Eco della Brigna n.84

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Numero 84 Novembre 2011 della ECO BRIGNA Bimestrale di informazione religiosa, cultura e attualità Un fuoco da alimentare Spigolature dall’Archivio di San Nicola Festa dell’incontro La festa di compleanno Giuseppe Bellone Concerto in Piazza Grande Gente di Mezzojuso Il castello dei giochi L’alfa e l’omega del volley Disastri annunciati Nuova serie - Parrocchia Maria SS. Annunziata Piazza F. Spallitta - 90030 Mezzojuso (PA) - Italia Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Palermo Πολυχρόνιον ποιήσαι, Κύριος ο Θεός Πολυχρόνιον ποιήσαι, Κύριος ο Θεός

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Bimestrale di informazione religiosa,cultura e attualita'.

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Numero 84Novembre 2011

dellaECOBRIGNA

Bimestrale di informazione religiosa, cultura e attualità • Un fuoco da alimentare • Spigolature dall’Archivio di San Nicola • Festa dell’incontro• La festa di compleanno • Giuseppe Bellone • Concerto in Piazza Grande • Gente di Mezzojuso • Il castello dei giochi • L’alfa e l’omega del volley • Disastri annunciati

Nuova serie - Parrocchia Maria SS. AnnunziataPiazza F. Spallitta - 90030 Mezzojuso (PA) - ItaliaSpedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Palermo

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La nostra Chiesa, ulti-mamente, ha celebra-

to il secondo Sinodo inte-reparchiale con lo scopodi rinnovarsi con un“aggiornamento” che

fosse obbediente alla grande tradizio-ne della Chiesa ed ai segni dei tempi.E’ trascorso più di un anno da quandosono stati promulgati i documenti delSinodo, il 17 ottobre 2010, tale eventorappresenta di certo un importanteoccasione di riflessione per la nostracomunità.Qualche settimana fa ho partecipato,come assistente ecclesiastico, ad uncampo scout (CFM - Campo di forma-zione metodologica) e mi ha fattoriflettere il racconto di ambientazione:la storia di Pinocchio, il pezzo dilegno da modellare…Il primo giorno tutti i partecipanti,provenienti da vari luoghi, hanno por-tato ciascuno un pezzo di legno, chehanno deposto ai piedi dell’altare.L’idea di fondo era quella della parte-cipazione e del lasciarsi modellare, ilmodo della disponibilità, essere utile.

Nell’Adorazione notturna dinanzi alSantissimo, l’immagine che mi èvenuta in mente è stata quella di ungrande fuoco spento e dei carboniardenti coperti dalla cenere. Ho pensa-to che se tutti quelli che avevano por-tato il “pezzo” di legno lo avesserobuttato in quella cenere il fuoco sareb-be ripreso ad ardere con vigore.Ho pensato al fuoco spento della nostraChiesa locale, alla possibilità che cia-scuno di noi buttasse in quella cenere,in quel fuoco spento il proprio “pezzodi legno” per alimentare anche conesso un fuoco da fare ardere con forza.L’immagine che ho della nostraChiesa non è certo quella di un fossile,ma quello di albero vivo dove, alcunirami inaridiscono mentre altri spunta-no e vigoreggiano. La morte è seguitasempre dalla risurrezione, spesso informe umanamente impreviste.Tali riflessioni mi sono state rievocatealla mente da quel fuoco ardente sottola cenere. Il fuoco è sempre vivo sottola cenere, anche se in certe stagioniappare spento, non temiamo, nondisperiamo: riprenderà ancora.

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Un fuoco da alimentare

Al Rev. Clero, ai religiosi e religiose,ai gruppi e ai movimenti ecclesiali, aifedeli tutti dell’Eparchia di Pianadegli Albanesi.

Cari cristiani,il giorno 19 Novembre 2011 ricorre il50° anniversario della chirotonia presbi-terale del nostro Vescovo S.E. Mons.Sotir Ferrara. Vogliamo ringraziare ilSignore Iddio per averlo donato allanostra Chiesa come Sacerdote e Pastoreed augurare al nostro Vescovo che possacontinuare a lavorare nella Vigna delSignore come umile e fedele Suo servo.Per trarre frutto da questo momento digrazia, si è ritenuto di organizzare unincontro spirituale con una riflessionegiorno 18 Novembre alle ore 18,00presso il teatro del Seminario diocesanoa cui seguirà alle 21.00 in Cattedrale

una Veglia di preghiera con il cantodell’Inno Akathistos a GesùDolcissimo. La naturale conclusione siavrà con la celebrazione della DivinaLiturgia Pontificale presso la Cattedraledi S. Demetrio Megalomartire alle ore

10,30 del giorno 19.Ricorrendo inoltre, il 15 Gennaio2012, il suo 21° anno di episcopato eavviandosi nel contempo alla conclu-sione del suo mandato episcopale, si èpensato di celebrare questa ricorrenzacon due incontri, il primo di caratterescientifico, con un Convegno di studi,e il secondo eminentemente liturgico,di cui sarà reso noto quanto prima ilprogramma.Colgo quindi l’occasione di invitaretutto il popolo della nostra Chiesaeparchiale a partecipare ai due appun-tamenti, come segno dell’unità e dellafraternità nel nome di Cristo SommoSacerdote e Pastore della Chiesa e nelsuo Nome vi saluto cordialmente.

Papas Jani PecoraroProtosincello

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Al Venerabile Fratello Sotir FerraraVescovo di Piana degli Albanesi

Ricorrendo il 19 Novembre il cin-quantesimo dalla accettazione (assun-zione da parte tua) dell’ordinazionesacerdotale, Noi stessi ti inviamo que-sta Lettera, Venerabile Fratello, ralle-grandoci insieme a te ed innalzandolodi al Signore, che si è degnato con isuoi doni di accompagnarti nell’esple-tamento del ministero.Figlio della Comunità di Piana degliAlbanesi, presentandoti dinanzi allachiamata del Signore al sacerdozio, confermezza hai disposto il tuo animoall’annuncio del Evangelo affinché sidiffondessero le verità apportatrici disalvezza. Completati diligentemente glistudi e ordinato presbitero, hai adem-piuto con animo attento i doveri pasto-rali per la salvezza spirituale dei fedeli ate affidati. Considerati i tuoi meritisacerdotali, il Venerabile BeatoGiovanni Paolo II, Nostro Predecessoredi recente memoria, l’anno 1988 ti haelevato alla pienezza del Sacerdoziocostituendoti Vescovo di Piana degliAlbanesi.Non volendo tralasciare le difficoltà acui sei andato incontro nella tua curadel gregge affidatoti, durante il gover-no pastorale, è bene esortarti ad accre-scere l’opera comunitaria sia con isacerdoti che con i fedeli laici. In talecompito Noi ti saremo vicini con lepreghiere e mostreremo a te la Nostrabenevolenza. Nella fausta data del tuo Giubileo, tiformuliamo sinceri auguri e ti impar-tiamo la Benedizione Apostolica,pegno di ogni bene, insieme a tutti imembri del diletto gregge di Pianadegli Albanesi.Dal Vaticano, giorno 13 del mese diOttobre dell’anno 2011, settimo annodel Nostro Pontificato.

Benedetto XVI Papa

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S.E. Mons. Sotir Ferrara50° Anniversario

dell’Ordinazione SacerdotaleIl 19 novembre di quest’anno, il nostro Vescovo celebra il 50° anniversariodella Chirotonia sacerdotale avvenuta a Piana degli Albanesi nella Chiesadella Madonna Odigitria nel 1961. La Comunità ecclesiale di Mezzojuso siunisce alla lode di ringraziamento al Signore, rinnovando la fedeltà al Pastore.Pubblichiamo di seguito la lettera inviata da Sua Santità Benedetto XVI.

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L’arciprete papas Nicola Dragotti (oDragotta), di mastro Francesco e diGiuseppina Bausano, nacque inMezzojuso e fu battezzato ai 9 aprile1766 in questa madre chiesa di S.Nicolò. Fu educato nel nostro semina-rio italo-greco-albanese di Palermo. A17 novembre 1789 in Mezzojusosposò la signorina Benedetta Buccoladi Agostino e di Caterina. Da S. E.mons. Giorgio Stassi, vescovo ordi-

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PAPàS LORENZO

PERNICIARO

Spigolaturedall’Archivio della Parrocchia di S. Nicola

che anno fa quando la Parrocchia di S.Nicola ha dato alle stampe il mano-scritto della “Spiegazione della messadi S. Giovanni Crisostomo”, scrittoalla fine del ‘700 dallo stesso arcipreteDragotta.

XIX Papas don Nicola Dragotti -Economo spirituale 9 VIII 1820 -26III 1827. Arciprete 27 III 1827 – 13VIII 1837

Ancora due parole di chiarimento.Come si è già accennato nel

numero precedente, nella canonicadella chiesa di S. Nicola si conservanoalcuni ritratti, per lo più degli arcipretidella Parrocchia. Si tratta di undicidipinti ad olio su tela e di alcuni ritrat-ti fotografici. Tra i dipinti, oltre aquelli degli arcipreti Nicola Figlia(1693-1769), Francesco Cuccia(1741-1820), Nicola Dragotta (1766-1837), Antonio Maria Figlia (1863-1941), Onofrio Buccola (1843-1925),ci sono i ritratti dei papas AngeloFranco (1724-1789), Nicolò Di Marco(1752-1810), Girolamo PravatàFerrara (1790-1841), CristoforoMamola (1815-1883), AntoninoLopes (1783-1838) e quello dell’ulti-mo principe di Mezzojuso FrancescoPaolo Corvino (1750-1832). La par-rocchia possiede inoltre tre ritrattifotografici di grande formato: quellodell’arciprete Lorenzo Cavadi (1804-1886), che è conservato nella canonicae quelli di papas Giovanni Buccola(1857-1928) e di papas CristoforoBisulca (1856-1936) conservati nellasagrestia della chiesa. Quivi sonocustoditi anche altri ritratti fotograficidi minore formato: quelli dei papasGiovanni Cavadi (1848-1926),Domenico Schirò (1852-1943),Salvatore Bisulca (1862-1950),Costantino Buccola (1872-1951) eDamiano Como (1923-1985); degliarcipreti Lorenzo Cavadi (1804-1886), Onofrio Buccola (1843-1925),Lorenzo Perniciaro (1898-1975) e delvescovo mons. Giuseppe Perniciaro(1907-1981). Nei locali della sacrestiaesiste anche un altorilievo in marmoche riproduce le fattezze del visodell’arciprete Onofrio Buccola chefino al 1983, prima degli ultimi lavoridi restauro eseguiti in S. Nicola, eracollocato sulla parete sinistra dellastessa chiesa.La presente biografia di papas NicolaDragotta è già stata pubblicata qual-

