DSA: CARICO COGNITIVO E STRATEGIE DIDATTICHE...

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DSA: CARICO COGNITIVO E STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE Prof.ssa Simonetta Longo FORMATRICE AID «DISLESSIA AMICA» MIUR-AID-TELECOM» 19.04.2016

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DSA: CARICO COGNITIVO

E STRATEGIE DIDATTICHE

INCLUSIVE

Prof.ssa Simonetta Longo

FORMATRICE AID

«DISLESSIA AMICA»

MIUR-AID-TELECOM»

19.04.2016

DSA: istruzione e architettura

cognitiva della mente umana

Individualizzare e personalizzare

l’apprendimento per i DSA, significa

sintonizzare l’istruzione alla struttura

della memoria di lavoro.

Prof.ssa S. Longo

Il carico cognitivo

Ogni apprendimento prevede un carico

cognitivo che si riferisce all’impegno di

elaborazione e di immagazzinamento delle

informazioni nella ML.

Prof.ssa S. Longo

DIFFICOLTA’ DI

APPRENDIMENTO: IL

SOVRACCARICO COGNITIVO

Gran parte delle difficoltà di apprendimento dei DSA

dipende dalla limitatezza della ML e dalle condizioni

di sovraccarico a cui è facilmente sottoposta.

Prof.ssa S. Longo

LE MODALITA’ COMPENSATIVE E

DISPENSATIVE

Gli strumenti compensativi e dispensativi per i

DSA hanno origine dal concetto di carico

cognitivo e dalla distinzione fra carico cognitivo

estraneo e intrinseco.

Prof.ssa S. Longo

IL CARICO COGNITIVO ESTRANEO

Il carico cognitivo estraneo riguarda tutte le forme di lavoro

cognitivo che per vari motivi sono imposte alla ML senza

che abbiano la funzione di contribuire all’apprendimento

desiderato.

Prof.ssa S. Longo

IL CARICO COGNITIVO INTRINSECO

Il carico cognitivo intrinseco è il carico di lavoro

cognitivo dovuto alla naturale complessità di un

compito. Esso è un aspetto interno al contenuto da

apprendere o problema da risolvere e si presenta

più o meno complesso in funzione dell’expertise

dell’alunno.

Prof.ssa S. Longo

DISPENSARE E COMPENSARE: UN

MODO PER RIDURRE IL CARICO

COGNITIVO NEI DSA Un punto fondamentale per il successo scolastico

dei DSA è rappresentato dalla riduzione del

carico cognitivo estraneo, allo scopo di poter

disporre di maggior spazio di memoria, per

attivare processi che producono apprendimento.

Prof.ssa S. Longo

La saturazione cognitiva

Occorre evitare che i contenuti siano

presentati in modo ridondante e non

pertinente. Ciò, infatti, produce

affaticamento, dispersione, scissione

dell’attenzione e saturazione cognitiva in

tutti gli alunni e, in particolare, nei DSA.

Prof.ssa S. Longo

La possibilità di apprendere

Gli alunni DSA e non solo, dispensati dal carico

cognitivo estraneo, sono posti nella condizione più

opportuna per accedere al carico cognitivo intrinseco

di un compito.

Prof.ssa S. Longo

Qualora il carico cognitivo intrinseco fosse troppo alto

è necessario che gli insegnanti provvedano a ridurlo

attraverso particolari tecniche:

- la scomposizione (chunking );

- la sequenzializzazione di fasi (sequencing);

Prof.ssa S. Longo

Il sovraccarico cognitivo

La situazione più comune di carico negativo estraneo per i

DSA si presenta quando l’attenzione è costretta a fare i

conti con molteplici fonti che dovrebbero essere integrate e

non sovrapposte (per es. leggere ad alta voce e

comprendere in contemporanea).

Prof.ssa S. Longo

Quali sono le integrazioni ottimali

per i DSA?

Si apprende meglio:

1. Da parole unite a immagini piuttosto che da

parole da sole (Principio di multimedialità);

2. Quando parole e immagini sono presentate

simultaneamente e non successivamente

(Principio di contiguità temporale);

3. Quando parole e immagini sono vicine sullo

schermo o sulla pagina anziché distanziate

(Principio di contiguità spaziale);

Prof.ssa S. Longo

Quali sono le integrazioni ottimali per i

DSA?

4. Quando sono escluse parole e immagini

estranee (Principio di coerenza);

5. Quando le animazioni sono arricchite da

narrazioni audio anziché da testi scritti (Principio

di modalità);

Prof.ssa S. Longo

USO DI ELEMENTI VISIVI

(DIAGRAMMI, SCHEMI)

La ricerca ha pienamente confermato che l’uso di

diagrammi e di schemi chiari ed essenziali può

rivelarsi di grande utilità ai fini del carico cognitivo

intrinseco di un contenuto.

Prof.ssa S. Longo

I vantaggi della rappresentazione grafica

Rappresentare graficamente un composto chimico, un

circuito elettrico, delle grandezze con degli istogrammi o

un processo attraverso un diagramma di flusso, può

consentire la comprensione facilitata di un fenomeno e

delle sue relazioni interne, difficilmente conseguibile a

parole.

Prof.ssa S. Longo

SCHEMA DI CONOSCENZA DEI VERBI CON LA DOPPIA CODIFICA

.

.

.

Pro

f.ssa

S. L

on

go

PR. P.P. IMP. TR. P. P.R. TR.R. F.S. F.A. Modo

Indic.

Modo Cong.

PR. PAS. IMP. TRAP.

