download rivista STRUMENTARIO

16

Transcript of download rivista STRUMENTARIO

Page 1: download rivista STRUMENTARIO
Page 2: download rivista STRUMENTARIO

StrumentarioPeriodico di artigianato, musica e cultura

Strumentario

Direttore ResponsabileAntonello LamannaEditorePerugia Classico SrlSedevia Ritorta1, Perugiatel. 075 5736383Redazionevia Fratti 14, Perugiatel. 075 5715231

Grafica e designMaria Cristina CeccarelliFotografo ufficialeAdriano ScognamilloTipografiaTipo-lito Grafica 84via Concordia, 4/6Perugia

Anno I, n.1 - Settembre 2005Aut. n. 37/2004 del Tribunale di Perugia - Reg. Per. del 11/10/2004

Il meglio dellaproduzioneitaliana

Raffinate tecniche artigianalinella costruzionedegli strumenti musicali

Perugia Classico è l’unica vera vetrina dellaprestigiosa produzione Italiana di strumentimusicali. Quest’ultima si caratterizza per lasua alta qualità, per le raffinate tecniche arti-gianali nella realizzazione dei prodotti. PerugiaClassico presenta fedelmente quanto di me-glio la situazione italiana oggi esprime: accan-to alle botteghe tradizionali, sono presenti lemoderne imprese artigiane che partendo dal-la stessa tradizione hanno saputo dare allaloro produzione un taglio di altissima preci-sione. Arpe, organi meccanici, violini, clavi-cembali, strumenti a fiato raccolgono e rinno-vano la grande tradizione della produzioneclassica italiana.Alcune particolari categorie di strumenti rea-lizzati in Italia (gli archi per esempio) vantanouna sorta di primogenitura indiscussa. Essaderiva dalla qualità dello strumento, spesso

Perugia Classico è un momento importantedi promozione per i costruttori italiani di stru-menti musicali che operano in un settore congrandi potenzialità soprattutto nell’esportazio-ne all’estero, dove i nostri prodotti godono dasempre di ottima immagine, ma che deve su-perare una certa frammentarietà. Per com-petere nei mercati ricchi ma difficili occorreunire le forze e progettare strategie comples-sive ed articolate, che vadano dalle politichedi immagine al marketing, alla distribuzione.

Per questo si è costituita a Perugia, nell’am-bito di Perugia Classico, a cui fa stretto riferi-mento, l’Associazione dei costruttori italiani distrumenti acustici (Acisa) che, con il supportodell’Istituto per il commercio estero e del Mi-nistero dell’artigianato, ha organizzato neglianni scorsi diverse iniziative fra cui un impor-tante momento di promozione della liuteria ita-liana a Pechino.

Le strategie nazionali per l�export: un momento importanteper i costruttori italiani di strumenti musicali

�Exportare� musica:occorre unire le forze

un vero e proprio “oggetto d’arte”, unico,esclusivo. Frutto di un conoscenze traman-date nei secoli e rivisitate accuratamente allaluce delle conoscenze contemporanee. Tuttala produzione odierna, dai violini cremonesi,toscani, bolognesi, alle grandiose opere del-le famiglie organarie umbre e trentine, etc. èfiglia di tale tradizione ed è presente a Perugia.Dal 1995 ad oggi, la manifestazione è diven-tata il punto di incontro e di riferimento perquasi tutte queste importanti realtà produtti-ve italiane. La manifestazione ha consentitoad un tessuto frammentato di piccole azien-de artigiane, distribuite su tutto il territorio na-zionale, di approfondire le tematiche e leproblematiche del proprio settore, di definireobbiettivi e strategie comuni da perseguire,di emergere ed aggregarsi come realtà pro-duttiva visibile, come soggetto economico at-

tivo.Infatti proprio Perugia Classico ha promossola nascita della Associazione Nazionale di Ca-tegoria (Acisa), strumento indispensabile diconfronto e di promozione del settore.Questa vocazione esclusiva ha permesso dimettere a punto - e migliorare costantemente- una situazione promozionale importante siaper chi espone sia per chi visita. Lontani dairitmi e dalle logiche della grande produzioneindustriale, Perugia Classico offre - in unasplendida cornice architettonica che richiamasuggestioni della rinascimentale bottega d’arte- la possibilità di presentare gli strumenti mu-sicali valorizzandone le caratteristiche tecni-che, sonore, artigianali.

2

Strumentario è on line all’indirizzo www.egeamusic.com

Page 3: download rivista STRUMENTARIO

Dal 26 settembreal 2 ottobre 2005Tutto prontoper l�XI Edizionedi Perugia ClassicoPerugia Classico è alla sua undicesima edi-zione. Sempre di più si afferma come la ma-nifestazione italiana più importante per la pro-mozione degli strumenti musicali della tradi-zione. È un’esposizione, in primo luogo, dovesi incontrano produttori, acquirenti, utenti fi-nali, operatori del settore, ma è anche unevento originale articolato in molte altre cose:concerti, convegni scientifici, incontri con icostruttori e gli artisti, seminari e master class.Questa singolare iniziativa ha comunquecome obbiettivo principale la valorizzazionedello strumento musicale realizzato artigianal-mente. I singoli strumenti possono essereascoltati, provati, è possibile essere edotti, di-rettamente dai costruttori sulle tecniche, suiprocedimenti adottati per raggiungere un pre-ciso risultato sonoro, timbrico. Gli strumentimusicali tradizionali costruiti artigianalmente

sono il centro di interesse principale della ma-nifestazione. Essi costituiscono il filo condut-tore di tutte le iniziative (esposizione, concer-ti, attività didattica, convegni, etc.). PerugiaClassico è quindi la manifestazione che rapi-damente si é accreditata come il più impor-tante evento espositivo italiano di strumentimusicali tradizionali. È ormai un appuntamen-to fondamentale per gli operatori del settore, imusicisti professionisti, gli appassionati e pertutti coloro che praticano attività musicali informa professionale o amatoriale. A Perugiaquindi, moltissime macchine per far musicadiversissime fra loro, ma con una sola comu-ne e rigorosa caratteristica: si tratta di stru-menti acustici, costruiti artigianalmente. Alcu-ne sezioni hanno una grande importanza tec-nica, storica, documentale, mentre altre sonocollezioni prestigiose e ricostruzioni di stru-

È un’esposizione, in primo luogo, dove si incontrano produttori,acquirenti, utenti finali, operatori del settore, ma è anche un eventooriginale con molti altri aspetti: concerti, convegni scientifici,incontri con i costruttori e gli artisti, seminari e master class

I luoghiLa sua naturale collocazionenel cuore del centro storico di PerugiaÈ una manifestazione nata da uno sforzoprogettuale dell’Amministrazione comunale pro-prio per valorizzare il centro di Perugia con attivi-tà e iniziative che si ricollegano alla sua grandetradizione musicale ma anche all’esigenza - pie-namente rispettata nelle nove precedenti edizio-ni - di incentivare un turismo di qualità e a dimen-sione delle peculiarità urbanistiche dell’acropoli.Fra gli ambienti della mostra e delle iniziativecollaterali, perciò, ci sono la Rocca Paolina, l’ora-torio di Santa Cecilia, il teatro Morlacchi, l’atriodel Palazzo dei Priori, la chiesa di S. M. della Mi-sericordia. Difficile immaginare uno scenario piùsuggestivo ad una pur suggestiva esposizione.

I concertiDal classico al jazz passandoper la world musicIllustri esponenti della scena del concertismo in-ternazionale, sia sul versante classico che jazz,con sconfinamenti nella world music. Il concertoinaugurale, la sera di mercoledì 29 settembreall’Auditorium S. Cecilia, avrà come protagonistal’Ensemble di Olivia Sellerio e Pietro Leveratto.Mentre venerdì 30 si esibirà, sempre all’AuditorimS. Cecilia la Drummeria( formazione costituita daquattro batteristi storici del pop italiano). Sabato1 Ottobre è L’Egea Orchestra la protagonista delconcerto che avrà luogo al teatro Morlacchi (diecisolisti di primo piano che suonano con strumentidi costruttori italiani).

menti etnici di differenti aree geografiche ita-liane (come Calabria, Sicilia, Puglia ). PerugiaClassico è infine l’unica grande esposizioneitaliana che rappresenta gli interessi di tuttele famiglie di strumenti musicali. Sono rino-mati i presidi a vocazione specifica diCastelfidardo per le fisarmoniche e diCremona per i violini, ma solo a Perugia sitrovano, gli uni accanto agli altri, archi, per-cussioni, chitarre, ottoni e legni, fisarmoniche.Anche in questa undicesima edizione vi sa-ranno espositori, che rappresentano unmicrocosmo molto articolato che comprendeaziende dai grandi fatturati e artigiani da po-chi pezzi all’anno, prodotti costosissimi o dapochi euro, strumenti semplici o manufattimolto complessi.