a cura di Nino e Nicola Perniciaro

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nante per gli Italo-albanesi di Sicilia,ai 16 di novembre 1794 ricevette gliordini minori del lettorato e del sud-diaconato; ai 21 e 23 novembre quellimaggiori del diaconato e presbiterato.Dai registri di quest’archivio parroc-chiale sappiamo che il Dragottaamministra nella qualità di cappellanodi questa matrice i battesimi: a) dal 23novembre 1797 al 21 agosto 1801, b)dal 24 aprile 1802 al 22 aprile 1804.Si ha da credere quindi che appenaordinato sacerdote siasi stabilito inMezzojuso e che poco dopo la mortedella moglie, avvenuta ai 12 settem-bre 1802, si sia trasferito a Palermo,ove fu vicerettore del nostro semina-rio e cappellano della parrocchia diSan Nicolò dei Greci dal 1806 al1820. Come risulta difatti da due atte-stati del gennaio 1821, rilasciati da S.E. mons. Francesco Chiarchiaro,vescovo ordinante dei greci di Sicilia,e parroco di S. Nicolò dei Greci diPalermo, il Dragotta dal novembre1806 fino ai primi di luglio 1820 rico-prì la carica di vice-rettore del semi-nario e di cappellano sacramentale didetta parrocchia.Nel registro dei battezzati della par-rocchia greca di Palermo leggesi lanota che qui per intero trascrivo:Registro dei battezzati, 5 gennaio1807 pag. 55: S.A.R. il principe eredi-tario delle due Sicilie don FrancescoBorbone, la di lui consorte ed altrifigli del serenissimo re Ferdinando IIIintervennero il dopo pranzo del 5 gen-naio 1807 alla messa vespertina cele-brata dal reverendissimo parrocopapas Francesco Chiarchiaro diPalazzo Adriano, servendo il diaconodon Luca Schirò di ContessaEntellina, ed assistendo da interpretedella S. Liturgia e della cerimoniadella Aghiasmòs presso le LL. AA. RR.il rev. papàs Nicola Dragotti, vice-ret-tore del seminario greco di Palermo,della colonia di Mezzojuso.La superiore notizia è stata trascrittadallo stesso papas Dragotti. Il primobattesimo amministrato dal Dragottanella parrocchia greca di Palermo fu il22 febbraio 1808, l’ultimo il 17 giu-gno 1820. A dì 11 febbraio 1816 per mezzo delsuo procuratore papas Andrea Reres,giusta mandato del 7 febbraio 1816rogato dal notar don SebastianoDomenico D’Angelo da Palermo, il

reverendissimo papas AntonioLazzaretto, vicario foraneo diMezzojuso delegato dalla reverendis-sima Curia di Palermo con officio del6 febbraio 1816, lo immetteva nel pos-sesso del beneficio della venerabilechiesa sotto il titolo di Maria dellaScala Coeli, detta oggi “Madonnadell’Udienza”.Erano presenti alla cerimonia i testi:don Sebastiano Mamola notaro, donBasilio Schirò, e il chierico donGirolamo Pravatà1. Il Dragotta perciòabitava in Palermo presso il seminariogreco ed è da supporsi che venivaspesso a Mezzojuso, almeno nellevacanze estive.Intanto a 4 agosto 1820 moriva inMezzojuso 1’arciprete papas FrancescoCuccia-Figlia e il Dragotta venivanominato economo spirituale di questaarcipretura in sede vacante da S. Em. ilcardinale Pietro Gravina arcivescovo diPalermo, con bolla del 9 agosto 1820.Questo Sindaco a nome della universitàdi questa terra con supplica del 21marzo 1821 pregava S. Em. il cardinalePietro Gravina, perché il Dragottivenisse eletto arciprete dei Greco-alba-nesi di Mezzojuso.E di fatti, dietro regolare concorso edesami sinodali, a 27 marzo 1821 S.Em. il cardinale arcivescovo di

Palermo emetteva la bolla di nominacon la quale il Dragotti veniva elettoarciprete di questa colonia. Caricaquesta che egli tenne con grande auto-rità e prestigio fino alla morte, avve-nuta per colera il 13 agosto 1837.Che questa affermazione sia vera lodimostra l’invito avuto a 20 settembre1824 per accettare la carica di rettoredel nostro seminario greco di Palermo.Anzi, peggiorando le condizioni disalute del rettore mons. FrancescoChiarchiaro, la Deputazione del dettoseminario nella seduta del 22 novem-bre 1824 lo elesse rettore del medesi-mo seminario; carica però che nonpoté accettare perché tutti, clero epopolo di Mezzojuso senza distinzio-ne di rito, come rilevasi da un attesta-to dei notabili del paese, che si con-serva nell’archivio parrocchiale, nonpermisero che egli si allontanasse daquesta terra.Dal medesimo attestato, che fu rila-sciato a 12 marzo 1836, risulta essereil Dragotti sacerdote pieno di zeloapostolico, di eletta dottrina, di esattecognizioni delle nostre cose liturgichee di grande attività. Predicava assaibene, oltre le annuali omelie e le istru-zioni domenicali, per tre anni un corsodi predicazione quadragesimaleriscuotendo il plauso di tutto il popolo.

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Di lui abbiamo il manoscritto, trascrit-to da lui medesimo a caratteri chiaris-simi, che ha il presente titolo:Spiegazione della S. Messa del nostroS. Padre Giovanni Crisostomo arcive-scovo di Costantinopoli, in cui si con-tiene il senso letterale, mistico, storicoe dogmatico della medesima, fatta dapapa Nicola Dragotti della coloniagreca di Mezzojuso - 1796. La dottatrattazione sulla Divina Liturgia di S.Giovanni Crisostomo, scritta due annidalla sua ordinazione sacerdotale chechi sa quali motivi non gli permiserodare alla stampa, fu da me e dal reve-rendissimo Vicario foraneo papasCostantino Buccola trovata il 20 ago-sto 1935 nella casa della distintasignora Mariannina Franco fuGaspare, vedova del fu ing. GiovanniSchirò, la quale gentilmente volleregalarla alla matrice greca di S.Nicolò con altri libri pure del Dragottied altri del reverendo papas CristoforoMamola, vicario foraneo diMezzojuso, ambedue parenti deldefunto suo consorte sig. Schirò.Il Dragotti lasciò oltre il su descrittomanoscritto altri due lavori suoi perso-nali e cioè: “Ragionamenti morali” e“Spiegazione dei sacramenti del batte-simo e del matrimonio”. Questi dueultimi manoscritti però sono stati sper-duti, come sembra, o forse bruciati,come purtroppo furono sperduti e bru-ciati centinaia di libri preziosi e docu-menti importantissimi riguardanti levicende storiche della nostra colonia. Il prezioso manoscritto, trovato tuttosdrucito, è stato da me legato e arric-chito di un doppio indice. Uno genera-le di tutta la materia, diviso in XIIIcapitoli, l’altro particolare in ordinealfabetico allo scopo di rendere piùfacile al lettore le ricerche dei princi-pali vocaboli e di alcune particolaritàliturgiche in esso contenute.Il Dragotti non fu in ottime relazionicon il barone Calogero Schiros, ilquale purtroppo oltre per le insistenzedella baronessa Battaglia di luimoglie, forse anche per le poche sim-patiche relazioni del dotto protopapas,si dice, abbia rifatto il suo testamentoper lasciare tutti i suoi cospicui beni aquesto Collegio di Maria, mentre nelprimo aveva preferito questa matrice.Il Dragotti ancora fu strenue sostenito-re dei diritti matriciali della nostracolonia contro il clero di rito latino, e

vigile sentinella per la conservazionedella disciplina e del rito greco purocontro le continue innovazioni deiBasiliani latinizzanti del nostro mona-stero di S. Maria.Nel 1834 fece eseguire alcuni restaurinei muri esterni della nostra chiesamadre; nel 1836-1837 con elemosinedei fedeli in Palermo il baldacchino el’ombrello ricamati in oro: quelli chetuttora in ottimo stato vengono usatiper la processione del Corpus Domini. Il 13 agosto 1837, come fu detto,affetto da colera, che tante vittimefece in questo Comune,2 il Dragottirendeva a Dio la sua anima dopo averricevuto tutti i conforti della nostrasanta religione. Al viatico intervenne-ro i due cleri greco e latino del paese 3.Fu sepolto nel camposanto dei colero-si al Piano delle noci, località che tro-vasi nei pressi del mulino dellaTrazzera. Si disse che il cadavere delDragotti sia stato furtivamente tolto daquell’improvvisato cimitero e sepoltonella matrice greca. Si vuole altresìche il sagristano don FrancescoTerrano4, devoto al suo arciprete,avendo bisogno d’un teschio per lacelebrazione degli anniversari, abbiascelto quello del Dragotti ritenendoloadatto per una chiesa, come quello diun uomo probo e virtuoso5.Prima che morisse, il Dragotti volledisporre della sua ultima volontà, ciòche fece col suo testamento olografodel 10 agosto 1837 depositato pressoil notar Vito Criscione e Valenza epubblicato il 16 detto dal medesimonotaro e registrato li 17 detto al n. 535.Obbligava col superiore testamento isuoi eredi universali dr. Rosario e dr.Nicolò Schirò fu Basilio a corrispon-dere onze sei (£. 76,50) all’annoall’arciprete ed ai cappellani dellamadrice greca S. Nicolò di Mezzojusoper dirne SS. Messe piane in ragionedi tarì due e dieci.

Detto canone fu incamerato dalloStato per legge eversiva del 1866 edopo dallo stesso Demanio assegnatoall’arciprete-parroco come congruacurata (beneficio parrocchiale). Legòancora onze dieci (£. 127,50) per duedonzelle vergini orfane di rito grecoda darsi a marito con uomini pure dirito greco; altre onze dieci e due libriliturgici per la Madonna dell’Udienza.Lasciò una crocetta di legno intarsiatofoderata di argento, che doveva servi-re per l’aghiasmòs della festivitàdell’Epifania: crocetta che si conservaora fra gli oggetti preziosi della madrechiesa S. Nicolò.Nella sacrestia della Matrice si con-serva un ottimo ritratto ad olio, che loraffigura in piedi con camilafion,barba lunga, rason ed un libro rettodalla mano sinistra e poggiato su di untavolo, dal titolo “S. Joh. ChrisostomoDe Sacerdotio”. Con l’indice delladestra poi, a chi lo guarda, mostra inalto un calice con dentro la figura diGesù. Il pittore, credo, con tale simbo-lo ha voluto indicare la particolaredivozione che l’ottimo protopapasaveva verso la SS. Eucaristia.Nel chiudere queste brevi notizie bio-grafiche faccio voti che l’opera delDragotta possa un giorno darsi allestampe. Essa renderà di pubblicaragione la solida formazione scientifi-co-ecclesiastica del reverendissimoarciprete, il quale assieme a tanti altridelle colonie siculo-albanesi ha saputomantenere salde e fiorenti le tradizionitramandateci dagli avi attraverso tantiostacoli e non comuni sacrifizi.La famiglia dei Dragotta ormai in que-sta colonia albanese è completamentescomparsa; l’ultima dei Dragottacessò di vivere il 30 aprile 1925.Esistono però dei Dragotta, oriundi daMezzojuso, negli Stati Unitid’America. Ve ne sono ancora poinella colonia di Palazzo Adriano ed inquella di Piana dei Greci.

