DUENDETIENES DUENDE DE VERDAD · ¡ Pues entonces… tenèis duende de verdad ! - Vi ho già detto...

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Sarà che io,si sa,sono un impenitente roman- tico ma mi era subito piaciuto quest'affare de la "Duende". Mejor, quiero decir, que tie- nes duende… la Duende. No, non sono impazzito, sto parlando di una casa editrice, una bella storia. L'avevo sentito da subito, quando il bel plico del mio amico Simone Gambacorta mi era pervenuto avevo capito. Bellissime conversazioni con Anna Ventura e - scusate ma qui dovrò soffermarmi - con Peppino Rosato… l'uomo che ispirò al sotto- scritto, in una caserma della forestale, i primi indegni versi… avevo solo otto anni e ascolta- vo la radio. Peppino Rosato però è molto di più, è uno di quei rarissimi esempi di scibile che hanno fatto grande il giornalismo italia- no... e la radio di quegli anni... e poi è un poeta sublime, un cantore emozio- nante, come avvolto nella tunica del grande Cieco. Non basta… la sua satira, le illustra- zioni, i suoi pezzi di giornalismo caustico de la Gazzetta del Mezzogiorno… l'emozione nello scoprire le sue raccolte in versi, sempre spiazzanti, sfuggenti e dolcissime. In musica della mia generazione, solo da Bob Dylan ho potuto sentire - similmente - quanto sia com- plesso e affascinate, sfaccettato e sempre diverso Peppino Rosato. Le lettere di Flaiano a Lui, preziosissimo e struggente patrimonio della nostra Cultura - ma fatemi il piacere va’, leggetevi il Piccolo Dizionario di Babele… nu babbà - e poi la neve, non solo quella splendida di Rosato dell'anno passato, ma anche quella di qualche giorno fa… soave, piovutami addosso all'annunciarsi di Patrizia Di Donato - azz ma dove l'avete pescata? ¡ Pues entonces… tenèis duende de verdad ! - Vi ho già detto che non sono pazzo.Chi come me ha frequentato i più sordidi tablados de España sa che quando los flamenqueros si mostrano formidabili e ti frugano dentro, ti scavano l'anima fino al sublime, devi per forza gridare… “ ¡Tenèis duende ! ”. Tener duede è mettere tra i corpi del flamenco solo il sudore che emanano, come un collante che li rende sublimi… un tutt'uno. Devo dire insomma che finalmente in Abruzzo è arrivata l'editoria. Non me ne vogliano gli altri ma è davvero da troppo tempo che non si vedono sussulti e non sono tanti quelli che fanno davvero que- sto mestiere complesso e avvincente. Infine, visto che m'avete emozionato così tanto, voglio raccontarvi il mio intimo. Sono mesi che - dopo aver disatteso l'amicizia di Peppino Rosato - ho comprato la carta per scrivergli e per dirgli che mi manca maledet- tamente e che lo penso spesso… che sono uno che fa troppe cose e tutte da seduto al pc… che gli invidio la sua lettera 22 azzurro cielo e che noi mortali, ormai siamo tragica- mente impigliati nella rete, io per primo, tanto da spezzare un filo magico che ho potuto avere, per troppo poco, con questo mio ama- tissimo autore. Mi riapparve una sera a Vasto, riascoltai la sua voce, quel suo dolcissimo rac- conto. Dopo 42 anni di lunga attesa avevo riacciuffato quella voce che mi spinse a scrive- re, io bambinetto in vacanza dal nonno Ufficiale Forestale sulla Montagna dei Fiori… un posto che è semplicemente Poesia. Così ebbi il coraggio d'avvicinarlo, di parlargli di questa lunga attesa. M'accolse come solo un Maestro sa fare, una guida premurosa e tota- lizzante - ha inciso profondamente su Simone Gambacorta che ha avuto la fortuna e la forza di stargli accanto - tra i pochi a poter trasmet- tere alle altre generazioni la magia di Ennio Flaiano e la sua … non meno affascinante. Ieri a Roma mi hanno fatto la domanda delle domande… "Cos'è scrivere?". Io che di domande ne faccio tante sono rimasto imbambolato… e ho risposto, di getto, "Testimoniare" ma pensavo… A darsi i baci A darsi le carezze E gli sguardi Leggeri Viaggiare E rimanere Nel qualsiasi luogo Sognare Boschi Ho imparato Non dagli amici Ho imparato A vivere meglio A scrivere e creare Ho potuto Per quei baci Volare E ricadere Fiocco di neve (Del darsi i baci - a Beppe Salvia -) E pensavo anche a Mario Palmieri, un attore strabiliante che ha letto un mio racconto e ha fatto emozionare me e tutta la sala della libre- ria "Mangiaparole" di via Manlio Capitolino in Roma - che vi consiglio vivamente - e allo- ra ho realizzato... “quello è Don Peppino che ha fatto la magia…” Sentivo anche che il nome di quella libreria somigliava magica- mente a molte altre storie… ma questa è un'altra storia. Per adesso non voglio dir nien- t'altro, è certo però che scrivere è soprattutto emozione e se addirittura ci sono riuscito un poco anch’io ad emozionare qualcuno, lo devo soprattutto a Peppino Rosato. Penso insomma che quelli della Edizioni Duende si caricano una responsabilità notevole, nel pubblicare e dar voce a simili autori. Quando si parte con certe vette si lancia un messaggio di speranza formidabile,non facile da tener in vita... visti i tempi. La Duende tiene duen- de… come ho già detto e se tanto mi da tanto, possiamo aspettare fiduciosi splendide notizie. Lettur Letture consig e consiglia liate: te: Sempre più come un sogno” Sempre più come un sogno” Giuse Giuse ppe R ppe R osa osa to e Simone Gambacor to e Simone Gambacorta ta Edizioni Duende 2011 Edizioni Duende 2011 NUMERO 323 DEL SOR PAOLO C'È POCO DA RÌTE... LA FESTE À FENÌTE Alfonso Sardella NUMERO 323 DEL SOR PAOLO C'È POCO DA RÌTE... LA FESTE À FENÌTE Alfonso Sardella D D UENDE...TIENES D UENDE...TIENES D UENDE DE VERD UENDE DE VERD A A D D