3

Page 4: download rivista STRUMENTARIO

L’ACISA viene costituita in Perugia il 25 Set-tembre 1997. il percorso che porta alla costi-tuzione dell’associazione di categoria nascein modo spontaneo. L’occasione è data dallapartecipazione di molti costruttori italiani distrumenti acustici alle prime tre edizioniPerugia Classico ( 95/96/97 ). In quella sede,divenuta punto d’incontro per quasi tutte lerealtà artigiane del settore, sono avviati i pri-mi confronti su molte tematiche che accomu-nano i partecipanti.Il 25 Settembre ‘97, alla presenza di un rap-presentante del Ministero dell’Industria ed Ar-tigianato, viene discusso dall’assemblea edapprovato il documento statutario dell’ACISA.L’associazione fissa i suoi obiettivi principali,annuncia la propria adesione alle associazio-ni storiche di categoria, individua nelle pro-mozione delle aziende, dei loro prodotti di altoartigianato artistico il punto principale su cuiconcentrare la propria azione, le proprie stra-tegie. Ribadisce la specificità delle tematicheinerenti alla costruzione di strumenti musicaliacustici realizzati con “tecniche artigianali”,afferma la necessità di azioni promozionali inItalia ed all’estero che tengano specificamen-te conto della grande tradizione italiana e nerilancino programmaticamente l’immagine.Grazie all’apporto dell’ICE vengono organiz-zate le prime azioni promozionali all’estero.Nel 1997 al NAMM di Los Angeles, nel 1998e nel 1999 al MUSICORA di Parigi, nel 1999ancora al MUSICORA di Parigi, e dal 2001 al2003 alla fiera di Francoforte. In tutte e tre leoccasioni è stato allestito uno stand di PerugiaClassico e la cornice espositiva (immagini disfondo, allestimento della stand centrale, etc.)faceva preponderatamente riferimento aPerugia.

Gli strumenti musicali come esempio impor-tante di artigianato artistico. Il mondo deglistrumenti musicali che si ritrova a PerugiaClassico è senza dubbio fatto di aziende lacui produzione è nella stragrande maggioran-za dei casi artigianale. Alcune particolari ca-tegorie di strumenti realizzati in Italia (archiper esempio) vantano una primogenitura in-discussa. Essa deriva dalla qualità dello stru-mento, spesso vero e proprio “oggetto d’ar-te”, unico, esclusivo. Frutto di un “saperecostruttivo” antico e rivisitato alla luce delleconoscenze odierne. Un sapere che ha nellaraffinata tecnica artigianale il suo punto di for-za, di grandissima distinzione rispetto alla pro-duzione industriale.

Musica e artigianato artistico umbroIl grande patrimonio di aziende artigiane cheoperano oggi in Italia, la loro ricchissima tra-dizione hanno consentito l’affermarsi del pro-dotto made in Italy realizzato artigianalmen-te. Ciò è vero sia per il settore degli strumentimusicali, ma anche per molti altri settori del-l’artigianato artistico: orafo, ceramico, moda,etc. Perugia Classico nella precedente edi-zione ha già ospitato delle iniziative espositivee promozionali riferite alla produzione deimaestri orafi e di alta sartoria umbri. Gioielli erealizzazioni di alta sartoria sono stati espostiin contesti in cui il filo conduttore era la musi-ca e gli strumenti musicali, ma in cui la com-ponente artigianale ne costituiva l’elementocomune, il tessuto connettivo, la chiave di let-

I fiori all�occhiello dell�artigianatoartistico in UmbriaMacchine perfare musica,ori e stoffe preziosein nome della tradizione

Un puntod�incontroper gliartigiani

Perugiaè sede dell�ACISA,AssociazioneCostruttori ItalianiStrumenti Acustici

tura più importante.Perugia Classico si propone di contribuire avalorizzare l’artigianato umbro di qualità pre-standosi come testimonial a prodotti che van-no dall’ alta moda all’arte orafa . L’idea di fon-do è che anche il mondo degli gli strumentimusicali è in definitiva espressione di un arti-gianato d’arte che affonda le radici nella tra-dizione, nel sapere, nella cultura, nel gustodel bello che è patrimonio condiviso del no-stro Paese.La musica quindi può fare da sfondo e dacolonna sonora a gioielli (29 espositori) a vasie a tessuti preziosi (16 espositori). Gli anniprecedenti queste iniziative hanno avuto aPerugia Classico grande successo.

4

Page 5: download rivista STRUMENTARIO

La produzione italiana di strumenti musicaliacustici nell’ultimo decennio si è sempre piùcaratterizzata per l’elevata qualità dei manu-fatti e per l’impiego, nella fase produttiva, ditecniche esclusivamente artigianali: La rea-lizzazione di quasi tutte le famiglie di strumentimusicali tradizionali ha oggi come riferimentogeneralizzato il grande patrimonio di cono-scenze tecniche, teoriche, stilistiche, tipicodella grande tradizione costruttiva italiana.Essa, naturalmente, è rivisitata alla luce delsapere odierno, contemporaneo, ma il riferi-mento alla maestria artigianale del passato ècostante. Il prodotto italiano si colloca sulla

Mostre, concerti, semina-ri ed incontri Duranteil �Montreal Jazz Festival�L’iniziativa proposta è nella stessa linea pro-mozionale fin qui tracciata. E ha tutte le ca-ratteristiche per rappresentare un altro tas-sello importante nel mosaico di azioni promos-se a favore dello strumento musicale di quali-tà. Il luogo in cui essa avrà luogo è Montreal.Il periodo è una settimana a cavallo tra giu-gno e luglio 2006. Il contesto è il Montreal JazzFestival. La formula ricalca quella sperimen-tata con successo in occasione della Setti-mana della liuteria Italiana a Pechino: espo-sizione, concerti, seminari ed altre azionitematiche. Considerazioni preliminari induco-no a ritenere che il Canada ed in particolare ilQuebec sia un mercato particolarmente inte-ressante per la produzione italiana. Il Quebecè una regione ove sono presenti molte istitu-zioni musicali (conservatori, università, scuo-le di musica, etc.) e dove vi è un’intensa atti-vità musicale strutturata (stagioni concerti-stiche con orchestre stabili cittadine). Montrealè la città culturalmente di riferimento per l’in-tera regione ed ospita numerose iniziative direspiro internazionale.

Il Jazz Festival di Montreal è frequentato da1.800.000 persone ed è la manifestazione jazzpiù importante al mondo. In 15 giorni hannoluogo 500 concerti e si esibiscono oltre 2000musicisti. Un intero quartiere della città divie-ne il contenitore privilegiato di attività musi-cali di qualità. Il pubblico fruisce le differentiofferte e vive l’evento festival con grande par-tecipazione.L’iniziativa proposta si colloca all’interno di talecontesto. Essa è denominata “La settimanadegli strumenti musicali italiani”. È articolatain più segmenti di attività e ha come obiettivol’affermazione e la promozione dello strumen-to italiano come manufatto artigianale unico,come oggetto di artigianato artistico moder-no, ma frutto di una grande tradizione.

