Flessibilità e Mobilità

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    FISIOLOGIA DELLAFLESSIBLITA E DELLA

    MOBILITA

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    PONIAMOCI ALCUNE DOMANDE:CHE COSA SI INTENDE PER FLESSIBILITA?

    PERCHE ALLENIAMO LA FLESSIBILITA?

    CHE COSA SI INTENDE PER MOBILITA?

    PERCHE ALLENIAMO LA MOBILITA?

    CE UN LEGAME TRA LA FLESSIBILITA E LA

    MOBILITA?

    CHE DIFFERENZA CE TRA FLESSIBILITA ED

    ELASTICITA?

    CHE COSA SI INTENDE PER ELASTICITA?

    PERCHE ALLENIAMO LELASTICITA?

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    CHE COSA SI INTENDE PER FLESSIBILITA?

    LA CAPACITA DI MASSIMA ESCURSIONE DELLE

    ARTICOLAZIONI IN CONDIZIONE STATICAFISIOLOGICAMENTE TOLLERABILE

    PERCHE LA ALLENIAMO?

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    Flessibilit statica passiva:ROM possibile in una articolazione conposizione passiva, senza intervento

    muscolare Flessibilit statica attiva:

    ROM possibile con intervento attivo

    Flessibilit

    una misura del ROM (range of motion) Spacifica per ogni articolazione

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    Componenti della flessibilit

    Articolarit:Si riferisce alla struttura delle articolazioni

    Capacit di allungamento:riguarda i muscoli, i tendini, i legamenti e

    la compliance del sistema nervoso

    Frey, 1977

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    CHE COSA SI INTENDE PER MOBILITA?

    Ela capacit motoria che rappresenta il presuppostoper raggiungere ampiezze sufficientemente elevatenellescursionedelle articolazioni durante lesecuzione

    di movimenti o nellassunzione attiva di determinateposizioni.Essa rappresenta una caratteristica, relativamenteindipendente, della capacit di prestazione sportiva ed

    assume una posizione intermedia tra le capacitcondizionali e quelle coordinative (capacit mista).

    PERCHE LA ALLENIAMO?

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    Definizioni nella Letteratura Sportiva

    La mobilit articolare la capacit e la qualit che permettead un atleta di eseguire movimenti di grande ampiezza, inuna o pi articolazioni, con le proprie forze o grazieallinterventodi forze esterne (J. Weineck, 1986-2001).

    la capacit di effettuare movimenti di grande ampiezza.E una delle pi importanti propriet motorie di base checostituiscono le prestazioni fisiche delluomo(W. Schneider,1989).

    sintende

    la capacit di utilizzare al massimo le possibilitdi movimento delle articolazioni (E. Hahn, 1986).

    una componente importante della prestazione (E. Fox, D.Mathews, 1984).

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    SinonimiTerminologia straniera: Souplesse, Flexibility, Gelenkigkeit

    Articolarit (Grosser, Starischka,

    Zimmermann 1981), che fa soprattuttoriferimento alla possibilit motoria dei capiarticolari.

    Flessibilit(Hollmann, Hettinger 1976), che

    oltre al concetto di articolarit include lacapacit di allungamento dei muscoli, deitendini e dei legamenti.

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    CE UN LEGAME TRA LA FLESSIBILITA E LA

    MOBILITA?

    La mobilit articolare passiva generalmentemaggiore di quella attiva.La differenza tra mobilit articolare passiva ed attivaviene definita r iserva d i mov imen to(Frey, 1975).La riserva di movimento data dalle capacit di forza

    speciale e di coordinazione.

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    CHE DIFFERENZA CE TRA FLESSIBILITA EDELASTICITA?

    LELASTICITA E LA CAPACITA DEL

    COMPARTIMENTO MUSCOLO TENDINEO (E NONSOLO!) DI STOCCARE ENERGIA ELASTICA ASEGUITO DI UN SUO ALLUNGAMENTO CONCONSEGUENTE POSSIBILITA DI RESTITUZIONE

    DURANTE LA FASE CONCENTRICA DEL

    MOVIMENTO STESSO

    PERCHE LA ALLENIAMO?

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    (titin)

    (multiple three component model)

    (muscle fascia)

    (fibre and bundle fascia)

    MODELLO MIO TENDINEO

    VIDEO

    izom

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    COMPONENTECONTRATTILE

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    SSCatmyo+II

    VIDEO

    2Dsarc

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    COMPONENTECONNETTIVALE

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    VISCOSITA?

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    VIDEO047_TEND

    http://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/047_TEND.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/047_TEND.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/047_TEND.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/047_TEND.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/047_TEND.MOV
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    VIDEO

    Twitch

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    VIDEOFlcurvediagramm

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    VIDEO

    F-Vsarc

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    COMPLESSO

    MIO TENDINEONELLA CATENADI MOVIMENTO

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    VIDEO009_REN

    http://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/009_REN.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/009_REN.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/009_REN.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/009_REN.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/009_REN.MOV
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    VIDEO

    nyujt

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    VIDEO

    010_FNAT

    http://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/010_FNAT.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/010_FNAT.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/010_FNAT.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/010_FNAT.MOVhttp://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/Movie%20flex/010_FNAT.MOV
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    STIFFNESSLe caratteristicheelastiche dellUMT

    Le caratteristiche elastichedellUMT, ed in particolar modo del

    tendine, che il maggior"stoccatore" di energia elastica1,2

    costituiscono un importante fattore

    nellambito del controllo motorio ebioenergetico del movimento3

    Unit Mio-Tendinea

    1. Chapman A.E. Exercice and Sport Science Reviews 13: 443-501, 1985.2. Huijing P.A. In Komi P.V. (eds) Strength power Blackwell Science, Oxford, 1992.3. Alexander R. Cambridge University Press. Cambridge, 1988.