Modo Condiz. PR. PAS.

Modo Imper. PR.

INF. PRES. PART. PRES. GER. PRES.

INF. PAS. PART. PAS. GER. PAS.

Uno strumento visivo estremamente utile per i DSA

sono le immagini che contengono:

rappresentazioni trasformative ovvero quelle che

illustrano i cambiamenti nel tempo;

rappresentazioni interpretative che servono per

evidenziare meglio le relazioni di causa – effetto.

Prof.ssa S. Longo

LE RAPPRESENTAZIONI TRASFORMATIVE

E

INTERPRETATIVE

ORIENTARE CON CURA

L’ATTENZIONE DEI DSA

Uno degli aspetti di maggiore importanza nella

comunicazione didattica per i DSA, e non solo,

è l’uso di indizi che riducono il carico cognitivo

e aiutano a focalizzare l’attenzione.

Prof.ssa S. Longo

GLI INDIZI

Fondamentali sono gli espedienti di aiuto alla

comprensione del testo:

1. Trattare preliminarmente termini non

familiari;

2. Suddividere il testo in brevi paragrafi;

3. Usare titolature;

4. Anticipare un breve sommario o un grafico

che riassume il contenuto.

Prof.ssa S. Longo

Frecce, cerchietti, sottolineature, colorazioni sono

elementi utili per far convergere l’attenzione su

elementi rilevanti.

Prof.ssa S. Longo

Lo scopo della lettura

C’è indubbia evidenza sul fatto che se si

segnalano previamente agli alunni passi

significativi e si esplicita lo scopo della lettura,

gli alunni apprendono decisamente meglio ,

rispetto a situazioni in cui vengono lasciati con

scarsa segnalazione istruttiva, all’insegna del «fai

da te».

Prof.ssa S. Longo

GLI APPUNTI

La scrittura di appunti mentre un insegnante

parla è un’operazione cognitiva molto

impegnativa che gli alunni DSA, per la natura

stessa del disturbo, non possono compierla

senza sottrarre energie cognitive alla

comprensione.

Prof.ssa S. Longo

«Più dai, meglio è» ?

• Uno dei maggiori errori con i DSA è veicolare

una quantità troppo grande di informazioni

senza struttura, infatti:

• la sovrabbondanza (overload) dell’offerta è un

fattore disorientante.

• È regola aurea, inoltre, eliminare ogni

elemento, sia esso testuale, visivo ed uditivo,

che sia estraneo al compito o possa distogliere

da informazioni rilevanti.

Prof.ssa S. Longo

La pratica guidata e il clima

relazionale

Gli alunni non sviluppano conoscenze cognitive da

soli. Mentre acquisiscono la padronanza di materie

difficili, hanno la necessità di sbagliare, di chiedere

aiuto, di ricevere dimostrazioni ed esempi,

suggerimenti, evidenziazioni delle informazioni

importanti che a loro mancano.

Prof.ssa S. Longo

Mostrare il come si fa

La padronanza guidata comporta

un’integrazione opportunamente regolata di

diverse componenti:

1. Mostrare come si fa;

2. Far provare un pò alla volta;

3. Regolare la complessità dell’esempio e del

compito;

4. Ridurre complessivamente il livello di guida

esterna, man mano che le competenze

vengono acquisite.

Prof.ssa S. Longo

LA SCRITTURA DI UN TESTO

Scrivere un testo significa attivare, in

contemporanea, molteplici azioni

cognitive: cercare la struttura delle

cose da dire, ordinare gli elementi in

modo logico e contemporaneamente

padroneggiare ortografia, sintassi,

lessico e punteggiatura. La

complessità e la contemporaneità di

tali operazioni richiedono un forte

carico cognitivo che mettono in forte

difficoltà gli alunni DSA.

Prof.ssa S. Longo

IL CHUNKING

È necessario insegnare agli alunni la scomposizione

del compito in parti (chunking) ovvero:

1. Concentrarsi sulla generazione di idee;

2. Provare a indicare una prima ipotesi di struttura;

3. Fissata questa, provare a compilare una prima

bozza, senza preoccuparsi troppo della forma;

4. Verificare la coerenza concettuale;

5. Attivare le riletture di controllo sul piano formale,

anche con l’aiuto di un altro compagno o

dell’insegnante.

Prof.ssa S. Longo

PER RIASSUMERE

1

• Attenzione previa interconnessioni nella struttura

delle conoscenze: cosa è stato appreso prima, cosa si

apprenderà in seguito.

• Centralità dell’attenzione: aiutare gli alunni DSA a

mettere a fuoco gli aspetti essenziali della conoscenza da

acquisire.

Prof.ssa S. Longo

PER RIASSUMERE

2

• Regolazione flessibile della complessità del compito:

scomporre un compito nelle operazioni cognitive che lo

realizzano, dando a ciascuna operazione il giusto grado di

attenzione (chunking);

• Effettuazione di molta pratica, inizialmente guidata,

facendo vedere il come si fa;

• Dare feedback costanti e immediati;

Prof.ssa S. Longo

PER RIASSUMERE

3 • Usare in modo dinamico l’errore come

occasione molto significativa per imparare dai

propri errori;

• Offrire supporti, facilitazioni e promemoria del

come si fa;

• Sollecitare gli alunni DSA ad accompagnare i

processi cognitivi con argomentazioni ,

deduzioni e monitoraggio ad alta voce, ad

imitazione del docente che offre i suoi stessi

processi cognitivi come modello per gli alunni. Prof.ssa S. Longo