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E enti www.zeccaonline.it adv: www.strategiagrafica.it - Pescara L’AUDIT ENERGETICO: IMPORTANZA E SERVIZIO OFFERTO Per “audit energetico” si intende una attività di indagine volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati. Lo scopo principale è di individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati. Il gruppo Zecca attribuisce un’importanza centrale a tale attività poiché essa è l’unica che può garantire l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie ad offrire delle soluzioni mirate al cliente e che, al contempo può offrire, sia la garanzia del risparmio e dell’efficienza, sia assicurare il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti. Il metodo che seguiamo nel rapporto con la clientela di norma si compone di 3 fasi: 1) Walk through Audit: diagnosi preliminare, gratuita. 2) Diagnostic Audit: si procede alla esecuzione di un audit più particolareggiato. 3) Intervento: il gruppo Zecca può gestire tutte le attività legate alla sua realizzazione e successiva conduzione e/o manutenzione. _________________________________ T +39 085 90 64 170 [email protected] I VANTAGGI DELLA NOSTRA PROPOSTA SONO: - possibilità di ottenere risparmi energetici; - non solo risparmio, ma anche comfort e sicurezza duraturi per gli utenti; - miglioramento dello stato di conservazione degli edifici e degli impianti e conseguente aumento del loro valore; - rispetto dell’ambiente e miglioramento dell’immagine nei confronti del pubblico, sempre più attento alle tematiche ambientali. - nessun costo e nessun vincolo nella fase di analisi preliminare. Successivamente solo risparmio. www.zeccaonline.it Settimanale - Anno 7 N ° 54 Lunedì 27 ottobre 2014 Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Focus ABRUZZO MOLISE - LAZIO B uone notizie per gli oltre 5.000 iscritti dell’Associazione dei malati Sos Linfedema, presie- duta da Franco Forestiere. Il ministero della Salute ha ultimato le Linee di indirizzo na- zionali sui Linfedemi e i Lipedemi, patologie croniche, ingravescenti, soggette a complicanze infettive e gravi distrofie, fino alla degenerazione in Linfosarcoma. Il documento ora è alla ratifica delle Commissioni Lea e Programmazione sanitaria. Il dottor Sandro Michelini, past president European Society of Lymphology, coordinatore scientifi- co Sos Linfedema e responsabile nazionale Ugl Medici - A.R.I.S. ha commentato. “Le numerose istanze promosse in ministero e agli Assessorati regionali sembrano finalmente portare risultati. Il problema riguarda migliaia di malati con arti o parti del corpo de- formate e disabilitanti a causa del mancato funzionamento del si- stema circolatorio linfatico”. Le linee guida prevedono l’istituzione di un Registro regionale e nazionale dei pazienti, di un Centro di riferimento regionale per la diagnosi e per la terapia in fase acuta e di numerosi centri sul territorio. “Finora - nota Michelini - i ma- lati potevano curarsi in pochissimi centri nazionali o, addirittura, all’estero. Ora avranno anche l’indumento elastico per mantenere i risultati alla fine del ciclo di cure. Questa riorganizzazione - con- clude Michelini - dimostra che con una politica sanitaria accorta si può risparmiare in ogni settore”. Ugl Medici - Aris sulle Linee guida in linfologia INDAGINE CRESA / Nella prima metà dell’anno alcune regioni hanno mostrato segnali di ripresa tendenziali e congiunturali Anno 2013 durissimo. Ora si cerca equilibrio Tengono i fatturati complessivi (-0,6%), in aumento la produzione tendenziale del 4,6% L e imprese italiane ini- ziano a riprendere linfa. Almeno è quanto accade in alcune regioni, tra queste l’Abruzzo. Dopo un 2013 du- rissimo, qui si risale la china e si cercano nuovi equilibri. A dirlo sono le indagini del re sono anzitutto il settore dell’Agricoltura, l’assicurati- vo e finanziario, il manifat- turiero. Al contrario è calo per il commercio, le attività professionali e scientifiche, le costruzioni e le attività di supporto alle imprese. A chiudere il Lazio che, no- nostante le criticità dei pri- mi tre mesi del 2014 (Mo- nitoraggio congiunturale regionale di Unioncamere Lazio), comunque parla di miglioramento sul trimestre precedente, con una flessio- ne più marcata (-4% sia del fatturato che degli ordini e -0,7% dell’occupazione). In fatto di previsioni del- le imprese, per il secondo trimestre 2014 prevale la cautela: si rilevano +14,6% di aumento sul fatturato, +10,4%, sugli utili, +4,2% sull’occupazione e +8,4% sulle esportazioni. Cresa, nella prima metà del 2014, con un secondo trime- stre che sfodera valori posi- tivi tendenziali e congiuntu- rali. Vale per la produzione, dove l’aumento a livello tenden- ziale è del 4,6%, e migliora pure il grado di utilizzazione degli impianti produttivi sul trimestre precedente, al 67% della piena capacità produt- tiva. Incoraggiano anche i ri- sultati per i mezzi di traspor- to, la chimica e farmaceutica, i prodotti dell’elettronica. Note positive non mancano nelle performance delle im- prese, con le piccole imprese che viaggiano a livelli di pro- duzione lievemente inferiori rispetto allo stesso trimestre del 2013 (fatturato comples- sivo pari a -0,6%) per via del ristagno del mercato inter- no, ma che prendono forza con il fatturato estero grazie alla capacità di sfruttare al meglio i mercati internazio- nali (vendite in aumento del 7,4%). Di riguardo i risultati per medie e grandi imprese, a sottolineare la portata di un’imprenditoria tra le più avanzate e innovative. Ed ecco il Molise, con buo- ne performance al di là dei fallimenti. Basta uno sguar- do al secondo trimestre del 2014 con saldo di imprese positivo per 203 unità, 14 in più (+7,4%) sul secondo trimestre del 2013, pari tra aprile e giugno al +0,59% nelle iscrizioni ai registri delle Camere di Commercio del Molise, come su scala nazionale. A fine giugno le imprese erano 34.832. A cresce- Sandro Michelini, responsabile U.O. Riabilitazione Ospedale S.G.Battista Acismom © denphumi - Fotolia.com

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L’AUDIT ENERGETICO:IMPORTANZA E SERVIZIO OFFERTO

Per “audit energetico” si intende una attività di indagine volta a fornire un’adeguata conoscenza del profi lo di consumo energetico di un edifi cio o gruppo di edifi ci, di una attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati. Lo scopo principale è di individuare e quantifi care le opportunità di risparmio energetico sotto il profi lo costi-benefi ci e riferire in merito ai risultati.Il gruppo Zecca attribuisce un’importanza centrale a tale attività poiché essa è l’unica che può garantire l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie ad offrire delle soluzioni mirate al cliente e che, al

contempo può offrire, sia la garanzia del risparmio e dell’effi cienza, sia assicurare il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti.Il metodo che seguiamo nel rapporto con la clientela di norma si compone di 3 fasi:

1) Walk through Audit: diagnosi preliminare, gratuita. 2) Diagnostic Audit: si procede alla esecuzione di un audit più particolareggiato.3) Intervento: il gruppo Zecca può gestire tutte le attività legate alla sua realizzazione e successiva conduzione e/o manutenzione._________________________________T +39 085 90 64 [email protected]

I VANTAGGI DELLA NOSTRA PROPOSTA SONO:- possibilità di ottenere risparmi energetici;- non solo risparmio, ma anche comfort e sicurezza duraturi per gli utenti;- miglioramento dello stato di conservazione degli edifi ci e degli impianti e conseguente aumento del loro valore;- rispetto dell’ambiente e miglioramento dell’immagine nei confronti del pubblico, sempre più attento alle tematiche ambientali.- nessun costo e nessun vincolo nella fase di analisi preliminare. Successivamente solo risparmio.

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Settimanale - Anno 7

N° 54 Lunedì 27 ottobre 2014

Realizzazione editoriale a cura di

New Business Media

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

Focus ABRUZZOMOLISE - LAZIO

B uone notizie per gli oltre 5.000 iscritti dell’Associazione dei malati Sos Linfedema, presie-duta da Franco Forestiere. Il ministero della Salute ha ultimato le Linee di indirizzo na-

zionali sui Linfedemi e i Lipedemi, patologie croniche, ingravescenti, soggette a complicanze infettive e gravi distro�e, �no alla degenerazione in Linfosarcoma. Il documento ora è alla rati�ca delle Commissioni Lea e Programmazione sanitaria. Il dottor Sandro Michelini, past president European Society of Lymphology, coordinatore scienti�-co Sos Linfedema e responsabile nazionale Ugl Medici - A.R.I.S. ha commentato. “Le numerose istanze promosse in ministero e agli Assessorati regionali sembrano �nalmente portare risultati. Il problema riguarda migliaia di malati con arti o parti del corpo de-formate e disabilitanti a causa del mancato funzionamento del si-stema circolatorio linfatico”. Le linee guida prevedono l’istituzione di un Registro regionale e nazionale dei pazienti, di un Centro di riferimento regionale per la diagnosi e per la terapia in fase acuta e di numerosi centri sul territorio. “Finora - nota Michelini - i ma-lati potevano curarsi in pochissimi centri nazionali o, addirittura, all’estero. Ora avranno anche l’indumento elastico per mantenere i risultati alla �ne del ciclo di cure. Questa riorganizzazione - con-clude Michelini - dimostra che con una politica sanitaria accorta si può risparmiare in ogni settore”.

Ugl Medici - Aris sulle Linee guida in linfologia

■ INDAGINE CRESA / Nella prima metà dell’anno alcune regioni hanno mostrato segnali di ripresa tendenziali e congiunturali

Anno 2013 durissimo. Ora si cerca equilibrio Tengono i fatturati complessivi (-0,6%), in aumento la produzione tendenziale del 4,6%

Le imprese italiane ini-ziano a riprendere linfa.

Almeno è quanto accade in alcune regioni, tra queste l’Abruzzo. Dopo un 2013 du-rissimo, qui si risale la china e si cercano nuovi equilibri. A dirlo sono le indagini del

re sono anzitutto il settore dell’Agricoltura, l’assicurati-vo e finanziario, il manifat-turiero. Al contrario è calo per il commercio, le attività professionali e scientifiche, le costruzioni e le attività di supporto alle imprese.

A chiudere il Lazio che, no-nostante le criticità dei pri-mi tre mesi del 2014 (Mo-nitoraggio congiunturale regionale di Unioncamere Lazio), comunque parla di miglioramento sul trimestre precedente, con una flessio-ne più marcata (-4% sia del fatturato che degli ordini e -0,7% dell’occupazione). In fatto di previsioni del-le imprese, per il secondo trimestre 2014 prevale la cautela: si rilevano +14,6% di aumento sul fatturato, +10,4%, sugli utili, +4,2% sull’occupazione e +8,4% sulle esportazioni.

Cresa, nella prima metà del 2014, con un secondo trime-stre che sfodera valori posi-tivi tendenziali e congiuntu-rali. Vale per la produzione, dove l’aumento a livello tenden-ziale è del 4,6%, e migliora

pure il grado di utilizzazione degli impianti produttivi sul trimestre precedente, al 67% della piena capacità produt-tiva. Incoraggiano anche i ri-sultati per i mezzi di traspor-to, la chimica e farmaceutica, i prodotti dell’elettronica.

Note positive non mancano nelle performance delle im-prese, con le piccole imprese che viaggiano a livelli di pro-duzione lievemente inferiori rispetto allo stesso trimestre del 2013 (fatturato comples-sivo pari a -0,6%) per via del ristagno del mercato inter-no, ma che prendono forza con il fatturato estero grazie alla capacità di sfruttare al meglio i mercati internazio-nali (vendite in aumento del 7,4%). Di riguardo i risultati per medie e grandi imprese, a sottolineare la portata di un’imprenditoria tra le più avanzate e innovative. Ed ecco il Molise, con buo-ne performance al di là dei fallimenti. Basta uno sguar-do al secondo trimestre del 2014 con saldo di imprese positivo per 203 unità, 14 in più (+7,4%) sul secondo trimestre del 2013, pari tra aprile e giugno al +0,59% nelle iscrizioni ai registri delle Camere di Commercio del Molise, come su scala nazionale. A fine giugno le imprese erano 34.832. A cresce-

Sandro Michelini, responsabile U.O. RiabilitazioneOspedale S.G.Battista Acismom

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EventiLunedì 27 ottobre 20142 Focus Abruzzo - Molise - Lazio

Un convoglio merci. Il settore Cargo collabora, tra gli altri, con la multinazionale Sevel che produce furgoni per Fiat e Psa

Un moderno “Lupetto” della linea adriatica

■ FERROVIA ADRIATICO SANGRITANA / Il presidente Di Nardo illustra risultati e nuovi obiettivi

Rete locale con standard europeitrasporto eco compatibile) col-legano Termoli (Molise) a San Benedetto del Tronto (Marche) in meno di due ore”.“Con il nuovo orario ferro-viario - prosegue Di Nardo -, percorreremo nel 2015 circa un milione di chilometri e, di conseguenza, avremo un in-cremento di passeggeri rispetto agli attuali 650.000.Il resto della tratta sociale del-la Sangritana, quella che da Lanciano raggiunge Castel di Sangro, è oggetto di interventi ordinari e straordinari di ma-nutenzione ed ammoderna-mento”. Ma il servizio ferrovia-rio di Sangritana è impegnato anche nel trasporto merci. “Sangritana avvia il trasporto merci su ferro nel 1942, - ricor-da Pasquale Di Nardo -. È negli anni ‘90 che si ha lo sviluppo del cargo. La Ferrovia Adriati-co Sangritana prende in gestio-ne l’infrastruttura ferroviaria del Consorzio Industriale della Val di Sangro. Per intenderci, di quel nucleo industriale dove insistono multinazionali come Sevel, che produce Ducato per il gruppo Fiat, Peugeot e Citro-en. Quegli stessi Ducato, desti-nati al mercato europeo, che viaggiano su treni Sangritana in partnership con Captrain, società italiana delle ferrovie francesi”.“Oggi, con l’acquisto di due nuovi locomotori Bombardier - riferisce il presidente Di Nar-do -, Sangritana movimenta 44.000 carri l’anno e dalla sta-zione ferroviaria di Fossacesia (Chieti) partono 1.600 treni completi. Sangritana è presen-

te nei più importanti raccordi industriali non solo in Abruz-zo, ma anche nelle Marche, dove opera come vettore unico all’interno dell’Interporto Mar-che di Jesi, collaborando con Fiat New Holland”.“Facendo un breve excursus - ricorda Di Nardo -, nell’estate 2010, Sangritana ha integrato il cargo e�ettuando due nuo-vi servizi: viene sottoscritto il primo contratto di trasporto merci internazionale, gestito interamente dalla Fas, con la Walter Tosto Serbatoi di Chieti, per il trasporto di lamiere di ac-ciaio da Salzgiter (Germania) a Chieti Scalo. Subito dopo, San-gritana garantisce a Eurofer 80 treni per trasportare barbabie-tole da zucchero dell’Interpor-to di Jesi allo zuccheri�cio di Termoli. Nel 2011, le sinergie della Fas con Nord Cargo, Crossrail e Ferrotranviaria confermano e aumentano le commesse di Sangritana che viaggia sulla dorsale adriatica, superando i con�ni regionali sia verso nord sia in direzione opposta. La Ferrovia Adriati-co Sangritana crede molto in questo asset aziendale, anche in virtù della mission che il suo fondatore, l’ingegnere Besenza-nica le a�dò nel 1912: collega-re il mare Adriatico al Tirreno, attraverso Castel di Sangro”.“Sono trascorsi oltre 100 anni - conclude il presidente Di Nar-do -, e il progetto risulta essere ancora di estrema attualità, og-gi che si devono ridurre i costi della logistica per rendere più competitivi i prodotti made in Abruzzo”.