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    Stretch-Shortening Cycle

    Komi PV. In: W Bauman, Biomechanics andperformance in sport. 59-70, 1987.

    Unit Mio-Tendinea

    CC

    SEC

    PEC

    72%

    28%

    Chapman A.E. Exercice and Sport Science Reviews 13: 443-501, 1985.Huijing P.A. In Komi P.V. (eds) Strength power Blackwell Science, Oxford, 1992.

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    STIFFNESSIDEALE

    STIFFNESSRIDOTTA

    STIFFNESSAUMENTATA

    Bisciotti GN. Sport & Medicina 4: 51-55, 2003

    ELASTICIT

    ESTENSIBILIT

    U it Mi T di

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    disposizione in serie

    (alta velocit /elevato ROM)

    disposizione in parallelo

    (alta forza /ridotto ROM)

    Unit Mio-Tendinea

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    PI RIGIDA

    M

    M

    T

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    MISURA STIFFNESS

    Il calcolo della stiffness possibile graziealladozione di un modello biomeccanico

    Spring Mass Model

    Alexander RM, Vernon A. The mechanics of hopping bykangaroos. Journal of Zoologie 177: 265-303, 1975

    In questo modellobiomeccanico il soggettoviene assimilato ad un

    sistema composto da una

    massa e da una mollarimbalzante

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    MISURA STIFFNESSTEST ERGOMETRICI

    Pedana a Contatto - Ergo Jump Bosco System5 balzi monopodalici a gambe tese

    1.Dalleau G, et al Eur J Appl Physiol 77: 257-263, 1998

    Calcolata Stiffness (N m-1 Kg-1)UMT attraverso formula1:

    K = ( Tv + Tc )

    Tc ( Tv + Tc - Tc4 )

    Tempo Volo (Tv)Tempo Contatto (Tc)

    K = 375.654.3 - 48856.7

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    STIFFNESSIDEALE

    STIFFNESSRIDOTTA STIFFNESSAUMENTATA

    Bisciotti GN. Sport & Medicina 4: 51-55, 2003

    ALTERAZIONESTIFFNESS

    INSORGENZATENDINOPATIA

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    STUDI DI FUKUNAGA

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    TECNICHE

    ULTRASONOGRAFICHE

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    Figure 8. Models of the MG MTU during thepresent exercisesThe diagrams inA (CM) and B (NoCM) illustratethe schematic time course of changes in MTU fromthe onset through to the end of movement. Thicklines represent muscle fibres (the overlap of linesrepresents the amount of overlap of thick and thin

    filaments). The darkness of lines representsdifferent activation levels (darker for moreactivated). The spring represents tendinous tissues.InA, MTU length increases in the dorsiflexionphase, with almost no change in muscle fibre lengthlater in this phase when the muscle is activelycontracting. In the plantar flexion phase, bothmuscle fibres and tendinous tissues shorten,resulting in greater MTU power than in NoCM (B)where the length change of tendinous tissues ismuch shorter.

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    Effect of stretching training on the viscoelastic properties of human tendon structures in vivo.

    Kubo K, Kanehisa H, Fukunaga T.

    Department of Life Science (Sports Sciences), University of Tokyo, Komaba 3-8-1, Meguro, Tokyo153-8902, Japan. [email protected]

    The purpose of this study was to examine whether stretching training altered the viscoelasticproperties of human tendon structures in vivo. Eight men performed the stretching training for 3 wk.Before and after the stretching training, the elongation of the tendon and aponeurosis of medialgastrocnemius muscle was directly measured by ultrasonography while the subjects performed rampisometric plantar flexion up to the voluntary maximum, followed by a ramp relaxation. The relationshipbetween the estimated muscle force (Fm) and tendon elongation (L) during the ascending phase wasfitted to a linear regression, the slope of which was defined as stiffness of tendon structures. Thepercentage of the area within the Fm-L loop to the area beneath the curve during ascending phasewas calculated as an index representing hysteresis. To assess the flexibility, the passive torque of the

    plantar flexor muscles was measured during the passive stretch from 0 degrees (anatomic position)to 25 degrees of dorsiflexion with a constant velocity of 5 degrees/s. The slope of the linear portion ofthe passive torque-angle curve during stretching was defined as flexibility index. Flexibility indexdecreased significantly after stretching training (-13.4 +/- 4.6%). On the other hand, the stretchingtraining produced no significant change in stiffness but significantly decreased hysteresis from 19.9+/- 11.7 to 12.5 +/- 9.5%. The present results suggested that stretching training affected the viscosityof tendon structures but not the elasticity.

    J Appl Physiol. 2002 Feb;92(2):595-601.

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kubo+K%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kanehisa+H%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Fukunaga+T%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Fukunaga+T%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kanehisa+H%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kubo+K%22%5BAuthor%5D
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    Effects of transient muscle contractions and stretching on the tendon structures in vivo.

    Kubo K, Kanehisa H, Fukunaga T.

    Department of Life Science (Sports Sciences), University of Tokyo, Meguro, Japan.

    This study compared the effects of static stretching (ST) and repeated muscle contractions (CON) onthe viscoelastic properties of tendon structures in vivo. Eight male subjects performed ST (passivelyflexed to 35 of dorsiflexion) for 5 min and 50 repetitions of isometric maximum voluntary contraction(MVC) for 3 s each with 3 s relaxation. Before and after each task, the elongation of the tendon andaponeurosis of the medial gastrocnemius muscle (MG) was directly measured by ultrasonography,while the subjects performed ramp isometric plantar flexion up to MVC, followed by a ramp relaxation.The relationship between the estimated muscle force (Fm) and tendon elongation (L) during theascending phase was applied to a linear regression, the slope of which was defined as stiffness of the

    tendon structures. The percentage of the area within the Fm-L loop to the area beneath the curveduring the ascending phase was calculated as an index representing hysteresis. The ST protocolsignificantly decreased the stiffness (-8%) and hysteresis (-29%), respectively. In contrast, the CONprotocol significantly decreased the stiffness, but not the hysteresis. These results suggested that thestretching and repeated contractions would make the tendon structures more complaint, and furtherdecreased the hysteresis of the tendon structures.