�Perugia Classico�sbarca a Montreal

Una vetrina sul futuro per la rassegna made in Italydedicata agli strumenti musicali

�La settimana degli stru-menti musicali italiani�con 500 concerti in 15giorni

Altri eventi per affermare l’immagine alta delMade in Italy: musica classica, antica, mostred’arte. Oltre ai concerti inseriti nel program-ma del Montreal Jazz Festival sono previstialtri eventi che hanno come riferimento un lin-guaggio non riferito alla musica jazz. Questipossono aver luogo in aree ove la presenzadella comunità è consistente, oppure in altrisiti di particolare interesse per la promozionedel Made in Italy. Tali eventi collaterali posso-no essere associati alla promozione di parti-colari categorie merceologiche. Ogni eventopuò essere tematizzato e proposto in sintoniacon un particolare prodotto. Per rafforzare nel-l’immaginario collettivo le radici storiche, arti-stiche del Made in Italy è importante allestireuna mostra di grande significato culturale cheabbia come oggetto la tradizione e gli stru-menti musicali.

Musica classica, antica emostre d�arte

Gli strumenti musicali costituiscono un esem-pio di artigianato artistico di qualità. La tradi-zione costruttiva italiana risale al medioevoed ha avuto momenti insuperabili di grandis-sima produzione. Basti pensare agli Stradivari,ai Guarneri del Gesù, ai Guadagnini, agliAmati, realizzazioni di insuperabile maestriatecnica ed artistica. La tradizione italiana èaltrettanto importante nella produzione di al-tri manufatti di qualità: la lavorazione orafa,dei tessuti, delle ceramiche, etc. Un numeroselezionato di tali prodotti potrebbe essereesposto, come altro esempio di artigianatoartistico, presso il Museo di Arte Contempo-ranea. I pezzi esposti saranno scelti in mododa evidenziare i metodi rigorosamente artigia-nali di produzione, i processi originale di cre-azione e realizzazione.

L’edizione annuale si tiene tra la fine di giugno e l’iniziodi luglio e dura 10 giorni.Si svolge nel grande complesso di Place des Artes (tregrandi teatri, più numerose sale d’audizione) e la piaz-za che sta al centro del complesso, diramandosi nellevie adiacenti e articolandosi in tutti i teatri e locali dirilievo della città. Conta circa 2 milioni di spettatori, conun bacino di utenza che coinvolge un forte flusso turi-stico dalla costa nord-est degli USA, da New York aBoston e dall’ovest del Canada. Le performance sonooltre 500, divise fra quelle a pagamento (circa 150) equelle gratuite (circa 350). I concerti e gli spettacolihanno luogo da mezzogiorno a mezzanotte per 10 gior-ni di seguito.In concomitanza con il festival musicale vero e proprioe per la prima volta nel 2005, si tiene l’evento fieristicoSIMMM (Salone degli Strumenti Musicali e dei Musici-sti di Montreal): una mostra-convegno con l’obiettivodi promuovere la “pratica della musica”, sulla musicacome hobby-disciplina e gli strumenti, con la predispo-sizione di stand di esposizione, ma anche aree di di-mostrazione e seminariali, dove artisti, artigiani ecostruttori di strumenti musicali, scuole di musica equant’altro potranno trarre vantaggio dall’alta concen-trazione di pubblico “sensibilizzato” del Festival perpromuovere i loro prodotti e le loro performance. Il pa-ese partner per l’edizione 2006 del Mjf-SIMMM potreb-be essere l’Italia. Ciò comporta una visibilità privilegia-ta rispetto agli altri sponsor ed operatori presenti ma,soprattutto, garantisce una promozione dell’Italian Wayof Life a 360° con la possibilità di promuovere sia glistrumenti musicali (di cui pure l’Italia possiede eccel-lenze artigianali) che gli artisti jazz italiani, il tutto pro-posto dando la massima valorizzazione degli aspettilegati al turismo e all’enogastronomia regionali.

Uno tra i più importanti eventi musicalimondiali dedicati al jazz

Il Montreal Jazz Festival

Dagli Stradivari ai Guarneri del Gesù,ai Guadagnini, agli Amati

L’artigianato artistico italianoRealizzazioni di insuperabilemaestria tecnica ed artistica

fascia alta del mercato del settore ed è diret-to ad un’utenza professionalizzata, esigente.Un’utenza che predilige il pezzo unico, parti-colare per caratteristiche sonore e tecniche.Le iniziative promozionali realizzate negli ulti-mi cinque anni (Parigi, Pechino, Francoforte,etc.) hanno mirato a valorizzare le caratteri-stiche peculiari dello strumento italiano e adaffermare un’immagine di livello alto, esclusi-vo. Il contesto in cui esse si sono verificate èstato, seppur con differenti connotazioni, diestrema attenzione per il prodotto artigiana-le, per il manufatto originale, per il pezzo uni-co.

5

Page 6: download rivista STRUMENTARIO

Si chiama Accabanna, l’ultima fatica musica-le dell’Egea Records, prestigiosa etichetta ita-liana - con sede a Perugia - attenta allesonorità mediterranee, che annovera nel suocatalogo i più importanti jazzisti italiani.Accabbanna è il nome del primo cd - uscitonel maggio 2005 - di Olivia Sellerio e PietroLeveratto ed è un riuscito esempio di lavorosulla musica di tradizione riletta in chiave con-temporanea.Accabbanna nasce nel 2001 dall’intenzionedi Olivia Sellerio, vocalist della scuola di Ma-ria Pia De Vito e Loredana Spata, di coniuga-re il canto jazz con quello popolare siciliano,amato e sperimentato dalla cantante fin daglianni dell’adolescenza. L’idea trova la formaimmaginata solo nel 2004, grazie all’incontrocon Pietro Leveratto, contrabbassista, com-positore e arrangiatore con oltre cento inci-sioni e importanti collaborazioni all’attivo, di-rettore musicale del settetto, Accabbanna, alquale attualmente prendono parte altri cinquemusicisti: Giampaolo Casati, tromba; GasparePalazzolo, sassofono tenore; Enrico “Tobia”Vaccaro, chitarra e violino; Mauro Schiavone,pianoforte; Giovanni Apprendi, tammorre epercussioni.“Accabbanna - spiega Olivia Sellerio - in lin-gua siciliana significa da questa parte; più ingenerale, si potrebbe dire da queste parti,dalle nostre parti, o in questa parte del mon-do. Ed esprime dunque una forte identità, cul-turale oltre che geografica. È un progetto chenasce dall’elaborazione di materiali, parole emusica, propri della tradizione siciliana e ri-cavati dalla ricerca su testi di riferimentoetnomusicologico, come il Corpus di Favarae la raccolta di Canti Popolari Siciliani di Sa-lomone Marino, e da registrazioni storiche cu-rate dal Folkstudio di Palermo.Musica legata a filo doppio al territorio nel qua-le è stata concepita, dove la presenza del jazz,attraverso gli arrangiamenti e le sonorità de-gli strumenti utilizzati, non vuole essere unasemplice operazione di adattamento, quanto

piuttosto la dimostrazione della capacità chehanno melodie e testi poetici, antichissimi eanonimi, di mantenere inalterata la loro quali-tà evocativa e d’ispirare brani originali”.“[…]Olivia forse aveva affidato e affidaqualcos’altro alla ripresa della musica popo-lare - scrive Elsa Guggino nelle note introdut-tive del Cd -, come sembra suggerire la suaveemente protesta: «Sono una siciliana e hoil diritto di proclamarlo. La musica popolare,se non mi appartiene in proprio, è comunquemusica della terra in cui vivo e con cui vogliocercare un rapporto: il mio tipo di rapporto”.Accabbanna ha ufficialmente aperto UmbriaJazz 2004, con il concerto inaugurale della

Accabbanna

di Antonello Lamanna

Il nuovo Cd di Olivia Sellerio e Pietro Leveratto

Latri di passuLatri di passu, e iu povira e pazzaCa vi cridiva amici, me cumpariBoni pi’ caminari a la trazzeraQuannu agghiorna e ’nmenzu di li ramiS’ammuccianu fantasmi e cosi tinti

Quannu era chiaru’U pani nni spartimmu e la quartaraNni liccammu a turnu ‘a sardaca pinniva di la cannaScanciannu auguriu di bona jurnataLatri di passu, tutti l’arricorduLi facci vostri ca chiamavu amuriAmicizia, fiducia e m’abbruciavaAd un focu ’i pagghia ca cridivaEternu comu ’u mari ca risacca

Ora ca è notti unn’è ca siti jutiU barracanu nun mi fa cchiù cavuruTuttu lu me vinu v’u siti vuvutu.

