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CENTRO EVENTI MULTIFUNZIONALE, VERBANIA

RELAZIONE GENERALE

ATI: Notarimpresa S.p.A., Tecnocostruzioni S.r.l., CDL S.r.l.

GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Arch. Fabrizio Bianchetti, Arch. Giancarlo Marzorati, Ing. Stefano Rossi, Ing. Guido Davoglio - Tekser srl, Geol. Fulvio Epifani.

Consulenti: Ing. Emanuele Della Torre - Biobyte S.r.l., Ing. Alberto Colombo, Geom. Arcangelo Morandi

RELAZIONE GENERALE INDICE PREMESSA.................................................................................................................................. 3 1. INDAGINI A SUPPORTO DELLA PROGETTAZIONE ....................................................... 4

1.1 INDAGINI AMBIENTALI.............................................................................................. 4 1.2 INDAGINI GEOLOGICHE - GEOTECNICHE............................................................ 4

2. IL PROGETTO ESECUTIVO.................................................................................................. 6

2.1 IL LUOGO ..................................................................................................................... 6 2.2 IL PROGETTO ARCHITETTONICO .......................................................................... 6

2.2.1 Organizzazione funzionale ........................................................................... 7 2.2.2 Involucro e facciate........................................................................................ 8 2.2.3 Materiali e finiture......................................................................................... 10

2.3 IL PROGETTO ACUSTICO....................................................................................... 14

2.3.1 Sala Teatro..................................................................................................... 14 2.3.2 Sala piccola (182 posti) ............................................................................... 16 2.3.3 Foyer ............................................................................................................... 17 2.3.4 Sale Prova...................................................................................................... 19

2.4 IL PROGETTO DELLA MECCANICA TEATRALE................................................ 20

2.4.1 Piattaforma orchestrale .............................................................................. 20 2.4.2 Tribune mobili ............................................................................................... 21 2.4.3 Tribune mobili posteriori fronte lago ....................................................... 23 2.4.4 Tiro scenico................................................................................................... 25

2.5 MIGLIORIE DI GARA ................................................................................................ 27

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PREMESSA L’Amministrazione Comunale di Verbania ha inteso procedere alla costruzione del Centro Eventi Multifunzionale in zona Arena. Allo scopo sono stati redatti, dal Gruppo Stones (architetto Salvador Perez Arroyo capogruppo), il progetto preliminare, approvato nel luglio 2011, ed il progetto definitivo consegnato nel mese di dicembre 2010. Il progetto definitivo è stato approvato dal Comando Vigili del Fuoco di Verbania con pratica 7702 del 08 giugno 2011 ed è ha ottenuto parere favorevole dalla Conferenza dei Servizi (riassuntiva di tutti i pareri) con determinazione del 22 luglio 2011. Il progetto definitivo è stato successivamente posto a base di gara per l’appalto integrato inerente”la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di realizzazione Centro Eventi Multifunzionale con trasferimento di immobile a parziale sostituzione del corrispettivo. CUP F59B0900220004 CIG 3794407BB3”. Con determina Dipartimento Lavori Pubblici del Comune di Verbania n° 136 del 28 settembre 2012 i lavori sono stati aggiudicati all’ATI: Notarimpresa s.p.a. (capogruppo) di Novara, CDL s.r.l. di Crevoladossola, Tecnocostruzioni s.r.l. di Verbania e la progettazione esecutiva affidata al RTP: Arch. Giancarlo Marzorati (capogruppo), Arch. Fabrizio Bianchetti, Ing. Stefano Rossi, Tekser srl, Geol. Fulvio Epifani. Con Ordine di servizio n°1 del 03 dicembre 2012, a firma dell’Ing. Noemi Comola responsabile del Procedimento, è stata conferita autorizzazione all’inizio delle attività di progettazione esecutiva. Con comunicazione Notarimpresa, prot 529 del 06.12.2012, venivano stabilite delle date intermedie per fornire all’amministrazione comunale i progetti in elaborazione per poterne verificare gli sviluppi e la coerenza con le istruzioni progettuali. Le date di consegne intermedie e finali sono state rispettate.

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1. INDAGINI A SUPPORTO DELLA PROGETTAZIONE 1.1 INDAGINI AMBIENTALI Al fine di definire la presenza di terreni contaminati con inquinati, come già parzialmente segnalati nel progetto definitivo e nei documenti di gara, è stata attivata una campagna di approfondimenti coordinata dall’Ing. Alberto Colombo, esperto in ingegneria ambientale. Le indagini sono state condotte in data 13.12.2012, a seguito di autorizzazione rilasciata dal Comune di Verbania con prot. 0048994 del 05.12.2012, mediante sondaggi effettuati dalla ditta EUROGEO srl e da analisi qualitative, dei campioni prelevati, da parte del laboratorio COMIE, con sede a Sizzano, accreditato ACCREDIA con n° 346. Ogni campione prelevato è stato suddiviso, mediante quadratura, in 2 aliquote la prima per l’analisi e la seconda,conservata a disposizione dell’Amministrazione Comunale, per eventuali analisi in contraddittorio. I risultati dell’indagine e le metodologie adottate sono dettagliatamente descritte nello specifico capitolo di documenti denominato BONIFICA TERRENO con gli elaborati seguenti:

E BT OU CEM 1A relazione risultanze indagini ambientali E BT OU CEM 2A relazione modalità operative di gestione del materiale scavato E BT OU CEM 3A rapporti di prova del laboratorio E BT OU CEM 4A Planimetria aree contaminate E BT OU CEM 5A Planimetria area di scavo

I risultati si possono riassumere in una evidente contaminazione diffusa di idrocarburi pesanti, con superamenti in 49 campioni, con concentrazioni variabili da un minimo di 50,5 mg/kg nel campione 2_7 (profondità 0-1m) a un massimo di 443 mg/kg nel campione 3_5 (profondità 1_2 m); nel campione 2_2 (profondità 0-1 m) si è riscontrato un superamento del valore per lo zinco, con concentrazione di 443mg/kg. Sulla base delle risultanze dell’indagine le superfici sottoposte a bonifica risultano distribuite su una superficie pari a 4.304,48 mq e il loro volume è pari a 4.709,48 mc. 1.2 INDAGINI GEOLOGICHE - GEOTECNICHE Il progetto definitivo, in merito alle indagini geologiche, aveva eseguito otto sondaggi a carotaggio continuo, spinti fino alla profondità di 20 metri dal piano campagna, corredati da prove SPT in foro. Preliminarmente, pertanto,alla stesura del Progetto Esecutivo sé è provveduto ad integrare le indagini geognostiche/sismiche, a cura del Geologo Fulvio Epifani, al fine di indirizzare correttamente la relazione sismica e geotecnica a supporto dello stesso. Conformemente al Decreto Ministero dei Lavori Pubblici 14.01.2008 “Norme tecniche per le costruzioni” ed alla Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP. “Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto

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ministeriale 14 gennaio 2008” le indagini sono state integrate come segue:

esecuzione di cinque prove penetrometriche dinamiche (SCPT) al fine di avere una maggiore distribuzione areale dei dati, in relazione della possibile disomogeneità per la presenza di materiale di riporto, ed una successione di dati “in continuo” nei primi 12 metri;

esecuzione di due prove MASW per determinare il valore delle Vs30 nel terreno, parametro indispensabile per la caratterizzazione sismica dell’area.

I risultati dell’indagine e le metodologie adottate sono diffusamente descritte nel seguente elaborato:

E RT GE CEM 13 A Relazione Geotecnica Le principali conclusioni si possono, comunque, riassumere come segue:

dal punto di vista geologico l’area si imposta su depositi alluvionali legati all’azione de posizionale del Torrente San Bernardino;

per quanto riguarda la successione stratigrafica, essa è costituita da un primo orizzonte di materiale di riporto medio-grossolano da poco a mediamente addensato che ricopre alternanze di sabbie ghiaiose e sabbie da poco a mediamente addensate, fino ad addensate;

per quanto riguarda soggiacenza della falda, in occasione della realizzazione dei sondaggi per il progetto definitivo, la stessa era stata rilevata a profondità variabili tra 4 e 5 m dal p.c.;

al fine di definire il tipo di sottosuolo presente nell’area, sono state eseguite due prove MASW: dall’elaborazione delle stesse si sono ottenuti valori di Vs30 tra loro congruenti e compresi tra 336 e 350 m/s che consentono di attribuire questi terreni alla categoria dei suoli di fondazione di tipo “C” – “Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<NSPT,30< 30 nei terreni a grana grossa e 70<cu,30<250 kPa nei terreni a grana fina)”;

attraverso l’analisi sismica di dettaglio si sono calcolati, per l’SLV, i valori del coefficiente sismico orizzontale (Kh) e di quello verticale (Kv), risultati rispettivamente pari a 0,017 e 0,008;

la parametrazione geotecnica è stata assegnata interpretando i risultati ottenuti dalle prove in sito e procedendo all’elaborazione statistica per la determinazione dei valori caratteristici dei parametri geotecnici;

in funzione della caratteristiche dei terreni, è stata scelta la soluzione di fondazioni indirette rappresentate da colonne di jet grouting di diametro 800 mm di lunghezza L=12 m e debitamente armate;

per la verifica dei carichi in fondazione, è stata utilizzata la metodologia degli “stati limite” mediante l’Approccio 2 combinazione unica A1+M1+R3;

con queste condizioni si è ottenuta una resistenza di progetto pari a circa 87 tonn.