    Acta Physiol Scand. 2002 Jun;175(2):157-64.

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kubo+K%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kanehisa+H%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Fukunaga+T%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Fukunaga+T%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kanehisa+H%22%5BAuthor%5Dhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Search&term=%22Kubo+K%22%5BAuthor%5D
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    Fig. 2. Mean time history of vertical displacement of mass center of

    the body (MCB; A), muscle-tendon complex (MTC) length (B),

    fascicle length (C), length of tendinous structures (D), and fascicle

    angle (E).Leftvertical dotted lines represent the start of the downward

    movement of the MCB. Middle vertical dotted lines represent the start

    of the upward movement of the MCB. Rightvertical dotted lines

    indicate the start of the rapid shortening of the MTC. Three phases

    were defined as downward phase, upward-I phase, and upward-II

    phase. Time is expressed relative to the instant of toe-off (time = 0).

    Thin vertical bars indicate SE for 8 subjects.

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    IN DEFINITIVA

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    E NELLA MOBILITA?

    E NELLA MOTRICITA FUNZIONALE?

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    PARADOSSO 1

    PARADOSSO 2

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    PARADOSSO 2

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    STATO DELLARTE SULLA

    FLESSIBILITA E MOBILITA

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    Fattori caratteristici della capacit

    di flessibilit Struttura delle articolazioni

    Tono muscolare

    Capacit di allungamento muscolare

    Estensibilit dei tendini, legamenti e cute

    Et e sesso

    Livello di riscaldamento

    Affaticamento muscolareWeineck, 2001

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    Struttura articolare

    Determina il ROM

    Quanto possiamoincidere sullamodificazione diquesto parametro?

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    Tono muscolare

    Capacit di rilassamento muscolare

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    Dal tono alla ipertrofia Eccessiva ipertrofia Limitazioni della flessibilit di natura meccanica

    Gli elementi contrattili

    non sono i responsabilidi una limitata flessibilit

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    Fattori limitanti la flessibilit

    Connettivo, tendini, legamenti, fasce ecapsule articolari oppongono la maggiorresistenza

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    Correlazioni con sesso ed et

    Et: degenerazione del tessuto muscolaresostituito con il connettivo fibroso (fattore

    allenabile) Sesso: popolazione femminile possiede

    una flessibilit maggiore rispetto alla

    maschile

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    Variazioni della flessibilit in

    condizioni diverse

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    Fattori limitanti Favorevoli Sfavorevoli

    Et Infanzia Et adulta (dopo i 14 anni)

    Elasticit di muscoli,guaine e legamenti

    Grande elasticit, buonacoordinazione (sinergismo)

    Deboli capacit elastiche, scarsacoordinazione

    Contrazioni muscolari,tensione tonica Capacit di rilassamento Inibizione del rilassamento

    Eccitazioni emotive,tensioni psichiche

    Gradi molto deboliTroppo forti e troppo protratte neltempo

    Anatomici, biomeccaniciOttimizzazione delle leve e deiloro gradi di escursione

    Mancata utilizzazione dei rapportinaturali tra le leve

    Orario 11-12 e dalle 16 in poi Il mattinoTemperatura esterna Superiore a 18C Inferiore a 18C

    Riscaldamento Progressivo e lento Insufficiente o eccessivo

    Fatica Nessuna Grande affaticamento

    Allenamento Meno di unora Pi di unora

    Quadro Sinottico dei Fattori Limitanti

    la Prestazione di MA

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    Riduzione della flessibilit in seguito adaffaticamento muscolare

    Riduzione fisiologica al mattino Aumento della capacit dopo

    riscaldamento graduale

    Weineck, 2001

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    Flessibilit e rischio infortuni

    ARTICOLARIMUSCOLARI

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    Metodi di sviluppo della flessibilit

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    Il metodo classico Bob Anderson

    Prevede che venga assunto in circa 5,

    una posizione in allungamento che vienepoi mantenuta da 10 a 30 (60) secondi

    Si basa sul principio del riflesso inverso da

    stiramento degli organi tendinei del Golgi

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    Le metodologie nello stretching Statico

    Balistico: dinamico-attivo PNF: facilitazione propriocettivaneuromuscolare

    Dinamico: statico-attivo Globale attivo Flessibilit eccentrica

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    Stretching statico

    Evitare che si presenti una sensazione didolore nellesecuzione

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    Bandy, Irion PT1994

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    Bandy et al, PT1997

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    Stretching dinamico-balistico

    Lallungamento caratterizzato da

    movimenti ripetuti volti ad aumentare laflessibilit/mobilit

    C un attivazione pronunciata del riflesso

    da stiramento

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    M t d l i i t

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    Metodologia mista

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    PNF (CR) contrazione-

    rilassamento-allungamentoSi basa sullautoinibizione, attraverso il riflessoneurotendineo di Golgi, si inibisce il riflesso da

    stiramento. Maggiore la contrazione > ilrilassamento indotto

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    PNF (CRAC) con contemporanea

    contrazione degli antagonistiTecnica volta ad unire i vantaggidellautoinibizione e dellinibizione reciproca

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    PNF (CRS) con utilizzo

    inibizione reciprocaSe si contrae un muscolo per via riflessa si provoca unrilassamento del suo antagonista

  • 7/25/2019 Flessibilit e Mobilit

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    FNM

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    Stretching dinamico (statico-attivo)

    Si contraggono il gruppo degli agonisti, portando inallungamento gli antagonisti.

