ECCOCI ESTATE 2010

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Magazine del progetto “H-Anto a Te” della Cooperativa Sociale Bambù, San Sebastiano Al Vesuvio (Na) Giovani: allo Sprint o al collasso? UFFICIO DI PIANO DISTRETTO SOCIALE N 17 W W W . B A M B U O N LU S . I T Ercolano: la bellezza è accessibile a tutti? Vacanze in Relax i consigli delle psicologhe Anno. 0 N. 0 | (OMAGGIO)

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Il numero estivo di Eccoci!

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Magazine del progetto “H-Anto a Te” della Cooperativa Sociale Bambù, San Sebastiano Al Vesuvio (Na)

Giovani:allo Sprint o al collasso?

UFFICIO DI PIANO DISTRETTO SOCIALE N 17

w w w . b a m b u o n l u s . i t

Ercolano:la bellezza è accessibile a tutti?

Vacanze in Relaxi consigli delle psicologhe

Anno. 0 N. 0 | (OMAGGIO)

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M C

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in collaborazione con:GIOVANI:ALLO SPRINT O AL COLLASSO?SPECIALE ESTATEDIVERSABILITA’MUSICA

SCIENZA E TECNOLOGIADAL MONDOCURIOSITA’SUSSURRI DELL’ANIMA

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Amici,forse in questo numero di Eccoci ci proponiamo una impresa troppo grande per sperare di vederla poi a compimento, ma noi siamo intrepidi e ci facciamo proteggere dal famoso Detto: la fortuna arride agli audaci!Noi ci siamo resi conto che gran parte della gioventù di questa nostra splendida terra che è il meridione d’Italia da tempo soffre di mancanza di stimoli e motivazioni. Una sorta di apatia si è impadronita di essa. Trenta anni di televisione anestetica e la perenne assenza di prospettive che solo un lavoro può dare,

hanno fatto il resto. E’ a questi ragazzi che dedichiamo questo numero della rivista. Vogliamo rappresentare un campanello che suoni un salutare squillo per tanti di loro che stanno perdendo la speranza in un futuro da vivere con dignità e decoro.Lontano dalla droga e dal malsano pensiero di esser stati abbandonati dalle istituzioni. E pienamente partecipi dei destini della nostra Italia che è vicinissima a compiere i 150 anni dalla sua sofferta e orgogliosa Unità!Leggeteci con la consueta semplicità perché in fondo è con

questa stessa semplicità che noi scriviamo per voi, ma questa volta prendiamoci un piccolo impegno in più: chiediamoci se e che cosa ognuno nel suo campo d’azione può fare per superare questa avvilente situazione di stallo in cui sembriamo esser finiti. Dall’esser generosi avviando per esempio una piccola impresa dando fiducia ai giovani, al giudizio non affrettato e di disprezzo verso di loro, tutto può concorrere a creare le basi per un grande nuovo Risorgimento!

Buona lettura!

L’Editorialedi Luigi Esposito

E’ una rivista gratuita la cui redazione è com-posta dai ragazzi diversamente abili di un pro-

getto socio-educativo che mira al loro inseri-mento nel mondo del Lavoro.

ogni giorno gratis notizie, consigli e articoli sulla psiche umana: la risorsa italiana di psicologia che parla chiaro alle persone.

www.psicozoo.it

SOMMARIO

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Via M.Callas 191, Ponticelli (NA) - Tel.0817749067

081.192.409.41081.612.53.60

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Sospesi tra aspirazioni e limiti, a volte si rifugiano nella droga, nell’alcool e

utilizzano il proprio corpo come unico mezzo di approccio con l’altro sesso.

In molti guardano troppa tv e si lascia-no influenzare: il sesso? Ancora tabù,

non affrontano spesso l’argomento con i propri genitori perché sono im-barazzati dalla loro chiusura mentale.

Chi sono i Giovani di Oggi? Che colori ha il loro mondo?

* Dati relativi ad un campione degli adolescenti nell’Area Vesuviana

GIOVANI: ALLO SPRINTO AL COLLASSO?

UN PO’ DI NUMERISULL’ADOLESCENZA

Dal grafico si evidenzia come gli adolescenti dedichino la maggior parte del tempo, alla casa, alla famiglia e allo stare con gli amici. Emerge un forte bisogno di relazione che non esclude l’adulto o la famiglia, tanto che dalla maggior parte dei testi analizzati, è chiara l’esigenza dei ragazzi di non poter fare a meno della famiglia e degli amici.

Sto a Casa/Studio

Sto con gli amiciSto a Casa/Pranzo

Pratico uno sport

Dormo

Lavoro

Navigo su internet

CHE FAI DOPO LA SCUOLA?

Dalle tabelle emerge, tra ciò che gli adole-scenti vorrebbero, la realizzazione di spazi e luoghi dedicati a loro, così come subito dopo ad alto punteggio, rientra il riconoscimento di uno scarso interesse da parte delle istituzioni ai loro bisogni, per alcuni ragazzi emerge an-che la preoccupazione rispetto alle possibilità di lavoro. I ragazzi rilevano ciò che dovrebbe essere fatto per loro sul territorio, ma non conoscono i servizi presenti né hanno chia-rezza rispetto a chi dovrebbe attivare queste risorse o a cosa potrebbero fare per loro.

COSA VORRESTI IN CONCRETO

SUI NOSTRI TERRITORI?

Istituzioni più presenti

Luoghi/Centri per noi

Incontri per giovani

Non so

Centri Sportivi

Lavoro

Lotta alla Camorra

LA TOP 3 DELLE TUE PRIORITA’?

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Avere una vita sociale

Stare in famiglia

Praticare Sport

Nei giovani interessante è l’aspetto relativo allo “stare con” piuttosto che al fare; la maggior parte dei ragazzi individuano lo stare a casa per studiare o lo stare con gli amici o in famiglia o lo sport nella sua dimensione di relazione, come aspetto prioritario. Ciò permette di accostarci al bisogno che loro hanno di avere qualcuno che stia accanto a loro, che li accompagni in questo periodo di vita che possa essere un punto di riferimento, che trascorra del tempo con loro, un bisogno non dedotto, ma portato fuori in modo chiaro da loro.

*

DOSSIER

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GIOVANI: O AL

ALLO SPRINTCOLLASSO?