Dal CdAccabbanna

E il jazzincontrala musicapopolaresiciliana

sezione italiana, che ha riscosso un notevoleapprezzamento da parte della critica musica-le.

È un disco da ascoltare con attenzione, riccodi riferimenti stilistici, soluzioni musicali inte-ressanti, di colori variegati, ma sempre defi-niti, chiari. È un Cd complesso, intenso, ma diimmediata fruizione. In ogni singolo brano iprocessi di elaborazione dei materiali originarisono sempre posti al servizio della musica,della sua essenzialità. Con “Accabbanna” unaltro importante e prezioso tassello è stato ag-giunto al mosaico di pubblicazioni Egea.

*

*

Parole di Andrea Camilleri,musica di Olivia Sellerio

Andrea Camilleri

6

Page 7: download rivista STRUMENTARIO

La banddi Accabbanna

Olivia Sellerio, voceGiampaolo Casati, trombaGaspare Palazzolo, sassofonotenore e sopranoEnrico Tobia Vaccaro, chitarree violinoMauro Schiavone, pianofortee armoniumPietro Leveratto, contrabbassoe arrangiamentiGiovanni Apprendi, tamburia cornice e percussioniFrancesco La Bruna, violinoin Spartenza

La forza, primordiale e spesso raffinatissima,di melodie anonime ed elaborate nel corsodei secoli da una comunità intera, la tramadei ritmi, nati magari dai movimenti del lavo-ro, potrebbero farci prigionieri o indurci abanalizzarle.La musica di origine popolare va trattata conattenzione e delicatezza. “Se mi fossi limitatoad una semplice elaborazione o peggio, adun tentativo di rendere colto o far swingareciò che nella maggior parte dei casi era musi-ca d'uso, concepita con uno scopo ben preci-so piuttosto che semplicemente fruita nel-l'ascolto, avrei danneggiato la bellezza delmateriale di partenza senza nemmeno otte-nere qualcosa di funzionale alla prassi deljazz.Iniziando a lavorare sul materiale scelto daOlivia (reperito sui testi di riferimento quali ilFavara ed il Pitrè, nelle produzioni del FolkStudio, eccetera) e grazie alla sua frequenta-zione della musica popolare, ci siamo trovatia dover stabilire un confine, quello sottile madel tutto imprescindibile che separa i tre ele-menti che reggono (e danno significato) aquesto lavoro: i testi in siciliano e la centralitàdella parola cantata, ovvero della voce.Per prima cosa preoccuparmi delle sonoritàpure delle sillabe come del significato delleparole. È stato un compito arduo; sono geno-vese e sulle prime le finezze dei vari dialettisiciliani che incontravo mi sfuggivano del tut-to: cullare un neonato, esorcizzare la faticadella mattanza, rimpiangere un amore lonta-no, queste le cose che dovevo tenere pre-sente per evitare l’equivoco.In questo è stato essenziale il confronto, tal-volta anche aspro, con Olivia, che già da tem-po lavorava al progetto e ne aveva definito lapoetica con molta precisione. Il suo modo dicantare queste melodie è riuscito, secondo ilmio punto di vista, a rendere perfettamente la

�Io, il jazz, e tanta Sicilia�di Pietro Leveratto

messa a fuoco della sua personalità musica-le, senza che si sia perso niente dell' ispira-zione originaria dei canti; interpretando la tra-sparenza delle melodie, la voce di Olivia di-chiara come la comunicazione dei sentimenticostituisca il sistema nervoso centrale di tuttele espressioni artistiche diorigine sinceramente popo-lare, dal jazz alla musica la-tina.La presenza del jazz, con leconsuetudini d'approccioche hanno i musicisti, talvol-ta poco propensi a preoccu-parsi del materiale se nonquale spazio da riempire conl’improvvisazione.Eravamo però convinti che imusicisti di jazz fossero i soliin grado di mettersi in rela-zione con la musica senza ipregiudizi, storici, estetici eideologici, che avrebbero reso difficile un la-voro che partisse dalla musica popolare.Talvolta i jazzisti possono dare l'impressionedi avere poco rispetto per la storia della musi-ca e le sue convenzioni, ma la amano ed era

La musica di origine popolareva trattata con attenzione e delicatezza

quello che ci interessava. Questo approccioriguardava certamente, anche se non special-mente, la parte vocale del lavoro.Olivia frequenta il jazz da sempre, ha cantatoe canta i brani della tradizione americana, eci siamo trovati a parlare degli stessi dischi

importanti per la formazione di entrambi; conuna cantante che si fosse occupata solo difolklore e musica etnica sarebbe stato impos-sibile elaborare un progetto nel quale la pre-senza dell’improvvisazione e delle convenzio-ni orali tipicamente jazzistiche resta un puntocaratterizzante.Le strutture armoniche. In questo caso pote-va essere piuttosto semplice concepire delleriarmonizzazioni dei pezzi, spesso costruitesu modelli di scala non usuali nella musicacolta ma del tutto plausibili nel jazz dagli anni‘60 ad oggi.Ho preferito invece pensare ad un sostratomolto lineare, spesso decisamente modale,che permettesse alla voce di essere la veraguida, anche dell'armonia, e quando possibi-le, ho cercato di scrivere in maniera contrap-puntistica linee che supportano e chiarisconoarmonicamente quella principale.

GIOVEDÌ

29 SETTEMBRE

ORE 21.30AUDITORIUM

S. CECILIA

“La musicadi originepopolareva trattatacon attenzionee delicatezza”

7

Page 8: download rivista STRUMENTARIO

8

È da qualche anno che, all’interno della casadiscografica perugina Egea, vi è l’intenzionedi realizzare un progetto originale che vedacoinvolti i musicisti che quasi stabilmente in-cidono per essa. Progetto allettante, ma diffi-cile, poiché oltre che solisti di primo livelloquasi tutti i musicisti Egea sono titolari, in ve-ste di autori, di propri progetti fortemente ca-ratterizzati sia dal punto di vista compositivoche espressivo. È stata scelta, per tale moti-vo, la strada di commissionare un lavoro ine-dito, ad un autore che mai ha inciso per Egea,pensato su misura per un organico compo-sto da formidabili esecutori-autori. Tale lavo-ro muove dalle linee essenziali della poeticaEgea e apre un nuovo terreno di ricerca dove

Musiche di GermanoMazzocchettieseguite daun ensemblefirmato EgeaIL MIGLIOREJAZZ ITALIANODIVENTAUN�ORCHESTRA

il contributo personale del singolo musicista,il proprio patrimonio espressivo alimenta si-gnificativamente il quadro generale di riferi-mento, l’edificio musicale concretamente“scritto”. Di questa nuova idea, l’Egea Orche-stra, ne fanno parte: Gabriele Mirabassi (cla-rinetto), Gianpaolo Casati (tromba), MarcoZurzolo (sax contralto), Pietro Tonolo (sax te-nore), Alessandro Tedesco (trombone),Giancarlo Bianchetti (chitarra), EnricoPieranunzi (pianoforte), Piero Leveratto(contrabbasso), Francesco Sotgiu (batteria),Fulvio Maras (percussioni). Musiche diGermano Mazzocchetti.

