio della liberazione del padre. La Bestia cercherà di far spez-zare l’incantesimo gettato su di lui e sui suoi servi da una fata, cercando di far innamorare la ragazza di lui. Ma chi avrebbe mai potuto amare una Bestia?

Lo spettacolo ripercorre al-cune scene del cartone della Disney, con adattamenti teatrali necessari per lo svol-gimento delle scene, accom-pagnate dalle canzoni del car-tone, anche questo adattate con l’esecuzione di alcune in-edite. Le straordinarie coreo-grafie (che per chi ha visto il cartone, riportano alla mente i balletti del classico Disney) le scenografie che mutano senza che il pubblico si distragga, i costumi realistici e originali, la musica suonata dall’orchestra e la bravura degli artisti riesco-no a coinvolgere il pubblico e fanno di questo musical uno spettacolo eccezionale, in cui si resta estasiati e innamorati.La Bella è le Bestia è un mu-sical che fa sognare, che re-gala emozioni uniche e apre

il cuore all’amore, adatto sia a grandi che a piccini, che merita di essere visto. Una storia senza tempo, che ci in-segna a guardare oltre l’aspetto fisico, scoprendo quello che si cela dentro alle persone, facendoci capire che il vero amore è più di ciò che si vede.

Lo spettacolo sarà messo in scena, per il momento, almeno fino a marzo.È previsto uno sconto del 25% sul prezzo del biglietto se si è minori di 25 anni.

Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito www.labellaelabestia.it

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Capelli lunghi, un sorriso brillante e tante idee per la testa. Così abbiamo conosciuto Luciano Ligabue, rinomato ar-tista che dal 1990 inonda le radio con le sue canzoni. Nato a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, il cantante en-tra tardivamente nel mondo della musica: conosce a trent’ anni suonati questo nuovo mondo. Sicuramente è tra i cantanti italiani più conosciuti: molti lo definiscono "mono-tono" perché "suona sempre i soliti quattro accordi", altri non si lasciano ingannare e vanno più in profondità: c'è da dire che, mentre dal pun-to di vista musicale Ligabue potrebbe essere messo in dis-cussione ("De gustibus"!), per quanto riguarda i testi, gli si dovrebbe riconoscere l'abilità di scriver canzoni che sanno trasmettere un'emozione e che hanno un senso compiuto, qualità di cui molti ar-tisti emersi negli ultimi tempi sembrano esser sprovvisti.Timido e riservato nella vita di tutti i giorni, il "Liga", come lo chiamano i fan, si scatena sul palco dando vita ad uno show mozzafiato. Accompagnato dalla sua band, Luciano non si fa di certo mancare date: dopo aver terminato il tour estivo e invernale nelle città italiane, infatti, presenta (il 22 gennaio precisamente) un progetto nei teatri, dove

darà lustro del suo sapersi adattare ad ogni situazione. Poliedrico artista, durante la sua carriera ha avuto la possi-bilità di trasmettere emozioni all’arena di Verona, accom-pagnato dall'Orchestra, nei palasport, negli stadi e nei teatri. Ma Ligabue non si limita alla musica: ha infatti pubbli-cato tre libri, ha prodotto tre film ed è anche impegnato

nel sociale. Anche attraverso le sue canzoni, Ligabue riesce a parlare alle persone di ciò che ci circonda: meritano menzi-one canzoni come “Buonanotte all'Italia" e “A che ora è la fine del mondo?”. La prima è dedi-cata ad un'Italia che sembra es-ser in apnea, che non reagisce ad una situazione politica e so-ciale di disagio. Non è meno forte la seconda, scritta più di quindici anni fa e riguardante la televisione, che attraverso

un vero e proprio "terrorismo mediatico" riesce a incut-er paura riguardo a nuove pandemie, per poi smetter di parlarne improvvisamente, oppure mette in vetrina e commercializza vere e proprie tragedie,"Serial killers, serial politici, morti in diretta e i migliori casi clinici".Ligabue riesce a raccogliere pezzi di realtà, tradurli in testi e metterli in musica, per un prodotto finale che tratta con parole reali di situazioni vere che ognuno di noi può sentir vicine.

Il giorno 15-01-2011 Wikipedia ha compiuto dieci anni e il noto sito web, frequentatissimo da studenti e odiato dai professori di tutto il mondo, ha festeggiato in grande stile: in centoundici paesi ci saranno banchetti e gite organizzate e feste. Anche qui in Italia ci sono stati degli eventi, ad esem-pio a Milano al “loft 21” è stato organiz-zato un aperitivo, mentre a Roma una passeggiata per i Fori Imperiali. Oltre a compiere gli anni, Wikipedia ha raggi-unto un altro importante traguardo: in cinquanta giorni ha raccolto sedici mil-ioni di dollari (all’incirca dodici milioni di euro) che serviranno per mantenere l’enciclopedia libera dalla pubblicità e, ovviamente, a sostenere le spese dei server e delle appar-ecchiature tecnologiche. Il denaro è stato ricavato grazie a donazioni private di circa mezzo milione di utenti che in media hanno donato sedici euro a testa. “Wikipedia è l’unico sito nella top ten mondiale che non ha pubblic-