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2. IL PROGETTO ESECUTIVO 2.1 IL LUOGO L’area scelta, dall’Amministrazione Comunale di Verbania, per l’insediamento del nuovo Centro Eventi Multifunzionale è quello della ex arena in prossimità dell’area di confluenza del torrente San Bernardino con Il lago Maggiore. L'area oggetto di intervento è classificata come “area per servizi ed attrezzature pubbliche e di uso pubblico in insediamenti residenziali” (art.16 N.T.A. approvate con D.G.R. N°13_2018 del 28-01-2006, Variante n°14 appr ovazione D.C.C. n° 89 del 10-9-2009); Gli interventi in tali aree sono realizzati, di norma, dagli Enti Pubblici competenti o da Enti Istituzionali riconosciuti tramite la stipula di una Convenzione approvata dal Consiglio comunale (art. 16 N.T.A.) Le destinazioni d'uso di P.R.G. permettono l'edificabilità delle aree per la realizzazione di attrezzature di interesse comune; l’intervento è autorizzato con determinazione della Conferenza dei Servizi del 22 luglio 2012. L’area è quindi interessata dalla presenza del lago ed il progetto definitivo approvato fornisce le seguenti indicazioni prescrittive:

1. Dall'analisi della PG2_CARTA della PERICOLOSITA' GEOMORFOLOGICA e dell' IDONEITA' ALL'UTILIZZAZIONE URBANISTICA, l'area oggetto di intervento è classificata come IIIb7 “area edificata o parzialmente edificata situata lungo la fascia litorale del Lago Maggiore, interessata da falda freatica a bassa profondità e a volte da terreni con mediocri caratteristiche geotecniche; inoltre al loro interno sono presenti zone con quote <198,00 m s.l.m. che possono essere interessate da tracimazioni lacustri con T di ritorno 100 anni, caratterizzate da innalzamento lento ed energia dipendente esclusivamente dal moto ondoso”. Tale area rientra nelle porzioni di territorio edificate nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e di rischio sono tali da imporre in ogni caso interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico a tutela del patrimonio urbanistico esistente. Le condizioni per l'utilizzazione urbanistica dell'area sono (sintesi degli art.46-49 delle N.T.A.):

Non ammissibili nuovi piani residenziali o produttivi, costruzioni accessorie e

strutture tecniche al di sotto della quota 198,50 mt. s.l.m.; Tutte le parti della nuova costruzione dedicata alla attività e loro spazi accessori sono impostate, nel progetto esecutivo, a partire dalla quota 198,50 mt. s.l.m. 2.2 IL PROGETTO ARCHITETTONICO Il progetto architettonico esecutivo traduce fedelmente le impostazioni compositive e funzionali espresse nel progetto definitivo adeguandole ad uno sviluppo tecnico ed

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esecutivo conseguente alle verifiche di fattibilità, normative e prestazionali che sono state doverosamente sviluppate. 2.2.1 Organizzazione funzionale Pianta a livello 0 Sono totalmente riconfermati gli spazi e le destinazioni già previste nel progetto definitivo. Nel Sasso 1 sono compresi il locale Bar,accessibile anche dall’esterno, i locali per la preparazione ed i magazzini, gli spazi accessori. A seguito della nuova definizione strutturale(vedi anche relazione strutture) i bagni sono stati accorpati sul lato destro, per integrare la presenza di un setto murario e per favorire la creazione di un ampio e regolare ambiente bar. Nel Sasso 2 gli spazi sono confermati nella composizione originaria e dedicati all’atrio di accesso, allo spazio reception e al guardaroba. Nel Sasso 3 gli spazi sono dedicati al magazzino sotto palco, alle aree impiantistiche per le cabine elettriche e di trasformazione, alle aree per la manovra delle platee. Le modifiche introdotte riguardano l’ampliamento della vasca antincendio e del locale pompe, per assicurare il dimensionamento normativo richiesto. Inoltre la creazione di costolature d’irrigidimento alla muratura della torre scenica che altrimenti risulterebbe particolarmente esile in rapporto anche alla elevata altezza della torre stessa. Nel sasso 4 sono riconfermate le destinazioni di area accesso attori e degli spazi tecnici, senza modifiche apprezzabili. Pianta a livello 1 Tutte le funzioni sono riconfermate senza apprezzabili modifiche compositive o geometriche rispetto al progetto precedente. Anche le modifiche strutturali introdotte non alterano l’edificio anzi la soluzione adotta consente di togliere le esili colonne che erano previste dietro la facciata vetrata a lago assicurando una nuova soluzione con un solo piccolo setto centrale a tutto vantaggio della visibilità, verso il lago, della facciata stessa. Pianta a livello 2 Anche a livello 2 tutte le funzioni sono riconfermate in fedeltà al progetto definitivo nel rispetto dei principi compositivi e geometrici. Unica eccezione riguarda lo spazio dedicato alla cabina di regia ed al sua affaccio verso sala. La sala,come prevista nel progetto definitivo, risultava allocata in posizione sfavorevole rispetto alla vista verso il palco e le sue dimensioni risultavano assolutamente insufficienti, anche solo per accogliere le strumentazioni ed i quadri previsti. La nuova sala regia viene, pertanto, ricollocata centralmente alla parete laterale e con un leggero aggetto al fine di consentire sia una migliore visione e controllo delle attività sul palco, nonché di godere di maggiori spazi funzionali per attrezzature installate. Nella nuova cabina di regia sono previsti anche spazi per le cabine di traduzione simultanea. A seguito delle verifiche acustiche (vedi relazione specifica) partendo dai volumi aggettanti della cabina di regia sono state inserite lungo la parete, ad un livello tale da non interferire con il passaggio del pubblico, una serie di sporgenze al fine di”rompere”il rigido allineamento delle pareti d’ambito che avrebbe compromesso la qualità sonora

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dell’ambiente. Pianta a livello 3 Riconfermata tutte le funzioni e le destinazioni del progetto definitivo e mantenuta inalterata la composizione e la geometria dei locali. La nuova soluzione strutturale introdotta (vedi relazione strutture) consente di disporre di uno spazio praticabile soprastante la prima platea del teatro. In questo spazio sono quindi state traslate le macchine UTA a servizio della sala teatrale, previste nel progetto definitivo, in uno spazio contenuto sotto”il mantello”dell’involucro. La nuova soluzione rende certamente lo spazio più agevole per le attività di manutenzione e sicuramente più efficace l’isolamento acustico dei macchinari stessi (essendo questi confinati in uno spazio chiuso e opportunamente isolato – vedi anche relazione acustica) sia verso il teatro interno che verso”il mantello”dell’involucro. La nuova soletta consente, inoltre, di spostare il posizionamento del proiettore, originariamente collocato in un ballatoio sopra il proscenio e come tale posizionate con un angolo di proiezione troppo incidente per assicurare una buona resa delle immagini, al centro della sala. La nuova posizione, accessibile dalla nuova soletta per manutenzioni, permette di calare, con una piattaforma automatizzata, dal centro della sala il proiettore che, grazie al posizionamento centrale ed ad un più contenuto angolo d’incidenza, potrà assicurare una corretta qualità dell’immagine percepita. Il progetto esecutivo conferma le uscite previste sul terrazzo e la composizione e funzionalità del terrazzo in aderenza al progetto originario. Pianta a livello 4 A questo livello sono presenti solo gli spazi tecnici e di manovra afferenti la torre scenica che vengo riconfermati in fedeltà al progetto definitivo. 2.2.2 Involucro e facciate Una parete rilevante del progetto è certamente affidata all’involucro ed alla sua capacità di evocare le forme di grandi”sassi”che sottendono alla composizione architettonica ed al linguaggio formale adottato dal progetto definitivo. Per queste motivi il progetto esecutivo ha sviluppato con particolare diligenza e dedizione una ricerca accurata delle soluzioni tecniche in grado di assicurare durabilità ed efficienza prestazionale, nonché una qualità formale aderente alle intenzioni progettuali (vedi anche elaborato E R DTP CEM 18 A Disciplinare Tecnico prestazionale degli elementi tecnici). La struttura di supporto dell’involucro (vedi anche relazione strutturale) è realizzata in archi e centine in legno lamellare di abete rosso e sono prodotte in conformità alla norma EN 14080 (strutture di legno – legno lamellare incollato – requisiti e relativa certificazione di conformità CE), così come prescritto nelle”Norme tecniche per le Costruzioni”approvate con D.M. del 14/01/2008 (paragrafo 11.7.4) ed alla norma DIN 1052 Tutte le strutture sono calcolate agli Stati Limite Ultimi e di esercizio secondo le “Norme tecniche per le costruzioni” approvate con D.M. del 14/01/2008 in base alla classe d’uso,