Quali sono le mo-dalità più adeguate

nel lavoro coi giovani? Come far conoscere loro realtà difficili senza lasciare che ne vengano assorbiti? L’esperienza di una

psicologa.

Dottoressa, di cosa si occupa?

Sono coordinatrice dell’Area Giovani della Cooperati-va. Durante l’anno insieme all’equipe di lavoro abbia-

mo realizzato due progetti: Pic (percorsi in centro), Sui territori di Portici, San Giorgio a C. e S.Sebastiano al V., terminato a Maggio e CaBaSC (Centro a bassa

soglia coordinato) tuttora in corso, sui territori di Ercolano e Torre del Greco. I progetti si occupano di

prevenzione dei comportamenti giovanili a rischio, predisposti o rivolti al consumo e all’abuso di sostan-ze stupefacenti o psicoattive. La fascia di età aggan-

ciata va dai 14 ai 24 anni. Con PIC il lavoro è stato rivolto in maniera maggiore alle scuole superiori e alle parrocchie del territorio; abbiamo proposto ai

gruppi classe una serie di incontri nei quali i ragaz-zi sono stati messi a confronto con la realtà della

tossicodipendenza, incontrando tossicodipendenti in fase di riabilitazione.Per i ragazzi questo incontro ha

rappresentato un momento di crescita, un modo per superare il pregiudizio e

scoprire, anche attraverso un pensiero critico,

che il tossicodi-pendente non

è totalmente distante da

loro.

LAVORO CON GLI ADOLESCENTI TRA ENTUSIASMO E DIFFICOLTA’

Intervista alla D.ssa Sara CocozzaDi Giorgio Caso

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Con CaBasc il nostro lavoro oltre a coinvolgere in una prima fase le scuole supe-riori, ha realizzato un centro aggregativo ad Ercolano (sede stanziale, Via 4 Novem-bre 256), aperto tre giorni a settimana.

Quali sono gli obiet-tivi del centro e quali modalità utilizzate per raggiungere gli obiettivi prefissati?

Credo che uno dei bisogni degli adolescenti sia quello relativo alla socializzazione; l’idea di realizzare un centro è nata infatti proprio a partire da un’esigenza dei ragazzi, rispetto al poter trascorrere delle ore in una struttura pensata per loro stessi. L’adolescenza come fase di vita rappresenta un momento di transizione e di passaggio all’e-tà adulta, attraverso la ricerca

della propria identità. In questo passaggio il gruppo dei pari ha un’importanza fondamentale, in quanto sostiene il processo di costruzione dell’identità, favorendo il riconoscimento. In alcuni casi però il bisogno di riconoscimento e l’insicurezza legata al non saper bene “chi si è” spinge i ragazzi a fare uso di alcool e droghe; per cui un altro fondamentale obietti-vo del centro è offrire loro la possibilità di incontrarsi e di stare insieme, di aggregarsi in maniera positiva, evitando “aiuti esterni” impropri, ma scopren-do la bellezza di fare sport, musica, laboratori fotografici, creativi, insomma il vero valore

dello stare insieme in modo ar-monioso e divertente, creando relazioni autentiche, in cui è possibile esprimersi per ciò che si è. I ragazzi sono coinvolti in prima persona: scelgono le at-tività, portano idee, proposte e noi le elaboriamo in modo che loro siano i veri protagonisti di ciò che si fa. In questo modo abbiamo scoperto che durante le attività i ragazzi non mo-strano indifferenza, anzi, sono molto creativi e partecipativi.

Quali sono le motivazioni che spingono questi ra-gazzi a rifugiarsi in droga e alcool?

Sulla base della mia esperienza sul campo, credo che le moti-vazioni all’uso di sostanze siano diverse e non riconducibili ad un’unica spiegazione. Negli ul-timi anni, ad esempio, ci trovia-mo di fronte ad una maggiore

diffusione di sostanze “performanti”che ser-vono a rispondere a richieste prestazionali e che permettono di svolgere attività in maniera migliore. Anche l’alcool non

viene utilizzato più durante occasioni aggregative, ma come esperienza alterante di sé alternativa agli stupefacenti. Queste sostanze in qualche modo attutiscono l’ansia di fronte alle richieste esterne di efficienza successo ed appa-renza, e non permettono al giovane di essere pienamente se stesso. È come se, nel tenta-tivo di superare quest’ansia, le paure, il non sentirsi all’altezza, le difficoltà relative alla fase di vita, i giovani, in alcuni casi, trovassero risposta in queste sostanze che coprono queste emozioni e permettono al giovane di sentirsi più forte, all’altezza, senza paure.

Come è riuscita ad acquistare fiducia nei ragazzi?

Il lavoro con gli adolescenti non è sicuramente semplice. Ti mettono costantemente alla prova, cercano di capire se può fidarsi di te, se sarai in grado di comprenderli, ascoltarli e a vol-te di lasciarli liberi. Un aspetto importante nel lavoro con gli adolescenti è quello di condi-videre con loro gran parte delle esperienze, spesso giochiamo insieme, chiacchieriamo, e nello stare con loro cerco di trasmettergli che ci sono, che li comprendo perché ho vissuto ciò che loro ora vivono. Con loro mi muovo costan-temente tra adolescenza ed adultità, in tal modo ciò che cerco di comunicare ai ragazzi è che posso stare e divertirmi con loro, ma posso essere an-che un punto di riferimento per le loro difficoltà e il muovermi costantemente tra queste due posizioni mi permette di ac-quistare la loro fiducia. Lo stru-mento fondamentale credo sia la relazione, il legame emotivo e quanto più questo legame è forte, tanto più l’adolescente è motivato ed interessato alle cose. Lavorare con l’adolescen-te significa anche rispettare momenti di silenzio o di allon-tanamento, permettere loro di scegliere in autonomia, a volte anche sbagliando.Concludendo, credo che lavorare con i giovani mi abbia permesso di riscoprire tante qualità che l’adolescente possiede e che spesso come adulti dimentichiamo, quali la creatività, il ritagliarsi spazi per dedicarsi alle relazioni con gli altri, la sincerità, la naturalezza. Credo che si possa imparare molto da loro, semplicemente ricordando di essere stati ado-lescenti anche noi.

