Dove nasce la certificazione delle competenze Nei sistemi scolastici ad elevata flessibilità (nord...

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Dove nasce la certificazione delle competenze Nei sistemi scolastici ad elevata flessibilità (nord Europa), in cui il titolo di studio non ha valore legale <=> il valore legale dei nostri titoli di studio non ha mai posto, a livello locale, l’esigenza di aggiungere ulteriori elementi di certificazione a quanto già reso implicito dal riconoscimento

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Dove nasce la certificazione delle

competenzeNei sistemi scolastici ad elevata flessibilità (nord Europa), in cui il titolo di studio non ha valore legale<=> il valore legale dei nostri titoli di studio non ha mai posto, a livello locale, l’esigenza di aggiungere ulteriori elementi di certificazione a quanto già reso implicito dal riconoscimento legale

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Altri paesi europeiAltri paesi europei• Germania: ha definito gli standard educativi obbligatori per tutti i livelli in uscita

• Spagna: ha proposto un curricolo per le scuole del I ciclo fondato su 8 ensenanzas minimas (competenze-chiave della cittadinanza)

• Francia: ha impostato la revisione dei programmi nazionali a partire dagli obiettivi da raggiungere, invece che da elenchi di discipline da insegnare, definendo uno socle commun (2006) che devono conseguire tutti gli alunni al termine della scolarità obbligatoria, costituito da 7 macroaree al cui interno sono definite le competenze come una combinazione di conoscenze, abilità, attitudini

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La nozione di competenza

Documentazione preparatoria del progetto PISA: “La nozione di competenza include componenti cognitive ma anche motivazionali, etiche e sociali relative ai comportamenti. Costituisce l’integrazione di tratti stabili, risultati di apprendimento (conoscenze e abilità), sistemi di valori e credenze, abitudini e altre caratteristiche psicologiche”=> Leggere, scrivere, contare sono abilità che, ai livelli di base, rappresentano le componenti critiche di numerose competenze

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DistinguoDistinguo• Il concetto di competenza si riferisce alla capacità di far fronte a richieste e comporta sistemi di azione

• Il termine conoscenze è riferito ai fatti o alle idee acquisiti attraverso lo studio, la ricerca, l’osservazione o l’esperienza e designa un insieme di informazioni che sono state comprese

• Abilità: indica la capacità di utilizzare le proprie conoscenze in modo relativamente agevole per l’esecuzione di compiti semplici

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In QCERIn QCER• Competenze: costituite dall’insieme di conoscenze, abilità e caratteristiche che permettono a una persona di compiere delle azioni

• Competenze generali (di chi apprende una lingua): • di cui ci si avvale per azioni di tutti i tipi

• consistono nel sapere (conoscenze), saper fare (abilità sociali, correnti, tecniche, interculturali) e saper essere e anche nella capacità di apprendere

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ConoscenzeConoscenze• Le conoscenze apprese, per poter costituire una componente critica delle competenze, dovrebbero essere:

• Significative• Stabili (memoria a lungo termine)• Fruibili (anche in contesti ed esperienze diversi e nuovi)

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Altre componentiAltre componenti• Spesso si tende a trascurare le componenti critiche di natura affettiva, motivazionale, volitiva…

• … ma si sa che • un atteggiamento negativo verso un docente o una disciplina,

• incapacità o debolezza nel superare le frustrazioni di fronte a difficoltà/insuccessi,

• scarsa perseveranza nello svolgere compiti impegnativi

=> pregiudicano sia l’acquisizione sia la manifestazione di competenze

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I processi valutativiI processi valutativi

• Sono complessi, in ogni contesto: coinvolgono aspetti cognitivi complessi con forti risonanze affettive

• Valutare = precisare a che cosa si intende dare valore esaminando un oggetto, una particolare attività umana o un suo risultato

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Cosa c’è giàCosa c’è già• A scuola ci sono diverse valutazioni: •si possono valutare i risultati ottenuti al termine di un anno o di un ciclo sulla base di alcuni standard di riferimento;

•oppure, confrontando le condizioni iniziali con quelle finali, si può esprimere un giudizio sul miglioramento ottenuto nelle conoscenze

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La competenzaLa competenza• È il nuovo oggetto della valutazione: negli ultimi anni, più che sulle sole conoscenze e abilità acquisite, si è centrata l’attenzione sulle capacità di valorizzarle in compiti e problemi interni e/o esterni alla scuola

• Wiggins 2009: “Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa”

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Si può valutare una competenza?

Si può valutare una competenza?

• Sì• Come?

