E-book: Federico II e i segreti di Palermo. IV E Plesso Fava

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“Federico II e i segreti di Palermo” Racconto liberamente ispirato al libro della Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro : Palermo, ogni favola è un giocoPietro Vittorietti Edizioni

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Direzione Didattica Monti Iblei E-Book realizzato dagli alunni della Classi Quarte nell’ambito del Progetto “Leggere Palermo”. A.S. 2015 -2016

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“Federico II e i segreti di Palermo”

Racconto liberamente ispirato al libro

della Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro:

“Palermo, ogni favola è un gioco”

Pietro Vittorietti Edizioni

Indice

Il racconto…………………………………………………………….. Pag.03

Informazioni utili……………………………………………………..Pag.17

Poesia…………....……………………………………………………..Pag.17

Scheda descrittiva monumento……………………………………..Pag.18

Credits………………………………………………………………....Pag.19

Federico II e i segreti di Palermo 2

C’era una volta, nel lontano 1194 un bambino di nome Federico, figlio di

Enrico VI e Costanza d’Altavilla, che viveva nel palazzo reale di Palermo.

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All ‘ età di 3 anni rimase orfano di entrambi genitori trascorse la sua

infanzia giocando con “dignitari di corte”, anche se preferiva stare nei

vicoli del quartiere con i ragazzini della sua età.

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Un giorno, a soli 13 anni fu incoronato re di Sicilia e sposò il suo

grande amore Costanza D’Aragona, di dieci anni più grande di lui, che

divenne regina consorte del regno di Sicilia.

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Federico diventato ormai adulto, amava la vita, stare all’ aria aperta

e più di ogni altra cosa amava la caccia, cavalcare e catturare le prede

servendosi di falchi. Ebbe idee geniali…fece realizzare numerosi castelli,

fondò l’università a Napoli e anche la scuola poetica siciliana.

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Un giorno, mentre si aggirava tra le torri del castello, si accorse che

uno dei forzieri che conteneva importanti documenti, era spostato. Tra le

pareti vide una fessura dalla quale usciva un cerchio di metallo. Lo tirò

forte fino ad azionare un marchingegno che fece aprire una piccola porta

verso un passaggio segreto.

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Si sollevò subito un gran polverone e Federico capì che quel passaggio

misterioso forse era rimasto segreto per tanto tempo.ma il coraggioso e

intrepido Federico decise di avventurarsi con una torcia in quel luogo buio

e scuro.

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Mentre percorreva un lungo corridoio, sentì improvvisamente il

caratteristico rumore dell’acqua che scorre in un torrente…capì subito che

doveva essere il fiume Kemonia. Davanti una necropoli, un cimitero

sotterraneo abbandonato da secoli che conservava i resti di alcuni

sarcofagi e corredi funerari. Si convinse che i suoi antenati (avi) normanni,

lo avessero tenuto intenzionalmente segreto.

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Improvvisamente, dopo tante domande, desiderò di poter condividere

con la moglie Costanza e seguendo le impronte che i suoi calzari avevano

lasciato sul terreno, si diresse verso la stanza della moglie.

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Federico non le rivelò subito la scoperta, poiché volle farle una

sorpresa. Le disse soltanto che il mattino seguente l’avrebbe portata a fare

una passeggiata.

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Così un bel giorno prese per mano la moglie e arrivarono alla

necropoli sotterranea. Costanza rimase particolarmente stupita dalla

bellezza di un sarcofago che rappresentava una scena di caccia al

cinghiale.

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Furono recuperati anche alcuni splendidi sarcofagi, vasi e oggetti di

Costanza, che morì dopo pochi anni. Federico scelse per la sua sepoltura il

sarcofago del cinghiale che lei amava moltissimo.

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Federico cinse la testa di Costanza D’aragona con la splendida cuffia

corona, che ancora oggi si può ammirare fra i tesori della nostra bella

Cattedrale.

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Una storia avvincente per un protagonista sorprendente

Federico II era un bambino bello e snello

e non voleva stare nel suo gran castello. (Beatrice)

Spesso in città andava

e con i suoi amici giocava. (Chiara)

Un giorno la notizia del padre morto a Federico arrivò,

ma siccome molto piccolo,

in lui nessun sentimento provocò. (Silvia)

A tredici anni re lo fecero diventare

e lui pensò a molte cose da attuare. (Silvia)

Federico amava la caccia;

catturava le prede

e le metteva in bisaccia. (Silvia)

Aveva idee sempre intelligenti

e tutte le ritenevano sorprendenti. (Silvia)

Coniò l’Augustale

col suo profilo e l’aquila reale (Martina)

Poi ragazzo diventò

e l’università fondò (Martina)

La poesia tanto amò

che una scuola le dedicò (Beatrice)

Federico a 13 anni re diventò

e Costanza D’Aragona sposò.