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Sarà che io,si sa,sono un impenitente roman-tico ma mi era subito piaciuto quest'affarede la "Duende". Mejor, quiero decir, que tie-nes duende… la Duende. No, non sonoimpazzito, sto parlando di una casa editrice,una bella storia. L'avevo sentito da subito,quando il bel plico del mio amico SimoneGambacorta mi era pervenuto avevo capito.Bellissime conversazioni con Anna Ventura e- scusate ma qui dovrò soffermarmi - conPeppino Rosato… l'uomo che ispirò al sotto-scritto, in una caserma della forestale, i primiindegni versi… avevo solo otto anni e ascolta-vo la radio. Peppino Rosato però è molto dipiù, è uno di quei rarissimi esempi di scibileche hanno fatto grande il giornalismo italia-no... e la radio di quegli anni... epoi è un poeta sublime, un cantore emozio-nante, come avvolto nella tunica del grandeCieco. Non basta… la sua satira, le illustra-zioni, i suoi pezzi di giornalismo caustico dela Gazzetta del Mezzogiorno… l'emozionenello scoprire le sue raccolte in versi, semprespiazzanti, sfuggenti e dolcissime. In musicadella mia generazione, solo da Bob Dylan hopotuto sentire - similmente - quanto sia com-plesso e affascinate, sfaccettato e semprediverso Peppino Rosato. Le lettere di Flaianoa Lui, preziosissimo e struggente patrimoniodella nostra Cultura - ma fatemi il piacere va’,leggetevi il Piccolo Dizionario di Babele…nu babbà - e poi la neve, non solo quellasplendida di Rosato dell'anno passato, maanche quella di qualche giorno fa… soave,piovutami addosso all'annunciarsi di PatriziaDi Donato - azz ma dove l'avete pescata?¡ Pues entonces… tenèis duende de verdad ! -Vi ho già detto che non sono pazzo.Chi comeme ha frequentato i più sordidi tablados deEspaña sa che quando los flamenqueros simostrano formidabili e ti frugano dentro, tiscavano l'anima fino al sublime,devi per forzagridare… “ ¡Tenèis duende ! ”.Tener duede èmettere tra i corpi del flamenco solo il sudoreche emanano, come un collante che li rendesublimi… un tutt'uno. Devo dire insommache finalmente in Abruzzo è arrivata l'editoria.Non me ne vogliano gli altri ma è davvero datroppo tempo che non si vedono sussulti enon sono tanti quelli che fanno davvero que-sto mestiere complesso e avvincente.Infine, visto che m'avete emozionato cosìtanto, voglio raccontarvi il mio intimo. Sonomesi che - dopo aver disatteso l'amicizia diPeppino Rosato - ho comprato la carta perscrivergli e per dirgli che mi manca maledet-tamente e che lo penso spesso… che sonouno che fa troppe cose e tutte da seduto alpc… che gli invidio la sua lettera 22 azzurrocielo e che noi mortali, ormai siamo tragica-mente impigliati nella rete,io per primo,tantoda spezzare un filo magico che ho potutoavere, per troppo poco, con questo mio ama-tissimo autore.Mi riapparve una sera a Vasto,riascoltai la sua voce,quel suo dolcissimo rac-conto. Dopo 42 anni di lunga attesa avevo