1 Volume III dei documenti grecanicimanoscritto segnato col n. 15 a pag. 15-17di questo archivio parrocchiale. 2 Il Dragotti morì all’età di 71 anni: vediRegistro dei morti Stato Civile n. 210 pag.107. In quell’anno col colera morirono 410.3,5 Notizie biografiche raccolte dal Prof.Girolamo Franco: vedi Archivio parroc-chiale, cartella XXI.4 Don Francesco Terrano fu Giuseppemorì a 70 anni il 5 gennaio 1858.

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Zaccheo, più in basso abbiamo dise-gnato tanti tulipani rossi come simbo-lo di incontro dei bambini verso Gesù.La mattina alle ore 10.30 i bambiniaccompagnati da Suor Colomba sisono recati nella chiesa del SacroCuore di Gesù dove sono stati accoltida genitori, nonni e zii.I bambini hanno portato il cartellone,simbolo dell’incontro, all’altare edopo una piccola funzione in cui èstata spiegata l’importanza dell’incon-tro di Gesù con Zaccheo, i bambini sisono disposti in fila portando un tuli-pano dove era scritto il proprio nomeche hanno incollato al cartellone.

Successivamente hanno cantatouna canzoncina attinente allafesta.In fine la festa si è conclusa nelsalone con un dialogo preparatodai bambini per le mamme egrazie al loro aiuto, è stata

organizzata una festa conpatatine e dolcetti.

Concludo dicendo che ibambini sono fortuna-

ti ad avere comeinsegnante Suor

Colomba, che ogni giorno spiegal’importanza di piccole cose, di picco-li valori, come ad esempio la parola“incontro” alla quale oggi non vienedata più molta importanza. Un saluto affettuoso e un augurio aquesti bambini per un sereno annoscolastico.

Anna Maria Divono (Volontaria Servizio Civile)

Giorno 3 Novembre 2011 comeogni anno la scuola dell’infanzia

“Bambino Gesù” ha inaugurato l’annoscolastico con la “Festa dell’incontro-Gesù incontra Zaccheo”.Giorni prima, con il mio aiuto, i bam-bini hanno preparato un grande cartel-lone dove abbiamo inserito tanteimmagini colorate che simboleggiava-no l’incontro ( L’incontro di bambinicon animaletti, l’incontro di bambinidi culture diverse, l’incontro di bam-bini che giocano ecc..) soprattuttoabbiamo inserito un’ immagine più

grande che ricordaval’incontro diG e s ùc o n

Festa dell’incontroFoto Danilo Figlia

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Mese 11.2003

Alla fine di questa settimana la miafamiglia è stata invitata a cena a

casa di Isabella per festeggiare ilcompleanno di sua figlia che compiràdiciotto anni. La mia amica è ricca, larichezza di chi sa ben destreggiarsinel settore del commercio. Non hocapito perché Isabella abbia interessead essere nostra amica, una coppiaconiuga povera, sconosciuta. Forsesuo marito si è innamorato delle pare-ti di casa nostra piene dei libri di miomarito, magari Isabella è rimasta fol-gorata dai piatti vietnamiti che le hopreparato ogni tanto, che portano conloro i gusti e i sapori di un paese incui non ha mai messo piede ma di cui

ha sempre sentito parlare quando par-tecipava alle manifestazioni antiguer-ra al tempo in cui era ancora una stu-dentessa. Io e lei, ci conosciamo dapiù di dieci anni, quando ogni pome-riggio aspettavamo le nostre figliedavanti a scuola per prendere Laura,sua figlia e Elisa, la mia. Loro eranocompagne di classe e abitavamo nellastessa zona. E noi due mamme cammi-nando assieme ogni giorno e facendoun po’ alla volta conoscenza abbiamostretto quasi inconsciamente amicizia.Quel sentimento si consolidava nellecene nel fine settimana qualche voltada noi ed ogni tanto da loro. Il tempopassava, le nostre figlie diventavanomaggiorenni ma la nostra amicizianon mutava.

Come tutte le volte che si cenava dalei andammo con grande anticipoprima di tutti gli altri invitati così chele potessi dare una mano in cucina.Mi ha sempre detto di amare questacaratteristica tipicamente vietnamitadegli invitati che si comportano comefossero parte della famiglia mentre inItalia, mi raccontava, gli ospiti prefe-riscono essere invitati al momentopreciso in cui si va a tavola.Era presto, gli altri ospiti ancora nonarrivavano, mio figlio chiese il per-messo per usufruire del computer pergiocare un po’ mentre i due nostrimariti andarono sul balcone perdiscorrere sulle ultime notizie di poli-tica. In quei giorni c’era un clima dialta tensione in Iraq, scene di terroreerano ricorrenti, due giorni prima unfurgone pieno di esplosivi era statoportato in un campo di militari italia-ni a Nassiriya e aveva fatto morirediciannove persone, oggi avrebberoportato i loro corpi in Italia. Sentiianche che mio marito si stava lamen-

LA FESTA DI COMPLEANNO...In quei giorni c’era un clima di altatensione in Iraq, scene di terrore eranoricorrenti, due giorni prima un furgone pieno di esplosivi era stato portato in uncampo di militari italiani a Nassiriya eaveva fatto morire diciannove persone.

di Huynh Ngoc Nga

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tando di Berlusconi - il ricco primoministro d’Italia – che imitava il pre-sidente americano George Bush,introducendo le truppe militari in unpaese straniero con motivi poco chia-ri, e dopo la voce di Mauro – il maritodella mia amica – che dissentiva for-temente sostenendo che era quasi undovere internazionale contrastareSaddam Hussein e le sue armi chimi-che nascoste. Ora Saddam Husseinnon c’è più, è in prigione, le armi chi-miche nessuno le trova ma le risorsepetrolifere dell’Iraq sono ancoramolte e il popolo iraqueno è dìviso inmolti gruppi, partiti..., la società è inconfusione mille volte più che altempo di Saddam Hussein, l’occidentedeve svolgere il ruolo di poliziotto persistemare quella brutta situazione.Laura si lamentò con me prima diaccompagnava Elisa nella sua stanzaper vedere il suo amato cagnolino:Lo sai che Mimi ha avuto un infiam-mazione al polmone? Il veterinariodiceva che poteva non guarire. Mi hafatto preoccupare molto.La voce era triste e gli occhi lucidi.Non mi stupiva il suo stato d’animonel giorno della festa di compleannoperchè sapevo quanto tenesse a Mimi,il suo cagnolino. La coppia Mauro-Isabella ha soltanto Laura, figliaunica e quindi la amavano moltissi-mo, la ragazzina non ha nè fratelli, nèsorelle con cui giocare per cui i suoigenitori le hanno regalato un barbon-cino bianco bellissimo, razza giappo-nese, lo curava, coccolava come unfratellino , qualche volta un pò troppo,quando mangiava o dormiva gli stavasempre accanto. Con il tempo, il can-gnetto lentamente era diventato una“persona” importante nella famiglia diIsabella, aveva il certificato di nascità,anche il documento d’ assicurazione.Io e Isabella finimmo di preparare latavola nel momento esatto in cui gliospiti piano piano iniziavano ad arri-vare. Le voci dei saluti animati simescolavano insieme al sonoro abba-stanza alto della TV al Plasma 42”.Portammo i piatti preparati, c’eraanche il mio “cha giò” – un piattotradizionale del mio paese – che hoscelto per affiancare gli antipatti diIsabella, tutti si sedettero e la cenadella festa cominciò.Alla TV c’era il TG di RAI 2, la gior-nalista leggeva le notizie della giorna-

bare erano coperte dalle bandierevietnamite, sia quella rossa con lastella gialla del Nord sia quella giallacon tre strice rosse del Sud, ognunaimmagine di una metà della lunga Sche rappresenta il Vietnam unito. Isoldati morti avevano solo fatto il lorodovere di buoni cittadini, eseguendo gliordini del governo a cui avevano datoil voto. Ahimè, la guerra è come unapartita a scacchi in cui il popolo, i sol-dati svolgono il ruolo delle pedine inun gioco mosso dai più potenti e dallaloro ambizione di dominare il pianeta.A tavola, i padroni di casa e gli ospiticominciarono a cenare, il rumore deibicchieri, delle forchette, coltelli chesi toccavano, le parole di complimentiper i piatti, i liquori e soprattutto perquel mio piatto “cha giò”.Mangiammo guardando la TV e discu-tendo sulle ragioni di una guerra lon-tana da noi ma nella quale non c’eraneanche un minuto di tregua per com-memorare i figli della patria, i dece-duti. Il marito della mia amica si alzòper spegnere la TV, dicendo:Ma perché rattristarci con questiargomenti. Oggi è il compleanno diLaura, ci vuole allegria! Isabella andò verso l’ Hifi sorridendoe facendomi l’occhiolino e mise abasso volume un CD musicale, propriolo stesso che le avevo regalato tempofa con la voce di Khanh Ly e la musicadi Trinh Cong Son, due popolarissimiartisti del mio paese che si sono sem-pre battuti contro la guerra, da noi liparagonavamo a Bob Dylan e JohnBaez. Le canzoni nel brano “Musicaper la pelle gialla” raccontavano unalunga guerra civile che il mio paese

ta. La prima notizia era quella deicorpi dei soldati italiani uccisi in Iraqrientrati in Italia, già arrivati a Roma.Vidi le diciannove bare coperte con labandierra tricolore in mezzo alla para-ta e questo mi strinse il cuore. Lì vicinoc’erano due file d’onore di soldati, lefaccie serie dei rappresentanti digoverno, le lacrime di dolore sul visodei parenti. Tutto era risultato di unviaggio di persone che non hanno fattoaltro che obbedire in nome della disci-plina militare e tra di loro non c’eranessun figlio, nipote o fratello di chidava ordini dall’alto. Iraq, quel paeselontano, lontanissimo non viveva intranquillità adesso, quanti i danni delleesplosioni e quante le vittime caduteper un conflitto assurdo. Assurdo cheuna nazione che avrebbe dovuto rite-nersi fortunata per aver ricevuto dalcielo ingenti risorse petrolifere avrebbepoi finito per maledire tale destino acausa dell’interferenza di avidi paesistranieri che sentivano di avere il dirit-to di mettere il naso in paesi altrui.In un instante, ritornai con la menteindietro di trent’anni nel mio poveropaese, con le bare dei morti del Norde Sud Vietnam, quando tanti ragazzipartirono per il campo di battaglia inun viaggio di sola andata, morti per learmi degli stranieri che spinsero inostri stessi fratelli ad uccidersi tra diloro. Improvvisamente mi sentii pocobene, proprio come il giorno in cuiaccompagnai le bare di due amicivicini di casa, tutti e due sacrificatiper la patria, divisa insensatamente inNord e Sud, in comunisti e capitalisti,quando nel mio cuore tutto questo èsempre stato un solo unico paese. Le