Inaugurata nel 1912 vanta diversi asset: trasporto passeggeri e merci su rotaia e su gomma

In Abruzzo, parlare di tra-sporto pubblico locale su fer-

ro o gomma signi�ca parlare di Ferrovia Adriatico Sangritana, un’azienda ultra centenaria che nel corso degli anni ha amplia-to il proprio campo di azione, raggiungendo risultati davvero interessanti.“Sangritana trasporta passeg-geri sia su ferro sia su gomma. Svolge trasporto merci su fer-ro, considerando questo asset strategico per il futuro e o�re anche servizi nell’ambito del turismo”, spiega il presidente della Fas Spa, Pasquale Di Nar-do. “Il nostro parco pullman conta 150 mezzi con cui svilup-pa circa 5 milioni di chilometri l’anno. La vetustà dei mezzi è in

linea con gli standard europei. Un dato, questo, che contribu-isce a garantire un servizio di qualità”.“Per quanto attiene il trasporto ferroviario passeggeri - preci-sa Di Nardo -, Sangritana allo stato attuale ha in esercizio la tratta sociale Lanciano-Marina di San Vito che si innesta sulla rete adriatica di R�. Attraverso questo percorso, Sangritana collega con i suoi treni Lancia-no a Pescara in circa mezz’ora. Ma non solo. Ogni giorno, lungo la ferrovia adriatica i ‘Lu-petto’ della Fas (tutti i nomi dei treni dell’azienda di trasporto abruzzese sono ispirati agli animali del Parco Nazionale, essendo il treno un mezzo di

l’innovazione tecnologica nella bigliettazione e nella gestione dei servizi di bordo dei mezzi pubblici.Altri progetti in corso pre-vedono il miglioramento dei servizi a favore dei passegge-ri, lo sviluppo di applicazio-ni di realtà aumentata nella logistica, l’apertura di nuovi collegamenti intermodali tra l’Abruzzo e importanti de-stinazioni nazionali e inter-nazionali, l’ottimizzazione nella gestione delle infra-strutture intermodali regio-nali. Grande attenzione è posta all’o�erta di servizi avanzati (consulenze spe-cialistiche, assistenza legale e �scale, conseguimento di certi�cazioni, creazione di start-up ecc.) e alla ricerca di economie di scala mediante l’aggregazione degli acquisti, la creazione di reti di im-prese e la partecipazione a manifestazioni ed eventi in Italia e all’estero”. Tutta la prossima program-mazione dei fondi sia comu-nitari che regionali vedrà co-me interlocutori prioritari i modelli di aggregazione e gli strumenti di collaborazione tra sistema delle imprese e

■ INOLTRA / Il polo nato nel 2012 è l’acronimo di Innovazione nell’organizzazione della logistica e del trasporto

Green logistic e nuove tecnologie

sistema della ricerca. “Il pro-gramma Horizon 2020 per la ricerca e innovazione, per esempio, con una dotazione di circa 77 miliardi di eu-ro nel settennio 2014-2020, prevede misure speci�che per il settore trasporti, �-nalizzate alla crescita delle imprese e alla loro presenza sul mercato. Ulteriori im-portanti risorse europee, 45 miliardi, si trovano nello strumento Cef o Meccani-smo per Collegare l’Euro-pa, che mira a completare il mercato unico europeo delle

reti di trasporto, di ener-gia e digitali. Il program-ma prevede nuove sinergie pubblico-privato attraverso misure �nanziarie di con-divisione del rischio per colmare le lacune di �nan-ziamento negli investimenti in infrastrutture strategiche. Il Polo - conclude il diretto-re - è strumento privilegiato di supporto e assistenza alle imprese per l’accesso a tali risorse. Le aziende sapranno certamente cogliere questa opportunità: Inoltra è pron-to alla s�da”.

Il Polo mira a rilanciare l’Abruzzo al centro della macroregione Adriatico Ionica

“Il polo di innovazione Inoltra si propone come

un luogo in cui le imprese trovano risposte ai fabbiso-gni di innovazione - tecno-logica e organizzativa - dalla quale non si può prescindere per mantenere e accrescere la propria competitività in un mercato molto di�cile - dichiara il direttore Teodoro Ivano Calabrese -. Proponia-mo un nuovo modello di or-ganizzazione delle imprese, con l’obiettivo di realizzare moderni strumenti di ge-stione della logistica, sia per il comparto merci che pas-seggeri, e per ogni modalità

(ferro, gomma, mare, aereo, intermodalità). Rilanciare l’Abruzzo come piattaforma logistica al centro della ma-croregione Adriatico Ionica è la �nalità che accomuna le politiche regionali a quelle proprie del Polo. L’acronimo Inoltra sta infatti per Ino-vazione nell’organizzazione della logistica e del trasporto e ne sintetizza il signi�cato e la mission”.Nata nel 2012, Inoltra è sta-ta riconosciuta come Polo di Innovazione dalla Regione alla �ne del 2013. È compo-sto da una società consortile di 65 aziende, tra piccole,

medie e grandi imprese an-che extraregionali, con oltre 3.700 addetti e circa 300 mi-lioni di fatturato. Vi aderiscono le principali aziende regionali di traspor-to pubblico locale (pubbli-che e private), di trasporto merci su gomma e ferro, di logistica, di gestione di gran-di infrastrutture regionali (interporto, aeroporto), di servizi portuali, enti di for-mazione specialistica, servi-zi aziendali e tecnologici e servizi �nanziari.La struttura del Polo è com-pletata da una rete di 14 centri di ricerca regionali, nazionali, e anche interna-zionali, e altri soggetti di rappresentanza del settore. “La sede operativa è situata presso l’interporto d’Abruz-zo a Manoppello, nei pressi di Pescara, dove è prevista anche l’apertura di una Scuo-la del Trasporto - a�erma il presidente Nicola D’Arcan-gelo -. I temi di maggiore in-teresse per il Polo sono legati alla green logistic, alle nuove tecnologie intelligenti, a pro-getti strategici per l’apertura a nuovi mercati e servizi ar-ticolati, come per esempio

Teodoro Ivano Calabrese, direttore di Inoltra

Un’assemblea tenuta di recente da Inoltra. Da sx il presidente Nicola D’Arcangelo, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e il direttore Teodoro Ivano Calabrese

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EventiLunedì 27 ottobre 2014 Focus Abruzzo - Molise - Lazio 3

L’avanzamento dei lavori per la �lovia, biglietto

elettronico, rivisitazione della rete dei servizi. Sono alcuni dei progetti per il 2014 che Gestione Trasporti Metropo-litani, la società che si occu-pa del trasporto pubblico a Pescara, ha portato avanti in questi mesi parallelamente ad altri impegni presi per quan-to riguarda il miglioramento della gestione del personale e i risultati economico-�nan-ziari con l’obiettivo di diven-tare il punto di riferimento per la mobilità integrata.Con una �otta alimentata per il 45% a metano e per il resto dotata di impianto di post-trattamento dei gas di scarico, età media dei mezzi di 6,8 anni rispetto ai 12 del 2009, sistema di veri�ca e ri-spetto degli orari della tabella di marcia attraverso il moni-toraggio satellitare dei mezzi, ricavi da tra�co in continua crescita, una riduzione inter-na dei costi e bilanci costan-temente in utile, Gestione Trasporti Metropolitani si pone tra le aziende di Tpl (Trasporto Pubblico Locale) più performanti sul territorio nazionale. Nello sviluppo della rete un

“La condizione di crisi del Paese e dell’indu-

stria manifatturiera è strut-turale e per uscirne serve più che la richiesta di nuove spe-se. Bisogna adottare altri pa-radigmi, superando gli ideo-logismi”, lo a�erma una nota Fim Cisl di Roma e Lazio.Secondo il sindacato, per esempio, più che sollecitare costi aggiuntivi bisognereb-be puntare su una migliore allocazione delle risorse già stanziate per l’agenda digi-tale, per il libro bianco della difesa, ma anche i program-mi nel settore aerospaziale, i quali rappresentano e�ettivi strumenti di politica indu-striale che non attendono di essere promossi ma di essere e�cacemente utilizzati. “È questo cioè che serve per lo sviluppo dell’industria anche nel Lazio - prosegue la nota - soprattutto grazie alla forte presenza di Finmeccanica, che in questo territorio è at-tiva con la maggior quota di organico (di poco inferiore al 20% del totale del Gruppo) cui si aggiungono gli occupa-ti nelle aziende partecipate e nell’indotto, che sono alme-no altrettanti. È qui il cuore della “difesa e sicurezza” del

Il 45% della �otta è alimentata a metano, al via il progetto Filò “La strategia dual-use civile-militare pagherà”

Obiettivo: mobilità integrata Più organizzati e competitivi

ruolo importante sarà svol-to da Filò, la nuova �lovia di collegamento fra Pescara e Montesilvano ideata per crea-re una rete alternativa al traf-�co automobilistico e o�rire alla cittadinanza un mezzo pubblico e�ciente e sicuro. Filò è un sistema pubblico di trasporto urbano rapido di elevata frequenza che attra-verserà l’intera città e che si inserisce nella politica di ri-spetto per l’ambiente promos-sa dalla Gestione Trasporti Metropolitani. La �lovia uni-sce infatti la versatilità di un

Gruppo, e forti sarebbero i rischi per occupazione e la qualità professionale, se nel disegno del suo futuro industriale Finmeccanica adottasse un approccio di “basso pro�lo”. La Fim Cisl di Roma e Lazio crede che Finmeccanica, riorganizzan-dosi, vada nella direzione di una maggiore competitività valorizzando il patrimonio di professionalità. “Una nuo-va Finmeccanica che gestisca come prime contractor l’in-tero ciclo di vita del prodot-to, un system integrator che sfrutti l’approccio dual use ormai intrinseco nella do-manda del mercato”.

sistema ibrido alla sostenibi-lità ambientale di un veicolo a trazione elettrica. Il rispetto per le esigenze del-le fasce più svantaggiate della popolazione sarà garantito dall’accesso a raso e dalla eli-minazione di ogni barriera architettonica, mentre la qua-lità del servizio sarà assicu-rata dalla percorrenza preva-lente su un tracciato dedicato che permetterà di garantire la massima puntualità e rego-larità del servizio capace di risolvere i problemi di sposta-mento nella città.

“Un dualismo civile/militare - conclude la nota Fim Cisl di Roma e Lazio - su cui lo Stato investe anche per la realizza-zione di infrastrutture criti-che per la sicurezza e per gli interessi del Paese, e grazie al quale Finmeccanica potrà continuare a essere il centro della di�usione di tecnolo-gie avanzate, vera e propria cerniera per lo sviluppo delle Pmi locale anche nel mercato ‘globale’, motore di un indot-to di qualità e incentivo per la formazione di alte profes-sionalità, sempre tenendo al-to il pro�lo di eccellenza nel settore aerospazio e difesa, come nel settore dell’Ict”.

■ GTM TRASPORTI / Gestione Trasporti Metropolitani opera a Pescara ■ FIM CISL ROMA E LAZIO / Fiducia nel nuovo corso di Finmeccanica

“dibattito sui problemi”, per sviluppare capacità critiche profonde, padronanza sugli argomenti di studio, grinta nel carattere e nella personalità, capacità nel raccogliere s�de impegnative e misurarsi con obiettivi di rilievo. Questo tipo di approccio pre-vede un’organizzazione della didattica in grado di incenti-vare fortemente il ruolo attivo degli studenti e l’instaurazione di un clima cooperativo. In tal senso, il docente diventa un co-ach, un facilitatore che orien-ta i vari canali didattici verso il “dibattito sui problemi”, e guida lo studente ad acquisire quel ruolo che gli consentirà di essere il protagonista attivo del processo di apprendimento: un “costruttore di conoscenza” per sé e per gli altri membri della comunità di studio. An-che per questi motivi nell’ul-timo anno abbiamo registrato per il Corso di laurea in Bio-tecnologie un incremento di matricole pari al 150%, per la Facoltà di Scienze della Comu-nicazione un incremento pari a 120% e per la Facoltà di Bio-scienze e tecnologie alimentari quasi il raddoppio degli iscritti.La formazione post laurea ga-

■ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO / 5 facoltà, 20 corsi di laurea, 17 master e 6 scuole di specialità

Patto con lo studente per crescere rantisce un valido perfeziona-mento degli studi in diverse aree: da quella delle professio-ni legali a quelle economiche, sociali, della comunicazione, del management, della sanità animale e della governance. Elemento strategico dell’Uni-versità di Teramo è l’inter-nazionalizzazione al di là dei Paesi dell’Unione Europea, stringendo collaborazioni e alleanze con i centri di eccel-lenza degli Stati Uniti, i Pae-si dell’area adriatica e quelli dell’America latina. Un’inter-nazionalizzazione sostenuta integrando direttamente con fondi di Ateneo le borse mini-steriali per la mobilità studen-tesca e ra�orzando il Centro linguistico di Ateneo, per age-volare l’apprendimento delle

lingue straniere. Le tecnologie della comunicazione hanno da sempre in�uenzato sia il modo di pensare che le modalità di apprendimento. Per questo so-no stati realizzati piattaforme e-learning e laboratori lingui-stici, multimediali, televisivi e radiofonici. Il nostro obiettivo è che ai nostri studenti possa essere data la possibilità di crescere e maturare in modo normale, investendo sulla loro creatività, sulla disponibilità a mettersi in gioco, ad apprendere, a costru-ire una comunità, che diventi il loro punto di riferimento e di sostegno negli anni della crescita universitaria. E da cui possano imparare e trarre le debite lezioni per la s�da della vita e del mondo professionale.