Sara Cocozza, Psicologa, Coor-dinatrice dell’area adolescenti della Cooperativa Bambù onlus di S.Sebastiano al Vesuvio.Da circa due settimane è aperto sul

territorio di Ercolano e Torre del Greco un nuovo centro ag-gregativo per adolescenti, con il progetto “C.a.Ba.s.c.”.

Il segreto per capire i ragazzi? la relazione.

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GIOVANI: O AL

ALLO SPRINTCOLLASSO?

LA DROGA di Luigi Esposito & Pio Lallo

UN PROBLEMA SERIO, POCHE RISPOSTE VALIDE.

Parlando di giovani, ci sia-mo interrogati sulle cause di un disagio che sembra essere da sempre legato a questa fascia d’età: le droghe. Osservando le statistiche che ci parlano del grosso problema dell’uso delle droghe fra i giovani, ci accorgiamo di un fatto in particolare: non esiste una motivazione che spicca

sulle altre per cui si svilup-pa questa dipendenza così deleteria per la loro salute.A precise domande sull’ar-gomento la gioventù ri-sponde vagamente di paura della solitudine,di timore di essere esclusi, oppure ad-duce il pretesto di voler pro-vare tutto nella vita,o anche solo per il piacere momen-taneo vero e proprio.Tutto sommato queste loro risposte però le possiamo accorpare in una definizio-ne fondamentale: la paura che hanno di venire emargi-nati, di non essere ricono-sciuti dai compagni e dagli adulti di riferimento, da non sentirsi parte integrante della società!Per arginare questo grave problema che affligge e

coinvolge loro malgrado le famiglie, le persone care e alla fine un po’ tutti noi, ci consentiamo di dare un piccolo consiglio agli organi competenti e alle istituzioni preposte: urge la necessità piena e concreta di lavo-rare nella direzione di un coinvolgimento a tutti gli effetti di questi ragazzi nella società civile fin dalla più tenera infanzia!Come un germoglio và cu-rato, alimentato, invogliato a crescere, così bisogna far sentire importanti, essenzia-li, vera linfa vitale del tessu-

to umano questi virgulti!

I GENITORI di Giorgio Caso

LI VOGLIONO “AMICONI” O VECCHIO STILE?Di recente in tv un neurop-sichiatra s’interrogava su quanti adolescenti confida-no le proprie problematiche ai genitori. Si è giunti alla conclusione che il 30% dei ragazzi in Italia parla in fa-miglia delle sue difficoltà. Anche nelle scuole questo argomento si è trattato diverse volte, soprattutto dai docenti di psicologia che sembrano essere molto più propensi al dialogo. Infatti nelle scuole si è creato uno spazio, che viene chiamato spazio adolescenti, dove i ragazzi espongono i propri problemi con il supporto di uni psicologo. Questo ac-

cade perché gli argomenti che affrontano gli adole-scenti con i propri genitori non sono molti, perché essi molto spesso non si sentono capiti e ascoltati e così subentra la figura dello psicologo scolastico, dove i ragazzi espongono i propri problemi senza giudizio. Voglio concludere con un messaggio molto forte e mi voglio rivolgere soprat-tutto a quella categoria di genitori che si ostinano a non immedesimarsi nel problema del figlio. Conclu-do nel dire che si tende a non ritenere importante le difficoltà dell’adolescente.

E...i diretti inte-ressati

cosa ne pensano? Per la Psicologa Sara Cocozza, “Dai dati in mio possesso per gli adolescenti il dialogo e la comunicazione diretta stanno al 1°posto, mentre cellulare e computer rien-trano alla fine. Sembra che il valore dato dagli adolescenti ai supporti tecnologici non sia comparabile al valore che, invece attribuiscono alla comunicazione diretta e alle opportunità di socializzazione nella vita reale.”

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Due donne, due generazioni, due modi di vivere e pensare. Vi presentiamo Luisa (37 anni) e Giulia (15 anni), due adolescenti, una di ieri e una dei giorni nostri. A CONFRONTO

All'età di 15 anni come ti divertivi?

Uscivo con gli amici, con i fratelli,con i cugini e stavamo

sempre insieme.

Dove e quando frequentavi gli amici e come trascorrevi il tempo con loro?

Beh, ci vedevamo a scuola, per fare qualche passeggiata, oppure ci riunivamo a casa di

qualcuno per giocare con giochi di società tipo battaglia navale, dama etc..

A che ora avevi la ritirata?Dovevo tornare per le 20:00!

I tuoi genitori ti lasciavano libera nei rapporti sentimentali?

I miei genitori mi chiedevano di essere seria, cosa che io ho sempre fatto e non mi è mai piaciuto cambiare uomini in continuazione.

Che significava per te essere ragazza 20 anni fa?

Essere una ragazza 20 anni fa significava essere spensierata e serena e con la mia famiglia sono

sempre stata bene.

Con chi ti confidavi quando avevi un problema?

Mia mamma; con lei ho sempre avuto un rapporto libero e le ho sempre confidato le mie

paure, angosce. Lei mi ha sempre dato corag-gio, ottimi consigli e amavo andare da lei per

parlarle del ragazzo che mi piaceva o dei ragazzi che mi corteggiavano ed ancora oggi all'età di

37 anni quando ho dubbi o angosce corro da lei e come sempre trova la soluzione più giusta.

C’è un episodio che ti ha colpito durante la tua adolescenza?

Avevo 16 anni, e una domenica di Maggio uscii con mia cugina Marianna, il mio fidanzato ed

un suo amico di nome Francesco; stavamo gu-stando un gelato, seduti comodamente su una panchina, parlando del più e del meno quando

di colpo ci rendemmo conto che un individuo ci puntò con una pistola e un uomo a pochi passi da noi strillava “non sono loro”. Noi come prima

reazione scappammo, corremmo così tanto che arrivammo a casa nel giro di pochi minuti, eravamo spaventati a morte. Oggi ricordando quest'episodio ridiamo perché non sappiamo

ancora come facemmo ad arrivare in pochissimi minuti a casa.

Cosa fai per divertirti?Esco con le mie amiche ,vado al cinema, in pizze-ria e in discoteca.

Dove e quando frequentavi gli amici e come trascorrevi il tempo con loro?Ho molti amici che frequento la mattina a scuola, nei weekend andiamo in discoteca o in pizzeria, o facciamo shopping.