L�EgeaOrchestra

Lo stile inconfondibile del compositore Ger-mano Mazzocchetti coincide in un certo sensocon la linea poetica della Egea essendo la suascrittura dotata di una musicalità trasversale cheriesce a trarre ispirazione dalla musica classi-ca, dal jazz e dalla musica popolare.Mazzocchetti è nato a Città S. Angelo (PE).Dapprima studia fisarmonica poi, dopo il liceoclassico, si laurea in Musicologia con una tesisulla storia del jazz. Nel 1978 l’incontro con ilregista Antonio Calenda lo avvicina alla com-posizione di musiche per il teatro debuttandonella “Rappresentazione della Passione” conElsa Merlini. La collaborazione con Calenda loporta a sperimentarsi nei più diversi generi te-atrali, dalla ri-visitazione del varietà e dellamusica popolare degli anni Trenta e Quaranta(Cinecittà) alla commedia musicale a tutto ton-do (“Le ragazze di Lisistrata”), dai classici(Eschilo, Sofocle, Shakespeare, Molière) al te-atro del Novecento e contemporaneo (Beckett,Ionesco, Pinter). Ha collaborato con molti regi-sti, tra i quali ricordiamo Vittorio Gasmann (“Ani-ma e corpo”, “Buoie sincere”) Luigi Squarzina(“La guerra”), Beppe Navello (“Casa di bam-bola”, “Il costruttore Solness”), VincenzoSalemme (“Lo strano caso di Felice G.”, “Lagente vuole Ridere”), Lello Arena (“Un bel gior-no a Santa Stella”). Inoltre con Marco Parodi,Ugo Gregoretti, Pino Micol, Gastone Moschin,Patrick Rossi Gastaldi, Giancarlo Nanni. Hascritto su testi di Dino e Gustavo Verde, la com-

Germano MazzocchettiDalla tesi sulla storia del jazzal Festival del Cinema di Venezia

media musicale “Arcobaleno” che ha debutta-to, con la regia di Gino Landi, Al teatro Sistinanel 1993, e l’operina “la ballata di Orfeo”, di pros-sima messa in scena. Per il cinema ha compo-sto la colonna sonora di film di Nino Russo,Umberto Marino, Carlo Vanzina e Sergio Rubi-ni (“Il viaggio della Sposa”, di quest’ultimo èstato proiettato alla serata inaugurale dellaMostra del Cinema di Venezia del 1997). Il suoconcerto “Musica e figure”, che comprende unascelta di musiche per il teatro, è stato eseguitoin vari festival e stagioni concertistiche e tea-trali, tra cui al Piccolo Regio di Torino e a S. Ivoalla Sapienza a Roma.

...con gli strumenti del miglior artigianato

artistico italiano

Pietro Tonolo,sax tenoreMarco Zurzolo,sax contralto, sopranoe flautoGabriele Mirabassi,clarinettoGianpaolo Casati,trombaAlessandro Tedesco,tromboneGiancarlo Bianchetti,chitarraEnrico Pieranunzi,pianofortePiero Leveratto,contrabbassoFrancesco Sotgiu,batteriaFulvio Maras,percussioni

SABATO

1 OTTOBRE

ORE 21.30TEATRO

MORLACCHI

Page 9: download rivista STRUMENTARIO

Un itinerariodi musicae culturamediterranealL KALS�ARTFESTIVALdi PalermoSi alza il sipariosul jazz made in Italy

All’interno del progetto Kals’art 2005, la ras-segna estiva musicale ha assunto anche que-st’anno un ruolo centrale in quanto elementotrasversale di aggregazione del pubblico e diraccordo tra le location del quartiere. Il pro-gramma si articola in quattro sedi, ciascunadelle quali caratterizzata da una precisa at-mosfera musicale. Proprio in Piazza Kalsa siè svolta “Kals’art Wave”, la rassegna con-traddistinta da proposte musicali che affon-dano le proprie radici nella cultura mediterra-nea. Sul palco si sono alternati musicisti comela Banda di Avola e i Lautari (il gruppo prodot-to da Carmen Consoli), che hanno incociato ipropri percorsi con altri di matrice balcanica,presentati da artisti come Boban Markovic,Boris Kovac e Sandy Lopicic Orkestar, famo-sa per le sue straordinarie voci femminili.Grande attesa per Flamenjazz con NachoArimany & Tacha Gonzales. Il loro spettacolofonde il flamenco ed il jazz, la musica di“metissage” per eccellenza, in un'unica artein cui le antiche tradizioni popolari e la pene-trante poesia di Federico Garcia Lorca fun-gono da cornice formale e il dialogo tra i mu-sicisti, l’improvvisazione suonata con la spe-ciale e partecipazione di Nacho Arimany, edanzata con Tacha Gonzales, accostano ma-gicamente i due mondi: l’orientalismo musi-cale andaluso e il jazz. In questo percorso siinserisce con un’evidente autonomia artisticae progettuale la collaborazione con laprestigiosa etichetta discografica Egea diPerugia: la rassegna “Egea for Kals’art” havisto sul palco di Piazza Kalsa alcuni tra i piùacclamati nomi del panorama etno e jazz ita-liano, tra cui Marco Zurzolo e Accabbanna, lanuova formazione di Olivia Sellerio. “Kals’artMaree” è l’appuntamento certamente più ri-conoscibile di Kals’art. La sede principale dellarassegna sarà la Chiesa dello Spasimo, conqualche piccola trasferta a Palazzo Bonagia.Luoghi che garantiscono un’atmosfera raccol-ta e un’acustica di grande raffinatezza. Il per-corso musicale presenta alcune tra le più in-teressanti voci della scena internazionale. Siinaugura con i Madredeus, il gruppo scopertoda Wim Wenders nel film Lisbon Story, gui-dati dalla splendida voce di Teresa Salgueiro.Quindi musica elettronica con i fracesiNouvelle Vague, e la loro proposta lounge.Da non perdere la performance di RokiaTraorè, considerata la più importante cantan-te africana della nuova generazione. Nonmancheranno ritmi latini con la bossa novadella brasiliana Paula Morelembaum e con

Franca Masu, che proporrà un progetto dovefado, flamenco e ritmi mediterranei si fondo-no in maniera unica ed emozionante. Riccaanche la proposta di voci pop e jazz, CristinaDonà proporrà in questa sua prima presenzapalermitana un concerto per sola voce e chi-tarra. Musiche mediterranee con contamina-zioni di vari generi per la palermitana LucinaLanzara, che presenterà in anteprima il suoultimo lavoro De Mare. Seguiranno i Marlango,uno dei gruppi più apprezzati della scenamusicale spagnola, guidati dalla sensualevoce di Leonor Watling, che affianca il lavorodi musicista a quello di attrice, interpretandofilm di grande successo come “Parla con Lei”di Pedro Almodovar. Ancora fado, dopo l’aper-tura dei Madredeus, con Mafalda Arnauth ,considerata con Cristina Branco e Mariza, giàospite di Kalsart lo scorso anno, una delleregine di questo antico canto portoghese. Popjazz con la splendida Rebekka Bakken, ospi-te quest’anno anche di Arezzo Wave, eViktoria Tolstoij, pronipote del celebre scritto-re, con la sensualità della sua voce proponesonorità decisamente moderne ed accatti-vanti; Maria Pia De Vito, che presenterà unnuovo lavoro espressamente organizzato perKals’art 2005, con ospiti del calibro di RitaMarcotulli; ed ancora jazz con la proposta diChiara Civello, italiana di nascita, statuniten-se di formazioni musicale, da poco alla ribaltaanche nel nostro paese.

9

Page 10: download rivista STRUMENTARIO
Page 11: download rivista STRUMENTARIO

La Drummeria è nata dall’affiatamento e l’ami-cizia tra cinque grandi protagonisti della sce-na musicale italiana, 5 grandi interpreti deidiversi linguaggi musicali, 5 persone lontaneper età, vissuto, gusti, esperienze e tempera-menti ma accomunate dal medesimo spiritodi avventura e sperimentazione. Un autenti-co ‘super gruppo’, un viaggio etnico-musicaleattraverso diverse “tradizioni dei tamburi” pro-posto da esponenti tra i più completi e rap-presentativi. Lo spettacolo si snoda attraver-so sezioni “obbligate” e momenti in assolo,con composizioni scritte da diversi musicisti ecompletate da improvvisazioni, giochi e pal-leggi musical percussivi per concludersi conun gran finale in crescendo; insomma, unaformula unica, originale e nuova. “Il batteristaè un musicista sociale. Questo non vuol direche sia sempre socievole, ma generalmenteè il musicista che si trova meglio in compa-gnia. La batteria, infatti, è uno strumento daaccompagnamento, lasciata da sola difficil-mente può generare musica. In natura, quin-di, il batterista è un animale che si trova sem-pre insieme ad altri musicisti. Un animale na-turalmente sociale. Ma non basta. A differen-za di quanto si pensi, il batterista è anche untimido, non ama mettersi in mostra. Infatti ilsuo strumento resta dietro a tutti gli altri e luistesso è nascosto da piatti e tamburi. Che ilbatterista sia un animale sociale si vede an-che negli incontri fra colleghi, alle fiere e neifestival, quando si formano crocchi spontaneidi persone con le bacchette in tasca, tuttepronte a commentare un nuovo strumento ole evoluzioni di un nuovo batterista giunto allaribalta. Proprio durante questi incontri fra col-leghi prende corpo l’idea della Drummeria.Due parole scambiate a un festival di percus-sioni, le prime prove, le nuove idee, il concer-to, il perfezionamento dello spettacolo. E ilmiracolo è fatto, le batterie riescono a faremusica e spettacolo. Oggi la Drummeria è unorologio composto da cinque meccanismicompletamente differenti ma assolutamentenecessari l’uno all’altro. Difficile immaginareun melting pot più vario, cinque stili che ven-gono da cinque angoli diversi del pianeta dei