Didattica e tecnologie al top per le aree giuridico-politico comunicativo e agro-bio-veterinario

Un progetto di crescita condivisa non si improv-

visa, ma è il frutto di un lavoro intenso che richiede tempo, fatica, coinvolgimento di tutti i protagonisti e che, inevita-bilmente, deve tradursi in una nuova idea di sviluppo.L’Università degli Studi di Teramo ha trovato la forza e il coraggio di costruire una nuova identità non solo per reagire alla crisi in atto a livello nazionale, ma soprattutto per indicare una possibile idea di ripresa e di rinnovamento.L’Ateneo conta 5 Facoltà, 20 Corsi di laurea, oltre 17 Ma-ster, 6 Scuole di Specializzazio-ne. Sono 10 le aree di ricerca in cui è impegnato l’Ateneo. Due i centri di eccellenza: quello giu-ridico-politico-comunicativo e quello agro-bio-veterinario. Dai saperi di questi punti di forza, sono nati, in raccordo con il mondo del lavoro, seg-menti formativi innovativi. La ricerca ha ottenuto risulta-ti di straordinaria importanza che hanno permesso di costru-ire una rete di relazioni stret-tissime in campo scienti�co. Il polo agro-bio-veterinario rap-presenta un forte riferimento scienti�co per l’intera Regione

e per tutto il Territorio Nazio-nale in particolare per la pre-senza della Facoltà di Bioscien-ze e tecnologie agro-alimentari e ambientali �ore all’occhiello per la formazione di Tecnologi Alimentari e per la produzione di Ricerca Scienti�ca di altissi-ma qualità, con partecipazione a progettualità nazionali ed internazionali di grande pre-stigio.La didattica è stata fortemente innovata grazie al Patto con lo studente. Un nuovo format didattico, nel quale la funzione educativa e della progettazione diventino il supporto ed il pre-

supposto per la crescita umana e pedagogica dello studente; costruire una comunità che sia prima di tutto un sistema virtuoso, nel quale siano chiari i diritti e doveri degli attori in campo. Un modello grazie al quale ci si iscrive a settembre per com-pletare tutti gli esami dell’anno entro il mese di maggio, con in tasca già i diversi livelli di certi�cazioni linguistiche, in-formatiche e di abilità di tipo quantitativo, verbale e analiti-co. L’Università sposta il bari-centro della lezione dalla mera trasmissione di nozioni a un

Finmeccanica nel settore difesa: 9° gruppo al mondo e 2° in Europa

Gli spazi accoglienti

e luminosi della sala studio

Una vista del campus dell’Università degli Studi di Teramo

Filò è un sistema pubblico di trasporto urbano rapido che collegherà Pescara con Montesilvano

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EventiLunedì 27 ottobre 20144 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Medicina & Ricerca

La “qualità certi�cata” di-verrà sempre più, oltre

che fattore primario di re-golazione delle attività so-cioeconomiche in ambito nazionale ed internazionale, anche e soprattutto strumen-to di progresso economico e sociale. È in questo contesto che, dal 2009, opera Accredia, l’Ente unico designato dal Governo a svolgere attività di accreditamento in Italia. L’associazione, che riunisce tra i suoi associati i principali soggetti istituzionali, scien-ti�ci e tecnici, economici e sociali aventi interesse nelle attività di accreditamento e certi�cazione, è �nalizzata ad attestare come parte terza che gli organismi di certi�cazione e di ispezione e i laboratori di prova e di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard internazionali di ri-ferimento.

“L’accreditamento - spiega il vice presidente Paolo Vigo - è il riconoscimento della com-petenza tecnica di un orga-nismo o di un laboratorio a condurre speci�che attività di certi�cazione, ispezione, prova e taratura funzionali al rilascio di certi�cati credibili e riconosciuti a livello inter-nazionale. E Accredia - sot-tolinea Vigo - è l’ente al quale lo Stato italiano ha a�dato il compito di svolgere in esclu-siva tale riconoscimento, in modo da garantire qualità e sicurezza di un prodotto o di un servizio”. Accredia svolge un ruolo di pubblica autorità nell’inte-resse generale, operando sot-to la vigilanza del ministero dello Sviluppo Economico, che è l’Autorità Nazionale per le attività di accreditamen-to e punto di contatto con la Commissione Europea. Non da meno, con la designazione di Accredia, l’Italia ha sod-

Domani, 28 ottobre, a Torino, il convegno sui laboratori di taratura Alle ore 15, all’inaugurazione della sede del Dipartimento Taratura di Accredia presso l’Inrim, si terrà la tavola rotonda “Accreditamento e Taratura: strumenti per la competitività”

L’accreditamento è un servizio svolto nell’interesse pubblicoGaranzia per i consumatori e pure per le aziende che possono vantare un riconoscimento di qualità

Il Dipartimento Laboratori di prova per la sicurezza degli alimentiDal primo luglio 2010 è stata attivata la struttura che valuta e accredita le strutture di analisi per la qualità degli alimenti. Sono 250 organismi di certi�cazione e ispezione imparziali e indipendenti

Dei quattro dipartimenti di Accre-dia, quello per l’accreditamento dei

Laboratori di taratura garantisce che gli strumenti di misura e i campioni delle grandezze di misura siano tarati, ovvero riferibili ai campioni nazionali ed inter-nazionali.“Il concetto diventa più chiaro se prendia-mo l’esempio degli orologi radio-controllati - spiega Vigo -. Questi orologi, più volte al giorno, confrontano il proprio dato con il dato del tempo assoluto detenuto dagli Istituti Metrologici Primari, garantendo così un dato temporale certo. Lo stesso vale per le altre unità di misura, all’interno del-la Convenzione del Metro a cui aderiscono tutti i paesi associati al Wto”.Non da meno, la libera circolazione dei prodotti impone che le misure eseguite in laboratori di�erenti siano tra loro compa-rabili e che gli strumenti di misura siano capaci di fornire indicazioni a�dabili e certe, ovvero siano tarati. L’esigenza di ta-

ratura, quindi, nasce non solo ove vi siano imposizioni di legge come negli ambiti del-la sicurezza e salute, ma anche quando si eseguono transazioni commerciali basate su dichiarazioni di conformità a speci�ca, quando si realizzano processi produttivi dislocati su più siti o si accolgono requisiti di accreditamento per i propri laboratori di prova e organismi di ispezione. La ta-ratura o meglio la riferibilità delle misura-zioni è dunque un caposaldo imprescindi-bile del mercato regolato Wto e di tutti gli accordi internazionali di mutuo riconosci-mento quali Ea.“Si pensi ancora al supporto alla giustizia - nota Vigo - laddove gli accertamenti tecni-ci dovrebbero essere eseguiti con strumenti tarati. Oppure alla Meteorologia laddo-ve, ancora oggi, non essendo pienamente di�usa la riferibilità, è di�cile garantire certezze. E ancora, al campo sanitario, do-ve tutti gli strumenti sanitari dovrebbero essere tarati, mentre attualmente le mi-

surazioni nei laboratori non sempre sono riferibili. Ecco perché, di fronte a un’ana-lisi con valori anomali, i medici tendono a chiedere di ripetere l’esame in un altro laboratorio. In Italia, esiste un solo labo-ratorio medico di riferimento accreditato, mentre negli altri paesi europei sono molti di più”. In questo contesto, l’inaugurazione della sede del Dipartimento Taratura di Accre-dia presso Inrim (Ist. Naz. Ric. Metrologi-ca) a Torino, sarà l’occasione per parlare di tarature a tutti quanti, tutti i giorni, con esse fanno i conti.“Il 28 ottobre - spiega Vigo - si terrà un’in-teressante tavola rotonda dal titolo “Ac-creditamento e Taratura: strumenti per la competitività” e sarà un occasione di con-fronto tra le diverse anime della taratura per trarre spunti su prospettive e possibili futuri sviluppi.Per ulteriori informazioni consultare il si-to Internet: www.accredia.it.

L’accreditamento è un ser-vizio svolto nell’interesse

pubblico perché gli utenti bu-siness e i consumatori �nali - e anche la Pubblica Ammini-strazione quando ricorre a for-nitori esterni - possano �darsi, �no all’ultimo anello della ca-tena produttiva e distributiva, della qualità e della sicurezza dei beni e dei servizi che circo-lano su un mercato sempre più globalizzato.Se è vero che la qualità è crucia-le in ogni settore - ma ha spe-ciale rilevanza negli ambiti che riguardano direttamente la sa-lute e la sicurezza dei cittadini - Accredia opera per soddisfare la domanda di qualità provenien-te dal mercato, garantendo la

competenza e la professionalità di chi o�re beni e servizi. Per le imprese, ottenere una certi�cazione e servirsi di prove e tarature accreditate, signi�ca migliorare le performance per essere più competitive sui mer-cati nazionali e internazionali.Per i consumatori, l’accredita-mento è uno strumento invisi-bile, ma dai vantaggi tangibili, perché consente di scegliere, con �ducia, un prodotto che o�re e�ettivamente quello che promette. Per gli organismi e i laboratori coinvolti nel sistema Accredia, l’accreditamento co-stituisce la prova concreta della propria competenza e confor-mità agli standard internazio-nali più aggiornati.

Sia in Europa che in Italia, il tema della sicurezza alimentare è all’ordine del gior-

no di tutte le agende del momento. In questo contesto, il primo luglio 2010 è stato attiva-to, in forza della convenzione Accredia-Iss, il Dipartimento Laboratori di prova per la sicurezza degli alimenti, preposto all’attività di valutazione e di accreditamento dei labo-ratori impegnati per garantire la sicurezza alimentare.Alla base del sistema di garanzia della si-curezza e della qualità dei prodotti agroali-mentari, accanto alla funzione di vigilanza del mercato, un ruolo essenziale è svolto

dunque dall’accreditamento dei laboratori di prova, che vengono valutati conformi allo standard internazionale Uni Cei En Iso/Iec 17025, e degli organismi di certi�cazione di prodotto, veri�cati ai sensi della nuova nor-ma Uni Cei En Iso/Iec 17065.Il controllo u�ciale degli alimenti e delle be-vande ha la �nalità di veri�care e garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pub-blica e a proteggere gli interessi dei consuma-tori. I laboratori accreditati da Accredia sono l’Istituto Superiore di Sanità-Iss; le 10 sedi centrali degli Iizzss (Istituti Zoopro�lattici

Sperimentali) con le 83 sezioni periferiche; le 14 Arpa (Agenzie Regionali per la Pro-tezione Ambientale) per un totale di 58 la-boratori; i 22 Laboratori di Sanità Pubblica delle Asl delle Regioni Lombardia, Marche, Toscana, Sicilia e della Provincia autonoma di Trento.“Oggi, in Italia - dice il vicepresidente Ac-credia, Vigo - operano sotto accreditamen-to oltre 250 organismi di certi�cazione e di ispezione che hanno dimostrato di essere competenti, indipendenti e imparziali in quanto hanno soddisfatto i requisiti richiesti dalle norme internazionali”.

■ ACCREDIA / Dal 2009 è l’unico ente designato a svolgere in Italia attività di accreditamento. Riunisce soggetti istituzionali, scienti�ci, tecnici, economici e sociali

Qualità certificata garantita dal GovernoConformità agli standard di prodotti, cibi, processi e misure. Autorità pubblica in nome del ministero dello Sviluppo Economico

disfatto la prescrizione con-tenuta nel Regolamento co-munitario n.765 del 2008 che pone norme in materia di ac-creditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che ha stabilito che in ogni Stato membro debba operare un unico Ente nazio-nale di accreditamento. Ogni Paese europeo ha dunque il suo Ente di accreditamento, responsabile anche per l’ac-creditamento in conformità agli standard internazionali della serie Uni Cei En Iso/Iec 17000 e alle guide e alla serie armonizzata delle norme eu-ropee Uni Cei En 45000.Le attività di Accredia si arti-colano in quattro dipartimen-ti: Certi�cazione e ispezione; Laboratori di prova; Labora-tori di prova per la sicurezza degli alimenti; Laboratori di

taratura. L’Ente accerta che gli organismi e i laboratori ri-spettino i requisiti �ssati dalle norme nazionali e interna-zionali e ne controlla il man-tenimento nel tempo, grazie all’opera di un team di ispet-tori ed esperti quali�cati che attua un rigoroso programma di veri�che. “Grazie al marchio Accredia - dice Vigo - gli organismi e i laboratori accreditati, nonché le aziende e le persone certi�-cate, possono fornire al mer-cato la prova oggettiva delle proprie competenze, misura-ta in termini di conformità. Ed è attraverso il marchio Accredia che una certi�cazio-ne, ispezione, prova o taratu-ra viene riconosciuta valida negli scambi commerciali in Italia e nei Paesi aderenti agli Accordi internazionali di mu-tuo riconoscimento”.