A che ora hai la ritirata?La ritirata dipende sia dal posto in cui vado sia con le persone con cui mi trovo ma comunque mi ritiro per le ore 23-23.30.

I tuoi genitori ti lasciano libera nei rapporti sentimentali?Sì, i miei genitori, non si intromettono nei miei rapporti sentimentali e nè mi ostaco-lano.

Che significa per te essere una ra-gazza oggi?Per me essere una ragazza di oggi signifi-ca avere più libertà, essere più compresa e avere più dialogo con la famiglia, poter uscire con gli amici per condividere questa bellissima fase della mia vita.

Con chi ti confidi quando hai un problema?Quando ho un problema mi confido con la mia migliore amica e con mia madre.

Ci racconti un episodio che ti ha col-pito durante la tua adolescenza?Vi racconto un episodio molto forte della mia adolescenza, mi trovavo al viaggio d' istruzione di 3 media, dove rimasi bloccata nell'ascensore dell'albergo con 8 amiche, eravamo prese dalla disperazione, c'era chi piangeva, chi gridava, ma non so come riuscii a mantenere la calma tanto da riu-scire ad aiutare l'ascensorista a farci uscire. Questo episodio mi ha fatto crescere molto, e ha segnato in maniera indelebile la mia adolescenza.

LUISA GIULIA

di Rita Balzano & Fabio Lentini

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Festival delle Ville VesuvianeQuando: dal 1 luglio al 27 luglioDove: Ville settecentesche del Miglio d’OroIl debutto il primo luglio nella Villa Tiberiade di Torre An-nunziata con lo show di Gino Rivieccio e la Minale Band “Quanno ce vò ce vò”, poi trasferimento alla leopardiana Villa delle Ginestre di Torre del Greco con Marina Bruno in “Respiri”, l’8 luglio il Festival si sposta a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano per l’esi-bizione di Enzo Avitabile e la sua band. Il 9 luglio si illumi-na il palcoscenico del Parco sul Mare di Villa Favorita di Ercolano con il concerto di Sal Da Vinci, poi Villa Letizia a Barra con il Sonora Sax En-semble e di nuovo al Parco

sul Mare della Villa Favorita con Samuele Bersani. Ancora musica il 22 luglio al

Palazzo Reale di Portici con Daniele Sepe, il 24 sarà la volta di Gigi Finizio e della sua musica a Villa Favorita, mentre la conclusione il 27 luglio è affidata a Geppy Glejeses e Lello Arena con la prima assoluta de “Lo Scarfa-lietto” di Eduardo Scarpetta. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00

Festival Casertano del FolkloreQuando: 24 luglio 2010 - 25 luglio 2010 Dove: Letino (Ce)Grande evento simbolo del folk Casertano, che vedrà come protagonisti i gruppi del comitato Fitp - Caserta, affiancati da gruppi prove-nienti da tutte le parti d'Italia.

The Amalfi Coast-Tour By NightQuando: dal 24/07/2010 al 25/07/2010 Dove:Costiera Amalfitana Tour notturno della Costie-ra amalfitana a bordo della mitica Fiat 500, con cena a bordo di una nave e pernot-tamento.

Storia, Sapori e Me-stieri dai Sidicini a GaribaldiQuando: dal 31/07/2010 al 01/08/2010Dove: presso il Centro sto-rico e Borgo medievale di Teano (Ce)Stand gastronomici, mercati-no di prodotti artigianali, esi-bizioni di gruppi musicali ed artisti di strada e passeggiate archeologiche, in un’atmo-sfera d’altri tempi.

Luglio

agostoMojoca - Festival

Artisti di StradaQuando: dal

06/08/2010 al 07/08/2010 Dove: Moio della Civitella (SA) Nei vicoli e nella piazze del paese si esibiranno gra-tuitamente gioco-lieri, giullari, mimi,

musici, funamboli, etc..., i bambini, i quali potranno assistere agli spettacoli dei burattinai e degli scultori di palloncini o sottoporsi all'abilità dei truccabimbi in appositi spazi a loro dedicati.

La Sagra del Mare FlegreaQuando: dal

05/08/2010 al 08/08/2010

Dove: Acquamorta - Monte di Procida (NA)

L’associazione “Vivi l’estate” vi permetterà di gustare le prelibatezze della gastro-nomia flegrea accompa-gnate da buoni vini locali.

Festa del mareDove: Sant'Agnello (NA) Quando: 14 Agosto 2010 al 17 Agosto 2010 Escursioni via mare in luoghi inaccessibili a piedi, escursioni sul Monte Faito, dimostrazioni su come si produce il vino, l'olio, la mozzarella, spettacoli, stand tipici e specialità marinare.

Palio dell'AnguriaQuando: il 18/08/2010 Dove: Altavilla Irpina (AV) Il palio dell'anguria è una manifestazione storica legata alla leggenda della

"Regina triste", Costanza di Chiaromonte, ripudiata dal marito e mandata in esilio a Gaeta. Dalle vicende della "Regina triste" nasce la sfilata storica e la corsa degli asini, in cui i cavalieri percorrono un silometro con un’anguria sotto brac-cio da depositare ai piedi di Costanza.

Etnie - Vacanze EtnicheQuando: dal 21/08/2010 al 28/08/2010 Dove: Marina di Camerota (SA)Una serie di corsi per adulti e bambini per fare amicizia con la musica e la danza etnica italiana e Mondiale, dal canto popolare, alle danze africane e suda-mericane alle percussioni arabe.

Tutti gli eventi e le occasioni di svago e relax in città. E qualche riflessione.