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aveva subito per più di un quarto disecolo, ascoltai rapita mentre tra glialtri forse nessuno capiva il significatodelle parole che Khanh Ly stava can-tando. L’immagine delle diciannovebare sparirono, la gente continuò amangiare, ridere, chiacchierare dopoaver spento la TV, solo io mi sforzai dimasticare senza però riuscire ainghiottire tutti i buonissimi piattisulla tavola. Erano ormai quasitrent’anni che vivevo qui, l’Italia è ilmio secondo paese, il dolore per icaduti di Nassiriya era uguale a quelloche avevo sofferto in VN, dentro di menon mi sentivo più soltanto un’immi-grata vietnamita ma anche una cittadi-na italiana, l’amore di mio marito e ilsentimento di miei vicini, amici italianimi avevano cancellato il complesso diinferiorità che ebbi nel momento in cuimisi piede in questo paese.Finalmente il momento principaledella festa arrivò, una torta grande,bella con le diciotto candele attornovenne portata a tavola con attenzionedalla padrona di casa. Laura era feli-ce, sorriso solare di chi accoglie gliauguri che celebrano il giorno in cuisi vedono le prime luci della vita, rice-vette i regali e entusiasta li aprì rin-graziando tutti e si preparò per soffia-re sulle candele. Ma all’improvviso, sifermò e il suo volto cambiò espressio-ne come se si fosse ricordata qualcosadi importante. Spostando la sedia daparte, si alzò rapidamente, e disse conla voce preoccupata:Oh, no!!... mamma, è l’ora di dare lamedicina a Mimi. Vado subito a darglila pillola e poi lo porto qui per fare lefoto insieme con noi, va benemamma?...E senza nemmeno attendere la risposta,la ragazza corse veloce alla sua came-ra. Fuori la gente continuò la cena,quando d’un tratto si sentì un urlo dolo-

roso di Laura riecheggiare:Oh Dio, Mimi... Mimi... che cosa ti suc-cede? Mamma, vieni, aiutami...mamma...Mauro ed Isabella si alzarono insiemecome avessero preso una scossa ecamminarono velocemente verso lastanza della figlia. Tutti gli altri resta-rono disorientati, nessuno disse unaparola, silenziosi, gli occhi guardaro-no alla camera di Laura. Lascai latavola e andai anch’io a vedere. Sottoi miei occhi, Laura con il viso pieno dilacrime stava inginocchiata per terradavanti alla cuccia di Mimi, alle suespalle Isabella l’abbracciò forte.Mauro prese Mimi in braccio, e dopoqualche secondo scosse la testa,disperato, lo mise per terra. Mimi gia-ceva immobile, gli occhi chiusi quasiinteramente coperti dai suoi peliarricciati. Mauro sollevando tenera-mente sia Isabella che Laura, disse:Mimi ci ha lasciato, non c’è più spe-ranza, figlia mia. Lasciamolo qui edomani vedremo cosa fare.Laura pianse a dirotto, s’inchinò adaccarezzare dolcemente i peli del-l’amato cagnolino mentre le lacrimecontinuavano a cadere. Tra gli ospiti,alcuni restarono ancora a tavolaaspettando di continuare la festa, glialtri erano in piedi attoniti fuori dallaporta della stanza della ragazza.Isabella rivolse lo sguardo verso Elisache era accanto a me. Comprese,Elisa, e andò subito da Laura e le sus-surrò all’orecchio:Andiamo fuori. La gente ti sta aspet-tando per soffiare le candele. Su,coraggio. E accompagnò Laura lentamentecome una bambina, Elisa portò l’ami-ca a tavola, la metteva su una sedia alsuo posto. Laura non pianse più maogni tanto ancora dei singhiozzi eranotestimoni del groppo che ancoraaveva in gola. Isabella accendeva lediciotto candeline, Mauro si misedalla parte opposta con la macchinafotografica in mano aspettando che lafiglia le spegnesse. Laura aveva unosguardo assente, attorno a lei tutticantarono “Tanti Auguri a Te”, ma laragazina ancora silenziosa, non simuoveva. Elisa ed Isabella entrambechinarono la testa, e soffiarono le can-dele per Laura, il battere della manirisuonò per tutta stanza, Mauro scos-se la testa, sospirò e poi mise via la

macchina fotografica, e non vidi diniente apparire la luce del flash. Mialzai per aiutare Isabella di taigliarela torta mentre lei si era seduta accan-to a sua figlia preoccupata. La torta fu distribuita a ognuno ma ilclima di festa era ormai sparito, nonc’era più il rumore di prima, tutti par-lavano più dolcemente, ogni tantosussurrando come se si avesse pauradi rompere la tristezza della fanciulla.All’improvviso mi venne da ridere mami controllai, e non manifestai i mieisorrisi che erano più amari che soddi-sfatti. Le diciannove bare dei soldatialla TV prima non erano state abba-stanza per far commuovere come lamorte di un cagnolino, diciannovemorti non si erano guadagnate nean-che un minuto di silenzio nella festa,ma con la perdita del barboncino,nella stanza sembrava fosse calatal’aria di un funerale. Sospirai e andaisul balcone, guardai su in cielo pervedere il vuoto lasciato dalle dician-nove stelle degli eroi caduti, e quantoera grande la differenza del vuotolasciato da quella del cagnolino.Sulla strada di ritorno a casa, chiesi amio marito e ai miei figli le impressio-ni sulla festa, mio figlio rispose subito:Non c’è stato nulla di bello, se l’avessisaputo prima me ne sarei stato a casa.Però poverina Laura, mamma, deveaver provato un gran dolore... - Miafiglia aggiunse.Non sentii la voce di mio marito, loguardai in attesa. La sua faccia eratranquilla, mi stringeva la mano, elentamente disse:Cara, so che cosa vuoi chiedermi, nonparagonare più la tristezza comunedel nostro paese con la sofferenza per-sonale di Laura. Domani tutto torneràalla normalità.Stetti in silenzio. Camminando nelbuio della notte, un sassolino sullastrada per caso mi entrò nella scarpa,sentii un forte dolore sotto la piantadel mio piede destro. Ci fermammo unmomento per permettermi di toglierlo.Osservai i miei cari, tutti sapevanoche avevo male e nessuno faceva lemie stesse smorfie. Mi venne a sorri-dere, dentro di me sentii del mio Egostette preoccupando di massaggiare lapianta del mio piede. In alto, nel cielodella notte non vedevo più la differen-za tra il vuoto lasciato dalle stelle deicaduti e quello del cagnolino.

LA FESTA DI COMPLEANNO

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Egregio Direttore,il 150° anniversario dell’Unità d’Italiami dà occasione di ricordare ai sicilia-ni e ai Mezzojusari in particolare, unanobile figura di patriota, di cuiMezzojuso può andare orgogliosa.Egli è il dott. Giuseppe Bellone.Nacque a Mezzojuso il 17 dicembredel 1828 ed era un mio avo e tutta lafamiglia ancora oggi ne tramanda aiposteri la disinteressata figura di uomodi scienza, di uomo libero e di patriota.Ancora studente sposò la causa gari-baldina e fu tra i primi a combattereper le vie e per le campagne diPalermo nelle giornate del 1848, atti-rando su di sé la particolare attenzionedel generale La Masa. La gloria dei campi di battaglia e lastima guadagnatesi non lo distolserodagli studi e non chiese ricompensa alsuo eroismo. Tornò all’università aspettando chematurassero i destini d’Italia ed intantosi aggregò alla legione universitariacapitanata da Paolo Paternostro.Insofferente dell’attesa passò a Napolidove rimase per più di un anno allac-ciando amicizie e cospirando, finchènel 1856 d’accordo con il martire baro-ne Francesco Bentivegna organizzò larivoluzione all’interno dell’Isola, perridursi, poi a Palermo. Innalzato lo sten-dardo della Rivoluzione in Mezzojuso,

dove il mio avo godeva larga stima efiducia, radunò pochi animosi, fidu-cioso che il movimento potesserendersi imponente ed invincibile.L’organizzazione però fu scoper-ta e il mio avo, riconosciuto unodei capi promotori, venne incate-nato e imprigionato e sottoposto

al consiglio di guerra.Unico compenso al suo sacrificio

fu il riconoscimento ufficiale delsuo ardire, infatti, il 28/9/1860

il dott. Onofrio Di Bendettogli rilasciò un attestato di

benemerenza, che èconservato tra le

carte di fami-glia.

Il carce-re peròn o ntempe-rò, chea n z i

temprò,il patriot-

tismo del mio avo, il 13 maggio 1860lo vediamo nuovamente in Mezzojuso,dove, assieme ad altri pochi animosi,disarma dieci compagni d’arme militie con le stesse armi equipaggia unasquadra da lui stesso comandata ed il19 segue il generale La Masa che, pas-sando da Mezzojuso, proseguiva perGibilrossa, provvedendo a sue spese aibisogni dei suoi uomini. A Gibilrossa viene nominato, condecreto del generale La Masa, capochirurgo, e destinato a dirigente l’am-bulanza chirurgica e quando il 27maggio le truppe entrano gloriosa-mente a Palermo, è sempre tra i primia combattere e medicare.Il 23 luglio, con decreto ministeriale,viene chiamato a prestare servizio nel-l’ospedale militare di Santa Cita con ilgrado di chirurgo di battaglione. Compiutosi il sogno di tutti i patriotid’Italia, il dott. Bellone non chieseonori o posti di favore, si ritirò nelsuo paese ove attese alla sua liberaprofessione onorato e stimato da tuttala cittadinanza.Suo grande conforto e compenso ful’elogio che di lui fece il generale LaMasa nel segnalarlo al dittatore. La famiglia conserva ancora la letterache porta la firma del Grande Eroe diCaprera, che è del seguente tenore:“Illustre Dittatore. Il signor dottorBellone di Mezzojuso, merita ogniriguardo per il suo valore dimostratosin dal 1848 nei rivolgimenti siciliani especialmente sull’entrata vittoriosanella capitale nel 1860. Palermo19/6/1860. G. La Masa.Raccomandato V. G. Garibaldi”.Al dott. Giuseppe Bellone, eroe igno-rato, distintosi nella bella e gloriosalotta per l’indipendenza d’Italia, chesacrificò alla nobile causa fatica edenaro, mantenendo a proprie speseun’intera squadra durante la campa-gna del ’60, il governo dell’epoca gliassegnò una pensione di diciassettesoldi al giorno che oggi equivarrebbe-ro a € 8,60.Di recente, su mia sollecitazione,l’Amministrazione Comunale diMezzojuso, con delibera di Giunta n.1 del 05/01/2007, intitolò una piazzaal suo illustre concittadino.Palermo, 31 ottobre 2011

Dr. Filippo Bellone

Giuseppe Bellone

un patriota mezzojusaro

con una raccomandazione

speciale

Raccomandato da GiuseppeGaribaldi

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pianoforte a coda (chissà se ce n’eramai stato uno sul palco della piazza?)o dalla sua chitarra, non mancava didispensare saluti e concedere autogra-fi ai fan accorsi per lui. Un piccoloepisodio, in particolare, ha attratto lamia attenzione: per permettere allabanda musicale di terminare il suo tra-dizionale giro del paese con le marcein piazza, evidentemente apprezzandola performance, ha interrotto le sueprove e ha applaudito i musicisti (abi-tudine quest’ultima, purtroppo, nonproprio radicata dalle nostre parti).Che dire poi del concerto, ascoltaredal vivo i brani, quelli famosi e quellimeno conosciuti, di un artista di que-sto calibro non poteva lasciare indiffe-rente nemmeno il più scettico deglispettatori. Anche il modo di relazio-narsi con il pubblico, cercando uncontatto attraverso il racconto dei per-corsi che hanno portato alla stesura diquelle poesie, ha reso l’evento indi-menticabile e degno, a mio avviso, dientrare negli annali della memoriacollettiva, quelli da cui attingono inonni per raccontarci di come eranobelle quelle feste un tempo.