Blocchetti piano paralleli tarati da Laboratori accreditati che garantiscono nelle officine e nelle industrie la correttezza delle misure di lunghezza Campione prototipo internazionale di massa conservato al Bipm

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EventiLunedì 27 ottobre 2014 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Medicina & Ricerca 5

no per le patologie benigne e maligne a integrazione e com-pletamento della videocapsula. Presso la struttura di Teramo si esegue anche l’endoscopia ope-rativa su tutto il tratto digerente e vie biliari e pancreatiche in regime di elezione, urgenza ed emergenza, 24 ore su 24.Qui si eseguono polipectomie e mucosectomie del tratto di-gestivo superiore e inferiore, legatura e sclerosi di varici esofagee, emostasi di lesioni sanguinanti, trattamento con Apc (coagulazione con argon plasma), rimozione di corpo estraneo, dilatazione mecca-nica e pneumatica di stenosi del tratto digestivo superiore e inferiore, posizionamento e sostituzione Peg (gastrostomia endoscopica percutanea), po-sizionamento e rimozione Bib (Bioenteric Intragastric Baloon per il trattamento dell’obesità patologica), posizionamen-to di stent metallici in caso di stenosi o ostruzioni del tratto digestivo superiore ed inferiore determinate da tumori maligni non operabili. Da circa 20 anni il dottor Astol� esegue inoltre interventi di endoscopia ope-rativa sulle vie biliari e pan-creatiche. Sempre per quanto

menti e la sua équipe si sono concentrati anche sui farmaci biologici per “un intervento che agisca su tutto l’organi-smo, individuando inoltre fattori di predizione agli stessi farmaci”. Grazie al know-how della Cli-nica dermatologica dell’Uni-versità Tor Vergata, chi è a�et-to da psoriasi può “controllare” la malattia. Al congresso “Pso-future” del prossimo anno, al centro delle discussioni sa-ranno proprio i temi su cui la

■ ASL TERAMO / 47 Comuni e quasi 300 mila abitanti. Nel 2013 7.000 diagnosi e 1.000 esami di endoscopia operativa

■ TORVERGATA / La Clinica dermatologica è centro mondiale d’eccellenza. Il punto sulla ricerca col professor Chimenti che la dirige dal 1999

All’avanguardia in diagnosi e cure

Carcinomi, melanomi, psoriasi e altri nemici

riguarda l’ormai stretto legame tra strumenti di diagnosi e di interventistica, oggi la “classica” colangio-pancreatogra�a retro-grada endoscopica (Ercp) non ha più solo funzione diagno-stica, ma terapeutica, con l’av-vento della colangio-risonanza magnetica ed eco endoscopia ha acquisito un ruolo esclusi-vamente terapeutico: infatti nel servizio di endoscopia di Tera-mo, vengono eseguiti tutti gli interventi con questa metodica: la papillos�nterotomia biliare e pancreatica e la s�nterotomia per la rimozione di calcoli delle vie biliari con eventuale lito-trissia intraduttale e rimozione di calcoli nel pancreas. Inoltre, possono essere e�ettuate biop-sie intraduttali nel coledoco e wirsung, brushing delle vie bi-liari e del wirsung, dilatazione

Clinica sta maggiormente la-vorando, in particolare il ruolo della psoriasi nell’insorgenza di patologie in altre organi e l’utilizzo di nuovi farmaci bio-logici con e�etto rapido, sicuro e ad ampio raggio. Alcuni di questi farmaci, co-me suggerisce il professor Chimenti “potrebbero agire e�cacemente oltre che sulle manifestazioni della psoriasi anche in un’altra malattia di recente interesse dermatolo-gico che riguarda soprattutto

pneumatica e meccanica delle vie biliari, posizionamento di protesi in plastica e metal-liche delle vie biliari in caso di stenosi maligne e benigne, posizionamento di protesi nel wirsung, drenaggio vie biliari e pancreatica, drenaggio di pseu-docisti pancreatica per via eco endoscopica.Da circa un anno, in�ne, a Teramo è disponibile l’ecoen-doscopia a completamento di tutto l’iter diagnostico e tera-peutico su tubo digerente, vie biliari e pancreatiche. Si tratta di uno strumento endoscopi-co sulla cui punta è presente anche l’ecografo, utilizzato per lo studio delle vie biliari e pan-creatiche, stadiazione endosco-pica dei tumori del retto e dello stomaco con eventuali biopsie mirate.

giovani donne e che, negli stati più gravi, si presenta con ghiandole purulenti e ci-sti in�ammate. Si tratta della idrosadenite suppuratativa, un’ alterazione in�ammato-ria cronica delle ghiandole sebacee che si localizza gene-ralmente a livello inguinale ed ascellare bilateralmente (immagine a sinistra). La Cli-nica - evidenzia Chimenti - ha già seguito decine di casi con intervento chirurgico e far-macologico, quest’ultimo mu-tuato dalle cure per la psoriasi con una sperimentazione che sta andando molto bene”. Ulteriore performance d’avan-guardia la Clinica la registra nel trattamento del melanoma (immagine sotto). Sebbene la prevenzione e la diagnosi pre-coce siano la terapia di scelta, oggi esistono nuovi farmaci in grado di prolungare la so-pravvivenza in molti casi di melanoma metastatico. Nei casi più gravi, dopo l’inter-vento chirurgico, conclude il professor Chimenti, “noi possiamo intervenire con una immunoterapia che non è solo palliativa, associati ad indice sopravvivenza promettenti”.La ricerca ha consentito di ave-re a disposizione nuovi farma-ci anche per il trattamento in fase avanzata dei casi inopera-bili di carcinoma basocellula-re: un tumore che nelle forme più aggressive può determi-nare una notevole invasività locale e la Clinica è stata coin-volta attivamente in una rete mondiale multicentrica che ha interessato 300 pazienti.

Anche l’Uoc di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva. Bene anche le emergenze

Ricerca ad ampio raggio sulle patologie cutanee e le possibili cure con nuovi farmaci biologici, rapidi e sicuri

La sanità che fa riferimen-to all’Asl di Teramo serve

47 Comuni e quasi 300 mila abitanti. La struttura conta su professionisti preparati e aggiornati che si avvalgono di strumentazioni di qualità e tec-niche all’avanguardia. All’interno dell’Asl, presso il presidio ospedaliero di Tera-mo, si trova l’Unità Operativa Complessa di Gastroentero-logia ed Endoscopia Digesti-va diretta dal dottor Antonio Astol�, composta anche dai medici Giorgio Cappello e Ga-etano Marchetti, entrambi diri-genti di I livello dell’Uo, oltre a sei infermieri professionali.

La Clinica dermatologica dell’Università di Roma

Tor Vergata è diretta dal pro-fessor Sergio Chimenti, dal 1999 ordinario di Dermatolo-gia e direttore della Scuola di specializzazione in Dermato-logia e Venereologia. Le caratteristiche d’avanguar-dia della Clinica la annovera-no tra i leader mondiali per ricerca e cure per la psoriasi. È anche centro d’eccellenza per il trattamento del melanoma e dei carcinomi della pelle ed è molto attiva nel trattamento sperimentale per agire farma-cologicamente sui carcinomi inoperabili. Spiccano pure i percorsi specialistici dedica-ti ai pazienti trapiantati che presentano un elevatissimo rischio di tumori cutanei ag-gressivi e ai pazienti a�etti da malattie intestinali croniche come il morbo di Crohn e la retto-colite ulcerosa in cui cir-ca un terzo presenta una con-dizione dermatologica cro-nica; punto di riferimento in Italia per una patologia �nora sottovalutata e maggiormente frequente nelle donne tra i 20 e i 30 anni, l’idrosadenite sup-purativa. Sono migliaia i pazienti che

L’impegno per i medici è im-portante, e praticamente copre le 24 ore ogni giorno dell’anno: i tre, infatti, svolgono attività sulle 12 ore con reperibilità notturne e festive. Ugualmen-te impegnativo è il numero di interventi svolti: nel 2013 sono stati 7.000 esami diagnostici e 1.000 esami di endoscopia ope-rativa.La struttura oggi vanta diversi strumenti diagnostici capaci di osservare, studiare, e dun-que supportare l’intervento o la terapia relativamente al tratto digestivo. Si tratta degli esa-mi di endoscopia diagnostica, eseguiti sia sul tratto digestivo

annualmente a�eriscono alla Clinica dermatologica uni-versitaria per trovare risposta ai loro problemi di psoriasi. “Una lunga esperienza nel-lo studio e nella ricerca sulla malattia insieme all’uso dei farmaci ad essa connessi fan-no arrivare da noi pazienti da tutta Italia”, dice Chimenti. Il professore è attualmente impegnato nell’organizzazio-ne del Congresso mondiale, Psofuture, promosso dalla Cli-nica che si terrà ad aprile 2015 a Roma e riguarderà l’evolu-

superiore (esofagogastroduo-denoscopia), che sul tratto di-gestivo inferiore (colonscopia con ileoscopia). Da circa tre anni, presso il Servizio di En-doscopia viene e�ettuata anche la videocapsula endoscopica: un esame diagnostico per lo studio delle patologie benigne e maligne del piccolo intestino (in grado di evidenziare san-guinamenti occulti, tumori be-nigni e maligni, malattia celiaca e malattie in�ammatorie croni-che intestinali). Il presidio è an-che l’unico, in regione, a e�et-tuare l’enteroscopia “a doppio pallone”, un esame diagnostico e operativo del piccolo intesti-

zione delle conoscenze e delle cure future della psoriasi. La ricerca e�ettuata a Tor Ver-gata ha contribuito a de�nire in modo scienti�co la psoriasi non solo come una malattia della pelle. “Tra i primi ab-biamo capito che - sottolinea Chimenti - la psoriasi può coinvolgere altre parti dell’or-ganismo: le articolazioni, la funzionalità epatica, quella gastro-intestinale, il sistema cardiovascolare”. È una malat-tia assai complessa, dunque, per la quale il professor Chi-

Sopra: noduli dolenti, ascessi, fistole, cicatrici e comedoni sono le lesioni cutanee tipiche dell’idrosadentite suppurativa

Sopra: melanoma su un nevo preesistente. Prevenzione e diagnosi precoce sono la terapia di scelta per questo tumore aggressivo della pelle

Il presidio ospedaliero di Teramo

L’équipe di endoscopia personale medico e infermieristico

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EventiLunedì 27 ottobre 20146 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Medicina & Ricerca

Il gruppo di ricerca diret-to dal professor Roberto

Testi al Dipartimento di Biomedicina e Prevenzio-ne dell’Università di Roma Tor Vergata, sta lavorando alla messa a punto di una terapia per l’atassia di Frie-dreich: una grave malattia genetica ancora priva di una cura efficace che col-pisce i bambini e giovani adulti.Chi ne è colpito perde pro-gressivamente e irrever-sibilmente la capacità di coordinare i movimenti, di camminare, di articolare la parola e riduce di molto l’aspettativa di vita. La cau-sa è l’incapacità di produrre quantità sufficienti di frata-xina. Per questo i laboratori di ricerca di tutto il mondo sono impegnati nell’obietti-vo di aumentare la produ-zione di questa proteina nei pazienti. Invece l’approccio di Testi e del suo gruppo è radicalmente diverso. Da-to che qualunque protei-na del nostro corpo viene continuamente prodotta ma anche distrutta, invece di sviluppare metodi per aumentare la produzione di frataxina, il gruppo ita-

Per dare un segnale all’in-segna della meritocrazia

e dell’incentivazione, il pro-fessor Giuseppe Novelli, ret-tore dell’Università di Roma, Tor Vergata, ha recentemente utilizzato una norma di nuo-va introduzione che consente agli atenei italiani di chia-mare nel ruolo di professore i vincitori di �nanziamenti particolarmente prestigiosi in ambito europeo e interna-zionale.È successo, per esempio, a Francesco Ricci, ricercatore del Dipartimento di Scien-ze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma, Tor Vergata che nel 2013 è risulta-to tra gli 8 vincitori italiani di un �nanziamento Erc Starting Grant di 1,5 milioni di euro. “Pochi mesi dopo la notizia della vincita del �nanzia-mento - racconta Francesco Ricci - insieme ad altri due colleghi del Dipartimento di Fisica, Mauro Sbragaglia e Luca Biferale, anch’essi vinci-tori di altri due �nanziamenti Erc, Tor Vergata ha dato il via libera al nostro passaggio di ruolo a professore associato. E, nel caso di Biferale all’epo-ca già associato, a professore ordinario”.

L’équipe di Testi per ridurre la distruzione della frataxina Il rettore Novelli: “Premiamo chi porta �nanziamenti”

Contro l’atassia di Friedreich Fondi europei per la ricerca in Italia

liano cerca di rallentarne la distruzione, ottenendo così un aumento dei suoi livelli nei pazienti. L’innovatività e l’unicità dell’approccio da Testi è fi-nanziato da Telethon Italia, dalla Friedreich Ataxia Re-search Alliance (Usa) e da AtaxiaUk (Uk). Inoltre, lo European Research Council

“L’obiettivo di questa scelta è chiaro - spiega il rettore No-velli-. Vogliamo premiare chi porta �nanziamenti impor-tanti e riconoscimenti presti-giosi al nostro Ateneo. Allo stesso tempo vogliamo incen-tivare tutti i validi ricercatori che lavorano qui a partecipa-re a nuovi bandi europei cre-ando così un circolo virtuoso che premi l’eccellenza e porti risultati e ulteriori �nanzia-menti”.L’obiettivo alla base del pro-getto Erc - di cui il neo pro-fessore Ricci è responsabile - è quello di sviluppare delle nanomacchine a base di Dna per: la diagnosi e la terapia mi-rata del cancro. È un progetto

ha recentemente attribuito al professor Testi l’Erc Ad-vanced Grant, il finanzia-mento più prestigioso in Europa.Un altro approccio innova-tivo dal gruppo di ricerca di Tor Vergata punta a capire se i farmaci già in commer-cio per altre terapie, possa-no essere efficaci anche per l’atassia di Friedreich. Que-sto permetterebbe di arri-vare a una possibile terapia in tempi e con costi ridotti. Il gruppo ha recentemente proposto che l’Interferon gamma possa essere tra questi. Uno studio clinico pilota, in cui l’Interferon gamma è stato sommini-strato a un piccolo gruppo di bambini con atassia di Friedreich si è appena con-cluso a Philadelphia con risultati incoraggianti. Ora seguirà uno studio clinico definitivo su un più am-pio gruppo di pazienti. Se si confermasse l’efficacia terapeutica dell’Interferon gamma, i pazienti potreb-bero accedere a una cura in tempi molto rapidi.Per ulteriori informazioni consultare il sito Internet: http://www.labst.org.

multidisciplinare che spazia nei campi delle nanotecnolo-gie, della bioingegneria e della chimica - spiega Ricci, “e stia-mo già ottenendo risultati in-teressanti che ci lasciano ben sperare per il futuro”.