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la vita nominale e la destinazione d’uso dell’opera così come si evince dal progetto e dalla relazione strutturale. Le strutture in legno lamellare che compongono l’opera sono qui impiegate per dare forma ai così detti “sassi”. Si tratta di una serie di centine l’una diversa dall’altra ancorate a volte al C.A. a volte ad elementi in metallo. Queste centine sono sostanzialmente travi RETICOLARI in legno lamellare industriale. Il sasso n.° 1 è composto da n.° 29,00 centine, il sasso n.° 2 è composto da 26,00 centine, il sasso n.°3 è composto da 41 centine, il sasso n.°4 è composto da 28,00 centine. La caratteristica sostanziale è che tutte le centine sono diverse tra loro, ogni centina viene costruita mediante l’ assemblaggio diretto fra elementi in legno lamellare, il vincolamento in corrispondenza dei nodi avviene a mezzo bullonatura e spinottatura ∅12/16, con l'ausilio di guanciali un legno lamellare o legno LVL chiodato e/o avvitato. I montanti di tutte le centine che insistono sulla piazza lavorano come travi semplicemente appoggiate agli estremi questo ne determina una sezione esuberante rispetto alle altre. Gli ancoraggi delle reticolari avvengono nei seguenti modi: al C.A. mediante scarpe metalliche tassellate e barre con resina vinilestere in corrispondenza dei punti di massima trazione, alla struttura in acciaio mediante scarpe metalliche bullonate sul legno e saldate all'acciaio. Vi è una parte trasversale alle centine sempre in legno lamellare industriale che è l’elemento di stabilizzazione orizzontale e controventatura, codesta avviene mediante 2 o più anelli di puntoni in legno lamellare, posti all'immediato intradosso dell'involucro il legno e convergenti in 2 o più punti sull'anima in c.a., ancorati a quest'ultima mediante scarpe metalliche tassellate. Le parti curve (estradosso) delle centine vengono realizzate col metodo che potremmo definire del 'CURVILINEO'. Vengono idealmente realizzate lunghe travi formate da 3 tronchi con differenti raggi di curvatura consecutivi. Posizionando queste le travi sulle curve architettoniche e roto-traslandole, si individuano condizioni di congruenza su lunghi tratti. Combinando tali tratti e raccordandoli, si ottiene una quasi perfetta corrispondenza alle forme richieste. Sopra la struttura lamellare viene posato un assito, che definisce la forma dell’involucro, realizzato in tavoloni in abete, giuntati a pettine, per formare una superficie di posa continua. Le tavole saranno leggermente distanziate, tra loro, al fine di consentire una naturale ventilazione del manto superiore. Sopra il tavolato verrà posa in opera una specifica stuoia sintetica tridimensionale con funzione di telo di adattamento e di traspirazione atta a garantire la micro ventilazione ed ad abbattere il rumore. Il manto di finitura consiste in lastre di laminato di zinco titanio tipo Quartz Zinc® prepatinato grigio chiaro attraverso processo di fosfatazione eseguito in fabbrica, coordinate tricromatiche all'origine Y*=24+/-1 - x=y=0,33. Il laminato in zinco titanio VMZINC è fornito con marchiatura continua che ne certifica la qualità e le caratteristiche, le quali rispettano la normativa EN988 (certificati di qualità regolarmente controllati dagli istituti EMPA in Svizzera e ZID in Germania). Il laminato ha spessore 8/10 mm, i coil hanno sviluppo 500 mm e l’interasse delle aggraffature è pari a circa 430 mm. Il laminato viene profilato in cantiere ed installato con la tecnica della doppia aggraffatura, comprese staffe fisse e scorrevoli in acciaio inox, e

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fissaggi con viti autofilettanti 25 mm. Vengono rispettate le indicazioni della manualistica nonché le raccomandazioni dell’EUROCODICE per le coperture con sistema a”doppia aggraffatura"(l’unico sistema in grado di garantire tenuta all’acqua battente). La facciata vetrata che dal salone principale prospetta verso il lago sarà realizzata senza le colonne intermedie (previste nel PD) a tutto vantaggio della trasparenza dell’affaccio verso il lago. I profili di alluminio hanno una larghezza frontale di 50 mm. La struttura portante è sempre sul lato interno della facciata ed è composta da profili verticali e orizzontali cavi, in cui le vetrature sono fissate con pressori di alluminio. Vetri e/o unità vetrate sono montate dall’esterno su supporti vetro in alluminio estruso che sono posizionati sui traversi (2 per unità). Il sistema concede un bordo per la ventilazione delle unità vetrate. Le specchiature vetrate saranno così composte:

Vetro esterno 8 mm Planibel Clear Temperato Intercapedine da 20 mm con Argon al 90% Vetro interno 6+6.1 Stratobel Low-e Planibel Top N+ + Planibel Clear pos. 3 -

Valore Ug 1,1 W/m2k Le porte sono integrate allo stesso modo delle unità vetrate. Il principio del taglio termico è applicato all’intera costruzione. 2.2.3 Materiali e finiture I materiali e le finiture dell’architettura d’interni sono più compiutamente descritti negli elaborati specifici (vedi E R DTP CEM 18 A Disciplinare Tecnico prestazionale degli elementi tecnici) e nella relazione Acustica E RT AC CEM 12 A. Le principali scelte possono comunque riassumersi come segue: Pavimenti (vedi anche E AR IN CEM 82 A e seguenti - abaco pavimenti) Al livello 0 i pavimenti dell’area bar ed atrio d’ingresso sono previsti in Beola grigia del VCO, le aree deposito e magazzini in battuto di cemento, l’ingresso attori e disimpegno in gomma, le scale di servizio del sasso 1 e 4 sono rivestite in gomma, le scala del sasso 1 e 2 dedicate al pubblico sono rivestite in legno di faggio, la scala del sasso 3 a servizio del palcoscenico è in cemento lisciato. Al livello 1 il vestibolo, il foyer, la sala teatrale ed il disimpegno al sasso 1 sono pavimentati in legno con listoni di faggio. Nel sasso 1 la zona dei servizi e spogliatoi è realizzata con piastrelle in gres porcellanato e con rivestimenti ceramici, la scala di servizio è rivestita in gomma. Nel sasso 2 la scala,dal 1° livello sino al 2° livello, è rivestita in gomma. Nel sasso 3 la scala di servizio al palcoscenico è realizzata in cemento lisciato, il palcoscenico è realizzato con una pavimentazione, in doppio strato, di masselli di abete (vedi anche relazione scenotecnica). Nel sasso 4 la zona dei camerini, delle scale e dei disimpegni è pavimentata in gomma.

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Al livello 2 e 3 tutti i pavimenti sono in gomma ad esclusione del ballatoio del palcoscenico e della scala di servizio del palcoscenico che saranno in cemento lisciato. Al livello 4 il ballatoio a lato del graticcio sarà realizzato in tavoloni d’abete. Controsoffitti I controsoffitti sono previsti (vedi anche elaborati E AR IN CEM 70 e seguenti -Piante tipologie controsoffitti) nelle zone del bar, dell’atrio d’ingresso, nel vestibolo,nei servizi igienici, negli uffici, nella sala ristorante. In questi ambienti il controsoffitto verrà realizzato con pannelli di colore bianco di mm 600x600, in lana di roccia, ed in formato 60x 120 cm del tipo fonoassorbente nelle sala prove e sala giovani. Struttura portante in vista costituita da profili in acciaio zincato aventi sezione a T rovescio, con la superficie preverniciata bianca. Una elaborazione più complessa è stata riservata all’area foyer e sala teatrale (vedi anche E RT AC CEM 12 A relazione acustica ed elaborati E AR IN CEM 88 A e 89). In questi ambienti, in relazione alla necessità di una specifica risposta acustica, è stato elaborato un modello che prevede l’uso di materiali differenti uniti a differenziate sagomature. Nella sala teatrale lo sviluppo prevede la realizzazione di una fascia sagomata di cartongesso (in forte spessore) per l’ambito antistante il palcoscenico e per la parte a ridosso della vetrata. In quest’ultima porzione una opportuna ribassatura inclinata serve per riflettere il sonoro verso il pubblico. In posizione centrale della sala teatrale è prevista una controsoffittatura in”scudi”convessi realizzati in legno multistrato, adatta alla diffusione sonora. Poiché al centro della sala è prevista una ulteriore partizione mobile, il controsoffitto prevede una sagomatura atta a contenere i meccanismi di manovra, nella stessa posizione è, inoltre, inserita una piattaforma mobile per collocare il sistema di proiezione cinematografica digitale. Nel foyer il controsoffitto è realizzato da lastre, di grandi dimensioni, in legno mineralizzati con finitura superficiale in intonachino in magnesite (eraclit Pv);posate a file regolari con giunzione metallica vista del tipo Fine-line. I pannelli di legno mineralizzato trovano un coordinamento estetico nel rivestimento della sala e delle partizioni mobili. Rivestimento sala teatrale Il rivestimento delle pareti della sala teatrale (vedi E RT AC CEM 12 A relazione acustica e tavola E AR IN CEM 66 A - render) prevede un basamento costituito di pannelli in legno mineralizzato con finitura in intonachino in magnesite (eraclit pv). Nella parti superiori della parete si realizzerà una sagomatura sporgente, a dente di sega, realizzata in cartongesso (doppia lastra) sul lato lungo; e con un rivestimento in tessuto fonoassorbente,sul lato corto. Nello stesso andamento delle sagomature a dente di sega si ricaverà, nella parte centrale della sale, con un aggetto leggermente più pronunciato l’alloggiamento per le cabine di traduzione e di regia. Il rivestimento in legno mineralizzato troverà un coordinamento estetico con le altre porzioni di controsoffitto ed il rivestimento di tessuto con le poltroncine della sala. A conclusione della sala l’ampia parete vetrata sarà protetta dall’abbagliamento e dal riverbero sonoro mediante un sistema di tende, oscuranti e fonoassorbenti, montate su