riacciuffato quella voce che mi spinse a scrive-re, io bambinetto in vacanza dal nonnoUfficiale Forestale sulla Montagna dei Fiori…un posto che è semplicemente Poesia. Cosìebbi il coraggio d'avvicinarlo, di parlargli diquesta lunga attesa. M'accolse come solo unMaestro sa fare, una guida premurosa e tota-lizzante - ha inciso profondamente su SimoneGambacorta che ha avuto la fortuna e la forzadi stargli accanto - tra i pochi a poter trasmet-tere alle altre generazioni la magia di EnnioFlaiano e la sua … non meno affascinante.Ieri a Roma mi hanno fatto la domanda delledomande… "Cos'è scrivere?". Io che didomande ne faccio tante sono rimastoimbambolato… e ho risposto, di getto,"Testimoniare" ma pensavo…

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(Del darsi i baci - a Beppe Salvia -)

E pensavo anche a Mario Palmieri, un attorestrabiliante che ha letto un mio racconto e hafatto emozionare me e tutta la sala della libre-ria "Mangiaparole" di via Manlio Capitolinoin Roma - che vi consiglio vivamente - e allo-ra ho realizzato... “quello è Don Peppino cheha fatto la magia…” Sentivo anche che ilnome di quella libreria somigliava magica-mente a molte altre storie… ma questa èun'altra storia.Per adesso non voglio dir nien-t'altro, è certo però che scrivere è soprattuttoemozione e se addirittura ci sono riuscito unpoco anch’io ad emozionare qualcuno, lodevo soprattutto a Peppino Rosato. Pensoinsomma che quelli della Edizioni Duendesi caricano una responsabilità notevole, nelpubblicare e dar voce a simili autori. Quandosi parte con certe vette si lancia un messaggiodi speranza formidabile,non facile da tener invita... visti i tempi. La Duende tiene duen-de… come ho già detto e se tanto mi datanto, possiamo aspettare fiduciosi splendidenotizie.

LetturLetture consige consiglialiate:te:““ ““ SS ee mm pp rr ee pp ii ùù cc oo mm ee uu nn ss oo gg nn oo ””SS ee mm pp rr ee pp ii ùù cc oo mm ee uu nn ss oo gg nn oo ””GiuseGiuseppe Rppe Rosaosato e Simone Gambacorto e Simone Gambacortata

Edizioni Duende 2011Edizioni Duende 2011

NUMERO 323DEL SORPAOLO

C'È POCO DA RÌTE...LA FESTE À FENÌTE

AlfonsoSardella

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C'È POCO DA RÌTE...LA FESTE À FENÌTE

AlfonsoSardella

DD U E N D E . . . T I E N E S DU E N D E . . . T I E N E S D U E N D E D E V E R DU E N D E D E V E R D AA DD