Roberto Testi, direttore del Laboratorio di trasduzione del segnale e della divisione Malattie rare del dipartimento di Biomedicina e prevenzione, presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove ricopre anche la carica di professore ordinario di Immunologia presso la facoltà di Medicina

■ UNIROMA2 / Il nuovo approccio di Tor Vergata per questa malattia genetica ■ UNIROMA2 / Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche premia il merito

Francesco Ricci, per esempio, vincitore di un finanziamento Erc Starting Grant,

è diventato professore associato

tà, vero fattore di eccellenza per l’Istituto. Ma sono molti i campi che contribuiscono a fare del Neuromed un centro di riferimento nel panorama italiano. Come nel caso della terapia chirurgica dell’epiles-sia farmacoresistente. Oppure dell’ictus cerebrale, per il qua-le l’Istituto viene classi�cato dal progetto “Dove mi curo”, basato sulle rilevazioni Age-nas, tra i primi in Italia per la sicurezza delle cure prestate ai pazienti. Sempre per questa patologia, Neuromed è centro coordinatore del progetto Re-molic - Rete Molisana dell’Ic-tus Cerebrale.

■ NEUROMED / L’Irccs è un protagonista italiano della ricerca e della cura contro le malattie neurologiche che opera in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale

Dal laboratorio scientifico al letto del pazienteIl quadro è poi arricchito da una costellazione di centri per lo studio e la cura di speci�che patologie nervose, ad esempio Alzheimer, epilessia, dolore cronico, disturbi del sonno, cefalee, sclerosi multipla, ma-lattia di Parkinson e disturbi del movimento. La cura e la ricerca nel campo delle ma-lattie rare rappresentano un altro aspetto importante, con una particolare attenzione alla Corea di Huntington, pa-tologia ereditaria nella quale gioca un ruolo fondamentale il Centro di genetica moleco-lare, struttura impegnata nel-la diagnosi e nella consulenza

per tutte le malattie genetiche.Parallele e in piena sintonia con l’ampia o�erta clinica, le attività scienti�che del Neuromed sono di livello in-ternazionale. Nei laboratori dell’Istituto, infatti, si por-tano avanti ricerche che ab-bracciano tutti i campi delle patologie neurologiche, dalle basi molecolari agli studi su nuove tecniche diagnostiche, interventistiche e riabilitative. Proiettato nel futuro c’è il pro-getto Cyberbrain, nato dalla collaborazione tra Fondazio-ne Neuromed, Fondazione Neurone, Albany Medical Center e Iemest, destinato allo studio delle possibilità di interfacciamento tra cervello e computer.La conoscenza dei fattori di rischio delle malattie, e quin-di la prevenzione, è in�ne una parte fondamentale della me-dicina moderna. Anche qui l’Irccs di Pozzilli è in prima linea, con costanti attività ri-volte alla popolazione e con il progetto epidemiologico Moli-sani, che studia venti-cinquemila persone, trasfor-mando la regione Molise in un grande laboratorio scien-ti�co.

La struttura è un centro di eccellenza costantemente aggiornato, con reparti e sale operatorie attrezzate con le più moderne tecnologie

Le malattie che coinvolgo-no il sistema nervoso rap-

presentano, a livello mondia-le, una delle più grandi s�de che la scienza e la medicina hanno di fronte. E proprio in questo campo è particolar-mente prezioso il concetto di ricerca traslazionale, che rap-presenta la base sulla quale l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scienti�co (Irc-cs) Neuromed di Pozzilli (Is) fonda tutte le proprie attivi-tà. È una strada nella qua-le i risultati delle ricerche scienti�che raggiungono nel più breve tempo possibile il paziente, mentre dalla stessa attività clinica tornano indie-tro nuove idee e domande per le innovazioni del futuro. Un vantaggio cui si aggiunge un costante impegno nella di-dattica, grazie ai rapporti con istituzioni scienti�che e acca-demiche come l’Università La Sapienza di Roma.Il risultato è un centro di ec-cellenza, che opera in con-venzione con il Sistema Sani-tario Nazionale e che svolge attività di ricerca, diagnosi e cura nell’ambito dei disturbi neurologici, delle patologie neurochirurgiche e oncolo-

giche, delle malattie croniche degenerative e di quelle rare del sistema nervoso.In una struttura ospedaliera costantemente aggiornata, l’approccio al paziente rifug-ge da ogni semplicismo: la neurochirurgia, per esempio, si avvale di sale operatorie attrezzate con le più moder-ne tecnologie per a�rontare tutte le patologie neurochi-rurgiche cerebrali e spinali: neuro-vascolare, aneurismi e stenosi carotidee; patologia

neoplastica, malformativa, discale e vertebrale; patolo-gia del sistema nervoso pe-riferico. Completano questo quadro un reparto di terapia neurointensiva, un’intensa attività di neuroriabilitazione e una neuroradiologia dota-ta di apparecchiature per la risonanza magnetica, anche aperte per pazienti claustro-fobici e obesi, di Tac spirale multistrato, angiografo bipla-no, Spect e Pet-Tc. Tutto in un quadro di multidisciplinari-

La sede di Neuromed

Una saladi medicina nucleare

La ricerca paga e fa trovare lavoro. Francesco Ricci, grazie alla vincita di un finanziamento Erc Starting Grant di 1,5 milioni di euro, è passato da ricercatore a professore associato. Assunti insieme a lui altri due colleghi vincitori di altrettanti finanziamenti

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EventiLunedì 27 ottobre 2014 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Medicina & Ricerca 7

Gli studi e le ricerche condotte all’Osservatorio astrono-mico di Teramo hanno ricadute temporalmente ravvi-

cinate anche nell’ambito di soluzioni tecnologiche d’avan-guardia. “Stiamo partecipando alla realizzazione del telescopio del futuro Ska - spiega il direttore, Roberto Buonanno -. Sarà composto da 2.500 radiotelescopi di 12 metri di diametro ciascuno e dislocati tra Australia e Sud Africa e avrà una funzionalità straordinaria grazie alla sua ampiezza. Ruolo del nostro Osservatorio è lo sviluppo di sistemi intelligenti per la gestione automatica di tali strutture complesse. Questa attività è basata sulla nostra esperienza di realizzazione di sistemi robotici per operano in ambienti ostili, quali quelli che abbiamo sviluppato per l’Antartide”.L’Osservatorio, inoltre, sta sviluppando so�ware di data mi-ning per estrarre informazioni organizzate, dalla immensa mole di dati che i telescopi trasmettono e che vengono im-magazzinate. Quanto al futuro Buonanno evidenzia un progetto che met-te in stretta relazione l’eccellenza dell’Osservatorio e la città in cui è inserito. “Stiamo lavorando con soddisfazione alla creazione di una rete tra le istituzioni culturali della città: osservatorio, Università, Istituto musicale Gaetano Braga e Istituto zoopro�lattico. Abbiamo l’ambizione - conclude il professor Buonanno - che essa rappresenti un punto di rife-rimento culturale e operativo per i giovani, a�nché vedano che scienza, tecnica e arte possono creare lavoro e occupa-zione di qualità”.

Ska, il nuovo telescopio del futuroDi che cosa è fatta la mate-

ria oscura che costituisce l’Universo per un buon 25%? E l’energia oscura che invece rappresenta l’altro 70%? Qual è la geometria dell’Universo e perché è importante conoscere se in quello spazio vale la geo-metria sferica, quella iperboli-ca o quella a noi familiare, la geometria euclidea?Sono quesiti tanto di�cili quanto a�ascinanti che costru-iscono il “pane” quotidiano per il team dell’Osservatorio astronomico di Teramo, com-posto da una decina di ricer-catori guidati dal direttore Roberto Buonanno. Alle spalle una storia più che secolare, un presente nel quale l’attenzio-ne è concentrata sulla teoria e sulle tecniche per gettare luce sugli interrogativi precedenti e, contemporaneamente, for-nire contributi d’avanguardia per applicazioni tecnologiche, volte ad ampliare la conoscen-za dell’Universo in tutti i suoi aspetti. Gli obbiettivi futuri so-no altrettanto ambiziosi, non solo nei progetti mirati a com-prendere i misteri del cielo, ma anche in quelli che coinvol-gono l’intera città di Teramo a�nché sia evidente ai giovani che “la ricerca, la cultura e l’in-novazione possono generare lavoro ed economia”, a�erma il direttore Buonanno. Egli dirige un istituto oggi sta-tale ma che è nato su iniziativa privata. Fu infatti Vincenzo Cerulli, membro di una fami-glia storica teramana, a com-prare nel 1890 la collina sulla quale fece erigere l’Osservato-rio che nel 1917 donò allo Sta-to. “Non fu il vezzo di un nota-bile ricco e in vena di investire le sue sostanze in qualcosa di originale - racconta Buonanno -, perché Cerulli fu uno studio-so preparato e importante che cominciò a lavorare nel suo Osservatorio dopo essere stato in quello di Roma, dove si lau-

reò nel 1881”. All’Osservatorio di Roma Cerulli ebbe come direttore l’astronomo Lorenzo Respighi, che, per fedeltà verso il Papa, aveva lasciato la catte-dra a Bologna all’arrivo delle truppe dello Stato Unitario. Tornato a Teramo dopo un pe-riodo trascorso anche in Ger-mania, Cerulli fece costruire l’Osservatorio e lo dotò di un rifrattore Cooke che fu a lungo il telescopio più grande dopo quello di Milano. Relativa-mente alla sua attività scienti-�ca, Cerulli scopre un pianeta tra Marte e Giove che chiamò con il nome latino di Teramo, Interamnia e non teme di con-frontarsi con nomi importanti dell’astronomia italiana, come Giovanni Schiaparelli, riguar-do all’interpretazione sulla pretesa esistenza dei cosiddetti canali di Marte. Nel 1917, consapevole che un Osservatorio privato non avrebbe potuto competere con i grandi osservatori europei e americani, Cerulli donò il suo Osservatorio allo Stato italiano e oggi esso è parte integrante dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astro�sica. Uno degli argo-menti privilegiati della ricerca

condotta all’Osservatorio è lo studio della materia oscu-ra. “Oggi - spiega il direttore Buonanno - è universalmente accettato ciò che attorno agli anni Sessanta del secolo scor-so suscitò grandi perplessità e cioè che l’Universo che noi vediamo è solo una parte, anzi una piccola parte, dell’esisten-te. La materia che noi tocchia-mo rappresenta non più del 3-4% di tutta la materia che co-stituisce l’Universo per cui si fu costretti a supporre l’esistenza di “materia oscura”, cosiddetta dark matter.Oggi gli astronomi sono con-cordi nel pensare non solo che essa esiste ma anche che si trat-ta di materia “diversa da quella che noi siamo abituati a tocca-re e della quale noi stessi siamo costituiti”. Resta da sapere di che cosa sia fatta questa materia oscura. I ricercatori dell’Osservatorio di Teramo studiano il proble-ma utilizzando due tecniche diverse: lo studio delle galas-sie nane e quello della teoria dell’evoluzione stellare, lo studio della corrispondenza tra il modello teorico di evo-luzione messo a punto e l’ef-

Grandi risposte dallo studio delle galassie naneL’universo conosciuto è poco più grande del “giardino di casa”E mentre gli astronomi studiano, l’energia oscura continua a mutare

La ricerca sulla natura della mate-ria oscura attraverso lo studio del-

le galassie nane che si sta compiendo all’Osservatorio astronomico di Teramo, spiega il direttore Roberto Buonanno, “è motivata dal fatto che, secondo le teorie più accreditate, come quello del modello Lambda-Cdm, ci aspetteremmo di osser-vare migliaia di piccole galassie attorno alla nostra mentre di fatto non se ne os-servano più di qualche diecina. Quello che vale la pena sottolineare è che que-sta ricerca permette di dare risposte sulla costituzione dell’Universo osservandone solo una piccola porzione, praticamente il “giardino di casa”. La teoria dell’evoluzione stellare, invece, è uno “strumento teorico” attraverso il

quale si cerca di capire la natura della materia oscura. “Se ipotizziamo che la materia oscura si crei all’interno delle stelle, è facile comprendere che in questo caso l’evoluzione della stella stessa ne ri-senta, per esempio attraverso perdite di energia. Lo strumento a nostro dispo-sizione per veri�care questa ipotesi è il confronto dei modelli così calcolati con le stelle reali che osserviamo nell’Universo.” Altrettanto a�ascinanti le analisi com-piute per capire quale sia la geometria applicabile all’Universo. “Non quella sfe-rica, come si potrebbe supporre. La geo-metria che si applica all’Universo sembra essere quella confortante che studiamo a scuola, quella Euclidea - va subito al so-do il direttore -. La conclusione proviene

da ra�natissime misure della velocità di espansione delle galassie più lontane, da una parte, e dalla misura della densità di materia dell’Universo. Nel termine “materia” - precisa Buonanno - dob-biamo includere, oltre alla materia che sperimentiamo tutti i giorni e la materia oscura che abbiamo già ricordato, anche l’energia oscura che costituisce circa il 70% della massa dell’Universo. La gran-de maggioranza degli astronomi concor-da con la conclusione che questa energia oscura fa espandere l’Universo in manie-ra accelerata. Un’espansione destinata a protrarsi “per sempre”, secondo il professore. “A poco a poco le galassie che osserviamo in cielo con i nostri telescopi si allontaneranno �no a scomparire per cui l’Universo ci apparirà vuoto. Sarà quindi impossibile per un fu-turo astronomo osservare l’Universo come lo osserviamo noi. È forse interessante notare che ci è capitato di vivere nell’uni-ca epoca cosmica in cui è possibile capire l’Universo”, conclude il professor Bonanno.

■ INAF / L’Istituto Nazionale di Astro�sica di Teramo e lo studio delle galassie nane e dell’evoluzione stellare

Tutto sulle meccaniche celesti per capire chi siamoLa ricerca sull’energia oscura che costituisce parte dell’universo può generare prosperità e opportunità di lavoro

fettiva parabola evolutiva di una stella. La prima tecnica consiste nello ricerca delle ga-lassie nane che costituiscono i “mattoni fondamentali” delle galassie più grandi come la nostra, la seconda si concre-tizza nel confronto fra i dati osservativi e i modelli teorici costruiti sotto l’ipotesi di cre-azione della materia oscura all’interno delle stelle.