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rulli motorizzati. Le tende, nella normale situazione, scompaiono alla vista per essere alloggiate in un cassonetto ricavato nel controsoffitto ed in caso di necessità scendono, con movimento automatico, a proteggere l’ampia vetrazione. Le tende sono costituite da un tessuto di velluto (peso di ca. 508 g/mq) foderate, sul lato verso il vetro,per assicurare l’oscuramento, per un peso totale di 625g/mq. Le tende saranno mobili a sezioni così da permettere la parzializzazione dei movimenti per assecondare diversificate necessità d’uso. Pareti manovrabili e porte Le pareti manovrabili saranno impiegate per dividere la sala teatrale da Foyer e per suddividere, ulteriormente, quest’ultimo ricavando una sala a fronte del lago. La prima parete sarà il modello: MAXPARETE HSP PYRO REI 60 - RE 90 come da Circ.91/1961. La versione con n°2 elementi porta di passaggio risulta in REI 60 come da normativa UNI VVFF 9723. La parete ha dimensioni 20 x 5 mt circa, composta da n°2 montanti di partenza/arrivo, n°11 elementi tipo, n°2 elementi porta a doppio battente con maniglione antipanico tipo Touch-Bar e n°1 elemento telescopico con corsa 250 mm. Gli elementi della parete sono composti da un telaio in lega di alluminio ad alta resistenza, rivestiti da una speciale pellicola opaca intumescente. I pannelli sono realizzati con materiale inerte, solfato di calcio, rivestiti con pannelli in legno mineralizzato ed intonachino di magnetite al fine di migliorarne le prestazioni di fonoassorbenza. Nella parete inferiore dei pannelli sono presenti delle guarnizioni in materiale intumescente, che in caso di incendio si dilatano sigillando sia lo spazio di risulta tra pannello e guida (in alto), sia tra pannello e pavimento (in basso). Ogni elemento si compone di una coppia di soglie mobili telescopiche, realizzate in alluminio rivestite con pellicola intumescente colore nero che consentono il bloccaggio in verticale di ogni pannello. La chiusura delle soglie in alto (sotto guida) e in basso (a pavimento), consentono la chiusura ermetica del locale. Tutti i meccanismi sono nascosti all’interno di ogni singolo elemento di spessore circa 151 mm. L’isolamento acustico è pari a Rw 50 dB. Tale valore è garantito dall’uso di materiali isolanti, quali bitume e lana di vetro, inseriti all’interno di ogni singolo elemento. Anche la parete manovrabile che divide il foyer e la sala verso lago avrà le stesse caratteristiche precedentemente descritte. Quest’ultima parete ha dimensioni 35 x 5 mt circa, composta da n°2 montanti di partenza/arrivo, n°23 elementi tipo, n°2 elementi porta a doppio battente con maniglione antipanico tipo Touch-Bar e n°1 elemento telescopico con corsa 250 mm.

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In sede di gara è stata offerta come miglioria, che viene riconformeta, una ulteriore partizione mobile al centro della sala teatrale al fine di limitare, in caso di necessità, la capienza della sala stessa. Questa partizione viene risolta, al fine di nascondere ogni interferenza con la sala stessa, con l’adozione di un sistema a doppio tendaggio (in velluto pesante, a somiglianza di quello impiegato a protezione delle vetrate fondo sala) che realizzano una efficace divisione acustica della sala. Le tende normalmente saranno occultate in un vano ricavato nel controsoffitto, non interferendo quindi le attività della sala, ed abbassate, con un movimento automatizzato, in caso di necessita. Le calata delle tende realizza una doppia parete tessile con un intercapedine, tra loro, di 25 cm. Le porte per interni saranno realizzate in alluminio ed adottano un telaio telescopico adatto ad”abbracciare”la muratura nello spessore minimo 90 mm fino a 160 mm, ed una anta apribile dello spessore 45 mm. Con pannello in laminato plastico. Il sistema monta guarnizioni di tenuta in EPDM. Le porte, in aderenza ai principi del Design for All, adottano una maniglia (modello Leonardo, design Fabrizio Bianchetti per Ghidini group) che può essere impugnata sia 105 cm che a 90 cm per consentire l’accessibilità sia alle persone normodotate, che ai bambini ed alle persone su sedia a ruote, in conformità al DM 263/89.

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2.3 IL PROGETTO ACUSTICO Di seguito si riporta una sintesi degli interventi attuati per il comportamento acustico dell’edificio; per una più esaustiva comprensione del progetto si raccomanda la lettura anche della relazione di analisi E RT AC CEM 12 A relazione acustica 2.3.1 Sala Teatro La sala Teatro è stata studiata per avere la miglior risposta acustica in ciascuna delle configurazioni del suo utilizzo. In particolare sono stati adottati dei rivestimenti acustici della sala ottimizzandone la disposizione e la composizione delle parti (fonoassorbenti e fono-riflettenti) tramite analisi su modello CATT-Acoustic. I rivestimenti adottati sono quelli di seguito riportati: Soffitto Sul soffitto sono state realizzate porzioni di controsoffitto aventi diverso comportamento acustico:

A) primo tratto del soffitto prossimo al boccascena, di circa 8m, è leggermente convesso realizzato con tripla lastra di cartongesso pendinato a soffitto su struttura in profili in lamiera zincata aventi un passo non superiore a 50 cm.

B) ultimo tratto inclinato prossimo alla finestra di fondo sala, con raggio di curvatura >

20 m (vedi disegno) realizzato con tripla lastra di cartongesso pendinato a soffitto su struttura in profili in lamiera zincata aventi un passo non superiore a 50 cm.

C) Porzione centrale di soffitto a con pannelli lignei leggermente convessi

(fonoriflettenti e fonodiffondenti) eseguiti con MDF classe 1 di reazione al fuoco con impiallicciatura faggio eventualmente verniciata con vernice classe 1.

Parete laterale destra La parete è stata divisa in due porzioni una superiore con rivestimento a denti di sega e una inferiore rivestita con pannellature moderatamente fonoassorbenti. Il rivestimento laterale della porzione alta della parete a destra del boccascena è realizzato con un rivestimento tipo”denti di sega”in cartongesso a doppia lastra a posa sfalsata, su struttura metallica ad orditura singola con montanti posti ad interasse 40 cm. Si distinguono le due parti: Parte alta

A) Parte lunga 2 m fonoriflettente e finita con vernice a scelta della D.A. previa stuccatura delle lastre su tutti i bordi di contatto; in aggiunta sono computati i tegoli in cartongesso triangolari orizzontali a chiusura della parte inferiore dei denti di sega costituiti con le medesime due lastre in cartongesso.

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B) Parte corta l= 64 cm, rivestita con fonoassorbente previa stuccatura delle lastre su tutti i bordi di contatto; sono comprese anche le porzioni di rivestimento da applicare sul lato corto delle cabine regia e traduzioni. Il rivestimento fonoassorbente è costituito da un pannello i fibra poliestere HPET densità 50 kg/m3 sp. 30 mm ricoperto da microfibra in poliestere classe 1 tesata su listellature di legno verniciato in classe 1.

Parte bassa Rivestimento laterale della porzione bassa di parete a destra del boccascena a partire da sotto i”denti di sega”e fino alla quota inferiore delle pedane, eseguito con eraclit pav compreso l'inserimento della listellatura h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche. Le lastre avranno uno spessore finito di 25 mm, saranno incollate con collante idoneo (tipo Mapei o similare) alla retrostante parete in CA ed avranno dimensioni 600 x 2400 mm escluse le listellature delle fughe. Parete laterale sinistra Il rivestimento di questa parete manovrabile sarà applicato direttamente sui pannelli scomponibili costituenti le pareti e consentirà la scomponibilità degli elementi e il loro ricovero negli spazi adibiti a tale uso. Più nel dettaglio il rivestimento laterale delle pareti manovrabili sarà eseguito con eraclit pav comprensivo dell'inserimento della listellatura h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche. Le lastre avranno uno spessore finito di 25 mm, saranno incollate con collante idoneo (tipo Mapei o similare) ai pannelli della parete manovrabile ed avranno altezza pari a 600mm e larghezza pari ai singoli moduli delle pareti manovrabili. Sono comprese nell’applicazione del rivestimento le listellature h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche fra le lastre e la cornice metallica di protezione dei bordi costituente un frame di dimensioni pari a quelle del singolo pannello manovrabile. Le lastre saranno incollate direttamente ai panneli in calciosolfato delle pareti manovrabili e si prevede l'inserto di bande in neoprene espanso sp. 3 mm lungo tutta la porzione interna della cornice metallica di contenimento. Sono compresi i rivestimenti delle porte per garantire la medesima”texture”della parete vista dall'interno della sala. Parete posteriore Sulla parete posteriore per evitare le riflessioni delle onde sonore con un ritardo eccessivo rispetto a quelle dirette e producenti possibili fenomeni di eco sarà applicato un tendaggio fonoassorbente. Tale tendaggio sarà fonoassorbente in tessuto del peso non inferiore a 600 g/m² ed inserite in rulli avvolgibili motorizzati ad incassato nel controsoffitto. Sono compresi nella realizzazione i rimandi e i bordi di protezione e invito per la discesa attraverso il controsoffitto in cartongesso. Parete protezione cadute vuoto pedana e parapetti Saranno realizzati i parapetti anticaduta per la piattaforma mobile posteriore della sala. Il rivestimento di questi elementi potrà essere in legno o cartongesso (moderatamente fonoassorbente) e nella parte inferiore costituirà la parete di chiusura del vuoto sotto la pedana. I pannelli saranno in legno MDF o cartongesso e amovibili secondo le esigenze di progetto legate alla movimentazione della pedana alle diverse inclinazioni. La struttura di sostegno sarà quella del cartongesso con passo dei montanti non inferiore a 40 cm.