di Margherita Reres

La festa della Madonnadei Miracoli è indub-

biamente una delle piùsentite e partecipate dalla

nostra comunità, raccogliendo fedelianche nei paesi vicini. Prova di ciò sonole lunghe colonne di fedeli che parteci-pano alle processioni dell’8 e del 15 set-tembre, rispettivamente fiera e ottava.La devozione supera i confini deltempo e dello spazio. Sono moltissime,infatti, le famiglie che, seppure emigra-te da Mezzojuso diversi anni or sono,restano profondamente legate alla festadella natività della Madonna e non èraro che alcune di esse ritornino persi-no dagli Stati Uniti per partecipare allecelebrazioni o che si prodighino inofferte in favore del Santuario.Le celebrazioni, come per le altre festeprincipali, iniziano con “l’appizzatinaru paliu”, proseguono per diversi giornicon la novena serale per concludersi poicon la processione la sera dell’ottava.Sono sicuramente il giorno della“fiera” e quello che lo precede, i dueche racchiudono la maggior parte degli

eventi, tra i quali il tradizionale “jocuri pignateddi”, ancora molto apprezza-to dai bambini e anche dagli adulti che,accompagnati dai motivetti suonatidalla banda, si fanno trasportare neiricordi della propria infanzia (a questoproposito molte volte mi è stato rac-contato dell’antico “travu cuddura”).Da un po’ di tempo a questa parte misembra di notare che, forse a causa del-l’imperante crisi economica che nonconcede alle famiglie il lusso di potersipermettere molti svaghi, le popolarifeste patronali stanno riprendendovigore. Quest’anno non ha fatto ecce-zione nemmeno quella organizzata dalcomitato della Madonna dei Miracoli.La sera del 7 settembre è stata animatadal concerto di Rosalino Cellamare,meglio conosciuto come Ron, che haregalato al numeroso pubblico inter-venuto per l’occasione una serataricca di musica ed emozioni.Già nel pomeriggio, quando ho assi-stito alle prove del check sound daigradini della chiesa di San Nicola, honotato nel cantautore d’origine paveseuna forte carica umana.Accompagnato dal suo meraviglioso

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Piazza GrandeConcerto in

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MAX POTAMO

& THE VINTAGE

La sera del 7 settembre è stata animata dal concerto di Rosalino Cellamare, meglio conosciuto come Ron, che ha regalato al numeroso pubblico intervenuto per l’occasione una serata ricca di musica ed emozioni.

RONFoto Danilo Figlia

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Egregio Direttore,mi sono pervenuti nei recenti decorsimesi, i numero 81 e 82 dell’Eco dellaBrigna che ho letto con attenzione edinteresse, e sono debitore verso l’amicoGiuseppe Lala per averVi egli segnala-to il mio nominativo e suggerirVi l’in-vio del Vostro periodico.Sono stato preside titolare della ScuolaMedia di Mezzojuso alcuni anni orsono e, sebbene nella mia carriera sco-lastica io sia stato capo di istituto inpiù scuole di diverse sedi, l’esperienzafatta nella Sua Cittadina mi ha lasciatoun positivo, particolare segno indelebi-le. Si tratta di un legame affettivo,capace di tenere desta la memoria sueventi ormai lontani, a dispetto delfluire inesorabile del tempo.La senilità è la stagione del silenzio edella riflessione, a motivo di ciò micapita spesso di rimuovere le zolle delmio passato, di ritornare col pensieronei luoghi ove ho svolto la mia attivitàlavorativa e di vedere, con l’occhio

della mente, le persone con le quali hocondiviso i progetti educativi, le ansie,le attese, il piacere dello stare insieme.A Mezzojuso ho avuto il privilegiodella collaborazione del prof. FrancescoMasi, docente di notevole profilo pro-fessionale, uomo probo e pronto dicuore. Padre Masi ebbe una concezionemazziniana del lavoro: un dovere dacompiere come missione. E vorrei chein quelle lontananze non più umanegli giungesse la mia rinnovata, affet-tuosa gratitudine. Profonda, sincerariconoscenza, nella felice gestionedella predetta scuola, sento di dovereanche al prof. Pietro Lascari, personaleale, sollecita e pragmatica nell’af-frontare e risolvere i problemi quoti-diani connessi con la educazione deigiovani. E mi piace altresì evidenzia-re, nella circostanza, l’opera assai pre-gevole di Padre Samuele Cuttitta tesa,in termini amorevoli e paterni, allacrescita umana degli alunni, ospitidell’Isituto Convitto Andrea Reres.

Ottimi, periodici rapporti, di naturasquisitamente pedagogica, ho intratte-nuto con la Superiora del Collegio diMaria, Convitto presso il quale in que-gli anni trovava ospitalità ed assisten-za un discreto numero di ragazze,alunne della scuola, residenti nelleborgate del circondario.La scuola, è cosa risaputa, ha la fun-zione irrinunciabile di trasmettere cul-tura e sapere. Tuttavia, sarà bene tene-re a mente che le sue mansioni non siesauriscono in questo ambito. I com-piti assegnati a questo istituto storicoprimario vanno ben oltre, essendoessa anche sede di promozione e dimobilità sociale. Ecco perché la cultu-ra di ciascun individuo va identificata,come ordine prioritario, nel suo mododi essere che, ovviamente inglobapure il modo di sapere.A Giuseppe Lala, funzionario diS e g r e t e r i a , n o n c h é a s s e s s o r edell’Amministrazione comunale neglianni della mia presenza a Mezzojuso e

GENTE DI MEZZOJUSOI ricordi di un preside

Il Preside Cammareri in una foto del 1973, in occasione della inaugurazione dell’edificio destinato alla Scuola Media di Gozzano. Accanto Oscar Luigi Scalfaro, allora ministro.

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ai succitati Docenti religiosi, chehanno garantito la continuità didatti-co-amministrativa, un plauso incondi-zionato per la loro disponibilità alta-mente meritoria.Il personale ausiliario, costituito dalleSignore Mirto, Canino e dai Sigg.Muscarello, Sgroi e Di Chiara, è vivissi-mo nei miei ricordi per la loro operositàe per il loro contegno serio e responsabi-le nei confronti degli utenti tutti.Gli alunni, continuità e divenire di unaComunità virtuosa, sono anch’essipresenti nella mia mente. In adesionealle “regole” vigenti in quel periodo,le ragazze indossavano, di norma,

doveroso, da parte di coloro che hannoa cuore la sopravvivenza di questa ric-chezza inestimabile, trasmettere, allegenerazioni che verranno, la memoriastorica della loro città, renderli edotti edorgogliosi della loro appartenenza e delloro Paese. Occorre pertanto dar loroconsapevolezza che il futuro ha uncuore antico, che il presente vive in fun-zione del passato e che ogni storia è sto-ria contemporanea.“Avere un paese”, ci avverte CesarePavese nel suo capolavoro La Luna ei Falò, “vuol dire non essere mai soliperché lì c’è sempre qualcuno che ciaspetta”.Orbene, nel mito del suo paese natale,negli usi, nei costumi, nel retaggio diquella gente, Cesare Pavese trovòmateria, ispirazione e suggestioni perla stesura delle pagine più alte dellasua produzione letteraria.Lo si prenda ad esempio!A Lei, Sig. Direttore, la mia sinceraammirazione per le doti non comuninel riuscire a coniugare, in manieralodevole, il Suo apprezzato lavoroeditoriale con l’espletamento delledelicate e non meno importanti man-sioni ecclesiali del suo Ufficio.Con viva cordialità, Suo

Matteo Cammareri

grembiule nero con candido collettobianco, mentre i ragazzi facevano usodi un abbigliamento semplice, madignitoso in ogni caso. Il loro compor-tamento era improntato all’osservanzaper l’ordine, per il decoro e per ilrispetto nei confronti di tutti gli opera-tori scolastici. Vi era in essi un comu-ne sentire per l’amicizia e per la reci-proca solidarietà. I loro volti resteran-no fermi nella mia mente, almeno finoa quando sarà data ai miei occhi laSanta Luce.Ma, a Mezzojuso non mi lega solamen-te il richiamo dell’ambiente scolastico.Fuori da quelle mura vi è un agglome-rato urbano, un microcosmo con unapopolazione dalle radicate tradizionireligiose, linguistiche e culturali che loconnotano per le sue specificità. Laciviltà autoctona di quella Comunità, dalprimo Cittadino Vittorio Pennacchioattento e assai sensibile ai valori univer-sali dell’istruzione, è fonte inesauribileper chi ama studi approfonditi nello sci-bile della etnografia. Sono queste, a miosommesso parere, le ragioni indeclina-bili perché l’Eco della Brigna trovisostegno, sollecitazioni e lunga vita. Aldirettore e ai redattori del bimestrale èaffidata la custodia di un patrimonioinalienabile che sarebbe delittuosodisperdere. Appare quindi quanto mai

...Sono stato preside titolare della Scuola Mediadi Mezzojuso alcuni annior sono e, sebbene nellamia carriera scolastica io sia stato capo di istituto inpiù scuole di diversi sedi,l’esperienza fatta nella SuaCittadina mi ha lasciatoun positivo, particolaresegno indelebile.

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una dieta che fornisce un basso appor-to in glucidi, iperlipidica e ipocalorica.L’assenza di fibre (apporto 10 volteinferiore al fabbisogno) favorisce losviluppo di tumori al colon-retto.Scarso è anche l’apporto di ferro, cal-cio e magnesio, mentre si assumonotroppo sodio e troppe proteine (il dop-pio rispetto alla norma). Queste condi-zioni causano un sovraccarico dell’at-tività renale, epatica e cardiovascolare.REGIME DEL DOTTOR DUKAN:è una dieta iperproteica (apportoalmeno 3 volte superiore al normale) eipocalorica (nella prima fase).L’eccesso di sodio comporta unaumento della pressione arteriosa e ilrischio di malattie cardiovascolari.Nella fase iniziale prevede il consumoillimitato di vitello, manzo, coniglio,pesce. Dieci giorni di proteine e soloproteine. A tutte le ore, senza limiti diquantità. Mangiare una bistecca è unpiacere, ma non si può divorare carnesenza criterio. Effetti probabili suireni, rischi di tumori al colon.DIETA DEL DOTTOR FRICKER:iperproteica (apporto doppio alla nor-male) e ipocalorica. Carenza di ferro,calcio e vitamina C nella fase 3.DIETA MONTIGNAC: assunzionedi “glucidi cattivi” per due mesi (es.pane bianco). Carenza di ferro per ledonne, di fibre, di calcio, di magnesioe vitamine D. E’, inoltre, iperlipidica.DIETA DISINTOSSICANTE ALLIMONE (Lemon detox): a base dilimone e sciroppo di acero. Dieta iper-glucidica e estremamente ipocalorica(solo 574 kcal al giorno contro le1.800 consigliate per le donne e le2.200 per gli uomini). Carenze inferro, calcio, sodio, lipidi e proteine. Irischi sulla salute sono di diversi tipi.Impariamo a sederci a tavola conintelligenza. Occorre mangiare tutto ein modo equilibrato. Non esistono cibibuoni o cattivi, il loro effetto dipendedalla quantità che ne assumiamo. E’importante soddisfare i fabbisogni delnostro organismo imparando a sce-gliere gli alimenti più salutari e adistribuirli in modo corretto nell’arcodella giornata. La salute, infatti, siconquista e si conserva soprattutto atavola, imparando sin da bambini leregole del mangiare sano.