2.500 radiotelescopi di 12 metri di diametro tra Australia e Sud Africa saranno il cuore di Ska, il telescopio del futuro cui l’Inaf di Teramo sta partecipando attivamente alla realizzazione

L’Osservatorio Astronomico di Teramo dell’Inaf

Immagini dal telescopio spaziale Hubble

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EventiLunedì 27 ottobre 20148 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Banche

monitoraggio contro il rischio d’insolvenza, per il manteni-mento di un elevato livello di stabilità patrimoniale, strategia da sempre opportunamente perseguita.Conseguentemente è risulta-ta positiva anche la dinamica patrimoniale, che registra un incremento di 24,5 milioni di euro (+9,44%).Rispetto ai dati registrati nel corrispondente periodo del 2013, nel primo semestre 2014 la raccolta diretta è incremen-tata del 9,2% (+138 milioni di euro) e quella indiretta dell’11,7% (+81,8 milioni di euro); gli impieghi alla clien-tela sono risultati sostanzial-

miglie e imprese, le seconde sviluppino prodotti �nanziari”. Come in ambito europeo, ser-vono regole più incisive sulla �nanza, che la rendano utile alla crescita e all’equilibrato sviluppo del Paese, che ra�or-zino i poteri delle autorità di vigilanza. Forte in questo senso l’im-pegno delle amministrazioni locali, che però non risolve la questione. “Va promossa una �nanza che generi “va-lore” nel lungo periodo e che recuperi il concetto del ter-ritorio – sottolinea Vittori -. Per molto tempo si è discusso della “Banca del Territorio” a sostegno appunto della cresci-ta sul territorio di riferimento,

■ BPLAZIO / La Banca Popolare del Lazio è socia di Geie, la Cooperation Bancaire pour l’Europe di Bruxelles, per supportare le aziende nell’accesso ai fondi europei

■ FISAC CGIL ROMA E LAZIO / Claudio Vittori “Dirigenti e aziende responsabili ma il settore resta strategico

I risultati e il sostegno allo sviluppo del territorio

“Dal Credito il rilancio italiano”

mente stabili, con un leggero aumento dello 0,10%; i titoli di proprietà sono cresciuti di 156 milioni di euro, pari al 28,58%.Il direttore generale Massimo Lucidi ha commentato con soddisfazione il bilancio seme-strale di BPLazio, anticipando le linee di sviluppo per il 2014: “Il credito continuerà a rappre-sentare il nostro core business - ha dichiarato - però intensi-�cheremo il nostro impegno per diversi�care in misura maggiore le fonti di reddito, al �ne di dipendere meno dal margine di intermediazione e progressivamente di più dal margine derivante dai servizi”.In tale contesto, l’orientamento

ma è diventato per lo più un espediente pubblicitario. Ne è prova il continuo riproporsi di “piani industriali” delle banche in costante ristrutturazione. L’unico scopo evidente, così come si propone l’ente dato-riale, è la sostanziale riduzione del costo del lavoro, una con-tinua deprofessionalizzazione degli addetti, una sostanziale “rivoluzione” in senso peggio-rativo”. Serve dunque un inter-vento diverso del pubblico e della politica, per far ripartire gli investimenti tramite un credito e�ciente e regolato, che riguardi i lavoratori, i cit-tadini, le imprese, il sostegno del benessere del Paese. “Nel pieno della vertenza lega-ta al rinnovo dei contratti col-lettivi di lavoro nel settore ban-cario-assicurativo – conclude il segretario generale -, la Fisac Cgil Roma e Lazio ritiene che ai lavoratori debba esser dato un panorama di certezze nor-

è proseguire nella politica di sviluppo del “risparmio gesti-to”, forti del solido servizio di gestioni patrimoniali in fondi e dell’ampia o�erta, realizzata con il supporto di importanti Oicr (organismi di investi-mento collettivo del rispar-mio) di caratura nazionale e internazionale.Al �ne di assistere la clientela e agevolare l’accesso ai �nan-ziamenti europei la banca è ora socia di Geie, Coopera-tion Bancaire pour l’Europe, a Bruxelles. La Cooperation o�re supporto per o�rire un servizio di informazioni pri-vilegiato alle imprese, con un particolare focus per quelle che operano in ambito agro-alimentare. “L’ottimo bilancio del 2013 - ha concluso il presidente Ma-strostefano - conferma la bon-tà delle scelte fatte e consente di programmare nuovi inve-stimenti �nalizzati a sostene-re lo sviluppo territoriale. In particolare nel corso del 2014 apriremo nuove �liali a Roma: dopo la recente inaugurazione dell’agenzia 13 nella centralis-sima via XX Settembre, è in corso di allestimento un’altra apertura nella zona Nord”.

mative in termini di area oc-cupazionale, nuove assunzioni di giovani e rioccupabilità dei lavoratori licenziati, ricono-scimento della professionalità operate, contrastando il feno-meno del demansionamento”. Non mancano nel Lazio ini-ziative pubbliche da parte del-la Fisac Cgil, su diversi temi: “Separazione bancaria. Quale modello di banca per l’eco-nomia reale?” (Roma, giugno 2013) e “Prendi i soldi e scap-pa” (Roma, 4 ottobre 2014), che è un percorso di incontri e dibattiti sulle politiche dei top manager del credito e propo-ste per un nuovo modello di banca. Dal 12 al 19 novembre, sempre a Roma, si terrà “Esternaliz-zazioni, se le conosci le eviti”, un’analisi critica dei processi di esternalizzazioni e sulle ricadu-te sul mondo del lavoro (http://www.fisac-cgil.it/category/ territori/�sac-cgil-lazio).

Positivi i risultati relativi alla prima metà dell’anno: utile netto +47,2%, +9,2% anche la raccolta diretta, +11,7% quella indiretta

Le banche devono pensare all’interesse collettivo. Da risolvere la questione occupazionale

La Banca Popolare del Lazio cresce, migliora i suoi conti

e contribuisce al progresso a livello locale. Lo stretto rap-porto banca-territorio è scritto nel dna dell’azienda, in quanto banca popolare e, ancor prima, cooperativa, ma tanto più è sentito dal management che, nella strategia dell’istituto, ha sempre ricercato il di�cile equilibrio tra l’utile aziendale, l’interesse dei propri clienti e quello pubblico, che consiste nello sviluppo sociale ed eco-nomico del contesto in cui la banca opera.La crisi continua a mordere determinando una contrazio-ne dei consumi che, insieme alla sopravvenuta de�azione, ha causato la riduzione delle attività produttive. Banca Po-polare del Lazio però, invece di diminuire la concessione di �nanziamenti, come sta pur-troppo largamente avvenendo a livello nazionale, non ha sot-tratto linfa vitale alle imprese, sostenendo così il livello degli impieghi.È di recente approvazione il bilancio del primo semestre del 2014 che, ancora una volta, testimonia un incremento si-gni�cativo nei dati economici

La ripresa del Paese potreb-be e dovrebbe passare dal

settore del Credito. Basta guar-dare al ruolo chiave ricoperto nelle linee di intervento indivi-duate dal Piano del Lavoro del Lazio, laddove �nanza e credi-to sono elementi fondamentali per la crescita dell’occupazione e le banche si connotano qua-li attività produttive private al servizio dell’interesse collet-tivo. Si tratta di una mission auspicabile, ma non facile. In proposito il segretario gene-rale Claudio Vittori della Fisac Cgil Roma e Lazio a�erma “Va premesso che dagli inizi della crisi le di�coltà del settore non sono scevre dalle responsabili-tà delle dirigenze delle aziende e, in assenza quasi totale di segnali di critica e modi�ca del comportamento delle par-ti datoriali, rimangono aperte problematiche gravi”. Si parte con la questione oc-cupazionale e tutte le sue sfaccettature. “Le soluzioni prospettate sono praticamen-te identiche, a prescindere dalla tipologia della ban-ca - continua Vittori -, per esempio chiusure di sportelli, ridimensionamento della rete, penalizzazione dell’Italia cen-

e patrimoniali.“L’esame dei dati della prima metà dell’anno - ha detto il pre-sidente Renato Mastrostefano - ha evidenziato una perfor-mance molto buona, ancora in miglioramento rispetto al sod-disfacente bilancio dello scorso anno. BPLazio è una azienda che produce utili, ma che so-prattutto sa a�ancare clienti e soci in una crescita sana”. Il risultato economico del pri-mo semestre, rispetto allo stes-so periodo dell’anno preceden-te, ha registrato un incremento

tromeridionale, riduzione dei costi, ra�orzamento della ban-ca come negozio �nanziario, secondo l’indirizzo del settore di ridurre il peso della classi-ca intermediazione creditizia. C’è poi l’uso delle esternaliz-zazioni, che sta minando sia l’area contrattuale sia i livelli occupazionali del settore. An-cora, le ristrutturazioni negli istituti di credito si traducono sostanzialmente in un abbatti-mento del costo del lavoro. Per farla breve, il credito non sta recuperando il proprio ruolo, al contrario sta modi�cando il modello organizzativo e spin-ge l’acceleratore nella logica di trasformare i lavoratori in ven-ditori di prodotti �nanziari per

nel margine d’intermediazione di oltre il 20%, pari a 9 milioni di euro; (+20,1%), l’utile netto cresce con un balzo del 47,2%, passando da 3,2 milioni di eu-ro a oltre 4,7 milioni di euro, mentre rimane contenuto a livelli �siologici (+2,41%) l’au-mento dei costi operativi.Tali risultati sono stati rea-lizzati tenuto conto anche dell’ampia copertura operata sui crediti a rischio, che per il comparto classi�cato a so�e-renza è pari al 62,2%, a con-ferma di un’attenta politica di

adeguarsi alle richieste dell’en-te datoriale”. Ecco perché le banche devono tornare a essere un volano per la ripresa, a favore della cresci-ta dimensionale delle imprese. “Bisogna tornare a fare credito all’economia reale, eliminando il prevalere dell’attività specu-lativa su quella tradizionale – dice il segretario generale -. Per farlo occorre reperire le risorse per superare la fase di �nanziarizzazione e mettere il sistema a servizio del Paese. Con tali obiettivi proponiamo la separazione, a livello euro-peo, tra banche commerciali e banche d’a�ari, in cui le prime concentrino l’attività sull’ero-gazione del credito verso fa-

Il presidente Renato Mastrostefano

La sede della BPLazio

Una manifestazione

In occasione dei convegni si affrontano tematiche legate agli attuali scenari di crisi

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EventiLunedì 27 ottobre 2014 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Banche e Meccanica 9

Tecnologia e innovazione, competenza e �essibili-

tà. La lingua delle antenne parla chiaro, come pure lo fa Novantel: azienda di primo piano nel settore, operativa da sette anni ma con un team di specialisti dalle esperienze speci�che, maturate in oltre trent’anni di lavoro su mecca-nica, elettronica, allineamen-ti, impiantistica e interfacce civili. Novantel è stata voluta soprat-tutto dal mercato estero e con-ta su operatori esperti nelle telecomunicazione satellitare da oltre 20 anni. “L’azienda - dice Carlos Rosa, fondatore e amministratore - nasce come società di servizi nell’ambito satellitare, nel corso degli an-ni si è specializzata nel campo della radiofrequenza e servo-meccanismi per il sistema del-le antenne satellitari”. Quello della Novantel è un la-voro molto complesso, che va dallo sviluppo di progettazio-ne alla realizzazione meccani-ca ed elettronica di strutture e impianti di telecomunicazio-ne satellitare, potendo conta-re peraltro su un laboratorio all’avanguardia, dotato di strumentazione innovative. “La formazione - sottolinea

Fondato nel 1992 da 13 aziende abruzzesi che si

unirono con l’intento di pre-sentarsi come un gruppo di fornitori alla Honda Italia, il Consorzio Cisi è cresciuto nel tempo e ha ampliato il proprio business. “Oggi con-tiamo 18 aziende e 800 dipen-denti - a�erma il presidente Mariano Cocco - e, sebbene Honda rappresenti ancora un cliente primario, gestiamo anche rapporti di fornitura con altri importanti marchi nazionali e internazionali del settore automotive e del mo-tociclo, come Bmw, Yamaha, Ducati e Gruppo Denso.” La forza del Consorzio è sta-ta quella di aver favorito, nel tempo, un processo di aggre-gazione di imprese specia-lizzate che coprono diverse tipologie di produzione: dalla meccanica alla costruzione di stampi, dai cablaggi ai tratta-menti galvanici, dai processi di fusione �no alle decalco-manie e alle torniture pas-sando per i trasporti. Queste imprese si possono oggi pre-sentare al mercato in maniera ‘compatta’ aumentando, da un lato, la propria forza con-trattuale, dall’altro riuscendo a o�rire al cliente un servi-

Laboratorio all’avanguardia e una squadra quali�cata e �essibile Nato come fornitore di Honda Italia, oggi è un player globale

L’arte di trasmettere e di ricevere Ambiente naturale per un consorzio

Rosa - è fondamentale per la l’azienda e la politica è di sele-zionare all’interno personale quali�cato con esperienze sul campo, investendo dunque in modo mirato sull’organico”. La forza di Novantel sta anzi-tutto nella �essibilità, disponi-bilità e riservatezza di alcuni sistemi dedicati. Lo testimo-nia il fatto che oggi la società lavora con enti importanti, quali Finmeccanica, Rai, Me-diaset, Inaf, Cnr. Altrettanto di rilievo gli inter-venti: “Tra le attività sviluppa-te di recente - continua Rosa - spicca lo smontaggio delle antenne satellitari di radio Va-ticano presso lo Stato del Va-ticano. Per l’estero siamo stati coinvolti all’integrazione delle antenne per il sistema Gali-

zio globale. “Chi si rivolge a noi trova un parco fornitori piuttosto variegato - continua Cocco - con la garanzia di avere un unico interlocutore di riferimento.” Honda Italia fornisce tutto-ra un importante supporto al Consorzio, sia in ambito commerciale che per pro�cui

leo presso il sito della Guiana Francese e Lapponia”.Passione, competenza e spi-rito di gruppo sono i requi-siti fortemente distintivi per Novantel, che hanno portato il team a lavorare e a farsi ap-prezzare nel mondo. “Saper fare squadra è per noi fondamentale - dice Rosa -. Un elemento sostanziale per a�rontare la crisi globale. Personalmente, da fondatore della Novantel, con grande sacri�cio e grazie alla volontà dei miei professionisti cerco di investire i guadagni sulle persone e non sulle “macchi-ne”. La nostra è una società sana, che cresce senza aiuti �nanziari o di altro �ne, dun-que con una crescita lenta, ma onesta”.

scambi di know-how che ali-mentano un ciclo virtuoso di crescita e sviluppo economico sul territorio abruzzese. “La collaborazione ultra ven-tennale con un’azienda leader di settore come Honda - dice Cocco - è una sorta di free-pass delle nostre aziende nei confronti di altri potenziali clienti. La durata della col-laborazione è infatti già di per sé sinonimo della qualità dei prodotti sviluppati e del-la bontà del servizio o�erto. Tuttavia, oggi più che mai - conclude Cocco - bisogna investire sulla diversi�ca-zione dei clienti e, laddove è possibile, sulla creazione di un mercato di sbocco in altri settori merceologici”.