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Pavimento palco Il pavimento del palco sarà realizzato a partire dal basso verso l’alto sul sottostante solaio in CA realizzando una pavimentazione galleggiante su substrato resiliente in fibra poliestere HPET 100 kg/m2. Su tale resiliente saranno posate le assi di legno recuperate dall’esistente e aventi spessore 40 mm e al di sopra di queste le assi in pino dell’Oregon sp. 60 mm disposte in senso ortogonale alle sottostanti. Sedute Le sedute selezionate hanno anche una rilevante funzione acustica in particolare quando la sala non è completamente occupata pertanto su di esse sono applicati sugli schienali e le sedute delle imbottiture moderatamente fonoassorbenti che ne migliorano al contempo anche l’ergonomicità. Più in particolare le sedute saranno campionate per una valutazione preventiva da parte dell’Amministrazione committente. Queste sedute sono rimuovibili, al fine di consentire l’adeguamento nelle varie inclinazioni delle pedane mobili della platea. 2.3.2 Sala piccola (182 posti) La sala piccola è stata progettata con un oratore sulla parete opposta a quella manovrabile di separazione con la Sala Teatro. La sala è stata studiata per avere la miglior risposta acustica in ragione del suo utilizzo. In particolare sono stati adottati dei rivestimenti acustici della sala ottimizzandone la disposizione e la composizione delle parti (fonoassorbenti e fono-riflettenti) tramite analisi su modello CATT-Acoustic. I rivestimenti adottati sono quelli di seguito riportati: Soffitto Il soffitto progettato è del tipo fonoassorbente e riprende il medesimo andamento delle pareti laterali della Sala Teatro ma sviluppandosi in orizzontale. Più in particolare Si utilizzerà il medesimo rivestimento della parete sotto i denti di sega (eraclit pav finito con intonachino fonoassorbente) ma disposta in orizzontale come contro-soffitto. In questo caso sarà realizzata una sovrastruttura metallica di sostegno capace di accogliere le lastre stesse. Le fughe in questo caso sono sostituite dalla stessa struttura metallica di sostegno del tipo Fine- line che porta le lastre in semplice appoggio e richiama le cornicette di contenimento delle lastre inserite nelle pareti mobili (che servono per evitare di sbeccare i bordi). La larghezza delle fughe che si vede dal basso è di 24 mm pari alla larghezza del profilo a T metallico che sarà pendinato direttamente a soffitto con una pendinatura standard da cartongesso. La manutenzione del sistema è semplicissimo e consente una rapida sostituzione delle lastre per semplice sollevamento. Eventuali corpi illuminanti incassati saranno inseriti direttamente nelle lastre se di piccole dimensioni e se di dimensioni maggiori saranno pendinati direttamente al solaio soprastante.

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Pavimento La finitura della pavimentazione sarà in listoni di faggio incollato sul massetto della pavimentazione. Parete laterale destra e parete posteriore La parete laterale destra della sala e quella posteriore sono parete manovrabili Il rivestimento di queste pareti manovrabile sarà applicato direttamente sui pannelli scomponibili costituenti le pareti e consentirà la scomponibilità degli elementi e il loro ricovero negli spazi adibiti a tale uso. Più nel dettaglio il rivestimento l delle pareti manovrabili sarà eseguito con eraclit pav comprensivo dell'inserimento della listellatura h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche. Le lastre avranno uno spessore finito di 25 mm, saranno incollate con collante idoneo (tipo Mapei o similare) ai pannelli della parete manovrabile ed avranno altezza pari a 600mm e larghezza pari ai singoli moduli delle pareti manovrabili. Sono comprese nell’applicazione del rivestimento le listellature h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche fra le lastre e la cornice metallica di protezione dei bordi costituente un frame di dimensioni pari a quelle del singolo pannello manovrabile. Le lastre saranno incollate direttamente ai panneli in calciosolfato delle pareti manovrabili e si prevede l'inserto di bande in neoprene espanso sp. 3 mm lungo tutta la porzione interna della cornice metallica di contenimento. Sono compresi i rivestimenti delle porte per garantire la medesima”texture”della parete vista dall'interno della sala. Parete laterale sinistra Sulla parete laterale sinistra per evitare le riflessioni delle onde sulla parete vetrata, producenti possibili fenomeni di eco flutter, sarà applicato un tendaggio fonoassorbente. Tale tendaggio sarà fonoassorbente in tessuto del peso non inferiore a 600 g/m² ed inserite in rulli avvolgibili motorizzati ad incassato nel controsoffitto. Sono compresi nella realizzazione i rimandi e i bordi di protezione e invito per la discesa attraverso il controsoffitto in cartongesso Parete frontale alle spalle dell’oratore Questa parete sarà fonoriflettente in cartongesso doppia lastra (o equivalente acustico) e finita con vernice a scelta della D.A. previa stuccatura delle lastre su tutti i bordi di contatto 2.3.3 Foyer Il foyer è stato studiato per avere la miglior risposta acustica in ragione del suo utilizzo e prevalentemente mostre, cattering o come estensione della sala piccola e della grande In particolare sono stati adottati dei rivestimenti acustici della sala ottimizzandone la disposizione e la composizione delle parti (fonoassorbenti e fono-riflettenti) tramite analisi su modello CATT-Acoustic. I rivestimenti adottati sono quelli di seguito riportati: Soffitto Il soffitto progettato è del tipo fonoassorbente e riprende il medesimo andamento delle pareti laterali della Sala Teatro ma sviluppandosi in orizzontale. Più in particolare Si

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utilizzerà il medesimo rivestimento della parete sotto i denti di sega (eraclit pav finito con intonachino fonoassorbente) ma disposta in orizzontale come contro-soffitto. In questo caso sarà realizzata una sovrastruttura metallica di sostegno capace di accogliere le lastre stesse. Le fughe in questo caso sono sostituite dalla stessa struttura metallica di sostegno del tipo Fine- line che porta le lastre in semplice appoggio e richiama le cornicette di contenimento delle lastre inserite nelle pareti mobili (che servono per evitare di sbeccare i bordi). La larghezza delle fughe che si vede dal basso è di 24 mm pari alla larghezza del profilo a T metallico che sarà pendinato direttamente a soffitto con una pendinatura standard da cartongesso. La manutenzione del sistema è semplicissimo e consente una rapida sostituzione delle lastre per semplice sollevamento Eventuali corpi illuminanti incassati saranno inseriti direttamente nelle lastre se di piccole dimensioni e se di dimensioni maggiori saranno pendinati direttamente al solaio soprastante. Parete laterale sinistra e parete posteriore La parete laterali sinistra del Foyer e quella posteriore sono parete manovrabili. Il rivestimento di queste pareti manovrabile sarà applicato direttamente sui pannelli scomponibili costituenti le pareti e consentirà la scomponibilità degli elementi e il loro ricovero negli spazi adibiti a tale uso. Più nel dettaglio il rivestimento l delle pareti manovrabili sarà eseguito con eraclit pav comprensivo dell'inserimento della listellatura h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche. Le lastre avranno uno spessore finito di 25 mm, saranno incollate con collante idoneo (tipo Mapei o similare) ai pannelli della parete manovrabile ed avranno altezza pari a 600mm e larghezza pari ai singoli moduli delle pareti manovrabili. Sono comprese nell’applicazione del rivestimento le listellature h= 20 mm per la realizzazione delle fughe architettoniche fra le lastre e la cornice metallica di protezione dei bordi costituente un frame di dimensioni pari a quelle del singolo pannello manovrabile. Le lastre saranno incollate direttamente ai panneli in calciosolfato delle pareti manovrabili e si prevede l'inserto di bande in neoprene espanso sp. 3 mm lungo tutta la porzione interna della cornice metallica di contenimento. Sono compresi i rivestimenti delle porte per garantire la medesima”texture”della parete vista dall'interno della sala. Altre pareti Le pareti restanti saranno fono-riflettenti in cartongesso doppia lastra (o equivalente acustico) e finita con vernice a scelta della D.A. previa stuccatura delle lastre su tutti i bordi di contatto Pavimento La finitura della pavimentazione sarà in listoni di faggio incollato sul massetto della pavimentazione

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2.3.4 Sale Prova Tutte le sale prova hanno finiture acusticamente equivalenti di seguito riportate:

soffitto fonoassorbente (piano o inclinato) tipo euroacustic quadrette equation o equivalente acustico (con indice di assorbimento acustico 〈w > 0.7;

pavimento in linoleum; tende fonoassorbenti a copertura delle finestre (consigliati e da realizzare ma non

compresi nel presente appalto) rivestimento fono-diffondente da realizzarsi unitamente agli arredi delle sale a

copertura delle pareti curve per evitare i fenomeni di focalizzazione nelle sale (rivestimenti e arredi consigliati e da realizzare ma non compresi nel presente appalto)

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2.4 IL PROGETTO DELLA MECCANICA TEATRALE Secondo quanto previsto dal disciplinare tecnico (vedi anche E R DTP CEM 18 A) per i lavori del centro eventi multifunzionale della città di Verbania, si descrivono qui di seguito in dettaglio le caratteristiche tecniche e prestazionali della piattaforma per fossa orchestra. Detta piattaforma di grandi dimensioni potrà adattare automaticamente il proprio piano di calpestio ai 4 livelli principali che sono:

piano di fossa orchestra +198.50 piano di prolungamento platea +200.35 piano di prolungamento palco +201.39 piano di prolungamento foyer +203.00

2.4.1 Piattaforma orchestrale La piattaforma orchestrale sarà movimentata da otto sollevatori "spiralift" posizionati sulla soletta della fossa secondo la distribuzione prevista nel disegno APB-FO-S001 allegato. Ciascuno spiralift è costituito da due nastri metallici che si compongono a formare una spirale tubolare che solleva e sostiene l'elemento mobile quale che esso sia. Il tutto è azionato da una trasmissione a catena che ne mette in movimento i meccanismi interni che compongono la spirale. Tale dispositivo è stato progettato specificatamente per applicazioni teatrali e pertanto garantisce un'elevata silenziosità di funzionamento. Altri punti a favore di questa scelta sono la grande affidabilità, il minimo ingombro in altezza rapportato alle corse massime realizzabili, la riduzione della potenza totale installata grazie a un rendimento meccanico relativamente elevato (dell'ordine del 70%). A questo si aggiunge il fatto che il sistema di sollevamento è totalmente elettromeccanico e quindi non presenta la possibilità di fuoriuscite di fluido oleodinamico, non richiede onerose manutenzioni (sostituzione filtri, rabbocchi, etc.) e inoltre trova posto interamente nella fossa orchestrale senza richiedere l'utilizzo di qualche vano attiguo per il posizionamento della centrale oleodinamica. I basamenti degli spiralift saranno fissati direttamente alla soletta esistente mediante tasselli meccanici a espansione. La parte superiore della spirale metallica (top plate) di ciascun spiralift sarà fissata ad un telaio principale in robusta carpenteria metallica di forma rettangolare. Sul lato corto di tale telaio sono fissati i pattini a "T" cha vanno ad accoppiarsi con le guide verticali fissate a parete. Le guide saranno posizionate sulla parete rivolta verso il centro sala e mascherate dal rivestimento laterale ligneo che lascerà aperta solo una fenditura della larghezza di 30 mm Le guide saranno costituite da una serie di elementi in polietilene ad alta densità accoppiati tra loro e bloccati da dei piatti metallici. Le caratteristiche fisico-meccaniche del materiale impiagato garantiranno bassi attriti e silenziosità di funzionamento. Il telaio superiore mobile della pedana sarà costituito da un telaio in carpenteria metallica elettrosaldata e bullonata sul quale si andrà a fissare il piano di calpestio in legno dello spessore totale di 160 mm (travetto 80x80 tavolato spessore 60 parquet di finitura sp. 20 mm).