    La posizione viene raggiunta lentamente, mantenuta peralmeno 5, e si ritorna al punto di partenza lentamente

    caratteristica di alcune discipline sportive

    Confronto stretching

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    gdinamico e classico

    SS: stretching statico,30

    DS: stretchingdinamico,6x5+5+5

    C: gruppo controllo

    Stretching globale attivo

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    Stretching globale attivo la versione semplificata delle metodologie globali (es.

    Souchard, scuola tre squadre) Lallungamento avviene per catene cinetiche estese,

    lavorando maggiormente sul sistema fasciale che sultessuto contrattile

    Il lavoro in queste esercitazioni sempre attivo

  • 7/25/2019 Flessibilit e Mobilit

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    Flessibilit eccentrica Massimo ROM passivo, successivamente vengono

    portati in allungamento forzato gli antagonisti per 5 e poi

    si rilascia

    Metodo proposto da Nelson e Brandy (JAT 2004)

    Confronto stretching e flex

  • 7/25/2019 Flessibilit e Mobilit

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    geccentrica

    SS: 30

    FE: 6x5+5+R

    C: controllo

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    Riscaldamento e flessibilitQueste sono le ragioni che i sostenitori

    dellallungamento muscolare rivendicano:

    1. una elevazione della temperatura deimuscoli sottoposti ad allungamento;

    2. un miglioramento della prestazione chesegue;

    3. la prevenzione degli infortuni.

    CORRISPONDE A VERITA?

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    Flessibilit ed innalzamento

    della temperatura corporeaCome ha

    dimostrato Mastrovo lalternanza di contrazioniconcentriche contro una resistenza

    media, costituisce la miglior maniera per elevare latemperatura del muscolo.

    Gli allungamenti provocanoallinterno del muscolo delle tensioni elevate, le quali

    determinano una interruzione

    dellirrorazione sanguigna, che a sua volta va a negareleffetto vascolarizzante ricercato.

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    Il riscaldamento russo Si effettuano esercizi diforza seguiti da

    allungamenti muscolari. Viene utilizzato per

    migliorare lavascolarizzazione eaumentare la temperaturainterna del muscolo.

    (Cometti, Ongaro, Alberti, 2005)

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    Il creeping

    Il creeping una fenomenologia evocata da alcuni autori per indicare leffetto negativodello stretching sulla prestazione. Wydra ha definito il fenomeno del creeping

    come segue: nel corso di un allungamento ampio e prolungato il tendine si allunga,ci determina una riorganizzazione delle fibrille del collagene che si vanno ad allineare,

    mentre in condizioni normali esse hanno un orientamento obliquo. In questo

    caso, insieme a un guadagno in escursione articolare, si verifica sempre una minorcapacit del tendine di immagazzinare energia . Questo fenomeno risulta esserereversibile, ma con una latenza talmente importante che risulta alquanto scorretto

    indurre creeping nel corso del riscaldamento prima dello svolgimento di una disciplinasportiva che solleciti la velocit e lelevazione.

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    Flessibilit e prestazione

    Attualmente sono disponibili una serie diarticoli che hanno dimostrato leffetto nefasto

    dellinserimento della praticadellallungamento muscolare, nel corso delriscaldamento pre

    competitivo. Tali effetti negativi sono statidimostrati per attivit di velocit, forza e

    soprattuttodi salto (elevazione).

    Ricerca salti

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    Ricerca salti

    GWUP: global warmup (5 corpo libero)

    GWUP+SS: globalwarm up + StaticStertching

    GWUP+PNF: global

    warm up + pnfTechnique

    40 sog gett i F

    Ricerca salti

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    Ricerca salti

    40 sog gett i F

    Fl lti

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    Flex e salti

    Henning e Podzielny gi nel 1994 dimostrarono una perdita dellacapacit di elevazione

    pari al 4%, in seguito allinserimento di esercizi di allungamentomuscolare prima di

    prove massimali di salto verticale. Inoltre gli stessi autori rilevarono nelcorso della

    stessa sperimentazione, una significativa diminuzione della forzaesplosiva rispetto al gruppodi controllo che non aveva effettuato alcun tipo di stretching. Numerosi

    altri studihanno confermato gli effetti nefasti dello stretching prima di una prova

    di salto. Knudsone coll. hanno dimostrato una leggera diminuzione dei risultati del salto

    verticalesuccessivamente

    ad un riscaldamento effettuato con lo stretching.

    Fl lti

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    Flex e salti

    Corwell e coll. hanno studiato gli effettidellallungamento passivo sulla

    prestazione di squat jump (salto verticale senzacontromovimento partendo da una angolazione

    del ginocchio pari a 90, SJ) e di counter movementjump (salto verticale con contromovimento, CMJ). Questi autori rilevarono in seguito

    alla pratica dello stretchinguna diminuzione significativa della prestazione nel

    CMJ senza comunque osservare alcunadiminuzione della stiffness o dellattivazione (EMG)

    muscolare.

    Flessibilit e sprint

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    Flessibilit e sprint

    Flessibilit e sprint

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    Flessibilit e sprint

    t

    Flessibilit e sprint

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    Flessibilit e sprint

    t

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    Flessibilit e velocitWiemann e Klee hanno dimostrato come lallungamento passivo determini un

    peggioramentodel livello di prestazione, sulla ripetizione di azioni di forza rapida. Nello studio

    di Wiemann e Klee, alcuni atleti parteciparono ad una sperimentazione nelcorso

    della quale essi dovevano effettuare, per la durata complessiva di circa 15

    minuti, una seriedi esercizi di stretching per i flessori e gli estensori dellanca a cui venivano

    alternati sprintdella lunghezza di 40 metri. Ebbene il gruppo sperimentale grazie alla pratica

    dello stretchingfece registrare una diminuzione della prestazione di sprint pari a 0.14s

    (diminuzione

    di velocit) mentre il gruppo di controllo che tra uno sprint e laltro effettuavasolamentedella corsa lenta non fece registrare alcun aumento significativo della

    prestazione sui40m (+0.03, n.s.).