ità” ha spiegato la vicedirettrice esecutiva Sue Gardner. Jimmy Wales, il fondatore, afferma infatti <<nonostante sappiamo che Wikipedia potrebbe generare moltissimi

soldi con le pubblicità, io rispondo che anche la Croce Rossa potrebbe farlo, ma non lo fa. Noi siamo un servizio pubblico e vogliamo rimanere tale per almeno i prossimi dieci anni>>.Con il tempo Wikipedia ha abbandonato la nomina di enciclopedia non sicura dovuta alla libertà che tutti avevano nel modificare le voci. Questo grazie a gruppi di volontari che, come supervisori, con-trollano costantemente le circa diciotto milioni di voci e tutte le modifiche loro

apportate. Per i prossimi anni il progetto open content (contenuto aperto) continua e si vuole ampliare nelle lingue e nei paesi: ci saranno sedi generali di Wikipedia in India e la grande sfida della lingua swahili, lingua parlata in Africa. E allora: buon compleanno, Wikipedia!

INTERNET

DIECI ANNI DI WIKIPEDIADi Claudio De Blasio (3°A)

MUSICA

una vita tra paLCo e reaLtàDi Monica Sanniti (3°E)

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redazione

Se vuoi esprimere un parere, dare consigli, proporre ar-gomenti, contatta la redazione all’indirizzo e-mail: [email protected]

Cerchiamo giornalisti! Se ti piace scrivere e vuoi parte-cipare a questo progetto, non esitare a contattarci.La redazione di Eco è aperta a tutti.

Hanno partecipato a questo numero i seguenti “giornalisti in erba”:Annibale Damiano (4°H)Claudio De Blasio (3°A)Andrea Di Romano (4°F)Alessandro Iannamorelli (4°C)Iacopo Mosconi (3°E)Melissa Randò (3°E)Monica Sanniti (3°E)Chen Laura Sarno (3°E)Manuel Secci (3°C)Vanessa Trimani (4°H)

Un rigraziamento speciale alla prof. di lettere Susanna Mattarocci.

Professore referente del progetto: Alvaro VelleiRedattrice: Melissa RandòGrafica: Chen Laura Sarno

Il giornalino d’Istituto è un progetto scolastico aperto a tutti, coordinato dal gruppo Eco-Amaldi.

Gli articoli e le foto in questo numero non possono es-sere utilizzati o rielaborati senza il permesso degli autori.

Visitate il sito del gruppo Eco-Amaldi, nel quale scari-care le copie digitali a colori anche dei numeri prece-denti:ecoamaldi.altervista.org ecoamaldi.blogspot.com

Anche voi siete stufi di sentir citati o di praticare i soli-ti sport? Calcio, basket, nuoto, tennis e gli altri sport cosiddetti “maggiori“, hanno ormai nauseato molti di noi con i loro budget milionari e i continui “passaggi” televisivi. Gli sportivi che li praticano sono veri e pro-pri lavoratori dello sport e le società sportive vere so-cietà commerciali, addirittura quotate in borsa, che hanno come principale obiettivo il guadagno, trascu-rando così i valori fondamentali su cui si basano tutti gli sport: divertimento, passione, libertà, fratellanza…Proprio per questo voglio sfruttare l’occasione di condivi-dere la passione per sport unici, non ancora condizionati pesantemente dai media e che, se praticati con dedizione, sono in grado di regalare emozioni e sensazioni straordi-narie. Ho deciso quindi di parlarvi di uno sport unico: lo Snowboard! Questo sport è divertimento, libertà, rischio, una sfida continua con se stessi. Si è soli con la montagna. La tavola che scivola leggera sopra un puro manto bianco dà una sensazione indescrivibile ed unica. Lasciare il seg-no per primi su una distesa di neve fresca è come mettere una firma indelebile su di un quadro naturale di immensa bellezza; e la giornata così cambia sapore. Si arriva alla fine stanchi ma felici, avendo fatto fino in fondo il pro-prio "dovere"… con quel sorriso un po’ ebete sulle labbra.L’obiettivo è quello di trasmettervi la grande passione per questo sport, anche se ci si rende conto che parlarne tramite le pagine di un giornale non rende neanche lon-

tanamente l’idea: bisogna provare per capire. Occorre ascoltare il magico silenzio dei boschi, occorre respirare

quell'aria gelida colma di felicità e spensieratezza, occorre accettare quel senso di sfida che porta a superare i propri limiti e a migliorare il proprio livello di rider. Lo snow è amore, dipendenza dalla natura, solitudine, contatto con se stessi, felicità, tristezza, paura, gioia, libertà di esprimer-si con la tavola disegnando linee impossibili o chiudendo trick che ignorano le leggi gravitazionali. Spero di essere riuscito a farvi comprendere le opportunità che può offrire questo sport, ora sta a voi decidere, provare, cadere cen-tinaia e centinaia di volte e dire: “Cavolo, figo 'sto sport!”See you on tracks!

SPORT

dream BoardDi Iacopo Mosconi (3°E)

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