LA DRUMMERIAquando la batteria canta

tamburi, cinque uomini che hanno fatto la sto-ria della batteria italiana degli ultimi trent’an-ni”. Una formazione che si nutre del talento diartisti da anni protagonisti della scena musi-cale italiana e ognuno di loro porta alla bandqualcosa di speciale:Ellade Bandini porta una cultura totale fattadi musica, vita vissuta e di infiniti concerti;porta le idee di chi ha calcato i palcoscenici ditutto il mondo, affrontando ogni genere musi-cale in totale sintonia con i bisogni veri delpubblico; Walter Calloni porta la potenza,l’energia e tutto il groove che ha fatto la storiadel rock italiano, e con il suo calore e la preci-sione dei suoi colpi, racconta al pubblico unavita vissuta con la musica; Maxx Furian portale emozioni legate alla nuova generazione delbatterista eclettico, tecnicamente perfetto,che, grazie alla qualità totale dell’esecuzionegarantisce la compattezza musicale del grup-po; Christian Meyer porta la fantasia, l’inven-tiva spinta fino alle estreme conseguenze, unospirito di avventura tale da svelare inimma-ginabili dimensioni del tempo; Paolo Pellegattiporta tutto il sapore del jazz e tutti conflitti diquella sua anima nera dannatamente rock,che si libera in dinamiche coinvolgenti. NellaDrummeria 5 tra i migliori batteristi italianihanno unito storie di musica e di vita, di groove

e di colore, di tecnica e d’inventiva, per offrireal pubblico un grande spettacolo musicale ed’intrattenimento che va ben oltre tutto quelloche ci si potrebbe aspettare dalla batteria.Claudio Sessa del Corriere della Sera ha de-finito la Drummeria: “Un gruppo di forte im-patto, che vuole fare emergere il canto deglistrumenti e grazie all’esperienza dei musici-sti ha tutti i numeri per riuscirci”.

Un viaggio etnico-musicale tra i diversi linguaggi del tamburo

VENERDÌ

30 SETTEMBRE

ORE 21.30AUDITORIUM

S. CECILIA

11

Page 12: download rivista STRUMENTARIO

Da Lunedì 26 settembrea sabato 2 ottobreScuola di Musica Scienza e ArteAuditorium Santa Cecilia

Il Giardino SonoroPercorsi ludici attraverso il mondodelle percussioniAllestimento a curadella ditta UFIP di PistoiaUn viaggio attraverso i materiali delle percussioniche vengono presentati e suonati prima nelle for-me naturali (es. tronchi, noci di cocco, pelli…) edi utilizzo primario/domestico (es. campane, co-perchi, pentole) e poi nella loro evoluzione in stru-menti musicali. Il percorso si conclude con la co-noscenza degli strumenti a percussioni moderni:piatti, gong, batterie, marimbe saranno i protago-nisti indiscussi della seconda parte dell’itinerario.L’esplorazione dei materiali delle percussioni for-nisce spunti didattici tra “scienza e musica” diver-tendo i bambini e i ragazzi che, accompagnati daoperatori ed animatori, vivranno un contatto veroe coinvolgente con il mondo dei suoni.

… e per questo percuoto…Laboratori di percussioni per bambini e ragazzidai 6 ai 14 anniA cura di Lucien CaselliConoscere l’intima essenza degli strumenti a per-cussione. Creare atmosfere, caratteri, stati d’ani-mo… scoprendo le possibilità espressive dellepercussioni. Giocare, suonare, inventare, improv-visare testi, filastrocche e canzoni utilizzando suo-ni e ritmi. I Laboratori prevedono, sia per bambiniche per ragazzi, tre appuntamenti di 1 ora e 30minuti in orario pomeridiano lunedì, mercoledì esabato pomeriggio. Domenica mattina è previstauna performance per i bambini e ragazzi che han-no partecipato ai laboratori.Il laboratorio è per gruppi di 8/10 bambini e ra-gazzi dai 6 ai 14 anni.Al fine di poter creare gruppi omogenei per età ecompetenze è necessaria la prenotazione.

Verso la percussioneIncontri e laboratori sulle percussioniper adulti ed insegnantiA cura di Giovanni Canale

Tre incontri a tema, indipendenti, ma strettamen-te legati tra loro. Un percorso per chiunque abbiapiacere e desiderio di conoscere il mondo dellepercussioni.All’interno di ognuno degli incontri i partecipantiavranno l’occasione di suonare e creare piccoleperformances musicali.

Saranno rilasciati attestati di partecipazione su ri-chiesta.Per partecipare agli incontri è necessaria la pre-notazione.

Mille e una nota Festival della musica e dei bambini Perugia, centro storico

Perugia classico e la Scuola di musica SCIENZA e ARTE Presentano

Martedì 27 settembreore 15.30/18.30

Il telefono senza filiL’origine e la funzionalità delle percussioni

Giovedì 29 settembreore 15.30/18.30Il tempo della vita, il tempo che è in noi,il tempo della musica

La pulsazione

Venerdì 30 settembreore 15.30/18.30

Entra nelle percussioni!Conoscenza, classificazione, improvvisazione

Venerdì 30 settembre ore 18.00Teatro Morlacchi

Il segreto della fantasiafavola sonoraTesti: Martina Paoletti, Francesca RossiMusiche: Filippo FanòFavola musicale realizzata dalle Scuole Maternecomunali e Statali che hanno partecipato al Pia-no di Educazione Musicale promosso dal Comu-ne di PerugiaEmanuela Dentini, flautoGiuseppe Mazziotti, clarinettoCristiano Arcelli, sassofonoMassimo Morgante, fisarmonicaFilippo Fanò, pianoforteFrancesco Ponticelli, contrabbassoGabriele Damiano, batteria

a seguire

Quando la talpavuol ballare il tangoFilastrocche di Toti Scialojamusiche di Pietro TonoloPer Coro di Voci bianche e gruppo jazzEmanuela Dentini, flautoGiuseppe Mazziotti, clarinettoPietro Tonolo, sassofonoCristiano Arcelli, sassofonoMassimo Morgante, trombone e fisarmonicaGabriele Mirabassi, pianoforteIgor Spallati, contrabbassoGiancarlo Bianchetti, batteriaLa piccola bottega corale di Scienza e Arte

con la partecipazione straordinaria di

Moony Witcherscrittrice fantasy per ragazzi,autrice della saga di “Nina e la Sesta Luna”

Scuola di musica “Scienza e Arte”via Fratti 14, 06123 Perugiatel. 075 5736383

Info:

Per bambini di 2/3 anniLaboratori ludico creativisul suono e sulla musica

Per bambini di 4/5 anniPropedeutica musicale,ritmica, canzoniAvvio al flauto dolce

Per bambini e ragazzidai 6 ai 16 anniLezione settimanale di strumentoTeoria e lettura del linguaggio musicae Musica d’insieme

Per adultiCorsi strumentaliMusica d’insiemeTeoria, ascolto, ear trainingCorsi jazz

Scienza e ArteCorsi per tutte l’età

Centro per la Didattica Musicale

La scuola ha organizzato al suo internouno SPAZIO GIOCHI per i bambiniche frequentano i corsi.Operatori specializzati guideranno giochie attività di disegno, pittura, manipolazione,costruzione di strumenti musicali, ecc...