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    Static stretching impairs sprint performance in collegiate track and fieldathletes.

    Winchester JB, Nelson AG, Landin D,Young MA, Schexnayder IC.J Strength Cond Res. 2008

    SCOPO: Stabilire se gli effetti deleteri dello stretching statico siano in grado dicancellare i miglioramenti della performance ottenuti dal riscaldamentoclassico dinamico.

    SOGGETTI: 11 uomini e 11 donne Atleti del college.METODI: Esecuzione di sprint di 40 m dopo il solo riscaldamento a confrontocon la stessa performance a seguito di riscaldamento + SS.RISULTATI:

    SS PEGGIORA LA PERFORMANCE

    NS time SS time

    ai 20 m 2,38 s 2,41 sai 40 m 5,6 s 5,7 s P

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    Flessibilit e forzaIn uno studio condotto sui flessori plantari da Fawles e coll., stato dimostrato come

    lallungamento prolungato di un gruppo muscolare sia in grado di far diminuire lattivazione

    (EMG) e la forza contrattile del gruppo interessato. Fatto interessante che la diminuzionedella forza permane presente ad unora di distanza dalla fine dellallungamento. La

    diminuzione dellattivazione muscolare viene invece recuperato velocemente (15 min), ma

    la forza contrattile permane sempre del 9% inferiore a quella base anche dopo 60minuti di

    recupero. Kokkonen nella sua sperimentazione introdusse la pratica di due protocollidi stretching nel corso del riscaldamento per un test 1 RM per gli estensori e flessori delginocchio. Questo ricercatore constat una diminuzione significativa della forza prodotta

    sia effettuando azioni di allungamento passivo che attivo rispetto al gruppo di controllo chenaturalmente non aveva effettuato alcun tipo di stretching. Nelson (15) ha confermatoquesto decremento della forza anche in seguito ad impiego dello stretching balistico,

    indicando

    questa diminuzione prestativa in un 7-8% rispettivamente per gli estensori e flessoridel ginocchio. In base ai risultati delle ricerche qui presentate risulta evidente come

    leffettuazione

    dello stretching prima di eventi nei quali sia previsto unimportante produzione

    di forza sia da scoraggiare.

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    Flex e resistenza alla forzaKokkonen e coll. hanno dimostrato come un abuso

    della pratica dellallungamento

    muscolare possa influenzare negativamente lacapacit di resistenza alla forza. Lo studio ha

    evidenziato come la pratica dello stretching prima di untest massimale a carico dei flessoridel ginocchio, ne riducesse il numero di ripetizioni in

    maniera significativa. Gli autoridella ricerca pertanto sconsigliano la pratica dello

    stretching prima di prove che implichino

    un elevato impegno a carico della resistenza alla forza(canottaggio, canoa-kayak ecc.).

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    OVERVIEW

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    OVERVIEW

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    OVERVIEW

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    Flessibilit ed economia della corsa

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    Flessibilit ed economia della corsa

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    Nel secondo studio lo stesso tipo di

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    Nel secondo studio lo stesso tipo diindagine venne svolta osservando il comportamento di sei gruppi muscolari degli arti

    inferiori

    impiegando lo stesso protocollo prima descritto. Sorprendentemente anche al termine diquestasperimentazione non fu notato alcun effetto positivo, operato dalla pratica

    dellallungamento

    muscolare, sulla prevenzione degli infortuni. Van Mechelen e coll. valutarono su unapopolazione

    di 320 corridori gli effetti di un riscaldamento con esercitazioni per lallungamento

    muscolare e di un defaticamento per un periodo di 16 settimane. Al termine dellasperimentazione

    risult che il gruppo di controllo che non aveva effettuato nel corso del periodo diosservazione

    alcun tipo di riscaldamento, allungamento muscolare o defaticamento fece registraremeno infortuni (4.9 ogni 1000 di allenamento) del gruppo sperimentale (5.5 ogni 1000 ore

    diallenamento). Lally scopr che nei maratoneti (600 soggetti) lincidenza degli infortuni

    risultasuperiore in coloro che praticano stretching (+35% infortuni).

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    WU: soloriscaldamento

    SS: riscaldamentoseguito da stertching INCIDENZAINFORTUNI

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    Una aumentata flessibilit risulterebbeinutile dal punto di vista preventivoperch la maggioranza dei gesti

    sportivi si sviluppano a ridotto ROM!

    Inducendo delle micro lesionimuscolari che invece predisporrebberopi facilmente ai traumi

    Shrier CJSM 1999

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    Perch il successo dellaflessibilit?

    Leffetto antalgico

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    dellallungamento muscolare

    In letteratura possibile trovare una serie di spiegazioniper questo fenomeno. Tra

    esse Shrier evoca leffetto antalgico operatodallallungamento muscolare. Infatti

    la spiegazione che viene addotta sempre pi spesso dagliautori che studiano lo stretching

    che, attraverso la pratica dellallungamento muscolare,si aumenta la tolleranza

    allo stiramento del muscolo. In pratica avviene che il

    soggetto che pratica lostretching aumenta la sua mobilit articolare grazie ad unasua maggiore tolleranza al

    disagio dovuto allallungamento stesso.

    Il soggetto allenato allo stretching sarebbe quindi in

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    Il soggetto allenato allo stretching sarebbe quindi ingrado di sopportare unallungamento superiore

    (stretch-tolerance). Latleta quindi

    riesce ad effettuare una maggiore escursione articolaregrazie ad una sorta di assopimento

    dei suoi ricettori del dolore e quindi facile pensareche esso vada incontro al

    rischio di infortunarsi, nel caso vada ad iniziare la suaattivit specifica.