Dott.ssa Valentina Schirò (Biologa Nutrizionista)

di sicurezza sanitaria alimentazione,ambiente e lavoro (Anses) ha denun-ciato i rischi sulla salute legati all’ec-cesso di proteine e agli squilibri nutri-zionali. L’Agenzia ha analizzato unaquindicina di diete alimentari tra le piùseguite, come la Atkins, la Dukan, laMontignac, la californiana, WeightWatchers. Tutte, secondo gli espertifrancesi, comportano uno squilibrioimportante a livello nutrizionale nellevitamine, nei minerali e nei macronu-trienti (lipidi, glucidi e proteine).Queste diete sono accomunate da unaassunzione di proteine superioreall’apporto consigliato, soprattuttonella dieta proposta dal Dott. Dukan,molto in voga in Francia. Altre diete,invece, sottolineano gli esperti, pro-pongono un apporto eccessivo di lipi-di. L’assunzione di fibre, invece, in trediete su quattro è inferiore alle quanti-tà consigliate dagli specialisti, soprat-tutto nelle prime settimane di dieta.Insufficienti sono spesso gli apporti incalcio, vitamine C e D, e in ferro,soprattutto per le donne. Inoltre, nel95% dei casi, si è osservata una ripre-sa del peso subito dopo. Elevato èanche il rischio di sviluppare disturbinel comportamento alimentare. Lerestrizioni nutritive possono provocarel’osteoporosi e fratture alle ossa, mapossono accrescere i rischi di malattiecardiovascolari e di certi tipi di tumore. Ecco dunque le diete sotto accusa:DIETA DEL DOTTOR ATKINS: è

Quante volte nella nostra vitaabbiamo deciso di metterci a

dieta? Basta la promessa di perderechili velocemente e siamo dispostianche a seguire regimi alimentarimolto rigidi. Nella maggior parte deicasi abbiamo un’idea della dieta moltosbagliata basata sulle informazionidate in televisione o da improvvisati“specialisti”che dispensano consigli ilpiù delle volte dannosi. Le diete dima-granti, se non sono ben bilanciate especifiche per il singolo individuo,possono essere rischiose per la saluteperché possono causare carenze nutri-tive gravi o danneggiare il funziona-mento del metabolismo. Perdere pesonon è una evoluzione che deve avve-nire in tempi brevi, non facciamociingannare da quelle pubblicità chepromettono la perdita di chili in pochesettimane, è un errore grave, sbagliatoe dannoso.La parola dieta deriva dal greco“DAITA” ovvero “stile di vita”, unostile di vita in cui si mangi sano perrimanere sani, dove si assumi gior-nalmente cibo per soddisfare siail nostro fabbisogno energeticosia il nostro gusto. Nel linguag-gio moderno, invece, il termi-ne dieta ha acquisito unsignificato diverso: astinen-za da prelibatezze e uso dipietanze tristi e insapori.

R e c e n t e m e n t e i nFrancia l’Agenzia

L’importanza di unacorretta alimentazione

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L’Associazione “Voltalacarta” que-st’anno, per la prima volta, ha atti-

vato su richiesta, e per esigenza ditanti genitori, la ludoteca estiva.Il progetto pensato e realizzato ad hocper le esigenze del territorio dal nome“Il castello dei giochi” presentato alcomune, ha avuto il consenso e l’auto-rizzazione all’utilizzo dei locali delcastello per lo svolgimento delle atti-vità previste.La ludoteca estiva è stata attivata il 20giugno 2011, e a prenderne parte sonostati tutti i bambini dai 4 agli 11 anni.I bambini sono stati divisi per fasced’età in 3 gruppi: il gruppo delle “coc-cinelle”, formato dai bambini di etàcompresa tra i 4 e i 5 anni ; il gruppo dei“cavalli”, composto dai bambini di etàcompresa tra i 7 e gli 8 anni; ed infine ilgruppo dei “leoni”, costituito dai bam-bini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni.All’ interno del progetto sono stati rea-lizzati, tenendo conto delle attitudinidei bambini, diversi tipi di laboratori:laboratorio musicale, laboratorio dicucina, laboratorio grafico - pittorico,laboratorio di cartapesta, laboratoriodi bijoutteria, laboratorio della risco-

perta dei giochi antichi dei nonni,laboratorio pasta di sale, laboratorio dicineforum, laboratorio di creta, labo-ratorio attività motorie, escursioni,passeggiate a tema per far conoscere ilpatrimonio artistico culturale (icone,restauro dei libri) e il proprio territoriocon le proprie risorse.Inoltre, sono stati svolti vari giochiall’aperto in diverse zone del paeseche hanno allietato, oltre che i nostribambini, anche tutti coloro che gior-nalmente sostavano in piazza o invarie aree del paese.Il 9 agosto del 2011, gli operatorihanno dedicato un ‘intera giornata aPietro Ulmo “poeta di strada” venutoa mancare il 9 agosto del 1999 a segui-to di un incidente stradale, per ricorda-re e far conoscere ai piccoli la suaespressione artistica e poetica. Nel primo pomeriggio si è svolto un“seminario”, nei locali del castello,sulla vita di Ulmo sia per ricordarlo,sia soprattutto per farlo conoscere aibambini più piccoli.La giornata si è conclusa in piazza, inpresenza di tutti i bambini e di alcunigenitori che hanno partecipato, con il

volo di un pallone costruito con lacarta velina come solitamente facevaUlmo nelle festività.Tutte le attività del centro ludo-ricrea-tivo estivo si sono concluse il 2 set-tembre del 2011, mentre il 5 settembreè stato realizzato lo spettacolo in piaz-za “festival canoro dei bambini”, inse-rito all’interno delle festività in onoredi ”Maria SS dei Miracoli”.Un ringraziamento dovuto va aglioperatori che si sono attivati per allie-tare le lunghe giornate estive deinostri bambini:Annalisa Bua, Marco Canfora, InaBisulca, Rosanna Bua, Dorica Napoli,Margherita Reres, Mariangela Chetta,Carmelo D’orsa, Massimiliano Canforae inoltre, si ringraziano alcuni ragazziche fanno parte dell’associazione chesono stati a supporto degli operatori, iquali hanno dimostrato di avere le capa-cità e la pazienza necessaria per svolge-re tale lavoro.L’augurio è che l’esperienza di que-st’anno possa essere riproposta e rea-lizzata anche il prossimo anno.

Rita Cacciatore

Il Castello dei giochi

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100 metri con 11 campioni in campo.Il primo passo è fatto: l’Adrasto, asso-ciazione che opera con onore nel terri-torio, ci garantisce l’affiliazione pressola federazione competente FIPAV.Cominciamo i sopralluoghi nei paesivicini alla ricerca della struttura che ciportano in un’unica direzione:Bolognetta, che per due anni diventa lanostra seconda residenza. Inutile rac-contarvi che nessun contributo localerende onore alla nostra iniziativa, contanta faccia tosta elemosiniamo abenefattori distanti 40 km dal nostrocentro l’acquisto di rete, palloni, com-pletini e tutto il materiale per farci sen-tire una vera squadra di pallavolo.Con entusiasmo affrontiamo intermina-ti chilometri per garantire trasferte eallenamenti.I sacrifici danno i loro frutti, comincia-mo a vincere partita su partita classifi-candoci 2° nel campionato di 3° divi-sione femminile.Ricordo ancora gli abbracci e la com-mozione del gruppo che col tempoormai era divenuto una vera famiglia. Ilsecondo anno risulta più difficile: qual-cuno si perde per strada, qualcun’altrosubentra ma il progetto rimane ancorain piedi, otteniamo un altro buon piaz-zamento e contemporaneamente in unastruttura a Mezzojuso, precaria e non

adatta a questosport, crescia-

Chissà se un giorno i nostri ragazzipotranno vivere e sentire il volley

come reale attività sportiva fatta di alle-namenti, competizioni, trasferte e tuttoquello che emoziona e fa emozionare diquesto splendido mondo.Nel fotografare la realtà sportiva loca-le quello che nella immediatezza col-pisce è vedere ragazzi di ogni età(ma) di sesso maschile che praticanosolo calcio.Comunque bella l’immagine, peccatoche l’obiettivo non riesca ad inquadrarealtre angolature sportive e lo scatto diquella fotografia impressioni con niti-dezza: calzettoni, parastinchi, scarpecon tacchetti e comodi completini colo-rati oscurando tutto il resto.Di chi sono le colpe o le competenzeche hanno per anni deluso aspettative diragazzine o ragazzi che vorrebberocompetere in altre attività sportive?Il susseguirsi di amministrazioni comu-nali preoccupate più del dire che delfare, di assessori allo sport che hannopreferito saltare gli ostacoli con cavallizoppi dandosi all’ippica o eseguirepiroette di fronte ad incalzanti orchestreincapaci di gestire organizzazioni omanifestazioni sportive a qualsiasi tito-lo. Basta ricordare che le attività estivelegate allo sport ed in particolare ai tor-nei di volley non rientrano nemmenonel programma comunale ma vengonoorganizzati con mille difficoltà in auto-gestione da gente comune che oltre allapassione per questo sport, crede nei gio-vani e nell’impegno degli stessi.Ecco per grandi linee il quadro genera-le: un vero disastro.Ma voglio lasciarvi con una bella storiadurata circa tre anni, è quella di ungruppo di amici che accomunati dallastessa passione decidono, contro ogniaspettativa, di creare un vero compartosportivo pallavolistico prevalentementefemminile, un progetto ambizioso e didifficile attuazione.Mezzojuso non ha strutture pensate perfare qualcosa di diverso rispetto al cal-cio, congetture mentali e poco proget-tuali non fanno vedere oltre campi di

mo un vivaio di ragazzini con la vogliae l’entusiasmo di avvicinarsi alla palla-volo e si va avanti per quasi un anno.Ma nulla è possibile solo con le buoneintenzioni, senza una vera palestra,senza un contributo economico, senzagente che crede che lo sport sia fonda-mentale nella vita dei ragazzi ed è laprima vera organizzazione di civiltà.Dopo circa tre anni di attività rivedo lastessa foto, nessuna angolatura è cam-biata l’obiettivo continua ad inquadrarequell’ ampio campo di calcio zeppo diragazzini con nessun’ altra alternativa.Gli amici con cui ho cominciato que-sto progetto: Pietro Musacchia,Vanessa Mallia, Giorgio Ferlisi,Salvatore Giardina, Rocco Danilo eLucido Fabrizio.Gli amici con cui ho continuato questoprogetto: Marco e MassimilianoCanfora, Peppe Chetta, SantinaViscardi e Giorgio Ferlisi.Gli amici che hanno collaborato allariuscita dei tornei estivi: GiuseppeBarone, Marco Militello e Piero LoMonte.Gli amici che hanno contribuito consponsor: Leonardo La Barbera e LoBrutto Vittorio.