Per informazioni e prenotazioni:SCUOLA DI MUSICA

SCIENZA e ARTEVia A. Fratti, 14 06123 Perugia

Tel. 075 5736383

12

UFIP

Page 13: download rivista STRUMENTARIO

“È da tempo che il Jazz italiano cerca la suapersonalità. Da “vecchio” appassionato ricor-do i nostri pur bravi musicisti alle prese conun Jazz d’imitazione, prontissimi a recepiregli stimoli che arrivavano da oltre oceano, matimidissimi nel cercare la fantomatica “via ita-liana al Jazz” che tutti noi auspicavamo.È vero che un certo Gato Barbieri aveva ap-profittato di una celebre colonna sonora perfar sentire la sua vena “argentina” in un… ul-timo tango a Parigi. Ma si era rimasti lì.Dopo anni, finalmente, un musicista napole-tano, tale Marco Zurzolo, osava con decisio-

A proposito di �7 e mezzo�di Marco ZurzoloUna nuovavia del jazz,quellaNAPOLETANAdi Renzo Arbore

ne, indicare a noi e ai critici che si pote-va intraprendere una via non soltantoitaliana, ma addirittura “napoletana”,essendo quest’ultima misteriosamentee abilmente sposabile con il Jazz dioggi.Oggi Marco Zurzolo è un nome inter-nazionale e – quello che più conta inun mondo dove c’è anche molto… fumo– “internazionalmente” stimato è chesono addirittura i “tecnici” stranieri quellimaggiormente affascinati dalle sue ela-borazioni di “pezzi” napoletani, che nonsono neanche i più noti o “prevedibili”,in versione jazzistica. È una strada che,secondo me lo porterà lontano. Artisti-camente s’intende. Fisicamente Zur-zolo va già di qua e di là.Buon viaggio...”

“In una lunga notte d’inverno nel 2003... ero daore impegnato nei più fantasiosi tentativi di pa-dre inesperto per cercare di addormentare miafiglia, nata da pochi giorni, che invece non solonon mostrava alcuna inclinazione al sonno (qua-lità che ha mantenuto invariata), ma continua-va a piangere disperatamente con una energiache raramente ho visto negli adulti!Così dopo aver fatto veramente di tutto, mi sonoseduto al piano e le ho suonato alcune noteche a poco a poco sono diventate la sua ninnananna e finalmente, lei si è addormentata e nellostesso momento nasceva una nuova stagionedella mia musica. Infatti la ninna nanna è dive-nuto il primo brano di questo nuovo CD, chepur avendo un legame di continuità con il miolavoro precedente, segna per me una forte svol-ta. In questo lavoro si respira una nuova aria, èun lavoro più intimista e romantico, sebbene ilmio linguaggio e la mia ispirazione abbiano trat-to ancora una volta grande energia da Napoli.Forse questa volta in maniera diversa, coglien-done un’essenza sconosciuta, guardandola daun’altra angolazione.

Per questo ho arrangiato i brani per una picco-la formazione di cinque elementi e, devo direche ancora una volta, si è creata con gli amicimusicisti che hanno collaborato a questo pro-getto una grande sinergia artistica che ha pro-dotto durante le prove e le registrazioni la si-tuazione ideale per la espressione della nostramusica.Sono inoltre molto felice della preziosa colla-borazione di Mark Johnson, Gabriele Mirabassie Pino Tafuto che hanno colto con grande in-tensità ciò che le mie note volevano esprimeree che ringrazio molto per la loro disponibilitàartistica ed intellettuale.Ho intitolato questo lavoro con il nome di ungioco di carte perché come giocatori spesso an-diamo per la nostra strada concentrati solo sulnostro fine, senza pensare che a volte bisognasapere aspettare e guardare ciò che accade almondo attorno a noi. L’ho intitolato con il nomedi un gioco di carte napoletane perché Napoli èsempre presente nella mia vita ed, in questomomento in particolare, è emblema di questoatteggiamento”.

In una lunga notte d�invernonel 2003... di Marco Zurzolo

13

Page 14: download rivista STRUMENTARIO

“Quattro brani inediti di Tencorinascono a nuova vitaDANZA DI UNA NINFAcon Ada Montellanicoe Enrico Pieranunzi

“Anche stanotte uscita dal mare tu, ninfa,danzi vestita di luna”. È il verso iniziale diuna canzone scritta da Luigi Tenco e daanni abbandonata tra le sue carte sparse.È probabile che per questo testo il cantauto-re scomparso nel 1967 avesse sbozzatoanche la musica, ma se pure così fosse diquella canzone non se ne avrebbe comun-que più traccia. Ora le parole di Danza diuna ninfa sotto la luna, insieme a quelle dialtri tre testi scritti ma non musicati daTenco, tornano a vivere grazie alla cantanteAda Montellanico e al pianista EnricoPieranunzi, due musicisti jazz che amanorileggere la nostra canzone d’autore”.[La Repubblica, 4 agosto 2005]

Il nuovo Cd di Enrico PIERANUNZIe Ada MONTELLANICO

che e soprattutto per il sottile gio-co di interazione tra i due artisti chelo hanno realizzato: una sorta di se-ducente interplay, grazie al qualela Montellanico attraverso la suavoce rende la parola “suono” ePieranunzi trasforma il suo suono in “parola”.Ma principalmente, si potrà riscoprire in unaveste completamente nuova e inaspettata l’im-mensa originalità e profondità di Luigi Tenco,un artista tra i più importanti mai apparsi sullascena musicale italiana.

Due grandi artisti alla guida di un ensemble d’ec-cezione per presentare un progetto che nonmancherà di stupire e affascinare appassionatidi jazz e non. Ada Montellanico ed EnricoPieranunzi hanno, infatti, realizzato per l’etichet-ta Egea un nuovo lavoro che è un vero e pro-prio viaggio all’interno del mondo poetico-mu-sicale di Luigi Tenco. Difficile immaginare unbinomio più efficace per affrontare e realizzareun’operazione così delicata come quella di darvita a nuovi originali racconti sonori attraversole emozionanti storie racchiuse nelle bellissimemusiche e nei testi del cantautore. I due artistiche hanno firmato “Danza di una ninfa” sonoriusciti brillantemente nell’impresa grazie alleeccellenti qualità che da tempo sono loro rico-nosciute.Ada Montellanico si è ritagliata un suo proprio,importante spazio nel panorama vocale per averreso la lingua italiana suono e improvvisazionejazzistica e per essere interprete capace comepoche di far aderire il suo intimo mondo emoti-vo alle esigenze della narrazione. EnricoPieranunzi, dal canto suo, si è costruito neglianni, attraverso le sue improvvisazioni e com-posizioni, un personalissimo universo sonoroche ne ha fatto uno dei musicisti italiani più ap-prezzati in tutto il mondo. Se è vero che la col-laborazione Montellanico/Pieranunzi ha già pro-dotto in passato opere importanti come “L’altroTenco” (1996) e “Ma l’amore no” (1997), va dettosubito che “Danza di una ninfa” si presentacome un progetto del tutto nuovo, in un certosenso “rivoluzionario” perché in esso la più raf-finata tradizione cantautorale italiana si fondecol jazz più autentico e trasgressivo; così com-posizioni celebri come, per esempio, “Mi sonoinnamorato di te” e “Ho capito che ti amo” gra-zie ai sorprendenti, “trasversali” arrangiamentidi Pieranunzi e all’appassionato, originalissimoapproccio interpretativo della Montellanico risul-teranno del tutto “inediti”.Ma, a proposito di “inediti” si potranno ascolta-re nel Cd quattro brani davvero speciali che nonpotranno non colpire per la loro grande bellez-za e forza poetica. Sono quattro testi di LuigiTenco - due dei quali musicati dalla Montel-lanico, due da Pieranunzi - la cui incisione co-stituisce un “evento nell’evento” perché mai,prima d’ora, testi del cantautore erano statimessi in musica, operazione che ha tra l’altroricevuto il caloroso consenso e sostegno dellafamiglia Tenco. Ed il fatto che siano stati duemusicisti di jazz a fare tutto questo ha un sapo-re particolare, tenendo conto dell’enorme im-portanza che questa musica ha avuto negli annidi formazione del futuro autore di tante, splen-dide canzoni. Naturalmente gli straordinari esitiartistici del progetto non sarebbero stati possi-bili senza il contributo determinante dei musici-sti che vi hanno partecipato, ognuno dei qualiha arricchito il cd della sua forte personalitàespressiva con un ospite d’eccezione, il pre-stigioso polistrumentista statunitense PaulMcCandless, da tempo punto di forza dei mitici“Oregon”. Un progetto quindi che costituisce pervari motivi un’occasione importante e rara an-