    Le tecniche PNF (come ad esempio la cosiddettacontract-relax: ovvero

    allungamento preceduto da una contrazioneisometrica) risultano particolarmente

    efficaci per ottenere il documentato assopimento deiricettori del dolore. Le tecniche

    PNF sono quindi da evitarsi nel corso delriscaldamento.

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    Flessibilit e DOMS

    Microtraumi indotti dallot t hi

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    stretchingWiemann e Klee hanno verificato che lallungamento passivo impone ai muscoli

    delle sollecitazioni talvolta equivalenti alle tensioni muscolari massimali. Lestrutture

    elastiche passive del sarcomero (principalmente la titina) sono molto sollecitatee rischiano quindi di subire dei microtraumi che possono agire in maniera

    sfavorevole,allo svolgimento dellattivit successiva. Wiemann e coll. hanno fatto effettuare

    ad un gruppo di atlete praticanti la ginnastica ritmica un allenamento eccentricodel retto femorale di entrambe gli arti inferiori. Nel corso delle sedute per losviluppo

    della forza alle atlete venne fatto praticare dello stretching passivo solamenteper una gamba. Due giorni dopo lallenamento larto allungato risult essere

    significativamentepi doloroso dellaltro. Sembrerebbe quindi che lallungamento passivo

    solleciti le miofibrille allo stesso modo dellallenamento della forza e favoriscaquindi

    un microtraumatismo allinterno delle fibre muscolari, a cui si attribuiscelinsorgenza

    del dolore muscolare.

    Coordinazione fra agonisti ed

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    Coordinazione fra agonisti ed

    antagonistiIl fatto di ricercare un esagerato allungamento

    ed una sollecitazione passiva di certimuscoli, mette in discussione la buona

    coordinazione agonista-antagonista.Ischiotibiali troppo estensibili non saranno

    mai pronti ad un bloccaggio improvvisodella coscia durante la corsa. Certi autoririvendicano un ruolo di de-coordinatore

    allo stretching.

    If the participants of these sports have an insufficient compliantmuscle-tendon unit, the demands in energy absorption andrelease may rapidly exceed the capacity of the muscle-tendonunit This may lead to an increased risk for injury of this structure

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    Muscle Tendon Unit

    unit. This may lead to an increased risk for injury of this structure.

    Recent studies have shown that stretching programmes can significantlyinfluence the viscosity of the tendon and make it significantly more compliant,and when a sport demands SSCs of high intensity, stretching may beimportant for injury prevention.

    RIFLESSIONE

    When the type of sports activity contains low-intensity, or limitedSSCs (e.g. jogging, cycling and swimming) there is no need fora very compliant muscle-tendon unit since most of its powergeneration is a consequence of active (contractile) muscle work

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    g q ( )that needs to be directly transferred (by the tendon) to thearticular system to generate motion. Therefore, stretching (and

    thus making the tendon more compliant) may not beadvantageous.

    RIFLESSIONE

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    Lallungamento segmentario

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    L allungamento segmentario

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    Lallungamento in catena

    SW DI SUPPORTO

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    L allungamento in catenaCAVIGLIADORSI-ESTESA

    CONDIZIONENONRILASSATA

    CAVIGLIADORSI-FLESSA

    PESO DELBUSTO

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    POSTURAL FLEXIBILITY

    PROPOSTA 1ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA

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    POSTURAL FLEXIBILITYALLUNGAMENTO POSTURALE

    SI EFFETTUA PER UN MASSIMO DI 3 POSIZIONI

    LE POSIZIONI SCELTE DEVONO CONSENTIRE IL MASSIMO

    RILASSAMENTO MIOGENO POSSIBILE

    LA POSIZIONE VA MANTENUTA PER UN MINI MO DI 2 MINUTI

    OLTRE I 2 MINUTI SI PROSEGUE FINO A CAPACITA DI

    MANTENERE IL RILASSAMENTO MA MA I OLTRE I 5 MINUTI

    I DUE MINUTI INIZIALI SONO IN PROGRESSIONE DI INTENSITA

    DAL 60% AL 90% DELLA CAPACITA DI ALLUNGAMENTO

    MASSIMO

    0s 120s m inim o

    60% amax 90% amax

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    FLEXIBILITY CIRCUIT

    PROPOSTA 2ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA

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    FLEXIBILITY CIRCUITALLUNGAMENTO A CIRCUITO

    SI EFFETTUA PER UN MINIMO DI 4 ED UN MASSIMO DI 6 POSIZIONI

    LE POSIZIONI SI SELEZIONANO IN BASE A DUE CRITERI:

    1- ELEMENTI ANALITICI DI UNA CATENA MUSCOLARE

    FUNZIONALE2- ELEMENTI ANATOMICAMENTE VICINI ANCHE SE NON

    APPARTENENTI ALLA STESSA CATENA MUSCOLARE FUNZIONALE

    LINTENSITA DI ALLUNGAMENTO E AL 90% DELLA CAPACITA DI

    ALLUNGAMENTO MASSIMO

    OGNI POSIZIONE VA MANTENUTA PER 20-30 SECONDI UNA SOLAVOLTA FINO A CONCLUSIONE DEL CIRCUITO

    OGNI CIRCUITO VA RIPETUTO FINO AD UN TOTALE ASSOLUTO DI 3

    VOLTE

    FLEXIBILITY CIRCUIT

    PROPOSTA 2ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA

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    FLEXIBILITY CIRCUITALLUNGAMENTO A CIRCUITO

    CARATTERISTICA ALLENATA

    DEFORMAZIONE PLASTICA PERMANENTE DEL CONNETTIVO

    MIORILASSAMENTO

    EFFETTO FUNZIONALE POSITIVOAUMENTO DELLA FLESSIBILITA

    PEGGIORAMENTO DELLISTERESI / RIDUZIONE VISCOSITA

    EFFETTO FUNZIONALE NEGATIVO

    DECADIMENTO DELLA PERFORMANCE NEUROMUSCOLARE IN

    ACUTO

    PROBABILE INNALZAMENTO DELLA SOGL IA DI ATTIVAZIONE

    DEI FUSI NEUROMUSCOLARI IN CRONICO

    FUNCTIONAL MOBILITY

    PROPOSTA 3ALLENAMENTO DELLA MOBILITA

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    FUNCTIONAL MOBILITYMOBILITA FUNZIONALE

    MOBILITA ATTIVA AD AMPIA ESCURSIONE CON RICERCA PASSIVA

    AUTONOMA DI SOVRAESCURSIONE (>100% della cap aci t d i

    a llungamento m assima)