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La piattaforma potrà arrestarsi a qualsiasi quota e in ogni caso sarà garantita la portata statica di 500 kg mq. Gli spiralift posti sul lato corto della fossa saranno collegati tra loro da una trasmissione a catena mossa da un rinvio angolare a tre vie posto sull'asse della fossa, questi a sua volta riceve il moto attraverso una trasmissione meccanica composta da 6 alberi e 12 giunti cardanici mossi da due motoriduttori ad assi ortogonali. Ciascun motore sarà di tipo asincrono trifase, dotati di albero bisporgente e di doppio freno elettromagnetico negativo integrato Ciò garantirà che, anche in caso di caduta di tensione durante il movimento, la piattaforma si arresterà istantaneamente grazie all'azione nelle molle di richiamo dei due freni. Parapetti Prima di essere sollevata alla quota di massima elevazione la pedana dovrà essere attrezzata con appositi parapetti di sicurezza disposti lungo il lato lungo rivolto verso il palcoscenico. Detti parapetti saranno realizzati in ferro con disegno semplice a linee dritte, in elementi metallici tondi, quadri e piatti con corrimano in legno massello opportunamente sagomato alle estremità. Secondo le indicazioni di progetto saranno realizzati per resistere ad una spinta orizzontale di 3KN/mt e saranno fissati a mezzo bulloni alla struttura primari a della pedana. Pannelli di compensazione laterale Una volta raggiunta la quota di massima elevazione si rende necessario compensare le due porzioni laterali della pedana in modo che il piano di calpestio possa raggiungere le due pareti laterali destra e sinistra e formare assieme alle pedane di platea e all’area del foyer un unico piano continuo. Per far ciò sarà necessario installare 5+5 pannelli di compensazione laterale di dimensioni 1500x900 realizzati in telai metallici rivestiti sulla parte di calpestio con la stessa essenza della sala. Detti pannelli troveranno un appoggio sul lato corto della pedane e un secondo appoggio sulla parete laterale. Detti appoggi da concordare con la DL saranno preventivamente fissati per mezzo di viti e bullono alla pedane e alla parete e su di essi appoggeranno i pannelli compensatori. 2.4.2 Tribune mobili Le tribune mobili hanno la funzione di variare l’assetto della sala teatrale in varie configurazioni a seconda dell’utilizzo che si intende farne (vedi anche E R DTP CEM 18 A) Le configurazioni possibili sono 3:

Sala per esposizione Pavimento di entrambe le tribune in piano allineato con il pavimento del foyer a quota +203.00. Sala libera priva di poltrone.

Allestimento teatrale normale

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Pavimento di entrambe le tribune disposto a gradoni digradanti verso il palcoscenico. Poltrone montate sui gradoni rivolte verso il palcoscenico.

Allestimento teatrale verso lago

Pavimento della tribuna anteriore in piano allineato con il pavimento del foyer a quota +203.00. Tribuna anteriore libera priva di poltrone. Pavimento della tribuna posteriore disposto a gradoni digradanti verso il lago. Poltrone montate sui gradoni rivolte verso il lago.

Tribune mobili anteriore fronte boccascena La tribuna anteriore (fronte boccascena) è costituita da n° 10 pedane mobili per l'alloggiamento di poltrone da teatro. Le dimensioni complessive di ingombro in pianta sono di m 20,00 x 11,30 quando in posizione orizzontale. L'intera tribuna indipendentemente dall’inclinazione delle sue strutture portanti mantiene il piano di calpestio dei suoi gradoni in orizzontale grazie ad un cinematismo a quadrilatero articolato. Pedane La tribuna è suddivisa in n°10 pedane ciascuna delle quali costituisce uno dei gradoni che si vanno a formare quando la tribuna si inclina. Ciascuna pedana è suddivisa in 8 elementi di uguale larghezza pari a 2.5 m. Tutte le pedane hanno profondità pari a 1.1 m tranne la prima a ridosso della fossa orchestrale che ha profondità 1.4 m. Il rivestimento superiore delle pedane è costituito da un primo strato di tavole in legno dello spessore di 60 mm unite tra loro mediante maschiatura centrale sullo spessore sul quale viene incollato uno strato di finitura in listoni di legno faggio dello spessore di 20 mm. Lo spessore totale del rivestimento è 80 mm. Il lato lungo fronte boccascena di ciascuna pedana è dotato di una veletta battitacco inclinata di legno dello spessore cm 3 ed altezza di circa 30 cm. Struttura portante La struttura portante, come evidenziato negli elaborati grafici di progetto esecutivo è costituita da n° 16 travi reticolari in acciaio di cui la sezione compressa è realizzata con 2 profili UNP 120, la sezione tesa con 2 angolari 80x8. I diagonali sono realizzati in angolare 50x5. L'asta di manovra del quadrilatero articolato per il mantenimento della orizzontalità delle pedane è costituita da una doppia barra in acciaio 80x8. La struttura di supporto di ciascun gradone si compone di 2 lame verticali in lamiera di acciaio dello spessore di 15 mm, di forma triangolare, il cui lato orizzontale superiore è collegato mediante saldatura a due travi superiori HEB 100 sulle quali poggia il rivestimento collegamento mediante viti. Le due lame verticali sono collegate mediante perni e boccole autolubrificanti sia alla sezione compressa della trave reticolare, sia all'asta di manovra nella parte sottostante. I perni e i fori delle boccole dell'intero sistema sono realizzati con tolleranza di accoppiamento adeguate (perni h7, fori H7 o G7). Ogni coppia di travi reticolari è resa indeformabile sul piano da controventature a croce unite ai profili UNP. La testata posteriore delle travi reticolari è collegata mediante una cerniera ad un supporto fissato alla parete in cemento armato. La testata anteriore delle travi reticolari è collegata ad una trave HEB 200 sulla quale agiscono i terminali dei martinetti a vite.

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Tutta la struttura verrà trattata integralmente con applicazione di una mano di primer antiruggine di spessore 50 micron, previo sgrassaggio dei materiali. Sistema di movimentazione La movimentazione in elevazione dell’intera estremità della tribuna da 20 m, è assicurata da n° 6 martinetti elettromeccanici a vite senza fine, incernierati alla testa ed al piede in modo da costituire un biellismo sincronizzato. Dei carotaggi della profondità di 2,5 m garantiscono lo spazio di manovra dell’asta del martinetto quando si trova in posizione retratta. I sei martinetti agiscono in contemporanea grazie a delle trasmissioni cardaniche che li collegano tra loro e ai tre motori elettrici. Ciascun motore ha una potenza di 15 kW ed è sufficiente al sollevamento della tribuna in assenza di carichi accidentali. I martinetti hanno corsa massima di 2.8 m e velocità fissa nominale di 0,02 m/s. 2.4.3 Tribune mobili posteriori fronte lago La tribuna posteriore (fronte lago) è costituita da n° 9 pedane mobili per l'alloggiamento di poltrone da teatro. Le dimensioni complessive di ingombro in pianta sono di m 17,50 x 10,50 quando in posizione orizzontale. L'intera tribuna indipendentemente dall’inclinazione delle sue strutture portanti mantiene il piano di calpestio dei suoi gradoni in orizzontale grazie ad un cinematismo a quadrilatero articolato. (vedi anche E R DTP CEM 18 A). Pedane La tribuna è suddivisa in n°9 pedane ciascuna delle quali costituisce uno dei gradoni che si vanno a formare quando la tribuna si inclina. Ciascuna pedana è suddivisa in 7 elementi di uguale larghezza pari a 2.5 m. Tutte le pedane hanno profondità pari a 1.0 m tranne la prima rivolta verso la fossa orchestrale che ha profondità 1.25 m e l’ultima rivolta verso il lago cha ha profondità 1.8 m. Il rivestimento superiore delle pedane è costituito da un primo strato di tavole in legno dello spessore di 60 mm unite tra loro mediante maschiatura centrale sullo spessore sul quale viene incollato uno strato di finitura in listoni di legno faggio dello spessore di 20 mm. Lo spessore totale del rivestimento è 80 mm. I due lati che fronteggiano sia il lago che il boccascena di ciascuna pedana sono dotati di una veletta battitacco inclinata di legno dello spessore cm 3 ed altezza di circa 30 cm. A completamento sarà fornita una pedana praticabile avente larghezza complessiva di 17.5 m (come la tribuna) e profondità 1.65 m. Essa dovrà essere appoggiata sul solaio orizzontale della sala, in continuità geometrica della tribuna posteriore mobile quando essa è in configurazione inclinata verso il boccascena. Tale pedana è divisa in n° 7 elementi di larghezza pari a 2,5 m cadauno, ciascuno dei quali, sul fronte boccascena, sarà sagomato a scala costituita da tre alzate di altezza 12,5 cm. Il rivestimento ligneo della pedana sarà identico a quello della tribuna per uno spessore totale di 80 mm. Struttura portante La struttura portante, come evidenziato negli elaborati grafici di progetto esecutivo è costituita da n° 14 travi reticolari in acciaio di cui la sezione compressa è realizzata con 2 profili UNP 120, la sezione tesa con 2 angolari 80x8. I diagonali sono realizzati in angolare 50x5. L'asta di manovra del quadrilatero articolato per il mantenimento della orizzontalità