Maria Grazia Lucido

18e

L’ALFA E L’OMEGADEL VOLLEY

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Idisastri che hanno interessato in que-sti ultimi giorni la Liguria, la Toscana

e in ultimo l’isola d’Elba a causa delleinondazioni, mi riportano alla mente ciòche accadde nel nostro territorio nelmarzo del 2005 quando, dopo giorni diincessante pioggia, vennero giù dallacollina “Brigna”, a monte della chieset-ta Madonna dell’Udienza, alcuni grossimassi travolgendo alcune automobili edanneggiando un paio di appartamenti,mettendo a dura prova la sicurezza dellanostra comunità. Le riflessioni di noitutti allora e che oggi ritornano insisten-ti sono sempre le stesse: perché succedetutto questo? E’ veramente cambiatocosì repentinamente il clima damostrarsi con eventi così disastrosi?Possiamo additare la colpa solo a ciò?Forse prima non pioveva così tanto?Ancora più penetranti frullano nellamente altre considerazioni: Qual è ilnostro ruolo in tutto questo? E’ possibi-le evitare queste catastrofi? Che possia-mo fare singolarmente per la nostracomunità? Giorni addietro mi trovavo,così come tanti altri, a raccogliere fun-ghi e castagne nella contrada Lacca econ molto dispiacere ho notato lo stranocomportamento tenuto dai fruitori diquesti posti, lontano dal principio disana “educazione ambientale”.Sacchetti di plastica abbandonati inmezzo al lussureggiante bosco, bottigliee bicchieri nascosti tra la bellissima col-tre di foglie secche, indumenti lasciatisui massi ricoperti di splendidomuschio, sentieri trasformati in piste,alberi recisi, non fanno certo onore  alla“verde Lacca” che ci appartiene. Alcunigiorni dopo, sempre per la passione deifunghi, mi sposto sul lato ovest dellacollina Brigna, costone S. Rosalia e conlo stesso dispiacere noto che il ruscelloa valle, tra l’altro distrutto da un incen-dio durante una molto movimentata,per i piromani?, estate, è stato trasfor-mato in una discarica a cielo aperto, cheinvece dell’acqua conteneva  pneumati-ci, materassi, vecchie cucine, divani eogni altro genere d’arredo che nonserve più. Sorge spontanea la domanda:e se il nostro territorio fosse colpitodella stessa intensità che ha caratteriz-

zato la Liguria nei giorni passati suquali vie dovrebbe defluire l’acqua sequelle naturali sono ostruite da ognischifezza? In natura tutto ha una suaperfetta funzione: gli alberi attutisconola forza battente della pioggia, l’erba nerallenta la corsa, i rigagnoli la convo-gliano a valle e i fiumi la conducono amare. Se tutto è a posto, anche grossieventi piovosi, non producono danni,ma se la natura è bistrattata e mortifica-ta non risponde con la stessa forza acontenere l’azione distruttiva dell’ac-qua. Non è possibile prevenire ognisorta di calamità naturale ma è scontatoche possiamo farci trovare preparaticosì da poter limitare i danni. Non certocon questo comportamento, è ovvio!Da tutte le fonti, scritte o rappresenta-te, della nostra tradizione, pervenutefino a noi, emerge un dato inconfutabi-le: il nostro progenitore concepiva lanatura diversamente da  come la con-cepiva  l’omo contemporaneo forte-mente tecnologizzato. Egli si sentivaimmerso nella natura e parte integrantedella stessa. Noi usiamo la natura perraggiungere i nostri scopi e per miglio-rare le nostre condizioni di vita noncurandoci di essa, anzi sconvolgendolae usando spesso quella parte che adessa appartiene e che noi depauperiamoin ogni momento senza renderci contodel danno che le arrechiamo.Rendiamoci conto che il degradoambientale è strettamente legato aldegrado della vita di tutti gli esseriviventi, uomo compreso. Allora rattri-stiamoci per quanto successo al Nord,ma cerchiamo di trarne insegnamento equindi operare per proteggere il nostroterritorio e ancora di più diventare tutti“sentinelle della nostra natura”.

Salvatore Giardina

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Disastri annunciati

Foto Danilo Figlia

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Caro Don Enzo, sono IngraffiaRosalia. Volevo ringraziarla per l’in-vio di “Eco della Brigna”.... non sa lafelicità che proviamo io e mio marito,nel leggere le notizie di Mezzojuso.Ogni pagina è un’emozione e soprat-tutto i racconti del Sig. LilloPennacchio, nei quali mi ritrovo pie-namente. E’ bello ricordare e per unattimo rivivere, attraverso le sue paro-le, la mia adolescenza.M i m a n c a n o l e t r a d i z i o n i d iMezzojuso, le feste e processioni; InLombardia sono meno le opportunitàper celebrare insieme alla comunitàquesti avvenimenti.Mi mancano le scampagnate, la ven-demmia con mia nonna e la mietituraa mano... qui non ho più occasione dirivivere questi momenti.Ma ringrazio il Signore per tutto quel-lo che mi sta facendo vivere qui, insieme alla mia famiglia.Ringraziandola nuovamente.Cordiali Saluti

Ingraffia Rosalia

Caro Don Enzo, sono CaterinaPerniciaro. Innanzitutto la ringrazioper la compagnia che mi fa, attraversola lettura di “Eco della Brigna”;Secondo poi, volevo raccontarle deimiei ricordi, di quando la ripensobambino, insieme ad altri piccoli coe-tanei; Ricordo, quando sua madrel’accompagnava da sua nonna“Duzza”… E ora, eccomi qui a parlarecon quel bambino che è diventato unbravo Sacerdote… Non mi dilungooltre e la ringrazio ancora per tutte lenotizie che attraverso “Eco dellaBrigna” riesco a ricevere. E’ bellosapere che nonostante la lontananza,le tradizioni che rammento del miopaese, sono salde e continuano ad esi-stere nella loro bellezza.Che la Madonna la protegga,Cordiali Saluti

Caterina Perniciaro

A seguito della mozione di sfiducia alSindaco Nicola Cannizzaro, votata nelmese di Luglio 2011, è stato nominatoun Commissario straordinario di cuipubblichiamo un breve saluto.

Ciao a tutti sono il CommissarioStraordinario di Mezzojuso. Scusate il tono confidenziale ma inquesto momento mi sento uno di voiconsiderato che grazie alla carica cherivesto ho il piacere di conoscere que-sto paese e i suoi simpatici cittadini.Nei primi tre mesi del mio incarico hoattenzionato le problematiche daaffrontare.Non sono un Mago ma con il coraggioe la forza di chi, all’interno del comu-ne mi collabora, spero di risolvereparte dei problemi che più volte voicittadini mi avete rappresentato.Primo fra tutti il problema della caren-za idrica che in questi giorni sta crean-do notevoli difficoltà alla cittadinanza.Da non sottovalutare inoltre il proble-ma dei rifiuti e delle strade interne edesterne.Quanto sopra è certamente solo unaparte delle difficoltà che si presente-ranno fino alle prossime elezioni maho tanta fiducia e pertanto confidotanto nella vostra collaborazione esoprattutto nella vostra comprensione.Un grazie e un saluto a tutta tutti Il Commissario Straordinario

Girolamo Ganci

20e

I nostri lettori ci scrivono

Riceviamo e pubblichiamo.

A volte

A volte pensoTu sia la spuma dell’oceano,carezza dolce e mormorantesu un’isola che non ho mai visto.Non sai quanti silenzi mi hai rubato,sono bianchi chiostri di ondee vanno, vengono,sono vestigia lontanedi un solo bacio.Ma forsesei solo un bagliore nei miei abissied ho immaginato tutto,forse sei un vuoto d’ombranella luce del mio farotorre di dolore,o semplicementenon ti ho mai perdutae il tuo abbraccio è la brezza del mattino.Eppure adesso è il tramontoe ti lascio andareAlla deriva,lontanoti lascio andaree guardo il mare,le lampare della sera,seduto ed eternosul mio piccolo scoglio.

Danzando dimentico

Danzando dimenticole mille ore splendenti e sfuggentila Luna è meno pallidasulla cima del cielo.Ricorderai le nostre parolequando le tue labbra, le tue manitremeranno di vecchiaiae giaceraiinutile relitto di ricordisul fondo della vita?Danzo sulla polvere frantumatadi un presente che passa in silenzioprocessione di gocce e minuti.Quale vento non dimentica?Oggi voglio essere il ventoe danzare gioiososu tutte le onde del mio oceano.

Domenico Paladino

Girolamo Ganci, Commissario straordinariodel Comune di Mezzojuso.

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Mi è gradito cogliere l’occasio-ne, offertami dalla messa in

stampa di questo numero de L’Ecodella Brigna, per rivolgere, nellaqualità di Dirigente scolastico reg-gente dell’Istituto Comprensivo“Gabriele Buccola”, un affettuososaluto agli alunni, ai loro genitori, aidocenti, al personale A.T.A. e allacomunità tutta di Mezzojuso.Confesso di considerare questo incari-co di reggenza, conferitomi nel mesedi settembre, come una importanteopportunità di arricchimento umano eprofessionale, in quanto mi ha per-messo di scoprire una realtà scolasticae territoriale fortemente connotata dalpunto di vista culturale e linguisticoche costituisce senz’altro un patrimo-nio da salvaguardare e promuovere.Ciò rappresenta sicuramente il punto dipartenza e di riferimento costante per lanostra scuola nella progettazione e nel-l’attuazione del suo Piano dell’OffertaFormativa che mira, però, senza alcunacontraddizione, alla formazione del cit-tadino europeo, nella consapevolezzache le nuove generazioni si trovano a

vivere in un contesto che trascende il“locale” per aprirsi ad una dimensionedecisamente “globale”.Il raggiungimento di tale finalità vedequotidianamente impegnato tutto ilpersonale della scuola, ciascuno inragione del proprio ruolo e della pro-pria professionalità, al meglio delleproprie competenze e capacità.Non è compito facile, infatti, fornire ainostri alunni i nuovi saperi richiestidalla società della conoscenza, glistrumenti necessari per la comprensio-ne della realtà di oggi, sempre piùcomplessa, multiculturale e multilin-guistica, e per un loro futuro inseri-mento, attivo e consapevole, nella vitasociale e produttiva del Paese.In tal senso va considerata anche l’in-troduzione di opportuni elementiinnovativi e migliorativi nei tradizio-nali processi educativo-didattici che sirealizzano all’interno del nostroIstituto resi necessari dal progressoscientifico e tecnologico e più rispon-denti alle nuove forme e modalità diapprendimento e di comunicazionediffuse tra i giovani.Tale processo è stato possibilecogliendo anche le opportunità offertedai finanziamenti della ComunitàEuropea che hanno consentito, in unperiodo di forti ristrettezze economi-che, integrando il limitato budget adisposizione della scuola, di realizzarelaboratori multimediali e/o linguisticie di dotare i vari plessi di pertinenza diquesto Istituto di sussidi didattici estrumentazioni all’avanguardia (lava-