    SOGGETTO A DUE PARAMETRI: AMPIEZZA DI ESCURSIONE

    VELOCIT DI MOVIMENTO

    CON LAUMENTO DELLABILITA TECNICA SI AUMENTERA LA

    RICHIESTA DI AMPIEZZA DI ESCURSIONE E DI VELOCITA

    ESECUTIVA

    OGNI MOVIMENTO PUO ESSERE TRATTENUTO AL MASSIMO PER 1

    SECONDO NELLA POSIZIONE DI SOVRAESCURSIONE

    NUMERO DI ESERCIZI POTENZIALMENTE ILL IMITATO

    10 RIP AD ESERCIZIO x 2-3 CIRCUITI

    FUNCTIONAL MOBILITY

    PROPOSTA 3ALLENAMENTO DELLA MOBILITA

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    FUNCTIONAL MOBILITYMOBILITA FUNZIONALE

    CARATTERISTICA ALLENATA

    AUMENTO DELLELASTICITA CONNETTIVALE

    EFFETTO FUNZIONALE POSITIVO

    LIEVE MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE NEUROMUSCOLARE IN

    ACUTO

    PREVENZIONE INFORTUNIO MUSCOLARE

    MANTENIMENTO O LIVE MIGLIORAMENTOI DEL GRADO DI FLESSIBILITA

    EFFETTO FUNZIONALE NEGATIVO

    NESSUNO

    ABILITY STRETCH

    PROPOSTA 4ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA/MOBILITA

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    ABILITY STRETCHALLUNGAMENTO COORDINATIVO

    FLESSIB ILIT STATICA IN UNA DELLE TRE CONDIZIONI SEGUENTI:

    1- DESTABILIZZATA ASCENDENTE (DISCENDENTE SOLO PER

    POSTUROLOGIA)

    2- CON COMPITI MOTORI ASSEGNATI ALLE PARTI LIBERE 3-

    COMBINAZIONE DELLE PRECEDENTIINTENSITA >90% DELLA CAPACITA DI ALLUNGAMENTO MASSIMA

    SELEZIONARE MINIMO 3 POSIZIONI E COMBINARLE CON UNA DELLE

    TRE CONDIZIONI RICHIESTE

    MANTENERE OGNI POSIZIONE UNA SOLA VOLTA PER 20-30 SECONDI E

    PASSARE ALLA SUCCESSIVA FINO A CONCLUSIONE DEL CIRCUITO

    RIPETERE 3 CIRCUITI ASSOLUTI IN TOTALE

    LABILITY STRETCH PUO ESSERE MIXATO IN COMBINAZIONE CON IL

    FUNCTIONAL MOB ILITY

    ABILITY STRETCH

    PROPOSTA 4ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA/MOBILITA

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    ABILITY STRETCHALLUNGAMENTO COORDINATIVO

    CARATTERISTICA ALLENATA

    TOLLERANZA MECCANICA E MIGLIORMANETO DEL CONTROLLO DEL

    COMPLESSO MIOTENDINEO IN ALLUNGAMENTO ESTREMO

    EFFETTO FUNZIONALE POSITIVO

    PREVENZIONE INFORTUNIO MUSCOLARE

    MANTENIMENTO O LIVE MIGLIORAMENTOI DEL GRADO DI FLESSIBILITA

    EFFETTO FUNZIONALE NEGATIVO

    POTENZIALE DANNO DI SARCOMERO

    B-WBV STRETCH

    PROPOSTA 5ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA/MOBILITA

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    B WBV STRETCHALLUNGAMENTO CON VIBRAZIONI MECCANICHE

    FLESSIB ILIT: 45-60 SECONDI PER POSIZIONE

    25-30Hz FREQUENZA DI VIBRAZIONE

    LOW (3mm DI ESCURSIONE)

    4-5-6 ESERCIZI x 3 CIRCUITI TOTALI ASSOLUTI

    ATTENZIONE!!!

    FLESSIB ILIT SOVRAMASSIMALE: 20-30 SECONDI PER POSIZIONE

    30-40Hz FREQUENZA DI VIBRAZIONEHIGH (6mm DI ESCURSIONE)

    4-5-6 ESERCIZI x 3 CIRCUITI TOTALI

    ASSOLUTI

    B-WBV STRETCH

    PROPOSTA 5ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA/MOBILITA

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    B WBV STRETCHALLUNGAMENTO CON VIBRAZIONI MECCANICHE

    ALCUNE POSIZIONI DI ESEMPIO DA EFFETTUARE CON LA PEDANA A VIBRAZIONI MECCANICHE

    B-WBV STRETCH

    PROPOSTA 5ALLENAMENTO DELLA FLESSIBILITA/MOBILITA

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    B-WBV STRETCHALLUNGAMENTO CON VIBRAZIONI MECCANICHE

    FLESSIBILITA

    IDEM AL FLEXIBILITY CIRCUIT CON 20% IN PIU DI RISULTATI

    POTENZIALI

    FLESSIBILITA SOVRAMASSIMALE

    IDEM ALLABILITY STRETCH CON 10-15% IN PIU DI RISULTATIPOTENZIALI

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    INDICAZIONI GENERALI

    Indicazioni

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    1. Introdurre tecniche di allungamento nel corso delriscaldamento di sport che fanno appello a qualitquali la velocit e lelevazione, non sembra essereindicato.