SPECIALE ESTATE 2010

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RILASSATEVI COSI’ di Rita Balzano e Luigi Esposito

I CONSIGLI DELLE PSICOLOGHE.Qual è il metodo migliore per rilassarsi in vacanza? Dott.ssa Lucia Imperatore: In

realtà non esiste un metodo uguale per tutti, ogni persona ha le sue peculiari mo-dalità per rilassarsi. In generale, posso affer-mare che le ferie per quanto siano attese da tutti noi, possono essere fonte di stress,

sia perché si trascorre più tempo con i familiari (il che può portare momenti di tensione), sia perché si aspettano così tanto da desiderare la vacanza perfetta: si trascorrono ore e giorni a pianificarla, rimanen-do poi delusi per ogni cosa che non risponde all’ideale. Un primo passo potrebbe essere quindi l’abbandonare questa idea di per-fezione. Poiché ognuno è diverso, nel pianificare le vacanze è positivo cercare di tenere sempre presente quello che è davvero importante per noi. Che sia la famiglia, i viaggi, la socialità, la solitudine, lo studio o la libertà, assicuratevi che le vostre vacanze riflettano questi valori. Se voi e i vostri cari avete valori diversi, valutate se ci sia la pos-sibilità di conciliarli trovando dei compromessi. Infine è fondamen-tale dedicare ogni giorno almeno un’ora a se stessi, da trascorrere da soli o in compagnia di qualcuno con cui stiamo bene, facendo una passeggiata, leggendo, ascoltando musica o prendendosi un gelato.

C’è un hobby ‘migliore’ per benessere e relax? Dott.ssa Ilaria Cuturi: Non

credo esista un “hobby migliore” in assoluto e che vada bene per tutti, credo che ciascuno debba scoprire il proprio segreto per un relax che ricari-ca e prepara ad

affrontare il nuovo anno lavorativo. Ad esempio per gli amanti della montagna, del trekking, delle arrampicate il vero rilassamento arriva solo con un notevole sforzo fisico, la fonte di rigenerazione sta nel compiere decine di chilometri seguendo un sentiero talvolta difficile per poi raggiungere la meta. Gli amanti del mare, invece amano per lo più godere delle sensazioni date dal caldo del sole e dal fresco dell'ac-qua. Chi per rilassarsi ha bisogno di scarica fisica può cimentarsi in un hobby più motorio, sportivo ma-gari, o che implichi comunque la motricità grossa, come il giardinag-gio, chi invece predilige lo stare, piuttosto che il fare, può dedicarsi alla lettura, alla pittura o comunque ad attività che mettano in gioco la manualità fine o solo il pensiero. È importante in ogni caso che l'hobby in questione sia finalizzato alla realizzazione di un obiettivo, così come è altrettanto impor-tante che si ritorni ogni

tanto al pensare il quotidiano che abbiamo lasciato

“a lavoro”.

Questo periodo dell’anno, fatto di viaggi e partenze, è quello in cui gli anziani sentono maggiormen-te l’abbandono.Succede che un po’ tutti dopo un anno di lavoro sentono la neces-sità di evadere, quindi gli anziani, anello debole della società, si ritrovano spesso soli e risentono più di tutti di una certa indifferen-za verso di loro. All’indifferenza si aggiunge la mancanza di rispetto, che è percepita da un anziano su 6. Secondo i sondaggi, circa il 51% delle persone anziane soffre per la solitudine, anche considerando che vive da solo il 30% di chi ha superato i 65 anni e ben il 47% degli ultrasettantacinquenni. Senza voler essere retorici, ci rendiamo conto che per superare questo cattivo andazzo, dovrem-

mo ricordarci di quello che hanno fatto per noi. E’

necessaria la loro partecipazione alla vita familiare e sociale, perché possono esserci di esempio e d’aiuto nelle scelte con le loro esperienze vissute. Non bisogna dimenticare poi che sono una risorsa indispensabile per i figli che lavorano e non possono per-mettersi asili privati o babysitter. Non solo prendendosi cura dei nipoti fanno risparmiare soldi, ma permettono sopratutto ai bambini di restare in famiglia e di non crescere con persone estranee, per poi trascorrere troppo tempo fuori dall’ambito familiare.Gli anziani sono utili a noi giovani e quindi non abbandoniamoli come fossero sacchi della spaz-zatura, perché fondamentalmen-te sono per noi un pilastro e un esempio di vita.

..NON SCORDATE GLI ANZIANI...

..E FATE PIU’ SPORT!

In Italia ci sono tante persone che per 1Kg in più non vanno al mare e questo rende l’estate meno piacevo-le. Per evitare di stare in ansia per l’arrivo dell’estate,vediamo come riparare con gli sport più gettonati della bella stagione.

Windsurf e kitesurfQuesti due sport si praticano in acqua ed una delle mete più gettonate per esercitarli è la Sardegna per i suoi venti. Il Windsurf ed il kitesurf si pratica-no entrambi su una tavola con la differenza che il kitesurf è dotato di una vela che serve a far muovere la tavola.Sci nauticoUn altro sport che va di moda tra i giovani è lo sci nautico, il quale viene praticato nel mare e nei laghi. Attualmente in Italia esiste la Federazione di sci nau-tico alla quale sono iscritti più di 100 club.Beach volleyÈ uno sport molto simile alla pallavolo con la differenza che si pratica su un campo di sabbia, ci sono due giocatori per squadra e non si possono fare i cambi. Da non praticare nelle ore più calde!Beach soccerUno degli sport estivi preferito dai giovani è sicuramente il beach soccer, una variazione del calcio. Si gioca su un campo di sabbia, le squadre sono formate da cinque giocatori , si giocano 3 tempi da 12 minuti e ci sono due arbitri. Un ultima cosa da non dimenticare è che si gioca a piedi nudi.Questo sport sta diventando tal-mente in voga che è stato rico-nosciuto dalla FIFA e si svolgono campionati a livello nazionale ed internazionale.

di Fabio Lentini

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La richiesta del disa-bile di lavorare, ove naturalmente ve ne siano i requisiti e le capacità, è molto forte.

Essa è dettata da una grande motivazione che i normo-dotati, forse non conoscono.Egli non vuole solo realizzare se stesso con l’inserimento in un mondo che gli è sem-pre stato precluso, ma ha il grosso desiderio di ripagare la società che indubbiamente fa uno sforzo per aiutarlo nella vita di tutti i giorni. E, vi posso assicurare, lui la sente questa mano che gli viene costantemente tesa!Senza contare che un’e-ventuale collocazione al lavoro di colui che addi-rittura fino a poco tempo fa era quasi etichetta-to con quel roboante appellativo di invalido, apre una serie di risvolti tutti positivi. Ci sarebbe l’assunzione di una re-sponsabilità, il recupero di una dinamicità fisica e mentale, il risveglio da un torpore fin troppo

protrattosi nel tempo nel segno di un infantilismo e una dipendenza dai genitori cui si è quasi condannati a vita.Tutto quello che la 68\99, la legge per l’inse-rimento dei diversamen-te abili al lavoro promul-gata per questo motivo, ma presto insabbiata, doveva fare era proprio questo: non lasciar cadere nel vuoto questo candido anelito alla emancipazione che dal nostro fragile universo gli giunge!