gne elettroniche, notebooks, etc.).Va precisato, però, che la scuola nondeve solo adoperarsi per ripensare inchiave moderna i saperi essenziali, il“leggere, scrivere e far di conto” delterzo millennio, di cui deve favorirel’apprendimento, al tempo stesso deveaiutare gli allievi ad elaborare un pro-getto di vita per il futuro, sia in chiavepersonale sia in un’ottica sociale ecivile, cioè a diventare cittadini delmondo, ma anche cittadini del mondoche sta cambiando e, ancora di più,cittadini capaci di cambiare il mondo. Consapevole della difficoltà del compi-to assegnato alla scuola, esprimo unasentita richiesta di condivisione e colla-borazione perché, senza il fattivo con-tributo di tutte le componenti scolasti-che e delle famiglie, in primo luogo, mapoi anche degli Enti locali, delle parroc-chie, delle associazioni, delle altreagenzie formative, etc. , pur nel rispettodei ruoli e delle funzioni, non è possibi-le garantire una proposta formativa diqualità che sia adeguata alle esigenzedei tempi ed ai bisogni del territorio.Voglio concludere questo breve inter-vento augurando a tutti un sereno efruttuoso anno scolastico che, se con-fortato dall’azione sinergica di tutti,vedrà, ancora una volta, l’IstitutoComprensivo “Gabriele Buccola” pro-tagonista culturale e soggetto formati-vo di riferimento per Mezzojuso e tuttala circostante realtà socio/territoriale.

Il Dirigente scolasticoSalvatore Mazzamuto

Lo Piccolo Giuseppe, Usa € 25.00Pennacchio Vittorio, PA € 30.00Mamola Angela, Mezzojuso € 20.00Pennacchio Frank € 85.00Musacchia Nicolò, Usa € 100.00Musacchia Giovanni € 100.00Nuccio Salvatore, Rivoli TO € 20.00Spataro F.sco /Meli, Grugliasco € 30.00Cannizzaro Salv., Mezzojuso € 20.00Giuseppe Di Giacomo, PA € 25.00 Irene Di Giacomo, PA € 25.00Pinnola G.ppe, (Pizzomunno) € 50.00 Nn. € 5.00Menozzi Marilena € 20.00

OFFERTE RICEVUTERIPOSANO NEL SIGNORE

LO MONTE FARA13/11/1923 - 03/09/2011NAPOLI DOMENICO

18/04/1917 - 18/09/2011MELI ANGELO

22/09/1979 - 19/09/2011BELLONE ANTONIO

06/09/1921 - 21/09/2011MAGNATE VINCENZO20/12/1935 - 23/09/2011

MUSSO ANNA22/11/1919 - 05/10/2011SCHIRÒ ANTONINA

11/07/1931 - 10/10/2011

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Il Saluto del Dirigente scolastico

I NUOVI ARRIVATI

DORIANA MARIA GENNAROdi Giuseppe e Maria G. Pennacchio

GRAZIA MARIA CARAVELLAdi Giovanni e Giovanna Burriesci

ALESSANDRO ACHILLEdi Tommaso e Tiziana Canfora

LUCIA D’INDIAdi Antonino e Anna La Gattuta

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SETTEMBRE

Sabato 3Dopo la Messa Vespertina delle 18,30il Simulacro di S. Rosalia viene porta-to in Parrocchia accompagnato danumerosi fedeli in preghiera.

Domenica 4Festa di S. Rosalia: alle ore 11,30 donEnzo celebra la S. Messa inParrocchia. In serata, per le vie delpaese si svolge la processione delsimulacro della Vergine siciliana.

Lunedì 5Alle ore 18,00 il Complesso Bandistico“G.Verdi” di Mezzojuso apre i festeg-giamenti in onore di Maria SS. deiMiracoli con il tradizionale giro delpaese. Alle 22,30, in piazza Umberto Isi svolge il Festival Canoro, prodotto erealizzato dall’Associazione CulturaleVoltalacarta di Mezzojuso, anche que-st’anno molto apprezzato dal pubblico.In tale occasione i vincitori sono stati:1° classificato: Aurora Magnate; 2°classificato: Elisa Barcia; 3° classifi-cato: Ingraffia S., Ingraffia S., LoMonte G., con il coro dei bambini.

Martedì 6Nel pomeriggio presso il campo sporti-vo di Mezzojuso si svolge il Triangolaredi calcio tra ASD Adrasto Mezzojuso,Sportvillage T.N. e Tieffe ParmonvalPalermo, categoria “Allievi”. In serata ifesteggiamenti in onore di M. SS. deiMiracoli proseguono con lo spettacolomusicale di “MAX POTAMO & THEVINTAGE”.

Mercoledì 7Continuano i festeggiamenti in onoredella Madonna dei Miracoli: alle 16,30in piazza Principe Corvino ha luogouna degustazione di prodotti tipici

locali nell’ambito del progetto “Laqualità fattore di sviluppo per i territorimontani”. Alle 17,00 il ComplessoBandistico “G.Verdi” compie il girodel paese e alle 18,00 don Enzo celebrala Divina Liturgia nel luogo in cui,secondo la tradizione, la Vergine apparìal lebbroso. La serata continua in piaz-za Umberto I con RON in concerto.

Giovedì 8Festa della Natività della BeataVergine Maria: alle 7,00 lo sparodell’alborata in contrada Passo Latàannuncia il giorno di festa e alle 9,00il Complesso Bandistico “G.Verdi” diMezzojuso compie il giro del paeseche ripeterà nel pomeriggio. Alle11,00 don Enzo Cosentino celebra laS. Messa in via Mons. Perniciaro, altermine della quale viene distribuito il“pane benedetto”. Subito dopo, sottoun sole cocente, si snoda per le vie delpaese la tradizionale “Cunnutta”. Alle20,30 si svolge la solenne processioneper le vie del paese del simulacro dellaMadonna dei Miracoli con la parteci-pazione della Confraternita. Anchequest’anno la comunità cristiana, loca-le e non, ha mostrato devozione allaVergine partecipando numerosa allaprocessione. A seguire, trattenimentomusicale in Piazza Umberto I con ilComplesso Bandistico “G.Verdi” diMezzojuso.

Domenica 11Anche quest’anno si svolge la FestaUnitaria Diocesana dell’AzioneCattolica che ha avuto luogo presso ilSantuario di Maria SS. di Gibilmanna,

dove è stata celebrata la Santa Messa.E’ stata l’occasione per riflettere sultema dell’anno “Alzati, ti chiama” eper iniziare con entusiasmo il nuovoanno associativo. Le associazioni par-rocchiali che han preso parte alla festasono state quella di Contessa Entellinae quella di Mezzojuso con i giovanis-simi e i ragazzi dell’ACR. La festa siè conclusa con una piacevole passeg-giata per le vie di Cefalù.

Mercoledì 14Festa dell’Esaltazione della SantaCroce: dopo il Triduo di preparazione,alle 10,30 presso la Chiesa del SS.Crocifisso, viene celebrata la DivinaLiturgia al termine della quale vienedistribuito il basilico benedetto.In serata si svolge la Solenne proces-sione con la Vara del SS. Crocifisso.

Giovedì 15- Suona la campanella di inizio scuolaper gli alunni dell’Istituto Comprensivo“G. Buccola” di Mezzojuso.- Alle 17,00 il Complesso Bandistico“G.Verdi” di Mezzojuso compie ilgiro del paese e, a seguire, in viaRuggero Settimo si svolge “u jocu ripignateddi”. In serata, a conclusionedell’ottavario alla Madonna deiMiracoli si svolge la processione peralcune vie del paese con il simulacrodella Vergine.

Venerdì 23Festa di S. Pio da Pietralcina: alle18,00 in piazza Principe Corvino donEnzo Celebra la S. Messa ricordandoil transito del Santo.

BREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIB

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OTTOBRE

Lunedì 3Alle ore 19,00 presso la Chiesadell’Immacolata, Don Enzo Cosentinocelebra i Vespri Solenni in onore di S.Francesco d’Assisi, seguiti dallaLiturgia Eucaristica.

Martedì 4Festa di San Francesco d’Assisi: alleore 18,00 il parroco don EnzoCosentino celebra la Santa Messanella Chiesa dell’Immacolata. Anchequest’anno, durante la Liturgia, è statobenedetto l’inizio delle attività pasto-rali ed affidato il Mandato ai compo-nenti dei vari gruppi parrocchiali qualiAC, Scout, Coro e Catechisti. Al ter-mine della Messa, si è svolta una sem-plice ed umile processione rionale conil simulacro del Santo.

Sabato 15 Presso la sede dell’ACR iniziano gliincontri, che si terranno ogni sabatoalle 15,30 con i ragazzi della scuolaelementare e alle 16,30 con i ragazzidella scuola media inferiore.

IBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVI

È stato inaugurato lo scorso 18 luglioin Corso Vittorio Emanuele 15 aMezzojuso, lo Studio Odontoiatricodella Dott.ssa Daniela Lo Re. In parti-colare, si occupa di Protesi dentarie,ortodonzia, implantologia, ecc.

Lo scorso 19 settembre, a causa di un tragicoincidente stradale, il nostro giovane compae-

sano Angelo Meli è scomparso lasciando un vuotoincolmabile nella nostra comunità. Pochi giornidopo sarebbe stato il suo 32° compleanno, che èstato ugualmente festeggiato da amici e parentifacendo volare trentadue lanterne che hanno illu-minato la notte in suo ricordo. Nel cupo cielo di Mezzojuso un Angelo è volatovia, più alto del timido sole, lasciandoci l’amarez-za di un fiore reciso nella sua primavera e il sorri-so di un ragazzo felice.Ciao Angelo!

Ciao Angelo!

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eDirettore Responsabile: Vincenzo CosentinoCondirettore: Carlo ParisiRedazione: Francesca Brancato, Doriana Bua, Danilo Figlia, Concetta Lala, Ciro Muscarello, Margherita ReresIndirizzo: Piazza F. Spallitta - Mezzojuso (PA) - Tel e fax 091 8203179 - [email protected] - IBAN: IT60 C076 0104 6000 0000 9228 668Grafica ed impaginazione: Gianni SchillizziStampa: Istituto Poligrafico Europeo s.r.l.

ECOBRIGNA

della

In copertina:Mons. Sotir Ferrara(foto di Danilo Figlia)

PERIODICO BIMESTRALE - PARROCCHIA MARIA SS. ANNUNZIATA - MEZZOJUSONuova Serie, Registrato presso il Tribunale di Palermo al n. 33 del 15.10.97

L’accesso a un’acqua potabile, pulita e di qualità, e a installazioni sanitarie di base, è un diritto dell’uomo, indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita.

Risoluzione ONU 29 Luglio 2010

VERGOGNA!

Foto Danilo Figlia