Francesco Scandale, socio fondatore di Arisnet

Anna Elisa Fersini,socio fondatore di Arisnet

■ NOVANTEL / Specialisti in telecomunicazioni satellitari e radiofrequenze ■ CONSORZIO CISI / Meccanica, stampi, cablaggi, galvanica, torniture e trasporti

terno delle stesse banche, che sempre più spesso si trovano a dover decidere su proposte e soluzioni che interessano vari u�ci e a diversi livelli. Infatti, la maggior parte delle banche, oggi, non è pronta a questo tipo di soluzione integrata che spesso vede la convivenza tra stralcio, ristrutturazione e nuova �nanza”. Per questi motivi Arisnet, gra-zie a un team multidisciplina-re di professionisti, svolge il ruolo di facilitatore del pro-cesso. In pratica, oltre a forni-

■ ARISNET / Rende pro�cuo il dialogo tra imprese e banche. O�re un aiuto concreto per superare i con�itti e favorire rapporti costruttivi tra realtà con interessi diversi

Imprese e banche: la dialettica per il rilancio

re un contributo tecnico, assi-cura un contributo strategico e gestionale di un processo che vede diversi attori coin-volti (società, istituti bancari, istituzioni, sindacati, profes-sionisti) spesso con interessi in con�itto. Per esempio, tutte le analisi tecnico-�nanziarie sono svolte dallo Studio Oli-vieri & Associati di Roma, la cui autorevolezza e profes-sionalità non garantisce solo l’imprenditore ma anche l’isti-tuto di credito. “Infatti - come nota Fersini - il buon esito

della trattativa dipende da co-me è gestito e governato l’in-tero processo, coordinando i diversi attori con i rispettivi interessi, riuscendo a rendere la proposta o il piano - indu-striale o �nanziario - banca-bile. L’obiettivo è agevolare e accelerare i processi decisio-nali delle banche e, se neces-sario, gestendo l’emergenza del day by day in un’ottica di sopravvivenza dell’impresa per il tempo necessario al rag-giungimento del complessivo accordo con la banca”.Arisnet, insomma, non si oc-cupa solo di analisi dei rap-porti con l’istituto di credito per individuare la presenza di anomalie (usura, anatocismo e quant’altro), ma anche di fotografare lo stato di salute di un’azienda, individuando insieme alla proprietà e al ma-nagement, il giusto posiziona-mento strategico e �nanziario necessario per recuperare competitività e mercato.Arisnet è in forte crescita e sta selezionando agenti e pro-motori del servizio su tutto il territorio nazionale. Per ulteriori informazioni consultare il sito Internet: www.arisbancae�nanza.it.

Uno sta� di specialisti a tutto tondo al �anco dell’impresa per o�rire un approccio multidisciplinare e integrato

La composizione dell’inde-bitamento delle aziende

conserva in Italia un’alta per-centuale di esposizione sul si-stema bancario con un’ecces-siva dipendenza delle imprese dalle banche. Come riferisce uno dei soci fondatori di Arisnet, azien-da leader nel settore banca e �nanza, Anna Elisa Fersi-ni: “Il destino delle imprese è indissolubilmente legato a quello delle banche ed en-trambe, oggi, sono chiamate a scelte complesse e di�cili: di sopravvivenza e rilancio nel primo caso; di ripristino del ruolo di sostegno all’eco-nomia nel secondo caso. Nel contesto di crisi attuale, se-gnato da un lato dalla drastica riduzione degli a�damenti e, dall’altro, da un’esplosio-ne mediatica del fenomeno anatocismo-usura, Arisnet af-�anca e guida l’imprenditore con l’obiettivo di trasformare il con�itto con l’istituto di cre-dito in un’occasione di ripresa dell’azienda, proponendo so-luzioni che portano ossigeno per il riposizionamento sul mercato”. Francesco Scandale, socio fondatore di Arisnet, a�erma

“I nostri clienti sono piccole e medie aziende che spesso hanno bisogno di nuova �-nanza o di riquali�care il lo-ro rapporto con gli istituti di credito. Quindi è impensabile fare impresa senza un rappor-to consolidato con gli istituti di credito e il nostro lavoro tende a ritrovare il giusto dia-logo”. Arisnet si distingue dagli altri operatori sul mercato proprio per l’approccio multidiscipli-nare e integrato che consente di avere una visione globale.

“Infatti - riferisce Fersini - i principali elementi oggetto di dibattito con gli istituti di credito, non riguardano solo gli indebiti per usura o anato-cismo, ma anche richiesta di nuova �nanza, acquisizione/rilascio di garanzie, rinego-ziazione o ristrutturazione di un debito”. In proposito, fa notare Scandale: “Gli in-terventi richiesti, oggi, per la loro complessità aprono un lungo e delicato processo di negoziazione cooperativa, sia tra banche e società sia all’in-

C.a. StampiF.i.se.mCometaPremecCamsTecnomeccanica SudMarPlasticaMarPressTecnoMec Galileo

Co.me.stGalvanica Di TonnoIgeaMe.Ga.Palena AutotrasportiTaumatTecniche di AssemblaggioTmc

18 aziende al servizio dell’AutomotiveNovantel si occupa di strutture per impianti di comunicazione satellitare

Mission: qualità, territorio,

eccellenza da esportare come sistema

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EventiLunedì 27 ottobre 201410 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Meccanica

Diventare, sempre di più, partner di aziende aero-

nautiche internazionali per la realizzazione di particolari in composito mediante proces-si altamente specializzati. È questa la mission di Aviorec, società specializzata nella �-liera dell’aerospazio. Nata nel 2006 l’azienda laziale è attiva nel campo della progettazio-ne, industrializzazione e rea-lizzazione di parti strutturali e componenti in composito. Personale specializzato e im-pianti di ultima generazione sono gli elementi che hanno

All’avanguardia con la nuova clean room e la stampa in 3D

Eccellenti compositi avanzati

permesso ad Aviorec negli anni di mantenersi al passo con lo sviluppo del mercato. Puntando sulla professiona-lità e la ricerca, infatti, Avio-rec è riuscita a diventare una delle eccellenze nazionali nella lavorazione dei compo-siti avanzati. Recentemente è stata inaugurata una nuova clean room di 600 metri qua-drati integrata con proiettori laser per il posizionamento assistito dei materiali sui par-ticolari di produzione, alla quale si a�ancano gli impor-tanti investimenti in ricerca

e sviluppo. Uno dei più im-portanti riguarda i composi-ti innovativi low cost, quelli prodotti senza l’utilizzo di autoclave. L’idea è quella di usare materiali più economi-ci ed e�cienti, accoppiandoli a soluzioni strutturali inno-vative realizzate mediante processi di fabbricazione più e�caci. Altro progetto inno-vativo riguarda l’utilizzo di stampanti 3D per la creazio-ne master di modellazione su cui strati�care i materiali compositi. Una soluzione che permette di abbattere notevolmente il costo e i tem-pi della realizzazione degli stampi con cui produrre i particolari in composito.All’innovazione che da sem-pre caratterizza la società e che permette di produr-re soluzioni competitive, si unisce la capacità di realiz-zare partnership con clienti e fornitori strategici. “La nostra strategia - spiega l’ad Jacopo Recchia - è quella di supportare il cliente in tutte le sue richieste, puntando sulla massima �essibilità e su nuove tecnologie per rende-re i prodotti più competitivi in termini di costi e tempi di produzione”.

Fondata nel 2006, Aviorec è specializzata nella filiera dell’aerospazio

■ AVIOREC / L’azienda laziale nata nel 2006 specializzata nella �liera dell’aerospazio

Materiali metallici cellulari: studio del comportamento meccanico di schiume in alluminio

tività e la capacità di ripen-sarsi all’interno delle mo-derne dinamiche produttive e imprenditoriali oltreché accademiche, i consolidati rapporti internazionali di ricerca che il dipartimento stesso ha attivato con nu-merose Università e Centri in Europa e in Nord e Sud America, così come le inten-se attività di sviluppo indu-striale con aziende nazionali e internazionali.Nello speci�co, le principali attività di ricerca del diparti-mento riguardano, tra l’altro, lo studio di base della mate-ria e delle sue proprietà, lo

■ UNIROMA 2 / L’eccellenza del dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Roma “Tor Vergata”

Energia e materia, le innovazionisviluppo di nuovi materiali e dei relativi processi produtti-vi in un’ottica di sostenibilità e di uso ottimale delle risor-se, lo studio di processi inno-vativi per ridurre le emissio-ni di gas serra dalle centrali termoelettriche, lo sviluppo delle energie rinnovabili, lo sviluppo di materiali, dispo-sitivi e tecniche di analisi per la fusione nucleare, la costru-zione di oggetti su scala na-nometrica a supporto della medicina.Innovazione e futuro ani-mano le iniziative in corso, anche a carattere eco-soste-nibile, come i progetti euro-pei (Smart e GreenPack) sul recupero di materiali plastici quali la gomma dei pneuma-tici esausti e il Pet del packa-ging alimentare, oppure le attività di sviluppo di nuove tecnologie di trasformazione di materiali cellulari, come le schiume epossidiche a me-moria di forma con le presta-zioni uniche in esse svilup-

pate. Vi sono, inoltre, azioni di ricerca nel settore Spazio con la �nalità di progettare, costruire e validare strutture auto-dispieganti mediante l’impiego di una nuova clas-se di materiali a memoria di forma, e ancora i grandi progetti industriali a parte-cipazione aziendale (come Smart Cities, Industria 2015, made in Italy, Mobilità Soste-nibile).Sul fronte delle nuove energie e del risparmio energetico, il progetto di integrazione del-la tecnologia dell’idrogeno e delle celle a combustibile nel mondo della telefonia cellu-lare, con l’obiettivo di favo-rire lo sviluppo della rete di telefonia mobile con stazioni radio autonome e a elevata compatibilità ambientale. In una sola frase: coniuga-re le attese della società con quelle dello sviluppo scien-ti�co e tecnologico, per una migliore qualità della vita e della conoscenza.

Nuovi materiali per spazio e medicina, uso razionale dell’energia ed eco-sostenibilità

D alle nuove energie ai tessuti per le applica-

zioni sanitarie, dai materiali innovativi alle applicazioni nello spazio: le attività del dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Roma “Tor Vergata” sono relative a un ampio orizzon-te scienti�co e tecnologico, e a�rontano il tema dell’In-gegneria Meccanica con una accezione moderna e rivolta all’innovazione. Un futuro che si tocca con mano, s�orando la realtà del dipartimento, che rappresen-ta un’eccellenza scienti�ca e organizza e gestisce i corsi di laurea e laurea magistrale in Ingegneria Meccanica e Ingegneria Energetica, oltre al corso di laurea in Engine-ering Sciences, interamente tenuto in lingua inglese e strumento di scambio inter-nazionale. Una chiara mission didattica: al dipartimento a�erisce il dottorato di ricerca interna-zionale in Ingegneria Indu-striale, il cui obiettivo è ra-dicare nei propri dottorandi il metodo scienti�co, svilup-pato in un signi�cativo con-testo interdisciplinare, per

permettere loro di a�rontare il lavoro e la ricerca con un rilevante vantaggio compe-titivo. Non solo didattica e teoria: il dipartimento, è dotato di moderni laboratori, le cui attività spaziano dalla ricerca sui materiali e sulle metodo-logie di misura allo sviluppo di soluzioni innovative nel campo delle tecnologie e dei componenti industriali. Le attività sperimentali avanza-te si integrano con le più at-tuali tecniche di simulazione e de�niscono un approccio completo ed estremamente e�cace per a�rontare le s�de

dell’innovazione. Le attività didattiche interagiscono in modo profondo con quelle della ricerca, al �ne di co-struire competenze e capa-cità operative fondamentali per a�rontare il mondo del lavoro e della professione.La multidisciplinarietà è uno degli elementi che maggior-mente contraddistinguono il carattere del dipartimento, che coniuga competenze nel-le scienze di base e conoscen-ze specialistiche, rappresen-tando così il substrato ideale per lo sviluppo e l’innovazio-ne industriale.A testimoniare la proposi-

I nuovi materiali a servizio dello sport: memorizzazione di una soletta in schiuma polimerica a memoria di forma mediante replica di un piede in Abs stampato 3D

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EventiLunedì 27 ottobre 2014 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Meccanica11

al proprio �anco un partner su cui poter contare in qual-siasi situazione; far conoscere le proprie competenze e la capacità di trovare veloce-mente soluzioni ai problemi; trasmettere al cliente la pro-pria disponibilità e �essibilità fuori dall’ordinario”. Vende-re, aggiunge, vuol dire anche rendere evidente “il proprio entusiasmo, attaccamento ai valori aziendali, il piacere e la soddisfazione nello svol-gere il proprio lavoro. Solo in un’azienda in cui vi è questa consapevolezza di�usa la cri-si diventa un’opportunità di crescita, di diversi�cazione, di miglioramento e si riesce ad attrarre clienti di livello crescente”. C.A. Stampi, che opera nel settore delle lavorazioni mec-caniche dal 1977 e fornisce un’avanzata gamma di ser-vizi per l’industrializzazio-ne dei prodotti, è convinta che “la mentalità di�usa di dover sempre riconquistare il cliente e, se possibile, al-zare ulteriormente il livello dell’asticella alla ricerca del miglioramento continuo, risulta essere una menta-lità vincente che riesce, in

■ C.A. STAMPI / Opera nel settore della meccanica di precisione dal 1977 con servizi per l’industrializzazione

Trasparenza e innovazionecerti frangenti, a creare con l’interlocutore una simbiosi quasi magica”. La crisi infat-ti, considera l’amministra-tore delegato, “ha cambiato radicalmente le regole del gioco. Se �no a qualche anno fa poteva essere su�ciente soddisfare i propri clienti e quindi ritagliarsi una fetta di mercato, oggi tale atteggia-mento non è più possibile. Il mercato è più complesso, più esigente, più incerto, più veloce e con dinamiche esa-sperate”. Le aziende fornitri-ci devono organizzarsi per riconquistare continuamente mercato, ieri dietro l’angolo, oggi dall’altra parte del glo-bo. Adeguarsi velocemente alle nuove esigenze è fattore strategico, come saper preve-dere l’orientamento prossimo e predisporsi al futuro con mosse adeguate. Per a�rontare queste s�de,

dunque, accanto alla capa-cità di vendere ci vuole l’in-novazione, il cui concetto alla C.A. Stampi ha diverse sfaccettature. “L’innovazio-ne, infatti, non è solo rap-presentata dagli investimenti tecnologici, seppur costanti e frequenti in C.A. Stampi - a�erma l’amministratore delegato Casalanguida -, ma è rappresentata dalla capaci-tà di fare domani ciò che già si faceva ieri, ma in maniera diversa, migliore, più e�ca-ce, più e�ciente, più veloce, più sicura. Solo quando in una azienda l’innovazione è vissuta come forma di com-portamento e come sete di sapere, il cliente percepisce la velocità, la dinamicità e il va-lore del proprio partner. Bi-sogna riuscire a trasmettergli che ogni progetto diventa una grande opportunità di innovazione”, conclude.