Nei pressi di Napoli, già famosa nel mondo per la sua bellezza, ci sono anche gli scavi archeologici più conosciuti e importanti. Con il gruppo che frequento nel centro per diversamente abili H-anto a te, sono stato in quelli di Ercolano. Per fortuna, una brava guida ci ha seguito per spiegarci quello che vedevamo.Ascoltando le sue parole, con la fantasia ho provato a immaginare com’era la vita in quella città prima che fosse ridotta così. La prima im-pressione che mi ha colpito è stata una grande compassione per gli abitanti dell’epoca, sorpresi dall’e-splosione del Vesuvio. È evidente che non sapevano che il Vesuvio non era una semplice montagna.La bellezza della città mi fa pensare che si trattava di un popolo ricco, c’erano molte botteghe, servizi, ville di grandi aristocratici romani.Qui, queste persone venivano in villeggiatura. I nostri paesi, insom-ma, erano un posto di vacanze per la gente di allora.Erano pure ben attrezzati: per i loro bisogni avevano i bagni pubblici che noi ben duemila anni dopo non abbiamo.Anche se gli scavi erano molto belli, è stata difficile la visita per un nostro amico sulla carrozzella per-ché c’erano le scale, le strade con i

ciottoli e marciapiedi molto alti.Ci auguriamo che questi posti saranno visitabili anche da chi non può camminare.

DIVERSABILITA’

DIVERSABILITA’E LAVOROdi Luigi Esposito

ERCOLANO: LA CULTURA E’ ACCESSIBILE A TUTTI?

di Pio Lallo

LAVORO: UN’ESIGENZA E UN DIRITTO DI TUTTI VISITA AGLI SCAVI TRA BELLEZZE E DIFFICOLTA’

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di Pio LalloTra gli indimenticabili protagonisti della mu-sica italiana uno dei più grandi è stato sicura-mente Fabrizio Cristia-no De Andrè, conosciu-to anche come Faber.

Questo soprannome gli fu attribuito da Paolo Villaggio, suo grande amico di gioven-tù a causa della predilezione del futuro cantautore per i famosi pastelli Faber-Castell. In quasi 40 anni di attività artistica, De Andrè ha inciso 13 album, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi ripubblicate in varie an-tologie.La popolarità e l’alto livello artistico del suo can-zoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli,vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole, subito dopo la sua prematura scomparsa avvenuta il 12/01/1999 per un carcinoma polmonare, a 59 anni. In occasione dei suoi funerali, al dolore della famiglia partecipò una folla di oltre diecimila persone.La sua vita cominciò con la musica, già da quando nella sua casa genovese, il Professor Giuseppe De André fece suonare il grammofono a ritmo di valzer, per alleviare le doglie della moglie che aspettava Fabrizio. Passò i primi anni della sua infanzia in campagna per sfuggire

alla guerra e fu lì che imparò ad amare la vita campestre e che sviluppò l’insofferenza per gli spazi ristretti (anche in senso metaforico forse).Non amò mai molto lo stu-dio scolastico, ma si dedicò presto alla musica, alle letture anarchiche e all’impegno sociale. Il suo successo musi-cale iniziò grazie a Mina che interpretando “La canzone di Marinella” lo consegnò alla fama permettendogli di lasciare il lavoro poco amato di insegnante in un istituto privato. Sebbene fosse un perfezio-nista in studio, De Andrè era terrorizzato dall’esibirsi in pubblico e rifiutò di farlo per molti anni. Per mettere a tacere le pres-sioni incessanti che Sergio Bernardini, il patron del noto locale “La Bussola”, gli faceva per convincerlo ad esibirsi nel suo locale, il cantauto-re gli chiese un compenso all’epoca stratosferico, 300 milioni di lire, sicuro che non avrebbe accettato. Il Bernar-dini invece non se lo fece ripetere due volte e Fabrizio fu costretto a superare la sua paura del palcoscenico, cosa che non gli riuscirà mai faci-le. Cantò in pubblico sempre nella penombra e con l’aiuto

di abbondante whisky. La sua timidezza, infatti, fu alla base di una seria dipendenza da alcol. Tormentata anche la sua vita sentimentale, con i due matrimoni: il primo con Enrica Rignon a soli 22 anni, perché in attesa del figlio Cristiano e la seconda unione con Dori Ghezzi, da cui nacque Luisa Vittoria. Fu con l’amata seconda moglie che Fabrizio fece la terribile esperienza del sequestro: per ben 4 mesi i due furono prigionieri dell’Anonima. De Andrè raccontava di que-sta esperienza quasi con

tenerezza, ricordando quanto i suoi rapi-tori fossero gentili e persino

materni. Negli ultimi anni, cominciò a condividere la sua carriera musicale con il figlio Cri-stiano, che oggi continua a seguire le orme del padre. Attraverso suo figlio possia-mo ancora ricordare i testi e le musiche colte e delicate del grande De Andrè pa-dre. Potrete ascoltarlo il 26 Luglio al Belvedere di San Leucio – Caserta - nello spettacolo che sta girando l’Italia dal titolo “De André canta De André”.

Cantò in pubblico sempre restandonella penombra..