I due si amarono

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e una vita felice sognarono (Chiara)

Nel palazzo trovò un segreto passaggio

e lo percorse con tanto coraggio. (Martina)

Federico un marchingegno trovò

e davanti a lui

una strada buia e stretta spuntò,

così si avviò e una necropoli trovò

e tutti i suoi reperti alla luce riportò.

Splendidi sarcofagi, vasi e oggetti scovò

e tutto ciò il suo grande tesoro diventò. (Silvia)

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Scheda descrittiva della Cattedrale di Palermo

Denominazione: Cattedrale di Palermo

Tipologia: Cattedrale

Località: Palermo ­ Corso Vittorio Emanuele

Epoca / Data di costruzione: IV sec. d. C primo impianto della Cattedrale; Moschea musulmana (831); Arabo­normanna (1170)

Architetto: ignoto o si pensa che sia stato GualtieroOffamillo

Committente: Gualtiero Offamillo

Descrizione dell’edificio (ESTERNO):

La chiesa è di grandi proporzioni e si “apre” con una grande spazio esterno pavimentato su Corso Vittorio Emanuele (ex Cassaro), strada principale della Palermo antica. Vista nel suo insieme la Cattedrale sembra avere un aspetto più simile a quello di un castello fortificato, con torri e i merli come decorazione di chiusura della facciata. L’ingresso comunemente utilizzato per accedere all’interno si trova lateralmente ed è caratterizzato da un portico a tre arcate in stile gotico­catalano. Su una delle colonne si può notare un’iscrizione araba mentre nell'arco centrale, più ampio e più elevato, vi è una ricca decorazione tortile (ovvero “attorcigliata”) che viene interpretata come «Albero della Vita» o «Albero della Conoscenza». Infine, all’esterno, sono bene visibile le absidi di gusto arabo­normanno con decorazioni a tarsie.

Descrizione dell’edificio (INTERNO):

La chiesa a tre navate con il suo stile neoclassico appare in contrasto con l’esterno riccamente decorato. A sinistra dell’ingresso si trovano le tombe reali: il sarcofago in porfido rosso di Federico II e la tomba di Costanza d’Altavilla madre di Federico, invece lungo le pareti laterali quella di Costanza d’Aragona. Al lato dell’abside si trova la sacrestia nuova che conserva il bellissimo tesoro della Cattedrale con la famosissima tiara con gemme e perle di Costanza d’Altavilla. Infine dalla stessa, si accede alla cripta, costruita per volontà dell’imperatore Federico e contenente i sarcofaghi degli arcivescovi palermitani.

Interventi successivi (aggiunte, sostituzioni, restauri,…)

La Cattedrale di Palermo, con il passare delle dominazioni, è stata più volte oggetto di modifiche che ne hanno cambiato anche la destinazione come quella sostanziale da chiesa a moschea, per essere infine Cattedrale. Anche negli ultimi secoli ha subito numerosi restauri tra i quali si ricorda quello del 1781 a cura di Ferdinando Fuga che modifica totalmente l’interno nonché l’aspetto esterno con l’aggiunta della cupola.

Destinazione iniziale d’uso:

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Originariamente chiesa, in epoca araba divenne moschea

Attuale destinazione d’uso:

Dall’epoca normanna ad oggi è ritornata ad esser luogo di culto cristiano, oggi Cattedrale della città di Palermo

Avvenimenti e/o personaggi storici collegati

Federico II con i genitori (Enrico VI e Costanza d’Altavilla) e con la moglie Costanza d’Aragona sono sepolti in questo luogo, come anche numerosi arcivescovi palermitani.

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Direzione Didattica Monti Iblei

E­Book realizzato dagli alunni della classe IV E del Plesso Fava

nell’ambito del Progetto “Leggere Palermo”.

a.s.2015 ­2016

Insegnanti

Roberta Bodanza ­ Antonio Chinnici ­ Federica Ruvituso ­ Angelisa Pitrola

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