Anche stanotteuscita dal maretu, ninfa, danzivestita di luna

��

DANZA DI UNA NINFAOmaggio a Tenco

14

Page 15: download rivista STRUMENTARIO

Si tratta di una collana di studi e ricercheetnolinguistiche dedicata soprattutto alle voci deidialetti, costituita principalmente da registrazionidi materiale audio in CD, con l’intento di costituireun Archivio sonoro del territorio nazionale. Le vocidialettali, in qualità di testimonianze orali, in que-sta prospettiva, sarebbero analizzate e valoriz-zate come elementi di identificazione della per-sona in quanto tale e in quanto componente diuna comunità sociale e culturale. Del tema dellavoce umana, d’altronde, si occupano a vario tito-lo numerose discipline: la linguistica, l’antropolo-gia culturale, l’etnomusicologia, la musicologia,l’ingegneria elettronica.C’è da aggiungere, inoltre, che la voce umana è,come la nota musicale, un suono: l’uno prodottocon lo strumento musicale umano (l’apparatofonatorio), l’altro con gli strumenti musicali costruitidall’uomo. I due suoni appartengono a duetipologie diverse, pur avendo una parte in comu-ne: non sono antitetici, ma possono essere com-plementari. Attraverso la combinazione di questielementi (i suoni e i foni) possiamo ottenere di-verse composizioni musicali: musica strumenta-le, vocale, vocale e strumentale insieme; ancheparlando una delle tante lingue naturali, produ-ciamo una delle possibili forme della musica vo-cale. L’aspetto musicale delle lingue (che con ter-mini tecnici chiamiamo prosodia) ci permette disegnalare l’organizzazione dei significati, la strut-tura logico-sintattica e la gerarchia delle informa-zioni di un testo orale (composizione che presen-

ta numerose e varie tipologie). Ogni lingua ha lasua propria melodia e il suo proprio ritmo, chesono frutto dell’elaborazione culturale di una co-munità, collocata in un preciso tempo e spazio. Ilparlare (comporre una modulazione ritmica “si-gnificante”), il cantare (nella doppia accezione dimodulare la voce secondo un motivo musicale; edi eseguire con la voce una musica) ed anche ilmangiare fanno parte di quelle attività con le qua-li diamo concreta attuazione a numerose funzio-ni: organizzare la propria esperienza, attribuire va-lori a quanto facciamo, trasmettere esperienze,fondare e costruire rapporti interpersonali e co-munitari, cioè più semplicemente: pensare, nu-trirsi, comunicare, esprimersi. Se per la lingua èscontato riconoscerne lo statuto di strumento dicomunicazione, e perciò di potente strumento disocialità, per la musica e il cibo è opportuno sot-tolinearlo e evidenziarlo.Dal momento che il senso di identità e di apparte-nenza ad un gruppo e ad un luogo si realizza (o sirifiuta) in varia misura, possiamo ricorrere ancheall’uso di questi “strumenti” per produrre melodiee ritmi caratteristici, che segnalano le diversemodalità di costruzione e di partecipazione e,dunque, l’originalità e la tipicità delle singole lin-gue e culture.

Una �terra di cantori� nella reteWWW.

MESSURGA.ITIl sito delle

tradizioni popolari“Messurga”, l’antico nome di Mesora-ca, un paese della provincia di Crotone,significa “terra di cantori” […]. Da que-sta parola, che rimanda a significatimagici e musicali, è nato - nel 1998 - ilcd-rom Messurga. Voci e Suoni dallaCalabria, dedicato al dialetto del croto-nese (con foto, immagini, suoni, cantie voci popolari). Nel 2000 nasce l’As-sociazione Culturale Messurga consede in Calabria e in Umbria.

Un progetto di ricercacoordinato dalla Cattedradi Fonetica e Fonologiadell�Università per Stranieridi Perugia

�Le Vocidel Folklore�Suoni, voci e memoriedal mondo popolare

L’incidenza e il rilievo della musica, come d’al-tronde della lingua, nella costituzione della storiae dell’identità di una certa comunità, insieme alleparticolari caratteristiche assunte dall’aspetto dellacultura materiale (gli strumenti musicali etnici)nelle diverse regioni delle penisola, sono alla basedella presentazione di questo progetto di ricercain campo linguistico e antropologico.Il paesaggio linguistico e culturale italiano è an-cora vario e frazionato, nonostante sia sottopo-sto alle forti pressioni del cambiamento, ai cosid-detti processi di globalizzazione; l’attenzione po-sta alle voci del folklore non si configura comeuna operazione di ritorno nostalgico al passato,ma come una delle possibili risposte ai nuovi bi-sogni comunicativi ed espressivi imposti dallenuove dimensioni comunicative. In questo qua-dro la riscoperta del localismo e delle radici ap-pare non una chiusura o un ripiegamento, ma unpassaggio per l’apertura di un dialogo costruttivo,basato sulla reciproca conoscenza e disponibili-tà ad accogliere le altrui ricchezze. La collana “LeVoci del Folklore” fa parte di un progetto di ricer-ca molto più ampio, ideato e diretto da AntonelloLamanna, e coordinato dal prof. Antonio Batinti,docente di Dialettologia italiana e di Fonetica eFonologia all’Università per Stranieri di Perugia.

Strumentariovolume + CD

a cura di A. LamannaISBN 88-7118-130-1

Pagg. 144 - 15,50 EuroPrima edizione maggio 2001

Adnkronos Libri

Strumentario, Ragnatele e TammurriateRagnatelevolume + CDa cura di A. LamannaISBN 88-7118-146-8Pagg. 223 - 16,50 EuroPrima edizione maggio 2002Adnkronos Libri

“Ragnatele” ripercorre la complessa storia del tarantismo finoagli sviluppi attuali, approfondendo la conoscenza di questofenomeno che ha attualmente una grandissima risonanza, enon solo a livello nazionale; infatti l’antico mito della tarantavive una stagione di rinnovato interesse da parte di musici-sti, registi e studiosi e, soprattutto, della gente comune. Allibro è allegato il Cd “Ragnatele”: un’accurata selezione dipizziche e tarantelle.

Tammurriatea cura di A. Lamannavolume + CDIISBN 88-7118-180-8Pagg. 223 - 20 EuroPrima edizionegiugno 2004Adnkronos Libri

I volumi e i cd dedicati alla musica popolaredella collana �Le Voci del Folklore�

diretta da Antonello Lamanna

In “Tammurriate” antropologi, etnomusicologi, musicisti, gior-nalisti ed esperti hanno ripercorso nelle loro specifiche di-scipline la storia della musica tradizionale della Campania,dai repertori del Cilento, alle tammurriate, fino alle nuove for-me musicali oggi al centro di accesi dibattiti. Nel Cd allegatouna serie di brani tradizionali, dalle tammurriate ai canti reli-giosi delle Confraternite.

Nel volume si affronta l’universo sonoro tradizionale: dai re-pertori dell’Umbria, ai suonatori di lira della Calabria, dallaworld music alle influenze etniche della musica colta, daicantori di Carpino alle tarantelle e ai saltarelli umbri. Sonopresenti, tra gli altri, interventi e contributi di IgnazioMacchiarella, Eugenio Bennato e Ambrogio Sparagna. NelCd allegato si possono ascoltare brani della tradizione po-polare dell’Umbria, Calabria, Lazio, Puglia, Campania.

15

Page 16: download rivista STRUMENTARIO