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delle pedane è costituita da una doppia barra in acciaio 80x8. La struttura di supporto di ciascun gradone si compone di 2 lame verticali in lamiera di acciaio dello spessore di 15 mm, di forma triangolare, il cui lato orizzontale superiore è collegato mediante saldatura a due travi superiori HEB 100 sulle quali poggia il rivestimento collegamento mediante viti. Le due lame verticali sono collegate mediante perni e boccole autolubrificanti sia alla sezione compressa della trave reticolare, sia all'asta di manovra nella parte sottostante. I perni e i fori delle boccole dell'intero sistema sono realizzati con tolleranza di accoppiamento adeguate (perni h7, fori H7 o G7). Ogni coppia di travi reticolari è resa indeformabile sul piano da controventature a croce unite ai profili UNP. La testata posteriore delle travi reticolari è collegata mediante una cerniera ad un telaio mobile che può scorrere verticalmente su dei cuscinetti di guida fissati alla vela in cemento armato situata sul lato fronte lago. I telai sono 7 e ciascuno funge da supporto a 2 travi reticolari. Essi hanno forma rettangolare e sono costituiti da due profili guida tipo “Hoesch” posti in verticale opportunamente uniti da traversi e controventi. Il movimento dei telai è azionato da martinetti a vite. La testata anteriore delle travi reticolari è collegata ad una trave HEB 200 sulla quale agiscono i terminali dei martinetti a vite. Tutta la struttura verrà trattata integralmente con applicazione di una mano di primer antiruggine di spessore 50 micron, previo sgrassaggio dei materiali. Sistema di movimentazione La movimentazione in elevazione dell’intera estremità anteriore della tribuna da 17.5 m è assicurata da n° 7 martinetti elettromeccanici a vite senza fine, incernierati alla testa ed al piede in modo da costituire un biellismo sincronizzato. I sette martinetti agiscono in contemporanea grazie a delle trasmissioni cardaniche che li collegano tra loro e ai due motori elettrici. Ciascun motore ha una potenza di 18.5 kW ed è sufficiente al sollevamento della tribuna in assenza di carichi accidentali. I martinetti hanno corsa massima di 2.9 m e velocità fissa nominale di 0,02 m/s La movimentazione verticale dei telai che sostengono le cerniere posteriori della tribuna è assicurata da n° 7 martinetti elettromeccanici a vite senza fine a chiocciola traslante, ancorati a terra e con la madrevite in spinta su uno dei traversi dei telai stessi. I sette martinetti agiscono in contemporanea grazie a delle trasmissioni cardaniche che li collegano tra loro e ai due motori elettrici. Ciascun motore ha una potenza di 18.5 kW ed è sufficiente al sollevamento della tribuna in assenza di carichi accidentali. I martinetti hanno corsa massima di 3 m e velocità fissa nominale di 0,02 m/s.

Pareti di protezione La tribuna posteriore fronte lago sarà dotata, per le due diverse configurazioni di piano inclinato verso boccascena e di piano inclinato verso lago, di pareti amovibili di chiusura laterale e posteriore atte sia a proteggere il pubblico dai rischi di caduta, sia ad occultare i sistemi di movimentazioni della tribuna stessa. La parete posteriore dovrà essere composta da n. 14 pannelli di dimensioni 1.25x2.50 costituiti da uno strato di compensato classe A1 di reazione al fuoco avente spessore 8 mm., sul quale vengono incollati i listoni di legno di faggio. Ciascuna delle due pareti laterali dovrà essere costituita da 9 pannelli di dimensioni variabili, costituiti da uno strato di compensato classe A1 di reazione al fuoco avente spessore 8 mm., sul quale vengono incollati i listoni di legno di faggio. Le linee di giuntura verticale dovranno essere poste sul filo delle pedane mobili della tribuna. Tutti i pannelli

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appena descritti dovranno saranno fissati alle parti metalliche costituenti struttura portante delle tribune mobili e forniti completi di tutti i necessari componenti di unione e giunzione tra le parti. 2.4.4 Tiro scenico Nella parete laterale destra della torre scenica in prossimità della graticcia, sarà installato n°1 tiro scenico motorizzato a velocità variabile quale unità di sollevamento di scenografie e/o ponti luce. Inoltre anche nel ballatoio di servizio prospicente il proscenio alla quota di 212,19, sarà installato 1 tiro scenico motorizzato a velocità fissa quale unità di sollevamento dell’americana di sala. (vedi anche E R DTP CEM 18 A) Si tratta di tiri multipli a 5 funi costituito singolarmente da un corpo macchina fissato alla graticcia, da una puleggia multipla di rinvio, da 5 gruppi di calata disposti lungo un ben determinato taglio della graticcia. Il tiro sarà dotato della rispettiva americana di carico della lunghezza di 12 m. Il tiro multiplo sarà costituito da un corpo macchina a forma di parallelepipedo avente altezza 1560 mm, larghezza 400 mm e profondità 1060mm, da una puleggia multipla di rinvio e da n°4 gruppi di calata. Il corpo macchina sarà costituito da due piastre in lamiera di grosso spessore che formeranno le spalle inferiore e superiore del parallelepipedo. Dette spalle sono collegate tra loro da 4 traversi in tondo ratificato e fissati al telaio per mezzo di 4 boccole che ne consentono lo spostamento longitudinale. Sul corpo macchina trovano in oltre posto i supporti orientabili che sostengono il tamburo. Il tamburo sarà dotato di n°5 scanalature elicoidali destrorse aventi passo 7 mm ciascuna di lunghezza tale da contenere tutta la fune necessaria a realizzare la corsa di 12 m. Il sistema guidafune sarà costituito da una filettatura trapezoidale avente lo stesso passo e lo stesso senso della scanalatura elicoidale realizzata sull’estremità del tamburo. Su questa barra è fissata una madrevite collegata rigidamente al telaio fisso dell’argano all’interno del quale si trovano in oltre n°5 pulegge di rinvio opportunamente sfalsate in funzione dei passaggi fune. L’estremità filettata del tambura fa si che questi, ruotando in fase di lavoro, si sposti longitudinalmente sopra il telaio. In questo modo le pulegge di rinvio si troveranno ad essere costantemente allineate con il punto di uscita delle funi dal tamburo. Il gruppo sarà completato da n°5 rulli premifune registrabili in nylon e delle staffe d’interfaccia per il suo ancoraggio alla graticcia. A completamento sarà montato un carter di protezione in lamiera forata che impediranno di accedere con le mani al tamburo. Sul lato basso del telai sarà montato il gruppo motoriduttore, direttamente calettato all’albero del tamburo e mantenuto in posizione da un braccio di reazione. Il riduttore sarà del tipo ad asse parallelo con carcassa in ghisa meccanica. Tutti gli assi saranno montati su cuscinetti a rulli conici o radiali a sfere. Esso sarà predisposto per l’accoppiamento diretto con il motore. Il motore sarà del tipo asincrono trifase a 4 poli dotato di doppio freno elettromagnetico negativo integrato e di encoder assoluto (optional) per il controllo della quota. Il doppio freno sul motore sarà particolarmente silenzioso essendo stato studiato appositamente per applicazioni di questo tipo e sarà dimensionato, rispetto alla coppia indotta dal carico, con un coefficiente di sicurezza pari a 2.5, ampiamente superiore rispetto alla normativa sugli

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apparecchi di sollevamento (UNI 7670). I freni, essendo negativi, garantiranno il bloccaggio dell’albero anche in caso di mancanza di tensione grazie all’azione di molle di richiamo tarate per ottenere la coppia richiesta. Grazie a particolari accorgimenti il freno garantisce un livello di rumorosità inferiore a 40 db. La base inferiore avrà una feritoia per il passaggio delle funi che, deviate una prima volta verso il verso la graticcia e da qui verso il palcoscenico ad opera di apposite pulegge di rinvio. Sull’estremità inferiore dell’albero del tamburo sarà montato un finecorsa rotativo a 4 contatti indipendenti registrabili che garantirà l’arresto del tiro alla massima e minima elevazione. I gruppi di calata saranno costituiti da due spalle in lamiera piagata ad L all’interno delle quali sarà montata una puleggia che devierà la fune verso il basso. I gruppi di calata potranno essere inseriti all’interno di un taglio di graticcia di modo che non rechino alcun ingombro al transito del personale tecnico. Il loro fissaggio alle doghe sarà realizzato mediante viti da inserire nelle asolature già presenti su di esse o fissate alle doghe in legno per mezzo di viti. Tutte le pulegge finora descritte, sia del corpo macchina che dei gruppi di calata, saranno realizzate in acciaio, dotate di cuscinetti a sfere, di perni in acciaio e di distanziali antiscarrucolamento. Il tiro sarà dotato della rispettiva barra di carico (americana) descritta al capitolo N.P. SC. 06. L’americana sarà sostenuta mediante 5 collari bullonati che abbracceranno il corrente superiore e su ciascuno dei quali sarà collegato un tenditore del tipo occhio-forcella per il livellamento. Completeranno l’attacco una redancia di tipo pesante e 3 morsetti per ciascuna fune. L’altra estremità della fune sarà bloccata al mantello del tamburo mediante 3 griffe di serraggio fissate mediante viti. Si è scelto questo tipo di attacco al tamburo perché rispetto ad altre tipologie garantisce la piena e semplice ispezione in qualsiasi momento. La fune sarà del tipo metallico ad anima tessile, zincata, di diametro 6 mm e con un carico di rottura garantito superiore a 10 volte il carico di progetto.