Un partner �essibile, competente e assetato di sapere, pronto alle s�de del presente

“Sapersi adeguare e ag-giornare velocemente

alle continue esigenze del mercato, saperne prevedere l’orientamento prossimo e predisporsi ad a�rontare il futuro con mosse strategiche adeguate rappresenta la chia-ve del successo”.L’amministratore delegato di C.A. Stampi, Nicola Ca-salanguida, descrive così il percorso virtuoso compiuto dall’azienda - alle spalle quasi 40 anni di storia -, la quale ha saputo trasformare il lungo periodo di crisi in opportu-nità di crescita, di migliora-mento e di innovazione. Oggi nessun dettaglio può essere trascurato da chi fa impresa, prosegue il manager. Tuttavia, “occorre concentra-re il massimo delle proprie ri-sorse su due capacità di vitale importanza: vendere e inno-vare”. Due attitudini, sottoli-nea, che “devono appartenere a tutti i settori e collaboratori dell’azienda”. In questa logica, alla C.A. Stampi “vendono tutti”, a�er-ma l’amministratore delegato, perché “tutti, ancor prima di svolgere la propria funzione di progettazione, produzione,

controllo qualità, logistica, commerciale, sono venditori. Perché vendere non vuol di-re fornire solo un bene o un servizio al cliente - de�nizio-ne corretta ma quasi banale -, signi�ca anche riuscire a

instaurare con l’interlocutore un rapporto di stima, �ducia, rispetto, correttezza e traspa-renza”. Vendere, prosegue, signi�-ca “riuscire a trasmettere al cliente la tranquillità di avere

L’amministratore delegato di C.A. Stampi, Nicola Casalanguida

Una delle attrezzature ad alto contenuto tecnologico progettata e costruita in C.A. Stampi

Crescere, innovare, cam-biare, perché così chiede

il mercato. Mantenendo la vocazione che da 40 anni ca-ratterizza l’azienda. In casa Aviointeriors gli ultimi mesi sono stati davvero importan-ti. La società, nata nel 1974, è un brand di riferimento nel settore delle poltrone per aviomobili e ha da poco modi�cato il suo assetto: da azienda dall’eredità padrona-le si sta avviando a diventare una società per azioni a tutti gli e�etti. Questo ha signi�-cato, nel concreto, l’arrivo di un nuovo managing director e Ceo, Ermanno De Vecchi, e l’ideazione di piani di svi-luppo e di crescita ambizio-si. “Intendiamo - spiega De Vecchi - triplicare il fatturato nei prossimi tre anni. Questo aggredendo il mercato in mo-do più strutturato, utilizzan-do nuove forze di marketing e commerciali, e scegliendo e proponendo soluzioni in-novative di prodotto. Il tutto senza abdicare a lavorazione e produzione completamente italiane”. Proprio per quanto riguarda le poltrone, De Vec-chi illustra le ultime referenze, molto particolari. Uno degli obiettivi richiesti dai clienti di

Da semplici operatori mec-canici a veri e propri co-

struttori di macchine: questo il tragitto di crescita compiuto da Pma Engineering (società con sede a Supino, in provincia di Frosinone) negli ultimi anni. Un percorso che è riuscito a vincere anche la tremenda cri-si economica globale che si è abbattuta sull’epoca moderna: Pma Engineering è stata in gra-do, infatti, di crescere del 300% dal 2008 ad oggi. I numeri lo di-mostrano: in sei anni l’azienda è passata da 5 a 16 dipendenti con una reale proiezione ver-so le 20 unità a breve termine. Cifre che indicano un evidente

Obiettivo: triplicare il fatturato. Nuove sedute e nuovi materiali Dal progetto alla realizzazione del prodotto, attenti all’ambiente

L’ambizioso salto verso la Spa La soluzione per l’esigenza

Aviointeriors è quello di poter accogliere il numero massi-mo di passeggeri all’interno dell’aereo. È stata così ideata la poltrona Sky Rider (non ancora in vendita), che pre-vede una seduta come quel-le delle motociclette. Frutto dell’esperienza e della colla-borazione con aziende di set-tori a�ni (come Automobili Lamborghini) è invece l’uso di materiali evoluti, come la �bra di carbonio. “Con questi intendiamo raggiungere un secondo obiettivo: limitare i pesi. Aviointeriors ha da poco presentato proprio la prima

aumento di lavoro e, conse-guentemente, anche di introiti. Il merito? Molto è da attribui-re a Alessio Masi, fondatore di una realtà in continua evolu-zione: “Operiamo nel settore dell’interior ed exterior design, in particolar modo nell’ambito delle macchine d’assemblag-gio automotive. Lavoriamo in Italia e all’estero, con partico-lare attenzione e presenza in quei mercati come Polonia, Serbia e Repubblica Ceca, in netta crescita. Siamo in gra-do di rispondere alle esigenze del cliente in tutti i passaggi richiesti, dalla preparazione delle bozze per il progetto �no

poltrona in �bra di carbonio, e sta lavorando per rendere le sedute sempre più leggere”. La terza linea di prodotti su cui sta puntando l’azienda di Lati-na è invece nel segno del com-fort, la variabile cardine del viaggiare futuro. A di�erenza dei concorrenti, le soluzioni di Aviointeriors vengono an-che studiate per la classe Eco-nomy. Nella prossima �era di Amburgo, che si terrà ad aprile 2015, Aviointeriors sarà presente con queste e altre in-novative proposte per soddi-sfare i bisogni dei passeggeri anche più esigenti.

alla completa realizzazione del prodotto. All’interno del no-stro team, infatti, copriamo le diverse sfaccettature del lavoro, avendo un reparto meccanico, uno so�ware e uno elettrico”. L’attenzione costantemente ri-volta all’ambiente (la Pma nel 2014 ha conseguito la certi�-cazione Iso 18001), al mercato, al progresso, alla ricerca e allo sviluppo si instaura su una ba-se forte, su cui si fonda il suc-cesso aziendale: la qualità del risultato �nale. Ma non è tutto: la volontà dell’azienda è quel-la di andare oltre, riuscendo a creare prodotti completamente “made in Pma Engineering”: “Il prossimo step prevede la realiz-zazione di un macchinario per la lucidatura di particolari ver-niciati in plastica. A ciò si ag-giungerà la nascita di una nuo-va società per l’assemblaggio dei prodotti automotive”. Intu-izioni che nascono dall’amore e dalla dedizione per il proprio lavoro. La grande competenza è una logica conseguenza, ricordan-do sempre che sono le persone a fare la di�erenza, con il loro impegno e il loro senso di ap-partenenza a un gruppo che non ha mai smesso di crescere, in Italia come all’estero.

La poltrona business

classper il medio

raggio “Canova

Comfort”

■ AVIOINTERIORS / Nasce nel 1974, specializzata nelle poltrone per aviomobili ■ PMA ENGINEERING / Da Supino (Fr) al mondo, in crescita del 300%

Uno dei macchinari realizzati dall’azienda

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Sanità pubblica di eccellenza Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oculistica - Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti -Pescara

Prof. Leonardo Mastropasqua – Direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oculistica – Università

degli Studi “G. d’Annunzio di Chieti-Pescara”

La Clinica Oftalmologica dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara, Centro Nazionale di Alta Tecnologia (CNAT) e Centro di Eccellenza in Oculistica, afferente al Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento, è una innovativa realtà nell’offerta pubblica della sanità italiana. La Clinica è diretta dal Prof. Leonardo Mastropasqua, che con la sua equipe costantemente mantiene i più alti livelli negli standard qualitativi. L’International Agency Prevention of Blindness l’ha individuata come polo di riferimento per la prevenzione della cecità, ipovisione e riabilitazione visiva, ha la certificazione europea perchè membro dell’European Vision Institute Clinical Research Network e ha conseguito la ISO 9001:2008 per i Quality Management Systems. Nel 2013 è stata certificata come Centro Nazionale di Alta Tecnologia poiché sede dell’unica Scuola Italiana di Chirurgia Robotica in Oftalmologia. Il CNAT è pioniere nella chirurgia robotica avendo eseguito il primo trapianto di cornea in Italia con femtolaser nel 2006. Oggi è l’unico centro pubblico italiano a offrire a tutti i cittadini la possibilità di fare interventi sul cristallino con il robot (femtocataract), trattare la miopia e l’astigmatismo con l’innovativa tecnica SMILE, eseguire laser navigati per il trattamento delle retinopatie diabetiche e delle maculopatie e arrestare l’evoluzione del cheratocono con la iontoforesi applicata al cross-linking (CLX-Ionto).

Rappresentazione della tecnica SMILE

La chirurgia robotica è ormai il vero avanzamento in oculistica. La precisione del femtolaser, un bisturi luce indirizzato da un robot computerizzato e gestito dal chirurgo, consente tagli e disegni chirurgici di una precisione impossibile da ottenere con la sola mano umana e con il comune bisturi. Oggi i pazienti sono molto esigenti e vogliono togliere gli occhiali per sempre e senza complicanze. La tecnica SMILE, che usa il femtolaser, risponde meglio a queste esigenze rispetto alla LASIK e PRK eseguite con il laser a eccimeri: sicurezza, assenza di dolore, possibilità di trattare cornee sottili e miopie ed astigmatismi elevati, tempi di recupero veloci, indipendenza dagli occhiali, ottima visione notturna e capacità di praticare da subito sport anche da contatto. Con la SMILE non si utilizza il bisturi ma solo una luce laser che esegue delle microincisioni preservando i nervi della cornea la cui interruzione è causa della sindrome dell’occhio secco.

Pianificazione dell’intervento di cataratta eseguito con laser a femtosecondi.

La robotica è una rivoluzione per la chirurgia della cataratta. Questa nuova chirurgia della cataratta può essere definita robotizzata perché è il laser guidato da un computer che realizza le fasi più delicate dell'intervento in modo automatizzato. Il chirurgo gestisce e visualizza tutta la procedura in tempo reale su un monitor in cui si proietta l’immagine dell'occhio. Il femtolaser può essere utilizzato quindi per migliorare la sicurezza e la precisione dell'intervento di cataratta standardizzando alcuni passaggi delicati indipendentemente dal chirurgo. Grazie all'uso del fascio laser i tagli effettuati sulla cornea, per poter poi rimuovere il cristallino, sono molto precisi e di piccole dimensioni riducendo l'induzione di un astigmatismo corneale postoperatorio e togliendo l’astigmatismo che aveva il paziente dalla nascita.Il taglio della porzione anteriore della capsula del cristallino con questa metodica è centrato e simmetrico e così si ha un perfetto posizionamento del cristallino artificiale, centrato nel sacco capsulare dell’occhio. Questo è molto importante perché riduce le piccole imperfezioni del sistema ottico garantendo una buona visione soprattutto per

l'impianto di lenti cosiddette "premium", cioè quelle particolari lenti intraoculari (IOL accomodative, multifocali e toriche) che consentono una visione del paziente a tutte le distanze correggendo anche l'astigmatismo. Il taglio all'interno del cristallino, eseguito alla profondità desiderata, consente di dividere la lente in più parti riducendo l'uso degli ultrasuoni utilizzati nella tecnica convenzionale evitando così un possibile danno da riscaldamento dei tessuti oculari causa di possibili infiammazioni e ritardi di cicatrizzazione postoperatoria. Grazie al robot, se non ci sono problemi retinici, il paziente può tornare a vedere bene per lontano e per vicino senza occhiali, perché oggi l’intervento di cataratta non ha solo uno scopo terapeutico ma anche refrattivo. Il laser navigato, gestito da un computer e non più manuale, ha aperto una nuova era nella cura delle malattie retiniche e delle maculopatie. Nella retinopatia diabetica e nelle maculopatie si ottengono risultati di assoluta precisione perché grazie al robot è trattata solo la retina malata, risparmiando i tessuti sani. La robotizzazione del trattamento migliora i risultati in termini di qualità della vista e riduce il dolore associato al trattamento tradizionale. Il Cheratocono è una patologia degenerativa in cui la cornea appare poco resistente, molto frequente soprattutto in ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 35. Oggi è possibile diagnosticarlo precocemente grazie all’alta tecnologia e bloccarlo attraverso il CLX-Ionto. Il cross-linking è un trattamento laser che determina un irrobustimento dei legami tra le fibre della cornea in modo da renderla più rigida e resistente al progressivo sfiancamento che caratterizza la progressione della patologia. Ora con la CLX-Ionto aumentando la potenza degli ultravioletti si riesce ad ottenere un evidente miglioramento dei risultati clinici e dei tempi di recupero. Si evita spesso il trapianto di cornea indispensabile nelle diagnosi tardive. Alta tecnologia, operatori esperti, strategie preventive e terapeutiche adeguate, gioco di squadra, ambizione e rispetto del malato e del cittadino è stata la scelta del CNAT, per fare dell’Abruzzo la regione della vista.

Per info: [email protected]

EventiLunedì 27 ottobre 201412