• Secondo molti studiosi non rilevandola direttamente, ma inferendone la presenza (non solo genericamente, ma anche specificamente e qualitativamente) sulla base di una famiglia di sue manifestazioni o prestazioni particolari, che assumono il ruolo di base informativa utile a ipotizzarne l’esistenza e il livello raggiunto

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Quante prestazioni?Quante prestazioni?• Non una soltanto: solo nel caso di abilità elementari, che mettano in gioco schemi d’azione di tipo ripetitivo, oppure semplici applicazioni di regole e principi, è possibile valutare l’acquisizione di competenze osservando un’unica prestazione

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Modalità di valutazioneModalità di valutazione

• In ogni programma educativo diretto all’acquisizione di vere competenze è cruciale la scelta della modalità di valutazione che i responsabili delle progettazione e conduzione di tale programma devono fare• Sia per le competenze iniziali, validamente e stabilmente possedute,

• Sia per il progressivo costituirsi di quelle oggetto d’apprendimento

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AutovalutazioneAutovalutazione• Intrinseca al processo stesso è la promozione di un’adeguata capacità di autovalutazione del livello di competenza raggiunto: • sia per sollecitare e sostenere lo sviluppo di competenze autoregolative del proprio apprendimento

• sia perché la constatazione dei progressi ottenuti è una delle maggiori forze motivanti all’apprendimento

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Dispositivi di valutazione

Dispositivi di valutazione

• Occorre prospettare un repertorio di strumenti e metodologie di valutazione (dispositivi di valutazione) che la ricerca e le buone pratiche valutative hanno evidenziato come validi ed efficaci nel rispondere a precise esigenze

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Il mondo è cambiato…Il mondo è cambiato…• Modifica radicale degli strumenti di accesso ai patrimoni conoscitivi

Necessità di spostare l’asse di riferimento del curricolo dalla conoscenza ai sistemi di elaborazione del sapere

dal possesso delle informazioni all’uso che se ne deve fare

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Dalle conoscenze alle competenzeDalle conoscenze alle competenze

• Non si pone più un problema di accumulo delle conoscenze, e quindi della elaborazione di un curricolo attento agli aspetti diacronici della disciplina, ma quello della costruzione di una struttura in grado di mettere l’individuo nella condizione di riconoscere i diversi campi disciplinari, costruendo e ricostruendo continuamente i significati del suo sapere e del suo agire

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Prime, concrete difficoltà

Prime, concrete difficoltà

• Le scuole, nel tentativo di certificare le competenze in uscita dai percorsi formativi, dovrebbero:

1.Definire le competenze2.Con quali strumenti misurarle3.A quale idea di valutazione riferirsi nel corso di questa delicata operazione

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Pensare il curricolo in termini di competenze

Pensare il curricolo in termini di competenze• = considerare il curricolo come un sistema

modulare organizzato a livelli integrati Al centro stanno gli apprendimenti fondamentali (competenze-chiave), basilari in ogni dominio scientifico-disciplinare:

competenze operative, metodologiche, comunicative, motivazionali, relazionali, che consentono all’individuo di analizzare varie situazioni, riconoscerne gli elementi essenziali, agire con propri repertori di soluzione dei problemi

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Concetti-chiaveConcetti-chiave

•centralità del soggetto nell’apprendimento

•valutazione progettata e realizzata per promuovere l’apprendimento degli studenti

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Cosa fare e come?Cosa fare e come?1. Valutazione (in ingresso) delle qualità delle conoscenze e

delle abilità effettivamente disponibili: che cosa sanno e che cosa sanno fare gli studenti

2. Continua misurazione di conoscenze e abilità nel corso dell’attività didattica quotidiana, non solo coi voti “canonici” tradizionali, ma anche attraverso altre modalità (i cui criteri devono essere fissati).

3. Il valore di queste misurazioni varia in ragione del percorso e delle attività svolte, del cammino personale di ogni alunno, dei punti di partenza e di altri criteri coerentemente e chiaramente definiti e dichiarati agli studenti

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E le competenze?E le competenze?Quando invece si misurano le competenze,

solo negli snodi di passaggio, ci si riferisce a standard: si descrive il livello e il possesso di determinate competenze individuate come essenziali in uscita da quel percorso (descrivendo p.es. i 3 livelli fondamentali indicati dai framework europei: livello di base, autonomo, esperto)

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Il giudizio di competenza

Il giudizio di competenza

• Le fonti informative, sulla base delle quali esprimere un giudizio di competenza, si possono classificare secondo:

• 1. Ambito relativo ai risultati ottenuti nello svolgimento di un compito

• Lo studente deve sapersi muovere agevolmente al di fuori dei confini della ripetizione e della familiarità, individuando in I luogo proprio le esigenze di adattamento e di flessibilità che la situazione proposta implica

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2. Come lo studente è giunto a conseguire tali risultati?

2. Come lo studente è giunto a conseguire tali risultati?

•Occorrono: • osservazione sistematica, da parte del docente, del comportamento

dello studente mentre svolge il compito• definizione preliminare delle categorie osservative (aspetti specifici

che caratterizzano una prestazione e su cui concentrare l’attenzione per decidere se una certa competenza sia stata raggiunta)

• osservazione di una pluralità di prestazioni e moltiplicazione delle osservazioni secondo un piano sistematico che tenga conto di numero, varietà di prestazioni e fornisca un insieme adeguato di indicatori

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3. La percezione che lo studente ha del suo lavoro3. La percezione che lo

studente ha del suo lavoro

• Dialogo continuo• Scrittura redazionale (diari di bordo ecc.)

• Es. del Portfolio