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2.5 MIGLIORIE DI GARA Gli interventi migliorativi sono, ovviamente, integrati negli elaborati progettuali, nelle relazioni tecniche e specialistiche conseguenti, pur tuttavia si vuole di seguito riassumere brevemente gli elementi di maggior risalto al fine di consentire al R.U.P. una più agevole verifica di questi elementi (vedi anche E R DTP CEM 18 A – Disciplinate Tecnico Prestazionale) Nuovi impianti ascensore per garantire all’amministrazione la completa funzionalità dell’opera sono stati inseriti tutti gli impianti elevatori, montavivande e montacarichi. In progetto prevedeva solo 4 impianti contro i 7 che saranno forniti, oltre ad altre migliorie tipologiche contenute nei nuovi impianti; qui di seguito descritti: Identificativo prodotto Impianto SASSO 1 Dati tecnici Prodotto Ascensore Elettrico Portata e capienza 900 kg / 12 persone Velocità 1,6 m/s

Variante migliorativa rispetto a 1,0 m/s di progetto per il tipo di utenza – pubblico bar e ristornate

Corsa 11,33 m Impianto ”B” Fermate/Servizi L'ascensore ha 5 fermate e 5 servizi sul

lato principale Normative L'impianto fornito è conforme alla Direttiva

95/16/CE, alle norme di compatibilità elettromagnetica UNI EN 12015:2005 e UNI EN 12016:2005 ai sensi della Direttiva 2004/108/CE e alla normativa per l'accessibilità agli ascensori DM236 (Legge 13)

Cielino e illuminazione cabina Con faretti a led tondi e pareti acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con rivestimento in laminato plastico

Porta di cabina Pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte rivestite in laminato plastico

Manovra Simplex-Duplex Full Con prenotazione in salita e discesa e relativa segnalazione ai piani con display e freccie Variante migliorativa per il tipo di utenza – pubblico bar e ristornate

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Identificativo prodotto Impianti SASSO 2 (2 ascensori identici) Dati tecnici Prodotto Ascensore Elettrico Portata e capienza 900 kg / 12 persone Velocità 1,6 m/s

Variante migliorativa rispetto a 1,0 m/s di progetto per il tipo di utenza – accesso terrazza panoramica

Corsa 12,50 m - 12,50 m Fermate/Servizi Gli ascensori hanno 4 fermate e 4 servizi

sul lato principale Normative L'impianto fornito è conforme alla Direttiva

95/16/CE, alle norme di compatibilità elettromagnetica UNI EN 12015:2005 e UNI EN 12016:2005 ai sensi della Direttiva 2004/108/CE e alla normativa per l'accessibilità agli ascensori DM236 (Legge 13)

Cielino e illuminazione cabina Con faretti a led tondi e pareti acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con rivestimento in laminato plastico

Porta di cabina Pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte rivestite in laminato plastico

Porta di piano Portale e pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte verniciate RAL in laminato plastico

Gestione centralizzata Quadro sinottico con segnalazioni di posizione cabina - Allarme e fuori servizio in postazione presidiata come ad esempio la reception Variante migliorativa

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Identificativo prodotto Impianti SASSO 3 Dati tecnici Prodotto Ascensore Elettrico Portata e capienza 900 kg / 12 persone Velocità 1,0 m/s Corsa 10,76 m Impianto Fermate/Servizi L'ascensore ha 5 fermate e 4 servizi sul

lato principale Normative L'impianto fornito è conforme alla Direttiva

95/16/CE, alle norme di compatibilità elettromagnetica UNI EN 12015:2005 e UNI EN 12016:2005 ai sensi della Direttiva 2004/108/CE e alla normativa per l'accessibilità agli ascensori DM236 (Legge 13)

Cielino e illuminazione cabina Con faretti a led tondi e pareti acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con rivestimento in laminato plastico

Porta di cabina Pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte rivestite in laminato plastico

Porta di piano Portale e pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte verniciate RAL in laminato plastico

Gestione centralizzata Quadro sinottico con segnalazioni di posizione cabina - Allarme e fuori servizio in postazione presidiata come ad esempio la reception Variante migliorativa

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Identificativo prodotto Impianti SASSO 4 Dati tecnici Prodotto Ascensore Elettrico Portata e capienza 900 kg / 12 persone Velocità 1,0 m/s Corsa 10,76 m Impianto Fermate/Servizi L'ascensore ha 5 fermate e 4 servizi sul

lato principale Normative L'impianto fornito è conforme alla Direttiva

95/16/CE, alle norme di compatibilità elettromagnetica UNI EN 12015:2005 e UNI EN 12016:2005 ai sensi della Direttiva 2004/108/CE e alla normativa per l'accessibilità agli ascensori DM236 (Legge 13)

Cielino e illuminazione cabina Con faretti a led tondi e pareti acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con rivestimento in laminato plastico

Porta di cabina Pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte rivestite in laminato plastico

Porta di piano Portale e pannelli in acciaio antigraffio Variante migliorativa rispetto al progetto con porte verniciate RAL in laminato plastico

Gestione centralizzata Quadro sinottico con segnalazioni di posizione cabina - Allarme e fuori servizio in postazione presidiata come ad esempio la reception Variante migliorativa

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Identificativo prodotto Impianti SASSO 1

N° 2 MONTAVIVANDE Dati tecnici Portata 24/50 kg Velocità 0,35 m/s Fermate N° 4 Servizi N° 4 Corsa 11,00 m Dimensioni Vano (l /p)* 760/710 Tipo vano Castelletto autoportante Piano di carico 800 mm Testata** 3000 mm Identificativo prodotto Impianti SASSO 3

PIATTAFORMA ELEVATRICE Caratteristiche tecniche impianto Singolo pantografo con cilindri idraulici per la movimentazione di salita e discesa Strutture portanti in acciaio S 275JR verniciate a polvere epossidica Pianale in lamiera mandorlata antiscivolo Agli angoli della piattaforma sono posizionati attuatori tipo Linak per la stabilizzazione della piattaforma durante il carico / scarico Protezioni in lamiera microforata su tre lati muro (due corti ed uno lungo) della piattaforma di carico verniciata colore RAL standard. Altezza 100cm. N°1 coppia di fotocellule multi fascio da collocare sulla piattaforma di carico (altezza 100cm) lato carico / scarico merce. N° 2 pulsantiera con luce lampeggiante DIMENSIONI Parametro Valore U.M. Lunghezza vano 608 cm Larghezza vano 208 cm

Page 32: E AR RG CEM 1A Relazione Generale - comune.verbania.it · GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Arch. Fabrizio Bianchetti, Arch. Giancarlo Marzorati, Ing. Stefano Rossi, Ing. ... RELAZIONE GENERALE

CENTRO EVENTI MULTIFUNZIONALE, VERBANIA

RELAZIONE GENERALE

ATI: Notarimpresa S.p.A., Tecnocostruzioni S.r.l., CDL S.r.l.

GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Arch. Fabrizio Bianchetti, Arch. Giancarlo Marzorati, Ing. Stefano Rossi, Ing. Guido Davoglio - Tekser srl, Geol. Fulvio Epifani.

Consulenti: Ing. Emanuele Della Torre - Biobyte S.r.l., Ing. Alberto Colombo, Geom. Arcangelo Morandi

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Arredi si prevede la fornitura di 500 poltroncine di sala che saranno selezionate, tra una rosa di opzioni messe a disposizione dell’appaltatore, direttamente dall’Amministrazione committente, prima del completamento delle finiture interne, in ragione del coordinamento estetico con le finiture stesse. Partizione Mobile a separazione della platea della sala teatrale (al proposito vedi la descrizione nel capitolo precedente 2.2.3 materiali e finiture) Correzione Ponti termici nell’intersezione tra la muratura ed il serramento mediante il prolungamento del pannello isolate a ricoprire il falso telaio dell’infisso. Condotte aria per il condizionamento realizzate in poliuretano espanso rigido con rivestimento in alluminio con effetti isolate termico ed acustico e con evidenti proprietà autopulenti e antimicrobico. Scambio termico diretto da acqua di lago la presa sarà effettuata da un pozzo, a bordo del lago, facilitando il recupero e la manutenibilità dell’impianto. Ulteriore vantaggio è l’efficenza energetica dell’impianto che, rimanendo a riva, non sarà intaccato da sedimentazioni e limo altrimenti presenti se l’impianto fosse immerso nel lago. www.cemverbania.it allo scopo di fornire informazioni all’amministrazione comunale, al Rup, ai valida tori, alla direzione lavori ed ai collaudatori è stato realizzato un sito dedicato alla realizzazione del Centro Eventi Multifunzionale al quale è possibile accedere, tramite un sistema di accrediti autorizzati, per verificare le varie fasi progettuali e di lavoro. Il sito ha inoltre uno spazio pubblico per consentire di ampliare le informazioni desiderate agli utenti ed alla cittadinanza. Organizzazione del cantiere il cantiere sarà improntato verso un’attenzione alla mitigazione del proprio impatto adottando barriere acustiche a protezione della vicina biblioteca ed adoperandosi per la riduzione delle emissioni di polvere. Verrà anche sviluppato un sistema viabilistico che separerà il traffico destinato al parcheggio della biblioteca e l’accesso al cantiere. Inoltre si prevede l’installazione di una costruzione temporanea informativa (CEMpoint) in cui esporre al pubblico la sintesi dei progetti e per consentire una piattaforma di osservazione panoramica sul cantiere in progress. Lo spazio CEMpoint ospiterà inoltre gli spazi dedicati agli incontri con la Direzione lavori ed i collaudatori.