    2. Certamente discipline che esigono delle posizioni cheprevedono escursioni articolari estreme, come accade

    per la ginnastica ed il pattinaggio artistico, sisottraggono a questa regola in quanto si deve far sche latleta raggiunga tali ampiezze di movimento permotivi strettamente legati al modello prestativo e, vistalestermizzazione del range di movimento richiesto,per evitare potenziali infortuni da sovra estenione.

    3. CASO PARTICOLARE: un elevato grado di stiffnesspu comunque essere un elemento per decidere diallenare la flessibilit prima degli sport a caratteristicaveloce, esplosivo, reattiva.

    Indicazioni

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    Nel soggetto adulto, laumento massimo auspicabiledella flessibilit si realizza in 4-6 settimane diallenamento specifico, dopodich ulteriori miglioramentidegni di significativit sono improbabili

    Scegliere quanto tempo dedicare alla flessibilit dipendente dal livello di stiffness oggettiva del soggetto,dal grado di isteresi del suo connettivo e dalla disciplinasportiva praticata o dallobbiettivo desiderato

    Le fasi sensibili sono il momento migliore in cuisviluppare la flessibilit (9-14 anni)

    Preferire tendenzialmente, sempre e comunque, leesercitazioni di mobilit articolare ad ampia escursione ocon elementi coordinativi (functional mobility)

    Indicazioni operative La posizione corretta assume unimportanza maggiore della tecnica

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    La posizione corretta assume un importanza maggiore della tecnicadi allungamento

    I muscoli a componente eccentrica devono lavorare maggiormentenelle tecniche di mobilit articolare Le tecniche PNF sono da evitarsi nella maniera pi assoluta nella

    fase di riscaldamento Se ritenuto necessario, nella fase di riscaldamento lo stretching

    deve comunque essere introdotto solo in maniera moderata

    La naturale alternanza dellazione di contrazione tra i muscoliagonisti ed antagonisti determina un sufficiente allungamento deimuscoli interessati e per questo si rivela molto utile la tecnica delFUNCTIONAL MOBILITY

    Lo stretching in fase di riscaldamento pre competitivo risulta in lineadi massima una pratica particolarmente svantaggiosa per le

    discipline ad elevata richiesta neuromuscolare (anche coordinativa),eccezione fatta per quelle discipline sportive che richiedono unamobilit articolare particolarmente spettacolare o per gli sport diendurance basati sul ciclo stiramento-accorciamento dove puapportare alcuni vantaggi sul miglioramento del rendimentomeccanico.

    Indicazioni FITNESS

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    Lallenamento della flessibilit e dellamobilit nel fitness ha bisogno diinterpretazioni a volte differenti, tipo:

    1. Mantenimento del giusto livello diflessibilit (stretching selettivo)

    2. Prevenzione dellinfortunio muscolare

    (mobilit controllata)3. Coordinazione di base (mobilit speciale)

    Indicazioni POSTUROLOGIA

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    Indicazioni POSTUROLOGIAesempio di spalle simmetricamente anteroposte con presenza di iperlordosi mobile di compenso

    CASO 1: Se le strutture miotendinee adiacenti aldismorfismo/paramorfismo sono a ridotta stiffness ed

    elevato ROM, il problema primario da trattare anatomicamente lontano e in loco si effettua solamenteun riposizionamento coordinativo. Si consiglia un ricorsomassivo alla tecnica dellability stretch (vedi avanti) in

    posizioni solamente correttive.

    ELEMENTO PRIMARIO E IL DEPOSIZIONAMENTO

    ANATOMICAMENTE LONTANO

    Indicazioni POSTUROLOGIA

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    Indicazioni POSTUROLOGIAesempio di iperlordosi rigida con ipercifosi e spalle simmetricamente anteroposte di compenso

    CASO 2: Se le strutture miotendinee adiacenti aldismorfismo/paramorfismo sono ad elevata stiffness e

    ridotto ROM, il problema primario da trattare in loco e sieffettua massiccio lavoro di flessibilit associato a quellodi riposizionamento che va invece effettuato nelle sedianatomiche lontane che si trovano in stato dicompensazione posturale.

    ELEMENTO PRIMARIO E LA RIGIDITA E

    LACCORCIAMENTO LOCALI

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    TAVOLA RIASSUNTIVAPRINCIPALI EFFETTI POSITIVI

    PRINCIPALI EFFETTINEGATIVI

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    FLESSIBILITA

    MIORILASSAMENTO

    DEFORMAZIONE PLASTICA

    PERMANENTE DEL CONNETTIVO(flessibilit)

    AUMENTO RENDIMENTO NEGLISPORT DI ENDURANCE

    RIDUZIONE VISCOSITA

    DECADIMENTO PRESTAZIONENEUROMUSCOLARE

    LASSITA

    AUMENTO RISCHIO DIINFORTUNIO ARTICOLARE

    PEGGIORAMENTODELLISTERESI / RIDUZIONE

    ELASTICITA

    FLESSIBILITA

    E MOBILITA

    FORZATA

    PREVENZIONE INFORTUNIOMUSCOLARE

    MANTENIMENTO O LIEVEMIGLIORAMENTO DEL GRADI DIFLESSIBILITA PREGRESSO

    RISCHIO DI INFORTUNIO NELPRINCIPIANTE

    POTENZIALE DANNO DISARCOMERO

    MOBILITA

    AUMENTO ELASTICITA

    MIGLIORAMENTO PRESTAZIONE

    NEUROMUSCOLAREPREVENZIONE INFORTUNIOMUSCOLARE

    MANTENIMENTO O LIEVEMIGLIORAMENTO DEL GRADI DIFLESSIBILITA PREGRESSO

    RISCHIO INFORTUNIOMUSCOLARE NEI PRINCIPIANTI

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