VISITA AGLI SCAVI TRA BELLEZZE E DIFFICOLTA’

DE ANDRE’STORIA DI UN TIMIDO ANARCHICO

MUSICAdi Rita Balzano

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SCIENZA & TECNOLOGIAdi Maria Braini

VANTAGGI, SVILUPPI E RISCHI DELLA RICERCALa prima cellula artificiale, dotata di un Dna sintetico e capace di moltiplicarsi come ogni cellula vivente, è stata prodotta nei laboratori USA di Craig Venter.Da 5 anni Venter sta lavo-rando a questo obiettivo: nel 2007 il suo gruppo ha realizzato un Dna artificiale, nel 2009 ha trapiantato il genoma da un batterio ad un altro e adesso ha combinato i due risultati per costruire la prima cellula artificiale. Per il futuro si spera di poter creare nuove forme di vita in grado di risolvere alcuni grandi problemi dell’umani-

tà, ad esempio attraverso la creazione di un batterio che ingoi il petrolio dell’enorme disastro ambientale ame-ricano. L'esperimento rap-presenta un enor-me successo per la scienza, ma ci sono anche molti altri aspetti da verificare prima di poter gridare al miracolo. Ovviamente ci sono state molte polemiche e preoccu-pazioni: Obama si è rivolto alla commissione presi-denziale per lo studio delle questioni bioetiche, perchè

dedichi attenzione agli sviluppi di questo risultato scientifico, considerando sia i benefici potenziali per la

salute, la sicurezza ed altri settori, sia gli appropriati confini etici e gli even-tuali rischi. L'oncologo Umberto Veronesi

prevede che questa sco-perta non produrrà effetti

concreti nei prossimi anni, ma che darà l’avvio all’esplo-sione della ricerca sul DNA.Un frammento di Dna da solo non è un essere vivente. Vive e funziona solo se messo in una cellula.

NASCE LA PRIMACELLULA ARTIFICIALE

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di Maria Braini

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In questo periodo si va in vacanza per periodi lunghi o anche solo in gita, ragion per cui molte case rimangono vuote ed incustodite per un giorno o per interi mesi.

In estate, quindi, le case sono in pericolo per i furti.In Ingliterra ha avuto molto successo un sistema di sorveglianza chiamato “nei-ghbourhood watch” che vie-ne organizzato dai cittadini stessi nei propri quartieri, per la salvaguardia della sicurezza quartiere.Questo sistema aiuta le persone a proteggere se stesse e le loro proprie-tà.Non solo. Riduce la paura del crimine miglio-rando la sicu-rezza e aumen-tando la vigilanza e pro-muovendo lo spirito di comunità. E’ un’organizza-zione che appar-tiene ai proprietari stessi delle abitazioni, ma

viene sostenuta anche dalla polizia.In che modo è organizzato questo ingegnoso meccani-smo? Vengono fatte precise registrazioni di incidenti sospetti e vengono distribuiti vari opu-scoli: alcuni spiega-no come ridurre il rischio di subire un furto, rendendo la propria casa più sicura. Per ogni zona vengono istituiti dei capi, i cui numeri di

telefono vengono distribuiti alla popolazione. Ogni membro di questa organizzazione espone uno sticker alla finestra per indicare che è una casa sorvegliata e che le persone

di quella casa sorvegliano le case nel vicinato.

Per far funzionare il meccanismo è impor-

tante che i vicini si conoscano e si ten-

gano informati se si cambiano orari, se vanno via per una vacanza o se ci sono altri cambiamenti.In uno spirito buon vicina-to, per battere la criminalità

è importante occuparsi del

prossimo e non dire “io faccio solo i

fatti miei”.

E’ un’organizzazio-ne che appartiene

ai proprietari stessi delle abitazioni, ma viene sostenuta an-

che dalla polizia.

DAL MONDOdi Jessica Carbone

IN INGHILTERRA CASA AL SICURO, ANCHE QUANDO SIETE VIA

NEIGHBOURHOOD WATCH:CORTESIE DEL VICINATO

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di Jessica Carbone

CURIOSITA’di Egidio Rivoli

GOSSIP DIRETTAMENTE DALL’ANTICA GRECIA! :)GLI AMORI DI ZEUSZeus, padre degli dei, nonostante fosse ammogliato con Era, non rifiutava distra-zioni e tradimenti. Trasferendo il mo-derno gossip all’anti-chità, vi raccontiamo alcune scappatelle del più potente degli dei.Tra le dee, una delle prime amanti di Zeus fu Meti, la dea del buon consiglio. Poiché un oracolo aveva predetto al signore degli dei che un figlio avuto da Meti l’avrebbe detro-nizzato, Zeus pensò bene, dopo essersi intrattenuto con lei, di inghiottirla! Dopo 9 mesi al dio venne un forte mal di testa: nacque Atena, par-torita direttamente dalla testa di Zeus. Accoppiandosi con Demetra, dea dell’agricoltura, in forma di serpente nacque una figlia di nome Persefone. Il dio pensò bene di accoppiarsi anche con la figlia, la quale però era sposata con Ade, dio degli Inferi. Per convincere Persefone a conce-dersi, Zeus prese le sembianze di Ade.Tra gli amori mor-tali non possiamo

non citare la bella Danae, una princi-pessa rinchiusa dal padre in una torre perché gli era stato predetto che il primo figlio della ragazza l’avrebbe ucciso. Zeus non si faceva certo fermare dalla mura di un castello! Trasformandosi in una nuvola, il padre degli dei penetrò nella torre e si unì a lei in forma di piog-gia d’oro. Dalla loro unione nascerà l’eroe Perseo che oltre ad uccidere il nonno, sarà il carnefice di Medusa. Ancora, per conqui-stare Leda, moglie di Tindaro, re di Sparta,

Zeus si trasformò in cigno mentre la bella donna faceva il bagno nuda in un laghetto. Dalla loro unione Leda parto-rirà due uova, da cui nasceranno Castore, Polluce ed Elena. E per concludere questa carrellata, ricordiamo che nell’antichità le pratiche omoses-suali non venivano disdegnate neanche dal dio dell’Olim-po. Incontrato tra i boschi il giovane pastore Ganimede, Giove si trasforma in aquila e lo porta con sé nell’Olimpo, dove lo rende immorta-le e gli assegna il

compito di coppiere degli dei.

Come facciamo a mantenere più a lungo in vita il nostro orologio? Su questa pagina vi diamo alcuni consigli utili.- La durata della pila può variare tra due e 5 anni, a seconda dei modelli. Circa due settimane prima dell’esaurimento della pila, la lancetta centrale dei secondi comincia a scattare di quattro secondi per volta: sostituitela e . non lasciate per troppo tempo la pila scarica nell’orologio.- Prima dell’estate, fate eseguire un test d’impermeabilità. Se il vostro orologio risulta impermeabile, dopo un bagno in acqua di mare o in qualche piscina non preoccupa-tevi, perché basta risciacquarlo in acqua dolce. E’ comunque sempre sconsigliabile immergersi con un

cronografo al polso. - Se immergete un orologio im-permeabile e si allaga, richiedete subito un controllo dell’imperme-abilità. Se supera il test la colpa è vostra perché avete trascurato il vostro orologio. In questo caso non avrete alcun diritto alla ga-ranzia. - Fate attenzione anche agli urti e alle vibrazioni. Anche l’orologio più forte potrebbe rompersi, perché sono strumenti delicati. - Per mantenere l’orologio sempre pulito e brillante, pulitelo delica-tamente con una spazzola. Gli orologi non impermeabili vanno puliti con un panno morbido e asciutto. Con queste precauzioni il vostro fidato amico da polso, vi terrà compagnia a lungo!

LUNGA VITA ALL’OROLOGIO!

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Sussurra la tua poesia!

Inviala:in email > [email protected] su facebook -> http://www.facebook.com/bambuonlusla pubblicheremo qui!

“Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non com-pagni, non voli, Non ti cal d’allegria, schivi gli spassi; Canti, e così tra-passi dell’anno e di tua vita il più bel fiore.”.

L’Amore del Silenziodi Giorgio Caso

Avrei voluto cercarti in un sincero abbraccio ma tutto questo mi è difficile e così mi immedesimo nei braniche parlano d’amore.Affinchè possa in una sola parola amarti.

A voi che ci donate amore e dolcezza,a voi che ci infondete coraggio,a voi che ci rendete forti di fronte alle difficoltà della vita, voi che ci trasmettete la speranza e la forzadi vivere, di sognare e che ci date la possibilità di realizzare i nostri sogni.Noi che vi portiamo nei nostri cuori vi ricorderemo, in un mare in tempesta e sotto un manto di stelle.Tutto questo è per dirvi grazie perchè ci state dando la possibilità di crescere emotivamente.

LA POESIA RACCONTATA:

IL PASSERO SOLITARIO (G.Leopardi)

di Luigi Esposito e Rita Balzano

Leopardi è il più grande di tutti, è noto, questi versi eccezio-nali de “il passero soli-tario” lo testimoniano ancora. Noi, però, vogliamo “usare” l’immenso Giacomo invitando la gioventù a capovolgere questa

sua terribile condi-zione, sottraendosi con grosso vigore al pericolo, sempre incombente, dell’auto - emarginazione!

Agli operatori di

H - anto a te - Dal

gruppo autonomia

e dai ragazzi della

redazione di Eccoci.

SUSSURRI DELL’ANIMA

Energia di Primaveradi Rita Balzano

Con l’arrivo della primavera e dei primi tepori si risveglia in noi la voglia di uscire dal letargo invernalee un po’ di luce in più da una sferzata al nostro umore, ridonandoci la voglia di vivere, facendoci sentire liberi come le rondini nel cielo terso senza nuvole.

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Chalet Belvedere Piazza Belvedere, 5Circolo DidatticoVia degli AstronautiMr. Cucito Via Fratelli Rosselli, 8ComuneP.zza R. Capasso, 1Ottica Ranieri Via Roma, 9Pasticceria Angela Via Plinio 13C.Estetico Area 53 Via Luigi Palmieri 63Show Room Blu RO.MA. Via A. Volta 13Enoteca Simeoli P.zza E. Fermi, 17 Gran Caffè Sterminator Vesevo Piazza Belvedere, 7

Stranissimo Via Maria Callas 191

Ospedale Apicella Via Massa, 1C.Estetico Siddharta Via Garibaldi, 209

Snack Bar LabriolaPiazza Vittorio Emanuele, 28EdicolaVia San MartinoD’Angelo Orlando TabaccheriaVia San Martino 17Dr. Antonio Migliaccio - AndrologoPiazza Botteghelle, 4Mobili Chic ZinnoCorso Umberto I, 3Colibrì AbbigliamentoCorso Umberto I, 35Caffè del PresidenteVia Alcide De Gasperi, 49/51 Comune - Uff. Servizi SocialiVia Lanzara 1Comune Piazza Municipio 1ASL NA3 Sud Distretto 54 Via Marconi, 1 , 29/31De Vivo Giovanni Abbigliamento Via Roma

Comune - Uff.Servizi SocialiVia Moretti 10ComuneVia Campitelli,10 CTS ViaggiC.so Umberto I, 15

Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù Via Diaz 132ASL NA1 Sud Distretto 34 Via Libertà 42Ambulatorio Veterinario Croce AzzurraVia Libertà II traversa a destra, 9/13Libreria NutrimentiVia Diaz 71

Ailama Via Nuova Caravita 63Bar RomanoVia Nuova Caravita 99Piaggio CenterVia Nuova Caravita 90Castello S. Caterina Via Santa Caterina 12Cartoleria Lapis Via Meuricoffe, 9Pastificio LeonessaVia Don Minzoni 231Associazione Sportiva DansembleVia Don Minzoni 112Centro Sportivo IGEAVia EuropaIl tempo per l’AnimaVia Madonna delle Grazie 17

CI TROVI QUI: ECCO L’ELENCO DI ENTI ED ESERCIZI DOVE TROVERAI IL TUO NUMERO DI ECCOCI!

San Sebastiano al Vesuvio

Ponticelli

Pollena Trocchia

Cercola

Portici

San Giorgio a Cremano

Magazine del progetto ‘H-Anto a te’ della Coop.Sociale Bambù di S.Sebastiano al Vesuvio (NA)

BAMBU’COOPERATIVA SOCIALE

“Eccoci!” è realizzato con:

REFERENTE EDITORIALE E PUBBLICITA’: Coop.Sociale Bambù Onlus - Presidente: Giovanpaolo Gaudino Sede: Viale del Progresso, 80040 S.Sebastiano al Vesuvio (Na) Mail: [email protected]

Coordinatrice del progetto: Annunziata IengoConsulenza giornalistica:Valerio Di SalleResponsabile di redazione: Lucia ImperatoreCaporedattore:Luigi EspositoVicecaporedattore:Giorgio CasoResponsabili Sponsors:

Renata Gomez De Ayala, Teresa Iorio, Lucia Imperatore, Annunziata Iengo, Sara Cocozza,Ilaria CuturiRedazione Antonio Montone , Jessica Carbone; Fabio Lentini. Rita Balzano, Pio Lallo, Egidio RivoliOperatori: Marianna Formisano, Marianna Rea, Eddy Cirella, Giuseppina NiglioGraficagianlucariccio.it

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